AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

Banco BPM SpA

Annual Report Mar 17, 2017

4282_10-k_2017-03-17_ffc68443-f1e3-4fe1-a33e-63fe0bf4bbf2.pdf

Annual Report

Open in Viewer

Opens in native device viewer

Relazione finanziaria annuale

Esercizio 2016

Relazione e Bilancio Consolidato del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2016

Società Cooperativa a r.l. fondata nel 1865 Capogruppo del Gruppo Bancario Bipiemme – Banca Popolare di Milano Capitale sociale al 31.12.2016: Euro 3.365.439.319,02 Iscritta al Registro delle Imprese di Milano al n. 00715120150 Iscritta all'Albo nazionale delle Società Cooperative n. A109641 Sede Sociale e Direzione Generale: Milano – Piazza F. Meda, 4 www.gruppobpm.it

Aderente al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario Bipiemme – Banca Popolare di Milano iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari

Si segnala che dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia dal 1 gennaio 2017. Banco BPM S.p.A. è la capogruppo dell'omonimo Gruppo Bancario, con sede legale in Milano, Piazza F. Meda, 4; partita IVA 09722490969; capitale sociale: Euro 7.100.000.000,00.

Esercizio 2016

Indice

Cariche Sociali, Direzione Generale e Società di Revisione 7
Avviso di Convocazione di Assemblea Ordinaria 11
Relazione e Bilancio Consolidato del Gruppo Bipiemme
Esercizio 2016
17
Dati di sintesi ed indicatori di bilancio del Gruppo Bipiemme 19
Struttura del Gruppo Bipiemme 20
Schemi di bilancio consolidati riclassificati: aspetti generali 21
Stato patrimoniale riclassificato 23
Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali 24
Conto economico riclassificato 25
Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato 26
Dati di sintesi 27
Indicatori 28
Conto economico riclassificato al netto delle componenti non ricorrenti 29
Relazione sulla Gestione del Gruppo Bipiemme 31
Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio 32
Fatti di rilievo per la Banca Popolare di Milano
e per il Gruppo Bipiemme 37
L'attività del Gruppo Bipiemme nel 2016 50
La struttura distributiva e le risorse umane 63
L'area di consolidamento del Gruppo Bipiemme 70
I principali aggregati patrimoniali 72
I risultati economici 88
Il rendiconto finanziario 97
Note informative sulle principali società del Gruppo Bipiemme
Operazioni con parti correlate
98
107
Evoluzione prevedibile della gestione 110
Schemi del Bilancio Consolidato 113
Stato Patrimoniale Consolidato 114
Conto Economico Consolidato 116
Prospetto della redditività consolidata complessiva 117
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 118
Rendiconto finanziario consolidato 122
Nota Integrativa Consolidata 123
Parte A – Politiche contabili 125
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato 201
Parte C – Informazioni sul Conto Economico Consolidato 281
Parte D – Redditività consolidata complessiva 307
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 311
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 413
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese
o rami d'azienda
Parte H – Operazioni con parti correlate
425
429
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 437
Parte L – Informativa di settore 443
Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del
regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive
modifiche e integrazioni 451
Allegati al Bilancio Consolidato 455
Raccordo tra stato patrimoniale consolidato e stato patrimoniale
riclassificato consolidato
456
Raccordo tra conto economico consolidato e conto economico
riclassificato consolidato 458
Conto economico riclassificato al netto delle
componenti non ricorrenti – Evoluzione trimestrale
460
Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi
dalla revisione ai sensi dell'art. 149 duodieces del Regolamento
Emittenti Consob 464
Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by country reporting) 465
Relazione della Società di Revisione sul Bilancio Consolidato 467
Relazione e Bilancio della Banca Popolare di Milano Soc. Coop. a r.l.
Esercizio 2016
471
Dati di sintesi e indicatori di bilancio della Banca Popolare di Milano 473
Schemi di bilancio riclassificati: aspetti generali
Stato patrimoniale riclassificato
474
476
Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali 477
Conto economico riclassificato 478
Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato 479
Dati di sintesi 480
Indicatori 481
Conto economico riclassificato al netto delle componenti non ricorrenti 482
Relazione sulla Gestione 485
Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio 487
Fatti di rilievo per la Banca Popolare di Milano 487
La struttura distributiva e le risorse umane 487
I principali aggregati patrimoniali 489
I risultati economici
Il rendiconto finanziario
497
504
L'azionariato, l'andamento del titolo e il rating di Banca Popolare
di Milano
505
Relazione sui criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento
dello scopo mutualistico ai sensi dell'art. 2545 cod. civ.
509
Operazioni con parti correlate 511
Evoluzione prevedibile della gestione 512
Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del
d.lgs. 28 febbraio 2005 n. 38
513
Proposte inerenti il trattamento dell'utile d'esercizio alla luce
dell'operazione di fusione con il Banco Popolare perfezionata
in data 1 gennaio 2017
514
Schemi del Bilancio dell'Impresa 515
Stato Patrimoniale 516
Conto Economico 518
Prospetto della redditività complessiva 519
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 520
Rendiconto finanziario 524
Nota Integrativa 525
Parte A – Politiche contabili 527
Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale 591
Parte C – Informazioni sul Conto Economico 667
Parte D – Prospetto analitico della redditività complessiva 699
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 703
Parte F – Informazioni sul patrimonio 759
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami
d'azienda 771
Parte H – Operazioni con Parti Correlate 777
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 785
Parte L – Informativa di settore 791
Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del
regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive
modifiche e integrazioni
795
Allegati di bilancio 799
Raccordo tra stato patrimoniale e stato patrimoniale riclassificato 800
Raccordo tra conto economico e conto economico riclassificato 802
Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato normalizzato 804
Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi
dalla revisione ai sensi dell'art. 149 duodieces del Regolamento
Emittenti Consob
808
Elenco dei principi contabili 809
Riepilogo sintetico delle proprietà immobiliari e delle rivalutazioni
effettuate
Relazione della Società di Revisione
815
817

Cariche Sociali, Direzione Generale e Società di Revisione

Consiglio di Amministrazione Banco BPM SpA

Presidente Carlo Fratta Pasini

Vice Presidente Vicario Mauro Paoloni( *)

Vice Presidenti Guido Castellotti( *) Maurizio Comoli( *)

Amministratore Delegato

Giuseppe Castagna( *)

Consiglieri

Mario Anolli Michele Cerqua Rita Laura D'Ecclesia Carlo Frascarolo Paola Galbiati Cristina Galeotti Marisa Golo Piero Lonardi( *) Giulio Pedrollo Fabio Ravanelli Pier Francesco Saviotti( *) Manuela Soffientini Costanza Torricelli Cristina Zucchetti

Collegio Sindacale

Presidente Marcello Priori

Sindaci

Maria Luisa Mosconi Gabriele Camillo Erba Claudia Rossi Alfonso Sonato

Sindaci Supplenti

Chiara Benciolini Marco Bronzato Paola Simonelli

Direzione Generale

Direttore Generale Maurizio Faroni

Condirettori Generali Domenico De Angelis

Salvatore Poloni

Società di Revisione

PricewaterhouseCoopers S.p.A.

Lettera ai soci

Signori Azionisti,

la prima assemblea di Banco BPM S.p.A. è chiamata ad approvare i bilanci relativi all'esercizio 2016 delle banche confluite, al temine di un lungo e complesso processo di fusione, nel nuovo Banco BPM S.p.A..

Detti bilanci riflettono, in primo luogo, alcune tendenze strutturali che le banche italiane si trovano ad affrontare e che presentano difficoltà tanto significative da rivelarsi non superabili, o meglio, non superabili autonomamente, per un numero crescente di esse.

In particolare, la redditività risulta in contrazione principalmente a causa della riduzione ai minimi storici dei tassi di interesse, della competizione tra gli intermediari verso una domanda di credito ancora debole e della rigidità dei costi connessi alle reti distributive tradizionali.

Imponente è stato anche il conto che alle banche sane viene presentato per il dissesto dei loro concorrenti. Nel 2016 Banco Popolare e BPM, per contributi al FITD, al Fondo di Risoluzione Unico, al Fondo di Risoluzione Nazionale per il completamento del salvataggio delle note 4 banche e per le svalutazioni delle partecipazioni nel Fondo Atlante e nello Schema Volontario del FITD, hanno addebitato al conto economico ben 261,7 milioni di Euro.

Sui bilanci pesano inoltre gli accantonamenti sui crediti non performing indotti dal perdurare della crisi economica, dalla perdita di valore dei collaterali e dalla lentezza delle procedure coattive. Come rilevato recentemente dal Direttore Generale dell'Abi, esiste poi un problema per l'industria bancaria italiana nel prezzo, veramente incongruo, che il mercato degli NPL riconosce a questi crediti al momento delle cessioni in blocco, che sole consentono quelle riduzioni di stock che il Regolatore non manca di sottolineare e sollecitare.

A questi fenomeni, comuni a tutte le banche italiane, si sono aggiunti gli effetti propri dell'operazione di fusione. Entrambi i bilanci registrano una prima consistente contabilizzazione dei costi one-off dell'integrazione, oltre al rafforzamento delle coperture sui crediti deteriorati concordato con BCE, che ha inciso, per quanto riguarda il lato Banco Popolare, sul bilancio dell'esercizio 2016, mentre per quanto riguarda il lato BPM inciderà sul bilancio 2017 di Banco BPM, peraltro a fronte del ben più rilevante provento straordinario che sarà rilevato a seguito della fusione.

Al pesante risultato complessivo cui si è così pervenuti (1,7 miliardi di Euro di perdita, di cui 279 milioni per la svalutazione dell'avviamento della controllata Banca Aletti, per Banco Popolare e 72,7 milioni di Euro di utile per BPM) si contrappone peraltro una prospettiva futura di segno opposto, avvalorata, oltre che dal maggior respiro strategico del nuovo istituto, anche dall'avvio di un processo di integrazione, che per quanto stia ancora muovendo i primi passi, mostra già la concreta possibilità di raggiungere, pur in un contesto ancor più difficile di quello stimato, gli obiettivi del piano industriale al 2019. La volontà del Consiglio di Amministrazione insediatosi il 1° gennaio scorso è quindi quella di vivere, e far vivere a tutti i collaboratori di Banco BPM, le consistenti potenzialità positive che questo "nuovo inizio" racchiude. Non si tratta tanto di andare orgogliosi per l'unica operazione di integrazione bancaria realizzata nel 2016, per di più senza chiedere soldi e/o risorse alle altre banche o ai contribuenti, quanto piuttosto di vivere con consapevolezza, operosità e responsabilità l'opportunità che abbiamo, così faticosamente, ottenuto.

Siamo tutti perfettamente consapevoli che: il futuro si presenta irto di difficoltà; esso richiederà a tutti uno sforzo maggiore rispetto al passato in termini di lavoro, responsabilità e governo dei rischi a fronte di una retribuzione, per ogni livello, al più pari rispetto a quella passata; nella casa comune in corso di costruzione conterà non la provenienza ma solo il merito; tutto questo dovrà peraltro essere quotidianamente vissuto con la serena consapevolezza che deriva dalla conoscenza delle situazioni ben più problematiche e talvolta drammatiche che tante altre aziende, bancarie e non, e tante altre famiglie nei nostri stessi territori debbono in questi tempi affrontare.

E' quindi con questi atteggiamenti e pensieri che Banco BPM muove i suoi primi passi, come banca unica e nuova, che non vuole dimenticare le storie in essa confluite, e come banca S.p.A. che vuole continuare il servizio di prossimità alle imprese e alle famiglie, proprio del miglior credito popolare.

Si tratta in definitiva di proseguire nella propria "missione", gestendo un ordinato e rigoroso processo di integrazione e conseguendo nel tempo tutti i positivi e significativi risultati che il Piano Industriale prevede per il nuovo Istituto in termini di patrimonio, qualità dell'attivo, rispetto dei requisiti di liquidità, diminuzione dei costi ed aumento dei ricavi e della marginalità: un orizzonte, per richiamare il logo della nuova banca, ad un tempo difficile e bello.

Verona-Milano, 10 febbraio 2017

A norma degli artt. 13 e 43 dello Statuto sociale, l'Assemblea ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. è indetta in unica convocazione per sabato 8 aprile 2017, alle ore 9, in Novara, presso il Complesso Sportivo Comunale del "Terdoppio", Piazzale degli Sport Olimpici, 2 per trattare il seguente

ORDINE DEL GIORNO

  • 1) Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare - Società cooperativa e di Banca Popolare di Milano - Società cooperativa a responsabilità limitata, corredato dalle relazioni del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A., nonché delle Società di revisione di Banco Popolare - Società cooperativa e di Banca Popolare di Milano - Società cooperativa a responsabilità limitata; presentazione del bilancio consolidato del Gruppo Banco Popolare e del Gruppo Bipiemme – Banca Popolare di Milano. Deliberazioni inerenti e conseguenti.
  • 2) Determinazioni relative alle politiche di remunerazione e incentivazione; approvazione della relazione ai sensi delle disposizioni normative vigenti. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 3) Piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.: sistema di incentivazione annuale (2017) e sistema di incentivazione triennale (2017- 2019). Delibere inerenti e conseguenti.
  • 4) Richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie. Delibere inerenti e conseguenti.
  • 5) Adozione del Regolamento Assembleare. Delibere inerenti e conseguenti.

Di seguito si forniscono le necessarie informazioni in conformità a quanto disposto dall'art. 125-bis del D.Lgs. 24/02/1998, n. 58 e successive modifiche (T.U.F.).

Intervento in assemblea e rappresentanza

Possono intervenire all'Assemblea i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro i termini di legge (5 aprile 2017, terzo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea), la comunicazione dell'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

In conformità a quanto previsto dall'art. 83-sexies del T.U.F. e dall'art. 22 del Provvedimento congiunto Banca d'Italia - Consob del 22/02/2008 e successive modificazioni/integrazioni (il "Provvedimento Congiunto"), tale comunicazione è effettuata alla Banca sulla base delle evidenze relative al termine della giornata contabile del settimo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (30 marzo 2017 - "record date"). Coloro che risulteranno titolari di azioni della Società successivamente a tale data non avranno diritto di intervenire e di votare in Assemblea.

I Soci, le cui azioni risultano già depositate in dossier a custodia e amministrazione, e in quanto tali già dematerializzate, presso la Capogruppo Banco BPM S.p.A. oppure presso BPM S.p.A. ovvero altra banca del Gruppo devono comunque richiedere entro il 3 aprile 2017, ai sensi dell'art. 22 del Provvedimento Congiunto, l'emissione della comunicazione, ricevendone contestualmente copia, valida quale biglietto di ammissione all'Assemblea.

A beneficio dei Soci le cui azioni siano depositate presso altri intermediari autorizzati, si precisa che, ai sensi del citato art. 22 del Provvedimento Congiunto, la richiesta di comunicazione deve essere effettuata sempre entro il 3 aprile 2017 avendo cura di farsi rilasciare copia.

Resta ferma la legittimazione all'intervento e al voto qualora le comunicazioni siano pervenute alla Società oltre il termine del 5 aprile 2017 sopra indicato, purché entro l'inizio dei lavori assembleari.

I Soci titolari di azioni non ancora dematerializzate devono consegnare le stesse a Banco BPM S.p.A. o ad altra Banca del Gruppo o ad altro intermediario autorizzato per procedere alla loro dematerializzazione e richiedere quindi l'emissione della comunicazione per l'intervento in Assemblea.

Coloro ai quali spetta il diritto di voto hanno facoltà di farsi rappresentare nell'Assemblea, con l'osservanza delle disposizioni di legge, mediante delega, con facoltà di utilizzare il modulo di delega riprodotto in calce alla comunicazione rilasciata al Socio da una delle banche del Gruppo o da altro intermediario autorizzato, oppure il fac-simile di modulo di delega disponibile sul sito internet della Società (www.bancobpm.it - sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci") o presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano).

La delega può essere inoltre conferita con documento informatico sottoscritto con firma elettronica ai sensi dell'art. 21, comma 2, del D.Lgs. 7 marzo 2005, n. 82.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, nella sua qualità di Presidente dell'Assemblea, ha pieni poteri per accertare, anche attraverso soggetti dal medesimo incaricati, la regolarità delle deleghe ed in genere il diritto degli intervenuti a partecipare all'Assemblea e ad esprimere il voto, per constatare se questa sia regolarmente costituita ed in numero valido per deliberare.

A tal fine i Soci interessati potranno (i) consegnare le deleghe conferite mediante documento cartaceo presso le filiali di Banco BPM S.p.A. o di BPM S.p.A. oppure (ii) notificare le deleghe mediante posta elettronica certificata, all'indirizzo [email protected], entro il 6 aprile 2017.

Qualora il rappresentante trasmetta o consegni alla Società una copia della delega, dovrà attestare sotto la propria responsabilità, in sede di accreditamento per l'accesso ai lavori assembleari, la conformità all'originale e l'identità del delegante.

Le deleghe presentate successivamente alla data sopra indicata o in sede di Assemblea dovranno comunque essere compilate con le stesse modalità sopra indicate.

Rappresentante designato dalla società

La delega può essere altresì conferita gratuitamente - con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno - a Società per Amministrazioni Fiduciarie Spafid S.p.A., Foro Buonaparte, 10 – 20121 Milano quale "Rappresentante Designato" ai sensi dell'art. 135-undecies del T.U.F. entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente alla data dell'Assemblea (e quindi entro il 6 aprile 2017). La delega ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano state conferite istruzioni di voto. La delega e le istruzioni di voto sono sempre revocabili entro il termine di cui sopra.

Per il conferimento della delega al Rappresentante Designato dovrà essere utilizzato l'apposito modulo disponibile sul sito internet (www.bancobpm.it sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci"). Il modulo di delega, qualora necessario, sarà trasmesso in forma cartacea a chi ne farà richiesta a Spafid S.p.A. [email protected] o a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo - numero verde 800.013.090).

La delega dovrà pervenire in originale, con le istruzioni di voto riservate al Rappresentante Designato, entro il suddetto termine del 6 aprile 2017, al seguente indirizzo: Spafid S.p.A., Foro Buonaparte, 10 – 20121 Milano, Rif. "Delega Assemblea BPM 2017", mediante consegna a mano in orario di ufficio (dalle ore 9:00 alle ore 17:00) ovvero inviata con lettera raccomandata A/R o spedizione tramite corriere. Fermo restando l'invio della delega in originale completa delle istruzioni di voto, la stessa può essere notificata anche in via elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected]. L'invio al predetto indirizzo di posta elettronica certificata della delega, sottoscritta con firma digitale ai sensi della normativa vigente, soddisfa il requisito della forma scritta.

Integrazione dell'ordine del giorno e presentazione di nuove proposte di delibera

I Soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno 1/40 del capitale sociale possono, con domanda scritta, entro dieci giorni dalla pubblicazione del presente avviso di convocazione (18 marzo 2017), chiedere l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea (salvo per quegli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta dell'organo amministrativo o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'art. 125-ter, comma 1, T.U.F.), indicando nella domanda gli ulteriori argomenti proposti, ai sensi dell'art. 13.3 dello Statuto, ovvero presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno, in conformità a quanto previsto dall'art. 126-bis T.U.F.. Colui al quale spetta il diritto di voto può presentare individualmente proposte di deliberazione in Assemblea.

La domanda scritta deve essere presentata, a mezzo raccomandata, alla Società (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 - 20121 Milano) oppure mediante comunicazione elettronica all'indirizzo di posta certificata [email protected].

La legittimazione all'esercizio del diritto è comprovata dal deposito di copia della comunicazione o certificazione rilasciata dall'intermediario ai sensi della normativa legale e regolamentare vigente.

I Soci che richiedono l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare o che presentano proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno dovranno predisporre una relazione che riporti la motivazione delle proposte di deliberazione sulle nuove materie di cui essi propongono la trattazione ovvero la motivazione relativa alle ulteriori proposte di deliberazione presentate su materie già all'ordine del giorno. La relazione dovrà essere trasmessa all'organo di amministrazione entro il termine ultimo per la presentazione della richiesta di integrazione sopra indicato. L'organo di amministrazione metterà a disposizione del pubblico la relazione, accompagnata dalle pro prie eventuali valutazioni, contestualmente alla pubblicazione della notizia dell'integrazione dell'ordine del giorno o della presentazione di ulteriori pro poste di deliberazione, con le modalità previste dalla vigente normativa.

Delle eventuali integrazioni all'ordine del giorno o presentazioni di ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno verrà data no tizia, nelle stesse forme prescritte per la pubblicazione del presente avviso di convocazione, almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea (23 marzo 2017). Le ulteriori proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno saranno messe a disposizione del pubblico con le modalità previste dalla vigente normativa, contestualmente alla pubblicazione della no tizia di presentazione.

Diritto di porre domande sulle materie all'ordine del giorno

Coloro ai quali spetta il diritto di voto possono porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'Assemblea, facendole pervenire entro il terzo giorno precedente alla data dell'Assemblea (5 aprile 2017) tramite posta elettronica certificata all'indirizzo [email protected] o tramite posta all'attenzione di Banco BPM S.p.A., Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda, 4 – 20121 Milano.

I richiedenti dovranno far pervenire alla Società - tramite il proprio interme diario - le comunicazioni attestanti la legittimazione all'esercizio del diritto; qualora abbiano richiesto al proprio intermediario la comunicazione per l'in tervento in Assemblea, sarà sufficiente riportare nella richiesta i riferimenti del la comunicazione o quantomeno la denominazione dell'intermediario stesso.

Alle domande che risultano pertinenti con le materie all'ordine del giorno sarà data risposta nei modi di legge al più tardi durante l'Assemblea. La Società potrà fornire risposta unitaria alle domande aventi il medesimo contenuto.

Informazioni sul capitale sociale

Il capitale sociale sottoscritto e versato dalla Società è pari, alla data del presente avviso, ad Euro 7.100.000.000,00 suddiviso in n. 1.515.182.126 azioni senza indicazione del valore nominale. Alla data del presente avviso, la Società non possiede azioni proprie.

Documentazione

Le relazioni illustrative degli Amministratori su ciascuna delle materie all'ordine del giorno, nonché la restante documentazione, ivi incluse le proposte di deliberazione, per cui è prevista la pubblicazione prima dell'Assemblea, vengono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale di Banco BPM S.p.A. e presso Borsa Italiana S.p.A., nonché pubblicate sul sito internet aziendale (www.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci") e sul sito internet del meccanismo di stoccaggio autorizzato www. emarketstorage.com, secondo i termini e le modalità previste dalla vigente normativa.

I Soci hanno facoltà, avvenuto il deposito, di ottenere copia della documen tazione di cui sopra inviando apposita richiesta a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo - numero verde 800.013.090, indirizzo di posta elettronica certificata [email protected]).

Ulteriori informazioni circa le modalità di intervento all'Assemblea potranno essere richieste a Banco BPM S.p.A. (Affari Societari di Gruppo, Piazza Filippo Meda n. 4 – 20121 Milano) oppure chiamando il numero verde 800.013.090 nei giorni lavorativi dalle ore 9 alle ore 17, o, ancora, inviando una comunicazione all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected].

Il presente avviso di convocazione - effettuato anche ai fini dell'art. 84 del Regolamento Consob 11971/99 e successive modifiche (Regolamento Emittenti) - viene pubblicato, ai sensi degli artt. 125-bis T.U.F. e 13.4 dello Statuto sociale, sul sito internet aziendale (www.bancobpm.it, sezione "Corporate Governance – Assemblee dei Soci") ed è altresì pubblicato per estratto sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF".

Per il CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE Il Presidente Avv. Carlo Fratta Pasini

Verona, 28 febbraio 2017

Relazione e Bilancio Consolidato del Gruppo Bipiemme

Esercizio 2016

Dati di sintesi e indicatori di bilancio del Gruppo Bipiemme

(*) Banca Popolare di Milano è segmentata sui settori di attività Retail Banking, Investment Banking, Corporate Center e Corporate Banking; le altre società sono indicate in tabella in base alla prevalente attività.

Schemi di bilancio consolidati riclassificati: aspetti generali

Per consentire una lettura gestionale più immediata delle consistenze patrimoniali e del risultato del periodo sono stati predisposti schemi di stato patrimoniale e conto economico riclassificati sintetici, nei quali i principali interventi riguardano aggregazioni di voci e riclassificazioni effettuate con la finalità di garantire una più chiara lettura della dinamica andamentale, in linea con la prassi di mercato. Per consentire un'agevole riconciliazione fra le voci degli schemi riclassificati e quelle contenute negli schemi previsti dalla circolare n. 262/05 della Banca d'Italia si è provveduto a riportare con distinti prospetti, tra gli allegati al bilancio, i dettagli analitici delle riesposizioni e delle aggregazioni delle voci effettuate.

Con riferimento alle voci dello schema di stato patrimoniale riclassificato si è provveduto ad effettuare le seguenti aggregazioni:

    1. nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value e derivati di copertura" sono state inserite le voci: 20 "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", 30 "Attività finanziarie valutate al fair value", 40 "Attività finanziarie disponibili per la vendita", 80 "Derivati di copertura" e 90 "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica";
    1. nella voce "Immobilizzazioni" sono confluite le voci: 100 "Partecipazioni", 120 "Attività materiali" e 130 "Attività immateriali";
    1. nella voce "Altre attività" sono confluite le voci: 140 "Attività fiscali" e 160 "Altre attività";
    1. nella voce "Passività finanziarie e derivati di copertura" sono state inserite le voci: 40 "Passività finanziarie di negoziazione", 50 "Passività finanziarie valutate al fair value", 60 "Derivati di copertura" e 70 "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica";
    1. nella voce "Altre passività" sono confluite le voci: 80 "Passività fiscali" e 100 "Altre passività";
    1. nella voce "Fondi a destinazione specifica" sono confluite le voci: 110 "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120 "Fondi per rischi ed oneri";
    1. nella voce "Capitale e riserve" sono confluite le voci: 140 "Riserve da valutazione", 150 "Azioni rimborsabili", 160 "Strumenti di capitale", 170 "Riserve", 180 "Sovrapprezzi di emissione", 190 "Capitale" e 200 "Azioni proprie".

Le voci di conto economico sono state oggetto delle seguenti riclassifiche e riesposizioni:

  • gli utili (perdite) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto iscritti alla voce 240 "Utili (Perdite) delle partecipazioni" sono stati inseriti a voce propria nell'ambito dei "Proventi operativi" dello schema riclassificato, per la sola componente riferibile ai risultati d'esercizio riferiti alle partecipate;
  • nel "Risultato netto dell'attività finanziaria" sono confluite: la voce 70 "Dividendi e proventi simili", la voce 80 "Risultato netto dell'attività di negoziazione", la voce 90 "Risultato netto dell'attività di copertura", la voce 100 "Utili (perdite) da cessione o riacquisto", la voce 110 "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value" e la voce 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita". Da tale aggregato è stata enucleata la voce 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto crediti";
  • gli "Altri oneri/proventi di gestione" (voce 220) iscritti nell'ambito dei "Costi operativi" dello schema contabile sono stati decurtati della quota recuperata di "imposte indirette e tasse" e sono stati aumentati delle "quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi". Tale voce, così riclassificata, è stata inserita nell'ambito dei "Proventi operativi" dello schema riclassificato;
  • le "Altre spese amministrative" (voce 180 b) sono state ridotte dell'importo corrispondente alla quota recuperata di "imposte indirette e tasse" di cui al punto 3; inoltre, nell'esercizio 2016, il provento derivante dalla restituzione dei contributi relativi all'intervento a favore di TERCAS effettuato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nei precedenti esercizi è stato riclassificato dall'aggregato "rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni" a riduzione delle "altre spese amministrative"; in tal modo, ai fini della presentazione dei dati riclassificati, tale provento trova compensazione con l'onere – iscritto fra le "Altre spese amministrative" (voce 180 b) – sostenuto per la contribuzione effettuata dallo Schema Volontario di intervento – previsto dallo statuto del FITD – sempre a favore di TERCAS;
  • le "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" (voci 200 e 210) dello schema riclassificato sono state incrementate dell'importo corrispondente alle "quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi" di cui al punto 3;
  • le "Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni", riportate nello schema riclassificato dopo il "Risultato della gestione operativa", includono la voce 130 – al netto della sottovoce 130 b) "Rettifiche/ riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita" (riclassificata nel "Risultato netto dell'attività finanziaria") – e la voce 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto crediti" (scorporata dal "Risultato netto dell'attività finanziaria"); nell'esercizio 2016 il ricavo derivante dalla restituzione di contributi dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi è stato oggetto di riconduzione a riduzione dell'aggregato "Altre spese amministrative" come descritto nel precedente punto 4;
  • La voce "Utili (perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed intangibles" dello schema riclassificato comprende la voce 260 "Rettifiche di valore dell'avviamento" e la quota della voce 240 "Utili (Perdite) delle partecipazioni" per la parte non riferita agli utili dell'esercizio in corso. Inoltre è ricompresa la voce 270 "Utili (perdite) da cessione di investimenti".

Gruppo Bipiemme – Stato patrimoniale riclassificato (euro/000)

Attività 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C Valore % Valore %
Cassa e disponibilità liquide 249.449 206.699 300.714 42.750 20,7 –51.265 –17,0
Attività finanziarie valutate al fair value e
derivati di copertura:
11.270.196 11.185.266 11.416.540 84.930 0,8 –146.344 –1,3
– Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
1.562.491 2.001.963 1.797.874 –439.472 –22,0 –235.383 –13,1
– Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 23.974 75.543 –4.734 –19,7 –56.303 –74,5
– Attività finanziarie disponibili per la vendita 9.633.116 9.036.135 9.491.248 596.981 6,6 141.868 1,5
– Derivati di copertura 44.835 111.134 40.638 –66.299 –59,7 4.197 10,3
– Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+ / –)
10.514 12.060 11.237 –1.546 –12,8 –723 –6,4
Crediti verso banche 2.185.297 2.128.135 1.224.717 57.162 2,7 960.580 78,4
Crediti verso clientela 34.771.008 34.322.837 34.186.837 448.171 1,3 584.171 1,7
Immobilizzazioni 1.031.306 1.212.797 1.199.459 –181.491 –15,0 –168.153 –14,0
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
0 0 0 0 n.a. 0 n.a
Altre attività 1.623.783 1.566.020 1.875.033 57.763 3,7 –251.250 –13,4
Totale attività 51.131.039 50.621.754 50.203.300 509.285 1,0 927.739 1,8
Passività e Patrimonio Netto 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C Valore % Valore %
Debiti verso banche 7.385.667 6.160.654 4.839.439 1.225.013 19,9 2.546.228 52,6
Debiti verso clientela 30.688.439 29.446.529 28.622.852 1.241.910 4,2 2.065.587 7,2
Titoli in circolazione 5.687.758 6.985.336 8.849.290 –1.297.578 –18,6 –3.161.532 –35,7
Passività finanziarie e derivati di copertura: 1.363.498 1.564.067 1.379.948 –200.569 –12,8 –16.450 –1,2
– Passività finanziarie di negoziazione 1.215.764 1.384.979 1.183.557 –169.215 –12,2 32.207 2,7
– Passività finanziarie valutate al fair value 94.899 97.496 129.627 –2.597 –2,7 –34.728 –26,8
– Derivati di copertura 32.894 54.995 48.678 –22.101 –40,2 –15.784 –32,4
– Adeguamento di valore delle passività
finanziarie oggetto di copertura generica (+ / –)
19.941 26.597 18.086 –6.656 –25,0 1.855 10,3
Altre passività 1.067.266 1.411.712 1.429.895 –344.446 –24,4 –362.629 –25,4
Fondi a destinazione specifica 572.655 569.986 434.555 2.669 0,5 138.100 31,8
Capitale e riserve 4.291.726 4.386.947 4.338.440 –95.221 –2,2 –46.714 –1,1
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/–) 1.306 8.430 19.974 –7.124 –84,5 –18.668 –93,5
Utile (perdita) del periodo (+ / –) 72.724 88.093 288.907 –15.369 n.s. –216.183 –74,8
Totale passività e patrimonio netto 51.131.039 50.621.754 50.203.300 509.285 1,0 927.739 1,8

Gruppo Bipiemme – Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali (euro/000)

Attività Esercizio 2016 Esercizio 2015
31.12 30.9 30.6 31.3 31.12 30.9 30.6 31.3
Cassa e disponibilità liquide 249.449 206.699 206.240 249.899 300.714 226.822 224.184 209.129
Attività finanziarie valutate
al fair value e derivati di
copertura:
11.270.196 11.185.266 10.425.227 12.478.732 11.416.540 11.965.118 11.715.087 12.780.251
– Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
1.562.491 2.001.963 1.858.106 1.876.692 1.797.874 1.832.200 1.824.944 2.284.325
– Attività finanziarie valutate al
fair value
19.240 23.974 33.367 32.803 75.543 80.854 81.410 105.443
– Attività finanziarie disponibili
per la vendita
9.633.116 9.036.135 8.413.727 10.469.201 9.491.248 9.947.242 9.632.210 10.208.114
– Derivati di copertura 44.835 111.134 107.758 87.336 40.638 91.173 161.979 160.497
– Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+ / –)
10.514 12.060 12.269 12.700 11.237 13.649 14.544 21.872
Crediti verso banche 2.185.297 2.128.135 1.812.384 1.831.511 1.224.717 1.287.592 1.162.731 1.050.829
Crediti verso clientela 34.771.008 34.322.837 34.520.420 34.181.648 34.186.837 33.401.500 33.483.029 32.600.377
Immobilizzazioni 1.031.306 1.212.797 1.209.490 1.215.900 1.199.459 1.167.942 1.156.028 1.127.543
Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
0 0 0 0 0 6.118 6.118 0
Altre attività 1.623.783 1.566.020 1.523.965 1.583.741 1.875.033 1.459.941 1.561.095 1.541.504
Totale attività 51.131.039 50.621.754 49.697.726 51.541.431 50.203.300 49.515.033 49.308.272 49.309.633
Passività e Patrimonio Netto Esercizio 2016 Esercizio 2015
31.12 30.9 30.6 31.3 31.12 30.9 30.6 31.3
Debiti verso banche 7.385.667 6.160.654 4.728.161 6.098.843 4.839.439 4.550.638 4.494.906 4.171.724
Debiti verso clientela 30.688.439 29.446.529 29.616.683 30.896.392 28.622.852 28.577.221 28.777.043 27.589.895
Titoli in circolazione 5.687.758 6.985.336 7.070.866 6.280.400 8.849.290 8.281.217 7.867.754 8.677.218
Passività finanziarie e derivati di
copertura:
1.363.498 1.564.067 1.633.559 1.619.043 1.379.948 1.450.858 1.543.437 1.981.271
– Passività finanziarie di
negoziazione
1.215.764 1.384.979 1.433.077 1.376.168 1.183.557 1.256.371 1.326.834 1.746.892
– Passività finanziarie valutate al
fair value
94.899 97.496 102.099 132.454 129.627 132.536 157.702 161.759
– Derivati di copertura 32.894 54.995 71.194 85.526 48.678 43.438 44.092 58.053
– Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+ / –)
19.941 26.597 27.189 24.895 18.086 18.513 14.809 14.567
Altre passività 1.067.266 1.411.712 1.647.236 1.538.829 1.429.895 1.568.866 1.650.859 1.686.438
Fondi a destinazione specifica 572.655 569.986 409.908 413.444 434.555 459.406 467.674 502.403
Capitale e riserve 4.291.726 4.386.947 4.413.071 4.626.198 4.338.440 4.404.959 4.333.508 4.613.588
Patrimonio di pertinenza di terzi
(+/–)
1.306 8.430 20.107 19.972 19.974 19.816 19.038 19.493
Utile (perdita) del periodo (+ / –) 72.724 88.093 158.135 48.310 288.907 202.052 154.053 67.603
Totale passività e patrimonio netto 51.131.039 50.621.754 49.697.726 51.541.431 50.203.300 49.515.033 49.308.272 49.309.633

Gruppo Bipiemme – Conto economico riclassificato (euro/000)

Voci Esercizio Esercizio Variazioni
2016 2015 Valore %
Margine di interesse 788.040 806.746 (18.706) –2,3
Margine non da interesse: 816.087 860.471 (44.384) –5,2
• Commissioni nette 585.254 605.996 (20.742) –3,4
• Altri proventi: 230.833 254.475 (23.642) –9,3
– Utile (perdita) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 22.457 32.577 (10.120) –31,1
– Risultato netto dell'attività finanziaria 171.022 181.724 (10.702) –5,9
– Altri oneri/proventi di gestione 37.354 40.174 (2.820) –7,0
Proventi operativi 1.604.127 1.667.217 (63.090) –3,8
Spese amministrative: (1.113.555) (944.978) (168.577) –17,8
a) spese per il personale (775.296) (612.382) (162.914) –26,6
b) altre spese amministrative (338.259) (332.596) (5.663) –1,7
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (155.647) (74.773) (80.874) –108,2
Oneri operativi (1.269.202) (1.019.751) (249.451) –24,5
Risultato della gestione operativa 334.925 647.466 (312.541) –48,3
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre
operazioni
(420.251) (342.236) (78.015) –22,8
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (30.325) 10.758 (41.083) n.s.
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche di
valore su avviamenti ed intangibles
140.959 37.433 103.526 276,6
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 25.308 353.421 (328.113) –92,8
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 47.492 (63.512) 111.004 n.s.
Utile (perdita) del periodo 72.800 289.909 (217.109) –74,9
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (76) (1.002) 926 92,4
Utile netto di pertinenza della Capogruppo 72.724 288.907 (216.183) –74,8
Risultato netto base per azione dell'operatività corrente – euro 0,017 0,066
Risultato netto diluito per azione dell'operatività corrente – euro 0,017 0,066
Risultato netto base per azione – euro 0,017 0,066
Risultato netto diluito per azione – euro 0,017 0,066

Gruppo Bipiemme – Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato (euro/000)

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Quarto
trimestre
Terzo
trimestre
Secondo
trimestre
Primo
trimestre
Quarto
trimestre
Terzo
trimestre
Secondo
trimestre
Primo
trimestre
Margine di interesse 192.665 192.298 196.575 206.502 199.930 203.936 206.759 196.121
Margine non da interesse: 206.825 173.211 253.454 182.597 268.321 171.497 191.007 229.646
– Commissioni nette 143.583 138.327 152.049 151.295 154.357 144.886 158.461 148.292
– Altri proventi: 63.242 34.884 101.405 31.302 113.964 26.611 32.546 81.354
– Utile (perdita) delle partecipazioni
valutate al patrimonio netto
4.466 4.121 5.238 8.632 8.225 5.269 7.574 11.509
– Risultato netto dell'attività finanziaria 49.016 22.439 86.112 13.455 100.077 10.820 12.434 58.393
– Altri oneri/proventi di gestione 9.760 8.324 10.055 9.215 5.662 10.522 12.538 11.452
Proventi operativi 399.490 365.509 450.029 389.099 468.251 375.433 397.766 425.767
Spese amministrative: (271.078) (382.638) (225.954) (233.885) (287.722) (209.007) (220.251) (227.998)
a) spese per il personale (154.270) (306.174) (159.827) (155.025) (160.339) (148.678) (148.632) (154.733)
b) altre spese amministrative (116.808) (76.464) (66.127) (78.860) (127.383) (60.329) (71.619) (73.265)
Rettifiche di valore nette su attività
materiali e immateriali
(97.234) (20.641) (19.305) (18.467) (24.067) (17.582) (16.629) (16.495)
Oneri operativi (368.312) (403.279) (245.259) (252.352) (311.789) (226.589) (236.880) (244.493)
Risultato della gestione operativa 31.178 (37.770) 204.770 136.747 156.462 148.844 160.886 181.274
Rettifiche di valore nette per il
deterioramento di crediti e altre operazioni
(190.125) (74.284) (89.737) (66.105) (95.925) (77.972) (94.029) (74.310)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e
oneri
(24.236) (10.876) 4.498 289 14.638 (4.972) 2.364 (1.272)
Utili (Perdite) da partecipazioni ed
investimenti e rettifiche di valore su
avviamenti ed intangibles
108.973 (185) 30.298 1.873 (19) (1) 37.453 0
Utile (perdita) della operatività corrente al
lordo delle imposte
(74.210) (123.115) 149.829 72.804 75.156 65.899 106.674 105.692
Imposte sul reddito del periodo
dell'operatività corrente
58.665 52.827 (39.778) (24.222) 11.938 (17.306) (20.339) (37.805)
Utile (perdita) del periodo (15.545) (70.288) 110.051 48.582 87.094 48.593 86.335 67.887
Utile (perdita) del periodo di pertinenza
di terzi
176 246 (226) (272) (239) (594) 115 (284)
Utile netto di pertinenza della Capogruppo (15.369) (70.042) 109.825 48.310 86.855 47.999 86.450 67.603

Gruppo Bipiemme – Dati di sintesi (euro/000)

Principali dati patrimoniali 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C Valore % Valore %
Crediti verso clientela 34.771.008 34.322.837 34.186.837 448.171 1,3 584.171 1,7
di cui: sofferenze nette 1.583.386 1.577.733 1.490.591 5.653 0,4 92.795 6,2
Immobilizzazioni 1.031.306 1.212.797 1.199.459 –181.491 –15,0 –168.153 –14,0
Raccolta diretta(
*)
36.471.096 36.529.361 37.601.769 –58.265 –0,2 –1.130.673 –3,0
Raccolta indiretta da clientela 32.625.826 32.516.623 34.060.203 109.203 0,3 –1.434.377 –4,2
di cui: risparmio amministrato 10.479.577 10.855.175 13.158.758 –375.598 –3,5 –2.679.181 –20,4
di cui: risparmio gestito 22.146.249 21.661.448 20.901.445 484.801 2,2 1.244.804 6,0
Totale attività 51.131.039 50.621.754 50.203.300 509.285 1,0 927.739 1,8
Patrimonio netto (escluso risultato
del periodo)
4.291.726 4.386.947 4.338.440 –95.221 –2,2 –46.714 –1,1
Fondi propri 4.729.944 4.870.530 5.020.521 –140.586 –2,9 –290.577 –5,8
di cui: Common Equity Tier 1 4.058.006 4.090.475 4.037.388 –32.469 –0,8 20.618 0,5
Principali dati economici 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–C
A B C Valore
Margine di interesse 788.040 595.375 806.746 (18.706) –2,3
Proventi operativi 1.604.127 1.204.637 1.667.217 (63.090) –3,8
Oneri operativi(
**)
(1.001.619) (729.434) (1.019.751) 18.132
di cui: costo del personale(
**)
(607.242) (455.358) (612.382) 5.140 0,8
Risultato della gestione operativa 334.925 303.747 647.466 (312.541) –48,3
Rettifiche di valore nette su crediti e
altre operazioni
(420.251) (230.126) (342.236) (78.015) –22,8
Risultato della operatività corrente al
lordo delle imposte
25.308 99.518 353.421 (328.113) –92,8
Risultato del periodo di pertinenza
della Capogruppo
72.724 88.093 288.907 (216.183) –74,8
Struttura operativa 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C Valore % Valore %
Organico (dipendenti e altro
personale)
7.673 7.700 7.743 –27 –0,4 –70 –0,9
Numero degli sportelli 652 653 655 –1 –0,2 –3 –0,5

(*) La voce comprende: i debiti verso clientela, i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value.

(**) Il dato al 31.12.2016 è al netto degli oneri per il "Fondo di Solidarietà" e dei costi straordinari per la fusione.

Gruppo Bipiemme – Indicatori
(euro/000)
Indicatori di struttura (%) 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015
Crediti verso clientela / Totale attivo 68,0 67,8 68,1
Attività immobilizzate / Totale attivo 2,0 2,4 2,4
Raccolta diretta / Totale attivo 71,3 72,2 74,9
Raccolta gestita / Raccolta indiretta 67,9 66,6 61,4
Crediti verso clientela / Raccolta diretta 95,3 94,0 90,9
Indicatori di redditività (%) (indicatori annualizzati)
Risultato netto / Patrimonio netto (escluso risultato del
periodo) (ROE)(a)
1,7 2,7 6,7
Risultato netto / Totale attivo (ROA) 0,1 0,2 0,6
Cost / Income(
*)
62,4 60,6 61,2
Indicatori di rischiosità (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela 4,55 4,60 4,36
Indice di copertura su crediti in sofferenza lordi con clientela 54,7 54,1 54,5
Indice di copertura su crediti in "bonis" lordi con clientela 0,49 0,53 0,60
Indicatori di produttività (euro/000)(b)
Raccolta diretta per addetto 4.753 4.744 4.856
Crediti verso clientela per addetto 4.532 4.458 4.415
Risparmio gestito per addetto 2.886 2.813 2.699
Risparmio amministrato per addetto 1.366 1.410 1.699
Coefficienti patrimoniali (%)(c)
Common Equity Tier 1 ratio 11,48 11,59 11,53
Tier 1 ratio 11,84 12,03 12,06
Total Capital ratio 13,38 13,80 14,33
Informazioni sul titolo azionario(d)
Numero azioni: 4.391.784.467 4.391.784.467 4.391.784.467
– in circolazione 4.390.260.208 4.389.924.488 4.390.260.208
– proprie 1.524.259 1.859.979 1.524.259
Quotazione ufficiale alla fine del periodo – azione
ordinaria (euro)
0,362 0,341 0,925

a) Patrimonio netto di fine periodo

b) Numero dipendenti di fine esercizio comprensivo del personale dipendente e altre tipologie contrattuali.

c) I coefficienti al 31.12.2016 non comprendono il risultato di periodo.

d) I dati sono riferiti all'azione BPM. Si ricorda che a partire dal 2 gennaio 2017 sono state quotate le nuove azioni di Banco BPM S.p.A.. Pertanto, sulla base del numero di azioni BPM in circolazione e del rapporto di cambio (6,386 azioni della nuova entità per ogni azione BPM), a fronte delle vecchie azioni BPM sono state emesse n. 687.482.024 nuove azioni di Banco BPM.

(*) Al netto degli oneri di carattere non ricorrente relativi al "Fondo Solidarietà" ed ai costi straordinari per la fusione.

Gruppo Bipiemme – Conto economico riclassificato al netto delle componenti non ricorrenti

Come richiesto dalla Consob con comunicazione n. DEM/6064293 del 28.07.2006, si evidenzia di seguito l'incidenza sul risultato di periodo delle componenti non ricorrenti.

(euro/000)
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni Variazioni
A = B + C B C D = E + F E F A – D C – F
Risultato netto Risultato netto
da operazioni
non ricorrenti
Risultato
netto da
operazioni
ricorrenti
Risultato
netto
Risultato netto
da operazioni
non ricorrenti
Risultato
netto da
operazioni
ricorrenti
Valore % Valore %
Margine di interesse 788.040 0 788.040 806.746 0 806.746 (18.706) –2,3 (18.706) –2,3
Margine non da interesse: 816.087 (34.693) 850.780 860.471 39.289 821.182 (44.384) –5,2 29.598 3,6
– Commissioni nette 585.254 0 585.254 605.996 0 605.996 (20.742) –3,4 (20.742) –3,4
– Altri proventi: 230.833 (34.693) 265.526 254.475 39.289 215.186 (23.642) –9,3 50.340 23,4
– Utile (perdita) delle
partecipazioni valutate
al patrimonio netto
– Risultato netto
22.457 0 22.457 32.577 0 32.577 (10.120) –31,1 (10.120) –31,1
dell'attività finanziaria 171.022 (34.693) 205.715 181.724 39.289 142.435 (10.702) –5,9 63.280 44,4
– Altri oneri/proventi di
gestione
37.354 0 37.354 40.174 0 40.174 (2.820) –7,0 (2.820) –7,0
Proventi operativi 1.604.127 (34.693) 1.638.820 1.667.217 39.289 1.627.928 (63.090) –3,8 10.892 0,7
Spese amministrative: (1.113.555) (220.807) (892.748) (944.978) (46.641) (898.337) (168.577) –17,8 5.589 0,6
a) spese per il personale (775.296) (168.054) (607.242) (612.382) (6.908) (605.474) (162.914) –26,6 (1.768) –0,3
b) altre spese amministrative (338.259) (52.753) (285.506) (332.596) (39.733) (292.863) (5.663) –1,7 7.357 2,5
Rettifiche di valore nette
su attività materiali e
immateriali
(155.647) (75.625) (80.022) (74.773) 0 (74.773) (80.874) –108,2 (5.249) –7,0
Oneri operativi (1.269.202) (296.432) (972.770) (1.019.751) (46.641) (973.110) (249.451) –24,5 340 0,0
Risultato della gestione
operativa
334.925 (331.125) 666.050 647.466 (7.352) 654.818 (312.541) –48,3 11.232 1,7
Rettifiche di valore nette per
il deterioramento di crediti e
altre operazioni
(420.251) 0 (420.251) (342.236) 0 (342.236) (78.015) –22,8 (78.015) –22,8
Accantonamenti netti ai
fondi per rischi e oneri
(30.325) (10.000) (20.325) 10.758 21.915 (11.157) (41.083) n.s. (9.168) –82,2
Utili (Perdite) da
partecipazioni ed
investimenti e rettifiche di
valore su avviamenti ed
intangibles
140.959 120.888 20.071 37.433 (1.422) 38.855 103.526 276,6 (18.784) –48,3
Utile (perdita) della
operatività corrente al lordo
delle imposte
25.308 (220.237) 245.545 353.421 13.141 340.280 (328.113) –92,8 (94.735) –27,8
Imposte sul reddito
dell'operatività corrente
47.492 97.732 (50.240) (63.512) 15.731 (79.243) 111.004 n.s. 29.003 36,6
Utile (perdita) del periodo 72.800 (122.505) 195.305 289.909 28.872 261.037 (217.109) –74,9 (65.732) –25,2
Utile (perdita) di pertinenza
di terzi
(76) 3 (79) (1.002) 101 (1.103) 926 92,4 1.024 92,8
Risultato netto 72.724 (122.502) 195.226 288.907 28.973 259.934 (216.183) –74,8 (64.708) –24,9
Esercizio 2016 Esercizio 2015
Dettaglio operazioni non ricorrenti: (122.502) 28.973
Altri proventi: (34.693) 39.289
Risultato netto dell'attività finanziaria:
Rettifica quota partecipazione Fondo Atlante (40.145)
Rettifiche di valore per intervento Schema Volontario FITD (1.921)
Utile cessione ICBPI – quota earn–out 7.373 75.415
Riacquisto prestiti obbligazionari (11.504)
Utile cessione Edipower 338
Rettifica di valore titolo subordinato BPEL (24.960)
Imposte sul reddito (a) 11.152 6.940
Proventi operativi al netto delle imposte (23.541) 46.229
Spese amministrative: a) spese per il personale (168.054) (6.908)
Onere Fondo di solidarietà 2012 (3.054) (6.908)
Onere Fondo di solidarietà 2016 (165.000)
Imposte sul reddito (b) 46.215 1.900
Spese per il personale al netto delle imposte (121.839) (5.008)
Spese amministrative: b) altre spese amministrative (52.753) (39.733)
Onere Straordinario fondo di risoluzione (28.849) (39.733)
Spese per oneri di trasformazione e fusione (23.904)
Imposte sul reddito (b) 17.152 12.918
Altre spese amministrative al netto delle imposte (35.601) (26.815)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (75.625)
Svalutazione sofware (75.625)
Imposte sul reddito (c) 22.692
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali al netto delle imposte (52.933)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (10.000) 21.915
Accantonamento su penali contrattuali (10.000)
Adeguamento accantonamento su prestito Convertendo 17.443
Accantonamenti per impegni contrattuali relativi alla cessione banca depositaria 4.472
Imposte sul reddito (d) 2.750 (6.027)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al netto delle imposte (7.250) 15.888
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed intangibles 120.888 (1.422)
Aggiustamento prezzo Banca Depositaria 1.478
Effetto riclassifica quota Anima Holding 108.680
Utile cessione quota 2,18% Anima Holding 9.740
Utile cessione 5% Etica SGR 990
Effetto accordo disinvestimento Pitagora 1936 (1.422)
Imposte sul reddito (e) (2.229)
Utili da partecipazioni e investimenti al netto delle imposte 118.659 (1.422)
Imposte sul reddito dell'operatività corrente: 97.732 15.731
Imposte sul reddito (a+b+c+d+e) 97.732 15.731
Utile (perdita) di pertinenza di terzi 3 101

Gruppo Bipiemme – Conto economico riclassificato al netto delle componenti non ricorrenti

Impatto complessivo sul risultato di terzi delle operazioni sopra indicate 3 101

Relazione sulla Gestione del Gruppo Bipiemme

Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio

Il contesto economico internazionale

Secondo le più recenti stime del Fondo Monetario Internazionale il Pil globale nel 2016 è atteso in crescita del +3,1%, in leggero calo rispetto al +3,2% del 2015 (fonte: World Economic Outlook). Il rallentamento sarebbe ascrivibile alla decelerazione del commercio internazionale, che per fine anno dovrebbe registrare una dinamica del +1%, dimezzata rispetto al 2015, mentre la produzione industriale dovrebbe stabilizzarsi attorno al +1,4%, anche in questo caso in calo rispetto all'anno precedente. Le decisioni di politica monetaria delle principali Banche centrali si sono mantenute caute e ancorate ad un percorso di bassi tassi, ad eccezione della Fed che, dopo ripetuti rinvii, ha alzato i tassi a dicembre. Per quanto riguarda i principali mercati emergenti, la crescita della Cina si è stabilizzata intorno al +6,7%, l'India continua a crescere a tassi superiori al +7% mentre Brasile e Russia sono alle prese con una prolungata fase di recessione. Nelle economie avanzate, gli Stati Uniti hanno mostrato un certo dinamismo mentre l'Unione Europea prosegue nella fase di crescita moderata. Con riferimento ai mercati finanziari globali, il risultato del referendum nel Regno Unito di fine giugno e l'esito delle elezioni di novembre negli Stati Uniti hanno elevato la volatilità sui mercati finanziari globali. A fine novembre è stato raggiunto un accordo tra i paesi produttori di petrolio aderenti all'OPEC e quelli non-OPEC, circa il taglio della produzione di greggio e nel mese di dicembre il prezzo del petrolio si è attestato a 51 dollari al barile, registrando una variazione del +5,3% rispetto al mese precedente e del +30% a/a.

Negli Stati Uniti, il Pil nel terzo trimestre è cresciuto del +3,5% (+1,4% nel secondo trimestre e +0,8% nel primo - Bureau of Economic Analysis), più delle attese e ad un ritmo tra i migliori degli ultimi due anni. Le spese per consumi, il motore della crescita economica statunitense, sono aumentate del +3%, gli investimenti fissi non residenziali del +1,4% e l'export del +10%. Il tasso di disoccupazione a dicembre si è attestato al 4,7% (4,6% a novembre, il livello più basso dalla fine del 2006) e nel mese sono stati creati 156.000 nuovi posti, prevalentemente nel settore sanitario e dell'assistenza sociale ma anche nell'industria, dato che porta a 75 i mesi di crescita consecutiva del mercato del lavoro USA, la serie più lunga dal 1939 (fonte: Dipartimento del lavoro). Il 2016 si chiude con 2,16 milioni di posti di lavoro creati, in rallentamento rispetto al 2015, probabilmente come conseguenza del fatto che l'economia americana ha ormai raggiunto il punto di piena occupazione. I prezzi al consumo di dicembre hanno registrato un aumento del +0,3% mensile e del +2,1% su base annua.

Con il 2016 si è concluso il secondo e ultimo mandato della presidenza di Barack Obama; le elezioni presidenziali di novembre hanno sancito la vittoria di Donald Trump che, nella sua agenda politica, prevede il taglio delle tasse, incentivi fiscali e l'aumento della spesa in infrastrutture e difesa.

La Federal Reserve, nella riunione del 14 dicembre, ha alzato i tassi di 0,25 punti base portandoli allo 0,50-0,75%, rivedendo inoltre al rialzo le stime sulla crescita del Pil degli Stati Uniti al +1,9% per quest'anno e al +2,1% nel 2017 (+0,1 p.b. rispetto alle stime di settembre).

La crescita del Pil giapponese si è ridotta nel terzo trimestre del 2016 (+1,3% su base annualizzata e +0,3% rispetto al trimestre precedente), a causa della contrazione degli investimenti delle aziende (dove le spese in conto capitale sono diminuite del –0,4%, in particolare nel comparto dell'acciaio e nel settore delle costruzioni) e del calo più accentuato delle scorte, che hanno detratto 0,3 punti percentuali alla formazione del Pil mentre i consumi privati, che da soli contribuiscono al 60% dell'economia, sono aumentati del +0,3%. Nell'ultima riunione dell'anno la BoJ ha cambiato l'outlook economico esprimendo maggiore fiducia per una ripresa costante, aprendo la sua futura politica all'ipotesi di un aumento dei tassi.

La Cina ha registrato un rialzo del pil nel quarto trimestre del +6,8% annuo e del +1,7% congiunturale: la crescita nell'intero 2016 si è attestata al +6,7% e, pur essendo ai livelli più bassi dal 1990 e sotto il +6,9% del 2015, si mantiene all'interno del target quinquennale del 6,5-7% definito dal governo (fonte: Ufficio nazionale di statistica). I consumi sono calati al +9,6%, dal +10,6% del 2015, pur con una accelerazione in dicembre (+10,9%) mentre gli investimenti fissi, tra cui la spesa per le infrastrutture, sono saliti del +8,1% con la componente immobiliare che ha visto un balzo del +6,9% a fronte del +1% del 2015. Il Pmi manifatturiero Caixin è salito a dicembre a 51,9 punti dai 50,9 di novembre, restando in territorio di espansione, ovvero sopra la soglia dei 50, per il sesto mese consecutivo. Si tratta della migliore lettura dal gennaio del 2013. Anche il settore dei servizi ha continuato ad espandersi nel mese di dicembre, registrando il suo tasso più forte in 17 mesi. L'inflazione nel 2016 ha registrato un progresso del 2,0%.

L'andamento dell'economia della Zona Euro non ha finora risentito degli esiti del referendum in Gran Bretagna; dopo una decelerazione del PIL nel secondo trimestre del 2016, (+0,3% vs +0,5% del primo trimestre 2016), l'output si è mantenuto stabile al +0,3% anche nel terzo trimestre e nel IV°Q le stime convergono per una crescita analoga. I consumi, sia privati sia pubblici, sono stati i principali motori della crescita nel III°Q mentre gli investimenti hanno subìto una decelerazione, aumentando del +0,2% dopo il +1,2% in II°Q (fonte: Istat – Euro Zone Economic Outlook). Tra gli stati membri di cui sono disponibili i dati, la Germania ha evidenziato una crescita del +1,9% a/a nel 2016 (fonte: Destatis), il tasso di crescita più alto dal 2011. La dinamica sarebbe guidata dalla spesa pubblica (+4,2%), dai consumi delle famiglie e dagli investimenti nelle costruzioni. Per la Francia, il FMI stima una crescita del +1,3%, stabile rispetto alla variazione dell'anno precedente mentre per la Spagna le previsioni indicano una dinamica del +3,2%.

La produzione industriale a novembre è aumentata del +1,5% su base congiunturale e del +3,2% su base tendenziale. La dinamica congiunturale è sostenuta dall'incremento della produzione di beni di consumo non durevoli (+2,9%), di beni intermedi (+1,6%) e dell'energia (+1,2%). Su base tendenziale è cresciuta la produzione di energia (+5,9%), di beni di consumo non durevoli (+3,7%), di beni capitale (+3,1%) e di beni intermedi (+2,5%).

Secondo quanto indicato dall'Eurostat a novembre la disoccupazione è stata pari al 9,8%, stabile rispetto al mese precedente e in calo dal 10,5% di novembre 2015. Si tratta della lettura più bassa dal luglio del 2009. Tra gli stati membri, i tassi più bassi si rilevano nella Repubblica Ceca (3,7%) e Germania (4,1%). Rispetto a novembre 2015, la Croazia ha evidenziato il maggior calo del tasso di disoccupazione, che è passato dal 15,7% all'11,4%.

L'inflazione annuale a dicembre è rimbalzata al +1,1% (dal +0,6% di novembre), trainata dall'aumento del prezzo dei beni energetici (+2,6%), seguita dai prezzi dei Servizi (+1,3%) e alimentari (+1,2%).

Nell'ultima riunione del 2016, la Bce ha deciso di lasciare invariati i tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la Banca Centrale rispettivamente allo 0,00%, allo 0,25% e al –0,40%. Quanto alle misure non convenzionali di politica monetaria, il Consiglio direttivo ha deciso di continuare a condurre gli acquisti nell'ambito del programma di acquisto di attività all'attuale ritmo mensile di 80 miliardi di euro sino alla fine di marzo 2017 mentre da aprile 2017 gli acquisti netti passeranno a 60 miliardi di euro sino alla fine di dicembre 2017 o anche oltre se necessario, e in ogni caso finché la Bce non riscontrerà un aggiustamento durevole dell'evoluzione dei prezzi, coerente con il proprio obiettivo di inflazione.

Il contesto economico italiano

L'economia italiana ha accelerato nel III°Q, dopo il rallentamento subìto in primavera. Secondo Istat infatti, il Pil tendenziale del terzo trimestre dell'anno è aumentato del +1% (+0,8% e +1% rispettivamente nel II° e nel I°Q del 2016), mentre la variazione congiunturale si è attestata al +0,3% (+0,1% e +0,4% nel II° e I°Q del 2016). A favorire il rafforzamento sono stati la ripresa degli investimenti delle imprese in beni strumentali, dovuti anche agli incentivi fiscali, e la ricostituzione delle scorte. La domanda nazionale ha contribuito alla crescita per 0,3 p.p. (0,1 p.p. i consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private, nulla la spesa della Pubblica Amministrazione e 0,1 p.p. gli investimenti fissi lordi) mentre l'apporto della domanda estera netta è stato negativo per 0,1 p.p.. Gli indicatori congiunturali segnalano la prosecuzione della fase di ripresa anche nel IV°Q dell'anno, sebbene in un contesto di accresciuta incertezza sia internazionale che nazionale, mentre per l'intero 2016 i principali istituti di ricerca economica convergono su una dinamica compresa tra il +0,8% e il +0,9%. La fiducia dei consumatori a dicembre è risultata in aumento passando da 108,1 a 111,1 punti, riportandosi sul livello di luglio 2016 (Istat), con un miglioramento che ha interessato tutte le componenti, da quella economica (da 127,6 a 133,8) a quella personale e quella corrente che sono salite per il secondo mese consecutivo. Anche la componente futura è tornata ad aumentare nel mese di dicembre (da 113,8 a 116,2), raggiungendo il livello più elevato da giugno 2016. Al contrario, la fiducia delle imprese è scesa da 101,4 a 100,3, ma con dinamiche settoriali diversificate: in peggioramento la fiducia nei servizi (l'indice passa da 105 a 102,5) e nelle costruzioni (da 124,2 a 120,4) mentre nella manifattura e nel commercio al dettaglio l'indice è salito. La produzione industriale è aumentata a novembre del +0,7% m/m e del +3,2% rispetto allo stesso periodo del 2015. La dinamica tendenziale è risultata la terza migliore di tutto l'anno, dopo il +4,4% di agosto e il +3,8% di gennaio. È risultata in marcata variazione positiva la produzione di energia (+10,6%), di beni strumentali (+3,9%) e di beni intermedi (+2,4%). Nella media dei primi 11 mesi del 2016 la produzione risulta in salita del +1,3% rispetto all'anno prima (fonte: Istat).

Nel mese di dicembre l'inflazione ha registrato un aumento del +0,4% su base mensile e del +0,5% rispetto a dicembre 2015, le dinamiche più alte di tutto l'anno. La ripresa dell'indice riflette l'accelerazione della dinamica dei prezzi dei Servizi relativi ai trasporti (+2,6%), degli energetici non regolamentati (+2,4%) e degli Alimentari non lavorati (+1,8%). In media d'anno, nel 2016 i prezzi al consumo hanno registrato una variazione negativa del –0,1%: è dal 1959 (quando la flessione fu pari a –0,4%) che non accadeva.

Con riferimento al commercio con l'estero, Istat ha rilevato in novembre un aumento congiunturale sia per le esportazioni (+2,2%) che per le importazioni (+1,7%). Il surplus commerciale è risultato pari a 4,2 miliardi (+4,0 miliardi a novembre 2015). L'aumento congiunturale dell'export è trainato dalle vendite verso i mercati extra Ue (+3,4%) e in misura minore da quelle verso l'area Ue (+1,2%). Tutti i principali raggruppamenti di industrie sono in espansione ad eccezione dei beni di consumo durevoli che registrano un leggero calo (–0,9%). Su base tendenziale, l'export è aumentato del +5,7% (Area Ue +5,7% ed extra Ue +5,6%) mentre l'import ha registrato una dinamica del +5,6%, determinato principalmente dall'area Ue (+8,1%). Le esportazioni verso Stati Uniti (+15,3%), Giappone (+14,1%) e Cina (+12,8%) registrano una marcata crescita tendenziale. Nei primi undici mesi dell'anno l'avanzo commerciale ha raggiunto i 45,8 miliardi, con un incremento di 9,6 miliardi rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente (+69,5 miliardi al netto dei prodotti energetici, con una crescita di 1,9 miliardi rispetto al 2015).

Il fabbisogno del settore statale nel 2016 si è attestato sui 47,7 miliardi di euro, con un miglioramento di circa 11,2 miliardi di euro rispetto al risultato del 2015 (fonte: Mef). Nel confronto con il 2015, il risultato positivo sconta sia fattori di carattere straordinario, sia il divario tra la dinamica delle spese delle amministrazioni centrali e locali, risultate in leggera contrazione anche per effetto dello slittamento di alcuni pagamenti di fine anno e quella degli incassi fiscali, risultati sostanzialmente stabili.

Nel solo mese di dicembre 2016 si è realizzato un avanzo pari, in via provvisoria, a circa 8.900 milioni di euro, con un miglioramento di circa 5.300 milioni di euro rispetto al saldo del corrispondente mese del 2015, quando era stata condotta l'operazione di buy-back dei titoli di debito delle regioni.

Con riferimento al tasso di disoccupazione, a novembre si è attestato all'11,9%, in aumento sia rispetto al mese precedente (+0,2 p.p.) che rispetto allo stesso mese del 2015 (+0,5 p.p.). La stima degli occupati risulta tuttavia in lieve crescita rispetto a ottobre (+0,1%, pari a +19 mila unità). Il tasso di inattività tra i 15-64enni pari al 34,8% risulta in calo di –0,2 p.p. rispetto ad ottobre e di –1,1 p.p. su novembre 2015 mentre il tasso di disoccupazione dei 15-24enni, pari al 39,4%, risulta in aumento sia rispetto ad ottobre (+1,8 p.p.) che rispetto a novembre 2015 (+1,6 p.p.).

I mercati finanziari e valutari

A partire da metà settembre i timori legati all'esito del referendum costituzionale e alla conseguente incertezza politica che ne poteva scaturire hanno accresciuto le tensioni sui titoli di stato italiani. A fine novembre, lo spread Btp/Bund ha toccato i massimi dell'anno, attestandosi a quota 188,3 b.p., quasi il doppio rispetto al punto di minimo annuale toccato a metà marzo (95,7 b.p.). Lo spread Btp/Bund ha chiuso l'anno a quota 172 b.p. circa, in aumento di 76 b.p. rispetto al valore dello stesso periodo dell'anno scorso. Anche le quotazioni dei Credit Default Swaps a 5 anni hanno risentito dell'incertezza legata all'esito del referendum costituzionale, e a fine novembre il "rischio Italia" ha toccato il valore massimo annuale, attestandosi a quota 140,5, per poi scendere nel mese di dicembre, fino a chiudere l'anno a quota 123 circa, in aumento del +60% rispetto al livello dell'analogo periodo dell'anno precedente.

Sui mercati azionari, nel 2016 la peggior performance è stata registrata dalla borsa italiana, il cui indice FTSE MIB ha perso il 10,2%, mentre le altre principali borse europee hanno registrato variazioni positive: l'indice DAX 30 della borsa tedesca è aumentato del 6,9%, l'indice francese Cac 40 è aumentato del +4,9% mentre la borsa inglese (FTSE 100) ha registrato il miglior risultato con un +14,43%. Negli USA l'indice (S&P's 500) ha chiuso con un +9,54%.

L'indice del settore bancario europeo (Euro Stoxx Banks) è diminuito del –7,98% mentre l'indice FTSE Italia All Share Banks ha registrato un calo del –38,2%.

La divergenza delle politiche monetarie tra la Fed e la Bce (restrittiva ed ottimista una, espansiva e cauta l'altra) ha causato volatilità nei mercati valutari e il tasso di cambio dell'euro nei confronti del dollaro ha segnato a dicembre un deciso calo portandosi, nella media del mese, a 1,06 e chiudendo l'anno a quota 1,05 (1,09 a fine 2015). Nel 2016 il cambio euro/yen ha oscillato tra un minimo di 111,17 ad inizio luglio ed un massimo di 132,25 a fine gennaio. A fine anno il rapporto si è attestato a quota 123,4, in calo dai 131 punti di fine 2015.

Il sistema bancario

A dicembre 2016, secondo quanto riportato nel rapporto mensile di ABI, la raccolta bancaria da clientela residente, rappresentata dai depositi (conti correnti, depositi con durata prestabilita, depositi rimborsabili con preavviso e pronti contro termine al netto delle operazioni con controparti centrali e delle operazioni di cessione di crediti) e dalle obbligazioni (riferite a clientela residente e non residente e registrate al valore nominale incluso le passività subordinate ed escluso quelle riacquistate da banche), si è attestata a circa euro 1.676 miliardi, registrando un calo su base tendenziale del –1,3% pari ad una diminuzione dello stock della raccolta di circa euro 22 miliardi. La dinamica tendenziale riflette un incremento dei depositi del +4,2% circa mentre le obbligazioni hanno subìto una contrazione del –19,9%.

La dinamica dei prestiti bancari al settore privato a dicembre ha manifestato un valore positivo (+1,3% a/a); con riferimento ai prestiti a famiglie e società non finanziarie a fine dicembre si sono attestati a 1.406,5 miliardi di euro, registrando una variazione tendenziale del +1,4%.

Fonte: Abi Monthly Outlook – dicembre 2016

Banche italiane: variazioni tendenziali degli impieghi

A novembre 2016 le sofferenze lorde sono risultate pari a circa 199,1 miliardi di euro, in calo di circa 2 miliardi di euro rispetto a novembre 2015, mentre le sofferenze al netto delle svalutazioni sono risultate pari a 85,2 miliardi di euro, circa 4 miliardi di euro in meno rispetto ad un anno prima, dato che porta il rapporto sofferenze nette sugli impieghi al 4,8% (4,9% a novembre 2015).

Fonte: Abi Monthly Outlook – dicembre 2016

Il tasso Euribor a 3 mesi nella media del mese di dicembre 2016 si è posizionato al –0,32%, rispetto al –0,13% di dicembre 2015.

Il tasso sui contratti di interest rate swaps a 10 anni si è collocato allo 0,73% a dicembre 2016 (0,94% a dicembre 2015).

Il tasso medio sulla raccolta in euro applicato alle famiglie e società non finanziarie (sulle consistenze dei depositi, pct e obbligazioni) a dicembre è stato pari allo 0,97% (1,19% a dicembre 2015) e il tasso medio ponderato dei prestiti a famiglie e società non finanziarie è risultato pari al 2,85% (3,25% un anno prima).

A dicembre 2016 lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie è risultato pari a 188 basis point, 18 in meno rispetto al corrispondente mese del 2015.

Con riferimento al portafoglio titoli, Abi rileva che a dicembre 2016 si è collocato a 739,3 miliardi di euro, rispetto ai 741,4 miliardi di euro di dicembre 2015.

Il risparmio gestito

Il patrimonio gestito dall'industria del risparmio gestito si è collocato, a fine dicembre, a euro 1.937 miliardi, con una raccolta netta che da inizio anno ha toccato i 55 miliardi di euro, di cui euro 35 miliardi circa in gestioni collettive e il restante in gestioni di portafoglio. Il patrimonio gestito dai fondi aperti di diritto italiano ed estero a fine dicembre è risultato pari a oltre 900 miliardi di euro, in crescita del +6,9% rispetto a dicembre 2015. La raccolta netta da gennaio ha superato i 34 miliardi di euro, quasi interamente rappresentata da fondi di diritto estero (fonte: Assogestioni).

Il patrimonio gestito dai fondi di diritto italiano (pari al 27% del totale) a fine dicembre si è attestato a 242 miliardi di euro circa, registrando un leggero aumento rispetto al valore del corrispondente periodo dell'anno passato (+1%). La raccolta netta da inizio anno è risultata pari a 5 miliardi di euro. I fondi di diritto estero invece (pari al 73% del totale) si sono incrementati del +8,2% rispetto a dicembre 2015.

La composizione dei fondi aperti per tipologia di investimento evidenzia una netta predominanza dei fondi obbligazionari (42%) seguiti dai flessibili (24,2%) e dagli azionari (21,1%), mentre la quota dei fondi bilanciati è stata dell'8,3% e quella dei monetari del 3,8%. Infine i fondi hedge rappresentano lo 0,5% del totale.

Con riferimento alle gestioni di portafoglio retail, a dicembre 2016 il patrimonio gestito è risultato pari a 124 miliardi di euro circa, pressoché stabile rispetto a dicembre 2015.

Fatti di rilievo per la Banca Popolare di Milano e per il Gruppo Bipiemme

Si riportano di seguito i principali eventi occorsi nell'esercizio 2016.

Governance

In data 2 febbraio 2016, il Consiglio di Gestione della Banca ha proceduto alla verifica annuale dei profili di indipendenza ed esecutività dei propri componenti.

Gli esiti delle suddette verifiche sono riportati nella seguente tabella:

Nome Carica Indipendente
ex TUF
Indipendente
ex Codice di
Autodisciplina
Esecutivo
Mario Anolli Presidente SI NO NO
Giuseppe Castagna Consigliere Delegato e Direttore Generale NO NO SI
Davide Croff Consigliere NO NO SI
Paola De Martini Consigliere SI SI NO
Giorgio Angelo Girelli Consigliere SI NO NO

In data 16 febbraio 2016, il Consiglio di Sorveglianza della Banca, in carica alla predetta data, ha proceduto alla verifica annuale del possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dall'articolo 148, comma 3, del D.lgs. 58/98 ("TUF") e dall'articolo 3 del Codice di Autodisciplina delle società quotate ("Codice"). All'esito delle suddette verifiche tutti i Consiglieri di Sorveglianza sono risultati in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dal citato articolo del TUF; il possesso dei requisiti d'indipendenza previsti dal Codice è stato accertato in capo ai consiglieri: Dino Piero Giarda (Presidente), Mauro Paoloni (Vicepresidente), Marcello Priori (Vicepresidente), Alberto Balestreri, Andrea Boitani, Angelo Busani, Emilio Luigi Cherubini, Maria Luisa Di Battista, Roberto Fusilli, Donata Gottardi, Piero Lonardi, Alberto Montanari, Maria Luisa Mosconi, Giampietro Giuseppe Omati, Luca Raffaello Perfetti, Cesare Piovene Porto Godi e Lucia Vitali.

In data 30 aprile 2016, alla presenza di oltre 5.000 soci (in proprio e per delega) si è svolta, sotto la Presidenza di Dino Piero Giarda, l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banca Popolare di Milano.

L'Assemblea – preso atto del bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme al 31.12.2015, che chiude con un utile di Euro 289 milioni, e del bilancio della Capogruppo al 31.12.2015 nei termini approvati dal Consiglio di Sorveglianza il 30 marzo 2016 – ha deliberato, in particolare, di procedere alla distribuzione dell'utile di esercizio della Banca con l'erogazione di un dividendo di Euro 0,027 per azione.

Con riferimento all'autorizzazione per l'acquisto e la disposizione di azioni proprie, l'Assemblea Ordinaria dei Soci ha deliberato di: (i) di autorizzare l'acquisto e la disposizione di azioni ordinarie della Banca per un ammontare massimo complessivo pari a Euro 25 milioni; (ii) di autorizzare operazioni di acquisto e di disposizione di azioni proprie per le finalità e nei limiti indicati nella Relazione del Consiglio di Gestione (cfr. Relazione del Consiglio di Gestione sul punto 3 all'ordine del giorno dell'Assemblea dei Soci del 29-30 aprile 2016 disponibile sul sito internet www.gruppobpm.it, nella sezione "Governance", "Archivio Assemblee dei Soci", "Assemblea 29-30 aprile 2016") con le seguenti modalità e termini: (a) l'acquisto potrà avvenire in una o più soluzioni, nel limite dell'importo della "riserva azioni proprie", pari a Euro 25 milioni, e in ogni caso in misura tale che – anche tenuto conto delle azioni detenute dalle controllate della Banca – le azioni proprie non eccedano il limite di legge; (b) l'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie è stata deliberata a far tempo dalla data dell'Assemblea in parola e sino all'Assemblea dei Soci alla quale sarà presentato il bilancio dell'esercizio 2016; (c) l'autorizzazione include la facoltà di disporre successivamente delle azioni in portafoglio, in una o più volte, anche prima di aver esaurito gli acquisti, ed eventualmente riacquistare le azioni stesse sempre in conformità con i limiti e le condizioni stabiliti in sede di autorizzazione assembleare.

L'Assemblea Ordinaria dei Soci dopo aver approvato – per quanto di competenza ai sensi di legge e di Statuto – le politiche di remunerazione e le modifiche al Regolamento Assembleare, autorizzato nei termini di cui sopra l'acquisto e la disposizione delle azioni proprie, ha nominato il nuovo Consiglio di Sorveglianza composto da Nicola Rossi (Presidente del Consiglio di Sorveglianza), Mauro Paoloni e Marcello Priori (Vicepresidenti), Alberto Balestreri, Carlo Bellavite Pellegrini, Mara Barbara Bergamaschi, Angelo Busani, Massimo Catizone, Emanuele Cusa, Carlo Frascarolo, Roberto Fusilli, Paola Galbiati, Piero Lonardi, Maria Luisa Mosconi, Mariella Piantoni, Ezio Simonelli, Manuela Soffientini e Daniela Venanzi (Consiglieri).

In data 20 maggio 2016, il Consiglio di Sorveglianza ha verificato che tutti i Consiglieri risultano in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza previsti dalla normativa e dallo Statuto vigenti per l'assunzione della carica. In relazione al profilo di indipendenza, il Consiglio di Sorveglianza ha verificato: (i) il possesso dei requisiti d'indipendenza prescritti dall'articolo 148, comma 3, TUF, in capo a tutti i consiglieri; (ii) il possesso dei requisiti d'indipendenza previsti dall'articolo 3 del Codice in capo a: Nicola Rossi (Presidente del Consiglio di Sorveglianza), Mauro Paoloni e Marcello Priori (Vicepresidenti), Alberto Balestreri, Carlo Bellavite Pellegrini, Mara Barbara Bergamaschi, Angelo Busani, Massimo Catizone, Emanuele Cusa, Roberto Fusilli, Piero Lonardi, Maria Luisa Mosconi, Mariella Piantoni, Ezio Simonelli, Manuela Soffientini e Daniela Venanzi (Consiglieri); (iii) il mancato possesso dei requisiti d'indipendenza previsti dall'articolo 3 del Codice in capo a Carlo Frascarolo e Paola Galbiati.

Nella stessa data il Consiglio di Sorveglianza ha altresì provveduto alla nomina dei seguenti Comitati:

  • Comitato Nomine: Nicola Rossi (Presidente), Angelo Busani, Massimo Catizone, Carlo Frascarolo e Paola Galbiati;
  • Comitato Remunerazione: Nicola Rossi (Presidente), Massimo Catizone, Emanuele Cusa, Roberto Fusilli e Manuela Soffientini;
  • Comitato per il Controllo Interno: Alberto Balestreri (Presidente), Mauro Paoloni, Carlo Frascarolo, Piero Lonardi ed Ezio Simonelli.

In data 27 settembre 2016, Davide Croff ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Consigliere di Gestione della Banca Popolare di Milano a far data dal 28 settembre 2016 ai fini del rispetto della normativa "intelocking".

In data 5 ottobre 2016, Giorgio Girelli ha rassegnato, con efficacia in pari data, le dimissioni dalle cariche di Consigliere di Gestione della Banca e di Presidente del Consiglio di Amministrazione della controllata ProFamily S.p.A. ai fini del rispetto della normativa "intelocking".

In data 25 ottobre 2016, il Consiglio di Sorveglianza di BPM ha nominato– su proposta del Comitato Nomine – Graziano Tarantini, (già Presidente del Consiglio di Amministrazione della controllata Banca Akros S.p.A.) componente del Consiglio di Gestione di Banca Popolare di Milano.

In data 2 novembre 2016, Graziano Tarantini ha accettato la carica di Consigliere di Gestione di Banca Popolare di Milano e successivamente, in data 8 novembre 2016 sono stati positivamente verificati in capo all'avv. Tarantini il possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza previsti dalla normativa e dallo Statuto vigenti per l'assunzione della carica.

Operazione di fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare

In data 23 marzo 2016, le Società Cooperative Banca Popolare di Milano e Banco Popolare hanno sottoscritto un protocollo di intesa per un'operazione di fusione da attuarsi mediante costituzione di una nuova società bancaria in forma di società per azioni. Nell'ambito della fusione è stato previsto: (i) che il Banco Popolare deliberasse e desse esecuzione a un'operazione di rafforzamento patrimoniale per l'importo complessivo di euro 1.000.000.000; e (ii) lo scorporo e il conferimento a favore di una banca che sarà controllata dalla nuova capogruppo di alcune attività comprendenti la rete di sportelli situati in alcune province storiche di BPM.

L'intera operazione è stata soggetta all'ottenimento di tutte le autorizzazioni regolamentari e di vigilanza.

L'operazione era previsto fosse realizzata attraverso una fusione c.d. "propria", ossia mediante la costituzione di una nuova Banca. La nuova capogruppo, costituita in forma di società per azioni, svolgerà al contempo la funzione di Banca e di holding capogruppo con funzioni operative nonché di coordinamento e direzione unitaria su tutte le società appartenenti al nuovo gruppo. Attraverso la fusione sarà quindi realizzata la trasformazione di BPM da cooperativa in società per azioni in conformità con quanto previsto dalla riforma delle popolari. Le azioni della nuova capogruppo sono quotate sull'MTA.

È stato previsto che la fusione avvenisse sulla base dei seguenti rapporti di partecipazione, che presupponevano l'integrale esecuzione dell'aumento di capitale da parte di Banco Popolare:

  • agli azionisti del Banco Popolare, assegnazione del 54% del capitale della nuova capogruppo;
  • agli azionisti di BPM, assegnazione del 46% del capitale della nuova capogruppo.

I rapporti di partecipazione sono stati soggetti a una reciproca due diligence confirmatoria e rettificati, per tener conto della distribuzione, prima della fusione, agli azionisti del Banco Popolare e di BPM dei dividendi ordinari a valere sull'utile dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015. L'attuazione della fusione, comportando la trasformazione di ciascuna delle banche in società per azioni, fa sorgere, in capo agli azionisti di BPM e del Banco Popolare che non hanno concorso alla deliberazione assembleare di approvazione del progetto di fusione, il diritto di recedere dalla società di cui sono azionisti, ai sensi e per gli effetti dell'articolo 2437, comma 1, Codice Civile.

In data 10 maggio 2016, la Banca ha reso noto che si è conclusa con esito favorevole la due diligence confirmatoria prevista nel protocollo di intesa del 23 marzo 2016, pertanto sono stati confermati i rapporti di partecipazione sopra indicati.

In data 16 maggio 2016, a seguito di delibera da parte dei rispettivi organi amministrativi, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano hanno approvato il Piano Strategico 2016-2019 del nuovo gruppo bancario derivante dalla fusione delle parti.

In data 24 maggio 2016, il Consiglio di Amministrazione del Banco Popolare e, previo parere favorevole del Consiglio di Sorveglianza di BPM, il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano hanno approvato il progetto di fusione, che prevede la costituzione di una nuova società bancaria – la nuova capogruppo – in forma di società per azioni. Il progetto di fusione, prevedeva, tra l'altro, che:

  • la denominazione della nuova capogruppo fosse Banco BPM S.p.A. La nuova capogruppo avrà due headquarters, uno a Verona e uno a Milano. La sede legale sarà a Milano e la sede amministrativa sarà a Verona;
  • la nuova capogruppo adottasse il sistema di amministrazione e controllo c.d. tradizionale, basato su un Consiglio di Amministrazione e un Collegio Sindacale;
  • la fusione avvenisse sulla base di rapporti di cambio determinati in applicazione dei seguenti rapporti di partecipazione: (i) agli azionisti del Banco Popolare sarà assegnato in concambio il 54,626% del capitale sociale della nuova capogruppo, (ii) agli azionisti di BPM sarà assegnato in concambio il 45,374% del capitale sociale della nuova capogruppo.

In data 26 luglio 2016, l'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato ha comunicato l'avvenuto rilascio del nulla-osta antitrust relativamente alla fusione, ai sensi dell'art. 16, comma 4, della Legge 10 ottobre 1990 n. 287.

In data 8 settembre 2016, Banca d'Italia, considerato l'esito dell'istruttoria condotta dalla stessa Banca d'Italia e l'assenza di obiezioni da parte della BCE, ha autorizzato la fusione ai sensi e per gli effetti dell'art. 57 del TUB.

In data 9 settembre 2016, la Banca Centrale Europea ha rilasciato l'autorizzazione all'esercizio dell'attività bancaria in capo alla nuova capogruppo.

In data 12 settembre 2016, il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano, preso atto del rilascio delle autorizzazioni da parte delle Autorità di Vigilanza, ha deliberato di convocare l'Assemblea Straordinaria dei Soci per il giorno 14 ottobre 2016 in prima convocazione e, occorrendo, per il giorno 15 ottobre 2016 in seconda convocazione, per deliberare sul progetto di fusione tra la BPM e il Banco Popolare mediante costituzione di una nuova società bancaria avente la forma di società per azioni.

In data 13 settembre 2016, Banca Popolare di Milano ha reso noto che il valore di liquidazione unitario delle azioni ordinarie BPM in relazione alle quali dovesse essere esercitato il diritto di recesso è stato determinato in Euro 0,4918 per ciascuna azione, ai sensi dell'art. 2437-ter, comma 3, codice civile.

In data 12 ottobre 2016, l'Istituto per la Vigilanza sulle Assicurazioni (IVASS) ha autorizzato, ai sensi dell'art. 68 del D. Lgs. 7 settembre 2005 n. 209, la nuova capogruppo a detenere le partecipazioni qualificate nelle seguenti compagnie assicurative facenti capo alle società partecipanti alla fusione: AviPop Assicurazioni S.p.A., AviPop Vita S.p.A., Popolare Vita S.p.A., Bipiemme Vita S.p.A. e Bipiemme Assicurazioni S.p.A.

In data 15 ottobre 2016, l'Assemblea straordinaria dei Soci di BPM ha approvato il progetto di fusione (nonché i connessi atto costitutivo e statuto della società risultante dalla fusione) tra la BPM e il Banco Popolare, che prevede la costituzione di una nuova società bancaria in forma di società per azioni denominata Banco BPM Società per Azioni, con sede legale a Milano e sede amministrativa a Verona. È previsto che la fusione produca effetti, ai sensi dell'art. 2504-bis, commi 1 e 2, del codice civile, con l'ultima delle iscrizioni previste dall'art. 2504 del codice civile. Dalla stessa data decorreranno gli effetti contabili e fiscali.

L'operazione di fusione mediante costituzione di Banco BPM comporta la trasformazione del Banco Popolare e di BPM da società cooperativa in società per azioni (c.d. "fusione trasformativa"). Per tale motivo, agli azionisti e ai soci del Banco Popolare o di BPM che non hanno concorso alla deliberazione assembleare di approvazione della fusione spetta il diritto di recesso di cui all'art. 2437, comma 1, del codice civile.

In data 25 ottobre 2016, la delibera dell'Assemblea Straordinaria dei Soci di BPM di approvazione del progetto di fusione del 15 ottobre 2016 è stata iscritta presso il Registro delle Imprese di Milano. Con apposito avviso pubblicato in data 26 ottobre 2016 sul proprio sito internet (www.gruppobpm.it) e sui quotidiani "Il Sole 24 Ore" e "MF", BPM ha comunicato agli aventi diritto la facoltà di esercitare il diritto di recesso entro quindici giorni di calendario dalla data di iscrizione e, pertanto, entro e non oltre il 9 novembre 2016, alle condizioni, modalità e termini definiti nel predetto avviso.

In data 24 novembre 2016, sono stati resi noti i risultati dell'esercizio del diritto di recesso connesso alla fusione. In particolare, il diritto di recesso è stato esercitato, nei termini previsti dal codice civile, quanto a BPM per complessive n. 179.153.607 azioni (pari a circa il 4,08% del capitale sociale), per un controvalore complessivo (considerato il valore unitario di liquidazione, pari a Euro 0,4918 per azione) di Euro 88.107.743,92.

A partire dal 25 novembre 2016 (incluso) BPM ha avviato l'offerta in opzione delle azioni per le quali è stato esercitato il diritto di recesso, ai sensi dell'art. 2437-quater del codice civile, con termine finale di adesione a tale offerta fissato al 27 dicembre 2016 (incluso).

In data 30 novembre 2016, Banco Popolare e Banca Popolare di Milano, in vista della efficacia della fusione fra le due banche prevista per il 1° gennaio 2017 e della nascita del nuovo Gruppo Banco BPM, hanno individuato i responsabili delle strutture centrali e delle società del nuovo Gruppo.

In data 13 dicembre 2016, Banco Popolare e BPM, hanno stipulato l'atto di fusione tra le due banche, da attuarsi mediante la costituzione di una nuova società bancaria denominata Banco BPM Società per Azioni. La fusione è stata prevista con efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2017, previo rilascio, all'esito dei procedimenti all'epoca in corso, delle autorizzazioni da parte di Borsa Italiana S.p.A. per l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle emittende azioni Banco BPM e sul Mercato Telematico delle Obbligazioni di alcuni strumenti finanziari obbligazionari all'epoca emessi dal Banco Popolare, nonché da parte di CONSOB alla pubblicazione del prospetto informativo a tal fine necessario, oltreché previa iscrizione, alla predetta data, dell'atto di fusione presso i competenti Registri delle Imprese di Verona e di Milano, ai sensi dell'art. 2504 del codice civile. Subordinatamente al rilascio delle menzionate autorizzazioni, le azioni Banco BPM saranno quotate sull'MTA a partire dal 2 gennaio 2017 (con conseguente contestuale revoca dalle negoziazioni sull'MTA delle azioni delle due banche partecipanti alla fusione). La fusione determina l'annullamento di tutte le azioni in circolazione del Banco Popolare e di BPM, sostituite il 1° gennaio 2017 sulla base dei rapporti di cambio determinati nel progetto di fusione approvato dalle Assemblea dei soci delle due banche in data 15 ottobre 2016 (1 azione Banco BPM ogni 1 azione Banco Popolare e 1 azione Banco BPM ogni 6,386 azioni BPM). Le azioni proprie in portafoglio delle due banche sono da annullare senza concambio.

In data 24 dicembre 2016, Banco Popolare e BPM hanno reso noto che il Documento di Registrazione, la Nota Informativa e la Nota di Sintesi (congiuntamente, il "Prospetto") relativi all'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. delle azioni ordinarie Banco BPM sono stati depositati presso Consob in data 23 dicembre 2016, a seguito di comunicazione dell'avvenuto rilascio delle autorizzazioni alla pubblicazione con note del 23 dicembre 2016, rispettivamente con protocollo n. 0113422/16 per il Documento di Registrazione e n. 0113428/16 per la Nota di Informativa e la Nota di Sintesi. Gli strumenti finanziari oggetto del Prospetto e di ammissione a quotazione sul MTA sono le azioni ordinarie Banco BPM Società per Azioni, prive di indicazione del valore nominale, rivenienti dalla fusione (codice ISIN IT0005218380). Borsa Italiana, con provvedimento n. 8299 del 21 dicembre 2016, ha disposto l'ammissione alle negoziazioni delle Azioni sul MTA e la conseguente revoca dalle negoziazioni sul MTA delle azioni del Banco Popolare e di BPM. La data di inizio delle negoziazioni delle azioni sul MTA è disposta da Borsa Italiana ai sensi dell'art. 2.4.2, comma 4, del Regolamento di Borsa, previa verifica della messa a disposizione del pubblico del Prospetto.

In data 27 dicembre 2016, si è concluso il periodo di offerta in opzione e prelazione delle azioni di Banca Popolare di Milano per le quali è stato esercitato il diritto di recesso a seguito dell'approvazione della delibera di fusione. Al termine del periodo di offerta in opzione è stata manifestata la volontà di acquistare complessive n. 2.195.630 azioni della Società (al prezzo unitario di Euro 0,4918). I termini e modalità del regolamento delle azioni acquistate a seguito dell'esercizio del diritto di opzione e di prelazione saranno comunicati, successivamente all'efficacia della fusione, da Banco BPM con le modalità previste dalla normativa vigente e, in ogni caso, con avviso pubblicato su almeno un quotidiano a diffusione nazionale e sul sito internet di Banco BPM (www.bancobpmspa.it). L'eventuale offerta in borsa delle azioni oggetto di recesso non acquistate nell'ambito dell'offerta in opzione (in conformità all'art. 2437-quater, comma 4, cod. civ.) sarà decisa e comunicata nelle forme di legge da Banco BPM successivamente all'efficacia della fusione.

Per maggiori dettagli sull'operazione riferiti a: (i) le principali dimensioni operative e il progetto industriale del nuovo Gruppo; (ii) le principali linee strategiche della fusione; (iii) la corporate governance della nuova capogruppo; (iv) l'operazione di scorporo; (v) le condizioni dell'operazione e la tempistica indicativa, si rinvia ai comunicati stampa diffusi il 23 marzo, il 10 maggio, il 16 maggio, il 24 maggio e il 1° luglio 2016 (disponibili sul sito internet www.gruppobpm.it, sezione "Press & Media", "Comunicati Stampa") nonché alle presentazioni denominate "Nasce il Terzo Gruppo Bancario Italiano Leader nelle Aree più Ricche del Paese" e "The New Leading Bank. Il Futuro Che Vogliamo. Piano Strategico 2016 – 2019", illustrate al mercato rispettivamente il 24 marzo e il 16 maggio 2016 (disponibili sul sito internet www.gruppobpm.it, sezione "Investor Relations", "Presentazioni").

La documentazione messa a disposizione dei soci BPM in occasione dell'Assemblea Straordinaria dei Soci del 15 ottobre 2016 è disponibile sul sito internet della Banca Popolare di Milano: www.gruppobpm.it, sezione "Governance", "Assemblee dei Soci", "Assemblea Straordinaria 14-15 Ottobre 2016.

Sul sito internet della Banca Popolare di Milano www.gruppobpm.it, sezione "Investor Relations", "fusione BPM – BP" sono disponibili tra l'altro: (i) l'atto di fusione stipulato in data 13 dicembre 2016; (ii) lo Statuto Sociale di Banco BPM S.p.A.; (iii) il Prospetto relativo all'ammissione a quotazione sul MTA organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. delle azioni ordinarie Banco BPM.

Conferimento rete sportelli BPM

Nell'ambito del Protocollo di Intesa e del progetto di fusione era contemplato che, subordinatamente al perfezionamento della fusione, BPM potesse porre in essere un'operazione di conferimento a favore di una società bancaria già esistente che, all'esito della fusione, sarà controllata da Banco BPM S.p.A. di alcune attività comprendenti la rete di sportelli di BPM. La società beneficiaria dello scorporo è stata individuata da BPM nella controllata Banca Popolare di Mantova S.p.A. ("BP Mantova").

La società beneficiaria dello scorporo: (i) ha la forma di società per azioni e adotta la denominazione di "Banca Popolare di Milano – Società per azioni"; (ii) all'esito della fusione risulta essere controllata da Banco BPM S.p.A.; (iii) svolge la funzione di banca-rete sottoposta alla direzione e coordinamento di Banco BPM S.p.A. (presso cui saranno centralizzate le funzioni amministrative, di pianificazione, di tesoreria e le altre funzioni centrali); e (iv) ha sede legale e amministrativa a Milano e ha una struttura organizzativa "leggera" coerente con la predetta natura di banca-rete tale da non generare duplicazioni di costi e sovrapposizioni con la struttura organizzativa dell'Emittente.

Da un punto di vista tecnico, lo scorporo è perfezionato mediante: (i) la deliberazione da parte di BP Mantova di un aumento di capitale sociale riservato al conferimento posto in essere da BPM (e, quindi, interamente destinato a BPM, senza spettanza del diritto di opzione per gli altri soci di BP Mantova); e (ii) la sottoscrizione e liberazione del predetto aumento di capitale da parte di BPM, mediante conferimento a favore di BP Mantova del ramo d'azienda oggetto dello scorporo.

Le società interessate hanno provveduto a trasmettere alle Autorità di Vigilanza le istanze di autorizzazione richieste dall'operazione di scorporo e dalle conseguenti modifiche allo statuto della BP Mantova.

In data 3 agosto 2016 la controllata BP Mantova ha reso pubblico che – anche ai fini del generale processo di razionalizzazione del Gruppo BPM e nel contesto del percorso avviato in relazione al progetto di aggregazione fra il Gruppo BPM e il Gruppo Banco Popolare – la Capogruppo Banca Popolare di Milano ha concordato con i maggiori azionisti di minoranza della BP Mantova stessa (e soggetti loro riferibili) l'acquisto delle relative partecipazioni di minoranza (complessivamente rappresentanti circa il 30% del capitale sociale della Banca all'epoca). Nell'ambito di tale operazione, di comune accordo fra le parti, gli esponenti espressione dei suddetti soci di minoranza (ossia il Presidente Carlo Zanetti, il Vice Presidente Michele Colaninno, il Consigliere Sergio Corneliani, il Presidente del Collegio Sindacale Daniele Girelli e il Sindaco supplente Alberto Almerighi) hanno rassegnato le proprie dimissioni dagli organi sociali della controllata BP Mantova.

In data 21 settembre 2016 il Consiglio di Gestione di BPM e il Consiglio di Amministrazione della BP Mantova hanno approvato, ciascuno per quanto di rispettiva competenza, l'operazione di scorporo. In particolare:

  • (i) il Consiglio di Gestione di BPM ha deliberato che il ramo d'azienda oggetto dello scorporo sia composto da n. 635 sportelli e dalle attività e passività (a eccezione dei prestiti obbligazionari) strettamente connesse ai rapporti e all'operatività di tali sportelli con la clientela, inclusi i crediti in sofferenza;
  • (ii) il Consiglio di Amministrazione della BP Mantova, ottenuto il parere favorevole del proprio Comitato Parti Correlate all'esito della relativa procedura, ha deliberato di sottoporre all'assemblea straordinaria dei propri azionisti una proposta di aumento di capitale sociale a pagamento a servizio del conferimento in natura del suddetto ramo d'azienda da parte di BPM – e, pertanto, con esclusione del diritto di opzione ai sensi dell'art. 2441, comma 4, primo periodo, del codice civile – per complessivi Euro 4 miliardi (comprensivi di capitale e sovrapprezzo).

Quanto al valore del ramo d'azienda oggetto di conferimento, si segnala che lo stesso è stato oggetto di una perizia di stima redatta da EY S.p.A. ai sensi dell'art. 2343-ter, comma 2, lett. b) del codice civile, nella quale l'esperto è giunto alla conclusione che il valore economico del ramo d'azienda oggetto di conferimento, stimato alla data del 30 giugno 2016, non è inferiore al complessivo valore del citato aumento di capitale della BP Mantova, comprensivo dell'eventuale sovrapprezzo, che sarà sottoscritto e liberato con l'esecuzione del conferimento.

Lo scorporo si configura come operazione con parti correlate. Per quanto riguarda BPM, la stessa ha ritenuto applicabile al caso di specie l'esenzione di cui all'art. 2.8 della procedura Parti Correlate BPM (nonché dall'art. 14 del regolamento adottato dalla Consob con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010), in quanto si tratta di operazione con una società controllata e non vi sono interessi significativi di altre parti correlate di BPM. Da parte sua BP Mantova ha posto in essere l'iter istruttorio e decisionale previsto dalle procedure regolamentari e interne per le operazioni con parti correlate "di maggiore rilevanza"; si rinvia, al riguardo, al documento informativo pubblicato in data 28 settembre 2016 da BP Mantova ai sensi dell'art. 5 del Regolamento Parti Correlate Consob.

Lo scorporo sarà perfezionato, previo ottenimento delle autorizzazioni di legge, subordinatamente al perfezionamento della fusione (seppure con efficacia in un momento immediatamente precedente l'efficacia della fusione stessa) e sarà parte essenziale e integrante della stessa.

In data 12 dicembre 2016, in presenza di tutte le autorizzazioni di vigilanza prescritte dalla legge, l'Assemblea straordinaria degli azionisti della BP Mantova ha approvato l'aumento di capitale sociale a servizio del conferimento del ramo d'azienda da parte di BPM, per un valore complessivo di Euro 4.000.000.000,00, di cui Euro 326.753.310,60 per valore nominale ed Euro 3.676.214.979,40 a titolo di sovrapprezzo (oltre alle modifiche allo statuto della BP Mantova connesse allo scorporo).

In data 13 dicembre 2016, BPM e BP Mantova hanno sottoscritto l'atto di conferimento a titolo di sottoscrizione e liberazione del suddetto aumento di capitale, con efficacia del conferimento subordinata al perfezionamento della fusione e decorrente dal momento immediatamente precedente l'efficacia della fusione stessa.

Anatocismo

Nell'ambito della questione dell'anatocismo nei rapporti bancari, si fa presente che a fine 2013 la "Legge di Stabilità 2014" (legge n. 147 del 27 dicembre 2013, art. 1, comma 629), modificando l'art. 120 del TUB, asseriva che "il C.I.C.R.. stabilisce modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in essere nell'esercizio dell'attività bancaria, prevedendo in ogni caso che: a) nelle operazioni in conto corrente sia assicurata, nei confronti della clientela, la stessa periodicità del conteggio degli interessi sia debitori sia creditori; b) gli interessi periodicamente capitalizzati non possano produrre interessi ulteriori che, nelle successive operazioni di capitalizzazione, sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale".

In data 23 dicembre 2014 è stato notificato alla Banca un ricorso depositato presso il Tribunale di Milano dall'Associazione Movimento Consumatori volto ad ottenere – con un provvedimento d'urgenza – l'inibitoria di ogni forma di capitalizzazione degli interessi passivi e comunque l'applicazione degli interessi anatocistici con tutte le conseguenti misure idonee ad eliminarne gli effetti.

Il ricorso è stato in prima istanza dichiarato inammissibile (ordinanza del 12 gennaio 2015). Avverso tale ordinanza è stato promosso il reclamo dall'Associazione Movimento Consumatori e il Tribunale di Milano, in composizione collegiale, con ordinanza emessa il 3 aprile 2015 ha inibito alla Banca di dare corso a qualsiasi ulteriore forma di anatocismo degli interessi passivi con riferimento ai contratti di conto corrente già in essere o che verranno stipulati con consumatori e appartenenti alle tipologie di conto indicate dall'Associazione nel ricorso, con obbligo di dare corso alle conseguenti attività volte a dare adeguata pubblicità al provvedimento.

La Banca ha ottemperato a quanto disposto dall'ordinanza del 3 aprile 2015 ed ha successivamente agito giudizialmente per contestarne l'assunto e ottenere la corretta interpretazione dell'art. 120 TUB.

Nel mese di agosto 2015, Banca d'Italia ha posto in consultazione pubblica una proposta di delibera CICR ai sensi dell'art. 120, comma 2, del Decreto Legislativo 1° settembre 1993, n. 385 (TUB) come previsto dalla succitata "Legge di Stabilità 2014". Tale delibera non è stata tuttavia promulgata.

L'articolo 17-bis del Decreto Legge n.18 febbraio 2016 convertito nella legge n. 59 dell'8 aprile 2016 ha modificato l'art. 120, comma 2 del TUB, come segue : "Il CICR stabilisce modalità e criteri per la produzione di interessi nelle operazioni poste in essere nell'esercizio dell'attività bancaria, prevedendo in ogni caso che:

  • a) nei rapporti di conto corrente o di conto di pagamento sia assicurata, nei confronti della clientela, la stessa periodicità nel conteggio degli interessi sia debitori sia creditori, comunque non inferiore ad un anno; gli interessi vengano conteggiati il 31 dicembre di ciascun anno e, in ogni caso, al termine del rapporto per cui sono dovuti;
  • b) gli interessi debitori maturati, ivi compresi quelli relativi a finanziamenti a valere su carte di credito, non possono produrre interessi ulteriori, salvo quelli di mora, e sono calcolati esclusivamente sulla sorte capitale.

Per le aperture di credito regolate in conto corrente e in conto di pagamento, per gli sconfinamenti anche in assenza di affidamento ovvero oltre il limite del fido:

    1. gli interessi debitori sono conteggiati al 31 dicembre e divengono esigibili il 1° marzo dell'anno successivo a quello in cui sono maturati, mentre nel caso di chiusura definitiva del rapporto, gli interessi sono immediatamente esigibili;
    1. il cliente può autorizzare, anche preventivamente, l'addebito degli interessi sul conto al momento in cui questi divengono esigibili. In questo caso la somma addebitata è considerata sorte capitale; l'autorizzazione è revocabile in ogni momento, purché prima che l'addebito abbia avuto luogo". Il provvedimento del CICR è stato emanato in data 4 agosto 2016 ed ha stabilito un termine per adeguarsi all'operatività richiesta al 1 ottobre 2016. La Banca ha posto in essere gli adempimenti richiesti per ottemperare ai nuovi precetti normativi.

Il 23 novembre 2016 è stata pubblicata la sentenza n. 21951/16 emessa dal Tribunale di Roma con la quale il Giudice ha rigettato le domande formulate dalla Banca confermando l'inibitoria già concessa dal Tribunale di Milano. La Banca ha impugnato la sentenza, notificando a controparte, il 30 dicembre 2016, atto di appello.

Emissioni e scadenze di prestiti obbligazionari istituzionali

In data 1 giugno 2016, Banca Popolare di Milano ha comunicato di avere collocato con successo presso gli investitori istituzionali un covered bond per un ammontare di Euro 750 milioni con scadenza a 7 anni, effettuando quindi la terza emissione pubblica nell'ambito del proprio programma di Obbligazione Bancarie Garantite ("OBG2") costituito a settembre 2015.

L'operazione ha un rendimento pari al tasso mid-swap +46 punti base, mentre il tasso cedolare è di 0,625% e la scadenza finale sarà l'8 giugno 2023. Le allocazioni di maggiore rilievo hanno riguardato prevalentemente il mercato estero per circa il 63% e per il rimanente 37% quello italiano. Il collocamento dell'emissione è stato curato da Banca Akros, Barclays, BNP Paribas, Citigroup e Commerzbank su incarico di Banca Popolare di Milano.

Nel corso del 2016 sono giunti a scadenza un prestito per Euro 1 miliardo emesso dalla Capogruppo nell'ambito del Programma EMTN (Euro Medium Term Notes Programme) ed un Covered Bond per Euro 1 miliardo.

Fondo Atlante

In data 15 aprile 2016, il Consiglio di Gestione, dopo avere valutato positivamente l'iniziativa del c.d. "Fondo Atlante" – fondo di investimento alternativo mobiliare chiuso riservato, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A. e creato allo scopo di sostenere gli aumenti di capitale e l'acquisto di crediti deteriorati di alcune banche italiane – ha dato mandato al Consigliere Delegato per formulare un impegno vincolante di adesione al Fondo Atlante per un importo massimo di Euro 100 milioni. La Banca ha successivamente formalizzato un impegno di sottoscrizione vincolante di quote del Fondo Atlante per un importo di Euro 100 milioni.

Assetti proprietari in Anima Holding

In data 20 giugno 2016 nel dar seguito al comunicato diffuso il 25 giugno 2015 afferente all'operazione che ha visto: (i) l'acquisto da parte di Poste Italiane S.p.A. ("Poste") di una partecipazione azionaria del 10,3% detenuta da Banca Monte dei Paschi di Siena S.p.A. ("MPS") in Anima Holding S.p.A. ("Anima"); (ii) il subentro di Poste in ogni diritto e obbligazione di MPS ai sensi del patto parasociale avente a oggetto le azioni Anima originariamente sottoscritto in data 5 marzo 2014 fra MPS e Banca Popolare di Milano quest'ultima titolare di una partecipazione in Anima del 16,8%; (iii) l'impegno di BPM a cedere a terzi che non siano qualificabili come parti correlate di BPM e/o Poste la partecipazione complessivamente eccedente le soglie indicate all'art. 106 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ("TUF") entro e non oltre dodici mesi dalla data del perfezionamento della cessione a Poste delle azioni Anima detenute da MPS e a non esercitare nel frattempo i diritti di voto afferenti alla partecipazione complessivamente eccedente detta soglia, e nel porre in evidenza che l'impegno sub (iii) sarebbe divenuto automaticamente inefficace qualora CON-

SOB, alla quale era stato sottoposto specifico quesito, avesse ritenuto che non sussistesse in capo agli aderenti al patto parasociale un obbligo di promuovere un'offerta pubblica di acquisto totalitaria (OPA) su azioni Anima – BPM, ha comunicato al mercato che la Consob, con atto datato 16 giugno 2016, si è espressa ritenendo applicabile per Anima la soglia OPA del 25% del capitale di cui all'art. 106, comma 1-bis, del TUF.

In data 27 giugno 2016, BPM ha reso noto di aver ottemperato al proprio impegno afferente alla cessione della partecipazione in Anima complessivamente eccedente – tenuto conto del possesso azionario di Poste – le soglie indicate all'art. 106 del TUF. A seguito della suddetta cessione BPM risulta titolare, alla data del 27 giugno 2016, di una partecipazione in Anima pari al 14,67% del capitale sociale.

In data 3 ottobre 2016, Poste ha comunicato a BPM la disdetta del patto parasociale sottoscritto tra la Banca Popolare di Milano e Poste in data 26 giugno 2015 ("Patto"), nel quale le parti hanno conferito e vincolato tutte le azioni rispettivamente detenute in Anima Holding S.p.A. Il Patto cesserà di produrre effetti tra le parti il 16 aprile 2017.

Programma di acquisto di azioni proprie

In data 30 aprile 2016, con riferimento all'autorizzazione per l'acquisto e la disposizione di azioni proprie, l'Assemblea Ordinaria dei Soci ha deliberato di autorizzare l'acquisto e la disposizione di azioni ordinarie della Banca per un ammontare massimo complessivo pari a Euro 25 milioni che include la facoltà di disporre successivamente delle azioni in portafoglio, in una o più volte, anche prima di aver esaurito gli acquisti, ed eventualmente riacquistare le azioni stesse sempre in conformità con i limiti e le condizioni stabiliti in sede di autorizzazione assembleare.

In data 5 luglio 2016, il Consiglio di Gestione di BPM, a seguito del rilascio della prescritta autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea, ha approvato un programma di acquisto di azioni proprie da destinarsi ai dipendenti ("Programma") nel rispetto della delibera dell'Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca del 30 aprile 2016, al fine di dare attuazione, nel rispetto delle prassi di mercato ammesse, al disposto di cui all'art. 60 dello Statuto sociale (vigente fino al 31 dicembre 2016), che prevedeva la distribuzione in azioni, a tutti i dipendenti in servizio, fatta eccezione per coloro che rivestono posizioni apicali, di un importo pari al 5% dell'utile lordo conseguito nell'esercizio 2015. La durata del Programma di acquisto è stata individuata dal Consiglio di Gestione nel periodo 6 luglio 2016 – 26 luglio 2016 (estremi compresi) e il controvalore massimo delle azioni BPM acquistabili in esecuzione del Programma è stato determinato in complessivi Euro 17 milioni.

In data 26 luglio 2016, BPM ha concluso il Programma mediante l'acquisto, nel periodo 6 luglio – 26 luglio 2016 (estremi inclusi), di complessive n. 39.875.000 azioni proprie (pari allo 0,908% delle azioni ordinarie emesse), al prezzo unitario medio di Euro 0,3872 per un controvalore totale pari a Euro 15.438.884,00. In base al disposto dell'art. 60 dello Statuto Sociale si è proceduto nei giorni successivi ad attribuire ai dipendenti l'importo previsto da tale norma, nei limiti e con le modalità dalla stessa previste; pertanto, alla data del 31 luglio 2016, le azioni proprie detenute da BPM ammontavano a n. 1.859.979 azioni.

Per le informazioni di dettaglio riferite al Programma si rinvia ai comunicati stampa diffusi da BPM il 5 luglio, il 15 luglio e il 26 luglio 2016, disponibili sul sito www.gruppobpm.it, Sezione "Press & Media", "Comunicati stampa".

Altri fatti di rilievo

In data 21 dicembre 2015, BCE ha comunicato che avrebbe avviato nei mesi di gennaio e febbraio 2016 un assessment su strategia, governance, processi e metodologie relativamente ai crediti deteriorati (Non Performing Loans) come parte integrante dell'ordinaria attività di supervisione che ha coinvolto, tra altre banche italiane ed europee, anche BPM. Al riguardo, si segnala che a valle di tale assessment non sono state formulate da BCE osservazioni specifiche riferite a BPM; è stato invece diffuso un documento draft di guidance, rivolto alle banche soggette alla supervisione del Single Supervisory Mechanism, per il quale è aperta una consultazione pubblica che si è conclusa il 15 novembre 2016. Peraltro, con riferimento ai Non Performing Loans si segnala inoltre che, in occasione del rilascio da parte di BCE dell'autorizzazione allo svolgimento delle attività bancarie da parte della nuova capogruppo, quest'ultima è stata invitata a fornire a BCE, entro il 31 gennaio 2017, un piano relativo alla riduzione del livello di tali posizioni, e ad aggiornare trimestralmente la Vigilanza sugli avanzamenti di tale piano.

In data 29 gennaio 2016, Banca Popolare di Milano ha comunicato di aver stipulato con le Organizzazioni Sindacali il Contratto Collettivo di secondo livello rivolto agli oltre 7.700 dipendenti del Gruppo BPM. Nell'ambito della normativa di riferimento, definita con il rinnovo del CCNL a marzo 2015, il nuovo contratto punta in particolare sui seguenti aspetti: (i) la valorizzazione delle risorse umane, attraverso un sistema di indennità e di inquadramenti dedicato ad alcune specifiche figure professionali anche in ragione delle modalità di svolgimento delle prestazioni connesse ai livelli di responsabilità, esperienza e professionalità, nel tempo assegnate e in coerenza con le mutevoli esigenze del contesto organizzativo e produttivo di riferimento; (ii) la definizione di criteri di trasparenza, semplificazione e flessibilità per quanto concerne il part time e la mobilità, con la finalità di perseguire un miglior equilibrio fra le esigenze personali e professionali del personale in relazione al funzionamento dell'azienda; (iii) la formalizzazione di interventi a favore dei neoassunti sul sistema di previdenza complementare, che si traduce con un aumento della contribuzione datoriale al fondo integrativo stesso; (iv) la valorizzazione delle politiche di welfare tipiche del sistema bancario, attraverso la conferma degli attuali regimi contrattuali relativi ad assistenza sanitaria e previdenza complementare, nonché l'erogazione di un premio sociale aziendale.

In data 23 febbraio 2016, Banca Popolare di Milano si è costituita in giudizio nel procedimento promosso in sede giudiziale dall'ex Consigliere Delegato della Banca Piero Luigi Montani – dimessosi dalla carica in data 31 ottobre 2013 – per il riconoscimento dell'indennità risarcitoria prevista in caso di dimissioni per giusta causa, opponendosi a tutte le pretese dell'attore. Attualmente il procedimento è in corso innanzi al Tribunale di Milano.

In data 30 maggio 2016, la BCE ha avviato un'ispezione avente ad oggetto la gestione del rischio di credito, di controparte e il sistema di controllo dei rischi del Gruppo BPM. La fase on site di tale ispezione è terminata in data 30 settembre 2016; i risultati preliminari dell'attività ispettiva sono stati discussi in data 27 settembre 2016. In data 4 luglio 2016, BCE ha inoltre avviato una ispezione avente ad oggetto l'accuratezza delle modalità di calcolo della posizione patrimoniale del Gruppo Bipiemme. La fase on site di tale ispezione è terminata in data 7 ottobre 2016. Per entrambe le ispezioni, alla data di relazione della presente relazione, non è stato ancora ricevuto il rapporto e la follow-up letter contenente le draft recommendations. Le informazioni acquisite nel corso delle ispezioni nell'ambito delle interlocuzioni con i team ispettivi e della discussione dei risultati preliminari sono state tenute in considerazione ai fini dell'autonoma valutazione dei crediti per la redazione del Bilancio al 31 dicembre 2016. Gli esiti definitivi dell'attività ispettiva costituiranno oggetto di valutazione una volta ricevuto il rapporto da parte dell'Autorità di Vigilanza.

In data 26 settembre 2016, Banca Popolare di Milano e le OO.SS. hanno sottoscritto importanti accordi relativamente all'architettura generale del Welfare aziendale e all'accesso al Fondo di Solidarietà di categoria. Gli accordi si inquadrano nel contesto dell'operazione di fusione con il Gruppo Banco Popolare e del Piano strategico 2016-2019, presentato al mercato il 16 maggio 2016, che prevede, tra l'altro, complessivi 1.800 esuberi tra le due compagini societarie. Gli oneri e i benefici economici sono allineati a quelli complessivamente stimati nell'arco di periodo del Piano Strategico, ricompresi tra i costi e le sinergie da integrazione. Per quanto riguarda i costi, si segnala, che sono contabilizzati interamente nel bilancio 2016.

In data 20 ottobre 2016, l'agenzia internazionale di rating Moody's Investors Service, a seguito dell'approvazione del progetto di fusione tra Banca Popolare di Milano e il Banco Popolare da parte delle assemblee dei soci, ha alzato il Long term deposit rating a "Ba1" (da "Ba2") e il Baseline Credit Assessment a "b1" (da "b2") di BPM. L'outlook è 'Stabile'. Moody's ha confermato inoltre i rating di breve termine di BPM a "Not-Prime".

In data 23 dicembre 2016, l'agenzia di rating internazionale FitchRatings ha rivisto il rating di lungo termine (LT IDR) a "BB–" da "BB+" ed il Viability Rating (VR) a "bb–" da "bb+" di Banca Popolare di Milano rimuovendo così il Rating Watch Negative posto lo scorso 21 aprile. L'agenzia ha altresì confermato il rating di breve termine "B". L'Outlook è "Stabile". Con comunicato diffuso nella medesima data, Banca Popolare di Milano ha preso atto con disappunto delle opinioni dell'Agenzia, rispetto alle quali ha espresso il proprio dissenso, in quanto, a parere della Banca, non tengono in debita considerazione i risultati già conseguiti da Banco Popolare, in termini di rafforzamento patrimoniale, con l'aumento di capitale da Euro 1 miliardo, l'aumento delle coperture e il calo dello stock dei crediti deteriorati, che migliorano il profilo di rischio del nuovo Gruppo. L'agenzia non tiene altresì conto dei vantaggi che deriveranno dalla fusione con Banco Popolare in termini di posizionamento di mercato, di miglioramento della redditività attraverso rilevanti sinergie di costo e di ricavo, di forti riduzioni del costo del funding e dell'importante piano di derisking che il nuovo Gruppo realizzerà entro il 2019. Nel merito Banca Popolare di Milano ricorda come il piano industriale 2016- 2019 di Banco BPM S.p.A. sia stato approvato da BCE e dagli altri organi di vigilanza, all'inizio di settembre, dopo ampia e attenta analisi, nell'ambito delle autorizzazioni rilasciate per la fusione. Si segnala altresì che il portafoglio crediti del nuovo Gruppo risulta qualitativamente migliore della media nazionale, grazie alla presenza di importanti garanzie reali e in considerazione anche della realtà territoriale in cui operano le due banche, che dal 1° gennaio 2017 hanno dato vita al terzo gruppo bancario del paese. Si ricorda infine che, anche dall'esito delle interlocuzioni con le Autorità di Vigilanza avvenute dopo l'approvazione formale di settembre, non sono emerse richieste di modifica del Piano Industriale, che è stato alla base del rilascio delle autorizzazioni per la fusione, le cui assunzioni e previsioni anche in tema di ammontare di crediti in sofferenza e delle relative coperture restano quindi confermate. Banca Popolare di Milano ha ribadito il suo totale dissenso rispetto alle opinioni espresse dall'agenzia di rating, che considera lesive dei suoi interessi e di quelli dei suoi stakeholder.

In data 23 dicembre 2016, sono stati sottoscritti con le Parti Sociali gli accordi sindacali di fusione fra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano. L'intesa raggiunta prevede, tra l'altro: (i) a fronte di 1.800 esuberi dichiarati dal Piano Strategico, la possibilità di accogliere domande di esodo volontario fino a 2.100, rendendo così possibile superare gli obiettivi attesi e dichiarati in materia, nell'ambito del medesimo Piano; (ii) 400 assunzioni da effettuare nel periodo di Piano; (iii) la possibilità di fruire volontariamente di 200.000 giornate di c.d. "solidarietà", unitamente ad altre soluzioni volte a favorire la conciliazione dei tempi di vita e lavoro (fra questi, il lavoro agile e il part time).

Piano Strategico 2016-2019 del nuovo Gruppo Banco BPM S.p.A.

In data 16 maggio 2016 è stato approvato da parte dei rispettivi organi amministrativi di Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano il Piano Strategico 2016-2019 del nuovo gruppo bancario derivante dalla fusione delle parti. Il Piano Strategico ha come obiettivo di sfruttare le caratteristiche distintive del nuovo gruppo, tra cui il suo posizionamento unico nel panorama bancario, e liberare redditività grazie ad un modello di business ottimizzato per servire al meglio la clientela attraverso una gamma completa di prodotti ad alto valore aggiunto.

Le ipotesi macroeconomiche sottostanti il Piano Strategico riflettono il consensus pubblicato da una fonte esterna primaria e autorevole. Lo scenario prevede una graduale normalizzazione dei principali indicatori macroeconomici, in particolare: una crescita del PIL in Italia pari a 1,0% nel 2016, 1,1% nel 2017, 1,2% nel 2018 e 1,0% nel 2019 e un incremento atteso del tasso Euribor medio a 3 mesi da –0,3% nel 2016 a +0,1% nel 2019.

Il Piano Strategico si fonda sulle seguenti linee guida:

Un nuovo gruppo bancario leader in alcune delle regioni più ricche d'Europa

Il Nuovo Gruppo rappresenterà il 3° gruppo bancario in Italia (per numero di filiali, crediti netti verso la clientela e raccolta diretta ed indiretta), servendo 4 milioni di clienti attraverso una rete distributiva estesa e complementare ed un modello distributivo multicanale, e beneficerà di una posizione di leadership nel Nord Italia ed in particolare in regioni produttive quali Lombardia, Veneto e Piemonte (con quote di mercato rispettivamente pari a circa il 16%, 10% e 13%). La fusione porterà alla creazione di un leader nazionale in diversi business ad alto valore aggiunto (top 3 nel Debt & Equity Brokerage, nel Credito al Consumo e nel Private Banking, top 5 nel Bancassurance e Asset Management), con un posizionamento unico per sfruttare una rete estesa di circa 2.467 filiali, un portafoglio di marchi altamente riconosciuti e opportunità di cross selling tra le fabbriche prodotto.

Il Piano Strategico sarà realizzato da un Management Team con comprovate esperienze e specializzazioni complementari, con una solida esperienza e con un track-record unico nel panorama bancario.

Un modello bancario vincente in tutte le condizioni di mercato

Il Nuovo Gruppo sarà caratterizzato da un'offerta personalizzata in tutti i segmenti di mercato, con un rinnovato focus su:

  • Clientela Corporate: divisione dedicata, con aumento della share of wallet nella penetrazione dei servizi a valore aggiunto, al fine di conseguire un CAGR (Tasso di crescita annuo con composto) di circa il 3,8% in termini di Impieghi Lordi entro il 2019, preservando al contempo i livelli di profittabilità;
  • Clientela Private: efficace customer proposition grazie a un catalogo di prodotti e servizi unico e completo, con l'evoluzione del modello di business da gestione degli investimenti a gestione patrimoniale e sfruttando la collaborazione e il cross selling con la Divisione Corporate e con il segmento Imprese, al fine di conseguire un CAGR di circa il 3,2% in termini di totale attivo entro il 2019, principalmente grazie alla crescita degli asset under management;
  • Clientela Retail e Small business: focus sullo sviluppo della clientela e sul cross selling attraverso un'offerta prodotti differenziata per sotto-segmenti di clientela e la semplificazione dei processi, al fine di conseguire un CAGR di circa il 3,5% sia in termini di Crediti Lordi sia di total client assets entro il 2019, preservando al contempo i livelli di profittabilità.

L'offerta sarà sostenuta da solide capacità di prodotto combinate e da una maggiore produttività grazie alla condivisione delle best practice commerciali, sfruttando marchi altamente riconosciuti, al fine di conseguire:

  • asset under management: CAGR di circa il 7%, da euro 40,7 miliardi nel 2015 a euro 53,5 miliardi nel 2019;
  • Volumi di Erogato di Credito al Consumo: CAGR di circa il 5%, da euro 1,4 miliardi nel 2015 a euro 1,7 miliardi nel 2019;
  • Bancassurance asset under management: CAGR di circa il 6%, da euro 15,9 miliardi nel 2015 a euro 20,1 miliardi nel 2019;
  • Commissioni Investment banking: CAGR di circa il 17%, da euro 67 milioni nel 2015 a euro 126 milioni nel 2019.

Al fine di raggiungere questi obiettivi, il nuovo gruppo utilizzerà una struttura organizzativa efficace, supportata da un modello operativo avanzato grazie ad un'architettura IT all'avanguardia che incorporerà le aree di eccellenza esistenti e ai significativi investimenti nel digitale durante l'orizzonte del Piano Strategico (oltre euro 90 milioni di investimenti cumulati nel periodo 2016-2019).

Il Nuovo Gruppo massimizzerà il contatto con i clienti grazie a un modello di distribuzione multicanale pienamente integrato, combinando:

  • un network ottimizzato di 2.082 filiali nel 2019, con una minore capillarità territoriale ed una migliore customer experience;
  • una significativa attività di sviluppo per tutti gli altri canali distributivi, inclusi specialisti, financial advisors e un canale completamente digitale.

Nell'ambito di questo rinnovato modello di business, le risorse umane rappresenteranno un elemento chiave di tale cambiamento, attraverso un chiaro programma di gestione e sviluppo delle risorse e con importanti investimenti in programmi di formazione e sviluppo di nuove competenze commerciali (prevista la riallocazione di circa 800 FTE in nuovi ruoli professionali).

Solida posizione patrimoniale sin dall'inizio e con una rafforzata qualità del credito

Il Nuovo Gruppo disporrà sin da subito di una posizione di capitale solida, con un CET1 ratio fully phased pari a circa il 12,3% nel 2015, che aumenterà fino a circa il 12,9% nel 2019, con un obiettivo di dividend payout pari a circa il 40%. La generazione di capitale organica compenserà quindi le ipotesi conservative sull'evoluzione dei requisiti patrimoniali in termini di rischio di mercato e rischio operativo; la posizione di capitale del Nuovo Gruppo beneficerà inoltre dell'estensione dei modelli di rischio di credito AIRB all'intero perimetro del Nuovo Gruppo.

La creazione di una nuova unità dedicata alla gestione e al recupero delle sofferenze parallelamente alla definizione di un chiaro piano di riduzione di queste ultime realizzando cessioni per almeno euro 8 miliardi, garantirà una forte attenzione al profilo di qualità del credito del Nuovo Gruppo, al fine di conseguire:

  • costo del rischio pari a circa 63pb nel 2019, in forte diminuzione rispetto ai valori del 2015, superiori a 100pb;
  • migliore copertura delle sofferenze, dal 57% nel 2015 al 59% nel 2019, con un incremento della quota di secured loans sul totale sofferenze dal 58% nel 2015 al 72% nel 2019;
  • incidenza dei crediti deteriorati nominali in linea con i migliori operatori di settore, in calo da 24,8% nel 2015 a 17,9% nel 2019;
  • incidenza dei crediti deteriorati netti in calo da 15,7% nel 2015 a 11,1% nel 2019;
  • miglioramento del tasso di recupero da 2,7% nel 2015 a 4,5% nel 2019.

Infine, la strategia ALM garantirà sin da subito la riduzione del costo del funding lungo l'orizzonte del Piano Strategico, principalmente attraverso le seguenti azioni:

  • ribilanciamento del Funding Mix con una riduzione di bond Retail (– euro 5 miliardi) e Wholesale (– euro 4/5 miliardi), bilanciata da un aumento di depositi e certificati (+ euro 16 miliardi);
  • gestione del portafoglio titoli secondo logiche prudenziali, il cui rendimento sarà influenzato dallo scenario di tassi di interesse bassi e dall'impatto dell'IFRS 3 (fair value) sul portafoglio BPM.

Significativa creazione di valore

Il Nuovo Gruppo beneficerà di sinergie a regime per circa euro 460 milioni, che si prevede siano realizzate entro il 2019, derivanti da:

  • Sinergie di costo per circa euro 320 milioni (phasing: 40% nel 2017, 80% nel 2018 e 100% nel 2019), di cui:
    • circa euro 140 milioni da riduzione del personale, attraverso l'attivazione di fondi di solidarietà con capacità per 1.800 FTE;
    • circa euro 110 milioni da risparmi sui costi operativi, razionalizzazione delle duplicazioni di spesa, incremento del potere contrattuale e riduzione del numero di filiali;
    • circa euro 45 milioni dalla migrazione verso un singolo sistema IT, che beneficerà di un incremento di scala;
    • circa euro 25 milioni di costi diretti associati alla chiusura delle filiali per prossimità geografica.
  • Sinergie di ricavo per circa euro 138 milioni (phasing: 40% nel 2017, 70% nel 2018 e 100% nel 2019), di cui:
    • circa euro 105 milioni di sinergie di ricavo nel Corporate, sfruttando le aree di eccellenza (es. Banca Aletti e Banca Akros) e i benefici derivanti dal rafforzamento della base di capitale e del posizionamento competitivo;
    • circa euro 43 milioni di sinergie di ricavo nel Retail, attraverso un allineamento delle best practices interne e dei livelli di produttività e grazie ad un aumento del numero di FTE commerciali, inclusi specialisti di prodotto, "offerta fuori sede" e digital branch;
    • circa euro 10milioni di potenziali dissinergie di ricavo, derivanti da attrition della base clienti nelle filiali oggetto di razionalizzazione e da una riduzione della share of wallet.

I costi di integrazione, pari a circa euro 480 milioni (circa 150% delle sinergie di costo), si prevede che siano pienamente sostenuti entro il 2018.

In sintesi, i principali dati previsionali del piano strategico ed i relativi CAGR (Tasso di crescita annuo con composto) sono di seguito riepilogati:

  • Pre-Provision Income di euro 2,2 miliardi nel 2019 (CAGR '15-'19: +3,1%);
  • Utile netto normalizzato di euro 1,1 miliardi nel 2019;
  • Cost Income ratio al 57,8% nel 2019;
  • RoTE pari al 9,0% nel 2019;
  • CET 1 Fully Phased ratio pari a 12,9% al 2019, comprensivo dell'aumento di capitale di euro 1 miliardo del Banco Popolare;
  • LCR e NFSR superiori al 100% nel 2019;
  • Incidenza dei crediti deteriorati nominali pari a 17,9% nel 2019 (incidenza dei crediti deteriorati netti pari a 11,1%);
  • Copertura delle sofferenze pari al 59% nel 2019;
  • Costo del rischio di 63pb nel 2019.

L'attività del Gruppo Bipiemme nel 2016

Di seguito vengono descritte le principali attività riferite agli ambiti commerciale, finanziario, risk management, audit, compliance, organizzazione e information technology.

1. L'attività commerciale

Privati

Conti correnti, dinamica clienti ed evoluzione modello di servizio

Da inizio 2016 è attivo un nuovo modello di consulenza dedicata alla clientela privata più evoluta, con l'individuazione di 194 Gestori di portafogli "Premium" dedicati alla clientela con patrimoni superiori a 300mila euro e l'ampliamento dell'offerta finanziaria attraverso 5 società di Asset Management.

Nel corso del 2016 è proseguita l'attività commerciale volta all'acquisizione e alla retention della clientela, supportata da una serie di iniziative quali:

  • l'offerta per il conto "New Welcome Promo" caratterizzata da 12 mesi di canone gratuito e dall'esenzione dai bolli per tutto il 2016;
  • le campagne commerciali organizzate per macro aree di prodotto/servizio (Monetica, Impieghi, Assicurazioni, Investimenti, Relazionali) supportate, laddove possibile, dall'utilizzo mirato del Contact Center per aumentare la penetrazione dei prodotti strategici;
  • la valorizzazione della partnership con AC MILAN con l'offerta promozionale di conto corrente riservata ai tifosi Rossoneri e concorsi a premio;
  • l'invio di Newsletter mensili, destinate sia a i clienti che ai "prospect" volte ad aggiornare la clientela sulle promozioni in corso e a stimolare l'acquisto, l'utilizzo e l'approfondimento di nuovi prodotti;
  • l'organizzazione di concorsi e di operazioni a premio a supporto di diverse linee di prodotto (mutui, monetica);
  • la pianificazione di campagne con condizioni commerciali particolarmente convenienti per i clienti denominate "save the date";
  • la collaborazione con Aziende e Network Aziendali per la diffusione del modello commerciale "BPM4U" finalizzato all'acquisizione di nuova clientela attraverso convenzioni dedicate ai loro dipendenti.

Monetica

Nel corso del 2016 particolare attenzione è stata posta alle iniziative finalizzate all'aumento della penetrazione dei prodotti di credito/debito e all'ottimizzazione reddituale, attraverso:

  • iniziative commerciali e campagne sulle carte a opzione (Cartimpronta ad opzione) e carte di debito evolute (Cartimpronta Debit MasterCard);
  • manovre di repricing delle commissioni annue;
  • sospensione della vendita di carte business (individuali e aziendali).

In ambito creditizio, è stato dato corso all'accordo di partnership con Amex con la commercializzazione nel mese di dicembre delle carte American Express destinate alla clientela privata correntista BPM.

È stata lanciata la commercializzazione della nuova carta prepagata aziendale "Cartimpronta Business Prepaid" destinata alle aziende e agli Enti che vogliono fornire ai propri collaboratori uno strumento che sostituisca il contante per gestire spese per conto dell'azienda e/o in ambito professionale, (gestioni delle spese, trasferte, acquisizione di beni e servizi, sostituzione di fondi cassa ecc.), minimizzando l'utilizzo di contanti. Il prodotto è dotato di un innovativo strumento di sicurezza che permette all'azienda di profilare ogni singola carta in base alle diverse esigenze di spesa, dando sicurezza all'utilizzatore della carta e massima tutela all'azienda da utilizzi fraudolenti attraverso il monitoraggio puntuale delle spese.

Mutui a privati e Prestiti personali

Nel corso del 2016 il mercato dei mutui è stato particolarmente sfidante con offerte altamente competitive da parte dei maggiori intermediari, sia per l'andamento degli indici di riferimento che per campagne commerciali di acquisizione particolarmente aggressive. Tale situazione ha determinato una flessione delle richieste dei mutui BPM rispetto al semestre precedente, favorita anche dal rallentamento sistematico delle richieste di mutui in surroga.

Nell'intento di incrementare le richieste e al contempo premiare i clienti con minore rischiosità nell'acquisto della nuova casa, sono state prontamente apportate variazioni al pricing dei mutui e lanciato nel corso del mese di Ottobre il nuovo mutuo 'Chibencomincia' riservato a chi ha meno di 40 anni per l'acquisto della prima casa. Il prodotto si differenzia dalle offerte dei competitors in quanto consente attraverso l'opzione "no rata" una maggiore tranquillità nel pagamento delle rate.

I prestiti personali a marchio Profamily collocati dalla rete BPM hanno evidenziato rispetto all'anno precedente risultati positivi grazie alle campagne commerciali e alle iniziative finalizzate sia all'acquisizione che alla retention della clientela. Le attività sono state supportate dove possibile, dall'utilizzo mirato del Contact Center e dall'invio di "demo" mirate a target di clientela selezionata.

Assicurazioni

L'esercizio 2016 è stato caratterizzato dallo sviluppo di una nuova figura specializzata nel comparto assicurativo, il Consulente C.A.M che, grazie all'utilizzo di un "check up assicurativo" basato su 19 domande mirate e dell'innovativo "Personal & Family Protection Tool" è in grado di individuare in modo più preciso i bisogni dei clienti e di proporre soluzioni assicurative più adeguate ai loro bisogni. Lo strumento consente inoltre al Gestore di identificare una versione "Gold" a garanzie complete e una versione "Silver" a garanzie più contenute. Il progetto, partito su alcuni micromercati "pilota", è stato poi esteso su tutti i 105 micromercati ed a 8 Agenzie di classe A.

Nel corso del 2016 è continuata l'azione commerciale sui prodotti assicurativi tramite campagne mensili su prodotti legati alla protezione della persona e del reddito. Una particolare attenzione è stata dedicata alla polizza Multiprotezione 5 favorita dalla scontistica riservata durante il periodo di sottoscrizione. Nel mese di dicembre 2016 è entrata in vigore la nuova tariffa RC per la polizza "Multiprotezione Auto".

Risparmio Gestito

In un contesto di mercato che si è mantenuto estremamente volatile e incerto (Brexit/elezioni americane, ecc), il posizionamento di oltre al 70% del patrimonio della Clientela all'interno di prodotti di Gestito ha consentito di tutelarne i valori e di conseguenza gli asset della Banca grazie anche ad una diversificazione sempre più ampia e a scelte di investimento consigliate ai Gestori attraverso la collaborazione con la struttura di Active Advisory.

Nonostante la presenza di un mercato caratterizzato da una continua e vivace volatilità, la Banca ha visto crescere la sua raccolta netta. Il risultato positivo è stato anche determinato da una intensa e pianificata attività trimestrale di incontri con oltre 600 Gestori Personal e la costante collaborazione con le strutture di Wealth Management e Advisory che ne hanno favorito la crescita professionale, oltre alla formazione di 194 Gestori Premium e il rilascio del patentino da promotore ai 70 Gestori.

Small business – PMI Retail

L'attenzione alle esigenze delle PMI, dimostrata nel tempo dal Gruppo, ha consentito una costante crescita degli impieghi superiore alla media di sistema, mantenendo al contempo un livello di rischio tra i più bassi del mercato, grazie anche alla capacità di offrire prodotti e servizi coerenti con le nuove sfide che le aziende stanno affrontando in questi ultimi anni.

Sviluppo nuova clientela e iniziative Aziende Retail

Nel 2016, la costituzione di un gruppo di sviluppatori a dipendenza gerarchica centrale, ma con allocazione nei Distretti Territoriali a supporto dell'acquisizione di nuovi clienti Small business (il "Team Sviluppo"), ha consentito di erogare il 25% dei finanziamenti a clientela di nuova acquisizione, con conseguente impatto positivo sulla dinamica dei crediti.

Pur in presenza di una crescita economica ancora fragile, BPM ha continuato a supportare gli imprenditori anche attraverso:

  • le campagne "Investiamo nel futuro delle aziende" e "Aziende in crescita", rivolte all'imprenditoria locale, con proposte su misura rispetto alle esigenze del cliente. Attraverso queste iniziative è stato messo in atto un nuovo modello di approccio commerciale che da una logica di prodotto passa a una logica di Customer Centricity diversificando l'offerta di prodotto sulla base del potenziale che ciascuna azienda esprime in termini dimensionali, settoriali e di mercato di riferimento. I risultati confermano l'efficacia di questo nuovo indirizzo che ha visto una crescita del 25% rispetto al 2015 delle richieste di finanziamento soddisfatte per oltre il 95% dalla Banca. I settori che hanno maggiormente beneficiato di tale iniziativa sono stati il commercio all'ingrosso (15%) e al dettaglio (8%), il manifatturiero con la distinzione in macchinari (6%), metallurgia e siderurgia (7%) e l'agricoltura (5%), alberghi e pubblici servizi (7%) e società di servizi (7%);
  • le operazioni di mutui e finanziamenti a supporto delle Small business e PMI Retail che hanno segnato risultati in crescita del 21% rispetto al 2015;
  • l'attivazione nel corso del 2016 di specifiche Task Force territoriali su territori target per lo sviluppo di nuova clientela e impieghi;
  • il conto corrente "Welcome Aziende" nelle sue tre versioni Small, Medium e Large, con circa 10.000 nuove aperture nel 2016;
  • l'ampliamento dell'offerta dei servizi attraverso il perfezionamento dell'accordo con AGID, che consente alla pubblica amministrazione di aderire al sistema di pagamenti elettronici, il servizio di pagamento CBILL per la clientela Webank e il nuovo sistema di Autenticazione "Rafforzata" che innalza il livello di sicurezza delle transazioni online effettuate dalla clientela aziende;
  • l'offerta di prodotti di smobilizzo crediti (attraverso il pool factoring grazie alla partnership con Factorit spa) e in particolare l'introduzione dell'Anticipo Crediti IVA e verso la Pubblica Amministrazione.

Offerta Multicanale – Contact Center

Nel corso del 2016 è stato attivato il Contact Center anche per la clientela aziende. I risultati delle iniziative messe in atto attraverso questo canale sono stati molto positivi, grazie agli investimenti effettuati nella formazione del personale ed alle consolidate capacità di profilazione della clientela. Particolarmente significative sono state le campagne effettuate tramite Contact Center per la promozione dei Terminali POS che – su un target di circa 10.000 aziende – ha consentito di ottenere più del 7% di vendite e per finanziamenti chirografari assistiti da garanzia del MCC al fine sostenere la crescita delle aziende clienti.

Iniziative in ambito Finanza Agevolata

Sono proseguite nel corso del 2016 le iniziative di finanza agevolata quali:

  • Nuova Sabatini che prevede l'erogazione di finanziamenti a valere su fondi CDP e il riconoscimento all'azienda finanziata di un contributo del MISE pari a 275 bps. Nel mese di maggio l'iniziativa è stata oggetto di aggiornamento normativo che ne ha semplificato l'iter, con un notevole incremento delle richieste rispetto ai mesi precedenti. La disponibilità di fondi MISE si è interrotta nel mese di settembre a seguito dell'esaurimento del plafond;
  • Microcredito FEI che si rivolge a tutte quelle attività, comprese le start-up che, a fronte di esigenze di credito contenute (importo massimo finanziabile euro 24.500) richiedono semplicità e rapidità nella messa a disposizione dei fondi, anche in presenza di limitate garanzie patrimoniali;
  • Convenzioni con Finlombarda, Finpiemonte, Puglia Sviluppo per il sostegno del tessuto economico locale, anche attraverso il convenzionamento con Enti pubblici che offrono alle aziende agevolazioni e contributi per ridurre il costo finanziario dell'investimento. In tale ambito è stata particolarmente apprezzata l'agevolazione "credito in cassa" che ha messo a disposizione delle aziende lombarde una garanzia gratuita rilasciata da Finlombarda a fronte di nuove linee commerciali;
  • Finanziamento BEI che prevede l'utilizzo da parte delle aziende di fondi messi a disposizione dalla Comunità Europea per sostenere il loro fabbisogno finanziario in capitale circolante o per effettuare investimenti, attraverso l'utilizzo rotativo dei fondi;
  • Plafond imprenditoria femminile di 300 milioni di euro per il sostegno delle donne imprenditrici che desiderano costituire una nuova azienda, effettuare investimenti e ottenere un aiuto per la ripresa;
  • Consorzi fidi per il finanziamento agevolato alle aziende attraverso la selezione dei Consorzi caratterizzati da solidità patrimoniale e buone prospettive di sviluppo.

Private banking

Nel corso del 2016 l'attività di private banking è stata caratterizzata dalla costante attenzione alla relazione con il cliente ed a focalizzare l'attività di consulenza in ottica di protezione, in uno scenario caratterizzato da un andamento fortemente volatile dei mercati finanziari, culminati con il referendum sulla Brexit, il cui esito favorevole alla fuoriuscita dall'Unione Europea ha aumentato l'incertezza dei mercati finanziari e alla fine dell'anno con le elezioni presidenziali USA ed il referendum in Italia. Nonostante le condizioni avverse sui mercati finanziari, la raccolta netta sul gestito si è mantenuta positiva grazie anche alla piattaforma di servizi e prodotti che caratterizza il Private. La struttura Private di BPM ha mantenuto la sua articolazione territoriale caratterizzata dalla presenza di 12 filiali private e 13 uffici, posizionate nelle zone di storico insediamento del Gruppo ed in aree considerate strategiche per la crescita del settore, con oltre 70 gestori.

Nel corso dell'anno è proseguita l'attività di diversificazione dei prodotti, con nuove soluzioni d'investimento a disposizione della clientela sia mediante l'arricchimento dell'offerta di Anima Holding (fondi obbligazionari a scadenza e fondi Open), che mediante lo sviluppo di un'offerta multibrand, grazie a nuovi accordi di distribuzione avviati con primarie case di Asset Management. Anche per il comparto assicurativo l'offerta si è arricchita di soluzioni innovative per la gestione delle esigenze di protezione e di soluzioni per il passaggio generazionale.

Con riferimento all'attività di Private Banking svolta da Banca Akros – focalizzata sul selezionato target di clientela high net worth – è proseguito lo sviluppo dell'offerta di servizi specializzati nella gestione patrimoniale, facendo leva sulle riconosciute caratteristiche di personalizzazione nel servizio, in un contesto di "architettura aperta", e di servizi di amministrazione e raccolta ordini facendo leva sulle elevate capacità di esecuzione sui mercati domestici e internazionali proprie della Banca.

Multi Channel Banking

Webank

Il canale Webank ha continuato a crescere acquisendo nel 2016 oltre 20.000 nuovi clienti con il supporto di pubblicità online e un consolidato modello di partnership con i principali e-commerce italiani. Webank mantiene la propria leadership nei servizi e piattaforme evolute per il trading online e si posiziona tra i principali attori nell'intermediazione di mutui on-line.

In un contesto competitivo sempre più affollato e complesso e di fronte a consumatori in continua evoluzione, Webank ha avviato un processo di rivisitazione e modernizzazione della propria strategia comunicativa con l'obiettivo di instaurare un dialogo multicanale con i consumatori.

Tale approccio, avviato nel 2015, si è tradotto nell'arco del 2016 nella costruzione di un "ecosistema" articolato che mette oggi a disposizione degli utenti vari canali di comunicazione ed informazione. Al centro dell' "ecosistema", il nuovo sito webank.it, la cui sezione pubblica è stata completamente rivista in corso d'anno e che si evolve da portale puramente dispositivo ad hub digitale delle attività di education, acquisition e caring della banca.

Nel mese di maggio 2016 è stata resa disponibile la firma digitale remota che permette alla nuova clientela di poter aprire un conto in modalità totalmente paperless e con riconoscimento tramite webcam.

Ulteriori sviluppi hanno riguardato l'area investimenti, dove ha avuto particolare rilievo il completamento del servizio di consulenza finanziaria, che – sfruttando le competenze della rete fisica – ha offerto ai clienti digital la possibilità di usufruire del servizio in agenzia. È stato inoltre rivisto nel suo complesso il layout della sezione "Investimenti" dell'area privata del sito ed è stata ulteriormente estesa l'offerta di prodotti di risparmio gestito, ricca di 29 opportunità di gestione e circa 3.600 fondi e comparti di Sicav.

Per quanto riguarda l'area pubblica del sito, infine, nell'ultima parte dell'anno è stato reso disponibile il nuovo tool "Scopri che investitore sei", uno strumento di engagement verso l'offerta del servizio di consulenza rivolto ai non clienti.

Nell'ambito del trading online, le attività di sviluppo si sono concentrate sulla riprogettazione integrale del servizio di informativa finanziaria e sull'evoluzione della piattaforma T3, leader sul mercato, oltre che sull'apertura di nuovi mercati e strumenti finanziari evoluti. Sono state, inoltre, arricchite le funzionalità trading sull'app Webank per smartphone.

Nell'ambito dei mutui online è proseguita la gestione tramite il canale diretto e i principali brokers online, portando un contributo importante anche in termini di acquisizione di nuova clientela. Le attività di sviluppo si sono concentrate sull'ottimizzazione dei processi, con l'avvio della gestione interamente digitale delle fasi di finalizzazione dell'istruttoria e stipula del mutuo.

Mobile Banking

Nel 2016 Webank ha completato la propria offerta mobile rilasciando la nuova app per Windows Mobile.

Inoltre ha reso disponibile il servizio Daily-Pay by Jiffy (servizio di Sia per pagamenti person to person). L'operatività tramite questo servizio consente ai clienti abilitati di trasferire piccoli importi di denaro in tempo reale e con un semplice tap.

Sono state anche introdotte nuove features per i clienti possessori dello smartwatch Apple, Samsung e Android. Con queste novità Banca Popolare di Milano è la prima banca sul mercato italiano a rilasciare questo tipo di funzionalità. Sono stati introdotti nuovi standard di sicurezza sulla clientela grazie all'uso della tecnologia biometrica che permette di autorizzare operazioni dispositive con l'uso dell'impronta digitale (TouchID).

Con riferimento ai clienti attivi si è registrato un aumento del 18% e un incremento dei clienti dispositivi del 27% rispetto al 2015.

I riconoscimenti e i premi ricevuti anche nel 2016 come ad esempio la menzione speciale del "Premio ABI per l'innovazione nei servizi finanziari" confermano l'impegno costante nella ricerca di nuove e innovative modalità di interazione con la propria clientela.

Internet Banking Banca Popolare di Milano

Quasi il 60% dei clienti BPM utilizzano il canale di internet banking per monitorare la propria posizione e per disporre pagamenti. I clienti abilitati al canale web e quelli dispositivi nel 2016 registrano un incremento del 4,5% rispetto al precedente esercizio. Nel 2016 l'operatività tramite il canale di internet banking ha registrato un incremento del 7,8%.

Il 2016 ha visto novità importanti nell'ambito delle app Mobile per i clienti della Banca Popolare di Milano. Infatti è stata rilasciata la nuova versione dell'app per le piattaforme iOS e Android mutuata dall'esperienza Webank e la versione per Windows Mobile a completamento dell'offerta in mobilità. La nuova app ha migliorato così la user experience e rinnova in modo sostanziale le interazioni tra banca e cliente.

Inoltre i clienti di Banca Popolare di Milano possono disporre del nuovo sistema di autenticazione e di approvazione dei pagamenti tramite l'uso della tecnologia biometrica (TouchID).

I numeri confermano il gradimento della clientela; infatti rispetto al 2015 i clienti utilizzatori del mobile banking sono aumentati del 28% e il numero dei clienti dispositivi incrementati del 44%. Oltre alle funzioni veloci in pre-login come per esempio la ricarica del cellulare e della prepagata, la nuova app è disponibile anche per gli smartwatch Apple, Samsung e Android.

Promotori Finanziari

È stato completato lo sviluppo del nuovo modello di servizio e dell'infrastruttura per i consulenti finanziari abilitati all'offerta fuori sede che garantisce agli operatori massima flessibilità, sicurezza, mobilità e visibilità di tutta l'operatività della clientela, nonché la possibilità di utilizzo della firma grafometrica e di operare in modalità paperless. Tutti gli interventi effettuati sono stati caratterizzati da una forte attenzione all'integrazione con gli altri canali e alla coerenza tra i modelli operativi per consentire, in ottica di presidio complessivo della Multicanalità, lo sviluppo di nuovi processi e nuove modalità operative.

Customer Center

Nel corso del 2016 è stato completato il progetto di rinnovo tecnologico del Customer Center, con l'attivazione dei canali email e chat e della gestione dei ticket, raggiungendo l'obiettivo di avere la gestione di tutti i canali integrati in un'unica piattaforma.

Sono migliorati i tempi di risposta alla clientela del canale telefonico. La percentuale di chiamate risposte entro 20 secondi è passata dal 60% (2015) al 63%, in linea con il benchmark ABI di riferimento (ABI – 12° Rapporto sui Contact Center Bancari – Luglio 2016).

È stato sviluppato notevolmente il reactive inbound grazie all'ampliamento dell'offerta sul canale (carte di credito Webank, raccolta targhe e data scadenza polizze, prestiti personali, Telepass, Extra Money, Mastercard Business Prepaid per le aziende, per citare le principali) e al maggior focus commerciale. L'indicatore di proposizione commerciale è più che raddoppiato rispetto al periodo precedente.

Le attività commerciali outbound complessive del 2016 sono cresciute del 28% rispetto al 2015, raggiungendo circa 200.000 contatti lavorati, soprattutto sul segmento aziende retail.

Per quanto concerne il mercato privati retail, le attività del Customer Center sono state a supporto degli obiettivi commerciali della rete, in particolare per i prodotti assicurativi (rinnovi polizze auto in scadenza, nuove polizze auto, polizze danni) e per i finanziamenti (rinnovo prestiti, nuovi prestiti personali, mutui).

Imprese

Nel corso del 2016, il mercato del Corporate Banking italiano, è stato contraddistinto da una situazione competitiva complessa caratterizzata dal protrarsi di alcuni fenomeni già registrati nel corso del 2015:

  • inflazione contenuta;
  • forte focus dei principali istituti sulla crescita degli impieghi indirizzati verso clienti con elevato standing creditizio e su tutte le durate finanziarie (breve e medio termine);
  • ampia disponibilità di liquidità nel sistema ulteriormente sostenuta dagli interventi della BCE nel marzo 2016.

Il Segmento Corporate ha continuato a perseguire una strategia di crescita sul fronte degli impieghi, facendo leva sul puntuale presidio della clientela attuale e potenziale. La politica commerciale del segmento è stata basata:

  • sul lancio di campagne commerciali gestite centralmente e declinate sulla base delle esigenze finanziarie delle controparti (in termini di forma tecnica ed importo) facendo leva sulle indicazioni di politica creditizia;
  • concessione di condizioni di pricing vantaggiose a sostegno delle politiche di impiego;
  • forte focus sul business estero attraverso il lancio di nuovi prodotti e lo sviluppo di accordi commerciali in paesi extra area Euro.

Facendo leva sulle competenze delle unità centrali e sugli specialisti operanti nel territorio, il segmento Corporate ha continuato ad assistere in modo puntuale i clienti con esigenze finanziarie complesse; in particolare hanno avuto deciso impulso:

  • le attività in ambito hedging;
  • le operazioni di finanza strutturata, queste ultime caratterizzate anche dalla ricerca di sinergie con le fabbriche prodotto.

L'introduzione di nuove professionalità, avvenuta nel corso del 2015, ha riguardato soprattutto il Team di Finanza Strutturata che grazie agli inserimenti avvenuti ha potuto rafforzare la specializzazione delle risorse per linea di business e per geografia accrescendo così la capacità di presidiare il territorio, di cogliere opportunità e di assistere la Rete Commerciale nella strutturazione di operazioni complesse di finanziamento.

2. L'attività finanziaria

Treasury & Investment banking

La posizione di liquidità del Gruppo si è mantenuta robusta per tutto il 2016, con un indicatore LCR che a fine dicembre risultava ampiamente al di sopra degli obiettivi di Risk Appetite Framework del Gruppo.

Con riferimento a BPM, nel mese di giugno è stato collocato sul mercato istituzionale un Covered Bond a 7 anni per un ammontare di euro 750 milioni, effettuando quindi la terza emissione pubblica nell'ambito del nuovo programma di Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") costituito a settembre 2015, mentre sono giunti a scadenza un prestito EMTN per euro 1 miliardo e un Covered Bond per euro 1 miliardo.

In considerazione della buona situazione di liquidità e delle condizioni favorevoli delle nuove misure di politica monetaria (TLTRO II) messe in atto dalla Banca Centrale Europea, la Capogruppo ha rimborsato i fondi presi a prestito nelle operazioni di finanziamento TLTRO effettuate nelle aste del 2014 e del 2015 per complessivi Euro 3,4 miliardi e contemporaneamente ha chiesto euro 6,3 miliardi nelle operazioni TLTRO II previste nel 2016. Tale operazione permetterà di realizzare un risparmio per interessi consentendo inoltre un allungamento dal 2018 al 2020 delle scadenze delle operazioni di rifinanziamento verso la BCE.

Il portafoglio di titoli governativi si colloca a fine esercizio nell'intorno di Euro 8,5 miliardi, leggermente superiore ai livelli registrati alla fine dell'esercizio 2015; l'attivo finanziario, composto in prevalenza da titoli di stato italiani, ha garantito un ottimo contributo in termini economici, accompagnato ad un marginale incremento della duration media di portafoglio.

L'incerta situazione sui mercati obbligazionari e azionari legata ai rischi geopolitici globali ha generato nel secondo semestre 2016 oscillazioni sulle riserve positive dei titoli governativi AFS, mentre le politiche gestionali improntate su operazioni di attenuazione dei rischi del portafoglio obbligazionario di proprietà, hanno consentito di preservare un buon margine di interesse e di generare un ottimo risultato a conto economico.

Per quanto concerne Banca Akros, in un contesto di mercato caratterizzato da significative tensioni e fasi di elevata volatilità, che si sono riflesse anche in una marcata contrazione dei volumi negoziati dei principali mercati di attività, lo sviluppo dell'operatività e l'attenta gestione dei rischi hanno assicurato il conseguimento di positivi risultati di redditività, seppur in riduzione rispetto all'anno precedente, e di elevati livelli di patrimonializzazione e liquidità. Nell'esercizio si è perseguito l'ampliamento della base di clientela, anche mediante la progressiva internazionalizzazione degli sforzi commerciali, e dell'offerta di prodotti e servizi con caratteristiche di innovazione. Si evidenzia, in particolare:

  • nelle attività di market making e di negoziazione, il positivo contributo dell'operatività over-the-counter su titoli di Stato e obbligazioni, con circa Euro 25 miliardi di titoli negoziati; si segnala altresì la partecipazione, con il ruolo di Co-Dealer e Market Maker, al collocamento sul mercato MOT di Borsa Italiana della nona emissione del BTP-Italia, con scadenza 2024;
  • lo sviluppo dell'operatività su strumenti derivati azionari, e di quella su strumenti di copertura e di gestione dei rischi finanziari al servizio della clientela, anche nell'ambito del coverage congiunto con la Capogruppo sul segmento corporate, con significativi volumi nozionali negoziati su strumenti di copertura dei rischi di tasso e di cambio; è altresì positivamente proseguita l'operatività su commodity;
  • l'attività di intermediazione in conto terzi, nella quale la Banca ha consolidato la propria presenza collocandosi ai primi posti nei mercati obbligazionari, anche grazie al contributo di SABE, il sistema proprietario per la ricerca automatica della best execution dinamica, e azionari; si segnala, in particolare, il posizionamento al 2° posto nella classifica degli intermediari attivi in conto terzi sui mercati obbligazionari italiani, al 4° posto sul Mercato Telematico Azionario di Borsa Italiana, al 3° posto sul mercato ETF Plus, al 1° posto sul mercato SeDeX e nelle opzioni sull'indice FTSE MIB (Fonte: Assosim). L'intermediazione sui mercati azionari esteri si avvale anche dell'attività di ESN – European Securities Network LLP, la partnership nella ricerca e negoziazione azionaria europea costituita da Banca Akros con altre sette banche di investimento europee fra loro indipendenti e attive nei rispettivi mercati nazionali;
  • nell'attività di Equity Capital Market, la partecipazione nel collocamento sul mercato AIM Italia della Special Purpose Acquisition Company (SPAC) Innova Italy 1, concluso con successo nel mese di ottobre e nell'operazione di quotazione della società ENAV sul mercato MTA. Banca Akros ha altresì assistito la società GPI nella quotazione sul mercato AIM Italia, e la società Europa Investimenti Special Situations nell'acquisizione della quota di controllo della società Mediacontech, quotata sul MTA; ha inoltre agito nell'ambito dell'aumento di capitale e come coordinatore dell'offerta pubblica di acquisto promossa sulla società Gruppo Green Power;
  • nell'attività di Debt Capital Market, la partecipazione, con il ruolo di Joint-Lead Manager e Bookrunner, al collocamento presso investitori istituzionali del bond emesso dalla società Onorato Armatori e, con il ruolo di Co-Manager, a quello della società Salini Impregilo. Banca Akros è intervenuta in oltre venti emissioni di primari emittenti internazionali, tra cui la Banca Europea per gli Investimenti e la tedesca KFW; da segnalare infine la partecipazione al collocamento di due emissioni della Banca Mondiale presso il pubblico retail;
  • nell'ambito delle attività di Advisory, l'avvio del programma "Multiseller NPL", la prima piattaforma aperta multioriginator per la cartolarizzazione dei crediti in sofferenza di banche italiane, assistiti da garanzie ipotecarie, nonché, nel Credit Advisory, la conclusione di un accordo con SACE che prevede la collaborazione in operazioni di finanziamento a sostegno della crescita internazionale delle eccellenze italiane, in modo particolare nel settore agroalimentare, nel cui ambito il ruolo di Banca Akros sarà di advisor, arranger e agent per la strutturazione di operazioni di finanziamento sindacate.

3. La gestione dei rischi e il sistema dei controlli interni

Risk Management

L'anno 2016 è stato caratterizzato – oltre che dalle attività ordinarie inerenti, tra gli altri, il consolidamento dei processi di Risk Appetite Framework, la valutazione interna dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e della liquidità (ILAAP), l'autovalutazione del sistema di gestione dei rischi operativi – dal completamento delle attività inerenti il Sistema Interno di Rating (SIR), all'interno del progetto AIRB, e dalla gestione dell'esercizio di Stress Test BCE. Il secondo semestre dell'anno ha visto la Funzione impegnata attivamente anche nei cantieri di integrazione con il Banco Popolare, per garantire al 1° gennaio 2017, data in cui l'aggregazione delle due Banche ha avuto efficacia, la piena operatività e capacità di rispondere agli obblighi regolamentari del nuovo Gruppo.

Infine, con particolare riferimento al presidio dei singoli rischi sono state svolte le seguenti attività:

Credit Risk

Nel corso del 2016 si sono concluse le attività di revisione del Sistema Interno di Rating (SIR) previste dal progetto AIRB col conseguente avvio in produzione dei modelli.

Sono state avviate le attività finalizzate all'applicazione in ambiente di laboratorio del rating Banco Popolare al fine di valutarne la tenuta sul portafoglio BPM e definire la ricalibrazione dei modelli su base combined. Tali attività hanno riguardato in prima battuta tutti i modelli di PD Aziende (Imprese, PMI e SB) e a seguire i modelli di LGD (performing e defaulted assets) EAD e PD privati. In parallelo la funzione Credit Risk ha provveduto a sistematizzare le attività di monitoraggio degli strumenti di Credit Risk Mitigation a copertura del portafoglio creditizio all'interno del gruppo definendo un report dedicato.

Infine sono state completate le attività di revisione e ottimizzazione del tool di pricing utilizzato per calcolare lo spread di indifferenza relativo agli impieghi creditizi. L'attività, che ha visto il contributo dell'unità di Validation e dell'IT oltre che del Credit Risk, si è conclusa con la pubblicazione della nuova versione del tool di pricing a seguito dell'approvazione da parte dei comitati interni.

Market Risk

Nel corso del 2016 è stata portata a termine la normativa relativa al nuovo Regolamento Finanza attraverso la pubblicazione del Regolamento di Gruppo e del Regolamento dei poteri delegati in materia di portafoglio di proprietà BPM. Inoltre è stata pubblicata la Normativa interna che regola il processo dell'attività di hedge accounting e si è provveduto a creare un database unificato per il pricing degli strumenti finanziari. Infine, è stata portata a completamento la criticità di Compliance relativa al processo EMIR.

Congiuntamente alla funzione Validation è stato implementato il calcolo giornaliero del VaR sull'intero portafoglio bancario di BPM, con focalizzazione sulle posizioni in bond option. Per queste ultime si è provveduto al calcolo e al monitoraggio giornaliero delle Greche (Delta, Vega, Gamma tra le altre), portando in Comitato Finanza una proposta di soglie per il monitoraggio giornaliero, successivamente approvata.

Sono state svolte inoltre le seguenti attività:

  • creazione di un tool sviluppato internamente in Java per il monitoraggio e il reporting che giornalmente calcola:
    • Profit&Loss del portafoglio bancario e finanziario;
    • Utilizzo dei limiti di RAF e degli altri indicatori riportati nel Regolamento di portafoglio;
    • Sensitivity e P&L sul portafoglio delle Bond Option, utilizzando l'applicativo di Numerix;
  • compilazione dei Template sui rischi di mercato e di controparte, come richiesto dallo Stress Test EBA;
  • predisposizione dei flussi trimestrali per il completamento degli esercizi di Short Term Excercise;
  • partecipazione al QIS aggiuntivo per il calcolo dei requisiti patrimoniali sul rischio di controparte sulle basi della normativa SA-CCR di prossima applicazione;
  • completamento del progetto di integrazione delle librerie del software Numerix con il sistema di position keeping della Banca Kondor+, finalizzato all'automazione del calcolo di CVA e DVA relativo al mark-to-market dei derivati.

Liquidity Risk

Nel corso del 2016 è proseguita l'attività di monitoraggio e reporting delle misure relative ai rischi di tasso di interesse e di liquidità, verificandone nel continuo la coerenza con il RAF e il sistema dei limiti e dandone opportuna informativa agli Organi e alle funzioni aziendali competenti.

Sono state inoltre svolte le seguenti attività:

è stato aggiornato il sistema informativo di calcolo delle Segnalazioni di Vigilanza in tema di rischio di liquidità assicurando il calcolo dell'indicatore LCR secondo le regole del regolamento delegato UE 2015/61 (c.d. Atto Delegato) e la produzione delle segnalazioni delle "ulteriori metriche per il controllo della liquidità" (c.d. Additional Liquidity Monitoring Metrics – ALMM) previste dall'articolo 415(3)(b) del Regolamento UE 2013/575 (c.d. CRR);

  • è stato documentato il processo di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio del rischio di liquidità nell'ambito del resoconto ILAAP (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process);
  • è stata oggetto di aggiornamento la normativa interna (politiche e procedure) relativa alla gestione del rischio di liquidità e è stato portato a termine il contributo dell'unità per la stesura del regolamento di gestione del rischio di tasso;
  • il software utilizzato per il calcolo del rischio di tasso di interesse è stato oggetto di aggiornamento, consentendo una maggiore automazione del processo di predisposizione delle misure di rischio e la rimozione del vincolo di non negatività dei tassi;
  • è stato definito e implementato un modello di proiezione giornaliera forward looking degli indicatori di liquidità operativa;
  • nell'ambito dello Stress Test BCE sono state effettuate le analisi e il calcolo delle analisi di stress test del margine di interesse previste dall'esercizio promosso da BCE;
  • la reportistica prodotta in tema di rischio di liquidità e di tasso di interesse è stato oggetto di interventi di miglioramento e affinamento.

Operational Risk

Nel corso del 2016, oltre al consueto calcolo degli assorbimenti patrimoniali individuali e consolidati a fronte dei rischi operativi per il metodo standard (TSA), sono state effettuate le Segnalazioni di Vigilanza secondo il Metodo TSA a livello consolidato e individuale per le società che adottano il Metodo TSA (Banca Popolare di Milano, Banca Popolare di Mantova e ProFamily).

Inoltre è stata conclusa l'attività relativa al processo di Autovalutazione del Modello di Gestione dei Rischi Operativi del Gruppo Banca Popolare di Milano relativo al periodo 1 gennaio – 31 dicembre 2015. Hanno avuto avvio e sono state completate le attività relative a:

  • processo di valutazione del "Rischio Reputazionale" attraverso Self Assessment;
  • processo di valutazione del Rischio Operativo attraverso il Risk Self Assessment 2016;
  • processo di Autovalutazione del Modello di Gestione dei Rischi Operativi del Gruppo Banca Popolare di Milano per il periodo 1 gennaio – 31 ottobre 2016.

In tema di gestione strategica delle coperture assicurative volte al trasferimento del rischio operativo a mercati assicurativi specializzati, nel corso dell'anno è stata sottoscritta una polizza Cyber-crime dedicata, si è proceduto al rinnovo della Director's & Officer's Liability (D&O), è stata attivata la polizza di run off sulla Director's & Officer's Liability (D&O) alla luce dell'operazione di fusione tra il Gruppo Banco Popolare e il Gruppo Banca Popolare di Milano e sono proseguite le attività inerenti la modalità di trasferimento del rischio locativo degli immobili in locazione del Gruppo. Sono state svolte infine le seguenti attività:

  • compilazione dei Template sui rischi operativi, come richiesto dallo Stress Test EBA;
  • predisposizione dei flussi per il completamento degli esercizi di Short Term Excercise;
  • partecipazione al QIS per la parte inerente il rischio operativo.

Audit e Compliance

Audit

Nel corso dell'anno 2016 la Funzione Audit ha assicurato il presidio del sistema dei controlli, avvalendosi di una metodologia di lavoro basata sui rischi e sui processi, in coerenza con le vigenti istruzioni di vigilanza e allineata alle best practices di settore.

Complessivamente, sono stati conclusi:

  • 168 audit su processi (incluse le Società Controllate);
  • 28 audit relativi all'attività progettuale finalizzata alla validazione del modello (progetto AIRB);
  • 46 accertamenti particolari.

Per quanto riguarda l'attività di verifica presso la Rete Commerciale BPM, Banca Popolare di Mantova e ProFamily, sono stati eseguiti complessivamente 287 interventi.

Compliance

Nel 2016 sono state esperite tutte le attività previste dal mandato ricevuto dal Consiglio di Gestione in merito alle "Innovazioni del modello di conformità": i Presidi Specialistici per gli ambiti normativi "Antiriciclaggio e Antiterrorismo", "Fiscale e FATCA", "Privacy", "Informativa economico-finanziaria" e "Sicurezza sul lavoro" sono stati attivati ed avviati nello svolgimento delle attività di competenza.

In linea con le previsioni del sopracitato mandato, nel periodo in esame ci si è avvalsi di co-sourcer per la conduzione di verifiche dall'alto tasso tecnico o per rafforzare la capacità produttiva di Compliance.

L'intero anno è stato caratterizzato da intensa attività ex-ante di presidio del rischio di non conformità, con l'emissione di pareri di conformità in funzione delle esigenze delle varie strutture della banca, il supporto ai Gruppi di Lavoro dei progetti innovativi e di pareri relativi ai prodotti ed alle attività trattate nel Comitato Commerciale.

Tutti gli assessment previsti a piano per il 2016 sono stati completati; ulteriori interventi si sono resi necessari e sono stati svolti extra-piano.

Nel corso del periodo è inoltre proseguita l'attività di presidio e approfondimento normativo a favore di tutti i reparti della Banca, dagli Uffici centrali alla Rete, con l'obiettivo di accrescere la diffusione della cultura del rischio ed avviata una nuova iniziativa con l'obiettivo di fornire anticipazioni sulle normative europee ancora allo studio e di probabile futura introduzione.

4. Organizzazione e Information Technology

Organizzazione

Piano Strategico Banco BPM 2016-2019

A seguito dell'approvazione delle linee guida del Piano Strategico congiunto Banco BPM sono stati attivati alcuni ambiti progettuali:

  • la revisione del modello distributivo e la finalizzazione del modello di servizio per tutti i segmenti di clientela;
  • la creazione di una nuova struttura dedicata alla gestione degli NPL;
  • la realizzazione del nuovo Wealth Management di Gruppo;
  • la definizione della strategia e del modello operativo della nuova Corporate & Investment Bank di Gruppo;
  • l'ottimizzazione delle spese amministrative, l'evoluzione del presidio della Data Governance e la migrazione al Sistema Informativo Target.

Evoluzioni Strutturali

Le principali variazioni all'assetto organizzativo avvenute nel corso dell'anno 2016 hanno riguardato la creazione di:

  • un presidio unico per garantire tempestivi passaggi di status del credito, la verifica del rispetto delle politiche creditizie e l'applicazione di quanto previsto dal sistema di rating, con l'obiettivo di rendere più efficienti le attività afferenti la qualità del credito;
  • una nuova unità organizzativa ("Gestione Portafoglio Crediti Immobiliari") con compiti di governo e presidio delle scelte di indirizzo, valutazione del portafoglio crediti immobiliari ed esecuzione di perizie tecniche edilizie ed agrarie, al fine di gestire in modo più coerente ed efficiente le pratiche creditizie del settore immobiliare.

Sono state anche apportate alcune variazioni all'assetto organizzativo della Funzione Mercato, che è stato ridefinito al fine di garantire un presidio unico dei processi relativi allo sviluppo e all'offerta di prodotti e servizi della Banca. L'intervento è stato realizzato:

  • valorizzando quanto più possibile l'offerta sul canale on line;
  • rendendo più efficiente il presidio e il monitoraggio della Rete di consulenti finanziari abilitati e fuori sede, attribuendoli alla funzione che gestisce la Rete Private e che già garantisce attività di supporto e consulenza finanziaria per tutte le reti del Gruppo.

Sono stati infine avviati interventi di analisi organizzativa sull'intero Gruppo a supporto dell'integrazione con Banco Popolare.

Information Technology

Nel corso del 2016 le attività in ambito informatico sono state indirizzate, prioritariamente, verso l'integrazione della Banca Popolare di Mantova e verso le attività contrassegnate con il titolo di "Adeguamenti Obbligatori – DAY 1" relative alla fusione con Banco Popolare entrambe previste per l'inizio del 2017.

In merito all'efficacia commerciale le principali progettualità sono state riferite a:

  • Multicanalità 2.0 Canali Diretti "Webank" attraverso attività di:
    • sostituzione del provider di informativa finanziaria per il trading con l'integrazione del leader mondiale per la distribuzione dei dati di mercato (Interactive Data) nelle piattaforme di trading Webank con notevoli miglioramenti nelle performances e nella qualità del dato;
    • arricchimento e revisione dell'offerta di trading in prodotti derivati;
    • estensione dell'offerta dei servizi nell'ambito del risparmio gestito, con l'introduzione del nuovo "Simulatore PAC" (per l'analisi dell'andamento degli investimenti effettuati in prodotti SICAV);
    • arricchimento dei servizi offerti, con la possibilità di aprire rapporti in modalità paperless (riconoscimento tramite webcam);
    • rilascio di nuove APP BPM e funzionalità per smartphone, tablet e BpmBanking per migliorarne l'usabilità.
  • multicanalità 2.0 Canali Indiretti attraverso attività di estensione a tutta la rete dei processi di vendita dei prodotti di credito al consumo (ProFamily) e Gestioni Patrimoniali; di repricing del credito e di gestione dell'anatocismo e della strong authentication;
  • evoluzione CRM attraverso l'attivazione di un tableau de board multichannel commerciale e marketing; di report campagne multichannel multistep; il potenziamento della scheda contatto e dei modelli comportamentali attraverso l'utilizzo dei Big Data; la realizzazione di customer journ e l'acquisizione di nuove informazioni del cliente da webobservation e webanalytics;
  • contact center attraverso l'attivazione di una nuova home page, canali mail, chat, campagne multistep integrate con altri canali banca e di strumenti di reportistica e di monitoraggio, per avere una visione d'insieme delle attività e delle performances dei vari canali;

pricing e trasparenza – attraverso il progetto "price lab" e il progetto "trasparenza dei servizi bancari" per rispondere alle indicazioni di Banca d'Italia.

Per quanto concerne la conformità dell'operatività della banca alla normativa nel corso del 2016 sono state svolte ed avviate le seguenti iniziative ed attività:

  • prosecuzione del progetto emir clearing obligation sui derivati OTC e del progetto antiriciclaggio 2016 per l'attivazione dei blocchi di operatività di carte e depositi titoli e il monitoraggio di categorie particolari di clientela;
  • il completamento del progetto "CRS Common Reporting Standard ";
  • l'adeguamento dei software IFRS 9 per la segnalazione alla Vigilanza dei non performing loans, la cessione delle sofferenze ad Abaco; le segnalazioni delle "cessioni del quinto" a Centrale Rischi, la contribuzione al single customer view e per l'adeguamento delle basi segnaletiche per segnalazioni di bilancio Finrep.

Sono stati infine implementati alcuni progetti volti a incrementare l'efficienza, la solidità e resilienza della banca come il WorkPlace Strategy per la ristrutturazione della palazzina A3 della sede di Bezzi; lo sviluppo della piattaforma di dematerializzazione di F23/F24, Bollettini postali, ecc.; le implementazioni AIRB richieste dalle funzioni di controllo; il progetto "Nuova PEF – pratica elettronica di fido".

Sono infine proseguiti i progetti "strong authentication privati e aziende"– e "identity and access management 2016" finalizzati ad incrementare la sicurezza dei dati mentre si sono conclusi i progetti SIRMES per la migrazione dei dati storici relativi al Fondo Unico Giustizia e Sphera per la migrazione dei dati storici delle perdite operative.

La struttura distributiva e le risorse umane

La rete distributiva

Al 31 dicembre 2016 la rete distributiva del Gruppo Bipiemme è costituita complessivamente da 717 punti vendita ed è composta da:

  • 652 agenzie retail di cui 105 Hub e tre sportelli virtuali;
  • 9 Centri Corporate;
  • 14 Centri Private (12 facenti capo alla Banca Popolare di Milano e 2 a Banca Akros);
  • 42 sportelli di ProFamily.

Rispetto al 31 dicembre 2015 la rete distributiva è aumentata di 12 punti vendita. In particolare i punti vendita di Profamily sono aumentati di 15 unità, mentre il numero delle filiali retail è diminuito di tre unità con le chiusure di due sportelli interni presso Bayer e Rho Fiera ed uno della Banca Popolare di Mantova. Rispetto al 30 settembre 2016 la rete distributiva è diminuita di uno sportello di Banca Popolare di Mantova e aumentata di uno sportello di Profamily.

Rete distributiva 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazione Variazione
A B C A – B A – C
Totale sportelli 652 653 655 –1 –3
Centri Corporate(1) 9 9 9 0 0
Centri Private(2) 14 14 14 0 0
Financial shops e sportelli diretti(3) 42 41 27 1 15
Totale rete distributiva 717 717 705 0 12

(1) I Centri Corporate gestiscono i clienti Large Corporate (fatturato maggiore di euro 250 milioni), Upper Corporate (fatturato compreso tra euro 50 e 250 milioni) e Middle Corporate (fatturato compreso tra euro 15 e 50 milioni).

(2) I 14 Centri Private, di cui 12 appartenenti alla Banca Popolare di Milano e 2 a Banca Akros, forniscono un servizio personalizzato di consulenza in materia finanziaria.

(3) I Financial shops e gli sportelli diretti offrono consulenza e finanziamenti alle famiglie.

Sportelli delle Banche del Gruppo 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazione
A % B C A – B A – C
Banca Popolare di Milano 635 97,4% 635 637 0 –2
Banca Popolare di Mantova 16 2,5% 17 17 –1 –1
Banca Akros 1 0,2% 1 1 0 0
Totale sportelli 652 100% 653 655 –1 –3
Articolazione territoriale degli sportelli 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazione
A % B C A – B A – C
Lombardia 407 62,4% 408 410 –1 –3
Piemonte 87 13,3% 87 87 0 0
Lazio 65 10,0% 65 65 0 0
Puglia 36 5,5% 36 36 0 0
Emilia Romagna 28 4,3% 28 28 0 0
Altre regioni(1) 29 4,4% 29 29 0 0
Totale sportelli 652 100% 653 655 –1 –3

(1) le altre regioni ricomprendono i seguenti sportelli: 11 (Liguria), 7 (Veneto), 5 (Toscana), 2 (Campania), 1 (Marche), 1 (Molise), 1 (Abruzzo) e 1 (F.V.Giulia)

Gli altri canali distributivi

La rete distributiva, radicata fortemente nel territorio, è integrata in misura sempre più rilevante dalle funzionalità offerte dai canali a distanza dell'internet banking e del call center, oltre che da una rete di promotori finanziari.

Con riferimento all'internet banking, si conferma la tendenza all'aumento della diffusione dell'utilizzo dei servizi da parte della clientela. Al 31 dicembre 2016 il Gruppo Bipiemme vanta complessivamente 785.389 clienti che utilizzano i servizi di internet banking, dei quali 673.796 privati e 111.593 aziende. Il numero dei clienti telematici del Gruppo è cresciuto del 5,1% rispetto a dicembre 2015, incrementando rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente la base clienti di oltre 36 mila privati e circa 2 mila aziende; complessivamente sul canale online del Gruppo sono state effettuate, nel corso dell'esercizio 2016, circa 26 milioni di disposizioni di banking e trading.

Il servizio di "call center" offerto dalle banche commerciali del Gruppo conta, al 31 dicembre 2016, circa 639 mila clienti aderenti in incremento rispetto ai 596 mila di fine dicembre 2015 (+7,1%).

Infine, per quanto riguarda la rete dei promotori finanziari, la cui operatività è rivolta principalmente al collocamento di prodotti di risparmio gestito ed amministrato, si evidenzia che al 31 dicembre 2016, è costituita da 59 agenti monomandatari (di cui n. 44 facenti capo a BPM e n. 15 a Banca Akros), in crescita di 7 unità rispetto a fine dicembre 2015 (52 unità). Tale rete si affianca a quella dei promotori dipendenti, costituita da 219 unità (in aumento di 13 unità rispetto a dicembre 2015).

Il personale

Al 31 dicembre 2016 il personale del Gruppo, comprensivo dei dipendenti, dei collaboratori a progetto e delle altre forme contrattuali, è pari a 7.673 unità, in flessione di 70 unità rispetto a dicembre 2015 e di 27 unità rispetto a settembre 2016. All'interno dell'aggregato il personale impiegato in funzioni di rete commerciale è pari al 66,8% del totale. Il 14,8% del totale dei dipendenti ha un contratto part time.

Personale (numero puntuale) 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A – B Variazioni A – C
A B C in valore in % in valore in %
a) dirigenti 147 146 146 1 0,7 1 0,7
b) totale quadri direttivi 2.814 2.783 2.798 31 1,1 16 0,6
– di cui: di 3° e 4° livello 1.467 1.456 1.461 11 0,8 6 0,4
c) restante personale dipendente 4.712 4.766 4.792 (54) –1,1 (80) –1,7
Totale dipendenti 7.673 7.695 7.736 (22) –0,3 (63) –0,8
Collaboratori a progetto ed altre
forme contrattuali
0 5 7 (5) –100,0 (7) –100,0
Totale personale 7.673 7.700 7.743 (27) –0,4 (70) –0,9
Numero dipendenti per società 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 var. ass. A–B var. ass. A–C
A B C
Banca Popolare di Milano 7.213 7.230 7.264 (17) (51)
Banca Popolare di Mantova 69 69 69 0 0
Banca Akros 253 256 258 (3) (5)
ProFamily 87 88 93 (1) (6)
Ge.Se.So 51 52 52 (1) (1)
Totale dipendenti 7.673 7.695 7.736 (22) (63)
Personale non dipendente 0 5 7 (5) (7)
Totale personale 7.673 7.700 7.743 (27) (70)
di cui totale sede 2.545 2.554 2.545 (9) 0
di cui totale rete 5.128 5.146 5.198 (18) (70)

Risorse Umane

Nel corso del 2016 le attività di gestione e sviluppo sono state indirizzate alla valorizzazione delle competenze tipiche di ruolo e alla gestione dei contratti a tempo parziale anche con riferimento all'applicazione del Contratto Collettivo di 2° livello.

Presso la Rete si è conclusa la restituzione della rilevazione delle competenze, tramite incontro individuale, per i Gestori Personal attualmente coinvolti nel percorso formativo finalizzato a sostenere l'esame come Promotori Finanziari. L'attività ha visto coinvolte circa 600 persone. Inoltre presso la Rete è stata data attuazione al nuovo modello di assegnazione dei portafogli di clientela Premium ai Gestori Personal.

Politiche di Remunerazione

Nel 2016 la funzione Risorse Umane ha coordinato le attività afferenti alle politiche di remunerazione del Personale di Gruppo (c.d. Policy), in conformità alle vigenti disposizioni dettate in materia dall'autorità di vigilanza nazionale ed europea, approvate dagli Organi sociali della Banca.

Nell'ambito dell'attuazione delle politiche di remunerazione, particolare rilevanza hanno assunto le iniziative di seguito evidenziate:

  • il sistema di incentivazione, quale momento di ulteriore coinvolgimento e compartecipazione del personale al raggiungimento degli obiettivi aziendali e del Gruppo nel suo complesso, definito avendo cura sia delle caratteristiche e peculiarità di ciascuna società del Gruppo, sia della complessiva coerenza a livello di Gruppo in termini di regole e modalità applicative;
  • il sistema premiante, che si colloca nell'ambito del complessivo insieme di interventi di merito a favore del personale, volti a ricercare una relazione coerente fra responsabilità, professionalità, impegno e livello retributivo. Gli interventi sulla retribuzione in particolare hanno valorizzato il consolidamento nel ruolo organizzativo/mansione professionale, positivamente verificato in un congruo periodo di tempo di permanenza nella posizione e/o l'incremento di responsabilità oggettivamente riscontrato e/o il consolidamento delle competenze professionali (conoscenze e capacità) applicate al ruolo e/o la specificità del ruolo.

I due sistemi rappresentano leve gestionali utili all'azienda per valorizzare il contributo del personale e riconoscere il merito individuale.

La gestione del personale

La gestione ha perseguito in corso d'anno gli obiettivi di valorizzazione delle risorse umane per garantire lo sviluppo e la crescita professionale allocando le risorse con attenzione a coniugare istanze personali e aziendali e nel rispetto degli obiettivi di piano e dei parametri dimensionali e di costi.

Nel corso dell'anno 2016 sono state assunte 13 risorse a livello di Gruppo e 76 colleghi hanno concluso il rapporto di lavoro. L'età media dei dipendenti del Gruppo è di 45 anni.

Distribuzione dipendenti per genere Distribuzione dipendenti per fasce di età

Sviluppo e Formazione

Lo Sviluppo

Nel corso del 2016, in continuità con gli anni precedenti, la struttura ha presidiato le leve di sviluppo per accompagnare le persone nel loro percorso professionale e per valorizzare le professionalità.

È stato rivisitato il processo di valutazione della prestazione per orientarlo ad una migliore condivisione tra gli attori coinvolti dei criteri valutativi e delle successive attività di restituzione del feedback. Nel mese di dicembre è stata avviata la valutazione per l'anno 2016, che ha coinvolto nelle sue diverse fasi circa 7.200 persone a livello di Gruppo.

È stata avviata la revisione del modello delle competenze per renderlo più dinamico e rispondente alla flessibilità che richiede il contesto attuale. Principi che guidano il processo: semplificazione, fruibilità per le persone, maggiore responsabilizzazione individuale nei processi di crescita professionale. Il primo passo operativo è stato l'attualizzazione dei profili di competenza dei ruoli commerciali della rete Retail.

È stata completata la mappatura delle attività delle funzioni centrali. Quanto emerso dalle interviste effettuate con circa 150 responsabili ha permesso di aggiornare il patrimonio informativo aziendale con il censimento puntuale delle attività sulle persone, sia in termini di distribuzione che di tempo dedicato dal singolo.

In tema di stage nel corso del 2016 sono state effettuate selezioni finalizzate all'inserimento per un periodo formativo presso le strutture della sede centrale e della rete commerciale. Sono stati complessivamente attivati 15 stages.

È proseguita inoltre la consolidata relazione con università ed enti formativi sul territorio. Sono stati attivati percorsi formativi dedicati agli studenti che si affacciano al mondo del lavoro, in collaborazione con università e associazioni di studenti.

La Formazione

Nel corso del 2016 sono state erogate 44.415 giornate di formazione a livello di Gruppo BPM. Il 98% circa delle giornate è stato dedicato alla Capogruppo.

La composizione per aree formative rappresenta i principali temi trattati: il 66% è stato dedicato alla formazione per lo sviluppo dei ruoli (professionale e commerciale), il 7% alla formazione manageriale e sviluppo delle soft skill e il 27% alla formazione obbligatoria, erogata sia in aula che con metodi di formazione a distanza.

Il piano formativo 2016 si inserisce in un contesto di grande trasformazione del settore bancario, e ha riguardato:

  • il presidio, lo sviluppo e l'aggiornamento delle competenze con percorsi di formazione 'continua' volti a garantire gli itinerari professionali e la progressione nei ruoli;
  • la diffusione di una cultura professionale di consulenza con progetti formativi dedicati ai Gestori Personal, Private e Promotori Finanziari;
  • lo sviluppo degli impieghi e della qualità del credito con attenzione al presidio e al contenimento del rischio di credito e dei relativi impatti economico-patrimoniali con progetti formativi specialistici dedicati al comparto Aziende, Corporate e Crediti;
  • il presidio dei rischi ed un approccio più consapevole ai controlli, attivando progetti formativi dedicati a tutti i ruoli professionali, con modalità formative e contenuti differenziati in base al profilo di rischi;
  • un approccio manageriale aperto al cambiamento continuo che promuova nei ruoli di responsabilità la capacità di capire, affrontare e gestire il cambiamento con un progetto formativo dedicato a tutti i Responsabili di Rete Commerciale e Strutture Centrali;
  • la valorizzazione delle differenze e la cultura inclusiva che promuova la diversità come valore per l'azienda e per il business e che accresce corporate image e reputation positiva. Progetti formativi dedicati a Junior Talent Management, all'Age Management, alla Genitorialità, alla Gender Diversity e alla Global Inclusion;
  • lo sviluppo e la diffusione della cultura e della leva del coaching quali elementi utili per la creazione di valore aziendale che facilitano la responsabilizzazione e la focalizzazione verso gli obiettivi;
  • la valorizzazione del patrimonio di competenze della banca per capitalizzare il patrimonio intellettuale esistente in azienda e metterlo a fattor comune attraverso le figure dei docenti interni e di esperti di contenuto;
  • lo sviluppo di un approccio 'digital' per garantire la velocità d'azione necessaria per rimanere sul mercato. Progetti formativi dedicati ai professional delle Funzioni Centrali promotrici della cultura digitale e ai ruoli di responsabilità;
  • la formazione obbligatoria e abilitante a supporto della prevenzione dei rischi, a tutela della persona e dell'azienda. Progetti formativi specifici in materia di antiriciclaggio sono stati dedicati a tutti i ruoli aziendali, con modalità formative e contenuti differenziati.

Relazioni industriali

La prima parte dell'anno 2016 è stata caratterizzata da una intensa attività di confronto con le Organizzazioni Sindacali finalizzata alla sottoscrizione del contratto di secondo livello del Gruppo Banca Popolare di Milano. Successive specifiche intese sono state finalizzate, nell'ambito della cornice normativa definita dal contratto di secondo livello, alla valorizzazione del welfare, con particolare riferimento al trattamento previdenziale integrativo. Di tali intese è stata curata la puntuale applicazione attraverso tutti gli interventi normativi e procedurali necessari.

Si è inoltre raggiunto l'accordo sul Fondo Paritetico Interprofessionale FBA, costituito da 6 progetti che evidenzia la comune attenzione e centralità della formazione quale strumento di integrazione, riqualificazione e acquisizione di competenze necessarie per sostenere lo sviluppo professionale delle risorse umane, oltre a garantire la valorizzazione della diversità e dei talenti e della genitorialità.

Sono stati avviati, altresì, i confronti contrattuali per il sistema di valutazione professionale delle prestazioni e per il sistema incentivante, nell'ottica, già perseguita lo scorso anno, di premiare le competenze, la responsabilità ed il merito dei collaboratori, in coerenza con le policy vigenti in tema di remunerazione e con gli interventi normativi svolti anche dall'Autorità di Vigilanza Europea.

La seconda parte dell'anno 2016 è stata invece caratterizzata da una attività di confronto con le Organizzazioni Sindacali propedeutica alla fusione col Gruppo Banco Popolare.

A tale riguardo, a fronte dei dichiarati 1.800 esuberi fra le due compagini societarie, già nel mese di settembre è stata raggiunta nell'ambito del Gruppo Banca Popolare di Milano, un'intesa per l'accesso su base volontaria al Fondo di Solidarietà di settore per un numero di 585 risorse.

In data 19 ottobre 2016 è stata formalmente avviata la procedura di confronto con le Organizzazioni Sindacali che ha portato, in data 23 dicembre 2016, alla sottoscrizione di alcune intese finalizzate a disciplinare:

  • le condizioni di passaggio della titolarità giuridica dei rapporti di lavoro alla nuova compagine societaria, con esplicitazione delle tutele relative al personale della ex Banca Popolare di Mantova e delle realtà consortili;
  • l'accesso su base volontaria al Fondo di Solidarietà di settore fino al raggiungimento di un numero massimo complessivo fra i due Gruppi di 2.100 esodi volontari;
  • un modello di relazioni industriali partecipato e informato atto ad accompagnare le delicate fasi di attuazione del Piano Strategico.

Il numero delle controversie giudiziarie con dipendenti o ex dipendenti a livello di Gruppo ammonta a complessive 18 cause al 31.12.2016, a fronte di 14 cause in essere al dicembre 2015.

Welfare

Nel mese di luglio 2016, in conformità agli accordi sottoscritti, si è data applicazione al "Premio Sociale Aziendale" che si è caratterizzato per un importante arricchimento delle possibilità di scelta per i colleghi, anche alla luce delle rilevanti novità normative apportate dal legislatore al quadro di riferimento; ciò ha consentito ai colleghi di fruire, in aggiunta ai servizi già consolidati, di ulteriori opportunità quali il sostegno dell'assistenza ai familiari anziani o non autosufficienti e la possibilità di beneficiare di interessanti iniziative per trascorrere al meglio il tempo libero.

Inoltre sono state promosse le iniziative volte a fornire maggiore visibilità al nido d'infanzia aziendale "Il Giardino di Bez" tramite la definizione di cartellonistica e vetrofanie nonché attraverso la realizzazione di un sito web in fase di rilascio.

È proseguita l'organizzazione di conferenze tenute dalla LILT (Lega Italiana Lotta ai Tumori) a favore del personale sui temi della prevenzione realizzando, altresì, visite di controllo nelle infermerie aziendali. Nel mese di novembre è anche stato avviato un ciclo di conferenze sulla genitorialità la cui documentazione è stata messa a disposizione di tutti i dipendenti sul portale aziendale nella biblioteca online dello spazio welfare analogamente a quanto già in uso per le conferenze LILT.

Anche nel 2016 sono proseguite le iniziative del Volontariato di Impresa con diverse giornate e attività dedicate al progetto.

È stata infine promossa la terza giornata del "Lavoro Agile" attivata dal Comune di Milano che ha consentivo ai colleghi di prestare la propria opera da remoto oppure da sedi più agevolmente raggiungibili rispetto al consueto luogo di lavoro.

Amministrazione del Personale

Il 2016 ha visto l'allargamento del proprio perimetro operativo alle attività commissioning della rete Promotori Finanziari oltre al consolidamento dell'applicativo "HR per Me" nelle società del Gruppo BPM e all'attivazione delle funzioni di Monitoraggio e Reporting.

Nella seconda parte dell'anno sono state predisposte tutte le misure utili al corretto avvio dell'integrazione tra il Gruppo BPM ed il Gruppo Banco Popolare.

L'area di consolidamento del Gruppo Bipiemme

Si evidenzia, nelle sottostanti tabelle, la contribuzione delle singole società del Gruppo Bipiemme alla formazione dell'attivo e del risultato netto consolidato.

Contribuzione delle singole società del Gruppo all'attivo consolidato
(euro/000)
Società % Interessenza(
*)
Totale Attivo Elisioni e rettifiche
da consolidamento
Contribuzione
all'attivo
consolidato
Contribuzione
% all'attivo
consolidato
Capogruppo:
Banca Popolare di Milano 48.286.592 (1.934.690) 46.351.902 90,65
Società consolidate integralmente: 13.891.987 (9.112.850) 4.779.137 9,35
Banca Akros 100,00 3.124.365 (579.723) 2.544.642 4,98
ProFamily 100,00 1.132.909 (53.191) 1.079.718 2,11
Banca Popolare di Mantova 96,74 584.940 (345) 584.595 1,14
Bpm Covered Bond 80,00 4.001.888 (3.783.907) 217.981 0,43
Bpm Covered Bond 2 80,00 3.078.019 (2.917.571) 160.448 0,31
Bpm Securitisation 3 n.a. 953.632 (828.093) 125.539 0,25
ProFamily Securitisation n.a. 724.617 (683.825) 40.792 0,08
Bpm Securitisation 2 n.a. 290.222 (265.115) 25.107 0,05
Ge.Se.So. 100,00 1.395 (1.080) 315 0,00
Totale 62.178.579 (11.047.540) 51.131.039 100,00

(*) Calcolata in base agli equity ratios.

Contribuzione delle singole società del Gruppo all'utile netto consolidato (euro/000)

Società % Interessenza( *) Risultato netto da bilancio Risultato netto di spettanza Rettifiche da consolidamento Contribuzione al risultato netto consolidato Contribuzione % al risultato netto consolidato Capogruppo: Banca Popolare di Milano 65.722 65.722 (10.632) 55.090 75,75% Società consolidate integralmente: 20.551 20.475 (2.841) 17.634 24,25% ProFamily 100,00 12.272 12.272 12.272 16,87% Banca Akros 100,00 6.047 6.047 (2.841) 3.206 4,41% Banca Popolare di Mantova 96,74 2.337 2.261 2.261 3,11% Ge.Se.So. 100,00 (105) (105) (105) –0,14% Totale 86.197 (13.473) 72.724 100%

(*) Calcolata in base agli equity ratios.

Nella tabella che segue si evidenzia sinteticamente la riconduzione del patrimonio netto e del risultato netto della Capogruppo a quello consolidato al 31 dicembre 2016.

Riconduzione Patrimonio netto Capogruppo–Consolidato (euro/000)
Patrimonio netto di Banca Popolare di Milano 4.186.735
Effetto del consolidamento delle società controllate 112.334
Effetto della valutazione a patrimonio netto delle società collegate 90.224
Storno delle svalutazioni/rivalutazioni sulla partecipazioni (12.272)
Altre rettifiche (12.571)
Patrimonio netto consolidato del Gruppo Bipiemme 4.364.450
Riconduzione risultato Capogruppo–Consolidato (euro/000)
Risultato netto di Banca Popolare di Milano 65.722
Risultato di spettanza delle società consolidate integralmente 20.475
Risultato di spettanza delle società consolidate al patrimonio netto 29.083
Effetto storno dividendi infragruppo (24.974)
Storno delle svalutazioni/rivalutazioni sulle partecipazioni consolidate effettuate nel bilancio individuale di Bpm (12.272)
Altre rettifiche (5.310)
Risultato netto consolidato del Gruppo Bipiemme 72.724

I principali aggregati patrimoniali

L'intermediazione con la clientela

Al 31 dicembre 2016 il totale della raccolta diretta e indiretta da clientela del Gruppo Bipiemme ammonta a euro 69.097 milioni, sostanzialmente stabile rispetto al 30 settembre 2016 (+0,1%) e in flessione di euro 2.565 milioni rispetto a fine dicembre 2015 (–3,6%), dovuta alla discesa sia della raccolta diretta (–3,0%) che di quella indiretta (–4,2%) penalizzata dall'andamento del risparmio amministrato (–20,4%). Rispetto al 30 settembre 2016 la raccolta diretta continua ad essere in lieve flessione (– euro 58 milioni), mentre si registra una lieve ripresa della raccolta indiretta (+ euro 109 milioni).

Raccolta totale della clientela (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Raccolta diretta 36.471.096 36.529.361 (58.265) –0,2 37.601.769 (1.130.673) –3,0
Raccolta indiretta 32.625.826 32.516.623 109.203 0,3 34.060.203 (1.434.377) –4,2
di cui
Risparmio gestito 22.146.249 21.661.448 484.801 2,2 20.901.445 1.244.804 6,0
Risparmio amministrato 10.479.577 10.855.175 (375.598) –3,5 13.158.758 (2.679.181) –20,4
Totale raccolta diretta e indiretta 69.096.922 69.045.984 50.938 0,1 71.661.972 (2.565.050) –3,6

La raccolta diretta

Raccolta diretta (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015
Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Debiti verso clientela 30.688.439 29.446.529 1.241.910 4,2 28.622.852 2.065.587 7,2
Titoli in circolazione 5.687.758 6.985.336 (1.297.578) –18,6 8.849.290 (3.161.532) –35,7
Passività finanziarie valutate al fair value 94.899 97.496 (2.597) –2,7 129.627 (34.728) –26,8
Totale raccolta diretta 36.471.096 36.529.361 (58.265) –0,2 37.601.769 (1.130.673) –3,0

Raccolta diretta: composizione merceologica (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015
Variazioni A – C
A B in valore in % B in valore in %
Conti correnti e depositi a risparmio 26.912.015 26.430.456 481.559 1,8 24.333.403 2.578.612 10,6
Pronti contro termine 3.607.280 2.878.319 728.961 25,3 4.161.292 (554.012) –13,3
Altre forme tecniche 169.144 137.754 31.390 22,8 128.157 40.987 32,0
Debiti verso clientela 30.688.439 29.446.529 1.241.910 4,2 28.622.852 2.065.587 7,2
Obbligazioni e titoli strutturati 4.131.906 5.131.159 (999.253) –19,5 6.053.696 (1.921.790) –31,7
Passività subordinate 1.447.452 1.436.348 11.104 0,8 1.463.042 (15.590) –1,1
PCT su titoli propri riacquistati 1.754 301.754 (300.000) –99,4 1.194.440 (1.192.686) n.a.
Altre forme tecniche 106.646 116.075 (9.429) –8,1 138.112 (31.466) –22,8
Titoli in circolazione 5.687.758 6.985.336 (1.297.578) –18,6 8.849.290 (3.161.532) –35,7
Passività finanziarie valutate al fair value 94.899 97.496 (2.597) –2,7 129.627 (34.728) –26,8
Totale raccolta diretta 36.471.096 36.529.361 (58.265) –0,2 37.601.769 (1.130.673) –3,0

L'aggregato della raccolta diretta – composto dai debiti verso clientela, dai titoli in circolazione e dalle passività finanziarie valutate al fair value – si attesta al 31 dicembre 2016 a euro 36.471 milioni, in lieve flessione rispetto a fine settembre 2016 (– euro 58 milioni; –0,2%). Rispetto a fine dicembre 2015 si registra una flessione di euro 1.131 milioni (–3,0%). Nel confronto degli aggregati rispetto a fine 2015 si osserva che:

  • i debiti verso clientela raggiungono euro 30.688 milioni e registrano un incremento di euro 2.066 milioni (+7,2%) dovuto all'aumento significativo dei conti correnti e depositi a risparmio (+ euro 2.579 milioni; +10,6%). All'interno di quest'ultima voce si segnala l'andamento sia dei conti correnti (+ euro 2.535 milioni; +11,5%), crescita ascrivibile sia alla clientela corporate che alla clientela retail, che dei conti vincolati (+ euro 83 milioni; +3,3%). In flessione i pronti contro termine passivi (– euro 554 milioni; –13,3%) a fronte di minori operazioni sul mercato "MTS Repo", per diminuite necessità di funding anche in virtù della riduzione del portafoglio titoli;
  • i titoli in circolazione ammontano a euro 5.688 milioni e risultano in contrazione di euro 3.162 milioni rispetto a fine 2015 (–35,7%). In particolare l'aggregato risente della contrazione dei pronti contro termine su titoli riacquistati (– euro 1.193 milioni, da euro 1,2 miliardi a euro 2 milioni) a seguito della scadenza delle relative operazioni, nonché della flessione dell'aggregato "Obbligazioni e titoli strutturati" (– euro 1.922 milioni; –31,7%). Quest'ultima riduzione è riconducibile all'effetto combinato dei seguenti fattori:
    • rimborso a fine gennaio 2016 di un EMTN per circa euro 1 miliardo;
    • rimborso a ottobre 2016 di un Covered Bond per circa euro 1 miliardo;
    • diverse scelte da parte dei sottoscrittori di prestiti obbligazionari retail (– euro 740 milioni circa) che hanno privilegiato una allocazione dei propri investimenti soprattutto verso prodotti di risparmio gestito;
    • emissione di Covered Bond per euro 750 milioni nel mese di giugno 2016.
  • le passività finanziarie valutate al fair value, rappresentate da prestiti obbligazionari strutturati collocati sulla clientela retail, che si attestano a euro 95 milioni e risultano in discesa rispetto a fine 2015 (– euro 35 milioni; –26,8%).

L'andamento della raccolta per controparte evidenzia il positivo andamento della raccolta da clientela retail (privati e aziende) che, nel corso del 2016, si incrementa di euro 1,8 miliardi (+6,7%), in virtù soprattutto della dinamica dei conti correnti. In contrazione invece la raccolta da clientela istituzionale per euro 3,0 miliardi circa, principalmente per la significativa contrazione della raccolta da pronti contro termine (– euro 1,7 miliardi dall'inizio dell'anno), giustificata dalle minori necessità di funding per la riduzione del portafoglio titoli, e per la scadenza a fine gennaio 2016 di un EMTN per circa euro 1 miliardo.

L'analisi trimestrale evidenzia una lieve flessione dell'aggregato della raccolta diretta rispetto al trimestre precedente (–0,2%) per le seguenti dinamiche:

  • incremento dei debiti verso clientela (+ euro 1.242 milioni, +4,2%), ascrivibile all'aumento della componente "core" dei conti correnti e depositi a risparmio (+ euro 482 milioni; +1,8%) e alla maggiore operatività nel trimestre sul mercato "MTS Repo" (+ euro 729 milioni; +25,3%);
  • diminuzione dei titoli in circolazione e passività finanziarie valutate al fair value (– euro 1.300 milioni; –18,4%) a seguito del rimborso di un Covered Bond avvenuto nel trimestre e delle scadenze dei pronti contro termine.

Raccolta diretta per controparte (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Conti correnti e depositi a risparmio
non vincolati
24.523.761 23.872.424 651.337 2,7 21.989.188 2.534.573 11,5
Depositi vincolati e altra raccolta a sca
denza
2.560.559 2.699.565 (139.006) –5,1 2.478.005 82.554 3,3
Titoli in circolazione 1.766.754 1.843.459 (76.705) –4,2 2.536.748 (769.994) –30,4
di cui subordinati 712.010 709.831 2.179 0,3 715.389 (3.379) –0,5
di cui CD 14.297 20.420 (6.123) –30,0 63.352 (49.055) –77,4
Passività finanziarie valutate al fair value 94.899 97.496 (2.597) –2,7 129.627 (34.728) –26,8
Raccolta diretta da clientela retail 28.945.973 28.512.944 433.029 1,5 27.133.568 1.812.405 6,7
Covered Bond e cartolarizzazioni 2.667.183 3.615.594 (948.411) –26,2 2.816.333 (149.150) –5,3
EMTN e passività subordinate 1.252.067 1.224.529 27.538 2,2 2.301.769 (1.049.702) –45,6
PCT verso Cassa Compensazione e
Garanzia
3.604.119 2.874.540 729.579 25,4 4.155.659 (551.540) –13,3
PCT su titoli propri riacquistati 1.754 301.754 (300.000) –99,4 1.194.440 (1.192.686) –99,9
Raccolta diretta da clientela istituzionale 7.525.123 8.016.417 (491.294) –6,1 10.468.201 (2.943.078) –28,1
Totale raccolta diretta 36.471.096 36.529.361 (58.265) –0,2 37.601.769 (1.130.673) –3,0

La quota di mercato del Gruppo nella raccolta diretta (esclusi i PCT verso controparti centrali) risulta pari all'1,65% (aggiornamento a novembre 2016), in lieve flessione rispetto a dicembre 2015 (1,66%).

La raccolta indiretta e il risparmio gestito

Al 31 dicembre 2016, il volume della raccolta indiretta con la clientela ordinaria, valutata ai valori di mercato, si attesta a euro 32.626 milioni, lievemente in ripresa rispetto a fine settembre 2016 (+ euro 109 milioni; + 0,3%) e in flessione rispetto al 31 dicembre 2015 (– Euro 1.434 milioni; 4,2%).

Raccolta indiretta da clientela ordinaria ai valori di mercato
(euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Fondi 13.697.068 13.254.943 442.125 3,3 12.593.870 1.103.198 8,8
Gestioni individuali(1) 2.070.118 2.105.127 (35.009) –1,7 2.291.262 (221.144) –9,7
Riserve assicurative 6.379.063 6.301.378 77.685 1,2 6.016.313 362.750 6,0
Totale risparmio gestito 22.146.249 21.661.448 484.801 2,2 20.901.445 1.244.804 6,0
Risparmio amministrato 10.479.577 10.855.175 (375.598) –3,5 13.158.758 (2.679.181) –20,4
Totale raccolta indiretta clientela ordinaria 32.625.826 32.516.623 109.203 0,3 34.060.203 (1.434.377) –4,2

(1) contiene: gestioni di patrimoni mobiliari, gestioni in quote di fondi e conti di liquidità

La contrazione dell'aggregato rispetto a fine 2015 sconta l'andamento del risparmio amministrato che si riduce di euro 2.679 milioni (–20,4%) a seguito dell'andamento dei mercati finanziari e della diminuzione dei titoli amministrati di clientela Corporate a marginalità nulla, oltre al processo di riallocazione da parte dei sottoscrittori verso il risparmio gestito.

Con riferimento invece al risparmio gestito (+ euro 1.245 milioni; +6% rispetto a fine 2015) l'aggregato beneficia di una raccolta netta positiva ancorché inferiore a quanto raccolto l'anno precedente. In particolare si segnala il buon andamento del comparto fondi (+ euro 1.103 milioni; +8,8%) e delle riserve assicurative (+ euro 363 milioni; +6%). In flessione invece le gestioni individuali per euro 221 milioni (–9,7%). La raccolta netta è risultata positiva nel 2016 per euro 1.055 milioni, ripartita per euro 758 milioni in quote di OICR/gestioni individuali e per euro 297 milioni in prodotti assicurativi.

La quota di mercato dei fondi del Gruppo a dicembre si conferma pari all'1,52%, in lieve incremento rispetto all'1,49% di dicembre 2015, mentre è in decremento quella sulla nuova raccolta assicurativa pari, a dicembre 2016 a 1,59% (2,12% a dicembre 2015).

Con riferimento alla composizione del patrimonio amministrato, si osserva rispetto a fine dicembre 2015 una crescita dell'incidenza dei titoli di stato (che rappresentano il 44,1% del totale, +3,4 p.p.) mentre si contrae l'incidenza delle obbligazioni (24,7%; –2,5 p.p.) e lievemente anche quello dell'azionario (31,3%; –0,9 p.p.).

Distribuzione patrimonio amministrato a dicembre 2016 Distribuzione patrimonio amministrato a dicembre 2015

La raccolta indiretta da clientela registra nel quarto trimestre del 2016 un lieve aumento di euro 109 milioni (+0,3% T/T) che deriva dalle seguenti dinamiche:

  • aumento della componente risparmio gestito, a seguito dell'incremento del comparto fondi (+ euro 442 milioni; +3,3%) e delle riserve assicurative (+ euro 78 milioni; +1,2%);
  • flessione del risparmio amministrato per euro 376 milioni (–3,5%). Nel trimestre è proseguito il trend dei mesi precedenti caratterizzato dal processo di riallocazione verso il risparmio gestito, dal negativo andamento dei mercati finanziari, oltre alla riduzione dei titoli amministrati di clientela Corporate a marginalità nulla.

Andamento trimestrale della raccolta indiretta (euro/mln)

I crediti verso clientela

Al 31 dicembre 2016, i crediti verso clientela del Gruppo BPM ammontano a euro 34.771 milioni, in aumento di euro 584 milioni (+1,7%) rispetto a fine 2015 e in crescita di euro 448 milioni rispetto a fine settembre 2016. Rispetto a fine 2015, l'aumento dell'aggregato è da attribuire principalmente all'incremento della voce mutui, che aumenta di euro 457 milioni (+ 2,8%), e dalla voce altri finanziamenti (+ euro 490 milioni) mediato dalla contrazione della voce conti correnti (– euro 335 milioni).

L'evoluzione dei crediti ha anche beneficiato della ripresa delle nuove erogazioni di mutui e prestiti rispetto alla fine del 2015 (+ 4%(1) circa sulla base dei dati gestionali), concentrate per lo più su clientela di qualità con basso rischio (ca. 78% del totale). In particolare, nel corso del 2016 le nuove erogazioni di mutui sono pari a euro 1.873 milioni, in lieve calo del –4,8% rispetto a fine 2015, mentre è significativo l'incremento dei prestiti (+euro 2.959 milioni) con le nuove erogazioni che segnano una crescita del 10,1%, per lo più ascrivibile all'aumento del comparto aziende e di Profamily.

Con riferimento all'andamento dei crediti per segmento – sulla base di elaborazioni interne su dati gestionali di fine periodo – si evidenziano le seguenti dinamiche rispetto a dicembre 2015:

  • a) in crescita l'aggregato dei crediti a privati (+2,8%);
  • b) in crescita i volumi dei crediti verso le aziende (+4,5%).

Evoluzione erogazione prestiti (dati progressivi) (euro/mln)

Evoluzione erogazione mutui (dati progressivi) (euro/mln)

Ripartizione dei crediti verso clientela (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C A B in valore in % C in valore in % Mutui 16.961.776 16.905.187 56.589 0,3 16.505.014 456.762 2,8 Altre forme tecniche 17.785.731 17.394.373 391.358 2,2 17.660.797 124.934 0,7 Conti correnti 2.825.006 2.982.846 (157.840) –5,3 3.160.116 (335.110) –10,6 Pronti contro termine 180.095 286.811 (106.716) –37,2 232.956 (52.861) –22,7 Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 1.543.841 1.502.989 40.852 2,7 1.510.931 32.910 2,2 Locazione finanziaria 174.980 166.971 8.009 4,8 196.463 (21.483) –10,9 Altri finanziamenti 9.425.817 8.836.449 589.368 6,7 8.936.107 489.710 5,5 Attività deteriorate 3.635.992 3.618.307 17.685 0,5 3.624.224 11.768 0,3 Totale impieghi a clientela 34.747.507 34.299.560 447.947 1,3 34.165.811 581.696 1,7 Titoli di debito 23.501 23.277 224 1,0 21.026 2.475 11,8 Totale crediti verso clientela 34.771.008 34.322.837 448.171 1,3 34.186.837 584.171 1,7

Con riferimento all'evoluzione degli impieghi ad aziende per settore merceologico (includendo sia le imprese di maggiori dimensioni che le PMI e le Small business), si registra al 31 dicembre 2016 un aumento rispetto a dicembre 2015 degli impieghi in quasi tutti i settori. In particolare si evidenzia: il settore dei servizi (+25,3%), la logistica e i trasporti (+10,7%) mentre all'interno del manifatturiero è significativo l'incremento nei settori dell'elettronica (+18,6%) e dell'agroalimentare (+11,8%) (Fonte: dati gestionali Sisba).

(1) Dal 1 gennaio 2015 è stata aggiornata la serie storica

La quota di mercato degli impieghi del Gruppo (esclusi i PCT verso controparti centrali) si attesta al 2,02% (aggiornamento a novembre 2016), in crescita rispetto al dato di dicembre 2015 (1,96%).

Impieghi aziende per sett. merceologico dicembre 2016 (peso in%)

(1) il comparto aziende include (imprese corporate, Pmi e Small business retail)

Rispetto al trimestre precedente i crediti verso clientela risultano in lieve aumento (+1,3%), grazie principalmente all'incremento degli altri finanziamenti (+ euro 589 milioni; +6,7%) e dei mutui (+ euro 57 milioni; +0,3%), mentre risulta in calo la voce conti correnti (– euro 158 milioni; –5,3%).

Impieghi aziende per sett. merceologico dicembre 2015 (peso in%)

La qualità del credito

Con riferimento ai crediti deteriorati i dati ABI relativi ed aggiornati a novembre 2016 rilevano una diminuzione delle sofferenze lorde pari allo 0,97% rispetto a dicembre 2015, attestandosi a euro 199,1 miliardi. Il rapporto delle sofferenze lorde sul totale degli impieghi si attesta al 10,5% confermando il dato del trimestre precedente, il più elevato rispetto all'ultimo ventennio (a dicembre 1996 era pari al 9,9%). Sempre a livello di sistema il rapporto delle sofferenze nette sul totale degli impieghi si attesta al 4,80% in decrescita nel confronto con il mese di dicembre (4,89%).

Sofferenze lorde (euro/mld)

Fonte ABI monthly e Banca d'Italia novembre 2016

Con riferimento ai dati del Gruppo Bipiemme, al 31 dicembre 2016 i crediti deteriorati lordi si attestano a euro 6.260 milioni, in aumento rispetto a dicembre 2015 (euro 5.997 milioni) ed evidenziano un aumento dell'incidenza rispetto agli impieghi che passa dal 16,3% di dicembre 2015 al 16,7% di dicembre 2016. L'incidenza delle sofferenze lorde si conferma su livelli più contenuti rispetto al sistema (9,3% rispetto al 10,5% del sistema). La dinamica dei deteriorati è ancora influenzata in larga parte dal comparto immobiliare sebbene mostri segnali di miglioramento. Il flusso dei nuovi deteriorati evidenzia infatti un trend in decelerazione rispetto al dato di fine 2015.

Nel dettaglio, si osservano i seguenti andamenti:

  • le sofferenze registrano un aumento nell'anno del 6,7%, attestandosi a euro 3.497 milioni. Come già menzionato il flusso delle nuove sofferenze risulta principalmente riconducibile al deterioramento dei crediti verso le aziende operanti nel settore immobiliare (precedentemente classificate nella categoria delle inadempienze probabili). L'incidenza delle sofferenze lorde sul totale degli impieghi di Gruppo si attesta al 9,3%, rispetto all'8,9% di fine 2015 ed in linea con il dato del trimestre precedente (9,3%);
  • le inadempienze probabili rilevano una crescita su base annua del 4,1% e si attestano a euro 2.730 milioni. L'incidenza delle inadempienze probabili lorde sul totale degli impieghi si attesta al 7,3% sostanzialmente in linea rispetto al dato di fine 2015 (7,1%);
  • le esposizioni scadute ammontano a euro 34 milioni e registrano un'importante contrazione pari al 66,2% rispetto al dato di fine 2015 (– euro 66 milioni), concentrata prevalentemente nel quarto trimestre del 2016 (–64,3%). Le esposizioni scadute presentano un'incidenza dello 0,1% sul totale degli impieghi di Gruppo, in riduzione rispetto al dato di fine 2015 (0,3%).

Crediti deteriorati lordi (euro/milioni)

Crediti deteriorati netti (euro/milioni)

Il grado di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 41,9% rispetto al 39,6% di dicembre 2015, sostenuto da un aumento generalizzato delle coperture dei crediti nei vari status.

In dettaglio:

  • il grado di copertura delle sofferenze si attesta al 54,7% in aumento rispetto al dato di dicembre 2015 (54,5%). I nuovi flussi a sofferenza sono ancora riconducibili prevalentemente al comparto immobiliare e pertanto caratterizzati in larga parte da crediti coperti da garanzie reali. Il livello di copertura si eleva al 60,2% al lordo degli stralci effettuati in passato sulle singole posizioni;
  • il grado di copertura delle inadempienze probabili si attesta al 25,9% in aumento rispetto a dicembre 2015 (22,1%);
  • il livello di copertura delle esposizioni scadute si attesta all'11,6% anch'esso in aumento rispetto al 9,3% di dicembre 2015.

