Earnings Release • Nov 5, 2021
Earnings Release
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| Informazione Regolamentata n. 1928-86-2021 |
Data/Ora Ricezione 05 Novembre 2021 06:52:29 |
Euronext Milan | |
|---|---|---|---|
| Societa' | : | BANCO BPM | |
| Identificativo Informazione Regolamentata |
: | 153736 | |
| Nome utilizzatore | : | BANCOBPMN03 - Marconi | |
| Tipologia | : | REGEM | |
| Data/Ora Ricezione | : | 05 Novembre 2021 06:52:29 | |
| Data/Ora Inizio Diffusione presunta |
: | 05 Novembre 2021 06:52:32 | |
| Oggetto | : | BANCO BPM: RISULTATI AL 30 SETTEMBRE 2021 |
|
| Testo del comunicato |
Vedi allegato.


►RISULTATO DELLA GESTIONE OPERATIVA PARI A € 1.533 MILIONI (+20,8% A/A) A CONFERMA DEL TREND POSITIVO SUI RICAVI E SUL CONTENIMENTO DEI COSTI REGISTRATO NEGLI ULTIMI TRIMESTRI
►COST/INCOME2 AL 55,2% RISPETTO AL 59,1% DI FINE SETTEMBRE 2020
► IMPIEGHI NETTI IN BONIS "CORE"3 IN CRESCITA A € 99,7 MILIARDI (+3,2% A/A)
► NPE RATIO LORDO4 IN MIGLIORAMENTO AL 5,9% CHE SI RIDUCE AL 4,8% CALCOLATO SECONDO LA METODOLOGIA EBA5
► CET 1 RATIO FULLY PHASED IN CREASCITA T/T A 13,3% - MDA BUFFER FULLY PHASED A 453 P.B.
1 Risultato al netto delle componenti non ricorrenti dettagliate al punto 5 delle Note esplicative del presente comunicato.
2 Calcolato come rapporto tra oneri operativi e proventi operativi risultanti dallo schema del Conto economico riclassificato. 3 Mutui, finanziamenti, conti correnti e prestiti personali.
4 Ratio ottenuto dal rapporto tra le esposizioni deteriorate lorde e quelle totali riferite all'aggregato patrimoniale dei "Finanziamenti verso clientela valutati al costo ammortizzato".
5 Metodologia utilizzata dall'EBA per la presentazione dei dati nell'ambito dell'EU Transparency Exercise.

COSTO DEL RISCHIO A 83 P.B. CHE SCENDE A 48 P.B. ESCLUDENDO LE COMPONENTI "NON CORE"8: FATTORIZZATI NEL TRIMESTRE ACCANTONAMENTI ADDIZIONALI RELATIVI AL NUOVO TARGET DI DERISKING (CESSIONI PER € 650 MILIONI)
ULTERIORE ACCELERAZIONE DELLA STRATEGIA DI DERISKING:
LA CESSIONE DI CREDITI DETERIORATI PARI A € 1,5 MILIARDI DI SOFFERENZE PERFEZIONATA NEL SECONDO TRIMESTRE ("PROGETTO ROCKETS") OLTRE ALL'ATTIVITA' DI WORKOUT HANNO CONSENTITO:
6 Aggregato rappresentato da margine di interesse, commissioni nette e risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto.
7 Tale risultato intermedio non comprende gli oneri sistemici, pari a € -140,2 milioni, gli impatti contabili derivanti dalle Purchase Price Allocation (PPA) effettuate in precedenti esercizi, pari a € -30,2 milioni e gli impatti derivanti dalla variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates, pari a € -8,0 milioni. A decorrere dal 31 dicembre 2020 tali componenti sono esposte, al netto del relativo effetto fiscale, in voci separate dello schema di conto economico riclassificato. I dati dei periodi precedenti posti a confronto sono riesposti in modo coerente.
8 Dato gestionale.
9 Il Texas Ratio è l'indice che misura il rapporto fra il valore netto dei crediti deteriorati ed il patrimonio netto tangibile del Gruppo (al netto dei correlati effetti fiscali).
10 Dato gestionale.
11 Conti correnti e depositi.

RACCOLTA GESTITA A € 63,7 MILIARDI (+9,7% A/A)
MORATORIE COVID-19 PERFORMING SCESE A € 4,2 MILIARDI A FINE SETTEMBRE:
Nel corso dei primi nove mesi del 2021, nonostante il difficile quadro macroeconomico tuttora impattato dalla crisi sanitaria Covid-19, lo sforzo commerciale ed organizzativo del Gruppo ha consentito di registrare una forte ripresa dei risultati operativi. In particolare, i proventi operativi hanno fatto registrare un'eccellente performance risultando pari a € 3.424 milioni con una crescita del 10,5% rispetto al corrispondente periodo del precedente esercizio.
La performance dei proventi operativi ha consentito il raggiungimento di un risultato della gestione operativa di € 1.533 milioni, in crescita del 20,8% rispetto ai primi nove mesi del 2020.
Il risultato ante imposte sale a € 788 milioni rispetto a € 449 milioni del 30 settembre 2020 con una crescita del 75,3%. A livello adjusted tale risultato sale a € 1.013 milioni con una crescita del 138,8%.
In virtù delle dinamiche sopra riportate, il risultato netto del periodo si attesta a € 472 milioni rispetto a € 263 milioni del precedente esercizio con una crescita del 79,8%. A livello adjusted il risultato netto sale a € 565 milioni (+114,1% a/a).
Per quanto riguarda i crediti deteriorati, la Capogruppo ha avviato un'ulteriore accelerazione del processo di derisking attraverso un piano che prevede l'incremento del
12 Liquidity Coverage Ratio mensile a settembre 2021 e Net Stable Funding Ratio gestionale riferito al terzo trimestre 2021.

target di cessione a € 650 milioni che si aggiunge alla cessione di € 1,5 miliardi di sofferenze perfezionata nel mese di giugno ("Progetto Rockets").
Tale strategia di derisking, unitamente all'attività di workout, ha consentito una significativa riduzione delle sofferenze, la cui incidenza sul totale dei crediti lordi si è ridotta dal 3,1% del 31 dicembre 2020 all'1,9% del 30 settembre 2021, portando il totale dei crediti non performing lordi da € 8,6 miliardi a € 6,6 miliardi con un NPE ratio lordo in riduzione dal 7,5% al 5,9% (4,8% calcolato secondo la metodologia EBA).
E' proseguito il forte presidio del portafoglio crediti, attraverso un costante processo di monitoraggio del profilo creditizio della clientela con particolare attenzione alle posizioni in moratoria Covid-19 concesse il cui ammontare, stante anche la ridotta adesione da parte dei clienti al DL "Sostegni BIS", è sceso in maniera molto significativa a € 4,2 miliardi a fine settembre (-73% rispetto a € 16,2 miliardi originariamente concessi) e che, nell'ambito delle posizioni scadute entro settembre13, ha registrato un default rate dell'1,0% circa.
Le erogazioni assistite da garanzia statale del periodo si attestano a € 6,1 miliardi (su un erogato complessivo di finanziamenti a medio-lungo termine di € 16,9 miliardi), portando il totale erogato di tali crediti garantiti dal 2020 al 30 settembre 2021 a € 16,3 miliardi.
Si conferma molto solida la posizione patrimoniale, pur avendo già scontato nei primi nove mesi 2021 i previsti headwinds regolamentari riferiti all'intero 2021 (-95 p.b.):
13 Le moratorie scadute includono le posizioni per le quali i pagamenti sono stati ripresi, le posizioni completamente rimborsate e cancellate e quelle sostituite con altre fattispecie.
14 La raccolta diretta include i certificates a capitale incondizionatamente protetto (€ 3,7 miliardi al 30 settembre 2021, stabili rispetto a fine 2020), ed esclude le operazioni di pronti contro termine.
15 Dato gestionale al netto dei certificates a capitale incondizionatamente protetto inclusi nella "raccolta diretta".

16 Vedi nota 6.
17 Risultato al netto delle componenti non ricorrenti dettagliate al punto 5 delle Note esplicative del presente comunicato.

Milano, 5 novembre 2021 – Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, riunitosi ieri sotto la presidenza del dott. Massimo Tononi, ha approvato la situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2021 del Gruppo Banco BPM. Nella stessa seduta il Consiglio di Amministrazione ha approvato il Piano Strategico 2021-2024, cui è dedicato un apposito comunicato stampa pubblicato anch'esso in data odierna.
La gestione dei primi nove mesi dell'esercizio 2021, ancorché caratterizzata dalle ripercussioni sull'economia mondiale e sull'operatività delle imprese derivanti dall'emergenza internazionale per l'epidemia Coronavirus, si è maggiormente focalizzata sullo sviluppo dell'attività commerciale e sulla prosecuzione delle azioni di derisking e di riorganizzazione delle attività del Gruppo, proseguendo inoltre nell'attuazione delle misure varate lo scorso anno finalizzate alla tutela della clientela e dei
18 Ratio calcolati includendo l'utile del primo semestre 2021 e deducendo l'importo ipotizzato come dividend pay-out su tale risultato.
19 LCR mensile a settembre 2021 e NSFR gestionale riferito al terzo trimestre 2021.

