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FinecoBank

Annual Report Mar 20, 2018

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Annual Report

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Relazioni e Bilancio 2017

RELAZIONI E BILANCI 2017

FINECO. LA BANCA CHE SEMPLIFICA LA BANCA.

FinecoBank S.p.A - Banca del Gruppo UniCredit

finecobank.com

Relazioni e Bilanci 2017

Indice

Cariche Sociali e Società di Revisione 5
Premessa alla lettura dei bilanci 7
Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A. 9
La Relazione sulla Gestione consolidata 11
Dati di sintesi 12
Andamento della gestione 21
L'azione FinecoBank 26
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 27
La rete dei consulenti finanziari 33
Le risorse 35
L'infrastruttura tecnologica 37
Il sistema dei controlli interni 38
Principali rischi e incertezze 40
La struttura organizzativa 40
Piano di continuità operativa 43
I principali aggregati patrimoniali 44
Fondi propri e requisiti prudenziali di vigilanza 55
L'azionariato 55
I risultati economici 56
I risultati della controllante e della controllata
Le operazioni con parti correlate
63
73
La sostenibilità 76
Altre informazioni 90
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio
ed evoluzione prevedibile della gestione 91
Proposte all'Assemblea 93
Schemi del bilancio consolidato 95
Stato patrimoniale consolidato 96
Conto economico consolidato 97
Prospetto della redditività consolidata complessiva 97
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 98
Rendiconto finanziario consolidato 100
Nota integrativa consolidata 103
Parte A - Politiche contabili 105
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 139
Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato 171
Parte D - Redditività complessiva consolidata 187
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche
di copertura 189
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato 231
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese
o rami d'azienda
235
Parte H - Operazioni con parti correlate 237
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali 245
Parte L - Informativa di settore 253
Allegati 255
Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi
dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni 259
Relazione della Società di Revisione 263
Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. 271
Schemi del bilancio 273
Stato patrimoniale 274
Conto economico 275
Prospetto della redditività complessiva 275
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 276
Rendiconto finanziario 278
Nota integrativa 281
Parte A - Politiche contabili 283
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale 317
Parte C - Informazioni sul conto economico 351
Parte D - Redditività complessiva 367
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura 369
Parte F - Informazioni sul patrimonio 411
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese
o rami d'azienda 421
Parte H - Operazioni con parti correlate 423
Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti
patrimoniali
431
Parte L - Informativa di settore 439
Allegati 441
Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi
dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
445
Relazione della Società di Revisione 449
Relazione del Collegio Sindacale 457
Glossario 467
Consiglio di Amministrazione
Enrico Cotta Ramusino Presidente
Francesco Saita Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato
e Direttore Generale
Elena Biffi
Gianmarco Montanari
Manuela D'Onofrio
Maria Chiara Malaguti
Maurizio Santacroce
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Elena Spagnol Presidente
Barbara Aloisi
Marziano Viozzi
Membri Effettivi
Federica Bonato Membri Supplenti
Deloitte & Touche S.p.A. Società di revisione
Lorena Pelliciari Dirigente preposto alla redazione
dei documenti contabili societari

In data 11 aprile 2017 l'Assemblea degli Azionisti, unitamente all'approvazione del Bilancio 2016, ha nominato un nuovo Consiglio di Amministrazione ed un nuovo Collegio Sindacale in quanto scaduti per compiuto mandato.

In data 4 settembre 2017 il Sig. Stefano Fiorini ha rassegnato le dimissioni dalla carica di Presidente del Collegio Sindacale; in pari data il Sindaco Supplente Sig.ra Elena Spagnol è subentrata nella carica sino alla prossima Assemblea degli azionisti.

Sede legale 20131 Milano - Piazza Durante, 11

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A."

o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A."

Società controllata da UniCredit S.p.A., Gruppo Bancario UniCredit, iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari n° 2008.1, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, codice ABI 03015, Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano 01392970404 - R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

Il presente fascicolo di bilancio è costituito dal Bilancio consolidato e dal Bilancio dell'impresa di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) entrambi redatti, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2017, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2017.

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati per la redazione dei presenti Bilancio consolidato e Bilancio dell'impresa.

FinecoBank, appartenente al Gruppo Bancario UniCredit, è tenuta a presentare per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 il bilancio consolidato, come previsto dalle disposizioni di legge, in quanto controlla Fineco AM Limited, società di diritto irlandese costituita in data 26 ottobre 2017, ed è emittente di strumenti finanziari negoziati in un mercato pubblico. Alla data del 31 dicembre 2017 la società Fineco AM Limited non aveva ancora avviato la propria operatività, conseguentemente i risultati consolidati ed individuali di FinecoBank non presentano differenze significative.

Il Bilancio consolidato comprende:

• gli schemi del bilancio consolidato, costituiti dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto, trattandosi di primo bilancio consolidato, con quelli del bilancio dell'impresa dell'esercizio 2016;

• la nota integrativa consolidata;

ed è accompagnato:

  • dalla Relazione sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business ed i commenti ai risultati del periodo;
  • dall'Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il Bilancio dell'impresa comprende:

• gli schemi del bilancio dell'impresa, costituiti dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2016;

• la nota integrativa;

ed è accompagnato dall'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

In merito al contenuto della Relazione sulla gestione del bilancio d'esercizio di FinecoBank S.p.A. si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata.

Inoltre, completano il fascicolo di bilancio:

  • la Relazione del Collegio Sindacale;
  • le Relazioni della Società di Revisione.

Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A.

La Relazione sulla Gestione consolidata 11
Schemi del bilancio consolidato 95
Nota integrativa consolidata 103
Allegati 255
Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi
dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifche e integrazioni 259
Relazione della Società di Revisione 263
Dati di sintesi 12
Andamento della gestione 21
L'azione FinecoBank 26
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 27
La rete dei consulenti finanziari 33
Le risorse 35
L'infrastruttura tecnologica 37
Il sistema dei controlli interni 38
Principali rischi e incertezze 40
La struttura organizzativa 40
Piano di continuità operativa 43
I principali aggregati patrimoniali 44
Fondi propri e requisiti prudenziali di vigilanza 55
L'azionariato 55
I risultati economici 56
I risultati della controllante e della controllata 63
Le operazioni con parti correlate 73
La sostenibilità 76
Altre informazioni 90
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio
ed evoluzione prevedibile della gestione 91
Proposte all'Assemblea 93

Dati di sintesi

FinecoBank è la banca diretta multicanale del gruppo UniCredit, che vanta una delle maggiori reti di consulenti finanziari ed è leader in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario. La Banca propone un modello di business integrato tra banca diretta e rete di consulenti. Un unico conto con servizi di banking, credit, trading e di investimento, disponibili anche su dispositivi mobili, quali applicazioni per smartphone e tablet. Con la sua piattaforma completamente integrata, FinecoBank è player di riferimento per gli investitori moderni.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano e, a partire dal 1º aprile 2016, è inserita all'interno dell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana. Il 20 marzo 2017 il titolo è entrato a far parte dello STOXX Europe 600 Index.

FinecoBank è inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (composto dalle maggiori 40 società quotate in Borsa italiana FTSE-MIB), tra i principali indici di performance e benchmark in materia ambientale, sociale e di governance. Nel mese di luglio 2017 Standard Ethics1 ha elevato il rating della Banca a EE (da EE-), livello ritenuto un pieno "investment grade" dagli investitori che orientano le proprie decisioni verso aziende sostenibili con minore profilo di rischio reputazionale e buone prospettive nel lungo periodo.

Al fine di accrescere ulteriormente la capacità competitiva della Banca allargando il perimetro dei servizi offerti, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 4 luglio 2017 ha deliberato l'avvio della progettualità volta a consentire alla Banca la costituzione di una management company di diritto irlandese, completamente partecipata da FinecoBank, dedicata alla gestione di OICR. La società Fineco AM Limited è stata costituita il 26 ottobre 2017, a seguito dell'approvazione del progetto di costituzione da parte del Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. del 2 agosto 2017 e successivamente al Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 19 settembre 2017 che ha deliberato l'importo del capitale sociale di cui dotare la costituenda società. Alla data del 31 dicembre 2017 la società Fineco AM Limited non aveva ancora avviato la propria operatività.

Nell'esercizio 2017 il totale della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 67.185 milioni di euro, registrando un incremento dell'11,6% rispetto ai 60.195 milioni di euro di fine 2016. Nel 2017 la raccolta netta totale è stata pari a 5.958 milioni di euro (+18% a/a).

Si conferma il continuo miglioramento nell'asset mix, come già evidenziato nel corso dell'anno: la raccolta gestita ha raggiunto 3.943 milioni di euro (+121% rispetto al 2016) pari al 66% della raccolta netta totale; la raccolta amministrata si è attestata a 564 milioni di euro mentre la raccolta diretta è stata pari a 1.451 milioni di euro. La raccolta dei "Guided products & services" ha raggiunto 4.559 milioni di euro nel 2017, portando l'incidenza di questi ultimi rispetto al totale della raccolta gestita al 64% rispetto al 56% di dicembre 2016.

La raccolta netta tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 5.404 milioni di euro, in aumento del 25% rispetto al 2016. Il saldo della raccolta diretta ed indiretta è pari a 57.887 milioni di euro (+12,5% a/a).

Il patrimonio totale riferibile alla clientela nel segmento Private Banking, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 25.886 milioni di euro, in rialzo del 16% a/a.

Nel corso dell'esercizio 2017 sono stati erogati 230 milioni di euro di prestiti personali, 521 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 831 milioni di euro, determinando un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 121% rispetto al 31 dicembre 2016. La qualità del credito si conferma elevata, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, strutturalmente contenuto, è in ulteriore riduzione, grazie anche all'effetto dei nuovi crediti, che sono prevalentemente garantiti e a basso rischio.

Il risultato d'esercizio si attesta a 214,1 milioni di euro, evidenziando un incremento dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 20172 , il risultato d'esercizio sarebbe pari a 218,5 milioni di euro, in crescita dell'8,9% rispetto all'utile dell'esercizio 2016 anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate3 .

1. Standard Ethics, con sede a Londra, è un'agenzia indipendente di rating in materia di sostenibilità, responsabilità sociale e buona governance.

2. Perdite da cancellazione e rettifiche di valore apportate all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo di -12,9 milioni di euro (-8,6 milioni di euro al netto delle imposte); rilascio di integration cost stimati nell'esercizio precedente relativamente al Piano Industriale del Gruppo UniCredit, per un importo di +0,4 milioni di euro (+0,3 milioni di euro al netto delle imposte); variazione positiva delle imposte correnti riferita all'applicazione della PEX sulla plusvalenza realizzata nel 2016 dalla cessione della partecipazione in VISA Europe Ltd, per un importo di +3,9 milioni di euro.

3. Utile da realizzo della partecipazione in Visa Europe Ltd, per un importo di +15,3 milioni di euro (+10,3 milioni di euro al netto delle imposte calcolate in regime fiscale ordinario); rettifiche di valore apportate all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo di -6,7 milioni di euro (-4,5 milioni di euro al netto delle imposte); rilascio degli accantonamenti effettuati per il Fondo di Solidarietà e per l'impegno residuo nei confronti del FITD per l'intervento a favore di Banca Tercas, per un importo di +3,7 milioni di euro (+2,5 milioni di euro al netto delle imposte); integration cost stimati in carico alla Banca relativamente al Piano Industriale del Gruppo UniCredit, per un importo di -5,5 milioni di euro (-3,7 milioni di euro al netto delle imposte); variazione positiva delle imposte correnti riferite ad accantonamenti riguardanti alcuni contenziosi relativi ad anni precedenti, definitivamente chiusi nel 2016, per un importo di +6,5 milioni di euro.

Il cost/income è passato dal 41,63%4 al 31 dicembre 2016 al 39,76% del 31 dicembre 2017, a conferma dell'elevata leva operativa della Banca e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi.

I risultati dell'esercizio 2017 confermano la solidità della Banca e la forza del modello di business: i clienti continuano a premiare la trasparenza dell'approccio Fineco, l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di "one stop solution".

L'offerta della Banca si articola in tre integrate aree di attività: (i) il banking, che include i servizi di conto corrente e di conto deposito, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui e i prestiti personali; (ii) il brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni e materie prime), future, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'investing, che include servizi di collocamento e distribuzione di oltre 6.000 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 77 primarie case d'investimento italiane ed internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite una rete di 2.607 consulenti finanziari.

  1. Il Cost/income ratio al 31 dicembre 2016 è stato calcolato escludendo dal Margine d'intermediazione le poste non ricorrenti manifestatesi nel corso dello scorso anno, pari a 15,3 milioni di euro.

Dati di sintesi (Segue)

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato (Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 613 5 608 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 10.879 6.044 4.835 80,0%
Crediti verso banche 13.878.117 15.735.540 (1.857.423) -11,8%
Crediti verso clientela 2.129.219 1.016.798 1.112.421 109,4%
Investimenti finanziari 5.874.079 3.757.529 2.116.550 56,3%
Coperture 10.048 9.211 837 9,1%
Attività materiali 15.205 14.451 754 5,2%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 7.909 7.731 178 2,3%
Attività fiscali 9.249 13.165 (3.916) -29,7%
Altre attività 315.415 336.300 (20.885) -6,2%
Totale dell'attivo 22.340.335 20.986.376 1.353.959 6,5%

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 926.001 1.111.106 (185.105) -16,7%
Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073 1.403.963 7,5%
Passività finanziarie di negoziazione 2.617 2.626 (9) -0,3%
Coperture 8.922 11.371 (2.449) -21,5%
Fondi per rischi ed oneri 112.414 111.756 658 0,6%
Passività fiscali 10.234 10.048 186 1,9%
Altre passività 343.285 257.097 86.188 33,5%
Patrimonio 731.826 681.299 50.527 7,4%
- capitale e riserve 526.046 476.249 49.797 10,5%
- riserve da valutazione (attività finanziarie disponibili per la vendita -
utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti)
(8.340) (6.794) (1.546) 22,8%
- risultato netto 214.120 211.844 2.276 1,1%
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.335 20.986.376 1.353.959 6,5%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale (Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2017 31.09.2017 30.06.2017 31.03.2017 31.12.2016
Cassa e disponibilità liquide 613 1.671 2.902 615 5
Attività finanziarie di negoziazione 10.879 10.538 9.791 5.714 6.044
Crediti verso banche 13.878.117 14.292.534 14.827.089 15.461.841 15.735.540
Crediti verso clientela 2.129.219 1.715.684 1.503.867 1.166.180 1.016.798
Investimenti finanziari 5.874.079 5.418.872 4.760.269 3.906.456 3.757.529
Coperture 10.048 16.172 15.417 12.410 9.211
Attività materiali 15.205 15.197 15.396 14.379 14.451
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 7.909 7.712 8.025 7.702 7.731
Attività fiscali 9.249 14.279 9.276 14.486 13.165
Altre attività 315.415 233.188 271.613 247.202 336.300
Totale dell'attivo 22.340.335 21.815.449 21.513.247 20.926.587 20.986.376

CONSISTENZE AL PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.09.2017 30.06.2017 31.03.2017 31.12.2016 Debiti verso banche 926.001 696.554 929.859 980.245 1.111.106 Debiti verso clientela 20.205.036 20.007.773 19.440.617 18.883.826 18.801.073 Passività finanziarie di negoziazione 2.617 3.274 4.113 2.228 2.626 Coperture 8.922 18.731 16.084 16.738 11.371 Fondi per rischi ed oneri 112.414 103.666 102.123 113.060 111.756 Passività fiscali 10.234 49.310 19.525 36.073 10.048 Altre passività 343.285 264.641 380.059 162.730 257.097 Patrimonio 731.826 671.500 620.867 731.687 681.299 - capitale e riserve 526.046 524.273 522.475 690.077 476.249 - riserve da valutazione (attività finanziarie disponibili per la vendita - utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti) (8.340) (3.811) (5.875) (10.084) (6.794) - risultato netto 214.120 151.038 104.267 51.694 211.844 Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.335 21.815.449 21.513.247 20.926.587 20.986.376

Dati di sintesi (Segue)

Conto economico consolidato (Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2017 2016 ASSOLUTA %
Interessi netti 264.581 249.388 15.193 6,1%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 29 6 23 383,3%
Commissioni nette 270.083 242.881 27.202 11,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 48.219 69.054 (20.835) -30,2%
Saldo altri proventi/oneri 3.760 (2.211) 5.971 n.c.
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 586.672 559.118 27.554 4,9%
Spese per il personale (79.294) (73.698) (5.596) 7,6%
Altre spese amministrative (236.945) (228.119) (8.826) 3,9%
Recuperi di spesa 93.367 85.395 7.972 9,3%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.369) (9.952) (417) 4,2%
Costi operativi (233.241) (226.374) (6.867) 3,0%
RISULTATO DI GESTIONE 353.431 332.744 20.687 6,2%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (5.151) (4.199) (952) 22,7%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 348.280 328.545 19.735 6,0%
Accantonamenti per rischi ed oneri (19.025) (9.981) (9.044) 90,6%
Oneri di integrazione 408 (5.503) 5.911 n.c.
Profitti netti da investimenti (13.399) (6.724) (6.675) 99,3%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 316.264 306.337 9.927 3,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (102.144) (94.493) (7.651) 8,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 214.120 211.844 2.276 1,1%
RISULTATO D'ESERCIZIO 214.120 211.844 2.276 1,1%
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 214.120 211.844 2.276 1,1%

Conto economico consolidato - Evoluzione trimestrale (Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)
2017
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 70.027 67.366 64.282 62.906
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 11 6 6 6
Commissioni nette 70.696 69.680 65.026 64.681
Risultato negoziazione, coperture e fair value 11.100 11.127 12.282 13.710
Saldo altri proventi/oneri 3.930 63 (764) 531
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 155.764 148.242 140.832 141.834
Spese per il personale (20.601) (19.769) (19.708) (19.216)
Altre spese amministrative (60.031) (53.021) (61.451) (62.442)
Recuperi di spesa 24.987 21.888 23.215 23.277
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (2.908) (2.628) (2.503) (2.330)
Costi operativi (58.553) (53.530) (60.447) (60.711)
RISULTATO DI GESTIONE 97.211 94.712 80.385 81.123
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.082) (1.528) (1.001) (540)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 95.129 93.184 79.384 80.583
Accantonamenti per rischi ed oneri 5.154 (21.029) (773) (2.377)
Oneri di integrazione 428 (7) 1 (14)
Profitti netti da investimenti (11.598) (1.448) (361) 8
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 89.113 70.700 78.251 78.200
Imposte sul reddito del periodo (26.031) (23.929) (25.678) (26.506)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 63.082 46.771 52.573 51.694
RISULTATO DI PERIODO 63.082 46.771 52.573 51.694
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 63.082 46.771 52.573 51.694

Dati di sintesi (Segue)

(Importi in migliaia)
2016
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 63.412 62.527 61.200 62.249
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 6 - - -
Commissioni nette 65.786 59.274 59.660 58.161
Risultato negoziazione, coperture e fair value 11.343 10.785 27.281 19.645
Saldo altri proventi/oneri (2.176) (793) 669 89
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 138.371 131.793 148.810 140.144
Spese per il personale (16.633) (19.349) (19.003) (18.713)
Altre spese amministrative (57.254) (53.141) (57.169) (60.555)
Recuperi di spesa 21.311 21.747 21.107 21.230
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (2.733) (2.610) (2.436) (2.173)
Costi operativi (55.309) (53.353) (57.501) (60.211)
RISULTATO DI GESTIONE 83.062 78.440 91.309 79.933
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (678) (720) (1.361) (1.440)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 82.384 77.720 89.948 78.493
Accantonamenti per rischi ed oneri 3.914 (11.342) (1.114) (1.439)
Oneri di integrazione (5.493) (3) (4) (3)
Profitti netti da investimenti (6.724) - - -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 74.081 66.375 88.830 77.051
Imposte sul reddito del periodo (24.610) (21.784) (22.270) (25.829)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 49.471 44.591 66.560 51.222
RISULTATO DI PERIODO 49.471 44.591 66.560 51.222
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 49.471 44.591 66.560 51.222

Principali indici del bilancio consolidato

I principali dati patrimoniali
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (1) 1.798.520 813.589 984.931 121,1%
Totale attivo 22.340.335 20.986.376 1.353.959 6,5%
Raccolta diretta da clientela (2) 19.940.715 18.509.497 1.431.218 7,7%
Raccolta indiretta da clientela (3) 47.243.837 41.685.609 5.558.228 13,3%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 67.184.552 60.195.106 6.989.446 11,6%
Patrimonio netto 731.826 681.299 50.527 7,4%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi, i pronti contro termine passivi Supersave e il conto deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati di struttura

DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
N° Dipendenti 1.119 1.086
N° Risorse (1) 1.128 1.096
N° Consulenti finanziari 2.607 2.628
N° Negozi finanziari operativi (2) 375 358

(1) Numero risorse: include i lavoratori dipendenti, i lavoratori atipici, gli Amministratori, i dipendenti del Gruppo UniCredit distaccati in FinecoBank al netto dei dipendenti FinecoBank distaccati nel Gruppo UniCredit. (2) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza (Importi in migliaia)

DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
Interessi netti/Margine di intermediazione 45,10% 44,60%
Proventi di intermediazione e diversi/Margine di intermediazione 54,90% 55,40%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 138,08% 136,82%
Cost/income ratio 39,76% 41,63%
Costi operativi/TFA 0,37% 0,39%
Cost of risk 33 bp 43 bp
CoR (sistema incentivante) 40 bp 59 bp
ROE 39,47% 43,07%
ROE adjusted 40,29% 40,82%
Rendimento delle attività 0,96% 1,01%
EVA (calcolato sul capitale economico) 193.901 194.418
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 165.293 162.974
RARORAC (calcolato sul capitale economico) 56,61% 66,33%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 24,21% 24,99%
ROAC (calcolato sul capitale economico) 62,56% 72,28%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 31,39% 32,49%
Totale raccolta da clientela/Risorse medie 60.418 55.659
Totale raccolta da clientela/(Risorse + Consulenti finanziari medi) 18.014 16.240

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Margine d'intermediazione. Il Cost/income ratio al 31 dicembre 2016 è stato calcolato escludendo dal Margine d'intermediazione le poste non ricorrenti manifestatesi nel corso dello scorso anno, pari a 15,3 milioni di euro.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo calcolato come media tra il saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni e i Crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente).

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti e Crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: rapporto fra utile netto e patrimonio netto contabile medio del periodo (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali per i quali è prevista la distribuzione e le riserve da valutazione). ROE adjusted: rapporto fra utile netto escluse le poste non ricorrenti e patrimonio netto contabile medio del periodo (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali per i quali è prevista la distribuzione e le riserve da valutazione). Rendimento delle attività: rapporto tra l'utile netto e il totale di bilancio.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile operativo al netto di imposte e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare assorbito e il capitale economico (nel caso di Fineco il capitale economico) sia utilizzando il patrimonio netto contabile.

RARORAC (Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (calcolato utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare assorbito e il capitale economico o utilizzando il patrimonio netto contabile) e il capitale allocato ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e il capitale allocato. Il Capitale allocato va inteso come il maggiore tra il capitale calcolato internamente sulla base di modelli condivisi all'interno del Gruppo Unicredit (Economic Capital) e il capitale regolamentare o il patrimonio netto contabile. Si precisa che per il calcolo degli indicatori EVA, RARORAC e ROAC al 31 dicembre 2017, il capitale interno è quello del 30 settembre 2017, ultimo dato disponibile fornito da Capogruppo, inoltre gli indicatori sono stati calcolati sulla

base della situazione individuale, in quanto FinecoBank non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Principali indici del bilancio consolidato (Segue)

Indicatori patrimoniali

DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 8,05% 3,88%
Crediti verso banche/Totale attivo 62,12% 74,98%
Attività finanziarie/Totale attivo 26,34% 17,93%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 89,26% 88,20%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 3,28% 3,25%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 9,02% 4,40%
DATI AL
QUALITÀ DEL CREDITO 31.12.2017 31.12.2016
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,16% 0,45%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,10% 0,33%
Coverage (1) - Sofferenze 91,70% 86,23%
Coverage (1) - Inadempienze probabili 76,53% 79,07%
Coverage (1) - Esposizioni scadute deteriorate 53,69% 47,08%
Coverage (1) - Totale crediti deteriorati 88,27% 83,64%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FinecoBank non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit, pertanto si rimanda a quanto esposto nella sezione relativa ai risultati conseguiti dalla controllante FinecoBank e alle relative informazioni su fondi propri e requisiti prudenziali di vigilanza a livello individuale riportata nella presente Relazione sulla gestione consolidata.

Quote di mercato

TRADING BORSA ITALIANA (ASSOSIM) 31.12.2017 31.12.2016
Volumi intermediati c/terzi MTA 19,65% 19,79%
Classifica volumi intermadiati c/terzi MTA
RETE CONSULENTI FINANZIARI (ASSORETI) 31.12.2017 31.12.2016
Classifica Stock
RETE CONSULENTI FINANZIARI (ASSORETI) 31.12.2017 31.12.2016
Classifica Raccolta Netta
RACCOLTA COMPLESSIVA (BANCA D'ITALIA) 30.09.2017 31.12.2016
Quota di mercato Totale Raccolta 1,59% 1,50%
Quota di mercato Raccolta Diretta 1,32% 1,26%
Quota di mercato Raccolta Indiretta 1,77% 1,67%

Alcuni dati si riferiscono al 30 settembre 2017, in quanto ultimi disponibili.

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Il saldo della raccolta diretta da clientela registra una crescita del 7,7% rispetto alla fine dell'anno precedente, raggiungendo 19.941 milioni di euro e confermando l'elevato grado di apprezzamento, da parte della clientela, della qualità dei servizi offerti dalla Banca. Infatti, la quota preponderante della raccolta diretta è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti. La crescita di questa componente di raccolta conferma l'elevato e crescente grado di fidelizzazione della clientela, contribuendo ad incrementare la persistenza della raccolta stessa.

Il saldo della raccolta indiretta da clientela (Asset under Management-

AUM e Asset under Custody-AUC) si attesta a 47.244 milioni di euro evidenziando un incremento del 13% rispetto al 31 dicembre 2016. Il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) ha quindi raggiunto i 67.185 milioni di euro, registrando un incremento dell'11,6% rispetto a fine dicembre 2016, grazie ad una raccolta netta di 5.958 milioni di euro nell'esercizio.

A conferma del costante trend di crescita e del continuo miglioramento della qualità della raccolta si evidenzia la crescita dei "guided products & services"5 che continuano ad aumentare la loro incidenza percentuale sui TFA, passando dal 26,8% del 31 dicembre 2016 al 31,6% del 31 dicembre 2017, e sul Risparmio Gestito, passando dal 56,4% del 31 dicembre 2016 al 64,2% del 31 dicembre 2017.

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta, gestita ed amministrata dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

Saldo raccolta diretta e indiretta
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 COMP % 31.12.2016 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 19.931.182 29,7% 18.296.238 30,4% 1.634.944 8,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine 9.533 0,0% 213.259 0,4% (203.726) -95,5%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 19.940.715 29,7% 18.509.497 30,7% 1.431.218 7,7%
Gestioni patrimoniali 6.729 0,0% 10.882 0,0% (4.153) -38,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.998.628 40,2% 24.257.876 40,3% 2.740.752 11,3%
Prodotti assicurativi 6.074.833 9,0% 4.339.162 7,2% 1.735.671 40,0%
SALDO RACCOLTA GESTITA 33.080.190 49,2% 28.607.920 47,5% 4.472.270 15,6%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 14.163.647 21,1% 13.077.689 21,7% 1.085.958 8,3%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 14.163.647 21,1% 13.077.689 21,7% 1.085.958 8,3%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 67.184.552 100,0% 60.195.106 100,0% 6.989.446 11,6%
di cui Guided products & services 21.227.005 31,6% 16.135.018 26,8% 5.091.987 31,6%
  1. Rispettivamente prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor" e "Old Mutual", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice" e "Fineco Stars".

Andamento della gestione (Segue)

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta, gestita ed amministrata relativa alla sola rete dei consulenti finanziari. Il saldo complessivo, pari a 57.887 milioni di euro, ha registrato un incremento del 12,5% rispetto al 31 dicembre 2016.

Saldo raccolta diretta e indiretta - Rete consulenti finanziari - dati Assoreti
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 COMP % 31.12.2016 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 14.674.039 25,3% 13.442.242 26,1% 1.231.797 9,2%
Depositi vincolati e pronti contro termine 8.424 0,0% 150.773 0,3% (142.349) -94,4%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 14.682.463 25,4% 13.593.015 26,4% 1.089.448 8,0%
Gestioni patrimoniali 6.729 0,0% 10.882 0,0% (4.153) -38,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.565.970 45,9% 23.843.218 46,4% 2.722.752 11,4%
Prodotti assicurativi 5.992.040 10,4% 4.251.107 8,3% 1.740.933 41,0%
SALDO RACCOLTA GESTITA 32.564.739 56,3% 28.105.207 54,6% 4.459.532 15,9%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 10.639.687 18,4% 9.736.101 18,9% 903.586 9,3%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 10.639.687 18,4% 9.736.101 18,9% 903.586 9,3%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI 57.886.889 100,0% 51.434.323 100,0% 6.452.566 12,5%
di cui Guided products & services 21.197.073 36,6% 16.104.815 31,3% 5.092.258 31,6%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita ed amministrata effettuata nel corso dell'esercizio 2017 a confronto con l'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online.

La raccolta netta totale si attesta a 5.958 milioni di euro con una forte concentrazione sulla raccolta gestita.

Raccolta netta
(Importi in migliaia)
VARIAZIONI
ANNO 2017 COMP % ANNO 2016 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.655.516 27,8% 3.342.566 66,4% (1.687.050) -50,5%
Depositi vincolati e pronti contro termine (204.392) -3,4% (435.045) -8,6% 230.653 -53,0%
RACCOLTA DIRETTA 1.451.124 24,4% 2.907.521 57,7% (1.456.397) -50,1%
Gestioni patrimoniali (3.758) -0,1% (2.688) -0,1% (1.070) 39,8%
Fondi comuni di investimento e altri fondi 2.299.626 38,6% 693.813 13,8% 1.605.813 231,4%
Prodotti assicurativi 1.646.832 27,6% 1.090.893 21,7% 555.939 51,0%
RACCOLTA GESTITA 3.942.700 66,2% 1.782.018 35,4% 2.160.682 121,2%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 564.303 9,5% 346.708 6,9% 217.595 62,8%
RACCOLTA AMMINISTRATA 564.303 9,5% 346.708 6,9% 217.595 62,8%
RACCOLTA NETTA TOTALE 5.958.127 100,0% 5.036.247 100,0% 921.880 18,3%
di cui Guided products & services 4.559.314 76,5% 3.876.685 77,0% 682.629 17,6%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita ed amministrata della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2017 a confronto con l'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari - dati Assoreti (Importi in migliaia)

VARIAZIONI
ANNO 2017 COMP % ANNO 2016 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.252.370 23,2% 2.543.475 58,6% (1.291.105) -50,8%
Depositi vincolati e pronti contro termine (143.499) -2,7% (295.013) -6,8% 151.514 -51,4%
RACCOLTA DIRETTA 1.108.871 20,5% 2.248.462 51,8% (1.139.591) -50,7%
Gestioni patrimoniali (3.758) -0,1% (2.688) -0,1% (1.070) 39,8%
Fondi comuni di investimento e altri fondi 2.271.437 42,0% 714.089 16,5% 1.557.348 218,1%
Prodotti assicurativi 1.651.876 30,6% 1.090.769 25,1% 561.107 51,4%
RACCOLTA GESTITA 3.919.555 72,5% 1.802.170 41,5% 2.117.385 117,5%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 375.959 7,0% 287.526 6,6% 88.433 30,8%
RACCOLTA AMMINISTRATA 375.959 7,0% 287.526 6,6% 88.433 30,8%
RACCOLTA NETTA TOTALE 5.404.385 100,0% 4.338.158 100,0% 1.066.227 24,6%
di cui Guided products & services 4.560.961 84,4% 3.869.695 89,2% 691.266 17,9%

L'acquisizione di nuova clientela si dimostra importante strumento di crescita organica, con 89.821 conti correnti aperti per il tramite dei consulenti finanziari.

Andamento degli aggregati economici

Il Margine di intermediazione si attesta a 586,7 milioni di euro, registrando un incremento del 4,9% rispetto ai 559,1 milioni di euro registrati nel 2016; escludendo dal margine di intermediazione al 31 dicembre 2016 le poste non ricorrenti illustrate in precedenza, il margine di intermediazione del 2017 registrerebbe un incremento del 7,9%.

Gli Interessi netti e le Commissioni nette contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, del 6,1% e dell'11,2%, mentre il Risultato di negoziazione, coperture e fair value registra una riduzione del 30,2% (-10,2% escludendo dal risultato al 31 dicembre 2016 le già citate poste non ricorrenti). Peraltro il Risultato negoziazione, coperture e fair value dell'esercizio 2016 beneficiava anche degli utili derivanti dalla vendita in tale esercizio di titoli di stato contabilizzati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per 5 milioni di euro (761 migliaia di euro registrati nel corso dell'esercizio 2017), realizzata in un'ottica di mitigazione dell'esposizione al rischio tasso ed ottimizzazione della profittabilità.

Gli interessi netti crescono di circa 15,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie all'incremento della raccolta e alla maggior incidenza dell'attività di lending, che hanno compensato i minori interessi attivi registrati in conseguenza della discesa dei tassi di mercato. Il tasso medio attivo relativo all'attivo fruttifero è stato pari all'1,28% rispetto all'1,39% dell'anno 2016.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 27,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie a maggiori commissioni nette relative alla gestione di prodotti del risparmio gestito (+13,5 milioni di euro), consulenza in materia di investimenti (+12,7 milioni di euro), servizi di incasso e pagamento (+4,4 milioni di euro), altri servizi, relativi principalmente all'introduzione del canone annuo sulle carte di credito (+4,3 milioni di euro), prestito titoli (+2 milioni di euro), parzialmente compensate da maggiori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari (-5,8 milioni di euro) e minori commissioni nette di negoziazione e raccolta ordini strumenti finanziari (-2,6 milioni di euro), per effetto della generalizzata riduzione degli ordini eseguiti rispetto all'esercizio precedente.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 6,9 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, per effetto della continua crescita della struttura operativa (+5,6 milioni di euro relativi a spese per il personale, +0,8 milioni di euro relativi alle Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa e +0,4 Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 316,3 milioni di euro, in aumento del 3,2% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel 2017 e nel 2016 precedentemente illustrate, il Risultato lordo dell'operatività corrente evidenzierebbe una crescita del 9,8%.

Il Risultato d'esercizio si attesta a 214,1 milioni di euro, evidenziando un incremento dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2017 precedentemente illustrate, il Risultato d'esercizio sarebbe pari a 218,5 milioni di euro, in crescita dell'8,9% rispetto all'utile dell'esercizio 2016 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

Andamento degli aggregati patrimoniali

I Crediti verso banche si attestano a 13.878 milioni di euro, in riduzione dell'11,8% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, del rimborso di titoli UniCredit giunti a scadenza, della vendita di titoli UniCredit in dollari con cedola in arrears, le cui condizioni contrattuali non avrebbero consentito il superamento del Test SPPI previsto dall'IFRS 9, principio contabile da applicare a partire dal 1° gennaio 2018, con conseguente necessità della loro classificazione come "strumenti finanziari a FVTPL", e della minore liquidità depositata sui conti correnti reciproci con UniCredit al 31 dicembre 2017.

I Crediti verso clientela si attestano a 2.129 milioni di euro, in aumento del 109,4% rispetto all'esercizio precedente, grazie alla crescente attività di lending. Nel corso dell'esercizio 2017 sono stati erogati 230 milioni di euro di prestiti personali, 521 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 831 milioni di euro, determinando un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria6 del 121% rispetto al 31 dicembre 2016. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 2,9 milioni di euro (3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2016) con un coverage ratio dell'88,27%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,16% (0,45% al 31 dicembre 2016).

Gli Investimenti finanziari si attestano a 5.874 milioni di euro, in aumento del 56,3% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, dell'acquisto di titoli di stato nell'ambito della politica di investimenti delineata dalla Banca.

I Debiti verso banche sono pari a 926 milioni di euro, in riduzione del 16,7% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, della riduzione dell'ammontare delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit.

  1. I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono solo i finanziamenti relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

Andamento della gestione (Segue)

I Debiti verso clientela si attestano a 20.205 milioni di euro, in aumento del 7,5% rispetto all'esercizio precedente, in relazione alla crescita della raccolta diretta da clientela

Il Patrimonio netto si attesta a 732 milioni di euro, in crescita del 7,4% rispetto al 31 dicembre 2016, grazie, principalmente, all'utile dell'esercizio 2016 non distribuito e portato ad incremento delle riserve di utili ed, in misura inferiore, all'incremento della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

La comunicazione e le relazioni esterne

Il 2017 si è aperto con il lancio della nuova campagna di comunicazione "Capitale Umano", che ha portato al centro del progetto strategico di comunicazione l'Uomo, in particolare la sua capacità di governare la tecnologia e l'innovazione che FinecoBank propone alla propria clientela ed alla propria rete di consulenti finanziari. Nell'offerta della Banca, il ruolo sempre più centrale del consulente e dei servizi di financial advisory sono parte integrante della comunicazione e riassunti nel nuovo claim "Da sempre investiamo sulla tecnologia più evoluta che esista: l'uomo". "La banca che semplifica la banca" resta comunque al centro del posizionamento, unico, che Fineco intende continuare a comunicare e valorizzare.

Nel corso dell'anno sono stati pianificati tre rilevanti flights pubblicitari che hanno coinvolto l'utilizzo di tutti i mezzi di comunicazione (TV, radio, stampa economico-finanziaria, digital ed affissioni sul territorio) ai quali se ne sono aggiunti altri tre sul trading sempre utilizzando un approccio multichannel.

La campagna di comunicazione sulla stampa nazionale a supporto del segmento Private Banking "Si scrive Private Banking, si legge Fineco" è stata lanciata ad inizio anno in occasione del lancio del segmento Private Banking attraverso un evento interno a Venezia. Numerose le attività e gli eventi organizzati a favore della clientela Private sul territorio grazie anche a partnership con brand di prestigio. Il Fineco Golf Club si conferma anche quest'anno come uno dei principali circuiti invitational in ambito golfistico.

Attraverso una campagna di comunicazione basata principalmente sui social media e attraverso alcune operazioni tattiche di member get member, nel mese di maggio è stato avviato il progetto di esportazione della piattaforma Fineco in UK, dove la Banca ha raggiunto oltre 1.000 clienti nei primi mesi di attività. Un modello di business unico nel Regno Unito; Fineco è il primo operatore su suolo britannico ad offrire in un'unica piattaforma integrata i servizi bancari e di brokerage, distinguendosi dai numerosi operatori specializzati presenti sul territorio. Nel mese di novembre Fineco si è aggiudicata un riconoscimento speciale per le proprie attività nel Regno Unito nell'ambito degli UK-Italy Business Awards.

Una significativa operazione di comunicazione sul reclutamento è stata avviata tra maggio e giugno ed ha coinvolto diverse regioni e diverse strutture manageriali, con il sostegno di iniziative publiredazionali.

Diversi i riconoscimenti che si è aggiudicata Fineco durante il 2017. Tra i più significativi: il Global Brands Awards, il riconoscimento di banca con il miglior CEO in Europa nel segmento Small&Midcap e soprattutto il risultato di una ricerca di KPMG che posiziona Fineco tra le migliori aziende per customer experience in Italia (sesta nella classifica generale e prima nella categoria banche).

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio 2017, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso (a livello della Banca ed a livello di Gruppo, ove previste) e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa) e del parere favorevole del Comitato Remunerazione e Nomine riunitosi il 2 febbraio 2017, ha approvato:

  • con riferimento al piano "Group Executive Incentive System 2014 (Bonus Pool)":
    • l'esecuzione del piano;
    • l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano, attribuita nel 2015, corrispondente a n. 15.872 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 maggio 2014;
    • un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 5.237,76 euro corrispondente a complessive n. 15.872 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,003% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management":
    • l'attribuzione della quarta ed ultima tranche relativa all'anno 2017 ai 6 beneficiari di complessive n° 422.779 azioni ordinarie gratuite, in numero ridotto rispetto a quanto definito dal Consiglio di Amministrazione in data 15 aprile 2014 al fine di garantire il rispetto del rapporto tra la componente fissa e quella variabile della retribuzione, in linea con la normativa vigente;
    • l'assegnazione di 630.850 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della prima tranche azionaria del piano, attribuita nel 2014, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 aprile 2014;
    • un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 208.180,50 euro corrispondente a complessive n. 630.850 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di

0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,10% del capitale fully diluited;

  • modifiche al regolamento per quanto riguarda una delle condizioni di accesso.
  • con riferimento al piano "2014 Plan Key People":
    • l'assegnazione della terza tranche corrispondente a n. 261.187 azioni ordinarie gratuite ai 79 beneficiari, coerente con il numero di azioni definito dal Consiglio di Amministrazione in data 15 aprile 2014, pari a massime n. 796.390 azioni ordinarie al servizio dell'intero periodo triennale;
    • un conseguente aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 86.191,71 euro corrispondente a complessive n. 261.187 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,04% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA":
    • la proposta di determinazione del Bonus Pool 2016 per la rete dei consulenti finanziari;
    • le proposte di determinazione del bonus 2016 e degli anni precedenti per i Consulenti Finanziari appartenenti al Personale più rilevante;
    • l'attribuzione di n° 57.740 azioni FinecoBank, da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;
    • l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Group Executive Incentive System 2016 (Bonus Pool)":
    • il "Bonus Pool 2016" di FinecoBank;
  • le proposte di determinazione del bonus 2016 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
  • l'attribuzione di n° 152.034 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dai Regolamenti.
  • con riferimento al piano "2014 Plan PFA":
    • l'assegnazione della terza e ultima tranche di azioni, in favore di n. 809 PFA, di n. 167 Group Manager e di n. 31 Area Manager beneficiari, di numero 688.104 azioni FinecoBank, da corrispondere gratuitamente secondo quanto stabilito dal Regolamento:
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2015":
    • l'esecuzione del piano;
    • l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano attribuita nel 2016;
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2015 PFA":
    • l'esecuzione del piano;
    • l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano attribuita nel 2016.

Con riferimento al piano "2014 Plan PFA", si precisa che il Consiglio di Amministrazione del 31 luglio 2017 è stato informato dell'assegnazione della terza ed ultima tranche di azioni in favore di n. 803 PFA, di n. 165 GM (rispetto a n. 809 PFA e a n. 167 GM segnalati a febbraio 2017) e di n. 31 AM beneficiari di numero 685.447 azioni FinecoBank (rispetto a n. 688.104 azioni segnalate a febbraio 2017).

In relazione al "Sistema Incentivante 2017 PFA" per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante", l'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha autorizzato l'acquisto e il compimento di atti di disposizione aventi ad oggetto massime n. 346.000 azioni proprie, del valore nominale di 0,33 euro cadauna, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza in data 30 marzo 2017, ai sensi degli artt. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013.

La stessa Assemblea dell'11 aprile 2017 ha rinnovato l'autorizzazione all'acquisto e il compimento di atti di disposizione aventi ad oggetto massime n. 5.520.000 azioni proprie, del valore nominale di 0,33 euro cadauna, in relazione al piano "2015 - 2017 PFA PLAN" per i consulenti finanziari, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza in data 30 marzo 2017, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013.

L'azione FinecoBank

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank ha evidenziato un eccellente trend rialzista nel corso del 2017, registrando un marcato incremento di oltre il 60% da inizio anno e con un'ottima performance relativa rispetto all'indice Ftse Mib che nel corso dell'anno ha segnato un +14%, un rialzo che la rende la seconda piazza in Europa tra quelle principali. Al 31 dicembre 2017 il prezzo dell'azione si attesta a quota 8,54 euro, in rialzo rispetto al prezzo di chiusura registrato a fine 2016 pari a 5,33 euro, e con un valore medio nel 2017 pari a 6,91 euro. Inoltre, nel corso del 2017 il prezzo dell'azione ha raggiunto il massimo valore storico pari a 8,74 euro.

La capitalizzazione di mercato della società è pari a 5.187 milioni di euro al 31 dicembre 2017.

ANNO 2014 ANNO 2015 ANNO 2016 ANNO 2017
4,750 7,805 7,400 8,735
3,808 4,438 4,622 5,345
4,173 6,479 5,980 6,914
4,668 7,625 5,330 8,535
606,3 606,5 606,8 607,7

Nelle pagine seguenti vengono riportati e commentati i principali indicatori e i risultati che identificano le macroaree di attività: Brokerage, Banking e Investing.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. La Banca, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari ed i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato ed integrato. Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse. La gestione finanziaria della Banca è orientata ad una gestione dei rischi tesa a preservare i ritorni industriali delle diverse attività e non ad assumere, in proprio, posizioni di rischio.

Brokerage

Nel corso del 2017 la Banca ha consolidato la propria leadership nel mercato del brokerage italiano chiudendo con risultati solidi.

Pur attraversando una fase di bassa volatilità tra le peggiori storicamente registrate, la Banca ha ottenuto comunque ottime performance sia nei primi mesi dell'anno (gennaio, marzo e maggio con un numero medio di 900 mila ordini su azioni), sia con un rally finale nei mesi di ottobre e novembre.

Continua il graduale spostamento dalle asset class tradizionali a quelle OTC, tra le quali continuano ad essere in evidenza i CFD su indici che risultano top performer in relazione ai profitti ottenuti. Nella seconda parte dell'anno una crescita dell'economia americana, con ritmi sufficienti per sostenere i profitti delle aziende e quindi delle quotazioni, ha portato ad un rally di fine anno sui mercati azionari USA. Tali risultati hanno potuto compensare la contrazione degli ordini eseguiti sugli altri mercati, a dimostrazione del fatto che il modello di business diversificato e sostenibile è in grado di affrontare ogni fase di mercato.

Anche in condizioni di mercato non favorevoli i risultati raggiunti confermano la bontà di un modello di business orientato a offrire servizi innovativi e altamente utilizzabili in una soluzione a 360 gradi per tutti i target di clientela. L'offerta di trading in continua evoluzione e innovazione, è proseguita con l'introduzione di nuovi servizi e funzionalità, in particolare:

  • l'implementazione dell'operatività su CFD binari con sottostante azioni, future su indici, valute, materie prime e Titoli di Stato, direttamente dal sito Fineco e dalla piattaforma Powerdesk;
  • la nuova app per iPhone e smartphone Android, che permette, accedendo con impronta digitale, di avere a disposizione in tempo reale servizi di banking, carte, bancomat ed investimenti. Una piattaforma professionale dove è possibile personalizzare la pagina di accesso, le watchlist e dove, supportati da un menu di navigazione ancora più intuitivo e completo, è possibile operare su 26 mercati mondiali con quotazioni in push e book a 5 livelli;
  • il consolidamento dell'offerta dei propri servizi trading con nuovo pricing a tutti i clienti residenti del Regno Unito.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso dell'anno 2017 rispetto all'anno precedente.

VARIAZIONI
ANNO 2017 ANNO 2016 ASSOLUTA %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 7.348.739 8.188.863 (840.124) -10,3%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 933.401 830.153 103.248 12,4%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 531.582 526.246 5.336 1,0%
Totale ordini equity 8.813.722 9.545.262 (731.540) -7,7%
Ordini - Bond 498.338 541.466 (43.128) -8,0%
Ordini - Derivati 2.834.055 3.796.392 (962.337) -25,3%
Ordini - Forex 875.734 955.865 (80.131) -8,4%
Ordini - CFD 3.641.412 4.072.187 (430.775) -10,6%
Ordini - Fondi 2.423.506 2.184.073 239.433 11,0%
Ordini - Pct 2.863 11.551 (8.688) -75,2%
TOTALE ORDINI 19.089.630 21.106.796 (2.017.166) -9,6%

Si evidenzia una contrattura generalizzata degli ordini eseguiti rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente ad eccezione degli ordini sui titoli azionari USA, che hanno registrato un incremento del 12,4%.

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività (Segue)

Brokerage (Segue)

La seguente tabella evidenzia il volume delle operazioni di negoziazione in contropartita diretta con gli ordini della clientela, derivanti dall'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su titoli azionari, CFD e Logos, registrati nel 2017 rispetto all'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)

VARIAZIONI
ANNO 2017 ANNO 2016 ASSOLUTA %
Equity
(internalizzazione) 52.665.758 44.385.213 8.280.545 18,7%
Forex 52.211.278 47.629.033 4.582.245 9,6%
CFD e Logos 48.093.537 54.798.595 (6.705.058) -12,2%
Totale Volumi
"internalizzati" 152.970.573 146.812.841 6.157.732 4,19%

Banking

Banking

In area Banking le principali novità dell'anno 2017 hanno riguardato il lancio del segmento Private Banking, l'offerta Fineco rivolta ai clienti con Total Financial Asset uguale o superiore a 500.000 euro. Ai clienti Private vengono riservate condizioni economiche personalizzate ed un pacchetto di servizi tailor-made, quali Apri conto Private, una carta di credito Private, Home page del sito personalizzata, comunicazioni e servizi profilati, che si vanno ad affiancare ai servizi consulenziali dedicati alla clientela di alto profilo, a conferma della crescita e del posizionamento di Fineco nel segmento Private.

In tema di prodotti e servizi, il portafoglio dei prodotti banking si è ulteriormente arricchito con il rilascio alla clientela dei seguenti servizi:

  • Prelievo smart, disponibile unicamente tramite Fineco app per iPhone e smartphone Android, che permette di prelevare fino a 2.000 euro al mese presso gli ATM Unicredit senza l'utilizzo della carta di pagamento;
  • Pagamento online delle RIBA, tramite il quale è possibile autorizzare o rifiutare il pagamento delle ricevute bancarie direttamente online. Un nuovo servizio banking che ha migliorato la user experience del cliente Fineco e ha anche efficientato l'operatività degli uffici operativi della Banca;
  • integrazione del servizio Pago PA (Cbill), che consente al cliente di pagare direttamente online, dall'area privata del suo conto Fineco, anche bollettini emessi dalla Pubblica Amministrazione.

Inoltre, è stata ottimizzata la ricerca movimenti conto attraverso l'implementazione di un tool di search tramite keyword.

Nell'ambito dell'innovazione digitale dei processi citiamo:

  • la revisione del processo di emissione dei Certificati Qualificati per l'utilizzo della forma digitale. Per favorire la sottoscrizione online dei contratti, il Certificato Qualificato necessario all'utilizzo della firma digitale viene infatti emesso contestualmente alla richiesta, da parte del cliente, del primo prodotto o servizio per cui è possibile la sottoscrizione online del contratto;
  • il nuovo processo di aggiornamento del profilo antiriciclaggio del cliente su X-net con firma grafometrica. Il servizio ha permesso l'ottimizzazione dell'operatività degli uffici operativi della Banca e migliorato altresì l'attività del consulente finanziario.

Nel mese di giugno 2017 è stata lanciata l'offerta Fineco UK, che permette ai residenti sul territorio inglese di richiedere l'apertura del conto corrente online attraverso il sito dedicato ed accedere ai servizi Fineco, dal brokerage al banking, erogati attraverso piattaforme multicanali ideate appositamente per il mercato UK. La one-stopsolution offerta da Fineco ha avuto un'ottima accoglienza in Inghilterra, con riscontri molto positivi dai primi clienti.

Da dicembre 2017, inoltre, il modulo di adesione al conto corrente Fineco, sottoscrivibile dalle procedure Apriconto con Firma Grafometrica su X-net e Apriconto Webcam in area pubblica del sito fineco, è stato integrato con le condizioni generali di contratto. Tale impostazione comporta per il cliente, una volta terminata la procedura, il vantaggio di scaricare e salvare il modulo di adesione e le norme generali in un unico file pdf, rendendo la consultazione più rapida ed immediata.

Nel 2017, infine, è continuata l'attività di progettazione e gestione di campagne di marketing che combinano attività creativa, promozionale, logistica e monitoraggio finalizzate a migliorare il posizionamento del brand e dell'offerta Fineco attraverso strumenti di web advertising e/o iniziative di passaparola (member gets member) rivolte ai già clienti.

Carte di pagamento

Anche nel 2017 si confermano i trend dell'anno precedente per quanto riguarda il mondo delle carte di pagamento.

Il parco carte di Fineco, infatti, registra un ulteriore incremento grazie all'aumento del numero di carte di debito (+12,7%), a seguito dell'introduzione della nuova Fineco Card Debit avvenuta nel corso del 2016, e delle carte prepagate (+9,4%), ancora oggi scelta preferita dai clienti per gli acquisti online, in parte compensati dalla leggera riduzione nel numero delle carte di credito (-2,8%, incluso carte multifunzione) motivato dalla graduale introduzione del canone annuo sulle carte in essere, processo iniziato nel 2016 e ancora in corso.

Anche l'importo delle transazioni tramite POS registra un deciso incremento, segno di una maggiore propensione dei clienti Fineco ad utilizzare le carte per effettuare acquisti. Il transato tramite POS si attesta complessivamente a 5,4 miliardi di euro (+14,9%) suddiviso in:

  • 2,6 miliardi di euro di transato su circuiti di debito, con un incremento del 20% rispetto al 2016;
  • 2,4 miliardi di euro di transato su circuiti di credito, in aumento del 9,6% rispetto al 2016;
  • 0,4 miliardi di euro di transato su circuito prepagato, in aumento del 17,3% rispetto al 2016.

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività (Segue)

Banking (Segue)

Nel corso del 2017 sono state portate avanti alcune importanti iniziative in ambito carte di pagamento, in particolare:

  • lancio di due nuove carte di debito Fineco Debit Card e Fineco Debit Card Euro pensate specificatamente per completare l'offerta di Fineco UK;
  • lancio di Fineco Visa Infinite, la nuova carta premium di Fineco dotata di servizi quali l'accesso Lounge, Concierge e pensata specificatamente per il target Private;
  • aumento dei massimali mensili di utilizzo delle carte operanti su circuito PagoBANCOMAT e Visa Debit.

Inoltre sono in corso le attività che porteranno al lancio del servizio Apple Pay, previsto nei primi mesi del 2018.

La tabella di seguito riportata evidenzia un incremento del 9,2% dello speding delle carte di credito registrato nell'esercizio 2017 rispetto all'esercizio 2016.

(Importi in migliaia)
ANNO 2017 ANNO 2016 VARIAZIONI
IMPORTO DI IMPORTO DI SPENDING IMPORTO DI BILANCIO
PRODOTTI DI CREDITO SPENDING BILANCIO SPENDING BILANCIO ASSOLUTA % ASSOLUTA %
Carte di credito revolving 50.989 41.890 52.692 39.812 (1.703) -3,2% 2.078 5,2%
Carte di credito a saldo* 2.586.400 246.535 2.362.372 228.826 224.028 9,5% 17.709 7,7%
Totale 2.637.389 288.425 2.415.064 268.638 222.325 9,2% 19.787 7,4%

* Lo spending delle carte a saldo dell'anno 2016 è stato riesposto in quanto è stato escluso lo spending relativo alle carte ricaricabili.

Mutui, fidi e prestiti personali

Anche nel 2017 è proseguita l'evoluzione dell'offerta dei prestiti personali e dei servizi di digital lending, con il rilascio della piattaforma di Customer Cluster Rate (CCR) che ha consentito, attraverso la segmentazione della customer base, di poter differenziare le politiche di tasso e garantire a ciascun cliente l'applicazione di condizioni economiche in funzione della propria classe di merito commerciale, privilegiando la clientela fortemente fidelizzata e ad elevato rating.

La piattaforma di CCR è applicata anche ai Prestiti Personali a Valutazione Immediata, il servizio che consente di valutare la richiesta di finanziamento in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale 24 ore su 24 (anche il sabato e la domenica), grazie ad un sistema di rating interno in grado di prevalutare l'affidabilità e la capacità reddituale del richiedente.

È continuata, inoltre, l'attività di affinamento del modello "One Stop Solution", che garantisce la gestione in unico conto di tutte le esigenze finanziarie del cliente, con il completamento del portafoglio dei prodotti di finanziamento tramite il lancio di due nuovi prodotti:

  • Mutuo Liquidità, una particolare tipologia di mutuo ipotecario che permette di ottenere fino a 500.000 euro, senza alcun vincolo di utilizzo, grazie alla garanzia di un immobile di proprietà;
  • Credit Lombard, un'apertura di credito in conto corrente, per importi anche superiori ad 1 milione di euro, garantita da pegno su titoli

e fondi con la clausola della rotatività, che permette al cliente di modificare gli strumenti a garanzia per continuare così a cogliere eventuali opportunità di investimento, senza dover disivenstire o modificare la propria linea di credito. Il Credit Lombard, prodotto ideale per la clientela Private in coerenza con la recente politica di potenziamento dell'offerta Fineco Private, è richiedibile attraverso la rete di Consulenti Finanziari, con un processo digitalizzato ed integrato in X-NET, l'evoluta piattaforma tecnologica a disposizione dei Consulenti Fineco. Il lancio commerciale del nuovo servizio è stato accompagnato da una capillare campagna di formazione all'intera rete di Consulenti Finanziari, erogata anche attraverso strumenti e metodologie di e-learning.

A supporto delle campagne di advertising del Credit Lombard, nel mese di giugno è stato reso disponibile nell'area riservata del Conto Fineco il "Credit Power", l'indicatore dell'importo massimo di Credit Lombard richiedibile.

Nel secondo semestre 2017 si è completato il processo di ingegnerizzazione dell'iter di istruttoria delle richieste di mutuo e di supporto ai richiedenti da parte degli Specialisti Mutui Fineco, che ha consentito di aumentare il grado di soddisfazione dei mutuatari: il 95% dei clienti Mutuo Fineco consiglierebbe il prodotto per le condizioni e per la gestione del processo.

La tabella di seguito riportata evidenzia un incremento del 248% delle erogazioni di prestiti, mutui e dei fidi concessi nel corso dell'esercizio 2017 rispetto all'esercizio precedente. Con riferimento ai fidi in conto corrente accordati nel corso dell'esercizio 2017, si precisa che gi affidamenti garantiti da titoli ammontano complessivamente a 808,5 milioni di euro (659 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 56 milioni di euro garantiti da pegni e 93,5 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 97% del totale dei fidi concessi.

(Importi in migliaia)

ANNO 2017 ANNO 2016 VARIAZIONI
IMPORTO DI IMPORTO DI EROGAZIONI IMPORTO DI BILANCIO
PRODOTTI DI CREDITO EROGAZIONI BILANCIO EROGAZIONI BILANCIO ASSOLUTA % ASSOLUTA %
Prestiti personali e sovvenzioni chirografarie 230.195 350.320 183.226 243.025 46.969 25,6% 107.295 44,1%
Fidi in conto corrente* 831.351 641.554 271.299 299.372 560.052 206,4% 342.182 114,3%
Mutui 521.475 516.251 843 884 520.632 n.c. 515.367 n.c.
Totale 1.583.021 1.508.125 455.368 543.281 1.127.653 247,6% 964.844 177,6%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

L'aumento degli impieghi conseguito nell'esercizio 2017 è stato il risultato dell'evoluzione della gamma dei prodotti di finanziamento offerti, associata ad un'oculata personalizzazione dell'offerta e dalle politiche di tasso, mantenendo sempre particolare attenzione alla redditività complessiva dei prodotti.

In generale, le scelte commerciali, dalla ideazione del prodotto fino alla sua promozione e distribuzione sui vari canali di vendita, sono state guidate dalla profonda conoscenza delle dinamiche del mercato e dalla capacità di adattare la propria offerta di finanziamento alle esigenze reali dei clienti e della rete dei consulenti finanziari.

A tal fine la Banca è ricorsa, più volte, anche a strumenti di Customer Satisfation Survey, al fine di proporre prodotti e soluzioni con una customer experience all'insegna della semplicità e innovazione, pensati per rendere unica e continuativa la relazione del cliente con la banca.

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività (Segue)

Investing

La Banca offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento ed azioni di SICAV, e riconducibile a case d'investimento italiane ed internazionali accuratamente selezionate.

Nel corso dell'esercizio 2017 la gamma dei prodotti di risparmio gestito si è ulteriormente arricchita con l'inserimento in piattaforma di oltre 283 nuovi ISIN e 7 nuove Case di Investimento a disposizione della clientela. A fine maggio 2017 sono stati lanciati: Core Sustainable, fondo che va ad arricchire la famiglia degli "Specializzati" attraverso una strategia di investimento che, nella valutazione titoli, integra l'analisi finanziaria con quella ambientale, sociale e di governance; Core Defensive, primo fondo Core in delega di gestione focalizzato su strategie Ucits Alternative con basso profilo di volatilità. In ultimo si segnala l'introduzione della terza edizione dei fondi Core Target Allocation a fine gennaio 2017 e della quarta edizione dei fondi Core Target Allocation ad inizio luglio 2017 per continuare ad offrire una modalità di ingresso graduale ai mercati azionari e ridurre il rischio legato alla volatilità.

Nel corso del 2017 è aumentato l'interesse verso la consulenza assicurativa: oltre alla Core Multiramo di Aviva S.p.A. con una raccolta annua di 662 milioni di euro e il Ramo I di Aviva S.p.A, aggiornato anche con le versioni Top Valor One, che ha raccolto complessivamente più di 888 milioni di euro, anche i prodotti Unit Linked CORE UNIT ed ADVICE UNIT di Old Mutual Wealth Italy S.p.A. (ora Eurovita S.p.A.) chiudono l'anno con raccolta positiva per 66 milioni di euro. L'offerta assicurativa ha avuto un'ulteriore novità nei prodotti Unit Linked con CORE UNIT TARGET ed ADVICE UNIT TARGET, che prevedono un incremento graduale dell'esposizione azionaria del portafoglio riducendo il rischio legato alla volatilità dei mercati (raccolta complessiva di 24 milioni di euro). Inoltre, nell'ambito dell'attività di completamento di gamma d'offerta assicurativa, è stata lanciata la Multiramo Regular Plan, prodotto "retail" caratterizzato da un piano costante di versamenti programmati nel tempo e durata massima 20 anni, che ha raccolto da inizio anno 0,4 milioni di euro.

Infine la gamma di CORE Unit e Advice Unit è stata arricchita da nuove soluzioni di investimento, i Fondi Interni Assicurativi (FIA), ossia portafogli di Fondi e/o ETF gestiti in modo automatico attraverso un costante controllo della volatilità, che costituiscono una sorta di "gestione patrimoniale" all'interno delle Unit.

A fine anno è stata lanciata una nuova versione di polizza Ramo I di Aviva, Cash Park Polizza, dedicata ad una campagna ad hoc finalizzata al drenaggio della liquidità dei conti correnti (raccolta di 145 milioni di euro).

Nell'ambito dei Servizi di Advisory evoluti (Fineco Advice e STARS) la Banca ha migliorato l'usability delle piattaforme, al fine di renderle sempre più "easy to deal with". È stata anche rivista la reportistica ad uso interno, rendendola più puntuale e corredandola mensilmente con maggiori informazioni sul quadro macroeconomico che ha caratterizzato l'andamento dei mercati e dei portafogli. È stata migliorata la rendicontazione disponibile sul "sito cliente", inserendo nuovi widget e maggiori informazioni di dettaglio. Nell'ambito del Private Banking sono stati sviluppati nuovi report e servizi, per supportare i Consulenti nella gestione della clientela Private.

All'interno del Servizio di Consulenza Fineco STARS è stato implementato "Final Score", basato sul Ranking Advice, al fine di ottenere un indicatore che esprima la qualità media del portafoglio.

Anche quest'anno, in primavera, si è svolto il "Fineco Advisory Seminar", un percorso di formazione di alto livello organizzato da Fineco in collaborazione con IESE, University of Navarra, tra le più prestigiose Business School internazionali, al primo posto nel rank del Financial Times per i programmi di executive education. Il Seminar si è svolto nel contesto del percorso esclusivo di formazione dedicato ai migliori professionisti della Rete Fineco che utilizzano in maniera strutturale i Servizi Fineco Advice e STARS.

L'obiettivo è stato quello di offrire ai consulenti un'adeguata preparazione e gli strumenti necessari per svolgere un'attività di advisory realmente evoluta, che passi dall'identificazione dei bisogni del cliente, alla realizzazione di una pianificazione finanziaria volta a raggiungerne gli obiettivi in maniera adeguata e controllata nel tempo.

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONE
31.12.2017 COMP % 31.12.2016 COMP % ASSOLUTA %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.998.628 81,6% 24.257.876 84,8% 2.740.752 11,3%
Prodotti assicurativi 6.074.833 18,4% 4.339.162 15,2% 1.735.671 40,0%
Gestioni patrimoniali 6.729 0,0% 10.882 0,0% (4.153) -38,2%
Totale saldo raccolta gestita 33.080.190 100,0% 28.607.920 100,0% 4.472.270 15,6%

Per quanto riguarda la rete dei consulenti finanziari, l'anno 2017, oltre ad essere stato caratterizzato dalla continuità dei risultati, si è rivelato anno record su ogni fronte: flussi totali di raccolta, raccolta gestita e crescita nei servizi di consulenza evoluta.

In particolare si segnala:

  • Raccolta netta totale: 5.404 milioni di euro, +24,6% rispetto al 2016;
  • Raccolta gestita: 3.920 milioni di euro, +117% rispetto al 2016;
  • Raccolta sui servizi di Advisory: 4.561 milioni di euro, +17,9% rispetto al 2016;
  • N° 89.821 nuovi conti correnti aperti nell'anno.

Da sottolineare, con estrema positività, che buona parte della crescita registrata (circa l'80% della raccolta totale) è prevalentemente "organica", coerentemente con il modello di business perseguito, ovvero prodotta dalla cosidetta rete in essere, senza particolari impennate generate dal reclutamento o da campagne tattiche a supporto.

La campagna più rilevante è stata infatti il lancio del servizio "Cash Park polizza" atto a finalizzare la riqualificazione dei clienti "liquidi" in prodotti e servizi di risparmio gestito.

L'anno 2017 è stato caratterizzato anche da una forte crescita di clientela di "fascia alta" (HNWI7 e Private), con oltre 200 nuovi clienti Private al mese per un totale di oltre 2.800 nuovi clienti private nell'anno, che hanno portato ad una crescita complessiva delle masse afferenti a tale segmento ad oltre 23 miliardi di euro rispetto ai 20 miliardi di euro del 2016 (+17%).

Tale sviluppo è stato supportato anche dal lancio ufficiale del segmento Private Banking, con servizi espressamente dedicati, che ha consentito un più forte e chiaro posizionamento su questo fronte. La clientela nel segmento Private continua a rappresentare quindi una quota importante degli asset della Banca, confermando Fineco tra le prime realtà di Private Banking in Italia. In quest'ottica sono stati organizzati eventi clienti di alto livello con l'obiettivo di informare e sensibilizzare sui temi finanziari di maggior rilievo. Dei 1.142 eventi clienti organizzati nell'anno, 122 sono stati espressamente dedicati a questa fascia di clientela.

È stata posta una forte attenzione alla qualità della rete, testimoniata non solo dall'ampliamento della struttura dei private banker (passati da 256 a 322 in soli nove mesi), ma anche dal rafforzamento del portafoglio medio dei consulenti finanziari di tutta la rete.

Coerente, di conseguenza, è stato l'investimento in formazione per sviluppare le competenze dei consulenti finanziari, soprattutto per quanto attiene i servizi di consulenza evoluti.

VARIAZIONI
ANNO 2017 COMP % ANNO 2016 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.252.370 23,2% 2.543.475 58,6% (1.291.105) -50,8%
Depositi vincolati e pronti contro termine (143.499) -2,7% (295.013) -6,8% 151.514 -51,4%
RACCOLTA DIRETTA 1.108.871 20,5% 2.248.462 51,8% (1.139.591) -50,7%
Gestioni patrimoniali (3.758) -0,1% (2.688) -0,1% (1.070) 39,8%
Fondi comuni di investimento e altri fondi 2.271.437 42,0% 714.089 16,5% 1.557.348 218,1%
Prodotti assicurativi 1.651.876 30,6% 1.090.769 25,1% 561.107 51,4%
RACCOLTA GESTITA 3.919.555 72,5% 1.802.170 41,5% 2.117.385 117,5%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 375.959 7,0% 287.526 6,6% 88.433 30,8%
RACCOLTA AMMINISTRATA 375.959 7,0% 287.526 6,6% 88.433 30,8%
RACCOLTA NETTA TOTALE 5.404.385 100,0% 4.338.158 100,0% 1.066.227 24,6%
di cui Guided products & services 4.560.961 84,4% 3.869.695 89,2% 691.266 17,9%

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari - dati Assoreti (Importi in migliaia)

  1. High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

La rete dei consulenti finanziari (Segue)

La tabella sotto esposta riporta la consistenza della raccolta riferibile alla rete dei consulenti finanziari al 31 dicembre 2017. Il saldo della raccolta diretta e indiretta, pari a 57.887 milioni di euro, ha registrato un incremento del 12,5% rispetto al 31 dicembre 2016.

Saldo raccolta diretta e indiretta - Rete consulenti finanziari - dati Assoreti
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 COMP % 31.12.2016 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 14.674.039 25,3% 13.442.242 26,1% 1.231.797 9,2%
Depositi vincolati e pronti contro termine 8.424 0,0% 150.773 0,3% (142.349) -94,4%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 14.682.463 25,4% 13.593.015 26,4% 1.089.448 8,0%
Gestioni patrimoniali 6.729 0,0% 10.882 0,0% (4.153) -38,2%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 26.565.970 45,9% 23.843.218 46,4% 2.722.752 11,4%
Prodotti assicurativi 5.992.040 10,4% 4.251.107 8,3% 1.740.933 41,0%
SALDO RACCOLTA GESTITA 32.564.739 56,3% 28.105.207 54,6% 4.459.532 15,9%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 10.639.687 18,4% 9.736.101 18,9% 903.586 9,3%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 10.639.687 18,4% 9.736.101 18,9% 903.586 9,3%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA -
RETE CONSULENTI FINANZIARI 57.886.889 100,0% 51.434.323 100,0% 6.452.566 12,5%
di cui Guided products & services 21.197.073 36,6% 16.104.815 31,3% 5.092.258 31,6%

Composizione % Stock Complessivo Rete Consulenti al 31 dicembre 2016 45,4 8,3 54,6 0,0 46,4 Amministrata/Diretta Gestito Fondi GPF/GPM Assicurazioni

L'attività di reclutamento è stata molto selettiva, con grande attenzione alla qualità ed allo standing dei candidati. Coerentemente con la strategia delineata, il reclutamento è stato focalizzato esclusivamente a migliorare la qualità della rete in essere; la Banca punta ad attrarre professionisti che facciano della relazione con i clienti uno dei pilastri della propria attività e che abbiano voglia di misurarsi con il mercato ed un modello di business all'avangaurdia. Nel 2017 sono stati inseriti 98 nuovi consulenti finanziari provenienti dal settore delle reti, dalle banche tradizionali e dal Private Banking. Prosegue anche il c.d. "progetto giovani" per avviare alla professione giovani neolaureati

(inseriti nell'anno 45 "neofiti") al fine di investire anche sui "consulenti di domani".

Continui e coerenti sono gli investimenti sulle strutture commerciali utilizzate dai consulenti finanziari, che contribuiscono ad elevare l'immagine e dare sempre maggiore capillarità alla presenza della Banca sul territorio.

Al 31 dicembre 2017 la rete è composta da 2.607 consulenti finanziari distribuiti sul territorio con 375 negozi finanziari (Fineco Center), gestiti direttamente dall'azienda o dai consulenti finanziari stessi.

Le risorse

Al 31 dicembre 2017 l'organico totale della Banca è pari a 1.128 risorse rispetto alle 1.096 presenti in azienda al 31 dicembre 2016 ed è così composto:

RISORSE 31 DICEMBRE
2017
31 DICEMBRE
2016
Dipendenti FinecoBank 1.119 1.086
Dipendenti del Gruppo distaccati in FinecoBank (+) 4 3
Dipendenti FinecoBank distaccati nel Gruppo (-) (3) (1)
Totale risorse escluso Amministratori 1.120 1.088
Amministratori (+) 8 8
Totale risorse 1.128 1.096

Nel corso dell'anno 2017 sono proseguite le attività volte al rafforzamento ed all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo ed al controllo e gestione dei rischi. Questo ha portato all'assunzione di n. 75 risorse di cui:

  • n. 2 provenienti da altra Società del Gruppo;
  • n. 73 provenienti dal mercato.

Delle 73 assunzioni provenienti dal mercato, la maggior parte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce infatti il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire differenti ruoli in azienda.

Nel corso dell'anno si è provveduto inoltre a trasformare a tempo indeterminato 26 contratti a tempo determinato in area Customer Relationship Management (CRM), permettendo non solo di garantire la continuità operativa, ma anche di capitalizzare le professionalità e le competenze già presenti in azienda.

Il 2017 ha visto un significativo utilizzo della job rotation interna che ha coinvolto 44 risorse consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel corso dell'anno le uscite hanno coinvolto complessivamente 42 risorse di cui:

  • 15 per dimissioni;
  • 10 cessioni a società del Gruppo;
  • 17 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

UOMINI DONNE TOTALE
QUALIFICA 31.12.17 31.12.16 31.12.17 31.12.16 31.12.17 31.12.16
Dirigenti 23 22 4 4 27 26
Quadri Direttivi 239 229 98 98 337 327
Aree Professionali 368 364 387 369 755 733
Totale 630 615 489 471 1.119 1.086

Al 31 dicembre 2017 i part-time presenti in Banca sono 93 ovvero l'8% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 44% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 9 anni, mentre l'età media è pari a circa 40 anni.

Le risorse (Segue)

Formazione dipendenti

Nel corso del 2017, la formazione dei dipendenti Fineco si è concentrata da un lato sull'acquisizione ed il consolidamento delle competenze, in base ai need aziendali emersi, dall'altro sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare focus sulla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale-manageriale.

Di seguito il dettaglio delle ore di formazione per area di intervento:

AREA INTERVENTO ORE DI FORMAZIONE
Obbligatoria 6.871
Tecnica 11.480
Linguistica 8.583
Comportamentale - Manageriale 428
Totale 27.362

Formazione obbligatoria

FinecoBank si impegna con costanza nella diffusione della cultura del Rischio e della Compliance, elementi fondamentali per promuovere all'interno della Banca la consapevolezza che il rispetto delle regole e i controlli che ne derivano sono alla base del nostro business e ne consentono la sostenibiltà e la profittabilità nel tempo.

Per tale ragione, FinecoBank presta forte attenzione alla formazione obbligatoria, estesa a tutti i dipendenti, che nel corso del 2017 hanno potuto frequentare corsi mandatory sia in modalità e-learning, tramite la Piattaforma di Gruppo MyLearning, sia attraverso l'organizzazione di aule specifiche.

La fruizione di tali corsi è stata monitorata periodicamente, al fine di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti delle materie obbligatorie e preservare la Società da rischi operativi, legali e reputazionali.

Formazione tecnica e comportamentale

Al fine di consentire l'acquisizione delle competenze tecniche necessarie ad incrementare da un lato la produttività aziendale e dall'altro il livello di specializzazione dei dipendenti, la Banca ha previsto la partecipazione di alcuni dipendenti ad interventi formativi presso fornitori esterni od organizzando aule interne.

Nell'ottica di mantenere gli elevati standard di qualità del servizio e di attenzione al cliente che caratterizzano FinecoBank, all'interno della struttura del Customer Care sono stati organizzati corsi di formazione "in ingresso" su tematiche tecniche ed "in itinere" su materie tecnicocomportamentali, per un totale di 9.627 ore.

Sempre a sostegno della crescita interna, 14 Responsabili della struttura del CRM, con differente ruolo e seniority, hanno iniziato un percorso formativo tailor-made composto da lezioni in aula, coaching e training on the job.

Nel corso dell'anno, alcune risorse ad alto potenziale hanno partecipato ad iniziative di formazione comportamentale/di leadership, al fine di supportarne lo sviluppo in ottica manageriale.

A sostegno del piano di Business Continuity della Banca è proseguita la formazione attraverso un affiancamento certificato dalla compilazione di registri.

Formazione linguistica

A partire dalla seconda metà del 2017, la Banca ha messo a disposizione dei dipendenti una piattaforma accessibile a tutti, che consente l'apprendimento della lingua inglese attraverso l'utilizzo di strumenti didattici come video, role-playing e aule virtuali.

Nel corso dell'anno, circa 350 dipendenti hanno partecipato a corsi di inglese in aula o telefonici, a seconda delle necessità specifiche. In alcuni casi (per es. Executive), sono stati realizzati corsi individuali di Business e Legal English.

A seguito del piano di espansione del business in Gran Bretagna, nel corso del 2017 alcune risorse del Customer Care dedicate all'assistenza dei clienti anglofoni hanno preso parte ad un corso di inglese ad hoc.

La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica in aula o telefonica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali degli addetti.

L'infrastruttura tecnologica

Il sistema informativo della Banca si compone fondamentalmente di sei elementi:

  • Procedure applicative a supporto dell'attività bancaria;
  • Sistema di Trading Online (applicazioni dedicate per la compravendita in real time di titoli e strumenti finanziari sui principali mercati europei ed americani);
  • Sistema di gestione per le attività della sala operativa e degli investitori istituzionali ed accesso alla parte informativa/dispositiva di mercati italiani/esteri;
  • Sistema di gestione dei servizi d'investimento, quali Fondi, SICAV e Banca Assicurazione;
  • Sistema di gestione di carte di credito e debito, con emissione di carte per i circuiti VISA e Mastercard;
  • Sistema di gestione della rete dei consulenti finanziari, che consente di operare in modo integrato, da un unico portale, con tutti i prodotti offerti dalla Banca.

Nel corso del 2017 l'Area ICT è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento tecnologico, consolidamento e sviluppo del Sistema Informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidalibili e ad alto valore aggiunto per la clientela.

Nella fattispecie, dal punto di vista architetturale, è proseguita l'attività

di ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa, nonché il continuo miglioramento e tuning dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa.

Tra le principali attività progettuali concluse si segnalano:

  • offerta del nuovo prodotto Credit Lombard;
  • adeguamento dei sistemi per l'erogazione dei servizi banking e trading sul mercato inglese;
  • profilazione del sito per il nuovo segmento di clientela Private;
  • consolidamento della piattaforma di Internalizzazione ordini di trading e la nuova gestione dell'informativa di mercato in modalità PUSH;
  • attivazione del sistema di autenticazione vocale per la rete PFA;
  • arricchimento servizi Xnet quali l'integrazione dell'agenda dei PFA;
  • disponibilità dei nuovi servizi Prelievo Smart e Mobile Collaboration sulle APP mobile.

Tra le attività di carattere normativo si segnalano:

  • le implementazioni necessarie all'adeguamento dei sistemi alla normativa MIFID 2, entrata in vigore il 03/01/2018;
  • il completamento delle implementazioni connesse al rafforzamento dei controlli anti terrorismo sulle disposizioni di bonifico estere e sugli emittenti dei titoli.

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea o la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca prevede quattro tipologie di controlli:

  • controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi ed il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela che quelle esclusivamente interne alla Banca;
  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi quantificabili e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla unit Compliance; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche della Banca, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto» adottato anche dalla Capogruppo;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è finalizzato a verificare la funzionalità del complessivo sistema di controllo interno e del sistema informativo (ICT audit) e ad individuare eventuali andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit che è accentrata presso UniCredit ed opera sulla base dello specifico contratto di servizio;
  • controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi istituzionali della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni si fonda su:

• organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione e Nomine, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale8 , il Collegio Sindacale,

  1. Nominato anche "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" ai sensi del principio 7.P.3 del codice di Autodisciplina delle società quotate.

l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance9 , Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo10;

  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
    • forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
    • applicazione del modello di coordinamento di Gruppo definito nel quadro dell'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo;
    • definizione dei flussi informativi sia tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo all'interno della Banca, sia nei confronti di Capogruppo, al fine di consentire il corretto svolgimento dell'attività di direzione e coordinamento da parte di quest'ultima.