Con riferimento ai crediti in bonis, si registra un aumento degli stock dell'1,8% rispetto al dato di dicembre 2015, confermando la dinamica positiva già evidenziata nel trimestre precedente. A trainare la crescita degli impieghi nel 2016 hanno contribuito principalmente il settore manifatturiero e quello dei servizi. Il grado di copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,49% rispetto allo 0,60% di dicembre 2015. Tale dinamica è riconducibile al remix del portafoglio crediti di fine anno: il deflusso di posizioni ad alto rischio verso la categoria dei deteriorati è stato completamente bilanciato dallo sviluppo dei crediti verso clientela caratterizzato da un contenuto profilo di rischio.

Copertura (in %) mar–15 giu–15 set–15 dic–15 mar–16 giu–16 set–16 dic–16
Totale crediti dubbi 38,3 39,3 39,5 39,6 40,1 40,5 40,7 41,9
Sofferenze 55,8 54,9 54,7 54,5 54,3 54,4 54,1 54,7
Inadempienze probabili 20,5 22,1 22,0 22,1 22,6 23,0 23,8 25,9
Esposizioni scadute 8,4 9,7 9,8 9,3 8,8 10,1 9,2 11,6
Crediti in bonis 0,69 0,67 0,64 0,60 0,56 0,55 0,53 0,49
Totale rettifiche su crediti 7,1 7,2 7,3 7,0 7,1 7,1 7,2 7,4
Qualità del credito (euro/000)
Crediti verso clientela 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni (A – B) Variazioni (A – C)
lordi A Incidenza % B Incidenza % C Incidenza % Assolute % Assolute %
di cui:
Attività deteriorate
6.260.448 16,7 6.099.857 16,5 5.997.174 16,3 160.591 2,6 263.274 4,4
a) Sofferenze 3.496.633 9,3 3.440.488 9,3 3.276.069 8,9 56.145 1,6 220.564 6,7
b) Inadempienze
probabili
2.730.202 7,3 2.565.167 6,9 2.621.568 7,1 165.035 6,4 108.634 4,1
c) Esposizioni scadute 33.613 0,1 94.202 0,3 99.537 0,3 (60.589) –64,3 (65.924) –66,2
di cui:
Crediti in bonis
31.287.097 83,3 30.869.434 83,5 30.747.953 83,7 417.663 1,4 539.144 1,8
Totale crediti lordi verso
clientela
37.547.545 100,0 36.969.291 100,0 36.745.127 100,0 578.254 1,6 802.418 2,2
Rettifiche di valore 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni (A – B) Variazioni (A – C)
complessive A Indice
copertura %
B Indice
copertura %
C Indice
copertura %
Assolute Delta %
indice di
copertura
Assolute Delta %
indice di
copertura
di cui:
Attività deteriorate
2.624.456 41,9 2.481.550 40,7 2.372.950 39,6 142.906 1,2 251.506 2,3
a) Sofferenze 1.913.247 54,7 1.862.755 54,1 1.785.478 54,5 50.492 0,6 127.769 0,2
b) Inadempienze
probabili
707.300 25,9 610.136 23,8 578.252 22,1 97.164 2,1 129.048 3,8
c) Esposizioni scadute 3.909 11,6 8.659 9,2 9.220 9,3 (4.750) 2,4 (5.311) 2,3
di cui:
Crediti in bonis
152.081 0,49 164.904 0,53 185.340 0,60 (12.823) –0,04 (33.259) –0,11
Totale rettifiche di
valore
2.776.537 7,4 2.646.454 7,2 2.558.290 7,0 130.083 0,2 218.247 0,4
Crediti verso clientela 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni (A – B) Variazioni (A – C)
netti A Incidenza % B Incidenza % C Incidenza % Assolute % Assolute %
di cui:
Attività deteriorate
3.635.992 10,5 3.618.307 10,5 3.624.224 10,6 17.685 0,5 11.768 0,3
a) Sofferenze 1.583.386 4,6 1.577.733 4,6 1.490.591 4,4 5.653 0,4 92.795 6,2
b) Inadempienze
probabili
2.022.902 5,8 1.955.031 5,7 2.043.316 6,0 67.871 3,5 (20.414) –1,0
c) Esposizioni scadute 29.704 0,1 85.543 0,2 90.317 0,3 (55.839) –65,3 (60.613) –67,1
di cui:
Crediti in bonis
31.135.016 89,5 30.704.530 89,5 30.562.613 89,4 430.486 1,4 572.403 1,9
Totale crediti netti verso
clientela
34.771.008 100,0 34.322.837 100,0 34.186.837 100,0 448.171 1,3 584.171 1,7

La posizione interbancaria netta

Lo sbilancio tra crediti e debiti verso banche al 31 dicembre 2016 presenta un saldo negativo di euro 5.200 milioni, in peggioramento sia rispetto allo sbilancio di dicembre 2015 (euro – 1.586 milioni) che rispetto a quello di settembre 2016 (euro – 1.168 milioni).

Tale andamento è in buona parte ascrivibile alla maggiore raccolta da banche centrali che, rispetto a fine settembre 2016, si incrementa a seguito dell'aumento dell'esposizione netta verso BCE di euro 2,8 miliardi circa rappresentati da fondi TLTRO – targeted longer term refinancing operations. Si ricorda che la Capogruppo nel mese di giugno ha rimborsato i fondi presi a prestito nelle operazioni di finanziamento TLTRO effettuate nelle aste del 2014 e del 2015 per complessivi euro 3.350 milioni e contemporaneamente ha ottenuto euro 3 miliardi nell'operazione TLTRO II di fine giugno, mentre nelle successive aste ha sottoscritto fondi per euro 0,5 miliardi a fine settembre ed euro 2,8 miliardi a fine dicembre. La raccolta da BCE per operazioni di mercato aperto, quindi, al 31 dicembre 2016 si attesta a euro 6,3 miliardi interamente rappresentati dai fondi TLTRO II.

La posizione interbancaria (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Crediti verso banche 2.185.297 2.128.135 57.162 2,7 1.224.717 960.580 78,4
Debiti verso banche 7.385.667 6.160.654 1.225.013 19,9 4.839.439 2.546.228 52,6
Totale (5.200.370) (4.032.519) (1.167.851) –29,0 (3.614.722) (1.585.648) –43,9

La posizione di liquidità

La posizione di liquidità del Gruppo si conferma solida e i principali indicatori si mantengono nei limiti previsti.

Il saldo netto di liquidità – che rappresenta la sommatoria delle attività stanziabili libere con i flussi in entrata e in uscita previsti in un dato orizzonte temporale – presenta al 31 dicembre 2016 un saldo positivo di euro 5.480 milioni, con riferimento ai flussi previsti ad 1 mese, da cui risulta un rapporto con il totale attivo pari al 10,7% (8,6% a fine dicembre 2015).

Il saldo di liquidità a tre mesi si assesta a euro 4.979 milioni con un'incidenza sul totale attivo pari al 9,7%.

Le attività stanziabili presso la Banca Centrale Europea ammontano a fine dicembre 2016 a euro 15,7 miliardi, in aumento rispetto al trimestre precedente (+ euro 0,6 miliardi circa) e risultano impegnate per euro 10,4 miliardi – di cui euro 6,3 miliardi per TLTRO e altre anticipazioni – mentre i restanti euro 5,3 miliardi sono rappresentati da attività libere.

Il fabbisogno dell'attività delle banche commerciali, che riflette lo sbilancio tra i volumi derivanti dall'operatività commerciale di raccolta e impiego con la clientela, si attesta a fine dicembre 2016 a euro 5,5 miliardi (dati gestionali), in lieve crescita sia rispetto al dato di dicembre 2015 (+ euro 0,2 miliardi) che nel confronto con settembre 2016 (+ euro 0,8 miliardi) per un incremento degli impieghi superiore alla raccolta con clientela commerciale.

Composizione totale attività eligible al 31 dicembre 2016

Composizione totale attività eligible al 31 dicembre 2015

Le attività finanziarie

Le attività finanziarie del Gruppo Bipiemme, al netto delle passività finanziarie, si attestano a euro 10.002 milioni, risultando in lieve flessione rispetto al dato di dicembre 2015 (– euro 165 milioni; –1,6%) e in aumento rispetto a fine settembre 2016 (+ euro 283 milioni; + 2,9%).

In dettaglio:

  • il saldo tra le attività finanziarie e le passività finanziarie di negoziazione, pari a euro 347 milioni al 31 dicembre 2016, risulta in calo di euro 268 milioni rispetto a dicembre 2015 (–43,6%) e di euro 270 milioni rispetto a settembre 2016 (–43,8%). Tale aggregato è in gran parte rappresentato dal portafoglio di negoziazione di Banca Akros, la cui operatività è costituita principalmente dall'attività di intermediazione, di market making e di gestione del rischio con strategie di copertura dinamica all'interno del sistema dei limiti operativi;
  • le attività finanziarie valutate al fair value ove sono classificati i titoli di debito strutturati e altri titoli di debito per i quali esiste una valutazione periodicamente rilevabile da fonti indipendenti – si attestano a euro 19 milioni, in contrazione rispetto a fine 2015 a seguito di rimborsi intervenuti nell'anno (– euro 56 milioni rispetto a fine 2015);
  • le attività finanziarie disponibili per la vendita si attestano a euro 9.633 milioni, in crescita sia rispetto a fine dicembre 2015 (+ euro 142 milioni; +1,5%) che rispetto a settembre 2016 (+ euro 597 milioni; +6,6%). Tale andamento è ascrivibile all'andamento del portafoglio titoli della Capogruppo.

Attività/Passività finanziarie del Gruppo: composizione (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Attività finanziarie di negoziazione 1.562.491 2.001.963 (439.472) –22,0 1.797.874 (235.383) –13,1
Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 23.974 (4.734) –19,7 75.543 (56.303) –74,5
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
9.633.116 9.036.135 596.981 6,6 9.491.248 141.868 1,5
Derivati di copertura attivi 44.835 111.134 (66.299) –59,7 40.638 4.197 10,3
Adeguamento di valore delle attività
finanziarie oggetto di copertura generica
(+ / –) 10.514 12.060 (1.546) –12,8 11.237 (723) –6,4
Totale attività finanziarie 11.270.196 11.185.266 84.930 0,8 11.416.540 (146.344) –1,3
Passività finanziarie di negoziazione 1.215.764 1.384.979 (169.215) –12,2 1.183.557 32.207 2,7
Derivati di copertura passivi 32.894 54.995 (22.101) –40,2 48.678 (15.784) –32,4
Adeguamento di valore delle passività
finanziarie oggetto di copertura generica
(+ / –) 19.941 26.597 (6.656) –25,0 18.086 1.855 10,3
Totale attività finanziarie nette 10.001.597 9.718.695 282.902 2,9 10.166.219 (164.622) –1,6

Composizione portafoglio attività finanziarie nette (euro/mln)

(*) Include principalmente i derivati di copertura

Con riferimento alla tipologia di titoli in portafoglio, al 31 dicembre 2016 le attività finanziarie sono composte per circa il 91% da obbligazioni (di cui euro 8.575 milioni relative al debito sovrano italiano).

I titoli di capitale e le quote OICR si attestano complessivamente nell'intorno dell'8%, mentre i contratti derivati – principalmente con finalità di copertura – sono di importo trascurabile.

Le immobilizzazioni

Al 31 dicembre 2016 l'aggregato delle immobilizzazioni, comprendente le partecipazioni e le attività materiali e immateriali, si colloca a euro 1.031 milioni, in calo sia rispetto a dicembre 2015 (–14%) che rispetto al 30 settembre 2016 (–15%).

La voce partecipazioni, pari a euro 232 milioni, risulta in calo rispetto a dicembre 2015 (– euro 110 milioni) e rispetto a fine settembre 2016 (– euro 113 milioni) per effetto della riclassifica, nel portafoglio AFS, della partecipazione in Anima Holding a seguito della disdetta del patto parasociale con Poste Italiane avvenuta ad ottobre 2016; inoltre, nell'esercizio si è registrato anche l'effetto della rivalutazione di SelmaBipiemme Leasing e delle cessioni di una quota della partecipazione in Anima Holding (che si riduce dal 16,85% al 14,67%) e del 5% della partecipazione in Etica SGR che passa da 24,44% al 19,44%.

Le attività materiali si attestano a euro 718 milioni, in diminuzione rispetto a dicembre 2015 (– euro 2,4 milioni; –0,3%) e in linea rispetto a fine settembre 2016 (+0,1%).

Le attività immateriali (costituite prevalentemente da software) si attestano a euro 82 milioni, in calo sia rispetto a dicembre 2015 (– euro 55 milioni) che rispetto a settembre 2016 (– euro 70 milioni) per effetto della svalutazione effettuata sul software (75,6 milioni) destinato ad essere dismesso a seguito dell'operazione di aggregazione con il Banco Popolare.

Immobilizzazioni composizione (euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Partecipazioni 231.677 344.377 (112.700) –32,7 342.145 (110.468) –32,3
Attività materiali 718.015 717.128 887 0,1 720.383 (2.368) –0,3
Attività immateriali 81.614 151.292 (69.678) –46,1 136.931 (55.317) –40,4
Totale Immobilizzazioni 1.031.306 1.212.797 (181.491) –15,0 1.199.459 (168.153) –14,0

Fondi a destinazione specifica

Al 31 dicembre 2016 i fondi a destinazione specifica ammontano a euro 572 milioni e sono costituiti per euro 440 milioni dal fondo per rischi e oneri e per i restanti euro 132 milioni dal fondo per il trattamento di fine rapporto del personale.

Il patrimonio netto e l'adeguatezza patrimoniale

Al 31 dicembre 2016 il patrimonio netto del Gruppo, comprensivo dell'utile di periodo di euro 72,7 milioni, si attesta a euro 4.364 milioni, in diminuzione rispetto a fine 2015 (–5,7%) e rispetto a fine settembre 2016 (–2,5%).

All'interno dell'aggregato, la contrazione delle riserve da valutazione rispetto a fine 2015 (– euro 199,5 milioni; –90,6%) e rispetto a fine settembre 2016 (– euro 96,4 milioni; –82,2%) è ascrivibile principalmente alla riduzione delle riserve da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita, nel quale sono ricomprese principalmente le riserve su titoli di stato italiani.

Patrimonio del gruppo: composizione (euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
1. Capitale 3.365.439 3.365.439 n.a. 3.365.439 n.a.
2. Sovrapprezzi di emissione n.a. 445 (445) –100,0
3. Riserve 906.099 905.078 1.021 0,1 753.717 152.382 20,2
4. (Azioni proprie) (621) (758) 137 18,1 (1.416) 795 56,1
5. Riserve da valutazione 20.809 117.188 (96.379) –82,2 220.255 (199.446) –90,6
6. Strumenti di capitale n.a. n.a.
7. Risultato di pertinenza del Gruppo 72.724 88.093 (15.369) n.s. 288.907 (216.183) –74,8
Totale 4.364.450 4.475.040 (110.590) –2,5 4.627.347 (262.897) –5,7

Riserve da valutazione del gruppo: composizione (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
75.516 178.711 (103.195) –57,7 272.351 (196.835) –72,3
Utili (perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
(62.647) (69.369) 6.722 9,7 (59.082) (3.565) –6,0
Copertura di flussi finanziari (3.165) (2.837) (328) –11,6 (4.429) 1.264 28,5
Quota delle riserve da valutazione
delle partecipazioni valutate
al patrimonio netto
(2.337) (2.759) 422 15,3 (2.027) (310) –15,3
Leggi speciali di rivalutazione 13.442 13.442 13.442
Totale 20.809 117.188 (96.379) –82,2 220.255 (199.446) –90,6

Il patrimonio di terzi

Al 31 dicembre 2016 il patrimonio di pertinenza di terzi ammonta a circa euro 1,3 milioni, in diminuzione di euro 19 milioni circa rispetto al 31 dicembre 2015 e di euro 7 milioni rispetto a fine settembre 2016. Nell'ambito del progetto di razionalizzazione del Gruppo Bipiemme avvenuto nel contesto dell'operazione di fusione con il Banco Popolare, Banca Popolare di Milano ha incrementato il possesso di azioni della Banca Popolare di Mantova arrivando a detenere, a fine 2016, il 96,74% del capitale sociale; inoltre, sono state acquisite le minoranze residue di Banca Akros (3,11%) portando l'interessenza al 100%.

Patrimonio di pertinenza di terzi: composizione (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
1. Capitale 133 1.424 (1.291) –90,7 2.363 (2.230) –94,4
2. Sovrapprezzi di emissione 1.005 2.134 (1.129) –52,9 11.893 (10.888) –91,5
3. Riserve 91 4.567 (4.476) –98,0 4.706 (4.615) –98,1
4. Azioni proprie n.a. n.a.
5. Riserve da valutazione 1 53 (52) –98,1 10 (9) –90,0
6. Strumenti di capitale n.a. n.a.
7. Utile del periodo di pertinenza di terzi 76 252 (176) n.s. 1.002 (926) –92,4
Totale 1.306 8.430 (7.124) –84,5 19.974 (18.668) –93,5

Riserve da valutazione di pertinenza di terzi: composizione (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Riserve da valutazione: attività finanziarie
disponibili per la vendita
2 106 (104) –98,1 58 (56) –96,6
Riserve da valutazione: utili (perdite)
attuariali su piani previdenziali a benefici
definiti
(1) (53) 52 98,1 (48) 47 97,9
Totale 1 53 (52) –98,1 10 (9) –90,0

Riserve da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita

Al 31 dicembre 2016 le riserve nette da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita – comprensive della quota di pertinenza di terzi – sono positive per euro 76 milioni, importo inferiore di euro 197 milioni rispetto al saldo registrato a fine 2015. Lo scostamento rispetto a dicembre sconta principalmente la flessione delle riserve sui titoli di debito italiani (– euro 171 milioni) per la movimentazione del portafoglio e il calo dei titoli di capitale (– euro 19 milioni) a seguito degli aggiornamenti valutativi relativi sia alle società quotate che non quotate.

Riserve da valutazione su attività disponibili per la vendita: composizione
(euro/000)
31.12.2016 Variazioni A – B
Valore lordo Effetto fiscale Valore netto Valore lordo Effetto fiscale
Valore netto
in valore in %
a1 a2 A = a1 – a2 b1 b2 B = b1 – b2
Titoli di debito di cui: 47.920 (15.847) 32.073 312.145 (103.228) 208.917 (176.844) –84,6
debito sovrano titoli italiani 47.736 (15.784) 31.952 302.904 (100.169) 202.735 (170.783) –84,2
altro 184 (63) 121 9.241 (3.059) 6.182 (6.061) –98,0
Titoli di capitale 35.546 (2.900) 32.646 56.051 (3.978) 52.073 (19.427) –37,3
Quote OICR 16.086 (5.287) 10.799 17.041 (5.622) 11.419 (620) –5,4
Totale riserva da
valutazione AFS
99.552 (24.034) 75.518 385.237 (112.828) 272.409 (196.891) –72,3

86 Relazione sulla gestione del Gruppo Bipiemme dell'esercizio 2016

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Al 31 dicembre 2016 il Common Equity Tier 1 Ratio si attesta all'11,48% (11,53% a dicembre 2015), il Tier 1 Capital Ratio all'11,84% (12,06% a dicembre 2015) e il Total Capital Ratio al 13,38% (14,33% a dicembre 2015). Le attività ponderate per il rischio (RWA), sono pari a euro 35.363 milioni al 31 dicembre 2016, superiori rispetto a fine 2015.

Si ricorda inoltre che i coefficienti patrimoniali, al momento, non beneficiano di eventuali effetti derivanti dall'adozione di modelli interni AIRB, per i quali è in corso il processo di validazione.

I risultati economici

Con riferimento ai valori economici complessivi, il 2016 si chiude con un utile netto di euro 72,7 milioni, che si confronta con un risultato di euro 288,9 milioni a dicembre 2015.

Al netto delle componenti non ricorrenti del 2016, che includono l'onere di euro 165 milioni per il fondo di solidarietà, il risultato "normalizzato" al netto delle imposte si attesta a euro 195,2 milioni.

Il margine di interesse – nel confronto con l'anno precedente – si conferma su livelli solo leggermente più contenuti (– euro 18,7 milioni; –2,3%) mentre il margine non da interesse è in calo (– euro 44,4 milioni; –5,2%) a seguito di minori commissioni nette (– euro 20,7 milioni; –3,4%), del risultato netto dell'attività finanziaria (– euro 10,7 milioni; –5,9%) e del risultato negativo delle partecipazioni al patrimonio netto (– euro 10,1 milioni; –31,1%).

Gli oneri operativi, al netto della già menzionata componente non ricorrente del fondo di solidarietà nonché dei contributi straordinari al fondo SRF e degli oneri legati all'operazione di fusione, evidenziano un trend in linea con l'anno precedente (–0,1%) mentre le rettifiche nette su crediti evidenziano una crescita del 22,8% (+ euro 78 milioni) a seguito dell'incremento dei livelli di copertura che raggiungono, al 31 dicembre 2016, il 41,9% del totale dei crediti deteriorati rispetto al 39,6% di fine 2015.

I proventi operativi

Al 31 dicembre 2016 i proventi operativi si attestano a euro 1.604,1 milioni, in lieve flessione rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente (–3,8%).

Tale risultato riflette principalmente i seguenti andamenti:

  • flessione del margine da interesse (– euro 18,7 milioni; –2,3%);
  • calo delle commissioni nette per circa euro 20,7 milioni (–3,4%);
  • riduzione degli altri proventi (– euro 23,6 milioni; –9,3%).

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a euro 788 milioni ed evidenzia una flessione rispetto all'anno precedente (– euro 18,7 milioni; –2,3%). Sulla base dei dati medi gestionali si osserva che la contrazione del margine commerciale (– euro 29,7 milioni) e del portafoglio titoli BPM (– euro 40,3 milioni) sono solo in parte compensati dal minor costo del funding istituzionale (+ euro 40,6 milioni) e dalla riduzione del costo del funding interbancario (+ euro 10,7 milioni), come dettagliato nel commento sul margine di interesse per business line.

Margine di interesse
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Interessi attivi e proventi assimilati 1.017.659 1.160.394 (142.735) –12,3
Interessi passivi e oneri assimilati (229.619) (353.648) 124.029 35,1
Totale margine di interesse 788.040 806.746 (18.706) –2,3

L'analisi del margine di interesse ripartito per business line, sulla base dell'allocazione gestionale degli interessi attivi e passivi ai vari segmenti di business, evidenzia le seguenti dinamiche:

  • margine commerciale: in discesa rispetto a dicembre 2015 di euro 29,7 milioni (–4,1%), passando da euro 721,1 milioni a euro 691,4 milioni. Tale andamento è ascrivibile all'effetto combinato della contrazione della forbice tra tassi attivi e passivi da 2,17% a 1,99% (–18 bps) e dell'incremento dei volumi intermediati;
  • margine treasury e investment banking: è pari a euro 144,5 milioni, in discesa di euro 38,1 milioni circa (–20,9%) rispetto al 2015, a seguito del minor contributo del portafoglio titoli di BPM (– euro 40,3 milioni), parzialmente compensato dal minor costo del funding interbancario (+ euro 10,7 milioni);
  • interessi passivi sulla raccolta istituzionale: nel corso del 2016 sono stati pari a euro 78,6 milioni in contrazione di euro 40,6 milioni rispetto a fine 2015 per il minor costo della raccolta (– 68 bps).

Nell'analisi dell'andamento del quarto trimestre 2016, il margine di interesse rimane sostanzialmente stabile rispetto al trimestre precedente con la crescita del margine treasury e investment banking (+ euro 4,2 milioni) e la riduzione di euro 1 milione del funding istituzionale che compensano il calo del margine commerciale (– euro 5,3 milioni) conseguente alla diminuzione della forbice tra tassi attivi e passivi.

La forbice dei tassi, nel quarto trimestre 2016, si attesta in media a 1,89% in flessione di 8 bps rispetto al trimestre precedente e di 23 bps rispetto al quarto trimestre 2015.

I tassi attivi si attestano a 2,19% e sono in riduzione di 12 bps rispetto al terzo trimestre 2016. Anche i tassi passivi proseguono la discesa registrando un livello medio pari allo 0,30% in calo di 4 bps rispetto allo 0,34% del trimestre precedente.

Nel quarto trimestre il tasso euribor a 3 mesi è sceso mediamente di 1 bps rispetto al terzo trimestre 2016, attestandosi a –0,31%.

Andamento del margine di interesse per business line (euro/mln)

Andamento trimestrale del margine di interesse (euro/mln)

2,92 2,77 2,67 2,58 2,53 2,38 2,31 2,19
2,17 2,22 2,15 2,12 2,10 2,00 1,97 1,89
0,75 0,60 0,52 0,46 0,43 0,38 0,34 0,30
1T 15 2T 15 3T 15 4T 15 1T 16 2T 16 3T 16 4T 16
tassi passivi tassi attivi forbice tassi

Margine non da interesse

Il margine non da interesse, pari a euro 816,1 milioni, registra al 31 dicembre 2016 una contrazione di euro 44,4 milioni (–5,2%) rispetto all'analogo periodo dell'anno precedente, determinato dalla discesa delle commissioni nette di euro 20,7 milioni, dalla riduzione del risultato netto dell'attività finanziaria (– euro 10,7 milioni), dal calo dell'aggregato utili/perdite da partecipazioni valutate al patrimonio netto (– euro 10,1 milioni) e degli altri oneri/proventi di gestione (– euro 2,8 milioni).

Margine non da interesse (euro/000)

Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Commissioni nette 585.254 605.996 (20.742) –3,4
Altri proventi: 230.833 254.475 (23.642) –9,3
Utile (perdita) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 22.457 32.577 (10.120) –31,1
Risultato netto dell'attività finanziaria 171.022 181.724 (10.702) –5,9
Altri oneri/proventi di gestione 37.354 40.174 (2.820) –7,0
Margine non da interesse 816.087 860.471 (44.384) –5,2

L'analisi trimestrale del margine non da interesse evidenzia un aumento, rispetto al terzo trimestre 2016, pari a euro 33,6 milioni circa (+19,4%). Tale andamento è riconducibile principalmente al risultato dell'attività finanziaria (+ euro 26,6 milioni rispetto al 3T) che beneficia del buon andamento dell'attività di negoziazione (+ euro 53 milioni) e della voce utili/perdite da cessione o riacquisto di attività/passività finanziarie (+ euro 18 milioni) che mitigano il valore negativo delle rettifiche/riprese di valore nette su AFS (– euro 51,1 milioni).

Risultano in crescita, nel quarto trimestre 2016, anche le commissioni nette (+ euro 5,3 milioni; +3,8%) principalmente a seguito di maggiori commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza (+ euro 8,3 milioni) mentre risultano in calo quelle sui servizi di incasso e pagamento (– euro 2,9 milioni).

Andamento trimestrale del margine non da interesse (euro/mln)

In lieve aumento anche l'aggregato composto dagli Utili/(perdite) delle partecipazioni al p.n e dagli altri oneri/proventi di gestione (+ euro 1,8 milioni).

Commissioni nette

Commissioni nette
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Commissioni attive 658.327 678.897 (20.570) –3,0
Commissioni passive (73.073) (72.901) (172) –0,2
Totale commissioni nette 585.254 605.996 (20.742) –3,4
Composizione:
garanzie rilasciate e ricevute 34.229 32.799 1.430 4,4
derivati su crediti n.a.
servizi di gestione, intermediazione e consulenza 289.073 306.721 (17.648) –5,8
servizi di incasso e pagamento 66.016 71.623 (5.607) –7,8
servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione n.a.
tenuta e gestione dei conti correnti 54.313 58.473 (4.160) –7,1
altri servizi 141.623 136.380 5.243 3,8
Totale commissioni nette 585.254 605.996 (20.742) –3,4

Le commissioni nette alla fine del 2016 risultano in diminuzione rispetto a dicembre 2015 di circa euro 20,7 milioni (–3,4%). Il risultato sconta principalmente la contrazione dei seguenti aggregati:

  • commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza (– euro 17,6 milioni) a seguito di minori commissioni attive di BPM e Banca Akros sia sul risparmio gestito (– euro 9 milioni circa) che sul risparmio amministrato (– euro 8 milioni circa);
  • commissioni su servizi di incasso e pagamento (– euro 5,6 milioni);
  • commissioni su servizi per gestione e tenuta dei conti correnti (– euro 4,2 milioni).

Sono invece in aumento le commissioni per altri servizi (+ euro 5,3 milioni) legate ai finanziamenti concessi e quelle per garanzie rilasciate e ricevute (+ euro 1,4 milioni).

Utili (perdite) delle partecipazioni valutate a patrimonio netto

Tale voce si attesta a euro 22,5 milioni, in diminuzione di euro 10,1 milioni rispetto a dicembre 2015 principalmente a causa del minor apporto da parte della partecipata Anima Holding, la cui interessenza è stata riclassificata negli AFS nell'ultimo trimestre 2016.

Risultato netto dell'attività finanziaria

Risultato netto dell'attività finanziaria
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Dividendi 15.714 13.065 2.649 20,3
Risultato netto dell'attività di negoziazione 49.382 37.937 11.445 30,2
Risultato netto dell'attività di copertura (47) (9.623) 9.576 99,5
Utili /perdite da cessione o riacquisto di attività/passività
finanziarie
185.459 187.999 (2.540) –1,4
Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al
fair value
(8.895) (5.136) (3.759) 73,2
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento: attività
finanziarie disponibili per la vendita
(70.591) (42.518) (28.073) –66,0
Totale risultato netto dell'attività finanziaria 171.022 181.724 (10.702) –5,9

Risultato netto dell'attività finanziaria: dettaglio per società (euro/000)

Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni in valore in % Banca Popolare di Milano 146.652 151.439 (4.787) –3,2 Banca Popolare di Mantova 33 (7) 40 n.s. Banca Akros 30.034 33.586 (3.552) –10,6 Elisioni/rettifiche di consolidamento (5.697) (3.294) (2.403) –73,0 Totale risultato netto dell'attività finanziaria 171.022 181.724 (10.702) –5,9

Il risultato netto dell'attività finanziaria si attesta a euro 171 milioni circa, in calo rispetto al risultato del 2015 (– euro 10,7 milioni;–5,9%). In dettaglio, all'interno dell'aggregato si evidenzia quanto segue:

  • i dividendi da società classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita e di negoziazione si attestano a euro 15,7 milioni in crescita rispetto a euro 13,1 milioni del 2015 (+20,3%);
  • il risultato netto dell'attività di negoziazione è positivo per euro 49,4 milioni, in aumento di euro 11,4 milioni rispetto a fine 2015 grazie alle plusvalenze maturate sull'operatività della Capogruppo in derivati su titoli di debito, su tassi d'interesse e su valute;
  • il risultato netto dell'attività di copertura risulta praticamente nullo rispetto al dato negativo per euro 9,6 milioni del 2015 su cui avevano, però, pesato le operazioni di copertura del rischio di tasso e di prezzo sui titoli di debito in portafoglio e sulle emissioni proprie;
  • l'utile da cessione o riacquisto di attività/passività finanziarie è pari a euro 185,5 milioni, in calo di euro 2,5 milioni rispetto allo stesso periodo del 2015, beneficiando dei realizzi su titoli di stato e di utili rivenienti da cessione di titoli di capitale tra cui è ricompreso l'effetto "aggiustamento prezzo" (euro 7,4 milioni) per la cessione della quota del 4% di ICBPI effettuata nel 2015;
  • risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: risulta negativo per euro 8,9 milioni a seguito delle svalutazioni su titoli di debito convertibili;
  • le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento riferite alle attività finanziarie disponibili per la vendita sono negative per euro 70,6 milioni rispetto al saldo negativo di euro 42,5 milioni di dicembre 2015 e comprendono la svalutazione per euro 40,1 milioni della partecipazione nel fondo Atlante.

Altri oneri e proventi di gestione

Gli altri oneri e proventi di gestione si attestano, al 31 dicembre 2016, a euro 37,4 milioni, in riduzione rispetto all'anno precedente (– euro 2,8 milioni; –7%) a seguito – tra l'altro – di minori recuperi di spese su conti correnti e depositi.

Gli oneri operativi

Al 31 dicembre 2016, l'aggregato degli oneri operativi – composto dalle spese amministrative e dalle rettifiche di valore nette sulle attività materiali ed immateriali – si attesta a circa euro 1.269,2 milioni, in aumento di euro 249,5 milioni (+24,5%) rispetto all'analogo periodo del 2015, a seguito principalmente dell'onere relativo al nuovo fondo di solidarietà (euro 165 milioni) e alla svalutazione del software (euro 75,6 milioni).

Oneri operativi: composizione (euro/000)

Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Spese amministrative: (1.113.555) (944.978) (168.577) –17,8
a) spese per il personale (775.296) (612.382) (162.914) –26,6
b) altre spese amministrative (338.259) (332.596) (5.663) –1,7
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (155.647) (74.773) (80.874) –108,2
Totale (1.269.202) (1.019.751) (249.451) –24,5

Oneri operativi: dettaglio per società (euro/000)

Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Banca Popolare di Milano (1.185.328) (937.665) (247.663) –26,4
Banca Popolare di Mantova (10.339) (10.401) 62 0,6
Banca Akros (56.650) (54.399) (2.251) –4,1
ProFamily (20.297) (20.573) 276 1,3
Altre società (3.333) (2.873) (460) –16,0
Elisioni/rettifiche di consolidamento 6.745 6.160 585 9,5
Totale oneri operativi (1.269.202) (1.019.751) (249.451) –24,5

Nel dettaglio, le spese per il personale, pari a euro 775,3 milioni, risultano in incremento di euro 163 milioni (+26,6%) rispetto a dicembre 2015 in quanto ricomprendono l'onere per il Fondo di Solidarietà siglato tra le parti in data 23 settembre 2016 e spesato nel 2016 per euro 165 milioni che consentirà di accedere su base volontaria al Fondo di Solidarietà a un massimo di 585 dipendenti del Gruppo Bipiemme, che avranno maturato i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2022.

Inoltre – sulla base dell'accordo sindacale approvato lo scorso 20 settembre 2016 – è stato contabilizzato l'onere (euro 7,3 milioni) relativo al nuovo stanziamento destinato al Fondo Pensione di Previdenza Bipiemme, che sostituisce la destinazione a favore dei dipendenti in servizio di un importo variabile, calcolato a valere sull'utile lordo, come da previsione statutaria.

Al netto dell'onere destinato al fondo di solidarietà 2016 nonché degli adeguamenti relativi al fondo di solidarietà precedente, il costo del personale registra un lieve incremento (+ euro 1,8 milioni; +0,3%).

Altre spese amministrative: composizione (euro/000)

Esercizio 2016
Esercizio 2015
Variazioni
in valore in %
Spese informatiche (77.912) (72.334) (5.578) –7,7
Spese per immobili e mobili (44.737) (46.720) 1.983 4,2
Fitti e canoni passivi (32.934) (34.204) 1.270 3,7
Altre spese (11.803) (12.516) 713 5,7
Spese per acquisto di beni e di servizi non professionali (54.540) (52.806) (1.734) –3,3
Spese per acquisto di servizi professionali (64.018) (52.041) (11.977) –23,0
Premi assicurativi (4.197) (3.780) (417) –11,0
Spese pubblicitarie (16.192) (21.953) 5.761 26,2
Imposte indirette e tasse (98.223) (102.168) 3.945 3,9
Altre (70.584) (67.763) (2.821) –4,2
Totale (430.403) (419.565) (10.838) –2,6
Riclassifica "recuperi di imposte" 83.569 86.969 (3.400) –3,9
Riclassifica contributo volontario FITD 8.575 8.575 n.a.
Totale (338.259) (332.596) (5.663) –1,7

Le altre spese amministrative ammontano a euro 338,3 milioni, in crescita di euro 5,7 milioni rispetto a fine dicembre 2015 (+1,7%). L'aggregato è stato ridotto dell'importo corrispondente alla quota recuperata di "imposte indirette e tasse". Inoltre, nell'esercizio 2016, il provento derivante dalla restituzione dei contributi relativi all'intervento a favore di TERCAS, effettuato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nei precedenti esercizi, è stato riclassificato dall'aggregato "rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni" a riduzione della voce "altre spese amministrative". In tal modo, ai fini della presentazione dei dati riclassificati, tale provento trova compensazione con l'onere iscritto fra le "Altre spese amministrative" (voce 180 b) – sostenuto per la contribuzione effettuata dallo Schema Volontario di Intervento – previsto dallo statuto del FITD sempre a favore di TERCAS.

Nell'aggregato, si segnalano i seguenti andamenti:

  • maggiori oneri per compensi a professionisti per euro 12 milioni che includono oneri straordinari relativi alla fusione con il Banco Popolare e alla trasformazione in S.p.A.;
  • maggiori costi per acquisto di beni e di servizi non professionali per euro 1,7 milioni che includono euro 3,7 milioni di attività specialistica legata al progetto di fusione;
  • maggiori oneri per "Spese informatiche" per euro 5,6 milioni principalmente per rinnovo canoni e acquisto di licenze di alcuni prodotti SW che precedentemente erano in locazione.

Presentano invece una contrazione i seguenti aggregati:

  • "Spese pubblicitarie" (– euro 5,8 milioni) per effetto delle minori spese rispetto al 2015 per campagne prodotti e delle iniziative promozionali;
  • "Spese per immobili e mobili" (– euro 2 milioni) a seguito di rinegoziazione di alcuni canoni immobiliari ed alla chiusura/trasferimenti agenzie.

Si segnala che nella sottovoce "Altre" è ricompreso l'onere dei contributi addizionali del Single Resolution Fund (SRF) che ha impattato per euro 28,8 milioni rispetto all'onere straordinario del 2015 per euro 39,7 milioni, a cui si aggiungono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) e al Deposit Guarantee Scheme (DGS) rispettivamente per euro 14,4 milioni (euro 13,2 milioni nel 2015) e euro 12,3 milioni (euro 5,9 milioni nel 2015).

Pertanto – al netto dei contributi per il SRF e il DGS nonché delle spese di fusione/trasformazione – le altre spese amministrative evidenziano una contrazione di euro 15 milioni circa (–5,5%).

Le rettifiche nette di valore su attività materiali ed immateriali si attestano a euro 155,6 milioni, in aumento rispetto a dicembre 2015 di circa euro 80,9 milioni in conseguenza soprattutto della svalutazione del software (euro 76 milioni circa) e dell'aumento degli investimenti effettuati nell'esercizio 2016.

L'analisi trimestrale degli oneri operativi evidenzia una riduzione, rispetto al terzo trimestre 2016, di euro 35 milioni (+8,7%).

Nel dettaglio, le spese del personale nel quarto trimestre 2016 si sono attestate a euro 154,3 milioni in calo di euro 151,9 milioni (–49,6%) rispetto al terzo trimestre 2016 nel quale, però, era stato contabilizzato l'onere straordinario del fondo di solidarietà pari ad euro 165 milioni.

Le altre spese amministrative evidenziano un aumento rispetto al trimestre precedente di euro 40,3 milioni, a seguito principalmente della contabilizzazione delle spese relative alla fusione/trasformazione (+ euro 18 milioni circa nell'ultimo trimestre) e del contributo addizionale per il SRF pari a euro 28,9 milioni.

Andamento trimestrale degli oneri operativi (euro/mln)

Rettifiche nette di valore, accantonamenti e altre voci

Le rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti ed altre operazioni si attestano a dicembre 2016 a euro 420,3 milioni, in crescita rispetto agli euro 342,2 milioni dell'analogo periodo del 2015 (+ euro 78 milioni; +22,8%). Tale risultato non include la ripresa di valore su crediti relativa all'intervento del Gruppo BPM a favore di Tercas FITD (euro 8,6 milioni), che era stata contabilizzata nella voce 130d. Per la composizione dell'aggregato si rinvia alla tabella sotto riportata.

Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione
(euro/000)
Operazioni/ Rettifiche di valore Riprese di valore Esercizio Esercizio Variazioni
Componenti
reddituali
Specifiche Di
portafoglio
Totale Specifiche Di
portafoglio
Totale 2016 2015 in valore in %
Crediti: (597.925) (14.758) (612.683) 151.466 46.588 198.054 (414.629) (332.218) (82.411) –24,8
Crediti verso banche (1.448) (1.448) 18 18 (1.430) 105 (1.535) n.a.
Crediti verso clientela (597.925) (13.310) (611.235) 151.466 46.570 198.036 (413.199) (332.323) (80.876) –24,3
Utili perdite da
cessione/riacquisto
crediti
(23.479) (23.479) 1.694 1.694 (21.785) (24.907) 3.122 12,5
Altre operazioni
finanziarie
(3.288) (1.236) (4.524) 18.950 1.737 20.687 16.163 14.889 1.274 8,6
Totale (624.692) (15.994) (640.686) 172.110 48.325 220.435 (420.251) (342.236) (78.015) –22,8

Il costo del credito, calcolato rapportando il valore annualizzato delle rettifiche nette di valore su crediti al volume dei crediti netti in essere, ha registrato una crescita da 100 bps del 31 dicembre 2015 a 121 bps del 31 dicembre 2016 (+21 bps). Per ulteriori dettagli si rinvia anche al paragrafo "La qualità del credito" inserito nella presente Relazione sulla Gestione.

L'analisi trimestrale delle rettifiche di valore su crediti e altre operazioni evidenzia, nel quarto trimestre 2016, un importo di euro 190 milioni, in aumento di euro 116 milioni rispetto al trimestre precedente per effetto delle maggiori coperture effettuate sui crediti deteriorati.

Il costo del credito presenta analoga dinamica, attestandosi su base trimestrale a 219 bps.

Andamento trimestrale delle Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti e altre operazioni (euro/mln) e del costo del credito annualizzato (bps)

L'accantonamento netto al fondo per rischi ed oneri presenta un saldo netto negativo di euro 30,3 milioni (a fronte di un saldo positivo di euro 10,8 milioni a fine dicembre 2015) e comprende, principalmente, euro 13 milioni circa come stima dell'onere relativo a rimborsi alla clientela e l'accantonamento per euro 10 milioni riferito ad oneri di integrazione.

Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti

Gli utili/perdite da partecipazioni ed investimenti si attestano, al 31 dicembre 2016, ad euro 141 milioni rispetto a euro 37,4 milioni del 2015, importo che includeva il maggior valore del patrimonio netto di SelmaBipiemme Leasing a seguito dell'intervenuta fusione con la partecipata Palladio Leasing.

L'importo di fine 2016 è composto principalmente dalle seguenti componenti:

  • l'effetto di aggiustamento prezzo relativo alla cessione del ramo d'azienda di Banca Depositaria effettuata nei precedenti esercizi (euro 1,5 milioni);
  • l'utile da cessione di una quota del 2,18% della partecipazione in Anima Holding (euro 9,7 milioni);
  • un ulteriore adeguamento del valore al patrimonio netto di SelmaBipiemme Leasing (euro 22,5 milioni) a seguito dell'avvenuta fusione con la società Teleleasing anch'essa parte del Gruppo Mediobanca;
  • l'utile da cessione di una quota del 5% detenuto in Etica SGR (euro 1 milione circa);
  • una ripresa di valore della partecipazione in Anima Holding (euro 108,7 milioni) conseguente alla riclassifica, intervenuta nell'ultimo trimestre 2016, della quota detenuta da BPM dalla voce "Partecipazioni" al portafoglio AFS.

Risultato netto

L'utile netto al 31 dicembre 2016 risulta pari a euro 72,8 milioni, in diminuzione di circa euro 217,1 milioni rispetto all'utile netto di euro 289,9 milioni di fine 2015. Il risultato netto di pertinenza della Capogruppo, dopo aver registrato un utile di pertinenza di terzi pari a euro 0,076 milioni, si attesta a euro 72,7 milioni rispetto all'utile netto di euro 288,9 milioni di dicembre 2015 (–74,8%).

Il rendiconto finanziario

Di seguito si riporta il rendiconto finanziario del Gruppo Bipiemme che, al 31 dicembre 2016, assorbe liquidità per euro 51,3 milioni, rispetto alla liquidità assorbita nell'esercizio 2015 pari a euro 22,1 milioni.

Nel corso del 2016, l'attività operativa ha generato liquidità per euro 132 milioni e in particolare si segnala che:

  • la gestione ha prodotto liquidità per euro 735 milioni, in lieve incremento rispetto all'anno scorso;
  • le attività finanziarie hanno assorbito liquidità per euro 1.548 milioni rispetto a euro 2.260 milioni assorbiti nel 2015;
  • le passività finanziarie hanno generato liquidità per euro 945 milioni rispetto ad una generazione di liquidità di euro 1.701 milioni di dicembre 2015, dovuto essenzialmente all'incremento della raccolta interbancaria.

L'attività di investimento ha complessivamente assorbito liquidità per euro 65 milioni circa, rispetto all'assorbimento di liquidità di euro 95 milioni dell'esercizio scorso, dovuta essenzialmente all'acquisto di attività materiali e immateriali.

Gruppo Bipiemme – Rendiconto finanziario (metodo indiretto)
(euro/000)
A. ATTIVITÀ OPERATIVA Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Gestione 734.622 728.276
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.547.537) (2.259.828)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 944.794 1.701.319
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 131.879 169.767
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata 29.410 8.790
2. Liquidità assorbita (94.812) (103.532)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (65.402) (94.742)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (117.742) (97.151)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (51.265) (22.126)

RICONCILIAZIONE

Voci di bilancio 31.12.2016 31.12.2015
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 300.714 322.840
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo (51.265) (22.126)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 0 0
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 249.449 300.714

Legenda: (+) generata (–) assorbita

Note informative sulle principali società del Gruppo Bipiemme

Per una più completa illustrazione del Gruppo Bipiemme viene di seguito fornita un'informativa sintetica in merito all'andamento dell'esercizio 2016 delle principali società che compongono il perimetro di consolidamento del Gruppo, illustrando, in particolare, le principali grandezze patrimoniali ed economiche, corredate da sintetiche note di commento.

Società consolidate integralmente

Banca Akros S.p.A.

Banca Akros – Stato patrimoniale riclassificato (euro/000)

Attività 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Cassa e disponibilità liquide 109 37 417 72 n.s. (308) –73,9
Attività finanziarie valutate al fair value e
derivati di copertura:
1.850.273 2.442.727 2.441.934 (592.454) –24,3 (591.661) –24,2
– Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
1.691.331 2.129.532 1.929.836 (438.201) –20,6 (238.505) –12,4
– Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Attività finanziarie disponibili per la
vendita
158.942 313.195 512.098 (154.253) –49,3 (353.156) –69,0
– Derivati di copertura 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Adeguamento di valore delle attività
finanziarie oggetto di copertura
generica
0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Crediti verso banche 745.209 669.493 672.523 75.716 11,3 72.686 10,8
Crediti verso clientela 459.878 578.723 522.581 (118.845) –20,5 (62.703) –12,0
Immobilizzazioni 39.436 38.736 38.926 700 1,8 510 1,3
Altre attività 29.460 26.779 28.971 2.681 10,0 489 1,7
Totale attività 3.124.365 3.756.495 3.705.352 (632.130) –16,8 (580.987) –15,7
Passività e Patrimonio Netto 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Debiti verso banche 558.005 1.082.098 1.461.709 (524.093) –48,4 (903.704) –61,8
Debiti verso clientela 1.096.788 937.445 667.986 159.343 17,0 428.802 64,2
Titoli in circolazione 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Passività finanziarie e derivati di
copertura:
1.203.703 1.465.034 1.309.688 (261.331) –17,8 (105.985) –8,1
– Passività finanziarie di negoziazione 1.203.703 1.465.034 1.309.688 (261.331) –17,8 (105.985) –8,1
– Passività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Derivati di copertura 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Adeguamento di valore delle passività
finanziarie oggetto di copertura
generica
0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Altre passività 48.096 50.788 43.101 (2.692) –5,3 4.995 11,6
Fondi a destinazione specifica 17.566 19.517 19.085 (1.951) –10,0 (1.519) –8,0
Capitale e riserve 194.160 197.431 187.213 (3.271) –1,7 6.947 3,7
Utile (Perdita) di periodo (+ / –) 6.047 4.182 16.570 1.865 44,6 (10.523) –63,5
Totale passività e patrimonio netto 3.124.365 3.756.495 3.705.352 (632.130) –16,8 (580.987) –15,7
Altre informazioni 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Raccolta indiretta clientela
(ai valori di mercato)
1.558.000 1.744.000 2.189.000 (186.000) –10,7 (631.000) –28,8
– di cui risparmio amministrato 782.000 959.000 1.287.000 (177.000) –18,5 (505.000) –39,2
– di cui risparmio gestito 776.000 785.000 902.000 (9.000) –1,1 (126.000) –14,0
Organico puntuale(
*)
250 254 255 (4) –1,6 (5) –2,0
Numero sportelli 1 1 1 0 0,0 0 0,0

(*) dipendenti + saldo distaccati + lavoratori interinali + Co.Co.Pro.

Dall'esame dei principali aggregati patrimoniali si evidenzia quanto segue:

  • le attività e le passività finanziarie sono costituite da titoli e da strumenti finanziari derivati il cui fair value è principalmente rappresentato da prezzi attinti da mercati attivi o determinato sulla base di parametri osservabili (livelli 1 e 2). La misura del VaR ("Value at Risk 99%, 1 giorno") regolamentare del portafoglio di negoziazione nel 2016 risulta pari, in media, a euro 0,52 milioni, stabile rispetto al precedente esercizio; la misura di VaR gestionale, che incorpora anche la componente di rischio emittente (Credit spread VaR), è pari in media a euro 0,9 milioni (euro 1,1 milioni nel 2015);
  • le variazioni nel saldo complessivo netto dei crediti e debiti verso banche e clientela riflettono, principalmente, l'intervenuta riduzione nel periodo nelle consistenze dei portafogli di strumenti finanziari di proprietà e recepiscono altresì gli effetti dell'operatività ordinaria in pronti contro termine e prestito titoli, svolta anche con banche del Gruppo, e dello scambio dei cash collateral con le controparti a garanzia delle esposizioni in derivati finanziari OTC;
  • il patrimonio netto al 31.12.2016 è pari a circa euro 200 milioni.

Al 31.12.2016 il Common Equity Tier 1 ratio risulta pari al 18,6%.

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Banca Akros – Conto economico riclassificato
(euro/000)
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
Valore %
Margine di interesse 9.661 18.203 (8.542) –46,9
Margine non da interesse: 52.170 62.313 (10.143) –16,3
– Commissioni nette 21.038 27.962 (6.924) –24,8
– Altri proventi: 31.132 34.351 (3.219) –9,4
– Dividendi da partecipazioni 0 0 0 n.a.
– Risultato netto dell'attività finanziaria 30.550 33.586 (3.036) –9,0
– Altri oneri/proventi di gestione 582 765 (183) –23,9
Proventi operativi 61.831 80.516 (18.685) –23,2
Spese amministrative: (51.423) (49.354) (2.069) –4,2
a) spese per il personale (28.659) (26.646) (2.013) –7,6
b) altre spese amministrative (22.764) (22.708) (56) –0,2
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (5.228) (5.045) (183) –3,6
Oneri operativi (56.651) (54.399) (2.252) –4,1
Risultato della gestione operativa 5.180 26.117 (20.937) –80,2
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti
e altre operazioni
1.346 (2.941) 4.287 n.a.
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 1.128 1.997 (869) 43,5
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti 0 0 0 n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte
7.654 25.173 (17.519) –69,6
Imposte sul reddito dell'operatività corrente (1.607) (8.603) 6.996 81,3
Risultato netto 6.047 16.570 (10.523) –63,5

L'esame dei principali aggregati economici evidenzia:

  • un margine di interesse positivo, in riduzione da euro 18,2 milioni nel 2015 a euro 9,7 milioni nell'esercizio 2016, in conseguenza, prevalentemente, della riduzione dei rendimenti dei portafogli obbligazionari di proprietà e delle relative consistenze medie;
  • un margine non da interesse positivo pari a euro 52,2 milioni, generato principalmente da:
    • flussi commissionali netti per euro 21 milioni (euro 28 milioni circa nel 2015), ottenuti con le caratteristiche attività di raccolta e negoziazione ordini sui mercati regolamentati, compresi i servizi di accesso ai mercati finanziari per conto della clientela professionale interconnessa, di sottoscrizione/collocamento di emissioni di titoli azionari e obbligazionari e, nel private banking, grazie alle gestioni patrimoniali individuali e alle commissioni generate dalla clientela amministrata;
    • un risultato netto dell'attività finanziaria pari a euro 30,6 milioni (euro 33,6 milioni nel 2015);
  • proventi operativi complessivi per euro 61,8 milioni (euro 80,5 milioni nel 2015);
  • oneri operativi complessivi per euro 56,7 milioni (euro 54,4 milioni del 2015), che recepiscono altresì, oltre alla seconda delle dieci quote ordinarie richieste, contribuzioni addizionali per complessivi euro 2,4 milioni da versare al Fondo Nazionale di Risoluzione;
  • un utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte (già dedotte le rettifiche di valore nette per il deterioramento dei crediti e gli accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri) pari a euro 7,7 milioni (euro 25,2 milioni nel 2015);
  • un utile netto di periodo pari a euro 6 milioni (euro 16,6 milioni nel 2015), dopo imposte corrispondenti a un tax rate prossimo al 21%.

Banca Popolare di Mantova S.p.A.

Banca Popolare di Mantova – Stato patrimoniale riclassificato
(euro/000)
Attività 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Cassa e disponibilità liquide 1.908 5.606 5.782 (3.698) –66,0 (3.874) –67,0
Attività finanziarie valutate al fair value
e derivati di copertura:
11.822 11.844 11.794 (22) –0,2 28 0,2
– Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
150 148 167 2 1,4 (17) –10,2
– Attività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Attività finanziarie disponibili per la
vendita
11.672 11.696 11.627 (24) –0,2 45 0,4
– Derivati di copertura 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Adeguamento di valore delle attività
finanziarie oggetto di copertura
generica
0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Crediti verso banche 12.338 5.348 7.142 6.990 130,7 5.196 72,8
Crediti verso clientela 533.397 520.713 504.863 12.684 2,4 28.534 5,7
Immobilizzazioni 7.510 7.544 7.842 (34) –0,5 (332) –4,2
Altre attività 17.965 12.556 15.000 5.409 43,1 2.965 19,8
Totale attività 584.940 563.611 552.423 21.329 3,8 32.517 5,9
Passività 31.12.2016 30.09.2016
31.12.2015
Variazioni A–B
Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Debiti verso banche 196.748 184.038 178.454 12.710 6,9 18.294 10,3
Debiti verso clientela 327.030 311.977 306.276 15.053 4,8 20.754 6,8
Titoli in circolazione 11.049 9.980 11.916 1.069 10,7 (867) –7,3
Passività finanziarie e derivati
di copertura:
164 164 198 0 0,0 (34) –17,2
– Passività finanziarie di negoziazione 164 164 198 0 0,0 (34) –17,2
– Passività finanziarie valutate al fair value 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Derivati di copertura 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
– Adeguamento di valore delle passività
finanziarie oggetto di copertura
generica
0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Altre passività 10.317 17.914 18.031 (7.597) –42,4 (7.714) –42,8
Fondi a destinazione specifica 660 678 879 (18) –2,7 (219) –24,9
Capitale e riserve 36.635 36.633 35.356 2 0,0 1.279 3,6
Utile (Perdita) di periodo (+ / –) 2.337 2.227 1.313 110 4,9 1.024 78,0
Totale passività e patrimonio netto 584.940 563.611 552.423 21.329 3,8 32.517 5,9
Altre informazioni 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Raccolta indiretta clientela
(ai valori di mercato)
168.422 163.705 181.009 4.717 2,9 (12.587) –7,0
– di cui risparmio amministrato 77.608 75.097 98.668 2.511 3,3 (21.060) –21,3
– di cui risparmio gestito 90.814 88.608 82.341 2.206 2,5 8.473 10,3
Organico puntuale(
*)
73 77 78 (4) –5,2 (5) –6,4
Numero sportelli 16 17 17 (1) –5,9 (1) –5,9

(*) dipendenti + saldo distaccati + lavoratori interinali + Co.Co.Pro.

Dall'analisi dei principali aggregati patrimoniali, si evidenzia quanto segue:

Al 31 dicembre 2016, i crediti verso clientela si attestano a circa euro 533,4 milioni, in incremento di euro 28,5 milioni (+5,7%) rispetto al 31 dicembre 2015 e di euro 12,7 milioni (+2,4%) rispetto a settembre 2016. Nel confronto con dicembre 2015 l'andamento è stato sostenuto principalmente dall'incremento della componente mutui per euro 33,6 milioni (+10,3%) parzialmente controbilanciato dalla riduzione della voce 'Altri finanziamenti' (– euro 5,7 milioni: – 6,6%). La Banca ha proseguito nella politica di frazionamento degli impieghi, aumentando la componente privati e PMI.

Al 31 dicembre 2016 l'aggregato "raccolta diretta" – composto dai debiti verso clientela e dai titoli in circolazione – si attesta a euro 338,1 milioni, in aumento di euro 19,9 milioni, (+6,3%) rispetto al 31 dicembre 2015 a seguito dell'aumento dei "debiti verso clientela" per euro 20,8 milioni (6,8%) che ha controbilanciato la discesa dei "titoli in circolazione" (– euro 0,9 milioni; –7,3%).

In dettaglio, confrontando l'aggregato rispetto a fine 2015, si evidenzia quanto segue:

  • i debiti verso clientela ammontano a euro 327 milioni, in crescita di euro 20,8 milioni (+6,8%), a seguito dell'incremento della componente "conti correnti e depositi a risparmio" (+6,8%);
  • i titoli in circolazione risultano pari a euro 11 milioni, in calo del 7,3% a seguito dei rimborsi effettuati nell'anno.

Al 31 dicembre 2016, il volume della "raccolta indiretta con la clientela ordinaria" valutata ai valori di mercato, si attesta a circa euro 168,4 milioni, in diminuzione rispetto al 31 dicembre 2015 di euro 12,6 milioni (–7,0%) e in aumento rispetto a settembre 2016 di euro 4,7 milioni (+2,9%).

Il risparmio gestito si attesta a euro 90,8 milioni, in aumento di euro 8,5 milioni (+10,3%) rispetto a fine 2015, grazie soprattutto al risultato positivo delle riserve assicurative, mentre il risparmio amministrato si attesta a euro 77,6 milioni, in diminuzione di euro 21,1 milioni rispetto a dicembre 2015 mentre è aumentato rispetto a settembre 2016 (+ euro 2,5 milioni; +3,3%).

Al 31 dicembre 2016, il patrimonio netto, comprensivo dell'utile di esercizio si attesta a euro 39 milioni, in aumento di euro 2,3 milioni circa rispetto a fine 2015 a seguito principalmente dell'imputazione a riserve dell'utile dell'esercizio 2015.

Il totale del capitale e delle riserve raggiunge euro 36,6 milioni di cui euro 30,9 milioni per sovrapprezzi di emissione.

La posizione patrimoniale della Banca Popolare di Mantova al 31 dicembre 2016 evidenzia un Total Capital Ratio pari a 9,02% che si posiziona al di sopra sia del minimo regolamentare richiesto per il 2015 (8,625%) sia del Trigger del Risk Appetite Framework (8,70%).

Banca Popolare di Mantova – Conto economico riclassificato
(euro/000)
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
Valore %
Margine di interesse 11.709 11.934 (225) –1,9
Margine non da interesse: 5.629 5.585 44 0,8
– Commissioni nette 4.928 4.794 134 2,8
– Altri proventi: 701 791 (90) –11,4
– Dividendi da partecipazioni 0 0 0 n.a.
– Risultato netto dell'attività finanziaria 33 (7) 40 n.a.
– Altri oneri/proventi di gestione 668 798 (130) –16,3
Proventi operativi 17.338 17.519 (181) –1,0
Spese amministrative: (9.465) (9.535) 70 0,7
a) spese per il personale (5.366) (5.338) (28) –0,5
b) altre spese amministrative (4.099) (4.197) 98 2,3
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (874) (867) (7) –0,8
Oneri operativi (10.339) (10.402) 63 0,6
Risultato della gestione operativa 6.999 7.117 (118) –1,7
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti
e altre operazioni
(3.424) (5.090) 1.666 32,7
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (13) 36 (49) n.a.
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti 0 0 0 n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 3.562 2.063 1.499 72,7
Imposte sul reddito dell'operatività corrente (1.225) (750) (475) –63,3
Risultato netto 2.337 1.313 1.024 78,0

I proventi operativi al 31 dicembre 2016 si attestano a euro 17,3 milioni, in lieve diminuzione di euro 181 mila (–1%) rispetto all'anno precedente, per effetto della diminuzione del margine di interesse (– euro 225 mila) e degli altri oneri/ proventi di gestione (– euro 130 mila; –16,3%) in parte compensati dall'aumento delle commissioni nette (+ euro 134 mila) e del risultato netto dell'attività finanziaria' (+ euro 40 mila).

Nel dettaglio:

  • il margine di interesse si attesta alla fine 2016 a euro 11,7 milioni evidenziando una flessione di euro 225 mila (–1,9%) rispetto a dicembre 2015 anche a seguito della contrazione del margine commerciale compensato dal minor costo del funding presso la Capogruppo;
  • il margine non da interesse al 31 dicembre 2016 si attesta a euro 5,6 milioni, in leggero incremento rispetto all'analogo periodo del 2015 (+ euro 44 mila; + 0,8%). Tale risultato riflette l'incremento delle commissioni nette (+ euro 134 mila; +2,8%) e del risultato dell'attività finanziaria (+ euro 40 mila), in parte compensati dalla riduzione degli altri oneri/proventi di gestione (–euro 130 mila; –16,3%).

Al 31 dicembre 2016, l'aggregato degli oneri operativi – composto dalle altre spese amministrative e dalle rettifiche di valore nette sulle attività materiali ed immateriali – si attesta a euro 10,3 milioni, in lieve riduzione rispetto a dicembre 2015 (– euro 63 mila; –0,6%).

Nel dettaglio:

  • le spese per il personale si attestano, al 31 dicembre 2016 a euro 5,4 milioni, sostanzialmente stabili rispetto all'anno precedente (+ euro 28 mila; +0,5%);
  • le altre spese amministrative si attestano a euro 4,1 milioni in diminuzione del 2,3% rispetto a dicembre 2015, principalmente per effetto dei maggiori "recuperi di imposte" e del provento derivante dalla restituzione dei contri-

buti del Fondo Interbancario Tutela depositi per euro 81 mila. Inoltre la voce 'Altre' che evidenzia un valore positivo di euro 26 mila, ricomprende il contributo ordinario di euro 51 mila, previsto dalla regolamentazione europea relativa agli interventi di risanamento e risoluzione degli enti creditizi (c.d. "bail–in"), il contributo ordinario DGS per euro 101 mila e il contributo addizionale SRF per euro 102 mila per un totale di euro 253 mila, interamente compensati da recuperi derivanti dallo storno di competenze di esercizi precedenti.

L'analisi delle singole poste evidenzia per contro, una riduzione delle 'Spese informatiche' (–euro108 mila; –21,5%) che solo in parte compensa l'incremento delle 'Spese per acquisto di beni e di servizi non professionali' (+ euro 241 mila;+12,6%), delle 'Spese per acquisto di servizi professionali' (+ euro 100 mila; + 34,5%), delle 'Spese per immobili e mobili' (+ euro 64 mila; + 8,3%) e delle 'Spese pubblicitarie' (+ euro 26 mila; +14,1%).

Il rapporto tra oneri operativi e proventi operativi (cost income) si attesta al 59,6% in crescita di 25 bps rispetto a 59,38% di dicembre 2015.

Le rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti ed altre operazioni si attestano a dicembre 2016 a euro 3,4 milioni circa, in flessione rispetto agli euro 5,1 milioni dell'analogo periodo del 2015 (– euro 1,7 milioni circa; –32,7%).

Il costo del credito, calcolato rapportando il valore annualizzato delle rettifiche nette di valore su crediti al volume dei crediti netti in essere, ha registrato una riduzione da 101 bps del 31 dicembre 2015 a 64 bps del 31 dicembre 2016 (– 37 bps).

Dopo aver registrato imposte per euro 1,2 milioni, l'esercizio 2016 si chiude con un risultato netto positivo di euro 2,3 milioni circa, in netta crescita rispetto all'utile di euro 1,3 milioni di dicembre 2015.

ProFamily S.p.A.

ProFamily – Stato Patrimoniale riclassificato (euro/000)
----------------------------------------------- -- ------------
Attività 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Cassa e disponibilità liquide 1 0 0 1 n.a. 1 n.a.
Attività finanziarie valutate al fair value e
derivati di copertura
0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Crediti verso banche 6.019 692 4.318 5.327 n.s. 1.701 39,4
Crediti verso clientela 1.112.118 1.076.069 996.450 36.049 3,4 115.668 11,6
Immobilizzazioni 4.133 4.077 4.649 56 1,4 (516) –11,1
Altre attività 10.638 10.319 10.672 319 3,1 (34) –0,3
Totale attività 1.132.909 1.091.157 1.016.089 41.752 3,8 116.820 11,5
Passività e patrimonio netto 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Debiti verso banche 1.041.130 1.002.895 937.346 38.235 3,8 103.784 11,1
Debiti verso clientela 2.909 3.092 4.850 (183) –5,9 (1.941) –40,0
Titoli in circolazione 0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Passività finanziarie e derivati di
copertura
0 0 0 0 n.a. 0 n.a.
Altre passività 14.364 13.319 11.554 1.045 7,8 2.810 24,3
Fondi a destinazione specifica 1.705 1.888 1.810 (183) –9,7 (105) –5,8
Capitale e riserve 60.529 60.529 54.861 0 0,0 5.668 10,3
Utile (Perdita) di periodo (+ / –) 12.272 9.434 5.668 2.838 30,1 6.604 116,5
Totale passività e patrimonio netto 1.132.909 1.091.157 1.016.089 41.752 3,8 116.820 11,5
Altre informazioni 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Organico puntuale(
*)
103 104 93 –1 –1,0 10 10,8
Numero sportelli 42 41 33 1 2,4 9 27,3

(*) dipendenti + saldo distaccati + lavoratori interinali + Co.Co.Pro.

Dall'esame dei principali aggregati patrimoniali si evidenzia quanto segue:

  • il totale dell'attivo raggiunge complessivamente euro 1.133 milioni, in incremento rispetto a euro 1.016 milioni di fine 2015. Per il 98% è composto dalla voce crediti verso la clientela che ammonta ad euro 1.112 milioni, in crescita dell'11,6% rispetto a dicembre 2015, ed include principalmente i finanziamenti in essere erogati alla clientela;
  • le altre attività ammontano a euro 10,6 milioni e contengono principalmente euro 7,2 milioni di attività fiscali;
  • i debiti verso banche, che ammontano a euro 1.041 milioni, sono interamente verso la Capogruppo e riconducibili ad utilizzi di linee di credito a fronte dei finanziamenti erogati;
  • le altre passività di euro 14,3 milioni contengono principalmente le fatture da ricevere per euro 6,9 milioni e debiti verso società del Gruppo per euro 1,9 milioni;
  • il patrimonio netto è pari complessivamente ad euro 72,8 milioni ed è composto da un capitale sociale di euro 50 milioni, da euro 10,5 milioni di riserve e da un utile dell'esercizio in corso che ammonta a euro 12,3 milioni.
ProFamily – Conto economico riclassificato
(euro/000)
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
Valore %
Margine di interesse 39.180 34.293 4.887 14,3
Margine non da interesse: 6.360 3.223 3.137 97,3
– Commissioni nette 4.110 642 3.468 n.a.
– Altri proventi: 2.250 2.581 (331) –12,8
– Dividendi da partecipazioni 0 0 0 n.a.
– Risultato netto dell'attività finanziaria 0 0 0 n.a.
– Altri oneri/proventi di gestione 2.250 2.581 (331) –12,8
Proventi operativi 45.540 37.516 8.024 21,4
Spese amministrative: (18.695) (18.253) (442) –2,4
a) spese per il personale (8.081) (7.380) (701) –9,5
b) altre spese amministrative (10.614) (10.873) 259 2,4
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (1.602) (2.320) 718 30,9
Oneri operativi (20.297) (20.573) 276 1,3
Risultato della gestione operativa 25.243 16.943 8.300 49,0
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti
e altre operazioni
(6.998) (8.689) 1.691 19,5
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (235) (88) (147) –167,0
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti 0 0 0 n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 18.010 8.166 9.844 120,5
Imposte sul reddito dell'operatività corrente (5.738) (2.498) (925) –37,0
Risultato netto 12.272 5.668 2.898 51,1

L'esame dei principali aggregati economici evidenzia quanto segue:

  • i proventi operativi dell'esercizio 2016 raggiungono euro 45,5 milioni, in incremento di euro 8,0 milioni rispetto all'esercizio precedente, a seguito dell'aumento sia del margine di interesse (+ euro 4,9 milioni) – in incremento per il minor costo della raccolta – che delle commissioni nette (+ euro 3,5 milioni) per l'incremento dei volumi erogati nel settore auto di circa il 60%;
  • le rettifiche di valore su crediti ammontano a euro 7 milioni. Il dato è in forte riduzione rispetto al 2015 (– euro 1,7 milioni), a seguito di una maggiore efficacia dell'attività di recupero crediti. Si evidenzia che nel dicembre 2016 le percentuali di svalutazione sono state ricalibrate sulla base di un'analisi delle performance del portafoglio dei crediti su un orizzonte temporale di 3 anni;
  • il totale delle spese amministrative sostenute dalla società nell'anno ammonta a euro 18,7 milioni, in incremento rispetto ad euro 18,3 milioni del 2015. In particolare:
    • le spese per il personale sono pari ad euro 8,1 milioni, di cui euro 6,8 milioni riferibili interamente al personale dipendente;
    • le altre spese amministrative ammontano a euro 10,6 milioni. La componente principale è rappresentata dai compensi professionali e servizi di terzi che ammontano a euro 4,1 milioni, ed includono principalmente i servizi consortili erogati dalla Capogruppo e i servizi in outsourcing relativi all'attività degli enti esterni di recupero, back-office, contact center, help-desk e archiviazione digitale;
  • l'utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte ammonta complessivamente a euro 18,0 milioni, in miglioramento rispetto all'utile di euro 8,2 milioni di fine esercizio 2015. Le imposte sul reddito risultano pari a euro 5,7 milioni;
  • l'utile netto del periodo ammonta a euro 12,3 milioni rispetto all'utile di euro 5,7 milioni dell'esercizio precedente. Tale risultato è dovuto all'incremento dei volumi erogati alla clientela, alla progressiva riduzione del costo del funding ed al mantenimento del portafoglio su ottimi livelli qualitativi.

Operazioni con parti correlate

Come noto, la disciplina delle operazioni con parti correlate mira a presidiare il rischio che l'appartenenza o comunque la vicinanza ai centri decisionali della società da parte di taluni soggetti (cc.dd. "parti correlate") possa compromettere l'imparzialità delle decisioni aziendali e il perseguimento esclusivo dell'interesse della società, con possibili distorsioni nel processo di allocazione delle risorse, esposizione della stessa società a rischi non adeguatamente misurati o presidiati, potenziali danni per l'azienda e i suoi stakeholders.

In proposito, il Gruppo Bipiemme si è dotato di apposita normativa interna, approvando il "Regolamento del processo parti correlate e soggetti connessi" (di seguito il "Regolamento"), redatto ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale della Banca d'Italia in materia di soggetti collegati (circolare n. 263/2006, titolo V, capitolo 5) e del regolamento della Consob sulle operazioni con parti correlate (delibera n. 17221 del 12.3.2010 e successive modifiche), nonché ai sensi dell'articolo 136 del Testo Unico Bancario (TUB), e disponibile sul sito internet www.gruppobpm.it (cui si rinvia per la dettagliata descrizione).

Tale Regolamento di Gruppo in particolare:

  • i. individua i criteri per l'identificazione delle parti correlate e i soggetti connessi del Gruppo (di seguito, complessivamente, i "Soggetti Collegati");
  • ii. definisce i limiti quantitativi per l'assunzione di attività di rischio da parte del Gruppo Bancario nei confronti dei Soggetti Collegati, determinando le relative modalità di calcolo, disciplinando, nel contempo, il sistema dei controlli interni sulle operazioni con Soggetti Collegati;
  • iii. stabilisce le modalità con cui si istruiscono e si approvano le operazioni con i Soggetti Collegati, differenziando fra operazioni di minore e di maggiore rilevanza, e definendo in tale contesto il ruolo e l'intervento dei Consiglieri Indipendenti;
  • iv. individua i casi di esenzione e deroghe per alcune categorie di operazioni con Soggetti Collegati;
  • v. disciplina gli eventuali obblighi informativi (anche contabili) verso il pubblico conseguenti l'effettuazione di operazioni con parti correlate.

A corredo del citato Regolamento (recepito singolarmente dalle società del Gruppo), sono state (i) predisposte apposite disposizioni applicative dirette, fra l'altro, a definire aspetti afferenti alla corretta gestione dell'operatività con parti correlate, a ottimizzare il monitoraggio e la gestione delle relative posizioni da parte degli operatori, nonché a individuare gli specifici livelli di competenza autorizzativa; (ii) raccolte e portate a definizione in un testo organico (disponibile sul sito internet www.gruppobpm.it, cui si rinvia per i dettagli) le politiche interne in materia di controlli sulle attività di rischio e sui conflitti di interesse nei confronti dei soggetti collegati adottate dal Gruppo.

Precisati sopra, pertanto, il quadro normativo generale e l'impianto regolamentare interno al Gruppo in materia di "soggetti correlati" vigente nel corso dell'esercizio 2016, si segnala che – con particolare riferimento alle operazioni di finanziamento (attività preminenti nell'operatività della Banca) – le procedure informatiche utilizzate permettono, fra l'altro, la rilevazione immediata – e il conseguente accentramento automatico presso le competenti strutture di sede – di tutte le operazioni di affidamento a favore di soggetti rientranti nella nozione di parte correlata.

Tutto ciò evidenziato a livello generale, in relazione all'esercizio 2016 e in particolare ai rapporti intercorsi tra la Banca e le società controllate e collegate, nonché con le altre parti correlate, si fa presente che gli stessi risultano posti in essere nell'ambito dell'ordinaria operatività della Banca e regolati alle condizioni praticate sul mercato per le specifiche operazioni ovvero, ove non esistenti, secondo un'adeguata remunerazione dei costi di produzione dei servizi prestati.

In particolare, sotto questo profilo, si fa presente che – fermo quanto sotto specificato – nell'esercizio 2016:

non si sono rilevate operazioni con parti correlate di carattere atipico o inusuale né tali da avere effetti sulla salvaguardia del patrimonio aziendale o sulla completezza e correttezza delle informazioni, anche contabili, relative all'emittente, o che comunque abbiano fatto configurare specifici obblighi in capo alla Banca di informativa al mercato ai sensi della vigente normativa Consob;

  • sono stati oggetto di delibera consiliare come previsto dal regolamento interno in materia di fidi gli affidamenti, indipendentemente dall'importo, a società controllate, collegate e anche solo partecipate (ferme restando, ove applicabili, le disposizioni in materia di parti correlate/soggetti collegati contenute nella normativa interna pro tempore vigente);
  • sono state altresì oggetto di delibera consiliare approvate all'unanimità dai componenti l'organo di amministrazione, con l'astensione degli interessati, e con il voto favorevole di tutti i membri dell'organo di controllo – le operazioni effettuate direttamente o indirettamente (e, quindi, tra l'altro, anche per il tramite di "stretti familiari") con soggetti rientranti nell'ambito di applicazione dell'articolo 136 TUB ("Obbligazioni degli esponenti bancari");

a livello di singole operazioni:

  • anche ai fini del generale processo di razionalizzazione del Gruppo Bipiemme e nel contesto del percorso avviato in relazione al progetto di fusione ("fusione") fra Banca Popolare di Milano S.c.ar.l. ("BPM") e Banco Popolare S.C. (fusione perfezionatasi il 1° gennaio 2017 con la costituzione di una nuova Banca Capogruppo denominata Banco BPM S.p.A.), BPM nel secondo semestre del 2016 ha concordato, con i maggiori azionisti di minoranza della controllata Banca Popolare di Mantova S.p.A. ("BP Mantova") e soggetti loro riferibili, l'acquisto ("Acquisizione") delle relative partecipazioni di minoranza (complessivamente rappresentanti circa il 30% del capitale sociale della BP Mantova alla data dell'Acquisizione). I soci di minoranza della BP Mantova erano censiti all'epoca quali parti correlate e, pertanto, sotto questo profilo, sono stati attivati gli specifici presidi previsti dalla normativa vigente (anche aziendale) in tema di "parti correlate e soggetti connessi". Verificati gli specifici presupposti, l'Acquisizione è risultata qualificabile per BPM come operazione di "minore rilevanza", soggetta pertanto agli adempimenti procedurali normativamente previsti in questi casi. Inoltre, in data 12 dicembre 2016 l'Assemblea straordinaria degli azionisti di BP Mantova ha deliberato l'aumento di capitale sociale per complessivi Euro 4 miliardi (comprensivo di sovrapprezzo) mediante emissione di complessive n. 125.498.070 nuove azioni ordinarie senza spettanza del diritto di opzione in quanto destinate a essere sottoscritte e liberate da BPM mediante un conferimento in natura (il "Conferimento"), a favore di BP Mantova del ramo di azienda composto dall'intera rete degli sportelli bancari facenti capo a BPM, che ricomprende tutte le attività e passività strettamente connesse ai rapporti e all'operatività con la clientela BPM. L'operazione di aumento di capitale sociale si è configurata come operazione con parti correlate. Sotto questo profilo, sono stati pertanto attivati gli specifici presidi previsti dalla normativa vigente (anche aziendale) in tema di "parti correlate e soggetti connessi". Verificati gli specifici presupposti, l'operazione ha beneficiato, per quanto attiene BPM, delle esenzioni normativamente previste, in quanto effettuata con società controllata e in cui non ricorrono significativi interessi di altri soggetti collegati;
  • in data 27 dicembre 2016 la Banca ha comprato da Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ("Fondazione CRAL") – qualificata all'epoca come "parte correlata" di BPM in quanto partner strategico – la quota di capitale sociale da quest'ultima detenuta nella controllata Banca Akros S.p.A., pari al 3,11% del capitale sociale della stessa controllata. Sotto questo profilo, sono stati pertanto attivati gli specifici presidi previsti dalla normativa vigente (anche aziendale) in tema di "parti correlate e soggetti connessi". Verificati gli specifici presupposti, l'operazione sopra indicata è risultata qualificabile come operazione di "minore rilevanza" per BPM soggetta pertanto agli adempimenti procedurali normativamente previsti in questi casi.

Con riferimento agli obblighi in materia di informazione contabile periodica di cui all'articolo 5, comma 8, del Regolamento Consob 17221/2010 (e successive modifiche), si fa presente che nel corso dell'esercizio 2016 la Banca, nell'ambito della propria ordinaria operatività, ha posto in essere con parti correlate talune operazioni qualificabili (ai sensi della citata normativa Consob e della connessa procedura interna) come "di maggiore rilevanza"; in particolare tali operazioni sono state realizzate con società controllate o collegate, direttamente o indirettamente, alla Banca.

***

In proposito, con particolare riferimento ai rapporti di affidamento (intesi come posizioni di fido complessivamente accordato), si riporta di seguito una sintetica informativa in forma tabellare riguardo ai rapporti di affidamento – a favore delle suddette entità – deliberati/revisionati da BPM nel corso dell'esercizio 2016 e rientranti nei citati parametri di rilevanza.

Controparte Natura della correlazione Accordato complessivo
Minimo
Accordato complessivo
Massimo
Anima Holding SpA Società collegata 130.000 690.000
BPM Covered Bond Srl Società controllata 6.870.664 7.303.650
BPM Covered Bond 2 Srl Società controllata 2.119.997 3.469.997
Factorit SpA Società collegata 290.000 310.000
ProFamily SpA Società controllata 1.122.042 1.321.246
SelmaBipiemme Leasing SpA Società collegata 211.120 411.110

(Importi in migliaia di euro)

Inoltre, con particolare riferimento alla controllata Banca Akros S.p.A., si fa presente che la Capogruppo, nell'ambito dell'ordinaria operatività, intrattiene con la stessa una serie di rapporti legati alla specifica attività della controllata e riconducibili, in particolare, a plafond a favore di Banca Akros S.p.A. da utilizzare per operazioni di capital market e per operazioni overnight e di pronti contro termine.

Sempre con riguardo ai rapporti infragruppo, si segnala che la Banca ha ceduto al veicolo BPM Covered Bond 2 Srl (società controllata da BPM):

  • nel corso del primo semestre del 2016 nell'ambito di un nuovo programma di emissione di obbligazioni bancarie garantite – un portafoglio di mutui ipotecari residenziali di valore nominale pari a circa euro 870 milioni, erogando a tale veicolo finanziamenti di pari importo. Il valore totale del portafoglio è stato pagato da BPM Covered Bond 2 Srl utilizzando i suddetti finanziamenti;
  • nel corso del secondo semestre del 2016 nell'ambito del programma 2015 di emissione di obbligazioni bancarie garantite – un portafoglio di mutui ipotecari residenziali di valore nominale pari a circa euro 423 milioni, erogando a tale veicolo finanziamenti di pari importo. Il valore totale del portafoglio è stato pagato da BPM Covered Bond 2 Srl utilizzando i suddetti finanziamenti.

Evoluzione prevedibile della gestione

Gli sviluppi della situazione politica europea ed americana e le conseguenze della Brexit rappresentano gli elementi di maggior incertezza che potrebbero influire negativamente sulla crescita dell'economia globale nei prossimi mesi. Nel 2017 infatti, la scena politica europea sarà contrassegnata da una sequenza di appuntamenti elettorali significativi come: le elezioni in Olanda a marzo, in Francia ad aprile e in Germania a settembre. Il programma politico di Trump negli Stati Uniti prevede, tra le altre cose, l'aumento delle barriere tariffarie in opposizione agli accordi commerciali multilaterali e maggiori barriere all'immigrazione, e questo potrebbe rappresentare una seria minaccia per quei paesi emergenti (e non) che fanno affidamento sul Paese per dare impulso alla crescita. In Italia, la vittoria del "No" al referendum ha aperto la strada a una incertezza politica che, se dovesse rivelarsi più lunga del previsto, potrebbe determinare il peggioramento della fiducia di famiglie e imprese interrompendo la già fragile risalita della domanda interna. Per il 2017, secondo le più recenti previsioni di Prometeia, il Pil dell'Area Euro dovrebbe registrare una dinamica del +1,5% (pressoché stabile rispetto al 2016) mentre quello degli Stati Uniti dovrebbe accelerare al +2,4%. Con particolare riferimento all'Italia è stimata una crescita del +0,7%, in calo rispetto alla dinamica del 2016 e prevalentemente trainata dalla domanda interna, mentre la componente estera dovrebbe apportare un contributo ancora negativo. In un contesto macroeconomico nazionale caratterizzato da bassa crescita e bassa inflazione e con tassi di interesse che sembrano destinati a permanere su livelli eccezionalmente bassi, il settore bancario italiano permane in una situazione delicata in attesa che trovino soluzione importanti situazioni di crisi. L'attenzione dei regolatori e del mercato continuerà ad essere posta sull'entità dei crediti deteriorati e sulle azioni che verranno intraprese per normalizzare lo stock. Proseguiranno le azioni di efficientamento e adeguamento del modello di business tese al recupero di livelli di redditività adeguata e sostenibile nel medio periodo.

In tale contesto, l'operatività del nuovo Gruppo Banco BPM proseguirà in coerenza con le linee di indirizzo strategico del Piano Industriale approvato nel maggio 2016. L'andamento della gestione commerciale sarà improntato a migliorare il presidio del territorio e il livello di servizio alla clientela, con l'attività di intermediazione creditizia che, sostenuta da solide basi di patrimonio e di liquidità, dovrebbe registrare, soprattutto nel comparto Corporate, un aumento dei volumi, nonostante l'accresciuta pressione competitiva. Sul fronte della raccolta, è prevista la ricomposizione verso forme a vista in sostituzione delle passività a scadenza e un maggiore ricorso al TLTRO, con una conseguente contrazione di costo che contribuirà a contenere l'erosione in atto della forbice tra tassi attivi e passivi.

Tra le componenti del margine da servizi, le commissioni dovrebbero ancora beneficiare della crescita dell'attività creditizia e dell'effetto della ripresa economica sull'utilizzo di servizi bancari, soprattutto a supporto dei crediti. È prevista in incremento anche la dinamica dei servizi di gestione, intermediazione e consulenza grazie anche alle iniziative di sviluppo per il nuovo Gruppo. L'attento controllo dei rischi costituirà una leva importante per la redditività, mentre le attività di razionalizzazione ed efficientamento produrranno un contenimento dei costi.

Rischi e incertezze

L'operatività del nuovo Gruppo Banco BPM sarà esposta al rischio di un andamento macroeconomico divergente da quello atteso, con particolare riferimento a quello domestico e a quello dei territori in cui il nuovo Gruppo concentra maggiormente la propria presenza. Ulteriori elementi di rischio potrebbero discendere – oltre che dal già citato effetto Brexit – anche dall'emergere di spinte protezionistiche e da possibili turbolenze nelle economie emergenti associate alla normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti. Le basse quotazioni del petrolio e le tensioni geo-politiche nel Medio Oriente potrebbero essere tra le cause di una crescita più instabile, mentre le incertezze derivanti dalla bassa inflazione sono attualmente contrastate nell'area dell'euro da una politica monetaria fortemente espansiva.

Con riferimento alla già menzionata fusione, si evidenza che tali tipologie di operazioni, per propria natura, presentano elementi di rischio che comprendono – ma non si limitano – a perdita di clienti, rischi legali e rischi operativi.

Facoltà di derogare (opt-out) all'obbligo di pubblicare un documento informativo in ipotesi di operazioni significative

Ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano ha deliberato di avvalersi della deroga prevista dagli artt. 70, comma 8 e 71, comma 1-bis, del Reg. Consob n. 11971/99 (e successivi adeguamenti e modifiche).

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari (art. 123-bis del T.U.F.)

Si informa che la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari", contenente, tra l'altro, le informazioni di cui all'art. 123-bis del Testo Unico della Finanza, è riportata in una relazione distinta rispetto alla presente relazione ed è messa a disposizione presso la sede sociale, nonchè pubblicata all'interno del sito internet aziendale (www.bancobpm.it) sezione "Corporate Governance" nei termini di legge.

Schemi del Bilancio Consolidato

Gruppo Bipiemme – Stato Patrimoniale Consolidato (euro/000)
Voci dell'attivo 31.12.2016 31.12.2015
10. Cassa e disponibilità liquide 249.449 300.714
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.562.491 1.797.874
30. Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 75.543
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 9.633.116 9.491.248
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
60. Crediti verso banche 2.185.297 1.224.717
70. Crediti verso clientela 34.771.008 34.186.837
80. Derivati di copertura 44.835 40.638
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/–) 10.514 11.237
100. Partecipazioni 231.677 342.145
110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 0 0
120. Attività materiali 718.015 720.383
130. Attività immateriali 81.614 136.931
di cui:
– avviamento 0 0
140. Attività fiscali 1.064.350 1.101.490
a) correnti 135.558 229.901
b) anticipate 928.792 871.589
di cui alla L. 214/11 695.899 716.452
150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 0 0
Totale dell'attivo 51.131.039 50.203.300
Gruppo Bipiemme – Stato Patrimoniale Consolidato (euro/000)
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2016 31.12.2015
10.
Debiti verso banche
7.385.667 4.839.439
20.
Debiti verso clientela
30.688.439 28.622.852
30.
Titoli in circolazione
5.687.758 8.849.290
40.
Passività finanziarie di negoziazione
1.215.764 1.183.557
50.
Passività finanziarie valutate al fair value
94.899 129.627
60.
Derivati di copertura
32.894 48.678
70.
Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/–)
19.941 18.086
80.
Passività fiscali
68.114 132.166
a) correnti 141 0
b) differite 67.973 132.166
90.
Passività associate ad attività in via di dismissione
0 0
100.
Altre passività
999.152 1.297.729
110.
Trattamento di fine rapporto del personale
132.398 125.451
120.
Fondi per rischi e oneri:
440.257 309.104
a) quiescenza e obblighi simili 86.555 91.913
b) altri fondi 353.702 217.191
130.
Riserve tecniche
0 0
140.
Riserve da valutazione
20.809 220.255
150
Azioni rimborsabili
0 0
160. Strumenti di capitale 0 0
170. Riserve 906.099 753.717
180. Sovrapprezzi di emissione 0 445
190. Capitale 3.365.439 3.365.439
200.
Azioni proprie (–)
(621) (1.416)
210.
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/–)
1.306 19.974
220. Utile (Perdita) del periodo (+/–) 72.724 288.907
Totale del passivo e del patrimonio netto 51.131.039 50.203.300
Gruppo Bipiemme – Conto Economico Consolidato (euro/000)
Voci del conto economico Esercizio 2016 Esercizio 2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 1.017.659 1.160.394
20. Interessi passivi e oneri assimilati (229.619) (353.648)
30. Margine di interesse 788.040 806.746
40. Commissioni attive 658.327 678.897
50. Commissioni passive (73.073) (72.901)
60. Commissioni nette 585.254 605.996
70. Dividendi e proventi simili 15.714 13.065
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 49.382 37.937
90. Risultato netto dell'attività di copertura (47) (9.623)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 172.249 163.092
a) crediti (13.210) (24.907)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 185.479 200.980
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
d) passività finanziarie (20) (12.981)
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (8.895) (5.136)
120. Margine di intermediazione 1.601.697 1.612.077
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (469.057) (359.847)
a) crediti (414.629) (332.218)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (70.591) (42.518)
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
d) altre operazioni finanziarie 16.163 14.889
140. Risultato netto della gestione finanziaria 1.132.640 1.252.230
150. Premi netti 0 0
160. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa 0 0
170. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 1.132.640 1.252.230
180. Spese amministrative: (1.205.699) (1.031.947)
a) spese per il personale (775.296) (612.382)
b) altre spese amministrative (430.403) (419.565)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (30.325) 10.758
200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (38.956) (41.018)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (111.557) (29.125)
220. Altri oneri/proventi di gestione 115.789 122.513
230. Costi operativi (1.270.748) (968.819)
240. Utili (Perdite) delle partecipazioni 162.023 70.004
250. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali 0 0
260. Rettifiche di valore dell'avviamento 0 0
270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.393 6
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 25.308 353.421
290. Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 47.492 (63.512)
300. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 72.800 289.909
310. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 0 0
320. Utile (Perdita) di periodo 72.800 289.909
330. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi (76) (1.002)
340. Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della capogruppo 72.724 288.907
Utile (Perdita) base per azione dell'operatività corrente – euro 0,017 0,066
Utile (Perdita) diluito per azione dell'operatività corrente – euro 0,017 0,066
Utile (Perdita) base per azione – euro 0,017 0,066
Utile (Perdita) diluito per azione – euro 0,017 0,066
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
10. Utile (Perdita) del periodo(
*)
72.800 289.909
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (3.695) 2.833
20. Attività materiali 0 0
30. Attività immateriali 0 0
40. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti (3.518) 2.908
50. Attività non correnti in via di dismissione 0 0
60. Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (177) (75)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (195.760) (104.575)
70. Copertura di investimenti esteri 0 0
80. Differenze di cambio 0 0
90. Copertura dei flussi finanziari 1.264 73
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (196.891) (105.500)
110. Attività non correnti in via di dismissione 0 0
120. Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (133) 852
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (199.455) (101.742)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (126.655) 188.167
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (67) (922)
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo (126.722) 187.245
(*) Utile (Perdita) di periodo di pertinenza della Capogruppo 72.724 288.907
Utile (Perdita) di periodo di pertinenza di terzi 76 1.002
Utile (Perdita) del periodo 72.800 289.909

Gruppo Bipiemme – Prospetto della redditività consolidata complessiva (euro/000)

Il Prospetto della redditività complessiva espone il risultato dell'esercizio includendo le variazioni di valore delle attività contabilizzate nel periodo in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte).

Gruppo Bipiemme – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2016 (euro/000)

Esistenza al
31.12.2015
Modifica
saldi
Esistenza al
1.01.2016
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio
di apertura Riserve Dividendi
e altre
Variazioni
di riserve(
*)
Operazioni
sul patrimonio netto
destinazioni Emissione
nuove
azioni(
**)
Acquisto
azioni
proprie
Capitale: 3.367.802 0 3.367.802 0 0 0 0 0
a) azioni ordinarie 3.367.802 0 3.367.802 0 0 0 0 0
b) altre azioni 0 0 0 0 0 0 0 0
Sovrapprezzi di emissione 12.338 0 12.338 0 0 0 (445) 0
Riserve: 758.423 0 758.423 171.114 0 789 (15.685) 0
a) di utili 736.500 0 736.500 171.114 0 0 0 0
b) altre 21.923 0 21.923 0 0 789 (15.685) 0
Riserve da valutazione: 220.265 0 220.265 0 0 0 0 0
a) disponibili per la vendita 272.409 0 272.409 0 0 0 0 0
b) copertura flussi finanziari (4.429) 0 (4.429) 0 0 0 0 0
c) Utili (Perdite) attuariali su
piani previdenziali a benefici
definiti
(59.130) 0 (59.130) 0 0 0 0 0
d) Attività non correnti in via di
dismissione
0 0 0 0 0 0 0 0
e) Quota delle riserve
da valutazione delle
partecipazioni valutate a
patrimonio netto
(2.027) 0 (2.027) 0 0 0 0 0
f) Leggi speciali di rivalutazione 13.442 0 13.442 0 0 0 0 0
Strumenti di capitale 0 0 0 0 0 0 0 0
Azioni proprie (1.416) 0 (1.416) 0 0 0 16.279 (15.484)
Utile (Perdita) del periodo 289.909 0 289.909 (171.114) (118.795) 0 0 0
Patrimonio netto 4.647.321 0 4.647.321 0 (118.795) 789 149 (15.484)
Patrimonio netto del gruppo 4.627.347 0 4.627.347 0 (118.537) 789 149 (15.484)
Patrimonio netto di terzi 19.974 0 19.974 0 (258) 0 0 0

(*) L'importo nella colonna si riferisce alla movimentazione degli stanziamenti a conto economico relativi all'assegnazione di azioni nell'ambito degli accordi basati su propri strumenti patrimoniali.

(**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

– assegnazione di n° 39.539.280 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2015, tale assegnazione ha comportato una diminuzione di 444.795 euro del sovrapprezzo di emissione e di 134.392 euro delle riserve;

– movimentazione delle azioni proprie che ha comportato una diminuzione di 18.520 euro delle riserve.

Schemi di Bilancio Consolidato 119

Variazioni dell'esercizio Redditività
complessiva
Patrimonio
netto al
Patrimonio
netto del
Patrimonio
netto di terzi al
sul patrimonio netto dell'esercizio
2016
31.12.2016 Gruppo al
31.12.2016
31.12.2016
Stock
options
su proprie Variazioni
interessenze
partecipative
0 (2.230) 0 3.365.572 3.365.439 133
0 (2.230) 0 3.365.572 3.365.439 133
0 0 0 0 0 0
0 (10.888) 0 1.005 0 1.005
0 (8.451) 0 906.190 906.099 91
0 (8.451) 0 899.163 899.072 91
0 0 0 7.027 7.027
0 0 (199.455) 20.810 20.809
0 0 (196.891) 75.518 75.516
0 0 1.264 (3.165) (3.165) 0
0 0 (3.518) (62.648) (62.647) (1)
0 0 0 0 0 0
0 0 (310) (2.337) (2.337)
0 0 0 13.442 13.442
0 0 0 0 0
0 0 0 (621) (621)
0 0 72.800 72.800 72.724
0 (21.569) (126.655) 4.365.756 4.364.450 1.306
0 (3.092) (126.722) 4.364.450 4.364.450
0 (18.477) 67 1.306

Gruppo Bipiemme – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2016 (euro/000)

basati su propri strumenti patrimoniali. (**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

(*) L'importo nella colonna si riferisce alla movimentazione degli stanziamenti a conto economico relativi all'assegnazione di azioni nell'ambito degli accordi

una diminuzione di 444.795 euro del sovrapprezzo di emissione e di 134.392 euro delle riserve; – movimentazione delle azioni proprie che ha comportato una diminuzione di 18.520 euro delle riserve.

– assegnazione di n° 39.539.280 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2015, tale assegnazione ha comportato

Gruppo Bipiemme – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2015 (euro/000)

Esistenza al
31.12.2014
Modifica
saldi
Esistenza al
1.01.2015
Allocazione risultato
esercizio precedente
Variazioni dell'esercizio
di apertura Riserve Dividendi
e altre
Variazioni
di riserve(
*)
Operazioni
sul patrimonio netto
destinazioni Emissione
nuove
azioni(
**)
Acquisto
azioni
proprie
Capitale: 3.367.798 0 3.367.798 0 0 0 0 0
a) azioni ordinarie 3.367.798 0 3.367.798 0 0 0 0 0
b) altre azioni 0 0 0 0 0 0 0 0
Sovrapprezzi di emissione 11.982 0 11.982 0 0 0 445 0
Riserve: 622.241 0 622.241 136.061 0 16.094 (15.969) 0
a) di utili 600.443 0 600.443 136.061 0 0 0 0
b) altre 21.798 0 21.798 0 0 16.094 (15.969) 0
Riserve da valutazione: 322.007 0 322.007 0 0 0 0 0
a) disponibili per la vendita 377.909 0 377.909 0 0 0 0 0
b) copertura flussi finanziari (4.502) 0 (4.502) 0 0 0 0 0
c) Utili (Perdite) attuariali su
piani previdenziali a benefici
definiti
(62.038) 0 (62.038) 0 0 0 0 0
d) Attività non correnti in via di
dismissione
0 0 0 0 0 0 0 0
e) Quota delle riserve
da valutazione delle
partecipazioni valutate a
patrimonio netto
(2.804) 0 (2.804) 0 0 0 0 0
f) Leggi speciali di rivalutazione 13.442 0 13.442 0 0 0 0 0
Strumenti di capitale 0 0 0 0 0 0 0 0
Azioni proprie (854) 0 (854) 0 0 0 16.445 (17.007)
Utile (Perdita) del periodo 232.933 0 232.933 (136.061) (96.872) 0 0 0
Patrimonio netto 4.556.107 0 4.556.107 0 (96.872) 16.094 921 (17.007)
Patrimonio netto del gruppo 4.536.683 0 4.536.683 0 (96.589) 16.094 921 (17.007)
Patrimonio netto di terzi 19.424 0 19.424 0 (283) 0 0 0

(*) Gli importi nella colonna si riferiscono principalmente allo stanziamento di conto economico relativo all'assegnazione in azioni di utili ai dipendenti ex art.60 dello Statuto

(**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

– assegnazione di n° 16.688.831 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2014, tale assegnazione ha comportato un aumento di 442 mila euro del sovrapprezzo di emissione;

– movimentazione delle azioni proprie che ha comportato un aumento di 2 mila euro del sovrapprezzo di emissione.

Gruppo Bipiemme – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31 dicembre 2015 (euro/000)

Esistenza al 31.12.2014

art.60 dello Statuto

(**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

un aumento di 442 mila euro del sovrapprezzo di emissione;

Modifica saldi di apertura Esistenza al 1.01.2015

(*) Gli importi nella colonna si riferiscono principalmente allo stanziamento di conto economico relativo all'assegnazione in azioni di utili ai dipendenti ex

– movimentazione delle azioni proprie che ha comportato un aumento di 2 mila euro del sovrapprezzo di emissione.

– assegnazione di n° 16.688.831 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2014, tale assegnazione ha comportato

Allocazione risultato esercizio precedente

Variazioni dell'esercizio Redditività
complessiva
dell'esercizio
netto del
netto di terzi al
netto al complessiva
Gruppo al
31.12.2015
31.12.2015 dell'esercizio
2015
Operazioni
sul patrimonio netto
Variazioni
interessenze
partecipative
Stock
options
Derivati
su proprie
azioni
Variazione
strumenti
di capitale
Distribuzione
straordinaria
dividendi
3.365.439 3.367.802 0 4 0 0 0 0
3.365.439 3.367.802 0 4 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0
445 12.338 0 (89) 0 0 0 0
753.717 758.423 0 (4) 0 0 0 0
731.794 736.500 0 (4) 0 0 0 0
21.923 21.923 0 0 0 0 0 0
220.255 220.265 (101.742) 0 0 0 0 0
272.351 272.409 (105.500) 0 0 0 0 0
(4.429) (4.429) 73 0 0 0 0
(59.082) (59.130) 2.908 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0
(2.027) (2.027) 777 0 0 0 0 0
13.442 13.442 0 0 0 0 0 0
0 0 0 0 0 0 0 0
(1.416) (1.416) 0 0 0 0 0 0
288.907 289.909 289.909 0 0 0 0 0
4.627.347 4.647.321 188.167 (89) 0 0 0 0
4.627.347 4.627.347 187.245 0 0 0 0 0
19.974 922 (89) 0 0 0 0

Patrimonio

Patrimonio

Patrimonio

Gruppo Bipiemme – Rendiconto finanziario consolidato – metodo indiretto (euro/000)
A. ATTIVITÀ OPERATIVA Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Gestione 734.622 728.276
– risultato di periodo (+/–) 72.724 288.907
– plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività
finanziarie valutate al fair value (–/+) (4.398) (30.956)
– plus/minusvalenze su attività di copertura (–/+) 47 9.623
– rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/–) 489.354 389.798
– rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/–) 150.513 70.143
– accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/–) 205.519 8.675
– premi netti non incassati (–) 0 0
– altri proventi/oneri assicurativi non incassati (–/+) 0 0
– imposte e tasse non liquidate (+) (27.833) 63.512
– rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto
fiscale (+/–) 0 0
– altri aggiustamenti (+/–) (151.304) (71.426)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.547.537) (2.259.828)
– attività finanziarie detenute per la negoziazione 248.266 158.800
– attività finanziarie valutate al fair value 47.539 18.440
– attività finanziarie disponibili per la vendita (94.328) 171.095
– crediti verso banche: a vista 299.767 2.323
– crediti verso banche: altri crediti (1.261.777) (242.158)
– crediti verso clientela (1.016.069) (2.461.398)
– altre attività 229.065 93.070
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 944.794 1.701.319
– debiti verso banche: a vista (138.734) (214.845)
– debiti verso banche: altri debiti 2.684.962 1.735.720
– debiti verso clientela 2.061.011 914.873
– titoli in circolazione (3.177.636) (78.934)
– passività finanziarie di negoziazione 32.207 (279.888)
– passività finanziarie valutate al fair value (34.449) (23.223)
– altre passività (482.567) (352.384)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 131.879 169.767
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 29.410 8.790
– vendite di partecipazioni 28.566 8.780
– dividendi incassati su partecipazioni 0 0
– vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
– vendite di attività materiali 844 10
– vendite di attività immateriali 0 0
– vendite di società controllate e di rami d'azienda 0 0
2. Liquidità assorbita da (94.812) (103.532)
– acquisti di partecipazioni 0 0
– acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
– acquisti di attività materiali (37.550) (45.559)
– acquisti di attività immateriali (57.262) (57.973)
– acquisti di società controllate e di rami d'azienda 0 0
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (65.402) (94.742)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
– emissioni/acquisti di azioni proprie 795 (562)
– emissioni/acquisti di strumenti di capitale 0 0
– distribuzione dividendi e altre finalità (118.537) (96.589)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (117.742) (97.151)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (51.265) (22.126)
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio 31.12.2016 31.12.2015
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 300.714 322.840
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo (51.265) (22.126)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 0 0
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 249.449 300.714

Legenda: (+) generata (–) assorbita

Nota Integrativa Consolidata

  • Parte A Politiche contabili
  • Parte B Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato
  • Parte C Informazioni sul Conto Economico consolidato
  • Parte D Redditività consolidata complessiva
  • Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
  • Parte F Informazioni sul patrimonio consolidato
  • Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
  • Parte H Operazioni con parti correlate
  • Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
  • Parte L Informativa di settore

Parte A Politiche contabili

A. 1 – Parte Generale

Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2016, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è stato redatto con l'adozione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS (International Accounting Standards/International Financial Reporting Standards) emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni emanate dall'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) e dallo Standing Interpretations Committee (SIC) omologati dalla Commissione Europea come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Nella predisposizione del bilancio consolidato sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati e in vigore al 31 dicembre 2016, inclusi i documenti interpretativi IFRIC/SIC. L'elenco dei principi e dei documenti interpretativi applicati è riportato tra gli allegati al presente bilancio.

Per il dettaglio relativo ai principi omologati nel corso del 2016 e a quelli omologati in esercizi precedenti, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2016 (o esercizi futuri), si fa rinvio alla successiva "Sezione 2 – Principi generali di redazione", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per il Gruppo.

Sezione 2 Principi generali di redazione

Il presente bilancio consolidato viene predisposto ai sensi del comma 1 dell'art. 38 del Decreto n.136 del 18 agosto 2015, in quanto Banca Popolare di Milano ("BPM" o "Capogruppo" in seguito) è un intermediario IFRS, così come definito nell'articolo 2, comma 1, lettera c), del decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, e successive modificazioni.

Il bilancio è stato, inoltre, predisposto sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 9, comma 1, del D. Lgs. N. 38/2005, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/05 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", e successivi aggiornamenti. Le Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota Integrativa.

Nella predisposizione del bilancio consolidato sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31 dicembre 2016 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC), il cui elenco è riportato tra gli allegati del presente bilancio. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione si è tenuto conto anche di altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC a complemento dei principi contabili emanati, sebbene non omologati, tra i quali: The Conceptual Framework for Financial Reporting, Implementation Guidance, Basis for Conclusion, IASB Update, IFRIC Update. Inoltre sono stati utilizzati i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), nonché i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano specifici principi o disposizioni IAS/IFRS.

In conformità a quanto disposto dall'art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio consolidato è redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto. In particolare, in linea con le istruzioni emanate dalla Banca d'Italia, gli importi degli Schemi di Bilancio e della Nota Integrativa, così come quelli indicati nella Relazione sulla gestione, sono espressi, qualora non diversamente specificato, in migliaia di euro. I relativi arrotondamenti sono stati effettuati tenendo conto delle disposizioni indicate da Banca d'Italia.

Il bilancio è redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 "Presentazione del bilancio" e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione europea e illustrati nella successiva Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio", nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal "The Conceptual Fra- mework for Financial Reporting" elaborato dallo IASB, con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell'informazione.

Non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

Nella Nota Integrativa ed eventualmente anche nella Relazione sulla Gestione sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d'Italia e dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), oltre ad altre informazioni non obbligatorie ma ritenute ugualmente necessarie per dare una rappresentazione corretta e veritiera della situazione del Gruppo.

Il Bilancio Consolidato del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2016 si riferisce alle Società (controllate, collegate e controllate congiuntamente) incluse nell'area di consolidamento come dettagliato nella successiva Sezione 3 "Area e metodi di consolidamento", nella quale sono riportate anche le variazioni intervenute nel periodo.

Evoluzione normativa dei principi contabili internazionali

Modifica dei Principi contabili omologati dalla Commissione Europea

Nella seguente tabella si elencano le modifiche ai principi ed alle interpretazioni omologate dalla Commissione Europea nel corso del 2016 o in precedenti esercizi, la cui applicazione è divenuta obbligatoria a partire dall'esercizio 2016, in relazione alle quali non sono stati tuttavia individuati impatti significativi ai fini della redazione del presente bilancio consolidato.

Principi contabili internazionali in vigore dal 2016
Regolamento
Omologazione
Pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
28/2015 del
17.12.2014
L. 5 del 9.1.2015 Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2010-2012
Modifica all'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni"
Sono state modificate le definizioni di "condizioni di mercato" e "con
dizioni di maturazione" e sono state aggiunte le definizioni di "con
dizione di conseguimento di risultati" e "condizione di permanenza
in servizio", che prima erano incorporate nella definizione di "condi
zione di maturazione".
Modifica all'IFRS 3 "Aggregazioni aziendali"
Vengono fornite precisazioni sulla classificazione del corrispettivo po
tenziale e sul trattamento delle variazioni di fair value dello stesso. In
particolare è stato chiarito che i corrispettivi potenziali classificati come
attività e passività sono valutati al fair value ad ogni data di chiusura
successiva all'iscrizione iniziale e che le variazioni di fair value conflui
scono nel conto economico o nel prospetto della redditività complessiva.
Modifica all'IFRS 8 "Settori operativi"
L'entità deve fornire informazioni in base ai fattori utilizzati per iden
tificare i settori oggetto di informativa, il criterio di organizzazione
e i prodotti e i servizi generatori di ricavi per ogni settore oggetto
di informativa. Va inoltre fornita una riconciliazione delle attività dei
settori oggetto di informativa rispetto alle attività dell'entità.
Modifica allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari"
In caso di rivalutazione di un elemento di immobili, impianti e macchi
nari (che verrà pertanto valutato al fair value e non al costo), la riva
lutazione del valore lordo deve essere coerente con quella del netto
(ovvero il fondo ammortamento dovrà essere pari alla differenza tra
lordo e netto al netto delle rettifiche di valore contabilizzate).
Modifica allo IAS 24 "Informativa di bilancio sulle operazioni con
parti correlate"
La modifica include nella definizione di parte correlata anche un'entità
che presta servizi di direzione con responsabilità strategiche all'entità
che redige il bilancio o alla controllante dell'entità che redige il bilancio.
Modifica allo IAS 38 "Attività immateriali"
In caso di rivalutazione di un elemento di un'attività immateriale (che
verrà pertanto valutata al fair value e non al costo), la rivalutazione
del valore lordo deve essere coerente con quella del netto (ovvero il
fondo ammortamento dovrà essere pari alla differenza tra lordo e
netto al netto delle rettifiche di valore contabilizzate).
1° febbraio 2015
29/2015 del
17.12.2014
L. 5 del 9.1.2015 Modifiche allo IAS 19 "Benefici per i dipendenti" – Piani a benefici
definiti: contributi dei dipendenti
La modifica prevede che i contributi versati da dipendenti o da terzi
ai piani a benefici definiti riducono il costo relativo alle prestazioni di
lavoro, se riportati nelle condizioni formali del piano, mentre incidono
solo sulle rivalutazioni, se non collegati al servizio o discrezionali.
1° febbraio 2015
2113/2015 del
23.11.2015
L. 306 del 24.11.2015 Modifiche allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e allo IAS 41
"Agricoltura" – Agricoltura: piante fruttifere
La modifica prevede l'estensione alle piante fruttifere, utilizzate per
la coltivazione dei prodotti agricoli nel corso di vari esercizi, del trat
tamento contabile riservato dallo IAS 16 a immobili, impianti e mac
chinari in quanto il funzionamento è simile a quello della produzione
manifatturiera.
1° gennaio 2016
Principi contabili internazionali in vigore dal 2016
Regolamento
Omologazione
Pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
2173/2015 del
24.11.2015
L. 307 del 25.11.2015 Modifica all'IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto" – Contabilizza
zione delle acquisizioni di interessenze in attività a controllo congiunto
La modifica attiene alla contabilizzazione delle acquisizioni di interessen
ze in attività a controllo congiunto che costituiscono un'attività aziendale
ai sensi dell'IFRS 3. In tal caso si applicano tutti i principi per la conta
bilizzazione delle aggregazioni aziendali dell'IFRS 3 e quelli degli altri
IFRS che non sono in contrasto con l'IFRS 11. Inoltre vengono fornite le in
formazioni richieste in tali IFRS in relazione alle aggregazioni aziendali.
1° gennaio 2016
2231/2015 del
2.12.2015
L. 317 del 3.12.2015 Modifiche allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e allo IAS 38 "At
tività immateriali" – Chiarimento sui metodi di ammortamento accettabili
La modifica ha l'obiettivo di chiarire, data la presenza di pratiche
divergenti, che non è opportuno utilizzare metodi basati sui ricavi ge
nerati da un'attività per calcolare l'ammortamento dell'attività stessa
in quanto i ricavi generati da un'attività che prevede l'utilizzo di un
bene riflettono in genere fattori non direttamente connessi al consumo
dei benefici economici generati dall'attività immateriale.
1° gennaio 2016
2343/2015 del
15.12.2015
L. 330 del 16.12.2015 Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2012-2014
Modifica all'IFRS 5 "Attività non correnti possedute per la vendita e
attività operative cessate"
Vengono fornite linee guida nel caso in cui un'entità riclassifica un'atti
vità dalla categoria "held for sale" alla categoria "held for distribution"
(o il contrario) e se vengano meno le condizioni per la riclassifica. Le
riclassifiche non sono da considerare come variazioni di un piano (di
vendita o distribuzione) quindi restano validi i criteri di classificazione
e valutazione. Se non vengono più rispettati i criteri di classificazione
previsti per "held for distribution" le attività sono da trattare come quelle
che non vengono più classificate come "held for sale".
Modifica all'IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni integrative"
La modifica prevede delle linee guida volte a chiarire, a fini di disclo
sure richiesta per le attività trasferite, quando un contratto di servicing
costituisce un continuing involvment in un'attività trasferita.
Modifica allo IAS 19 "Benefici per i dipendenti"
La modifica richiede che, per la determinazione del tasso di sconto dei
benefici successivi al rapporto di lavoro (post employment benefits), ven
ga utilizzato il tasso di un'obbligazione corporate di qualità elevata
emessa nella stessa valuta utilizzata per il pagamento dei benefici.
Modifica allo IAS 34 "Bilanci intermedi"
Vengono introdotte modifiche volte a precisare che alcune informazioni
richieste devono essere inserite nel bilancio infrannuale o in una parte
diversa del fascicolo (ad es. la Relazione), provvedendo in tale ultimo
caso ad inserire delle cross reference nel bilancio intermedio ed a fornire
l'informativa con le stesse modalità e tempistiche del bilancio infrannuale.
1° gennaio 2016
2406/2015 del
18.12.2015
L. 333 del 19.12.2015 Modifica allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" – Iniziativa di infor
mativa
Le modifiche hanno l'obiettivo di incentivare le entità a determinare
le informazioni da riportare in bilancio con giudizio professionale, ai
fini di migliorare l'efficacia e l'intellegibilità dell'informativa.
In particolare la disclosure non deve essere penalizzata sia da un'ec
cessiva aggregazione di informazioni individualmente significative che
dalla distinta esposizione di informazioni singolarmente irrilevanti.
Nei prospetti di bilancio alcune voci specifiche possono essere disag
gregate e aggiunte come intestazioni parziali nel prospetto quando
tale presentazione è significativa. Si può modificare l'ordine delle
note se ciò agevola la comprensione e la comparabilità.
1° gennaio 2016
2441/2015 del
18.12.2015
L. 336 del 23.12.2015 Modifica allo IAS 27 "Bilancio separato" – Metodo del patrimonio
netto nel bilancio separato
La modifica consente di iscrivere nel bilancio separato di un'entità le
partecipazioni in società controllate, collegate e a controllo congiunto
con il metodo del patrimonio netto. Pertanto un'entità potrà rilevare
le partecipazioni nel proprio bilancio separato: al costo, in base a
quanto previsto dallo IAS 39 (a tendere IFRS 9) oppure utilizzando il
metodo del patrimonio netto.
1° gennaio 2016
Principi contabili internazionali in vigore dal 2016
Regolamento
Omologazione
Pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
1703/2016 del
22.09.2016
L. 257 del 23.09.2016 Modifiche all'IFRS 10 "Bilancio consolidato", all'IFRS 12 "Informativa
sulle partecipazioni in altre entità" e allo IAS 28 "Partecipazioni in
società collegate e joint venture" – Entità d'investimento: Applicazione
dell'eccezione di consolidamento
Le modifiche mirano a precisare i requisiti per la contabilizzazione
delle entità di investimento e a prevedere esenzioni in situazioni par
ticolari.
Sebbene il principio preveda che un'entità d'investimento non sia te
nuta alla presentazione di un bilancio consolidato (in quanto deve
valutare tutte le controllate al fair value), nel caso in cui la controllata
non sia a sua volta un'entità di investimento ed abbia come princi
pale scopo e attività la fornitura di servizi collegati alle attività di
investimento dell'entità d'investimento controllante, quest'ultima deve
consolidarla ai sensi dell'IFRS 10, applicando le disposizioni dell'IFRS
3 all'acquisizione della controllata.
1° gennaio 2016

Principi contabili internazionali IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31 dicembre 2016

Ai sensi dello IAS 8 paragrafo 30 e 31 si riportano i Regolamenti che hanno apportato modifiche a principi contabili già in vigore, omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre – nel caso di bilanci coincidenti con l'anno solare – dal 1° gennaio 2017 o data successiva. Il Gruppo non si è avvalso della facoltà di applicazione anticipata.

Regolamento
Omologazione
Pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
1905/2016 del
22.09.2016
L. 295 del 29.10.2016 IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti" 1° gennaio 2018
2067/2016 del
22.11.2016
L. 323 del 29.11.2016 IFRS 9 "Strumenti finanziari" 1° gennaio 2018

Principi contabili internazionali IAS/IFRS, emendamenti e interpretazioni emessi dallo IAS e ancora in attesa di omologazione da parte della Commissione Europea

A titolo informativo, si riportano i principi contabili, emendamenti ed interpretazioni emessi dallo IASB la cui applicazione è subordinata all'omologazione della Commissione Europea e di conseguenza non sono ancora applicabili al presente Bilancio consolidato.

Principio/Interpretazione/Modifica Data
approvazione
IASB
Data entrata in vigore indicativa
IFRS 14 "Regulatory Deferral Accounts" 30/01/2014 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2016(1)
Amendment to IFRS 10 "Consolidated Financial Statements"
and IAS 28 "Investments in Associates and Joint Ventures"
– Sale or Contribution of Assets between an Investor and its
Associate or Joint Venture
11/09/2014 data da definirsi(2)
IFRS 16 "Leases" 13/01/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2019
Amendment to IAS 12 "Income Taxes" – Recognition of
Deferred Tax Assets for Unrealised Losses
19/01/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2017
Amendment to IAS 7 "Statement of Cash Flows" – Disclosure
Initiative
29/01/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2017
Amendment to IFRS 15 "Revenue from Contracts with Cus
tomers" – Clarification to IFRS 15
12/04/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IFRS 2 "Share-based payment"- Classification
and Measurement of Share-based Payment Transactions
20/06/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IFRS 4 "Insurance contracts" – Applying IFRS
9 Financial Instruments with IFRS 4 Insurance Contracts
12/09/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IFRS 12 "Disclosure of Interests in Other En
tities", IFRS 1 "First-time Adoption of International Financial
Reporting Standards" and IAS 28 "Investments in Associates
and Joint Ventures"- Annual Improvements to IFRS Standards
2014-2016 Cycle
08/12/2016 la modifica all'IFRS 12 dagli esercizi che hanno inizio dal
1° gennaio 2017;
le modifiche a IFRS 1 e IAS 28 dagli esercizi che hanno
inizio dal 1° gennaio 2018
IFRIC Interpretation 22 "Foreign Currency Transactions and
Advance Consideration"
08/12/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IAS 40 "Investment Property" – Transfers of
Investment Property
08/12/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018

(1) La Commissione Europea ha deciso di non effettuare l'endorsement del principio nella versione attuale, bensì di attendere la rivisitazione finale.

(2) In data 17 dicembre 2015 lo IASB ha pubblicato l'amendment che differisce l'entrata in vigore a tempo indeterminato delle modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28.

IFRS 9 – Strumenti Finanziari

In data 29 novembre 2016, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea n. 323 del Regolamento (UE) 2016/2067 della Commissione del 22 novembre 2016, è stato adottato il Principio Contabile Internazionale IFRS 9 che sarà applicabile ai bilanci che chiudono successivamente o in corso al 1° gennaio 2018.

Tale principio che sostituirà lo IAS 39 nel trattamento contabile degli strumenti finanziari prevede, in sintesi, quanto segue:

Classificazione e misurazione:

  • Attività finanziarie: l'IFRS 9 richiede che le attività finanziarie siano classificate in tre classi distinte, ovvero costo ammortizzato, fair value a conto economico complessivo (riserva di patrimonio netto) e fair value a conto economico, sulla base sia del modello di business applicato sia della natura contrattuale dei flussi di cassa dello strumento finanziario. I criteri di iscrizione e cancellazione rimangono sostanzialmente inalterati rispetto allo IAS 39.
  • Passività finanziarie: l'IFRS 9 mantiene immutate le previsioni del corrente principio ad eccezione delle passività finanziarie valutate al fair value, per le quali la variazione di fair value attribuibile al proprio merito creditizio dovrà essere imputata al conto economico complessivo (a riserva di patrimonio netto) e non più a conto economico (il principio prevede la facoltà di adottare tale previsione in via anticipata a partire dalla data di omologazione).
  • Impairment: viene introdotto un modello di impairment basato sulle perdite attese ("expected losses") in sostituzione dell'attuale modello previsto dallo IAS 39 di incurred losses. Il principio prevede la classificazione dei crediti in tre classi ("stages") in funzione della qualità creditizia della controparte, dove per la classe che include le controparti aventi il miglior standing creditizio sono previste perdite attese su un orizzonte di 12 mesi, mentre per le altre due classi l'orizzonte temporale per la determinazione della perdita attesa è pari alla durata residua del credito ("lifetime expected losses").
  • Hedge accounting: prevede dei modelli di copertura tendenzialmente semplificati rispetto al principio in vigore introducendo un legame più accentuato con le modalità di gestione del rischio.

La Capogruppo ha avviato, nel quarto trimestre 2015, un progetto, a livello di Gruppo, al fine di gestire la transizione all'applicazione dell'IFRS 9. Il progetto ha l'obiettivo di determinare gli impatti a livello patrimoniale, economico e prudenziale dell'adozione del principio nonché di identificare le opportune implementazioni organizzative e informatiche e gli adeguati presidi di controllo che ne consentano un'effettiva applicazione.

Il progetto è sviluppato seguendo le direttrici nelle quali si articola il principio e precisamente: Classificazione e Misurazione (C&M), Impairment e Hedge Accounting. In particolare la guida è stata affidata congiuntamente alla Funzione Contabilità e Bilancio ed alla Funzione Risk Management, nell'ambito delle quali sono stati costituiti dei gruppi di lavoro tematici sulla base delle direttrici precedentemente indicate. Ai suddetti gruppi di lavoro partecipano attivamente rappresentanti delle Funzioni Crediti, Commerciale, Organizzazione, IT che sono a loro volta necessari all'analisi ed allo sviluppo delle soluzioni applicative. Le risultanze via via emerse e le scelte strategiche da effettuare sono state portate all'attenzione del Comitato Guida, costituito da tutti i responsabili delle Funzioni coinvolte in modo diretto ed indiretto dall'implementazione del principio. Al Comitato, come pure al Consiglio di Gestione, sono state portate anche le risultanze dell'analisi di impatto ("Impact Assessment") al termine della prima fase.

In relazione alla Classificazione e Misurazione, al fine di rispettare il principio IFRS 9, che introduce un modello per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenute, le attività sono state indirizzate ad individuare il business model in uso e successivamente quello a tendere nonché a stabilire le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test).

Con riferimento allo SPPI test delle attività finanziarie, sono state definite le linee guida, basate su alberi decisionali e definiti i modelli operativi target per le due macroaree finanza e crediti, sfruttando l'esperienza maturata nell'analisi, in corso di finalizzazione, della composizione dei portafogli titoli e crediti attualmente in essere, al fine di individuarne la corretta classificazione al momento della First Time Adoption (FTA) del nuovo principio.

Per quanto riguarda i titoli di debito è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati nella categoria delle Attività Finanziarie disponibili per la vendita e Crediti verso la Clientela secondo lo IAS 39, al fine di identificare l'eventuale presenza di attività finanziarie con caratteristiche contrattuali che non dovessero superare lo SPPI test e che quindi dovranno essere valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9. A tal fine sono state utilizzate le Linee Guida sopracitate, analizzando tutte le attività con saldo superiore a 500.000 euro e con scadenza non inferiore al 1° gennaio 2018. Le analisi sono iniziate con riferimento al 31 dicembre 2015. Dalle analisi condotte, è emerso che solamente una percentuale limitata di titoli di debito non supera lo SPPI test, principalmente riconducibili ad alcuni titoli strutturati.

Per il comparto dei crediti, l'approccio di analisi è stato differenziato a seconda che i portafogli facessero riferimento a prodotti standard codificati sulla base di cataloghi o schede prodotto, tipiche del comparto retail, small business o mid corporate, piuttosto che a tipologie di finanziamenti con caratteristiche contrattuali specifiche, tipiche del Large Corporate e della Finanza Strutturata. Per la prima tipologia di portafoglio, l'analisi è stata incentrata sull'analisi di tutte le schede prodotto attualmente distribuite al fine di verificare le caratteristiche contrattuali ai fini del superamento dello SPPI test, concentrandosi prevalentemente sulle principali forme tecniche quali mutui, conti correnti, estero e pool. Al fine di individuare correttamente tutti i prodotti a catalogo, sia attuali che precedenti, è stata coinvolta la Funzione Commerciale. Per tutti i crediti del Large Corporate e della Finanza Strutturata, gli approfondimenti svolti hanno previsto l'effettuazione di un test puntuale su tutti i singoli finanziamenti, con un approccio a copertura dell'esposizione esistente. Allo stato attuale di avanzamento delle analisi, è emersa una sola tipologia di prodotti standard (che interessa un numero di erogazioni del tutto marginali rispetto alle esposizioni complessive del Gruppo), ed alcuni contratti di Large Corporate e Finanza Strutturata che, in virtù di specifiche clausole, determinerebbero il fallimento dello SPPI test. Pertanto non sono attesi impatti significativi nemmeno dal mondo crediti.

Per tutte le attività finanziarie, sia finanziamenti che titoli di debito, che presentano un mismatch tra la periodicità della rata ed il tenor del tasso, verrà verificato il superamento del test SPPI anche tramite lo svolgimento del Benchmark Cash Flow Test, la cui metodologia è in corso di sviluppo con la collaborazione del Risk Management.

In relazione al driver di classificazione delle attività finanziarie rappresentato dal "business model", le analisi condotte hanno portato ad individuare che il modello a tendere prevede una sostanziale equivalenza tra i portafogli di trading esistenti ed il modello di business di tipo "sell". Questo dovrebbe valere per tutto il portafoglio di trading gestito dalla Finanza in capo alla Capogruppo, ma anche in capo alla controllata Banca Akros. Il portafoglio significativo di Attività Finanziarie disponibili per la vendita (AFS) è sostanzialmente assimilabile, anche in futuro, ad un modello di business di tipo "Hold to collect and Sell" e le eventuali attività finanziarie che non risultassero superare lo SPPI test (ad oggi molto marginali), verranno necessariamente ricondotte al portafoglio di trading. Per quanto riguarda il mondo prevalente dei Loans & Receivables, le analisi portano a ritenere che la storia passata delle vendite siano tali da ritenere applicabile il business model "Hold to Collect". Le attività per la predisposizione e la formalizzazione di regole operative per l'esecuzione del business model assessment e per il monitoraggio "on going" dei portafogli interessati alla normativa IFRS 9, in particolare individuando le soglie per considerare ammesse le vendite frequenti, ma non significative (individualmente ed in aggregato) oppure infrequenti anche se di ammontare significativo (tipicamente per i portafogli al costo ammortizzato), sono state messe a piano di lavoro nel corso del primo semestre 2017. Seppur in termini generali l'attuale modalità di gestione dei crediti sia verso controparti retail che corporate è riconducibile ad un modello di business "Hold To Collect", tuttavia, l'identificazione della categoria di classificazione sarà oggetto di conferma alla luce delle modalità di gestione degli strumenti finanziari alla data di prima applicazione dell'IFRS 9. Allo stato attuale degli approfondimenti, per gli investimenti partecipativi inclusi nel portafoglio delle Attività Finanziarie disponibili per la vendita si è ipotizzato di esercitare l'opzione per la classificazione degli strumenti di capitale al Fair Value con imputazione a patrimonio netto (FVTOCI senza recycling a conto economico), anche se tale scelta non può essere considerata definitiva. In relazione invece alla possibilità offerta dal principio per la classificazione delle passività finanziarie al fair value con imputazione a conto economico, si segnala che, il Gruppo Banco BPM risultante dalle fusione tra BPM e Banco Popolare, valuterà la possibilità di anticipare al 1 gennaio 2017 la contabilizzazione delle variazioni di fair value attribuibili alle variazioni del proprio merito creditizio delle proprie passività finanziarie a patrimonio netto e non più a conto economico.

In conclusione, con riferimento agli impatti attesi del principio per la direttrice C & M, non si attendono impatti significativi in sede di prima applicazione, ma si può stimare un possibile incremento di strumenti da valutare al fair value con imputazione a conto economico con un aumento complessivo della volatilità dei risultati negli esercizi successivi. Al riguardo si evidenzia che sono in corso le analisi sul trattamento contabile dei fondi di investimento (fondi aperti e chiusi), con un possibile futuro incremento della volatilità di conto economico in caso di conferma della classificazione al fair value con imputazione a conto economico degli strumenti attualmente classificati tra le Attività Finanziarie disponibili per la vendita.

Non sono previsti impatti né di classificazione né di misurazione per il comparto dei derivati sia di trading sia di copertura.

In relazione all'Impairment sono in fase di definizione le linee guida nonché le modalità operative per i seguenti aspetti:

  • le modalità di tracking della qualità creditizia dei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto;
  • i parametri per la determinazione del significativo deterioramento del rischio di credito, al fine della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2; in relazione alle esposizioni "impaired", il Gruppo presenta un sostanziale allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare e questo permette di considerare identiche le correnti logiche di classificazione delle esposizioni nel novero di quelle "deteriorate/ impaired" rispetto alle future logiche di classificazione delle esposizioni all'interno dello stage 3;
  • i modelli, inclusivi delle informazioni forward-looking, per lo staging (relativamente all'utilizzo della PD come indicatore relativo di deterioramento) e per il calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (per le esposizioni dello stage 1) e lifetime (per le esposizioni dello stage 2 e 3). Al riguardo il Gruppo è al momento orientato verso l'utilizzo di monoscenari macroeconomici futuri.

Con riferimento al "tracking" della qualità creditizia, il significativo deterioramento del merito creditizio deve essere determinato a livello di singolo rapporto tramite il confronto tra la qualità dello strumento finanziario all'atto della valutazione e quella al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Solo in sede di prima applicazione, per alcune categorie di esposizioni (tipicamente titoli di debito acquisiti) sarà possibile usufruire della cosiddetta "low credit risk exemption", prevista dal principio, che porterebbe a considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, risulteranno essere "investment grade" (o di qualità equivalente) e nello stage 2 le restanti esposizioni in bonis.

Allo stadio attuale di sviluppo del progetto, sono stabiliti i seguenti drivers che costituiranno le determinanti principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni dei "passaggi" tra stages differenti:

la variazione della probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario; il criterio specifico non è ancora stato definito in dettaglio in quanto la valutazione viene effettuata adottando un criterio "relativo";

l'eventuale presenza di uno scaduto che sia tale da almeno 30 giorni; in tal caso la rischiosità creditizia dell'esposizione si ritiene "significativamente incrementata" e dunque scatta il passaggio allo stage 2;

l'eventuale presenza di "forbearance measures" che in via presuntiva si ritiene qualifichino l'esposizione come una il cui rischio di credito sia "significativamente incrementato" rispetto all'iscrizione iniziale.

Nel caso delle esposizioni rappresentate da titoli di debito, operazioni di comprevendita successiva al primo acquisto, effettuate con riferimento al medesimo ISIN, possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni. In tal contesto, è necessario stabilire una metodologia per identificare le vendite ed i rimborsi al fine di comparare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella alla data di reporting. A tal fine, si è ritenuto che la metodologia "first-in-first-out" o "FIFO", utilizzata per lo scarico delle vendite e dei rimborsi, consenta una gestione più trasparente del portafoglio ed un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio.

Infine in relazione all'inclusione di fattori forward-looking, ed in particolare all'utilizzo di scenari macroeconomici, si sta valutando di adottare un approccio basato sul c.d. "Most likely scenario + Add on", che prevede, ai fini del calcolo della perdita attesa (ECL) e dello "stage assignment" di considerare la perdita su crediti determinata per lo scenario base, ritenuto maggiormente probabile, a cui deve essere sommata o sottratta una rettifica (add-on), le cui modalità di definizione devono essere stabilite, volta a riflettere gli effetti della non linearità delle variabili utilizzate per il condizionamento dei parametri macro-economici.

Gli esercizi di stima condotti al fine di rispondere alle simulazioni di impatto (Impact Assessment) fanno ritenere che per il Gruppo l'impatto di prima applicazione del principio in termini di maggiori rettifiche, che dovranno essere rilevate a patrimonio netto, sia di un ammontare rilevante ma non tale da avere impatti avversi sul livello di solidità patrimoniale del Gruppo. Al riguardo, si segnala che sono ancora in fase di definizione le modalità di gestione delle maggiori rettifiche ai fini prudenziali, in quanto, a fronte della proposta del Comitato di Basilea sulla materia, è stata formulata una controproposta da parte dell'EBF, che trova parziale riscontro nell'art. 473 a contenuto nel documento in bozza di proposta di revisione della CRR. Come già segnalato in risposta all'Impact Assessment dell'EBA ed alla Thematic Review condotta dalla BCE sul Gruppo, si stima che a regime si riscontri una maggiore volatilità di conto economico, dovuta al passaggio di strumenti finanziari dallo stage 1 allo stage 2 e viceversa, a causa delle diverse modalità di determinazione delle rettifiche e delle riprese di valore rispetto alle metodologie attuali, e che la misurazione dell'impairment per la determinazione della perdita attesa "lifetime" sui crediti in bonis classificati nello stage 2 sarà una funzione lineare crescente rispetto alla duration dei singoli rapporti.

Per quanto riguarda l'ultimo filone previsto per l'adozione del principio e cioè l'Hedge Accounting, le novità interessano esclusivamente il General Hedge e sono strettamente legate alla scelta del Gruppo di avvalersi dell'opzione opt-in/ opt-out (e cioè la possibilità di implementare il nuovo standard IFRS 9 oppure mantenere il vecchio principio IAS 39). Il Gruppo BPM non ha ancora formalizzato la scelta, da effettuarsi in base al piano di lavoro nel corso del primo semestre del 2017, ma si ritiene che, in sede di FTA, si eserciterà l'opzione opt/out e cioè le operazioni di copertura continueranno ad essere gestite nel rispetto di quanto previsto dallo IAS 39 (carve-out) attualmente in vigore. Si valuterà nei reporting periods successivi al 2018 se mantenere o meno tale scelta.

In seguito all'operazione di fusione del Gruppo BPM con il Gruppo Banco Popolare, avvenuta con efficacia giuridica e contabile dal 1° gennaio 2017, il progetto IFRS 9 proseguirà sotto la gestione accentrata della nuova Capogruppo Banco BPM Spa. In particolare nel corso di gennaio 2017 è stato stilato il piano delle attività necessarie all'implementazione del nuovo standard allargando il perimetro di azione e tenendo conto dei risultati raggiunti fino al 31 dicembre 2016 dai due progetti distinti portati avanti autonomamente dai precedenti Gruppi esistenti prima della fusione. Nel dettaglio, il Gruppo BPM aveva di fatto bloccato nel secondo semestre 2016 la fase realizzativa soprattutto dal punto di vista IT e dei processi organizzativi, dato che era stato stabilito che questi stessi, dopo l'operazione straordinaria, sarebbero partiti dal sistema informativo dell'ex Gruppo Banco Popolare, scelto come sistema target del nuovo Gruppo nascente dalla fusione. Al riguardo, si evidenzia che i parametri di rischio saranno quelli già sviluppati dal Credit Risk Management dell'ex Gruppo Banco Popolare che verranno opportunamente adattati ed estesi al portafoglio dell'ex Gruppo BPM, come pure l'architettura target per lo sviluppo del motore di impairment sarà a regime quella già disegnata nel secondo semestre 2016 dalla società SGS dell'ex Gruppo Banco Popolare. Il kick-off del nuovo progetto integrato con il piano delle attività di dettaglio è stato effettuato in data 6 febbraio 2017.

Il nuovo Gruppo Banco BPM, che si baserà dal punto di vista IT sul vecchio piano di sviluppo dell'ex Gruppo Banco Popolare, ha intenzione di effettuare il c.d. "parallel running" dell'applicazione del nuovo principio a partire dalla fine del terzo trimestre 2017, sulla base delle informazioni disponibili a quella data e tenendo conto di quanto verrà eventualmente richiesto in termini di disclosure; tuttavia, allo stato attuale, non si prevede di effettuare un restatement dei dati comparativi al momento dell'applicazione iniziale del IFRS 9 al 1° Gennaio 2018, ma si provvederà a fornire l'informativa dettagliata sulla transizione al nuovo principio ai sensi dell'IFRS 7.

IFRS 15 – Ricavi da contratti con la clientela

Nel maggio 2014, lo IASB ha emesso il principio IFRS 15 "Ricavi da contratti con la clientela". L'effettiva adozione di tale principio, a seguito di una deliberazione dello IASB presa nel corso del 2015, decorrerà a partire dagli esercizi in corso il 1 gennaio 2018.

IFRS 15 fornisce i principi per l'iscrizione dei ricavi introducendo un approccio che prevede il riconoscimento di un provento solo quando si verifichi il completo soddisfacimento degli obblighi contrattuali.

La Banca sta valutando l'impatto del principio IFRS 15 tuttavia si ritiene, in via preliminare, che gli effetti della sua applicazione non siano significativi.

IFRS 16 – Leasing

Nel mese di gennaio 2016 lo IASB ha emanato il principio IFRS 16 "Leasing", la cui applicazione decorre dal 1° gennaio 2019, subordinatamente all'omologazione da parte della Commissione Europea. Il principio sostituirà lo IAS 17 attualmente in vigore, nonchè le interpretazioni IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27.

Il nuovo principio definisce contabilmente il leasing come il contratto la cui esecuzione dipende dall'utilizzo di un bene identificato attribuendo il diritto di controllo del bene per un certo periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

Lo standard prevede un diverso trattamento contabile dei contratti di leasing sia dal punto di vista del locatore, sia dal punto di vista del locatario. In particolare non ci sarà più, per il locatario, la distinzione ai fini contabili tra leasing finanziario e leasing operativo con conseguente iscrizione nello stato patrimoniale delle attività e passività derivanti dal contratto.

Tra le attività va iscritto il diritto d'uso del bene oggetto di leasing, che sarà ammortizzato lungo la durata del contratto o la vita utile del bene; tra le passività va rilevato il valore attuale dei canoni di leasing futuri, che sarà ridotto progressivamente con il pagamento dei canoni; inoltre sulla passività matureranno degli interessi da iscrivere a conto economico.

Il principio prevede un'esenzione per contratti con durata inferiore a 12 mesi oppure di entità poco significativa.

Per il locatore le regole di contabilizzazione restano invariate.

La Banca non ha ancora avviato un'attività di impact assessment.

Principi generali

Nella predisposizione del bilancio consolidato sono stati osservati i seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1 "Presentazione del bilancio" di seguito esposti.

Continuità aziendale. I criteri di valutazione sono adottati nell'ottica della continuità dell'attività delle aziende del Gruppo e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. I presupposti alla base della redazione del bilancio in continuità di funzionamento sono oggetto di illustrazione nel paragrafo "La prevedibile evoluzione della gestione" della Relazione sulla Gestione. Si ritiene, infatti, che, allo stato attuale, non sussistono incertezze circa la capacità del Gruppo di proseguire la propria attività in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 1.

Competenza economica. Il bilancio, ad esclusione del rendiconto finanziario, è redatto nel rispetto del principio della contabilizzazione per competenza economica, per cui i costi e i ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, in base alla maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.

Coerenza di presentazione del bilancio. I criteri di presentazione e di classificazione delle voci del bilancio vengono tenuti costanti da un periodo all'altro, salvo che il loro mutamento non sia prescritto da un principio contabile internazionale o da un'interpretazione oppure non si renda necessario per accrescere la significatività della presentazione contabile. Se fattibile, il cambiamento viene adottato retroattivamente e sono indicati la natura, la ragione e l'importo delle voci interessate dal mutamento. La presentazione e la classificazione delle voci è conforme a quanto previsto dai principi contabili internazionali nonché alle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci delle banche.

Rilevanza e aggregazione. Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare 262/2005. A tali schemi possono essere aggiunte nuove voci purché il loro contenuto non sia riconducibile a voci già previste dagli schemi e solo se si tratti di importi di rilievo. Altre informazioni possono essere fornite nella Nota Integrativa. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorra una delle due seguenti condizioni:

  • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
  • b) il raggruppamento favorisca la chiarezza del bilancio; in questo caso la Nota Integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Le tavole di Nota Integrativa sono esposte solo nel caso in cui presentano importi per l'esercizio in corso o per quello precedente.

Divieto di compensazione. Salvo quanto disposto o consentito dai principi contabili internazionali o da una loro interpretazione oppure dalle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci delle banche, le attività e le passività nonché i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati. Tuttavia non è considerata compensazione, ad esempio, l'esposizione delle attività al netto delle rispettive rettifiche complessive di valore quale il fondo svalutazione crediti deteriorati.

Informativa comparativa. Relativamente a tutte le informazioni del bilancio – anche di carattere qualitativo quando utili per la comprensione della situazione del Gruppo – vengono riportati i corrispondenti dati dell'esercizio precedente, a meno che non sia diversamente stabilito o permesso da un principio contabile internazionale o da una loro interpretazione oppure dalle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci delle banche. Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all'esercizio precedente sono adattati; la non comparabilità e l'adattamento, o l'impossibilità di questo, sono segnalati e commentati nella Nota Integrativa

Contenuto dei prospetti contabili

Il bilancio consolidato è costituito dagli Schemi del Bilancio o Prospetti Contabili (Stato patrimoniale, Conto economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni di patrimonio netto e Rendiconto finanziario redatto secondo il metodo indiretto), dalla Nota Integrativa ed è inoltre corredato dalla Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento. Il bilancio consolidato è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico del periodo, la variazione del patrimonio netto ed i flussi finanziari.

Stato patrimoniale e Conto economico: gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci, da sottovoci e da ulteriori dettagli informativi. Per motivi di completezza, si è deciso di riportare negli schemi definiti da Banca d'Italia anche le voci che non presentano importi né nell'esercizio di riferimento del bilancio né nel precedente a confronto. Nel conto economico (Schemi e Nota Integrativa) i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi.

Prospetto della redditività complessiva: il prospetto della redditività complessiva riporta l'utile (perdita) d'esercizio, indicato nella voce 320 del conto economico, cui vanno sommate algebricamente le altre componenti di reddito, al netto delle imposte, registrate a patrimonio netto in contropartita delle riserve da valutazione; le voci, sulla scorta della modifica allo IAS 1, sono raggruppate in due categorie a seconda dell'eventualità o meno di essere rigirate a conto economico al verificarsi di determinate condizioni. Il prospetto è redatto evidenziando la componente di pertinenza del Gruppo rispetto alla quota di pertinenza di Terzi. Come per gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, si è deciso di riportare negli schemi definiti da Banca d'Italia anche le voci che non presentano importi né nell'esercizio di riferimento del bilancio né nel precedente a confronto.

Nel prospetto della redditività complessiva gli importi negativi sono indicati fra parentesi.

Prospetto delle variazioni di patrimonio netto: nel prospetto viene riportata la composizione e la relativa movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nel periodo di riferimento, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato della redditività complessiva. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto. Il capitale, le riserve e il risultato della redditività complessiva riferito alle quote di pertinenza di Terzi sono indicati in voci separate da quello di pertinenza del Gruppo.

Rendiconto finanziario: il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dalla gestione economica dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato dei costi e dei ricavi di natura non monetaria. I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno. Come per gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, si è deciso di riportare negli schemi definiti da Banca d'Italia anche le voci che non presentano importi né nell'esercizio di riferimento del bilancio né nel precedente a confronto.

Il rendiconto finanziario, redatto in base al metodo indiretto, segue le regole previste dallo IAS 7.

Contenuto della Nota integrativa: la Nota Integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia e successivi aggiornamenti.

La Nota Integrativa è suddivisa in parti: A – Politiche contabili, B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato, C – Informazioni sul conto economico consolidato, D – Redditività consolidata complessiva, E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F – Informazioni sul patrimonio consolidato, G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H – Operazioni con parti correlate, I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L – Informativa di settore.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio consolidato

La redazione del bilancio consolidato richiede anche il ricorso a stime che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché costituire un aspetto rilevante dell'informativa relativa alle attività e passività riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Tali stime sono state effettuate nell'ottica della continuità aziendale e sono significativamente condizionate dalla crescente incertezza presente nel contesto economico e di mercato attuale, che si caratterizza per la forte volatilità dei parametri finanziari e per la presenza di indicatori significativi di deterioramento della qualità creditizia.

Parametri e assunzioni utilizzati per la determinazione di stime sono particolarmente influenzati dai suddetti fattori, che per loro natura possono presentare un'evoluzione difficilmente prevedibile. Conseguentemente le stime utilizzate possono variare di periodo in periodo e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti nel bilancio consolidato potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento della natura delle assunzioni effettuate e del valore dei parametri utilizzati.

Le stime sono oggetto di rivisitazione per tener conto delle variazioni intercorse nel periodo.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di stime da parte della direzione aziendale sono:

  • la quantificazione delle perdite insite nelle esposizioni di rischio rappresentate tipicamente dai crediti "deteriorati" e da quelli "in bonis" nonché da altre attività finanziarie;
  • l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai soli fini delle informative della Nota Integrativa;
  • la quantificazione del trattamento di fine rapporto e dei fondi del personale e degli altri fondi per rischi e oneri;
  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

L'utilizzo delle stime connesse alle fattispecie sopra evidenziate è strettamente influenzato dall'evoluzione del contesto economico nazionale ed internazionale nonché dall'andamento dei mercati finanziari, che generano impatti significativi sull'andamento dei tassi, sulla fluttuazione dei prezzi, sulle basi attuariali e sul merito creditizio delle controparti.

Per alcune delle attività o passività connesse alle fattispecie sopra elencate possono identificarsi i fattori più significativi oggetto di stime da parte del Gruppo nel contesto della predisposizione dell'informativa finanziaria periodica e che quindi possono concorrere a determinare il valore di iscrizione in bilancio di tali attività e passività. A tale proposito, si segnala che le stime di carattere più significativo adottate, possono essere individuate in quelle di seguito elencate:

  • per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, titoli e derivati, qualora sia necessario l'utilizzo di parametri non desumibili dal mercato, le principali stime riguardano lo sviluppo dei flussi finanziari futuri (cedole, dividendi, ecc.), soggetti ad eventuali fattori di correzione derivanti da probabili eventi futuri (ad es. eventi di default) nonché dalla necessità di utilizzare determinati parametri in input non rilevabili direttamente su mercati attivi;
  • per quanto concerne la stima dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati, gli elementi presi in considerazione riguardano essenzialmente: i flussi derivanti dalla gestione caratteristica e/o da eventi straordinari che caratterizzano l'attività del debitore, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché i costi che si ritiene verranno sostenuti e i tempi attesi per il recupero dell'esposizione creditizia. Per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri derivanti dai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment, ossia la valutazione collettiva, si tiene conto di informazioni derivanti da serie storiche e di altri elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare la perdita latente ("incurred but not reported") in ciascuna classe omogenea in cui è stratificato il portafoglio del Gruppo ai fini del monitoraggio e della gestione del rischio di credito;
  • per la quantificazione dei fondi di quiescenza e per obblighi simili è oggetto di stima il valore attuale delle obbligazioni, tenuto conto degli esborsi probabili attualizzati considerando aspetti finanziari (tassi di interesse), andamento presunto delle retribuzioni e dei tassi di turnover dei dipendenti e aspetti demografici (mortalità);
  • per la quantificazione dei fondi per rischi e oneri è oggetto di stima, ove possibile, l'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • per la determinazione delle poste relative alla fiscalità differita è stimata la probabilità di un futuro effettivo sostenimento di imposte (differenze temporanee tassabili) ed il grado di ragionevole certezza, se esistente, di ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la deducibilità fiscale (differenze temporanee deducibili).

Sezione 3 Area e metodi di consolidamento

Il bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme comprende le risultanze patrimoniali ed economiche della Banca Popolare di Milano (Capogruppo) e delle società da questa direttamente o indirettamente controllate.

Società controllate

L'IFRS 10 disciplina il bilancio consolidato e definisce i criteri per l'identificazione del perimetro di consolidamento. Secondo tale Principio il "controllo" si configura come la situazione nella quale una società risulta esposta al rischio della variabilità dei risultati derivanti dai suoi legami con un'altra società ed è in grado di incidere su tali risultati grazie al potere detenuto su quest'ultima.

In particolare sono definite società controllate quelle per cui si dimostra la coesistenza di tre condizioni:

  • il potere sulla società;
  • l'esposizione al rischio della variabilità dei risultati della società;
  • la possibilità di incidere sui risultati grazie al potere sulla società.

Il potere sulla società consiste nella possibilità di dirigere le attività rilevanti di una società nella quale si detiene un'interessenza, di tipo partecipativo e/o costituita da altri diritti di natura legale o contrattuale.

Questo potere deriva generalmente dalla titolarità di diritti (non necessariamente di voto) legalmente riconosciuti e di cui è titolare il soggetto che detiene l'interessenza nella società stessa o che ha legami con essa, diritti tali da conferire la capacità di dirigerne le attività: ad esempio, la detenzione della maggioranza dei diritti di voto (eventualmente anche acquisiti grazie ad accordi con altri soci) o di diritti di voto comunque sufficienti per tenere sotto controllo la società grazie alla dispersione degli altri voti oppure la titolarità del diritto di nominare o rimuovere i dirigenti con responsabilità strategiche della società.

Fra i diritti predetti rientra anche quello di dirigere la società per effettuare transazioni (o vietarne cambiamenti) nel proprio interesse, mentre non vi rientrano i diritti di mera "protezione" di interessi del loro titolare (ad esempio il pegno o diritti reali assimilati).

In ogni caso, nel determinare la misura dei diritti di voto ai fini della verifica della sussistenza di situazioni di controllo, occorre considerare anche i diritti di voto potenziali (sia propri sia di terzi), cioè i diritti collegati a opzioni "call" (incluse quelle incorporate in obbligazioni convertibili) o a strumenti simili su azioni ordinarie delle società partecipate e sempre che tali diritti siano attualmente esercitabili.

L'esposizione al rischio della variabilità dei risultati della società è definita dalla presenza di rendimenti che derivano dal rapporto con la stessa, suscettibili di variare in relazione all'andamento economico dell'entità oggetto dell'investimento. A tale fine bisogna considerare i dividendi sulle azioni e gli interessi sui titoli nonché le variazioni di valore degli investimenti detenuti nella stessa.

Per quanto concerne la possibilità di incidere sui risultati grazie al potere sulla società, al fine di individuare il soggetto che controlla effettivamente la società, occorre anche accertare se il potere di incidere sui risultati della sua attività viene esercitato da tale soggetto nel proprio interesse (nel qual caso è questi il soggetto controllante) oppure nell'interesse di un altro soggetto (nel qual caso si tratta di un mero agente del controllante effettivo). A questo scopo devono essere valutati molteplici fattori quali: l'ambito di applicazione di tale potere (ossia limiti e discrezionalità di esercizio), l'eventuale diritto di altri soggetti di rimuovere o di limitare le decisioni assunte dal soggetto che esercita il potere, la misura e la variabilità della remunerazione prevista per i servizi prestati (quanto maggiori sono misura e variabilità della remunerazione rispetto ai risultati attesi dall'attività della società, tanto più probabilmente il suo percettore è il soggetto controllante), la detenzione o meno di altri interessi nella società e la connessa esposizione al rischio di variabilità dei risultati. In particolare la titolarità di ulteriori interessi nella società è generalmente tipica del soggetto controllante, soprattutto se si tratta di interessi di natura subordinata che configurano forme di "credit enhancement" delle altre passività della società.

L'inclusione nel perimetro di consolidamento è legata per tutte le entità legali alla presenza della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria della società, quindi una presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, BPM (BPM Securitisation 2 S.r.l. e BPM Securitisation 3 S.r.l.) e ProFamily (ProFamily Securitisation S.r.l.) sono titolari di diritti di natura contrattuale ("credit enhancement") che le espongono in modo sostanziale alla variabilità dei risultati delle società stesse.

Joint ventures o società controllate congiuntamente

La finalità dell'IFRS 11 è di definire le modalità di contabilizzazione delle entità che sono parti di accordi relativi ad attività controllate congiuntamente. Il principio va applicato dalle entità che partecipano ad accordi a controllo congiunto. Il trattamento contabile e la relativa rappresentazione in bilancio si basano su diritti e obbligazioni definiti dall'accordo in cui le entità sono coinvolte, di cui le entità stesse sono tenute a darne specificità per individuarne la tipologia:

  • Attività a controllo congiunto, nel quale le parti che detengono il controllo congiunto hanno diritti e obbligazioni per le attività e passività relative all'accordo, che sono contabilizzate come attività o passività sulla base della proporzione di diritti e obbligazioni assunti;
  • Joint venture, ossia un accordo a controllo congiunto nel quale le parti vantano diritti sulle attività nette dell'accordo, e che quindi potranno essere contabilizzate esclusivamente con il metodo del patrimonio netto.

Sono considerate controllate congiuntamente (joint ventures) le società nelle quali i diritti di voto ed il controllo dell'attività economica della partecipata sono condivisi in modo paritetico da Banca Popolare di Milano, direttamente o indirettamente, e da un altro soggetto. Inoltre viene qualificato come sottoposto a controllo congiunto un investimento partecipativo nel quale, pur in assenza di una quota paritetica di diritti di voto, al fine dell'assunzione delle decisioni riguardanti le attività rilevanti è richiesto il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

L'unica interessenza partecipativa che ricade sotto questa fattispecie è la partecipazione in Calliope Finance S.r.l., in liquidazione, che, data la natura degli accordi contrattuali sottostanti, è qualificata come Joint Venture.

Società collegate

Sono considerate società collegate, cioè sottoposte a influenza notevole, tutte le società per le quali, pur non ricorrendo i presupposti del controllo, il Gruppo è in grado di esercitare un'influenza significativa. Tale influenza si presume esistere normalmente qualora il Gruppo detenga una percentuale dei diritti di voto, inclusi i diritti di voto potenziali, compresa tra il 20% ed il 50%.

Sono inoltre considerate come sottoposte ad influenza notevole le società in cui si detiene un interessenza inferiore al 20% dei diritti di voto ma sussiste il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali in virtù di legami giuridici di natura contrattuale, quali patti di sindacato, patti parasociali o accordi tra soci. Questi casi sono rappresentati da:

  • Bipiemme Vita, per la quale esiste un accordo di partnership con il Gruppo Covèa legato allo sviluppo di attività di bancassurance;
  • Etica Sgr, in virtù degli accordi contrattuali in essere.

Nella Sezione 10 – Partecipazioni della Parte B della Nota Integrativa vengono fornite più dettagliate informazioni in merito.

Variazioni nell'area di consolidamento

Si riportano di seguito le variazioni intervenute nell'area di consolidamento rispetto alla situazione al 31 dicembre 2015.

Società controllate

Variazioni della percentuale di possesso

Banca Popolare di Mantova S.p.A.

La quota detenuta dalla Capogruppo in Banca Popolare di Mantova è aumentata al 96,74% (dal 62,91% del 31 dicembre 2015) principalmente per effetto dell'acquisto, in data 3 agosto 2016, di n. 355.444 azioni pari al 30,89% del capitale da azionisti di maggioranza nell'ambito del progetto di razionalizzazione del Gruppo Bipiemme avvenuto nel contesto dell'operazione di fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare; inoltre sono state acquisite nel corso dell'intero 2016 ulteriori tranches di azioni da parte di piccoli azionisti.

Banca Akros S.p.A.

In data 27 dicembre 2016 la Capogruppo ha acquisito da Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria n. 1.226.391 azioni pari al 3,11% del capitale sociale di Banca Akros S.p.A. così da detenere al 31 dicembre 2016 il 100% del capitale (n. 39.433.803 azioni). L'operazione è stata effettuata nel contesto della fusione con il Banco Popolare.

Società collegate

Variazioni della percentuale di possesso

Anima Holding S.p.A.

La Capogruppo BPM ha ceduto in due tranche tra il 23 ed il 27 giugno 2016 il 2,17% del capitale di Anima Sgr portando la percentuale di possesso al 14,67%. Tale necessità si è palesata in quanto, con l'acquisto da parte di Poste Italiane del 10,3% di Anima Holding nel giugno 2015, BPM, salvo diversa indicazione della Consob, si era impegnata a cedere entro 12 mesi la quota eccedente la soglia di OPA obbligatoria del 25% sulla totalità delle azioni valida per gli aderenti al Patto parasociale.

A far data dal 31 dicembre 2016 Anima Holding è stata riclassificata dalla voce "Partecipazioni" alla voce "Attività finanziarie disponibili per la vendita" a seguito del mancato rinnovo del Patto parasociale sottoscritto tra BPM e Poste Italiane.

Etica SGR S.p.A.

In data 21 giugno 2016 è stata ceduta a Banca Etica S.c.p.a. una quota del 5% del capitale di Etica Sgr, pertanto la partecipazione di Banca Popolare di Milano nel capitale sociale della Sgr è passata dal 24,44% al 19,44%. La società, nonostante l'interessenza partecipativa sia scesa al di sotto del 20%, rimane iscritta tra le "Partecipazioni" in virtù degli accordi contrattuali ancora in vigore.

Società controllate congiuntamente

Calliope Finance S.r.l. in liquidazione

In data 12 maggio 2016 la Società è stata cancellata dall'art. 106 del TUB, a seguito della mancata presentazione dell'istanza per l'iscrizione all'Albo Unico degli intermediari finanziari, conseguentemente la società è stata posta in liquidazione volontaria.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Nella seguente tabella sono elencate le partecipazioni in società controllate in via esclusiva. Per le informazioni sui rapporti partecipativi in società controllate in modo congiunto (valutate al patrimonio netto) e in società sottoposte ad influenza notevole si fa rinvio a quanto contenuto nella Parte B – Informazioni sullo Stato Patrimoniale consolidato – Sezione 10. Le partecipazioni, della presente Nota Integrativa.

Denominazione imprese Sede legale e Tipo Rapporto di partecipazione Disponibilità
operativa rapporto(1) impresa partecipante Quota % voti(2)
Capogruppo
Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. Milano
Società controllate in via esclusiva
1 Banca Akros S.p.A. Milano 1 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. 100,00
2 Banca Popolare di Mantova S.p.A. Mantova 1 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. 96,74
3 ProFamily S.p.A. Milano 1 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. 100,00
4 Ge.Se.So. S.r.l. Milano 1 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. 100,00
5 BPM Covered Bond S.r.l. Roma 1 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. 80,00
6 BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma 1 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. 80,00
7 BPM Securitisation 2 S.r.l.(
*)
Roma 4 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. n.a. n.a.
8 BPM Securitisation 3 S.r.l.(
*)
Conegliano 4 Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. n.a. n.a.
9 ProFamily Securitisation S.r.l.(
*)
Conegliano 4 ProFamily S.p.A. n.a. n.a.

Legenda:

  • (1) Tipo di rapporto:

      1. maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria 4. altre forme di controllo
    1. influenza dominante nell'assemblea ordinaria 5. direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92"
    1. accordi con altri soci 6. direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria. I diritti di voto sono riportati solo laddove diversi dalla percentuale di partecipazione al capitale.

(*) Tali entità sono consolidate integralmente in quanto il Gruppo è esposto e possiede diritti ai rendimenti variabili derivanti dal rapporto con le società stesse (IFRS 10§7(b)).

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nell'ambito delle Società controllate integralmente l'inclusione nel perimetro del Gruppo è fondamentalmente legata al concetto della maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria, senza casi di esclusione in presenza di controllo di diritto.

Le uniche eccezioni sono quelle delle società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione dove, pur in assenza di interessenze partecipative dirette, le entità originator della cartolarizzazione, BPM (BPM Securitisation 2 S.r.l. e BPM Securitisation 3 S.r.l.) e ProFamily (ProFamily Securitisation S.r.l.), sono titolari di diritti di natura contrattuale ("credit enhancement") che le espongono in modo sostanziale alla variabilità dei risultati delle società stesse.

Nel Gruppo è presente un'unica società controllata in modo congiunto, la Calliope Finance S.r.l. in liquidazione, che, data la natura degli accordi contrattuali sottostanti, è qualificata come Joint Venture, ai sensi dell'IFRS 11.

Tra le società collegate sono state considerate le società nelle quali il Gruppo esercita un'influenza significativa, che si presume esistere nei casi di detenzione dei diritti di voto tra il 20 e il 50%. Inoltre, in eccezione a tale principio, sono stati individuati due casi di inclusione di Società nell'ambito delle "partecipazioni" dovute all'esistenza di accordi o legami giuridici derivanti da accordi contrattuali tra soci: Etica Sgr (detenuta al 19,44%) e Bipiemme Vita SpA (detenuta al 19%). Nella Sezione 10 – Partecipazioni della Parte B della Nota Integrativa vengono fornite più dettagliate informazioni in merito.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative

Nel Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2016 non ci sono partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interessenze di terzi significative. Le interessenze di terzi in Banca Popolare di Mantova e Banca Akros, che erano state identificate come significative nel bilancio 2015, si sono rispettivamente ridotte significativamente e annullate a seguito di acquisizione nel corso del 2016 da parte di BPM, come descritto nel precedente paragrafo "Variazioni nell'area di consolidamento".

4. Restrizioni significative

All'interno del Gruppo Bipiemme non vi sono significative restrizioni legali, contrattuali e normative che possono limitare la capacità della Capogruppo di trasferire disponibilità liquide o altre attività ad altre entità del Gruppo, né tantomeno garanzie che possono limitare la distribuzione di dividendi, di capitali oppure prestiti e anticipazioni concessi o rimborsati ad altre entità del Gruppo.

5. Altre informazioni

Metodi di consolidamento

Le partecipazioni in società controllate sono consolidate con il metodo integrale, mentre le interessenze in società a controllo congiunto e in società collegate sono valutate in base al metodo del patrimonio netto.

Consolidamento integrale: il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico delle società controllate. Ai fini del consolidamento si procede all'elisione del valore contabile della partecipazione in ogni controllata in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto della controllata.

Le società controllate sono consolidate integralmente dalla data di acquisizione, ovvero dalla data in cui il Gruppo acquisisce il controllo, e cessano di essere consolidate alla data in cui il controllo è trasferito al di fuori del Gruppo.

Se la data di chiusura di esercizio della controllata differisce da quella della Capogruppo, la partecipata fornisce un report dedicato necessario per il consolidamento della stessa. In caso questo non fosse fattibile, la controllante utilizza l'ultimo bilancio disponibile (non anteriore a tre mesi dalla data di rendicontazione) rettificato per tener conto delle principali operazioni intervenute nel periodo.

I bilanci delle controllate sono redatti con riferimento allo stesso periodo contabile e adottando i medesimi principi contabili della controllante o eventualmente apportando gli aggiustamenti necessari per assicurare omogeneità di valori. Tutti i saldi e le operazioni infragruppo, inclusi eventuali utili e perdite non realizzati derivanti da rapporti intrattenuti fra società del Gruppo e i dividendi, sono completamente eliminati. Il risultato di conto economico complessivo relativo a una controllata è attribuito alle minoranze anche se questo implica che le quote di minoranza abbiano un saldo

Se la controllante perde il controllo di una controllata, essa:

  • elimina le attività (incluso qualsiasi avviamento) e le passività della controllata;
  • elimina i valori contabili di qualsiasi quota di minoranza nella ex controllata;
  • elimina le differenze cambio cumulate rilevate nel patrimonio netto;
  • rileva il fair value (valore equo) del corrispettivo ricevuto;
  • rileva il fair value (valore equo) di qualsiasi quota di partecipazione mantenuta nella ex controllata;
  • rileva ogni utile o perdita nel conto economico;
  • riclassifica, nel conto economico o negli utili a nuovo come appropriato, la quota di competenza della controllante delle componenti in precedenza rilevate nel prospetto della redditività complessiva.

negativo.

Le operazioni di aggregazione sono contabilizzate secondo il "metodo dell'acquisizione" ("acquisition method") previsto dall'IFRS 3, così come modificato dal Regolamento 495/2009, in base al quale le aggregazioni aziendali ("business combinations"), ad eccezione di quelle realizzate fra società sotto comune controllo, assumono, sotto il profilo contabile, la configurazione di vera e propria acquisizione di impresa. L'applicazione del metodo dell'acquisizione richiede: l'identificazione dell'acquirente (ovvero l'entità che assume il controllo di un gruppo o di un'entità); la data di acquisizione (ovvero la data in cui l'acquirente ottiene effettivamente il controllo dell'acquisita); la rilevazione ai rispettivi fair value alla data di acquisizione delle attività identificabili acquisite e delle passività identificabili assunte (comprese quelle potenziali). Inoltre, per ogni aggregazione aziendale, eventuali quote di minoranza nella società acquisita vanno rilevate al fair value o in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili della società acquisita.

L'avviamento è inizialmente valutato al costo che emerge come eccedenza della sommatoria del corrispettivo corrisposto e dell'importo delle quote di minoranza rispetto al fair value delle attività nette (attività identificabili acquisite al netto delle passività) assunte dal Gruppo. Se la sommatoria è inferiore al fair value delle attività nette della società acquisita, la differenza è rilevata nel conto economico.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle complessive perdite di valore da impairment eventualmente accertate. Ai fini di tale accertamento (impairment test), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale viene, dalla data di acquisizione, allocato alla o alle unità generatrici di flussi di cassa del Gruppo che si prevede possano beneficiare delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

Se l'avviamento è stato allocato a un'unità generatrice di flussi finanziari e il Gruppo dismette parte delle attività di tale unità, l'avviamento associato all'attività dismessa è incluso nel valore contabile dell'attività quando si determina l'utile o la perdita derivante dalla dismissione. L'avviamento associato con l'attività dismessa viene determinato sulla base dei valori relativi dell'attività dismessa e della parte mantenuta dell'unità generatrice di flussi finanziari.

L'identificazione del fair value delle attività acquisite e delle passività assunte deve essere obbligatoriamente perfezionata entro un anno dall'acquisizione.

In un'aggregazione aziendale realizzata in più fasi, l'acquirente deve ricalcolare l'interessenza che già deteneva nella società posseduta precedentemente all'acquisizione del controllo al rispettivo fair value determinato alla data di acquisizione e rilevare nel conto economico l'eventuale utile o perdita risultante.

Le variazioni nell'interessenza partecipativa della controllante in una controllata che non comportano la perdita del controllo sono contabilizzate come operazioni sul patrimonio netto del Gruppo.

I costi correlati all'acquisizione (eccetto quelli di emissione di titoli di debito o di titoli azionari, che seguono le norme dettate dallo IAS 32 e dallo IAS 39) sono contabilizzati nel conto economico dell'esercizio in cui sono sostenuti.

Anche gli interessi di minoranza in ciascuna società controllata devono essere inizialmente iscritti in base al loro "fair value" alla data di acquisizione del controllo.

Nei periodi successivi a quello in cui sono state contabilizzate per la prima volta le differenze di consolidamento le variazioni dei patrimoni netti delle società controllate vanno registrate nelle pertinenti voci del patrimonio netto consolidato.

Consolidamento con il metodo del patrimonio netto: il metodo del patrimonio netto – utilizzato per valutare le partecipazioni in società collegate o sottoposte a controllo congiunto – prevede l'iscrizione iniziale della partecipazione al costo ed il suo successivo adeguamento per rilevare la quota di pertinenza degli utili e delle perdite realizzate dopo l'acquisizione. Alla data di acquisizione della partecipazione va calcolata la differenza tra il costo della partecipazione e la corrispondente frazione del "fair value" del patrimonio netto (ossia delle attività, delle passività e delle passività potenziali) della società acquisita.

Se la differenza è positiva, l'avviamento afferente alla collegata è incluso nel valore contabile della partecipazione e non è soggetto ad ammortamento, né ad impairment test.

Se la differenza è negativa, essa – dopo essere stata sottoposta ad un secondo test valutativo per accertarne il valore – va registrata come ricavo nel conto economico del partecipante ad integrazione della pertinente quota del risultato economico della società partecipata da registrare nell'esercizio di acquisizione della partecipazione.

Il conto economico riflette la quota di pertinenza del Gruppo del risultato d'esercizio della società collegata. Nel caso in cui una società collegata rilevi rettifiche con diretta imputazione al patrimonio netto, il Gruppo rileva la sua quota di pertinenza nel patrimonio netto e ne dà specifica evidenza nel prospetto della redditività complessiva. Il valore della partecipazione è inoltre diminuito degli eventuali dividendi periodicamente riscossi dal Gruppo.

Il valore complessivo della partecipazione è soggetto ad impairment test secondo quanto previsto dallo IAS 28 e dallo IAS 36. Qualora le perdite eccedano il valore della partecipazione, il Gruppo contabilizza le perdite sino ad azzeramento del valore della partecipazione, non rilevando le perdite eccedenti tale valore se non nel caso in cui si abbia un'obbligazione ad effettuare pagamenti per conto della collegata.

Gli utili non realizzati relativi a transazioni effettuate tra e con le società collegate sono eliminati in sede di consolidamento in maniera proporzionale alla partecipazione detenuta. Eventuali perdite non realizzate sono eliminate in sede di consolidamento, salvo che non vi sia evidenza di una perdita di valore delle attività oggetto delle transazioni.

Per il consolidamento delle partecipazioni in società collegate sono utilizzate le situazioni predisposte da parte delle stesse alla data di riferimento del bilancio. Qualora i bilanci delle collegate non si riferiscano alla stessa data del bilancio della Capogruppo, le stesse dovranno predisporre dei bilanci intermedi, da utilizzare ai fini del consolidamento con il metodo del Patrimonio Netto, riferiti alla data di chiusura del bilancio della Capogruppo; se non fattibile, vengono utilizzati i bilanci delle collegate redatti ad una data non antecedente a tre mesi, considerando gli effetti delle principali operazioni intervenute nell'intervallo tra le due date.

Nei casi in cui non siano disponibili informazioni elaborate in base ai principi contabili internazionali IAS/IFRS, si provvede a rettificare opportunamente i bilanci redatti secondo i principi locali o ad utilizzare gli stessi bilanci in presenza di differenze poco significative nei criteri utilizzati.

Consolidamento di società controllate classificate come "attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" ai sensi dell'IFRS 5: nel caso in cui la partecipazione in una controllata venga classificata come attività non corrente in via di dismissione, si procede al consolidamento integrale della partecipata secondo le modalità previste dall'IFRS 5; pertanto le attività e le passività relative all'unità in via di dismissione vengono presentate separatamente dalle altre attività e passività dello stato patrimoniale, mentre nel conto economico viene esposto un unico importo che rappresenta i costi ed i ricavi dell'unità operativa in via di dismissione. Nel caso in cui il fair value delle attività o delle attività nette del gruppo in via di dismissione sia inferiore al loro valore di carico si procede ad effettuare una rettifica di valore da imputare al conto economico.

Sezione 4 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, si informa che successivamente al 31 dicembre 2016 - data di riferimento del bilancio consolidato, e fino al 10 febbraio 2017, data in cui la bozza del progetto di bilancio è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. - non sono intervenuti eventi che comportino impatti significativi sui valori degli aggregati rilevati nel bilancio consolidato.

Nuovo assetto societario e organizzativo del Gruppo Banco BPM

In data 15 ottobre 2016 è stato approvato dalle rispettive Assemblee Straordinarie il progetto di fusione e contestuale trasformazione in S.p.A. della Banca Popolare di Milano S.c. a r. l. con il Banco Popolare S. C.. La fusione, che ha portato alla costituzione del Banco BPM S.p.A., ha efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2017.

Sezione 5 Altri aspetti

Aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Contribuzione ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

Con le Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014 e l'istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), il legislatore europeo ha impresso modifiche significative alla disciplina delle crisi bancarie, con l'obiettivo strategico di rafforzare il mercato unico e la stabilità sistemica. Con il recepimento di tali direttive, a partire dal 2015 le banche sono tenute a versare contributi ordinari, ed eventuali contributi straordinari, al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e al Fondo di Risoluzione Nazionale, confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) nel 2016.

Nel bilancio al 31 dicembre 2016, la contribuzione ordinaria, come specificato nella Comunicazione del 19 gennaio 2016 di Banca d'Italia (Contributi ai fondi di risoluzione: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza) è stata rilevata nella voce "180. Spese amministrative: b) altre spese amministrative", in quanto assimilabile contabilmente ad un tributo e rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRIC 21 "Tributi". Tale interpretazione prevede che la passività relativa ad un tributo si origina nel momento in cui nasce il "fatto vincolante" ovvero l'obbligazione al pagamento; in particolare i contributi ordinari dell'esercizio sono così ripartiti:

  • contributi al FRU per 14,4 milioni di euro (13,2 milioni di euro nel 2015);
  • contributi al FITD per 12,3 milioni di euro (5,9 milioni di euro nel 2015).

Oltre a quanto sopra previsto, in data 28 dicembre 2016 Banca d'Italia ha inviato una comunicazione al fine di richiedere due annualità di contribuzione addizionali, secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 848, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, qualora le contribuzioni ordinarie e straordinarie già versate non dovessero risultare sufficienti per le risoluzioni avviate.

Il richiamo delle due contribuzioni addizionali è correlato alla complessiva operazione di risoluzione delle quattro banche (Banca Popolare dell'Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) avviata nel 2015. La quota di contribuzione addizionale richiamata per il Gruppo BPM, che ammonta a 28,8 milioni di euro, è stata quindi addebitata nella voce di conto economico "180. Spese amministrative: b) altre spese amministrative", in contropartita della voce del passivo "100. Altre passività".

Si ricorda che nel 2015 il contributo straordinario al FRU per la risoluzione delle quattro banche sopra citate, interamente addebitato nell'esercizio, è stato pari a 39,7 milioni di euro.

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Le banche del Gruppo BPM aderiscono allo Schema Volontario gestito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (di seguito anche "Schema Volontario" del FITD), istituito nel mese di novembre 2015 con l'obiettivo di realizzare interventi a sostegno delle banche aderenti che siano in amministrazione straordinaria o in stato di dissesto o a rischio di dissesto.

Nel mese di settembre 2016 le banche del Gruppo BPM hanno ricevuto comunicazione da parte del FITD in relazione alla quota da erogare, pari a 7,9 milioni di euro, per l'intervento a favore di Cassa di Risparmio di Cesena attraverso un aumento di capitale riservato per un importo di 280 milioni di euro, autorizzato da BCE in data 15 settembre 2016, maggiorato della contribuzione di 1 milione a copertura delle spese connesse all'intervento ed al funzionamento dello Schema Volontario.

La contribuzione così versata dal Gruppo BPM rappresenta un investimento partecipativo di capitale nei confronti dello Schema Volontario, classificato nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per un ammontare pari a 7,9 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2016, la successiva misurazione al fair value dell'investimento, quantificato pari a 6 milioni di euro, ha comportato la necessità di rilevare un impairment pari a 1,9 milioni di euro, alla luce della particolare situazione dell'attività sottostante, addebitato nella voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento: b) attività finanziarie disponibili per la vendita".

Alla data di bilancio, l'impegno residuo del Gruppo BPM a versare contributi verso lo Schema Volontario, rilevato contabilmente tra le "esposizioni creditizie fuori bilancio", ammonta a circa 12 milioni di euro.

Al riguardo si rappresenta che il trattamento della contribuzione e dei relativi impegni, sopra illustrato, risulta in linea con la Nota tecnica di Banca d'Italia trasmessa dal FITD alla proprie consorziate in data 31 ottobre 2016, contenente alcune risposte in merito a vari quesiti pervenuti, riguardati il trattamento prudenziale, di bilancio e segnaletico da applicare ai contributi nei confronti dello Schema Volontario.

Opzione per il consolidato fiscale nazionale

A partire dal 2004 Banca Popolare di Milano e le società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. "consolidato fiscale nazionale", disciplinato dagli artt. 117-129 del TUIR ed introdotto nella legislazione fiscale dal D. Lgs. 344/2003. Il regime opzionale previsto consente alle singole società controllate partecipanti al consolidato fiscale, dopo aver determinato l'onere fiscale di propria pertinenza, di trasferire il corrispondente reddito imponibile (o la propria perdita fiscale) alla Capogruppo, la quale determina – apportando il correttivo per gli interessi passivi infragruppo previsto in materia di deducibilità degli interessi passivi – un unico reddito imponibile o un'unica perdita fiscale riportabile del Gruppo, quale somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle singole società controllate partecipanti, e conseguentemente un unico debito o credito d'imposta nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria.

Nell'ambito del consolidato fiscale nazionale, tra la Capogruppo e le società controllate che vi hanno aderito sono stati stipulati contratti che regolano i flussi compensativi relativi ai trasferimenti conseguenti a utili e perdite fiscali. Tali flussi sono determinati applicando agli imponibili fiscali delle società aderenti l'aliquota IRES in vigore. Per le società con perdite fiscali, il flusso compensativo, calcolato come sopra, è riconosciuto dalla consolidante alla consolidata per le perdite realizzate successivamente all'adesione al regime del consolidato fiscale nazionale, ove tali perdite trovino capienza nell'imponibile di Gruppo. Le perdite realizzate anteriormente all'adesione al consolidato fiscale nazionale dovranno essere compensate nel proprio imponibile unicamente dalla consolidata secondo le regole fiscali vigenti. I flussi compensativi così determinati sono contabilizzati come crediti e debiti nei confronti delle società aderenti al

consolidato fiscale nazionale e classificati nella voce "Altre attività" e nella voce "Altre passività", in contropartita della voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by country reporting)

La Circolare n. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013 ("Disposizioni di vigilanza per le banche") prevede nel 4° aggiornamento del 17 giugno 2014 l'obbligo di pubblicare le informazioni previste dalle lettere a), b) e c) nell'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2 della suddetta Circolare.

In conformità a quanto indicato nella citata circolare indica che tali informazioni sono pubblicate in allegato al presente bilancio consolidato.

Termini di approvazione e pubblicazione delle relazioni

1. Relazione finanziaria annuale

L'art. 154-ter, comma 1 del D. Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale, comprendente il bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

In data 15 ottobre 2016 è stata approvata dalle rispettive Assemblee Straordinarie la fusione di Banca Popolare di Milano S.c. a r. l. con il Banco Popolare Soc. Coop., che ha portato alla nascita del Banco BPM S.p.A. con decorrenza 1° gennaio 2017.

Per effetto della fusione di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. con il Banco Popolare Soc. Coop. l'organo competente ad approvare i progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 delle due banche è il Consiglio di Amministrazione della società risultante dalla fusione, ossia Banco BPM S.p.A., e l'attestazione di cui all'articolo 154-bis, comma 5 del TUF contenuta nella relazione finanziaria annuale è stata rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Banco BPM S.p.A..

In particolare la bozza del progetto di bilancio d'esercizio e consolidato di BPM è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. in data 10 febbraio 2017 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci del Banco BPM S.p.A. in data 8 aprile 2017.

Il bilancio consolidato (costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla Nota Integrativa) è sottoposto a revisione contabile da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., ai sensi del D. Lgs. 39/2010, in esecuzione della delibera dell'assemblea dei soci dell'11 aprile 2015, che ha conferito a questa società l'incarico per gli esercizi dal 2016 al 2024 compreso.

2. Relazione finanziaria semestrale

La Banca ha predisposto e approvato in data 4 agosto 2016 la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016 del Gruppo Bipiemme, in base a quanto stabilito dall'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98 introdotto dal D. Lgs 195/2007 che ha recepito la normativa europea sulla trasparenza delle società quotate (2004/109/CE). Il bilancio semestrale abbreviato è stato sottoposto a revisione contabile limitata a cura della PricewaterhouseCoopers S.p.A., in ottemperanza alla comunicazione Consob n. 97001574 del 20 febbraio 1997 e alla delibera Consob n. 10867 del 31 luglio 1997 ed in applicazione della delibera assembleare dell'11 aprile 2015.

3. Resoconto intermedio di gestione

La Banca ha predisposto e pubblicato in data 10 maggio 2016 il Resoconto intermedio di gestione del Gruppo Bipiemme riferito al 31 marzo 2016 in base a quanto stabilito dall'art. 154-ter, c. 5 del D. Lgs. 58/98 introdotto dal D. Lgs. 195/2007. Il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016 non è stato sottoposto a revisione contabile. Al 30 settembre 2016 BPM non ha pubblicato un Resoconto intermedio di gestione avvalendosi della facoltà prevista dalle modifiche al Testo Unico della Finanza (TUF) introdotte dal D. Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016 che recepisce nell'ordinamento italiano la Direttiva Transparency II.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

Di seguito sono descritti i principi contabili che sono stati adottati per la predisposizione del bilancio consolidato al 31.12.2016, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.

1 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

In questa categoria sono classificati i titoli di debito e di capitale, le quote di O.I.C.R. e i contratti derivati (fatta eccezione per quelli designati come efficaci strumenti di copertura, rilevati nell'attivo alla voce " Derivati di copertura") con fair value positivo. Tali strumenti devono essere detenuti principalmente con lo scopo di trarre profitto dalle fluttuazioni a breve termine del prezzo o dal margine di profitto dell'operatore. In particolare un'attività finanziaria è classificata come posseduta per essere negoziata se, indipendentemente dal motivo per cui è stata acquistata, è parte di un portafoglio per cui vi è evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all'ottenimento di un profitto nel breve periodo.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie, salvo il caso in cui è possibile riclassificare attività diverse da strumenti derivati, non più detenute per finalità di negoziazione, in altre categorie previste dallo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione" (Attività finanziarie detenute sino alla scadenza o Attività finanziarie disponibili per la vendita, quando vi siano eventi inusuali che difficilmente si possono ripresentare nel breve periodo, oppure Crediti quando si abbia l'intenzione e la capacità di detenerle per il prevedibile futuro o sino alla scadenza) e sempreché ne ricorrano le condizioni per l'iscrizione. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione. In sede di riclassificazione viene effettuata la verifica dell'eventuale presenza di contratti derivati incorporati da scorporare. Il Gruppo Bipiemme non si è mai avvalso di tale facoltà né per l'anno in corso né per gli anni precedenti.

Il derivato è uno strumento finanziario o un altro contratto avente tutte e tre le seguenti caratteristiche:

  • a) il suo valore cambia in risposta ai cambiamenti di uno specifico tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio di una valuta estera, di un indice di prezzi o tassi, di un rating creditizio o di un indice di credito o di altre variabili;
  • b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferiore a quello che sarebbe richiesto da altri tipi di contratti da cui ci si possono aspettare risposte simili al variare dei fattori di mercato;
  • c) sarà regolato ad una data futura.

Compongono la categoria i derivati finanziari e quelli creditizi.

Gli strumenti derivati finanziari assolvono alla funzione di traslare i rischi di mercato (rischi di interesse, rischi di cambio, rischi di prezzo) e presentano come strumenti sottostanti valori quali i titoli di debito o di capitale, i tassi di interesse, gli indici azionari, le valute, le merci. Possono assumere le più disparate e complesse forme contrattuali, che sono tuttavia riconducibili a tre essenziali modelli di base: "future" o "forward" (contratti a fermo, ivi incluse le compravendite a termine di titoli e di valute), "option" (contratti opzionali), "swap" (contratti di scambio). Tra questi rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e di valute, i contratti derivati aventi, o meno, titolo sottostante collegati a tassi di interesse, a indici o ad altre attività e i contratti derivati su valute.

I derivati creditizi si riferiscono a quei contratti che consentono di trasferire il rischio di credito sottostante a una determinata attività dal soggetto che acquista protezione al soggetto che vende protezione. In tali operazioni l'oggetto della transazione è rappresentato dal rischio di credito in capo a un prenditore finale di fondi. Rientrano in questa classe le seguenti principali figure contrattuali: "credit default swap" (salvo quelli riconducibili ai crediti di firma); "credit default option"; "total rate of return swap"; "credit spread option"; "credit spread swap"; "credit linked note" (limitatamente alla componente derivata implicita).

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in altri strumenti finanziari complessi e che sono stati oggetto di rilevazione separata rispetto allo strumento ospitante in quanto:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con imputazione al conto economico delle variazioni di valore.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene, per i titoli, alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto – se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way) – e, per gli strumenti derivati, alla data di contrattazione (trade date). Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla settlement date, le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono contabilizzate inizialmente al fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato, senza considerare i relativi costi o proventi di transazione, che sono imputati direttamente a conto economico.

Eventuali derivati impliciti in strumenti finanziari complessi e da questi separati contabilmente (cfr. il precedente paragrafo "criteri di classificazione") sono iscritti al fair value della data di rilevazione dello strumento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito all'iscrizione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valutate al relativo fair value corrente, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria.

Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi "bid") rilevate alla data di riferimento del bilancio. Per gli investimenti per i quali non è disponibile la quotazione in un mercato attivo il fair value è determinato utilizzando metodi di stima e modelli valutativi che tengano conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, laddove disponibili. Tali tecniche possono considerare i prezzi rilevati per recenti transazioni simili concluse a condizioni di mercato, flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni ed altre tecniche comunemente utilizzate dagli operatori di mercato. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione A.4 "Informativa sul fair value".

I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, nonché i derivati ad essi correlati che devono essere regolati mediante consegna fisica degli strumenti di capitale, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore.

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalle variazioni del fair value rispetto al costo di acquisto, determinato sulla base del costo medio ponderato su base giornaliera, sono rilevate al conto economico del periodo nel quale emergono, alla voce "Risultato netto dell'attività di negoziazione", fatta eccezione per i derivati finanziari connessi alla fair value option, il cui risultato economico è iscritto alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

Gli interessi attivi dei titoli di debito sono computati in base al relativo tasso di interesse nominale. I dividendi dei titoli di capitale sono registrati quando sorge il diritto alla loro percezione. I differenziali e i margini degli strumenti derivati vengono contabilizzati allorché sorga il diritto a riscuotere o l'obbligo a versare dette competenze. Gli interessi attivi e i dividendi figurano, rispettivamente, nelle voci del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" e "Dividendi e proventi simili". I differenziali e i margini degli strumenti derivati sono allocati nella voce del conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad esclusione di quelli gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair value (oggetto di fair value option) oppure connessi con attività o passività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione e con liquidazione di differenziali o margini a più scadenze (contratti "pluriflusso"), che vengono classificati nella voce del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, o laddove siano trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività.

Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. In tali casi, pertanto il Gruppo cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

2 – Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Gli investimenti "disponibili per la vendita" sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono peraltro essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d'interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. In tale categoria sono esclusi gli strumenti derivati, mentre sono comprese le attività finanziarie non altrimenti classificate come Crediti, Attività finanziarie detenute per la negoziazione, Attività finanziarie detenute sino alla scadenza o Attività finanziarie valutate al fair value. In particolare, vengono incluse in questa voce le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento o sottoposte a controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity, diretti o indiretti.

Nei casi consentiti dallo IAS 39, sono ammesse riclassifiche verso la categoria Attività finanziarie detenute sino alla scadenza. E' possibile inoltre riclassificare i titoli di debito oltre che nella categoria Attività finanziarie detenute sino alla scadenza, anche nei Crediti, quando si abbia l'intenzione e la capacità di detenerle per il prevedibile futuro o sino alla scadenza e qualora ne ricorrano le condizioni per l'iscrizione. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione. Il Gruppo Bipiemme non si è mai avvalso di tale possibilità né per l'anno in corso né per gli anni precedenti.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto in base alle tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way). Le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a patrimonio netto.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono contabilizzate inizialmente al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Qualora, nei casi consentiti dallo IAS 39, l'iscrizione avvenga a seguito di riclassificazione dalle Attività finanziarie detenute sino alla scadenza ovvero, in presenza di eventi inusuali, dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono valutate al relativo fair value corrente, rilevando:

  • a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso d'interesse effettivo (che tiene conto dell'ammortamento sia dei costi di transazione, sia delle differenze tra il costo e il valore di rimborso);
  • a patrimonio netto (riserva da valutazione), in aumento o in diminuzione di una specifica riserva (al netto dell'imposizione fiscale) le plusvalenze e le minusvalenze conseguenti alla valutazione al fair value sino a che l'attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. All'atto della cancellazione dell'attività finanziaria dal bilancio (ad esempio nel caso di realizzo dell'attività) o della rilevazione di una perdita di valore, la pertinente riserva da valutazione viene riversata, in tutto o in parte, a conto economico. Gli utili/perdite in cambi su strumenti monetari (ad esempio, titoli di debito) sono imputati direttamente a conto economico. Le variazioni di fair value rilevate nella voce "Riserve da valutazione" sono esposte nel prospetto della redditività complessiva.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono soggette ad una verifica, effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, volta ad individuare l'esistenza di obiettive evidenze di deterioramento (test di impairment), tali da compromettere la recuperabilità dell'investimento. L'esistenza di obiettive evidenze di impairment, così come definita dal principio contabile IAS 39, è stata individuata in base alla presenza di due circostanze:

  • il verificarsi di uno o più eventi negativi successivamente alla prima iscrizione dell'attività finanziaria;
  • il fatto che tale evento abbia un impatto negativo sui futuri flussi di cassa attesi.

In particolare, i fattori presi in considerazione quali indizi di criticità sono: l'annuncio/avvio di piani di ristrutturazione finanziaria o comunque significative difficoltà finanziarie, la diminuzione significativa del rating dell'emittente (c.d. Downgrade), una rilevante variazione negativa del patrimonio netto contabile rilevata dall'ultima situazione contabile pubblicata, la capitalizzazione di mercato significativamente inferiore al patrimonio netto contabile.

Gli indicatori inerenti ai valori e parametri di mercato vengono verificati anche con riferimento a informazioni specifiche disponibili sulla situazione dell'impresa per valutare se le indicazioni desumibili dal mercato trovano corrispondenza in reali situazioni di criticità della società.

Per quanto riguarda i titoli di capitale costituisce obiettiva evidenza di perdita di valore una diminuzione significativa o prolungata del fair value al di sotto del costo d'acquisto originario (IAS 39 paragrafo 61). A tal riguardo per il processo di identificazione delle situazioni di impairment sono stati fissati i seguenti limiti quantitativi:

  • decremento del fair value alla data di bilancio superiore al 50% del valore contabile originario;
  • diminuzione del fair value al di sotto del valore contabile originario per un periodo ininterrotto di:
    • 18 mesi per i titoli azionari o assimilabili (ad esempio, strumenti finanziari partecipativi);
    • 48 mesi per le quote di O.I.C.R..

In entrambi i casi il superamento di una delle due soglie comporta la rilevazione dell'impairment sullo strumento finanziario.

Tuttavia, pur in mancanza del superamento di queste soglie automatiche, si potrebbe verificare la presenza di altri sintomi di deterioramento che richiedono ulteriori analisi relative ad un particolare strumento finanziario, rendendo necessaria una rettifica di valore.

Se sussiste l'evidenza di una perdita di valore, l'importo della svalutazione, misurato come differenza tra il costo d'acquisto originario dell'attività ed il fair value corrente, è registrato nel conto economico come costo dell'esercizio nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: attività finanziarie disponibili per la vendita", compresa l'eventuale riserva di patrimonio netto accumulata sino alla data di bilancio. Qualora i motivi della perdita di valore vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione, viene iscritta:

  • per i titoli di debito o crediti: una ripresa di valore nel conto economico fino a concorrenza del valore di iscrizione mentre l'eventuale eccedenza sarà appostata alla riserva di valutazione;
  • per i titoli di capitale e di quote di O.I.C.R. in una riserva di patrimonio netto.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie sono cancellate quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, o laddove siano trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività.

Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. In tali casi, pertanto il Gruppo cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

3 – Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono rappresentati da strumenti finanziari non derivati, con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che il Gruppo ha l'intenzione e la capacità di detenere sino alla scadenza.

Il Gruppo Bipiemme non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.

4 – Crediti

Criteri di classificazione

I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, non quotate in un mercato attivo. Essi si originano quando il Gruppo fornisce denaro, beni e servizi direttamente al debitore senza che vi sia l'intenzione di negoziare il relativo credito originato. In questa categoria non sono quindi compresi i finanziamenti e i crediti emessi con l'intenzione di essere venduti immediatamente o nel breve termine.

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi, i titoli di debito non quotati in un mercato attivo derivanti da operazioni di ristrutturazione dei crediti e i crediti originati da operazioni di locazione finanziaria.

Sono altresì incluse le operazioni di riporto e i pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine diversi da quelli di negoziazione e le operazioni di "prestito titoli" nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Tali operazioni sono contabilizzate come operazioni di impiego e non determinano alcuna movimentazione del portafoglio titoli di proprietà. In particolare i pronti contro termine sono rilevati come crediti per l'importo corrisposto a pronti. Rientrano nella presente categoria anche i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

Non sono ammesse riclassifiche nelle altre categorie di attività finanziarie previste dallo IAS 39.

Criteri di iscrizione

I crediti sono iscritti in bilancio solo quando il Gruppo diviene parte del contratto di finanziamento. Ciò significa che il credito deve essere incondizionato e il creditore acquisisce un diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite. L'iscrizione iniziale dei crediti avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto in base alle tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way), sulla base del relativo fair value, che corrisponde normalmente all'ammontare erogato o al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto e quella di erogazione si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento.

Per le operazioni creditizie eventualmente concluse a condizioni diverse da quelle di mercato per cui il fair value risulti inferiore all'ammontare erogato o regolato a causa del minor tasso di interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato per finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati a un tasso di mercato, identificato facendo riferimento a transazioni di natura e rischiosità simile. La differenza rispetto all'ammontare erogato/regolato è rilevata nel conto economico al momento dell'iscrizione iniziale, fatta eccezione per i prestiti concessi al personale dipendente in cui tale differenza viene ammortizzata per il periodo più breve tra la vita del rapporto di lavoro attesa e la durata del finanziamento.

Nel caso di crediti rivenienti dalla vendita di beni o dalla prestazione di servizi la rilevazione è connessa con il momento in cui la vendita o la prestazione del servizio è ultimata e cioè il momento in cui è possibile rilevare il provento e di conseguenza sorge il diritto alla ricezione.

Se la rilevazione nella categoria dei crediti avviene, quando si abbia l'intenzione e la capacità di detenerli per il prevedibile futuro o sino alla scadenza e qualora ne ricorrano le condizioni per l'iscrizione, per riclassificazione dalle Attività finanziarie disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il fair value dell'attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell'attività stessa.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, ridotto delle rettifiche di valore e aumentato dalle eventuali riprese di valore dell'impairment test e rettificato dell'ammortamento cumulato – calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi accessori imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso d'interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, stimati nel periodo di vita attesa del credito al suo valore di prima iscrizione, per gli strumenti a tasso fisso, o al suo valore contabile a ciascuna data di riprezzamento, per gli strumenti a tasso indicizzato. La stima dei flussi finanziari considera tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sul credito. Il calcolo include tutti i pagamenti effettuati tra le parti e che costituiscono una parte integrante degli interessi, anche se denominati diversamente (commissioni, spese, ecc.), i costi dell'operazione e tutti gli altri premi o sconti. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine per i quali l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile. Detti crediti vengono valorizzati al costo. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

A ciascuna data di predisposizione del bilancio, viene effettuata una ricognizione delle attività finanziarie classificate tra i crediti volta ad individuare quelle che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di un possibile deterioramento (impairment). Tali evidenze sono la conseguenza della manifestazione, in particolare, dei seguenti eventi:

  • significative difficoltà finanziarie dell'emittente o del debitore a far fronte ai pagamenti;
  • stati di default dell'emittente o del debitore o inadempimenti nel pagamento di interessi o capitale;
  • concessione al debitore o all'emittente, in relazione a ragioni economiche o legali connesse alle difficoltà finanziarie di quest'ultimo, di facilitazioni che altrimenti il Gruppo non avrebbe preso in considerazione;
  • probabilità di fallimento del debitore o dell'emittente o di assoggettamento ad altre procedure concorsuali;
  • scomparsa di un mercato attivo per quella determinata attività finanziaria a causa delle difficoltà finanziarie del debitore o dell'emittente;
  • deterioramento qualitativo di un gruppo omogeneo di crediti dovuto ad esempio:
    • alle difficoltà di pagamento dei debitori all'interno del gruppo;
    • alle condizioni economiche nazionali o locali che incidono negativamente sul gruppo.

L'impairment dei crediti si articola in due fasi:

  • la fase delle valutazioni individuali o specifiche, nella quale vengono selezionati i singoli crediti deteriorati ("impaired") e stimate le relative perdite;
  • la fase delle valutazioni collettive o di portafoglio, nella quale vengono stimate le perdite potenziali latenti nei crediti in "bonis".

In primo luogo, si procede alla valutazione delle attività che rappresentano le esposizioni deteriorate (crediti non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS, integrata con disposizioni interne che fissano criteri e regole per il passaggio dei crediti nell'ambito delle diverse categorie di rischio. A tal proposito si segnala che a partire dal 1° gennaio 2015 sono state riviste le definizioni delle categorie di crediti deteriorati da parte della Banca d'Italia.

Tale revisione si è resa necessaria al fine di adeguare le classi di rischio precedentemente in vigore alla definizione di "Non Performing Exposure" (NPE) introdotta dall'Autorità Bancaria Europea ("EBA") con l'emissione dell'Implementing Technical Standards ("ITS"), EBA/ITS /2013/03/rev1, del 24 luglio 2014.

È stata quindi aggiornata la sezione "Qualità del credito" della Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 (6° aggiornamento del 7 gennaio 2015), individuando le seguenti categorie di crediti deteriorati:

  • Sofferenze: il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca. Nelle sofferenze sono incluse anche le esposizioni nei confronti degli enti locali (comuni e province) in stato di dissesto finanziario per la quota parte assoggettata alla pertinente procedura di liquidazione;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): la classificazione in tale categoria è, innanzitutto, il risultato del giudizio della banca circa l'improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione deve essere effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi o rate scaduti e non pagati. Non è, pertanto, necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia, il mancato rimborso, laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore). Lo status di "inadempienza probabile" è individuato sul complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso un medesimo debitore che versa nella suddetta situazione;
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, per quanto riguarda il Gruppo Bipiemme, sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

Nell'ITS dell'EBA viene introdotto un ulteriore requisito informativo relativo alle "Esposizioni oggetto di concessioni" (forbearance). Con il termine forbearance l'EBA individua i debitori che sono o possono essere in difficoltà nel rispettare i termini di rimborso dei propri debiti e a cui sono state concesse delle rinegoziazioni delle condizioni contrattuali originarie. Quindi, condizione necessaria per identificare un'esposizione come forborne è la sussistenza all'atto della richiesta di rinegoziazione di una situazione di difficoltà finanziaria del debitore.

Banca d'Italia ha emanato, nel corso del mese di gennaio 2015, un aggiornamento della circolare n. 272 che riporta, sulla scorta degli standard tecnici dell'EBA, le definizioni di "esposizione deteriorata" ed "esposizioni oggetto di concessione (forborne)". Quest'ultima accezione non rappresenta una nuova categoria di credito deteriorato, bensì si pone come strumento informativo addizionale in quanto la categoria dei crediti forborne è trasversale alle classi di rischio esistenti e può includere crediti performing e crediti non performing sulla base della motivazione che ha portato alla rinegoziazione.

L'attribuzione dello status di forborne può cessare a seguito di un processo di revisione della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del debitore. Tale processo di revisione avviene in un periodo di 2 o 3 anni, a seconda che si tratti di crediti in bonis o deteriorati.

Qualora vi sia l'obiettiva evidenza di impairment, l'ammontare della rettifica di valore è pari alla differenza tra il valore di bilancio dell'attività al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri per capitale ed interessi, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo all'atto dell'impairment.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie che assistono le posizioni, di eventuali anticipi ricevuti (escludendo le future perdite non ancora manifestatesi), nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia. La determinazione del valore attuale dei futuri flussi di cassa di un'attività finanziaria garantita riflette quindi i flussi di cassa che potrebbero derivare dal realizzo della garanzia al netto dei relativi costi di realizzo, indipendentemente dall'effettiva probabilità di realizzo. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve durata non vengono attualizzati. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. Qualora il credito abbia un tasso d'interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto.

In caso di rettifica di valore, il valore contabile di carico dell'attività è ridotto attraverso la costituzione in contabilità di un apposito fondo svalutazione rettificativo dell'attivo e l'ammontare di tale rettifica è contabilizzato nel conto economico alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti". Se il credito è ritenuto irrecuperabile, lo stesso è azzerato utilizzando il relativo fondo. Qualora in un periodo successivo l'ammontare della rettifica di valore diminuisca e tale decremento sia oggettivamente riconducibile ad un evento manifestatosi in seguito alla determinazione della svalutazione, come un miglioramento del merito di credito del debitore, la rettifica di valore rilevata in precedenza è eliminata o ridotta attraverso l'iscrizione in conto economico di una ripresa di valore, che non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Le riprese di valore al pari dei ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo, corrispondenti agli interessi maturati nell'esercizio sulla base dell'originario tasso di interesse effettivo (precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore), sono rilevate ad ogni data di bilancio alla voce di conto economico "Rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di: crediti".

Le ristrutturazioni di crediti che prevedono la loro cancellazione in cambio di titoli di capitale (azioni, strumenti partecipativi, quote di O.I.C.R.) attraverso operazioni di debt/equity swap costituiscono, dal punto di vista contabile, una sostanziale modifica dei termini contrattuali originari determinando l'estinzione del rapporto preesistente e la conseguente iscrizione al fair value del nuovo strumento, riconoscendo a conto economico un utile o una perdita pari alla differenza fra il valore contabile del credito estinto e il fair value degli strumenti finanziari ricevuti.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment (crediti in "bonis") sono sottoposti alla valutazione collettiva o di portafoglio.

La valutazione dei crediti in "bonis" (crediti verso soggetti che, alla data di riferimento del bilancio, non hanno manifestato specifici rischi di insolvenza) avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le percentuali di perdita, stimate tenendo conto di serie storiche, considerano gli elementi osservabili alla data della valutazione al fine di quantificare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

In particolare, si utilizza un modello sviluppato in base a metodologie di risk management ricercando le maggiori sinergie possibili (per quanto consentito dalle diverse normative) con l'approccio avanzato di valutazione del merito creditizio di una controparte, previsto dall'attuale normativa di Vigilanza. Dal punto di vista operativo, quale miglior indicatore possibile per la determinazione della qualità creditizia di una controparte viene considerato il "rating", così come calcolato dai modelli sviluppati internamente. Tutte le posizioni individuate con i criteri precedentemente descritti sono oggetto di valutazione collettiva, mediante determinazione dell'ammontare di rettifiche di portafoglio da registrare a conto economico come prodotto tra esposizione alla data di bilancio, probabilità di default (PD) e perdita in caso di default (LGD).

Il processo di stima dei suddetti fattori, PD e LGD, viene effettuato prendendo in considerazione delle assunzioni che consentano di approssimarsi il più possibile alla nozione di "incurred loss", cioè di perdita derivante da eventi attuali ma non ancora rilevati nella revisione del livello di rischio della controparte ("Incurred but not reported"), così come previsto dallo IAS 39. In particolare viene utilizzato un orizzonte temporale base di individuazione del deterioramento del merito creditizio pari ad un anno che viene poi corretto attraverso un fattore mitigante ("Loss Confirmation Period") che rappresenta il periodo temporale che intercorre tra la rilevazione dei primi effettivi segnali di anomalia e il momento in cui viene registrato l'evento di default da parte della Banca.

Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico. Ad ogni data di riferimento del bilancio e delle situazioni infrannuali si procede all'aggiornamento della valutazione con riferimento all'intero portafoglio di crediti in "bonis" alla stessa data e le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio.

Gli interessi sui crediti sono classificati nella voce di conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" e sono iscritti in base al principio della competenza temporale. Eventuali utili e perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico "Utile/perdita da cessione o riacquisto di: crediti".

Analoga metodologia è utilizzata per la determinazione delle svalutazioni analitiche e collettive a fronte delle garanzie rilasciate che non rappresentino contratti derivati. Le passività risultanti da tale processo valutativo in base alle disposizioni della Banca d'Italia confluiscono alla voce "Altre passività". Le perdite di valore da "impairment" sulle garanzie rilasciate e le eventuali successive riprese di valore sono rilevate nella voce del conto economico "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie".

Criteri di cancellazione

I crediti sono cancellati allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, quando sono stati trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente irrecuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.

Per contro, qualora giuridicamente la titolarità dei crediti sia stata effettivamente trasferita e il Gruppo mantenga in maniera sostanziale tutti i rischi e benefici, i crediti continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall'acquirente.

In tali casi, pertanto il Gruppo cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

5 – Attività finanziarie valutate al fair value

Criteri di classificazione

In termini generali l'applicazione della Fair Value Option si estende a tutte le attività e passività finanziarie che, diversamente classificate, originerebbero una distorsione nella rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale ed anche a tutti gli strumenti che sono gestiti e misurati in un'ottica di fair value.

Nella presente categoria sono quindi classificati:

  • gli strumenti strutturati acquistati (strumenti di debito composti il cui rendimento è collegato a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici) diversi da quelli allocati tra gli strumenti di negoziazione;
  • i titoli di debito non inclusi tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e oggetto di copertura finanziaria per i quali la valutazione al fair value è effettuata al fine di ridurre e/o eliminare asimmetrie valutative e contabili;
  • i fondi aperti (inclusi quelli speculativi) per i quali esiste una valutazione periodicamente rilevabile da fonti indipendenti che, pur non essendo destinati alla negoziazione nel breve termine, rientrano da un punto di vista gestionale e finanziario in una strategia di investimento opportunamente documentata, volta ad un rendimento complessivo dell'investimento basato sulla variazione del fair value dello strumento stesso, oggetto di una specifica e periodica informativa agli organi direttivi.

Non sono ammesse riclassifiche in altre categorie di attività finanziarie.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie valutate al fair value avviene alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto in base alle tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way). Le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a conto economico.

Le attività finanziarie valutate al fair value sono contabilizzate inizialmente al fair value che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato. I relativi costi o proventi di transazione sono imputati direttamente a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le attività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente.

Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi "bid") rilevati alla data di riferimento del bilancio. Per gli investimenti per i quali non è disponibile la quotazione in un mercato attivo il fair value è determinato utilizzando metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, laddove disponibili. Tali tecniche possono considerare i prezzi rilevati per recenti transazioni simili concluse a condizioni di mercato, flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni ed altre tecniche comunemente utilizzate dagli operatori di mercato. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione A.4 "Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso e le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalle variazioni del fair value rispetto al costo di acquisto, determinato sulla base del costo medio ponderato su base giornaliera, sono imputate a conto economico del periodo nel quale emergono, alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value", nella quale confluiscono anche le plusvalenze e le minusvalenze degli strumenti derivati connessi con la fair value option.

In base a quanto stabilito dall'art. 6 del D. Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, la parte di utile di esercizio, corrispondente alle plusvalenze iscritte in conto economico, al netto del relativo onere fiscale, che discende dall'applicazione del criterio del fair value a strumenti diversi da quelli di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, è iscritta in una riserva indisponibile che viene ridotta in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate. L'importo confluito nella riserva indisponibile si riferisce alle plusvalenze relative a strumenti finanziari dell'attivo e del passivo, non coperti gestionalmente da strumenti derivati, e a quelle su strumenti finanziari gestionalmente coperti per la parte eccedente le relative minusvalenze.

Gli interessi attivi dei titoli di debito sono computati in base al relativo tasso di interesse nominale. I dividendi dei titoli di capitale sono registrati quando sorge il diritto alla loro percezione. Gli interessi attivi e i dividendi figurano, rispettivamente, nelle voci del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" e "Dividendi e proventi simili".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie valutate al fair value sono cancellate quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, o laddove siano trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività.

Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. In tali casi, pertanto il Gruppo cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

6 – Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppi di elementi attribuibili ad un determinato rischio, nel caso in cui quel determinato rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Gli strumenti che possono essere utilizzati per la copertura sono i contratti derivati (comprese le opzioni acquistate) e gli strumenti finanziari non derivati, per la sola copertura del rischio cambio. Gli strumenti derivati di copertura sono classificati nello stato patrimoniale rispettivamente alla voce "80. Derivati di copertura" dell'attivo o "60. Derivati di copertura" del passivo, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o negativo.

Il Gruppo utilizza, tra quelle previste dal principio, le seguenti tipologie di copertura:

  • Copertura di fair value (fair value hedge) che a sua volta si distingue in:
    • copertura specifica (micro-hedging): ha l'obiettivo di coprire dal rischio di variazioni del fair value singole attività o passività di bilancio, o porzioni di esse, attribuibile ad un particolare rischio come, ad esempio, il rischio di interesse o il rischio di prezzo;
    • copertura generica (macro-hedging): ha l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di una porzione indistinta (un importo monetario), di un portafoglio di attività e/o di passività finanziarie. Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti corrispondenti a sbilanci di attività e di passività.
  • Copertura dei flussi di cassa (cash flow hedge): ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio. Tale tipologia di copertura è utilizzata per stabilizzare il flusso di interessi di impieghi a tasso variabile o per coprirsi dal rischio di variazione di prezzo su acquisti futuri di attività finanziarie.

Sono designati come strumenti di copertura solo quelli che coinvolgono una controparte esterna al Gruppo e, pertanto, le transazioni effettuate tra le società del Gruppo ed i relativi risultati economici sono eliminati dal bilancio consolidato.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari derivati di copertura avviene alla data di stipula dei relativi contratti (data di contrattazione o trade date).

Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti al fair value.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Fair Value Hedge

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono valutati al fair value corrente. La determinazione del fair value dei derivati è basata su prezzi desunti da mercati regolamentati o forniti da operatori, su modelli di valutazione delle opzioni, o su modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione A.4 "Informativa sul fair value".

Anche le posizioni coperte vengono valutate al fair value limitatamente alle variazioni di valore prodotte dal rischio oggetto di copertura (ad esempio, dal rischio di tasso di interesse), "sterilizzando" le altre componenti di rischio che non formano oggetto di tali operazioni e, per le posizioni coperte sottoposte al criterio del costo ammortizzato e oggetto di micro-hedging, rettificando in contropartita il loro costo ammortizzato. Nelle operazioni di macro-hedging le variazioni del fair value delle posizioni oggetto di copertura non comportano la rettifica del loro costo ammortizzato, ma vengono rilevate nelle voci dello stato patrimoniale dell'attivo "90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" o del passivo "70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica".

Le modalità di contabilizzazione delle plusvalenze e delle minusvalenze corrispondenti alle variazioni del fair value sono diverse in relazione alla tipologia di copertura. In particolare:

copertura specifica di fair value: la variazione del fair value dell'elemento coperto si collega con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, alla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. La rilevazione a conto economico della variazione di fair value dell'elemento coperto, imputabile al rischio oggetto di copertura, si applica anche se l'elemento coperto è un'attività finanziaria disponibile per la vendita; in assenza di copertura detta variazione risulterebbe contabilizzata in contropartita del patrimonio netto. Nelle operazioni di micro-hedging la differenza fra il valore contabile della posizione coperta (contabilizzata al costo ammortizzato) nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore contabile se la copertura non fosse mai stata attivata è ammortizzata a conto economico lungo la vita residua dell'elemento coperto sulla base della determinazione del tasso di rendimento effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;

copertura generica di fair value: le variazioni di fair value delle attività o delle passività oggetto di copertura generica sono rilevate alla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico e alla voce "90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" dell'attivo oppure alla voce "70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" del passivo. Qualora la relazione di copertura non rispetti più le condizioni previste per l'applicazione dell'hedge accounting o la relazione di copertura venga dismessa, l'importo, confluito nella voce 90 dell'attivo oppure nella voce 70 del passivo, viene ammortizzato a conto economico lungo la vita degli elementi coperti stimata al momento della definizione della copertura generica. Nel caso in cui la copertura venga meno, in quanto gli elementi coperti sono cancellati o rimborsati, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico.

Cash Flow Hedge

Gli strumenti derivati di copertura dei flussi di cassa sono valutati al fair value. La variazione del fair value dello strumento di copertura:

  • se efficace è imputata alla voce 140. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto;
  • mentre è rilevata a conto economico, alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura", quando si evidenzia, in relazione alla posta coperta, una variazione dei flussi di cassa oggetto di copertura o la quota inefficace della copertura.

Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione oggetto di copertura avrà luogo o nel momento in cui si ritenga che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico.

Le variazioni di fair value rilevate nella voce 140. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva.

I differenziali maturati sugli strumenti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse sono registrati nelle voci del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati" (al pari degli interessi maturati sulle posizioni coperte).

L'operazione è considerata di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento di copertura e i rischi coperti che rilevi gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificare l'efficacia della copertura. Inoltre deve essere testato che la relazione di copertura sia efficace nel momento in cui ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%) quando le variazioni attese ed effettive del fair value o dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dell'elemento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale.

La contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta nei seguenti casi:

  • a) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace;
  • b) l'elemento coperto è venduto o è rimborsato;
  • c) viene revocata anticipatamente l'operazione di copertura;
  • d) il derivato scade, viene venduto, estinto o esercitato.

Nei casi a), b) e c) il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione (alle voci "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o "40. Passività finanziarie di negoziazione"). Nei casi a), c) e d) lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al suo fair value al momento della cessazione dell'efficacia e torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria.

Criteri di cancellazione

Le attività e le passività finanziarie di copertura sono oggetto di cancellazione quando viene meno il diritto contrattuale (ad es. scadenza del contratto, cessazione anticipata esercitata secondo le clausole contrattuali – c.d. "unwinding") a ricevere i flussi finanziari relativi agli strumenti finanziari, attività/passività coperta e/o derivato oggetto dell'operazione di copertura o quando l'attività/passività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

7 – Partecipazioni

Criteri di classificazione

In tale voce sono incluse le interessenze partecipative che soddisfano i criteri dello IAS 28, partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole, e IFRS 11, società sottoposte a controllo congiunto. I criteri di rilevazione sono coerenti con quanto esposto nella sezione 3 "Area e metodi di consolidamento".

Criteri di iscrizione

La voce include le interessenze detenute in società soggette a controllo congiunto (joint ventures) e società collegate; tali partecipazioni all'atto della rilevazione iniziale sono iscritte al costo di acquisto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni sono valutate in bilancio con il metodo del patrimonio netto, che prevede l'iscrizione iniziale della partecipazione al costo ed il suo successivo adeguamento per rilevare la quota di pertinenza degli utili e delle perdite realizzate dopo l'acquisizione. Il pro-quota dei risultati d'esercizio della partecipata è rilevato nella voce "Utili (perdite) delle partecipazioni" del conto economico consolidato.

Il valore delle partecipazioni è diminuito dei dividendi periodicamente riscossi dal Gruppo.

Nel caso sia necessario effettuare variazioni di valore derivanti da variazioni del Patrimonio Netto della partecipata che la stessa non ha rilevato a conto economico (ad esempio per variazioni derivanti dalla valutazione al fair value di attività finanziarie disponibili per la vendita), la quota parte di tali variazioni di pertinenza del Gruppo è rilevata direttamente nella voce "Riserve da valutazione".

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento, mentre il fair value è determinato in coerenza con quanto esposto nella sezione "A4 – Informativa sul fair value". Nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza confluisce a conto economico consolidato nella voce 240 "Utili (perdite) delle partecipazioni".

Qualora le evidenze che hanno indotto ad effettuare la riduzione di valore siano rimosse a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico consolidato nella medesima voce 240 "Utili (perdite) delle partecipazioni".

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici ad essa connessi. La partecipazione dovrà invece essere riclassificata a strumento finanziario in caso di cessione parziale che comporta la perdita di influenza notevole o joint venture.

8 – Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include principalmente i terreni e gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di investimento, nonché gli impianti, i veicoli, i mobili, le opere d'arte, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.

Si definiscono ad uso funzionale i cespiti detenuti per essere impiegati nella fornitura di beni e servizi oppure per scopi amministrativi che si ritiene possano essere utilizzati per più di un periodo, mentre rientrano tra i beni di investimento le proprietà possedute al fine di percepire canoni di locazione, o di conseguire un apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni. I terreni ed i fabbricati posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Capogruppo e delle società del Gruppo.

Nelle attività materiali sono incluse infine le migliorie su beni di terzi qualora si tratti di spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili; in tal caso la classificazione è legata alla specifica categoria di riferimento, tenuto conto della natura dell'attività stessa. Le migliorie sono invece classificate nelle "Altre Attività" se relative ad attività materiali identificabili ma non separabili.

In relazione agli immobili, le componenti riferite ai terreni e ai fabbricati, trattandosi di beni aventi vite utili differenti, sono iscritte separatamente ai fini contabili. La suddivisione tra il valore del terreno ed il valore del fabbricato è stata effettuata in base a perizie di esperti indipendenti. In particolare ai terreni si attribuisce una vita utile illimitata e pertanto non sono ammortizzabili a differenza dei fabbricati che, avendo una vita utile limitata, sono sottoposti al processo di ammortamento. Un incremento nel valore del terreno sul quale un edificio è costruito non influisce sulla determinazione della vita utile del fabbricato.

Se una proprietà include una parte ad uso funzionale e una parte posseduta a fini di investimento la classificazione si basa sulla possibilità o meno di vendere tali parti separatamente. Se possono essere vendute separatamente, esse sono contabilizzate, ciascuna al proprio valore, come proprietà ad uso funzionale e proprietà d'investimento. In caso contrario l'intera proprietà è classificata ad uso funzionale, salvo che la parte utilizzata sia minoritaria.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di fabbricazione, comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria sono incluse nel valore contabile dell'attività o contabilizzate come attività separata, come appropriato, solo quando è probabile che i futuri benefici economici associati affluiranno verso l'impresa e il costo può essere valutato attendibilmente. Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire il funzionamento dei beni, sono imputate al conto economico dell'esercizio in cui sono sostenute.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono iscritte al costo al netto degli importi complessivi degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulati. Le attività materiali sono ammortizzate sistematicamente lungo la loro vita utile adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti ed il relativo importo viene iscritto alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali". Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita, e le opere d'arte in quanto la vita utile non può essere stimata ed il relativo valore non è normalmente destinato a ridursi in funzione del decorrere del tempo.

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile e pronto all'uso, ovvero quando è nel luogo e nelle condizioni necessarie per essere in grado di operare. Nel primo esercizio l'ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del bene.

L'ammortamento cessa o dal momento in cui l'attività materiale è classificata come "destinata alla cessione" oppure, se anteriore, dalla data in cui l'attività è stornata. Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. Una svalutazione per perdita di valore è rilevata per un ammontare uguale all'eccedenza del valore contabile rispetto al valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri attesi originati dal cespite.

Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.

Il Gruppo, salvo diversa specifica determinazione della vita utile dei singoli beni, procede all'ammortamento in base alle seguenti vite residue:

  • proprietà immobiliari: da 15 a 30 anni;
  • mobili, macchine e automezzi: da 3 a 10 anni;
  • impianti e migliorie su beni immobili di terzi: da 3 a 12 anni.

Criteri di cancellazione

Le attività materiali sono eliminate dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando sono ritirate permanentemente dall'uso e conseguentemente non sono attesi benefici economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene e sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità.

9 – Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili anche se prive di consistenza fisica, ad utilizzazione pluriennale, originate da diritti legali o contrattuali, dalle quali è probabile che affluiranno al Gruppo benefici economici futuri.

