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Pininfarina

AGM Information Feb 16, 2016

4044_agm-r_2016-02-16_5276f9bb-ac18-4017-800c-e7eefe4113a4.pdf

AGM Information

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"PININFARINA S.p.A."

Sede Torino, via Bruno Buozzi n. 6 Capitale sociale euro 30.166.652 Registro delle imprese - ufficio di Torino n. 00489110015 Società le cui azioni sono ammesse alle negoziazioni presso il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.

* * * * *

Verbale dell'assemblea ordinaria degli azionisti tenutasi il 5 febbraio 2016.

* * * * *

Il cinque febbraio duemilasedici,

in Cambiano (TO), via Nazionale n. 30, presso la sala Mythos, alle ore 11 circa, si è riunita in prima convocazione l'assemblea ordinaria degli azionisti della Società, convocata con avviso pubblicato in data 14 gennaio 2016 sul sito Internet della Società e nel meccanismo di stoccaggio autorizzato eMarket Storage nonché, per estratto, sul quotidiano Italia Oggi per discutere e deliberare sul seguente

Ordine del giorno

Deliberazioni inerenti le fattispecie previste dal-

l'art. 2446 c.c..

Assume la presidenza, ai sensi dell'articolo 14 dello statuto sociale, e regola lo svolgimento dell'assemblea il presidente del consiglio di amministrazione ingegner Paolo PININFARINA il quale comunica anzitutto:

  • che l'avviso di convocazione è stato pubblicato come dianzi detto, ai sensi dell'articolo 10 dello statuto sociale e delle relative disposizioni normative;

  • che sono stati regolarmente espletati i previsti adempimenti informativi nei confronti del pubblico; - che l'assemblea è regolarmente costituita in quanto sono presenti o rappresentati n. 8 azionisti per n. 23.134.793 azioni sulle n. 30.166.652 azioni da nominali euro 1 cadauna costituenti l'intero capitale sociale;

  • che non sono state rilasciate deleghe alla Società per Amministrazioni Fiduciarie SPAFID S.p.A., rappresentante designato dalla Società per il conferimento delle deleghe ai sensi dell'articolo 135 undecies del decreto legislativo 58/1998; - che la Società detiene attualmente n. 15.958 proprie azioni che hanno pertanto il diritto di voto sospeso.

Il presidente invita, con il consenso dell'assemblea, a fungere da segretario il notaio Remo Maria MORONE e dà atto:

  • che, oltre ad esso presidente, sono presenti gli amministratori:

Silvio Pietro ANGORI – amministratore delegato e direttore generale

Gianfranco ALBERTINI

Edoardo GARRONE

Romina GUGLIELMETTI

Licia MATTIOLI

Enrico PARAZZINI

Carlo PAVESIO

Roberto TESTORE;

  • che sono inoltre presenti i sindaci effettivi:

Nicola TREVES – presidente

Giovanni RAYNERI

Margherita SPAINI;

  • che esso presidente ha accertato, a mezzo di personale all'uopo incaricato, l'identità e la legittimazione dei presenti.

Il presidente invita a permettere che assistano alla riunione esperti, analisti finanziari, giornalisti qualificati e rappresentanti della società di revisione nonché, per ragioni di servizio, alcuni

dipendenti e collaboratori.

Quindi comunica che partecipa al capitale sociale sottoscritto rappresentato da azioni con diritto di voto, in misura superiore al 2%, la SEGLAP società semplice per complessive n. 23.316.104 azioni, delle quali n. 189.038 (0,627%) detenute direttamente nonché:

  • n. 181.500 azioni (0,602%) detenute dalla controllata SEGI S.r.l.

  • n. 22.945.566 azioni (76,063%) detenute dalla controllata PINCAR S.r.l. in liquidazione.

Informa che l'elenco nominativo dei partecipanti all'assemblea, in proprio o per delega, con l'indicazione del numero delle rispettive azioni sarà allegato al presente verbale (allegato "C") e chiede a coloro che intendessero abbandonare l'assemblea prima del termine e comunque prima della votazione di consegnare le schede di voto agli incaricati all'uscita della sala.