In ultimo, si precisa che ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca Centrale Europea (BCE/2014/17) (regolamento quadro sull'MVU, Meccanismo di vigilanza unico), la BCE pubblica, a partire dal 4 settembre 2014, un elenco periodicamente aggiornato contenente il nome dei soggetti e gruppi vigilati che ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE ("soggetti vigilati significativi" e "gruppi vigilati significativi", secondo la definizione di cui all'articolo 2, punti 16) e 22) del regolamento quadro sull'MVU), indicando per ciascuno la motivazione specifica della vigilanza diretta e, in caso di classificazione come "significativo" sulla base del criterio delle dimensioni, il valore totale delle attività del soggetto o del gruppo vigilato. La Banca, in quanto "ente creditizio insediato in uno Stato membro partecipante" ed appartenente al Gruppo UniCredit (classificato come "gruppo vigilato significativo"), risulta iscritta nell'elenco dei "soggetti vigilati significativi". Per quanto concerne la controllata Fineco AM Limited, formalmente costituita ma non ancora operativa alla data del 31 dicembre 2017, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance e di Risk Management da parte di funzioni interne alla società, mentre l'attività di Internal Audit sarà attribuita in outsourcing a specifica struttura di UniCredit.

  1. Nell'ambito di tale funzione è presente anche il Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo, incaricato di gestire la corretta applicazione della normativa in tema di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo. Il Compliance Officer è nominato anche Responsabile della Funzione Antiriciclaggio.

10. L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni - diverse dalle funzioni aziendali di controllo - la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni. In particolare nel caso della Banca, rilevano il Presidio Locale per la normativa in materia di Operazioni con Soggetti in conflitto di interesse (in carico alla Unit Segreteria Societaria della Direzione Legal & Corporate Affairs), il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis del TUF (identificato nel CFO della Banca), il Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro; la funzione Human Resources, il responsabile Business Continuity & Crisis Management e il responsabile dell'Outsourcing Management (Cost Manager Assistant). Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

Principali rischi e incertezze

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca deve fronteggiare nell'attuale situazione di mercato si rinvia alla Parte E -

Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della Nota integrativa consolidata.

La struttura organizzativa

La struttura organizzativa della Banca è coerente con le Linee Guida emanate dalla Capogruppo UniCredit (Group Organization Guidelines). Le Linee Guida definiscono principi e regole organizzative al fine di garantire coerenza di applicazione a livello di tutte le Entità del Gruppo, attraverso:

  • principi e criteri organizzativi chiari;
  • specifici documenti organizzativi;
  • adeguati processi per le modifiche organizzative.

Nel corso del 2017 sono state apportate alcune modifiche alla struttura organizzativa. In particolare, con l'obiettivo di mantenere l'alto livello di efficienza del Sistema Informativo e garantire il continuo allineamento della tecnologia alla strategia aziendale, sono state create due strutture di coordinamento a diretto riporto dell'ICT Department:

  • l'Infrastructure & ICT Operations, responsabile della progettazione, gestione ed evoluzione di tutte le componenti infrastrutturali;
  • l'Omnichannel Development, responsabile del coordinamento, progettazione, implementazione e manutenzione degli sviluppi applicativi di tutte le piattaforme di FinecoBank.

È stato inoltre costituito l'ICT Committee, responsabile, nel proprio ambito, di assumere decisioni in materia di strategia complessiva, di valutare nel continuo il corretto dimensionamento degli organici e di definire il budget dei costi.

Sempre nel corso del 2017 sono state deliberate modifiche nel CRM Department, con l'obiettivo di migliorare il servizio prestato alla clientela in termini di efficienza e di contatti gestiti, attraverso una differente ridistribuzione di alcune attività.

Inoltre, nell'ambito del Global Business Department, con l'obiettivo di creare un unico punto organizzativo per presidiare lo sviluppo dei progetti internazionali della Banca e l'espansione del business del Brokerage, sono state aggregate tutte le attività afferenti a tali ambiti all'interno di un'unica struttura a riporto della Unit Products.

Infine, nell'ambito del Legal & Corporate Affairs Department, sono state ridistribuite alcune attività e, conseguentemente, riorganizzate le strutture interessate, con l'obiettivo di migliorarne l'efficienza e ridurre il numero di riporti gerarchici al Department.

Il modello organizzativo

L'attuale modello organizzativo della Banca pone le proprie basi su un modello di tipo funzionale che promuove economie di scala e facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza. Il modello garantisce la necessaria dinamicità decisionale, mantenendo il "collegamento orizzontale" tra le varie funzioni. Nell'attuale formulazione, pur applicando il concetto di "specializzazione funzionale", viene mantenuto l'approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi.

I collegamenti orizzontali sono garantiti dal funzionamento di appositi Comitati che presidiano le linee di Business e lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti, anche al fine di garantire le necessarie sinergie dei canali distributivi.

In linea generale, il modello prevede un'articolazione in ranghi organizzativi (Department, Unit, Team e Strutture "tecniche"), in funzione del dimensionamento della struttura e del relativo grado di complessità organizzativa delle attività presidiate.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano le seguenti strutture: il Network PFA Department, l'Investment and Private Banking Services Department, il Global Business Department, il CFO Department (Chief Financial Officer), il CRO Department (Chief Risk Officer), il Network Controls, Monitoring and Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, il GBS Department (Global Banking Services), la unit Human Resources, la unit Compliance e il team Identity & Communication.

Il modello organizzativo consente di identificare quattro principali linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA Department);
  • i servizi di investimento (Investment and Private Banking Services Department);
  • i prodotti Trading, Banking e Credit e le piattaforme di investimento (Gobal Business Department);
  • il funzionamento operativo (GBS Department).

In breve sintesi:

  • al Network PFA Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari;
  • all'Investment Services and Private Banking Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti collocati e dei servizi di consulenza finanziaria prestati a tutta la clientela della Banca;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking e Credit e delle piattaforme per i prodotti di Investing e per la Rete dei consulenti finanziari. L'Investment and Private Banking Department ed il Global Business Department agiscono in stretto coordinamento tra loro, allo scopo di sviluppare un'offerta alla clientela sinergica e coerente con gli indirizzi di marketing e con le strategie di business della Banca;
  • il GBS (Global Banking Services) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: il team Information Security & Fraud Management, l'ICT - Information & Communication

Technology Department, il CRM - Customer Relationship Management Department, l'Organization & Bank Operations Department, il Financial Operations Department, la unit Network Services, la Unit General Services e il team PFA Operational Monitoring & Private Bankers.

Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantiti dal funzionamento del Management Committee.

Con riferimento alle attività di audit, la Banca, in linea con le indicazioni della Capogruppo, ha adottato un modello di esternalizzazione basato su uno specifico contratto di servizio stipulato con UniCredit S.p.A.. In relazione a detto modello, il Comitato Rischi e Parti Correlate (comitato di derivazione consiliare) è chiamato a svolgere i compiti di "soggetto di collegamento" fra la Banca e l'outsourcer, oltre a supportare il Consiglio di Amministrazione - con funzioni informative, consultive, propositive ed istruttorie - nella definizione, basata su un approccio risk-oriented, delle linee di indirizzo del complessivo sistema di controllo interno e nella valutazione della sua efficacia ed efficienza.

La struttura organizzativa (Segue)

Come previsto dalla normativa di riferimento, la Banca si è dotata di un modello che prevede strutture organizzative dedicate alla gestione della Business Continuity e delle Crisi, sia in regime di attività ordinaria sia in situazioni di emergenza.

L'impianto di Business Continuity e Crisis Management della Banca prevede il piano di gestione degli eventi, degli incidenti e delle crisi ed il piano di continuità operativa, di cui costituiscono parte integrante il piano di disaster recovery (che stabilisce le misure per il ripristino delle applicazioni e dei sistemi informativi colpiti da "disastro") ed il piano di cyber attack (che definisce - per i processi sistemici - le strategie per la gestione degli attacchi informatici su larga scala).

Tali Piani descrivono le modalità di gestione delle crisi e vengono aggiornati e verificati regolarmente per garantirne l'efficacia e l'adeguatezza.

I principali aggregati patrimoniali

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 613 5 608 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 10.879 6.044 4.835 80,0%
Crediti verso banche 13.878.117 15.735.540 (1.857.423) -11,8%
Crediti verso clientela 2.129.219 1.016.798 1.112.421 109,4%
Investimenti finanziari 5.874.079 3.757.529 2.116.550 56,3%
Coperture 10.048 9.211 837 9,1%
Attività materiali 15.205 14.451 754 5,2%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 7.909 7.731 178 2,3%
Attività fiscali 9.249 13.165 (3.916) -29,7%
Altre attività 315.415 336.300 (20.885) -6,2%
Totale dell'attivo 22.340.335 20.986.376 1.353.959 6,5%

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 926.001 1.111.106 (185.105) -16,7%
Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073 1.403.963 7,5%
Passività finanziarie di negoziazione 2.617 2.626 (9) -0,3%
Coperture 8.922 11.371 (2.449) -21,5%
Fondi per rischi ed oneri 112.414 111.756 658 0,6%
Passività fiscali 10.234 10.048 186 1,9%
Altre passività 343.285 257.097 86.188 33,5%
Patrimonio 731.826 681.299 50.527 7,4%
- capitale e riserve 526.046 476.249 49.797 10,5%
- riserve da valutazione (attività finanziarie disponibili per la
vendita - utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a
benefici definiti) (8.340) (6.794) (1.546) 22,8%
- risultato netto 214.120 211.844 2.276 1,1%
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.335 20.986.376 1.353.959 6,5%

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione risultano pari a 10,9 milioni di euro e comprendono:

  • titoli obbligazionari, azionari, quote di O.I.C.R. e contratti derivati classificati nella categoria HFT (held for trading), per un importo pari a 4,4 milioni di euro, presenti nel portafoglio di proprietà in seguito all'attività di negoziazione oppure utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT (held for trading) e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,8 milioni di euro, che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative contabilizzate nella voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione";

• la valutazione positiva dei contratti CFD su indici, azioni e tassi di interesse, Futures su indici e tassi di interesse e CFD su valute (Forex) per 4,8 milioni di euro.

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali al fine di coprire le operazioni in CFD su valute aperte nei confronti dei clienti.

Crediti verso banche (Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.993.139 2.336.579 (343.440) -14,7%
Depositi vincolati 1.028.152 1.285.414 (257.262) -20,0%
Altri finanziamenti:
1. Pronti contro termine attivi 54 53 1 1,9%
2. Altri 17.862 58.563 (40.701) -69,5%
Titoli di debito 10.838.910 12.054.931 (1.216.021) -10,1%
Totale 13.878.117 15.735.540 (1.857.423) -11,8%

I Crediti verso banche per "Conti correnti e depositi liberi" sono costituiti principalmente dai rapporti intrattenuti con UniCredit, per un importo di bilancio pari a 1.958,6 milioni di euro (2.302,7 milioni di euro al 31 dicembre 2016), ed in misura inferiore dai conti correnti intrattenuti con banche esterne al Gruppo per l'operatività in titoli, tra i quali il conto corrente aperto da Fineco AM Limited presso Bank AIB.

I "Depositi vincolati" sono costituiti dal deposito intrattenuto con UniCredit per riserva obbligatoria, che si attesta a 199,1 milioni di euro (172,5 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e dai depositi vincolati con UniCredit per un importo pari a 829 milioni di euro (1.113 milioni di euro al 31 dicembre 2016).

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 14,6 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (55,7 milioni di euro al 31 dicembre 2016, comprensivi anche di margini di variazioni a fronte di operazioni di pronti contro termine), di cui 9 milioni di euro con UniCredit (48,6 milioni di euro con UniCredit e 3 milioni di euro con UniCredit AG Monaco al 31 dicembre 2016) e per 3,2 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (2,9 milioni di euro al 31 dicembre 2016).

I "Titoli di debito" appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti" sono costituiti esclusivamente da titoli di debito emessi da UniCredit, per un importo di 10.838,9 milioni di euro (12.054,9 milioni di euro al 31 dicembre 2016). Nel corso dell'esercizio 2017 è stato sottoscritto un titolo obbligazionario emesso da UniCredit S.p.A., per un valore nominale pari a 622,5 milioni di euro con durata di 7 anni ed indicizzato al tasso Euribor 3 mesi più spread, sono giunti a scadenza e rimborsati titoli UniCredit per nominali 1.680 milioni di euro e 50 milioni di dollari e, inoltre, sono stati venduti titoli UniCredit per nominali 100 milioni di dollari, generando un utile da cessione pari a 4 milioni di euro. La vendita di tali titoli è stata realizzata in quanto le condizioni contrattuali degli stessi non avrebbero consentito il superamento del Test SPPI previsto dall'IFRS 9, principio contabile da applicare a partire dal 1° gennaio 2018, con conseguente necessità della loro classificazione come "strumenti finanziari a FVTPL" e rilevazione della variazione di fair value in apposita riserva di patrimonio in sede di FTA e successivamente a conto economico.

I principali aggregati patrimoniali (Segue)

Relazioni e Bilanci 2017 · FinecoBank

46

I Crediti verso clientela, pari a 2.129,2 milioni di euro, sono costituiti da:

  • 1.798,5 milioni di euro di crediti di finanziamento con clientela ordinaria;
  • 202,7 milioni di euro di operazioni di pronti contro termine attivi;
  • 42,6 milioni di euro di depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati;
  • 85,4 milioni di euro di crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

La voce "Pronti contro termine attivi" è costituita da operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. Gli "Altri finanziamenti" sono costituiti da depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari.

CONSISTENZE AL VARIAZIONI

31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %

(Importi in migliaia)
CREDITI VERSO CLIENTELA CONSISTENZE AL VARIAZIONI
(RICLASSIFICA GESTIONALE) 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Conti correnti 639.726 296.927 342.799 115,4%
Utilizzo carte di credito 288.382 268.497 19.885 7,4%
Mutui 516.237 860 515.377 n.c.
Prestiti personali 343.867 235.036 108.831 46,3%
Altri finanziamenti 7.641 8.612 (971) -11,3%
Finanziamenti in bonis 1.795.853 809.932 985.921 121,7%
Conti correnti 1.828 2.445 (617) -25,2%
Mutui 14 24 (10) -41,7%
Utilizzo carte di credito 43 142 (99) -69,7%
Prestiti personali 756 1.024 (268) -26,2%
Altri finanziamenti 26 22 4 18,2%
Finanziamenti deteriorati 2.667 3.657 (990) -27,1%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 1.798.520 813.589 984.931 121,1%
Pronti contro termine 202.620 87.348 115.272 132,0%
Pronti contro termine - deteriorati 81 1 80 n.c.
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 42.609 34.059 8.550 25,1%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari 85.284 81.801 3.483 4,3%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari
- deteriorati
105 - 105 -
Crediti di funzionamento e altri crediti 330.699 203.209 127.490 62,7%
Crediti verso clientela 2.129.219 1.016.798 1.112.421 109,4%

Conti correnti 641.554 299.372 342.182 114,3% Pronti contro termine attivi 202.701 87.349 115.352 132,1% Mutui 516.251 884 515.367 n.c. Carte di credito, prestiti personali 633.048 504.699 128.349 25,4% Altri finanziamenti 135.665 124.494 11.171 9,0% Totale 2.129.219 1.016.798 1.112.421 109,4%

Il portafoglio crediti di finanziamento verso clientela ordinaria è costituito principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, conti correnti e utilizzo carte di credito; complessivamente i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria evidenziano un incremento del 121,1%, grazie all'erogazione, nel corso del 2017, di 521 milioni di euro di mutui, rivolti alla clientela retail per finanziare l'acquisto della prima e seconda casa o la surroga, di 230 milioni di euro di prestiti personali e a nuovi fidi accordati per 831 milioni di euro.

Crediti verso clientela (Importi in migliaia)

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)
IMPORTO LORDO
FONDO SVALUTAZIONE
IMPORTO NETTO COVERAGE RATIO
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL DATI AL
CATEGORIA 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2016
Sofferenze 20.848 19.334 (19.118) (16.672) 1.730 2.662 91,70% 86,23%
Inapempienze probabili 2.109 1.906 (1.614) (1.507) 495 399 76,53% 79,07%
Scaduti 1.356 1.130 (728) (532) 628 598 53,69% 47,08%
Totale 24.313 22.370 (21.460) (18.711) 2.853 3.659 88,27% 83,64%

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 2,9 milioni di euro, di cui 1,7 milioni di euro di crediti in sofferenza, 0,5 milioni di euro di inadempienze probabili e 0,6 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati sono relativi, principalmente, a scoperti di conto corrente, utilizzi di carte di credito e prestiti personali.

Investimenti finanziari
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689 1.319.752 (272.063) -20,6%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390 2.437.777 2.388.613 98,0%
Totale 5.874.079 3.757.529 2.116.550 56,3%

Le "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" sono costituite da:

  • titoli di debito emessi dallo Stato Italiano, per un importo di bilancio pari a 2.557,6 milioni di euro (1.499,3 milioni di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di debito emessi dallo Stato Spagnolo, per un importo di bilancio pari a 2.120,3 milioni di euro (938,5 milioni di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di debito emessi dallo Stato Polacco per 48,6 milioni di euro (non presenti al 31 dicembre 2016);
  • titoli di debito emessi dall'Instituto de Credito Oficial (ICO) per 99,9 milioni di euro (non presenti al 31 dicembre 2016).

Le "Attività finanziarie disponibili per la vendita" sono costituite da titoli di debito emessi da governi e da strumenti di capitale non quotati in un mercato attivo.

Gli investimenti in titoli di debito sono rappresentati da:

  • titoli di debito emessi dallo Stato Italiano, per un importo di bilancio pari a 725,2 milioni di euro (982,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di debito emessi dallo Stato Francese, per un importo di bilancio pari a 10,1 milioni di euro (10,3 milioni di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di debito emessi dallo Stato Spagnolo, per un importo di bilancio pari a 242,5 milioni di euro (249,9 milioni di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di debito emessi dagli Stati Uniti d'America, per un importo di bilancio pari a 64,7 milioni di euro (73,5 milioni di euro al 31 dicembre 2016).

Una parte dei titoli di debito classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" risultano impegnati a cauzione di assegni circolari o in garanzia presso terzi per un importo di bilancio pari a 131,1 milioni di euro (128,9 milioni di euro al 31 dicembre 2016).

Gli strumenti di capitale sono rappresentati da interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa, per un importo pari a 5,2 milioni di euro, importo principalmente costituito dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 4,5 milioni di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value al 31 dicembre 2017 pari a 1,2 milioni di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), per un importo di 0,7 milioni di euro.

Con riferimento all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario, si precisa che la Banca, nel corso dell'esercizio 2017, ha versato contributi per complessivi 13,6 milioni di euro richiesti dal FITD in relazione al perfezionamento delle operazioni di acquisizione di Caricesena, Carim e Carismi da parte di Crédit Agricole Cariparma, a cui si aggiungono i 6,7 milioni di euro versati nel corso dell'esercizio 2016 per i quali la Banca aveva effettuato una riduzione di valore integrale nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2016.

La struttura dell'operazione complessiva delineata nell'Accordo Quadro firmato tra Crédit Agricole Cariparma, lo Schema Volontario, Caricesena, Carim e Carismi prevedeva:

  • Spin-off di un portafoglio di NPLs (composto da inadempienze probabili e sofferenze) delle tre banche oggetto di intervento e sottoscrizione da parte dello Schema Volontario di titoli mezzanine e junior;
  • ricapitalizzazione delle tre banche da parte dello Schema volontario;
  • cessione delle tre banche a Crédit Agricole Cariparma, da effettuarsi contestualmente alle ricapitalizzazioni.

I principali aggregati patrimoniali (Segue)

Siccome l'ammontare delle ricapitalizzazioni rappresentano un costo non recuperabile per lo Schema Volontario, per effetto dell'avvenuta cessione delle banche a Crédit Agricole CariParma, Fineco ha effettuato una cancellazione dei titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario per un importo totale di 15,6 milioni euro, di cui 6,7 milioni di euro iscritti nel 2016 e, come detto, oggetto di integrale svalutazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 e 8,9 milioni di euro iscritti nel 2017, corrispondenti alla quota parte dei contributi versati dalla Banca per l'utilizzo da parte dello Schema Volontario per la ricapitalizzazione delle tre banche.

L'ammontare residuo dei titoli di capitale non oggetto di cancellazione, pari a 4,7 milioni di euro, corrispondenti alla quota parte dei contributi versati dalla Banca e detenuti dallo Schema Volontario in disponibilità di cassa o utilizzati per la sottoscrizione delle tranche mezzanine e junior della cartolorizzazione, sono stati oggetto di riduzione di valore nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 per un ammontare di 4 milioni di euro, per allinearne il valore di iscrizione al fair value dei titoli fornito dal FITD e risultante dalle analisi dell'advisor incaricato, dallo stesso FITD, delle valutazioni dei crediti sottostanti, elaborate in funzione delle evidenze di un modello discounted cash flow basato sulle previsioni di recupero formulate dagli special servicer. L'impegno residuo nei confronti dello schema volontario è pari a 0,1 milioni di euro e verrà utilizzato, solo in caso di effettiva necessità, per coprire le spese operative connesse alla gestione dell'intervento (per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata).

Coperture

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive 400 - 400 n.c.
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 58 552 (494) -89,5%
Adeguamento di valore delle attività oggetto
di copertura generica 9.590 8.659 931 10,8%
Totale attivo 10.048 9.211 837 9,1%
di cui:
Valutazioni positive 499 452 47 10,4%
Ratei attivi e passivi ricondotti (41) 100 (141) -141,0%
Adeguamento di valore delle attività coperte 9.590 8.659 931 10,8%
Totale attivo 10.048 9.211 837 9,1%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 9.568 10.914 (1.346) -12,3%
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative 3.126 - 3.126 n.c.
Adeguamento di valore delle passività oggetto
di copertura generica (3.772) 457 (4.229) -925,4%
Totale passivo 8.922 11.371 (2.449) -21,5%
di cui:
Valutazioni negative 13.902 11.274 2.628 23,3%
Ratei attivi e passivi ricondotti (1.208) (360) (848) 235,6%
Adeguamento di valore delle passività coperte (3.772) 457 (4.229) -925,4%
Totale passivo 8.922 11.371 (2.449) -21,5%

(Importi in migliaia)

Sintesi valutazioni derivati di copertura 31.12.2017 Attivo Passivo Sbilancio
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 499 13.902 (13.403)
Adeguamento di valore delle attività /passività coperte 9.590 (3.772) 13.362
Totale 10.089 10.130 (41)

Le attività coperte al 31 dicembre 2017 sono rappresentate da mutui verso clientela e titoli obbligazionari emessi da UniCredit appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti".

Le passività coperte sono rappresentate dalla raccolta diretta da clientela.

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono esclusivamente a contratti derivati stipulati dalla Banca con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, il cui effetto economico, al netto di 1,2 milioni di euro di ratei interessi positivi contabilizzati nel margine di interesse, è negativo per 41 migliaia di euro.

Attività materiali

Gli investimenti in macchine elettroniche, come nei precedenti esercizi, sono finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture della Banca. In particolare nel corso dell'esercizio 2017, sono stati sostituiti gli storage inerenti all'infrastruttura tecnologica dei sistemi legacy di FinecoBank, acquisendo così una maggiore capacità elaborativa, notevolmente più performante e con innovative features tecnologiche e costi di manutenzione hardware minori.

Gli investimenti in mobili, arredi e attrezzature sono destinati per lo più all'allestimento dei negozi finanziari.

(Importi in migliaia)

ATTIVITÀ MATERIALI SALDO AL
31.12.2016
INVESTIMENTI
ANNO 2017
ALTRE VARIAZIONI
E VENDITE
ANNO 2017
AMMORTAMENTI
E RETTIFICHE
ANNO 2017
SALDO AL
31.12.2017
Immobili 2.397 20 - (113) 2.304
Macchine elettroniche 9.560 4.748 (764) (3.746) 9.798
Mobili e arredi 1.131 1.579 3 (1.233) 1.480
Impianti e attrezzature 1.363 737 - (477) 1.623
Totale 14.451 7.084 (761) (5.569) 15.205

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.). Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso.

Osserviamo infatti che in considerazione del particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

L'impairment test dell'avviamento iscritto in bilancio, effettuato al 31 dicembre 2017, non ha fatto emergere alcuna evidenza di perdite di valore; per ogni ulteriore informazione relativa al test di impairment si rinvia alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato della Nota integrativa consolidata.

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono principalmente gli acquisti e le implementazioni delle procedure informatiche che presentano utilità pluriennale, necessarie al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte della Banca di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali ed applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi.

(Importi in migliaia)

SALDO AL INVESTIMENTI ALTRE VARIAZIONI
E VENDITE
AMMORTAMENTI
E RETTIFICHE
SALDO AL
ATTIVITÀ IMMATERIALI 31.12.2016 ANNO 2017 ANNO 2017 ANNO 2017 31.12.2017
Software 6.834 4.705 - (4.458) 7.081
Altre attività immateriali 897 273 - (342) 828
Totale 7.731 4.978 - (4.800) 7.909

I principali aggregati patrimoniali (Segue)

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Attività fiscali
Attività correnti 1.765 1.571 194 12,3%
Attività fiscali anticipate 32.927 36.660 (3.733) -10,2%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 3.828 4.180 (352) -8,4%
Totale ante compensazione IAS 12 38.520 42.411 (3.891) -9,2%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (29.271) (29.246) (25) 0,1%
Totale Attività fiscali 9.249 13.165 (3.916) -29,7%
Altre attività
Partite in corso di lavorazione 99 27 72 266,7%
Partite in attesa di regolamento 4.498 11.558 (7.060) -61,1%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 25.617 42.213 (16.596) -39,3%
Crediti di funzionamento non connessi
con la prestazione di servizi finanziari 4.721 2.290 2.431 106,2%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali" 249.443 250.077 (634) -0,3%
Risconti attivi 22.143 22.754 (611) -2,7%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.774 7.262 (488) -6,7%
Altre partite 2.120 119 2.001 n.c.
Totale Altre attività 315.415 336.300 (20.885) -6,2%

Il decremento delle "Attività fiscali", pari a 3,9 milioni di euro, è dovuto principalmente alla riduzione delle "Attività fiscali anticipate", per 3,8 milioni di euro, riconducibile all'utilizzo del fondo rischi ed oneri ed all'utilizzo di accantonamenti per spese del personale.

Sono state inoltre contabilizzate imposte anticipate sulle perdite registrate da Fineco AM Limited, per un importo di 0,02 milioni di euro, determinatesi, non essendo ancora avviata l'operatività, per effetto dei costi operativi iniziali sostenuti alla data del 31 dicembre 2017.

Precisiamo che le "Attività fiscali anticipate" sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative "Passività fiscali differite" al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12. Per quanto riguarda la voce Altre attività, si evidenzia il decremento di 7 milioni di euro delle "Partite in attesa di regolamento" e di 16,6 milioni di euro delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci".

(Importi in migliaia)

Debiti verso banche

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Debiti verso banche centrali - - - -
Debiti verso banche
Conti correnti e depositi liberi 42.756 52.309 (9.553) -18,3%
Finanziamenti
Pronti contro termine passivi 868.651 1.058.565 (189.914) -17,9%
Altri debiti 14.594 232 14.362 n.c.
Totale 926.001 1.111.106 (185.105) -16,7%

La voce "Conti correnti e depositi liberi" è costituita dai conti correnti reciproci e di finanziamento con UniCredit, per un importo pari a 6,1 milioni di euro (49,4 milioni di euro al 31 dicembre 2016), nonché dai conti correnti aperti da banche clienti per 36,7 milioni di euro.

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine e da operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. La voce è comprensiva di 764,4 milioni di euro di operazioni effettuate con UniCredit (977,8 milioni di euro al 31 dicembre 2016) e 40,3 milioni di euro di operazioni prestito titoli garantite da somme di denaro effettuate con UniCredit Bank AG Monaco (6,6 milioni di euro al 31 dicembre 2016).

La voce "Altri debiti" comprende i margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e pronti contro termine, di cui 13,3 milioni di euro con UniCredit S.p.A..

Debiti verso clientela

I Debiti verso clientela, rappresentati principalmente da conti correnti, sono pari a 20.205 milioni di euro, evidenziano una crescita del 7,5% rispetto al 31 dicembre 2016.

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 19.935.285 18.319.307 1.615.978 8,8%
Depositi vincolati 9.631 159.124 (149.493) -93,9%
Finanziamenti
Pronti contro termine passivi 146.410 231.376 (84.966) -36,7%
Altri debiti 113.710 91.266 22.444 24,6%
Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073 1.403.963 7,5%

Si evidenzia un incremento di 1.616 milioni di euro della liquidità depositata sui conti correnti, che beneficia anche del trasferimento dei depositi vincolati Cash Park in scadenza.

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di prestito titoli, realizzate con clientela retail ed istituzionale, garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 39 milioni di euro (28,1 milioni di euro al 31 dicembre 2016), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati, che si attestano a 44,9 milioni di euro (38,5 milioni di euro al 31 dicembre 2016), ed altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 29,8 milioni di euro (24,7 milioni di euro al 31 dicembre 2016).

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione comprendono:

• scoperti tecnici classificati nella categoria HFT (held for trading)

utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti, per un importo di 0,4 milioni di euro, e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;

  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT (held for trading) e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per circa 1,7 milioni di euro, che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive contabilizzate nella voce 20 "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti CFD su indici, azioni e tassi di interesse, Futures su indici e tassi di interesse e CFD su valute (Forex) per 0,6 milioni di euro.

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali al fine di coprire le operazioni in CFD su valute aperte nei confronti dei clienti.

I principali aggregati patrimoniali (Segue)

Fondi per rischi ed oneri

Il Fondo per rischi ed oneri accoglie accantonamenti per complessivi 112,4 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione. Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.

La voce "Oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare. La voce al 31 dicembre 2016 comprendeva inoltre gli oneri di integrazione previsti in capo alla Banca in relazione al Piano Industriale del Gruppo UniCredit. Nel corso dell'esercizio 2017, in seguito alla firma dell'accordo del 4 febbraio 2017, tali oneri sono stati riallocati nelle Altre passività per la parte relativa alle adesione accolte, mentre sono stati riattribuiti a conto economico per la quota relativa alle mancate adesioni.

(Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Controversie legali 31.056 33.699 (2.643) -7,8%
- Cause in corso 25.525 26.673 (1.148) -4,3%
- Reclami 5.531 7.026 (1.495) -21,3%
Oneri per il personale 5.690 10.043 (4.353) -43,3%
Altri 75.668 68.014 7.654 11,3%
- Indennità suppletiva clientela 64.983 56.054 8.929 15,9%
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.311 2.184 127 5,8%
- Vertenze fiscali 3.931 4.078 (147) -3,6%
- Altri fondi 4.443 5.698 (1.255) -22,0%
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.414 111.756 658 0,6%

Passività fiscali e Altre passività

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Passività fiscali
Passività correnti 10.234 10.048 186 1,9%
Passività fiscali differite 29.271 29.246 25 0,1%
Totale ante compensazione IAS 12 39.505 39.294 211 0,5%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (29.271) (29.246) (25) 0,1%
Totale Passività fiscali 10.234 10.048 186 1,9%
Altre passività
Partite in corso di lavorazione 481 1.521 (1.040) -68,4%
Partite in attesa di regolamento 91.869 59.164 32.705 55,3%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 42.724 14.504 28.220 194,6%
Deleghe di pagamento 19.068 20.480 (1.412) -6,9%
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni
della Capogruppo UniCredit 938 957 (19) -2,0%
Debiti verso personale dipendente e altro personale 11.378 7.259 4.119 56,7%
Debiti verso Amministratori e Sindaci 148 140 8 5,7%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari 23.690 18.941 4.749 25,1%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" 116.515 103.467 13.048 12,6%
Contributi previdenziali da versare 6.845 5.944 901 15,2%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 18.097 18.486 (389) -2,1%
Altre partite 6.534 981 5.553 566,1%
Trattamento di fine rapporto 4.998 5.253 (255) -4,9%
Totale Altre passività 343.285 257.097 86.188 33,5%

Le "Passività fiscali", ante e post compensazione IAS 12, non evidenziano variazioni di rilievo.

Precisiamo che le "Passività fiscali differite", al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato a compensazione delle "Attività fiscali anticipate".

Per quanto riguarda le Altre passività si rileva:

  • un incremento di 32,7 milioni di euro delle "Partite in attesa di regolamento", per bonifici in partenza e transazioni POS da regolare;
  • un incremento di 13 milioni di euro delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Passività fiscali", per effetto del maggiore debito rilevato per l'imposta di bollo, l'imposta sostitutiva sul risparmio amministrato e la rilevazione dell'IVA split payment da versare;
  • un incremento di 28,2 milioni di euro delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci" principalmente dovuto all'aumento delle operazioni in titoli e dividendi da regolare.

Le passività di Fineco AM Limited, pari a 0,1 milioni di euro, sono rilevate nei "Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari" e si riferiscono a debiti per costi operativi iniziali sostenuti.

Il patrimonio

Al 31 dicembre 2017 il capitale sociale ammonta a 200,5 milioni di euro, composto da 607.713.345 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva Sovrapprezzi di emissione, per un ammontare pari a 1,9 milioni di euro;
  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,1 milioni di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 251,4 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 0,4 milioni di euro;
  • Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 32,1 milioni di euro.

Il Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio 2017, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni di accesso (a livello della Banca e a livello di Gruppo, ove previste) e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa) e del parere favorevole del Comitato Remunerazione e Nomine riunitosi il 2 febbraio 2017, ha approvato:

  • con riferimento al piano "Group Executive Incentive System Bonus Pool 2014": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 5.237,76 euro corrispondente a complessive n. 15.872 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro;
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per

un ammontare complessivo di 208.180,50 euro corrispondente a complessive n. 630.850 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna;

• con riferimento al piano "2014 Plan Key People": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 86.191,71 euro corrispondente a complessive n. 261.187 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

L'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2017 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2016, pari a 211,8 milioni di euro, come segue:

  • alla Riserva Legale per 0,06 milioni di euro, pari allo 0,03% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria per 41,6 milioni di euro;
  • alle 607.713.345 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,28 euro per complessivi euro 170,2 milioni di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 0,2 milioni di euro.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata per circa 8,1 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per 4,1 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA" come deliberato dal Consiglio di Amministrazione del 31 luglio 2017.

Al 31 dicembre 2017 la Banca detiene numero 60.397 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,01% del capitale sociale, per un ammontare pari a 0,4 milioni di euro. Si ricorda che le azioni erano state acquistate nell'esercizio 2015 per un numero totale di 1.408.834, in relazione al piano di stock granting "2014 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete di Fineco, e nel corso del primo trimestre 2017 per un numero totale di 31.519, in relazione al sistema incentivante "2016 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante", in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Fineco del 12 aprile 2016. In esecuzione del piano "2014 Plan PFA" sono state assegnate ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete nel corso dell'esercizio 2016 e 2017, rispettivamente, 694.509 azioni e 685.447 azioni.

La Banca non possiede, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della propria controllante.

I principali aggregati patrimoniali (Segue)

La Riserva da valutazione è costituita:

  • per 4,9 milioni di euro dalla riserva netta positiva dei titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione Europea, detenuti nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", che registra un incremento di 0,2 milioni di euro nell'esercizio 2017, di cui 1,8 milioni di euro relativi alla variazione positiva di fair value e -1,6 milioni di euro relativi al rigiro a conto economico di utili realizzati;
  • per -1,5 milioni di euro dalla riserva netta negativa di titoli di debito diversi da quelli sopra citati, rappresentati da titoli di Stato USA e detenuti nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", che registra un incremento di 0,2 milioni di euro nell'esercizio 2017, per effetto della variazione positiva di fair value;
  • per 1,2 milioni di euro dalla riserva positiva dei titoli di capitale detenuti nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita",

riguardante esclusivamente le preferred shares di Visa INC class "C", che registrano una variazione positiva di fair value di 0,9 milioni di euro nell'esercizio 2017;

  • per -9,8 milioni di euro dalla Riserva negativa IAS19, che registra un incremento di 3,4 milioni di euro nell'esercizio 2017 per effetto della contabilizzazione di perdite attuariali riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela;
  • per -3,1 milioni di euro dalla riserva netta negativa dei titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione Europea trasferiti dal portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" al portafoglio "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" nel corso dell'esercizio 2016, che registra una variazione positiva di 0,6 milioni di euro nell'esercizio 2017, per effetto del rigiro a conto economico della riserva di competenza dell'esercizio in funzione della maturity di ciascun titolo oggetto di riclassifica.

Patrimonio netto

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Capitale sociale 200.545 200.246 299 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - -
Riserve
- Riserva legale 40.109 40.049 60 0,1%
- Riserva straordinaria 251.367 205.860 45.507 22,1%
- Riserva azioni proprie 365 4.338 (3.973) -91,6%
- Altre riserve 32.091 28.160 3.931 14,0%
(Azioni proprie) (365) (4.338) 3.973 -91,6%
Riserve da valutazione (8.340) (6.794) (1.546) 22,8%
Utile (Perdita) del periodo 214.120 211.844 2.276 1,1%
Totale 731.826 681.299 50.527 7,4%

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
DESCRIZIONE PATRIMONIO NETTO DI CUI: RISULTATO
NETTO AL 31.12.2017
Saldi di FinecoBank al 31 dicembre 2017 731.990 214.284
Effetto del consolidamento di Fineco AM Limited (perdita) (164) (164)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del gruppo al 31 dicembre 2017 731.826 214.120

54

Fondi propri e requisiti prudenziali di vigilanza

La Banca non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Si rimanda pertanto a quanto esposto nella sezione relativa ai

risultati conseguiti dalla controllante FinecoBank e alle relative informazioni su fondi propri e requisiti prudenziali di vigilanza a livello individuale riportata nella presente Relazione sulla gestione consolidata.

L'azionariato

Al 31 dicembre 2017 il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è di 200.545.403,85 euro diviso in 607.713.345 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro.

Alla data del 31 dicembre 2017 i principali azionisti risultano essere i seguenti:

MAGGIORI AZIONISTI % DI POSSESSO
UniCredit S.p.A 35,426%
BlackRock Inc. 5,067%
Wellington Management Group LLP 4,879%

I risultati economici

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2017 2016 ASSOLUTA %
Interessi netti 264.581 249.388 15.193 6,1%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 29 6 23 383,3%
Commissioni nette 270.083 242.881 27.202 11,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 48.219 69.054 (20.835) -30,2%
Saldo altri proventi/oneri 3.760 (2.211) 5.971 n.c.
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 586.672 559.118 27.554 4,9%
Spese per il personale (79.294) (73.698) (5.596) 7,6%
Altre spese amministrative (236.945) (228.119) (8.826) 3,9%
Recuperi di spesa 93.367 85.395 7.972 9,3%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.369) (9.952) (417) 4,2%
Costi operativi (233.241) (226.374) (6.867) 3,0%
RISULTATO DI GESTIONE 353.431 332.744 20.687 6,2%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (5.151) (4.199) (952) 22,7%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 348.280 328.545 19.735 6,0%
Accantonamenti per rischi ed oneri (19.025) (9.981) (9.044) 90,6%
Oneri di integrazione 408 (5.503) 5.911 n.c.
Profitti netti da investimenti (13.399) (6.724) (6.675) 99,3%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 316.264 306.337 9.927 3,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (102.144) (94.493) (7.651) 8,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 214.120 211.844 2.276 1,1%
RISULTATO D'ESERCIZIO 214.120 211.844 2.276 1,1%
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 214.120 211.844 2.276 1,1%

Interessi netti

Gli Interessi netti dell'esercizio 2017 si attestano a 264,6 milioni di euro, in aumento del 6,1% rispetto all'anno precedente, grazie all'incremento della raccolta e alla maggior incidenza dell'attività di lending, che hanno compensato la riduzione degli interessi attivi collegata alla discesa dei tassi di mercato. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi rivenienti dall'investimento della raccolta, pur in un contesto di forte riduzione degli spread di credito e dei tassi di mercato. Il tasso medio attivo relativo all'attivo fruttifero è stato pari all'1,28% rispetto all'1,39% dell'anno 2016.

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
INTERESSI ATTIVI 2017 2016 ASSOLUTA %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 1 - 0,0%
Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.505 20.658 (12.153) -58,8%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 23.066 1.575 21.491 n.c.
Crediti verso banche 188.853 198.814 (9.961) -5,0%
Crediti verso clientela 41.029 29.109 11.920 40,9%
Derivati di copertura 8.215 3.080 5.135 166,7%
Altre attività 77 69 8 11,6%
Totale interessi attivi 269.746 253.306 16.440 6,5%

(Importi in migliaia)

ESERCIZIO VARIAZIONI
INTERESSI PASSIVI 2017 2016 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 3.070 3.006 64 2,1%
Debiti verso clientela (8.235) (6.924) (1.311) 18,9%
Totale interessi passivi (5.165) (3.918) (1.247) 31,8%
Interessi netti 264.581 249.388 15.193 6,1%

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi attivi relativi a banche e clientela:

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO INTERESSI ATTIVI 2017 2016 ASSOLUTA %
Interessi attivi su crediti verso banche 188.853 198.814 (9.961) -5,0%
- conti correnti 4.107 3.042 1.065 35,0%
- pronti contro termine - 385 (385) -100,0%
- deposito vincolato per riserva obbligatoria - 16 (16) -100,0%
- depositi vincolati (1.162) 1.224 (2.386) -194,9%
- altri finanziamenti (121) (70) (51) 72,9%
- titoli di debito 186.029 194.217 (8.188) -4,2%
Interessi attivi su crediti verso clientela 41.029 29.109 11.920 40,9%
- conti correnti 7.575 5.843 1.732 29,6%
- pronti contro termine 9.624 6.649 2.975 44,7%
- mutui 3.719 - 3.719 n.c.
- carte di credito 4.695 4.516 179 4,0%
- prestiti personali 15.570 12.149 3.421 28,2%
- altri finanziamenti (154) (48) (106) 220,8%

Gli interessi attivi su crediti verso banche ammontano a 188,9 milioni di euro, in riduzione del 5% rispetto all'esercizio precedente. Il decremento è riconducibile a minori interessi sui depositi vincolati per 2,4 milioni di euro e minori interessi su titoli di debito per 8,2 milioni di euro, per effetto della riduzione dei volumi e dell'evoluzione dei tassi di mercato.

Gli interessi attivi su crediti verso clientela ammontano a 41 milioni di euro, registrando un incremento del 40,9% rispetto all'esercizio precedente, grazie alla crescita degli interessi relativi agli impieghi per mutui, prestiti personali, utilizzi di aperture di credito in conto corrente e operazioni di "Leva multiday", per effetto dell'incremento dei volumi.

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi passivi relativi a banche e clientela:

(Importi in migliaia)

ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO INTERESSI PASSIVI 2017 2016 ASSOLUTA %
Interessi passivi su debiti verso banche 3.070 3.006 64 2,1%
- conti correnti (591) (213) (378) 177,5%
- depositi liberi e a garanzia 36 68 (32) -47,1%
- altri finanziamenti (22) (19) (3) 15,8%
- pronti contro termine 3.647 3.170 477 15,0%
Interessi passivi su debiti verso clientela (8.235) (6.924) (1.311) 18,9%
- conti correnti (8.342) (4.777) (3.565) 74,6%
- depositi a garanzia - (5) 5 -100,0%
- depositi vincolati (137) (1.839) 1.702 -92,6%
- pronti contro termine 244 (303) 547 n.c.

Gli interessi passivi su debiti verso banche sono positivi per 3,1 milioni di euro e non evidenziano variazioni di rilievo rispetto all'esercizio precedente.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 8,2 milioni di euro, in aumento di 1,3 milioni di euro rispetto all'esercizio 2016, per effetto di maggiori interessi rilevati sui conti correnti, compensati da minori interessi sui depositi vincolati Cash park, i cui volumi sono in riduzione in quanto i depositi in essere giungono progressivamente a scadenza e non sono più parte dell'offerta della Banca. L'incremento degli interessi sui conti correnti è riconducibile alla crescita del tasso Libor USD, parametro utilizzato per la remunerazione dei conti correnti con clientela in dollari, e ai maggiori oneri assimilati agli interessi passivi riconosciuti ai clienti nell'ambito delle campagne di marketing.

I risultati economici (Segue)

Proventi di intermediazione e diversi

ESERCIZIO VARIAZIONI
2017 2016 ASSOLUTA %
Interessi netti 264.581 249.388 15.193 6,1%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 29 6 23 383,3%
Commissioni nette 270.083 242.881 27.202 11,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 48.219 69.054 (20.835) -30,2%
Saldo altri proventi/oneri 3.760 (2.211) 5.971 n.c.
Margine d'intermediazione 586.672 559.118 27.554 4,9%

Commissioni nette

ESERCIZIO VARIAZIONI
RICLASSIFICA GESTIONALE 2017 2016 ASSOLUTA %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza:
1. negoziazione e raccolta ordini strumenti finanziari 75.737 78.334 (2.597) -3,3%
2. custodia e amministrazione di titoli (3.613) (3.162) (451) 14,3%
3. collocamento e gestione prodotti del risparmio gestito 155.339 141.860 13.479 9,5%
4. attività di consulenza in materia di investimenti 48.190 35.479 12.711 35,8%
5. distribuzione altri prodotti (416) (196) (220) 112,2%
Servizi di incasso e pagamento 7.087 2.736 4.351 159,0%
Tenuta e gestione dei conti correnti/conto deposito (463) 29 (492) n.c.
Altre provvigioni passive consulenti finanziari (25.340) (19.510) (5.830) 29,9%
Prestito titoli 3.915 1.916 1.999 104,3%
Altri servizi 9.647 5.395 4.252 78,8%
Totale commissioni nette 270.083 242.881 27.202 11,2%

Le Commissioni nette ammontano a 270,1 milioni di euro ed evidenziano un incremento dell'11,2% rispetto all'esercizio precedente riconducibile, principalmente, a:

  • maggiori commissioni di consulenza in materia di investimenti (+35,8%), grazie alla continua crescita dei Guided product & services;
  • maggiori commissioni relative al collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito (+9,5%), grazie, principalmente, alla crescita del risparmio gestito;
  • maggiori commissioni per servizi di incasso e pagamento (+159%), relative principalmente alle transazioni con carte di credito e carte di debito;
  • maggiori commissioni per altri servizi (78,8%), relative, in particolare, all'introduzione del canone annuo sulle carte di credito;
  • maggiori commissioni per operazioni di prestito titoli (+104,3%), grazie alla crescita dei volumi;

parzialmente compensate da:

  • maggiori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari (+29,9%);
  • minori commissioni per negoziazione e raccolta ordini strumenti finanziari (-3,3%), per effetto della generalizzata riduzione degli ordini eseguiti rispetto all'esercizio precedente.

Le commissioni per prestito titoli comprendono la componente reddituale relativa al servizio prestato (ricevuto) per la messa a disposizione del titolo sia per le operazioni con garanzia rappresentata da contante sia per le operazioni con garanzia rappresentata da altri titoli. Per valutare l'operazione nel complesso è necessario considerare anche la componente reddituale contabilizzata nel margine d'interesse.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli e contratti CFD, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei CFD e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, ed evidenzia una riduzione di 20,8 milioni di euro (-30,2%) rispetto all'esercizio precedente. Da sottolineare, al riguardo, che nel corso dell'esercizio 2016 erano stati registrati utili in relazione alla vendita di titoli di stato contabilizzati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e alla vendita della partecipazione Visa Europe Limited, per un importo di circa 20 milioni di euro, senza i quali il Risultato negoziazione, coperture e fair value registrato nel 2017 non evidenzierebbe variazioni di rilievo.

Il Saldo altri proventi/oneri è positivo per 3,8 milioni di euro ed evidenzia un incremento di 6 milioni di euro rispetto all'esercizio

(Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)

precedente, grazie, principalmente, alla vendita di titoli UniCredit, per un valore nominale di 100 milioni di dollari, che ha determinato un utile da cessione di 4 milioni di euro (per maggiori dettagli si rimanda al punto "I principali aggregati patrimoniali - Crediti verso banche" della presente Relazione sulla gestione consolidata) e a minori oneri per accordi transattivi e reclami.

Costi operativi

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO COSTI OPERATIVI 2017 2016 ASSOLUTA %
Spese per il personale (79.294) (73.698) (5.596) 7,6%
Altre spese amministrative (236.945) (228.119) (8.826) 3,9%
Recuperi di spesa 93.367 85.395 7.972 9,3%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.369) (9.952) (417) 4,2%
Totale costi operativi (233.241) (226.374) (6.867) 3,0%

Le Spese per il personale si attestano a 79,3 milioni di euro, in aumento del 7,6% rispetto all'esercizio 2016.

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
SPESE PER IL PERSONALE 2017 2016 ASSOLUTA %
1) Personale dipendente (77.872) (72.611) (5.261) 7,2%
- salari e stipendi (52.734) (49.621) (3.113) 6,3%
- oneri sociali (13.927) (13.061) (866) 6,6%
- indennità di fine rapporto (912) (918) 6 -0,7%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (98) (106) 8 -7,5%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni:
a) a contribuzione definita (3.082) (2.861) (221) 7,7%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali*
(2.739) (3.471) 732 -21,1%
- altri benefici a favore di dipendenti (4.380) (2.573) (1.807) 70,2%
2) Altro personale in attività - - - -
3) Amministratori e sindaci (1.291) (1.136) (155) 13,6%
4) Personale collocato a riposo - - - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso
altre aziende
232 267 (35) -13,1%
6) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso
la società
(363) (218) (145) 66,5%
Totale spese per il personale (79.294) (73.698) (5.596) 7,6%

(*) Si precisa che la voce "costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" comprende gli oneri sostenuti dalla Banca per accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi da FinecoBank e strumenti finanziari emessi da UniCredit.

I risultati economici (Segue)

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE E RECUPERI DI SPESA 2017 2016 ASSOLUTA %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (98.543) (90.568) (7.975) 8,8%
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (16.041) (16.840) 799 -4,7%
Comunicazioni su mass media (11.420) (12.340) 920 -7,5%
Marketing e promozioni (4.488) (4.251) (237) 5,6%
Sponsorizzazioni (95) (182) 87 -47,8%
Convention e comunicazione interna (38) (67) 29 -43,3%
B) Spese relative al rischio creditizio (1.586) (1.403) (183) 13,0%
Spese recupero crediti (457) (520) 63 -12,1%
Informazioni commerciali e visure (1.129) (883) (246) 27,9%
C) Spese indirette relative al personale (26.167) (28.851) 2.684 -9,3%
Formazione del personale (479) (320) (159) 49,7%
Noleggio auto e altre spese personale (84) (75) (9) 12,0%
Spese promotori finanziari (25.003) (27.822) 2.819 -10,1%
Spese di viaggio (534) (564) 30 -5,3%
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (67) (70) 3 -4,3%
D) Spese relative all'ICT (32.079) (31.501) (578) 1,8%
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.467) (3.017) 550 -18,2%
Spese software - affitto e manutenzione (8.092) (6.847) (1.245) 18,2%
Sistemi di comunicazione ICT (5.723) (5.078) (645) 12,7%
Service ICT: personale esterno (6.723) (7.416) 693 -9,3%
Infoprovider finanziari (9.074) (9.143) 69 -0,8%
E) Consulenze e servizi professionali (4.247) (2.641) (1.606) 60,8%
Consulenza relativa ad attività ordinarie (2.665) (1.578) (1.087) 68,9%
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (86) - (86) n.c.
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (385) (216) (169) 78,2%
Spese legali (61) (25) (36) 144,0%
Cause legali (1.050) (822) (228) 27,7%
F) Spese relative agli immobili (19.373) (19.793) 420 -2,1%
Service area immobiliare (720) (801) 81 -10,1%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (200) (459) 259 -56,4%
Manutenzione locali (1.379) (1.491) 112 -7,5%
Fitti passivi per locazione immobili (14.387) (14.289) (98) 0,7%
Pulizia locali (509) (495) (14) 2,8%
Utenze
G) Altre spese di funzionamento
(2.178)
(36.036)
(2.258)
(32.796)
80
(3.240)
-3,5%
9,9%
Servizi di sicurezza e sorveglianza (347) (412) 65 -15,8%
Spese postali e trasporto documenti (3.396) (3.428) 32 -0,9%
Servizi amministrativi e logistici (18.772) (16.160) (2.612) 16,2%
Assicurazioni (3.923) (3.630) (293) 8,1%
Stampati e cancelleria (511) (794) 283 -35,6%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (8.695) (8.080) (615) 7,6%
Altre spese amministrative (392) (292) (100) 34,2%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.873) (3.726) 853 -22,9%
I) Recupero spese 93.367 85.395 7.972 9,3%
Recupero spese accessorie 334 442 (108) -24,4%
Recuperi di imposte 93.033 84.953 8.080 9,5%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (143.578) (142.724) (854) 0,6%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 143,6 milioni di euro, con un incremento di 0,9 milioni di euro rispetto all'anno precedente.

Si evidenzia un incremento delle "Altre spese di funzionamento", riconducibili a maggiori spese per call center, attività amministrative legate alle carte di credito e all'erogazione dei mutui, "Consulenze e servizi professionali" e "Spese relative all'ICT", riconducibili a maggiori spese di manutenzione software e sistemi di comunicazione, compensate da minori "Spese indirette relative al personale", riconducibili, principalmente, a minori oneri per piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, dalla riduzione delle "Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione" e da minori "Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi".

Le Altre spese amministrative di Fineco AM Limited ammontano

a 0,1 milioni di euro e si riferiscono, non essendo ancora avviata l'operatività, a costi operativi iniziali sostenuti alla data del 31 dicembre 2017.

Le Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali evidenziano un incremento di 0,4 milioni di euro riconducibile, principalmente, agli ammortamenti apportati alle macchine elettroniche, mobili e arredi per effetto di maggiori investimenti.

Risultato lordo dell'operatività corrente
------------------------------------------- -- -- --
(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2017 2016 ASSOLUTA %
Risultato di gestione 353.431 332.744 20.687 6,2%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (5.151) (4.199) (952) 22,7%
Risultato netto di gestione 348.280 328.545 19.735 6,0%
Accantonamenti netti per rischi ed oneri (19.025) (9.981) (9.044) 90,6%
Oneri di integrazione 408 (5.503) 5.911 n.c.
Profitti netti da investimenti (13.399) (6.724) (6.675) 99,3%
Utile lordo dell'operatività corrente 316.264 306.337 9.927 3,2%

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni si attestano a 5,2 milioni di euro, in aumento di 1 milione di euro rispetto all'esercizio precedente.

Gli Accantonamenti netti per rischi ed oneri sono pari a 19 milioni di euro, in crescita del 90,6% rispetto ai 10 milioni di euro registrati al 31 dicembre 2016, per effetto di maggiori accantonamenti netti per controversie legali e reclami. Si segnala che nel corso dell'esercizio 2017 sono stati apportati alcuni affinamenti nel processo di determinazione della migliore stima possibile delle spese legali connesse ai contenziosi a carico della Banca sino alla data di prevista chiusura degli stessi, che hanno portato alla rilevazione di ulteriori accantonamenti per circa 1,5 milioni di euro. Gli accantonamenti netti ai fondi rischi e oneri sono comprensivi, inoltre, dei contributi ordinario e aggiuntivo relativamente al Deposit Guarantee Schemes (DGS) per il 2017, al netto dei conguagli relativi ai contributi 2015 e 2016, e del contributo destinato al Fondo di Solidarietà, versati dalla Banca per un ammontare complessivo di 10,6 milioni di euro, invariato rispetto all'esercizio precedente.

Si precisa, infatti, che in applicazione del nuovo modello risk-based per il calcolo delle contribuzioni DGS, la quota di contribuzione richiesta a ciascuna Consorziata è calcolata in funzione dell'ammontare dei depositi protetti della stessa rilevati al 30 settembre di ciascun anno e corretta per il rischio risultante sulla base di indicatori gestionali, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi. La quota di competenza della Banca per l'esercizio 2017, pari a 10,6 milioni di euro, è composta dal contributo ordinario e aggiuntivo per l'esercizio 2017, per un importo di 9,5 milioni di euro, dal contributo destinato al Fondo di Solidarietà, per un importo di 2,3 milioni di euro, al netto del conguaglio relativo ai contributi versati per il 2015 e il 2016, per un importo di -1,2 milioni di euro.

Gli Oneri di integrazione presentano saldo positivo in quanto sono stati rilasciati accantonamenti effettuati in esercizi precedenti per effetto delle mancate adesioni ai Piani di esodo.

I Profitti netti da investimenti si riferiscono principalmente alla perdita da parziale cancellazione e alla svalutazione apportata alla residua esposizione in titoli di capitale dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, per un importo pari a 12,9 milioni di euro (6,7 milioni di euro la svalutazione al 31 dicembre 2016), oltre alle perdite realizzate nell'ambito del piano di rinnovamento tecnologico dell'infrastruttura tecnologica dei sistemi legacy di FinecoBank che ha previsto la sostituzione e quindi la vendita di alcuni storage acquistati negli anni precedenti e non completamente ammortizzati.

Per maggiori dettagli in merito alle perdite da cancellazione e alla svalutazione apportata all'esposizione in titoli di capitale dello Schema Volontario si rimanda al punto "I principali aggregati patrimoniali - Investimenti finanziari" della presente Relazione sulla gesione consolidata e alla Parte A - Politiche contabili della Nota integrativa consolidata.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 316,3 milioni di euro, in aumento del 3,2% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nel 2017 e nel 2016 precedentemente illustrate, il Risultato lordo dell'operatività corrente evidenzierebbe una crescita del 9,8%.

Il risultato è stato conseguito grazie alla crescita degli Interessi netti (+6,1%) e delle Commissioni nette (+11,2%), parzialmente compensati da maggiori Costi operativi (+3%).

I risultati economici (Segue)

ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO IMPOSTE DELL'ESERCIZIO 2017 2016 ASSOLUTA %
Oneri per imposte correnti IRES (82.939) (76.889) (6.050) 7,9%
Oneri per imposte correnti IRAP (18.889) (18.190) (699) 3,8%
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi 3.924 6.518 (2.594) -39,8%
Totale imposte correnti (97.904) (88.561) (9.343) 10,5%
Variazione delle imposte anticipate (3.098) (5.086) 1.988 -39,1%
Variazione delle imposte differite (696) (400) (296) 74,0%
Totale imposte differite (3.794) (5.486) 1.692 -30,8%
Ammortamento proventi da affrancamento (446) (446) - -
Imposte sul reddito del periodo (102.144) (94.493) (7.651) 8,1%

Imposte sul reddito del periodo

Le imposte correnti sul reddito sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, emanate in seguito al recepimento, nell'ordinamento giuridico italiano, dei Principi contabili IAS/IFRS e del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter". Le imposte sul reddito d'esercizio hanno beneficiato di una variazione positiva delle imposte correnti di circa 3,9 milioni di euro riferita alla rideterminazione delle imposte rilevate nell'esercizio 2016 sulla plusvalenza realizzata sulla cessione della partecipazione in VISA Europe. Più precisamente, sulla base del parere espresso dall'Agenzia delle Entrate ad inizio 2018 in risposta a specifica istanza presentata dalla Banca, la rideterminazione delle imposte ha avuto per oggetto l'applicazione del c.d. regime di partecipation exemption (PEX) che prevede l'assoggettamento ad IRES del solo 5% della plusvalenza.

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia. Per quanto riguarda Fineco AM Limited le imposte anticipate sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile.

La legge n. 2/2009 ha introdotto la possibilità, tramite il versamento di un'imposta sostitutiva, di rideterminare i valori fiscalmente deducibili dell'avviamento. Su indicazione della Capogruppo, la Banca ha provveduto, nell'anno 2008, al riallineamento dell'avviamento iscritto a seguito dall'operazione straordinaria di fusione di UniCredit Xelion Sim in UniCredit Xelion Banca S.p.A.. L'avviamento affrancato è ammortizzabile in via extracontabile in misura non superiore ad un nono per l'anno 2010 e ad un decimo a partire dall'anno 2011. Nell'anno 2008 si è provveduto a contabilizzare il beneficio fiscale atteso dalla deducibilità futura degli ammortamenti extracontabili, pari a 4 milioni di euro, beneficio che viene ammortizzato a conto economico un decimo per ogni anno in corrispondenza della deduzione fiscale degli ammortamenti fiscali dell'avviamento.

(Importi in migliaia)

Risultato d'esercizio e Risultato netto di pertinenza del gruppo

Il Risultato d'esercizio, coincidente con il risultato netto di pertinenza del gruppo essendo Fineco AM Limited controllata al 100% dalla Banca, si attesta a 214,1 milioni di euro, evidenziando un incremento dell'1,1% rispetto all'anno precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2017 precedentemente illustrate, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 218,5 milioni di euro, in crescita dell'8,9% rispetto all'utile dell'esercizio 2016 anch'esso calcolato escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'anno.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2016 e un'informativa sui risultati conseguiti da FinecoBank S.p.A. a livello individuale. Come precisato nella "Premessa alla lettura dei bilanci", FinecoBank ha assunto il ruolo di controllante in seguito alla costituzione, in data 26 ottobre 2017, della società di diritto irlandese Fineco AM Limited ed è tenuta a partire dall'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 a presentare il bilancio consolidato redatto secondo quanto previsto dall'IFRS 10. Poiché alla data del 31 dicembre 2017 la società Fineco AM Limited non è operativa, i risultati consolidati ed individuali di FinecoBank non presentano differenze significative.

Principali indici di bilancio

Dati di struttura

DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
N° Dipendenti 1.119 1.086
N° Risorse (1) 1.128 1.096
N° Consulenti finanziari 2.607 2.628
N° Negozi finanziari operativi (2) 375 358

(1) Numero risorse: include i lavoratori dipendenti, i lavoratori atipici, gli Amministratori, i dipendenti del Gruppo UniCredit distaccati in FinecoBank al netto dei dipendenti FinecoBank distaccati nel Gruppo UniCredit. (2) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza (Importi in migliaia)
DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
Interessi netti/Margine di intermediazione 45,10% 44,60%
Proventi di intermediazione e diversi/Margine di intermediazione 54,90% 55,40%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 138,19% 136,82%
Cost/income ratio 39,73% 41,63%
Costi operativi/TFA 0,37% 0,39%
Cost of risk 33 bp 43 bp
CoR (sistema incentivante) 40 bp 59 bp
ROE 39,50% 43,07%
ROE adjusted 40,32% 40,82%
Rendimento delle attività 0,96% 1,01%
EVA (calcolato sul capitale economico) 193.901 194.418
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 165.293 162.974
RARORAC (calcolato sul capitale economico) 56,61% 66,33%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 24,21% 24,99%
ROAC (calcolato sul capitale economico) 62,56% 72,28%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 31,39% 32,49%
Totale raccolta da clientela/Risorse medie 60.418 55.659
Totale raccolta da clientela/(Risorse + Consulenti finanziari medi) 18.014 16.240

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Margine d'intermediazione. Il Cost/income ratio al 31 dicembre 2016 è stato calcolato escludendo dal Margine d'intermediazione le poste non ricorrenti manifestatesi nel corso dello scorso anno, pari a 15,3 milioni di euro.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio del periodo calcolato come media tra il saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni e i Crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente).

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti e Crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: denominatore utilizzato per il calcolo dell'indice in oggetto è il patrimonio netto contabile medio del periodo (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali per i quali è prevista la distribuzione e le riserve da valutazione). ROE adjusted: rapporto fra utile netto escluse le poste non ricorrenti e patrimonio netto contabile medio del periodo (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali per i quali è prevista la distribuzione e le riserve da valutazione). Rendimento delle attività: rapporto tra l'utile netto e il totale di bilancio.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile operativo netto di imposta e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare assorbito e il capitale economico (nel caso di Fineco il capitale economico) sia il patrimonio netto contabile.

RARORAC (Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (calcolato utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare assorbito il capitale economico o utilizzando il patrimonio netto contabile) e il capitale allocato ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e il capitale allocato. Il Capitale allocato va inteso come il maggiore tra il capitale calcolato internamente sulla base di modelli condivisi all'interno del Gruppo Unicredit (Economic Capital) e il capitale regolamentare o il patrimonio netto contabile.

Si precisa che per il calcolo degli indicatori EVA, RARORAC e ROAC al 31 dicembre 2017, il capitale interno è quello del 30 settembre 2017, ultimo dato disponibile fornito da Capogruppo.

I risultati della controllante e della controllata (Segue)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (Segue)

I principali dati patrimoniali (Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE VARIAZIONI
31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (1) 1.798.520 813.589 984.931 121,1%
Totale attivo 22.340.391 20.986.376 1.354.015 6,5%
Raccolta diretta da clientela (2) 19.940.715 18.509.497 1.431.218 7,7%
Raccolta indiretta da clientela (3) 47.243.837 41.685.609 5.558.228 13,3%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 67.184.552 60.195.106 6.989.446 11,6%
Patrimonio netto 731.990 681.299 50.691 7,4%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie).

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi, i pronti contro termine passivi Supersave e il conto deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

Indicatori patrimoniali

DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 8,05% 3,88%
Crediti verso banche/Totale attivo 62,12% 74,98%
Attività finanziarie/Totale attivo 26,34% 17,93%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 89,26% 88,20%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 3,28% 3,25%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 9,02% 4,40%
DATI AL
QUALITÀ DEL CREDITO 31.12.2017 31.12.2016
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,16% 0,45%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,10% 0,33%
Coverage (1) - Sofferenze 91,70% 86,23%
Coverage (1) - Inadempienze probabili 76,53% 79,07%
Coverage (1) - Esposizioni scadute deteriorate 53,69% 47,08%
Coverage (1) - Totale crediti deteriorati 88,27% 83,64%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 484.960 438.121
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 2.335.013 1.909.713
Ratio - Capitale primario di classe 1 20,77% 22,94%
Ratio - Capitale di classe 1 20,77% 22,94%
Ratio - Totale fondi propri 20,77% 22,94%
DATI AL
31.12.2017 31.12.2016
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 484.960 438.121
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 8.555.862 5.302.244
Indicatore di leva finanziaria transitorio 5,67% 8,26%

I Fondi propri ed i Ratio di capitale sono stati determinati applicando le vigenti disposizioni di vigilanza secondo gli standard di Basilea III inclusivi degli aggiustamenti transitori. I dati indicati comprendono la quota dell'utile dell'esercizio 2017 che non verrà distribuita, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

L'indicatore di leva finanziaria è stato calcolato in accordo con il

Regolamento Delegato UE 2015/62 del 10 ottobre 2014. Come previsto dalla Circolare n. 285 di Banca d'Italia Parte Seconda, Capitolo 12, Sezione III Esercizio delle discrezionalità nazionali, le esposizioni verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR sono state escluse nel calcolo dell'esposizione complessiva, ai sensi dell'articolo 429 (7) del CRR modificato dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62.

I risultati della controllante e della controllata (Segue)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (Segue)

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale (Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 613 5 608 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 10.879 6.044 4.835 80,0%
Crediti verso banche 13.877.651 15.735.540 (1.857.889) -11,8%
Crediti verso clientela 2.129.219 1.016.798 1.112.421 109,4%
Investimenti finanziari 5.874.579 3.757.529 2.117.050 56,3%
Coperture 10.048 9.211 837 9,1%
Attività materiali 15.205 14.451 754 5,2%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 7.909 7.731 178 2,3%
Attività fiscali 9.226 13.165 (3.939) -29,9%
Altre attività 315.460 336.300 (20.840) -6,2%
Totale dell'attivo 22.340.391 20.986.376 1.354.015 6,5%

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.12.2016 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 926.001 1.111.106 (185.105) -16,7%
Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073 1.403.963 7,5%
Passività finanziarie di negoziazione 2.617 2.626 (9) -0,3%
Coperture 8.922 11.371 (2.449) -21,5%
Fondi per rischi ed oneri 112.414 111.756 658 0,6%
Passività fiscali 10.234 10.048 186 1,9%
Altre passività 343.177 257.097 86.080 33,5%
Patrimonio 731.990 681.299 50.691 7,4%
- capitale e riserve 526.046 476.249 49.797 10,5%
- riserve da valutazione (attività finanziarie disponibili per la vendita -
utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti)
(8.340) (6.794) (1.546) 22,8%
- risultato netto 214.284 211.844 2.440 1,2%
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.391 20.986.376 1.354.015 6,5%

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale (Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2017 31.09.2017 30.06.2017 31.03.2017 31.12.2016
Cassa e disponibilità liquide 613 1.671 2.902 615 5
Attività finanziarie di negoziazione 10.879 10.538 9.791 5.714 6.044
Crediti verso banche 13.877.651 14.292.534 14.827.089 15.461.841 15.735.540
Crediti verso clientela 2.129.219 1.715.684 1.503.867 1.166.180 1.016.798
Investimenti finanziari 5.874.579 5.418.872 4.760.269 3.906.456 3.757.529
Coperture 10.048 16.172 15.417 12.410 9.211
Attività materiali 15.205 15.197 15.396 14.379 14.451
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 7.909 7.712 8.025 7.702 7.731
Attività fiscali 9.226 14.279 9.276 14.486 13.165
Altre attività 315.460 233.188 271.613 247.202 336.300
Totale dell'attivo 22.340.391 21.815.449 21.513.247 20.926.587 20.986.376

(Importi in migliaia) CONSISTENZE AL PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.09.2017 30.06.2017 31.03.2017 31.12.2016 Debiti verso banche 926.001 696.554 929.859 980.245 1.111.106 Debiti verso clientela 20.205.036 20.007.773 19.440.617 18.883.826 18.801.073 Passività finanziarie di negoziazione 2.617 3.274 4.113 2.228 2.626 Coperture 8.922 18.731 16.084 16.738 11.371 Fondi per rischi ed oneri 112.414 103.666 102.123 113.060 111.756 Passività fiscali 10.234 49.310 19.525 36.073 10.048 Altre passività 343.177 264.641 380.059 162.730 257.097 Patrimonio 731.990 671.500 620.867 731.687 681.299 - capitale e riserve 526.046 524.273 522.475 690.077 476.249 - riserve da valutazione (attività finanziarie disponibili per la vendita utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti) (8.340) (3.811) (5.875) (10.084) (6.794) - risultato netto 214.284 151.038 104.267 51.694 211.844 Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.391 21.815.449 21.513.247 20.926.587 20.986.376

Le Attività finanziarie di negoziazione, pari a 10,9 milioni di euro, sono costituite da titoli obbligazionari, azionari, quote di O.I.C.R. e contratti derivati classificati nella categoria HFT (held for trading) presenti nel portafoglio di proprietà in seguito all'attività di negoziazione oppure utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo. La voce include inoltre la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT (held for trading) e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative contabilizzate nella voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione", nonchè la valutazione positiva dei contratti CFD su indici, azioni e tassi di interesse, Futures su indici e tassi di interesse e CFD su valute (Forex).

I Crediti verso banche si attestano a 13.878 milioni di euro, in riduzione dell'11,8% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, del rimborso di titoli UniCredit giunti a scadenza nel corso dell'esercizio 2017, parzialmente compensati dalla sottoscrizione di un titolo di nuova emissione, della vendita di titoli UniCredit in dollari con cedola in arrears e della minore liquidità depositata sui conti correnti reciproci con UniCredit al 31 dicembre 2017.

Si precisa, infatti, che nel corso dell'esercizio 2017 è stato sottoscritto un titolo obbligazionario emesso da UniCredit S.p.A., per un valore nominale pari a 622,5 milioni di euro con durata di 7 anni ed indicizzato al tasso Euribor 3 mesi più spread, sono giunti a scadenza e rimborsati titoli UniCredit per nominali 1.680 milioni di euro e 50 milioni di dollari e, inoltre, sono stati venduti titoli UniCredit per nominali 100 milioni di dollari, generando un utile da cessione pari a 4 milioni di euro. La vendita di tali titoli è stata realizzata in quanto le condizioni contrattuali degli stessi non avrebbero consentito il superamento del Test SPPI previsto dall'IFRS 9, principio contabile da applicare a partire dal 1° gennaio 2018, con conseguente necessità della loro classificazione come "strumenti finanziari a FVTPL" e rilevazione della variazione di fair value in apposita riserva di patrimonio in sede di FTA e successivamente a conto economico.

I risultati della controllante e della controllata (Segue)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (Segue)

I Crediti verso clientela si attestano a 2.129 milioni di euro, in aumento del 109,4% rispetto all'esercizio precedente, grazie alla crescente attività di lending. Nel corso dell'esercizio 2017 sono stati erogati 230 milioni di euro di prestiti personali, 521 milioni di euro di mutui e sono state accordate aperture di credito in conto corrente (fidi) per un importo di 831 milioni di euro, determinando un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria11 del 121% rispetto al 31 dicembre 2016. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 2,9 milioni di euro (3,7 milioni di euro al 31 dicembre 2016) con un coverage ratio dell'88,27%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammonare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,16% (0,45% al 31 dicembre 2016).

Gli Investimenti finanziari si attestano a 5.874 milioni di euro, in aumento del 56,3% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, dell'acquisto di titoli di stato nell'ambito della politica di investimenti delineata dalla Banca. Gli investimenti finanziari al 31 dicembre 2017 comprendono la partecipazione in Fineco AM Limited costituita nel corso dell'esercizio 2017 con la sottoscrizione da parte della Banca dell'intero capitale sociale per 500.000 euro.

I Debiti verso banche sono pari a 926 milioni di euro, in riduzione del 16,7% rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, della riduzione dell'ammontare delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit.

I Debiti verso clientela si attestano a 20.205 milioni di euro, in aumento del 7,5% rispetto all'esercizio precedente, grazie alla crescita della raccolta diretta da clientela

Il Patrimonio netto si attesta a 732 milioni di euro, in crescita del 7,4% rispetto al 31 dicembre 2016, grazie, principalmente, all'utile dell'esercizio 2016 non distribuito e portato ad incremento delle riserve di utili ed, in misura inferiore, all'incremento della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

  1. I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono solo i finanziamenti relativi ad utilizzi di affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.
Conto economico (Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2017 2016 ASSOLUTA %
Interessi netti 264.581 249.388 15.193 6,1%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 29 6 23 383,3%
Commissioni nette 270.083 242.881 27.202 11,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 48.219 69.054 (20.835) -30,2%
Saldo altri proventi/oneri 3.806 (2.211) 6.017 n.c.
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 586.718 559.118 27.600 4,9%
Spese per il personale (79.260) (73.698) (5.562) 7,5%
Altre spese amministrative (236.839) (228.119) (8.720) 3,8%
Recuperi di spesa 93.369 85.395 7.974 9,3%
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.369) (9.952) (417) 4,2%
Costi operativi (233.099) (226.374) (6.725) 3,0%
RISULTATO DI GESTIONE 353.619 332.744 20.875 6,3%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (5.151) (4.199) (952) 22,7%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 348.468 328.545 19.923 6,1%
Accantonamenti per rischi ed oneri (19.025) (9.981) (9.044) 90,6%
Oneri di integrazione 408 (5.503) 5.911 n.c.
Profitti netti da investimenti (13.399) (6.724) (6.675) 99,3%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 316.452 306.337 10.115 3,3%
Imposte sul reddito dell'esercizio (102.168) (94.493) (7.675) 8,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 214.284 211.844 2.440 1,2%
RISULTATO D'ESERCIZIO 214.284 211.844 2.440 1,2%

I risultati della controllante e della controllata (Segue)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (Segue)

Conto economico - Evoluzione trimestrale (Importi in migliaia)

2017
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 70.027 67.366 64.282 62.906
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 11 6 6 6
Commissioni nette 70.696 69.680 65.026 64.681
Risultato negoziazione, coperture e fair value 11.100 11.127 12.282 13.710
Saldo altri proventi/oneri 3.976 63 (764) 531
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 155.810 148.242 140.832 141.834
Spese per il personale (20.567) (19.769) (19.708) (19.216)
Altre spese amministrative (59.925) (53.021) (61.451) (62.442)
Recuperi di spesa 24.989 21.888 23.215 23.277
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (2.908) (2.628) (2.503) (2.330)
Costi operativi (58.411) (53.530) (60.447) (60.711)
RISULTATO DI GESTIONE 97.399 94.712 80.385 81.123
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.082) (1.528) (1.001) (540)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 95.317 93.184 79.384 80.583
Accantonamenti per rischi ed oneri 5.154 (21.029) (773) (2.377)
Oneri di integrazione 428 (7) 1 (14)
Profitti netti da investimenti (11.598) (1.448) (361) 8
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 89.301 70.700 78.251 78.200
Imposte sul reddito del periodo (26.055) (23.929) (25.678) (26.506)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 63.246 46.771 52.573 51.694
RISULTATO DI PERIODO 63.246 46.771 52.573 51.694

(Importi in migliaia)

2016
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 63.412 62.527 61.200 62.249
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 6 - - -
Commissioni nette 65.786 59.274 59.660 58.161
Risultato negoziazione, coperture e fair value 11.343 10.785 27.281 19.645
Saldo altri proventi/oneri (2.176) (793) 669 89
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 138.371 131.793 148.810 140.144
Spese per il personale (16.633) (19.349) (19.003) (18.713)
Altre spese amministrative (57.254) (53.141) (57.169) (60.555)
Recuperi di spesa 21.311 21.747 21.107 21.230
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (2.733) (2.610) (2.436) (2.173)
Costi operativi (55.309) (53.353) (57.501) (60.211)
RISULTATO DI GESTIONE 83.062 78.440 91.309 79.933
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (678) (720) (1.361) (1.440)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 82.384 77.720 89.948 78.493
Accantonamenti per rischi ed oneri 3.914 (11.342) (1.114) (1.439)
Oneri di integrazione (5.493) (3) (4) (3)
Profitti netti da investimenti (6.724) - - -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 74.081 66.375 88.830 77.051
Imposte sul reddito del periodo (24.610) (21.784) (22.270) (25.829)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 49.471 44.591 66.560 51.222
RISULTATO DI PERIODO 49.471 44.591 66.560 51.222

Il Margine di intermediazione si attesta a 586,7 milioni di euro, registrando un incremento del 4,9% rispetto ai 559,1 milioni di euro registrati nel 2016; escludendo dal margine di intermediazione al 31 dicembre 2016 le poste non ricorrenti illustrate in precedenza, il margine di intermediazione del 2017 registrerebbe un incremento del 7,9%.

Gli Interessi netti e le Commissioni nette contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, del 6,1% e dell'11,2%, mentre il Risultato di negoziazione, coperture e fair value registra una riduzione del 30,2% (-10,2% escludendo dal risultato al 31 dicembre 2016 le già citate poste non ricorrenti). Peraltro il Risultato negoziazione, coperture e fair value dell'esercizio 2016 beneficiava anche degli utili derivanti dalla vendita in tale esercizio di titoli di stato contabilizzati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per 5 milioni di euro (761 migliaia euro registrati nel corso dell'esercizio 2017), realizzata in un'ottica di mitigazione dell'esposizione al rischio tasso ed ottimizzazione della profittabilità.

Gli interessi netti crescono di circa 15,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie all'incremento della raccolta e alla maggior incidenza dell'attività di lending, che hanno compensato i minori interessi attivi registrati in conseguenza della discesa dei tassi di mercato. Il tasso medio attivo relativo all'attivo fruttiero è stato pari all'1,28% rispetto all'1,39% dell'anno 2016.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 27,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie a maggiori commissioni nette relative alla gestione di prodotti del risparmio gestito (+13,5 milioni di euro), consulenza in materia di investimenti (+12,7 milioni di euro), servizi di incasso e pagamento (+4,4 milioni di euro), altri servizi, relativi principalmente all'introduzione del canone annuo sulle carte di credito (+4,3 milioni di euro), prestito titoli (+2 milioni di euro), parzialmente compensate da maggiori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari (-5,8 milioni di euro) e minori commissioni nette di negoziazione e raccolta ordini strumenti finanziari (-2,6 milioni di euro), per effetto della generalizzata riduzione degli ordini eseguiti rispetto all'esercizio precedente.