La voce in questione include esclusivamente le licenze di software, non associabili ad un bene materiale. Il costo sostenuto per l'acquisto e la messa in uso dello specifico software è iscritto come "Software di proprietà" se sono stati acquisiti tutti i diritti inerenti; se è stata acquistata la sola licenza d'uso, questa è classificata come "Licenza d'uso" tra i software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte nell'attivo patrimoniale al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici futuri attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente e sempre che si tratti di elementi identificabili, vale a dire protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili separatamente dagli altri beni aziendali. In caso contrario, il costo è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.

Il software prodotto internamente nella fase di sviluppo è capitalizzato quando il relativo costo è determinabile in maniera attendibile; in particolare il costo è generalmente rappresentato dalle spese per il personale interno impiegato nella realizzazione e da eventuali oneri accessori diretti. In caso di esito negativo della verifica sulla fattibilità tecnica del completamento dei correlati progetti e sulla capacità di generare benefici economici futuri o qualora il costo di produzione non sia determinabile in maniera attendibile, le spese sono imputate a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita "definita" sono iscritte al costo al netto dell'ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.

L'ammortamento è effettuato a quote costanti (o, per le attività immateriali legate alla valorizzazione di rapporti con la clientela con scadenza definita, in quote decrescenti) che riflettono l'utilizzo pluriennale dei beni in base alla vita utile stimata ed è iscritto alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" del conto economico.

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito. Nel primo esercizio l'ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del bene. L'ammortamento cessa o dal momento in cui l'attività immateriale è classificata come "destinata alla cessione" oppure, se anteriore, dalla data in cui l'attività è stornata. Ad ogni chiusura di bilancio, alla presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

Il Gruppo, salvo diversa specifica determinazione della vita utile dei singoli beni, procede all'ammortamento in base alle seguenti vite residue:

  • licenze d'uso: sulla base della durata della licenza;
  • software sviluppato internamente: 6 anni.

Non sono presenti attività immateriali a vita "indefinita".

Criteri di cancellazione

Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un'attività immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene.

10 – Attività non correnti in via di dismissione

Criteri di classificazione

Le attività non correnti e i gruppi in dismissione sono classificati come posseduti per la vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente con un'operazione di vendita anziché tramite il loro uso continuativo. Si considera rispettata questa condizione solo quando la vendita è altamente probabile e l'attività o il gruppo in dismissione è disponibile per una vendita immediata nelle sue attuali condizioni. La Direzione deve essersi impegnata alla vendita, il cui completamento dovrebbe essere previsto entro un anno dalla data della classificazione.

In ossequio all'IFRS 5, vengono contabilizzate anche le cosiddette "attività operative cessate" ovvero le attività dismesse o possedute per la vendita che:

  • rappresentano un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività;
  • fanno parte di un unico programma coordinato di dismissione di un importante ramo autonomo di attività o un'area geografica di attività;
  • sono una controllata acquisita esclusivamente ai fini di una rivendita.

Al 31 dicembre 2016 non risultano attività o gruppi di attività classificate come tali ai sensi dell'IFRS 5.

Criteri di iscrizione

Le attività non correnti e i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita devono essere valutati al minore tra il valore contabile e il loro fair value al netto dei costi di vendita.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita. Nelle ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dal momento di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione, l'eventuale processo di ammortamento viene interrotto. Le attività non correnti e i gruppi in dismissione, nonché le "attività operative cessate", e le connesse passività sono esposte in specifiche voci dell'attivo ("Attività non correnti e i gruppi di attività in via di dismissione") e del passivo ("Passività associate ad attività in via di dismissione").

I risultati delle valutazioni, i proventi, gli oneri e gli utili/perdite da realizzo (al netto dell'effetto fiscale), delle "attività operative cessate" affluiscono alla pertinente voce di conto economico "Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte".

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione.

11 – Fiscalità corrente e differita

Le voci "Attività e passività fiscali correnti e differite" includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito. Queste, calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale, sono contabilizzate a conto economico in base al criterio della competenza economica, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Fanno eccezione le imposte relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto.

Fiscalità corrente: le "Attività e Passività fiscali per imposte correnti" rilevano le imposte dovute o recuperabili in relazione al risultato fiscale dell'esercizio. Si tratta in pratica delle imposte che si prevede risulteranno dalla dichiarazione dei redditi. In particolare la fiscalità corrente accoglie il saldo netto tra le passività correnti dell'esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti versati, dai crediti d'imposta per ritenute d'acconto subite e da altri crediti d'imposta di esercizi precedenti per i quali è stata richiesta la compensazione con imposte di esercizi successivi. Le Attività fiscali correnti accolgono altresì i crediti d'imposta per i quali è stato richiesto il rimborso alle Autorità Fiscali competenti.

Fiscalità differita: l'applicazione delle norme fiscali al bilancio d'esercizio comporta delle differenze tra reddito imponibile e reddito civilistico che possono assumere carattere permanente o temporaneo. Le differenze permanenti hanno natura definitiva e sono costituite da costi o ricavi che in base alla normativa fiscale sono rispettivamente, totalmente o parzialmente, indeducibili o esenti.

Le differenze temporanee si formano quando il valore contabile di un'attività o passività differisce dal suo valore fiscale, dando quindi luogo alla fiscalità differita che viene determinata in base al criterio del cosiddetto "balance sheet liability method". La Fiscalità differita determinata in base a tale metodo, tiene conto dell'effetto fiscale connesso a tali differenze, che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi; da ciò deriva che le differenze temporanee si distinguono in "differenze temporanee imponibili" e in "differenze temporanee deducibili".

Le "differenze temporanee imponibili" si manifestano quando il valore contabile di un'attività è più alto del suo valore fiscale o quando il valore contabile di una passività è inferiore al suo valore fiscale. Tali differenze indicano un futuro incremento dell'imponibile fiscale e conseguentemente generano "passività per imposte differite", in quanto queste differenze danno luogo ad importi imponibili negli esercizi successivi a quelli in cui vengono imputati al conto economico civilistico, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.

Le "passività per imposte differite" sono rilevate per tutte le differenze temporanee imponibili con eccezione delle riserve in sospensione d'imposta imputate a capitale o per le quali non è prevista la distribuzione ai soci. L'origine della differenza tra il minor reddito fiscale rispetto a quello civilistico è dovuta a:

  • componenti positivi di reddito tassabili in esercizi successivi a quelli in cui sono stati iscritti in bilancio;
  • componenti negativi di reddito deducibili in esercizi antecedenti a quello in cui saranno iscritti in bilancio secondo criteri civilistici.

Le "differenze temporanee deducibili" si manifestano quando il valore contabile di un'attività è inferiore al suo valore fiscale o quando il valore contabile di una passività è maggiore del suo valore fiscale. Tali differenze indicano una futura riduzione dell'imponibile fiscale che genera pertanto "attività per imposte anticipate", in quanto queste differenze danno luogo ad importi imponibili nell'esercizio in cui si rilevano, determinando un'anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.

Le "attività per imposte anticipate" sono rilevate in bilancio per tutte le differenze temporanee deducibili nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero. Tale probabilità è valutata sulla base della capacità della società interessata, o del complesso delle società aderenti al "Consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi a fronte dei quali potranno essere utilizzate le differenze temporanee deducibili.

L'origine della differenza tra il maggior reddito fiscale rispetto a quello civilistico è principalmente dovuta a:

  • componenti positivi di reddito tassati in esercizi precedenti a quelli in cui sono stati iscritti in bilancio;
  • componenti negativi di reddito fiscalmente deducibili in esercizi successivi a quelli di iscrizione in bilancio.

L'iscrizione delle attività per imposte anticipate può essere anche determinata dal riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate e di crediti d'imposta non utilizzati.

La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote fiscali che, in base alle disposizioni di legge in vigore alla data di redazione del bilancio, saranno applicate nell'esercizio in cui l'attività sarà realizzata o la passività sarà estinta.

Le imposte differite attive e passive possono essere compensate quando sono dovute alla stessa autorità fiscale e quando è riconosciuto dalla legge il diritto alla compensazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tener conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

La consistenza del fondo imposte viene, inoltre, adeguata per far fronte agli oneri che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali.

Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la loro contropartita contabile è rappresentata dalla voce del conto economico "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"; se le imposte anticipate superano nell'ammontare l'aggregato dei costi per imposte correnti e imposte differite, si rileva – nella predetta voce del conto economico – un provento per imposte. Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto ("riserve da valutazione") senza influenzare il conto economico (ad esempio, rilevazione utili/perdite attuariali, valutazioni degli strumenti finanziari disponibili per la vendita e dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche "riserve da valutazione", e nel prospetto della redditività complessiva.

La fiscalità differita relativa alle società incluse nel consolidato fiscale viene rilevata in bilancio dalle singole Società, in applicazione del criterio della competenza economica ed in considerazione della valenza del consolidato fiscale limitata agli adempimenti di liquidazione delle posizioni fiscali correnti.

12 – Fondi per rischi ed oneri

Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37 nonché i fondi relativi alle prestazioni nei confronti del personale trattati dallo IAS 19, sia quelle successive alla cessazione del rapporto di lavoro sia le prestazioni di lungo termine.

I fondi per rischi ed oneri sono passività dall'ammontare o dalla scadenza incerti, rilevati in bilancio quando ricorrono contestualmente le seguenti condizioni:

  • a) esiste un'obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio, che deriva da un evento passato. L'obbligazione deve essere di tipo legale (trova origine in un contratto, normativa o altra disposizione di legge) o implicita (nasce nel momento in cui l'impresa genera nei confronti di terzi l'aspettativa che assolverà i propri impegni anche se non rientranti nella casistica delle obbligazioni legali);
  • b) è probabile che si verifichi un'uscita finanziaria per l'adempimento dell'obbligazione;
  • c) è possibile effettuare una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Di seguito vengono illustrati i contenuti e le modalità di rilevazione dei fondi rischi ed oneri suddivisi come previsto da Banca d'Italia tra "Fondi di quiescenza" e "Altri fondi".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I "fondi di quiescenza e per obblighi simili" sono costituiti da accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti da erogarsi successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro e possono essere, a seconda alla sostanza legale ed economica dell'obbligazione, a contribuzione definita o a prestazione definita.

I programmi a contribuzione definita sono piani relativi a benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro, in base ai quali l'azienda versa dei contributi fissati su base contrattuale a un fondo esterno e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti. La contribuzione è contabilizzata per competenza alla voce "Spese amministrative: a) spese per il personale", come costo relativo al beneficio al dipendente.

I piani a prestazione definita in essere sono piani per i quali il Gruppo garantisce il pagamento dei benefici agli aventi diritto assumendosi il rischio attuariale, ma non quello dell'investimento, in quanto le somme destinate al futuro soddisfacimento dei diritti dei pensionati non sono investite in particolari attività separate dal patrimonio generale del Gruppo. Tali programmi sono finanziati tramite un apposito fondo rilevato nell'ambito della voce "Fondi per rischi ed oneri: a) quiescenza e obblighi simili". In questo caso i benefici che dovranno essere erogati in futuro sono stati valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito".

Più specificatamente, tale metodo, conosciuto anche come "metodo dei benefici maturati in proporzione all'attività lavorativa prestata" o come "metodo dei benefici/anni di lavoro", considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l'azienda come origine di un'unità addizionale di prestazione e misura distintamente ogni unità per calcolare l'obbligazione finale.

La proiezione degli esborsi futuri (compresi i futuri incrementi retributivi a qualsiasi causa dovuti: rinnovi contrattuali, inflazione, carriera, ecc.) viene effettuata sulla base di analisi storico-statistiche e della curva demografica; l'attualizzazione finanziaria di tali flussi viene calcolata sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale.

L'importo contabilizzato come passività è quindi pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, incrementato dell'interesse annuo maturato sul valore attuale degli impegni a inizio anno, calcolato utilizzando il tasso di attualizzazione degli esborsi futuri adottato per la stima della passività al termine dell'esercizio precedente e rettificato della quota degli utili/perdite attuariali.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro viene determinato in base ai rendimenti di mercato, alla data di riferimento del bilancio, di obbligazioni di aziende primarie con durata media residua pari a quella della passività oggetto di valutazione.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate semestralmente da un attuario indipendente.

Altri fondi

Nella voce "altri fondi" sono rilevati gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio i pagamenti per i bonus riservati ai dirigenti da corrispondere in denaro ed in via differita, gli stanziamenti per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, di cause della clientela su attività di intermediazione in titoli.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della prestazione finanziaria necessaria per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate.

Nel caso in cui il differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia rilevante, e conseguentemente l'effetto finanziario del decorrere del tempo sia significativo gli accantonamenti sono determinati attualizzando gli oneri che si suppone saranno necessari per estinguere l'obbligazione, ad un tasso di sconto, al lordo di imposte, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato del valore attuale del denaro ed i rischi specifici connessi alla passività. Normalmente è identificato come significativo se tra la data di redazione della situazione contabile e l'esborso decorrono più di 12 mesi. L'accantonamento al fondo è rilevato a conto economico, dove sono registrati anche gli interessi passivi maturati sui fondi che sono oggetto di attualizzazione.

Ad ogni data di riferimento del bilancio si procede, se necessario, alla rettifica dei fondi per riflettere la miglior stima corrente; nel caso in cui vengano meno i motivi degli accantonamenti effettuati il relativo ammontare viene rilasciato a conto economico.

A fronte di passività solo potenziali e non probabili non viene rilevato alcun accantonamento, ma viene fornita informativa in nota integrativa, salvo i casi in cui la probabilità di impiegare risorse sia remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

13 – Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

I debiti e i titoli in circolazione rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei rapporti per i quali si ha l'obbligo di pagare a terzi determinati importi a determinate scadenze.

Le voci "debiti verso banche", "debiti verso clientela" e "titoli in circolazione" comprendono le varie forme tecniche di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata tramite l'emissione di certificati di deposito, assegni circolari e titoli obbligazionari in circolazione, al netto, pertanto, dell'eventuale ammontare riacquistato. Nella voce "titoli in circolazione" sono inclusi anche i titoli che, alla data di riferimento del bilancio, risultano scaduti ma non ancora rimborsati e sono escluse le quote dei titoli di debito di propria emissione non ancora collocate presso terzi. Tra i debiti rientrano anche i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

I prestiti subordinati sono classificati come passività finanziarie, in quanto prevedono, da regolamento, l'obbligo al pagamento di cedole periodiche al manifestarsi di determinate circostanze e/o il rimborso obbligatorio del capitale per un ammontare fisso o determinabile a una data futura prestabilita oppure danno al possessore il diritto di richiedere il rimborso ad una, o dopo una, data predefinita per un ammontare fisso o determinabile.

Criteri d'iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito ed è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, rettificato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

La componente delle obbligazioni convertibili che presenta le caratteristiche di una passività è rilevata in bilancio come un debito al netto dei costi di emissione. All'emissione, il fair value della componente di debito è determinato utilizzando la quotazione di mercato di un'equivalente obbligazione non convertibile; tale importo, classificato come un debito a lungo termine, è rettificato attraverso il metodo del costo ammortizzato fino alla sua estinzione per conversione o per rimborso. La parte residua dell'importo incassato è attribuita all'opzione di conversione ed è rilevata a patrimonio netto alla voce "Riserve".

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate con il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso d'interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono rimosse dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Il riacquisto di titoli precedentemente emessi è considerato alla stregua di un'estinzione della passività o parte di essa. La differenza tra valore contabile della passività estinta e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie".

L'eventuale riacquisto di titoli in precedenza emessi è rilevato in diminuzione della voce del passivo in cui era stata registrata l'emissione mentre la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistare i titoli è registrato in conto economico alla voce "Utili (perdite) da riacquisto di passività finanziarie. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato, ai fini di bilancio, come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto sul conto economico.

14 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

In questa categoria sono classificati:

  • i contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione (fatta eccezione quindi per quelli designati come efficaci strumenti di copertura, rilevati nel passivo alla voce "Derivati di copertura") con fair value negativo;
  • i derivati connessi con le attività/passività valutate al fair value;
  • nelle sottovoci debiti verso banche e debiti verso clientela sono incluse le passività riconducibili a "scoperti tecnici" generati dall'attività di negoziazione titoli.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene, per le passività per cassa, alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni – se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way) – per gli strumenti derivati alla data di contrattazione (trade date). Nel caso di rilevazione delle passività finanziarie alla settlement date, le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a conto economico.

Le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte alla data di sottoscrizione sulla base del fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico. Nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata come attività finanziaria.

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "Risultato netto dell'attività di negoziazione", fatta eccezione per i derivati finanziari connessi alla fair value option, il cui risultato economico è iscritto alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

I differenziali e i margini degli strumenti derivati sono allocati nella voce del conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad esclusione di quelli gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair value (oggetto di fair value option) oppure connessi con attività o passività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione e con liquidazione di differenziali o margini a più scadenze (contratti "pluriflusso"), che vengono classificati nella voce del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

15 – Passività finanziarie valutate al fair value

Criteri di classificazione

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dallo IAS 39, nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.

Sono stati classificati in tale categoria:

  • gli strumenti strutturati emessi (strumenti di debito composti il cui rendimento è collegato a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici);
  • i titoli di debito emessi dal Gruppo non inclusi tra le passività finanziarie di negoziazione e oggetto di copertura finanziaria per i quali la valutazione al fair value è effettuata al fine di ridurre e/o eliminare le asimmetrie valutative e contabili.

Criteri d'iscrizione

Tali passività finanziarie sono iscritte alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded, che corrisponde generalmente al corrispettivo incassato. I relativi costi di transazione (incluse le commissioni di collocamento pagate a terzi) sono imputati immediatamente a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al fair value corrente.

Il fair value dei titoli emessi quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. Per i titoli emessi non quotati in un mercato attivo il fair value è determinato utilizzando metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto dei fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, laddove disponibili. Tali tecniche possono considerare i prezzi rilevati per recenti transazioni simili concluse a condizioni di mercato, flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni ed altre tecniche comunemente utilizzate dagli operatori di mercato. Per quanto concerne lo spread creditizio connesso alle proprie emissioni rivolte alla clientela ordinaria, al fine di determinare la differenza tra lo spread originario e quello corrente alla data di reporting, si utilizzano gli spread impliciti delle nuove emissioni Retail effettuate dal Gruppo.

Gli utili e le perdite realizzati sul rimborso e le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalle variazioni di fair value, rispetto al prezzo di emissione, sono imputate a conto economico del periodo nel quale emergono alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value", al pari delle plusvalenze e delle minusvalenze degli strumenti derivati passivi connessi con la Fair Value Option.

Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato nella voce "Interessi passivi e oneri assimilati".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie valutate al fair value sono rimosse dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Il riacquisto di titoli precedentemente emessi è considerato alla stregua di un'estinzione della passività o parte di essa. La differenza tra valore contabile della passività estinta e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

L'eventuale riacquisto di titoli in precedenza emessi è rilevato in diminuzione della voce del passivo in cui era stata registrata l'emissione. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato, ai fini di bilancio, come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto sul conto economico.

16 – Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri d'iscrizione

Le attività e le passività in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti corrente alla data delle sottostanti operazioni.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura del bilancio o di situazione infrannuale, le poste in valuta estera sono valorizzate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio a pronti corrente alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio a pronti in essere alla data della prima rilevazione in bilancio (tasso di cambio storico);
  • le poste non monetare valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio a pronti correnti alla data di chiusura.

Le differenze di cambio, che si originano dall'anzidetto processo di conversione in euro delle attività e delle passività in valuta, relative agli elementi monetari e a quelli non monetari valutati al "fair value" vengono riportate nella voce del conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione", salvo le differenze riferibili alle "riserve da valutazione" (ad esempio, quelle dei titoli disponibili per la vendita) che sono imputate direttamente a tali riserve.

17 – Attività e passività assicurative

Nel Gruppo non sono incluse società assicurative.

18 – Altre informazioni

a) Criteri di rilevazione, misurazione e cancellazione di altre voci significative di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi liberi verso la Banca Centrale del Paese in cui il Gruppo opera.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio a pronti di chiusura della data di bilancio.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce include, tra l'altro:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi diverse da quelle riconducibili alla voce "attività materiali", in quanto non relative ad attività materiali identificabili e separabili. Tali costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono rilevati tra le "Altre attività" come previsto dalle istruzioni della Banca d'Italia, in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. Tali costi vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto e rilevati a conto economico nella voce "Altri oneri di gestione";

le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "Attività fiscali" (connesse ad esempio all'attività di sostituto d'imposta).

I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e passività finanziarie sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività cui si riferiscono. In assenza di un'attività o una passività di riferimento, ad esempio stima di un onere pluriennale non ascrivibile tra le immobilizzazioni materiali o commissioni attive su garanzie rilasciate, i ratei e i risconti sono iscritti tra le altre attività o passività.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il trattamento di fine rapporto si configura come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro".

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252, introdotta dalla Legge Finanziaria 2007, le quote di Trattamento di Fine Rapporto del personale maturate fino al 31.12.2006 rimangono in azienda, mentre le quote di TFR maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono destinate a scelta del dipendente a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria gestito dall'INPS.

Da ciò deriva che:

  • il Fondo TFR maturato ante il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di destinazione a forma di previdenza complementare) continua a configurarsi come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti" e conseguentemente la passività connessa al "TFR maturato" è sottoposta a valutazione attuariale; tale valutazione, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo medio di aumento delle retribuzioni in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione pari all'1,5% in misura fissa più 75% dell'aumento dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo). Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenze tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto alla voce "Riserve da valutazione";
  • le quote maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di TFR maturate al fondo prescelto dal dipendente, pertanto l'importo delle quote, contabilizzato per competenza tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali. Si evidenzia che, per il TFR maturando mantenuto in azienda e trasferito all'INPS, le quote versate di anno in anno al Fondo non includono la rivalutazione di legge; conseguentemente l'onere della rivalutazione delle quote versate dall'azienda ricade in capo all'INPS.

Tale normativa non si applica alle aziende del Gruppo che alla data di entrata in vigore della suddetta riforma avevano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti (fattispecie riguardante in particolare Banca Popolare di Mantova); per tali aziende resta in vigore la precedente normativa, che prevede di considerare il TFR dei dipendenti come Defined Benefit Plan, il cui ammontare già maturato deve essere proiettato al futuro per stimare l'importo da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro e poi attualizzato utilizzando il metodo della "Proiezione unitaria del credito" (projected unit credit method) per tener conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento. Il calcolo deve riguardare solo il TFR già maturato per servizi lavorativi già prestati e dovrà tener conto degli incrementi salariali futuri.

Per maggiori dettagli in merito al metodo della "Proiezione unitaria del credito" si rinvia al capitolo 12 "Fondi per Rischi ed Oneri".

Altre passività

Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include tra l'altro:

il valore delle commissioni incassate all'atto di prima iscrizione delle garanzie rilasciate nonché le successive svalutazioni dovute al deterioramento dei rischi garantiti;

  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "Passività fiscali" (connesse ad esempio all'attività di sostituto d'imposta).

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla Capogruppo o un'altra società del Gruppo. Queste ultime vengono esposte con il segno negativo nell'omonima voce del passivo patrimoniale.

Qualora tali azioni siano in seguito rivendute, l'importo incassato è rilevato, fino a concorrenza del valore di libro delle azioni stesse, a voce propria. La differenza, positiva o negativa, fra il prezzo di vendita delle azioni proprie e il corrispondente valore di libro è portata, rispettivamente, in aumento o in diminuzione del patrimonio netto nella voce "Sovrapprezzi di emissione".

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

Patrimonio di pertinenza di terzi

La voce rappresenta la frazione calcolata in base agli "equity ratios" del patrimonio netto consolidato attribuibile ad azioni di pertinenza dei soci di minoranza. L'importo è calcolato al netto delle eventuali azioni proprie riacquistate dalle imprese consolidate.

b) Altri trattamenti contabili rilevanti

Contratti di locazione finanziaria ed operativa

  • a) Società del gruppo locataria: i contratti di locazione stipulati dalle società del Gruppo sono esclusivamente contratti di locazione operativa. I pagamenti complessivi dovuti sui contratti stipulati sono contabilizzati nel conto economico alla voce "Spese amministrative: b) altre spese amministrative" lungo la vita dei contratti stessi. Quando un contratto di locazione operativa è estinto prima della sua naturale scadenza, tutti i pagamenti richiesti dal locatore a titolo di penale sono contabilizzati come costo nell'esercizio in cui avviene l'estinzione del contratto stesso.
  • b) Società del gruppo locatrice: i contratti di locazione attiva stipulati dalle società del Gruppo sono contratti di locazione operativa e finanziaria. In particolare in quelli di locazione finanziaria attiva, il valore attuale dei pagamenti dovuti dalla locataria è contabilizzato come credito. La differenza tra il valore lordo del credito (valore del bene locato al netto dell'anticipo pagato dal cliente) ed il valore attuale dei crediti (sommatoria delle rate, quota capitale più interessi, attualizzate al tasso contrattuale includendo eventuali costi e proventi di transazione) è contabilizzato come ricavo tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" in conformità a quanto stabilito dal contratto, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto con le quali il Gruppo vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato vengono iscritte nelle passività verso altre banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto con le quali il Gruppo acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato sono contabilizzate come finanziamenti o anticipi ad altre banche o a clientela a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. Qualora il titolo oggetto di prestito sia venduto dal prestatario, quest'ultimo rileva nel passivo dello stato patrimoniale un debito verso il prestatore. Se, invece, sia oggetto di operazioni di pronti contro termine passive rileva un debito nei confronti della controparte del pronti contro termine. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Attività finanziarie e passività finanziarie sono compensate con evidenziazione in bilancio del saldo netto, quando esiste un diritto legale ad operare tale compensazione ed esiste l'intenzione a regolare le transazioni per il netto o a realizzare l'attività ed a regolare la passività simultaneamente.

Pagamenti basati su azioni

I piani di remunerazione del personale basati su azioni vengono rilevati nel conto economico, con un corrispondente incremento di una riserva di patrimonio netto, sulla base del fair value degli strumenti attribuiti alla data di assegnazione, suddividendo l'onere sull'eventuale periodo di assegnazione previsto dal piano.

Il fair value degli strumenti assegnati tiene conto del prezzo corrente dei medesimi al momento dell'assegnazione. L'eventuale riduzione del numero degli strumenti assegnati è contabilizzata come cancellazione di una parte degli stessi.

Cartolarizzazioni

Per le operazioni di cartolarizzazione perfezionatesi successivamente al 1° gennaio 2004, i crediti ceduti non sono cancellati dal bilancio qualora vi sia un sostanziale trattenimento di rischi e di benefici, anche se formalmente oggetto di cessione pro-soluto ad una società veicolo. Ciò si verifica, ad esempio, qualora il Gruppo sottoscriva la tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, e quindi sopporti il rischio delle prime perdite e, parimenti, benefici del rendimento dell'operazione. In particolare il Gruppo mantiene tutti i rischi e i benefici dei crediti cartolarizzati, non procedendo alla loro derecognition quando, in base alle caratteristiche tecniche dei contratti posti in essere, non modifica la propria esposizione e il proprio rischio verso di esse.

Pertanto, i crediti ceduti sono mantenuti nell'attivo di bilancio con l'iscrizione:

  • nel bilancio individuale di un debito nei confronti della società veicolo a fronte del finanziamento ricevuto, al netto dei titoli emessi dalla società stessa e sottoscritti dal Gruppo cedente;
  • nel bilancio consolidato, come effetto del consolidamento della società veicolo, del valore delle Notes emesse dalla società veicolo stessa e sottoscritti da entità non appartenenti al Gruppo.

Nelle operazioni di Covered Bond, a fronte del mantenimento dei crediti nell'attivo viene iscritto nel passivo del bilancio (individuale e consolidato) del cedente, il valore delle Obbligazioni Bancarie Garantite emesse direttamente dal Gruppo stesso.

Analoghi criteri di rappresentazione, basati sulla prevalenza della sostanza sulla forma, sono applicati nei casi precedenti nella rilevazione delle competenze economiche.

Rilevazione dei ricavi e dei costi

I ricavi sono contabilizzati nel momento in cui sono conseguiti o, comunque, nel caso di vendita di beni o prodotti quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile oppure nel caso di prestazione di servizi nel momento in cui gli stessi vengono prestati. In particolare:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • a) di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • b) classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie valutate al fair value (Fair Value Option);
    • c) connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione e quindi matura il diritto a riceverne il pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi. In particolare:
    • le commissioni relative ai prestiti sindacati sono contabilizzate come ricavi quando l'organizzazione del prestito sindacato è completata, a condizione che il Gruppo non abbia finanziato parte del prestito stesso o abbia proceduto a finanziare parte del prestito allo stesso tasso effettivo di rendimento di altri partecipanti al sindacato;
    • le commissioni derivanti dalla negoziazione o dalla partecipazione alla negoziazione di una transazione per una terza parte, quali le commissioni percepite per la preparazione dell'acquisto di azioni o l'acquisto/vendita di un business, sono contabilizzate al completamento della transazione sottostante;
    • le commissioni di gestione e le altre commissioni relative a servizi di consulenza sono contabilizzate sulla base di quanto previsto dai relativi contratti e comunque utilizzando un arco temporale appropriato. Le commissioni di gestione relative ai fondi di investimento sono contabilizzate proporzionalmente lungo il periodo di erogazione del servizio. Analogo principio è applicato per le commissioni di wealth management e custodia;
  • il risultato netto dell'attività di negoziazione, oltre alla rilevazione di plusvalenze, minusvalenze, utili e perdite da negoziazione, comprende il risultato della valutazione dei contratti di compravendita di titoli non ancora regolati alla data di redazione del bilancio.

I costi sono rilevati in conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Il Gruppo non ha effettuato, né nell'esercizio in corso né negli esercizi precedenti, riclassifiche di portafoglio delle attività finanziarie da categorie valutate al fair value verso categorie valutate al costo ammortizzato.

A.4 – Informativa sul Fair Value

Informativa di natura qualitativa

Premessa

La misurazione del fair value e la relativa informativa sono disciplinate dall'IFRS 13 "Valutazione del Fair Value", che al paragrafo 9, definisce il fair value come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione".

Per quanto attiene alla tipologia di strumenti finanziari su cui applicare la valutazione al fair value vale sempre quanto riportato dal paragrafo 9 dello IAS 39 ovvero il fair value si applica a tutti gli strumenti finanziari ad eccezione di: attività finanziarie classificate come "investimenti posseduti sino alla scadenza" e "finanziamenti e crediti"; investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, per i quali non risulta possibile determinare un fair value attendibile; passività finanziarie non di trading e per le quali non sia applicata la Fair Value Option. Peraltro si ricorda che i principi contabili e Banca d'Italia stessa richiedono, in ogni caso, di esporre a titolo informativo il fair value per tutta una serie di attività e passività valutate al costo ammortizzato (crediti e debiti, titoli in circolazione).

L'IFRS 13 si fonda sulla definizione di "fair value market based" (metodo basato sulla valutazione di mercato) in quanto il fair value dell'attività o passività deve essere misurato in base alle caratteristiche assunte dagli operatori di mercato.

La valutazione al fair value suppone inoltre che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo nel mercato principale dell'attività o passività cioè il mercato in cui l'entità opera; se questo non è disponibile occorre rifarsi al mercato più vantaggioso ovvero il mercato che massimizza l'ammontare che si percepirebbe per la vendita dell'attività o che riduce al minimo l'ammontare che si pagherebbe per il trasferimento della passività, dopo aver considerato i costi connessi all'operazione.

Rispetto alla precedente definizione dello IAS 39 non viene posto l'accento sulla "libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti", ovvero sulla neutralità dell'operazione, bensì il concetto di fair value si basa sul cosiddetto "exit price". Infatti il prezzo deve riflettere la prospettiva del partecipante che vende l'attività o che paga per trasferire la passività alla data di rilevazione. Viene meno quindi il problema di incoerenza rappresentativa fra i bilanci di quanti misuravano il fair value ponendosi come venditore e coloro che si ponevano nella posizione dell'acquirente.

In tale contesto si inserisce la necessità che il fair value degli strumenti finanziari debba riflettere il rischio di inadempimento attraverso opportune rettifiche di valore del merito creditizio della controparte.

Livelli di Fair Value

Il Gruppo Bipiemme identifica, a seconda dell'osservabilità degli input utilizzati nella valutazione, una gerarchia suddivisa in tre livelli così definiti:

  • prezzi quotati (non rettificati) su mercati attivi per attività o passività identiche (Livello 1). È quindi implicito nel concetto di gerarchia del fair value che la scelta, in sede di valutazione, deve privilegiare i prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi;
  • dati di input diversi dai prezzi quotati di cui al Livello 1 che sono osservabili per l'attività o la passività, sia direttamente (come nel caso dei prezzi), sia indirettamente (cioè in quanto derivati dai prezzi) (Livello 2). In assenza di tali informazioni, la scelta verte su transazioni recenti (mercato non attivo per lo strumento oggetto di valutazione) ovvero su dati riguardanti attività e passività similari (comparable approach) ovvero su tecniche di valutazione basate su dati di input osservabili;
  • dati di input relativi all'attività o alla passività che non sono basati su dati di mercato osservabili (dati non osservabili) (Livello 3). Priorità più bassa sarà assegnata a tecniche di valutazione basate su dati di input non osservabili, ad esempio derivati da modelli interni, e quindi maggiormente discrezionali.

Gli input osservabili sono parametri elaborati utilizzando dati di mercato, come le informazioni disponibili al pubblico su operazioni o fatti effettivi, e che riflettono le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività; invece gli input non osservabili sono parametri per i quali non sono disponibili informazioni di mercato e che sono elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili relative alle assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dello strumento finanziario.

Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello, quando, ai fini della valutazione di uno strumento, sono utilizzati input appartenenti a livelli diversi della gerarchia del fair value, allo strumento oggetto di valutazione viene attribuito il livello della gerarchia del fair value al quale appartiene l'input significativo di livello più basso. Conseguentemente, nei casi in cui nella valutazione di uno strumento finanziario sono utilizzati sia input osservabili sul mercato (livello 2) sia input non osservabili (livello 3), se quest'ultimo è ritenuto significativo, come meglio definito di seguito, lo strumento è classificato nel livello 3 della gerarchia del fair value.

Di seguito sono indicate le modalità di classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli.

Livello 1 – Prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi

In tale livello devono essere classificati gli strumenti finanziari valutati utilizzando prezzi quotati in mercati attivi per strumenti identici a quelli oggetto di valutazione, senza apportare aggiustamenti.

Per mercato attivo si intende una piattaforma negoziale ove gli scambi e i volumi siano tali da garantire che il dato osservato rappresenti effettivamente il valore al quale le controparti sono disposte a scambiare un determinato strumento finanziario. Si definisce un mercato come attivo quando:

  • i prezzi di quotazione rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato verificatesi in un congruo periodo di riferimento tra parti indipendenti;
  • i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati, e siano effettivamente eseguibili.

A tale proposito e in considerazione degli strumenti in portafoglio, si considerano mercati attivi:

  • i mercati della società Borsa Italiana (MTS, MOT, MTA, …);
  • i tassi di cambio BCE;
  • altri mercati regolamentati che soddisfino requisiti quantitativi minimi per definire un mercato attivo (MTF Multilateral Trading Facilities);
  • sistemi di scambio non regolamentati (es. Bloomberg Trading System) che forniscano una quotazione considerata mercato attivo secondo i medesimi requisiti.

Quelli sopra citati sono considerati mercati principali in virtù del fatto che il Gruppo, direttamente o indirettamente, ha accesso a tali mercati. Qualora non risulti identificabile un mercato principale per un determinato strumento finanziario, il mercato di riferimento considerato è quello più vantaggioso.

Il prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value e, quando disponibile, viene utilizzato senza alcuna modifica. Eventuali rettifiche comportano la classificazione dello strumento finanziario ad un livello inferiore (ad esempio la non immediata accessibilità dell'informazione o la non disponibilità del prezzo alla data di valutazione). Un mercato è considerato attivo per un determinato strumento finanziario ad una determinata data se nei 20 giorni lavorativi precedenti si riscontrano variazioni di prezzo per almeno il 50% dei giorni lavorativi considerati.

I mercati in cui gli input possono essere osservabili per alcuni strumenti finanziari sono: mercati dei valori mobiliari, mercati a scambi diretti e assistiti (ad esempio mercati over-the-counter i cui prezzi sono pubblici), mercati a scambi intermediati (ad esempio piattaforme elettroniche di negoziazione), mercati a scambi diretti e autonomi. Le precedenti considerazioni si applicano anche alle posizioni corte (ad esempio gli scoperti tecnici) in titoli.

Per gli strumenti finanziari quotati su mercati attivi viene utilizzato il prezzo corrente di offerta ("denaro" – c.d. "bid price") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera" – c.d. "ask price") per le passività finanziarie alla chiusura del periodo di riferimento.

Livello 2 – Metodi di valutazione basati su parametri di mercato osservabili

Per gli strumenti di livello 2 un dato di input è considerato "osservabile", direttamente o indirettamente, quando è disponibile con continuità a tutti i partecipanti al mercato, grazie ad una distribuzione regolare tramite specifici canali informativi (Borse, info provider, broker, market maker, siti internet, etc.).

La valutazione dello strumento finanziario si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili (comparable approach) o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi – tra i quali spread creditizi e di liquidità – sono desunti da parametri osservabili di mercato (mark-to-model approach).

Il comparable approach si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono assimilabili allo strumento oggetto di valutazione. Le tecniche di valutazione impiegate nel mark-to-model approach sono quelle comunemente accettate ed utilizzate come "best practice" di mercato.

Il Gruppo considera input di livello 2 le quotazioni diverse dai dati di input classificabili come livello 1, ma che siano osservabili per lo strumento finanziario sia in maniera diretta (come nel caso dei prezzi) sia in maniera indiretta (in caso di quotazioni derivabili dai prezzi).

Si classificano come livello 2 i seguenti input:

  • prezzi quotati per strumenti simili in mercati attivi (comparable approach);
  • prezzi quotati in mercati non attivi e riferiti al medesimo strumento oggetto di valutazione;
  • input osservabili diversi da prezzi quotati (interest rate curves, volatilità implicite, credit risk data, tassi di cambio);
  • input corroborati da dati di mercato ovvero derivanti da dati osservabili di mercato o corroborati attraverso analisi di correlazione.

Gli input di mercato (direttamente e indirettamente osservabili) sopra descritti concorrono all'applicazione di tecniche di valutazione comunemente accettate ed utilizzate come best practice. Nell'individuazione dei dati di input, dunque, viene adottato un approccio critico, ove sono presenti elementi di discrezionalità da parte di chi effettua la valutazione.

Pertanto, vengono classificati a livello 2 sia dati di mercato osservabili ma non qualificabili come mercato attivo (es. media di contributori Bloomberg che non possano qualificarsi come mercato attivo), sia prezzi risultanti dall'applicazione di tecniche di valutazione alimentate da input di livello 2.

Livello 3 – Metodi di valutazione basati su parametri di mercato non osservabili

Sono classificati nel livello 3 tutti gli strumenti finanziari non quotati in un mercato attivo, per i quali la determinazione del relativo fair value deve essere effettuata facendo ricorso a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato.

L'utilizzo di input non osservabili è richiesto nella misura in cui gli input osservabili rilevanti non siano disponibili pertanto gli stessi devono riflettere le assunzioni, incluse quelle relative al rischio, che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o passività. La valutazione deve essere effettuata utilizzando le migliori informazioni disponibili, inclusi i dati interni.

Le valutazioni delle attività e passività appartenenti al livello 3 sono generalmente condotte utilizzando metodologie valutative del tutto analoghe a quelle utilizzate per gli strumenti di livello 2; la differenza risiede nella presenza di parametri di input utilizzati nel modello di pricing che non risultano osservabili. Le tecniche di stima di questi ultimi, come meglio specificato di seguito, fanno affidamento su una pluralità di approcci, a seconda del parametro. Gli input non osservabili possono essere: o desunti mediante tecniche numeriche da quotazioni di opzioni di broker o di market maker (ad esempio correlazioni o volatilità implicite), o ricavati mediante estrapolazione da dati osservabili (ad esempio curve di credit spread), o ottenuti da elaborazioni su dati storici (quali, per esempio, volatilità di fondi di investimento) o sulla base di comparable approach.

Inoltre vengono inseriti tra le attività e passività finanziarie classificate nel Livello 3 quelle posizioni in cui la quota di aggiustamento del fair value che tiene conto del rischio di inadempimento è significativa rispetto al valore complessivo dello strumento finanziario, come riportato nella policy interna.

Gli input sopra descritti riflettono tecniche di valutazione comunemente accettate ed utilizzate come best practice. Nell'individuazione dei dati di input viene adottato un approccio critico, ove sono presenti elementi di discrezionalità da parte di chi effettua la valutazione.

Convenzionalmente le attività finanziarie per le quali il fair value corrisponde al costo di iscrizione sono inserite nel livello 3.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Nella presente sezione sono riportate, per tipologia di strumento, le informazioni sulle tecniche utilizzate per valutare gli strumenti finanziari classificati nei livelli di fair value 2 e 3.

Le tecniche valutative sono utilizzate con continuità e in maniera coerente nel tempo salvo che esistano delle tecniche alternative che forniscono una valutazione più rappresentativa del fair value (ad esempio nel caso di sviluppo nuovi mercati, informazioni non più disponibili o nuove informazioni, condizioni di mercato diverse).

Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari è determinato sulla base dei criteri, di seguito esposti, che assumono, come sopra descritto, l'utilizzo di input osservabili o non osservabili.

Attività e passività misurate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo

Per quanto concerne i Prestiti Obbligazionari Plain Vanilla, ovvero privi di una componente di tipo opzionale o derivativa, viene utilizzato il modello del Discounted Cash Flow, basato sull'attualizzazione dei flussi futuri attesi che, nel caso di cedole a tasso variabile, sono stimati in base a tassi forward impliciti nelle curve relative all'indicizzazione stessa.

Nel caso di titoli obbligazionari con presenza di componenti opzionali (come, ad esempio, nei Prestiti Obbligazionari Strutturati), il fair value di tale componente è stimato in base alle stesse metodologie adottate per le opzioni stand-alone, e in seguito descritte, coerenti con la complessità del prodotto, ampiamente utilizzate tra gli operatori del mercato. Per queste tipologie di titoli, il livello di gerarchia del fair value assegnato alla componente derivativa contribuisce, sulla base di un'analisi di significatività del valore dell'opzione rispetto al valore complessivo del titolo, alla definizione del livello di gerarchia di fair value dell'obbligazione, come sancito da specifica policy interna.

Per i titoli obbligazionari valutati a modello, il merito di credito dell'emittente è incorporato nella valutazione ed è ottenuto dalle curve di credit spread relative all'emittente stesso, laddove disponibili. Nel caso in cui l'informazione sullo spread creditizio non sia direttamente osservabile si rendono normalmente necessarie tecniche valutative, che includono, ad esempio, spread creditizi basati su stime interne dei tassi di default, che comportano la classificazione nel livello 3.

Derivati finanziari OTC (Over the counter)

I derivati di tasso, cambio, azionari, su inflazione e su commodity, non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), in quanto negoziati bilateralmente con controparti. La loro valutazione è effettuata mediante appositi modelli di pricing alimentati da parametri di input, quali curve tassi, matrici di volatilità, tassi di cambio, generalmente osservabili sui mercati di riferimento.

Le metodologie utilizzate nel valutare tali contratti sono le seguenti:

per gli strumenti non opzionali (interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap, ecc.) le tecniche valutative adottate sono appartenenti alla categoria dei discount cashflow models nei quali i flussi di cassa certi o tendenziali sono attualizzati;

  • per le opzioni finanziarie:
    • nel caso di opzioni plain vanilla, le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche Black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
    • per le tipologie di pay-off più complesse (tipicamente, opzioni azionarie su basket di indici o opzioni azionarie path dependent) si ricorre, sempre mantenendosi in ambito risk-neutral, a metodologie numeriche basate su simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Il prezzo del derivato, quindi, si ottiene calcolando la media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

Inoltre, per pervenire alla determinazione del fair value, si considera anche il rischio di inadempimento. Come richiesto dal principio contabile di riferimento, il fair value infatti deve tener conto del rischio controparte (Credit Valuation Adjustment – CVA) e del rischio derivante da variazioni del proprio merito creditizio (Debt Valuation Adjustment – DVA). A tal fine il Gruppo Bipiemme ha adottato degli algoritmi di determinazione del fair value e del Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA) stimati sulla base di parametri di mercato e di rischio interni (PD, LGD, curve dei tassi). In fase di determinazione del CVA e DVA gli algoritmi di calcolo tengono in considerazione:

  • la probabilità di insolvenza (PD, Probability of Default) della specifica controparte. Tale dato viene determinato sulla base del rating esterno ufficiale della controparte e delle relative statistiche di default disponibili sul mercato, laddove disponibile; in caso contrario, il dato viene determinato in base al rating attribuito internamente. Sulla base di questi dati viene poi determinata una PD multi-periodale basata sulla durata contrattuale residua dello strumento valutato;
  • la perdita in caso di insolvenza (LGD, Loss Given Default): viene utilizzato un valore uniforme in funzione della natura delle controparti determinato sulla base di prassi di mercato.

Altra tipologia di derivati, anche se trattati in via residuale nell'ambito del Gruppo, è costituita dai derivati creditizi che si sostanziano in semplici contratti di Credit Default Swap single name e su indici ITRAXX negoziati bilateralmente con controparti. La loro valutazione viene effettuata a partire dalla stima della curva di default probability implicita per l'emittente o gli emittenti sottostanti il contratto, a sua volta ottenuta con la tecnica del "bootstrapping" da quotazioni di mercato, tramite la quale vengono ponderati i cashflows attesi del contratto stesso.

Titoli di capitale non quotati

Si tratta essenzialmente di quote partecipative di minoranza in società finanziarie e non finanziarie non quotate. Tali strumenti sono valutati, in prima istanza, con riferimento a transazioni significative sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione o a metodi che prevedono l'applicazione dei multipli di mercato di società comparabili; in via subordinata vengono applicati metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

In particolare, per alcune partecipazioni di minoranza, viene utilizzato, in linea con le tecniche di valutazione generalmente accettate dal mercato, il metodo reddituale del "Dividend Discount Model" (DDM) nella variante Excess Capital. Secondo tale metodo, il valore dell'attività oggetto di valutazione è pari alla somma del valore attuale di: i) valore attuale della stima dei dividendi distribuibili nel c.d. "periodo esplicito" (periodo coperto dal business plan aziendale); ii) eccesso/mancanza di Common Equity Tier I al termine del periodo esplicito; iii) terminal value (rendita perpetua del dividendo normalizzato).

Nel caso in cui non siano disponibili adeguate informazioni, come ad esempio piani industriali aggiornati, per effettuare la valutazione attraverso modelli reddituali, la stima del fair value delle interessenze azionarie viene effettuata partendo dai dati dell'ultimo bilancio disponibile, determinando un net asset value della società partecipata.

I titoli per i quali non è possibile stimare ragionevolmente il fair value, vengono mantenuti al costo di acquisto originario, in base a quanto previsto dallo IAS 39, paragrafo AG 81.

Quote di O.I.C.R.

Il fair value viene determinato utilizzando le informazioni contenute nel NAV (net asset value) comunicato dalla società di gestione, in quanto considerato la stima più attendibile del fair value dello strumento trattandosi del "valore di uscita" (exit value) in caso di dismissione dell'investimento, tenuto conto delle eventuali rettifiche dovute a dividendi, richiami, distribuzioni.

Passività finanziarie valutate al fair value

I prestiti obbligazionari emessi da società del Gruppo ed iscritti avvalendosi della cosiddetta Fair Value Option prevista dallo IAS 39 sono valutati con l'utilizzo di un modello che include, oltre ai parametri di input utilizzati per i prestiti obbligazionari iscritti nell'attivo, l'apprezzamento del merito di credito dell'emittente. Lo spread creditizio utilizzato è ricavato implicitamente dalle emissioni retail effettuate dal Gruppo nell'ultimo trimestre di riferimento. La classificazione a livello 2 piuttosto che a livello 3 dipende essenzialmente dall'incidenza percentuale degli input osservabili e non osservabili utilizzati sul fair value complessivo dello strumento.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Per gli altri strumenti finanziari iscritti in bilancio al costo ammortizzato, e classificati sostanzialmente tra i rapporti creditizi verso banche o clientela e tra i titoli in circolazione, si è determinato un fair value ai soli fini di informativa nella Nota Integrativa.

Crediti e debiti verso clienti e banche

Per i crediti e debiti a breve termine o a vista, ossia che scadono entro 12 mesi, il fair value è considerato convenzionalmente uguale al valore di bilancio, considerata la ravvicinata data di rimborso. Convenzionalmente sono valutati al costo anche i certificati di deposito che hanno scadenza massima di 18 mesi.

Relativamente ai crediti e debiti con scadenza eccedente i 12 mesi il fair value è determinato secondo una metodologia di valutazione basata su un modello ("mark to model") i cui elementi essenziali sono:

  • identificazione dei flussi di cassa futuri, corrispondenti ai flussi di cassa contrattuali. Relativamente ai crediti verso clienti i flussi di cassa sono poi ponderati in base alla PD (Probability of Default) e alla LGD (Loss Given Default tasso di perdita prevista in caso di insolvenza). Per la clientela Retail e Corporate, l'indicatore di PD è assegnato in base ad una griglia di classi di affidabilità (classi di rating) in cui viene suddivisa la clientela in base alle procedure interne di valutazione del merito creditizio. Per quanto riguarda i rapporti inclusi nella voce crediti verso banche, vengono utilizzati i parametri forniti da agenzie di rating esterne; i flussi di cassa dei finanziamenti soggetti ad impairment sono quantificati sulla base del piano di rientro. Per quanto riguarda l'applicazione dell'indicatore della LGD, esclusivamente alla clientela, quest'ultimo viene differenziato in base al segmento di appartenenza e alla forma tecnica dell'affidamento;
  • sconto dei flussi di cassa quantificati come sopra esposto, utilizzando tassi richiesti dal mercato per investimenti in attività simili. Per i crediti verso clienti e banche non a sofferenza il tasso adottato è risk free perché il rischio creditizio viene quantificato sulla base dei parametri di PD e LGD.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela", il fair value è determinato mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto in precedenza per le attività e le passività finanziarie iscritte in bilancio al fair value.

I crediti e debiti verso clientela e banche, diversi da quelli rappresentati da titoli, non essendo per loro natura trattati su mercati attivi e data l'elevata incidenza di componenti non osservabili, vengono di regola classificati al livello 3 della gerarchia del fair value. Per tali ragioni, il fair value che viene riportato in bilancio ai soli fini di disclosure potrebbe essere anche significativamente diverso dai prezzi determinati per finalità differenti.

Titoli in circolazione

Per i prestiti obbligazionari valutati in bilancio al costo ammortizzato, la valutazione rientra nel Livello 1 se esiste una quotazione del prezzo desunta in un "mercato attivo"; in caso contrario la valutazione viene effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa del titolo sulla base della curva di tasso di interesse di riferimento. Per quanto riguarda le tecniche di valutazione i prestiti obbligazionari vengono valutati, ove disponibili, in base alle quotazioni di mercato, le quali già comprendono la valutazione del rischio di credito. In assenza di quotazioni di mercato, solo con riferimento ai prestiti obbligazionari subordinati, questi vengono valutati secondo la modellistica interna, applicando uno spread di credito ricavato dalle quotazioni dei Credit Default Swap (CDS) subordinati.

Attività materiali – detenute a scopo di investimento

Il fair value degli immobili iscritti tra le attività materiali detenute a scopo di investimento è determinato sulla base di una stima effettuata periodicamente da esperti esterni indipendenti che conducono la propria valutazione prevalentemente sulla base di informazioni relative a localizzazione e destinazione d'uso.

La corrente composizione del portafoglio immobili prevede una classificazione al livello 3.

Tecniche di valutazione adottate

Sconto dei flussi di cassa (Discounted Cash Flow)

Tali tecniche di valutazione consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. L'orizzonte temporale è normalmente dedotto dalla documentazione contrattuale. Il modello richiede delle assunzioni per la determinazione dei flussi di cassa da scontare e l'adozione di parametri di mercato per determinare il tasso di sconto.

Il tasso di sconto include un margine, spread, che rifletta le condizioni richieste per strumenti con profilo di rischio di credito e di liquidità simili. Il fair value del contratto è dato dalla sommatoria dei flussi di cassa attesi attualizzati.

Aggiustamento per il rischio di credito (Credit/Debt Valuation Adjustments)

Ai fini della determinazione del fair value, viene considerato anche l'effetto del rischio di inadempimento (non-performance risk) nella determinazione del fair value.

Per i derivati in particolare, il modello di calcolo denominato Bilateral Credit Value Adjustment (bCVA) valorizza pienamente oltre che gli effetti delle variazioni del merito creditizio della controparte anche le variazioni del proprio merito creditizio. Il bCVA dipende dall'esposizione, dalle probabilità di default e dalle Loss Given Default delle controparti.

Sconto del flusso dei dividendi attesi (Dividend Discount Model)

Il modello è utilizzato per determinare il valore di mercato di un'azione non quotata su mercati attivi, e si basa sul flusso di dividendi attesi in futuro.

Viene stimato il dividendo pagabile per ogni anno del periodo coperto dalle previsioni di utile dell'azienda, viene formulata un'ipotesi sulla crescita annua dei dividendi, ad un tasso costante (g), inoltre viene determinato il fair value del titolo di capitale come somma del valore attuale di tutti i dividendi futuri, scontato ad un tasso che tenga conto di un tasso risk free aumentato del premio al rischio per un investimento azionario. Tale premio al rischio è determinato con riferimento ad una serie storica di dati.

Modelli di valutazione delle opzioni (Option pricing models)

Si tratta di tecniche di valutazione generalmente utilizzate per strumenti finanziari in cui la Banca ha un diritto o un obbligo basato sul verificarsi di un evento futuro, come, ad esempio, il superamento del prezzo di un'attività finanziaria o di un parametro di mercato di riferimento (tasso di interesse o tasso di cambio) di un predeterminato strike. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante.

Vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White.

Net Asset Value

Tecnica di valutazione utilizzata per strumenti di capitale, quote di O.I.C.R. o titoli di capitale, dove il fair value dello strumento è basato sul valore di attività e delle passività dell'emittente. La valorizzazione dello strumento attraverso questa tecnica può tenere conto di eventuali caratteristiche contrattuali quali, ad esempio, restrizioni o privilegi nella distribuzione di proventi o in caso di liquidazione.

Metodi basati su transazioni/dati di mercato (Market valuation approach)

Tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Input utilizzati nella misurazione del fair value degli strumenti di livello 2 e 3

Curve dei tassi

La determinazione dei tassi di interesse da utilizzare nelle tecniche di valutazione è effettuata in base ad una selezione degli strumenti finanziari più appropriati per ogni valuta (EUR, USD, CHF, GBP, JPY). Per la valuta EUR, le curve sono costruite differentemente in base al tasso di riferimento (Euribor 1M, Euribor 3M, Euribor 6M, EONIA).

Credit Spread

Vengono utilizzati i credit spread impliciti nelle curve di Credit Default Swap (CDS) del singolo emittente, se disponibili. In alternativa quelli vengono dedotti dalle curve di credito generiche per settore e rating.

Volatilità

La volatilità misura la velocità e l'entità delle variazioni dei prezzi di mercato di uno strumento, parametro o indice di mercato data l'effettiva variazione di valore nel tempo di quel dato strumento, parametro o indice di mercato, espressa come una percentuale della variazione relativa del prezzo. Maggiore è la volatilità del sottostante, maggiore è il rischio legato allo strumento.

Sono utilizzate due tipologie di volatilità:

  • implicite: sono le volatilità implicitamente quotate nei prezzi di mercato delle opzioni; ovvero quelle volatilità che, usate all'interno di un particolare modello di pricing, restituiscono il loro valore di mercato;
  • storiche: misurano le fluttuazioni che un prezzo ha subito in un determinato periodo passato. Sono calcolate come deviazione standard del prezzo storico sul periodo.

Correlazioni

Misura come due sottostanti si muovano nel tempo l'uno in relazione ai movimenti dell'altro.

La correlazione è un input nella valutazione di un prodotto derivato dove il payoff è determinato da molteplici rischi sottostanti. Il livello della correlazione utilizzata nella valutazione dei derivati con molteplici rischi sottostanti dipende da una varietà di fattori compresa la natura di tali rischi.

Loss Given Default (LGD)/Recovery Rate

La Loss Given Default rappresenta la percentuale dei flussi di cassa contrattuali non recuperati in caso di default della controparte. Un aumento della LGD, assumendo immutati gli altri parametri, implica una diminuzione nella misura del fair value. Il Recovery Rate è il complemento a 100 della LGD, ossia quanto si presume di recuperare dei flussi contrattuali da incassare da un soggetto in default.

Considerando che le perdite sono condizionate dalle caratteristiche specifiche dello strumento finanziario o della transazione, come la presenza di collateral e il grado di subordinazione, la stima delle LGD va trattata caso per caso.

Probability of Default (PD)

La probability of default (PD) è la stima della probabilità di non ricevere i flussi di cassa contrattuali lungo un certo orizzonte temporale. La PD di un debitore dipende sia dal merito di credito di quel particolare debitore sia dalle condizioni di mercato, attuali e prospettiche.

Costo del Capitale (KE)

Il Ke (costo del capitale) rappresenta il tasso di rendimento minimo che un emittente titoli di capitale ci si attenda debba offrire ai propri azionisti al fine di remunerare il loro investimento.

Tasso di crescita dividendi (Growth Rate – g)

È il tasso di crescita costante utilizzato per stimare i dividendi futuri.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

I processi di valutazione del Gruppo sono soggetti a un controllo anche delle tecniche di valutazione di tutti gli strumenti finanziari in posizione.

La valutazione, anche ai fini contabili, di tutti gli strumenti finanziari classificati nei portafogli HFT, AFS e FVO è effettuata dalle funzioni interne specifiche a seconda delle singole entità del Gruppo.

Il Gruppo Bipiemme si è dotato di procedure e di manuali che descrivono le tecniche di valutazione e gli input utilizzati. Il Gruppo per talune valutazioni riferite a un limitato gruppo di strumenti finanziari è supportato da società esterne che a seconda dei casi forniscono i prezzi di tali attività e passività o i modelli di pricing utilizzati.

Per gli strumenti finanziari il cui fair value è ottenuto in base ad un modello valutativo, le analisi di sensitività (sensitivity) di tali strumenti ai dati di mercato sono ottenute mediante tecniche di stress comunemente utilizzate che, agendo sui parametri di input del pricing model, determinano corrispondenti variazioni nel fair value dello strumento. La sensitivity è ottenuta individualmente per ciascuna curva o fattore di rischio applicando a quest'ultimo un incremento o decremento (shift) di ampiezza predefinita ed ottenendo in output la corrispondente variazione di fair value. Nel caso di fattori di rischio non scalari, quali quelli appartenenti ad una curva di tasso o di superficie di volatilità, viene generalmente applicato uno shift uniforme a tutta la struttura, ottenendo così una stima della sensitivity a movimenti paralleli della corrispondente curva.

A.4.3 Gerarchia del fair value

La gerarchia del fair value, in base a quanto stabilito dall'IFRS 13, deve essere applicata a tutti gli strumenti finanziari per i quali la valutazione al fair value è rilevata nello stato patrimoniale. A tal riguardo per tali strumenti viene attribuita massima priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili, in quanto maggiormente discrezionali. Il fair value, conseguentemente, viene determinato attraverso l'utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l'utilizzo, per gli altri strumenti finanziari, di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stimare il fair value (exit price).

Criteri di trasferimento tra livelli

Il passaggio di uno strumento finanziario dal livello 1 al livello 2 di fair value e viceversa deriva principalmente dal grado di liquidità dello strumento stesso al momento della rilevazione della sua quotazione, che determina l'utilizzo di un prezzo rilevato su mercato attivo piuttosto che di un prezzo ottenuto sulla base di un modello di pricing. In concreto, qualora per un'attività o passività finanziaria vi siano oggettive indicazioni di perdita di significatività o indisponibilità del prezzo espresso da mercati attivi (assenza di pluralità di prezzi da market maker, prezzi poco variati o inconsistenti), lo strumento viene classificato nel livello 2 della gerarchia del fair value e in alcuni casi si ricorre anche ad una valutazione model-based. Tale tecnica di valutazione potrebbe non rendersi più necessaria qualora, per il medesimo strumento finanziario, si riscontrassero nuovamente quotazioni espresse da mercati attivi, con corrispondente passaggio al livello 1.

Questa dinamica si riscontra principalmente per i titoli di debito, mentre gli strumenti derivati quotati su mercati regolamentati appartengono di norma al livello 1, dato che per questi è normalmente disponibile un prezzo espresso dalle borse di riferimento. Viceversa, gli strumenti derivati OTC sono di norma valutati sulla base di modelli di pricing e quindi sono classificati a livello 2 o 3 di fair value, a seconda della significatività dei dati di input.

Il trasferimento dal livello 2 al livello 3 e viceversa è determinato dal peso o significatività assunta, in diversi momenti della vita dello strumento finanziario, dalle variabili di input non osservabili rispetto alla complessiva valutazione dello strumento stesso. Per definire se un dato di input sia significativo o meno ai fini della classificazione del fair value di uno strumento, sono adottate tre soglie di significatività. Di queste, le prime due si riferiscono alla rilevanza o meno dei parametri di mercato non osservabili, la terza è invece specificamente riferita alle rettifiche di valore apportate al fair value dei derivati OTC per riflettere nel mark-to-market il rischio di inadempimento.

Le due soglie relative ai dati di input si applicano a seconda che sia possibile (prima soglia) o non sia possibile (seconda soglia) isolare esattamente la o le componenti dello strumento finanziario che per la loro valutazione necessitano degli input non osservabili. In altre parole, la prima soglia si applica se lo strumento finanziario è scomponibile esattamente in strumenti finanziari più semplici, alcuni dei quali necessitano di dati di input non osservabili, la seconda si applica nei casi in cui non sia possibile isolare e scorporare, dallo strumento, la componente influenzata dal fattore non osservabile.

In dettaglio:

    1. la prima soglia (fair value ratio threshold) è definita in base al rapporto tra il fair value della componente del contratto valutata con dati di input non osservabili (ad esempio, un'opzione implicita) ed il fair value dell'intero contratto: se questo rapporto è pari o inferiore al 5%, l'influenza del dato di input non osservabile non è considerata significativa ai fini della determinazione del fair value e quest'ultimo è classificato di livello 2; altrimenti, il contratto è classificato a livello 3;
    1. la seconda soglia (sensitivity ratio threshold) è definita in base alla sensitivity del prezzo dello strumento finanziario al parametro non osservabile: un dato di input è considerato non significativo ai fini della determinazione del fair value se, per variazioni di –/+5% del solo dato di input non osservabile, la variazione in valore assoluto del fair value dello strumento che ne consegue è pari o inferiore al 5% del fair value, con conseguente classificazione nel livello 2; diversamente, il contratto è classificato nel livello 3. Lo shock è applicato al parametro non osservabile in maniera simmetrica, recependo quindi nella classificazione l'eventuale asimmetria della non linearità della funzione di pricing.

Per quanto riguarda rettifiche di valore apportate al fair value dei derivati OTC, per stabilire il grado di rilevanza di tali rettifiche di valore, è definita una soglia di materialità sul rischio di controparte (CVA ratio threshold). Essa è individuata in base al rapporto tra il solo valore di abbattimento del fair value, che rappresenta la stima del rischio di controparte, ed il fair value complessivo del contratto, ovvero con inclusione del rischio di controparte. Se questo rapporto è pari o inferiore al 20%, l'influenza della rettifica di valore per il rischio di controparte non è considerata significativa ai fini della determinazione del fair value e quest'ultimo è assegnato al livello a cui sarebbe classificato in assenza del CVA. Diversamente, l'intero fair value è classificato al livello 3.

A.4.4 Altre informazioni

Il Gruppo non si è avvalso della facoltà prevista dall'IFRS 13, par. 48, di valutare un gruppo di attività e passività finanziarie sulla base della propria esposizione netta ai rischi di mercato o al rischio di credito.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al FV su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie valutate al fair value 31.12.2016 31.12.2015
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 312.725 1.230.921 18.845 512.315 1.258.972 26.587
2. Attività finanziarie valutate al fair value 7.658 10.000 1.582 7.731 19.902 47.910
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.930.998 177.445 524.673 8.870.343 99.619 521.286
4. Derivati di copertura 44.835 40.638
5. Attività materiali
6. Attività immateriali
Totale 9.251.381 1.463.201 545.100 9.390.389 1.419.131 595.783
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 122.671 1.089.360 3.733 120.942 1.049.494 13.121
2. Passività finanziarie valutate al fair value 94.899 129.627
3. Derivati di copertura 32.894 48.678
Totale 122.671 1.217.153 3.733 120.942 1.227.799 13.121

Legenda: L1 = Livello 1; L2 = Livello 2; L3 = Livello 3

Nel complesso le attività finanziarie di livello 3 sono pari a 545 milioni di euro e rappresentano il 4,8% del totale delle attività finanziarie misurate al fair value (5,2% al 31 dicembre 2015); le passività finanziarie di livello 3, sono pari a 4 milioni di euro e rappresentano lo 0,3% del totale delle passività finanziarie misurate al fair value (1% al 31 dicembre 2015).

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita le quote di O.I.C.R. comprendono l'investimento nel "Fondo Atlante", il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2016 è pari a 41 milioni di euro. Come descritto nella relazione sulla gestione, il Fondo Atlante è un fondo di investimento alternativo (FIA) mobiliare chiuso di diritto italiano, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A, avviato in data 29 aprile 2016 con l'obiettivo di sostenere la parte inoptata di futuri aumenti di capitale promossi da banche italiane e contribuire alla dismissione dei crediti deteriorati nei portafogli degli intermediari nazionali.

Il Fondo ha una dotazione patrimoniale pari a 4.294 milioni di euro (n. 4.249 quote del valore nominale unitario di 1.000.000 di euro); al 31 dicembre 2016 il controvalore degli importi richiamati ammontano a 3.445,7 milioni di euro (pari all'81,09% delle sottoscrizione raccolte). In tale contesto, nel mese di aprile 2016 BPM si è impegnata ad acquisire n. 100 quote del Fondo, per un investimento complessivo pari a 100 milioni di euro; alla data del 31 dicembre 2016 i versamenti effettuati da BPM ammontano a 81,1 milioni di euro (18,9 milioni di euro è l'ammontare dell'impegno residuo ad investire nel fondo).

Gli importi richiamati dal Fondo sono stati destinati a sottoscrivere gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza per 1.810 milioni di euro (di cui 146,3 milioni di euro versati a gennaio 2017) e di Veneto Banca per 1.616,6 milioni di euro (di cui 296,4 milioni di euro versati a gennaio 2017).

In data 31 gennaio 2017 la SGR ha comunicato il valore complessivo netto del fondo (NAV) che, al 31 dicembre 2016, si attesta a 3.480,5 milioni di euro (819.135,413 euro è il valore unitario della quota), ottenuto valorizzando al costo le partecipazioni detenute in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Al riguardo si segnala che la valorizzazione del patrimonio del Fondo, ottenuta valutando le partecipate sulla base delle valutazioni espresse da un valutatore indipendente, nominato dalla stessa SGR, risulterebbe inferiore di circa il 24% rispetto al valore iniziale dell'investimento. Tali perizie si sono basate sul multiplo di borsa (rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto tangibile) applicato al patrimonio netto tangibile delle due banche al 30 giugno 2016 incrementato dei versamenti effettuati fino al 31 dicembre 2016. Come dichiarato dallo stesso valutatore, tale valutazione è soggetta a una significativa incertezza derivante dalla disponibilità limitata di dati oggettivi e da un metodologia di calcolo che si è basata solo su multipli di mercato azionari, pur essendo in presenza di società non quotate e all'inizio di un profondo processo di ristrutturazione e fusione. In relazione al contesto di incertezza sulle prospettive delle attività sottostanti al Fondo Atlante, nella determinazione del valore di bilancio dell'investimento si è preso come riferimento il valore minimo dell'intervallo di valori risultanti dalle suddette perizie, non tenendo altresì conto dei versamenti in conto capitale effettuati nelle partecipate con l'ultimo richiamo di dicembre 2016. Rispetto al valore di carico pari a 81,1 milioni di euro ne è conseguito un impairment di 40,1 milioni di euro rilevato nella voce "130. Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Nella seguente tabella si riporta la composizione merceologica delle attività finanziarie valutate al fair value di Livello 3:

Attività finanziarie
misurate al fair value:
composizione
merceologica
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Derivati 31.12.2016 Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Derivati 31.12.2015
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
330 7 18.508 18.845 645 11 25.931 26.587
Attività finanziarie
valutate al fair value
1.582 1.582 47.910 47.910
Attività finanziarie
disponibili per la vendita 114.934 232.407 177.332
524.673 115.891 275.622 129.773 521.286
Derivati di copertura
Totale 116.846 232.414 177.332 18.508 545.100 164.446 275.633 129.773 25.931 595.783

Come si evince dalla suddetta classificazione le attività finanziarie misurate al fair value sono così composte:

  • a) Titoli di debito: 116,8 milioni di euro. Si tratta di titoli di debito strutturati o subordinati emessi direttamente da primari emittenti bancari italiani o internazionali.
  • b) Titoli di capitale: 232,4 milioni di euro. Si tratta essenzialmente di interessenze di minoranza in società finanziarie e non finanziarie non quotate. Si segnala che per alcuni di questi strumenti finanziari, per un ammontare complessivo di 1,5 milioni di euro, non è stato possibile determinare stime ragionevoli di fair value. Di conseguenza, così come previsto dallo IAS 39, paragrafo AG 81, tali strumenti sono stati mantenuti al costo di acquisto originario, che risulta comunque essere prossimo al valore del patrimonio netto contabile delle società partecipate.
  • c) Quote di O.I.C.R.: 177,3 milioni di euro. Si tratta di:
    • i. Fondi immobiliari: 63,5 milioni di euro;
    • ii. Fondi mobiliari e tipologie assimilabili: 113,8 milioni di euro.

Tali strumenti finanziari sono valutati in base al NAV comunicato dalla società di gestione, in quanto considerato la stima più attendibile del fair value dello strumento trattandosi del "valore di uscita" (exit value). Tale scelta è legata al fatto che tali strumenti, conformemente con le strategie di investimento del Gruppo, sono destinati ad un investimento di medio lungo periodo e il loro smobilizzo avviene solo in caso di rimborso, totale o parziale, delle quote deciso dalla società di gestione a seguito del realizzo degli investimenti del fondo.

d) Derivati finanziari: 18,5 milioni di euro, interamente iscritti tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Si tratta di derivati finanziari valutati al fair value conclusi con controparti istituzionali e con la clientela. Per quanto riguarda i derivati con la clientela, vengono inseriti tra le attività finanziarie misurate al fair value di Livello 3, tra gli altri, quelle posizioni in cui la quota di aggiustamento del fair value che tiene conto del rischio creditizio (Credit valuation adjustment) è significativa rispetto al valore complessivo dello strumento finanziario.

Analisi di sensitivity sui parametri non osservabili (livello 3)

Nella seguente tabella si riporta l'analisi di sensitività del fair value degli strumenti di livello 3 alla variazione dei parametri non osservabili:

Tecniche di valutazione ed input per la stima del fair value di livello 3 – attività e passività
Tipo di strumento Tecnica di valutazione
Parametro
Fair Value al 31.12.2016
Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione Attività Passività
Titoli di debito Option pricing models Correlazione – Indici di mercato 198
Option pricing models Correlazione – tassi di interesse 100
Costo Costo storico di acquisto 32 0
Totale Titoli di debito 330 0
Titoli di capitale Costo Costo storico di acquisto 7 0
Totale Titoli di capitale 7 0
Derivati Credit/Debit Valuation
Adjustments
PD e LGD 636
Option pricing models Volatilità indici azionari 17.872 2.086
Totale Derivati 18.508 2.086
Titoli di debito (Certificates) Option pricing models Volatilità strumenti finanziari 0 1.647
Totale Passività finanziarie di negoziazione 0 1.647
Totale Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione 18.845 3.728
Attività finanziarie valutate al fair value Attività Passività
Titoli obbligazionari Option pricing models
e Credit/Debt Valuation
Adjustments
Volatilità – titoli di capitale e PD e LGD 1.582 0
Totale Titoli di debito 1.582 0
Totale Attività finanziarie valutate al fair value 1.582 0
Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività Passività
Titoli di debito Option pricing models Correlazioni e volatilità – Inflazione 114.934 0
Totale Titoli di debito 114.934 0
Titoli di capitale Net Asset Value Dati reddituali, patrimoniali o finanziari 146.842 0
Market valuation approach Quotazioni di mercato o valori di transazioni
recenti
84.026 0
Costo Costo storico di acquisto 1.539 0
Totale Titoli di capitale 232.407 0
Quote di O.I.C.R. Net Asset Value Dati reddituali, patrimoniali o finanziari 177.152 0
Costo Costo storico di acquisto 180 0
Totale Quote di O.I.C.R. 177.332 0
Totale Attività Finanziarie disponibili per la vendita 524.673 0
Totale 545.100 0

Si riporta di seguito l'analisi di sensitività relativa ai titoli di debito, di capitale e ai derivati la cui valutazione al fair value è classificata nel livello 3 della gerarchia a seguito dell'utilizzo di significativi input non osservabili. La sensitivity è stata condotta sviluppando un'analisi di scenario che tiene conto di una variazione, in aumento o in diminuzione del 5% degli input non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione così come descritte nel paragrafo A.4. "Informativa sul Fair Value".

Sensitivity netta del fair value a variazioni dei parametri di input non osservabili:

(euro/000)

Sensitivity netta del fair value a variazione dei parametri di input non osservabili di +/– 5%:
Portafoglio Tecnica di valutazione Parametro Fair value Variazioni
di classificazione/Tipo
di strumento
al corso secco
del 31.12.2016
Favorevoli Sfavorevoli
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Derivati su tasso di
interesse
Credit/Debit Valuation Adjustments PD e LGD 636 30 –30
Derivati azionari Option Pricing Models Volatilità Indici Azionari 17.872 950 –764
Portafoglio Tecnica di valutazione Parametro Fair value Variazioni
di classificazione/Tipo
di strumento
al corso secco
del 31.12.2016
Favorevoli Sfavorevoli
Attività Finanziarie Disponibili per la vendita
Titoli di debito Option pricing models Volatilità – inflazione 113.460 74 –866
Correlazione – inflazione 32 –31

L'analisi di sensitività è stata sviluppata per gli strumenti finanziari per cui le tecniche di valutazione adottate rendevano possibile l'effettuazione di tale esercizio. Le motivazioni per cui, per alcuni strumenti, non è stato possibile sviluppare un'attendibile analisi di sensitività sono essenzialmente legate al fatto che per valorizzare questi strumenti, si è fatto ricorso o a tecniche valutative basate su informazioni derivanti da transazioni osservate sul mercato su titoli similari o a valutazioni e/o informazioni fornite da terze parti.

Informativa relativa ai trasferimenti fra Livello 1 e Livello 2 intervenuti nel corso del 2016

Nel corso del 2016 sono intervenuti i seguenti trasferimenti:

Attività finanziarie detenute per la negoziazione

  • Euro 0,9 milioni da livello 1 a Livello 2;
  • Euro 2,9 milioni da Livello 2 a Livello 1.

Tali trasferimenti sono principalmente riferibili alla sopravvenuta disponibilità o al venir meno di quotazioni rilevate su mercati organizzati che per volumi degli scambi e frequenza dei prezzi rilevati consentano o meno, sulla base dei parametri sopra indicati, di ricomprendere gli strumenti nel Livello 1.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(euro/000)
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
valutate al
fair value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 26.587 47.910 521.286
2. Aumenti 186.805 1.381 170.484
2.1. Acquisti 167.356 387 141.725
2.2. Profitti imputati a:
2.2.1. Conto Economico 18.584 8.627
– di cui plusvalenze 17.966
2.2.2. Patrimonio Netto X X 8.946
2.3. Trasferimenti da altri livelli 393
2.4. Altre variazioni in aumento 472 994 11.186
3. Diminuzioni 194.547 47.709 167.097
3.1. Vendite 167.954 3.673
3.2. Rimborsi 3 38.738 10.511
3.3. Perdite imputate a:
3.3.1. Conto Economico 1.849 8.971 55.332
– di cui minusvalenze 212 8.766 55.317
3.3.2. Patrimonio Netto X X 44.147
3.4. Trasferimenti ad altri livelli 23.753 13.761
3.5. Altre variazioni in diminuzione 988 39.673
4. Rimanenze finali 18.845 1.582 524.673

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(euro/000)
Passivita finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al fair value
Derivati di copertura
1. Esistenze iniziali 13.121
2. Aumenti 3.792
2.1. Emissioni 1.688
2.2. Perdite imputate a:
2.2.1 Conto Economico 2.086
– di cui minusvalenze 2.086
2.2.2 Patrimonio Netto X X
2.3. Traferimenti da altri livelli
2.4. Altre variazioni in aumento 18
3. Diminuzioni 13.180
3.1 Rimborsi
3.2. Riacquisti 2
3.3. Profitti imputati a:
3.3.1. Conto Economico 4.391
– di cui plusvalenze (58)
3.3.2. Patrimonio Netto X X
3.4. Trasferimenti ad altri livelli 8.764
3.5. Altre variazioni in diminuzione 23
4. Rimanenze finali 3.733

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(euro/000)
Attività/Passività finanziarie non 31.12.2016 31.12.2015
valutate al fair value o valutate al
fair value su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
2. Crediti verso banche 2.185.297 29.617 2.172.018 1.224.717 4.602 1.224.973
3. Crediti verso clientela 34.771.008 40.325 36.427.651 34.186.837 – 37.213.017
4. Attività materiali detenute a
scopo di investimento
21.198 36.522 22.939 36.926
5. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
Totale 36.977.503 69.942 38.636.191 35.434.493 4.602 38.474.916
1. Debiti verso banche 7.385.667 7.385.667 4.839.439 4.848.133
2. Debiti verso clientela 30.688.439 – 30.688.439 28.622.852 – 28.622.852
3. Titoli in circolazione 5.687.758 3.778.095 1.833.117 106.646 8.849.290 4.958.705 3.835.456 138.112
4. Passività associate ad attività in
via di dismissione
Totale 43.761.864 3.778.095 1.833.117 38.180.752 42.311.581 4.958.705 3.835.456 33.609.097

Informativa riferita alle esposizioni relative al debito sovrano

Con riferimento alla richiesta pervenuta dall'ESMA (European Securities and Markets Authority) con comunicato ESMA/2011/226 del 28 luglio 2011 e dalla Consob con comunicazione DEM/11070007 del 5 agosto 2011, con riferimento ai dati esposti al 31 dicembre 2016 nella precedente voce A.4.5.1 "Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value" si fornisce l'esposizione del Gruppo Bipiemme verso il debito sovrano, costituito per la massima parte da titoli di debito di stato italiani.

Nella tabella sono indicati nell'ambito dei portafogli contabili, con riferimento ad ogni singolo Stato, le seguenti informazioni:

  • livello riferito alla scala gerarchica del fair value;
  • valore nominale;
  • valore di bilancio al 31 dicembre 2016;
  • effetto della valutazione rilevata nel conto economico dell'esercizio con riferimento ai titoli classificati nelle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e nelle "Attività finanziarie valutate al fair value";
  • effetto della valutazione complessiva lorda rilevata sino alla data di riferimento del bilancio a Patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione", con riferimento ai titoli classificati nelle "Attività finanziarie disponibili per la vendita".
Attività finanziarie misurate al fair value: titoli di debito
(euro/000)
Portafogli L1 L2 L3
contabili/
emittenti
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata
a conto
economico
1. Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
115.207 121.471 –3.383 X 915 775 182 X 7 8
Italia 114.897 121.166 –3.373 X 114 131 1 X
Austria 209 214 1 X 64 68 X
Argentina 101 91 –11 X 737 576 181 X
Grecia X X 3 3
Stati Uniti X X 3 3
Germania X X 1 2
2. Attività
finanziarie
valutate
al fair value
X X
3. Attività
finanziarie
disponibili per
la vendita
8.630.272 8.676.218 –9.683 47.123
Italia 8.406.050 8.453.979 –9.573 47.736
Stati Uniti 199.222 196.098 –1.536
Spagna 25.000 26.141 –110 923
Totale 8.745.479 8.797.689 –13.066 47.123 915 775 182 7 8
Attività finanziarie misurate al fair value: titoli di debito (euro/000)
L1 L2 L3
Portafogli
contabili/
emittenti
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata
a conto
economico
1. Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
141.526 158.972 729 X 2388 2.046 –8 X 8 9
Italia 140.361 157.864 778 X 257 302 15 X
Austria 224 230 3 X 711 718 –1 X
Argentina 21 14 2 X 1.420 1.026 –22 X
Grecia X X 3 3
Stati Uniti X X 3 4
Altri paesi 920 864 –54 X X 2 2
2. Attività
finanziarie
valutate al fair
value
X X
3. Attività
finanziarie
disponibili per
la vendita
8.381.511 8.777.370 –1.918 302.851 5 5
Italia 8.353.140 8.749.016 –1.918 302.905 5 5
Stati Uniti 18.371 18.292 28
Spagna 10.000 10.062 –82
Totale 8.523.037 8.936.342 –1.189 302.851 2.388 2.046 –8 13 14

Per confronto si riporta la situazione al 31 dicembre 2015

Nella sottostante tabella i suddetti valori sono riesposti con riferimento allo stato emittente:

(euro/000)
Composizione per emittente Nominale Valore di bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio netto
Italia 8.521.061 8.575.276 –12.945 47.736
Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.406.050 8.453.979 –9.573 47.736
– di cui in scadenza entro il 2017 1.471.500 1.489.739 –1.577 17.127
– di cui in scadenza dal 2018 al 2019 1.803.550 1.865.560 –6.359 60.936
– di cui in scadenza dal 2020 al 2023 3.035.000 3.033.671 –1.202 –122
– di cui in scadenza oltre il 2023 2.096.000 2.065.009 –435 –30.205
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 115.011 121.297 –3.372 X
Argentina 838 667 170
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 838 667 170 X
Austria 273 282 1
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 273 282 1 X
Grecia 3 3
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3 3 X
Stati Uniti 199.225 196.101 –1.536
Attività finanziarie disponibili per la vendita 199.222 196.098 –1.536
Scadenza dal 2020 al 2023 199.222 196.098 –1.536
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 3 3 X
Spagna 25.000 26.141 –110 923
Attività finanziarie disponibili per la vendita 25.000 26.141 –110 923
scadenza oltre il 2023 25.000 26.141 –110 923
Altri Paesi 1 2
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 2 X
Totale 8.746.401 8.798.472 –12.884 47.123

Oltre alle suddette esposizioni, nella voce 70 dell'attivo "crediti verso clientela" sono registrate esposizioni nette, verso lo Stato Italiano e verso enti pubblici locali italiani, per 627 milioni di euro.

Per confronto si riporta la situazione al 31 dicembre 2015.

(euro/000)
Nominale Valore di bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio netto
8.493.763 8.907.187 –1.125 302.905
8.353.145 8.749.021 –1.918 302.905
1.234.999 1.245.448 8.839
2.653.646 2.781.249 –95 122.361
1.619.500 1.688.704 –147 57.091
2.845.000 3.033.620 –1.676 114.614
140.618 158.166 793 X
1.441 1.040 –20
1.441 1.040 –20 X
935 948 2
935 948 2 X
3 3
3 3 X
18.374 18.296 28
18.371 18.292 28
18.371 18.292 28
3 4 X
10.000 10.062 –82
10.000 10.062 –82
10.000 10.062 –82
922 866 –54
922 866 –54 X
8.525.438 8.938.402 –1.197 302.851

Oltre alle suddette esposizioni, al 31 dicembre 2015, nella voce 70 dell'attivo "crediti verso clientela" sono registrate esposizioni nette, verso lo Stato Italiano e verso enti pubblici locali italiani per 503 milioni di euro.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Lo IAS 39 prevede che il valore di iscrizione iniziale di uno strumento finanziario sia pari al fair value, il quale corrisponde di norma al prezzo di transazione; in altre parole, al costo o all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. Non sempre alla data di rilevazione iniziale il fair value dello strumento finanziario coincide con il prezzo pagato o incassato, tale differenza è definita come day one profit/loss.

Qualora sussista una differenza tra i suddetti valori, dovrà essere contabilizzato il valore del fair value dello strumento piuttosto che il prezzo di transazione solo se il fair value è calcolato a partire da altre transazioni osservabili di mercato sul medesimo strumento oppure se lo stesso è determinato mediante l'utilizzo di tecniche di valutazione, i cui dati di input sono desunti da informazioni derivanti da mercati osservabili. In tali casi la differenza tra prezzo della transazione e fair value alla data di prima iscrizione è immediatamente rilevato nel conto economico. Questo criterio si applica agli strumenti che rientrano in una delle classi per cui è prevista l'iscrizione dello strumento al fair value attraverso il conto economico: Fair value Option e Portafoglio di negoziazione.

Con riguardo a tali categorie si specifica quanto segue:

  1. Strumenti quotati in un mercato attivo. In questo caso il concetto di day one profit non trova generalmente applicazione in quanto all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario, che rientra nel Livello 1 della gerarchia del fair value, coincide con il prezzo della transazione.

  2. Strumenti non quotati in un mercato attivo. In questo caso la classificazione dello strumento finanziario nella categoria di gerarchia di fair value Livello 2 o Livello 3, determina una diversa rilevazione contabile della differenza tra il fair value e il prezzo della transazione.

Nel caso del Livello 2, l'iscrizione iniziale vede, in molti casi, sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Eventuali differenze tra prezzo e fair value transitano a conto economico al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

Nel caso del Livello 3, la presenza del rischio modello e/o di input non direttamente osservabili sul mercato influenzano in modo rilevante il risultato della valutazione, da raffrontare con il prezzo della transazione. In tal caso la differenza, se positiva, viene ammortizzata lungo la vita residua dello strumento finanziario (day one profit) o, se stimato inferiore, per il periodo di detenzione; nell'eventualità che tale differenza risulti negativa, questa è iscritta in via prudenziale direttamente a conto economico (day one loss).

Successivamente alla rilevazione iniziale del fair value, le valutazioni vengono fatte a mark to model utilizzando la stessa metodologia e le stesse fonti dei dati di input utilizzati quando è stato calcolato il fair value al day one.

Le successive variazioni del fair value dopo il day one saranno quindi legate all'andamento dei relativi fattori di rischio cui è esposto lo strumento (tassi di interesse, corsi azionari, cambi, ecc.) e contabilizzate direttamente a conto economico.

Alla data di riferimento del presente bilancio consolidato non vi sono importi significativi la cui registrazione a Conto Economico è sospesa.

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Parte B

Informazioni sullo Stato Patrimoniale Consolidato

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide Voce 10

Nella presente voce sono rilevate le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere e i depositi liberi verso la Banca Centrale.

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2016 31.12.2015
a) Cassa 249.449 300.714
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale 249.449 300.714

Sezione 2 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione Voce 20

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, quote di O.I.C.R., strumenti derivati), allocate nel portafoglio di negoziazione, ivi inclusi i derivati scaduti e quelli deteriorati.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Voci/Valori L1 L2 L3 31.12.2016 L1 L2 L3 31.12.2015
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 190.769 75.930 330 267.029 331.342 168.345 645 500.332
1.1 Titoli strutturati 1.090 57.621 218 58.929 1.552 102.381 519 104.452
1.2 Altri titoli di debito 189.679 18.309 112 208.100 329.790 65.964 126 395.880
2. Titoli di capitale 71.766 7 71.773 73.448 11 73.459
3. Quote di O.I.C.R. 420 420 4 4
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine attivi
4.2 Altri
Totale A 262.955 75.930 337 339.222 404.794 168.345 656 573.795
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari: 49.770 1.154.991 18.508 1.223.269 107.521 1.090.627 25.931 1.224.079
1.1 di negoziazione 49.770 1.154.648 18.508 1.222.926 107.521 1.089.689 25.909 1.223.119
1.2 connessi con la fair value option 343 343 938 22 960
1.3 altri
2. Derivati creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale B 49.770 1.154.991 18.508 1.223.269 107.521 1.090.627 25.931 1.224.079
Totale (A+B) 312.725 1.230.921 18.845 1.562.491 512.315 1.258.972 26.587 1.797.874

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Nella voce "B.1.2 – Strumenti derivati connessi con la fair value option ", è evidenziato il fair value dei derivati connessi con gli strumenti per i quali è stata adottata la fair value option. Tali derivati coprono principalmente i rischi inerenti le emissioni di prestiti obbligazionari per i quali il Gruppo si è avvalso della "fair value option", secondo quanto previsto dallo IAS 39, paragrafo 9. Tali rischi derivano dalle possibili oscillazioni dei tassi di interesse e dalla presenza di componenti opzionali implicite nei titoli strutturati emessi.

Composizione della sottovoce A.1.1 "Titoli di debito strutturati"

Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
– Credit linkes notes
– Reverse convertible
– Reverse Floater 29 12 41 27 50.663 9 50.699
– Index linked 3 48.607 199 48.809 3 42.349 504 42.856
– Altri 1.058 9.014 7 10.079 1.522 9.369 6 10.897
Totale 1.090 57.621 218 58.929 1.552 102.381 519 104.452

Attività finanziarie subordinate

A. Attività per cassa Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello3 31.12.2015
1.2 Titoli di debito – Altri 9.902 733 10.635 19.969 2.153 22.122
– Emessi da banche 2.686 733 3.419 17.873 1.153 19.026
– Emessi da società
finanziarie
628 628 1.160 428 1.588
– Emessi da società
di assicurazione
6.588 6.588 936 936
– Emessi da altre società 572 572
Totale 9.902 733 10.635 19.969 2.153 22.122
Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 267.029 500.332
a) Governi e Banche Centrali 121.992 160.835
b) Altri enti pubblici 262 212
c) Banche 121.229 232.166
d) Altri emittenti 23.546 107.119
2. Titoli di capitale 71.773 73.459
a) Banche 3.280 1.529
b) Altri emittenti: 68.493 71.930
– imprese di assicurazione 4.159 3.822
– società finanziarie 5.156 77
– imprese non finanziarie 59.174 68.023
– altri 4 8
3. Quote di O.I.C.R 420 4
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale A 339.222 573.795
B. Strumenti derivati
a) Banche 687.727 791.977
– Fair value 687.727 791.977
b) Clientela 535.542 432.102
– Fair value 535.542 432.102
Totale B 1.223.269 1.224.079
Totale (A + B) 1.562.491 1.797.874

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti dei titoli è effettuata secondo i criteri di classificazione indicati dalla Banca d'Italia.

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value Voce 30

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie per cassa (titoli di debito, titoli di capitale, quote di O.I.C.R.), designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta (c.d. fair value option) dallo IAS 39, dallo IAS 28 e dall'IFRS 11.

Sono classificati in tale categoria:

  • titoli di debito con derivati incorporati;
  • titoli di debito non inclusi tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e oggetto di copertura finanziaria;
  • fondi aperti (inclusi quelli speculativi) per i quali esiste una valutazione periodicamente rilevabile da fonti indipendenti che, non essendo destinati alla negoziazione nel breve termine, rientrano da un punto di vista gestionale e finanziario in una strategia di investimento opportunamente documentata, volta ad un rendimento complessivo dell'investimento basato sulla variazione del fair value dello strumento stesso, oggetto di una specifica e periodica informativa agli organi direttivi.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Voci/Valori L1 L2 L3 31.12.2016 L1 L2 L3 31.12.2015
1. Titoli di debito 7.658 10.000 1.582 19.240 7.731 19.902 47.910 75.543
1.1 Titoli strutturati 10.000 1.582 11.582 19.902 14.249 34.151
1.2 Altri titoli di debito 7.658 7.658 7.731 33.661 41.392
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Strutturati
4.2 Altri
Totale 7.658 10.000 1.582 19.240 7.731 19.902 47.910 75.543
Costo 4.811 8.858 12.560 26.229 4.815 47.973 19.068 71.856

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Gli importi indicati in corrispondenza del "costo" corrispondono al costo storico di acquisto delle attività finanziarie in rimanenza alla data di riferimento del bilancio.

Tipologia operazioni/
valori
Coperture
naturali
Strumenti
finanziari
strutturati
Portafogli
di attività
finanziarie
gestiti
internamente
sulla base del
fair value
31.12.2016 Coperture
naturali
Strumenti
finanziari
strutturati
Portafogli
di attività
finanziarie
gestiti
internamente
sulla base del
fair value
31.12.2015
1. Titoli di debito 7.658 11.582 19.240 41.392 34.151 75.543
1.1 Titoli strutturati 11.582 11.582 34.151 34.151
1.2 Altri titoli di debito 7.658 7.658 41.392 41.392
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Strutturati
4.2 Altri
Totale 7.658 11.582 19.240 41.392 34.151 75.543

Finalità di utilizzo della "fair value option" e importi delle relative attività finanziarie interessate

La tabella fornisce un dettaglio della precedente tabella 3.1 ed evidenzia il valore di bilancio (fair value) delle attività per le quali è stata adottata la fair value option, distinguendo le modalità di utilizzo.

Attività finanziarie subordinate

Alla data di riferimento del bilancio nel portafoglio delle attività valutate al fair value, sono presenti titoli subordinati emessi da imprese di assicurazione per 7,658 milioni.

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Titoli di debito 19.240 75.543
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri Enti pubblici
c) Banche 10.000 58.051
d) Altri emittenti 9.240 17.492
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
– imprese di assicurazione
– società finanziarie
– imprese non finanziarie
– altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale 19.240 75.543

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti dei titoli è effettuata secondo i criteri di classificazione indicati dalla Banca d'Italia.

Sezione 4 – Attività finanziarie disponibili per la vendita Voce 40

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classificate nel portafoglio "disponibile per la vendita". Si evidenzia che nei titoli di capitale sono ricomprese essenzialmente le interessenze nelle società che, in base ai principi contabili internazionali, non rientrano più nella definizione di partecipazione.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Voci/Valori L1 L2 L3 31.12.2016 L1 L2 L3 31.12.2015
1. Titoli di debito 8.689.239 99.646 114.934 8.903.819 8.826.814 56.294 115.891 8.998.999
1.1 Titoli strutturati 114.934 114.934 56.294 115.886 172.180
1.2 Altri titoli di debito 8.689.239 99.646 8.788.885 8.826.814 5 8.826.819
2. Titoli di capitale 240.824 77.799 232.407 551.030 41.618 43.325 275.622 360.565
2.1 Valutati al fair value 240.824 77.799 230.868 549.491 41.618 43.325 273.854 358.797
2.2 Valutati al costo 1.539 1.539 1.768 1.768
3. Quote di O.I.C.R. 935 177.332 178.267 1.911 129.773 131.684
4. Finanziamenti
Totale 8.930.998 177.445 524.673 9.633.116 8.870.343 99.619 521.286 9.491.248

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IAS 39 in materia di derecognition delle attività finanziarie, nella voce "1.2 Altri titoli di debito" sono inclusi anche i titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine effettuate a valere su titoli di proprietà per 3.970 milioni (4.157,6 milioni al 31.12.2015).

Nella voce "2. Titoli di capitale" sono ricomprese interessenze azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto.

Nelle seguenti tabelle si riporta la composizione dei titoli valutati al fair value e di quelli, in base a quanto richiesto dall'IFRS 7 § 30, valutati al costo, che sono stati mantenuti al valore di carico in quanto non è possibile determinare un fair value attendibile.

Composizione Voce 2.1. Titoli di
capitale valutati al fair value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
Banche 43.440 139.486 182.926 43.325 162.961 206.286
Enti finanziari e altre società 240.824 34.359 91.382 366.565 41.618 – 110.893 152.511
Totale 240.824 77.799 230.868 549.491 41.618 43.325 273.854 358.797
Composizione Voce 2.2. Titoli di
capitale valutati al costo
%
possesso
Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
Visconti S.r.l. 10,34 1.137 1.137 1.137 1.137
Altri titoli di capitale n.a. 402 402 631 631
Totale 1.539 1.539 1.768 1.768

Nella tabella seguente si evidenziano le attività finanziarie con clausola di subordinazione

Attività finanziarie subordinate

Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
1. Titoli di debito
1.2 Altri titoli di debito
Emessi da banche 13.022 13.022 20.005 20.005
Totale 13.022 13.022 20.005 20.005

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Titoli di debito 8.903.819 8.998.999
a) Governi e Banche Centrali 8.676.218 8.777.375
b) Altri enti pubblici
c) Banche 227.601 192.184
d) Altri emittenti 29.440
2. Titoli di capitale 551.030 360.565
a) Banche 182.968 206.286
b) Altri emittenti: 368.062 154.279
– imprese di assicurazione 4.582
– società finanziarie 290.248 52.982
– imprese non finanziarie 77.814 96.715
– altri
3. Quote di O.I.C.R. 178.267 131.684
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale 9.633.116 9.491.248

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti dei titoli è effettuata secondo i criteri di classificazione indicati dalla Banca d'Italia.

Quote di O.I.C.R.: composizione per principali categorie di fondi chiusi

Voci/valori 31.12.2016 31.12.2015
Azionari 63.867 15.035
Obbligazionari/Monetari 12.134 10.022
Immobiliari 63.498 65.179
Altri 38.768 41.448
Totale 178.267 131.684

Nella presente tabella sono riportate le principali tipologie degli investimenti operati in quote di O.I.C.R., il cui saldo, alle rispettive date, è riportato nella precedente tabella 4.2. alla voce 3 "quote di .O.I.C.R.".

Nella voce "Altri", sono compresi anche gli investimenti in Sicar (Société d'Investissement en Capital à Risque) ed in Private Equity.

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica del fair value 1.667.793 1.182.643
a) rischio di tasso di interesse 1.667.793 735.802
b) rischio di cambio
c) rischio di credito
d) rischio prezzo 446.841
e) più rischi
2. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari 114.937 115.886
a) rischio di tasso di interesse 114.937 115.886
b) rischio di tasso di cambio
c) altro
Totale 1.782.730 1.298.529

Sezione 5 – Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Voce 50

Alla data di riferimento del bilancio non si segnalano attività finanziarie detenute sino alla scadenza.

Sezione 6 – Crediti verso banche Voce 60

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate su un mercato attivo (Livello 2 e Livello 3) verso banche (conti correnti, depositi cauzionali, titoli di debito, ecc.) classificate nel portafoglio "crediti" ("loans and receivables"). Sono inclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
VB FV VB FV
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 390.459 390.459 105.590 105.590
1. Depositi vincolati X X X X X X
2. Riserva obbligatoria 390.441 X X X 105.573 X X X
3. Pronti contro termine attivi X X X X X X
4. Altri 18 X X X 17 X X X
B. Crediti verso banche 1.794.838 29.617 1.781.559 1.119.127 4.602 1.119.383
1. Finanziamenti 1.765.820 1.781.559 1.115.302 1.119.383
1.1 Conti correnti e depositi
liberi
757.543 X X X 457.776 X X X
1.2 Depositi vincolati 137.830 X X X 150.590 X X X
1.3 Altri finanziamenti: 870.447 506.936
– Pronti contro termine attivi 52.831 X X X 32.002 X X X
– Leasing finanziario X X X X X X
– Altri 817.616 X X X 474.934 X X X
2. Titoli di debito 29.018 29.617 3.825 4.602
2.1 Titoli strutturati X X X X X X
2.2 Altri titoli di debito 29.018 X X X 3.825 X X X
Totale 2.185.297 29.617 2.172.018 1.224.717 4.602 1.224.973

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Attività finanziarie subordinate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti crediti verso banche con clausola di subordinazione.

Attività deteriorate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti crediti verso banche deteriorati.

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti attività oggetto di copertura specifica.

6.3 Leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti finanziamenti a fronte di contratti di leasing finanziario.

Sezione 7 – Crediti verso clientela Voce 70

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate su un mercato attivo (Livello 2 e Livello 3) verso clientela (mutui, operazioni di locazione finanziaria, operazioni di factoring, titoli di debito, ecc.) allocate nel portafoglio "crediti" ("Loans and receivables").

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Tipologia operazioni/ 31.12.2016 31.12.2015
Valori Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Non Deteriorati L1 L2 L3 Non Deteriorati L1 L2 L3
deteriorati Acquistati Altri deteriorati Acquistati Altri
Finanziamenti 31.111.515 – 3.615.850 36.427.651 30.541.587 – 3.598.644 – 37.169.429
1. Conti correnti 2.825.006 722.855 X X X 3.160.116 716.884 X X X
2. Pronti contro termine
attivi
180.095 X X X 232.956 X X X
3. Mutui 16.961.776 – 1.850.738 X X X 16.505.014 – 1.807.949 X X X
4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessioni del quinto
1.543.841 109.892 X X X 1.510.931 100.132 X X X
5. Leasing finanziario 174.980 70.126 X X X 196.463 62.538 X X X
6. Factoring X X X X X X
7. Altri finanziamenti 9.425.817 862.239 X X X 8.936.107 911.141 X X X
Titoli di debito 23.501 20.142 – 40.325 21.026 25.580 43.588
8. Titoli strutturati 14.331 X X X 13.880 X X X
9. Altri titoli di debito 9.170 20.142 X X X 7.146 25.580 X X X
Totale 31.135.016 – 3.635.992 – 40.325 36.427.651 30.562.613 – 3.624.224 – 37.213.017

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" si rimanda alla Parte A – Politiche contabili.

I saldi dei "conti correnti debitori" con la clientela includono le relative operazioni "viaggianti" e "sospese" a loro attribuibili alla fine del periodo; tali saldi non sono influenzati dagli accrediti e addebiti illiquidi relativi ai servizi d'incasso effetti e documenti.

Nella voce "Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari sbf, le sovvenzioni non regolate in conto corrente, i crediti verso gli Uffici Postali e la Cassa Depositi e Prestiti, i margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di operazioni su contratti derivati, i documenti scontati pro soluto e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (quelli connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari sono invece ricondotti nella voce "Altre attività" dell'attivo).

I crediti per effetti scontati sono rilevati in base al valore nominale al netto dei risconti passivi; sono inclusi anche quelli trasmessi per l'incasso a proprie filiali o a terzi.

In tale tipologia sono inoltre rilevati, in qualità di locatore, le operazioni relative a contratti di leasing "con trasferimento dei rischi" aventi ad oggetto i beni in corso di costruzione e quelli in attesa di locazione.

La colonna "Deteriorati" comprende, secondo le definizioni di Banca d'Italia, le sofferenze, le inadempienze probabili e le esposizioni scadute al netto delle rettifiche di valore. Il dettaglio di tali esposizioni viene evidenziato nella Parte E della nota integrativa - qualità del credito.

Attività finanziarie subordinate
Tipologia operazioni/valori 31.12.2016 31.12.2015
7. Altri finanziamenti: prestiti subordinati concessi a società di assicurazione 30.886 38.492
9. Altri titoli di debito 4.340 4.609

Totale 35.226 43.101

Le attività finanziarie subordinate nei confronti di società di assicurazioni evidenziate al 31.12.2016 si riferiscono a finanziamenti erogati dalla Capogruppo a favore della collegata Bipiemme Vita S.p.A., aventi le seguenti caratteristiche:

  • a) importo originario pari a 8 milioni di euro a scadenza indeterminata Tasso Euribor 12 mesi + 250 bps. data erogazione 27/6/2003;
  • b) importo originario pari a 26,05 milioni di euro erogato il 21/3/2012 con durata 10 anni Tasso Euribor 12 mesi.

Gli "Altri titoli di debito" per 4,3 milioni sono relativi a titoli PHARMA Finance derivanti da operazioni di cartolarizzazione di terzi ed aventi clausola di subordinazione al rimborso rispetto alle classi superiori.

Nella voce 3. "Mutui" sono comprese le rimanenze, alle rispettive date, dei seguenti portafogli di crediti cartolarizzati:

Bonis Deteriorate 31.12.2016 Bonis Deteriorate 31.12.2015
• BPM Securitisation 2 S.r.l.:
– operazione effettuata nel 2006 per 2.011,3 milioni
di euro
233.517 31.469 264.986 288.443 35.527 323.970
• BPM Securitisation 3 S.r.l.:
– operazione di auto–cartolarizzazione di mutui
commerciali CMBS (Commercial Mortgage Backed
Securities) effettuata nel terzo trimestre 2014 per
864 milioni(
*)
, nel 2016 per 638 milioni
803.533 13.231 816.764 517.925 5.221 523.146
• BPM Covered Bond S.r.l.:
– operazione effettuata nel 2008 per 1.218 milioni,
nel 2009 per 1.305 milioni, nel 2010 per 1.616
milioni, nel 2011 per 639 milioni, per 993 milioni
nel 2013 e per 1.294 milioni nel 2014
3.749.899 33.389 3.783.288 4.354.910 102.868 4.457.778
• BPM Covered Bond 2 S.r.l.:
– operazione effettuata nel 2015 per 2,120 milioni e
per 1.294 milioni nel 2016
2.940.324 3.806 2.944.130 2.011.102 1.407 2.012.509
Totale 7.727.273 81.895 7.809.168 7.172.380 145.023 7.317.403

(*) la Banca ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dalla società veicolo.

Nella voce 4. "Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto" sono comprese le rimanenze, alle rispettive date, dei seguenti portafogli di crediti cartolarizzati:

Bonis Deteriorate 31.12.2016 Bonis Deteriorate 31.12.2015
• ProFamily Securitisation S.r.l.:
– operazione effettuata nel 2015 per 712,6 milioni di
euro(
)(
*)
681.337 946 682.283 683.789 2 683.791

(*) Profamily S.p.A. ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dalla società veicolo.

(**) L'operazione si configura con una struttura revolving per i primi 18 mesi; nel corso del 2016 sono avvenute integrazioni del portafoglio di crediti in bonis per lasciare inalterato l'ammontare complessivo iniziale.

Per i dettagli delle suddette operazioni si rinvia alla successiva Parte E della presente nota integrativa, "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura", alle seguenti sezioni:

  • 1.1 Rischio di credito
    • "C Operazioni di cartolarizzazione";
    • "E.4 Operazioni di covered bond";

1.3 – Rischio di liquidità

• Operazioni di auto-cartolarizzazione.

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Non deteriorati Deteriorati Non deteriorati Deteriorati
Acquistati Altri Acquistati Altri
1. Titoli di Debito 23.501 20.142 21.026 25.580
a) Governi
b) Altri enti pubblici
c) Altri emittenti 23.501 20.142 21.026 25.580
– imprese non finanziarie 20.952 3.260 19.483 3.260
– imprese finanziarie 2.549 16.882 1.543 22.320
– assicurazioni
– altri
2. Finanziamenti verso: 31.111.515 3.615.850 30.541.587 3.598.644
a) Governi 475.990 353.828
b) Altri enti pubblici 151.032 448 148.703 678
c) Altri soggetti 30.484.493 3.615.402 30.039.056 3.597.966
– imprese non finanziarie 15.568.746 3.037.987 15.065.576 2.975.824
– imprese finanziarie 2.700.393 100.956 3.062.405 121.616
– assicurazioni 47.467 55.582
– altri 12.167.887 476.459 11.855.493 500.526
Totale 31.135.016 3.635.992 30.562.613 3.624.224

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti dei titoli è effettuata secondo i criteri di classificazione indicati dalla Banca d'Italia.

7.3 Crediti verso clientela attività oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti crediti verso la clientela oggetto di copertura specifica.

7.4 Leasing finanziario

Sono di seguito fornite le informazioni di cui allo IAS 17, paragrafo 47.

Riconciliazione tra l'investimento lordo nel leasing e il valore dei pagamenti minimi dovuti alla data di riferimento del bilancio

31.12.2016 31.12.2015
Investimento lordo nel leasing 351.318 357.650
Proventi finanziari differiti 69.023 72.924
Investimento netto 282.295 284.726
Valore residuo non garantito
Valore attuale dei pagamenti minimi dovuti 282.295 284.726
Rettifiche di valore (37.189) (25.725)
Valore in bilancio: voce 5. "leasing finanziario" della precedente tabella 7.1 245.106 259.001
Bonis 174.980 196.463
Deteriorate 70.126 62.538
Fasce temporali 31.12.2016 31.12.2015
Entro 1 anno
Investimento lordo 9.873 12.412
Valore attuale pagamenti minimi 9.744 12.219
Rettifiche di valore (4.230) (4.754)
Esposizione netta 5.514 7.465
– di cui deteriorate 2.463 2.586
Tra 1 e 5 anni
Investimento lordo 15.848 15.684
Valore attuale pagamenti minimi 14.251 14.704
Rettifiche di valore (1.584) (1.393)
Esposizione netta 12.667 13.311
– di cui deteriorate 3.103 2.866
Oltre i 5 anni
Investimento lordo 325.597 329.554
Valore attuale pagamenti minimi 258.300 257.803
Rettifiche di valore (31.375) (19.578)
Esposizione netta 226.925 238.225
– di cui deteriorate 64.560 57.086

Il portafoglio crediti per locazione finanziaria al 31.12.2016 è riferito a n. 765 contratti, i relativi investimenti sono afferenti per il 98% a immobili, per l' 1,5% a beni strumentali e la rimanenza ad autoveicoli.

Sezione 8 – Derivati di copertura Voce 80

Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura, che alla data di riferimento del bilancio presentano un fair value positivo.

31.12.2016 31.12.2015 FV VN FV VN L1 L2 L3 Totale L1 L2 L3 Totale A) Derivati finanziari – 44.835 – 44.835 1.835.000 – 40.638 – 40.638 2.129.197 1) Fair value – 44.835 – 44.835 1.835.000 – 39.884 – 39.884 2.012.965 2) Flussi finanziari – – – – – – 754 – 754 116.232 3) Investimenti esteri – – – – – – – – – – B) Derivati creditizi – – – – – – – – – – 1) Fair value – – – – – – – – – – 2) Flussi finanziari – – – – – – – – – – Totale – 44.835 – 44.835 1.835.000 – 40.638 – 40.638 2.129.197

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Legenda:

VN = Valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) positivo dei contratti derivati di copertura, comprensivo del rateo in corso di maturazione alla data di riferimento del bilancio, per le coperture operate attraverso lo strumento di copertura del fair value (hedge accounting). Tale strumento è utilizzato per gestire contabilmente le operazioni di copertura degli strumenti finanziari iscritti in voci di bilancio che non prevedono la valutazione al fair value in contropartita del conto economico.

Le operazioni di copertura delle passività finanziarie rappresentate da titoli sono normalmente gestite attraverso la "fair value option". La "fair value option" è stata adottata per i titoli di debito strutturati ed a tasso fisso emessi dalle banche del Gruppo, il cui rischio da variazioni del fair value è stato coperto con strumenti derivati; i derivati utilizzati nell'ambito della "fair value option" sono classificati nel portafoglio di negoziazione.

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella parte Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 1.2 – Rischi di mercato.

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura (valore di bilancio)

Operazioni/Tipo di copertura Fair value Flussi finanziari Investimenti
Specifica Generica Specifica Generica esteri
rischio di
tasso
rischio di
cambio
rischio di
credito
rischio di
prezzo
più rischi
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
1.359 x x x
2. Crediti x x x x
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
x x x x x
4. Portafoglio x x x x x x x
5. Altre operazioni x x
Totale attività 1.359
1. Passività finanziarie 28.765 x x x x
2. Portafoglio x x x x x 14.711 x
Totale passività 28.765 14.711
1. Transazioni attese x x x x x x x x
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
x x x x x x

Nella presente tavola sono indicati i fair value positivi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata. Nella voce "Flussi finanziari – Copertura specifica – 1 Attività finanziarie disponibili per la vendita" sono stati compresi i fair value positivi dei derivati di copertura Forward su acquisto di titoli di stato.

Relativamente al dettaglio della composizione per portafogli coperti:

Copertura specifica di fair value

L'importo indicato alla voce 1."Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferisce ai fair value positivi di derivati finanziari a copertura del rischio di tasso per un importo nozionale complessivo di 300 milioni di titoli di stato a tasso fisso.

L'importo indicato alla voce 1."Passività finanziarie" si riferisce al valore positivo dei derivati finanziari stipulati dal veicolo BPM Covered Bond 2 con controparti esterne, al fine di coprire dal rischio di tasso gli interessi passivi sulle obbligazioni bancarie garantite (covered bonds) a tasso fisso emesse dalla Capogruppo; le cedole a tasso fisso dei covered bonds vengono trasformate in cedole a tasso variabile euribor, maggiorato di uno spread.

Copertura generica di fair value

L'importo indicato alla voce 2. "Portafoglio" si riferisce al fair value positivo dei derivati finanziari per un importo nozionale di 410 milioni, stipulati a copertura del rischio di tasso di interesse di un portafoglio di core deposit e 25 milioni, stipulati a copertura di mutui.

Sezione 9 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 90

Nella presente voce figura il saldo positivo delle variazioni di valore delle attività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso d'interesse.

9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Adeguamento positivo 10.514 11.237
1.1 di specifici portafogli: 10.514 11.237
a) crediti 10.514 11.237
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
1.2 complessivo
2. Adeguamento negativo
2.1 di specifici portafogli:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
2.2 complessivo
Totale 10.514 11.237

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica di fair value riguarda un portafoglio di mutui per 10,5 milioni di cui:

  • 6,22 milioni relativi a finanziamenti in essere per i quali la copertura è ancora efficace
  • 4,28 milioni per il residuo di operazioni inefficaci da rilasciarsi a conto economico pro-rata temporis.

I relativi derivati di copertura, che al 31 dicembre 2016 presentano una valutazione negativa, sono esposti nel passivo dello stato patrimoniale nella voce "Derivati di copertura".

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nel conto economico nella voce "Risultato netto dell'attività di copertura".

9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse

Attività coperte 31.12.2016 31.12.2015
1. Crediti 189.286 97.928
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Portafoglio
Totale 189.286 97.928

La tabella evidenzia il valore nominale delle attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse di cui alla precedente tabella 9.1.

Sezione 10 – Le partecipazioni Voce 100

Nella presente voce figurano le partecipazioni in società controllate in modo congiunto (IFRS 11) e quelle in società sottoposte ad influenza notevole (IAS 28).

10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazione imprese Capitale in Sede legale Sede Tipo Rapporto di partecipazione Disponibilità
euro/Valuta
originaria
operativa rapporto(1) Impresa partecipante Quota % voti(2)
A Imprese controllate in modo
congiunto
Enti finanziari non quotati
1. Calliope Finance S.r.l. 600.000 Conegliano
(TV)
Conegliano
(TV)
1 Banca Popolare di
Milano S.c.a r.l.
50,00
B Imprese sottoposte a influenza
notevole
Enti finanziari non quotati
1. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. 41.305.000 Milano Milano 2 Banca Popolare di
Milano S.c.a r.l.
40,00
2. Factorit SpA. 85.000.002 Milano Milano 2 Banca Popolare di
Milano S.c.a r.l.
30,00
3. Etica SGR S.p.A. 4.500.000 Milano Milano 2 Banca Popolare di
Milano S.c.a r.l.
19,44
Società assicurative non quotate
4. Bipiemme Vita S.p.A. 179.125.000 Milano Milano 2 Banca Popolare di
Milano S.c.a.r.l.
19,00

Legenda:

(1) Tipo di rapporto: 1. controllo congiunto 2. influenza notevole

(2) Disponibilità dei voti nell'assemblea ordinaria. I diritti di voto vengono riportati solo laddove diversi dalla percentuale di partecipazione al capitale.

Nel corso dell'esercizio 2016, sono state oggetto di parziale cessione le seguenti partecipazioni di BPM:

    1. la quota pari al 5% di Etica SGR S.p.A.;
    1. la quota pari al 2,18% di Anima Holding S.p.A..

A far data dal 31 dicembre 2016 Anima Holding è stata riclassificata dalla voce "Partecipazioni" alla voce "Attività finanziarie disponibili per la vendita" a seguito del mancato rinnovo del Patto parasociale sottoscritto tra BPM e Poste Italiane.

Denominazioni Valore di bilancio Fair value Dividendi
31.12.2016 31.12.2015 percepiti
A. Imprese controllate in modo congiunto
1. Calliope Finance S.r.l. 194 702 X
B. Imprese sottoposte ad influenza notevole
1. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. 91.771 66.426 X
2. Factorit S.p.A. 68.777 70.273 X 2.448
3. Etica SGR S.p.A. 1.919 2.308 X 649
4. Anima Holding S.p.A. 134.862 12.628
5. Bipiemme Vita S.p.A. 69.016 67.574 X 1.225
Totale 231.677 342.145 X 16.950

10.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Il fair value delle partecipazioni in imprese sottoposte ad influenza notevole è fornito solo per le società quotate.

Denominazioni Cassa e disponibilità liquide Attività finanziarie Attività non finanziarie Passività finanziarie Passività non finanziarie Ricavi totali Margine di interesse Rettifiche e riprese di valore su
attività materiali e immateriali
Utile (Perdita) della operatività
corrente al lordo delle imposte
Utile (Perdita) della operatività
corrente al netto delle imposte
Utile (Perdita) dei gruppi
di attività in via di dismissione
al netto delle imposte
Utile (Perdita) d'esercizio (1) Altre componenti reddituali al
netto delle imposte (2)
Redditività complessiva
(3)= (1) + (2)
A. Imprese controllate in
modo congiunto
1. Calliope Finance
S.r.l.
11.174 92 10.978 125 1.605 975 (894) (900) (900) (900)
B. Imprese sottoposte
ad influenza notevole
1. SelmaBipiemme
Leasing S.p.A.
X 2.597.888 183.975 2.517.317 41.542 80.547 X X 11.576 7.675 7.675 (1.398) 6.277
2. Factorit S.p.A. X 1.597.419 49.487 1.390.557 37.064 66.822 X X 30.119 20.760 20.760 2 20.762
3. Etica SGR S.p.A. X 14.260 4.474 4.905 3.991 25.211 X X 5.200 3.446 3.446 (50) 3.396
4. Bipiemme Vita S.p.A. X 6.836.939 201.359 1.514.126 5.264.309 1.175.249 X X 27.870 18.786 18.786 (81) 18.705

10.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Nella tabella sono indicati i dati relativi a tutte le partecipate controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole. I dati indicati sono tratti dai bilanci al 31.12.2015, ad eccezione di quello relativo a SelmaBipiemme Leasing S.p.A. riferito al bilancio chiuso al 30 giugno 2016. Nella colonna "ricavi totali" è indicato l'importo complessivo delle componenti reddituali che presentano segno positivo al lordo delle imposte.

10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nella precedente Sezione 10.3 sono indicati i dati relativi a tutte le partecipate controllate in modo congiunto o sottoposte ad influenza notevole.

10.5 Partecipazioni: variazioni annue

31.12.2016 31.12.2015
A. Esistenze iniziali 342.145 293.797
B. Aumenti 162.589 72.570
B.1 Acquisti
B.2 Riprese di valore
B.3 Rivalutazioni 162.531 71.426
B.4 Altre variazioni 58 1.144
C. Diminuzioni 273.057 24.222
C.1 Vendite 28.171 8.780
C.2 Rettifiche di valore
C.3 Altre variazioni 244.886 15.442
D. Rimanenze finali 231.677 342.145
E. Rivalutazioni totali
F. Rettifiche totali 6.899 6.899

Dettaglio variazioni dell'esercizio in corso

B. Aumenti 162.589
B.3 Rivalutazioni 162.531
Utile delle partecipazioni al patrimonio netto 42.737
Utile da cessione 11.114
Anima Holding S.p.A. – rivalutazione al fair value a seguito riclassifica a voce "Attività disponibili per
la vendita"
108.680
B.4 Altre variazioni 58
Variazione delle riserve da valutazione delle partecipate al patrimonio netto 58
C. Diminuzioni 273.057
C.1 Vendite 28.171
Vendita quota Etica SGR S.p.A 1.395
Vendita quota Anima Holding S.p.A 26.776
C.3 Altre variazioni 244.886
Dividendi distribuiti nell'esercizio 16.950
Perdita delle partecipazioni al patrimonio netto 508
Variazione delle riserve da valutazione delle partecipate al patrimonio netto 763
Anima Holding S.p.A. riclassifica a voce "Attività disponibili per la vendita" 226.665
F. Rettifiche totali 6.899
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. 6.899

10.6 Valutazioni e assunzioni significative per stabilire l'esistenza di controllo congiunto o influenza notevole

Nella Nota Integrativa, "Parte A – Politiche contabili", Paragrafo "A. 1 – Parte Generale" e "Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento" sono presentati i criteri generali relativi alle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire la presenza o meno del controllo su una partecipata o un'altra entità, nonché della presenza di un accordo di controllo congiunto o dell'esercizio di un'influenza notevole.

Bipiemme Vita S.p.A.

Per quanto concerne Bipiemme Vita S.p.A., la BPM pur detenendo meno del 20% dell'interessenza azionaria, ha ritenuto sussistesse l'esistenza dell'esercizio di un'influenza notevole, in quanto è stato sottoscritto con l'altro socio, Covéa (detentore dell'81% dei diritti di voto) un patto parasociale contenente regole di corporate governance, nonché aspetti industriali della partnership, prevedendo, tra l'altro, che la Compagnia abbia accesso alle reti distributive del Gruppo Bipiemme per una durata di 10 anni a partire dalla data del closing (8 settembre 2011), con possibilità di rinnovo a scadenza.

Anima Holding S.p.A.

Nel corso del mese di giugno 2015 è avvenuta un'operazione che ha visto l'acquisto da parte di Poste Italiane S.p.A. ("Poste") della partecipazione azionaria di Anima Holding S.p.A. ("Anima") del 10,3% detenuta da BMPS nonché il subentro di Poste in ogni diritto e obbligazione di BMPS ai sensi del patto parasociale avente a oggetto le azioni Anima originariamente sottoscritto in data 5 marzo 2014 fra MPS e BPM.

A seguito di tale operazione è stato previsto l'impegno di BPM a cedere a terzi, che non fossero qualificabili come parti correlate di BPM e/o Poste, la partecipazione complessivamente eccedente le soglie che farebbero scattare l'obbligo di un'offerta pubblica di acquisto ("OPA") indicate all'art. 106 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ("TUF") entro e non oltre dodici mesi dalla data del perfezionamento della cessione a Poste delle azioni Anima detenute da MPS e a non esercitare nel frattempo i diritti di voto afferenti alla partecipazione complessivamente eccedente detta soglia. La Consob, in data 16 giugno 2016, si è espressa ritenendo applicabile per Anima la soglia relativa all'obbligo di OPA del 25% del capitale di cui all'articolo 106, comma 1-bis, del TUF. In data 27 giugno 2016, BPM ha reso noto di aver ottemperato al proprio impegno afferente la cessione della partecipazione in Anima complessivamente eccedente le soglie OPA (tenuto conto del possesso azionario di Poste). La propria interessenza in Anima è stata infatti ridotta al 14,67%.

In data 14 ottobre 2016, Poste ha comunicato a BPM la disdetta dei patti parasociali che, con decorrenza 16 aprile 2017, termineranno di avere effetti tra le parti. Infine, in data 5 dicembre, Poste ha confermato il piano di rafforzamento dell'alleanza con Anima Holding tramite il conferimento ad Anima stessa – da realizzarsi entro la prima metà del 2017 – di BancoPosta Fondi SGR, con un conseguente incremento della propria quota di partecipazione fino ad un massimo del 24,9%.

L'interessenza nel capitale di Anima è stata qualificata da BPM nei propri bilanci fino al 30 settembre 2016 come partecipazione in società sottoposta ad influenza notevole ai sensi dello IAS 28, in quanto, all'inizio dell'operazione sussistevano due dei requisiti previsti dal citato principio:

  • un possesso azionario superiore al 20%;
  • la presenza di accordi tra soci sulla governance, quali il diritto alla nomina di consiglieri, la presenza di maggioranze superiori a quelle ordinarie per decisioni consiliari e assembleari per alcuni temi relativi ad aspetti societari, l'impossibilità di cedere la partecipazione al di sotto di determinate soglie percentuali, facevano presumere un'influenza significativa sulla gestione.

Nel 2014, nonostante la percentuale di interessenza fosse diminuita sotto il 20%, soglia identificata dal principio come presunzione di esistenza di influenza notevole, si decise che continuavano a sussistere i presupposti per classificare la partecipazione come collegata in virtù della significatività del tenore degli accordi parasociali.

In presenza del mancato rinnovo dei patti parasociali, avvenuta nell'ottobre di quest'anno, si è ritenuto che i presupposti per la classificazione ai sensi dello IAS 28 come partecipazione in società sottoposta da influenza notevole siano venuti meno. Conseguentemente, la partecipazione in Anima è stata riclassificata sia nel bilancio di esercizio di BPM che in quello consolidato del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 dalla voce "Partecipazioni" alla voce "Attività finanziarie disponibili per la vendita". In maggior dettaglio, in conformità al principio IAS 39, è stata rilevata l'attività finanziaria sulla base del suo fair value, rilevando un effetto a conto economico per la differenza rispetto al precedente valore di carico.

A conto economico è stata rilevata una plusvalenza, alla voce "Utili da partecipazioni" per un importo pari alla differenza tra il fair value al 31 dicembre 2016, dedotto dalla quotazione di borsa, e il valore di carico nei bilanci d'esercizio e consolidato.

10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Non vi sono in essere, alla data di riferimento del bilancio, impegni riferiti a partecipazioni in società controllate congiuntamente.

10.8 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

SelmaBipiemme Leasing S.p.A.

SelmaBipiemme Leasing (di seguito "Selma") è controllata da Mediobanca.

Tra BPM, Mediobanca e Compass è in essere un patto parasociale con durata prorogata sino al 31 dicembre 2016 che disciplina i reciproci diritti e obblighi in tema di governance e di eventuale disinvestimento (con previsione di reciproche opzioni di vendita e acquisto).

Sono state pattuite opzioni call (da parte di Mediobanca) e put (da parte di BPM) sulla partecipazione detenuta da BPM in Selma esercitabili in caso, da un lato, di disdetta o mancato rinnovo dell'accordo commerciale da parte di BPM, di "change of control" di BPM, di cessione di oltre il 50% della rete di sportelli di BPM e qualora venisse meno la collaborazione in esclusiva con Selma e, dall'altro, di disdetta dell'accordo commerciale alla scadenza da parte di Selma.

Le suddette opzioni dovranno essere esercitate entro 180 giorni dal verificarsi dell'evento che ne ha determinato l'esercizio. Il prezzo di esercizio da parte di Mediobanca sarà pari al valore pro-quota del patrimonio netto di Selma, risultante dall'ultima situazione patrimoniale; il prezzo sconterà gli oneri di ristrutturazione che graveranno su Selma a seguito della perdita del canale commerciale di BPM. Il prezzo di esercizio da parte di BPM sarà pari al valore economico pro-quota della partecipata, determinato applicando una metodologia prefissata nell'accordo stesso.

È stata pattuita, inoltre, un'opzione di acquisto, da parte di BPM, sulla partecipazione detenuta da Mediobanca in Selma, in caso di perdita del controllo da parte di Mediobanca su Selma, nonché di acquisto del controllo di Mediobanca da parte di un gruppo bancario o assicurativo. Il prezzo di esercizio dell'opzione, che dovrà sempre avvenire entro 180 giorni dal verificarsi dell'evento, sarà pari al pro-quota del valore economico di Selma determinato applicando una metodologia prefissata nell'accordo stesso.

Factorit S.p.A.

Banca Popolare di Milano e Banca Popolare di Sondrio (di seguito "BPS") hanno acquisito, il 29 luglio 2010, rispettivamente il 30% e il 60,5% del capitale sociale di Factorit S.p.A. da Banca Italease, a cui è rimasta la residua quota (9,5%). In pari data, BPM e BPS hanno sottoscritto, un patto parasociale volto a regolare la governance della società; in particolare, BPM ha il diritto di nominare 2 consiglieri su 7, il presidente del Collegio Sindacale e un sindaco supplente. Tali patti prevedono inoltre:

  • la disponibilità di BPM a vendere una partecipazione non superiore al 5% del capitale sociale di Factorit a Banca Italease, ovvero al Banco Popolare o ad altra società da quest'ultimo controllata, a condizioni da negoziarsi;
  • il diritto di vendita in favore di BPM nel caso in cui BPS intenda vendere almeno il 50% più una azione del capitale sociale di Factorit.

Con scambio di corrispondenza perfezionatosi il 4 febbraio 2015, BPM e BPS hanno modificato la durata del patto parasociale che è rimasto in essere sino alla data dell'assemblea di approvazione del bilancio di Factorit S.p.A. al 31 dicembre 2015.

Bipiemme Vita S.p.A.

In data 8 settembre 2011- facendo seguito agli accordi sottoscritti in data 19 aprile 2011 tra Banca Popolare di Milano e il Gruppo Covéa (le "parti") per sviluppare una partnership strategica nella bancassicurazione vita e danni – è stato perfezionato l'acquisto da parte del Gruppo Covéa dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A. (società che controlla il 100% di Bipiemme Assicurazioni S.p.A.).

Il Contratto di vendita prevede un meccanismo di incremento a favore di BPM al raggiungimento di prefissati obbiettivi commerciali di Bipiemme Vita e di Bipiemme Assicurazioni – nel periodo compreso tra gli esercizi sociali chiusi al 31 dicembre 2011 e al 31 dicembre 2020 – rispettivamente "Earn Out Vita" (per un massimo di euro 11,7 milioni) e "Earn Out Danni" (per un massimo di euro 2,5 milioni). Il calcolo di tale eventuale aggiustamento di prezzo avverrà alla fine del periodo sopra citato e subordinatamente al rinnovo della partnership strategica con il Gruppo Covéa. Inoltre il Contratto di Compravendita prevede per BPM obblighi di indennizzo delle eventuali minusvalenze che Bipiem-

me Vita dovesse realizzare per effetto del default riferito a:

  • (i) titoli del portafoglio circolante del debito sovrano italiano;
  • (ii) titoli del portafoglio circolante delle obbligazioni emesse da istituti di credito;
  • (iii) titoli del portafoglio immobilizzato del debito sovrano greco (per tali titoli il default si estende anche alla ristrutturazione del debito prendendo a riferimento un recovery rate del 79%).

L'obbligo di indennizzo si estende anche alle eventuali minusvalenze rilevate nel caso in cui, in caso di future ed eccezionali esigenze di liquidità di Bipiemme Vita dovute a riscatti straordinari su contratti assicurativi esistenti al 31 agosto 2011, Bipiemme Vita debba procedere allo smobilizzo dei titoli sopra indicati.

Nel corso del 2012 è stato attivato il meccanismo di indennizzo relativo ai titoli di stato greci – di cui al punto iii) – nella misura contrattualmente prevista (differenza fra il valore nominale ed il recovery rate del 79%) che ha comportato il riconoscimento a Covèa di un importo pari a circa 7,3 milioni (già accantonato nel bilancio 2011). Pertanto, alla data attuale, nessun indennizzo è più dovuto su tali titoli.

Per quanto riguarda l'obbligo di indennizzo per i titoli di cui al punti i) e ii) – tenuto conto dei rimborsi/ vendite effettuate e del valore di mercato dei titoli – non si ravvisa la necessità di effettuare alcun accantonamento in quanto il rischio di eventuali indennizzi è giudicato remoto.

I patti sottoscritti prevedono inoltre opzioni reciproche che, al verificarsi di taluni eventi eccezionali in relazione ad una o ad entrambe le parti – quali, a titolo esemplificativo, il mancato rispetto e/o rinnovo degli accordi di partnership (risoluzione per inadempimento dell'accordo parasociale o degli accordi di distribuzione), eventuali cambi di controllo delle parti, la liquidazione o stato di insolvenza/fallimento delle parti, il verificarsi di uno stallo decisionale attinente alla proposta di scioglimento e liquidazione di Bipiemme Vita e/o di Bipiemme Assicurazioni, alla revoca dello stato di liquidazione ovvero alla nomina o alla revoca dei liquidatori (c.d. "triggering event") – BPM o il Gruppo Covéa potranno, a seconda della parte in relazione alla quale tale evento si sia verificato, esercitare l'opzione di acquisto della partecipazione detenuta dall'altra parte nel capitale di Bipiemme Vita, ovvero di vendita all'altra parte della propria partecipazione. Il prezzo di esercizio delle opzioni reciproche è determinato secondo un prestabilito meccanismo legato alla valutazione del business vita e danni.

È prevista, per il primo quinquennio della partnership strategica, una penale in favore del Gruppo Covèa nel caso di esercizio dell'opzione connessa ad alcune tipologie di triggering event originate da BPM (risoluzione per inadempimento dell'accordo parasociale o degli accordi di distribuzione); l'importo di tale penale decresce nel tempo a partire dalla data di stipula degli accordi di partnership.

Aedes BPM Real Estate SGR S.p.A.

Nel corso di dicembre 2015 BPM ha ceduto la partecipazione detenuta in Aedes BPM Real Estate SGR S.p.A. In proposito si evidenzia che il prezzo di vendita è stato oggetto di un aggiustamento, in incremento per 395 mila euro, sulla base del patrimonio netto di Aedes BPM Real Estate SGR S.p.A. alla data del 31 dicembre 2015.

10.9 Restrizioni significative

Non risultano restrizioni significative da segnalare ai sensi dell'IFRS 12.

10.10 Altre informazioni

La collegata SelmaBipiemme Leasing ha chiuso il proprio esercizio sociale in data 30 giugno 2016. Al fine della valutazione con il metodo del patrimonio netto è stata ricostruita una situazione economica costituita dal secondo semestre dell'esercizio sociale 1-7-2015/30-6-2016 e da una situazione approvata dalla Società relativa al semestre 1-7-2016/31-12-2016.

Sezione 11 – Riserve tecniche a carico dei riassicuratori Voce 110

Alla data di riferimento del bilancio la voce non è valorizzata poiché nel Gruppo non sono ricomprese imprese di assicurazione.

Sezione 12 – Attività materiali Voce 120

12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1.1 Attività di proprietà 696.817 697.444
a) terreni 291.539 291.489
b) fabbricati 295.227 307.817
c) mobili 26.735 25.813
d) impianti elettronici 17.159 15.184
e) altre 66.157 57.141
1.2 Attività acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale 696.817 697.444

12.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Valore di
Fair value
Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 21.198 36.522 22.939 36.926
a) terreni 4.639 6.752 4.660 6.774
b) fabbricati 16.559 29.770 18.279 30.152
2. Attività acquisite in
leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
Totale 21.198 36.522 22.939 36.926

Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attività materiali, comprese le opere d'arte) ad uso funzionale disciplinate dallo IAS 16 e gli investimenti immobiliari (terreni e fabbricati) disciplinati dallo IAS 40.

12.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti attività materiali ad uso funzionale valutate al fair value.

12.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti attività materiali a scopo di investimento valutate al fair value.

12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 291.489 881.712 134.680 202.871 231.998 1.742.750
A.1 Riduzioni di valore totali nette 573.895 108.867 187.687 174.857 1.045.306
A.2 Esistenze iniziali nette 291.489 307.817 25.813 15.184 57.141 697.444
B. Aumenti 62 28 4.986 9.922 22.648 37.646
B.1 Acquisti 4.980 9.922 22.648 37.550
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a:
– a) patrimonio netto
– b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
B.7 Altre varizioni 62 28 6 96
C. Diminuzioni 12 12.618 4.064 7.947 13.632 38.273
C.1 Vendite 31 1 32
C.2 Ammortamenti 12.587 4.018 7.937 13.585 38.127
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:
– a) patrimonio netto
– b) conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a:
– a) patrimonio Netto
– b) conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
– a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
– b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni 12 45 10 47 114
D. Rimanenze finali nette 291.539 295.227 26.735 17.159 66.157 696.817
D.1 Riduzioni di valore totali nette 585.807 112.929 195.624 188.408 1.082.768
D.2 Rimanenze finali lorde 291.539 881.034 139.664 212.783 254.565 1.779.585
E. Valutazione al costo
12.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue
-- ---------------------------------------------------------------------------- -- -- -- -- --
Terreni Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali 4.660 18.279 22.939
B. Aumenti 106 106
B.1 Acquisti
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Variazioni positive di fair value
B.4 Riprese di valore
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
B.7 Altre variazioni 106 106
C. Diminuzioni 21 1.826 1.847
C.1 Vendite 812 812
C.2 Ammortamenti 829 829
C.3 Variazioni negative di fair value
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale
b) attività non correnti in via di dismissione
C.7 Altre variazioni 21 185 206
D. Rimanenze finali 4.639 16.559 21.198
E. Valutazione al fair value

12.7 Impegni per acquisto di attività materiali

Gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali alla data di riferimento del bilancio (ordini non ancora evasi) ammontano a 2,925 milioni (1,859 milioni al 31.12.2015).

Sezione 13 – Attività immateriali Voce 130

Nella presente voce figurano le attività immateriali di cui allo IAS 38, che sono tutte valutate al costo.

13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Attività/Valori Durata
definita
Durata
indefinita
31.12.2016 Durata
definita
Durata
indefinita
31.12.2015
A.1 Avviamento x x
A.1.1 Di pertinenza del gruppo x x
A.1.2 Di pertinenza dei terzi x x
A.2 Altre attività immateriali 81.614 81.614 136.931 136.931
A.2.1 Attività valutate al costo: 81.614 81.614 136.931 136.931
a) Attività immateriali generate internamente 188 188 325 325
b) Altre attività 81.426 81.426 136.606 136.606
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a) Altre attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
Totale 81.614 81.614 136.931 136.931

La voce A.2.1 b) "Altre attività" a durata definita risulta composta esclusivamente da software.

Nell'ambito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e BPM è previsto un processo di integrazione dei sistemi informativi delle due banche che prevede nel 2017 la migrazione dei dati contenuti nel sistema informativo attualmente utilizzato da BPM nel sistema informativo del Banco Popolare.

In base ai principi contabili, si rende necessario effettuare alla fine di ciascun esercizio un'analisi critica dell'utilizzo del software all'interno dell'entità: se da essa risulta che il software non verrà più utilizzato oppure che l'arco temporale nell'ambito del quale lo stesso sarà in grado di generare benefici economici attesi si è ridotto, si rende necessario procedere alla rilevazione di un impairment o procedere alla modifica del suo piano di ammortamento per tenere conto di una vita utile minore.

Ai fini delle valutazioni di bilancio dei software in uso di BPM si è reso pertanto necessario effettuare una ricognizione dei software che saranno oggetto di dismissione o di un diverso utilizzo a seguito della citata migrazione.

Per i software identificati come da dismettere a seguito della sopra citata individuazione del sistema target adottato del Banco Popolare si è provveduto ad scrivere a conto economico una svalutazione per circa 75,6 milioni di euro per tener conto della conseguente rivisitazione della vita utile. Tale svalutazione, è stata imputata nella voce di conto economico "210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" tra le "Rettifiche di valore per deterioramento".

A.2 Altre attività immateriali

In base a quanto richiesto dallo IAS 38, paragrafo 118 lettera a), si precisa che il software è interamente classificato fra le Attività immateriali con vita utile definita; il relativo ammortamento è compreso in un periodo fra i 3 e 7 anni.

13.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: Totale
Definita Indefinita Definita Indefinita
A. Esistenze iniziali lorde 3.083 536.838 539.921
A.1 Riduzioni di valore totali nette 2.758 400.232 402.990
A.2 Esistenze inziali nette 325 136.606 136.931
B. Aumenti 57.262 57.262
B.1 Acquisti 57.262 57.262
B.2 Incrementi di attività immateriali interne x
B.3 Riprese di valore x
B.4 Variazioni positive di fair value
– a patrimonio netto x
– a conto economico x
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni 137 112.442 112.579
C.1 Vendite
C.2 Rettifiche di valore 137 111.420 111.557
– ammortamenti x 137 35.795 35.932
– Svalutazioni 75.625 75.625
+ patrimonio netto x
+ conto economico 75.625 75.625
C.3 Variazioni negative di fair value
– a patrimonio netto x
– a conto economico x
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni 1.022 1.022
D. Rimanenze finali nette 188 81.426 81.614
D.1 Rettifiche di valore totali nette 2.895 507.622 510.517
E. Rimanenze finali lorde 3.083 589.048 592.131
F. Valutazione al costo

13.3 Altre informazioni

In base a quanto richiesto dallo IAS 38, paragrafi 122 e 124, si precisa quanto segue:

  • non sono presenti attività immateriali rivalutate; conseguentemente, non esistono impedimenti alla distribuzione agli azionisti delle plusvalenze relative ad attività immateriali rivalutate (IAS 38, paragrafo 124, lettera b);
  • non sono presenti attività immateriali acquisite tramite concessione governativa (IAS 38, paragrafo 122, lettera c);
  • non sono presenti attività immateriali costituite in garanzie di debiti (IAS 38, paragrafo 122, lettera d);
  • gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali al 31.12.2016 (ordini non ancora evasi) sono pari a 2,765 milioni (1,555 milioni al 31.12.2015) (IAS 38, paragrafo 122, lettera e);
  • non sono presenti attività immateriali oggetto di operazioni di locazione.

Sezione 14 – Le attività fiscali e le passività fiscali Voce 140 dell'attivo e Voce 80 del passivo

Nella presente voce figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite) rilevate, in applicazione dello IAS 12, rispettivamente nella voce 140 dell'attivo e nella voce 80 del passivo.

14.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte anticipate" riguardano:

Descrizione 31.12.16 31.12.15
Attività per imposte anticipate rilevate in contropartita del conto economico: 876.398 840.600
a) DTA di cui alla Legge 214/2011 695.899 716.452
• Svalutazione crediti verso clientela 568.513 587.973
• Valore dell'avviamento e delle altre attività materiali 112.264 128.479
• Perdite fiscali di cui alla Legge 214/2011 15.122
b) Altre 180.499 124.148
• Svalutazione crediti verso banche 921 487
• Perdite fiscali 9.815
• Rettifiche di valore di attività finanziarie detenute per la negoziazione e passività
finanziarie valutate al fair value
• Rettifiche di valore di titoli in circolazione 11.188 8.721
• Rettifiche di valore di passività finanziarie detenute per la negoziazione e passività
finanziarie valutate al fair value
• Rettifiche di valore per deterioramento di garanzie rilasciate iscritte tra le altre
passività
11.190 13.437
• Fondi per rischi ed oneri 103.570 66.507
• Costi di natura prevalentemente amministrativa 7.029 3.987
• Svalutazioni di derivati di copertura 3.301
• Differenze tra valori fiscali e valori di bilancio delle attività materiali e immateriali 34.308 26.576
• Altre voci 2.478 1.132
Attività per imposte anticipate rilevate in contropartita del patrimonio netto: 52.394 30.989
– Riserve da valutazione: 26.438 5.012
• Minusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita 26.438 5.012
– Altre: 25.956 25.977
• Utili/perdite attuariali dei fondi del personale e altre voci 23.478 22.259
• Spese per aumento di capitale 2.478 3.718
Totale sottovoce 140 b) Attività fiscali – anticipate 928.792 871.589

Credito d'imposta derivante dalla trasformazione delle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio (Legge n. 214/2011)

L'articolo 2 del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d. "mille proroghe"), convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e successivamente modificato dall'art. 9 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (c.d. decreto "Monti"), convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 214/2011, n. 214, ha previsto l'introduzione della disciplina della trasformazione in crediti d'imposta di quota parte di alcune attività per imposte anticipate iscritte in bilancio, qualora nei bilanci individuali delle singole società sia rilevata una perdita d'esercizio.

Ai sensi della citata disposizione sono trasformabili in crediti d'imposta, entro determinati limiti, le attività per imposte anticipate relative alle svalutazioni dei crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile ai sensi del comma 3 dell'art. 106 del T.U.I.R., nonché quelle riferite alle componenti negative relative al valore dell'avviamento e di altre attività immateriali, deducibili in più periodi d'imposta ai fini delle imposte sui redditi.

Con riferimento alla quantificazione dell'importo trasformabile, la norma prevede che le attività per imposte anticipate siano trasformabili solo per l'importo che risulta moltiplicando la perdita d'esercizio per il rapporto tra le attività per imposte anticipate rilevanti e la somma del capitale sociale e delle riserve.

È prevista, inoltre, un'ulteriore ipotesi di trasformazione che riguarda le attività per imposte anticipate iscritte a fronte di perdite fiscali, normata dal comma 56-bis del citato art. 2.

Il credito d'imposta risultante dalla trasformazione delle attività per imposte anticipate non è produttivo di interessi, può essere utilizzato in compensazione ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs. 241/1997, ovvero può essere ceduto al valore nominale secondo la procedura di cui all'art. 43-ter del DPR 602/1973 e, infine, può essere chiesto a rimborso per la parte che residua dopo le compensazioni.

Nella precedente tabella le attività per imposte anticipate rilevanti ai fini della Legge n. 214/2011 sono evidenziate separatamente dalle altre attività per imposte anticipate tradizionali, al fine di tener conto della loro differente natura. Nello specifico gli importi indicati in tabella rappresentano la quota di attività per imposte anticipate potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta alla data di riferimento del bilancio.

La disciplina relativa alla conversione in crediti d'imposta delle attività per imposte anticipate introduce una modalità di recupero di tali attività che si aggiunge a quella ordinaria e che si attiva in presenza di una perdita d'esercizio o di una perdita fiscale.

Tale modalità conferisce pertanto la certezza del recupero, in qualunque circostanza, delle attività per imposte anticipate di cui alla L. 214/2011, rendendo automaticamente soddisfatto il test relativo alle probabilità di recupero delle imposte anticipate previsto dallo IAS 12.

Altre attività per imposte anticipate

Nella precedente tabella sono dettagliate anche le altre attività per imposte anticipate diverse da quelle di cui alla L.214/2011. Tali "attività" vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero sulla base della capacità di generare con continuità redditi imponibili positivi. La valutazione della probabilità di recupero delle altre attività per imposte anticipate tradizionali è stata condotta sulla base delle informazioni disponibili rappresentate dai dati del "piano industriale 2016-2019" del Banco BPM Spa.

Per la valorizzazione delle imposte anticipate ai fini IRES e IRAP sono state applicate le aliquote vigenti.

14.2 Passività per imposte differite: composizione

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "passività per imposte differite" riguardano:

Descrizione 31.12.16 31.12.15
Passività per imposte differite rilevate in contropartita del conto economico: 18.370 15.821
• Rivalutazioni di attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair
value
3.557
• Rivalutazioni di derivati di copertura 8.867 7.717
• Quota relativa alle commissioni implicite nei prestiti obbligazionari valutati al fair
value, iscritta tra le altre passività
• Quota del Fondo di trattamento di fine rapporto del personale fiscalmente già
riconosciuta
5.946 6.063
• Rettifiche di valore su passività finanziarie valutate al fair value e titoli in circolazione 2.006
• Ammortamenti di attività materiali e immateriali fiscalmente già riconosciuti
• Altre voci 35
Passività per imposte differite rilevate in contropartita del patrimonio netto: 49.603 116.345
– Riserve da valutazione 49.603 116.345
• Plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita 49.603 116.345
• Utili/perdite attuariali dei fondi del personale
Totale sottovoce 80 b) Passività fiscali differite 67.973 132.166

Per la valorizzazione delle imposte differite ai fini IRES e IRAP sono state applicate le aliquote vigenti.

31.12.16 31.12.15
1. Importo iniziale 840.600 868.413
2. Aumenti 115.385 53.464
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 115.251 53.464
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre 115.251 53.464
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti 134
3. Diminuzioni 79.587 81.277
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 78.591 81.277
a) rigiri 77.960 81.025
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili 45
d) altre 631 207
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni 996
a) Trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011
b) Altre 996
4. Importo finale 876.398 840.600

La seguente tabella fornisce la dinamica dell'esercizio delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011; i dati ivi contenuti rappresentano lo specifico di cui della precedente tabella 14.3.

14.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

31.12.16 31.12.15
1. Importo iniziale 716.452 710.044
2. Aumenti 15.465 27.514
3. Diminuzioni 36.018 21.106
3.1 Rigiri 35.354 21.106
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
a) derivante da perdite di esercizio
b) derivante da perdite fiscali
3.3 Altre diminuzioni 664
4. Importo finale 695.899 716.452
14.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
-------------------------------------------------------------------------------- -- -- -- --
31.12.16 31.12.15
1. Importo iniziale 15.821 27.263
2. Aumenti 11.994 2.637
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 11.994 2.637
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 11.994 2.637
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 9.445 14.079
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 9.445 14.079
a) rigiri 9.445 14.079
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 18.370 15.821

14.5 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.16 31.12.15
1. Importo iniziale 30.989 35.586
2. Aumenti 24.837 3.590
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 24.837 3.590
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 24.837 3.590
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 3.432 8.187
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 3.432 8.145
a) rigiri 3.432 8.145
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni 42
4. Importo finale 52.394 30.989
14.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)
---------------------------------------------------------------------------------
31.12.16 31.12.15
1. Importo iniziale 116.345 137.916
2. Aumenti 6.537 32.846
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 6.537 32.846
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
c) altre 6.537 32.846
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
3. Diminuzioni 73.279 54.417
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 73.279 54.417
a) rigiri 73.279 54.417
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
4. Importo finale 49.603 116.345

In merito alle controversie tributarie si segnala quanto segue:

2005 – Ex Bipiemme Immobili

A seguito del processo verbale di constatazione per la verifica fiscale relativa all'esercizio 2005 della ex Bipiemme Immobili S.p.A., incorporata dalla Banca nel 2007, il 9 dicembre 2010 sono stati notificati i relativi avvisi di accertamento che contestano maggior imposta IRES di 230 mila euro, IRAP per 29 mila euro e IVA per 93 mila euro, oltre alle relative sanzioni. In data 24 maggio 2012 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto il ricorso relativamente all'IVA e respinto quello inerente a IRES e IRAP. Contro quest'ultima decisione sfavorevole è stato proposto ricorso in appello. L'Agenzia delle Entrate non ha impugnato la decisione della C.T. Provinciale, che pertanto è passata in giudicato relativamente all'IVA.

La Commissione Tributaria Regionale di Milano, con la sentenza n. 2911/28/14 depositata il 29/05/2014, ha accolto in larga parte l'appello presentato relativo a IRES ed IRAP, riformando la decisione di primo grado. Contro tale sentenza l'Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso per Cassazione.

2008 – Imposta di registro

Nel corso del 2010 sono stati notificati tre avvisi di liquidazione per imposta di registro sull'acquisto degli sportelli bancari dismessi da UniCredit S.p.A. nell'anno 2008. Gli avvisi di liquidazione contestano l'applicazione di aliquote differenziate nella determinazione dell'imposta di registro.

Gli atti richiedono imposte per complessivi Euro 4.061 mila. Contro tali pretese sono stati prodotti motivati ricorsi per ottenere l'annullamento delle richieste pervenute.

Due vertenze si sono concluse con esito favorevole per la Banca mediante sentenze passate in giudicato. Rimane in essere un'unica vertenza (per Euro 422 mila), in quanto l'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Cassazione. La Banca si è costituita in giudizio.

2010 – Imposta di registro inerente la cessione del ramo d'azienda di "banca depositaria"

In data 25 giugno 2012 è stato notificato avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro inerente la cessione del ramo d'azienda di "banca depositaria" a BNP Paribas avvenuta il 29 giugno 2010. Anche alla banca cessionaria, in qualità di obbligato principale, è stato notificato analogo avviso. L'atto ridetermina su base presuntiva il valore del ramo d'azienda ceduto e quantifica la maggior imposta di registro euro 381 mila, oltre a interessi.

BPM, di concerto con la cessionaria BNP Paribas (obbligato principale), ha presentato ricorso per contrastare le pretese impositive. Il ricorso è stato accolto dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano con sentenza n. 1255/47/2015, depositata l'11/2/2015.

L'Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso in appello e BPM si è costituita in giudizio. In data 21 ottobre 2016 si è pronunciata la Commissione Tributaria Regionale di Milano rigettando l'appello dell'Ufficio

2010 – BPM ed ex BDL: IVA sulle commissioni di servicing

In data 3 dicembre 2015 sono stati notificati due avvisi di accertamento, relativi all'anno d'imposta 2010, che contestano il regime di esenzione IVA riservato alle commissioni di servicing relative all'operazione "Covered Bond":

  • Il primo avviso, notificato a BPM, reca una maggior imposta accertata di Euro 134 mila e sanzioni per Euro 167 mila;
  • Il secondo atto, notificato alla ex BDL, reca una maggior imposta accertata di Euro 7 mila e sanzioni per Euro 9 mila.

Entrambi gli atti sono stati impugnati in data 29/1/2016 per far valere le ragioni difensive della Banca.

Nel corso del 2016, l'Agenzia delle Entrate ha richiesto a BPM chiarimenti sul trattamento fiscale delle commissioni di servicing conseguite dalla Banca (in qualità di servicer) nell'ambito del programma Covered Bond relativamente ai servizi resi nel 2011. Analoga richiesta di chiarimenti è pervenuta per l'esercizio 2013 per tutte le commissioni di servicing.

Ex Banca di Legnano – Verifica dell'Agenzia delle Entrate

In data 2 febbraio 2015 è iniziata una verifica generale dell'Agenzia delle Entrate avente ad oggetto l'anno d'imposta 2012 dell'incorporata Banca di Legnano S.p.A. Limitatamente al trattamento IVA delle commissioni di servicing relative all'operazione di Covered Bond, l'ispezione è stata estesa all'anno 2011 con notifica del relativo verbale, che reclama IVA sulle commissioni di servicing per Euro 24 mila. L'ispezione si è conclusa in data 19 luglio 2016 e, con un unico rilievo relativo all'IVA sulle commissioni di servicing (Covered bond) per l'anno 2012 di Euro 18.000.

In merito a tali contestazioni e richieste dati relative al trattamento IVA sulle commissioni di servicing si è pronunciata l'Agenzia delle Entrate con la risoluzione 106/E del 17/11/2016, che ne ha sancito l'esenzione ai fini IVA. In relazione a tale chiarimento, la Banca ha chiesto l'estinzione dei procedimenti in corso per cessata materia del contendere.

Profamily S.p.A. – anno 2013

In data 5 aprile 2016 è iniziata una verifica generale dell'Agenzia delle Entrate avente ad oggetto il periodo d'imposta 2013 ai fini IRES, IRAP e IVA. La verifica si è conclusa in data 10 giugno 2016 con PVC che rileva la presunta indeducibilità di costi (per Euro 166 mila ai fini IRES ed Euro 224 mila ai fini IRAP). A fronte del conseguente avviso di accertamento la società ha presentato istanza di accertamento con adesione.

Sezione 15 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 150 dell'attivo e voce 90 del passivo

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate.

Sezione 16 – Altre attività – Voce 160

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili ad altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. In particolare alla voce ratei attivi sono indicati quelli diversi dai ratei che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie; le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi sono quelle diverse da quelle riconducibili alla voce "attività materiali". Sono inoltre rilevati i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari.

16.1 Altre attività: composizione

31.12.2016 31.12.2015
Ratei attivi 4.040 4.653
Migliorie su beni di terzi in locazione 29.071 27.922
Altre attività 526.322 740.968
Partite in corso di lavorazione 156.568 364.618
Valori diversi e valori bollati 3.629 1.544
Assegni di c/c tratti su terzi 30.251 43.562
Acconti versati al fisco per conto terzi 48.611 88.381
Altre partite fiscali 107.680 108.470
Depositi cauzionali in nome proprio infruttiferi 3.266 3.256
Risconti attivi 31.303 32.877
Differenza da consolidamento 2.199
Altre 145.014 96.062
Totale 559.433 773.543

Nella voce "migliorie su beni di terzi" vengono incluse le spese sostenute su quei beni non riconducibili alla voce "attività materiali" e la cui quota di ammortamento viene contabilizzata nel conto economico alla voce "Altri proventi ed oneri di gestione".

La voce "partite in corso di lavorazione" contiene principalmente incassi, prelievi bancomat, effetti e pagamenti in fase di lavorazione non ancora addebitati.

La voce "altre partite fiscali" accoglie i crediti d'imposta chiesti a rimborso, crediti connessi all'attività di sostituto d'imposta e altre partite fiscali non rilevate nell'attivo dello stato patrimoniale nella voce "Attività fiscali".

Passivo

Sezione 1 – Debiti verso banche Voce 10

Nella presente voce figurano i debiti verso banche, qualunque sia la loro forma tecnica (depositi, conti correnti, finanziamenti). Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Debiti verso banche centrali 6.309.488 3.619.305
2. Debiti verso banche 1.076.179 1.220.134
2.1 Conti correnti e depositi liberi 204.318 343.052
2.2 Depositi vincolati 322.261 473.126
2.3 Finanziamenti 515.358 396.574
2.3.1 Pronti contro termine passivi 303.540 206.228
2.3.2 Altri 211.818 190.346
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti 34.242 7.382
Totale 7.385.667 4.839.439
Fair value – livello 1
Fair value – livello 2
Fair value – livello 3 7.385.667 4.848.133
Totale Fair value 7.385.667 4.848.133

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del fair value si rimanda alla Parte A – Politiche contabili. La rimanenza dei "Debiti verso banche centrali", alla data di riferimento del bilancio, è composta principalmente da operazioni di finanziamento effettuate con la Banca d'Italia nell'ambito dell'Eurosistema e garantite da titoli costituiti in pegno; in particolare, l'aggregato comprende euro 6,300 milioni riferibili alla partecipazione da parte del Gruppo alle aste TLTRO II (Targeted longer term refinancing operations). Nella voce 2.3.1 "Pronti contro termine passivi" sono rilevate le passività finanziarie derivanti da operazioni passive di pronti contro termine effettuate con banche a valere sia su titoli di proprietà che su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta attraverso operazioni attive di pronti contro termine.

1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche subordinati.

1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche strutturati.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non vi sono debiti verso banche oggetto di copertura specifica.

1.5 Debiti per leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche per leasing finanziario.

Sezione 2 – Debiti verso clientela Voce 20

Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica (depositi, conti correnti, finanziamenti), i margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di operazioni su contratti derivati nonché i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Conti correnti e depositi liberi 24.523.761 21.989.188
2. Depositi vincolati 2.388.254 2.344.215
3. Finanziamenti 3.658.160 4.249.793
3.1 Pronti contro termine passivi 3.607.280 4.161.292
3.2 Altri 50.880 88.501
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti 118.264 39.656
Totale 30.688.439 28.622.852
Fair value – livello 1
Fair value – livello 2
Fair value – livello 3 30.688.439 28.622.852
Fair value 30.688.439 28.622.852

Per quanto riguarda i criteri di determinazione del "fair value" si rimanda alla Parte A – Politiche contabili.

Nella voce 3.1 "Pronti contro termine passivi" sono rilevate le passività finanziarie derivanti da operazioni passive di pronti contro termine effettuate con la clientela a valere sia su titoli di proprietà che su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta attraverso operazioni attive di pronti contro termine.

Nella voce 5. "Altri debiti" sono inclusi anche i debiti di funzionamento connessi con le prestazioni di servizi finanziari.

2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela subordinati.

2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela strutturati.

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non vi sono debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.

2.5 Debiti per leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela per leasing finanziario.

Sezione 3 – Titoli in circolazione Voce 30

Nella presente voce figurano i titoli emessi (inclusi i certificati di deposito e gli assegni circolari emessi al portatore), valutati al costo ammortizzato. L'importo indicato è al netto dei titoli riacquistati e comprende anche i titoli che alla data di riferimento del bilancio sono scaduti ma non ancora rimborsati.

Il valore di bilancio dei titoli è costituito dalla quota capitale, dal rateo in corso di maturazione alla data di riferimento del bilancio e, per i titoli coperti, dalla quota della copertura considerata efficace.

31.12.2016 31.12.2015
Valore Fair Value Valore Fair Value
Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. Obbligazioni 5.581.112 3.784.161 1.832.755 8.711.178 4.958.705 3.835.456
1.1 strutturate
1.2 altre 5.581.112 3.784.161 1.832.755 8.711.178 4.958.705 3.835.456
2. Altri titoli 106.646 106.646 138.112 138.112
2.1 strutturati
2.2 altri 106.646 106.646 138.112 138.112
Totale 5.687.758 3.784.161 1.832.755 106.646 8.849.290 4.958.705 3.835.456 138.112

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

La colonna del fair value evidenzia il valore teorico di mercato degli strumenti finanziari alla data di redazione del bilancio. Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Con riferimento alla voce 1.2 "Obbligazioni altre", si riporta nella seguente tabella la composizione delle obbligazioni in essere alla data del 31.12.2016 dei programmi di emissione EMTN e delle Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond). Con riferimento a quest'ultime si rinvia a quanto illustrato nella successiva parte E, punto E.4 (Operazioni di Covered Bond).

31.12.2016 31.12.2015
Importo Valore Valore di
bilancio
Fair Value Importo Valore Valore di Fair Value
emesso nominale
al netto di
riacquisti
Livello 1 Livello 2 emesso nominale
al netto di
riacquisti
bilancio Livello 1 Livello 2
Emissioni Euro Medium Term
Notes
• A tasso fisso 975.000 947.457 1.046.390 1.049.802 1.975.000 1.945.579 2.094.746 2.106.340
Di cui subordinate 475.000 448.357 529.265 508.270 475.000 446.091 540.130 513.547
• A tasso variabile
Di cui subordinate
Totale Obbligazioni EMTN: 975.000 947.457 1.046.390 1.049.802 1.975.000 1.945.579 2.094.746 2.106.340
Di cui subordinate 475.000 448.357 529.265 508.270 475.000 446.091 540.130 513.547
Emissioni Covered Bond
1. Obbligazioni Bancarie
Garantite ("OBG") Banca
Popolare di Milano S.c.a.r.l.
9.10.2009/17.10.2016 3,5%.
1.000.000 877.065 902.472 925.741
2. Obbligazioni Bancarie
Garantite ("OBG") Banca
Popolare di Milano S.c.a.r.l.
18.7.2011/18.1.2014 TV% –
scadenza prorogata 18.1.19(
**)
500.000 500.000 130.000 119.686 119.686
3. Obbligazioni Bancarie
Garantite ("OBG") Banca
Popolare di Milano S.c.a.r.l.
28.11.2013/28.5.2016
TV%(
***)
375.000 650.000 170.000 156.868 156.868
4. Obbligazioni Bancarie
Garantite ("OBG") Banca
Popolare di Milano S.c.a.r.l.
16.03.2015/16.3.2020 TV%
callable dal16/09/2016(
*)
750.000 2.634 1.754 1.754 750.000 194.634 177.107 177.107
5. Obbligazioni Bancarie
Garantite ("OBG") Banca
Popolare di Milano S.c.a.r.l.
14.09.2015/14.09.2022
0,875%
1.000.000 1.000.000 1.017.557 1.018.929 1.000.000 995.000 996.908 984.085
6. Obbligazioni Bancarie
Garantite ("OBG") Banca
Popolare di Milano S.c.a.r.l.
19.11.2015/22 TV(
*)
900.000 900.000 250.000 222.537 222.537
7. Obbligazioni Bancarie Garantite
("OBG") Banca Popolare di
Milano S.c.a.r.l. 2.12.2015/25
1,5% prorogabile al 2016
750.000 750.000 756.872 763.314 750.000 750.000 734.951 725.280
8. Obbligazioni Bancarie Garantite
("OBG") Banca Popolare di
Milano S.c.a.r.l. 8.6.2016/23
0,625%
750.000 750.000 749.107 744.778
Totale Covered Bond 5.025.000 2.502.634 2.525.290 2.527.021 1.754 5.550.000 3.366.699 3.310.529 2.635.106 676.198

(*) L'emissione è stata integralmente riacquistata dalla Capogruppo ed i relativi titoli sono stati parzialmente utilizzati per operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea. Gli importi esposti nelle colonne residuo, valore di bilancio e fair value sono connessi ad operazioni di Repo/Pronti contro termine con primarie controparti bancarie e finanziarie aventi sottostanti tali titoli.

(**) nel corso del 2015 sono stati rimborsati nominali 500 milioni.

(***) nel corso del 2016 sono stati rimborsati nominali 275 milioni

Obbligazioni EMTN

Le obbligazioni EMTN fanno parte di un programma, approvato in data 2 dicembre 2003 per due miliardi ed aumentato gradualmente nel tempo fino a raggiungere l'importo di 10 miliardi con la delibera assunta dal Consiglio di Amministrazione del 22 aprile 2008. Alla data di riferimento del bilancio è in essere in Prestito Obbligazionario per un importo nominale di 0,975 miliardi (1,975 miliardi al 31.12.2015).

Il valore nominale dei titoli EMTN è esposto al netto delle componenti riacquistate per 27,543 milioni (29,421 milioni al 31.12.2015).

Nel corso del 2016 è stato rimborsato il titolo "Banca Popolare di Milano 2013/2016 4% 22.1.16", per un nominale emesso di 1 Miliardo.

Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond)

Nel corso del 2016 il prestito "BPM 9.10.2009/17.10.2016 3,5% della precedente tabella è stato integralmente rimborsato.

Composizione della voce "2.2 Altri Titoli – altri"

La voce comprende i certificati di deposito sottoscritti da clientela e gli assegni propri in circolazione. In particolare:

Tipologia Titoli /
Valori
31.12.2016 31.12.2015
Valore Fair Value Valore
Bilancio
Fair Value
Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
Certificati di deposito sottoscritti da
clientela
14.297 14.297 63.352 63.352
Assegni propri in circolazione 92.349 92.349 74.760 74.760
Totale 106.646 106.646 138.112 138.112

Poiché tali strumenti sono principalmente a breve termine o a vista, il loro valore contabile è un'approssimazione ragionevole del fair value. Gli strumenti finanziari sopra riportati sono convenzionalmente classificati al livello 3.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

Tra i titoli obbligazionari non quotati (tipologia B 1.2) sono compresi i seguenti titoli subordinati. La classificazione indicata è quella prevista dalla normativa prudenziale in vigore alla data della loro emissione:

Prestito 31.12.2016 31.12.2015 Importo
nominale
originario
emesso
Prezzo
emissione
Tasso
di interesse
Data emissione/
scadenza
Note
Strumenti innovativi di capitale ( Tier 1): 205.677 207.023
Perpetual Subordinated Fixed/Floating
Rate Notes – 9%
205.677 207.023 300.000 98,955 Variabile 25.6.2008
Perpetua
1
Strumenti ibridi di patrimonializzazione
(Upper Tier 2):
500 500
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato (Upper
Tier 2) Tasso variabile – 18 giugno
2008/2018
500 500 17.850 100 Variabile 18.6.2008/18 2
Passività subordinate (Lower Tier 2): 1.241.275 1.255.519
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato (Lower
Tier 2) Tasso Fisso 4,5% 18 aprile
2008/2018
257.834 260.646 252.750 100 4,50% 18.4.2008/18 3
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato (Lower
Tier 2) Tasso Variabile 20 ottobre
2008/2018
454.176 454.743 502.050 100 Variabile 20.10.2008/18 4
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato (Lower
Tier 2) Tasso 7,125% – 01 marzo
2011/2021 (emesso nell'ambito del
Programma E.M.T.N.)
529.265 540.130 475.000 99,603 7,125% 01.03.2011/21 5
Totale 1.447.452 1.463.042
1 Perpetual Subordinated Fixed/Floating Rate Notes – 9%
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni sono emesse sotto alla pari, ad un prezzo pari al 98,955% del Valore
nominale
Fisso 9% fino al 25 giugno 2018; variabile (Euribor 3 mesi + spread 6,18%) a partire
dal 25 giugno 2018
Tasso d'interesse:
Quotazione: Borsa del Lussemburgo(*)
Clausola di rimborso anticipato: È prevista la clausola di rimborso anticipato su iniziativa dell'emittente a partire dal 25
giugno 2018 previa autorizzazione della BCE.
Rimborso anticipato: Le notes sono state emesse con le clausole previste pro tempore dalla BCE per la computabili
tà nel patrimonio di base; pertanto, in caso di liquidazione della banca, i possessori dei titoli,
privilegiati rispetto ai detentori di azioni ordinarie, sono subordinati a tutti gli altri creditori.
Altre informazioni: È prevista:
la sospensione opzionale del pagamento degli interessi se la Banca non ha utili
distribuibili e/o non ha pagato dividendi relativamente all'ultimo esercizio chiuso
prima della data di pagamento degli interessi;
la sospensione obbligatoria del pagamento degli interessi in caso di Capital Deficiency
Event (che si verifica nel caso in cui il coefficiente patrimoniale complessivo scende
sotto il minimo previsto dall'Organo di Vigilanza);
una clausola di "loss absorption", in base alla quale – in caso di Capital Deficiency
Event – il rimborso delle notes è sospeso.
Gli interessi eventualmente non distribuiti non sono cumulabili.
Il 16 dicembre 2009 si è chiusa l'offerta pubblica di acquisto (periodo di adesione 7 di
cembre – 16 dicembre 2009), che ha ottenuto adesioni al 34,92% per un valore nominale
dei titoli portati in adesione pari a euro 104.750.000.
Il prezzo del riacquisto al corso secco è stato pari al 98%. Alla data di redazione del
bilancio il valore nominale del titolo in circolazione è sceso a 195.250.000.
2 Prestito obbligazionario Banca Popolare di Milano subordinato (Upper Tier 2) – Tasso Variabile – 18 giugno 2008/2018
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse alla pari, ad un prezzo pari al 100% del Valore
nominale
Tasso d'interesse: Variabile (Tasso EONIA + spread 0,75%)
Quotazione: Non quotato
Rimborso anticipato: Non è prevista la facoltà di rimborso anticipato del Prestito Subordinato
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "strumenti ibridi di patrimonializzazione" ai
sensi della normativa di vigilanza in vigore al momento dell'emissione. Il Prestito è emesso
con clausola di subordinazione di secondo livello superiore, pertanto, in caso di liqui
dazione della Banca, gli obbligazionisti saranno rimborsati solo dopo che saranno stati
soddisfatti tutti gli altri creditori della Banca non ugualmente subordinati, fatta eccezione
per quelli con un grado di subordinazione uguale o più accentuato rispetto a quello delle
Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: Il Gruppo ha effettuato riacquisti per totali nominali 17.350 migliaia di euro.

3 Prestito obbligazionario Banca Popolare di Milano subordinato (Lower Tier 2) – Tasso Fisso 4,50% 18 aprile 2008/2018

Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse alla pari, ad un prezzo pari al 100% del
Valore nominale
Tasso d'interesse: Tasso di interesse fisso pari al 4,50% annuo lordo
Quotazione: Non quotato
Non è prevista la facoltà di rimborso anticipato del Prestito Subordinato
Rimborso anticipato:
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "passività subordinate di 2° livello" di BPM,
così classificate ai sensi della normativa di vigilanza in vigore al momento dell'emissione.
Pertanto, in caso di liquidazione della Banca, gli obbligazionisti saranno rimborsati solo
dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli altri creditori della Banca non ugualmente subor
dinati, fatta eccezione per quelli con un grado di subordinazione uguale o più accentuato
rispetto a quello delle Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: Il Gruppo ha effettuato riacquisti per totali nominali 5.762 migliaia di euro.
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse alla pari, ad un prezzo pari al 100% del
Valore nominale
Tasso d'interesse: Variabile (Tasso Euribor 3 mesi 365 + spread 0,60% fino a 20 ottobre 2013, Euribor 3
mesi + spread 1,50% dopo tale data).
Quotazione: Non quotato
Rimborso Anticipato: Previa autorizzazione della BCE, a partire dal 20 ottobre 2013, in corrispondenza dalla
data di stacco cedola, l'Emittente potrà procedere al rimborso anticipato dell'intero Presti
to Subordinato, ad un prezzo pari al 100% del Valore Nominale.
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "passività subordinate di 2° livello" di BPM,
così classificate ai sensi della normativa di vigilanza in vigore al momento dell'emissione.
Pertanto, in caso di liquidazione della Banca, gli obbligazionisti saranno rimborsati solo
dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli altri creditori della Banca non ugualmente subor
dinati, fatta eccezione per quelli con un grado di subordinazione uguale o più accentuato
rispetto a quello delle Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: Il Gruppo ha effettuato riacquisti per totali nominali 48.750 migliaia di euro.
5 Prestito obbligazionario Banca Popolare di Milano subordinato (Lower Tier 2) – Tasso Fisso 7,125% 1 marzo 2011/2021
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse ad un prezzo pari al 99,603% del Valore
nominale
Tasso d'interesse: Tasso di interesse fisso pari al 7,125% annuo lordo
Quotazione: Borsa del Lussemburgo(*)
Rimborso anticipato: Non previsto
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "passività subordinate di 2° livello" di BPM,
così classificate in base alla normativa di vigilanza in vigore al momento dell'emissione.
Pertanto, in caso di liquidazione della Banca, gli obbligazionisti saranno rimborsati solo
dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli altri creditori della Banca non ugualmente subor
dinati, fatta eccezione per quelli con un grado di subordinazione uguale o più accentuato
rispetto a quello delle Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: Il Gruppo ha effettuato riacquisti per totali nominali 26.643 migliaia di euro.

(*) I titoli subordinati quotati alla Borsa del Lussemburgo, sono classificati ai fini IAS/IFRS come non quotati, in quanto i volumi negoziati non sono tali da rientrare nella definizione di Mercato Attivo, come illustrato nelle politiche contabili nella sezione "A.4 informativa sul Fair Value"

3.3 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli oggetto di copertura specifica

31.12.2016 31.12.2015
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value: 1.774.429 2.634.331
a) rischio tasso di interesse 1.774.429 2.634.331
b) rischio di cambio
c) più rischi
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:
a) rischio tasso di interesse
b) rischio di cambio
c) altro

La tabella evidenzia le obbligazioni emesse iscritte tra i titoli in circolazione che, a fine esercizio, risultano essere oggetto di operazioni di copertura specifica del Fair Value per il rischio di tasso di interesse.

I titoli oggetto di copertura specifica del fair value sono i seguenti:

Prestiti oggetto di copertura specifica: 31.12.2016 31.12.2015
Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") Banca Popolare di Milano S.c.a.r.l. 1.774.429 2.634.331
Totale 1.774.429 2.634.331

Come riportato nella Sezione 5.1 del conto economico, il risultato netto dell'attività di copertura e dei relativi titoli in circolazione coperti, ha generato un valore negativo di 2,6 milioni ( valore negativo di 3,6 milioni al 31.12.2015) registrato nella voce 90 di conto economico – "Risultato netto dell'attività di copertura".

Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione Voce 40

Nella presente voce figurano i titoli di debito e di capitale costituenti "posizioni corte" per finalità di negoziazione e gli strumenti derivati finanziari diversi da quelli formalmente designati come strumenti di copertura.

Tipologia operazioni/ 31.12.2016 31.12.2015
Valori VN FV FV* VN FV FV*
L1 L2 L3 Totale L1 L2 L3 Totale
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche 27.419 54.378 54.378 6.945 15.530 15.530
2. Debiti verso clientela 24.041 27.182 27.182 21.952 23.564 1 23.565
3. Titoli di debito 1.687 1.647 1.647
3.1 Obbligazioni
3.1.1 Strutturate x x
3.1.2 Altre
obbligazioni
x x
3.2 Altri titoli 1.687 1.647 1.647
3.2.1 Strutturati 1.687 1.647 1.647 x x
3.2.2 Altri x x
Totale A 53.147 81.560 1.647 83.207 28.897 39.094 1 39.095
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari x 41.111 1.089.310 2.086 1.132.507 x x 81.848 1.049.494 13.120 1.144.462 x
1.1 Di negoziazione x 41.111 1.089.294 2.086 1.132.491 x x 81.848 1.048.143 12.890 1.142.881 x
1.2 Connessi con la fair
value option
x 16 16 x x 1.351 230 1.581 x
1.3 Altri x x x x
2. Derivati creditizi x 50 50 x x x
2.1 Di negoziazione x 50 50 x x x
2.2 Connessi con la fair
value option
x x x x
2.3 Altri x x x x
Totale B x 41.111 1.089.360 2.086 1.132.557 x x 81.848 1.049.494 13.120 1.144.462 x
Totale A+B x 122.671 1.089.360 3.733 1.215.764 x x 120.942 1.049.494 13.121 1.183.557 x

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Legenda:

VN = Valore nominale o nozionale

FV* = Fair Value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di Emissione L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Nella voce "A. Passività per cassa" figurano posizioni corte della controllata Banca Akros per complessivi 81,560 milioni, di cui 47,136 milioni riferiti a titoli di debito e 34,424 milioni a titoli di capitale.

FV = Fair value

Nella voce "B.1.2 – Strumenti derivati connessi con la fair value option ", è evidenziato il fair value dei derivati connessi con gli strumenti per i quali è stata adottata la fair value option. Tali derivati coprono principalmente i rischi inerenti le emissioni di prestiti obbligazionari per i quali il Gruppo si è avvalso della "fair value option" secondo quanto previsto dallo IAS 39, paragrafo 9. Tali rischi derivano dalle possibili oscillazioni dei tassi di interesse e dalla presenza di componenti opzionali implicite nei titoli strutturati emessi.

La sottovoce "3. Altri titoli di debito – strutturati" si riferisce interamente a Certificates a capitale protetto emessi da Banca Akros.

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti passività subordinate verso banche e verso imprese di assicurazioni (520 mila euro al 31.12.2015).

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti strutturati iscrivibili tra le passività di negoziazione.

Sezione 5 – Passività finanziarie valutate al fair value voce 50

Nella presente voce figurano i titoli di debito emessi, designati al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta dallo IAS 39 (c.d. "fair value option").

Tipologia operazioni/ 31.12.2016 31.12.2015
Valori VN FV FV* VN FV FV*
L1 L2 L3 Totale L1 L2 L3 Totale
1. Debiti verso banche
1.1 Strutturati x x
1.2 Altri x x
2. Debiti verso clientela
2.1 Strutturati x x
2.2 Altri x x
3. Titoli di debito 94.625 94.899 94.899 94.918 128.804 129.627 129.627 129.873
3.1 Strutturati 94.625 94.899 94.899 x 128.804 129.627 129.627 x
3.2 Altri x x
Totale 94.625 94.899 94.899 94.918 128.804 129.627 129.627 129.873

Legenda:

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair value

FV* = Fair Value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Le passività finanziarie valutate al fair value includono le passività finanziarie rappresentate da obbligazioni strutturate ed a tasso fisso che sono state classificate al fair value e che sono oggetto di copertura mediante strumenti derivati. Tale copertura riguarda sia il rischio di variazioni dei tassi d'interesse che il rischio derivante dalla presenza di opzioni implicite. L'utilizzo della Fair Value Option risponde all'esigenza di eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile, in alternativa alla metodologia dell'Hedge Accounting. Diversamente, i derivati sarebbero comunque valutati al fair value, mentre i prestiti obbligazionari verrebbero rilevati al costo ammortizzato.

I derivati utilizzati nell'ambito della "fair value option" sono classificati nel portafoglio di negoziazione.

Per quanto concerne l'utilizzo dello spread creditizio connesso alla valorizzazione delle proprie emissioni rivolte alla clientela ordinaria, si considera che tali emissioni siano, sia dal punto di vista contrattuale sia dal punto di vista commerciale, destinate ad essere rimborsate alla naturale scadenza; conseguentemente nella valutazione del fair value di tali strumenti, il proprio merito creditizio è stato valorizzato coerentemente a tale ipotesi e tenendo anche presente le indicazioni contenute nell'IFRS 13.

I derivati utilizzati nell'ambito della "fair value option" sono classificati nel portafoglio di negoziazione.

Nel conto economico, i differenziali o margini positivi e negativi relativi ai contratti derivati, liquidati o maturati sino alla data di riferimento del bilancio, sono registrati tra gli interessi attivi e passivi, mentre i profitti e le perdite da valutazione sono rilevati nella voce "110. Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value", con una rappresentazione coerente con quella adottata per gli strumenti di raccolta per i quali è stata adottata la fair value option.

Tipologia operazioni/
Valori
Coperture
naturali
Strumenti
Finanziari
Strutturati
Portafogli
di passività
finanziarie
gestite sulla
base del Fair
Value
31.12.2016 Coperture
naturali
Strumenti
Finanziari
Strutturati
Portafogli
di passività
finanziarie
gestite sulla
base del Fair
Value
31.12.2015
1. Debiti verso banche
1.1 Strutturati
1.2 Altri
2. Debiti verso clientela
2.1 Strutturati
2.2 Altri
3. Titoli di debito 94.899 94.899 129.627 129.627
3.1 Strutturati 94.899 94.899 129.627 129.627
3.2 Altri
Totale 94.899 94.899 129.627 129.627

Finalità di utilizzo della "fair value option" e importi delle relative passività finanziarie interessate

La tabella fornisce un dettaglio della precedente tabella 5.1 ed evidenzia il valore di bilancio (fair value) delle passività per le quali è stata adottata la fair value option, distinguendo le modalità di utilizzo.

5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate valutate al fair value.

Sezione 6 – Derivati di copertura – Voce 60

Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura, che alla data di riferimento del bilancio presentano un fair value negativo.

31.12.2016 31.12.2015
Fair Value VN VN
L1 L2 L3 Totale L1 L2 L3 Totale
A. Derivati finanziari 32.894 32.894 1.588.010 48.678 48.678 1.916.539
1) Fair value 27.816 27.816 1.488.010 41.013 41.013 1.558.884
2) Flussi finanziari 5.078 5.078 100.000 7.665 7.665 357.655
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale 32.894 32.894 1.588.010 48.678 48.678 1.916.539

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Legenda:

VN = Valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) negativo dei contratti derivati di copertura, per le coperture operate attraverso lo strumento di copertura del fair value (hedge accounting). Tale strumento è utilizzato per gestire contabilmente le operazioni di copertura degli strumenti finanziari iscritti in voci di bilancio che non prevedono la valutazione al fair value in contropartita del conto economico.

Le operazioni di copertura delle passività finanziarie rappresentate da titoli sono normalmente gestite attraverso la "fair value option". La "fair value option" è stata adottata per i titoli di debito strutturati ed a tasso fisso emessi dalle banche del Gruppo, il cui rischio da variazioni del fair value è stato coperto con strumenti derivati; i derivati utilizzati nell'ambito della "fair value option" sono classificati nel portafoglio di negoziazione.

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 1.2 – Rischi di mercato.

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari Investimenti
Specifica Generica Specifica Generica esteri
Rischio di
tasso
Rischio di
cambio
Rischio di
credito
Rischio di
prezzo
Più rischi
1. Attività finanziarie
disponibili per la vendita
19.520 x 5.078 x x
2. Crediti x x x x
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
x x x x x
4. Portafoglio x x x x x 8.296 x x
5. Altre operazioni x x
Totale attività 19.520 8.296 5.078
1. Passività finanziarie x x x x
2. Portafoglio x x x x x x x
Totale passività
1. Transazioni attese x x x x x x x x
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
x x x x x x

Nella presente tavola sono indicati i fair value negativi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata. Nella voce "Flussi finanziari – Copertura specifica – 1 Attività finanziarie disponibili per la vendita" sono stati compresi i fair value negativi dei derivati di copertura Forward su acquisti di titoli di stato.

In particolare, per quanto riguarda le attività, la copertura specifica e generica di fair value è stata utilizzata per realizzare coperture dal rischio di variazioni del tasso di interesse su mutui erogati e su titoli obbligazionari classificati nel portafoglio "disponibile per la vendita", al fine di immunizzarli da possibili variazioni sfavorevoli dell'andamento dei tassi di interesse o dei prezzi.

Copertura specifica di fair value

L'importo indicato alla voce 1."Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferisce ai fair value negativi di derivati finanziari a copertura del rischio di tasso per un nozionale complessivo di 1.320 milioni (630 milioni al 31.12.2015), stipulati a copertura di un titolo di debito emesso da un emittente bancario per nominali 0 milioni (50 milioni al 31.12.2015) e titoli di stato a tasso fisso per 1.320 milioni (580 milioni al 31.12.2015).

Copertura generica di fair value

L'importo indicato alla voce 4. "Portafoglio" si riferisce al fair value negativo dei derivati finanziari per un nozionale di 168,010 milioni (97,927 milioni al 31.12.2015), stipulati a copertura del rischio di tasso di interessi di un portafoglio di mutui.

Copertura specifica di flussi finanziari

L'importo indicato alla voce 1. "Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferisce ai fair value negativi di derivati finanziari per un nozionale complessivo di 100 milioni (100 milioni al 31.12.2015), stipulati a copertura dei flussi finanziari di un titolo di debito emesso da un emittente bancario per nominali 100 milioni (100 milioni al 31.12.2015).

Nel corso dell'esercizio 2016 i test prospettici e retrospettivi eseguiti nel rispetto delle regole previste dal principio contabile IAS 39 hanno confermato la tenuta e la regolarità delle relazioni di copertura.

Per ulteriori informazioni in merito alle attività e alle passività finanziarie coperte si rinvia alle tabelle di dettaglio esposte nella presente parte B della nota integrativa, nelle sezioni relative alle voci patrimoniali in cui sono iscritte le poste oggetto di copertura.

Sezione 7 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 70

Nella presente voce figura il saldo negativo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso d'interesse.

7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 19.941 18.086
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie
Totale 19.941 18.086

In tale voce è stato registrato l'adeguamento di valore di fair value rilevato sui "core deposit":

  • per 6.470 mila relativi a passività per le quali era stata predisposta nel 2010 una copertura generica di "fair value" mediante strumenti derivati. Nel corso del 2011 le operazioni di copertura sono state chiuse ed il valore al 31 dicembre 2016, così come quello al 31 dicembre 2015, rappresenta il valore residuo della quota efficace della copertura alla data di revoca, da rilasciarsi a conto economico pro-rata temporis fino alla scadenza originaria delle operazioni di copertura (scadenza massima prevista marzo 2020);
  • per 13.471 mila relativi a nuove coperture generiche effettuate a fine settembre 2015 per un nominale pari a 410 milioni di euro.

Sezione 8 – Passività fiscali Voce 80

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 14 dell'attivo dello stato patrimoniale "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente nota integrativa.

Sezione 9 – Passività associate ad attività in via di dismissione Voce 90

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate.

Sezione 10 – Altre passività Voce 100

Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale

10.1 Altre passività: composizione

31.12.2016 31.12.2015
Debiti a fronte del deterioramento di: 44.322 52.533
Crediti di firma 44.322 52.533
Accordi di pagamento basati su proprie azioni
Ratei passivi 216 365
Altre passività 954.614 1.244.831
Depositi cauzionali ricevuti da terzi 19.404 15.190
Importi da versare al fisco per conto terzi 76.248 315.419
Importi da versare al fisco per conto proprio 7.927 8.539
Rettifiche per partite illiquide inerenti il portafoglio 170.671
Somme a disposizione da riconoscere alla clientela 106.979 131.246
Partite in corso di lavorazione 528.210 365.359
Debiti verso fornitori 107.025 130.785
Somme da versare ad enti previdenziali 16.620 37.608
Debiti per spese del personale 43.539 40.303
Risconti passivi 1.832 1.806
Differenza da consolidamento 2.673
Altre 44.157 27.905
Totale 999.152 1.297.729

Sezione 11 – Trattamento di fine rapporto del personale Voce 110

31.12.2016 31.12.2015
A. Esistenze inziali 125.451 137.730
B. Aumenti 9.208 2.263
Fondo TFR – Accantonamento dell'esercizio 3.186 2.263
B.2 Altre variazioni 6.022
C. Diminuzioni 2.261 14.852
Fondo TFR – Liquidazioni effettuate 2.245 8.164
C.2 Altre variazioni 16 6.378
D. Rimanenze finali 132.398 125.451

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

Nelle voce B.2 "Altre variazioni in aumento" e C.2 "Altre variazioni in diminuzione" sono rilevati gli utili/perdite attuariali iscritti a seguito di perizia effettuata da un attuario indipendente e rilevati in contropartita della riserva da valutazione – utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti.

11.2 Altre informazioni

Come descritto nella Parte A – Politiche contabili, a seguito della riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252, introdotta dalla Legge Finanziaria 2007, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce alle sole quote maturate sino al 31.12.2006 in quanto solo tali quote rimangono in azienda, mentre le quote di TFR maturate dal 1° gennaio 2007 devono essere destinate, a scelta del dipendente e secondo le modalità di adesione esplicita o adesione tacita, a forme di previdenza complementare ovvero mantenute in azienda per essere trasferite successivamente al fondo di Tesoreria istituito presso l'INPS. L'accantonamento dell'esercizio non comprende pertanto le quote che per effetto della citata riforma sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. In tal caso, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate tra i costi del personale nella voce "indennità di fine rapporto", sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività" o di un'uscita di disponibilità liquide.

Il Fondo TFR maturato ante il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di destinazione a forma di previdenza complementare) continua a configurarsi come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti" e conseguentemente la passività connessa al "TFR maturato" è sottoposta a valutazione attuariale che, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione). Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenze tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione - Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

Per le aziende del Gruppo con meno di 50 dipendenti alla data di entrata in vigore della riforma, rimane in vigore la normativa precedente, che considera il TFR come "Defined Benefit Plan", pertanto la valutazione della passività continua ad essere seguita attraverso la metodologia attuariale denominata "metodo della proiezione unitaria del credito", illustrata nella parte A "Politiche Contabili".

In tale casistica, per il Gruppo Bipiemme, rientra Banca Popolare di Mantova.

La valutazione attuariale del TFR effettuata da un Attuario indipendente, è realizzata in base alla metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit" come previsto dallo IAS 19, e si fonda sulle seguenti principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario:

  • Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le Tavole IPS55 per la stima della mortalità e le Tavole INPS-2000 per le previsioni di invalidità; il tasso di rotazione del personale applicato è pari al 3,5%, in linea con il precedente esercizio.
  • Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state effettuate in base ad un tasso di sconto dell'1,31%, pari al rendimento di mercato stimato a lungo periodo (2,03% al 31 dicembre 2015).
  • Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso annuo di inflazione dell'1,5% in linea con il precedente esercizio.

Ai sensi dello IAS 19 par. 145, si riporta nella seguente tabella la sensitività del fondo relativo al Trattamento di Fine Rapporto per il tasso di attualizzazione (dati in milioni di euro):

Analisi di sensitività 31.12.2016 31.12.2015
Trattamento di fine rapporto con tasso di attualizzazione –0,5% 5,9 5,8
Trattamento di fine rapporto con tasso di attualizzazione +0,5% (5,5) (5,5)

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2016 31.12.2015
1. Fondi di quiescenza aziendali 86.555 91.913
2. Altri fondi per rischi e oneri 353.702 217.191
2.1 Controversie legali 39.705 43.550
2.2 Oneri per il personale 261.016 137.490
2.3 Altri 52.981 36.151
Totale 440.257 309.104

Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Componenti 31.12.2016 31.12.2015
1. Fondi di quiescenza aziendali: 86.555 91.913
– Fondi pensioni: 12.515 12.924
– ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara 12.494 12.902
– ex Banca Agricola Milanese 21 22
– Trattamenti previdenziali integrativi 72.421 77.618
– Banca Popolare di Milano 51.764 56.165
– ex C.R. Alessandria 20.657 21.453
– Altri trattamenti di quiescenza 1.619 1.371
2. Altri fondi per rischi e oneri: 353.702 217.191
2.1 controversie legali: 39.705 43.550
– stanziamenti a fronte di perdite presunte sulle cause passive 39.705 43.550
2.2 oneri per il personale: 261.015 137.489
– fondo di solidarietà 248.084 126.172
– premi di anzianità
– indennità riservate ai dirigenti 2.865 2.592
– perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente 2.072 1.654
– altri oneri 7.994 7.071
2.3 altri 52.982 36.152
– azioni revocatorie 13.839 12.010
– fondo di beneficenza e di pubblica utilità 84 168
– oneri di varia natura 39.059 23.974
Totale 440.257 309.104

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Voci/Componenti Fondi di quiescenza Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali 91.913 217.191 309.104
B. Aumenti 6.059 218.614 224.673
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 2.637 216.803 219.440
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 1.745 117 1.862
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 539 539
B.4 Altre variazioni 1.677 1.155 2.832
C. Diminuzioni 11.417 82.103 93.520
C.1 Utilizzo nell'esercizio 8.202 65.548 73.750
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni 3.215 16.555 19.770
D. Rimanenze finali 86.555 353.702 440.257

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza aziendali" sono stati classificati i seguenti fondi, di cui si riepilogano le caratteristiche principali:

a) Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. L'importo accantonato in bilancio rappresenta l'ammontare della riserva matematica determinato su base attuariale e cioè dell'importo ritenuto necessario a tale data per riconoscere agli iscritti pensionati al Fondo "Trattamento Aggiuntivo di Quiescenza" quanto previsto dal Regolamento.

b) Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972; la passività rappresenta la valutazione attuariale della riserva matematica alla data di riferimento del bilancio e cioè di quanto ritenuto necessario a tale data per riconoscere agli iscritti pensionati al Fondo pensione il pagamento vita natural durante.

c) Trattamento previdenziale integrativo della Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste:

  • nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati);
  • ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991.

I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione.

L'importo accantonato in bilancio rappresenta l'ammontare della riserva matematica determinato su base attuariale e cioè di quanto ritenuto necessario per poter riconoscere agli attuali beneficiari le prestazioni previste dal Regolamento.

d) Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. L'importo accantonato in bilancio rappresenta l'ammontare della Riserva matematica determinato su base attuariale.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

Le variazioni dei fondi di quiescenza nell'esercizio sono riportate nella tabella 12.2.

Le voci B.4 "Altre variazioni in aumento" e C.3 "Altre variazioni in diminuzione" sono riconducibili prevalentemente alle perdite e agli utili attuariali.

Tutti i fondi di quiescenza sono interamente finanziati e non sussistono obbligazioni espresse in valuta diversa dall'euro.

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

Nessuno dei piani a benefici definiti classificati tra i fondi di quiescenza ha effettuato investimenti in attività.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Con riferimento ai fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da Attuari indipendenti. Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per ciascun fondo.

a) Fondo ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole IPS55 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando il tasso di interesse dell'1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti.

Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso di accrescimento futuro delle pensioni pari a zero, in linea con l'esercizio precedente.

b) Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole IPS55 per la stima della mortalità.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando il tasso di interesse dell'1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti.

Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso di accrescimento delle pensioni pari all'1% annuo, in quanto il Regolamento del fondo prevede, per alcuni pensionati, la rivalutazione con valenza biennale, in linea con quello utilizzato nell'esercizio precedente.

c) Trattamento previdenziale integrativo della Banca Popolare di Milano

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 per la stima della mortalità oltre alle tavole di invalidità predisposte dall'INPS nel 2000.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando il tasso di interesse dell'1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti.

Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso di accrescimento annuo delle prestazioni pensionistiche pari al 75% del tasso di incremento dell'inflazione. L'inflazione è stata posta pari al 2% (invariata rispetto all'esercizio precedente) e di conseguenza il tasso di incremento delle prestazioni pensionistiche è pari all'1,5% (in linea con quello dell'esercizio precedente). Il tasso di incremento annuo delle retribuzioni è stato fissato nel 2,5% (invariato rispetto all'esercizio precedente). Il tasso di incremento annuo del massimale dell'INPS è stato fissato nell'1,5%; il massimale INPS è pari a 46.123 euro (46.123 al 31.12.2015).

d) Fondo pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 per la stima della mortalità oltre alle tavole di invalidità predisposte dall'INPS nel 2000.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state effettuate considerando il tasso di interesse dell'1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti, ma comunque più elevata rispetto allo scorso esercizio di fine anno.

Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata posta pari al 2% (invariata rispetto all'esercizio precedente).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Ai sensi dello IAS 19 par. 145, si riporta nella seguente tabella la sensitività di fondi quiescenza sopra riportati per il tasso di attualizzazione (dati in milioni di euro):

Analisi di sensitività: 31.12.2016 31.12.2015
Riserve Matematiche con tasso di attualizzazione –0,5% 3,2 3,2
Riserve Matematiche con tasso di attualizzazione +0,5% (3,0) (3,0)

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono in essere piani relativi a più datori di lavoro.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono in essere piani a benefici definiti che condividono rischi tra entità sotto controllo comune.

12.4 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

In relazione agli Altri fondi per rischi ed oneri, dettagliati alla precedente tabella 12.1, si forniscono le seguenti informazioni:

2.1. controversie legali: il fondo copre la stima delle obbligazioni derivanti dalle azioni legali in essere nelle quali il Gruppo è soggetto passivo (si veda quanto illustrato nella successiva Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 1.4 Rischi operativi). La tempistica prevista per i pagamenti di tali obbligazioni è, mediamente, di 3 anni circa. L'importo del fondo è pari al valore attuale degli esborsi necessari ad estinguere le obbligazioni stimate, calcolato utilizzando tassi di mercato.

2.2. oneri per il personale: il fondo copre principalmente gli oneri relativi:

all'adesione nel 2012 dei dipendenti aventi diritto ai "Fondi di Solidarietà", in particolare, il "Fondo di Solidarietà" stanziato nell'esercizio 2012 riguardante l'accordo siglato dalla banca e le organizzazioni sindacali in data 6 dicembre 2012 per un importo iscritto alla data di riferimento del bilancio ammonta a 83 milioni (126 milioni al 31.12.2015). Le ipotesi attuariali utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione della passività alla data di riferimento del bilancio hanno comportato l'utilizzo di un tasso di sconto del 0,05% (0,53% al 31.12.2015) e del tasso di mortalità ricavato dalle Tavole IPS55;

  • all'accordo che la Banca ha sottoscritto con le OO.SS. per l'accesso al Fondo di Solidarietà di categoria. I costi del Piano sono stati interamente contabilizzati nel bilancio 2016 per un importo di 165 milioni di euro;
  • alle indennità riservate ai dirigenti, per 2,865 milioni (2,592 milioni al 31.12.2015);
  • alle indennità relative al patto di non concorrenza riservate agli ex dipendenti di Bipiemme Private Banking SIM, società incorporata nel 2010, per 0,682 milioni (0,618 milioni al 31.12.2015).

Con riferimento alle ultime due obbligazioni le ipotesi attuariali utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione della passività alla data di riferimento del bilancio sono di seguito esposte:

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le Tavole IPS55 per la stima della mortalità oltre alle tavole di invalidità predisposte dall'INPS nel 2000.

Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state effettuate in base ad un tasso di sconto dell'1,31%, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015).

Basi tecniche economiche: il tasso annuo di incremento reale delle retribuzioni è posto pari al 2,50% (invariato rispetto all'esercizio precedente).

2.3. altri: la voce comprende:

  • la stima delle obbligazioni derivanti dalle azioni revocatorie aperte nei confronti del Gruppo Bipiemme. La tempistica prevista per i pagamenti di tali obbligazioni è, mediamente, di 3 anni circa. L'importo del fondo è pari al valore attuale degli esborsi necessari ad estinguere le obbligazioni stimate, calcolato utilizzando tassi di mercato;
  • le controversie tributarie, illustrate nella sezione 13 "Le attività fiscali e le passività fiscali", ammontano a 5,2 milioni (5,2 milioni al 31.12.2015).
  • la stima di 13,2 milioni relativa all'onere che potrebbe derivare dalle iniziative tese a sanare limitate criticità riferite ai rapporti con la clientela;
  • la stima di 10 milioni relativa agli oneri derivanti da penali contrattuali.

Sezione 13 – Riserve tecniche Voce 130

Alla data di riferimento del bilancio la voce non è valorizzata poiché nel Gruppo non sono ricomprese imprese di assicurazione.

Sezione 14 – Azioni rimborsabili Voce 150

Alla data di riferimento del bilancio non sono state emesse azioni con diritto di rimborso.

Sezione 15 – Patrimonio del Gruppo
Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220

Formano oggetto di illustrazione nella presente sezione i conti del passivo relativo alle voci 140, 160, 170,180, 190, 200 e 220

15.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

31.12.2016 31.12.2015
Capitale Euro 3.365.439.319,02 3.365.439.319,02
N. azioni ordinarie 4.391.784.467 4.391.784.467
Di cui n. azioni proprie 1.524.259 1.524.259

Capitale: alla data di riferimento del bilancio il Capitale Sociale della Capogruppo risulta interamente sottoscritto e versato e risulta pari ad euro 3.365.439.319,02 ed è costituito da n. 4.391.784.467 azioni ordinarie del valore implicito, risultante dal rapporto tra l'ammontare complessivo del capitale sociale ed il numero di azioni in circolazione, di 0,766 euro; le azioni non hanno vincoli o privilegi di sorta e ogni azione ha i medesimi diritti in termini di riscossione dei dividendi e di rimborso del capitale.

Azioni proprie: alla data di riferimento del bilancio sono presenti n. 1.524.259 azioni in portafoglio.

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 4.391.784.467
– interamente liberate 4.391.784.467
– non interamente liberate
A.1 Azioni proprie (–) (1.524.259)
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 4.390.260.208
B. Aumenti 39.946.536
B.1 Nuove emissioni
– a pagamento:
– operazioni di aggregazioni di imprese
– conversione di obbligazioni
– esercizio di warrants
– altre
– a titolo gratuito:
– a favore dei dipendenti
– a favore degli amministratori
– altre
B.2 Vendita di azioni proprie 407.256
B.3 Altre variazioni 39.539.280
C. Diminuzioni 39.946.536
C.1 Annullamento
C.2 Acquisto di azioni proprie 39.946.536
C.3 Operazioni di cessione di imprese
C.4 Altre variazioni
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 4.390.260.208
D.1 Azioni proprie (+) 1.524.259
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 4.391.784.467
– interamente liberate 4.391.784.467
– non interamente liberate

15.2 Capitale – numero azioni della Capogruppo: variazioni annue

Voce A.1 / D.1 Azioni proprie. Il numero delle azioni proprie al 1° Gennaio 2016 e al 31 Dicembre 2016 risultava pari a n. 1.524.259.

In data 5 luglio 2016 il Consiglio di Gestione, a seguito del rilascio della prescritta autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea, ha deliberato un Programma di acquisto azioni proprie da destinarsi ai dipendenti, nel rispetto della delibera dell'Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca dello scorso 30 aprile, con la finalità di dare attuazione al disposto di cui all'articolo 60 dello Statuto sociale, che prevede la distribuzione in azioni, a tutti i dipendenti in servizio, fatta eccezione per coloro che rivestono posizioni apicali, di un importo pari al 5% dell'utile lordo conseguito nell'esercizio 2015.

Nell'ambito di tale programma, la Banca ha proceduto, nel periodo 6 luglio 2016-26 luglio 2016, all'acquisto di n. 39.875.000 azioni proprie (ricomprese nella voce C.2-Acquisto di azioni proprie), delle quali, in data 27 luglio 2016, n. 39.539.280 sono state assegnate ai dipendenti (cfr. voce B.3-Aumenti altre variazioni), in ottemperanza al disposto dell'art. 60 dello Statuto sopra ricordato.

A seguito di tali operazioni, Bpm possiede attualmente n. 1.524.259 azioni proprie.

Voce D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio. Rappresenta il numero di azioni della Banca Popolare di Milano esistenti al 31.12.2016, pari a n. 4.391.784.467 (di cui n. 1.524.259 azioni proprie in portafoglio), aventi valore "implicito" di Euro 0,766 cadauna, tenuto conto dell'importo del capitale sociale pari a euro 3.365.439.319,02.

15.3 Capitale : altre informazioni

Il Capitale Sociale della Capogruppo è variabile ed è rappresentato da azioni nominative prive di valore nominale espresso, giusta delibera assembleare del 25 giugno 2011.

Il Consiglio di Gestione può acquistare o rimborsare le azioni della Capogruppo secondo quanto disposto dalla normativa vigente, nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili dall'ultimo bilancio regolarmente approvato, a tali fini destinati dall'Assemblea dei Soci.

A seguito della Delibera Assembleare dell'11 aprile 2015, il fondo acquisto azioni proprie ammonta ad euro 25.000.000 ed è disponibile per euro 24.379.215,98, in quanto rettificato del valore delle n. 1.524.259 azioni proprie in portafoglio alla data di riferimento del presente bilancio (euro 620.784,02).

Le azioni, per disposizione statutaria, garantiscono la Banca per le eventuali obbligazioni del socio nei confronti della stessa. Nessuno può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50% del capitale sociale. La Capogruppo appena rileva il superamento di tale limite, contesta al detentore la violazione del divieto. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso tale termine, i relativi diritti patrimoniali maturati fino all'alienazione delle azioni eccedenti vengono acquisiti dalla Banca. Tale divieto non si applica agli Organismi di Investimento Collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi.

Le azioni sono indivisibili. Nel caso di comproprietà di un'azione i diritti dei comproprietari devono essere esercitati da un rappresentante comune.

I dividendi non riscossi entro il quinquennio dal giorno in cui diventano esigibili restano devoluti alla Capogruppo.

15.4 Riserve di utili: altre informazioni

Per l'informativa prevista dall'Art 2427 c.7 bis del Codice Civile, si fa rinvio all'informativa riportata nel bilancio della Capogruppo.

15.5 Altre informazioni

Riserve da valutazione:

Attività finanziarie disponibili per la vendita: comprende gli utili e le perdite non realizzate (al netto delle imposte) delle attività finanziarie classificate nella categoria "disponibili per la vendita", ai sensi dello IAS 39. Gli utili e le perdite sono trasferiti dalla riserva di fair value al conto economico al momento della dismissione dell'attività finanziaria oppure in caso di perdita durevole di valore.

Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti: comprende gli utili e le perdite attuariali, derivanti dalla modificazione di alcune delle ipotesi attuariali formulate negli esercizi precedenti.

Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: include le quote delle riserve da valutazione delle società consolidate con il metodo del patrimonio netto.

Leggi speciali di rivalutazione: alla data del bilancio in tale sottovoce figura la riserva costituita in sede di prima applicazione degli IAS/IFRS, per effetto della valutazione al "costo presunto" (c.d. "deemed cost") delle attività materiali, secondo quanto previsto dal "decreto IAS".

Copertura dei flussi finanziari: comprende gli utili e le perdite non realizzati (al netto delle imposte) dei derivati di copertura dei flussi finanziari (cd. cash flow hedging).

15.6 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti di capitale emessi dal Gruppo Bipiemme.

Sezione 16 – Patrimonio di pertinenza di terzi (voce 210)

16.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Denominazioni imprese 31.12.2016 31.12.2015
Partecipazioni in società consolidate con interessenze di terzi significative
1. Banca Akros SpA 6.337
2. Banca Popolare di Mantova SpA 13.601
Altre partecipazioni 1.306 36
Totale 1.306 19.974

Tra le "Altre partecipazioni" al 31 dicembre 2016 è ricompresa l'interessenza di terzi di Banca Popolare di Mantova (pari al 3,26% diluito tra piccoli azionisti) in quanto la Capogruppo BPM nel 2016 ha effettuato acquisti di azioni passando dal 62,91% al 96,74%.

16.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Non vi sono strumenti di capitale emessi da società consolidate con interessenze di terzi.

16.3 Patrimonio di pertinenza di terzi: composizione

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Capitale 133 2.363
2. Sovrapprezzi di emissione 1.005 11.893
3. Riserve 91 4.706
4. Azioni proprie
5. Riserve da valutazione 1 10
6. Strumenti di capitale
7. Utile (Perdita) dell'esercizio di pertinenza di terzi 76 1.002
Totale 1.306 19.974

16.4 Riserve da valutazione: composizione

Voci/Componenti 31.12.2016 31.12.2015
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita 2 58
2. Attività materiali
3. Attività immateriali
4. Copertura di investimenti esteri
5. Copertura dei flussi finanziari
6. Differenze di cambio
7. Attività non correnti in via di dismissione
8. Utili (Perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (1) (48)
9. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate al patrimonio netto
10. Leggi speciali di rivalutazione
Totale 1 10

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni 31.12.2016 31.12.2015
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria: 223.005 203.382
a) Banche 230
b) Clientela 223.005 203.152
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale: 2.816.780 2.948.919
a) Banche 80.413 102.461
b) Clientela 2.736.367 2.846.458
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 4.499.357 5.261.422
a) Banche 512.199 752.306
i) a utilizzo certo 12.318 231.381
ii) a utilizzo incerto 499.881 520.925
b) Clientela 3.987.158 4.509.116
i) a utilizzo certo 257.267 442.398
ii) a utilizzo incerto 3.729.891 4.066.718
4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione 4.653
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 106.734 79.702
6) Altri impegni 750.154 140.523
Totale 8.396.030 8.638.601

L'importo delle "Garanzie rilasciate" è indicato al valore nominale al netto degli utilizzi per cassa e delle eventuali rettifiche di valore.

Gli "Impegni irrevocabili a erogare fondi" sono indicati in base all'impegno assunto al netto delle somme già erogate e delle eventuali rettifiche di valore. Sono esclusi gli impegni derivanti dalla stipula di contratti derivati.

Tra gli "Impegni irrevocabili a erogare fondi" il cui utilizzo da parte del richiedente è certo e predefinito sono compresi in particolare gli acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati nonché i depositi e i finanziamenti da erogare a una data futura predeterminata.

L'importo degli "Impegni sottostanti ai derivati creditizi: vendite di protezione" si riferisce al valore nozionale al netto delle somme erogate e delle eventuali rettifiche di valore.

Tra le "Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi" è compreso l'importo di euro 106,7 milioni (euro 79,7 milioni al 31.12.2015) relativo ai margini di contribuzione al Default Fund versati alla Cassa di Compensazione e Garanzia per l'operatività di MTS Repo.

2. Attività costituite in garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2016 31.12.2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 29.381 249.076
2. Attività finanziarie valutate al fair value 7.659 27.633
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.207.473 4.989.357
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche 888.777 427.132
6. Crediti verso clientela 13.332.936 10.772.139
7. Attività materiali

Operazioni di provvista garantite

Nel prosieguo si espongono, ai sensi di quanto richiesto dalla Banca d'Italia con comunicazioni del 16 febbraio 2011 e del 10 febbraio 2012, le attività non iscritte in bilancio in conformità alle norme dello IAS 39, che il Gruppo ha costituito a garanzia di proprie passività e impegni.

Nell'ambito delle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea si elencano di seguito le obbligazioni di propria emissione riacquistate fornite a garanzia delle operazioni di anticipazione ricevute da banche centrali (OMA – Operazioni Mercato Aperto):

  • Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 18.07.2011-18.01.2014 TV%" con scadenza prorogata al 18.1.2019", per nominali 0,37 miliardi (0,37 miliardi al 31.12.2015);
  • Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 25.05.2013-28.05.2016 TV%", per nominali 0,50 miliardi (0,48 miliardi al 31.12.2015);
  • Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 16.03.2015-16.03.2020 TV% 1A e 2A", per nominali 0,747 miliardi (0,555 miliardi al 31.12.2015);
  • Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 19.11.2015-22 TV%", per nominali 0,65 miliardi (0,65 miliardi al 31.12.2015);
  • Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 7.11.16-21 TV%", per nominali: 1 miliardo.

Inoltre sono state fornite a garanzia:

  • le obbligazioni "BPM Securitisation 15.01.06/43 TV%", derivanti dall'operazione di cartolarizzazione effettuata dalla Capogruppo nel 2006, per un nominale residuo di 57 milioni (73,98 milioni al 31.12.2015);
  • le obbligazioni "BPM Securitisation 3 20.01.14/57 TV% A" per un nominale residuo di 493,98 milioni (254 milioni al 31.12.2015);
  • titoli rivenienti da operazioni di pronti contro termine di impiego o prestito titoli, per un nominale di 74,85 milioni (per 353,29 milioni al 31.12.2015);
  • le obbligazioni "Profamily Securitisation 15/39 TV% A" che la Capogruppo ha ricevuto come pegno irregolare.

3. Informazioni sul leasing operativo

I beni locati sono rappresentati fondamentalmente da:

  • apparati POS (Point Of Sale);
  • elaboratore centrale;
  • autoveicoli con contratto di noleggio a lungo termine;
  • macchinari hardware.

I POS sono installati presso esercenti convenzionati, che consentono ai titolari di carte Pagobancomat e di altre carte di debito e di credito, di effettuare i pagamenti di beni e servizi presso esercenti convenzionati. Il contratto in essere, stipulato il 1 gennaio 2014 con Cartasì, è in scadenza il 31/12/2017. I canoni anno 2017 e successivi sono calcolati con riferimento al vigente contratto di locazione POS. Gli incrementi nei canoni sono dovuti all'attivazione percentualmente superiore di terminali Ethernet contraddistinti da un canone unitario elevato rispetto alle altre tipologie di POS. Per tutta la durata della locazione i canoni di noleggio sono fissi, pagabili mensilmente. Il contratto in essere prevede che, in caso di scioglimento dell'accordo, la Banca avrà la facoltà di acquistare il parco POS installato presso gli esercenti convenzionati, nei termini e alle condizioni che saranno concordate tra le parti. Il valore economico dei POS sarà determinato sulla base dei criteri e modalità di ammortamento ordinario definiti dalle vigenti tabelle ministeriali.

La locazione dell'elaboratore è parte di in un contratto onnicomprensivo stipulato con IBM a settembre 2012 e con scadenza 31-12-2017 (possibile estensione 30-06-2018) per la gestione integrata, tra gli altri, di :

  • evoluzione/sostituzione tecnologica dell'infrastruttura Storage;
  • fornitura dei servizi necessari a supportare il rinnovamento tecnologico;
  • manutenzione hardware centrale;
  • licenze software e nuove release per il sistema operativo e per alcuni sottosistemi.

Le autovetture in regime di noleggio a lungo termine sono locate per un periodo contrattuale di 48 mesi, con assistenza full service (manutenzione, assicurazione, tassa proprietà, assistenza stradale, ecc.). Non è prevista la facoltà di riscatto al termine della locazione.

I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo e noleggio autovetture, relativamente ai contratti in essere, sono così cadenzati.

Beni in leasing Fino a 1
anno
Oltre 1
anno
e fino
a 5 anni
Oltre
5 anni
31.12.2016 Fino a 1
anno
Oltre 1
anno
e fino
a 5 anni
Oltre
5 anni
31.12.2015
POS 3.391 3.457 6.848 3.330 3.395 6.725
Elaboratore centrale 6.036 3.018 9.054 5.929 15.668 21.597
Autoveicoli 1.457 7.286 8.743 1.603 8.015 9.618
Macchinari – hardware
Totale 10.884 13.761 24.645 10.862 27.078 37.940

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nel Gruppo Bipiemme non sono ricomprese imprese di assicurazione.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 31.12.2016 31.12.2015
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 115.212.385 180.512.914
a) acquisti 57.889.680 89.288.492
1. regolati 57.796.105 89.165.775
2. non regolati 93.575 122.717
b) vendite 57.322.705 91.224.422
1. regolate 57.237.970 91.127.769
2. non regolate 84.735 96.653
2. Gestioni di portafoglio 641.216 824.337
a) Individuali 641.216 824.337
b) Collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) Titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse
le gestioni patrimoniali)
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 22.644.811 25.238.109
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 1.449.723 2.360.802
2. altri titoli 21.195.088 22.877.307
c) Titoli di terzi depositati presso terzi 16.621.496 17.950.768
d) Titoli di proprietà depositati presso terzi 10.004.208 9.837.094
4. Altre operazioni 17.757.403 17.609.244
1. Incasso di crediti per conto terzi: rettifiche dare e avere 11.861.561 11.695.435
a) rettifiche "dare" 5.958.458 5.762.382
1. Conti correnti 13.048 17.850
2. Portafoglio centrale 5.945.410 5.744.532
3. Cassa
4. Altri conti
b) rettifiche "avere" 5.903.103 5.933.053
1. Conti correnti 10.846 13.112
2. Cedenti effetti e documenti 5.891.187 5.917.323
3. Altri conti 1.070 2.618
2. Altre operazioni 5.895.842 5.913.809
a) effetti, documenti e valori similari all'incasso per conto terzi 5.895.842 5.913.809

Riguardo agli importi indicati si evidenzia quanto segue:

Servizio 1. "Esecuzione di ordini per conto della clientela": comprende anche le operazioni di compravendita dei contratti a termine negoziati sul MIF (Mercato italiano dei future) e dei contratti derivati negoziati sull'IDEM (Mercato italiano dei prodotti derivati su titoli azionari e indici di borsa), nelle quali le banche del Gruppo sono esecutrici di ordini conferiti dalla propria clientela (negoziazione in nome e per conto terzi). A tal riguardo si segnala l'ammontare delle operazioni in derivati:

31.12.2016 31.12.2015
a) Acquisti 11.037.446 15.551.091
1. regolati 11.037.446 15.551.091
2. non regolati
a) Vendite 11.000.971 14.820.398
1. regolate 11.000.971 14.820.398
2. non regolate

Servizio 3. "Custodia e amministrazione di titoli": i titoli oggetto di contratti di custodia e di amministrazione, compresi quelli ricevuti a garanzia, sono indicati per il loro valore nominale. Nella sottovoce b) figurano anche i titoli ricevuti da terzi a garanzia di operazioni di credito, per i quali le banche del Gruppo svolgono un servizio accessorio di custodia e amministrazione.

Servizio 4. Altre operazioni – 1 "Incasso di crediti per conto terzi: rettifiche dare e avere": gli effetti e i documenti ricevuti salvo buon fine o al dopo incasso e dei quali viene curato il servizio di incasso per conto dei soggetti cedenti devono essere registrati nei conti dello stato patrimoniale (cassa, crediti e debiti verso banche e verso clientela) solo al momento del regolamento di tali valori. A tal fine il portafoglio effetti è stato riclassificato in bilancio in base alla data di regolamento, operando le rettifiche contabili indicate.

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi–quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
Ammontare
Ammontare
Ammontari correlati non
lordo delle
delle passività
netto delle
oggetto di compensazione
attività
finanziarie
attività
in Bilancio
Ammontare
netto
31.12.2016
Ammontare
netto
31.12.2015
finanziarie (a) compensato in
bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio
(c = a – b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
(f = c – d – e)
1. Derivati 1.131.035 1.131.035 840.589 225.363 65.083 26.053
2. Pronti contro termine 327.692 157.267 170.425 170.422 3 22
3. Prestito titoli 56.027 56.027 54.318 1.709
4. Altri
31.12.2016 1.514.754 157.267 1.357.487 1.065.329 225.363 66.795 x
31.12.2015 1.442.420 196.931 1.245.489 1.005.565 214.023 x 26.075

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi–quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
passività
Ammontare
delle attività
finanziarie
Ammontare
netto delle
passività
Ammontari correlati non
oggetto di compensazione
in Bilancio
Ammontare
netto
31.12.2016
Ammontare
netto
31.12.2015
finanziarie (a) compensato in
bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio
(c = a – b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
(f = c – d – e)
1. Derivati 1.121.383 1.121.383 825.170 252.298 43.915 104.444
2. Pronti contro termine 3.957.617 157.267 3.800.350 3.799.626 724 1.259
3. Prestito titoli 107.655 107.655 107.520 135
4. Altre operazioni 1.754 1.754 1.754
31.12.2016 5.188.409 157.267 5.031.142 4.734.070 252.298 44.774 x
31.12.2015 7.170.867 196.931 6.973.936 6.608.541 259.517 x 105.703

Il Gruppo ha in essere dei contratti di compensazione su strumenti finanziari e operatività in cambi. L'importo relativo ai Pronti contro Termine è principalmente connesso all'operatività effettuata con la Cassa di Compensazione e Garanzia.

8. Operazioni di prestito titoli

L'operatività di prestito titoli a livello consolidato non è rilevante, pertanto si omette la relativa informativa.