Quindi passa allo svolgimento dell'ordine del giorno.

Sullo stesso,

il presidente fa presente che è stata distribuita la relazione illustrativa del consiglio di amministrazione contenente la situazione patrimoniale,

finanziaria ed economica della società al 31 ottobre 2015 (allegato "A") precisando che tale situazione evidenzia una perdita di periodo di euro 9.323.646, oltre alle perdite portate a nuovo di euro 10.007.844.

Fa poi presente che sono state inoltre distribuite le relative osservazioni del collegio sindacale (allegato "B").

Essendo tali documenti stati messi a disposizione del pubblico nei modi e termini di legge, il presidente propone, se l'assemblea ed i sindaci sono d'accordo, di ometterne la lettura e di fornire comunque alcuni commenti sulla relazione illustrativa del consiglio di amministrazione.

Avuto al riguardo il consenso dell'assemblea e dei sindaci, il presidente procede a quanto proposto. Ricorda - nel richiamare la relazione del consiglio di amministrazione a mani dei presenti che ripercorre gli accadimenti della storia recente della Società, ampiamente noti e puntualmente dichiarati ai soci ed al mercato nelle varie comunicazioni societarie - la stipula in data 14 dicembre 2015, in accordo con gli Istituti Finanziatori, di un Investment Agreement tra Pincar S.r.l. in liquidazione e le società Mahindra & Mahindra Ltd. e

Tech Mahindra Ltd..

Precisa che il perfezionamento dell'Accordo (closing) è subordinato al verificarsi di un insieme di condizioni alla stipula, tra le quali l'efficacia dell'accordo di ristrutturazione dei debiti della Società, l'omologa dell'accordo di ristrutturazione dei debiti di PINCAR S.r.l. in liquidazione ai sensi dell'articolo 182 bis della legge fallimentare, l'autorizzazione delle autorità antitrust competenti per l'operazione.

Chiarisce inoltre che le intese raggiunte tra le parti prevedono, oltre all'acquisto da parte degli Investitori delle azioni di PININFARINA S.p.A. detenute da PINCAR S.r.l. in liquidazione, un aumento di capitale senza esclusione del diritto di opzione, un nuovo Accordo di Riscadenziamento del debito tra la Società e gli Istituti Finanziatori per il periodo 2016 – 2025 e una moratoria del pagamento delle rate del debito per il periodo 14 dicembre 2015 - 30 giugno 2016 (data ultima per il closing) con effetti positivi per la Società in tema di patrimonializzazione e capacità di rimborso del debito residuo venendo pertanto meno i presupposti di cui all'articolo 2446 del codice civile ed essendo così assicurata la continuità aziendale.

Comunica che, alla luce di quanto sopra, in attesa del perfezionamento dell'Accordo entro il 30 giugno 2016, il consiglio di amministrazione ha quindi proposto di differire la riduzione del capitale sociale - a seguito delle perdite consuntivate al 31 ottobre 2015 - in considerazione di quanto già concordato con gli Investitori e con gli Istituti Finanziatori.

Informa che presupposto al nuovo accordo di riscadenziamento del debito è stato l'approvazione di un nuovo Piano Industriale e Finanziario 2016-2025, i cui punti salienti sono, per quanto riguarda il Piano Industriale:

  • rafforzamento delle specifiche capacità tecniche attualmente possedute sino a diventare un fornitore d'eccellenza che offre servizi di ingegneria "Design to Delivery" in settori anche diversi dall'automotive quali trasporti, aerospaziale, architettura, real estate e beni di consumo;

  • aumento delle risorse disponibili per incrementare costantemente il valore del marchio Pininfarina nei settori Automotive e non Automotive – attraverso il branding o il co-branding - visto il buon andamento di questo business negli ultimi anni e le grandi potenzialità ad oggi ancora inespresse;

  • aumento dei flussi economici e finanziari attraverso la sottoscrizione di un contratto di licenza di marchio con Mahindra & Mahindra Ltd. - efficace dal closing dell'operazione - concernente l'utilizzo dei marchi di proprietà delle società del Gruppo Pininfarina per i prodotti automotive del Gruppo Mahindra.