I Costi operativi evidenziano un incremento di 6,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, per effetto della continua crescita della struttura operativa (+5,6 milioni di euro relativi a spese per il personale, +0,7 milioni di euro relativi alle Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa +0,4 Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali).

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 316,5 milioni di euro, in aumento del 3,3% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 201712, il risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 328,9 milioni di euro, in crescita del 9,8% rispetto al risultato lordo dell'operatività corrente dell'esercizio 2016, anch'esso calcolato escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio13.

Il Risultato d'esercizio si attesta a 214,3 milioni di euro, in aumento dell'1,2% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2017 precedentemente illustrate, il risultato d'esercizio sarebbe pari a 218,7 milioni di euro, in crescita dell'8,9% rispetto all'esercizio 2016 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

12. Perdite da cancellazione e rettifiche di valore apportate all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo di -12,9 milioni di euro (8,6 milioni di euro al netto delle imposte); rilascio di integration cost stimati in carico alla Banca nell'esercizio precedente relativamente al Piano Industriale del Gruppo UniCredit, per un importo di +0,4 milioni di euro (+0,3 milioni di euro al netto delle imposte); variazione positiva delle imposte correnti riferita all'applicazione della PEX sulla plusvalenza realizzata nel 2016 dalla cessione della partecipazione in VISA Europe Ltd, per un importo di +3,9 milioni di euro.

13. Utile da realizzo della partecipazione Visa Europe Ltd, per un importo di +15,3 milioni di euro (+10,3 milioni di euro al netto delle imposte calcolate in regime fiscale ordinario); rettifiche di valore apportate all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo di -6,7 milioni di euro (-4,5 milioni di euro al netto delle imposte); rilascio degli accantonamenti effettuati per il Fondo di Solidarietà e per l'impegno residuo nei confronti del FITD per l'intervento a favore di Banca Tercas, per un importo di +3,7 milioni di euro (+2,5 milioni di euro al netto delle imposte); Integration cost stimati in carico alla Banca relativamente al Piano Industriale del Gruppo UniCredit, per un importo di -5,5 milioni di euro (-3,7 milioni di euro al netto delle imposte); variazione positiva delle imposte correnti riferite ad accantonamenti riguardanti alcuni contenziosi relativi ad anni precedenti, definitivamente chiusi nel 2016, per un importo di +6,5 milioni di euro.

I risultati della controllante e della controllata (Segue)

La controllata: Fineco AM Limited

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 4 luglio 2017 ha deliberato l'avvio della progettualità volta a consentire alla Banca la costituzione di una Management Company di diritto irlandese, completamente partecipata da FinecoBank, dedicata alla gestione di OICR, al fine di accrescere ulteriormente la capacità competitiva della Banca allargando il perimetro dei servizi offerti.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 19 settembre 2017, successivamente all'approvazione del progetto di costituzione da parte del Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. del 2 agosto 2017, ha deliberato l'importo del capitale sociale di cui dotare la costituenda società pari a 500.000,00 euro, ammontare ritenuto congruo per la fase di avvio della società, conferendo all'Amministratore Delegato e Direttore Generale la facoltà di integrazione del medesimo, ovvero di conferimento di un Additional Amount, ove si rendesse necessario nel contesto dell'iter autorizzativo ovvero ai fini di una patrimonializzazione della società coerente con l'evoluzione del progetto, con obbligo di riferire in Consiglio alla prima occasione utile.

In data 26 ottobre 2017 è stata costituita la società Fineco AM Limited con la sottoscrizione da parte di FinecoBank della totalità delle azioni (n. 500.000 del valore nominale di 1,00 euro ciascuna). Alla data del 31 dicembre 2017 la società Fineco AM Limited, che chiuderà il primo esercizio sociale il 31 dicembre 2018, non è operativa e presenta unicamente disponibilità liquide per 466 migliaia di euro, depositate sul conto corrente acceso presso Bank AIB, debiti di funzionamento per 153 migliaia di euro, il capitale sociale per 500 migliaia di euro e un risultato di esercizio negativo per 164 migliaia di euro, determinato esclusivamente dai costi operativi iniziali e dalle spese per il personale al netto della relativa fiscalità.

La Banca, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardante le operazioni con parti correlate, ha approvato, nel Consiglio di Amministrazione del 6 giugno 2017, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, le vigenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse".

Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle Operazioni con Parti Correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010;
  • delle Operazioni con Soggetti Collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia 263/2006 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993 n. 385 "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Attesa l'appartenenza della Banca al Gruppo UniCredit, le predette Procedure assumono a riferimento anche la "Global Policy UniCredit per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" e le relative "Global Process Regulation", diramate da UniCredit alle società controllate nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento dalla stessa esercitata.

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni deliberate nel corso dell'esercizio 2017:

    1. in data 7 febbraio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Audit e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 7 febbraio 2018, che consente alla Banca di sottoscrivere con la Capogruppo e con UniCredit Bank AG contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso per un plafond massimo pari a 1.000 milioni di euro con la Capogruppo UniCredit e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG; i plafond indicati tengono conto della somma delle operazioni di sottoscrizione e di eventuali operazioni di chiusura anticipata;
    1. in data 9 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con la Capogruppo", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 9 maggio 2018, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con la Capogruppo con un plafond massimo di 6,2 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni

in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con la Capogruppo con un plafond massimo di 8,5 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto; tali plafond sono stati definiti al fine di contemplare anche le operazioni che dovessero realizzarsi con la Capogruppo in esecuzione del "liquidity Framework Agrement" oggetto di rinnovo con delibera del medesimo Consiglio di Amministrazione;

    1. in data 6 giugno 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo anticipato della "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 6 giugno 2018, che consente alla Banca la gestione della liquidità aziendale in euro e in valuta mediante specifici conti correnti già in essere con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
    1. in data 4 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 3 luglio 2018, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond massimo pari a: (i) 1 miliardo di euro con UniCredit Bank AG e (ii) 500 milioni di euro con Mediobanca S.p.A.;
    1. in data 19 settembre 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Attività di Stock Lending con clientela istituzionale" operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 18 settembre 2018, che consente alla Banca di effettuare operazioni di Prestito Titoli Azionari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond massimo pari a: (i) 500 milioni di euro con UniCredit Bank AG e (ii) 200 milioni di euro con Mediobanca S.p.A.;
    1. in data 7 novembre 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Investimento della liquidità con la Capogruppo" (già "Investimento della liquidità a M/L Termine con la Capogruppo", assunta il 6 dicembre 2016 con scadenza 6 dicembre 2017), operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, con validità sino al 7 novembre 2018, avente ad oggetto la sottoscrizione di obbligazioni UniCredit con un plafond massimo stimato pari a 2,7 miliardi di euro, stimato sulla base dell'importo dei titoli in scadenza nell'esercizio successivo e della possibilità di effettuare operazioni di acquisto e vendita di obbligazioni della Capogruppo legate all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS9;

Le operazioni con parti correlate (Segue)

  1. infine, si segnala che in data 5 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato la sottoscrizione di un nuovo accordo di intermediazione assicurativa ramo vita tra FinecoBank S.p.A. e Aviva S.p.A. (parte correlata), destinato a sostituire quello originariamente sottoscritto nel 2002 da UniCredit Xelion Banca S.p.A., cui è subentrata - per effetto di fusione per incorporazione - FinecoBank S.p.A.. La proiezione dei dati stimati al 31 dicembre 2017 (Euro 13,4 milioni netti da riconoscersi alla Banca) collocava l'operatività nell'ambito della soglia di "Maggior Rilevanza". L'operazione si qualifica come "Operazione di Maggior Rilevanza ordinaria e a condizioni di mercato".

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB 17221/2010.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di minor rilevanza con la Capogruppo, altre Società del Gruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca; tale operazione non ha comportato nessuna variazione negli impegni assunti secondo le forme, le modalità ed i rischi già valutati nel corso dell'esercizio 2012 che sono tuttora invariati.

Rapporti verso imprese del Gruppo

La Banca è soggetta alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A. pertanto, ai sensi dell'art. 2497 bis comma 4 del Codice Civile, nella Parte C - Sezione 20 della Nota integrativa consolidata si riportano i dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della stessa.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2017 verso le imprese del Gruppo, ad eccezione di Fineco AM Limited oggetto di consolidamento.

(Importi in migliaia)

GARANZIE E
ATTIVITÀ PASSIVITÀ IMPEGNI
Rapporti con impresa controllante UniCredit S.p.A. 13.838.693 797.362 2.381.070
Rapporti con imprese sottoposte al controllo di UniCredit S.p.A. 653 41.105 -

Per l'informativa di dettaglio sulle operazioni con imprese del Gruppo e con altre parti correlate si rimanda a quanto evidenziato al riguardo nella Parte H della Nota Integrativa consolidata.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2017 verso Fineco AM Limited oggetto di consolidamento.

(Importi in migliaia)
GARANZIE E
ATTIVITÀ PASSIVITÀ IMPEGNI
Rapporti con impresa controllata Fineco AM Limited 46 - -

Numero di azioni proprie o della società controllante

Al 31 dicembre 2017 la Banca detiene numero 60.397 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,01% del capitale sociale, per un ammontare pari a 0,4 milioni di euro. Si ricorda che le azioni erano state acquistate nell'esercizio 2015 per un numero totale di 1.408.834, in relazione al piano di stock granting "2014 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete di Fineco, e nel corso del primo trimestre 2017 per un numero totale di 31.519, in relazione al sistema incentivante "2016 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante", in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Fineco del 12 aprile 2016. In esecuzione del piano "2014 Plan PFA" sono state assegnate ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete nel corso dell'esercizio 2016 e 2017, rispettivamente, 694.509 azioni e 685.447 azioni.

La Banca non possiede, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della propria controllante.

La sostenibilità

1. Strategia

La nostra Banca è caratterizzata da un modello di business unico che combina in maniera efficace piattaforme digitali di banking e di brokerage con la presenza di una vasta rete di consulenti finanziari. La One Stop Solution è una caratteristica distintiva della Banca che ci permette di acquisire un forte vantaggio competitivo: prodotti e servizi di alta qualità sono accessibili da un unico conto corrente semplificando la vita dei nostri clienti. Il nostro modello di business è costantemente orientato all'eccellenza e assicura ai nostri clienti una customer experience unica.

Fineco si fonda su tre pilastri principali: efficienza, innovazione e trasparenza, che rappresentano le chiavi della nostra strategia e guidano senza sosta il nostro percorso di crescita sostenibile.

Essendo stata costruita da zero, la nostra Banca non ha alcuna legacy, e questo ci permette maggiore efficienza. L'efficienza è parte fondamentale di ogni attività della Banca: grazie al nostro back-end proprietario, allo sviluppo interno e a processi automatizzati possiamo beneficiare di una struttura dei costi snella ed efficiente e di un rapido time-to-market nella fornitura di nuovi prodotti e servizi.

L'innovazione è la via per raggiungere la nostra mission: semplificare la vita dei clienti con servizi di facile utilizzo e anticipare le loro esigenze, complice la crescente digitalizzazione. Correttezza e trasparenza verso il cliente fanno parte del nostro DNA. Crediamo fortemente che questi fattori chiave siano la base per creare valore sostenibile a lungo termine per tutti i nostri stakeholder.

Il nostro lavoro si fonda su passione, innovazione ed efficienza e sulla qualità delle nostre persone e dei nostri servizi. Ci impegniamo ogni giorno per sostenere il benessere delle persone e il progresso delle comunità locali in cui operiamo. La continua interazione con i nostri stakeholder a tutti i livelli dell'organizzazione è essenziale per i nostri processi decisionali che mirano a creare valore a lungo termine. Nel definire la nostra strategia di crescita sostenibile, l'orientamento a cui ci atteniamo e ispiriamo è quello fornito dalle "Linee Guida dell'OCSE destinate alle imprese multinazionali".

Le nostre attività quotidiane sono costantemente ispirate a cinque Principi Fondamentali, che condividiamo con il Gruppo UniCredit:

Customer experience di elevata qualità basata su efficienza, innovazione e trasparenza. La centralità del cliente è fondamentale per garantire l'eccellenza in tutti i servizi.

I dipendenti sono uno dei nostri principali vantaggi competitivi. Promuoviamo la crescita professionale attraverso piani di sviluppo dedicati e programmi di formazione volti a migliorare l'equilibrio vita-lavoro.

un'organizzazione interna molto efficiente. Una stretta collaborazione all'interno e l'internalizzazione dei processi sono aspetti fondamentali per raggiungere l'eccellenza nei servizi e una solida leva operativa.

Grazie a un modello di business molto ben diversificato, siamo in grado di affrontare tutte le diverse fasi del mercato, riducendo i rischi, ma senza perdere opportunità che si presentano.

Una governance efficiente e ben integrata ci consente di semplificare i processi decisionali.

a. Coinvolgimento degli Stakeholder

I nostri principali stakeholder (interni ed esterni) e gli strumenti di dialogo sono i seguenti:

CLIENTI • Valutazione della soddisfazione del cliente
• Feedback istantaneo
• Valutazione della reputazione del brand
• Customer Care
• Social Media
DIPENDENTI • "People survey" sulla vita lavorativa in Fineco e nel Gruppo
• Performance Management annuale per dipendenti / Talent Management Review per i talenti / Executive Development Plan per i dirigenti
• Portale intranet
• Sessione di orientamento con la partecipazione dei responsabili del business della banca, della funzione Risorse Umane e delle
organizzazioni sindacali
• Indagini ad hoc su argomenti specifici (ad es. Smart Work)
• Piattaforma dedicata
• Incontri specifici a diversi livelli (Area Manager, General Manager, Team, one-to-one)
• Calls e web conferences
CONSULENTI FINANZIARI • Workshops e gruppi di lavoro dedicati
• Comitati
• Formazione
AZIONISTI • Assemblea Generale degli Azionisti
• Riunioni e incontri con analisti, investitori e proxy advisors
• Attività di Investor Relations
REGOLATORI • Incontri

2. Clienti

La crescente digitalizzazione in Italia sta cambiando il comportamento e le aspettative dei consumatori nella vita di tutti i giorni. Questo trend strutturale fa sì che sempre più i clienti scelgano la propria banca di riferimento guidati dal concetto di qualità dei servizi, dei prodotti proposti e della customer experience complessiva più che da un mero concetto di prossimità territoriale. Per tale motivo il continuo miglioramento della customer experience è per noi fondamentale.

Al fine di semplificare la vita dei nostri clienti, la nostra offerta si basa sul concetto di One Stop Solution: il cliente può accedere ai servizi bancari, di brokerage e di investimento attraverso un unico conto corrente. Tuttavia, offrire una "soluzione unica" non è sufficiente: il nostro obiettivo è offrire sempre l'eccellenza. Grazie alla profonda cultura IT interna siamo in grado di sfruttare al massimo il valore derivante dalla conoscenza dei nostri clienti, che utilizzano in maniera importante le nostre piattaforme. Per questo siamo costantemente impegnati nello sviluppo di prodotti e servizi di facile utilizzo e di altissima qualità che siano in grado di soddisfare tutte le loro esigenze finanziarie.

La comunicazione con i nostri clienti si fonda su un costante dialogo attraverso il servizio di Customer Care interno e la rete di consulenti finanziari: per noi è molto importante ascoltare il Cliente e far sì che disponga di canali appropriati per condividere feedback e reclami. Vogliamo essere vicini al Cliente ogni volta che ha bisogno di aiuto. Gestiamo oltre 300.000 contatti ogni mese, via telefono, e-mail, chat

e SMS con elevati livelli di servizio. Circa il 93% dei contatti viene evaso direttamente durante la conversazione con il cliente. I reclami dei nostri clienti sono sempre analizzati, compresi e registrati. Ad essi dedichiamo molta attenzione al fine di migliorare la qualità dei nostri servizi. Nel 2017 abbiamo gestito oltre 5.000 reclami, l'1,7% sui contatti ricevuti.

Secondo una ricerca condotta da TNS Infratest nel 2016, la soddisfazione dei nostri clienti raggiunge il 96%.

La sostenibilità (Segue)

Ricordiamo che nel 2015 Fineco è stata riconosciuta come la banca più consigliata al mondo tramite il passaparola, secondo Boston Consulting Group. La ricerca è basata su 227.000 interviste riguardanti 650 marchi in 8 paesi e 7 settori, identificando le aziende che, grazie alla loro customer experience, hanno ottenuto il passaparola più efficace.

Inoltre, nel 2017, nella classifica realizzata dalla società di consulenza KPMG, FinecoBank è risultato il primo brand finanziario in Italia per la qualità della customer experience offerta ai propri clienti e il sesto in assoluto tra i big nazionali e internazionali su oltre 140 brand nazionali e internazionali attraverso un campione di oltre 2.500 consumatori. Lo studio ha attribuito a ciascuna realtà un punteggio, il Customer Experience Excellence Score, risultato della media dei singoli punteggi assegnati ai "Six Pillars", i sei indicatori di eccellenza della Customer Experience: Personalizzazione, Integrità, Aspettative, Risoluzione, Tempo ed Impegno, Empatia.

3. Dipendenti

I nostri dipendenti sono la chiave del successo della nostra Banca e rappresentano la linfa vitale della nostra attività. Il nostro obiettivo è supportarli durante la loro vita professionale ascoltando i loro bisogni, valutando le loro abilità, realizzando programmi di formazione e piani di sviluppo e promuovendo la diversità, l'inclusione e l'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.

L'impegno delle nostre persone è fondamentale per il buon funzionamento della nostra attività; vogliamo che i nostri dipendenti siano consapevoli del proprio contributo e credano nel supporto dell'azienda nel perseguire tale cammino.

La Banca investe ogni giorno per sviluppare un ambiente sostenibile basato sulla fiducia.

La People Survey - un'iniziativa con cadenza annuale - è lo strumento di comunicazione e ascolto più importante che abbiamo, e l'ampia partecipazione dimostra il coinvolgimento dei nostri dipendenti. In base al sondaggio del 2017, il nostro Engagement Index14 è pari all'81%, un risultato molto positivo tipico delle aziende di successo.

Uno dei nostri obiettivi principali è creare un ambiente in cui le persone possano creare un valore sostenibile per i clienti attraverso un impegno totale verso l'azienda. Le persone di Fineco hanno competenze diversificate (sia tecniche che manageriali), capacità, esperienza ma soprattutto hanno una mentalità innovativa e imprenditoriale. Condividiamo visione e valori comuni e agiamo quotidianamente seguendo i cinque Principi Fondamentali (il cliente al primo posto, sviluppo delle persone, cooperazione e sinergie, gestione del rischio, esecuzione e disciplina). I nostri valori rappresentano la spina dorsale della nostra attività e uno dei principali obiettivi della nostra azienda consiste nel tradurre Valori e Strategia in risultati, con un approccio molto pragmatico.

L'età media a fine 2017 dei dipendenti è pari a 40 anni.

Investiamo per attrarre, gestire e favorire lo sviluppo dei "millennials", ponendo Fineco tra le aziende preferite in cui lavorare. Vogliamo essere un'azienda in cui le persone possano sfruttare appieno le proprie capacità, abilità ed esprimere il proprio potenziale. Per questo motivo crediamo nello sviluppo dei nostri dipendenti investendo su di loro, offrendo opportunità di crescita rapida, diventando specialisti in ogni campo.

Contattiamo i giovani talenti attraverso i loro canali di comunicazione preferiti: i social media. Al riguardo la Banca ha lanciato una nuova iniziativa di social branding, #FinecoPeople, che offre contenuti coinvolgenti su Linked-In dedicati a target specifici; inoltre, le pagine di FinecoBank su Facebook e Twitter sono costantemente aggiornate con notizie mirate.

Il principale punto di ingresso per i nuovi assunti in FinecoBank è il nostro Customer Care che rappresenta un "incubatore di talenti", in cui i giovani hanno l'opportunità di acquisire una profonda conoscenza dei prodotti, dei servizi e dei processi della Banca. Al termine del percorso formativo sul campo (circa 2 anni), essi hanno la possibilità di specializzarsi ulteriormente all'interno del Customer Care o di intraprendere un processo di crescita orizzontale in Fineco o all'interno del Gruppo grazie a un'intensa attività di job rotation interna. Alla fine del 2017, il 16% del totale dell'organico15 era impiegato presso il Customer Care.

  1. L'indice di coinvolgimento è l'indicatore principale di un ambiente di lavoro e si basa su sei domande relative al livello di soddisfazione / impegno, orgoglio, lealtà e desiderio di sostenere l'azienda. 15. Full Time Equivalent (FTE).

b. Gestione delle prestazioni

Essendo parte del Gruppo UniCredit, anche per Fineco il Modello delle Competenze16 e il Modello di Lavoro Globale17 di UniCredit rappresentano la base per la gestione e lo sviluppo dei nostri dipendenti.

In particolare, il Modello delle Competenze di UniCredit costituisce la base su cui tutti i dipendenti vengono valutati nell'ambito dell'UniCredit Performance Management (UPM), mentre i Dirigenti e i Talenti sono valutati rispettivamente nell'ambito dell'Executive Development Plan (EDP) e del Talent Management Review (TMR).

L'UniCredit Performance Management è il processo di valutazione e sviluppo della performance a livello di gruppo che, una volta all'anno, valuta e tiene traccia dei risultati individuali e di team rispetto a un insieme predefinito di prestazioni e comportamenti attesi.

Il Talent Management Review (TMR) è il processo annuale di sviluppo della Leadership che coinvolge i Talent del Gruppo, il cui obiettivo è di promuovere la crescita professionale e manageriale e definire piani di sviluppo individuali, mentre l'Executive Development Plan (EDP) è il processo di sviluppo della Leadership dedicato a tutti i dirigenti.

Per i dirigenti, che hanno un impatto rilevante sul nostro profilo di rischio (il cosiddetto Personale Identificato), vengono selezionati specifici obiettivi di performance dal nostro catalogo di indicatori chiave di performance (KPI Bluebook).

Il KPI Bluebook è lo schema di supporto all'impostazione e alla valutazione di obiettivi coerenti all'interno del sistema di incentivazione di Gruppo e fornisce linee guida generali per l'assegnazione degli obiettivi nonché un dashboard dei KPI certificati del Gruppo. In base a queste linee guida, metà degli obiettivi di performance strategici deve essere basata su fattori di sostenibilità (ad esempio, KPI che incorporano il concetto di creazione di valore nel tempo, che tengono conto dei diversi stakeholder) e almeno un obiettivo di performance deve essere adeguato o rapportato al rischio. Questo approccio garantisce che la sostenibilità di tutte le azioni sia tenuta in considerazione ai fini delle valutazioni di leadership e delle decisioni relative alla remunerazione.

Nel corso del 2017 abbiamo promosso, a tutti i livelli, la cultura del feedback, lavorando sulla trasparenza nei processi di valutazione, la formazione e lo sviluppo professionale al fine di migliorare la motivazione e l'impegno.

La revisione annuale ci consente di pianificare, gestire e sviluppare una pipeline della leadership sostenibile che definisce piani di carriera e di successione e identifica le attività a supporto dello sviluppo della leadership. Le nostre iniziative di apprendimento e sviluppo sono progettate per rispondere alle esigenze di crescita professionale dei colleghi.

c. Diversità e inclusione

Allo scopo di rendere il nostro business sostenibile e di successo, stiamo investendo in una forza lavoro estremamente diversificata e in un ambiente di lavoro inclusivo in cui i talenti, le competenze, le esperienze e le diverse prospettive delle nostre persone possano essere pienamente espresse al fine di promuovere una maggiore innovazione, meglio identificare e gestire i rischi, migliorare la collaborazione e la flessibilità della forza lavoro.

Sin dal 2013, abbiamo adottato una politica globale sull'uguaglianza di genere. Questa politica stabilisce principi e linee guida per garantire parità di condizioni in cui tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere, possano realizzare il loro pieno potenziale. Al 31 dicembre 2017, il 43% dei dipendenti di FinecoBank era costituita da donne.

Fineco ha sempre sottolineato l'importanza dell'uguaglianza retributiva di genere a tutti i livelli e nel 2017 abbiamo inserito questo KPI in tutte le schede di valutazione della performance del Personale Rilevante Identificato. L'analisi condotta nel 2017 mostra che in Fineco non è presente alcun divario retributivo dovuto al genere.

Siamo costantemente impegnati a promuovere l'equilibrio di genere, a colmare le lacune generazionali sul posto di lavoro e a sostenere le persone con disabilità. Nel 2017 abbiamo partecipato a un Diversity Day organizzato dal Politecnico di Milano, un progetto che promuove la gestione della diversità e l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette. Questo evento, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, è stato organizzato in partnership con società private, università, istituzioni pubbliche, media e comunità.

d. Equilibrio tra vita privata e professionale

Promuoviamo inoltre il benessere dei nostri dipendenti e delle loro famiglie fornendo servizi di welfare e di supporto all'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata che rispondano alle loro esigenze nel corso della vita, grazie a un prezioso sistema di welfare integrato (es. potenziamento dell'assistenza sanitaria pubblica con copertura specifica fornita dal nostro Gruppo).

Inoltre, al fine di supportare l'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata dei nostri dipendenti e offrire loro una maggiore flessibilità nella gestione del tempo, abbiamo introdotto un progetto di lavoro flessibile. Nel 2017, oltre 250 colleghi hanno potuto lavorare in modalità remota da casa con un impatto positivo sul loro livello di coinvolgimento e rendimento. Si tratta di un nuovo modo di lavorare che consiste in una maggiore responsabilizzazione e una crescente capacità di lavorare per obiettivi.

Allo scopo di "creare un miglior luogo di lavoro", stiamo investendo nel rinnovamento degli spazi di lavoro nella sede di Reggio Emilia, dove abbiamo rivisto il layout degli uffici e delle aree comuni rendendole più confortevoli. Questa attività è attualmente in corso anche nella sede di Milano.

Inoltre, con la creazione di una stazione BikeMI all'esterno degli uffici Fineco (si rimanda al punto 8. "Comunità locali e impatti ambientali" per maggiori dettagli), ci siamo prefissi di semplificare le modalità con cui i nostri dipendenti raggiungono il luogo di lavoro: un nuovo modo per ridurre l'inquinamento e promuovere uno stile di vita sano.

16. Il Modello delle Competenze di UniCredit descrive i comportamenti che devono essere adottati da tutte le persone di UniCredit durante le loro attività quotidiane.

17. Il Global Job Model è un sistema all'avanguardia che descrive e valuta tutti i ruoli all'interno di UniCredit e supporta la gestione delle persone e dei processi in modo globale, semplice e coerente.

La sostenibilità (Segue)

4. Consulenti finanziari (PFA)

La Rete dei consulenti finanziari Fineco è la terza in Italia per dimensioni e per masse gestite. Rappresenta un canale di business strategico per la Banca, sia per l'acquisizione di nuova clientela, sia per la gestione e la fidelizzazione di quella esistente.

Il focus della rete viaggia su due binari paralleli, la crescita e la qualità delle masse.

CRESCITA

Generato organicamente Generato tramite i nuovi reclutati dell'anno Raccolta netta

90%

QUALITÀ

Il nostro modello di business è basato principalmente sulla crescita organica. Siamo convinti che questa strategia sia sostenibile nel lungo periodo, anche da un punto di vista di costi, posizionando perfettamente la Banca nel fronteggiare una possibile futura pressione sui margini e ulteriori potenziali sfide. In questo siamo facilitati perché possiamo fare leva su clienti altamente soddisfatti e servizi di ottima qualità. Nel 2017, su una raccolta netta totale pari a 6,0 miliardi di euro, il 90% è stato generato organicamente e il 10% tramite i nuovi reclutati nell'anno.

Per la nostra Banca il reclutamento è focalizzato esclusivamente a migliorare la qualità della Rete in essere. Cerchiamo prevalentemente figure professionali di esperienza, sia nel settore delle Reti, sia nelle banche tradizionali e nel Private Banking. Puntiamo ad attrarre professionisti che facciano della relazione con i clienti uno dei pilastri della propria attività e che abbiano voglia di misurarsi con il mercato ed espandere il proprio raggio di azione. Per queste figure garantiamo un percorso di inserimento accurato, finalizzato a consentire adeguata analisi del portafoglio gestito e conseguente agilità/rapidità del trasferimento e supporti economici flessibili e personalizzati, al fine di garantire tranquillità e di rispondere alle esigenze dei singoli. Fineco investe anche sui "millenials", i consulenti di domani, inserendoli nella propria Rete commerciale con un progetto di selezione che si avvale di canali social, di partnership con le Università, oltre che dei canali tradizionali. Per accompagnarli nella creazione della propria professionalità fornisce tre tipologie di strumenti: supporti formativi dalla fase di preparazione all'esame di abilitazione fino ai due anni successivi all'inserimento in Rete; supporti economici ad hoc per 24 mesi; supporti operativi garantiti dalla presenza di un trainer sul territorio.

La qualità è un aspetto da analizzare da differenti angolazioni.

La qualità della relazione con il cliente, prima di tutto. È estremamente importante che i nostri clienti abbiano un rapporto di fiducia con i consulenti che per questo svolgono la loro attività in un'ottica di consulenza a 360°; partendo dall'analisi dei bisogni, delle esigenze e delle aspettative del cliente, orientano la loro attività nell'ottica di trovare soluzioni concrete, senza un approccio di pura vendita, ma con l'obiettivo di rispondere alle attese del cliente e di costruire una relazione di fiducia e di lungo termine.

E poi la qualità dei servizi offerti, certamente non meno importante. Grazie a soluzioni di investimento all'avanguardia, i consulenti finanziari sono in grado di proporre portafogli che, tenendo conto degli obiettivi, ma anche della tolleranza al rischio, soddisfano i bisogni dei clienti e garantiscono un costante monitoraggio del rischio nel tempo.

Crescita e qualità passano anche dall'efficienza. Per supportare i nostri consulenti nell'attività adottiamo un modello di cyborg-advisory: grazie ad una piattaforma di consulenza estremamente evoluta dal punto di vista tecnologico ed estremamente "moderna" dal punto di vista delle soluzioni di investimento offerte, mettiamo in condizioni i nostri consulenti di gestire, anche da remoto, un numero sempre maggiore di clienti, garantendo l'assistenza necessaria in modo tempestivo ed intervenendo con nuove proposte o ribilanciamenti durante la vita del rapporto, a seconda dei diversi scenari di mercato e a seconda di eventuali variazioni delle esigenze dei clienti.

Inoltre, partendo dalla nostra piattaforma ad architettura aperta, tra le più complete sul mercato, le soluzioni di investimento (c.d. "Guided Products & Services) mettono il consulente in condizione di lavorare senza conflitti di interesse, assicurando in questo modo le migliori risposte per il cliente.

Sfruttando quindi anche la nostra esperienza nell'innovazione, consentiamo ai nostri consulenti di dedicare molto più tempo nella gestione della relazione con i clienti, di analizzare ed approfondire le loro esigenze e come possono modificarsi nel tempo, incrementando costantemente la qualità dei servizi offerti e rafforzando il rapporto di fiducia reciproco. Abbiamo sviluppato internamente X-Net, la nuova Cyborg Advisory Platform dedicata ai consulenti finanziari, risultato della miglior tecnologia Fineco nelle piattaforme digitali retail: una piattaforma tecnologica all'avanguardia e di semplice accesso, che offre ai consulenti Fineco una soluzione integrata caratterizzata da una tecnologia intuitiva e personalizzabile.

Il consulente finanziario, quindi, viene messo al centro di un sistema di servizi digitali evoluti che semplificano il suo lavoro e rafforzano la relazione con il cliente. La piattaforma X-Net rappresenta uno dei pilastri del futuro modello di consulenza perché si muove nella logica del cyborg advisory che, a differenza del puro robot advisory, esalta la centralità del ruolo del consulente con il supporto però imprescindibile della tecnologia. Inoltre, con il servizio di Web e Mobile Collaboration, i clienti Fineco possono gestire in modo semplice, veloce e sicuro le proposte di investimento del proprio consulente finanziario in remoto, direttamente da mobile o dal PC, semplificando ancora di più l'interazione tra i consulenti finanziari e i clienti. Grazie alla Web e Mobile Collaboration il consulente beneficia di una gestione delle pratiche più rapida e paperless, con il vantaggio per la clientela di avere un servizio più comodo e flessibile. Il servizio è completamente integrato con X-Net.

Questo modello di business ci ha consentito di risultare attraenti anche nel segmento di clientela Private. A fine 2017 il 39% del patrimonio totale dei nostri clienti è rappresentato da clientela con più di 500 mila euro presso di noi: 25,9 miliardi di euro, in crescita del 16% rispetto a fine 2016, confermando il segmento Private come l'area in cui la Banca sta crescendo maggiormente.

5. Formazione

a. Dipendenti

La funzione Risorse umane svolge un ruolo importante di supporto alla Banca al fine di garantire che tutti i dipendenti abbiano o acquisiscano le giuste competenze.

Nel 2017 FinecoBank ha erogato 27.300 ore di formazione, coinvolgendo tutti i dipendenti.

La formazione è in costante evoluzione e si adatta continuamente alle sfide che la nostra azienda affronta quotidianamente. Negli ultimi anni, uno dei nostri obiettivi principali è stato quello di rafforzare la nostra cultura del rischio e della compliance, al fine di rendere il nostro business sostenibile e prezioso.

Per questo motivo, anche nel 2017, la Banca ha prestato particolare attenzione alla formazione obbligatoria di tutti i dipendenti, che hanno frequentato i corsi sia in modalità e-learning, in particolare utilizzando la piattaforma di formazione del Gruppo (MyLearning), sia, ove necessario, attraverso interventi in aula.

I principali temi trattati sono stati: antiriciclaggio, anti-corruzione, rischi operativi, privacy e sicurezza dei dati, conflitti di interesse. I risultati sono stati monitorati per garantire l'apprendimento delle tematiche da parte di tutti i dipendenti, proteggendo in tal modo la Banca da qualsiasi rischio operativo, legale e reputazionale.

Inoltre, al fine di migliorare l'evoluzione del business e il livello di specializzazione dei dipendenti, sono state organizzate numerose sessioni di formazione per l'acquisizione di competenze tecniche, in collaborazione con fornitori esterni, partner strategici e Università.

Technical Training Hours

VICE DG GLOBAL BANKING SERVICES - All Other 450
VICE DG GLOBAL BANKING SERVICES - CRM 9.888
VICE DG GLOBAL BANKING SERVICES - ICT DEP. 505,5
VICE DG GLOBAL BUSINESS 93,39
LEGAL & CORPORATE AFFAIRS DEPARTMENT 14,2
HUMAN RESOURCES 29,33
DIREZIONE CONTROLLI RETE, MONITORAGGIO 38,5
DIREZIONE COMMERCIALE RETE, PFA 5,66
COMPLIANCE 98,39
CHIEF RISK OFFICER DEPARTMENT 185,03
CHIEF FINANCIAL OFFICER DEPARTMENT 172,5
0 5.000 10.000 15.000

Nel Customer Care, dove l'età media è la più bassa della Banca, le ore di formazione tecnica per i nuovi assunti sono state in totale 9.627; inoltre al fine di mantenere un'elevata qualità del servizio e dell'attenzione del cliente, vengono costantemente organizzati corsi di formazione comportamentale incentrati sulla comunicazione.

Nel 2017 FinecoBank ha organizzato un percorso di formazione dedicato ai Team Leader CRM, composto da sessioni in aula, coaching e formazione sul campo. Lo scopo di questa iniziativa è stato quello di rafforzare le loro capacità manageriali e gestire il proprio ruolo in modo coerente ed efficace.

Dal 2017 abbiamo potenziato l'apprendimento dell'inglese con l'introduzione di un corso accessibile a tutti i colleghi grazie a una piattaforma di e-learning che offre oltre 5.000 contenuti di Business English e aule virtuali.

Inoltre, in funzione delle esigenze professionali, Fineco offre corsi di formazione in aula o telefonici. In alcuni casi, sono stati forniti corsi individuali di inglese commerciale.

La sostenibilità (Segue)

b. Consulenti finanziari (PFA)

Il ruolo dei consulenti finanziari è sempre più chiamato a ricoprire un ruolo di primo piano, è un professionista qualificato che supporta i propri clienti a raggiungere i loro obiettivi di vita.

Per tale motivo, nel 2017, la formazione di business si è concentrata, in prima battuta, sulla consapevolezza del ruolo dei consulenti finanziari, focalizzandosi sullo sviluppo delle loro competenze tramite sessioni che hanno combinato sia il punto di vista prettamente tecnico che quello più commerciale, con anche lavori di gruppo e laboratori commerciali.

In secondo luogo, la formazione ai PFA si è orientata ad offrire piena consapevolezza dello scenario di mercato e delle sue probabili evoluzioni, al fine di fornire al consulente un reale vantaggio competitivo. Questo anche grazie alla formazione sugli strumenti tecnologici a disposizione, sviluppati internamente dalla Banca e in continuo progresso e implementazione al fine di aumentare la produttività e la qualità dei servizi offerti.

Gli interventi formativi sono stati organizzati e sviluppati in piena sinergia con la struttura manageriale di Rete e sono volti a favorire lo sviluppo della performance e il consolidamento del senso di appartenenza.

Nel 2017 sono state erogate oltre 112 mila ore di formazione (in aula e online anche tramite aule virtuali):

  • più di 82 mila ore di formazione obbligatoria;
  • 30 mila ore di formazione di business.

Da ultimo, sempre al fine di rafforzare la crescita e lo sviluppo dei servizi di advisory sono state previste attività formative differenziate in relazione al profilo dei consulenti finanziari e alla loro capacità di saper rappresentare la strategia della Banca. Si è trattato di opportunità formative ad alto livello sia sul territorio italiano che estero (prevedendo in alcuni casi il coinvolgimento di Business School di riconosciuto livello internazionale) rivolta ai consulenti individuati sulla base di specifiche logiche aziendali, in aggiunta alla formazione ordinaria rivolta a tutti i consulenti.

La Banca ha investito, inoltre, sui giovani consulenti finanziari con un progetto di formazione biennale per l'acquisizione delle competenze tecniche e comportamentali utili all'esercizio della professione. Nel dettaglio sono stati erogati 50 corsi per un totale di oltre 1.000 giornate di formazione.

c. Clienti

La formazione dedicata ai clienti è volta, invece, a dare maggiore conoscenza dei mercati finanziari, dei market movers, dei prodotti finanziari disponibili e anche dei servizi che la Banca offre per approcciare il trading e gli investimenti. Coerentemente col nostro ruolo di leader di mercato nel trading sentiamo forte la responsabilità verso la creazione di una maggiore cultura finanziaria e consapevolezza negli investimenti da parte dei nostri clienti e non solo.

Si passa, pertanto, da tematiche basilari come l'inserimento di un ordine all'operatività in leva e allo short selling. Inoltre, si approfondiscono tecniche e metodi operativi per rendere sempre più consapevole il cliente delle operazioni che effettua sui mercati finanziari: dall'analisi tecnica e fondamentale, all'analisi del rapporto rischio rendimento delle varie strategie di trading e al money management.

Particolare attenzione viene posta sui più comuni "errori emotivi" di finanza comportamentale, che spesso portano gli investitori a prendere decisioni irrazionali, con effetti estremamente negativi sull'andamento dei propri portafogli e che possono mettere a repentaglio una pianificazione di lungo periodo. Tali iniziative sono volte a rafforzare la cultura finanziaria dei nostri clienti e si concentrano sulle tre regole per una pianificazione finanziaria professionale: avere chiari i propri obiettivi e l'orizzonte temporale, diversificare i propri investimenti e infine gestire l'emotività in fasi di mercato complesse, per evitare che vengano fatte scelte emotive e irrazionali.

La trattazione approfondita di questi temi, sviluppati anche con il supporto di professionisti esterni e su una piattaforma multicanale integrata, si articola in un vero e proprio percorso di apprendimento e di crescita, finalizzato a dotare il partecipante di un metodo strutturato per affrontare i mercati e saper valutare correttamente il rapporto rischio/opportunità.

In numeri, nel 2017 abbiamo raggiunto quota 16.000 partecipazioni ai corsi Fineco che utilizzano vari canali:

  • 127 incontri in aula su tutto il territorio nazionale: non solo le principali città italiane, ma, a rotazione, ogni anno si inseriscono in calendario nuove città per valutare il livello di interesse su questo tipo di iniziative;
  • 123 webinar con la possibilità di interagire con gli esperti direttamente via chat;
  • 163 video pillole sempre disponibili e che spiegano, in pochi minuti, i vari temi.

6. L'azionariato

Fineco promuove in modo proattivo una costante ed efficace comunicazione con gli investitori e la comunità finanziaria globale, sottolineando il proprio impegno per la trasparenza. Il dialogo è gestito attraverso incontri periodici e conference call con azionisti istituzionali e analisti. Il team di Investor Relations fornisce comunicazioni accurate, efficaci e tempestive sulla performance finanziaria, la strategia e l'evoluzione della Banca al fine di supportare una valutazione equa della stessa e costruire il proprio azionariato in un'ottica di lungo termine.

Nel 2017 abbiamo dialogato con la comunità finanziaria attraverso:

  • 16 giornate di partecipazione a conferenze internazionali,
  • 11 giornate di roadshow in tutto il mondo,
  • incontri one-to-one / group meeting / conference call,

raggiungendo 394 investitori istituzionali (+10% a/a). La Banca inoltre, ha tenuto 4 conference call istituzionali per presentare al mercato i risultati economici trimestrali.

Nel 2017 abbiamo avviato un dialogo proattivo con gli investitori socialmente responsabili (Socially Responsible Investors - SRI) e agenzie di Sustainability Rating, con l'obiettivo di migliorare la comunicazione con il mercato e la divulgazione di informazioni non finanziarie. Il nostro obiettivo è di interagire e comunicare costantemente con gli investitori per discutere non solo dei nostri risultati finanziari, ma anche delle nostre perfomance in ambito sociale e ambientale, poiché i risultati in entrambe le aree sono strettamente collegati. Questo è solo l'inizio di un percorso di sostenibilità a lungo termine.

A luglio 2017, Standard Ethics, un'agenzia indipendente che assegna rating di sostenibilità su richiesta, ha aggiornato il nostro Standard Ethics Rating a "EE", un "full investment grade" assegnato a società sostenibili con un basso profilo di rischio reputazionale e forti prospettive di crescita a lungo termine. Lo Standard Ethics Rating è una valutazione di sostenibilità e governance basata sui principi e sulle direttive volontarie delle Nazioni Unite, dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dell'Unione Europea. FinecoBank è anche inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (le componenti dell'Indice sono le 40 maggiori società italiane quotate sulla Borsa Italiana FTSE-MIB), nonché tra i principali indici e benchmark di performance ambientali, sociali e di governance.

Nel 2017 abbiamo anche aderito al primo Italian Sustainability Day organizzato da Borsa Italiana per supportare il dialogo tra società quotate e stakeholder finanziari, approfondendo le tematiche relative alle metriche ESG (ambientali, sociali e di governance).

7. Regolatori

Ci impegniamo costantemente con i regolatori al fine di sostenere un mercato finanziario competitivo e sostenibile.

I rapporti con le autorità di regolamentazione si basano sui principi di

integrità, trasparenza, correttezza, professionalità e cooperazione, nel rispetto delle procedure stabilite dalla legislazione vigente, utilizzando e trasmettendo documenti e dichiarazioni completi.

Nel mese di luglio 2017 Fineco e UniCredit sono state le prime banche in Italia ad essere ammesse al regime opzionale del c.d. adempimento collaborativo con l'Agenzia delle Entrate a seguito di istanza presentata a fine 2016. Questo importante risultato è stato raggiunto grazie al riconoscimento dei previsti requisiti soggettivi ed oggettivi, tra i quali, principalmente, la presenza di un sistema efficace per identificare, misurare, gestire e controllare il rischio fiscale così come previsto dalla legge e dai provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate che si sono fortemente ispirati alle indicazioni fornite dall'OCSE in materia. Questo sistema stabilisce un rapporto più stretto di fiducia e cooperazione con l'Agenzia delle Entrate, contribuendo a innalzare il livello di certezza sulle problematiche fiscali più significative in condizioni di piena trasparenza, tramite un dialogo costante e preventivo su situazioni che potrebbero generare rischi fiscali.

8. Comunità locali e impatti ambientali

Il nostro impegno maggiore nel minimizzare l'impatto ambientale si è concentrato sui processi di dematerializzazione, attraverso innovazioni come la "firma digitale remota" e la "firma grafometrica" che riducono sensibilmente i flussi cartacei e le emissioni.

In particolare, abbiamo rilasciato nuove modalità di sottoscrizione digitale di contratti e disposizioni. Tali funzionalità sono rivolte sia alla clientela che opera direttamente sul sito web della Banca sia alla clientela che opera per il tramite della Rete dei consulenti finanziari. Al 31 dicembre 2017 più del 70% delle richieste di apertura rapporti, veicolate tramite i consulenti finanziari, sono state sottoscritte dal cliente con la Firma Grafometrica, attraverso un processo completamente digitale.

Inoltre, le richieste di adesione con Firma Digitale Remota ad alcuni servizi quali, a titolo esemplificativo, la richiesta di carta di debito o la sottoscrizione di prestiti personali o le richieste di nuove aperture di fido, hanno raggiunto percentuali di utilizzo ampiamente sopra l'85% rispetto alla modalità tradizionale, svincolando il Cliente dalla necessità di dover stampare e inviare modulistica cartacea alla Banca.

Più in generale, l'ideazione e la realizzazione di nuovi servizi per la clientela, passa attraverso un approccio condiviso tra tutte le strutture di progetto coinvolte, finalizzato alla creazione di processi fortemente automatizzati, in ottica end-to-end, e di flussi di documenti digitali, con l'obiettivo di eliminare la necessità di stampare da parte del Cliente, del Consulente Finanziario e delle strutture di back office coinvolte, riducendo di fatto le emissioni a favore dell'ambiente.

Inoltre, in riferimento ai rapporti con la comunità locale, Fineco instaura un costante dialogo con la città di Milano in cui ha la sede principale. Ultimo, in ordine di tempo, è stato un impegno connesso alla mobilità sostenibile collaborando alla realizzazione del servizio di bike sharing del Comune di Milano (BikeMi), con realizzazione - da noi interamente finanziata - di una stazione di servizio all'ingresso principale della

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Banca. L'iniziativa ha l'obiettivo di contribuire a diminuire il traffico e l'inquinamento e a favorire il benessere fisico.

Abbiamo inoltre messo a disposizione del Comune e del quartiere di zona un maxi schermo pubblicitario posizionato fuori dalla sede Fineco, utilizzato oltre che per marketing, anche per le comunicazioni pubbliche ed emergenze del Comune.

Siamo convinti che rendere gli ambienti di lavoro più piacevoli, oltre che funzionali, possa influire positivamente sulle attività che i dipendenti svolgono ogni giorno, contribuendo a migliorare la quotidianità lavorativa. È proprio in quest'ottica che abbiamo avviato i lavori di ristrutturazione sia della sede di Reggio Emilia che di Milano. La sede di Reggio Emilia è stata completamente riqualificata e i lavori sono terminati nel corso del 2017: grazie a questi interventi, si stima una riduzione dei consumi energetici di circa il 20%. Nella sede di Milano la ristrutturazione è in corso, con l'obiettivo di terminare entro il 2018. Sono stati creati nuovi spazi adibiti a uffici, sale riunione e aule formazione, per i quali è stato pensato un layout più moderno, che verrà poi esteso durante i lavori a tutti gli spazi della Banca. Gli interventi hanno permesso una riduzione pari al 15% dei consumi energetici a fine dicembre 2017.

9. Corporate Governance

Il nostro sistema di Corporate Governance promuove un chiaro e responsabile sviluppo dell'operatività bancaria, contribuendo alla creazione di valore sostenibile di lungo periodo. Esso si basa sui principi riconosciuti dalle migliori pratiche internazionali come fondamentali per una buona governance: il ruolo centrale del Consiglio di Amministrazione, la corretta gestione delle situazioni di conflitto di interessi, l'efficienza del sistema di controllo interno e la trasparenza nei confronti del mercato, con particolare riferimento alla comunicazione delle scelte di gestione societaria18.

In particolare, adottiamo un sistema di amministrazione e controllo tradizionale basato su due organi nominati dall'Assemblea dei soci: il Consiglio di Amministrazione, con funzioni di supervisione strategica e di gestione aziendale, e il Collegio Sindacale, con funzioni di controllo amministrativo. Questo sistema tradizionale, che prevede alcune competenze inderogabili in capo all'Assemblea, consente un opportuno confronto tra il management e gli azionisti relativamente ad elementi fondamentali di governance, quali ad esempio la nomina e la revoca degli Amministratori, la nomina dei componenti del Collegio Sindacale, il conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti ad una società di revisione, stabilendone i relativi compensi. Sono anche ricompresi l'approvazione del bilancio, la distribuzione degli utili, le deliberazioni in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione nonché l'approvazione dei criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica.

Il Consiglio di amministrazione è supportato dai seguenti comitati interni: (i) Comitato rischi e parti correlate; (ii) Comitato per la remunerazione; (iii) Comitato per le nomine. La struttura di governance di FinecoBank al 31 dicembre 2017 è illustrata nello schema seguente:

  1. La struttura complessiva di corporate governance della Banca è stata definita tenendo conto delle leggi vigenti e delle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina delle Società Quotate approvato nel luglio 2015 dal Comitato delle Società per la Corporate Governance. La Società deve inoltre soddisfare i requisiti imposti dalle Disposizioni di Vigilanza emanate dalla Banca d'Italia e in particolare, per quanto concerne la corporate governance, le Disposizioni di Vigilanza sulla Corporate Governance. Ai sensi delle citate disposizioni, FinecoBank, in qualità di banca quotata e sotto la vigilanza prudenziale della Banca Centrale Europea (BCE), rientra nel novero delle banche di grandi dimensioni o di elevata complessità operativa e, pertanto, rispetta le disposizioni applicabili a tali istituti finanziari.

a. Composizione del Consiglio

Il nostro Consiglio di amministrazione è composto da 9 membri, tra cui il Presidente e l'Amministratore delegato (AD). È stato nominato dall'Assemblea dei Soci dell'11 aprile 2017 e il suo mandato si concluderà in occasione dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio annuale al 31 dicembre 2019.19

La composizione del Consiglio in carica è quantitativamente e qualitativamente rispondente al profilo teorico approvato dal Consiglio stesso20, anche per quanto riguarda i limiti al numero di cariche detenute. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione soddisfa i requisiti di integrità, esperienza e indipendenza (inclusa l'idoneità) previsti dalle statutarie e regolamentari vigenti.

  1. I componenti del Consiglio di Amministrazione (e del Collegio Sindacale) sono nominati dall'Assemblea sulla base del meccanismo del voto di lista. Tale sistema di votazione, che prevede il ricorso a liste di candidati tra loro concorrenti, garantisce la nomina di esponenti delle minoranze azionarie.

  2. Ai fini del rinnovo dell'organo amministrativo, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha dovuto identificare il profilo teorico (tra cui le caratteristiche di competenza professionale e indipendenza, ove applicabile) dei candidati alla nomina. A tal fine, con delibera del 7 febbraio 2017, il Consiglio di Amministrazione ha approvato il documento denominato "Valutazione della composizione qualitativa e quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." (pubblicato sul sito internet della Società), contenente i risultati dell'analisi preliminare condotta dal Consiglio di Amministrazione sulla sua ottimale composizione qualitativa/quantitativa ai fini del corretto svolgimento delle sue funzioni, in conformità, in particolare, alle Disposizioni di Vigilanza in materia di Corporate Governance.

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10. Gestione del Rischio e Compliance

a. Gestione del Rischio

La nostra Banca promuove una cultura del rischio solida, basata su valori condivisi e comportamenti coerenti, elementi necessari al fine di garantire redditività sostenibile nel lungo periodo.

La funzione di Risk Management di Fineco è incaricata di identificare, quantificare e mitigare i rischi della Banca, utilizzando una serie di regole, metodologie, policy e strategie in linea con i requisiti normativi stabiliti dalle autorità di Vigilanza ed allo stesso tempo supporta la pianificazione strategica della Banca.

Per consentire il massimo allineamento tra rischi e redditività, la funzione di Risk Management adotta il Risk Appetite Framework (RAF), che stabilisce il livello di rischio accettabile per la Banca, in linea con gli obiettivi di business. Il RAF è volto a conseguire una profittabilità sostenibile constestualmente ad una solida crescita del business.

La funzione di Risk Management ha pertanto il compito di assistere il Consiglio di Amministrazione nella definizione di una proposta di propensione al rischio per la Banca. Questa proposta è preliminare e propedeutica al processo di budget annuale e pluriennale ed è conforme alla strategia della Banca e del Gruppo. L'allineamento dei sistemi di incentivazione del Top Management e della rete dei Consulenti Finanziari al RAF incoraggiano un approccio prudenziale all'assunzione del rischio ed il mantenimento di livelli di rischio adeguati.

Nell'ambito dell'attività di concessione, la Banca ha condiviso l'insieme dei valori fondamentali contenuti nel documento "Carta d'Integrità e del Codice di Condotta del Gruppo UniCredit" adottato a partire dal mese di maggio 2012, astenendosi dal partecipare ad operazioni quali:

  • finanziare individui ed imprese che risultino condannati per illeciti penali (ove sia noto), ivi compresi quelli di tipo economico/finanziario e contro la proprietà, o nella compagine sociale delle quali figurino nominativi condannati per i medesimi reati;
  • finanziare operazioni non in linea con i principi guida per l'attività bancaria definiti dalle Global Rules in materia di rischio reputazionale;
  • approfittare di clientela con basso livello culturale o di situazioni particolari, per ottenere guadagni grazie all'applicazione di condizioni economiche/tassi d'interesse particolarmente onerosi.

Nell'espansione della nostra attività di Lending abbiamo una forte attenzione alla costruzione di un portafoglio poco rischioso e di alta qualità.

Il Risk Management è inoltre coinvolto nella diffusione e nel miglioramento della cultura del rischio nell'ambito dell'attività di formazione a tutti i livelli. La Banca prevede infatti specifiche attività di Board induction per i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. Successivamente alla nomina del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, si sono svolte nel 2017 sessioni di Board induction cui hanno partecipato i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale.

Infine, per rafforzare la cultura del rischio dell'azienda, la Banca

partecipa alle iniziative di Gruppo riguardanti la Risk Academy, iniziativa progettata e gestita dalla funzione di Risk Management del Gruppo, in collaborazione con centri di competenza per l'apprendimento e la formazione. Tale approccio sviluppa ed uniforma la comprensione del rischio e la sua conoscenza.

b. Compliance

Monitoriamo e gestiamo in modo proattivo i rischi connessi alla non conformità, svolgendo le nostre attività in linea con le norme vigenti, le procedure interne, gli standard di best practice e i principi etici. In questo modo, la nostra funzione di Compliance definisce, sviluppa e monitora con regolarità l'attuazione e il rispetto delle regole, delle procedure, delle metodologie e di altri standard di conformità della nostra Banca. Il senior management, che sovrintende a questo processo, si fa promotore di una solida cultura di compliance. Se il business è al centro del nostro operato, la compliance rappresenta il modo in cui tali attività vengono svolte.

La compliance è un prerequisito per la legittimità e la sostenibilità della nostra attività. Il rispetto di tutte le leggi, i regolamenti e le norme interne vigenti, sia a livello locale sia a livello di Gruppo, ci consente di prevenire comportamenti illeciti e di contribuire alla lotta contro i crimini finanziari. Dato il nostro impegno a promuovere in ogni dipendente un comportamento improntato alla compliance, è di fondamentale importanza mantenere una forte collaborazione tra la Compliance e le nostre unità aziendali.

Miriamo a costruire e implementare una cultura comune di compliance che coinvolga la nostra organizzazione a tutti i livelli. La Global Policy di Gruppo - Compliance Culture, approvata e adottata nel novembre 2016, definisce i principi chiave della cultura della compliance a livello di Gruppo e in Fineco, nonché i ruoli e le responsabilità delle funzioni interne deputate all'applicazione di tale politica (ad es. Compliance, Capitale Umano e Comunicazioni).

Segnalazione delle irregolarità (Whistleblowing)

La denuncia di eventuali irregolarità aiuta a proteggere l'azienda e la sua reputazione nonché tutti i nostri colleghi. Nel 2011, abbiamo adottato un sistema attraverso il quale i dipendenti e i consulenti finanziari possono segnalare eventuali comportamenti che violano la legge o le regole interne della Banca. Qualsiasi dipendente e consulente finanziario può avvalersi di questo meccanismo qualora nutra il ragionevole sospetto che si sia verificata o possa verificarsi una condotta illecita o un comportamento potenzialmente dannoso.

Nel caso in cui un dipendente o un consulente finanziario abbia motivo di sospettare che si sia verificata o possa verificarsi una condotta inaccettabile, questi lo segnala al Compliance Officer di Fineco (responsabile anti-corruzione locale), in qualità di responsabile dei sistemi di segnalazione interna, il quale garantisce il corretto svolgimento della procedura.

Nel caso in cui il Responsabile della Compliance sia gerarchicamente e funzionalmente subordinato alla persona a cui si riferisce la denuncia o se è egli stesso ritenuto responsabile della violazione o ha un potenziale interesse nella segnalazione tale da compromettere la sua imparzialità e l'indipendenza di giudizio, il dipendente o il consulente finanziario può contattare direttamente l'Internal Audit quale "funzione di riserva", inviando la segnalazione al Responsabile della Funzione Internal Audit di Fineco.

La gestione di questo processo è concepita per garantire la massima riservatezza possibile riguardo all'identità del segnalatore e del soggetto accusato e per prevenire qualsiasi possibile rappresaglia o comportamento discriminatorio a seguito della segnalazione.

I canali messi a disposizione dei dipendenti e dei consulenti finanziari dalla Banca per effettuare la segnalazione di irregolarità, anche anonimamente, sono i seguenti (alcuni di questi sono disponibili 24 ore al giorno):

  • telefonicamente, tramite la linea FinecoBank SpeakUp, che consente al dipendente e al consulente finanziario di lasciare un messaggio vocale, anche in forma anonima
  • sul sito web, tramite il servizio web FinecoBank SpeakUp, che consente al dipendente e al consulente finanziario di lasciare un messaggio scritto, anche in forma anonima
  • tramite indirizzo e-mail dedicato
  • in formato cartaceo all'indirizzo postale dedicato.

Informazioni sulla segnalazione delle irregolarità sono inoltre messe a disposizione dei Dipendenti e dei consulenti finanziari tramite una sezione specifica dell'intranet aziendale dedicata all'importanza della questione, che specifica in dettaglio come e quando effettuare una segnalazione.

Anti corruzione (Anti-bribery)

Il nostro approccio per prevenire la corruzione e la concussione è definito nella Politica di Compliance Globale relativa alla lotta alla corruzione e nelle relative Istruzioni Operative, adottate dalla Banca. La Politica stabilisce standard minimi per la compliance in materia di anticorruzione e si applica ai funzionari e ai membri degli organi strategici, di controllo ed esecutivi, ai dipendenti e ai PFA.

La politica anticorruzione mira a:

  • definire principi e regole volti a identificare e prevenire potenziali atti di corruzione al fine di proteggere l'integrità e la reputazione della Banca;
  • fornire informazioni generali ai dipendenti sulle misure adottate dalla Banca per identificare, mitigare e gestire i rischi di corruzione.

Sono stati messi in atto i seguenti meccanismi per monitorare l'efficacia dell'approccio della Banca contro la corruzione e la concussione: procedure di escalation utilizzate per questioni significative e strategiche, richieste di informazioni trimestrali da parte del management, analisi e test dei risultati delle attività relative alla gestione dei controlli di secondo livello, processi di Valutazione del Rischio di Compliance eseguiti per ogni area di regolamentazione di competenza della Funzione Compliance e ispezioni di internal audit. Gli ultimi due meccanismi (processo di Valutazione del Rischio di Compliance e le ispezioni dell'Internal Audit) generano delle azioni di mitigazione del rischio, che devono essere completate con la tempistica stabilita al fine di garantire la gestione dei rischi identificati.

I rischi di non conformità sono gestiti attraverso un processo di valutazione del rischio dedicato e controlli di secondo livello. In caso di non conformità, vengono messe in atto azioni correttive specifiche per mitigare eventuali rischi significativi.

La nostra Banca ha tolleranza zero nei confronti degli atti di corruzione, vieta i pagamenti di facilitazione e non consente alcun trasferimento di valori ai funzionari pubblici senza approvazione; essa proibisce inoltre le donazioni politiche.

Codice Etico, Codice di Condotta e Carta dell'Integrità

La nostra Banca ha adottato un Codice Etico per mitigare il rischio operativo e reputazionale e promuovere una cultura diffusa del controllo interno. Il Codice svolge anche un ruolo nella prevenzione dei reati contemplati dal D.Lgs. 231/2001, in quanto contiene una serie di principi di etica aziendale che raccomandano, promuovono o vietano comportamenti specifici, indipendentemente dalle disposizioni normative. Il Codice contiene le regole volte a garantire che la condotta di tutti sia sempre guidata da criteri di correttezza, collaborazione, lealtà, trasparenza e rispetto reciproco.

La Carta dell'Integrità afferma i principi etici e deontologici che riconosciamo come nostri.

Il Codice di Condotta definisce i principi generali di condotta, con l'obiettivo di promuovere la nostra cultura della compliance e il nostro impegno per la sostenibilità.

Tutti questi documenti riflettono i valori e i principi etici della Banca, oltre a fornire una risposta concreta ai propri stakeholder: dipendenti, fornitori, clienti, partner, comunità locali e istituzioni, indicando impegni specifici verso di loro in termini di principi di condotta e controlli. Tuttavia, anche ai nostri stakeholder viene chiesto di rispettare tali valori, creando così una relazione reciproca.

I documenti si concentrano sui valori di libertà, eccellenza, rispetto, trasparenza, integrità e correttezza e identificano regole di condotta che costituiscono impegni specifici e obbligatori per ogni dipendente, contribuendo a costruire una cultura aziendale coerente con i nostri valori fondamentali. Questo approccio è volto a sottolineare i valori chiave alla base della nostra attività, nonché le regole attraverso cui i nostri valori vengono messi in pratica quotidianamente.

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11. IT e Cyber Risk

La nostra Banca è caratterizzata da una forte cultura interna di IT e Operations, che rendono l'efficienza e l'innovazione parte del nostro DNA. Al 31 dicembre 2017 circa il 19% del nostro organico lavora nell'IT Department e il 24% nel Back Office.

Abbiamo strategicamente deciso sin dall'inizio di gestire internamente la maggior parte delle attività in questi ambiti, con il duplice obiettivo di ottenere un miglior controllo dei processi, raggiungendo alti livelli di efficienza, e di creare al contempo un profondo know-how interno che si traduce in un forte vantaggio competitivo.

La strategia di sviluppare internamente i prodotti e servizi ci permette di offrire prodotti customizzati e distintivi, riducendo i rischi e al contempo i tempi di risoluzione di eventuali problematiche, e utilizzando tecnologie consolidate in grado di garantire stabilità e time-to-market.

Lo sforzo continuo per offrire prodotti e servizi sempre più complessi mantenendo semplicità di utilizzo per i clienti che hanno possibilità di accedervi attraverso differenti canali, ci permette di offrire una flessibilità nella mobilità del cliente e una customer experience di altissimo livello.

Inoltre, la Banca gestisce internamente anche tutti i servizi di sicurezza. Grande attenzione è posta alla parte di Security, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo.

Rischio informatico (Cyber Risk)

Gestire il Rischio Informatico è fondamentale per la nostra Banca, alla luce della nostra natura di banca multicanale.

Data la crescente complessità digitale del mondo in cui viviamo, la sicurezza delle informazioni è diventata di importanza cruciale per il settore bancario. La criminalità informatica, la frode online, il furto d'identità e l'hacktivismo sono sicuramente argomenti della massima attualità. Il nostro obiettivo è proteggere i nostri clienti e la nostra attività garantendo la sicurezza dei dati. I passi che stiamo compiendo contribuiscono a mitigare la nostra esposizione ai rischi operativi e reputazionali, pertanto dedichiamo risorse considerevoli al mantenimento della sicurezza dei beni e dei dati dei nostri clienti.

Sfortunatamente, man mano che il mondo diventa sempre più connesso e si muove ad un ritmo sempre più veloce, i criminali hanno molte opportunità per abusare del sistema finanziario globale. Per questo abbiamo investito nella formazione dei dipendenti affinché comprendano il ruolo che svolgono nella lotta alla criminalità finanziaria. Inoltre, abbiamo messo in atto processi per affrontare tali situazioni in modo rapido ed efficace.

La nostra strategia di sicurezza prevede un approccio a più livelli, basato su una profonda conoscenza dei nostri clienti, analisi comportamentali e valutazione del rischio. Ciò potenzia e rende più efficace il nostro processo antifrode, mantenendo un alto livello di praticità e usabilità. Conoscere meglio i nostri clienti rappresenta un elemento chiave per proteggerli dal crimine finanziario. Dobbiamo assicurarci che tutte le informazioni di cui disponiamo sui nostri clienti siano accurate, aggiornate e complete. Ciò aiuterà i nostri sistemi che rilevano l'attività criminale a operare in modo più efficace.

Riguardo alla sicurezza delle informazioni, stiamo utilizzando un consolidato processo di sicurezza interno basato sul rischio, composto da personale qualificato, un'infrastruttura tecnologica avanzata e procedure solide.

Fineco ha una forte cultura IT interna, che facilita una gestione efficace dei problemi di sicurezza informatica. Inoltre, sempre in tema IT, facciamo uso limitato di partner esterni, il che ci permette una migliore comprensione delle nostre applicazioni e dei nostri sistemi.

Infine, ma non meno importante, stiamo collaborando con le forze dell'ordine italiane, le associazioni di sicurezza nazionali e internazionali e note società nel settore della sicurezza. Non bisogna dimenticare che un approccio sistemico contro la criminalità informatica può essere molto più efficace rispetto a una lotta in solitario.

In termini di protezione dei clienti, abbiamo adottato politiche, strutture e governance chiari che coprono tutti i nostri processi, dalla progettazione dei prodotti e servizi, alla formazione, agli incentivi e all'interazione con il cliente. Fineco garantisce il rispetto delle norme sulla protezione dei dati attuando i principi previsti dalla legislazione italiana e recependo la Direttiva 95/46/CE tramite una nuova Politica Globale sulla Privacy. Nell'aprile 2016, il Parlamento UE ha approvato il regolamento (UE) 2016/679 sulla protezione delle persone fisiche in merito al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati (il regolamento generale sulla protezione dei dati "GDPR"). Il nuovo regime di protezione dei dati, che sostituisce l'attuale direttiva, entrerà in vigore il 25 maggio 2018 e sarà direttamente applicabile in tutti gli Stati membri dell'Unione europea senza necessità di una specifica legislazione nazionale di attuazione. Nell'ambito delle attività inerenti alla protezione dei dati, il Compliance Risk Assessment ed i controlli di secondo livello sono finalizzati all'identificazione, al monitoraggio e alla gestione dei rischi di compliance in tale area normativa.

La Banca ha adottato un Piano formale ed esaustivo di Risposta agli Incidenti in materia di Sicurezza. Il piano è dettagliato e si articola su più livelli (Livelli di governance, organizzazione, operation e reporting). In dettaglio:

Persone e procedure

  • CSIRT interno (team di risposta agli incidenti di sicurezza informatica)
  • È in essere un processo sistematico di valutazione della vulnerabilità per i sistemi e le applicazioni (valutazioni interne ed esterne e test di penetrazione)
  • La verifica della sicurezza del sistema è una procedura usuale durante il test dell'applicazione

Misure antifrode:

  • Team dedicato anti-frode
  • Implementata soluzione di monitoraggio delle transazioni in tempo reale
  • Stretta collaborazione con le forze dell'ordine, l'associazione bancaria e i partner in ambito sicurezza

12. Premi

Anche nel 2017 Fineco ha ottenuto diversi riconoscimenti di alto profilo, che confermano l'ottimo posizionamento della Banca sul mercato. Riconoscimenti che si aggiungono ad altri ottenuti in passato, come la ricerca "What really shapes the Customer Experience" dalla società di consulenza BCG, che nel 2015 ha definito Fineco come il brand bancario più consigliato a livello globale attraverso il passaparola.

Tra questi spicca in particolare la ricerca "L'era della Customer Experience" realizzata dalla società di consulenza KPMG, nella quale FinecoBank è risultato il primo brand finanziario in Italia per la qualità della Customer Experience offerta ai propri clienti e il sesto in assoluto tra oltre 140 aziende nazionali e internazionali in vari settori. Per Fineco un riconoscimento importante perché conferma il successo di un modello che, a partire dai pilastri dell'efficienza operativa, della trasparenza e dell'innovazione, intende soddisfare le esigenze quotidiane della clientela, semplificando la banca e rendendo loro la vita più facile.

Nel corso dell'anno, inoltre, l'autorevole magazine finanziario Institutional Investor ha premiato Alessandro Foti come miglior CEO in Europa nel 2017 nel settore bancario, per la categoria Small & Mid-Cap. L'edizione 2017 del sondaggio "All-Europe Executive Team" ha coinvolto oltre 1.600 investitori istituzionali e circa 1.000 analisti, operanti in più di 800 aziende. Il riconoscimento di Institutional Investor rafforza il posizionamento di Fineco tra i più importanti e riconosciuti player del settore bancario e finanziario a livello internazionale.

Diversi premi sono inoltre stati assegnati da Global Brands Magazine, testata internazionale sui migliori brand al mondo. In particolare, per il quarto anno consecutivo Fineco è risultata il miglior player italiano nel settore Banking & Finance, nelle categorie "Best Financial Brand, Italy" e "Most Innovative Financial Advisory Brand, Italy", e per la prima volta nelle categorie "Best Custom Financial Advisory Brand, Italy" e "Most Trusted Financial Advisory Brand, Italy". Tra i diversi player del settore bancario e finanziario italiani candidati al premio, Fineco si è infatti distinta per la qualità e innovazione dei propri servizi. È risultata inoltre tra le migliori realtà nel settore della consulenza, per i suoi servizi di advisory avanzata e personalizzata, oltre che tra i brand con i più alti livelli di fiducia e di soddisfazione dei clienti.

Fineco tra i big mondiali Una ricerca indipendente di KPMG vede Fineco al sesto posto nella classifica 2016 delle migliori aziende per Customer Experience in Italia. Tra le banche, Fineco è al primo posto in assoluto.

Fonte dati: KPMG Nunwood, L'era della Customer Experience (2016).

Alla guida di Fineco c'è il miglior CEO d'Europa Nel 2017 Alessandro Foti è stato nominato miglior CEO in Europa per la categoria Small&Midcap, settore Banche.

Fonte dati: Ricerca condotta da Institutional Investor.

Global Brands Magazine 2017 Il Global Brand Magazine

ha premiato Fineco come:

  • Best Financial Brand, Italy • Most Innovative Financial
  • Advisory Brand, Italy
  • Best Custom Financial Advisory Brand, Italy
  • Most Trusted Financial Advisory Brand, Italy

Fonte: Global Brands Magazine, sito di informazione internazionale sui migliori brand al mondo.

La banca più consigliata

Una ricerca 2015 di The Boston Consulting Group premia Fineco come banca più consigliata al mondo grazie al passaparola.

Fonte: The Boston Consulting Group.

Altre informazioni

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (http://www.fineco.it).

Relazione sulla remunerazione

Ai sensi dell'art. 84-quater, comma 1, del Regolamento emittenti, attuativo del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58, la "Relazione sulla remunerazione" è disponibile sul sito internet di FinecoBank (http:// www.fineco.it).

Le attività di ricerca e sviluppo

Al fine di sostenere soluzioni tecnologiche in linea con la mission aziendale, le attività di ricerca e sviluppo sono indirizzate allo sviluppo di software che consentono di assicurare un'attività di consulenza finanziaria sempre più innovativa unitamente ad un'attività di negoziazione in conto proprio esclusiva.

Più nel dettaglio, i principali software sviluppati negli anni sono i seguenti:

  • Advice, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca abilita i propri consulenti finanziari ad offrire un servizio di consulenza professionale alla clientela interessata ad un piano finanziario personalizzato;
  • Internalizzatore, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca esegue in conto proprio ordini della clientela relativi al trading su mercati finanziari come controparte alternativa al mercato;
  • Powerdesk e webtrading, software che permettono di offrire alla clientela, rispettivamente, strumenti sofisticati ed efficienti per svolgere trading online sui principali mercati finanziari internazionali e soluzioni semplici a completamento dei servizi di direct banking.

Le attività si sono distinte sia con riferimento allo sviluppo di nuove applicazioni sia al rafforzamento/mantenimento delle funzionalità esistenti al fine di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze della clientela.

Infine, nel corso del 2017, sono proseguite le attività di sviluppo della piattaforma X-Net (la piattaforma in uso alla rete dei consulenti finanziari) tra le quali la revisione grafica dei tool già esistenti, il miglioramento e l'integrazione della funzionalità dei tool già esistenti ed il rilascio del c.d. tool dei bisogni del cliente.

Informazione sui termini relativi alla convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci

Ai sensi dell'art. 2364, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 6, comma 4, dello Statuto della Società, il Progetto di Bilancio d'esercizio sarà sottoposto ad approvazione da parte dell'Assemblea ordinaria dei Soci entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio.

Dichiarazione Non Finanziaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D. Lgs. N. 254 del 30 dicembre 2016

Si precisa che la Banca si è avvalsa dell'esercizio dell'esonero dalla redazione della Dichiarazione Non Finanziaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D. Lgs. N. 254 del 30 dicembre 2016 in quanto sia FinecoBank sia Fineco AM Limited sono incluse nel Bilancio Integrato redatto dalla Capogruppo UniCredit S.p.A..

Attestazione dell'organo amministrativo circa l'esistenza delle condizioni di cui all'art. 16 del Regolamento mercati adottato con delibera CONSOB n. 20249 del 28 dicembre 2017 (che ha sostituito Il regolamento recante norme di attuazione del decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 in materia di mercati, approvato con delibera n. 16191 del 29 ottobre 2007 e successive modificazioni)

In relazione alle prescrizioni richiamate dall'art. 2.6.2, comma 9, del Regolamento dei Mercati Organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A., si attesta che FinecoBank, soggetta all'attività di direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A., soddisfa tutti i requisiti richiesti dall'art. 16 del Regolamento mercati adottato con delibera CONSOB n. 20249 del 28 dicembre 2017, per la quotazione di azioni di società controllate sottoposte all'attività di direzione e coordinamento di altre società. In particolare, la Banca ha adempiuto agli obblighi di pubblicità previsti dall'art. 2497-bis del codice civile, ha una autonoma capacità negoziale nei rapporti con la clientela e i fornitori, ha un Consiglio di Amministrazione composto in maggioranza da amministratori indipendenti e dispone di un Comitato Rischi e Parti Correlate (cui sono attribuite, tra l'altro, le funzioni che il Codice di Autodisciplina delle società quotate attribuisce al Comitato Controllo e Rischi) composto da amministratori indipendenti.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 10 gennaio 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 9 gennaio 2018, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione che saranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 11 aprile 2018:

  • Sistema Incentivante 2018 per i Dipendenti appartenenti al Personale più rilevante;
  • Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti;
  • Sistema Incentivante 2018 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2018−2020 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 23 gennaio 2018 ha autorizzato l'emissione di un prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni) (Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes). Lo strumento finanziario è un private placement21, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%.

La scelta di procedere ad una emissione infragruppo presenta numerosi vantaggi: risparmi effettivi di costo, relativi ad esempio al Consorzio di collocamento e riduzione dei tempi necessari ad emettere al fine di non perdere il momento favorevole, massimizzando perciò i benefici dell'operazione.

Viste le condizioni di mercato e i livelli di spread particolarmente vantaggiosi, la Banca ha deciso di emettere un Additional Tier 1 al fine di rafforzare la diversificazione del proprio portafoglio di investimenti.

Infine, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2018, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 494.493 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 163.182,69 euro con efficacia immediata;
  • Sistemi Incentivanti 2014, 2015, 2016 e 2017 per i dipendenti. In particolare è stata approvata:
  • l'assegnazione di n. 196.557 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 64.863,81 euro con efficacia dal 30 marzo 2018;
  • l'assegnazione della quarta tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2016 e della terza tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2017;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016 e 2017 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare è stata approvata:
    • l'assegnazione di n. 27.103 phantom shares ai beneficiari del Sistema Incentivante 2015;
    • l'assegnazione delle tranche in denaro riferibili ai Sistemi Incentivanti 2016 e 2017;
  • Piano di Stock Granting "2015-2017 Plan PFA" per i Consulenti Finanziari. In particolare è stata approvata:
    • l'attribuzione delle azioni sottostanti il piano (come previsto dal regolamento del Piano, il numero delle azioni da attribuire sarà determinato sulla base della media aritmetica del prezzo ufficiale di chiusura delle azioni di ciascun giorno di quotazione presso il mercato azionario telematico organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A., nel periodo decorrente dal giorno precedente la data di assegnazione delle azioni ai Promotori allo stesso giorno del mese precedente - entrambi inclusi - intendendosi per data di assegnazione il giorno 31 luglio 2018);
    • l'assegnazione ai beneficiari della prima tranche di azioni, pari a un terzo dell'ammontare complessivo.

Evoluzione prevedibile della gestione

Come in precedenza illustrato, la Banca ha costituito nell'ultimo trimestre dell'esercizio 2017 una società di investimento di diritto irlandese (Fineco Asset Management Company), interamente controllata, dedicata alle attività di gestione del risparmio. L'obiettivo è quello di offrire ai propri clienti una gamma di OICR, con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività della Banca attraverso un modello di business integrato verticalmente. Sono in corso i processi autorizzativi con le competenti autorità regolamentari che consentiranno alla società di essere presumibilmente operativa alla fine del secondo trimestre 2018.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione (Segue)

Più specificatamente lo scorso 5 dicembre 2017 si è proceduto con la presentazione alla Banca d'Irlanda della prevista istanza autorizzativa per lo svolgimento dell'attività di gestione del risparmio. Inoltre, al fine di assicurare la massima compliance fiscale in materia di transfer pricing, è stato convenuto di procedere con la presentazione di un tax ruling bilaterale; conclusasi nel 2017 la fase di prefiling, la presentazione dell'istanza è prevista entro fine febbraio 2018.

Rispondendo alle principali tendenze che stanno ridisegnando i modelli di comportamento della clientela, Fineco conferma la propria focalizzazione sulla proposta di servizi evoluti di consulenza finanziaria e sulla digitalizzazione della propria offerta. In questo quadro rientra il modello di cyborg advisory, che si prefigge gli obiettivi di migliorare la produttività della Rete e, al tempo stesso, di aumentare la qualità del servizio reso alla clientela.

Prosegue altresì l'impegno a sviluppare l'area Credit, con un crescente focus sui prestiti personali, sui mutui ipotecari prima e seconda casa, sull'offerta di fidi rotativi con pegno di titoli.

La Banca continuerà a perseguire la propria strategia rafforzando ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution".

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio

L'esercizio 2017 della Banca si chiude con un utile netto d'esercizio di 214.283.600,37 euro.

Si propone di destinare l'utile netto d'esercizio, come segue:

  • alla Riserva Legale euro 45.609,30, pari allo 0,02% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria euro 40.842.738,49;
  • alle 608.404.395 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 691.050 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018, un dividendo unitario di 0,285 euro per complessivi euro 173.395.252,58.

Si precisa che verrà girata a Riserva straordinaria la quota dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si troverà in possesso alla record date.

In conclusione, l'Assemblea è invitata ad approvare:

  • il Bilancio dell'impresa relativo all'esercizio 2017, così come presentato nel suo complesso;
  • la destinazione dell'utile d'esercizio di 214.283.600, 37 euro come segue:
    • alla Riserva Legale euro 45.609,30, pari al 0,02% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
    • alla Riserva Straordinaria euro 40.842.738,49;
  • alle 608.404.395 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 691.050 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018, un dividendo unitario di 0,285 euro per complessivi euro 173.395.252,58.