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Il Gruppo non detiene attività a controllo congiunto.

Parte C

Informazioni sul Conto Economico Consolidato

Sezione 1 – Gli interessi - Voci 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Titoli di
debito
Finanziamenti Altre
operazioni
Esercizio
2016
Esercizio
2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 9.985 342 10.327 18.765
2. Attività finanziarie valutate al fair value 1.371 1.371 5.231
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 131.370 131.370 171.798
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche 323 5.944 6.267 5.102
6. Crediti verso clientela 1.749 819.758 821.507 906.182
7. Derivati di copertura 22.162 22.162 45.477
8. Altre attività 24.655 24.655 7.839
Totale 144.798 825.702 47.159 1.017.659 1.160.394

Nella voce "1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione: altre operazioni" è indicato il saldo netto dei differenziali relativi a contratti derivati connessi gestionalmente con attività e passività finanziarie valutate al fair value (cd. fair value option) per 0,342 milioni (4,458 milioni nel 2015).

Nelle voci 5 e 6 "Crediti verso banche/clientela: titoli di debito" sono evidenziati gli interessi attivi su titoli di proprietà non quotati su mercati attivi, classificati in tali portafogli. In tali voci, nella colonna "Finanziamenti", sono inclusi anche gli interessi attivi maturati su operazioni di pronti contro termine di impiego.

Gli interessi, diversi da quelli rilevati nella voce "130. Riprese di valore", maturati nell'esercizio sulle posizioni che risultano classificate come "deteriorate" ammontano complessivamente a 26,512 milioni (33,922 milioni al 31.12.2015). Tali interessi, calcolati per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato secondo il criterio del tasso di interesse effettivo, vengono inseriti nelle differenti colonne in base alla forma tecnica originaria. Gli interessi di mora maturati nell'esercizio partecipano alla formazione del margine di interesse solamente per la quota effettivamente recuperata.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 41.080 81.616
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (18.918) (36.139)
C. Saldo (A–B) 22.162 45.477

Nella presente sezione è riportata la composizione del saldo positivo dei differenziali, positivi e negativi, maturati sui "derivati di copertura", indicato nella precedente tabella alla sottovoce 7. "Derivati di copertura".

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 15.560 15.326

Gli "interessi attivi e proventi assimilati" su attività finanziarie in valuta si riferiscono a quelli incassati e maturati sulle attività espresse nelle divise diverse da quelle aderenti all'Unione Monetaria Europea.

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Gli interessi attivi su operazioni di locazione finanziaria ammontano a 3,815 milioni (4,934 milioni al 31.12.2015).

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Esercizio
2016
Esercizio
2015
1. Debiti verso banche centrali (1.686) x (1.686) (2.886)
2. Debiti verso banche (19.637) x (19.637) (19.719)
3. Debiti verso clientela (48.851) x (48.851) (65.839)
4. Titoli in circolazione x (154.725) (154.725) (258.295)
5. Passività finanziarie di negoziazione (1.892) (286) (2.178) (2.463)
6. Passività finanziarie valutate al fair value (392) (392) (4.338)
7. Altre passività e fondi x x (2.150) (2.150) (108)
8. Derivati di copertura x x
Totale (72.066) (155.117) (2.436) (229.619) (353.648)

Nelle voci 2. e 3. "Debiti verso banche/clientela: debiti", sono compresi gli interessi relativi ai debiti per le operazioni di pronti contro termine passive realizzate su titoli di proprietà e gli oneri relativi ai debiti per operazioni di pronti contro termine passive realizzate su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta tramite operazioni di pronti contro termine attive.

La voce 4. "Titoli in circolazione" evidenzia gli interessi passivi maturati nell'esercizio su obbligazioni e certificati di deposito valutati al costo ammortizzato.

Nella voce 5. "Passività finanziarie di negoziazione: altre operazioni" è rilevato il saldo negativo, pari a 0,286 milioni (0,348 milioni nel 2015) relativo a differenziali e margini negativi e positivi su contratti derivati connessi gestionalmente con attività e passività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione e produttive di interessi. Si tratta in particolare di derivati pluriflusso (interest rate swap), collegati a titoli di debito a tasso fisso classificati nel portafoglio di negoziazione.

Nella voce 6. "Passività finanziarie valutate al fair value ", sono iscritti gli interessi passivi maturati sulle obbligazioni emesse strutturate ed a tasso fisso oggetto di copertura per mezzo di contratti derivati.

Nella voce 8. "Derivati di copertura: altre operazioni", l'importo segnalato è nullo, poiché lo sbilancio tra i differenziali positivi e negativi inerenti contratti derivati classificati di copertura secondo le regole di "hedge accounting" è positivo. Di conseguenza tale sbilancio è incluso nella tabella "1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione".

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Il saldo degli interessi relativi ai differenziali delle operazioni di copertura presenta, al 31 dicembre 2016, un saldo positivo. Per il dettaglio si rimanda alla precedente tabella 1.2. "Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura".

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (2.599) (1.690)

Gli "interessi passivi e oneri assimilati" su passività in valuta si riferiscono a quelli pagati e maturati sulle passività espresse nelle divise diverse da quelle aderenti all'Unione Monetaria Europea

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Non vi sono interessi passivi su operazioni di leasing finanziario.

Sezione 2 – Le commissioni Voce 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
a) garanzie rilasciate 35.426 34.937
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 310.532 327.885
1. negoziazione di strumenti finanziari 23.625 26.213
2. negoziazione di valute 5.355 5.523
3. gestioni di portafogli 5.665 6.991
3.1. individuali 5.665 6.991
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli 8.809 10.270
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli 195.194 191.789
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 18.517 24.310
8. attività di consulenza 2.174 2.632
8.1 in materia di investimenti 31 87
8.2 in materia di struttura finanziaria 2.143 2.545
9. distribuzione di servizi di terzi 51.193 60.157
9.1 gestioni di portafogli 3.836 4.297
9.1.1. individuali 3.802 4.297
9.1.2. collettive 34
9.2 prodotti assicurativi 46.102 54.077
9.3 altri prodotti 1.255 1.783
d) servizi di incasso e pagamento 97.490 103.473
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
i) tenuta e gestione dei conti correnti 54.313 58.473
j) altri servizi 160.566 154.129
Totale 658.327 678.897

La voce "j) Altri servizi" include: le commissioni su finanziamenti concessi per 125,481 milioni (119,900 milioni al 31.12.2015), i canoni relativi alle cassette di sicurezza per 2,367 milioni (2,306 milioni al 31.12.2015), commissioni per prestito titoli per 0,479 milioni (0,425 milioni al 31.12.2015) e i proventi e recupero spese per altri servizi bancari per 32,239 milioni (31,497 milioni al 31.12.2015).

2.2 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
a) garanzie ricevute (1.197) (2.138)
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione (21.459) (21.164)
1. negoziazione di strumenti finanziari (12.782) (12.881)
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli: (1.102) (1.434)
3.1 proprie (1.102) (1.434)
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli (2.177) (3.336)
5. collocamento di strumenti finanziari (1.651) (1.554)
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (3.747) (1.959)
d) servizi di incasso e pagamento (31.474) (31.850)
e) altri servizi (18.943) (17.749)
Totale (73.073) (72.901)

La riga "e) Altri servizi" include, tra l'altro, le commissioni di intermediazione e le commissioni per raccolta ordini.

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Esercizio 2016 Esercizio 2015
Voci/Proventi Dividendi Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Totale Dividendi Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Totale
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 8.367 8.367 4.202 3 4.205
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 5.878 1.469 7.347 7.457 1.403 8.860
C. Attività finanziarie valutate al fair value
D. Partecipazioni x x
Totale 14.245 1.469 15.714 11.659 1.406 13.065

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione Voce 80

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) – (C+D)]
Esercizio 2016
1. Attività finanziarie di negoziazione 11.170 33.899 (14.936) (41.811) (11.678)
1.1 Titoli di debito 2.754 18.868 (5.650) (16.978) (1.006)
1.2 Titoli di capitale 2.398 14.304 (3.441) (24.737) (11.476)
1.3 Quote di O.I.C.R. 35 (5) (4) 26
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre 6.018 692 (5.840) (92) 778
2. Passività finanziarie di negoziazione 168 14.067 (3.602) (10.897) (264)
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti 127 14.067 (3.602) (10.897) (305)
2.3 Altre 41 41
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
x x x x 11.435
4. Strumenti derivati 332.776 913.184 (312.512) (890.878) 49.889
4.1 Derivati finanziari: 332.776 913.184 (312.462) (890.817) 50.000
– Su titoli di debito e tassi di interesse 259.307 497.366 (268.443) (461.309) 26.921
– Su titoli di capitale e indici azionari 67.605 409.606 (40.224) (421.577) 15.410
– Su valute e oro x x x x 7.319
– Altri 5.864 6.212 (3.795) (7.931) 350
4.2 Derivati su crediti (50) (61) (111)
Totale 344.114 961.150 (331.050) (943.586) 49.382

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

La tabella evidenzia il risultato economico riconducibile al portafoglio delle attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione, con l'esclusione dei contratti derivati di copertura di strumenti finanziari per i quali è stata adottata la fair value option, i cui risultati da valutazione sono evidenziati nella successiva Sezione 7 – "Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value – Voce 110" .

    1. Attività finanziarie di negoziazione: nella voce "1.5 Altre" sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di valute, oro ed altri metalli preziosi.
    1. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio: in tale voce è convenzionalmente incluso il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie denominate in valuta, diverse da quelle designate al fair value, da quelle oggetto di copertura del fair value (rischio di cambio o fair value) o dei flussi finanziari (rischio di cambio) nonché dei derivati di copertura.
    1. Strumenti derivati: i differenziali e i margini, positivi o negativi, sono rilevati in corrispondenza delle colonne "utili/ perdite da negoziazione".

Sezione 5 – Il risultato netto dell'attività di copertura Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 56.559 22.132
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 4.452 1.857
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 20.064 57.339
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
A.5 Attività e passività in valuta
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 81.075 81.328
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (25.669) (63.830)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (12.854) (16.353)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (42.599) (10.768)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
B.5 Attività e passività in valuta
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (81.122) (90.951)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A–B) (47) (9.623)

La tabella evidenzia il risultato netto derivante dall'attività di copertura. Sono riportati quindi i componenti reddituali iscritti a conto economico realizzati e derivanti dal processo di valutazione sia delle attività e delle passività oggetto di copertura che dei relativi contratti derivati di copertura, comprese le eventuali differenze di cambio. Per informazioni in merito ai derivati di copertura, i cui proventi ed oneri sono indicati rispettivamente nelle righe A.1 e B.1 della presente tabella, si rinvia alla Sezione 8 –"Derivati di copertura – Voce 80" dell'attivo e alla Sezione 6 – "Derivati di copertura – Voce 60" del passivo della parte B della presente nota integrativa.

Per ulteriori informazioni in merito alle attività e alle passività finanziarie coperte si rinvia alle tabelle di dettaglio esposte nella parte B della nota integrativa, nelle sezioni relative alle voci patrimoniali in cui sono iscritte le poste oggetto di copertura.

Di seguito si riporta, per le voci valorizzate, il dettaglio delle componenti reddituali nette.

Voci/Valori Proventi Oneri Esercizio 2016
Risultato netto
Proventi Oneri Esercizio 2015
Risultato netto
1 Derivati di copertura del fair value:
Rischio di tasso di interesse 52.530 (24.788) 27.742 16.259 (59.801) (43.542)
Rischio di cambio
Rischio di credito
Rischio di prezzo 4.029 (881) 3.148 5.873 (4.029) 1.844
Più rischi
2 Attività finanziarie coperte (fair value):
Coperture specifiche 3.567 (12.844) (9.277) 1.857 (9.338) (7.481)
Coperture generiche 885 (10) 875 (7.015) (7.015)
3 Passività finanziarie coperte (fair value):
Coperture specifiche 20.064 (36.168) (16.104) 57.339 (3.729) 53.610
Coperture generiche (6.431) (6.431) (7.039) (7.039)
4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari:
Transazioni attese
Investimenti esteri
Rischio cambio
5 Attività e passività in valuta:
Attività in valuta
Passività in valuta
Totale 81.075 (81.122) (47) 81.328 (90.951) (9.623)

Risultato netto dell'attività di copertura: dettaglio delle componenti reddituali

Di seguito si riporta il dettaglio del risultato netto delle operazioni di copertura in relazione alle rispettive posizioni sottostanti

Descrizione 2016 2015
Risultato netto Risultato netto
Attività:
Titoli di debito disponibili per la vendita 3.493 (2.506)
Titoli di capitale disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela (777) (3.486)
Passività:
Debiti verso clientela (118) (28)
Titoli obbligazionari in circolazione (2.645) (3.603)
Risultato netto della copertura (47) (9.623)

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utile (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

Voci/Componenti reddituali Esercizio 2016 Esercizio 2015
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela 1.694 (14.904) (13.210) 997 (25.904) (24.907)
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 191.333 (5.854) 185.479 202.408 (1.428) 200.980
3.1 Titoli di debito 168.218 (1.079) 167.139 124.979 (1.394) 123.585
3.2 Titoli di capitale 23.049 (4.569) 18.480 76.434 (32) 76.402
3.3 Quote di O.I.C.R. 66 (206) (140) 995 (2) 993
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Totale attività 193.027 (20.758) 172.269 203.405 (27.332) 176.073
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione (20) (20) 26 (13.007) (12.981)
Totale passività (20) (20) 26 (13.007) (12.981)
Totale 193.027 (20.778) 172.249 203.431 (40.339) 163.092

La tabella evidenzia il risultato economico derivante dalla cessione di attività finanziarie diverse da quelle detenute per la negoziazione e da quelle valutate al fair value e il risultato derivante dal riacquisto di proprie passività finanziarie.

Composizione delle "Attività finanziarie: Crediti verso banche e Crediti verso clientela"

Voci/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
1. Crediti verso banche:
Finanziamenti
Titoli di debito
2. Crediti verso clientela:
Finanziamenti 1.694 (14.904) (13.210) 997 (25.904) (24.907)
Titoli di debito
Totale 1.694 (14.904) (13.210) 997 (25.904) (24.907)

Sezione 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Voce 110

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
Risultato netto
[(A+B) − (C+D)]
(B) (D) Esercizio
2016
Esercizio
2015
1. Attività finanziarie 148 (8.912) (231) (8.995) (4.198)
1.1 Titoli di debito 148 (8.912) (231) (8.995) (4.236)
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R. 38
1.4 Finanziamenti
2. Passività finanziarie 371 89 (92) 368 1.417
2.1 Titoli di debito 371 89 (92) 368 1.417
2.2 Debiti verso banche
2.3 Debiti verso clientela
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio x x x x
4.Derivati creditizi e finanziari 182 14 (363) (101) (268) (2.355)
Totale 701 103 (9.367) (332) (8.895) (5.136)

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

La voce accoglie le plusvalenze e le minusvalenze originate dalla valutazione al fair value delle attività e passività finanziarie classificate nel portafoglio fair value option e dei relativi contratti derivati di copertura.

I titoli di debito del passivo comprendono il risultato netto dei prestiti obbligazionari per i quali ci si è avvalsi della fair value option, al pari del risultato degli strumenti derivati di copertura degli stessi. In tal caso, l'utilizzo della fair value option ha risposto all'esigenza di ridurre l'asimmetria contabile che deriverebbe altrimenti dal valutare le passività finanziarie emesse al costo ammortizzato ed i collegati derivati di copertura al fair value. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto riportato nella sezione 5 del passivo di stato patrimoniale della presente nota integrativa, relativamente alle "Passività finanziarie valutate al fair value".

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Voce 130

Operazioni/Componenti Rettifiche di valore Riprese di valore Esercizio Esercizio
reddituali Specifiche Di portafoglio Specifiche Di portafoglio 2016 2015
Cancellazioni Altre A B A B
A. Crediti verso banche
– Finanziamenti (1.448) 18 (1.430) 105
– Titoli di debito
B. Crediti verso clientela
Crediti deteriorati
acquistati
– Finanziamenti x x x
– Titoli di debito x x x
Altri crediti
– Finanziamenti (30.305) (567.315) (13.310) 53.138 98.328 46.570 (412.894) (330.284)
– Titoli di debito (305) (305) (2.039)
C. Totale (30.305) (567.620) (14.758) 53.138 98.328 46.588 (414.629) (332.218)

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti: composizione

Legenda: A = da interessi B = Altre riprese

La voce accoglie le rettifiche di valore e le riprese di valore contabilizzate a fronte del deterioramento degli strumenti finanziari allocati nei portafogli crediti verso la clientela e crediti verso banche. In particolare la colonna "Cancellazioni" evidenzia le perdite registrate a fronte della cancellazione definitiva dei crediti mentre la colonna "Altre" accoglie le svalutazioni specifiche sui crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica. Le rettifiche di valore di portafoglio sono quantificate sugli strumenti finanziari in bonis.

Nell'ambito delle riprese di valore specifiche, nella colonna A sono evidenziate principalmente le riprese rappresentate dal rilascio degli interessi sulle posizioni deteriorate valorizzate al costo ammortizzato.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore
Specifiche
Riprese di valore
Specifiche
Esercizio
2016
Esercizio
2015
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito (5) (5) (24.960)
B. Titoli di capitale (21.984) x x (21.984) (14.236)
C. Quote OICR (48.602) x (48.602) (3.322)
D. Finanziamenti a banche
E. Finanziamenti a clientela
F. Totale (70.591) (70.591) (42.518)

Legenda: A = da interessi B = Altre riprese

Rettifiche di valore specifiche Esercizio 2016 Esercizio 2015 Titoli di capitale (21.984) (14.229) • Cuki S.p.A. già Comital S.p.A. (714) (1.224) • Eurofidi S.p.A. (632) (245) • Expo Piemonte S.p.A. (579) (39) • Gambero Rosso S.p.A. (74) – • Fiera Milano S.p.A. (953) (443) • FITD (1.921) – • Ferroli S.p.A. – Strumenti Partecipativi (1.117) – • Gabetti S.p.A. – azioni ordinarie (1.435) – • Lucisano Media Group (346) – • Milanosesto S.p.A. – Strumenti partecipativi (51) (18) • Notorius Pictures S.p.A. (88) – • Premuda (887) – • Prelios S.p.A. (1.432) –

• Release S.p.A. (359) (5.993) • Risanamento S.p.A. (10.050) – • Soc. Coop banche popolari (4) – • Sorgenia S.p.A. – azioni ordinarie (8) – • Sorgenia S.p.A. – Strumenti Partecipativi – (6.010) • Tassara S.p.A. – Strumenti Partecipativi (1.267) – • Telegate AG – (32) • Terme di Acqui S.p.A. (67) (76) • Zucchi S.p.A. – (149) Quote di O.I.C.R. (48.602) (3.322) • Cambria Co–Invest Fund (182) (122) • China Opportunity (952) –

Le rettifiche di valore specifiche su titoli di capitale si riferiscono alle cancellazioni e alle svalutazioni effettuate sulle interessenze detenute nelle seguenti società e fondi di investimento.

• Fondo Amber Energia (179) (69) • Fondo immobiliare italiano Goethe (2.120) (679) • Fondo immobiliare italiano Tikal (206) (323) • Fondo Italiano di Investimento – (1.568) • Fondo immobiliare italiano Sei (307) (561) • Fondo Atlante (40.145) – • Fondo Rho immobiliare (4.511) – Totale (70.586) (17.551)

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività finanziarie detenute sino alla scadenza.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Esercizio Esercizio
Specifiche Di Specifiche Di portafoglio 2016 2015
Cancellazioni Altre portafoglio A B A B
A. Garanzie rilasciate (3.288) (1.236) 18.951 1.736 16.163 14.889
B. Derivati su crediti
C. Impegni ad erogare fondi
D. Altre operazioni
E. Totale (3.288) (1.236) 18.951 1.736 16.163 14.889

Legenda: A = da interessi B = Altre riprese

La voce evidenzia le rettifiche/riprese di valore operate sulle garanzie rilasciate a fronte della perdita attesa in caso di escussione delle stesse.

Le rettifiche di valore, nella colonna "Altre", si riferiscono agli accantonamenti effettuati su posizioni specifiche di garanzie prestate, mentre le rettifiche di portafoglio sono determinate secondo il metodo di calcolo adottato per le svalutazioni collettive.

Sezione 9 – Premi netti Voce 150

Alla data di riferimento del bilancio la voce non è valorizzata poiché nel Gruppo non sono ricomprese imprese di assicurazione.

Sezione 10 – Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa Voce 160

Alla data di riferimento del bilancio la voce non è valorizzata poiché nel Gruppo non sono ricomprese imprese di assicurazione.

Sezione 11 – Le spese amministrative Voce 180

11.1 Spese per il personale: composizione

Nelle spese per il personale sono comprese, oltre alle spese relative al personale dipendente:

  • le spese per i dipendenti distaccati presso altre società (e i relativi recuperi di spesa);
  • le spese relative ai contratti di lavoro atipici (contratti di "lavoro interinale" e quelli a "progetto" cosiddetti co.pro.);
  • i rimborsi di spesa per i dipendenti di altre società distaccati presso società del Gruppo;
  • i compensi ai componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza della Capogruppo e i compensi agli amministratori e ai sindaci delle altre società del Gruppo (ivi inclusi gli oneri sostenuti per la stipula di polizze assicurative per responsabilità civile);
  • i costi derivanti da accordi di pagamento ai dipendenti basati su propri strumenti patrimoniali;
  • gli accantonamenti effettuati, in contropartita della voce "altre passività", a fronte dei premi di produttività riferiti all'esercizio, ma da corrispondere nell'esercizio successivo.
Tipologia di spese/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
1) Personale dipendente (771.003) (608.130)
a) salari e stipendi (408.425) (402.740)
b) Oneri sociali (123.374) (117.136)
c) Indennità di fine rapporto (22.177) (22.159)
d) Spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.830) (2.447)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (4.383) (10.156)
– a contribuzione definita
– a benefici definiti (4.383) (10.156)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (16.154) (9.425)
– a contribuzione definita (16.154) (9.425)
– a benefici definiti
h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (775) (16.331)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (192.885) (27.736)
2) Altro personale in attività
3) Amministratori e sindaci (4.293) (4.252)
4) Personale collocato a riposo
Totale (775.296) (612.382)

Con riferimento alle suddette tipologie di spese si precisa quanto segue:

La sottovoce "c) indennità di fine rapporto" comprende, oltre al costo dei cessati nell'esercizio, anche i versamenti del trattamento di fine rapporto effettuati direttamente all'INPS e ai fondi di previdenza.

La sottovoce "g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni a contribuzione definita" comprende il contributo versato a fondi di previdenza esterni.

La sottovoce "h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" comprendeva nell'esercizio 2015 15,5 milioni relativi allo stanziamento ex art. 60 dello Statuto della quota di utili riservata ai dipendenti da corrispondere in azioni.

L'illustrazione della sottovoce "i) altri benefici a favore dei dipendenti" viene fornita al successivo paragrafo 11.4 della presente Sezione.

La voce "3) Amministratori e sindaci " comprende i seguenti compensi:

  • 1,206 milioni ai componenti del Consiglio di Gestione della Capogruppo;
  • 2,284 milioni ai componenti del Consiglio di Sorveglianza della Capogruppo;
  • 0,644 milioni ai componenti dei Consigli di Amministrazione delle società controllate;
  • 0,159 milioni ai componenti dei collegi sindacali delle società controllate.

11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Personale dipendente 7.146 7.197
a) dirigenti 146 148
b) quadri direttivi 2.722 2.700
– di cui: di 3° e 4° livello 1.447 1.433
c) restante personale dipendente 4.278 4.349
Altro personale 5 9
Collaboratori professionali e lavoratori interinali 5 9
Totale 7.151 7.206

Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull'anno. I dipendenti part-time sono convenzionalmente considerati al 50%.

Numero puntuale dei dipendenti per categoria

Voci 31.12.2016 31.12.2015
Personale dipendente 7.673 7.736
a) dirigenti 147 146
b) quadri direttivi 2.814 2.798
– di cui: di 3° e 4° livello 1.467 1.461
c) restante personale dipendente 4.712 4.792
Altro personale 7
Collaboratori professionali e lavoratori interinali 7
Totale 7.673 7.743

Il numero del personale dipendente comprende 1.139 part-time (1.114 al 31.12.2015), con una incidenza del 14,84% sul totale del personale in servizio alla data di riferimento del bilancio.

La dinamica del numero del personale è descritta nella Relazione sulla gestione al capitolo "La struttura distributiva e le risorse umane", al quale si rimanda.

11.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Esercizio 2016 Esercizio 2015
• costo previdenziale: (2.379) (7.559)
– trattamento pensioni integrativo BPM (2.379) (7.559)
– fondo ex Banca popolare Bologna e Ferrara
– fondo ex Banca popolare Agricola Milanese
– fondo ex CR Alessandria
• interessi passivi: (1.745) (1.484)
– trattamento pensioni integrativo BPM (1.140) (830)
– fondo ex Banca popolare Bologna e Ferrara (169) (288)
– fondo ex Banca popolare Agricola Milanese (1) (1)
– fondo ex CR Alessandria (435) (365)
Totale (4.124) (9.043)

A tali oneri si aggiunge per l'esercizio 2016 il contributo di solidarietà del 10% ex L. 166/91 per un importo pari a 0,26 milioni (1,113 milioni nel 2015) stanziato a conto economico sempre nella sottovoce "accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili".

Composizione degli "utili/(perdite) attuariali iscritti nelle riserve di patrimonio netto"

Voci 31.12.2015 Variazione 31.12.2016
Trattamento pensioni integrativo BPM (35.936) 3.205 (32.731)
Fondo ex Banca Popolare Bologna e Ferrara (10.018) (844) (10.862)
Fondo ex Banca Agricola Milanese (6) (1) (7)
Fondo ex CR Alessandria (9.672) (833) (10.505)
Totale utili (perdite) attuariali (55.632) 1.527 (54.105)

11.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

11.5 Altre spese amministrative: composizione

Tra "gli altri benefici a favore dei dipendenti" è incluso l'importo di 165 milioni relativo all'onere connesso all'accordo sul Fondo di Solidarietà siglato tra le banche del Gruppo e le OO.SS. di Intersindacale nel corso del 2016.

Sono infine compresi in tale voce i contributi per la gestione delle mense aziendali, il costo su mutui a tasso agevolato erogati ai dipendenti ed i costi per incentivi all'esodo.

Tipologia servizi/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015 Spese informatiche (77.912) (72.334) Manutenzione e noleggio hardware e software e trasmissione dati (61.838) (57.990) Servizi resi da società del Gruppo – – Costi gestione bancomat (1.562) (1.371) Servizi informatici esternalizzati (14.512) (12.973) Spese per immobili e mobili (44.737) (46.720) Fitti e canoni passivi (32.934) (34.204) Fitti e canoni passivi (32.176) (33.448) Locazione macchine ufficio (758) (756) Altre spese (11.803) (12.516) Manutenzione (7.469) (7.811) Pulizie locali (4.334) (4.705) Spese per acquisto di beni e di servizi non professionali (54.540) (52.806) Spese telefoniche e postali (9.621) (9.620) Lavorazione presso terzi (13.819) (10.476) Spese per vigilanza e contazione valori (7.919) (7.942) Energia elettrica,riscaldamento e acqua (10.936) (12.122) Spese di trasporto (7.945) (7.318) Cancelleria e stampati (3.069) (3.759) Traslochi e facchinaggi (800) (1.106) Abbonamenti a riviste e a quotidiani (431) (463) Spese per acquisto di servizi professionali (64.018) (52.041) Compensi a professionisti (45.111) (34.508) Spese legali, informazioni e visure (18.690) (17.295) Compensi a organi societari (217) (238) Premi assicurativi (4.197) (3.780) Spese pubblicitarie (16.192) (21.953) Imposte indirette e tasse (98.223) (102.168) Altre (70.584) (67.763) Beneficenza (1.147) (550) Contributi associativi e obbligatori di legge (69.686) (63.902) Altre 249 (3.311) Totale (430.403) (419.565)

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Fra le "imposte indirette e tasse" sono comprese anche le imposte indirette (imposta di bollo e imposta sostitutiva) riaddebitate alla clientela per 83,6 milioni (87 milioni nel 2015). Nel conto economico riclassificato, come specificato nelle note agli schemi riclassificati stessi, tale importo è stornato sia dalle "altre spese amministrative" che dagli "altri proventi/oneri di gestione".

La voce "Altre - Contributi associativi e obbligatori di legge" comprende:

  • il contributo versato al Fondo di Risoluzione Nazionale a titolo di contribuzione ordinaria per 14,4 milioni (13,2 milioni nel 2015) e di contribuzione straordinaria per 29 milioni (40 milioni nel 2015);
  • la contribuzione effettuata allo Schema Volontario di intervento previsto dallo statuto del FITD a favore di TER-CAS per 8,6 milioni;
  • il contributo ordinario versato al Fondo di Garanzia dei Depositi per 12,3 milioni (5,9 milioni nel 2015).

Sezione 12 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri Voce 190

12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Esercizio 2016 Esercizio 2015
Accantonamenti (45.909) (22.762)
Controversie legali (16.327) (11.867)
Altri rischi e oneri (29.582) (10.895)
– Fondo revocatorie (2.705) (1.160)
– Fondo controversie tributarie
– Fondo oneri futuri vari (26.877) (9.735)
Riattribuzioni 15.584 33.520
Controversie legali 12.724 28.547
Altri rischi e oneri 2.860 4.973
– Fondo revocatorie 326 90
– Fondo controversie tributarie
– Fondo oneri futuri vari 2.534 4.883
Totale (30.325) 10.758

Gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri si riferiscono ad alcune posizioni in ordine al rischio relativo a cause legali in corso e ad altre posizioni iscritte per fronteggiare l'insorgere di eventuali perdite in ordine a controversie contrattuali di carattere commerciale; vi sono anche incluse le variazioni maturate nell'anno per effetto dell'avvicinarsi della scadenza presunta della passività attesa, per tener conto della componente finanziaria correlata al trascorrere del tempo.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Voce 200

La voce comprende gli ammortamenti contabilizzati sugli immobili e sugli altri cespiti.

13.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di valore
per deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b + c)
Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (38.956) (38.956) (41.018)
– ad uso funzionale (38.127) (38.127) (40.173)
– per investimento (829) (829) (845)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
– ad uso funzionale
– per investimento
Totale (38.956) (38.956) (41.018)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Voce 210

14.1 Rettifiche/riprese di valore nette di attività immateriali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
Rettifiche di valore
(a)
per deterioramento
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b + c)
(b) Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (35.932) (75.625) (111.557) (29.125)
– Generate internamente dall'azienda (137) (137) (188)
– Altre (35.795) (75.625) (111.420) (28.937)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Totale (35.932) (75.625) (111.557) (29.125)

Nell'ambito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e Bipiemme è previsto un processo di integrazione dei sistemi informativi delle due banche che prevede nel 2017 la migrazione dei dati contenuti nel sistema informativo attualmente utilizzato da BPM nel sistema informativo ex Banco Popolare.

In base ai principi contabili, si rende necessario effettuare alla fine di ciascun esercizio un'analisi critica dell'utilizzo del software all'interno dell'entità: se da essa risulta che il software non verrà più utilizzato oppure che l'arco temporale nell'ambito del quale lo stesso sarà in grado di generare benefici economici attesi si è ridotto, si rende necessario procedere alla rilevazione di un impairment o procedere alla modifica del suo piano di ammortamento per tenere conto di una vita utile minore.

Ai fini delle valutazioni di bilancio dei software in uso di BPM si è reso pertanto necessario effettuare una ricognizione dei software che saranno oggetto di dismissione o di un diverso utilizzo a seguito della citata migrazione.

Per i software identificati come da dismettere si è provveduto ad iscrivere a conto economico una svalutazione pari all'importo del valore residuo contabile che residuerà al 31 dicembre 2017 per circa 75,6 milioni euro, in quanto superiore rispetto al valore recuperabile.

Sezione 15 – Gli altri oneri e proventi di gestione Voce 220

15.1 Altri oneri di gestione: composizione

Componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Ammortamento spese migliorie su beni di terzi iscritte fra le "Altre attività" (5.134) (4.630)
Altri oneri di gestione (11.229) (16.267)
Totale (16.363) (20.897)

15.2 Altri proventi di gestione: composizione

Componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Recupero imposte e tasse 83.569 86.969
Fitti e canoni attivi 5.425 7.106
Proventi e servizi informatici resi a: 28 24
Società del Gruppo
Terzi 28 24
Recuperi di spese 33.997 41.617
Su depositi e c/c 19.649 26.031
Altri 14.348 15.586
Altri proventi 9.132 7.694
Totale 132.151 143.410
Esercizio 2016 Esercizio 2015
Totale voce 220 Altri oneri/proventi di gestione 115.788 122.513

I "Recuperi di imposte" sono riconducibili prevalentemente all'imposta di bollo su conti correnti e depositi titoli e all'imposta sostitutiva su finanziamenti a medio termine recuperati dalla clientela.

Sezione 16 – Utili (Perdite) delle partecipazioni Voce 240

16.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componenti reddituali/Settori Esercizio 2016 Esercizio 2015
1) Imprese a controllo congiunto
A. Proventi 167
1. Rivalutazioni 167
2. Utili da cessione
3. Riprese di valore
4. Altri proventi
B. Oneri (508)
1. Svalutazioni (508)
2. Rettifiche di valore da deterioramento
3. Perdite da cessione
4. Altri oneri
Risultato netto (508) 167
2) Imprese sottoposte a influenza notevole
A. Proventi 162.531 71.259
1. Rivalutazioni 42.726 71.259
2. Utili da cessione 11.125
3. Riprese di valore
4. Altri proventi 108.680
B. Oneri (1.422)
1. Svalutazioni
2. Rettifiche di valore da deterioramento
3. Perdite da cessione (1.422)
4. Altri oneri
Risultato netto 162.531 69.837
Totale 162.023 70.004

Per le imprese a controllo congiunto e sottoposte a influenza notevole, nelle righe "rivalutazioni" e "svalutazioni" sono riportati i valori di adeguamento delle partecipazioni stesse alle corrispondenti quote di patrimonio netto alla data di redazione del bilancio conseguenti al recepimento della quota di spettanza del risultato d'esercizio.

Complessivamente il risultato netto delle partecipate valutate al patrimonio netto, per la quota di spettanza del Gruppo è stato pari a 162,023 milioni. Tale importo è principalmente attribuibile ai risultati di spettanza di SelmaBipiemme Leasing, Anima Holding, Bipiemme Vita e Factorit. In particolare il risultato di SelmaBipiemme Leasing tiene conto dell'effetto positivo derivante dall'incremento del patrimonio netto della partecipata a seguito dell'incorporazione di Palladio Leasing.

La sottovoce 2.A.4 "Altri proventi" è interamente attribuibile alla plusvalenza derivante dalla riclassifica di Anima Holding dalla voce "Partecipazioni" ad "Attività finanziarie disponibili per la vendita"; in particolare, in conformità al principio IAS 39, l'attività finanziaria è stata rilevata al 31 dicembre 2016 sulla base del suo fair value (quotazione di borsa), rilevando come effetto a conto economico la differenza rispetto al precedente valore di carico.

La perdita da cessione dell'esercizio 2015 si riferisce interamente alla cessione della partecipazione in Pitagora 1936.

L'utile da cessione dell'esercizio deriva principalmente dalla vendita della quota del 2,182% in Anima Holding e del 5% in Etica Sgr.

Sezione 17 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Voce 250

Il Gruppo non detiene attività materiali e immateriali valutate al fair value o rivalutate.

Sezione 18 – Rettifiche di valore dell'avviamento Voce 260

18.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti avviamenti dato che il valore degli avviamenti è stato completamente svalutato nel primo semestre 2012.

Sezione 19 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti Voce 270

19.1 Utile (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Immobili (85) 6
– Utili da cessione 133 6
– Perdite da cessione (218)
B. Altre attività 1.478
– Utili da cessione 1.478 1
– Perdite da cessione (1)
Risultato netto 1.393 6

Sezione 20 – Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Voce 290

20.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Settori Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Imposte correnti (–) (4.293) (70.554)
2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/–) 18.537 23.413
3. Riduzione delle imposte correnti dell´esercizio (+)
3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
legge n. 214/2011 (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/–) 35.797 (27.813)
5. Variazione delle imposte differite (+/–) (2.549) 11.442
6. Imposte di competenza dell'esercizio (–) (–1+/–2+3+3bis+/–4+/–5) 47.492 (63.512)

Il saldo complessivo della voce 290 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" è positivo per 47,5 milioni (negativo per 63,5 milioni nell'esercizio 2015).

La variazione positiva delle imposte anticipate di 35,8 milioni è illustrata nella nota integrativa alla sezione 14 dell'attivo – tabelle 14.3 e 14.5.

La variazione negativa delle imposte differite di 2,5 milioni è illustrata nella nota integrativa alla sezione 14 dell'attivo – tabelle 14.4 e 14.6.

Sezione 21 – Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Voce 310

Nel corso dell'esercizio non sono stati rilevati utili o perdite relativi a "gruppi di attività in via di dismissione".

Sezione 22 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi Voce 330

22.1 Dettaglio della voce 330 "utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi"

Nel dettaglio l'utile (perdita) di terzi è così attribuibile alle diverse società consolidate:

Denominazione imprese Esercizio 2016 Esercizio 2015
Partecipazioni consolidate con interessenze di terzi significative
1. Banca Popolare Mantova 487
2. Banca Akros 515
Altre partecipazioni 76
Totale 76 1.002

L'utile d'esercizio di pertinenza di terzi al 31 dicembre 2016 è interamente riferito alla partecipazione dei terzi in Banca Popolare di Mantova (pari al 3,26%) ed è attribuito alle "Altre partecipazioni" in quanto la Capogruppo BPM nel 2016 ha effettuato acquisti di azioni della controllata passando dal 62,91% al 96,74%.

Sezione 23 – Altre informazioni

Ulteriori informazioni sull'andamento reddituale nell'esercizio 2016 sono fornite, anche relativamente ai diversi settori di attività, nella relazione sulla gestione.

Sezione 24 – Utile per azione

Gli standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all'indicatore di rendimento – "utile per azione" – comunemente noto come "EPS – earning per share", rendendone obbligatoria la pubblicazione, nelle due formulazioni:

  • "EPS Base", calcolato dividendo il risultato economico attribuibile ai possessori di azioni ordinarie della capogruppo per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l'esercizio;
  • "EPS Diluito", calcolato dividendo il risultato economico per la media ponderata delle azioni in circolazione durante l'esercizio, tenendo conto dell'effetto diluitivo delle azioni ordinarie potenziali, ossia di quegli strumenti finanziari e/o contratti che attribuiscono ai loro possessori il diritto di ottenere azioni ordinarie.

Inoltre viene indicato separatamente l'utile (o la perdita) derivante da attività operative in esercizio e l'utile (o la perdita) derivante da attività operative cessate.

24.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

La media ponderata delle azioni ordinarie utilizzata al denominatore nel calcolo dell'EPS base (pari a n. 4.390.120.325) è stata determinata tenendo conto del numero delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, rettificato dal numero di azioni proprie in portafoglio.

Al 31 dicembre 2016 non risultano in circolazione strumenti che possano avere un effetto diluitivo dell'utile per azione; conseguentemente i valori dell'EPS "base" e dell'EPS "diluito" di seguito riportati sono identici.

Di seguito si riportano i valori dell'EPS "base" e dell'EPS "diluito":

Utile netto di spettanza del Gruppo per azione

(in Euro) 31.12.2016 31.12.2015
EPS base per azione dell'operatività corrente 0,017 0,066
EPS base per azione delle attività cessate
EPS base per azione 0,017 0,066
EPS diluito per azione dell'operatività corrente 0,017 0,066
EPS diluito per azione delle attività cessate
EPS diluito per azione 0,017 0,066

Parte D

Redditività consolidata complessiva

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

Voci Importo
Lordo
Imposta sul
reddito
Importo Netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio(
*)
X X 72.800
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali 0 0 0
30. Attività immateriali 0 0 0
40. Piani a benefici definiti (4.853) 1.335 (3.518)
50. Attività non correnti in via di dismissione 0 0 0
60. Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto (177) 0 (177)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri: 0 0 0
a) variazioni di fair value 0 0 0
b) rigiro a conto economico 0 0 0
c) altre variazioni 0 0 0
80. Differenze di cambio: 0 0 0
a) variazioni di valore 0 0 0
b) rigiro a conto economico 0 0 0
c) altre variazioni 0 0 0
90. Copertura dei flussi finanziari: 1.891 (627) 1.264
a) variazioni di fair value 1.891 (627) 1.264
b) rigiro a conto economico 0 0 0
c) altre variazioni 0 0 0
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (285.685) 88.794 (196.891)
a) variazioni di fair value (100.359) 27.715 (72.644)
b) rigiro a conto economico (185.326) 61.079 (124.247)
– rettifiche da deterioramento 291 (30) 261
– utili/perdite da realizzo (185.617) 61.109 (124.508)
c) altre variazioni 0 0 0
110. Attività non correnti in via di dismissione: 0 0 0
a) variazioni di fair value 0 0 0
b) rigiro a conto economico 0 0 0
c) altre variazioni 0 0 0
120. Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: (133) 0 (133)
a) variazioni di fair value (133) 0 (133)
b) rigiro a conto economico 0 0 0
– rettifiche da deterioramento 0 0 0
– utili/perdite da realizzo 0 0 0
c) altre variazioni 0 0 0
130. Totale altre componenti reddituali (288.957) 89.502 (199.455)
140. Redditività complessiva (Voce 10+110) (126.655)
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi (67)
160. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della Capogruppo (126.722)

(*) Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza della capogruppo 72.724 Utile (Perdita) di esercizio di pertinenza di terzi 76 Utile (Perdita) di esercizio 72.800

Parte E

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 – Rischi del gruppo bancario

I dati contenuti nella Sezione 1 "Rischi del Gruppo Bancario" fanno riferimento, ove non specificato, unicamente al Gruppo bancario, salvo i casi espressamente indicati così come indicato nella Circolare 262/2005 di Banca d'Italia. Tali dati sono al lordo dei rapporti intrattenuti con altre società incluse nel perimetro di consolidamento, ma non comprese nel Gruppo bancario e comprendono convenzionalmente, in proporzione all'interessenza detenuta, anche le attività e passività delle società bancarie, finanziarie e strumentali controllate congiuntamente.

Nel Gruppo Bipiemme sono presenti: tre società (Bpm Securitisation 2 S.r.l., Bpm Securitisation 3 S.r.l. e ProFamily Securitisation S.r.l.) consolidate integralmente ma non rientranti nel Gruppo bancario, trattandosi di società veicolo per le operazioni di cartolarizzazione di cui non sono detenute interessenze; una sola società (Calliope Finance S.r.l. in liquidazione) controllata congiuntamente che, nel bilancio consolidato, viene valutata con il metodo del patrimonio netto.

Si ricorda che i dati contenuti nelle altre Sezioni della presente Nota Integrativa (in particolare nelle parti B e C) includono i dati delle società non rientranti nel Gruppo bancario ed escludono i dati relativi alle società controllate congiuntamente.

Premessa

Il processo di gestione dei rischi

Il processo attraverso il quale il Gruppo Bipiemme gestisce i rischi cui è o potrebbe essere esposto, derivanti dall'approfondita analisi condotta nel processo di Identificazione dei Rischi, è imperniato sul cd. Risk Appetite Framework (RAF), strumento attraverso il quale gli Organi Aziendali approvano la mission del Gruppo in termini di rischio, mediante un approccio organico e strutturato che ha implicazioni sulla Governance e sui processi di gestione integrata dei rischi e impatti diffusi su quasi tutte le funzioni aziendali.

Il RAF è il quadro di riferimento che definisce – in coerenza con il massimo rischio assumibile, il business model e il piano strategico – la propensione al rischio, gli obiettivi e i limiti di rischio e le relative soglie, le politiche di governo dei rischi e i processi di riferimento necessari per definirli e attuarli. In tale contesto viene esplicitata la visione di lungo periodo del profilo di rischio desiderato e definita l'area di rischio entro la quale il Gruppo intende operare.

Le dimensioni del RAF sono articolate sia in termini di obiettivi e limiti di rischio sia come linee guida qualitative.

La definizione della propensione al rischio rappresenta uno strumento gestionale che, oltre a consentire una concreta applicazione delle disposizioni di Vigilanza, permette di:

  • rafforzare la capacità di governare e gestire i rischi aziendali;
  • supportare il processo strategico;
  • agevolare lo sviluppo e la diffusione di una cultura del rischio integrata;
  • sviluppare un sistema di monitoraggio e di comunicazione del profilo di rischio assunto rapido ed efficace;
  • guidare le azioni di escalation facendone leva per la definizione del Recovery Plan.

In coerenza con quanto disciplinato dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le Banche, il RAF deve integrarsi con i principali processi aziendali: "le Banche assicurano una stretta coerenza e un puntuale raccordo tra: il modello di business, il piano strategico, il Risk Appetite Framework, il processo ICAAP e ILAAP, i budget, l'organizzazione aziendale e il sistema dei controlli interni".

Nel corso dell'anno è stato consolidato il nuovo sistema delle metriche del Risk Appetite Framework con l'aggiornamento delle soglie degli indicatori anche alla luce degli ultimi rilasci normativi (aggiornamento della Circolare 285 di Banca d'Italia, evoluzione della normativa SREP e del Recovery Plan), il nuovo processo di risk identification e le attività di confronto con le Autorità di Vigilanza (il Joint Supervisory Team della Banca Centrale Europea).

Per quanto concerne i ruoli e le responsabilità di Organi e funzioni aziendali in materia di gestione dei rischi, conformemente al ruolo attribuitogli dalla Normativa di Vigilanza, il Consiglio di Gestione della Capogruppo adotta le decisioni strategiche in materia di gestione e controllo dei rischi a livello di Gruppo, con l'obiettivo di realizzare una gestione dei rischi integrata e coerente e che tenga conto, al tempo stesso, del tipo di operatività e dei connessi profili di rischio di ciascuna società del Gruppo Bipiemme, con l'obiettivo di preservarne la sana e prudente gestione.

Il Consiglio di Gestione ha costituito al proprio interno nel mese di Novembre 2014 il Comitato Consiliare Rischi, in ottemperanza alla circolare Banca d'Italia n. 285, con funzioni di supervisione strategica in materia di rischi e sistema di controlli interni; il Comitato Consiliare si affianca al Comitato Rischi Direzionale di Gruppo che, istituito nel 2013 e convocato con frequenza almeno mensile, ha il compito di presidiare il governo della gestione integrata dei complessivi rischi aziendali ai quali sono esposte le singole componenti del Gruppo e il Gruppo nel suo insieme.

Il Sistema di Controllo Interno (SCI) definisce, in una visione sistemica e articolata, i principi generali per garantire la corretta ed efficace gestione dei sistemi deputati al controllo dei rischi, in particolare definendone il relativo funzionamento e le linee guida d'indirizzo, monitoraggio e coordinamento delle attività di controllo effettuate all'interno delle Società del Gruppo.

Il sistema dei controlli interni è definito come l'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti di propensione al rischio declinati nell'ambito del RAF;
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • prevenzione del rischio che il Gruppo sia coinvolto, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

Nell'ambito del più generale processo di creazione di valore per il Gruppo, anche il corretto funzionamento, la formalizzazione e l'aggiornamento del Modello organizzativo del SCI costituiscono pertanto condizioni essenziali per il mantenimento dello stesso, stante la necessità che le modalità di svolgimento dei processi di business trovino costante e adeguato allineamento con i processi di governo e controllo.

Il suddetto Modello costituisce il riferimento per un'impostazione comune e unitaria del controllo dei rischi a livello di Gruppo, assumendo quali condizioni la diffusa conoscenza dei contenuti, la completa consapevolezza dei presupposti fondanti e la comune accettazione dei valori di riferimento.

La Capogruppo favorisce, altresì, lo sviluppo di un'adeguata cultura aziendale dei rischi improntata anche sull'assistenza della clientela e sull'adeguata informativa a quest'ultima anche in materia di reclami e segnalazioni. Ciò rappresenta in primis un mezzo di tutela per il cliente e integra, inoltre, il più ampio SCI del Gruppo.

Sulla base anche di quanto emerge dai principi generalmente accettati in materia, dalla Normativa di Vigilanza della Banca d'Italia e dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana SPA si può affermare che il SCI costituisce l'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire, attraverso un adeguato processo di identificazione:

  • la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei rischi a cui il Gruppo è o potrebbe essere esposto;
  • una conduzione dell'impresa sana, corretta e coerente con gli obiettivi prefissati dagli Organi di Governo del Gruppo;
  • la salvaguardia del patrimonio sociale, l'efficienza e l'efficacia delle operazioni aziendali, l'affidabilità dell'informazione finanziaria e il rispetto delle leggi e dei regolamenti.

L'adeguatezza, l'efficacia e l'effettivo funzionamento del SCI sono indirizzati secondo le rispettive competenze da:

Consiglio di Gestione della Capogruppo, cui spetta la gestione dei rischi e dei controlli interni secondo l'art. 39, comma 2, lett. d, dello Statuto Sociale, fatte salve le competenze e le attribuzioni del Consiglio di Sorveglianza;

  • Consigliere Delegato della Capogruppo, a cui è attribuito il potere di promuovere il presidio integrato dei rischi (art. 45, comma 2, lett. m, dello Statuto Sociale);
  • Consiglio di Sorveglianza della Capogruppo, a cui è attribuita la valutazione del grado di efficienza e di adeguatezza del sistema dei controlli interni, con particolare riguardo al controllo dei rischi, al funzionamento dell'Internal Auditing ed al sistema informativo contabile; l'organo verifica altresì il corretto esercizio dell'attività di controllo strategico e gestionale svolto dalla Capogruppo sulle società del Gruppo (art. 51, lett. e, dello Statuto);
  • Comitato per il Controllo Interno della Capogruppo, che rappresenta lo strumento attraverso il quale il Consiglio di Sorveglianza svolge le proprie funzioni di controllo e ad esso deve rispondere con una puntuale e tempestiva informativa;
  • le funzioni della Capogruppo di Internal Auditing, che svolge l'attività di revisione, Compliance, che ha l'obiettivo di garantire la valutazione della conformità alle norme da parte dell'Istituto, e Chief Risk Officer, in quanto responsabile, a livello di Gruppo, del presidio unitario dei rischi e dell'attuazione dei processi di gestione del rischio.

L'attività di monitoraggio e controllo dei rischi, secondo quanto stabilito dal Consiglio di Gestione nell'assetto organizzativo, è delegata alla funzione del Chief Risk Officer (CRO) della Capogruppo, che, tramite l'articolazione delle diverse unità organizzative che presiede, ha il compito di assicurare, a livello di Gruppo, il presidio unitario dei rischi di propria competenza garantendo lo sviluppo e il miglioramento continuo delle metodologie e dei modelli relativi alla loro misurazione.

La funzione di Risk Management & Capital Adequacy, che collabora alla definizione e all'attuazione del RAF, dei Resoconti ICAAP e ILAAP, del Recovery Plan e delle relative politiche di governo dei rischi attraverso un adeguato processo di gestione dei rischi, inteso come identificazione, misurazione o valutazione, monitoraggio, prevenzione o attenuazione e comunicazione dei rischi cui il Gruppo è o potrebbe essere esposto, garantisce l'adeguatezza patrimoniale di Primo e Secondo Pilastro e l'efficienza del profilo di liquidità.

Con specifico riferimento alla gestione dei rischi di mercato, la funzione di Risk Management & Capital Adequacy della Capogruppo si avvale anche dell'attività svolta dall'omologa funzione operativa presente in Banca Akros. All'interno della struttura del CRO è attiva l'unità organizzativa di Regulatory Relationship, volta a supportare il Chief Risk Officer nel presidio dei rapporti con l'Autorità di Vigilanza, nel monitoraggio e nella consultazione della normativa regolamentare, nel coordinamento della gestione proattiva dello SREP (c.d. SREP Mirroring) e nello sviluppo e diffusione della cultura dei rischi.

L'unità di Risk Control contribuisce al processo di gestione integrata dei rischi a livello di Gruppo svolgendo i controlli gestionali di secondo livello sui rischi creditizi e finanziari insiti nelle principali poste del bilancio, coerentemente con le prescrizioni indicate nella vigente normativa di Vigilanza, focalizzandosi sull'accuratezza e sulla rappresentatività delle informazioni utilizzate in tale ambito ed in particolare a valutare l'adeguatezza degli strumenti utilizzati e degli interventi proposti dalle strutture di primo livello, indicando eventuali interventi di sistemazione/miglioramento.

A tali fini, la Capogruppo:

  • assicura che siano utilizzate metodologie, criteri di misurazione e strumenti di controllo dei rischi coerenti in tutto il Gruppo, adeguati alla tipologia e all'entità dei rischi assunti;
  • coinvolge e rende partecipi gli Organi Aziendali delle controllate circa le scelte effettuate in materia di procedure e politiche di gestione dei rischi;
  • effettua l'assessment periodico del risk profile di Gruppo (rischio effettivamente assunto dal Gruppo misurato in un determinato istante temporale) all'interno della reportistica del Risk Management e lo compara con i valori soglia definiti in ambito RAF.

L'unità di Validation è impegnata nelle attività connesse alla validazione dei sistemi e dei processi di misurazione e gestione dei rischi sviluppati dalle funzioni interne al CRO garantendo la verifica e il rispetto dei requisiti normativi e l'allineamento alle best practices di mercato.

Per quanto concerne i principali rischi cui è esposto il Gruppo, relativamente ai rischi di credito e concentrazione creditizia, la Capogruppo garantisce che sia definita e adottata una politica di concessione e gestione del credito di Gruppo, che siano presidiate in ottica accentrata le "grandi esposizioni" e che sia controllata la qualità complessiva del portafoglio crediti e impegni. La Capogruppo è, altresì, responsabile della realizzazione e manutenzione del sistema interno di rating (SIR) che attualmente è utilizzato nei processi di erogazione/rinnovo del credito e di monitoraggio/misurazione del rischio di credito, nella determinazione delle rettifiche di portafoglio, nella misurazione delle performance corrette per il rischio, nel calcolo del risk-adjusted pricing sulle nuove operazioni di impiego.

In materia di rischi finanziari (mercato, controparte, liquidità, tasso di interesse sul banking book), il Consiglio di Gestione della Capogruppo individua e autorizza le società del Gruppo che possono assumere e gestire in proprio i rischi finanziari, nel rispetto dei limiti stabiliti dalla Capogruppo.

Con riferimento ai rischi di mercato, il sistema di limiti attraverso i quali gli stessi vengono gestiti per le varie tipologie di portafoglio è così organizzato:

  • limiti aziendali, intesi come macro-limiti, che rappresentano la massima esposizione assumibile dalle società autorizzate ad assumere rischi finanziari;
  • limiti direzionali, intesi quale articolazione sui singoli portafogli dei limiti aziendali, definiti tramite specifico Regolamento Finanza da ciascuna società.

Il Comitato Finanza di Gruppo assicura il coordinamento delle politiche di investimento in attività finanziarie del Gruppo, nonché l'attuazione della policy di liquidità e relativo Resoconto annuale ILAAP e il monitoraggio e la gestione dell'esposizione al rischio di tasso di interesse sul banking book.

A tal fine, il Comitato svolge le seguenti attività:

  • monitoraggio della liquidità operativa e strutturale del Gruppo attraverso la verifica dell'esposizione a gap di liquidità di breve termine, dell'esposizione sul mercato interbancario, dei flussi di liquidità e del pricing della liquidità infragruppo – e definizione delle linee guida per la gestione della liquidità;
  • delibera dei nuovi investimenti di banking book, nel rispetto dei limiti stabiliti dal Consiglio di Gestione della Capogruppo su proposta del Comitato Rischi;
  • monitoraggio dell'operatività di Asset & Liability Management (ALM) e definizione delle politiche correttive per equilibrare l'esposizione al rischio di tasso di interesse sul banking book del Gruppo e delle singole società.

Per quanto riguarda i rischi operativi, la Capogruppo ha la responsabilità della realizzazione e del funzionamento del sistema di gestione e controllo del rischio operativo, inteso come insieme strutturato di processi, funzioni e risorse per l'identificazione, la misurazione, la valutazione, la prevenzione/attenuazione e il controllo dell'esposizione a rischi operativi.

La funzione di Risk Management & Capital Adequacy della Capogruppo presidia l'attività di Operational Risk e coordina funzionalmente gli Operational Risk Manager delle Banche del Gruppo.

Attraverso la funzione di Risk Management & Capital Adequacy, la Capogruppo assicura la misurazione, il monitoraggio e la gestione dei fabbisogni patrimoniali a fronte di ciascuna tipologia di rischio e garantisce il presidio e la quantificazione delle risorse patrimoniali di cui il Gruppo dispone per coprire l'esposizione ai rischi in modo da ottemperare agli obblighi normativi di Primo e Secondo Pilastro di Basilea 2.

In particolare, il presidio centralizzato dell'adeguatezza patrimoniale del Gruppo, che si concretizza nell'attività di confronto tra l'ammontare delle risorse patrimoniali a disposizione e i fabbisogni patrimoniali derivanti dai rischi cui il Gruppo è esposto, in sede consuntiva e prospettica, in condizioni di normalità e di stress, è realizzato attraverso l'attuazione del processo ICAAP, così come richiesto dalle "Disposizioni di Vigilanza per le banche" (Circolare 285/2013). La Capogruppo assicura, altresì, la misurazione, il monitoraggio e la gestione nel continuo dei ratios patrimoniali consolidati, definendone i livelli obiettivo di medio periodo, in coerenza con l'evoluzione dei dettami normativi.

Con riferimento al Secondo Pilastro (Pillar 2), nell'aprile 2016 tutte le informazioni sulla gestione e quantificazione dei rischi e degli assorbimenti di capitale, a valere sulla situazione consuntiva al 31 dicembre 2015 e su quella prospettica al 31 dicembre 2016, sono state raccolte e sintetizzate dalla funzione Risk Integration & Capital Adequacy in uno specifico documento denominato "Resoconto ICAAP". In tale ambito vengono anche raccolte le informazioni relative ai rischi non quantificabili (ad esempio, rischio reputazionale, rischio strategico e di business, ecc.) e dettagliati i presidi organizzativi messi in atto dal Gruppo per il loro monitoraggio e la loro mitigazione. Il Resoconto ICAAP 2015-2016, sottoposto alla valutazione delle funzioni strategiche e di controllo della Capogruppo, è stato successivamente approvato dagli Organi aziendali e quindi inviato all'Autorità di Vigilanza in ottemperanza alle disposizioni normative.

Analogo processo di valutazione dell'adeguatezza di liquidità viene rendicontato nell'ambito del Resoconto ILAAP 2015-2016, sottoposto alla valutazione delle funzioni strategiche e di controllo della Capogruppo, successivamente approvato dagli Organi aziendali e quindi inviato all'Autorità di Vigilanza in ottemperanza alle disposizioni normative. Anche l'autovalutazione di adeguatezza della liquidità ILAAP ha fatto leva sul nuovo processo di identificazione dei rischi e del consolidamento del framework di Liquidity Risk Appetite di cui il Gruppo si è dotato.

Per quanto riguarda gli adempimenti relativi alla disciplina del Terzo Pilastro (o Pillar 3) verrà pubblicata sul sito Internet del nuovo Gruppo Banco BPM S.p.A. (www.bancobpmspa.it) l'informativa finalizzata a fornire disclosure sulle attività di monitoraggio e gestione dei rischi relativa al Gruppo Bipiemme. L'informativa al pubblico del Gruppo Bipiemme (Pillar 3), sulla base delle indicazioni normative del Regolamento UE N. 575/2013 (Capital Requirement Regulation) e delle linee guida EBA/GL/2014/14 del dicembre 2014 (Guidelines on materiality, proprietary and confidentiality and on disclosure frequency under Articles 432(1), 432(2) and 433 of Regulation (EU) No 575/2013) è stata pubblicata con cadenza semestrale.

1.1 – Rischio di Credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Le politiche di gestione e controllo della qualità del credito e dei rischi connessi sono improntate a regole di sana e prudente gestione.

Esse trovano attuazione operativa all'interno dei processi di erogazione, gestione e controllo del credito, dove sono state previste specifiche attività e predisposti appositi strumenti per l'analisi del rischio, che varia in funzione delle condizioni congiunturali di mercato, di settore e, in particolare, delle specificità del singolo debitore.

Il Gruppo Bipiemme concede credito a famiglie e imprese presenti sul territorio al fine di soddisfare i loro fabbisogni e assisterle in una crescita sostenibile, con l'obiettivo di incrementare proficue relazioni di lungo termine, favorendo lo sviluppo e l'ingresso di nuovi clienti, nel rispetto di obiettivi di corretta gestione del profilo rischio/rendimento. Il Gruppo, con un modello di business volto al ruolo di Banca del territorio, privilegia l'attività di sviluppo nei confronti di famiglie e imprese italiane.

Il portafoglio crediti è costantemente oggetto di un'attenta attività di monitoraggio, volta a cogliere tempestivamente eventuali sintomi di squilibrio e a promuovere azioni correttive volte a prevenirne il possibile deterioramento.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Presso ogni società del Gruppo l'attività creditizia è presidiata da una specifica funzione deputata all'erogazione e controllo del credito attraverso strutture ben individuate e debitamente delegate. Tutte le strutture coinvolte sono chiamate alla concessione/gestione del credito nonché al controllo del rischio creditizio, avvalendosi di adeguate procedure, di cui il sistema interno di rating è parte integrante, per l'istruttoria della pratica, per la determinazione del merito creditizio e, più in generale, per seguire nel tempo l'evolversi della relazione.

La "filiera" del credito per le banche commerciali prevede la possibilità che, in presenza di rischio contenuto e per importi rientranti nell'ambito delle competenze previste dalla vigente normativa aziendale, le proposte siano deliberate in facoltà locale dalla Rete Commerciale. In particolare, figure specialistiche, coerentemente allocate, provvedono a espletare gli approfondimenti necessari per inquadrare il rischio proposto e procedere, con una decisione di merito, per le pratiche di competenza, oppure a istruire una relazione per le posizioni da presentare alle funzioni deliberanti di livello superiore secondo i poteri stabiliti dalla normativa aziendale. A partire dal 2015, i soggetti deputati alle delibere creditizie sono identificati attraverso una specifica metodologia costruita tenendo conto sia dei rating interni sia – più in generale – degli assorbimenti patrimoniali potenziali dell'operazione oggetto di analisi, determinati attraverso l'utilizzo di tutti i parametri rilevanti per il calcolo degli RWA (PD, LGD ed EAD in primis).

Il giudizio di rating può essere modificato esclusivamente dalla funzione appositamente incaricata – il Rating Desk – priva di potere deliberativo. La modifica, conservativa o migliorativa rispetto al rating elaborato dal modello, è limitata entro una precisa fascia di variazione, deve essere motivata ed è riconducibile, di norma, a circostanze particolari non adeguatamente recepite dai modelli statistici oppure in presenza di eventi di rischio di particolare rilevanza.

2.2 Sistemi di gestione, misurazione e controllo

Per la valutazione del merito creditizio delle controparti in bonis, il Gruppo Bipiemme utilizza un Sistema Interno di Rating (SIR) sviluppato internamente. Dal punto di vista quantitativo, sono stati implementati modelli statistici per il calcolo dei rating da attribuirsi alle controparti classificate in quattro macro-segmenti di clientela ordinaria, sulla base di parametri dimensionali di fatturato (ovvero di dimensioni equivalenti) e/o di affidamento: Privati, aziende "Small Business", aziende "PMI" (piccole e medie imprese) e aziende "Imprese".

La gestione dei modelli interni di rating è affidata al Chief Risk Officer (CRO) della Capogruppo che, in tale ambito, svolge le seguenti attività:

  • sviluppo e manutenzione dei modelli di rating: stima dei modelli di PD (probabilità di default), della LGD (loss given default) ed EAD (esposizione al default) a cura dell'unità organizzativa Credit Risk appartenente alla funzione Risk Management & Capital Adequacy;
  • convalida interna e analisi della performance dei modelli di rating e di LGD, che riguarda anche le analisi di backtesting e di benchmarking sulle singole componenti dei modelli a cura dell'unità di Validation, funzione indipendente rispetto alla struttura Risk Management & Capital Adequacy;
  • produzione della reportistica per gli Organi e le funzioni aziendali del Gruppo.

Le attività annuali di calibrazione e aggiornamento dei modelli interni conducono a un continuo processo di miglioramento della stima delle metriche di rischio, anche sulla scorta di quanto emerge dalle attività di verifica condotte dalle funzioni di controllo interno (Validation e Internal Audit).

Concluso nel corso del 2015 il percorso di rafforzamento del Sistema Interno di Rating (SIR) in uso e di adeguamento ai requisiti normativi stabiliti dal Regolamento UE n. 575/2013 (cd. "CRR – Capital Requirement Regulation") e dalla normativa di Banca d'Italia che recepisce tale normativa europea (Circolare n. 285/2013), ulteriori affinamenti ai modelli sono stati introdotti nel corso del 2016, andando a recepire le osservazioni del Regolatore emerse durante l'ispezione BCE di febbraio-marzo scorso. In particolare, sono stati ricalibrati i modelli di rating al fine di includere nelle stime l'effetto dei default 2015 ed è stato introdotto nel modello LGD defaulted assets un effetto vintage per le sole sofferenze. Tali model changes sono finalizzati a mettere a disposizione della rete commerciale le migliori metodologie e processi per gestire il credito.

Modelli di rating e stima della PD

I modelli interni di rating attualmente in uso si riferiscono a quattro macro-segmenti di clientela ordinaria:

  • Privati (famiglie consumatrici);
  • Small Business;
  • PMI;
  • Imprese.

Tutti i modelli sono stati sviluppati internamente su campioni rappresentativi del portafoglio clienti del Gruppo Bipiemme. Le performance dei modelli sono valutate trimestralmente, in modo autonomo, dall'unità Validation attraverso l'applicazione di una serie di test statistici predefiniti. La valutazione del merito di credito (rating) è assegnata alla controparte a prescindere dalla specifica forma tecnica di credito richiesta (cd. counterparty rating).

Il modello di rating per il segmento Privati è un sistema in cui convergono, nella fase di primo affidamento (fase di accettazione della controparte), elementi socio-anagrafici e di prodotto oltre a informazioni relative al merito creditizio della controparte provenienti da un bureau esterno. Nella fase di monitoraggio e rinnovo del fido in essere o in caso di erogazione di un nuovo credito a una controparte già affidata, a tali dati si aggiungono elementi di tipo analitico-quantitativo (informazioni di comportamento interno).

Relativamente al comparto aziende, i modelli di rating interni sono costituiti dai seguenti moduli:

  • finanziario, basato su informazioni acquisite dai bilanci e distinto per società di capitali e altri soggetti in contabilità ordinaria, nonché sulla base della struttura settoriale di riclassifica del bilancio prevista da Centrale Bilanci ;
  • andamentale interno, finalizzato a monitorare il comportamento creditizio della controparte nei confronti del Gruppo attraverso l'osservazione di informazioni aggregate per categorie di rischio;
  • andamentale esterno, teso a osservare il comportamento della controparte nei confronti del sistema bancario, sviluppato sulla base di informazioni derivanti dal censimento delle esposizioni in Centrale Rischi (CR);
  • qualitativo, volto ad integrare valutazioni soggettive del gestore commerciale sul posizionamento della controparte rispetto al mercato di riferimento attraverso la compilazione di appositi questionari;
  • anagrafico, basato su informazioni relative alla tipologia di azienda e alla natura del rapporto con l'istituto.

I cinque moduli in oggetto, differenziati per dimensione, concorrono alla formazione di un rating statistico integrato. Tale output del modello può essere variato (mediante processo di override) su richiesta del gestore commerciale il quale, facendo leva sulla propria conoscenza del cliente e basandosi su elementi oggettivi, sottopone ad apposita struttura indipendente, il Rating Desk, la valutazione del rating. Tale struttura, priva di poteri deliberativi, valuta l'istanza ed attribuisce il rating definitivo per queste fattispecie rispettando, in caso di richieste di miglioramento, determinati limiti di variazione. Dal punto di vista del processo, il gestore riveste un ruolo cruciale nell'ambito del sistema di rating, essendo chiamato, sia in fase di prima assegnazione sia durante il rinnovo, a presidiare in prima persona l'attribuzione del rating mediante l'ausilio di apposito workflow. Tale impostazione, finalizzata ad accrescere la cultura del rischio da parte della rete, permette al gestore di prendere coscienza dell'evoluzione del profilo di rischio dei soggetti valutati e lo porta ad esprimere un proprio giudizio su ognuna delle aree informative previste dal sistema. Tale giudizio diventa elemento fondante per le eventuali richieste di override sopra menzionate.

Sia per il comparto privati che aziende, si possono innestare indicatori di "early warning" per i quali il sistema propone in via automatica un downgrade al rating.

Modello di LGD

Per la determinazione della Loss Given Default (LGD), il Gruppo Bipiemme utilizza un modello di tipo "work-out" che si fonda sull'osservazione degli eventi di interesse (esposizione a default, spese sostenute per il recupero, recuperi, garanzie, ecc.) delle pratiche in default chiuse nel passato. La stima della LGD percorre le seguenti fasi:

  • 1) determinazione di un tasso di perdita economica, comprensivo anche di costi diretti, rilevato sulle controparti passate in sofferenza;
  • 2) stima di un parametro di ricalibrazione (danger rate) per il calcolo della LGD complessiva, in modo da considerare i diversi stati di deterioramento inclusi nel default. In questo modo, il tasso di LGD per le posizioni non in sofferenza si determina ponderando la LGD sulle sofferenze per il danger rate.

Alla LGD così determinata si aggiungono inoltre i due seguenti fattori:

  • a) quantificazione di una componente di aggravio riconducibile alla presenza dei costi indiretti (es. costi di struttura) per la gestione delle posizioni a workout;
  • b) stima di una componente downturn mediante l'identificazione di una fase negativa del ciclo economico e quantificazione del differenziale di perdita rispetto alla media di lungo periodo.

Infine, per quanto concerne il portafoglio dei defaulted assets, le stime tengono in considerazione, per le sofferenze, del cosiddetto effetto vintage, al fine di cogliere l'evolversi del processo di recupero.

Modello di EAD

Nel corso del 2015 il Gruppo Bipiemme si è dotato di un nuovo modello interno per la stima del fattore di conversione creditizia (Credit Conversion Factor, CCF) con riferimento al portafoglio Retail: Small Business e Privati. Sugli altri segmenti, afferenti alla classe regolamentare Corporate, l'istituto prosegue con l'utilizzo dei CCF previsti dalla normativa CRR oltre che all'analisi delle evidenze prodotte dal modello interno di EAD (precedente versione). Le stime di EAD, prodotte mensilmente dal modello, sono utilizzate come driver di monitoraggio e informativa costante verso il Top Ma- nagement e gli Organi Aziendali, nonché dalla funzione Risk Management & Capital Adequacy a fini di controllo del rischio, benchmarking e analisi interne.

Il SIR, strutturato sulla base dei suddetti parametri di rischio PD, LGD ed EAD, è attualmente utilizzato nei processi di:

  • valutazione del merito creditizio della controparte, in fase di concessione, monitoraggio e rinnovo dell'affidamento;
  • monitoraggio del rischio in essere;
  • definizione delle politiche creditizie;
  • reportistica direzionale;
  • svalutazione collettiva dei crediti in bilancio;
  • determinazione del pricing dei crediti "aggiustato per il rischio" (c.d. Risk Adjusted Pricing);
  • rendicontazione gestionale analitica;
  • budgeting e valutazione delle performance.

I processi creditizi utilizzano di norma il SIR come strumento decisionale e sono pensati in funzione delle specificità dei diversi macro-segmenti di clientela, al fine di ottimizzare l'utilizzo delle risorse impegnate nella gestione/monitoraggio del credito e di realizzare un giusto equilibrio tra spinta commerciale ed efficacia della gestione creditizia.

Nella fase di erogazione del credito, sia per la concessione di un primo affidamento che per il rinnovo/revisione di un fido a revoca, le metriche costruite sulla base dei parametri di rischio infatti costituiscono gli elementi discriminanti nella scelta del soggetto deliberante competente: con il completamento della proposta in funzione dell'esito della valutazione del cliente e del livello potenziale di RWA generati dall'affidamento proposto, il sistema assegna in automatico il livello decisionale e gli importi deliberabili e influisce sull'applicazione del meccanismo di rinnovo automatico delle posizioni con fidi a revoca.

Processo di erogazione del credito: segmenti Imprese, PMI e Small Business

Il processo di erogazione del credito prevede, dopo una prima fase iniziale di individuazione del Gestore del Rating, la raccolta e verifica delle informazioni necessarie all'attribuzione del corretto segmento interno di rischio.

Successivamente si procede alla valutazione qualitativa della controparte (Questionario Qualitativo), fase propedeutica alla definitiva valutazione del merito creditizio delle controparti (rating).

Tale valutazione ricopre un ruolo centrale nel processo di assegnazione dei rating, essendo obbligatoria e proceduralmente bloccante alla prosecuzione delle successive fasi previste dal processo istruttorio e deliberativo.

Nel processo di erogazione del credito alle controparti rientranti nei segmenti di clientela "Aziende" (Imprese, PMI e Small Business), così come definite sulla base di soglie dimensionali all'interno del processo annuale di segmentazione, un ruolo centrale è stato dato al Gestore e al suo contributo di valore rispetto a un rating puramente "statistico". Il "giudizio del gestore" è, infatti, una componente imprescindibile del nuovo sistema di rating e permette di verificare durante ciascuna fase valutativa l'allineamento o meno della valutazione esperta rispetto a quanto proposto dagli algoritmi automatici. In tutti i casi per i quali tale allineamento non risulti essere verificato e si è in presenza di solide motivazioni a supporto, vi è la possibilità di sottoporre, attraverso un processo strutturato, una richiesta formale di override, ovvero una richiesta di modifica del merito creditizio in deroga rispetto a quanto previsto dal modello, alla funzione competente.

Competente a valutare la richiesta di modifica avanzata dal gestore è la funzione di Rating Desk che, attraverso una valutazione esperienziale, esamina la proposta di override e assegna il definitivo rating alla controparte in oggetto.

Altro elemento fondamentale del sistema è la fruibilità del rating e i meccanismi di aggiornamento del medesimo con l'obiettivo di fornire agli utenti tutte le informazioni rilevanti per l'istruttoria. Sono infatti innanzitutto note al gestore, oltre alla classe di rating:

  • la fascia di rischio, indicante la classificazione articolata su 5 livelli comuni a tutti i segmenti del perimetro di Gruppo;
  • i profili di rischio per singolo modulo e talora per area informativa (es. singola area del Bilancio);
  • il dettaglio delle cause di esclusione dal calcolo del rating o della scadenza del medesimo (bilancio remoto, questionario qualitativo scaduto, ecc.);
  • le informazioni circa il deterioramento o miglioramento del rating dovuto a componenti esterne o interne.

Poiché il rating, oltre all'applicazione di comuni regole a presidio della concessione del credito (quali ad es. controllo atti negativi esterni, status di rischio interni, ecc.), costituisce elemento essenziale per la valutazione del cliente, non è consentito procedere nell'istruttoria se non sono presenti tutti gli elementi necessari al calcolo.

Processo di erogazione del credito: segmento Privati

Relativamente al segmento Privati, il processo di concessione del credito si differenzia nelle fasi istruttorie in funzione del prodotto richiesto dal cliente (fido di conto corrente, mutuo, prestito personale, prestito finalizzato).

L'esito della pratica incorpora un rating complessivo, che tiene conto di varie componenti, quali la componente di accettazione, l'analisi del comportamento interno ove presente (andamentale) e le evidenze provenienti dal sistema finanziario assegnate dai bureau di referenza creditizia.

In particolare il nuovo modello di rating prevede l'integrazione in via progressiva della componente di accettazione con quella di monitoraggio garantendo di volta in volta l'opportuna ponderazione delle informazioni più rilevanti e aggiornate. Il processo creditizio, arricchito della valutazione di rischio, prevede poi step differenziati sulla base delle specifiche esigenze di ogni categoria di facilitazione creditizia, di comuni regole a presidio della concessione (es. controllo atti negativi esterni, stati di rischio interni, limiti al rapporto rata/reddito, presenza di debiti residui sull'immobile, limiti al "loan to value", età massima del richiedente, ecc.).

Il processo prevede altresì l'accesso alle banche dati "black list" conformemente a quanto richiesto dalle vigenti disposizioni in materia di antiriciclaggio.

Il processo di rinnovo/revisione di un affidamento a Privati prevede l'utilizzo del sistema di rating andamentale quale supporto per la determinazione di:

  • rinnovo automatico (senza variazione degli affidamenti in essere);
  • analisi del rischio in corso di istruttoria.

Processo di monitoraggio del credito e Rating Desk

L'attività di controllo del rischio di credito sulle singole esposizioni "in bonis" è garantita da un processo di monitoraggio che, attraverso l'esame sistematico di eventi o informazioni interne/esterne, rileva sintomi di peggioramento della relazione, proponendo conseguentemente idonei interventi sulla classificazione più opportuna della controparte in uno stato diverso da bonis. Contestualmente, l'evoluzione del rischio di credito delle esposizioni in bonis è misurato dal rating della singola controparte.

In conseguenza del passaggio al nuovo sistema interno di rating, il controllo andamentale si riflette sia sullo stato amministrativo della controparte sia sulla classe di rating della stessa. Tali funzioni sono esercitate da due strutture tra loro indipendenti e complementari ovvero Monitoraggio Crediti e Rating Desk.

La Funzione di Monitoraggio Crediti è responsabile della corretta classificazione del credito e della supervisione sull'attività rivolta ad intercettare le posizioni che manifestano i primi segnali di anomalia/deterioramento, dell'eventuale assegnazione della gestione di tali posizioni a gestori specializzati, del monitoraggio delle azioni intraprese e dei relativi risultati ottenuti. L'intero processo si caratterizza per:

  • l'elevato grado di automazione operativa;
  • la gestione centralizzata delle politiche di controllo;
  • la trasparenza e la tracciabilità delle decisioni prese dagli operatori deputati al controllo;
  • l'interazione tra le funzioni di controllo e la rete commerciale sulle tematiche relative al rating interno, garantendone il presidio dell'integrità.

Nell'espletamento delle attività proprie del monitoraggio creditizio, la funzione può anche sollevare elementi di rilievo della valutazione di una controparte e, sulla base degli stessi, richiedere un aggiornamento del rating assegnato dal gestore rating alla controparte.

Il Rating Desk è la funzione responsabile della valutazione delle richieste di override e, in taluni casi, dell'assegnazione stessa del rating come soggetto primario. Infatti, come sopra evidenziato, le richieste di override migliorativa o peggiorativa possono essere selezionate solo nel caso in cui il Gestore del Rating sia a conoscenza di elementi non ricompresi nel calcolo del rating, che devono essere addotti a supporto della stessa richiesta di override. Tali richieste sono sottoposte a un soggetto indipendente – il Rating Desk – preposto all'attività di validazione, che decide quale rating assegnare in via definitiva.

Oltre che nei casi di validazione delle richieste di override, il Rating Desk interviene anche nell'assegnazione del rating qualora, l'indisponibilità, la non significatività o l'incompletezza di alcuni dati o le caratteristiche della controparte impongano una valutazione specialistica ed esperienziale. Ciò è normativamente previsto per tipologie di controparti specificamente individuate e, in particolare: società di nuova costituzione, società agricole in contabilità semplificata, società con indicatore dimensionale (fatturato/totale attivo utilizzato ai fini della segmentazione) maggiore o uguale a 150 milioni di euro, controparti con dati di bilancio non sufficienti o periodo di bilancio diverso da 12 mesi, per le quali il dato di bilancio non è utilizzabile ai fini del calcolo del rating.

Strettamente connesso al rischio di credito è il rischio di concentrazione, che deriva da esposizioni particolarmente elevate verso controparti o gruppi di controparti connesse, ovvero che appartengono al medesimo settore economico, esercitano la stessa attività ovvero ancora risiedono o svolgono la propria attività nella medesima area geografica. Il Gruppo utilizza, pertanto, un sistema di limiti all'esposizione creditizia finalizzati, essenzialmente, a evitare un'eccessiva concentrazione del rischio in capo al singolo cliente affidato/gruppi di clienti connessi, in relazione alle disponibilità patrimoniali. Tale sistema di limiti è definito e aggiornato periodicamente.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Il Gruppo Bipiemme ricorre alla richiesta di garanzie per la copertura del rischio di credito su base selettiva, in funzione della valutazione creditizia del cliente. La concessione del credito, in questi casi, è vincolata al perfezionamento della garanzia. Le garanzie assumono la forma sia di garanzie reali, rappresentate da garanzie ipotecarie e da valori mobiliari, che di garanzie personali.

L'elenco delle tipologie di garanzie ammissibili ai fini del Credit Risk Mitigation è pubblicato nella normativa interna, così come è stato definito l'elenco dei beni residenziali e non residenziali accettati in garanzia.

Nel caso di garanzie ipotecarie, il valore dell'iscrizione è pari a:

  • per i Privati, una volta e mezza rispetto all'importo del finanziamento accordato per qualsiasi durata (due volte nel caso di accollo di mutuo da frazionamento di credito edilizio);
  • per le Aziende, due volte rispetto all'importo del finanziamento accordato per qualsiasi durata.

Il Gruppo, al fine di strutturare un efficiente processo di acquisizione e gestione delle garanzie, ha definito i requisiti generali da sottoporre a controllo con riguardo a garanzie immobiliari, pegni finanziari (denaro e assimilati) e garanzie personali.

Per le garanzie ipotecarie su immobili è attivo uno specifico processo di sorveglianza caratterizzato da:

  • costituzione dell'anagrafe dei beni immobili acquisiti a garanzia di affidamenti;
  • aggiornamento nel continuo della base dati, attraverso processi interni di controllo o con acquisizione automatica di informazioni da parte di fornitori specializzati (es. per il valore delle perizie tecnico-estimative);
  • rivalutazione automatica del valore degli immobili sulla base dell'andamento dei prezzi rilevati periodicamente dall'Osservatorio del Mercato Immobiliare (Agenzia del Territorio);
  • identificazione degli immobili il cui valore è diminuito in misura rilevante in relazione ai prezzi generali del mercato, ai fini di effettuare una nuova perizia esterna sulle linee di credito per le quali la Banca risulta maggiormente esposta in termini relativi;
  • identificazione dei beni relativi ad esposizioni rilevanti (maggiori di 3 milioni di Euro) per i quali è necessario procedere ad una nuova perizia esterna almeno ogni 3 anni, al di là del processo di rivalutazione automatica sopra citata.

Per le garanzie reali il processo di valorizzazione segue modalità e periodicità coerenti con la specifica forma di garanzia raccolta.

Le garanzie personali vengono raccolte previa valutazione della rispondenza patrimoniale del garante e del rating attribuito al medesimo laddove disponibile.

A presidio delle attività di raccolta, lavorazione, amministrazione e monitoraggio delle garanzie sono attive strutture appositamente dedicate all'interno delle Funzioni Crediti, Risk Management & Capital Adequacy e Operations (Smart Center). In particolare, nell'ambito dello Smart Center, da luglio 2015 è attiva la struttura Centro Unico Garanzie (C.U.G.) con il compito di verificare la corretta e completa acquisizione della documentazione relativa alle garanzie, effettuare il perfezionamento delle garanzie non in atto, gestire operativamente le garanzie perfezionate (es. rinnovi di ipoteca), effettuare il monitoraggio di primo livello sull'eleggibilità e sul valore delle garanzie utilizzate ai fini di mitigazione del rischio, garantendo la sorveglianza del valore delle stesse.

Le suddette attività sono fondamentali, oltre che per garantire l'efficacia degli strumenti di CRM, anche per assicurare il pronto aggiornamento di tutti i requisiti normativi previsti per l'eleggibilità secondo i metodi Standardised e Advanced di Basilea. Soltanto qualora tali requisiti siano rispettati, è infatti possibile tenere conto dell'apporto mitigante delle garanzie nella valorizzazione del parametro LGD.

Nell'ambito del Credit Risk viene inoltre effettuata un'attività di monitoraggio sulle diverse tipologie di garanzie, reali e personali, sulla loro eleggibilità ai fini della mitigazione del rischio, sul valore delle esposizioni garantite nel tempo e sugli impatti in termini di RWA e shortfall, i risultati sono esposti su un report periodico indirizzato alle Funzioni di Controllo.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

L'organizzazione del Gruppo Bipiemme prevede unità organizzative specialistiche, collocate nell'ambito della Funzione Crediti, preposte alla gestione delle posizioni creditizie deteriorate, dalle pratiche scadute alle sofferenze, e a seguirne l'eventuale processo di recupero.

Accertato lo status di "deterioramento" tali unità operano, di concerto con la rete commerciale, per ricondurre le posizioni in stato di performing. Laddove non sia possibile viene concordato, in via generale, un piano di disimpegno, salvo che si proceda ad iniziative di recupero a tutela del Gruppo a cura di un'apposita struttura aziendale.

Si segnala che il Gruppo non ha posto in essere operazioni di acquisto da terzi di crediti deteriorati.

Infine, in seguito ai nuovi requisiti previsti per la segnalazione dei c.d. crediti Forborne, il Gruppo ha proceduto a mettere in atto le opportune metodologie per una loro corretta identificazione. Tali metodologie prendono in considerazione sia fattori di rischio (classe di rating) sia evidenze di monitoraggio nel continuo, quali ad esempio il numero di giorni di scaduto, in linea con le indicazioni fornite da EBA. A tali fattori si aggiunge il giudizio esperto fornito dalle unità competenti collocate nell'ambito della Funzione Crediti per la valutazione della situazione di effettiva difficoltà finanziaria del cliente.

È attualmente in essere all'interno del Gruppo un processo complessivo e organico di valutazione, identificazione e monitoraggio dei crediti forborne a partire dalla pratica di affidamento dei clienti che si rivolgono alla rete commerciale del Gruppo per rinegoziare le condizioni contrattuali.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

I dati delle tabelle A.1.1. e A.1.2 comprendono sia i dati relativi alle società rientranti nel Gruppo Bancario che quelli delle altre imprese consolidate. Al 31 dicembre 2016 le società consolidate non rientranti nel Gruppo Bancario sono la Bpm Securitisation 2 Srl., la Bpm Securitisation 3 Srl e la ProFamily Securitisation Srl.

Nelle altre tabelle sono ricompresi solo i dati relativi alle società rientranti nel Gruppo Bancario.

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
8.903.819 8.903.819
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
3. Crediti verso banche 2.185.297 2.185.297
4. Crediti verso clientela 1.583.386 2.022.902 29.704 1.137.994 29.997.022 34.771.008
5. Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 19.240
6. Attività finanziarie in corso di dismissione
Totale 31.12.2016 1.583.386 2.022.902 29.704 1.137.994 41.105.378 45.879.364
Totale 31.12.2015 1.490.591 2.050.091 90.316 1.476.785 39.378.313 44.486.096

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Portafogli / Qualità Attività deteriorate Attività non deteriorate Totale
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
(Esposizione
netta)
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
8.903.819 8.903.819 8.903.819
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
3. Crediti verso banche 1.389 1.389 2.188.648 3.351 2.185.297 2.185.297
4. Crediti verso clientela 6.260.448 2.624.456 3.635.992 31.287.097 152.081 31.135.016 34.771.008
5. Attività finanziarie valutate al fair
value
10.145 10.145 X X 19.240 19.240
6. Attività finanziarie in corso di
dismissione
Totale 31.12.2016 6.271.982 2.635.990 3.635.992 42.379.564 155.432 42.243.372 45.879.364
Totale 31.12.2015 6.013.559 2.382.561 3.630.998 40.973.591 187.262 40.855.098 44.486.096
Portafogli / Qualità Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (252) 456 1.489.842
2. Derivati di copertura 44.835
Totale 31.12.2016 (252) 456 1.534.677
Totale 31.12.2015 (923) 893 1.764.156

Nella tabella che segue sono esposti per l'aggregato dei "Crediti verso la clientela" (voce 5 della precedente tabella, colonna esposizioni nette "in bonis"), i valori relativi ai finanziamenti oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi ed altre esposizioni. Per entrambi i raggruppamenti sono indicate le esposizioni scadute per fasce di anzianità.

Portafogli/anzianità scaduto fino a 3
mesi(
*)
da 3 mesi a
6 mesi
da 6 mesi a
1 anno
Scaduti da
oltre 1 anno
Non scadute Totale
31.12.2016
Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di
accordi collettivi (riferite a rinegoziazioni a clientela
in stato di difficoltà)
1.084 1.670 146.523 149.277
Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito di
accordi collettivi (altre)
880 252 153 130.030 131.315
Totale esposizioni oggetto di rinegoziazione
nell'ambito di accordi collettivi
1.964 252 1.670 153 276.553 280.592
Altre Esposizioni (riferite a rinegoziazioni a clientela
in stato di difficoltà)
89.003 15.494 4.972 4.125 555.623 669.217
Altre Esposizioni (altre) 864.483 98.454 56.247 1.177 29.164.846 30.185.207
Totale altre esposizioni 953.486 113.948 61.219 5.302 29.720.469 30.854.424
Totale esposizioni non deteriorate 955.450 114.200 62.889 5.455 29.997.022 31.135.016

(*) il saldo delle " Esposizioni fino a 3 mesi" non comprende finanziamenti con una rata scaduta di 1 giorno per 1.372,9 milioni (1.381,1 milioni al 31.12.2015).

A.1.3 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche Rettifiche Esposizione
Attività deteriorate Attività non di valore
specifiche
di valore netta
Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Oltre 1
anno
deteriorate di
portafoglio
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 1.389 X 1.389 X
– di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X
b) Inadempienze probabili X X
– di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X
c) Esposizioni scadute deteriorate X X
– di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X
– di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 2.356.166 3.351 2.352.815
– di cui: esposizioni oggetto di concessioni X X X X
TOTALE A 1.389 2.356.166 1.389 3.351 2.352.815
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate X X
b) Non deteriorate X X X X 1.352.769 X 85 1.352.684
TOTALE B 1.352.769 85 1.352.684
TOTALE (A+B) 1.389 3.708.935 1.389 3.436 3.705.499

A.1.4 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.389
– di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da esposizioni in bonis
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate
B.3 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso esposizioni in bonis
C.2 cancellazioni
C.3 incassi
C.4 realizzi per cessioni
C.5 perdite da cessione
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate
C.7 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale 1.389
– di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.1.4bis – Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale
– di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X
B.4 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X
C.4 cancellazioni
C.5 incassi
C.6 realizzi per cessioni
C.7 perdite da cessione
C.8 altre variazioni in diminuzione
D. Esposizione lorda finale
– di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.1.5 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.389
– di cui: esposizioni cedute non cancellate
B. Variazioni in aumento
B.1 rettifiche di valore
B.2 perdite da cessione
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
B.4 altre variazioni in aumento
C. Variazioni in diminuzione
C.1 riprese di valore da valutazione
C.2 riprese di valore da incasso
C.3 utili da cessione
C.4 cancellazioni
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
C.6 altre variazioni in diminuzione
D. Rettifiche complessive finali 1.389
– di cui: esposizioni cedute non cancellate

A.1.6 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda
Rettifiche
Rettifiche Esposizione
Attività deteriorate Attività non di valore di valore di netta
Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Oltre 1
anno
deteriorate specifiche portafoglio
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 169 70 3.487 3.492.907 1.913.247 1.583.386
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
2 30 182.429 103.683 78.778
b) Inadempienze probabili 1.687.513 96.631 261.665 694.538 717.445 2.022.902
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
1.195.955 49.599 99.624 469.316 416.677 1.397.817
c) Esposizioni scadute
deteriorate
10.249 10.354 9.434 3.576 3.909 29.704
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
1.037 1.420 1.026 905 347 4.041
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
1.152.322 14.328 1.137.994
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
117.849 1.501 116.348
e) Altre esposizioni non
deteriorate
– 39.133.163 137.753 38.995.410
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
712.670 10.524 702.146
TOTALE A 1.697.931 107.055 274.586 4.191.021 40.285.485 2.634.601 152.081 43.769.396
B. ESPOSIZIONI FUORI
BILANCIO
a) Deteriorate 459.344 24.154 435.190
b) Non deteriorate X X X X 6.913.499 9.938 6.903.561
TOTALE B 459.344 6.913.499 24.154 9.938 7.338.751
TOTALE (A+B) 2.157.275 107.055 274.586 4.191.021 47.198.984 2.658.755 162.019 51.108.147

A.1.7 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.281.460 2.645.562 99.537
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 139.102 37.989 9.785
B. Variazioni in aumento 533.044 1.066.416 344.098
B.1 ingressi da esposizioni in bonis 13.888 753.201 335.494
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 485.931 186.394 3.710
B.3 altre variazioni in aumento 33.225 126.821 4.894
C. Variazioni in diminuzione 317.871 971.631 410.022
C.1 uscite verso esposizioni in bonis 568 130.360 224.514
C.2 cancellazioni 160.181 37.222
C.3 incassi 98.838 291.671 16.913
C.4 realizzi per cessioni 15.614 2.018
C.5 perdite da cessione 13.072 1.832
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 22.700 484.740 168.595
C.7 altre variazioni in diminuzione 6.898 23.788
D. Esposizione lorda finale 3.496.633 2.740.347 33.613
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 61.637 42.828 7.564

Le "altre variazioni in diminuzione" di cui al punto C.6 si riferiscono per 5.934 mila Euro al recupero di beni da locazione finanziaria non riscattati.

A.1.7bis – Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.847.992 805.230
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 2.909 22.894
B. Variazioni in aumento 509.032 546.938
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 50.551 451.950
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 206.068 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 63.181
B.4 altre variazioni in aumento 252.413 31.807
C. Variazioni in diminuzione 355.681 521.649
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X 217.933
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 63.181 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 206.068
C.4 cancellazioni 24.152
C.5 incassi 238.816 97.648
C.6 realizzi per cessioni 4.070
C.7 perdite da cessione 2.817
C.8 altre variazioni in diminuzione 22.645
D. Esposizione lorda finale 2.001.343 830.519
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 19.062 115.068

A.1.8 – Gruppo bancario – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.790.869 64.536 593.922 352.274 9.221 586
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 35.132 34 5.647 386 790 8
B. Variazioni in aumento 393.232 42.670 302.338 147.567 2.385 285
B.1 rettifiche di valore 304.936 31.956 290.604 144.101 2.385 285
B.2 perdite da cessione 13.072 1.039 1.832 1.778
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
72.673 9.675 900
B.4 altre variazioni in aumento 2.551 9.002 1.688
C. Variazioni in diminuzione 270.854 3.523 178.815 83.164 7.697 524
C.1 riprese di valore da valutazione 78.198 1.771 43.130 28.430 7.691 514
C.2 riprese di valore da incasso 13.018 146 9.429 5.184
C.3 utili da cessione 6 1.688 1.688
C.4 cancellazioni 160.181 567 37.222 23.568
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
900 72.673 9.675
C.6 altre variazioni in diminuzione 18.551 1.039 14.673 14.619 6 10
D. Rettifiche complessive finali 1.913.247 103.683 717.445 416.677 3.909 347
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 20.867 394 7.229 2.505 1.092 74

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

Esposizioni Senza rating Totale
(milioni di euro) 1 2 3 4 5 6 31.12.2016
A. Esposizioni per cassa 589.560 3.173.124 15.556.047 2.692.095 1.010.807 363.573 25.705.725 49.090.931

Le esposizioni considerate sono quelle lorde di bilancio presenti nelle precedenti Tabelle A.1.3 (esposizioni verso banche) e A.1.6 (esposizioni verso clientela) e quote O.I.C.R. per 178,7 milioni (principalmente senza rating). In presenza di più Rating esterni assegnati, i criteri adottati nella scelta del Rating sono quelli previsti dalla Banca d'Italia (in presenza di due rating si utilizza quello peggiore, in presenza di tre o più valutazioni differenti si individuano le due migliori e, fra queste, se diverse, si sceglie quella peggiore).

La voce "Senza rating" è da attribuire principalmente ai Crediti verso clientela, ai quali è assegnato un rating interno. Le classi di rischio per rating esterni indicate nella presente tabella si riferiscono alle classi di merito creditizio dei debitori di cui alla normativa prudenziale in vigore. Si fornisce di seguito il raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle società di rating utilizzate:

Classi di
rating
Rating delle società
di rating utilizzate
esterni Cerved Fitch's Moody's
1 da AAA Aaa buona qualità e liquidità dell'attivo, con un livello di rischiosità minimo/modesto
a AA– Aa3
2 da Aa.1+ A+ A1 soddisfacente qualità e liquidità dell'attivo, con un livello di rischiosità medio basso
a Baa.7 A– A3
3 da Baa.8+ BBB+ Baa1 qualità, liquidità e rischiosità dell'attivo accettabili
a Baa.8 BBB– Baa3
4 da Baa.9 BB+ Ba1 accettabile qualità dell'attivo, contenuta liquidità e rischiosità accettabile con attenzione
a B.13 BB– Ba3
5 da B.14 B+ B1 attività sotto osservazione e monitoraggio continuo della rischiosità
a B.15 B– B3
6 Inferiore
a
B.16 a
C.19
CCC B3 attività poste sotto stretta osservazione, con evidenti difficoltà da parte del debitore

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

Esposizioni Classi di rating interni
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6 Classe 7 Classe 8 Classe 9 Classe 10 Classe 11 Classe 12 31.12.2016
A. Esposizioni per
cassa
Imprese 254.112 915.920 1.987.830 1.671.897 593.223 818.660 269.805 269.991 49.752 X X X 6.831.190
PMI 9.381 85.240 301.618 570.411 725.524 899.237 653.085 538.818 459.198 206.188 86.584 26.619 4.561.903
Small Business 122.792 318.600 550.109 625.914 568.492 641.842 601.309 467.790 297.744 264.461 140.861 92.074 4.691.988
Privati 1.988.738 2.466.342 1.803.544 1.548.972 426.808 271.693 507.442 255.693 241.053 111.006 62.391 63.957 9.747.639
Totale 25.832.720
C. Garanzie rilasciate
Imprese 158.717 616.836 289.314 336.263 75.544 170.830 48.517 44.897 3.080 X X X 1.743.998
PMI 35.020 33.127 55.961 112.391 73.059 48.541 42.125 15.087 5.040 8.590 26.776 1.091 456.808
Small Business 13.818 37.327 40.792 25.049 29.162 33.654 27.361 19.507 16.922 6.902 2.014 1.551 254.059
Privati 998 145 1.944 5.739 994 17.673 2.402 304 255 180 234 13 30.881
Totale 2.485.746

Ai fini della redazione della tabella per rating interni sono stati impiegati i sistemi di rating interno illustrati al paragrafo 2.2 "Sistemi di gestione, misurazione e controllo" della presente sezione. Tali modelli interni sono quelli utilizzati nei sistemi di gestione e controllo dei rischi creditizi.

Le prime classi di rating contengono le esposizioni verso gli affidati di qualità creditizia migliore, mentre le ultime classi rappresentano le esposizioni di qualità meno buona.

La voce "A. Esposizione per cassa" riguarda i soli "Crediti verso clientela", escludendo le "attività deteriorate", i "pronti contro termine attivi" e gli impieghi verso governi ed enti pubblici. I dati sono riferiti alle banche commerciali del Gruppo. Gli importi indicati sono al lordo delle rettifiche di valore di portafoglio.

La voce "C. Garanzie rilasciate" esclude le "Garanzie rilasciate a clientela deteriorata". I dati sono riferiti alle banche commerciali del Gruppo. Gli importi indicati sono al lordo delle rettifiche di valore di portafoglio.

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

Valore Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
esposizioni
nette
Derivati su crediti (1)+(2)
Immobili, Immobili, Titoli Altre CLN Altri derivati Governi Altri enti Banche Altri
Ipoteche leasing
finanziario
garanzie
reali
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Altri
soggetti
e Banche
Centrali
pubblici soggetti
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite
52.847 50.628 50.628
1.1 Totalmente garantite 52.847 50.628 50.628
– di cui deteriorate
1.2 Parzialmente garantite
– di cui deteriorate
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite
211.138 203.132 98 203.230
2.1 Totalmente garantite 67.560 67.462 98 67.560
– di cui deteriorate –-
2.2 Parzialmente garantite 143.578 – 135.670 – 135.670
– di cui deteriorate

A.3.1 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie verso banche garantite

A.3.2 Gruppo bancario – Esposizioni creditizie verso clientela garantite

Valore Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
esposizioni
nette
Derivati su crediti Crediti di firma (1)+(2)
Immobili, Immobili, Titoli Altre CLN Altri derivati Governi Altri enti Banche Altri soggetti
Ipoteche leasing
finanziario
garanzie
reali
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Altri
soggetti
e Banche
Centrali
pubblici
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
21.881.914 16.758.571 197.073 465.712 560.896 309.293 116.683 100.709 2.824.621 21.333.558
1.1. totalmente garantite 20.057.257 16.190.125 197.073 406.277 475.185 – 135.992 80.865 22.872 2.548.755 20.057.144
– di cui deteriorate 2.468.897 2.089.417 13.242 6.112 75.497 4.651 10.393 695 268.933 2.468.940
1.2. parzialmente
garantite
1.824.657 568.446 59.435 85.711 – 173.301 35.818 77.837 275.866 1.276.414
– di cui deteriorate 372.532 231.726 8.302 6.669 6.807 6.080 110 65.365 325.059
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio" garantite:
1.182.088 243.951 38.919 106.080 1.045 286 4.972 673.565 1.068.818
2.1. totalmente garantite 1.001.003 242.661 32.821 82.264 7 254 4.237 638.759 1.001.003
– di cui deteriorate 86.208 69.211 172 9.052 7.774 86.209
2.2. parzialmente
garantite
181.085 1.290 6.098 23.816 1.038 32 735 34.806 67.815
– di cui deteriorate 21.674 881 2.319 1.066 4.266

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Gruppo bancario – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

P. 1
Esposizioni/Controparti Governi Altri enti pubblici Società finanziarie
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze x 425 270 x 4.361 25.517 x
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
143 41
A.2 Inadempienze probabili x 12 46 x 113.463 92.299 x
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
78.724 61.476
A.3 Esposizioni scadute deteriorate x 11 7 x 14 3 x
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
A.4 Esposizioni non deteriorate 9.274.200 x 151.296 x 463 2.879.302 x 11.232
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
262 1 33.891 318
Totale A 9.274.200 151.744 323 463 2.997.140 117.819 11.232
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze x x 196 417 x
B.2 Inadempienze probabili x 96 25 x 50.336 30 x
B.3 Altre attività deteriorate x x
B.4 Esposizioni non deteriorate x 252.453 x 7 672.801 x 337
Totale B 252.549 25 7 723.333 447 337
Totale (A+B) 31.12.2016 9.274.200 404.293 348 470 3.720.473 118.266 11.569
Totale (A+B) 31.12.2015 9.293.193 1 391.201 178 161 4.437.314 109.142 15.014

B.1 Gruppo bancario – Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

P. 2
Esposizioni/Controparti Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze x 1.238.612 1.616.381 x 339.988 271.079 x
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
73.346 100.639 5.289 3.003
A.2 Inadempienze probabili x 1.790.414 596.770 x 119.013 28.330 x
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
1.254.023 346.474 65.070 8.727
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
x 12.222 1.137 x 17.457 2.762 x
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
2.751 228 1.290 119
A.4 Esposizioni non deteriorate 61.713 x 1 15.598.992 x 115.529 12.167.901 x 24.856
– di cui esposizioni oggetto di
concessioni
570.792 9.664 213.549 2.042
Totale A 61.713 1 18.640.240 2.214.288 115.529 12.644.359 302.171 24.856
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze x 10.086 10.672 x 376 539 x
B.2 Inadempienze probabili x 368.273 12.407 x 1.630 12 x
B.3 Altre attività deteriorate x 3.161 14 x 1.036 38 x
B.4 Esposizioni non deteriorate 21.182 x 17 5.652.668 x 8.802 304.457 x 775
Totale B 21.182 17 6.034.188 23.093 8.802 307.499 589 775
Totale (A+B) 31.12.2016 82.895 18 24.674.428 2.237.381 124.331 12.951.858 302.760 25.631
Totale (A+B) 31.12.2015 168.890 79 24.506.739 2.008.836 146.484 12.706.959 307.538 26.720

B.2 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

P. 1 Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta Rettifiche di valore complessive Esposizione netta A. Esposizioni per cassa A.1 Sofferenze 1.582.883 1.902.979 497 4.718 6 A.2 Inadempienze probabili 2.018.995 693.764 2.940 21.181 967 A.3 Esposizioni scadute deteriorate 29.571 3.882 122 23 11 A.4 Esposizioni non deteriorate 39.475.298 147.488 421.449 4.517 213.402 Totale A 43.106.747 2.748.113 425.008 30.439 214.386 B. Esposizioni "fuori bilancio" B.1 Sofferenze 10.658 11.628 – – – B.2 Inadempienze probabili 400.104 12.474 19.023 – 1.208 B.3 Altre attività deteriorate 4.197 52 – – – B.4 Esposizioni non deteriorate 6.583.215 8.871 303.219 1.067 17.125 Totale B 6.998.174 33.025 322.242 1.067 18.333 Totale A+B 31.12.2016 50.104.921 2.781.138 747.250 31.506 232.719 Totale A+B 31.12.2015 50.821.793 2.582.763 605.272 25.875 54.285

B.2 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

P. 2
Esposizioni/Aree geografiche America Asia Resto del mondo
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 4.844 706
A.2 Inadempienze probabili 2.500
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 4
A.4 Esposizioni non deteriorate 35 2.265 1 20.386 40
Totale A 7.383 2.265 707 20.386 40
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non deteriorate 2
Totale B 2
Totale A+B 31.12.2016 7.383 2.265 707 20.388 40
Totale A+B 31.12.2015 6.490 2.077 3.240 20.265 38

B.3 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 34
A.2 Inadempienze probabili
A.3 Esposizioni scadute deteriorate
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.937.892 2.386 351.972 676 50.052
Totale A 1.937.892 2.386 351.972 710 50.052
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non deteriorate 407.890 10 904.757 55 19.315
Totale B 407.890 10 904.757 55 19.315
Totale A+B 31.12.2016 2.345.782 2.396 1.256.729 765 69.367
Totale A+B 31.12.2015 1.550.220 986 1.016.852 749 71.489

B.3 Gruppo bancario – Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche America Asia Resto del mondo
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 1.355
A.2 Inadempienze probabili
A.3 Esposizioni scadute deteriorate
A.4 Esposizioni non deteriorate 206 11.705 72 1.194 11
Totale A 1.561 11.705 72 1.194 11
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non deteriorate 2 18.678 16 2.044 2
Totale B 2 18.678 16 2.044 2
Totale A+B 31.12.2016 1.563 30.383 88 3.238 13
Totale A+B 31.12.2015 1.590 41.407 77 4.483 11

4 Grandi esposizioni

31.12.2016 31.12.2015
a) Ammontare (valore di bilancio) 16.454.351 17.725.683
b) Ammontare (valore ponderato) 1.586.052 1.711.618
c) Numero 6 6

In base alla nuova disciplina relativa alla concentrazione dei rischi viene considerata "grande esposizione" la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un singolo cliente o di un gruppo di clienti connessi, pari o superiore al 10% dei fondi propri del Gruppo. Conseguentemente, vengono segnalate le seguenti grandi esposizioni:

  • Esposizioni nei confronti dello Stato Italiano per un valore nominale di 9,6 miliardi relative principalmente i titoli detenuti in portafoglio, con una ponderazione pari a zero.
  • Esposizione nei confronti dell'Amministrazione per un ammontare nominale di 0,5 miliardi, con ponderazione pari a zero.
  • Esposizione nei confronti di due primari gruppi bancari italiani per un ammontare nominale di 1,5 miliardi di euro, con una ponderazione complessiva di 1.085 milioni di euro.
  • Esposizione nei confronti della Cassa di Compensazione e Garanzia al valore nominale di 4,3 miliardi di euro relativi principalmente all'operatività nei pronti contro termine di raccolta, con una ponderazione di 0,1 milioni
  • Esposizione nei confronti di un primario gruppo finanziario-industriale italiano per un ammontare di 0,6 miliardi di euro, con una ponderazione complessiva di 501 milioni.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Operazioni di cartolarizzazione della Capogruppo

Nel corso del mese di luglio 2006 la Capogruppo ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione pro-soluto, ai sensi della legge 130 del 30/4/99, ad una società denominata BPM Securitisation 2 S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di Euro 2.011,3 milioni, derivanti da mutui fondiari ed ipotecari erogati dalla Banca ed assistiti da garanzia ipotecaria di primo grado.

All'operazione è stato attribuito un rating dalle tre principali agenzie: Standard & Poor's, Moody's e Fitch. Le medesime agenzie si occuperanno del monitoraggio annuale per tutta la durata dell'operazione.

L'operazione ha comportato, nel suo complesso, un'emissione, nel mese di luglio 2006, da parte di BPM Securitisation 2 S.r.l., delle seguenti serie di titoli per un importo complessivo di Euro 2.015,3 milioni, quotati presso la Borsa di Lussemburgo:

Titolo Data di emissione Data di riferimento del
bilancio
Caratteristiche
Rating Importo
(Euro
milioni)
Rating Importo
(Euro
milioni)
Classe A1 AAA/Aaa/AAA 350 – Notes totalmente rimborsate
Classe A2(
*)
AAA/Aaa/AAA 1.574,6 AA–/Aa2/AA+ 191,4 Scadenza contrattuale 15 gennaio 2043. Early redemption
prevista nel documento di offering (di seguito descritti).
Cedola pari ad Euribor 3 mesi + 14 bps.
Classe B AA/Aa2/AA 40,3 A/Aa2/AA 9,5 Scadenza contrattuale 15 gennaio 2043. Early redemption
prevista nel documento di offering (di seguito descritti).
Cedola pari ad Euribor 3 mesi + 20 bps.
Classe C BBB/Baa2/BBB 50,4 A/Baa2/BBB 50,4 Scadenza contrattuale 15 gennaio 2043. Early redemption
prevista nel documento di offering (di seguito descritti).
Cedola pari ad Euribor 3 mesi + 70 bps.
Totale 2.015,3 251,3

(*) Nel campo "Data di riferimento del bilancio" il saldo è riportato al lordo dei riacquisti. Considerando anche la quota riacquistata il saldo netto dei titoli in circolazione ammonterebbe ad Euro 143,6 milioni.

I titoli senior sono caratterizzati da un profilo di ammortamento di tipo sequenziale, con passaggio ad un ammortamento di tipo pro-rata al verificarsi di certi eventi concordati con le agenzie di rating. E' inoltre prevista un'opzione di tipo clean-up, in base alla quale la Banca ha la facoltà di riacquistare i mutui ceduti quando il valore nominale residuo del portafoglio cartolarizzato sia divenuto pari o inferiore al 10% (expected maturity: 15 luglio 2020) del valore nominale iniziale del portafoglio.

Al 31 dicembre 2016 risultano rimborsati: l'intera "Classe A1", Euro 1.383,2 milioni della "Classe A2" ed Euro 30,8 milioni della "Classe B". Inoltre la Banca ha proceduto al riacquisto di varie tranche di titoli della "Classe A2" il cui valore alla data di riferimento del bilancio ammonta a Euro 57 milioni.

Al momento del perfezionamento della cartolarizzazione, la Capogruppo ha concesso al veicolo un finanziamento subordinato di Euro 26,6 milioni, come riserva di cassa a garanzia degli impegni contrattuali. Tale finanziamento viene rimborsato periodicamente tenuto conto dell'effettivo excess spread generato dai mutui ceduti.

Banca Popolare di Milano, in qualità di servicer, continua a gestire le riscossioni sul portafoglio ceduto e a mantenere direttamente i rapporti con i clienti, trasferendo giornalmente gli incassi a titolo di capitale ed interessi del portafoglio sul Collection Account presso la banca depositaria degli incassi, al netto delle somme ricevute come premi assicurativi che sono trattenuti per il pagamento dei premi alle rispettive compagnie di assicurazione e delle commissioni di incasso rata mutuo corrisposte dalla clientela a fronte del servizio.

L'attività di servicing è svolta dalla funzione Finanza della Banca, che si occupa, in cooperazione con la funzione Operations e IT, come previsto dal Servicing Agreement, di:

  • seguire giornalmente le attività per la gestione degli incassi e la verifica dei flussi di cassa;
  • assicurare mensilmente la quadratura delle evidenze di fine periodo con i prospetti giornalieri;
  • compilare trimestralmente il report (contenente le informazioni sull'andamento del portafoglio cartolarizzato) da inviare alle funzioni preposte per il monitoraggio (Arranger, società veicolo, cash manager, paying agent ed agenzie di rating), di rilevare il tasso medio ponderato ed il capitale nozionale per lo swap (suddiviso tra mutui a tasso fisso e mutui a tasso variabile), di gestire l'incasso delle commissioni, i rimborsi spese e gli interessi sull'attività di servicing e sulla linea di credito concessa al veicolo. Contestualmente al report trimestrale viene inviato anche l'estratto conto del Collection Account;
  • procedere trimestralmente alla verifica, completamento e trasmissione dei Templates loan by loan richiesti dalle Agenzie.

L'operazione ha comportato la sottoscrizione di contratti swap back-to-back tra BPM e l'Arranger e tra l'Arranger stesso e il Veicolo. Il nozionale degli swap, uno per i mutui a tasso fisso e l'altro per i mutui a tasso variabile, è rappresentato dall'importo dei mutui cartolarizzati all'inizio dell'operazione, destinato a ridursi con l'ammortamento del portafoglio.

Sulla base dei suddetti contratti, trimestralmente ad ogni data di pagamento, BPM corrisponde l'Euribor trimestrale incrementato di uno spread pari allo 0,0115% all'Arranger e riceve:

  • sui mutui a tasso variabile la differenza tra tasso medio ponderato dei mutui (comprensivo di margine) e lo spread medio ponderato degli stessi, determinato all'inizio del trimestre di riferimento;
  • sui mutui a tasso fisso il minore tra il 3% e il tasso applicato a tale categoria di mutui.

Gli stessi contratti, al netto dello spread sopra citato, intervengono specularmente tra l'Arranger e il Veicolo.

Per quanto attiene alla rappresentazione dell'operazione dal punto di vista contabile, la cartolarizzazione nel bilancio separato di Banca Popolare di Milano è stata rilevata come segue:

  • 1) i mutui cartolarizzati rimangono iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "mutui". L'importo dei mutui cartolarizzati non è stato cancellato dal bilancio, in quanto la Banca è titolare di diritti di natura contrattuale ("credit enhancement") che la espongono in modo sostanziale alla variabilità dei risultati della società. In particolare, stante le caratteristiche tecniche dell'operazione posta in essere, la mancata derecognition è principalmente legata alla concessione della linea di credito subordinata, al meccanismo dell'excess spread ed alla stipula dei contratti swap con l'Arranger;
  • 2) il debito per il finanziamento concesso al Veicolo è stato iscritto tra i "debiti verso clientela", nella sottovoce "altri debiti"; l'ammontare dei debiti verso il veicolo viene esposto al netto del valore residuo del finanziamento subordinato;
  • 3) gli interessi attivi sui mutui sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • 4) gli interessi passivi, rappresentati dalla gamba passiva dello swap, sono iscritti negli "interessi passivi su debiti verso clientela": le caratteristiche dell'operazione, ed il conseguente trattamento contabile, determinano la non rilevazione nello stato patrimoniale degli swap come contratti derivati, in quanto il flusso degli interessi attivi legati ai mutui cartolarizzati trova già riflesso nel conto economico di periodo tra gli interessi attivi;
  • 5) le spese legate all'operazione sono state ripartite nel conto economico pro-rata temporis sulla base dell'expected maturity.

Con il meccanismo dell'excess spread, il Veicolo costituisce a favore di BPM una riserva liquidata trimestralmente, frutto in sostanza della differenza positiva tra gli interessi attivi sui mutui, gli interessi passivi delle notes emesse ed il differenziale dello swap.

In base ai flussi finanziari dei contratti sopra descritti:

  • BPM si garantisce di fatto gli interessi attivi sui mutui, remunerando al tasso Euribor più spread il finanziamento ricevuto tra gli "interessi passivi su debiti verso clientela";
  • il Veicolo si assicura il tasso passivo per remunerare i sottoscrittori delle notes.

Per quanto attiene alla rappresentazione dell'operazione dal punto di vista contabile, la cartolarizzazione nel bilancio del Gruppo Bipiemme è stata rilevata come segue:

  • 1) i mutui cartolarizzati sono rimasti iscritti, nell'ambito dei "crediti verso clientela", alla sottovoce "mutui";
  • 2) le Notes emesse dal Veicolo Bpm Securitisation 2, al netto dei titoli riacquistati dalla Capogruppo, sono state iscritte tra i "Titoli in circolazione";
  • 3) le disponibilità liquide del Veicolo sono state iscritte nei "Crediti verso Banche";
  • 4) gli interessi attivi sui mutui sono rimasti iscritti nella medesima voce di bilancio "interessi attivi su crediti verso clientela";
  • 5) gli interessi passivi sulle Notes sono stati iscritti negli "interessi passivi su titoli in circolazione";
  • 6) le spese legate all'operazione sono state ripartite nel conto economico pro-rata temporis sulla base dell'expected maturity.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Gruppo Bancario – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Esposizioni per cassa
Senior Mezzanine Junior
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 56.877 50.442 10.117
C.1 BPM Securitisation 2 S.r.l 56.877 50.442 10.117
– mutui residenziali 56.877 50.442 10.117

La tabella evidenzia le esposizioni assunte dal Gruppo con riferimento a ciascuna operazione di cartolarizzazione propria con l'evidenza anche delle forme tecniche contrattuali relative alle attività cedute. Nella colonna "Rettifiche/ riprese di valore" viene evidenziato l'eventuale flusso dell'anno delle rettifiche e delle riprese di valore nonché delle svalutazioni e delle rivalutazioni iscritte a conto economico oppure direttamente a riserva di patrimonio netto.

Si omette la parte della tabella relativa alle Garanzie rilasciate e alle Linee di credito, in quanto fattispecie non presenti.

C.2 Gruppo Bancario – Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Tipologia attività sottostanti/Esposizioni Esposizioni per cassa
Senior Mezzanine Junior
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
A.1 Pharmafin 3 cl. A 12.541
– Crediti
A.2 Pharmafin 3 cl. B 41 –305
– Crediti
A.3 Pharmafin 3 cl. C 4.299
– Crediti
A.4 Multiseller 16–36 cl. A1 2% 1.000
– Crediti

Gli importi indicati nella colonna "valori di bilancio" sono comprensivi dei ratei in corso di maturazione.

Si omette la parte della tabella relativa alle Garanzie rilasciate e alle Linee di credito, in quanto fattispecie non presenti.

C.3 Gruppo Bancario – Interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione

Alla data di riferimento del bilancio il Gruppo Bipiemme non detiene interessenze in società veicolo per la cartolarizzazione.

C.4 Gruppo Bancario – Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono, nell'ambito del Gruppo Bipiemme, società veicolo non consolidate.

C.5 Gruppo Bancario – Attività di servicer – cartolarizzazioni proprie: incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Servicer Società veicolo Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
Incassi crediti realizzati
nell'anno
Quota percentuale dei titoli rimborsati
(dato di fine periodo)
Senior Mezzanine Junior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis Attività
deteriorate
Attività in
bonis
Attività
deteriorate
Attività in
bonis
Attività
deteriorate
Attività in
bonis
Banca Popolare di
Milano
BPM
Securitisation
2 S.r.l.
31.470 233.516 1.743 58.637 89,77% 0% 0%

C.6 Gruppo Bancario – Società veicolo per la cartolarizzazione consolidate

Nome società veicolo BPM SECURITISATION 2 S.R.L.
Sede legale Via Eleonora Duse 53 – 00197 Roma

Per quanto riguarda la società veicolo non esistono rapporti partecipativi. In ogni caso, la società è stata consolidata sulla base del "continuing involvement".

Si riporta di seguito una sintesi del Patrimonio separato dell'operazione "BPM Securitisation 2".

Situazione al
31 dicembre 2016
A. Attività cartolarizzate 265.006
A.1 Crediti 265.006
A.2 Titoli 0
A.3 Altre attività 0
B. Impiego della disponibilità rivenienti dalla gestione dei crediti 25.165
B.1 Titoli di debito 0
B.2 Titoli di capitale 0
B.3 Disponibilità liquide 25.091
B.4 Altri impieghi 74
TOTALE ATTIVO (A+B) 290.171
C. Titoli emessi 251.329
C.1 Titoli di categoria A 191.447
C.2 Titoli di categoria B 9.482
C.3 Titoli di categoria C 50.400
D. Finanziamenti ricevuti 0
E. Altre passività 38.842
E.1 Debiti verso originator 38.610
E.2 Altri debiti 232
TOTALE PASSIVO (C+D+E) 290.171
F. Interessi passivi su titoli emessi 247
G. Commissioni e provvigioni a carico dell'operazione 283
G.1 Commissioni di servicing 255
G.2 Altri sevizi 28
H. Altri oneri 4.154
H.1 Costi amministrativi 99
H.2 Rettifiche di valore su crediti 3.591
H.3 Altri 464
TOTALE COSTI (F+G+H) 4.684
I. Interessi generati dalle attività cartolarizzate 4.220
L. Altri ricavi 464
L.1 Riprese di valore su crediti 352
L.2 Altri 112
TOTALE RICAVI (I+L) 4.684

D. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

Alla data di riferimento del bilancio, nel Gruppo Bipiemme non sono presenti entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione).

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le "attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente" dal Gruppo sono di due fattispecie:

  • l'operazione di cartolarizzazione di crediti effettuata attraverso il veicolo "Bpm Securitisation 2", descritta dettagliatamente al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione";
  • tipiche operazioni di Pronti contro Termine, con le quali le Banche del Gruppo effettuano provvista a fronte della cessione di titoli di proprietà.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Gruppo Bancario - Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e intero valore

Forme tecniche/
Portafoglio
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al fair
value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
Crediti v/
banche
Crediti v/clientela Totale
A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31.12.2016 31.12.2015
A. Attività per cassa 18.384 – 3.559.295 – 264.986 3.842.665 4.511.632
1. Titoli di debito – 3.559.295 3.559.295 4.169.777
2. Titoli di capitale 18.384 X X X X X X X X X 18.384 17.885
3. O.I.C.R. X X X X X X X X X
4. Finanziamenti – 264.986 264.986 323.970
B. Strumenti derivati X X X X X X X X X X X X X X X
Totale 31.12.2016 18.384 – 3.559.295 – 264.986 3.842.665 X
di cui deteriorate 31.470 31.470 X
Totale 31.12.2015 127.278 – 4.060.384 – 323.970 X 4.511.632
di cui deteriorate 35.527 X 35.527

Legenda:

A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio);

B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio);

C = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore).

La tabella evidenzia il valore di bilancio delle attività finanziarie cedute e non cancellate, integralmente rilevate nell'attivo di stato patrimoniale.

La riga "1. Titoli di debito" nelle colonne "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e "Attività finanziarie disponibili per la vendita" include esclusivamente titoli ceduti a fronte di operazioni passive di pronti contro termine. A fronte dell'operatività sul mercato MTS Repo è stata iscritta in bilancio, nella voce "Crediti verso la clientela", la quota di marginazione ed il default fund effettuate a garanzia della collateralizzazione per Euro 303 milioni.

La riga "2. Titoli di capitale" nella colonna "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" include i titoli utilizzati per operazioni di prestito titoli.

L'importo indicato nella riga "4. Finanziamenti" si riferisce ai crediti in essere oggetto dell'operazione di cartolarizzazione senza derecognition "Bpm Securitisation 2 S.r.l.", effettuata dalla Capogruppo nel 2006.

Si segnala inoltre che, a fronte di operazioni di repo, risultano impegnati a garanzia di tali operazioni titoli per un valore di bilancio pari a Euro 196 milioni, che non trovano rappresentazione nella presente tabella, perché le partite collegate iscritte alla voce crediti e debiti sono state oggetto di compensazione contabile.

E.2 Gruppo Bancario – Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio

Passività/Portafoglio attività Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
scadenza
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
clientela
Totale
1. Debiti verso clientela 3.552.925 3.552.925
a) a fronte di attività rilevate per intero 3.552.925 3.552.925
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
2. Debiti verso banche 17.573 17.573
a) a fronte di attività rilevate per intero 17.573 17.573
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
3. Titoli in circolazione 143.647 143.647
a) a fronte di attività rilevate per intero 143.647 143.647
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
Totale 31.12.2016 17.573 3.552.925 143.647 3.714.145
Totale 31.12.2015 117.949 4.108.725 186.435 4.413.109

La tabella evidenzia il valore di bilancio delle passività finanziarie iscritte quale contropartita di attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente dall'attivo di stato patrimoniale.

Nella voce "Titoli in circolazione" figurano le passività emesse dalla società veicolo "Bpm Securitisation 2" nell'ambito dell'operazione di cartolarizzazione.

E.3 Gruppo Bancario – Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

Forme tecniche/Portafoglio Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
fair value Attività
finanziarie
valutate al
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
scadenza
(fair value)
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
Crediti v/
banche
(fair value)
Crediti v/
clientela
(fair value)
Totale
A B A B A B A B A B A B 31.12.2016 31.12.2015
A. Attività per cassa 18.384 3.559.295 282.279 3.859.958 4.534.331
1. Titoli di debito – 3.559.295 3.559.295 4.169.777
2. Titoli di capitale 18.384 X X X X X X 18.384 17.885
3. O.I.C.R. X X X X X X
4. Finanziamenti 282.279 282.279 346.669
B. Strumenti derivati X X X X X X X X X X
Totale attività 18.384 3.559.295 282.279 3.859.958 4.534.331
C. Passività associate 17.573 3.552.925 142.556 X X
1. Debiti verso clientela – 3.552.925 X X
2. Debiti verso banche 17.573 X X
3. Titoli in circolazione 142.556 X X
Totale passività 17.573 3.552.925 142.556 3.713.054 4.408.718
Valore Netto 31.12.2016 811 6.370 139.723 146.904 X
Valore Netto 31.12.2015 9.329 –48.341 164.625 X 125.613

Legenda:

A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero

B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente

La tabella evidenzia il fair value delle attività finanziarie cedute e non cancellate, rilevate totalmente nell'attivo di stato patrimoniale. e delle connesse passività.

Per quanto riguarda l'attivo, la riga "1. Titoli di debito" include il fair value dei titoli ceduti a fronte di operazioni passive di Pronti contro Termine, la riga "2. Titoli di capitale" riporta il fair value dei titoli ceduti per operazioni di Prestito Titoli, le passività associate si riferiscono rispettivamente al fair value dei PcT e Prestito Titoli effettuati con i suddetti titoli di proprietà.

L'importo indicato nella riga "4. Finanziamenti" dell'attivo esprime il fair value dei crediti in essere oggetto dell'operazione di cartolarizzazione senza derecognition "Bpm Securitisation 2 S.r.l.", effettuata dalla Capogruppo nel 2006; la relativa passività associata riporta il fair value delle notes emesse dal veicolo.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo non ha in bilancio attività cedute e cancellate integralmente per cui è tenuto a rilevare il continuing involvement.

Informazioni di natura quantitativa

Il Gruppo non ha in bilancio attività cedute e cancellate integralmente per cui è tenuto a rilevare il continuing involvement.

E.4 Gruppo bancario – operazioni di covered bond

Obiettivi e normativa di riferimento

Le operazioni di Covered Bond si inquadrano in un'ampia strategia volta a:

  • contenere i costi della provvista in funzione del fatto che le obbligazioni bancarie garantite sono strumenti emessi direttamente da una banca il cui rimborso è garantito da un patrimonio separato. I portatori di obbligazioni garantite, infatti, grazie alla possibilità di rivalersi, in caso di fallimento della banca emittente, su attività di elevata qualità appositamente segregate, sono disposti ad accettare un rendimento meno elevato rispetto a quello di obbligazioni analoghe ma non garantite;
  • diversificare le proprie fonti di finanziamento anche sul mercato istituzionale;
  • allungare la scadenza media del proprio profilo di debito con costo della raccolta contenuto.

La disciplina che regola l'emissione delle obbligazioni bancarie garantite si articola nelle seguenti fonti normative:

  • a) la legge 14 Maggio 2005, n. 80, che ha introdotto l'articolo 7-bis della legge 30 aprile 1999, n. 130, che definisce essenzialmente il campo di applicazione della disciplina;
  • b) il Regolamento, introdotto con il decreto del Ministero dell'Economia e delle finanze n. 310 del 14 Dicembre 2006, che disciplina: i) il rapporto massimo fra le obbligazioni oggetto di garanzia e le attività cedute; ii) la tipologia delle attività che possono formare oggetto di cessione sia originariamente che in sede di successiva integrazione; iii) le caratteristiche della garanzia che deve rilasciare il veicolo;
  • c) le Disposizioni di vigilanza emanate in data 17 Maggio 2007, le quali, oltre ad avere un compito generale di attuazione delle norme di legge primaria contenute nell'art. 7-bis, regolano, in particolare: i) i requisiti delle banche emittenti; ii) i criteri che le banche cedenti devono adottare per la valutazione delle attività cedute; iii) le modalità di integrazione degli attivi originariamente ceduti; iv) i controlli che le banche devono effettuare, anche tramite società di revisione, per garantire il rispetto degli obblighi di legge.

Nel mese di marzo 2010 la disciplina è stata rivista allo scopo di rafforzare il quadro normativo dei Covered Bond italiani al fine di favorirne l'ulteriore diffusione.

Le principali novità introdotte sono rivolte a precisare alcuni concetti quali ad esempio:

  • i requisiti patrimoniali devono essere posseduti al momento della cessione;
  • i limiti alla cessione devono essere considerati anche alla luce di eventuali Covered Bond emessi da altre componenti del gruppo bancario, che avranno pertanto destinato parte dei loro attivi a garanzia dell'operazione;
  • la sostituzione di attivi idonei, inclusi nel patrimonio separato della cessionaria, con altri attivi della stessa specie originati dalla banca cedente è consentita purché tale facoltà sia espressamente prevista nel programma e nel prospetto di emissione;
  • al fine di evitare duplicazioni di controlli l'Asset Monitor può configurare la propria attività come una verifica sui controlli effettuati dalla banca emittente, nell'ambito di procedure e secondo modalità contrattualmente definite (cosiddette agreed upon procedures).

Nel mese di giugno 2014 la disciplina è stata oggetto di ulteriori aggiornamenti (Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013) con riferimento ai seguenti temi:

  • requisiti delle banche emittenti e/o cedenti;
  • limiti alla cessione;
  • modalità di integrazione degli attivi e relativo trattamento prudenziale;
  • responsabilità e controlli.

In base a quanto illustrato lo schema operativo di emissione delle obbligazioni bancarie garantite prevede:

  • la presenza di una società veicolo (Special Purpose Vehicle, SPV) il cui oggetto esclusivo è rappresentato dall'acquisto degli attivi ceduti dalle banche originator e dalla prestazione di garanzia a favore dei sottoscrittori dei covered bonds;
  • l'erogazione da parte delle banche finanziatrici alla società veicolo, contemporaneamente all'emissione dei titoli da parte dell'emittente, di un finanziamento subordinato finalizzato all'acquisto degli attivi delle stesse. Il rimborso del finanziamento da parte del veicolo è subordinato rispetto agli obblighi dello stesso veicolo assunti nei confronti: dei portatori dei covered bonds emessi, delle controparti dei contratti derivati con finalità di copertura dei rischi degli attivi sottostanti, nonché degli altri costi che il veicolo sosterrà nell'ambito della sua partecipazione al Programma;
  • la cessione da parte delle banche originator alla società veicolo di crediti di elevata qualità creditizia, costituiti in patrimonio separato ai sensi e per gli effetti delle disposizioni applicabili della legge 130/99 e destinati al soddisfacimento dei portatori dei covered bonds. Gli attivi che costituiscono il patrimonio separato sono mutui residenziali a privati che rispondono a quanto disposto dal sopracitato decreto MEF n. 310 del 14/12/2006;
  • la prestazione da parte del veicolo di una garanzia in favore dei portatori delle obbligazioni, nei limiti del relativo patrimonio separato.

Con riferimento alla garanzia, il regolamento del Ministero dell'Economia e delle Finanze prevede che la garanzia prestata dalla società veicolo nei confronti dei portatori dei covered bonds sia irrevocabile, "a prima richiesta", incondizionata e autonoma rispetto alle obbligazioni assunte dalla banca emittente.

La continua integrità ed adeguatezza della garanzia per l'investitore, si concretizza nella "overcollateralisation", derivante dall'obbligo assunto dalla banca originator di assicurare che il valore delle attività cedute facenti parte del cover pool sia in ogni momento (sia all'atto dell'emissione che durante la vita del prestito) superiore ai covered bonds emessi; in particolare la percentuale minima di scostamento tra le due grandezze è definita dalle agenzie di rating sulla base delle caratteristiche dell'emittente.

Sempre al fine di assicurare che la società veicolo possa adempiere agli obblighi discendenti dalla garanzia prestata, la banca emittente, attraverso opportune tecniche di asset and liability management, deve assicurare un tendenziale equilibrio tra le scadenze dei flussi finanziari generati dagli attivi ceduti, inclusi nel patrimonio separato della società veicolo, e le scadenze dei pagamenti dovuti dalla banca emittente in relazione alle obbligazioni garantite emesse e ai costi dell'operazione. A differenza di un'operazione tradizionale di cartolarizzazione, i pagamenti delle obbligazioni sono indipendenti dai flussi di cassa e dalla performance del portafoglio posto a garanzia, poiché il Garante d'ultima istanza del Programma è la banca originator, che rimane integralmente esposta ai rischi e ai benefici associati alle attività cedute.

Per verificare il rispetto del livello di garanzia richiesto dalle agenzie di rating viene mensilmente effettuato l'Asset Coverage Test; nel caso in cui l'overcollateralisation risulti inferiore a quanto indicato dalle agenzie di rating (pertanto il Cover Pool è insufficiente rispetto alle obbligazioni emesse) il portafoglio deve essere integrato dalle banche originator con nuovi attivi interamente originati dalle banche medesime, idonei a sostituire quelli estinti e/o deteriorati, oppure con attività integrative.

Al Programma di emissioni di Covered Bond viene attribuito un rating da parte di agenzie specializzate, le quali si occuperanno del monitoraggio on going per tutto il periodo di durata del Programma, al fine di assicurare che il rating rifletta adeguatamente il rischio creditizio dei titoli emessi e che la qualità dei Cover Pool ceduti sia in linea con il rating assegnato ai Covered Bond.

Alla data del presente bilancio il Gruppo Bipiemme ha in essere due programmi di emissione di obbligazioni bancarie garantite, di seguito illustrati.

Programma BPM Covered Bond

In data 13 novembre 2007 il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo ha autorizzato un Programma a 10 anni, con emissione annuale di obbligazioni bancarie garantite (covered bonds) per un importo massimo fino a Euro 2 miliardi annui ed un ammontare complessivo massimo di Euro 10 miliardi, basato sulla cessione ad una società veicolo di mutui fondiari ed ipotecari originati da BPM. Successivamente il Programma è stato esteso ai mutui originati dalle ex controllate Banca di Legnano e WeBank, entrambe incorporate dalla Capogruppo BPM rispettivamente nel 2013 e nel 2014.

Ai fini dell'operazione, la Capogruppo ha acquisito l'80% delle quote di un veicolo ex lege 130, appositamente costituito in ottemperanza alla normativa, denominato BPM Covered Bond S.r.l., entrato così a far parte dell'area di consolidamento del Gruppo. Il residuo 20% è detenuto dalla Stichting Horizonburg, fondazione di diritto olandese.

Alla data di redazione del presente bilancio è stata deliberata l'emissione di otto serie di obbligazioni bancarie garantite, per complessivi Euro 7,4 miliardi, a fronte della cessione pro-soluto al veicolo "BPM Covered Bond S.r.l." di sette portafogli di complessivi Euro 7,5 miliardi di crediti in bonis ("Cover pool"); di questi Euro 0,9 miliardi sono stati ceduti dalle incorporate Banca di Legnano e WeBank.

Nel corso del 2011, nell'ambito del programma, è stato rimborsato il primo prestito emesso nel 2008 dal valore nominale di Euro 1 miliardo e successivamente sono stati effettuati riacquisti, con relative cancellazioni, per Euro 0,3 miliardi.

Nel corso del 2015 è stata effettuata una riduzione parziale di Euro 500 milioni della Serie 4 emessa nel 2011 ed è stata rimborsata la Serie 3 emessa nel 2010 dal valore nominale di Euro 1,1 miliardi. Inoltre, in data 19 novembre 2015, è stata emessa la settima serie di obbligazioni bancarie garantite per un importo di Euro 900 milioni.

Nel corso del 2016 è stata effettuata una riduzione di Euro 275 milioni della Serie 5 emessa nel 2015 ed è stata rimborsata la Serie 2 emessa nel 2009 dal valore nominale di Euro 1 miliardo. Inoltre, in data 7 novembre 2016, è stata emessa l'ottava serie di obbligazioni bancarie garantite per un importo di Euro 1 miliardo.

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere cinque serie di obbligazioni bancarie garantite per complessivi Euro 3,5 miliardi.

Si segnala che le ultime cinque emissioni (ovvero tutte le emissioni attualmente in essere), a tasso variabile, sono state integralmente riacquistate da parte della Capogruppo e i relativi titoli sono stati utilizzati a fronte di operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea e altre istituzioni bancarie.

Fino ad oggi non è stato necessario integrare il portafoglio dei crediti inizialmente ceduti.

Nel corso del 2016 sono stati effettuati riacquisti del cover pool per Euro 206 milioni, in ottemperanza all'esecuzione di clausole contrattuali originariamente previste dal "Master Receivables Purchase Agreement". Tali riacquisti sono da intendersi come ordinaria attività di gestione dei contratti inclusi nel pool di mutui al fine di garantire un adeguato presidio del livello di "collateralizzazione" delle obbligazioni bancarie garantite emesse.

Si riepilogano di seguito le principali caratteristiche dei "cover pool" oggetto di cessione e delle obbligazioni bancarie garantite emesse dal 2008:

Tipologia delle attività cartolarizzate: mutui residenziali ipotecari Qualità delle attività cartolarizzate: esposizioni in bonis

Distribuzione per settori di attività economica dei debitori ceduti: 100% persone fisiche

Data cessione Cover Pool Giugno
2008
Giugno
2009
Ottobre
2010
Giugno
2011(b)
Marzo/
Novembre
2013(d)
Dicembre
2014
Importo attività cedute in
Euro milioni:
1.218 1.305 1.616 639 1.426 1.294
Numero mutui ceduti 12.229 11.681 15.504 5.031 11.633 13.503
Tipologia titoli emessi (Covered
Bond)
Obbligazioni Bancarie Garantite
("OBG") Banca Popolare di
Milano
Importo emesso in Euro milioni: 1.000(a) 1.000(l) 1.100(f) 1.000(g) 650 750(e) 900(h) 1.000(n)
Prezzo emissione (Reoffer Price) 100,00 100,00 100,00 100,00 100,00
Data emissione
Data scadenza
18.7.2011
18.1.2019
(c)
28.11.2013
29.5.2021
(c)
16.3.2015
16.3.2020
19.11.2015
19.11.2022
07.11.2016
07.11.2021
Interesse Tasso
variabile
Euribor3m
+100bps
Tasso
variabile
Euribor3m
+135bps
Tasso
variabile
Euribor3m
+30bps
Tasso
variabile
Euribor3m
+60bps
Tasso
variabile
Euribor3m
+30bps
Expected Issue Ratings nel periodo
di emissione
Moody's:
A1
Moody's:
Baa2
Moody's:
Baa1
Moody's:
A2
Moody's:
A1
Fitch:
AA+(m)
Fitch:
BBB+(m)
Fitch:
BBB+(m)
Fitch:
BBB+(m)

Expected Issue Ratings attuale: Moody's A1

(a) l'emissione è stata rimborsata alla data di scadenza (15 luglio 2011)

(b) la cessione di giugno 2011 era propedeutica all'emissione effettuata a luglio 2011

  • (c) l'emissione, che aveva scadenza originaria 18.1.2014, è stata rinnovata nel mese di dicembre 2013
  • (d) a fronte dell'emissione di novembre 2013 sono state effettuate due cessioni di crediti: quella di WeBank è stata effettuata nel mese di marzo 2013, mentre quella di BPM ha avuto luogo nel mese di novembre 2013
  • (e) emissione di Euro 600 milioni del 16.03.15 incrementata da emissione tap (integrativa) di Euro 150 milioni del 26.06.15
  • (f) l'emissione è stata rimborsata alla data di scadenza (16 novembre 2015)
  • (g) in data 23 ottobre 2015 il valore nominale dell'emissione è stato ridotto di Euro 500 milioni
  • (h) l'emissione effettuata in data 19 novembre 2015, e completamente riacquistata dalla Banca, è stata fatta a valere sulle cessioni effettuate negli esercizi precedenti
  • (i) l'emissione, che aveva scadenza originaria 28.05.2016, è stata rinnovata nel mese di maggio 2016. Inoltre, in data 11 maggio 2016 il valore nominale dell'emissione è stato ridotto di Euro 275 milioni
  • (l) l'emissione è stata rimborsata alla data di scadenza (17 ottobre 2016)
  • (m) a seguito del rimborso dell'ultima emissione pubblica, la Banca ha revocato all'Agenzia di Rating Fitch l'incarico sul Programma di Covered Bond: in data 21 ottobre 2016, l'Agenzia di Rating Fitch ha quindi rimosso il rating dal Programma di Covered Bond
  • (n) l'emissione effettuata in data 7 novembre 2016, e completamente riacquistata dalla Banca, è stata fatta a valere sulle cessioni effettuate negli esercizi precedenti

Distribuzione complessiva delle attività cartolarizzate per aree territoriali alla data di riferimento del bilancio

Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole
Banca Popolare di Milano 72,87% 5,35% 16,56% 5,22%

Le emissioni del 2010 e del 2013 evidenziavano una struttura del Programma di emissione di covered bond multi-originator, in quanto le figure di banca originator e banca finanziatrice erano rappresentate da due soggetti (Banca Popolare di Milano e Banca di Legnano nel primo caso e Banca Popolare di Milano e WeBank nel secondo), mentre la banca emittente è sempre stata rappresentata esclusivamente da BPM. Le altre tre emissioni ancora in essere sono invece configurate nella fattispecie semplice in quanto BPM rappresenta la banca originator, finanziatrice ed emittente.

Riguardo le modalità di determinazione del prezzo di cessione, nel rispetto delle disposizioni di vigilanza dettate in materia da Banca d'Italia, si precisa quanto segue:

  • per le prime due emissioni sono stati considerati come punto di partenza i valori di bilancio dei crediti ceduti come da ultimo bilancio approvato e certificato dalla società di revisione;
  • per le tranche del 2010, del 2011, del 2013 e del 2014 sono stati utilizzati rispettivamente i crediti originati fino alle date del 30/06/2010 (emissione 2010), 31/03/2011 (emissione 2011), 30/09/2012 (emissione 2013 portafoglio WeBank), 30/06/2013 (emissione 2013) e 30/09/2014 (emissione 2015); pertanto è stata rilasciata l'attestazione dalla società di revisione, in base a quanto previsto dall'art. 5 sezione II della disciplina delle obbligazioni bancarie garantite, che ha certificato la conformità dei criteri di valutazione applicati dalla Banca per la determinazione del prezzo di cessione dei crediti ceduti a quelli adottati nella redazione del bilancio d'esercizio.

Tutte le operazioni non hanno generato ricavi o perdite da cessione e le attività cartolarizzate non sono state oggetto di rettifiche di valore ulteriori, rispetto a quelle dovute ai criteri di valutazione collettiva in vigore al momento della cessione.

Per l'originator il programma di Covered Bond ha dato luogo alla concessione di una linea di credito subordinata pari a Euro 4.596,3 milioni a fronte dell'erogazione dei prestiti subordinati a favore del veicolo BPM Covered Bond S.r.l., finalizzati a finanziare l'acquisto dei Cover Pool stessi. Tale linea di credito è stata determinata prendendo a riferimento i prezzi di cessione delle tranche di Cover Pool al netto della liquidità detenuta dal Veicolo. Il programma prevede un impegno della Banca a concedere ulteriori finanziamenti anche per gli acquisti dei Cover Pool sottostanti alle future emissioni, da realizzare nell'ambito del Programma stesso.

Programma BPM Covered Bond 2

In data 10 marzo 2015 il Consiglio di Gestione della Capogruppo, previo parere di conformità del Consiglio di Sorveglianza, ha approvato un nuovo Programma di emissione di obbligazioni bancarie garantite per un ammontare massimo di Euro 10 miliardi, basato sulla cessione ad una società veicolo, costituita ai sensi della Legge 130/99, di mutui ipotecari residenziali originati da BPM. A tal fine è stato costituito un nuovo veicolo, denominato BPM Covered Bond 2 S.r.l., in cui la Capogruppo ha acquisito, in data 7 agosto 2015, l'80% del capitale (il restante 20% è partecipato dalla Stichting Bapoburg); il Veicolo, pertanto, entra nell'area di consolidamento del Gruppo Bipiemme.

In data 21 luglio 2015 il Consiglio di Gestione di BPM ha deliberato l'emissione (perfezionatasi il 14 settembre 2015) della prima serie di obbligazioni bancarie garantite per un importo di Euro 1 miliardo a seguito della cessione pro–soluto in data 26 agosto 2015, al veicolo "BPM Covered Bond 2 S.r.l.", di un portafoglio di Euro 1.364 milioni di crediti in bonis ("Cover Pool") originati da BPM.

In data 13 ottobre 2015 il Consiglio di Gestione di BPM ha deliberato l'emissione (perfezionatasi il 2 dicembre 2015) della seconda serie di obbligazioni bancarie garantite per un importo di Euro 750 milioni a seguito della cessione pro–soluto in data 12 novembre 2015, al veicolo "BPM Covered Bond 2 S.r.l.", di un portafoglio di Euro 756 milioni di crediti in bonis ("Cover Pool") originati da BPM.

In data 10 maggio 2016 il Consiglio di Gestione di BPM ha deliberato l'emissione (perfezionatasi l'8 giugno 2016) della terza serie di obbligazioni bancarie garantite per un importo di Euro 750 milioni a seguito della cessione pro-soluto in data 26 maggio 2016, al veicolo "BPM Covered Bond 2 S.r.l.", di un portafoglio di Euro 870 milioni di crediti in bonis originati da BPM.

In data 27 settembre 2016 il Consiglio di Gestione di BPM ha deliberato la cessione pro-soluto (perfezionatasi il 28 settembre 2016), al veicolo "BPM Covered Bond 2 S.r.l.", di un portafoglio di Euro 424 milioni di crediti in bonis originati da BPM.

Per le cessioni sono stati utilizzati rispettivamente i crediti originati fino al 30/06/2015, al 30/09/2015, al 31/03/2016 e al 30/06/2016, pertanto in tutti i casi è stata rilasciata l'attestazione dalla società di revisione, in base a quanto previsto dall'art. 5 sezione II della disciplina delle obbligazioni bancarie garantite, che ha certificato la conformità dei criteri di valutazione applicati dalla Banca per la determinazione del prezzo di cessione dei crediti ceduti a quelli adottati nella redazione del bilancio d'esercizio.

Le operazioni non hanno generato ricavi o perdite da cessione e le attività cartolarizzate non sono state oggetto di rettifiche di valore ulteriori, rispetto a quelle dovute ai criteri di valutazione collettiva in vigore al momento della cessione.

Si riepilogano di seguito le principali caratteristiche del "cover pool" oggetto di cessione e delle obbligazioni bancarie garantite emesse:

Tipologia delle attività cartolarizzate: mutui residenziali ipotecari Qualità delle attività cartolarizzate: esposizioni in bonis Distribuzione per settori di attività economica dei debitori ceduti: 100% persone fisiche

Data cessione Cover Pool Agosto
2015
Novembre
2015
Maggio
2016
Settembre
2016
Importo attività cedute in Euro milioni: 1.364 756 870 424
Numero mutui ceduti 11.823 6.570 7.427 3.941
Tipologia titoli emessi (Covered Bond)
Obbligazioni Bancarie Garantite ("OBG") Banca Popolare di Milano
Importo emesso in Euro milioni: 1.000 750 750
Prezzo emissione (Reoffer Price) 99,872 98,946 99,761
Data emissione
Data scadenza
14.09.2015
14.09.2022(a)
02.12.2015
02.12.2025(b)
08.06.2016
08.06.2023(c)
Interesse Tasso fisso
0,875%
Tasso fisso
1,50%
Tasso fisso
0,625%
Expected Issue Ratings nel periodo di emissione Moody's: A2 Moody's: A2 Moody's: A2
Expected Issue Ratings attuale: Moody's: A1

(a) estendibile al 14.09.2023

(b) estendibile fino al 02.12.2026

(c) estendibile fino al 08.06.2024

Distribuzione complessiva delle attività cartolarizzate per aree territoriali alla data di riferimento del bilancio

Nord Ovest Nord Est Centro Sud e Isole
Banca Popolare di Milano 56,26% 7,66% 29,48% 6,60%

In occasione delle prime due emissioni, BPM Covered Bond 2 S.r.l. ha sottoscritto dei contratti di interest rate swap di copertura con controparti di mercato per complessivi Euro 1.100 milioni, con cui viene scambiato l'euribor maggiorato di uno spread contro il tasso delle cedole annuali dei Covered Bond emessi.

Per Banca Popolare di Milano il programma di Covered Bond ha dato luogo alla concessione di una linea di credito subordinata pari al prezzo di cessione iniziale del Cover Pool (Euro 3.414 milioni) per l'erogazione di un prestito subordinato a favore del veicolo BPM Covered Bond 2 S.r.l., finalizzato a finanziare l'acquisto del Cover Pool stesso.

Ruolo svolto dall'originator

Banca Popolare di Milano, in veste di servicer, continua a gestire le riscossioni dei crediti ceduti ed a mantenere direttamente i rapporti con i clienti, trasferendo giornalmente sul "Collection Account" le rate dei mutui incassate in linea capitale ed interessi, al netto delle commissioni d'incasso delle rate e dei premi assicurativi (da trasferire alle rispettive compagnie assicurative).

Oltre a ciò la Capogruppo si occupa della gestione della liquidità del Veicolo, trasferendo giornalmente i flussi in entrata nel "Collection Account" e da questo nel "Transaction Account", da dove sono stati fatti confluire alternativamente nel "Reserve Account" (per la quota destinata a restare nella disponibilità del veicolo a titolo di liquidità) e nell' "Investment Account" (per la quota destinata all'investimento della liquidità in eccesso).

Sistemi interni di misurazione e controllo dei rischi

La disciplina dei Covered Bonds conferisce una natura estremamente dinamica al Cover Pool, pertanto si richiede un coinvolgimento continuo da parte della Banca emittente e cedente, con conseguente necessità di creare un sistema di monitoraggio rigoroso.

È stato approvato un modello di controlli, che prevede la presenza di tre livelli di monitoraggio:

  • Controllo interno di primo livello svolto dal settore dedicato alla gestione dei Covered Bonds e delle Securitisation, che, in qualità di principale struttura organizzativa coinvolta, si occupa a livello di Gruppo dell'attività di servicing e dei relativi controlli (si veda quanto descritto nel paragrafo C."Operazioni di cartolarizzazione") nonché delle verifiche che attestano la regolarità delle operazioni di emissione;
  • Asset Monitor, ruolo svolto da un soggetto terzo ed indipendente che verifica periodicamente, due volte l'anno, la regolarità delle operazioni attraverso il monitoraggio degli adempimenti normativi e contrattuali e l'integrità della garanzia a favore degli investitori, rilasciando apposita relazione. In particolare verifica:
    • la qualità e l'integrità degli attivi ceduti a garanzia. Periodicamente è tenuto a verificare l'osservanza dei limiti/parametri previsti per la cessione degli attivi e, in caso di successive integrazioni, assicura che le stesse soddisfino i criteri d'idoneità, previsti dalla normativa Banca d'Italia;
    • il rispetto dei rapporti stabiliti dalla Normativa tra le obbligazioni garantite emesse e gli attivi ceduti a garanzia;
    • l'osservanza dei limiti alla cessione fissati dalla Normativa basata sui Coefficienti patrimoniali e sul Tier 1 Ratio;
    • l'effettività e l'adeguatezza della copertura dei rischi offerta dai contratti derivati stipulati in relazione all'operazione.

È stato convenuto che i controlli effettuati dall'Asset Monitor, nonché le valutazioni sull'andamento delle operazioni, siano oggetto di una relazione semestrale indirizzata al Comitato Consiliare per il Controllo Interno della Capogruppo;

Internal Auditing, nell'ambito del piano di audit, verifica almeno una volta l'anno la funzionalità, l'adeguatezza, la coerenza e l'efficacia dei controlli implementati dal settore interno dedicato. L'esito di tali verifiche, congiuntamente a quelle svolte dall'Asset Monitor, è portato a conoscenza dei vertici aziendali.

Rappresentazione contabile delle operazioni

In merito agli aspetti di rappresentazione dell'operazione nel bilancio separato della Capogruppo si specifica quanto segue:

i Veicoli BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l. sono partecipati da BPM per la quota di controllo dell'80%, rilevata nella Voce 100 "Partecipazioni", conseguentemente vengono inclusi nel bilancio consolidato del Gruppo con il metodo integrale;

  • i finanziamenti subordinati erogati ai Veicoli non formano oggetto di esposizione in bilancio a voce propria in quanto, sebbene vengano iscritti all'atto dell'erogazione in contabilità nelle "Altre Attività", ai fini della rappresentazione in bilancio vengono compensati, fino a concorrenza, con i debiti verso i Veicoli ("Debiti verso clientela") nei quali sono stati rilevati i prezzi iniziali di cessione; tali finanziamenti non sono oggetto di valutazione in quanto il rischio di credito è interamente riflesso nella valutazione dei mutui oggetto di coverizzazione;
  • i mutui oggetto di cessione continuano ad essere rilevati nell'attivo dello stato patrimoniale del bilancio della banca originator nell'ambito della voce 70 di bilancio "Crediti verso clientela" alla sottovoce "Mutui", in quanto la banca è titolare di diritti di natura contrattuale ("credit enhancement") che la espongono in modo sostanziale alla variabilità dei risultati delle società. I mutui subiscono le movimentazioni sulla base degli eventi propri (finanziari e di valutazione). L'incasso dei crediti in conto capitale ed interessi è destinato ad essere riversato quotidianamente nel "Collection Account", rilevando contestualmente una diminuzione dei debiti verso i Veicoli. I relativi interessi attivi sono rilevati per competenza alla Voce 10 "Interessi attivi: crediti verso clientela";
  • il debito verso i Veicoli, che rappresenta inizialmente l'incasso del prezzo di cessione dei mutui non derubricati dal bilancio, è rilevato nella voce 20 del passivo "Debiti verso clientela" nella sottovoce "Altri debiti". Successivamente subisce le movimentazioni relative al versamento nel Collection Account delle rate incassate. Il debito viene quindi compensato, fino a concorrenza, con i finanziamenti subordinati concessi ai Veicoli;
  • i Covered bond emessi da BPM sono iscritti nel passivo nell'ambito della voce 30 "Titoli in circolazione" e i relativi interessi maturati sono iscritti tra gli "interessi passivi: titoli in circolazione".

In merito agli aspetti di rappresentazione contabile dell'operazione nel bilancio consolidato si specifica quanto segue:

  • i mutui ceduti ai Veicoli restano iscritti nella sottovoce "Mutui" in quanto ceduti a società facenti parte del perimetro di consolidamento e quindi, il Gruppo resta titolare di diritti di natura contrattuale ("credit enhancement") che lo espongono in modo sostanziale alla variabilità dei risultati delle società;
  • i covered bond sono iscritti tra i titoli in circolazione ed il valore di bilancio di quelli a tasso fisso contiene anche gli effetti valutativi dell'hedge accounting (fair value hedge) in forza dei contratti derivati di copertura tra i Veicoli e le controparti esterne, con cui gli stessi scambiano un tasso variabile (euribor maggiorato di uno spread) contro le cedole annuali dei Covered Bond emessi; tali cedole verranno girate a BPM con l'excess spread a titolo di remunerazione dei finanziamenti subordinati;
  • i contratti di Covered Bond Swap tra i Veicoli e le controparti di mercato esterne al Gruppo sono classificati alla voce 80 "Derivati di copertura" dell'attivo e/o alla voce 60 "Derivati di copertura" del passivo.

Il conto economico consolidato consta delle seguenti componenti:

  • alla voce interessi attivi sono contabilizzati gli interessi sui mutui ceduti (Cover Pool);
  • alla voce interessi passivi sono rilevati gli interessi sui Covered Bond emessi a tasso fisso e variabile;
  • alla voce interessi i differenziali sui derivati di copertura (che trasformano il tasso del Covered Bond da fisso a variabile);
  • nella voce 90 "risultato dell'attività di copertura" il delta fair value dei contratti di copertura e degli item coperti.

Informazioni di natura quantitativa

Serivicer Società veicolo Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
Incassi crediti realizzati
nell'anno
Quota percentuale dei
titoli rimborsati
(dato di fine periodo)
Senior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis Attività
deteriorate
Attività in
bonis
Banca Popolare di Milano BPM Covered Bond S.r.l. 33.389 3.749.899 1.568 568.298 0%
Banca Popolare di Milano BPM Covered Bond 2 S.r.l. 3.806 2.940.324 5 416.037 0%

Attività di servicer – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo

F. Gruppo bancario – Modelli per la misurazione del rischio di credito

Per la misurazione del rischio di credito il Gruppo utilizza gestionalmente modelli interni conformi ai requisiti previsti dall'Accordo di Basilea.

I modelli interni di rating, LGD ed EAD sono sottoposti a regolare processo di verifica interna da parte delle funzioni di controllo interne (Validation e Audit) che, a seguito di analisi qualitative e verifiche di performance dei modelli, provvedono a redigere le relative relazioni annuali di conformità rispetto alla normativa di Vigilanza.

La quantificazione degli RWA di primo pilastro previsti sul rischio di credito segue invece le logiche regolamentari indicate nelle normative di riferimento. Secondo l'approccio Standardised, utilizzato ai fini segnaletici, il Gruppo si avvale di coefficienti di conversione/ponderazione regolamentari andando a mitigare gli assorbimenti patrimoniali in presenza di garanzie eleggibili; inoltre in linea con la normativa, laddove disponibili il Gruppo si avvale di rating forniti da ECAI esterne (normalmente per controparti appartenenti ai segmenti Sovereign, Institutions e Large Corporate) utilizzando le ponderazioni associate alle relative classi di rischio.

1.2. Gruppo Bancario – Rischi di mercato

Aspetti generali comuni relativi ai processi di gestione dei rischi di mercato assunti dal Gruppo Bipiemme

Aspetti organizzativi

Nel Gruppo Bipiemme il ruolo di supervisione strategica è attribuito al Consiglio di Gestione della Capogruppo, che stabilisce le linee guida in materia di gestione e controllo dei rischi, per il Gruppo e per ciascuna società che lo compone, ai fini della realizzazione di una politica di gestione integrata tenendo conto, al tempo stesso, delle specificità e dei connessi profili di rischio.

In materia di rischi finanziari, il Consiglio di Gestione stabilisce la propensione al rischio del Gruppo e i relativi macro-limiti (limiti aziendali), delegando le singole società del Gruppo a definire proprie politiche e relativi limiti (limiti direzionali) nel rispetto delle linee guida generali.

La funzione Risk Management & Capital Adequacy della Capogruppo gestisce i rischi di mercato e controparte, assicurandone un indirizzo e governo unitario a livello di Gruppo.

Alla funzione di Risk Management di Banca Akros, che riporta funzionalmente all'analoga funzione della Capogruppo, è delegata la gestione dei rischi finanziari a cui la società è esposta.

Nel Gruppo Bipiemme le attività finanziarie sono suddivise tra portafoglio di negoziazione e portafoglio bancario finanziario, la cui composizione si articola nel modo seguente:

    1. il portafoglio di negoziazione comprende gli strumenti finanziari detenuti con l'obiettivo di beneficiare nel breve periodo di variazioni positive tra prezzi di acquisto e di vendita, attraverso strategie di tipo direzionale (in funzione delle aspettative di mercato), di rendimento assoluto (volto a generare una performance non correlata al mercato) e gestendo le posizioni in qualità di "market maker";
    1. il portafoglio bancario finanziario si compone di:
    2. posizioni negoziate per finalità di gestione della liquidità, tramite investimenti in titoli di Stato e/o in titoli di primari emittenti bancari, al fine di disporre di "attività prontamente liquidabili" (APL) o di attività che rientrano tra gli attivi "eligible" per effettuare operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale;
    3. titoli negoziati per essere utilizzati per operazioni di garanzia e/o di pronti contro termine con la clientela;
    4. posizioni negoziate per finalità di investimento durevole con l'obiettivo di ottenere ritorni stabili nel tempo e caratterizzati da contenuta volatilità;
    5. derivati intermediati per conto della clientela (cd. "negoziazione pareggiata") senza tenere aperti libri di posizione;
    6. portafoglio tesoreria e cambi e strumenti finanziari negoziati con la finalità di coprire il mismatch di tasso di interesse generato dall'attività di raccolta e impiego delle banche commerciali (gestione Asset Liability Management – ALM).

Banca Akros, l'investment bank del Gruppo, è l'unica entità autorizzata a investire in strumenti classificati nel portafoglio di negoziazione.

Il portafoglio bancario finanziario è invece gestito principalmente dalla Capogruppo e da Banca Akros e, in maniera residuale, da Banca Popolare di Mantova.

Coerentemente con la tipologia dei portafogli assegnati sono previsti limiti operativi differenziati. Per la Capogruppo si evidenziano i seguenti limiti:

  • Basis Point Value: variazione di fair value del portafoglio a fronte di un aumento di 1 basis point del relativo rendimento;
  • limiti di perdita massima (stop loss, warning loss);
  • limiti quantitativi per esposizione complessiva di portafoglio e limiti di concentrazione su singoli emittenti;
  • limiti qualitativi sulla composizione del portafoglio, con limiti di rischio emittente per tipologia di controparte, per tipo di rating e per rischio Paese.

Banca Akros, nel rispetto dei livelli complessivi attribuiti dalla Capogruppo ed in coordinamento con la stessa, provvede ad assegnare limiti direzionali alla Trading Room e ai singoli desk che la compongono.

Metodi per la misurazione del rischio

Banche commerciali

Il portafoglio gestito dalle banche commerciali è oggetto di monitoraggio e reporting da parte della funzione di Risk Management & Capital Adequacy della Capogruppo attraverso un set di indicatori mediante il quale viene declinato il Risk Appetite Framework del Gruppo e delle singole Società.

Nel corso del primo semestre 2016 l'Organo di Supervisione Strategica ha approvato un Regolamento di Gruppo che definisce un sistema di limiti operativi coerenti con la propensione al rischio all'interno del Risk Appetite Framework (RAF).

Nell'ambito del Gruppo Bipiemme la metodologia di Asset and Liability Management (ALM) consente di misurare, sia a livello consolidato che di singola Legal Entity, l'esposizione del portafoglio bancario a variazioni avverse dei tassi di interesse, sia dal punto di vista reddituale che patrimoniale. Non sono stati sviluppati modelli per l'analisi di sensitività al rischio prezzo; il monitoraggio del portafoglio soggetto al rischio prezzo avviene, infatti, attraverso il controllo dei limiti di stop loss e warning loss.

Banca Akros

Per la misurazione dei rischi di mercato la Banca si è dotata nel corso degli anni di un proprio modello quantitativo e organizzativo (c.d. modello interno), riconosciuto a fini regolamentari dall'Autorità di Vigilanza. L'indicatore principale adottato per la quantificazione del rischio è il Value-at-Risk, calcolato in base al metodo della simulazione Montecarlo. Tale metodo comporta la stima della distribuzione di utili e perdite potenziali attraverso il ricalcolo del valore del portafoglio in funzione di scenari evolutivi simulati dei fattori di rischio, generati in base alle dinamiche di volatilità e correlazione implicite nell'andamento storico dei fattori stessi. La stima della massima perdita potenziale si individua in base ad un opportuno percentile della distribuzione stessa. Il contributo delle correlazioni storiche dà luogo al cosiddetto "effetto diversificazione", in base al quale gli effetti economici sul portafoglio degli andamenti delle singole variabili di mercato, possono, in parte, compensarsi tra di loro, rispetto al caso in cui tali variabili vengano considerate in maniera disgiunta.

Le principali tipologie di rischio che il modello intercetta sono:

  • rischio delta (sensibilità del prezzo di uno strumento finanziario ai fattori di rischio), ovvero:
    • rischio prezzo, nel caso del mercato azionario;
    • rischio di tasso di interesse, nel caso di posizioni a tasso fisso e a tasso variabile;
    • rischio di cambio, nel caso del mercato Forex;
  • rischio gamma (sensibilità del fattore delta di uno strumento finanziario ai sottostanti fattori di rischio);
  • rischio vega (sensibilità del prezzo di uno strumento finanziario alla volatilità dei fattori di rischio);
  • rischio rho (sensibilità del prezzo di uno strumento finanziario al fattore di rischio tasso di interesse);
  • rischio theta (sensibilità del prezzo di uno strumento finanziario al passaggio del tempo).

Non è consentita l'assunzione di rischi di mercato in relazione a fattori di rischio di impatto non marginale per i quali la Banca non si sia dotata di sistemi/modelli verificati e validati dall'Ufficio Validazione dei Modelli di Pricing e Market Risk Control.

I singoli contratti finanziari sono rappresentati nell'ambito del modello di VaR nella modalità "full evaluation", ovvero tramite un insieme di modelli teorici di valutazione implementati nel sistema di calcolo del rischio. Per un ristretto numero di casi si adotta la modalità "partial revaluation" non lineare((1)). I modelli di pricing sono sottoposti a verifiche relativamente alla corretta formulazione teorica, ai dati di input utilizzati e ai risultati numerici forniti. Le verifiche svolte sono documentate in appositi manuali.

I parametri del modello VaR adottati sono:

  • periodo storico utilizzato per la stima di volatilità e correlazioni empiriche: 12 mesi (252 osservazioni);
  • intervallo di confidenza: 99 per cento, unilaterale;
  • periodo di detenzione: 1 giorno;
  • fattore di ponderazione: 0,992.

Le serie storiche dei fattori di rischio sono alimentate con cadenza giornaliera. Il calcolo del VaR su base decadale viene stimato tramite l'applicazione della legge di scaling della radice quadrata, ma viene anche effettuato, ai fini di verificare la prudenzialità di questo approccio sul requisito patrimoniale, un calcolo diretto della misura di rischio adottando log-rendimenti ottenuti su un intervallo temporale decadale.

Ambito di applicazione del modello interno

A partire dalle segnalazioni di Vigilanza di giugno 2007, a seguito del riconoscimento da parte di Banca d'Italia, Banca Akros utilizza il proprio modello interno, basato sulla metrica del VaR, anche per la determinazione del requisito patrimoniale a fronte dei seguenti rischi di mercato derivanti dall'attività di negoziazione:

  • rischio generico e specifico su titoli di capitale;
  • rischio generico su titoli di debito;
  • rischio di posizione su certificati di partecipazione a O.I.C.R. (con l'esclusione di partecipazione a O.I.C.R. speculativi – c.d. Hedge Funds);
  • rischio di cambio su tutte le attività/passività dell'intero bilancio.

Pertanto, il calcolo dei requisiti patrimoniali, per quanto attiene al rischio di mercato, è effettuato sulla base dei risultati del modello interno con riferimento ai portafogli Fixed Income, Equity ed FX e per i suddetti fattori di rischio riconosciuti a fini regolamentari (c.d. VaR regolamentare).

Il requisito prudenziale relativo alla componente di rischio specifico sui titoli di debito, non annoverato tra i rischi precedentemente menzionati, è quantificato ricorrendo alla metodologia standard. Per lo stesso motivo, il portafoglio derivati su credito è escluso dal perimetro del modello interno riconosciuto a fini di vigilanza prudenziale.

Oltre al VaR regolamentare calcolato in condizioni correnti, Banca Akros ha implementato il modello di calcolo del VaR regolamentare in condizioni di stress (c.d. stressed VaR), sviluppato a partire dal 2010 e che adotta quale scenario di massima severità il periodo storico compreso tra le date 10 marzo 2008 – 10 marzo 2009 (scenario "Lehman"). Tale modello è stato sottoposto a verifiche, conclusesi con esito positivo, da parte dell'Organo di Vigilanza e, come previsto dalla normativa prudenziale, è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale per il rischio di mercato a partire dall'ultimo trimestre del 2011, oltre che per finalità gestionali.

VaR gestionale (Credit spread VaR)

L'Ufficio Validazione Modelli di Pricing e Market Risk Control (MRC) ha sviluppato, dal 2010 e per finalità gestionali, un'estensione del modello regolamentare che include nella misurazione del rischio di mercato anche la componente di rischio specifico dei titoli di debito (c.d. credit spread VaR). Questa versione ampliata del modello VaR consente di quantificare il contributo del rischio emittente nell'ambito della stima della massima perdita giornaliera attesa. Il rischio specifico viene mappato sull'insieme delle curve dei bond credit spread degli emittenti di debito presenti in portafoglio,

(1) Si tratta di un ristretto numero di opzioni, per le quali il modello di rivalutazione parziale adottato, di tipo non lineare, consente di rappresentare i payoff delle opzioni in maniera sufficientemente completa (fino al second'ordine, inclusi i cross gamma). Mediante la stessa modalità di rivalutazione parziale sono trattate anche alcune opzioni vanilla aventi come sottostanti basket di titoli azionari.

ricavate dai prezzi dei titoli obbligazionari più liquidi e quotati sui mercati attivi. È inoltre stato individuato un insieme di curve di credit spread generiche, suddivise per rating e settore di attività, che sono adottate come proxy per quegli emittenti a cui non è attribuibile uno specifico credit spread. Le serie storiche delle curve degli issuer sono aggiornate con cadenza quotidiana. La quantificazione del credit spread VaR viene effettuata in base alla stessa metodologia adottata per gli altri fattori di rischio (simulazione Monte Carlo degli scenari attesi), con inclusione, quindi, degli effetti di diversificazione tra rischi del portafoglio impliciti negli andamenti storici dei credit spread.

Al fine di mantenere distinti i perimetri dei rischi delle due misure di rischio (VaR regolamentare, calcolato sui fattori di rischio riconosciuti, e VaR gestionale, calcolato sul perimetro esteso che include i credit spread) è stata creata una procedura organizzativa e informatica del tutto analoga e complementare a quella utilizzata per il VaR regolamentare. Nell'ambito di questa procedura, viene effettuato il mapping delle posizioni sui fattori di rischio rappresentati dalle curve risky dei singoli emittenti e vengono elaborati i report del VaR di portafoglio inclusivo del fattore credit spread. La reportistica in output al modello relativa a questo specifico sviluppo rispecchia le analoghe elaborazioni effettuate per il VaR regolamentare ed è storicizzata nella repository di rischio di mercato.

Sempre nell'ambito della misurazione a fini gestionali del rischio emittente, l'Ufficio MRC ha effettuato una implementazione del calcolo del c.d. Incremental Default Risk Charge (IRC), che cattura l'impatto sul portafoglio di trading dei rischi di default (ovvero delle perdite potenziali dovute a un evento di insolvenza di un emittente) e di migrazione di classe di rating (cioè delle perdite potenziali dirette o indirette che derivano da eventuali cambiamenti del merito creditizio di uno o più emittenti). Il modello di stima alla base dell'IRC adottato (equity factor model di Merton, nella metodologia CreditManager™) si basa sull'utilizzo delle rating transition matrix storiche in riferimento al rating di ciascun emittente (obligor) in portafoglio, mentre le correlazioni tra emittenti sono stimate attraverso un ampio set di indici sui quali ciascun obligor è mappato. Attualmente, il modello è implementato con riferimento alla componente di titoli obbligazionari del portafoglio di trading e fornisce una stima giornaliera dell'IRC su un orizzonte di liquidità di un anno e per un intervallo di confidenza del 99,9%.

Modello per il calcolo del Credit e Debt Valuation Adjustment

In conformità ai criteri codificati nella Policy di Gruppo in materia ("Politiche di Indirizzo in Materia di Credit Valuation Adjustment e Debit Valuation Adjustment"), le banche del Gruppo calcolano per tutte le posizioni in derivati OTC, a eccezione di quelle infragruppo, il parametro di CVA/DVA utilizzando l'approccio dell'Expected Future Exposure, basato sulla stima dell'evoluzione attesa del mark-to-market dei contratti derivati tramite simulazioni Monte Carlo. Queste ultime sono a loro volta basate su modelli evolutivi dei fattori di rischio (e.g. tassi di interesse, tassi di cambio, prezzi, volatilità) calibrati rispetto ai correnti valori di mercato, coerenti con gli input che alimentano i corrispondenti modelli di pricing. In particolare, il fair value "risk free" degli strumenti finanziari viene rettificato tramite il fattore additivo denominato Bilateral Credit Valuation Adjustment, determinato dalla differenza tra i termini CVA e il DVA. Il primo termine rappresenta il valore economico del counterparty risk determinato dalla Probabilità di Default della controparte e il secondo incorpora la Probabilità di Default della Banca segnalante.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di Vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

A.1 Fonti del rischio tasso di interesse

Le principali attività del Gruppo che contribuiscono alla determinazione del rischio di tasso sono:

  • la gestione del portafoglio obbligazionario e dei titoli di Stato;
  • l'operatività in derivati di tasso, sia regolamentati (ad es. future su Euribor, su Bund, su BTp) che over the counter, principalmente interest rate swap, overnight interest swap e forward rate agreement, cap/floor.

A.2 Fonti del rischio prezzo

A.2.1 Banche commerciali

Non sono state poste in essere operazioni di negoziazione tali da generare posizioni esposte al rischio prezzo.

A.2.2 Banca Akros

Il "rischio prezzo" viene generato dal portafoglio di negoziazione di strumenti finanziari azionari. Le principali tipologie di strumenti finanziari trattate sono: titoli azionari, opzioni su singole azioni o su indici azionari, sia regolamentate che OTC, Futures con sottostanti titoli o indici azionari e, in via residuale, strumenti finanziari OTC su quote di fondi comuni di investimento.

L'attività, riferita per una parte rilevante al mercato azionario domestico, si sviluppa prevalentemente secondo tre distinte modalità:

  • market making su derivati azionari regolamentati e OTC (su singole azioni e su indici), tramite cui il desk preposto all'attività propone le proprie quotazioni in forma telematica su mercati regolamentati (Borsa Italiana ed Eurex) o fuori mercato. L'esecuzione di ordini provenienti da clienti e controparti consente di cogliere, nell'ottica della gestione dinamica dei rischi tipici del portafoglio (rischio delta, coperto principalmente attraverso la compravendita dei titoli azionari sottostanti, rischio vega, rischio gamma, rischio rho e theta), le opportunità di mercato di relative value e di evento. L'assunzione del rischio di prezzo avviene all'interno di limiti operativi stabiliti per questa attività;
  • strategie di arbitraggio o di "spread" tra derivati regolamentati e OTC su indici azionari o tra indici e titoli azionari. Questa attività è effettuata mediante strategie di trading sia direzionali che opzionali sugli strumenti finanziari sottostanti, all'interno di limiti operativi stabiliti;
  • gestione di tipologie di derivati OTC indicizzati a panieri di titoli azionari, indici internazionali di borsa quotati (singoli o in paniere) e quote di fondi comuni di investimento, finalizzata alla copertura di eventuali emissioni del Gruppo.

A.3 Obiettivi e strategie sottostanti all'attività di negoziazione

A.3.1 Banca Akros

L'attività di negoziazione in titoli obbligazionari emessi da Banche o Imprese e negoziate sul mercato secondario (Eurobond) trae origine dalla necessità di soddisfare le richieste della clientela, prevalentemente istituzionale. La Banca opera, sul mercato secondario, in qualità di market maker su titoli obbligazionari di emittenti corporate, bancari e sovranazionali, principalmente denominati in Euro, attraverso la negoziazione su piattaforme di negoziazione multilaterale oppure in modalità OTC. Nell'ambito del market making sui titoli obbligazionari, di particolare rilievo si è riconfermata, nel 2016, l'attività di Internalizzatore Sistematico (IS) a supporto della liquidità di emissioni obbligazionarie retail del Gruppo Bipiemme e di emissioni di istituzioni terze.

L'attività si sostanzia nella formulazione sistematica di proposte di quotazione denaro/lettera e nell'esecuzione in contropartita diretta degli ordini di acquisto o di vendita che la clientela dell'IS impartisce per soddisfare esigenze di smobilizzo e/o investimento del proprio portafoglio; l'attività è effettuata nel rispetto delle regole e delle procedure adottate dalla Banca al fine di vigilare sulle negoziazioni effettuate nel sistema stesso. Specifici limiti operativi di posizione sulle giacenze di portafoglio, oltre che di VaR, regolano il grado di rischio associato a questa attività.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio prezzo

Si rimanda a quanto indicato al punto "Aspetti generali comuni relativi ai processi di gestione dei rischi di mercato assunti dal Gruppo Bipiemme".

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Tabella riepilogativa

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 172.168 63.873 14.126 11.679 53.421 117.023 2.527
1.1 Titoli di debito 63.873 14.126 11.679 53.421 117.023 2.527
– con opzione di rimborso
anticipato
– altri 63.873 14.126 11.679 53.421 117.023 2.527
1.2 Altre attività 172.168
2. Passività per cassa 98.833
2.1 P.C.T. passivi 52.181
2.2 Altre passività 46.652
3. Derivati finanziari 5.954.750 41.127.635 11.496.251 6.760.976 16.680.449 5.249.485 2.055.493
3.1 Con titolo sottostante 858.049 34.222 26.173 60.977 86.584 517
– Opzioni 229.425 9.271 26.080 16.368
+ Posizioni lunghe 107.889 6.538 19.100 16.359
+ Posizioni corte 121.536 2.733 6.980 9
– Altri derivati 628.624 24.951 93 44.609 86.584 517
+ Posizioni lunghe 144.766 14.850 42 2.439 7.340 296
+ Posizioni corte 483.858 10.101 51 42.170 79.244 221
3.2 Senza titolo sottostante 5.954.750 40.269.586 11.462.029 6.734.803 16.619.472 5.162.901 2.054.976
– Opzioni 1.742.643 355.794 213.380 489.079 907.045 349.957 713.643
+ Posizioni lunghe 1.591.060 138.075 94.892 103.446 269.123 155.951 34.921
+ Posizioni corte 151.583 217.719 118.488 385.633 637.922 194.006 678.722
– Altri derivati 4.212.107 39.913.792 11.248.649 6.245.724 15.712.427 4.812.944 1.341.333
+ Posizioni lunghe 2.393.425 19.833.369 5.979.076 2.854.674 7.826.303 2.398.348 682.005
+ Posizioni corte 1.818.682 20.080.423 5.269.573 3.391.050 7.886.124 2.414.596 659.328

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 172.168 63.873 14.126 11.679 53.419 117.020 2.527
1.1 Titoli di debito 63.873 14.126 11.679 53.419 117.020 2.527
– con opzione di rimborso
anticipato
– altri 63.873 14.126 11.679 53.419 117.020 2.527
1.2 Altre attività 172.168
2. Passività per cassa 98.833
2.1 P.C.T. passivi 52.181
2.2 Altre passività 46.652
3. Derivati finanziari 5.922.770 30.739.878 10.599.124 5.996.374 16.427.753 5.188.634 2.005.870
3.1 Con titolo sottostante 400.949 34.222 26.131 58.819 86.497 225
– Opzioni 219.505 9.271 26.080 14.218
+ Posizioni lunghe 97.969 6.538 19.100 14.209
+ Posizioni corte 121.536 2.733 6.980 9
– Altri derivati 181.444 24.951 51 44.601 86.497 225
+ Posizioni lunghe 144.483 14.850 2.431 7.253 30
+ Posizioni corte 36.961 10.101 51 42.170 79.244 195
3.2 Senza titolo sottostante 5.922.770 30.338.929 10.564.902 5.970.243 16.368.934 5.102.137 2.005.645
– Opzioni 1.742.643 270.711 170.827 389.611 903.932 332.010 713.643
+ Posizioni lunghe 1.591.060 73.205 64.298 45.981 266.675 155.951 34.921
+ Posizioni corte 151.583 197.506 106.529 343.630 637.257 176.059 678.722
– Altri derivati 4.180.127 30.068.218 10.394.075 5.580.632 15.465.002 4.770.127 1.292.002
+ Posizioni lunghe 2.372.924 15.052.245 5.556.940 2.499.327 7.709.252 2.376.940 656.865
+ Posizioni corte 1.807.203 15.015.973 4.837.135 3.081.305 7.755.750 2.393.187 635.137

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 2 3
1.1 Titoli di debito 2 3
– con opzione di rimborso
anticipato
– altri 2 3
1.2 Altre attività
2. Passività per cassa
2.1 P.C.T. passivi
2.2 Altre passività
3. Derivati finanziari 31.980 10.387.757 897.127 764.602 252.696 60.851 49.623
3.1 Con titolo sottostante 457.100 42 2.158 87 292
– Opzioni 9.920 2.150
+ Posizioni lunghe 9.920 2.150
+ Posizioni corte
– Altri derivati 447.180 42 8 87 292
+ Posizioni lunghe 283 42 8 87 266
+ Posizioni corte 446.897 26
3.2 Senza titolo sottostante 31.980 9.930.657 897.127 764.560 250.538 60.764 49.331
– Opzioni 85.083 42.553 99.468 3.113 17.947
+ Posizioni lunghe 64.870 30.594 57.465 2.448
+ Posizioni corte 20.213 11.959 42.003 665 17.947
– Altri derivati 31.980 9.845.574 854.574 665.092 247.425 42.817 49.331
+ Posizioni lunghe 20.501 4.781.124 422.136 355.347 117.051 21.408 25.140
+ Posizioni corte 11.479 5.064.450 432.438 309.745 130.374 21.409 24.191

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati
ITALIA UNITED
KINGDOM
USA GERMANIA FRANCIA Altri Paesi
A. Titoli di capitale
– posizioni lunghe 44.786 16.767 9.177 735 281 20 8
– posizioni corte 34.424
B. Compravendite non ancora regolate su
titoli di capitale
– posizioni lunghe 700 13
– posizioni corte 1.143
C. Altri derivati su titoli di capitale
– posizioni lunghe 27.500 2.925 126.157
– posizioni corte 61.712 4.133 675.311
D. Derivati su indici azionari
– posizioni lunghe 52.618 211.202 483.909
– posizioni corte 901 194.901 243.276

3. Portafoglio di negoziazione di Vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

3.1. Banca Akros

3.1.1 Andamento dei rischi di mercato

Nel corso dell'anno 2016 il valor medio giornaliero del Value at Risk del trading book calcolato sul perimetro dei rischi regolamentare, riferito cioè ai soli rischi di mercato riconosciuti ai fini di Vigilanza per il calcolo del requisito patrimoniale, misurato su un orizzonte temporale (holding period) di 1 giorno e su un intervallo di confidenza del 99 per cento, è risultato pari a circa 518 mila Euro, stabile rispetto all'analogo valore del 2015, quando il VaR regolamentare medio giornaliero aveva assunto lo stesso valore medio di 518 mila Euro. Il dato puntuale giornaliero del VaR regolamentare nel 2016 ha assunto valori nel range tra 265 mila Euro e 878 mila Euro (tra 208 mila Euro e 923 mila Euro nell'anno precedente). La massima assunzione di rischio (risk capacity) prevista per Banca Akros dal RAF di Gruppo, formulata in termini di VaR regolamentare, è pari a 1.450 mila Euro, mentre la soglia di tolerance è posta a 1.150 mila Euro. La Banca nel 2016 ha pertanto utilizzato in media poco più di un terzo della risk capacity (massimo utilizzo: 61%), ovvero circa il 45% della risk tolerance (massimo utilizzo: 76%).

Nei primi giorni dell'anno 2016 l'andamento del VaR è stato condizionato dalle forti tensioni sui mercati finanziari, manifestatesi sotto forma di ampie variazioni giornaliere ed infragionaliere dei principali risk factors a cui il portafoglio è risultato esposto. Tali shock, determinando un incremento di volatilità e correlazioni tra fattori di rischio, si sono tradotti in una crescita di rischiosità implicita del portafoglio e hanno portato la misura di rischio a superare, intorno a metà gennaio, il valore di 700 mila Euro. Successivamente, il VaR regolamentare si è contratto altrettanto rapidamente, fino a raggiungere, nei primi giorni di febbraio, valori intorno a 300 mila Euro, anche in conseguenza di azioni di contenimento del rischio poste in atto dalla Banca. Dopo una fase di relativa stabilità intorno a valori di 450/500 mila Euro, la misura di rischio, a partire dalla fine di aprile in poi, ha nuovamente evidenziato trend in crescita - in conseguenza di una ripresa di risk appetite nel comparto azionario guidato dalle attività di market making - fino a raggiungere, a metà maggio, un livello di poco inferiore a 900 mila Euro, per poi assestarsi intorno a valori di 500/600 mila Euro. Negli ultimi giorni del mese di giugno i mercati finanziari sono stati nuovamente posti sotto pressione a causa del referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea (c.d. "Brexit"). Gli shock di mercato manifestatisi successivamente all'esito della consultazione, di intensità elevatissima ed in alcuni casi estrema come nel caso dei titoli azionari bancari, non hanno trovato riflesso in un concomitante incremento di rischiosità potenziale del portafoglio grazie alle azioni di mitigazione dei rischi specificamente poste in atto in attesa di tale evento. Il dato di VaR regolamentare di fine semestre è risultato di poco inferiore a 600 mila Euro. Nella seconda parte dell'anno, il VaR del portafoglio ha evidenziato un andamento piuttosto stabile, assumendo valori tra 550 e 600 mila Euro fino al mese di agosto, quando il rischio del portafoglio si è contratto a circa 500 mila Euro; successivamente, seguendo un trend in lieve ma progressiva riduzione, ha raggiunto a fine anno, il valore puntuale di 355 mila Euro.

I key-level del VaR regolamentare (valore medio, massimo, minimo e puntuale di fine periodo) relativi a 2016, sia per l'intero portafoglio di negoziazione, sia per le aree di rischio in cui esso è suddiviso, sono riportati nella seguente tavola. L'effetto diversificazione è quantificato per il VaR medio e per quello puntuale di fine periodo, essendo questi dati tra di loro confrontabili. Nella medesima tavola è riportato il numero delle eccezioni rilevate rispetto al VaR regolamentare (cioè il numero di eventi in cui la loss effettiva ha superato la stima di perdita massima calcolata ex-ante nella giornata precedente), sia per i test effettuati considerando la variazione ipotetica di valore del portafoglio (in cui si considera solo la variazione di valore dovuta al cambiamento dei prezzi, senza includere l'operatività giornaliera, nella tavola seguente indicato con "ip."), sia considerando la variazione effettiva (cioè quella in cui si adotta la variazione di valore effettiva, ottenuta escludendo dai risultati gestionali di giornata solo le commissioni e la componente dei ratei cedolari, nella tavola seguente indicato con "eff.").

99% – 1 Day
anno 2016
Area
Fixed Income
Area
Equity
Area
FX
Trading Book
Non
diversificato
Effetto
Diversificazione
Trading
Book
VaR Medio Eur (000) 321 392 70 782 (263) 518
VaR Max Eur (000) 576 668 242 878
VaR Min Eur (000) 90 64 7 265
Last VaR Eur (000) 176 374 14 564 (172) 391
nr. eccezioni ip./eff. 21/21 0/3 3/5 6/5

(*) Il VaR non diversificato e l'effetto diversificazione sono quantificati solo per le misure di VaR medio e puntuale di fine periodo, non per le misure VaR Max e VaR min, essendo questi ultimi dati riferiti a giornate diverse.

Gli analoghi dati di VaR regolamentare relativi al 2015 sono riportati, per confronto, nella tavola seguente:

99% – 1 Day
anno 2015
Area
Fixed Income
Area
Equity
Area
FX
Trading Book
Non
diversificato
Effetto
Diversificazione
Trading
Book
VaR Medio Eur (000) 443 235 123 801 (283) 518
VaR Max Eur (000) 818 458 357 923
VaR Min Eur (000) 145 115 7 208
Last VaR Eur (000) 444 136 11 591 (141) 450
nr. eccezioni ip./eff. 13/12 2/1 8/5 5/4

(*) Il VaR non diversificato e l'effetto diversificazione sono quantificati solo per le misure di VaR medio e puntuale di fine periodo, non per le misure VaR Max e VaR min, essendo questi ultimi dati riferiti a giornate diverse.

Dalla tavola precedente si osserva che, per il 2016, il maggior apporto al VaR dell'intero trading book, scomposto nei tre macro-portafogli costituenti (Area "Fixed Income", Area "Equity", Area"FX and FX derivatives") è stato offerto, per l'anno 2016, dal comparto "Equity" (VaR giornaliero dell'anno 2016 pari, in media, a 392 mila Euro), e, in misura lievemente inferiore, dal comparto "Fixed income", (VaR giornaliero medio di 321 mila Euro), mentre il portafoglio valutario (Area "FX and FX derivatives") evidenzia una rischiosità potenziale media inferiore alle precedenti (70 mila Euro). Il confronto con l'anno precedente indica, quindi, un'accresciuta rilevanza, sul risk profile complessivo del portafoglio di trading, dei rischi derivanti dal comparto azionario (da 235 mila Euro del 2015 a 392 mila Euro dell'esercizio 2016) ed una contestuale riduzione dei rischi derivanti dal comparto dei tassi di interesse (da 443 mila Euro nel 2015 a 321 mila Euro nel 2016). Questa evidenza è la risultante di due effetti concomitanti: la riduzione delle esposizioni ai tassi di interesse, attuata attraverso una decremento degli investimenti in titoli obbligazionari, e una contestuale ripresa di interesse da parte della clientela per il comparto azionario, con particolare riferimento alle esposizioni attraverso strumenti opzionali. In marcata riduzione le esposizioni di rischio generate dal comparto valutario (da 123 mila Euro del 2015 a 70 mila Euro del 2016), effetto dovuto sia a una contrazione dei flussi da clientela, sia ad una più contenuta attività di negoziazione proprietaria.

L'incidenza media dell'effetto diversificazione, misurato come scostamento relativo tra il VaR regolamentare complessivo e l'undiversified VaR per le tre aree di rischio, è risultata nell'anno 2016 pari a –34%, pressoché invariata rispetto all'analogo dato dell'anno 2015 (-35%).

VaR in condizioni di stress (stressed VaR)

Il valor medio dello stressed VaR regolamentare nel 2016 è risultato pari a 1.296 mila Euro, in riduzione di circa il 35% rispetto al corrispondente dato di 2.004 mila Euro del 2015; la banda di oscillazione della misura stressata è risultata compresa tra 747 mila Euro e 2.009 mila Euro (tra 1.011 mila Euro e 3.107 mila Euro nel 2015). In base a questi dati, nell'anno in corso il VaR medio giornaliero in condizioni stressate è risultato pari a circa 2,5 volte quello calcolato in condizioni ordinarie (3,9 nel 2015), a conferma del grado di severità dello scenario di stress prescelto (scenario "Lehman"). L'andamento del rapporto giornaliero tra la misura stressata e quella corrente ha evidenziato, nel corso del 2016, che il VaR in condizioni di stress è risultato anche puntualmente sempre superiore a quello corrente, coerentemente con l'assunzione che, per l'insieme dei fattori di rischio considerati, l'intervallo storico adottato per il calcolo dello stressed VaR rappresenti lo scenario di massima severità anche rispetto alle condizioni di mercato attuali. Proprio sul confronto tra VaR e stressed VaR sono basati alcuni dei meccanismi di controllo del persistere delle caratteristiche di severità dello scenario di stress adottato con riferimento all'insieme dei fattori di rischio considerati. Il grafico seguente riporta l'andamento temporale del ratio puntuale sVaR/VaR e l'esito dei due processi di controllo basati sul numero di superamenti delle soglie di allarme previste da parte di questo indicatore. Le soglie di early warning, che allertano sull'opportunità di rivedere la scelta dello stressed scenario, non sono mai state raggiunte, confermando, anche per il 2016, la scelta dello scenario di stress finora adottato.

VaR gestionale (credit spread VaR)

Il dato medio del credit spread VaR giornaliero del 2016 è risultato pari a 867 mila Euro e, nel periodo, ha assunto valori tra un livello minimo di 542 mila Euro ed uno massimo di 1.839 mila Euro. La risk capacity prevista dal RAF per tale indicatore, e pari a 1.750 mila Euro, è risultata dunque utilizzata in media al 50%, mentre la risk tolerance (1.450 mila Euro) è stata utilizzata al 60%.

Rispetto all'esercizio precedente, in cui il dato di credit spread VaR medio era pari a 1.069 mila Euro, si evidenzia, in media, una contrazione della complessiva rischiosità del portafoglio tra i due esercizi, dovuta, oltre che alle motivazioni riportate per la misura regolamentare, ad una riduzione, nel corso dell'anno, delle esposizioni al rischio credit spread.

Come per il VaR regolamentare, anche per il VaR gestionale si registra, ad inizio anno, un trend di rapido crescita dell'indicatore, riconducibile anche all'aumento di volatilità implicita del mercato a causa degli shock di elevata intensità che hanno interessato i mercati nel mese di gennaio, e che sono risultati particolarmente severi per i credit spread di emittenti bancari e corporate italiani. Il livello di credit spread VaR di inizio anno, pari a circa 1.250 mila Euro, è andato rapidamente incrementandosi fino a raggiungere, in data 21 gennaio, il valore massimo di 1.839 mila Euro, dato che risulta puntualmente al di sopra del livello di capacity previsto per tale indicatore (la risk capacity è tuttavia riferito al dato medio mensile). A seguito delle azioni di riduzione del rischio prontamente poste in atto dalla trading room, il credit spread VaR di portafoglio già nel giorno successivo è rientrato al di sotto di tale livello, pur evidenziando, nel mese di gennaio 2016, il permanere di un lieve sconfinamento in area di risk tolerance. La misura di rischio ha successivamente seguito un trend di costante riduzione fino a giungere, nei primi giorni di marzo, a valori pari a circa 800 mila Euro, stabilizzandosi, successivamente, intorno a tale valore fino a fine semestre. Nella seconda parte dell'esercizio il credit spread VaR di portafoglio si è mantenuto stabilmente tra 700 e 850 mila Euro, per poi seguire, dal mese di ottobre, un trend di lieve ma costante riduzione fino ad assumere, a fine esercizio, il valore di 600 mila Euro.

Il confronto tra l'evoluzione del VaR regolamentare e del credit spread VaR nel corso del 2016 evidenzia che l'apporto del rischio emittente, già al netto del diversification benefit tra fattori di rischio, è pari a circa 349 mila Euro. Questo dato, confrontato con il valore medio di 518 mila Euro del VaR regolamentare, indica che l'issuer risk nell'esercizio in corso è risultato di entità significativa rispetto a tutti i restanti rischi di mercato del portafoglio di negoziazione, già considerando gli effetti di compensazione tra rischi stessi.

Il credit spread VaR, unitamente alla misura di Default Risk Charge (che misura il rischio di perdita del capitale per default dell'emittente), è utilizzato per finalità di misurazione gestionale dei rischi e nell'ambito processo di autovalutazione di adeguatezza patrimoniale di secondo pilastro del Gruppo Bipiemme (ICAAP). Ai fini del calcolo del requisito prudenziale di primo pilastro (VaR regolamentare), il capitale attratto dal solo rischio emittente è determinato in base alla metodologia standardizzata (c.d. modello misto).

La perdita massima potenziale in condizioni di stress calcolata in base alla misura gestionale ("stressed credit spread VaR"), con riferimento allo stesso scenario selezionato per il VaR regolamentare, è risultata in media pari a 1.406 mila Euro, circa 1,6 volte il credit spread VaR medio calcolato in condizioni correnti.

Backtesting del portafoglio di trading

Come accennato in precedenza, l'anno 2016 si è aperto all'insegna di forti turbolenze che hanno coinvolto i mercati finanziari. A causa dei suddetti shock, il portafoglio di negoziazione nel corso della prima parte dell'anno, e in particolare nel mese di gennaio 2016, ha subito riduzioni di valore, con particolare riferimento ai valori del comparto obbligazionario, esposizioni determinate da investimenti in emissioni di primari istituti di credito e imprese italiane. I forti allargamenti dei credit spread sono alla base dei sei eventi di superamento del VaR regolamentare (c.d. overshooting) occorsi durante il 2016. I test retrospettivi rispetto al VaR regolamentare, riferiti all'intero portafoglio di negoziazione, hanno infatti evidenziato quattro eventi di VaR breach nel corso del mese di gennaio, uno nel mese di febbraio ed uno nel mese di novembre (quest'ultimo solo con riferimento ai test effettuati in modalità ipotetica). Gli approfondimenti effettuati per accertare le ragioni di tali superamenti hanno evidenziato che, come già riscontrato in passato, tali eventi sono imputabili alla differenza di perimetro tra misura economica giornaliera (che include il rischio emittente) e misura di perdita massima attesa (che stima le perdite potenziali relative alle sole componenti di rischio generico del portafoglio). Tale disomogeneità causa una non copertura della misura VaR regolamentare delle componenti creditizie del portafoglio, fatto che può determinare, nei casi di forti sollecitazioni dei credit spread, risultati economici negativi superiori alla perdita massima stimata. A riprova di ciò, i back-testing condotti con riferimento al VaR gestionale, che copre in maniera completa il perimetro dei rischi del portafoglio, hanno evidenziato, nei casi sopra citati, una sola eccezione, confermando quindi la differenza di perimetro come principale causa dei superamenti.

Nel caso dell'unico evento in cui anche il credit spread VaR è stato superato, accaduto nella giornata del 20 gennaio 2016, la motivazione dell'evento di overshooting è stata identificata nell'estrema ampiezza degli shock subiti dagli spread creditizi degli emittenti bancari e corporate italiani, in particolare a seguito delle forti preoccupazioni seguenti all'annuncio di un'attività di ricognizione sui Non Performing Loans delle banche italiane da parte della Banca Centrale Europea. Gli shock subiti nella giornata dai credit spread sono risultati di intensità tale che, per alcuni emittenti, la probabilità di occorrenza statisticamente associata a tali eventi risulta pressoché nulla, mentre per altri emittenti si colloca ben oltre l'intervallo di confidenza del 99% associato alle stime di perdita massima attesa prodotte dal modello. Gli eventi di overshooting registrati sul VaR regolamentare e le relative azioni di mitigazione di rischio poste in atto sono state oggetto di stretto monitoraggio e di discussione nell'ambito del Comitato Rischi di Gruppo. Inoltre, di tali eventi è stata data comunicazione formale all'Autorità di Vigilanza, secondo le modalità previste dalla Banca Centrale Europea per i modelli interni sui rischi di mercato.

Il grafico seguente riporta il raffronto tra il VaR regolamentare di fine giornata e le variazioni giornaliere di valore del portafoglio del giorno lavorativo successivo per la modalità di backtesting ipotetica ed effettiva.

backtesting ipotetico del portafoglio di negoziazione rispetto al VaR regolamentare – anno 2016

backtesting effettivo del portafoglio di negoziazione rispetto al VaR regolamentare – anno 2016

Passando al backtesting rispetto alla misura estesa del credit spread VaR (e quindi includendo il rischio emittente), si osserva un solo evento di superamento della misura di rischio, già richiamato poco sopra, che interessa sia la modalità ipotetica, sia quella effettiva. La maggiore capienza della misura di rischio gestionale, omogenea per perimetro di rischi alla variazione di valore del portafoglio che con essa si confronta, è tale da riportare il numero di superamenti entro quello atteso stante le ipotesi sottostanti al modello.

backtesting ipotetico del portafoglio di negoziazione rispetto al VaR gestionale (credit spread VaR) – anno 2016

backtesting effettivo del portafoglio di negoziazione rispetto al VaR gestionale (credit spread VaR) – anno 2016

Prove di stress

Banca Akros effettua con regolarità prove di stress sul proprio portafoglio di negoziazione (c.d. stress testing), al fine di determinare eventuali debolezze del portafoglio che ricadono al di fuori delle potenzialità della misura di rischio regolamentare ed accertare le capacità dei fondi propri della Banca di assorbire le eventuali perdite potenziali. Le tipologie di scenari di stress (ipotetici e specifici) interessano i principali fattori di rischio del portafoglio e vengono perturbati sia congiuntamente (scenari storici ed ipotetici), sia individualmente (scenari specifici). In particolare, sono effettuate prove di sensitivity ai credit spread VaR per singola curva emittente e per le curve rating/settore, aggregando il portafoglio per classe di rating, per settore di attività o per portafoglio di competenza. Gli scenari adottati prefigurano un peggioramento del merito di credito, conseguenza di un movimento di ampliamento dei credit spread di +25 e +50 basis points. Per tenere conto di eventuali impatti negativi derivanti da posizioni debitorie, sono implementati anche gli scenari simmetrici di miglioramento del credit spread (–25 basis points e –50 basis points). In aggiunta a queste prove, si procede ad effettuare la stima degli impatti per movimenti non paralleli delle curve di credito (irripidimento ed appiattimento della yield curve).

Coerentemente con l'evoluzione dei rischi del portafoglio di trading nel 2016, gli scenari di stress più sfavorevoli sono risultati, in media, quelli di tipo specifico, in cui si sono ipotizzati significativi allargamenti degli spread creditizi. A questi scenari si sono affiancati, per entità del possibile impatto, altri scenari che prefigurano specifici ed ampi movimenti della curva di tasso di interesse (movimenti paralleli della curva Eur, tilting intorno ad un punto pivot) ed alcuni scenari che prevedono shock idiosincratici di ampiezza rilevante sulle quotazioni di specifici titoli azionari. Meno severi risultano, in generale, i risultati provenienti dagli scenari storici e ipotetici. Gli impatti potenziali sul conto economico di shock sugli spread creditizi e di alcuni scenari di tasso di interesse per l'intero portafoglio di trading al 30.12.2016 sono sintetizzati nella tavola che segue. In particolare, per effetto di un ipotizzato ampliamento parallelo di tutte curve di credit spread di +25 e +50 basis point, la variazione negativa del portafoglio indotta sarebbe rispettivamente di –1.414 mila e –2.808 mila Euro. Tra gli scenari di tasso di interesse, si rileva che un movimento parallelo di rialzo dell'intera curva dei tassi risk-free Eur di +50 basis points comporterebbe una riduzione di valore dell'intero trading book di circa -1.307 mila Euro.

(Euro/000)

Interest Rates Credit Spread
–50 bps +50 bps Tilting Down–
Up
Tilting Up–
Down
–50 bps –25 bps +25 bps +50 bps
+337 (1.307) (697) 541 2.889 1.433 (1.414) (2.808)

Oltre che su base continuativa e con riferimento a scenari standardizzati, prove di stress sul portafoglio di negoziazione vengono svolte anche con riferimento a specifici eventi e circostanze, in vista dei quali è opportuno effettuare assessment delle variabili e posizioni di portafoglio che risultano maggiormente vulnerabili. Particolare attenzione è stata dedicata alla stima degli effetti economici di potenziali shock derivanti da forti ampliamenti degli spread delle obbligazioni bancarie subordinate e agli impatti che scenari corrispondenti ad eventi specifici accaduti nell'anno e di potenziale impatto sulle posizioni di rischio - quali, ad esempio, il referendum sulla "Brexit", le elezioni presidenziali negli USA, il referendum costituzionale in Italia - avrebbero potuto generare sul portafoglio della Banca. Questi esercizi di stress testing ad-hoc, svolti antecedentemente alla data degli eventi, hanno fornito indicazioni su possibili azioni di contenimento dei rischi, indicazioni che hanno guidato le scelte operative di posizionamento del portafoglio in vista degli eventi stessi.

1.2.2. Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse si sostanzia nel potenziale impatto che variazioni inattese dei tassi di interesse di mercato determinano sugli utili correnti (cash flow risk) e sul valore del patrimonio netto del Gruppo (fair value risk). Tale rischio si manifesta tipicamente sulle posizioni incluse nel portafoglio bancario, ovvero:

  • impieghi e raccolta con clientela;
  • titoli obbligazionari di proprietà;
  • emissioni proprie destinate ad investitori istituzionali;
  • operatività interbancaria secured e unsecured;
  • operatività con la Banca Centrale Europea (OMA);
  • derivati di copertura.

Il rischio di tasso di interesse viene quindi misurato sia dal punto di vista reddituale sia dal punto di vista patrimoniale.

Dal punto di vista reddituale, il rischio di tasso di interesse deriva dalla possibilità che una variazione inattesa dei tassi di interesse produca una riduzione del margine di interesse, e quindi degli utili del Gruppo. Tale rischio dipende dunque da:

  • sfasamento nella struttura temporale degli impieghi e della raccolta, nel caso delle poste a tasso fisso;
  • disallineamento dei periodi di revisione delle condizioni di tasso, nel caso delle poste a tasso variabile.

Dal punto di vista patrimoniale, il rischio di tasso di interesse deriva dalla possibilità che una variazione inattesa dei tassi di interesse produca una variazione negativa netta delle poste di bilancio, con conseguente impatto sul patrimonio del Gruppo.

Le principali fonti del rischio di tasso di interesse si possono schematizzare come segue:

  • repricing risk: rischio derivante dai mismatch temporali di scadenza (e conseguente rifinanziamento/reinvestimento) e riprezzamento delle attività e delle passività; i principali aspetti che caratterizzano tale tipologia di rischio sono:
    • yield curve risk: rischio derivante dall'esposizione delle poste di bilancio ai cambiamenti di pendenza e forma della curva dei rendimenti;
    • basis risk: rischio derivante dalla non perfetta correlazione nelle variazioni dei tassi attivi e passivi su strumenti diversi, anche con strutture di repricing simili;
  • optionality risk: rischio derivante da opzioni implicite nelle poste del Banking Book.

Il Gruppo Bipiemme monitora, sia a livello consolidato sia di singola Legal Entity rientrante nel proprio ambito di competenza, l'esposizione del portafoglio bancario a variazioni avverse dei tassi di interesse, sia dal punto di vista reddituale che patrimoniale.

La misurazione del rischio di tasso di interesse sul portafoglio bancario avviene utilizzando metodologie integrate di Asset and Liability Management (ALM). In particolare, le misure di rischio utilizzate sono:

  • la variazione del margine di interesse atteso a seguito di uno shock parallelo della curva dei tassi spot di +/- 100 basis points (prospettiva reddituale);
  • la variazione del valore economico a seguito di uno shock parallelo della curva dei tassi spot di +/-200 basis points (prospettiva patrimoniale), così come definito nel Secondo Pilastro di Basilea II.

Oltre all'impatto di shock paralleli della curva dei tassi vengono effettuate internamente anche analisi di stress ipotizzando shock non paralleli della curva dei tassi sulla base del loro andamento passato. Utilizzando un approccio VaR (Value at Risk), vengono infatti calcolati, per ciascun nodo della curva dei tassi, shock estremi di ribasso e di rialzo dei tassi considerando i seguenti percentili della distribuzione (99%, 99,5%, 99,9% al rialzo e rispettivamente 1%, 0,5%, 0,1% al ribasso). Viene quindi valutato l'impatto sul margine di interesse atteso e sul valore economico applicando predetti shock alla curva dei tassi spot.

Con riferimento alle metodologie interne di Asset and Liability Management (ALM) si evidenzia quanto segue:

  • a fronte di uno scenario di mercato caratterizzato dalla persistenza di tassi prossimi allo zero e negativi sulle scadenze di breve termine, il modello interno di misurazione del rischio di tasso è stato ulteriormente migliorato rimuovendo il vincolo di non negatività dei tassi di interesse (floor pari a 0%);
  • nel corso del 2016 sono state avviate le attività per l'estensione del modello interno relativo all'Asset and Liability Management (ALM) del portafoglio bancario all'operatività di Banca Akros, pur in considerazione della limitata materialità dell'operatività di quest'ultima. L'esposizione del banking book di Banca Akros al rischio di tasso di interesse, calcolata per mezzo del modello interno, è attualmente in fase di analisi e test, pertanto il contributo di Banca Akros non è incluso nei risultati consolidati riportati nella sezione 2 "Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività".

L'impatto sul margine di interesse è dovuto sia al reinvestimento/rifinanziamento, a nuove condizioni di mercato, delle quote capitale in scadenza (rischio di reinvestimento/rifinanziamento), sia alla variazione della componente cedolare (rischio di riprezzamento, per la sola operatività a tasso variabile). L'impatto sul margine di interesse viene ottenuto mappando le poste in corrispondenza delle date effettive di rischio, ovvero la data di pagamento delle quote capitale per le operazioni a tasso fisso e la data di repricing successiva al cut-off per le operazioni a tasso variabile.

Tale approccio, noto come repricing gap, presuppone l'adozione di un orizzonte temporale di riferimento (gapping period), posto uguale ad un anno secondo la best practice di mercato.

L'impatto sul valore economico viene misurato secondo un approccio di full evaluation, ovvero come la variazione di fair value delle poste mappate in ciascuna fascia temporale conseguente ad uno shock parallelo della curva dei tassi spot.

Le metodologie utilizzate per l'analisi di sensitivity al rischio di tasso di interesse includono anche la modellizzazione comportamentale della raccolta a vista e delle estinzioni anticipate sul portafoglio mutui.

Per quanto riguarda la modellizzazione della raccolta a vista, il Gruppo Bipiemme adotta dei modelli statistici in grado di coglierne sia la persistenza temporale dei volumi sia la reattività dei tassi alle condizioni di mercato; in particolare:

  • il modello di analisi dei volumi consente di rappresentare la componente ritenuta stabile dell'aggregato delle poste a vista come un portafoglio di poste amortizing a scadenza;
  • il modello di analisi dei tassi consente sia di identificare la parte delle poste a vista che reagisce a movimenti di un parametro di mercato ritenuto significativo sia di misurare i tempi di aggiustamento (effetto vischiosità).

Infine, il rischio di estinzione anticipata sul portafoglio mutui viene misurato attraverso un modello di tipo CPR (Constant Prepayment Rate) tale per cui viene stimato un tasso di pre-payment per ciascuna forma tecnica.

Limitatamente al portafoglio di prodotti finanziari della Capogruppo, per mezzo del sistema di position keeping viene effettuato un monitoraggio giornaliero delle sensitivity e dei limiti descritti nel paragrafo "Aspetti generali comuni relativi ai processi di gestione del rischio di mercato assunti dal Gruppo Bipiemme". Il risultato delle analisi di sensitivity prodotte dal sistema di position keeping è altresì utilizzato per il reporting mensile al Comitato Rischi.

B. Attività di copertura del fair value

Dal 2009 è in vigore una Policy di Hedge Accounting, redatta dalla Capogruppo, che definisce la metodologia ed il processo organizzativo per la gestione delle operazioni di copertura dei rischi finanziari del portafoglio bancario, con particolare riferimento agli attori coinvolti, alla definizione di ruoli e responsabilità, alla descrizione delle attività previste e alla mappatura dei processi.

Suddetta Policy, inoltre, attribuisce alla Banca la responsabilità della gestione dei rischi finanziari del portafoglio bancario del Gruppo Bipiemme, sia per quanto attiene il monitoraggio dell'esposizione ed il rispetto dei limiti operativi, sia per quanto riguarda la relativa attività di gestione e copertura.

La responsabilità della gestione delle coperture è accentrata presso il Comitato Finanza della Capogruppo, con riferimento a tutte le Legal Entity incluse nel perimetro della Policy.

Il Comitato Finanza stabilisce le linee guida per la gestione dell'attivo e del passivo di bilancio e definisce le operazioni di copertura del portafoglio del Gruppo Bipiemme. Tali operazioni di copertura sono poste in essere dalla Funzione Finanza di Banca Popolare di Milano. Tale Funzione dispone altresì di deleghe operative per l'attuazione di strategie di copertura gestionale, prendendo posizioni sulla curva dei tassi di interesse, con l'obiettivo di mitigare l'esposizione al rischio di tasso generato dall'operatività commerciale di raccolta e impiego.

L'attività di copertura ha l'obiettivo di immunizzare il portafoglio bancario dalle variazioni di fair value della raccolta e degli impieghi causate dai movimenti delle variabili finanziarie ovvero di ridurre la volatilità dei flussi di cassa legati ad una particolare attività o passività.

Le principali tipologie di derivati di copertura utilizzate sono rappresentate da Interest Rate Swap (IRS), Overnight Indexed Swap (OIS), Opzioni su tassi di interesse (cap) e Forward su Titoli di Stato.

L'attività di copertura svolta dal Gruppo Bipiemme trova riflesso contabile (Hedge Accounting) attraverso due modalità:

  • micro fair value hedge: copertura specifica del fair value di attività o passività identificate in modo puntuale e rappresentate principalmente da prestiti obbligazionari emessi (subordinati e covered bond) o acquistati;
  • macro fair value hedge: copertura generica di pool omogenei di attività o passività non identificabili singolarmente e rappresentati dai mutui a clientela ordinaria e dalle poste a vista.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

La Capogruppo ha in essere al 31 dicembre 2016 un'operazione di copertura dei flussi finanziari, il cui obiettivo è quello di stabilizzare, tramite un contratto di swap, il rendimento cedolare di un titolo iscritto nelle attività finanziarie disponibili per la vendita.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Tabella riepilogativa

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 8.801.128 16.552.504 5.623.395 1.596.333 5.023.360 6.580.258 1.506.076
1.1 Titoli di debito 227 954.223 1.543.056 607.381 2.337.180 3.552.659 1.000
– con opzione di rimborso anticipato 13.022 7.659 1.000
– altri 227 941.201 1.535.397 607.381 2.337.180 3.552.659
1.2 Finanziamenti a banche 768.668 775.636 131.526 7.295 278.370
1.3 Finanziamenti a clientela 8.032.233 14.822.645 3.948.813 981.657 2.407.810 3.027.599 1.505.076
– conti correnti 2.944.993 294 78 435.207 123
– altri finanziamenti 5.087.240 14.822.645 3.948.519 981.657 2.407.732 2.592.392 1.504.953
– con opzione di rimborso anticipato 1.873.635 11.272.678 1.439.063 490.353 1.600.242 1.230.095 1.459.553
– altri 3.213.605 3.549.967 2.509.456 491.304 807.490 1.362.297 45.400
2. Passività per cassa 25.911.845 5.018.470 1.007.880 886.639 8.337.807 2.491.649 6
2.1 Debiti verso clientela 25.354.683 3.815.845 503.674 815.493 266.095 3 6
– conti correnti 24.693.616 535.626 423.765 609.952 265.479 3 6
– altri debiti 661.067 3.280.219 79.909 205.541 616
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 661.067 3.280.219 79.909 205.541 616
2.2 Debiti verso banche 554.061 473.364 58.241 6.300.000
– conti correnti 139.131
– altri debiti 414.930 473.364 58.241 6.300.000
2.3 Titoli di debito 3.101 729.261 445.965 71.146 1.771.712 2.491.646
– con opzione di rimborso anticipato 454.176 205.938
– altri 3.101 275.085 240.027 71.146 1.771.712 2.491.646
2.4 Altre passività
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
3. Derivati finanziari 2.438.736 347.323 1.097.125 1.946.000 1.086.318 10.846
3.1 Con titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante 2.438.736 347.323 1.097.125 1.946.000 1.086.318 10.846
– Opzioni 7.290 68 7.222
+ Posizioni lunghe 7.290
+ Posizioni corte 68 7.222
– Altri derivati 2.431.446 347.323 1.097.125 1.946.000 1.086.250 3.624
+ Posizioni lunghe 781.623 347.261 717.000 925.000 685.000
+ Posizioni corte 1.649.823 62 380.125 1.021.000 401.250 3.624
4. Altre operazioni fuori bilancio 1.024.297 24.027
+ Posizioni lunghe 518.145 5.968
+ Posizioni corte 506.152 18.059

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 8.745.545 16.236.481 5.613.131 1.596.284 4.826.724 6.580.258 1.506.076
1.1 Titoli di debito 227 954.223 1.543.056 607.381 2.141.082 3.552.659 1.000
– con opzione di rimborso anticipato 13.022 7.659 1.000
– altri 227 941.201 1.535.397 607.381 2.141.082 3.552.659
1.2 Finanziamenti a banche 749.087 727.262 130.193 7.295 278.370
1.3 Finanziamenti a clientela 7.996.231 14.554.996 3.939.882 981.608 2.407.272 3.027.599 1.505.076
– conti correnti 2.918.286 294 78 435.207 123
– altri finanziamenti 5.077.945 14.554.996 3.939.588 981.608 2.407.194 2.592.392 1.504.953
– con opzione di rimborso anticipato 1.873.635 11.272.678 1.439.063 490.353 1.600.242 1.230.095 1.459.553
– altri 3.204.310 3.282.318 2.500.525 491.255 806.952 1.362.297 45.400
2. Passività per cassa 25.723.634 4.645.521 1.007.880 886.639 8.337.807 2.491.649 6
2.1 Debiti verso clientela 25.182.027 3.815.845 503.674 815.493 266.095 3 6
– conti correnti 24.522.160 535.626 423.765 609.952 265.479 3 6
– altri debiti 659.867 3.280.219 79.909 205.541 616
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 659.867 3.280.219 79.909 205.541 616
2.2 Debiti verso banche 538.506 100.415 58.241 6.300.000
– conti correnti 128.232
– altri debiti 410.274 100.415 58.241 6.300.000
2.3 Titoli di debito 3.101 729.261 445.965 71.146 1.771.712 2.491.646
– con opzione di rimborso anticipato 454.176 205.938
– altri 3.101 275.085 240.027 71.146 1.771.712 2.491.646
2.4 Altre passività
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
3. Derivati finanziari 2.438.736 347.323 1.097.125 1.946.000 1.086.318 10.846
3.1 Con titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante 2.438.736 347.323 1.097.125 1.946.000 1.086.318 10.846
– Opzioni 7.290 68 7.222
+ Posizioni lunghe 7.290
+ Posizioni corte 68 7.222
– Altri derivati 2.431.446 347.323 1.097.125 1.946.000 1.086.250 3.624
+ Posizioni lunghe 781.623 347.261 717.000 925.000 685.000
+ Posizioni corte 1.649.823 62 380.125 1.021.000 401.250 3.624
4. Altre operazioni fuori bilancio 1.023.316 23.046
+ Posizioni lunghe 517.164 5.968
+ Posizioni corte 506.152 17.078

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 mesi
fino a 6 mesi
Da oltre 6 mesi
fino a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 55.583 316.023 10.264 49 196.636
1.1 Titoli di debito 196.098
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 196.098
1.2 Finanziamenti a banche 19.581 48.374 1.333
1.3 Finanziamenti a clientela 36.002 267.649 8.931 49 538
– conti correnti 26.707
– altri finanziamenti 9.295 267.649 8.931 49 538
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 9.295 267.649 8.931 49 538
2. Passività per cassa 188.211 372.949
2.1 Debiti verso clientela 172.656
– conti correnti 171.456
– altri debiti 1.200
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 1.200
2.2 Debiti verso banche 15.555 372.949
– conti correnti 10.899
– altri debiti 4.656 372.949
2.3 Titoli di debito
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
2.4 Altre passività
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
4. Altre operazioni fuori bilancio 981 981
+ Posizioni lunghe 981
+ Posizioni corte 981

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Informativa di natura quantitativa

Nell'ambito del Gruppo Bipiemme la metodologia di Asset and Liability Management (ALM) consente di misurare mensilmente l'esposizione al rischio di tasso sia in termini di variazione del margine di interesse atteso (approccio reddituale) sia in termini di variazione del valore economico (approccio patrimoniale) al variare della curva dei tassi di interesse.