Fa presente che questi indirizzi strategici, per altro in continuità con quanto la Società sta già ora perseguendo, siano ragionevolmente realizzabili in un arco temporale di medio termine.

Per quanto riguarda il Piano Finanziario evidenzia che, a seguito del nuovo Accordo di ristrutturazione del debito della Società:

  • esso offre la possibilità ad alcune banche di un pieno e definitivo pagamento a saldo e stralcio a un valore scontato, mentre ad altre banche l'opportunità di dilazionare il loro credito attraverso un nuovo piano di ammortamento dall'anno 2015 fino al 2025 e i loro crediti assicurati da una garanzia corporate emessa dall'investitore; gli Istituti Finanziatori che hanno optato per un pagamento a saldo e stralcio rappresentano il 58% dei crediti finanziari totali alla data odierna;

  • in analogia con i precedenti accordi di ristrut-

turazione resta escluso il debito della Società verso la BNL (ex Fortis Bank) che è stato estinto con il pagamento dell'ultima rata il 31 dicembre 2015;

  • l'indebitamento finanziario degli Istituti Finanziatori sarà ripagato dal 2017 mentre non sono previste rate di rimborso del capitale nel 2015 e 2016;

  • il tasso di interesse rimarrà invariato allo 0,25% su base annua con possibilità di un incremento nel caso in cui l'Euribor a sei mesi dovesse superare la soglia del 4%, in questo caso lo 0,25% sarebbe aumentato dalla differenza tra l'Euribor effettivo ed il 4%;

  • il Piano prevede un solo covenant finanziario da verificarsi a partire dal 31 marzo 2018 – consistente in un valore minimo di Patrimonio Netto consolidato di euro 30 milioni;

  • è previsto un incremento del capitale sociale di almeno euro 20 milioni, per la cui sottoscrizione vi è un obbligo del Gruppo M&M, rivolto a tutti gli azionisti;

  • sono previsti inoltre proventi rivenienti dalla liquidazione dei crediti finanziari delle banche che opteranno per il pagamento a saldo e stralcio.

Quindi precisa che, sempre in data 14 dicembre 2015 le società PINCAR S.r.l. in liquidazione, da un lato, e Tech Mahindra Ltd. e Mahindra & Mahindra Ltd., dall'altro lato, hanno sottoscritto un patto parasociale avente ad oggetto la PININFARINA S.p.A. che prevede un divieto di trasferimento e pattuizioni circa l'esercizio del diritto di voto in relazione alla totalità delle azioni ordinarie detenute da PINCAR S.r.l. in liquidazione in PININ-FARINA S.p.A..

Precisa inoltre che per tale patto sono stati regolarmente espletati gli adempimenti pubblicitari previsti dalla legge; in particolare le informazioni essenziali sono state pubblicate sul sito Internet della Società e sono comunque disponibili presso il tavolo di segreteria.

Segnala poi che dopo la redazione della predetta relazione del consiglio di amministrazione non sono intervenuti fatti di rilievo.

Quindi comunica che, entro il termine indicato nell'avviso di convocazione (2 febbraio 2016), non sono pervenute domande da parte di azionisti. Dichiara poi aperta la discussione. Una sintesi viene qui di seguito riportata. L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA

comunica che il suo sito è www.marcobava.it e che interviene anche per la costituenda associazione "Nuovo Modello di Sviluppo" che intende garantire la tutela dei diritti costituzionali, in particolare quelli del risparmio;