propri dipendenti, nonché al sostegno concreto delle imprese, delle famiglie e delle comunità nelle quali il Gruppo opera, colpite dalla crisi innescata dall'emergenza sanitaria in corso.
Nell'ambito delle misure di sostegno dell'economia, l'ammontare complessivo delle moratorie performing previste dal Decreto Cura Italia e dal Protocollo ABI in essere al 30 settembre 2021 è pari a € 4,2 miliardi in contrazione del 73% rispetto a € 16,2 miliardi originari e con un tasso di default sulle moratorie scadute entro il 30 settembre 2021 limitato a circa l'1,0%. Le erogazioni assistite da garanzia statale del periodo si attestano a € 6,1 miliardi (su un erogato complessivo di finanziamenti a mediolungo termine di € 14,9 miliardi), portando il totale erogato di tali crediti garantiti a € 16,3 miliardi.
Nei primi nove mesi dell'esercizio il Gruppo ha avviato un'ulteriore accelerazione del processo di derisking attraverso un piano di cessione di crediti non performing che, nel terzo trimestre, si è incrementato di ulteriori € 500 milioni lordi, che si aggiungono al "Progetto Rockets" che ha comportato la cessione di crediti in sofferenza per un importo di € 1,5 miliardi lordi.
Tale operazione si è perfezionata nel mese di giugno sotto forma di cartolarizzazione, con la cessione dei crediti alla società veicolo Aurelia SPV S.r.l. che ha emesso le Notes (Senior, Mezzanine e Junior); le Senior Notes sono assistite dalla garanzia dello Stato (c.d. GACS), la cui proroga è stata approvata dalla Commissione Europea. Con riferimento ai titoli Mezzanine e Junior, il 95% degli stessi è stato acquistato da società controllate dai fondi Elliott.
Pertanto, al 30 settembre 2021 il target di cessione residuo, al netto della citata operazione Rockets già perfezionata, si attesta ad un livello di € 650 milioni. Le maggiori rettifiche di valore derivanti dall'incremento degli obiettivi di cessione sono state rilevate nel conto economico del terzo trimestre.
Tale strategia di derisking ha comportato per il Gruppo un rilevante effetto positivo in termini di riduzione dello stock di crediti deteriorati lordi, che sono passati da € 8,6 miliardi di fine 2020 a € 6,6 miliardi al 30 settembre, ed il miglioramento degli indicatori della qualità del credito, con una riduzione dell'NPE ratio lordo dal 7,5% al 5,9%. Con riguardo alle sole sofferenze lorde la diminuzione da € 3,6 miliardi a € 2,1 miliardi (-40,0%) ha ridotto la loro incidenza sul totale degli impieghi lordi dal 3,1% all'1,9%.
Nel mese di marzo il Gruppo ha concluso un importante accordo con Cattolica Assicurazioni che regola i termini e le modalità di prosecuzione della partnership nel settore della bancassurance. Più in dettaglio l'accordo raggiunto prevede, a fronte della rinuncia di Banco BPM alla call già esercitata20, il riconoscimento allo stesso Banco BPM di un diritto di uscita anticipata dalla partnership, la cui durata originaria era fissata fino al 2033, esercitabile nel periodo compreso tra il 1° gennaio e il 30 giugno 2023. In particolare, le parti hanno convenuto a favore di Banco BPM un'opzione non condizionata di acquisto del 65% detenuto da Cattolica nel capitale delle JV Vera Vita e Vera Assicurazioni.
L'accordo prevede meccanismi di protezione di entrambe le parti legati al prezzo di esercizio della call e aggiustamenti del prezzo derivanti da eventuali utili non distribuiti, distribuzioni di riserve o dividendi straordinari ovvero da eventuali aumenti di capitale o versamenti in conto capitale relativi alle joint venture.
20 Banco BPM, in data 15 dicembre 2020, aveva comunicato a Cattolica l'esercizio della call option sulle quote partecipative di controllo detenute da Cattolica nel capitale delle joint venture Vera Vita e Vera Assicurazioni.

Inoltre, a fine giugno, Banco BPM ha ridefinito gli accordi della partnership attualmente in essere con il Gruppo Covéa e riferiti alle joint ventures Bipiemme Vita, detenuta all'81% da Covéa Coopérations e al 19% da Banco BPM, e Bipiemme Assicurazioni, interamente detenuta da Bipiemme Vita.
Tali accordi prevedono, tra l'altro, il riconoscimento a favore di Banco BPM di un'opzione incondizionata di acquisto dell'81% del capitale di Bipiemme Vita, esercitabile nel periodo compreso tra l'8 settembre 2021 e il 31 dicembre 2023. In caso di mancato esercizio di detta opzione, la partnership potrà proseguire fino alla fine del 2028 salvo l'esercizio di opzioni di put e call riconosciute rispettivamente a Covéa e alla Banca in determinate finestre temporali.
Nel corso del mese di maggio, Banco BPM, attraverso la controllata Banca Akros, ha acquisito la totalità del capitale di Oaklins Italy S.r.l., per un corrispettivo pari a circa 3,5 milioni.
Tale acquisizione ha consentito a Banca Akros di accedere ad un network internazionale attivo nell'ambito delle attività di M&A, complementare con l'attività domestica di Investment Banking già svolta dalla Banca, rafforzando così l'offerta ai propri clienti di servizi di M&A e consulenza finanziaria.
Nei primi nove mesi il Gruppo ha inoltre realizzato alcune importanti operazioni di capital management: in gennaio è stata infatti perfezionata la terza emissione di strumenti Additional Tier 1 per un ammontare di € 400 milioni, destinata ad investitori istituzionali, mentre nel mese di giugno si è concluso il collocamento di una emissione obbligazionaria subordinata Tier 2, destinata ad investitori istituzionali, di nominali € 300 milioni e scadenza 10 anni, che si inserisce nel Programma Euro Medium Term Notes del Gruppo.
In aggiunta, in ambito ESG, nel mese di luglio Banco BPM ha concluso il collocamento della sua prima emissione di Social Bond (Senior Preferred) destinata a investitori istituzionali per un ammontare di € 500 milioni, con cedola annua pari allo 0,875% e scadenza 15 luglio 2026.
L'obbligazione, emessa nell'ambito di un Green, Social and Sustainability Bond Framework di recente pubblicazione e a valere sul programma EMTN da € 25 miliardi, è rivolta a finanziare un portafoglio selezionato di PMI a cui sono state concesse erogazioni coperte dalla garanzia pubblica prevista nel Decreto Liquidità per fronteggiare l'emergenza Covid-19.
Da segnalare altresì che, nel periodo, in accordo con le Organizzazioni Sindacali, il numero concordato di dipendenti che saranno accompagnati alla pensione su base volontaria si è incrementato da 1.500 a 1.607 unità (senza ulteriori oneri) e le contestuali assunzioni previste sono passate da 750 a circa 800 unità. Più della metà delle uscite concordate è avvenuta entro il mese di giugno 2021; conseguentemente i risparmi di costo derivanti dalle uscite sono stati registrati a partire dal terzo trimestre 2021. Nel periodo si è inoltre completato il piano di riorganizzazione e razionalizzazione della rete commerciale che ha visto la chiusura di circa 300 filiali di piccole dimensioni.
Inoltre, nell'ambito delle iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario e operativo del Gruppo, di semplificazione della struttura, di ottimizzazione e valorizzazione delle risorse e di riduzione dei costi, in data 19 luglio si è perfezionata l'operazione di fusione per incorporazione della controllata ProFamily S.p.A. in Banco BPM; nello stesso contesto si pongono le operazioni di fusione per incorporazione nella Capogruppo delle controllate Bipielle Real Estate e Release, la cui realizzazione è prevista nei primi mesi dell'esercizio 2022.
Infine, in data 30 luglio 2021 l'EBA ha comunicato gli esiti dell'EU-wide stress test cui anche Banco BPM ha partecipato.

L'esercizio di stress test è stato condotto utilizzando uno scenario Adverse particolarmente penalizzante unito ad un punto di partenza (dati consuntivi al 31 dicembre 2020) già impattato dalle conseguenze della pandemia.
Banco BPM ha raggiunto risultati significativi evidenziando:
In tale contesto, che permane caratterizzato da forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia Coronavirus, il Gruppo ha registrato un risultato della gestione operativa21 pari a € 1.533,1 milioni ed un utile netto di € 472,0 milioni. Escludendo le componenti non ricorrenti, l'utile netto si attesta a € 564,8 milioni.
Il margine di interesse si attesta a € 1.535,6 milioni in crescita del 4,2% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2020 (pari a € 1.473,5 milioni) per effetto del maggior contributo apportato dalle operazioni di finanziamento TLTRO III le quali, in considerazione del raggiungimento degli obiettivi di net lending, a partire dal 24 giugno 2020 prevedono la corresponsione di uno special interest, pari a -0,50%, in aggiunta al tasso applicabile (-0,50%) per tutta la durata del finanziamento22.
Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto raggiunge € 144,9 milioni, in crescita rispetto al dato del corrispondente periodo dello scorso esercizio (pari a € 107,1 milioni). Il dato dei primi nove mesi 2021 include l'apporto della collegata Anima Holding23 (pari a € 43,2 milioni), valutata a patrimonio netto a decorrere dal secondo trimestre 2020.
L'apporto principale alla voce in oggetto è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato, pari a € 81,9 milioni, in crescita rispetto a € 74,8 milioni del 30 settembre 2020.
Le commissioni nette dei primi nove mesi ammontano a € 1.425,4 milioni, in significativa crescita (+15,5%) rispetto al corrispondente periodo dell'esercizio precedente.
Tale dinamica è attribuibile al contributo sia dei servizi di gestione intermediazione e consulenza (+21,5% rispetto al 30 settembre 2020), sia del comparto dei servizi di banca commerciale (+9,7% rispetto ai primi nove mesi del 2020).
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 66,2 milioni rispetto a € 43,3 milioni dei primi nove mesi dello scorso esercizio.
21 Vedi nota 6.
22 Per il periodo dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021 (c.d. special interest period) la Banca ha potuto beneficiare, sulle operazioni di rifinanziamento TLTRO III, di uno special interest rate pari a - 0,50% in aggiunta al tasso medio applicabile alle Deposit facilities (attualmente pari a - 0,50%), in quanto al 31 marzo 2021 l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) è risultato ampiamente superiore all'ammontare dei medesimi prestiti riferito alla data del 1° marzo 2020. E' inoltre previsto che il suddetto special interest rate di - 0,50% sia applicabile anche al periodo 24 giugno 2021-23 giugno 2022, a condizione che l'ammontare dei prestiti idonei (eligible loans) al 31 dicembre 2021 sia almeno pari all'ammontare esistente alla data del 1° ottobre 2020. Alla data del 30 settembre 2021 l'ammontare degli eligible loans è ampiamente superiore alla suddetta soglia. 23 Per l'illustrazione delle modalità di rilevazione del contributo di Anima Holding si fa rinvio alla Nota esplicativa n. 8.