Come specificato nella sezione "A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo" si evidenzia che i risultati delle analisi di sensitivity riportate in questa sezione non includono l'operatività di Banca Akros in quanto le attività di estensione del modello interno anche all'operatività di quest'ultima sono in fase di consolidamento.

L'esposizione al rischio di tasso di interesse dal punto di vista reddituale viene misurata dalla variazione del margine di interesse atteso su un orizzonte temporale di un anno a seguito di uno shock parallelo sulla curva dei tassi spot di +/- 100 basis points.

La tabella seguente riporta i risultati (puntuali e medi) della stima di tale variazione al 31 dicembre 2016.

(milioni di euro)

Metrica Dato al 31
dicembre 2016
Dato medio 2016 Dato medio
secondo semestre
2016
Dato medio primo
semestre 2016
Sensitivity del margine di interesse +100bps 71,3 62,5 72,3 52,7
Sensitivity del margine di interesse –100bps (78,7) (35,7) (75,3) 3,76

L'esposizione al rischio di tasso di interesse dal punto di vista patrimoniale viene misurata dalla variazione del valore economico (fair value) a seguito di uno shock parallelo sulla curva dei tassi spot di +/– 200 basis points. La tabella seguente riporta i risultati (puntuali e medi) della stima di tale variazione al 31 dicembre 2016.

(milioni di euro)

Metrica Dato al 31
dicembre 2016
Dato medio 2016 Dato medio
secondo semestre
2016
Dato medio primo
semestre 2016
Sensitivity del margine di interesse +200bps (120) (5,3) 3,5 (14,1)
Sensitivity del margine di interesse –200bps 26,5 (113) (136,3) (89,4)

Nella tabella seguente si riporta l'assorbimento patrimoniale corrispondente ad uno shock di +/- 200 bps, ovvero la massima perdita di fair value in rapporto ai fondi propri.

(milioni di euro)

Metrica Dato al 31
dicembre 2016
Dato medio 2016 Dato medio
secondo semestre
2016
Dato medio primo
semestre 2016
Assorbimento patrimoniale +/– 200bps (% dei fondi propri) 2,47% 3,33% 4,65% 2,00%

Si segnala che, nel corso dell'esercizio 2016, il vincolo di non negatività dei tassi (floor pari a 0%) è stato rimosso con riferimento sia all'analisi di sensitivity del margine di interesse sia all'analisi di sensitivity del valore economico e che, di conseguenza, i dati medi del 2016 risentono dell'applicazione di tale modifica metodologica intervenuta a partire dal secondo semestre dell'anno.

Limitando l'analisi alle componenti finanziarie del portafoglio bancario della Capogruppo, la variazione di valore del portafoglio titoli (comprensivo dei relativi swap di copertura) a fronte di uno spostamento parallelo e uniforme della curva dei tassi d'interesse di un punto percentuale (cd. "sensitivity") risulta pari a dicembre 2016 a –354,2 milioni di euro in caso di aumento dei tassi d'interesse, in crescita rispetto al valore registrato a fine 2015, pari a –253,2 milioni di euro.

La tabella che segue mostra l'andamento della sensitivity nel corso del 2016.

BPM – Sensitivity del fair value del portafoglio titoli e relativi swap di copertura al variare dei tassi di interesse

(milioni di euro)

Totale titoli + swap di copertura
Variazione tassi 31 dicembre 2016 Media Min Max 31 dicembre 2015
+100 bps (354,2) (350,5) (400,3) (296,7) (253,2)
–100 bps 370,3 366,5 310,3 418,5 262,0

Limitatamente al portafoglio derivati di tasso utilizzati per mitigare la variabilità del margine di interesse del banking book, a dicembre 2016 la sensitivity era pari a +27,1 milioni di euro in caso di aumento parallelo di 100 punti base della curva tassi e di –27,2 milioni di euro in caso di diminuzione di 100 punti base della curva tassi.

BPM – Sensitivity del fair value del portafoglio derivati al variare dei tassi di interesse

(milioni di euro)
altri derivati
Variazione tassi 31 dicembre 2016 Media Min Max 31 dicembre 2015
+100 bps 27,1 71,3 16,4 109,2 15,7
–100 bps (27,2) (74,2) (109,8) (10,5) (9,9)

Infine, la tabella successiva evidenzia l'andamento nel corso del 2016 della sensitivity complessiva del portafoglio titoli e relativi swap di copertura e degli altri derivati.

BPM – Totale sensitivity del fair value del portafoglio titoli e derivati al variare dei tassi di interesse

(milioni di euro)

Variazione tassi 31 dicembre 2016 Media Min Max 31 dicembre 2015
+100 bps (327,0) (279,1) (248,2) (216,8) (237,5)
–100 bps 343,1 292,2 220,7 367,9 252,1

La variazione del portafoglio titoli e derivati al variare di + 1 bp del relativo rendimento (basis point value) a fine dicembre 2016 è pari a –3,01 milioni, in aumento rispetto a –2,2 milioni al 31 dicembre 2015.

(milioni di euro)

Variazione Rendimento 31 dicembre 2016 30 giugno 2016 31 dicembre 2015
+1 bps (3,01) (0,77) (2,20)

1.2.3 – Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Banca Popolare di Milano

L'operatività in cambi in conto proprio presso la Capogruppo è sostanzialmente limitata al servizio delle necessità delle funzioni commerciali.

In particolare, l'attività in cambi si limita all'attività di negoziazione degli utili in divisa (interessi netti o commissioni nette incassate in divisa estera) e delle banconote estere per la compravendita di valuta presso la rete delle filiali. Viene, inoltre, svolta un'operatività di intermediazione in cambi per conto della clientela senza però tenere aperti significativi libri di posizione.

Banca Akros

Il rischio cambio viene gestito attraverso uno specifico desk di proprietà, sul quale è accentrata anche l'operatività in cambi e derivati su cambi finalizzata alla copertura delle esposizioni in divisa di qualsiasi attività della Banca.

A.1 Fonti del rischio cambio

Le principali fonti del rischio cambio sono rappresentate da:

  • gli impieghi e la raccolta in divisa con clientela corporate e/o retail;
  • gli acquisti di titoli e/o partecipazioni e di altri strumenti finanziari in divisa;
  • la negoziazione di banconote estere;
  • l'incasso e/o il pagamento di interessi, commissioni, dividendi, spese amministrative, ecc.;
  • presso Banca Akros, l'operatività del desk FX e l'operatività in divisa degli altri desk.

A.2 Processi interni di gestione e controllo del rischio cambio

Banca Popolare di Milano

Il sistema delle deleghe operative stabilisce la possibilità, da parte del Responsabile della funzione Finanza, di detenere una posizione overnight in cambi fino ad un controvalore di 48,8 milioni di euro. Inoltre, la sommatoria in valore assoluto dei controvalori delle posizioni aperte in tutte le divise estere non deve superare i limiti fissati, e periodicamente rivisti, dal Regolamento Finanza. È inoltre previsto uno stop loss di 9 milioni di euro. Detta posizione è monitorata attraverso l'applicativo di front-office (Kondor+).

Banca Akros

Per Banca Akros l'assunzione del rischio di cambio avviene all'interno di limiti operativi stabiliti.

Il principale indicatore di esposizione al rischio cambio è il VaR dell'Area FX, al quale è affiancata, nelle modalità già esposte precedentemente (cfr. "Aspetti generali comuni relativi ai processi di gestione e metodi di misurazione dei rischi di mercato assunti dalla Banca"), l'analisi di sensitivity al rischio di variazione dei tassi di cambio e dei tassi di interesse, al rischio di volatilità e alle dinamiche non lineari dovute alla componente opzionale (gamma e vega).

B. Attività di copertura del rischio di cambio

Il rischio cambio, che viene generato dall'attività di impiego e raccolta del banking book e dalle attività di investimento in titoli e/o partecipazioni, viene sistematicamente coperto mediante operazioni di funding (o di impiego) nella stessa divisa. Anche la posizione in cambi, generata dai flussi reddituali in divisa estera (interessi attivi/passivi, commissioni) e dall'operatività in banconote estere con la clientela ordinaria, viene tendenzialmente coperta attraverso operazioni in cambi di segno opposto.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Voci USD GBP CHF JPY CAD ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 513.270 28.349 57.157 2.598 1.268 3.792
A.1 Titoli di debito 196.104
A.2 Titoli di capitale 11.093 16.592 21
A.3 Finanziamenti a banche 15.932 7.219 40.535 1.670 308 3.792
A.4 Finanziamenti a clientela 290.141 4.538 16.601 928 960
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 8.039 4.923 3.804 1.861 679 1.379
C. Passività finanziarie 513.277 9.974 24.377 3.586 6.675 3.287
C.1 Debiti verso banche 357.231 6 20.488 2.431 6.363 1.984
C.2 Debiti verso clientela 156.046 9.968 3.889 1.155 312 1.303
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività 212
E. Derivati finanziari 6.627.077 416.617 559.871 39.724 219.007 166.255
– Opzioni 234.078 9.168 1.004
+ Posizioni lunghe 148.133 4.806 502
+ Posizioni corte 85.945 4.362 502
– Altri 6.392.999 407.449 559.871 39.724 219.007 165.251
+ Posizioni lunghe 3.176.061 201.250 271.571 22.233 108.478 81.531
+ Posizioni corte 3.216.938 206.199 288.300 17.491 110.529 83.720
Totale Attività 3.845.503 239.328 276.030 24.180 169.439 87.204
Totale Passività 3.816.372 220.535 291.886 24.166 134.906 87.509
Sbilancio (+/–) 29.131 18.793 –15.856 14 34.533 –305

2.Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

2.1. Banca Popolare di Milano

BPM non ha implementato modelli interni di analisi di sensitività per il rischio cambio.

Come detto negli aspetti generali, l'operatività in cambi in conto proprio presso la Capogruppo è sostanzialmente limitata al servizio delle necessità delle funzioni commerciali.

Peraltro nelle segnalazioni di vigilanza del 2016 i requisiti patrimoniali per i rischi di cambio sono sempre stati sostanzialmente pari a zero oppure di entità poca significativa, in quanto la posizione netta in cambi si è sempre mantenuta al di sotto del 2% dei Fondi Propri.

2.2. Banca Akros

Banca Akros utilizza il proprio modello interno di calcolo del valore a rischio per la quantificazione del rischio di cambio.

Nella tabella che segue sono riportati i valori di VaR regolamentare relativi al 2016, confrontati con i corrispondenti dati dell'esercizio precedente.

99% – 1 Day Rischio cambio
31 dicembre 2016
Rischio cambio
31 dicembre 2015
VaR Medio Eur (000) 70 123
VaR Max Eur (000) 242 357
VaR Min Eur (000) 7 7
Last VaR Eur (000) 14 11
Nr. eccezioni 3/5 8/5

1.2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo

Attività sottostanti/Tipologie derivati 31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 36.424.602 45.808.075 199.080
a) Opzioni 4.920.829 3.510.353 39.480
b) Swap 31.391.373 42.297.643
c) Forward 79
d) Futures 112.400 159.600
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari 2.521.253 200.361 1.992.458 1.555.672
a) Opzioni 2.492.646 147.252 1.992.458 1.476.740
b) Swap
c) Forward 71
d) Futures 28.536 53.109 78.932
e) Altri
3. Valute e oro 7.305.088 6.267.370
a) Opzioni 410.324 976.405
b) Swap 5.692.462 4.314.358
c) Forward 1.202.302 976.607
d) Futures
e) Altri
4. Merci 64.003 30.884
5. Altri sottostanti
Totale 46.314.946 200.361 54.098.787 1.754.752

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo

A.2.1 Di copertura

Attività sottostanti/Tipologie derivati 31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 3.523.010 4.145.736
a) Opzioni 186.887 191.554
b) Swap 3.336.123 3.144.438
c) Forward 809.744
d) Futures
e) Altri
2.Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale 3.523.010 4.145.736

A.2.2 Altri derivati

Attività sottostanti/Tipologie derivati 31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 119.761 193.594
a) Opzioni
b) Swap 119.761 193.594
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale 119.761 193.594

I dati riportati nella tabella si riferiscono a derivati finanziari connessi con la fair value option.

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair value positivo
31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 1.219.731 3.194 1.128.892 94.229
a) Opzioni 221.327 3.194 163.143 94.229
b) Interest rate swap 877.663 910.594
c) Cross currency swap 100.280 44.821
d) Equity Swap
e) Forward 17.107 9.460
f) Futures
g) Altri 3.354 874
B. Portafoglio bancario – di copertura 44.835 40.638
a) Opzioni
b) Interest rate swap 44.835 39.003
c) Cross currency swap
d) Equity Swap
e) Forward 1.635
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati 343 960
a) Opzioni
b) Interest rate swap 343 960
c) Cross currency swap
d) Equity Swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 1.264.909 3.194 1.170.490 94.229

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair value negativo
31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 1.124.378 8.114 1.063.913 78.967
a) Opzioni 177.376 8.114 129.059 78.967
b) Interest rate swap 831.943 885.711
c) Cross currency swap 96.734 38.753
d) Equity Swap
e) Forward 15.962 9.374
f) Futures
g) Altri 2.363 1.016
B. Portafoglio bancario – di copertura 32.894 48.678
a) Opzioni 5.589 5.098
b) Interest rate swap 27.305 38.849
c) Cross currency swap
d) Equity Swap
e) Forward 4.731
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati 16 1.581
a) Opzioni
b) Interest rate swap 16 1.581
c) Cross currency swap
d) Equity Swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 1.157.288 8.114 1.114.172 78.967

A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale 238.394 4.585.452 271.633 2.230.765 83.567
– fair value positivo 765 16.942 12.593 57.512 4.982
– fair value negativo (15.858) (12.435) (45) (2.681) (4.539)
– esposizione futura 1.695 21.579 1.104 9.218 327
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale 71 15.206 17.155 98.804
– fair value positivo 42 76 306 8.663
– fair value negativo (60) (7.975)
– esposizione futura 600 575 1.359 2.478
3. Valute e oro
– valore nozionale 274.307 2.176.496 1.879 5.017 433.493 54.752
– fair value positivo 2.226 37.143 66 204 7.718 1.070
– fair value negativo (1.174) (34.131) (10) (2) (8.369) (593)
– esposizione futura 2.743 21.765 19 50 3.947 548
4. Altri valori
– valore nozionale 1.874
– fair value positivo 84
– fair value negativo (42)
– esposizione futura 191

A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale – 20.408.947 8.544.665 61.180
– fair value positivo (prima della
compensazione)
532.663 278.748 1.474
– fair value negativo (prima della
compensazione)
(565.004) (258.830) (2.068)
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale 711.158 1.621.381 57.478
– fair value positivo (prima della
compensazione)
62.359 103.736 10.926
– fair value negativo (prima della
compensazione)
(114.934) (18.511)
3. Valute e oro
– valore nozionale 1.912.942 1.722.820 723.380
– fair value positivo (prima della
compensazione)
35.863 30.451 11.415
– fair value negativo (prima della
compensazione)
(34.547) (27.944) (12.935)
4. Altri valori
– valore nozionale 30.081 931 31.118
– fair value positivo (prima della
compensazione)
146 1.561
– fair value negativo (prima della
compensazione)
(1.597) (4) (92)

A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale 3.222.771 420.000
– fair value positivo 43.895 1.283
– fair value negativo (32.443) (467)
– esposizione futura 13.779 3.600
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
3. Valute e oro
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
4. Altri valori
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura

A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
3. Valute e oro
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
4. Altri valori
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 20.547.719 18.297.048 7.470.178 46.314.945
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 11.459.274 17.495.151 7.470.178 36.424.603
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 1.767.381 753.871 2.521.252
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro 7.268.878 36.209 7.305.087
A.4 Derivati finanziari su altri valori 52.186 11.817 64.003
B. Portafoglio bancario 420.011 1.446.227 1.776.533 3.642.771
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 420.011 1.446.227 1.776.533 3.642.771
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale 31.12.2016 20.967.730 19.743.275 9.246.711 49.957.716
Totale 31.12.2015 25.360.161 21.429.659 11.648.297 58.438.117

A.10 Derivati finanziari OTC: Rischio di controparte / Rischio finanziario – Modelli interni

Le banche commerciali del Gruppo non utilizzano modelli interni tipo EPE.

Banca Akros, come illustrato nella sezione 1.2.1., è stata autorizzata da Banca d'Italia all'utilizzo del modello interno per i rischi di mercato ai fini di vigilanza. Le informazioni sul modello interno sono fornite nelle precedenti sezioni 1.2.1. "Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – Portafoglio di negoziazione di vigilanza" e 1.2.3. "Rischio di cambio".

B. Derivati creditizi

B1. Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo

Categorie di operazioni vigilanza Portafoglio di negoziazione di Portafoglio bancario
su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products 15.000
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
Totale 31.12.2016 15.000
Totale 31.12.2015
2. Vendite di protezione
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
Totale 31.12.2016
Totale 31.12.2015 4.653

B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair Value Positivo
31.12.2016 31.12.2015
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
B. Portafoglio bancario 4.487
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri 4.487
Totale 4.487

B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair Value Negativo
31.12.2016 31.12.2015
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 50
a) Credit default products 50
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
B. Portafoglio bancario
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
Totale 50

B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
Negoziazione di vigilanza
1. Acquisto protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
2. Vendita protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
Portafoglio bancario
1. Acquisto di protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
2. Vendita di protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo

B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti- contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
Negoziazione di vigilanza
1. Acquisto protezione
– valore nozionale 10.000 5.000
– fair value positivo
– fair value negativo (33) (17)
2. Vendita protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
Portafoglio bancario
1. Acquisto di protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
2. Vendita di protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo

B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 15.000 15.000
A.1 Derivati su crediti con "reference obligation"
"qualificata"
15.000 15.000
A.2 Derivati su crediti con "reference obligation" "non
qualificata"
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati su crediti con "reference obligation"
"qualificata"
B.2 Derivati su crediti con "reference obligation" "non
qualificata"
Totale 31.12.2016 15.000 15.000
Totale 31.12.2015 4.653 4.653

B.7 Derivati creditizi: Rischio di controparte e finanziario – Modelli interni

Il Gruppo non utilizza modelli interni per l'analisi del rischio sottostante ai derivati creditizi.

C. Derivati finanziari e creditizi

Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1) Accordi bilaterali Derivati Finanziari 677.559 277.026 46.662 25.995
– fair value positivo 276.203 62.109 11.062 5.062
– fair value negativo (193.663) (48.490) (11.707) (12.647)
– esposizione futura 99.809 68.500 6.416 1.612
– rischio di controparte netto 107.884 97.927 17.477 6.674
2) Accordi bilaterali Derivati Creditizi
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
– rischio di controparte netto
3) Accordi "Cross product" 4.713 9.063
– fair value positivo
– fair value negativo (1.589) (2.413)
– esposizione futura 1.562 3.325
– rischio di controparte netto 1.562 3.325

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti

La sottovoce "rischio di controparte netto" riporta il saldo tra il fair value positivo, incrementato dell'esposizione creditizia futura e diminuito del valore corrente delle eventuali garanzie (cash collaterals) ricevute.

1.3 – Gruppo bancario – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

A.1 Fonti del rischio di liquidità

Per rischio di liquidità si intende il rischio che il Gruppo non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento, certi o previsti con ragionevole certezza. Normalmente vengono individuate due manifestazioni del rischio di liquidità: il Funding Liquidity Risk, cioè il rischio che il Gruppo non sia in grado di far fronte ai propri impegni di pagamento e alle proprie obbligazioni in modo efficiente per incapacità a reperire fondi senza pregiudicare la sua attività caratteristica e/o la sua situazione finanziaria; il Market Liquidity Risk, cioè il rischio che il Gruppo non sia in grado di liquidare un asset se non a costo di incorrere in perdite in conto capitale a causa della scarsa profondità del mercato di riferimento e/o in conseguenza del timing con cui è necessario realizzare l'operazione. In quest'ultima accezione il rischio di liquidità evidenzia la stretta connessione e vicinanza con il tradizionale rischio di mercato. La differenza principale tra i due rischi risiede nel fatto che, mentre il rischio di mercato misura la sensibilità del valore di una posizione a possibili scenari futuri, il rischio di liquidità si concentra sulla capacità di finanziare i propri impegni presenti e futuri di pagamento, in situazioni normali o di stress.

A.2 Processi interni di gestione e controllo del rischio di liquidità

Nel Gruppo Bipiemme il governo ed i principi di gestione del rischio di liquidità sono normati dalle "Politiche di indirizzo in materia di gestione del rischio di liquidità" di Gruppo, in cui vengono definiti:

  • il modello di governo del rischio di liquidità;
  • le responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali;
  • la propensione al rischio di liquidità in coerenza con il Risk Appetite Framework (c.d. Liquidity Risk Appetite);
  • gli strumenti di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità;
  • gli strumenti di attenuazione del rischio di liquidità;
  • le linee guida per l'esecuzione delle analisi di stress;
  • il Contingency Funding Plan.

Il rischio di liquidità viene gestito e monitorato nell'ambito del processo di valutazione interna dell'adeguatezza della liquidità (ILAAP – Internal Liquidity Adequacy Assessment Process) che è il processo con cui il Gruppo identifica, misura, monitora, mitiga e rendiconta il profilo di rischio di liquidità del Gruppo.

Il processo è suddiviso nelle seguenti fasi e regolato da apposita normativa interna:

  • identificazione dei rischi di liquidità;
  • misurazione e valutazione del profilo di rischio sia di breve termine (operativo), sia di lungo termine (strutturale), inclusivo di scenari di stress. La misurazione del rischio include la valutazione dell'evoluzione prospettica del profilo di rischio;
  • monitoraggio, rendicontazione (reporting) e valutazione di adeguatezza: attività di monitoraggio e reporting effettuata dalla funzione di Risk Management & Capital Adequacy che consente agli Organi e alle Funzioni aziendali di essere informati sull'adeguatezza del profilo di rischio di liquidità e di adottare le necessarie misure correttive di attenuazione e mitigazione del rischio laddove ritenuto necessario e secondo i rispettivi ambiti di competenza.

Nell'ambito del processo ILAAP il Gruppo procede, inoltre, ad un'auto-valutazione annuale circa l'adeguatezza del framework complessivo di gestione e misurazione del rischio di liquidità che include, inoltre, governance, metodologie, sistemi informativi, strumenti di misurazione e reporting. Qualora, a fronte di suddetta auto-valutazione, siano identificate delle aree suscettibili di ulteriore miglioramento, specifici interventi (action plan) vengono pianificati in modo da evolvere coerentemente il processo ILAAP. I risultati della valutazione di adeguatezza del profilo di rischio e dell'auto-valutazione complessiva sono riportati nell'ILAAP Book e portati a conoscenza dell'Autorità di Vigilanza.

Modello di governo del rischio di liquidità

Il governo della liquidità è accentrato presso la Capogruppo. La gestione operativa della liquidità è coordinata dalla Capogruppo e avviene in maniera accentrata pur consentendo, nell'ambito di opportune deroghe, che parte della gestione avvenga in modo decentrato a livello di singola entità comunque nell'ambito della propensione al rischio definita dal Gruppo.

Responsabilità degli organi societari e delle funzioni aziendali

Nell'ambito del Gruppo gli organi societari che intervengono nel processo di governo e gestione della liquidità sono:

  • il Consiglio di Gestione della Capogruppo che definisce, nell'ambito del RAF, la propensione al rischio di liquidità (c.d. Liquidity Risk Appetite) ed è responsabile del mantenimento di un livello di liquidità coerente. È responsabile della definizione delle politiche di governo, dei processi di gestione afferenti il rischio di liquidità e approva più in generale le metodologie di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità;
  • il Comitato Finanza di Gruppo che definisce le linee strategiche di gestione della liquidità operativa e strutturale e del relativo rischio in situazione di normalità e, di concerto con il Comitato Rischi, in situazioni di difficoltà valutando gli interventi necessari;
  • il Consiglio di Sorveglianza della Capogruppo che è responsabile di vigilare sull'adeguatezza e sulla rispondenza del processo di gestione, monitoraggio e controllo del rischio di liquidità rispetto ai requisiti stabiliti dalla normativa e nel rispetto dei compiti ad esso attribuiti dallo Statuto Aziendale.

Sono altresì definiti ruoli e responsabilità delle funzioni aziendali coinvolte nel processo di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità quali le funzioni operative (finanza, tesoreria, rete commerciale), le funzioni di controllo (Chief Risk Officer, Internal Audit) e la funzione incaricata dell'elaborazione del sistema di prezzi per il trasferimento interno dei fondi.

Propensione al rischio di liquidità

La propensione al rischio in tema di liquidità (c.d. Liquidity Risk Appetite) è definita nell'ambito del framework di Risk Appetite a livello di Gruppo e di singola Legal Entity. Vengono individuati per gli indicatori di liquidità obiettivi (breve e lungo termine) e limiti di rischio.

Nell'ambito dei limiti di rischio la soglia di tolleranza al rischio di liquidità è intesa quale massima esposizione al rischio ritenuta sostenibile in un contesto di "normale corso degli affari" (going concern) integrato da "situazioni di stress" (stress scenario). Essa è definita in piena coerenza con il Risk Appetite Framework (RAF) e si configura come la soglia oltre la quale il Gruppo deve porre in essere le azioni di recovery per riportare il profilo di rischio in una situazione di normalità. I limiti di liquidità sono declinati dal RAF e ispirati al principio della sana e prudente gestione.

Strumenti di gestione e monitoraggio del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità viene monitorato attraverso i seguenti strumenti:

  • Maturity Ladder Operativa: tale report fornisce il fabbisogno di liquidità per un orizzonte temporale fino a dodici mesi andando a cumulare gli sbilanci tra flussi in entrata e flussi in uscita che si manifestano nelle varie fasce temporali e sommandovi il saldo delle riserve di liquidità disponibili;
  • Maturity Ladder Strutturale: tale report ha il fine di monitorare il mantenimento di un adeguato rapporto fra attività e passività di medio-lungo termine, ovvero di limitare l'esposizione al rifinanziamento per scadenze temporali superiori ai dodici mesi. Viene dunque monitorato il rapporto fra fonti e impieghi di liquidità e il grado di trasformazione delle scadenze;
  • indicatori di Early Warning (Early Warning Indicator EWI) di eventuali tensioni di liquidità. È stato individuato un insieme di indicatori utili a individuare tempestivamente l'insorgere di situazioni di tensione nella posizione di liquidità del Gruppo. Essi prevedono indicatori di mercato e indicatori interni, ovvero basati su dati specifici della situazione di liquidità del Gruppo;
  • analisi di stress (stress test), per testare la capacità del Gruppo di resistere a scenari sfavorevoli. Le analisi di stress includono fra i fattori di rischio considerati anche i potenziali flussi di cassa in uscita quali l'impatto di un downgrading della banca segnalante, il rilascio di ulteriori garanzie a fronte delle operazioni in derivati e l'utilizzo inatteso da parte della clientela delle linee di credito committed accordate. I risultati delle analisi di stress vengono valutati tenendo in considerazione anche l'impatto delle contromisure (il cosiddetto action plan, parte integrante del contingency funding plan) attivabili al realizzarsi di uno scenario di stress.

Fra gli strumenti di monitoraggio e gestione del rischio di liquidità risultano di primaria importanza gli indicatori Liquidity Coverage Ratio (LCR) e Net Stable Funding Ratio (NSFR) – entrambi presenti nel framework di Risk Appetite:

  • l'indicatore LCR è calcolato secondo le regole previste da uno specifico regolamento della Commissione (Regolamento delegato n. 61/2015/UE) che prevede un requisito minimo del 60% a partire dal 1° ottobre 2015, del 70% per il 2016 con un progressivo incremento fino a raggiungere il 100% dal 1° gennaio 2018. Esso rappresenta una misura della liquidità di breve termine ed è calcolato come rapporto fra attività disponibili di elevata qualità (c.d. High Quality Liquid Assets – HQLA) e deflussi di cassa netti ipotizzati in uno scenario di stress sistemico e idiosincratico della durata di 30 giorni;
  • l'indicatore NSFR, a differenza del LCR, non presenta a livello europeo né requisiti minimi normativi né regole di calcolo specifiche. Per tale motivo e in attesa di ulteriori indicazioni legislative esso è calcolato secondo le regole proposte dal Comitato di Basilea per la Vigilanza Bancaria. L'indicatore NSFR rappresenta una misura di liquidità di lungo termine ed è volto a garantire un profilo di provvista stabile in relazione alla composizione delle attività e delle operazioni fuori bilancio. È calcolato come rapporto fra fonti stabili di raccolta (c.d. provvista stabile disponibile) e impieghi stabili di raccolta (c.d. provvista stabile obbligatoria).

Entrambi gli indicatori sono oggetto di monitoraggio da parte degli organi aziendali e sono altresì comunicati periodicamente a Banca d'Italia per mezzo delle pertinenti segnalazioni di vigilanza.

Nel corso del primo semestre 2016, in seguito all'entrata in vigore del Regolamento di esecuzione (UE) 2016/313 relativo alle ulteriori metriche di controllo per le segnalazioni sulla liquidità, il Gruppo in aggiunta a LCR e NSFR ha avviato la segnalazione mensile all'Autorità di Vigilanza di ulteriori informazioni relative a:

  • concentrazione della raccolta per fornitore di fondi e per tipo di prodotto;
  • costo della raccolta per tipologia di prodotto e per scadenza;
  • andamento mensile della raccolta in termini di scadenze, rinnovi e raccolta di nuovi fondi;
  • concentrazione delle riserve di liquidità disponibili per emittente.

Strumenti di attenuazione del rischio di liquidità

Le politiche di indirizzo prevedono, come strumenti di attenuazione del rischio di liquidità, il mantenimento di un ammontare di riserve di liquidità adeguato a mantenere un profilo di liquidità coerente con la soglia di tolleranza al rischio, il rispetto di limiti specifici posti su determinate grandezze, sia operative sia strutturali, e un'adeguata diversificazione delle fonti di finanziamento.

Contingency Funding Plan

Il Contingency Funding Plan è parte integrante delle politiche di indirizzo E si prefigge la protezione del Gruppo e delle singole società appartenenti al Gruppo da stati di crisi di diversa entità. Esso descrive una serie di azioni, non vincolanti, da intraprendere per gestire le crisi. In particolare descrive:

  • il meccanismo di attivazione;
  • l'identificazione delle funzioni coinvolte;

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

i possibili piani di intervento (action plan) con indicazione di una stima della liquidità recuperabile dalle diverse azioni ed i tempi necessari per ottenerla (time to cash).

Il piano di Contingency è sviluppato in continuità con il complessivo piano di Risanamento della Banca (cd. Recovery Plan) definito sulla base della normativa di riferimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Informazioni di natura quantitativa

Di seguito si riporta un'analisi delle principali obbligazioni finanziarie in scadenza nei prossimi dodici mesi.

(milioni di euro)

01/17 02/17 03/17 04/17 05/17 06/17 07/17 08/17 09/17 10/17 11/17 12/17 Totale
Obbligazioni wholesale
(senior, subordinati,
covered bond)
0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0 0
Obbligazioni retail 158 4 26 0 41 28 36 64 25 17 0 1 400
Certificati di Deposito retail 1 0 1 0 1 0 2 1 2 1 1 0 10
Totale 159 4 27 0 42 28 38 65 27 18 1 1 410

Convenzionalmente, così come desunto dal principio IFRS 7, gli strumenti callable sono stati considerati in scadenza alla prima data di richiamo prevista dal regolamento dell'emissione.

Esaminando lo sviluppo delle scadenze per passività finanziarie per i prossimi 12 mesi (quindi a parità di impieghi e raccolta da clientela), il fabbisogno di 0,4 miliardi di euro trova ampia copertura, da un lato nelle riserve di liquidità disponibili, dall'altro nella previsione di rinnovo a scadenza delle passività riferite alle emissioni retail collocate dalla rete commerciale oppure nella loro sostituzione con altre forme di raccolta.

Tabella riepilogativa

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Attività per cassa 6.571.993 301.836 242.844 985.553 1.990.786
A.1 Titoli di Stato 468 50.005 250.073 200.127
A.2 Altri titoli di debito 2.875 10.000 1.227 3.163
A.3 Quote OICR 178.686
A.4 Finanziamenti 6.389.964 301.836 182.839 734.253 1.787.496
– Banche 769.967 6.452 27.265 26.225 38.213
– Clientela 5.619.997 295.384 155.574 708.028 1.749.283
Passività per cassa 25.611.247 250.906 1.176.749 1.946.933 1.558.843
B.1 Depositi e conti correnti 24.680.978 131.012 96.702 257.097 660.801
– Banche 171.097 78.897 38.060 36.517 57.500
– Clientela 24.509.881 52.115 58.642 220.580 603.301
B.2 Titoli di debito 95.450 262 183.012 67.305
B.3 Altre passività 834.819 119.894 1.079.785 1.506.824 830.737
Operazioni "fuori bilancio" 2.715.867 2.891.665 1.947.009 3.910.247 4.696.158
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 9 2.867.637 1.947.009 3.910.153 4.695.503
– Posizioni lunghe 1.434.321 974.218 1.973.197 2.380.519
– Posizioni corte 9 1.433.316 972.791 1.936.956 2.314.984
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 2.174.595 71 579
– Posizioni lunghe 1.165.822 6 161
– Posizioni corte 1.008.773 65 418
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 16.160 3.660
– Posizioni lunghe 16.160
– Posizioni corte 3.660
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 519.818 20.367 23 13
– Posizioni lunghe 13.666 5.968 23 13
– Posizioni corte 506.152 14.399
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 5.285 1 63
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Tabella riepilogativa

Voci/ Scaglioni temporali Da oltre 3
mesi fino a 6
Da oltre 6
mesi fino a 1
Da oltre 1
anno fino a 5
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa mesi
1.982.552
anno
3.889.554
anni
14.148.495
16.157.626 392.023
A.1 Titoli di Stato 179.711 793.068 2.961.569 4.112.484
A.2 Altri titoli di debito 5.399 44.514 363.858 107.227 1.582
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 1.797.442 3.051.972 10.823.068 11.937.915 390.441
– Banche 146.559 175.856 389.379 390.441
– Clientela 1.650.883 2.876.116 10.433.689 11.937.915
Passività per cassa 817.958 1.013.423 8.846.040 2.696.920
B.1 Depositi e conti correnti 620.349 630.027 266.095 9
– Banche 58.995
– Clientela 561.354 630.027 266.095 9
B.2 Titoli di debito 119.922 178.022 2.279.945 2.696.911
B.3 Altre passività 77.687 205.374 6.300.000
Operazioni "fuori bilancio" 719.744 605.531 180.776 566.734
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 714.735 601.549 98.284 99.899
– Posizioni lunghe 285.339 292.581 37.113 12.920
– Posizioni corte 429.396 308.968 61.171 86.979
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 4.305 3.338 12.750
– Posizioni lunghe 835 405 12.750
– Posizioni corte 3.470 2.933
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 676 595 46.613 452.998
– Posizioni lunghe 676 595 46.613 452.998
– Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 28 49 5.879 1.087
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale 30.000
– Posizioni lunghe 15.000
– Posizioni corte 15.000
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Euro

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Attività per cassa 6.514.328 291.048 206.209 935.178 1.836.304
A.1 Titoli di Stato 468 50.005 250.073 200.127
A.2 Altri titoli di debito 2.875 10.000 1.227 3.163
A.3 Quote OICR 178.686
A.4 Finanziamenti 6.332.299 291.048 146.204 683.878 1.633.014
– Banche 749.636 562 3.823 10.148 35.135
– Clientela 5.582.663 290.486 142.381 673.730 1.597.879
Passività per cassa 25.423.019 172.009 1.138.689 1.882.555 1.366.959
B.1 Depositi e conti correnti 24.498.623 52.115 58.642 220.580 637.054
– Banche 160.198 33.753
– Clientela 24.338.425 52.115 58.642 220.580 603.301
B.2 Titoli di debito 95.450 262 183.012 67.305
B.3 Altre passività 828.946 119.894 1.079.785 1.478.963 662.600
Operazioni "fuori bilancio" 2.686.343 1.054.500 968.367 1.930.916 2.463.747
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 9 1.031.453 968.367 1.930.822 2.463.092
– Posizioni lunghe 554.458 501.456 1.014.882 1.225.775
– Posizioni corte 9 476.995 466.911 915.940 1.237.317
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 2.146.092 71 579
– Posizioni lunghe 1.151.972 6 161
– Posizioni corte 994.120 65 418
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 16.009 3.549
– Posizioni lunghe 16.009
– Posizioni corte 3.549
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 518.948 19.497 23 13
– Posizioni lunghe 12.796 5.968 23 13
– Posizioni corte 506.152 13.529
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 5.285 1 63
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Euro

Voci/ Scaglioni temporali Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 1.982.552 3.889.554 14.148.495 16.157.626 392.023
A.1 Titoli di Stato 179.711 793.068 2.961.569 4.112.484
A.2 Altri titoli di debito 5.399 44.514 363.858 107.227 1.582
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 1.797.442 3.051.972 10.823.068 11.937.915 390.441
– Banche 146.559 175.856 389.379 390.441
– Clientela 1.650.883 2.876.116 10.433.689 11.937.915
Passività per cassa 817.958 1.013.423 8.846.040 2.696.920
B.1 Depositi e conti correnti 620.349 630.027 266.095 9
– Banche 58.995
– Clientela 561.354 630.027 266.095 9
B.2 Titoli di debito 119.922 178.022 2.279.945 2.696.911
B.3 Altre passività 77.687 205.374 6.300.000
Operazioni "fuori bilancio" 719.744 605.531 180.776 566.734
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 714.735 601.549 98.284 99.899
– Posizioni lunghe 285.339 292.581 37.113 12.920
– Posizioni corte 429.396 308.968 61.171 86.979
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 4.305 3.338 12.750
– Posizioni lunghe 835 405 12.750
– Posizioni corte 3.470 2.933
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 676 595 46.613 452.998
– Posizioni lunghe 676 595 46.613 452.998
– Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 28 49 5.879 1.087
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale 30.000
– Posizioni lunghe 15.000
– Posizioni corte 15.000
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Attività per cassa 57.665 10.788 36.635 50.375 154.482
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 57.665 10.788 36.635 50.375 154.482
– Banche 20.331 5.890 23.442 16.077 3.078
– Clientela 37.334 4.898 13.193 34.298 151.404
Passività per cassa 188.228 78.897 38.060 64.378 191.884
B.1 Depositi e conti correnti 182.355 78.897 38.060 36.517 23.747
– Banche 10.899 78.897 38.060 36.517 23.747
– Clientela 171.456
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività 5.873 27.861 168.137
Operazioni "fuori bilancio" 29.524 1.837.165 978.642 1.979.331 2.232.411
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 1.836.184 978.642 1.979.331 2.232.411
– Posizioni lunghe 879.863 472.762 958.315 1.154.744
– Posizioni corte 956.321 505.880 1.021.016 1.077.667
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 28.503
– Posizioni lunghe 13.850
– Posizioni corte 14.653
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 151 111
– Posizioni lunghe 151
– Posizioni corte 111
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 870 870
– Posizioni lunghe 870
– Posizioni corte 870
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/ Scaglioni temporali Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 6.602 1.729 256.560 13.990
A.1 Titoli di Stato 199.222 3
A.2 Altri titoli di debito 3
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 6.602 1.729 57.335 13.987
– Banche 1.333
– Clientela 5.269 1.729 57.335 13.987
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
– Banche
– Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio" 678.989 583.252 40.091 703
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 678.989 583.252 40.091 703
– Posizioni lunghe 414.121 305.544 20.368 397
– Posizioni corte 264.868 277.708 19.723 306
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Le operazioni di cartolarizzazione nelle quali il Gruppo ha sottoscritto il complesso dei titoli emessi dalle società veicolo (auto-cartolarizzazioni) non sono state esposte nelle tabelle di Nota Integrativa della Parte E, sezione C "Operazioni di cartolarizzazione", ai sensi di quanto previsto dalla Circolare 262 della Banca d'Italia.

Le Società Veicolo costituite per tali operazioni, ai sensi dell'IFRS 10, sono oggetto di consolidamento integrale nel bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme in quanto le società cedenti sono titolari di diritti di natura contrattuale ("credit enhancement") che le espongono in modo sostanziale alla variabilità dei risultati delle suddette società.

Le operazioni di auto-cartolarizzazione di crediti performing sono state strutturate con l'obiettivo di conseguire il miglioramento della gestione del rischio di liquidità, incentrato sull'ottimizzazione della gestione del portafoglio crediti, la diversificazione delle fonti di finanziamento, la riduzione del loro costo e l'alimentazione delle scadenze naturali dell'attivo con quelle del passivo.

Con tali operazioni il Gruppo, avendo trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici relativi alle attività cedute, mantiene in bilancio i crediti per il loro intero ammontare, applicando il trattamento contabile previsto dallo IAS 39 per la categoria di strumenti finanziari a cui questi appartengono, mentre le notes emesse dalle società veicolo e sottoscritte non sono rappresentate.

Almeno fino a quando parte dei titoli non saranno eventualmente collocati sul mercato, le suddette operazioni di cessione e acquisto, da considerarsi congiuntamente in virtù del principio della prevalenza della sostanza sulla forma, configurano una semplice trasformazione dei crediti in valori mobiliari (titoli), senza che vi sia alcun effetto economico sostanziale.

BPM Securitisation 3 S.r.l.

L'operazione di auto-cartolarizzazione BPM Securitisation 3 è stata perfezionata dalla Capogruppo nel mese di settembre 2014, a seguito di apposita deliberata dal Consiglio di Gestione in data 25 febbraio 2014. In dettaglio si configura come operazione di cartolarizzazione di mutui ipotecari finalizzata all'emissione di titoli ABS - Asset Backed Securities, cioè di strumenti finanziari emessi ai sensi della legge n.130 del 30 aprile 1999 (e successive modifiche e integrazioni). A garanzia e soddisfacimento dei diritti incorporati in questi titoli e a copertura dei costi dell'operazione di cartolarizzazione stessa, è previsto l'impiego di crediti (e di altre attività) destinati esclusivamente a tali fini.

L'operazione è avvenuta attraverso una cessione pro-soluto al veicolo BPM Securitisation 3 S.r.l., società appositamente costituita, di un portafoglio di crediti in bonis per complessivi circa Euro 864 milioni, derivanti da mutui commerciali garantiti da ipoteca di primo grado e crediti chirografari erogati dalla stessa Banca.

Il Consiglio di Gestione di BPM, nella seduta del 5 aprile 2016, ha deliberato la ristrutturazione dell'operazione mediante il conferimento di un nuovo portafoglio aggiuntivo di crediti a piccole e medie imprese, con le stesse caratteristiche del portafoglio originale, pari ad Euro 638 milioni. L'operazione, perfezionatasi il 29 giugno 2016, è stata finalizzata all'incremento, in data 20 luglio 2016, del valore nominale delle notes in essere. La struttura della cartolarizzazione rimane invariata rispetto all'attuale e le note senior e junior manterranno gli stessi codici ISIN.

I flussi finanziari del portafoglio ceduto sono a servizio del pagamento delle cedole e del rimborso in linea capitale di una classe di Titoli ABS senior (la Classe A), con rating all'emissione pari a "A2"/"AA" assegnato rispettivamente dalle Agenzie di Rating Moody's e DBRS ed una classe di Titoli ABS junior (la Classe Z) non dotata di rating.

Nel corso del 2015 la nota senior è stata oggetto di una revisione al rialzo del rating passato rispettivamente a Aa2 dell'Agenzia di Rating Moody's e AAA di DBRS.

Titoli Importo originario
in Euro
Importo in Euro al
31 dicembre 2016(
*)
Caratteristiche
Classe A 573.000.000 493.983.484 Scadenza legale: 20 gennaio 2057; cedola: Euribor 3 mesi + 60
bps., da riconoscere trimestralmente a partire dal 20 gennaio 2015;
quotazione: Borsa di Lussemburgo ("Titoli Senior")
Classe Z – junior notes 304.000.000 418.700.000 Scadenza legale: 20 gennaio 2057; cedola: non prevista; non
dotati di rating; quotazione: non quotati ("Titoli Junior")
877.000.000 912.683.484

(*) A partire dal 20 luglio 2016 (data di perfezionamento della sopra citata ristrutturazione) sono state emesse le notes e la nuova composizione al 20 luglio 2016 era la seguente: Classe A Euro 654.785.478,32 e Classe Z Euro 418.700.000,00 per un totale di Euro 1.073.485.478,32.

La struttura dell'operazione prevede un diritto di opzione (call option) in virtù del quale Banca Popolare di Milano avrà la facoltà di riacquistare tutti i crediti ceduti alla società veicolo, emittente dei Titoli ABS, e non ancora incassati ad ogni payment date.

Tra la BPM Securitisation 3 S.r.l. e Banca Popolare di Milano è stato sottoscritto un contratto di Servicing, ai sensi del quale la società veicolo ha conferito alla Banca l'incarico di provvedere alla gestione e all'amministrazione dei crediti, ivi incluso l'incasso e il recupero degli stessi.

La sottoscrizione diretta e integrale da parte della Capogruppo delle notes emesse dal veicolo BPM Securitisation 3 S.r.l., pur non permettendo di ottenere liquidità diretta dal mercato, ha comunque consentito di disporre di titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea.

ProFamily Securitisation S.r.l.

L'operazione di auto-cartolarizzazione ProFamily Securitisation è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione della società controllata ProFamily in data 7 luglio 2015, nonché dal Comitato Finanza della Capogruppo in data 22 giugno 2015. L'operazione si configura come cartolarizzazione di crediti al consumo finalizzata all'emissione di titoli ABS - Asset Backed Securities, cioè di strumenti finanziari emessi ai sensi della legge n.130 del 30 aprile 1999 (e successive modifiche e integrazioni).

L'operazione è avvenuta attraverso una cessione pro-soluto al veicolo ProFamily Securitisation S.r.l., società appositamente costituita, di un portafoglio di crediti in bonis per complessivi circa Euro 712,6 milioni, derivanti da prestiti finalizzati e prestiti personali (con l'esclusione di "cessione del quinto") erogati dalla stessa ProFamily in data 3 novembre 2015.

L'operazione si configura con una struttura revolving per i primi 18 mesi e, secondo le modalità previste dal Contratto Quadro di cessione, nel corso del 2016 sono regolarmente avvenute le integrazioni del portafoglio di crediti in bonis per lasciare inalterato l'ammontare complessivo iniziale.

I flussi finanziari del portafoglio ceduto sono a servizio del pagamento delle cedole e del rimborso in linea capitale delle Notes emesse dal Veicolo in data 27 novembre 2015: una classe ABS senior (la Classe A), con rating pari a "Aa2"/"AA" assegnato rispettivamente dalle Agenzie di Rating Moody's e DBRS ed una classe ABS junior (la Classe J) non dotata di rating.

Titoli Importo in Euro Caratteristiche
Classe A 584.300.000 Scadenza legale: 21 dicembre 2039; cedola: Euribor 1 mese + 100 bps., da riconoscere
mensilmente a partire dal 20 dicembre 2015; quotazione: Borsa di Lussemburgo ("Titoli
Senior")
Classe J – junior notes 140.040.000 Scadenza legale: 21 dicembre 2039; cedola: Euribor 1 mese + 200 bps., da riconoscere
mensilmente a partire dal 20 dicembre 2015; non dotati di rating; quotazione: non
quotati ("Titoli Junior")
724.340.000

Le Notes emesse dal Veicolo sono state interamente sottoscritte da ProFamily S.p.A. e da questa cedute, attraverso un contratto di pegno irregolare (Pledge Agreement over Securities), alla Capogruppo. Il pegno, da un lato, consentirà alla controllata di godere di una riduzione del costo del funding e, dall'altro, permetterà alla Capogruppo di disporre di titoli utilizzabili per operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea.

1.4 – Gruppo bancario – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Principali fonti di manifestazione del rischio operativo

I rischi operativi sono definiti, in coerenza con il Regolamento UE n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, come la possibilità di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse umane e sistemi interni, oppure da eventi esogeni. Vi rientrano le perdite derivanti da frodi, errori umani, interruzione dell'operatività, indisponibilità dei sistemi, inadempienze contrattuali, catastrofi naturali ed i rischi legali, mentre sono esclusi quelli strategici e di reputazione.

La normativa di vigilanza prevede, inoltre, che le banche si dotino di sistemi di gestione dei rischi operativi adeguati alle loro dimensioni e al proprio profilo di rischio garantendone l'identificazione, la valutazione, la mitigazione ed il controllo nel tempo.

A differenza dei rischi di credito e di mercato, in generale i rischi operativi non vengono assunti dal Gruppo sulla base di scelte strategiche, ma sono insiti nell'ordinaria operatività.

Aspetti organizzativi

Il Gruppo adotta lo Standardised Approach (TSA) ai fini del calcolo degli assorbimenti patrimoniali sui rischi operativi.

Tale metodo è adeguato alle dimensioni e al profilo di rischio del Gruppo ed è funzionale al miglioramento dell'efficacia e dell'efficienza dei processi e alla riduzione degli impatti e delle probabilità di perdite onerose; inoltre, è propedeutico a un'eventuale evoluzione verso modelli più avanzati di valutazione dei rischi.

Da questo punto di vista, Banca Popolare di Milano ha provveduto a livello di Gruppo a:

  • definire e formalizzare il modello di governo e le linee guida dell'intero sistema di gestione dei rischi operativi;
  • regolamentare, nell'ambito della normativa aziendale, i compiti e le responsabilità delle diverse funzioni coinvolte, dettagliandone l'operatività;
  • predisporre un'adeguata e periodica informativa sui rischi e le perdite operative per gli Organi di Vertice della Capogruppo e delle singole banche;
  • definire criteri e modalità operative atte a valutare adeguatezza ed efficacia del sistema implementato.

Il Modello di Governo

Per la gestione dei rischi operativi è stata scelta, a livello di Gruppo, l'adozione di un modello di governo accentrato presso la Capogruppo che prevede la definizione di principi e metodologie comuni a tutte le banche.

Il modello assegna alla Banca Popolare di Milano, quale Capogruppo, il coordinamento e la supervisione di tutte le attività operative in capo alle singole banche del Gruppo attraverso:

  • un livello strategico, svolto dal Consiglio di Gestione, dal Consiglio di Sorveglianza, dal Comitato Rischi, dal Comitato per i Controlli Interni con il supporto del Chief Risk Officer e della funzione Risk Management & Capital Adequacy;
  • un livello operativo, svolto dall'Operational Risk della Capogruppo e dagli Operational Risk Owner individuati all'interno delle singole banche.

Il sistema di gestione dei rischi operativi

La Banca Popolare di Milano ha implementato a livello di Gruppo un sistema di gestione dei rischi operativi attraverso:

un processo organizzativo di raccolta dei dati relativi alle perdite operative e ai recuperi assicurativi, che coinvolge e responsabilizza le diverse funzioni competenti e garantisce completezza, affidabilità e aggiornamento dei dati;

  • l'attivazione del Risk Self Assessment, un processo annuale di rilevazione, valutazione e quantificazione (ove possibile) dei rischi operativi sui principali processi di business e di supporto, effettuato da parte dell'Operational Risk Management attraverso questionari e interviste agli Owner di processo;
  • la definizione di criteri e modalità di riconduzione delle attività delle società del Gruppo alle linee di business regolamentari per il calcolo del requisito patrimoniale individuale e consolidato;
  • l'implementazione di un sistema di reporting periodico sui principali eventi di perdita e rischi operativi rilevati, indirizzato ai Vertici aziendali e alle funzioni operative;
  • la predisposizione di strumenti formativi volti a favorire il coinvolgimento e la diffusione di una cultura di attenzione alla gestione dei rischi operativi per quanto riguarda i vertici aziendali e per guidare l'operatività di rilevazione e segnalazione da parte del personale preposto;
  • la verifica annuale dell'intero sistema di gestione dei rischi operativi attraverso un processo di autovalutazione interno che consenta al Gruppo di valutare, in funzione del suo profilo di rischio, l'efficacia delle strategie e l'adeguatezza del sistema implementato.

La raccolta delle perdite operative

La Loss Data Collection (LDC), ovvero il processo di raccolta delle perdite operative, rappresenta uno degli aspetti cardine del sistema di gestione dei rischi operativi. La sua finalità è quella di fornire una visione nel tempo dell'andamento dei più significativi fenomeni di perdita; inoltre, essa costituisce la base statistica indispensabile per un'approfondita analisi dei rischi rilevati e per l'applicazione di modelli avanzati per il calcolo del VaR (Valore a Rischio) per la stima del capitale interno a fronte dei rischi operativi.

Attraverso la normativa interna, è stata garantita l'omogeneità della classificazione degli eventi all'interno delle singole banche del Gruppo, mentre a livello operativo le stesse sono dotate di idonee procedure per la raccolta delle perdite e per la gestione efficiente di tutte le fasi del processo.

Tramite il sistema di reporting, con cadenza trimestrale i dati delle perdite operative sono portati all'attenzione degli Organi aziendali della Capogruppo e delle altre società che applicano il modello TSA.

Nel corso del 2016, la principale fonte di manifestazione di perdita operativa, sia in termini di impatto che di frequenza, è risultata essere la categoria "Esecuzione, consegna e gestione dei processi". A seguire, in termini sia di impatto che di frequenza vi è la categoria "Clientela, prodotti e prassi professionali".

Distribuzione percentuale degli eventi di perdita rilevati nell'anno 2016 nel Gruppo Bipiemme

La rilevazione dei rischi operativi

Nel corso del 2016 è stato avviato e concluso il consueto processo di rilevazione e analisi dei rischi operativi tramite Risk Self Assessment (RSA). Le valutazioni di rischio operativo sono estrapolate dagli esiti del ciclo di assessment condotto in coerenza con una configurazione metodologica e di processo comune e condivisa a livello di Gruppo, che consente di individuare e misurare i principali rischi operativi a cui il Gruppo è esposto, nonché di procedere all'adozione di opportune misure di mitigazione, ove necessario o opportuno.

In base all'approccio metodologico del modello di Risk Self Assessment il tool di elaborazione dei questionari è stato riveduto e implementato,proposto in formato elettronico e strutturato a campi guidati.

Come per il precedente assessment, un'attenzione particolare è stata riservata alla valutazione del disegno del sistema dei controlli interni.

Tale ciclo di assessment ha visto consolidarsi la metodologia adottata, in un'ottica di ulteriore perfezionamento dell'indagine, affinando le valutazioni del rischio potenziale e indagando ulteriormente gli aspetti legati al trasferimento del rischio operativo attraverso il ricorso ai mercati assicurativi. Gli esiti dell'assessment sono stati condivisi con le opportune funzioni e Organi aziendali, e costituiscono la base per l'eventuale definizione e aggiornamento degli interventi di attenuazione e prevenzione del rischio, nell'ambito del più ampio processo di mitigazione dei rischi operativi. I risultati sono stati oggetto di rendicontazione e reporting agli Organi e ai Vertici Aziendali.

Il Piano di Continuità Operativa (Business Continuity)

Il Piano di Continuità Operativa (PCO) consente alla Capogruppo di verificare la sua capacità di ripristinare l'operatività dei processi vitali e critici in presenza di eventi disastrosi.

Attraverso una struttura appositamente costituita per la gestione del Piano viene:

  • predisposta l'effettiva procedura di manutenzione;
  • testato il piano di simulazione degli eventi di crisi;
  • garantita la continuità dei processi vitali e critici;
  • valutate le azioni di mitigazione, allargando le attività di messa in continuità operativa a nuovi scenari e a nuovi processi.

Informazioni di natura quantitativa

Pendenze legali

Il Rischio Legale può derivare dalla mancata conformità a Leggi, Regolamenti o Provvedimenti delle Autorità di Vigilanza o da modifiche sfavorevoli del quadro normativo. L'effetto di tale rischio si può configurare nell'applicazione di sanzioni o nel coinvolgimento del Gruppo in procedimenti legali e riguarda, in linea di principio, tutte le funzioni aziendali influenzate da adempimenti normativi, regolamentari e giurisprudenziali.

Banca Popolare di Milano

Le cause in essere al 31 dicembre 2016 sono in gran parte riconducibili alle seguenti tipologie:

  • errata applicazione dei tassi: sono in essere 445 cause, a fronte delle quali vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite per 16,1 milioni di Euro;
  • errori operativi nell'erogazione dei servizi alla clientela: le cause pendenti sono 357, a fronte delle quali vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite per 15,5 milioni di Euro;
  • cause finanziarie: trattasi di pendenze legate all'attività di consulenza finanziaria (errori documentali, corretta informativa sui rischi finanziari, ecc); a fronte di 134 cause, vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite per 4,9 milioni di Euro.

Banca Akros

Si segnala anche che, a presidio delle passività che potrebbero scaturire dalle controversie, dai reclami, dai provvedimenti di natura giudiziale e stragiudiziale, dagli oneri per l'assistenza richiesta a professionisti esterni, sono in essere opportuni fondi per rischi e oneri. Gli accantonamenti specifici allocati negli anni su fondi a copertura di possibili perdite su vertenze legali e cause passive, anche risarcitorie, provvedimenti legali di natura giudiziale e stragiudiziale, reclami con la clientela e spese legali relative ammontano al 31 dicembre 2016 a 3,35 milioni di Euro.

Banca Popolare di Mantova

Le cause in essere al 31 dicembre 2016 sono in gran parte riconducibili alle seguenti tipologie:

  • errata applicazione dei tassi: è in essere 1 causa, a fronte della quale non vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite;
  • errori operativi nell'erogazione dei servizi alla clientela: le cause pendenti sono 5, a fronte delle quali vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite per 20 mila Euro;
  • cause finanziarie: è in essere 1 causa, a fronte della quale non vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite.

ProFamily

Non si rilevano cause passive in essere al 31 dicembre 2016.

Parte F

Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per definire la dimensione dello stesso, nonché la combinazione ottimale tra i diversi strumenti alternativi di capitalizzazione tendenti ad assicurare che il patrimonio ed i ratios consolidati del Gruppo Bipiemme siano coerenti con il profilo di rischio assunto nel pieno rispetto dei requisiti di Vigilanza.

Per quanto concerne le politiche adottate in tema di rispetto dei requisiti patrimoniali nonché delle politiche e dei processi adottati nella gestione del patrimonio, si rinvia alla successiva Sezione 2 "I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari".

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

Voci del patrimonio netto Gruppo
bancario
Imprese di
assicurazione
Altre
imprese
Elisioni e
aggiustamenti
da
consolidamento
Totale di cui
Gruppo
di cui Terzi
Capitale sociale 3.365.540 32 3.365.572 3.365.439 133
Sovrapprezzi di emissione 1.005 1.005 1.005
Riserve 906.190 906.190 906.099 91
Strumenti di capitale
(Azioni proprie) –621 –621 –621
Riserve da valutazione: 20.810 20.810 20.809 1
– Attività finanziarie disponibili per
la vendita
75.518 75.518 75.516 2
– Attività materiali
– Attività immateriali
– Copertura di investimenti esteri
– Copertura dei flussi finanziari –3.165 –3.165 –3.165
– Differenze di cambio
– Attività non correnti in via di
dismissione
– Utili (Perdite) attuariali su piani
previdenziali a benefici definiti
–62.648 –68.648 –62.647 –1
– Quota delle riserve da valutazione
delle partecipazioni valutate a
patrimonio netto
–2.337 –2.337 –2.337
– Leggi speciali di rivalutazione 13.442 13.442 13.442
Utile (Perdita) d'esercizio (+/–) del
gruppo e di terzi
72.800 72.800 72.724 76
Patrimonio netto 4.365.724 32 4.365.756 4.364.450 1.306
Gruppo bancario Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
Attività/Valori Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 76.504 (44.430) 76.504 (44.430)
2. Titoli di capitale 63.964 (31.318) 63.964 (31.318)
3. Quote di O.I.C.R. 12.946 (2.148) 12.946 (2.148)
4. Finanziamenti
Totale 31.12.2016 153.414 (77.896) 153.414 (77.896)
Totale 31.12.2015 284.713 (12.304) 284.713 (12.304)

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione al lordo e al netto dell'effetto fiscale

La suddivisione della riserva per classi di strumento finanziario è rilevante ai fini della quantificazione dei filtri sui fondi propri. Gli importi sono indicati al netto del relativo effetto fiscale, ove presente.

Riserva Lorda Effetto fiscale Riserva netta
Titoli di debito: 47.920 (15.847) 32.073
– Titoli di stato italiani 47.736 (15.784) 31.952
– Titoli di stato altri paesi (613) 202 (411)
– Altri titoli di debito 797 (265) 532
Titoli di capitale 35.546 (2.900) 32.646
OICR 16.086 (5.287) 10.799
Totale 99.552 (24.034) 75.518

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Titoli di debito Titoli di capitale Quote di O.I.C.R. Finanziamenti
1. Esistenze iniziali: 208.917 52.073 11.419
2. Variazioni positive 109.237 22.538 8.645
2.1 Incrementi di fair value 16.128 20.593 6.345
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 977 315 86
– da deterioramento 291
– da realizzo 977 24 86
2.3 Altre variazioni 92.132 1.630 2.214
3. Variazioni negative (286.080) (41.965) (9.266)
3.1 Riduzioni di fair value (95.667) (40.369) (7.389)
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (185.659) (1.045)
3.4 Altre variazioni (4.754) (551) (1.877)
4. Rimanenze finali 32.074 32.646 10.798

Le "Altre Variazioni" di cui ai punti 2.3 e 3.4 si riferiscono principalmente agli effetti fiscali relativi alle variazioni indicate nelle rimanenti sottovoci.

Fondi quiescenza TFR TOTALE
Riserva da valutazione netta al 31.12.2015 (40.333) (18.797) (59.130)
Variazioni in aumento 1.527 1.755 3.282
Utili attuariali 1.527 1.527
Altre variazioni positive 1.755 1.755
– altre variazioni positive – effetto fiscale 1.755 1.755
Variazioni diminuzione (420) (6.380) (6.800)
Perdite attuariali (6.380) (6.380)
Altre variazioni negative (420) (420)
– altre variazioni negative – effetto fiscale (420) (420)
Riserva da valutazione netta al 31.12.2016 (39.226) (23.422) (62.648)

B.4 Riserve da valutazione relative ai piani a benefici definiti: variazioni annue

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

2.1 Ambito di applicazione della normativa

Evoluzione regolamentare della normativa in ambito prudenziale

Dal 1° gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel regolamento ("CRR") e nella direttiva ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti al Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Il regolamento (CRR) è direttamente applicabile negli ordinamenti nazionali, senza necessità di recepimento, e costituisce il cosiddetto Single Rulebook; la disciplina contenuta nella direttiva (CRD IV) richiede, invece, di essere recepita nelle fonti del diritto nazionali.

Per dare attuazione e agevolare l'applicazione della nuova disciplina comunitaria, nonché al fine di realizzare una complessiva revisione e semplificazione della disciplina di vigilanza delle banche, la Banca d'Italia ha emanato, in data 17 dicembre 2013, la Circolare 285 "Disposizioni di vigilanza per le banche" che:

  • i. recepisce le norme della CRD IV, la cui attuazione, ai sensi del Testo unico bancario, è di competenza della Banca d'Italia;
  • ii. indica le modalità con cui sono state esercitate le discrezionalità nazionali attribuite dalla disciplina comunitaria alle autorità nazionali;
  • iii. delinea un quadro normativo completo, organico, razionale e integrato con le disposizioni comunitarie di diretta applicazione, in modo da agevolarne la fruizione da parte degli operatori.

Il Regolamento (EU) n. 575/2013 ("CRR") impone alle banche, come regola generale, di includere nei fondi propri e dedurre dagli stessi, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati sulle attività valutate in bilancio al fair value classificate nel portafoglio AFS. Per un periodo transitorio il CRR consente che questi profitti e perdite siano solo parzialmente inclusi o dedotti dal capitale primario di classe 1 ("CET 1"), secondo un approccio gradualmente crescente, per giungere all'integrale inclusione/deduzione dal 1° gennaio 2018.

Tuttavia, a seguito dell'emanazione del Regolamento (EU) n. 2016/445 della Banca Centrale Europea sull'esercizio delle opzioni e delle discrezionalità previste dal diritto dell'Unione ("Regolamento BCE") e del Regolamento (UE) 2016/2067 della Commissione Europea con cui è stato omologato il principio contabile internazionale International Financial Reporting Standard "strumenti finanziari" ("IFRS 9") ("Regolamento IFRS 9"), la Banca d'Italia con comunicazione del 23 gennaio ha fornito, nell'ambito delle sue competenze, indicazioni sul trattamento prudenziale dei saldi netti cumulati delle plusvalenze e minusvalenze su esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" rilevate, ai sensi del vigente principio contabile IAS 39, nella c.d. riserva Available For Sale – "AFS" (di seguito "profitti e perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali").

In particolare, le banche "significative" tra cui rientra il Gruppo Bipiemme, devono includere nel o dedurre dal CET 1, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio AFS secondo le seguenti percentuali: 60% per il 2016; e 80% per il 2017. Gli importi che residuano dall'applicazione di queste percentuali (i.e. 40% per il 2016; 20% per il 2017) non devono essere computati ai fini del calcolo dei fondi propri, continuando a essere oggetto di sterilizzazione.

2.2 Fondi propri bancari

A. Informazioni di natura qualitativa

I fondi propri (che nella precedente disciplina costituivano il "patrimonio di vigilanza") rappresentano il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria e costituiscono il principale parametro di riferimento per le valutazioni in merito alla solidità bancaria.

Essi sono costituiti dalla somma di:

  • Capitale primario di classe 1 ("Common Equity Tier 1" o "CET1")
  • Capitale aggiuntivo di classe 1 ("Additional Tier 1" o "AT1")
  • Capitale di classe 2 ("Tier 2" o "T2")

B. Informazioni di natura quantitativa

Si riporta di seguito la quantificazione dei fondi propri consolidati al 31 dicembre 2016:

31.12.2016 31.12.2015
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
4.302.007 4.472.836
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/–) (12.841) (4.405)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/– B) 4.289.166 4.468.431
D. Elementi da dedurre dal CET1 (252.733) (190.364)
E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/–), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di
disposizioni transitorie
21.573 (240.679)
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/– E) 4.058.006 4.037.388
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e
degli effetti del regime transitorio
158.404 187.326
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie 158.205 184.572
H. Elementi da dedurre dall'AT1
I. Regime transitorio – impatto su AT1 (+/–), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi
dell'AT1 per effetto di disposizioni transitorie
(27.801)
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G – H +/– I) 130.603 187.326
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio
587.470 815.326
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie 163.276 253.988
N. Elementi da dedurre dal T2 30.887 38.492
O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/–), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2
per effetto di disposizioni transitorie
(15.248) 18.973
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) (M – N +/– O) 541.335 795.807
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 4.729.944 5.020.521

Composizione dei fondi propri consolidati al 31 dicembre 2016:

Elementi patrimoniali 31.12.2016
Strumenti di CET1
Capitale versato 3.365.439
Sovrapprezzi d emissione
Azioni proprie (8.000)
Riserve
Riserve di utili 904.192
Utile del periodo attribuito ai fondi propri
Altre componenti di conto economico accumulate (OCI) 26.007
Altre riserve 13.442
Interessi di minoranza 927
Filtri prudenziali del capitale primario di classe 1 (12.841)
Detrazioni:
Attività immateriali – Avviamento (22.298)
Attività immateriali – Altre attività immateriali (81.614)
Attività fiscali differite che si basano sulla redditività futura e non derivano da differenze temporanee (9.815)
Detrazioni con soglia del 10%: Investimenti significativi in strumenti di CET1 di altri soggetti del settore finanziario (139.006)
Aggiustamenti derivanti da regime transitorio 21.573
Capitale primario di classe 1 4.058.006
Strumenti di capitale aggiuntivo di classe 1 oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) 158.205
Interessi di minoranza 199
Detrazioni:
Aggiustamenti derivanti da regime transitorio (27.801)
Capitale aggiuntivo di classe 1 130.603
Capitale di classe 1 4.188.609
Strumenti e prestiti subordinati computabili nel capitale di classe 2 424.129
Strumenti di capitale di classe 2 oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) 163.276
Interessi di minoranza 65
Detrazioni per posizioni in strumenti di capitale di classe 2 in cui l'ente detiene un investimento significativo (30.887)
Aggiustamenti derivanti da regime transitorio (15.248)
Capitale di classe 2 541.335
Totale fondi propri 4.729.944

Nella seguente tabella viene riportata la riconciliazione del Capitale Primario di Classe 1 con il Patrimonio netto contabile del Gruppo.

Voci 31.12.2016
Patrimonio netto di Gruppo 4.364.450
Patrimonio netto di terzi 1.306
Patrimonio netto complessivo 4.365.756
Utile non computato (72.724)
Patrimonio al netto del risultato 4.293.032
Rettifiche per strumenti computabili nell'AT1 o nel T2
Interessi di minoranza computabili nell'AT1 (199)
Interessi di minoranza computabili nel T2 (65)
Interessi di minoranza non computabili (115)
Altre componenti non computabili a regime connesse con le riserve da valutazione su titoli disponibili per la vendita 18.640
Altre componenti: assegnazione di utili ai dipendenti (1.907)
Azioni proprie: Differenza fra saldo contabile e rettifiche di vigilanza (7.379)
Capitale primario di Classe 1 prima delle rettifiche regolamentari 4.302.007
Rettifiche regolamentari: filtri prudenziali e detrazioni (244.001)
Capitale primario di Classe 1 al netto delle rettifiche regolamentari 4.058.006

Si elencano gli strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 e nel capitale di classe 2 al 31 Dicembre 2015; per le caratteristiche dei singoli prestiti si rimanda a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Titoli in circolazione" della presente nota integrativa.

Prestito 31.12.2016 Importo Prezzo Tasso Data emissione/ Rimborso
Valore in
bilancio
Apporto
ai fondi
propri
nominale
originario
emesso
emissione di
interesse
scadenza anticipato a
partire dal
Capitale aggiuntivo di classe 1 205.677 158.205
Perpetual Subordinated Fixed/Floating 25.06.2008
Rate Notes – 9% 205.677 158.205 300.000 Euro 98,955 Var.le Perpetua 25.6.2018
Capitale di classe 2 1.241.775 587.405
Prestito obbligazionario Banca Popolare
di Milano subordinato (Lower Tier 2)
Tasso Fisso 4,5% 18 aprile 2008/2018
257.834 52.308 252.750 Euro 100 4,50 18.04.2008/18 n.p.
Prestito obbligazionario Banca Popolare
di Milano subordinato (Lower Tier 2)
Tasso Variabile 20 ottobre 2008/2018(
*)
454.176 163.276 502.050 Euro 100 Var.le 20.10.2008/18 20.10.2013
Prestito obbligazionario Banca Popolare
di Milano subordinato (Lower Tier 2)
Tasso Fisso 7,125% (emesso nell'ambito
del programma E.M.T.N.)
529.265 371.821 475.000 Euro 99,603 7,125 01.03.2011/21 n.p.
Prestito obbligazionario Banca Popolare
di Milano subordinato Tasso variabile –
18.06.08/18
500 17.850 Euro 100 Var.le 18.06.2008/18 n.p.

(*) Strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie (cd. grandfathering) che prevedono la graduale non computabilità nei fondi propri fino al 2021, quando non potranno essere computate integralmente nei fondi propri.

2.3 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

I coefficienti prudenziali al 31 Dicembre 2016 sono determinati secondo la metodologia prevista dall'Accordo sul Capitale – Basilea 3; la nuova regolamentazione di Basilea 3 è stata applicata a partire dalla segnalazione riferita a marzo 2014.

I requisiti patrimoniali complessivi sono calcolati come somma di:

Rischio di credito e di controparte

Rischi di mercato

Nell'ambito del Gruppo Bipiemme viene utilizzata la metodologia standardizzata, ad eccezione di Banca Akros che dal 2007 è stata autorizzata dalla Banca d'Italia ad utilizzare i modelli interni.

Rischio operativo

Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo è determinato utilizzando il metodo Standardizzato ed, in modo residuale, il metodo Base. In particolare, il metodo Standardizzato, in base al quale il requisito patrimoniale è determinato applicando alla media triennale dell'indicatore rilevante coefficienti regolamentari distinti per ciascuna delle linee di business previste dalla normativa, è applicato all'indicatore rilevante consolidato attribuibile alle banche del Gruppo e a Profamily. Il metodo Base, che prevede la determinazione di un requisito patrimoniale del 15% sulla media triennale dell'indicatore rilevante, è applicato all'indicatore rilevante consolidato attribuibile alle società minori rientranti nell'area di consolidamento prudenziale.

Per la valutazione della solidità patrimoniale assumono rilevanza i seguenti coefficienti:

  • Common Equity Tier 1 ratio, rappresentato dal rapporto tra Common Equity Tier 1 e attività di rischio ponderate;
  • Tier 1 capital ratio, rappresentato dal rapporto tra Tier 1 e attività di rischio ponderate;
  • Total capital ratio, rappresentato dal rapporto fra Total Capital e attività di rischio ponderate.

B. Informazioni di natura quantitativa

Nella seguente tabella si evidenzia la situazione dei requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2016.

Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 53.692.818 53.006.223 32.105.262 31.473.737
1. Metodologia standardizzata 53.674.936 52.983.904 32.074.348 31.247.294
2. Metodologia basata sui rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni 17.882 22.319 30.914 226.443
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 2.568.421 2.517.899
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 9.175 8.469
B.3 Rischio di regolamento 89 97
B.4 Rischi di mercato 38.032 63.313
1. Metodologia standard 8.553 29.852
2. Modelli interni 29.479 33.461
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 213.330 212.602
1. Metodo base 1.657 1.794
2. Metodo standardizzato 211.673 210.808
3. Metodo avanzato
B.6 Altri elementi di calcolo
B.7 Totale requisiti prudenziali 2.829.047 2.802.380
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate(
*)
35.363.091 35.029.754
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 11,48% 11,53%
C.3 Capitale di classe 1/ Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 11,84% 12,06%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 13,38% 14,33%

(*) Le attività di rischio ponderate (voce C.1) rappresentano il prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali ed il reciproco del coefficiente minimo obbligatorio per i rischi di credito pari all'8%.

Leva Finanziaria

Nella seguente tabella si riportano i dati di riferimento per il calcolo del coefficiente di leva finanziaria alla data del 31 Dicembre 2016:

INDICATORI DI LEVA FINANZIARIA 31.12.2016
Capitale di classe 1 (TIER 1) – a regime 4.040.035
Esposizione complessiva (total exposure) 55.641.153
Indicatore di leva finanziaria – a regime 7,26%
Capitale di classe 1 (TIER 1) – transitorio 4.188.609
Esposizione complessiva (total exposure) 55.637.750
Indicatore di leva finanziaria – transitorio 7,53%

Parte G

Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Durante l'esercizio non state effettuare operazioni di aggregazione rientranti nell'ambito dell'applicazione dell'IFRS 3.

Sezione 2– Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

2.1 Operazioni di aggregazione

Come ampiamente illustrato nella sezione della Relazione sulla Gestione consolidata dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio, in data 1° gennaio 2017 si è perfezionata la fusione tra il Banco Popolare Soc. Coop. e la Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. che ha dato origine a una nuova società bancaria, avente forma di società per azioni, denominata Banco BPM S.p.A.

Sulla base di quanto indicato nella Parte A - Politiche contabili della presente Nota Integrativa, il principio contabile IFRS 3 richiede che qualsiasi operazione di aggregazione aziendale debba essere contabilizzata sulla base del metodo dell'acquisto, che prevede le seguenti fasi:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione del costo dell'aggregazione;
  • l'allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation).

Tale metodo si applica all'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e BPM, anche se configurabile come un'operazione di fusione propria, che dà origine ad una nuova società alla quale partecipano gli azionisti delle società fuse.

Identificazione dell'acquirente

Ai sensi del principio IFRS 3, l'acquirente è identificato nell'entità che ottiene il controllo, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità acquisita al fine di ottenere benefici dalle sue attività. Nel caso specifico della fusione, i principali indicatori di tale potere sono rappresentati (i) dal numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società acquirente dopo la fusione, (ii) dal fair value delle entità che partecipano alla fusione, (iii) dalla composizione dei nuovi organi societari della società acquirente, (iv) dall'entità che emette le nuove azioni.

Con riferimento all'operazione di aggregazione in esame, il soggetto acquirente da un punto di vista contabile è stato individuato nel Banco Popolare sulla base dei fattori quantitativi inerenti il numero delle nuove azioni emesse (54,626% in capo agli azionisti ex Banco Popolare e 45,374% in capo agli azionisti ex BPM) e gli aggregati patrimoniali dei due gruppi partecipanti alla fusione.

Determinazione del costo dell'aggregazione

L'IFRS 3 richiede che il costo di un'aggregazione aziendale sia determinato come somma del fair value, alla data dello scambio: (i) delle attività cedute, (ii) delle passività sostenute e (iii) degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo dell'acquisito.

Con riferimento all'aggregazione tra Banco Popolare e BPM, il costo dell'acquisizione è pari a 1.548,2 milioni, determinato valorizzando le azioni emesse dall'entità risultante dalla fusione (Banco BPM S.p.A.), in cambio delle azioni di BPM, sulla base del rispettivo fair value alla data dello scambio (Euro 2,252 per azione, pari alla quotazione di apertura del 2 gennaio 2017, che rappresenta la prima quotazione di mercato disponibile da quando si sono prodotti gli effetti giuridici dell'operazione).

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

Come richiesto dal citato principio contabile, il costo dell'aggregazione deve essere allocato alle attività identificabili acquisite, alle passività identificabili assunte, comprese quelle potenziali, che devono essere misurate sulla base del fair value alla data dell'aggregazione, e deve essere altresì rilevato il valore delle interessenze di minoranza dell'entità acquisita. La differenza tra il costo dell'aggregazione e il valore, misurato al fair value, delle attività al netto delle passività e passività potenziali deve essere rilevato:

  • come avviamento, se positiva (goodwill);
  • come utile di conto economico (cosiddetto badwill), se negativa, in quanto derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

L'aggregazione tra Banco Popolare e BPM evidenzia una differenza negativa tra il costo dell'aggregazione, come sopra illustrato, ed il patrimonio netto contabile del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 pari a 2,8 miliardi. Ai fini della quantificazione del "badwill" sarà tuttavia necessario determinare i maggiori/minori valori dei fair value delle attività e delle passività del Gruppo BPM rispetto ai rispettivi valori contabili, nonché procedere a valorizzare le ulteriori attività identificabili, passività potenziali non attualmente iscritte dall'entità acquisita, la cui rilevazione è tuttavia richiesta nell'ambito del processo di allocazione del costo dell'acquisizione.

Le principali poste patrimoniali del Gruppo BPM per le quali occorrerà determinare il relativo fair value da confrontare con i valori di carico contabili sono rappresentate dai "Crediti verso banche", dai "Crediti verso la clientela", dalle "Partecipazioni", dalle "Attività materiali" (in particolare immobili), dai "Titoli in circolazione". Oltre a ciò andranno rilevati i valori di eventuali assets immateriali attualmente non rilevati ("intangibles"), come ad esempio il marchio BPM, eventuali "client relationships" e passività potenziali (contingent liabilities).

Ai sensi di quanto consentito dal principio IFRS 3, l'identificazione del fair value delle attività e delle passività acquisite deve perfezionarsi in modo definitivo entro dodici mesi dalla data di acquisizione e con effetto dalla data dell'acquisizione stessa; al riguardo si segnala che alla data di redazione della presente relazione finanziaria sono in corso le attività finalizzare a reperire tutte le necessarie informazioni e pertanto il processo di allocazione del costo dell'aggregazione non può considerarsi completato.

Di seguito si riportano alcuni dati relativi a BPM, ossia all'entità considerata come acquisita ai fini contabili, relativamente al costo dell'aggregazione, all'interessenza detenuta, ai risultati economici in termini di ricavi e di utile netto del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016.

Denominazione Data
dell'operazione
(1) (2) (3) (4)
Banca Popolare di Milano 01/01/2017 1.548.210 100% 1.601.697 72.724

(1) = Costo dell'operazione.

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria.

(3) = Totale ricavi del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 (margine di intermediazione).

(4) = Utile netto del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Durante l'esercizio 2016 non sono state effettuate rettifiche retrospettive.

Parte H

Operazioni con parti correlate

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

A seguito dell'Assemblea Straordinaria del 22 ottobre 2011, la Capogruppo ha modificato il proprio sistema di governance adottando il modello "dualistico" che prevede:

  • il Consiglio di Sorveglianza, eletto dall'Assemblea dei Soci ed investito delle funzioni di controllo previste dalla legge e dallo Statuto;
  • il Consiglio di Gestione, eletto dal Consiglio di Sorveglianza, cui spetta la gestione dell'impresa.

Le altre società del Gruppo hanno mantenuto il sistema di governance "tradizionale" caratterizzato dalla presenza del Consiglio di Amministrazione e, ove previsto, del Collegio Sindacale.

Con riferimento all'anno 2016, i compensi di competenza degli organi di Amministrazione e Controllo – registrati nel conto economico alla voce 180 a) "Spese per il personale" – ammontano complessivamente a 4,293 milioni e sono così ripartiti:

  • Consiglio di Gestione della Capogruppo: 1,206 milioni;
  • Consiglio di Sorveglianza della Capogruppo: 2,284 milioni;
  • Consigli di Amministrazione delle società controllate: 0,644 milioni;
  • Collegi Sindacali delle società controllate: 0,159 milioni.

Dati relativi alle retribuzioni ai dirigenti con responsabilità strategiche

Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16, relativi ai dirigenti ricompresi nelle Direzioni Generali delle Società del Gruppo e nelle Direzioni Generale e Centrale della Capogruppo.

31.12.2016 31.12.2015
Salari e altri benefici a breve termine 4.010 4.072
Bonus ed altri incentivi in denaro 689 505
Bonus in azioni(1) 555 395
Benefici successivi al rapporto di lavoro(2) 418 420
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro(3) 462

(1) Rappresenta il bonus attributo in azioni della Capogruppo.

(2) Rappresenta la quota annua del fondo di trattamento di fine rapporto e del fondo di previdenza.

(3) Comprende anche la quota attribuita in azioni.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Per maggiori dettagli riguardanti le operazioni con parti correlate si rimanda allo specifico paragrafo contenuto nella Relazione sulla Gestione.

A. Società sottoposte a controllo congiunto e ad influenza notevole

Voci di bilancio 31.12.2016 31.12.2015
Società
sottoposte
a controllo
congiunto
Società
sottoposte
ad influenza
notevole
Totale Società
sottoposte
a controllo
congiunto
Società
sottoposte
ad influenza
notevole
Totale
Saldi patrimoniali: attività 1.385 347.811 349.196 2.459 719.367 721.826
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
7.586 7.586 8.561 8.561
Crediti verso banche
Crediti verso clientela 1.385 340.225 341.610 2.459 710.806 713.265
Saldi patrimoniali: passività 1.750 129.315 131.065 2.306 271.542 273.848
Debiti verso clientela 1.750 97.562 99.312 2.306 238.573 240.879
Titoli in circolazione 31.719 31.719 31.701 31.701
Passività finanziarie di negoziazione 34 34 1.268 1.268
Passività finanziarie valutate al fair value
Saldi patrimoniali: garanzie e impegni 2.564 2.564 42.615 42.615
Garanzie rilasciate 2.564 2.564 2.615 2.615
Impegni 40.000 40.000
Dati di conto economico 155 214.203 214.358 280 229.942 230.222
Interessi attivi 150 7.827 7.977 284 7.637 7.921
Interessi passivi (3) (2.719) (2.722) (4) (2.932) (2.936)
Commissioni attive 8 207.721 207.729 223.714 223.714
Commissioni passive
Recupero personale prestato a terzi 520 520 668 668
Altri oneri/ proventi di gestione 854 854 855 855

Nella colonna "Società sottoposte ad influenza notevole" sono convenzionalmente compresi anche i dati relativi alle società controllate da collegate, alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria e sue controllate e al Fondo Pensione di Previdenza Bipiemme.

B. Altre parti correlate

Nella seguente tabella sono riportati i rapporti intrattenuti dalle Società del Gruppo con i membri del Consiglio di Gestione, del Consiglio di Sorveglianza, dei Consigli di Amministrazione e dei Collegi Sindacali, nonché con i dirigenti con responsabilità strategiche delle Società del Gruppo, e con altre controparti ad essi collegate.

Consiglio di Gestione della Capogruppo Membri
del Consiglio
Società
controllate da
membri del
Consiglio
Familiari di
membri del
Consiglio
Società controllate
da familiari
di membri del
Consiglio
Impieghi Accordato 667 1.854 3
Utilizzato 985
Raccolta 692 604 409
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 42 307 2
Risparmio gestito (a valori di mercato) 2.385 129
Crediti di firma
Interessi attivi 9 7
Interessi passivi (2) (4)
Commissioni e Altri proventi 7 5 1
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Consigli di Amministrazione altre società del Gruppo Membri
del Consiglio
Società
controllate da
membri del
Consiglio
Familiari di
membri del
Consiglio
Società controllate
da familiari
di membri del
Consiglio
Impieghi Accordato 2.268 5.423 392 10
Utilizzato 1.992 3.347 382
Raccolta 1.744 973 900 1
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 10.566 99
Risparmio gestito (a valori di mercato) 3.182 239
Crediti di firma 88
Interessi attivi 34 84 6 348
Interessi passivi (3) (60) (35)
Commissioni e Altri proventi 65 16 8
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Consiglio di Sorveglianza della Capogruppo Membri
del Consiglio
Società controllate
da membri del
Consiglio
Familiari di
membri del
Consiglio
Società controllate
da familiari
di membri del
Consiglio
Impieghi Accordato 248 158 30 1.047
Utilizzato 60 95 981
Raccolta 2.237 123 2.914 4
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 4.403 307
Risparmio gestito (a valori di mercato) 501 35.404
Crediti di firma
Interessi attivi 2 1 4
Interessi passivi (5)
Commissioni e Altri proventi 30 3 129 1
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Collegi Sindacali altre società del Gruppo Membri
del Collegio
Società controllate
da membri del
Collegio
Familiari di
membri del
Collegio
Società controllate
da familiari
di membri del
Collegio
Impieghi Accordato 13 495 1
Utilizzato 219
Raccolta 16 40 4
Raccolta indiretta (a valori di mercato)
Risparmio gestito (a valori di mercato) 29
Crediti di firma 170
Interessi attivi 11
Interessi passivi
Commissioni e Altri proventi 3 8
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Direzione Membri
di Direzione
Società controllate
da membri di
Direzione
Familiari di
membri
di Direzione
Società controllate
da familiari di
membri
di Direzione
Impieghi Accordato 1.995 85 288
Utilizzato 1.212 73 197
Raccolta 2.656 1.129 83
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 1.611 503
Risparmio gestito (a valori di mercato) 727 918 27
Crediti di firma 20
Interessi attivi 9 2 4
Interessi passivi (6) (6)
Commissioni e Altri proventi 11 14 2
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze

Incidenza delle operazioni con parti correlate

In base a quanto previsto dalla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28.7.2006 si riportano, in aggiunta a quanto previsto dal principio contabile internazionale in materia di "Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate" (IAS 24), le informazioni dell'incidenza che le operazioni o posizioni con parti correlate, così come classificate dallo stesso IAS 24, hanno sulla situazione patrimoniale e sul risultato economico del Gruppo.

Incidenza delle operazioni o posizioni con parti 31.12.2016 31.12.2015
correlate sulle: Valore di Parti correlate Valore di Parti correlate
bilancio Valore
assoluto
% bilancio Valore
assoluto
%
Voci dell'Attivo:
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.562.491 7.586 0,5% 1.797.874 8.561 0,5%
70. Crediti verso clientela 34.771.008 351.153 1,0% 34.186.837 744.063 2,2%
Voci del Passivo:
20. Debiti verso clientela 30.688.439 113.841 0,4% 28.622.852 296.081 1,0%
30. Titoli in circolazione 5.687.758 31.719 0,6% 8.849.290 31.701 0,4%
40. Passività finanziarie di negoziazione 1.215.764 34 n.s. 1.183.557 1.268 0,1%
50. Passività finanziarie valutate al fair value 94.899 n.s. 129.627 n.s.
Voci di Conto Economico:
10. Interessi attivi e proventi assimilati 1.017.659 8.498 0,8% 1.160.394 8.810 0,8%
20. Interessi passivi e oneri assimilati (229.619) (2.843) 1,2% (353.648) (3.278) 0,9%
40. Commissioni attive 658.327 208.032 31,6% 678.897 223.970 33,0%
50. Commissioni passive (73.073) n.s. (72.901) n.s.
180. Spese amministrative (1.205.424) 520 n.s. (1.031.947) 411 n.s.
220. Altri oneri/proventi di gestione 115.789 854 0,7% 122.513 855 0,7%

Parte I

Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banca Popolare di Milano, in qualità di Capogruppo, predispone annualmente l'aggiornamento della Relazione sulla Remunerazione ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 7° aggiornamento del 18 novembre 2014, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2), dell'art.123-ter Decreto Legislativo 58/1998 (Testo Unico della Finanza o TUF) e dell'art.84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Tale documento è disponibile sul sito internet www.gruppobpm.it (Sezione Governance – Politiche di Remunerazione).

Le politiche retributive ivi statuite ("Policy"), definiscono – nell'interesse di tutti gli stakeholder – le linee guida del sistema di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo, da un lato, di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con i livelli di liquidità e patrimonializzazione e nel rispetto di una sana e prudente gestione dei rischi, dall'altro, di attrarre e mantenere nel Gruppo soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze d'impresa, a vantaggio della competitività e del buon governo.

Il sistema di remunerazione prevede un'eventuale componente variabile di remunerazione collegata ai sistemi di incentivazione (c.d. "bonus"). Il riconoscimento del "bonus":

  • viene correlato all'attivazione di un sistema di incentivazione da parte della Società del Gruppo presso cui si opera, che preveda l'assegnazione di obiettivi quantitativi e qualitativi;
  • è subordinato al rispetto integrale di predefinite condizioni di accesso (c.d. «cancelli di accesso»);
  • viene erogato in coerenza con gli indirizzi di volta in volta emanati dall'Autorità di Vigilanza.

Il "bonus" del cosiddetto "personale più rilevante" (ossia i soggetti la cui attività professionale ha o può avere un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo stesso, identificati sulla base del Regolamento Delegato (UE) 604/2014) è suddiviso in:

  • una quota up-front, pari al 60% del "bonus", da attribuire entro il mese di luglio dell'anno successivo a quello di competenza;
  • tre quote annue di pari importo, complessivamente pari al 40% del "bonus", differite in un periodo triennale, successivo all'anno di attribuzione della quota up-front e da attribuire entro il mese di luglio di ciascun anno.

Sia il 50% della quota up-front sia il 50% di quelle differite del "bonus" è corrisposto in azioni della Banca Popolare di Milano.

Nei casi in cui il "bonus" target rappresenti il 100% della retribuzione annua fissa lorda(1) e contestualmente sia pari o superiore a euro 150.000, la quota soggetta al periodo di differimento è pari al 60% del "bonus" e viene corrisposta in cinque anziché in tre quote annue.

Per le azioni attribuite è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di due anni per quelle up-front e di un anno per le differite; per queste ultime il periodo di retention decorre dal momento in cui la remunerazione differita è attribuita.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

(1) Comprensiva dei patti erogati in costanza di rapporto di lavoro.

In coerenza con le prassi del sistema bancario nazionale e nel rispetto dello spirito delle disposizioni vigenti, le regole, precedentemente declinate nel presente paragrafo, in materia di erogazione del "bonus" sono applicate in maniera graduale in virtù delle soglie di rilevanza del "bonus" target, come di seguito specificato:

  • per importi di "bonus" target inferiori o pari alla soglia di euro 35.000, il pagamento è effettuato in contanti e up-front;
  • per importi di "bonus" target inferiori o pari alla soglia di euro 50.000, il pagamento è effettuato in contanti, fermo restando l'applicazione dei meccanismi di differimento.

La graduazione non è applicata al pagamento del "bonus" dei componenti gli Organi sociali(2) e le Direzioni Generali delle Società del Gruppo e della prima linea manageriale di Capogruppo,

L'Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca Popolare di Milano in data 30 aprile 2016 ha approvato, ai sensi dell'articolo 114-bis del D.Lgs.58/1998 ("TUF") e dell'articolo 84-bis del Regolamento Consob n.11971/1999 e successive modifiche ("Regolamento Emittenti"), il piano di compensi basati su azioni della stessa (il "Piano"), rivolto al "personale più rilevante" del Gruppo, così come definito nel Documento Informativo allo scopo predisposto dal Consiglio di Gestione in data 10 marzo 2016, sulla base delle Politiche di Remunerazione 2016 e a valere sul Sistema di Incentivazione 2016.

L'Assemblea Ordinaria dei Soci ha approvato il Piano con un fabbisogno massimo teorico di azioni pari a circa euro 1,6 milioni.

In subordine alla superamento dei "cancelli di accesso" definiti dalla Policy per il Sistema di Incentivazione 2016, sarà data attuazione al "Piano", procedendo alla determinazione del numero effettivo e complessivamente assegnabile al singolo beneficiario, cui sarà riconosciuto il "bonus" al raggiungimento degli obiettivi quali/quantitativi individualmente assegnati. La azioni riferite alla quota di up-front saranno attribuite entro il mese di luglio 2017.

In subordine al superamento dei "cancelli di accesso" relativi al Sistema di Incentivazione 2016, sarà inoltre possibile attribuire le quote azionarie differite relative ai Sistemi di Incentivazione 2014 (2° quota differita) e 2015 (1° quota differita), definiti nell'ambito delle annuali politiche di remunerazione, approvate rispettivamente dalle Assemblee Ordinarie dei Soci di Banca Popolare di Milano in data 12 aprile 2014 e 11 aprile 2015.

Secondo quanto definito nell'IFRS 2, l'operazione illustrata nel presente paragrafo, si configura come costo d'esercizio rilevato nella voce di conto economico "Spese per il personale", la cui misura è pari al fair value delle prestazioni lavorative ricevute, ed è contabilizzato in contropartita del patrimonio netto.

2. Compensi di fine rapporto

Per alcuni soggetti ricompresi tra il "personale più rilevante", in determinati casi di risoluzione del rapporto di lavoro, è possibile pattuire – secondo le modalità definite nella Policy – eventuali cosiddetti "golden parachute", nella misura massima di due annualità della retribuzione annua fissa lorda ed entro il limite massimo di euro 1,6 milioni (lordo dipendente).

Fatte salve le deroghe previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, l'erogazione avviene secondo le modalità definite per il "bonus" del "personale più rilevante": 50% in contanti e 50% in azioni, suddiviso tra quota up-front (60% o 40%, secondo i casi) e tre o cinque quote annue differite (secondo i casi).

Per le azioni assegnate è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di due anni per quelle attribuite up-front e di un anno per le differite; per queste ultime il periodo di retention decorre dal momento in cui la quota differita è attribuita.

(2) Non rientra in tale categoria il personale dipendente del Gruppo che ricopre cariche nei Consigli di Amministrazione delle società controllate in rappresentanza del Gruppo stesso, cariche per le quali non è prevista alcuna remunerazione né fissa né variabile.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nelle vigenti politiche di remunerazione.

3. Assegnazioni di utili ex art.60 Statuto Banca Popolare di Milano

Ai sensi dell'art. 60 dello Statuto Sociale della Banca Popolare di Milano era previsto che annualmente fosse destinato ai dipendenti in servizio un importo pari al 5% dell'utile lordo da attribuire in azioni della Banca; dal 1° gennaio 2017 è efficace la fusione tra Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. e il Banco Popolare Soc. Coop. che ha visto la costituzione di una nuova società bancaria la cui denominazione è Banco BPM S.p.A., pertanto, è entrato in vigore il nuovo Statuto Sociale del Banco BPM S.p.A. comportando la decadenza della precedente previsione statutaria.

B. Informazioni di natura quantitativa

1. Altre informazioni

Relativamente al sistema di incentivazione del "personale più rilevante", il superamento dei "cancello di accesso" relativi all'anno di performance 2016, ha comportato lo stanziamento dei seguenti importi riferiti alla componente azionaria della remunerazione:

  • Sistema di Incentivazione 2016 quota up-front euro 444.400 (lordo dipendente)(3);
  • Sistema di Incentivazione 2015 1° quota differita euro 92.169 (lordo dipendente); in relazione a tale quota è stato applicato un malus a fronte di un soggetto cessato per un importo pari a euro 5.261 (lordo dipendente);
  • Sistema di Incentivazione 2014 2° quota differita euro 71.995 (lordo dipendente); in relazione a tale quota sono stati applicati due malus a fronte di due soggetti cessati per un importo complessivo pari a euro 9.795 (lordo dipendente).

In relazione ad un "golden parachute" riconosciuto nel 2015 ad un soggetto identificato tra "personale più rilevante", si prevede l'attribuzione – nel 2017 – della 2° quota differita azionaria, pari a euro 33.000 (lordo dipendente).

Con riferimento all'assegnazione di utili ai dipendenti ex art. 60 del previgente Statuto, al 31 dicembre 2016 non è stato contabilizzato alcun importo (al 31 dicembre 2015 il costo era stato contabilizzato a conto economico per un importo pari a 15,5 milioni di euro).

(3) Stima importo massimo erogabile.

Parte L Informativa di settore

I risultati consolidati per settori di attività

Nel presente capitolo vengono presentati i risultati consolidati suddivisi per settore di attività in base all'IFRS 8 – "Operating Segment – Settori di attività".

L'informativa per settori di attività

La definizione delle attività svolte da ciascuna società del Gruppo Bipiemme rappresenta la base per la loro attribuzione al settore di attività di pertinenza. In relazione alle diverse tipologie di clientela servita dal Gruppo, in particolar modo con riferimento alle banche commerciali dello stesso, e sulla base del modello interno di divisionalizzazione della clientela, sono stati determinati macro gruppi di clientela. Essi, al loro interno, presentano caratteristiche di omogeneità relativamente:

  • alla tipologia di prodotto erogato;
  • alla modalità di distribuzione ed al canale distributivo;
  • al profilo di rischio/rendimento.

Il criterio utilizzato per la segmentazione della clientela si basa su soglie qualitative e quantitative; in particolare, per quanto concerne l'articolazione della clientela aziende, il parametro di riferimento utilizzato è rappresentato dalle seguenti soglie di fatturato:

  • retail, fino a 15 milioni di euro;
  • middle imprese, oltre i 15 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro;
  • upper imprese, oltre i 50 milioni di euro e fino a 250 milioni di euro;
  • large corporate, oltre i 250 milioni di euro.

Il modello di segmentazione della clientela è inoltre coerente con il criterio di portafogliazione della stessa che è utilizzato per la definizione delle politiche commerciali e che costituisce la base per le rendicontazioni gestionali Direzionali.

Sono stati pertanto individuati e rendicontati i seguenti settori di attività:

  • "Retail banking": in cui sono consuntivati i risultati della clientela privata e delle aziende retail ("retail") delle banche commerciali del Gruppo unitamente ai risultati rivenienti da Banca Akros. Sono inoltre compresi in tale segmento i risultati dell'attività di Private Banking, i valori riferiti alla clientela WeBank (post-fusione) e i valori economico-patrimoniali di ProFamily;
  • "Corporate banking": ove risultano attribuiti i valori relativi alle aziende di media dimensione e grande dimensione ("middle imprese", "upper imprese" e "large corporate") riconducibili a clientela della Capogruppo;
  • "Treasury & Investment banking": che accoglie i risultati della gestione dei flussi finanziari e del portafoglio titoli e derivati di proprietà. In tale segmento, oltre all'attività di finanza delle banche commerciali del gruppo, vengono consuntivati i risultati di Banca Akros, investment bank del Gruppo. A partire da quest'anno è stato allocato alla business line Treasury & Investment banking anche il funding istituzionale (fino al precedente esercizio attribuito al Corporate center) con conseguente adeguamento dei valori economico/patrimoniali riferiti all'anno precedente;
  • "Corporate center" : che include le attività strumentali al funzionamento del Gruppo Bipiemme, fungendo da collettore del portafoglio partecipazioni e di tutte le altre attività/passività non allocate ai precedenti settori di attività, oltre che da raccordo per la chiusura degli effetti figurativi/convenzionali. In tale segmento vengono classificate inoltre le seguenti società: i cinque veicoli BPM Securitisation 2, BPM Securitisation 3, BPM Covered Bond, BPM Covered Bond 2 e ProFamily Secutitisation (costituiti per le operazioni di cartolarizzazione dei mutui e per il programma di emissione di "Covered Bond") e i risultati di Ge.Se.So. (società di servizi di mensa aziendale).

Ai fini della riconciliazione dei risultati di settore con il risultato consolidato si sottolinea che:

  • i criteri applicati per la misurazione delle informazioni quantitative esposte qui di seguito sono i medesimi utilizzati nella predisposizione della reportistica direzionale gestionale e coerenti con i criteri di valutazione applicati nella predisposizione del bilancio consolidato;
  • lo schema di rappresentazione prevede l'esposizione dei valori relativi alle elisioni fra settori di attività, oltre alle rettifiche di consolidamento, nella colonna "Corporate Center", ove sono rappresentati anche i risultati delle società valutate con il metodo del patrimonio netto;
  • non essendo presenti altre partite in riconciliazione tra la somma dei risultati al lordo delle imposte dei segmenti ed il risultato contabile consolidato, non è necessaria la redazione del prospetto di riconciliazione.

Definizione del contenuto informativo

Per quanto concerne il patrimonio informativo negli schemi di seguito riportati si precisa che:

  • il "margine di interesse" è determinato secondo il modello di tassi interni di trasferimento utilizzati per misurare le performance di tutti i centri di responsabilità delle singole entità legali del Gruppo;
  • le "spese per il personale" si riferiscono, coerentemente con il nuovo modello di Cost Allocation adottato a partire dal 2015, alla sola quota di costi del personale direttamente attribuibile alle business unit;
  • i "costi indiretti/altri costi diretti" sono intesi come somma della quota di spese amministrative direttamente riconducibili alle business unit ("costi diretti") e dei costi indiretti ribaltati sulle business unit mediante i criteri di allocazione adottati dalla nuova Cost Allocation;
  • la voce "utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte" è ottenuto dai ricavi di settore al netto dei costi di settore, incluso l'effetto dei costi e dei ricavi figurativi. La somma algebrica dei risultati di tutti i settori coincide con l'analoga voce del conto economico consolidato riclassificato;
  • i valori patrimoniali sono saldi gestionali puntuali di fine periodo, le passività sono espresse al netto del capitale, delle riserve e del risultato di periodo.

A. Informativa quantitativa di settore

Al fine di poter effettuare un confronto omogeneo, gli importi riferiti al 2015 sono stati riesposti, ove necessario, per tener conto dell'intervenuto aggiornamento della "portafogliazione" della clientela, che ha comportato in alcuni casi una diversa allocazione della clientela fra i vari segmenti.

Inoltre la revisione del sistema dei "tassi interni di trasferimento" ha comportato una diversa allocazione del margine di interesse complessivo fra le diverse "business unit".

A.1 I risultati di settore

Di seguito si riportano i risultati dei singoli settori di attività:

"Retail banking" con un risultato del segmento al lordo delle imposte pari a euro –204,3 milioni.

Nel dettaglio:

  • proventi operativi pari a euro 869,6 milioni, in decremento di euro 76,3 milioni su dicembre 2015. Tale risultato è da imputarsi principalmente all'andamento negativo del margine d'interesse (–euro 62,9 milioni rispetto a dicembre 2015) che ha scontato gli effetti di una contrazione della redditività tanto sul lato impieghi quanto sul lato raccolta. A tale diminuzione si è andato a sommare l'andamento negativo del margine da servizi (–euro 13,4 milioni rispetto all'analogo periodo del 2015) derivante dalle minori commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza su risparmio gestito e titoli amministrati;
  • oneri operativi ammontano a euro 883,1 milioni in decremento di euro 10,3 milioni sull'anno precedente;
  • rettifiche nette per deterioramento di crediti, attività finanziarie e altro si sono attestate a euro 190,8 milioni, in incremento rispetto all'anno precedente di circa euro 39,5 milioni.
  • "Corporate banking": contribuisce con un risultato ante imposte di euro 132,4 milioni, in diminuzione di euro 34,3 milioni rispetto al periodo di confronto. I proventi operativi ammontano a euro 422,7 milioni, in incremento rispetto a dicembre 2015 (+ euro 10,8 milioni) in virtù delle maggiori commissioni. Per quanto riguarda gli oneri operativi, si sono attestati a euro 61,4 milioni, in incremento di euro 3,2 milioni rispetto al periodo di confronto. Le rettifiche nette per deterioramento di crediti, attività finanziarie e altro si sono attestate a euro 228,8 milioni, in incremento rispetto ad analogo periodo di circa euro 42,0 milioni.
  • "Treasury & Investment banking": apporta un utile lordo di euro 215,2 milioni in diminuzione di euro 24,0 milioni rispetto al periodo di confronto. Il risultato sostanzialmente in linea dell'attività finanziaria pari a euro 253,2 milioni (+1,4 milioni rispetto all'analogo periodo di confronto), che riflette principalmente i maggiori utili da realizzo di titoli classificati alla voce "Attività finanziarie disponibili per la vendita", non compensa il minor margine d'interesse (–euro 16,5 milioni sull'anno precedente) generatosi in virtù del minor rendimento del portafoglio dei titoli di Stato.
  • "Corporate center": registra un risultato negativo di euro 118,1 milioni, contro gli euro 46,3 milioni di utile del 2015.

Conto Economico di Segmento

(euro/000)
Retail Banking Corporate
Banking
Treasury &
Investment
Banking
Corporate
Center
Totale
A. Esercizio 2016
Margine di interesse 325.570 291.638 32.666 138.166 788.040
Margine da servizi 544.027 131.051 253.224 (112.215) 816.087
Proventi operativi 869.597 422.689 285.890 25.951 1.604.127
Spese per il personale (316.516) (17.994) (27.499) 276 (361.733)
Costi indiretti/altri costi diretti (566.588) (43.430) (45.744) (251.707) (907.469)
Oneri operativi (883.104) (61.424) (73.243) (251.431) (1.269.202)
Risultato della gestione operativa (13.507) 361.265 212.647 (225.480) 334.925
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti,
attività finanziarie e altro
(190.777) (228.837) 2.570 (33.532) (450.576)
Utili (perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche
di valore su avviamenti ed intangibles
0 0 0 140.959 140.959
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (204.284) 132.428 215.217 (118.053) 25.308
B. Esercizio 2015
Proventi operativi 945.856 411.878 300.951 8.532 1.667.217
Oneri operativi (893.421) (58.251) (61.197) (6.882) (1.019.751)
Risultato della gestione operativa 52.435 353.627 239.754 1.650 647.466
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti,
attività finanziarie e altro
(151.286) (186.874) (549) 7.231 (331.478)
Utili (perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche
di valore su avviamenti ed intangibles
0 0 0 37.433 37.433
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (98.851) 166.753 239.205 46.314 353.421
Variazioni A – B
Proventi operativi (76.259) 10.811 (15.061) 17.419 (63.090)
Oneri operativi 10.317 (3.173) (12.046) (244.549) (249.451)
Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti,
attività finanziarie e altro
(39.491) (41.963) 3.119 (40.763) (119.098)
Utili (perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche
di valore su avviamenti ed intangibles
0 0 0 103.526 103.526
Utile (perdita) dell'operatività corrente al lordo delle imposte (105.433) (34.325) (23.988) (164.367) (328.113)

Stato Patrimoniale di Segmento

(euro/000)
Retail Banking Corporate
Banking
Treasury &
Investment
Banking
Corporate
Center
Totale aziende
A. 31 dicembre 2016
Totale attivo 19.540.201 15.230.807 12.800.493 3.559.538 51.131.039
di cui partecipazioni al patrimonio netto 231.677 231.677
Totale passivo(
*)
(25.241.026) (4.731.439) (15.747.266) (1.045.552) (46.765.283)
B. 31 dicembre 2015
Totale attivo 19.049.771 15.137.066 12.896.254 3.120.209 50.203.300
di cui partecipazioni al patrimonio netto 342.145 342.145
Totale passivo(
*)
(24.140.754) (3.611.779) (15.856.689) (1.966.757) (45.575.979)
Variazioni A–B
Totale attivo 490.430 93.741 (95.761) 439.329 927.739
di cui partecipazioni al patrimonio netto (110.468) (110.468)
Totale passivo(
*)
(1.100.272) (1.119.660) 109.423 921.205 (1.189.304)

(*) escluso patrimonio netto

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia dal 1 gennaio 2017. Per effetto di tale operazione straordinaria, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., nella seduta del 10 febbraio 2017, è tenuto ad approvare i progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare Soc. Coop. e di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l..

Ciò premesso, si fornisce di seguito l'attestazione prevista dall'art. 154-bis del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, secondo il modello stabilito dall'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971/99, per il bilancio consolidato di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A..

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A., e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. nel corso dell'esercizio 2016.

    1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l al 31 dicembre 2016 si è basata su un modello interno definito da Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., sviluppato utilizzando quale riferimento l'"Internal Control – Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 3.1 il bilancio consolidato di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l al 31 dicembre 2016:
  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento.
  • 3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato di gestione nonché della situazione dell'emittente Banca Popolare di Milano S.c. a r.l e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 10 febbraio 2017

Giuseppe Castagna Gianpietro Val

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Allegati al Bilancio Consolidato

Raccordo tra stato patrimoniale consolidato e stato patrimoniale riclassificato consolidato

(euro/000)
Voci dello stato patrimoniale
consolidato riclassificato
Voci dello schema di stato patrimoniale consolidato 31.12.2016 31.12.2015
Cassa e disponibilità liquide 249.449 300.714
Voce 10 Cassa e disponibilità liquide 249.449 300.714
Attività finanziarie valutate al fair value e derivati di copertura: 11.270.196 11.416.540
Voce 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1.562.491 1.797.874
Voce 30 Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 75.543
Voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 9.633.116 9.491.248
Voce 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
Voce 80 Derivati di copertura 44.835 40.638
Voce 90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+ / –)
10.514 11.237
Crediti verso banche 2.185.297 1.224.717
Voce 60 Crediti verso banche 2.185.297 1.224.717
Crediti verso clientela 34.771.008 34.186.837
Voce 70 Crediti verso clientela 34.771.008 34.186.837
Immobilizzazioni 1.031.306 1.199.459
Voce 100 Partecipazioni 231.677 342.145
Voce 120 Attività materiali 718.015 720.383
Voce 130 Attività immateriali 81.614 136.931
Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 0 0
Voce 110 Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 0 0
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 0 0
Voce 150 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 0 0
Altre attività 1.623.783 1.875.033
Voce 140 Attività fiscali 1.064.350 1.101.490
Voce 160 Altre attività 559.433 773.543
Totale attività 51.131.039 50.203.300
(euro/000)
Voci dello stato patrimoniale
consolidato riclassificato
Voci dello schema di stato patrimoniale consolidato 31.12.2016 31.12.2015
Debiti verso banche 7.385.667 4.839.439
Voce 10 Debiti verso banche 7.385.667 4.839.439
Debiti verso clientela 30.688.439 28.622.852
Voce 20 Debiti verso clientela 30.688.439 28.622.852
Titoli in circolazione 5.687.758 8.849.290
Voce 30 Titoli in circolazione 5.687.758 8.849.290
Passività finanziarie e derivati di copertura: 1.363.498 1.379.948
Voce 40 Passività finanziarie di negoziazione 1.215.764 1.183.557
Voce 50 Passività finanziarie valutate al fair value 94.899 129.627
Voce 60 Derivati di copertura 32.894 48.678
Voce Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
70
copertura generica (+ / –)
19.941 18.086
Passività associate ad attività in via di dismissione 0 0
Voce 90 Passività associate ad attività in via di dismissione 0 0
Altre passività 1.067.266 1.429.895
Voce 80 Passività fiscali 68.114 132.166
Voce 100 Altre passività 999.152 1.297.729
Fondi a destinazione specifica 572.655 434.555
Voce 110 Trattamento di fine rapporto del personale 132.398 125.451
Voce 120 Fondi per rischi e oneri 440.257 309.104
Riserve tecniche 0 0
Voce 130 Riserve tecniche 0 0
Capitale e riserve 4.291.726 4.338.440
Voce 140 Riserve da valutazione 20.809 220.255
Voce 150 Azioni rimborsabili 0 0
Voce 160 Strumenti di capitale 0 0
Voce 170 Riserve 906.099 753.717
Voce 180 Sovrapprezzi di emissione 0 445
Voce 190 Capitale 3.365.439 3.365.439
Voce 200 Azioni proprie (–) -621 -1.416
Patrimonio di pertinenza di terzi (+/–) 1.306 19.974
Voce 210 Patrimonio di pertinenza di terzi (+/–) 1.306 19.974
Utile (perdita) del periodo (+ / –) 72.724 288.907
Voce 220 Utile (Perdita) del periodo (+ / –) 72.724 288.907
Totale passività e patrimonio netto 51.131.039 50.203.300

Raccordo tra conto economico consolidato e conto economico riclassificato consolidato

(euro/000)
Voci del conto economico
consolidato riclassificato
Voci dello schema di conto economico consolidato Esercizio
2016
Esercizio
2015
Margine di interesse 788.040 806.746
Voce 10 Interessi attivi e proventi assimilati 1.017.659 1.160.394
Interessi attivi e proventi assimilati 1.017.659 1.160.394
Voce 20 Interessi passivi ed oneri assimilati (229.619) (353.648)
Interessi passivi ed oneri assimilati (229.619) (353.648)
Margine non da interesse 816.087 860.471
Commissioni nette 585.254 605.996
Voce 40 Commissioni attive 658.327 678.897
Commissioni attive 658.327 678.897
Voce 50 Commissioni passive (73.073) (72.901)
Commissioni passive (73.073) (72.901)
Altri proventi 230.833 254.475
Utile (perdita) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 22.457 32.577
(+) Voce 240 (parziale) – Utili (perdite) delle partecipazioni (valutate al patrimonio netto) 22.457 32.577
Risultato netto dell'attività finanziaria 171.022 181.724
Voce 70 Dividendi e proventi simili 15.714 13.065
Dividendi e proventi simili 15.714 13.065
Voce 80 Risultato netto dell'attività di negoziazione 49.382 37.937
Risultato netto dell'attività di negoziazione 49.382 37.937
Voce 90 Risultato netto dell'attività di copertura (47) (9.623)
Risultato netto dell'attività di copertura (47) (9.623)
Voce 100 Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 172.249 163.092
a) crediti (13.210) (24.907)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 185.479 200.980
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
d) passività finanziarie (20) (12.981)
(–) Voce 100 a) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti 13.210 24.907
Utili/perdite da cessione o riacquisto di attività/passività finanziarie 185.459 187.999
Voce 110 Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (8.895) (5.136)
Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value (8.895) (5.136)
(+) Voce 130 b) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento:
attività finanziarie disponibili per la vendita
(70.591) (42.518)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento:
attività finanziarie disponibili per la vendita
(70.591) (42.518)
Altri oneri/proventi di gestione 37.354 40.174
Voce 220 Altri oneri/proventi di gestione 115.789 122.513
(–) Voce 220 (parziale) – Quota imposte indirette recuperabili (83.569) (86.969)
(+) Voce 220 (parziale) – Quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su
beni di terzi
5.134 4.630
(euro/000)
Proventi operativi 1.604.127 1.667.217
Spese amministrative: (1.113.555) (944.978)
a) spese per il personale (775.296) (612.382)
Voce 180 a). Spese per il personale (775.296) (612.382)
b) altre spese amministrative (338.259) (332.596)
Voce 180 b). Altre spese amministrative (430.403) (419.565)
(+) Voce 220 (parziale) – Altri oneri/proventi di gestione
(quota imposte indirette recuperabili)
83.569 86.969
(+) Voce 130 d) (parziale)- Rettifiche/riprese nette per deterioramento: altre operazioni 8.575
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (155.647) (74.773)
Voce 200 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (38.956) (41.018)
Voce 210 Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (111.557) (29.125)
(+) Voce 220 (parziale) – Altri oneri/proventi di gestione (quote di ammortamento dei
costi sostenuti per migliorie su beni di terzi)
(5.134) (4.630)
Oneri operativi (1.269.202) (1.019.751)
Risultato della gestione operativa 334.925 647.466
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni (420.251) (342.236)
Voce 130 Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (469.057) (359.847)
a) crediti (414.629) (332.218)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (70.591) (42.518)
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza 0 0
d) altre operazioni finanziarie 16.163 14.889
(+) Voce 100 a) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti (13.210) (24.907)
(–) Voce 130 b) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento: attività
finanziarie disponibili per la vendita
70.591 42.518
(-) Voce 130 d) (parziale)- Rettifiche/riprese nette per deterioramento: altre operazioni (8.575)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (30.325) 10.758
Voce 190 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (30.325) 10.758
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed intangibles 140.959 37.433
Voce 240 Utili (Perdite) delle partecipazioni 162.023 70.004
Voce 250 Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e
immateriali
0 0
Voce 260 Rettifiche di valore dell'avviamento 0 0
Voce 270 Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.393 6
(–) Voce 240 (parziale) – Utili (perdite) delle partecipazioni
(valutate al patrimonio netto)
(22.457) (32.577)
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 25.308 353.421
Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 47.492 (63.512)
Voce 290 Imposte sul reddito del periodo dell'operatività corrente 47.492 (63.512)
Utile (perdita) del periodo 72.800 289.909
Utile (perdita) del periodo di pertinenza di terzi (76) (1.002)
Voce 330 Utile (Perdita) del periodo di pertinenza di terzi (76) (1.002)
Risultato netto 72.724 288.907
Voci Esercizio 2016
4° Trimestre
Risultato
netto
Risultato netto
da operazioni
non ricorrenti
Risultato netto
da operazioni
ricorrenti
Margine di interesse 192.665 192.665
Margine non da interesse: 206.825 (42.093) 248.918
– Commissioni nette 143.583 143.583
– Altri proventi: 63.242 (42.093) 105.335
– Utile (perdita) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 4.466 4.466
– Risultato netto dell'attività finanziaria 49.016 (42.093) 91.109
– Altri oneri/proventi di gestione 9.760 9.760
Proventi operativi 399.490 (42.093) 441.583
Spese amministrative: (271.078) (49.351) (221.727)
a) spese per il personale (154.270) (2.386) (151.884)
b) altre spese amministrative (116.808) (46.965) (69.843)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (97.234) (75.625) (21.609)
Oneri operativi (368.312) (124.976) (243.336)
Risultato della gestione operativa 31.178 (167.069) 198.247
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni (190.125) 0 (190.125)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (24.236) (10.000) (14.236)
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche di valore su avviamenti
ed intangibles
108.973 108.680 293
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (74.210) (68.389) (5.821)
Imposte sul reddito dell'operatività corrente 58.665 42.150 16.515
Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte (15.545) (26.239) 10.694
Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 0 0 0
Utile (perdita) del periodo (15.545) (26.239) 10.694
Utile (perdita) di pertinenza di terzi 176 0 176
Risultato netto (15.369) (26.239) 10.870
Esercizio 2016
3° Trimestre 2° Trimestre 1° Trimestre
Risultato
netto
Risultato netto
da operazioni
non ricorrenti
Risultato netto
da operazioni
ricorrenti
Risultato
netto
Risultato netto
da operazioni
non ricorrenti
Risultato netto
da operazioni
ricorrenti
Risultato
netto
Risultato netto
da operazioni
non ricorrenti
Risultato netto
da operazioni
ricorrenti
192.298 192.298 196.575 196.575 206.502 206.502
173.211 7.400 165.811 253.454 0 253.454 182.597 0 182.597
138.327 138.327 152.049 152.049 151.295 151.295
34.884 7.400 27.484 101.405 0 101.405 31.302 0 31.302
4.121 4.121 5.238 5.238 8.632 8.632
22.439 7.400 15.039 86.112 0 86.112 13.455 0 13.455
8.324 8.324 10.055 10.055 9.215 9.215
365.509 7.400 358.109 450.029 0 450.029 389.099 0 389.099
(382.638) (170.938) (211.700) (225.954) (354) (225.600) (233.885) (164) (233.721)
(306.174) (165.150) (141.024) (159.827) (354) (159.473) (155.025) (164) (154.861)
(76.464) (5.788) (70.676) (66.127) (66.127) (78.860) (78.860)
(20.641) (20.641) (19.305) (19.305) (18.467) (18.467)
(403.279) (170.938) (232.341) (245.259) (354) (244.905) (252.352) (164) (252.188)
(37.770) (163.538) 125.768 204.770 (354) 205.124 136.747 (164) 136.911
(74.284) 0 (74.284) (89.737) 0 (89.737) (66.105) 0 (66.105)
(10.876) 0 (10.876) 4.498 0 4.498 289 0 289
(185) 0 (185) 30.298 10.730 19.568 1.873 1.478 395
(123.115) (163.538) 40.423 149.829 10.376 139.453 72.804 1.314 71.490
52.827 56.013 (3.186) (39.778) (70) (39.708) (24.222) (361) (23.861)
(70.288) (107.525) 37.237 110.051 10.306 99.745 48.582 953 47.629
0 0 0 0 0 0
(70.288) (107.525) 37.237 110.051 10.306 99.745 48.582 953 47.629
246 0 246 (226) 3 (229) (272) 0 (272)
(70.042) (107.525) 37.483 109.825 10.309 99.516 48.310 953 47.357
Voci Esercizio 2015
4° Trimestre
Risultato
netto
Risultato netto
da operazioni
non ricorrenti
Risultato netto
da operazioni
ricorrenti
Margine di interesse 199.930 199.930
Margine non da interesse: 268.321 63.186 205.135
– Commissioni nette 154.357 154.357
– Altri proventi: 113.964 63.186 50.778
– Utile (perdita) delle partecipazioni valutate al patrimonio netto 8.225 8.225
– Risultato netto dell'attività finanziaria 100.077 63.186 36.891
– Altri oneri/proventi di gestione 5.662 5.662
Proventi operativi 468.251 63.186 405.065
Spese amministrative: (287.722) (42.844) (244.878)
a) spese per il personale (160.339) (3.111) (157.228)
b) altre spese amministrative (127.383) (39.733) (87.650)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (24.067) (24.067)
Oneri operativi (311.789) (42.844) (268.945)
Risultato della gestione operativa 156.462 20.342 136.120
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni (95.925) 0 (95.925)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 14.638 21.915 (7.277)
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed
intangibles
(19) (24) 5
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 75.156 42.233 32.923
Imposte sul reddito dell'operatività corrente 11.938 7.475 4.463
Utile (perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 87.094 49.708 37.386
Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte 0 0 0
Utile (perdita) del periodo 87.094 49.708 37.386
Utile (perdita) di pertinenza di terzi (239) 87 (326)
Risultato netto 86.855 49.795 37.060
Esercizio 2015
3° Trimestre
2° Trimestre
1° Trimestre
Risultato netto
Risultato netto
Risultato
Risultato netto
Risultato netto
Risultato
Risultato netto
Risultato netto
da operazioni
da operazioni
netto
da operazioni
da operazioni
netto
da operazioni
da operazioni
non ricorrenti
ricorrenti
non ricorrenti
ricorrenti
non ricorrenti
Risultato
netto
203.936
206.759
206.759
196.121
203.936
(6.140)
177.637
191.007
(6.253)
197.260
229.646
(11.504)
171.497
144.886
158.461
158.461
148.292
144.886
(6.140)
32.751
32.546
(6.253)
38.799
81.354
(11.504)
26.611
5.269
7.574
7.574
11.509
5.269
(6.140)
16.960
12.434
(6.253)
18.687
58.393
(11.504)
10.820
10.522
12.538
12.538
11.452
10.522
(6.140)
381.573
397.766
(6.253)
404.019
425.767
(11.504)
375.433
(1.617)
(207.390)
(220.251)
(1.258)
(218.993)
(227.998)
(922)
(209.007)
(1.617)
(147.061)
(148.632)
(1.258)
(147.374)
(154.733)
(922)
(148.678)
(60.329)
(71.619)
(71.619)
(73.265)
(60.329)
(17.582)
(16.629)
(16.629)
(16.495)
(17.582)
(1.617)
(224.972)
(236.880)
(1.258)
(235.622)
(244.493)
(922)
(226.589)
(7.757)
156.601
160.886
(7.511)
168.397
181.274
(12.426)
148.844
0
(77.972)
(94.029)
0
(94.029)
(74.310)
0
(77.972)
0
(4.972)
2.364
0
2.364
(1.272)
0
(4.972)
0
(1)
37.453
(1.398)
38.851
0
(1)
(7.757)
73.656
106.674
(8.909)
115.583
105.692
(12.426)
65.899
2.133
(19.439)
(20.339)
2.066
(22.405)
(37.805)
4.058
(17.306)
(5.625)
54.218
86.335
(6.843)
93.178
67.887
(8.368)
48.593
0
0
0
0
0
(5.625)
54.218
86.335
(6.843)
93.178
67.887
(8.368)
48.593
6
(600)
115
8
107
(284)
0
(594)
(5.619)
53.618
86.450
(6.835)
93.285
67.603
(8.368)
47.999

Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione ai sensi dell'art. 149-duodieces del Regolamento Emittenti Consob

Ai sensi di quanto disposto dall'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob, si riportano nella tabella che segue le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ed alle società appartenenti alla stessa rete per i seguenti servizi:

    1. Servizi di revisione che comprendono:
    2. l'attività di controllo dei conti annuali finalizzata all'espressione di un giudizio professionale;
    3. l'attività di controllo dei conti infrannuali.
    1. Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento, la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che né è responsabile, attraverso opportuni criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in relazione a tale specifico elemento.
    1. Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale e che devono essere adeguatamente dettagliati. A titolo esemplificativo e non esaustivo potrebbero includere servizi come ad esempio: due diligence contabile – fiscale – amministrativa, procedure di verifica concordate su attività creditizie e sul sistema di controllo interno, attività di assistenza (risk assessment, gap analysis, project management e risk management) e supporto metodologico.

I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell'esercizio 2016, sono quelli contrattualizzati, comprensivi di spese forfettarie, indicizzazioni e dell'eventuale contributo di vigilanza.

Non sono inclusi, come da disposizione citata, i compensi riconosciuti ad eventuali revisori secondari o a soggetti delle rispettive reti.

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
(euro/000)
Revisione contabile PricewaterhouseCoopers S.p.A. 1.107
Servizi di attestazione (*) PricewaterhouseCoopers S.p.A. 279
Altri servizi (**) PricewaterhouseCoopers S.p.A.
PricewaterhouseCoopers Advisory SpA TLS
Associazione Professionale di Avvocati e
Commercialisti
1.233
Totale 2.619

(*) I servizi di attestazione riguardano le comfort letter e le verifiche relative al programma EMTN e al programma di emissione di Covered Bonds, inoltre, è compreso l'esame dei dati pro-forma al 30 giugno 2016.

(**)L'importo comprende i corrispettivi per le attività svolte nell'ambito dell'operazione di fusione con il Banco e per il supporto metodologico negli adeguamenti richiesti dagli aggiornamenti normativi.

Informativa al pubblico Stato per Stato (Country by country reporting)

La Circolare n. 285 di Banca d'Italia del 17 dicembre 2013 ("Disposizioni di vigilanza per le banche") prevede nel 4° aggiornamento del 17 giugno 2014 l'obbligo di pubblicare le informazioni previste dalle lettere a), b) e c) nell'Allegato A della Parte Prima, Titolo III, Capitolo 2 della suddetta Circolare.

Nella seguente tabella sono forniti i dati richiesti – su base consolidata – con riferimento alla data del 31 dicembre 2016:

Stato di insediamento dell'attività Natura
dell'attività(
*)
Fatturato(
**)
(euro/000)
Numero di
dipendenti
su base
equivalente
a tempo
pieno(
***)
Utile o perdita
prima delle
imposte
Imposte
sull'utile o
sulla perdita
Contributi
pubblici
ricevuti
Italia Bancaria 1.594.236 7.008 22.238 51.868 -
Finanziaria 36.034 102 18.010 (5.738) -
Non finanziaria 2 41 -140 35 -
Totale società del Gruppo Bipiemme 1.630.272 7.151 40.108 46.165 -
Rettifiche di consolidamento (28.575) (14.800) 1.327 -
Totale Gruppo Bipiemme (Consolidato) 1.601.697 7.151 25.308 47.492 -

A fini comparativi, nella tabella seguente sono forniti i dati consolidati con riferimento alla data del 31 dicembre 2015:

Stato di insediamento dell'attività Natura
dell'attività(
*)
Fatturato(
**)
(euro/000)
Numero di
dipendenti
su base
equivalente
a tempo
pieno(
***)
Utile o perdita
prima delle
imposte
Imposte
sull'utile o
sulla perdita
Contributi
pubblici
ricevuti
Italia Bancaria 1.610.745 7.047 322.353 (63.353)
Finanziaria 49.515 92 8.166 (2.498)
Non finanziaria 3 40 125 (36)
Lussemburgo Finanziaria (54) (123) (379)
Stati Uniti Finanziaria (222) (288)
Totale società del Gruppo Bipiemme 1.659.987 7.179 330.233 (66.266)
Rettifiche di consolidamento (47.910) 23.188 2.754
Totale Gruppo Bipiemme (Consolidato) 1.612.077 7.179 353.421 (63.512)

(*) L'elenco delle attività svolte – direttamente dalla Capogruppo o per il tramite di imprese controllate – prende a riferimento le linee di attività indicate nella Tabella 2 dell'art. 317, par. 4 della CRR. Nello specifico:

• Attività BANCARIA: Servizi finanziari per l'impresa, negoziazioni e vendite, Intermediazione al dettaglio, Servizi bancari a carattere commerciale, Servizi bancari al dettaglio, Pagamenti e regolamenti, Gestioni fiduciarie, Gestioni patrimoniali, così come definiti dalla CRR

• Attività FINANZIARIA: Servizi finanziari per l'impresa, negoziazioni e vendite, Intermediazione al dettaglio, Servizi bancari a carattere commerciale, Servizi bancari al dettaglio, Pagamenti e regolamenti, Gestioni fiduciarie, Gestioni patrimoniali, così come definiti dalla CRR dove è esclusa la raccolta di risparmio e/o l'erogazione di finanziamenti. alla clientela.

• Attività NON FINANZIARIA: se non sono svolti servizi inclusi nella Tabella 2 dell'art. 317, par. 4 della CRR.

(**)Il dato corrisponde alla voce 120 del Conto Economico Consolidato "Margine di intermediazione".

(***)Il dato è riferito ai dipendenti delle Società del Gruppo. I dipendenti part-time (pari a n. 1.139 unità) sono stati convenzionalmente considerati al 50%

Stato di insediamento dell'attività Denominazione delle società insediate Natura dell'attività (*)
Italia BANCA POPOLARE DI MILANO S.C. a R. L. Bancaria
BANCA AKROS S.p.A. Bancaria
BANCA POPOLARE DI MANTOVA S.p.A. Bancaria
PROFAMILY S.p.A. Finanziaria
BPM COVERED BOND S.R.L. Finanziaria
BPM COVERED BOND 2 S.R.L. Finanziaria
BPM SECURITISATION 2 S.R.L. Finanziaria
BPM SECURITISATION 3 S.R.L. Finanziaria
PROFAMILY SECURITISATION S.R.L Finanziaria
GE.SE.SO. S.R.L. Non Finanziaria
Lussemburgo BPM LUXEMBOURG S.A. (LIQUIDATA NEL 2015) Finanziaria
Stati Uniti BPM CAPITAL I LLC. (LIQUIDATA NEL 2015) Finanziaria

Relazione della Società di Revisione sul Bilancio Consolidato

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 14 E 16 DEL DLGS 27 GENNAIO 2010, Nº 39

Agli Azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sul bilancio consolidato

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato di Banca Popolare di Milano Scarl e sue controllate ("Gruppo Bipiemme"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2016, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include una sintesi dei principi contabili significativi e altre note esplicative.

Responsabilità degli amministratori per il bilancio consolidato

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. n. 136/15.

Responsabilità della società di revisione

E' nostra la responsabilità di esprimere un giudizio sul bilancio consolidato sulla base della revisione contabile. Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai Principi di revisione internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell'art. 11 del D.Lgs. 39/10. Tali principi richiedono il rispetto di principi etici, nonché la pianificazione e lo svolgimento della revisione contabile al fine di acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato non contenga errori significativi.

La revisione contabile comporta lo svolgimento di procedure volte ad acquisire elementi probativi a supporto degli importi e delle informazioni contenuti nel bilancio consolidato. Le procedure scelte dipendono dal giudizio professionale del revisore, inclusa la valutazione dei rischi di errori significativi nel bilancio consolidato dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Nell'effettuare tali valutazioni del rischio, il revisore considera il controllo interno relativo alla redazione del bilancio consolidato dell'impresa che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta al fine di definire procedure di revisione appropriate alle circostanze, e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno dell'impresa. La revisione contabile comprende altresì la valutazione dell'appropriatezza dei principi contabili adottati, della ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, nonché la valutazione della presentazione del bilancio consolidato nel suo complesso.

Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

PricewaterhouseCoopers SpA

www.pwc.com/it

Giudizio

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2016, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. n. 136/15.

Richiamo di Informativa

Senza modificare il nostro giudizio, segnaliamo che, come più ampiamente illustrato nel bilancio consolidato e nella Relazione sulla gestione, con efficacia a decorrere dal 1 gennaio 2017 si è perfezionata la fusione di Banca Popolare di Milano Scarl con il Banco Popolare Società Cooperativa che ha portato alla costituzione di Banco BPM SpA.

Altri Aspetti

Il bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 è stato sottoposto a revisione contabile da parte di altro revisore che, in data 29 marzo 2016, ha espresso un giudizio senza modifiche su tale bilancio.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio consolidato

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere, come richiesto dalle norme di legge, un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e delle informazioni della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banca Popolare di Milano Scarl indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, la cui responsabilità compete agli amministratori di Banco BPM SpA, con il bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2016. A nostro giudizio la relazione sulla gestione e le informazioni della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme al 31 dicembre 2016.

Milano, 15 marzo 2017

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesco Anglant

(Revisore legale)

Relazione e Bilancio della Banca Popolare di Milano Soc. Coop. a r.l.

Esercizio 2016

Dati di sintesi e indicatori di bilancio della Banca Popolare di Milano

Schemi di bilancio riclassificati: aspetti generali

Per consentire una lettura gestionale più immediata delle consistenze patrimoniali e del risultato di periodo sono stati predisposti schemi di stato patrimoniale e conto economico riclassificati sintetici, nei quali i principali interventi riguardano, aggregazioni di voci e riclassificazioni effettuate con la finalità di garantire una più chiara lettura della dinamica andamentale, in linea con la prassi di mercato. Per consentire un'agevole riconciliazione con le voci degli schemi riclassificati e quelle contenute negli schemi previsti dalla circolare n. 262/05 della Banca d'Italia si è provveduto a riportare con distinti prospetti, tra gli allegati al bilancio, i dettagli analitici delle riesposizioni e delle aggregazioni delle voci effettuate.

Con riferimento alle voci dello schema di stato patrimoniale riclassificato si è provveduto ad effettuare le seguenti aggregazioni:

    1. nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value e derivati di copertura" sono state inserite le voci: 20. "Attività finanziarie detenute per la negoziazione", 30. "Attività finanziarie valutate al fair value", 40. "Attività finanziarie disponibili per la vendita", 50 "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", 80. "Derivati di copertura" e 90. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica";
    1. nella voce "Immobilizzazioni" sono confluite le voci: 100. "Partecipazioni", 110. "Attività materiali" e 120. "Attività immateriali";
    1. nella voce "Altre attività" sono confluite le voci: 130. "Attività fiscali" e 150. "Altre attività";
    1. nella voce "Passività finanziarie e derivati di copertura" sono state inserite le voci: 40. "Passività finanziarie di negoziazione", 50. "Passività finanziarie valutate al fair value", 60. "Derivati di copertura" e 70. "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica";
    1. nella voce "Altre passività" sono confluite le voci: 80. "Passività fiscali" e 100. "Altre passività";
    1. nella voce "Fondi a destinazione specifica" sono confluite le voci: 110. "Trattamento di fine rapporto del personale" e 120. "Fondi per rischi ed oneri";
    1. nella voce "Capitale e riserve" sono confluite le voci: 130. "Riserve da valutazione", 140. "Azioni rimborsabili", 150. "Strumenti di capitale", 160. "Riserve", 170. "Sovrapprezzi di emissione", 180. "Capitale" e 190. "Azioni proprie".

Le voci di conto economico sono state oggetto delle seguenti riclassifiche e riesposizioni:

    1. dalla voce "Dividendi e proventi simili" sono stati enucleati i dividendi da partecipazioni e inseriti a voce propria nell'ambito dei "Proventi operativi" dello schema riclassificato;
    1. nel "Risultato netto dell'attività finanziaria" sono confluite: la voce 70. "Dividendi e proventi simili", la voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", la voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura", la voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto", la voce 110. "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value" e la voce 130. b) "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita". Da tale aggregato è stata enucleata la voce 100. a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto crediti";
    1. gli "Altri oneri/proventi di gestione" (voce 190) iscritti nell'ambito dei "Costi operativi" dello schema contabile sono stati decurtati della quota recuperata di "imposte indirette e tasse" e sono stati aumentati delle "quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi". Tale voce, così riclassificata, è stata inserita nell'ambito dei "Proventi operativi" dello schema riclassificato;
    1. le "Altre spese amministrative" (voce 150 b) sono state ridotte dell'importo corrispondente alla quota recuperata di "imposte indirette e tasse" di cui al punto 3; inoltre, nell'esercizio 2016, il provento derivante dalla restituzione dei contributi relativi all'intervento a favore di TERCAS effettuato dal fondo interbancario di tutela dei depositi nei precedenti esercizi è stato riclassificato dall'aggregato "rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni" a riduzione delle "altre spese amministrative"; in tal modo, ai fini della presentazione dei dati riclassificati, tale provento trova compensazione con l'onere – iscritto fra le Altre spese amministrative" (voce 150 b) – sostenuto per la contribuzione effettuata dallo Schema Volontario di intervento – previsto dallo statuto del FITD – sempre a favore di TERCAS;
    1. le "Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali" (voci 170 e 180) dello schema riclassificato sono state incrementate dell'importo corrispondente alle "quote di ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di terzi" di cui al punto 3;
    1. le "Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni", riportate nello schema riclassificato dopo il "Risultato della gestione operativa", includono la voce 130 – al netto della sottovoce 130 b) "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita" (riclassificata nel "Risultato netto dell'attività finanziaria") – e la voce 100 a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto crediti" (scorporata dal "Risultato netto dell'attività finanziaria"); nell'esercizio 2016 il ricavo derivante dalla restituzione di contributi dal fondo interbancario di tutela dei depositi è stato oggetto di riconduzione a riduzione dell'aggregato "Altre spese amministrative" come descritto nel precedente punto 4.
Banca Popolare di Milano – Stato patrimoniale riclassificato
(euro/000)
Attività 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Cassa e disponibilità liquide 247.431 201.055 294.513 46.376 23,1 –47.082 –16,0
Attività finanziarie valutate al fair
value e derivati di copertura:
9.663.287 9.077.545 9.345.672 585.742 6,5 317.615 3,4
– Attività finanziarie detenute per
la negoziazione
154.960 309.306 281.311 –154.346 –49,9 –126.351 –44,9
– Attività finanziarie valutate al fair
value
19.240 23.974 75.543 –4.734 –19,7 –56.303 –74,5
– Attività finanziarie disponibili per
la vendita
9.462.503 8.711.244 8.967.523 751.259 8,6 494.980 5,5
– Derivati di copertura 16.070 20.961 10.058 –4.891 –23,3 6.012 59,8
– Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica
10.514 12.060 11.237 –1.546 –12,8 –723 –6,4
Crediti verso banche 1.480.702 1.602.678 1.266.267 –121.976 –7,6 214.435 16,9
Crediti verso clientela 34.230.459 33.837.340 33.474.317 393.119 1,2 756.142 2,3
Immobilizzazioni 1.105.079 1.271.519 1.251.017 –166.440 –13,1 –145.938 –11,7
Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
Altre attività 1.559.634 1.499.768 1.811.478 59.866 4,0 –251.844 –13,9
Totale attività 48.286.592 47.489.905 47.443.264 796.687 1,7 843.328 1,8
Passività 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Debiti verso banche 7.226.844 5.713.653 4.829.578 1.513.191 26,5 2.397.266 49,6
Debiti verso clientela 29.387.380 28.325.695 27.807.746 1.061.685 3,7 1.579.634 5,7
Titoli in circolazione 5.614.860 6.868.715 8.233.838 –1.253.855 –18,3 –2.618.978 –31,8
Passività finanziarie e derivati di
copertura:
327.578 424.789 349.877 –97.211 –22,9 –22.299 –6,4
– Passività finanziarie di
negoziazione
154.611 223.078 150.579 –68.467 –30,7 4.032 2,7
– Passività finanziarie valutate al
fair value
120.132 120.119 142.201 13 0,0 –22.069 –15,5
– Derivati di copertura 32.894 54.995 39.011 –22.101 –40,2 –6.117 –15,7
– Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica
19.941 26.597 18.086 –6.656 –25,0 1.855 10,3
Altre passività 991.010 1.319.140 1.355.220 –328.130 –24,9 –364.210 –26,9
Fondi a destinazione specifica 552.185 547.564 412.299 4.621 0,8 139.886 33,9
Capitale e riserve 4.121.013 4.216.653 4.213.589 –95.640 –2,3 –92.576 –2,2
Utile (Perdita) di periodo (+ / –) 65.722 73.696 241.117 –7.974 –10,8 –175.395 –72,7
Totale passività e patrimonio netto 48.286.592 47.489.905 47.443.264 796.687 1,7 843.328 1,8

Banca Popolare di Milano – Evoluzione trimestrale dei dati patrimoniali (euro/000)

Attività Esercizio 2016 Esercizio 2015
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
Cassa e disponibilità liquide 247.431 201.055 201.186 245.221 294.513 222.118 219.072 204.610
Attività finanziarie valutate al fair
value e derivati di copertura:
9.663.287 9.077.545 8.413.587 10.488.397 9.345.672 9.823.613 9.377.739 10.216.041
– Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
154.960 309.306 329.313 331.924 281.311 294.198 215.458 301.095
– Attività finanziarie valutate al fair
value
19.240 23.974 33.367 32.803 75.543 80.854 81.410 105.443
– Attività finanziarie disponibili per
la vendita
9.462.503 8.711.244 8.017.369 10.087.396 8.967.523 9.427.920 8.982.713 9.701.505
– Derivati di copertura 16.070 20.961 21.269 23.574 10.058 6.992 83.614 86.126
– Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica
10.514 12.060 12.269 12.700 11.237 13.649 14.544 21.872
Crediti verso banche 1.480.702 1.602.678 1.542.822 1.565.847 1.266.267 1.142.749 1.259.238 744.331
Crediti verso clientela 34.230.459 33.837.340 33.958.905 33.560.353 33.474.317 32.810.811 32.741.540 32.031.457
Immobilizzazioni 1.105.079 1.271.519 1.254.401 1.264.816 1.251.017 1.225.856 1.216.216 1.233.836
Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
4.019 4.019
Altre attività 1.559.634 1.499.768 1.453.470 1.519.443 1.811.478 1.401.501 1.495.407 1.476.613
Totale attività 48.286.592 47.489.905 46.824.371 48.644.077 47.443.264 46.630.667 46.313.231 45.906.888
Passività Esercizio 2016 Esercizio 2015
31.12 30.09 30.06 31.03 31.12 30.09 30.06 31.03
Debiti verso banche 7.226.844 5.713.653 4.487.533 5.745.112 4.829.578 3.818.202 3.685.481 3.231.548
Debiti verso clientela 29.387.380 28.325.695 28.636.060 29.996.987 27.807.746 27.756.150 27.910.397 26.970.912
Titoli in circolazione 5.614.860 6.868.715 6.920.530 6.090.289 8.233.838 8.320.529 7.939.424 8.594.982
Passività finanziarie e derivati di
copertura:
327.578 424.789 456.145 473.616 349.877 373.022 432.384 494.073
– Passività finanziarie di
negoziazione
154.611 223.078 237.619 221.154 150.579 169.328 206.437 253.612
– Passività finanziarie valutate al
fair value
120.132 120.119 120.143 142.041 142.201 141.743 167.045 167.842
– Derivati di copertura 32.894 54.995 71.194 85.526 39.011 43.438 44.092 58.053
– Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto di
copertura generica
19.941 26.597 27.189 24.895 18.086 18.513 14.809 14.567
Altre passività 991.010 1.319.140 1.546.609 1.442.961 1.355.220 1.483.851 1.565.216 1.594.319
Fondi a destinazione specifica 552.185 547.564 387.441 391.384 412.299 437.663 443.329 475.473
Capitale e riserve 4.121.013 4.216.653 4.241.119 4.453.846 4.213.589 4.278.615 4.213.076 4.484.478
Utile (Perdita) di periodo (+ / –) 65.722 73.696 148.934 49.882 241.117 162.635 123.924 61.103
Totale passività e patrimonio netto 48.286.592 47.489.905 46.824.371 48.644.077 47.443.264 46.630.667 46.313.231 45.906.888
Banca Popolare di Milano – Conto economico riclassificato
(euro/000)
Voci Esercizio Esercizio Variazioni
2016 2015 Valore %
Margine di interesse 722.668 741.197 (18.529) –2,5
Margine non da interesse: 769.974 793.765 (23.791) –3,0
– Commissioni nette 565.158 579.728 (14.570) –2,5
– Altri proventi: 204.816 214.037 (9.221) –4,3
– Dividendi da partecipazioni 24.974 24.298 676 2,8
– Risultato netto dell'attività finanziaria 146.653 151.439 (4.786) –3,2
– Altri oneri/proventi di gestione 33.189 38.300 (5.111) –13,3
Proventi operativi 1.492.642 1.534.962 (42.320) –2,8
Spese amministrative: (1.037.242) (871.017) (166.225) –19,1
a) spese per il personale (733.467) (573.540) (159.927) –27,9
b) altre spese amministrative (303.775) (297.477) (6.298) –2,1
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (148.086) (66.648) (81.438) –122,2
Oneri operativi (1.185.328) (937.665) (247.663) –26,4
Risultato della gestione operativa 307.314 597.297 (289.983) –48,5
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e
altre operazioni
(411.691) (325.525) (86.166) –26,5
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (31.545) 8.813 (40.358) n.a.
Utili (Perdite) da partecipazioni, investimenti e rettifiche di
valore su avviamenti ed intangibles
146.944 14.532 132.412 n.s.
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte
11.022 295.117 (284.095) –96,3
Imposte sul reddito dell'operatività corrente 54.700 (54.000) 108.700 n.a.
Risultato netto 65.722 241.117 (175.395) –72,7
Risultato netto base per azione – euro 0,015 0,055
Risultato netto diluito per azione – euro 0,015 0,055

Banca Popolare di Milano – Evoluzione trimestrale del conto economico riclassificato (euro/000)

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Quarto
trimestre
Terzo
trimestre
Secondo
trimestre
Primo
trimestre
Quarto
trimestre
Terzo
trimestre
Secondo
trimestre
Primo
trimestre
Margine di interesse 176.057 175.382 181.215 190.014 182.337 185.502 190.267 183.091
Margine non da interesse: 190.664 160.711 246.300 172.299 239.011 157.248 191.800 205.706
– Commissioni nette 136.419 135.033 147.475 146.231 147.282 139.556 150.847 142.043
– Altri proventi: 54.245 25.678 98.825 26.068 91.729 17.692 40.953 63.663
– Dividendi da partecipazioni 14.502 10.472 5 15.505 8.788
– Risultato netto dell'attività
finanziaria
45.665 18.631 75.206 7.151 86.486 7.716 13.284 43.953
– Altri oneri/proventi di gestione 8.580 7.047 9.117 8.445 5.243 9.971 12.164 10.922
Proventi operativi 366.721 336.093 427.515 362.313 421.348 342.750 382.067 388.797
Spese amministrative: (248.862) (367.027) (206.933) (214.420) (263.252) (194.427) (204.229) (209.109)
a) spese per il personale (142.523) (297.724) (148.447) (144.773) (147.601) (141.125) (141.220) (143.594)
b) altre spese amministrative (106.339) (69.303) (58.486) (69.647) (115.651) (53.302) (63.009) (65.515)
Rettifiche di valore nette su attività
materiali e immateriali
(95.392) (18.685) (17.398) (16.611) (22.121) (15.660) (14.513) (14.354)
Oneri operativi (344.254) (385.712) (224.331) (231.031) (285.373) (210.087) (218.742) (223.463)
Risultato della gestione operativa 22.467 (49.619) 203.184 131.282 135.975 132.663 163.325 165.334
Rettifiche di valore nette per il
deterioramento di crediti e altre
operazioni
(187.263) (72.134) (87.477) (64.817) (91.935) (75.291) (89.258) (69.041)
Accantonamenti netti ai fondi per
rischi e oneri
(25.524) (10.634) 4.189 424 15.627 (7.079) 1.455 (1.190)
Utili (Perdite) da partecipazioni,
investimenti e rettifiche di valore su
avviamenti ed intangibles
123.146 2.649 16.156 4.993 4.815 2.418 7.299
Utile (perdita) della operatività
corrente al lordo delle imposte
(67.174) (129.738) 136.052 71.882 64.482 52.711 82.821 95.103
Imposte sul reddito dell'operatività
corrente
59.200 54.500 (37.000) (22.000) 14.000 (14.000) (20.000) (34.000)
Risultato netto (7.974) (75.238) 99.052 49.882 78.482 38.711 62.821 61.103

Banca Popolare di Milano – Dati di sintesi (euro/000)

Principali dati patrimoniali 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Crediti verso clientela 34.230.459 33.837.340 33.474.317 393.119 1,2 756.142 2,3
di cui: sofferenze nette 1.559.721 1.554.469 1.467.070 5.252 0,3 92.651 6,3
Immobilizzazioni 1.105.079 1.271.519 1.251.017 –166.440 –13,1 –145.938 –11,7
Raccolta diretta(
*)
35.122.372 35.314.529 36.183.785 –192.157 –0,5 –1.061.413 –2,9
Raccolta indiretta da clientela 30.902.811 30.612.434 31.837.844 290.377 1,0 –935.033 –2,9
di cui: risparmio gestito 21.279.567 20.787.840 19.917.104 491.727 2,4 1.362.463 6,8
di cui: risparmio amministrato 9.623.244 9.824.594 11.920.740 –201.350 –2,0 –2.297.496 –19,3
Totale attività 48.286.593 47.489.905 47.443.264 796.688 1,7 843.329 1,8
Patrimonio netto escluso Utile (perdita) del periodo 4.121.013 4.216.653 4.213.589 –95.640 –2,3 –92.576 –2,2
Patrimonio di Vigilanza(
**)
4.605.614 4.666.354 4.811.400 –60.740 –1,3 –205.786 –4,3
di cui: Common Equity Tier 1 3.946.003 3.924.858 3.880.755 21.145 0,5 65.248 1,7
Principali dati economici 31.12.2016 30.09.2016
31.12.2015
Variazioni A–C
A B C valore %
Margine di interesse 722.668 546.611 741.197 (18.529) –2,5
Proventi operativi 1.492.642 1.125.921 1.534.962 (42.320) –2,8
Oneri operativi(
**)
(917.818) (669.654) (937.665) 19.847 –2,1
di cui: costo del personale(
**)
(565.486) (425.312) (573.540) 8.054 –1,4
Risultato della gestione operativa 307.314 450.479 597.297 (289.983) –48,5
Rettifiche di valore nette su crediti e altre operazioni (411.691) (224.428) (325.525) (86.166) 26,5
Utile (perdita) della operatività corrente al lordo delle
imposte
11.022 78.196 295.117 (284.095) –96,3
Risultato netto 65.722 73.696 241.117 (175.395) –72,7
Struttura operativa 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni A–B Variazioni A–C
A B C valore % valore %
Organico (dipendenti e altro personale) 7.195 7.212 7.257 –17 –0,2 –62 –0,9
Numero degli sportelli 635 635 637 0 0,0 –2 –0,3

(*) La voce comprende: i debiti verso clientela, i titoli in circolazione e le passività finanziarie valutate al fair value.

(**) Il dato al 31.12.2016 è al netto degli oneri per il «Fondo di Solidarietà» e dei costi straordinari per la fusione.

Banca Popolare di Milano – Indicatori

Indicatori di struttura (%) 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015
Crediti verso clientela / Totale attivo 70,9 71,3 70,6
Immobilizzazioni / Totale attivo 2,3 2,7 2,6
Raccolta diretta / Totale attivo 72,7 74,4 76,3
Raccolta gestita / Raccolta indiretta 68,9 67,9 62,6
Crediti verso clientela / Raccolta diretta 97,5 95,8 92,5
Indicatori di redditività (%) (indicatori annualizzati)
Risultato netto / Patrimonio netto (escluso risultato del periodo) (ROE)(a) 1,6 2,3 5,7
Risultato netto / Totale attivo (ROA) 0,1 0,2 0,5
Cost / Income(
*)
61,5 59,5 61,1
Indicatori di rischiosità (%)
Sofferenze nette / Crediti verso clientela 4,6 4,6 4,4
Indice di copertura su crediti in sofferenza lordi con clientela 54,4 53,8 54,2
Indice di coperura su crediti in "bonis" lordi con clientela 0,42 0,47 0,54
Indicatori di produttività(b)
Raccolta diretta per addetto 4.881 4.897 4.986
Crediti verso clientela per addetto 4.758 4.692 4.613
Risparmio gestito per addetto 2.958 2.882 2.745
Risparmio amministrato per addetto 1.337 1.362 1.643
Coefficienti patrimoniali (%)(c)
Common Equity Tier 1 ratio 11,89 11,98 11,91
Tier 1 ratio 12,20 12,34 12,32
Total Capital ratio 13,88 14,25 14,76
Informazioni sul titolo azionario
Numero azioni: 4.391.784.467 4.391.784.467 4.391.784.467
in circolazione 4.390.260.208 4.389.924.488 4.390.260.208
proprie 1.524.259 1.859.979 1.524.259
Quotazione ufficiale alla fine del periodo – azione ordinaria (euro) 0,362 0,341 0,925

a) Patrimonio netto di fine periodo.

b) Numero dipendenti di fine periodo comprensivo del personale dipendente e altre tipologie contrattuali.

c) I coefficienti al 31.12.2016 non comprendono il risultato di periodo.

d) I dati sono riferiti all'azione BPM. Si ricorda che a partire dal 2 gennaio 2017 sono state quotate le nuove azioni di Banco BPM S.p.A.. Pertanto, sulla base del numero di azioni BPM in circolazione e del rapporto di cambio (6,386 azioni della nuova entità per ogni azione BPM), a fronte delle vecchie azioni BPM sono state emesse n. 687.482.024 nuove azioni di Banco BPM.

(*) Al netto degli oneri di carattere non ricorrente relativi al «Fondo Solidarietà» ed ai costi straordinari per la fusione.

Banca Popolare di Milano – Conto economico riclassificato al netto delle componenti non ricorrenti

Come richiesto dalla Consob con comunicazione n. DEM/6064293 del 28.07.2006, si evidenzia di seguito l'incidenza sul risultato di periodo delle componenti non ricorrenti.

(euro/000)
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni Variazioni
A = B + C B C D = E + F E F A –D C - F
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
valore % valore %
Margine di interesse 722.668 722.668 741.197 741.197 (18.529) –2,5 (18.529) –2,5
Margine non da interesse: 769.974 (34.669) 804.643 793.765 39.289 754.476 (23.791) –3,0 50.167 6,6
– Commissioni nette 565.158 565.158 579.728 579.728 (14.570) –2,5 (14.570) –2,5
– Altri proventi: 204.816 (34.669) 239.485 214.037 39.289 174.748 (9.221) –4,3 64.737 37,0
– Dividendi da partecipazioni 24.974 24.974 24.298 24.298 676 2,8 676 2,8
– Risultato netto dell'attività finanziaria 146.653 (34.669) 181.322 151.439 39.289 112.150 (4.786) –3,2 69.172 61,7
– Altri oneri/proventi di gestione 33.189 33.189 38.300 38.300 (5.111) –13,3 (5.111) –13,3
Proventi operativi 1.492.642 (34.669) 1.527.311 1.534.962 39.289 1.495.673 (42.320) –2,8 31.638 2,1
Spese amministrative: (1.037.242) (218.211) (819.031) (871.017) (43.377) (827.640) (166.225) –19,1 8.609 1,0
a) spese per il personale (733.467) (167.981) (565.486) (573.540) (6.824) (566.716) (159.927) –27,9 1.230 0,2
b) altre spese amministrative (303.775) (50.230) (253.545) (297.477) (36.553) (260.924) (6.298) –2,1 7.379 2,8
Rettifiche di valore nette su attività materiali e
immateriali
(148.086) (75.625) (72.461) (66.648) (66.648) (81.438) –122,2 (5.813) –8,7
Oneri operativi (1.185.328) (293.836) (891.492) (937.665) (43.377) (894.288) (247.663) –26,4 2.796 0,3
Risultato della gestione operativa 307.314 (328.505) 635.819 597.297 (4.088) 601.385 (289.983) –48,5 34.434 5,7
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di
crediti e altre operazioni
(411.691) (411.691) (325.525) (325.525) (86.166) –26,5 (86.166) –26,5
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (31.545) (10.000) (21.545) 8.813 21.849 (13.036) (40.358) n.a. (8.509) –65,3
Utili (Perdite) da partecipazioni, investimenti e
rettifiche di valore su avviamenti ed intangibles
146.944 147.030 (86) 14.532 14.526 6 132.412 n.s. (92) n.a.
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo
delle imposte
11.022 (191.475) 202.497 295.117 32.287 262.830 (284.095) –96,3 (60.333) –23,0
Imposte sul reddito dell'operatività corrente 54.700 96.879 (42.179) (54.000) 14.526 (68.526) 108.700 n.a. 26.347 38,4
Risultato netto 65.722 (94.596) 160.318 241.117 46.813 194.304 (175.395) –72,7 (33.986) –17,5

Banca Popolare di Milano – Conto economico riclassificato al netto delle componenti non ricorrenti – Dettaglio

Esercizio 2016 Esercizio 2015
Dettaglio componenti non ricorrenti: (94.596) 46.813
Altri proventi: (34.669) 39.289
Rettifica quota partecipazione Fondo Atlante (40.145)
Write off titolo subordinato BPEL (24.960)
Utile cessione ICBPI 7.373 75.415
Rettifiche di valore per intervento Schema Volontario FITD (1.897)
Riacquisto prestiti obbligazionari (11.504)
Utile cessione Edipower 338
Imposte sul reddito (a) 11.145 6.940
Proventi operativi al netto delle imposte (23.524) 46.229
Spese amministrative: (218.211) (43.377)
a) Spese per il personale:
Oneri Fondi di solidarietà 2012 (2.981) (6.824)
Oneri Fondi di solidarietà 2016 (165.000)
b) Altre spese amministrative:
Spese per oneri di trasformazione e fusione (23.904)
Onere Straordinario fondo di risoluzione (26.326) (36.553)
Imposte sul reddito (a) 62.526 13.761
Oneri operativi al netto delle imposte (155.685) (29.616)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (75.625)
Svalutazione sofware (75.625)
Imposte sul reddito (b) 22.692
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali al netto delle imposte (52.933)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: (10.000) 21.849
Adeguamento accantonamento su prestito Convertendo 17.377
Accantonamenti oneri di integrazione (10.000)
Accantonamenti per impegni contrattuali relativi alla cessione banca depositaria 4.472
Imposte sul reddito (c) 2.750 (6.008)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri al netto imposte (7.250) 15.841
Utili (Perdite) da partecipazioni, investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed intangibles: 147.030 14.526
Aggiustamento prezzo Banca Depositaria 1.478
Svalutazione Partecipazione BPM Luxembourg (689)
Svalutazione Partecipazione Wise SGR (695)
Utile da cessione quota Anima Holding 10.964
Plusvalenza per cessione quota Pitagora 2.075
Utile da cessione quota Aedes Bipiemme Real Estate SGR 395 542
Utile da cessione quota Etica SGR 1.170
Utile da liquidazione Partecipazione BPM Luxembourg 340
Ripresa di valore Partecipazione ProFamily 12.271 4.821
Ripresa di valore Partecipazione Selma Bipiemme 6.944
Ripresa di valore Partecipazione BP Mantova 1.528
Rivalutazione al fair value Partecipazione Anima Holding 120.412
Imposte sul reddito (e) (2.234) (167)
Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti al netto delle imposte 144.796 14.359
Imposte sul reddito dell'operatività corrente: 96.879 14.526
Imposte sul reddito (a + b + c) 96.879 14.526

Relazione sulla Gestione di Bipiemme

Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio

Il commento allo scenario macroeconomico e all'andamento del sistema creditizio è riportato nel capitolo relativo a "Lo scenario macroeconomico e il sistema creditizio" contenuto nella Relazione sulla Gestione Consolidata.

Fatti di rilievo per la Banca Popolare di Milano

I fatti di rilievo per la Banca Popolare di Milano per l'esercizio 2016 sono riportati nel capitolo relativo ai "Fatti di rilievo per la Banca Popolare di Milano e per il Gruppo Bipiemme" contenuto nella Relazione sulla Gestione consolidata.

La struttura distributiva e le risorse umane

La rete distributiva

Al 31 dicembre 2016 la rete distributiva della Banca Popolare di Milano è costituita da 656 punti vendita, in contrazione di 2 unità rispetto a dicembre 2015. Al suo interno si contano:

  • 635 agenzie di cui 105 filiali capofila (cosiddette Hub);
  • 9 Centri Corporate;
  • 12 Centri Private.

Nel corso dell'esercizio 2016 sono stati chiusi 2 sportelli interni presso la società Bayer e Rho Fiera.

La rete distributiva della Banca Popolare di Milano al 31 dicembre 2016

Rete distributiva 31.12.2016 31.12.2015 Variazioni
A Peso % B A/A
Lombardia 390 61% 392 –2
– Provincia di Milano 220 35% 222 –2
– Altre province lombarde 170 27% 170 0
Altre regioni 245 39% 245 0
– Emilia Romagna 28 4% 28 0
– Lazio 65 10% 65 0
– Puglia 36 6% 36 0
– Piemonte 87 14% 87 0
– Altro(1) 29 5% 29 0
Totale sportelli Italia 635 100% 637 –2
Centri Corporate 9 9 0
Centri Private(2) 12 12 0
Totale rete distributiva 656 658 –2

(1) Le altre regioni ricomprendono i seguenti sportelli: 11 (Liguria), 7 (Veneto), 5 (Toscana), 2 (Campania), 1 (Marche), 1 (Molise), 1 (Abruzzo) e 1 (F.V.Giulia).

(2) I centri "Private", appartenenti alla Banca Popolare di Milano forniscono un servizio personalizzato di consulenza in materia finanziaria.

Gli altri canali distributivi

La rete distributiva, radicata fortemente nel territorio, è integrata in misura sempre più rilevante dalle funzionalità offerte dai canali a distanza dell'internet banking e del call center oltreché da una rete di promotori finanziari.

Per quanto riguarda la rete dei promotori finanziari, complementare alla rete tradizionale e la cui operatività è rivolta principalmente al collocamento di prodotti di risparmio gestito ed amministrato, è costituita al 31 dicembre 2016 da 44 agenti monomandatari (37 nel 2015).

Con riferimento all'internet banking, proseguono gli importanti risultati in termini di diffusione e utilizzo dei servizi da parte della clientela. Al 31 dicembre 2016, infatti, BPM vanta complessivamente 776.978 clienti che utilizzano i servizi di internet banking, dei quali 667.873 privati e 109.105 aziende, in crescita del 5,1% rispetto a fine dicembre 2015, con un incremento della base clienti di 35.627 privati e di 1.733 aziende.

Infine, il servizio multilingue di call center offerto da BPM conta – al 31 dicembre 2016 – oltre 633 mila clienti aderenti al servizio (596 mila nel 2015).

Il personale

Al 31 dicembre 2016 il personale della Banca Popolare di Milano, comprensivo dei dipendenti, dei collaboratori a progetto e delle altre forme contrattuali, è pari a 7.195 unità, in contrazione di 62 unità rispetto a fine 2015.

All'interno dell'aggregato, il personale dipendente impiegato in funzioni di rete commerciale è pari al 69,6% del totale, il 15% del totale dei dipendenti ha un contratto part time e la presenza femminile è pari al 49%.

Personale (numero puntuale) 31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
a) dirigenti 116 114 2 1,8 116 0 0,0
b) totale quadri direttivi 2.622 2.592 30 1,2 2.606 16 0,6
– di cui: di 3° e 4° livello 1.305 1.298 7 0,5 1.300 5 0,4
c) restante personale dipendente 4.475 4.524 –49 –1,1 4.542 –67 –1,5
d) dipendenti distaccati presso altre società (28) (28) (18) (10) –55,6
Totale dipendenti 7.185 7.202 –17 –0,2 7.246 –61 –0,8
Dipendenti distaccati da altre imprese del
Gruppo
10 10 0 0,0 11 –1 –9.1
Collaboratori a progetto ed altre forme
contrattuali
n.a. 0 n.a.
Totale personale 7.195 7.212 –17 –0,2 7.257 –62 –0,9

I principali aggregati patrimoniali

L'intermediazione con la clientela

Al 31 dicembre 2016 il totale della raccolta diretta e indiretta da clientela di BPM ammonta a euro 66.025 milioni, in flessione rispetto a fine dicembre 2015 (–2,9%), ma stabile rispetto al 30 settembre 2016 (+ euro 98 milioni; +0,1%).

Raccolta totale della clientela (euro/000) 31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C A B in valore in % C in valore in % Raccolta diretta 35.122.372 35.314.529 –192.157 –0,5 36.183.785 –1.061.413 –2,9 Raccolta indiretta 30.902.811 30.612.434 290.377 0,9 31.837.844 –935.033 –2,9 di cui: Risparmio gestito 21.279.567 20.787.840 491.727 2,4 19.917.104 1.362.463 6,8 Risparmio amministrato 9.623.244 9.824.594 –201.350 –2,0 11.920.740 –2.297.496 –19,3 Totale raccolta diretta e indiretta 66.025.183 65.926.963 98.220 0,1 68.021.629 –1.996.446 –2,9

La raccolta diretta

L'aggregato raccolta diretta – composto dai debiti verso clientela, dai titoli in circolazione e dalle passività finanziarie valutate al fair value – si attesta al 31 dicembre 2016 a euro 35.122 milioni, in diminuzione sia rispetto a fine 2015 (–euro 1.061 milioni; –2,9%) che rispetto a fine settembre 2016 (–euro 192 milioni; –0,5%).

Composizione della raccolta diretta (euro/000)

31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Conti correnti e depositi a risparmio 25.653.927 25.316.921 337.006 1,3 23.461.082 2.192.845 9,3
Pronti contro termine 3.554.819 2.805.620 749.199 26,7 4.109.999 –555.180 –13,5
Altre forme tecniche 178.635 203.154 –24.519 –12,1 236.665 –58.030 –24,5
Totale debiti verso clientela 29.387.380 28.325.695 1.061.685 3,7 27.807.746 1.579.634 5,7
Obbligazioni e titoli strutturati 4.056.150 5.010.772 –954.622 –19,1 5.951.334 –1.895.185 –31,8
Passività subordinate 1.452.514 1.441.283 11.231 0,8 1.469.126 –16.611 –1,1
PCT su titoli propri riacquistati 1.754 301.754 –300.000 –99,4 676.199 –674.445 –99,7
Altre forme tecniche 104.442 114.906 –10.464 –9,1 137.179 –32.737 –23,9
Totale titoli in circolazione 5.614.860 6.868.715 –1.253.855 –18,3 8.233.838 –2.618.978 –31,8
Passività finanziarie valutate al fair value 120.132 120.119 13 0,0 142.201 –22.069 –15,5
Totale raccolta diretta 35.122.372 35.314.529 –192.157 –0,5 36.183.785 –1.061.413 –2,9

Dal confronto degli aggregati con fine 2015 si evidenziano le seguenti dinamiche:

  • i debiti verso clientela raggiungono euro 29.387 milioni e registrano un incremento di euro 1.580 milioni (+5,7%) dovuto essenzialmente alle seguenti dinamiche:
    • all'aumento dei conti correnti e depositi a risparmio (+ euro 2.193 milioni; +9,3%) al cui interno si segnala l'andamento dei conti correnti a vista che rispetto a fine 2015 si incrementano di euro 2.485 milioni (+11,7%), crescita interamente ascrivibile alla clientela corporate e retail. In riduzione nell'esercizio i conti vincolati che registrano una flessione di euro 292 milioni (–13,6%);
    • alla contrazione dei pronti contro termine passivi (– euro 555 milioni; –13,5%) a fronte della minore operatività sul mercato "MTS Repo" tramite Cassa di Compensazione e Garanzia in qualità di controparte centrale;
  • i titoli in circolazione ammontano a euro 5.615 milioni e risultano in contrazione di euro 2.619 milioni rispetto a fine 2015 (–31,8%). Tale dinamica è dovuta essenzialmente alla contrazione dell'aggregato "Obbligazioni e titoli strutturati" (– euro 1.895 milioni; –31,8%) per effetto delle seguenti operazioni:
    • rimborso a fine gennaio 2016 di un EMTN per circa euro 1 miliardo;
    • rimborso a ottobre 2016 di un Covered Bond per circa euro 1 miliardo;
    • diverse scelte da parte dei sottoscrittori di prestiti obbligazionari retail (– euro 730 milioni circa) che hanno privilegiato una allocazione dei propri investimenti soprattutto verso prodotti di risparmio gestito;
    • emissione di Covered Bond per euro 750 milioni nel mese di giugno 2016.
  • le passività finanziarie valutate al fair value, rappresentate da prestiti obbligazionari strutturati collocati sulla clientela retail, che si attestano a euro 120 milioni, risultano in diminuzione rispetto a fine 2015 (– euro 22 milioni; –15,5%).

Nel confronto rispetto al 30 settembre 2016 si segnala:

  • debiti verso clientela in aumento (+ euro 1.062 milioni; +3,7%) principalmente per l'andamento dei pronti contro termine (+ euro 749 milioni; + 26,7%) e dei conti correnti e depositi a risparmio (+ euro 337 milioni; +1,3%);
  • titoli in circolazione in riduzione del 18,3% (– euro 1.254 milioni) principalmente per diminuzione dell'aggregato obbligazioni e titoli strutturati dovuta alla già citata scadenza di un Covered Bond per circa 1 miliardo nel mese di ottobre 2016;
  • passività finanziarie valutate al fair value risultano stabili.

La quota di mercato nazionale riferita alla Banca Popolare di Milano della raccolta (esclusi i pronti contro termine verso controparti centrali), risulta pari all'1,65% (dato a novembre 2016), in leggera flessione rispetto a dicembre 2015 (1,66%).

La raccolta indiretta e il risparmio gestito

Al 31 dicembre 2016, il volume della raccolta indiretta con la clientela ordinaria, valutata ai valori di mercato, si attesta a euro 30.903 milioni, in flessione del 2,9% rispetto a fine dicembre 2015 e in lieve aumento rispetto a fine settembre 2016 (+0,9%).

Raccolta indiretta da clientela ordinaria ai valori di mercato
(euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Fondi 13.654.946 13.214.168 440.778 3,3 12.553.364 1.101.582 8,8
Gestioni individuali(1) 1.292.419 1.318.280 –25.861 –2,0 1.387.463 –95.044 –6,9
Riserve assicurative 6.332.202 6.255.392 76.810 1,2 5.976.276 355.926 6,0
Totale risparmio gestito 21.279.567 20.787.840 491.727 2,4 19.917.103 1.362.464 6,8
Risparmio amministrato 9.623.244 9.824.594 –201.350 –2,0 11.920.740 –2.297.496 –19,3
Totale raccolta indiretta clientela ordinaria 30.902.811 30.612.434 290.377 0,9 31.837.843 –935.032 –2,9

(1) contiene: gestioni di patrimoni mobiliari, gestioni in quote di fondi e conti liquidità

In dettaglio, all'interno dell'aggregato, il risparmio gestito, attestandosi a euro 21.280 milioni, risulta in aumento rispetto a fine 2015 (+6,8%) e rispetto a fine settembre 2016 (+2,4%). Tale andamento beneficia di una raccolta netta positiva nell'esercizio di euro 1.054 milioni, ripartita per euro 757 milioni in quote di O.I.C.R./gestioni individuali e per euro 297 milioni in prodotti assicurativi.

In dettaglio, il comparto fondi – che si attesta a euro 13.655 milioni – si incrementa di euro 1.102 milioni (+8,8%) rispetto a fine 2015 e di euro 441 milioni (+3,3%) rispetto a fine settembre 2015.

In miglioramento anche le riserve assicurative, che attestandosi a euro 6.332 milioni, risultano in incremento sia rispetto a dicembre 2015 (+6%) che rispetto al 30 settembre 2016 (+1,2%). In flessione le gestioni individuali sia rispetto a fine 2015 (– euro 95 milioni; –6,9%) e sia rispetto a fine settembre 2016 (– euro 26 milioni; –2%).

Il risparmio amministrato si attesta al 31 dicembre 2016 a euro 9.623 milioni, in flessione sia rispetto a dicembre 2015 (–19,3%) che rispetto a settembre 2016 (–2%), scontando il proseguimento dell'effetto di riallocazione verso il risparmio gestito.

I crediti verso clientela

Al 31 dicembre 2016 i crediti verso clientela ammontano a euro 34.230 milioni e risultano in miglioramento sia rispetto ai dati di fine dicembre 2015 (+2,3%) che rispetto a fine settembre 2016 (+1,2%). Dal confronto dell'aggregato rispetto a fine 2015, si segnala l'aumento della voce mutui, in crescita di euro 423 milioni (+2,6%) e in particolare della voce altri finanziamenti in crescita di euro 751 milioni (+7,6%). Stesso andamento dal confronto del comparto con settembre 2016, in cui le voci che contribuiscono principalmente alla crescita si confermano i mutui (+ euro 45 milioni; +0,3%) e gli altri finanziamenti (+ euro 485 milioni; +4,8%).

A tal proposito si segnala un lieve incremento delle nuove erogazioni di mutui e prestiti nel corso del 2016 rispetto al 2015. In particolare, le erogazioni dei prestiti sono in aumento rispetto all'anno precedente del 6,8%, riflettendo una dinamica positiva soprattutto per il comparto aziende (+7%). Per i mutui, si segnala una flessione del 5,4%.

Ripartizione dei crediti verso clientela
(euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Mutui 16.602.225 16.556.924 45.301 0,3 16.179.055 423.170 2,6
Altre forme tecniche 17.604.733 17.257.139 347.594 2,0 17.274.236 330.497 1,9
Conti correnti 2.673.381 2.838.962 –165.581 –5,8 2.995.097 –321.716 –10,7
Pronti contro termine 4.747 6.533 –1.786 –27,3 7.049 –2.302 –32,7
Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
479.855 475.401 4.454 0,9 563.205 –83.350 –14,8
Locazione finanziaria 174.980 166.971 8.009 4,8 196.463 –21.483 –10,9
Altri finanziamenti 10.687.396 10.202.495 484.901 4,8 9.936.802 750.594 7,6
Attività deteriorate 3.584.374 3.566.777 17.597 0,5 3.575.620 8.754 0,2
Totale impieghi a clientela 34.206.958 33.814.063 392.895 1,2 33.453.291 753.667 2,3
Titoli di debito 23.501 23.277 224 1,0 21.026 2.475 11,8
Totale crediti verso clientela 34.230.459 33.837.340 393.119 1,2 33.474.317 756.142 2,3

La qualità del credito

Con riferimento ai crediti deteriorati di sistema i dati ABI aggiornati a novembre 2016 rilevano una diminuzione delle sofferenze lorde pari allo 0,97% rispetto a dicembre 2015, attestandosi a euro 199 miliardi. Il rapporto delle sofferenze lorde sul totale degli impieghi si attesta al 10,5% confermando il dato del trimestre precedente, il più elevato rispetto all'ultimo ventennio (a dicembre 1996 era pari al 9,9%). Il rapporto delle sofferenze nette di sistema sul totale degli impieghi si attesta al 4,8% in decrescita rispetto a dicembre 2015 (4,91%).

Con riferimento a BPM, al 31 dicembre 2016 i crediti deteriorati lordi si attestano a euro 6.151 milioni, in aumento rispetto a dicembre 2015 (+ euro 258 milioni; +4,4%) ed evidenziano un aumento dell'incidenza rispetto agli impieghi che passa dal 16,4% di dicembre 2015 al 16,7% di dicembre 2016. L'incidenza delle sofferenze lorde si conferma su livelli più contenuti rispetto al sistema (9,3% rispetto al 10,5% del sistema). La dinamica dei deteriorati è ancora influenzata in larga parte dal comparto immobiliare, sebbene mostri segnali di miglioramento. Il flusso dei nuovi deteriorati evidenzia infatti un trend in decelerazione rispetto al dato del 2015.

Nel dettaglio, si osservano i seguenti andamenti:

  • le sofferenze registrano un aumento nell'anno del 6,9%, attestandosi a euro 3.424 milioni. Il flusso delle nuove sofferenze risulta principalmente riconducibile al deterioramento dei crediti verso le aziende operanti nel settore immobiliare. L'incidenza delle sofferenze lorde sul totale degli impieghi – che si attesta al 9,3% – si confronta con l'8,9% di fine 2015 e il 9,2% di settembre 2016;
  • le inadempienze probabili rilevano una crescita su base annua del 4,1% e si attestano a euro 2.698 milioni. L'incidenza delle inadempienze probabili lorde sul totale degli impieghi si attesta al 7,3% sostanzialmente in linea rispetto al dato di fine 2015 (7,2%);
  • le esposizioni scadute ammontano a euro 28 milioni e registrano un'importante contrazione pari al 70,4% rispetto al dato di fine 2015 (–68 milioni di euro), concentrata prevalentemente nel quarto trimestre del 2016 (–68,4%). Le esposizioni scadute presentano un'incidenza dello 0,1% sul totale degli impieghi di Gruppo, in riduzione rispetto al dato di fine 2015 (0,3%).

Il grado di copertura dei crediti deteriorati si attesta al 41,7% rispetto al 39,3% di dicembre 2015, sostenuto da un aumento generalizzato delle coperture dei crediti nei vari status. In dettaglio:

  • il grado di copertura delle sofferenze è pari al 54,4% in aumento rispetto al dato di dicembre 2015 (54,2%). I nuovi flussi a sofferenza sono ancora riconducibili prevalentemente al comparto immobiliare e pertanto caratterizzati in larga parte da crediti coperti da garanzie reali. Il livello di copertura si eleva al 60% al lordo degli stralci effettuati in passato sulle singole posizioni;
  • il grado di copertura delle inadempienze probabili si attesta al 25,9% in aumento rispetto a dicembre 2015 (22%);
  • il livello di copertura delle esposizioni scadute si attesta all'8,6% anch'esso in aumento rispetto all'8,3% di dicembre 2015.

Con riferimento ai crediti in bonis, si registra un aumento degli stock del 2,4% rispetto al dato di dicembre 2015, confermando la dinamica positiva già evidenziata nel trimestre precedente. A trainare la crescita degli impieghi hanno contribuito principalmente il settore manifatturiero e quello dei servizi. Il grado di copertura dei crediti in bonis si attesta allo 0,42% rispetto allo 0,54% di dicembre 2015. Tale dinamica è riconducibile al remix del portafoglio crediti di fine anno: il deflusso di posizioni ad alto rischio verso la categoria dei deteriorati è stato completamente bilanciato dallo sviluppo dei crediti verso clientela caratterizzata da un contenuto profilo di rischio.

Qualità del credito
(euro/000)
Crediti verso clientela lordi 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 (A – B) Variazioni (A – C)
A Incidenza
%
B Incidenza
%
C Incidenza
%
Assolute % Assolute %
di cui: Attività deteriorate 6.150.691 16,7 5.984.989 16,4 5.892.484 16,4 165.702 2,8 258.207 4,4
a) Sofferenze 3.424.091 9,3 3.362.586 9,2 3.204.517 8,9 61.505 1,8 219.574 6,9
b) Inadempienze probabili 2.698.166 7,3 2.532.390 7,0 2.592.019 7,2 165.776 6,5 106.147 4,1
c) Esposizioni scadute 28.434 0,1 90.013 0,25 95.948 0,3 –61.579 –68,4 –67.514 –70,4
di cui: Crediti in bonis 30.776.714 83,3 30.414.257 83,6 30.061.648 83,6 362.457 1,2 715.066 2,4
Totale crediti lordi
verso clientela
36.927.405 100,0 36.399.246 100,0 35.954.132 100,0 528.159 1,5 973.273 2,7
Rettifiche di valore 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni (A – B) Variazioni (A – C)
complessive A Indice
copertura
%
B Indice
copertura
%
C Indice
copertura
%
Assolute Delta %
indice di
copertura
Assolute Delta %
indice di
copertura
di cui: Attività deteriorate 2.566.317 41,7 2.418.212 40,4 2.316.865 39,3 148.105 1,3 249.452 2,4
a) Sofferenze 1.864.370 54,4 1.808.117 53,8 1.737.447 54,2 56.253 0,7 126.923 0,2
b) Inadempienze probabili 699.507 25,9 602.521 23,8 571.437 22,0 96.986 2,1 128.070 3,9
c) Esposizioni scadute 2.440 8,6 7.574 8,4 7.981 8,3 –5.134 0,2 –5.541 0,3
di cui: Crediti in bonis 130.629 0,42 143.694 0,5 162.950 0,54 –13.065 0,0 –32.321 –0,1
Totale rettifiche di valore 2.696.946 7,3 2.561.906 7,0 2.479.815 6,9 135.040 0,3 217.131 0,4
Crediti verso clientela netti 31.12.2016 30.09.2016 31.12.2015 Variazioni (A – B) Variazioni (A – C)
A Incidenza
%
B Incidenza
%
C Incidenza
%
Assolute % Assolute %
di cui: Attività deteriorate 3.584.374 10,5 3.566.777 10,5 3.575.619 10,7 17.597 0,5 8.755 0,2
a) Sofferenze 1.559.721 4,6 1.554.469 4,6 1.467.070 4,4 5.252 0,3 92.651 6,3
b) Inadempienze probabili 1.998.659 5,8 1.929.869 5,7 2.020.582 6,0 68.790 3,6 –21.923 –1,1
c) Esposizioni scadute 25.994 0,1 82.439 0,2 87.967 0,3 –56.445 –68,5 –61.973 –70,5
di cui: Crediti in bonis 30.646.085 89,53 30.270.563 89,5 29.898.698 89,3 375.522 1,2 747.387 2,5
Totale crediti netti
verso clientela
34.230.459 100,0 33.837.340 100,0 33.474.317 100,0 393.119 1,2 756.142 2,3

La posizione interbancaria netta

Al 31 dicembre 2016 lo sbilancio tra crediti e debiti verso banche risulta negativo per euro 5.746 milioni, in peggioramento sia rispetto al saldo negativo di euro 3.563 milioni di dicembre 2015 (–61,3%) che rispetto al saldo negativo di euro 4.111 milioni di settembre 2016 (–39,8%).

L'incremento dei debiti verso banche rispetto a fine 2015 per euro 2.397 milioni e rispetto a settembre 2016 per euro 1.513 milioni è ascrivibile principalmente all'incremento dell'esposizione netta verso BCE rappresentati da fondi TLTRO – targeted longer term refinancing operations. Si ricorda che BPM nel mese di giugno ha rimborsato i fondi presi a prestito nelle operazioni di finanziamento TLTRO effettuate nelle aste del 2014 e del 2015 per complessivi euro 3.350 milioni e contemporaneamente ha ottenuto euro 3 miliardi nell'operazione TLTRO II di fine giugno mentre nelle successive aste ha sottoscritto fondi per euro 0,5 miliardi a fine settembre ed euro 2,8 miliardi a fine dicembre.

La posizione interbancaria
(euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Crediti verso banche 1.480.702 1.602.678 –121.976 –7,6 1.266.267 214.435 16,9
Debiti verso banche 7.226.844 5.713.653 1.513.191 26,5 4.829.578 2.397.266 49,6
Interbancario netto –5.746.142 –4.110.975 –1.635.167 –39,8 –3.563.311 –2.182.831 –61,3

Le attività finanziarie

Le attività finanziarie di BPM, al netto delle passività finanziarie, si attestano a euro 9.456 milioni, risultando in aumento sia rispetto al saldo di dicembre 2015 (+ euro 318 milioni; +3,5%) che rispetto a settembre 2016 (+ euro 683 milioni; +7,8%).

La dinamica dell'anno è determinata principalmente dall'incremento della voce "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per euro 495 milioni per acquisto di titoli.

Attività/Passività finanziarie: composizione
(euro/000)
31.12.2016
30.09.2016
Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Attività finanziarie di
negoziazione
154.960 309.306 –154.346 –49,9 281.311 –126.351 –44,9
Attività finanziarie valutate al
fair value
19.240 23.974 –4.734 –19,7 75.543 –56.303 –74,5
Attività finanziarie disponibili
per la vendita
9.462.503 8.711.244 751.259 8,6 8.967.523 494.980 5,5
Derivati di copertura attivi 16.070 20.961 –4.891 –23,3 10.058 6.012 59,8
Adeguamento di valore delle
attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+ / –)
10.514 12.060 –1.546 –12,8 11.237 –723 –6,4
Totale attività finanziarie 9.663.287 9.077.545 585.742 6,5 9.345.672 317.615 3,4
Passività finanziarie di
negoziazione
154.611 223.078 –68.467 –30,7 150.579 4.032 2,7
Derivati di copertura passivi 32.894 54.995 –22.101 –40,2 39.011 –6.117 –15,7
Adeguamento di valore delle
passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+ / –)
19.941 26.597 –6.656 –25,0 18.086 1.855 10,3
Totale attività finanziarie nette 9.455.841 8.772.875 682.966 7,8 9.137.996 317.845 3,5

Le immobilizzazioni

Al 31 dicembre 2016 l'aggregato delle immobilizzazioni, comprendente le partecipazioni e le attività materiali e immateriali, si colloca a euro 1.105 milioni, in diminuzione rispetto a fine 2015 (– euro 146 milioni; –11,7%) e rispetto al 30 settembre 2016 (– 166 milioni; –13,1%).

Nel dettaglio, il valore delle partecipazioni si attesta a euro 352 milioni, in riduzione rispetto a fine 2015 (– euro 88 milioni; –20,1%) a seguito delle cessioni di una quota della partecipazione in Anima Holding (che si riduce dal 16,85% al 14,67%), del 5% della partecipazione in Etica SGR che passa da 24,44% al 19,44% e della riclassifica della partecipazione in Anima Holding nel portafoglio AFS a seguito della disdetta del patto parasociale con Poste Italiane avvenuta ad ottobre 2016.

Le attività materiali si attestano a euro 681 milioni sostanzialmente stabili sia rispetto a fine dicembre 2015 e sia rispetto a settembre 2016.

Le attività immateriali (costituite prevalentemente da software) si attestano a euro 71 milioni, in decremento sia rispetto a dicembre 2015 (– euro 56 milioni; –44%) che a fine settembre 2016 (– euro 71 milioni; –49,8%) per effetto della svalutazione del software che ha generato un impatto a conto economico di euro 76 milioni circa.

Immobilizzazioni: composizione
(euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
Partecipazioni 352.360 449.251 –96.891 –21,6 440.808 –88.448 –20,1
Attività materiali 681.404 680.277 1.127 0,2 682.866 –1.462 –0,2
Attività immateriali 71.315 141.991 –70.676 –49,8 127.343 –56.028 –44,0
Totale Immobilizzazioni 1.105.079 1.271.519 –166.440 –13,1 1.251.017 –145.939 –11,7

Fondi a destinazione specifica

Al 31 dicembre 2016 i fondi a destinazione specifica ammontano a euro 552 milioni e sono costituiti per euro 427 milioni dal fondo per rischi ed oneri e per i restanti euro 125 milioni dal fondo per il trattamento di fine rapporto del personale.

Il patrimonio netto e l'adeguatezza patrimoniale

Al 31 dicembre 2016 il patrimonio netto di BPM, comprensivo dell'utile di esercizio di euro 66 milioni, si attesta a euro 4.187 milioni, in flessione rispetto a fine 2015 (– euro 268 milioni; –6%). All'interno dell'aggregato, la contrazione delle riserve da valutazione rispetto a fine 2015 (– euro 201 milioni; –96%) e rispetto a fine settembre 2016 (– euro 96 milioni; –91,9%) è ascrivibile principalmente alla riduzione delle riserve da valutazione su attività disponibili per la vendita. Lo scostamento rispetto all'esercizio 2015 è dovuto principalmente dalla flessione delle riserve sui titoli di debito italiani.

Patrimonio: composizione
(euro/000)
31.12.2016 30.09.2016 Variazioni A – B 31.12.2015 Variazioni A – C
A B in valore in % C in valore in %
1. Capitale 3.365.439 3.365.439 0 0,0 3.365.439 0 0,0
2. Sovrapprezzi di emissione 0 0 0 n.a. 445 –445 n.s
3. Riserve 747.736 747.088 648 0,1 640.052 107.684 16,8
4. (Azioni proprie) –621 –758 137 18,1 –1.416 795 56,1
5. Riserve da valutazione 8.459 104.884 –96.425 –91,9 209.069 –200.610 –96,0
6. Strumenti di capitale 0 0 0 n.a 0 0 n.a
7. Utile di esercizio 65.722 73.696 –7.974 –10,8 241.117 –175.395 –72,7
Totale 4.186.735 4.290.349 –103.614 –2,4 4.454.707 –267.972 –6,0

I fondi propri e coefficienti patrimoniali

Al 31 dicembre 2016 il Common Equity Tier 1 Ratio si attesta all'11,89%, il Tier 1 Capital Ratio al 12,20% e il Total Capital Ratio al 13,88%. Il CET 1 ratio a fine dicembre 2016 risulta in lieve flessione sia rispetto a settembre 2016 (11,98%) e sia rispetto a dicembre 2015 (11,91%).

Si ricorda inoltre che i coefficienti patrimoniali, al momento, non beneficiano di eventuali effetti derivanti dall'adozione di modelli interni AIRB, per i quali è in corso il processo di validazione.

I risultati economici

L'esercizio 2016 si chiude con un utile netto di euro 65,7 milioni che si confronta con un risultato di euro 241,1 milioni a fine 2015.

Al netto delle componenti non ricorrenti del 2016 pari a euro 94,6 milioni (che includono soprattutto l'onere di euro 165 milioni per il fondo solidarietà), il risultato "normalizzato" al netto delle imposte si attesta a euro 160,3 milioni.

I proventi operativi – nel confronto con l'esercizio precedente – risultano più contenuti (– euro 42,3 milioni; –2,8%), principalmente per la riduzione del margine d'interesse (– euro 18,5 milioni; –2,5%) e delle commissioni nette (– euro 14,6 milioni; –2,5%). Gli altri proventi risultano in flessione di euro 9,2 milioni (–4,3%).

Gli oneri operativi si incrementano di euro 247,7 milioni (+26,4%) includendo la componente non ricorrente del fondo solidarietà. Al netto delle componenti non ricorrenti (fondo di solidarietà, contributi straordinari SRF e oneri di integrazione) sono sostanzialmente stabili rispetto al 2015.

I proventi operativi

Nel 2016 i proventi operativi, pari a euro 1.492,6 milioni, evidenziano un decremento di euro 42,3 milioni (–2,8%) rispetto allo stesso periodo dell'anno precedente. All'interno dell'aggregato si evidenziano i seguenti andamenti rispetto al 2015:

  • contrazione del margine di interesse (– euro 18,5 milioni; –2,5%);
  • flessione delle commissioni nette per euro 14,6 milioni (–2,5%);
  • decremento del risultato netto dell'attività finanziaria per euro 4,8 milioni pari a –3,2%.

Margine di interesse

Il margine di interesse si attesta a euro 722,7 milioni, evidenziando una contrazione di euro 18,5 milioni (–2,5%) rispetto al 2015. Tale risultato risente principalmente della minore redditività del portafoglio titoli (in diminuzione di euro 40,3 milioni), non compensato dai minori interessi passivi sul funding istituzionale (euro 10,7 milioni).

Margine di interesse
(euro/000)
Esercizio 2016
Esercizio 2015
Variazioni
in valore in %
Interessi attivi e proventi assimilati 942.926 1.076.716 (133.790) –12,4
Interessi passivi e oneri assimilati (220.258) (335.519) (115.261) –34,4
Totale margine di interesse 722.668 741.197 (18.529) –2,5

Margine non da interesse

Il margine non da interesse, pari a euro 770 milioni, registra alla fine del 2015 una diminuzione pari ad euro 23,8 milioni (–3%) rispetto all'anno precedente per la diminuzione sia delle commissioni nette (– euro 14,6 milioni; –2,5%) che degli altri proventi (–euro 9,2 milioni; –4,3%). Anche il risultato dell'attività finanziaria risulta in diminuzione per euro 4,8 milioni; si evidenzia che tale aggregato senza le componenti one-off registra un incremento di euro 69,2 milioni (+61,7%) rispetto all'esercizio 2015.

Margine non da interesse
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Commissioni nette 565.158 579.728 (14.570) –2,5
Altri proventi: 204.816 214.037 (9.221) –4,3
Dividendi da partecipazioni 24.974 24.298 676 2,8
Risultato netto dell'attività finanziaria 146.653 151.439 (4.786) –3,2
Altri oneri/proventi di gestione 33.189 38.300 (5.111) –13,3
Margine non da interesse 769.974 793.765 (23.791) –3,0

Commissioni nette

Commissioni nette
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Commissioni attive 620.588 635.083 (14.495) –2,3
Commissioni passive (55.430) (55.355) (75) –0,1
Totale commissioni nette 565.158 579.728 (14.570) –2,5
Composizione:
garanzie rilasciate e ricevute 34.022 32.539 1.483 4,6
derivati su crediti 0,0
servizi di gestione, intermediazione e consulenza 273.606 284.697 (11.091) –3,9
servizi di incasso e pagamento 65.624 71.398 (5.774) –8,1
servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 2.790 2.208 582 26,4
tenuta e gestione dei conti correnti 53.691 57.808 (4.117) –7,1
altri servizi 135.425 131.078 4.347 3,3
Totale commissioni nette 565.158 579.728 –14.570 –2,5

Le commissioni nette ammontano a dicembre 2016 a euro 565,2 milioni, risultando in diminuzione rispetto all'esercizio precedente di euro 14,6 milioni (–2,5%). In particolare, l'aggregato ha risentito della contrazione delle seguenti voci:

  • commissioni da servizi di gestione, intermediazione e consulenza (– euro 11,1 milioni; –3,9%) a seguito di minori commissioni attive di BPM sia sul risparmio amministrato che sul risparmio gestito;
  • commissioni da servizi di incasso e pagamento (– euro 5,8 milioni; –8,1%);
  • commissioni per la tenuta dei conti correnti (– euro 4,1 milioni; 7,1%).

Sono invece in aumento le commissioni per altri servizi (+ euro 4,3 milioni; +3,3%).

Dividendi da partecipazioni

I dividendi da partecipazione sono pari – a fine 2016 – a euro 25 milioni sostanzialmente stabili rispetto al 31 dicembre 2015 (+ euro 676 mila).

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Risultato netto dell'attività finanziaria

Il risultato netto dell'attività finanziaria a fine dicembre 2016 risulta pari a euro 146,7 milioni, in diminuzione di euro 4,8 milioni (–3,2%) rispetto al 2015, principalmente per le maggiori "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento attività finanziarie disponibili per la vendita" (– euro 27,5 milioni) compensata solo in parte dall'incremento della voce "Risultato netto dell'attività di negoziazione" (+ euro 13,7 milioni) e della voce "Risultato netto dell'attività di copertura" (+ euro 8,9 milioni). Si precisa che su base normalizzata il risultato netto dell'attività finanziaria registra un incremento pari ad euro 69,2 milioni, +61,7%; l'esercizio 2016 include tra le varie componenti straordinarie la svalutazione per euro 40,1 milioni della partecipazione del fondo Atlante.

Risultato netto dell'attività finanziaria
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Dividendi 7.204 8.762 (1.558) –17,8
Risultato netto dell'attività di negoziazione 38.399 24.738 13.661 55,2
Risultato netto dell'attività di copertura 2.598 (6.328) 8.926 n.a.
Utili/perdite da cessione o riacquisto di attività/passività
finanziarie
177.663 173.125 4.538 2,6
Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al
fair value
(9.152) (6.340) (2.812) –44,4
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento: attività
finanziarie disponibili per la vendita
(70.059) (42.518) (27.541) –64,8
Totale risultato netto dell'attività finanziaria 146.653 151.439 (4.786) –3,2

In dettaglio si evidenzia:

  • i dividendi da società classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita e di negoziazione si attestano a euro 7,2 milioni, in contrazione di euro 1,6 milioni rispetto a dicembre 2015;
  • il risultato netto dell'attività di negoziazione registra un aumento di euro 13,7 milioni attestandosi a euro 38,4 milioni grazie alle plusvalenze maturate sull'operatività in derivati su titoli di debito, su tassi d'interesse e su valute;
  • il risultato netto dell'attività di copertura registra a dicembre 2016 un saldo positivo di euro 2,6 milioni, rispetto al saldo negativo di euro 6,3 milioni dell'anno precedente. L'importo comprende le componenti reddituali iscritte a conto economico derivanti dal processo di valutazione sia delle attività che delle passività oggetto di copertura, oltre che dei relativi contratti derivati di copertura;
  • l'utile da cessione o riacquisto di attività/passività finanziarie risulta pari a euro 177,7 milioni, in crescita di euro 4,5 milioni rispetto a dicembre 2015 a seguito di maggiori utili su titoli di stato e per utili rivenienti da cessione di titoli di capitale e dall'effetto "aggiustamento prezzo" ( euro 7,4 milioni) per la cessione della quota del 4% di ICBPI.
  • il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value presenta un saldo negativo pari a euro 9,2 milioni, in peggioramento rispetto al saldo negativo di euro 6,3 milioni di dicembre 2015, per effetto di minusvalenze su titoli di debito;
  • le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento riferite alle attività finanziarie disponibili per la vendita sono negative per euro 70,1 milioni (– euro 42,5 milioni nel 2015) e comprendono la svalutazione per euro 40,1 milioni della partecipazione del fondo Atlante.

Altri oneri e proventi di gestione

Gli altri oneri e proventi di gestione si attestano al 31 dicembre 2016 a euro 33,2 milioni in flessione rispetto a euro 38,3 milioni dell'anno precedente (–13,3%) a seguito – tra l'altro – di minori recuperi spese su conti correnti e depositi.

Gli oneri operativi

Al 31 dicembre 2016, l'aggregato degli oneri operativi – composto dalle spese amministrative e dalle rettifiche di valore nette sulle attività materiali ed immateriali – si sono attestati a euro 1.185 milioni, in aumento rispetto all'esercizio precedente (+ euro 247,7 milioni; +26,4%) a seguito dell'incremento della voce "spese per il personale" che aumenta nell'anno di euro 159,9 milioni (+27,9%) a fronte per lo più dell'onere relativo al fondo di solidarietà (euro 165 milioni).

Oneri operativi: composizione
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Spese amministrative: (1.037.242) (871.017) (166.225) –19,1
a) spese per il personale (733.467) (573.540) (159.927) –27,9
b) altre spese amministrative (303.775) (297.477) (6.298) –2,1
Rettifiche di valore nette su attività materiali ed immateriali (148.086) (66.648) (81.438) –122,2
Totale (1.185.328) (937.665) (247.663) –26,4

Nel dettaglio, le spese per il personale, pari a euro 733,5 milioni, risultano in incremento rispetto a dicembre 2015 (+ euro 159,9 milioni; +27,9%) in quanto ricomprendono tra le componenti straordinarie l'onere per il Fondo di Solidarietà (euro 165 milioni) siglato tra le parti in data 23 settembre 2016 che consentirà di accedere su base volontaria al Fondo di Solidarietà a un massimo di 585 dipendenti del Gruppo Bipiemme, che avranno maturato i requisiti pensionistici entro il 31 dicembre 2022.

Inoltre – sulla base dell'accordo sindacale approvato lo scorso 20 settembre 2016 – è stato contabilizzato l'onere (euro 7,2 milioni) relativo al nuovo stanziamento destinato al Fondo Pensione di Previdenza Bipiemme, che sostituisce la destinazione a favore dei dipendenti in servizio di un importo variabile, calcolato a valere sull'utile lordo, come da previsione statutaria.

Al netto dell'onere destinato al fondo di solidarietà 2016 nonché degli adeguamenti relativi al fondo di solidarietà precedente, il costo del personale diminuisce di euro 1,2 milioni circa (–0,2%) rispetto al 2015.

Altre spese amministrative: composizione
(euro/000)
Esercizio 2016 Esercizio 2015 Variazioni
in valore in %
Spese informatiche (64.708) (59.477) (5.231) –8,8
Spese per immobili e mobili (42.378) (44.250) 1.872 4,2
Fitti e canoni passivi (31.035) (32.607) 1.572 4,8
Altre spese (11.343) (11.643) 300 2,6
Spese per acquisto di beni e di servizi non professionali (52.667) (50.894) (1.773) –3,5
Spese per acquisto di servizi professionali (56.242) (44.118) (12.124) –27,5
Premi assicurativi (3.745) (3.279) (466) –14,2
Spese pubblicitarie (14.557) (20.462) 5.905 28,9
Imposte indirette e tasse (96.287) (100.382) 4.095 4,1
Altre spese (64.438) (60.837) (3.601) –5,9
Totale (395.022) (383.699) (11.323) –3,0
Riclassifica "recuperi di imposte" 82.753 86.222 (3.469) –4,0
Riclassifica contributo volontario FITD 8.494 8.494 n.a.
Totale (303.775) (297.477) (6.298) –2,1

Le altre spese amministrative ammontano a euro 303,8 milioni, (+ euro 6,3 milioni; +2,1% rispetto a dicembre 2015) al netto dei recuperi di imposte indirette. Inoltre, nell'esercizio 2016, il provento derivante dalla restituzione dei contributi relativi all'intervento a favore di TERCAS effettuato dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nei precedenti esercizi è stato riclassificato dall'aggregato "rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni" a riduzione delle "altre spese amministrative". In tal modo, ai fini della presentazione dei dati riclassificati, tale provento trova compensazione con l'onere iscritto fra le "Altre spese amministrative" – sostenuto per la contribuzione effettuata dallo Schema Volontario di Intervento – previsto dallo statuto del FITD sempre a favore di TERCAS.

Nell'aggregato, si segnalano i seguenti incrementi:

  • "Compensi a professionisti" e "Spese per servizi non professionali" (+ euro 13,9 milioni), che includono oneri straordinari relativi alla fusione col Banco Popolare e alla trasformazione in S.p.A.;
  • "Spese informatiche" (+ euro 5,2 milioni) principalmente per rinnovo canoni e acquisto di licenze di alcuni prodotti SW che precedentemente erano in locazione.

Presentano invece una contrazione i seguenti aggregati:

  • "Spese pubblicitarie" (– euro 5,9 milioni) per effetto delle minori spese rispetto al 2015 per campagne prodotti e iniziative promozionali;
  • "Spese per immobili e mobili" (– euro 1,9 milioni) a seguito di rinegoziazione di alcuni canoni immobiliari e chiusure/trasferimenti di agenzie.

Si segnala che tra le "Altre" è ricompreso l'onere dei contributi addizionali del Single Resolution Fund (SRF) che ha impattato per euro 26,3 milioni rispetto all'onere straordinario del 2015 per euro 36,5 milioni, a cui si aggiungono i contributi ordinari al Single Resolution Fund (SRF) e al Deposit Guarantee Scheme (DGS) rispettivamente per 13,2 milioni (12,2 milioni nel 2015) e 12,2 milioni (5,8 milioni nel 2015).

Le rettifiche nette di valore su attività materiali ed immateriali si attestano a euro 148,1 milioni (+euro 81,4 milioni; +122,2%) in quanto ricomprendono l'onere per svalutazione software di euro 75,6 milioni. Al netto di tale importo gli ammortamenti si incrementano, rispetto al 2015, di euro 6 milioni circa.

Rettifiche nette di valore, accantonamenti e altre voci

Le rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti ed altre operazioni registrano un incremento del 26,5% rispetto all'esercizio 2015, passando da euro 325,5 milioni di dicembre 2015 agli attuali euro 411,7 milioni. All'interno dell'aggregato si registrano rettifiche di valore su crediti complessive per euro 596,5 milioni e riprese di valore su crediti totali per euro 191,2 milioni.

Il costo del credito, calcolato rapportando il valore delle rettifiche nette di valore su crediti al volume dei crediti netti in essere, ha registrato un aumento a 120 bps dell'esercizio 2016 rispetto ai 97 bps di dicembre 2015 (+23 bps). Per ulteriori dettagli si rinvia anche al paragrafo "La qualità del credito" inserito nella presente Relazione sulla Gestione.

Operazioni/ Rettifiche di valore Riprese di valore Esercizio Esercizio Variazioni
Componenti reddituali Specifiche Di
portafoglio
Totale Specifiche Di
portafoglio
Totale 2015 2014 in valore in %
Crediti: (583.332) (13.208) (596.540) 147.159 44.082 191.241 (405.299) (315.514) (89.785) –28,5
Crediti verso banche (1.448) (1.448) (1.448) (21) (1.427) n.s.
Crediti verso clientela (583.332) (11.760) (595.092) 147.159 44.082 191.241 (403.851) (315.493) (88.358) –28,0
Utili perdite da
cessione/riacquisto
crediti
(14.850) (14.850) 1.694 1.694 (13.156) (24.907) 11.751 47,2
Altre operazioni
finanziarie
(3.287) (1.236) (4.523) 10.377 911 11.288 6.765 14.896 (8.131) –54,6
Totale (601.469) (14.444) (615.913) 159.230 44.993 204.223 (411.690) (325.525) (86.165) –26,5

Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti e altre operazioni: composizione (euro/000)

L'accantonamento netto al fondo per rischi ed oneri presenta un saldo netto negativo di euro 31,5 milioni, rispetto al saldo positivo di euro 8,8 milioni a fine dicembre 2015, e comprende l'accantonamento per oneri d'integrazione di circa euro 10 milioni e l'accantonamento di circa euro 13 milioni per rimborsi a clienti.

Utili (Perdite) da partecipazioni ed investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed intangibles

Gli utili (perdite) da partecipazioni ed investimenti si attestano al 31 dicembre 2016 ad euro 147 milioni rispetto a euro 14,5 milioni a fine 2015, importo che includeva riprese di valore su SelmaBipiemme Leasing (euro 7 milioni) e su Profamily (euro 5,7 milioni).

L'importo di dicembre 2016 include:

  • l'utile da cessione di una quota del 2,18% della partecipazione in Anima Holding (euro 11 milioni);
  • l'utile da cessione di una quota del 5% detenuto in Etica SGR (euro 1,2 milioni);
  • la ripresa di valore della partecipazione in Profamily (euro 12,3 milioni);
  • la rivalutazione al fair value della partecipazione in Anima Holding per euro 120,4 milioni a seguito della riclassifica della stessa dalla voce "Partecipazioni" al portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Risultato netto

L'utile netto al 31 dicembre 2016 risulta pari a euro 65,7 milioni, in diminuzione di circa euro 175,4 milioni rispetto all'utile netto di euro 241,1 milioni registrato alla fine del 2015. Si precisa che, al netto delle componenti straordinarie che hanno impattato su entrambi gli esercizi, la diminuzione dell'utile del 2016 rispetto al 2015 risulta pari a circa euro 34 milioni.

Il rendiconto finanziario

Di seguito si riporta il rendiconto finanziario di BPM che, nel 2016, assorbe liquidità per euro 47 milioni, rispetto alla liquidità assorbita nell'esercizio precedente pari a euro 22 milioni.

Nel corso del 2016, l'attività operativa ha generato liquidità per euro 150 milioni e in particolare si segnala che:

  • la gestione ha prodotto liquidità per euro 725 milioni, in lieve decremento rispetto al 2015;
  • le attività finanziarie al netto delle passività finanziarie hanno assorbito liquidità per euro 575 milioni rispetto ad una liquidità assorbita di euro 616 milioni del 2015.

L'attività di investimento ha complessivamente assorbito liquidità per euro 79 milioni rispetto alla liquidità assorbita nel 2015 per euro 64 milioni.

L'attività di provvista ha assorbito liquidità per euro 118 milioni rispetto alla liquidità assorbita nel 2015 per euro 97 milioni.

Banca Popolare di Milano – Rendiconto finanziario (metodo indiretto) (euro/000)
A. ATTIVITÀ OPERATIVA Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Gestione 725.041 755.591
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.194.109) (2.787.098)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 619.489 2.171.472
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 150.421 139.964
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata 29.748 33.452
2. Liquidità assorbita (109.509) (97.940)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (79.761) (64.488)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (117.742) (97.151)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (47.082) (21.674)
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio 31.12.2016 31.12.2015
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 294.513 316.187
Liquidità totale netta generata/assorbita nell'esercizio (47.082) (21.674)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura nell'esercizio 247.431 294.513

Legenda: (+) generata (-) assorbita

L'azionariato, l'andamento del titolo e il rating di Banca Popolare di Milano

L'azionariato

Il capitale sociale di BPM Scarl, al 31 dicembre 2016, ammontava a Euro 3.365.439.319,02 suddiviso in n. 4.391.784.467 azioni ordinarie quotate sul MTA di Borsa Italiana. Le azioni proprie nel portafoglio della Banca al 31 dicembre 2016 erano pari a n. 1.524.259 e sono state annullate, con efficacia 1° gennaio 2017, a seguito del perfezionamento dell'operazione di Fusione tra BPM Scarl e Banco Popolare – Società Cooperativa.

Al 31 dicembre 2016, i Soci regolarmente iscritti a Libro Soci della Banca risultavano essere n. 47.199, oltre a circa n. 60.000 Azionisti iscritti a Libro Azionisti (quest'ultimo dato si basa sulle informazioni a disposizione della Banca). Pertanto l'azionariato complessivo al 31 dicembre 2016 era costituito da circa n. 108.000 soggetti.

Ai sensi dell'articolo 120 del D.Lgs. 58/98 ("TUF"), aggiornato con le modifiche apportate dal D.Lgs. del 18 aprile 2016, coloro che partecipano in misura superiore al 3% del capitale sociale in un emittente azioni quotate diverso da una PMI devono darne comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

In proposito, si fa presente che, ai sensi della suddetta normativa, sulla base delle comunicazioni pervenute, alla data del 31 dicembre 2016, non risultavano azionisti con partecipazioni superiori al 3% sul capitale votante.

Criteri utilizzati per l'ammissione di nuovi soci (informativa ai sensi dell'articolo 2528, ult. co., cod. civ.)

L'articolo 2528, ultimo comma del codice civile prevede per le società cooperative che "gli Amministratori nella relazione al bilancio illustrino le ragioni delle determinazioni assunte con riguardo all'ammissione di nuovi Soci".

Nel ricordare che dal 1° gennaio 2017 ha avuto efficacia la fusione "propria" fra la Banca e Banco Popolare Soc. Coop. che ha dato vita a Banco BPM S.p.A., si riporta di seguito l'informativa richiesta per le cooperative dalla suddetta norma.

A tale proposito lo Statuto sociale della Banca Popolare di Milano, in vigore fino al 31 dicembre 2016 – in virtù dell'entrata in vigore il 1° gennaio 2017 dello Statuto di Banco BPM S.p.A. – prevedeva le seguenti disposizioni:

  • Articolo 11: "la qualità di Socio si acquista o mediante la sottoscrizione di azioni di nuova emissione o mediante l'acquisto, tra vivi o mortis causa, di azioni già in circolazione. In ogni caso chi intende diventare Socio deve presentare domanda scritta al Consiglio di Gestione, secondo le modalità e i termini stabiliti dal Consiglio stesso. Le delibere di accoglimento o di rigetto delle domande di ammissione a Socio sono assunte dal Consiglio di Gestione nell'ambito delle linee generali stabilite dal Consiglio di Sorveglianza. Esse debbono essere assunte entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda e debbono essere motivate avuto riguardo all'interesse della Società, alle prescrizioni statutarie e allo spirito della forma cooperativa e comunicate all'interessato entro dieci giorni. In caso di mancata assunzione della delibera di accoglimento o di rigetto entro sessanta giorni dalla presentazione della domanda, essa si considera accolta". In merito alla procedura di riesame, lo stesso articolo 11 precisa che "il Consiglio di Gestione è tenuto a riesaminare la domanda di ammissione su richiesta del Comitato dei Probiviri, costituito ai sensi dello Statuto e integrato con un rappresentante dell'aspirante Socio. L'istanza di revisione deve essere presentata entro trenta giorni dal ricevimento della comunicazione della deliberazione di rigetto. Il Comitato dei Probiviri si pronuncia entro venti giorni dal ricevimento della richiesta di riesame. Coloro ai quali il Consiglio di Gestione abbia rifiutato l'ammissione a Socio possono esercitare i diritti aventi contenuto patrimoniale relativi alle azioni possedute fermo restando quanto disposto dall'articolo 21" (limiti al possesso azionario);
  • Articolo 16: "il Consiglio di Gestione può deliberare l'esclusione del Socio in caso:
    • di interdizione, inabilitazione o condanna ad una pena che comporti l'interdizione anche temporanea dai pubblici uffici;
  • di fallimento o assoggettamento ad altra procedura concorsuale;
  • di gravi inadempienze agli obblighi derivanti dalla legge o dallo Statuto;
  • di inadempienza alle obbligazioni contrattuali assunte verso la Banca.

Fermo restando quanto disposto dall'articolo 2533 del codice civile, il provvedimento di esclusione può essere sottoposto, entro venti giorni dalla comunicazione, al riesame del Comitato dei Probiviri, il quale si pronuncerà entro venti giorni dal ricevimento della richiesta, ascoltato il richiedente o un suo delegato e il Consiglio di Gestione. La qualifica di Socio si perde con la cessione dell'intera partecipazione azionaria comunque rilevata dalla Società, la quale provvede a darne comunicazione all'interessato".

La "Delibera Quadro in tema di regole per l'ammissione e la gestione dei rapporti con i Soci" – documento da ultimo approvato dal Consiglio di Sorveglianza e dal Consiglio di Gestione in data 24 gennaio 2012 – disciplinava i rapporti con i Soci e le modalità di acquisizione della qualifica di Socio (la Delibera Quadro, lo Statuto sociale, il Regolamento Assembleare, le istruzioni e la modulistica per la presentazione della domanda di ammissione a Socio sono disponibili e consultabili nella sezione "Governance/Documenti societari" presente sul sito internet www.gruppobpm. it, cui si rinvia per i dettagli).

In particolare la Delibera Quadro:

  • confermava l'istituzione della "Commissione per i rapporti con i Soci", avente poteri istruttori in ordine alle domande di ammissione e alla esclusione dei Soci, nonché alla rinuncia al vincolo di garanzia privilegiata sulle azioni sociali. La Commissione era composta dal Presidente del Consiglio di Sorveglianza e da due membri del Consiglio di Gestione. La Commissione per i rapporti con i Soci, nel corso dell'anno 2016, ha tenuto n. 11 riunioni durante le quali, oltre ad esercitare i poteri di istruttoria delle Domande di Ammissione a Socio, di esclusione dei Soci e di rinuncia al vincolo di garanzia privilegiata sulle azioni sociali (articoli 11, 16 e 20 Statuto sociale), ha discusso su tematiche relative alla base sociale e sulle iniziative di carattere istituzionale rivolte ai Soci (e agli Azionisti);
  • definiva i requisiti e le procedure per l'ammissione dei nuovi Soci, che era subordinata all'effettiva condivisione da parte dell'aspirante Socio degli scopi della Banca, dei suoi interessi oggettivi e dello spirito della formula cooperativistica. Tale requisito si presumeva sussistente nel caso in cui la domanda fosse stata presentata dal titolare di almeno duemila (2.000) azioni e accompagnata dalla dichiarazione di impegno a conservare nel tempo tale minimo investimento;
  • prevedeva le situazioni impeditive all'acquisto della qualità di Socio; in particolare, oltre alla ricorrenza di condizioni analoghe a quelle indicate in Statuto per la dichiarazione di esclusione, la circostanza per cui soggetti fisici o giuridici, agendo in qualità di "soggetti interposti", detengano beni nell'interesse di altri soggetti e si rifiutino o non siano in grado di palesare il nome dell'effettivo titolare della partecipazione o, infine, il caso di enti di varia natura la cui normativa di riferimento non garantisca il rispetto dei criteri di trasparenza equivalenti a quelli imposti dall'ordinamento italiano;
  • definiva gli allegati e le dichiarazioni utili alla valutazione della domanda di ammissione a Socio da parte della Commissione Soci e del Consiglio di Gestione;
  • stabiliva i casi di esclusione del Socio dal Libro Soci (e le relative procedure), disponendo oltre a quanto era previsto dallo Statuto sociale – la decadenza in caso di inadempienza all'impegno di conservare nel tempo il possesso azionario minimo previsto al momento della presentazione della Domanda (consistente in numero 100 azioni per le ammissioni avvenute dal 12 febbraio 2002 fino al 24 febbraio 2012 e in numero 2.000 azioni a decorrere dal 24 febbraio 2012) e comunque la rilevazione da parte della Banca della totale perdita del possesso;
  • indicava i criteri di tenuta dei Libri Sociali e le modalità relative alla consultazione e all'eventuale rilascio di estratti in formato cartaceo o digitale del Libro Soci;
  • disponeva la consultazione e l'eventuale rilascio di estratti dell'"Archivio Indirizzi Soci", previo rilascio di specifico consenso espresso da parte dei singoli Soci a favore di altri Soci richiedenti, favorendo in tal modo maggiori rapporti e interrelazioni nell'ambito della compagine sociale;
  • prevedeva, già dal gennaio 2011, una ulteriore agevolazione e semplificazione delle modalità di presentazione della domanda di ammissione a Socio permettendone infatti la consegna anche tramite un delegato designato dal richiedente.

Nel corso del 2016 il Consiglio di Gestione, previa istruttoria della citata Commissione per i rapporti con i Soci, ha deliberato l'ammissione, secondo le regole definite nella suddetta Delibera Quadro, di n. 520 nuovi Soci.

L'andamento del titolo Banca Popolare di Milano

Nel 2016 i mercati azionari globali sono stati caratterizzati da una elevata volatilità legata ad una serie di fattori sia di carattere geopolitico, tra cui l'elezione del nuovo Presidente degli USA e l'esito del Referendum sull'uscita della Gran Bretagna dall'Unione Europea, sia di carattere macroeconomico, tra i quali l'andamento del prezzo del petrolio, che all'inizio dell'anno è sceso a livelli minimi dal 2003 per poi riprendersi nell'ultima parte del 2016, e le paure di un forte rallentamento dell'economia cinese, in parte rientrate negli ultimi mesi.