è contrariato dal fatto che non sia stato dato agli azionisti quanto comunicato dal presidente, che riguarda questioni importanti ma vaghe, a cominciare dal piano industriale;

afferma, ricordando piani industriali fatti negli anni passati, che il piano industriale debba dare un numero: il margine di contribuzione che deve essere maggiore o uguale al tasso di interesse interno passivo; confida che il dottor PARAZZINI, esperto finanziario, convenga sul fatto che questa definizione sia tecnicamente corretta;

dichiara di non aver trovato questo dato e fa presente che invece a pagina 21 della relazione illustrativa del consiglio di amministrazione risulta che le vendite in Italia sono crollate del 20% e quelle in Europa del 33%;

afferma di non capire perché BOLLORE' continui a pagare un milione di euro all'anno per le royalty del marchio PININFARINA e immagina che sia perché il marchio gli interessa;

si chiede perché MAHINDRA spenda 200 milioni di euro e ritiene che sia per usare il marchio PINIINFA-RINA sulle vetture MAHINDRA;

non capisce che senso abbia tutta l'operazione, che viene presentata come un successo ma, a suo avviso, rappresenta il "certificato di morte" della storica PININFARINA, quella che ai tempi del nonno del presidente era la bandiera dell'Italia;

racconta che, quando andava in giro a cercare accordi per la Società, bussando alle porte come un venditore ambulante, molti si dicevano non interessati per la struttura dei costi; afferma che ora questa si è ridotta al massimo, ma il problema è che si sono ridotti anche i ricavi, chiedendo al dottor ALBERTINI se il capitale di funzionamento sia migliorato;

si rivolge all'avvocato PAVESIO, definendolo "invincibile" quanto MARCHIONNE, lamentando però la mancata la possibilità di capire e di interloquire, poiché ad esso azionista è stato negato l'accesso alla conferenza stampa alla quale aveva chiesto di partecipare solo per capire, per ascoltare; stigmatizza il fatto che la possibilità di capire e di avere un dialogo in questa Azienda è progressivamente peggiorata;

non capisce perché un centro stile debba costare meno della PININFARINA, Azienda che, prima dello svuotamento progressivo, aveva delle capacità professionali che erano un primato mondiale; recrimina che non si sia voluto cambiare impostazione, dando credibilità ad alternative, esplorate personalmente da esso azionista, come GENERAL MO-TORS – che aveva già un buon centro di ricerca nel motore diesel a Torino – o la CECOMP – dove i fratelli FORNERIS si sono bloccati o sono stati bloc-

cati;

fa presente che in PININFARINA egli è sempre stato relegato nell'atrio e che, nonostante siano dieci anni che chiede di visitare il centro di Cambiano, gli è stato concesso solo di vedere il museo, lamentando che l'unico interlocutore che ha è l'addetto stampa;

precisa di essere riuscito a portare le sue argomentazioni negli uffici del corporate di una grande banca dei soggetti che potevano essere interessati e che in GENERAL MOTORS ha parlato con chi si occupa delle attività a Torino;

dice di aver presentato i soliti e convincenti argomenti: la PININFARINA è una bandiera, la PININFA-RINA è un marchio all'interno di un grande Gruppo,

la PININFARINA è in grado di fare ricerca, la PI-NINFARINA ha una storia, la PININFARINA è la PININ-FARINA;

esamina che sarebbe stato un rafforzamento della posizione su Torino e sul Piemonte per chi sta investendo nel settore, come GENERAL MOTORS e CE-COMP, azienda che ha iniziato a produrre la vettura di BOLLORÉ a Bairo;

domanda perché si sia parlato di tanti progetti ma non si sia dato un numero, non si sia detto quante e quali banche abbiano accettato di finanziare e quali no, di quanto sia l'investimento e quale sia il piano industriale vero in quanto ritiene che quello comunicato non sia un piano industriale ma una dichiarazione di intenti;

ricorda di aver domandato, in sede assembleare, al fratello del presidente quale fosse il piano e che la risposta fu «Non lo vengo a dire a lei», ma a suo avviso invece il piano industriale non c'era proprio;

ritiene che un'azienda come PINIFARINA non possa finire con un "MAHINDRA qualsiasi";

vuol capire perché, viste tutte le possibilità vagliate da esso azionista in aziende disponibili al dialogo, ci sia stata una volontà ostruzionistica