Il risultato netto finanziario24 al 30 settembre 2021 è positivo e pari a € 252,1 milioni rispetto al dato di € 240,8 milioni registrato nei primi nove mesi dell'esercizio precedente; in particolare nel periodo assumono rilevanza gli eccellenti risultati rivenienti dalle plusvalenze da cessione di titoli per € 120,1 milioni, dall'attività di negoziazione per € 100,7 milioni e dal risultato complessivo relativo alla valutazione delle attività e passività al fair value per € 21,5 milioni.
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 3.424,2 milioni, in crescita rispetto a € 3.099,3 milioni registrati nel corrispondente periodo dello scorso esercizio (+10,5%).
Le spese per il personale, pari a € 1.253,9 milioni, evidenziano una crescita del 6,8% rispetto a € 1.173,9 milioni dei primi nove mesi del 2020, che avevano beneficiato del risparmio rilevato rispetto a quanto accantonato nel precedente esercizio per il sistema incentivante nonché di altre riduzioni di costo correlate agli effetti dell'emergenza sanitaria. Alla data del 30 settembre 2021 il numero totale dei dipendenti è pari a n. 20.565 risorse, in riduzione rispetto alle n. 21.663 risorse in organico a fine 2020 per effetto dell'uscita avvenuta in data 30 giugno 2021 di circa n. 1.000 risorse nell'ambito del programma che prevede l'utilizzo del Fondo di Solidarietà del settore.
Le altre spese amministrative25, pari a € 452,0 milioni, evidenziano una riduzione del 3,5% rispetto al dato dei primi nove mesi del 2020, pari a € 468,5 milioni, grazie all'effetto della razionalizzazione della rete commerciale e al costante e rigoroso controllo dei costi.
Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 185,2 milioni, in flessione rispetto al dato di € 187,9 milioni del 30 settembre 2020.
Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 1.891,1 milioni ed evidenzia una crescita del 3,3% rispetto a € 1.830,3 milioni dei primi nove mesi del 2020.
Il risultato della gestione operativa al 30 settembre 2021 risulta pari a € 1.533,1 milioni in crescita del 20,8% rispetto a € 1.269,0 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.
Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela dei primi nove mesi sono pari a € 673,2 milioni, in flessione rispetto al corrispondente periodo dello scorso esercizio (€ 800,6 milioni), principalmente per effetto di minori rettifiche sulle esposizioni performing derivanti dal miglioramento intervenuto nello scenario macroeconomico atteso. La voce in esame comprende l'onere straordinario derivante dalla cessione di crediti perfezionata nell'ambito del progetto "Rockets" per € 94,0 milioni e gli ulteriori impatti, stimati pari a € 100,0 milioni, derivanti dall'ulteriore incremento degli obiettivi di cessione di crediti non performing deliberato dalla Capogruppo.
Al 30 settembre 2021 il costo del credito, misurato dal rapporto tra le rettifiche nette di valore su crediti e gli impieghi netti, risulta pari a 83 p.b., che scende a 48 p.b. escludendo le componenti "non core"26.
24 La voce non include l'effetto contabile, esposto in una voce separata del conto economico riclassificato, derivante dalla variazione del proprio merito creditizio sulla valutazione al fair value delle passività di propria emissione (certificates), che ha comportato la rilevazione nel periodo di un onere pari a € -11,9 milioni, rispetto all'impatto positivo di € +43,9 milioni registrato al 30 settembre 2020.
25 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.
26 Dato gestionale.

Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali al 30 settembre 2021 evidenzia minusvalenze per € 44,7 milioni rispetto a € 5,7 milioni dei primi nove mesi dello scorso esercizio, a seguito dell'aggiornamento delle perizie su alcuni immobili rilevanti.
Nella voce rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie sono rilevate plusvalenze nette per € 0,8 milioni (€ -8,3 milioni erano le rettifiche nette al 30 settembre 2020).
Gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri dei primi nove mesi sono pari a € 28,3 milioni; nel corrispondente periodo dell'esercizio precedente erano stati rilevati stanziamenti netti per € 6,7 milioni. L'incremento si riferisce a revocatorie e controversie legali e a vertenze fiscali.
Al 30 settembre 2021 non sono stati rilevati significativi utili (perdite) da cessione di partecipazioni e investimenti (il dato dei primi nove mesi dello scorso esercizio era pari a € +1,5 milioni).
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato lordo dell'operatività corrente ammonta a € 787,6 milioni rispetto a € 449,2 milioni del 30 settembre 2020.
Le imposte sul reddito dell'operatività corrente sono pari a € -216,6 milioni (€ -61,5 milioni nei primi nove mesi del 2020).
Il risultato netto dell'operatività corrente ammonta pertanto a € 571,0 milioni e risulta in crescita del 47,3% rispetto al dato di € 387,8 milioni del corrispondente periodo dell'esercizio precedente.
Al conto economico del periodo sono stati inoltre addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 140,2 milioni (€ 128,7 milioni nei primi nove mesi del 2020) riferiti al contributo ordinario pagato al Single Resolution Fund (SRF), alla stima del contributo dovuto al Fondo Interbancario Tutela Depositi ed al contributo addizionale versato al Fondo di Risoluzione Nazionale. Il valore complessivo dei suddetti oneri al lordo delle imposte è pari a € 207,7 milioni rispetto a € 190,7 milioni del 30 settembre 2020.
Nella voce Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili è rilevato l'impatto sul conto economico, positivo per € 79,2 milioni, conseguente all'esercizio della facoltà di riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili degli immobili ad uso strumentale del Gruppo.
Nel periodo la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto negativo pari a € 8,0 milioni (€ -11,9 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto al provento rilevato nei primi nove mesi del 2020 pari a € 29,4 milioni (€ 43,9 milioni al lordo degli effetti fiscali).
Al 30 settembre 2021 l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a € - 30,2 milioni e si confronta con il dato dei primi nove mesi del 2020, pari a € -29,9 milioni.
Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, pari a € +0,1 milioni, i primi nove mesi del 2021 si chiudono con un risultato netto di periodo positivo pari a € 472,0 milioni (€ 262,5 milioni al 30 settembre 2020).
Il risultato netto adjusted al 30 settembre 2021 è pari a € 564,8 milioni rispetto a € 263,9 milioni registrati nei primi nove mesi del 2020 (+114,1%).

Il margine di interesse si attesta a € 516,4 milioni in calo dell'1,1% rispetto al dato del secondo trimestre 2021 (pari a € 522,4 milioni) principalmente per effetto del minor contributo dei finanziamenti TLTRO a seguito della ricomposizione delle scadenze di parte di tali finanziamenti.
Il risultato delle società partecipate valutate con il metodo del patrimonio netto è positivo per € 46,8 milioni, con una contribuzione in calo rispetto a quella del secondo trimestre, pari a € 56,5 milioni. Nell'ambito di tale aggregato l'apporto principale è fornito dal credito al consumo veicolato dalla quota partecipativa detenuta in Agos Ducato ed al risultato relativo ad Anima Holding27.
Le commissioni nette del terzo trimestre ammontano a € 475,3 milioni confermando il trend positivo registrato nel corso dell'anno. Rispetto al secondo trimestre l'aggregato risulta in flessione dello 0,7% esclusivamente per effetto della stagionalità relativa ai servizi di gestione, intermediazione e consulenza (-8,5% rispetto al secondo trimestre). Al contrario il contributo delle commissioni relative ai servizi di banca commerciale evidenzia nel trimestre una crescita del 7,6%.
Gli altri proventi netti di gestione sono pari a € 26,3 milioni rispetto al dato di € 21,7 milioni del secondo trimestre 2021.
Il risultato netto finanziario del terzo trimestre è positivo e pari a € 35,9 milioni rispetto a € 116,5 milioni del secondo trimestre, principalmente per effetto delle variazioni registrate dal fair value delle quote partecipative detenute in Nexi S.p.A. e SIA S.p.A..
In virtù delle dinamiche descritte, il totale dei proventi operativi ammonta quindi a € 1.100,7 milioni risultando in calo dell'8,0% rispetto a € 1.195,9 milioni registrati nel secondo trimestre per effetto del minor risultato netto finanziario del trimestre.
Le spese per il personale, pari a € 409,8 milioni, evidenziano una riduzione dell'1,8% rispetto a € 417,1 milioni del secondo trimestre. Al netto dell'effetto di componenti retributive "one-off" costituenti un effetto indiretto della pandemia, tale riduzione si attesta al 5,0%, grazie al risparmio derivante dalla riduzione degli organici conseguente al ricorso volontario alle prestazioni straordinarie del Fondo di Solidarietà di settore.
Le altre spese amministrative28 risultano in calo del 6,4% passando da € 153,9 milioni del secondo trimestre 2021 a € 144,0 milioni del terzo trimestre 2021, grazie alla razionalizzazione della rete commerciale e al costante e rigoroso controllo dei costi.
Le rettifiche di valore su attività materiali ed immateriali ammontano complessivamente a € 61,8 milioni rispetto a € 60,6 milioni registrati nel secondo trimestre.
Il totale degli oneri operativi risulta pertanto pari a € 615,6 milioni con una contrazione del 2,5% rispetto a € 631,6 milioni del secondo trimestre.
Il risultato della gestione operativa del trimestre ammonta a € 485,1 milioni in calo del 14,0% rispetto a € 564,2 milioni del secondo trimestre.
27 Per l'illustrazione delle modalità di rilevazione del contributo di Anima Holding si fa rinvio alla Nota esplicativa n. 8.
28 L'aggregato non comprende gli "oneri sistemici", rappresentati dai contributi ai Fondi di Risoluzione ed al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, esposti, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato.