La messa in pagamento del dividendo nella misura anzidetta, con l'osservanza di legge, avverrà con data valuta 25 aprile 2018.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 6 febbraio 2018

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Presidente Enrico Cotta Ramusino

Schemi del bilancio consolidato

Stato patrimoniale consolidato 96
Conto economico consolidato 97
Prospetto della redditività complessiva consolidata 97
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 98
Rendiconto finanziario consolidato 100

Stato patrimoniale consolidato

VOCI DELL'ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016
10. Cassa e disponibilità liquide 613.033 5.077
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.878.797 6.044.381
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689.459 1.319.752.248
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390.118 2.437.777.200
60. Crediti verso banche 13.878.117.291 15.735.539.575
70. Crediti verso clientela 2.129.219.267 1.016.798.235
80. Derivati di copertura 458.102 552.163
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 9.590.000 8.658.970
120. Attività materiali 15.205.122 14.450.553
130. Attività immateriali 97.511.341 97.333.284
di cui
- avviamento 89.601.768 89.601.768
140. Attività fiscali 9.249.002 13.165.245
a) correnti 1.765.333 1.570.652
b) anticipate 7.483.669 11.594.593
di cui alla Legge 214/2011 3.827.710 4.179.683
160. Altre attività 315.413.615 336.298.929
Totale dell'attivo 22.340.335.147 20.986.375.860
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.12.2016
10. Debiti verso banche 926.001.336 1.111.106.252
20. Debiti verso clientela 20.205.035.993 18.801.073.396
40. Passività finanziarie di negoziazione 2.616.556 2.625.818
60. Derivati di copertura 12.693.848 10.913.534
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) (3.772.231) 457.488
80. Passività fiscali 10.233.645 10.048.263
a) correnti 10.233.645 10.048.263
100. Altre passività 338.287.009 251.843.036
110. Trattamento di fine rapporto del personale 4.998.596 5.253.109
120. Fondi per rischi ed oneri: 112.413.921 111.755.540
b) altri fondi 112.413.921 111.755.540
140. Riserve da valutazione (8.340.274) (6.794.389)
170. Riserve 323.932.039 278.407.921
180. Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113
190. Capitale 200.545.404 200.245.794
200. Azioni proprie (-) (365.178) (4.337.809)
220. Utile (Perdita) d'esercizio 214.120.370 211.843.794
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.335.147 20.986.375.860

Conto economico consolidato

CONTO ECONOMICO 2017 2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 269.746.119 253.306.254
20. Interessi passivi e oneri assimilati (5.165.001) (3.918.420)
30. Margine di interesse 264.581.118 249.387.834
40. Commissioni attive 533.314.118 472.840.353
50. Commissioni passive (263.230.897) (229.959.174)
60. Commissioni nette 270.083.221 242.881.179
70. Dividendi e proventi simili 54.580 19.805
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 47.413.142 48.590.105
90. Risultato netto dell'attività di copertura 19.195 68.969
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 4.711.990 20.382.021
a) crediti 3.951.003 34
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 760.987 20.381.987
120. Margine di intermediazione 586.863.246 561.329.913
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (18.042.404) (9.507.033)
a) crediti (5.157.695) (4.206.369)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (12.891.185) (6.724.389)
d) altre operazioni finanziarie 6.476 1.423.725
140. Risultato netto della gestione finanziaria 568.820.842 551.822.880
170. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 568.820.842 551.822.880
180. Spese amministrative (323.524.419) (314.208.394)
a) spese per il personale (78.886.341) (79.201.124)
b) altre spese amministrative (244.638.078) (235.007.270)
190. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (8.458.948) (783.846)
200. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (5.569.276) (4.853.453)
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (4.799.956) (5.098.895)
220. Altri oneri/proventi di gestione 90.304.163 79.458.523
230. Costi operativi (252.048.436) (245.486.065)
270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (507.788) 234
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 316.264.618 306.337.049
290. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (102.144.248) (94.493.255)
300. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 214.120.370 211.843.794
320. Utile (Perdita) d'esercizio 214.120.370 211.843.794
340. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 214.120.370 211.843.794
2017 2016
Utile per azione (euro) 0,35 0,35
Utile per azione diluito (euro) 0,35 0,35

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla Nota integrativa Consolidata, Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 21.

Prospetto della redditività consolidata complessiva

2017 2016
10. Utile (Perdita) d'esercizio 214.120.370 211.843.794
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40. Piani a benefici definiti (3.473.350) (1.061.600)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.927.465 (17.359.033)
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (1.545.885) (18.420.633)
140. Redditività complessiva (voce 10+130) 212.574.485 193.423.161
160. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 212.574.485 193.423.161

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31.12.2017

ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE
VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2016 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2017 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE
DESTINAZIONI
VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE STRAORDINARIA DIVIDENDI
DISTRIBUZIONE
VARIAZIONE STRUMENTI DI
CAPITALE
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS VARIAZIONI INTERESSENZE
PARTECIPATIVE
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
ESERCIZIO 2017
DEL GRUPPO AL 31.12.2017
PATRIMONIO NETTO
DI TERZI AL 31.12.2017
PATRIMONIO NETTO
Capitale:
a) azioni
ordinarie
200.245.794 200.245.794 299.610 200.545.404 -
b) altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113 -
Riserve:
a) di utili 250.247.571 250.247.571 41.684.057 208.837 (299.610) 291.840.855 -
b) altre 28.160.350 28.160.350 3.930.834 32.091.184 -
Riserve da
valutazione
(6.794.389) (6.794.389) (1.545.885) (8.340.274) -
Strumenti di
capitale
Azioni proprie (4.337.809) (4.337.809) 4.144.410 (171.779) (365.178) -
Utile (Perdita)
dell'esercizio
211.843.794 211.843.794 (41.684.057) (170.159.737) 214.120.370 214.120.370 -
Patrimonio netto
del gruppo
681.299.424 - 681.299.424 - (170.159.737) 208.837 4.444.020 (171.779) - - - 3.631.224 212.574.485 731.826.474 -
Patrimonio
netto di terzi
- - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo distribuito agli azionisti nell'esercizio 2017, complessivamente pari a 170.159.736,60 euro, corrisponde ad euro 0,28 per azione.

La colonna "Stock option" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva Straordinaria.

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Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2015 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2016 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE
DESTINAZIONI
VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE STRAORDINARIA DIVIDENDI
DISTRIBUZIONE
VARIAZIONE STRUMENTI DI
CAPITALE
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS VARIAZIONI INTERESSENZE
PARTECIPATIVE
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
ESERCIZIO 2016
DEL GRUPPO AL 31.12.2016
PATRIMONIO NETTO
DI TERZI AL 31.12.2016
PATRIMONIO NETTO
Capitale:
a) azioni
ordinarie
200.150.192 200.150.192 95.602 200.245.794 -
b) altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113 -
Riserve:
a) di utili 214.666.022 214.666.022 35.676.658 493 (95.602) 250.247.571 -
b) altre 21.923.555 21.923.555 6.236.795 28.160.350 -
Riserve da
valutazione
11.626.244 11.626.244 (18.420.633) (6.794.389) -
Strumenti di
capitale
Azioni proprie (8.555.284) (8.555.284) 4.217.475 (4.337.809) -
Utile (Perdita)
dell'esercizio
191.052.791 191.052.791 (35.676.658) (155.376.133) 211.843.794 211.843.794 -
Patrimonio netto
del gruppo
632.797.633 - 632.797.633 - (155.376.133) 493 4.313.077 - - - - 6.141.193 193.423.161 681.299.424 -
Patrimonio
netto di terzi
- - - - - - - - - - - - - - -

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31.12.2016

L'ammontare del dividendo distribuito agli azionisti nell'esercizio 2016, complessivamente pari a 154.376.133,61 euro, corrisponde ad euro 0,255 per azione.

La colonna "Stock option" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva Straordinaria.

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

IMPORTO
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 2017 2016
1. Gestione 361.011.174 293.153.682
- risultato d'esercizio (+/-) 214.120.370 211.843.794
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (-/+) (1.795.053) (3.213.058)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (19.195) (68.969)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 10.052.616 9.753.897
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 10.369.232 9.952.348
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 22.691.175 21.089.047
- premi netti non incassati (-) - -
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati (-/+) - -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 2.728.516 (5.054.227)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 102.863.513 48.850.850
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 669.059.301 (1.381.160.674)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (3.192.436) (567.806)
- attività finanziarie valutate al fair value - -
- attività finanziarie disponibili per la vendita 246.011.519 (1.313.292.726)
- crediti verso banche: a vista - -
- crediti verso banche: altri crediti 1.514.464.034 (1.827.055)
- crediti verso clientela (1.108.949.383) (98.959.296)
- altre attività 20.725.567 33.486.209
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 1.295.521.503 2.646.815.393
- debiti verso banche: a vista - -
- debiti verso banche: altri debiti (175.626.539) (295.219.062)
- debiti verso clientela 1.404.593.717 2.980.283.349
- titoli in circolazione - -
- passività finanziarie di negoziazione 143.908 245.403
- passività finanziarie valutate al fair value - -
- altre passività 66.410.417 (38.494.297)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 2.325.591.978 1.558.808.401
B. ATTIVITÀ D'INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- vendite di attività materiali 256.331 234
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (2.430.228.291) (291.362.650)
- acquisti di attività materiali (7.083.818) (6.884.309)
- acquisti di attività immateriali (4.978.013) (4.618.092)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività d'investimento (2.442.033.791) (302.864.817)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissione/acquisti di azioni proprie 3.972.631 4.217.475
- emissione/acquisti strumenti di capitale 299.610 95.602
- distribuzione dividendi e altre finalità (174.394.920) (159.688.717)
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività di provvista (170.122.679) (155.375.640)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA / ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (286.564.492) 1.100.567.944

Riconciliazione

Voci di Bilancio
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.284.274.859 1.182.228.221
Liquidità totale netta generata / assorbita nell'esercizio (286.564.492) 1.100.567.944
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi (46.714.855) 1.478.694
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.950.995.512 2.284.274.859

Legenda:

(+) generata

(-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 60 dell'attivo "Crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi) al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi).

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2017 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 613 migliaia di euro;
  • i Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 60 dell'attivo "Crediti verso banche" per 1.993.139 migliaia di euro;
  • al netto dei Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Debiti verso banche" per 42.756 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 5 migliaia di euro;
  • i Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 60 dell'attivo "Crediti verso banche" per 2.336.579 migliaia di euro;
  • al netto dei Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Debiti verso banche" per 52.309 migliaia di euro.

Nota integrativa consolidata

Parte A - Politiche contabili 105
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 139
Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato 171
Parte D - Redditività complessiva consolidata 187
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche
di copertura
189
Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato 231
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese
o rami d'azienda
235
Parte H - Operazioni con parti correlate 237
Parte I - Accordi di pagamento basati
su propri strumenti patrimoniali
245
Parte L - Informativa di settore 253

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale 106
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 114
A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli
di attività finanziarie
131
A.4 Informativa sul Fair value 132
A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss" 137

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2017, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2017.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio consolidato e della nota integrativa consolidata utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato Patrimoniale consolidato, dal Conto Economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente Nota Integrativa consolidata ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro mentre la nota integrativa consolidata, salvo quando diversamente indicato, è redatta in migliaia di euro; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa consolidata che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati delle tabelle di nota integrativa consolidata dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

FinecoBank presenta per la prima volta con riferimento all'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 il Bilancio consolidato, come previsto dalle disposizioni di legge, in quanto controlla Fineco AM Limited, società di diritto irlandese costituita in data 26 ottobre 2017, ed è emittente di strumenti finanziari negoziati in un mercato pubblico. Trattandosi di primo bilancio consolidato, lo stesso espone, a fini comparativi, i dati dell'esercizio precedente del Bilancio dell'impresa della Banca.

Il presente Bilancio consolidato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità del gruppo rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco AM Limited di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri non hanno subito modifiche rispetto all'esercizio precedente.

Sezione 3 - Area e metodi di consolidamento

Per la formazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2017 di FinecoBank S.p.A.;
  • le risultanze contabili al 31 dicembre 2017, approvate dai competenti organi e funzioni, di Fineco AM Limited, che chiuderà il primo esercizio sociale con la predisposizione del relativo bilancio al 31 dicembre 2018, consolidata integralmente.

Il valore contabile della partecipazione nella suddetta società consolidata integralmente è eliminato - a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività - in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della Banca. I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate. I costi e i ricavi della controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo, coincidente con la data di costituzione della società stessa.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

TIPO DI RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
RAPPORTO IMPRESA QUOTA DISPONIBILITÀ VOTI
DENOMINAZIONI IMPRESE SEDE OPERATIVA SEDE LEGALE (1) PARTECIPANTE % % (2)
1. Fineco AM Limited Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Si precisa che al 31 dicembre 2017 la società Fineco AM Limited non era operativa.

Legenda:

(1) Tipo di rapporto:

1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea

  • 3 = accordi con altri soci
  • 4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 26, comma 1, del "decreto legislativo 87/92" 6 = direzione unitaria ex art. 26, comma 2, del "decreto legislativo 87/92"

(2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento Nessun dato da segnalare.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.

Il Bilancio consolidato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Sezione 5 - Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2017 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2017:

  • Modifiche allo IAS 7: Disclosure Initiative (Reg. UE 2017/1989);
  • Modifiche allo IAS 12: Rilevazione dei crediti per imposte anticipate per perdite non realizzate (Reg. UE 2017/1990).

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata della Banca al 31 dicembre 2017.

Nel corso dell'esercizio 2017, inoltre, sono stati omologati dalla Commissione Europea i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili applicabili obbligatoriamente ai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2018:

  • Modifiche all'IFRS 4: Applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari con l'IFRS 4 Contratti assicurativi (Reg. UE 2017/1988);
  • Chiarimenti sull'IFRS 15: Proventi da contratti con la clientela (Reg. UE 2017/1987);
  • oppure il, o dopo il, 1° gennaio 2019:

• IFRS 16 - Leasing (Reg. UE 2017/1986).

Tali principi ed emendamenti non sono stati applicati in via anticipata dalla Banca; con particolare riferimento al nuovo principio IFRS 16 si rinvia a quanto più sotto riportato.

Per quanto riguarda i principi contabili:

  • IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti (Reg. UE 2016/1905);
  • IFRS 9 Strumenti finanziari (Reg. UE 2016/2067).

omologati dalla Commissione Europea nel 2016, applicabili obbligatoriamente dai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il 1° gennaio 2018 e non applicati in via anticipata dalla Banca si rinvia a quanto più sotto illustrato.

Al 31 dicembre 2017, infine, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 14 Attività con regolazione tariffaria (gennaio 2014);
  • Modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28: Cessione o conferimento di un asset ad una joint venture o collegata (settembre 2014);
  • Modifiche all'IFRS 2: Classificazione e valutazione dei pagamenti basati su azioni (giugno 2016);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2014 2016 dei principi contabili internazionali (dicembre 2016);
  • IFRIC 22 Interpretazione operazioni e prestiti in valuta estera (dicembre 2016);
  • Modifiche allo IAS 40: Trasferimenti di investimenti immobiliari (dicembre 2016);
  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017);
  • IFRIC 23 Incertezze sul trattamento fiscale dei redditi (giugno 2017);
  • Modifiche all'IFRS 9 Estinzioni anticipate con compensazione negativa (ottobre 2017);
  • Modifiche allo IAS 28 Crediti a lungo termine verso società collegate o joint venture (ottobre 2017);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2015 2017 dei principi contabili internazionali (dicembre 2017).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, quando applicabili e rilevanti per la Banca, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

IFRS 9 Strumenti finanziari

Nel mese di luglio 2014 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 9 Strumenti finanziari, omologato dalla Commissione Europea il 22 novembre 2016 con il Regolamento UE 2016/2067, da applicare obbligatoriamente a partire dal 1° gennaio 2018 in sostituzione dello IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione.

Il nuovo principio prevede un modello rivisto per la classificazione e la valutazione delle attività e passività finanziarie, un modello di riduzione di valore per i crediti basato sulla "perdita attesa" ed innova l'approccio alle coperture contabili specifiche.

L'applicazione dell'IFRS 9 ha, a partire dal 1° gennaio 2018, sia degli impatti sulla situazione economica e patrimoniale consolidata della Banca, e sulla relativa informativa di bilancio, sia degli impatti prettamente operativi.

Nel corso dell'esercizio 2017 la Banca, nell'ambito di uno specifico progetto avviato a tal fine, ha completato le attività di analisi e ricognizione degli impatti conseguenti all'adozione del principio; le attività progettuali volte alle necessarie implementazioni (architettura IT, processi e procedure organizzative) sono nella loro fase finale.

Il progetto, in coordinamento con analogo progetto condotto a livello di Gruppo UniCredit e sviluppato con il coinvolgimento delle funzioni di riferimento della Banca e, da ultimo, del Consiglio di Amministrazione, è stato organizzato attraverso specifici work-stream, e in particolare:

  • work-stream "Classificazione e Valutazione", volto a rivedere la classificazione degli strumenti finanziari in linea con i nuovi criteri dell'IFRS9;

  • work-stream "Impairment", finalizzato a sviluppare e implementare modelli e metodologie per il calcolo delle rettifiche di valore.

Classificazione e valutazione delle attività e passività finanziarie

Rispetto allo IAS 39, il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al modello di business perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

    1. "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC", valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);
    1. "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS", valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);
    1. "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione ("FVTPL", valutate al fair value rilevato a conto economico). E' possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:
  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Con riferimento alle passività finanziarie, l'IFRS 9 modifica la contabilizzazione degli effetti della variazione del cosiddetto "own credit risk", ovverosia le variazioni di valore delle passività finanziarie designate al fair value imputabili alle oscillazioni del proprio merito creditizio. Il nuovo principio prevede che dette variazioni debbano trovare riconoscimento nel conto economico complessivo in una riserva di patrimonio netto, anziché a conto economico come previsto dal principio IAS39, eliminando pertanto una fonte di volatilità dei risultati economici.

Riguardo gli aspetti di classificazione e valutazione, la Banca ha finalizzato l'identificazione del modello di business applicabile per le sue attività finanziarie e completato l'analisi del portafoglio di titoli e finanziamenti in essere al fine di valutare se le caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali ne consentano, ove previsto, la classificazione quali attività HTC e la valutazione al costo ammortizzato. L'analisi è stata effettuata sia contratto per contratto (portafoglio titoli) sia tramite definizione di appositi cluster in base alle caratteristiche delle operazioni (portafoglio crediti).

A conclusione dell'attività di analisi effettuata, la Banca ha ricondotto nel "Business Model HTC" le seguenti attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday";
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;

•titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel "Business Model HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente della Banca, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business Model" sono ricondotte le attività che non rientrano nelle precedenti macro-classi; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading. In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dalla Banca:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione
  • attività finanziarie di trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (portafoglio HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (portafoglio HTCS), ovverosia se i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests), sono stati sviluppati sistemi e processi atti ad analizzare il portafoglio di titoli di debito e finanziamenti in essere (Test SPPI), coerentemente ed in allineamento con la Capogruppo UniCredit S.p.A..

I test sono stati eseguiti sul portafoglio titoli e crediti in essere alla data di prima applicazione del principio contabile con riferimento alla data della loro iniziale rilevazione (c.d. "inception date") e dovranno essere eseguiti nel momento dell'acquisto di un titolo, della proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto di credito o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente, oppure in sede di erogazione di un finanziamento con condizioni contrattuali che si discostano dallo schede prodotto standard. Un potenziale risultato negativo del test SPPI ("non superato") determina la misurazione al fair value dell'attività, con conseguente diverso trattamento contabile rispetto al costo ammortizzato e volatilità di conto economico.

Si precisa che la Banca non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli della Banca, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" - Fair value Through Other Comprehensive Income). In sede di prima applicazione del principio la Banca intende esercitare tale opzione per gli strumenti rappresentativi di capitale rappresentati dalle quote di partecipazione in UniCredit Business Integrated Solutions S.C.p.A., iscritte nel presente bilancio per un valore di 172 euro, e Consorzio Patti chiari, iscritte per un valore di 5.000 euro.

Per quanto riguarda le passività finanziarie non sono state rilevate differenze in termini di classificazione e valutazione rispetto allo IAS 39.

Riduzioni di valore

In merito al modello di riduzione di valore dei crediti basato sulla "perdita attesa" ("Expected Credit Loss" o "ECL") previsto dal nuovo principio, lo IASB ha sviluppato tale metodo al fine di determinare, come richiesto dal G20 a seguito della crisi finanziaria, una rilevazione anticipata delle perdite su crediti rispetto a quanto stabilito dallo IAS 39, che si basa invece sull'esistenza di evidenze di avvenuta riduzione di valore ("incurred Loss"). Il nuovo modello contabile di impairment, inoltre, si base sul concetto di perdita attesa "lifetime" che, ugualmente, può portare ad una anticipazione e ad un incremento strutturale delle rettifiche di valore.

A tale riguardo, per le attività che risultano deteriorate secondo lo IAS 39 non si prevedono per la Banca impatti rilevanti in quanto non si rilevano significative differenze concettuali tra il metodo delle perdite occorse, secondo IAS 39, ed il metodo ECL previsto dall'IFRS 9, dal momento che continueranno ad applicarsi i medesimi indicatori previsti dallo IAS 39 per la rilevazione della perdita e per la classificazione dei crediti nella classe dei deteriorati. Si rilevano invece significative differenze nella determinazione della ECL dei crediti per i quali si manifesta un incremento significativo del rischio di credito dopo la rilevazione iniziale (crediti classificati nel c.d. "Stage 2"); tuttavia, in considerazione dell'ammontare di tali esposizioni nel bilancio consolidato della Banca gli impatti stimati non sono rilevanti.

Il principio prevede che il modello di riduzione di valore si applichi a tutti gli estrumenti finanziari, vale a dire alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato, a quelle valutate al fair value con rilevazione tra le altre componenti reddituali del conto economico complessivo, ai crediti da affitti e ai crediti commeciali. Per la Banca il modello di riduzione di valore introdotto dall'IFRS 9 riguarda un perimetro che include, tra gli altri, titoli di proprietà emessi da Governi ed esposizioni nei confronti del Gruppo UniCredit.

Il modello di calcolo della perdita attesa è stato sviluppato considerando l'esposizione al default, la probabilità di default della controparte e la capacità di rimborso della stessa. L'orizzonte temporale per la valutazione è diverso a seconda della classificazione dello strumento: 12 mesi per i crediti in Stage 1, tutta la durata del credito per gli strumenti in Stage 2 e 3. Un ulteriore elemento di novità introdotto dal principio IFRS9 per la valutazione delle perdite attese è quello di considerare, in aggiunta alle informazioni storiche disponibili, anche le previsioni delle condizioni economiche future (dati prospettici) disponibili senza oneri o sforzi irragionevoli.

La classificazione nei tre "Stage" previsti è effettuata considerando la significatività della variazione del rischio di credito rispetto alla data di prima rilevazione. Sono classificate in "Stage 1" le esposizioni per i quali non si registra un significativo incremento del rischio di credito oppure tale incremento è comunque considerato basso. In tale Stage ricadono gli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà della Banca aventi un rating "Investment Grade". Sono classificati in "Stage 2" le esposizioni per le quali, alla data di valutazione, si è verificato un significativo incremento del rischio di credito rispetto al momento iniziale di iscrizione in bilancio. Infine sono classificate in "Stage 3" le esposizioni per le quali sono presenti oggettive evidenze di deterioramento (crediti non performing).

Nel definire il perimetro delle esposizioni impaired è stata adottata la definizione di default applicata correntemente all'interno del Gruppo Unicredit, che già incorpora alcuni principi chiave delle linee guida "Guidelines on the application of the definition of default" emanate dall'EBA, quali la valutazione dell'impairment e/o del default sulla base dell'esposizione complessiva di un dato debitore (c.d. "approccio per debitore").

L'approccio metodologico applicato è stato condiviso con la Capogruppo UniCredi così come le valutazioni dei parametri creditizi delle controparti istituzionali, effettuate a livello centrale.

Alla data di prima applicazione, gli impatti principali attesi derivanti dall'applicazione del nuovo modello di impairment basato sulle perdite attese riguardano le attività non deteriorate con un incremento delle svalutazioni operate, in particolare, sugli strumenti finanziari nel portafoglio di proprietà.

Coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, i requisiti previsti dal nuovo principio sono stati modificati per renderli maggiormente idonei a riflettere le politiche di risk management delle imprese; il nuovo modello di hedge accounting prevede un ampliamento delle tipologie di transazioni eleggibili per la copertura, modifiche al test di efficacia e differenti modalità di contabilizzazione dei contratti forward e delle opzioni inclusi in una relazione di hedge accounting. La Banca ha deciso di esercitare l'opzione prevista dal paragrafo 6.1.3 dell'IFRS 9, pertanto continuerà ad applicare lo IAS 39 per le coperture di fair value del rischio di tasso di interesse su attività e passività finanziarie, fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging. La Banca, infatti, ha in essere solo tali tipologie di copertura e, allo stato attuale, non prevede di attivare altre tipologie di copertura.

Considerazioni finali

Alla data di prima applicazione dell'IFRS 9 sono attesi impatti negativi derivanti dall'applicazione del nuovo modello di impairment basato sulle perdite attese, che, come più sopra accennato, determinerà un incremento delle riduzioni di valore operate sulle attività non deteriorate, in particolare sulla voce di bilancio "Crediti verso banche" per la parte rappresentata da titoli di debito emessi dalla Capogruppo UniCredit e sottoscritti dalla Banca, stimato, al lordo dell'effetto fiscale, in un range compreso fra 55 e 65 basis point sul CET1 della Banca al 31 dicembre 2017. Sono peraltro attesi impatti positivi per effetto della classificazione e valutazione al fair value di un titolo di debito emesso da UniCredit, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, con cedola in arrears, il cui rischio tasso è coperto con un contratto derivato stipulato con la stessa Capogruppo, le cui caratteristiche contrattuali non ne consentono il superamento del Test SPPI; tali impatti sono stimati al lordo dell'effetto fiscale, in circa 40 basis point sul CET1 della Banca al 31 dicembre 2017. Gli effetti sul valore contabile degli strumenti finanziari e le rettifiche di valore dovuti alla transizione all'IFRS9 saranno contabilizzati, in data 1 gennaio 2018, in contropartita al patrimonio netto.

Si precisa, per completezza, che il titolo UniCredit di cui sopra valutato al fair value in sede di transizione all'IFRS 9 è stato peraltro oggetto di ristrutturazione in data 2 gennaio 2018, incorporando nel titolo ristrutturato le caratteristiche contrattuali del relativo contratto derivato utilizzato fino a tale data per la copertura del rischio di tasso d'interesse. La Banca ha pertanto effettuato la derecognition del vecchio strumento finanziario iscritto al 31 dicembre 2017 e ha rilevato il nuovo strumento finanziario le cui caratteristiche consentono il superamento del Test SPPI e la conseguente classificazione dello stesso fra le attività valutate al costo ammortizzato.

Per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS9, è prevista anche una revisione delle regole prudenziali (CRD/CRR) per il calcolo dell'assorbimento di capitale. In proposito, il Regolamento UE 2017/2395 pubblicato il 27 dicembre 2017 prevede, come opzione, la possibilità per le istituzioni finanziarie di adottare un regime transitorio dove poter reintegrare a CET1 le rettifiche conseguenti all'adozione del modello di impairment secondo il nuovo principio contabile, con un meccanismo a scalare (c.d. "phase-in") lungo un periodo di 5 anni a partire dal 2018; la Banca, coerentemente con la scelta effettuata dal Gruppo UniCredit, non adotterà tale regime transitorio.

IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti

Il principio contabile IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti (di seguito il "Principio") è stato pubblicato dallo IASB in data 28 maggio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea il 22 settembre 2016 con il Regolamento UE 2016/1905.

Il Principio sostituisce lo IAS 18 - Revenue e lo IAS 11 - Construction Contracts, nonché le interpretazioni IFRIC 13 - Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 - Agreements for the Construction of Real Estate, IFRIC 18 - Transfers of Assets from Customers e SIC 31 - Revenues-Barter Transactions Involving Advertising Services a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2018 (è consentita l'applicazione anticipata).

Il Principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi secondo due approcci alternativi ("at point in time" o "over time") da applicarsi a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano nell'ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d'assicurazione e gli strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello di analisi delle transazioni, focalizzato sul trasferimento del controllo, sono:

• l'individuazione del contratto con il cliente;

  • l'identificazione delle performance obligation del contratto;
  • la determinazione del prezzo;
  • allocazione del prezzo alle performance obligation del contratto;
  • i criteri di iscrizione del ricavo quando l'entità soddisfa ciascuna performance obligation.

Per valutare gli impatti attesi dall'applicazione dell'IFRS 15 sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata della Banca, tenuto altresì conto dei chiarimenti sul Principio pubblicati dallo IASB nell'aprile 2016 ed omologati dall'Unione Europea in data 6 novembre 2017, è stata effettuata un'analisi del piano dei conti con riferimento alle voci di ricavo che rientrano nell'ambito di applicazione del Principio, identificate nella Voce 40. "Commissioni attive" e Voce 220. "Altri oneri e proventi di gestione" (limitatamente agli Altri proventi).

L'analisi effettuata non ha evidenziato impatti significativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata della Banca.

IFRS 16 - Leasing

L'IFRS16, applicabile a partire dal 1° gennaio 2019 sostituisce l'attuale set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, lo IAS17.

L'IFRS16 introduce una nuova definizione di leasing e un criterio basato sul controllo ("right of use") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi e cancella l'attuale distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario. Con riferimento al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, il nuovo principio prevede che debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto.

Al momento dell'iscrizione iniziale di detta attività, nella determinazione del diritto d'uso si includono: l'importo iniziale della passività prevista dal contratto di leasing, eventuali canoni pagati al momento o prima della data in cui il bene locato è reso disponibile, eventuali costi iniziali diretti sostenuti in relazione al leasing e la stima degli eventuali costi necessari per procedere alla rimozione del bene locato o al ripristino dello stesso al termine del contratto e alle condizioni previste da quest'ultimo. Il debito da iscrivere in contropartita è rilevato al valore attuale dei canoni di leasing futuri da pagare.

Il nuovo principio fornisce inoltre la possibilità di non riconoscere come leasing i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" e i leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi. Al contrario, il nuovo principio non comprende modifiche significative per il locatore.

Le attività di analisi e ricognizione degli impatti ed effetti conseguenti alla prima applicazione del principio da parte della Banca, comunque prevista a partire dal 1° gennaio 2019 e non in via anticipata, come consentito, congiuntamente all'applicazione obbligatoria dell'IFRS 15, così come le attività di implementazione e/o adeguamento dei processi amministrativi e contabili che si dovessero rendere necessari, saranno completate nel corso dell'esercizio 2018.

FITD - Schema Volontario

La Banca ha aderito allo Schema Volontario, introdotto nel mese di novembre 2015 attraverso una modifica dello Statuto del Fondo Interbancario Tutela dei Depositi ("FITD"). Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi. In data 17 giugno 2016 l'Assemblea del FITD ha rafforzato la dotazione finanziaria dello Schema Volontario da 300 a 700 milioni di euro (16,8 milioni di euro la quota di impegno complessivo riferibile a FinecoBank).

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Nel mese di giugno 2016 lo Schema Volontario ha deliberato un intervento a favore di Cassa di Risparmio di Cesena, in relazione all'aumento di capitale dalla stessa deliberato in data 8 giugno 2016 per 280 milioni di euro.

Nel mese di settembre 2016 lo Schema Volontario ha effettuato il versamento per l'aumento di capitale della Cassa di Risparmio di Cesena e ha contestualmente provveduto all'addebito della quota di pertinenza delle consorziate. La contribuzione versata da Fineco, pari a 6,7 milioni di euro, è stata rilevata dalla Banca, in ottemperanza a quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, nei titoli di capitale classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" ed interamente svalutata nel Bilancio d'esercizio d'impresa chiuso al 31 dicembre 2016, alla cui informativa al riguardo fornita si rimanda.

Nella riunione del 28 luglio 2017 il Consiglio di gestione dello Schema volontario ha approvato la proposta di intervento di Crédit Agricole Cariparma a favore di Caricesena, Carim e Carismi e ha deliberato l'intervento di sostegno per il risanamento delle tre banche ai sensi dell'articolo 48, comma 5, lettera a) del Titolo II dello Statuto.

A seguito di tale delibera, l'Assemblea straordinaria delle banche aderenti, tenutasi in data 7 settembre 2017, ha approvato l'incremento della dotazione patrimoniale dello Schema per ulteriori 95 milioni di euro (da 700 milioni di euro a 795 milioni di euro), portando l'impegno complessivo riferibile a Fineco, al netto dei contributi già versati in relazione a Caricesena nel 2016, a 13,3 milioni di euro (calcolato sulla base dei fondi rimborsabili al 31 marzo 2017). L'intervento deliberato dal Consiglio di gestione prevedeva l'impiego delle risorse dello Schema Volontario per la ricapitalizzazione delle tre banche e per la sottoscrizione delle tranche della cartolarizzazione dei crediti deteriorati (Non-Performing Loans o NPLs) delle stesse. Considerati i tempi richiesti per il perfezionamento dell'operazione, in data 18 e 19 settembre 2017 Carim e Carismi, sulla base delle delibere assunte dai rispettivi Consigli di amministrazione, hanno richiesto allo Schema Volontario di effettuare versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 55 milioni di euro (25 milioni di euro per Carim e 30 milioni di euro per Carismi), allo scopo di assicurare il rispetto dei requisiti patrimoniali al 30 settembre 2017 e di dotare le due banche di un buffer di capitale, come prescritto dalle disposizioni di vigilanza, fino al perfezionamento dell'operazione. In data 25 settembre 2017 Fineco, come richiesto dal FITD, ha provveduto a pagare il contributo di propria pertinenza, pari a 1,4 milioni di euro, calcolato applicando al sopra indicato importo complessivo di 55 milioni di euro la quota percentuale determinata sulla base dei fondi rimborsabili al 31 marzo 2017, riducendo, di conseguenza, la propria quota di impegno (11,9 milioni di euro). Anche tale contribuzione è stata rilevata, in ottemperanza a quanto già indicato al riguardo da Banca d'Italia nel mese di ottobre 2016, nei titoli di capitale classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

In data 29 settembre 2017 il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, in esecuzione della delibera del Consiglio di gestione dello Schema Volontario del 28 settembre 2017, ha proceduto alla firma dell'Accordo Quadro tra Crédit Agricole Cariparma, lo Schema Volontario, Caricesena, Carim e Carismi. In data 7 dicembre 2017 il Consiglio di gestione dello Schema Volontario ha quindi proceduto al richiamo di 455 milioni di euro al fine di dotare lo Schema Volontario delle risorse finanziarie necessarie per effettuare i versamenti al momento del perfezionamento dell'operazione, previsto per il 21 dicembre 2017.

In data 13 dicembre 2017 Fineco ha provveduto a pagare il contributo di propria pertinenza, pari a 12,2 milioni di euro, calcolato applicando all'importo complessivo di 455 milioni di euro la quota percentuale determinata sulla base dei fondi rimborsabili al 30 settembre 2017, riducendo, di conseguenza, la propria quota di impegno (residuo 0,1 milioni di euro). La contribuzione versata è stata rilevata, analogamente alle precedenti, nei titoli di capitale classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Conclusa l'acquisizione delle tre banche da parte di Crédit Agricole Cariparma, lo Schema Volontario detiene nel proprio bilancio titoli mezzanine e junior della cartolarizzazione degli NPLs per 170 milioni di euro e disponibilità di cassa per 6 milioni di euro, mentre l'ammontare delle ricapitalizzazioni effettuate a favore delle tre banche hanno rappresentato un costo non recuperabile per lo Schema Volontario, in considerazione dell'avvenuta cessione delle banche stesse a Crédit Agricole Cariparma.

In relazione a quanto sopra, nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 Fineco ha effettuato una cancellazione parziale dei titoli di capitale iscritti, a fronte delle contribuzioni tempo per tempo versate, nelle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per un ammontare complessivo di 15,6 milioni di euro, di cui 6,7 milioni di euro versati nel 2016 e oggetto di integrale svalutazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 e 8,9 milioni di euro, corrispondenti alla quota parte dei contributi versati dalla Banca nel 2017 e utilizzati dallo Schema Volontario per la ricapitalizzazione delle tre banche.

L'ammontare residuo dei titoli di capitale non oggetto di cancellazione, pari a 4,7 milioni di euro, corrispondenti alla quota parte dei contributi versati dalla Banca nell'esercizio 2017 e detenuti dallo Schema Volontario in disponibilità di cassa ovvero utilizzati per la sottoscrizione delle tranche della cartolorizzazione, sono stati oggetto di riduzione di valore nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 per un ammontare di 4 milioni di euro, per allinearne il valore di iscrizione al fair value fornito alle banche aderenti dal FITD e risultante dalle analisi dell'advisor incaricato, dallo stesso FITD, delle valutazioni dei crediti sottostanti i sopra citati titoli mezzanine e junior, elaborate in funzione delle evidenze di un modello discounted cash flow basato sulle previsioni di recupero formulate dagli special servicer.

Al 31 dicembre 2017 l'impegno residuo nei confronti dello Schema Volontario è pari a 0,1 milioni di euro e verrà utilizzato, solo in caso di effettiva necessità, per coprire le spese operative connesse alla gestione dell'intervento.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes - DGS), il Consiglio del FITD, nella riunione del 15 novembre 2017, ha stabilito l'importo di 406,7 milioni di euro quale contributo ordinario complessivo per il 2017 ai sensi del decreto legislativo n. 30/2016, di recepimento della direttiva 2014/49/UE, anziché l'importo di 506,7 milioni di euro originariamente previsto. La differenza di 100 milioni di euro, da integrare negli esercizi successivi ai fini del raggiungimento del livello-obiettivo, è stata destinata dal Consiglio all'attività di indennizzo forfettario del Fondo di solidarietà (istituito dalla Legge di Stabilità 2016), la cui gestione e alimentazione è stata attibuita per legge al FITD.

La riduzione dell'importo delle contribuzioni DGS ordinarie ha consentito di limitare l'onere a carico delle banche nell'anno 2017, tenendo conto della congiuntura e degli ulteriori costi a carico delle Consorziate per l'alimentazione del Fondo di solidarietà nel biennio 2016-2018.

Al contributo ordinario come sopra definito si aggiungono, ai sensi dell'art. 25, comma 2 dello Statuto del FITD, contribuzioni aggiuntive per complessivi 0,6 milioni di euro, finalizzate al recupero graduale negli anni dal 2017 al 2024 della parte di dotazione finanziaria fin qui complessivamente utilizzata (5,2 milioni di euro).

In totale, quindi, la contribuzione complessiva delle banche consorziate (ordinaria + aggiuntiva) per il 2017, incluse le risorse da destinare al Fondo di solidarietà, è ammontata a 507,3 milioni di euro, di cui 0,6 milioni di euro relativi al contributo aggiuntivo.

In applicazione del nuovo modello risk-based adottato dal FITD per il calcolo delle contribuzioni, approvato dalla Banca d'Italia con nota del 1° giugno 2017, ai sensi dell'art. 96.2, comma 2 del TUB, la quota di ciascuna Consorziata è stata calcolata in funzione dell'ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2017 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali di ognuna riferiti al 30 giugno 2017, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto. Tale modello di calcolo ha inoltre comportato la rideterminazione delle contribuzioni effettuate dalle consorziate con riferimento agli esercizi 2016 e 2015.

La quota per l'esercizio 2017, versata e contabilizzata dalla Banca nella voce 180. Spese Amministrative, è pari a 10,6 milioni di euro così composto: • 11,8 milioni di euro contributo complessivo anno 2017;

  • di cui
  • 9,5 milioni di euro quota contributo ordinario;
  • 0,01 milioni di euro quota contributo aggiuntivo;
  • 2,3 milioni di euro quota destinata al Fondo di solidarietà;
  • -0,9 milioni di euro conguaglio a favore della Banca relativamente al contributo 2016;
  • -0,4 milioni di euro conguaglio a favore della Banca relativamente al contributo 2015.

Nessuna contribuzione è stata richiesta invece richiesta alla Banca da parte del Single Resolution Board, per l'esercizio 2017, con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund).

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente desumibile da altre fonti.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa presentate nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2017. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sosttostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio. Alla data di predisposizione del presente Bilancio consolidato non riteniamo che vi siano incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria;
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, nonché dell'evoluzione e gli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri utilizzate ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento iscritto in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Sezione 12 - Attività Immateriali. Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili, laddove utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla specifica Sezione A.4 Informativa sul fair value della presente Parte A. Con particolare riferimento ai ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali, si rimanda alla parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.4 - Gruppo Bancario - rischi operativi).

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 è sottoposto a revisione contabile da parte della società Deloitte & Touche S.p.A. ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato (fatta eccezione per i contratti derivati che costituiscono garanzie finanziarie, si veda cap. 18 Altre informazioni, e per quelli designati come strumenti di copertura, si veda cap. 6 - Operazioni di copertura).

Al pari degli altri strumenti finanziari, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte alla data di regolamento al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tale attività finanziaria. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione. Anche successivamente, tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico consolidato. Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", fatta eccezione per i derivati finanziari connessi alla "fair value option" il cui risultato economico, realizzato o valutativo, è iscritto nella voce 110. "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value" (si veda cap. 5 - Attività finanziarie valutate al fair value). Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 40. Passività finanziarie di negoziazione" del passivo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto con le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

  • Un derivato incorporato è separato dal contratto primario e contabilizzato come un derivato, se:
  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato in conto economico.

Qualora sussista l'obbligo di scindere un derivato incorporato dal suo contratto primario, ma non si sia in grado di valutare distintamente il derivato incorporato all'acquisizione o a una data di valutazione successiva, l'intero contratto combinato è trattato come un'attività o una passività valutata al fair value.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Un derivato associato a uno strumento finanziario, ma contrattualmente trasferibile indipendentemente da quello strumento, o avente controparte diversa da quella dello strumento, non è considerato un derivato incorporato, ma uno strumento finanziario separato.

2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita

Si tratta di attività finanziarie non derivate che non sono classificate come crediti, attività finanziarie detenute sino alla scadenza o come attività valutate al fair value. Tali attività sono detenute per un periodo di tempo non definito e possono rispondere all'eventuale necessità di ottenere liquidità o di far fronte a cambiamenti nei tassi di interesse, nei tassi di cambio o nei prezzi.

Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo del derivato incorporato) ed i titoli azionari; sono inclusi gli investimenti azionari che configurano partecipazioni di minoranza, non qualificabili quali partecipazioni di controllo, controllo congiunto o collegamento.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Tali attività sono successivamente valutate al fair value, registrando a conto economico gli interessi secondo il criterio del costo ammortizzato. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nella voce 140. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato, ad eccezione delle perdite per riduzione significativa o durevole di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130.b) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" del conto economico consolidato, fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100.b) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Le variazioni di fair value rilevate nella voce 140. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Gli strumenti rappresentativi di capitale non quotati in un mercato attivo ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile a causa della mancanza o non attendibilità delle informazioni atte alla valutazione del fair value sono valutati al costo, corrispondente all'ultimo fair value attendibilmente misurato.

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività finanziaria abbia subito una riduzione durevole di valore (impairment), la perdita cumulata, che è stata rilevata direttamente nella voce 140. del patrimonio netto consolidato "Riserve da valutazione", viene trasferita a conto economico consolidato alla voce 130.b) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l'esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie del debitore o emittente tali da pregiudicare l'incasso del capitale o degli interessi.

Per gli strumenti di capitale l'esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel rimborso di eventuale debito da parte dell'emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell'ambiente in cui l'impresa opera.

In particolare nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18 mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole.

Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50% ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, si procede ad analizzare ulteriori indicatori reddituali e di mercato. Qualora i risultati della detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l'ammontare originariamente investito si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore.

L'importo trasferito a conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (valore di prima iscrizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) ed il fair value corrente.

Nel caso di strumenti oggetto di valutazione al costo, l'importo della perdita è determinato come differenza tra il valore contabile degli stessi e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati, attualizzato in base al tasso di rendimento corrente di mercato per attività finanziarie similari (ossia il valore recuperabile).

Se, in un periodo successivo, il fair value di uno strumento di debito aumenta e l'incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento connesso al miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico consolidato, la perdita viene ripresa rilevando il corrispondente importo alla medesima voce di conto economico consolidato. Il ripristino di valore non determina in ogni caso un valore contabile superiore a quello che risulterebbe dall'applicazione del costo ammortizzato qualora la perdita non fosse stata rilevata. Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari rilevate a conto economico non sono successivamente ripristinate con effetto a conto economico, ma contabilizzate nella riserva di valutazione del patrimonio netto consolidato.

3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono rappresentati da strumenti finanziari non derivati, con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, diversi da quelli che presentano le caratteristiche per essere classificati fra i crediti verso banche e crediti verso clientela, che si ha oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo del derivato incorporato). Qualora nel corso dell'esercizio venisse venduto o riclassificato, prima della scadenza, un importo non irrilevante di tali investimenti, le rimanenti attività finanziarie detenute fino a scadenza verrebbero riclassificate come disponibili per la vendita e l'uso del portafoglio in questione sarebbe precluso per i successivi due esercizi, a meno che le vendite o riclassificazioni:

  • siano così prossime alla scadenza o alla data dell'opzione di rimborso dell'attività finanziaria, che le oscillazioni del tasso di interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value dell'attività stessa;
  • si siano verificate dopo l'incasso sostanzialmente di tutto il capitale originario dell'attività finanziaria attraverso pagamenti ordinari programmati o anticipati;

• siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile che non sia ricorrente e non si sia potuto ragionevolmente prevedere.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione dell'attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), tali attività sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo. A fronte dell'eventuale cessione/eliminazione, la differenza tra il valore contabile e l'ammontare incassato viene registrato nel conto economico consolidato alla voce 100.c) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza".

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività abbia subito una riduzione di valore, l'importo della perdita è misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati, attualizzato in base al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Il valore contabile dell'attività viene conseguentemente ridotto e l'importo della perdita è rilevato a conto economico consolidato alla voce 130.c) "Rettifiche/ Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza".

Se, in un esercizio successivo, l'ammontare della perdita per riduzione di valore diminuisce e la diminuzione può essere oggettivamente collegata a un evento connesso al miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore che si è verificato dopo la sua rilevazione, la perdita per riduzione di valore precedentemente rilevata viene eliminata. Il ripristino di valore non determina in ogni caso un valore contabile superiore a quello che risulterebbe dall'applicazione del costo ammortizzato qualora la perdita non fosse stata rilevata. L'importo del ripristino è rilevato alla medesima voce di conto economico consolidato. Gli investimenti iscritti nella categoria possono essere fatti oggetto di copertura del solo rischio di credito e rischio di cambio.

Nel corso dell'esercizio 2016 la Banca aveva proceduto a riclassificare Attività finanziarie disponibili per la vendita costituite da titoli di Stato Italiano e Spagnolo nel portafoglio Attività finanziarie detenute sino alla scadenza; al riguardo si rinvia all'informativa fornita nel Bilancio d'esercizio dell'impresa chiuso al 31 dicembre 2016 oltreché alla successiva sezione A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie della presente nota integrativa consolidata.

4 - Crediti

I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di erogazione alla controparte che può coincidere con la data di sottoscrizione del contratto.

Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo del derivato incorporato) od oggetto di riclassificazione di portafoglio secondo le regole previste dallo IAS 39.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione dell'attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione.

Gli utili (o le perdite) su crediti sono rilevati nel conto economico consolidato:

  • quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, alla voce 100.a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti"
  • ovvero

• quando l'attività finanziaria ha subito una riduzione di valore (o una ripresa successiva ad una riduzione), alla voce 130.a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti".

Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce 10. "Interessi attivi e proventi assimilati" e sono iscritti in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Per la valutazione delle esposizioni creditizie, la Banca fa riferimento alla normativa di riferimento integrata dalle disposizioni e policy interne e di Gruppo che disciplinano le regole di classificazione dei crediti e il loro trasferimento nell'ambito delle diverse categorie.

In particolare i crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore: i crediti deteriorati. Tali crediti deteriorati sono rivisti ed analizzati periodicamente, almeno una volta all'anno.

Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperare l'intero ammontare sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze ed inadempienze probabili, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione.

Per tutte le esposizioni a tasso fisso, il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile, il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti.

Ogni cambiamento successivo nell'importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico consolidato 130.a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti".

In Nota integrativa consolidata le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come specifiche nella citata voce di conto economico consolidato anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico, secondo quanto più avanti precisato.

Qualora si valuti che siano venuti meno i motivi che hanno determinato le rettifiche di valore e tale valutazione sia oggettivamente riconducibile ad un evento connesso al miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore occorso dopo la rettifica stessa, viene registrata, alla medesima voce di conto economico consolidato, una ripresa di valore nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe determinato in assenza di precedenti svalutazioni.

L'eliminazione integrale di un credito (cancellazione) è effettuata quando è venuta meno la ragione legale del credito oppure lo stesso è considerato irrecuperabile o è stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce 130.a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti" di conto economico consolidato e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente cancellati sono iscritti alla medesima voce.

Secondo le regole Banca d'Italia definite nella Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, le esposizioni deteriorate, ossia quelle che presentano le caratteristiche di cui ai parr. 58-62 dello IAS 39, corrispondono all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA.

In particolare, l'EBA ha definito Non-performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali si valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

Gli standard EBA hanno altresì introdotto la definizione di esposizioni oggetto di concessione ("forborne"). Vengono definite "forborne" le esposizioni creditizie per le quali, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore (difficoltà finanziaria), vengono modificate le originarie condizioni contrattuali o concesso un parziale o totale rifinanziamento del credito. Le esposizioni oggetto di concessioni possono essere classificate nelle categorie dei crediti deteriorati (Sofferenze, Inadempienze probabili, Esposizioni scadute e sconfinate deteriorate) ovvero tra i crediti non deteriorati. Per quanto riguarda le valutazioni e gli accantonamenti delle esposizioni forborne, le politiche contabili seguono il criterio generale in linea con le disposizioni dello IAS 39, con le precisazioni sotto riportate in tema di crediti rinegoziati classificati come inadempienze probabili.

La richiamata Circolare n. 272, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono generalmente valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione (forborne), possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA. Con riferimento alla loro valutazione:
    • esse sono generalmente valutate analiticamente e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;
    • le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di "debt to equity swap" comportano, precedentemente all'esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Le eventuali differenze tra il valore dei crediti e quello di prima iscrizione degli strumenti di capitale è rilevato a conto economico consolidato tra le rettifiche di valore.
  • Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate possono essere determinate facendo riferimento, alternativamente, al singolo debitore o alla singola transazione. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/ statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall'appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("perdita in caso di inadempienza" o LGD - Loss given default).

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. L'esposizione complessiva viene rilevata qualora, alla data di riferimento, il maggiore tra i due seguenti valori sia pari o superiore alla soglia del 5%:

  • la quota scaduta e/o sconfinante sull'intera esposizione riferita alla data di riferimento;

e

  • la media delle quote scadute e/o sconfinanti sull'intera esposizione rilevate su base giornaliera nell'ultimo trimestre precedente.

La valutazione collettiva dei crediti non deteriorati riguarda portafogli di attività per i quali non siano stati riscontrati singolarmente elementi oggettivi di perdita: a tali portafogli è attribuita, secondo la metodologia di seguito descritta, una perdita verificata latente misurabile anche tenendo conto dei fattori di rischio utilizzati ai fini dei requisiti della normativa prudenziale CRR.

In particolare le attività con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, commisurato alla tipologia di finanziamento, ossia alla forma tecnica, al settore di attività economica, alla tipologia di garanzia o ad altri fattori rilevanti, sono attribuite a classi differenti cui sono associate una "probabilità di inadempienza" (PD - Probability of Default) e una "perdita in caso di inadempienza" (LGD - Loss Given Default), omogenee per classi.

La metodologia adottata integra le disposizioni della normativa prudenziale CRR con quelle dei principi contabili internazionali. Questi ultimi (IAS 39), infatti, escludono le perdite su crediti attese ma non ancora verificate, ma considerano quelle già sostenute, benché non ancora manifeste alla data di valutazione, sulla base di esperienze storiche di perdite per attività con caratteristiche di rischio di credito simili a quelle considerate.

Il parametro che esprime, per le diverse categorie di esposizioni omogenee, il ritardo medio che intercorre tra il deterioramento delle condizioni finanziarie di un debitore e la sua classificazione tra le esposizioni deteriorate è l'"intervallo di conferma della perdita" (LCP - Loss Confirmation Period).

La valutazione collettiva viene quindi determinata come prodotto tra i fattori di rischio derivati dai parametri utilizzati ai fini dei requisiti della normativa prudenziale CRR (che hanno orizzonte temporale di un anno) e i citati intervalli di conferma della perdita (LCP - Loss Confirmation Period), espressi in frazione di anno e diversificati per classi di crediti in funzione delle caratteristiche dei segmenti di clientela / portafogli. Il Loss Confirmation Period si assume sia pari al valore massimo di 12 mesi, valore che esprime l'equivalenza tra accantonamento contabile esistente e perdite attese.

Qualora non si abbiano a disposizione i suddetti indicatori, si utilizzano valori stimati e forfetari desunti da serie storiche interne e di settore.

I crediti non garantiti verso residenti in Paesi che presentano difficoltà nel servizio del debito, nei casi in cui tale componente di rischio (c.d. "transfer risk") non sia già considerata nel sistema di rating applicato, sono, di norma, valutati forfetariamente, al fine di attribuire, sulla base di parametri condivisi, la relativa perdita latente.

La svalutazione per perdite su crediti è iscritta come una riduzione del valore contabile del credito, mentre il rischio a fronte delle voci fuori bilancio, come gli impegni a erogare crediti e le svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, viene registrato a conto economico consolidato alla voce 130.d) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie" con contropartita alla voce 100. "Altre passività").

5 - Attività finanziarie valutate al fair value

Un'attività finanziaria può essere designata, nel rispetto delle casistiche previste dallo IAS 39, come valutata al fair value al momento della rilevazione iniziale, ad eccezione:

  • degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi ed il cui fair value non sia determinabile in modo attendibile;
  • degli strumenti derivati.

Possono rientrare nella categoria in oggetto le attività finanziarie:

(i) che non appartengono al portafoglio di negoziazione, ma il cui profilo di rischio risulti:

  • connesso a posizioni di debito che sono fatte oggetto di misurazione al fair value (si veda capitolo 15 "Passività finanziarie valutate al fair value");
  • gestito a mezzo di contratti derivati che non permettono il riconoscimento di relazioni di copertura contabile;

(ii) rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che, altrimenti, sarebbero stati fatti oggetto di scorporo.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si veda cap. 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione), con registrazione però dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, alla voce 110. "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie valutate al fair value".

6 - Operazioni di copertura

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

  • strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in un una valuta differente dall'Euro.

I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto. Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico consolidato. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Con riferimento ai contratti derivati di copertura specifica del fair value dei titoli classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", si precisa che la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura"; le variazioni di fair value dell'elemento coperto che sono attribuibili al rischio coperto (rischio di tasso) con lo strumento derivato sono iscritte alla medesima voce 90. di conto economico consolidato; le variazioni di fair value dell'elemento coperto riferite al rischio non coperto (sostanzialmente il rischio di credito) sono rilevate nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposte nella voce 140. "Riserva da valutazione" di patrimonio netto consolidato;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 140. del patrimonio netto consolidato "Riserve da valutazione". La parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 140. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività consolidata complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto ed è rilevato nel conto economico nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 130. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 90. dell'attivo o 70. del passivo, in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 90 dell'attivo o 70 del passivo è rilevata a conto economico tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte. Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail, titoli obbligazionari emessi da UniCredit classificati nella categoria "Finanziamenti e Crediti" e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

7 - Partecipazioni

I criteri di rilevazione iniziale e valutazione successiva delle partecipazioni regolati dagli IFRS10 Bilancio consolidato, IAS27 Bilancio separato, IAS28 Partecipazioni in società collegate e joint venture e IFRS11 Accordi a controllo congiunto sono dettagliati, nella misura in cui applicabili, nella Sezione 3. Area e metodi di consolidamento della Parte A.1 della presente Nota Integrativa consolidata dove è anche fornita l'informativa sulle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire l'esistenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole in ossequio a quanto previsto dall'IFRS12 (paragrafi 7-9).

Le restanti interessenze azionarie - diverse quindi da controllate, collegate e joint ventures e da quelle eventualmente rilevate alle voci "150. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "90. Passività associate ad attività in via di dismissione" (si veda cap. 10 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione) - sono classificate quali attività finanziarie disponibili per la vendita e trattate in modo corrispondente (si veda cap. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita).

8 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni e fabbricati
  • mobili ed arredi
  • impianti e macchinari
  • altre macchine e attrezzature

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono inoltre le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nella voce 160. "Altre attività".

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico consolidato, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  • 180.b) "Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;
ovvero:
    1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

Di seguito si indicano i tassi di ammortamento utilizzati con riferimento alle principali categorie di immobilizzazioni, in quanto ne riflettono le vite utili stimate:

• Arredi 15%
• Automezzi 25%
• Fabbricati 3%
• Impianti di allarme e sicurezza 30%
• Impianti e mezzi di sollevamento 7,5%
• Macchine elettroniche 20%
• Macchine ordinarie d'ufficio 12%
• Macchinari, apparecchi e attrezzature 15%
• Mobili 12%
• Telefoni cellulari e impianti di ripresa fotografica 20%
• Tablet 33,33%

I terreni e i fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati. La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 200. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce "270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "200. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

9 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dalla società, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile. Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

- software non superiore a 3 anni;
- altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita ad eccezione dell'avviamento.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce "270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni. Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio consolidato, corrispondente all'avviamento iscritto nel bilancio d'esercizio della Banca, riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 260. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso.

Infatti, considerato il particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la sezione 13.3 Attività immateriali - Altre informazioni della successiva Parte B.

10 - Attività non correnti in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione), sono iscritte rispettivamente alle voci 150. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 90. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva (si veda Parte D - Redditività complessiva consolidata).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 310. "Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte" di conto economico consolidato. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti "Attività non correnti in via di dismissione".

11 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale consolidato del bilancio rispettivamente nelle voci 140. "Attività fiscali" dell'attivo e 80. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
  • differenze temporanee deducibili;
  • riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
  • riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;

• passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite, sono calcolate applicando le legislazioni fiscali nazionali vigenti (con riferimento a ciascuna società consolidata integralmente) e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate. In particolare per la fiscalità corrente l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. Per quanto riguarda la partecipata Fineco AM Limited, le imposte sono state calcolate applicando l'aliquota del 12,5% (prevista dalla relativa legislazione fiscale).

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico consolidato alla voce 290. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente",

ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività consolidata complessiva tra le riserva da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

12 - Fondi per rischi e oneri

Quiescenza e obblighi simili

I fondi di quiescenza - ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro - si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano. In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, alla voce 120. Fondi per rischi e oneri - a) quiescenza e obblighi simili è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 140. Riserve da valutazione ed esposti nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Nel caso dei fondi rischi e oneri per controversie legali, la stima include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, anche le spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere

Parte A - Politiche contabili (Segue)

l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 190. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" del conto economico consolidato, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio connessi alle spese del personale, spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico consolidato per meglio rifletterne la natura.

13 - Debiti e titoli in circolazione

Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione sono allocati gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi.

Tali passività finanziarie sono registrate secondo il principio della data di regolamento ed inizialmente iscritte al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria. Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value e successivamente fatto oggetto di valutazione. Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente di patrimonio netto iscritta alla voce 160. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La passività finanziaria è inizialmente iscritta e successivamente misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato in conto economico consolidato alla voce 100.d) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione senza generare alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca a livello consolidato non prevedono covenants (si veda glossario negli allegati) che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

14 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione, ad eccezione dei contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che pertanto sono valutati al costo.

15 - Passività finanziarie valutate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente con lo IAS 39, al momento della rilevazione iniziale, come passività finanziarie valutate al fair value, purchè:

  • tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero

  • un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente agli organi amministrativi dell'entità.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Passività finanziarie di negoziazione", con registrazione però dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, alla voce 110. "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

16 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura del periodo.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo; in questo caso le differenze di cambio sono rilevate:

• in conto economico consolidato se l'attività o la passività è classificata nel portafoglio di negoziazione;

• nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposte nelle riserve da valutazione se l'attività è classificata come disponibile per la vendita.

Tutte le differenze di cambio rilevate tra le riserve da valutazione nel patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

17 - Attività e passività assicurative

L'IFRS4 definisce contratti assicurativi quei contratti in base ai quali una parte (l'assicuratore) accetta un rischio assicurativo significativo da un terzo (l'assicurato), concordando di risarcire quest'ultimo nel caso in cui subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto.

In sintesi, il trattamento contabile di tali prodotti prevede l'iscrizione:

  • alla voce "160. Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" di conto economico consolidato, dei premi lordi, comprensivi di tutti gli importi maturati durante l'esercizio a seguito della stipula dei contratti di assicurazione, al netto degli annullamenti. Analogamente anche i premi ceduti nell'esercizio ai riassicuratori sono iscritti nella medesima voce;
  • alla voce "130. Riserve tecniche" del passivo degli impegni verso gli assicurati, calcolati analiticamente per ciascun contratto con il metodo prospettivo, sulla base delle ipotesi demografiche/finanziarie correntemente utilizzate dal mercato;
  • alla voce "110. Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" dell'attivo degli impegni a carico dei riassicuratori.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti attività e passività assicurative.

18 - Altre informazioni Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall'IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

Parte A - Politiche contabili (Segue)

  • identificazione dell'acquirente;

  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

  • e

  • allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte. In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

• al fair value, oppure

• come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Derecognition di attività finanziarie

È la cancellazione dallo stato patrimoniale consolidato di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IAS 39, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto i flussi di cassa relativi ad un'attività finanziaria (o ad un gruppo di attività) che sono identificati specificamente (ad esempio la sola quota interessi di pertinenza dell'attività);
  • la parte comprende i flussi di cassa secondo una ben individuata quota percentuale del loro totale (ad esempio il 90% di tutti i flussi di cassa derivanti dall'attività);
  • la parte comprende una ben individuata quota di flussi di cassa specificamente identificati (ad esempio il 90% dei flussi di cassa della sola quota interessi di pertinenza dell'attività).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, la società non procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente. Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nelle voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale consolidato il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Il rischio di controparte riferito a queste ultime tipologie di operazioni di prestito titoli attivo o passivo è riportato nell'ambito delle esposizioni fuori bilancio nelle tavole di Parte E - Sezione 1 - rischio di credito - A. Qualità del credito.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

(i) mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);

(ii) non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati in voce 160. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto comprensivo dei costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa. Le eventuali cedole corrisposte, al netto delle relative imposte, sono portate in riduzione della voce 170. "Riserve".

Eventuali differenze fra l'importo corrisposto per l'estinzione o il riacquisto di questi strumenti e il loro valore di bilancio sono rilevate in voce 170. "Riserve".

Alla data di riferimento del bilancio non sono stati emessi "Strumenti di capitale".

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di riacquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 12 - Fondi per rischi ed oneri - quiescenza e obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente - compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del Dlgs n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico consolidato alla voce 180.a) "Spese amministrative: spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni FinecoBank o della Capogruppo UniCredit, che consistono nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale; - diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico consolidato alla voce 180. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 170. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte alla voce 100. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della Capogruppo e da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti delle società del Gruppo e che prevedono la regolazione con azioni della Capogruppo stessa, l'esistenza di accordi tra le società del Gruppo e la Capogruppo relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico consolidato alla voce 180. "Spese amministrative", in contropartita della voce 100. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti alla voce 100. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Garanzie rilasciate e derivati su crediti ad esse assimilati

Le garanzie rilasciate e i derivati su crediti ad esse assimilati ai sensi dello IAS 39 (contratti nei quali è previsto che l'emittente effettui dei pagamenti prestabiliti al fine di risarcire l'assicurato di una perdita effettiva subita per inadempienza di un determinato debitore al pagamento dovuto alla scadenza prevista di uno strumento di debito) sono rilevati alla voce 100. "Altre passività".

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al loro fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia. Successivamente alla rilevazione iniziale, le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato inizialmente, al netto dell'eventuale quota ammortizzata, e la stima dell'ammontare richiesto per adempiere a tali obbligazioni.

Gli effetti della valutazione, correlati all'eventuale deterioramento del sottostante, sono iscritti alla medesima voce patrimoniale in contropartita della voce 130.d "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie" di conto economico consolidato.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di Nota integrativa consolidata, riportate in Parte B Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi ed i proventi ed oneri assimilati sono relativi alle disponibilità liquide, agli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, valutati al fair value o disponibili per la vendita aventi natura monetaria, alle attività finanziarie detenute fino alla scadenza, ai crediti, ai debiti e ai titoli in circolazione.

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto economico per tutti gli strumenti valutati secondo il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

Gli interessi comprendono anche il saldo netto, positivo o negativo, dei differenziali e dei margini relativi a contratti derivati finanziari:

  • di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • classificati nel portafoglio di negoziazione ma gestionalmente collegati ad attività/passività valutate al fair value (fair value option) fruttifere di interessi;
  • connessi gestionalmente con attività/passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini su più scadenze.

Commissioni

Le commissioni sono iscritte in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate.

In particolare, le commissioni di negoziazione derivanti dall'operatività in titoli sono rilevate al momento della prestazione del servizio. Le commissioni di consulenza e di gestione sui fondi comuni di investimento sono riconosciute in base alla durata del servizio.

Sono escluse le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate tra gli interessi.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico consolidato nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

DEFINIZIONI RILEVANTI AI FINI IAS/IFRS

Si illustrano, qui di seguito, alcuni concetti rilevanti ai fini dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, oltre a quelli già trattati nei capitoli precedenti.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Riduzione di valore (impairment) di attività finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio si procede a determinare se vi è qualche obiettiva evidenza che un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore.

Un'attività o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore e le perdite per riduzione di valore sono contabilizzate se, e soltanto se, vi è l'obiettiva evidenza di una riduzione di valore in seguito a uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell'attività e tale evento di perdita ha un impatto sui futuri flussi finanziari dell'attività che può essere stimato attendibilmente.

La riduzione di valore può anche essere causata non da un singolo evento separato ma dall'effetto combinato di diversi eventi. Le perdite attese come risultato di eventi futuri, indipendentemente dalla loro probabilità di verificarsi, non sono rilevate.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

L'obiettiva evidenza che un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore include dati rilevabili che giungono all'attenzione in merito ai seguenti eventi:

a) significative difficoltà finanziarie dell'emittente o del debitore;

b) violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale;

c) concessione al beneficiario di un'agevolazione che la Società ha preso in considerazione prevalentemente per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria dello stesso e che altrimenti non avrebbe concesso;

d) ragionevole probabilità che il beneficiario dichiari fallimento o altre procedure di ristrutturazione finanziaria;

e) scomparsa di un mercato attivo di quell'attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie. Tuttavia, la scomparsa di un mercato attivo dovuta al fatto che gli strumenti finanziari della società non sono più pubblicamente negoziati non è evidenza di una riduzione di valore;

f) dati rilevabili che indichino l'esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie, ivi inclusi:

• cambiamenti sfavorevoli nello stato dei pagamenti dei beneficiari;

oppure

• condizioni economiche locali o nazionali che sono correlate alle inadempienze relative alle attività.

L'obiettiva evidenza di riduzione di valore per un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale include informazioni circa importanti cambiamenti con un effetto avverso che si sono verificati nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l'emittente opera e indica che il costo dell'investimento può non essere recuperato. Una diminuzione significativa o prolungata di fair value di un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è inoltre un'evidenza obiettiva di riduzione di valore.

Se sussistono evidenze obiettive che si è incorsi in una perdita per riduzione di valore su crediti o su attività finanziarie detenute sino alla scadenza (iscritti al costo ammortizzato), l'importo della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati (escludendo perdite di credito future che non si sono ancora manifestate) attualizzati al tasso di interesse effettivo originale dell'attività finanziaria (ovvero il tasso di interesse effettivo calcolato alla rilevazione iniziale). Il valore contabile dell'attività viene ridotto direttamente o attraverso l'uso di un accantonamento. L'importo della perdita viene rilevato alla voce 130. di conto economico consolidato tra le "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento" e il valore contabile dell'attività viene ridotto.

Per gli strumenti classificati tra le attività finanziarie disponibili per la vendita tale importo è pari al saldo della Riserva di valutazione negativa (si veda il cap. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita).

Se le condizioni di un finanziamento, credito o attività finanziaria detenuta sino alla scadenza sono rinegoziate o diversamente modificate a causa delle difficoltà finanziarie del debitore, una riduzione di valore è misurata utilizzando il tasso originario di interesse effettivo prima della modifica delle condizioni. I flussi finanziari relativi ai crediti a breve termine non sono attualizzati se l'effetto dell'attualizzazione è irrilevante. Se un credito o un'attività finanziaria detenuta sino alla scadenza ha un tasso di interesse variabile, il tasso di attualizzazione per valutare eventuali perdite per riduzione di valore è il tasso corrente di interesse effettivo alla data determinato secondo contratto.

Il calcolo del valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati di un'attività finanziaria con pegno riflette i flussi finanziari che possono risultare dal pignoramento meno i costi per l'ottenimento e la vendita del pegno.

Una diminuzione di fair value dell'attività finanziaria al di sotto del suo costo o costo ammortizzato non è tuttavia necessariamente indicazione di riduzione di valore (per esempio, una diminuzione di fair value di un investimento in uno strumento di debito che risulti da un aumento nel tasso di interesse privo di rischio).

L'evidenza obiettiva della riduzione di valore viene dapprima valutata individualmente, se però viene determinato che non esiste alcuna evidenza obiettiva di riduzione di valore individuale, allora tale attività viene inclusa in un gruppo di attività finanziarie con caratteristiche similari di rischio di credito e valutata collettivamente.

Gli approcci fondati su una formula o su metodi statistici possono essere utilizzati per determinare le perdite per riduzione di valore di un gruppo di attività finanziarie. Eventuali modelli utilizzati incorporano l'effetto del valore temporale del denaro, considerano i flussi finanziari per tutta la vita residua di un'attività (non soltanto l'anno successivo) e non danno origine a una perdita per riduzione di valore al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria. Essi tengono altresì conto dell'esistenza di perdite già sostenute ma non ancora manifeste nel gruppo di attività finanziarie alla data di valutazione, sulla base di esperienze storiche di perdite per attività con caratteristiche di rischio di credito simili a quelle del gruppo considerato. Il processo per la stima della riduzione di valore considera tutte le esposizioni di credito, non soltanto quelle di bassa qualità di credito, che riflettono un serio deterioramento delle posizioni.

Riprese di valore

Se, in un esercizio successivo, l'ammontare della perdita per riduzione di valore diminuisce e la diminuzione può essere oggettivamente collegata a un evento che si è verificato dopo che la riduzione di valore è stata rilevata (quale un miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore), la perdita per riduzione di valore rilevata precedentemente è stornata. L'importo dello storno viene rilevato nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/ Riprese di valore nette per deterioramento", salvo quanto precisato per i titoli azionari classificati tra le attività finanziarie disponibili per la vendita (si veda il cap. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita).

Il ripristino di valore non determina, alla data in cui il valore originario dell'attività finanziaria è ripristinato, un valore contabile superiore al costo ammortizzato che si sarebbe avuto alla stessa data nel caso in cui la perdita per riduzione di valore non fosse stata rilevata.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Lo IAS 39 e l'IFRS 7 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie dai portafogli "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

In particolare, possono essere riclassificate:

  • quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l'entità ha l'intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza;
  • "solo in rare circostanze" quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti.

La Banca non ha riclassificato attività finanziare dal portafoglio "detenute per la negoziazione" al portafoglio crediti.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 la Banca ha proceduto a riclassificare "Attività finanziarie disponibili per la vendita" costituite da titoli di Stato Italiano e Spagnolo nel portafoglio "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", per un fair value, alla data di riclassifica, pari a 2.121.923 migliaia di euro. La riclassifica effettuata è coerente con la finalità della Banca di ottenere flussi reddituali stabili nel medio/lungo periodo ed è compatibile con le prospettive economico-finanziarie espresse dalla Banca nella sua attività di pianificazione.

Nelle tabelle seguenti sono riportati il valore di bilancio ed il fair value al 31 dicembre 2017 delle attività oggetto di riclassifica nel corso dell'esercizio 2016, nonché le componenti reddituali relative a tali attività, distinguendo fra quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato e quelle effettivamente registrate nel conto economico consolidato o nel patrimonio netto consolidato, e gli effetti sulla redditività complessiva consolidata.

Le componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle "valutative", comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le "altre", queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite.

Il risultato netto che sarebbe stato rilevato nel conto economico consolidato dell'esercizio 2017 successivamente al trasferimento se non si fosse proceduto alla riclassifica sarebbe, positivo, pari a 11.325 migliaia di euro, mentre quello effettivamente rilevato dopo il trasferimento è stato, positivo, pari a 11.332 migliaia di euro.

Il risultato delle valutazioni che sarebbe stato rilevato nel patrimonio netto consolidato nel corso dell'esercizio 2017 successivamente al trasferimento se non si fosse proceduto alla riclassifica sarebbe, positivo, pari a 8.875 migliaia di euro.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI STRUMENTO PORTAFOGLIO DI PORTAFOGLIO DI VALORE DI
FAIR
BILANCIO AL
VALUE AL
COMPONENTI REDDITUALI IN
ASSENZA DEL TRASFERIMENTO
(ANTE IMPOSTE)
COMPONENTI REDDITUALI
REGISTRATE NELL'ESERCIZIO
(ANTE IMPOSTE)
FINANZIARIO (1) PROVENIENZA (2) DESTINAZIONE (3) 31.12.2017 31.12.2017 VALUTATIVE (6) ALTRE (7) VALUTATIVE (8) ALTRE (9)
Attività finanziarie Attività finanziarie detenute
Titoli di debito disponibili per la vendita sino alla scadenza 2.098.744 2.122.498 8.875 11.325 - 11.332

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione Nessun dato da segnalare.

A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate Nessun dato da segnalare.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Qualora le quotazioni di mercato o altri input osservabili, quali il prezzo quotato di un'attività identica in un mercato non attivo, non risultino disponibili, la Banca ricorre a modelli valutativi alternativi, quali:

(i) Metodo della valutazione di mercato (utilizzo di quotazioni di mercato di passività o strumenti di patrimonio simili detenuti come attività da altri attori di mercato);

  • (ii) Metodo del costo (l'ammontare costo di sostituzione che sarebbe richiesto al momento per sostituire la capacità di servizio di un'attività);
  • (iii) Metodo reddituale (tecnica del valore attualizzato basata sui flussi di cassa futuri attesi da una controparte di mercato che detiene una passività o uno strumento di patrimonio netto come attività).

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Dette metodologie utilizzano input basati sui prezzi formatisi in transazioni recenti nello strumento oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di profilo di rischio.

Questi prezzi/quotazioni risultano, infatti, rilevanti al fine di determinare i parametri significativi, in termini di rischio credito, rischio liquidità, rischio prezzo ed ogni altro rischio rilevante, relativi allo strumento oggetto di valutazione. Il riferimento a tali parametri "di mercato" consente di limitare la discrezionalità nella valutazione, garantendo al contempo la verificabilità del risultante fair value.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato i modelli valutativi impiegati utilizzano come input stime basate su dati storici.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair Value (Fair Value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dall'unità di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Discounted cash flow

Le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow generalmente consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.

Modelli interni di valutazione - Multipli di mercato

Il metodo dei multipli di mercato è basato sul prezzo di attività comparabili (società quotate appartenenti allo stesso settore) applicato alle grandezze di bilancio e rappresenta quindi il rapporto tra prezzo (capitalizzazione) e dati di bilancio. Le grandezze di bilancio più comunemente impiegate sono gli utili, il patrimonio netto e le vendite.

Fair Value Adjustment (FVA)

Il Fair Value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere un fair value della posizione. I FVA consentono quindi di assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Secondo le linee guida del Group Market Risk Governance di Capogruppo, affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office delle Società del Gruppo sono testate a livello centrale in modo indipendente e validate dalle funzioni del Group Internal Validation. Lo scopo di questa struttura di controllo indipendente è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dal Market Risk della Banca con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate. Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutati al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value. Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

La Banca determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo si ottiene utilizzando un metodo di valutazione. In tali casi, quando è presente un mercato attivo per le componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato dei singoli componenti. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su input non osservabili sono classificate come Livello 3.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto. Per i titoli di capitale valutati al costo è previsto un impairment qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" la Banca ha adottato il modello sviluppato da Capogruppo per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto del 16%, determinato stimando il "litigation risk" (8%) ed il "illiquidity risk" (8%). La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

I titoli di capitale rilevati in relazione alla per effetto della contribuzione versata a favore dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, al netto della quota cancellata nell'esercizio in quanto destinata alla ricapitalizzazione delle tre banche e ritenuta non più recuperabile in conseguenza della cessione delle stesse a Crédit Agricole Cariparma, sono stati valutati allineando il valore di iscrizione al fair value dei titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche, nell'ambito del complessivo intervento a favore delle stesse, fornito dallo FITD e risultante dalle analisi dell'advisor incaricato delle valutazioni dei crediti sottostanti, elaborate in funzione delle evidenze di un modello discounted cash flow basato sulle previsioni di recupero formulate dagli special servicer. A tali titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

I fondi di investimento calcolano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, dal momento che tali attività e passività non vengono generalmente scambiati, la determinazione del fair value si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Crediti verso banche e clientela

Il fair value dei crediti verso banche e clientela, contabilizzati al costo ammortizzato, è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie. Ai crediti verso banche e clientela con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit classificati nel portafoglio "Finanziamenti e Crediti", il fair value livello 2 è determinato utilizzando la metodologia di Gruppo basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività

Il fair value delle passività, contabilizzate al costo ammortizzato, è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato ad UniCredit. Il Credit Spread è determinato utilizzando le curve di rischio subordinate e non subordinate di UniCredit. Ai debiti verso banche e clientela con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
(Importi in migliaia)
31.12.2017
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ MISURATE AL FAIR VALUE L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.030 4.834 15 2.920 3.114 10
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.042.465 - 5.224 1.316.221 - 3.531
4. Derivati di copertura - 458 - - 552 -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 1.048.495 5.292 5.239 1.319.141 3.666 3.541
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2.032 579 6 2.004 622 -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 12.694 - - 10.914 -
Totale 2.032 13.273 6 2.004 11.536 -

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio 2017 non vi sono stati trasferimenti tra i livelli della gerarchia del fair value (livello 1 e livello 2). Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
FINANZIARIE
VALUTATE
AL FAIR VALUE
FINANZIARIE
DISPONIBILI PER
LA VENDITA
DERIVATI DI
COPERTURA
ATTIVITÀ
MATERIALI
ATTIVITÀ
IMMATERIALI
1. Esistenze iniziali 10 - 3.531 - - -
2. Aumenti
2.1 Acquisti 5.393 - 13.609 - - -
2.2 Profitti imputati a:
2.2.1 Conto Economico 16 - - - - -
- di cui plusvalenze 6 - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 975 - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - - - - -
3. Diminuzioni
3.1 Vendite (5.396) - - - - -
3.2 Rimborsi - - - - - -
3.3 Perdite imputate a:
3.3.1 Conto Economico (8) - (12.891) - - -
- di cui minusvalenze (1) - (3.995) - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X - - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - - - -
4. Rimanenze finali 15 - 5.224 - - -

Le sottovoci 2.2.1 Profitti imputati a Conto Economico e 3.3.1 Perdite imputate a Conto Economico delle attività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: Il risultato netto dell'attività di negoziazione;
  • Voce 110: Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value;

• Voce 90: Il risultato netto dell'attività di copertura.