nei confronti di chi voleva solo proporre un'idea, senza aver chiesto denaro ma solo di poter dire quello che pensava;

precisa che qualcuno all'interno dell'Azienda gli ha detto: «Sì, aveva ragione lei, mi dia una mano», affermando di aver sempre voluto dare una mano, ma che la mano è stata morsa;

suppone, rivolgendosi al consiglio di amministrazione, che ad alcuni interessi solo che la MAHIN-DRA abbia confermato gli stipendi e le buone uscite, ma che – non essendo tutti uguali – molti non possano accettare questa situazione; ribadisce che un consiglio di amministrazione di tale importanza e con tali nomi non debba servire solo a garantire che la PININFARINA non fallisca;

considera, rivolgendosi al presidente, che egli si occupa della PININFARINA EXTRA e che continuerà a farlo anche con MAHINDRA;

vorrebbe avere informazioni e risposte non di facciata, dal momento che non gli è stato consentito di assistere alla conferenza stampa;

lamenta la freddezza dell'esposizione del presidente e, in relazione alla notizia del closing previsto nel mese di giugno, fa presente che in quattro mesi possono capitare molte cose;

analizza la tabella a pagina 9 della relazione illustrativa, evidenziando che finalmente sono state indicate le variazioni perché sono queste che contano, e sottolinea quelle dei ricavi e delle perdite, lamentando che non sia riportato il fatturato; ritiene che anche la Società, come esso azionista nel presentare la sua strategia, abbia trovato molte porte chiuse;

è del parere che MAHINDRA, all'interno del mondo dell'automobile, non abbia una grande importanza; riferisce di aver bussato alla porta anche di POR-SCHE Engineering e di ITALDESIGN del Gruppo VOLK-SWAGEN, ritenendo che la PININFARINA possa fare solo engineering, cosa che con MAHINDRA tecnicamente non può fare;

considera di aver parlato con tre contatti, con spese di trasporto sostenute personalmente e ore di tempo e di sonno;

vorrebbe sapere con chi invece il presidente abbia fatto trattative e proposte oltre a MAHINDRA, se con FIAT, FERRARI o LAMBORGHINI e queste abbiano rifiutato, ma teme che il presidente non lo dirà e che questa reticenza molto "piemontese" stia distruggendo la PININFARINA; immagina che il presidente non ami dirigere la Società e che si sia tro-

vato costretto in un ruolo non gradito e che per questo voglia almeno essere ben pagato; sostiene che il presidente sia pagato troppo, così come il dottor ALBERTINI, un altro "invincibile"; analizza i dati della "gestione ALBERTINI", rifiutando la spiegazione del problema di indebitamento causato dalle scelte dell'ingegner Andrea PININFA-RINA;

afferma di non sapere quante aziende italiane paghino solo lo 0,25% sul proprio debito e domanda informazioni al riguardo alla dottoressa MATTIOLI; propone che MAHINDRA paghi subito e si chiede, se non si fida MAHINDRA, come potrebbero farlo gli azionisti votando la proposta all'ordine del giorno; si interroga sulle responsabilità politiche e afferma di aver parlato con CHIAMPARINO per un impegno sul piano industriale;

sostiene che le relazioni industriali siano correlate alle relazioni esterne e che la Società abbia una notevole capacità, cosi come FIAT, di non far presenziare i giornalisti; sottolinea come sia presente un solo giornalista e che egli abbia personalmente invitato un giornalista de "Il Fatto" che poi è stato convinto a non venire;

si chiede se anche il presidente abbia parlato con

CHIAMPARINO, evidenziando l'enormità delle responsabilità politiche; definisce tutti "invincibili" e teme che verrà querelato per essersi definito lui steso "invincibile";

ricorda che la Regione ha dato un importante contributo alla ricerca PININFARINA e vorrebbe sapere questo a cosa ha portato;

fa presente di aver esaminato in Tribunale il fascicolo della DE TOMASO e di aver molti dubbi sui contatti tra PININFARINA, Regione Piemonte e ROSSI-GNOLO;

chiede di dimostrare se siano state fatte veramente le cose giuste e se tutti siano a posto con la propria coscienza, come ha cercato di dimostrare lui stesso in questo suo ultimo intervento in PI-NINFARINA.