Il settore bancario europeo è stato penalizzato soprattutto a causa di uno scenario di crescita economica ancora debole, di bassi tassi e di alti livelli di crediti deteriorati, quale eredità della crisi che ha investito l'Europa e l'Italia negli ultimi anni. Questi fattori hanno condizionato negativamente soprattutto i titoli delle banche italiane.

Nel mese di dicembre, negli Stati Uniti, la FED ha aumentato i tassi dello 0,25%, alla luce dei segnali positivi sull'andamento dell'economia americana. Rimane accomodante, invece, la politica monetaria della BCE che, nella riunione di dicembre, ha mantenuto i tassi invariati con lo scopo di stimolare la crescita e riportare l'inflazione in linea con l'obiettivo del 2%. La BCE ha, inoltre, annunciato la proroga del programma di acquisto di titoli di Stato fino a dicembre 2017, pur riducendo il quantitativo mensile di titoli da acquistare a 60 da 80 miliardi di euro.

Il 2016 ha visto i principali mercati internazionali chiudere con performance positive. La Borsa inglese (FTSE 100) ha segnato un +14,43%, seguita dall'indice DAX 30 che è salito del +6,9% e dal CAC 40 che ha registrato +4,9%. La peggiore performance è stata registrata dalla Borsa Italiana, il cui indice FTSE MIB ha perso il 10,2%. Negli USA l'indice S&P's 500 ha chiuso con un +9,54%.

Il settore bancario ha registrato una performance annuale negativa, con l'indice europeo (Euro Stoxx Banks) sceso del 7,98%. L'indice di settore italiano (FTSE Italia All Share Banks) ha registrato una perdita del 38,2%. Il titolo BPM è sceso del 61,1%.

Da inizio anno la quotazione del titolo BPM ha oscillato in un range compreso tra un prezzo di chiusura minimo di euro 0,2807 del 28 novembre 2016 ed un prezzo di chiusura massimo di euro 0,9065 registrato il 5 gennaio 2016. I volumi medi del 2016 sono stati circa 89 milioni di azioni.

Andamento della quotazione del titolo Banca Popolare di Milano nel corso del 2016

N.b. L'indice FTSE Italia All Share Banks è riparametrato sul titolo BPM

Il Rating

La sottostante tabella evidenzia i giudizi di solidità (ratings) formulati dalle agenzie internazionali Fitch Ratings e Moody's.

Rating Banca Popolare di Milano al 31 dicembre 2016
Agenzia di Rating Ultimi aggiornamenti Debito a lungo termine Debito a breve termine Outlook
Fitch Ratings 23 dicembre 2016 BB– B Stabile
Moody's 20 ottobre 2016 Ba1 N–P Stabile

Le più recenti revisioni, da parte delle principali agenzie di rating internazionali, dei rating attribuiti alla Banca Popolare di Milano sono:

  • Fitch Ratings: in data 23 dicembre 2016 l'agenzia internazionale di rating FitchRatings ha rivisto il rating di lungo termine (LT IDR) a "BB-" da "BB+" ed il Viability Rating (VR) a "bb-" da "bb+" di Banca Popolare di Milano, rimuovendo così il Rating Watch Negative posto lo scorso 21 aprile. L'agenzia ha altresì confermato il rating di breve termine "B". L'Outlook è "Stabile".
  • Moody's: In data 20 ottobre 2016 l'agenzia internazionale di rating Moody's Investors Service ("Moody's"), a seguito dell'approvazione del Progetto di Fusione tra BPM e il Banco Popolare da parte delle assemblee dei soci, ha alzato il Long term deposit rating a "Ba1" (da "Ba2") e il Baseline Credit Assessment a "b1" (da "b2") di BPM. L'outlook è Stabile. Moody's ha confermato inoltre i rating di breve termine di BPM a "Not-Prime".

Relazione sui criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico ai sensi dell'art. 2545 cod. civ.

1. Premessa

In ottemperanza alle disposizioni di cui all'articolo 2545 del Codice Civile, si riportano, di seguito, i criteri seguiti nella gestione sociale per il conseguimento dello scopo mutualistico, realizzato da parte della Banca nelle forme della mutualità c.d. "interna", o "diretta", a favore dei Soci, e in quelle – sempre più rilevanti anche alla luce della responsabilità sociale d'impresa – della mutualità c.d. "esterna", o "indiretta", nei confronti del tessuto socio–economico in cui la Banca opera.

Nelle sezioni che seguono, si riporta una descrizione del rapporto che lega la Banca alla sua compagine sociale e i principali interventi di interesse sociale effettuati nel corso del 2016 in favore del territorio e della collettività di riferimento.

2. Mutualità come gestione di servizio a favore dei Soci (c.d. "mutualità interna")

Il legislatore caratterizza la mutualità "interna" delle banche cooperative in modo peculiare rispetto alle altre imprese cooperative. Ciò in quanto, da un lato, stabilisce per esse la mera facoltatività di norme statutarie che prevedano "ristorni" a favore dei Soci (articolo 150–bis, comma 6, Testo Unico Bancario), escludendo quindi che il vantaggio economico in tale forma possa costituire il motivo tipico di appartenenza alla cooperativa, dall'altro, stante la dichiarata inapplicabilità degli articoli 2512 e 2513 del Codice Civile, conferma la non configurabilità, per le banche popolari, di obblighi normativi concernenti l'esercizio dell'attività bancaria in misura prevalente nei confronti dei Soci.

In questo quadro normativo, la Banca ha continuato ad attuare iniziative di ascolto che hanno fornito spunti di riflessione sull'identità e l'immagine della Bipiemme e sulle aspettative dei Soci.

Il Club Soci durante il 2016 ha proseguito le proprie attività a favore dei soci con l'offerta di prodotti e servizi bancari a condizioni agevolate e proposte extrabancarie; ha consolidato e ampliato il rapporto con i propri iscritti grazie all'invio sistematico di email, contatti tramite l'indirizzo di casella web dedicato/ numero verde ed eventi organizzati ad hoc presso la sede della Banca; ha continuato ad offrire convenzioni di prestigio dando inoltre l'opportunità di partecipare a spettacoli/incontri culturali a tariffe agevolate. Per il dettaglio si rinvia al sito internet www.clubsocibpm.it. La Banca inoltre, nell'ottica di agevolare la conoscenza e la fruizione delle informazioni utili ai Soci, nel corso del 2016 ha mantenuto costantemente aggiornato il proprio sito istituzionale www.gruppobpm.it, anche con specifiche sezioni afferenti le varie tematiche societarie:

  • la sezione "Governance", contenente i documenti societari che disciplinano le tematiche relative alla base sociale (Statuto sociale, Delibera Quadro in tema di regole per l'ammissione e la gestione dei Soci, Regolamento assembleare) e le indicazioni utili per la partecipazione alle assemblee;
  • la sezione "Soci BPM", contenente (fino a quando la Banca era una cooperativa) le istruzioni e la modulistica utili per la presentazione della Domanda di Ammissione a Socio, le comunicazioni periodiche e le modalità per contattare in maniera rapida ed efficace gli uffici che curano i rapporti istituzionali con i Soci e con gli Azionisti della Banca, ferme restando in ogni caso la possibilità di contattare direttamente la Banca telefonicamente (numero verde 800.013.090) ovvero recarsi personalmente nei locali della storica Sede di piazza Meda in Milano, avendo in tal modo la possibilità di ottenere immediato riscontro alle proprie richieste.

La Banca, anche nel corso del 2016, ha proseguito nella costante attività di comunicazione, presupposto indispensabile per un'effettiva e consapevole partecipazione dei Soci alla vita della cooperativa attraverso la pubblicazione del Report di Sostenibilità del Gruppo Bipiemme, redatto annualmente sulla base dello standard internazionale Global Reporting Initiative, che permette di far conoscere a tutti gli stakeholder del Gruppo gli impegni assunti, le azioni realizzate e i risultati conseguiti in tema di sostenibilità socio–ambientale. Il documento viene presentato durante l'assemblea annuale dei Soci e pubblicato sul sito internet nella sezione "Responsabilità Sociale".

3. Mutualità come strumento di effettiva partecipazione al modello e alla vita societaria della cooperativa

Il modello organizzativo delle banche popolari trova nel voto capitario, che non consente la formazione di maggioranze precostituite di controllo, lo strumento fondamentale e tipico tramite cui tali banche realizzano il loro originale modello di "democrazia societaria".

Banca Popolare di Milano Scarl, dal 2011 (e fino al 31 dicembre 2016), ha adottato, quale assetto di governance, il sistema dualistico, con la presenza di un Consiglio di Sorveglianza – organo eletto dall'Assemblea dei Soci e competente, di norma, ad approvare il bilancio – e di un Consiglio di Gestione – nominato dallo stesso Consiglio di Sorveglianza e che si occupa della gestione dell'impresa. L'Assemblea dei Soci, che mantiene la competenza a deliberare in ordine alla destinazione del risultato d'esercizio, è il momento centrale di incontro, di partecipazione e di confronto con e fra i Soci.

La valorizzazione della presenza e del contributo dei Soci, nelle diverse componenti, e la loro partecipazione attiva e diffusa alla vita societaria era favorita dalle norme statutarie afferenti a (i) modalità di nomina del Consiglio di Sorveglianza della Banca che consentono la rappresentanza delle diverse componenti della base sociale (in particolare, con una forte componente delle minoranze, nonché la presenza di partner strategici del Gruppo e investitori istituzionali); (ii) regole tese a favorire la partecipazione dei Soci alle Assemblee della Banca, attraverso lo strumento della delega e la possibilità dell'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza in sede assembleare.

La centralità dell'Assemblea nell'ambito della vita societaria è confermata dalla elevata partecipazione tradizionalmente registrata durante le assemblee societarie della Banca; in particolare, nelle Assemblee svoltesi in data 30 aprile 2016 (assemblea annuale) e 15 ottobre 2016 (che ha deliberato la fusione della Banca con il Banco Popolare), si è registrata la partecipazione, in proprio e per delega, rispettivamente di oltre 5.000 e 10.000 Soci.

Ulteriori informazioni relative alla base sociale e ai rapporti con i Soci, con particolare riguardo alle procedure di ammissione degli stessi a Libro Soci, sono consultabili nelle sezioni "Azionariato" e "Criteri utilizzati per l'ammissione di nuovi soci" della presente Relazione sulla gestione.

4. Mutualità come servizio al territorio e alla collettività locale di riferimento

Premesso che, a livello generale, l'articolo 45 della Costituzione riconosce la funzione sociale della cooperazione a carattere di mutualità, anche le banche popolari, pur non rientranti nella categoria delle cooperative "a mutualità prevalente", svolgono un importante e riconosciuto ruolo sul territorio a supporto delle economie locali (in particolare per l'accesso al credito di famiglie e PMI), e in ambito sociale.

Come noto, elementi che contraddistinguono lo specifico modello della banca cooperativa sono la "prossimità" e la stabilità di rapporti con la clientela, la "responsabilità sociale" e la governance democratica. L'interazione tra tali elementi rende le banche cooperative dei protagonisti importanti dello sviluppo economico locale, tanto più in grado di contribuirvi quanto più forte è la posizione di mercato raggiunta.

In tale quadro, la Banca Popolare di Milano S.c.ar.l. da sempre si è posta come punto di riferimento delle famiglie e delle piccole e medie imprese nei territori ove è presente. Nel rimandare alle dettagliate analisi contenute a questo riguardo in altre sezioni del fascicolo di Bilancio e, sotto altra angolatura, nel Report di Sostenibilità, è opportuno qui evidenziare, in particolare, che circa l'89% della clientela della Banca al 31 dicembre 2016 è rappresentata da famiglie e che la residua parte è costituita per circa l'85% da piccole imprese (nel 2015 è stata scorporata la componente No Profit pari all'8%). La prossimità con il territorio è confermata dalla localizzazione della clientela Bipiemme (in particolare, sono localizzate in Lombardia circa il 65% della clientela privata e circa il 67% dei clienti aziende).

Il forte legame con il territorio – sviluppato in oltre 150 anni di attività – fa sì che Bipiemme, nelle realtà territoriali in cui opera, si ponga al centro di iniziative locali nell'ambito sociale e della solidarietà e per la valorizzazione del patrimonio artistico, culturale e ambientale.

Sotto questo profilo, l'articolo 60, ultimo comma, dello Statuto sociale (in vigore fino al 31 dicembre 2016) prevede, fra l'altro, che il Consiglio di Gestione della Banca possa destinare annualmente al fondo costituito per la realizzazione di iniziative di beneficenza e di pubblica utilità – a carico del conto economico dell'esercizio in corso – un importo non superiore al 2% dell'utile netto deliberato dall'Assemblea nell'esercizio precedente, da utilizzare per la realizzazione di iniziative deliberate dal Consiglio di Sorveglianza, con particolare riguardo ai territori di insediamento del Gruppo. Tra le diverse iniziative patrocinate dalla Banca Popolare di Milano Scarl nel corso dell'esercizio 2016 (nel rinviare per maggiori dettagli al Report di Sostenibilità) si segnalano in particolare:

  • nell'ambito culturale, il rinnovo del sostegno al Teatro Spazio No'hma, unico teatro libero e gratuito, e il contributo all'Università di Pavia per la realizzazione di tre giornate sul tema "L'Arca delle virtù: da Agostino al XXI secolo" previsto per febbraio 2017;
  • nell'ambito sanitario e della ricerca, i contributi all'Associazione Italiana Sclerosi Multipla; all'Associazione Serenità per la ristrutturazione di posti letto presso l'Istituto Don Gnocchi di Milano; a LILT sezione di Milano per la campagna preventiva nei tumori femminili; a CBDIN Onlus per un supporto psicologico per i genitori dei piccoli pazienti del dipartimento di neuroscienze pediatriche del Carlo Besta di Milano, e all'Associazione per l'assistenza agli spastici Città di Monza, a sostegno del servizio di pet-therapy. Sono inoltre stati deliberati contributi a favore di tre importanti progetti di ricerca: uno studio per costruire un data base clinico che permetta di implementare le conoscenze sulla epidemiologia della Malformazione di Chiari I, e sugli esiti della assistenza sanitaria prestata ai pazienti (progetto Chiariamo); un progetto per lo sviluppo del Monitoraggio Neurofisiologico non Invasivo in Terapia Intensiva Pediatrica presso l'ospedale Infantile Regina Margherita di Torino (progetto Onda su Onda) e il "Progetto sulle Malattie Linfoproliferative Post Trapianto" presso l'Ospedale Niguarda di Milano;
  • nell'ambito delle attività solidaristiche, le iniziative a favore di ASBIN per la realizzazione di un parco giochi accessibile presso l'ospedale Niguarda di Milano; dell'Associazione Banco Alimentare della Lombardia Danilo Fossati; alla Fondazione Arché Onlus; alla Caritas di Foggia per la ristrutturazione di una casa di accoglienza per minori; alla Fondazione CAM Onlus per un progetto di Bed &Breakfast protetto per giovani dai 17 ai 21 anni; all'Associazione Andrea Tudisco di Roma per la realizzazione della tettoia della Quarta Casa di Andrea (strutture che accolgono famiglie con bimbi affetti da gravi patologie che necessitano di spostarsi a Roma per le cure); a CADMI per un sostegno al progetto di case protette per giovani donne oggetto di maltrattamenti e alla Cooperativa Sei Petali, che aiuta queste donne a rientrare nel mondo del lavoro dopo il cammino di protezione; ad AGRES per un progetto sui bimbi autistici; a CasAmica per la realizzazione di una casa di accoglienza per malati e loro famigliari; all'Associazione Centro alla Vita Vittore Buzzi e all'Associazione Attive come prima per il sostegno psicologico alle persone malate di cancro.

Operazioni con parti correlate

Riguardo ai rapporti intercorsi tra la Bipiemme e le società controllate e collegate, nonché con le altre parti correlate, si precisa che gli stessi risultano posti in essere nell'ambito dell'ordinaria operatività della Banca e risultano regolati alle condizioni praticate sul mercato per le specifiche operazioni ovvero, ove non esistenti, secondo un'adeguata remunerazione dei costi di produzione dei servizi prestati.

Sotto questo profilo si fa presente, in particolare, che salvo quanto specificato nell'apposito capitolo della Relazione sulla Gestione Consolidata, non si sono rilevate, nell'esercizio 2016, operazioni con parti correlate di carattere atipico o inusuale né tali da avere effetti sulla salvaguardia del patrimonio aziendale o sulla completezza e correttezza delle informazioni, anche contabili, relative all'emittente, o che comunque abbiano fatto configurare specifici obblighi in capo alla Banca di informativa al mercato ai sensi della vigente normativa Consob.

Per maggior dettaglio circa le operazioni con parti correlate e, in particolare, sulle procedure di delibera delle stesse, si fa rinvio all'apposito capitolo della Relazione sulla Gestione consolidata e all'apposita sezione della Parte H della Nota Integrativa consolidata.

Evoluzione prevedibile della gestione

L'evoluzione prevedibile della gestione è stata riportata nel capitolo relativo a "Evoluzione prevedibile della gestione" contenuto nella Relazione sulla Gestione Consolidata.

Rischi e incertezze

I rischi a cui è esposta l'operatività della banca sono riportati nel capitolo relativo a "Rischi e incertezze" contenuto nella Relazione sulla Gestione Consolidata.

Facoltà di derogare (opt-out) all'obbligo di pubblicare un documento informativo in ipotesi di operazioni significative

Ai sensi dell'art. 3 della Delibera Consob n. 18079 del 20 gennaio 2012, il Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano ha deliberato di avvalersi della deroga prevista dagli artt. 70, comma 8 e 71, comma 1-bis, del Reg. Consob n. 11971/99 (e successivi adeguamenti e modifiche).

Evoluzione della riserva di utili indisponibile ai sensi dell'art. 6 del d.lgs. 28 febbraio 2005 n. 38

Di seguito viene illustrata e fornita informativa in merito all'evoluzione della riserva indisponibile da costituire ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38.

A tale proposito si ritiene opportuno rammentare che, in base a quanto disposto dall'art. 6, comma 1, lettera a), e dal comma 2 della norma precedentemente indicata, la quota parte dell'utile d'esercizio corrispondente alle plusvalenze non realizzate, al netto del relativo onere fiscale, iscritte nel conto economico per effetto della valutazione al fair value non può essere distribuita e deve essere iscritta in una riserva patrimoniale indisponibile.

Per effetto di quanto deliberato dall'Assemblea dei Soci del 30 aprile 2016, alla stessa data la riserva indisponibile costituita ai sensi della norma precedentemente illustrata ammontava a 8.818.425,95 euro.

Nel corso dell'esercizio 2016 la quota parte delle plusvalenze da valutazione al fair value rilevate nei precedenti esercizi si è complessivamente incrementata e quindi, ai sensi del già citato art. 6 comma 3 del D. Lgs. 28 febbraio 2005, n. 38, si renderebbe necessario incrementare il vincolo di indisponibilità costituito in precedenti esercizi per 111.647.618,21 euro in modo da portare l'ammontare della riserva indisponibile a euro 120.466.044,16.

A seguito della fusione propria con Banco Popolare che, con data di efficacia 1° gennaio 2017, ha portato alla costituzione di Banco BPM SPA, tutti gli elementi costitutivi del patrimonio netto delle due banche che hanno partecipato all'operazione sono confluiti nel patrimonio netto della nuova entità. Inoltre, in applicazione del principio contabile IFRS 3, tutte le attività e passività di Banca Popolare di Milano che, ai soli fini contabili, è considerata l'entità aggregata, devono essere iscritti nel bilancio della nuova entità Banco BPM S.p.A. al loro fair value. Trattandosi a tutti gli effetti di un valore di prima iscrizione, non sono più applicabili alle attività e passività della ex Banca Popolare di Milano, le disposizioni di cui al citato D.Lgs. 38/2005. Pertanto la nuova entità Banco BPM S.p.A. dovrà mantenere il vincolo di indisponibilità solo relativamente alle componenti rivenienti dal bilancio dell'ex Banco Popolare.

Proposte inerenti il trattamento dell'utile d'esercizio alla luce dell'operazione di fusione con il Banco Popolare perfezionata in data 1 gennaio 2017

Signori azionisti,

l'esercizio 2016 si è chiuso con un utile di Euro 65.722.447.

A seguito della fusione propria tra il Banco Popolare e la Banca Popolare di Milano che, con efficacia dal 1° gennaio 2017, ha determinato la costituzione di Banco BPM SPA, tutti gli elementi costitutivi del patrimonio netto delle due banche che hanno partecipato all'operazione sono confluiti nel patrimonio netto della nuova entità.

Si evidenzia che il Banco Popolare ha chiuso l'esercizio 2016 con una perdita di Euro 1.308.697.770. La somma dei risultati economici registrati dalle due entità nel 2016 evidenzia quindi una perdita complessiva di Euro 1.242.975.323.

Per effetto della fusione la suddetta perdita ha trovato implicita copertura in sede di rilevazione, alla data di efficacia della fusione, del patrimonio netto iniziale di Banco BPM S.p.A., che incorpora anche la rilevazione di una "riserva da avanzo di fusione".

Inoltre, si segnala che, ai sensi del principio contabile IFRS 3 e nel caso specifico dell'operazione in oggetto, la fusione genera un badwill pari alla differenza tra il valore al fair value delle azioni Banco BPM emesse in concambio delle azioni BPM (corrispondente al prezzo di Borsa registrato il giorno di efficacia della fusione) e il valore, misurato al fair value, delle attività (ivi incluse le attività immateriali non iscritte nel bilancio di BPM, come ad esempio i marchi) al netto delle passività (ivi incluse le passività potenziali) di BPM. Il badwill costituisce, sin dal 1° gennaio 2017, una componente positiva di reddito che concorrerà alla formazione del risultato con cui si chiuderà l'esercizio in corso.

Il Consiglio di Amministrazione, impregiudicata ogni decisione in merito alla limitazione/esclusione del rimborso delle azioni rispetto alle quali è stato esercitato il recesso ai sensi della normativa vigente, ove dovesse decidere di rimborsare in tutto o in parte le azioni per le quali è stato tempestivamente esercitato il recesso, potrà, se del caso utilizzare, subordinatamente al rilascio delle autorizzazioni di legge, la "riserva da avanzo di fusione", come determinata per effetto della definitiva contabilizzazione del badwill, che risulterà al termine dell'esercizio in corso: il tutto nella misura consentita dalla legge (previa cioè integrale costituzione della riserva legale).

In considerazione di quanto sopra esposto il Consiglio di Amministrazione della Banca sottopone all'Assemblea la seguente proposta di deliberazione:

"L'assemblea ordinaria degli azionisti di Banco BPM, dato atto della formazione della "riserva da avanzo di fusione" e dell'utile in corso di formazione derivante dalla contabilizzazione del badwill, delibera di riportare a nuovo la perdita (risultante dalla sommatoria dei risultati d'esercizio di Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano) di Euro 1.242.975.323."

Milano, 10 febbraio 2017

Schemi del Bilancio dell'Impresa

Banca Popolare di Milano – Stato Patrimoniale (importi in euro)
Voci dell'attivo 31.12.2016 31.12.2015
10.
Cassa e disponibilità liquide
247.431.345 294.513.253
20.
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
154.960.272 281.311.156
30.
Attività finanziarie valutate al fair value
19.240.341 75.543.300
40.
Attività finanziarie disponibili per la vendita
9.462.503.232 8.967.522.523
50.
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
60.
Crediti verso banche
1.480.702.019 1.266.267.399
70.
Crediti verso clientela
34.230.458.627 33.474.316.502
80.
Derivati di copertura
16.070.408 10.057.995
90.
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+ / –)
10.513.700 11.236.803
100. Partecipazioni 352.359.634 440.807.857
110. Attività materiali 681.404.450 682.866.482
120. Attività immateriali 71.315.435 127.343.157
di cui:
– avviamento
130. Attività fiscali 1.030.833.655 1.066.095.331
a) correnti 133.882.923 227.639.144
b) anticipate 896.950.732 838.456.187
di cui alla L. 214/11 682.707.703 702.548.142
140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
150. Altre attività 528.799.224 745.382.584
Totale dell'attivo 48.286.592.342 47.443.264.342
Voci del passivo e del patrimonio netto 31.12.2016 31.12.2015
10. Debiti verso banche 7.226.843.716 4.829.578.163
20. Debiti verso clientela 29.387.380.255 27.807.745.859
30. Titoli in circolazione 5.614.860.087 8.233.837.736
40. Passività finanziarie di negoziazione 154.610.710 150.578.641
50. Passività finanziarie valutate al fair value 120.131.631 142.200.984
60. Derivati di copertura 32.894.241 39.011.198
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+ / –) 19.940.574 18.086.180
80. Passività fiscali 58.633.405 121.650.405
a) correnti
b) differite 58.633.405 121.650.405
90. Passività associate ad attività in via di dismissione
100. Altre passività 932.376.594 1.233.569.416
110. Trattamento di fine rapporto del personale 124.642.703 117.761.642
120. Fondi per rischi e oneri: 427.542.305 294.537.137
a) quiescenza e obblighi simili 84.935.629 90.541.516
b) altri fondi 342.606.676 203.995.621
130. Riserve da valutazione 8.459.364 209.069.218
140 Azioni rimborsabili
150. Strumenti di capitale
160. Riserve 747.735.775 640.052.498
165. Acconti su dividendi (–)
170. Sovrapprezzi di emissione 444.795
180. Capitale 3.365.439.319 3.365.439.319
190. Azioni proprie (–) (620.784) (1.416.102)
200. Utile (Perdita) di esercizio (+ / –) 65.722.447 241.117.253
Totale del passivo e del patrimonio netto 48.286.592.342 47.443.264.342

Banca Popolare di Milano – Stato Patrimoniale (importi in euro)

Banca Popolare di Milano – Conto Economico (importi in euro)

Voci del conto economico Esercizio 2016 Esercizio 2015
10. Interessi attivi e proventi assimilati 942.925.610 1.076.715.951
20. Interessi passivi e oneri assimilati (220.258.222) (335.519.145)
30. Margine di interesse 722.667.388 741.196.806
40. Commissioni attive 620.587.767 635.082.918
50. Commissioni passive (55.429.849) (55.355.252)
60. Commissioni nette 565.157.918 579.727.666
70. Dividendi e proventi simili 32.177.654 33.059.739
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 38.399.037 24.737.909
90. Risultato netto dell'attività di copertura 2.597.642 (6.328.156)
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 164.506.996 148.218.013
a) crediti (13.156.182) (24.906.939)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 177.683.336 186.106.265
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) passività finanziarie (20.158) (12.981.313)
110. Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value (9.151.798) (6.339.948)
120. Margine di intermediazione 1.516.354.837 1.514.272.029
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (460.099.286) (343.135.465)
a) crediti (405.298.799) (315.513.537)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (70.058.944) (42.518.177)
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie 15.258.457 14.896.249
140. Risultato netto della gestione finanziaria 1.056.255.551 1.171.136.564
150. Spese amministrative: (1.128.489.627) (957.239.656)
a) spese per il personale (733.467.227) (573.540.415)
b) altre spese amministrative (395.022.400) (383.699.241)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (31.545.307) 8.812.549
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (36.844.444) (38.978.243)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (106.676.784) (23.588.395)
190. Altri oneri/proventi di gestione 111.378.690 120.441.658
200. Costi operativi (1.192.177.472) (890.552.087)
210. Utili (Perdite) delle partecipazioni 145.551.590 14.526.383
220. Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali
230. Rettifiche di valore dell'avviamento
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.392.778 6.393
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 11.022.447 295.117.253
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente 54.700.000 (54.000.000)
270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 65.722.447 241.117.253
280. Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
290. Utile (Perdita) di esercizio 65.722.447 241.117.253
Utile (Perdita) base per azione – euro 0,015 0,055
Utile (Perdita) diluito per azione – euro 0,015 0,055
Banca Popolare di Milano – Prospetto della redditività complessiva (importi in euro)
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
10. Utile (Perdita) del periodo 65.722.447 241.117.253
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico (3.247.773) 2.594.281
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Utili (Perdite) attuariali su piani a benefici definiti (3.247.773) 2.594.281
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico (197.362.081) (102.541.352)
70. Copertura da investimenti esteri
80. Differenze di cambio
90. Copertura dei flussi finanziari 1.264.059 72.672
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita (198.626.140) (102.614.024)
110. Attività non correnti in via di dismissione
120. Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (200.609.854) (99.947.071)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (134.887.407) 141.170.182

Il Prospetto della redditività complessiva espone il risultato dell'esercizio includendo le variazioni di valore delle attività contabilizzate nel periodo in contropartita delle riserve da valutazione (al netto delle imposte).

Banca Popolare di Milano – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2016 (importi in euro)

Esistenza al
31.12.2015
Modifica
saldi
Esistenza al
1.1.2016
Allocazione risultato
esercizio precedente
di apertura Riserve Dividendi
e altre
destinazioni
Capitale: 3.365.439.319 3.365.439.319
a) azioni ordinarie 3.365.439.319 – 3.365.439.319
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 444.795 444.795
Riserve: 640.052.498 640.052.498 122.580.228
a) di utili 618.905.619 618.905.619 122.580.228
b) altre 21.146.879 21.146.879
Riserve da valutazione 209.069.218 209.069.218
Strumenti di capitale
Azioni proprie (1.416.102) (1.416.102)
Utile (Perdita) di esercizio 241.117.253 241.117.253 (122.580.228) (118.537.025)
Patrimonio netto 4.454.706.981 4.454.706.981 (118.537.025)

(*) L'importo nella colonna si riferisce alla movimentazione degli stanziamenti a conto economico relativi all'assegnazione di azioni nell'ambito degli accordi basati su propri strumenti patrimoniali.

(**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

– assegnazione di n° 39.539.280 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2015, tale assegnazione ha comportato una diminuzione di 444.795 euro del sovrapprezzo di emissione e di 134.392 euro delle riserve;

– movimentazione delle azioni proprie che ha comportato una diminuzione di 18.520 euro delle riserve.

Banca Popolare di Milano – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2016 (importi in euro)

(*) L'importo nella colonna si riferisce alla movimentazione degli stanziamenti a conto economico relativi all'assegnazione di azioni nell'ambito degli accordi

una diminuzione di 444.795 euro del sovrapprezzo di emissione e di 134.392 euro delle riserve; – movimentazione delle azioni proprie che ha comportato una diminuzione di 18.520 euro delle riserve.

– assegnazione di n° 39.539.280 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2015, tale assegnazione ha comportato

basati su propri strumenti patrimoniali. (**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

Patrimonio netto
al 31.12.2016
Redditività
complessiva
Variazioni dell'esercizio
esercizio
2016
Operazioni sul patrimonio netto Variazioni
Stock
options
Derivati
su proprie
azioni
Variazione
strumenti
di capitale
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Acquisto
azioni
proprie
Emissione
nuove
azioni(
**)
di riserve(
*)
3.365.439.319
3.365.439.319
(444.795)
747.735.775 (15.685.399) 788.448
741.485.847
6.249.928 788.448 (15.685.399)
8.459.364 – (200.609.854)
(620.784) (15.464.100) 16.259.418
65.722.447 65.722.447
4.186.736.121 – (134.887.407) (15.464.100) 129.224 788.448

Banca Popolare di Milano – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2015 (importi in euro)

Esistenza al
31.12.2014
Modifica
saldi
Esistenza al
1.1.2015
Allocazione risultato
esercizio precedente
di apertura Riserve Dividendi
e altre
destinazioni
Capitale: 3.365.439.319 3.365.439.319
a) azioni ordinarie 3.365.439.319 – 3.365.439.319
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione
Riserve: 511.972.597 511.972.597 127.955.132
a) di utili 490.950.487 490.950.487 127.955.132
b) altre 21.022.110 21.022.110
Riserve da valutazione 309.016.289 309.016.289
Strumenti di capitale
Azioni proprie (853.966) (853.966)
Utile (Perdita) di esercizio 224.543.688 224.543.688 (127.955.132) (96.588.556)
Patrimonio netto 4.410.117.927 4.410.117.927 (96.588.556)

(*) L'importo nella colonna si riferisce principalmente allo stanziamento di conto economico relativo all'assegnazione in azioni di utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto.

(**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

– assegnazione di n° 16.688.831 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2014, tale assegnazione ha comportato un aumento di 442.153 euro del sovrapprezzo di emissione;

– movimentazione delle azioni proprie che ha comportato un aumento di 2.642 euro del sovrapprezzo di emissione.

Banca Popolare di Milano – Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31 dicembre 2015 (importi in euro)

(*) L'importo nella colonna si riferisce principalmente allo stanziamento di conto economico relativo all'assegnazione in azioni di utili ai dipendenti ex art.

– movimentazione delle azioni proprie che ha comportato un aumento di 2.642 euro del sovrapprezzo di emissione.

– assegnazione di n° 16.688.831 azioni relativa agli utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto dell'esercizio 2014, tale assegnazione ha comportato

60 dello Statuto.

(**)Gli importi nella colonna si riferiscono a:

un aumento di 442.153 euro del sovrapprezzo di emissione;

Patrimonio netto
al 31.12.2015
Redditività
complessiva
Variazioni dell'esercizio
esercizio
2015
Operazioni sul patrimonio netto Variazioni
Stock
options
Derivati
su proprie
azioni
Variazione
strumenti
di capitale
Distribuzione
straordinaria
dividendi
Acquisto
azioni
proprie
Emissione
nuove
azioni(
**)
di riserve(
*)
3.365.439.319
3.365.439.319
444.795 444.795
640.052.498 (15.968.875) 16.093.644
618.905.619
21.146.879 16.093.644 (15.968.875)
209.069.218 (99.947.071)
(1.416.102) (16.599.134) 16.036.998
241.117.253 241.117.253
4.454.706.981 141.170.182 (16.599.134) 512.918 16.093.644
Banca Popolare di Milano – Rendiconto finanziario (metodo indiretto) (importi in euro)
-- ---------------------------------------------------------------------- -- -- -- -- -------------------
A. ATTIVITÀ OPERATIVA Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Gestione 725.041.011 755.590.603
– risultato di periodo (+/–)
– plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività
65.722.447 241.117.253
finanziarie valutate al fair value (–/+) 14.991.826 198.181
– plus/minusvalenze su attività di copertura (–/+) (2.597.642) 6.328.156
– rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/–) 480.211.659 373.086.500
– rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/–) 143.521.228 62.566.638
– accantonamenti netti a fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/–) 206.284.237 10.417.869
– imposte e tasse non liquidate (+) (37.541.154) 76.402.389
– rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto
fiscale (+/–)
– altri aggiustamenti (+/–) (145.551.590) (14.526.383)
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (1.194.108.889) (2.787.098.479)
– attività finanziarie detenute per la negoziazione 120.101.242 (41.190.901)
– attività finanziarie valutate al fair value 47.281.723 17.236.590
– attività finanziarie disponibili per la vendita (214.828.781) 84.987.661
– crediti verso banche: a vista 16.930.475 31.247.847
– crediti verso banche: altri crediti (232.813.402) (678.305.599)
– crediti verso clientela (1.180.104.990) (2.264.956.400)
– altre attività 249.324.844 63.882.323
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 619.488.565 2.171.472.333
– debiti verso banche: a vista (52.420.824) (84.641.939)
– debiti verso banche: altri debiti 2.449.686.377 2.359.388.338
– debiti verso clientela 1.579.634.396 741.122.385
– titoli in circolazione (2.618.977.649) (615.542.806)
– passività finanziarie di negoziazione 4.032.069 (39.020.278)
– passività finanziarie valutate al fair value (21.790.301) (23.944.471)
– altre passività (720.675.503) (165.888.896)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 150.420.687 139.964.457
B. ATTIVITÀ DI INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da 29.748.328 33.452.018
– vendite di partecipazioni 28.905.110 33.442.067
– dividendi incassati su partecipazioni
– vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
– vendite di attività materiali 843.218 9.951
– vendite di attività immateriali
– vendite di rami d'azienda
2. Liquidità assorbita da (109.509.216) (97.939.773)
– acquisti di partecipazioni (21.570.647) (112.081)
– acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza
– acquisti di attività materiali (36.304.497) (44.787.613)
– acquisti di attività immateriali (51.634.072) (53.040.079)
– acquisti di rami d'azienda
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività d'investimento (79.760.888) (64.487.755)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
– emissioni/acquisti di azioni proprie 795.318 (562.136)
– emissioni/acquisti di strumenti di capitale
– distribuzione dividendi e altre finalità (118.537.025) (96.588.556)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività di provvista (117.741.707) (97.150.692)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA/ASSORBITA NEL PERIODO (47.081.908) (21.673.990)
RICONCILIAZIONE
Voci di bilancio 31.12.2016 31.12.2015
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 294.513.253 316.187.243
Liquidità totale netta generata/assorbita nel periodo
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi
(47.081.908)
(21.673.990)

Legenda: (+) generata (–) assorbita

Nota Integrativa

  • Parte A Politiche contabili
  • Parte B Informazioni sullo stato patrimoniale
  • Parte C Informazioni sul Conto Economico
  • Parte D Redditività complessiva
  • Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
  • Parte F Informazioni sul patrimonio
  • Parte G Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
  • Parte H Operazioni con parti correlate
  • Parte I Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
  • Parte L Informativa di settore

Parte A Politiche contabili

A. 1 – Parte Generale

Sezione 1 Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2016, in applicazione del D. Lgs. 28 febbraio 2005 n. 38, è stato redatto con l'adozione dei principi contabili internazionali IAS/IFRS (International Accounting Standards/International Financial Reporting Standards) emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB) e delle relative interpretazioni emanate dall'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC) e dallo Standing Interpretations Committee (SIC) omologati dalla Commissione Europea come stabilito dal Regolamento Comunitario n. 1606 del 19 luglio 2002.

Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati e in vigore al 31 dicembre 2016, inclusi i documenti interpretativi IFRIC/SIC. L'elenco dei principi e dei documenti interpretativi applicati è riportato tra gli allegati al bilancio.

Per il dettaglio relativo ai principi omologati nel corso del 2016 e a quelli omologati in esercizi precedenti, la cui applicazione è prevista per l'esercizio 2016 (o esercizi futuri), si fa rinvio alla successiva "Sezione 2 – Principi generali di redazione", nella quale sono altresì illustrati i principali impatti per la Banca.

Sezione 2 Principi generali di redazione

Il bilancio è stato predisposto sulla base delle disposizioni emanate dalla Banca d'Italia, nell'esercizio dei poteri stabiliti dall'art. 9, comma 1, del D. Lgs. N. 38/2005, con il Provvedimento del 22 dicembre 2005 con cui è stata emanata la Circolare n. 262/05 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", e successivi aggiornamenti. Le Istruzioni stabiliscono in modo vincolante gli schemi di bilancio e le relative modalità di compilazione, nonché il contenuto della Nota Integrativa.

Nella predisposizione del bilancio sono stati applicati i principi IAS/IFRS omologati ed in vigore al 31 dicembre 2016 (inclusi i documenti interpretativi denominati SIC e IFRIC), il cui elenco è riportato tra gli allegati del bilancio. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione si è tenuto conto anche di altri documenti predisposti dallo IASB o dall'I-FRIC a complemento dei principi contabili emanati, sebbene non omologati, tra i quali: The Conceptual Framework for Financial Reporting, Implementation Guidance, Basis for Conclusion, IASB Update, IFRIC Update.

Inoltre sono stati utilizzati i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (O.I.C.) e dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI), nonché i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano specifici principi o disposizioni IAS/IFRS.

In conformità a quanto disposto dall'art. 5, comma 2, del Decreto Legislativo n. 38 del 28 febbraio 2005, il bilancio d'esercizio è redatto utilizzando l'Euro quale moneta di conto. In particolare, in linea con le istruzioni emanate dalla Banca d'Italia, gli importi degli Schemi di Bilancio sono redatti in unità di Euro, mentre quelli indicati nella Relazione sulla gestione e sulla Nota Integrativa sono espressi, qualora non diversamente specificato, in migliaia di euro. I relativi arrotondamenti sono stati effettuati tenendo conto delle disposizioni indicate da Banca d'Italia.

Il bilancio è redatto con l'applicazione dei principi generali previsti dallo IAS 1 "Presentazione del bilancio" e degli specifici principi contabili omologati dalla Commissione europea e illustrati nella successiva Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio", nonché in aderenza con le assunzioni generali previste dal "The Conceptual Framework for Financial Reporting" elaborato dallo IASB, con particolare riguardo al principio fondamentale che riguarda la prevalenza della sostanza sulla forma, nonché al concetto della rilevanza e significatività dell'informazione.

Non sono state effettuate deroghe all'applicazione dei principi contabili IAS/IFRS.

Nella Nota Integrativa ed eventualmente anche nella Relazione sulla Gestione sono fornite le informazioni richieste dai principi contabili internazionali, dalle Leggi, dalla Banca d'Italia e dalla Commissione Nazionale per le Società e la Borsa (Consob), oltre ad altre informazioni non obbligatorie, ma ritenute ugualmente necessarie per dare una rappresentazione corretta e veritiera della situazione della Banca.

Evoluzione normativa dei principi contabili internazionali

Modifica dei Principi contabili omologati dalla Commissione Europea

Nella seguente tabella si elencano le modifiche ai principi ed alle interpretazioni omologate dalla Commissione Europea nel corso del 2016 o in precedenti esercizi, la cui applicazione è divenuta obbligatoria a partire dall'esercizio 2016, in relazione alle quali non sono stati tuttavia individuati impatti significativi ai fini della redazione del presente bilancio.

Principi contabili internazionali in vigore dal 2016
Regolamento
Pubblicazione sulla
Omologazione
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
28/2015 del
17.12.2014
L. 5 del 9.1.2015 Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2010-2012
Modifica all'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni"
Sono state modificate le definizioni di "condizioni di mercato" e
"condizioni di maturazione" e sono state aggiunte le definizioni
di "condizione di conseguimento di risultati" e condizione di
permanenza in servizio", che prima erano incorporate nella
definizione di "condizione di maturazione".
Modifica all'IFRS 3 "Aggregazioni aziendali"
Vengono fornite precisazioni sulla classificazione del corrispettivo
potenziale e sul trattamento delle variazioni di fair value dello stesso.
In particolare è stato chiarito che i corrispettivi potenziali classificati
come attività e passività sono valutati al fair value ad ogni data
di chiusura successiva all'iscrizione iniziale e che le variazioni di
fair value confluiscono nel conto economico o nel prospetto della
redditività complessiva.
Modifica all'IFRS 8 "Settori operativi"
L'entità deve fornire informazioni in base ai fattori utilizzati
per identificare i settori oggetto di informativa, il criterio di
organizzazione e i prodotti e i servizi generatori di ricavi per ogni
settore oggetto di informativa. Va inoltre fornita una riconciliazione
delle attività dei settori oggetto di informativa rispetto alle attività
dell'entità.
Modifica allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari"
In caso di rivalutazione di un elemento di immobili, impianti e
macchinari (che verrà pertanto valutato al fair value e non al
costo), la rivalutazione del valore lordo deve essere coerente con
quella del netto (ovvero il fondo ammortamento dovrà essere pari
alla differenza tra lordo e netto al netto delle rettifiche di valore
contabilizzate).
Modifica allo IAS 24 "Informativa di bilancio sulle operazioni con
parti correlate"
La modifica include nella definizione di parte correlata anche
un'entità che presta servizi di direzione con responsabilità strategiche
all'entità che redige il bilancio o alla controllante dell'entità che
redige il bilancio.
Modifica allo IAS 38 "Attività immateriali"
In caso di rivalutazione di un elemento di un'attività immateriale (che
verrà pertanto valutata al fair value e non al costo), la rivalutazione
del valore lordo deve essere coerente con quella del netto (ovvero
il fondo ammortamento dovrà essere pari alla differenza tra lordo e
netto al netto delle rettifiche di valore contabilizzate).
1° febbraio
2015
Principi contabili internazionali in vigore dal 2016
Regolamento
Omologazione
Pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
29/2015 del
17.12.2014
L. 5 del 9.1.2015 Modifiche allo IAS 19 "Benefici per i dipendenti" – Piani a benefici
definiti: contributi dei dipendenti
La modifica prevede che i contributi versati da dipendenti o da terzi
ai piani a benefici definiti riducono il costo relativo alle prestazioni
di lavoro, se riportati nelle condizioni formali del piano, mentre
incidono solo sulle rivalutazioni, se non collegati al servizio o
discrezionali.
1° febbraio
2015
2113/2015 del
23.11.2015
L. 306 del 24.11.2015 Modifiche allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e allo IAS 41
"Agricoltura" – Agricoltura: piante fruttifere
La modifica prevede l'estensione alle piante fruttifere, utilizzate per
la coltivazione dei prodotti agricoli nel corso di vari esercizi, del
trattamento contabile riservato dallo IAS 16 a immobili, impianti
e macchinari in quanto il funzionamento è simile a quello della
produzione manifatturiera.
1° gennaio 2016
2173/2015 del
24.11.2015
L. 307 del 25.11.2015 Modifica all'IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto" –
Contabilizzazione delle acquisizioni di interessenze in attività a
controllo congiunto
La modifica attiene alla contabilizzazione delle acquisizioni di
interessenze in attività a controllo congiunto che costituiscono
un'attività aziendale ai sensi dell'IFRS 3. In tal caso si applicano
tutti i principi per la contabilizzazione delle aggregazioni aziendali
dell'IFRS 3 e quelli degli altri IFRS che non sono in contrasto con
l'IFRS 11. Inoltre vengono fornite le informazioni richieste in tali IFRS
in relazione alle aggregazioni aziendali.
1° gennaio 2016
2231/2015 del
2.12.2015
L. 317 del 3.12.2015 Modifiche allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e allo IAS
38 "Attività immateriali" – Chiarimento sui metodi di ammortamento
accettabili
La modifica ha l'obiettivo di chiarire, data la presenza di pratiche
divergenti, che non è opportuno utilizzare metodi basati sui ricavi
generati da un'attività per calcolare l'ammortamento dell'attività
stessa in quanto i ricavi generati da un'attività che prevede l'utilizzo
di un bene riflettono in genere fattori non direttamente connessi al
consumo dei benefici economici generati dall'attività immateriale.
1° gennaio 2016
2343/2015 del
15.12.2015
L. 330 del 16.12.2015 Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2012-2014
Modifica all'IFRS 5 "Attività non correnti possedute per la vendita e
attività operative cessate"
Vengono fornite linee guida nel caso in cui un'entità riclassifica
un'attività dalla categoria "held for sale" alla categoria "held for
distribution" (o il contrario) e se vengano meno le condizioni per la
riclassifica. Le riclassifiche non sono da considerare come variazioni
di un piano (di vendita o distribuzione) quindi restano validi i criteri
di classificazione e valutazione. Se non vengono più rispettati i criteri
di classificazione previsti per "held for distribution" le attività sono da
trattare come quelle che non vengono più classificate come "held for
sale".
Modifica all'IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni integrative"
La modifica prevede delle linee guida volte a chiarire, a fini di
disclosure richiesta per le attività trasferite, quando un contratto di
servicing costituisce un continuing involvment in un'attività trasferita.
Modifica allo IAS 19 "Benefici per i dipendenti"
La modifica richiede che, per la determinazione del tasso di sconto
dei benefici successivi al rapporto di lavoro (post employment
benefits), venga utilizzato il tasso di un'obbligazione corporate di
qualità elevata emessa nella stessa valuta utilizzata per il pagamento
dei benefici.
Modifica allo IAS 34 "Bilanci intermedi"
Vengono introdotte modifiche volte a precisare che alcune
informazioni richieste devono essere inserite nel bilancio infrannuale
o in una parte diversa del fascicolo (ad es. la Relazione),
provvedendo in tale ultimo caso ad inserire delle cross reference nel
bilancio intermedio ed a fornire l'informativa con le stesse modalità e
tempistiche del bilancio infrannuale.
1° gennaio 2016
Principi contabili internazionali in vigore dal 2016
Regolamento
Omologazione
Pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
2406/2015 del
18.12.2015
L. 333 del 19.12.2015 Modifica allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" – Iniziativa di
informativa
Le modifiche hanno l'obiettivo di incentivare le entità a determinare
le informazioni da riportare in bilancio con giudizio professionale, ai
fini di migliorare l'efficacia e l'intellegibilità dell'informativa.
In particolare la disclosure non deve essere penalizzata sia da
un'eccessiva aggregazione di informazioni individualmente
significative che dalla distinta esposizione di informazioni
singolarmente irrilevanti.
Nei prospetti di bilancio alcune voci specifiche possono essere
disaggregate e aggiunte come intestazioni parziali nel prospetto
quando tale presentazione è significativa. Si può modificare l'ordine
delle note se ciò agevola la comprensione e la comparabilità.
1° gennaio 2016
2441/2015 del
18.12.2015
L. 336 del 23.12.2015 Modifica allo IAS 27 "Bilancio separato" – Metodo del patrimonio
netto nel bilancio separato
La modifica consente di iscrivere nel bilancio separato di un'entità le
partecipazioni in società controllate, collegate e a controllo congiunto
con il metodo del patrimonio netto. Pertanto un'entità potrà rilevare
le partecipazioni nel proprio bilancio separato: al costo, in base a
quanto previsto dallo IAS 39 (a tendere IFRS 9) oppure utilizzando il
metodo del patrimonio netto.
1° gennaio 2016
1703/2016 del
22.09.2016
L. 257 del 23.09.2016 Modifiche all'IFRS 10 "Bilancio consolidato", all'IFRS 12 "Informativa
sulle partecipazioni in altre entità" e allo IAS 28 "Partecipazioni in
società collegate e joint venture" – Entità d'investimento: Applicazione
dell'eccezione di consolidamento
Le modifiche mirano a precisare i requisiti per la contabilizzazione
delle entità di investimento e a prevedere esenzioni in situazioni
particolari.
Sebbene il principio preveda che un'entità d'investimento non sia
tenuta alla presentazione di un bilancio consolidato in quanto deve
valutare tutte le controllate al fair value, nel caso in cui la controllata
non sia a sua volta un'entità di investimento ed abbia come
principale scopo e attività la fornitura di servizi collegati alle attività
di investimento dell'entità d'investimento controllante, quest'ultima
deve consolidarla ai sensi dell'IFRS 10, applicando le disposizioni
dell'IFRS 3 all'acquisizione della controllata.
1° gennaio 2016

Principi contabili internazionali IAS/IFRS e relative interpretazioni SIC/IFRIC omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre successivamente al 31 dicembre 2016

Ai sensi dello IAS 8 paragrafo 30 e 31 si riportano i Regolamenti che hanno apportato modifiche a principi contabili già in vigore, omologati dalla Commissione Europea, la cui applicazione obbligatoria decorre – nel caso di bilanci coincidenti con l'anno solare – dal 1° gennaio 2017 o data successiva. La Banca non si è avvalsa della facoltà di applicazione anticipata.

Regolamento
Omologazione
Pubblicazione sulla
Gazzetta ufficiale
dell'Unione Europea
Titoli e commenti In vigore dagli
esercizi con inizio
1905/2016 del
22.09.2016
L. 295 del 29.10.2016 IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti" 1° gennaio 2018
2067/2016 del
22.11.2016
L. 323 del 29.11.2016 IFRS 9 "Strumenti finanziari" 1° gennaio 2018

Principi contabili internazionali IAS/IFRS, emendamenti e interpretazioni emessi dallo IAS e ancora in attesa di omologazione da parte della Commissione Europea

A titolo informativo, si riportano i principi contabili, emendamenti ed interpretazioni emessi dallo IASB la cui applicazione è subordinata all'omologazione della Commissione Europea e di conseguenza non sono ancora applicabili al presente Bilancio.

Principio/Interpretazione/Modifica Data
approvazione
IASB
Data entrata in vigore indicativa
IFRS 14 "Regulatory Deferral Accounts" 30/01/2014 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2016 (1)
Amendment to IFRS 10 "Consolidated Financial Statements"
and IAS 28 "Investments in Associates and Joint Ventures"
– Sale or Contribution of Assets between an Investor and its
Associate or Joint Venture
11/09/2014 data da definirsi (2)
IFRS 16 "Leases" 13/01/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2019
Amendment to IAS 12 "Income Taxes" – Recognition of
Deferred Tax Assets for Unrealised Losses
19/01/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2017
Amendment to IAS 7 "Statement of Cash Flows" – Disclosure
Initiative
29/01/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2017
Amendment to IFRS 15 "Revenue from Contracts with
Customers" – Clarification to IFRS 15
12/04/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IFRS 2 "Share-based payment"- Classification
and Measurement of Share-based Payment Transactions
20/06/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IFRS 4 "Insurance contracts" – Applying IFRS
9 Financial Instruments with IFRS 4 Insurance Contracts
12/09/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IFRS 12 "Disclosure of Interests in Other
Entities", IFRS 1 "First-time Adoption of International Financial
Reporting Standards" and IAS 28 "Investments in Associates
and Joint Ventures"- Annual Improvements to IFRS Standards
2014-2016 Cycle
08/12/2016 la modifica all'IFRS 12 dagli esercizi che hanno inizio dal
1° gennaio 2017;
le modifiche a IFRS 1 e IAS 28 dagli esercizi che hanno
inizio dal 1° gennaio 2018
IFRIC Interpretation 22 "Foreign Currency Transactions and
Advance Consideration"
08/12/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018
Amendment to IAS 40 "Investment Property" – Transfers of
Investment Property
08/12/2016 dagli esercizi che hanno inizio dal 1° gennaio 2018

(1) La Commissione Europea ha deciso di non effettuare l'endorsement del principio nella versione attuale, bensì di attendere la rivisitazione finale.

(2) In data 17 dicembre 2015 lo IASB ha pubblicato l'amendment che differisce l'entrata in vigore a tempo indeterminato delle modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28.

IFRS 9 – Strumenti Finanziari

In data 29 novembre 2016, con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale dell'Unione Europea L. 323 del Regolamento (UE) 2016/2067 della Commissione del 22 novembre 2016, è stato adottato il Principio Contabile Internazionale IFRS 9 che sarà applicabile ai bilanci che chiudono successivamente o in corso al 1 gennaio 2018.

Tale principio sostituirà lo IAS 39 nel trattamento contabile degli strumenti finanziari prevede, in sintesi, quanto segue:

Classificazione e misurazione:

  • Attività finanziarie: l'IFRS 9 richiede che le attività finanziarie siano classificate in tre classi distinte, ovvero costo ammortizzato, fair value a conto economico complessivo (riserva di patrimonio netto) e fair value a conto economico, sulla base sia del modello di business applicato sia della natura contrattuale dei flussi di cassa dello strumento finanziario. I criteri di iscrizione e cancellazione rimangono sostanzialmente inalterati rispetto allo IAS 39.
  • Passività finanziarie: l'IFRS 9 mantiene immutate le previsioni del corrente principio ad eccezione delle passività finanziarie valutate al fair value, per le quali la variazione di fair value attribuibile al proprio merito creditizio dovrà essere imputata al conto economico complessivo (a riserva di patrimonio netto) e non più a conto

economico (il principio prevede la facoltà di adottare tale previsione in via anticipata a partire dalla data di omologazione).

  • Impairment: viene introdotto un modello di impairment basato sulle perdite attese ("expected losses") in sostituzione dell'attuale modello previsto dallo IAS 39 di incurred losses. Il principio prevede la classificazione dei crediti in tre classi ("stages") in funzione della qualità creditizia della controparte, dove per la classe che include le controparti aventi il miglior standing creditizio sono previste perdite attese su un orizzonte di 12 mesi, mentre per le altre due classi l'orizzonte temporale per la determinazione della perdita attesa è pari alla durata residua del credito ("lifetime expected losses").
  • Hedge accounting: prevede dei modelli di copertura tendenzialmente semplificati rispetto al principio in vigore introducendo un legame più accentuato con le modalità di gestione del rischio.

La Capogruppo ha avviato, nel quarto trimestre 2015, un progetto, a livello di Gruppo, al fine di gestire la transizione all'applicazione dell'IFRS 9. Il progetto ha l'obiettivo di determinare gli impatti a livello patrimoniale, economico e prudenziale dell'adozione del principio nonché di identificare le opportune implementazioni organizzative e informatiche e gli adeguati presidi di controllo che ne consentano un'effettiva applicazione.

Il progetto è sviluppato seguendo le direttrici nelle quali si articola il principio e precisamente: Classificazione e Misurazione (C&M), Impairment e Hedge Accounting. In particolare la guida è stata affidata congiuntamente alla Funzione Contabilità e Bilancio ed alla Funzione Risk Management, nell'ambito delle quali sono stati costituiti dei gruppi di lavoro tematici sulla base delle direttrici precedentemente indicate. Ai suddetti gruppi di lavoro partecipano attivamente rappresentanti delle Funzioni Crediti, Commerciale, Organizzazione, IT che sono a loro volta necessari all'analisi ed allo sviluppo delle soluzioni applicative. Le risultanze via via emerse e le scelte strategiche da effettuare sono state portate all'attenzione del Comitato Guida, costituito da tutti i responsabili delle Funzioni coinvolte in modo diretto ed indiretto dall'implementazione del principio. Al Comitato, come pure al Consiglio di Gestione, sono state portate anche le risultanze dell'analisi di impatto ("Impact Assessment") al termine della prima fase.

In relazione alla Classificazione e Misurazione, al fine di rispettare il principio IFRS 9, che introduce un modello per cui la classificazione delle attività finanziarie è guidata, da un lato, dalle caratteristiche contrattuali dei flussi di cassa degli strumenti e, dall'altro, dall'intento gestionale con il quale sono detenute, le attività sono state indirizzate ad individuare il business model in uso e successivamente quello a tendere nonché a stabilire le modalità di effettuazione del test sulle caratteristiche contrattuali dei cash flow (cosiddetto SPPI Test).

Con riferimento allo SPPI test delle attività finanziarie, sono state definite le linee guida, basate su alberi decisionali e definiti i modelli operativi target per le due macroaree finanza e crediti, sfruttando l'esperienza maturata nell'analisi, in corso di finalizzazione, della composizione dei portafogli titoli e crediti attualmente in essere, al fine di individuarne la corretta classificazione al momento della First Time Adoption (FTA) del nuovo principio.

Per quanto riguarda i titoli di debito è stato effettuato un esame di dettaglio delle caratteristiche dei flussi di cassa degli strumenti classificati nella categoria delle Attività Finanziarie disponibili per la vendita e Crediti verso la Clientela secondo lo IAS 39, al fine di identificare l'eventuale presenza di attività finanziarie con caratteristiche contrattuali che non dovessero superare lo SPPI test e che quindi dovranno essere valutate al fair value con impatti a conto economico secondo l'IFRS 9. A tal fine sono state utilizzate le Linee Guida sopracitate, analizzando tutte le attività con saldo superiore a 500.000 euro e con scadenza non inferiore al 1° gennaio 2018. Le analisi sono iniziate con riferimento al 31 dicembre 2015. Dalle analisi condotte, è emerso che solamente una percentuale limitata di titoli di debito non supera lo SPPI test, principalmente riconducibili ad alcuni titoli strutturati.

Per il comparto dei crediti, l'approccio di analisi è stato differenziato a seconda che i portafogli facessero riferimento a prodotti standard codificati sulla base di cataloghi o schede prodotto, tipiche del comparto retail, small business o mid corporate, piuttosto che a tipologie di finanziamenti con caratteristiche contrattuali specifiche, tipiche del Large Corporate e della Finanza Strutturata. Per la prima tipologia di portafoglio, l'analisi è stata incentrata sull'analisi di tutte le schede prodotto attualmente distribuite al fine di verificare le caratteristiche contrattuali ai fini del superamento dello SPPI test, concentrandosi prevalentemente sulle principali forme tecniche quali mutui, conti correnti, estero e pool. Al fine di individuare correttamente tutti i prodotti a catalogo, sia attuali che precedenti, è stata coinvolta la Funzione Commerciale. Per tutti i crediti del Large Corporate e della Finanza Strutturata, gli approfondimenti svolti hanno previsto l'effettuazione di un test puntuale su tutti i singoli finanziamenti, con un approccio a copertura dell'esposizione esistente. Allo stato attuale di avanzamento delle analisi, è emersa una sola tipologia di prodotti standard (che interessa un numero di erogazioni del tutto marginali rispetto alle esposizioni complessive del Gruppo), ed alcuni contratti di Large Corporate e Finanza Strutturata che, in virtù di specifiche clausole, determinerebbero il fallimento dello SPPI test. Pertanto non sono attesi impatti significativi nemmeno dal mondo crediti.

Per tutte le attività finanziarie, sia finanziamenti che titoli di debito, che presentano un mismatch tra la periodicità della rata ed il tenor del tasso, verrà verificato il superamento del test SPPI anche tramite lo svolgimento del Benchmark Cash Flow Test, la cui metodologia è in corso di sviluppo con la collaborazione del Risk Management.

In relazione al driver di classificazione delle attività finanziarie rappresentato dal "business model", le analisi condotte hanno portato ad individuare che il modello a tendere prevede una sostanziale equivalenza tra i portafogli di trading esistenti ed il modello di business di tipo "sell". Questo dovrebbe valere per tutto il portafoglio di trading gestito dalla Finanza in capo alla Capogruppo, ma anche in capo alla controllata Banca Akros. Il portafoglio significativo di Attività Finanziarie disponibili per la vendita (AFS) è sostanzialmente assimilabile, anche in futuro, ad un modello di business di tipo "Hold to collect and Sell" e le eventuali attività finanziarie che non risultassero superare lo SPPI test (ad oggi molto marginali), verranno necessariamente ricondotte al portafoglio di trading. Per quanto riguarda il mondo prevalente dei Loans & Receivables, le analisi portano a ritenere che la storia passata delle vendite siano tali da ritenere applicabile il business model "Hold to Collect". Le attività per la predisposizione e la formalizzazione di regole operative per l'esecuzione del business model assessment e per il monitoraggio "on going" dei portafogli interessati alla normativa IFRS 9, in particolare individuando le soglie per considerare ammesse le vendite frequenti, ma non significative (individualmente ed in aggregato) oppure infrequenti anche se di ammontare significativo (tipicamente per i portafogli al costo ammortizzato), sono state messe a piano di lavoro nel corso del primo semestre 2017. Seppur in termini generali, l'attuale modalità di gestione dei crediti verso controparti retail e corporate è riconducibile ad un modello di business "Hold To Collect", tuttavia, l'identificazione della categoria di classificazione sarà oggetto di conferma alla luce delle modalità di gestione degli strumenti finanziari alla data di prima applicazione dell'IFRS 9.

Allo stato attuale degli approfondimenti, per gli investimenti partecipativi inclusi nel portafoglio delle Attività Finanziarie disponibili per la vendita si è ipotizzato di esercitare l'opzione per la classificazione degli strumenti di capitale al Fair Value con imputazione a patrimonio netto (FVTOCI senza recycling a conto economico), anche se tale scelta non può essere considerata definitiva. In relazione invece alla possibilità offerta dal principio per la classificazione delle passività finanziarie al fair value con imputazione a conto economico, si segnala che il Gruppo Banco BPM, risultante dalla fusione tra BPM e Banco Popolare, valuterà la possibilità di anticipare al 1 gennaio 2017 la contabilizzazione delle variazioni di fair value attribuibili alle variazioni del proprio merito creditizio delle proprie passività finanziarie a patrimonio netto e non più a conto economico.

In conclusione, con riferimento agli impatti attesi del principio per la direttrice C & M, non si attendono impatti significativi in sede di prima applicazione, ma si può stimare un possibile incremento di strumenti da valutare al fair value con imputazione a conto economico con un aumento complessivo della volatilità dei risultati negli esercizi successivi. Al riguardo si evidenzia che sono in corso le analisi sul trattamento contabile dei fondi di investimento (fondi aperti e chiusi), con un possibile futuro incremento della volatilità di conto economico in caso di conferma della classificazione al fair value con imputazione a conto economico degli strumenti attualmente classificati tra le Attività Finanziarie disponibili per la vendita.

Non sono previsti impatti né di classificazione né di misurazione per il comparto dei derivati sia di trading sia di copertura.

In relazione all'Impairment sono in fase di definizione le linee guida nonché le modalità operative per i seguenti aspetti:

  • le modalità di tracking della qualità creditizia dei portafogli di attività finanziarie valutate al costo ammortizzato ed al fair value con contropartita il patrimonio netto;
  • i parametri per la determinazione del significativo deterioramento del rischio di credito, al fine della corretta allocazione delle esposizioni in bonis nello stage 1 o nello stage 2; in relazione alle esposizioni "impaired", il Gruppo presenta un sostanziale allineamento delle definizioni di default contabile e regolamentare e questo permette di considerare identiche le correnti logiche di classificazione delle esposizioni nel novero di quelle "deteriorate/ impaired" rispetto alle future logiche di classificazione delle esposizioni all'interno dello stage 3;
  • i modelli, inclusivi delle informazioni forward-looking, per lo staging (relativamente all'utilizzo della PD come indicatore relativo di deterioramento) e per il calcolo dell'expected credit loss (ECL) ad un anno (per le esposizioni dello stage 1) e lifetime (per le esposizioni dello stage 2 e 3). Al riguardo il Gruppo è al momento orientato verso l'utilizzo di monoscenari macroeconomici futuri.

Con riferimento al "tracking" della qualità creditizia, il significativo deterioramento del merito creditizio deve essere determinato a livello di singolo rapporto tramite il confronto tra la qualità dello strumento finanziario all'atto della valutazione e quella al momento iniziale dell'erogazione o dell'acquisizione. Solo in sede di prima applicazione, per alcune categorie di esposizioni (tipicamente titoli di debito acquisiti) sarà possibile usufruire della cosiddetta "low credit risk exemption", prevista dal principio, che porterebbe a considerare nello stage 1 le esposizioni che, alla data di transizione al nuovo standard, risulteranno essere "investment grade" (o di qualità equivalente) e nello stage 2 le restanti esposizioni in bonis.

Allo stadio attuale di sviluppo del progetto, sono stabiliti i seguenti drivers che costituiranno le determinanti principali da prendere in considerazione ai fini delle valutazioni dei "passaggi" tra stages differenti:

  • la variazione della probabilità di default lifetime rispetto al momento dell'iscrizione iniziale in bilancio dello strumento finanziario; il criterio specifico non è ancora stato definito in dettaglio in quanto la valutazione viene effettuata adottando un criterio "relativo";
  • l'eventuale presenza di uno scaduto che sia tale da almeno 30 giorni; in tal caso la rischiosità creditizia dell'esposizione si ritiene "significativamente incrementata" e dunque scatta il passaggio allo stage 2;
  • l'eventuale presenza di "forbearance measures" che in via presuntiva si ritiene qualifichino l'esposizione come una il cui rischio di credito sia "significativamente incrementato" rispetto all'iscrizione iniziale.

Nel caso delle esposizioni rappresentate da titoli di debito, operazioni di compravendita successiva al primo acquisto, effettuate con riferimento al medesimo ISIN, possono rientrare abitualmente nell'ordinaria attività di gestione delle posizioni. In tal contesto, è necessario stabilire una metodologia per identificare le vendite ed i rimborsi al fine di comparare le quantità residue delle singole transazioni cui associare una qualità creditizia/rating all'origination da comparare con quella alla data di reporting. A tal fine, si è ritenuto che la metodologia "first-in-first-out" o "FIFO", utilizzata per lo scarico delle vendite e dei rimborsi, consenta una gestione più trasparente del portafoglio ed un continuo aggiornamento della valutazione del merito creditizio.

Infine in relazione all'inclusione di fattori forward-looking, ed in particolare all'utilizzo di scenari macroeconomici, si sta valutando di adottare un approccio basato sul c.d. "Most likely scenario più Add on", che prevede, ai fini del calcolo della perdita attesa (ECL) e dello "stage assignment" di considerare la perdita su crediti determinata per lo scenario base, ritenuto maggiormente probabile, a cui deve essere sommata o sottratta una rettifica (add-on), le cui modalità di definizione devono essere stabilite, volta a riflettere gli effetti della non linearità delle variabili utilizzate per il condizionamento dei parametri macro-economici.

Gli esercizi di stima condotti al fine di rispondere alle simulazioni di impatto (Impact Assessment) fanno ritenere che per il Gruppo l'impatto di prima applicazione del principio in termini di maggiori rettifiche, che dovranno essere rilevate a patrimonio netto, sia di un ammontare rilevante ma non tale da avere impatti avversi sul livello di solidità patrimoniale del Gruppo. Al riguardo, si segnala che sono ancora in fase di definizione le modalità di gestione delle maggiori rettifiche ai fini prudenziali, in quanto, a fronte della proposta del Comitato di Basilea sulla materia, è stata formulata una controproposta da parte dell'EBF, che trova parziale riscontro nell'art. 473 al contenuto nel documento in bozza di proposta di revisione della CRR. Come già segnalato in risposta all'Impact Assessment dell'EBA ed alla Thematic Review condotta dalla BCE sul Gruppo, si stima che a regime si riscontri una maggiore volatilità di conto economico, dovuta al passaggio di strumenti finanziari dallo stage 1 allo stage 2 e viceversa, a causa delle diverse modalità di determinazione delle rettifiche e delle riprese di valore rispetto alle metodologie attuali, e che la misurazione dell'impairment per la determinazione della perdita attesa "lifetime" sui crediti in bonis classificati nello stage 2 sarà una funzione lineare crescente rispetto alla duration dei singoli rapporti.

Per quanto riguarda l'ultimo filone previsto per l'adozione del principio e cioè l'Hedge Accounting, le novità interessano esclusivamente il General Hedge e sono strettamente legate alla scelta del Gruppo di avvalersi dell'opzione opt-in/ opt-out (e cioè la possibilità di implementare il nuovo standard IFRS 9 oppure mantenere il vecchio principio IAS 39). Il Gruppo BPM non ha ancora formalizzato la scelta, da effettuarsi in base al piano di lavoro nel corso del primo semestre del 2017, ma si ritiene che, in sede di FTA, si eserciterà l'opzione opt/out e cioè le operazioni di copertura continueranno ad essere gestite nel rispetto di quanto previsto dallo IAS 39 (carve-out) attualmente in vigore. Si valuterà nei reporting periods successivi al 2018 se mantenere o meno tale scelta.

In seguito all'operazione di fusione del Gruppo BPM con il Gruppo Banco Popolare, avvenuta con efficacia giuridica e contabile dal 1° gennaio 2017, il progetto IFRS 9 proseguirà sotto la gestione accentrata della nuova Capogruppo Banco BPM Spa. In particolare nel corso di gennaio 2017 è stato stilato il piano delle attività necessarie all'implementazione del nuovo standard allargando il perimetro di azione e tenendo conto dei risultati raggiunti fino al 31 dicembre 2016 dai due progetti distinti portati avanti autonomamente dai precedenti Gruppi esistenti prima della fusione. Nel dettaglio, il Gruppo BPM aveva di fatto bloccato nel secondo semestre 2016 la fase realizzativa soprattutto dal punto di vista IT e dei processi organizzativi, dato che era stato stabilito che questi stessi, dopo l'operazione straordinaria, sarebbero partiti dal sistema informativo dell'ex Gruppo Banco Popolare, scelto come sistema target del nuovo Gruppo nascente dalla fusione. Al riguardo, si evidenzia che i parametri di rischio saranno quelli già sviluppati dal Credit Risk Management dell'ex Gruppo Banco Popolare che verranno opportunamente adattati ed estesi al portafoglio dell'ex Gruppo BPM, come pure l'architettura target per lo sviluppo del motore di impairment sarà a regime quella già disegnata nel secondo semestre 2016 dalla società SGS dell'ex Gruppo Banco Popolare. Il kick-off del nuovo progetto integrato con il piano delle attività di dettaglio è stato effettuato in data 6 febbraio 2017.

Il nuovo Gruppo Banco BPM, che si baserà dal punto di vista IT sul vecchio piano di sviluppo dell'ex Gruppo Banco Popolare, ha intenzione di effettuare il c.d. "parallel running" dell'applicazione del nuovo principio a partire dalla fine del terzo trimestre 2017, sulla base delle informazioni disponibili a quella data e tenendo conto di quanto verrà eventualmente richiesto in termini di disclosure; tuttavia, allo stato attuale, non si prevede di effettuare un restatement dei dati comparativi al momento dell'applicazione iniziale del IFRS 9 al 1 Gennaio 2018, ma si provvederà a fornire l'informativa dettagliata sulla transizione al nuovo principio ai sensi dell'IFRS 7.

IFRS 15 – Ricavi da contratti con la clientela

Nel maggio 2014, lo IASB ha emesso il principio IFRS 15 "Ricavi da contratti con la clientela". L'effettiva adozione di tale principio, a seguito di una deliberazione dello IASB presa nel corso del 2015, decorrerà a partire dagli esercizi in corso il 1 gennaio 2018.

IFRS 15 fornisce i principi per l'iscrizione dei ricavi introducendo un approccio che prevede il riconoscimento di un provento solo quando si verifichi il completo soddisfacimento degli obblighi contrattuali.

La Banca sta valutando l'impatto del principio IFRS 15 tuttavia si ritiene, in via preliminare, che gli effetti della sua applicazione non siano significativi.

IFRS 16 – Leasing

Nel mese di gennaio 2016 lo IASB ha emanato il principio IFRS 16 "Leasing", la cui applicazione decorre dal 1° gennaio 2019, subordinatamente all'omologazione da parte della Commissione Europea. Il principio sostituirà lo IAS 17 attualmente in vigore, nonchè le interpretazioni IFRIC 4, SIC 15 e SIC 27.

Il nuovo principio definisce contabilmente il leasing come il contratto la cui esecuzione dipende dall'utilizzo di un bene identificato attribuendo il diritto di controllo del bene per un certo periodo di tempo in cambio di un corrispettivo.

Lo standard prevede un diverso trattamento contabile dei contratti di leasing sia dal punto di vista del locatore, sia dal punto di vista del locatario. In particolare non ci sarà più, per il locatario, la distinzione ai fini contabili tra leasing finanziario e leasing operativo con conseguente iscrizione nello stato patrimoniale delle attività e passività derivanti dal contratto.

Tra le attività va iscritto il diritto d'uso del bene oggetto di leasing, che sarà ammortizzato lungo la durata del contratto o la vita utile del bene; tra le passività va rilevato il valore attuale dei canoni di leasing futuri, che sarà ridotto progressivamente con il pagamento dei canoni; inoltre sulla passività matureranno degli interessi da iscrivere a conto economico.

Il principio prevede un'esenzione per contratti con durata inferiore a 12 mesi oppure di entità poco significativa. Per il locatore le regole di contabilizzazione restano invariate.

La Banca non ha ancora avviato un'attività di impact assessment.

Principi generali

Nella predisposizione del bilancio sono stati osservati i seguenti principi generali di redazione dettati dallo IAS 1 "Presentazione del bilancio" di seguito esposti.

Continuità aziendale. I criteri di valutazione sono adottati nell'ottica della continuità dell'attività aziendale e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. I presupposti alla base della redazione del bilancio in continuità di funzionamento sono oggetto di illustrazione nel paragrafo "La prevedibile evoluzione della gestione" della Relazione sulla Gestione. Si ritiene, infatti, che, allo stato attuale, non sussistono incertezze circa la capacità della Banca di proseguire la propria attività in conformità a quanto previsto dal principio contabile IAS 1.

Competenza economica. Il bilancio, ad esclusione del rendiconto finanziario, è redatto nel rispetto del principio della contabilizzazione per competenza economica, per cui i costi e i ricavi vengono rilevati, a prescindere dal momento del loro regolamento monetario, in base alla maturazione economica e secondo il criterio di correlazione.

Coerenza di presentazione del bilancio. I criteri di presentazione e di classificazione delle voci del bilancio vengono tenuti costanti da un periodo all'altro, salvo che il loro mutamento non sia prescritto da un principio contabile internazionale o da un'interpretazione oppure non si renda necessario per accrescere la significatività della presentazione contabile. Se fattibile, il cambiamento viene adottato retroattivamente e sono indicati la natura, la ragione e l'importo delle voci interessate dal mutamento. La presentazione e la classificazione delle voci è conforme a quanto previsto dai principi contabili internazionali nonché alle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci delle banche.

Rilevanza e aggregazione. Gli schemi di stato patrimoniale e di conto economico sono costituiti da voci (contrassegnate da numeri arabi), da sottovoci (contrassegnate da lettere) e da ulteriori dettagli informativi (i "di cui" delle voci e delle sottovoci). Le voci, le sottovoci e i relativi dettagli informativi costituiscono i conti del bilancio. Gli schemi sono conformi a quelli definiti dalla Banca d'Italia nella Circolare 262/2005. A tali schemi possono essere aggiunte nuove voci purché il loro contenuto non sia riconducibile a voci già previste dagli schemi e solo se si tratti di importi di rilievo. Altre informazioni possono essere fornite nella Nota Integrativa. Le sottovoci previste dagli schemi possono essere raggruppate quando ricorra una delle due seguenti condizioni:

  • a) l'importo delle sottovoci sia irrilevante;
  • b) il raggruppamento favorisca la chiarezza del bilancio; in questo caso la Nota Integrativa contiene distintamente le sottovoci oggetto di raggruppamento.

Le tavole di Nota Integrativa sono esposte solo nel caso in cui presentano importi per l'esercizio in corso o per quello precedente.

Divieto di compensazione. Salvo quanto disposto o consentito dai principi contabili internazionali o da una loro interpretazione oppure dalle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci delle banche, le attività e le passività nonché i costi e i ricavi non possono essere fra loro compensati. Tuttavia non è considerata compensazione, ad esempio, l'esposizione delle attività al netto delle rispettive rettifiche complessive di valore quale il fondo svalutazione crediti deteriorati.

Informativa comparativa. Relativamente a tutte le informazioni del bilancio – anche di carattere qualitativo quando utili per la comprensione della situazione della Banca – vengono riportati i corrispondenti dati dell'esercizio precedente, a meno che non sia diversamente stabilito o permesso da un principio contabile internazionale o da una loro interpretazione oppure dalle disposizioni impartite dalla Banca d'Italia sui bilanci delle banche. Se i conti non sono comparabili, quelli relativi all'esercizio precedente sono adattati; la non comparabilità e l'adattamento, o l'impossibilità di questo, sono segnalati e commentati nella Nota Integrativa.

Contenuto dei prospetti contabili

Il bilancio d'esercizio è costituito dagli Schemi del Bilancio o Prospetti Contabili (Stato patrimoniale, Conto economico, Prospetto della redditività complessiva, Prospetto delle variazioni di patrimonio netto e Rendiconto finanziario redatto secondo il metodo indiretto), dalla Nota Integrativa ed è inoltre corredato dalla Relazione degli amministratori sull'andamento della gestione e sulla situazione della Banca. Il bilancio d'esercizio è redatto con chiarezza e rappresenta in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, la situazione finanziaria, il risultato economico del periodo, la variazione del patrimonio netto ed i flussi finanziari.

Stato patrimoniale e Conto economico: gli schemi dello stato patrimoniale e del conto economico sono costituiti da voci, da sottovoci e da ulteriori dettagli informativi. Per motivi di completezza, si è deciso di riportare negli schemi definiti da Banca d'Italia anche le voci che non presentano importi né nell'esercizio di riferimento del bilancio né nel precedente a confronto. Nel conto economico (schemi e Nota Integrativa) i ricavi sono indicati senza segno, mentre i costi sono indicati fra parentesi.

Prospetto della redditività complessiva: il prospetto della redditività complessiva riporta l'utile (perdita) d'esercizio, indicato nella voce 290 del conto economico, cui vanno sommate algebricamente le altre componenti di reddito, al netto delle imposte, registrate a patrimonio netto in contropartita delle riserve da valutazione; le voci, sulla scorta della modifica allo IAS 1, sono raggruppate in due categorie a seconda dell'eventualità o meno di essere rigirate a conto economico al verificarsi di determinate condizioni. Come per gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, si è deciso di riportare negli schemi definiti da Banca d'Italia anche le voci che non presentano importi né nell'esercizio di riferimento del bilancio né nel precedente a confronto.

Nel prospetto della redditività complessiva gli importi negativi sono indicati fra parentesi.

Prospetto delle variazioni di patrimonio netto: nel prospetto viene riportata la composizione e la relativa movimentazione dei conti di patrimonio netto intervenuta nel periodo di riferimento, suddivisi tra il capitale sociale, le riserve di capitale, di utili e da valutazione di attività o passività di bilancio ed il risultato della redditività complessiva. Le azioni proprie in portafoglio sono portate in diminuzione del patrimonio netto.

Rendiconto finanziario: il prospetto dei flussi finanziari intervenuti nell'esercizio di riferimento del bilancio ed in quello precedente è stato predisposto seguendo il metodo indiretto, in base al quale i flussi derivanti dalla gestione economica dall'attività operativa sono rappresentati dal risultato dell'esercizio rettificato dei costi e dei ricavi di natura non monetaria. I flussi finanziari sono suddivisi tra quelli derivanti dall'attività operativa, quelli generati dall'attività di investimento e quelli prodotti dall'attività di provvista. Nel prospetto i flussi generatisi nel corso dell'esercizio sono indicati senza segno, mentre quelli assorbiti sono preceduti dal segno meno. Come per gli schemi di stato patrimoniale e conto economico, si è deciso di riportare negli schemi definiti da Banca d'Italia anche le voci che non presentano importi né nell'esercizio di riferimento del bilancio né nel precedente a confronto.

Il rendiconto finanziario, redatto in base al metodo indiretto, segue le regole previste dallo IAS 7.

Contenuto della Nota Integrativa: la Nota Integrativa comprende le informazioni previste dai principi contabili internazionali e dalla Circolare n. 262/2005 della Banca d'Italia e successivi aggiornamenti.

La Nota Integrativa è suddivisa in parti: A – Politiche contabili, B – Informazioni sullo stato patrimoniale, C – Informazioni sul conto economico, D – Redditività complessiva, E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, F – Informazioni sul patrimonio, G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda, H – Operazioni con parti correlate, I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali, L – Informativa di settore.

Ogni parte della nota è articolata in sezioni, ciascuna delle quali illustra un singolo aspetto della gestione.

Incertezze sull'utilizzo di stime nella predisposizione del bilancio d'esercizio

La redazione del bilancio d'esercizio richiede anche il ricorso a stime che possono determinare significativi effetti sui valori iscritti nello stato patrimoniale e nel conto economico, nonché costituire un aspetto rilevante dell'informativa relativa alle attività e passività riportate in bilancio. L'elaborazione di tali stime implica l'utilizzo delle informazioni disponibili e l'adozione di valutazioni soggettive, fondate anche sull'esperienza storica, utilizzata ai fini della formulazione di assunzioni ragionevoli per la rilevazione dei fatti di gestione.

Tali stime sono state effettuate nell'ottica della continuità aziendale e sono significativamente condizionate dalla crescente incertezza presente nel contesto economico e di mercato attuale, che si caratterizza per la forte volatilità dei parametri finanziari e per la presenza di indicatori significativi di deterioramento della qualità creditizia.

Parametri e assunzioni utilizzati per la determinazione di stime sono particolarmente influenzati dai suddetti fattori, che per loro natura possono presentare un'evoluzione difficilmente prevedibile. Conseguentemente le stime utilizzate possono variare di periodo in periodo e, pertanto, non è da escludersi che negli esercizi successivi gli attuali valori iscritti nel bilancio d'esercizio potranno differire anche in maniera significativa a seguito del mutamento della natura delle assunzioni effettuate e del valore dei parametri utilizzati.

Le stime sono oggetto di rivisitazione per tener conto delle variazioni intercorse nel periodo.

Le principali fattispecie per le quali è maggiormente richiesto l'impiego di stime da parte della direzione aziendale sono:

  • la quantificazione delle perdite insite nelle esposizioni di rischio rappresentate tipicamente dai crediti "deteriorati" e da quelli "in bonis" nonché da altre attività finanziarie;
  • l'utilizzo di modelli valutativi per la rilevazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • la determinazione del fair value degli strumenti finanziari da utilizzare ai soli fini delle informative della Nota Integrativa;
  • la quantificazione del trattamento di fine rapporto e dei fondi del personale e degli altri fondi per rischi e oneri;
  • le stime e le assunzioni sulla recuperabilità della fiscalità differita attiva.

L'utilizzo delle stime connesse alle fattispecie sopra evidenziate è strettamente influenzato dall'evoluzione del contesto economico nazionale ed internazionale nonché dall'andamento dei mercati finanziari, che generano impatti significativi sull'andamento dei tassi, sulla fluttuazione dei prezzi, sulle basi attuariali e sul merito creditizio delle controparti.

Per alcune delle attività o passività connesse alle fattispecie sopra elencate possono identificarsi i fattori più significativi oggetto di stime da parte della Banca nel contesto della predisposizione dell'informativa finanziaria periodica e che quindi possono concorrere a determinare il valore di iscrizione in bilancio di tali attività e passività. A tale proposito, si segnala che le stime di carattere più significativo adottate, possono essere individuate in quelle di seguito elencate:

  • per la determinazione del fair value degli strumenti finanziari non quotati su mercati attivi, titoli e derivati, qualora sia necessario l'utilizzo di parametri non desumibili dal mercato, le principali stime riguardano lo sviluppo dei flussi finanziari futuri (cedole, dividendi, ecc.), soggetti ad eventuali fattori di correzione derivanti da probabili eventi futuri (ad es. eventi di default) nonché dalla necessità di utilizzare determinati parametri in input non rilevabili direttamente su mercati attivi;
  • per quanto concerne la stima dei flussi di cassa futuri rivenienti dai crediti deteriorati, gli elementi presi in considerazione riguardano essenzialmente: i flussi derivanti dalla gestione caratteristica e/o da eventi straordinari che caratterizzano l'attività del debitore, il presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie nonché i costi che si ritiene verranno sostenuti e i tempi attesi per il recupero dell'esposizione creditizia. Per la determinazione delle stime dei flussi di cassa futuri derivanti dai crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment, ossia la valutazione collettiva, si tiene conto di informazioni derivanti da serie storiche e di altri elementi osservabili alla data della valutazione, che consentano di stimare la perdita latente ("incurred but not reported") in ciascuna classe omogenea in cui è stratificato il portafoglio della Banca ai fini del monitoraggio e della gestione del rischio di credito;
  • per la quantificazione dei fondi di quiescenza e per obblighi simili è oggetto di stima il valore attuale delle obbligazioni, tenuto conto degli esborsi probabili attualizzati considerando aspetti finanziari (tassi di interesse), andamento presunto delle retribuzioni e dei tassi di turnover dei dipendenti e aspetti demografici (mortalità);
  • per la quantificazione dei fondi per rischi e oneri è oggetto di stima, ove possibile, l'ammontare degli esborsi necessari per l'adempimento delle obbligazioni, tenuto conto della probabilità effettiva del dover impiegare risorse;
  • per la determinazione delle poste relative alla fiscalità differita è stimata la probabilità di un futuro effettivo sostenimento di imposte (differenze temporanee tassabili) ed il grado di ragionevole certezza, se esistente, di ammontari imponibili futuri al momento in cui si manifesterà la deducibilità fiscale (differenze temporanee deducibili).

Sezione 3 Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

In relazione a quanto previsto dallo IAS 10, si informa che successivamente al 31 dicembre 2016 - data di riferimento del bilancio d'esercizio, e fino al 10 febbraio 2017, data in cui la bozza del progetto di bilancio è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. – non sono intervenuti eventi che comportino impatti significativi sui valori degli aggregati rilevati nel bilancio.

Nuovo assetto societario e organizzativo del Gruppo Banco BPM

In data 15 ottobre 2016 è stato approvato dalle rispettive Assemblee Straordinarie il progetto di fusione e contestuale trasformazione in S.p.A. della Banca Popolare di Milano S.c. a r. l. con il Banco Popolare S. C.. La fusione, che ha portato alla costituzione del Banco BPM S.p.A., ha efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2017.

Con la nascita del Gruppo Banco BPM hanno preso avvio le attività di definizione dell'assetto societario e organizzativo; tra queste si segnala che, con decorrenza 1° gennaio 2017, si è perfezionato il conferimento di un ramo d'azienda, da parte dell'ex Banca Popolare di Milano S.c. a r. l., rappresentato dall'intera rete di sportelli di quest'ultima, a favore della ex Banca Popolare di Mantova S.p.A., che, con pari decorrenza, ha variato la denominazione sociale in Banca Popolare di Milano S.p.A..

Per effetto di tale conferimento il capitale sociale della Banca Popolare di Milano S.p.A. ammonta a 326,8 milioni di euro detenuto al 99,97% dalla nuova Capogruppo Banco BPM S.p.A..

In relazione alla descritta operazione di conferimento si evidenzia che nella predisposizione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2016 non sono state ritenute applicabili le disposizioni del principio contabile IFRS 5 "Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate" in quanto non rientrante nell'ambito di applicazione di tale principio: lo scopo dell'operazione di conferimento non è quello di recuperare il valore contabile attraverso la cessione del ramo d'azienda identificato, bensì si tratta di un'operazione di riorganizzazione aziendale effettuata nel contesto di un'operazione di aggregazione.

Sezione 4 Altri aspetti

Aspetti rilevanti ai fini delle politiche contabili di Gruppo

Contribuzione ai sistemi di garanzia dei depositi e a meccanismi di risoluzione

Con le Direttive 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes Directive –"DGSD") del 16 aprile 2014 e 2014/59/UE (Bank Recovery and Resolution Directive – "BRRD") del 15 maggio 2014 e l'istituzione del Meccanismo di Risoluzione Unico (Regolamento UE n. 806/2014 del 15 luglio 2014), il legislatore europeo ha impresso modifiche significative alla disciplina delle crisi bancarie, con l'obiettivo strategico di rafforzare il mercato unico e la stabilità sistemica.

Con il recepimento di tali direttive, a partire dal 2015 le banche sono tenute a versare contributi ordinari, ed eventuali contributi straordinari, al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) e al Fondo di Risoluzione Nazionale, confluito nel Fondo di Risoluzione Unico (FRU) nel 2016.

Nel bilancio al 31 dicembre 2016, la contribuzione ordinaria, come specificato nella Comunicazione del 19 gennaio 2016 di Banca d'Italia (Contributi ai fondi di risoluzione: trattamento in bilancio e nelle segnalazioni di vigilanza) è stata rilevata nella voce "150. Spese amministrative: b) altre spese amministrative", in quanto assimilabile contabilmente ad un tributo e rientrante nell'ambito di applicazione dell'IFRIC 21 "Tributi". Tale interpretazione prevede che la passività relativa ad un tributo si origina nel momento in cui nasce il "fatto vincolante" ovvero l'obbligazione al pagamento; in particolare i contributi ordinari dell'esercizio sono così ripartiti:

  • contributi al FRU per 13,2 milioni di euro (12,2 milioni di euro nel 2015);
  • contributi al FITD per 12,2 milioni di euro (5,8 milioni di euro nel 2015).

Oltre a quanto sopra previsto, in data 28 dicembre 2016 Banca d'Italia ha inviato una comunicazione al fine di richiedere due annualità di contribuzione addizionali, secondo quanto previsto dall'art. 1, comma 848, della legge 28 dicembre 2015, n. 208, qualora le contribuzioni ordinarie e straordinarie già versate non dovessero risultare sufficienti per le risoluzioni avviate.

Il richiamo delle due contribuzioni addizionali è correlato alla complessiva operazione di risoluzione delle quattro banche (Banca Popolare dell'Etruria, Banca Marche, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio di Chieti) avviata nel 2015.

La quota di contribuzione addizionale richiamata per BPM, che ammonta a 26,3 milioni di euro, è stata quindi addebitata nella voce di conto economico "150. Spese amministrative: b) altre spese amministrative", in contropartita della voce del passivo "100. Altre passività".

Si ricorda che nel 2015 il contributo straordinario al FRU per la risoluzione delle quattro banche sopra citate, interamente addebitato nell'esercizio, è stato pari a 36,6 milioni di euro.

Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi

Le banche del Gruppo BPM aderiscono allo Schema Volontario gestito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (di seguito anche "Schema Volontario" del FITD), istituito nel mese di novembre 2015 con l'obiettivo di realizzare interventi a sostegno delle banche aderenti che siano in amministrazione straordinaria o in stato di dissesto o a rischio di dissesto.

Nel mese di settembre 2016 BPM ha ricevuto comunicazione da parte del FITD in relazione alla quota da erogare, pari a 7,8 milioni di euro, per l'intervento a favore di Cassa di Risparmio di Cesena attraverso un aumento di capitale riservato per un importo di 280 milioni di euro, autorizzato da BCE in data 15 settembre 2016, maggiorato della contribuzione di 1 milione a copertura delle spese connesse all'intervento ed al funzionamento dello Schema Volontario.

La contribuzione così versata da BPM rappresenta un investimento partecipativo di capitale nei confronti dello Schema Volontario, classificato nel portafoglio contabile delle "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per un ammontare pari a 7,8 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2016, la successiva misurazione al fair value dell'investimento, quantificato pari a 5,9 milioni di euro, ha comportato la necessità di rilevare un impairment pari a 1,9 milioni di euro, alla luce della particolare situazione dell'attività sottostante, addebitato nella voce di conto economico "130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento: b) attività finanziarie disponibili per la vendita".

Alla data di bilancio, l'impegno residuo di BPM a versare contributi verso lo Schema Volontario, rilevato contabilmente tra le "esposizioni creditizie fuori bilancio", ammonta a 11,7 milioni di euro.

Al riguardo si rappresenta che il trattamento della contribuzione e dei relativi impegni, sopra illustrato, risulta in linea con la Nota tecnica di Banca d'Italia trasmessa dal FITD alle proprie consorziate in data 31 ottobre 2016, contenente alcune risposte in merito a vari quesiti pervenuti, riguardati il trattamento prudenziale, di bilancio e segnaletico da applicare ai contributi nei confronti dello Schema Volontario.

Opzione per il consolidato fiscale nazionale

A partire dal 2004 Banca Popolare di Milano e le società italiane del Gruppo hanno adottato il c.d. "consolidato fiscale nazionale", disciplinato dagli artt. 117-129 del TUIR ed introdotto nella legislazione fiscale dal D. Lgs. 344/2003. Il regime opzionale previsto consente alle singole società controllate partecipanti al consolidato fiscale, dopo aver determinato l'onere fiscale di propria pertinenza, di trasferire il corrispondente reddito imponibile (o la propria perdita fiscale) alla Capogruppo, la quale determina – apportando il correttivo per gli interessi passivi infragruppo previsto in materia di deducibilità degli interessi passivi – un unico reddito imponibile o un'unica perdita fiscale riportabile del Gruppo, quale somma algebrica dei redditi/perdite propri e delle singole società controllate partecipanti, e conseguentemente un unico debito o credito d'imposta nei confronti dell'Amministrazione Finanziaria.

Nell'ambito del consolidato fiscale nazionale, tra la Capogruppo e le società controllate che vi hanno aderito sono stati stipulati contratti che regolano i flussi compensativi relativi ai trasferimenti conseguenti a utili e perdite fiscali. Tali flussi sono determinati applicando agli imponibili fiscali delle società aderenti l'aliquota IRES in vigore. Per le società con perdite fiscali, il flusso compensativo, calcolato come sopra, è riconosciuto dalla consolidante alla consolidata per le perdite realizzate successivamente all'adesione al regime del consolidato fiscale nazionale, ove tali perdite trovino capienza nell'imponibile di Gruppo. Le perdite realizzate anteriormente all'adesione al consolidato fiscale nazionale dovranno essere compensate nel proprio imponibile unicamente dalla consolidata secondo le regole fiscali vigenti.

I flussi compensativi così determinati sono contabilizzati come crediti e debiti nei confronti delle società aderenti al consolidato fiscale nazionale e classificati nella voce "Altre attività" e nella voce "Altre passività", in contropartita della voce "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente".

Termini di approvazione e pubblicazione delle relazioni

1. Relazione finanziaria annuale

L'art. 154-ter, comma 1 del D. Lgs. 58/98 (T.U.F.) prevede che, entro centoventi giorni dalla chiusura dell'esercizio, sia approvato il bilancio d'esercizio e sia pubblicata la relazione finanziaria annuale, comprendente il bilancio di esercizio, il bilancio consolidato, la relazione sulla gestione e l'attestazione di cui all'articolo 154-bis, comma 5.

In data 15 ottobre 2016 è stata approvata dalle rispettive Assemblee Straordinarie la fusione di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. con il Banco Popolare Soc. Coop., che ha portato alla nascita del Banco BPM S.p.A. con decorrenza 1° gennaio 2017.

Per effetto della fusione di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. con il Banco Popolare Soc. Coop. l'organo competente ad approvare i progetti di bilancio delle due banche al 31 dicembre 2016 è il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM S.p.A., e l'attestazione di cui all'articolo 154-bis, comma 5 del TUF contenuta nella relazione finanziaria annuale è stata rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari del Banco BPM S.p.A..

In particolare la bozza del progetto di bilancio d'esercizio e consolidato di BPM è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. in data 10 febbraio 2017 e sarà sottoposto all'approvazione da parte dell'Assemblea dei Soci del Banco BPM S.p.A. in data 8 aprile 2017.

Il bilancio consolidato (costituito dallo stato patrimoniale, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario e dalla nota integrativa) è sottoposto a revisione contabile da parte della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., ai sensi del D. Lgs. 39/2010, in esecuzione della delibera dell'assemblea dei soci dell'11 aprile 2015, che ha conferito a questa società l'incarico per gli esercizi dal 2016 al 2024 compreso.

2. Relazione finanziaria semestrale

La Banca ha predisposto e approvato in data 4 agosto 2016 la Relazione finanziaria semestrale al 30 giugno 2016 del Gruppo Bipiemme, in base a quanto stabilito dall'art. 154-ter del D. Lgs. 58/98 introdotto dal D. Lgs 195/2007 che ha recepito la normativa europea sulla trasparenza delle società quotate (2004/109/CE). Il bilancio semestrale abbreviato è stato sottoposto a revisione contabile limitata a cura della PricewaterhouseCoopers S.p.A., in ottemperanza alla comunicazione Consob n. 97001574 del 20 febbraio 1997 e alla delibera Consob n. 10867 del 31 luglio 1997 ed in applicazione della delibera assembleare dell'11 aprile 2015.

3. Resoconto intermedio di gestione

La Banca ha predisposto e pubblicato in data 10 maggio 2016 il Resoconto intermedio di gestione del Gruppo Bipiemme riferito al 31 marzo 2016 in base a quanto stabilito dall'art. 154-ter, c. 5 del D. Lgs. 58/98 introdotto dal D. Lgs. 195/2007. Il resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2016 non è stato sottoposto a revisione contabile.

Al 30 settembre 2016 BPM non ha pubblicato un Resoconto intermedio di gestione avvalendosi della facoltà prevista dalle modifiche al Testo Unico della Finanza (T.U.F.) introdotte dal D. Lgs. n. 25 del 15 febbraio 2016 che recepisce nell'ordinamento italiano la Direttiva Transparency II.

A.2 – Parte relativa alle principali voci di bilancio

Di seguito sono descritti i principi contabili che sono stati adottati dalle società del Gruppo Bipiemme per la predisposizione del bilancio al 31.12.2016, con riferimento alle fasi di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle diverse poste dell'attivo e del passivo, così come per le modalità di riconoscimento dei ricavi e dei costi.

1 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Criteri di classificazione

In questa categoria sono classificati i titoli di debito e di capitale, le quote di O.I.C.R. e i contratti derivati (fatta eccezione per quelli designati come efficaci strumenti di copertura, rilevati nell'attivo alla voce " Derivati di copertura") con fair value positivo. Tali strumenti devono essere detenuti principalmente con lo scopo di trarre profitto dalle fluttuazioni a breve termine del prezzo o dal margine di profitto dell'operatore. In particolare un'attività finanziaria è classificata come posseduta per essere negoziata se, indipendentemente dal motivo per cui è stata acquistata, è parte di un portafoglio per cui vi è evidenza di una recente ed effettiva strategia rivolta all'ottenimento di un profitto nel breve periodo.

Non sono ammesse riclassifiche verso altre categorie di attività finanziarie, salvo il caso in cui è possibile riclassificare attività diverse da strumenti derivati, non più detenute per finalità di negoziazione, in altre categorie previste dallo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione" (Attività finanziarie detenute sino alla scadenza o Attività finanziarie disponibili per la vendita, quando vi siano eventi inusuali che difficilmente si possono ripresentare nel breve periodo, oppure Crediti quando si abbia l'intenzione e la capacità di detenerle per il prevedibile futuro o sino alla scadenza) e sempreché ne ricorrano le condizioni per l'iscrizione. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione. In sede di riclassificazione viene effettuata la verifica dell'eventuale presenza di contratti derivati incorporati da scorporare. La Banca non si è mai avvalsa di tale facoltà né per l'anno in corso né per gli anni precedenti.

Il derivato è uno strumento finanziario o un altro contratto avente tutte e tre le seguenti caratteristiche:

  • a) il suo valore cambia in risposta ai cambiamenti di uno specifico tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio di una valuta estera, di un indice di prezzi o tassi, di un rating creditizio o di un indice di credito o di altre variabili;
  • b) non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale inferiore a quello che sarebbe richiesto da altri tipi di contratti da cui ci si possono aspettare risposte simili al variare dei fattori di mercato;
  • c) sarà regolato ad una data futura.

Compongono la categoria i derivati finanziari e quelli creditizi.

Gli strumenti derivati finanziari assolvono alla funzione di traslare i rischi di mercato (rischi di interesse, rischi di cambio, rischi di prezzo) e presentano come strumenti sottostanti valori quali i titoli di debito o di capitale, i tassi di interesse, gli indici azionari, le valute, le merci. Possono assumere le più disparate e complesse forme contrattuali, che sono tuttavia riconducibili a tre essenziali modelli di base: "future" o "forward" (contratti a fermo, ivi incluse le compravendite a termine di titoli e di valute), "option" (contratti opzionali), "swap" (contratti di scambio). Tra questi rientrano i contratti di compravendita a termine di titoli e di valute, i contratti derivati aventi, o meno, titolo sottostante collegati a tassi di interesse, a indici o ad altre attività e i contratti derivati su valute.

I derivati creditizi si riferiscono a quei contratti che consentono di trasferire il rischio di credito sottostante a una determinata attività dal soggetto che acquista protezione al soggetto che vende protezione. In tali operazioni l'oggetto della transazione è rappresentato dal rischio di credito in capo a un prenditore finale di fondi. Rientrano in questa classe le seguenti principali figure contrattuali: "credit default swap" (salvo quelli riconducibili ai crediti di firma); "credit default option"; "total rate of return swap"; "credit spread option"; "credit spread swap"; "credit linked note" (limitatamente alla componente derivata implicita).

Fra i contratti derivati sono inclusi anche quelli incorporati in altri strumenti finanziari complessi e che sono stati oggetto di rilevazione separata rispetto allo strumento ospitante in quanto:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati alle caratteristiche economiche e ai rischi del contratto primario;
  • gli strumenti incorporati, anche se separati, soddisfano la definizione di derivato;
  • gli strumenti ibridi cui appartengono non sono valutati al fair value con imputazione al conto economico delle variazioni di valore.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie detenute per la negoziazione avviene, per i titoli, alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto – se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way) – e, per gli strumenti derivati, alla data di contrattazione (trade date). Nel caso di rilevazione delle attività finanziarie alla settlement date, le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono contabilizzate inizialmente al fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato, senza considerare i relativi costi o proventi di transazione, che sono imputati direttamente a conto economico.

Eventuali derivati impliciti in strumenti finanziari complessi e da questi separati contabilmente (cfr. il precedente paragrafo "criteri di classificazione") sono iscritti al fair value della data di rilevazione dello strumento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito all'iscrizione iniziale le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono valutate al relativo fair value corrente, con rilevazione delle variazioni in contropartita al conto economico. Nel caso in cui il fair value di un'attività finanziaria diventi negativo, tale posta è contabilizzata come passività finanziaria.

Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi "bid") rilevate alla data di riferimento del bilancio. Per gli investimenti per i quali non è disponibile la quotazione in un mercato attivo il fair value è determinato utilizzando metodi di stima e modelli valutativi che tengano conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, laddove disponibili. Tali tecniche possono considerare i prezzi rilevati per recenti transazioni simili concluse a condizioni di mercato, flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni ed altre tecniche comunemente utilizzate dagli operatori di mercato. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione A.4 "Informativa sul fair value".

I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile secondo le linee guida sopra indicate, nonché i derivati ad essi correlati che devono essere regolati mediante consegna fisica degli strumenti di capitale, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore.

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalle variazioni del fair value rispetto al costo di acquisto, determinato sulla base del costo medio ponderato su base giornaliera, sono rilevate al conto economico del periodo nel quale emergono, alla voce "Risultato netto dell'attività di negoziazione", fatta eccezione per i derivati finanziari connessi alla fair value option, il cui risultato economico è iscritto alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

Gli interessi attivi dei titoli di debito sono computati in base al relativo tasso di interesse nominale. I dividendi dei titoli di capitale sono registrati quando sorge il diritto alla loro percezione. I differenziali e i margini degli strumenti derivati vengono contabilizzati allorché sorga il diritto a riscuotere o l'obbligo a versare dette competenze. Gli interessi attivi e i dividendi figurano, rispettivamente, nelle voci del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" e "Dividendi e proventi simili". I differenziali e i margini degli strumenti derivati sono allocati nella voce del conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad esclusione di quelli gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair value (oggetto di fair value option) oppure connessi con attività o passività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione e con liquidazione di differenziali o margini a più scadenze (contratti "pluriflusso"), che vengono classificati nella voce del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie vengono cancellate quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, o laddove siano trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività.

Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. In tali casi, pertanto l'entità cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

2 – Attività finanziarie disponibili per la vendita

Criteri di classificazione

Gli investimenti "disponibili per la vendita" sono attività finanziarie che si intende mantenere per un periodo di tempo indefinito e che possono peraltro essere vendute per esigenze di liquidità, variazioni nei tassi d'interesse, nei tassi di cambio e nei prezzi di mercato. In tale categoria sono esclusi gli strumenti derivati, mentre sono comprese le attività finanziarie non altrimenti classificate come Crediti, Attività finanziarie detenute per la negoziazione, Attività finanziarie detenute sino a scadenza o Attività finanziarie valutate al fair value. In particolare, vengono incluse in questa voce le interessenze azionarie non gestite con finalità di negoziazione e non qualificabili di controllo, collegamento o sottoposte a controllo congiunto, inclusi gli investimenti di private equity, diretti o indiretti.

Nei casi consentiti dallo IAS 39, sono ammesse riclassifiche verso la categoria Attività finanziarie detenute sino alla scadenza. È possibile inoltre riclassificare i titoli di debito oltre che nella categoria Attività finanziarie detenute sino alla scadenza, anche nei Crediti, quando si abbia l'intenzione e la capacità di detenerle per il prevedibile futuro o sino alla scadenza e qualora ne ricorrano le condizioni per l'iscrizione. Il valore di trasferimento è rappresentato dal fair value al momento della riclassificazione. La Banca non si è mai avvalsa di tale possibilità né per l'anno in corso né per gli anni precedenti.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie disponibili per la vendita avviene alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto in base alle tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way). Le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a patrimonio netto.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono contabilizzate inizialmente al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi o proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Qualora, nei casi consentiti dallo IAS 39, l'iscrizione avvenga a seguito di riclassificazione dalle Attività finanziarie detenute sino alla scadenza ovvero, in presenza di eventi inusuali, dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il valore di iscrizione è rappresentato dal fair value al momento del trasferimento.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività finanziarie disponibili per la vendita sono valutate al relativo fair value corrente, rilevando:

a conto economico, gli interessi calcolati con il metodo del tasso d'interesse effettivo (che tiene conto dell'ammortamento sia dei costi di transazione, sia delle differenze tra il costo e il valore di rimborso);

a patrimonio netto (riserva da valutazione), in aumento o in diminuzione di una specifica riserva (al netto dell'imposizione fiscale) le plusvalenze e le minusvalenze conseguenti alla valutazione al fair value sino a che l'attività finanziaria non viene cancellata o non viene rilevata una perdita di valore. All'atto della cancellazione dell'attività finanziaria dal bilancio (ad esempio nel caso di realizzo dell'attività) o della rilevazione di una perdita di valore, la pertinente riserva da valutazione viene riversata, in tutto o in parte, a conto economico. Gli utili/perdite in cambi su strumenti monetari (ad esempio, titoli di debito) sono imputati direttamente a conto economico. Le variazioni di fair value rilevate nella voce "Riserve da valutazione" sono esposte nel prospetto della redditività complessiva.

Il fair value viene determinato sulla base dei criteri già illustrati per le attività finanziarie detenute per la negoziazione. I titoli di capitale, per i quali non sia possibile determinare il fair value in maniera attendibile, sono mantenuti al costo e svalutati nell'eventualità in cui siano riscontrate perdite di valore.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono soggette ad una verifica, effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale, volta ad individuare l'esistenza di obiettive evidenze di deterioramento (test di impairment), tali da compromettere la recuperabilità dell'investimento. L'esistenza di obiettive evidenze di impairment, così come definita dal principio contabile IAS 39, è stata individuata in base alla presenza di due circostanze:

  • il verificarsi di uno o più eventi negativi successivamente alla prima iscrizione dell'attività finanziaria;
  • il fatto che tale evento abbia un impatto negativo sui futuri flussi di cassa attesi.

In particolare, i fattori presi in considerazione quali indizi di criticità sono: l'annuncio/avvio di piani di ristrutturazione finanziaria o comunque significative difficoltà finanziarie, la diminuzione significativa del rating dell'emittente (c.d. Downgrade), una rilevante variazione negativa del patrimonio netto contabile rilevata dall'ultima situazione contabile pubblicata, la capitalizzazione di mercato significativamente inferiore al patrimonio netto contabile.

Gli indicatori inerenti ai valori e parametri di mercato vengono verificati anche con riferimento a informazioni specifiche disponibili sulla situazione dell'impresa per valutare se le indicazioni desumibili dal mercato trovano corrispondenza in reali situazioni di criticità della società.

Per quanto riguarda i titoli di capitale costituisce obiettiva evidenza di perdita di valore una diminuzione significativa o prolungata del fair value al di sotto del costo d'acquisto originario (IAS 39 paragrafo 61). A tal riguardo per il processo di identificazione delle situazioni di impairment sono stati fissati i seguenti limiti quantitativi:

  • decremento del fair value alla data di bilancio superiore al 50% del valore contabile originario;
  • diminuzione del fair value al di sotto del valore contabile originario per un periodo ininterrotto di:
    • 18 mesi per i titoli azionari o assimilabili (ad esempio, strumenti finanziari partecipativi);
    • 48 mesi per le quote di O.I.C.R..

In entrambi i casi il superamento di una delle due soglie comporta la rilevazione dell'impairment sullo strumento finanziario.

Tuttavia, pur in mancanza del superamento di queste soglie automatiche, si potrebbe verificare la presenza di altri sintomi di deterioramento che richiedono ulteriori analisi relative ad un particolare strumento finanziario, rendendo necessaria una rettifica di valore.

Se sussiste l'evidenza di una perdita di valore, l'importo della svalutazione, misurato come differenza tra il costo d'acquisto originario dell'attività ed il fair value corrente, è registrato nel conto economico come costo dell'esercizio nella voce "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: attività finanziarie disponibili per la vendita", compresa l'eventuale riserva di patrimonio netto accumulata sino alla data di bilancio. Qualora i motivi della perdita di valore vengano meno a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione, viene iscritta:

  • per i titoli di debito o crediti: una ripresa di valore nel conto economico fino a concorrenza del valore di iscrizione mentre l'eventuale eccedenza sarà appostata alla riserva di valutazione;
  • per i titoli di capitale e di quote di O.I.C.R. in una riserva di patrimonio netto.

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie sono cancellate quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, o laddove siano trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività.

Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. In tali casi, pertanto l'entità cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

3 – Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono rappresentati da strumenti finanziari non derivati, con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, che l'entità ha l'intenzione e la capacità di detenere sino alla scadenza.

La Banca non ha classificato attività finanziarie in tale categoria.

4 – Crediti

Criteri di classificazione

I crediti rientrano nella più ampia categoria delle attività finanziarie non derivate che prevedono pagamenti fissi o comunque determinabili, non quotate in un mercato attivo. Essi si originano quando l'entità fornisce denaro, beni e servizi direttamente al debitore senza che vi sia l'intenzione di negoziare il relativo credito originato. In questa categoria non sono quindi compresi i finanziamenti e i crediti emessi con l'intenzione di essere venduti immediatamente o nel breve termine.

I crediti includono gli impieghi con clientela e con banche, sia erogati direttamente sia acquistati da terzi, i titoli acquistati in sottoscrizione o collocamento privato, con pagamenti determinati o determinabili, non quotati in mercati attivi, i titoli di debito non quotati in un mercato attivo derivanti da operazioni di ristrutturazione dei crediti e i crediti originati da operazioni di locazione finanziaria.

Sono altresì incluse le operazioni di riporto e i pronti contro termine con obbligo di rivendita a termine diversi da quelli di negoziazione e le operazioni di "prestito titoli" nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità del prestatore. Tali operazioni sono contabilizzate come operazioni di impiego e non determinano alcuna movimentazione del portafoglio titoli di proprietà. In particolare i pronti contro termine sono rilevati come crediti per l'importo corrisposto a pronti. Rientrano nella presente categoria anche i crediti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza. Non sono ammesse riclassifiche nelle altre categorie di attività finanziarie previste dallo IAS 39.

Criteri di iscrizione

I crediti sono iscritti in bilancio solo quando l'entità diviene parte del contratto di finanziamento. Ciò significa che il credito deve essere incondizionato e il creditore acquisisce un diritto al pagamento delle somme contrattualmente pattuite. L'iscrizione iniziale dei crediti avviene alla data di erogazione o, nel caso di un titolo di debito, a quella di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto in base alle tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way), sulla base del relativo fair value, che corrisponde normalmente all'ammontare erogato o al corrispettivo pagato, comprensivo dei costi/proventi direttamente riconducibili al singolo strumento e determinabili sin dall'origine dell'operazione, ancorché liquidati in un momento successivo. Sono esclusi i costi che, pur avendo le caratteristiche suddette, sono oggetto di rimborso da parte della controparte debitrice o sono inquadrabili tra i normali costi interni di carattere amministrativo. Nel caso in cui non vi sia coincidenza tra la data di sottoscrizione del contratto e quella di erogazione si provvede ad iscrivere un impegno ad erogare fondi che si chiude alla data di erogazione del finanziamento.

Per le operazioni creditizie eventualmente concluse a condizioni diverse da quelle di mercato per cui il fair value risulti inferiore all'ammontare erogato o regolato a causa del minor tasso di interesse applicato rispetto a quello di mercato o a quello normalmente praticato per finanziamenti con caratteristiche similari, la rilevazione iniziale è effettuata per un importo pari ai futuri flussi di cassa scontati a un tasso di mercato, identificato facendo riferimento a transazioni di natura e rischiosità simile. La differenza rispetto all'ammontare erogato/regolato è rilevata nel conto economico al momento dell'iscrizione iniziale, fatta eccezione per i prestiti concessi al personale dipendente in cui tale differenza viene ammortizzata per il periodo più breve tra la vita del rapporto di lavoro attesa e la durata del finanziamento.

Nel caso di crediti rivenienti dalla vendita di beni o dalla prestazione di servizi la rilevazione è connessa con il momento in cui la vendita o la prestazione del servizio è ultimata e cioè il momento in cui è possibile rilevare il provento e di conseguenza sorge il diritto alla ricezione.

Se la rilevazione nella categoria dei crediti avviene, quando si abbia l'intenzione e la capacità di detenerli per il prevedibile futuro o sino alla scadenza e qualora ne ricorrano le condizioni per l'iscrizione, per riclassificazione dalle Attività finanziarie disponibili per la vendita o dalle Attività finanziarie detenute per la negoziazione, il fair value dell'attività alla data di riclassificazione viene assunto come nuovo costo ammortizzato dell'attività stessa.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla rilevazione iniziale, i crediti sono valutati al costo ammortizzato, pari al valore di prima iscrizione diminuito dei rimborsi di capitale, ridotto delle rettifiche di valore e aumentato dalle eventuali riprese di valore dell'impairment test e rettificato dell'ammortamento cumulato – calcolato con il metodo del tasso di interesse effettivo – della differenza tra l'ammontare erogato e quello rimborsabile a scadenza, riconducibile tipicamente ai costi/proventi accessori imputati direttamente al singolo credito.

Il tasso d'interesse effettivo è il tasso che eguaglia il valore attuale dei flussi futuri del credito, per capitale ed interesse, stimati nel periodo di vita attesa del credito al suo valore di prima iscrizione, per gli strumenti a tasso fisso, o al suo valore contabile a ciascuna data di riprezzamento, per gli strumenti a tasso indicizzato. La stima dei flussi finanziari considera tutte le clausole contrattuali che possono influire sugli importi e sulle scadenze, senza considerare invece le perdite attese sul credito. Il calcolo include tutti i pagamenti effettuati tra le parti e che costituiscono una parte integrante degli interessi, anche se denominati diversamente (commissioni, spese, ecc.), i costi dell'operazione e tutti gli altri premi o sconti. Tale modalità di contabilizzazione, utilizzando una logica finanziaria, consente di distribuire l'effetto economico dei costi/proventi lungo la vita residua attesa del credito.

Il metodo del costo ammortizzato non viene utilizzato per i crediti a breve termine per i quali l'effetto dell'applicazione della logica di attualizzazione risulta trascurabile. Detti crediti vengono valorizzati al costo. Analogo criterio di valorizzazione viene adottato per i crediti senza una scadenza definita o a revoca.

A ciascuna data di predisposizione del bilancio, viene effettuata una ricognizione delle attività finanziarie classificate tra i crediti volta ad individuare quelle che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di un possibile deterioramento (impairment). Tali evidenze sono la conseguenza della manifestazione, in particolare, dei seguenti eventi:

  • significative difficoltà finanziarie dell'emittente o del debitore a far fronte ai pagamenti;
  • stati di default dell'emittente o del debitore o inadempimenti nel pagamento di interessi o capitale;
  • concessione al debitore o all'emittente, in relazione a ragioni economiche o legali connesse alle difficoltà finanziarie di quest'ultimo, di facilitazioni che altrimenti l'entità non avrebbe preso in considerazione;
  • probabilità di fallimento del debitore o dell'emittente o di assoggettamento ad altre procedure concorsuali;
  • scomparsa di un mercato attivo per quella determinata attività finanziaria a causa delle difficoltà finanziarie del debitore o dell'emittente;
  • deterioramento qualitativo di un gruppo omogeneo di crediti dovuto ad esempio:
    • alle difficoltà di pagamento dei debitori all'interno del gruppo;
    • alle condizioni economiche nazionali o locali che incidono negativamente sul gruppo.

L'impairment dei crediti si articola in due fasi:

  • la fase delle valutazioni individuali o specifiche, nella quale vengono selezionati i singoli crediti deteriorati ("impaired") e stimate le relative perdite;
  • la fase delle valutazioni collettive o di portafoglio, nella quale vengono stimate le perdite potenziali latenti nei crediti in "bonis".

In primo luogo, si procede alla valutazione delle attività che rappresentano le esposizioni deteriorate (crediti non performing), classificate nelle diverse categorie di rischio in base alla normativa emanata dalla Banca d'Italia, coerenti con la normativa IAS/IFRS, integrata con disposizioni interne che fissano criteri e regole per il passaggio dei crediti nell'ambito delle diverse categorie di rischio. A tal proposito si segnala che a partire dal 1° gennaio 2015 sono state riviste le definizioni delle categorie di crediti deteriorati da parte della Banca d'Italia.

Tale revisione si è resa necessaria al fine di adeguare le classi di rischio precedentemente in vigore alla definizione di "Non Performing Exposure" (NPE) introdotta dall'Autorità Bancaria Europea ("EBA") con l'emissione dell'Implementing Technical Standards ("ITS"), EBA/ITS /2013/03/rev1, del 24 luglio 2014.

È stata quindi aggiornata la sezione "Qualità del credito" della Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 (6° aggiornamento del 7 gennaio 2015), individuando le seguenti categorie di crediti deteriorati:

  • Sofferenze: il complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca. Nelle sofferenze sono incluse anche le esposizioni nei confronti degli enti locali (comuni e province) in stato di dissesto finanziario per la quota parte assoggettata alla pertinente procedura di liquidazione;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): la classificazione in tale categoria è, innanzitutto, il risultato del giudizio della banca circa l'improbabilità che, senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore adempia integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione deve essere effettuata in maniera indipendente dalla presenza di eventuali importi o rate scaduti e non pagati. Non è, pertanto, necessario attendere il sintomo esplicito di anomalia, il mancato rimborso, laddove sussistano elementi che implicano una situazione di rischio di inadempimento del debitore (ad esempio, una crisi del settore industriale in cui opera il debitore). Lo status di "inadempienza probabile" è individuato sul complesso delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" verso un medesimo debitore che versa nella suddetta situazione;
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: le esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, presentano una posizione scaduta e/o sconfinante da più di 90 giorni. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, per quanto riguarda la Banca, sono determinate facendo riferimento alla posizione del singolo debitore.

Nell'ITS dell'EBA viene introdotto un ulteriore requisito informativo relativo alle "Esposizioni oggetto di concessioni" (forbearance). Con il termine forbearance l'EBA individua i debitori che sono o possono essere in difficoltà nel rispettare i termini di rimborso dei propri debiti e a cui sono state concesse delle rinegoziazioni delle condizioni contrattuali originarie. Quindi, condizione necessaria per identificare un'esposizione come forborne è la sussistenza all'atto della richiesta di rinegoziazione di una situazione di difficoltà finanziaria del debitore.

Banca d'Italia ha emanato, nel corso del mese di gennaio 2015, un aggiornamento della circolare n. 272 che riporta, sulla scorta degli standard tecnici dell'EBA, le definizioni di "esposizione deteriorata" ed "esposizioni oggetto di concessione (forborne)". Quest'ultima accezione non rappresenta una nuova categoria di credito deteriorato, bensì si pone come strumento informativo addizionale in quanto la categoria dei crediti forborne è trasversale alle classi di rischio esistenti e può includere crediti performing e crediti non performing sulla base della motivazione che ha portato alla rinegoziazione.

L'attribuzione dello status di forborne può cessare a seguito di un processo di revisione della situazione economica, finanziaria e patrimoniale del debitore. Tale processo di revisione avviene in un periodo di 2 o 3 anni, a seconda che si tratti di crediti in bonis o deteriorati.

Qualora vi sia l'obiettiva evidenza di impairment, l'ammontare della rettifica di valore è pari alla differenza tra il valore di bilancio dell'attività al momento della valutazione (costo ammortizzato) ed il valore attuale dei previsti flussi di cassa futuri per capitale ed interessi, calcolato applicando il tasso di interesse effettivo all'atto dell'impairment.

I flussi di cassa previsti tengono conto dei tempi di recupero attesi, del presumibile valore di realizzo delle eventuali garanzie che assistono le posizioni, di eventuali anticipi ricevuti (escludendo le future perdite non ancora manifestatesi), nonché dei costi che si ritiene verranno sostenuti per il recupero dell'esposizione creditizia. La determinazione del valore attuale dei futuri flussi di cassa di un'attività finanziaria garantita riflette quindi i flussi di cassa che potrebbero derivare dal realizzo della garanzia al netto dei relativi costi di realizzo, indipendentemente dall'effettiva probabilità di realizzo. I flussi di cassa relativi a crediti il cui recupero è previsto entro breve durata non vengono attualizzati. Il tasso effettivo originario di ciascun credito rimane invariato nel tempo ancorché sia intervenuta una ristrutturazione del rapporto che abbia comportato la variazione del tasso contrattuale ed anche qualora il rapporto divenga, nella pratica, infruttifero di interessi contrattuali. Qualora il credito abbia un tasso d'interesse variabile, il tasso di attualizzazione utilizzato al fine di determinare la perdita è pari al tasso di rendimento effettivo corrente determinato in accordo con il contratto.

In caso di rettifica di valore, il valore contabile di carico dell'attività è ridotto attraverso la costituzione in contabilità di un apposito fondo svalutazione rettificativo dell'attivo e l'ammontare di tale rettifica è contabilizzato nel conto economico alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti". Se il credito è ritenuto irrecuperabile, lo stesso è azzerato utilizzando il relativo fondo. Qualora in un periodo successivo l'ammontare della rettifica di valore diminuisca e tale decremento sia oggettivamente riconducibile ad un evento manifestatosi in seguito alla determinazione della svalutazione, come un miglioramento del merito di credito del debitore, la rettifica di valore rilevata in precedenza è eliminata o ridotta attraverso l'iscrizione in conto economico di una ripresa di valore, che non può in ogni caso superare il costo ammortizzato che il credito avrebbe avuto in assenza di precedenti rettifiche.

Le riprese di valore al pari dei ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo, corrispondenti agli interessi maturati nell'esercizio sulla base dell'originario tasso di interesse effettivo (precedentemente utilizzato per calcolare le rettifiche di valore), sono rilevate ad ogni data di bilancio alla voce di conto economico "Rettifiche/riprese di valore nette per il deterioramento di crediti".

Le ristrutturazioni di crediti che prevedono la loro cancellazione in cambio di titoli di capitale (azioni, strumenti partecipativi, quote di O.I.C.R.) attraverso operazioni di debt/equity swap costituiscono, dal punto di vista contabile, una sostanziale modifica dei termini contrattuali originari determinando l'estinzione del rapporto preesistente e la conseguente iscrizione al fair value del nuovo strumento, riconoscendo a conto economico un utile o una perdita pari alla differenza fra il valore contabile del credito estinto e il fair value degli strumenti finanziari ricevuti.

I crediti per i quali non sono state individuate singolarmente evidenze oggettive di impairment (crediti in "bonis") sono sottoposti alla valutazione collettiva o di portafoglio.

La valutazione dei crediti in "bonis" (crediti verso soggetti che, alla data di riferimento del bilancio, non hanno manifestato specifici rischi di insolvenza) avviene per categorie di crediti omogenee in termini di rischio di credito e le percentuali di perdita, stimate tenendo conto di serie storiche, considerano gli elementi osservabili alla data della valutazione al fine di quantificare il valore della perdita latente in ciascuna categoria di crediti.

In particolare, si utilizza un modello sviluppato in base a metodologie di risk management ricercando le maggiori sinergie possibili (per quanto consentito dalle diverse normative) con l'approccio avanzato di valutazione del merito creditizio di una controparte, previsto dall'attuale normativa di Vigilanza. Dal punto di vista operativo, quale miglior indicatore possibile per la determinazione della qualità creditizia di una controparte viene considerato il "rating", così come calcolato dai modelli sviluppati internamente. Tutte le posizioni individuate con i criteri precedentemente descritti sono oggetto di valutazione collettiva, mediante determinazione dell'ammontare di rettifiche di portafoglio da registrare a conto economico come prodotto tra esposizione alla data di bilancio, probabilità di default (PD) e perdita in caso di default (LGD).

Il processo di stima dei suddetti fattori, PD e LGD, viene effettuato prendendo in considerazione delle assunzioni che consentano di approssimarsi il più possibile alla nozione di "incurred loss", cioè di perdita derivante da eventi attuali ma non ancora rilevati nella revisione del livello di rischio della controparte ("Incurred but not reported"), così come previsto dallo IAS 39. In particolare viene utilizzato un orizzonte temporale base di individuazione del deterioramento del merito creditizio pari ad un anno che viene poi corretto attraverso un fattore mitigante ("Loss Confirmation Period") che rappresenta il periodo temporale che intercorre tra la rilevazione dei primi effettivi segnali di anomalia e il momento in cui viene registrato l'evento di default da parte della Banca.

Le rettifiche di valore determinate collettivamente sono imputate a conto economico. Ad ogni data di riferimento del bilancio e delle situazioni infrannuali si procede all'aggiornamento della valutazione con riferimento all'intero portafoglio di crediti in "bonis" alla stessa data e le eventuali rettifiche aggiuntive o riprese di valore vengono ricalcolate in modo differenziale con riferimento all'intero portafoglio.

Gli interessi sui crediti sono classificati nella voce di conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" e sono iscritti in base al principio della competenza temporale. Eventuali utili e perdite da cessione vengono riportati nella voce del conto economico "Utile/perdita da cessione o riacquisto di: crediti".

Analoga metodologia è utilizzata per la determinazione delle svalutazioni analitiche e collettive a fronte delle garanzie rilasciate che non rappresentino contratti derivati. Le passività risultanti da tale processo valutativo in base alle disposizioni della Banca d'Italia confluiscono alla voce "Altre passività". Le perdite di valore da "impairment" sulle garanzie rilasciate e le eventuali successive riprese di valore sono rilevate nella voce del conto economico "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: altre operazioni finanziarie".

Criteri di cancellazione

I crediti sono cancellati allorché il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, quando sono stati trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività o nel caso in cui il credito è considerato definitivamente irrecuperabile, dopo che tutte le necessarie procedure di recupero sono state completate.

Per contro, qualora giuridicamente la titolarità dei crediti sia stata effettivamente trasferita e l'entità mantenga in maniera sostanziale tutti i rischi e benefici, i crediti continuano ad essere iscritti tra le attività del bilancio registrando una passività a fronte del corrispettivo ricevuto dall'acquirente.

In tali casi, pertanto l'entità cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

5 – Attività finanziarie valutate al fair value

Criteri di classificazione

In termini generali l'applicazione della Fair Value Option si estende a tutte le attività e passività finanziarie che, diversamente classificate, originerebbero una distorsione nella rappresentazione contabile del risultato economico e patrimoniale ed anche a tutti gli strumenti che sono gestiti e misurati in un'ottica di fair value.

Nella presente categoria sono quindi classificati:

  • gli strumenti strutturati acquistati (strumenti di debito composti il cui rendimento è collegato a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici) diversi da quelli allocati tra gli strumenti di negoziazione;
  • i titoli di debito non inclusi tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e oggetto di copertura finanziaria per i quali la valutazione al fair value è effettuata al fine di ridurre e/o eliminare asimmetrie valutative e contabili;
  • i fondi aperti (inclusi quelli speculativi) per i quali esiste una valutazione periodicamente rilevabile da fonti indipendenti che, pur non essendo destinati alla negoziazione nel breve termine, rientrano da un punto di vista gestionale e finanziario in una strategia di investimento opportunamente documentata, volta ad un rendimento complessivo dell'investimento basato sulla variazione del fair value dello strumento stesso, oggetto di una specifica e periodica informativa agli organi direttivi.

Non sono ammesse riclassifiche in altre categorie di attività finanziarie.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale delle attività finanziarie valutate al fair value avviene alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni di acquisto in base alle tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way). Le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a conto economico.

Le attività finanziarie valutate al fair value sono contabilizzate inizialmente al fair value che corrisponde generalmente al corrispettivo pagato. I relativi costi o proventi di transazione sono imputati direttamente a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente all'iscrizione iniziale le attività finanziarie sono valutate al relativo fair value corrente.

Il fair value degli investimenti quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato (prezzi "bid") rilevati alla data di riferimento del bilancio. Per gli investimenti per i quali non è disponibile la quotazione in un mercato attivo il fair value è determinato utilizzando metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto di tutti i fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, laddove disponibili. Tali tecniche possono considerare i prezzi rilevati per recenti transazioni simili concluse a condizioni di mercato, flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni ed altre tecniche comunemente utilizzate dagli operatori di mercato. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione A.4 "Informativa sul fair value".

Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso e le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalle variazioni del fair value rispetto al costo di acquisto, determinato sulla base del costo medio ponderato su base giornaliera, sono imputate a conto economico del periodo nel quale emergono, alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value", nella quale confluiscono anche le plusvalenze e le minusvalenze degli strumenti derivati connessi con la fair value option.

In base a quanto stabilito dall'art. 6 del D. Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, la parte di utile di esercizio, corrispondente alle plusvalenze iscritte in conto economico, al netto del relativo onere fiscale, che discende dall'applicazione del criterio del fair value a strumenti diversi da quelli di negoziazione e all'operatività in cambi e di copertura, è iscritta in una riserva indisponibile che viene ridotta in misura corrispondente all'importo delle plusvalenze realizzate. L'importo confluito nella riserva indisponibile si riferisce alle plusvalenze relative a strumenti finanziari dell'attivo e del passivo, non coperti gestionalmente da strumenti derivati, e a quelle su strumenti finanziari gestionalmente coperti per la parte eccedente le relative minusvalenze.

Gli interessi attivi dei titoli di debito sono computati in base al relativo tasso di interesse nominale. I dividendi dei titoli di capitale sono registrati quando sorge il diritto alla loro percezione. Gli interessi attivi e i dividendi figurano, rispettivamente, nelle voci del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" e "Dividendi e proventi simili".

Criteri di cancellazione

Le attività finanziarie valutate al fair value sono cancellate quando il diritto a ricevere i flussi di cassa dall'attività finanziaria è estinto, o laddove siano trasferiti in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici connessi alla detenzione di quella determinata attività.

Per contro, qualora sia stata mantenuta una quota parte rilevante dei rischi e benefici relativi alle attività finanziarie cedute, queste continuano ad essere iscritte in bilancio, ancorché giuridicamente la titolarità delle attività stesse sia stata effettivamente trasferita. In tali casi, pertanto l'entità cedente rileva nei confronti degli acquirenti una passività corrispondente al prezzo incassato; sulle attività cedute e sulle collegate passività sono registrati ricavi e costi rispettivi.

6 – Operazioni di copertura

Criteri di classificazione

Le operazioni di copertura dei rischi sono finalizzate a neutralizzare potenziali perdite rilevabili su un determinato elemento o gruppi di elementi attribuibili ad un determinato rischio, nel caso in cui quel determinato rischio dovesse effettivamente manifestarsi. Gli strumenti che possono essere utilizzati per la copertura sono i contratti derivati (comprese le opzioni acquistate) e gli strumenti finanziari non derivati, per la sola copertura del rischio cambio. Gli strumenti derivati di copertura sono classificati nello stato patrimoniale rispettivamente alla voce "80. Derivati di copertura" dell'attivo o "60. Derivati di copertura" del passivo, a seconda che alla data di riferimento del bilancio presentino un fair value positivo o negativo.

La Banca utilizza, tra quelle previste dal principio, le seguenti tipologie di copertura:

  • Copertura di fair value (fair value hedge) che a sua volta si distingue in:
    • copertura specifica (micro-hedging): ha l'obiettivo di coprire dal rischio di variazioni del fair value singole attività o passività di bilancio, o porzioni di esse, attribuibile ad un particolare rischio come, ad esempio, il rischio di interesse o il rischio di prezzo;
    • copertura generica (macro-hedging): ha l'obiettivo di ridurre le oscillazioni di fair value, imputabili al rischio tasso di interesse, di una porzione indistinta (un importo monetario), di un portafoglio di attività e/o di passività finanziarie. Non possono essere oggetto di copertura generica importi netti corrispondenti a sbilanci di attività e di passività.
  • Copertura dei flussi di cassa (cash flow hedge): ha l'obiettivo di coprire l'esposizione a variazioni dei flussi di cassa futuri attribuibili a particolari rischi associati a poste del bilancio. Tale tipologia di copertura è utilizzata per stabilizzare il flusso di interessi di impieghi a tasso variabile o per coprirsi dal rischio di variazione di prezzo su acquisti futuri di attività finanziarie.

Criteri d'iscrizione

L'iscrizione iniziale degli strumenti finanziari derivati di copertura avviene alla data di stipula dei relativi contratti (data di contrattazione o trade date).

Gli strumenti finanziari derivati di copertura, al pari di tutti i derivati, sono inizialmente iscritti al fair value.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Fair Value Hedge

Gli strumenti finanziari derivati di copertura sono valutati al fair value corrente. La determinazione del fair value dei derivati è basata su prezzi desunti da mercati regolamentati o forniti da operatori, su modelli di valutazione delle opzioni, o su modelli di attualizzazione dei flussi di cassa futuri. Per ulteriori dettagli si fa rinvio alla successiva sezione A.4 "Informativa sul fair value".

Anche le posizioni coperte vengono valutate al fair value limitatamente alle variazioni di valore prodotte dal rischio oggetto di copertura (ad esempio, dal rischio di tasso di interesse), "sterilizzando" le altre componenti di rischio che non formano oggetto di tali operazioni e, per le posizioni coperte sottoposte al criterio del costo ammortizzato e oggetto di micro-hedging, rettificando in contropartita il loro costo ammortizzato. Nelle operazioni di macro-hedging le variazioni del fair value delle posizioni oggetto di copertura non comportano la rettifica del loro costo ammortizzato, ma vengono rilevate nelle voci dello stato patrimoniale dell'attivo "90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" o del passivo "70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica".

Le modalità di contabilizzazione delle plusvalenze e delle minusvalenze corrispondenti alle variazioni del fair value sono diverse in relazione alla tipologia di copertura. In particolare:

copertura specifica di fair value: la variazione del fair value dell'elemento coperto si collega con la variazione del fair value dello strumento di copertura. Tale compensazione è riconosciuta attraverso la rilevazione a conto economico, alla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura", delle variazioni di valore, riferite sia all'elemento coperto (per quanto riguarda le variazioni prodotte dal fattore di rischio sottostante), sia allo strumento di copertura. L'eventuale differenza, che rappresenta la parziale inefficacia della copertura, costituisce di conseguenza l'effetto economico netto. La rilevazione a conto economico della variazione di fair value dell'elemento coperto, imputabile al rischio oggetto di copertura, si applica anche se l'elemento coperto è un'attività finanziaria disponibile per la vendita; in assenza di copertura detta variazione risulterebbe contabilizzata in contropartita del patrimonio netto. Nelle operazioni di micro-hedging la differenza fra il valore contabile della posizione coperta (contabilizzata al costo ammortizzato) nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore contabile se la copertura non fosse mai stata attivata è ammortizzata a conto economico lungo la vita residua dell'elemento coperto sulla base della determinazione del tasso di rendimento effettivo. Se l'elemento coperto è venduto o rimborsato, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico;

copertura generica di fair value: le variazioni di fair value delle attività o delle passività oggetto di copertura generica sono rilevate alla voce "90. Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico e alla voce "90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica" dell'attivo oppure alla voce "70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica" del passivo. Qualora la relazione di copertura non rispetti più le condizioni previste per l'applicazione dell'hedge accounting o la relazione di copertura venga dismessa, l'importo, confluito nella voce 90 dell'attivo oppure nella voce 70 del passivo, viene ammortizzato a conto economico lungo la vita degli elementi coperti stimata al momento della definizione della copertura generica. Nel caso in cui la copertura venga meno, in quanto gli elementi coperti sono cancellati o rimborsati, la quota di fair value non ancora ammortizzata è riconosciuta immediatamente a conto economico.

Cash Flow Hedge

Gli strumenti derivati di copertura dei flussi di cassa sono valutati al fair value. La variazione del fair value dello strumento di copertura:

  • se efficace è imputata alla voce 140. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto;
  • mentre è rilevata a conto economico, alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura", quando si evidenzia, in relazione alla posta coperta, una variazione dei flussi di cassa oggetto di copertura o la quota inefficace della copertura.

Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", viene imputato a conto economico solo nel momento in cui la transazione oggetto di copertura avrà luogo o nel momento in cui si ritenga che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico.

Le variazioni di fair value rilevate nella voce 140. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel prospetto della redditività complessiva.

I differenziali maturati sugli strumenti derivati di copertura del rischio di tasso di interesse sono registrati nelle voci del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati" o "Interessi passivi e oneri assimilati" (al pari degli interessi maturati sulle posizioni coperte).

L'operazione è considerata di copertura se esiste una documentazione formalizzata della relazione tra lo strumento di copertura e i rischi coperti che rilevi gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificare l'efficacia della copertura. Inoltre deve essere testato che la relazione di copertura sia efficace nel momento in cui ha inizio e, prospetticamente, durante tutta la vita della stessa.

L'efficacia della copertura dipende dalla misura in cui le variazioni di fair value dello strumento coperto o dei relativi flussi finanziari attesi risultano compensati da quelle dello strumento di copertura. Pertanto l'efficacia è apprezzata dal confronto di suddette variazioni, tenuto conto dell'intento perseguito dall'impresa nel momento in cui la copertura è stata posta in essere.

Si ha efficacia (nei limiti stabiliti dall'intervallo 80-125%) quando le variazioni attese ed effettive del fair value o dei flussi di cassa dello strumento finanziario di copertura neutralizzano quasi integralmente le variazioni dell'elemento coperto, per l'elemento di rischio oggetto di copertura.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale.

La contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta nei seguenti casi:

  • a) la copertura operata tramite il derivato cessa o non è più altamente efficace;
  • b) l'elemento coperto è venduto o è rimborsato;
  • c) viene revocata anticipatamente l'operazione di copertura;
  • d) il derivato scade, viene venduto, estinto o esercitato.

Nei casi a), b) e c) il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione (alle voci "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione" o "40. Passività finanziarie di negoziazione"). Nei casi a), c) e d) lo strumento coperto è rilevato nella categoria di appartenenza per un valore pari al suo fair value al momento della cessazione dell'efficacia e torna ad essere valutato secondo il criterio della classe di appartenenza originaria.

Criteri di cancellazione

Le attività e le passività finanziarie di copertura sono oggetto di cancellazione quando viene meno il diritto contrattuale (ad es. scadenza del contratto, cessazione anticipata esercitata secondo le clausole contrattuali – c.d. "unwinding") a ricevere i flussi finanziari relativi agli strumenti finanziari, attività/passività coperta e/o derivato oggetto dell'operazione di copertura o quando l'attività/passività finanziaria viene ceduta trasferendo sostanzialmente tutti i rischi/benefici ad essa connessi.

7 – Partecipazioni

Criteri di classificazione

Con il termine "partecipazioni" si intendono gli investimenti nel capitale di altre imprese, generalmente rappresentati da azioni o da quote e classificati in partecipazioni in società controllate in via esclusiva (IFRS 10) società controllate in modo congiunto (IFRS 11) e società sottoposte a influenza notevole (IAS 28).

Per quanto riguarda i criteri adottati per l'identificazione della presenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole si rimanda alla sezione 3 "Area e metodi di consolidamento" delle politiche contabili del bilancio consolidato.

Criteri di iscrizione

La voce include le interessenze detenute in società controllate, in società soggette a controllo congiunto (joint ventures) e in società collegate; tali partecipazioni all'atto della rilevazione iniziale sono iscritte al costo di acquisto.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le partecipazioni in società controllate, collegate e in entità a controllo congiunto sono contabilizzate al costo. Ad ogni data di bilancio o situazione infrannuale viene accertata l'eventuale evidenza che la partecipazione abbia subito una riduzione di valore.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede alla stima del valore recuperabile della partecipazione stessa rappresentato dal maggiore tra il fair value al netto dei costi di vendita e il valore d'uso. Il valore d'uso è il valore attuale dei flussi finanziari che la partecipazione potrà generare, incluso il valore di dismissione finale dell'investimento, mentre il fair value è determinato in coerenza con quanto esposto nella sezione "A4 – Informativa sul fair value". Nel caso in cui il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza confluisce a conto economico nella voce 210 "Utili (perdite) delle partecipazioni".

Qualora le evidenze che hanno indotto ad effettuare la riduzione di valore siano rimosse a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della riduzione di valore, vengono effettuate riprese di valore con imputazione a conto economico nella medesima voce 240 "Utili (perdite) delle partecipazioni", fino a concorrenza del valore di iscrizione della partecipazione.

I proventi relativi a tali investimenti sono contabilizzati nel bilancio della Banca, nell'esercizio in cui sono deliberati nella voce di conto economico 70 "Dividendi e proventi simili".

Criteri di cancellazione

Le partecipazioni vengono cancellate quando scadono i diritti contrattuali sui flussi finanziari derivanti dalle attività stesse o quando la partecipazione viene ceduta trasferendo in maniera sostanziale tutti i rischi ed i benefici ad essa connessi. La partecipazione dovrà invece essere riclassificata a strumento finanziario in caso di cessione parziale che comporta la perdita di influenza notevole o joint venture o del controllo in via esclusiva (a meno che queste ultime non siano passate alla categoria delle joint venture o delle società collegate).

8 – Attività materiali

Criteri di classificazione

La voce include principalmente i terreni e gli immobili ad uso funzionale e quelli detenuti a scopo di investimento, nonché gli impianti, i veicoli, i mobili, le opere d'arte, gli arredi e le attrezzature di qualsiasi tipo.

Si definiscono ad uso funzionale i cespiti detenuti per essere impiegati nella fornitura di beni e servizi oppure per scopi amministrativi che si ritiene possano essere utilizzati per più di un periodo, mentre rientrano tra i beni di investimento le proprietà possedute al fine di percepire canoni di locazione, o di conseguire un apprezzamento del capitale investito, o per entrambe le motivazioni. I terreni ed i fabbricati posseduti sono principalmente utilizzati come filiali ed uffici della Banca.

Nelle attività materiali sono incluse infine le migliorie su beni di terzi qualora si tratti di spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili; in tal caso la classificazione è legata alla specifica categoria di riferimento, tenuto conto della natura dell'attività stessa. Le migliorie sono invece classificate nelle "Altre Attività" se relative ad attività materiali identificabili ma non separabili.

In relazione agli immobili, le componenti riferite ai terreni e ai fabbricati, trattandosi di beni aventi vite utili differenti, sono iscritte separatamente ai fini contabili. La suddivisione tra il valore del terreno ed il valore del fabbricato è stata effettuata in base a perizie di esperti indipendenti. In particolare ai terreni si attribuisce una vita utile illimitata e pertanto non sono ammortizzabili a differenza dei fabbricati che, avendo una vita utile limitata, sono sottoposti al processo di ammortamento. Un incremento nel valore del terreno sul quale un edificio è costruito non influisce sulla determinazione della vita utile del fabbricato.

Se una proprietà include una parte ad uso funzionale e una parte posseduta a fini di investimento la classificazione si basa sulla possibilità o meno di vendere tali parti separatamente. Se possono essere vendute separatamente, esse sono contabilizzate, ciascuna al proprio valore, come proprietà ad uso funzionale e proprietà d'investimento. In caso contrario l'intera proprietà è classificata ad uso funzionale, salvo che la parte utilizzata sia minoritaria.

Criteri d'iscrizione

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo di acquisto o di fabbricazione, comprensivo di tutti gli eventuali oneri accessori direttamente imputabili all'acquisto e alla messa in funzione del bene.

Le spese di manutenzione straordinaria sono incluse nel valore contabile dell'attività o contabilizzate come attività separata, come appropriato, solo quando è probabile che i futuri benefici economici associati affluiranno verso l'impresa e il costo può essere valutato attendibilmente. Le spese per riparazioni, manutenzioni o altri interventi per garantire il funzionamento dei beni, sono imputate al conto economico dell'esercizio in cui sono sostenute.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività materiali, inclusi gli immobili non strumentali, sono iscritte al costo al netto degli importi complessivi degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulati. Le attività materiali sono ammortizzate sistematicamente lungo la loro vita utile adottando come criterio di ammortamento il metodo a quote costanti ed il relativo importo viene iscritto alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali". Non sono soggetti ad ammortamento i terreni, siano essi stati acquisiti singolarmente o incorporati nel valore dei fabbricati, in quanto hanno vita utile indefinita, e le opere d'arte in quanto la vita utile non può essere stimata ed il relativo valore non è normalmente destinato a ridursi in funzione del decorrere del tempo.

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile e pronto all'uso, ovvero quando è nel luogo e nelle condizioni necessarie per essere in grado di operare. Nel primo esercizio l'ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del bene.

L'ammortamento cessa o dal momento in cui l'attività materiale è classificata come "destinata alla cessione" oppure, se anteriore, dalla data in cui l'attività è stornata. Le attività soggette ad ammortamento sono rettificate per possibili perdite di valore ogniqualvolta eventi o cambiamenti di situazioni indicano che il valore contabile potrebbe non essere recuperabile. Una svalutazione per perdita di valore è rilevata per un ammontare uguale all'eccedenza del valore contabile rispetto al valore recuperabile. Il valore recuperabile di un'attività è pari al maggiore tra il fair value, al netto degli eventuali costi di vendita, ed il relativo valore d'uso del bene, inteso come il valore attuale dei flussi futuri attesi originati dal cespite.

Le eventuali rettifiche sono imputate a conto economico alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali".

Qualora vengano meno i motivi che hanno portato alla rilevazione della perdita, viene rilevata una ripresa di valore, che non può superare il valore che l'attività avrebbe avuto, al netto degli ammortamenti calcolati, in assenza di precedenti perdite di valore.

La Banca, salvo diversa specifica determinazione della vita utile dei singoli beni, procede all'ammortamento in base alle seguenti vite residue:

  • proprietà immobiliari: da 15 a 30 anni;
  • mobili, macchine e automezzi: da 3 a 10 anni;
  • impianti e migliorie su beni immobili di terzi: da 3 a 12 anni.

Criteri di cancellazione

Le attività materiali sono eliminate dallo stato patrimoniale al momento della dismissione o quando sono ritirate permanentemente dall'uso e conseguentemente non sono attesi benefici economici futuri che derivino dalla loro cessione o dal loro utilizzo. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione delle attività materiali sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene e sono rilevate nel conto economico alla stessa data in cui sono eliminate dalla contabilità.

9 – Attività immateriali

Criteri di classificazione

Le attività immateriali sono attività non monetarie, identificabili anche se prive di consistenza fisica, ad utilizzazione pluriennale, originate da diritti legali o contrattuali, dalle quali è probabile che affluiranno alla Banca benefici economici futuri.

La voce in questione include esclusivamente le licenze di software, non associabili ad un bene materiale. Il costo sostenuto per l'acquisto e la messa in uso dello specifico software è iscritto come "Software di proprietà" se sono stati acquisiti tutti i diritti inerenti; se è stata acquistata la sola licenza d'uso, questa è classificata come "Licenza d'uso" tra i software.

Criteri di iscrizione

Le attività immateriali sono iscritte nell'attivo patrimoniale al costo, rettificato per eventuali oneri accessori, solo se è probabile che i benefici economici futuri attribuibili all'attività si realizzino e se il costo dell'attività stessa può essere determinato attendibilmente e sempre che si tratti di elementi identificabili, vale a dire protetti da riconoscimento legale oppure negoziabili separatamente dagli altri beni aziendali. In caso contrario, il costo è rilevato a conto economico nell'esercizio in cui è stato sostenuto.

Il software prodotto internamente nella fase di sviluppo è capitalizzato quando il relativo costo è determinabile in maniera attendibile; in particolare il costo è generalmente rappresentato dalle spese per il personale interno impiegato nella realizzazione e da eventuali oneri accessori diretti. In caso di esito negativo della verifica sulla fattibilità tecnica del completamento dei correlati progetti e sulla capacità di generare benefici economici futuri o qualora il costo di produzione non sia determinabile in maniera attendibile, le spese sono imputate a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali a vita "definita" sono iscritte al costo al netto dell'ammontare complessivo degli ammortamenti e delle perdite di valore accumulate.

L'ammortamento è effettuato a quote costanti (o, per le attività immateriali legate alla valorizzazione di rapporti con la clientela con scadenza definita, in quote decrescenti) che riflettono l'utilizzo pluriennale dei beni in base alla vita utile stimata ed è iscritto alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali" del conto economico.

Il processo di ammortamento inizia quando il bene è disponibile per l'uso ovvero quando si trova nel luogo e nelle condizioni adatte per poter operare nel modo stabilito. Nel primo esercizio l'ammortamento è rilevato proporzionalmente al periodo di effettivo utilizzo del bene. L'ammortamento cessa o dal momento in cui l'attività immateriale è classificata come "destinata alla cessione" oppure, se anteriore, dalla data in cui l'attività è stornata. Ad ogni chiusura di bilancio, alla presenza di evidenze di perdite di valore, si procede alla stima del valore di recupero dell'attività. L'ammontare della perdita, rilevato a conto economico alla voce "Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali", è pari alla differenza tra il valore contabile dell'attività ed il valore recuperabile.

La Banca, salvo diversa specifica determinazione della vita utile dei singoli beni, procede all'ammortamento in base alle seguenti vite residue:

  • licenze d'uso: sulla base della durata della licenza;
  • software sviluppato internamente: 6 anni.

Non sono presenti attività immateriali a vita "indefinita".

Criteri di cancellazione

Le attività immateriali sono eliminate dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione o quando non siano attesi benefici economici futuri. Le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dallo smobilizzo o dalla dismissione di un'attività immateriale sono determinate come differenza tra il corrispettivo netto di cessione e il valore contabile del bene.

10 – Attività non correnti in via di dismissione

Criteri di classificazione

Le attività non correnti e i gruppi in dismissione sono classificati come posseduti per la vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente con un'operazione di vendita anziché tramite il loro uso continuativo. Si considera rispettata questa condizione solo quando la vendita è altamente probabile e l'attività o il gruppo in dismissione è disponibile per una vendita immediata nelle sue attuali condizioni. La Direzione deve essersi impegnata alla vendita, il cui completamento dovrebbe essere previsto entro un anno dalla data della classificazione.

In ossequio all'IFRS 5, vengono contabilizzate anche le cosiddette "attività operative cessate" ovvero le attività dismesse o possedute per la vendita che:

  • rappresentano un importante ramo autonomo di attività o area geografica di attività;
  • fanno parte di un unico programma coordinato di dismissione di un importante ramo autonomo di attività o un'area geografica di attività;
  • sono una controllata acquisita esclusivamente ai fini di una rivendita.

Al 31 dicembre 2016 non risultano attività o gruppi di attività classificate come tali ai sensi dell'IFRS 5.

Criteri di iscrizione

Le attività non correnti e i gruppi in dismissione classificati come posseduti per la vendita devono essere valutati al minore tra il valore contabile e il loro fair value al netto dei costi di vendita.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

In seguito alla classificazione nella suddetta categoria tali attività sono valutate al minore tra il loro valore contabile ed il relativo fair value, al netto dei costi di vendita. Nelle ipotesi in cui i beni in dismissione siano ammortizzabili, a decorrere dal momento di classificazione tra le attività non correnti in via di dismissione, l'eventuale processo di ammortamento viene interrotto. Le attività non correnti e i gruppi in dismissione, nonché le "attività operative cessate", e le connesse passività sono esposte in specifiche voci dell'attivo ("Attività non correnti e i gruppi di attività in via di dismissione") e del passivo ("Passività associate ad attività in via di dismissione").

I risultati delle valutazioni, i proventi, gli oneri e gli utili/perdite da realizzo (al netto dell'effetto fiscale), delle "attività operative cessate" affluiscono alla pertinente voce di conto economico "Utile (perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte".

Criteri di cancellazione

Le attività ed i gruppi di attività non correnti in via di dismissione sono eliminati dallo stato patrimoniale dal momento della dismissione.

11 – Fiscalità corrente e differita

Le voci "Attività e passività fiscali correnti e differite" includono rispettivamente le attività fiscali correnti ed anticipate e le passività fiscali correnti e differite relative alle imposte sul reddito. Queste, calcolate nel rispetto della legislazione fiscale nazionale, sono contabilizzate a conto economico in base al criterio della competenza economica, coerentemente con la rilevazione in bilancio dei costi e dei ricavi che le hanno generate. Fanno eccezione le imposte relative a partite addebitate o accreditate direttamente a patrimonio netto, per le quali la rilevazione della relativa fiscalità avviene, per coerenza, a patrimonio netto.

Fiscalità corrente: le "Attività e Passività fiscali per imposte correnti" rilevano le imposte dovute o recuperabili in relazione al risultato fiscale dell'esercizio. Si tratta in pratica delle imposte che si prevede risulteranno dalla dichiarazione dei redditi. In particolare la fiscalità corrente accoglie il saldo netto tra le passività correnti dell'esercizio, calcolate in base ad una prudenziale previsione dell'onere tributario dovuto per l'esercizio, determinato in base alle norme tributarie in vigore, e le attività fiscali correnti rappresentate dagli acconti versati, dai crediti d'imposta per ritenute d'acconto subite e da altri crediti d'imposta di esercizi precedenti per i quali è stata richiesta la compensazione con imposte di esercizi successivi. Le Attività fiscali correnti accolgono altresì i crediti d'imposta per i quali è stato richiesto il rimborso alle Autorità Fiscali competenti.

Fiscalità differita: l'applicazione delle norme fiscali al bilancio d'esercizio comporta delle differenze tra reddito imponibile e reddito civilistico che possono assumere carattere permanente o temporaneo. Le differenze permanenti hanno natura definitiva e sono costituite da costi o ricavi che in base alla normativa fiscale sono rispettivamente, totalmente o parzialmente, indeducibili o esenti.

Le differenze temporanee si formano quando il valore contabile di un'attività o passività differisce dal suo valore fiscale, dando quindi luogo alla fiscalità differita che viene determinata in base al criterio del cosiddetto "balance sheet liability method". La Fiscalità differita determinata in base a tale metodo, tiene conto dell'effetto fiscale connesso a tali differenze, che determineranno importi imponibili o deducibili nei futuri periodi; da ciò deriva che le differenze temporanee si distinguono in "differenze temporanee imponibili" e in "differenze temporanee deducibili".

Le "differenze temporanee imponibili" si manifestano quando il valore contabile di un'attività è più alto del suo valore fiscale o quando il valore contabile di una passività è inferiore al suo valore fiscale. Tali differenze indicano un futuro incremento dell'imponibile fiscale e conseguentemente generano "passività per imposte differite", in quanto queste differenze danno luogo ad importi imponibili negli esercizi successivi a quelli in cui vengono imputati al conto economico civilistico, determinando un differimento della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.

Le "passività per imposte differite" sono rilevate per tutte le differenze temporanee imponibili con eccezione delle riserve in sospensione d'imposta imputate a capitale o per le quali non è prevista la distribuzione ai soci.

L'origine della differenza tra il minor reddito fiscale rispetto a quello civilistico è dovuta a:

  • componenti positivi di reddito tassabili in esercizi successivi a quelli in cui sono stati iscritti in bilancio;
  • componenti negativi di reddito deducibili in esercizi antecedenti a quello in cui saranno iscritti in bilancio secondo criteri civilistici.

Le "differenze temporanee deducibili" si manifestano quando il valore contabile di un'attività è inferiore al suo valore fiscale o quando il valore contabile di una passività è maggiore del suo valore fiscale. Tali differenze indicano una futura riduzione dell'imponibile fiscale che genera pertanto "attività per imposte anticipate", in quanto queste differenze danno luogo ad importi imponibili nell'esercizio in cui si rilevano, determinando un'anticipazione della tassazione rispetto alla competenza economico-civilistica.

Le "attività per imposte anticipate" sono rilevate in bilancio per tutte le differenze temporanee deducibili nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero. Tale probabilità è valutata sulla base della capacità della società interessata, o del complesso delle società aderenti al "Consolidato fiscale", di generare con continuità redditi imponibili positivi a fronte dei quali potranno essere utilizzate le differenze temporanee deducibili.

L'origine della differenza tra il maggior reddito fiscale rispetto a quello civilistico è principalmente dovuta a:

  • componenti positivi di reddito tassati in esercizi precedenti a quelli in cui sono stati iscritti in bilancio;
  • componenti negativi di reddito fiscalmente deducibili in esercizi successivi a quelli di iscrizione in bilancio.

L'iscrizione delle attività per imposte anticipate può essere anche determinata dal riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate e di crediti d'imposta non utilizzati.

La fiscalità differita viene calcolata applicando le aliquote fiscali che, in base alle disposizioni di legge in vigore alla data di redazione del bilancio, saranno applicate nell'esercizio in cui l'attività sarà realizzata o la passività sarà estinta.

Le imposte differite attive e passive possono essere compensate quando sono dovute alla stessa autorità fiscale e quando è riconosciuto dalla legge il diritto alla compensazione.

Le attività e le passività iscritte per imposte anticipate e differite vengono sistematicamente valutate per tener conto sia di eventuali modifiche intervenute nelle norme o nelle aliquote, sia di eventuali diverse situazioni soggettive delle società del Gruppo.

La consistenza del fondo imposte viene, inoltre, adeguata per far fronte agli oneri che potrebbero derivare da accertamenti già notificati o comunque da contenziosi in essere con le autorità fiscali.

Qualora le attività e le passività fiscali differite si riferiscano a componenti che hanno interessato il conto economico, la loro contropartita contabile è rappresentata dalla voce del conto economico "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente"; se le imposte anticipate superano nell'ammontare l'aggregato dei costi per imposte correnti e imposte differite, si rileva – nella predetta voce del conto economico – un provento per imposte. Nei casi in cui le imposte anticipate e differite riguardino transazioni che hanno interessato direttamente il patrimonio netto ("riserve da valutazione") senza influenzare il conto economico (ad esempio, rilevazione utili/perdite attuariali, valutazioni degli strumenti finanziari disponibili per la vendita e dei contratti derivati di copertura di flussi finanziari), le stesse vengono iscritte in contropartita al patrimonio netto, interessando le specifiche "riserve da valutazione", e nel prospetto della redditività complessiva.

La fiscalità differita relativa alle società incluse nel consolidato fiscale viene rilevata in bilancio dalle singole Società, in applicazione del criterio della competenza economica ed in considerazione della valenza del consolidato fiscale limitata agli adempimenti di liquidazione delle posizioni fiscali correnti.

12 – Fondi per rischi ed oneri

Nella voce fondi per rischi ed oneri sono inclusi i fondi per rischi ed oneri trattati dallo IAS 37 nonché i fondi relativi alle prestazioni nei confronti del personale trattati dallo IAS 19, sia quelle successive alla cessazione del rapporto di lavoro sia le prestazioni di lungo termine.

I fondi per rischi ed oneri sono passività dall'ammontare o dalla scadenza incerti, rilevati in bilancio quando ricorrono contestualmente le seguenti condizioni:

  • a) esiste un'obbligazione attuale alla data di riferimento del bilancio, che deriva da un evento passato. L'obbligazione deve essere di tipo legale (trova origine in un contratto, normativa o altra disposizione di legge) o implicita (nasce nel momento in cui l'impresa genera nei confronti di terzi l'aspettativa che assolverà i propri impegni anche se non rientranti nella casistica delle obbligazioni legali);
  • b) è probabile che si verifichi un'uscita finanziaria per l'adempimento dell'obbligazione;
  • c) è possibile effettuare una stima attendibile dell'ammontare dell'obbligazione.

Di seguito vengono illustrati i contenuti e le modalità di rilevazione dei fondi rischi ed oneri suddivisi come previsto da Banca d'Italia tra "Fondi di quiescenza" e "Altri fondi".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I "fondi di quiescenza e per obblighi simili" sono costituiti da accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti da erogarsi successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro e possono essere, a seconda alla sostanza legale ed economica dell'obbligazione, a contribuzione definita o a prestazione definita.

I programmi a contribuzione definita sono piani relativi a benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro, in base ai quali l'azienda versa dei contributi fissati su base contrattuale a un fondo esterno e conseguentemente non ha alcuna obbligazione legale o implicita a corrispondere, oltre al versamento della contribuzione, ulteriori importi qualora il fondo non disponga di sufficienti attività per pagare tutti i benefici ai dipendenti. La contribuzione è contabilizzata per competenza alla voce "Spese amministrative: a) spese per il personale", come costo relativo al beneficio al dipendente.

I piani a prestazione definita in essere sono piani per i quali la Banca garantisce il pagamento dei benefici agli aventi diritto assumendosi il rischio attuariale, ma non quello dell'investimento, in quanto le somme destinate al futuro soddisfacimento dei diritti dei pensionati non sono investite in particolari attività separate dal patrimonio generale della Banca. Tali programmi sono finanziati tramite un apposito fondo rilevato nell'ambito della voce "Fondi per rischi ed oneri: a) quiescenza e obblighi simili". In questo caso i benefici che dovranno essere erogati in futuro sono stati valutati da un attuario esterno, utilizzando il "metodo della proiezione unitaria del credito".

Più specificatamente, tale metodo, conosciuto anche come "metodo dei benefici maturati in proporzione all'attività lavorativa prestata" o come "metodo dei benefici/anni di lavoro", considera ogni periodo di servizio prestato dai lavoratori presso l'azienda come origine di un'unità addizionale di prestazione e misura distintamente ogni unità per calcolare l'obbligazione finale.

La proiezione degli esborsi futuri (compresi i futuri incrementi retributivi a qualsiasi causa dovuti: rinnovi contrattuali, inflazione, carriera, ecc.) viene effettuata sulla base di analisi storico-statistiche e della curva demografica; l'attualizzazione finanziaria di tali flussi viene calcolata sulla base di un tasso di interesse di mercato. I contributi versati in ciascun esercizio sono considerati come unità separate, rilevate e valutate singolarmente ai fini della determinazione dell'obbligazione finale.

L'importo contabilizzato come passività è quindi pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, incrementato dell'interesse annuo maturato sul valore attuale degli impegni a inizio anno, calcolato utilizzando il tasso di attualizzazione degli esborsi futuri adottato per la stima della passività al termine dell'esercizio precedente e rettificato della quota degli utili/perdite attuariali.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro viene determinato in base ai rendimenti di mercato, alla data di riferimento del bilancio, di obbligazioni di aziende primarie con durata media residua pari a quella della passività oggetto di valutazione.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quale differenza tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale degli impegni a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione".

Le obbligazioni nei confronti dei dipendenti sono valutate semestralmente da un attuario indipendente.

Altri fondi

Nella voce "altri fondi" sono rilevati gli stanziamenti a fronte degli esborsi stimati per obbligazioni derivanti da eventi passati. Tali esborsi possono essere di natura contrattuale, come ad esempio i pagamenti per i bonus riservati ai dirigenti da corrispondere in denaro ed in via differita, gli stanziamenti per incentivi all'esodo del personale, gli indennizzi previsti da clausole contrattuali al verificarsi di determinati eventi, o di natura risarcitoria e/o restitutoria, come quelli a fronte di perdite presunte sulle cause passive, incluse le azioni revocatorie, di cause della clientela su attività di intermediazione in titoli.

L'importo rilevato come accantonamento rappresenta la migliore stima della prestazione finanziaria necessaria per assolvere all'obbligazione esistente alla data di riferimento del bilancio e riflette rischi ed incertezze insite nei fatti e nelle circostanze esaminate.

Nel caso in cui il differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia rilevante, e conseguentemente l'effetto finanziario del decorrere del tempo sia significativo gli accantonamenti sono determinati attualizzando gli oneri che si suppone saranno necessari per estinguere l'obbligazione, ad un tasso di sconto, al lordo di imposte, tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato del valore attuale del denaro ed i rischi specifici connessi alla passività. Normalmente è identificato come significativo se tra la data di redazione della situazione contabile e l'esborso decorrono più di 12 mesi. L'accantonamento al fondo è rilevato a conto economico, dove sono registrati anche gli interessi passivi maturati sui fondi che sono oggetto di attualizzazione.

Ad ogni data di riferimento del bilancio si procede, se necessario, alla rettifica dei fondi per riflettere la miglior stima corrente; nel caso in cui vengano meno i motivi degli accantonamenti effettuati il relativo ammontare viene rilasciato a conto economico.

A fronte di passività solo potenziali e non probabili non viene rilevato alcun accantonamento, ma viene fornita informativa in nota integrativa, salvo i casi in cui la probabilità di impiegare risorse sia remota oppure il fenomeno non risulti rilevante.

13 – Debiti e titoli in circolazione

Criteri di classificazione

I debiti e i titoli in circolazione rientrano nella più ampia categoria degli strumenti finanziari e sono costituiti da quei rapporti per i quali si ha l'obbligo di pagare a terzi determinati importi a determinate scadenze.

Le voci "debiti verso banche", "debiti verso clientela" e "titoli in circolazione" comprendono le varie forme tecniche di provvista interbancaria e con clientela, le operazioni pronti contro termine con obbligo di riacquisto a termine e la raccolta effettuata tramite l'emissione di certificati di deposito, assegni circolari e titoli obbligazionari in circolazione, al netto, pertanto, dell'eventuale ammontare riacquistato. Nella voce "titoli in circolazione" sono inclusi anche i titoli che, alla data di riferimento del bilancio, risultano scaduti ma non ancora rimborsati e sono escluse le quote dei titoli di debito di propria emissione non ancora collocate presso terzi. Tra i debiti rientrano anche i debiti di funzionamento connessi con la fornitura di servizi finanziari come definiti nel Testo Unico Bancario e nel Testo Unico della Finanza.

I prestiti subordinati sono classificati come passività finanziarie, in quanto prevedono, da regolamento, l'obbligo al pagamento di cedole periodiche al manifestarsi di determinate circostanze e/o il rimborso obbligatorio del capitale per un ammontare fisso o determinabile a una data futura prestabilita oppure danno al possessore il diritto di richiedere il rimborso ad una, o dopo una, data predefinita per un ammontare fisso o determinabile.

Criteri d'iscrizione

La prima iscrizione di tali passività finanziarie avviene all'atto della ricezione delle somme raccolte o della emissione dei titoli di debito ed è effettuata sulla base del fair value delle passività, normalmente pari all'ammontare incassato o al prezzo di emissione, rettificato degli eventuali costi/proventi aggiuntivi direttamente attribuibili alla singola operazione di provvista o di emissione e non rimborsati dalla controparte creditrice. Sono esclusi i costi interni di carattere amministrativo.

La componente delle obbligazioni convertibili che presenta le caratteristiche di una passività è rilevata in bilancio come un debito al netto dei costi di emissione. All'emissione, il fair value della componente di debito è determinato utilizzando la quotazione di mercato di un'equivalente obbligazione non convertibile; tale importo, classificato come un debito a lungo termine, è rettificato attraverso il metodo del costo ammortizzato fino alla sua estinzione per conversione o per rimborso. La parte residua dell'importo incassato è attribuita all'opzione di conversione ed è rilevata a patrimonio netto alla voce "Riserve".

Le operazioni di pronti contro termine con obbligo di riacquisto sono iscritte in bilancio come operazioni di raccolta per l'importo corrisposto a pronti.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Dopo la rilevazione iniziale, le passività finanziarie vengono valutate con il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso d'interesse effettivo. Fanno eccezione le passività a breve termine, ove il fattore temporale risulti trascurabile, che rimangono iscritte per il valore incassato ed i cui costi eventualmente imputati sono attribuiti a conto economico in modo lineare lungo la durata contrattuale della passività. Si evidenzia, inoltre, che gli strumenti di raccolta oggetto di una relazione di copertura efficace vengono valutati sulla base delle regole previste per le operazioni di copertura.

Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato alla voce "Interessi passivi e oneri assimilati".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie sono rimosse dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Il riacquisto di titoli precedentemente emessi è considerato alla stregua di un'estinzione della passività o parte di essa. La differenza tra valore contabile della passività estinta e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: d) passività finanziarie".

L'eventuale riacquisto di titoli in precedenza emessi è rilevato in diminuzione della voce del passivo in cui era stata registrata l'emissione mentre la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare corrisposto per acquistare i titoli è registrato in conto economico alla voce "Utili (perdite) da riacquisto di passività finanziarie". Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato, ai fini di bilancio, come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto sul conto economico.

14 – Passività finanziarie di negoziazione

Criteri di classificazione

In questa categoria sono classificati:

i contratti derivati detenuti con finalità di negoziazione (fatta eccezione quindi per quelli designati come efficaci strumenti di copertura, rilevati nel passivo alla voce "Derivati di copertura") con fair value negativo;

  • i derivati connessi con le attività/passività valutate al fair value;
  • nelle sottovoci debiti verso banche e debiti verso clientela sono incluse le passività riconducibili a "scoperti tecnici" generati dall'attività di negoziazione titoli.

Criteri di iscrizione

L'iscrizione iniziale delle passività finanziarie di negoziazione avviene, per le passività per cassa, alla data di regolamento (settlement date) delle sottostanti operazioni – se regolate con tempistiche previste dalla prassi di mercato (regular way) – per gli strumenti derivati alla data di contrattazione (trade date). Nel caso di rilevazione delle passività finanziarie alla settlement date, le variazioni di fair value rilevate tra la data di contrattazione e quella di regolamento sono imputate a conto economico.

Le passività finanziarie di negoziazione sono iscritte alla data di sottoscrizione sulla base del fair value, che corrisponde generalmente al corrispettivo incassato, senza considerare i costi o i proventi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso, che sono imputati direttamente a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Le passività finanziarie di negoziazione sono valutate al fair value corrente con imputazione del risultato della valutazione nel conto economico. Nel caso in cui il fair value di una passività finanziaria diventi positivo, tale posta è contabilizzata come attività finanziaria.

Gli utili e le perdite da negoziazione e le plusvalenze e le minusvalenze da valutazione del portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce "Risultato netto dell'attività di negoziazione", fatta eccezione per i derivati finanziari connessi alla fair value option, il cui risultato economico è iscritto alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

I differenziali e i margini degli strumenti derivati sono allocati nella voce del conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ad esclusione di quelli gestionalmente collegati ad attività o passività finanziarie valutate al fair value (oggetto di fair value option) oppure connessi con attività o passività finanziarie classificate nel portafoglio di negoziazione e con liquidazione di differenziali o margini a più scadenze (contratti "pluriflusso"), che vengono classificati nella voce del conto economico "Interessi attivi e proventi assimilati".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie di negoziazione vengono cancellate dal bilancio quando scadono i diritti contrattuali sui relativi flussi finanziari o quando la passività finanziaria è ceduta con trasferimento sostanziale di tutti i rischi ed i benefici derivanti dalla proprietà delle stesse.

15 – Passività finanziarie valutate al fair value

Criteri di classificazione

Formano oggetto di rilevazione nella presente voce le passività finanziarie designate al fair value con contropartita in conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta alle imprese (c.d. "fair value option") dallo IAS 39, nel rispetto delle casistiche previste dalla normativa di riferimento.

Sono stati classificati in tale categoria:

  • gli strumenti strutturati emessi (strumenti di debito composti il cui rendimento è collegato a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici);
  • i titoli di debito emessi dalla Banca non inclusi tra le passività finanziarie di negoziazione e oggetto di copertura finanziaria per i quali la valutazione al fair value è effettuata al fine di ridurre e/o eliminare le asimmetrie valutative e contabili.

Criteri d'iscrizione

Tali passività finanziarie sono iscritte alla data di emissione in misura pari al loro fair value, incluso il valore dell'eventuale derivato embedded, che corrisponde generalmente al corrispettivo incassato. I relativi costi di transazione (incluse le commissioni di collocamento pagate a terzi) sono imputati immediatamente a conto economico.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Successivamente alla rilevazione iniziale le passività finanziarie sono valutate al fair value corrente.

Il fair value dei titoli emessi quotati in mercati attivi è determinato con riferimento alle quotazioni di mercato rilevate alla data di riferimento del bilancio. Per i titoli emessi non quotati in un mercato attivo il fair value è determinato utilizzando metodi di stima e modelli valutativi che tengono conto dei fattori di rischio correlati agli strumenti e che sono basati su dati rilevabili sul mercato, laddove disponibili. Tali tecniche possono considerare i prezzi rilevati per recenti transazioni simili concluse a condizioni di mercato, flussi di cassa scontati, modelli di determinazione del prezzo di opzioni ed altre tecniche comunemente utilizzate dagli operatori di mercato. Per quanto concerne lo spread creditizio connesso alle proprie emissioni rivolte alla clientela ordinaria, al fine di determinare la differenza tra lo spread originario e quello corrente alla data di reporting, si utilizzano gli spread impliciti delle nuove emissioni Retail effettuate.

Gli utili e le perdite realizzati sul rimborso e le plusvalenze e le minusvalenze derivanti dalle variazioni di fair value, rispetto al prezzo di emissione, sono imputate a conto economico del periodo nel quale emergono alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value", al pari delle plusvalenze e delle minusvalenze degli strumenti derivati passivi connessi con la Fair Value Option.

Il costo per interessi su strumenti di debito è classificato nella voce "Interessi passivi e oneri assimilati".

Criteri di cancellazione

Le passività finanziarie valutate al fair value sono rimosse dal bilancio quando risultano scadute o estinte. Il riacquisto di titoli precedentemente emessi è considerato alla stregua di un'estinzione della passività o parte di essa. La differenza tra valore contabile della passività estinta e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

L'eventuale riacquisto di titoli in precedenza emessi è rilevato in diminuzione della voce del passivo in cui era stata registrata l'emissione. Il ricollocamento sul mercato di titoli propri successivamente al loro riacquisto è considerato, ai fini di bilancio, come una nuova emissione con iscrizione al nuovo prezzo di collocamento, senza alcun effetto sul conto economico.

16 – Operazioni in valuta

Criteri di classificazione

Tra le attività e le passività in valuta figurano, oltre a quelle denominate esplicitamente in una valuta diversa dall'euro, anche quelle che prevedono clausole di indicizzazione finanziaria collegate al tasso di cambio dell'euro con una determinata valuta o con un determinato paniere di valute.

Ai fini delle modalità di conversione da utilizzare, le attività e passività in valuta sono suddivise tra poste monetarie e non monetarie.

Gli elementi monetari consistono nelle somme in denaro e nelle attività e passività che esprimono il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili (crediti, titoli di debito, passività finanziarie). Gli elementi non monetari (quali, ad esempio, i titoli di capitale) sono attività o passività che non contemplano il diritto di ricevere o l'obbligo di pagare importi di denaro fissi o determinabili.

Criteri d'iscrizione

Le attività e le passività in valuta estera sono registrate, al momento della rilevazione iniziale, in divisa di conto, applicando all'importo in valuta estera il tasso di cambio a pronti corrente alla data delle sottostanti operazioni.

Criteri di valutazione e di rilevazione delle componenti reddituali

Ad ogni chiusura del bilancio o di situazione infrannuale, le poste in valuta estera sono valorizzate come segue:

  • le poste monetarie sono convertite al tasso di cambio a pronti corrente alla data di chiusura;
  • le poste non monetarie valutate al costo storico sono convertite al tasso di cambio a pronti in essere alla data della prima rilevazione in bilancio (tasso di cambio storico);
  • le poste non monetare valutate al fair value sono convertite utilizzando i tassi di cambio a pronti correnti alla data di chiusura.

Le differenze di cambio, che si originano dall'anzidetto processo di conversione in euro delle attività e delle passività in valuta, relative agli elementi monetari e a quelli non monetari valutati al "fair value" vengono riportate nella voce del conto economico "Risultato netto dell'attività di negoziazione", salvo le differenze riferibili alle "riserve da valutazione" (ad esempio, quelle dei titoli disponibili per la vendita) che sono imputate direttamente a tali riserve.

17 – Altre informazioni

a) Criteri di rilevazione, misurazione e cancellazione di altre voci significative di bilancio

Cassa e disponibilità liquide

La voce comprende le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere ed i depositi liberi verso la Banca Centrale del Paese in cui la Banca opera.

La voce è iscritta per il valore facciale. Per le divise estere il valore facciale viene convertito in euro al cambio a pronti di chiusura della data di bilancio.

Altre attività

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. La voce include, tra l'altro:

  • l'oro, l'argento e i metalli preziosi;
  • le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi diverse da quelle riconducibili alla voce "attività materiali", in quanto non relative ad attività materiali identificabili e separabili. Tali costi di ristrutturazione di immobili non di proprietà vengono rilevati tra le "Altre attività" come previsto dalle istruzioni della Banca d'Italia, in considerazione del fatto che per la durata del contratto di affitto la società utilizzatrice ha il controllo dei beni e può trarre da essi benefici economici futuri. Tali costi vengono ammortizzati per un periodo non superiore alla durata del contratto di affitto e rilevati a conto economico nella voce "Altri oneri di gestione";
  • le partite fiscali debitorie diverse da quelle rilevate nella voce "Attività fiscali" (connesse ad esempio all'attività di sostituto d'imposta).

I ratei ed i risconti che accolgono oneri e proventi di competenza del periodo maturati su attività e passività finanziarie sono iscritti in bilancio a rettifica delle attività e passività cui si riferiscono. In assenza di un'attività o una passività di riferimento, ad esempio stima di un onere pluriennale non ascrivibile tra le immobilizzazioni materiali o commissioni attive su garanzie rilasciate, i ratei e i risconti sono iscritti tra le altre attività o passività.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il trattamento di fine rapporto si configura come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro".

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al D. Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252, introdotta dalla Legge Finanziaria 2007, le quote di Trattamento di Fine Rapporto del personale maturate fino al 31.12.2006 rimangono in azienda, mentre le quote di TFR maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono destinate a scelta del dipendente a forme di previdenza complementare ovvero al fondo di Tesoreria gestito dall'INPS.

Da ciò deriva che:

  • il Fondo TFR maturato ante il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di destinazione a forma di previdenza complementare) continua a configurarsi come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti" e conseguentemente la passività connessa al "TFR maturato" è sottoposta a valutazione attuariale; tale valutazione, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo medio di aumento delle retribuzioni in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione pari all'1,5% in misura fissa più 75% dell'aumento dell'indice ISTAT dei prezzi al consumo). Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenze tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto alla voce "Riserve da valutazione";
  • le quote maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di TFR maturate al fondo prescelto dal dipendente, pertanto l'importo delle quote, contabilizzato per competenza tra i costi del personale, è determinato sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali. Si evidenzia che, per il TFR maturando mantenuto in azienda e trasferito all'INPS, le quote versate di anno in anno al Fondo non includono la rivalutazione di legge; conseguentemente l'onere della rivalutazione delle quote versate dall'azienda ricade in capo all'INPS.

Tale normativa non si applica alle aziende che alla data di entrata in vigore della suddetta riforma avevano alle proprie dipendenze meno di 50 addetti; per tali aziende resta in vigore la precedente normativa, che prevede di considerare il TFR dei dipendenti come Defined Benefit Plan, il cui ammontare già maturato deve essere proiettato al futuro per stimare l'importo da pagare al momento della risoluzione del rapporto di lavoro e poi attualizzato utilizzando il metodo della "Proiezione unitaria del credito" (projected unit credit method) per tener conto del tempo che trascorrerà prima dell'effettivo pagamento. Il calcolo deve riguardare solo il TFR già maturato per servizi lavorativi già prestati e dovrà tener conto degli incrementi salariali futuri.

Per maggiori dettagli in merito al metodo della "Proiezione unitaria del credito" si rinvia al capitolo 12 "Fondi per Rischi ed Oneri".

Altre passività

Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale. La voce include tra l'altro:

  • il valore delle commissioni incassate all'atto di prima iscrizione delle garanzie rilasciate nonché le successive svalutazioni dovute al deterioramento dei rischi garantiti;
  • i debiti connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi;
  • le partite fiscali creditorie varie diverse da quelle rilevate nella voce "Passività fiscali" (connesse ad esempio all'attività di sostituto d'imposta).

Capitale e azioni proprie

La voce capitale include l'importo delle azioni emesse al netto dell'importo dell'eventuale capitale sottoscritto ma non ancora versato alla data di bilancio o della situazione infrannuale. La voce è esposta al lordo delle eventuali azioni proprie detenute dalla Banca. Queste ultime vengono esposte con il segno negativo nell'omonima voce del passivo patrimoniale.

Qualora tali azioni siano in seguito rivendute, l'importo incassato è rilevato, fino a concorrenza del valore di libro delle azioni stesse, a voce propria. La differenza, positiva o negativa, fra il prezzo di vendita delle azioni proprie e il corrispondente valore di libro è portata, rispettivamente, in aumento o in diminuzione del patrimonio netto nella voce "Sovrapprezzi di emissione".

I costi di transazione relativi ad un'operazione sul capitale, quale ad esempio un aumento del capitale sociale, sono contabilizzati come riduzione del patrimonio netto, al netto di qualsiasi beneficio fiscale connesso.

I dividendi su azioni ordinarie sono contabilizzati a riduzione del patrimonio netto nell'esercizio in cui l'assemblea degli azionisti ne ha deliberato la distribuzione. Eventuali acconti sui dividendi erogati ai soci sono rilevati nella voce del passivo dello stato patrimoniale "Acconti su dividendi" con il segno negativo.

b) Altri trattamenti contabili rilevanti

Contratti di locazione finanziaria ed operativa

  • a) Banca in veste di locataria: i contratti di locazione stipulati dalla Banca sono esclusivamente contratti di locazione operativa. I pagamenti complessivi dovuti sui contratti stipulati sono contabilizzati nel conto economico alla voce "Spese amministrative: b) altre spese amministrative" lungo la vita dei contratti stessi. Quando un contratto di locazione operativa è estinto prima della sua naturale scadenza, tutti i pagamenti richiesti dal locatore a titolo di penale sono contabilizzati come costo nell'esercizio in cui avviene l'estinzione del contratto stesso.
  • b) Banca in veste di locatrice: i contratti di locazione attiva stipulati dalla Banca sono contratti di locazione operativa e finanziaria. In particolare in quelli di locazione finanziaria attiva, il valore attuale dei pagamenti dovuti dalla locataria è contabilizzato come credito. La differenza tra il valore lordo del credito (valore del bene locato al netto dell'anticipo pagato dal cliente) ed il valore attuale dei crediti (sommatoria delle rate, quota capitale più interessi, attualizzate al tasso contrattuale includendo eventuali costi e proventi di transazione) è contabilizzato come ricavo tra gli "Interessi attivi e proventi assimilati" in conformità a quanto stabilito dal contratto, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Pronti contro termine, prestito titoli e riporti

Le operazioni di pronti contro termine o di riporto con le quali la Banca vende a terzi dei titoli con l'obbligo di riacquisto degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato vengono iscritte nelle passività verso altre banche o verso clientela a seconda della controparte. Analogamente, le operazioni di pronti contro termine o di riporto con le quali la Banca acquista da terzi dei titoli con l'obbligo di rivendita degli stessi alla scadenza delle operazioni ad un prezzo predeterminato sono contabilizzate come finanziamenti o anticipi ad altre banche o a clientela a seconda della controparte. La differenza tra il prezzo a pronti e il prezzo a termine delle predette operazioni è contabilizzata come interesse (passivo o attivo a seconda dei casi) e registrata per competenza lungo la vita dell'operazione. Le operazioni di prestito titoli nelle quali la garanzia è rappresentata da contante che rientra nella piena disponibilità economica del prestatore vengono rilevate in bilancio come le anzidette operazioni pronti contro termine.

Nel caso di operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli, ovvero senza garanzia, il prestatore e il prestatario continuano a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale, rispettivamente, il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia. Qualora il titolo oggetto di prestito sia venduto dal prestatario, quest'ultimo rileva nel passivo dello stato patrimoniale un debito verso il prestatore. Se, invece, sia oggetto di operazioni di pronti contro termine passive rileva un debito nei confronti della controparte del pronti contro termine. La remunerazione di tale operatività è rilevata dal prestatore nella voce "Commissioni attive" e dal prestatario nella voce "Commissioni passive".

Compensazione di strumenti finanziari

Attività finanziarie e passività finanziarie sono compensate con evidenziazione in bilancio del saldo netto, quando esiste un diritto legale ad operare tale compensazione ed esiste l'intenzione a regolare le transazioni per il netto o a realizzare l'attività ed a regolare la passività simultaneamente.

Pagamenti basati su azioni

I piani di remunerazione del personale basati su azioni vengono rilevati nel conto economico, con un corrispondente incremento di una riserva di patrimonio netto, sulla base del fair value degli strumenti attribuiti alla data di assegnazione, suddividendo l'onere sull'eventuale periodo di assegnazione previsto dal piano.

Il fair value degli strumenti assegnati tiene conto del prezzo corrente dei medesimi al momento dell'assegnazione.

L'eventuale riduzione del numero degli strumenti assegnati è contabilizzata come cancellazione di una parte degli stessi.

Cartolarizzazioni

Per le operazioni di cartolarizzazione perfezionatesi successivamente al 1° gennaio 2004, i crediti ceduti non sono cancellati dal bilancio qualora vi sia un sostanziale trattenimento di rischi e di benefici, anche se formalmente oggetto di cessione pro-soluto ad una società veicolo. Ciò si verifica, ad esempio, qualora la Banca sottoscriva la tranche dei titoli Junior o di esposizioni analoghe, e quindi sopporti il rischio delle prime perdite e, parimenti, benefici del rendimento dell'operazione. In particolare la Banca mantiene tutti i rischi e i benefici dei crediti cartolarizzati, non procedendo alla loro derecognition quando, in base alle caratteristiche tecniche dei contratti posti in essere, non modifica la propria esposizione e il proprio rischio verso di esse.

Pertanto, i crediti ceduti sono mantenuti nell'attivo di bilancio con l'iscrizione di un debito nei confronti della società veicolo a fronte del finanziamento ricevuto, al netto dei titoli emessi dalla società stessa e sottoscritti dal cedente.

Nelle operazioni di Covered Bond, a fronte del mantenimento dei crediti nell'attivo viene iscritto nel passivo del bilancio (individuale e consolidato) del cedente, il valore delle Obbligazioni Bancarie Garantite emesse.

Analoghi criteri di rappresentazione, basati sulla prevalenza della sostanza sulla forma, sono applicati nei casi precedenti nella rilevazione delle competenze economiche.

Rilevazione dei ricavi e dei costi

I ricavi sono contabilizzati nel momento in cui sono conseguiti o, comunque, nel caso di vendita di beni o prodotti quando è probabile che saranno ricevuti i benefici futuri e tali benefici possono essere quantificati in modo attendibile oppure nel caso di prestazione di servizi nel momento in cui gli stessi vengono prestati. In particolare:

  • gli interessi sono rilevati pro-rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. La voce interessi attivi (ovvero interessi passivi) comprende anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a contratti derivati finanziari:
    • a) di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • b) classificati nello stato patrimoniale nel portafoglio di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie valutate al fair value (Fair Value Option);
    • c) connessi gestionalmente con attività e passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze;
  • gli interessi di mora, eventualmente previsti in via contrattuale, sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione e quindi matura il diritto a riceverne il pagamento;
  • le commissioni per ricavi da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, nel periodo in cui i servizi stessi sono stati prestati. Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, sono rilevate tra gli interessi. In particolare:
    • le commissioni relative ai prestiti sindacati sono contabilizzate come ricavi quando l'organizzazione del prestito sindacato è completata, a condizione che la Banca non abbia finanziato parte del prestito stesso o abbia proceduto a finanziare parte del prestito allo stesso tasso effettivo di rendimento di altri partecipanti al sindacato;
    • le commissioni derivanti dalla negoziazione o dalla partecipazione alla negoziazione di una transazione per una terza parte, quali le commissioni percepite per la preparazione dell'acquisto di azioni o l'acquisto/vendita di un business, sono contabilizzate al completamento della transazione sottostante;
    • le commissioni di gestione e le altre commissioni relative a servizi di consulenza sono contabilizzate sulla base di quanto previsto dai relativi contratti e comunque utilizzando un arco temporale appropriato. Le commissioni di gestione relative ai fondi di investimento sono contabilizzate proporzionalmente lungo il periodo di erogazione del servizio. Analogo principio è applicato per le commissioni di wealth management e custodia;
  • il risultato netto dell'attività di negoziazione, oltre alla rilevazione di plusvalenze, minusvalenze, utili e perdite da negoziazione, comprende il risultato della valutazione dei contratti di compravendita di titoli non ancora regolati alla data di redazione del bilancio.

I costi sono rilevati in conto economico nei periodi nei quali sono contabilizzati i relativi ricavi; i costi che non presentano una diretta associazione con i ricavi sono imputati immediatamente a conto economico.

A.3 – Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

La Banca non ha effettuato, né nell'esercizio in corso né negli esercizi precedenti, riclassifiche di portafoglio delle attività finanziarie da categorie valutate al fair value verso categorie valutate al costo ammortizzato.

A.4 – Informativa sul Fair Value

Informativa di natura qualitativa

Premessa

La misurazione del fair value e la relativa informativa sono disciplinate dall'IFRS 13 "Valutazione del Fair Value", che al paragrafo 9, definisce il fair value come "il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività ovvero che si pagherebbe per il trasferimento di una passività in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione".

Per quanto attiene alla tipologia di strumenti finanziari su cui applicare la valutazione al fair value vale sempre quanto riportato dal paragrafo 9 dello IAS 39 ovvero il fair value si applica a tutti gli strumenti finanziari ad eccezione di: attività finanziarie classificate come "investimenti posseduti sino alla scadenza" e "finanziamenti e crediti"; investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, per i quali non risulta possibile determinare un fair value attendibile; passività finanziarie non di trading e per le quali non sia applicata la Fair Value Option. Peraltro si ricorda che i principi contabili e Banca d'Italia stessa richiedono, in ogni caso, di esporre a titolo informativo il fair value per tutta una serie di attività e passività valutate al costo ammortizzato (crediti e debiti, titoli in circolazione).

L'IFRS 13 si fonda sulla definizione di "fair value market based" (metodo basato sulla valutazione di mercato) in quanto il fair value dell'attività o passività deve essere misurato in base alle caratteristiche assunte dagli operatori di mercato.

La valutazione al fair value suppone inoltre che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo nel mercato principale dell'attività o passività cioè il mercato in cui l'entità opera; se questo non è disponibile occorre rifarsi al mercato più vantaggioso ovvero il mercato che massimizza l'ammontare che si percepirebbe per la vendita dell'attività o che riduce al minimo l'ammontare che si pagherebbe per il trasferimento della passività, dopo aver considerato i costi connessi all'operazione.

Rispetto alla precedente definizione dello IAS 39 non viene posto l'accento sulla "libera transazione fra parti consapevoli e indipendenti", ovvero sulla neutralità dell'operazione, bensì il concetto di fair value si basa sul cosiddetto "exit price". Infatti il prezzo deve riflettere la prospettiva del partecipante che vende l'attività o che paga per trasferire la passività alla data di rilevazione. Viene meno quindi il problema di incoerenza rappresentativa fra i bilanci di quanti misuravano il fair value ponendosi come venditore e coloro che si ponevano nella posizione dell'acquirente.

In tale contesto si inserisce la necessità che il fair value degli strumenti finanziari debba riflettere il rischio di inadempimento attraverso opportune rettifiche di valore del merito creditizio della controparte.

Livelli di Fair Value

La Banca identifica, a seconda dell'osservabilità degli input utilizzati nella valutazione, una gerarchia suddivisa in tre livelli così definiti:

prezzi quotati (non rettificati) su mercati attivi per attività o passività identiche (Livello 1). È quindi implicito nel concetto di gerarchia del fair value che la scelta, in sede di valutazione, deve privilegiare i prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi;

  • dati di input diversi dai prezzi quotati di cui al Livello 1 che sono osservabili per l'attività o la passività, sia direttamente (come nel caso dei prezzi), sia indirettamente (cioè in quanto derivati dai prezzi) (Livello 2). In assenza di tali informazioni, la scelta verte su transazioni recenti (mercato non attivo per lo strumento oggetto di valutazione) ovvero su dati riguardanti attività e passività similari (comparable approach) ovvero su tecniche di valutazione basate su dati di input osservabili;
  • dati di input relativi all'attività o alla passività che non sono basati su dati di mercato osservabili (dati non osservabili) (Livello 3). Priorità più bassa sarà assegnata a tecniche di valutazione basate su dati di input non osservabili, ad esempio derivati da modelli interni, e quindi maggiormente discrezionali.

Gli input osservabili sono parametri elaborati utilizzando dati di mercato, come le informazioni disponibili al pubblico su operazioni o fatti effettivi, e che riflettono le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o della passività; invece gli input non osservabili sono parametri per i quali non sono disponibili informazioni di mercato e che sono elaborati utilizzando le migliori informazioni disponibili relative alle assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero per determinare il prezzo dello strumento finanziario.

Uno strumento finanziario deve essere classificato nella sua interezza in un unico livello; quando, ai fini della valutazione di uno strumento, sono utilizzati input appartenenti a livelli diversi della gerarchia del fair value, allo strumento oggetto di valutazione viene attribuito il livello della gerarchia del fair value al quale appartiene l'input significativo di livello più basso. Conseguentemente, nei casi in cui nella valutazione di uno strumento finanziario sono utilizzati sia input osservabili sul mercato (livello 2) sia input non osservabili (livello 3), se quest'ultimo è ritenuto significativo, come meglio definito di seguito, lo strumento è classificato nel livello 3 della gerarchia del fair value.

Di seguito sono indicate le modalità di classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli.

Livello 1 – Prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi

In tale livello devono essere classificati gli strumenti finanziari valutati utilizzando prezzi quotati in mercati attivi per strumenti identici a quelli oggetto di valutazione, senza apportare aggiustamenti.

Per mercato attivo si intende una piattaforma negoziale ove gli scambi e i volumi siano tali da garantire che il dato osservato rappresenti effettivamente il valore al quale le controparti sono disposte a scambiare un determinato strumento finanziario.

Si definisce un mercato come attivo quando:

  • i prezzi di quotazione rappresentano effettive e regolari operazioni di mercato verificatesi in un congruo periodo di riferimento tra parti indipendenti;
  • i prezzi sono prontamente e regolarmente disponibili tramite borse, mediatori, intermediari, società del settore, servizi di quotazione o enti autorizzati, e siano effettivamente eseguibili.

A tale proposito e in considerazione degli strumenti in portafoglio, si considerano mercati attivi:

  • i mercati della società Borsa Italiana (MTS, MOT, MTA, …);
  • i tassi di cambio BCE;
  • altri mercati regolamentati che soddisfino requisiti quantitativi minimi per definire un mercato attivo (MTF Multilateral Trading Facilities);
  • sistemi di scambio non regolamentati (es. Bloomberg Trading System) che forniscano una quotazione considerata mercato attivo secondo i medesimi requisiti.

Quelli sopra citati sono considerati mercati principali in virtù del fatto che la Banca, direttamente o indirettamente, ha accesso a tali mercati. Qualora non risulti identificabile un mercato principale per un determinato strumento finanziario, il mercato di riferimento considerato è quello più vantaggioso.

Il prezzo quotato in un mercato attivo fornisce la prova più attendibile del fair value e, quando disponibile, viene utilizzato senza alcuna modifica. Eventuali rettifiche comportano la classificazione dello strumento finanziario ad un livello inferiore (ad esempio la non immediata accessibilità dell'informazione o la non disponibilità del prezzo alla data di valutazione).

Un mercato è considerato attivo per un determinato strumento finanziario ad una determinata data se nei 20 giorni lavorativi precedenti si riscontrano variazioni di prezzo per almeno il 50% dei giorni lavorativi considerati.

I mercati in cui gli input possono essere osservabili per alcuni strumenti finanziari sono: mercati dei valori mobiliari, mercati a scambi diretti e assistiti (ad esempio mercati over-the-counter i cui prezzi sono pubblici), mercati a scambi intermediati (ad esempio piattaforme elettroniche di negoziazione), mercati a scambi diretti e autonomi.

Le precedenti considerazioni si applicano anche alle posizioni corte (ad esempio gli scoperti tecnici) in titoli.

Per gli strumenti finanziari quotati su mercati attivi viene utilizzato il prezzo corrente di offerta ("denaro" – c.d. "bid price") per le attività finanziarie ed il prezzo corrente richiesto ("lettera" – c.d. "ask price") per le passività finanziarie alla chiusura del periodo di riferimento.

Livello 2 – Metodi di valutazione basati su parametri di mercato osservabili

Per gli strumenti di livello 2 un dato di input è considerato "osservabile", direttamente o indirettamente, quando è disponibile con continuità a tutti i partecipanti al mercato, grazie ad una distribuzione regolare tramite specifici canali informativi (Borse, info provider, broker, market maker, siti internet, etc.).

La valutazione dello strumento finanziario si basa su prezzi desumibili dalle quotazioni di mercato di attività simili (comparable approach) o mediante tecniche di valutazione per le quali tutti i fattori significativi – tra i quali spread creditizi e di liquidità – sono desunti da parametri osservabili di mercato (mark-to-model approach).

Il comparable approach si traduce nella ricerca di transazioni presenti su mercati attivi, relative a strumenti che, in termini di fattori di rischio, sono assimilabili allo strumento oggetto di valutazione. Le tecniche di valutazione impiegate nel mark-to-model approach sono quelle comunemente accettate ed utilizzate come "best practice" di mercato.

La Banca considera input di livello 2 le quotazioni diverse dai dati di input classificabili come livello 1, ma che siano osservabili per lo strumento finanziario sia in maniera diretta (come nel caso dei prezzi) sia in maniera indiretta (in caso di quotazioni derivabili dai prezzi).

Si classificano come livello 2 i seguenti input:

  • prezzi quotati per strumenti simili in mercati attivi (comparable approach);
  • prezzi quotati in mercati non attivi e riferiti al medesimo strumento oggetto di valutazione;
  • input osservabili diversi da prezzi quotati (interest rate curves, volatilità implicite, credit risk data, tassi di cambio);
  • input corroborati da dati di mercato ovvero derivanti da dati osservabili di mercato o corroborati attraverso analisi di correlazione.

Gli input di mercato (direttamente e indirettamente osservabili) sopra descritti concorrono all'applicazione di tecniche di valutazione comunemente accettate ed utilizzate come best practice. Nell'individuazione dei dati di input, dunque, viene adottato un approccio critico, ove sono presenti elementi di discrezionalità da parte di chi effettua la valutazione.

Pertanto, vengono classificati a livello 2 sia dati di mercato osservabili ma non qualificabili come mercato attivo (es. media di contributori Bloomberg che non possano qualificarsi come mercato attivo), sia prezzi risultanti dall'applicazione di tecniche di valutazione alimentate da input di livello 2.

Livello 3 – Metodi di valutazione basati su parametri di mercato non osservabili

Sono classificati nel livello 3 tutti gli strumenti finanziari non quotati in un mercato attivo, per i quali la determinazione del relativo fair value deve essere effettuata facendo ricorso a modelli valutativi che presuppongono l'utilizzo di parametri non direttamente osservabili sul mercato.

L'utilizzo di input non osservabili è richiesto nella misura in cui gli input osservabili rilevanti non siano disponibili pertanto gli stessi devono riflettere le assunzioni, incluse quelle relative al rischio, che gli operatori di mercato utilizzerebbero nel determinare il prezzo dell'attività o passività. La valutazione deve essere effettuata utilizzando le migliori informazioni disponibili, inclusi i dati interni.

Le valutazioni delle attività e passività appartenenti al livello 3 sono generalmente condotte utilizzando metodologie valutative del tutto analoghe a quelle utilizzate per gli strumenti di livello 2; la differenza risiede nella presenza di parametri di input utilizzati nel modello di pricing che non risultano osservabili. Le tecniche di stima di questi ultimi, come meglio specificato di seguito, fanno affidamento su una pluralità di approcci, a seconda del parametro. Gli input non osservabili possono essere: o desunti mediante tecniche numeriche da quotazioni di opzioni di broker o di market maker (ad esempio correlazioni o volatilità implicite), o ricavati mediante estrapolazione da dati osservabili (ad esempio curve di credit spread), o ottenuti da elaborazioni su dati storici (quali, per esempio, volatilità di fondi di investimento) o sulla base di comparable approach.

Inoltre vengono inseriti tra le attività e passività finanziarie classificate nel livello 3 quelle posizioni in cui la quota di aggiustamento del fair value che tiene conto del rischio di inadempimento è significativa rispetto al valore complessivo dello strumento finanziario, come riportato nella policy interna.

Gli input sopra descritti riflettono tecniche di valutazione comunemente accettate ed utilizzate come best practice.

Nell'individuazione dei dati di input viene adottato un approccio critico, ove sono presenti elementi di discrezionalità da parte di chi effettua la valutazione.

Convenzionalmente le attività finanziarie per le quali il fair value corrisponde al costo di iscrizione sono inserite nel livello 3.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Nella presente sezione sono riportate, per tipologia di strumento le informazioni sulle tecniche utilizzate per valutare gli strumenti finanziari classificati nei livelli di fair value 2 e 3.

Le tecniche valutative sono utilizzate con continuità e in maniera coerente nel tempo salvo che esistano delle tecniche alternative che forniscono una valutazione più rappresentativa del fair value (ad esempio nel caso di sviluppo nuovi mercati, informazioni non più disponibili o nuove informazioni, condizioni di mercato diverse).

Il fair value utilizzato ai fini della valutazione degli strumenti finanziari è determinato sulla base dei criteri, di seguito esposti, che assumono, come sopra descritto, l'utilizzo di input osservabili o non osservabili.

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE RICORRENTE

Titoli obbligazionari privi di quotazioni ufficiali espresse da un mercato attivo

Per quanto concerne i Prestiti Obbligazionari Plain Vanilla, ovvero privi di una componente di tipo opzionale o derivativa, viene utilizzato il modello del Discounted Cash Flow, basato sull'attualizzazione dei flussi futuri attesi che, nel caso di cedole a tasso variabile, sono stimati in base a tassi forward impliciti nelle curve relative all'indicizzazione stessa.

Nel caso di titoli obbligazionari con presenza di componenti opzionali (come, ad esempio, nei Prestiti Obbligazionari Strutturati), il fair value di tale componente è stimato in base alle stesse metodologie adottate per le opzioni stand-alone,e in seguito descritte, coerenti con la complessità del prodotto, ampiamente utilizzate tra gli operatori del mercato. Per queste tipologie di titoli, il livello di gerarchia del fair value assegnato alla componente derivativa contribuisce, sulla base di un'analisi di significatività del valore dell'opzione rispetto al valore complessivo del titolo, alla definizione del livello di gerarchia di fair value dell'obbligazione, come sancito da specifica policy interna.

Per i titoli obbligazionari valutati a modello, il merito di credito dell'emittente è incorporato nella valutazione ed è ottenuto dalle curve di credit spread relative all'emittente stesso, laddove disponibili. Nel caso in cui l'informazione sullo spread

creditizio non sia direttamente osservabile si rendono normalmente necessarie tecniche valutative, che includono, ad esempio, spread creditizi basati su stime interne dei tassi di default, che comportano la classificazione nel livello 3.

Derivati finanziari OTC (Over the counter)

I derivati di tasso, cambio, azionari, su inflazione e su commodity, non scambiati su mercati regolamentati, sono strumenti Over The Counter (OTC), in quanto negoziati bilateralmente con controparti. La loro valutazione è effettuata mediante appositi modelli di pricing alimentati da parametri di input, quali curve tassi, matrici di volatilità, tassi di cambio, generalmente osservabili sui mercati di riferimento.

Le metodologie utilizzate nel valutare tali contratti sono le seguenti:

  • per gli strumenti non opzionali (interest rate swap, forward rate agreement, overnight interest swap, domestic currency swap, ecc.) le tecniche valutative adottate sono appartenenti alla categoria dei discount cashflow models nei quali i flussi di cassa certi o tendenziali sono attualizzati;
  • per le opzioni finanziarie:
    • nel caso di opzioni plain vanilla, le metodologie più utilizzate ricadono nel framework "forward risk-neutral" e si basano su formule analitiche Black-like, in cui la volatilità dipende dalla scadenza e dallo strike (volatility skew);
    • per le tipologie di pay-off più complesse (tipicamente, opzioni azionarie su basket di indici o opzioni azionarie path dependent) si ricorre, sempre mantenendosi in ambito risk-neutral, a metodologie numeriche basate su simulazioni Monte Carlo, secondo le quali il pay-off dell'opzione è valutato mediante simulazioni per un numero sufficientemente elevato di ripetizioni relative all'evoluzione nel tempo dei fattori di rischio sottostanti all'opzione. Il prezzo del derivato, quindi, si ottiene calcolando la media aritmetica scontata dei valori ottenuti per ogni scenario.

Nel caso di strumenti che contengano componenti derivative di natura differente, opzionali e non opzionali, la valutazione viene effettuata applicando a ciascuna componente dello strumento l'appropriata metodologia di valutazione.

Inoltre, per pervenire alla determinazione del fair value, si considera anche il rischio di inadempimento. Come richiesto dal principio contabile di riferimento, il fair value infatti deve tener conto del rischio controparte (Credit Valuation Adjustment – CVA) e del rischio derivante da variazioni del proprio merito creditizio (Debt Valuation Adjustment – DVA). A tal fine la Banca ha adottato degli algoritmi di determinazione del fair value e del Credit Valuation Adjustment (CVA) e Debt Valuation Adjustment (DVA) stimati sulla base di parametri di mercato e di rischio interni (PD, LGD, curve dei tassi).

In fase di determinazione del CVA e DVA gli algoritmi di calcolo che tengono in considerazione:

  • la probabilità di insolvenza (PD, Probability of Default) della specifica controparte. Tale dato viene determinato sulla base del rating esterno ufficiale della controparte e delle relative statistiche di default disponibili sul mercato, laddove disponibile; in caso contrario, il dato viene determinato in base al rating attribuito internamente. Sulla base di questi dati viene poi determinata una PD multi-periodale basata sulla durata contrattuale residua dello strumento valutato;
  • la perdita in caso di insolvenza (LGD, Loss Given Default): viene utilizzato un valore uniforme in funzione della natura delle controparti determinato sulla base di prassi di mercato.

Titoli di capitale non quotati

Si tratta essenzialmente di quote partecipative di minoranza in società finanziarie e non finanziarie non quotate. Tali strumenti sono valutati, in prima istanza, con riferimento a transazioni significative sullo stesso titolo o su titoli similari osservate in un congruo arco temporale rispetto alla data di valutazione o a metodi che prevedono l'applicazione dei multipli di mercato di società comparabili; in via subordinata vengono applicati metodi di valutazione finanziari, reddituali e patrimoniali.

In particolare, per alcune partecipazioni di minoranza, viene utilizzato, in linea con le tecniche di valutazione basate sui flussi di cassa. Per quanto riguarda le imprese del settore finanziario tale tipologia di modello generalmente accettate dal mercato, il metodo reddituale del "Dividend Discount Model" (DDM) nella variante Excess Capital. Secondo tale metodo, il valore dell'attività oggetto di valutazione è pari alla somma del valore attuale di: i) valore attuale della stima dei dividendi distribuibili nel c.d. "periodo esplicito" (periodo coperto dal business plan aziendale); ii) eccesso/mancanza di Common Equity Tier I al termine del periodo esplicito; iii) terminal value (rendita perpetua del dividendo normalizzato).

Nel caso in cui non siano disponibili adeguate informazioni, come ad esempio piani industriali aggiornati, per effettuare la valutazione attraverso modelli reddituali, la stima del fair value delle interessenze azionarie viene effettuata partendo dai dati dell'ultimo bilancio disponibile, determinando un net asset value della società partecipata.

I titoli per i quali non è possibile stimare ragionevolmente il fair value, vengono mantenuti al costo di acquisto originario, in base a quanto previsto dallo IAS 39, paragrafo AG 81.

Quote di O.I.C.R.

Il fair value viene determinato utilizzando le informazioni contenute nel NAV (net asset value) comunicato dalla società di gestione, in quanto considerato la stima più attendibile del fair value dello strumento trattandosi del "valore di uscita" (exit value) in caso di dismissione dell'investimento, tenuto conto delle eventuali rettifiche dovute a dividendi, richiami, distribuzioni.

Passività finanziarie valutate al fair value

I prestiti obbligazionari emessi ed iscritti avvalendosi della cosiddetta Fair Value Option prevista dallo IAS 39 sono valutati con l'utilizzo di un modello che include, oltre ai parametri di input utilizzati per i prestiti obbligazionari iscritti nell'attivo, l'apprezzamento del merito di credito dell'emittente. Lo spread creditizio utilizzato è ricavato implicitamente dalle emissioni retail effettuate nell'ultimo trimestre di riferimento. La classificazione a livello 2 piuttosto che a livello 3 dipende essenzialmente dall'incidenza percentuale degli input osservabili e non osservabili utilizzati sul fair value complessivo dello strumento.

ATTIVITÀ E PASSIVITÀ NON VALUTATE AL FAIR VALUE O VALUTATE AL FAIR VALUE SU BASE NON RICORRENTE

Per gli altri strumenti finanziari iscritti in bilancio al costo ammortizzato, e classificati sostanzialmente tra i rapporti creditizi verso banche o clientela e tra i titoli in circolazione, si è determinato un fair value ai soli fini di informativa nella Nota Integrativa.

Crediti e debiti verso clienti e banche

Per i crediti e debiti a breve termine o a vista, ossia che scadono entro 12 mesi, il fair value è considerato convenzionalmente uguale al valore di bilancio, considerata la ravvicinata data di rimborso. Convenzionalmente sono valutati al costo anche i certificati di deposito che hanno scadenza massima di 18 mesi.

Relativamente ai crediti e debiti con scadenza eccedente i 12 mesi il fair value è determinato secondo una metodologia di valutazione basata su un modello ("mark to model") i cui elementi essenziali sono:

  • identificazione dei flussi di cassa futuri, corrispondenti ai flussi di cassa contrattuali. Relativamente ai crediti verso clienti i flussi di cassa sono poi ponderati in base alla PD (Probability of Default ) e alla LGD (Loss Given Default – tasso di perdita prevista in caso di insolvenza). Per la clientela Retail e Corporate, l'indicatore di PD è assegnato in base ad una griglia di classi di affidabilità (classi di rating) in cui viene suddivisa la clientela in base alle procedure interne di valutazione del merito creditizio. Per quanto riguarda i rapporti inclusi nella voce crediti verso banche, vengono utilizzati i parametri forniti da agenzie di rating esterne; i flussi di cassa dei finanziamenti soggetti ad impairment sono quantificati sulla base del piano di rientro. Per quanto riguarda l'applicazione dell'indicatore della LGD, esclusivamente alla clientela, quest'ultimo viene differenziato in base al segmento di appartenenza e alla forma tecnica dell'affidamento;
  • sconto dei flussi di cassa quantificati come sopra esposto, utilizzando tassi richiesti dal mercato per investimenti in attività simili. Per i crediti verso clienti e banche non a sofferenza il tasso adottato è risk free perché il rischio creditizio viene quantificato sulla base dei parametri di PD e LGD.

Per i titoli di debito classificati nel portafoglio dei "Crediti verso banche o clientela", il fair value è determinato mediante l'utilizzo di modelli valutativi, come descritto in precedenza per le attività e le passività finanziarie iscritte in bilancio al fair value. Per tali ragioni, il fair value che viene riportato in bilancio ai soli fini di disclosure potrebbe essere anche significativamente diverso dai prezzi determinati per finalità differenti

I crediti e debiti verso clientela e banche, diversi da quelli rappresentati da titoli, non essendo per loro natura trattati su mercati attivi e data l'elevata incidenza di componenti non osservabili, vengono di regola classificati al livello 3 della gerarchia del fair value.

Titoli in circolazione

Per i prestiti obbligazionari valutati in bilancio al costo ammortizzato, la valutazione rientra nel livello 1 se esiste una quotazione del prezzo desunta in un "mercato attivo"; in caso contrario la valutazione viene effettuata attraverso l'attualizzazione dei flussi di cassa del titolo sulla base della curva di tasso di interesse di riferimento. Per quanto riguarda le tecniche di valutazione i prestiti obbligazionari vengono valutati, ove disponibili, in base alle quotazioni di mercato, le quali già comprendono la valutazione del rischio di credito. In assenza di quotazioni di mercato, solo con riferimento ai prestiti obbligazionari subordinati, questi vengono valutati secondo la modellistica interna, applicando uno spread di credito ricavato dalle quotazioni dei Credit Default Swap (CDS) subordinati.

Attività materiali – detenute a scopo di investimento

Il fair value degli immobili iscritti tra le attività materiali detenute a scopo di investimento è determinato sulla base di una stima effettuata periodicamente da esperti esterni indipendenti che conducono la propria valutazione prevalentemente sulla base di informazioni relative a localizzazione e destinazione d'uso.

La corrente composizione del portafoglio immobili prevede una classificazione al livello 3.

TECNICHE DI VALUTAZIONE ADOTTATE

Sconto dei flussi di cassa (Discounted Cash Flow)

Tali tecniche di valutazione consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. L'orizzonte temporale è normalmente dedotto dalla documentazione contrattuale. Il modello richiede delle assunzioni per la determinazione dei flussi di cassa da scontare e l'adozione di parametri di mercato per determinare il tasso di sconto.

Il tasso di sconto include un margine, spread, che rifletta le condizioni richieste per strumenti con profilo di rischio di credito e di liquidità simili. Il fair value del contratto è dato dalla sommatoria dei flussi di cassa attesi attualizzati.

Aggiustamento per il rischio di credito (Credit/Debit Valuation Adjustments)

Ai fini della determinazione del fair value, viene considerato anche l'effetto del rischio di inadempimento (non-performance risk) nella determinazione del fair value.

Per i derivati in particolare, il modello di calcolo denominato Bilateral Credit Value Adjustment (bCVA) valorizza pienamente oltre che gli effetti delle variazioni del merito creditizio della controparte anche le variazioni del proprio merito creditizio.

Il bCVA dipende dall'esposizione, dalle probabilità di default e dalle Loss Given Default delle controparti.

Sconto del flusso dei dividendi attesi (Dividend Discount Model)

Il modello è utilizzato per determinare il valore di mercato di un'azione non quotata su mercati attivi, e si basa sul flusso di dividendi attesi in futuro.

Viene stimato il dividendo pagabile per ogni anno del periodo coperto dalle previsioni di utile dell'azienda, viene formulata un'ipotesi sulla crescita annua dei dividendi, ad un tasso costante (g), inoltre viene determinato il fair value del titolo di capitale come somma del valore attuale di tutti i dividendi futuri, scontato ad un tasso che tenga conto di un tasso risk free aumentato del premio al rischio per un investimento azionario. Tale premio al rischio è determinato con riferimento ad una serie storica di dati.

Modelli di valutazione delle opzioni (Option Pricing Models)

Si tratta di tecniche di valutazione generalmente utilizzate per strumenti finanziari in cui la Banca ha un diritto o un obbligo basato sul verificarsi di un evento futuro, come, ad esempio, il superamento del prezzo di un'attività finanziaria o di un parametro di mercato di riferimento (tasso di interesse o tasso di cambio) di un predeterminato strike. Tali modelli stimano la probabilità che uno specifico evento si verifichi incorporando assunzioni come la volatilità delle stime o il prezzo dello strumento sottostante.

Vengono utilizzati modelli comunemente riconosciuti nelle prassi di mercato, quali, a titolo di esempio, Black&Scholes, Black-like, Hull&White.

Net Asset Value

Tecnica di valutazione utilizzata per strumenti di capitale, quote di OICR o titoli di capitale, dove il fair value dello strumento è basato sul valore di attività e delle passività dell'emittente. La valorizzazione dello strumento attraverso questa tecnica può tenere conto di eventuali caratteristiche contrattuali quali, ad esempio, restrizioni o privilegi nella distribuzione di proventi o in caso di liquidazione.

Metodi basati su transazioni/dati di mercato (Market Valuation Approach)

Tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

INPUT UTILIZZATI NELLA MISURAZIONE DEL FAIR VALUE DEGLI STRUMENTI DI LIVELLO 2 E 3

Curve dei tassi

La determinazione dei tassi di interesse da utilizzare nelle tecniche di valutazione è effettuata in base ad una selezione degli strumenti finanziari più appropriati per ogni valuta (EUR, USD, CHF, GBP, JPY).

Per la valuta EUR, le curve sono costruite differentemente in base al tasso di riferimento (Euribor 1M, Euribor 3M, Euribor 6M, EONIA).

Credit Spread

Vengono utilizzati i credit spread impliciti nelle curve di Credit Default Swap (CDS) del singolo emittente, se disponibili. In alternativa quelli vengono dedotti dalle curve di credito generiche per settore e rating.

Volatilità

La volatilità misura la velocità e l'entità delle variazioni dei prezzi di mercato di uno strumento, parametro o indice di mercato data l'effettiva variazione di valore nel tempo di quel dato strumento, parametro o indice di mercato, espressa come una percentuale della variazione relativa del prezzo. Maggiore è la volatilità del sottostante, maggiore è il rischio legato allo strumento.