Le sottovoci 2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto e 3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto derivanti dalle variazioni del fair value delle Attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati, ove presenti, nella voce 140. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato - ad eccezione delle perdite per riduzione durevole di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. b) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. b) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Parte A - Politiche contabili (Segue)

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
PASSIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
PASSIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE
AL FAIR VALUE
DERIVATI
DI COPERTURA
1. Esistenze iniziali - - -
2. Aumenti
2.1 Emissioni - - -
2.2 Perdite imputate a:
2.2.1 Conto Economico 6 - -
- di cui minusvalenze 6 - -
2.2.2 Patrimonio netto X X -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni
3.1 Rimborsi - - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Proditti imputati a:
3.3.1 Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 6 - -

Le sottovoci 2.2.1 Perdite imputate a Conto Economico e 3.3.1 Profitti imputati a Conto Economico delle passività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

• Voce "80: Risultato netto dell'attività di negoziazione";

• Voce "110: Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value";

• Voce "90: Risultato netto dell'attività di copertura".

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/PASSIVITÀ NON MISURATE
AL FAIR VALUE O MISURATE AL FAIR VALUE
31.12.2017 31.12.2016
SU BASE NON RICORRENTE VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - -
2. Crediti verso banche 13.878.117 - 11.311.889 3.039.207 15.735.540 - 12.330.314 3.680.608
3. Crediti verso clientela 2.129.219 - - 2.204.926 1.016.798 - - 1.044.613
4. Attività materiali detenute
a scopo di investimento 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535
5. Attività non correnti e gruppi di
attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 20.836.030 4.855.200 11.311.889 5.247.624 19.192.512 2.454.979 12.330.314 4.729.756
1. Debiti verso banche 926.001 - - 926.001 1.111.106 - - 1.111.106
2. Debiti verso clientela 20.205.036 - 9.622 20.195.477 18.801.073 - 21.894 18.779.261
3. Titoli in circolazione - - - - - - - -
4. Passività associate ad attività
in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 21.131.037 - 9.622 21.121.478 19.912.179 - 21.894 19.890.367

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da due immobili detenuti dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico consolidato, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico consolidato nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico consolidato non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico consolidato, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico consolidato di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo 140
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 140
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione -
Voce 20
140
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 141
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Voce 40
141
Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- Voce 50
143
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 144
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 145
Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80 146
Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica - Voce 90
146
Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 147
Sezione 11 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori - Voce 110 147
Sezione 12 - Attività materiali - Voce 120 147
Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130 149
Sezione 14 - Le Attività Fiscali e le Passività Fiscali - Voce 140
dell'attivo e voce 80 del passivo
152
Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione e passività associate - Voce 150
dell'attivo e Voce 90 del passivo 156
Sezione 16 - Altre attività - Voce 160 156
Passivo 157
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 157
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 157
Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30 158
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 158
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 159
Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60 159
Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica - Voce 70
159
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 160
Sezione 9 - Passività associate a gruppi di attività
in via di dismissione - Voce 90
160
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 160
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale
- Voce 110 161
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 162
Sezione 13 - Riserve tecniche - Voce 130 164
Sezione 14 - Azioni rimborsabili - Voce 150
Sezione 15 - Patrimonio del Gruppo - Voce 140, 160, 170,
180, 190, 200 e 220
164
165

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
(a) Cassa 613 5
(b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 613 5

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica (Importi in migliaia)

VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 A.Attività per cassa 1. Titoli di debito 18 30 - 44 - - 1.1 Titoli strutturati 3 - - 4 - - 1.2 Altri titoli di debito 15 30 - 40 - - 2. Titoli di capitale 2.288 - 9 1.125 - 10 3. Quote di O.I.C.R. 2.019 - - 1 - - 4. Finanziamenti - - - - - - 4.1 Pronti contro termine - - - - - - 4.2 Altri - - - - - - Totale A 4.325 30 9 1.170 - 10 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 1.705 4.804 6 1.750 3.114 - 1.1 di negoziazione 1.705 4.804 6 1.750 3.114 - 1.2 connessi con la fair value option - - - - - - 1.3 altri - - - - - - 2. Derivati creditizi - - - - - - 2.1 di negoziazione - - - - - - 2.2 connessi con la fair value option - - - - - - 2.3 altri - - - - - - Totale B 1.705 4.804 6 1.750 3.114 - Totale (A+B) 6.030 4.834 15 2.920 3.114 10

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD Forex, su indici, azioni e tassi di interesse e Futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici e tassi di interesse, per un importo pari a 4.756 migliaia di euro (3.009 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.758 migliaia di euro (1.855 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti (Importi in migliaia)
VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. ATTIVITÀ PER CASSA
1. Titoli di debito 48 44
a) Governi e Banche Centrali 11 6
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 37 38
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale 2.297 1.135
a) Banche 1 113
b) Altri emittenti: 2.296 1.022
- imprese di assicurazione - 10
- società finanziarie 95 47
- imprese non finanziarie 2.201 965
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 2.019 1
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A 4.364 1.180
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Banche
- fair value 346 270
b) Clientela
- fair value 6.169 4.594
Totale B 6.515 4.864
Totale (A+B) 10.879 6.044

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 6 migliaia di euro.

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30

Non sono state contabilizzate attività finanziarie nella voce di bilancio "Attività finanziarie valutate al fair value".

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VOCI/VALORI LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
1. Titoli di debito 1.042.465 - - 1.316.221 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.042.465 - - 1.316.221 - -
2. Titoli di capitale - 5.224 - 3.531
2.1 Valutati al fair value - - 5.219 - - 3.526
2.2 Valutati al costo - - 5 - - 5
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 1.042.465 - 5.224 1.316.221 - 3.531

Le "Attività finanziarie disponibili per la vendita" sono costituite da titoli di debito emessi da governi e da strumenti di capitale non quotati in un mercato attivo.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

Gli investimenti in titoli di debito sono rappresentati da:

  • titoli di Stato Italiano, per un importo di bilancio pari a 725.220 migliaia di euro (982.434 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di Stato Francese, per un importo di bilancio pari a 10.124 migliaia di euro (10.296 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di Stato Spagnolo, per un importo di bilancio pari a 242.451 migliaia di euro (249.940 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di Stato Americani, per un importo di bilancio pari a 64.671 migliaia di euro (73.549 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Una parte dei titoli di debito classificati nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita risultano impegnati a cauzione di assegni circolari o in garanzia presso terzi per un importo di bilancio pari a 131.101 migliaia di euro (128.882 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

I Titoli di capitale valutati al costo sono rappresentati da interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita né il controllo né un'influenza significativa, per un importo pari a 5 migliaia di euro. Si tratta di titoli non quotati per i quali il fair value non può essere determinato attendibilmente.

I Titoli di capitale valutati al fair value fanno riferimento alle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo pari a 4.501 migliaia di euro, ed all'esposizione in titoli di capitale contabilizzata in conseguenza della contribuzione versata allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi in relazione all'intervento dello stesso a favore della Cassa di Risparmio di Cesena, Carim e Carismi, per un importo, al netto delle cancellazioni e riduzioni di valore registrate nel conto economico consolidato, pari a 718 migliaia di euro. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa consolidata.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti (Importi in migliaia)
VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Titoli di debito 1.042.465 1.316.221
a) Governi e Banche Centrali 1.042.465 1.316.221
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale 5.224 3.531
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 5.224 3.531
- imprese di assicurazione - -
- società finanziarie 4.501 3.526
- imprese non finanziarie 5 5
- altri 718 -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 1.047.689 1.319.752

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica (Importi in migliaia)

VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Attività finanziarie oggetto di copertura specifica del fair value - 342.290
a) rischio di tasso di interesse - 342.290
b) rischio di prezzo - -
c) cambio - -
d) credito - -
e) più rischi - -
Attività finanziarie oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -
a) rischio di tasso di interesse - -
b) cambio - -
c) altri - -
Totale - 342.290

Il titolo di debito oggetto di copertura specifica al 31 dicembre 2016 è stato rimborsato, in quanto giunto a scadenza, nel corso dell'esercizio 2017.

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50

5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 VB FV VB FV LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 1. Titoli di debito 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - - - Strutturati - - - - - - - - - Altri 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - - 2. Finanziamenti - - - - - - - - Totale 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - -

Legenda

FV = fair value

VB = valore di bilancio

Le "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" sono costituite da titoli di debito emessi:

• dallo Stato Italiano, per un importo di bilancio pari a 2.557.575 migliaia di euro (1.499.270 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

• dallo Stato Spagnolo, per un importo di bilancio pari a 2.120.318 migliaia di euro (938.508 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

• dall'Instituto De Credito Oficial (ICO), per un importo di bilancio pari a 99.924 migliaia di euro (non presenti al 31 dicembre 2016);

• dallo Stato Polacco, per un importo di bilancio pari a 48.572 migliaia di euro (non presenti al 31 dicembre 2016).

5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Titoli di debito 4.826.390 2.437.777
a) Governi e Banche Centrali 4.726.466 2.437.777
b) Altri enti pubblici 99.924 -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 4.826.390 2.437.777
Totale fair value 4.855.200 2.454.979

5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: oggetto di copertura specifica

Al 31 dicembre 2017 non sono presenti "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" oggetto di copertura specifica.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
FV FV
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
A.Crediti verso Banche Centrali - - - - - - - -
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria - X X X - X X X
3. Pronti contro termine - X X X - X X X
4. Altri - X X X - X X X
B. Crediti verso banche 13.878.117 - 11.311.889 3.039.207 15.735.540 - 12.330.314 3.680.608
1. Finanziamenti 3.039.207 - - 3.039.207 3.680.609 - - 3.680.608
1.1 Conti correnti e depositi liberi 1.993.139 X X X 2.336.579 X X X
1.2 Depositi vincolati 1.028.152 X X X 1.285.414 X X X
1.3 Altri finanziamenti: X X X X X X
- Pronti contro termine attivi 54 X X X 53 X X X
- Leasing finanziario - X X X - X X X
- Altri 17.862 X X X 58.563 X X X
2. Titoli di debito 10.838.910 - 11.311.889 - 12.054.931 - 12.330.314 -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito 10.838.910 X X X 12.054.931 X X X
Totale 13.878.117 - 11.311.889 3.039.207 15.735.540 - 12.330.314 3.680.608

Legenda

FV = fair value VB = valore di bilancio

I crediti verso banche per conti correnti e depositi liberi sono costituiti principalmente dai rapporti intrattenuti con UniCredit, per un importo di bilancio pari a 1.958.602 migliaia di euro (2.302.659 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), e in misura inferiore dai conti correnti intrattenuti con banche esterne al gruppo per l'operatività in titoli.

I depositi vincolati attivi sono costituiti dal deposito intrattenuto con UniCredit per riserva obbligatoria, che si attesta a 199.104 migliaia di euro (172.461 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), oltre a depositi vincolati con UniCredit per un importo di bilancio pari a 829.049 migliaia di euro (1.112.953 migliaia di euro al 31 dicembre 2016) stipulati con l'intento di impiegare, con le medesime fasce temporali, la liquidità raccolta tramite le operazioni di pronti contro termine con clientela retail e con istituzioni creditizie.

I titoli di debito in portafoglio appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti" sono costituiti esclusivamente da titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., per un importo di 10.838.910 migliaia di euro (12.054.929 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Gli "Altri finanziamenti: Altri" si riferiscono all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati e pronti contro termine per un totale di 14.647 migliaia di euro, di cui 9.030 migliaia di euro con UniCredit (55.660 migliaia di euro al 31 dicembre 2016, di cui 48.567 migliaia di euro con UniCredit e 3.060 migliaia di euro con UniCredit Bank AG Monaco), nonché a crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari per un ammontare pari a 3.215 migliaia di euro (2.903 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Alla data di bilancio non sono presenti attività deteriorate nei confronti di banche.

6.2 Crediti verso banche: oggetto di copertura specifica Nessun dato da segnalare.

6.3 Leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VALORE DI BILANCIO
FAIR VALUE
FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/ NON DETERIORATI NON DETERIORATI
VALORI DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI L1 L2 L3 DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI L1 L2 L3
Finanziamenti 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926 1.013.140 - 3.658 - - 1.044.613
1. Conti correnti 639.726 - 1.828 X X X 296.927 - 2.445 X X X
2. Pronti contro
termine attivi
202.620 - 81 X X X 87.348 - 1 X X X
3. Mutui 516.237 - 14 X X X 860 - 24 X X X
4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessione del quinto
632.249 - 799 X X X 503.533 - 1.166 X X X
5. Leasing finanziario - - - X X X - - - X X X
6. Factoring - - - X X X - - - X X X
7. Altri finanziamenti 135.534 - 131 X X X 124.472 - 22 X X X
Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
8. Titoli strutturati - - - X X X - - - X X X
9. Altri titoli di debito - - - X X X - - - X X X
Totale 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926 1.013.140 - 3.658 - - 1.044.613

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 NON DETERIORATI DETERIORATI NON DETERIORATI DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI ACQUISTATI ALTRI 1. Titoli di debito - - - - - a) Governi - - - - - b) Altri Enti pubblici - - - - - c) Altri emittenti: - - - - - - - imprese non finanziarie - - - - - - - imprese finanziarie - - - - - - - assicurazioni - - - - - - - altri - - - - - - 2. Finanziamenti verso: 2.126.366 - 2.853 1.013.140 - 3.658 a) Governi - - - - - 2 b) Altri Enti pubblici - - - - - c) Altri soggetti: 2.126.366 - 2.853 1.013.140 - 3.656 - imprese non finanziarie 20.492 - 99 14.666 - 24 - imprese finanziarie 107.681 - 5 98.744 - 8 - assicurazioni 16.651 - - 12.174 - - - altri 1.981.542 - 2.749 887.556 - 3.624 Totale 2.126.366 - 2.853 1.013.140 - 3.658

7.3 Crediti verso clientela: oggetto di copertura specifica

Nessun dato da segnalare.

7.4 Leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli
(Importi in migliaia)
FV 31.12.2017 VN FV 31.12.2016 VN
VOCI/VALORI L1 L2 L3 31.12.2017 L1 L2 L3 31.12.2016
A.Derivati finanziari - 458 - 151.109 - 552 - 250.000
1) Fair value - 458 - 151.109 - 552 - 250.000
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 458 - 151.109 - 552 - 250.000

Legenda:

VN = valore nozionale

FV = fair value L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura (valore di bilancio) (Importi in migliaia)

FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI
SPECIFICA
OPERAZIONI/TIPO DI COPERTURA RISCHIO DI
TASSO
RISCHIO DI
CAMBIO
RISCHIO DI
CREDITO
RISCHIO DI
PREZZO
PIÙ RISCHI GENERICA SPECIFICA GENERICA INVESTIMENTI
ESTERI
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X 400 X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - 400 - - -
1. Passività finanziarie - - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X 58 X - X
Totale passività - - - - - 58 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X - X - -

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90

9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti (Importi in migliaia)

ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ COPERTE/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Adeguamento positivo 10.130 8.659
1.1 di specifici portafogli 10.130 8.659
a) crediti 10.130 8.659
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (540) -
2.1 di specifici portafogli (540) -
a) crediti (540) -
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
2.2 complessivo - -
Totale 9.590 8.659
9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse
(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ COPERTE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Crediti 666.447 777.368
2. Attività disponibili per la vendita - -
3. Portafoglio - -
Totale 666.447 777.368

I crediti oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse sono rappresentati da mutui nei confronti di clientela retail e da titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. classificati nella categoria "Finanziamenti e crediti".

Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100

Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori - Voce 110

Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 - Attività materiali - Voce 120

12.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Attività di proprietà 12.901 12.054
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 1.480 1.131
d) impianti elettronici 9.798 9.560
e) altre 1.623 1.363
2. Attività acquisite in leasing finanziario - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
Totale 12.901 12.054

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

12.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo
(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VALORE DI FAIR VALUE VALORE DI FAIR VALUE
ATTIVITÀ/VALORI BILANCIO L1 L2 L3 BILANCIO L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535

12.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

12.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

12.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue (Importi in migliaia)

TERRENI FABBRICATI MOBILI IMPIANTI
ELETTRONICI
ALTRE TOTALE
A. Esistenze iniziali lorde - - 12.559 28.301 9.875 50.735
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - (11.428) (18.741) (8.512) (38.681)
A.2 Esistenze iniziali nette - - 1.131 9.560 1.363 12.054
B. Aumenti: - - 1.589 4.750 738 7.077
B.1 Acquisti - - 1.579 4.748 737 7.064
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
- - - - - -
B.7 Altre variazioni - - 10 2 1 13
C. Diminuzioni: - - (1.240) (4.512) (478) (6.230)
C.1 Vendite - - (7) (249) - (256)
C.2 Ammortamenti - - (1.233) (3.745) (457) (5.435)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - (1) (20) (21)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - (517) (1) (518)
D. Rimanenze finali nette - - 1.480 9.798 1.623 12.901
D.1 Riduzioni di valore totali nette - - (12.393) (20.912) (8.794) (42.099)
D.2 Rimanenze finali lorde - - 13.873 30.710 10.417 55.000
E. Valutazione al costo - - 1.480 9.798 1.623 12.901

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

12.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue (Importi in migliaia)

TERRENI FABBRICATI
A. Esistenze iniziali lorde - 3.745
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.348)
A.2 Esistenze iniziali nette - 2.397
B. Aumenti: - 20
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 20
B.3 Variazioni positive nette di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni: - (113)
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - (113)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali nette - 2.304
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.461)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.765
E. Valutazione al fair value - 3.491

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

12.7 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2017 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 629 migliaia di euro. Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 13 - Attività immateriali - Voce 130

13.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
ATTIVITÀ/VALORI DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza dei terzi X X
A.2 Altre attività immateriali 7.909 7.731
A.2.1 Attività valutate al costo: 7.909 - 7.731 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 7.909 - 7.731 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 7.909 89.602 7.731 89.602

La vita utile del software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile della altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

13.2 Attività immateriali: variazioni annue (importi in migliaia)

ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI:
GENERATE INTERNAMENTE
ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI:
ALTRE
AVVIAMENTO DEF INDEF DEF INDEF TOTALE
A. Esistenze iniziali lorde 124.729 - - 74.833 - 199.562
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (67.102) - (102.229)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 7.731 - 97.333
B. Aumenti - - - 4.978 - 4.978
B.1 Acquisti - - - 4.978 - 4.978
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (4.800) - (4.800)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti X - - (4.800) - (4.800)
- Svalutazioni
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D.Rimanenze finali nette 89.602 - - 7.909 - 97.511
D.1 Rettifiche di valore totali nette (35.127) - - (71.902) - (107.029)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 79.811 - 204.540
F. Valutazione al costo 89.602 - - 7.909 - 97.511

Legenda

DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

13.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2017 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 13 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni - Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  • il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;
  • l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto nel presente Bilancio consolidato, riveniente dal bilancio d'esercizio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite promotori finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business di FinecoBank, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU è in questo caso rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2018, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2017);
  • periodo dal 2019 al 2020, in cui sono state considerate le proiezioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2017);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2021 al 2025, per il quale le proiezioni dei flussi finanziari vengono estrapolate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2020), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value";
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 1996 al 2016 è stato pari al 1,5%. La scelta del 2% nominale quale tasso di crescita per il calcolo del "terminal value", corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i vari fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

Qui di seguito sono riepilogati i principali assunti di base adottati dalla Direzione aziendale nella determinazione del tasso di attualizzazione dei flussi ai fini del calcolo del valore d'uso:

  • Tasso di attualizzazione iniziale al netto delle imposte (Ke): 8,61%
  • Tasso di attualizzazione finale al netto delle imposte (Ke): 9,09%

In particolare, il costo del capitale per la Banca è la somma dei seguenti addendi:

  • Tasso privo di rischio: media degli ultimi 6 anni del Bund a 5 anni. L'orizzonte temporale di 6 anni è stato scelto per tener conto della lunghezza media del ciclo economico in Eurozona;
  • Premio al rischio sul debito: Credit Default Swap medio degli ultimi 6 anni pagato da UniCredit;
  • Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l'option based model e basato sulla volatilità media degli ultimi 6 anni del valore delle azioni di banche operanti prevalentemente nello stesso settore.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

Peraltro, per ragioni prudenziali, il costo del capitale della Banca dal 2018 al Terminal Value è stato elevato al livello del costo del capitale del Commercial Banking Germany del Gruppo UniCredit che è stato considerato come valore "floor" nell'ambito del Gruppo.

Il costo del capitale utilizzato per l'impairment test ha 4 punti target (budget 2018, Multi Year Plan 2019, Multi Year Plan 2020 e Terminal Value) tra i quali viene inserita una convergenza lineare.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2018. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test effettuato (approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018) conferma la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2017 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile dello stesso.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessita del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

DECREMENTO DELL'1%
INCREMENTO DELL'1% DEL INCREMENTO DELL'1% DEL TASSO DI CRESCITA
TASSO DI ATTUALIZZAZIONE AL DEL CORE TIER 1 NOMINALE PER IL CALCOLO DECREMENTO DEL 5%
NETTO DELLE IMPOSTE (KE) RATIO TARGET DEL TERMINAL VALUE DEGLI UTILI ANNUALI
Variazione valore d'uso -16,9% -0,8% -11,2% -6,4%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 20 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 75% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 5,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2017, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato internamente, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 14 - Le Attività Fiscali e le Passività Fiscali - Voce 140 dell'attivo e voce 80 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 9.249 migliaia di euro, si compone di:

  • "Attività fiscali correnti" per 1.765 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" per 7.484 migliaia di euro. Le attività fiscali anticipate sono rappresentate a Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali differite e sono di seguito dettagliate:
    • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 30.530 migliaia di euro;
    • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 6.225 migliaia di euro;
    • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 23.982 migliaia di euro;
    • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 5.289 migliaia di euro.
  • La voce "Passività fiscali", pari a 10.234 migliaia di euro, si compone esclusivamente di "Passività fiscali correnti".

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Attività fiscali correnti 1.765 1.571
Passività fiscali correnti 10.234 10.048

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

• l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM Limited le imposte sono state determinate con l'aliquota del 12,5%; in particolare sono state iscritte imposte anticipate sulla perdita di periodo (dalla costituzione al 31 dicembre 2017) tenuto conto dei risultati economici attesi dalla stessa in relazione al previsto sviluppo del business.

Con riferimento alla Banca non vi sono perdite fiscali riportabili agli esercizi successivi.

14.1 Attività per imposte anticipate: composizione (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.702 29.043
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 6.225 7.617
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 3.828 4.180
Totale ante compensazione IAS 12 36.755 40.840
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (29.271) (29.246)
Totale 7.484 11.594

14.2 Passività per imposte differite: composizione (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Accantonamenti in contropartita del conto economico 23.982 23.278
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 5.289 5.968
Totale ante compensazione IAS 12 29.271 29.246
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (29.271) (29.246)
Totale - -

14.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 33.223 39.024
2. Aumenti 3.936 4.281
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 3.532 4.281
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) riprese di valore - -
d) altre 3.532 4.281
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 404 -
3. Diminuzioni (6.629) (10.082)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (6.629) (9.367)
a) rigiri (6.629) (9.367)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (715)
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 - -
b) altre - (715)
4. Importo finale 30.530 33.223

Le variazioni in aumento o in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono principalmente alle seguenti voci:

• accantonamenti e utilizzi fondo rischi ed oneri;

• accantonamenti e utilizzi per oneri futuri del personale.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

14.3.1 Variazione delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico) (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 4.180 4.401
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (352) (221)
3.1 Rigiri (352) (220)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (1)
4. Importo finale 3.828 4.180

14.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico) (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2016 TOTALE 31.12.2016 1. Importo iniziale 23.278 22.877 2. Aumenti 712 467 2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 704 467 a) relative a precedenti esercizi - b) dovute al mutamento dei criteri contabili - c) altre 704 467 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - - 2.3 Altri aumenti 8 - 3. Diminuzioni (8) (66) 3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (8) (66) a) rigiri (8) (66) b) dovute al mutamento dei criteri contabili - c) altre - - 3.2 Riduzione di aliquote fiscali - - 3.3 Altre diminuzioni - - 4. Importo finale 23.982 23.278

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del trattamento contabile e fiscale dell'avviamento.

14.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 7.617 2.440
2. Aumenti 270 6.510
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 270 6.510
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 270 6.510
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (1.662) (1.333)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (1.662) (1.333)
a) rigiri (1.619) (1.333)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre (43) -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 6.225 7.617

La variazione in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce alla rilevazione di imposte anticipate per utili attuariali iscritti a patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised. La variazione in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce principalmente alla valutazione al fair value dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

14.6 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 5.968 4.895
2. Aumenti 1.104 5.101
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 1.104 5.101
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1.104 5.101
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (1.783) (4.028)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (1.783) (4.028)
a) rigiri (1.783) (4.028)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 5.289 5.968

Le variazioni in aumento e in diminuzione delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono all'iscrizione e al rigiro di imposte differite per effetto della valutazione al fair value dei titoli di debito e titoli di capitale classificati nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

14.7 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Attivo (Segue)

Sezione 15 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 150 dell'attivo e Voce 90 del passivo

15.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività Nessun dato da segnalare.

15.2 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

15.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 16 - Altre attività - Voce 160

16.1 Altre attività: composizione (importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 Ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie 1.982 - Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 18 - Partite in attesa di regolamento: - effetti, assegni ed altri documenti 4.498 11.558 Partite in corso di lavorazione: - altre partite in corso di lavorazione 99 27 Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 4.721 2.290 Partite definitive non imputabili ad altre voci: - titoli e cedole da regolare 4.617 321 - competenze da addebitare ai clienti 4.985 30.426 - altre operazioni 16.016 11.465 Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce 140: - acconti d'imposta 242.539 240.923 - crediti d'imposta 6.875 9.132 - acconti d'imposta su TFR 28 22 Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 119 119 Risconti attivi 22.143 22.754 Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.774 7.262 Totale 315.414 336.299

Passivo

Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Debiti verso banche centrali - -
2. Debiti verso banche 926.001 1.111.106
2.1 Conti correnti e depositi liberi 42.756 52.309
2.2 Depositi vincolati - -
2.3 Finanziamenti 868.651 1.058.565
2.3.1 Pronti contro termine passivi 868.651 1.058.565
2.3.2 Altri - -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
2.5 Altri debiti 14.594 232
Totale 926.001 1.111.106
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 - -
Fair value - livello 3 926.001 1.111.106
Totale fair value 926.001 1.111.106

1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Nessun dato da segnalare.

1.5 Debiti per leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Conti correnti e depositi liberi 19.935.285 18.319.307
2. Depositi vincolati 9.631 159.124
3. Finanziamenti 146.410 231.376
3.1 Pronti contro termine passivi 146.410 231.376
3.2 Altri - -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 113.710 91.266
Totale 20.205.036 18.801.073
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 9.622 21.894
Fair value - livello 3 20.195.477 18.779.261
Totale fair value 20.205.099 18.801.155

2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (Segue)

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica Nessun dato da segnalare.

2.5 Debiti per leasing finanziario Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 VN FV FV* VN FV L1 L2 L3 L1 L2 L3 FV* A.Passività per cassa 1. Debiti verso banche - - - - - - - - - - 2. Debiti verso clientela 578 382 - - 382 687 239 - - 239 3. Titoli di debito - - - - X - - - - X 3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X 3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X 3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X 3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X 3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X 3.2.2 Altri - - - - X - - - - X Totale A 578 382 - - 382 687 239 - - 239 B.Strumenti derivati 1. Derivati finanziari X 1.650 579 6 X X 1.765 622 - X 1.1 Di negoziazione X 1.650 579 6 X X 1.765 622 - X 1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X 1.3 Altri X - - - X X - - - X 2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X 2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X 2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X 2.3 Altri X - - - X X - - - X Totale B X 1.650 579 6 X X 1.765 622 - X Totale (A+B) X 2.032 579 6 X X 2.004 622 - X

Legenda

FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD Forex, su indici, azioni e tassi di interesse e Futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici e tassi di interesse, pari a 565 migliaia di euro (590 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), pari a 1.670 migliaia di euro (1.797 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50

Al 31 dicembre 2017 non vi sono passività finanziarie rilevate nella voce di bilancio "Passività finanziarie valutate al fair value".

Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli (Importi in migliaia)

FAIR VALUE 31.12.2017 VN FAIR VALUE 31.12.2016 VN
VOCI/VALORI L1 L2 L3 31.12.2017 L1 L2 L3 31.12.2016
A.Derivati finanziari - 12.694 - 1.085.339 - 10.914 - 1.107.368
1) Fair value - 12.694 - 1.085.339 - 10.914 - 1.107.368
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B.Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 12.694 - 1.085.339 - 10.914 - 1.107.368

Legenda:

L3 = Livello 3

I derivati di copertura al 31 dicembre 2017 sono comprensivi del fair value negativo di contratti derivati stipulati con UniCredit per 9.320 migliaia di euro (7.849 migliaia di euro con UniCredit e 3.065 migliaia di euro con UniCredit Bank AG Milano al 31 dicembre 2016).

6.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura (Importi in migliaia)
--------------------------------------------------------------------------------------------- -- -- -- -- -----------------------
FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI
SPECIFICA
OPERAZIONI/TIPO DI COPERTURA RISCHIO DI
TASSO
RISCHIO DI
CAMBIO
RISCHIO DI
CREDITO
RISCHIO DI
PREZZO
PIÙ RISCHI GENERICA SPECIFICA GENERICA INVESTIMENTI
ESTERI
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
- - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X 9.568 X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - 9.568 - - -
1. Passività finanziarie - - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X 3.126 X - X
Totale passività - - - - - 3.126 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività
e passività finanziarie
X X X X X - X - -

Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 70

7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte (Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITÀ COPERTE/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie - 457
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (3.772) -
Totale (3.772) 457

VN = valore nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (Segue)

7.2 Passività finanziarie oggetto di copertura generica del rischio di tasso d'interesse: composizione
PASSIVITÀ COPERTE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Raccolta da clientela 570.000 250.000
Totale 570.000 250.000

Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80

Vedi sezione 14 dell'attivo.

Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90

Vedi sezione 15 dell'attivo.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie 148 141
Altri debiti relativi al personale dipendente 11.378 7.259
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 148 140
Somme a disposizione della clientela 4.650 242
Partite in corso di lavorazione:
- bonifici in arrivo 423 1.487
- altre partite in corso di lavorazione 57 34
Partite in attesa di regolamento:
- bonifici in partenza 75.288 52.009
- POS e bancomat 16.581 7.155
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 23.690 18.941
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 30.351 4.069
- deleghe di pagamento 19.068 20.480
- altre partite 12.373 10.435
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni della Capogruppo UniCredit 938 957
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 18.097 18.486
Partite fiscali diverse da quelle imputate a voce 80:
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 22.173 18.398
- altre 94.342 85.066
Risconti passivi 1.737 600
Contributi previdenziali da versare 6.845 5.944
Totale 338.287 251.843

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Esistenze iniziali 5.253 4.846
B. Aumenti 125 502
B.1 Accantonamento dell'esercizio 65 83
B.2 Altre variazioni 60 419
di cui rettifiche per perdite attuariali su TFR (IAS19R) - 365
C.Diminuzioni (379) (95)
C.1 Liquidazioni effettuate (155) (43)
C.2 Altre variazioni (224) (52)
di cui rettifiche per utili attuariali su TFR (IAS19R) (211) -
D. Rimanenze finali 4.999 5.253

11.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2017 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato:

1) dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti;

2) dalle movimentazioni per cessione dei contratti di lavoro ai sensi degli art. 1406 e seguenti del Codice Civile relativi alla mobilità individuale infragruppo.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2017 31.12.2016
Tasso di attualizzazione 1,45% 1,25%
Tasso di inflazione atteso 1,40% 1,10%
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO: ALTRE INFORMAZIONI 31.12.2017 31.12.2016
Accantonamento dell'esercizio 65 83
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 65 83
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) (211) 365
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (202) 383
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie (9) (18)

(Importi in migliaia)

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (Segue)

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 160 migliaia di euro (+3,20%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 155 migliaia di euro (-3,09%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 96 migliaia di euro (-1,93%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 98 migliaia di euro (+1,96%).

Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione (Importi in migliaia)
VOCI/COMPONENTI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Fondi di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi rischi ed oneri 112.414 111.756
2.1 controversie legali 31.056 33.699
2.2 oneri per il personale 5.690 10.043
2.3 altri 75.668 68.014
Totale 112.414 111.756

La voce 2.1 "controversie legali" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

La voce 2.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare. La voce al 31 dicembre 2016 comprendeva inoltre gli oneri di integrazione previsti in capo alla Banca in relazione al Piano Industriale del Gruppo UniCredit. Nel corso dell'esercizio 2017, in seguito alla firma dell'accordo del 4 febbraio 2017, tali oneri sono stati riallocati alla voce "Altre passività" per la parte relativa alle adesione accolte, mentre sono stati riattribuiti a conto economico consolidato per la quota relativa alle mancate adesioni.

La voce 2.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 64.983 migliaia di euro (56.054 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), il Fondo per vertenze fiscali (sanzioni e interessi), per un importo pari a 3.931 migliaia di euro (4.078 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 2.311 migliaia di euro (2.184 migliaia di euro al 31 dicembre 2016) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 4.443 migliaia di euro (5.698 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue (Importi in migliaia)
FONDI DI QUIESCENZA ALTRI FONDI TOTALE
A. Esistenze iniziali - 111.756 111.756
B. Aumenti - 19.929 19.929
B.1 Accantonamento dell'esercizio - 19.251 19.251
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 665 665
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 10 10
B.4 Altre variazioni - 3 3
C. Diminuzioni - (19.271) (19.271)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - (14.641) (14.641)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (1) (1)
C.3 Altre variazioni - (4.629) (4.629)
D.Rimanenze finali - 112.414 112.414

Le "Altre variazioni" in diminuzione comprendono gli oneri di integrazione riallocati nelle "Altre passività" per la parte relativa alle adesione accolte, come indicato in precedenza.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Controversie legali 31.056 33.699
- Cause in corso 25.525 26.673
- Reclami 5.531 7.026
Oneri per il personale 5.690 10.043
Altri 75.668 68.014
- Indennità suppletiva clientela 64.983 56.054
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.311 2.184
- Vertenze fiscali 3.931 4.078
- Altri fondi 4.443 5.698
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.414 111.756

(Importi in migliaia)

33.699 NETTI ** 31.12.2017
(6.467) - - 3.824 31.056
26.673 (3.326) 234 - 1.944 25.525
7.026 (3.141) (234) - 1.880 5.531
10.043 (3.779) (4.626) - 4.052 5.690
68.014 (4.395) - 5.373 6.676 75.668
56.054 (1.464) - 5.385 5.008 64.983
2.184 - - (12) 139 2.311
4.078 (147) - - - 3.931
5.698 (2.784) - - 1.529 4.443
111.756 (14.641) (4.626) 5.373 14.552 112.414

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2017 31.12.2016
Tasso di attualizzazione 1,45% 1,25%
Tasso di incremento salariale 2,60% 2,60%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 1.866 migliaia euro (+2,87%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.787 migliaia di euro (-2,75%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 610 migliaia di euro (-0,94%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe un aumento della passività di 626 migliaia di euro (+0,96%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 38 migliaia di euro (+1,89%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 37 migliaia di euro (-1,82%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 1 migliaia di euro (-0,07%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe un aumento della passività di 1 migliaia di euro (+0,07%).

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2017 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (Segue)

Il Fondo rischi per controversie legale include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile.

La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo vertenze fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.4 - Gruppo bancario - rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente Nota integrativa consolidata.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti e l'accantonamento per gli eventi formativi dei consulenti finanziari.

Sezione 13 - Riserve tecniche - Voce 130

13.1 Riserve tecniche: composizione Nessun dato da segnalare.

13.2 Riserve tecniche: variazioni annue Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 - Azioni rimborsabili - Voce 150

14.1 Azioni rimborsabili: composizione Nessun dato da segnalare.

Sezione 15 - Patrimonio del Gruppo - Voci 140, 160, 170, 180, 190, 200 e 220

15.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2017 il capitale sociale di FinecoBank ammonta a 200.545 migliaia di euro, composto da 607.713.345 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2017 la Banca detiene numero 60.397 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,01% del capitale sociale, per un ammontare pari a 365 migliaia di euro. Si ricorda che le azioni erano state acquistate nell'esercizio 2015 per un numero totale di 1.408.834, in relazione al piano di stock granting "2014 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete di Fineco, e nel corso del primo trimestre 2017 per un numero totale di 31.519, in relazione al sistema incentivante "2016 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante", in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Fineco del 12 aprile 2016. In esecuzione del piano "2014 Plan PFA" sono state assegnate ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete nel corso dell'esercizio 2016 e 2017, rispettivamente, 694.509 azioni e 685.447 azioni. La Banca non possiede, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della propria controllante UniCredit S.p.A..

(Importi in migliaia)
VOCI / VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Capitale sociale 200.545 200.246
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 323.932 278.407
- Riserva legale 40.109 40.049
- Riserva straordinaria 251.367 205.860
- Riserva azioni proprie 365 4.338
- Altre riserve 32.091 28.160
4. (Azioni proprie) (365) (4.338)
5. Riserve da valutazione (8.340) (6.794)
6. Strumenti di capitale - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio 214.120 211.844
Totale 731.826 681.299

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 7 febbraio 2017, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso (a livello della Banca e a livello di Gruppo UniCredit, ove previste) e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa) e del parere favorevole del Comitato Remunerazione e Nomine riunitosi il 2 febbraio 2017, ha approvato

  • con riferimento al piano "Group Executive Incentive System 2014 (Bonus Pool)": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 5.237,76 euro corrispondente a complessive n. 15.872 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,003% del capitale fully diluited;
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 208.180,50 euro corrispondente a complessive n. 630.850 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,10% del capitale fully diluited;
  • con riferimento al piano "2014 Plan Key People": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 86.191,71 euro corrispondente a complessive n. 261.187 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,04% del capitale fully diluited.

L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2016, pari a 211.844 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva Legale per 60 migliaia di euro, pari allo 0,03% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria per 41.624 migliaia di euro;
  • alle 607.713.345 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,28 euro per complessivi euro 170.160 migliaia di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 209 migliaia di euro.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (Segue)

15.2 Capitale - Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

VOCI/TIPOLOGIE ORDINARIE ALTRE
A.Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate 606.805.436 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (714.325) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 606.091.111 -
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito
- a favore dei dipendenti 907.909 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 685.447 -
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (31.519) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 607.652.948 -
D.1 Azioni proprie (+) 60.397 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio - -
- interamente liberate 607.713.345 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 Altre variazioni sono state riportate le azioni consegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del piano di stock granting "2014 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete di FinecoBank.

15.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

15.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale per un ammontare pari a 40.109 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria per un ammontare pari a 251.367 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio per un ammontare pari a 365 migliaia di euro.

In seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA", la "Riserva per azioni proprie" è stata liberata e riclassificata nella "Riserva straordinaria" per un importo di 4.144 migliaia di euro.

15.5 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 16 - Patrimonio di pertinenza di terzi - Voce 210

16.1 Dettaglio della voce 210 "patrimonio di pertinenza di terzi" Nessun dato da segnalare.

16.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni (importi in migliaia)

OPERAZIONI IMPORTO 31.12.2017 IMPORTO 31.12.2016
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 256.732 256.752
a) Banche 256.065 256.065
b) Clientela 667 687
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 4 4
a) Banche 4 4
b) Clientela - -
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 2.324.759 1.241.574
a) Banche 2.125.790 1.018.155
i) a utilizzo certo 790 155
ii) a utilizzo incerto 2.125.000 1.018.000
b) Clientela 198.969 223.419
i) a utilizzo certo 198.862 223.419
ii) a utilizzo incerto 107 -
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni - -
Totale 2.581.495 1.498.330

Le garanzie di natura finanziaria verso banche sono comprensive di n. 5 fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 su richiesta di UniCredit, a tempo indeterminato, per un importo complessivo di 256.065 migliaia di euro.

Gli impegni irrevocabili ad erogare fondi ad utilizzo certo comprendono, principalmente, le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo di 165.987 migliaia di euro, e le operazioni di pronti contro termine da erogare, per un importo di 33.262 migliaia di euro.

Gli impegni irrevocabili ad erogare fondi ad utilizzo incerto verso Banche si riferiscono al contratto "Liquidity Framework Agreement", stipulato nel corso dell'esercizio 2016 e rinnovato nel primo semestre 2017, con il quale la Banca si impegna a mettere a disposizione di UniCredit un determinato ammontare di "Eligible Securities" per la durata di un mese, titoli che potranno essere richiesti da UniCredit tramite operazioni di pronti contro termine della durata massima di tre mesi. La Banca si impegna inoltre a reinvestire la liquidità, ricevuta tramite le operazioni di pronti contro termine, in depositi a termine con la Capogruppo con la medesima scadenza.

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni (Importi in migliaia)
PORTAFOGLI IMPORTO 31.12.2017 IMPORTO 31.12.2016
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche - 54.909
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -
Totale - 54.909

Al 31 dicembre 2017 sono impegnati titoli di proprietà a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri, a garanzia dell'operatività in contratti derivati e a garanzia delle operazioni di prestito titoli.

Relativamente ai titoli a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e a garanzia dell'operatività in contratti derivati si precisa che la Banca ha impegnato titoli di debito di proprietà emessi da governi, appartenenti alla categoria "Attività disponibili per la vendita", per un importo di bilancio di 131.101 migliaia di euro (128.882 migliaia di euro al 31 dicembre 2016). I titoli risultano impegnati fino al momento in cui la Banca decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia.

Per quanto riguarda le operazioni di prestito titoli con la clientela sono stati impegnati titoli UniCredit, appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti", per un importo di bilancio di 890.325 migliaia di euro (1.042.126 migliaia di euro al 31 dicembre 2016). Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 8. Operazioni di prestito titoli.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato - Passivo (Segue)

3. Informazioni sul leasing operativo

In relazione ai contratti di locazione non cancellabili in essere, i pagamenti futuri ammontano a:

  • 1.969 migliaia di euro fino a dodici mesi;

  • 50 migliaia di euro da uno a cinque anni.

Non vi sono operazioni di subleasing.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA SERVIZI IMPORTO 31.12.2017 IMPORTO 31.12.2016
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 326.780.204 330.212.411
Titoli 85.472.068 85.036.522
a) acquisti 42.872.997 42.701.792
1. Regolati 42.495.048 42.346.469
2. Non regolati 377.949 355.323
b) vendite 42.599.071 42.334.730
1. Regolate 42.288.571 41.973.535
2. Non regolate 310.500 361.195
Contratti derivati 241.308.136 245.175.889
a) acquisti 120.730.831 122.572.275
1. Regolati 120.378.702 122.309.410
2. Non regolati 352.129 262.865
b) vendite 120.577.305 122.603.614
1. Regolate 120.242.383 122.335.440
2. Non regolate 334.922 268.174
2. Gestioni di portafogli - -
a) individuali - -
b) collettive - -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse gestioni di portafogli) - -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - -
2. altri titoli - -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 13.393.452 11.399.554
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2.568 4.827
2. altri titoli 13.390.884 11.394.727
c) titoli di terzi depositati presso terzi 13.393.452 11.399.550
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 16.236.634 15.461.745
4. Altre operazioni 25.223.404 18.342.788
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 25.223.404 18.342.788
a) acquisti 12.603.177 9.216.044
b) vendite 12.620.227 9.126.744

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari (Importi in migliaia)

AMMONTARI CORRELATI
NON OGGETTO DI
COMPENSAZIONE IN BILANCIO
FORME TECNICHE AMMONTARE LORDO
DELLE ATTIVITÀ
FINANZIARIE (A)
AMMONTARE DELLE
PASSIVITÀ FINANZIARIE
COMPENSATO IN
BILANCIO (B)
AMMONTARE NETTO
DELLE ATTIVITÀ
FINANZIARIE RIPORTATO
IN BILANCIO (C=A-B)
STRUMENTI
FINANZIARI (D)
DEPOSITI DI
CONTANTE
RICEVUTI IN
GARANZIA (E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2017
(F=C-D-E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2016
1. Derivati - - - - - - 552
2. Pronti contro termine - - - - - - -
3. Prestito titoli 179 - 179 - - 179 -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 179 - 179 - - 179 X
Totale 31 dicembre 2016 552 - 552 - - X 552

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari (Importi in migliaia)

AMMONTARI CORRELATI NON
OGGETTO DI COMPENSAZIONE
IN BILANCIO
FORME TECNICHE AMMONTARE LORDO
DELLE PASSIVITÀ
FINANZIARIE
(A)
AMMONTARE DELLE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
COMPENSATO IN
BILANCIO
(B)
AMMONTARE NETTO
DELLE PASSIVITÀ
FINANZIARIE RIPORTATO
IN BILANCIO
(C=A-B)
STRUMENTI
FINANZIARI
(D)
DEPOSITI DI
CONTANTE
POSTI A
GARANZIA
(E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2017
(F=C-D-E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2016
1. Derivati 10.523 - 10.523 - 9.350 1.173 -
2. Pronti contro termine 764.353 - 764.353 - - 764.353 -
3. Prestito titoli 177.878 - 177.878 - - 177.878 -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 952.754 - 952.754 - 9.350 943.404 X
Totale 31 dicembre 2016 7.849 - 7.849 - 7.849 X -

Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2017 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 458 migliaia di euro ed un fair value negativo di 2.171 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione positivo di 1.711 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso una Controparte Centrale in qualità di clienti di un partecipante diretto. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

8. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di ottimizzare il rendimento del portafoglio dei clienti, soddisfare le richieste delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di pronti contro termine passivi e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli. A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli, che non trovano rappresentazione nelle passività o negli impegni di bilancio, la Banca ha costituito in garanzia emissioni obbligazionarie di UniCredit, appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti", depositate in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 772.854 migliaia di euro, mentre il fair value è pari a 949.550 migliaia di euro, così dettagliato:

TIPOLOGIA TITOLI (VALORE NOMINALE AL 31 DICEMBRE 2017)
CEDUTI IN PRONTI CONTRO
CEDUTI
TERMINE PASSIVI
ALTRE FINALITÀ
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA:
Banche - - -
Società finanziarie - 1.006 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 3.036 45
Altri soggetti 578 767.369 820
Totale valore nominale 578 771.411 865

(Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)

TIPOLOGIA TITOLI (FAIR VALUE AL 31 DICEMBRE 2017)
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI IN PRONTI CONTRO
CEDUTI
TERMINE PASSIVI
ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 1.323 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 3.580 102
Altri soggetti 382 943.073 1.090
Totale fair value 382 947.976 1.192

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 172
Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50 173
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 174
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80 174
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 175
Sezione 6 - Utili (perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 175
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value - Voce 110
175
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore netto per deterioramento
- Voce 130
176
Sezione 9 - Premi netti - Voce 150 177
Sezione 10 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa
- Voce 160 177
Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180 177
Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 190 180
Sezione 13 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
- Voce 200
180
Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
- Voce 210
180
Sezione 15 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220 181
Sezione 16 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 240 181
Sezione 17 - Risultato netto della valutazione al fair value
delle attività materiali e immateriali - Voce 250 181
Sezione 18 - Rettifiche di valore all'avviamento - Voce 260 181
Sezione 19 - Utile (Perdita) da cessione di investimenti - Voce 270 182
Sezione 20 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
- Voce 290
182
Sezione 21 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione
al netto delle imposte - Voce 310
182
Sezione 22 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - Voce 330 183
Sezione 23 - Altre informazioni 183
Sezione 24 - Utile per azione 184

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione (Importi in migliaia)
VOCI/FORME TECNICHE TITOLI DI DEBITO FINANZIAMENTI ALTRE
OPERAZIONI
TOTALE
31.12.2017
TOTALE
31.12.2016
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - - 1 1
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.505 - - 8.505 20.658
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 23.066 - - 23.066 1.575
5. Crediti verso banche 186.029 2.824 - 188.853 198.814
6. Crediti verso clientela - 41.029 - 41.029 29.109
7. Derivati di copertura - - 8.215 8.215 3.080
8. Altre attività - - 77 77 69
Totale interessi attivi 217.601 43.853 8.292 269.746 253.306

Gli interessi maturati sulle attività deteriorate, relative esclusivamente alla voce Crediti verso clientela, ammontano a 325 migliaia di euro (360 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura (importi in migliaia)
VOCI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 20.102 35.458
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (11.887) (32.378)
C. Saldo (A-B) 8.215 3.080

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta (importi in migliaia)
VOCI/FORME TECNICHE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Interessi attivi su attività in valuta 15.100 12.459

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario Nessun dato da segnalare.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione (Importi in migliaia)

VOCI/FORME TECNICHE DEBITI TITOLI ALTRE OPERAZIONI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Debiti verso banche centrali - - - - -
2. Debiti verso banche 3.070 - - 3.070 3.006
3. Debiti verso clientela (8.235) - - (8.235) (6.924)
4. Titoli in circolazione - - - - -
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7. Altre passività e fondi - - - - -
8. Derivati di copertura - - - - -
Totale interessi passivi (5.165) - - (5.165) (3.918)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

La tabella è stata omessa in quanto lo sbilancio dei differenziali relativi ad operazioni di copertura è positivo (in relazione al quale si rinvia alla precedente tabella 1.2).

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta (importi in migliaia)
VOCI/FORME TECNICHE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Interessi passivi su passività in valuta (4.882) (2.479)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario Nessun dato da segnalare.

Sezione 2 - Le commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione (Importi in migliaia)
TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
(a) garanzie rilasciate 67 67
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 484.259 436.906
1. negoziazione di strumenti finanziari 71.072 75.599
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli - -
3.1. individuali - -
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli 1.079 964
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 14.307 14.492
7. attività di ricezione e trasmissione ordini 11.862 10.732
8. attività di consulenza 43.233 33.078
8.1. in materia di investimenti 43.233 33.078
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi: 342.706 302.041
9.1. gestioni di portafogli 280.210 252.873
9.1.1 individuali 28 53
9.1.2 collettive 280.182 252.820
di cui commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento 277.309 250.480
9.2. prodotti assicurativi 62.495 49.159
9.3. altri prodotti 1 9
(d) servizi di incasso e pagamento 28.761 21.758
(e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
(f ) servizi per operazioni di factoring - -
(g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
(h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
(i) tenuta e gestione dei conti correnti 4.716 5.019
(j) altri servizi 9.798 5.450
(k) operazioni di prestito titoli 5.713 3.640
Totale 533.314 472.840

2.2 Commissioni passive: composizione (Importi in migliaia) SERVIZI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 (a) garanzie ricevute - - (b) derivati su crediti - - (c) servizi di gestione e intermediazione: (239.360) (208.909) 1. negoziazione di strumenti finanziari (7.018) (7.510) 2. negoziazione di valute - - 3. gestioni di portafogli: - - 3.1 proprie - - 3.2 delegate a terzi - - 4. custodia e amministrazione di titoli (4.692) (4.126) 5. collocamento di strumenti finanziari - - 6. offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi (227.650) (197.273) (d) servizi di incasso e pagamento (21.674) (19.022) (e) altri servizi (399) (304) (f) operazioni di prestito titoli (1.798) (1.724) Totale (263.231) (229.959)

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (Segue)

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
3.1 Dividendi e proventi simili: composizione
(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VOCI/PROVENTI DIVIDENDI PROVENTI DA QUOTE
DI O.I.C.R.
DIVIDENDI PROVENTI DA QUOTE DI
O.I.C.R.
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 26 - 14 -
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 29 - 6 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
D. Partecipazioni - X - X
Totale 55 - 20 -

Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2017
Al 31 dicembre 2017 (Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) NEGOZIAZIONE (B) (C) NEGOZIAZIONE (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 28 84.293 (36) (76.448) 7.837
1.1 Titoli di debito 1 3.080 (1) (2.604) 476
1.2 Titoli di capitale 9 80.165 (26) (72.960) 7.188
1.3 Quote di O.I.C.R. 18 1.048 (9) (884) 173
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 12 (1) (8) 4
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 12 (1) (8) 4
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 6.210
4. Strumenti derivati 5.541 53.513 (5.280) (35.134) 33.362
4.1 Derivati finanziari: 5.541 53.513 (5.280) (35.134) 33.362
- Su titoli di debito e tassi di interesse 176 1.465 (187) (1.049) 405
- Su titoli di capitale e indici azionari 5.365 47.244 (5.093) (31.822) 15.694
- Su valute e oro X X X X 14.722
- Altri - 4.804 - (2.263) 2.541
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 5.570 137.818 (5.317) (111.590) 47.413
Al 31 dicembre 2016 (Importi in migliaia)
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI PLUSVALENZE
(A)
UTILI DA
NEGOZIAZIONE (B)
MINUSVALENZE
(C)
PERDITE DA
NEGOZIAZIONE (D)
RISULTATO NETTO
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 4 103.097 (22) (93.411) 9.668
1.1 Titoli di debito - 6.825 - (6.065) 760
1.2 Titoli di capitale 4 93.309 (22) (84.683) 8.608
1.3 Quote di O.I.C.R. - 2.963 - (2.663) 300
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 7 129 - (28) 108
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 7 129 - (28) 108
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 4.211
4. Strumenti derivati 4.510 62.942 (3.720) (39.076) 34.603
4.1 Derivati finanziari: 4.510 62.942 (3.720) (39.076) 34.603
- Su titoli di debito e tassi di interesse 96 1.364 (80) (904) 476
- Su titoli di capitale e indici azionari 4.414 56.725 (3.640) (36.091) 21.408
- Su valute e oro X X X X 9.947
- Altri - 4.853 - (2.081) 2.772
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 4.521 166.168 (3.742) (132.515) 48.590

Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione (Importi in migliaia)

COMPONENTI REDDITUALI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del (fair value) 10.865 17.018
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 10.036 3.621
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 4.230 -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 25.131 20.639
B.Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del (fair value) (20.727) (9.693)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (4.385) (10.419)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - (458)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (25.112) (20.570)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 19 69

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione (Importi in migliaia)

VOCI/COMPONENTI REDDITUALI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 UTILI PERDITE RISULTATO NETTO UTILI PERDITE RISULTATO NETTO Attività finanziarie 1. Crediti verso banche 3.951 - 3.951 - - - 2. Crediti verso clientela - - - - - - 3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 761 - 761 20.382 - 20.382 3.1 Titoli di debito 761 - 761 5.038 - 5.038 3.2 Titoli di capitale - - - 15.344 - 15.344 3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - - 3.4 Finanziamenti - - - - - - 4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - - Totale attività 4.712 - 4.712 20.382 - 20.382 Passività finanziarie 1. Debiti verso banche - - - - - - 2. Debiti verso clientela - - - - - - 3. Titoli in circolazione - - - - - - Totale passività - - - - - -

Gli utili da cessione di crediti verso banche, pari a 3.951 migliaia di euro, sono relativi alla vendita di titoli di debito emessi da UniCredit (per maggiori dettagli si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata), mentre gli utili da cessione di Attività finanziarie disponibili per la vendita, pari a 761 migliaia di euro, sono relativi alla vendita di titoli di stato.

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione Nessun dato da segnalare.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2017 175

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (Segue)

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore netto per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione (Importi in migliaia)

RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE TOTALE
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B 31.12.2017 31.12.2016
A. Crediti verso banche - - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - - X - -
- Titoli di debito - - X - - - X - -
Altri crediti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)
- Finanziamenti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)
- Titoli di debito - - - - - - - - -
C. Totale (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)

Legenda:

A = Da interessi B = Altre riprese

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (Importi in migliaia)

RETTIFICHE DI VALORE (1)
SPECIFICHE
RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE
TOTALE TOTALE
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE A B 31.12.2017 31.12.2016
A. Titoli di debito - - - - - -
B. Titoli di capitale (8.896) (3.995) - - (12.891) (6.724)
C. Quote OICR - - - - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale (8.896) (3.995) - - (12.891) (6.724)

Legenda:

B = Altre riprese

Le rettifiche di valore specifiche si riferiscono esclusivamente alla perdita da cancellazione e alla svalutazione apportata all'esposizione in titoli di capitale contabilizzata per effetto della contribuzione versata al Fondo Interbancario Tutela Depositi - Schema Volontario. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa consolidata.

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Nessun dato da segnalare.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione (Importi in migliaia)

RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
OPERAZIONI/COMPONENTI SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE TOTALE
REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B 31.12.2017 31.12.2016
A. Garanzie rilasciate - - - - - - - - 1.416
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - 6 - - 6 8
E. Totale - - - - 6 - - 6 1.424

Legenda:

A = Da interessi

B = Altre riprese

A = Da interessi

Sezione 9 - Premi netti - Voce 150

9.1 Premi netti: composizione Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa - Voce 160 10.1 Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa: composizione

Nessun dato da segnalare.

10.2 Composizione della sottovoce "Variazione netta delle riserve tecniche" Nessun dato da segnalare.

10.3 Composizione della sottovoce "Sinistri di competenza dell'esercizio" Nessun dato da segnalare.

10.4 Composizione della sottovoce "Altri proventi ed oneri della gestione assicurativa" Nessun dato da segnalare.

10.4.1 Ramo vita Nessun dato da segnalare.

10.4.2 Ramo danni Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 - Le spese amministrative - Voce 180

11.1 Spese per il personale: composizione (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA DI SPESE/SETTORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 1) Personale dipendente (77.232) (77.847) a) salari e stipendi (52.734) (49.621) b) oneri sociali (13.927) (13.061) c) indennità di fine rapporto (912) (918) d) spese previdenziali - e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (98) (106) f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - a contribuzione definita - - - a benefici definiti - g) versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: - a contribuzione definita (3.082) (2.861) - a benefici definiti - h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (2.739) (3.471) i) altri benefici a favore di dipendenti (3.972) (8.076) l) recuperi compensi personale distaccato 232 267 2) Altro personale in attività (363) (218) 3) Amministratori e sindaci (1.291) (1.136) 4) Personale collocato a riposo - - Totale (78.886) (79.201)

Nella voce 1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca e su strumenti finanziari emessi da UniCredit a favore dei dipendenti.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (Segue)

11.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Personale dipendente 1.100 1.066
(a) dirigenti 27 26
(b) quadri direttivi 330 317
(c) restante personale dipendente 743 723
Altro personale 15 13

11.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi Nessun dato da segnalare.

11.4 Altri benefici a favore dei dipendenti (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA DI SPESE / VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Incentivi all'esodo 385 (5.517)
Piano medico (1.477) (939)
Buoni pasto (936) (926)
Premi di anzianità - 1.116
Altri (1.944) (1.810)
Totale (3.972) (8.076)
11.5 Altre spese amministrative: composizione (Importi in migliaia)
----------------------------------------------- -- -----------------------
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (98.543) (90.568)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (16.041) (16.840)
Comunicazioni su mass media (11.420) (12.340)
Marketing e promozioni (4.488) (4.251)
Sponsorizzazioni (95) (182)
Convention e comunicazione interna (38) (67)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.586) (1.403)
Spese recupero crediti (457) (520)
Informazioni commerciali e visure (1.129) (883)
C) Spese indirette relative al personale (26.167) (28.851)
Formazione del personale (479) (320)
Noleggio auto e altre spese personale (84) (75)
Spese promotori finanziari (25.003) (27.822)
Spese di viaggio (534) (564)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (67) (70)
D) Spese relative all'ICT (32.079) (31.501)
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.467) (3.017)
Spese software - affitto e manutenzione (8.092) (6.847)
Sistemi di comunicazione ICT (5.723) (5.078)
Service ICT: personale esterno (6.723) (7.416)
Infoprovider finanziari (9.074) (9.143)
E) Consulenze e servizi professionali (4.247) (2.641)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (2.665) (1.578)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (86) -
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (385) (216)
Spese legali (61) (25)
Cause legali (1.050) (822)
F) Spese relative agli immobili (19.373) (19.793)
Service area immobiliare (720) (801)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (200) (459)
Manutenzione locali (1.379) (1.491)
Fitti passivi per locazione immobili (14.387) (14.289)
Pulizia locali (509) (495)
Utenze (2.178) (2.258)
G) Altre spese di funzionamento (36.036) (32.796)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (347) (412)
Spese postali e trasporto documenti (3.396) (3.428)
Servizi amministrativi e logistici (18.772) (16.160)
Assicurazioni (3.923) (3.630)
Stampati e cancelleria (511) (794)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (8.695) (8.080)
Altre spese amministrative (392) (292)
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD (10.566) (10.614)
Totale (244.638) (235.007)

I costi registrati nell'anno 2017 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella 11.5, sono stati complessivamente pari a 10.566 migliaia di euro, e sono relativi al contributo ordinario, aggiuntivo e al contributo al Fondo di Solidarietà, per l'anno 2017, al netto dei conguagli relativi ai contributi 2015 e 2016 rideterminati dal Fonto Interbanca di Tutela dei Depositi in seguito all'introduzione del nuovo modello risk-based per il calcolo delle contribuzioni DGS. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa consolidata.

Nessun costo è stato registrato in relazione al Single Resolution Fund (nessun contributo dovuto).

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (Segue)

Sezione 12 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 190

12.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE
Controversie legali (8.836) 5.012 (3.824) (7.140) 7.212 72
Fondo indennità suppletiva clientela (5.008) - (5.008) (4.964) - (4.964)
Altri fondi rischi ed oneri (330) 703 373 (588) 4.696 4.108
Totale (14.174) 5.715 (8.459) (12.692) 11.908 (784)

Sezione 13 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 200

13.1 Rettifiche di valore nette di attività materiali: composizione (Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/COMPONENTI REDDITUALI AMMORTAMENTO
(A)
RETTIFICHE DI VALORE
PER DETERIORAMENTO
(B)
RIPRESE DI VALORE
(C)
RISULTATO NETTO
31.12.2017 (A+B-C)
RISULTATO NETTO
31.12.2016
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (5.548) (21) - (5.569) (4.853)
- Ad uso funzionale (5.435) (21) - (5.456) (4.741)
- Per investimento (113) - - (113) (112)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -
- Ad uso funzionale - - - - -
- Per investimento - - - - -
Totale (5.548) (21) - (5.569) (4.853)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e arredi per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda si rimanda alla Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa consolidata.

Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/COMPONENTE REDDITUALE AMMORTAMENTO
(A)
RETTIFICHE DI VALORE
PER DETERIORAMENTO
(B)
RIPRESE DI VALORE
(C)
RISULTATO NETTO
31.12.2017 (A+B-C)
RISULTATO NETTO
31.12.2016
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (4.800) - - (4.800) (5.099)
- Generate internamente all'azienda - - - - -
- Altre (4.800) - - (4.800) (5.099)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Totale (4.800) - - (4.800) (5.099)

Le rettifiche di valore su attività immateriali sono relative al software, ammortizzato in tre anni, e agli oneri sostenuti per la realizzazione del sito internet Fineco, ammortizzati in 5 anni.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 15 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 220

15.1 Altri oneri di gestione: composizione (Importi in migliaia)
TIPOLOGIA/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Rimborsi e abbuoni (141) (199)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (2.427) (2.798)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.844) (3.706)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili del gruppo (29) (19)
Insussistenze di attività (317) (571)
Altri oneri di gestione (244) (7.321)
Totale (6.002) (14.614)

Le insussistenze di attività comprendono i costi sostenuti per frodi con carte di credito per un importo pari a 261 migliaia di euro (518 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

15.2 Altri proventi di gestione: composizione (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Recupero di spese: 93.368 85.395
- recupero spese accessorie - altre 334 442
- recuperi di imposta 93.034 84.953
Fitti attivi da investimenti immobiliari 155 232
Altri proventi dell'esercizio corrente 2.783 8.445
Totale 96.306 94.072

Sezione 16 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 240

16.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 17 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 250

17.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) delle attività materiali e immateriali: composizione Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 260

18.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (Segue)

Sezione 19 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 270

19.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione (Importi in migliaia)
COMPONENTE REDDITUALE/SETTORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Immobili
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività
- Utili da cessione 9 -
- Perdite da cessione (517) -
Risultato netto (508) -

Sezione 20 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 290

20.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione (Importi in migliaia)

COMPONENTI REDDITUALI/SETTORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Imposte correnti (-) (102.274) (95.525)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3.924 6.518
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte corrente dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (3.098) (5.086)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (696) (400)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+ 3 bis +/-4+/-5) (102.144) (94.493)

20.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio (Importi in migliaia)

TOTALE 2017 TOTALE 2016 Utile ante imposte 316.264 306.337

IMPOSTE
IRES IRAP ESTERE TOTALE 2017 TOTALE 2016
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (87.024) (17.626) 23 (104.627) (101.306)
+ Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile 4.085 (1.263) (23) 2.799 6.227
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile - - - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (446) - - (446) (446)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (83.385) (18.889) - (102.274) (95.525)

Sezione 21 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - Voce 310

21.1 Utile (perdita) dei gruppi di attività/passività in via di dismissione al netto delle imposte: composizione Nessun dato da segnalare.

21.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative a gruppi di attività/passività in via di dismissione Nessun dato da segnalare.

Sezione 22 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi - Voce 330

22.1 Dettaglio della voce 330 "utile (perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi" Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 - Altre informazioni

FinecoBank e Fineco AM Limited appartengono al Gruppo Bancario UniCredit e sono soggette alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A..

1.1 Denominazione Capogruppo

UniCredit S.p.A. Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza-Brianza-Lodi Iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredit - Albo dei Gruppi Bancari cod. 2008.1

1.2 Sede Capogruppo

Sede Sociale e Direzione Generale: Piazza Gae Aulenti 3 - Tower A - 20154 Milano

1.3 I principali dati reddituali, patrimoniali e di struttura della Capogruppo

FinecoBank e Fineco AM Limited sono soggette alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A. pertanto, ai sensi dell'art. 2497 bis comma 4 del Codice Civile, si riportano i dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della stessa.

UniCredit S.p.A. - Stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2016 (Importi in milioni)

ATTIVO 31.12.2016
Cassa e disponibilità liquide 1.852
Attività finanziarie di negoziazione 14.026
Crediti verso banche 22.349
Crediti verso clientela 213.237
Investimenti finanziari 108.374
Coperture 8.160
Attività materiali 2.341
Avviamenti -
Altre attività immateriali 5
Attività fiscali 12.005
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 7.439
Altre attività 4.400
Totale dell'attivo 394.188

(Importi in milioni)

PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2016
Debiti verso banche 44.381
Raccolta da clientela e titoli 279.648
Passività finanziarie di negoziazione 14.557
Passività finanziarie valutate al fair value 2.103
Coperture 8.920
Fondi per rischi ed oneri 3.407
Passività fiscali 162
Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione 3
Altre passività 8.310
Patrimonio 32.697
- capitale e riserve 43.718
- riserve da valutazione (attività disponibili per la vendita - copertura dei flussi finanziari - su piani a benefici definiti) 439
- utile (perdita) netto (11.460)
Totale del passivo e del patrimonio netto 394.188

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (Segue)

Unicredit S.p.A. - Conto economico riclassificato esercizio 2016 (Importi in milioni)

31.12.2016 Interessi netti 3.693 Dividendi e altri proventi su partecipazioni 1.173 Commissioni nette 3.574 Risultato negoziazione, coperture e fair value 360 Saldo altri proventi/oneri 110 MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 8.910 Spese per il personale (3.298) Altre spese amministrative (2.839) Recuperi di spesa 586 Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (134) Costi operativi (5.685) RISULTATO LORDO DI GESTIONE 3.225 Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (10.379) RISULTATO NETTO DI GESTIONE (7.154) Accantonamenti per rischi ed oneri (1.501) Oneri di integrazione (1.163) Profitti netti da investimenti (1.444) UTILE (PERDITA) LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE (11.262) Imposte sul reddito dell'esercizio (198) Rettifiche di valore su avviamenti - UTILE NETTO (11.460)

1.4 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
TIPOLOGIA DI SERVIZI SOGGETTO CHE HA EROGATO IL SERVIZIO COMPENSI
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 169.245
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 95.000
Altri servizi Deloitte Consulting S.r.l. 30.000
294.245

Sezione 24 - Utile per azione

24.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

31.12.2017 31.12.2016
Utile netto del periodo (migliaia di euro) 214.120 211.844
Numero medio delle azioni in circolazione 607.158.443 605.659.378
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 608.829.187 608.860.642
Utile per azione base 0,35 0,35
Utile per azione diluito 0,35 0,35

24.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2017 185

Parte D - Redditività consolidata complessiva

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva (Importi in migliaia)
VOCI IMPORTO LORDO IMPOSTA SUL REDDITO IMPORTO NETTO
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 214.120
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti (5.162) 1.689 (3.473)
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value 3.956 (1.054) 2.902
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo (2.352) 778 (1.574)
c) altre variazioni 895 (296) 599
110. Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
120. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130. Totale altre componenti reddituali (2.663) 1.117 (1.546)
140. Redditività complessiva (voce 10+130) (2.663) 1.117 212.574
150. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - - -
160. Redditivià consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo (2.663) 1.117 212.574

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura

190
227
227
227

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Premessa

Preliminarmente si segnala che, in considerazione della non ancora avviata operatività di Fineco AM Limited, le informazioni riportate nella presente Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata si riferiscono a FinecoBank.

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di Risk Management è strutturato in coerenza con le scelte organizzative effettuate dal Gruppo e con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della Banca in collaborazione con l'omologa funzione di Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in ottica di Gruppo. Il modello organizzativo prevede uno specifico punto di riferimento nella funzione Chief Risk Officer, di seguito "CRO" della Capogruppo, cui sono assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Banca è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni della Capogruppo, con la dotazione patrimoniale e le regole di vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività della Banca. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle direttive della Capogruppo e delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il CRO Department, in linea con le indicazioni e le linee guida della Capogruppo, è responsabile delle attività di credit operations e dell'attività di Risk Management. L'informativa, a diversi livelli, è fornita agli Organi Strategici (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate). In relazione alle indicazioni del Secondo Pilastro di Basilea, sono inoltre oggetto di controllo e di reporting i rischi reputazionali, di business e, in collaborazione con il CFO, i rischi di liquidità.

Il CRO ed il CFO, hanno la responsabilità di proporre ed adattare il Risk Appetite Framework di Gruppo alla realtà di FinecoBank e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

Il CRO Department assicura il presidio del profilo di rischio complessivo della Banca monitorando le esposizioni delle diverse tipologie di rischio, coerentemente con le metodologie definite dalla Capogruppo.

La Unit Risk Management è deputata a prevenire e monitorare i rischi della Banca nelle sue diverse componenti. In particolare il Risk Management effettua un controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi ai quali la Banca è esposta. L'attività del Risk Management comporta altresì il monitoraggio dei rischi di business, reputazionale e di liquidità. La Unit Risk Management supporta il CRO, per quanto di competenza del Department, nelle attività di monitoraggio e di informativa agli Organi Strategici.

In considerazione della complessità dell'attività svolta dalla Banca e della significatività dei rischi connessi, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha ritenuto opportuno costituire il Comitato Rischi e Parti Correlate, per il controllo interno, costituito da membri non esecutivi dello stesso Board e con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile del Risk Management permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali della Banca.

Sezione 1 - Rischi del gruppo bancario

1.1 Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Obiettivo della Banca è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la Propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

Nel corso del 2017 l'attività creditizia è stata caratterizzata dall'ampliamento dell'offerta dei prodotti di credito, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari, business avviato a fine 2016, e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno rotativo su titoli (Credit Lombard). L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali. Al 31 dicembre 2017 il valore di bilancio dei crediti relativi a mutui ammonta a 516 milioni di euro. Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede grandi patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti. La Banca ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo procedendo all'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e all'erogazione di prestiti personali.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente depositi con UniCredit S.p.A., nonché l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nel 2017 la Banca ha inoltre incrementato l'esposizione in titoli di Stato Spagnoli per 1.100 milioni di euro, titoli di Stato Italiani per 757 milioni di euro, titoli di Stato Polacchi per 44 milioni di euro.

La Banca ha inoltre emanato ed approvato la policy "Rischio emittente negli strumenti obbligazionari - Contingency Plan" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio della Banca; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità Operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia e dalla anagrafe di Gruppo.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore.

Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa. Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti. In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dalla Banca sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia. Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performaces del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia la Banca è esposta al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca. Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, la Banca è esposta all'ulteriore rischio di controparte per tutte le attività di regolamento e di pre-regolamento con le controparti istituzionali e bancarie necessarie per lo svolgimento del business. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa. Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni.

Altre operazioni che comportano rischio di controparte sono:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

La Banca controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte ed il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e le best practices di Gruppo ed in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico.

La Banca comunica alla Capogruppo ogni informazione utile alla valutazione, da parte della stessa, di ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale ha intenzione di detenere dei rapporti e nei confronti della quale è prevista la definizione di un limite di rischio (plafond) entro il quale il Gruppo intende operare.

La valutazione è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione la Banca riceve dalla Capogruppo un plafond di rischio da monitorare.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia, anagrafe di Gruppo con i dati relativi a posizioni condivise con altre banche del Gruppo ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dalla Banca. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca, dal Gruppo e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente.

Le svalutazioni collettive del portafoglio crediti "in bonis" sono determinate con il calcolo dei tassi di migrazione, mediante matrici di transizione, sia da crediti performing a non performing sia per singolo stato di classificazione (past due, inadempienza probabile, sofferenza) combinando il tasso di decadimento ottenuto con le percentuali di recupero attese calcolate analiticamente per le sofferenze e tenendo conto di eventuali garanzie di supporto. Le attività progettuali volte alle necessarie implementazioni (architettura IT, processi e procedure organizzative) per l'implementazione del nuovo sistema contabile IFRS9 sono nella loro fase finale e comporteranno, a partire dal 1° gennaio 2018, significative modifiche nel sistema di determinazione delle svalutazioni collettive e delle classificazioni.

La valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione, è effettuata sia con l'ausilio di uno strumento condiviso con Capogruppo (Credit Tableau de Bord) che contiene tutti i principali indicatori di rischio ed i rapporti più significativi tra le grandezze espresse, sia con l'ausilio di specifici report di prodotto che individuano i trend dei tassi di decadimento suddivisi per periodo di erogazione e per livello di default.

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, la Banca dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia ed ai limiti definiti da Capogruppo. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono le azioni che devono essere effettuate per il recupero dei crediti ordinate per anzianità di scaduto.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio) (Importi in migliaia)

PORTAFOGLI / QUALITÀ SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
DETERIORATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE
NON DETERIORATE
ALTRE
ESPOSIZIONI
NON DETERIORATE
TOTALE
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 1.042.465 1.042.465
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - 4.826.390 4.826.390
3. Crediti verso banche - - - - 13.878.117 13.878.117
4. Crediti verso clientela 1.730 495 627 7.511 2.118.856 2.129.219
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 1.730 495 627 7.511 21.865.828 21.876.191
Totale 31 dicembre 2016 2.662 399 598 9.732 20.492.946 20.506.337

Al 31 dicembre 2017 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ DETERIORATE ATTIVITÀ NON DETERIORATE TOTALE
PORTAFOGLIO / QUALITÀ ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE
SPECIFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
(ESPOSIZIONE
NETTA)
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
- - - 1.042.465 - 1.042.465 1.042.465
2. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
- - - 4.826.390 - 4.826.390 4.826.390
3. Crediti verso banche - - - 13.878.117 - 13.878.117 13.878.117
4. Crediti verso clientela 24.313 (21.460) 2.853 2.137.439 (11.073) 2.126.366 2.129.219
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -
6. Attività finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 24.313 (21.460) 2.853 21.884.411 (11.073) 21.873.338 21.876.191
Totale 31 dicembre 2016 22.370 (18.711) 3.659 20.512.175 (9.497) 20.502.678 20.506.337

(Importi in migliaia)

ATTIVITÀ DI EVIDENTE
SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA
ALTRE
ATTIVITÀ
PORTAFOGLIO / QUALITÀ MINUSVALENZE
CUMULATE
ESPOSIZIONE
NETTA
ESPOSIZIONE
NETTA
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 6.563
2. Derivati di copertura - - 458
Totale 31 dicembre 2017 - - 7.021
Totale 31 dicembre 2016 - - 5.460

A.1.3 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto (Importi in migliaia)

ESPOSIZIONE LORDA
ATTIVITÀ DETERIORATE
FINO A 3 DA OLTRE 3
MESI FINO A 6
DA OLTRE 6
MESI FINO A 1
OLTRE 1 ATTIVITÀ NON RETTIFICHE
DI VALORE
RETTIFICHE
DI VALORE DI
ESPOSIZIONE
TIPOLOGIA ESPOSIZIONI / VALORI MESI MESI ANNO ANNO DETERIORATE SPECIFICHE PORTAFOGLIO NETTA
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - - - X - X -
b) Inadempienze probabili - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - - - X - X -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - - - X - X -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X - X - -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 13.878.154 X - 13.878.154
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X - X - -
Totale A - - - - 13.878.154 - - 13.878.154
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate - - - - X - X -
b) Non deteriorate X X X X 2.444.832 X - 2.444.832
Totale B - - - - 2.444.832 - - 2.444.832
Totale A+B - - - - 16.322.986 - - 16.322.986

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 62.796 migliaia di euro, e l'impegno ad erogare fondi ad utilizzo incerto riferito al contratto "Liquidity Framework Agreement" stipulato nel corso dell'esercizio 2016, e rinnovato nel 2017, con la Capogruppo, pari a 2.125.000 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia di denaro con banche.

A.1.4 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Nessun dato da segnalare.

A.1.4bis Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni oggetto di concessioni lorde distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.5 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive Nessun dato da segnalare.

A.1.6 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi, netti e fasce di scaduto (Importi in migliaia)
-- -- ----------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- -- -----------------------
ESPOSIZIONE LORDA
ATTIVITÀ DETERIORATE
TIPOLOGIA ESPOSIZIONI / VALORI FINO A
3 MESI
DA OLTRE 3
MESI FINO A 6
MESI
DA OLTRE 6
MESI FINO A 1
ANNO
OLTRE
1 ANNO
ATTIVITÀ NON
DETERIORATE
RETTIFICHE
DI VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE
DI VALORE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze 23 32 903 19.890 X (19.118) X 1.730
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - 12 105 X (99) X 19
b) Inadempienze probabili 395 249 720 745 X (1.614) X 495
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
83 20 31 20 X (107) X 46
c) Esposizioni scadute
deteriorate
194 814 235 112 X (728) X 627
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- 7 14 5 X (12) X 15
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
X X X X 7.770 X (260) 7.511
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X 46 X - 45
e) Altre esposizioni
non deteriorate
X X X X 7.998.537 X (10.814) 7.987.723
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X 137 X (1) 137
Totale A 612 1.095 1.858 20.747 8.006.307 (21.460) (11.074) 7.998.086
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate 7 - - - X - X 7
b) Non deteriorate X X X X 277.873 X - 277.873
Totale B 7 - - - 277.873 - - 277.880
Totale A+B 619 1.095 1.858 20.747 8.284.180 (21.460) (11.074) 8.275.966

Al 31 dicembre 2017 non sono presenti esposizioni creditizie verso clientela non deteriorate oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi e non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

Le esposizioni scadute non deteriorate, pari a 7.770 migliaia di euro (9.980 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), sono suddivise per anzianità di scaduto come segue:

  • attività scadute da 1 giorno fino a 90 giorni per 7.669 migliaia di euro (9.919 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

  • attività scadute da 90 giorni fino a 180 giorni per 47 migliaia di euro (58 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

  • attività scadute da 180 giorni fino a 1 anno per 13 migliaia di euro (3 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

  • attività scadute da oltre 1 anno per 41 migliaia di euro (non presenti al 31 dicembre 2016).