Il presidente

prende atto delle dichiarazioni dell'azionista BA-VA e afferma che non intende replicare.

L'azionista Giuseppe MARGARONE

precisa di prendere con piacere la parola in quanto ha visto una presentazione della PININFARINA e di quello che avrebbe potuto essere;

si augura che queste non siano solo parole, poiché dimostrare con i fatti quello che è stato afferma-

to è tutta un'altra cosa;

fa presente di partecipare alle assemblee con piacere per quello che è e rappresenta la PININFARI-NA, che oggi è una realtà gestita in determinati modi;

pensa che MAHINDRA sia l'unica alternativa possibile in un momento come questo, anche se altre soluzioni potevano forse essere valutate;

spera che la decisione presa possa essere sfruttata al meglio e che, criticata o meno, sia un punto di partenza positivo;

si chiede quale ruolo abbia avuto l'azionista BAVA durante la sua ricerca di nuovi interlocutori, se in proprio o come rappresentante della Società con incarico ufficiale, in quanto, occupandosi egli di vendite, ritiene strano che qualcuno possa andare a vendere cose non di sua proprietà.

L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA

consiglia all'azionista MARGARONE di rivolgere questa domanda all'avvocato PAVESIO, che giuridicamente può rispondere;

fa presente che, in alternativa, non appena gli verrà data la parola, sarà lui stesso a rispondere.

L'azionista Giuseppe MARGARONE

ricorda che anche in precedenti interventi aveva

auspicato la presenza di un marchio emergente interessato all'Europa, a un mercato evoluto, che potesse accostarsi al marchio PININFARINA, e questo effettivamente è successo;

dichiara che aspirerebbe a pubblicizzare in futuro una nuova autovettura MAHINDRA-PININFARINA nel caso si realizzasse questo progetto, come già ha avuto modo di fare con altri marchi;

spera bene e si augura di vedere presto i risvolti positivi dell'accordo;

si domanda come reagiranno gli altri clienti del settore automobilistico con l'avvento di PININFARI-NA, sottolineando come le grandi case automobilistiche purtroppo si siano dotate di propri autonomi centri stile a causa dell'evoluzione dei tempi; rammenta come in un precedente intervento abbia affermato che difficilmente case come BMW, FIAT o altri grossi gruppi avrebbero affidato interamente lo studio dello stile delle proprie autovetture a PININFARINA;

precisa come accordarsi con un marchio emergente fosse l'unica soluzione e si augura che venga intrapresa nel modo migliore possibile, permettendo la nascita di nuovi modelli elettrici e in tutto quello che ha fatto PININFARINA;

ricorda come in passato l'ingegnerizzazione e la realizzazione della 124 Spider fosse prettamente PININFARINA e come fosse stata costruita negli stabilimenti PININFARINA;

auspica la futura costruzione sia di una vettura elettrica, ibrida, piccola, sullo stile Cambiano, sia di una vettura media, con la speranza di affrontare il discorso privatamente, senza la pretesa di presentare un nuovo piano industriale, con chiunque vorrà ascoltarlo.

Il presidente

prende atto delle dichiarazioni dell'azionista MAR-GARONE, ringrazia e dichiara che non intende replicare.

L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA

chiede il diritto di replicare.

Il presidente

concede la replica all'azionista BAVA.