Le rettifiche nette su finanziamenti verso clientela sono pari a € 200,6 milioni con una contrazione del 21,5% rispetto al secondo trimestre, anche a seguito della riduzione dei volumi di crediti non performing conseguente alle operazioni di derisking perfezionate nell'esercizio.
Il risultato della valutazione al fair value delle attività materiali del terzo trimestre evidenzia minusvalenze per € 7,8 milioni.
Nel trimestre gli accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri ammontano a € 15,5 milioni, rispetto a € 5,6 milioni del secondo trimestre e si riferiscono a stanziamenti a fronte di revocatorie e controversie legali e a vertenze fiscali.
Per effetto delle dinamiche descritte, il risultato dell'operatività corrente al lordo delle imposte evidenzia un utile di € 261,8 milioni rispetto all'utile di € 266,7 milioni registrato nel secondo trimestre.
Le imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente ammontano a € 83,3 milioni (€ 50,6 milioni nel secondo trimestre).
Al conto economico del trimestre sono stati addebitati oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte per € 61,6 milioni rappresentati dalla stima del contributo annuale per l'esercizio 2021 che sarà richiesto dal Fondo Interbancario Tutela Depositi; nel secondo trimestre era stato addebitato il contributo addizionale al Fondo di Risoluzione Nazionale pari a € 19,3 milioni.
Nel trimestre la variazione del merito creditizio sui Certificates emessi dal Gruppo, al netto delle imposte ha generato un impatto positivo pari a € 4,0 milioni (€ 5,9 milioni al lordo degli effetti fiscali), rispetto all'onere del secondo trimestre pari a € 5,1 milioni (€ 7,6 milioni lordi).
Nel terzo trimestre l'impatto della Purchase Price Allocation al netto delle imposte ammonta a € - 10,2 milioni e si confronta con il dato del secondo trimestre 2021, pari a € -9,7 milioni.
Considerata la quota del risultato economico attribuibile ai soci terzi, il terzo trimestre 2021 si chiude con un utile netto di periodo pari a € 110,7 milioni, rispetto al risultato positivo netto di € 261,2 milioni realizzato nel secondo trimestre.
L'utile netto adjusted del terzo trimestre risulta pari a € 182,8 milioni rispetto a € 231,2 milioni del secondo trimestre 2021.
La raccolta diretta29 al 30 settembre 2021 ammonta a € 121,4 miliardi, in crescita nel confronto con il 31 dicembre 2020 dell'1,1% e del 3,4% rispetto al 30 settembre 2020.
Più in dettaglio, nel periodo si registra una crescita di € 2,9 miliardi della componente rappresentata dai conti correnti e depositi a vista della rete commerciale (+2,9%)30. Per quanto riguarda i titoli obbligazionari emessi, lo stock al 30 settembre è pari a € 13,7 miliardi, in calo di € 1,1 miliardi rispetto
29 Aggregato che include la somma dei depositi e conti correnti a vista e vincolati, titoli obbligazionari emessi, certificati di deposito ed altri titoli, finanziamenti ed altri debiti, certificates a capitale protetto ed esclude le operazioni di pronti contro termine.
30 Dato gestionale.

al 31 dicembre 2020 per effetto di maggiori rimborsi di titoli giunti a scadenza rispetto alle nuove emissioni del periodo.
Nel confronto su base annua la raccolta a vista evidenzia un incremento di € 6,5 miliardi (+6,9%)31, mentre la contrazione dei titoli in circolazione è pari a € 2,3 miliardi (-14,4%).
La provvista garantita dallo stock di certificates a capitale incondizionatamente protetto al 30 settembre 2021 si attesta a € 3,7 miliardi, in linea rispetto al 31 dicembre 2020 (€ 3,3 miliardi il dato riferito al 30 settembre 2020).
La raccolta indiretta, al netto dei certificates a capitale protetto, è pari a € 96,6 miliardi, in crescita del 5,5% nel confronto con il 31 dicembre 2020 e del 9,2% su base annua.
La componente della raccolta gestita ammonta a € 63,7 miliardi, in aumento rispetto al dato di € 59,6 miliardi del 31 dicembre 2020 (+6,9%), grazie al contributo dei fondi e Sicav, che registrano un incremento di € 3,6 miliardi da inizio anno (+8,9%); più contenuta la crescita delle gestioni patrimoniali e del comparto bancassurance.
La raccolta amministrata raggiunge € 32,9 miliardi, con un incremento di circa € 1 miliardo (+2,9%) rispetto a fine 2020.
Su base annua la raccolta gestita cresce del 9,7%, principalmente per l'apporto dei fondi e Sicav (€ +5,2 miliardi, pari al 13,2%), mentre la componente della raccolta amministrata registra una crescita dell'8,3%.
Le attività finanziarie ammontano a € 42,9 miliardi e sono in crescita del 4,1% rispetto a € 41,2 miliardi del 31 dicembre 2020; l'incremento è principalmente concentrato nei titoli di debito (+€ 2,9 miliardi) ed in particolare nel portafoglio dei titoli valutati al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Al 30 settembre 2021 l'aggregato in esame comprende titoli di debito per € 36,8 miliardi, titoli di capitale e quote di OICR per € 3,4 miliardi, strumenti derivati per € 2,1 miliardi e altre attività finanziarie, principalmente rappresentate da operazioni di pronti contro termine, per € 0,6 miliardi. Le esposizioni in titoli di debito emessi da Stati Sovrani sono pari a € 31,8 miliardi di cui € 18,9 miliardi rappresentati da titoli di Stato italiani. Gli investimenti in titoli di Stato italiani sono classificati tra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato per € 12,7 miliardi, nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva per € 4,3 miliardi e per € 1,9 miliardi nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenuti per la negoziazione.
Gli impieghi netti verso la clientela32 ammontano al 30 settembre 2021 a € 108,7 miliardi, in leggero calo (-0,6%) rispetto al dato del 31 dicembre 2020; le esposizioni performing registrano un incremento (+0,2%), con un volume di nuove erogazioni a famiglie e imprese nel periodo pari a € 16,9 miliardi33, mentre le esposizioni non performing registrano una contrazione del 19,1% rispetto a fine 2020 per effetto delle operazioni di cessione perfezionate nel periodo. Su base annua gli impieghi netti sono sostanzialmente stabili: a fronte di un aumento delle esposizioni performing di € 1,6 miliardi (+1,6%) si registra una corrispondente contrazione dei crediti deteriorati di € 1,6 miliardi (-31,8%).
Le esposizioni nette deteriorate (sofferenze, inadempienze probabili ed esposizioni scadute e/o sconfinate) ammontano al 30 settembre 2021 a € 3,5 miliardi.
L'esame delle singole poste evidenzia la seguente dinamica:
31 Dato gestionale.
32 Nell'aggregato non vengono ricompresi i crediti verso la clientela che, a seguito dell'applicazione dell'IFRS 9, devono essere obbligatoriamente valutati al fair value. Tali crediti, pari a € 0,3 miliardi sono ricompresi fra le attività finanziarie valutate al fair value.
33 Dato gestionale.

L'indice di copertura dell'intero aggregato dei crediti deteriorati è pari al 47,4% (50,0% al 31 dicembre 2020).
In maggior dettaglio, al 30 settembre 2021 il grado di copertura risulta essere il seguente:
L'evoluzione delle coperture dei crediti deteriorati è correlata al significativo calo dell'incidenza delle sofferenze lorde sul totale portafoglio deteriorati (dal 41,7% a fine 2020 al 32,6% a settembre 2021) conseguente al perfezionamento della cessione Rockets e ad un incremento della componente garantita nell'ambito delle sofferenze stesse (dal 64% di fine 2020 al 67% di settembre 2021).
Il coverage ratio delle esposizioni in bonis è pari allo 0,44%, stabile rispetto al 31 dicembre 2020.
Al 30 settembre 2021 il Common Equity Tier 1 ratio phased-in è pari al 14,5% rispetto al 14,1% del 30 giugno 2021. L'incremento del ratio nel terzo trimestre è prevalentemente imputabile alla diminuzione delle attività ponderate per il rischio a fronte di una leggera riduzione del patrimonio regolamentare che, da un lato, aumenta per effetto del risultato positivo del trimestre, ma, dall'altro, vede una diminuzione delle riserve da valutazione. Il calo delle attività ponderate per il rischio risente delle dinamiche del portafoglio crediti ed in particolare del miglioramento dei parametri di rischio legati alle esposizioni misurate utilizzando i modelli interni, nonché alla riduzione dei rischi di mercato. Il ratio phased-in beneficia dell'esercizio dell'opzione per l'applicazione integrale della disciplina transitoria introdotta dal nuovo articolo 473 bis del regolamento UE n. 575/2013, che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. Escludendo gli impatti della citata disciplina transitoria, il CET 1 ratio IFRS 9 fully phased è pari al 13,3%, in aumento rispetto al dato del 30 giugno 2021, pari al 12,9%.
Il Tier 1 ratio phased-in è pari al 16,3% rispetto al 15,8% del 30 giugno 2021, mentre il Total Capital ratio è pari al 19,3% rispetto al 18,8% del 30 giugno 2021, che già risentiva dell'emissione di un nuovo strumento Tier 2 per € 300 milioni avvenuta nel mese di giugno 2021.
Il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer) risulta pari a + 594 p.b. (rispetto a + 539 p.b. al 30 giugno 2021)35.
Il Tier 1 ratio fully phased è pari al 15,0%, in aumento rispetto al 14,5% del 30 giugno 2021; il Total Capital ratio è pari al 17,9% rispetto al 17,5% del 30 giugno 2021.
34Ratio calcolati includendo il risultato dei primi nove mesi del 2021 e deducendo l'importo del dividend pay out atteso per l'esercizio rapportato all'utile di periodo in formazione.
35 Dati calcolati considerando una riserva anticiclica pari allo 0,003%.