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con l'operatività in prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 233.903 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli senza garanzia di denaro ovvero senza garanzia costituita da altri titoli con clientela.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.1.7 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
CAUSALI / CATEGORIE SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI SCADUTE
DETERIORATE
A. Esposizione lorda iniziale 19.334 1.906 1.130
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 3.276 4.320 6.947
B.1 ingressi da esposizioni in bonis 76 294 6.168
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.901 3.566 -
B.3 altre variazioni in aumento 299 460 779
C. Variazioni in diminuzione (1.762) (4.117) (6.721)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis - (213) (1.114)
C.2 cancellazioni (888) (49) (2)
C.3 incassi (874) (881) (1.838)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessioni - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (2.891) (3.576)
C.7 altre variazioni in diminuzione - (83) (191)
D. Esposizione lorda finale 20.848 2.109 1.356
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessione lorde distinte per qualità creditizia (Importi in migliaia)

CAUSALI / QUALITÀ ESPOSIZIONI OGGETTO
DI CONCESSIONI:
DETERIORATE
ESPOSIZIONI OGGETTO
DI CONCESSIONI:
NON DETERIORATE
A. Esposizione lorda iniziale 258 164
di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 604 228
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 111 158
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 78 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 30
B.4 altre variazioni in aumento 415 40
C. Variazioni in diminuzione (564) (209)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X -
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni (232) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (67)
C.4 cancellazioni (10) -
C.5 incassi (143) (142)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (179) -
D. Esposizione lorda finale 298 183
di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
SOFFERENZE INADEMPIENZE PROBABILI ESPOSIZIONI SCADUTE
DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
CAUSALI / CATEGORIE TOTALE CONCESSIONI TOTALE CONCESSIONI TOTALE CONCESSIONI
A.Rettifiche complessive iniziali (16.672) (103) (1.507) (88) (533) (4)
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (4.210) (38) (1.122) (90) (703) (16)
B.1 rettifiche di valore (3.376) (13) (1.071) (73) (699) (12)
B.2 perdite da cessione - - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie
di esposizioni deteriorate (812) (25) (38) (4) - -
B.4 altre variazioni in aumento (22) - (13) (13) (4) (4)
C. Variazioni in diminuzione 1.764 42 1.015 71 508 8
C.1 riprese di valore da valutazione 272 17 23 10 80 -
C.2 riprese di valore da incasso 604 15 366 36 136 4
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni 888 10 49 - 2 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie
di esposizioni deteriorate - - 564 25 286 4
C.6 altre variazioni in diminuzione - - 13 - 4 -
D.Rettifiche complessive finali (19.118) (99) (1.614) (107) (728) (12)
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.1.8 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive (Importi in migliaia)

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Gruppo bancario - Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni (Importi in migliaia)

CLASSI DI RATING ESTERNI
ESPOSIZIONI CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 CLASSE 6 SENZA RATING TOTALE
A. Esposizioni per cassa 78.702 62.917 19.581.606 2.557 - - 2.152.476 21.878.258
B.Derivati 265 545 - - - - 6.163 6.973
B.1 Derivati finanziari 265 545 - - - - 6.163 6.973
B.2 Derivati creditizi - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate - - 256.070 - - - 667 256.737
D. Impegni a erogare fondi - - 2.125.206 - - - 39.053 2.164.259
E. Altre - 22.153 54.173 - - - 220.374 296.700
Totale 78.967 85.615 22.017.055 2.557 - - 2.418.733 24.602.927

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, FinecoBank si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico). Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2017 costituite da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso la Capogruppo sia per l'attività di tesoreria che per la copertura delle posizioni di banking book attraverso derivati sui tassi di interesse. Le rimanenti esposizioni con rating riguardano crediti funzionali all'operatività di trading dei clienti ed hanno come controparte primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

Nella tabella sopra esposta la voce E "Altre" include il rischio di controparte connesso con l'operatività in prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e in pronti contro termine passivi. Precisiamo che nella tabella sopra riportata sono stati esclusi i titoli di capitale mentre sono state incluse le quote di O.I.C.R., a differenza delle precedenti tabelle della presente sezione nelle quali sono stati esclusi entrambi.

A.2.2 Gruppo bancario - Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso banche garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE REALI (1)
VALORE
ESPOSIZIONE
NETTA
IMMOBILI -
IPOTECHE
IMMOBILI
- LEASING
FINANZIARIO
TITOLI ALTRE
GARANZIE
REALI
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
1.1 totalmente garantite 54 - - 53 -
- di cui deteriorate - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - -
- di cui deteriorate - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite:
2.1 totalmente garantite - - - - -
- di cui deteriorate - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - -
- di cui deteriorate - - - - -

A.3.2 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso clientela garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE REALI (1) GARANZIE PERSONALI (2)

TOTALE (1) + (2)

TOTALE (1) + (2)

DERIVATI SU CREDITI CREDITI DI FIRMA

ALTRI DERIVATI

VALORE
ESPOSIZIONE
NETTA
IMMOBILI -
IPOTECHE
IMMOBILI
- LEASING
FINANZIARIO
TITOLI ALTRE
GARANZIE
REALI
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
1.1 totalmente garantite 1.168.917 515.767 - 645.547 7.530
- di cui deteriorate 81 - - 81 -
1.2 parzialmente garantite 3.299 415 - 2.174 -
- di cui deteriorate - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite:
2.1 totalmente garantite 38.174 - - 33.774 4.399
- di cui deteriorate 7 - - 7 -
2.2 parzialmente garantite 1 - - - 1
- di cui deteriorate - - - - -

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Gruppo bancario - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (Importi in migliaia)

GOVERNI ALTRI ENTI PUBBLICI
ESPOSIZIONE RETTIFICHE
VALORE
RETTIFICHE
VALORE DI
ESPOSIZIONE RETTIFICHE
VALORE
RETTIFICHE
VALORE DI
ESPOSIZIONI / CONTROPARTI NETTA SPECIFICHE PORTAFOGLIO NETTA SPECIFICHE PORTAFOGLIO
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - X - - X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - X - - X
A.2 Inadempienze probabili - - X - - X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - X - - X
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - X - - X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - X - - X
A.4 Esposizioni non deteriorate 5.768.943 X - 99.924 X -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - X -
TOTALE A 5.768.943 - - 99.924 - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - X - - X
B.2 Inadempienza probabili - - X - - X
B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X
B.4 Esposizioni non deteriorate 371 X - - X -
TOTALE B 371 - - - - -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2017 5.769.314 - - 99.924 - -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2016 3.754.173 (2) - 1 - -

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A.3.1 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso banche garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE PERSONALI (2)
DERIVATI SU CREDITI CREDITI DI FIRMA
ALTRI DERIVATI
GOVERNI
E BANCHE
ALTRI ENTI ALTRI GOVERNI
E BANCHE
ALTRI ENTI ALTRI TOTALE
CLN CENTRALI PUBBLICI BANCHE SOGGETI CENTRALI PUBBLICI BANCHE SOGGETTI (1) + (2)
- - - - - - - - - 53
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

A.3.2 Gruppo bancario - Esposizioni creditizie verso clientela garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE PERSONALI (2)
DERIVATI SU CREDITI
CREDITI DI FIRMA
ALTRI DERIVATI
GOVERNI
GOVERNI
E BANCHE
ALTRI ENTI
ALTRI
E BANCHE
ALTRI ENTI
ALTRI
CLN
CENTRALI
PUBBLICI
BANCHE
SOGGETI
CENTRALI
PUBBLICI
BANCHE
SOGGETTI
TOTALE
(1) + (2)
- - - - - - - - 44 1.168.888
- - - - - - - - - 81
- - - - - - - - - 2.589
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - 38.173
- - - - - - - - - 7
- - - - - - - - - 1
- - - - - - - - - -

B.1 Gruppo bancario - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (Importi in migliaia)

SOCIETÀ FINANZIARIE
SOCIETÀ DI ASSICURAZIONE
IMPRESE NON FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE
VALORE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE
VALORE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE
VALORE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE
VALORE DI
PORTAFOGLIO
4 (41) X - - X 9 (130) X 1.717 (18.946) X
- (1) X - - X - - X 19 (98) X
1 (1) X - - X 79 (228) X 416 (1.385)
- - X - - X - - X 46 (107)
- - X - - X 11 (18) X 616 (710)
- - X - - X - - X 15 (12)
107.681 X (139) 16.651 X - 20.492 X (3.337) 1.981.542 X (7.598)
- X - - X - 16 X - 166 X
107.686 (42) (139) 16.651 - - 20.591 (376) (3.337) 1.984.291 (21.041) (7.598)
- - X - - X - - X - -
- - X - - X - - X - -
- - X - - X - - X 7 -
3.290 X - - X - 423 X - 39.886 X
3.290 - - - - - 423 - - 39.893 -
110.976 (42) (139) 16.651 - - 21.014 (376) (3.337) 2.024.184 (21.041) (7.598)
102.105 (43) (144) 12.174 - - 15.155 (116) (3.489) 927.066 (18.552) (5.863)

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

B.2 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONI /
AREE GEOGRAFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 1.728 (19.103) 2 (15) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili 493 (1.611) 2 (4) - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
626 (726) 1 (2) - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
5.345.131 (11.068) 2.582.854 (3) 66.196 (1) 586 (1) 467 -
TOTALE 5.347.978 (32.508) 2.582.859 (24) 66.196 (1) 586 (1) 467 -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate 7 - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non
deteriorate
40.563 - 3.163 - 23 - 159 - 62 -
TOTALE 40.570 - 3.163 - 23 - 159 - 62 -
TOTALE 31 dicembre 2017 5.388.548 (32.508) 2.586.022 (24) 66.219 (1) 745 (1) 529 -
TOTALE 31 dicembre 2016 3.477.658 (28.200) 1.257.570 (7) 75.198 (2) 137 - 109 -

B.3 Gruppo bancario - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI
AMERICA
ASIA RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONI /
AREE GEOGRAFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
13.868.843 - 9.310 - - - - - 1 -
TOTALE 13.868.843 - 9.310 - - - - - 1 -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non
deteriorate
2.381.231 - 804 - - - - - - -
TOTALE 2.381.231 - 804 - - - - - - -
TOTALE 31 dicembre 2017 16.250.074 - 10.114 - - - - - 1 -
TOTALE 31 dicembre 2016 17.000.418 - 10.076 - - - - - 5 -

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2017 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dalla Circolare 286 del 17 dicembre 2013 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare" emanata dalla Banca d'Italia sono le seguenti:

a) valore non ponderato: 23.262.597 migliaia di euro, di cui 17.070.673 migliaia di euro nei confronti del Gruppo UniCredit;

b) valore ponderato: 111.177 migliaia di euro, nessun importo nei confronti del Gruppo UniCredit;

c) numero "posizioni di rischio": 7, compreso il Gruppo UniCredit.

Si informa che le imposte differite attive rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

C. Operazioni di cartolarizzazione

Nessun dato da segnalare.

D. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

D.1 Entità strutturate consolidate Nessun dato da segnalare.

D.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

Nessun dato da segnalare.

D.2.1 Entità strutturate consolidate a fini di vigilanza Nessun dato da segnalare.

D.2.2 Altre entità strutturate

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONE DIFFERENZA TRA
VALORE MASSIMA AL ESPOSIZIONE AL
VOCI DI BILANCIO/ PORTAFOGLI TOTALE PORTAFOGLI TOTALE CONTABILE RISCHIO RISCHIO DI PERDITA
TIPOLOGIA DI ENTITÀ CONTABILI ATTIVITÀ CONTABILI DEL PASSIVITÀ NETTO DI PERDITA E VALORE CONTABILE
STRUTTURATA DELL'ATTIVO (A) PASSIVO (B) (C=A-B) (D) (E=D-C)
1. O.I.C.R. HFT 2.019 - 2.019 2.019 -

Legenda:

HFT = Attività finanziarie di negoziazione

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine a valere su titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

Nel corso del 2017 la Banca ha realizzato anche operazioni a valere su titoli appartenenti al portafoglio di proprietà, rappresentati da emissioni obbligazionarie di UniCredit S.p.A., appartenenti alla categoria "Finanziamenti e crediti", non eliminate dal bilancio in quanto la Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

E.1 Gruppo bancario - Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e intero valore (Importi in migliaia)

FORME TECNICHE /
PORTAFOGLIO
ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE
PER LA NEGOZIAZIONE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR VALUE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DISPONIBILI PER LA VENDITA
A B C A B C A B C
A. Attività per cassa - - - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - - - -
3. O.I.C.R. - - - - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati - - - X X X X X X
Totale 31 dicembre 2017 - - - - - - - - -
di cui deteriorate - - - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2016 - - - - - - - - -
di cui deteriorate - - - - - - - - -

Legenda:

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)

B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

E.1 Gruppo bancario - Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e intero valore (Importi in migliaia)

CREDITI
VERSO BANCHE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE SINO ALLA SCADENZA
CREDITI
VERSO CLIENTELA
TOTALE
C A B C A B C 31.12.2017 31.12.2016
- - - - - - - - 54.909
- - - - - - - - 54.909
X X X X X X X -
X X X X X X X -
- - - - - - - -
X X X X X X X -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- 54.909 - - - - - X 54.909
- - - - - - - X

Legenda:

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

E.2 Gruppo bancario - Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio (Importi in migliaia)
PASSIVITÀ / PORTAFOGLIO
ATTIVITÀ
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
VALUTATE AL
FAIR VALUE
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DISPONIBILI PER
LA VENDITA
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE SINO
ALLA SCADENZA
CREDITI
VERSO BANCHE
CREDITI VERSO
CLIENTELA
TOTALE
1. Debiti verso clientela - - - - - - -
a) a fronte di attività
rilevate per intero
- - - - - - -
b) a fronte di attività
rilevate parzialmente
- - - - - - -
2. Debiti verso banche - - - - - - -
a) a fronte di attività
rilevate per intero
- - - - - - -
b) a fronte di attività
rilevate parzialmente
- - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2016 - - - - 55.013 - 55.013

E.3 Gruppo bancario - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

Nella tavola sotto riportata sono stati indicati esclusivamente i titoli di proprietà non cancellati dal bilancio impegnati in operazioni di pronti contro termine passive.

ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE
PER LA NEGOZIAZIONE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE
AL FAIR VALUE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DISPONIBILI
PER LA VENDITA
FORME TECNICHE / PORTAFOGLIO A B A B A B
A.Attività per cassa - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
B. Strumenti derivati - - X X X X
Totale attività - - - - - -
C. Passività associate - - - - - -
1. Debiti verso clientela - - - - - -
2. Debiti verso banche - - - - - -
Totale passività - - - - - -
Valore netto 31 dicembre 2017 - - - - - -
Valore netto 31 dicembre 2016 - - - - - -

(Importi in migliaia)

Legenda:

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero.

B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento Nessun dato da segnalare.

E.4 Gruppo bancario - Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

(Importi in migliaia)

TOTALE CREDITI VERSO
CLIENTELA
(FAIR VALUE)
CREDITI VERSO
BANCHE
(FAIR VALUE)
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE SINO
ALLA SCADENZA (FAIR VALUE)
31.12.2017
31.12.2016
B A B A B A
- - - - - - -
- - - - - - -
- X X X X X X
- X X X X X X
- - - - - - -
- X X X X X X
- - - - - - -
- - - - - - -
- - - - - - -
- - - - - - -
- - - - - - -
- - - - - - -
X - - - 278 - -

E.3 Gruppo bancario - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero. B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente.

E.4 Gruppo bancario - Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

Nessun dato da segnalare.

Legenda:

Nella tavola sotto riportata sono stati indicati esclusivamente i titoli di proprietà non cancellati dal bilancio impegnati in operazioni di pronti contro termine passive.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

INFORMATIVA RELATIVA ALLE ESPOSIZIONI SOVRANE

La Banca è esposta nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2017.

Precisiamo che la Banca detiene inoltre esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" per 11 migliaia euro.

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE AL VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE AL % SULLA VOCE
31.12.2017 AL 31.12.2017 31.12.2017 DI BILANCIO
Esposizioni verso lo Stato Italiano 3.080.000 3.282.795 3.300.504
Attività finanziarie disponibili per la vendita 699.000 725.220 725.220 69,22%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 2.381.000 2.557.575 2.575.284 52,99%
Esposizioni verso lo Stato Spagnolo 2.100.000 2.362.769 2.373.266
Attività finanziarie disponibili per la vendita 225.000 242.451 242.451 23,14%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 1.875.000 2.120.318 2.130.815 43,93%
Esposizioni verso lo Stato Polacco 44.000 48.572 49.163
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 44.000 48.572 49.163 1,01%
Esposizioni verso lo Stato Francese 10.000 10.124 10.124
Attività finanziarie disponibili per la vendita 10.000 10.124 10.124 0,97%
Esposizioni verso lo Stato Americano 66.706 64.671 64.671
Attività finanziarie disponibili per la vendita 66.706 64.671 64.671 6,17%
Totale esposizioni Sovrane 5.300.706 5.768.931 5.797.728 25,82%

Al 31 dicembre 2017 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 25,82% del totale dell'attivo della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dalla Banca non vi sono titoli di debito strutturati. La Banca, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 31 dicembre 2017 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali la Banca è esposta.

ITALIA SPAGNA POLONIA FRANCIA AMERICA
MOODY'S Baa2 Baa2 A2 Aa2 Aaa
FITCH RATINGS BBB BBB+ A- AA AAA
STANDARD & POOR'S BBB BBB+ BBB+ AA AA+

F. Gruppo bancario - modelli per la misurazione del rischio di credito

1.2 Gruppo bancario - rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio della Banca, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nell'ambito dei suoi poteri di direzione e coordinamento stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato definendo, livelli massimi di propensione al rischio.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca, in coerenza con l'approccio del Gruppo, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, nonché delle metodologie.

L'approccio strategico della Banca è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

• Misure globali di rischio di mercato (ad esempio il VaR): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;

• Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti globali; al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

Al fine di assicurare l'effettiva esecuzione delle attività e la coerenza delle politiche, delle metodologie e delle pratiche in materia di rischio di mercato in tutte le Entità del Gruppo, il modello di Gruppo per le attività legate al rischio di mercato si basa sulla definizione di precise responsabilità.

  • La Capogruppo, nell'ambito dei rapporti con FinecoBank, ha principalmente ma non esclusivamente la responsabilità di:
  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • fissare, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Gruppo medesimo.

La funzione Rischi di Mercato della Banca, all'interno della Unit Risk Management, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali, opera in collaborazione con la Funzione Financial Risk Italy della Capogruppo ed è incaricata principalmente - ma non esclusivamente - di:

  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli della Banca;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo la funzione Financial Risk Italy della Capogruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi, fornire alla funzione Financial Risk Italy della Capogruppo informazioni adeguate al rilascio di un parere non vincolante in proposito.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dalla Banca per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 500 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel banking book risiede presso gli organi competenti della Banca. La Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul banking book a livello consolidato ma condivide tale responsabilità con le competenti funzioni delle Entità a livello locale.

La Capogruppo definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello locale e di Gruppo.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il banking book riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della Banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punto base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

La Banca assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines, linee guida che definiscono principi e regole per la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di front office delle società del Gruppo devono essere valutati e validati centralmente ed indipendentemente dalle funzioni di Market Risk della Capogruppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della Banca.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello effettuata dalla Capogruppo prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato;
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework previsto da Capogruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati - quotati e non - strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

La Banca non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione della Banca è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui la Banca si ponga come controparte del cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro (Importi in migliaia)

FINO A 3 MESI FINO 6 MESI FINO 1 ANNO FINO 5 ANNO FINO OLTRE DURATA
INDETERMINATA
30 - 1 3 - 9 3 -
30 - 1 3 - 9 3 -
- - - - - - - -
30 - 1 3 - 9 3 -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - 72 - -
555 117.966 275 - - 196 2.556 -
585 118.070 275 - - 34 2.556 -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- 31.260 7.610 91.950 482 - - -
- 97.220 300 22.810 582 - - -
A VISTA 3 MESI DA OLTRE
A 6 MESI
DA OLTRE
A 1 ANNO
DA OLTRE
A 5 ANNI
DA OLTRE
A 10 ANNI
10 ANNI

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante - Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante - Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Valuta di denominazione: Altre valute
(Importi in migliaia)
TIPLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A
3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
DA OLTRE
5 ANNI FINO
A 10 ANNI
OLTRE
10 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa - - - - - 1 - -
1.1 Titoli di debito - - - - - 1 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - 1 - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 45.769 - - - - 58 -
+ Posizioni corte - 46.123 - - - - 58 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 130.838 990 42.445 - - - -
+ Posizioni corte - 64.429 7.779 110.202 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività della successiva sezione 2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo - Portafoglio bancario.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/INDICE
QUOTAZIONE
USA SVIZZERA ITALIA GERMANIA FRANCIA ALTRI PAESI NON QUOTATI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 2.017 - 232 - - 46 2
- posizioni corte 341 - - 35 - 6 -
B. Compravendite non ancora
regolate su titoli di capitale
- posizioni lunghe 45.321 - 104.950 8.890 - 12 -
- posizioni corte 44.972 - 104.961 8.855 - - -
C. Altri derivati su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 1.047 - 82 - - - 1.440
- posizioni corte 3.144 - 265 - - 45 -
D.Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 13.686 1.855 3.869 8.031 906 684 -
- posizioni corte 14.358 1.900 5.388 8.649 - 182 -

In relazione alla mancanza di attività speculativa e per quanto detto al punto 2.1, le posizioni in titoli di capitale e indici azionari presenti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza al 31 dicembre 2017 sono residuali e rivenienti esclusivamente da attività di regolamento con controparti istituzionali per conto dei clienti così come è residuale il loro impatto sul margine d'intermediazione, sul risultato d'esercizio e sul patrimonio netto.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La Banca monitora il VaR del Trading Book con periodicità settimanale. Al 31 dicembre 2017 il Var giornaliero del Trading Book ammonta a 253,3 migliaia di euro.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della Banca (cash flow risk);
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk).

La Banca, coerentemente con l'approccio del Gruppo, misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione definite dalla Capogruppo. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico. Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • repricing risk: rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione della banca rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse. Un rischio collegato è il basis risk. Tale rischio deriva dall'imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili;
  • optionality risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di banking book.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse precedentemente concordati con la Capogruppo UniCredit S.p.A.. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Banca gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività.

B. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono normalmente qualificate di tipo generico, ovvero connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività della Banca.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (per data di riprezzamento) delle attività e

delle passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro
(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A
3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
DA OLTRE
5 ANNI FINO
A 10 ANNI
OLTRE
10 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa 2.345.232 11.426.923 464.365 71.695 4.268.211 2.349.442 154.876 -
1.1 Titoli di debito 150.084 10.183.100 10.124 - 3.950.858 2.223.658 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 150.084 10.183.100 10.124 - 3.950.858 2.223.658 - -
1.2 Finanziamenti a banche 1.509.174 549.685 413.758 7 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 685.974 694.138 40.483 71.688 317.353 125.784 154.876 -
- c/c 640.152 89 80 221 777 - - -
- altri finanziamenti 45.822 694.049 40.403 71.467 316.576 125.784 154.876 -
- con opzione di
rimborso anticipato 4.428 199.714 39.495 70.306 313.380 125.748 154.876 -
- altri 41.394 494.335 908 1.161 3.196 36 - -
2. Passività per cassa 19.300.504 414.015 419.018 180.421 3.329 - - -
2.1 Debiti verso clientela 19.246.587 66.958 1.722 76.123 3.329 - - -
- c/c 19.149.241 - - - - - - -
- altri debiti 97.346 66.958 1.722 76.123 3.329 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri 97.346 66.958 1.722 76.123 3.329 - - -
2.2 Debiti verso banche 53.917 347.057 417.296 104.298 - - - -
- c/c 39.323 - - - - - - -
- altri debiti 14.594 347.057 417.296 104.298 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 382.500 283.947 - - 250.000 320.000 - -
+ Posizioni corte - 574.863 4.951 9.984 461.899 93.169 91.581 -
4. Altre operazioni
fuori bilancio
+ Posizioni lunghe 26.346 8.764 - - 404 - - -
+ Posizioni corte 8.764 26.750 - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A
3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
DA OLTRE
5 ANNI FINO
A 10 ANNI
OLTRE
10 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa 500.756 229.844 - 132 64.716 - - -
1.1 Titoli di debito - 125.271 - - 64.671 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - 125.271 - - 64.671 - - -
1.2 Finanziamenti a banche 498.860 67.676 - 46 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.896 36.897 - 86 45 - - -
- c/c 266 - - - - - - -
- altri finanziamenti 1.630 36.897 - 86 45 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri 1.630 36.897 - 86 45 - - -
2. Passività per cassa 794.881 10.690 - - - - - -
2.1 Debiti verso clientela 791.448 10.690 - - - - - -
- c/c 786.045 - - - - - - -
- altri debiti 5.403 10.690 - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri 5.403 10.690 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 3.433 - - - - - - -
- c/c 3.433 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe 6.916 1.269 - - - - - -
+ Posizioni corte 1.269 6.916 - - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate.

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio della Banca è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. Il Gruppo UniCredit ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

La disponibilità di dati storici ha reso possibile il completo allineamento della rappresentazione del profilo di rischio tasso di interesse con quello utilizzato dal Gruppo e, sulla base di tale rappresentazione, sono fornite le analisi sottostanti.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
ANALISI SUL VALORE
(SHIFT + 200 BP)
ANALISI SUL VALORE
(SHIFT - 200 BP)
ANALISI SUL VALORE
(SHIFT +1 BP)
IRVAR* ANALISI SUL MARGINE
DI INTERESSE (+100)
ANALISI SUL MARGINE
DI INTERESSE (-30)
31.12.2017 108.819 62.462 487 5.918 118.719 -34.726

* Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%.

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto positivo che si attesta a 108.819 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di 62.462 migliaia di euro. L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto positivo che si attesta complessivamente a 487 migliaia di euro.

L'Interest Rate VaR della Banca si attesta a circa 5.918 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai Titoli di Stato italiani e spagnoli detenuti per l'impiego della liquidità, è pari a 29.918 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 118.719 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -34.726 migliaia di euro.

1.2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, la Banca effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela e pronti contro termine, impiegando la medesima in conti correnti, emissioni obbligazionarie e depositi a tempo, nella stessa valuta, con la Capogruppo UniCredit S.p.A.. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni della Banca non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività e passività e dei derivati (Importi in migliaia)

VALUTE
VOCI DOLLARO USA STERLINA INGLESE FRANCO SVIZZERO YEN RAND SUD AFRICA ALTRE VALUTE
A.Attività finanziarie 632.939 78.772 86.700 72 2.014 1.621
A.1 Titoli di debito 189.943 - - - - -
A.2 Titoli di capitale 6.650 2 - 6 - 10
A.3 Finanziamenti a banche 398.397 77.898 86.673 66 1.995 1.554
A.4 Finanziamenti a clientela 37.949 872 27 - 19 57
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 153 12 - - 966 23
C. Passività finanziarie 637.881 78.339 86.186 106 2.059 1.346
C.1 Debiti verso banche - - - 106 2.059 1.268
C.2 Debiti verso clientela 637.881 78.339 86.186 - - 78
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 210 53 - - - 493
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 104.802 25.355 4.488 5.980 4.360 29.288
+ Posizioni corte 104.250 24.546 4.924 15.278 5.762 27.650
Totale attività 737.894 104.139 91.188 6.052 7.340 30.932
Totale passività 742.341 102.938 91.110 15.384 7.821 29.489
Sbilancio (4.447) 1.201 78 (9.332) (481) 1.443

L'impatto di variazioni dei tassi di cambio sono quantificate attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Al 31 dicembre 2017 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 178 migliaia di euro.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

1.2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI / TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI
2.889
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 1.135 162 3.519
a) Opzioni 71 - 4 -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - 162 - 2.889
e) Altri 1.064 - 3.515 -
2. Titoli di capitale e indici azionari 49.482 14.681 41.993 26.072
a) Opzioni 72 - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - 14.681 - 26.072
e) Altri 49.410 - 41.993 -
3. Valute e oro 262.317 - 172.199 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri 262.317 - 172.199 -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 312.934 14.843 217.711 28.961

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter" comprende i contratti derivati CFD.

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo

A.2.1 Di copertura (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 ATTIVITÀ SOTTOSTANTI / TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi d'interesse 1.236.447 - 1.357.368 a) Opzioni - - - b) Swap 1.236.447 - 1.357.368 c) Forward - - - d) Futures - - - e) Altri - - - - 2. Titoli di capitale e indici azionari - - - a) Opzioni - - - b) Swap - - - c) Forward - - - d) Futures - - - e) Altri - - - - 3. Valute e oro - - - a) Opzioni - - - b) Swap - - - c) Forward - - - d) Futures - - - e) Altri - - - - 4. Merci - - - - 5. Altri sottostanti - - - - Totale 1.236.447 - 1.357.368 -

A.2.2 Altri derivati Nessun dato da segnalare.

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti (Importi in migliaia)

FAIR VALUE POSITIVO TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 4.733 23 2.999 10 a) Opzioni - - - b) Interest rate swap - - - c) Cross currency swap - - - d) Equity swap - - - e) Forward - - - f) Futures - 23 - 10 g) Altri 4.733 - 2.999 - B. Portafoglio bancario - di copertura 458 - 552 a) Opzioni - - - b) Interest rate swap 458 - 552 c) Cross currency swap - - - d) Equity swap - - - e) Forward - - - f) Futures - - - g) Altri - - - - C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - a) Opzioni - - - b) Interest rate swap - - - c) Cross currency swap - - - d) Equity swap - - - e) Forward - - - f) Futures - - - g) Altri - - - - Totale 5.191 23 3.551 10

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti (Importi in migliaia)

FAIR VALUE NEGATIVO
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 538 27 549 41
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - 27 - 41
g) Altri 538 - 549 -
B. Portafoglio bancario - di copertura 12.694 - 10.914 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 12.694 - 10.914 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 13.232 27 11.463 41

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.5 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (Importi in migliaia)

CONTRATTI NON RIENTRANTI IN
ACCORDI DI COMPENSAZIONE
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale 71 - - - - - 1.064
- fair value positivo - - - - - - 3
- fair value negativo - - - - - - 5
- esposizione futura 1 - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- valore nozionale - - - 72 - 640 48.769
- fair value positivo - - - - - 1 1.880
- fair value negativo - - - - - - 224
- esposizione futura - - - 7 - 64 4.694
3. Valute e oro
- valore nozionale - - 119.806 9 - 1.023 141.480
- fair value positivo - - 333 - - 40 2.475
- fair value negativo - - 97 - - 1 211
- esposizione futura - - - - - 10 1.415
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.6 Derivati finanziari OTC: portafoglio di negoziazione di vigilanza - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Nessun dato da segnalare.

CONTRATTI NON RIENTRANTI IN
ACCORDI DI COMPENSAZIONE
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - - 603.947 - - - -
- fair value positivo - - 458 - - - -
- fair value negativo - - 2.171 - - - -
- esposizione futura - - 7.968 - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.7 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (Importi in migliaia)

A.8 Derivati finanziari OTC: portafoglio bancario - valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (Importi in migliaia)

CONTRATTI RIENTRANTI IN
ACCORDI DI COMPENSAZIONE
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - - 632.500 - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - 10.523 - - - -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali (Importi in migliaia)

FINO A
1 ANNO
OLTRE 1 ANNO
E FINO A
5 ANNI
OLTRE
5 ANNI
TOTALE
267.964 - 44.970 312.934
1.064 - 71 1.135
4.583 - 44.899 49.482
262.317 - - 262.317
- - - -
19.798 711.899 504.751 1.236.448
19.798 711.899 504.751 1.236.448
- - - -
- - - -
- - - -
287.762 711.899 549.721 1.549.382
805.714 477.368 291.997 1.575.079

A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario - Modelli interni

Nessun dato da segnalare.

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

C. Derivati finanziari e creditizi

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione creditizia futura per controparti (Importi in migliaia)
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1) Accordi bilaterali derivati
finanziari
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - 10.523 - - - -
- esposizione futura - - 1.265 - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -
2) Accordi bilaterali derivati
creditizi
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -
3) Accordi "cross product"
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -

1.3 Gruppo bancario - rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che la Banca, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dalla Banca sono:

  • rischio di finanziamento, la Banca potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste o impreviste a causa della mancata disponibilità di fonti di finanziamento;
  • rischio di mercato, la Banca, nel liquidare un considerevole ammontare di asset, si trova di fronte a una notevole (e sfavorevole) variazione di prezzo generato da fattori esogeni o endogeni;
  • rischio di mismatch, il rischio generato dal disallineamento tra gli importi e/o le scadenze dei flussi finanziari in entrata e in uscita;
  • rischio di contingency, futuri e inaspettati impegni (ad esempio tiraggio delle linee di credito, prelievo di depositi, aumento delle garanzie) potrebbero richiedere alla Banca una maggiore quantità di liquidità rispetto a quella utilizzata nell'ordinaria gestione.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità la Banca investe la componente della propria liquidità che sulla base delle proprie analisi interne risulta essere caratterizzata da una minor grado di persistenza e stabilità (c.d. liquidità non core) in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade della Banca stessa.

I principi fondamentali

La "Liquidity Policy Fineco", approvata dal Consiglio di Amministrazione, afferma l'autonomia gestionale della funzione Tesoreria della Banca e stabilisce i principi e le regole che la Banca applica nella gestione ordinaria e di emergenza della liquidità in un'ottica di coerenza rispetto al presidio del rischio di liquidità da parte del Gruppo UniCredit.

Ruoli e responsabilità

La "Fineco Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Finanza, Tesoreria e Risk Management, coerentemente con l'approccio del Gruppo.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/ lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Liquidity Policy Fineco" fa esplicito riferimento alle normative di Gruppo riguardo l'implementazione dei monitoraggi - di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

    1. Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
    1. Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine.
    1. Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Banca considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così la Banca dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è garantire che la Banca sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

La Banca calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo della Banca è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale della Banca è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dalla Banca consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. Gli indicatori utilizzati e monitorati nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR ed NSFR adjusted) garantiscono che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente, la Banca riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti ed entità sono condivisi e concordati con le funzioni della Capogruppo.

Modelli comportamentali per le poste dell'attivo e del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellazione dell'attivo e del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione CFO di FinecoBank in collaborazione con la Competence Line di Capogruppo e validati dal Risk Management di FinecoBank.

Contingency Liquidity Policy di FinecoBank

Una crisi di liquidità è un evento caratterizzato da un impatto elevato, sia pure scarsamente probabile. È stato pertanto definito un modello operativo specifico per situazioni di crisi, che può essere attivato efficacemente in caso di crisi, sulla base di una procedura approvata e definita nella policy di FinecoBank "Contingency Plan sul rischio di liquidità".

La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresentano un valido strumento per l'individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI), la Banca può riuscire ad attenuare gli effetti di crisi di liquidità già nelle prime fasi della crisi.

L'obiettivo del "Contingency Plan sul rischio di liquidità" di FinecoBank è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna e verso il Gruppo;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie

Valuta di denominazione: Euro (Importi in migliaia) VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA DA OLTRE 1 GIORNO A 7 GIORNI DA OLTRE 7 GIORNI A 15 GIORNI DA OLTRE 15 GIORNI A 1 MESE DA OLTRE 1 MESE FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI FINO A 6 MESI DA OLTRE 6 MESI FINO A 1 ANNO DA OLTRE 1 ANNO FINO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI DURATA INDETERMINATA Attività per cassa 2.194.487 38.766 425.198 504.807 384.155 940.400 985.686 10.986.188 4.254.676 199.104 A.1 Titoli di Stato - - - 19.886 16.872 55.330 58.789 3.183.000 2.039.007 - A.2 Titoli di debito - 2.863 4.626 387.350 28.517 422.039 839.083 7.450.030 1.822.502 - A.3 Quote O.I.C.R. 2.018 - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 2.192.469 35.903 420.572 97.571 338.766 463.031 87.814 353.158 393.167 199.104 - Banche 1.509.174 545 166.758 2.421 180.709 413.335 7 - - 199.104 - Clientela 683.295 35.358 253.814 95.150 158.057 49.696 87.807 353.158 393.167 - Passività per cassa 19.309.803 19.971 166.525 6.852 220.638 418.460 180.431 3.284 - - B.1 Depositi e conti correnti 19.189.715 112 216 361 1.318 1.725 2.553 3.284 - - - Banche 39.323 - - - - - - - - - - Clientela 19.150.392 112 216 361 1.318 1.725 2.553 3.284 - - B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - B.3 Altre passività 120.088 19.859 166.309 6.491 219.320 416.735 177.878 - - - Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - 138.306 49 - - 300 - - 2.328 587 - Posizioni corte - 137.457 39 - 162 300 - 30 2.238 586 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe 985 666 - 202 1.501 3.281 5.397 - - - - Posizioni corte 97 - - - 771 793 1.526 - - - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - 8.764 - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - 8.660 104 - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - - - - - 26.221 124 404 - - - Posizioni corte - 26.346 - 404 - - - - - - C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - - C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - - C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Valuta di denominazione: Altre valute
(Importi in migliaia)
VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA DA OLTRE
1 GIORNO A 7
GIORNI
DA OLTRE
7 GIORNI A
15 GIORNI
DA OLTRE
15 GIORNI
A 1 MESE
DA OLTRE
1 MESE FINO
A 3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
OLTRE
5 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
Attività per cassa 500.959 5.855 21.172 4.239 74.750 42.637 2.242 150.133 1 -
A.1 Titoli di Stato - - - - 375 - 375 66.706 1 -
A.2 Titoli di debito - 141 - 254 808 42.637 1.735 83.382 - -
A.3 Quote O.I.C.R. 1 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 500.958 5.714 21.172 3.985 73.567 - 132 45 - -
- Banche 498.860 - 20.311 - 47.410 - 46 - - -
- Clientela 2.098 5.714 861 3.985 26.157 - 86 45 - -
Passività per cassa 794.919 2.381 292 1.520 6.854 - - - - -
B.1 Depositi e conti correnti 789.516 - - - - - - - - -
- Banche 3.433 - - - - - - - - -
- Clientela 786.083 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 5.403 2.381 292 1.520 6.854 - - - - -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 65.637 39 - - - - - 63 -
- Posizioni corte - 66.753 48 - - - - - 63 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 3.771 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 467 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - 1.269 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 1.269 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 6.916 - - - -
- Posizioni corte - 6.916 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Attività ricevute in garanzia o in prestito nell'ambito di operazioni di pronti contro termine e prestito titoli (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Fair value dei titoli ricevuti in garanzia nelle operazioni di pronti contro termine e prestito titoli con garanzia di denaro 258.844 122.584
Fair value dei titoli ricevuti in prestito 949.550 1.094.173
Fair value dei titoli consegnati tramite operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli con garanzia di denaro (996.775) (1.213.038)

1.4 - Gruppo bancario - rischi operativi

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi

Il Gruppo UniCredit ha definito l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle entità controllate. Le policy di rischio operativo, applicabili a tutte le entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. Tali principi e disposizioni normative sono stati declinati nel Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e recepiti all'interno del Manuale dei Rischi Operativi di FinecoBank.

Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate da FinecoBank in qualità di entità del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l'applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department.

La Banca ha ottenuto l'approvazione da parte della Banca d'Italia per l'utilizzo dei metodi avanzati (AMA) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi a partire dal 30 giugno 2010.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione, garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno della Banca e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business della Banca.

Il team Operational Risk Management (ORM) è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Risk Management nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • rilevazione, classificazione, validazione e segnalazione delle perdite operative con conseguente individuazione delle aree critiche;
  • valutazione delle potenzialità di rischio attraverso l'esecuzione di analisi di scenario e indicatori di rischio (Key Risk Indicator-KRI);
  • monitoraggio e ottimizzazione del sistema dei controlli;
  • politiche di mitigazione e di trasferimento del rischio mediante coperture assicurative;
  • sviluppo della cultura del rischio operativo nell'ambito della Banca;
  • reportistica al Consiglio di Amministrazione e all'Alta Direzione dell'andamento dei rischi.

Convalida Interna

In ottemperanza ai requisiti regolamentari, Capogruppo ha istituito un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della Unit Operational and Pillar II Risk Validation, all'interno del Group Internal Validation department.

L'utilizzo del metodo avanzato AMA per il calcolo del capitale regolamentare implica la redazione annuale del documento relativo al sistema di gestione e controllo dei rischi operativi da parte del team di Operational Risk. Il Report di Convalida annuale contiene un'autovalutazione del sistema ed esamina nello specifico la struttura di governo, il processo di raccolta dei dati di perdita, le analisi di scenario e del sistema dei controlli interni così come l'utilizzo gestionale del sistema di misurazione.

Il Report è sottoposto, oltre che all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, alla validazione sia dell'Internal Audit, sia della struttura di Gruppo GIV (Group Internal Validation). Entrambe le strutture hanno confermato per il 2017 la presenza di un buon presidio dei rischi e l'adeguatezza del sistema di gestione e controllo esistente.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

A partire da settembre 2011 è stato introdotto un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio della Banca; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert.

In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 31 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete - a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti.

Inoltre, la struttura Rischi Operativi è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Sistema di misurazione e allocazione del capitale

Il metodo interno per la misurazione del requisito di capitale è stato sviluppato da UniCredit; il requisito patrimoniale è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è gestita da un sistema di Gruppo denominato ARGO (Application for Risk Gauging On line). Le informazioni raccolte, oltre a finalità di prevenzione e miglioramento interno, sono utilizzate per il calcolo dei requisiti patrimoniali di Primo e Secondo Pilastro.

Per quanto riguarda gli indicatori sono attualmente presenti 42 Key Risk Indicators suddivisi in otto aree di controllo (Legale, Reclami, Carte di Credito, Back Office, PFA, Sistemi IT, Sistemi di pagamento, Compliance) che contribuiscono al calcolo del capitale regolamentare e con i quali la Banca si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dagli indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione della Banca a rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

L'inclusione dei dati generati tramite le analisi di scenario e dell'andamento degli indicatori di rischio forniscono un elemento forward-looking nel modello di calcolo del capitale a rischio.

L'attività di raccolta e controllo dei dati è gestita dalla Banca, mentre la gestione e manutenzione del modello per il calcolo del capitale regolamentare è accentrato in Capogruppo per tutte le Legal Entities del Gruppo.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2017, risulta pari a 55.762 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stessa potrebbe essere chiamata a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami da clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, la Banca ha in essere al 31 dicembre 2017 un fondo per rischi e oneri pari a 31.056 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, e eventuali consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio, in coerenza con la metodologia definita al riguardo dalla Capogruppo.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2017 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già pagato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte dei contenziosi, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri.

Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2017 la Banca ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,9 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le Banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico della Banca sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le Banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici della Banca (hardware e software).

La Capogruppo, nell'esercizio del proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo, ha definito un approccio comune a tutto il Gruppo per la valutazione dei rischi informatici ed il Risk Management di FinecoBank ha adottato tale framework.

L'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione della Banca è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione della Banca nel corso del 2017.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

I dati interni di perdita operativa costituiscono la componente principale per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. L'analisi delle perdite consente al team ORM di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi della Banca e di individuare eventuali aree critiche. Al 31 dicembre 2017 le perdite operative registrate contabilmente sono state circa 6 milioni di euro.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della Banca o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla banca;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Sezione 2 - Rischi delle imprese di assicurazione

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 - Rischi delle altre imprese

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 - Altri rischi

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per la Banca. Nell'ambito di quanto previsto dal Secondo Pilastro della regolamentazione di Basilea 2, la Banca - con il supporto della Capogruppo - ha individuato altre tipologie di rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti:

  • Rischio di business è definito come la distanza tra il risultato netto della Banca atteso e eventuali variazioni impreviste ed avverse. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nella struttura dei costi della Banca;
  • Rischio strategico si intende il rischio di incorrere in perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un'attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull'orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo;
  • Rischio reputazionale, che rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili derivante da una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte di Clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

La Banca non considera nel perimetro di rischio della Banca il Rischio immobiliare ("Real Estate Risk") in quanto non detiene posizioni significative in immobili di proprietà, né i rischi assicurativi non essendo incluse nel proprio perimetro di consolidamento imprese di assicurazione.

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, la Capogruppo definisce il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa è effettuata dalla Capogruppo utilizzando i dati inviati dalla Banca e porta all'individuazione del Capitale Interno. I rischi di credito, mercato, operativo, di business sono misurati da Capogruppo in maniera quantitativa tramite:

  • capitale economico, calcolo del beneficio di diversificazione ed aggregazione come componente del capitale interno (comprensivo di un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico);
  • stress test.

Il Capitale Interno rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività della Banca e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

A fini di controllo, il Capitale Interno è calcolato trimestralmente dalla Capogruppo sulla base dei dati consuntivi inviati dalla Banca.

La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l'impatto delle determinanti delle stesse.

Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità della Banca ad eventi "eccezionali ma plausibili", fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Le attività di stress testing, in coerenza con quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza, sono effettuate sulla base di un insieme di scenari di stress definiti internamente e sono effettuati periodicamente da apposite funzioni della Capogruppo.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

L'approccio del Gruppo UniCredit al processo ICAAP si basa sulla definizione di una "Risk Governance" come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi:

  • definizione del perimetro ed identificazione dei rischi;
  • valutazione del profilo di rischio;
  • definizione del risk appetite e allocazione del capitale;
  • monitoraggio e reporting.

L'adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l'equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile. Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno.

Risk Appetite

Tra gli elementi principali del processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale si colloca la definizione ed il monitoraggio del Risk Appetite. Il Risk Appetite è definito come il livello di rischio che la Banca è disposta ad accettare per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e del business plan, considerando gli interessi dei propri clienti e degli azionisti, i requisiti di capitale e gli altri requisiti.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che la Banca decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che la Banca intende assumere, stabilendo target, trigger e limiti sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;
  • fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business della Banca e all'ICAAP locale e di Gruppo. Per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento della Banca in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento della Banca nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR ed NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, i rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento della Banca attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

I Target rappresentano l'ammontare di rischio che la Banca intende assumere in condizioni di normale operatività in coerenza con le Ambition. I target sono da considerarsi come le soglie di riferimento per lo sviluppo del business. I Trigger rappresentano la massima deviazione accettabile dai target; sono definiti in modo da assicurare l'operatività anche in condizioni di stress entro il massimo livello di rischio accettabile.

I Limiti rappresentano il massimo livello di assunzione di rischio accettabile per la Banca.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo e considerando la coerenza con il Risk Appetite di Gruppo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato 232
Sezione 2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari 233
Sezione 3 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza assicurativi 233

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio (analisi delle performance previste e conseguite, analisi e controllo dei limiti, analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali). Tali attività sono previste anche in relazione alla controllata Fineco AM Limited, una volta che la stessa avrà avviato la propria operatività.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Nella gestione dinamica del capitale, la Banca elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione dei Fondi propri e dall'altro alla pianificazione e all'andamento dei "risk weighted asset" (RWA).

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio consolidato: ripartizione per tipologia di impresa (Importi in migliaia)

GRUPPO
BANCARIO
IMPRESE DI
ASSICURAZIONE
ALTRE
IMPRESE
ELISIONE E
AGGIUSTAMENTI DA
CONSOLIDAMENTO
TOTALE
Capitale sociale 200.545 - - - 200.545
Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
Riserve 323.932 - - - 323.932
Strumenti di capitale - - - - -
(Azioni proprie) (365) - - - (365)
Riserve da valutazione (8.340) - - - (8.340)
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.472 - - - 1.472
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimeti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Differenze di cambio - - - - -
- Attività non correnti in via di dismissione - - - - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali
a benefici definiti
(9.812) - - - (9.812)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate
valutate al patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 214.120 - - - 214.120
Patrimonio netto 731.826 - - - 731.826

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (Importi in migliaia)

GRUPPO
BANCARIO
IMPRESE DI
ASSICURAZIONE
ALTRE
IMPRESE
ELISIONE E
AGGIUSTAMENTI DA
CONSOLIDAMENTO
TOTALE
ATTIVITÀ/VALORI RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
1. Titoli di debito 10.529 (10.216) - - - - - - 10.529 (10.216)
2. Titoli di capitale 1.159 - - - - - - - 1.159 -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2017 11.688 (10.216) - - - - - - 11.688 (10.216)
Totale 31.12.2016 12.292 (12.747) - - - - - - 12.292 (12.747)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue (Importi in migliaia)

TITOLI DI DEBITO TITOLI DI CAPITALE QUOTE DI O.I.C.R. FINANZIAMENTI
1. Esistenze iniziali (707) 252 - -
2. Variazioni positive 4.628 907 - -
2.1 Incrementi di fair value 2.327 907 - -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - -
- da deterioramento - - - -
- da realizzo - - - -
2.3 Altre variazioni 2.301 - - -
3. Variazioni negative (3.608) - - -
3.1 Riduzioni di fair value (332) - - -
3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive da realizzo (1.574) - - -
3.4 Altre variazioni (1.702) - - -
4. Rimanenze finali 313 1.159 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue (Importi in migliaia)

UTILI (PERDITE) ATTUARIALI SU PIANI
PREVIDENZIALI A BENEFICI DEFINITI
1. Esistenze iniziali (6.339)
2. Variazioni positive -
2.1 Incrementi di fair value -
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (3.473)
3.1 Riduzioni di fair value (3.473)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (9.812)

Sezione 2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

FinecoBank non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza consolidati in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Si rimanda pertanto a quanto esposto nella Parte F della nota integrativa del bilancio d'impresa.

Sezione 3 - Il patrimonio e i coefficienti di vigilanza assicurativi

Nessun informazione da segnalare.

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Nessuna informazione da segnalare.

Parte H - Operazioni con parti correlate

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con
responsabilità strategica 238
  1. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 238

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e quelle sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti il Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Office, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA, il Vice Direttore Generale/Responsabile Banca Diretta e il Responsabile Servizi di Investimenti & Wealth Management.

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 5.470 5.231
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 213 218
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 213 218
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 2.479 3.082
TOTALE 8.162 8.531

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

La Banca, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardante le operazioni con parti correlate, ha approvato, nel Consiglio di Amministrazione del 6 giugno 2017, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, le vigenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse".

Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle Operazioni con Parti Correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010;
  • delle Operazioni con Soggetti Collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia 263/2006 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993 n. 385 "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Attesa l'appartenenza della Banca al Gruppo UniCredit, le predette Procedure assumono a riferimento anche la "Global Policy UniCredit per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" e le relative "Global Process Regulation", diramate da UniCredit alle società controllate nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento dalla stessa esercitata.

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni deliberate nel corso dell'esercizio 2017:

    1. in data 7 febbraio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Audit e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 7 febbraio 2018, che consente alla Banca di sottoscrivere con la Capogruppo e con UniCredit Bank AG contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso per un plafond massimo pari a 1.000 milioni di euro con la Capogruppo UniCredit e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG; i plafond indicati tengono conto della somma delle operazioni di sottoscrizione e di eventuali operazioni di chiusura anticipata;
    1. in data 9 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con la Capogruppo", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 9 maggio 2018, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con la Capogruppo con un plafond massimo di 6,2 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con la Capogruppo con un plafond massimo di 8,5 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto; tali plafond sono stati definiti al fine di contemplare anche le operazioni che dovessero realizzarsi con la Capogruppo in esecuzione del "liquidity Framework Agrement" oggetto di rinnovo con delibera del medesimo Consiglio di Amministrazione;
    1. in data 6 giugno 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo anticipato della "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 6 giugno 2018, che consente alla Banca la gestione della liquidità aziendale in euro e in valuta mediante specifici conti correnti già in essere con UniCredit S.p.A nei limiti di un ammontare sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
    1. in data 4 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 3 luglio 2018, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond massimo pari a: (i) 1 miliardo di euro con UniCredit Bank AG e (ii) 500 milioni di euro con Mediobanca S.p.A.;
    1. in data 19 settembre 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Attività di Stock Lending con clientela istituzionale" operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 18 settembre 2018, che consente alla Banca di effettuare operazioni di Prestito Titoli Azionari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond massimo pari a: (i) 500 milioni di euro con UniCredit Bank AG e (ii) 200 milioni di euro con Mediobanca S.p.A.;
    1. in data 7 novembre 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Investimento della liquidità con la Capogruppo" assunta il 6 dicembre 2016 con scadenza 6 dicembre 2017), operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, con validità sino al 7 novembre 2018, avente ad oggetto la sottoscrizione di obbligazioni UniCredit con un plafond massimo stimato pari a 2,7 miliardi di euro, stimato sulla base dell'importo dei titoli in scadenza nell'esercizio successivo e della possibilità di effettuare operazioni di acquisto e vendita di obbligazioni della Capogruppo legate all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS9;
    1. infine, si segnala che in data 5 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato la sottoscrizione di un nuovo accordo di intermediazione assicurativa ramo vita tra FinecoBank S.p.A. e Aviva S.p.A. (parte correlata), destinato a sostituire quello originariamente sottoscritto nel 2002 da UniCredit Xelion Banca S.p.A., cui è subentrata - per effetto di fusione per incorporazione - FinecoBank S.p.A.. La proiezione dei dati stimati al 31 dicembre 2017 (Euro 13,4 milioni netti da riconoscersi alla Banca) collocava l'operatività nell'ambito della soglia di "Maggior Rilevanza". L'operazione si qualifica come "Operazione di Maggior Rilevanza ordinaria e a condizioni di mercato".

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB 17221/2010.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate. Inoltre, sono state poste in essere operazioni di minor rilevanza con la Capogruppo, altre Società del Gruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca; tale operazione non ha comportato nessuna variazione negli impegni assunti secondo le forme, le modalità ed i rischi già valutati nel corso dell'esercizio 2012 che sono tuttora invariati.

Parte H - Operazioni con parti correlate (Segue)

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2017, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL 31 DICEMBRE 2017
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO SINDACALE E
DIRIGENTI STRATEGICI
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE % SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
Attività finanziarie detenute negoziazione - 30 30 0,28%
Crediti verso banche - 2 2 0,00%
Crediti verso clientela 16 9.373 9.389 0,44%
Totale attivo 16 9.405 9.421 0,04%
Debiti verso banche - 637 637 0,07%
Debiti verso clientela 1.389 38.383 39.772 0,20%
Altre passività 148 36 184 0,05%
Totale del passivo 1.537 39.056 40.593 0,18%
Garanzie rilasciate e impegni - - - -

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO AL 31 DICEMBRE 2017
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO SINDACALE E
DIRIGENTI STRATEGICI
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE % SULL'IMPORTO DI
BILANCIO
Interessi attivi e proventi assimilati - 14 14 0,01%
Commissioni attive 4 35.037 35.041 6,57%
Commissioni passive - (354) (354) 0,13%
Risultato netto dell'attività di negoziazione - (6) (6) -0,01%
Altre spese amministrative - (148) (148) 0,06%
Altri oneri/proventi di gestione 29 7 36 0,04%
Totale conto economico 33 34.550 34.583

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi della Banca (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e della Capogruppo UniCredit, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca e costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • società collegate, e loro controllate, alla Capogruppo UniCredit;
  • azionisti, e loro controllate, della Capogruppo UniCredit.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da:

• attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca oppure a fronte di operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro;

  • attività per crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, riferiti essenzialmente a crediti per commissioni da incassare relativamente all'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo;
  • costi e ricavi generati dalle suddette attività e passività, riferiti essenzialmente alle commissioni attive di sottoscrizione e gestione a fronte dell'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo.

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2017 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2017 nei confronti della Capogruppo UniCredit e delle società del Gruppo UniCredit, in quanto riportate nelle pagine seguenti.

Rapporti con la Capogruppo e le altre Società del Gruppo UniCredit (Importi in migliaia)

% SULL'IMPORTO
TOTALE RAPPORTI CON IMPRESE DEL GRUPPO UNICREDIT TOTALE 31.12.2017 DI BILANCIO
Attivo 13.839.346 61,95%
Crediti verso banche 13.834.737 99,69%
Crediti verso clientela 15 0,00%
Altre attività 4.594 1,46%
Passivo 838.467 3,75%
Debiti verso banche 824.135 89,00%
Derivati di copertura passivo 9.320 73,42%
Altre passività 5.012 1,48%
Garanzie e impegni 2.381.070 92,24%
Garanzie rilasciate e impegni 2.381.070 92,24%
Conto economico 240.120
Interessi attivi e proventi assimilati 196.380 72,80%
Interessi passivi e oneri assimilati 2.771 -53,65%
Commissioni attive 62.658 11,75%
Commissioni passive (6.527) 2,48%
Risultato netto dell'attività di copertura (5.951) n.c.
Utile (perdita) da cessione o riacquisto 3.951 83,85%
Spese amministrative (13.336) 4,12%
Altri oneri/proventi di gestione 174 0,19%

Riportiamo di seguito un riepilogo dei rapporti con le società del Gruppo UniCredit al 31 dicembre 2017. Con riferimento ai rapporti nei confronti di Pioneer Investment Management SGR S.p.A. e Pioneer Asset Management SA Luxemburg si precisa che sono stati indicati solo i dettagli di conto economico maturati sino all'uscita delle società dal Gruppo UniCredit.

(Importi in migliaia)
SOCIETÀ ATTIVO PASSIVO GARANZIE
E IMPEGNI
CONTO
ECONOMICO
UniCredit S.p.A. 13.838.693 797.362 2.381.070 187.589
UniCredit Bank AG 56 40.348 - 463
UniCredit Bank AG Milano - - - 237
UniCredit Factoring S.p.A. - - - 10
UniCredit Leasing S.p.A. - - - 3
UniCredit Luxemburg Finance SA 10 - - 55
UniCredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. 572 740 - (9.882)
Pioneer Investment Management SGR S.p.A. - - - 4.480
Cordusio Società Fiduciaria per Azioni 15 17 - (1)
Pioneer Asset Management SA Luxemburg - - - 57.166
Totale 13.839.346 838.467 2.381.070 240.120

Parte H - Operazioni con parti correlate (Segue)

Riportiamo di seguito i dettagli delle voci dell'Attivo, del Passivo, Garanzie e impegni, dei Costi e dei Ricavi per singola società del Gruppo.

Rapporti con imprese controllanti (Importi in migliaia)
RAPPORTI CON UNICREDIT SPA TOTALE 31.12.2017
Attivo 13.838.693
Crediti verso banche 13.834.695
Altre attività 3.998
Passivo 797.362
Debiti verso banche 783.786
Derivati di copertura passivo 9.320
Altre passività 4.256
Garanzie 256.070
Garanzie rilasciate 256.070
Impegni 2.125.000
Impegni ad erogare fondi 2.125.000
Conto economico 187.589
Interessi attivi e proventi assimilati 198.880
Interessi passivi e oneri assimilati 2.754
Commissioni attive 236
Commissioni passive (6.487)
Risultato netto dell'attività di copertura (8.493)
Utile (perdita) da cessione o riacquisto 3.951
Spese amministrative (3.271)
Altri oneri/proventi di gestione 19

Rapporti con imprese sottoposte al controllo di UniCredit S.p.A. (Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT BANK AG TOTALE 31.12.2017
Attivo 56
Crediti verso banche 42
Altre attività 14
Passivo 40.348
Debiti verso banche 40.348
Conto economico 463
Interessi attivi e proventi assimilati 99
Interessi passivi e oneri assimilati 17
Commissioni attive 357
Commissioni passive (10)

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT BANK AG MILANO TOTALE 31.12.2017
Conto economico 237
Interessi attivi e proventi assimilati (2.599)
Commissioni attive 333
Risultato netto dell'attività di copertura 2.542
Spese amministrative (39)

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT LEASING S.P.A. TOTALE 31.12.2017
Conto economico 3
Spese amministrative 3

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT FACTORING S.P.A. TOTALE 31.12.2017
Conto economico 10
Spese amministrative 10

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT LUXEMBURG FINANCE SA TOTALE 31.12.2017
Attivo 10
Altre attività 10
Conto economico 55
Commissioni attive 55

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS S.C.P.A. TOTALE 31.12.2017
Attivo 572
Altre attività 572
Passivo 740
Altre passività 740
Conto economico (9.882)
Commissioni attive 2
Spese amministrative (10.039)
Altri oneri/proventi di gestione 155

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SGR S.P.A. TOTALE 31.12.2017
Conto economico 4.480
Commissioni attive 4.480

(Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON CORDUSIO SOCIETÀ FIDUCIARIA PER AZIONI TOTALE 31.12.2017
Attivo 15
Crediti verso clientela 15
Passivo 17
Altre passività 17
Conto economico (1)
Commissioni attive 29
Commissioni passive (30)

RAPPORTI CON PIONEER ASSET MANAGEMENT SA LUXEMBURG TOTALE 31.12.2017 Conto economico 57.166 Commissioni attive 57.166

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa 246 B. Informazioni di natura quantitativa 250

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari della Banca sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti:

• Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni della Capogruppo UniCredit S.p.A. e della Banca stessa;

• Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro22.

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni di:

  • Stock Option assegnate a selezionati beneficiari appartenenti al Top e Senior Management ed alle Risorse Chiave e rappresentate da diritti di sottoscrizione di azioni UniCredit;
  • Group Executive Incentive System che offrono a selezionati Executive un compenso variabile il cui pagamento avviene entro massimo cinque anni. I beneficiari ricevono un pagamento in denaro e/o in azioni UniCredit, in relazione al rispetto delle condizioni di performance (differenti da condizioni di mercato) secondo quanto stabilito dal regolamento dei Piani;
  • Group Executive Incentive System (Bonus Pool) che offre a selezionati Executive ed a personale rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie UniCredit o FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Employee Share Ownership Plan (ESOP Let's Share) che offre ai dipendenti della Banca eligibili, l'opportunità di acquistare azioni ordinarie UniCredit con il vantaggio di prevedere l'assegnazione di un quantitativo di azioni gratuite ("Free Shares" o, diritti a riceverle) misurato sul quantitativo di azioni acquistate da ciascun Partecipante ("Investment Share") durante il "Periodo di Sottoscrizione". L'assegnazione delle azioni gratuite è subordinata al rispetto delle condizioni di "vesting" stabilite dal Regolamento dei Piani;
  • Stock granting riservato al personale dipendente che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica ("2014-2017 Multi-year Plan Top Management"). Le azioni sono assegnate ai beneficiari in 4 tranche annuali a partire dal 2017. Il piano è soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e patrimonio) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano stesso;
  • Stock granting riservate ai PFA che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank ai consulenti finanziari della rete, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per l'esercizio 2014 ("Piano PFA 2014") e per il triennio 2015 - 2017 ("Piano PFA 2015 - 2017"). Le azioni sono assegnate a favore dei beneficiari in 3 tranche annuali a partire dal 2015 per il "Piano PFA 2014" e dal 2018 per il "Piano PFA 2015 - 2017". I piani sono soggetti alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e capitale) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento dei piani stessi;
  • Group Incentive System 2015 PFA che offre a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, un sistema incentivante composto da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti e l'attribuzione di Phantom Shares, su un arco temporale di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Sistemi Incentivanti PFA che offrono a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di FinecoBank) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato).

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

Si segnala inoltre che, coerentemente con le previsioni contenute nel VII aggiornamento della circolare 285 di Banca d'Italia del 19 novembre 2014 (Politiche e Prassi di Remunerazione e Incentivazione), una specifica Politica ("Politica dei Pagamenti di Fine Rapporto" - c.d. "Severance") è stata approvata dall'Assemblea degli Azionisti nel 2017, aggiornando il documento originario approvato nel 2015. Quando le severance sono corrisposte a soggetto appartenente al Personale più rilevante, esse, per la parte eccedente l'indennità sostitutiva del preavviso dovuta per legge e/o contratto

  1. Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio Netto di FinecoBank S.p.A..

collettivo, possono essere soggette a meccanismi di pagamento differito, in contanti e azioni, in analogia a quanto previsto per la retribuzione variabile di tale categoria di dipendenti, in linea con la normativa tempo per tempo vigente. Al 31 dicembre 2017, nessuna severance è stata corrisposta a soggetti appartenenti al Personale più rilevante.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Stock Option

Per la stima del valore economico delle Stock Option è stato adottato il modello di Hull e White.

Il modello è basato su una distribuzione dei prezzi su albero trinomiale determinata con l'algoritmo di Boyle e stima la probabilità di esercizio anticipato in base ad un modello deterministico connesso:

  • al raggiungimento di un Valore di Mercato pari ad un multiplo (M) del valore del prezzo di esercizio;
  • alla propensione all'uscita anticipata degli assegnatari (E) scaduto il periodo di Vesting.

Gli effetti economici e patrimoniali del piano sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Nel corso del 2017 non sono stati assegnati nuovi piani di Stock Option.

1.2.2 Group Executive Incentive System

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi descritti dal piano. In particolare la determinazione del raggiungimento degli obiettivi viene espresso in termini percentuali variabili da 0% a 150% (non market vesting conditions). Tale percentuale, corretta attraverso l'applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità - Group Gate - al primo pagamento e moltiplicata per l'ammontare dell'incentivo, determina l'effettivo importo che verrà corrisposto al beneficiario.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata dei Piani.

1.2.2.1 Group Executive Incentive System (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è strutturato in cluster, ognuno dei quali può presentare da due a tre rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano.

Gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.2 Group Executive Incentive System 2016 (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è strutturato in tre rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
GROUP EXECUTIVE INCENTIVE SYSTEM 2016 (BONUS POOL)
RATA 2019 RATA 2020 RATA 2021 RATA 2022
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 12-gen-16 12-gen-16 12-gen-16 12-gen-16
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 07-feb-17 07-feb-17 07-feb-17 07-feb-17
Inizio periodo di Vesting 01-gen-16 01-gen-16 01-gen-16 01-gen-16
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-16 31-dic-18 31-dic-19 31-dic-20
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 5,53 5,53 5,53 5,53
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,539 -0,819 -1,116 -1,692
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 4,991 4,711 4,414 3,838

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.3 Group Executive Incentive System 2017 (Bonus Pool)

Il nuovo sistema incentivante 2017 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come Executive ed altro personale più rilevante, identificato sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (Segue)

1.2.3 Employee Share Ownership Plan (Piano Let's Share per il 2017)

La seguente tavola mostra i parametri relativi alle Free Share (o ai diritti a riceverle) connesse al piano di "Employee Share Ownership Plan" approvato nel 2016.

Valutazione Free Share ESOP per il 2017

FREE SHARE
Data di assegnazione delle Free Share ai dipendenti 31-lug-17
Inizio periodo di Vesting 31-lug-17
Scadenza periodo di Vesting 31-lug-18
Fair Value unitario delle Free Share [€] 17,00

Tutti gli effetti economici e patrimoniali del piano, riferibili alle Free Share assegnate sono contabilizzati durante il periodo di maturazione (fatta eccezione per gli adeguamenti, in linea con quanto previsto dal regolamento del piano, che verranno registrati alla prima chiusura utile successiva al periodo di maturazione).

Il Piano Let's Share per il 2017 prevede l'utilizzo di azioni da reperire sul mercato. A tal fine i Partecipanti conferiscono mandato ad un intermediario per acquistare le azioni da depositare in un conto ad essi intestato.

1.2.4 Stock granting riservate al personale dipendente

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

1.2.4.1 2014 - 2017 Multi-year Plan - Top management ("Piano Top Management")

Il piano offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica. Le azioni vengono assegnate a favore dei rispettivi beneficiari, decorso il periodo di vesting e verificato il rispetto delle condizioni previste, in 4 tranche annuali a partire dal 2017.

AZIONI ASSEGNATE
TOP MANAGEMENT
PRIMA RATA 2017 SECONDA RATA 2018 TERZA RATA 2019 QUARTA RATA 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity - (Grant Date) 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 15-lug-14 09-feb-15 08-feb-16 07-feb-17
Inizio periodo di Vesting 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-16 31-dic-17 31-dic-18 31-dic-19
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 3,700 4,725 6,966 5,53
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,269 -0,590 -0,797 -0,826
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 3,431 4,135 6,169 4,704

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5 Stock granting riservate ai PFA

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione

1.2.5.1 Piano PFA 2014

L'ammontare dell'incentivo è stato determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per l'esercizio 2014.

Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano. Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Si sottolinea che il Consiglio di Amministrazione del 9 luglio 2015 ha deliberato di soddisfare in denaro i diritti dei consulenti in relazione alla prima tranche del bonus, in luogo dell'assegnazione di azioni ordinarie FinecoBank, con il pagamento in denaro pari a un terzo del corrispettivo del bonus, eseguito nel mese di luglio 2015.

1.2.5.2 Piano PFA 2015 - 2017

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta cumulata predefinito per il triennio 2015 - 2017. Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.6 Group Incentive System 2015 PFA

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi descritti dal piano.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata del Piano.

Il valore economico delle phantom shares assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione FinecoBank.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2015 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.7 Sistema Incentivante 2016 PFA

Il sistema incentivante 2016 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce::

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del precedente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI ASSEGNATE
SISTEMA INCENTIVANTE 2016 PFA
RATA 2019 RATA 2020 RATA 2021
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 12-gen-16 12-gen-16 12-gen-16
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 07-feb-17 07-feb-17 07-feb-17
Inizio periodo di Vesting 01-gen-16 01-gen-16 01-gen-16
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-16 31-dic-18 31-dic-19
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 5,53 5,53 5,53
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,539 -0,819 -1,116
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 4,991 4,711 4,414

1.2.8 Sistema Incentivante 2017 PFA

Il nuovo sistema incentivante 2017 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (Segue)

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

GRUPPO BANCARIO
IMPRESE DI ASSICURAZIONE
VOCI / NUMERO OPZIONI E PREZZI DI ESERCIZIO NUMERO
OPZIONI
PREZZI
MEDI
SCADENZA
MEDIA
NUMERO
OPZIONI
PREZZI
MEDI
SCADENZA
MEDIA
A. Esistenze iniziali 2.937.685 - nov-17 - -
B. Aumenti 632.553 - X - - X
B.1 Nuove emissioni 632.553 - gen-20 - -
B.2 Altre variazioni - - X - - X
C. Diminuzioni (1.598.253) - X - - X
C.1 Annullate (4.897) - X - - X
C.2 Esercitate (1.593.356) - X - - X
C.3 Scadute - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X
D.Rimanenze finali 1.971.985 - gen-19 - -
E. Opzioni esercitabili alla fine del periodo 718.153 - X - - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank e della controllante UniCredit, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

L'impatto a conto economico consolidato è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni di FinecoBank e della controllante UniCredit (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 COMPLESSIVO PIANI VESTED COMPLESSIVO PIANI VESTED Oneri 8.275 10.573 - relativi a Piani Equity Settled 8.109 10.623 - relativi a Piani CashSettled 166 (50) Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 231 1.653 Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 573 757 Debito maturato verso i promotori finanziari relativo a piani di Cash Settled 365 199

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative - Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

ALTRE IMPRESE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
PREZZI
MEDI
NUMERO
OPZIONI
SCADENZA
MEDIA
NUMERO
OPZIONI
PREZZI
MEDI
SCADENZA
MEDIA
NUMERO
OPZIONI
PREZZI
MEDI
SCADENZA
MEDIA
- - 2.937.685 - nov-17 3.346.584 - mar-17
- - X 632.553 - X 591.083 -
- - 632.553 - gen-20 591.083 - gen-19
- - X - - X - -
- - X (1.598.253) - X (999.982) -
- - X (4.897) - X (15.770) -
- - X (1.593.356) - X (984.212) -
- - X - - X - -
- - X - - X - -
- - 1.971.985 - gen-19 2.937.685 - nov-17
- - X 718.153 - X 907.909 -

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank e della controllante UniCredit, ad

e della controllante UniCredit (Importi in migliaia)

Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 231 1.653

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative - Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli

ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

L'impatto a conto economico consolidato è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Oneri 8.275 10.573 - relativi a Piani Equity Settled 8.109 10.623 - relativi a Piani CashSettled 166 (50)

Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 573 757 Debito maturato verso i promotori finanziari relativo a piani di Cash Settled 365 199

oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 COMPLESSIVO PIANI VESTED COMPLESSIVO PIANI VESTED

1. Variazioni annue

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni di FinecoBank

Parte L - Informativa di settore

L'informativa relativa al segment reporting non è esposta in quanto il particolare modello di business della Banca (stante la non operatività della controllata Fineco AM Limited) prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività. La Banca offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente alla Banca di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento.

Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rinvia ai dettagli informativi riportati nell'ambito della Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato della presente Nota integrativa consolidata.

Si evidenzia che FinecoBank si rivolge, prevalentemente, a clientela retail in Italia, stante l'impatto ancora irrilevante dell'operatività in UK; le informazioni in merito alle aree geografiche e al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono, pertanto, considerate di rilevanza informativa dal management e quindi non vengono fornite.

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 256

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 613 5
Attività finanziarie di negoziazione = voce 20 10.879 6.044
Crediti verso banche = voce 60 13.878.117 15.735.540
Crediti verso clientela = voce 70 2.129.219 1.016.798
Investimenti finanziari 5.874.079 3.757.529
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689 1.319.752
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390 2.437.777
Coperture 10.048 9.211
80. Derivati di copertura 458 552
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 9.590 8.659
Attività materiali = voce 120 15.205 14.451
Avviamenti = voce 130. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 130 al netto dell'avviamento 7.909 7.731
Attività fiscali = voce 140 9.249 13.165
Altre attività = voce 160 315.415 336.300
Totale dell'attivo 22.340.335 20.986.376

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.12.2016
Debiti verso banche = voce 10 926.001 1.111.106
Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073
20. Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073
Passività finanziarie di negoziazione = voce 40 2.617 2.626
Coperture 8.922 11.371
60. Derivati di copertura 12.694 10.914
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (3.772) 457
Fondi per rischi ed oneri = voce 120 112.414 111.756
Passività fiscali = voce 80 10.234 10.048
Altre passività 343.285 257.097
100. Altre passività 338.286 251.844
110. Trattamento di fine rapporto 4.999 5.253
Patrimonio 731.826 681.299
- capitale e riserve 526.046 476.249
170. Riserve 323.932 278.407
180. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
190. Capitale 200.545 200.246
200. Azioni proprie (365) (4.338)
- riserve da valutazione (8.340) (6.794)
140. Riserve da valutazione di cui: Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.472 (455)
140. Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (9.812) (6.339)
- utile netto = voce 220 214.120 211.844
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.335 20.986.376

(Importi in migliaia)

CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2017 ESERCIZIO 2016
Interessi netti 264.581 249.388
30. Margine d'interesse 264.581 249.388
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 29 6
70. Dividendi e proventi simili 55 19
a dedurre: dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (26) (13)
Commissioni nette = voce 60 270.083 242.881
60. Commissioni nette 270.083 242.881
Risultato negoziazione, coperture e fair value 48.219 69.054
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 47.413 48.590
+ dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 26 13
90. Risultato netto dell'attività di copertura 19 69
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita 761 20.382
Saldo altri proventi/oneri 3.760 (2.211)
220. Altri oneri/proventi di gestione 90.303 79.458
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (93.367) (85.395)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.873 3.726
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) crediti 3.951 -
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 586.672 559.118
Spese per il personale (79.294) (73.698)
180. Spese amministrative - a) spese per il personale (78.886) (79.201)
a dedurre: oneri di integrazione (408) 5.503
Altre spese amministrative (236.945) (228.119)
180. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (244.638) (235.007)
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.873) (3.726)
- contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 10.566 10.614
Recuperi di spesa 93.367 85.395
220. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 93.367 85.395
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.369) (9.952)
200. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (5.569) (4.853)
210. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (4.800) (5.099)
Costi operativi (233.241) (226.374)
RISULTATO DI GESTIONE 353.431 332.744
Rettifiche nette su crediti e su acccantonamenti per garanzie e impegni (5.151) (4.199)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti (5.158) (4.206)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: d) altre operazioni finanziarie 7 1.423
a dedurre: rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività finanziarie - contributi al Fondo
Interbancario di Tutela dei depositi
- (1.416)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 348.280 328.545
Accantonamenti per rischi ed oneri (19.025) (9.981)
190. Accantonamenti netti per rischi ed oneri (8.459) (783)
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (10.566) (10.614)
+ rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività finanziarie - contributi al Fondo Interbancario di
Tutela dei depositi
- 1.416
Oneri di integrazione 408 (5.503)
Profitti netti da investimenti (13.399) (6.724)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita (12.891) (6.724)
270. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (508) -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 316.264 306.337
Imposte sul reddito del periodo (102.144) (94.493)
290. Imposte sul reddito dell'esercizio (102.144) (94.493)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 214.120 211.844
RISULTATO D'ESERCIZIO 214.120 211.844
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 214.120 211.844

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Attestazione del bilancio consolidato

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2017.

    1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio consolidato è basata su un modello definito nell'ambito del Gruppo UniCredit, in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.
    1. I sottoscritti attestano, inoltre, che
    2. 3.1 il Bilancio consolidato:
  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    • 3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 6 febbraio 2018

FinecoBank S.p.A FinecoBank S.p.A.

L'Amministratore Delegato e Il Dirigente Preposto alla redazione Direttore Generale dei documenti contabili societari Alessandro Foti Lorena Pelliciari

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2017 261

Relazione della Società di Revisione

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DELL'ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39 E DELL'ART. 10 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 537/2014

Agli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A

RELAZIONE SULLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO CONSOLIDATO

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. e sua controllata (il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2017, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa consolidata.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2017, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Parma Torino Treviso Udine Verona Sede Legale: Via Tortona, 25 - 20144 Milano | Capitale Sociale: Euro 10.328.220,00 i.v

Codice Fiscale/Registro delle Imprese Milano n. 03049560166 - R.E.A. Milano n. 1720239 | Partita IVA: IT 03049560166

ll nome Deloitte si riferisce a una o più delle Touche Tohmassu Limited, una società inglese a responsabilià lintata ("DTTL") e member firm aderenti al suo nework e e entita esse correlate. DTTL e ciascuna delle sue menti a gundicamente separate e indipendenti tra loro. DTTL (denominata arche "Delotte Global") non fonisce sevizi a cilenti. Si invita a leggere l'informativa alla descrizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue menter firm allindiizzo ww.deloitte.com/about

procedimenti, controversie e contenziosi.

Aspetti chiave della revisione contabile -
Stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali
Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave della revisione
contabile
La voce 120 "Fondi per rischi e oneri" del passivo di stato Le nostre procedure di revisione, hanno
patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2017 include fondi incluso, tra le altre, le seguenti:
per controversie legali pari a Euro 31 milioni che accolgono
gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e analisi e comprensione dei controlli
controversie relativi a danni cagionati alla clientela per rilevanti posti in essere dalla Banca, ai
illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della diversi livelli della sua organizzazione,
Banca, di controversie in essere con i consulenti finanziari e per l'individuazione, la gestione e il
di altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con monitoraggio dei reclami da clientela e
la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta. controversie legali con la stessa, in
Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della relazione all'operatività bancaria e
Banca in caso di conclusione non favorevole della all'operatività dei consulenti finanziari
controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, di cui la Banca si avvale;
consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle analisi e comprensione del processo
controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le seguito dalla Direzione - criteri,
stesse non saranno rimborsate dalle controparti. metodi e assunzioni – utilizzati per lo
sviluppo delle stime nella
Nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative determinazione degli stanziamenti,
politiche di copertura - Sezione 1.4 - Gruppo Bancario - inclusa la stima dei costi futuri previsti
rischi operativi della nota integrativa consolidata, al in relazione all'attività dei legali
paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti", gli esterni della Banca;
Amministratori evidenziano che in relazione ai procedimenti svolgimento di periodici incontri con i
giudiziari pendenti nei confronti della Banca, responsabili della funzione legale della
individualmente non rilevanti, vi è una notevole incertezza Banca per analisi e discussione dello
circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stato del contenzioso e dei reclami;
Banca potrebbe essere chiamata a sostenere; laddove e analisi della documentazione rilevante,
possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale tra cui il registro reclami e le relazioni
onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati predisposte dalle funzioni di controllo
accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le della Banca;
specifiche circostanze e coerentemente con i principi ottenimento ed esame delle risposte
contabili internazionali, effettuando la miglior stima alle richieste di informazioni ai legali
incaricati dalla Banca;
possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca verifica, per una selezione di
dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. Per
quanto riguarda le spese da riconoscere ai legali, tale stima controversie e reclami e sulla base dei
è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso dati e delle informazioni disponibili
in essere, sulla base dell'analisi del trend storico delle spese raccolte ad esito delle procedure di cui
legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di sopra, della congruità del relativo
giudizio. accantonamento;
verifica della congruità
Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" dell'accantonamento per spese legali
della Parte A - Politiche contabili, A.1 - Parte generale, attraverso l'analisi della
Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata ragionevolezza e appropriatezza dei
riporta l'informativa riguardo la soggettività e la criteri, assunzioni e parametri
complessità del processo di stima adottato a supporto del adottati, nonché la verifica
valore di iscrizione in bilancio di alcune poste di natura dell'accuratezza e completezza dei
valutativa. Per alcune di esse, tra cui i fondi per rischi ed dati utilizzati per la stima.
oneri, la complessità e soggettività delle stime è influenzata
Abbiamo infine verificato l'adeguatezza e
dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, la conformità dell'informativa resa nella
dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e
dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di nota integrativa consolidata rispetto a

quanto previsto dai principi contabili di

riferimento.