L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA

risponde all'azionista MARGARONE ricordando come da ragazzo nell'ufficio di Gianluigi GABETTI avesse letto in inglese una massima il cui senso era "Le persone non vengono giudicate per come sono ma per le loro idee";

fa presente che una persona può andare a vendere

qualcosa impegnandosi ad ottenerla e dichiarando di non possederla;

precisa di aver scelto i suoi interlocutori per iniziativa personale e, a fronte di una proposta interessante, di avere personalmente portato il compratore interessato in una banca del pool a discutere della trattativa che poi però non è andata a buon fine;

ritiene che i padroni della PININFARINA siano sempre state le banche, quindi i suoi interlocutori, poiché sono sempre state quelle che dovevano decidere su qualsiasi cosa in riferimento alla Società; raccomanda all'azionista MARGARONE l'avvocato PAVE-SIO, in quanto ritiene che per qualsiasi iniziativa che si voglia portare avanti nei confronti della PININFARINA, anche per l'aspetto legale, sia la persona più adatta;

pensa che, poiché non gli è stata data risposta, sia corretto applicare il detto "chi tace acconsente";

sostiene che nel mondo dell'automobile MAHINDRA è "un signor nessuno" e sfida i presenti e gli assenti a dire il contrario;

considera che al giorno d'oggi non sia sufficiente mettere un "marchietto" sulle auto di prestigio e

possedere una tecnologia e una catena di montaggio "raffazzonata" e "imbellettata" per vendere automobili, ricordando l'avventura della MASERATI; sostiene come la MASERATI non abbia mai venduto oltre trentamila unità all'anno e non abbia mai raggiunto la capacità produttiva di sessantamila unità, rammentando come oggi parte dei dipendenti sia in cassa integrazione;

precisa che nel mondo odierno è necessario essere il numero uno a fronte di una enorme concorrenza; ricorda come TATA abbia agito con intelligenza, acquistando non FIAT ma JAGUAR e LAND ROVER, probabilmente pagando prezzi molto inferiori a quello per l'acquisto di FIAT, rilanciando le auto e investendo sulle autovetture di questi marchi, che ora stanno vendendo bene;

sottolinea come la LAND ROVER EVOQUE abbia fatto un record di vendite a valore aggiunto, rivoluzionando anche il mercato di tale segmento;

ritiene di aver dato ampia dimostrazione che le considerazioni fatte sono il risultato di altrettante considerazioni molto specifiche, frutto di analisi dettagliate che non ha visto in questa assemblea.

Il presidente

domanda se vi siano altre repliche.

L'azionista Marco Geremia Carlo BAVA

sottolinea, chiedendo che venga messo a verbale, che i suoi interventi sono rivolti a tutti, evidenziando che l'intervento non era rivolto solamente all'azionista MARGARONE e come a volte i giornali possano dare informazioni non corrette.

L'azionista Giuseppe MARGARONE

ringrazia l'azionista BAVA per la spiegazione; ripete come a lui stesso piacerebbe vendere non la PININFARINA ma magari le autovetture che potrebbero nascere dall'accordo PININFARINA-MAHINDRA.

Nessun altro chiedendo la parola, il presidente dichiara chiusa la discussione e mette in votazione la proposta di differire la riduzione del capitale sociale a seguito della perdita consuntivata al 31 ottobre 2015, ai sensi dell'articolo 2446, comma 1 del codice civile, rinviando pertanto a nuovo la perdita medesima.

Quindi chiede rispettivamente a chi sia favorevole, contrario o si astenga di alzare la mano. Il presidente accerta poi che la predetta proposta è approvata a maggioranza con: voti favorevoli n. 23.134.792 voti contrari n. 1.

Hanno espresso voto favorevole tutti i partecipanti all'assemblea riportati nell'allegato "C" ad eccezione dell'azionista Marco Geremia Carlo BAVA che ha espresso voto contrario.

Null'altro essendovi all'ordine del giorno da deliberare, il presidente dichiara sciolta l'assemblea alle ore 12 circa.

Si allegano al presente verbale, per farne parte integrante e sostanziale:

. sotto la lettera "A" la relazione illustrativa del consiglio di amministrazione,

. sotto la lettera "B" le osservazioni del collegio sindacale,

. sotto la lettera "C" l'elenco nominativo dei partecipanti all'assemblea, in proprio o per delega, con l'indicazione del numero delle rispettive azioni.

Il presidente Il segretario Firmato Firmato (ing. Paolo PININFARINA) (avv. Remo Maria MORONE)

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