Il buffer rispetto al limite previsto per la possibilità di distribuire dividendi (Maximum Distributable Amount o MDA buffer) risulta pari a + 453 p.b. su base fully phased (rispetto a +402 p.b. al 30 giugno 2021)36.
La pandemia in atto continua a condizionare il quadro globale, con prospettive che restano strettamente dipendenti sia dalla sua evoluzione che dalle misure adottate per contrastarla e contenerne gli impatti sull'attività economica.
In tale scenario l'economia italiana, dopo un primo semestre dell'anno di forte recupero, nel terzo trimestre ha registrato una crescita ancora molto sostenuta, beneficiando in particolare dell'ottimo andamento dei settori dei servizi di mercato e dell'industria, cui hanno contribuito positivamente dal lato della domanda sia la componente nazionale che quella estera netta.
Il trend in atto, che ha portato le organizzazioni internazionali e gli istituti di ricerca a rivedere nuovamente al rialzo le proprie stime, potrà beneficiare anche dell'impiego dei primi fondi del Next Generation EU e del permanere di condizioni monetarie favorevoli.
Con riferimento all'andamento operativo del Gruppo nell'ultima parte dell'esercizio, il contesto esterno continuerà inevitabilmente a costituire un fattore rilevante di potenziale condizionamento ma, salvo peggioramenti del quadro di riferimento e dei mercati, il Gruppo conferma l'aspettativa di un utile netto per azione di circa 35 centesimi che, considerata anche la robusta posizione patrimoniale, dovrebbe consentire la remunerazione degli azionisti, con un pay out ratio del 40% circa.
Per quanto concerne l'evoluzione a medio-lungo termine si rinvia alla presentazione del nuovo Piano Strategico 2021-2024.
***
Il dott. Gianpietro Val, in qualità di Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, dichiara ai sensi del comma 2 articolo 154 bis del Testo Unico della Finanza che l'informativa contabile contenuta nel presente comunicato corrisponde alle risultanze documentali, ai libri ed alle scritture contabili.
***
I risultati al 30 settembre 2021 ed il Piano Strategico 2021-2024 del Gruppo Banco BPM saranno presentati alla comunità finanziaria in una conference call fissata per oggi, 5 novembre 2021 alle ore 9.00 (C.E.T.). La documentazione a supporto della conference call è disponibile sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato () e sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it), nel quale sono altresì presenti i dettagli per connettersi all'evento.
36 Vedi nota precedente.

Il presente Comunicato Stampa rappresenta il documento con il quale Banco BPM ha deciso di mettere a disposizione del pubblico e del mercato, su base volontaria, informazioni periodiche aggiuntive rispetto a quelle semestrali ed annuali ("informative trimestrali"), in ottemperanza alla politica di comunicazione resa nota al mercato come richiesto dall'art. 82-ter del Regolamento Emittenti in vigore dal 2 gennaio 2017. Per completezza si precisa che l'informativa trimestrale è altresì composta dal documento di presentazione dei risultati predisposto a supporto della conference call con la comunità finanziaria che si terrà a valle della diffusione del presente Comunicato Stampa.
L'informativa trimestrale contenuta nel presente documento comprende un commento dell'andamento gestionale del trimestre focalizzato sull'evoluzione delle principali grandezze economiche, patrimoniali e finanziarie, sviluppato assumendo a riferimento gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico redatti in forma riclassificata.
Di seguito si riportano alcune note esplicative ritenute rilevanti al fine di una migliore comprensione della modalità di redazione dei citati prospetti contabili al 30 settembre 2021 e di quelli riferiti all'esercizio precedente, nonché dell'evoluzione dei risultati del trimestre oggetto di commento nel presente comunicato.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico contenuti nel presente comunicato sono rappresentati in forma riclassificata, secondo criteri gestionali, al fine di fornire indicazioni sull'andamento generale del Gruppo fondate su dati economici-finanziari aggregati di più facile comprensione. Detti prospetti sono stati costruiti a partire dagli schemi di bilancio previsti dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, seguendo i medesimi criteri di aggregazione e di classificazione oggetto di illustrazione nel bilancio consolidato al 31 dicembre 2020.
Al fine di garantire un confronto omogeneo con i suddetti criteri di aggregazione e di classificazione, i dati pubblicati nei precedenti periodi posti a confronto sono stati oggetto di riesposizione.
In particolare, l'effetto economico relativo alla variazione del proprio merito creditizio correlato alle emissioni dei certificates classificati nel portafoglio delle "Passività finanziarie di negoziazione" - incluso fino al terzo trimestre 2020 nella voce "Risultato netto finanziario" – trova rappresentazione in tutti i trimestri posti a confronto nella voce ad hoc "Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte". Tale scelta deriva dalla necessità di isolare gli effetti economici conseguenti alla volatilità del suddetto Own Credit Risk, registrata in particolar modo nel corso del 2020, in quanto, in ottica gestionale, non sono ritenuti espressivi di un'effettiva redditività del Gruppo.
I principi contabili adottati per la predisposizione della situazione contabile al 30 settembre 2021 - con riferimento alla classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e delle passività, nonché per il riconoscimento dei costi e dei ricavi - sono quelli contenuti nei principi contabili internazionali IAS/IFRS emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB) e nelle relative interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) omologati dalla Commissione Europea ed in vigore al 30 settembre 2021 come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.
Si deve rappresentare che le informazioni contenute nel presente documento non sono predisposte sulla base del principio contabile IAS 34 relativo all'informativa infra-annuale e non sono altresì assoggettate ad attività di revisione contabile.
Si sono inoltre considerate, per quanto applicabili, le comunicazioni degli Organi di Vigilanza (Banca d'Italia, Consob, ESMA, EBA, BCE) con le quali sono state fornite raccomandazioni su taluni aspetti di maggior rilevanza in ambito contabile o sul trattamento contabile di particolari operazioni.
Con riferimento alle operazioni di rifinanziamento TLTRO III si precisa che, in assenza di specifiche indicazioni nei principi contabili di riferimento per il trattamento della fattispecie, il Gruppo ha definito la propria policy contabile equiparando il finanziamento ad uno strumento finanziario a tasso variabile, con rilevazione degli interessi, tempo per tempo applicabili, da stimare in funzione della probabilità di riuscire a raggiungere determinati obiettivi in termini di "net lending". Ne deriva che, qualora sia certo o ritenuto probabile il raggiungimento degli obiettivi, la riduzione del tasso di interesse, pari allo 0,5% per il periodo speciale dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2022, è rilevata a conto economico nel suddetto arco temporale. Al riguardo si deve precisare che gli interessi di competenza sulle citate passività rilevati a conto economico nei primi nove mesi del 2021 (€ 255,9 milioni) risultano accertati nella misura massima, ossia in base al tasso negativo del -1% (pari al tasso di interesse dei Deposit Facility, -0,5%, maggiorato dell'ulteriore riduzione di -0,5% nel periodo speciale). Al riguardo si evidenzia che l'obiettivo di "net lending" per il periodo speciale dal 24 giugno 2020 al 23 giugno 2021, la cui misurazione era fissata alla data al 31 marzo 2021, è stato conseguito. Il raggiungimento dell'obiettivo di "net lending" riferito all'ulteriore periodo speciale dal 24 giugno 2021 al 30 settembre 2021, che andrà misurato definitivamente alla data del 31 dicembre 2021, è giudicato altamente probabile in quanto già ampiamente raggiunto alla data del 30 settembre 2021.
Anche in sede di redazione della situazione contabile al 30 settembre 2021 è stato applicato il modello di impairment IFRS 9 tenendo in considerazione gli scenari di vendita delle esposizioni deteriorate (c.d. approccio multi-scenario), in coerenza con quanto previsto dall'aggiornamento della strategia di gestione dei crediti deteriorati del Gruppo, approvato nel mese di ottobre 2021 dai competenti Organi aziendali di Banco BPM. In particolare, per tali esposizioni, la stima delle perdite attese è stata quantificata considerando, oltre alle previsioni di recupero attese attraverso la gestione ordinaria (c.d. scenario "work out"), anche la presenza, opportunamente calibrata in funzione degli obiettivi di vendita, dei flussi di cassa ritenuti ricavabili dalla cessione (c.d. scenario di vendita). Ai fini della stima dei flussi di cassa recuperabili nello scenario di vendita si è tenuto conto dei parametri considerati dai potenziali acquirenti nella definizione del prezzo di acquisto, opportunamente calibrati per riflettere le transazioni comparabili osservate sul mercato. La revisione della strategia di gestione dei crediti deteriorati ha comportato la rilevazione di rettifiche nette su finanziamenti verso la clientela pari a € 100,0 milioni.
L'applicazione di alcuni principi contabili implica necessariamente il ricorso a stime ed assunzioni che hanno effetto sui valori delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale. Le assunzioni alla base delle stime formulate tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione dell'informativa trimestrale al 30 settembre 2021, nonché ipotesi considerate ragionevoli, anche alla luce dell'esperienza storica. Per loro natura, non è quindi possibile escludere che