In relazione alla numerosità dei reclami e delle
controversie, sia pure fisiologica rispetto all'operatività
tipica della Banca, alle incertezze connesse agli esiti delle
stesse e alla complessità ed articolazione del processo di
stima, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie
legali è stata considerata un aspetto chiave della revisione
contabile del bilancio consolidato al 31 dicembre 2017.
Aspetti chiave della revisione contabile -
Erogazione, classificazione e valutazione crediti verso
la clientela
Procedure di revisione in risposta
agli aspetti chiave della revisione
contabile
Come indicato nella Parte B - Informazioni sullo stato
patrimoniale consolidato della nota integrativa consolidata e
nella relazione sulla gestione, al 31 dicembre 2017 i crediti
verso la clientela ammontano a Euro 2.129 millioni
(esposizione netta, comprensiva di Euro 24,3 millioni di
crediti deteriorati al netto delle relative rettifiche di valore
per Euro 21,5 milioni).
Nello svolgimento delle nostre procedure
di revisione abbiamo preliminarmente
acquisito una conoscenza del processo
creditizio che ha incluso, in particolare, la
rilevazione e la comprensione dei presidi
organizzativi e procedurali previsti dalla
normativa interna della Banca e messi in
atto dalla stessa con riferimento a:
Nell'ambito di tale voce, il portafoglio crediti di
finanziamento verso clientela ordinaria, costituito
principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, conti
correnti e utilizzo carte di credito, evidenzia
complessivamente un incremento del 121,1% rispetto
all'esercizio precedente, anche in relazione all'erogazione,
nel corso del 2017, di Euro 521 milioni di mutui.
Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, infatti,
l'attività creditizia è stata caratterizzata dall'ampliamento
dell'offerta dei prodotti di credito, in particolar modo
attraverso l'offerta di mutui fondiari, business avviato dalla
Banca a fine 2016. L'erogazione ha riguardato
principalmente mutui per l'acquisto di prima e seconda casa
(compreso la surroga) oltre a mutui liquidita e, in via
residuale, mutui su immobili non residenziali.
· valutazione del merito creditizio
finalizzata alla concessione ed
erogazione del credito;
· valutazione e monitoraggio della
qualita del credito;
· classificazione e valutazione dei crediti
secondo le disposizioni della normativa
di settore e in conformità ai principi
contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica
dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative
procedure, nonché, per quanto riguarda i
controlli rilevanti del processo di
concessione ed erogazione del credito, la
verifica dell'efficacia operativa.
Nella nota integrativa, Parte A - Politiche contabili, sono
descritti i processi di classificazione e valutazione delle
esposizioni creditizie per i quali la Banca fa riferimento alla
normativa di settore, integrata dalle disposizioni interne che
disciplinano le regole di classificazione e trasferimento
nell'ambito delle diverse categorie di rischio e le modalità di
valutazione. Nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura sono inoltre illustrate le
politiche di gestione del rischio di credito.
Le procedure di revisione svolte hanno
inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:
· l'analisi e la comprensione dei sistemi
e degli applicativi informatici utilizzati,
anche con il supporto di esperti
informatici appartenenti al nostro
network;
l'ottenimento e l'esame delle risposte
alle richieste di conferma saldi ai
In considerazione della significatività dell'ammontare dei
crediti verso la clientela iscritti in bilancio e della
complessità dei sistemi di valutazione, gestione, e controllo
del rischio di credito adottati dalla Banca, sia in fase di
erogazione sia successivamente, che comportano
un'articolata attività di classificazione delle esposizioni
creditizie e un processo di valutazione caratterizzato da una
anonanto dicerazionala l'aras croditi varco la
clienti;
l'ottenimento e l'analisi della
reportistica di monitoraggio
predisposta dalle responsabili funzioni
aziendali e unità organizzative
coinvolte;
· per i crediti non deteriorati, la verifica
haco camnionaria della

De oitte.

classificazione secondo le disposizioni
della normativa di settore e l'esame
della ragionevolezza dei criteri di
valutazione e delle assunzioni adottati
dalla Banca per la determinazione delle
rettifiche di valore per ciascuna classe
di credito;
· per i crediti deteriorati, la verifica su
base campionaria della classificazione
e della relativa valutazione in
conformità a quanto disposto dalla
normativa di settore e ai principi
contabili applicabili.
Abbiamo infine verificato l'adeguatezza e
la conformità dell'informativa fornita nella
nota integrativa consolidata rispetto a
quanto previsto dai principi contabili
applicabili e dalla normativa di riferimento.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per il bilancio consolidato

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo FinecoBank Banca Fineco S.p.A. o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • · abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • · abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • · siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bliancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • · abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione;
  • · abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. ci ha conferito in data 16 aprile 2013 l'incarico di revisione legale dei conti della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2021.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo al 31 dicembre 2017, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principlo di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98 con il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2017 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2017 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Esonero dalla predisposizione della dichiarazione non finanziaria

Come descritto nella relazione, gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. si sono avvalsi dell'esonero dalla predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254.

DELOITTE & TOUCHE S.

Paolo Gibello Ribatto Socio

Milano, 15 marzo 2018

Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A.

273
281
441
445
449

Schemi del bilancio

274
275
275
276
278

Stato patrimoniale

VOCI DELL'ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016
10. Cassa e disponibilità liquide 613.033 5.077
20. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.878.797 6.044.381
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689.459 1.319.752.248
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390.118 2.437.777.200
60. Crediti verso banche 13.877.651.228 15.735.539.575
70. Crediti verso clientela 2.129.219.267 1.016.798.235
80. Derivati di copertura 458.102 552.163
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 9.590.000 8.658.970
100. Partecipazioni 500.000 -
110. Attività materiali 15.205.122 14.450.553
120. Attività immateriali 97.511.341 97.333.284
di cui
- avviamento 89.601.768 89.601.768
130. Attività fiscali 9.225.684 13.165.245
a) correnti 1.765.333 1.570.652
b) anticipate 7.460.351 11.594.593
di cui alla Legge 214/2011 3.827.710 4.179.683
150. Altre attività 315.459.327 336.298.929
Totale dell'attivo 22.340.391.478 20.986.375.860
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.12.2016
10. Debiti verso banche 926.001.336 1.111.106.252
20. Debiti verso clientela 20.205.035.993 18.801.073.396
40. Passività finanziarie di negoziazione 2.616.556 2.625.818
60. Derivati di copertura 12.693.848 10.913.534
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) (3.772.231) 457.488
80. Passività fiscali 10.233.645 10.048.263
a) correnti 10.233.645 10.048.263
100. Altre passività 338.180.110 251.843.036
110. Trattamento di fine rapporto del personale 4.998.596 5.253.109
120. Fondi per rischi ed oneri: 112.413.921 111.755.540
b) altri fondi 112.413.921 111.755.540
130. Riserve da valutazione (8.340.274) (6.794.389)
160. Riserve 323.932.039 278.407.921
170. Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113
180. Capitale 200.545.404 200.245.794
190. Azioni proprie (-) (365.178) (4.337.809)
200. Utile (Perdita) d'esercizio 214.283.600 211.843.794
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.391.478 20.986.375.860

Conto economico

CONTO ECONOMICO 2017 2016
10. Interessi attivi e proventi assimilati 269.746.119 253.306.254
20. Interessi passivi e oneri assimilati (5.165.001) (3.918.420)
30. Margine di interesse 264.581.118 249.387.834
40. Commissioni attive 533.314.118 472.840.353
50. Commissioni passive (263.230.692) (229.959.174)
60. Commissioni nette 270.083.426 242.881.179
70. Dividendi e proventi simili 54.580 19.805
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 47.413.142 48.590.105
90. Risultato netto dell'attività di copertura 19.195 68.969
100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: 4.711.990 20.382.021
a) crediti 3.951.003 34
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 760.987 20.381.987
120. Margine di intermediazione 586.863.451 561.329.913
130. Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (18.042.404) (9.507.033)
a) crediti (5.157.695) (4.206.369)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (12.891.185) (6.724.389)
d) altre operazioni finanziarie 6.476 1.423.725
140. Risultato netto della gestione finanziaria 568.821.047 551.822.880
150. Spese amministrative (323.383.787) (314.208.394)
a) spese per il personale (78.852.608) (79.201.124)
b) altre spese amministrative (244.531.179) (235.007.270)
160. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (8.458.948) (783.846)
170. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (5.569.276) (4.853.453)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (4.799.956) (5.098.895)
190. Altri oneri/proventi di gestione 90.349.875 79.458.523
200. Costi operativi (251.862.092) (245.486.065)
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (507.788) 234
250. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 316.451.167 306.337.049
260. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (102.167.567) (94.493.255)
270. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 214.283.600 211.843.794
290. Utile (Perdita) d'esercizio 214.283.600 211.843.794
2017 2016
Utile per azione (euro) 0,35 0,35
Utile per azione diluito (euro) 0,35 0,35

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla Nota integrativa, Parte C - Informazioni sul conto economico, Sezione 21.

Prospetto della redditività complessiva

2017 2016
10. Utile (Perdita) d'esercizio 214.283.600 211.843.794
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
40. Piani a benefici definiti (3.473.350) (1.061.600)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.927.465 (17.359.033)
130. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (1.545.885) (18.420.633)
140. Redditività complessiva (voce 10+130) 212.737.715 193.423.161

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31.12.2017

ALLOCAZIONE RISULTATO VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
ESERCIZIO PRECEDENTE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2016 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2017 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE
DESTINAZIONI
VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE STRAORDINARIA DIVIDENDI
DISTRIBUZIONE
VARIAZIONE STRUMENTI DI
CAPITALE
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
ESERCIZIO 2017
PATRIMONIO NETTO
AL 31.12.2017
Capitale:
a) azioni ordinarie 200.245.794 200.245.794 299.610 200.545.404
b) altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
a) di utili 250.247.571 250.247.571 41.684.057 208.837 (299.610) 291.840.855
b) altre 28.160.350 28.160.350 3.930.834 32.091.184
Riserve da
valutazione
(6.794.389) (6.794.389) (1.545.885) (8.340.274)
Strumenti di
capitale
Azioni proprie (4.337.809) (4.337.809) 4.144.410 (171.779) (365.178)
Utile (Perdita)
dell'esercizio
211.843.794 211.843.794 (41.684.057) (170.159.737) 214.283.600 214.283.600
Patrimonio netto 681.299.424 - 681.299.424 - (170.159.737) 208.837 4.444.020 (171.779) - - - 3.631.224 212.737.715 731.989.704

L'ammontare del dividendo distribuito agli azionisti nell'esercizio 2017, complessivamente pari a 170.159.736,60 euro, corrisponde ad euro 0,28 per azione.

La colonna "Stock option" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva Straordinaria.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31.12.2016

VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
ALLOCAZIONE RISULTATO
ESERCIZIO PRECEDENTE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2015 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2016 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE
DESTINAZIONI
VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE STRAORDINARIA DIVIDENDI
DISTRIBUZIONE
VARIAZIONE STRUMENTI DI
CAPITALE
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
ESERCIZIO 2016
PATRIMONIO NETTO
AL 31.12.2016
Capitale:
a) azioni ordinarie 200.150.192 200.150.192 95.602 200.245.794
b) altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
a) di utili 214.666.022 214.666.022 35.676.658 493 (95.602) 250.247.571
b) altre 21.923.555 21.923.555 6.236.795 28.160.350
Riserve da valutazione 11.626.244 11.626.244 (18.420.633) (6.794.389)
Strumenti di capitale
Azioni proprie (8.555.284) (8.555.284) 4.217.475 - (4.337.809)
Utile (Perdita)
dell'esercizio
191.052.791 191.052.791 (35.676.658) (155.376.133) 211.843.794 211.843.794
Patrimonio netto 632.797.633 - 632.797.633 - (155.376.133) 493 4.313.077 - - - - 6.141.193 193.423.161 681.299.424

L'ammontare del dividendo distribuito agli azionisti nell'esercizio 2016, complessivamente pari a 154.376.133,61 euro, corrisponde ad euro 0,255 per azione. La colonna "Stock option" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

Rendiconto finanziario

Metodo indiretto

IMPORTO
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 2017 2016
1. Gestione 361.197.723 293.153.682
- risultato d'esercizio (+/-) 214.283.600 211.843.794
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (-/+) (1.795.053) (3.213.058)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (19.195) (68.969)
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) 10.052.616 9.753.897
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 10.369.232 9.952.348
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 22.691.175 21.089.047
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 2.728.516 (5.054.227)
- rettifiche/riprese di valore nette dei gruppi di attività in via di dismissione al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 102.886.832 48.850.850
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie 669.013.589 (1.381.160.674)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (3.192.436) (567.806)
- attività finanziarie valutate al fair value - -
- attività finanziarie disponibili per la vendita 246.011.519 (1.313.292.726)
- crediti verso banche: a vista - -
- crediti verso banche: altri crediti 1.514.464.035 (1.827.055)
- crediti verso clientela (1.108.949.383) (98.959.296)
- altre attività 20.679.854 33.486.209
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 1.295.414.604 2.646.815.393
- debiti verso banche: a vista - -
- debiti verso banche: altri debiti (175.626.539) (295.219.062)
- debiti verso clientela 1.404.593.717 2.980.283.349
- titoli in circolazione - -
- passività finanziarie di negoziazione 143.908 245.403
- -
- passività finanziarie valutate al fair value
- altre passività 66.303.518 (38.494.297)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa 2.325.625.916 1.558.808.401
B. ATTIVITÀ D'INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
- vendite di attività materiali 256.331 234
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni (500.000) -
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (2.430.228.291) (291.362.650)
- acquisti di attività materiali (7.083.818) (6.884.309)
- acquisti di attività immateriali (4.978.013) (4.618.092)
- acquisti di rami d'azienda
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività d'investimento (2.442.533.791) (302.864.817)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissione/acquisti di azioni proprie 3.972.631 4.217.475
- emissione/acquisti strumenti di capitale 299.610 95.602
- distribuzione dividendi e altre finalità (174.394.920) (159.688.717)
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività di provvista (170.122.679) (155.375.640)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA / ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (287.030.554) 1.100.567.944

Riconciliazione

Voci di Bilancio
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.284.274.859 1.182.228.221
Liquidità totale netta generata / assorbita nell'esercizio (287.030.554) 1.100.567.944
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi (46.714.855) 1.478.694
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 1.950.529.450 2.284.274.859

Legenda:

(+) generata (-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 60 dell'attivo "Crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi) al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi).

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2017 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 613 migliaia di euro;
  • i Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 60 dell'attivo "Crediti verso banche" per 1.992.673 migliaia di euro;
  • al netto dei Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Debiti verso banche" per 42.756 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 5 migliaia di euro;
  • i Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 60 dell'attivo "Crediti verso banche" per 2.336.579 migliaia di euro;
  • al netto dei Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Debiti verso banche" per 52.309 migliaia di euro.

Nota integrativa

Parte A - Politiche contabili 283
Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale 317
Parte C - Informazioni sul conto economico 351
Parte D - Redditività complessiva 367
Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche
di copertura
369
Parte F - Informazioni sul patrimonio 411
Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese
o rami d'azienda
421
Parte H - Operazioni con parti correlate 423
Parte I - Accordi di pagamento basati
su propri strumenti patrimoniali
431
Parte L - Informativa di settore 439

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale 284
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 291
A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli
di attività finanziarie
309
A.4 Informativa sul fair value 310
A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss" 315

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale

Sezione 1 - Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2017, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2017.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato.

Sezione 2 - Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle Variazioni del Patrimonio Netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente Nota Integrativa ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro mentre la nota integrativa, salvo quando diversamente indicato, è redatta in migliaia di euro; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale, Conto Economico e Prospetto della redditività complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio consolidato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità della Banca di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica. Tali criteri non hanno subito modifiche rispetto all'esercizio precedente.

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio al 31 dicembre 2017.

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2017 è stato approvati dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018, che ne ha autorizzato la diffusione pubblica, anche ai sensi dello IAS10.

Sezione 4 - Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2017 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2017:

• Modifiche allo IAS 7: Disclosure Initiative (Reg. UE 2017/198);

• Modifiche allo IAS 12: Rilevazione dei crediti per imposte anticipate per perdite non realizzate (Reg. UE 2017/1990).).

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2017.

Nel corso dell'esercizio 2017, inoltre, sono stati omologati dalla Commissione Europea i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili applicabili obbligatoriamente ai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2018:

  • Modifiche all'IFRS 4: Applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari con l'IFRS 4 Contratti assicurativi (Reg. UE 2017/1988);
  • Chiarimenti sull'IFRS 15: Proventi da contratti con la clientela (Reg. UE 2017/1987);
  • oppure il, o dopo il, 1° gennaio 2019:
  • IFRS 16 Leasing (Reg. UE 2017/1986).

Tali principi ed emendamenti non sono stati applicati in via anticipata dalla Banca; con particolare riferimento al nuovo principio IFRS 16 si rinvia a quanto più sotto riportato.

Per quanto riguarda i principi contabili:

  • IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti (Reg. UE 2016/1905);
  • IFRS 9 Strumenti finanziari (Reg. UE 2016/2067).

omologati dalla Commissione Europea nel 2016, applicabili obbligatoriamente dai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2018 e non applicati in via anticipata dalla Banca si rinvia a quanto più sotto illustrato.

Al 31 dicembre 2017, infine, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 14 Attività con regolazione tariffaria (gennaio 2014);
  • Modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28: Cessione o conferimento di un asset ad una joint venture o collegata (settembre 2014);
  • Modifiche all'IFRS 2: Classificazione e valutazione dei pagamenti basati su azioni (giugno 2016);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2014 2016 dei principi contabili internazionali (dicembre 2016);
  • IFRIC 22 Interpretazione operazioni e prestiti in valuta estera (dicembre 2016);
  • Modifiche allo IAS 40: Trasferimenti di investimenti immobiliari (dicembre 2016);
  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017);
  • IFRIC 23 Incertezze sul trattamento fiscale dei redditi (giugno 2017);
  • Modifiche all'IFRS 9 Estinzioni anticipate con compensazione negativa (ottobre 2017);
  • Modifiche allo IAS 28 Crediti a lungo termine verso società collegate o joint venture (ottobre 2017);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2015 2017 dei principi contabili internazionali (dicembre 2017).

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, quando applicabili e rilevanti per la Banca, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

IFRS 9 Strumenti finanziari

Nel mese di luglio 2014 lo IASB ha emanato il nuovo principio contabile IFRS 9 Strumenti finanziari, omologato dalla Commissione Europea il 22 novembre 2016 con il Regolamento UE 2016/2067, da applicare obbligatoriamente a partire dal 1° gennaio 2018 in sostituzione dello IAS 39 Strumenti finanziari: rilevazione e valutazione.

Il nuovo principio prevede un modello rivisto per la classificazione e la valutazione delle attività e passività finanziarie, un modello di riduzione di valore per i crediti basato sulla "perdita attesa" ed innova l'approccio alle coperture contabili specifiche.

L'applicazione dell'IFRS 9 ha, a partire dal 1° gennaio 2018, sia degli impatti sulla situazione economica e patrimoniale della Banca , e sulla relativa informativa di bilancio, sia degli impatti prettamente operativi.

Nel corso dell'esercizio 2017 la Banca, nell'ambito di uno specifico progetto avviato a tal fine, ha completato le attività di analisi e ricognizione degli impatti conseguenti all'adozione del principio; le attività progettuali volte alle necessarie implementazioni (architettura IT, processi e procedure organizzative) sono nella loro fase finale.

Il progetto, in coordinamento con analogo progetto condotto a livello di Gruppo UniCredit e sviluppato con il coinvolgimento delle funzioni di riferimento della Banca e, da ultimo, del Consiglio di Amministrazione, è stato organizzato attraverso specifici work-stream, e in particolare:

  • work-stream "Classificazione e Valutazione", volto a rivedere la classificazione degli strumenti finanziari in linea con i nuovi criteri dell'IFRS9;

  • work-stream "Impairment", finalizzato a sviluppare e implementare modelli e metodologie per il calcolo delle rettifiche di valore.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Classificazione e valutazione delle attività finanziarie

Rispetto allo IAS 39, il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al modello di business perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  1. "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC", valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);

  2. "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS", valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);

  3. "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione ("FVTPL", valutate al fair value rilevato a conto economico). È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  4. designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;

  5. designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Con riferimento alle passività finanziarie, l'IFRS 9 modifica la contabilizzazione degli effetti della variazione del cosiddetto "own credit risk", ovverosia le variazioni di valore delle passività finanziarie designate al fair value imputabili alle oscillazioni del proprio merito creditizio. Il nuovo principio prevede che dette variazioni debbano trovare riconoscimento nel conto economico complessivo in una riserva di patrimonio netto, anziché a conto economico come previsto dal principio IAS39, eliminando pertanto una fonte di volatilità dei risultati economici.

Riguardo gli aspetti di classificazione e valutazione, la Banca ha finalizzato l'identificazione del modello di business applicabile per le sue attività finanziarie e completato l'analisi del portafoglio di titoli e finanziamenti in essere al fine di valutare se le caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali ne consentano, ove previsto, la classificazione quali attività HTC e la valutazione al costo ammortizzato. L'analisi è stata effettuata sia contratto per contratto (portafoglio titoli) sia tramite definizione di appositi cluster in base alle caratteristiche delle operazioni (portafoglio crediti).

A conclusione dell'attività di analisi effettuata, la Banca ha ricondotto nel "Business Model HTC" le seguenti attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday";
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel "Business Model HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente della Banca, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business Model" sono ricondotte le attività che non rientrano nelle precedenti macro-classi; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali che la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading. In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dalla Banca:

  • internalizzazione
  • trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (portafoglio HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (portafoglio HTCS), ovverosia se i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests), sono stati sviluppati sistemi e processi atti ad analizzare il portafoglio di titoli di debito e finanziamenti in essere (Test SPPI), coerentemente ed in allineamento con la Capogruppo UniCredit S.p.A..

I test sono stati eseguiti sul portafoglio titoli e crediti in essere alla data di prima applicazione del principio contabile con riferimento alla data della loro iniziale rilevazione (c.d. "inception date") e dovranno essere eseguiti nel momento dell'acquisto di un titolo, della proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto di credito o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente, oppure in sede di erogazione di un finanziamento con condizioni contrattuali che si discostano dallo schede prodotto standard. Un potenziale risultato negativo del test SPPI ("non superato") determina la misurazione al fair value dell'attività, con conseguente diverso trattamento contabile rispetto al costo ammortizzato e volatilità di conto economico.

Si precisa che la Banca non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli della Banca, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" - Fair value Through Other Comprehensive Income). In sede di prima applicazione del principio la Banca intende esercitare tael opzione per gli strumenti rappresentativi di capitale rappresentati dalle quote di partecipazione in UniCredit Business Integrated Solutions S.C.p.A., iscritte nel presente bilancio per un valore di 172 euro, e Consorzio Patti chiari, iscritte per un valore di 5.000 euro.

Per quanto riguarda le passività finanziarie non sono state rilevate differenze in termini di classificazione e valutazione rispetto allo IAS 39.

Riduzioni di valore

In merito al modello di riduzione di valore dei crediti basato sulla "perdita attesa" ("Expected Credit Loss" o "ECL") previsto dal nuovo principio, lo IASB ha sviluppato tale metodo al fine di determinare, come richiesto dal G20 a seguito della crisi finanziaria, una rilevazione anticipata delle perdite su crediti rispetto a quanto stabilito dallo IAS 39, che si basa invece sull'esistenza di evidenze di avvenuta riduzione di valore ("incurred Loss"). Il nuovo modello contabile di impairment, inoltre, si base sul concetto di perdita attesa "lifetime" che, ugualmente, può portare ad una anticipazione e ad un incremento strutturale delle rettifiche di valore. A tale riguardo, per le attività che risultano deteriorate secondo lo IAS 39 non si prevedono per la Banca impatti rilevanti in quanto non si rilevano significative differenze concettuali tra il metodo delle perdite occorse, secondo IAS 39, ed il metodo ECL previsto dall'IFRS 9, dal momento che continueranno ad applicarsi i medesimi indicatori previsti dallo IAS 39 per la rilevazione della perdita e per la classificazione dei crediti nella classe dei deteriorati. Si rilevano invece significative differenze nella determinazione della ECL dei crediti per i quali si manifesta un incremento significativo del rischio di credito dopo la rilevazione iniziale (crediti classificati nel c.d. "Stage 2"); tuttavia, in considerazione dell'ammontare di tali esposizioni nel bilancio della Banca gli impatti stimati non sono rilevanti.

Il principio prevede che il modello di riduzione di valore si applichi a tutti gli estrumenti finanziari, vale a dire alle attività finanziaire valutate al costo ammortizzato, a quelle valutate al fair value con rilevazione tra le altre componenti reddituali del conto economico complessivo, ai crediti da affitti e ai crediti commeciali. Per la Banca il modello di riduzione di valore introdotto dall'IFRS 9 riguarda un perimetro che include, tra gli altri, titoli di proprietà emessi da Governi ed esposizioni nei confronti del Gruppo UniCredit.

Il modello di calcolo della perdita attesa è stato sviluppato considerando l'esposizione al default, la probabilità di default della controparte e la capacità di rimborso della stessa. L'orizzonte temporale per la valutazione è diverso a seconda della classificazione dello strumento: 12 mesi per i crediti in Stage 1, tutta la durata del credito per gli strumenti in Stage 2 e 3. Un ulteriore elemento di novità introdotto dal principio IFRS9 per la valutazione delle perdite attese è quello di considerare, in aggiunta alle informazioni storiche disponibili, anche le previsioni delle condizioni economiche future (dati prospettici) disponibili senza oneri o sforzi irragionevoli.

La classificazione nei tre "Stage" previsti è effettuata considerando la significatività della variazione del rischio di credito rispetto alla data di prima rilevazione. Sono classificate in "Stage 1" le esposizioni per i quali non si registra un significativo incremento del rischio di credito oppure tale incremento è comunque considerato basso. In tale Stage ricadono gli strumenti finanziari presenti nel portafoglio di proprietà della Banca aventi un rating "Investment Grade". Sono classificati in "Stage 2" le esposizioni per le quali, alla data di valutazione, si è verificato un significativo incremento del rischio di credito rispetto al momento iniziale di iscrizione in bilancio. Infine sono classificate in "Stage 3" le esposizioni per le quali sono presenti oggettive evidenze di deterioramento (crediti non performing).

Nel definire il perimetro delle esposizioni impaired è stata adottata la definizione di default applicata correntemente all'interno del Gruppo Unicredit, che già incorpora alcuni principi chiave delle linee guida "Guidelines on the application of the definition of default" emanate dall'EBA, quali la valutazione dell'impairment e/o del default sulla base dell'esposizione complessiva di un dato debitore (c.d. "approccio per debitore").

L'approccio metodologico applicato è stato condiviso con la Capogruppo UniCredi così come le valutazioni dei parametri creditizi delle controparti istituzionali, effettuate a livello centrale.

Alla data di prima applicazione, gli impatti principali attesi derivanti dall'applicazione del nuovo modello di impairment basato sulle perdite attese riguardano le attività non deteriorate con un incremento delle svalutazioni operate, in particolare sugli strumenti finanziari nel portafoglio di proprietà.

Coperture contabili

Per quanto riguarda le coperture contabili, i requisiti previsti dal nuovo principio sono stati modificati per renderli maggiormente idonei a riflettere le politiche di risk management delle imprese; il nuovo modello di hedge accounting prevede un ampliamento delle tipologie di transazioni eleggibili per la copertura, modifiche al test di efficacia e differenti modalità di contabilizzazione dei contratti forward e delle opzioni inclusi in una relazione di hedge accounting. La Banca ha deciso di esercitare l'opzione prevista dal paragrafo 6.1.3 dell'IFRS 9, pertanto continuerà ad applicare lo IAS 39 per le coperture di fair value del rischio di tasso di interesse su attività e passività finanziarie, fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macrohedging.

La Banca, infatti, ha in essere solo tali tipologie di copertura e, allo stato attuale, non prevede di attivare altre tipologie di copertura.

Considerazioni finali

Alla data di prima applicazione dell'IFRS 9 sono attesi impatti negativi derivanti dall'applicazione del nuovo modello di impairment basato sulle perdite attese, che, come più sopra accennato, determinerà un incremento delle riduzioni di valore operate sulle attività non deteriorate, in particolare sulla

Parte A - Politiche contabili (Segue)

voce di bilancio "Crediti verso banche", per la parte rappresentata da titoli di debito emessi dalla Capogruppo UniCredit e sottoscritti dalla Banca, stimato, al lordo dell'effetto fiscale, in un range compreso fra 55 e 65 basis point sul CET1 della Banca al 31 dicembre 2017. Sono peraltro attesi impatti positivi per effetto della classificazione e valutazione al fair value di un titolo di debito emesso da UniCredit, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, con cedola in arrears, il cui rischio tasso è coperto con un contratto derivato stipulato con la stessa Capogruppo, le cui caratteristiche contrattuali non ne consentono il superamento del Test SPPI; tali impatti sono stimati, al lordo dell'effetto fiscale, in circa 40 basis point sul CET1 della Banca al 31 dicembre 2017.

Gli effetti sul valore contabile degli strumenti finanziari e le rettifiche di valore dovuti alla transizione all'IFRS9 saranno contabilizzati, in data 1 gennaio 2018, in contropartita al patrimonio netto.

Si precisa, per completezza, che il titolo UniCredit di cui sopra valutato al fair value in sede di transizione all'IFRS 9 è stato peraltro oggetto di ristrutturazione in data 2 gennaio 2018, incorporando nel titolo ristrutturato le caratteristiche contrattuali del relativo contratto derivato utilizzato fino a tale data per la copertura del rischio di tasso d'interesse. La Banca ha pertanto effettuato la derecognition dello strumento finanziario iscritto al 31 dicembre 2017 e ha rilevato il nuovo strumento finanziario le cui caratteristiche consentono il superamento del Test SPPI e la conseguente classificazione dello stesso fra le attività valutate al costo ammortizzato.

Per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS9, è prevista anche una revisione delle regole prudenziali (CRD/CRR) per il calcolo dell'assorbimento di capitale. In proposito, il Regolamento UE 2017/2395 pubblicato il 27 dicembre 2017 prevede, come opzione, la possibilità per le istituzioni finanziarie di adottare un regime transitorio dove poter reintegrare a CET1 le rettifiche conseguenti all'adozione del modello di impairment secondo il principio contabile, con un meccanismo a scalare (c.d. "phase-in") lungo un periodo di 5 anni a partire dal 2018; la Banca, coerentemente con la scelta effettuata dal Gruppo UniCredit, non adotterà tale regime transitorio.

IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti

Il principio contabile IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti (di seguito "Principio") è stato pubblicato dallo IASB in data 28 maggio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea il 22 settembre 2016 con il Regolamento UE 2016/1905.

Il Principio sostituisce lo IAS 18 - Revenue e lo IAS 11 - Construction Contracts, nonché le interpretazioni IFRIC 13 - Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 - Agreements for the Construction of Real Estate, IFRIC 18 - Transfers of Assets from Customers e SIC 31 - Revenues-Barter Transactions Involving Advertising Services a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2018 (è consentita l'applicazione anticipata).

Il Principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi secondo due approcci alternativi ("at point in time" o "over time") da applicarsi a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano nell'ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d'assicurazione e gli strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello di analisi delle transazioni, focalizzato sul trasferimento del controllo, sono:

• l'individuazione del contratto con il cliente;

  • l'identificazione delle performance obligation del contratto;
  • la determinazione del prezzo;
  • allocazione del prezzo alle performance obligation del contratto;
  • i criteri di iscrizione del ricavo quando l'entità soddisfa ciascuna performance obligation.

Per valutare gli impatti attesi dall'applicazione dell'IFRS 15 sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca, tenuto altresì conto dei chiarimenti sul Principio pubblicati dallo IASB nell'aprile 2016 ed omologati dall'Unione Europea in data 6 novembre 2017, è stata effettuata un'analisi del piano dei conti con riferimento alle voci di ricavo che rientrano nell'ambito di applicazione del Principio, identificate nella Voce 40. "Commissioni attive" e Voce 220. "Altri oneri e proventi di gestione" (limitatamente agli Altri proventi).

L'analisi effettuata non ha evidenziato impatti significativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.

IFRS 16 - Leasing

L'IFRS16, applicabile a partire dal 1° gennaio 2019 sostituisce l'attuale set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, lo IAS17.

L'IFRS16 introduce una nuova definizione di leasing e un criterio basato sul controllo ("right of use") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi e cancella l'attuale distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario. Con riferimento al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, il nuovo principio prevede che debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto.

Al momento dell'iscrizione iniziale di detta attività, nella determinazione del diritto d'uso si includono: l'importo iniziale della passività prevista dal contratto di leasing, eventuali canoni pagati al momento o prima della data in cui il bene locato è reso disponibile, eventuali costi iniziali diretti sostenuti in relazione al leasing e la stima degli eventuali costi necessari per procedere alla rimozione del bene locato o al ripristino dello stesso al termine del contratto e alle condizioni previste da quest'ultimo. Il debito da iscrivere in contropartita è rilevato al valore attuale dei canoni di leasing futuri da pagare. Il nuovo principio fornisce inoltre la possibilità di non riconoscere come leasing i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" e i leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi.

Al contrario, il nuovo principio non comprende modifiche significative per il locatore.

Le attività di analisi e ricognizione degli impatti ed effetti conseguenti alla prima applicazione del principio da parte della Banca, comunque prevista a partire dal 1° gennaio 2019 e non in via anticipata, come consentito, congiuntamente all'applicazione obbligatoria dell'IFRS 15, così come le attività di implementazione e/o adeguamento dei processi amministrativi e contabili che si dovessero rendere necessari, saranno completate nel corso dell'esercizio 2018.

FITD - Schema Volontario

La Banca ha aderito allo Schema Volontario, introdotto nel mese di novembre 2015 attraverso una modifica dello Statuto del Fondo Interbancario Tutela dei Depositi ("FITD"). Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

In data 17 giugno 2016 l'Assemblea del FITD ha rafforzato la dotazione finanziaria dello Schema Volontario da 300 a 700 milioni di euro (16,8 milioni di euro la quota di impegno complessivo riferibile a FinecoBank).

Nel mese di giugno 2016 lo Schema Volontario ha deliberato un intervento a favore di Cassa di Risparmio di Cesena, in relazione all'aumento di capitale dalla stessa deliberato in data 8 giugno 2016 per 280 milioni di euro.

Nel mese di settembre 2016 lo Schema Volontario ha effettuato il versamento per l'aumento di capitale della Cassa di Risparmio di Cesena e ha contestualmente provveduto all'addebito della quota di pertinenza delle consorziate. La contribuzione versata allo Schema Volontario, pari a 6,7 milioni di euro, è stata rilevata dalla Banca, in ottemperanza a quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, nei titoli di capitale classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" ed interamente svalutata nel bilancio d'esercizio dell'impresa chiuso al 31 dicembre 2016, alla cui informativa al riguardo fornita si rimanda.

Nella riunione del 28 luglio 2017 il Consiglio di gestione dello Schema volontario ha approvato la proposta di intervento di Crédit Agricole Cariparma a favore di Caricesena, Carim e Carismi e ha deliberato l'intervento di sostegno per il risanamento delle tre banche ai sensi dell'articolo 48, comma 5, lettera a) del Titolo II dello Statuto.

A seguito di tale delibera, l'Assemblea straordinaria delle banche aderenti, tenutasi in data 7 settembre 2017, ha approvato l'incremento della dotazione patrimoniale dello Schema per ulteriori 95 milioni di euro (da 700 milioni di euro a 795 milioni di euro), portando l'impegno complessivo riferibile a Fineco, al netto dei contributi già versati in relazione a Caricesena nel 2016, a 13,3 milioni di euro (calcolato sulla base dei fondi rimborsabili al 31 marzo 2017).

L'intervento deliberato dal Consiglio di gestione prevedeva l'impiego delle risorse dello Schema Volontario per la ricapitalizzazione delle tre banche e per la sottoscrizione delle tranche della cartolarizzazione dei crediti deteriorati (Non-Performing Loans o NPLs) delle stesse. Considerati i tempi richiesti per il perfezionamento dell'operazione, in data 18 e 19 settembre 2017 Carim e Carismi, sulla base delle delibere assunte dai rispettivi Consigli di amministrazione, hanno richiesto allo Schema Volontario di effettuare versamenti in conto futuro aumento di capitale per complessivi 55 milioni di euro (25 milioni di euro per Carim e 30 milioni di euro per Carismi), allo scopo di assicurare il rispetto dei requisiti patrimoniali al 30 settembre 2017 e di dotare le due banche di un buffer di capitale, come prescritto dalle disposizioni di vigilanza, fino al perfezionamento dell'operazione. In data 25 settembre 2017 Fineco, come richiesto dal FITD, ha provveduto a pagare il contributo di propria pertinenza, pari a 1,4 milioni di euro, calcolato applicando al sopra indicato importo complessivo di 55 milioni di euro la quota percentuale determinata sulla base dei fondi rimborsabili al 31 marzo 2017, riducendo, di conseguenza, la propria quota di impegno (11,9 milioni di euro). Anche tale contribuzione è stata rilevata, in ottemperanza a quanto già indicato al riguardo da Banca d'Italia nel mese di ottobre 2016, nei titoli di capitale classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

In data 29 settembre 2017 il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, in esecuzione della delibera del Consiglio di gestione dello Schema Volontario del 28 settembre 2017, ha proceduto alla firma dell'Accordo Quadro tra Crédit Agricole Cariparma, lo Schema Volontario, Caricesena, Carim e Carismi.

In data 7 dicembre 2017 il Consiglio di gestione dello Schema Volontario ha proceduto al richiamo di 455 milioni di euro al fine di dotare lo Schema delle risorse finanziarie necessarie per effettuare i versamenti al momento del perfezionamento dell'operazione, previsto per il 21 dicembre 2017.

In data 13 dicembre 2017 Fineco ha provveduto a pagare il contributo di propria pertinenza, pari a 12,2 milioni di euro, calcolato applicando all'importo complessivo di 455 milioni di euro la quota percentuale determinata sulla base dei fondi rimborsabili al 30 settembre 2017, riducendo, di conseguenza, la propria quota di impegno (residuo 0,1 milioni di euro). La contribuzione versata è stata rilevata, analogamente alle precedenti, nei titoli di capitale classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

Conclusa l'acquisizione delle tre banche da parte di Crédit Agricole Cariparma, lo Schema Volontario detiene nel proprio bilancio titoli mezzanine e junior della cartolarizzazione degli NPLs per 170 milioni di euro e disponibilità di cassa per 6 milioni di euro, mentre l'ammontare delle ricapitalizzazioni effettuate a favore delle tre banche hanno rappresentato un costo non recuperabile per lo Schema Volontario, in considerazione dell'avvenuta cessione delle banche stesse a Credit Agricole Cariparma.

In relazione a quanto sopra, nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 Fineco ha effettuato una cancellazione parziale dei titoli di capitale iscritti, a fronte delle contribuzioni tempo per tempo versate, nelle "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per un ammontare complessivo di 15,6 milioni di euro, di cui 6,7 milioni di euro versati nel 2016 e oggetto di integrale svalutazione nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2016 e 8,9 milioni di euro corrispondenti alla quota parte dei contributi versati dalla Banca nel 2017 e utilizzati dallo Schema Volontario per la ricapitalizzazione delle tre banche.

L'ammontare residuo dei titoli di capitale non oggetto di cancellazione, pari a 4,7 milioni di euro, corrispondenti alla quota parte dei contributi versati dalla Banca nell'esercizio 2017 e detenuti dallo Schema Volontario in disponibilità di cassa ovvero utilizzati per la sottoscrizione delle tranche mezzanine e junior della cartolorizzazione, sono stati oggetto di riduzione di valore nel bilancio chiuso al 31 dicembre 2017 per un ammontare di 4 milioni di euro, per allinearne il valore di iscrizione al fair value dei titoli fornito alle banche aderenti dal FITD e risultante dalle analisi dell'advisor incaricato, dallo stesso FITD, delle valutazioni dei crediti sottostanti i sopra citati titoli mezzanine e junior, elaborate in funzione delle evidenze di un modello discounted cash flow basato sulle previsioni di recupero formulate dagli special servicer.

Al 31 dicembre 2017l'impegno residuo nei confronti dello Schema Volontario è pari a 0,1 milioni di euro e verrà utilizzato, solo in caso di effettiva necessità, per coprire le spese operative connesse alla gestione dell'intervento.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes - DGS), il Consiglio del FITD, nella riunione del 15 novembre 2017, ha stabilito l'importo di 406,7 milioni di euro quale contributo ordinario complessivo per il 2017 ai sensi del decreto legislativo

Parte A - Politiche contabili (Segue)

n. 30/2016, di recepimento della direttiva 2014/49/UE, anziché l'importo di 506,7 milioni di euro originariamente previsto. La differenza di 100 milioni di euro, da integrare negli esercizi successivi ai fini del raggiungimento del livello-obiettivo, è stata destinata dal Consiglio all'attività di indennizzo forfettario del Fondo di solidarietà (istituito dalla Legge di Stabilità 2016), la cui gestione e alimentazione è stata attibuita per legge al FITD.

La riduzione dell'importo delle contribuzioni GDS ordinarie ha consentito di limitare l'onere a carico delle banche nell'anno 2017, tenendo conto della congiuntura e degli ulteriori costi a carico delle Consorziate per l'alimentazione del Fondo di solidarietà nel biennio 2016-2018.

Al contributo ordinario come sopra definito si aggiungono, ai sensi dell'art. 25, comma 2 dello Statuto del FITD, contribuzioni aggiuntive per complessivi 0,6 milioni di euro, finalizzate al recupero graduale negli anni dal 2017 al 2024 della parte di dotazione finanziaria fin qui complessivamente utilizzata (5,2 milioni di euro).

In totale, quindi, la contribuzione complessiva delle banche consorziate (ordinaria + aggiuntiva) per il 2017, incluse le risorse da destinare al Fondo di solidarietà, è ammontata a 507,3 milioni di euro, di cui 0,6 milioni di euro relativi al contributo aggiuntivo.

In applicazione del nuovo modello risk-based adottato dal FITD per il calcolo delle contribuzioni, approvato dalla Banca d'Italia con nota del 1° giugno 2017, ai sensi dell'art. 96.2, comma 2 del TUB, la quota di ciascuna Consorziata è stata calcolata in funzione dell'ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2017 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali di ognuna riferiti al 30 giugno 2017, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto. Tale modello di calcolo ha inoltre comportato la rideterminazione delle contribuzioni effettuate dalle consorziate con riferimento agli esercizi 2016 e 2015.

La quota per l'esercizio 2017, versata e contabilizzata dalla Banca nella voce 150. Spese Amministrative, è pari a 10,6 milioni di euro così composta: • 11,8 milioni di euro contributo complessivo anno 2017;

di cui

  • 9,5 milioni di euro quota contributo ordinario;
  • 0,01 milioni di euro quota contributo aggiuntivo;
  • 2,3 milioni di euro quota destinata al Fondo di solidarietà;
  • -0,9 milioni di euro conguaglio a favore della Banca relativamente al contributo 2016;
  • -0,4 milioni di euro conguaglio a favore della Banca relativamente al contributo 2015.

Nessuna contribuzione è stata invece richiesta alla Banca da parte del Single Resolution Board, per l'esercizio 2017, con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund).

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente desumibile da altre fonti.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa presentate nel Bilancio al 31 dicembre 2017, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consoldiato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2017. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sosttostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio. Alla data di predisposizione del presente Bilancio non riteniamo che vi siano incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;

  • crediti e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria;

  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, nonché dell'evoluzione e gli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri utilizzate ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento iscritto in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Sezione 12 - Attività Immateriali. Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili, laddove utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla specifica Sezione A.4 Informativa sul fair value della presente Parte A. Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali, si rimanda alla parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 4 - Rischi operativi).

Altre Informazioni

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2017 è sottoposto a revisione contabile da parte della società Deloitte & Touche S.p.A. ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato (fatta eccezione per i contratti derivati che costituiscono garanzie finanziarie, si veda cap. 17 Altre informazioni, e per quelli designati come strumenti di copertura, si veda cap. 6 - Operazioni di copertura).

Al pari degli altri strumenti finanziari, le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte alla data di regolamento al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tale attività finanziaria. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Anche successivamente, tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico. Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Gli utili e le perdite realizzati sulla cessione o sul rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti in conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", fatta eccezione per i derivati finanziari connessi alla "fair value option" il cui risultato economico, realizzato o valutativo, è iscritto nella voce 110. "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value" (si veda cap. 5 - Attività finanziarie valutate al fair value). Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 40. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto con le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dal contratto primario e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato;

• lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato in conto economico.

Qualora sussista l'obbligo di scindere un derivato incorporato dal suo contratto primario, ma non si sia in grado di valutare distintamente il derivato incorporato all'acquisizione o a una data di valutazione successiva, l'intero contratto combinato è trattato come un'attività o una passività valutata al fair value.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Un derivato associato a uno strumento finanziario, ma contrattualmente trasferibile indipendentemente da quello strumento, o avente controparte diversa da quella dello strumento, non è considerato un derivato incorporato, ma uno strumento finanziario separato.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita

Si tratta di attività finanziarie non derivate che non sono classificate come crediti, attività finanziarie detenute sino alla scadenza o come attività valutate al fair value. Tali attività sono detenute per un periodo di tempo non definito e possono rispondere all'eventuale necessità di ottenere liquidità o di far fronte a cambiamenti nei tassi di interesse, nei tassi di cambio o nei prezzi.

Possono essere classificati come investimenti finanziari disponibili per la vendita i titoli del mercato monetario, gli altri strumenti di debito (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo del derivato incorporato) ed i titoli azionari; sono inclusi gli investimenti azionari che configurano partecipazioni di minoranza, non qualificabili quali partecipazioni di controllo, controllo congiunto o collegamento.

Le attività finanziarie disponibili per la vendita sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Tali attività sono successivamente valutate al fair value, registrando a conto economico gli interessi secondo il criterio del costo ammortizzato. Gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nella voce 130. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto, ad eccezione delle perdite per riduzione significativa o durevole di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130.b) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" del conto economico, fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100.b) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Le variazioni di fair value rilevate nella voce 130. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva.

Gli strumenti rappresentativi di capitale non quotati in un mercato attivo ed il cui fair value non può essere determinato in modo attendibile a causa della mancanza o non attendibilità delle informazioni atte alla valutazione del fair value sono valutati al costo, corrispondente all'ultimo fair value attendibilmente misurato.

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività finanziaria abbia subito una riduzione durevole di valore (impairment), la perdita cumulata, che è stata rilevata direttamente nella voce 130. del patrimonio netto "Riserve da valutazione", viene trasferita a conto economico alla voce 130.b) "Rettifiche/ Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Per gli strumenti di debito costituisce evidenza di perdita durevole di valore l'esistenza di circostanze indicative di difficoltà finanziarie del debitore o emittente tali da pregiudicare l'incasso del capitale o degli interessi.

Per gli strumenti di capitale l'esistenza di perdite durevoli di valore è valutata considerando, oltre ad eventuali difficoltà nel rimborso di eventuale debito da parte dell'emittente, ulteriori indicatori quali il declino del fair value al di sotto del costo e variazioni avverse nell'ambiente in cui l'impresa opera.

In particolare nei casi in cui la riduzione del fair value al di sotto del costo sia superiore al 50% o perduri per oltre 18 mesi, la perdita di valore è ritenuta durevole.

Qualora, invece, il declino del fair value dello strumento al di sotto del costo sia inferiore o uguale al 50% ma superiore al 20% oppure perduri da non più di 18 mesi ma da non meno di 9, la Banca procede ad analizzare ulteriori indicatori reddituali e di mercato. Qualora i risultati della detta analisi siano tali da mettere in dubbio la possibilità di recuperare l'ammontare originariamente investito si procede alla rilevazione di una perdita durevole di valore.

L'importo trasferito a conto economico è pari alla differenza tra il valore di carico (valore di prima iscrizione al netto delle eventuali perdite per riduzione di valore già precedentemente rilevate nel conto economico) ed il fair value corrente.

Nel caso di strumenti oggetto di valutazione al costo, l'importo della perdita è determinato come differenza tra il valore contabile degli stessi e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati, attualizzato in base al tasso di rendimento corrente di mercato per attività finanziarie similari (ossia il valore recuperabile).

Se, in un periodo successivo, il fair value di uno strumento di debito aumenta e l'incremento può essere oggettivamente correlato ad un evento connesso al miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore che si è verificato in un periodo successivo a quello in cui la perdita per riduzione di valore era stata rilevata nel conto economico, la perdita viene ripresa rilevando il corrispondente importo alla medesima voce di conto economico. Il ripristino di valore non determina in ogni caso un valore contabile superiore a quello che risulterebbe dall'applicazione del costo ammortizzato qualora la perdita non fosse stata rilevata. Le perdite per riduzione di valore di titoli azionari rilevate a conto economico non sono successivamente ripristinate con effetto a conto economico, ma contabilizzate nella riserva di valutazione del patrimonio netto.

3 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza

Gli investimenti posseduti sino alla scadenza sono rappresentati da strumenti finanziari non derivati, con pagamenti fissi o determinabili e scadenza fissa, diversi da quelli che presentano le caratteristiche per essere classificati fra i crediti verso banche e crediti verso clientela, che si ha oggettiva intenzione e capacità di possedere sino alla scadenza (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo del derivato incorporato).

Qualora nel corso dell'esercizio venisse venduto o riclassificato, prima della scadenza, un importo non irrilevante di tali investimenti, le rimanenti attività finanziarie detenute fino a scadenza verrebbero riclassificate come disponibili per la vendita e l'uso del portafoglio in questione sarebbe precluso per i successivi due esercizi, a meno che le vendite o riclassificazioni:

  • siano così prossime alla scadenza o alla data dell'opzione di rimborso dell'attività finanziaria, che le oscillazioni del tasso di interesse di mercato non avrebbero un effetto significativo sul fair value dell'attività stessa;
  • si siano verificate dopo l'incasso sostanzialmente di tutto il capitale originario dell'attività finanziaria attraverso pagamenti ordinari programmati o anticipati;
  • siano attribuibili ad un evento isolato non controllabile che non sia ricorrente e non si sia potuto ragionevolmente prevedere.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione dell'attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), tali attività sono valutate al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo. A fronte dell'eventuale cessione/eliminazione, la differenza tra il valore contabile e l'ammontare incassato viene registrato nel conto economico alla voce 100.c) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie detenute sino alla scadenza".

Qualora vi sia qualche obiettiva evidenza che l'attività abbia subito una riduzione di valore, l'importo della perdita è misurato come differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi di cassa stimati, attualizzato in base al tasso di interesse effettivo originario dell'attività finanziaria. Il valore contabile dell'attività viene conseguentemente ridotto e l'importo della perdita è rilevato a conto economico alla voce 130.c) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza".

Se, in un esercizio successivo, l'ammontare della perdita per riduzione di valore diminuisce e la diminuzione può essere oggettivamente collegata a un evento connesso al miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore che si è verificato dopo la sua rilevazione, la perdita per riduzione di valore precedentemente rilevata viene eliminata. Il ripristino di valore non determina in ogni caso un valore contabile superiore a quello che risulterebbe dall'applicazione del costo ammortizzato qualora la perdita non fosse stata rilevata. L'importo del ripristino è rilevato alla medesima voce di conto economico. Gli investimenti iscritti nella categoria possono essere fatti oggetto di copertura del solo rischio di credito e rischio di cambio.

Nel corso dell'esercizio 2016 la Banca aveva proceduto a riclassificare Attività finanziarie disponibili per la vendita costituite da titoli di Stato Italiano e Spagnolo nel portafoglio Attività finanziarie detenute sino alla scadenza; al riguardo si rinvia all'informativa fornita nel Bilancio d'esercizio dell'impresa chiuso al 31 dicembre 2016 oltreché alla successiva sezione A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie della presente nota integrativa.

4 - Crediti

I crediti sono costituiti da attività finanziarie non derivate verso clientela e verso banche, con pagamenti fissi o determinabili e che non sono quotate in un mercato attivo. I crediti sono iscritti alla data di erogazione alla controparte che può coincidere con la data di sottoscrizione del contratto.

Tali voci comprendono anche titoli di debito aventi le medesime caratteristiche (ivi compresa la componente primaria degli strumenti strutturati dopo lo scorporo del derivato incorporato) od oggetto di riclassificazione di portafoglio secondo le regole previste dallo IAS 39.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, che di norma corrisponde al corrispettivo pagato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'acquisizione o all'erogazione dell'attività finanziaria (ancorché non ancora regolati), i crediti sono valutati al costo ammortizzato eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione.

Gli utili (o le perdite) su crediti sono rilevati nel conto economico:

• quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, alla voce 100.a) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di crediti"

ovvero • quando l'attività finanziaria ha subito una riduzione di valore (o una ripresa successiva ad una riduzione), alla voce 130.a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti".

Gli interessi sui crediti erogati sono classificati alla voce 10. "Interessi attivi e proventi assimilati" e sono iscritti in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Per la valutazione delle esposizioni creditizie, la Banca fa riferimento alla normativa di riferimento integrata dalle disposizioni e policy interne e di Gruppo che disciplinano le regole di classificazione dei crediti e il loro trasferimento nell'ambito delle diverse categorie.

In particolare, i crediti sono sottoposti ad una ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione, mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore: i crediti deteriorati. Tali crediti deteriorati sono rivisti ed analizzati periodicamente, almeno una volta all'anno.

Un credito è considerato deteriorato quando si ritiene che, probabilmente, non si sarà in grado di recuperare l'intero ammontare sulla base delle condizioni contrattuali originarie, o un valore equivalente.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull' attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale ed interessi; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall' individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze ed inadempienze probabili, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione.

Per tutte le esposizioni a tasso fisso, il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile, il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti.

Ogni cambiamento successivo nell' importo o nelle scadenze dei flussi di cassa attesi, che produca una variazione negativa rispetto alle stime iniziali, determina la rilevazione di una rettifica di valore alla voce di conto economico 130.a) " Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti" .

In nota integrativa le rettifiche di valore su esposizioni deteriorate sono classificate come specifiche nella citata voce di conto economico anche quando la metodologia di calcolo è di tipo forfetario/statistico, secondo quanto più avanti precisato.

Qualora si valuti che siano venuti meno i motivi che hanno determinato le rettifiche di valore e tale valutazione sia oggettivamente riconducibile ad un evento connesso al miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore occorso dopo la rettifica stessa, viene registrata, alla medesima voce di conto economico, una ripresa di valore nel limite massimo del costo ammortizzato che si sarebbe determinato in assenza di precedenti svalutazioni.

L' eliminazione integrale di un credito (cancellazione) è effettuata quando è venuta meno la ragione legale del credito oppure lo stesso è considerato irrecuperabile o è stralciato nella sua interezza. Le cancellazioni sono imputate direttamente alla voce 130.a) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di crediti" di conto economico e sono rilevate in riduzione della quota capitale del credito. Recuperi di parte o di interi importi precedentemente cancellati sono iscritti alla medesima voce.

Secondo le regole Banca d'Italia definite nella Circolare n. 272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, le esposizioni deteriorate, ossia quelle che presentano le caratteristiche di cui ai parr. 58-62 dello IAS 39, corrispondono all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA. In particolare, l'EBA ha definito Non-performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la Banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

Gli standard EBA hanno altresì introdotto la definizione di esposizioni oggetto di concessione ("forborne"). Vengono definite "forborne" le esposizioni creditizie per le quali, a causa del deterioramento delle condizioni economico-finanziarie del debitore (difficoltà finanziaria), vengono modificate le originarie condizioni contrattuali o concesso un parziale o totale rifinanziamento del credito. Le esposizioni oggetto di concessioni possono essere classificate nelle categorie dei crediti deteriorati (Sofferenze, Inadempienze probabili, Esposizioni scadute e sconfinate deteriorate) ovvero tra i crediti non deteriorati. Per quanto riguarda le valutazioni e gli accantonamenti delle esposizioni forborne, le politiche contabili seguono il criterio generale in linea con le disposizioni dello IAS 39, con le precisazioni sotto riportate in tema di crediti rinegoziati classificati come inadempienze probabili. La richiamata Circolare n. 272 stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • inadempienze probabili ("unlikely to pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono generalmente valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione (forborne), possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA. Con riferimento alla loro valutazione:
    • esse sono generalmente valutate analiticamente e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;
  • le rinegoziazioni di crediti che prevedano la loro cancellazione in cambio di azioni attraverso operazioni di "debt to equity swap" comportano, precedentemente all'esecuzione dello scambio, la valutazione dei crediti in oggetto in funzione degli accordi di conversione stipulati alla data di redazione del bilancio. Le eventuali differenze tra il valore dei crediti e quello di prima iscrizione degli strumenti di capitale è rilevato a conto economico tra le rettifiche di valore.
  • esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate possono essere determinate facendo riferimento, alternativamente, al singolo debitore o alla singola transazione. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/ statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall'appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("perdita in caso di inadempienza" o LGD - Loss given default).

La Banca determina le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate facendo riferimento al singolo debitore. L'esposizione complessiva viene rilevata qualora, alla data di riferimento, il maggiore tra i due seguenti valori sia pari o superiore alla soglia del 5%:

  • la quota scaduta e/o sconfinante sull'intera esposizione riferita alla data di riferimento

e

  • la media delle quote scadute e/o sconfinanti sull'intera esposizione rilevate su base giornaliera nell'ultimo trimestre precedente.

La valutazione collettiva dei crediti non deteriorati riguarda portafogli di attività per i quali non siano stati riscontrati singolarmente elementi oggettivi di perdita: a tali portafogli è attribuita, secondo la metodologia di seguito descritta, una perdita verificata latente misurabile anche tenendo conto dei fattori di rischio utilizzati ai fini dei requisiti della normativa prudenziale CRR.

In particolare, le attività con caratteristiche simili in termini di rischio di credito, commisurato alla tipologia di finanziamento, ossia alla forma tecnica, al settore di attività economica, alla tipologia di garanzia o ad altri fattori rilevanti, sono attribuite a classi differenti cui sono associate una "probabilità di inadempienza" (PD - Probability of Default) e una "perdita in caso di inadempienza" (LGD - Loss Given Default), omogenee per classi.

La metodologia adottata integra le disposizioni della normativa prudenziale CRR con quelle dei principi contabili internazionali. Questi ultimi (IAS 39), infatti, escludono le perdite su crediti attese ma non ancora verificate, ma considerano quelle già sostenute, benché non ancora manifeste alla data di valutazione, sulla base di esperienze storiche di perdite per attività con caratteristiche di rischio di credito simili a quelle considerate.

Il parametro che esprime, per le diverse categorie di esposizioni omogenee, il ritardo medio che intercorre tra il deterioramento delle condizioni finanziarie di un debitore e la sua classificazione tra le esposizioni deteriorate è l'"intervallo di conferma della perdita" (LCP - Loss Confirmation Period). La valutazione collettiva viene quindi determinata come prodotto tra i fattori di rischio derivati dai parametri utilizzati ai fini dei requisiti della normativa prudenziale CRR (che hanno orizzonte temporale di un anno) e i citati intervalli di conferma della perdita (LCP - Loss Confirmation Period), espressi in frazione di anno e diversificati per classi di crediti in funzione delle caratteristiche dei segmenti di clientela / portafogli. La Banca assume che il Loss Confirmation Period sia pari al valore massimo di 12 mesi, valore che esprime l'equivalenza tra accantonamento contabile esistente e perdite attese.

Qualora non si abbiano a disposizione i suddetti indicatori, si utilizzano valori stimati e forfetari desunti da serie storiche interne e di settore.

I crediti non garantiti verso residenti in Paesi che presentano difficoltà nel servizio del debito, nei casi in cui tale componente di rischio (c.d. "transfer risk") non sia già considerata nel sistema di rating applicato, sono, di norma, valutati forfetariamente, al fine di attribuire, sulla base di parametri condivisi, la relativa perdita latente.

La svalutazione per perdite su crediti è iscritta come una riduzione del valore contabile del credito, mentre il rischio a fronte delle voci fuori bilancio, come gli impegni a erogare crediti e le svalutazioni dovute al deterioramento delle garanzie rilasciate, viene registrato a conto economico alla voce 130.d) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie" con contropartita alla voce 100. "Altre passività").

5 - Attività finanziarie valutate al fair value

Un'attività finanziaria può essere designata, nel rispetto delle casistiche previste dallo IAS 39, come valutata al fair value al momento della rilevazione iniziale, ad eccezione:

  • degli investimenti in strumenti rappresentativi di capitale per i quali non siano rilevabili prezzi in mercati attivi ed il cui fair value non sia determinabile in modo attendibile;
  • degli strumenti derivati.

Possono rientrare nella categoria in oggetto le attività finanziarie:

  • (i) che non appartengono al portafoglio di negoziazione, ma il cui profilo di rischio risulti:
  • connesso a posizioni di debito che sono fatte oggetto di misurazione al fair value (si veda capitolo 15 "Passività finanziarie valutate al fair value");
  • gestito a mezzo di contratti derivati che non permettono il riconoscimento di relazioni di copertura contabile;

(ii) rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che, altrimenti, sarebbero stati fatti oggetto di scorporo.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si veda cap. 1 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione), con registrazione però dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, alla voce 110. "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

La Banca, alla data di riferimento del presente bilancio, non detiene attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie valutate al fair value".

6 - Operazioni di copertura

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

  • strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in un una valuta differente dall'Euro.
  • I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto. Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Con riferimento ai contratti derivati di copertura specifica del fair value dei titoli classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", si precisa che la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura"; le variazioni di fair value dell'elemento coperto che sono attribuibili al rischio coperto (rischio di tasso) con lo strumento derivato sono iscritte alla medesima voce 90. di conto economico; le variazioni di fair value dell'elemento coperto riferite al rischio non coperto (sostanzialmente il rischio di credito) sono rilevate nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce 130. "Riserva da valutazione" di patrimonio netto;
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 130. del patrimonio netto "Riserve da valutazione". La parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 130. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto ed è rilevato nel conto economico nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 130. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 90. dell'attivo o 70. del passivo, in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Nella stessa voce di conto economico è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico.

Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 90 dell'attivo o 70 del passivo è rilevata a conto economico tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, ha in essere operazioni di copertura specifica del fair value di titoli di debito emessi da governi classificati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di prestiti personali nei confronti di clientela retail, titoli obbligazionari emessi da UniCredit sottoscritti dalla Banca e classificati nella categoria "Finanziamenti e Crediti" e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

7 - Partecipazioni

Gli investimenti partecipativi rientrano nella definizione di strumento di patrimonio netto, e conseguentemente di strumento finanziario, contenuta nello IAS32.

Gli investimenti in strumenti di patrimonio netto, effettuati con l'intento di stabilire o mantenere un rapporto operativo di lungo termine nelle società partecipate possono essere considerati come un "investimento strategico". In particolare, essi si distinguono in:

Società controllate

Sono controllate le entità, incluse le entità strutturate, nelle quali si dispone di controllo diretto o indiretto. Il controllo su un'entità si evidenzia attraverso la capacità di esercitare il potere al fine di influenzare i rendimenti variabili cui si è esposti attraverso il rapporto con la stessa. Al fine di verificare l'esistenza di controllo vengono considerati i seguenti fattori:

  • lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
  • il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
  • l'esposizione detenuta nei confronti della partecipata al fine di valutare se si hanno rapporti con la partecipata i cui rendimenti sono soggetti a variazioni derivanti da variazioni nella performance della partecipata;
  • esistenza di potenziali relazioni principale agente.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non sono significativi ai fini della sussistenza del controllo, ivi incluse società o entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso di entità strutturate, l'esistenza del controllo è oggetto di verifica considerando sia i diritti contrattuali che consentono il governo delle attività rilevanti (ovvero quelle che contribuiscono maggiormente ai risultati) sia l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti da tali attività.

Joint venture

Una joint venture è un'entità relativamente alla quale si dispone:

  • di un accordo a controllo congiunto;
  • di diritti sulle attività nette dell'entità.

In particolare il controllo congiunto esiste qualora le decisioni relative alle attività rilevanti richiedano il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in joing venture.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando la partecipante:

  • detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure
  • è in grado, anche attraverso patti parasociali, di esercitare un'influenza significativa attraverso:
  • la rappresentanza nell'organo di governo dell'impresa;
  • la partecipazione nel processo di definizione delle politiche, ivi inclusa la partecipazione nelle decisioni relative ai dividendi oppure ad altre distribuzioni;
  • l'esistenza di transazioni significative;
  • lo scambio di personale manageriale;
  • la fornitura di informazioni tecniche essenziali.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto. La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in Società collegate.

Le partecipazioni in società controllate, collegate e joint ventures, sono valutate secondo il metodo del costo.

Il costo di acquisto di una partecipazione è determinato come somma:

Parte A - Politiche contabili (Segue)

• dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività cedute, delle passività assunte e degli strumenti di patrimonio netto emessi dall'acquirente, in cambio del controllo dell'impresa acquisita;

più

• qualunque costo direttamente attribuibile all'acquisizione stessa.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede a confrontare il valore di iscrizione in bilancio con il valore recuperabile della partecipazione stessa. Tale valore recuperabile è determinato facendo riferimento al valore d'uso degli investimenti partecipativi. Il valore d'uso è determinato mediante modelli di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e basati sull'attualizzazione dei previsti flussi finanziari futuri ricavabili dalla partecipazione (metodologia cosiddetta Discounted Cash Flow).

Qualora non sia possibile raccogliere sufficienti informazioni si considera come valore d'uso il valore del patrimonio netto della società. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico alla voce "210. Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

Le partecipazioni considerate come "investimenti strategici", non rientranti nelle definizioni sopra riportate e diverse da quelle eventualmente rilevate alle voci "140. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e "90. Passività associate ad attività in via di dismissione" (si veda cap. 10 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione), sono classificate come attività finanziarie disponibili per la vendita e trattate in modo corrispondente (si vedano cap. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita).

8 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni e fabbricati
  • mobili ed arredi
  • impianti e macchinari
  • altre macchine e attrezzature

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;

  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono inoltre le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all' utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nella voce 150. " Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  • 150.b) "Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale; ovvero:

    1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

Di seguito si indicano i tassi di ammortamento utilizzati con riferimento alle principali categorie di immobilizzazioni, in quanto ne riflettono le vite utili stimate:

• Arredi 15%
• Automezzi 25%
• Fabbricati 3%
• Impianti di allarme e sicurezza 30%
• Impianti e mezzi di sollevamento 7,5%
• Macchine elettroniche 20%
• Macchine ordinarie d'ufficio 12%

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• Macchinari, apparecchi e attrezzature 15%
• Mobili 12%
• Telefoni cellulari e impianti di ripresa fotografica 20%
• Tablet 33,33%

I terreni e i fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati. La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 170. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce "240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "170. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

9 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dalla Banca, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

  • software non superiore a 3 anni;

  • altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita ad eccezione dell'avviamento.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce "240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società oggetto di fusione o di incorporazione è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società controllate, collegate e joint ventures è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni. In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico alla voce 230. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Infatti, considerato il particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la sezione 12.3 Attività immateriali - Altre informazioni della successiva Parte B.

10 - Attività non correnti in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione), sono iscritte rispettivamente alle voci 140. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 90. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva (si veda Parte D - Redditività complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 280. "Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte" di conto economico. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene "Attività non correnti in via di dismissione".

11 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale del bilancio rispettivamente nelle voci 130. "Attività fiscali" dell'attivo e 80. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
  • differenze temporanee deducibili;
  • riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
  • riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite, sono calcolate applicando le legislazioni fiscali nazionali vigenti e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate. In particolare per la fiscalità corrente l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%.

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta. Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico alla voce 260. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie disponibili per la vendita, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività complessiva tra le riserva da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti: • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e

• l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a stato patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti: • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e

• le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

12 - Fondi per rischi e oneri

Quiescenza e obblighi simili

I fondi di quiescenza - ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro - si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano. In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, alla voce 120. Fondi per rischi e oneri - a) quiescenza e obblighi simili è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto nell'ambito della voce 140. Riserve da valutazione ed esposti nel Prospetto della redditività complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non ha iscritto fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;

  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e

  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame. Nel caso dei fondi rischi e oneri per controversie legali, la stima include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, anche le spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 160. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri" del conto economico, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio connessi alle spese del personale, spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico per meglio rifletterne la natura.

13 - Debiti e titoli in circolazione

Nelle voci Debiti verso banche, Debiti verso clientela e Titoli in circolazione sono allocati gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi.

Tali passività finanziarie sono registrate secondo il principio della data di regolamento ed inizialmente iscritte al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria. Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato, utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value e successivamente fatto oggetto di valutazione. Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario viene attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato ed il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente di patrimonio netto iscritta alla voce 150. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La passività finanziaria è inizialmente iscritta e successivamente misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato in conto economico alla voce 100.d) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione senza generare alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca non prevedono covenants (si veda glossario negli allegati) che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non ha titoli in circolazione e non ha emesso strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

14 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione, ad eccezione dei contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che pertanto sono valutati al costo.

15 - Passività finanziarie valutate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente con lo IAS 39, al momento della rilevazione iniziale, come passività finanziarie valutate al fair value, purchè:

  • tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero

  • un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente agli organi amministrativi della Banca.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Passività finanziarie di negoziazione", con registrazione però dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, alla voce 110. "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value".

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

16 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura del periodo.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il cambio storico, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo; in questo caso le differenze di cambio sono rilevate:

in conto economico se l'attività o la passività è classificata nel portafoglio di negoziazione;

nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nelle riserve da valutazione se l'attività è classificata come disponibile per la vendita.

Tutte le differenze di cambio rilevate tra le riserve da valutazione nel patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva.

17 - Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un' aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l' acquisto dell' attivo netto di un' altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l' acquisto del capitale dell' altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell' acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;

  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

e

  • allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico.

Le aggregazioni aziendali che danno luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita) sono contabilizzate attraverso la rilevazione della partecipazione al costo.

Derecognition di attività finanziarie

È la cancellazione dallo stato patrimoniale di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IAS 39, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto i flussi di cassa relativi ad un'attività finanziaria (o ad un gruppo di attività) che sono identificati specificamente (ad esempio la sola quota interessi di pertinenza dell'attività);
  • la parte comprende i flussi di cassa secondo una ben individuata quota percentuale del loro totale (ad esempio il 90% di tutti i flussi di cassa derivanti dall'attività);
  • la parte comprende una ben individuata quota di flussi di cassa specificamente identificati (ad esempio il 90% dei flussi di cassa della sola quota interessi di pertinenza dell'attività).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della Banca a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati effettivamente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, la società non procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come credito verso clientela o banche, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nei debiti verso banche o verso clientela, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente. Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nelle voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Il rischio di controparte riferito a queste ultime tipologie di operazioni di prestito titoli attivo o passivo è riportato nell'ambito delle esposizioni fuori bilancio nelle tavole di Parte E - Sezione 1 - rischio di credito - A. Qualità del credito.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della Banca al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • (i) mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • (ii) non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati in voce 150. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto comprensivo dei costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa. Le eventuali cedole corrisposte, al netto delle relative imposte, sono portate in riduzione della voce 160. "Riserve". Eventuali differenze fra l'importo corrisposto per l'estinzione o il riacquisto di questi strumenti e il loro valore di bilancio sono rilevate in voce 160. "Riserve".

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non ha emesso "Strumenti di capitale".

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di riacquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 12 - Fondi per rischi ed oneri - quiescenza e obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente - compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del Dlgs n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce 150.a) "Spese amministrative: spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività complessiva.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni FinecoBank o della Capogruppo, che consistono nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale; - diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni della Banca a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico alla voce 150. "Spese amministrative"o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 160. "Riserve" del patrimonio netto, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte alla voce 100. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della Capogruppo e da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti della Banca e che prevedono la regolazione con azioni della Capogruppo stessa, l'esistenza di accordi tra la Banca e la Capogruppo relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico alla voce 150. "Spese amministrative", in contropartita della voce 100. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti alla voce 100. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Garanzie rilasciate e derivati su crediti ad esse assimilati

Le garanzie rilasciate e i derivati su crediti ad esse assimilati ai sensi dello IAS 39 (contratti nei quali è previsto che l'emittente effettui dei pagamenti prestabiliti al fine di risarcire l'assicurato di una perdita effettiva subita per inadempienza di un determinato debitore al pagamento dovuto alla scadenza prevista di uno strumento di debito) sono rilevati alla voce 100. "Altre passività".

Il valore di prima iscrizione delle garanzie rilasciate è pari al loro fair value, che normalmente corrisponde all'importo ricevuto al momento dell'emissione della garanzia. Successivamente alla rilevazione iniziale, le garanzie rilasciate sono valutate al maggiore tra l'importo rilevato inizialmente, al netto dell'eventuale quota ammortizzata, e la stima dell'ammontare richiesto per adempiere a tali obbligazioni.

Gli effetti della valutazione, correlati all'eventuale deterioramento del sottostante, sono iscritti alla medesima voce patrimoniale in contropartita della voce 130.d "Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie" di conto economico.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di Nota integrativa, riportate in Parte B, Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

Interessi attivi e passivi

Gli interessi attivi e passivi ed i proventi ed oneri assimilati sono relativi alle disponibilità liquide, agli strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, valutati al fair value o disponibili per la vendita aventi natura monetaria, alle attività finanziarie detenute fino alla scadenza, ai crediti, ai debiti e ai titoli in circolazione.

Gli interessi attivi e passivi sono rilevati nel conto economico per tutti gli strumenti valutati secondo il criterio del costo ammortizzato, utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo.

  • Gli interessi comprendono anche il saldo netto, positivo o negativo, dei differenziali e dei margini relativi a contratti derivati finanziari:
  • di copertura di attività e passività che generano interessi;
  • classificati nel portafoglio di negoziazione ma gestionalmente collegati ad attività/passività valutate al fair value (fair value option) fruttifere di interessi;
  • connessi gestionalmente con attività/passività classificate nel portafoglio di negoziazione e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini su più scadenze.

Commissioni

Le commissioni sono iscritte in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate.

In particolare, le commissioni di negoziazione derivanti dall'operatività in titoli sono rilevate al momento della prestazione del servizio. Le commissioni di consulenza e di gestione sui fondi comuni di investimento sono riconosciute in base alla durata del servizio.

Sono escluse le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo, che sono rilevate tra gli interessi.

Dividendi

I dividendi sono rilevati a conto economico nell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione.

DEFINIZIONI RILEVANTI AI FINI IAS/IFRS

Si illustrano, qui di seguito, alcuni concetti rilevanti ai fini dei principi contabili internazionali IAS/IFRS, oltre a quelli già trattati nei capitoli precedenti.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi svalutazione a seguito di una riduzione di valore o di irrecuperabilità (impairment).

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione. I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di

Riduzione di valore (impairment) di attività finanziarie

Ad ogni data di riferimento del bilancio si procede a determinare se vi è qualche obiettiva evidenza che un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore.

Un'attività o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore e le perdite per riduzione di valore sono contabilizzate se, e soltanto se, vi è l'obiettiva evidenza di una riduzione di valore in seguito a uno o più eventi che si sono verificati dopo la rilevazione iniziale dell'attività e tale evento di perdita ha un impatto sui futuri flussi finanziari dell'attività che può essere stimato attendibilmente.

La riduzione di valore può anche essere causata non da un singolo evento separato ma dall'effetto combinato di diversi eventi. Le perdite attese come risultato di eventi futuri, indipendentemente dalla loro probabilità di verificarsi, non sono rilevate.

L'obiettiva evidenza che un'attività finanziaria o un gruppo di attività finanziarie ha subito una riduzione di valore include dati rilevabili che giungono all'attenzione in merito ai seguenti eventi:

g) significative difficoltà finanziarie dell'emittente o del debitore;

h) violazione del contratto, quale un inadempimento o un mancato pagamento degli interessi o del capitale;

trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

i) concessione al beneficiario di un'agevolazione che la banca ha preso in considerazione prevalentemente per ragioni economiche o legali relative alla difficoltà finanziaria dello stesso e che altrimenti non avrebbe concesso;

j) ragionevole probabilità che il beneficiario dichiari fallimento o altre procedure di ristrutturazione finanziaria;

k) scomparsa di un mercato attivo di quell'attività finanziaria dovuta a difficoltà finanziarie. Tuttavia, la scomparsa di un mercato attivo dovuta al fatto che gli strumenti finanziari della società non sono più pubblicamente negoziati non è evidenza di una riduzione di valore;

l) dati rilevabili che indichino l'esistenza di una diminuzione sensibile nei futuri flussi finanziari stimati per un gruppo di attività finanziarie sin dal momento della rilevazione iniziale di quelle attività, sebbene la diminuzione non possa essere ancora identificata con le singole attività finanziarie, ivi inclusi:

• cambiamenti sfavorevoli nello stato dei pagamenti dei beneficiari;

oppure

• condizioni economiche locali o nazionali che sono correlate alle inadempienze relative alle attività.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

L'obiettiva evidenza di riduzione di valore per un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale include informazioni circa importanti cambiamenti con un effetto avverso che si sono verificati nell'ambiente tecnologico, di mercato, economico o legale in cui l'emittente opera e indica che il costo dell'investimento può non essere recuperato. Una diminuzione significativa o prolungata di fair value di un investimento in uno strumento rappresentativo di capitale al di sotto del suo costo è inoltre un'evidenza obiettiva di riduzione di valore.

Se sussistono evidenze obiettive che si è incorsi in una perdita per riduzione di valore su crediti o su attività finanziarie detenute sino alla scadenza (iscritti al costo ammortizzato), l'importo della perdita viene misurato come la differenza tra il valore contabile dell'attività e il valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati (escludendo perdite di credito future che non si sono ancora manifestate) attualizzati al tasso di interesse effettivo originale dell'attività finanziaria (ovvero il tasso di interesse effettivo calcolato alla rilevazione iniziale). Il valore contabile dell'attività viene ridotto direttamente o attraverso l'uso di un accantonamento. L'importo della perdita viene rilevato alla voce 130. di conto economico tra le "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento" e il valore contabile dell'attività viene ridotto.

Per gli strumenti classificati tra le attività finanziarie disponibili per la vendita tale importo è pari al saldo della Riserva di valutazione negativa (si veda il cap. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita).

Se le condizioni di un finanziamento, credito o attività finanziaria detenuta sino alla scadenza sono rinegoziate o diversamente modificate a causa delle difficoltà finanziarie del debitore, una riduzione di valore è misurata utilizzando il tasso originario di interesse effettivo prima della modifica delle condizioni. I flussi finanziari relativi ai crediti a breve termine non sono attualizzati se l'effetto dell'attualizzazione è irrilevante. Se un credito o un'attività finanziaria detenuta sino alla scadenza ha un tasso di interesse variabile, il tasso di attualizzazione per valutare eventuali perdite per riduzione di valore è il tasso corrente di interesse effettivo alla data determinato secondo contratto.