Sono utilizzate due tipologie di volatilità:

  • implicite: sono le volatilità implicitamente quotate nei prezzi di mercato delle opzioni; ovvero quelle volatilità che, usate all'interno di un particolare modello di pricing, restituiscono il loro valore di mercato;
  • storiche: misurano le fluttuazioni che un prezzo ha subito in un determinato periodo passato. Sono calcolate come deviazione standard del prezzo storico sul periodo.

Correlazioni

Misura come due sottostanti si muovano nel tempo l'uno in relazione ai movimenti dell'altro.

La correlazione è un input nella valutazione di un prodotto derivato dove il payoff è determinato da molteplici rischi sottostanti. Il livello della correlazione utilizzata nella valutazione dei derivati con molteplici rischi sottostanti dipende da una varietà di fattori compresa la natura di tali rischi.

Loss Given Default (LGD)/Recovery Rate

La Loss Given Default rappresenta la percentuale dei flussi di cassa contrattuali non recuperati in caso di default della controparte. Un aumento della LGD, assumendo immutati gli altri parametri, implica una diminuzione nella misura del fair value.

Il Recovery Rate è il complemento a 100 della LGD, ossia quanto si presume di recuperare dei flussi contrattuali da incassare da un soggetto in default.

Considerando che le perdite sono condizionate dalle caratteristiche specifiche dello strumento finanziario o della transazione, come la presenza di collateral e il grado di subordinazione, la stima delle LGD va trattata caso per caso.

Probability of Default (PD)

La probability of default (PD) è la stima della probabilità di non ricevere i flussi di cassa contrattuali lungo un certo orizzonte temporale. La PD di un debitore dipende sia dal merito di credito di quel particolare debitore sia dalle condizioni di mercato, attuali e prospettiche.

Costo del Capitale (Ke)

Il Ke (costo del capitale) rappresenta il tasso di rendimento minimo che un emittente titoli di capitale ci si attenda debba offrire ai propri azionisti al fine di remunerare il loro investimento.

Tasso di crescita dividendi (Growth Rate – g)

È il tasso di crescita costante utilizzato per stimare i dividendi futuri.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

I processi di valutazione della Banca sono soggetti a un controllo anche delle tecniche di valutazione di tutti gli strumenti finanziari in posizione.

La valutazione, anche ai fini contabili, di tutti gli strumenti finanziari classificati nei portafogli HFT, AFS e FVO è effettuata dalle funzioni responsabili per la valutazione.

La Banca si è dotata di procedure e di manuali che descrivono le tecniche di valutazione e gli input utilizzati.

La Banca per talune valutazioni riferite a un limitato gruppo di strumenti finanziari è supportata da società esterne che a seconda dei casi forniscono i prezzi di tali attività e passività o i modelli di pricing utilizzati.

Per gli strumenti finanziari il cui fair value è ottenuto in base ad un modello valutativo, le analisi di sensitività (sensitivity) di tali strumenti ai dati di mercato sono ottenute mediante tecniche di stress comunemente utilizzate che, agendo sui parametri di input del pricing model, determinano corrispondenti variazioni nel fair value dello strumento. La sensitivity è ottenuta individualmente per ciascuna curva o fattore di rischio applicando a quest'ultimo un incremento o decremento (shift) di ampiezza predefinita ed ottenendo in output la corrispondente variazione di fair value. Nel caso di fattori di rischio non scalari, quali quelli appartenenti ad una curva di tasso o di superficie di volatilità, viene generalmente applicato uno shift uniforme a tutta la struttura, ottenendo così una stima della sensitivity a movimenti paralleli della corrispondente curva.

A.4.3 Gerarchia del fair value

La gerarchia del fair value, in base a quanto stabilito dall'IFRS 13, deve essere applicata a tutti gli strumenti finanziari per i quali la valutazione al fair value è rilevata nello stato patrimoniale. A tal riguardo per tali strumenti viene attribuita massima priorità ai prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi e priorità più bassa all'utilizzo di input non osservabili, in quanto maggiormente discrezionali. Il fair value, conseguentemente, viene determinato attraverso l'utilizzo di prezzi acquisiti dai mercati finanziari, nel caso di strumenti quotati su mercati attivi, o mediante l'utilizzo, per gli altri strumenti finanziari, di tecniche di valutazione aventi l'obiettivo di stimare il fair value (exit price).

Criteri di trasferimento tra livelli

Il passaggio di uno strumento finanziario dal livello 1 al livello 2 di fair value e viceversa deriva principalmente dal grado di liquidità dello strumento stesso al momento della rilevazione della sua quotazione, che determina l'utilizzo di un prezzo rilevato su mercato attivo piuttosto che di un prezzo ottenuto sulla base di un modello di pricing. In concreto, qualora per un'attività o passività finanziaria vi siano oggettive indicazioni di perdita di significatività o indisponibilità del prezzo espresso da mercati attivi (assenza di pluralità di prezzi da market maker, prezzi poco variati o inconsistenti), lo strumento viene classificato nel livello 2 della gerarchia del fair value e in alcuni casi si ricorre anche ad una valutazione model-based. Tale tecnica di valutazione potrebbe non rendersi più necessaria qualora, per il medesimo strumento finanziario, si riscontrassero nuovamente quotazioni espresse da mercati attivi, con corrispondente passaggio al livello 1.

Questa dinamica si riscontra principalmente per i titoli di debito, mentre gli strumenti derivati quotati su mercati regolamentati appartengono di norma al livello 1, dato che per questi è normalmente disponibile un prezzo espresso dalle borse di riferimento. Viceversa, gli strumenti derivati OTC sono di norma valutati sulla base di modelli di pricing e quindi sono classificati a livello 2 o 3 di fair value, a seconda della significatività dei dati di input.

Il trasferimento dal livello 2 al livello 3 e viceversa è determinato dal peso o significatività assunta, in diversi momenti della vita dello strumento finanziario, dalle variabili di input non osservabili rispetto alla complessiva valutazione dello strumento stesso. Per definire se un dato di input sia significativo o meno ai fini della classificazione del fair value di uno strumento, sono adottate tre soglie di significatività. Di queste, le prime due si riferiscono alla rilevanza o meno dei parametri di mercato non osservabili, la terza è invece specificamente riferita alle rettifiche di valore apportate al fair value dei derivati OTC per riflettere nel mark-to-market il rischio di inadempimento.

Le due soglie relative ai dati di input si applicano a seconda che sia possibile (prima soglia) o non sia possibile (seconda soglia) isolare esattamente la o le componenti dello strumento finanziario che per la loro valutazione necessitano degli input non osservabili. In altre parole, la prima soglia si applica se lo strumento finanziario è scomponibile esattamente in strumenti finanziari più semplici, alcuni dei quali necessitano di dati di input non osservabili, la seconda si applica nei casi in cui non sia possibile isolare e scorporare, dallo strumento, la componente influenzata dal fattore non osservabile.

In dettaglio:

    1. la prima soglia (fair value ratio threshold) è definita in base al rapporto tra il fair value della componente del contratto valutata con dati di input non osservabili (ad esempio, un'opzione implicita) ed il fair value dell'intero contratto: se questo rapporto è pari o inferiore al 5%, l'influenza del dato di input non osservabile non è considerata significativa ai fini della determinazione del fair value e quest'ultimo è classificato di livello 2; altrimenti, il contratto è classificato a livello 3;
    1. la seconda soglia (sensitivity ratio threshold) è definita in base alla sensitivity del prezzo dello strumento finanziario al parametro non osservabile: un dato di input è considerato non significativo ai fini della determinazione del fair value se, per variazioni di -/+5% del solo dato di input non osservabile, la variazione in valore assoluto del fair value dello strumento che ne consegue è pari o inferiore al 5% del fair value, con conseguente classificazione nel livello 2; diversamente, il contratto è classificato nel livello 3. Lo shock è applicato al parametro non osservabile in maniera simmetrica, recependo quindi nella classificazione l'eventuale asimmetria della non linearità della funzione di pricing.

Per quanto riguarda rettifiche di valore apportate al fair value dei derivati OTC, per stabilire il grado di rilevanza di tali rettifiche di valore, è definita una soglia di materialità sul rischio di controparte (CVA ratio threshold). Essa è individuata in base al rapporto tra il solo valore di abbattimento del fair value, che rappresenta la stima del rischio di controparte, ed il fair value complessivo del contratto, ovvero con inclusione del rischio di controparte. Se questo rapporto è pari o inferiore al 20%, l'influenza della rettifica di valore per il rischio di controparte non è considerata significativa ai fini della determinazione del fair value e quest'ultimo è assegnato al livello a cui sarebbe classificato in assenza del CVA. Diversamente, l'intero fair value è classificato al livello 3.

A.4.4 Altre informazioni

La Banca non si è avvalsa della facoltà prevista dall'IFRS 13, par. 48, di valutare un gruppo di attività e passività finanziarie sulla base della propria esposizione netta ai rischi di mercato o al rischio di credito.

A.4.5 Gerarchia del fair value

Attività e passività valutate al fair value 31.12.2016 31.12.2015
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 37 154.285 638 20 280.535 756
2. Attività finanziarie valutate al fair value 7.658 10.000 1.582 7.731 19.902 47.910
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.760.503 177.445 524.555 8.348.409 99.619 519.495
4. Derivati di copertura 16.070 10.058
5. Attività materiali
6. Attività immateriali
Totale 8.768.198 357.800 526.775 8.356.160 410.114 568.161
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 154.611 149.122 1.457
2. Passività finanziarie valutate al fair value 120.132 142.201
3. Derivati di copertura 32.894 39.011
Totale 307.637 330.334 1.457

A.4.5.1 Attività e passività valutate al FV su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Nel complesso le attività finanziarie di livello 3 sono pari a 526,78 milioni di euro e rappresentano il 5,47% del totale delle attività finanziarie misurate al fair value (6,09% al 31 dicembre 2015); non sono invece presenti passività finanziarie di livello 3 (che rappresentavano lo 0,44% delle passività finanziarie misurate al fair value al 31 dicembre 2015).

Tra le attività finanziarie disponibili per la vendita le quote di O.I.C.R. comprendono l'investimento nel "Fondo Atlante", il cui valore di bilancio al 31 dicembre 2016 è pari a 41 milioni di euro. Come descritto nella relazione sulla gestione, il Fondo Atlante è un fondo di investimento alternativo (FIA) mobiliare chiuso di diritto italiano, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A, avviato in data 29 aprile 2016 con l'obiettivo di sostenere la parte inoptata di futuri aumenti di capitale promossi da banche italiane e contribuire alla dismissione dei crediti deteriorati nei portafogli degli intermediari nazionali.

Il Fondo ha una dotazione patrimoniale pari a 4.294 milioni di euro (n. 4.249 quote del valore nominale unitario di 1.000.000 di euro); al 31 dicembre 2016 il controvalore degli importi richiamati ammontano a 3.445,7 milioni di euro (pari all'81,09% delle sottoscrizione raccolte). In tale contesto, nel mese di aprile 2016 BPM si è impegnata ad acquisire n. 100 quote del Fondo, per un investimento complessivo pari a 100 milioni di euro; alla data del 31 dicembre 2016 i versamenti effettuati da BPM ammontano a 81,1 milioni di euro (18,9 milioni di euro è l'ammontare dell'impegno residuo ad investire nel fondo).

Gli importi richiamati dal Fondo sono stati destinati a sottoscrivere gli aumenti di capitale di Banca Popolare di Vicenza per 1.810 milioni di euro (di cui 146,3 milioni di euro versati a gennaio 2017) e di Veneto Banca per 1.616,6 milioni di euro (di cui 296,4 milioni di euro versati a gennaio 2017).

In data 31 gennaio 2017 la SGR ha comunicato il valore complessivo netto del fondo (NAV) che, al 31 dicembre 2016, si attesta a 3.480,5 milioni di euro (819.135,413 euro è il valore unitario della quota), ottenuto valorizzando al costo le partecipazioni detenute in Banca Popolare di Vicenza e Veneto Banca.

Al riguardo si segnala che la valorizzazione del patrimonio del Fondo, ottenuta valutando le partecipate sulla base delle valutazioni espresse da un valutatore indipendente, nominato dalla stessa SGR, risulterebbe inferiore di circa il 24% rispetto al valore iniziale dell'investimento. Tali perizie si sono basate sul multiplo di borsa (rapporto tra il prezzo e il patrimonio netto tangibile) applicato al patrimonio netto tangibile delle due banche al 30 giugno 2016 incrementato dei versamenti effettuati fino al 31 dicembre 2016. Come dichiarato dallo stesso valutatore, tale valutazione è soggetta a una significativa incertezza derivante dalla disponibilità limitata di dati oggettivi e da un metodologia di calcolo che si è basata solo su multipli di mercato azionari, pur essendo in presenza di società non quotate e all'inizio di un profondo processo di ristrutturazione e fusione. In relazione al contesto di incertezza sulle prospettive delle attività sottostanti al Fondo Atlante, nella determinazione del valore di bilancio dell'investimento si è preso come riferimento il valore minimo dell'intervallo di valori risultanti dalle suddette perizie, non tenendo altresì conto dei versamenti in conto capitale effettuati nelle partecipate con l'ultimo richiamo di dicembre 2016. Rispetto al valore di carico pari a 81,1 milioni di euro ne è conseguito un impairment di 40,1 milioni di euro rilevato nella voce "130. Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Nella seguente tabella si riporta la composizione merceologica delle attività finanziarie valutate al fair value di Livello 3:

Attività finanziarie
misurate al fair
value: composizione
merceologica
Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Derivati 31.12.2016 Titoli di
debito
Titoli di
capitale
Quote di
O.I.C.R.
Derivati 31.12.2015
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
2 636 638 18 4 734 756
Attività finanziarie
valutate al fair value
1.582 1.582 47.910 47.910
Attività finanziarie
disponibili per la vendita 114.934 232.289 177.332
524.555 115.891 273.831 129.773 519.495
Derivati di copertura
Totale 116.518 232.289 177.332 636 526.775 163.819 273.835 129.773 734 568.161

Le attività finanziarie misurate al fair value esposte nella tabella sono così composte:

  • a. Titoli di debito: 116,5 milioni di euro. Si tratta principalmente di titoli di debito strutturati o subordinati emessi direttamente da primari emittenti bancari italiani o internazionali.
  • b. Titoli di capitale: 232,3 milioni di euro. Si tratta essenzialmente di interessenze di minoranza in società finanziarie e non finanziarie non quotate. Si segnala che per alcuni di questi strumenti finanziari, per un ammontare complessivo di 1,5 milioni di euro, non è stato possibile determinare stime ragionevoli di fair value. Di conseguenza, così come previsto dallo IAS 39, paragrafo AG 81, tali strumenti sono stati mantenuti al costo di acquisto originario, che risulta comunque essere prossimo al valore del patrimonio netto contabile delle società partecipate.
  • c. Quote di OICR: 177,3 milioni di euro. Si tratta di:
    • i. Fondi immobiliari: 63,5 milioni di euro;
    • ii. Fondi mobiliari e tipologie assimilabili: 113,8 milioni di euro.

Tali strumenti finanziari sono valutati in base al NAV comunicato dalla società di gestione, in quanto considerato la stima più attendibile del fair value dello strumento trattandosi del "valore di uscita" (exit value). Tale scelta è legata al fatto che tali strumenti, conformemente con le strategie di investimento della Banca, sono destinati ad un investimento di medio lungo periodo e il loro smobilizzo avviene solo in caso di rimborso, totale o parziale, delle quote deciso dalla società di gestione a seguito del realizzo degli investimenti del fondo.

d. Derivati finanziari: 0,6 milioni di euro, iscritti tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione. Si tratta di derivati finanziari valutati al fair value conclusi con controparti istituzionali o con la clientela. Per quanto riguarda i derivati con la clientela, vengono inseriti tra le attività finanziarie misurate al fair value Livello 3, tra gli altri, quelle posizioni in cui la quota di aggiustamento del fair value che tiene conto del rischio creditizio (Credit Valuation Adjustment) è significativa rispetto al valore complessivo dello strumento finanziario.

Analisi di sensitivity sui parametri non osservabili (livello 3)

Tecniche di valutazione ed input per la stima del fair value di livello 3 – attività e passività
Tipo di strumento Tecnica di valutazione
Parametro
Fair Value al 31.12.2016
Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione Attività Passività
Titoli di debito Costo Costo storico di acquisto 2 0
Totale Titoli di debito 2 0
Titoli di capitale Costo Costo storico di acquisto 0 0
Totale Titoli di capitale 0 0
Derivati Credit/Debit Valuation
Adjustments
PD e LGD 636 0
Totale Derivati 636 0
Totale Attività/passività finanziarie detenute per la negoziazione 638 0
Attività finanziarie valutate al fair value Attività Passività
Titoli obbligazionari Option pricing models e
Credit/Debit Valuation
Adjustments
Volatilità – titoli di capitale e PD e LGD 1.582 0
Totale Titoli di debito 1.582 0
Totale Attività finanziarie valutate al fair value 1.582 0
Attività finanziarie disponibili per la vendita Attività Passività
Titoli di debito Option pricing models Correlazioni e volatilità – Inflazione 114.934 0
Costo Costo storico di acquisto 0 0
Totale Titoli di debito 114.934 0
Titoli di capitale Net Asset Value Dati reddituali, patrimoniali o finanziari 146.724 0
Market valuation approach Quotazioni di mercato o valori di transazioni
recenti
84.026 0
Costo Costo storico di acquisto 1.539 0
Totale Titoli di capitale 232.289 0
Quote di O.I.C.R. Net Asset Value Dati reddituali, patrimoniali o finanziari 177.152 0
Costo Costo storico di acquisto 180 0
Totale Quote di O.I.C.R. 177.332 0
Totale Attività Finanziarie
disponibili per la vendita
524.555 0
Totale 526.775 0

Si riporta di seguito l'analisi di sensitività relativa ai titoli di debito, di capitale e ai derivati la cui valutazione al fair value è classificata nel livello 3 della gerarchia a seguito dell'utilizzo di significativi input non osservabili.

La sensitivity è stata condotta sviluppando un'analisi di scenario che tiene conto di una variazione, in aumento o in diminuzione del 5% degli input non osservabili utilizzati nelle tecniche di valutazione così come descritte nel paragrafo A.4.

(euro/000)

(euro/000)

Sensitivity netta del fair value a variazione dei parametri di input non osservabili di +/– 5%: Variazioni
Portafoglio di
classificazione/Tipo di
strumento
Tecnica di valutazione Parametro fair value del
31.12.2016
Favorevoli Sfavorevoli
Attività finanziarie detenute per la negoziazione
Derivati su tasso di
interesse
Credit/Debit Valuation Adjustments PD e LGD 636 30 –30
Attività Finanziarie Disponibili per la vendita
titoli di debito Option pricing models Volatilità – inflazione 113.460 74 –866
Correlazione – inflazione 32 –31

L'analisi di sensitività è stata sviluppata per gli strumenti finanziari per cui le tecniche di valutazione adottate rendevano possibile l'effettuazione di tale esercizio. Le motivazioni per cui, per alcuni strumenti, non è stato possibile sviluppare un'attendibile analisi di sensitività sono essenzialmente legate al fatto che per valorizzare questi strumenti, si è fatto ricorso o a tecniche valutative basate su informazioni derivanti da transazioni osservate sul mercato su titoli similari o a valutazioni e/o informazioni fornite da terze parti.

Informativa relativa ai trasferimenti fra Livello 1 e Livello 2 intervenuti nel 2016 (IFRS 13, par 93 (c))

Nel corso del 2016 non sono intervenuti trasferimenti fra livello 1 e 2.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
valutate al
fair value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 756 47.910 519.495
2. Aumenti 1.027 1.381 168.451
2.1. Acquisti 387 141.627
2.2. Profitti imputati a:
2.2.1. Conto Economico 178 8.627
– di cui plusvalenze 96
2.2.2. Patrimonio Netto X X 8.939
2.3. Trasferimenti da altri livelli 381
2.4. Altre variazioni in aumento 468 994 9.258
3. Diminuzioni 1.145 47.709 163.391
3.1. Vendite 11
3.2. Rimborsi 1 38.738 10.511
3.3. Perdite imputate a:
3.3.1. Conto Economico 247 8.971 55.308
– di cui minusvalenze 210 8.766 55.301
3.3.2. Patrimonio Netto X X 44.147
3.4. Trasferimenti ad altri livelli 405 13.761
3.5. Altre variazioni in diminuzione 481 39.664
4. Rimanenze finali 638 1.582 524.555
Passivita finanziarie
detenute per la
negoziazione
Passività finanziarie
valutate al fair value
Derivati di copertura
1. Esistenze iniziali 1.457
2. Aumenti
2.1. Emissioni
2.2. Perdite imputate a:
2.2.1. Conto Economico
– di cui minusvalenze
2.2.2. Patrimonio Netto X X
2.3. Traferimenti da altri livelli
2.4. Altre variazioni in aumento
3. Diminuzioni 1.457
3.1 Rimborsi
3.2. Riacquisti
3.3. Profitti imputati a:
3.3.1. Conto Economico 1.216
– di cui plusvalenze
3.3.2. Patrimonio Netto X X
3.4. Trasferimento ad altri livelli 230
3.5. Altre variazioni in diminuzione 11
4. Rimanenze finali

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value (livello 3)

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

Attività/Passività finanziarie non 31.12.2016 31.12.2015
valutate al fair value o valutate al
fair value su base non ricorrente
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
2. Crediti verso banche 1.480.702 1.486.412 1.266.267 1.270.321
3. Crediti verso clientela 34.230.459 40.325 35.847.608 33.474.317 – 36.087.376
4. Attività materiali detenute a scopo
di investimento
23.800 36.522 25.656 36.926
5. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione
Totale 35.734.961 40.325 37.370.542 34.766.240 37.394.623
1. Debiti verso banche 7.226.844 7.226.844 4.829.578 4.838.040
2. Debiti verso clientela 29.387.380 – 29.387.380 27.807.746 – 27.807.746
3. Titoli in circolazione 5.614.860 3.785.463 1.801.428 104.442 8.233.838 4.953.624 3.243.237 137.179
4. Passività associate ad attività in
via di dismissione
Totale 42.229.084 3.785.463 1.801.428 36.718.666 40.871.162 4.953.624 3.243.237 32.782.965

Informativa riferita alle esposizioni relative al debito sovrano

Con riferimento alla richiesta pervenuta dall'ESMA (European Securities and Markets Authority) con comunicato ESMA/2011/226 del 28 luglio 2011 e dalla Consob con comunicazione DEM/11070007 del 5 agosto 2011, con riferimento ai dati esposti al 31 dicembre 2016 nella precedente voce A.4.5.1 "Portafogli contabili: ripartizione per livelli del fair value" si fornisce l'esposizione della Banca verso il debito sovrano, costituito per la massima parte da titoli di debito di stato italiani.

Nella tabella sono indicati nell'ambito dei portafogli contabili, con riferimento ad ogni singolo Stato, le seguenti informazioni:

  • livello riferito alla scala gerarchica del fair value;
  • valore nominale;
  • valore di bilancio al 31 dicembre 2016;
  • effetto della valutazione rilevata nel conto economico con riferimento ai titoli classificati nelle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e nelle "Attività finanziarie valutate al fair value";
  • effetto della valutazione complessiva lorda rilevata sino alla data di riferimento del bilancio a Patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione", con riferimento ai titoli classificati nelle "Attività finanziarie disponibili per la vendita".
Attività finanziarie misurate al fair value: titoli di debito (euro/000)
Portafogli L2 L3
contabili/
emittenti
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata
a conto
economico
1. Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
X X
Italia X X
Argentina X X
2. Attività
finanziarie
valutate
al fair value
X X
3. Attività
finanziarie
disponibili
per la vendita
8.468.722 8.508.595 –9.683 47.290
Italia 8.244.500 8.286.356 –9.573 47.903
Spagna 25.000 26.141 –110 923
Stati Uniti 199.222 196.098 –1.536
Totale 8.468.722 8.508.595 –9.683 47.290

La voce "valutazione rilevata a conto economico" delle attività disponibili per la vendita è relativa alla quota efficace di Fair Value Hedge per la componente titolo coperta.

Attività finanziarie misurate al fair value: titoli di debito (euro/000)
Portafogli
contabili/
emittenti
L1 L2 L3
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata
a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio
netto
Nominale Valore di
bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata
a conto
economico
1. Attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
21 14 2 X X
Italia X X
Argentina 21 14 2 X X
2. Attività
finanziarie
valutate
al fair value
X X
3. Attività
finanziarie
disponibili per
la vendita
7.906.165 8.287.636 –1.918 302.195 5 5
Italia 7.877.794 8.259.282 –1.918 302.249 5 5
Spagna 10.000 10.062 –82
Stati Uniti 18.371 18.292 28
Totale 7.906.186 8.287.650 –1.916 302.195 5 5

Per confronto si riporta la situazione al 31 dicembre 2015:

La voce "valutazione rilevata a conto economico" delle attività disponibili per la vendita è relativa alla quota efficace di Fair Value Hedge per la componente titolo coperta.

Attività finanziarie misurate al fair value: titoli di debito

Nella sottostante tabella i suddetti valori sono riesposti con riferimento allo stato emittente:

(euro/000)
Composizione per emittente Nominale Valore di bilancio
31.12.2016
Valutazione
rilevata a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio netto
Italia 8.244.500 8.286.356 –9.573 47.903
Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.244.500 8.286.356 –9.573 47.903
– di cui in scadenza entro il 2017 1.471.500 1.489.738 –1.577 17.127
– di cui in scadenza dal 2018 al 2019 1.792.000 1.853.940 –6.359 60.858
– di cui in scadenza dal 2020 al 2023 2.935.000 2.931.673 –1.202 36
– di cui in scadenza oltre il 2023 2.046.000 2.011.005 –435 –30.118
Attività finanziarie detenute per la negoziazione X
Spagna 25.000 26.141 –110 923
Attività finanziarie disponibili per la vendita 25.000 26.141 –110 923
– in scadenza nel 2025 25.000 26.141 –110 923
Stati Uniti 199.222 196.098 –1.536
Attività finanziarie disponibili per la vendita 199.222 196.098 –1.536
– in scadenza nel 2021 199.222 196.098 –1.536
Totale 8.468.722 8.508.595 –9.683 47.290

Oltre alle suddette esposizioni, nella voce 70 dell'attivo "crediti verso clientela" sono registrate esposizioni nette verso lo Stato Italiano e verso enti pubblici locali italiani per 627,34 milioni di euro.

Inoltre, a fine 2016 sono in essere opzioni di acquisto/vendita con sottostante titoli di stato, stipulate con primarie istituzioni finanziarie ed esercitabili nel primo trimestre 2017.

Per confronto si riporta la situazione al 31 dicembre 2015:

(euro/000)
Composizione per emittente Nominale Valore di bilancio
31.12.2015
Valutazione
rilevata a conto
economico
Valutazione
rilevata a
Patrimonio netto
Italia 7.877.799 8.259.287 –1.918 302.249
Attività finanziarie disponibili per la vendita 7.877.799 8.259.287 –1.918 302.249
– di cui in scadenza entro il 2016 1.184.299 1.194.135 8.661
– di cui in scadenza dal 2017 al 2018 2.453.500 2.578.340 –95 121.597
– di cui in scadenza dal 2019 al 2022 3.490.000 3.708.192 –670 151.126
– di cui in scadenza oltre il 2022 750.000 778.620 –1.153 20.865
Attività finanziarie detenute per la negoziazione X
Spagna 10.000 10.062 –82
Attività finanziarie disponibili per la vendita 10.000 10.062 –82
– in scadenza nel 2025 10.000 10.062 –82
Stati Uniti 18.371 18.292 28
Attività finanziarie disponibili per la vendita 18.371 18.292 28
– in scadenza nel 2020 18.371 18.292 28
Argentina 21 14 2 X
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 21 14 2 X
Totale 7.906.191 8.287.655 –1.916 302.139

Oltre alle suddette esposizioni, nella voce 70 dell'attivo "crediti verso clientela" sono registrate esposizioni nette verso lo Stato Italiano e verso enti pubblici locali italiani per 503,04 milioni di euro.

Inoltre, a fine 2015 sono in essere opzioni di acquisto/vendita con sottostante titoli di stato, stipulate con primarie istituzioni finanziarie ed esercitabili nel 2016, per:

  • nozionali 50 milioni di call vendute dalla Banca;
  • nozionali 50 milioni di put acquistate dalla Banca;

e contratti forward / contratti a termine per:

  • nozionali 373.887 milioni in acquisto;
  • nozionali 435.857 milioni in vendita.

A.5 Informativa sul c.d. "day one profit/loss"

Lo IAS 39 prevede che il valore di iscrizione iniziale di uno strumento finanziario sia pari al fair value, il quale corrisponde di norma al prezzo di transazione; in altre parole, al costo o all'importo erogato per le attività finanziarie o alla somma incassata per le passività finanziarie. Non sempre alla data di rilevazione iniziale il fair value dello strumento finanziario coincide con il prezzo pagato o incassato, tale differenza è definita come day one profit/loss.

Qualora sussista una differenza tra i suddetti valori, dovrà essere contabilizzato il valore del fair value dello strumento piuttosto che il prezzo di transazione solo se il fair value è calcolato a partire da altre transazioni osservabili di mercato sul medesimo strumento oppure se lo stesso è determinato mediante l'utilizzo di tecniche di valutazione, i cui dati di input sono desunti da informazioni derivanti da mercati osservabili. In tali casi la differenza tra prezzo della transazione e fair value alla data di prima iscrizione è immediatamente rilevato nel conto economico. Questo criterio si applica agli strumenti che rientrano in una delle classi per cui è prevista l'iscrizione dello strumento al fair value attraverso il Conto Economico: Fair value Option e Portafoglio di negoziazione.

Con riguardo a tali categorie si specifica quanto segue:

  1. Strumenti quotati in un mercato attivo. In questo caso il concetto di day one profit non trova generalmente applicazione in quanto all'atto dell'iscrizione iniziale in bilancio il fair value di uno strumento finanziario, che rientra nel Livello 1 della gerarchia del fair value, coincide con il prezzo della transazione.

  2. Strumenti non quotati in un mercato attivo. In questo caso la classificazione dello strumento finanziario nella categoria di gerarchia di fair value Livello 2 o Livello 3, determina una diversa rilevazione contabile della differenza tra il fair value e il prezzo della transazione.

Nel caso del Livello 2, l'iscrizione iniziale vede, in molti casi, sostanzialmente coincidere fair value e prezzo. Eventuali differenze tra prezzo e fair value transitano a Conto Economico al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

Nel caso del Livello 3, la presenza del rischio modello e/o di input non direttamente osservabili sul mercato influenzano in modo rilevante il risultato della valutazione, da raffrontare con il prezzo della transazione. In tal caso la differenza, se positiva, viene ammortizzata lungo la vita residua dello strumento finanziario (day one profit) o, se stimato inferiore, per il periodo di detenzione; nell'eventualità che tale differenza risulti negativa, questa è iscritta in via prudenziale direttamente a Conto economico (day one loss).

Successivamente alla rilevazione iniziale del fair value, le valutazioni vengono fatte a mark to model utilizzando la stessa metodologia e le stesse fonti dei dati di input utilizzati quando è stato calcolato il fair value al day one.

Le successive variazioni del fair value dopo il day one saranno quindi legate all'andamento dei relativi fattori di rischio cui è esposto lo strumento (tassi di interesse, corsi azionari, cambi, ecc.) e contabilizzate direttamente a conto economico.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono stati identificati importi la cui registrazione a Conto Economico sia da sospendere.

Parte B

Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide Voce 10

Nella presente voce sono rilevate le valute aventi corso legale, comprese le banconote e le monete divisionali estere e i depositi liberi verso la Banca Centrale.

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

31.12.2016 31.12.2015
a) Cassa 247.431 294.513
b) Depositi liberi presso Banche Centrali
Totale 247.431 294.513

Sezione 2 – Attività finanziarie detenute per la negoziazione Voce 20

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, quote di O.I.C.R., strumenti derivati), allocate nel portafoglio di negoziazione, ivi inclusi i derivati scaduti e quelli deteriorati.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 5 2 7 18 61.142 18 61.178
1.1 Titoli strutturati 2 50.663 50.665
1.2 Altri titoli di debito 5 2 7 16 10.479 18 10.513
2. Titoli di capitale 2 4 6
3 Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Pronti contro termine attivi
4.2 Altri
Totale A 5 2 7 20 61.142 22 61.184
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari: 37 154.280 636 154.953 219.393 734 220.127
1.1 di negoziazione 37 153.937 636 154.610 218.455 712 219.167
1.2 connessi con la fair value option 343 343 938 22 960
1.3 altri
2. Derivati creditizi
2.1 di negoziazione
2.2 connessi con la fair value option
2.3 altri
Totale B 37 154.280 636 154.953 219.393 734 220.127
Totale (A+B) 37 154.285 638 154.960 20 280.535 756 281.311

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Nella voce "B.1.2 – Strumenti derivati connessi con la fair value option", è evidenziato il fair value dei derivati, connessi con gli strumenti per i quali è stata adottata la fair value option. Tali derivati coprono principalmente i rischi inerenti le emissioni di prestiti obbligazionari per i quali la banca si è avvalsa della "fair value option", secondo quanto previsto dallo IAS 39, paragrafo 9.

Tali rischi derivano dalle possibili oscillazioni dei tassi di interesse e dalla presenza di componenti opzionali implicite nei titoli strutturati emessi.

Composizione della sottovoce A.1.1 "Titoli di debito strutturati"

Tipologia dei titoli Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
Reverse floater 2 50.663 50.665
Credit linked notes
Index linked
Altri
Totale 2 50.663 50.665

Attività finanziarie subordinate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti attività finanziarie detenute per la negoziazione con clausola di subordinazione.

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 7 61.178
a) Governi e Banche Centrali 14
b) Altri enti pubblici
c) Banche 50.668
d) Altri emittenti 7 10.496
2. Titoli di capitale 6
a) Banche
b) Altri emittenti: 6
– imprese di assicurazione
– società finanziarie
– imprese non finanziarie 6
– altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale A 7 61.184
B. Strumenti derivati
a) Banche 79.087 151.796
b) Clientela 75.866 68.331
Totale B 154.953 220.127
Totale ( A + B) 154.960 281.311

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti dei titoli è effettuata secondo i criteri di classificazione indicati dalla Banca d'Italia.

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value Voce 30

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie per cassa (titoli di debito, titoli di capitale, quote di O.I.C.R.), designate al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta (c.d. fair value option) dallo IAS 39, dallo IAS 28 e dall'IFRS 11.

Sono classificati in tale categoria:

  • titoli di debito che incorporano strumenti derivati;
  • titoli di debito non inclusi tra le attività finanziarie detenute per la negoziazione e oggetto di copertura finanziaria;
  • fondi aperti (inclusi quelli speculativi) per i quali esiste una valutazione periodicamente rilevabile da fonti indipendenti che, non essendo destinati alla negoziazione nel breve termine, rientrano da un punto di vista gestionale e finanziario in una strategia di investimento opportunamente documentata, volta ad un rendimento complessivo dell'investimento basato sulla variazione del fair value dello strumento stesso, oggetto di una specifica e periodica informativa agli organi direttivi della Banca.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Voci/Valori Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
1. Titoli di debito 7.658 10.000 1.582 19.240 7.731 19.902 47.910 75.543
1.1 Titoli strutturati 10.000 1.582 11.582 19.902 14.249 34.151
1.2 Altri titoli di debito 7.658 7.658 7.731 33.661 41.392
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Strutturati
4.2 Altri
Totale 7.658 10.000 1.582 19.240 7.731 19.902 47.910 75.543
Costo 4.811 8.858 12.560 26.229 4.815 47.973 19.068 71.856

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Gli importi indicati in corrispondenza del "costo" corrispondono al costo storico di acquisto delle attività finanziarie in rimanenza alla data di riferimento del bilancio.

Ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IAS 39 in materia di derecognition delle attività finanziarie, nella voce "1. Titoli di debito" sono inclusi anche i titoli impegnati in operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli effettuate a valere su titoli di proprietà per 7,658 milioni (27,633 milioni al 31.12.2015).

Tipologia operazioni/
Valori
Coperture
naturali
Strumenti
Finanziari
Strutturati
Portafogli
di attività
finanziarie
gestiti
internamente
sulla base del
fair value
31.12.2016 Coperture
naturali
Strumenti
Finanziari
Strutturati
Portafogli
di attività
finanziarie
gestiti
internamente
sulla base del
fair value
31.12.2015
1. Titoli di debito 7.658 11.582 19.240 41.392 34.151 75.543
1.1 Titoli strutturati 11.582 11.582 34.151 34.151
1.2 Altri titoli di debito 7.658 7.658 41.392 41.392
2. Titoli di capitale
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
4.1 Strutturati
4.2 Altri
Totale 7.658 11.582 19.240 41.392 34.151 75.543

Finalità di utilizzo della "fair value option" e importi delle relative attività finanziarie interessate

La tabella fornisce un dettaglio della precedente tabella 3.1 ed evidenzia il valore di bilancio (fair value) delle attività per le quali è stata adottata la fair value option, distinguendo le modalità di utilizzo.

Attività finanziarie subordinate

Nella tabella seguente si evidenziano le attività finanziarie con clausola di subordinazione:

Attività finanziarie
subordinate
Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
1.2 Altri titoli di debito, di
cui emessi da
Enti assicurativi:
• Obbligazioni
subordinate UNIPOL
01/21 TM 15/6
7.658 7.658 7.731 7.731
Totale 7.658 7.658 7.731 7.731
Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Titoli di debito 19.240 75.543
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri Enti pubblici
c) Banche 10.000 58.051
d) Altri emittenti 9.240 17.492
2. Titoli di capitale
a) Banche
b) Altri emittenti:
– imprese di assicurazione
– società finanziarie
– imprese non finanziarie
– altri
3. Quote di O.I.C.R.
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale 19.240 75.543

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Sezione 4 – Attività finanziarie disponibili per la vendita Voce 40

Nella presente voce figurano tutte le attività finanziarie (titoli di debito, titoli di capitale, ecc.) classificate nel portafoglio "disponibile per la vendita". Si evidenzia che nei titoli di capitale sono ricomprese essenzialmente le interessenze nelle società che, in base ai principi contabili internazionali, non rientrano più nella definizione di partecipazione.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Voci/Valori L1 L2 L3 31.12.2016 L1 L2 L3 31.12.2015
1. Titoli di debito 8.521.616 99.646 114.934 8.736.196 8.307.641 56.294 115.891 8.479.826
1.1 Titoli strutturati 114.934 114.934 56.294 115.886 172.180
1.2 Altri titoli di debito 8.521.616 99.646 8.621.262 8.307.641 5 8.307.646
2. Titoli di capitale 238.887 77.799 232.289 548.975 40.768 43.325 273.831 357.924
2.1 Valutati al fair value 238.887 77.799 230.750 547.436 40.768 43.325 272.063 356.156
2.2 Valutati al costo 1.539 1.539 1.768 1.768
3. Quote di O.I.C.R. 177.332 177.332 129.773 129.773
4. Finanziamenti
Totale 8.760.503 177.445 524.555 9.462.503 8.348.409 99.619 519.495 8.967.523

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

La voce "1.1 Titoli Strutturati" comprende un titolo di debito per il quale, stante la sua caratteristica ed in base a quanto riportato dallo IAS 39, non si è provveduto a contabilizzare separatamente il derivato incorporato dal contratto primario.

Nella voce "1.2 Altri titoli di debito" sono compresi titoli di Stato italiani per nominali 8,24 miliardi, di cui 6,536 miliardi a tasso fisso (7,88 miliardi al 31.12.2015, di cui 6,01 miliardi a tasso fisso).

Ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IAS 39 in materia di derecognition delle attività finanziarie, nella voce "1. Titoli di debito" sono inclusi anche i titoli impegnati in operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli effettuate a valere su titoli di proprietà per 3.969,973 milioni (4.157,562 milioni al 31.12.2015).

Ulteriori informazioni sui valori relativi a tale attività sono illustrati nella successiva Parte E della presente nota integrativa alla Sezione "C.2. Operazioni di cessione".

Nella voce "2. Titoli di capitale" sono ricomprese interessenze azionarie non qualificabili di controllo, di collegamento o di controllo congiunto.

Nelle seguenti tabelle si riporta la composizione dei titoli valutati al fair value e di quelli, in base a quanto richiesto dall'IFRS 7 § 30, valutati al costo, che sono stati mantenuti al valore di carico in quanto non è possibile determinare un fair value attendibile.

Composizione Voce 2.1
Titoli di capitale valutati al fair value
Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
Banche: 43.440 139.461 182.901 43.325 162.919 206.244
Enti finanziari e altre società: 238.887 34.359 91.289 364.535 40.768 – 109.144 149.912
Totale 238.887 77.799 230.750 547.436 40.768 43.325 272.063 356.156
Composizione Voce 2.2 Titoli di capitale valutati al costo % Livello 3 31.12.2016 % Livello 3 31.12.2015
possesso possesso
Visconti 10,34 1.137 1.137 10,34 1.137 1.137
Altri titoli di capitale 402 402 631 631
Totale 1.539 1.539 1.768 1.768

Nella tabella seguente si evidenziano le attività finanziarie con clausola di subordinazione:

Attività finanziarie
subordinate
Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2016 Livello 1 Livello 2 Livello 3 31.12.2015
1.2 Altri titoli di debito, di
cui emessi da banche:
• Obbligazioni
subordinate Banca
Popolare di Vicenza
20.12.2007/2017
13.022 13.022 20.005 20.005
Totale 13.022 13.022 20.005 20.005

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Titoli di debito 8.736.196 8.479.826
a) Governi e Banche Centrali 8.508.595 8.287.642
b) Altri enti pubblici
c) Banche 227.601 192.184
d) Altri emittenti
2. Titoli di capitale 548.975 357.924
a) Banche 182.943 206.286
b) Altri emittenti: 366.032 151.638
– imprese di assicurazione 4.582
– società finanziarie 289.773 52.292
– imprese non finanziarie 76.259 94.764
– altri
3. Quote di O.I.C.R. 177.332 129.773
4. Finanziamenti
a) Governi e Banche Centrali
b) Altri enti pubblici
c) Banche
d) Altri soggetti
Totale 9.462.503 8.967.523

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti dei titoli è effettuata secondo i criteri di classificazione indicati dalla Banca d'Italia.

Quote di O.I.C.R.: composizione per principali categorie di fondi chiusi

Nella presente tabella sono riportate le principali tipologie degli investimenti operati in quote di O.I.C.R., il cui saldo, alle rispettive date, è riportato nella precedente tabella 4.2 alla voce 3 "Quote di O.I.C.R.".

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Azionari 63.867 15.035
Immobiliari 63.498 65.178
Obbligazionari/Monetari 12.134 10.022
Altri 37.833 39.538
Totale 177.332 129.773

Nella voce "Altri", sono compresi anche gli investimenti in Sicar (Société d'Investissement en Capital à Risque) ed in Private Equity.

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica del fair value 1.667.793 1.182.643
a) rischio di tasso di interesse 1.667.793 735.802
b) rischio di cambio
c) rischio di credito
d) rischio prezzo 446.841
e) più rischi
2. Attività finanziarie oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari 114.934 115.886
a) rischio di tasso di interesse 114.934 115.886
b) rischio di tasso di cambio
c) altro
Totale 1.782.727 1.298.529

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica

Sezione 5 – Attività finanziarie detenute sino alla scadenza Voce 50

Alla data di riferimento del bilancio non si segnalano attività finanziarie detenute sino alla scadenza.

Sezione 6 – Crediti verso banche Voce 60

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate su un mercato attivo (Livello 2 e Livello 3) verso banche (conti correnti, depositi cauzionali, titoli di debito, ecc.) classificate nel portafoglio "crediti" ("loans and receivables"). Sono inclusi i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
VB FV VB FV
Livello 1 Livello 2 Livello 3 Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Crediti verso Banche Centrali 273.197 273.197 98.284 98.284
1. Depositi vincolati X X X X X X
2. Riserva obbligatoria 273.179 X X X 98.267 X X X
3. Pronti contro termine attivi X X X X X X
4. Altri 18 X X X 17 X X X
B. Crediti verso banche 1.207.505 1.213.215 1.167.983 1.172.037
1. Finanziamenti 1.207.505 – 1.213.215 1.167.983 1.172.037
1.1 Conti correnti e depositi liberi 209.798 X X X 226.728 X X X
1.2 Depositi vincolati 308.304 X X X 370.562 X X X
1.3 Altri finanziamenti: 689.403 570.693
– Pronti contro termine attivi X X X 304.946 X X X
– Leasing finanziario X X X X X X
– Altri 689.403 X X X 265.747 X X X
2. Titoli di debito
2.1 Titoli strutturati X X X X X X
2.2 Altri titoli di debito X X X X X X
Totale 1.480.702 1.486.412 1.266.267 1.270.321

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Attività finanziarie subordinate

Alla data di riferimento del bilancio non si segnalano attività finanziarie subordinate.

Attività deteriorate

Alla data di riferimento del bilancio non si segnalano attività deteriorate.

6.2 Crediti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti attività oggetto di copertura specifica.

6.3 Leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti finanziamenti a fronte di contratti di leasing finanziario.

Sezione 7 – Crediti verso clientela Voce 70

Nella presente voce figurano le attività finanziarie non quotate su un mercato attivo (Livello 2 e Livello 3) verso clientela (mutui , operazioni di locazione finanziaria, operazioni di factoring, titoli di debito, ecc.) allocate nel portafoglio "crediti" ("Loans and receivables").

Nelle sottostanti forme tecniche sono ricomprese anche le attività cedute che non soddisfano le condizioni previste dallo IAS 39 per essere cancellate dal bilancio ("cedute non cancellate") e le attività deteriorate.

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Valore di bilancio Fair Value Valore di bilancio Fair Value
Non Deteriorati L1
L2
L3 Non Deteriorati L1 L2 L3
deteriorati Acquistati Altri deteriorati Acquistati Altri
Finanziamenti 30.622.584 3.564.232 – 35.847.608 29.877.671 3.550.040 – 36.043.788
1. Conti correnti 2.673.381 711.220 X X X 2.995.097 704.786 X X X
2. Pronti contro termine attivi 4.747 X X X 7.049 X X X
3. Mutui 16.602.225 – 1.824.113 X X X 16.179.055 – 1.785.875 X X X
4. Carte di credito, prestiti
personali e cessioni del
quinto 479.855 105.211 X X X 563.205 95.363 X X X
5. Leasing finanziario 174.980 70.126 X X X 196.463 62.538 X X X
6. Factoring X X X X X X
7. Altri finanziamenti 10.687.396 853.562 X X X 9.936.802 901.478 X X X
Titoli di debito 23.501 20.142 – 40.325 21.026 25.580 43.588
8. Titoli strutturati 14.331 X X X 13.880 X X X
9. Altri titoli di debito 9.170 20.142 X X X 7.146 25.580 X X X
Totale 30.646.085 3.584.374 – 40.325 35.847.608 29.898.697 3.575.620 – 36.087.376

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" si rimanda alla Parte A Politiche contabili.

I saldi dei "conti correnti debitori" con la clientela includono le relative operazioni "viaggianti" e "sospese" a loro attribuibili alla fine del periodo; tali saldi non sono influenzati dagli accrediti e addebiti illiquidi relativi ai servizi d'incasso effetti e documenti.

Nella voce "Altri finanziamenti" sono principalmente rilevati i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari s.b.f., le sovvenzioni non regolate in conto corrente, i crediti verso gli Uffici Postali e la Cassa Depositi e Prestiti, i margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di operazioni su contratti derivati, i documenti scontati pro soluto e i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (quelli connessi con il pagamento di forniture di beni e servizi non finanziari sono invece ricondotti nella voce "Altre attività" dell'attivo). I crediti per effetti scontati sono rilevati in base al valore nominale al netto dei risconti passivi; sono inclusi anche quelli trasmessi per l'incasso a proprie filiali o a terzi.

La colonna "Deteriorati" comprende, secondo le definizioni di Banca d'Italia, le sofferenze, le inadempienze probabili e le esposizioni scadute al netto delle rettifiche di valore. Il dettaglio di tali esposizioni viene evidenziato nella Parte E della Nota Integrativa – qualità del credito, ai sensi delle disposizioni previste dal principio contabile IAS 39 in materia di derecognition delle attività finanziarie.

Nella voce "Altri finanziamenti" in bonis sono rilevati tra l'altro i finanziamenti per anticipi su effetti, documenti e valori similari s.b.f., per 2.398 milioni (2.785 milioni al 31.12.2015) e le sovvenzioni non regolate in conto corrente per 7.330 milioni (6.300 milioni al 31.12.2015).

Attività finanziarie subordinate

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
7. Altri finanziamenti: 30.886 38.492
Prestiti subordinati erogati a società di assicurazione 30.886 38.492
9. Altri titoli di debito: 4.340 4.609
PHARMA Finance 3 SRL 08/28 TV% 26.09 Classe B 41 336
PHARMA Finance 3 SRL 08/28 TV% 26.09 Classe C 4.299 4.273
Totale 35.226 43.101

Le attività finanziarie subordinate nei confronti di società di assicurazioni evidenziate al 31.12.2016 si riferiscono a finanziamenti erogati dalla Capogruppo a favore della collegata Bipiemme Vita S.p.A., aventi le seguenti caratteristiche:

  • a) importo originario pari a 8 milioni di euro a scadenza indeterminata Tasso Euribor 12 mesi + 250 bps. data erogazione 27/6/2003;
  • b) importo originario pari a 26,05 milioni di euro erogato il 21/3/2012 con durata 10 anni Tasso Euribor 12 mesi.

I titoli PHARMA Finance derivano da operazioni di cartolarizzazione di terzi ed hanno una clausola di subordinazione al rimborso rispetto alle classi superiori. La Banca ha sottoscritto anche la tranche senior di tale cartolarizzazione. Il fair value complessivo delle tre tranche emesse è in linea con il valore di carico; inoltre al momento l'operazione è in ammortamento regolare per tutte le tranche emesse.

Nella voce 3. "Mutui" sono comprese le rimanenze alle rispettive date dei seguenti portafogli di crediti cartolarizzati:

Bonis Deteriorate 31.12.2016 Bonis Deteriorate 31.12.2015
• BPM Securitisation 2 S.r.l.:
– operazione di cartolarizzazione effettuata nel 2006
per 2.011,3 milioni
233.517 31.469 264.986 288.443 35.527 323.970
• BPM Securitisation 3 S.r.l.:
– operazione di auto–cartolarizzazione di mutui
commerciali CMBS (Commercial Mortgage Backed
Securities) effettuata nel terzo trimestre 2014 per 864
milioni(
*)
, nel 2016 per 638 milioni
803.533 13.231 816.764 517.925 5.221 523.146
• BPM Covered Bond S.r.l.:
– operazione effettuata nel 2008 per 1.218 milioni, nel
2009 per 1.305 milioni, nel 2010 per 1.616 milioni,
nel 2011 per 639 milioni, per 993 milioni nel 2013 e
per 1.294 milioni nel 2014
3.749.899 33.389 3.783.288 4.354.910 102.868 4.457.778
• BPM Covered Bond 2 S.r.l.:
– operazione effettuata nel 2015 per 2.120 milioni e
per 1.294 milioni nel 2016
2.940.324 3.806 2.944.130 2.011.102 1.407 2.012.509
Totale 7.727.273 81.895 7.809.168 7.172.380 145.023 7.317.403

(*) La banca ha sottoscritto integralmente i titoli emessi dalla società veicolo.

Per i dettagli delle suddette operazioni si rinvia alla successiva Parte E della presente Nota Integrativa, "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura", alle seguenti sezioni:

1 – Rischio di credito

  • "C. Operazioni di cartolarizzazione"
  • "E.4 Operazioni di covered bond"
  • 3 Rischio di liquidità
    • Operazioni di auto-cartolarizzazione
Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Non deteriorati Deteriorati Non deteriorati Deteriorati
Acquistati Altri Acquistati Altri
1. Titoli di Debito 23.501 20.142 21.026 25.580
a) Governi
b) Altri enti pubblici
c) Altri emittenti 23.501 20.142 21.026 25.580
– imprese non finanziarie 20.952 3.260 19.483 3.260
– imprese finanziarie 2.549 16.882 1.543 22.320
– assicurazioni
– altri
2. Finanziamenti verso: 30.622.584 3.564.232 29.877.671 3.550.040
a) Governi 475.990 353.828
b) Altri enti pubblici 150.907 445 148.538 678
c) Altri soggetti 29.995.687 3.563.787 29.375.305 3.549.362
– imprese non finanziarie 15.217.223 2.999.352 14.705.170 2.937.113
– imprese finanziarie 3.916.808 100.932 3.996.608 121.605
– assicurazioni 42.712 52.792
– altri 10.818.944 463.503 10.620.735 490.644
Totale 30.646.085 3.584.374 29.898.697 3.575.620

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

La distribuzione delle attività finanziarie per comparto economico di appartenenza dei debitori o degli emittenti dei titoli è effettuata secondo i criteri di classificazione indicati dalla Banca d'Italia.

7.3 Crediti verso clientela attività oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio non si segnalano crediti verso clientela oggetto di copertura specifica.

7.4 Leasing finanziario

Sono di seguito fornite le informazioni di cui allo IAS 17, paragrafo 47.

Riconciliazione tra l'investimento lordo nel leasing e il valore dei pagamenti minimi dovuti alla data di riferimento del bilancio

31.12.2016 31.12.2015
Investimento lordo nel leasing 351.318 357.650
Proventi finanziari differiti 69.023 72.924
Investimento netto 282.295 284.726
Valore residuo non garantito
Valore attuale dei pagamenti minimi dovuti 282.295 284.726
Rettifiche di valore –37.189 –25.725
Valore in bilancio: voce 5. "leasing finanziario" della precedente tabella 7.1 245.106 259.001
Bonis 174.980 196.463
Deteriorate 70.126 62.538
Fasce temporali 31.12.2016 31.12.2015
Entro 1 anno
Investimento lordo 9.873 12.412
Valore attuale pagamenti minimi 9.744 12.219
Rettifiche di valore –4.230 –4.754
Esposizione netta 5.514 7.465
– di cui deteriorate 2.463 2.586
Tra 1 e 5 anni
Investimento lordo 15.848 15.684
Valore attuale pagamenti minimi 14.251 14.704
Rettifiche di valore –1.584 –1.393
Esposizione netta 12.667 13.311
– di cui deteriorate 3.103 2.866
Oltre i 5 anni
Investimento lordo 325.597 329.554
Valore attuale pagamenti minimi 258.300 257.803
Rettifiche di valore –31.375 –19.578
Esposizione netta 226.925 238.225
– di cui deteriorate 64.560 57.086

Il portafoglio crediti per locazione finanziaria al 31.12.2016 è riferito a n. 765 contratti, i relativi investimenti sono afferenti per il 98% a immobili, per l' 1,5% a beni strumentali e la rimanenza ad autoveicoli.

Sezione 8 – Derivati di copertura Voce 80

Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura, che alla data di riferimento del bilancio presentano un fair value positivo.

31.12.2016 31.12.2015 Fair Value VN Fair Value VN Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale Livello 1 Livello 2 Livello 3 Totale A) Derivati finanziari – 16.070 – 16.070 735.000 – 10.058 – 10.058 651.132 1) Fair value – 16.070 – 16.070 735.000 – 9.304 – 9.304 534.900 2) Flussi finanziari – – – – – – 754 – 754 116.232 3) Investimenti esteri – – – – – – – – – – B) Derivati creditizi – – – – – – – – – – 1) Fair value – – – – – – – – – – 2) Flussi finanziari – – – – – – – – – – Totale – 16.070 – 16.070 735.000 – 10.058 – 10.058 651.132

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Legenda: VN = Valore nozionale – L1 = Livello 1 – L2 = Livello 2 – L3 = Livello 3.

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) positivo dei contratti derivati di copertura, comprensivo del rateo in corso di maturazione alla data di riferimento del bilancio, per le coperture operate attraverso lo strumento di copertura del fair value (hedge accounting). Tale strumento è utilizzato per gestire contabilmente le operazioni di copertura degli strumenti finanziari iscritti in voci di bilancio che non prevedono la valutazione al fair value in contropartita del conto economico.

Le operazioni di copertura delle passività finanziarie rappresentate da titoli sono normalmente gestite attraverso la "fair value option". La "fair value option" è stata adottata per i titoli di debito strutturati ed a tasso fisso emessi dalle banche del Gruppo, il cui rischio da variazioni del fair value è stato coperto con strumenti derivati; i derivati utilizzati nell'ambito della "fair value option" sono classificati nel portafoglio di negoziazione.

In particolare le operazioni di copertura delle attività finanziarie e delle passività finanziarie diverse da quelle rappresentate da titoli sono gestite attraverso lo strumento dell'hedge accounting.

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella parte Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 2 – Rischi di mercato.

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Tipologia operatori/Valori Fair value Flussi finanziari Investimenti
Copertura Specifica Copertura Copertura Copertura esteri
rischio di
tasso
rischio di
cambio
rischio di
credito
rischio di
prezzo
più rischi Generica Specifica Generica
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
1.359 x x x
2. Crediti x x x x
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
x x x x x
4. Portafoglio x x x x x x x
5. Altre operazioni x x
Totale attività 1.359
1. Passività finanziarie x x x x
2. Portafoglio x x x x x 14.711 x
Totale passività 14.711
1. Transazioni attese x x x x x x x x
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
x x x x x x

Nella presente tavola sono indicati i fair value positivi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata.

Relativamente al dettaglio della composizione per portafogli coperti:

Copertura specifica di fair value

L'importo indicato alla voce 1."Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferisce ai fair value positivi di derivati finanziari a copertura del rischio di tasso per un importo nozionale complessivo di 300 milioni di titoli di stato a tasso fisso;

Copertura generica di fair value

L'importo indicato alla voce 2. "Portafoglio" si riferisce al fair value positivo dei derivati finanziari per un importo nozionale di 410 milioni, stipulati a copertura del rischio di tasso di interessi di un portafoglio di core deposit e 25 milioni, stipulati a copertura di mutui.

Sezione 9 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 90

Nella presente voce figura il saldo positivo delle variazioni di valore delle attività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso d'interesse.

9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Adeguamento positivo 10.514 11.237
1.1 di specifici portafogli: 10.514 11.237
a) crediti 10.514 11.237
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
1.2 complessivo
2. Adeguamento negativo
2.1 di specifici portafogli:
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
2.2 complessivo
Totale 10.514 11.237

L'adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica di fair value riguarda un portafoglio di mutui per 10,5 milioni di cui:

  • 6,22 milioni relativi a finanziamenti in essere per i quali la copertura è ancora efficace;
  • 4,28 milioni per il residuo di operazioni inefficaci da rilasciarsi a conto economico pro-rata temporis.

I proventi e gli oneri da valutazione relativi ai derivati di copertura e al portafoglio coperto vengono rilevati nel conto economico nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura".

9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse

Attività coperte 31.12.2016 31.12.2015
1. Crediti 189.286 97.928
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita
3. Portafoglio
Totale 189.286 97.928

La tabella evidenzia il valore nominale delle attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse di cui alla precedente tabella 9.1.

Sezione 10 – Le partecipazioni Voce 100

Nella presente voce figurano le partecipazioni in società controllate in via esclusiva (IFRS 10), quelle in società controllate in modo congiunto (IFRS 11) e quelle in società sottoposte ad influenza notevole (IAS 28).

10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Denominazioni Sede legale Sede operativa Quota di
partecipazione %
Disponibilità voti
%(1)
A. Imprese controllate in via esclusiva
Banche non quotate
1. Banca Popolare di Mantova S.p.A. Mantova Mantova 96,74
2. Banca Akros S.p.A. Milano Milano 100,00
Enti finanziari non quotati
3. ProFamily S.p.A. Milano Milano 100,00
4. BPM Covered Bond S.r.l. Roma Roma 80,00
5. BPM Covered Bond 2 S.r.l. Roma Roma 80,00
Altre imprese non quotate
6. Ge.Se.So. S.r.l. Milano Milano 100,00
B. Imprese controllate in modo congiunto
Enti finanziari non quotati
1. Calliope Finance S.r.l. Conegliano (TV) Conegliano (TV) 50,00
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Enti finanziari non quotati
1. SelmaBipiemme Leasing S.p.A. Milano Milano 40,00
2. Factorit S.p.A. Milano Milano 30,00
3. Etica SGR S.p.A. Milano Milano 19,44
Assicurazioni non quotate
4. Bipiemme Vita S.p.A. Milano Milano 19,00

(1) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria. I diritti di voto sono riportati solo laddove diversi dalla percentuale di partecipazione al capitale.

10.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Per le seguenti informazioni si rimanda alla corrispondente sezione del Bilancio Consolidato.

10.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Per le informazioni contabili si rimanda alla corrispondente sezione del Bilancio Consolidato.

10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Tutte le partecipazioni detenute sono significative.

10.5 Partecipazioni: variazioni annue

31.12.2016 31.12.2015
A. Esistenze iniziali 440.808 459.611
B. Aumenti 167.122 16.813
B.1 Acquisti 21.570 904
B.2 Riprese di valore 12.272 13.292
B.3 Rivalutazioni 120.412
B.4 Altre variazioni 12.868 2.617
C. Diminuzioni 255.570 35.616
C.1 Vendite 28.171 34.233
C.2 Rettifiche di valore 1.383
C.3 Altre variazioni 227.399
D. Rimanenze totali 352.360 440.808
E. Rivalutazioni totali
F. Rettifiche totali 33.220 45.494

Dettaglio variazioni dell'esercizio in corso

B. Aumenti 167.122
B.1 Acquisti 21.570
Banca Popolare di Mantova S.p.A., n. 389.236 azioni 15.859
Banca Akros S.p.A. n.1.226.391 azioni 5.711
B.2 Riprese di valore 12.272
ProFamily S.p.A. 12.272
B.3 Rivalutazioni 120.412
Anima Holding S.p.A. – rivalutazione al fair value a seguito riclassifica a voce disponibili per la vendita . 120.412
B.4 Altre variazioni 12.868
Provento da cessione Anima Holding S.p.A. 10.964
Provento da cessione parziale Etica SGR S.p.A. 1.170
Provento da liquidazione BPM Luxembourg SA 339
Provento da cessione Aedes Bipiemme Real Estate SGR S.p.A. – conguaglio cessione 2015. 395
C. Diminuzioni 255.570
C.1 Vendite 28.171
Cessione parziale Anima Holding S.p.A., n. 6.543.608 azioni 26.776
Cessione parziale Etica SGR S.p.A., n. 22.500 azioni 1.395
C.2 Rettifiche di valore
C.3 Altre variazioni 227.399
Anima Holding S.p.A., riclassifica a voce "Attività finanziarie disponibili per la vendita" 226.665
Liquidazione BPM Luxembourg SA 339
Aedes Bipiemme Real Estate SGR S.p.A. – conguaglio cessione 2015. 395

Dettaglio voce F. Rettifiche totali

(euro/000)
Valore di
bilancio
lordo
Voce F.
Rettifiche
totali
Valore di
bilancio
netto
A. Imprese controllate in via esclusiva
Banche non quotate
Banca Popolare di Mantova S.p.A. 62.522 23.626 38.896
Rettifiche di valore:
2011 22.115.048 a seguito dell'impairment test al 31.12.2011
2012 1.648.042 a seguito dell'impairment test al 31.12.2012
(640.000 al 30.06.2012)
2013 831.780 a seguito dell'impairment test al 31.12.2013
Riprese di valore:
2014 288.445 Ripristino parziale del costo d'iscrizione al 31.12.2014
2015 679.986 Ripristino parziale del costo d'iscrizione al 31.12.2015
Enti finanziari non quotati
Profamily S.p.A. 82.088 9.287 72.801
Rettifiche di valore:
2012 28.883.728 a seguito dell'impairment test al 31.12.2012
(24.569.666 al 30.06.2012)
2013 1.112.500 a seguito dell'impairment test al 31.12.2013
Riprese di valore:
2014 2.769.535 Ripristino parziale del costo d'iscrizione al 31.12.2014
2015 5.668.458 Ripristino parziale del costo d'iscrizione al 31.12.2015
2016 12.271.547 Ripristino parziale del costo d'iscrizione al 31.12.2016
B. Imprese controllate in modo congiunto
Enti finanziari non quotati
Calliope S.r.l. 300 300 0
Rettifiche di valore:
2008 300.000
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole
Enti finanziari non quotati
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. 36.296 36.296
Rettifiche di valore:
1995 820.960 1996

435.910
2013

3.117.230
2014 2.569.656
Riprese di valore:
2014 6.943.756 Ripristino del costo d'iscrizione al 31.12.2015
Etica S.G.R. S.p.A. 882 7 875
Rettifiche di valore:
2002 9.378
Provento da cessione:
2016 1.918
Totale rettifiche effettuate nel tempo sulle posizioni in rimanenza a fine periodo 33.220

10.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Per gli impegni riferiti alle partecipazioni si rimanda alla corrispondente sezione del Bilancio Consolidato.

10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Anima Holding S.p.A.

Nel corso del mese di giugno 2015 è avvenuta un'operazione che ha visto l'acquisto da parte di Poste Italiane S.p.A. ("Poste") della partecipazione azionaria di Anima Holding S.p.A. ("Anima") del 10,3% detenuta da BMPS nonché il subentro di Poste in ogni diritto e obbligazione di BMPS ai sensi del patto parasociale avente a oggetto le azioni Anima originariamente sottoscritto in data 5 marzo 2014 fra MPS e BPM.

A seguito di tale operazione è stato previsto l'impegno di BPM a cedere a terzi, che non fossero qualificabili come parti correlate di BPM e/o Poste, la partecipazione complessivamente eccedente le soglie che farebbero scattare l'obbligo di un'offerta pubblica di acquisto ("OPA") indicate all'art. 106 del D.Lgs. 24 febbraio 1998, n. 58 ("TUF") entro e non oltre dodici mesi dalla data del perfezionamento della cessione a Poste delle azioni Anima detenute da MPS e a non esercitare nel frattempo i diritti di voto afferenti alla partecipazione complessivamente eccedente detta soglia. La Consob, in data 16 giugno 2016, si è espressa ritenendo applicabile per Anima la soglia relativa all'obbligo di OPA del 25% del capitale di cui all'articolo 106, comma 1-bis, del TUF. In data 27 giugno 2016, BPM ha reso noto di aver ottemperato al proprio impegno afferente la cessione della partecipazione in Anima complessivamente eccedente le soglie OPA (tenuto conto del possesso azionario di Poste). La propria interessenza in Anima è stata infatti ridotta al 14,67%.

In data 14 ottobre 2016, Poste ha comunicato a BPM la disdetta dei patti parasociali che, con decorrenza 16 aprile 2017, termineranno di avere effetti tra le parti. Infine, in data 5 dicembre, Poste ha confermato il piano di rafforzamento dell'alleanza con Anima Holding tramite il conferimento ad Anima stessa – da realizzarsi entro la prima metà del 2017 – di BancoPosta Fondi SGR, con un conseguente incremento della propria quota di partecipazione fino ad un massimo del 24,9%. L'interessenza nel capitale di Anima è stata qualificata da BPM nei propri bilanci fino al 30 settembre 2016 come partecipazione in società sottoposta ad influenza notevole ai sensi dello IAS 28, in quanto, all'inizio dell'operazione sussistevano due dei requisiti previsti dal citato principio:

  • un possesso azionario superiore al 20%;
  • la presenza di accordi tra soci sulla governance, quali il diritto alla nomina di consiglieri, la presenza di maggioranze superiori a quelle ordinarie per decisioni consiliari e assembleari per alcuni temi relativi ad aspetti societari, l'impossibilità di cedere la partecipazione al di sotto di determinate soglie percentuali, facevano presumere un'influenza significativa sulla gestione.

Nel 2014, nonostante la percentuale di interessenza fosse diminuita sotto il 20%, soglia identificata dal principio come presunzione di esistenza di influenza notevole, si decise che continuavano a sussistere i presupposti per classificare la partecipazione come collegata in virtù della significatività del tenore degli accordi parasociali.

A seguito del mancato rinnovo dei patti parasociali, avvenuta nell'ottobre di quest'anno, si è ritenuto che i presupposti per la classificazione ai sensi dello IAS 28 come partecipazione in società sottoposta da influenza notevole siano venuti meno. Conseguentemente, la partecipazione in Anima è stata riclassificata sia nel bilancio di esercizio di BPM che in quello consolidato del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 dalla voce "Partecipazioni" alla voce "Attività finanziarie disponibili per la vendita". In maggior dettaglio, in conformità al principio IAS 39, è stata rilevata l'attività finanziaria sulla base del suo fair value, rilevando un effetto a conto economico per la differenza rispetto al precedente valore di carico. A conto economico è stata rilevata una plusvalenza, alla voce "Utili da partecipazioni" per un importo pari alla differenza tra il fair value al 31 dicembre 2016, dedotto dalla quotazione di borsa, e il valore di carico nei bilanci d'esercizio e consolidati.

Per gli impegni riferiti alle partecipazioni si rimanda alla corrispondente sezione del Bilancio Consolidato.

10.8 Restrizioni significative

Per la presente informativa si rimanda alla corrispondente sezione del Bilancio Consolidato.

10.9 Altre informazioni

Per le altre informazioni riferite alle partecipazioni si rimanda alla corrispondente sezione del Bilancio Consolidato.

Sezione 11 – Attività materiali Voce 110

11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1.1 Attività di proprietà 657.604 657.210
a) terreni 279.701 279.651
b) fabbricati 270.705 282.125
c) mobili 25.625 24.748
d) impianti elettronici 16.175 14.127
e) altre 65.398 56.559
1.2 Attività acquisite in leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
c) mobili
d) impianti elettronici
e) altre
Totale 657.604 657.210

Nella presente voce figurano le attività materiali (immobili, impianti, macchinari e altre attività materiali, comprese le opere d'arte) ad uso funzionale disciplinate dallo IAS 16 e gli investimenti immobiliari (terreni e fabbricati) disciplinati dallo IAS 40.

11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

Attività/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 23.800 36.522 25.656 36.926
a) terreni 6.207 6.752 6.228 6.774
b) fabbricati 17.593 29.770 19.428 30.152
2. Attività acquisite in
leasing finanziario
a) terreni
b) fabbricati
Totale 23.800 36.522 25.656 36.926

11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti attività materiali ad uso funzionale valutate al fair value.

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti attività materiali a scopo di investimento valutate al fair value.

11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

Attività/Valori Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde 279.651 847.363 126.706 193.495 229.234 1.676.449
A.1 Riduzioni di valore totali nette 565.238 101.958 179.368 172.675 1.019.239
A.2 Esistenze iniziali nette 279.651 282.125 24.748 14.127 56.559 657.210
B. Aumenti 62 28 4.604 9.453 22.248 36.395
B.1 Acquisti 4.604 9.453 22.248 36.305
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Riprese di valore
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a:
– a) patrimonio netto
– b) conto economico
B.5 Differenze positive di cambio
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
B.7 Altre varizioni 62 28 90
C. Diminuzioni 12 11.448 3.727 7.405 13.409 36.001
C.1 Vendite 31 31
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
C.2 Ammortamenti 11.417 3.726 7.395 13.362 35.900
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a:
– a) patrimonio netto
– b) Conto economico
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a:
– a) patrimonio Netto
– b) Conto economico
C.5 Differenze negative di cambio
C.6 Trasferimenti a:
– a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
– b) attività in via di dismissione
C.7 Altre variazioni 12 1 10 47 70
D. Rimanenze finali nette 279.701 270.705 25.625 16.175 65.398 657.604
D.1 Riduzioni di valore totali nette 575.981 105.685 186.762 186.036 1.054.464
D.2 Rimanenze finali lorde 279.701 846.686 131.310 202.937 251.434 1.712.068
E. Valutazione al costo

Mobili

Nella rimanenza di 25,6 milioni sono comprese opere d'arte per un totale di 7,145 milioni.

Terreni Fabbricati Totale
A. Esistenze iniziali 6.228 19.428 25.656
B. Aumenti 106 106
B.1 Acquisti
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
B.3 Variazioni positive di fair value
B.4 Riprese di valore
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
B.7 Altre variazioni 106 106
C. Diminuzioni 21 1.941 1.962
C.1 Vendite 812 812
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
C.2 Ammortamenti 944 944
C.3 Variazioni negative di fair value
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale
b) attività non correnti in via di dismissione
C.7 Altre variazioni 21 185 206
D. Rimanenze finali 6.207 17.593 23.800
E. Valutazione al fair value

11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

Le attività materiali detenute a scopo di investimento sono valutate con il criterio del costo.

11.7 Impegni per acquisto di attività materiali

Gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali alla data di riferimento del bilancio (ordini non ancora evasi) ammontano a 2,921 milioni (1,489 milioni al 31.12.2015).

Sezione 12 – Attività immateriali Voce 120

Nella presente voce figurano le attività immateriali di cui allo IAS 38, che sono tutte valutate al costo.

Attività/Valori Durata
definita
Durata
indefinita
31.12.2016 Durata
definita
Durata
indefinita
31.12.2015
A.1 Avviamento x x
A.2 Altre attività immateriali 71.315 71.315 127.343 127.343
A.2.1 Attività valutate al costo: 71.315 71.315 127.343 127.343
a) Attività immateriali generate internamente 188 188 325 325
b) Altre attività 71.127 71.127 127.018 127.018
A.2.2 Attività valutate al fair value:
a) Altre attività immateriali generate internamente
b) Altre attività
Totale 71.315 71.315 127.343 127.343

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

Nell'ambito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e BPM è previsto un processo di integrazione dei sistemi informativi delle due banche che prevede nel 2017 la migrazione dei dati contenuti nel sistema informativo attualmente utilizzato da BPM nel sistema informativo del Banco Popolare.

In base ai principi contabili, si rende necessario effettuare alla fine di ciascun esercizio un'analisi critica dell'utilizzo del software all'interno dell'entità: se da essa risulta che il software non verrà più utilizzato oppure che l'arco temporale nell'ambito del quale lo stesso sarà in grado di generare benefici economici attesi si è ridotto, si rende necessario procedere alla rilevazione di un impairment o procedere alla modifica del suo piano di ammortamento per tenere conto di una vita utile minore.

Ai fini delle valutazioni di bilancio dei software in uso di BPM si è reso pertanto necessario effettuare una ricognizione dei software che saranno oggetto di dismissione o di un diverso utilizzo a seguito della citata migrazione; per i software identificati come da dismettere a seguito della sopra ricordata individuazione del sistema target adottato dal Banco Popolare si è provveduto ad iscrivere a Conto Economico una svalutazione di 75,6 milioni di euro per tener conto della conseguente rivisitazione della vita utile. Tale svalutazione, è stata imputata nella voce di conto economico "180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriale – tra le "Rettifiche di valore per deterioramento".

A.2 Altre attività immateriali

In base a quanto richiesto dallo IAS 38, paragrafo 118 lettera a), si precisa che il software è interamente classificato fra le Attività immateriali con vita utile definita; il relativo ammortamento è compreso in un periodo fra i 3 e 7 anni.

12.2 Attività immateriali: variazioni annue

Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività
immateriali:
Totale
Definita Indefinita Definita Indefinita
A. Esistenze iniziali lorde 3.083 502.946 506.029
A.1 Riduzioni di valore totali nette 2.758 375.928 378.686
A.2 Esistenze inziali nette 325 127.018 127.343
B. Aumenti 51.634 51.634
B.1 Acquisti 51.634 51.634
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
B.2 Incrementi di attività immateriali interne x
B.3 Riprese di valore x
B.4 Variazioni positive di fair value
– a patrimonio netto x
– a conto economico x
B.5 Differenze di cambio positive
B.6 Altre variazioni
C. Diminuzioni 137 107.525 107.662
C.1 Vendite
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
C.2 Rettifiche di valore 137 106.540 106.677
– ammortamenti x 137 30.915 31.052
– Svalutazioni 75.625 75.625
• patrimonio netto x
• conto economico 75.625 75.625
C.3 Variazioni negative di fair value
– a patrimonio netto x
– a conto economico x
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di
dismissione
C.5 Differenze di cambio negative
C.6 Altre variazioni 985 985
D. Rimanenze finali nette 188 71.127 71.315
D.1 Rettifiche di valore totali nette 2.895 482.478 485.373
E. Rimanenze finali lorde 3.083 553.605 556.688
F. Valutazione al costo

Legenda: DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

12.3 Altre informazioni

In base a quanto richiesto dallo IAS 38, paragrafi 122 e 124, si precisa quanto segue:

  • non sono presenti attività immateriali rivalutate, conseguentemente non esistono impedimenti alla distribuzione agli azionisti delle plusvalenze relative ad attività immateriali rivalutate (IAS 38, paragrafo 124, lettera b);
  • non sono presenti attività immateriali acquisite tramite concessione governativa (IAS 38, paragrafo 122, lettera c);
  • non sono presenti attività immateriali costituite in garanzie di debiti (IAS 38, paragrafo 122, lettera d);
  • gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali al 31.12.2016 (ordini non ancora evasi) sono pari a 0,1 milioni (0,808 milioni al 31.12.2015) (IAS 38, paragrafo 122, lettera e);
  • non sono presenti attività immateriali oggetto di operazioni di locazione.

Sezione 13 – Le attività fiscali e le passività fiscali Voce 130 dell'attivo e Voce 80 del passivo

Nella presente sezione figurano le attività fiscali (correnti e anticipate) e le passività fiscali (correnti e differite) rilevate, in applicazione dello IAS 12, rispettivamente nella voce 130 dell'attivo e nella voce 80 del passivo.

Le tipologie di differenze temporanee che hanno portato all'iscrizione di "attività per imposte anticipate" riguardano:

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione

Descrizione 31.12.2016 31.12.2015
Attività per imposte anticipate rilevate in contropartita del conto economico: 844.948 808.132
a) DTA di cui alla Legge 214/2011 682.708 702.548
+ Svalutazione crediti verso clientela 555.322 574.069
+ Valore dell'avviamento e delle altre attività materiali 112.264 128.479
+ Perdite fiscali di cui alla Legge 214/2011 15.122
b) Altre 162.240 105.584
+ Svalutazione crediti verso banche 613 174
+ Perdite fiscali 9.815
+ Rettifiche di valore di attività finanziarie detenute per la negoziazione e passività
finanziarie valutate al fair value
+ Rettifiche di valore di titoli in circolazione
+ Rettifiche di valore di passività finanziarie detenute di negoziazione e passività
finanziarie valutate al fair value
+ Rettifiche di valore per deterioramento di garanzie rilasciate iscritte tra le altre
passività
11.182 13.424
+ Fondi per rischi ed oneri 100.539 63.065
+ Costi di natura prevalentemente amministrativa 6.628 3.195
+ Svalutazioni di derivati di copertura
+ Differenze tra valori fiscali e valori di bilancio delle attività materiali e immateriali 33.463 25.726
+ Altre voci
Attività per imposte anticipate rilevate in contropartita del patrimonio netto: 52.003 30.324
– Riserve da valutazione: 26.344 4.657
+ Minusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita 26.344 4.657
– Altre: 25.659 25.667
+ Utili/perdite attuariali dei fondi del personale e altre voci 23.181 21.949
+ Spese per aumento di capitale 2.478 3.718
Totale sottovoce 140 b) Attività fiscali – anticipate 896.951 838.456

Credito d'imposta derivante dalla trasformazione delle attività per imposte anticipate iscritte in bilancio (Legge n. 214/2011)

L'articolo 2 del decreto legge 29 dicembre 2010, n. 225 (c.d. "mille proroghe"), convertito, con modificazioni, dalla legge 26 febbraio 2011, n. 10, e successivamente modificato dall'art. 9 del decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201 (c.d. decreto "Monti"), convertito, con modificazioni, dalla Legge n. 214/2011, ha previsto l'introduzione della disciplina della trasformazione in crediti d'imposta di quota parte di alcune attività per imposte anticipate iscritte in bilancio, qualora nel bilancio individuale della società sia rilevata una perdita d'esercizio.

Ai sensi della citata disposizione sono trasformabili in crediti d'imposta, entro determinati limiti, le attività per imposte anticipate relative alle svalutazioni dei crediti non ancora dedotte dal reddito imponibile ai sensi del comma 3 dell'art. 106 del T.U.I.R., nonché quelle riferite alle componenti negative relative al valore dell'avviamento e di altre attività immateriali, deducibili in più periodi d'imposta ai fini delle imposte sui redditi.

Con riferimento alla quantificazione dell'importo trasformabile, la norma prevede che le attività per imposte anticipate siano trasformabili solo per l'importo che risulta moltiplicando la perdita d'esercizio per il rapporto tra le attività per imposte anticipate rilevanti e la somma del capitale sociale e delle riserve.

È prevista, inoltre, un'ulteriore ipotesi di trasformazione che riguarda le attività per imposte anticipate iscritte a fronte di perdite fiscali, normata dal comma 56-bis del citato art. 2.

Il credito d'imposta risultante dalla trasformazione delle attività per imposte anticipate non è produttivo di interessi, può essere utilizzato in compensazione ai sensi dell'art. 17 del D.Lgs. 241/1997, ovvero può essere ceduto al valore nominale secondo la procedura di cui all'art. 43-ter del DPR 602/1973 e, infine, può essere chiesto a rimborso per la parte che residua dopo le compensazioni.

Nella precedente tabella le attività per imposte anticipate rilevanti ai fini della Legge n. 214/2011 sono evidenziate separatamente dalle altre attività per imposte anticipate tradizionali, al fine di tener conto della loro differente natura.

Nello specifico gli importi indicati in tabella rappresentano la quota di attività per imposte anticipate potenzialmente trasformabili in crediti d'imposta alla data di riferimento del bilancio.

La disciplina relativa alla conversione in crediti d'imposta delle attività per imposte anticipate introduce una modalità di recupero di tali attività che si aggiunge a quella ordinaria e che si attiva in presenza di una perdita d'esercizio o di una perdita fiscale.

Tale modalità conferisce pertanto la certezza del recupero, in qualunque circostanza, delle attività per imposte anticipate di cui alla L. 214/2011, rendendo automaticamente soddisfatto il test relativo alle probabilità di recupero delle imposte anticipate previsto dallo IAS 12.

Altre attività per imposte anticipate

Nella precedente tabella sono dettagliate anche le altre attività per imposte anticipate diverse da quelle di cui alla L.214/2011. Tali "attività" vengono iscritte in bilancio nella misura in cui esiste la probabilità del loro recupero sulla base della capacità di generare con continuità redditi imponibili positivi.

Per la valorizzazione delle imposte anticipate ai fini IRES e IRAP sono state applicate le aliquote vigenti.

13.2 Passività per imposte differite: composizione

Descrizione 31.12.2016 31.12.2015
Passività per imposte differite rilevate in contropartita del conto economico: 9.292 5.824
+ Rivalutazioni di attività finanziarie detenute per la negoziazione e valutate al fair
value
3.547
+ Rivalutazioni di derivati di copertura
+ Quota relativa alle commissioni implicite nei prestiti obbligazionari valutati al fair
value, iscritta tra le altre passività
+ Quota del Fondo di trattamento di fine rapporto del personale fiscalmente già
riconosciuta
5.745 5.824
+ Rettifiche di valore su passività finanziarie valutate al fair value e titoli in circolazione
+ Ammortamenti di attività materiali e immateriali fiscalmente già riconosciuti
+ Altre voci
Passività per imposte differite rilevate in contropartita del patrimonio netto: 49.341 115.826
– Riserve da valutazione 49.341 115.826
+ Plusvalenze su attività finanziarie disponibili per la vendita 49.341 115.826
+ Utili/perdite attuariali dei fondi del personale
Totale sottovoce 80 b) Passività fiscali differite 58.633 121.650

Imposte differite non rilevate

Non sono state a suo tempo contabilizzate imposte differite passive sulle riserve in sospensione d'imposta imputate a capitale sociale, in esecuzione di aumenti gratuiti, per 721,9 milioni di euro, in quanto non è prevista la loro distribuzione e, pertanto, esistono scarse probabilità che sorga il presupposto per il pagamento dell'imposta differita.

L'importo di 721,9 milioni di euro si è così formato nel corso del tempo:

  • 354,5 milioni di euro sono affluiti a capitale sociale nel 1996 per adeguare il valore nominale dell'azione da lire 1.000 a lire 5.000;
  • 34,7 milioni di euro sono affluiti a capitale sociale nel 2001 per adeguare il valore nominale dell'azione a 3 euro;
  • 1,1 milioni di euro si riferiscono all'incorporata Banca 2000;
  • 26,6 milioni di euro si riferiscono all'incorporata Bipiemme Immobili;
  • 33,9 milioni di euro si riferiscono alla ex Cassa di Risparmio di Alessandria, incorporata da Banca di Legnano.
  • L'importo di 251,5 milioni di euro è stato imputato a capitale sociale nel mese di marzo 2007 per adeguare il valore nominale delle azioni da 3 a 4 euro. Riguardo a tale riserva la Banca, avvalendosi di quanto disposto dalla Legge n. 266 del 23 dicembre 2005 che ha consentito il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in bilancio a seguito della rivalutazione di talune immobilizzazioni, ha deciso di procedere all'affrancamento del saldo della rivalutazione delle attività immobiliari emersa per effetto dell'adozione dei principi contabili internazionali mediante il pagamento di una imposta sostitutiva (12% per i beni ammortizzabili e 6% per i beni non ammortizzabili) prevista dalla citata Legge. La relativa "Riserva da valutazione" di 264,6 milioni di euro interamente affluita a capitale sociale risulta in sospensione d'imposta per 251,5 milioni.
  • Analoga natura riveste l'importo di € 19,6 milioni rivenienti dall'incorporata Banca di Legnano.

Si evidenzia inoltre la presenza di una riserva in sospensione d'imposta non imputata al capitale sociale (Riserva L. 21.11.00 n. 342, art. 14) per 18,2 milioni, per la quale non è stata iscritta la relativa passività per imposte differite.

In particolare si precisa che nell'esercizio 2000 la Banca, avvalendosi di quanto disposto dalla Legge 21.11.2000 n. 342 art.14, che ha consentito il riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in bilancio, ha deciso, per gli immobili ai quali era stata attribuita parte del disavanzo di fusione riveniente dall'incorporazione di Banca Agricola Milanese e Banca Briantea, di allineare i valori fiscali a quelli contabili mediante il pagamento dell'imposta sostitutiva del 19% previsto dalla suddetta Legge. A tal fine si è provveduto a trasferire dalla "riserva disponibile" all'apposita "riserva L. 21.11.00 n. 342, art. 14" l'importo di 18,2 milioni, pari al riallineamento fiscale effettuato (22,4 milioni di euro) al netto dell'imposta sostitutiva dovuta (4,3 milioni). Non essendo stata a suo tempo prevista la distribuzione di tale riserva ai soci, non si è provveduto a stanziare le relative imposte differite per l'importo di circa 2 milioni di euro.

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 808.132 827.206
2. Aumenti 102.770 45.316
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 102.770 45.316
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) riprese di valore
d) altre 102.770 45.316
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
– operazioni di aggregazione aziendale
3. Diminuzioni 65.954 64.390
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio 65.954 64.390
a) rigiri 65.954 64.390
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
a) Trasformazione in crediti d'imposta di cui alla L. 214/2011
b) Altre
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
4. Importo finale 844.948 808.132

13.3 Variazioni delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Lo sbilancio positivo delle imposte anticipate è stato registrato nel conto economico alla voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" per 37 milioni (negativo per 19 milioni al 31.12.2015).

La seguente tabella fornisce la dinamica dell'esercizio delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011, i dati ivi contenuti rappresentano lo specifico di cui della precedente tabella 13.3.

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 702.548 697.520
2. Aumenti 15.465 26.113
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
3. Diminuzioni 35.305 21.085
3.1 Rigiri 35.305 21.085
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
a) derivante da perdite di esercizio
b) derivante da perdite fiscali
3.3 Altre diminuzioni
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
4. Importo finale 682.708 702.548

13.3.1 Variazioni delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico)

13.4 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 5.824 6.184
2. Aumenti 3.716
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 3.716
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 3.716
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
3. Diminuzioni 248 360
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 248 360
a) rigiri 248 360
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
4. Importo finale 9.292 5.824

Lo sbilancio delle imposte differite è stato iscritto come onere a carico del conto economico alla voce "imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" per 3,5 milioni (un beneficio del conto economico per 0,36 milioni al 31.12.2015).

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 30.324 35.219
2. Aumenti 24.740 3.246
2.1 Imposte anticipate rilevate nellesercizio 24.740 3.246
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento di criteri contabili
c) altre 24.740 3.246
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
3. Diminuzioni 3.061 8.141
3.1 Imposte anticipate annullate nell' esercizio 3.061 8.141
a) rigiri 3.061 8.141
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità
c) dovute al mutamento di criteri contabili
d) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
4. Importo finale 52.003 30.324

13.6 Variazioni delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

31.12.2016 31.12.2015
1. Importo iniziale 115.826 136.377
2. Aumenti 6.381 32.518
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 6.381 32.518
a) relative a precedenti esercizi
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
c) altre 6.381 32.518
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali
2.3 Altri aumenti
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
3. Diminuzioni 72.866 53.069
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio 72.866 53.069
a) rigiri 72.866 53.069
b) dovute al mutamento dei criteri contabili
c) altre
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali
3.3 Altre diminuzioni
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
4. Importo finale 49.341 115.826

13.7 Altre informazioni

Composizione della fiscalità corrente

IRES IRAP Imposta
sostitutiva
31.12.2016 31.12.2015
Passività fiscali correnti 6.761 –1.328 5.433 –54.779
Crediti d'imposta riportati a nuovo 17.397 25.277 42.674
Altri crediti d'imposta
Ritenute d'acconto subite 650 650 1.067
Acconti versati 46.464 8.518 54.982 142.846
Totale fiscalità corrente della capogruppo 71.272 32.467 103.739 89.134
Consolidato fiscale: 0
– passività fiscali correnti da società del Gruppo –6.761 –6.761 –10.125
– crediti d'imposta, acconti versati e altre ritenute
subite
150 150 139
Saldo a credito: voce 130 a) dell'attivo 64.661 32.467 97.128 79.148
Saldo a debito: voce 80 a) del passivo

La voce 130 a) "Attività fiscali correnti" include, oltre al saldo a credito dettagliato nella precedente tabella, anche i crediti d'imposta richiesti a rimborso non compensabili di seguito riepilogati:

31.12.2016 31.12.2015
Crediti IRES, IRPEG, IRAP e ILOR 36.755 148.491
di cui: in linea capitale 34.608 125.862
di cui: in linea interessi 2.147 22.629
Saldo a credito dettagliato nella precedente tabella 97.128 79.148
Totale voce 130 a) "Attività fiscali correnti" 133.883 227.639

Altre informazioni

Si riporta di seguito l'aggiornamento delle controversie tributarie ancora in corso.

2005 – Ex Bipiemme Immobili

A seguito del processo verbale di constatazione per la verifica fiscale relativa all'esercizio 2005 della ex Bipiemme Immobili S.p.A., incorporata dalla Banca nel 2007, il 9 dicembre 2010 sono stati notificati i relativi avvisi di accertamento che contestano maggior imposta IRES di 230 mila euro, IRAP per 29 mila euro e IVA per 93 mila euro, oltre alle relative sanzioni. In data 24 maggio 2012 la Commissione Tributaria Provinciale di Milano ha accolto il ricorso relativamente all'IVA e respinto quello inerente a IRES e IRAP. Contro quest'ultima decisione sfavorevole è stato proposto ricorso in appello. L'Agenzia delle Entrate non ha impugnato la decisione della C.T. Provinciale, che pertanto è passata in giudicato relativamente all'IVA.

La Commissione Tributaria Regionale di Milano, con la sentenza n. 2911/28/14 depositata il 29/05/2014, ha accolto in larga parte l'appello presentato relativo a IRES ed IRAP, riformando la decisione di primo grado. Contro tale sentenza l'Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso per Cassazione.

2008 – Imposta di registro

Nel corso del 2010 sono stati notificati tre avvisi di liquidazione per imposta di registro sull'acquisto degli sportelli bancari dismessi da UniCredit S.p.A. nell'anno 2008. Gli avvisi di liquidazione contestano l'applicazione di aliquote differenziate nella determinazione dell'imposta di registro.

Gli atti richiedono imposte per complessivi Euro 4.061 mila. Contro tali pretese sono stati prodotti motivati ricorsi per ottenere l'annullamento delle richieste pervenute.

Due vertenze si sono concluse con esito favorevole per la Banca mediante sentenze passate in giudicato. Rimane in essere un'unica vertenza (per Euro 422 mila), in quanto l'Agenzia delle Entrate ha presentato ricorso in Cassazione. La Banca si è costituita in giudizio.

2010 – Imposta di registro inerente la cessione del ramo d'azienda di "banca depositaria"

In data 25 giugno 2012 è stato notificato avviso di rettifica e liquidazione dell'imposta di registro inerente la cessione del ramo d'azienda di "banca depositaria" a BNP Paribas avvenuta il 29 giugno 2010. Anche alla banca cessionaria, in qualità di obbligato principale, è stato notificato analogo avviso. L'atto ridetermina su base presuntiva il valore del ramo d'azienda ceduto e quantifica la maggior imposta di registro in euro 381 mila, oltre a interessi.

BPM, di concerto con la cessionaria BNP Paribas (obbligato principale), ha presentato ricorso per contrastare le pretese impositive. Il ricorso è stato accolto dalla Commissione Tributaria Provinciale di Milano con sentenza n. 1255/47/2015, depositata l'11/2/2015.

L'Agenzia delle Entrate ha proposto ricorso in appello e BPM si è costituita in giudizio. In data 21 ottobre 2016 si è pronunciata la Commissione Tributaria Regionale di Milano rigettando l'appello dell'Ufficio

2010 – BPM ed ex BDL: IVA sulle commissioni di servicing

In data 3 dicembre 2015 sono stati notificati due avvisi di accertamento, relativi all'anno d'imposta 2010, che contestano il regime di esenzione IVA riservato alle commissioni di servicing relative all'operazione "Covered Bond":

  • Il primo avviso, notificato a BPM, reca una maggior imposta accertata di € 134 mila e sanzioni per € 167 mila;
  • Il secondo atto, notificato alla ex BDL, reca una maggior imposta accertata di € 7 mila e sanzioni per € 9 mila.

Entrambi gli atti sono stati impugnati in data 29/1/2016 per far valere le ragioni difensive della Banca.

Nel corso del 2016, l'Agenzia delle Entrate ha richiesto a BPM chiarimenti sul trattamento fiscale delle commissioni di servicing conseguite dalla Banca (in qualità di servicer) nell'ambito del programma Covered Bond relativamente ai servizi resi nel 2011. Analoga richiesta di chiarimenti è pervenuta per l'esercizio 2013 per tutte le commissioni di servicing.

Ex Banca di Legnano – Verifica dell'Agenzia delle Entrate

In data 2 febbraio 2015 è iniziata una verifica generale dell'Agenzia delle Entrate avente ad oggetto l'anno d'imposta 2012 dell'incorporata Banca di Legnano S.p.A. Limitatamente al trattamento IVA delle commissioni di servicing relative all'operazione di Covered Bond, l'ispezione è stata estesa all'anno 2011 con notifica del relativo verbale, che reclama IVA sulle commissioni di servicing per Euro 24 mila. L'ispezione si è conclusa in data 19 luglio 2016 e, con un unico rilievo relativo all'IVA sulle commissioni di servicing (Covered bond) per l'anno 2012 di Euro 18.000.

In merito a tali contestazioni e richieste dati relative al trattamento IVA sulle commissioni di servicing si è pronunciata l'Agenzia delle Entrate con la risoluzione 106/E del 17/11/2016, che ne ha sancito l'esenzione ai fini IVA. In relazione a tale chiarimento, la Banca ha chiesto l'estinzione dei procedimenti in corso per cessata materia del contendere.

Sezione 14 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 140 dell'attivo e voce 90 del passivo

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate.

Sezione 15 – Altre attività Voce 150

Nella presente voce sono iscritte le attività non riconducibili nelle altre voci dell'attivo dello stato patrimoniale. In particolare alla voce ratei attivi sono indicati i ratei diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie; le migliorie e le spese incrementative sostenute su beni di terzi sono quelle diverse da quelle riconducibili alla voce "attività materiali". Sono inoltre rilevati i crediti derivanti da forniture di beni e servizi non finanziari.

15.1 Altre attività: composizione

31.12.2016 31.12.2015
Ratei attivi 4.029 4.640
Migliorie su beni di terzi in locazione 25.654 24.726
Altre attività 499.117 716.017
Partite in corso di lavorazione 152.002 363.095
Valori diversi e valori bollati 2.416 1.503
Assegni di c/c tratti su terzi 29.563 42.747
Crediti vs. società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 1.815 996
Acconti versati al fisco per conto terzi 47.867 86.987
Altre partite fiscali 96.071 95.736
Depositi cauzionali in nome proprio infruttiferi 3.221 3.218
Risconti attivi 29.185 30.821
Altre 136.977 90.914
Totale 528.800 745.383

Passivo

Sezione 1 – Debiti verso banche Voce 10

Nella presente voce figurano i debiti verso banche, qualunque sia la loro forma tecnica (depositi, conti correnti, finanziamenti). Sono inclusi i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Debiti verso banche centrali 6.309.488 3.519.305
2. Debiti verso banche 917.356 1.310.273
2.1 Conti correnti e depositi liberi 130.464 182.885
2.2 Depositi vincolati 272.261 202.996
2.3 Finanziamenti 513.709 921.831
2.3.1 Pronti contro termine passivi 513.709 918.631
2.3.2 Altri 3.200
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
2.5 Altri debiti 922 2.561
Totale 7.226.844 4.829.578
Fair value – livello 1
Fair value – livello 2
Fair value – livello 3 7.226.844 4.838.040
Totale Fair value 7.226.844 4.838.040

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del fair value si rimanda alla Parte A – politiche contabili.

La rimanenza dei "Debiti verso banche centrali", alla data di riferimento del bilancio, è composta principalmente da operazioni di finanziamento effettuate con la Banca d'Italia nell'ambito dell'Eurosistema e garantite da titoli costituiti in pegno; in particolare, l'aggregato comprende euro 6.300 milioni riferibili alla partecipazione da parte della Banca alle aste TLTRO II (Targeted longer term refinancing operations).

Nella voce 2.3.1 "Pronti contro termine passivi" sono rilevate le passività finanziarie derivanti da operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli effettuate con banche a valere sia su titoli di proprietà che su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta attraverso operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

1.2 Dettaglio della voce 10 "debiti verso banche": debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche subordinati.

1.3 Dettaglio della voce 10 "debiti verso banche": debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche strutturati.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non vi sono debiti verso banche oggetto di copertura specifica.

1.5 Debiti per leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso banche per leasing finanziario.

Sezione 2 – Debiti verso clientela Voce 20

Nella presente voce figurano i debiti verso clientela, qualunque sia la loro forma tecnica (depositi, conti correnti, finanziamenti), i margini di variazione presso organismi di compensazione a fronte di operazioni su contratti derivati nonché i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Conti correnti e depositi liberi 23.795.967 21.310.982
2. Depositi vincolati 1.857.959 2.150.100
3. Finanziamenti 3.592.660 4.164.641
3.1 Pronti contro termine passivi 3.554.819 4.109.999
3.2 Altri 37.841 54.642
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali
5. Altri debiti 140.794 182.023
Totale 29.387.380 27.807.746
Fair value – livello 1
Fair value – livello 2
Fair value – livello 3 29.387.380 27.807.746
Fair value 29.387.380 27.807.746

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" si rimanda alla Parte A – Politiche contabili.

Nella voce 3.1 "Pronti contro termine passivi" sono rilevate le passività finanziarie derivanti da operazioni passive di pronti contro termine effettuate con la clientela a valere sia su titoli di proprietà che su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta attraverso operazioni attive di pronti contro termine.

Nella voce 5. "Altri debiti" sono ricondotti i debiti connessi con le operazioni di cessione di attività finanziarie che non rispettano i requisiti posti dallo IAS 39 per la loro integrale cancellazione dal bilancio ("passività a fronte di attività cedute non cancellate"). In particolare figura il debito per 119,5 milioni (159,5 milioni al 31.12.2015) verso la società veicolo 'Bpm Securitisation 2 S.r.l.' a fronte della operazione di cartolarizzazione descritta nella parte E della presente Nota integrativa del Bilancio.

In tale voce sono inclusi anche i debiti di funzionamento connessi con le prestazioni di servizi finanziari.

2.2 Dettaglio della voce 20 "debiti verso clientela": debiti subordinati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela subordinati.

2.3 Dettaglio della voce 20 "debiti verso clientela": debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela strutturati.

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non vi sono debiti verso clientela oggetto di copertura specifica.

2.5 Debiti per leasing finanziario

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti verso clientela per leasing finanziario.

Sezione 3 – Titoli in circolazione Voce 30

Nella presente voce figurano i titoli emessi (inclusi i certificati di deposito e gli assegni circolari emessi al portatore), valutati al costo ammortizzato. L'importo indicato è al netto dei titoli riacquistati e comprende anche i titoli che alla data di riferimento del bilancio sono scaduti ma non ancora rimborsati.

Il valore di bilancio dei titoli è costituito dalla quota capitale, dal rateo in corso di maturazione alla data di riferimento del bilancio e, per i titoli coperti, dalla quota della copertura considerata efficace.

31.12.2016 31.12.2015
Valore Fair Value Valore Fair Value
Bilancio Livello 1 Livello 2 Bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
A. Titoli
1. Obbligazioni 5.510.418 3.785.463 1.801.428 8.096.659 4.953.624 3.243.237
1.1 strutturate
1.2 altre 5.510.418 3.785.463 1.801.428 8.096.659 4.953.624 3.243.237
2. Altri titoli 104.442 104.442 137.179 137.179
2.1 strutturati
2.2 altri 104.442 104.442 137.179 137.179
Totale 5.614.860 3.785.463 1.801.428 104.442 8.233.838 4.953.624 3.243.237 137.179

3.1 Titoli in circolazione: composizione merceologica

La colonna del fair value evidenzia il valore teorico di mercato degli strumenti finanziari alla data di redazione del bilancio. Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Con riferimento alla voce 1.2 "Obbligazioni altre", si riporta nella seguente tabella la composizione delle obbligazioni in essere alla data di riferimento del bilancio dei programmi di emissione EMTN e delle Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond). Con riferimento a quest'ultime si rinvia a quanto illustrato nella successiva parte E, sezione E.4 Operazioni di Covered Bond.

31.12.2016 31.12.2015
Importo nominale Valore di Fair Value Importo nominale Valore di Fair Value
emesso residuo bilancio Livello 1 Livello 2 emesso residuo bilancio Livello 1 Livello 2
Emissioni Euro Medium Term Notes
– A tasso fisso 975.000 948.410 1.047.378 1.050.838 1.975.000 1.948.410 2.097.310 2.109.549
di cui subordinate 475.000 448.410 529.321 508.330 475.000 448.410 542.359 516.216
– A tasso variabile
di cui subordinate
Totale Obbligazioni EMTN: 975.000 948.410 1.047.378 1.050.838 1.975.000 1.948.410 2.097.310 2.109.549
di cui subordinate 475.000 448.410 529.321 508.330 475.000 448.410 542.359 516.216

Obbligazioni EMTN

Il valore nominale dei titoli EMTN è esposto al netto delle componenti riacquistate per 26,590 milioni (26,590 milioni al 31.12.2015).

31.12.2016 31.12.2015
Importo nominale Valore di Fair Value Importo nominale Valore di Fair Value
emesso residuo bilancio Livello 1 Livello 2 emesso residuo bilancio Livello 1 Livello 2
Emissioni Covered Bond
1. "OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 9.10.2009/17.10.2016
3,5%.
1.000.000 877.065 882.408 905.677
2. "OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 18.7.2011/18.1.2014
TV% scadenza prorogata
18.1.19– titolo oggetto di
rimborso parziale(
*)()
500.000 500.000 130.000 119.686 119.686
3. "OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 28.11.2013/28.5.2016
TV% prorogato 28.5.2021(
**)()
375.000 –– 650.000 170.000 156.868 156.868
4. OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 16.3.2015/20 TV%
callable dal 16.9.16 (
*)
750.000 2.634 1.754 1.754 750.000 194.634 177.107 177.107
5. OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 14.09.2015/.22
0,875%
1.000.000 1.000.000 998.967 1.018.929 1.000.000 1.000.000 998.317 985.782
6. OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l.19.11. 2015/22 TV%(
*)
900.000 900.000 250.000 222.537 222.537
7. OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 2.12.15/25 1,5%
prorogabile al 2026
750.000 750.000 741.632 763.314 750.000 750.000 740.637 731.346
8. OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 8.6.16/23 0,625%
750.000 750.000 749.107 744.778
9. OBG" Banca Popolare di Milano
S.c.a.r.l. 7.11.16/21 TV%(
*)
1.000.000
Totale Covered Bond 6.025.000 2.502.634 2.491.460 2.527.021 1.754 5.550.000 3.371.699 3.297.560 2.622.805 676.198

(*) L'emissione è stata integralmente riacquistata dalla Banca ed i relativi titoli sono stati principalmente utilizzati per operazioni di rifinanziamento con la Banca Centrale Europea. Gli importi esposti nelle colonne residuo, valore di bilancio e fair value sono connessi ad operazioni di Repo/ Pronti contro termine con primarie controparti bancarie e finanziarie aventi sottostanti tali titoli per un controvalore di bilancio totale di circa 1.754 migliaia.

(**) nel corso del 2015 sono stati rimborsati nominali 500 milioni.

(***) nel corso del 2016 sono stati rimborsati nominali 275 milioni.

Obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond)

Nel corso del 2016 il prestito "BPM 9.10.2009/17.10.2016 3,5% della precedente tabella è stato integralmente rimborsato.

Composizione della voce "2.2 Altri Titoli – altri"

Tipologia titoli/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Valore Fair Value Valore Fair Value
bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3 bilancio Livello 1 Livello 2 Livello 3
Certificati di deposito
sottoscritti da clientela
14.297 14.297 63.352 63.352
di cui:
– a breve termine 7.328 7.328 2.466 2.466
– a medio/lungo termine 3.867 3.867 56.203 56.203
– scaduti e non riscossi 3.102 3.102 4.683 4.683
Assegni propri in
circolazione
90.145 90.145 73.827 73.827
di cui:
– assegni circolari 88.616 88.616 71.793 71.793
– altri assegni bancari 1.529 1.529 2.034 2.034
Totale 104.442 104.442 137.179 137.179

La voce comprende i certificati di deposito sottoscritti da clientela e agli assegni propri in circolazione. In particolare:

Poiché tali strumenti sono principalmente a breve termine o a vista, il loro valore contabile è un'approssimazione ragionevole del fair value. Gli strumenti finanziari sopra riportati sono stati convenzionalmente classificati al livello 3.

3.2 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli subordinati

Tra i titoli obbligazionari (tipologia A.1.1.2) sono compresi i seguenti titoli subordinati:

Valore bilancio Importo nominale Prezzo Tasso di Data emissione/ Note
Tipo emissione 31.12.2016 31.12.2015 emesso
residuo
emissione
interesse
scadenza
Perpetual Subordinated Fixed/
Floating Rate Notes – 9%
205.938 207.121 300.000 195.250 98,955 Variabile 25.6.2008
Perpetua
1
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato
(Upper Tier 2) Tasso variabile –
18.6.08/18
500 500 17.850 500 100 Variabile 18.6.2008/18 2
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato
(Lower Tier 2) Tasso Fisso 4,5% –
18.4.08/18
262.579 264.915 252.750 251.588 100 4,50% 18.4.2008/18 3
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato
(Lower Tier 2) Tasso Variabile –
20.10.08/18
454.176 454.230 502.050 453.300 100 Variabile 20.10.2008/18 4
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato
(Lower Tier 2) Tasso 7,125% –
1.03.11/21 (emesso nell'ambito
del Programma E.M.T.N.)
529.321 542.359 475.000 448.410 99,603 7,125% 01.03.2011/21 5
Totale 1.452.514 1.469.125
1 Perpetual Subordinated Fixed/Floating Rate Notes – 9%
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni sono emesse sotto alla pari, ad un prezzo pari al 98,955% del Valore
nominale.
Tasso d'interesse: Fisso 9% fino al 25 giugno 2018; variabile (Euribor 3 mesi + spread 6,18%) a partire dal
25 giugno 2018.
Quotazione: Borsa del Lussemburgo(
*)
Clausola di rimborso anticipato: È prevista la clausola di rimborso anticipato su iniziativa dell'emittente a partire dal 25
giugno 2018 previa autorizzazione della Banca Europea.
Rimborso anticipato: Le notes sono state emesse con le clausole pro tempore previste dalla Banca d'Italia per
la computabilità nel patrimonio di base; pertanto, in caso di liquidazione della Banca, i
possessori dei titoli, privilegiati rispetto ai detentori di azioni ordinarie, sono subordinati a
tutti gli altri creditori.
Altre informazioni: È prevista:
la sospensione opzionale del pagamento degli interessi se la Banca non ha utili distribuibili
e/o non ha pagato dividendi relativamente all'ultimo esercizio chiuso prima della data di
pagamento degli interessi;
la sospensione obbligatoria del pagamento degli interessi in caso di Capital Deficiency
Event (che si verifica nel caso in cui il coefficiente patrimoniale complessivo scende sotto
il minimo previsto dall'Organo di Vigilanza);
una clausola di "loss absorbtion", in base alla quale – in caso di Capital Deficiency Event
– il rimborso delle notes è sospeso.
Gli interessi eventualmente non distribuiti non sono cumulabili.
Il 16 dicembre 2009 si è chiusa l'offerta pubblica di acquisto (periodo di adesione 7
dicembre – 16 dicembre 2009), che ha ottenuto adesioni al 34,92% per un valore nominale
dei titoli portati in adesione pari a euro 104.750.000. Il prezzo del riacquisto al corso
secco è stato pari a 98%. Alla data di redazione del bilancio il valore nominale del titolo in
circolazione è sceso a euro 195.250.000.
2 Prestito obbligazionario Banca Popolare di Milano subordinato (Upper Tier 2) – Tasso Variabile – 18 giugno 2008/2018
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse alla pari, ad un prezzo pari al 100% del Valore
nominale.
Tasso d'interesse: Variabile (Tasso EONIA + spread 0,75%).
Quotazione: Non quotato
Rimborso anticipato: Non è prevista la facoltà di rimborso anticipato del Prestito Subordinato.
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "strumenti ibridi di patrimonializzazione" ai sensi
della normativa di vigilanza in vigore alla data di emissione. Il Prestito è emesso con clausola
di subordinazione di secondo livello superiore, pertanto, in caso di liquidazione della Banca,
gli obbligazionisti saranno rimborsati solo dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli altri
creditori della Banca non ugualmente subordinati, fatta eccezione per quelli con un grado di
subordinazione uguale o più accentuato rispetto a quello delle Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: La Banca ha effettuato riacquisti per totali nominali 17.350 migliaia di euro.
3 Prestito obbligazionario Banca Popolare di Milano subordinato (Lower Tier 2) – Tasso Fisso 4,50% 18 aprile 2008/2018
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse alla pari, ad un prezzo pari al 100% del Valore
nominale.
Tasso d'interesse: Tasso di interesse fisso pari al 4,50% annuo lordo.
Quotazione: Non quotato.
Rimborso anticipato: Non è prevista la facoltà di rimborso anticipato del Prestito Subordinato.
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "passività subordinate di 2° livello" di BPM, ai sensi
della normativa di vigilanza in vigore alla data di emissione. Pertanto, in caso di liquidazione
della Banca, gli obbligazionisti saranno rimborsati solo dopo che saranno stati soddisfatti tutti gli
altri creditori della Banca non ugualmente subordinati, fatta eccezione per quelli con un grado
di subordinazione uguale o più accentuato rispetto a quello delle Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: La Banca ha effettuato riacquisti per totali nominali 1.162 migliaia di euro.
4 Prestito obbligazionario Banca Popolare di Milano subordinato (Lower Tier 2) – Tasso Variabile 20 ottobre 2008/2018
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse alla pari, ad un prezzo pari al 100% del Valore
nominale.
Variabile (Tasso Euribor 3 mesi 365 + spread 0,60% fino a 20 ottobre 2013, Euribor 3 mesi
+ spread 1,50% dopo tale data).
Tasso d'interesse:
Quotazione: Non quotato
Rimborso Anticipato: Previa autorizzazione della Banca Europea, a partire dal 20 ottobre 2013, in corrispondenza
dalla data di stacco cedola, l'Emittente potrà procedere al rimborso anticipato dell'intero
Prestito Subordinato, ad un prezzo pari al 100% del Valore Nominale.
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "passività subordinate di 2° livello" di BPM ai
sensi della normativa di vigilanza in vigore alla data di emissione. Pertanto, in caso di
liquidazione della Banca, gli obbligazionisti saranno rimborsati solo dopo che saranno stati
soddisfatti tutti gli altri creditori della Banca non ugualmente subordinati, fatta eccezione
per quelli con un grado di subordinazione uguale o più accentuato rispetto a quello delle
Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: La Banca ha effettuato riacquisti per totali nominali 48.750 migliaia di euro.
5 Prestito obbligazionario Banca Popolare di Milano subordinato (Lower Tier 2) – Tasso Fisso 7,125% 1 marzo 2011/2021
Prezzo di emissione: Le Obbligazioni Subordinate sono emesse ad un prezzo pari al 99,603% del Valore
nominale.
Tasso d'interesse: Tasso di interesse fisso pari al 7,125% annuo lordo.
Quotazione: Borsa del Lussemburgo (*).
Rimborso Anticipato: Non previsto.
Clausola di subordinazione: Le Obbligazioni Subordinate costituiscono "passività subordinate di 2° livello" di BPM ai
sensi della normativa di vigilanza in vigore alla data di emissione. Pertanto, in caso di
liquidazione della Banca, gli obbligazionisti saranno rimborsati solo dopo che saranno stati
soddisfatti tutti gli altri creditori della Banca non ugualmente subordinati, fatta eccezione
per quelli con un grado di subordinazione uguale o più accentuato rispetto a quello delle
Obbligazioni Subordinate.
Riacquisti: La Banca ha effettuato riacquisti per totali nominali 26.590 migliaia di euro.

(*) I titoli subordinati quotati alla Borsa del Lussemburgo, potrebbero essere classificati ai fini IAS/IFRS come non quotati, in quanto i volumi negoziati non sono tali da rientrare nella definizione di Mercato Attivo, come illustrato nelle politiche contabili della sezione 'A.4 informativa sul Fair Value' .

3.3 Dettaglio della voce 30 "Titoli in circolazione": titoli oggetto di copertura specifica

31.12.2016 31.12.2015
1. Titoli oggetto di copertura specifica del fair value:
a) rischio tasso di interesse
b) rischio di cambio
c) più rischi
2. Titoli oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari:
a) rischio tasso di interesse
b) rischio di cambio
c) altro

Alla data di riferimento del Bilancio non sono presenti titoli in circolazione oggetto di copertura specifica.

Sezione 4 – Passività finanziarie di negoziazione Voce 40

Nella presente voce figurano gli strumenti derivati finanziari diversi da quelli formalmente designati come strumenti di copertura.

Tipologia operazioni/ 31.12.2016 31.12.2015
Valori FV FV
VN L1 L2 L3 Totale FV* VN L1 L2 L3 Totale FV*
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli di debito
3.1 Obbligazioni
3.1.1 Strutturate x x
3.1.2 Altre
obbligazioni
x x
3.2 Altri titoli
3.2.1 Strutturati x x
3.2.2 Altri x x
Totale A
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari x – 154.611 154.611 x x – 149.122 1.457 150.579 x
1.1 Di negoziazione x – 154.595 154.595 x x – 147.771 1.227 148.998 x
1.2 Connessi con la
fair value option
x 16 16 x x 1.351 230 1.581 x
1.3 Altri x x x x
2. Derivati creditizi x x x x
2.1 Di negoziazione x x x x
2.2 Connessi con la
fair value option
x x x x
2.3 Altri x x x x
Totale B x – 154.611 154.611 x x – 149.122 1.457 150.579 x
Totale A+B x – 154.611 154.611 x x – 149.122 1.457 150.579 x

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

Legenda:

VN = Valore nominale o nozionale

FV* = Fair Value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di Emissione L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

FV = Fair value

Nella voce "B.1.2 – Strumenti derivati connessi con la fair value option", è evidenziato il fair value dei derivati, connessi con gli strumenti per i quali è stata adottata la fair value option. Tali derivati coprono principalmente i rischi inerenti le emissioni di prestiti obbligazionari per i quali la Banca si è avvalsa della "fair value option", secondo quanto previsto dallo IAS 39, paragrafo 9. Tali rischi derivano dalle possibili oscillazioni dei tassi di interesse e dalla presenza di componenti opzionali implicite nei titoli strutturati emessi.

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate iscrivibili tra le passività di negoziazione.

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti debiti strutturati iscrivibili tra le passività di negoziazione.

Sezione 5 – Passività finanziarie valutate al fair value voce 50

Nella presente voce figurano i titoli di debito emessi, designati al fair value con i risultati valutativi iscritti nel conto economico, sulla base della facoltà riconosciuta dallo IAS 39 (c.d. "fair value option").

Tipologia operazioni/Valori 31.12.2016 31.12.2015
VN FV VN FV FV*
L1 L2 L3 Totale L1 L2 L3 Totale
1. Debiti verso banche
1.1 Strutturati x x
1.2 Altri x x
2. Debiti verso clientela
2.1 Strutturati x x
2.2 Altri x x
3. Titoli di debito 119.761 – 120.132 – 120.132 120.158 141.280 – 142.201 – 142.201 142.471
3.1 Strutturati 119.761 – 120.132 – 120.132 x 141.280 – 142.201 – 142.201 x
3.2 Altri x x
Totale 119.761 – 120.132 – 120.132 120.158 141.280 – 142.201 – 142.201 142.471

5.1 Passività finanziarie valutate al fair value: composizione merceologica

Legenda:

VN = Valore nominale o nozionale

FV = Fair value

FV* = Fair Value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Le passività finanziarie valutate al fair value includono le passività finanziarie rappresentate da obbligazioni strutturate ed a tasso fisso che sono state classificate al fair value e che sono oggetto di copertura mediante strumenti derivati. Tale copertura riguarda sia il rischio di variazioni dei tassi d'interesse che il rischio derivante dalla presenza di opzioni implicite. L'utilizzo della Fair Value Option risponde all'esigenza di eliminare o ridurre in modo significativo un'asimmetria contabile, in alternativa alla metodologia dell'Hedge Accounting. Diversamente, i derivati sarebbero comunque valutati al fair value, mentre i prestiti obbligazionari verrebbero rilevati al costo ammortizzato.

Per quanto concerne l'utilizzo dello spread creditizio connesso alla valorizzazione delle proprie emissioni rivolte alla clientela ordinaria, si considera che tali emissioni siano, sia dal punto di vista contrattuale sia dal punto di vista commerciale, destinate ad essere rimborsate alla naturale scadenza; conseguentemente nella valutazione del fair value di tali strumenti, il proprio merito creditizio è stato valorizzato coerentemente a tale ipotesi e tenendo anche presente le indicazioni contenute nell'IFRS 13.

I derivati utilizzati nell'ambito della "fair value option" sono classificati nel portafoglio di negoziazione.

Nel conto economico, i differenziali o margini positivi e negativi relativi ai contratti derivati, liquidati o maturati sino alla data di riferimento del bilancio, sono registrati tra gli interessi attivi e passivi, mentre i profitti e le perdite da valutazione sono rilevati nella voce "110. Risultato netto delle attività/passività finanziarie valutate al fair value", con una rappresentazione coerente con quella adottata per gli strumenti di raccolta per i quali è stata adottata la fair value option.

Tra le passività finanziarie valutate alla fair value option sono ricompresi i titoli di debito strutturati emessi oggetto di copertura gestionale.

Tipologia operazioni/Valori Coperture
naturali
Strumenti
Finanziari
Strutturati
Portafogli
di passività
finanziarie
gestiti
internamente
sulla base del
fair value
31.12.2016 Coperture
naturali
Strumenti
Finanziari
Strutturati
Portafogli
di passività
finanziarie
gestiti
internamente
sulla base del
fair value
31.12.2015
1. Debiti verso banche
1.1 Strutturati
1.2 Altri
2. Debiti verso clientela
2.1 Strutturati
2.2 Altri
3. Titoli di debito 120.132 120.132 142.201 142.201
3.1 Strutturati 120.132 120.132 142.201 142.201
3.2 Altri
Totale 120.132 120.132 142.201 142.201

Finalità di utilizzo della "fair value option" e importi delle relative passività finanziarie interessate

La tabella fornisce un dettaglio della precedente tabella 5.1 ed evidenzia il valore di bilancio (fair value) delle passività per le quali è stata adottata la fair value option, distinguendo le modalità di utilizzo.

5.2 Dettaglio della voce 50 "Passività finanziarie valutate al fair value": passività subordinate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti passività subordinate valutate al fair value.

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value" e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

Sezione 6 – Derivati di copertura Voce 60

Nella presente voce figurano i derivati finanziari di copertura, che alla data di riferimento del bilancio presentano un fair value negativo.

31.12.2016 31.12.2015
Fair Value VN Fair Value VN
L1 L2 L3 Totale L1 L2 L3 Totale
A. Derivati finanziari 32.894 32.894 1.588.010 39.011 39.011 1.416.539
1) Fair value 27.816 27.816 1.488.010 31.346 31.346 1.058.884
2) Flussi finanziari 5.078 5.078 100.000 7.665 7.665 357.655
3) Investimenti esteri
B. Derivati creditizi
1) Fair value
2) Flussi finanziari
Totale 32.894 32.894 1.588.010 39.011 39.011 1.416.539

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

Legenda VN = Valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Per quanto riguarda i criteri adottati per la determinazione del "fair value e per la classificazione degli strumenti finanziari nei tre livelli della "gerarchia del fair value" si rimanda alla parte A "Politiche contabili".

La tabella presenta il valore di bilancio (fair value) negativo dei contratti derivati di copertura, per le coperture operate attraverso lo strumento di copertura del fair value (hedge accounting). Tale strumento è utilizzato per gestire contabilmente le operazioni di copertura degli strumenti finanziari iscritti in voci di bilancio che non prevedono la valutazione al fair value in contropartita del conto economico.

Le operazioni di copertura delle passività finanziarie rappresentate da titoli sono normalmente gestite attraverso la "fair value option". La "fair value option" è stata adottata per i titoli di debito strutturati ed a tasso fisso emessi dalle banche del Gruppo, il cui rischio da variazioni del fair value è stato coperto con strumenti derivati; i derivati utilizzati nell'ambito della "fair value option" sono classificati nel portafoglio di negoziazione.

Per quanto riguarda gli obiettivi e le strategie sottostanti alle operazioni di copertura si rinvia anche all'informativa fornita nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 2 – Rischi di mercato.

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologie di copertura

Operazioni/Tipo di copertura Fair Value Flussi finanziari Investimenti
Specifica Generica Specifica Generica esteri
Rischio di
tasso
Rischio di
cambio
Rischio di
credito
Rischio di
prezzo
Più rischi
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
19.520 x 5.078 x x
2. Crediti x x x x
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
x x x x x
4. Portafoglio x x x x x 8.296 x x
5. Altre operazioni x x
Totale attività 19.520 8.296 5.078
1. Passività finanziarie x x x x
2. Portafoglio x x x x x x x
Totale passività
1. Transazioni attese x x x x x x x x
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
x x x x x x

Nella presente tavola sono indicati i fair value negativi dei derivati di copertura, suddivisi in relazione all'attività o alla passività coperta ed alla tipologia di copertura realizzata. Nella voce "Flussi finanziari – Copertura specifica – 1 Attività finanziarie disponibili per la vendita" sono stati compresi i fair value negativi dei derivati di copertura Forward su acquisti di titoli di stato.

In particolare, per quanto riguarda le attività, la copertura specifica e generica di fair value è stata utilizzata per realizzare coperture dal rischio di variazioni del tasso di interesse su mutui erogati e su titoli obbligazionari classificati nel portafoglio "disponibile per la vendita", al fine di immunizzarli da possibili variazioni sfavorevoli dell'andamento dei tassi di interesse o dei prezzi.

Copertura specifica di fair value

L'importo indicato alla voce 1."Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferisce ai fair value negativi di derivati finanziari a copertura del rischio di tasso per un nozionale complessivo di 1.320 milioni (630 milioni al 31.12.2015), stipulati a copertura di un titolo di debito emesso da un emittente bancario per nominali 0 milioni (50 milioni al 31.12.2015) e titoli di stato a tasso fisso per 1.320 milioni (580 milioni al 31.12.2015).

Copertura generica di fair value

L'importo indicato alla voce 4. "Portafoglio" si riferisce al fair value negativo dei derivati finanziari per un nozionale di 168,010 milioni (97,927 milioni al 31.12.2015), stipulati a copertura del rischio di tasso di interessi di un portafoglio di mutui.

Copertura specifica di flussi finanziari

L'importo indicato alla voce 1. "Attività finanziarie disponibili per la vendita" si riferisce ai fair value negativi di derivati finanziari per un nozionale complessivo di 100 milioni (100 milioni al 31.12.2015), stipulati a copertura dei flussi finanziari di un titolo di debito emesso da un emittente bancario per nominali 100 milioni (100 milioni al 31.12.2015).

Nel corso dell'esercizio 2016 i test prospettici e retrospettivi eseguiti nel rispetto delle regole previste dal principio contabile IAS 39 hanno confermato la tenuta e la regolarità delle relazioni di copertura.

Per ulteriori informazioni in merito alle attività e alle passività finanziarie coperte si rinvia alle tabelle di dettaglio esposte nella presente parte B della Nota Integrativa, nelle sezioni relative alle voci patrimoniali in cui sono iscritte le poste oggetto di copertura.

Sezione 7 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica Voce 70

Nella presente voce figura il saldo negativo delle variazioni di valore delle passività oggetto di copertura generica (macrohedging) dal rischio di tasso d'interesse.

7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte

Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 19.941 18.086
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie
Totale 19.941 18.086

In tale voce è stato registrato l'adeguamento di valore di fair value rilevato sui "core deposit":

  • per 6.470 mila relativi a passività per le quali era stata predisposta nel 2010 una copertura generica di "fair value" mediante strumenti derivati. Nel corso del 2011 le operazioni di copertura sono state chiuse ed il valore al 31 dicembre 2016, così come quello al 31 dicembre 2015, rappresenta il valore residuo della quota efficace della copertura alla data di revoca, da rilasciarsi a conto economico pro-rata temporis fino alla scadenza originaria delle operazioni di copertura (scadenza massima prevista marzo 2020);
  • per 13.471 mila relativi a nuove coperture generiche effettuate a fine settembre 2015 per un nominale pari a 410 milioni di euro.

Sezione 8 – Passività fiscali Voce 80

Le informazioni di questa sezione sono esposte nella sezione 13 dell'attivo dello stato patrimoniale "Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale" della presente Nota Integrativa.

Sezione 9 – Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione Voce 90

Alle data di riferimento del bilancio non vi sono attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e relative passività associate.

Sezione 10 – Altre passività voce 100

Nella presente voce sono iscritte le passività non riconducibili nelle altre voci del passivo dello stato patrimoniale.

10.1 Altre passività: composizione

31.12.2016 31.12.2015
Debiti a fronte del deterioramento di: 44.195 51.584
Crediti di firma 44.195 51.584
Ratei passivi 14 62
Altre passività 888.167 1.181.923
Depositi cauzionali ricevuti da terzi 268 108
Debiti vs. società del Gruppo relativi al consolidato fiscale 5.616 3.396
Importi da versare al fisco per conto terzi 71.102 308.003
Importi da versare al fisco per conto proprio 7.453 7.976
Rettifiche per partite illiquide inerenti il portafoglio 165.076
Somme a disposizione da riconoscere alla clientela 105.371 129.160
Partite in corso di lavorazione 521.271 360.964
Debiti verso fornitori 91.303 119.324
Somme da versare ad enti previdenziali 8.703 30.056
Debiti per spese del personale 33.697 30.482
Risconti passivi 1.270 1.264
Altre 42.113 26.114
Totale 932.376 1.233.569

Sezione 11 – Trattamento di fine rapporto del personale Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

La voce B.1 "Accantonamento dell'esercizio" si riferisce principalmente agli interessi da attualizzazione maturati nell'anno sulla passività TFR (Interest Cost). Essi ammontano a 2,4 milioni (2,2 milioni al 31.12.2015).

La voce B.2 "Altre variazioni in aumento" si riferisce per 6 milioni alle perdite attuariali rilevate nell'esercizio.

La voce C.2 "Altre variazioni in diminuzione" del 2015 si riferisce per:

  • 5,66 milioni agli utili attuariali risultanti dalla periodica perizia effettuata da un attuario indipendente, tali utili sono rilevati in contropartita ad una riserva di patrimonio netto;
  • 0,265 milioni al versamento dell'imposta sostitutiva dell'11% calcolata sul rendimento finanziario del TFR.
Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue 31.12.2016 31.12.2015
A. Esistenze inziali 117.762 129.132
B. Aumenti 8.382 2.245
Fondo TFR – Accantonamento dell'esercizio 2.375 2.245
B.2 Altre variazioni 6.007
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
C. Diminuzioni 1.501 13.615
Fondo TFR – Liquidazioni effettuate 1.501 7.689
C.2 Altre variazioni 5.926
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
D. Rimanenze finali 124.643 117.762

11.2 Altre informazioni

Come descritto nella Parte A "Politiche contabili", a seguito della riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 5 dicembre 2005 n. 252, introdotta dalla Legge Finanziaria 2007, il trattamento di fine rapporto del personale contabilizzato nella presente voce di bilancio si riferisce alle sole quote maturate sino al 31.12.2006 in quanto solo tali quote rimangono in azienda, mentre le quote di TFR maturate dal 1° gennaio 2007 devono essere destinate, a scelta del dipendente e secondo le modalità di adesione esplicita o adesione tacita, a forme di previdenza complementare ovvero mantenute in azienda per essere trasferite successivamente al fondo di Tesoreria istituito presso l'INPS.

L'accantonamento dell'esercizio non comprende pertanto le quote che per effetto della citata riforma sono versate a forme di previdenza complementare oppure al fondo di Tesoreria presso l'INPS. In tal caso, le quote di trattamento di fine rapporto del personale maturande a partire dal 1° gennaio 2007 configurano un "piano a contribuzione definita" e sono rilevate tra i costi del personale nella voce "indennità di fine rapporto", sulla base dei contributi dovuti senza l'applicazione di metodologie di calcolo attuariali, in contropartita alla rilevazione della voce patrimoniale "Altre passività" o di un'uscita di disponibilità liquide.

Il Fondo TFR maturato ante il 1° gennaio 2007 (o alla data di effettuazione della scelta nei casi di destinazione a forma di previdenza complementare) continua a configurarsi come un "beneficio successivo al rapporto di lavoro" classificato come "piano a benefici definiti" e conseguentemente la passività connessa al "TFR maturato" è sottoposta a valutazione attuariale che, rispetto alla metodologia di calcolo applicata sino al 31 dicembre 2006, non tiene più conto del tasso annuo medio di aumento delle retribuzioni, in quanto i benefici dei dipendenti sono da considerarsi quasi interamente maturati (con la sola eccezione della rivalutazione). Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenze tra il valore di bilancio della passività ed il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono contabilizzati per l'intero importo direttamente a patrimonio netto nella voce "Riserve da valutazione – Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti".

L'importo corrispondente alla rimanenza indicata in bilancio, calcolato ai sensi dell'art. 2120 del Codice Civile, ammonta a 117 milioni (116,8 milioni al 31 dicembre 2015).

Nel corso dell'esercizio sono state rilevate quote di trattamento di fine rapporto destinate al conto di tesoreria presso l'INPS per 4,7 milioni (4,9 milioni nel corso dell'esercizio 2015); inoltre, nel corso dell'esercizio sono state destinate al Fondo di Previdenza Bipiemme quote di trattamento di fine rapporto per 15,2 milioni (15 milioni nel corso dell'esercizio 2015).

La valutazione attuariale del TFR effettuata da un Attuario indipendente, è realizzata in base alla metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit" come previsto dallo IAS 19, e si fonda sulle seguenti principali ipotesi di tipo demografico, economico-finanziario:

  • Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le Tavole IPS55 per la stima della mortalità e le Tavole INPS-2000 per le previsioni di invalidità; il tasso di rotazione del personale applicato è pari al 3,5%, in linea con il precedente esercizio.
  • Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state effettuate in base ad un tasso di sconto dell'1,31%, pari al rendimento di mercato stimato a lungo periodo (2,03% al 31 dicembre 2015).
  • Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso annuo di inflazione del 1,5% in linea con il precedente esercizio.

Ai sensi dello IAS 19 par. 145, si riporta nella seguente tabella la sensitività del fondo relativo al Trattamento di Fine Rapporto per il tasso di attualizzazione (dati in milioni di euro):

Analisi di sensitività: 31.12.2016 31.12.2015
Trattamento di fine rapporto con tasso di attualizzazione –0,5% 5,5 5,5
Trattamento di fine rapporto con tasso di attualizzazione +0,5% (5,1) (5,1)

Sezione 12 – Fondi per rischi e oneri Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Fondi di quiescenza aziendali 84.936 90.542
2. Altri fondi per rischi e oneri 342.607 203.996
2.1 controversie legali 36.636 41.208
2.2 oneri per il personale 258.780 134.572
2.3 altri 47.191 28.216
Totale 427.543 294.538

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Fondi di quiescenza aziendali: 84.936 90.542
– Fondi pensioni: 12.515 12.924
– ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara 12.494 12.902
– ex Banca Agricola Milanese 21 22
– Trattamenti previdenziali integrativi 72.421 77.618
– Banca Popolare di Milano 51.764 56.165
– ex C.R. Alessandria 20.657 21.453
– Altri trattamenti di quiescenza
2. Altri fondi per rischi e oneri: 342.607 203.996
2.1 controversie legali: 36.636 41.208
– stanziamenti a fronte di perdite presunte sulle cause passive 36.636 41.208
2.2 oneri per il personale: 258.779 134.571
– fondo di solidarietà 247.311 124.908
– premi di anzianità
– indennità riservate ai dirigenti 2.865 2.592
– perdite presunte sulle vertenze con il personale dipendente 2.072 1.654
– altri oneri 6.531 5.417
2.3 altri 47.192 28.217
– azioni revocatorie 13.832 11.960
– fondo di beneficenza e di pubblica utilità 84 168
– oneri di varia natura 33.276 16.089
Totale 427.543 294.538

12.2 Fondi per rischi e oneri: variazioni annue

Voci/componenti Fondi di quiescenza Altri fondi Totale
A. Esistenze iniziali 90.542 203.996 294.538
B. Aumenti 5.801 217.736 223.537
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 2.379 215.955 218.334
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo 1.745 88 1.833
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto 539 539
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
B.4 Altre variazioni 1.677 1.154 2.831
C. Diminuzioni 11.407 79.125 90.532
C.1 Utilizzo nell'esercizio 8.202 64.104 72.306
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto
C.3 Altre variazioni 3.205 15.021 18.226
– operazioni di aggregazione aziendale
D. Rimanenze finali 84.936 342.607 427.543

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

1. Illustrazione delle caratteristiche dei fondi e dei relativi rischi

Nella sottovoce "Fondi di quiescenza aziendali" sono stati classificati i seguenti fondi, di cui si riepilogano le caratteristiche principali:

a) Fondo pensioni ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

Si tratta di un fondo a benefici definiti legato all'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara di erogare a tutti i dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1995 una pensione definita, allineata a quella del pari grado in servizio. L'importo accantonato in bilancio rappresenta l'ammontare della riserva matematica determinato su base attuariale e cioè dell'importo ritenuto necessario a tale data per riconoscere agli iscritti pensionati al Fondo "Trattamento Aggiuntivo di Quiescenza" quanto previsto dal Regolamento.

b) Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

Rappresenta l'impegno assunto dall'incorporata ex Banca Agricola Milanese di erogare una pensione integrativa ai dipendenti in quiescenza al 31 dicembre 1972; la passività rappresenta la valutazione attuariale della riserva matematica alla data di riferimento del bilancio e cioè di quanto ritenuto necessario a tale data per riconoscere agli iscritti pensionati al Fondo pensione il pagamento vita natural durante.

c) Trattamento previdenziale integrativo della Banca Popolare di Milano

In applicazione del regolamento del Trattamento previdenziale integrativo l'impegno consiste:

  • nel riconoscimento di una pensione integrativa agli ex dipendenti in quiescenza la cui pensione INPS sia inferiore ad una percentuale predefinita dello stipendio del pari grado in servizio (cosiddetti dipendenti in quiescenza integrati);
  • ovvero, nel caso in cui la pensione INPS sia superiore alla suddetta percentuale, nel pagamento a tutti i pensionati del 50% di una mensilità tabellare ai valori congelati al 31 dicembre 1991.

I suddetti benefici non sono riconosciuti ai dipendenti entrati in servizio dopo il 28 aprile 1993 e a quelli assunti nell'ambito di operazioni di incorporazione.

L'importo accantonato in bilancio rappresenta l'ammontare della riserva matematica determinato su base attuariale e cioè di quanto ritenuto necessario per poter riconoscere agli attuali beneficiari le prestazioni previste dal Regolamento.

d) Fondo Pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

Si tratta di un fondo a prestazioni definite senza personalità giuridica e autonomia patrimoniale, integrativo (sostitutivo solo per talune particolari situazioni) al trattamento pensionistico INPS. Il collettivo degli iscritti al Fondo risulta composto unicamente da pensionati ex dipendenti o loro superstiti. L'importo accantonato in bilancio rappresenta l'ammontare della Riserva matematica determinato su base attuariale.

2. Variazioni nell'esercizio delle passività (attività) nette a benefici definiti e dei diritti di rimborso

Le variazioni dei fondi di quiescenza nell'esercizio sono riportate nella tabella 12.2.

Le voci B.4 "Altre variazioni in aumento" e C.3 "Altre variazioni in diminuzione" sono riconducibili prevalentemente alle perdite e agli utili attuariali.

Tutti i fondi di quiescenza sono interamente finanziati e non sussistono obbligazioni espresse in valuta diversa dall'euro.

3. Informazioni sul fair value delle attività a servizio del piano

Nessuno dei piani a benefici definiti classificati tra i fondi di quiescenza ha effettuato investimenti in attività.

4. Descrizione delle principali ipotesi attuariali

Con riferimento ai fondi di previdenza complementare a prestazione definita, la determinazione dei valori attuali richiesti dall'applicazione dello IAS 19 "Benefici ai dipendenti" viene effettuata da Attuari indipendenti. Si riportano di seguito le ipotesi attuariali (demografiche, finanziarie ed economiche) utilizzate per ciascun fondo.

a) Fondo ex Banca Popolare di Bologna e Ferrara

  • Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole IPS55 per la stima della mortalità.
  • Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando il tasso di interesse dell'1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti, ma comunque più elevata rispetto allo scorso esercizio di fine anno.
  • Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso di accrescimento futuro delle pensioni pari a zero, in linea con l'esercizio precedente.

b) Fondo pensioni ex Banca Agricola Milanese

  • Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole IPS55 per la stima della mortalità.
  • Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando il tasso di interesse dell'1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti, ma comunque più elevata rispetto allo scorso esercizio di fine anno.
  • Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso di accrescimento delle pensioni pari all'1% annuo, in quanto il Regolamento del fondo prevede, per alcuni pensionati, la rivalutazione con valenza biennale, in linea con quello utilizzato nell'esercizio precedente.

c) Trattamento previdenziale integrativo della Banca Popolare di Milano

Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 per la stima della mortalità oltre alle tavole di invalidità predisposte dall'INPS nel 2000.

  • Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state eseguite considerando il tasso di interesse dell'1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti, ma comunque più elevata rispetto allo scorso esercizio di fine anno.
  • Basi tecniche economiche: si è ipotizzato un tasso di accrescimento annuo delle prestazioni pensionistiche pari al 75% del tasso di incremento dell'inflazione. L'inflazione è stata posta pari al 2% (invariata rispetto all'esercizio precedente) e di conseguenza il tasso di incremento delle prestazioni pensionistiche è pari all'1,5% (in linea con quello dell'esercizio precedente). Il tasso di incremento annuo delle retribuzioni è stato fissato nel 2,5% (invariato rispetto all'esercizio precedente). Il tasso di incremento annuo del massimale dell'INPS è stato fissato nell'1,5%; il massimale INPS è pari a 46.123 euro (46.123 al 31.12.2015).

d) Fondo pensioni ex Cassa di Risparmio di Alessandria

  • Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le tavole demografiche IPS55 per la stima della mortalità oltre alle tavole di invalidità predisposte dall'INPS nel 2000.
  • Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state effettuate considerando il tasso di interesse del 1,31% annuo composto, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2014). Il recente decremento dei tassi di mercato, ha comportato una valutazione basata su rendimenti futuri meno elevati rispetto alla stima effettuata per gli anni precedenti, ma comunque più elevata rispetto allo scorso esercizio di fine anno.
  • Basi tecniche economiche: l'inflazione è stata posta pari al 2% (invariata rispetto all'esercizio precedente).

5. Informazioni su importo, tempistica e incertezza dei flussi finanziari

Ai sensi dello IAS 19 par. 145, si riporta nella seguente tabella la sensitività di fondi quiescenza sopra riportati per il tasso di attualizzazione (dati in milioni di euro):

Analisi di sensitività: 31.12.2016 31.12.2015
Riserve Matematiche con tasso di attualizzazione –0,5% 3,0 3,2
Riserve Matematiche con tasso di attualizzazione +0,5% (2,9) (3,0)

6. Piani relativi a più datori di lavoro

Non vi sono in essere piani relativi a più datori di lavoro.

7. Piani a benefici definiti che condividono i rischi tra entità sotto controllo comune

Non vi sono in essere piani a benefici definiti che condividono rischi tra entità sotto controllo comune.

12.4 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

In relazione agli Altri fondi per rischi ed oneri, dettagliati alla precedente tabella 12.1, si forniscono le seguenti informazioni:

2.1. controversie legali: il fondo copre la stima delle obbligazioni derivanti dalle azioni legali in essere nelle quali la Banca è soggetto passivo (si veda quanto illustrato nella successiva Parte E Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 4 Rischi operativi). La tempistica prevista per i pagamenti di tali obbligazioni è, mediamente, di 3 anni circa. L'importo del fondo è pari al valore attuale degli esborsi necessari ad estinguere le obbligazioni stimate, calcolato utilizzando tassi di mercato.

2.2. oneri per il personale: il fondo copre principalmente gli oneri relativi:

  • all'adesione nel 2012 dei dipendenti aventi diritto ai "Fondi di Solidarietà", in particolare, il "Fondo di Solidarietà" stanziato nell'esercizio 2012 riguardante l'accordo siglato dalla Banca e le organizzazioni sindacali in data 6 dicembre 2012 per un importo iscritto alla data di riferimento del bilancio ammonta a 82 milioni (124 milioni al 31.12.2015). Le ipotesi attuariali utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione della passività alla data di riferimento del bilancio hanno comportato l'utilizzo di un tasso di sconto del 0,05% (0,53% al 31.12.2015) e del tasso di mortalità ricavato dalle Tavole IPS55;
  • all'accordo che la Banca ha sottoscritto con le OO.SS. per l'accesso dal Fondo di Solidarietà di categoria. I costi del Piano sono stati interamente contabilizzati nel bilancio 2016 per un importo di 165 milioni di euro.
  • alle indennità riservate ai dirigenti, per 2,865 milioni (2,592 milioni al 31.12.2015);
  • alle indennità relative al patto di non concorrenza riservate agli ex dipendenti di Bipiemme Private Banking SIM, società incorporata nel 2010, per 0,682 milioni (0,618 milioni al 31.12.2015).

Con riferimento alle ultime due obbligazioni le ipotesi attuariali utilizzate da un attuario indipendente per la determinazione della passività alla data di riferimento del bilancio sono di seguito esposte:

  • Basi tecniche demografiche: sono state utilizzate le Tavole IPS55 per la stima della mortalità oltre alle tavole di invalidità predisposte dall'INPS nel 2000.
  • Basi tecniche finanziarie: le valutazioni sono state effettuate in base ad un tasso di sconto dell'1,31%, pari al rendimento stimato di lungo periodo (2,03% al 31.12.2015).
  • Basi tecniche economiche: il tasso annuo di incremento reale delle retribuzioni è posto pari al 2,50% (invariato rispetto all'esercizio precedente).

2.3. altri: la voce comprende:

  • la stima delle obbligazioni derivanti dalle azioni revocatorie aperte nei confronti della Banca. La tempistica prevista per i pagamenti di tali obbligazioni è, mediamente, di 3 anni circa. L'importo del fondo è pari al valore attuale degli esborsi necessari ad estinguere le obbligazioni stimate, calcolato utilizzando tassi di mercato;
  • le controversie tributarie, illustrate nella sezione 13 "Le attività fiscali e le passività fiscali", ammontano a 5,2 milioni (5,2 milioni al 31.12.2015);
  • la stima di 13,2 milioni relativa all'onere che potrebbe derivare dalle iniziative tese a sanare limitate criticità riferite ai rapporti con la clientela;
  • la stima di 10 milioni relativa agli oneri derivanti da penali contrattuali.

Sezione 13 – Azioni rimborsabili Voce 140

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, la Banca non ha emesso azioni con diritto di rimborso.

Sezione 14 – Patrimonio dell'impresa Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

Formano oggetto di illustrazione nella presente sezione i conti del passivo relativi alle voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200 del passivo.

14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

31.12.2016 31.12.2015
Capitale
euro
3.365.439.319,02 3.365.439.319,02
N. azioni ordinarie 4.391.784.467 4.391.784.467
Di cui n. azioni proprie 1.524.259 1.524.259

Capitale: alla data di riferimento del bilancio il Capitale Sociale della Banca risulta interamente sottoscritto e versato e risulta pari ad euro 3.365.439.319,02 ed è costituito da n. 4.391.784.467 azioni ordinarie del valore implicito, risultante dal rapporto tra l'ammontare complessivo del capitale sociale ed il numero di azioni in circolazione, di 0,766 euro; le azioni non hanno vincoli o privilegi di sorta e ogni azione ha i medesimi diritti in termini di riscossione dei dividendi e di rimborso del capitale.

Azioni proprie: alla data di riferimento del bilancio sono presenti n. 1.524.259 azioni in portafoglio.

Voci/Tipologie Ordinarie
A azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 4.391.784.467
– interamente liberate 4.391.784.467
– non interamente liberate
A.1 Azioni proprie (–) –1.524.259
B2. Azioni in circolazione: esistenze iniziali 4.390.260.208
B. Aumenti 39.896.500
B1. Nuove emissioni
– a pagamento:
– operazioni di aggregazioni di imprese
– conversione di obbligazioni
– esercizio di warrants
– altre: aumento di capitale a pagamento
– a titolo gratuito:
– a favore dei dipendenti
– a favore degli amministratori
– altre
B2.Vendita di azioni proprie (altre variazioni) 21.500
B2.Vendita di azioni proprie
B2.Vendita di azioni proprie 335.720
B3. Altre variazioni 39.539.280
C. Diminuzioni 39.896.500
C.1 Annullamento
C.2 Acquisto di azioni proprie (altre variazioni) 21.500
C.2 Acquisto di azioni proprie 39.875.000
C.3 Operazioni di cessione di imprese
C.4 Altre Variazioni
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 4.390.260.208
D.1 Azioni proprie (+) 1.524.259
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 4.391.784.467
– interamente liberate 4.391.784.467
– non interamente liberate

14.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voce A.1 / D.1 Azioni proprie. Il numero delle azioni proprie ammonta a n. 1.524.259.

In data 5 luglio 2016 il Consiglio di Gestione, a seguito del rilascio della prescritta autorizzazione da parte della Banca Centrale Europea, ha deliberato un Programma di acquisto azioni proprie da destinarsi ai dipendenti, nel rispetto della delibera dell'Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca dello scorso 30 aprile con la finalità di dare attuazione al disposto di cui all'articolo 60 dello Statuto sociale, che prevede la distribuzione in azioni, a tutti i dipendenti in servizio, fatta eccezione per coloro che rivestono posizioni apicali, di un importo pari al 5% dell'utile lordo conseguito nell'esercizio 2015.

Nell'ambito di tale programma, la Banca ha proceduto, nel corso del 2016, all'acquisto di n. 39.875.000 azioni proprie (ricomprese nella voce C.2-Acquisto di azioni proprie), delle quali n. 39.539.280 sono state assegnate ai dipendenti (cfr. voce B.3-Aumenti altre variazioni), in ottemperanza al disposto dell'art. 60 dello Statuto sopra ricordato.

A seguito di tali operazioni, Bpm possiede attualmente n. 1.524.259 azioni proprie.

Voce D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio. Rappresenta il numero di azioni della Banca Popolare di Milano esistenti al 31.12.2016, pari a n. 4.391.784.467 (di cui n. 1.524.259 azioni proprie in portafoglio), aventi valore "implicito" di euro 0,766 cadauna, tenuto conto dell'importo del capitale sociale pari a euro 3.365.439.319,02.

14.3 Capitale: altre informazioni

Il Capitale Sociale della Capogruppo è variabile ed è rappresentato da azioni nominative prive di valore nominale espresso, giusta delibera assembleare del 25 giugno 2011.

Il Consiglio di Gestione può acquistare o rimborsare le azioni della Capogruppo secondo quanto disposto dalla normativa vigente, nei limiti degli utili distribuibili e delle riserve disponibili dall'ultimo bilancio regolarmente approvato, a tali fini destinati dall'Assemblea dei Soci.

A seguito della Delibera Assembleare dell'11 aprile 2015, il fondo acquisto azioni proprie ammonta ad euro 25.000.000 ed è disponibile per euro 24.379.215,98, in quanto rettificato del valore delle n. 1.524.259 azioni proprie in portafoglio alla data di riferimento del presente bilancio (euro 620.784,02).

Le azioni, per disposizione statutaria, garantiscono la Banca per le eventuali obbligazioni del socio nei confronti della stessa. Nessuno può detenere azioni in misura eccedente lo 0,50% del capitale sociale. La Capogruppo appena rileva il superamento di tale limite, contesta al detentore la violazione del divieto. Le azioni eccedenti devono essere alienate entro un anno dalla contestazione; trascorso tale termine, i relativi diritti patrimoniali maturati fino all'alienazione delle azioni eccedenti vengono acquisiti dalla Banca. Tale divieto non si applica agli Organismi di Investimento Collettivo in valori mobiliari, per i quali valgono i limiti previsti dalla disciplina propria di ciascuno di essi.

Le azioni sono indivisibili. Nel caso di comproprietà di un'azione i diritti dei comproprietari devono essere esercitati da un rappresentante comune.

I dividendi non riscossi entro il quinquennio dal giorno in cui diventano esigibili restano devoluti alla Capogruppo.

14.4 Riserve di utili: altre informazioni

In base a quanto richiesto dallo IAS 1, paragrafo 79, lettera b), nonché dall'art. 2427, comma 7-bis del codice civile, si riporta di seguito la descrizione della natura e scopo di ciascuna riserva inclusa nel patrimonio netto.

Sovrapprezzi di emissione: la riserva da sovrapprezzo azioni è una riserva di capitale che accoglie, in sede di aumento di capitale, l'eccedenza del prezzo di emissione delle azioni rispetto al loro valore nominale, se espresso. In tale riserva sono inoltre ricomprese:

  • le differenze che emergono a seguito della conversione delle obbligazioni in azioni;
  • le differenze, positive o negative, fra il prezzo di vendita delle azioni proprie e il corrispondente valore di libro;
  • le spese accessorie all'aumento di capitale.

Riserve

Riserva legale: alimentata da utili accantonati ai sensi dell'art. 2430 c.c. e dell'art. 60 dello Statuto Sociale. In particolare l'art. 2430 c.c. prevede la costituzione obbligatoria di una riserva legale, a tutela del capitale sociale dalle perdite che possono eventualmente verificarsi. La riserva legale è costituita con il prelevamento annuo sugli utili netti di bilancio, secondo le percentuali previste dalla legge (D.Lgs 385/93 – c.d. "Legge Bancaria"), fino al raggiungimento di un importo pari ad un quinto del capitale sociale.

Riserva statutaria: prevista dall'art. 10 dello Statuto Sociale, è costituita con il prelevamento annuo sugli utili netti in bilancio, nella misura di volta in volta fissata dall'Assemblea dei soci, su proposta del Consiglio di Gestione. In particolare non è soggetta in sede di utilizzo a vincoli di legge, né di statuto. Il 3° comma dell'art. 60 dello Statuto della Banca dispone che gli accantonamenti destinati alla riserva legale e alla riserva statutaria non possono essere in nessun caso complessivamente inferiori al 25% dell'utile di esercizio (al netto della Riserva indisponibile ex D.lgs. n. 38/2005).

Riserva azioni proprie: l'acquisto delle azioni proprie è regolato dagli artt. 2357 e 2357 bis c.c. La riserva per acquisto di azioni proprie viene idealmente ridotta al momento dell'iscrizione, come componente negativa di patrimonio netto, del costo delle azioni acquistate.

Riserva straordinaria: è una riserva costituita in sede di destinazione dell'utile di periodo; l'utilizzo è libero in quanto non soggiace a vincoli di legge né di statuto.

Riserva Indisponibile ex D.lgs. n. 38/2005: l'art. 6 del D.Lgs 38/2005 stabilisce che gli utili d'esercizio non possono essere distribuiti per la parte corrispondente agli utili corrispondenti a:

  • plusvalenze iscritte nel conto economico al netto del relativo onere fiscale e diverse da quelle riferibili agli strumenti finanziari ed all'operatività in cambi e di copertura che discendono dall'applicazione del fair value o del metodo del patrimonio ;
  • riserve costituite e movimentate in contropartita diretta della valutazione al fair value di strumenti finanziari e attività.

Tale riserva può essere utilizzata per coprire le perdite solo dopo aver utilizzato le riserve disponibili e la riserva legale.

Riserva L. 21.11.00 n. 342, art. 14: la "riserva Legge 21.11.2000 n. 342 art.14" è relativa al riconoscimento fiscale dei maggiori valori iscritti in bilancio per gli immobili ai quali era stato attribuito parte del disavanzo di fusione riveniente dall'incorporazione della Banca Agricola Milanese e della Banca Briantea. Nell'esercizio 2000 si è deciso di allineare i valori fiscali a quelli contabili mediante il pagamento dell'imposta sostitutiva del 19% previsto da tale Legge. A tal fine si era, a suo tempo, provveduto a trasferire dalla "riserva disponibile" all'apposita "riserva L. 21.11.00 n. 342, art. 14" l'importo di 18.163 migliaia di euro, pari al riallineamento fiscale effettuato (22.423 migliaia di euro) al netto dell'imposta sostitutiva dovuta (4.260 migliaia di euro). In caso di utilizzazione della riserva a copertura di perdite non si può dare luogo a distribuzione di utili fino a quando la riserva non è integrata, o ridotta in misura corrispondente.

Riserva da avanzi di fusione: riserva negativa generatasi nell'ambito dell'operazione di fusione per incorporazione in BPM di Banca di Legnano S.p.A. avvenuta in data 14 settembre 2013.

Altre riserve: la voce comprende il residuo delle riserve costituite in sede di emissione dei "Warrant azioni ordinarie BPM 2009/2013" scaduti il 1° giugno 2013 e lo stanziamento a conto economico relativo all'assegnazione in azioni di utili ai dipendenti ex art. 60 dello Statuto e alla componente variabile della remunerazione sempre in azioni contabilizzati che, in base all'IFRS 2, sono contabilizzati in contropartita al patrimonio netto

Strumenti di capitale: la voce comprendeva l'importo degli Strumenti Finanziari ex art. 12 del D.L. 185/08 (c.d. "Tremonti Bond"). A tal riguardo si veda quanto illustrato nel successivo punto 14.5.

Riserve da valutazione:

Attività finanziarie disponibili per la vendita: comprende gli utili e le perdite non realizzati (al netto delle imposte) delle attività finanziarie classificate nella categoria "disponibili per la vendita", ai sensi dello IAS 39. Gli utili e le perdite sono trasferiti dalla riserva di fair value al conto economico al momento della dismissione dell'attività finanziaria oppure in caso di perdita durevole di valore.

Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti: comprende gli utili/perdite attuariali, derivanti dalla modifica di alcune delle ipotesi attuariali formulate negli esercizi precedenti.

Copertura dei flussi finanziari: comprende gli utili e le perdite non realizzati (al netto delle imposte) dei derivati di copertura dei flussi finanziari (cd. cash flow hedging).

Informazioni sulle voci di Patrimonio Netto ex art. 2427, n. 7bis Codice Civile

Di seguito, in conformità a quanto disposto dall'art. 2427, comma 1, n. 7-bis) del Codice Civile, si riporta l'indicazione analitica delle singole voci del Patrimonio Netto, distinte secondo l'origine e con l'indicazione della possibilità di utilizzo e di quota distribuibile, nonché degli utilizzi effettuati negli ultimi tre esercizi precedenti la data di redazione del bilancio.

Natura/descrizione Utilizzi negli ultimi
tre esercizi (b)
Vincolo fiscale
(c)
Capitale e
Riserve
Quota
disponibile
Possibilità di utilizzo (a) Copertura
Altri utilizzi
1. Capitale 3.365.439.319 721.935.458
2. Sovrapprezzi di emissione A B C (1)
3. Riserve 747.735.776 357.467.631 18.162.847
– di utili
a) legale 357.306.171 A B (2)
b) statutaria 190.719.051 190.719.051 A B C
c) azioni proprie 25.000.000
d) altre:
disponibile A B C
straordinaria 144.243.032 144.243.032 A B C
indisponibile ex. Art. 6 D.lgs 38/05 8.818.426 (3)
riserva art. 13 c. 6 D.Lgs 124/93 A B C
riserva L. 21.11.2000 n. 342, art. 14 18.162.847 18.162.847 A B 18.162.847
riserva da avanzi/disavanzi di fusione (2.763.680) A B C
– altre 6.249.929 4.342.701 A B C
4. Strumenti di capitale
5. (Azioni proprie) (620.784)
6. Riserve da valutazione: 8.459.364
– Attività finanziarie disponibili per la vendita 72.739.565 (3)
– Attività materiali
– Attività immateriali
– Copertura di investimenti esteri (2)
– Copertura dei flussi finanziari (3.165.336) (2)
– Differenze di cambio (2)
– Attività non correnti in via di dismissione (2)
– Utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziali a benefici definiti
(61.114.865) (4)
– Quote delle riserve da valutazione relative
alle partecipate valutate al patrimonio netto
(2)
– Leggi speciali di rivalutazione (2)
Totale 4.121.013.675 357.467.631 740.098.305
Quota non distribuibile (d) 18.162.847
Utile del periodo 339.304.784

(a) Possibilità di utilizzo: A = per aumento gratuito di capitale B = per copertura perdite C = per distribuzione ai soci

(1) Ai sensi dell'art. 2431 c.c. la "riserva sovrapprezzi di emissione" può essere distribuita per l'intero ammontare solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il quinto del capitale sociale (limite stabilito dall'art. 2430 c.c.). In particolare la differenza tra l'ammontare dei "Sovrapprezzi di emissione" e la quota disponibile è pari all'importo mancante alla riserva legale per raggiungere il limite previsto della riserva stessa.

  • (2) L'utilizzo della riserva legale è per lo più limitato alla copertura delle perdite di esercizio. La riserva è disponibile, anche per aumenti gratuiti del capitale e distribuzione, solo per la parte che eccede il quinto del capitale sociale (art. 2430, comma 1, c.c.).
  • (3) Riserve indisponibili ai sensi dell'art. 6 del D.Lgs. N. 38/2005.
  • (b) Riepilogo utilizzi effettuati negli ultimi tre esercizi (2014-2016): nel periodo 2014-2016 non sono state effettuate coperture perdite.
  • (c) Vincolo fiscale: importi in sospensione d'imposta che in caso di distribuzione concorrono a formare il reddito imponibile della società (per un maggior dettaglio si veda quanto riportato nella colonna "b" della seguente tabella).
  • (d) Quota non distribuibile: la quota non distribuibile è riferita alla riserva L. 342/2000.

Posizione fiscale delle voci che compongono il patrimonio netto e relativo trattamento fiscale in caso di distribuzione

(unità di euro)
Descrizione delle riserve Riserve e fondi
che in caso di
distribuzione
non concorrono
a formare il
reddito dei soci
Riserve e fondi
che in caso di
distribuzione
concorrono
a formare
il reddito
imponibile della
società
Altre riserve e
fondi
31.12.2016 31.12.2015
(a) (b) (c) (a + b + c) (a + b + c)
Sovraprezzi di emissione 444.795
Riserve: 18.162.847 729.572.929 747.735.776 640.052.498
– di utili:
a) legale 357.306.171 357.306.171 333.066.911
b) statutaria 190.719.051 190.719.051 154.360.161
c) azioni proprie 25.000.000 25.000.000 25.000.000
d) altre:
– indisponibile ex. Art. 6 D.lgs 38/05 8.818.426 8.818.426 10.093.779
– disponibile
– straordinaria 144.243.032 144.243.032 80.985.602
– riserva art. 13 c. 6 D.Lgs 124/93
Riserva L. 21.11.2000 n. 342, art. 14 18.162.847 18.162.847 18.162.847
Riserva da avanzi di fusione –2.763.680 –2.763.680 –2.763.680
– altre 6.249.929 6.249.929 21.146.878
Strumenti di capitali
Riserve da valutazione: 8.459.364 8.459.364 209.069.218
– Attività finanziare disponibili per la vendita 72.739.565 72.739.565 271.365.705
– Copertura dei flussi finanziari –3.165.336 –3.165.336 –4.429.395
– Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a
benefici definiti
–61.114.865 –61.114.865 –57.867.092
Totale (A) 18.162.847 738.032.293 756.195.140 849.566.511
(unità di euro)
Descrizione delle riserve Riserve e fondi
che in caso di
distribuzione
non concorrono
a formare il
reddito dei soci
Riserve e fondi
che in caso di
distribuzione
concorrono
a formare
il reddito
imponibile della
Altre riserve e
fondi
31.12.2016 31.12.2015
(a) società
(b)
(c) (a + b + c) (a + b + c)
Riserve imputate al capitale sociale in esecuzione di aumenti gratuiti
Sovrapprezzi di emissione 1 150.425.231 150.425.231 150.425.231
2 68.476.471 68.476.471 68.476.471
3 61.758.351 61.758.351 61.758.351
Riserve da valutazione: valutazione al "costo
presunto" delle attività materiali
Riserva rivalutazione L. 2.12.1975 n. 576
1
2

251.457.503
1.394.324
13.151.496
264.608.999
1.394.324
264.608.999
1.394.324
3 4.291.016 4.291.016 4.291.016
Riserva rivalutazione L. 19.3.1983 n. 72 2 21.283.594 21.283.594 21.283.594
3 72.577.049 72.577.049 72.577.049
Riserva rivalutazione L. 30.12.1991 n. 413 2 12.051.471 12.051.471 12.051.471
3 129.180.893 230.980 129.411.873 129.411.873
Riserva avanzi di fusione 2 1.531.881 8.835.013 10.366.894 10.366.894
Riserva ex art. 7 L. 30.7.1990 n. 218 3 144.529.879 144.529.879 144.529.879
Riserva ex L. 30.7.1990 n. 218 3 3.909.196 3.909.196 3.909.196
Fondo art. 55 3° comma, lettera b, D.P.R.
917/86 3 142.938 142.938 142.938
Fondo ex art. 3 L. 5.12.1978 n. 787 3 11.402.594 11.402.594 11.402.594
Riserva straordinaria 3 3 35.337.671 35.337.674 35.337.674
Ex Banca 2000 4 1.114.514 1.114.514 1.114.514
Ex Bipiemme Immobili 4 26.570.414 26.570.414 26.570.414
Ex Banca di Legnano 5 19.616.507 19.616.507 19.616.507
Ex C.R. di Alessandria 5 33.959.098 33.959.098 33.959.098
Totale (B) 282.191.937 721.935.458 69.100.692 1.073.228.087 1.073.228.087
Totale (A + B) 282.191.937 740.098.305 807.132.985 1.829.423.227 1.922.794.598

(1) Riserve imputate a capitale sociale in esecuzione dell'aumento gratuito di 415.034 migliaia di euro, derivante dall'aumento del valore nominale delle azioni da euro 3 a euro 4, in attuazione della delibera dell'Assemblea Straordinaria dei soci del 15 febbraio 2007.

(2) La Banca, a seguito delibera dell'Assemblea Straordinaria dei soci del 21 aprile 2001, ha convertito il Capitale Sociale in Euro ai sensi del D. Lgs. 24.6.1998 n. 213, successivamente modificato dal D. Lgs. 15.06.1999 n. 206. La conversione ha comportato, con utilizzo delle riserve indicate, l'aumento gratuito del capitale sociale per 113.573 migliaia di euro, mediante aumento del valore nominale di ciascuna azione da lire 5.000 a lire 5.808,81 e la contestuale determinazione in euro 3 del valore nominale di ciascuna azione, con conseguente ridenominazione del capitale sociale in Euro.

(3) Riserve imputate a capitale sociale in esecuzione dell'aumento gratuito di 463.361 migliaia di euro (897.191 migliaia di lire), derivante dall'aumento del valore nominale delle azioni da L. 1.000 a L. 5.000, in attuazione della delibera dell'Assemblea Straordinaria dei soci del 4 dicembre 1996.

(4) Riserve imputate a capitale sociale dalla ex Banca 2000 e dalla ex Bipiemme Immobili.

(5) Riserve imputate a capitale sociale dalla ex Banca di Legnano e C.R. di Alessandria.

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, la Banca non ha in essere strumenti di capitale.

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni

Operazioni 31.12.2016 31.12.2015
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria: 228.506 283.592
a) Banche 5.535 80.535
b) Clientela 222.971 203.057
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale: 2.808.402 2.897.775
a) Banche 80.413 102.569
b) Clientela 2.727.989 2.795.206
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 4.466.242 5.213.109
a) Banche 504.964 749.196
i) a utilizzo certo 5.083 228.271
ii) a utilizzo incerto 499.881 520.925
b) Clientela 3.961.278 4.463.913
i) a utilizzo certo 230.330 399.420
ii) a utilizzo incerto 3.730.948 4.064.493
4) Impegni sottostanti a derivati su crediti: vendite di protezione 4.653
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi 106.734 79.702
6) Altri impegni 581.549 82.096
Totale 8.191.433 8.560.927

L'importo delle "Garanzie rilasciate" dalla Banca è indicato al valore nominale al netto degli utilizzi per cassa e delle eventuali rettifiche di valore.

Gli "Impegni irrevocabili a erogare fondi" sono indicati in base all'impegno assunto al netto delle somme già erogate e delle eventuali rettifiche di valore. Sono esclusi gli impegni derivanti dalla stipula di contratti derivati.

Tra gli "Impegni irrevocabili a erogare fondi", il cui utilizzo da parte del richiedente è certo e predefinito, sono compresi in particolare gli acquisti (a pronti e a termine) di titoli non ancora regolati nonché i depositi e i finanziamenti da erogare a una data futura predeterminata.

L'importo degli "Impegni sottostanti ai derivati creditizi: vendite di protezione" si riferisce al valore nozionale al netto delle somme erogate e delle eventuali rettifiche di valore.

Tra le "Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi" è compreso l'importo di 106,734 milioni (79,702 milioni al 31.12.2015), relativo ai margini di contribuzione al Default Fund versati alla Cassa di Compensazione e Garanzia per l'operatività di MTS Repo.

2. Attività costituite in garanzia di proprie passività e impegni

Portafogli 31.12.2016 31.12.2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 50.663
2. Attività finanziarie valutate al fair value 7.659 27.633
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 4.207.049 4.950.253
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
5. Crediti verso banche 134.055 36.345
6. Crediti verso clientela 11.435.099 9.204.485
7. Attività materiali

La tabella riepiloga le attività costituite dalla Banca a garanzia di proprie passività dei titoli costituiti:

  • a cauzione presso Banca d'Italia degli assegni circolari, per 24,332 milioni (23,293 milioni al 31.12.2015);
  • a fronte di anticipazioni per operazioni di pooling (OMA Operazioni Mercato Aperto), per 75,637 milioni (646,43 milioni al 31.12.2015);
  • a fronte di operazioni di pronti contro termine passive e Repo effettuate con titoli dell'attivo, per 3.977,631 milioni (4.235,858 milioni al 31.12.2015);
  • a fronte di altre garanzie, per 137,107 milioni (122,966 milioni al 31.12.2015).

L'ammontare indicato nella riga "5. Crediti verso banche" comprende i margini versati a controparti istituzionali nell'ambito dell'operatività in strumenti finanziari.

L'ammontare indicato nella riga "6. Crediti verso la clientela" comprende la rimanenza alla data di riferimento del bilancio dei mutui ceduti a partire dal 2008 al veicolo BPM Covered Bond S.r.l. e BPM Covered Bond 2 S.r.l., nell'ambito del programma di emissione delle Obbligazioni Bancarie Garantite (covered bond), la rimanenza alla data di riferimento del bilancio dei finanziamenti costituiti a garanzia di anticipazioni per operazioni di pooling, i margini versati alla Cassa di Compensazione & Garanzia nell'ambito dell'operatività del mercato MTS Repo ed i margini versati a controparti istituzionali nell'ambito dell'operatività in strumenti finanziari.

Operazioni di provvista garantite

Nel prosieguo si espongono, ai sensi di quanto richiesto dalla Banca d'Italia con comunicazioni del 16 febbraio 2011 e del 10 febbraio 2012, le attività non iscritte in bilancio in conformità alle norme dello IAS 39, che la Banca ha costituito a garanzia di proprie passività e impegni.

Nell'ambito delle operazioni di rifinanziamento presso la Banca Centrale Europea si elencano di seguito le obbligazioni di propria emissione riacquistate – di cui due coperte da garanzia dello Stato ai sensi dell'art. 8 del Decreto legge 6 dicembre 2011, n. 201, convertito nella legge n. 214 del 22 dicembre 2011 – e fornite a garanzia delle operazioni di anticipazione ricevute da banche centrali (OMA – Operazioni Mercato Aperto):

  • obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 18.7.2011-18.1.2014 TV% con scadenza prorogata al 18.1.2019", per nominali 0,37 miliardi (0,37 miliardi al 31.12.2015);
  • obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 28.5.2013-28.5.2016 TV% con scadenza prorogata al 2021", per nominali 0,50 miliardi (0,48 miliardi al 31.12.2015);
  • obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 15-20 TV%", per nominali 0,747 miliardi (0,555 miliardi al 31.12.2015);
  • obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) "BPM CB 19.11.15-22 TV%", per nominali 0,65 miliardi (0,65 miliardi al 31.12.2015);
  • obbligazioni Bancarie Garantite (Covered Bond) BPM CB 7.11.16-21 TV%", per nominali: 1 miliardo.

Inoltre sono state fornite a garanzia:

  • le obbligazioni "BPM Securitisation 15.01.06/43 TV%", derivanti dall'operazione di cartolarizzazione effettuata dalla Banca nel 2006, per un nominale residuo di 57,00 milioni (73,98 milioni al 31.12.2015);
  • le obbligazioni "BPM Securitisation 3 20.01.14/57 TV% A", per un nominale residuo di 493,98 milioni (254 milioni al 31.12.2015);
  • titoli rivenienti da operazioni di pronti contro termine di impiego o prestito titoli, per un nominale di 74,85 milioni (per 368,4 milioni al 31.12.2015);
  • le obbligazioni "Profamily Securitisation 15/39 TV% A" che l'istituto ha ricevuto come pegno irregolare.

3. Informazioni sul leasing operativo

I beni locati sono rappresentati fondamentalmente da:

  • apparati POS (Point Of Sale)
  • elaboratore centrale
  • autoveicoli con contratto di noleggio a lungo termine

I POS sono installati presso esercenti convenzionati, che consentono ai titolari di carte Pagobancomat e di altre carte di debito e di credito, di effettuare i pagamenti di beni e servizi presso esercenti convenzionati.

Il contratto in essere, stipulato il 1 gennaio 2014 con Cartasì, è in scadenza il 31/12/2017. I canoni anno 2017 e successivi sono calcolati con riferimento al vigente contratto di locazione POS.

Gli incrementi nei canoni sono dovuti all'attivazione percentualmente superiore di terminali Ethernet contraddistinti da un canone unitario elevato rispetto alle altre tipologie di POS. Per tutta la durata della locazione i canoni di noleggio sono fissi, pagabili mensilmente. Il contratto in essere prevede che, in caso di scioglimento dell'accordo, la Banca avrà la facoltà di acquistare il parco POS installato presso gli esercenti convenzionati, nei termini e alle condizioni che saranno concordate tra le parti. Il valore economico dei POS sarà determinato sulla base dei criteri e modalità di ammortamento ordinario definiti dalle vigenti tabelle ministeriali.

La locazione dell'elaboratore è parte di in un contratto onnicomprensivo stipulato con IBM a settembre 2012 e con scadenza 31-12-2017 (possibile estensione 30-06-2018) per la gestione integrata, tra gli altri, di :

  • evoluzione/sostituzione tecnologica dell'infrastruttura Storage;
  • fornitura dei servizi necessari a supportare il rinnovamento tecnologico;
  • manutenzione hardware centrale;
  • licenze software e nuove release per il sistema operativo e per alcuni sottosistemi.

Le autovetture in regime di noleggio a lungo termine sono locate per un periodo contrattuale di 48 mesi, con assistenza full service (manutenzione, assicurazione, tassa proprietà, assistenza stradale ecc.). Non è prevista la facoltà di riscatto al termine della locazione.

I pagamenti futuri per le operazioni di leasing operativo e noleggio autovetture, relativamente ai contratti in essere, sono così cadenzati:

Beni in leasing Fino a 1
anno
Oltre 1
anno e fino
a 5 anni
Oltre
5 anni
31.12.2016 Fino a 1
anno
Oltre 1
anno e fino
a 5 anni
Oltre
5 anni
31.12.2015
POS 3.320 3.386 6.706 3.250 3.315 6.565
Elaboratore centrale 6.036 3.018 9.054 5.929 15.668 21.597
Autoveicoli 1.450 7.250 8.700 1.591 7.955 9.546
Totale 10.806 13.654 24.460 10.770 26.938 37.708

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

Tipologia servizi 31.12.2016 31.12.2015
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 177.902 280.171
a) acquisti 71.203 116.529
1. regolati 59.822 107.180
2. non regolati 11.381 9.349
b) vendite 106.699 163.642
1. regolate 106.699 162.141
2. non regolate 1.501
2. Gestioni di portafoglio
a) Individuali
b) Collettive
3. Custodia e amministrazione di titoli 44.688.371 49.924.803
a) Titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse
le gestioni patrimoniali)
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio
2. altri titoli
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 20.662.847 23.604.183
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 1.444.240 2.352.117
2. altri titoli 19.218.607 21.252.066
c) Titoli di terzi depositati presso terzi 14.674.381 16.357.314
d) Titoli di proprietà depositati presso terzi 9.351.143 9.963.306
4. Altre operazioni
1. Incasso di crediti per conto terzi: rettifiche dare e avere
a) rettifiche "dare" 5.843.878 5.663.433
1. Conti correnti 12.937 17.706
2. Portafoglio centrale 5.830.941 5.645.727
3. Cassa
4. Altri conti
b) rettifiche "avere" 5.788.970 5.828.509
1. Conti correnti 10.396 12.540
2. Cedenti effetti e documenti 5.777.504 5.813.351
3. Altri conti 1.070 2.618
2. Attività di ricezione e trasmissione ordini nonché mediazione
a) acquisti 54.334.980 75.426.122
b) vendite 64.862.196 78.545.602
3. Altre operazioni
a) effetti, documenti e valori similari all'incasso per conto terzi 5.781.711 5.809.245
b) offerta alla clientela di servizi di GPM prestati da terzi 1.285.225 1.376.172

Riguardo agli importi indicati si evidenzia quanto segue:

Servizio 1. "Esecuzione di ordini per conto della clientela": comprende anche le operazioni di compravendita dei contratti a termine negoziati sul MIF (Mercato italiano dei future) e dei contratti derivati negoziati sull'IDEM (Mercato italiano dei prodotti derivati su titoli azionari e indici di borsa), nelle quali la Banca è esecutrice di ordini conferiti dalla propria clientela.

Servizio 2. "Gestioni di portafogli": il servizio di gestione dei patrimoni mobiliari effettuato per conto della clientela è svolto da Anima S.G.R.; l'ammontare dei patrimoni gestiti è indicato nella successiva voce 4.4.3 b).

Servizio 3. "Custodia e amministrazione di titoli": i titoli oggetto di contratti di custodia e di amministrazione, compresi quelli ricevuti a garanzia, sono indicati per il loro valore nominale. Nella sottovoce b) figurano anche i titoli ricevuti da terzi a garanzia di operazioni di credito, per i quali la Banca svolge un servizio accessorio di custodia e amministrazione.

Servizio 4. Altre operazioni:

1 "Incasso di crediti per conto terzi: rettifiche dare e avere": gli effetti e i documenti ricevuti dalla Banca salvo buon fine o al dopo incasso e dei quali la Banca stessa cura il servizio di incasso per conto dei soggetti cedenti, devono essere registrati nei conti dello stato patrimoniale (cassa, crediti e debiti verso banche e verso clientela) solo al momento del regolamento di tali valori. A tal fine il portafoglio effetti è stato riclassificato in bilancio in base alla data di regolamento, operando le rettifiche contabili indicate.

2 "Attività di ricezione e trasmissione ordini nonché mediazione": nell'attività di ricezione e trasmissione ordini sono comprese tutte le operazioni per data contrattazione anche se non regolate a fine periodo.

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
attività
Ammontare
delle passività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
attività
Bilancio Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
Ammontare
netto
31.12.2016
(f = c – d – e)
Ammontare
netto
31.12.2015
finanziarie (a) finanziarie
riportato in
bilancio
(c = a – b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante
ricevuti in
garanzia (e)
1. Derivati 88.774 88.774 71.426 14.760 2.588 11.423
2. Pronti contro termine 159.024 157.267 1.757 1.754 3
3. Prestito titoli
4. Altri
31.12.2016 247.798 157.267 90.531 73.180 14.760 2.591 x
31.12.2015 657.842 196.931 460.911 444.882 4.780 x 11.249

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
passività
Ammontare
delle attività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare
netto delle
passività
finanziarie
riportato in
bilancio
(c = a – b)
Bilancio Ammontari correlati non
oggetto di compensazione in
Ammontare
netto
31.12.2016
(f = c – d – e)
Ammontare
netto
31.12.2015
finanziarie (a) Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante posti
a garanzia (e)
1. Derivati 163.332 163.332 71.426 91.195 711 215
2. Pronti contro termine 3.906.423 157.267 3.749.156 3.748.923 233
3. Prestito titoli 317.544 317.544 306.874 10.670 14.399
4. Altre operazioni 1.754 1.754 1.754
31.12.2016 4.389.052 157.267 4.231.785 4.128.977 91.195 11.614 x
31.12.2015 6.062.455 196.931 5.865.524 5.827.117 23.793 x 14.614

L'istituto ha in essere dei contratti di compensazione su strumenti finanziari e operatività in cambi primariamente con la controllata Banca Akros e per ammontari meno rilevanti con primari istituti bancari internazionali. L'importo relativo ai Pronti contro Termine è principalmente connesso all'operatività effettuata con la Cassa di Compensazione e Garanzia tramite MTS Repo mentre la voce Prestito titoli è collegata all'operatività in essere con Banca Akros. Gli importi della voce '4. Altre operazioni' rappresentano le operazioni di Pronti contro Termine/Repo aventi sottostanti titoli propri riacquistati iscritti tra i titoli in circolazione.

Le attività e passività finanziarie iscritte alle voci '1.derivati (colonne a) e d)) sono iscritte al fair value. Le altre voci sono iscritte al costo ammortizzato.

7. Operazioni di prestito titoli

Alla data del 31.12.2016 la Banca ha in essere operazioni di prestito titoli con clientela, aderente al servizio Webank, per un controvalore complessivo pari a 305.708 migliaia di euro (413.242 migliaia di euro al 31.12.2015) per un collateral di 316.213 migliaia di euro (427.439 migliaia di euro al 31.12.2015).

La componente equity degli strumenti coinvolti nel prestito titoli è rappresentata da Etf e azioni denominati in Euro e negoziati in via pressochè esclusiva su mercati italiani, per quanto riguarda la componente fixed income sono stati coinvolti esclusivamente titoli obbligazionari in divisa Euro.

Il servizio è effettuato sui titoli detenuti da clienti che hanno aderito esplicitamente abilitando il prestito titoli su uno o più comparti (equity e/o fixed income) del proprio portafoglio tramite il sito internet.

I titoli ricevuti a prestito dalla clientela sono oggetto di prestito titoli verso controparti contro garanzia in denaro commisurata al controvalore dei titoli in prestito ed adeguata quotidianamente in base alla valorizzazione ai prezzi di mercato.

La liquidità rinveniente da ogni singola operazione di prestito è imputata a collateral dell'operazione stessa e depositata su un conto tecnico segregato intestato al cliente.

La quasi totalità delle operazioni di prestito titoli vengono effettuate con controparte Banca Akros.

Parte C

Informazioni sul Conto Economico

Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 479 342 821 5.122
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 130.258 130.258 166.940
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
4. Crediti verso banche 3.583 3.583 2.780
5. Crediti verso clientela 1.749 750.291 752.040 844.583
6. Attività finanziarie valutate al fair value 1.371 1.371 5.231
7. Derivati di copertura 1.769
8. Altre attività 54.853 54.853 50.291
Totale 133.857 753.874 55.195 942.926 1.076.716

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

Nella voce "1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione" è rilevato il saldo netto positivo pari a 0,342 milioni relativi a contratti derivati connessi gestionalmente con attività e passività finanziarie valutate al fair value (c.d. fair value option) (4,458 milioni nell'esercizio 2015).

Nella voce "2. Attività finanziarie disponibili per la vendita" l'importo si riferisce per circa 120,49 milioni agli interessi maturati su titoli di stato italiani (156,24 milioni nell'esercizio 2015).

Nelle voci 4 e 5 "Crediti verso banche/clientela: titoli di debito" sono evidenziati gli interessi attivi su titoli di proprietà non quotati su mercati attivi, classificati in tali portafogli. In tali voci, nella colonna "Finanziamenti", sono inclusi anche gli interessi attivi maturati su operazioni di pronti contro termine di impiego.

Nella voce "8. Altre attività: altre operazioni", sono evidenziati gli excess spread su operazioni di cartolarizzazione e Covered Bond oltre agli interessi attivi maturati su crediti d'imposta.

Gli interessi, diversi da quelli rilevati nella voce "130. Riprese di valore", maturati nell'esercizio sulle posizioni che risultano classificate come "deteriorate" ammontano complessivamente a 24,8 milioni (31,78 milioni al 31.12.2015). Tali interessi, calcolati per le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato secondo il criterio del tasso di interesse effettivo, vengono inseriti nelle differenti colonne in base alla forma tecnica originaria. Gli interessi di mora maturati nell'esercizio partecipano alla formazione del margine di interesse solamente per la quota effettivamente recuperata.

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 21.525
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (19.756)
C. Saldo (A–B) 1.769

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Interessi attivi su attività finanziarie in valuta 15.185 15.012

Gli "interessi attivi e proventi assimilati" su attività finanziarie in valuta si riferiscono a quelli incassati e maturati sulle attività espresse nelle divise diverse da quelle aderenti all'Unione Monetaria Europea.

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario 3.815 4.934

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre
operazioni
Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Debiti verso banche centrali (1.686) X (1.686) (2.774)
2. Debiti verso banche (6.672) X (6.672) (5.653)
3. Debiti verso clientela (42.795) X (42.795) (59.357)
4. Titoli in circolazione X (159.494) (159.494) (262.310)
5. Passività finanziarie di negoziazione (286) (286) (348)
6. Passività finanziarie valutate al fair value (476) (476) (4.969)
7. Altre passività e fondi X X (152) (152) (108)
8. Derivati di copertura X X (8.697) (8.697)
Totale (51.153) (159.970) (9.135) (220.258) (335.519)

Nelle voci 2 e 3 "Debiti verso banche/clientela: debiti", sono compresi: gli interessi relativi ai debiti per le operazioni di pronti contro termine passive realizzate su titoli di proprietà; e gli oneri relativi ai debiti per operazioni di pronti contro termine passive realizzate su titoli la cui disponibilità è stata ottenuta tramite operazioni di pronti contro termine attive.

La voce 4 "Titoli in circolazione" evidenzia gli interessi passivi maturati nell'esercizio su obbligazioni e certificati di deposito valutati al costo ammortizzato. Per la relativa composizione si veda quanto riportato nella successiva tabella.

Nella voce 5 "Passività finanziarie detenute per la negoziazione: altre operazioni", è rilevato il saldo netto negativo pari a 0,286 milioni (0,348 milioni rilevati nell'esercizio 2015), relativo a differenziali e margini negativi e positivi su contratti derivati collegati gestionalmente con attività e passività finanziarie, classificate nel portafoglio di negoziazione e produttive di interessi. Si tratta in particolare di derivati pluriflusso (interest rate swap), collegati a titoli di debito a tasso fisso classificati nel portafoglio di negoziazione.

Nella voce "6. Passività finanziarie valutate al fair value", sono iscritti gli interessi passivi maturati sulle obbligazioni emesse strutturate ed a tasso fisso oggetto di copertura per mezzo di contratti derivati.

Nella voce "7. Altre passività e fondi", l'importo indicato si riferisce agli interessi maturati su crediti di imposta IRES delle controllate chiesti a rimborso tramite la consolidante.

Composizione della voce 4. "titoli in circolazione"

Voci/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Obbligazioni (159.254) (261.025)
Certificati di deposito (241) (1.285)
Altri titoli
Totale (159.495) (262.310)

Nella voce "Obbligazioni" sono compresi anche gli interessi rilevati sulle Obbligazioni subordinate per circa 50,525 milioni (65,579 milioni nell'esercizio 2015) e sulle emissioni "Covered Bond" per 50,005 milioni (66,349 milioni nell'esercizio 2015).

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 3.533
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (12.230)
C. Saldo (A–B) (8.697)

Nella presente sezione è riportata la composizione del saldo negativo dei differenziali, positivi e negativi, maturati sui "derivati di copertura", indicato nella precedente tabella alla sottovoce 8. "Derivati di copertura".

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Interessi passivi su passività finanziarie in valuta (2.565) (1.436)

Gli "interessi passivi e oneri assimilati" su passività in valuta si riferiscono a quelli pagati e maturati sulle passività espresse nelle divise diverse da quelle aderenti all'Unione Monetaria Europea.

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Non vi sono interessi passivi su operazioni di leasing finanziario.

Sezione 2 – Le commissioni Voce 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

Tipologia servizi/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
a) garanzie rilasciate 35.265 34.677
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 280.844 290.360
1. negoziazione di strumenti finanziari 56 102
2. negoziazione di valute 5.313 5.503
3. gestioni di portafogli
3.1. individuali
3.2. collettive
4. custodia e amministrazione di titoli 8.144 9.496
5. banca depositaria
6. collocamento di titoli 189.723 184.245
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 18.470 24.239
8. attività di consulenza 26 51
8.1 in materia di investimenti
8.2 in materia di struttura finanziaria 26 51
9. distribuzione di servizi di terzi 59.112 66.724
9.1 gestioni di portafogli 3.785 4.250
9.1.1. individuali 3.785 4.250
9.1.2. collettive
9.2 prodotti assicurativi 45.738 53.645
9.3 altri prodotti 9.589 8.829
d) servizi di incasso e pagamento 96.363 102.362
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione 2.790 2.207
f) servizi per operazioni di factoring
g) esercizio di esattorie e ricevitorie
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione
i) tenuta e gestione dei conti correnti 53.691 57.808
j) altri servizi 151.635 147.669
Totale 620.588 635.083

La voce "j) Altri servizi" include: le commissioni su finanziamenti concessi per 116,508 milioni (113,157 milioni al 31.12.2015), i canoni relativi alle cassette di sicurezza per 2,358 milioni (2,298 milioni al 31.12.2015), commissioni per prestito titoli per 1,002 milioni (1,078 milioni al 31.12.2015) e i proventi e recupero spese per altri servizi bancari per 31,766 milioni (31,136 milioni al 31.12.2015).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

Canali/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
a) presso propri sportelli 247.670 249.751
1. gestione di portafogli
2. collocamento di titoli 188.645 183.058
3. servizi e prodotti di terzi 59.025 66.693
b) offerta fuori sede 1.165 1.218
1. gestione di portafogli
2. collocamento di titoli 1.078 1.187
3. servizi e prodotti di terzi 87 31
c) altri canali distributivi
1. gestione di portafogli
2. collocamento di titoli
3. servizi e prodotti di terzi

2.3 Commissioni passive: composizione

Servizi/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
a) garanzie ricevute (1.243) (2.138)
b) derivati su crediti
c) servizi di gestione e intermediazione (7.238) (5.663)
1. negoziazione di strumenti finanziari (1.388) (1.337)
2. negoziazione di valute
3. gestioni di portafogli:
3.1 proprie
3.2 delegate da terzi
4. custodia e amministrazione di titoli (2.103) (2.367)
5. collocamento di strumenti finanziari
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (3.747) (1.959)
d) servizi di incasso e pagamento (30.739) (30.964)
e) altri servizi (16.210) (16.590)
Totale (55.430) (55.355)

La riga "e) Altri servizi" include, tra l'altro, le commissioni di intermediazione per 9,4 milioni (8,2 milioni al 31.12.2015), commissioni per prestito titoli per 0,515 milioni (0,65 milioni al 31.12.2015) e le commissioni per raccolta ordini per 3,78 milioni (4,65 milioni al 31.12.2015).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

Esercizio 2016 Esercizio 2015
Voci/Proventi Dividendi Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Totale Dividendi Proventi da
quote di
O.I.C.R.
Totale
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 5.734 1.469 7.203 7.359 1.403 8.762
C. Attività finanziarie valutate al fair value
D. Partecipazioni 24.975 X 24.975 24.298 X 24.298
Totale 30.709 1.469 32.178 31.657 1.403 33.060

Nella seguente tabella si elencano i dividendi incassati nell'esercizio in corso dalle società controllate (IFRS 10) e sottoposte a influenza notevole (IAS 28) e i corrispondenti valori incassati nell'esercizio precedente.

Composizione della voce "D. Partecipazioni"

Denominazioni Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Imprese controllate in via esclusiva 8.024 10.644
Banca Akros S.p.A. 8.024 8.787
BPM Capital I LLC 1.857
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte ad influenza notevole 16.951 13.654
Anima Holding S.p.A. 12.629 8.436
Factorit S.p.A. 2.448 3.060
Bipiemme Vita S.p.A. 1.225 1.498
Aedes Bipiemme Real Estate SGR S.p.A. 390
Etica SGR S.p.A. 649 270
Totale 24.975 24.298

Sezione 4 – Il risultato netto dell'attività di negoziazione Voce 80

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) – (C+D)]
Esercizio 2016
1. Attività finanziarie di negoziazione 5.919 1.421 (5.758) (792) 790
1.1 Titoli di debito 743 (17) (684) 42
1.2 Titoli di capitale 3 (24) (21)
1.3 Quote di O.I.C.R. 2 (1) 1
1.4 Finanziamenti
1.5 Altre 5.919 673 (5.741) (83) 768
2. Passività finanziarie di negoziazione
2.1 Titoli di debito
2.2 Debiti
2.3 Altre
3. Altre attività e passività finanziarie: differenze
di cambio
X X X X 11.414
4. Strumenti derivati 34.918 211.370 (41.148) (177.563) 26.195
4.1 Derivati finanziari: 34.918 211.370 (41.148) (177.563) 26.195
– Su titoli di debito e tassi di interesse 34.881 211.355 (41.148) (177.529) 27.559
– Su titoli di capitale e indici azionari 37 15 (34) 18
– Su valute e oro X X X X (1.382)
– Altri
4.2 Derivati su crediti
Totale 40.837 212.791 (46.906) (178.355) 38.399

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

La tabella evidenzia il risultato economico riconducibile al portafoglio delle attività e passività finanziarie detenute per la negoziazione, con l'esclusione dei contratti derivati di copertura di strumenti finanziari per i quali è stata adottata la fair value option, i cui risultati da valutazione sono evidenziati nella successiva Sezione 7 – "Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value – Voce 110".

    1. Attività finanziarie di negoziazione: nella voce 1.5 "Altre" sono compresi gli utili e le perdite derivanti dalla negoziazione di valute, oro ed altri metalli preziosi.
    1. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio: in tale voce è convenzionalmente incluso il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore delle attività e delle passività finanziarie denominate in valuta, diverse da quelle designate al fair value, da quelle oggetto di copertura del fair value (rischio di cambio o fair value) o dei flussi finanziari (rischio di cambio) nonché dei derivati di copertura.
    1. Strumenti Derivati: i differenziali e i margini, positivi o negativi, sono rilevati in corrispondenza delle colonne "utili/ perdite da negoziazione".

Sezione 5 – Il risultato netto dell'attività di copertura Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

Componenti reddituali/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 21.594 20.303
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 4.452 1.857
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 9.332
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
A.5 Attività e passività in valuta
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 26.046 31.492
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (4.163) (14.427)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (12.854) (16.353)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (6.431) (7.040)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari
B.5 Attività e passività in valuta
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (23.448) (37.820)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A–B) 2.598 (6.328)

La tabella evidenzia il risultato netto derivante dall'attività di copertura. Sono riportati quindi i componenti reddituali iscritti a conto economico realizzati e derivanti dal processo di valutazione sia delle attività e delle passività oggetto di copertura che dei relativi contratti derivati di copertura, comprese le eventuali differenze di cambio.

Per informazioni in merito ai derivati di copertura, i cui proventi ed oneri sono indicati rispettivamente nelle righe A.1 e B.1 della presente tabella, si rinvia alla Sezione 8 –"Derivati di copertura – Voce 80" dell'attivo e alla Sezione 6 – "Derivati di copertura – Voce 60" del passivo della parte B della presente Nota Integrativa.

Per ulteriori informazioni in merito alle attività e alle passività finanziarie coperte si rinvia alle tabelle di dettaglio esposte nella parte B della nota integrativa, nelle sezioni relative alle voci patrimoniali in cui sono iscritte le poste oggetto di copertura.

Risultato netto dell'attività di copertura: dettaglio delle componenti reddituali

Voci/Valori Proventi Oneri Esercizio 2016
Risultato netto
Proventi Oneri Esercizio 2015
Risultato netto
1 Derivati di copertura del fair value:
Rischio di tasso di interesse 17.565 (3.282) 14.283 14.429 (10.398) 4.031
Rischio di cambio
Rischio di credito
Rischio di prezzo 4.029 (881) 3.148 5.874 (4.029) 1.845
Più rischi
2 Attività finanziarie coperte (fair value):
Coperture specifiche 3.567 (12.844) (9.277) 1.857 (9.338) (7.481)
Coperture generiche 885 (10) 875 (7.015) (7.015)
3 Passività finanziarie coperte (fair value):
Coperture specifiche 9.332 9.332
Coperture generiche (6.431) (6.431) (7.040) (7.040)
4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari:
Transazioni attese
Investimenti esteri
Rischio cambio
5 Attività e passività in valuta:
Attività in valuta
Passività in valuta
Totale 26.046 (23.448) 2.598 31.492 (37.820) (6.328)

Di seguito si riporta il dettaglio del risultato netto delle operazioni di copertura in relazione alle rispettive posizioni sottostanti

Descrizione Esercizio 2016
Risultato netto
Esercizio 2015
Risultato netto
Attività:
Titoli di debito disponibili per la vendita 3.493 (2.506)
Titoli di capitale disponibili per la vendita
Crediti verso banche
Crediti verso clientela (777) (3.486)
Passività
Titoli obbligazionari in circolazione (308)
Debiti verso clientela (118) (28)
Risultato netto della copertura 2.598 (6.328)

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto Voce 100

Voci/Componenti reddituali Esercizio 2016 Esercizio 2015
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche
2. Crediti verso clientela 1.694 (14.850) (13.156) 997 (25.904) (24.907)
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 183.331 (5.648) 177.683 187.534 (1.428) 186.106
3.1 Titoli di debito 160.244 (1.079) 159.165 110.391 (1.394) 108.997
3.2 Titoli di capitale 23.021 (4.569) 18.452 76.434 (32) 76.402
3.3 Quote di O.I.C.R. 66 66 709 (2) 707
3.4 Finanziamenti
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Totale attività 185.025 (20.498) 164.527 188.531 (27.332) 161.199
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche
2. Debiti verso clientela
3. Titoli in circolazione (20) (20) 26 (13.007) (12.981)
Totale passività (20) (20) 26 (13.007) (12.981)
Totale 185.025 (20.518) 164.507 188.557 (40.339) 148.218

6.1 Utile (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

La tabella evidenzia il risultato economico derivante dalla cessione di attività finanziarie diverse da quelle detenute per la negoziazione e da quelle valutate al fair value, e il risultato derivante dal riacquisto di proprie passività finanziarie.

Composizione delle "Attività finanziarie: Crediti verso banche e Crediti verso clientela"

Voci/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
1. Crediti verso banche:
Finanziamenti
Titoli di debito
2. Crediti verso clientela:
Finanziamenti 1.694 (14.850) (13.156) 997 (25.904) (24.907)
Titoli di debito
Totale 1.694 (14.850) (13.156) 997 (25.904) (24.907)

Sezione 7 – Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value Voce 110

Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da
realizzo
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo
Risultato netto
[(A+B) − (C+D)]
(B) (D) Esercizio
2016
Esercizio
2015
1. Attività finanziarie 148 (9.169) (231) (9.252) (5.402)
1.1 Titoli di debito 148 (9.169) (231) (9.252) (5.440)
1.2 Titoli di capitale
1.3 Quote di O.I.C.R. 38
1.4 Finanziamenti
2. Passività finanziarie 371 89 (92) 368 1.417
2.1 Titoli di debito 371 89 (92) 368 1.417
2.2 Debiti verso banche
2.3 Debiti verso clientela
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X
4. Derivati creditizi e finanziari 182 14 (363) (101) (268) (2.355)
Totale 701 103 (9.624) (332) (9.152) (6.340)

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione

La voce accoglie le plusvalenze e le minusvalenze originate dalla valutazione al fair value delle attività e passività finanziarie classificate nel portafoglio fair value option e dei relativi contratti derivati di copertura.

I titoli di debito del passivo comprendono il risultato netto dei prestiti obbligazionari per i quali ci si è avvalsi della fair value option, al pari del risultato degli strumenti derivati di copertura degli stessi. In tal caso, l'utilizzo della fair value option ha risposto all'esigenza di ridurre l'asimmetria contabile che deriverebbe altrimenti dal valutare le passività finanziarie emesse al costo ammortizzato ed i collegati derivati di copertura al fair value. Per ulteriori dettagli si fa rinvio a quanto riportato nella sezione 5 del passivo di stato patrimoniale della presente Nota Integrativa, relativamente alle "Passività finanziarie valutate al fair value".

Ai fini dei limiti imposti dall'art. 6 del D.Lgs. 38/2005 riguardo la distribuibilità del risultato dell'esercizio, si evidenzia che nel corso del 2016 sono state rilevate su titoli strutturati non coperti gestionalmente da strumenti derivati, plusvalenze non realizzate al netto dell'effetto fiscale, per 0,08 milioni (0,105 milioni al 31.12.2015), che in sede di destinazione del risultato di esercizio si provvederà ad accantonare in una riserva non distribuibile ai sensi art.6 del D. Lgs. n° 38 del 28.02.2005. Peraltro si è resa distribuibile parte della riserva indisponibile ex D.Lgs 38/2005 già costituita nel corso di precedenti esercizi, per l'ammontare di 2,824 milioni (1,380 milioni al 31.12.2015) derivante dall'effettivo realizzo nel corso del 2015 di plusvalenze sulla cessione di attività finanziarie valutate al fair value, importo già affluito a conto economico in esercizi precedenti a seguito dell'applicazione del criterio del valore equo (c.d. "fair value").

Sezione 8 – Le rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento Voce 130

Operazioni/Componenti Rettifiche di valore Riprese di valore Esercizio Esercizio
reddituali Specifiche Di Specifiche Di portafoglio 2016 2015
Cancellazioni Altre portafoglio A B A B
A. Crediti verso banche
– Finanziamenti (1.448) (1.448) (21)
– Titoli di debito
B. Crediti verso clientela
Crediti deteriorati acquistati
– Finanziamenti X X X
– Titoli di debito X X X
Altri crediti
– Finanziamenti (29.541) (553.486) (11.760) 52.301 94.858 44.082 (403.546) (313.454)
– Titoli di debito (305) (305) (2.039)
C. Totale (29.541) (553.791) (13.208) 52.301 94.858 44.082 (405.299) (315.514)

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento crediti: composizione

La voce accoglie le rettifiche di valore e le riprese di valore contabilizzate a fronte del deterioramento degli strumenti finanziari allocati nei portafogli crediti verso la clientela e crediti verso banche. In particolare la colonna "Cancellazioni" evidenzia le perdite registrate a fronte della cancellazione definitiva dei crediti mentre la colonna "Altre" accoglie le svalutazioni specifiche sui crediti deteriorati oggetto di valutazione analitica. Le rettifiche di valore di portafoglio sono quantificate sugli strumenti finanziari in bonis.

Nell'ambito delle riprese di valore specifiche, nella colonna A sono evidenziate principalmente le riprese rappresentate dal rilascio degli interessi sulle posizioni deteriorate valorizzate al costo ammortizzato.

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Esercizio 2016 Esercizio 2015
Specifiche Specifiche
Cancellazioni Altre A B
A. Titoli di debito (5) (5) (24.960)
B. Titoli di capitale (21.452) X X (21.452) (14.236)
C. Quote O.I.C.R. (48.602) X (48.602) (3.322)
D. Finanziamenti a banche
E. Finanziamenti a clientela
F. Totale (70.059) (70.059) (42.518)

Legenda: A = da interessi B = Altre riprese

Le rettifiche di valore specifiche si riferiscono alle cancellazioni e alle svalutazioni effettuate sulle interessenze detenute nelle seguenti società:

Rettifiche di valore specifiche Esercizio 2016 Esercizio 2015
Titoli di capitale (21.452) (14.229)
• Cuki S.p.A. già Comital S.p.A. (714) (1.224)
• Eurofidi S.p.A. (632) (245)
• Expo Piemonte S.p.A. (579) (39)
• Fiera di Milano S.p.A. (953) (443)
• FITD (1.897)
• Ferroli S.p.A. – Strumenti Partecipativi (1.117)
• Gabetti S.p.A. – azioni ordinarie (1.435)
• Milanosesto S.p.A. – Strumenti Partecipativi (51) (18)
• Premuda (887)
• Release S.p.A. (359) (5.993)
• Risanamento S.p.A. (10.050)
• Prelios S.p.A. (1.432)
• Soc.Coop.banche popolari (4)
• Sorgenia S.p.A. – azioni ordinarie (8)
• Sorgenia S.p.A. – Strumenti Partecipativi (6.010)
• Tassara S.p.A. – Strumenti Partecipativi (1.267)
• Telegate AG (32)
• Terme di Acqui S.p.A. (67) (76)
• Zucchi S.p.A. (149)
Quote di O.I.C.R. (48.602) (3.322)
• Cambria Co–Invest Fund (182) (122)
• China Opportunity (952)
• Fondo Amber Energia (179) (69)
• Fondo immobiliare italiano Goethe (2.120) (679)
• Fondo immobiliare italiano Tikal (206) (323)
• Fondo Italiano di Investimento (1.568)
• Fondo immobiliare italiano Sei (307) (561)
• Fondo Atlante (40.145)
• Fondo Rho immobiliare (4.511)
Totale (70.054) (17.551)

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività finanziarie detenute fino a scadenza.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore Riprese di valore Esercizio
Esercizio
Specifiche Di Specifiche Di portafoglio 2016 2015
Cancellazioni Altre portafoglio A B A B
A. Garanzie rilasciate (3.287) (1.236) 18.870 911 15.258 14.896
B. Derivati su crediti
C. Impegni ad erogare fondi
D. Altre operazioni
E. Totale (3.287) (1.236) 18.870 911 15.258 14.896

Legenda: A = da interessi B = Altre riprese

La voce evidenzia le rettifiche/riprese di valore operate sulle garanzie rilasciate a fronte della perdita attesa in caso di escussione delle stesse.

Le rettifiche di valore, nella colonna "Altre", si riferiscono agli accantonamenti effettuati su posizioni specifiche di garanzie prestate, mentre le rettifiche di portafoglio sono determinate secondo il metodo di calcolo adottato per le svalutazioni collettive.

Sezione 9 – Le spese amministrative Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione

Nelle spese per il personale sono comprese, oltre alle spese relative al personale dipendente:

  • le spese per i dipendenti della banca distaccati presso altre società (e i relativi recuperi di spesa);
  • le spese relative ai contratti di lavoro atipici (contratti di "lavoro interinale" e quelli a "progetto" cosiddetti co.pro.);
  • i rimborsi di spesa per i dipendenti di altre società distaccati presso la Banca;
  • i compensi ai componenti del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza (ivi inclusi gli oneri sostenuti per la stipula di polizze assicurative per responsabilità civile);
  • i costi derivanti da accordi di pagamento ai dipendenti basati su propri strumenti patrimoniali;
  • gli accantonamenti effettuati, in contropartita della voce "altre passività", a fronte dei premi di produttività riferiti all'esercizio, ma da corrispondere nell'esercizio successivo.
Tipologia di spese/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
1) Personale dipendente (731.317) (570.609)
a) salari e stipendi (378.915) (373.735)
b) Oneri sociali (115.460) (110.634)
c) Indennità di fine rapporto (20.099) (20.034)
d) Spese previdenziali
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (2.375) (2.245)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: (4.383) (10.156)
– a contribuzione definita
– a benefici definiti (4.383) (10.156)
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (15.887) (9.150)
– a contribuzione definita (15.887) (9.150)
– a benefici definiti
h) Costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (775) (16.331)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (193.423) (28.324)
2) Altro personale in attività (205) (259)
3) Amministratori e sindaci (3.490) (3.433)
4) Personale collocato a riposo
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 2.504 2.174
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (959) (1.413)
Totale (733.467) (573.540)

Con riferimento alle suddette tipologie di spese si precisa quanto segue:

La voce "c) indennità di fine rapporto" comprende i versamenti del trattamento di fine rapporto effettuati al fondo di previdenza BPM per 15,2 milioni (15 milioni nell'esercizio 2015) e al fondo di Tesoreria dell'INPS per 4,7 milioni (4,9 milioni nell'esercizio 2015).

La voce "g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni a contribuzione definita" si riferisce al contributo versato al Fondo di Previdenza Bipiemme.

La voce "h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" comprendeva nell'esercizio 2015 15,5 milioni relativi allo stanziamento ex art. 60 dello Statuto della quota di utili riservata ai dipendenti da corrispondere in azioni.

La voce "3) Amministratori e sindaci " include i compensi di competenza dell'esercizio dei membri dei Consigli di Gestione e di Sorveglianza. In particolare:

  • 1,205 milioni sono da riferirsi ai componenti del Consiglio di Gestione (1,269 milioni nell'esercizio 2015);
  • 2,284 milioni sono da riferirsi ai componenti del Consiglio di Sorveglianza (2,164 milioni nell'esercizio 2015).
Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Personale dipendente 6.680 6.727
a) dirigenti 115 117
b) totale quadri direttivi 2.532 2.506
– di cui: di 3° e 4° livello 1.287 1.271
c) restante personale dipendente 4.058 4.121
d) dipendenti distaccati presso altre società –25 –17
Altro personale 10 16
Dipendenti distaccati da altre imprese del Gruppo 10 14
Altre forme (Collaboratori professionali e lavoratori interinali) 0 2
Totale 6.690 6.743

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Il numero medio è calcolato come media ponderata dei dipendenti, dove il peso è dato dal numero di mesi lavorati sull'anno. I dipendenti part-time sono convenzionalmente considerati al 50%.

Numero puntuale dei dipendenti per categoria

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Personale dipendente 7.185 7.246
a) dirigenti 116 116
b) totale quadri direttivi 2.622 2.606
– di cui: di 3° e 4° livello 1.305 1.300
c) restante personale dipendente 4.475 4.542
d) dipendenti distaccati presso altre società –28 –18
Altro personale 10 11
Dipendenti distaccati da altre imprese del Gruppo 10 11
Altre forme (Collaboratori professionali e lavoratori interinali)
Totale 7.195 7.257

Il numero del personale dipendente comprende 1.083 part–time (1.066 al 31/12/2015), con una incidenza del 15% sul totale del personale in servizio alla data di riferimento del bilancio.

La dinamica del numero del personale è descritta nella Relazione sulla gestione al capitolo "La struttura distributiva e le risorse umane", al quale si rimanda.

9.3 Fondi quiescenza aziendali a benefici definiti: totale costi e ricavi

Esercizio 2016 Esercizio 2015
• costo previdenziale: (2.379) (7.559)
– trattamento pensioni integrativo BPM (2.379) (7.559)
– fondo ex Banca popolare Bologna e Ferrara
– fondo ex Banca popolare Agricola Milanese
– fondo ex CR Alessandria
• interessi passivi: (1.745) (1.484)
– trattamento pensioni integrativo BPM (1.140) (830)
– fondo ex Banca popolare Bologna e Ferrara (169) (288)
– fondo ex Banca popolare Agricola Milanese (1) (1)
– fondo ex CR Alessandria (435) (365)
Totale (4.124) (9.043)

A tali oneri si aggiunge il contributo di solidarietà del 10% ex L. 166/91 per un importo pari a 0,26 milioni (1,113 milioni nel 2015) stanziato a conto economico sempre nella sottovoce "accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili".

Composizione degli "utili/(perdite) attuariali iscritti nelle riserve di patrimonio netto"

Voci 31.12.2015 Variazione 31.12.2016
Trattamento pensioni integrativo BPM (35.936) 3.205 (32.731)
Fondo ex Banca Popolare Bologna e Ferrara (10.018) (844) (10.862)
Fondo ex Banca Popolare Agricola Milanese (6) (1) (7)
Fondo ex CR Alessandria (9.672) (833) (10.505)
Totale utili (perdite) attuariali (55.632) 1.527 (54.105)

9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

Composizione della voce di spesa " i) altri benefici a favore dei dipendenti"

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Contributi per la gestione delle mense aziendali (6.750) (6.696)
Adeguamento fondo indennità riservato ai dirigenti (273) 911
Mutui a tasso agevolato erogati ai dipendenti (4.251) (3.681)
Iniziative sociali (1.208) (1.163)
Premi studio (865) (650)
Fondo di Solidarietà (167.981) (6.824)
Altri (12.095) (10.221)
Totale (193.423) (28.324)

La voce "Fondo di Solidarietà" si riferisce principalmente all'accordo che la Banca ha sottoscritto con le OO.SS. per l'accesso dal Fondo di Solidarietà di categoria nel 2016, i costi ad esso riferito ammontano a 165 milioni; la quota restante si riferisce al precedente Fondo di Solidarietà siglato tra la Banca e le Organizzazioni Sindacali nel mese di dicembre 2012.

9.5 Altre spese amministrative: composizione

Tipologia servizi/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Spese informatiche (64.708) (59.477)
Manutenzione e noleggio hardware e software e trasmissione dati (50.802) (47.422)
Servizi resi da società del Gruppo
Costi gestione bancomat (1.554) (1.364)
Servizi informatici esternalizzati (12.352) (10.691)
Spese per immobili e mobili (42.378) (44.250)
Manutenzione immobili (31.382) (32.607)
Fitti e canoni passivi (31.035) (32.308)
Locazione macchine ufficio (347) (299)
Altre spese (10.996) (11.643)
Manutenzione (6.934) (7.194)
Pulizie locali (4.062) (4.449)
Spese per acquisto di bene e di servizi non professionali (52.667) (50.894)
Spese telefoniche e postali (8.966) (8.981)
Lavorazione presso terzi (14.028) (10.716)
Spese per vigilanza e contazione valori (7.689) (7.715)
Energia elettrica, riscaldamento e acqua (10.451) (11.522)
Spese di trasporto (7.674) (7.010)
Cancelleria e stampati (2.799) (3.519)
Traslochi e facchinaggi (708) (1.044)
Abbonamenti a riviste e a quotidiani (352) (387)
Spese per acquisto di servizi professionali (56.242) (44.118)
Compensi a professionisti (40.208) (29.141)
Spese legali, informazioni e visure (15.868) (14.807)
Compensi a organi societari (166) (170)
Premi assicurativi (3.745) (3.279)
Spese pubblicitarie (14.557) (20.462)
Imposte indirette e tasse (96.287) (100.382)
Altre (64.438) (60.837)
Beneficenza (1.100) (460)
Contributi associativi e obbligatori di legge (64.987) (59.060)
Altre 1.649 (1.317)
Totale (395.022) (383.699)

Fra le "Imposte indirette e tasse" sono comprese anche le imposte indirette (imposta di bollo e imposta sostitutiva) principalmente riaddebitate alla clientela per 82,753 milioni (86,222 milioni nell'esercizio 2015). Nel conto economico riclassificato, come specificato nelle note agli schemi riclassificati stessi, tale importo è stornato sia dalle "altre spese amministrative" che dagli "altri oneri/proventi di gestione".

Composizione della Voce "Imposte indirette"

Voci Esercizio 2016 Esercizio 2015
Imposta di bollo (75.179) (79.148)
Imposta sostitutiva (9.018) (8.703)
Altre imposte indirette e tasse (3.659) (4.161)
Imposta municipale propria e Imposta comunale sugli immobili (8.431) (8.370)
Totale (96.287) (100.382)

La voce altre "Contributi associativi e obbligatori di legge" comprende il contributo versato al Fondo di Risoluzione Nazionale – a titolo di contribuzione ordinaria e straordinaria – per 39,5 milioni (48,7 milioni nel 2015) e il contributo ordinario versato al Fondo di Garanzia dei Depositi per 12,2 milioni (5,8 milioni nel 2015) e la contribuzione effettuata allo Schema Volontario di intervento – previsto dallo statuto della FITD – a favore di TERCAS per 8,5 milioni.

Sezione 10 – Accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri Voce 160

Esercizio 2016 Esercizio 2015
Accantonamenti (45.505) (22.356)
Controversie legali (16.327) (11.857)
Altri rischi e oneri (29.178) (10.499)
– Fondo revocatorie (2.705) (1.153)
– Fondo controversie tributarie
– Fondo oneri futuri vari (26.473) (9.346)
Riattribuzioni 13.960 31.169
Controversie legali 12.767 26.607
Altri rischi e oneri 1.193 4.562
– Fondo revocatorie 326 90
– Fondo controversie tributarie
– Fondo oneri futuri vari 867 4.472
Totale (31.545) 8.813

10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione

Gli accantonamenti ai fondi rischi e oneri si riferiscono ad alcune posizioni in ordine al rischio relativo a cause legali in corso e, ad altre, per fronteggiare l'insorgere di eventuali perdite in ordine a controversie contrattuali di carattere commerciale; vi sono anche incluse le variazioni maturate nell'anno per effetto dell'avvicinarsi della scadenza presunta della passività attesa, per tener conto della componente finanziaria correlata al trascorrere del tempo.

Sezione 11 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali Voce 170

La voce comprende gli ammortamenti contabilizzati sugli immobili e sugli altri cespiti.

11.1. Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b + c)
Esercizio 2016
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (36.844) (36.844)
– ad uso funzionale (35.900) (35.900)
– per investimento (944) (944)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
– ad uso funzionale
– per investimento
Totale (36.844) (36.844)

Rettifiche di valore nette su attività materiali: confronto con l'esercizio precedente

A.1 Attività materiali di proprietà Esercizio 2016 Esercizio 2015
– ad uso funzionale (35.900) (38.032)
– per investimento (944) (946)
Totale (36.844) (38.978)

Per il dettaglio degli importi si rimanda alla Sezione 11 dell'attivo della presente Nota Integrativa.

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali Voce 180

Attività/Componente reddituale Ammortamento
(a)
Rettifiche di
valore per
deterioramento
(b)
Riprese di valore
(c)
Risultato netto
(a + b + c)
Esercizio 2016
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (31.052) (75.625) (106.677)
– Generate internamente dall'azienda (137) (137)
– Altre (30.915) (75.625) (106.540)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Totale (31.052) (75.625) (106.677)

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

Nell'ambito dell'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e BPM è previsto un processo di integrazione dei sistemi informativi delle due banche che prevede nel 2017 la migrazione dei dati contenuti nel sistema informativo attualmente utilizzato da BPM nel sistema informativo ex Banco Popolare.

In base ai principi contabili, si rende necessario effettuare alla fine di ciascun esercizio un'analisi critica dell'utilizzo del software all'interno dell'entità: se da essa risulta che il software non verrà più utilizzato oppure che l'arco temporale nell'ambito del quale lo stesso sarà in grado di generare benefici economici attesi si è ridotto, si rende necessario procedere alla rilevazione di un impairment o procedere alla modifica del suo piano di ammortamento per tenere conto di una vita utile minore.

Ai fini delle valutazioni di bilancio dei software in uso di BPM si è reso pertanto necessario effettuare una ricognizione dei software che saranno oggetto di dismissione o di un diverso utilizzo a seguito della citata migrazione; per i software identificati come da dismettere – a seguito della sopra ricordata individuazione del sistema target adottato dal Banco Popolare – si è provveduto ad iscrivere a conto economico una svalutazione di 75,6 milioni di euro per tener conto della conseguente rivisitazione della vita utile.

Rettifiche di valore nette su attività immateriali: confronto con l'esercizio precedente

A.1 Attività immateriali di proprietà: altre Esercizio 2016 Esercizio 2015
Ammortamento: (31.052) (23.588)
Software di proprietà (22.592) (15.721)
Software in concessione (8.460) (7.679)
Totale (31.052) (23.588)

Sezione 13 – Gli altri oneri e proventi di gestione Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizione

Componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Ammortamento spese migliorie su beni di terzi iscritte fra le "Altre attività" (4.565) (4.082)
Altri oneri di gestione (9.126) (14.093)
Totale (13.691) (18.175)

13.2 Altri proventi di gestione: composizione

Componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
Recupero imposte e tasse 82.753 86.222
Fitti e canoni attivi 5.603 7.280
Proventi e servizi informatici resi a: 2.383 2.141
Società del Gruppo 2.383 2.141
Terzi
Recuperi di spese 29.401 37.290
Su depositi e c/c 19.030 25.324
Altri 10.371 11.966
Altri proventi 4.927 5.682
Totale 125.067 138.615
Esercizio 2016 Esercizio 2015
Totale voce 190 Altri oneri/proventi di gestione 111.376 120.442

I "Recuperi di imposte" sono riconducibili prevalentemente all'imposta di bollo su conti correnti e depositi titoli e all'imposta sostitutiva su finanziamenti a medio termine.

La voce "Recuperi di spese su depositi e c/c" è riferibile, per 14,52 milioni, al recupero spese per "istruttoria veloce-scoperti e sconfinamenti di c/c" (20,01 milioni al 31.12.2015).

La voce "Altri proventi" si riferisce principalmente ai ricavi per servizi resi a società del Gruppo per 2,38 milioni (2,14 milioni al 31.12.2015) e all'Excess spread su operazioni di cartolarizzazione negativo per 3,8 milioni (negativo per 1,4 milioni al 31.12.2015).