le ipotesi assunte, per quanto ragionevoli, possano non trovare conferma nei futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. I risultati che si consuntiveranno in futuro potrebbero pertanto differire dalle stime effettuate ai fini della redazione della situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre 2021 e potrebbero conseguentemente rendersi necessarie rettifiche ad oggi non prevedibili né stimabili rispetto al valore contabile delle attività e delle passività iscritte nello stato patrimoniale. Al riguardo si evidenzia che le stime condotte ai fini della predisposizione della situazione contabile al 30 settembre 2021 potrebbero dover essere riviste a seguito dei mutamenti nelle circostanze sulle quali le stesse erano fondate, in seguito a nuove informazioni o alla maggiore esperienza registrata.
Tra i principali fattori di incertezza che potrebbero incidere sugli scenari futuri in cui il Gruppo si troverà ad operare devono essere considerati gli effetti negativi sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati all'epidemia da Coronavirus (Covid-19).
La diffusione della pandemia Covid-19 e le sue implicazioni per la salute pubblica, per l'attività economica e per il commercio, ad oltre un anno dall'inizio dell'emergenza sanitaria, continuano ad influenzare in modo significativo i mercati in cui il Gruppo opera.
Nonostante il cauto ottimismo conseguente alla campagna vaccinale e alla graduale eliminazione delle misure di contenimento, seppur con qualche incognita legata allo sviluppo delle varianti del virus, permangono elementi di incertezza su come riusciranno a riprendersi le attività produttive dopo gli eventi che hanno caratterizzato l'esercizio 2020 e, in misura più blanda, l'esercizio in corso. Detta ripresa, oltre a risultare influenzata dall'evoluzione della pandemia, dipenderà dall'efficacia e dall'estensione temporale delle misure espansive di sostegno - dei redditi delle famiglie e delle imprese, del credito all'economia e della liquidità sui mercati - intraprese dalle competenti autorità (Governi, BCE, Unione europea...) in risposta alla crisi sanitaria, le quali hanno reso ancora più complesso l'intercettamento dei segnali di deterioramento del credito.
Fino a quando il quadro della crisi e degli interventi nazionali ed europei non assumeranno contorni maggiormente definiti, l'inclusione nelle stime di bilancio degli effetti della crisi Covid-19 risulterà essere un esercizio particolarmente complesso, in quanto detti effetti dipenderanno da una serie di variabili ad oggi non prevedibili, se non con un certo margine di incertezza.
In particolare, ai sensi del principio contabile IFRS 9, la determinazione delle perdite attese richiede di considerare non solo le informazioni storiche e correnti, ma anche le informazioni prospettiche (forward-looking) a cui risulta correlata la recuperabilità delle esposizioni creditizie. Diviene quindi rilevante quantificare i parametri di rischio che siano in grado di incorporare informazioni prospettiche basate sull'evoluzione dello scenario macroeconomico, individuare i trigger ritenuti espressivi di un significativo deterioramento del merito creditizio (SICR), stimare i flussi recuperabili tenendo anche conto dei prezzi attesi di cessione e del valore di presumibile realizzo degli immobili e delle garanzie collaterali.
A tal riguardo, nel corso dei primi nove mesi del 2021, ai fini del calcolo delle esposizioni creditizie performing (per cassa e fuori bilancio) - con l'obiettivo di riflettere più puntualmente le perdite attese conseguenti alle perturbazioni economiche del Covid-19 ed evitare gli eventuali effetti di shock improvvisi (cosiddetti "cliff effect"), che potrebbero derivare dal mancato intercettamento dei segnali di deterioramento delle controparti conseguente alla concessione di misure di sostegno governativo - è proseguito il processo di rivisitazione e di fine tuning dei modelli in uso, anche mediante una serie di aggiustamenti manageriali applicati ai risultati generati dal modello (c.d. post model adjustments). Gli scenari macroeconomici considerati ai fini del calcolo delle perdite attese al 30 settembre 2021, in termini di proiezioni macroeconomiche e relative probabilità di accadimento, sono i medesimi già applicati al 30 giugno 2021, in quanto ritenuti ancora validi sulla base delle analisi svolte.
Nella Relazione finanziaria semestrale consolidata al 30 giugno 2021 è stata inoltre fornita un'illustrazione dettagliata dei processi di stima che richiedono il ricorso a significativi elementi di giudizio nella selezione di ipotesi ed assunzioni sottostanti. Tale illustrazione, alla quale si fa rinvio, viene integralmente richiamata interessando anche la situazione patrimoniale ed economica al 30 settembre oggetto del presente comunicato.
In applicazione di quanto previsto dal principio contabile internazionale (IFRS 3) il conto economico del Gruppo Banco BPM include gli impatti economici (cosiddetti "reversal effects") derivanti dall'allocazione dei prezzi pagati nell'ambito delle operazioni di aggregazione fra il Gruppo Banco Popolare ed il Gruppo Banca Popolare di Milano perfezionata nell'esercizio 2017 e fra i Gruppi Banco Popolare di Verona e Novara e Banca Popolare Italiana realizzata nel 2007.
A decorrere dalla situazione contabile al 31 marzo 2020, tali impatti sono rilevati, al netto del relativo effetto fiscale, in una voce separata del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte".
Nel dettaglio, l'impatto sul conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2021, derivante dal "reversal effect" degli adeguamenti di valore delle attività nette acquisite (principalmente riferito all'ex Gruppo Banca Popolare di Milano), è risultato pari a € -20,1 milioni sul margine di interesse (in connessione all'evoluzione delle diverse valutazioni dei crediti acquistati) e € -25,0 milioni negli altri proventi netti di gestione (per effetto dell'ammortamento degli intangibles iscritti in sede di PPA). Al netto dei relativi effetti fiscali, l'impatto complessivo al 30 settembre 2021, rilevato nella voce del conto economico riclassificato denominata "Purchase Price Allocation al netto delle imposte" ammonta a € -30,2 milioni (€ -29,9 milioni il dato riferito ai primi nove mesi del 2020).
Nei primi nove mesi del 2021 è stato addebitato al conto economico, nella voce "Oneri relativi al sistema bancario al netto delle imposte", l'ammontare dei contributi ordinari e addizionali dovuti ai Fondi di Risoluzione e al Fondo Interbancario Tutela Depositi per l'esercizio 2021 che, al netto del relativo effetto fiscale, ammonta a € 140,2 milioni (€ 128,7 milioni erano i contributi

ordinari e addizionali di competenza addebitati al conto economico al 30 settembre 2020). Al lordo dell'effetto fiscale l'onere complessivo risulta pari a € 207,7 milioni (€ 190,7 milioni nei primi nove mesi del 2020).
Nel corso del periodo si segnala, quale variazione dell'area di consolidamento, l'acquisizione, attraverso la controllata Banca Akros, del 100% del capitale della società Oaklins Italy S.r.l. che, a decorrere dalla chiusura contabile al 30 giugno 2021, viene consolidata con il metodo integrale.
Dal perimetro delle società consolidate con il metodo integrale escono invece la controllata FIN.E.R.T. S.p.A., cancellata dal Registro delle Imprese in data 1° luglio 2021 al termine della procedura di liquidazione, il veicolo Italfinance Securitisation Vehicle S.r.l., per effetto della chiusura anticipata della relativa operazione di cartolarizzazione, nonché la società Immobiliare Marinai d'Italia S.r.l. in liquidazione e le sue controllate Perca S.r.l. e Meleti S.r.l. a seguito del perfezionamento, in data 15 luglio 2021, della loro cessione.
Si segnala inoltre che in data 19 luglio è divenuta giuridicamente efficace la fusione per incorporazione di ProFamily nella Capogruppo Banco BPM, i cui effetti contabili e fiscali decorrono dal 1° gennaio 2021.
Infine, si evidenzia che nel mese di gennaio 2021 Banco BPM ha acquisito il controllo totalitario della partecipata Release, mediante l'acquisto da BPER Banca S.p.A. di n. 39.923.532 azioni ordinarie della controllata.
Con la Comunicazione n. DEM/6064293 del 28 luglio 2006 la CONSOB ha invitato le società emittenti strumenti finanziari quotati in mercati regolamentati italiani a fornire informazioni sull'incidenza degli eventi od operazioni il cui accadimento risulta non ricorrente.
Si precisa che la policy adottata dal Gruppo prevede che siano classificati come non ricorrenti:
Al contrario sono solitamente considerati ricorrenti:
Ove ritenute significative, le informazioni sull'incidenza che eventi od operazioni non ricorrenti o che non si ripetono frequentemente nel consueto svolgimento dell'attività hanno sulla situazione patrimoniale e finanziaria, nonché sui flussi finanziari del Gruppo, sono fornite nell'ambito dei commenti che illustrano l'evoluzione delle voci patrimoniali.
Alla luce dei criteri sopra enunciati, si segnala che nei primi nove mesi del 2021 sono state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:

Nel complesso, l'impatto netto sul risultato economico dei primi nove mesi delle componenti non ricorrenti è negativo per € 92,8 milioni.
Escludendo il suddetto impatto, il risultato netto (adjusted) in corso di formazione al 30 settembre 2021 si attesterebbe a € 564,8 milioni.
Nel conto economico del corrispondente periodo dell'esercizio precedente erano invece state rilevate le seguenti componenti non ricorrenti:
Nel complesso, considerando anche degli effetti di pertinenza delle minoranze (pari a € 0,3 milioni), l'impatto netto sul risultato economico del periodo delle componenti non ricorrenti era quindi risultato negativo per € 1,3 milioni.
Escludendo il suddetto importo, il risultato netto (adjusted) sarebbe stato pari a € 263,9 milioni.
I requisiti minimi patrimoniali per il 2021 sono i seguenti:
La Banca d'Italia ha confermato il coefficiente della riserva di capitale anticiclica (Countercyclical Capital Buffer) relativo alle esposizioni verso controparti italiane allo zero per cento anche per il terzo trimestre 2021.
Con la propria comunicazione del 30 novembre 2017 la Banca d'Italia ha identificato il gruppo bancario Banco BPM come istituzione a rilevanza sistemica (Other Systemically Important Institution, O-SII). La riserva O-SII è per il 2021 pari allo 0,19%, e raggiungerà lo 0,25% il 1° gennaio 2022.
In data 11 dicembre 2019 la Banca Centrale Europea (BCE) ha comunicato al Banco BPM la propria definitiva decisione riguardante i ratio patrimoniali minimi che il Banco BPM è tenuto a rispettare in via continuativa a partire dall'esercizio 2020. La decisione si fonda sul processo di valutazione e revisione prudenziale (SREP) condotto conformemente all'art. 4(1)(f) del Regolamento (UE) n. 1024/2013.
In conformità all'art. 16(2)(a) dello stesso Regolamento n. 1024/2013, che attribuisce alla BCE il potere di richiedere alle banche vigilate di mantenere un ammontare di fondi propri superiore ai requisiti patrimoniali minimi stabiliti dalla normativa vigente, il requisito da sommare ai requisiti sopra evidenziati è pari al 2,25%.
A seguito dell'emergenza sanitaria legata al Covid-19, con lettera dell'8 aprile 2020, la BCE ha deciso di emendare la decisione presa nel dicembre 2019 più sopra illustrata, stabilendo che il requisito SREP pari al 2,25% deve essere mantenuto da Banco BPM per il 56,25% come Common Equity Tier 1 (CET1) e per il 75% come Tier 1 Capital (Tier 1).
Pertanto, tenendo conto anche della riserva di capitale anticiclica stabilita dalle competenti autorità nazionali per le esposizioni nei confronti dei paesi nei quali il Gruppo opera pari allo 0,003%, i requisiti minimi che Banco BPM è tenuto a rispettare, per il 2021 e fino a nuova comunicazione, sono i seguenti37:
37 Tali requisiti sono così determinati:
il requisito minimo di Pillar I pari all'8% (di cui 4,5% di CET1, 1,5% in termini di AT1 e 2% in termini di AT2);
il requisito di P2R comunicato da BCE pari al 2,25% da soddisfare con CET1 per il 56,25% e per il 75% con TIER1;
la riserva di conservazione del capitale pari al 2,50% da soddisfare interamente con CET1;
la riserva O-SII buffer pari allo 0,19% per il 2021 ed allo 0,25% a regime (dal 1° gennaio 2022) da soddisfare interamente con CET1;
la riserva di capitale anticiclica allo 0,003% da soddisfare interamente con CET1 capital.

Il Banco BPM ha esercitato l'opzione per l'applicazione nella sua integralità della disciplina transitoria prevista dall'articolo 473 bis del Regolamento UE n. 575/2013 che dilaziona nel tempo l'impatto sui fondi propri derivante dall'applicazione del nuovo modello di impairment introdotto dal principio contabile IFRS 9. La suddetta disciplina transitoria prevede la possibilità di includere nel capitale primario di classe 1 una componente positiva transitoria per una percentuale dell'incremento subito dagli accantonamenti per perdite attese su crediti per effetto dell'applicazione del principio contabile IFRS 9. Tale percentuale è decrescente nel tempo in un arco temporale di cinque anni come di seguito indicato:
Dal 1° gennaio 2023 l'impatto derivante dalla prima applicazione del principio contabile IFRS 9 sarà pienamente riflesso nel computo dei fondi propri. Fermi restando gli impatti previsti dal regime transitorio sopra citato, Banco BPM non beneficia di alcun impatto sul capitale primario di classe 1 per effetto del nuovo regime transitorio previsto dalle modifiche apportate dal Regolamento 873/2020 all'articolo 473 bis in relazione ai maggiori accantonamenti effettuati nel corrente esercizio per perdite attese su crediti in bonis rispetto alla consistenza degli stessi alla data del 1° gennaio 2020.
Le stime dei ratio patrimoniali che il Gruppo avrebbe, a parità di ogni altra condizione, qualora non avesse esercitato la suddetta opzione, vengono denominate per brevità "IFRS9 fully phased". I ratio patrimoniali denominati "IFRS9 phased-in" sono calcolati applicando invece le suddette disposizioni transitorie.
Nella seguente tabella si fornisce l'illustrazione dell'esposizione del Gruppo al rischio sovrano (titoli di debito contenuti nei portafogli di attività finanziarie), al 30 settembre 2021, ripartita per singolo Paese e per categoria del portafoglio contabile di classificazione:
| 30 settembre 2021 (dati in milioni di euro) Paesi/Portafogli contabili |
Att. fin. valutate al costo ammortizzato |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva |
Att. fin. valutate al fair value con impatto sul conto economico |
Totale |
|---|---|---|---|---|
| Italia | 12.738 | 4.255 | 1.900 | 18.893 |
| Francia | 1.901 | 2.038 | 271 | 4.210 |
| USA | 2.359 | 1.187 | - | 3.546 |
| Spagna | 1.379 | 1.354 | 282 | 3.015 |
| Germania | 731 | 611 | 7 | 1.349 |
| Altri Paesi | 536 | 276 | - | 812 |
| Totale | 19.644 | 9.721 | 2.460 | 31.825 |
Al 30 settembre 2021 l'esposizione del Gruppo nei titoli di debito sovrani ammonta a € 31,8 miliardi (€ 29,0 miliardi al 31 dicembre 2020), classificati per il 61,7% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, per il 30,6% tra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e per il 7,7% nel portafoglio delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sul conto economico in quanto detenute per la negoziazione.
Detta esposizione si riferisce per circa l'88% a titoli emessi da Paesi dell'Unione Europea ed in particolare per il 59,4% dal Paese Italia.
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le riserve derivanti dalla valutazione al fair value dei titoli di debito risultano essere al 30 settembre 2021 complessivamente positive per € 82,1 milioni al lordo degli effetti fiscali e si riferiscono, per € 19,0 milioni, a titoli governativi (€ +24,7 milioni relative a titoli di Stato italiani e € -5,7 milioni relative a titoli di altri Paesi).
Per quanto riguarda le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, il valore di bilancio ammonta a € 19,6 miliardi, di cui € 12,7 miliardi rappresentati da titoli di Stato Italiani. Ai soli fini informativi, si precisa che il fair value dei titoli governativi classificati nella suddetta categoria contabile, determinato in base alle quotazioni di mercato del 30 settembre 2021 (livello 1 nella gerarchia del fair value), ammonta a € 20,2 miliardi (€ 13,1 miliardi è il fair value riferito ai soli titoli di Stato italiani).
La gestione dei titoli di debito prosegue in continuità con le scelte operate nei precedenti esercizi; nel corso del periodo non si è verificato alcun cambiamento di business model che abbia comportato una riclassifica di portafoglio.
Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico, redatti in forma riclassificata, riflettono su base consolidata le situazioni contabili di Banco BPM e delle società controllate predisposte con riferimento al 30 settembre 2021 ovvero, in mancanza, le più recenti situazioni contabili approvate.
Analogamente, la valutazione a patrimonio netto delle imprese collegate è stata effettuata sulla base delle informazioni contabili trasmesse a Banco BPM riferite al 30 settembre 2021 ovvero, in mancanza, delle più recenti situazioni patrimoniali predisposte dalle società collegate.
Al riguardo si deve evidenziare che per l'investimento detenuto in Anima Holding, valutato con il metodo del patrimonio netto a partire dal 1° aprile 2020, il contributo al conto economico consolidato dei primi nove mesi del 2021 comprende anche il

risultato economico di pertinenza conseguito dalla partecipata nell'ultimo trimestre 2020, pari a € 9,8 milioni. Si ricorda che, ai fini della redazione del bilancio 2020, non era stato possibile rilevare il contributo del quarto trimestre in quanto Anima Holding ha approvato il proprio progetto di bilancio il 1° marzo 2021 e quindi successivamente a quello del Banco BPM.
Per informazioni:
Investor Relations Roberto Peronaglio +39 02.94.77.2108 [email protected] Comunicazione Matteo Cidda +39 02.77.00.7438 [email protected] Ufficio Stampa Monica Provini +39 02.77.00.3515 [email protected]

| (migliaia di euro) | 30/09/2021 | 31/12/2020 | Var. su 31/12/2020 |
Var. % su 31/12/2020 |
|---|---|---|---|---|
| Cassa e disponibilità liquide | 19.732.492 | 8.858.079 | 10.874.413 | 122,8% |
| Finanziamenti valutati al costo ammortizzato | 120.556.355 | 120.455.666 | 100.689 | 0,1% |
| - finanziamenti verso banche | 11.823.849 | 11.120.681 | 703.168 | 6,3% |
| - finanziamenti verso clientela | 108.732.506 | 109.334.985 | -602.479 | -0,6% |
| Altre attività finanziarie | 42.869.378 | 41.175.632 | 1.693.746 | 4,1% |
| - al fair value con impatto a conto economico | 8.559.956 | 9.118.571 | -558.615 | -6,1% |
| - al fair value con impatto sulla redditività complessiva | 12.869.920 | 10.710.796 | 2.159.124 | 20,2% |
| - al costo ammortizzato | 21.439.502 | 21.346.265 | 93.237 | 0,4% |
| Partecipazioni | 1.731.766 | 1.664.772 | 66.994 | 4,0% |
| Attività materiali | 3.383.695 | 3.552.482 | -168.787 | -4,8% |
| Attività immateriali | 1.214.227 | 1.218.632 | -4.405 | -0,4% |
| Attività fiscali | 4.612.760 | 4.704.196 | -91.436 | -1,9% |
| Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione | 128.427 | 72.823 | 55.604 | 76,4% |
| Altre voci dell'attivo | 2.551.887 | 1.982.900 | 568.987 | 28,7% |
| Totale dell'attivo | 196.780.987 | 183.685.182 | 13.095.805 | 7,1% |
| Raccolta diretta | 119.003.578 | 116.936.669 | 2.066.909 | 1,8% |
| - debiti verso clientela | 105.306.125 | 102.162.461 | 3.143.664 | 3,1% |
| - titoli e passività finanziarie designate al fair value | 13.697.453 | 14.774.208 | -1.076.755 | -7,3% |
| Debiti verso banche | 44.083.715 | 33.937.523 | 10.146.192 | 29,9% |
| Debiti per leasing | 704.673 | 760.280 | -55.607 | -7,3% |
| Altre passività finanziarie valutate al fair value | 13.356.112 | 14.015.427 | -659.315 | -4,7% |
| Fondi del passivo | 1.243.887 | 1.415.473 | -171.586 | -12,1% |
| Passività fiscali | 308.626 | 464.570 | -155.944 | -33,6% |
| Altre voci del passivo | 5.098.970 | 3.928.139 | 1.170.831 | 29,8% |
| Totale del passivo | 183.799.561 | 171.458.081 | 12.341.480 | 7,2% |
| Patrimonio di pertinenza di terzi | 1.252 | 1.894 | -642 | -33,9% |
| Patrimonio netto del Gruppo | 12.980.174 | 12.225.207 | 754.967 | 6,2% |
| Patrimonio netto consolidato | 12.981.426 | 12.227.101 | 754.325 | 6,2% |
La voce "finanziamenti verso clientela" include i titoli senior rivenienti da proprie cartolarizzazioni di crediti deteriorati