Sezione 14 – Utili (Perdite) delle partecipazioni Voce 210

14.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Proventi 145.552 15.909
Per partecipazioni al PN (rivalutazioni) 120.412
2. Utili da cessione 12.868 2.617
3. Riprese di valore 12.272 13.292
4. Altri proventi
B. Oneri (1.383)
Per partecipazioni al PN (svalutazioni)
2. Rettifiche di valore da deterioramento (1.383)
3. Perdite da cessione
4. Altri oneri
Risultato Netto 145.552 14.526

Utili (perdite) delle partecipazioni: dettaglio della componente reddituale

Dettaglio della componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Proventi 145.552 15.909
1.Rivalutazioni: 120.412
Anima Holding S.p.A. 120.412
2. Utili da cessione: 12.868 2.617
Anima Holding S.p.A. 10.964
Pitagora 1936 S.p.A. 2.075
Etica SGR S.p.A. 1.170
BPM Luxembourg S.A. 339
Aedes Bipiemme Real Estate SGR S.p.A. 395 542
3. Riprese di valore: 12.272 13.292
SelmaBipiemme Leasing S.p.A. 6.944
Profamily S.p.A. 12.272 5.668
Banca Popolare di Mantova S.p.A. 680
4. Altri proventi:
B. Oneri (1.383)
2. Rettifiche di valore da deterioramento: (1.383)
BPM Luxembourg S.A. (694)
Wise Venture SGR S.p.A. (689)
3. Perdite da cessione

Per ulteriori informazioni si rimanda alla Sezione 10 dell'attivo della presente Nota Integrativa.

Sezione 15 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali Voce 220

La Banca non detiene attività materiali e immateriali valutate al fair value o rivalutate.

Sezione 16 – Rettifiche di valore dell'avviamento Voce 230

I risultati delle verifiche di recuperabilità degli avviamenti iscritti in bilancio hanno determinato l'azzeramento della voce avviamenti già nel corso dell'esercizio 2012.

Sezione 17 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti Voce 240

17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

Componente reddituale/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
A. Immobili (85) 6
– Utili da cessione 133 6
– Perdite da cessione (218)
B. Altre attività 1.478
– Utili da cessione 1.478 1
– Perdite da cessione (1)
Risultato netto 1.393 6

Sezione 18 – Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

Componenti reddituali/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Imposte correnti (–) 4.193 (57.689)
2. Variazione delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/–) 17.159 22.403
3. Riduzione delle imposte correnti dell´esercizio (+)
3. bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
legge n. 214/2011 (+)
4. Variazione delle imposte anticipate (+/–) 36.816 (19.074)
5. Variazione delle imposte differite (+/–) (3.468) 360
6. Imposte di competenza dell'esercizio (–) ( –1+/–2+3+3bis+/–4+/–5) 54.700 (54.000)

Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione in base alla tipologia d'imposta

Componente/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
1. Imposte correnti (–): 4.193 (57.689)
IRES 5.521 (43.080)
IRAP (1.328) (14.609)
Altre imposte sul reddito
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/–): 17.159 22.403
IRES 11.068 16.525
IRAP 6.091 5.878
Altre imposte sul reddito
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+):
IRES
IRAP
Altre imposte sul reddito
4. Variazione delle imposte anticipate (+/–): 36.816 (19.074)
IRES 42.156 (18.542)
IRAP (5.340) (532)
5. Variazione delle imposte differite (+/–): (3.468) 360
IRES (3.176) 360
IRAP (292)
6. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge n.
214/2011 (+)
IRES
IRAP
7. Imposte di competenza dell'esercizio (–1+/–2+3+/–4+/–5/+6) 54.700 54.000

Riepilogo per tipologia d'imposta

Componente/Valori Esercizio 2016 Esercizio 2015
IRES 55.569 (44.737)
IRAP (869) (9.263)
Altre imposte sul reddito (imposta sostitutiva)
Totale 54.700 (54.000)

Il saldo complessivo della voce 260 "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente" risulta positivo per 54,7 milioni (il saldo dell'esercizio precedente era negativo per 54 milioni).

La variazione delle imposte anticipate positiva per 37 milioni è illustrata nella Nota Integrativa alla sezione 13 dell'attivo – tabelle 13.3 e 13.5 – ed è in gran parte riconducibile alla fiscalità anticipata iscritta sulla perdita fiscale IRES e sugli accantonamenti degli esercizi precedenti per il fondo di solidarietà e le cause legali e alle rettifiche di valore sugli avviamenti e sui crediti.

La variazione delle imposte differite di 3,5 milioni in gran parte riconducibile alla fiscalità differita su titoli di capitale AFS ed è illustrata nella Nota Integrativa alla sezione 13 dell'attivo – tabelle 13.4 e 13.6.

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

Componente/Valori Esercizio 2016
IRES IRAP
Imponibile Imposta Imponibile Imposta
Utile prima delle imposte 11.022
Onere fiscale teorico (27,5%) 3.031
Valore dei ricavi netti soggetti a IRAP 55.598
Onere fiscale teorico (5,57%) 3.097
Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi 12.452 3.424 5.235 292
Differenze temporanee deducibili in esercizi successivi –281.811 –77.498
Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti:
Annullamento delle differenze temporanee deducibili 219.201 60.280 101.858 5.673
Annullamento delle differenze temporanee tassabili –900 –248 –5.986 –333
Differenze che non si riverseranno negli esercizi successivi:
Variazioni negative d'imponibile permanenti –113.613 –31.244 –203.862 –11.355
Variazioni positive d'imponibile permanenti 38.377 10.554 70.999 3.955
Imponibile fiscale IRES –115.272
Altre variazioni
1. Imposte correnti: IRES –31.700
Imponibile IRAP – Valore della produzione netta 23.842
Altre variazioni
1. Imposte correnti: IRAP 1.328
Componente/Valori Esercizio 2015
IRES IRAP
Imponibile Imposta Imponibile Imposta
Utile prima delle imposte 295.117
Onere fiscale teorico (27,5%) 81.157
Valore dei ricavi netti soggetti a IRAP 839.726
Onere fiscale teorico (5,57%) 46.773
Differenze temporanee tassabili in esercizi successivi 1.313 361
Differenze temporanee deducibili in esercizi successivi 147.388 40.532 85.897 4.784
Rigiro delle differenze temporanee da esercizi precedenti:
Annullamento delle differenze temporanee deducibili –191.629 –52.698 –69.570 –3.875
Annullamento delle differenze temporanee tassabili –23.193 –6.378 –25.879 –1.441
Differenze che non si riverseranno negli esercizi successivi:
Variazioni negative d'imponibile permanenti –130.687 –35.939 –685.439 –38.179
Variazioni positive d'imponibile permanenti 58.347 16.045 117.550 6.548
Imponibile fiscale IRES 156.656
Altre variazioni
1. Imposte correnti: IRES 43.080
Imponibile IRAP – Valore della produzione netta 262.285
Altre variazioni
1. Imposte correnti: IRAP 14.609

Sezione 19 – Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte Voce 280

Nel corso dell'esercizio non sono stati rilevati utili o perdite relativi a "gruppi di attività in via di dismissione".

Sezione 20 – Altre informazioni

Ulteriori informazioni sull'andamento reddituale della banca nell'esercizio 2016 sono fornite, anche relativamente ai diversi settori di attività in cui la stessa opera, nella relazione sulla gestione.

Sezione 21 – Utile per azione

Gli standard internazionali (IAS 33) danno rilevanza all'indicatore di rendimento – "utile per azione" – comunemente noto come "EPS – earning per share", rendendone obbligatoria la pubblicazione, nelle due formulazioni:

  • "EPS Base", calcolato dividendo il risultato economico attribuibile ai possessori di azioni ordinarie della Capogruppo per la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante l'esercizio;
  • "EPS Diluito", calcolato dividendo il risultato economico per la media ponderata delle azioni in circolazione durante l'esercizio, tenendo conto dell'effetto diluitivo delle azioni ordinarie potenziali, ossia di quegli strumenti finanziari e/o contratti che attribuiscono ai loro possessori il diritto di ottenere azioni ordinarie.

21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

La media ponderata delle azioni ordinarie utilizzata al denominatore nel calcolo dell'EPS base (pari a n. 4.390.120.325) è stata determinata tenendo conto del numero delle azioni ordinarie in circolazione nel periodo, rettificato dal numero di azioni proprie in portafoglio.

Al 31 dicembre 2016 non risultano in circolazione strumenti che possano avere un effetto diluitivo dell'utile per azione; conseguentemente i valori dell'EPS "base" e dell'EPS "diluito" di seguito riportati sono identici.

31 dicembre 2016 31 dicembre 2015
Risultato
"attribuibile"
(euro)
Media ponderata
azioni ordinarie
EPS (euro) Risultato
"attribuibile"
(euro)
Media ponderata
azioni ordinarie
EPS (euro)
EPS Base 65.722.447 4.390.120.325 0,015 241.117.253 4.390.322.436 0,055
EPS Diluito 65.722.447 4.390.120.325 0,015 241.117.253 4.390.322.436 0,055

Parte D

Prospetto analitico della redditività complessiva

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Prospetto analitico della redditività complessiva

Voci Importo Lordo Imposta sul reddito Importo Netto
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 65.722
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto
economico
20. Attività materiali
30. Attività immateriali
40. Piani a benefici definiti (4.480) 1.232 (3.248)
50. Attività non correnti in via di dismissione
60. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
80. Differenze di cambio:
a) variazioni di valore
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
90. Copertura dei flussi finanziari: 1.891 (627) 1.264
a) variazioni di fair value 1.891 (627) 1.264
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita: (287.423) 88.798 (198.625)
a) variazioni di fair value (102.061) 27.774 (74.287)
b) rigiro a conto economico (185.362) 61.024 (124.338)
– rettifiche da deterioramento
– utili/perdite da realizzo (185.362) 61.024 (124.338)
c) altre variazioni
110. Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
c) altre variazioni
120. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni
valutate a patrimonio netto:
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
– rettifiche da deterioramento
– utili/perdite da realizzo
c) altre variazioni
130. Totale altre componenti reddituali (290.012) 89.403 (200.609)
140. Redditività complessiva (Voce 10+130) (134.887)

Parte E

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Premessa

Nella presente Nota integrativa vengono riportate esclusivamente le informazioni di natura quantitativa sui rischi riferite alla Capogruppo. Per le informazioni qualitative su: processo di gestione dei rischi, Risk Appetite Framework, modalità di gestione dei rischi e relative figure coinvolte nel monitoraggio del controllo dei rischi si rinvia a quanto esposto nella corrispondente parte della Nota Integrativa Consolidata.

Sezione 1 – Rischio di Credito

Informazioni di natura qualitativa

Le informazioni di natura qualitativa sulla qualità del credito e dei rischi connessi, di Banca Popolare di Milano, sono illustrate nella pertinente sezione della parte E della Nota Integrativa Consolidata, cui si fa rinvio.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

Ai fini dell'informativa di natura quantitativa sulla qualità del credito, con il termine "esposizioni creditizie" si intendono esclusi i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R., mentre il termine "esposizioni" include i titoli di capitale e le quote di O.I.C.R..

A.1. Esposizioni creditizie deteriorate e in bonis: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
8.736.196 8.736.196
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
3. Crediti verso banche 1.480.702 1.480.702
4. Crediti verso clientela 1.559.721 1.998.659 25.994 1.104.483 29.541.602 34.230.459
5. Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 19.240
6. Attività finanziarie in corso di dismissione
Totale 31.12.2016 1.559.721 1.998.659 25.994 1.104.483 39.777.740 44.466.597
Totale 31.12.2015 1.467.070 2.027.357 87.967 1.432.604 38.280.955 43.295.953

La tabella evidenzia, con riferimento a diversi portafogli di attività finanziarie, la composizione per qualità creditizia, secondo la definizione di esposizioni deteriorate prevista dalla Banca d'Italia ed adottata anche ai fini di bilancio.

Il totale della tabella corrisponde al totale delle attività finanziarie rappresentate nell'attivo dello stato patrimoniale, al netto dei titoli di capitale e delle quote di O.I.C.R.. Si segnala che le voci crediti verso banche e crediti verso clientela comprendono non solo i finanziamenti ma anche altre forme tecniche diverse (titoli di debito, ecc.). I valori esposti sono quelli di bilancio, al netto quindi dei relativi dubbi esiti.

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Portafogli/Qualità Attività deteriorate Attività non deteriorate Totale
Esposizione
lorda
Rettifiche
specifiche
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
portafoglio
Esposizione
netta
Esposizione
netta
1. Attività finanziarie disponibili per la
vendita
8.736.196 8.736.196 8.736.196
2. Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza
3. Crediti verso banche 1.482.934 2.232 1.480.702 1.480.702
4. Crediti verso clientela 6.150.691 2.566.317 3.584.374 30.776.714 130.629 30.646.085 34.230.459
5. Attività finanziarie valutate al fair
value
10.145 10.145 X X 19.240 19.240
6. Attività finanziarie in corso di
dismissione
Totale 31.12.2016 6.160.836 2.576.462 3.584.374 40.995.844 132.861 40.882.223 44.466.597
Totale 31.12.2015 5.902.089 2.319.695 3.582.394 39.808.525 163.735 39.713.559 43.295.953

Le rettifiche di portafoglio relative ai "crediti verso clientela" di 130,629 milioni rappresentano lo 0,42% dei crediti in "bonis" (162,951 milioni al 31.12.2015, pari allo 0,54% dei crediti in "bonis").

Portafogli/Qualità Attività di evidente scarsa qualità
creditizia
Altre attività
Minusvalenze
cumulate
Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione (252) 456 154.504
2. Derivati di copertura 16.070
Totale 31.12.2016 (252) 456 170.574
Totale 31.12.2015 (692) 641 290.722

Il valore esposto alla voce 'Minusvalenze cumulate' è relativo alla sola rettifica dovuta al merito creditizio della controparte.

Nella tabella che segue sono esposti per l'aggregato dei "Crediti verso la clientela" (voce 5 della precedente tabella, colonna esposizioni nette "in bonis"), i valori relativi ai finanziamenti oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi ed altre esposizioni. Per entrambi i raggruppamenti sono indicate le esposizioni scadute per fasce di anzianità.

Portafogli/anzianità scaduto fino a 3
mesi (
*)
da 3 mesi a
6 mesi
da 6 mesi a
1 anno
Scaduti da
oltre 1 anno
Non scadute Totale
31.12.2016
Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito
di accordi collettivi (riferite a rinegoziazioni a
clientela in stato di difficoltà)
1.084 1.670 141.626 144.380
Esposizioni oggetto di rinegoziazione nell'ambito
di accordi collettivi (altre)
880 252 153 124.178 125.463
Totale esposizioni oggetto di rinegoziazione
nell'ambito di accordi collettivi
1.964 252 1.670 153 265.804 269.843
Altre Esposizioni (riferite a rinegoziazioni a
clientela in stato di difficoltà)
86.759 14.438 4.972 4.125 540.029 650.323
Altre Esposizioni (altre) 842.085 94.798 52.105 1.162 28.735.769 29.725.919
Totale altre esposizioni 928.844 109.236 57.077 5.287 29.275.798 30.376.242
Totale esposizioni in bonis 930.808 109.488 58.747 5.440 29.541.602 30.646.085

(*) il saldo delle " Esposizioni fino a 3 mesi" non comprende finanziamenti con una rata scaduta di 1 giorno per 1.356 milioni (1.366 milioni al 31.12.2015).

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche Rettifiche Esposizione
Attività deteriorate Attività non di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
netta
Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Oltre 1
anno
deteriorate
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze X X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X
b) Inadempienze probabili X X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X
c) Esposizioni scadute deteriorate X X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X X X X
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 1.720.536 X 2.232 1.718.304
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X X X X
TOTALE A 1.720.536 2.232 1.718.304
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate X X
b) Non deteriorate X X X X 1.138.870 X 85 1.138.785
TOTALE B 1.138.870 85 1.138.785
TOTALE (A+B) 2.859.406 2.317 2.857.089

Le "Esposizioni per cassa" riepilogano i crediti verso banche esposti alla voce "60. Crediti verso banche", nonché le altre attività finanziarie costituite da titoli bancari comprese nelle voci "20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione", "30. Attività finanziarie valutate al fair value", "40. Attività finanziarie disponibili per la vendita" dell'attivo dello stato patrimoniale, esclusi i titoli di capitale e i contratti derivati che in questa sezione sono considerati fuori bilancio.

Le "Esposizioni fuori bilancio" includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati, compresi quelli di copertura) che comportano l'assunzione di rischio creditizio, valorizzate secondo i criteri di misurazione previsti dalla Banca d'Italia.

A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni lorde deteriorate

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate.

A.1.4bis – Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti esposizioni creditizie per cassa verso banche oggetto di concessione.

A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Alla data di riferimento del bilancio, così come alla fine dell'esercizio precedente, non sono presenti esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate.

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto

Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche Rettifiche Esposizione
Attività deteriorate Attività non
deteriorate
di valore
specifiche
di valore di
portafoglio
netta
Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Oltre 1
anno
A. ESPOSIZIONI PER CASSA
a) Sofferenze 6 1 96 3.423.988 X 1.864.370 X 1.559.721
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
179.745 X 102.379 X 77.366
b) Inadempienze probabili 1.659.688 95.163 259.545 693.915 X 709.652 X 1.998.659
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
1.175.450 49.572 99.600 469.248 X 412.659 X 1.381.211
c) Esposizioni scadute deteriorate 10.030 6.357 8.743 3.304 X 2.440 X 25.994
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
1.037 1.300 1.026 905 X 316 X 3.952
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
X X X X 1.115.308 X 10.825 1.104.483
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X X X 114.428 X 1.380 113.048
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 38.179.247 X 119.804 38.059.443
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X X X X 691.902 X 10.247 681.655
TOTALE A 1.669.724 101.521 268.384 4.121.207 39.294.555 2.576.462 130.629 42.748.300
B. ESPOSIZIONI FUORI BILANCIO
a) Deteriorate 457.770 X 24.142 X 433.628
b) Non deteriorate X X X X 6.799.910 X 9.868 6.790.042
TOTALE B 457.770 6.799.910 24.142 9.868 7.223.670
TOTALE (A+B) 2.127.494 101.521 268.384 4.121.207 46.094.465 2.600.604 140.497 49.971.970
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 3.204.517 2.601.624 95.948
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 139.098 37.935 9.469
B. Variazioni in aumento 518.060 1.043.903 331.247
B.1 ingressi da esposizioni in bonis 12.474 737.623 323.012
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 472.542 182.744 3.417
B.3 altre variazioni in aumento 33.044 123.536 4.818
– di cui: operazioni di aggregazione aziendale
C. Variazioni in diminuzione 298.486 937.216 398.761
C.1 uscite verso esposizioni in bonis 502 128.829 220.907
C.2 cancellazioni 151.849 37.222
C.3 incassi 93.503 283.930 15.906
C.4 realizzi per cessioni 15.354 2.004
C.5 perdite da cessione 13.072 1.778
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate 22.700 474.055 161.948
C.7 altre variazioni in diminuzione 1.506 9.398
– di cui: operazioni di aggregazione aziendale
D. Esposizione lorda finale 3.424.091 2.708.311 28.434
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 58.220 41.697 6.357

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Le "altre variazioni in diminuzione" di cui al punto C.6 si riferiscono al recupero di beni da locazione finanziaria non riscattati.

A.1.7bis – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Causali/Categorie Esposizioni
oggetto di
concessioni:
deteriorate
Esposizioni
oggetto di
concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 1.817.997 782.927
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 2.909 22.283
B. Variazioni in aumento 497.086 468.834
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 49.942 437.403
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 201.297 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 62.380
B.4 altre variazioni in aumento 245.847 31.431
– di cui operazioni di aggregazione aziendale
C. Variazioni in diminuzione 337.200 96.179
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X 210.335
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni 62.380 X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 201.297
C.4 cancellazioni 23.905
C.5 incassi 235.839 96.179
C.6 realizzi per cessioni 4.004
C.7 perdite da cessione 2.817
C.8 altre variazioni in diminuzione 8.255
D. Esposizione lorda finale 1.977.883 1.155.582
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 19.062 115.068

A.1.8 – Esposizioni creditizie per cassa verso clientela deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute
deteriorate
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale Di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali 1.737.447 63.404 574.267 336.690 7.981 563
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 35.132 34 5.638 386 709 8
B. Variazioni in aumento 380.814 42.109 300.064 145.972 2.128 266
B.1 rettifiche di valore 292.820 31.439 288.384 142.506 2.128 266
B.2 perdite da cessione 13.072 1.039 1.778 1.778
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
72.478 9.631 900
B.4 altre variazioni in aumento 2.444 9.002 1.688
– di cui: operazioni di aggregazione aziendale
C. Variazioni in diminuzione 253.891 3.134 164.679 70.003 7.669 513
C.1 riprese di valore da valutazione 77.294 1.758 42.084 28.154 7.669 513
C.2 riprese di valore da incasso 10.683 9.429 5.184
C.3 utili da cessione 6 1.688 1.688
C.4 cancellazioni 151.849 337 37.222 23.568
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
900 72.478 9.631
– di cui: operazioni di aggregazione aziendale
C.6 altre variazioni in diminuzione 13.159 1.039 1.778 1.778
D. Rettifiche complessive finali 1.864.370 102.379 709.652 412.659 2.440 316
– di cui: esposizioni cedute non cancellate 17.491 371 6.434 2.484 453 65

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni

Esposizioni
Classi di rating esterni
Senza rating Totale
Classe
1
Classe
2
Classe
3
Classe
4
Classe
5
Classe
6
31.12.2016
A. Esposizioni creditizie per
cassa
580.048 2.912.031 15.083.901 4.259.588 647.077 356.819 23.513.795 47.353.259
Esposizioni Classi di rating esterni Senza rating Totale
Classe Classe Classe Classe Classe Classe 31.12.2016
1 2 3 4 5 6
A. Esposizioni creditizie per
cassa 253.280 3.063.139 12.688.981 6.327.974 738.561 368.810 22.529.589 45.970.334

Le esposizioni considerate sono quelle lorde di bilancio presenti nelle precedenti Tabelle A.1.3 (esposizioni verso banche) e A.1.6 (esposizioni verso clientela) e quote O.I.C.R. per 177,3 milioni (129,8 milioni nel 2015) principalmente senza rating. In presenza di più rating esterni assegnati, i criteri adottati nella scelta del Rating sono quelli previsti dalla Banca d'Italia (in presenza di due rating si utilizza quello peggiore, in presenza di tre o più valutazioni differenti si individuano le due migliori e, fra queste, se diverse, si sceglie quella peggiore).

La voce "Senza rating" è da attribuire principalmente ai Crediti verso clientela, ai quali è assegnato un rating interno.

Le classi di rischio per rating esterni indicate nella presente tabella si riferiscono alle classi di merito creditizio dei debitori di cui alla normativa prudenziale in vigore. Si fornisce di seguito il raccordo tra le classi di rischio ed i rating delle principali società di rating utilizzate:

Classi di
rating
Rating delle società
di rating utilizzate
esterni Cerved Fitch's Moody's
1 da AAA Aaa buona qualità e liquidità dell'attivo, con un livello di rischiosità minimo/modesto
a AA– Aa3
2 da Aa.1+ A+ A1 soddisfacente qualità e liquidità dell'attivo, con un livello di rischiosità medio basso
a Baa.7 A– A3
3 da Baa.8+ BBB+ Baa1 qualità, liquidità e rischiosità dell'attivo accettabili
a Baa.8 BBB– Baa3
4 da Baa.9 BB+ Ba1 accettabile qualità dell'attivo, contenuta liquidità e rischiosità accettabile con
attenzione
a B.13 BB– Ba3
5 da B.14 B+ B1 attività sotto osservazione e monitoraggio continuo della rischiosità
a B.15 B– B3
6 Inferiore
a
B.16 a
C.19
CCC B3 attività poste sotto stretta osservazione, con evidenti difficoltà da parte del debitore.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni

Esposizioni Classi di rating interni
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6 Classe 7 Classe 8 Classe 9 Classe 10 Classe 11 Classe 12 31.12.2016
A. Esposizioni per cassa
Imprese 254.112 915.215 1.980.856 1.663.301 588.090 804.955 268.634 269.991 49.752 X X X 6.794.906
PMI 9.381 84.953 295.737 560.033 715.260 883.317 626.587 520.515 452.268 196.199 82.528 23.556 4.450.334
Small Business 118.683 305.670 527.426 597.112 548.598 619.819 582.341 451.137 282.740 256.525 133.136 84.429 4.507.616
Privati 1.963.986 2.429.092 1.774.498 1.527.561 419.062 266.643 499.162 250.020 237.151 108.091 59.936 61.415 9.596.617
Totale 25.349.473
C. Garanzie rilasciate
Imprese 158.717 616.161 289.314 336.250 75.544 170.830 48.398 44.897 3.080 X X X 1.743.191
PMI 35.020 33.127 55.802 112.365 72.917 47.998 42.007 14.252 5.040 8.590 26.776 1.091 454.985
Small Business 13.778 37.140 40.475 24.615 28.414 33.315 27.334 19.493 16.904 6.897 2.012 1.538 251.915
Privati 998 145 1.944 5.612 936 17.673 2.384 304 255 180 234 13 30.678
Totale 2.480.769

La tabella riporta, in ordine di rischiosità crescente, la distribuzione per classi di rating delle esposizioni appartenenti ai segmenti per i quali sono operativi i modelli di rating interno; tali modelli interni sono quelli utilizzati nei sistemi di gestione e controllo dei rischi creditizi.

Per quanto concerne i segmenti relativi alla clientela, la scala utilizzata prevede nove classi di rating relative alle controparti in bonis, la prima classe identifica una controparte a rischio minimo, mentre la nona evidenzia un rischio maggiore.

La voce "A. Esposizione per cassa" riguarda i soli "Crediti verso clientela", escludendo le "attività deteriorate", i rapporti con società del Gruppo, i "pronti contro termine attivi" e gli impieghi verso governi ed enti pubblici. Gli importi indicati sono al lordo delle rettifiche di valore di portafoglio.

La voce "C. Garanzie rilasciate" esclude le "Garanzie rilasciate a clientela deteriorata" e i rapporti con società del Gruppo. Gli importi indicati sono al lordo delle rettifiche di valore di portafoglio.

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite

Valore
esposizioni
nette
Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
Derivati su crediti (1)+(2)
Immobili, Immobili, Titoli Altre
garanzie
reali
CLN Altri derivati Governi Altri enti Banche Altri
Ipoteche leasing
finanziario
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Altri
soggetti
e Banche
Centrali
pubblici soggetti
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite
1.1 Totalmente garantite
– di cui deteriorate
1.2 Parzialmente garantite
– di cui deteriorate
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite
445 396 49 445
2.1 Totalmente garantite 445 396 49 445
– di cui deteriorate
2.2 Parzialmente garantite
– di cui deteriorate
Valore Garanzie reali (1) Garanzie personali (2)
esposizioni Derivati su crediti Crediti di firma
nette Immobili, Immobili, Titoli Altre
garanzie
reali
CLN Altri derivati Governi Altri enti Banche Altri
Ipoteche leasing
finanziario
Governi
e
Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Altri
soggetti
e Banche
Centrali
pubblici soggetti
1. Esposizioni creditizie
per cassa garantite:
21.205.646 16.467.436 197.073 177.582 552.353 309.293 99.372 90.514 2.771.676 20.665.299
1.1. totalmente garantite 19.415.787 15.905.254 197.073 123.357 470.790 – 135.992 71.561 12.917 2.498.843 19.415.787
– di cui deteriorate 2.437.428 2.066.163 13.242 4.558 75.464 4.651 10.350 263.000 2.437.428
1.2. parzialmente
garantite
1.789.859 562.182 54.225 81.563 – 173.301 27.811 77.597 272.833 1.249.512
– di cui deteriorate 369.647 230.345 7.804 6.664 6.807 6.004 110 64.939 322.673
2. Esposizioni creditizie
"fuori bilancio"
garantite:
1.125.225 234.443 20.731 95.655 1.045 286 4.972 671.644 1.028.776
2.1. totalmente garantite 967.525 233.153 14.893 78.027 7 254 4.237 636.954 967.525
– di cui deteriorate 85.807 69.203 172 9.033 7.400 85.808
2.2. parzialmente
garantite
157.700 1.290 5.838 17.628 1.038 32 735 34.690 61.251
– di cui deteriorate 21.643 881 2.309 1.066 4.256

A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

Le esposizioni creditizie per cassa verso clientela e verso banche presenti nelle seguenti tabelle sono quelle valorizzate in bilancio, mentre le operazioni fuori bilancio includono tutte le operazioni finanziarie diverse da quelle per cassa (garanzie rilasciate, impegni, derivati) che comportano l'assunzione di rischio creditizio, valorizzate secondo i criteri di misurazioni previsti dalla Banca d'Italia.

La distribuzione per comparto economico di appartenenza dei debitori e degli ordinanti è effettuata secondo i criteri di classificazione previsti dalla Banca d'Italia nel fascicolo di Vigilanza "Classificazione della clientela per settori e gruppi di attività economica" edito dalla Banca d'Italia.

Nelle tabelle della distribuzione territoriale le esposizioni sono distribuite secondo lo stato di residenza della controparte.

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Controparti Governi Altri enti pubblici Società finanziarie
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze X 422 240 X 4.360 25.460 X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
143 41
A.2 Inadempienze probabili X 12 46 X 113.452 92.291 X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
78.724 61.476
A.3 Esposizioni scadute deteriorate X 11 7 X 2 X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.984.585 X 150.907 X 463 3.919.362 X 11.015
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X 262 X 1 33.891 X 318
Totale A 8.984.585 151.352 293 463 4.037.176 117.751 11.015
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze X X 196 417 X
B.2 Inadempienze probabili X 96 25 X 50.336 30 X
B.3 Altre attività deteriorate X X
B.4 Esposizioni non deteriorate X 251.299 X 6 604.495 X 327
Totale B 251.395 25 6 655.027 447 327
Totale (A+B) 31.12.2016 8.984.585 402.747 318 469 4.692.203 118.198 11.342
Totale (A+B) 31.12.2015 8.641.484 390.825 178 161 4.856.038 112.108 14.600

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Controparti Società di assicurazione Imprese non finanziarie Altri soggetti
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
Esposizione
netta
Rettifiche
valore
specifiche
Rettifiche
valore di
portafoglio
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze X 1.219.766 1.591.330 X 335.173 247.340 X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X 72.445 100.264 X 4.778 2.074 X
A.2 Inadempienze probabili X 1.771.122 591.150 X 114.073 26.165 X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X 1.239.734 342.888 X 62.753 8.295 X
A.3 Esposizioni scadute deteriorate X 11.724 998 X 14.257 1.435 X
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X 2.681 211 X 1.271 105 X
A.4 Esposizioni non deteriorate 50.370 X 1 15.239.758 X 105.316 10.818.944 X 13.834
– di cui: esposizioni oggetto di
concessioni
X 560.733 X 9.484 199.817 X 1.824
Totale A 50.370 1 18.242.370 2.183.478 105.316 11.282.447 274.940 13.834
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze X 10.086 10.661 X 376 539 X
B.2 Inadempienze probabili X 366.750 12.407 X 1.622 12 X
B.3 Altre attività deteriorate X 3.130 13 X 1.036 38 X
B.4 Esposizioni non deteriorate 20.978 X 17 5.627.647 X 8.783 285.623 X 735
Totale B 20.978 17 6.007.613 23.081 8.783 288.657 589 735
Totale (A+B) 31.12.2016 71.348 18 24.249.983 2.206.559 114.099 11.571.104 275.529 14.569
Totale (A+B) 31.12.2015 165.049 79 24.026.526 1.960.158 141.947 11.403.318 278.922 15.691

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

P.1

Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 1.559.218 1.854.102 497 4.718 6
A.2 Inadempienze probabili 1.994.930 686.010 2.762 21.142 967
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 25.943 2.433 40 3 11
A.4 Esposizioni non deteriorate 38.588.891 126.275 343.071 4.278 209.313
Totale A 42.168.982 2.668.820 346.370 30.141 210.297
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze 10.658 11.617
B.2 Inadempienze probabili 398.573 12.474 19.023 1.208
B.3 Altre attività deteriorate 4.166 51
B.4 Esposizioni non deteriorate 6.510.074 8.824 262.841 1.044 17.125
Totale B 6.923.471 32.966 281.864 1.044 18.333
Totale (A+B) 31.12.2016 49.092.453 2.701.786 628.234 31.185 228.630
Totale (A+B) 31.12.2015 48.956.143 2.488.474 460.802 25.602 44.817

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche America Asia Resto del mondo
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 4.844 706
A.2 Inadempienze probabili 2.500
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 4
A.4 Esposizioni non deteriorate 35 2.265 1 20.386 40
Totale A 7.383 2.265 707 20.386 40
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non deteriorate 2
Totale B 2
Totale (A+B) 31.12.2016 7.383 2.265 707 20.388 40
Totale (A+B) 31.12.2015 6.490 2.077 3.240 19.401 38

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

P.1

Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Inadempienze probabili
A.3 Esposizioni scadute deteriorate
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.518.328 2.109 183.935 51 3.690
Totale A 1.518.328 2.109 183.935 51 3.690
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non deteriorate 395.015 10 706.043 55 17.005
Totale B 395.015 10 706.043 55 17.005
Totale (A+B) 31.12.2016 1.913.343 2.119 889.978 106 20.695
Totale (A+B) 31.12.2015 1.905.401 714 684.347 112 31.728

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Esposizioni/Aree geografiche America Asia Resto del mondo
Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche di valore
complessive
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze
A.2 Inadempienze probabili
A.3 Esposizioni scadute deteriorate
A.4 Esposizioni non deteriorate 13 11.515 57 836 2
Totale A 13 11.515 57 836 2
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze
B.2 Inadempienze probabili
B.3 Altre attività deteriorate
B.4 Esposizioni non deteriorate 2 18.678 16 2.044 2
Totale B 2 18.678 16 2.044 2
Totale (A+B) 31.12.2016 15 30.193 73 2.880 4
Totale (A+B) 31.12.2015 8 41.020 47 2.505 5

B.4 Grandi Esposizioni

31.12.2016 31.12.2015
Ammontare (valore di bilancio) 17.977.085 19.046.249
Ammontare (valore di bilancio) 1.499.471 1.191.788
Numero posizioni 7 6

In base alla nuova disciplina relativa alla concentrazione dei rischi viene considerato "grande esposizione" la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di un singolo cliente o di un gruppo di clienti connessi, pari o superiore al 10% dei fondi propri della Banca.

Riguardo le "grandi esposizioni" alla data di riferimento del bilancio si segnala quanto segue:

  • Esposizione nei confronti dello Stato Italiano per un valore nominale di 9,4 miliardi di euro (9,76 miliardi nel 2015) relativa principalmente a Titoli detenuti in portafoglio, con una ponderazione pari a zero.
  • Esposizione nei confronti di società del gruppo Bipiemme, per un ammontare nominale complessivo di circa 2,2 miliardi di euro (3 miliardi nel 2015), con un valore ponderato di 10 milioni di euro (52 milioni nel 2015).
  • Esposizione nei confronti della Cassa di Compensazione e Garanzia al valore nominale di 4 miliardi di euro (4,6 miliardi nel 2015) relativi principalmente all'operatività nei pronti contro termine di raccolta, con una ponderazione di 0,1 milioni.
  • Esposizione nei confronti di un gruppo bancario italiano per un ammontare nominale di 0,7 miliardi di euro (0,674 miliardi nel 2015), con una ponderazione pari a 502 milioni di euro (513 milioni nel 2015).
  • Esposizione nei confronti di un primario gruppo finanziario-industriale italiano per un ammontare nominale di 0,6 miliardi di euro (0,511 miliardi nel 2015), con una ponderazione complessiva di 499 milioni di euro (373 milioni nel 2015).
  • Esposizione nei confronti di un intermediario finanziario italiano per un ammontare nominale di 0,6 miliardi di euro con una ponderazione pari a 489 milioni di euro.
  • Esposizione nei confronti dell'Amministrazione per un ammontare di 0,49 miliardi di euro, con una ponderazione pari a zero.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

BPM Securitisation 2 S.r.l.

Nel corso del mese di luglio 2006 la Banca ha perfezionato un'operazione di cartolarizzazione che ha comportato la cessione pro-soluto, ai sensi della legge 130 del 30/4/99, ad una società denominata BPM Securitisation 2 S.r.l. di un portafoglio di crediti in bonis per un ammontare di Euro 2.011,3 milioni, derivanti da mutui fondiari ed ipotecari erogati dalla Banca ed assistiti da garanzia ipotecaria di primo grado.

Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa fornita sulla parte relativa al Bilancio Consolidato 2016 del Gruppo Bipiemme.

Informazioni di natura quantitativa

C.1 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione "proprie" ripartite per tipologia di attività cartolarizzate e per tipologia di esposizioni

Tipologia attività cartolarizzate/Esposizioni Esposizioni per cassa
Senior Mezzanine Junior
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
A. Oggetto di integrale cancellazione dal bilancio
B. Oggetto di parziale cancellazione dal bilancio
C. Non cancellate dal bilancio 56.877 50.442 10.117
C.1 BPM Securitisation 2 S.r.l. 56.877 50.442 10.117
– mutui residenziali 56.877 50.442 10.117

La tabella evidenzia le esposizioni assunte dalla Banca con riferimento a ciascuna operazione di cartolarizzazione propria con l'evidenza anche delle forme tecniche contrattuali relative alle attività cedute. Nella colonna "Rettifiche/ riprese di valore" viene evidenziato l'eventuale flusso dell'anno delle rettifiche e delle riprese di valore nonché delle svalutazioni e delle rivalutazioni iscritte a conto economico oppure direttamente a riserva di patrimonio netto.

Si omette la parte della tabella relativa alle Garanzie rilasciate e alle Linee di credito, in quanto fattispecie non presenti.

C.2 Esposizioni derivanti dalle principali operazioni di cartolarizzazione di "terzi" ripartite per tipologia delle attività cartolarizzate e per tipo di esposizione

Tipologia attività Esposizioni per cassa
Sottostanti /Esposizioni Senior Mezzanine Junior
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
Valore di bilancio Rettifiche / riprese
di valore
A.1 Pharmafin 3 cl. A 12.541
– Crediti
A.2 Pharmafin 3 cl. B 41 –305
– Crediti
A.3 Pharmafin 3 cl. C 4.299
– Crediti
A.4 Multiseller 16-36 cl. A1 2% 1.000
– Crediti

Gli importi indicati nella colonna "valori di bilancio" sono comprensivi dei ratei in corso di maturazione.

Si omette la parte della tabella relativa alle Garanzie rilasciate e alle Linee di credito, in quanto fattispecie non presenti.

C.3 Società veicolo per la cartolarizzazione

Nome cartolarizzazione / Sede legale Consolidamento Attività Passività
Denominazione società veicolo Crediti Titoli di
debito
Altre Senior Mezzanine Junior
Bpm Securitisation 2 S.r.l. Roma Integrale 265.019 25.152 200.929 50.400

Per quanto riguarda la società Veicolo indicata non esistono rapporti partecipativi, peraltro, la società è consolidata per tener conto del principio del "continuing involvement".

C.4 Società veicolo per la cartolarizzazione non consolidate

Alla data di riferimento del bilancio non vi sono società veicolo non consolidate.

C.5 Attività di servicer cartolarizzazioni proprie – incassi dei crediti cartolarizzati e rimborsi dei titoli emessi dalla società veicolo per la cartolarizzazione

Società veicolo Attività cartolarizzate
(dato di fine periodo)
Incassi crediti realizzati
nell'anno
Quota percentuale dei titoli rimborsati
(dato di fine periodo)
Senior Mezzanine Junior
Deteriorate In bonis Deteriorate In bonis Attività
deteriorate
Attività in
bonis
Attività
deteriorate
Attività in
bonis
Attività
deteriorate
Attività in
bonis
BPM Securitisation 2 S.r.l. 31.470 233.516 1.743 58.637 89,77% 0% 0%

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Alla data di riferimento del bilancio nel Gruppo Bipiemme non sono presenti entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione).

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Le "attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente" dalla Banca sono di due fattispecie:

  • l'operazione di cartolarizzazione di crediti effettuata attraverso il veicolo "Bpm Securitisation 2", descritta dettagliatamente al paragrafo "C. Operazioni di cartolarizzazione" del bilancio consolidato del Gruppo Bipiemme;
  • tipiche operazioni di Pronti contro Termine, con le quali la Banca effettua provvista a fronte della cessione di titoli di proprietà.

Informazioni di natura quantitativa

Forme tecniche/
Portafoglio
Attività finanziarie
detenute per la
negoziazione
Attività finanziarie
valutate al fair value
Attività finanziarie
disponibili per la vendita
Attività finanziarie
detenute sino alla
scadenza
Crediti v/banche Crediti v/clientela Totale
A B C A B C A B C A B C A B C A B C 31.12.2016 31.12.2015
A. Attività per cassa
3.559.295 264.986 3.824.281 4.384.354
1. Titoli di debito
– 3.559.295 – 3.559.295 4.060.384
2. Titoli di capitale
X X X X X X X X X
3. O.I.C.R.
X X X X X X X X X
4. Finanziamenti
264.986 264.986 323.970
B. Strumenti derivati X
X
X X X X X X X X X X X X X
Totale 31.12.2016
3.559.295 264.986 3.824.281 X
di cui deteriorate
31.470 31.470 X
Totale 31.12.2015
4.060.384 323.970 X 4.384.354
di cui deteriorate
35.527 X 35.527

E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e intero valore

Legenda:

A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio);

B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio);

C = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore).

La tabella evidenzia il valore di bilancio delle attività finanziarie cedute e non cancellate, integralmente rilevate nell'attivo di stato patrimoniale.

La riga "1. Titoli di debito" include esclusivamente titoli ceduti per operazioni passive di pronti contro termine; a tal riguardo si evidenzia che a fronte di tale operatività (mercato MTS Repo) è stata iscritta in bilancio nella voce "Crediti verso la clientela" la quota di marginazione ed il default fund effettuate a garanzia della collateralizzazione per 288 milioni di euro. L'importo indicato nella riga "4. Finanziamenti" si riferisce ai crediti in essere oggetto dell'operazione di cartolarizzazione senza derecognition "Bpm Securitisation 2", effettuata dalla Banca nel 2006.

Si segnala inoltre che, a fronte di operazioni di repo, risultano impegnati a garanzia di tali operazioni titoli per un valore di bilancio pari a Euro 196 milioni, che non trovano rappresentazione nella presente tabella, perché le partite collegate iscritte alla voce crediti e debiti sono state oggetto di compensazione contabile.

Passività/Portafoglio attività Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività
finanziarie
disponibili
per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute
sino alla
scadenza
Crediti
verso
banche
Crediti
verso
clientela
Totale
1. Debiti verso clientela 3.552.925 119.543 3.672.468
a) a fronte di attività rilevate per intero 3.552.925 119.543 3.672.468
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
2. Debiti verso banche
a) a fronte di attività rilevate per intero
b) a fronte di attività rilevate parzialmente
Totale 31.12.2016 3.552.925 119.543 3.672.468
Totale 31.12.2015 4.108.725 159.461 4.268.186

E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio

La tabella evidenzia il valore di bilancio delle passività finanziarie iscritte quale contropartita di attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente dall'attivo di stato patrimoniale. Si tratta delle passività iscritte a fronte di operazioni di pronti contro termine passive e dell'operazione di cartolarizzazione dei crediti performing Bpm Securitisation 2. Con riferimento a tale operazione l'importo iscritto nella colonna "Crediti verso clientela" è al netto del valore delle Notes emesse dal Veicolo e riacquistate da BPM per circa 57 milioni.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

Forme tecniche/Portafoglio Attività
finanziarie
detenute
per la
negoziazione
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
Attività finanziarie
disponibili per la
vendita
Attività
finanziarie
detenute sino
alla scadenza
(fair value)
Crediti v/
banche
(fair value)
Crediti v/clientela
(fair value)
Totale
A B A B A B A B A B A B 31.12.2016 31.12.2015
A. Attività per cassa 3.559.295 282.279 3.841.574 4.407.053
1. Titoli di debito – 3.559.295 3.559.295 4.060.384
2. Titoli di capitale X X X X X X
3. O.I.C.R. X X X X X X
4. Finanziamenti 282.279 282.279 346.669
B. Strumenti derivati X X X X X X X X X X
Totale attività 3.559.295 282.279 3.841.574 4.407.053
C. Passività associate 3.552.925 119.543 X X
1. Debiti verso clientela – 3.552.925 119.543 X X
2. Debiti verso banche X X
Totale passività 3.552.925 119.543 3.672.468 4.268.186
Valore Netto 31.12.2016 6.370 162.736 169.106 X
Valore Netto 31.12.2015 –48.341 187.208 X 138.867

Legenda:

A = Attività finanziarie cedute rilevate per intero;

B = Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente.

La tabella evidenzia il fair value delle attività finanziarie cedute e non cancellate, integralmente rilevate nell'attivo di stato patrimoniale, e delle connesse passività.

Per quanto riguarda la colonna "Attività finanziarie disponibili per la vendita", nella riga "1. Titoli di debito" dell'Attivo è riportato il fair value dei titoli ceduti a fronte di operazioni passive di pronti contro termine, mentre tra le Passività associate sono evidenziati i fair value dei PcT effettuati con i suddetti titoli di proprietà.

Con riferimento alla colonna "Crediti verso clientela", nella riga "4. Finanziamenti" dell'Attivo è indicato il fair value dei crediti in essere oggetto dell'operazione di cartolarizzazione senza derecognition "Bpm Securitisation 2", effettuata dalla Banca nel 2006. La passività associata riporta il fair value del debito della Banca verso la società veicolo Bpm Securitisation 2 s.r.l..

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

Informazioni di natura qualitativa

La Banca non ha in bilancio attività cedute e cancellate integralmente per cui è tenuta a rilevare il continuing involvement.

Informazioni di natura quantitativa

La Banca non ha in bilancio attività cedute e cancellate integralmente per cui è tenuta a rilevare il continuing involvement.

E.4 Operazioni di covered bond

Per la descrizione degli obiettivi dei programmi di Covered Bond e la relativa evoluzione delle operazioni effettuate da Banca Popolare di Milano si rinvia a quanto riportato nella corrispondente parte della Nota integrativa Consolidata.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Le informazioni della presente sezione per Banca Popolare di Milano sono illustrate nella pertinente sezione della parte E della Nota Integrativa Consolidata, cui si fa rinvio.

Sezione 2 – Rischi di mercato

La descrizione degli aspetti organizzativi relativi ai processi di gestione dei rischi di mercato, per quanto attiene al ruolo di Banca Popolare di Milano, è riportata nella corrispondente parte della Nota Integrativa Consolidata cui si fa rinvio.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

Le informazioni di natura qualitativa, sulla misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio di negoziazione di vigilanza, per la Banca sono illustrate nella pertinente sezione della parte E della Nota Integrativa Consolidata per quanto attiene a Banca Popolare di Milano, cui si fa rinvio.

Informazioni di natura quantitativa

1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Tabella riepilogativa

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 5 2
1.1 Titoli di debito 5 2
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 5 2
1.2 Altre attività
2. Passività per cassa
2.1 P.C.T. passivi
2.2 Altre passività
3. Derivati finanziari 70.589 7.121.182 2.796.769 615.631 2.342.657 688.752 362.655
3.1 Con titolo sottostante 5.112 5.054 9 58
– Opzioni 9
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte 9
– Altri derivati 5.112 5.054 58
+ Posizioni lunghe 29 5.054 29
+ Posizioni corte 5.083 29
3.2 Senza titolo sottostante 70.589 7.116.070 2.791.715 615.631 2.342.648 688.694 362.655
– Opzioni 70.589 103.074 154.915 176.713 114.928 99.352 142.116
+ Posizioni lunghe 40.719 54.840 101.624 88.865 62.499 42.371 39.926
+ Posizioni corte 29.870 48.234 53.291 87.848 52.429 56.981 102.190
– Altri derivati 7.012.996 2.636.800 438.918 2.227.720 589.342 220.539
+ Posizioni lunghe 3.454.834 1.345.038 218.718 1.107.011 283.729 155.251
+ Posizioni corte 3.558.162 1.291.762 220.200 1.120.709 305.613 65.288

1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 5
1.1 Titoli di debito 5
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 5
1.2 Altre attività
2. Passività per cassa
2.1 P.C.T. passivi
2.2 Altre passività
3. Derivati finanziari 70.589 4.289.255 2.519.874 431.221 2.328.911 678.782 362.655
3.1 Con titolo sottostante 5.112 5.054 9 58
– Opzioni 9
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte 9
– Altri derivati 5.112 5.054 58
+ Posizioni lunghe 29 5.054 29
+ Posizioni corte 5.083 29
3.2 Senza titolo sottostante 70.589 4.284.143 2.514.820 431.221 2.328.902 678.724 362.655
– Opzioni 70.589 54.686 121.159 88.267 110.554 99.352 142.116
+ Posizioni lunghe 40.719 30.646 84.746 44.642 60.312 42.371 39.926
+ Posizioni corte 29.870 24.040 36.413 43.625 50.242 56.981 102.190
– Altri derivati 4.229.457 2.393.661 342.954 2.218.348 579.372 220.539
+ Posizioni lunghe 2.088.384 1.223.469 170.736 1.102.325 278.744 155.251
+ Posizioni corte 2.141.073 1.170.192 172.218 1.116.023 300.628 65.288

1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari

Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 2
1.1 Titoli di debito 2
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 2
1.2 Altre attività
2. Passività per cassa
2.1 P.C.T. passivi
2.2 Altre passività
3. Derivati finanziari 2.831.927 276.895 184.410 13.746 9.970
3.1 Con titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante 2.831.927 276.895 184.410 13.746 9.970
– Opzioni 48.388 33.756 88.446 4.374
+ Posizioni lunghe 24.194 16.878 44.223 2.187
+ Posizioni corte 24.194 16.878 44.223 2.187
– Altri derivati 2.783.539 243.139 95.964 9.372 9.970
+ Posizioni lunghe 1.366.450 121.569 47.982 4.686 4.985
+ Posizioni corte 1.417.089 121.570 47.982 4.686 4.985

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati
ITALIA UNITED
KINGDOM
GERMANY U.S.A. AUSTRALIA Altri Paesi
A. Titoli di capitale
– posizioni lunghe
– posizioni corte
B. Compravendite non ancora regolate
su titoli di capitale
– posizioni lunghe 13
– posizioni corte
C. Altri derivati su titoli di capitale
– posizioni lunghe 9
– posizioni corte
D. Derivati su indici azionari
– posizioni lunghe
– posizioni corte

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – Portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

Le informazioni di natura qualitativa, sulla misurazione dei rischi finanziari generati dal portafoglio bancario, per la Banca sono illustrate nella pertinente sezione della parte E della Nota Integrativa Consolidata per quanto attiene a Banca Popolare di Milano, cui si fa rinvio.

Informazioni di natura quantitativa

1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3 Da oltre 6 Da oltre 1 Da oltre 5 Oltre 10 anni Durata
mesi fino a 6
mesi
mesi fino a 1
anno
anno fino a 5
anni
anni fino a 10
anni
indeterminata
1. Attività per cassa 8.011.747 16.422.977 5.574.304 1.658.222 4.794.188 6.510.715 1.495.276
1.1 Titoli di debito 954.223 1.542.278 607.381 2.196.270 3.498.758 1.000
– con opzione di rimborso anticipato 13.022 7.659 1.000
– altri 941.201 1.534.619 607.381 2.196.270 3.498.758
1.2 Finanziamenti a banche 140.119 923.391 131.526 7.295 278.370
1.3 Finanziamenti a clientela 7.871.628 14.545.363 3.900.500 1.043.546 2.319.548 3.011.957 1.494.276
– conti correnti 2.782.126 294 78 429.729 123
– altri finanziamenti 5.089.502 14.545.363 3.900.206 1.043.546 2.319.470 2.582.228 1.494.153
– con opzione di rimborso anticipato 1.752.585 10.931.480 1.358.521 341.562 963.536 1.078.566 1.440.674
– altri 3.336.917 3.613.883 2.541.685 701.984 1.355.934 1.503.662 53.479
2. Passività per cassa 24.137.845 4.974.573 1.083.508 1.200.400 8.373.708 2.491.606 6
2.1 Debiti verso clientela 23.991.303 3.815.107 502.604 815.104 265.824 3 6
– conti correnti 23.442.454 534.890 422.695 609.563 265.219 3 6
– altri debiti 548.849 3.280.217 79.909 205.541 605
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 548.849 3.280.217 79.909 205.541 605
2.2 Debiti verso banche 142.519 410.912 59.843 312.652 6.300.000
– conti correnti 126.067
– altri debiti 16.452 410.912 59.843 312.652 6.300.000
2.3 Titoli di debito 4.023 748.554 521.061 72.644 1.807.884 2.491.603
– con opzione di rimborso anticipato 454.176 205.938
– altri 4.023 294.378 315.123 72.644 1.807.884 2.491.603
2.4 Altre passività
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
3. Derivati finanziari 1.338.736 347.323 1.097.125 1.346.000 586.318 10.846
3.1 Con titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante 1.338.736 347.323 1.097.125 1.346.000 586.318 10.846
– Opzioni 7.290 68 7.222
+ Posizioni lunghe 7.290
+ Posizioni corte 68 7.222
– Altri derivati 1.331.446 347.323 1.097.125 1.346.000 586.250 3.624
+ Posizioni lunghe 781.623 347.261 717.000 325.000 185.000
+ Posizioni corte 549.823 62 380.125 1.021.000 401.250 3.624
4. Altre operazioni fuori bilancio 1.016.268 22.716
+ Posizioni lunghe 513.524 5.968
+ Posizioni corte 502.744 16.748

1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 7.968.699 16.106.335 5.564.040 1.658.173 4.597.552 6.510.715 1.495.276
1.1 Titoli di debito 954.223 1.542.278 607.381 2.000.172 3.498.758 1.000
– con opzione di rimborso anticipato 13.022 7.659 1.000
– altri 941.201 1.534.619 607.381 2.000.172 3.498.758
1.2 Finanziamenti a banche 131.194 874.195 130.193 7.295 278.370
1.3 Finanziamenti a clientela 7.837.505 14.277.917 3.891.569 1.043.497 2.319.010 3.011.957 1.494.276
– conti correnti 2.755.420 294 78 429.729 123
– altri finanziamenti 5.082.085 14.277.917 3.891.275 1.043.497 2.318.932 2.582.228 1.494.153
– con opzione di rimborso anticipato 1.752.585 10.931.480 1.358.521 341.562 963.536 1.078.566 1.440.674
– altri 3.329.500 3.346.437 2.532.754 701.935 1.355.396 1.503.662 53.479
2. Passività per cassa 23.952.750 4.601.624 1.083.508 1.200.400 8.373.708 2.491.606 6
2.1 Debiti verso clientela 23.821.216 3.815.107 502.604 815.104 265.824 3 6
– conti correnti 23.273.567 534.890 422.695 609.563 265.219 3 6
– altri debiti 547.649 3.280.217 79.909 205.541 605
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 547.649 3.280.217 79.909 205.541 605
2.2 Debiti verso banche 127.511 37.963 59.843 312.652 6.300.000
– conti correnti 115.457
– altri debiti 12.054 37.963 59.843 312.652 6.300.000
2.3 Titoli di debito 4.023 748.554 521.061 72.644 1.807.884 2.491.603
– con opzione di rimborso anticipato 454.176 205.938
– altri 4.023 294.378 315.123 72.644 1.807.884 2.491.603
2.4 Altre passività
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
3. Derivati finanziari 1.338.736 347.323 1.097.125 1.346.000 586.318 10.846
3.1 Con titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante 1.338.736 347.323 1.097.125 1.346.000 586.318 10.846
– Opzioni 7.290 68 7.222
+ Posizioni lunghe 7.290
+ Posizioni corte 68 7.222
– Altri derivati 1.331.446 347.323 1.097.125 1.346.000 586.250 3.624
+ Posizioni lunghe 781.623 347.261 717.000 325.000 185.000
+ Posizioni corte 549.823 62 380.125 1.021.000 401.250 3.624
4. Altre operazioni fuori bilancio 1.015.267 21.715
+ Posizioni lunghe 512.523 5.968
+ Posizioni corte 502.744 15.747

1 Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie

Valuta di denominazione: Altre valute

Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 43.048 316.642 10.264 49 196.636
1.1 Titoli di debito 196.098
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 196.098
1.2 Finanziamenti a banche 8.925 49.196 1.333
1.3 Finanziamenti a clientela 34.123 267.446 8.931 49 538
– conti correnti 26.706
– altri finanziamenti 7.417 267.446 8.931 49 538
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 7.417 267.446 8.931 49 538
2. Passività per cassa 185.095 372.949
2.1 Debiti verso clientela 170.087
– conti correnti 168.887
– altri debiti 1.200
– con opzione di rimborso anticipato
– altri 1.200
2.2 Debiti verso banche 15.008 372.949
– conti correnti 10.610
– altri debiti 4.398 372.949
2.3 Titoli di debito
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
2.4 Altre passività
– con opzione di rimborso anticipato
– altri
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
3.2 Senza titolo sottostante
– Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
– Altri derivati
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
4. Altre operazioni fuori bilancio 1.001 1.001
+ Posizioni lunghe 1.001
+ Posizioni corte 1.001

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Informazioni di natura quantitativa

L'esposizione al rischio di tasso di interesse dal punto di vista reddituale viene misurata dalla variazione del margine di interesse atteso su un orizzonte temporale di un anno a seguito di uno shock parallelo sulla curva dei tassi spot di +/– 100 basis points.

La tabella seguente riporta i risultati della stima di tale variazione al 31 dicembre 2016.

(milioni di euro)

Variabile Dato al 31 dicembre 2016
Sensitivity del margine di interesse +100bps 77
Sensitivity del margine di interesse –100bps –75

L'esposizione al rischio di tasso di interesse dal punto di vista patrimoniale viene misurata dalla variazione del valore economico (fair value) a seguito di uno shock parallelo sulla curva dei tassi spot di +/– 200 basis points. La tabella seguente riporta i risultati puntuali della stima di tale variazione al 31 dicembre 2016.

(milioni di euro)

Variabile Dato al 31 dicembre 2016
Sensitivity del valore economico +200bps –111
Sensitivity del valore economico –200bps 15

Nella tabella seguente si riporta l'assorbimento patrimoniale corrispondente ad uno shock di +/– 200 bps, ovvero la massima perdita di fair value in rapporto ai fondi propri.

Variabile Dato al 31 dicembre 2016
Assorbimento patrimoniale +/– 200bps 2,38%

La variazione di valore del portafoglio titoli (comprensivo dei relativi swap di copertura) a fronte di uno spostamento parallelo e uniforme della curva dei tassi d'interesse di un punto percentuale (cd. "sensitivity") risulta pari a dicembre 2016 a –354,2 milioni di euro in caso di aumento dei tassi d'interesse, in crescita rispetto al valore registrato a fine 2015, pari a –253,2 milioni di euro.

La tabella che segue mostra l'andamento della sensitivity nel corso del 2016.

BPM – Sensitivity del fair value del portafoglio titoli e relativi swap di copertura al variare dei tassi di interesse

(milioni di euro)
Totale titoli + swap di copertura
Variazione tassi 31 dicembre 2016 Media Min Max 31 dicembre 2015
+100 bps –354,2 –350,5 –400,3 –296,7 –253,2
–100 bps 370,3 366,5 310,3 418,5 262,0

Limitatamente al portafoglio derivati di tasso utilizzati per mitigare la variabilità del margine di interesse del banking book, a dicembre 2016 la sensitivity era pari a +27,1 milioni di euro in caso di aumento parallelo di 100 punti base della curva tassi e di –27,2 milioni di euro in caso di diminuzione di 100 punti base della curva tassi.

BPM – Sensitivity del fair value del portafoglio derivati al variare dei tassi di interesse

(milioni di euro)

altri derivati
Variazione tassi 31 dicembre 2016 Media Min Max 31 dicembre 2015
+100 bps 27,1 71,3 16,4 109,2 15,7
–100 bps –27,2 –74,2 –109,8 –10,5 –9,9

Infine, la tabella successiva evidenzia l'andamento nel corso del 2016 della sensitivity complessiva del portafoglio titoli e relativi swap di copertura e degli altri derivati.

BPM – Totale sensitivity del fair value del portafoglio titoli e derivati al variare dei tassi di interesse

(milioni di euro)
Variazione tassi 31 dicembre 2016 Media Min Max 31 dicembre 2015
+100 bps –327,0 –279,1 –248,2 –216,8 –237,5
–100 bps 343,1 292,2 220,7 367,9 252,1

La variazione del portafoglio titoli e derivati al variare di + 1 bp del relativo rendimento (basis point value) a fine dicembre 2016 è pari a –3,01 milioni, in aumento rispetto a –2,2 milioni al 31 dicembre 2015.

BPM – Basis Point Value del Portafoglio Titoli e derivati

(milioni di euro)
Variazione Rendimento 31 dicembre 2016 30 giugno 2016 31 dicembre 2015
+1 bps –3,01 –0,77 –2,20

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

Le informazioni di natura qualitativa, comprese le attività di copertura del rischio di cambio, per la Banca sono illustrate nella pertinente sezione della parte E della Nota Integrativa Consolidata per quanto attiene a Banca Popolare di Milano, cui si fa rinvio.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati

Voci USD GBP JPY CAD CHF ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 497.879 9.948 1.796 1.063 55.905 1.966
A.1 Titoli di debito 196.100
A.2 Titoli di capitale 1.916
A.3 Finanziamenti a banche 11.108 5.553 1.419 103 39.305 1.966
A.4 Finanziamenti a clientela 288.755 4.395 377 960 16.600
A.5 Altre attività finanziarie
B. Altre attività 8.039 4.923 1.861 679 3.804 1.379
C. Passività finanziarie 510.983 9.229 3.586 6.675 24.377 3.193
C.1 Debiti verso banche 356.770 2.431 6.363 20.488 1.904
C.2 Debiti verso clientela 154.213 9.229 1.155 312 3.889 1.289
C.3 Titoli di debito
C.4 Altre passività finanziarie
D. Altre passività
E. Derivati finanziari 3.073.513 133.579 5.730 15.285 23.900 29.046
– Opzioni 174.078 888
+ Posizioni lunghe 87.039 444
+ Posizioni corte 87.039 444
– Altri 2.899.435 132.691 5.730 15.285 23.900 29.046
+ Posizioni lunghe 1.433.558 66.081 2.832 10.093 468 14.691
+ Posizioni corte 1.465.877 66.610 2.898 5.192 23.432 14.355
Totale Attività 2.026.515 81.396 6.489 11.835 60.177 18.036
Totale Passività 2.063.899 76.283 6.484 11.867 47.809 17.548
Sbilancio (+/–) –37.384 5.113 5 –32 12.368 488

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

BPM non ha implementato modelli interni di analisi di sensitività per il rischio cambio.

Come detto negli aspetti generali (cfr. "Rischio di cambio – Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio" della parte E – Nota Integrativa Consolidata), l'operatività in cambi in conto proprio presso la Banca è sostanzialmente limitata al servizio delle necessità delle funzioni commerciali.

Peraltro nelle segnalazioni di vigilanza del 2016 i requisiti patrimoniali per i rischi di cambio sono sempre stati sostanzialmente pari a zero oppure di entità poco significativa, in quanto la posizione netta in cambi si è sempre mantenuta al di sotto del 2% dei fondi propri.

2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo

Attività sottostanti/Tipologie derivati 31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 7.388.004 6.864.662
a) Opzioni 3.855.411 1.675.363
b) Swap 3.532.593 5.189.299
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari 16.486 16.486
a) Opzioni 16.486 16.486
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro 3.035.985 2.521.104
a) Opzioni 242.286 316.859
b) Swap 2.294.957 1.663.300
c) Forward 498.742 540.945
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale 10.440.475 9.402.252

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo

A.2.1 Di copertura

Attività sottostanti/Tipologie derivati 31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 2.423.010 2.167.671
a) Opzioni 186.887 191.554
b) Swap 2.236.123 1.166.373
c) Forward 809.744
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale 2.423.010 2.167.671

A.2.2 Altri derivati

Attività sottostanti/Tipologie derivati 31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 119.761 193.594
a) Opzioni
b) Swap 119.761 193.594
c) Forward
d) Futures
e) Altri
2. Titoli di capitale e indici azionari
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
3. Valute e oro
a) Opzioni
b) Swap
c) Forward
d) Futures
e) Altri
4. Merci
5. Altri sottostanti
Totale 119.761 193.594

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair value positivo
31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 154.610 219.167
a) Opzioni 24.872 9.985
b) Interest rate swap 81.104 190.771
c) Cross currency swap 37.563 12.988
d) Equity swap
e) Forward 11.071 5.423
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura 16.070 10.058
a) Opzioni
b) Interest rate swap 16.070 8.423
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward 1.635
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati 343 960
a) Opzioni
b) Interest rate swap 343 960
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 171.023 230.185

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair value negativo
31.12.2016 31.12.2015
Over the counter Controparti
Centrali
Over the counter Controparti
Centrali
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 154.595 148.998
a) Opzioni 25.286 12.716
b) Interest rate swap 83.859 122.889
c) Cross currency swap 34.454 7.436
d) Equity swap
e) Forward 10.996 5.957
f) Futures
g) Altri
B. Portafoglio bancario – di copertura 32.894 39.011
a) Opzioni 5.589 5.098
b) Interest rate swap 27.305 29.182
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward 4.731
f) Futures
g) Altri
C. Portafoglio bancario – altri derivati 16 1.581
a) Opzioni
b) Interest rate swap 16 1.581
c) Cross currency swap
d) Equity swap
e) Forward
f) Futures
g) Altri
Totale 187.505 189.590

A.5 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale 238.394 4.613.702 229.483 2.224.818 81.607
– fair value positivo 765 32.921 5.007 57.480 4.884
– fair value negativo –15.858 –81.190 –27 –2.669 –4.531
– esposizione futura 1.695 32.406 704 9.215 327
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale 16.486
– fair value positivo 37
– fair value negativo
– esposizione futura 1.319
3. Valute e oro
– valore nozionale 2.607.597 426.423 1.965
– fair value positivo 45.823 7.681 12
– fair value negativo –41.776 –8.363 –181
– esposizione futura 25.475 3.881 20
4. Altri valori
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura

A.6 Derivati finanziari OTC – portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale
– fair value positivo (prima della
compensazione)
– fair value negativo (prima della
compensazione)
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale
– fair value positivo (prima della
compensazione)
– fair value negativo (prima della
compensazione)
3. Valute e oro
– valore nozionale
– fair value positivo (prima della
compensazione)
– fair value negativo (prima della
compensazione)
4. Altri valori
– valore nozionale
– fair value positivo (prima della
compensazione)
– fair value negativo (prima della
compensazione)

A.7 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale 2.122.771 420.000
– fair value positivo 15.130 1.283
– fair value negativo –32.443 –467
– esposizione futura 13.779 3.600
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
3. Valute e oro
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
4. Altri valori
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura

A.8 Derivati finanziari OTC – portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1. Titoli di debito e tassi d'interesse
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
2. Titoli di capitale e indici azionari
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
3. Valute e oro
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
4. Altri valori
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 5.595.850 3.415.129 1.429.496 10.440.475
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 2.568.521 3.389.987 1.429.496 7.388.004
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 16.486 16.486
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro 3.027.329 8.656 3.035.985
A.4 Derivati finanziari su altri valori
B. Portafoglio bancario 420.011 1.446.227 676.533 2.542.771
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 420.011 1.446.227 676.533 2.542.771
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio ed oro
B.4 Derivati finanziari su altri valori
Totale 31.12.2016 6.015.861 4.861.356 2.106.029 12.983.246
Totale 31.12.2015 4.925.372 3.916.175 2.921.970 11.763.517

A.10 Derivati finanziari OTC: Rischio di controparte / Rischio finanziario – Modelli interni

BPM non utilizza modelli interni per l'analisi del rischio di controparte e del rischio finanziario.

B. Derivati creditizi

B.1 Derivati creditizi: valori nozionali di fine periodo

Categorie di operazioni vigilanza Portafoglio di negoziazione di Portafoglio bancario
su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
su un singolo
soggetto
su più soggetti
(basket)
1. Acquisti di protezione
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
Totale 31.12.2016
Totale 31.12.2015
2. Vendite di protezione
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
Totale 31.12.2016
Totale 31.12.2015 4.653

B.2 Derivati creditizi OTC: fair value lordo positivo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair Value Positivo
31.12.2016 31.12.2015
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
B. Portafoglio bancario 4.487
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri 4.487
Totale 4.487

B.3 Derivati creditizi OTC: fair value lordo negativo – ripartizione per prodotti

Portafogli/Tipologie derivati Fair Value Negativo
31.12.2016 31.12.2015
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
B. Portafoglio bancario
a) Credit default products
b) Credit spread products
c) Total rate of return swaps
d) Altri
Totale

B.4 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti non rientranti in accordi di compensazione

Contratti non rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
Negoziazione di vigilanza
1. Acquisto protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
2. Vendita protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
Portafoglio bancario
1. Acquisto protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
2. Vendita protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo

B.5 Derivati creditizi OTC: fair value lordi (positivi e negativi) per controparti – contratti rientranti in accordi di compensazione

Contratti rientranti in accordi di
compensazione
Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
Negoziazione di vigilanza
1. Acquisto protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
2. Vendita protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
Portafoglio bancario
1. Acquisto protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo
2. Vendita protezione
– valore nozionale
– fair value positivo
– fair value negativo

B.6 Vita residua dei derivati creditizi: valori nozionali

Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e
fino a 5 anni
Oltre 5 anni Totale
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza
A.1 Derivati su crediti con "reference obligation"
"qualificata"
A.2 Derivati su crediti con "reference obligation" "non
qualificata"
B. Portafoglio bancario
B.1 Derivati su crediti con "reference obligation"
"qualificata"
B.2 Derivati su crediti con "reference obligation" "non
qualificata"
Totale 31.12.2016
Totale 31.12.2015 4.653 4.653

B.7 Derivati creditizi: Rischio di controparte e finanziario – Modelli interni

BPM non utilizza modelli interni per l'analisi del rischio di controparte e del rischio finanziario.

C. Derivati finanziari e creditizi

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione futura per controparti

Governi
e Banche
Centrali
Altri enti
pubblici
Banche Società
finanziarie
Società di
assicurazione
Imprese non
finanziarie
Altri soggetti
1) Accordi bilaterali Derivati Finanziari
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
– rischio di controparte netto
2) Accordi bilaterali Derivati Creditizi
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
– rischio di controparte netto
3) Accordi "Cross product"
– fair value positivo
– fair value negativo
– esposizione futura
– rischio di controparte netto

Sezione 3 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si fa rinvio a quanto illustrato nella pertinente sezione della parte E della Nota Integrativa Consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

Di seguito si riporta un'analisi delle principali obbligazioni finanziarie in scadenza nei prossimi dodici mesi.

Principali passività finanziarie in scadenza – dati gestionali

(milioni di euro)

01/17 02/17 03/17 04/17 05/17 06/17 07/17 08/17 09/17 10/17 11/17 12/17 Totale
Obbligazioni wholesale
in scadenza (senior,
subordinati, covered bond)
Obbligazioni retail 170 7 27 41 37 39 69 25 17 1 433
Certificati di Deposito retail 1 1 1 2 1 2 1 1 10
Totale 171 7 28 42 37 41 70 27 18 1 1 443

Convenzionalmente, così come desunto dal principio IFRS 7, gli strumenti callable sono stati considerati in scadenza alla prima data di richiamo prevista dal regolamento dell'emissione.

Esaminando lo sviluppo delle scadenze delle passività finanziarie per i prossimi 12 mesi (quindi a parità di impieghi e raccolta da clientela), il fabbisogno di 0,4 miliardi di euro trova ampia copertura, da un lato nelle riserve di liquidità disponibili, dall'altro nella previsione di rinnovo a scadenza delle passività riferite alle emissioni retail collocate dalla rete commerciale oppure nella loro sostituzione con altre forme di raccolta.

Tabella riepilogativa

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Attività per cassa 5.806.952 312.771 238.589 1.055.929 2.010.423
A.1 Titoli di Stato 50.005 250.073 200.118
A.2 Altri titoli di debito 10.000 928
A.3 Quote OICR 177.331
A.4 Finanziamenti 5.629.621 312.771 178.584 805.856 1.809.377
– Banche 140.303 192.169 23.765 105.525 38.213
– Clientela 5.489.318 120.602 154.819 700.331 1.771.164
Passività per cassa 24.228.092 181.047 1.174.976 1.847.552 1.292.207
B.1 Depositi e conti correnti 23.908.639 125.876 94.929 145.674 392.321
– Banche 126.667 78.897 38.060 36.517 57.500
– Clientela 23.781.972 46.979 56.869 109.157 334.821
B.2 Titoli di debito 94.168 262 194.603 68.590
B.3 Altre passività 225.285 55.171 1.079.785 1.507.275 831.296
Operazioni "fuori bilancio" 712.297 617.288 511.216 1.893.689 2.495.236
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 9 594.272 510.456 1.893.128 2.491.690
– Posizioni lunghe 294.469 255.959 947.006 1.246.187
– Posizioni corte 9 299.803 254.497 946.122 1.245.503
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 180.732 299 760 538 3.470
– Posizioni lunghe 86.682 2 6 357
– Posizioni corte 94.050 299 758 532 3.113
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 9.910 9.910
– Posizioni lunghe 9.910
– Posizioni corte 9.910
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 516.361 12.806 23 13
– Posizioni lunghe 13.617 5.968 23 13
– Posizioni corte 502.744 6.838
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 5.285 1 63
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Tabella riepilogativa

Voci/Scaglioni temporali Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 1.902.376 3.873.249 13.966.445 15.826.617 274.761
A.1 Titoli di Stato 179.500 792.160 3.046.227 3.951.000
A.2 Altri titoli di debito 150 35.143 233.240 89.698 1.582
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 1.722.726 3.045.946 10.686.978 11.785.919 273.179
– Banche 147.892 175.856 389.379 273.179
– Clientela 1.574.834 2.870.090 10.297.599 11.785.919
Passività per cassa 698.969 1.322.501 8.944.468 2.697.138
B.1 Depositi e conti correnti 489.155 618.635 265.824 9
– Banche 58.995
– Clientela 430.160 618.635 265.824 9
B.2 Titoli di debito 130.525 185.840 2.378.644 2.697.129
B.3 Altre passività 79.289 518.026 6.300.000
Operazioni "fuori bilancio" 556.452 366.493 66.604 443.437
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 551.332 358.152 14.324 60
– Posizioni lunghe 278.219 179.092 7.163 30
– Posizioni corte 273.113 179.060 7.161 30
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 4.416 7.731
– Posizioni lunghe 3.062 840
– Posizioni corte 1.354 6.891
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 676 595 46.401 442.290
– Posizioni lunghe 676 595 46.401 442.290
– Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 28 15 5.879 1.087
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Attività per cassa 5.762.553 301.161 201.954 1.005.554 1.856.145
A.1 Titoli di Stato 50.005 250.073 200.118
A.2 Altri titoli di debito 10.000 928
A.3 Quote OICR 177.331
A.4 Finanziamenti 5.585.222 301.161 141.949 755.481 1.655.099
– Banche 131.360 185.457 323 89.448 35.135
– Clientela 5.453.862 115.704 141.626 666.033 1.619.964
Passività per cassa 24.042.997 102.150 1.136.916 1.783.174 1.100.323
B.1 Depositi e conti correnti 23.729.142 46.979 56.869 109.157 368.574
– Banche 116.057 33.753
– Clientela 23.613.085 46.979 56.869 109.157 334.821
B.2 Titoli di debito 94.168 262 194.603 68.590
B.3 Altre passività 219.687 55.171 1.079.785 1.479.414 663.159
Operazioni "fuori bilancio" 710.850 315.320 250.726 906.992 1.229.806
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 9 293.305 249.966 906.431 1.226.260
– Posizioni lunghe 174.127 104.984 497.455 585.584
– Posizioni corte 9 119.178 144.982 408.976 640.676
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 180.286 299 760 538 3.470
– Posizioni lunghe 86.461 2 6 357
– Posizioni corte 93.825 299 758 532 3.113
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 9.779 9.779
– Posizioni lunghe 9.779
– Posizioni corte 9.779
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 515.491 11.936 23 13
– Posizioni lunghe 12.747 5.968 23 13
– Posizioni corte 502.744 5.968
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 5.285 1 63
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Euro

Voci/Scaglioni temporali Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 1.895.774 3.871.520 13.709.885 15.812.630 274.761
A.1 Titoli di Stato 179.500 792.160 2.847.005 3.951.000
A.2 Altri titoli di debito 150 35.143 233.237 89.698 1.582
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 1.716.124 3.044.217 10.629.643 11.771.932 273.179
– Banche 146.559 175.856 389.379 273.179
– Clientela 1.569.565 2.868.361 10.240.264 11.771.932
Passività per cassa 698.969 1.322.501 8.944.468 2.697.138
B.1 Depositi e conti correnti 489.155 618.635 265.824 9
– Banche 58.995
– Clientela 430.160 618.635 265.824 9
B.2 Titoli di debito 130.525 185.840 2.378.644 2.697.129
B.3 Altre passività 79.289 518.026 6.300.000
Operazioni "fuori bilancio" 279.956 182.879 59.238 443.437
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 274.836 174.538 6.958 60
– Posizioni lunghe 139.971 87.285 3.480 30
– Posizioni corte 134.865 87.253 3.478 30
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 4.416 7.731
– Posizioni lunghe 3.062 840
– Posizioni corte 1.354 6.891
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 676 595 46.401 442.290
– Posizioni lunghe 676 595 46.401 442.290
– Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate 28 15 5.879 1.087
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre 15
giorni a 1
mese
Da oltre 1
mese fino a 3
mesi
Attività per cassa 44.399 11.610 36.635 50.375 154.278
A.1 Titoli di Stato
A.2 Altri titoli di debito
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 44.399 11.610 36.635 50.375 154.278
– Banche 8.943 6.712 23.442 16.077 3.078
– Clientela 35.456 4.898 13.193 34.298 151.200
Passività per cassa 185.095 78.897 38.060 64.378 191.884
B.1 Depositi e conti correnti 179.497 78.897 38.060 36.517 23.747
– Banche 10.610 78.897 38.060 36.517 23.747
– Clientela 168.887
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività 5.598 27.861 168.137
Operazioni "fuori bilancio" 1.447 301.968 260.490 986.697 1.265.430
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 300.967 260.490 986.697 1.265.430
– Posizioni lunghe 120.342 150.975 449.551 660.603
– Posizioni corte 180.625 109.515 537.146 604.827
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale 446
– Posizioni lunghe 221
– Posizioni corte 225
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere 131 131
– Posizioni lunghe 131
– Posizioni corte 131
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi 870 870
– Posizioni lunghe 870
– Posizioni corte 870
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Valuta di denominazione: Altre valute

Voci/Scaglioni temporali Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 6.602 1.729 256.560 13.987
A.1 Titoli di Stato 199.222
A.2 Altri titoli di debito 3
A.3 Quote OICR
A.4 Finanziamenti 6.602 1.729 57.335 13.987
– Banche 1.333
– Clientela 5.269 1.729 57.335 13.987
Passività per cassa
B.1 Depositi e conti correnti
– Banche
– Clientela
B.2 Titoli di debito
B.3 Altre passività
Operazioni "fuori bilancio" 276.496 183.614 7.366
C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale 276.496 183.614 7.366
– Posizioni lunghe 138.248 91.807 3.683
– Posizioni corte 138.248 91.807 3.683
C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate
C.6 Garanzie finanziarie ricevute
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
– Posizioni lunghe
– Posizioni corte

Operazioni di auto-cartolarizzazione

Alla data del presente bilancio è in essere un'operazione di autocartolarizzazione di mutui ipotecari perfezionata dalla Banca nel mese di settembre 2014, finalizzata all'emissione di titoli ABS – Asset Backed Securities. L'operazione è stata effettuata attraverso una cessione pro-soluto al veicolo BPM Securitisation 3 S.r.l. (società appositamente costituita) di un portafoglio di crediti in bonis per complessivi circa 864 milioni di euro, derivanti da mutui commerciali garantiti da ipoteca di primo grado e crediti chirografari erogati dalla Banca. Nel corso del 2016 sono avvenute integrazioni del portafoglio per 638 milioni.

Per maggiori dettagli si rinvia alla medesima sezione del Bilancio Consolidato al 31 dicembre 2016.

Sezione 4 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

Per le informazioni di natura qualitativa si fa rinvio a quanto illustrato nella pertinente sezione della parte E della Nota Integrativa Consolidata.

In relazione all'analisi per la sola BPM delle fonti di rischio operativo, si segnala che nel corso del 2016 la principale fonte di manifestazione di perdita operativa, sia in termini di frequenza che di impatto è risultata essere la categoria "Esecuzione, consegna e gestione dei processi". A seguire, sia in termini di impatto che di frequenza è la categoria "Clientela, prodotti e prassi professionali".

Distribuzione percentuale degli eventi di perdita rilevati nell'anno 2016 in Banca Popolare di Milano

Informazioni di natura quantitativa

Pendenze legali

Il Rischio Legale può derivare dalla mancata conformità a Leggi, Regolamenti o Provvedimenti delle Autorità di Vigilanza o da modifiche sfavorevoli del quadro normativo. L'effetto di tale rischio si può configurare nell'applicazione di sanzioni o nel coinvolgimento del Gruppo in procedimenti legali e riguarda, in linea di principio, tutte le funzioni aziendali influenzate da adempimenti normativi, regolamentari e giurisprudenziali.

Le cause in essere al 31 dicembre 2016 sono in gran parte riconducibili alle seguenti tipologie:

  • errata applicazione dei tassi: sono in essere 445 cause, a fronte delle quali vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite per 16,1 milioni di Euro;
  • errori operativi nell'erogazione dei servizi alla clientela: le cause pendenti sono 357, a fronte delle quali vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite per 15,5 milioni di Euro;
  • cause finanziarie: trattasi di pendenze legate all'attività di consulenza finanziaria (errori documentali, corretta informativa sui rischi finanziari, ecc.); a fronte di 134 cause, vi sono accantonamenti specifici, allocati negli anni, su fondi a copertura di possibili perdite per 4,9 milioni di Euro.

Parte F Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa

A. Informazioni di natura qualitativa

La gestione del patrimonio riguarda l'insieme delle politiche e delle scelte necessarie per definire la dimensione dello stesso, nonché la combinazione ottimale tra i diversi strumenti alternativi di capitalizzazione tendenti ad assicurare che il patrimonio ed i ratios relativi siano coerenti con il profilo di rischio assunto dalla Banca nel pieno rispetto dei requisiti di Vigilanza.

Per quanto concerne le politiche adottate dalla Banca in tema di rispetto dei requisiti patrimoniali nonché delle politiche e dei processi adottati nella gestione del patrimonio, si rinvia alla successiva Sezione 2 "I Fondi propri e i coefficienti di Vigilanza" e a quanto illustrato nella Parte F "Informazioni sul patrimonio" del bilancio consolidato.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

Voci/Valori 31.12.2016 31.12.2015
1. Capitale 3.365.439 3.365.439
2. Sovrapprezzi di emissione 0 445
3. Riserve 747.736 640.052
– di utili 741.486 618.905
a) legale 357.306 333.067
b) statutaria 190.719 154.360
c) azioni proprie 25.000 25.000
d) straordinaria 144.243 80.986
d) altre 24.218 25.492
– altre 6.250 21.147
3.bis Acconti su dividendi 0 0
4. Strumenti di capitale 0 0
5. (Azioni proprie) (621) (1.416)
6. Riserve da valutazione 8.459 209.069
– Attività finanziarie disponibili per la vendita 72.739 271.365
– Copertura dei flussi finanziari (3.165) (4.429)
– Differenze di cambio 0 0
– Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 0 0
– Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (61.115) (57.867)
– Leggi speciali di rivalutazione 0 0
7. Utile (perdita) 65.722 241.117
Totale 4.186.735 4.454.706
Utile dell'esercizio 2015 241.117.252,92
+ ammontare liberato della Riserva indisponibile ex art. 6 D.Lgs.38/2005 1.275.352,87
Utile netto da ripartire 242.392.605,79
– 10% a Riserva Legale –24.239.260,58
– 15% a Riserva Statutaria –36.358.890,87
– ai Soci in ragione di Euro 0,027 per ciascuna delle n. 4.390.260.208 azioni emesse –118.537.025,62
Residuo a Riserva Straordinaria 63.257.428,72

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

Attività/Valori 31.12.2016 31.12.2015
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 76.452 (44.266) 212.042 (3.414)
2. Titoli di capitale 61.077 (31.292) 59.016 (7.756)
3. Quote di O.I.C.R. 12.916 (2.148) 11.688 (211)
4. Finanziamenti
Totale 150.445 (77.706) 282.746 (11.381)

Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione al lordo e al netto dell'effetto fiscale

La suddivisione della riserva per classi di strumento finanziario è rilevante ai fini della quantificazione dei filtri sul patrimonio di Vigilanza. Gli importi sono indicati al netto del relativo effetto fiscale, ove presente.

Riserva Lorda Effetto fiscale Riserva netta
Titoli di debito: 48.087 (15.902) 32.185
– Titoli di stato italiani 47.903 (15.839) 32.064
– Titoli di stato altri paesi (613) 202 (411)
– Altri titoli di debito 797 (265) 532
Titoli di capitale 32.477 (2.692) 29.785
OICR 16.041 (5.272) 10.769
Cash Flow Hedging (4.728) 1.563 (3.165)
Totale 91.877 (22.303) 69.574
Titoli di debito Titoli di capitale Quote di OICR Finanziamenti
1. Esistenze iniziali 208.628 51.260 11.477
2. Variazioni positive 107.850 20.278 8.514
2.1 Incrementi di fair value 16.128 18.643 6.300
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative 83 18
– da deterioramento
– da realizzo 83 18
2.3 Altre variazioni 91.639 1.617 2.214
3. Variazioni negative 284.292 41.753 9.223
3.1 Riduzioni di fair value 95.414 40.330 7.389
3.2 Rettifiche da deterioramento
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo 184.420 1.043
3.4 Altre variazioni 4.458 380 1.834
4. Rimanenze finali 32.186 29.785 10.768

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue

Gli importi alle voci 1 "Esistenze iniziali" e 4 "Rimanenze finali" sono al netto del relativo effetto fiscale.

La voce 2.1 "Incrementi di fair value", colonna "Titoli di debito", include principalmente rivalutazioni relative a titoli di stato italiani.

La voce 2.2 "Rigiro a conto economico di riserve negative" sottovoce "da deterioramento" evidenzia l'ammontare delle rettifiche di valore per impairment che sono state imputate, al lordo dell'effetto fiscale, alla voce "130 b) – Rettifiche di valore per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita" del conto economico.

Le altre variazioni di cui alle voci 2.3 e 3.4 si riferiscono principalmente agli effetti fiscali relativi alle variazioni indicate nelle rimanenti voci.

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

Nella tabella seguente sono riportati gli elementi positivi e negati relativi ai piani a benefici definiti per i dipendenti.

Fondi quiescenza TFR TOTALE
Riserva da valutazione netta al 31.12.2015 (40.333) (17.534) (57.867)
Variazioni in aumento 1.527 1.652 3.179
Utili attuariali 1.527 1.527
Altre variazioni positive 1.652 1.652
– altre variazioni positive – effetto fiscale 1.652 1.652
Variazioni diminuzione (420) (6.007) (6.427)
Perdite attuariali (6.007) (6.007)
Altre variazioni negative (420) (420)
– altre variazioni negative – effetto fiscale (420) (420)
Riserva da valutazione netta al 31.12.2016 (39.226) (21.889) (61.115)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Evoluzione regolamentare della normativa in ambito prudenziale

Dal 1° gennaio 2014 è applicabile la nuova disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nel regolamento ("CRR") e nella direttiva ("CRD IV") comunitari del 26 giugno 2013, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti al Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3).

Il regolamento (CRR) è direttamente applicabile negli ordinamenti nazionali, senza necessità di recepimento, e costituisce il cosiddetto Single Rulebook; la disciplina contenuta nella direttiva (CRD IV) richiede, invece, di essere recepita nelle fonti del diritto nazionali.

Per dare attuazione e agevolare l'applicazione della nuova disciplina comunitaria, nonché al fine di realizzare una complessiva revisione e semplificazione della disciplina di vigilanza delle banche, la Banca d'Italia ha emanato, in data 19 dicembre 2013, la Circolare 285 "Disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" che:

  • recepisce le norme della CRD IV, la cui attuazione, ai sensi del Testo unico bancario, è di competenza della Banca d'Italia;
  • indica le modalità con cui sono state esercitate le discrezionalità nazionali attribuite dalla disciplina comunitaria alle autorità nazionali;
  • delinea un quadro normativo completo, organico, razionale ed integrato con le disposizioni comunitarie di diretta applicazione, in modo da agevolarne la fruizione da parte degli operatori.

Il Regolamento (EU) n. 575/2013 ("CRR") impone alle banche, come regola generale, di includere nei fondi propri e dedurre dagli stessi, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati sulle attività valutate in bilancio al fair value classificate nel portafoglio AFS. Per un periodo transitorio il CRR consente che questi profitti e perdite siano solo parzialmente inclusi o dedotti dal capitale primario di classe 1 ("CET 1"), secondo un approccio gradualmente crescente, per giungere all'integrale inclusione/deduzione dal 1° gennaio 2018.

Tuttavia, a seguito dell'emanazione del Regolamento (EU) n. 2016/445 della Banca Centrale Europea sull'esercizio delle opzioni e delle discrezionalità previste dal diritto dell'Unione ("Regolamento BCE") e del Regolamento (UE) 2016/2067 della Commissione Europea con cui è stato omologato il principio contabile internazionale International Financial Reporting Standard "strumenti finanziari" ("IFRS 9") ("Regolamento IFRS 9"), la Banca d'Italia con comunicazione del 23 gennaio ha fornito, nell'ambito delle sue competenze, indicazioni sul trattamento prudenziale dei saldi netti cumulati delle plusvalenze e minusvalenze su esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" rilevate, ai sensi del vigente principio contabile IAS 39, nella c.d. riserva Available For Sale – "AFS" (di seguito "profitti e perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali").

In particolare, le banche "significative" tra cui rientra il Gruppo Bipiemme, devono includere nel o dedurre dal CET 1, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio AFS secondo le seguenti percentuali: 60% per il 2016 (4); 80% per il 2017. Gli importi che residuano dall'applicazione di queste percentuali (i.e. 40% per il 2016; 20% per il 2017) non devono essere computati ai fini del calcolo dei fondi propri, continuando a essere oggetto di sterilizzazione. In applicazione del regime transitorio previsto dal CRR si applica, infatti, il regime nazionale in vigore al 31 dicembre 2013.

2.1 Fondi propri

A. Informazioni di natura qualitativa

I fondi propri (che nella precedente disciplina costituivano il "patrimonio di vigilanza") rappresentano il primo presidio a fronte dei rischi connessi con la complessiva attività bancaria e costituiscono il principale parametro di riferimento per le valutazioni in merito alla solidità bancaria.

Essi sono costituiti dalla somma di:

  • Capitale primario di classe 1 ("Common Equity Tier 1" o "CET1")
  • Capitale aggiuntivo di classe 1 ("Additional Tier 1" o "AT1")
  • Capitale di classe 2 ("Tier 2" o "T2")

Come sopra ricordato, con riferimento alle disposizioni transitorie in materia di fondi propri, il Gruppo Bipiemme ha scelto di avvalersi della facoltà di non includere in alcun elemento dei fondi propri i profitti e le perdite non realizzati relativi alle esposizioni verso amministrazioni centrali classificate fra le "attività finanziarie disponibili per la vendita".

B. Informazioni di natura quantitativa

Si riporta di seguito la quantificazione dei fondi propri al 31.12.2016

31.12.2016 31.12.2015
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) prima dell'applicazione dei filtri
prudenziali
4.131.097 4.289.461
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/–) –10.075 –1.800
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/– B) 4.121.022 4.287.661
D. Elementi da dedurre dal CET1 –167.884 –167.028
E. Regime transitorio – Impatto su CET1 (+/–), inclusi gli interessi di minoranza oggetto di
disposizioni transitorie
–7.135 –239.878
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) (C – D +/– E) 3.946.003 3.880.755
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) al lordo degli elementi da dedurre e
degli effetti del regime transitorio
102.773 134.942
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie 115.664 134.942
H. Elementi da dedurre dall'AT1
I. Regime transitorio – impatto su AT1 (+/–), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi
dell'AT1 per effetto di disposizioni transitorie
–12.891
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1) (G – H +/– I) 102.773 134.942
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime
transitorio
588.641 815.404
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie 163.276 253.988
N. Elementi da dedurre dal T2 –30.887 –38.492
O. Regime transitorio – Impatto su T2 (+/–), inclusi gli strumenti emessi da filiazioni e inclusi nel T2
per effetto di disposizioni transitorie
–916 18.791
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 – T2) (M – N +/– O) 556.838 795.703
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 4.605.614 4.811.400

Composizione dei fondi propri alle rispettive date:

Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 – CET1) 31.12.2016 31.12.2015
Strumenti di CET1: 3.357.439 3.340.884
Capitale versato 3.365.439 3.365.439
Sovrapprezzi di emissione 445
Azioni proprie –8.000 –25.000
Riserve: 773.657 948.577
Riserve di utili 745.828 623.401
Utile del periodo attribuito al patrimonio di vigilanza 122.539
Altre componenti di conto economico accumulate (OCI) 27.829 202.637
Filtri prudenziali del capitale primario di classe 1: –10.074 –1.800
Detrazioni: –175.019 –406.906
Avviamento –22.298 –39.685
Altre attività immateriali –81.130 –127.343
Detrazioni con soglia del 10%: Investimenti significativi in strumenti di CET1 di altri
soggetti del settore finanziario
–64.456
Regime transitorio – impatto su CET1 –7.135 –239.878
Totale Capitale primario di classe 1 3.946.003 3.880.755
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 – AT1)
Strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) 115.664 134.942
Regime transitorio – impatto su AT1 –12.891
Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 102.773 134.942
Totale Capitale di classe 1 4.048.776 4.015.697
Capitale di classe 2 (TIER 2 – T2)
Strumenti di T2 588.641 815.404
Strumenti e prestiti subordinati computabili nel capitale di classe 2 425.365 561.416
Strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering) 163.276 253.988
Detrazioni: –31.803 –19.701
per posizioni in strumenti di capitale di classe 2 in altri soggetti del settore finanziario –30.887 –38.492
aggiustamenti derivanti da regime transitorio –916 18.791
Totale Capitale di classe 2 556.838 795.703
Totale Fondi Propri 4.605.614 4.811.400

Si elencano gli strumenti computabili nel capitale aggiuntivo di classe 1 e nel capitale di classe 2 al 31.12.2016; per le caratteristiche dei singoli prestiti si rimanda a quanto illustrato nella "Sezione 3 – Titoli in circolazione" della presente Nota Integrativa.

Tipo emissione 31.12.2016 Valore nominale Prezzo Tasso di Data emissione/ Rimborso
Valore in
bilancio
Apporto al
patrimonio
di vigilanza
originario
emesso
emissione interesse scadenza anticipato a
partire dal
1. Capitale aggiuntivo di classe 1
(Additional Tier 1)
205.938 102.773
Strumenti Additional Tier 1 oggetto di
disposizioni transitorie (AT1):
Perpetual Subordinated Fixed/Floating 25.6.2008
Rate Notes – 9% 205.938 102.773 300.000 Euro 98,955 Variabile Perpetual 25.6.2018
2. Capitale di classe 2 (TIER 2 – T2) 1.246.576 588.641
Prestito obbligazionario Banca
Popolare di Milano subordinato Tasso
Fisso 7,125% – 1.3.11/21 (emesso
nell'ambito del Programma E.M.T.N.)
529.321 371.865 475.000 Euro 99,603 7,125% 01.03.2011/21 n. p.
Prestito obbligazionario Banca Popolare
di Milano subordinato Tasso Fisso 4,5%
18.4.08/18
262.579 53.500 252.750 Euro 100 4,50% 18.4.08/2018 n. p.
Prestito obbligazionario Banca Popolare
di Milano subordinato Tasso Variabile –
20.10.08/18(
*)
454.176 163.276 502.050 Euro 100 Variabile 20.10.08/2018 20.10.2013
Prestito obbligazionario Banca Popolare
di Milano subordinato Tasso variabile –
18.6.08/18
500 17.850 Euro 100 Variabile 18.6.08/2018 n. p.
Totale 1.452.514 691.414

(*) Strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie (grandfathering).

2.2 Adeguatezza patrimoniale

A. Informazioni di natura qualitativa

I coefficienti prudenziali al 31 dicembre 2016 sono determinati secondo la metodologia prevista dall'Accordo sul Capitale – Basilea 2, recepita dalla Banca d'Italia con le "Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" Circolare 285 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti e "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni sul patrimonio di vigilanza e sui coefficienti prudenziali" Circolare n.155/91 e successivi aggiornamenti.

In base alle istruzioni di Vigilanza, le banche ed i gruppi bancari devono mantenere un ammontare del patrimonio di vigilanza superiore al requisito patrimoniale complessivo (pari alla somma dei requisiti patrimoniali prescritti a fronte dei rischi di credito, controparte, mercato ed operativo).

Nella citata circolare 285 il rapporto tra il patrimonio e le attività di rischio ponderate deve essere almeno pari all'8%; il rispetto del requisito su base individuale è verificato trimestralmente dalla Banca d'Italia.

Rischio di credito e di controparte. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito e controparte è pari all'8% delle esposizioni ponderate. Tale rischio è determinato sulla base della metodologia standardizzata.

Rischi di mercato. Il requisito patrimoniale complessivo sui rischi di mercato è dato dalla somma dei requisiti calcolati per i rischi di posizione regolamento, concentrazione, cambio e posizione su merci. Bpm determina tali requisiti applicando la metodologia standardizzata. All'interno del Gruppo, Banca Akros è stata autorizzata all'utilizzo dei modelli interni.

Rischio operativo. Il requisito patrimoniale a fronte del rischio operativo è determinato con il metodo standardizzato che prevede l'applicazione all'indicatore rilevante di coefficienti regolamentari distinti per ciascuna delle linee di business in cui è suddivisa l'attività aziendale.

Per la valutazione della solidità patrimoniale assumono rilevanza i seguenti coefficienti:

  • Common Equity Tier 1 ratio rappresentato dal rapporto tra il totale capitale primario di classe 1 e le attività di rischio ponderate complessive;
  • Tier 1 ratio rappresentato dal rapporto tra il totale capitale aggiuntivo di classe 1 e le attività di rischio ponderate complessive;
  • Total Capital ratio rappresentato dal rapporto tra il totale dei fondi propri e le attività di rischio ponderate complessive.

B. Informazioni di natura quantitativa

Nella seguente tabella viene indicato l'assorbimento di patrimonio di vigilanza in funzione del requisito di adeguatezza patrimoniale complessivo. Al 31 dicembre 2016 il rispetto di tale requisito comportava un assorbimento di patrimonio pari a 2.654 milioni (2.607 milioni al 31.12.2015).

Come risulta dalla composizione del patrimonio di vigilanza e dal seguente dettaglio dei requisiti prudenziali, la Banca presenta:

    1. un rapporto tra capitale primario di classe 1 ed attività di rischio ponderate (CET 1 capital ratio) del 11,89% (11,91% al 31.12.2015);
    1. un rapporto tra capitale di classe 1 ed attività di rischio ponderate (Tier 1 ratio) pari al 12,20% (12,32% al 31.12.2015);
    1. un rapporto tra fondi propri ed attività di rischio ponderate (Total capital ratio) pari al 13,88% (14,76% al 31.12.2015) superiore rispetto al requisito minimo dell'8%.

Il totale delle attività ponderate a fronte del rischio di credito è di 30.620 milioni (29.957 milioni al 31.12.2015) in aumento di 663 milioni (+2,21%) rispetto a fine 2015.

Complessivamente, tenendo conto anche dei rischi di mercato e del rischio operativo, le attività ponderate si attestano a 33.176 milioni con un aumento di 586 milioni (+1,80%).

Si segnala che, al requisito minimo dell'8%, a partire dal 1 gennaio 2014, si aggiunge un coefficiente di riserva di conservazione del capitale pari all'0,625% previsto nelle disposizioni transitorie e finali della Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013.

Nella seguente tabella si evidenzia la situazione dei requisiti patrimoniali al 31 dicembre 2016.

Categorie/Valori Importi non ponderati Importi ponderati/requisiti
31.12.2016 31.12.2015 31.12.2016 31.12.2015
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 52.588.914 52.602.880 30.619.507 29.956.616
1. Metodologia standardizzata 52.571.032 52.580.561 30.588.593 29.730.172
2. Metodologia basata su rating interni
2.1 Base
2.2 Avanzata
3. Cartolarizzazioni 17.882 22.319 30.914 226.444
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 2.449.561 2.396.529
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 1.163 857
B.3 Rischio di regolamento
B.4 Rischio di mercato 3.934 11.425
1. Metodologia standard 3.934 11.425
2. Modelli interni
3. Rischio di concentrazione
B.5 Rischio operativo 199.453 198.431
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato 199.453 198.431
3. Metodo avanzato
B.6 Altri requisiti prudenziali
B.7 Totale requisiti prudenziali 2.654.111 2.607.242
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate(*) 33.176.383 32.590.527
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 11,89% 11,91%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 12,20% 12,32%
C.4 Totale fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 13,88% 14,76%

(*) Le attività di rischio ponderate (voce C.1) rappresentano il prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali ed il reciproco del coefficiente minimo obbligatorio per i rischi di credito pari all'8%.

Parte G

Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio

1.1 Operazioni di aggregazione

Durante l'esercizio 2016 non sono state effettuate operazioni di aggregazione.

Sezione 2– Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

2.1 Operazioni di aggregazione

Operazione di Fusione tra Banca Popolare di Milano e Banco Popolare

Come illustrato nella sezione della Relazione sulla Gestione consolidata dedicata ai fatti di rilievo dell'esercizio, in data 1° gennaio 2017 si è perfezionata la fusione tra il Banco Popolare Soc. Coop. e la Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. che ha dato origine a una nuova società bancaria, avente forma di società per azioni, denominata Banco BPM S.p.A.

Sulla base di quanto indicato nella Parte A - Politiche contabili della presente Nota Integrativa, il principio contabile IFRS 3 richiede che qualsiasi operazione di aggregazione aziendale debba essere contabilizzata sulla base del metodo dell'acquisto, che prevede le seguenti fasi:

  • l'identificazione dell'acquirente;
  • la determinazione del costo dell'aggregazione;
  • l'allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation).

Tale metodo si applica all'operazione di aggregazione tra Banco Popolare e BPM, anche se configurabile come un'operazione di fusione propria, che dà origine ad una nuova società alla quale partecipano gli azionisti delle società fuse.

Identificazione dell'acquirente

Ai sensi del principio IFRS 3, l'acquirente è identificato nell'entità che ottiene il controllo, inteso come il potere di determinare le politiche finanziarie e gestionali dell'entità acquisita al fine di ottenere benefici dalle sue attività. Nel caso specifico della fusione, i principali indicatori di tale potere sono rappresentati (i) dal numero delle nuove azioni ordinarie con diritto di voto emesse rispetto al totale delle azioni ordinarie con diritto di voto che costituiranno il capitale della società acquirente dopo la fusione, (ii) dal fair value delle entità che partecipano alla fusione, (iii) dalla composizione dei nuovi organi societari della società acquirente, (iv) dall'entità che emette le nuove azioni.

Con riferimento all'operazione di aggregazione in esame, il soggetto acquirente da un punto di vista contabile è stato individuato nel Banco Popolare sulla base dei fattori quantitativi inerenti il numero delle nuove azioni emesse (54,626% in capo agli azionisti ex Banco Popolare e 45,374% in capo agli azionisti ex BPM) e gli aggregati patrimoniali dei due gruppi partecipanti alla fusione.

Determinazione del costo dell'aggregazione

L'IFRS 3 richiede che il costo di un'aggregazione aziendale sia determinato come somma del fair value, alla data dello scambio: (i) delle attività cedute, (ii) delle passività sostenute e (iii) degli strumenti di capitale emessi dall'acquirente in cambio del controllo dell'acquisito.

Con riferimento all'aggregazione tra Banco Popolare e BPM, il costo dell'acquisizione è pari a 1.548,2 milioni, determinato valorizzando le azioni emesse dall'entità risultante dalla fusione (Banco BPM S.p.A.), in cambio delle azioni di BPM, sulla base del rispettivo fair value alla data dello scambio (Euro 2,252 per azione, pari alla quotazione di apertura del 2 gennaio 2017, che rappresenta la prima quotazione di mercato disponibile da quando si sono prodotti gli effetti giuridici dell'operazione).

Allocazione del prezzo di acquisizione (Purchase Price Allocation)

Come richiesto dal citato principio contabile, il costo dell'aggregazione deve essere allocato alle attività identificabili acquisite, alle passività identificabili assunte, comprese quelle potenziali, che devono essere misurate sulla base del fair value alla data dell'aggregazione, e deve essere altresì rilevato il valore delle interessenze di minoranza dell'entità acquisita. La differenza tra il costo dell'aggregazione e il valore, misurato al fair value, delle attività al netto delle passività e passività potenziali deve essere rilevato:

  • come avviamento, se positiva (goodwill);
  • come utile di conto economico (cosiddetto badwill), se negativa, in quanto derivante da un acquisto a prezzi favorevoli.

L'aggregazione tra Banco Popolare e BPM evidenzia una differenza negativa tra il costo dell'aggregazione, come sopra illustrato, ed il patrimonio netto contabile del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 pari a 2,8 miliardi. Ai fini della quantificazione del "badwill" sarà tuttavia necessario determinare i maggiori/minori valori dei fair value delle attività e delle passività del Gruppo BPM rispetto ai rispettivi valori contabili, nonché procedere a valorizzare le ulteriori attività identificabili, passività potenziali non attualmente iscritte dall'entità acquisita, la cui rilevazione è tuttavia richiesta nell'ambito del processo di allocazione del costo dell'acquisizione.

Le principali poste patrimoniali del Gruppo BPM per le quali occorrerà determinare il relativo fair value da confrontare con i valori di carico contabili sono rappresentate dai "Crediti verso banche", dai "Crediti verso la clientela", dalle "Partecipazioni", dalle "Attività materiali" (in particolare immobili), dai "Titoli in circolazione". Oltre a ciò andranno rilevati i valori di eventuali assets immateriali attualmente non rilevati ("intangibles"), come ad esempio il marchio BPM, eventuali "client relationships" e passività potenziali (contingent liabilities).

Ai sensi di quanto consentito dal principio IFRS 3, l'identificazione del fair value delle attività e delle passività acquisite deve perfezionarsi in modo definitivo entro dodici mesi dalla data di acquisizione e con effetto dalla data dell'acquisizione stessa; al riguardo si segnala che alla data di redazione della presente relazione finanziaria sono in corso le attività finalizzare a reperire tutte le necessarie informazioni e pertanto il processo di allocazione del costo dell'aggregazione non può considerarsi completato.

Di seguito si riportano alcuni dati relativi a BPM, ossia all'entità considerata come acquisita ai fini contabili, relativamente al costo dell'aggregazione, all'interessenza detenuta, ai risultati economici in termini di ricavi e di utile netto del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016.

Denominazione Data
dell'operazione
(1) (2) (3) (4)
Banca Popolare di Milano 01/01/2017 1.548.210 100% 1.601.697 72.724

(1) = Costo dell'operazione.

(2) = Percentuale di interessenza acquisita con diritto di voto nell'assemblea ordinaria.

(3) = Totale ricavi del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016 (margine di intermediazione).

(4) = Utile netto del Gruppo BPM al 31 dicembre 2016.

Conferimento rete sportelli BPM

Nell'ambito del Protocollo di Intesa e del Progetto di Fusione era contemplato che, subordinatamente al perfezionamento della Fusione, Bipiemme potesse porre in essere un'operazione di conferimento a favore di una società bancaria già esistente che, all'esito della Fusione, sarà controllata da Banco BPM S.p.A. di alcune attività comprendenti la rete di sportelli di BPM S.c.a r.l.. La società beneficiaria dello Scorporo è stata individuata da Bipiemme nella controllata Banca Popolare di Mantova S.p.A..

In data 12 dicembre 2016, l'Assemblea straordinaria degli azionisti della Banca Popolare di Mantova ha deliberato l'aumento di capitale sociale per complessivi Euro 4 miliardi (comprensivo di sovrapprezzo) mediante emissione di complessive n. 125.498.070 nuove azioni ordinarie senza spettanza del diritto di opzione in quanto destinate a essere sottoscritte e liberate da BPM S.c. a r.l. mediante conferimento in natura del ramo di azienda composto dall'intera rete degli sportelli bancari facenti capo a Bipiemmel, che ricomprende tutte le attività e passività strettamente connesse ai rapporti e all'operatività con la clientela banca.

In data 13 dicembre 2016 è stato sottoscritto l'atto di conferimento, con efficacia dal 1° gennaio 2017, condizionatamente al perfezionamento della Fusione. Per effetto del Conferimento e del perfezionamento della Fusione, la Banca ha adottato dal 1° gennaio 2017 la denominazione di "Banca Popolare di Milano – Società per azioni" e controllata al 99,97% da Banco BPM S.p.A..

Si segnala che tale operazione, considerato che Banca Popolare di Mantova SpA è controllata dalla Banca Popolare di Milano Scarl, rientra nella "business combination between entities under common control" e, pertanto, esclusa dall'ambito di applicazione dell'IFRS 3.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Durante l'esercizio 2016 non sono state effettuate rettifiche retrospettive.

Parte H

Operazioni con parti correlate

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

A seguito dell'Assemblea Straordinaria del 22 ottobre 2011, la Banca ha modificato il proprio sistema di governance adottando il modello "dualistico" che prevede:

  • il Consiglio di Sorveglianza, eletto dall'Assemblea dei Soci ed investito delle funzioni di controllo previste dalla legge e dallo Statuto;
  • il Consiglio di Gestione, eletto dal Consiglio di Sorveglianza, cui spetta la gestione dell'impresa.

Ciò premesso, in base a quanto richiesto dallo IAS 24, si riportano i compensi di competenza degli organi di Amministrazione e Controllo, registrati nel conto economico alla voce 150 a) "Spese per il personale".

Compensi Esercizio 2016 Esercizio 2015
Consiglio di Sorveglianza 2.284 2.164
Consiglio di Gestione 1.206 1.270
Totale 3.490 3.433

Dati relativi alle retribuzioni ai dirigenti con responsabilità strategiche

Si indicano di seguito i dati richiesti dallo IAS 24 par. 16, relativi ai dirigenti ricompresi nella Direzione Generale e nella Direzione Centrale dell'Istituto.

Compensi Esercizio 2016 Esercizio 2015
Salari e altri benefici a breve termine 2.817 2.898
Bonus e altri incentivi in denaro 485 339
Bonus e altri incentivi pagamento in azioni 385 263
Benefici successivi al rapporto di lavoro(1) 291 300
Indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - 462

(1) Rappresenta la quota annua del fondo di trattamento di fine rapporto e del fondo previdenza.

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Per maggiori dettagli riguardanti il processo relativo alle operazioni con parti correlate si rimanda allo specifico paragrafo contenuto nella Relazione sulla gestione.

A. Società controllate e sottoposte ad influenza notevole

Si riportano di seguito i rapporti patrimoniali ed economici intrattenuti dalla Banca con le società controllate, le società sottoposte a controllo congiunto e quelle sottoposte ad influenza notevole:

Voci di bilancio 31.12.2016 31.12.2015
Società
controllate
Società
sottoposte
a controllo
congiunto
Società
sottoposte
ad
influenza
notevole
Totale Società
controllate
Società
sottoposte
a controllo
congiunto
Società
sottoposte
ad
influenza
notevole
Totale
Saldi patrimoniali: attività 1.357.349 1.385 339.478 1.698.212 1.760.399 2.459 708.756 2.471.614
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
27.569 27.569 139.500 481 139.981
Attività finanziarie valutate al fair value
Attività finanziarie disponibili per la
vendita
Crediti verso banche 275.245 275.245 673.569 673.569
Crediti verso clienti 1.039.880 1.385 339.391 1.380.656 936.722 2.459 708.275 1.647.456
Derivati di copertura 10.639 10.639 5.786 5.786
Altre attività 4.016 87 4.103 4.822 4.822
Saldi patrimoniali: passività 577.049 1.750 127.168 705.967 711.021 2.306 267.331 980.658
Debiti verso banche 320.292 320.292 438.398 438.398
Debiti verso clienti 6.126 1.750 95.415 103.291 4.545 2.306 234.362 241.213
Titoli in circolazione 115.268 31.719 146.987 120.161 31.701 151.862
Passività finanziarie di negoziazione 78.625 34 78.659 111.923 1.268 113.191
Passività finanziarie valutate al fair value 25.233 25.233 12.574 12.574
Derivati di copertura 25.783 25.783 19.529 19.529
Altre Passività 5.722 5.722 3.891 3.891
Saldi patrimoniali: garanzie e impegni 16.005 2.564 18.569 95.083 42.615 137.698
Garanzie rilasciate 5.922 2.564 8.486 81.301 2.615 83.916
Impegni 10.083 10.083 13.782 40.000 53.782
Dati di conto economico 36.709 155 228.720 265.584 43.979 280 240.286 284.545
Interessi attivi 16.988 150 6.530 23.668 22.746 284 5.780 28.810
Interessi passivi 7.910 (3) (2.719) 5.188 4.690 (4) (2.935) 1.751
Commissioni attive 3.698 8 206.585 210.291 8.700 222.265 230.965
Commissioni passive (2.253) (2.253) (2.784) (2.784)
Dividendi 8.024 16.950 24.974 10.644 13.653 24.297
Risultato netto dell'attività di
negoziazione
Risultato netto delle attività e passività
finanziarie valutate al fair value
(257) (257) (1.204) (1.204)
Rettifiche di valore per deterioramento
di crediti
Recupero personale prestato a terzi 1.968 520 2.488 1.456 668 2.124
Costi per personale distaccato presso la
Banca
(728) (728) (3.300) (3.300)
Spese amministrative (2.333) (2.333) (252) (252)
Altri oneri di gestione
Altri proventi di gestione 3.692 854 4.546 3.283 855 4.138

B. Esponenti della Banca

Nella seguente tabella sono riportati i rapporti intrattenuti dalla banca direttamente con i membri del Consiglio di Gestione e del Consiglio di Sorveglianza, nonché con i dirigenti della banca aventi responsabilità strategiche, e con controparti ad essi collegate (in particolare familiari e società controllate dagli stessi e dai loro familiari).

Consiglio di Gestione – C.d.G. Membri
del C.d.G.
Familiari di
membri
del C.d.G.
Società
controllate da
membri
del C.d.G.
Società
controllate da
familiari di
membri del C.d.G.
Impieghi Accordato 667 3 1.854
Utilizzato 985
Raccolta 622 409 604
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 42 2 207
Risparmio gestito (a valori di mercato) 691 129
Crediti di firma
Interessi attivi 9 8
Interessi passivi (3) (4)
Commissioni e Altri proventi 7 1 5
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Consiglio di Sorveglianza – C.d.S. Membri
del C.d.S.
Familiari di
membri
del C.d.S.
Società
controllate da
membri
del C.d.S.
Società
controllate da
familiari di
membri del C.d.S.
Impieghi Accordato 248 30 158 1.047
Utilizzato 60 95 981
Raccolta 524 447 123 4
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 603 260
Risparmio gestito (a valori di mercato) 501 444
Crediti di firma
Interessi attivi 2 1 4
Interessi passivi (5)
Commissioni e Altri proventi 13 8 3 1
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Direzione Membri
di Direzione
Familiari di
membri di
Direzione
Società
controllate da
membri
di Direzione
Società
controllate da
familiari di
Direzione
Impieghi
Accordato
1.591 43 288
Utilizzato 1.007 38 197
Raccolta 2.610 596 83
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 1.498 395
Risparmio gestito (a valori di mercato) 598 274 27
Crediti di firma 20
Interessi attivi 7 1 4
Interessi passivi (6) (6)
Commissioni e Altri proventi 9 5 2
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze

C. Esponenti del Gruppo

Nella seguente tabella sono riportati i rapporti intrattenuti dalla banca direttamente con i membri del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale e con i direttori generali delle altre società del Gruppo, nonché con controparti ad essi collegati (in particolare familiari e società controllate dagli stessi e dai loro familiari).

Consiglio di Amministrazione – C.d.A. Membri
del C.d.A.
Familiari di
membri
del C.d.A.
Società controllate
da membri
del C.d.A.
Società controllate
da familiari di
membri
del C.d.A.
Impieghi Accordato 2.268 392 5.423 10
Utilizzato 1.992 382 3.347
Raccolta 1.416 817 946 1
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 1.346 71
Risparmio gestito (a valori di mercato) 1.778 134
Crediti di firma 88
Interessi attivi 34 6 83 255
Interessi passivi (1) (2)
Commissioni e Altri proventi 31 5 16
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Collegio Sindacale Membri
del Collegio
Sindacale
Familiari di
membri
del Collegio
Sindacale
Società controllate
da i membri
del Collegio
Sindacale
Società controllate
da familiari
di membri del
Collegio Sindacale
Impieghi Accordato 13 1 495
Utilizzato 219
Raccolta 16 4 40
Raccolta indiretta (a valori di mercato)
Risparmio gestito (a valori di mercato) 29
Crediti di firma 170
Interessi attivi 11
Interessi passivi
Commissioni e Altri proventi 3 8
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze
Direzione Membri
di Direzione
Familiari di
membri
di Direzione
Società controllate
da membri
di Direzione
Società controllate
da familiari di
membri
di Direzione
Impieghi
Accordato
404 40
Utilizzato 205 35
Raccolta 46 519
Raccolta indiretta (a valori di mercato) 113 108
Risparmio gestito (a valori di mercato) 129 644
Crediti di firma
Interessi attivi 2 1
Interessi passivi
Commissioni e Altri proventi 2 9
Importi riconosciuti per prestazioni professionali e consulenze

Incidenza delle operazioni con parti correlate

In base a quanto previsto dalla Comunicazione Consob n. DEM/6064293 del 28.7.2006 si riportano, in aggiunta a quanto previsto dal principio contabile internazionale in materia di "Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate" (IAS 24), le informazioni dell'incidenza che le operazioni o posizioni con parti correlate, così come classificate dallo stesso IAS 24, hanno sulla situazione patrimoniale e sul risultato economico della banca.

Incidenza delle operazioni o posizioni con parti 31.12.2016 31.12.2015
correlate sulle voci dello Stato Patrimoniale e di Conto
Ecomico
Valore di Parti correlate Valore di Parti correlate
Bilancio Valore
assoluto
% Bilancio Valore
assoluto
%
Voci dell'attivo
20.Attività finanziarie detenute per la negoziazione 154.960 27.569 17,8% 281.311 139.981 49,8%
30.Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 0,0% 75.543 0,0%
40.Attività finanziarie disponibili per la vendita 9.462.503 0,0% 8.967.523 0,0%
60. Crediti verso banche 1.480.702 275.245 18,6% 1.266.267 673.569 53,2%
70. Crediti verso clientela 34.230.459 1.390.199 4,1% 33.474.317 1.673.046 5,0%
80. Derivati di copertura 16.070 10.639 66,2% 10.058 5.786 57,5%
150. Altre attività 528.799 4.103 0,8% 745.383 4.822 0,6%
Voci del passivo
10. Debiti verso banche 7.226.844 320.292 4,4% 4.829.578 438.398 9,1%
20. Debiti verso clientela 29.387.380 113.118 0,4% 27.807.746 253.089 0,9%
30. Titoli in circolazione 5.614.860 146.987 2,6% 8.233.838 151.862 1,8%
40. Passività finanziarie di negoziazione 154.611 78.659 50,9% 150.579 113.191 75,2%
50. Passività finanziarie valutate al fair value 120.132 25.233 21,0% 142.201 12.574 8,8%
60. Derivati di copertura 32.894 25.783 78,4% 39.011 19.529 50,1%
100. Altre passività 932.377 5.722 0,6% 1.233.569 3.891 0,3%
Voci del conto economico
10. Interessi attivi e proventi assimilati 942.926 24.096 2,6% 1.076.716 29.488 2,7%
20. Interessi passivi e oneri assimilati (220.258) 5.161 –2,3% (335.519) 1.698 –0,5%
40. Commissioni attive 620.588 210.419 33,9% 635.083 231.120 36,4%
50. Commissioni passive (55.430) (2.253) 4,1% (55.355) (2.784) 5,0%
70. Dividendi 32.178 24.974 77,6% 33.060 24.297 73,5%
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 38.399 0,0% 24.738 0,0%
110. Risultato netto delle attività e passività
finanziarie valutate al fair value
2.598 (257) –9,9% (6.328) (1.204) 19,0%
150. Spese amministrative (1.128.490) (830) 0,1% (957.240) (1.685) 0,2%
a) Spese per il personale (733.467) 1.760 –0,2% (573.540) (1.176) 0,2%
b) Altre spese amministrative (395.022) (2.590) 0,7% (383.699) (509) 0,1%
190. Altri proventi e oneri di gesitone 111.379 4.546 4,1% 120.442 4.138 3,4%

Parte I

Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Remunerazione collegata a sistemi di incentivazione: piani di compensi basati su azioni

Banca Popolare di Milano, in qualità di Capogruppo, predispone annualmente l'aggiornamento della Relazione sulla Remunerazione ai sensi delle vigenti disposizioni in materia di politiche e prassi di remunerazione della Banca d'Italia (Circolare n. 285/2013, 7° aggiornamento del 18 novembre 2014, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2), dell'art.123-ter Decreto Legislativo 58/1998 (Testo Unico della Finanza o TUF) e dell'art.84-quater del Regolamento Emittenti (delibera Consob n.11971/1999 e successive modificazioni).

Tale documento è disponibile sul sito internet www.gruppobpm.it (Sezione Governance – Politiche di Remunerazione).

Le politiche retributive ivi statuite ("Policy"), definiscono – nell'interesse di tutti gli stakeholder – le linee guida del sistema di remunerazione e incentivazione del personale del Gruppo con l'obiettivo, da un lato, di favorire il perseguimento delle strategie, degli obiettivi e dei risultati di lungo periodo, in coerenza con i livelli di liquidità e patrimonializzazione e nel rispetto di una sana e prudente gestione dei rischi, dall'altro, di attrarre e mantenere nel Gruppo soggetti aventi professionalità e capacità adeguate alle esigenze d'impresa, a vantaggio della competitività e del buon governo.

Il sistema di remunerazione prevede un'eventuale componente variabile di remunerazione collegata ai sistemi di incentivazione (c.d. "bonus"). Il riconoscimento del "bonus":

  • viene correlato all'attivazione di un sistema di incentivazione da parte della Società del Gruppo presso cui si opera, che preveda l'assegnazione di obiettivi quantitativi e qualitativi;
  • è subordinato al rispetto integrale di predefinite condizioni di accesso (c.d. «cancelli di accesso»);
  • viene erogato in coerenza con gli indirizzi di volta in volta emanati dall'Autorità di Vigilanza.

Il "bonus" del cosiddetto "personale più rilevante" (ossia i soggetti la cui attività professionale ha o può avere un impatto rilevante sul profilo di rischio del Gruppo stesso, identificati sulla base del Regolamento Delegato (UE) 604/2014) è suddiviso in:

  • una quota up-front, pari al 60% del "bonus", da attribuire entro il mese di luglio dell'anno successivo a quello di competenza;
  • tre quote annue di pari importo, complessivamente pari al 40% del "bonus", differite in un periodo triennale, successivo all'anno di attribuzione della quota up-front e da attribuire entro il mese di luglio di ciascun anno.

Sia il 50% della quota up-front sia il 50% di quelle differite del "bonus" è corrisposto in azioni della Banca Popolare di Milano.

Nei casi in cui il "bonus" target rappresenti il 100% della retribuzione annua fissa lorda(1) e contestualmente sia pari o superiore a euro 150.000, la quota soggetta al periodo di differimento è pari al 60% del "bonus" e viene corrisposta in cinque anziché in tre quote annue.

Per le azioni attribuite è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di due anni per quelle up-front e di un anno per le differite; per queste ultime il periodo di retention decorre dal momento in cui la remunerazione differita è attribuita.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nella Policy.

1 Comprensiva dei patti erogati in costanza di rapporto di lavoro.

In coerenza con le prassi del sistema bancario nazionale e nel rispetto dello spirito delle disposizioni vigenti, le regole, precedentemente declinate nel presente paragrafo, in materia di erogazione del "bonus" sono applicate in maniera graduale in virtù delle soglie di rilevanza del "bonus" target, come di seguito specificato:

  • per importi di "bonus" target inferiori o pari alla soglia di euro 35.000, il pagamento è effettuato in contanti e up-front;
  • per importi di "bonus" target inferiori o pari alla soglia di euro 50.000, il pagamento è effettuato in contanti, fermo restando l'applicazione dei meccanismi di differimento.

La graduazione non è applicata al pagamento del "bonus" dei componenti gli Organi sociali(2) e le Direzioni Generali delle Società del Gruppo e della prima linea manageriale di Capogruppo.

L'Assemblea Ordinaria dei Soci della Banca Popolare di Milano in data 30 aprile 2016 ha approvato, ai sensi dell'articolo 114-bis del D.Lgs.58/1998 ("TUF") e dell'articolo 84-bis del Regolamento Consob n.11971/1999 e successive modifiche ("Regolamento Emittenti"), il piano di compensi basati su azioni della stessa (il "Piano"), rivolto al "personale più rilevante" del Gruppo, così come definito nel Documento Informativo allo scopo predisposto dal Consiglio di Gestione in data 10 marzo 2016, sulla base delle Politiche di Remunerazione 2016 e a valere sul Sistema di Incentivazione 2016.

L'Assemblea Ordinaria dei Soci ha approvato il Piano con una fabbisogno massimo teorico di azioni pari a circa euro 1,6 milioni.

In subordine al superamento dei "cancelli di accesso" definiti dalla Policy per il Sistema di Incentivazione 2016, sarà data attuazione al "Piano", procedendo alla determinazione del numero effettivo e complessivamente assegnabile al singolo beneficiario, cui sarà riconosciuto il "bonus" al raggiungimento degli obiettivi quali/quantitativi individualmente assegnati. La azioni riferite alla quota di up-front saranno attribuite entro il mese di luglio 2017.

In subordine al superamento dei "cancelli di accesso" relativi al Sistema di Incentivazione 2016, sarà inoltre possibile attribuire le quote azionarie differite relative ai Sistemi di Incentivazione 2014 (2° quota differita) e 2015 (1° quota differita), definiti nell'ambito delle annuali politiche di remunerazione, approvate rispettivamente dalle Assemblee Ordinarie dei Soci di Banca Popolare di Milano in data 12 aprile 2014 e 11 aprile 2015.

Secondo quanto definito nell'IFRS 2, l'operazione illustrata nel presente paragrafo, si configura come costo d'esercizio rilevato nella voce di conto economico "Spese per il personale", la cui misura è pari al fair value delle prestazioni lavorative ricevute, ed è contabilizzato in contropartita del patrimonio netto.

2. Compensi di fine rapporto

Per alcuni soggetti ricompresi tra il "personale più rilevante", in determinati casi di risoluzione del rapporto di lavoro, è possibile pattuire – secondo le modalità definite nella Policy – eventuali cosiddetti "golden parachute", nella misura massima di due annualità della retribuzione annua fissa lorda ed entro il limite massimo di euro 1,6 milioni (lordo dipendente).

Fatte salve le deroghe previste dalle Disposizioni di Vigilanza della Banca d'Italia, l'erogazione avviene secondo le modalità definite per il "bonus" del "personale più rilevante": 50% in contanti e 50% in azioni, suddiviso tra quota up-front (60% o 40%, secondo i casi) e tre o cinque quote annue differite (secondo i casi).

Per le azioni assegnate è previsto un periodo di retention (vincolo alla vendita) di due anni per quelle attribuite up-front e di un anno per le differite; per queste ultime il periodo di retention decorre dal momento in cui la quota differita è attribuita.

2 Non rientra in tale categoria il personale dipendente del Gruppo che ricopre cariche nei Consigli di Amministrazione delle società controllate in rappresentanza del Gruppo stesso, cariche per le quali non è prevista alcuna remunerazione né fissa né variabile.

Sia la quota up-front, sia le quote differite sono soggette a meccanismi di malus e di claw-back, così come declinati nelle vigenti politiche di remunerazione.

3. Assegnazioni di utili ex art.60 Statuto Banca Popolare di Milano

Ai sensi dell'art. 60 dello Statuto Sociale della Banca Popolare di Milano era previsto che annualmente fosse destinato ai dipendenti in servizio un importo pari al 5% dell'utile lordo da attribuire in azioni della Banca; dal 1° gennaio 2017 è efficace la fusione tra Banca Popolare di Milano S.c.a r.l. e il Banco Popolare Soc. Coop. che ha visto la costituzione di una nuova società bancaria la cui denominazione è Banco BPM S.p.A., pertanto, è entrato in vigore il nuovo Statuto Sociale del Banco BPM S.p.A. comportando la decadenza della precedente previsione statutaria.

B. Informazioni di natura quantitativa

4. Altre informazioni

Relativamente al sistema di incentivazione del "personale più rilevante", il superamento dei "cancelli di accesso" relativi all'anno di performance 2016, ha comportato lo stanziamento dei seguenti importi riferiti alla componente azionaria della remunerazione:

  • Sistema di Incentivazione 2016 quota up-front euro 444.400 (lordo dipendente)(3);
  • Sistema di Incentivazione 2015 1° quota differita euro 92.169 (lordo dipendente); in relazione a tale quota è stato applicato un malus a fronte di un soggetto cessato per un importo pari a euro 5.261 (lordo dipendente);
  • Sistema di Incentivazione 2014 2° quota differita euro 71.995 (lordo dipendente); in relazione a tale quota sono stati applicati due malus a fronte di due soggetti cessati per un importo complessivo pari a euro 9.795 (lordo dipendente).

In relazione ad un "golden parachute" riconosciuto nel 2015 ad un soggetto identificato tra "personale più rilevante", si prevede l'attribuzione – nel 2017 – della 2° quota differita azionaria, pari a euro 33.000 (lordo dipendente).

Con riferimento all'assegnazione di utili ai dipendenti ex art. 60 del previgente Statuto, al 31 dicembre 2016 non è stato contabilizzato alcun importo (al 31 dicembre 2015 il costo era stato contabilizzato a conto economico per un importo pari a 15,5 milioni di euro).

3 Stima importo massimo erogabile.

Parte L Informativa di settore

Informativa di settore

L'informativa sui settori di attività viene fornita a livello consolidato.

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Dalla fusione tra Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., approvata in data 15 ottobre 2016 dalle rispettive Assemblee Straordinarie, è nato Banco BPM S.p.A., con efficacia dal 1 gennaio 2017. Per effetto di tale operazione straordinaria, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., nella seduta del 10 febbraio 2017, è tenuto ad approvare i progetti di bilancio al 31 dicembre 2016 di Banco Popolare Soc. Coop. e di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l..

Ciò premesso, si fornisce di seguito l'attestazione prevista dall'art. 154-bis del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58, secondo il modello stabilito dall'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971/99, per il bilancio d'esercizio di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l, rilasciata dall'Amministratore Delegato e dal Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A..

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti Giuseppe Castagna, in qualità di Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A., e Gianpietro Val, in qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Banco BPM S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'art. 154-bis, commi 3 e 4, del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. nel corso dell'esercizio 2016.

    1. La valutazione dell'adeguatezza e la verifica dell'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l al 31 dicembre 2016 si è basata su un modello interno definito da Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., sviluppato utilizzando quale riferimento l'"Internal Control – Integrated Framework (COSO)" e, per la componente IT, il "Control Objectives for IT and related Technology (COBIT)", che rappresentano gli standard per il sistema di controllo interno generalmente accettati a livello internazionale.
    1. Si attesta, inoltre, che:
  • 3.1 il bilancio dell'esercizio di Banca Popolare di Milano S.c. a r.l al 31 dicembre 2016:
  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente.
  • 3.2 La relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato di gestione nonché della situazione dell'emittente Banca Popolare di Milano S.c. a r.l, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui è esposto.

Milano, 10 febbraio 2017

Giuseppe Castagna Gianpietro Val

Amministratore Delegato Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Allegati al Bilancio

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Voci dello stato patrimoniale
riclassificato
Voci dello schema di stato patrimoniale 31.12.2016 31.12.2015
Cassa e disponibilità liquide 247.431 294.513
Voce 10 Cassa e disponibilità liquide 247.431 294.513
Attività finanziarie valutate al fair value e derivati di copertura: 9.663.287 9.345.672
Voce 20 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 154.960 281.311
Voce 30 Attività finanziarie valutate al fair value 19.240 75.543
Voce 40 Attività finanziarie disponibili per la vendita 9.462.503 8.967.523
Voce 50 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Voce 80 Derivati di copertura 16.070 10.058
Voce 90 Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto
di copertura generica (+ / –)
10.514 11.237
Crediti verso banche 1.480.702 1.266.267
Voce 60 Crediti verso banche 1.480.702 1.266.267
Crediti verso clientela 34.230.459 33.474.317
Voce 70 Crediti verso clientela 34.230.459 33.474.317
Immobilizzazioni 1.105.079 1.251.017
Voce 100 Partecipazioni 352.360 440.808
Voce 110 Attività materiali 681.404 682.866
Voce 120 Attività immateriali 71.315 127.343
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
Voce 140 Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
Altre attività 1.559.634 1.811.478
Voce 130 Attività fiscali 1.030.834 1.066.095
Voce 150 Altre attività 528.800 745.383
Totale attività 48.286.592 47.443.264

Banca Popolare di Milano – Raccordo tra stato patrimoniale e stato patrimoniale riclassificato

(euro/000)

Voci dello stato patrimoniale
riclassificato
Voci dello schema di stato patrimoniale 31.12.2016 31.12.2015
Debiti verso banche 7.226.844 4.829.578
Voce 7.226.844 4.829.578
Debiti verso clientela 29.387.380 27.807.746
Voce 29.387.380 27.807.746
Titoli in circolazione 10 Debiti verso banche
20 Debiti verso clientela
Voce
30 Titoli in circolazione
Passività finanziarie e derivati di copertura:
Voce
40 Passività finanziarie di negoziazione
Voce
50 Passività finanziarie valutate al fair value
Voce
60 Derivati di copertura
Voce
70 Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto
di copertura generica (+ / –)
Passività associate ad attività in via di dismissione
Voce
90 Passività associate ad attività in via di dismissione
Voce
80 Passività fiscali
Voce
100 Altre passività
Voce
110 Trattamento di fine rapporto del personale
Voce
120 Fondi per rischi e oneri
Voce
130 Riserve da valutazione
Voce
140 Azioni rimborsabili
Voce
150 Strumenti di capitale
Voce
160 Riserve
Voce
170 Sovrapprezzi di emissione
Voce
180 Capitale
Voce
190 Azioni proprie (–)
200 Utile (Perdita) di esercizio (+ / –)
8.233.838
5.614.860 8.233.838
327.578 349.877
154.611 150.579
120.132 142.201
32.894 39.011
19.941 18.086
Altre passività 991.010 1.355.220
58.633 121.650
932.377 1.233.570
Fondi a destinazione specifica 552.185 412.299
124.643 117.762
427.542 294.537
Capitale e riserve 4.121.013 4.213.589
8.459 209.069
747.736 640.052
445
3.365.439 3.365.439
(621) (1.416)
Utile (Perdita) di esercizio (+ / –) 65.722 241.117
Voce 65.722 241.117
Totale passività e patrimonio netto 48.286.592 47.443.264

Banca Popolare di Milano – Raccordo tra conto economico e conto economico riclassificato

(euro/000)
riclassificato Voci dello schema di conto economico Esercizio 2016 Esercizio 2015
722.668 741.197
Voce 10 Interessi attivi e proventi assimilati 942.926 1.076.716
Voce 20 Interessi passivi ed oneri assimilati (220.258) (335.519)
(–) Voce 20 (parziale) Interessi passivi transazione fiscale
Voci del conto economico
Margine di interesse
Interessi passivi ed oneri assimilati
Margine non da interesse
Commissioni nette
Voce 40
Commissioni attive
Voce 50
Commissioni passive
Dividendi da partecipazioni
Voce 70
Dividendi e proventi simili
(–) Voce
Dividendi da attività finanziaria (HFT, FVO, AFS)
70
Dividendi da partecipazioni
Dividendi da partecipazioni
Risultato netto dell'attività finanziaria
Voce 80
Risultato netto dell'attività di negoziazione
Voce 90
Risultato netto dell'attività di copertura
Voce 100
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di:
Voce
a) crediti
Voce
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
Voce
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
Voce
d) passività finanziarie
(–) Voce 100
a) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti
finanziarie
Voce 110
al fair value
(+) Voce 70
Dividendi da attività finanziaria (HFT, FVO, AFS)
(+) Voce 130
attività finanziarie disponibili per la vendita
Altri oneri/proventi di gestione
Voce 190
Altri oneri/proventi di gestione
(–) Voce 190
(parziale) – Quota imposte indirette recuperabili
(+) Voce 190
(220.258) (335.519)
769.974 793.765
565.158 579.728
620.588 635.083
(55.430) (55.355)
Altri proventi 204.816 214.037
24.974 24.298
32.178 33.060
(7.204) (8.762)
24.974
24.974 24.298
146.653 151.439
38.399 24.738
2.598 (6.328)
164.507 148.218
(13.156) (24.907)
177.683 186.106
(20) (12.981)
13.156 24.907
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività/passività
Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate (9.152) (6.340)
7.204 8.762
b) Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento: (70.059) (42.518)
33.189 38.300
111.377 120.440
(82.753) (86.222)
(parziale) – Quote di ammortamento dei costi sostenuti
per migliorie su beni di terzi
4.565 4.082

(euro/000)

1.492.642 1.534.962
(1.037.242) (871.017)
(733.467) (573.540)
Voce 150 a). Spese per il personale (733.467) (573.540)
(303.775) (297.477)
Voce 150 b). Altre spese amministrative (395.022) (383.699)
Proventi operativi
Spese amministrative:
a) spese per il personale
b) altre spese amministrative
(+) Voce 190
(+) Voce 130
operazioni
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali
Voce 170
Voce 180
(+) Voce 190
terzi)
Oneri operativi
Risultato della gestione operativa
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni
Voce 130
Voce
a) crediti
Voce
Voce
Voce
(+) Voce 100
(–) Voce 130
(–) Voce 130
operazioni
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri
Voce 160
Voce 210
70
Voce 220
Voce 230
Voce 240
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
Imposte sul reddito dell'operatività corrente
Voce 260
(parziale) – Altri oneri/proventi di gestione (quota imposte
indirette recuperabili)
82.753 86.222
d) Rettifiche/riprese nette per deterioramento: altre 8.494
(148.086) (66.648)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (36.844) (38.978)
Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (106.677) (23.588)
(parziale) – Altri oneri/proventi di gestione (quote di
ammortamento dei costi sostenuti per migliorie su beni di
(4.565) (4.082)
(1.185.328) (937.665)
307.314 597.297
(411.691) (325.525)
Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: (460.100) (343.136)
(405.299) (315.514)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (70.059) (42.518)
c) attività finanziarie detenute sino alla scadenza
d) altre operazioni finanziarie 15.258 14.896
a) Utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti (13.156) (24.907)
b) Rettifiche/riprese nette per deterioramento: attività
finanziarie disponibili per la vendita
70.059 42.518
d) Rettifiche/riprese nette per deterioramento: altre (8.494)
(31.545) 8.813
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (31.545) 8.813
Utili (Perdite) da partecipazioni, investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed intangibles 146.944 14.532
Utili (Perdite) delle partecipazioni 145.552 14.526
Dividendi da partecipazioni in liquidazione
Risultato netto della valutazione al fair value delle attività
materiali e immateriali
Rettifiche di valore dell'avviamento
Utili (Perdite) da cessione di investimenti 1.392 6
11.022 295.117
54.700 (54.000)
Imposte sul reddito di periodo dell'operatività corrente 54.700 (54.000)
Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 65.722 241.117
Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte
Voce 280 Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al
netto delle imposte
Risultato netto 65.722 241.117
Voci Esercizio 2016
4° Trimestre
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
Margine di interesse 176.057 176.057
Margine non da interesse: 190.664 (42.069) 232.733
– Commissioni nette 136.419 136.419
– Altri proventi: 54.245 (42.069) 96.314
– Dividendi da partecipazioni
– Risultato netto dell'attività finanziaria 45.665 (42.069) 87.734
– Altri oneri/proventi di gestione 8.580 8.580
Proventi operativi 366.721 (42.069) 408.790
Spese amministrative: (248.862) (46.791) (202.071)
a) spese per il personale (142.523) (2.349) (140.174)
b) altre spese amministrative (106.339) (44.442) (61.897)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (95.392) (75.625) (19.767)
Oneri operativi (344.254) (122.416) (221.838)
Risultato della gestione operativa 22.467 (164.485) 186.952
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni (187.263) (187.263)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (25.524) (10.000) (15.524)
Utili (Perdite) da partecipazioni, investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed
intangibles
123.146 123.251 (105)
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte (67.174) (51.234) (15.940)
Imposte sul reddito dell'operatività corrente 59.200 41.315 17.885
Risultato netto (7.974) (9.919) 1.945
Esercizio 2016
3° Trimestre 2° Trimestre 1° Trimestre
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
175.382 175.382 181.215 181.215 190.014 190.014
160.711 7.400 153.311 246.300 246.300 172.299 172.299
135.033 135.033 147.475 147.475 146.231 146.231
25.678 7.400 18.278 98.825 98.825 26.068 26.068
14.502 14.502 10.472 10.472
18.631 7.400 11.231 75.206 75.206 7.151 7.151
7.047 7.047 9.117 9.117 8.445 8.445
336.093 7.400 328.693 427.515 427.515 362.313 362.313
(367.027) (170.938) (196.089) (206.933) (318) (206.615) (214.420) (164) (214.256)
(297.724) (165.150) (132.574) (148.447) (318) (148.129) (144.773) (164) (144.609)
(69.303) (5.788) (63.515) (58.486) (58.486) (69.647) (69.647)
(18.685) (18.685) (17.398) (17.398) (16.611) (16.611)
(385.712) (170.938) (214.774) (224.331) (318) (224.013) (231.031) (164) (230.867)
(49.619) (163.538) 113.919 203.184 (318) 203.502 131.282 (164) 131.446
(72.134) (72.134) (87.477) (87.477) (64.817) (64.817)
(10.634) (10.634) 4.189 4.189 424
2.649 2.630 19 16.156 16.156 4.993 4.993
(129.738) (160.908) 31.170 136.052 15.838 120.214 71.882 4.829 67.053
54.500 55.983 (1.483) (37.000) (62) (36.938) (22.000) (358) (21.642)
(75.238) (104.925) 29.687 99.052 15.776 83.276 49.882 4.471 45.411
Voci Esercizio 2015
4° Trimestre
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
Margine di interesse 182.337 182.337
Margine non da interesse: 239.011 63.186 175.825
– Commissioni nette 147.282 147.282
– Altri proventi: 91.729 63.186 28.543
– Dividendi da partecipazioni
– Risultato netto dell'attività finanziaria 86.486 63.186 23.300
– Altri oneri/proventi di gestione 5.243 5.243
Proventi operativi 421.348 63.186 358.162
Spese amministrative: (263.252) (39.634) (223.618)
a) spese per il personale (147.601) (3.081) (144.520)
b) altre spese amministrative (115.651) (36.553) (79.098)
Rettifiche di valore nette su attività materiali e immateriali (22.121) (22.121)
Oneri operativi (285.373) (39.634) (245.739)
Risultato della gestione operativa 135.975 23.552 112.423
Rettifiche di valore nette per il deterioramento di crediti e altre operazioni (91.935) (91.935)
Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri 15.627 21.849 (6.222)
Utili (Perdite) da partecipazioni, investimenti e rettifiche di valore su avviamenti ed
intangibles
4.815 4.810 5
Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 64.482 50.211 14.271
Imposte sul reddito dell'operatività corrente 14.000 6.415 7.585
Risultato netto 78.482 56.626 21.856
Esercizio 2015
3° Trimestre 2° Trimestre 1° Trimestre
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
Risultato netto Risultato
netto da
componenti
non ricorrenti
Risultato
netto da
componenti
ricorrenti
185.502 185.502 190.267 190.267 183.091 183.091
157.248 (6.140) 163.388 191.800 (6.253) 198.053 205.706 (11.504) 217.210
139.556 139.556 150.847 150.847 142.043 142.043
17.692 (6.140) 23.832 40.953 (6.253) 47.206 63.663 (11.504) 75.167
5 5 15.505 15.505 8.788 8.788
7.716 (6.140) 13.856 13.284 (6.253) 19.537 43.953 (11.504) 55.457
9.971 9.971 12.164 12.164 10.922 10.922
342.750 (6.140) 348.890 382.067 (6.253) 388.320 388.797 (11.504) 400.301
(194.427) (1.593) (192.834) (204.229) (1.228) (203.001) (209.109) (922) (208.187)
(141.125) (1.593) (139.532) (141.220) (1.228) (139.992) (143.594) (922) (142.672)
(53.302) (53.302) (63.009) (63.009) (65.515) (65.515)
(15.660) (15.660) (14.513) (14.513) (14.354) (14.354)
(210.087) (1.593) (208.494) (218.742) (1.228) (217.514) (223.463) (922) (222.541)
132.663 (7.733) 140.396 163.325 (7.481) 170.806 165.334 (12.426) 177.760
(75.291) (75.291) (89.258) (89.258) (69.041) (69.041)
(7.079) (7.079) 1.455 1.455 (1.190) (1.190)
2.418 2.419 (1) 7.299 7.297 2
52.711 (5.314) 58.025 82.821 (184) 83.005 95.103 (12.426) 107.529
(14.000) 2.127 (16.127) (20.000) 1.926 (21.926) (34.000) 4.058 (38.058)
38.711 (3.187) 41.898 62.821 1.742 61.079 61.103 (8.368) 69.471

Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile e dei servizi diversi dalla revisione ai sensi dell'art. 149 duodieces del Regolamento Emittenti Consob

Ai sensi di quanto disposto dall'art. 149–duodecies del Regolamento Emittenti Consob, si riportano nella tabella che segue le informazioni riguardanti i corrispettivi erogati a favore della società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A. ed alle società appartenenti alla stessa rete per i seguenti servizi:

    1. Servizi di revisione che comprendono:
    2. l'attività di controllo dei conti annuali finalizzata all'espressione di un giudizio professionale;
    3. l'attività di controllo dei conti infrannuali.
    1. Servizi di attestazione che comprendono incarichi con cui il revisore valuta uno specifico elemento, la cui determinazione è effettuata da un altro soggetto che né è responsabile, attraverso opportuni criteri, al fine di esprimere una conclusione che fornisca al destinatario un grado di affidabilità in relazione a tale specifico elemento.
    1. Altri servizi che comprendono incarichi di natura residuale e che devono essere adeguatamente dettagliati. A titolo esemplificativo e non esaustivo potrebbero includere servizi come ad esempio: due diligence contabile – fiscale – amministrativa, procedure di verifica concordate su attività creditizie e sul sistema di controllo interno, attività di assistenza (risk assessment, gap analysis, project management e risk management) e supporto metodologico.

I corrispettivi esposti in tabella, di competenza dell'esercizio 2016, sono quelli contrattualizzati per Banca Popolare di Milano, comprensivi di spese forfettarie, indicizzazioni e dell'eventuale contributo di vigilanza.

Non sono inclusi, come da disposizione citata, i compensi riconosciuti ad eventuali revisori secondari o a soggetti delle rispettive reti.

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
(euro/000)
Revisione contabile PricewaterhouseCoopers S.p.A. 596
Servizi di attestazione(
*)
PricewaterhouseCoopers S.p.A. 279
Altri servizi(
**)
PricewaterhouseCoopers S.p.A.
PricewaterhouseCoopers Advisory S.p.A.
TLS Associazione Professionale di Avvocati e
Commercialisti
1.116
Totale 1.991

(*) I servizi di attestazione riguardano le comfort letter e le verifiche relative al programma EMTN e al programma di emissione di Covered Bonds, inoltre, è compreso l'esame dei dati pro–forma al 30 giugno 2016.

(**) L'importo comprende i corrispettivi per le attività svolte nell'ambito dell'operazione di fusione con il Banco e per il supporto metodologico negli adeguamenti richiesti dagli aggiornamenti normativi.

Elenco dei principi contabili

Elenco dei principi contabili IAS/IFRS omologati dalla Commissione Europea al 31 dicembre 2016

Principi contabili Regolamento omologazione(
*)
modifiche
IAS 1 Presentazione del bilancio 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 243/2010; 149/2011;
475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 301/2013; 2406/2015; 1905/2016;
2067/2016
IAS 2 Rimanenze 1126/2008 70/2009; 1255/2012; 1905/2016; 2067/2016
IAS 7 Rendiconto finanziario 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 243/2010; 1254/2012; 1174/2013
IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2067/2016
IAS 10 Fatti intervenuti dopo la data di riferimento del bilancio 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1142/2009; 1255/2012; 2067/2016
IAS 11 Lavori su ordinazione(
**)
1126/2008 1260/2008; 1274/2008
IAS 12 Imposte sul reddito 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 1174/2013;
1905/2016; 2067/2016
IAS 16 Immobili, impianti e macchinari 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 1255/2012; 301/2013, 28/2015;
2113/2015; 2231/2015; 1905/2016
IAS 17 Leasing 1126/2008 243/2010; 1255/2012
IAS 18 Ricavi(
**)
1126/2008 69/2009; 1254/2012; 1255/2012
IAS 19 Benefici per i dipendenti 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 29/2015; 2343/2015
IAS 20 Contabilizzazione dei contributi pubblici e informativa sull'assistenza
pubblica
1126/2008 1274/2008; 70/2009; 475/2012; 1255/2012; 2067/2016
IAS 21 Effetti delle variazioni dei cambi delle valute estere 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 494/2009;149/2011; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012;
2067/2016
IAS 23 Oneri finanziari 1126/2008 1260/2008; 70/2009; 2067/2016
IAS 24 Informativa di bilancio sulle operazioni con parti correlate 1126/2008 1274/2008; 632/2010; 475/2012; 1254/2012; 1174/2013; 28/2015
IAS 26 Rilevazione e rappresentazione in bilancio di fondi pensione 1126/2008
IAS 27 Bilancio separato 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 494/2009; 149/2011; 1254/2012; 1174/2013;
2441/2015
IAS 28 Partecipazioni in società collegate e joint venture 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 495/2009; 149/2011; 1254/2012; 1255/2012;
2441/2015; 1703/2016; 2067/2016
IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate 1126/2008 1274/2008; 70/2009
IAS 32 Strumenti finanziari: esposizione nel bilancio 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 495/2009;1293/2009; 149/2011;
475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 1256/2012; 301/2013; 1174/2013;
1905/2016; 2067/2016
IAS 33 Utile per azione 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 495/2009; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012;
2067/2016
IAS 34 Bilanci intermedi 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 149/2011; 475/2012; 1255/2012; 301/2013;
1174/2013; 2343/2015; 2406/2015; 1905/2016
IAS 36 Riduzione di valore delle attività 1126/2008 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 495/2009; 243/2010; 1254/2012; 1255/2012;
1374/2013; 1905/2016; 2067/2016
IAS 37 Accantonamenti, passività e attività potenziali 1126/2008 1274/2008; 495/2009; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016
IAS 38 Attività immateriali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 70/2009; 495/2009; 243/2010; 1254/2012;
1255/2012; 28/2015; 2231/2015; 1905/2016
IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione (ad eccezione di talune
disposizioni relative alla contabilizzazione delle operazioni di copertura)
(
***)
1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 494/2009; 495/2009; 824/2009; 839/2009;
1171/2009; 243/2010; 149/2011; 1254/2012; 1255/2012; 1174/2013;
1375/2013; 28/2015; 1905/2016; 2067/2016
IAS 40 Investimenti immobiliari 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 1361/2014
IAS 41 Agricoltura 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 1255/2012; 2113/2015; 1905/2016
Principi contabili Regolamento omologazione(
*)
modifiche
IFRS 1 Prima adozione dei principi contabili internazionali 1126/2008 1260/2008; 1274/2008; 69/2009; 70/2009; 254/2009; 494/2009; 495/2009;
1136/2009; 1164/2009; 550/2010; 574/2010; 662/2010; 149/2011; 1205/2011;
475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 183/2013; 301/2013; 313/2013; 1174/2013;
2173/2015; 2343/2015; 2441/2015; 1905/2016; 2067/2016
IFRS 2 Pagamenti basati sulle azioni 1126/2008 1261/2008; 495/2009; 243/2010; 244/2010; 1254/2012; 1255/2012; 28/2015;
2067/2016
IFRS 3 Aggregazioni aziendali 1126/2008 495/2009; 149/2011; 1254/2012; 1255/2012; 1174/2013; 1361/2014;
28/2015; 1905/2016; 2067/2016
IFRS 4 Contratti assicurativi 1126/2008 1274/2008; 494/2009; 1165/2009; 1255/2012; 1905/2016; 2067/2016
IFRS 5 Attività non correnti possedute per la vendita e attività operative cessate 1126/2008 1274/2008; 70/2009; 494/2009; 1142/2009; 243/2010; 475/2012;
IFRS 6 Esplorazione e valutazione delle risorse minerarie 1126/2008 1254/2012; 1255/2012; 2343/2015; 2067/2016
IFRS 7 Strumenti finanziari: informazioni integrative 1126/2008 1274/2008; 53/2009; 70/2009; 495/2009; 824/2009; 1165/2009; 574/2010;
149/2011; 1205/2011; 475/2012; 1254/2012; 1255/2012; 1256/2012;
1174/2013; 2343/2015; 2406/2015; 2067/2016
IFRS 8 Settori operativi 1126/2008 1274/2008; 243/2010; 632/2010; 475/2012; 28/2015
IFRS 9 Strumenti finanziari 2067/2016 1905/2016
IFRS 10 Bilancio consolidato 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016
IFRS 11 Accordi a controllo congiunto 1254/2012 313/2013; 2173/2015
IFRS 12 Informativa sulle partecipazioni in altre entità 1254/2012 313/2013; 1174/2013; 1703/2016
IFRS 13 Valutazione del fair value 1255/2012 475/2012; 1361/2014; 2067/2016
IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti 1905/2016

(*) Il regolamento 1126/2008 riunisce in un unico testo, tutti i principi contabili ed i documenti interpretativi contenuti nel precedente regolamento n. 1725/2003 e nei successivi atti di modifica.

(**) Con il regolamento 1905/2016, che entrerà in vigore il 1/1/2018, è stato introdotto l'IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti", che comporterà il ritiro di IAS 11, IAS 18, IFRIC 13, IFRIC 15, IFRIC 18 e SIC–31.

(***) Con il regolamento 2067/2016, che entrerà in vigore il 1/1/2018, è stato introdotto l'IFRS 9 "Strumenti finanziari" che comporterà l'abrogazione dell'IFRIC 9, mentre lo IAS 39 rimarrà in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

Interpretazioni Regolamento omologazione
Modifiche
IFRIC 1 Cambiamenti nelle passività iscritte per smantellamenti, ripristini, e
passività similari
1126/2008 1260/2008; 1274/2008
IFRIC 2 Azioni dei soci in entità cooperative e strumenti simili 1126/2008 53/2009; 301/2013; 1255/2012; 2067/2016
IFRIC 4 Determinare se un accordo contiene un leasing 1126/2008 254/2009; 1255/2012
IFRIC 5 Diritti derivanti da interessenze in fondi per smantellamenti, ripristini e
bonifiche ambientali
1126/2008 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 6 Passività derivanti dalla partecipazione ad un mercato specifico – Rifiuti di
apparecchiature elettriche ed elettroniche
1126/2008
IFRIC 7 Applicazione del metodo della rideterminazione del valore dello IAS 29 –
Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate
1126/2008 1274/2008
IFRIC 9 Rideterminazione del valore dei derivati incorporati(
***)
1126/2008 495/2009; 1171/2009; 243/2010; 1254/2012
IFRIC 10 Bilanci intermedi e riduzione di valore 1126/2008 1274/2008; 2067/2016
IFRIC 12 Accordi per servizi in concessione 254/2009 1905/2016; 2067/2016
IFRIC 13 Programmi di fidelizzazione della clientela(
**)
1262/2008 149/2011; 1255/2012
IFRIC 14 IAS 19 – Il limite relativo a un'attività a servizio di un piano a benefici
definiti, le previsioni di contribuzione minima e la loro interazione
1263/2008 1274/2008; 633/2010; 475/2012
IFRIC 15 Accordi per la costruzione di immobili(
**)
636/2009
IFRIC 16 Coperture di un investimento netto in una gestione estera 460/2009 243/2010; 1254/2012; 2067/2016
IFRIC 17 Distribuzione ai soci di attività non rappresentate da disponibilità liquide 1142/2009 1254/2012; 1255/2012
IFRIC 18 Cessioni di attività da parte della clientela(
**)
1164/2009
IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale 662/2010 1255/2012; 2067/2016
IFRIC 20 Costi di sbancamento nella fase di produzione di una miniera a cielo
aperto
1255/2012
IFRIC 21 Tributi 634/2014
SIC 7 Introduzione dell'euro 1126/2008 1274/2008; 494/2009
SIC 10 Assistenza pubblica – Nessuna specifica relazione con le attività operative 1126/2008 1274/2008
SIC 15 Leasing operativo – Incentivi 1126/2008 1274/2008
SIC 25 Imposte sul reddito – Cambiamenti nella condizione fiscale di un'entità o
dei suoi azionisti
1126/2008 1274/2008
SIC 27 La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del
leasing
1126/2008 1905/2016; 2067/2016
SIC 29 Accordi per servizi in concessione: informazioni integrative 1126/2008 1274/2008; 254/2009
SIC 31 Ricavi – Operazioni di baratto comprendenti attività pubblicitarie(
**)
1126/2008
SIC 32 Attività immateriali – Costi connessi a siti web 1126/2008 1274/2008; 1905/2016

(*) Il regolamento 1126/2008 riunisce in un unico testo, tutti i principi contabili ed i documenti interpretativi contenuti nel precedente regolamento n. 1725/2003 e nei successivi atti di modifica.

(**) Con il regolamento 1905/2016, che entrerà in vigore il 1/1/2018, è stato introdotto l'IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti", che comporterà il ritiro di IAS 11, IAS 18, IFRIC 13, IFRIC 15, IFRIC 18 e SIC–31.

(***) Con il regolamento 2067/2016, che entrerà in vigore il 1/1/2018, è stato introdotto l'IFRS 9 "Strumenti finanziari" che comporterà l'abrogazione dell'IFRIC 9, mentre lo IAS 39 rimarrà in vigore solo per la parte relativa alla contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

Regolamento
omologazione
Pubblicazione
sulla Gazzetta
ufficiale
dell'Unione
Titolo Data di entrata in vigore
europea
1126/2008 del
03.11.2008
L. 320 del
29.11.2008
Il regolamento riunisce in un unico testo, tutti i principi
contabili ed i documenti interpretativi contenuti nel
previdente regolamento n. 1725/2003 e nei successivi atti
di modifica IFRS 8 "Settori operativi"
01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
successivo al 31/12/2008
1260/2008 del L. 338 del Modifiche allo IAS 23 "Oneri finanziari" 01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
10.12.2008 17.12.2008 successivo al 31/12/2008
1261/2008 del L. 338 del Modifiche all'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni" 01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
16.12.2008 17.12.2008 successivo al 31/12/2008
1262/2008 del L. 338 del IFRIC 13 "Programmi di fidelizzazione della clientela" 01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
16.12.2008 17.12.2008 successivo al 31/12/2008
1263/2008 del
16.12.2008
L. 338 del
17.12.2008
IFRIC 14 "IAS 19 Il limite relativo a una attività a servizio
di un piano a benefici definiti, le previsioni di contribuzione
minima e la loro interazione"
01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
successivo al 31/12/2008
1274/2008 del L. 339 del Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" 01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
17.12.2008 18.12.2008 successivo al 31/12/2008
53/2009 del
21.01.2009
L. 17 del
22.01.2009
Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio"
Modifiche allo IAS 32 "Strumenti finanziari: esposizione
nel bilancio"
01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
successivo al 31/12/2008
69/2009 del
23.01.2009
L. 21 del
24.01.2009
Modifiche all'IFRS 1 "Prima adozione degli International
Financial Reporting Standard"
Modifiche allo IAS 27 "Bilancio consolidato e separato"
– Costo delle partecipazioni in controllate, in entità a
01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
successivo al 31/12/2008
70/2009 del
23.01.2009
L. 21 del
24.01.2009
controllo congiunto e in società collegate
Miglioramenti agli IFRS:
Modifiche a: IFRS 5; IAS 1; IAS 8; IAS 16; IAS 20; IAS 23;
IAS 27; IAS 28; IAS 29; IAS 31; IAS 34; IAS 36; IAS 38;
IAS 39; IAS 40; IAS 41
01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
successivo al 30/6/2009
per le sole modifiche legate all'IFRS 5
254/2009 del L. 80 del IFRIC 12 "Accordi per servizi in concessione" 01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
25.03.2009 26.03.2009 successivo al 31/12/2008
460/2009 del L. 139 del IFRIC 16 "Coperture di un investimento netto in una 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
04.06.2009 05.06.2009 gestione estera" successivo al 30/6/2009
494/2009 del L. 149 del Modifiche allo IAS 27 "Bilancio consolidato e separato" 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
03.06.2009 12.06.2009 Modifiche all'IFRS 3 "Aggregazioni aziendali" successivo al 30/6/2009
495/2009 del L. 149 del 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
03.06.2009 12.06.2009 successivo al 30/6/2009
636/2009 del L. 191 del IFRIC 15 "Accordi per la costruzione di immobili" 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
22.07.2009 23.07.2009 successivo al 31/12/2009
824/2009 del
09.09.2009
L. 239 del
10.09.2009
Modifiche allo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e
valutazione" – Riclassificazione delle attività finanziarie –
Data di entrata in vigore e disposizioni transitorie
01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
successivo al 31/12/2008
Modifiche all'IFRIS 7 "Strumenti finanziari: informazioni
integrative" – Riclassificazione delle attività finanziarie –
Data di entrata in vigore e disposizioni transitorie
839/2009 del L. 244 del Modifiche allo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
15.09.2009 16.09.2009 valutazione" – Elementi qualificabili per la copertura successivo al 30/6/2009
1136/2009 del L. 311 del Modifiche all'IFRS 1 "Prima adozione degli International 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
25.11.2009 26.11.2009 Financial Reporting Standard" successivo al 31/12/2009
1142/2009 del L. 312 del IFRIC 17 "Distribuzione ai soci di attività non rappresentate 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
26.11.2009 27.11.2009 da disponibilità liquide" successivo al 31/10/ 2009
1164/2009 del L. 314 del IFRIC 18 "Cessioni di attività da parte di clientela" 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
27.11.2009 01.12.2009 Modifiche allo IAS 4 "Contratti assicurativi" successivo al 31/10/2009
1165/2009 del L. 314 del 01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
27.11.2009 01.12.2009 Modifiche all'IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni
integrative"
successivo al 31/12/2008
1171/2009 del
30.11.2009
L. 314 del
01.12.2009
Modifiche allo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e
valutazione"
Modifiche all'IFRIC 9 "Rideterminazione del valore dei
derivati incorporati"
01.01.2009 – Primo esercizio con inizio
successivo al 31/12/2008
1293/2009 del L. 347 del Modifiche allo IAS 32 "Strumenti finanziari: esposizione 01.01.2011 – Primo esercizio con inizio
23.12.2009 24.12.2009 nel bilancio" successivo al 31/1/2010

Elenco Regolamenti (CE) della Commissione europea

243/2010 del L. 77 del Miglioramenti agli IFRS: 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
23.03.2010 24.03.2010 Modifiche a: IFRS 2;IFRS 8; IAS 1; IAS 7; IAS 17; IAS 36; successivo al 31/12/2009
IAS 38; IAS 39; IFRIC 9; IFRIC 16
244/2010 del L. 77 del Modifiche all'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni" 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
23.03.2010 24.03.2010 successivo al 31/12/2009
550/2010 del L. 157 del Modifiche all'IFRS 1 "Prima adozione degli International 01.01.2010 – Primo esercizio con inizio
23.06.2010 24.06.2010 Financial Reporting Standard" – Esenzioni aggiuntive per le successivo al 31/12/2009
574/2010 del L. 166 del entità che adottano per la prima volta gli IFRS
Modifiche all'IFRS 1 "Prima adozione degli International
01.01.2011 – Primo esercizio con inizio
30.06.2010 01.07.2010 Financial Reporting Standard"– Esenzione limitata successivo al 30/6/2010
dall'informativa comparativa previsti dall'IFRS 7 per i
neoutilizzatori
Modifiche all'IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni
integrative"
632/2010 del L. 186 del Modifiche allo IAS 24 "Informativa di bilancio sulle 01.01.2011 – Primo esercizio con inizio
19.07.2010 20.07.2010 operazioni con parti correlate" successivo al 31/12/2010
Modifica all'IFRS 8 "Settori operativi"
633/2010 del L. 186 del Modifiche all'IFRIC 14 "IAS 19 Il limite relativo a una 01.01.2011 – Primo esercizio con inizio
19.07.2010 20.07.2010 attività a servizio di un piano a benefici definiti, le successivo al 31/12/2010
previsioni di contribuzione minima e la loro interazione"
– Pagamenti anticipati relativi a una previsione di
contribuzione minima
662/2010 del L. 193 del IFRIC 19 "Estinzione di passività finanziarie con strumenti 01.01.2011 – Primo esercizio con inizio
23.07.2010 24.07.2010 rappresentativi di capitale" successivo al 30/6 2010
Modifica all'IFRS 1 "Prima adozione degli International
Financial Reporting Standard"
149/2011 del L. 46 del Miglioramenti agli IFRS: 01.01.2011 – Primo esercizio con inizio
18.02.2011 19.02.2011 Modifiche a: IFRS 1; IFRS 3; IFRS 7; IAS 1; IAS 27; IAS 34; successivo al 31/12/2010
IFRIC 13
1205/2011 del L. 305 del Modifiche all'IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni 01.01.2012 – Primo esercizio con inizio
22.11.2011 23.11.2011 integrative" – Trasferimenti di attività finanziarie successivo al 30/6/2011
475/2012 del L. 146 del Modifiche allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" – 01.01.2013 – Primo esercizio con inizio
05.06.2012 06.06.2012 Esposizione nel bilancio delle voci delle altre componenti di
conto economico complessivo
successivo al 01/07/2012
Modifiche allo IAS 19 "Benefici per i dipendenti" (nuova 01.01.2013 – Primo esercizio con inizio
versione del principio) al 1/1/2013
(il Gruppo si è avvalso della facoltà di
applicazione anticipata del principio al
1/1/2012)
1254/2012 L. 360 del IFRS 10 "Bilancio consolidato" 01.01.2014 – Primo esercizio con inizio
dell'11.12.2012 29.12.2012 IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto" al 1/1/2014
IFRS 12 "Informativa sulle partecipazioni in altre entità"
Modifiche allo IAS 27 "Bilancio separato" (nuova versione
del principio)
Modifiche allo IAS 28 "Partecipazioni in società collegate
e joint venture" (nuova versione del principio)
1255/2012 L. 360 del Modifiche all'IFRS 1 "Prima adozione degli International 01.01.2013 – Primo esercizio con inizio
dell'11.12.2012 29.12.2012 Financial Reporting Standard" – Grave iperinflazione ed al 1/1/2013
eliminazione di date fissate per i neo–utilizzatori
Modifiche allo IAS 12 "Imposte sul reddito" – Fiscalità
differita: recupero delle attività sottostanti
IFRS 13 "Valutazione del fair value"
IFRIC 20 "Costi di sbancamento nella fase di produzione di
una miniera a cielo aperto"
1256/2012 del
13.12.2012
L. 360 del
29.12.2012
Modifiche all'IFRS 7 "Strumenti finanziari: informazioni
integrative" – Compensazione di attività e passività
01.01.2013 Primo esercizio con inizio al
1/1/2013
finanziarie
Modifiche allo IAS 32 "Strumenti finanziari: esposizione in 01.01.2014 Primo esercizio con inizio al
bilancio" – Compensazione di attività e passività finanziarie 1/1/2014
183/2013 del L. 61 del Modifiche all'IFRS 1 "Prima adozione degli International 01.01.2013 – Primo esercizio con inizio
04.03.2013 05.03.2013 Financial Reporting Standard"– Finanziamenti pubblici al 1/1/2013
301/2013 del L. 90 del Miglioramenti agli IFRS: 01.01.2013 – Primo esercizio con inizio
27.03.2013 28.03.2013 Modifiche a: IFRS 1; IAS 1; IAS 16; IAS 32; IAS 34 al 1/1/2013
313/2013 del L. 95 del Modifiche a: IFRS 10 "Bilancio consolidato", IFRS 11 01.01.2014 – Primo esercizio con inizio
04.04.2013 05.04.2013 "Accordi a controllo congiunto", IFRS 12 "Informativa sulle al 1/1/2014
partecipazioni in altre entità" – Guida alle disposizioni
transitorie
1174/2013 del
20.11.2013
L. 312 del
21.11.2013
Modifiche a: IFRS 10 "Bilancio consolidato", IFRS 12
"Informativa sulle partecipazioni in altre entità", IAS 27
"Bilancio separato" – Entità d'investimento
01.01.2014 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2014
1374/2013 del
19.12.2013
L. 346 del
20.12.2013
Modifiche allo IAS 36 "Riduzione di valore delle attività"
– Informazioni integrative sul valore recuperabile delle
attività non finanziarie
01.01.2014 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2014
1375/2013 del
19.12.2013
L. 346 del
20.12.2013
Modifiche allo IAS 39 "Strumenti finanziari: rilevazione e
valutazione" – Novazione di derivati e continuazione della
contabilizzazione di copertura
01.01.2014 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2014
634/2014 del
13.06.2014
L. 175 del
14.06.2014
IFRIC 21 "Tributi" 01.01.2014 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2014
1361/2014 del
18.12.2014
L.365 del
19.12.2014
Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2011–2013
Modifiche a IFRS 1 "Prima adozione degli International
Financial Reporting Standards", IFRS 3 "Aggregazioni
aziendali", IFRS 13 "Valutazione del Fair value" e IAS 40
"Investimenti immobiliari"
01.01.2015 – Primo esercizio con inizio
successivo al 1/7/2014
28/2015 del
17.12.2014
L. 5 del
9.1.2015
Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2010–2012
Modifica all'IFRS 2 "Pagamenti basati su azioni", all'IFRS
3 "Aggregazioni aziendali", all'IFRS 8 "Settori operativi",
allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari", allo IAS
24 "Informativa di bilancio sulle operazioni con parti
correlate", allo IAS 38 "Attività immateriali".
01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
successivo al 1/2/2015
29/2015 del L. 5 del Modifiche allo IAS 19 "Benefici per i dipendenti" – Piani a 01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
17.12.2014 9.1.2015 benefici definiti: contributi dei dipendenti. successivo al 1/2/2015
2113/2015 del L. 306 del Modifiche allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e 01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
23.11.2015 24.11.2015 allo IAS 41 "Agricoltura" al 1/1/2016
2173/2015 del
24.11.2015
L.307 del
25.11.2015
Contabilizzazione delle acquisizioni di interessenze in
attività a controllo congiunto
Modifiche all'IFRS 11 "Accordi a controllo congiunto"
01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2016
2231/2015 del
2.12.2015
L.317 del
3.12.2015
Chiarimento sui metodi di ammortamento accettabili
Modifiche allo IAS 16 "Immobili, impianti e macchinari" e
allo IAS 38 "Attività Immateriali"
01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2016
2343/2015 del
15.12.2015
L. 330 del
16.12.2015
Ciclo annuale di miglioramenti agli IFRS 2012–2014
Modifica all'IFRS 5 "Attività non correnti possedute per la
vendita e attività operative cessate", all'IFRS 7 "Strumenti
finanziari: informazioni integrative", allo IAS 19 "Benefici
per i dipendenti" e allo IAS 34 "Bilanci intermedi".
01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2016
2406/2015 del L. 333 del Modifica allo IAS 1 "Presentazione del bilancio" 01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
18.12.2015 19.12.2015 al 1/1/2016
2441/2015 del L. 336 del Modifica allo IAS 27 "Bilancio separato" 01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
18.12.2015 23.12.2015 al 1/1/2016
1703/2016 del
22.09.2016
L. 257 del
23.09.2016
Modifiche all'IFRS 10 "Bilancio consolidato", all'IFRS 12
"Informativa sulle partecipazioni in altre entità" e allo IAS
28 "Partecipazioni in società collegate e joint venture"
01.01.2016 – Primo esercizio con inizio
al 1/1/2016
1905/2016 del L. 295 del IFRS 15 "Ricavi provenienti da contratti con i clienti" 01.01.2018 – Primo esercizio con inizio
22.09.2016 29.10.2016 al 1/1/2018
2067/2016 del L. 323 del IFRS 9 "Strumenti finanziari" 01.01.2018 – Primo esercizio con inizio
22.11.2016 29.11.2016 al 1/1/2018

Riepilogo sintetico delle proprietà immobiliari e delle rivalutazioni effettuate

Costo storico totale 921.846.602
Riv. L. 14.02.48 n. 49 totale 109.027
Riv. L. 11.02.52 n. 74 totale 892.149
Riv. L. 05.11.73 n. 660 totale 834.479
Riv. L. 19.12.73 n. 823 totale 184.071
Riv. L. 02.12.75 n. 576 totale 2.904.101
Riv. L. 19.03.83 n. 72 totale 69.514.238
Riv. L. 30.07.90 n. 218 totale 7.147.742
Riv. L. 30.12.91 n. 413 totale 120.021.101
Disavanzo da fusioni totale 38.080.106
Svalutazioni totali (8.441.103)
Valore lordo di bilancio totale 1.153.092.513
Riduzioni di valori totali nette (578.886.610)
Valore netto di bilancio totale 574.205.903

Relazione del Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A. all'Assemblea dei Soci ai sensi dell'art. 153 del d.lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Banca Popolare di Milano S.c.ar.l. ESERCIZIO 2016

Assemblea ordinaria dei Soci 8 aprile 2017

16 MARZO 2017

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci di Banco BPM S.p.A. ai sensi dell'art. 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998

Premessa

Signori Soci,

il 1° gennaio 2017 è divenuta efficace la Fusione "propria" tra la Banca Popolare di Milano S.c.ar.l. (di seguito anche "Banca Popolare di Milano" o "BPM") e il Banco Popolare Soc. Coop. (di seguito anche "Banco Popolare"), da cui la costituzione di Banco BPM S.p.A. (di seguito anche "Banco BPM").

Il Collegio Sindacale di Banco BPM è pertanto entrato in carica con decorrenza da tale data.

Il Collegio – la cui composizione era stata definita nel Progetto di Fusione approvato dalle Assemblee dei Soci delle Banche partecipanti alla fusione tenutesi il 15 ottobre 2016 – è costituito, come previsto dal Protocollo d'Intesa siglato nel mese di marzo 2016, da cinque Sindaci Effettivi individuati in continuità tra esponenti già membri rispettivamente del Consiglio di Sorveglianza e del Collegio Sindacale delle due Banche, in carica fino al 31 dicembre 2016. Come noto, le Banche partecipanti alla fusione avevano adottato sistemi di governance diversi ("duale" per la BPM e "tradizionale" per il Banco Popolare), dovendosi precisare che al Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano non era attribuito il ruolo di organo con funzioni di supervisione strategica, competenza dunque in capo al Consiglio di Gestione.

Sia BPM che Banco Popolare erano già sottoposti, così come oggi Banco BPM, alla vigilanza europea.

In considerazione della data di efficacia della fusione (1° gennaio 2017), il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha provveduto a redigere e quindi approvare nella riunione consiliare del 10 febbraio 2017 i progetti di bilancio separato e di bilancio consolidato al 31 dicembre 2016 delle due Banche, in quanto alla data di chiusura dell'esercizio soggetti giuridicamente separati e autonomi.

In ossequio agli obblighi di cui all'art. 153 del D.Lgs. n. 58 del 24 febbraio 1998 ("TUF"), il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A., pur essendo un organo nuovo e differente nella composizione da quelli che hanno espletato i doveri di vigilanza e di controllo nell'esercizio 2016, ha quindi redatto due distinte relazioni all'Assemblea dei Soci, una con riferimento alla Banca Popolare di Milano, una con riferimento al Banco Popolare, aventi in comune la presente "Premessa".

Circa l'attività di revisione legale dei conti al 31 dicembre 2016, si rileva come essa sia stata svolta per le due Banche da due diverse Società di revisione: PricewaterhouseCoopers S.p.A. (la "Società di revisione" o "PWC") per BPM e Deloitte&Touche S.p.A. ("Deloitte") per Banco Popolare. PWC – come indicato nel Progetto di Fusione, ad esito del processo di selezione effettuato rispettivamente dal Consiglio di Sorveglianza di BPM e dal Collegio Sindacale di Banco Popolare – è divenuta revisore incaricato della revisione legale dei conti di Banco BPM con decorrenza 1° gennaio 2017 e fino all'approvazione del bilancio riferito all'esercizio 2025.

Tutto ciò premesso, con la presente Relazione, redatta ai sensi dell'art. 153 del TUF e nel rispetto delle raccomandazioni fornite dalla Consob con Comunicazione n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, il Collegio Sindacale di Banco BPM riferisce sull'attività di vigilanza svolta dalla data del suo insediamento (1° gennaio 2017) e su quella espletata dal Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano nel corso dell'esercizio 2016, in conformità alla normativa di riferimento e tenuto anche conto delle Norme di comportamento del Collegio Sindacale di società quotate raccomandate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Si sottolinea come, al fine della redazione della Relazione, il Collegio Sindacale di Banco BPM abbia quindi acquisito i necessari elementi informativi in merito alle attività e ai controlli effettuati dal Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano attraverso l'acquisizione e l'esame dei verbali delle riunioni svolte nel corso dell'esercizio 2016 (ivi compresa la documentazione agli atti delle sedute), nonché attraverso ogni altra occorrente informazione avuta anche da parte degli attuali esponenti del Collegio di Banco BPM che già rivestivano analogo incarico nell'Organo di Controllo di Banca Popolare di Milano.

Relazione

Nel corso del 2016 il Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano – nella sua composizione in scadenza (Piero Dino Giarda, Mauro Paoloni, Marcello Priori, Alberto Balestreri, Andrea Boitani, Angelo Busani, Emilio Luigi Cherubini, Maria Luisa Di Battista, Carlo Frascarolo, Roberto Fusilli, Donata Gottardi, Piero Sergio Lonardi, Maria Luisa Mosconi, Alberto Montanari, Giampietro Giuseppe Omati, Luca Raffaello Perfetti, Cesare Piovene Porto Godi e Lucia Vitali) e quindi dal 30 aprile 2016 nella sua nuova composizione (Nicola Rossi, Mauro Paoloni, Marcello Priori, Alberto Balestreri, Carlo Bellavite Pellegrini, Mara Bergamaschi, Angelo Busani, Massimo Catizone, Emanuele Cusa, Carlo Frascarolo, Roberto Fusilli, Paola Galbiati, Piero Sergio Lonardi, Maria Luisa Mosconi, Mariella Piantoni, Ezio Maria Simonelli, Manuela Soffientini e Daniela Venanzi) – ha esercitato l'attività di vigilanza di competenza e adempiuto alle proprie funzioni.

In particolare:

  • ha partecipato alle riunioni del Consiglio di Gestione tramite i componenti del Comitato per il Controllo Interno nonché, laddove ritenuto necessario, alle riunioni del Comitato Consiliare Rischi istituito all'interno del Consiglio di Gestione, tramite il proprio Presidente o un Consigliere di Sorveglianza da quest'ultimo designato, ottenendo, nel rispetto delle disposizioni di legge e di statuto, esaurienti informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Banca e dalle società da questa controllate;
  • ha acquisito le informazioni necessarie sull'osservanza della legge e dello statuto, sul rispetto dei principi di corretta amministrazione e sulla funzionalità e sull'adeguatezza della struttura organizzativa della Banca e dei sistemi di controllo interno ed amministrativo-contabile, mediante indagini dirette, raccolta di dati e di informazioni dai Responsabili delle principali funzioni aziendali interessate, nonché dalla Società incaricata della revisione legale dei conti PricewaterhouseCoopers S.p.A. Si segnala, a tal proposito, che l'approvazione del Progetto di Fusione tra Banco Popolare e Banca Popolare di Milano ha comportato che la Funzione Audit e le altre Funzioni di Controllo rappresentassero la dinamica del Sistema dei Controlli Interni entro il 31 dicembre 2016, consentendo agli Organi di Banca Popolare di Milano l'approfondimento dei risultati e la relativa presa d'atto prima del manifestarsi degli effetti della fusione e creando le basi per una consapevole definizione dell'architettura dei controlli riferita alla nascente nuova entità bancaria;
  • ha svolto l'analisi di legittimità di sua competenza ai fini del rilascio del parere ai sensi dell'art. 39 lettera t) e art. 5 lettera m) dello Statuto della Banca Popolare di Milano, al termine della quale ha espresso il proprio parere favorevole ai sensi dell'art. 39 lettera t) e 51 lettera m) dello Statuto stesso;
  • ha svolto la propria attività di monitoraggio sull'operazione di fusione attraverso: (i) l'esame degli accadimenti intervenuti nel periodo intercorrente fra l'approvazione del Progetto di Fusione e l'Assemblea che lo ha approvato (i.e. aumento di capitale del Banco Popolare, nuove informazioni relative a questioni oggetto della due diligence); (ii) approfondimenti inerenti il processo autorizzativo; (iii) la disamina delle relazioni semestrali al 30 giugno 2016 e delle trimestrali al 30 settembre 2016 delle banche coinvolte nella fusione; (iv) l'esame delle attività preparatorie della struttura organizzativa della nuova entità, con particolare riguardo agli assetti delle funzioni di controllo interno (audit, compliance, risk management, antiriciclaggio); (v) la predisposizione dell'informativa del Consiglio di Sorveglianza all'Assemblea dei Soci della BPM del 15 ottobre 2016; (vi) l'esame dell'attività preparatoria in vista dell'Assemblea del 15 ottobre 2016 soprattutto sul tema del meccanismo praticato per favorire la partecipazione dei Soci e della conduzione dei lavori assembleari; (vii) il piano dei provvedimenti da assumere nel caso di mancata fusione tenuto conto della scadenza dei termini per la trasformazione in società per azioni;
  • ha condotto una specifica istruttoria e ha elaborato la proposta di propria competenza in merito all'individuazione della Società di revisione. Analogo processo è stato posto in essere dal Collegio Sindacale del Banco Popolare. Le Assemblee di Banca Popolare di Milano e del Banco Popolare hanno quindi nominato PWC in sede di approvazione del Progetto di Fusione;
  • ha svolto le proprie verifiche sul sistema di controllo interno, anche tramite il Comitato per il Controllo Interno, usufruendo dell'assidua presenza del Responsabile della Direzione Audit alle riunioni, cui hanno partecipato sovente anche il Chief Risk Officer, il Responsabile Compliance e il Responsabile Antiriciclaggio, assicurando in tal modo il necessario collegamento funzionale e informativo sulle modalità di svolgimento dei rispettivi compiti istituzionali di controllo, nonché sugli esiti delle rispettive attività;
  • ha svolto i dovuti accertamenti sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle società controllate, anche ai sensi dell'art. 114, comma 2, del TUF;
  • ha ricevuto regolare informativa sull'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza previsto dal Modello di Organizzazione, Gestione e Controllo adottato dalla BPM ai sensi del D.Lgs. n. 231/2001, aggiornato da ultimo nel dicembre 2015;
  • ha monitorato le concrete modalità di attuazione delle regole di governo societario previste dal vigente Codice di Autodisciplina delle Società Quotate promosso da Borsa Italiana S.p.A., cui la Banca Popolare di Milano ha dichiarato di aderire;
  • ha accertato, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Consiglieri di Sorveglianza nominati nel corso dell'esercizio e della documentazione di supporto esaminata, il possesso da parte degli stessi dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza previsti dalla normativa e dallo Statuto vigenti per l'assunzione della carica;
  • ha vigilato sulla conformità del "Regolamento del processo parti correlate e soggetti connessi" redatto ai sensi delle disposizioni di vigilanza prudenziale della Banca d'Italia in materia di soggetti collegati (Circolare n. 263/2006, Titolo V, Capitolo 5) e del Regolamento della Consob sulle operazioni con parti correlate (Delibera n. 17221 del 12.3.2010 e successive modifiche), nonché ai sensi dell'articolo 136 del Testo Unico Bancario (TUB), oltre che sul rispetto del Regolamento medesimo;
  • ha verificato l'osservanza delle norme di legge e regolamentari inerenti il processo di formazione del bilancio.

Alla luce dell'attività svolta, non sono emersi nell'esercizio 2016 fatti significativi tali da richiederne la segnalazione alle Autorità di Vigilanza, né osservazioni da formulare sul rispetto dei principi di corretta amministrazione.

* * *

In continuità con il lavoro svolto dal Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano – testé sinteticamente richiamato – il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A. ha proceduto a verificare e approfondire il processo di formazione e l'impostazione degli schemi del bilancio separato e consolidato dell'esercizio 2016 della Banca Popolare di Milano, nonché la loro conformità alle leggi ed ai regolamenti vigenti e la coerenza con le deliberazioni adottate dal Consiglio di Amministrazione.

In tale ambito ha incontrato in diverse occasioni il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari dell'ex Banca Popolare di Milano e dell'ex Banco Popolare (nominato nel medesimo ruolo in Banco BPM S.p.A.) e la Società di revisione PWC con il fine generale di garantire lo scambio di informazioni necessario, tra l'altro, all'espletamento della vigilanza prevista in capo al Collegio dall'art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010 nonché allo scopo di esaminare le tematiche ritenute più rilevanti ai fini della predisposizione del bilancio 2016.

Inoltre, nei primi mesi dell'anno 2017 e fino alla redazione della presente Relazione, il Collegio Sindacale di Banco BPM:

  • ha effettuato l'attività di vigilanza nei diversi profili previsti dall'art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010, che attribuisce al Collegio Sindacale il ruolo di "Comitato per il controllo interno e la revisione contabile", acquisendo i risultati delle verifiche svolte dalla Società di revisione sulla regolare tenuta della contabilità sociale e sulla corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili;
  • ha ricevuto la Relazione di PWC ai sensi dell'art. 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010 illustrativa delle "questioni fondamentali" emerse in sede di revisione, nella quale non vengono indicate "carenze significative" nel sistema di controllo interno attinenti al processo di informativa finanziaria;
  • ha ricevuto dalla medesima PWC, ai sensi dell'art. 17, comma 9, del D.Lgs. n. 39/2010, la conferma della sua indipendenza nonché la comunicazione dei servizi non di revisione forniti a Banca Popolare di Milano dalla stessa o da entità appartenenti alla sua rete, discutendo con la stessa delle misure adottate in tema di indipendenza.

Il Collegio di Banco BPM ha inoltre supervisionato l'adozione da parte del Consiglio di Amministrazione di determinazioni idonee ad assicurare un framework normativo interno adeguato a mantenere una corretta applicazione dei processi operativi senza soluzione di continuità rispetto al periodo antecedente la fusione, in attesa della completa integrazione informatica anche per quanto attiene il processo di formazione della informativa finanziaria. Ciò è stato ottenuto in primo luogo adottando un principio di "ultrattività" della normativa aziendale, ossia un'applicazione senza soluzione di continuità della regolamentazione in uso presso le due ex Banche alla nuova realtà, progressivamente adeguata al perimetro Banco BPM.

* * *

Sulla base delle principali evidenze acquisite nell'adempimento delle proprie funzioni, sono stati individuati taluni eventi rilevanti che hanno caratterizzato l'esercizio 2016 in merito ai quali, pur se già illustrati nella Relazione sulla gestione del Gruppo redatta dagli Amministratori (cui si rimanda), si ritiene opportuno fare nel seguito un richiamo:

(i) in data 24 maggio 2016 il Consiglio di Gestione, previo parere favorevole del Consiglio di Sorveglianza, ha deliberato il Progetto di Fusione volto alla nascita di una nuova società bancaria avente la forma della società per azioni (Banco BPM S.p.A.), in tal modo ottemperando anche alle disposizioni contenute nel Decreto Legge n. 3 del 24 gennaio 2015, convertito nella Legge n. 33 del 24 marzo 2015 (cd. "Riforma delle Banche Popolari"). Il Progetto di Fusione (unitamente all'atto costitutivo ed allo statuto della società Banco BPM S.p.A.) è stato quindi approvato dall'Assemblea Straordinaria dei Soci di Banca Popolare di Milano (e dalla contestuale Assemblea Straordinaria di Banco Popolare) in data 15 ottobre 2016. L'atto di fusione è stato stipulato in data 13 dicembre 2016 con efficacia dal 1° gennaio 2017.

Il Consiglio di Sorveglianza ha ritenuto di riferire sull'attività di vigilanza svolta sul processo di fusione con apposita Relazione – approvata a maggioranza dei suoi membri – resa all'Assemblea convocata per l'approvazione del relativo Progetto e disponibile sul sito internet www.bancobpm.it. Pertanto per ulteriori approfondimenti si rinvia al contenuto di detta Relazione nonché al verbale assembleare (disponibile anch'esso sul sito internet www.bancobpm.it) contenente anche le dichiarazioni rese dal Presidente del Consiglio di Sorveglianza su detta tematica.

Successivamente all'Assemblea del 15 ottobre 2016, il Consiglio di Sorveglianza ha proseguito la propria attività di monitoraggio incontrando i vertici del Banco Popolare e approfondendo, anche con l'aiuto di legali esterni, il tema del possibile impatto sulla fusione delle ordinanze emesse dal Consiglio di Stato in data 2 dicembre 2016 e in data 15 dicembre 2016 – tenuto anche conto della sentenza della Corte Costituzionale resa in data 21 dicembre 2016 sul giudizio di legittimità costituzionale promosso in via principale dalla Regione Lombardia con ricorso notificato il 22 maggio 2015 – ottenendo rassicurazioni sul fatto che l'eventuale pronuncia della Corte Costituzionale che dovesse dichiarare l'illegittimità costituzionale del decreto legge di riforma delle banche popolari non spiegherebbe effetti sulla validità e sull'efficacia dell'operazione di fusione tra BPM e Banco Popolare;

  • (ii) nel corso del secondo semestre 2016, Banca Popolare di Milano ha acquisito dai maggiori azionisti di minoranza (e soggetti loro riferibili) della controllata Banca Popolare di Mantova le relative partecipazioni (complessivamente rappresentanti circa il 30% del capitale sociale della Banca). Il Consiglio di Sorveglianza ha esaminato le condizioni e i termini dell'acquisto nella riunione del 6 settembre 2016 in quanto qualificata come operazione di "minore rilevanza" con parte correlata, verificandone l'interesse funzionale di BPM, la convenienza e la correttezza sostanziale delle relative condizioni, nell'ambito della programmata fusione tra BPM e il Banco Popolare anche alla luce di quanto riportato al punto successivo della presente Relazione;
  • (iii) in data 12 dicembre 2016 l'Assemblea straordinaria degli azionisti della Banca Popolare di Mantova ha deliberato l'aumento di capitale sociale per complessivi Euro 4 miliardi (comprensivo di sovrapprezzo) mediante un conferimento in natura, da parte della Capogruppo, di un ramo d'azienda composto dall'intera rete degli sportelli bancari di BPM con decorrenza dal 1° gennaio 2017. Il Consiglio di Sorveglianza anche nell'ambito della propria attività di monitoraggio del Progetto di Fusione ha vigilato sul corretto svolgimento di tale operazione;
  • (iv) con delibera dell'aprile 2016 BPM ha sottoscritto quote del "Fondo Atlante" (fondo di investimento alternativo mobiliare chiuso riservato, gestito da Quaestio Capital Management SGR S.p.A.), creato allo scopo di sostenere gli aumenti di capitale e l'acquisto di crediti deteriorati di alcune banche italiane, per un importo massimo di Euro 100 milioni; al 31 dicembre 2016 – a fronte dell'impegno massimo precedentemente indicato – sono stati effettuati versamenti complessivi per 81,1 milioni che, in sede di redazione del bilancio, sono stati svalutati per Euro 40,1 milioni;
  • (v) rispettivamente in data 27 settembre e 5 ottobre 2016 i Consiglieri di Gestione, Davide Croff e Daniele Girelli hanno rassegnato le dimissioni; il 25 ottobre il Consiglio di Sorveglianza ha nominato – su proposta del Comitato Nomine – Graziano Tarantini quale componente del Consiglio di Gestione di BPM;
  • (vi) il 3 ottobre 2016, Poste Italiane S.p.A. ha comunicato a BPM la disdetta del patto parasociale sottoscritto tra la Banca Popolare di Milano e Poste Italiane S.p.A. in data 26 giugno 2015 ("Patto"), nel quale le parti avevano conferito e vincolato tutte le azioni rispettivamente detenute in Anima Holding S.p.A. Il Patto cesserà di produrre effetti tra le parti il 16 aprile 2017;
  • (vii) il 27 dicembre 2016 la Banca ha acquisito da Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria ("Fondazione CRAL") – qualificata come "parte correlata" dell'ex BPM – la partecipazione da quest'ultima detenuta nella controllata Banca Akros S.p.A., pari al 3,11% del capitale sociale. Sotto questo profilo sono stati pertanto attivati gli specifici presìdi previsti dalla normativa vigente (anche aziendale) in tema di "parti correlate e soggetti connessi";
  • (viii) come parte integrante dell'ordinaria attività di supervisione che ha coinvolto, tra altre banche italiane ed europee, anche BPM, la Banca Centrale Europea in data 21 dicembre 2015 ha comunicato che avrebbe avviato nei mesi di gennaio e febbraio 2016 un assessment su strategia, governance, processi e metodologie relativamente ai crediti deteriorati ("Non Performing Loans"). A valle di tale assessment non sono state formulate dalla Banca Centrale Europea osservazioni specifiche a BPM. Il 30 maggio 2016, la Banca Centrale Europea ha avviato un'ispezione, terminata in data 30 settembre 2016, avente ad oggetto la gestione del rischio di credito, di controparte e il sistema di controllo dei rischi, i cui risultati preliminari sono stati discussi in data 27 settembre 2016 nel corso di un incontro cui ha partecipato anche il Presidente del Consiglio di Sorveglianza e di cui ha riferito in Consiglio di Sorveglianza il 4 ottobre 2016. Il 4 luglio 2016, Banca Centrale Europea ha inoltre avviato una ispezione avente ad oggetto l'accuratezza delle modalità di calcolo della posizione patrimoniale del Gruppo Bipiemme. La fase on site di tale ispezione è terminata il 7 ottobre 2016. Per entrambe le ispezioni, alla data della presente relazione, non è stato ancora ricevuto il rapporto e la follow-up letter contenente le draft recommendations. Le informazioni acquisite nel corso delle ispezioni nell'ambito delle interlocuzioni con i team ispettivi e della discussione dei risultati preliminari sono state tenute in considerazione ai fini dell'autonoma valutazione dei crediti per la redazione del bilancio al 31 dicembre 2016 come dichiarato nella Relazione sulla Gestione. Gli esiti definitivi dell'attività ispettiva costituiranno oggetto di valutazione una volta ricevuto il rapporto da parte dell'Autorità di Vigilanza.

* * *

A completamento della dovuta informativa all'Assemblea, vengono forniti nel seguito gli specifici ragguagli richiesti dalla Comunicazione Consob n. 1025564 del 6 aprile 2001 e successivi aggiornamenti, resi sulla base dell'attività svolta nel 2016 dal Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano integrati, se del caso, con gli accertamenti condotti dal Collegio Sindacale di Banco BPM a far data dal suo insediamento:

    1. il Consiglio di Sorveglianza di Banca Popolare di Milano ha acquisito adeguate informazioni sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale realizzate dalla Banca e dalle società da questa controllate. Alla luce di tali informazioni, ha riscontrato che le suddette operazioni sono state conformi alla legge e allo statuto, non manifestamente imprudenti o azzardate, in conflitto di interessi, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea dei Soci o, comunque, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale. Oltre a quanto rappresentato in merito nell'apposita sezione della presente Relazione, per una esauriente disamina delle operazioni di maggior rilievo poste in essere nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla gestione e alla Nota Integrativa a corredo del bilancio consolidato al 31 dicembre 2016;
    1. non sono emerse operazioni che possano definirsi atipiche o inusuali poste in essere dalla Banca con soggetti terzi, con società del Gruppo o con parti correlate. Le operazioni infragruppo e con parti correlate effettuate nel 2016 sono state ritenute congrue, conformi alla normativa di riferimento e rispondenti all'interesse della Banca e del Gruppo;
    1. nelle Relazioni sulla gestione e nelle Note illustrative specifiche a corredo sia del bilancio separato sia del bilancio consolidato, il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM ha adeguatamente segnalato e illustrato, descrivendone le caratteristiche, le principali operazioni con terzi, infragruppo e con parti correlate, di cui il Collegio di Banco BPM ha verificato la conformità alla legge ed ai regolamenti interni tempo per tempo vigenti;
    1. la Società di revisione ha rilasciato in data 15 marzo 2017 le proprie relazioni sul bilancio separato di BPM e sul bilancio consolidato del Gruppo BPM ai sensi degli articoli 14 e 16 del D.Lgs. n. 39/2010 senza rilievi e con un

richiamo d'informativa relativo all'operazione di fusione di Banca Popolare di Milano S.c.ar.l. con il Banco Popolare Soc. Coop. che ha portato alla costituzione di Banco BPM S.p.A. Ha altresì: (i) espresso il previsto giudizio sulla coerenza delle Relazioni sulla gestione e di alcune informazioni contenute nella Relazione sul Governo Societario con i bilanci come richiesto dalla legge; (ii) segnalato nella Relazione al Collegio Sindacale di Banco BPM ai sensi dell'art. 19, comma 3, del D.Lgs. n. 39/2010 che, tra l'altro, non sono emerse significative carenze nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria, ed eventuali questioni significative riguardanti casi di non conformità, effettiva o presunta, a leggi e regolamenti o disposizioni statutarie rilevati nel corso della revisione;

    1. nel corso dell'esercizio 2016 e fino alla data di approvazione della presente relazione, risulta pervenuta al Consiglio di Sorveglianza di BPM – al quale il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A. è subentrato nella funzione, a seguito della fusione tra BPM e Banco Popolare, con effetto dal 1° gennaio 2017 – una denunzia, ex art. 2408, 1° comma, Codice Civile, presentata da tre Soci di BPM, i quali hanno lamentato l'esistenza di fatti potenzialmente censurabili dei Consiglieri di Gestione, all'epoca in carica, in ipotesi distorsivi della formazione della libera e regolare volontà assembleare, evidenziando specificatamente:
    2. la mancata informativa circa la pendenza dei giudizi avanti la Corte Costituzionale e gli organi di giustizia amministrativa, aventi per oggetto la normativa primaria e secondaria di riforma delle banche popolari;
    3. la mancata prospettazione all'ordine del giorno dell'Assemblea dell'ottobre 2016 di operazioni alternative alla fusione, consistenti nella pura e semplice trasformazione di BPM, da Società Cooperativa in S.p.A. e/o la creazione di Società Cooperativa Holding dei due istituti bancari eventualmente oggetto di fusione;
    4. la mancata, precisa, determinazione delle modalità e delle tempistiche previste per il recesso;
    5. la tempistica ingiustificatamente anticipatoria, rispetto ai termini di legge, dell'operazione di fusione realizzata.

A seguito ed in relazione della suddetta denuncia, il Collegio Sindacale di Banco BPM ha ritenuto di condurre ulteriori approfondimenti atti a vagliare la fondatezza dei fatti denunciati. Pertanto il Collegio Sindacale ha esperito le adeguate indagini nel rispetto della legge, tra l'altro, richiedendo ed acquisendo apposito parere legale autonomo riguardo gli ambiti di propria operatività ed anche in merito alle specifiche contestazioni mosse dai Soci denunzianti e, all'esito di tali indagini e verifiche, tenuto conto anche delle attività precedentemente svolte dal Consiglio di Sorveglianza di BPM e dei pareri legali dallo stesso acquisti, ha concluso per l'insussistenza di fatti censurabili nell'operato dei Consiglieri di Gestione, all'epoca in carica, in relazione alle specifiche contestazioni mosse dai denunzianti, esclusa qualsivoglia indagine su contestazioni generiche e non adeguatamente circostanziate, in particolare ravvisando che:

  • la pendenza dei giudizi avanti la Corte Costituzionale e gli organi di giustizia amministrativa, costituenti fatti notori, ha formato oggetto di specifico dibattito assembleare;
  • la prospettazione all'ordine del giorno dell'assemblea, nella quale è stata approvata l'operazione di fusione, di operazioni alternative alla fusione, sarebbe risultata, oltre che contraria alle intese contrattuali, inammissibile in quanto non coerente con l'impianto normativo inerente ai profili di vigilanza (anche tenendo conto delle prassi adottate dall'Autorità nell'ambito dei relativi procedimenti autorizzativi), come anche confermato da apposito parere legale acquisto dal Consiglio di Sorveglianza di BPM;
  • l'informativa sulle modalità e le tempistiche del diritto di recesso sono state fornite con completezza ed in piena conformità alle leggi vigenti, tenuto conto dei dati disponibili per i Consiglieri di Gestione all'epoca in carica;
  • la tempistica di convocazione dell'assemblea straordinaria di fusione rispondeva ad esigenze strategiche dell'operazione stessa e risultava attenta alle esigenze di legge.

In considerazione di quanto precede, il Collegio Sindacale di Banco BPM non ha formulato alcuna proposta di intervento e/o correttiva dell'operato degli allora Consiglieri di Gestione, né ha ritenuto di dover effettuare ulteriori approfondimenti di indagine, salvo aver ravvisato l'esigenza, e così segnalato agli Amministratori, di monitorare l'andamento e gli esiti dei giudizi pendenti avanti la Corte Costituzionale e agli organi di giustizia amministrativa, onde tenerne debitamente ed adeguatamente conto.

Si segnala da ultimo che in data 23 gennaio 2017 alcuni Soci hanno impugnato la delibera assembleare di fusione;

  1. il Consiglio di Sorveglianza, nel corso del 2016, è stato destinatario unitamente al Consiglio di Gestione e ad altre Autorità di Controllo, di alcuni esposti/richieste di chiarimento in tema di partecipazione dei soci dipendenti all'Assemblea del 15 ottobre 2016, a cui è stata data adeguata risposta da parte del Consigliere Delegato;

  2. sono stati corrisposti a PricewaterhouseCoopers S.p.A., nel rispetto della normativa vigente, compensi per la revisione contabile pari a Euro 595.864 dalla Capogruppo e a complessivi Euro 510.783 dalle altre società del Gruppo.

Alla medesima Società di revisione sono stati conferiti ulteriori incarichi per servizi di attestazione per Euro 278.700 dalla Capogruppo. Con riferimento ad incarichi per altri servizi, la Capogruppo ha altresì corrisposto a PWC Euro 633.485 mentre le società del Gruppo Euro 3.630.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al bilancio separato e al bilancio consolidato di Banca Popolare di Milano come richiesto dall'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob;

    1. a società facenti parte del network cui appartiene PWC sono stati corrisposti complessivamente nell'esercizio 2016 i compensi di seguito indicati:
    2. altri servizi alla Capogruppo per Euro 483.387;
    3. altri servizi alle società controllate per Euro 112.340;

Non sono stati corrisposti compensi per servizi di attestazione.

Il dettaglio di tali compensi viene altresì ripreso in allegato al bilancio separato e bilancio consolidato di Banca Popolare di Milano come richiesto dall'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti Consob;

  1. nel corso dell'esercizio 2016 il Consiglio di Sorveglianza ha fornito i pareri e le osservazioni richiesti dalla legge e dallo Statuto. Il contenuto di tali pareri non è risultato in contrasto con le delibere assunte dal Consiglio di Gestione.

In particolare in data 24 maggio 2016 il Consiglio di Sorveglianza ha rilasciato al Consiglio di Gestione ai sensi degli artt. 39 e 51 dello Statuto di BPM il proprio parere sul Progetto di Fusione.

In data 12 settembre 2016 il Consiglio di Sorveglianza è stato inoltre sentito in conformità all'art. 28, comma 2 ter, del TUB e all'art. 39, comma 4 dello Statuto di BPM, sulla facoltà di limitare o rinviare in tutto o in parte il rimborso delle azioni oggetto di recesso;

    1. nel corso del 2016 il Consiglio di Sorveglianza ha tenuto n. 28 riunioni, il Comitato per il Controllo Interno ha tenuto n. 32 riunioni, il Comitato Nomine n. 5 riunioni e il Comitato Remunerazioni n. 3 riunioni. Nel corso del 2016 il Consiglio di Gestione ha tenuto n. 30 riunioni e a tali riunioni hanno assistito i componenti del Comitato per il Controllo Interno (la presenza di almeno uno dei quali era obbligatoria ai sensi dell'art. 52 dello Statuto di BPM). Il Comitato Consiliare Rischi ha tenuto n. 14 riunioni. In merito all'attività svolta dai suddetti Comitati si rimanda a quanto riportato nella Relazione sul Governo Societario nella sezione dedicata a BPM;
    1. il Consiglio di Sorveglianza, anche tramite il proprio Presidente e il Comitato per il Controllo Interno, ha acquisito informazioni e vigilato, per quanto di competenza, sull'adeguatezza della struttura amministrativa e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione. In particolare tale attività di vigilanza è stata esercitata mediante la partecipazione alle riunioni del Consiglio di Gestione da parte dei componenti del Comitato per il Controllo Interno nonché attraverso audizioni, osservazioni dirette dei responsabili delle funzioni primarie, del Dirigente Preposto, dei Presidenti dei collegi sindacali delle società controllate, nonché della Società di revisione per il reciproco scambio di dati e informazioni rilevanti ex art. 150, comma 3, del TUF. In seguito all'attività svolta, il Consiglio di Sorveglianza ha ritenuto che siano stati costantemente applicati e rispettati i princìpi di corretta amministrazione;
    1. il Consiglio di Sorveglianza ha acquisito conoscenza e vigilato sull'assetto organizzativo.

Le principali variazioni all'assetto organizzativo avvenute nel corso dell'anno 2016 hanno riguardato la creazione di:

  • un presidio unico per garantire tempestivi passaggi di status del credito, la verifica del rispetto delle politiche creditizie e l'applicazione di quanto previsto dal sistema di rating, con l'obiettivo di rendere più efficienti le attività afferenti il monitoraggio della qualità del credito;
  • una nuova unità organizzativa ("Gestione Portafoglio Crediti Immobiliari") con compiti di governo e presidio delle scelte di indirizzo, valutazione del portafoglio dei crediti immobiliari ed esecuzione di perizie tecniche edilizie ed agrarie, al fine di gestire in modo più coerente ed efficiente le pratiche creditizie del settore immobiliare.

Sono state, inoltre, apportate anche alcune variazioni all'assetto organizzativo della Funzione Mercato, che è stato ridefinito al fine di garantire un presidio unico dei processi relativi allo sviluppo e all'offerta di prodotti e servizi della Banca.

Sono stati, infine, avviati interventi di analisi organizzativa sull'intero Gruppo a supporto dell'integrazione con Banco Popolare.

In merito alle tre funzioni di controllo (Internal Audit, Compliance, Risk Management), le condizioni previste dalla normativa finalizzate a garantire la loro indipendenza sono risultate, in generale, soddisfatte. Il Consiglio di Sorveglianza, tramite il Comitato per il Controllo Interno, ha inoltre accertato che le citate funzioni disponessero di un numero adeguato di risorse (sia a livello di Capogruppo sia a livello di controllate). In merito ai controlli di primo livello, di prima e seconda istanza, sono state evidenziate, dal Comitato per il Controllo Interno, aree di miglioramento sia in ambito organizzativo che di indipendenza;

  1. sulla base e nei limiti delle risultanze acquisite, degli approfondimenti svolti e a fronte dell'esame delle relazioni annuali effettuate dalle funzioni di controllo della Banca, il Consiglio di Sorveglianza ha ritenuto il sistema dei controlli interni del Gruppo sufficientemente robusto. In particolare, il sistema dei controlli interni ha assicurato un controllo sufficientemente adeguato dei principali rischi, ha indotto il management ad una condotta sufficientemente prudente, ha assicurato l'attendibilità delle principali informazioni finanziarie e la conformità alle leggi, ai regolamenti ed ai requisiti di vigilanza prudenziali. L'attribuzione delle responsabilità e dei poteri è apparsa in generale chiara per assicurare la conformità alle norme e alle decisioni interne. In ottica di armonizzazione delle attività di controllo, si evidenzia che nel 2016 è proseguita l'attività del "Comitato di Coordinamento del Sistema dei Controlli Interni di Gruppo" allo scopo di: (i) rafforzare il coordinamento ed i meccanismi di cooperazione tra le funzioni di controllo interno e (ii) fornire una rappresentazione integrata del livello di presidio del sistema dei controlli sui processi aziendali nonché sui rischi ai quali il Gruppo è esposto.

Per maggiori dettagli sull'attività svolta dalle funzioni di controllo si rimanda a quanto riportato nella Relazione su Governo Societario nella sezione dedicata a BPM.

Le analisi condotte in tema di sicurezza informatica, pur in presenza di aree di miglioramento, hanno condotto ad un giudizio di sostanziale adeguatezza grazie sia alla predisposizione della normativa aziendale inerente alla gestione ed al controllo del sistema informativo che alla risoluzione di talune criticità emerse nel passato.

Il Consiglio di Sorveglianza, anche tramite il Comitato per il Controllo Interno e le funzioni di controllo, ha inoltre esaminato gli esiti degli accertamenti ispettivi condotti dall'Autorità di Vigilanza in tema di Trasparenza e ha monitorato lo stato di avanzamento dei lavori per le deadline pianificate nel corso del 2016.

In materia di anatocismo, il 23 novembre 2016 è stata pubblicata la sentenza n. 21951/16 emessa dal Tribunale di Roma con la quale il Giudice ha rigettato le domande formulate dalla Banca confermando l'inibitoria già concessa dal Tribunale di Milano. La Banca ha impugnato la sentenza, notificando a controparte, il 30 dicembre 2016, l'atto di appello.

Per completezza di informativa si segnala che, nel corso del 2016, sono state effettuate dal Consiglio di Sorveglianza congiuntamente con l'Organismo di Vigilanza, tramite i propri Presidenti, due comunicazioni a Banca d'Italia ex art. 52, comma 2 del D.Lgs. n. 231/2007 per alcune omesse registrazioni emerse in seguito all'assessment condotto dalla Funzione Antiriciclaggio, le cui cause sono state individuate consentendo l'avvio dei necessari interventi correttivi.

In merito alla gestione dei rischi, si segnala che l'anno 2016 è stato caratterizzato – oltre che dalle attività ordinarie inerenti, tra gli altri, il consolidamento dei processi di Risk Appetite Framework, la valutazione interna dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP) e della liquidità (ILAAP), l'autovalutazione del sistema di gestione dei rischi operativi – dal completamento delle attività inerenti il Sistema Interno di Rating (SIR), nell'ambito del progetto A-IRB e dalla gestione dell'esercizio di Stress Test BCE;

  1. per quanto attiene l'adeguatezza del sistema amministrativo e contabile, il Dirigente Preposto nel corso dei periodici incontri sia con il Consiglio di Sorveglianza di BPM sia con il Collegio Sindacale di Banco BPM, finalizzati allo scambio di informazioni e alla vigilanza prevista in capo all'Organo di Controllo, non ha segnalato significative carenze nei processi operativi e di controllo che, per rilevanza, possano inficiare il giudizio di adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili poste a presidio di una corretta rappresentazione dei fatti di gestione, in conformità ai vigenti principi contabili internazionali.

Nell'ambito della propria Relazione ai fini del rilascio dell'attestazione prevista dall'art. 154-bis del TUF (esaminata dal Collegio Sindacale di Banco BPM), il Dirigente Preposto ha espresso un giudizio di sostanziale adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili che governano la formazione del bilancio, elaborato alla luce della valutazione del rischio residuo presente nei "macro ambiti" analizzati e degli interventi di mitigazione identificati. Nell'espressione del proprio giudizio il Dirigente Preposto ha tenuto conto, tra l'altro, degli interventi attuati nel corso del 2016 alla luce di evidenze rilevate con riferimento al precedente esercizio, constatando l'esistenza di limitate aree di miglioramento (prevalentemente di tipo organizzativo o di adozione/ aggiornamento della normativa interna) che non influenzano, peraltro, la valutazione complessiva espressa.

Il Collegio Sindacale di Banco BPM non ha pertanto osservazioni da formulare sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile e sulla sua affidabilità a rappresentare correttamente i fatti di gestione. Con riferimento all'informativa contabile contenuta nei bilanci separato e consolidato al 31 dicembre 2016 di BPM, va osservato che è stata resa l'attestazione senza rilievi dell'Amministratore Delegato e del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ai sensi dell'art. 81 ter del vigente Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999;

    1. non si hanno osservazioni da formulare sull'adeguatezza delle disposizioni impartite alle società controllate da BPM al fine di acquisire i flussi informativi necessari per assicurare il tempestivo adempimento degli obblighi di comunicazione previsti dalla legge; il presidio è stato anche ottenuto tramite la presenza di Dirigenti ed esponenti del Consiglio di Gestione nei Consigli di Amministrazione delle controllate. Il Consiglio di Sorveglianza, anche tramite il Comitato per il Controllo Interno, ha scambiato nel corso dell'esercizio 2016 informazioni con i corrispondenti organi delle controllate e ha esaminato le evidenze presentate dalle funzioni di controllo della Capogruppo BPM. Da tali attività non sono emerse criticità meritevoli di segnalazione;
    1. nel corso dei periodici scambi di informativa ai sensi dell'art. 150 del TUF tra il Consiglio di Sorveglianza (anche tramite la Commissione Bilancio costituita al proprio interno) e la Società di revisione non sono emersi aspetti rilevanti da segnalare. Il Consiglio di Sorveglianza ha provveduto all'esame del piano di revisione, comprendente tra l'altro la disamina dei rischi significativi e delle correlate azioni di test per la loro verifica;
    1. Banco BPM aderisce al Codice di Autodisciplina promosso da Borsa Italiana e, al riguardo, si rimanda alla Relazione sul Governo Societario anche con riferimento a BPM che contiene, in particolare, informazioni sui comportamenti attraverso i quali le raccomandazioni contenute nel Codice sono state concretamente applicate, ovvero adeguate informazioni in merito ai motivi della mancata o parziale applicazione;
    1. dall'attività di vigilanza svolta dal Consiglio di Sorveglianza non sono emerse omissioni, fatti censurabili o irregolarità, meritevoli di menzione ai Soci, richiamando quanto sopra riferito. Per una disamina del contenzioso e degli accertamenti ispettivi che hanno interessato il Gruppo BPM nell'esercizio si rimanda alla Relazione sulla Gestione. Il Consiglio di Sorveglianza di BPM non si è inoltre avvalso dei poteri di convocazione dell'Assemblea o del Consiglio di Gestione;
    1. in conclusione, a compendio dell'attività di vigilanza svolta dal Consiglio di Sorveglianza, il Collegio Sindacale di Banco BPM non ritiene che ricorrano i presupposti che rendano necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, comma 2, del TUF in merito all'approvazione del bilancio di BPM al 31 dicembre 2016 e alle materie di propria competenza.

Milano, 16 marzo 2017

Il Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.

Prof. Marcello Priori, Presidente

Dott. Gabriele Camillo Erba

Dott.ssa Maria Luisa Mosconi

Prof.ssa Claudia Rossi

Dott. Alfonso Sonato

Relazione della Società di Revisione

RELAZIONE DELLA SOCIETA' DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DEGLI ARTICOLI 14 E 16 DEL DLGS 27 GENNAIO 2010, Nº 39

Agli Azionisti di Banco BPM SpA

Relazione sul bilancio d'esercizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di Banca Popolare di Milano Scarl, costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2016, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa che include una sintesi dei principi contabili significativi e altre note esplicative.

Responsabilità degli amministratori per il bilancio d'esercizio

Gli amministratori di Banco BPM SpA sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art.9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. n. 136/15.

Responsabilità della società di revisione

E' nostra la responsabilità di esprimere un giudizio sul bilancio d'esercizio sulla base della revisione contabile. Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai Principi di revisione internazionali (ISA Italia) elaborati ai sensi dell'art. 11 del D.Lgs. 39/10. Tali principi richiedono il rispetto di principi etici, nonché la pianificazione e lo svolgimento della revisione contabile al fine di acquisire una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio non contenga errori significativi.

La revisione contabile comporta lo svolgimento di procedure volte ad acquisire elementi probativi a supporto degli importi e delle informazioni contenuti nel bilancio d'esercizio. Le procedure scelte dipendono dal giudizio professionale del revisore, inclusa la valutazione dei rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali. Nell'effettuare tali valutazioni del rischio, il revisore considera il controllo interno relativo alla redazione del bilancio d'esercizio dell'impresa che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta al fine di definire procedure di revisione appropriate alle circostanze, e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno dell'impresa. La revisione contabile comprende altresi la valutazione dell'appropriatezza dei principi contabili adottati, della ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli amministratori, nonché la valutazione della presentazione del bilancio d'esercizio nel suo complesso.

Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

PricewaterhouseCoopers SpA

www.pwc.com/it

Giudizio

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria di Banca Popolare di Milano Scarl al 31 dicembre 2016, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data, in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. n. 136/15.

Richiamo di Informativa

Senza modificare il nostro giudizio, segnaliamo che, come più ampiamente illustrato nel bilancio d'esercizio e nella Relazione sulla gestione, con efficacia a decorrere dal 1 gennaio 2017 si è perfezionata la fusione di Banca Popolare di Milano Scarl con il Banco Popolare Società Cooperativa che ha portato alla costituzione di Banco BPM SpA.

Altri Aspetti

Il bilancio d'esercizio di Banca Popolare di Milano Scarl per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2015 è stato sottoposto a revisione contabile da parte di altro revisore che, in data 29 marzo 2016, ha espresso un giudizio senza modifiche su tale bilancio.

Relazione su altre disposizioni di legge e regolamentari

Giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari con il bilancio d'esercizio

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere, come richiesto dalle norme di legge, un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e delle informazioni della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari di Banca Popolare di Milano Scarl indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98, la cui responsabilità compete agli amministratori di Banco BPM SpA, con il bilancio d'esercizio di Banca Popolare di Milano Scarl al 31 dicembre 2016. A nostro giudizio la relazione sulla gestione e le informazioni della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di Banca Popolare di Milano Scarl al 31 dicembre 2016.

Milano, 15 marzo 2017

PricewaterhouseCoopers SpA

Pierfrancesco Anglani (Revisore legale)

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.