| (migliaia di euro) | 30/09/2021 | 30/09/2020 | Variaz. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.535.623 | 1.473.542 | 62.081 | 4,2% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 144.874 | 107.070 | 37.804 | 35,3% |
| Margine finanziario | 1.680.497 | 1.580.612 | 99.885 | 6,3% |
| Commissioni nette | 1.425.382 | 1.234.585 | 190.797 | 15,5% |
| Altri proventi netti di gestione | 66.214 | 43.274 | 22.940 | 53,0% |
| Risultato netto finanziario | 252.138 | 240.797 | 11.341 | 4,7% |
| Altri proventi operativi | 1.743.734 | 1.518.656 | 225.078 | 14,8% |
| Proventi operativi | 3.424.231 | 3.099.268 | 324.963 | 10,5% |
| Spese per il personale | -1.253.862 | -1.173.929 | -79.933 | 6,8% |
| Altre spese amministrative | -452.045 | -468.471 | 16.426 | -3,5% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -185.215 | -187.885 | 2.670 | -1,4% |
| Oneri operativi | -1.891.122 | -1.830.285 | -60.837 | 3,3% |
| Risultato della gestione operativa | 1.533.109 | 1.268.983 | 264.126 | 20,8% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -673.221 | -800.582 | 127.361 | -15,9% |
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | -44.706 | -5.732 | -38.974 | N.S. |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 770 | -8.279 | 9.049 | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -28.294 | -6.707 | -21.587 | 321,9% |
| Utili / Perdite da cessione di partecipazioni e investimenti | -42 | 1.544 | -1.586 | |
| Risultato lordo dell'operatività corrente | 787.616 | 449.227 | 338.389 | 75,3% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -216.600 | -61.464 | -155.136 | 252,4% |
| RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE | 571.016 | 387.763 | 183.253 | 47,3% |
| Oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte | -140.203 | -128.685 | -11.518 | 9,0% |
| Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili | 79.220 | - | 79.220 | |
| Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte |
-7.966 | 29.377 | -37.343 | |
| Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte |
-30.209 | -29.949 | -260 | 0,9% |
| Utile / Perdita di pertinenza di terzi | 140 | 4.028 | -3.888 | -96,5% |
| RISULTATO NETTO DEL PERIODO | 471.998 | 262.534 | 209.464 | 79,8% |

Conto economico consolidato riclassificato - Evoluzione trimestrale
| (migliaia di euro) | III trimestre 2021 |
II trimestre 2021 |
I trimestre 2021 |
IV trimestre 2020 |
III trimestre 2020 |
II trimestre 2020 |
I trimestre 2020 |
|---|---|---|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 516.427 | 522.367 | 496.829 | 509.019 | 519.921 | 479.507 | 474.114 |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 46.795 | 56.535 | 41.544 | 23.729 | 36.768 | 48.036 | 22.266 |
| Margine finanziario | 563.222 | 578.902 | 538.373 | 532.748 | 556.689 | 527.543 | 496.380 |
| Commissioni nette | 475.308 | 478.679 | 471.395 | 429.225 | 417.651 | 376.371 | 440.563 |
| Altri proventi netti di gestione | 26.296 | 21.747 | 18.171 | 12.731 | 11.675 | 14.855 | 16.744 |
| Risultato netto finanziario | 35.878 | 116.533 | 99.727 | 77.845 | 157.325 | 82.712 | 760 |
| Altri proventi operativi | 537.482 | 616.959 | 589.293 | 519.801 | 586.651 | 473.938 | 458.067 |
| Proventi operativi | 1.100.704 | 1.195.861 | 1.127.666 | 1.052.549 | 1.143.340 | 1.001.481 | 954.447 |
| Spese per il personale | -409.823 | -417.135 | -426.904 | -407.212 | -356.950 | -397.954 | -419.025 |
| Altre spese amministrative | -144.012 | -153.903 | -154.130 | -125.341 | -159.797 | -154.094 | -154.580 |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -61.762 | -60.603 | -62.850 | -67.229 | -64.796 | -61.710 | -61.379 |
| Oneri operativi | -615.597 | -631.641 | -643.884 | -599.782 | -581.543 | -613.758 | -634.984 |
| Risultato della gestione operativa | 485.107 | 564.220 | 483.782 | 452.767 | 561.797 | 387.723 | 319.463 |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -200.643 | -255.513 | -217.065 | -536.225 | -324.340 | -262.999 | -213.243 |
| Risultato della valutazione al fair value delle attività materiali | -7.817 | -36.964 | 75 | -30.989 | -316 | -5.094 | -322 |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 242 | 939 | -411 | 7.249 | 104 | -3.728 | -4.655 |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -15.489 | -5.615 | -7.190 | -35.587 | 907 | -9.809 | 2.195 |
| Utili / Perdite da cessione di partecipazioni e investimenti | 395 | -393 | -44 | -354 | 1.324 | 129 | 91 |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 261.795 | 266.674 | 259.147 | -143.139 | 239.476 | 106.222 | 103.529 |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -83.274 | -50.628 | -82.698 | 47.946 | -22.464 | -13.293 | -25.707 |
| RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE | 178.521 | 216.046 | 176.449 | -95.193 | 217.012 | 92.929 | 77.822 |
| Oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte | -61.650 | -19.309 | -59.244 | -10.216 | -53.001 | -18.169 | -57.515 |
| Oneri relativi alla ristrutturazione aziendale, netto imposte | - | - | - | -187.030 | - | - | - |
| Impatto del riallineamento dei valori fiscali ai valori contabili | - | 79.220 | - | 128.324 | - | - | - |
| Impairment su avviamenti | - | - | - | -25.100 | - | - | - |
| Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte |
3.954 | -5.105 | -6.815 | -41.116 | 2.194 | -110.739 | 137.922 |
| Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto | -10.172 | -9.705 | -10.332 | -11.543 | -11.422 | -11.962 | -6.565 |
| delle imposte Utile / Perdita di pertinenza di terzi |
28 | 78 | 34 | 220 | 2.520 | 1.537 | -29 |
| RISULTATO NETTO DEL PERIODO | 110.681 | 261.225 | 100.092 | -241.654 | 157.303 | -46.404 | 151.635 |

| (migliaia di euro) | 30/09/2021 | 30/09/2020 | Variaz. | Var. % |
|---|---|---|---|---|
| Margine di interesse | 1.535.623 | 1.473.542 | 62.081 | 4,2% |
| Risultato delle partecipazioni valutate a patrimonio netto | 144.874 | 107.070 | 37.804 | 35,3% |
| Margine finanziario | 1.680.497 | 1.580.612 | 99.885 | 6,3% |
| Commissioni nette | 1.425.382 | 1.234.585 | 190.797 | 15,5% |
| Altri proventi netti di gestione | 66.214 | 43.274 | 22.940 | 53,0% |
| Risultato netto finanziario | 252.138 | 240.797 | 11.341 | 4,7% |
| Altri proventi operativi | 1.743.734 | 1.518.656 | 225.078 | 14,8% |
| Proventi operativi | 3.424.231 | 3.099.268 | 324.963 | 10,5% |
| Spese per il personale | -1.268.220 | -1.205.512 | -62.708 | 5,2% |
| Altre spese amministrative | -452.045 | -468.471 | 16.426 | -3,5% |
| Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali | -183.941 | -185.453 | 1.512 | -0,8% |
| Oneri operativi | -1.904.206 | -1.859.436 | -44.770 | 2,4% |
| Risultato della gestione operativa | 1.520.025 | 1.239.832 | 280.193 | 22,6% |
| Rettifiche nette su finanziamenti verso clientela | -479.194 | -800.582 | 321.388 | -40,1% |
| Rettifiche nette su titoli ed altre attività finanziarie | 770 | -8.279 | 9.049 | |
| Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri | -28.294 | -6.707 | -21.587 | 321,9% |
| Risultato dell'operatività corr. al lordo delle imposte | 1.013.307 | 424.264 | 589.043 | 138,8% |
| Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente | -289.545 | -53.084 | -236.461 | N.S. |
| RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE | 723.762 | 371.180 | 352.582 | 95,0% |
| Oneri relativi al sistema bancario, al netto delle imposte | -120.903 | -110.516 | -10.387 | 9,4% |
| Impatto della variazione del proprio merito creditizio sulle emissioni di certificates (OCR), al netto delle imposte |
-7.966 | 29.377 | -37.343 | |
| Impatto della Purchase Price Allocation (PPA), al netto delle imposte |
-30.209 | -29.949 | -260 | 0,9% |
| Utile / Perdita di pertinenza di terzi | 140 | 3.762 | -3.622 | -96,3% |
| RISULTATO NETTO DEL PERIODO (SENZA COMPONENTI NON RICORRENTI) |
564.824 | 263.854 | 300.970 | 114,1% |
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