Il calcolo del valore attuale dei futuri flussi finanziari stimati di un'attività finanziaria con pegno riflette i flussi finanziari che possono risultare dal pignoramento meno i costi per l'ottenimento e la vendita del pegno.

Una diminuzione di fair value dell'attività finanziaria al di sotto del suo costo o costo ammortizzato non è tuttavia necessariamente indicazione di riduzione di valore (per esempio, una diminuzione di fair value di un investimento in uno strumento di debito che risulti da un aumento nel tasso di interesse privo di rischio).

L'evidenza obiettiva della riduzione di valore viene dapprima valutata individualmente, se però viene determinato che non esiste alcuna evidenza obiettiva di riduzione di valore individuale, allora tale attività viene inclusa in un gruppo di attività finanziarie con caratteristiche similari di rischio di credito e valutata collettivamente.

Gli approcci fondati su una formula o su metodi statistici possono essere utilizzati per determinare le perdite per riduzione di valore di un gruppo di attività finanziarie. Eventuali modelli utilizzati incorporano l'effetto del valore temporale del denaro, considerano i flussi finanziari per tutta la vita residua di un'attività (non soltanto l'anno successivo) e non danno origine a una perdita per riduzione di valore al momento della rilevazione iniziale di un'attività finanziaria. Essi tengono altresì conto dell'esistenza di perdite già sostenute ma non ancora manifeste nel gruppo di attività finanziarie alla data di valutazione, sulla base di esperienze storiche di perdite per attività con caratteristiche di rischio di credito simili a quelle del gruppo considerato. Il processo per la stima della riduzione di valore considera tutte le esposizioni di credito, non soltanto quelle di bassa qualità di credito, che riflettono un serio deterioramento delle posizioni.

Riprese di valore

Se, in un esercizio successivo, l'ammontare della perdita per riduzione di valore diminuisce e la diminuzione può essere oggettivamente collegata a un evento che si è verificato dopo che la riduzione di valore è stata rilevata (quale un miglioramento nella solvibilità finanziaria del debitore), la perdita per riduzione di valore rilevata precedentemente è stornata. L'importo dello storno viene rilevato nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento", salvo quanto precisato per i titoli azionari classificati tra le attività finanziarie disponibili per la vendita (si veda il cap. 2 - Attività finanziarie disponibili per la vendita).

Il ripristino di valore non determina, alla data in cui il valore originario dell'attività finanziaria è ripristinato, un valore contabile superiore al costo ammortizzato che si sarebbe avuto alla stessa data nel caso in cui la perdita per riduzione di valore non fosse stata rilevata.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

Lo IAS 39 e l'IFRS 7 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la riclassificazione di determinate attività finanziarie dai portafogli "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" e "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

In particolare, possono essere riclassificate:

  • quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita che avrebbero soddisfatto la definizione prevista dai principi contabili internazionali per il portafoglio crediti (se tali attività non fossero state classificate rispettivamente come detenute per la negoziazione o disponibili per la vendita alla rilevazione iniziale) se l'entità ha l'intenzione e la capacità di possederle nel prevedibile futuro o fino a scadenza;
  • "solo in rare circostanze" quelle attività finanziarie detenute per la negoziazione che al momento della loro iscrizione non soddisfacevano la definizione di crediti.

La banca non ha riclassificato attività finanziare dal portafoglio "detenute per la negoziazione" al portafoglio crediti.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2016 la Banca ha proceduto a riclassificare "Attività finanziarie disponibili per la vendita" costituite da titoli di Stato Italiano e Spagnolo nel portafoglio "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", per un fair value, alla data di riclassifica, pari a 2.121.923 migliaia di euro. La riclassifica effettuata è coerente con la finalità della Banca di ottenere flussi reddituali stabili nel medio/lungo periodo ed è compatibile con le prospettive economico-finanziarie espresse dalla Banca nella sua attività di pianificazione.

Nelle tabelle seguenti sono riportati il valore di bilancio ed il fair value al 31 dicembre 2017 delle attività oggetto di riclassifica nel corso dell'esercizio 2016, nonché le componenti reddituali relative a tali attività, distinguendo fra quelle che si sarebbero registrate se il trasferimento non fosse stato effettuato e quelle effettivamente registrate nel conto economico o nel patrimonio netto, e gli effetti sulla redditività complessiva.

Le componenti reddituali, al lordo delle imposte, sono ulteriormente distinte tra quelle "valutative", comprensive di eventuali rettifiche di valore, e le "altre", queste ultime comprensive degli interessi e degli utili/perdite da cessione generati dalle attività trasferite.

Il risultato netto che sarebbe stato rilevato nel conto economico dell'esercizio 2017 successivamente al trasferimento se non si fosse proceduto alla riclassifica sarebbe positivo, pari a 11.325 migliaia di euro, mentre quello effettivamente rilevato dopo il trasferimento è stato, positivo, pari a 11.332 migliaia di euro.

Il risultato delle valutazioni che sarebbe stato rilevato nel patrimonio netto nel corso dell'esercizio 2017 successivamente al trasferimento se non si fosse proceduto alla riclassifica sarebbe, positivo, pari a 8.875 migliaia di euro.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: valore di bilancio, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI STRUMENTO PORTAFOGLIO DI PORTAFOGLIO DI VALORE DI
BILANCIO AL
FAIR
VALUE AL
COMPONENTI REDDITUALI IN
ASSENZA DEL TRASFERIMENTO
(ANTE IMPOSTE)
COMPONENTI REDDITUALI
REGISTRATE NELL'ESERCIZIO
(ANTE IMPOSTE)
FINANZIARIO (1) PROVENIENZA (2) DESTINAZIONE (3) 31.12.2017 31.12.2017 VALUTATIVE (6) ALTRE (7) VALUTATIVE (8) ALTRE (9)
Attività finanziarie Attività finanziarie detenute
Titoli di debito disponibili per la vendita sino alla scadenza 2.098.744 2.122.498 8.875 11.325 - 11.332

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: effetti sulla redditività complessiva prima del trasferimento Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Trasferimento di attività finanziarie detenute per la negoziazione

Nessun dato da segnalare.

A.3.4 Tasso di interesse effettivo e flussi finanziari attesi dalle attività riclassificate Nessun dato da segnalare.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Qualora le quotazioni di mercato o altri input osservabili, quali il prezzo quotato di un'attività identica in un mercato non attivo, non risultino disponibili, la Banca ricorre a modelli valutativi alternativi, quali:

(i) Metodo della valutazione di mercato (utilizzo di quotazioni di mercato di passività o strumenti di patrimonio simili detenuti come attività da altri attori di mercato);

(ii) Metodo del costo (l'ammontare - costo di sostituzione - che sarebbe richiesto al momento per sostituire la capacità di servizio di un'attività);

(iii) Metodo reddituale (tecnica del valore attualizzato basata sui flussi di cassa futuri attesi da una controparte di mercato che detiene una passività o uno strumento di patrimonio netto come attività).

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Dette metodologie utilizzano input basati sui prezzi formatisi in transazioni recenti nello strumento oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di profilo di rischio.

Questi prezzi/quotazioni risultano, infatti, rilevanti al fine di determinare i parametri significativi, in termini di rischio credito, rischio liquidità, rischio prezzo ed ogni altro rischio rilevante, relativi allo strumento oggetto di valutazione. Il riferimento a tali parametri "di mercato" consente di limitare la discrezionalità nella valutazione, garantendo al contempo la verificabilità del risultante fair value.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato i modelli valutativi impiegati utilizzano come input stime basate su dati storici.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

• processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);

• processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair Value (Fair Value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dall'unità di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti.

Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione.

Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Discounted cash flow

Le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow generalmente consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.

Modelli interni di valutazione - Multipli di mercato

Il metodo dei multipli di mercato è basato sul prezzo di attività comparabili (società quotate appartenenti allo stesso settore) applicato alle grandezze di bilancio e rappresenta quindi il rapporto tra prezzo (capitalizzazione) e dati di bilancio. Le grandezze di bilancio più comunemente impiegate sono gli utili, il patrimonio netto e le vendite.

Fair value Adjustment (FVA)

Il Fair Value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere un fair value della posizione. I FVA consentono quindi di assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking.

Secondo le linee guida del Group Market Risk Governance di Capogruppo, affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office delle Società del Gruppo sono testate a livello centrale in modo indipendente e validate dalle funzioni del Group Internal Validation. Lo scopo di questa struttura di controllo indipendente è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dal Market Risk della Banca con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate. Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutati al fair value su base ricorrente Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

La Banca determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Parte A - Politiche contabili (Segue)

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo si ottiene utilizzando un metodo di valutazione. In tali casi, quando è presente un mercato attivo per le componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato dei singoli componenti. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su input non osservabili sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto. Per i titoli di capitale valutati al costo è previsto un impairment qualora il costo superi il valore recuperabile in modo significativo e/o prolungato nel tempo.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" la Banca ha adottato il modello sviluppato da Capogruppo per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto del 16%, determinato stimando il "litigation risk" (8%) ed il "illiquidity risk" (8%). Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

I titoli di capitale rilevati in relazione alla contribuzione versata a favore dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, al netto della quota cancellata nell'esercizio in quanto destinata alla ricapitalizzazione delle tre banche e ritenuta non più recuperabile in conseguenza della cessione delle stesse a Crédit Agricole Cariparma, sono stati valutati allineando il valore di iscrizione al fair value dei titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche, nell'ambito del complessivo intervento a favore delle stesse, fornito dal FITD e risultante dalle analisi dell'advisor incaricato delle valutazioni dei crediti sottostanti, elaborate in funzione delle evidenze di un modello discounted cash flow basato sulle previsioni di recupero formulate dagli special servicer. A tali titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

I fondi di investimento calcolano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, dal momento che tali attività e passività non vengono generalmente scambiati, la determinazione del fair value si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Crediti verso banche e clientela

Il fair value dei crediti verso banche e clientela, contabilizzati al costo ammortizzato, è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie. Ai crediti verso banche e clientela con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit classificati nel portafoglio "Finanziamenti e Crediti", il fair value livello 2 è determinato utilizzando la metodologia di Gruppo basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività

Il fair value delle passività, contabilizzate al costo ammortizzato, è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato ad UniCredit. Il Credit Spread è determinato utilizzando le curve di rischio subordinate e non subordinate di UniCredit. Ai debiti verso banche e clientela con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value
(Importi in migliaia)
31.12.2017
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ MISURATE AL FAIR VALUE L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.030 4.834 15 2.920 3.114 10
2. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.042.465 - 5.224 1.316.221 - 3.531
4. Derivati di copertura - 458 - - 552 -
5. Attività materiali - - - - - -
6. Attività immateriali - - - - - -
Totale 1.048.495 5.292 5.239 1.319.141 3.666 3.541
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 2.032 579 6 2.004 622 -
2. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 12.694 - - 10.914 -
Totale 2.032 13.273 6 2.004 11.536 -

Legenda:

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio 2017 non vi sono stati trasferimenti tra i livelli della gerarchia del fair value (livello 1 e livello 2). Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3) ATTIVITÀ ATTIVITÀ ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
FINANZIARIE
VALUTATE AL
FAIR VALUE
FINANZIARIE
DISPONIBILI PER
LA VENDITA
DERIVATI DI
COPERTURA
ATTIVITÀ
MATERIALI
ATTIVITÀ
IMMATERIALI
1. Esistenze iniziali 10 - 3.531 - - -
2. Aumenti
2.1 Acquisti 5.393 - 13.609 - - -
2.2 Profitti imputati a:
2.2.1 Conto Economico 16 - - - - -
- di cui plusvalenze 6 - - - - -
2.2.2 Patrimonio netto X X 975 - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - - - - -
3. Diminuzioni
3.1 Vendite (5.396) - - - - -
3.2 Rimborsi - - - - - -
3.3 Perdite imputate a:
3.3.1 Conto Economico (8) - (12.891) - - -
- di cui minusvalenze (1) - (3.995) - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X - - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - - - -
4. Rimanenze finali 15 - 5.224 - - -

Le sottovoci 2.2.1 Profitti imputati a Conto Economico e 3.3.1 Perdite imputate a Conto Economico delle attività finanziarie confluiscono a conto economico, ove presenti, nelle seguenti voci:

• Voce 80: Il risultato netto delle attività detenute per la negoziazione;

• Voce 110: Il risultato netto delle attività finanziarie valutate al fair value;

• Voce 90: Il risultato netto dell'attività di copertura.

Le sottovoci 2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto e 3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto derivanti dalle variazioni del fair value delle Attività finanziarie disponibili per la vendita sono rilevati, ove presenti, nella voce 130. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto - ad eccezione delle perdite per riduzione durevole di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. b) "Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. b) "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di attività finanziarie disponibili per la vendita".

Parte A - Politiche contabili (Segue)

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)
PASSIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
PASSIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE AL
FAIR VALUE
DERIVATI
DI COPERTURA
1. Esistenze iniziali - - -
2. Aumenti
2.1 Emissioni - - -
2.2 Perdite imputate a:
2.2.1 Conto Economico 6 - -
- di cui minusvalenze 6 - -
2.2.2 Patrimonio netto X X -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni
3.1 Rimborsi - - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Proditti imputati a:
3.3.1 Conto Economico - - -
- di cui plusvalenze - - -
3.3.2 Patrimonio netto X X -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali 6 - -

Le sottovoci 2.2.1 Perdite imputate a Conto Economico e 3.3.1 Profitti imputati a Conto Economico delle passività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

• Voce 80: Il risultato netto delle attività detenute per la negoziazione;

• Voce 110: Il risultato netto delle attività finanziarie valutate al fair value;

• Voce 90: Il risultato netto dell'attività di copertura.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/PASSIVITÀ NON MISURATE 31.12.2017 31.12.2016
AL FAIR VALUE O MISURATE AL FAIR VALUE
SU BASE NON RICORRENTE
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - -
2. Crediti verso banche 13.877.651 - 11.311.889 3.038.741 15.735.540 - 12.330.314 3.680.608
3. Crediti verso clientela 2.129.219 - - 2.204.926 1.016.798 - - 1.044.613
4. Attività materiali detenute a scopo
di investimento 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535
5. Attività non correnti e gruppi
di attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 20.835.564 4.855.200 11.311.889 5.247.158 19.192.512 2.454.979 12.330.314 4.729.756
1. Debiti verso banche 926.001 - - 926.001 1.111.106 - - 1.111.106
2. Debiti verso clientela 20.205.036 - 9.622 20.195.477 18.801.073 - 21.894 18.779.261
3. Titoli in circolazione - - - - - - - -
4. Passività associate ad attività
in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 21.131.037 - 9.622 21.121.478 19.912.179 - 21.894 19.890.367

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da due immobili detenuti dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo 318
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 318
Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione
- Voce 20
318
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30 319
Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita
- Voce 40
319
Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
- Voce 50
321
Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60 322
Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70 323
Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80 324
Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica - Voce 90
324
Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100 325
Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110 326
Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120 328
Sezione 13 - Le Attività Fiscali e le Passività Fiscali - Voce 130
dell'attivo e voce 80 del passivo
331
Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via
di dismissione e passività associate - Voce 140
dell'attivo e Voce 90 del passivo
335
Sezione 15 - Altre attività - Voce 150 335
Passivo 336
Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10 336
Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20 336
Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30 337
Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40 337
Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50 338
Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60 338
Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie
oggetto di copertura generica - Voce 7
338
Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80 339
Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione
- Voce 90
339
Sezione 10 - Altre passività - Voce 100 339
Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110 340
Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120 341
Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140 343
Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voce 130, 150, 160,
170, 180, 190 e 200
343
Sezione 15 - Altre informazioni 346

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo

Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
(a) Cassa 613 5
(b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 613 5

Sezione 2 - Attività finanziarie detenute per la negoziazione - Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica (Importi in migliaia)

VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 A. Attività per cassa 1. Titoli di debito 18 30 - 44 - - 1.1 Titoli strutturati 3 - - 4 - - 1.2 Altri titoli di debito 15 30 - 40 - - 2. Titoli di capitale 2.288 - 9 1.125 - 10 3. Quote di O.I.C.R. 2.019 - - 1 - - 4. Finanziamenti - - - - - - 4.1 Pronti contro termine - - - - - - 4.2 Altri - - - - - - Totale A 4.325 30 9 1.170 - 10 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari 1.705 4.804 6 1.750 3.114 - 1.1 di negoziazione 1.705 4.804 6 1.750 3.114 - 1.2 connessi con la fair value option - - - - - - 1.3 altri - - - - - - 2. Derivati creditizi - - - - - - 2.1 di negoziazione - - - - - - 2.2 connessi con la fair value option - - - - - - 2.3 altri - - - - - - Totale B 1.705 4.804 6 1.750 3.114 - Totale (A+B) 6.030 4.834 15 2.920 3.114 10

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD Forex, su indici, azioni e tassi di interesse e Futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici e tassi di interesse, per un importo pari a 4.756 migliaia di euro (3.009 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.758 migliaia di euro (1.855 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti (Importi in migliaia)
VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. ATTIVITÀ PER CASSA
1. Titoli di debito 48 44
a) Governi e Banche Centrali 11 6
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche 37 38
d) Altri emittenti - -
2. Titoli di capitale 2.297 1.135
a) Banche 1 113
b) Altri emittenti: 2.296 1.022
- imprese di assicurazione - 10
- società finanziarie 95 47
- imprese non finanziarie 2.201 965
- altri - -
3. Quote di O.I.C.R. 2.019 1
4. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale A 4.364 1.180
B. STRUMENTI DERIVATI
a) Banche
- fair value 346 270
b) Clientela
- fair value 6.169 4.594
Totale B 6.515 4.864
Totale (A+B) 10.879 6.044

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 6 migliaia di euro.

Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value - Voce 30

La Banca non ha contabilizzato attività finanziarie nella voce di bilancio "Attività finanziarie valutate al fair value".

Sezione 4 - Attività finanziarie disponibili per la vendita - Voce 40

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VOCI/VALORI LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
1. Titoli di debito 1.042.465 - - 1.316.221 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.042.465 - - 1.316.221 - -
2. Titoli di capitale - 5.224 - 3.531
2.1 Valutati al fair value - - 5.219 - - 3.526
2.2 Valutati al costo - - 5 - - 5
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
Totale 1.042.465 - 5.224 1.316.221 - 3.531

Le "Attività finanziarie disponibili per la vendita" sono costituite da titoli di debito emessi da governi e da strumenti di capitale non quotati in un mercato attivo.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

Gli investimenti in titoli di debito sono rappresentati da:

  • titoli di Stato Italiano, per un importo di bilancio pari a 725.220 migliaia di euro (982.434 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di Stato Francese, per un importo di bilancio pari a 10.124 migliaia di euro (10.296 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di Stato Spagnolo, per un importo di bilancio pari a 242.451 migliaia di euro (249.940 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);
  • titoli di Stato Americani, per un importo di bilancio pari a 64.671 migliaia di euro (73.549 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Una parte dei titoli di debito classificati nel portafoglio Attività finanziarie disponibili per la vendita risultano impegnati a cauzione di assegni circolari o in garanzia presso terzi per un importo di bilancio pari a 131.101 migliaia di euro (128.882 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

I Titoli di capitale valutati al costo sono rappresentati da interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita né il controllo né un'influenza significativa, per un importo pari a 5 migliaia di euro. Si tratta di titoli non quotati per i quali il fair value non può essere determinato attendibilmente.

I Titoli di capitale valutati al fair value fanno riferimento alle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo pari a 4.501 migliaia di euro, ed all'esposizione in titoli di capitale contabilizzata in conseguenza della contribuzione versata allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi in relazione all'intervento dello stesso a favore della Cassa di Risparmio di Cesena, Carim e Carismi, per un importo, al netto delle cancellazioni e riduzioni di valore registrate nel conto economico, pari a 718 migliaia di euro. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa.

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti (Importi in migliaia) VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 1. Titoli di debito 1.042.465 1.316.221 a) Governi e Banche Centrali 1.042.465 1.316.221 b) Altri enti pubblici - c) Banche - d) Altri emittenti - - 2. Titoli di capitale 5.224 3.531 a) Banche - b) Altri emittenti: 5.224 3.531 - imprese di assicurazione - - - società finanziarie 4.501 3.526 - imprese non finanziarie 5 5 - altri 718 - 3. Quote di O.I.C.R. - - 4. Finanziamenti - a) Governi e Banche Centrali - b) Altri enti pubblici - c) Banche - d) Altri soggetti - - Totale 1.047.689 1.319.752

4.3 Attività finanziarie disponibili per la vendita oggetto di copertura specifica (Importi in migliaia)

VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Attività finanziarie oggetto di copertura specifica del fair value - 342.290
a) rischio di tasso di interesse - 342.290
b) rischio di prezzo - -
c) cambio - -
d) credito - -
e) più rischi - -
Attività finanziarie oggetto di copertura specifica dei flussi finanziari - -
a) rischio di tasso di interesse - -
b) cambio - -
c) altri - -
Totale - 342.290

Il titolo di debito oggetto di copertura specifica al 31 dicembre 2016 è stato rimborsato, in quanto giunto a scadenza, nel corso dell'esercizio 2017.

Sezione 5 - Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - Voce 50

5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 VB FV VB FV LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 1. Titoli di debito 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - - - Strutturati - - - - - - - - - Altri 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - - 2. Finanziamenti - - - - - - - - Totale 4.826.390 4.855.200 - - 2.437.777 2.454.979 - -

Legenda

FV = fair value

VB = valore di bilancio

Le "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" sono costituite da titoli di debito emessi:

• dallo Stato Italiano, per un importo di bilancio pari a 2.557.575 migliaia di euro (1.499.270 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

• dallo Stato Spagnolo, per un importo di bilancio pari a 2.120.318 migliaia di euro (938.508 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

• dall'Instituto De Credito Oficial (ICO), per un importo di bilancio pari a 99.924 migliaia di euro (non presenti al 31 dicembre 2016);

• dallo Stato Polacco, per un importo di bilancio pari a 48.572 migliaia di euro (non presenti al 31 dicembre 2016).

5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Titoli di debito 4.826.390 2.437.777
a) Governi e Banche Centrali 4.726.466 2.437.777
b) Altri enti pubblici 99.924 -
c) Banche - -
d) Altri emittenti - -
2. Finanziamenti - -
a) Governi e Banche Centrali - -
b) Altri enti pubblici - -
c) Banche - -
d) Altri soggetti - -
Totale 4.826.390 2.437.777
Totale fair value 4.855.200 2.454.979

5.3 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: oggetto di copertura specifica

Al 31 dicembre 2017 non sono presenti "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza" oggetto di copertura specifica.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

Sezione 6 - Crediti verso banche - Voce 60

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
FV FV
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3 VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
A. Crediti verso Banche Centrali - - - - - - - -
1. Depositi vincolati - X X X - X X X
2. Riserva obbligatoria - X X X - X X X
3. Pronti contro termine - X X X - X X X
4. Altri - X X X - X X X
B. Crediti verso banche 13.877.651 - 11.311.889 3.038.741 15.735.540 - 12.330.314 3.680.608
1. Finanziamenti 3.038.741 - - 3.038.741 3.680.609 - - 3.680.608
1.1 Conti correnti e depositi liberi 1.992.673 X X X 2.336.579 X X X
1.2 Depositi vincolati 1.028.152 X X X 1.285.414 X X X
1.3 Altri finanziamenti: X X X X X X
- Pronti contro termine attivi 54 X X X 53 X X X
- Leasing finanziario - X X X - X X X
- Altri 17.862 X X X 58.563 X X X
2. Titoli di debito 10.838.910 - 11.311.889 - 12.054.931 - 12.330.314 -
2.1 Titoli strutturati - X X X - X X X
2.2 Altri titoli di debito 10.838.910 X X X 12.054.931 X X X
Totale 13.877.651 - 11.311.889 3.038.741 15.735.540 - 12.330.314 3.680.608

Legenda

FV = fair value VB = valore di bilancio

I crediti verso banche per conti correnti e depositi liberi sono costituiti principalmente dai rapporti intrattenuti con UniCredit, per un importo di bilancio pari a 1.958.602 migliaia di euro (2.302.659 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), e in misura inferiore dai conti correnti intrattenuti con banche esterne al gruppo per l'operatività in titoli.

I depositi vincolati attivi sono costituiti dal deposito intrattenuto con UniCredit per riserva obbligatoria, che si attesta a 199.104 migliaia di euro (172.461 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), oltre a depositi vincolati con UniCredit per un importo di bilancio pari a 829.049 migliaia di euro (1.112.953 migliaia di euro al 31 dicembre 2016) stipulati con l'intento di impiegare, con le medesime fasce temporali, la liquidità raccolta tramite le operazioni di pronti contro termine con clientela retail e con istituzioni creditizie.

I titoli di debito in portafoglio appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti" sono costituiti esclusivamente da titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., per un importo di 10.838.910 migliaia di euro (12.054.929 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Gli "Altri finanziamenti: Altri" si riferiscono all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati e pronti contro termine per un totale di 14.647 migliaia di euro, di cui 9.030 migliaia di euro con UniCredit (55.660 migliaia di euro al 31 dicembre 2016, di cui 48.567 migliaia di euro con UniCredit e 3.060 migliaia di euro con UniCredit Bank AG Monaco), nonché a crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari per un ammontare pari a 3.215 migliaia di euro (2.903 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Alla data di bilancio non sono presenti attività deteriorate nei confronti di banche.

6.2 Crediti verso banche: oggetto di copertura specifica Nessun dato da segnalare.

6.3 Leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Sezione 7 - Crediti verso clientela - Voce 70

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/ NON DETERIORATI NON DETERIORATI
VALORI DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI L1 L2 L3 DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI L1 L2 L3
Finanziamenti 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926 1.013.140 - 3.658 - - 1.044.613
1. Conti correnti 639.726 - 1.828 X X X 296.927 - 2.445 X X X
2. Pronti contro termine
attivi 202.620 - 81 X X X 87.348 - 1 X X X
3. Mutui 516.237 - 14 X X X 860 - 24 X X X
4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessione del quinto 632.249 - 799 X X X 503.533 - 1.166 X X X
5. Leasing finanziario - - - X X X - - - X X X
6. Factoring - - - X X X - - - X X X
7. Altri finanziamenti 135.534 - 131 X X X 124.472 - 22 X X X
Titoli di debito - - - - - - - - - - - -
8. Titoli strutturati - - - X X X - - - X X X
9. Altri titoli di debito - - - X X X - - - X X X
Totale 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926 1.013.140 - 3.658 - - 1.044.613

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 NON DETERIORATI DETERIORATI NON DETERIORATI DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI ACQUISTATI ALTRI 1. Titoli di debito - - - - - a) Governi - - - - - b) Altri Enti pubblici - - - - - c) Altri emittenti: - - - - - - - imprese non finanziarie - - - - - - - imprese finanziarie - - - - - - - assicurazioni - - - - - - - altri - - - - - - 2. Finanziamenti verso: 2.126.366 - 2.853 1.013.140 - 3.658 a) Governi - - - - - 2 b) Altri Enti pubblici - - - - - c) Altri soggetti: 2.126.366 - 2.853 1.013.140 - 3.656 - imprese non finanziarie 20.492 - 99 14.666 - 24 - imprese finanziarie 107.681 - 5 98.744 - 8 - assicurazioni 16.651 - - 12.174 - - - altri 1.981.542 - 2.749 887.556 - 3.624 Totale 2.126.366 - 2.853 1.013.140 - 3.658

7.3 Crediti verso clientela: attività oggetto di copertura specifica

Nessun dato da segnalare.

7.4 Leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

Sezione 8 - Derivati di copertura - Voce 80

8.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli (Importi in migliaia)

FV 31.12.2017 VN VN
L1 L2 L3 31.12.2017 L1 L2 L3 31.12.2016
A. Derivati finanziari - 458 - 151.109 - 552 - 250.000
1) Fair value - 458 - 151.109 - 552 - 250.000
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 458 - 151.109 - 552 - 250.000

Legenda:

VN = valore nozionale

FV = fair value L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

8.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura (Importi in migliaia)

FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI
SPECIFICA
OPERAZIONI/TIPO DI COPERTURA RISCHIO DI
TASSO
RISCHIO DI
CAMBIO
RISCHIO DI
CREDITO
RISCHIO DI
PREZZO
PIÙ RISCHI GENERICA SPECIFICA GENERICA INVESTIMENTI
ESTERI
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X 400 X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - 400 - - -
1. Passività finanziarie - - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X 58 X - X
Totale passività - - - - - 58 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività finanziarie X X X X X - X - -

Sezione 9 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 90

9.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti (Importi in migliaia)

ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ COPERTE/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Adeguamento positivo 10.130 8.659
1.1 di specifici portafogli 10.130 8.659
a) crediti 10.130 8.659
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (540) -
2.1 di specifici portafogli (540) -
a) crediti (540) -
b) attività finanziarie disponibili per la vendita - -
2.2 complessivo - -
Totale 9.590 8.659
9.2 Attività oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse
(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ COPERTE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Crediti 666.447 777.368
2. Attività disponibili per la vendita - -
3. Portafoglio - -
Totale 666.447 777.368

I crediti oggetto di copertura generica del rischio di tasso di interesse sono rappresentati da mutui nei confronti di clientela retail e da titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. classificati nella categoria "Finanziamenti e crediti".

Sezione 10 - Le partecipazioni - Voce 100

10.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

DENOMINAZIONI SEDE LEGALE SEDE OPERATIVA QUOTA DI
PARTECIPAZIONE %
DISPONIBILITÀ
VOTI %
A. Imprese controllate in via esclusiva
Fineco AM Limited Dublino Dublino 100% 100%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole

10.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti (Importi in migliaia)

DENOMINAZIONI VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE DIVIDENDI PERCEPITI
A. Imprese controllate in via esclusiva
Fineco AM Limited 500 500 -
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole

10.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili (Importi in migliaia)

DENOMINAZIONI CASSA E DISPONIBILITÀ LIQUIDE ATTIVITÀ FINANZIARIE NON FINANZIARIE
ATTIVITÀ
PASSIVITÀ FINANZIARIE PASSIVITÀ NON FINANZIARIE RICAVI TOTALI MARGINE DI INTERESSE VALORE SU ATTIVITÀ MATERIALI E
RETTIFICHE E RIPRESE DI
IMMATERIALI
OPERATIVITÀ CORRENTE AL LORDO
UTILE (PERDITA) DELLA
DELLE IMPOSTE
OPERATIVITÀ CORRENTE AL NETTO
UTILE (PERDITA) DELLA
DELLE IMPOSTE
UTILE (PERDITA) D'ESERCIZIO (1) ALTRE COMPONENTI REDDITUALI AL
NETTO DELLE IMPOSTE (2)
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA (3) =
(1) + (2)
A. Imprese controllate in
via esclusiva
Fineco AM Limited 466 - 23 - 153 - - - (187) (163) (163) - (163)
B. Imprese controllate in
modo congiunto
C. Imprese sottoposte a
influenza notevole

10.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

10.5 Partecipazioni: variazioni annue (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Esistenze iniziali - -
B. Aumenti 500 -
B.1 Acquisti 500 -
B.2 Riprese di valore -
B.3 Rivalutazioni - -
B. 4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 500 -
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

Gli acquisti si riferiscono alla costituzione di Fineco AM Limited.

10.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Nessun dato da segnalare.

10.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole Nessun dato da segnalare.

10.8 Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

10.9 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 - Attività materiali - Voce 110

11.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Attività di proprietà 12.901 12.054
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 1.480 1.131
d) impianti elettronici 9.798 9.560
e) altre 1.623 1.363
2. Attività acquisite in leasing finanziario - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
Totale 12.901 12.054

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A - Politiche contabili della presente nota integrativa.

11.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VALORE DI FAIR VALUE VALORE DI FAIR VALUE
ATTIVITÀ/VALORI BILANCIO L1 L2 L3 BILANCIO L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 2.304 - - 3.491 2.397 - - 4.535

11.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

11.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value Nessun dato da segnalare.

11.5 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue (Importi in migliaia)

TERRENI FABBRICATI MOBILI IMPIANTI
ELETTRONICI
ALTRE TOTALE
A. Esistenze iniziali lorde - - 12.559 28.301 9.875 50.735
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - (11.428) (18.741) (8.512) (38.681)
A.2 Esistenze iniziali nette - - 1.131 9.560 1.363 12.054
B. Aumenti: - - 1.589 4.750 738 7.077
B.1 Acquisti - - 1.579 4.748 737 7.064
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di
investimento
- - - - - -
B.7 Altre variazioni - - 10 2 1 13
C. Diminuzioni: - - (1.240) (4.512) (478) (6.230)
C.1 Vendite - - (7) (249) - (256)
C.2 Ammortamenti - - (1.233) (3.745) (457) (5.435)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - (1) (20) (21)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - - - - -
b) attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - - (517) (1) (518)
D. Rimanenze finali nette - - 1.480 9.798 1.623 12.901
D.1 Riduzioni di valore totali nette - - (12.393) (20.912) (8.794) (42.099)
D.2 Rimanenze finali lorde - - 13.873 30.710 10.417 55.000
E. Valutazione al costo - - 1.480 9.798 1.623 12.901

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

11.6 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue (Importi in migliaia)
TERRENI FABBRICATI
A. Esistenze iniziali lorde - 3.745
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.348)
A.2 Esistenze iniziali nette - 2.397
B. Aumenti: - 20
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 20
B.3 Variazioni positive nette di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni: - (113)
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - (113)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti ad altri portafogli di attività
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali nette - 2.304
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.461)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.765
E. Valutazione al fair value - 3.491

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

11.7 Impegni per acquisto di attività materiali (IAS 16/74.c)

Al 31 dicembre 2017 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 629 migliaia di euro. Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 12 - Attività immateriali - Voce 120

12.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602 A.2 Altre attività immateriali 7.909 7.731 A.2.1 Attività valutate al costo: 7.909 - 7.731 a) Attività immateriali generate internamente - - - b) Altre attività 7.909 - 7.731 - A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - a) Attività immateriali generate internamente - - - -

La vita utile del software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile della altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa.

b) Altre attività - - - - Totale 7.909 89.602 7.731 89.602

ATTIVITÀ/VALORI

12.2 Attività immateriali: variazioni annue (importi in migliaia)

ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI:
GENERATE INTERNAMENTE
ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI:
ALTRE
AVVIAMENTO DEF INDEF DEF INDEF TOTALE
A. Esistenze iniziali lorde 124.729 - - 74.833 - 199.562
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (67.102) - (102.229)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 7.731 - 97.333
B. Aumenti - - - 4.978 - 4.978
B.1 Acquisti - - - 4.978 - 4.978
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (4.800) - (4.800)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti X - - (4.800) - (4.800)
- Svalutazioni
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in
via di dismissione
- - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 7.909 - 97.511
D.1 Rettifiche di valore totali nette (35.127) - - (71.902) - (107.029)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 79.811 - 204.540
F. Valutazione al costo 89.602 - - 7.909 - 97.511

Legenda

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

12.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2017 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 13 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni - Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

• il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

• l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite promotori finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business di FinecoBank, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2018, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2017);
  • periodo dal 2019 al 2020, in cui sono state considerate le proiezioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2017);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2021 al 2025, per il quale le proiezioni dei flussi finanziari vengono estrapolate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2020), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value";
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 1996 al 2016 è stato pari al 1,5%. La scelta del 2% nominale quale tasso di crescita per il calcolo del "terminal value", corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i vari fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

Qui di seguito sono riepilogati i principali assunti di base adottati dalla Direzione aziendale nella determinazione del tasso di attualizzazione dei flussi ai fini del calcolo del valore d'uso:

  • Tasso di attualizzazione iniziale al netto delle imposte (Ke): 8,61%
  • Tasso di attualizzazione finale al netto delle imposte (Ke): 9,09%

In particolare, il costo del capitale per la Banca è la somma dei seguenti addendi:

  • Tasso privo di rischio: media degli ultimi 6 anni del Bund a 5 anni. L'orizzonte temporale di 6 anni è stato scelto per tener conto della lunghezza media del ciclo economico in Eurozona;
  • Premio al rischio sul debito: Credit Default Swap medio degli ultimi 6 anni pagato da UniCredit;
  • Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l'option based model e basato sulla volatilità media degli ultimi 6 anni del valore delle azioni di banche operanti prevalentemente nello stesso settore.

Peraltro, per ragioni prudenziali, il costo del capitale della Banca dal 2018 al Terminal Value è stato elevato al livello del costo del capitale del Commercial Banking Germany del Gruppo UniCredit che è stato considerato come valore "floor" nell'ambito del Gruppo.

Il costo del capitale utilizzato per l'impairment test ha 4 punti target (budget 2018, Multi Year Plan 2019, Multi Year Plan 2020 e Terminal Value) tra i quali viene inserita una convergenza lineare.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2018. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test effettuato (approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018) conferma la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2017 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile dello stesso.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessita del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

DECREMENTO DELL'1%
INCREMENTO DELL'1% DEL INCREMENTO DELL'1% DEL TASSO DI CRESCITA
TASSO DI ATTUALIZZAZIONE AL DEL CORE TIER 1 NOMINALE PER IL CALCOLO DECREMENTO DEL 5%
NETTO DELLE IMPOSTE (KE) RATIO TARGET DEL TERMINAL VALUE DEGLI UTILI ANNUALI
Variazione valore d'uso -16,9% -0,8% -11,2% -6,4%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 20 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 75% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 5,2 miliardi di euro al 31 dicembre 2017, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato internamente, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 13 - Le Attività Fiscali e le Passività Fiscali - Voce 130 dell'attivo e voce 80 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 9.226 migliaia di euro, si compone di:

  • "Attività fiscali correnti" per 1.765 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" per 7.461 migliaia di euro. Le attività fiscali anticipate sono rappresentate a Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite e sono di seguito dettagliate:
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 30.506 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 6.225 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 23.982 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 5.289 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 10.234 migliaia di euro, si compone esclusivamente di "Passività fiscali correnti".

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Attività fiscali correnti 1.765 1.571
Passività fiscali correnti 10.234 10.048

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57%.

Non vi sono perdite fiscali riportabili agli esercizi successivi.

13.1 Attività per imposte anticipate: composizione (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.679 29.043
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 6.225 7.617
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 3.828 4.180
Totale ante compensazione IAS 12 36.732 40.840
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (29.271) (29.246)
Totale 7.461 11.594

13.2 Passività per imposte differite: composizione (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Accantonamenti in contropartita del conto economico 23.982 23.278
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 5.289 5.968
Totale ante compensazione IAS 12 29.271 29.246
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (29.271) (29.246)
Totale - -

13.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico) (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 1. Importo iniziale 33.223 39.024 2. Aumenti 3.912 4.281 2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 3.508 4.281 a) relative a precedenti esercizi - b) dovute al mutamento dei criteri contabili - c) riprese di valore - d) altre 3.508 4.281 2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - - 2.3 Altri aumenti 404 - 3. Diminuzioni (6.629) (10.082) 3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (6.629) (9.367) a) rigiri (6.629) (9.367) b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - c) mutamento di criteri contabili - d) altre - - 3.2 Riduzione di aliquote fiscali - - 3.3 Altre diminuzioni - (715) a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 - b) altre - (715) 4. Importo finale 30.506 33.223

Le variazioni in aumento o in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono principalmente alle seguenti voci:

• accantonamenti e utilizzi fondo rischi ed oneri;

• accantonamenti e utilizzi per oneri futuri del personale.

13.3.1 Variazione delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011 (in contropartita del conto economico) (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 4.180 4.401
2. Aumenti - -
3. Diminuzioni (352) (221)
3.1 Rigiri (352) (220)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - (1)
4. Importo finale 3.828 4.180

13.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico) (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 23.278 22.877
2. Aumenti 712 467
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 704 467
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 704 467
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 8 -
3. Diminuzioni (8) (66)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (8) (66)
a) rigiri (8) (66)
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 23.982 23.278

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del trattamento contabile e fiscale dell'avviamento.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (Segue)

13.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto) (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 7.617 2.440
2. Aumenti 270 6.510
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 270 6.510
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 270 6.510
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (1.662) (1.333)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (1.662) (1.333)
a) rigiri (1.619) (1.333)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre (43) -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 6.225 7.617

La variazione in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce alla rilevazione di imposte anticipate per utili attuariali iscritti a patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised. La variazione in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce principalmente alla valutazione al fair value dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

13.6 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto) (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Importo iniziale 5.968 4.895
2. Aumenti 1.104 5.101
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 1.104 5.101
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 1.104 5.101
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (1.783) (4.028)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (1.783) (4.028)
a) rigiri (1.783) (4.028)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 5.289 5.968

Le variazioni in aumento e in diminuzione delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono all'iscrizione e al rigiro di imposte differite per effetto della valutazione al fair value dei titoli di debito e titoli di capitale classificati nella categoria "Attività finanziarie disponibili per la vendita".

13.7 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 14 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate - Voce 140 dell'attivo e Voce 90 del passivo

14.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività Nessun dato da segnalare.

14.2 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

14.3 Informazioni sulle partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole non valutate al patrimonio netto Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 15 - Altre attività - Voce 150

15.1 Altre attività: composizione (importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Ratei attivi diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle relative attività finanziarie 1.982 -
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 18 -
Partite in attesa di regolamento:
- effetti, assegni ed altri documenti 4.498 11.558
Partite in corso di lavorazione:
- altre partite in corso di lavorazione 99 27
Crediti di funzionamento non connessi
con la prestazione di servizi finanziari 4.767 2.290
Partite definitive non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 4.617 321
- competenze da addebitare ai clienti 4.985 30.426
- altre operazioni 16.015 11.465
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce 130:
- acconti d'imposta 242.539 240.923
- crediti d'imposta 6.875 9.132
- acconti d'imposta su TFR 28 22
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 119 119
Risconti attivi 22.143 22.754
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.774 7.262
Totale 315.459 336.299

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Passivo

Sezione 1 - Debiti verso banche - Voce 10

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 1. Debiti verso banche centrali - - 2. Debiti verso banche 926.001 1.111.106 2.1 Conti correnti e depositi liberi 42.756 52.309 2.2 Depositi vincolati - - 2.3 Finanziamenti 868.651 1.058.565 2.3.1 Pronti contro termine passivi 868.651 1.058.565 2.3.2 Altri - - 2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - 2.5 Altri debiti 14.594 232 Totale 926.001 1.111.106 Fair value - livello 1 - - Fair value - livello 2 - - Fair value - livello 3 926.001 1.111.106 Totale fair value 926.001 1.111.106

1.2 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti subordinati Nessun dato da segnalare.

1.3 Dettaglio della voce 10 "Debiti verso banche": debiti strutturati Nessun dato da segnalare.

1.4 Debiti verso banche oggetto di copertura specifica

Nessun dato da segnalare.

1.5 Debiti per leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Sezione 2 - Debiti verso clientela - Voce 20

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica (Importi in migliaia)

(Importi in migliaia
---------------------- -- -- --
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Conti correnti e depositi liberi 19.935.285 18.319.307
2. Depositi vincolati 9.631 159.124
3. Finanziamenti 146.410 231.376
3.1 Pronti contro termine passivi 146.410 231.376
3.2 Altri - -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - -
5. Altri debiti 113.710 91.266
Totale 20.205.036 18.801.073
Fair value - livello 1 - -
Fair value - livello 2 9.622 21.894
Fair value - livello 3 20.195.477 18.779.261
Totale fair value 20.205.099 18.801.155

2.2 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti subordinati

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della voce 20 "Debiti verso clientela": debiti strutturati Nessun dato da segnalare.

2.4 Debiti verso clientela oggetto di copertura specifica Nessun dato da segnalare.

2.5 Debiti per leasing finanziario Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 - Titoli in circolazione - Voce 30

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 - Passività finanziarie di negoziazione - Voce 40

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 VN FV FV* VN FV L1 L2 L3 L1 L2 L3 FV* A. Passività per cassa 1. Debiti verso banche - - - - - - - - - - 2. Debiti verso clientela 578 382 - - 382 687 239 - - 239 3. Titoli di debito - - - - X - - - - X 3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X 3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X 3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X 3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X 3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X 3.2.2 Altri - - - - X - - - - X Totale A 578 382 - - 382 687 239 - - 239 B. Strumenti derivati 1. Derivati finanziari X 1.650 579 6 X X 1.765 622 - X 1.1 Di negoziazione X 1.650 579 6 X X 1.765 622 - X 1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X 1.3 Altri X - - - X X - - - X 2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X 2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X 2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X 2.3 Altri X - - - X X - - - X Totale B X 1.650 579 6 X X 1.765 622 - X Totale (A+B) X 2.032 579 6 X X 2.004 622 - X

Legenda

FV = fair value

FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD Forex, su indici, azioni e tassi di interesse e Futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici e tassi di interesse, pari a 565 migliaia di euro (590 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), pari a 1.670 migliaia di euro (1.797 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

4.2 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

4.3 Dettaglio della voce 40 "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (Segue)

Sezione 5 - Passività finanziarie valutate al fair value - Voce 50

La Banca non ha contabilizzato passività finanziarie nella voce di bilancio "Passività finanziarie valutate al fair value".

Sezione 6 - Derivati di copertura - Voce 60

6.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli (Importi in migliaia)

VOCI/VALORI FAIR VALUE 31.12.2017 VN FAIR VALUE 31.12.2016 VN L1 L2 L3 31.12.2017 L1 L2 L3 31.12.2016 A. Derivati finanziari - 12.694 - 1.085.339 - 10.914 - 1.107.368 1) Fair value - 12.694 - 1.085.339 - 10.914 - 1.107.368 2) Flussi finanziari - - - - - - - - 3) Investimenti esteri - - - - - - - - B. Derivati creditizi - - - - - - - - 1) Fair value - - - - - - - - 2) Flussi finanziari - - - - - - - - Totale - 12.694 - 1.085.339 - 10.914 - 1.107.368

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

I derivati di copertura al 31 dicembre 2017 sono comprensivi del fair value negativo di contratti derivati stipulati con UniCredit per 9.320 migliaia di euro (7.849 migliaia di euro con UniCredit e 3.065 migliaia di euro con UniCredit Bank AG Milano al 31 dicembre 2016).

FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI
OPERAZIONI/TIPO DI COPERTURA SPECIFICA
RISCHIO DI
TASSO
RISCHIO DI
CAMBIO
RISCHIO DI
CREDITO
RISCHIO DI
PREZZO
PIÙ RISCHI GENERICA SPECIFICA GENERICA INVESTIMENTI
ESTERI
1. Attività finanziarie disponibili per
la vendita
- - - - - X - X X
2. Crediti - - - X - X - X X
3. Attività finanziarie detenute sino
alla scadenza
X - - X - X - X X
4. Portafoglio X X X X X 9.568 X - X
5. Altre operazioni - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - 9.568 - - -
1. Passività finanziarie - - - X - X - X X
2. Portafoglio X X X X X 3.126 X - X
Totale passività - - - - - 3.126 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X - X - -

Sezione 7 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica - Voce 70

7.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte (Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITÀ COPERTE/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie - 457
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie (3.772) -
Totale (3.772) 457
7.2 Passività finanziarie oggetto di copertura generica del rischio di tasso d'interesse: composizione
PASSIVITÀ COPERTE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Raccolta da clientela 570.000 250.000
Totale 570.000 250.000

Sezione 8 - Passività fiscali - Voce 80

Vedi sezione 13 dell'attivo.

Sezione 9 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 90

Vedi sezione 14 dell'attivo.

Sezione 10 - Altre passività - Voce 100

10.1 Altre passività: composizione (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Ratei passivi diversi da quelli da capitalizzare sulle pertinenti passività finanziarie 148 141
Altri debiti relativi al personale dipendente 11.378 7.259
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 148 140
Somme a disposizione della clientela 4.650 242
Partite in corso di lavorazione:
- bonifici in arrivo 423 1.487
- altre partite in corso di lavorazione 57 34
Partite in attesa di regolamento:
- bonifici in partenza 75.288 52.009
- POS e bancomat 16.581 7.155
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 23.583 18.941
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 30.351 4.069
- deleghe di pagamento 19.068 20.480
- altre partite 12.373 10.435
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni della Capogruppo UniCredit 938 957
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 18.097 18.486
Partite fiscali diverse da quelle imputate a voce 80:
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 22.173 18.398
- altre 94.342 85.066
Risconti passivi 1.737 600
Contributi previdenziali da versare 6.845 5.944
Totale 338.180 251.843

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (Segue)

Sezione 11 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 110

11.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Esistenze iniziali 5.253 4.846
B. Aumenti 125 502
B.1 Accantonamento dell'esercizio 65 83
B.2 Altre variazioni 60 419
di cui rettifiche per perdite attuariali su TFR (IAS19R) - 365
C. Diminuzioni (379) (95)
C.1 Liquidazioni effettuate (155) (43)
C.2 Altre variazioni (224) (52)
di cui rettifiche per utili attuariali su TFR (IAS19R) (211) -
D. Rimanenze finali 4.999 5.253

11.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2017 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato:

1) dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti;

2) dalle movimentazioni per cessione dei contratti di lavoro ai sensi degli art. 1406 e seguenti del Codice Civile relativi alla mobilità individuale infragruppo.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2017 31.12.2016
Tasso di attualizzazione 1,45% 1,25%
Tasso di inflazione atteso 1,40% 1,10%
(Importi in migliaia)
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO: ALTRE INFORMAZIONI 31.12.2017 31.12.2016
Accantonamento dell'esercizio 65 83
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 65 83
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) (211) 365
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (202) 383
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie (9) (18)

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 160 migliaia di euro (+3,20%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 155 migliaia di euro (-3,09%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 96 migliaia di euro (-1,93%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 98 migliaia di euro (+1,96%).

Sezione 12 - Fondi per rischi e oneri - Voce 120

12.1 Fondi per rischi e oneri: composizione (Importi in migliaia)
VOCI/COMPONENTI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Fondi di quiescenza aziendali - -
2. Altri fondi rischi ed oneri 112.414 111.756
2.1 controversie legali 31.056 33.699
2.2 oneri per il personale 5.690 10.043
2.3 altri 75.668 68.014
Totale 112.414 111.756

La voce 2.1 "controversie legali" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

La voce 2.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare. La voce al 31 dicembre 2016 comprendeva inoltre gli oneri di integrazione previsti in capo alla Banca in relazione al Piano Industriale del Gruppo UniCredit. Nel corso dell'esercizio 2017, in seguito alla firma dell'accordo del 4 febbraio 2017, tali oneri sono stati riallocati alla voce "Altre passività" per la parte relativa alle adesione accolte, mentre sono stati riattribuiti a conto economico per la quota relativa alle mancate adesioni.

La voce 2.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 64.983 migliaia di euro (56.054 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), il Fondo per vertenze fiscali (sanzioni e interessi), per un importo pari a 3.931 migliaia di euro (4.078 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 2.311 migliaia di euro (2.184 migliaia di euro al 31 dicembre 2016) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 4.443 migliaia di euro (5.698 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

12.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue (Importi in migliaia)

FONDI DI QUIESCENZA ALTRI FONDI TOTALE A. Esistenze iniziali - 111.756 111.756 B. Aumenti - 19.929 19.929 B.1 Accantonamento dell'esercizio - 19.251 19.251 B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - 665 665 B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - 10 10 B.4 Altre variazioni - 3 3 C. Diminuzioni - (19.271) (19.271) C.1 Utilizzo nell'esercizio - (14.641) (14.641) C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - (1) (1) C.3 Altre variazioni - (4.629) (4.629) D. Rimanenze finali - 112.414 112.414

Le "Altre variazioni" in diminuzione comprendono gli oneri di integrazione riallocati nelle "Altre passività" per la parte relativa alle adesione accolte, come indicato in precedenza.

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (Segue)

12.4 Fondi per rischi ed oneri - altri fondi (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2016
Controversie legali 31.056 33.699
- Cause in corso 25.525 26.673
- Reclami 5.531 7.026
Oneri per il personale 5.690 10.043
Altri 75.668 68.014
- Indennità suppletiva clientela 64.983 56.054
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.311 2.184
- Vertenze fiscali 3.931 4.078
- Altri fondi 4.443 5.698
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.414 111.756

(Importi in migliaia)

FONDO RISCHI ED ONERI TOTALE
31.12.2016
UTILIZZI TRASFERIMENTI
E ALTRE
VARIAZIONI
UTILI (PERDITE)
ATTUARIALI IAS
19R *
ACCANTONAMENTI
NETTI **
TOTALE
31.12.2017
Controversie legali 33.699 (6.467) - - 3.824 31.056
- Cause in corso 26.673 (3.326) 234 - 1.944 25.525
- Reclami 7.026 (3.141) (234) - 1.880 5.531
Oneri per il personale 10.043 (3.779) (4.626) - 4.052 5.690
Altri 68.014 (4.395) - 5.373 6.676 75.668
- Indennità suppletiva clientela 56.054 (1.464) - 5.385 5.008 64.983
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.184 - - (12) 139 2.311
- Vertenze fiscali 4.078 (147) - - - 3.931
- Altri fondi 5.698 (2.784) - - 1.529 4.443
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 111.756 (14.641) (4.626) 5.373 14.552 112.414

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2017 31.12.2016
Tasso di attualizzazione 1,45% 1,25%
Tasso di incremento salariale 2,60% 2,60%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 1.866 migliaia di euro (+2,87%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.787 migliaia di euro (-2,75%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 610 migliaia di euro (-0,94%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe un aumento della passività di 626 migliaia di euro (+0,96%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 38 migliaia di euro (+1,89%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 37 migliaia di euro (-1,82%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 1 migliaia di euro (-0,07%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe un aumento della passività di 1 migliaia di euro (+0,07%).

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2017 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Il Fondo rischi per controversie legale include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo vertenze fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio. Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 4 - Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente Nota integrativa.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti e l'accantonamento per gli eventi formativi dei consulenti finanziari.

Sezione 13 - Azioni rimborsabili - Voce 140

13.1 Azioni rimborsabili: composizione Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 - Patrimonio dell'impresa - Voci 130, 150, 160, 170, 180, 190 e 200

14.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2017 il capitale sociale della Banca ammonta a 200.545 migliaia di euro, composto da 607.713.345 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro. Al 31 dicembre 2017 la Banca detiene numero 60.397 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,01% del capitale sociale, per un ammontare pari a 365 migliaia di euro. Si ricorda che le azioni erano state acquistate nell'esercizio 2015 per un numero totale di 1.408.834, in relazione al piano di stock granting "2014 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete di Fineco, e nel corso del primo trimestre 2017 per un numero totale di 31.519, in relazione al sistema incentivante "2016 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante", in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti di Fineco del 12 aprile 2016. In esecuzione del piano "2014 Plan PFA" sono state assegnate ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete nel corso dell'esercizio 2016 e 2017, rispettivamente, 694.509 azioni e 685.447 azioni. La Banca non possiede, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della propria controllante UniCredit S.p.A..

(Importi in migliaia)
VOCI / VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Capitale sociale 200.545 200.246
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 323.932 278.407
- Riserva legale 40.109 40.049
- Riserva straordinaria 251.367 205.860
- Riserva azioni proprie 365 4.338
- Altre riserve 32.091 28.160
4. (Azioni proprie) (365) (4.338)
5. Riserve da valutazione (8.340) (6.794)
6. Strumenti di capitale - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio 214.284 211.844
Totale 731.990 681.299

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (Segue)

Il Consiglio di Amministrazione del 7 febbraio 2017, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso (a livello della Banca e a livello di Gruppo UniCredit, ove previste) e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa) e del parere favorevole del Comitato Remunerazione e Nomine riunitosi il 2 febbraio 2017, ha approvato

  • con riferimento al piano "Group Executive Incentive System 2014 (Bonus Pool)": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 5.237,76 euro corrispondente a complessive n. 15.872 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,003% del capitale fully diluited;
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 208.180,50 euro corrispondente a complessive n. 630.850 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,10% del capitale fully diluited;
  • con riferimento al piano "2014 Plan Key People": un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 86.191,71 euro corrispondente a complessive n. 261.187 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,04% del capitale fully diluited.

L'Assemblea dell'11 aprile 2017 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2016, pari a 211.844 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva Legale per 60 migliaia di euro, pari allo 0,03% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria per 41.624 migliaia di euro;
  • alle 607.713.345 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,28 euro per complessivi euro 170.160 migliaia di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 209 migliaia di euro.

14.2 Capitale - Numero azioni: variazioni annue

VOCI/TIPOLOGIE
ORDINARIE
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate 606.805.436 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (714.325) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 606.091.111 -
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito:
- a favore dei dipendenti 907.909 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 685.447 -
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (31.519) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 607.652.948 -
D.1 Azioni proprie (+) 60.397 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio - -
- interamente liberate 607.713.345 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 Altre variazioni sono state riportate le azioni consegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del piano di stock granting "2014 Plan PFA" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

14.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

14.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale per un ammontare pari a 40.109 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria per un ammontare pari a 251.367 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio per un ammontare pari a 365 migliaia di euro.

In seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA", la "Riserva per azioni proprie" è stata liberata e riclassificata nella "Riserva straordinaria" per un importo di 4.144 migliaia di euro.

Informativa relativa alla disponibilità e distribuibilità del patrimonio netto

In conformità all'art. 2427, comma 7-bis c.c., e secondo il documento n.1 emanato il 25 ottobre 2004 dall'Organismo Italiano di Contabilità, si fornisce l'indicazione analitica delle voci del patrimonio netto distinguendole in relazione alla loro disponibilità, distribuibilità ed al loro utilizzo negli ultimi tre esercizi.

(importi in migliaia)
RIEPILOGO DELLE UTILIZZAZIONI
EFFETTUATE NEI TRE ESERCIZI
PRECEDENTI
NATURA/DESCRIZIONE IMPORTO POSSIBILITÀ DI
UTILIZZAZIONE
QUOTA
DISPONIBILE
PER COPERTURA
PERDITE
PER ALTRE
RAGIONI
Capitale 200.545 - - - -
Sovrapprezzi di emissione 1.934 A, B, C 1.934 (1) - -
Riserve:
Riserva legale 40.109 B 40.109 - -
Riserve straordinarie 251.367 A, B, C 251.367 - 4.956
Riserva connessa ai piani Equity settled 32.091 - - - 4.217
Riserva per azioni proprie 365 - -
Riserve da valutazione:
Riserve da valutazione Attività disponibili per la vendita 1.472 - - (2) - -
Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi
a piani previdenziail a benefici definiti
(9.812) - - - -
TOTALE 518.071 293.410
Quota non distribuibile 40.109
Residua quota distribuibile 253.301

Legenda

A: per aumento di capitale.

B: per copertura perdite. C: per distribuzione soci.

(1) Ai sensi dell'art. 2431 c.c., si può distribuire l'intero ammontare di tale riserva solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il limite stabilito dall'art. 2430 c.c..

(2) La riserva, ove positiva, è indisponibile ai sensi dell'art.6 del D.Lgs 38/2005.

Nel corso dell'esercizio 2015 è stata utilizzata la "Riserva straordinaria" per 80 migliaia di euro per l'aumento di capitale della prima tranche del piano "2014 Plan Key People" e la "Riserva per azioni proprie da acquistare" per 4.781 migliaia di euro per il pagamento in denaro della prima tranche del piano di stock granting 2014 ("2014 Plan PFA") a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

Nel corso dell'esercizio 2016 la "Riserva straordinaria" è stata utilizzata per 96 migliaia di euro per l'aumento di capitale della seconda tranche del piano "2014 Plan Key People" e la "Riserva connessa ai piani Equity settled" è stata utilizzata per 4.217 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della seconda tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA". Nel corso dell'esercizio 2017 la "Riserva connessa ai piani Equity settled" è stata utilizzata per 4.144 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA".

L'esercizio 2017 della Banca si chiude con un utile netto di 214.284 migliaia di euro ed il Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018 ne ha proposto la seguente destinazione:

  • alla Riserva Legale 46 migliaia di euro, pari allo 0,02% dell'utile dell'esercizio avendo raggiunto il quinto del capitale sociale;

  • alla Riserva Straordinaria 40.843 migliaia di euro;

  • alle 608.404.395 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 691.050 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018, un dividendo unitario di 0,285 euro per complessivi 173.395 migliaia di euro. Si precisa che verrà girata alla Riserva straordinaria la quota dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si trovasse eventualmente in possesso alla record date.

Note:

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (Segue)

14.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue Nessun dato da segnalare.

14.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 15 - Altre informazioni

1. Garanzie rilasciate e impegni (importi in migliaia)

OPERAZIONI IMPORTO 31.12.2017 IMPORTO 31.12.2016
1) Garanzie rilasciate di natura finanziaria 256.732 256.752
a) Banche 256.065 256.065
b) Clientela 667 687
2) Garanzie rilasciate di natura commerciale 4 4
a) Banche 4 4
b) Clientela - -
3) Impegni irrevocabili a erogare fondi 2.324.759 1.241.574
a) Banche 2.125.790 1.018.155
i) a utilizzo certo 790 155
ii) a utilizzo incerto 2.125.000 1.018.000
b) Clientela 198.969 223.419
i) a utilizzo certo 198.862 223.419
ii) a utilizzo incerto 107 -
4) Impegni sottostanti ai derivati su crediti: vendite di protezione - -
5) Attività costituite in garanzia di obbligazioni di terzi - -
6) Altri impegni - -
Totale 2.581.495 1.498.330

Al 31 dicembre 2017 sono impegnati titoli di proprietà a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri, a garanzia dell'operatività in contratti derivati e a garanzia delle operazioni di prestito titoli.

Gli impegni irrevocabili ad erogare fondi ad utilizzo certo comprendono, principalmente, le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo di 165.987 migliaia di euro, le operazioni di pronti contro termine da erogare, per un importo di 33.262 migliaia di euro.

Gli impegni irrevocabili ad erogare fondi ad utilizzo incerto verso Banche si riferiscono al contratto "Liquidity Framework Agreement", stipulato nel corso dell'esercizio 2016 e rinnovato nel primo semestre 2017, con il quale la Banca si impegna a mettere a disposizione di UniCredit un determinato ammontare di "Eligible Securities" per la durata di un mese, titoli che potranno essere richiesti da UniCredit tramite operazioni di pronti contro termine della durata massima di tre mesi. La Banca si impegna inoltre a reinvestire la liquidità, ricevuta tramite le operazioni di pronti contro termine, in depositi a termine con la Capogruppo con la medesima scadenza.

2. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni (Importi in migliaia)
PORTAFOGLI IMPORTO 31.12.2017 IMPORTO 31.12.2016
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - -
2. Attività finanziarie valutate al fair value - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - -
5. Crediti verso banche - 54.909
6. Crediti verso clientela - -
7. Attività materiali - -
Totale - 54.909

Al 31 dicembre 2017 sono impegnati titoli di proprietà a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri, a garanzia dell'operatività in contratti derivati e a garanzia delle operazioni di prestito titoli.

Relativamente ai titoli a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e a garanzia dell'operatività in contratti derivati si precisa che la Banca ha impegnato titoli di debito di proprietà emessi da governi, appartenenti alla categoria "Attività disponibili per la vendita", per un importo di bilancio di 131.101 migliaia di euro (128.882 migliaia di euro al 31 dicembre 2016). I titoli risultano impegnati fino al momento in cui la Banca decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia.

Per quanto riguarda le operazioni di prestito titoli con la clientela sono stati impegnati titoli UniCredit, appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti", per un importo di bilancio di 890.325 migliaia di euro (1.042.126 migliaia di euro al 31 dicembre 2016). Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 4. Operazioni di prestito titoli.

3. Informazioni sul leasing operativo

In relazione ai contratti di locazione non cancellabili in essere, i pagamenti futuri ammontano a:

  • 1.969 migliaia di euro fino a dodici mesi;

  • 50 migliaia di euro da uno a cinque anni.

Non vi sono operazioni di subleasing.

4. Gestione e intermediazione per conto terzi (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA SERVIZI IMPORTO 31.12.2017 IMPORTO 31.12.2016
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 326.780.204 330.212.411
Titoli 85.472.068 85.036.522
a) acquisti 42.872.997 42.701.792
1. Regolati 42.495.048 42.346.469
2. Non regolati 377.949 355.323
b) vendite 42.599.071 42.334.730
1. Regolate 42.288.571 41.973.535
2. Non regolate 310.500 361.195
Contratti derivati 241.308.136 245.175.889
a) acquisti 120.730.831 122.572.275
1. Regolati 120.378.702 122.309.410
2. Non regolati 352.129 262.865
b) vendite 120.577.305 122.603.614
1. Regolate 120.242.383 122.335.440
2. Non regolate 334.922 268.174
2. Gestioni di portafogli - -
a) individuali - -
b) collettive - -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse gestioni di portafogli) - -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio - -
2. altri titoli - -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 13.393.452 11.399.554
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 2.568 4.827
2. altri titoli 13.390.884 11.394.727
c) titoli di terzi depositati presso terzi 13.393.452 11.399.550
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 16.236.634 15.461.745
4. Altre operazioni 25.223.404 18.342.788
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 25.223.404 18.342.788
a) acquisti 12.603.177 9.216.044
b) vendite 12.620.227 9.126.744

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi simili (Importi in migliaia)

AMMONTARI CORRELATI
NON OGGETTO DI
COMPENSAZIONE IN BILANCIO
FORME TECNICHE AMMONTARE LORDO
DELLE ATTIVITÀ
FINANZIARIE (A)
AMMONTARE DELLE
PASSIVITÀ FINANZIARIE
COMPENSATO IN
BILANCIO (B)
AMMONTARE NETTO
DELLE ATTIVITÀ
FINANZIARIE RIPORTATO
IN BILANCIO (C=A-B)
STRUMENTI
FINANZIARI (D)
DEPOSITI DI
CONTANTE
RICEVUTI IN
GARANZIA (E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2017
(F=C-D-E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2016
1. Derivati - - - - - - 552
2. Pronti contro termine - - - - - - -
3. Prestito titoli 179 - 179 - - 179 -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 179 - 179 - - 179 X
Totale 31 dicembre 2016 552 - 552 - - X 552

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (Segue)

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di

compensazione o ad accordi similari (Importi in migliaia)
AMMONTARI CORRELATI
NON OGGETTO DI
COMPENSAZIONE IN BILANCIO
FORME TECNICHE AMMONTARE LORDO
DELLE PASSIVITÀ
FINANZIARIE
(A)
AMMONTARE DELLE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
COMPENSATO IN
BILANCIO
(B)
AMMONTARE NETTO
DELLE PASSIVITÀ
FINANZIARIE RIPORTATO
IN BILANCIO
(C=A-B)
STRUMENTI
FINANZIARI
(D)
DEPOSITI DI
CONTANTE
POSTI A
GARANZIA
(E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2017
(F=C-D-E)
AMMONTARE
NETTO
31.12.2016
1. Derivati 10.523 - 10.523 - 9.350 1.173 -
2. Pronti contro termine 764.353 - 764.353 - - 764.353 -
3. Prestito titoli 177.878 - 177.878 - - 177.878 -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 952.754 - 952.754 - 9.350 943.404 X
Totale 31 dicembre 2016 7.849 - 7.849 - 7.849 X -

Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2017 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 458 migliaia di euro ed un fair value negativo di 2.171 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione positivo di 1.711 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso una Controparte Centrale in qualità di clienti di un partecipante diretto. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

7. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di ottimizzare il rendimento del portafoglio dei clienti, soddisfare le richieste delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di pronti contro termine passivi e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli. A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli, che non trovano rappresentazione nelle passività o negli impegni di bilancio, la Banca ha costituito in garanzia emissioni obbligazionarie di UniCredit, appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti"; depositate in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 772.854 migliaia di euro, mentre il fair value è pari a 949.550 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA TITOLI (VALORE NOMINALE AL 31 DICEMBRE 2017)
CEDUTI IN PRONTI CONTRO
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI TERMINE PASSIVI ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 1.006 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 3.036 45
Altri soggetti 578 767.369 820
Totale valore nominale 578 771.411 865

(Importi in migliaia)

TIPOLOGIA TITOLI (FAIR VALUE AL 31 DICEMBRE 2017)
CEDUTI IN PRONTI CONTRO
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI TERMINE PASSIVI ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 1.323 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 3.580 102
Altri soggetti 382 943.073 1.090
Totale fair value 382 947.976 1.192

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 352
Sezione 2 - Le Commissioni - Voci 40 e 50 353
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 354
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione -
Voce 80 354
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 355
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 356
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie
valutate al fair value - Voce 110
356
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore netto per
deterioramento - Voce 130 356
Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150 357
Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri -
Voce 160
360
Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali -
Voce 170
360
Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività
immateriali - Voce 180 360
Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190 361
Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210 361
Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle
attività materiali e immateriali - Voce 220 361
Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230 361
Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240 362
Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività
corrente - Voce 260
362
Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via
di dismissione al netto delle imposte - Voce 280
362
Sezione 20 - Altre informazioni 363
Sezione 21 - Utile per azione 364

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione (Importi in migliaia)
VOCI/FORME TECNICHE TITOLI DI DEBITO FINANZIAMENTI ALTRE
OPERAZIONI
TOTALE
31.12.2017
TOTALE
31.12.2016
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - - 1 1
2. Attività finanziarie disponibili per la vendita 8.505 - - 8.505 20.658
3. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 23.066 - - 23.066 1.575
4. Crediti verso banche 186.029 2.824 - 188.853 198.814
5. Crediti verso clientela - 41.029 - 41.029 29.109
6. Attività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7. Derivati di copertura - - 8.215 8.215 3.080
8. Altre attività - - 77 77 69
Totale interessi attivi 217.601 43.853 8.292 269.746 253.306

Gli interessi maturati sulle attività deteriorate, relative esclusivamente alla voce Crediti verso clientela, ammontano a 325 migliaia di euro (360 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura (importi in migliaia)
VOCI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 20.102 35.458
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (11.887) (32.378)
C. Saldo (A-B) 8.215 3.080

1.3 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

1.3.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta (importi in migliaia)
VOCI/FORME TECNICHE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Interessi attivi su attività in valuta 15.100 12.459

1.3.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario Nessun dato da segnalare.

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione (Importi in migliaia)

VOCI/FORME TECNICHE DEBITI TITOLI ALTRE OPERAZIONI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Debiti verso banche centrali - - - - -
2. Debiti verso banche 3.070 - - 3.070 3.006
3. Debiti verso clientela (8.235) - - (8.235) (6.924)
4. Titoli in circolazione - - - - -
5. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
6. Passività finanziarie valutate al fair value - - - - -
7. Altre passività e fondi - - - - -
8. Derivati di copertura - - - - -
Totale interessi passivi (5.165) - - (5.165) (3.918)

1.5 Interessi passivi e oneri assimilati: differenziali relativi alle operazioni di copertura

La tabella è stata omessa in quanto lo sbilancio dei differenziali relativi ad operazioni di copertura è positivo (in relazione al quale si rinvia alla precedente tabella 1.2).

1.6 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

1.6.1 Interessi passivi su passività in valuta (importi in migliaia)
VOCI/FORME TECNICHE TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Interessi passivi su passività in valuta (4.882) (2.479)

1.6.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario Nessun dato da segnalare.

Sezione 2 - Le Commissioni - Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione (Importi in migliaia)
TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
(a) garanzie rilasciate 67 67
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 484.259 436.906
1. negoziazione di strumenti finanziari 71.072 75.599
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli - -
3.1. individuali - -
3.2. collettive - -
4. custodia e amministrazione di titoli 1.079 964
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 14.307 14.492
7. attività di ricezione e trasmissione ordini 11.862 10.732
8. attività di consulenza 43.233 33.078
8.1. in materia di investimenti 43.233 33.078
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi: 342.706 302.041
9.1. gestioni di portafogli 280.210 252.873
9.1.1 individuali 28 53
9.1.2 collettive 280.182 252.820
di cui commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento 277.309 250.480
9.2. prodotti assicurativi 62.495 49.159
9.3. altri prodotti 1 9
(d) servizi di incasso e pagamento 28.761 21.758
(e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
(f ) servizi per operazioni di factoring - -
(g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
(h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
(i) tenuta e gestione dei conti correnti 4.716 5.019
(j) altri servizi 9.798 5.450
(k) operazioni di prestito titoli 5.713 3.640
Totale 533.314 472.840

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi (Importi in migliaia)

CANALI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 (a) presso propri sportelli: - - 1. gestioni di portafogli - - 2. collocamento di titoli - - 3. servizi e prodotti di terzi - - (b) offerta fuori sede: 331.552 290.634 1. gestioni di portafogli - - 2. collocamento di titoli 11.680 12.108 3. servizi e prodotti di terzi 319.872 278.526 (c) altri canali distributivi: 25.462 25.898 1. gestioni di portafogli - - 2. collocamento di titoli 2.627 2.383 3. servizi e prodotti di terzi 22.835 23.515 Totale 357.014 316.532

Nota integrativa

Parte C - Informazioni sul conto economico (Segue)

Le commissioni riportate nel punto (c) "altri canali distributivi" si riferiscono alle commissioni generate dal canale online e comprendono anche le commissioni incassate dalle società prodotto, collocamento e mantenimento, a fronte della sottoscrizione online di quote di fondi comuni di investimento e prodotti assicurativi.

2.3 Commissioni passive: composizione (Importi in migliaia)

SERVIZI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
(a) garanzie ricevute - -
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione e intermediazione: (239.360) (208.909)
1. negoziazione di strumenti finanziari (7.018) (7.510)
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (4.692) (4.126)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di titoli, prodotti e servizi (227.650) (197.273)
(d) servizi di incasso e pagamento (21.674) (19.022)
(e) altri servizi (399) (304)
(f) operazioni di prestito titoli (1.798) (1.724)
Totale (263.231) (229.959)

Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
PROVENTI DA QUOTE PROVENTI DA QUOTE
VOCI/PROVENTI DIVIDENDI DI O.I.C.R. DIVIDENDI DI O.I.C.R.
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 26 - 14 -
B. Attività finanziarie disponibili per la vendita 29 - 6 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value - - - -
D. Partecipazioni - X - X
Totale 55 - 20 -

Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2017 (Importi in migliaia)
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI PLUSVALENZE
(A)
UTILI DA
NEGOZIAZIONE (B)
MINUSVALENZE
(C)
PERDITE DA
NEGOZIAZIONE (D)
RISULTATO NETTO
[(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 28 84.293 (36) (76.448) 7.837
1.1 Titoli di debito 1 3.080 (1) (2.604) 476
1.2 Titoli di capitale 9 80.165 (26) (72.960) 7.188
1.3 Quote di O.I.C.R. 18 1.048 (9) (884) 173
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 12 (1) (8) 4
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 12 (1) (8) 4
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 6.210
4. Strumenti derivati 5.541 53.513 (5.280) (35.134) 33.362
4.1 Derivati finanziari: 5.541 53.513 (5.280) (35.134) 33.362
- Su titoli di debito e tassi di interesse 176 1.465 (187) (1.049) 405
- Su titoli di capitale e indici azionari 5.365 47.244 (5.093) (31.822) 15.694
- Su valute e oro X X X X 14.722
- Altri - 4.804 - (2.263) 2.541
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 5.570 137.818 (5.317) (111.590) 47.413

Al 31 dicembre 2016 (Importi in migliaia)

OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI PLUSVALENZE (A) UTILI DA NEGOZIAZIONE (B) MINUSVALENZE (C) PERDITE DA NEGOZIAZIONE (D) RISULTATO NETTO [(A+B)-(C+D)] 1. Attività finanziarie di negoziazione 4 103.097 (22) (93.411) 9.668 1.1 Titoli di debito - 6.825 - (6.065) 760 1.2 Titoli di capitale 4 93.309 (22) (84.683) 8.608 1.3 Quote di O.I.C.R. - 2.963 - (2.663) 300 1.4 Finanziamenti - - - - - 1.5 Altre - - - - - 2. Passività finanziarie di negoziazione 7 129 - (28) 108 2.1 Titoli di debito - - - - - 2.2 Debiti - - - - - 2.3 Altre 7 129 - (28) 108 3. Altre attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 4.211 4. Strumenti derivati 4.510 62.942 (3.720) (39.076) 34.603 4.1 Derivati finanziari: 4.510 62.942 (3.720) (39.076) 34.603 - Su titoli di debito e tassi di interesse 96 1.364 (80) (904) 476 - Su titoli di capitale e indici azionari 4.414 56.725 (3.640) (36.091) 21.408 - Su valute e oro X X X X 9.947 - Altri - 4.853 - (2.081) 2.772 4.2 Derivati su crediti - - - - - Totale 4.521 166.168 (3.742) (132.515) 48.590

Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione (Importi in migliaia)

COMPONENTI REDDITUALI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 10.865 17.018
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 10.036 3.621
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) 4.230 -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 25.131 20.639
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (20.727) (9.693)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (4.385) (10.419)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - (458)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (25.112) (20.570)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 19 69

Parte C - Informazioni sul conto economico (Segue)

Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VOCI/COMPONENTI REDDITUALI UTILI PERDITE RISULTATO
NETTO
UTILI PERDITE RISULTATO
NETTO
Attività finanziarie
1. Crediti verso banche 3.951 - 3.951 - - -
2. Crediti verso clientela - - - - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 761 - 761 20.382 - 20.382
3.1 Titoli di debito 761 - 761 5.038 - 5.038
3.2 Titoli di capitale - - - 15.344 - 15.344
3.3 Quote di O.I.C.R. - - - - - -
3.4 Finanziamenti - - - - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - - -
Totale attività 4.712 - 4.712 20.382 - 20.382
Passività finanziarie
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività - - - - - -

Gli utili da cessione di crediti verso banche, pari a 3.951 migliaia di euro, sono relativi alla vendita di titoli di debito emessi da UniCredit (per maggiori dettagli si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata), mentre gli utili da cessione di Attività finanziarie disponibili per la vendita, pari a 761 migliaia di euro, sono relativi alla vendita di titoli di stato.

Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value - Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle attività/passività finanziarie valutate al fair value: composizione Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore netto per deterioramento - Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione (Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE TOTALE
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B 31.12.2017 31.12.2016
A. Crediti verso banche - - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - - X - -
- Titoli di debito - - X - - - X - -
Altri crediti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)
- Finanziamenti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)
- Titoli di debito - - - - - - - - -
C. Totale (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158) (4.206)

Legenda:

A = Da interessi

B = Altre riprese

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (Importi in migliaia)

RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE SPECIFICHE TOTALE TOTALE
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE A B 31.12.2017 31.12.2016
A. Titoli di debito - - - - - -
B. Titoli di capitale (8.896) (3.995) - - (12.891) (6.724)
C. Quote O.I.C.R. - - - - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - - -
F. Totale (8.896) (3.995) - - (12.891) (6.724)

Legenda:

A = Da interessi

B = Altre riprese

Le rettifiche di valore specifiche si riferiscono esclusivamente alla perdita da cancellazione e alla svalutazione apportata all'esposizione in titoli di capitale contabilizzata per effetto della contribuzione versata al Fondo Interbancario Tutela Depositi - Schema Volontario. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa.

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Nessun dato da segnalare.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione (Importi in migliaia)
-- -- ------------------------------------------------------------------------------------------------- -----------------------
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
OPERAZIONI/COMPONENTI SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE TOTALE
REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B 31.12.2017 31.12.2016
A. Garanzie rilasciate - - - - - - - - 1.416
B. Derivati su crediti - - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - 6 - - 6 8
E. Totale - - - - 6 - - 6 1.424

Legenda:

A = Da interessi

B = Altre riprese

Sezione 9 - Le spese amministrative - Voce 150

9.1 Spese per il personale: composizione (Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI SPESE/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1) Personale dipendente (77.431) (78.114)
a) salari e stipendi (52.701) (49.621)
b) oneri sociali (13.927) (13.061)
c) indennità di fine rapporto (912) (918)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (98) (106)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni:
- a contribuzione definita (3.082) (2.861)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamentobasati su propri strumenti patrimoniali (2.739) (3.471)
i) altri benefici a favore di dipendenti (3.972) (8.076)
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e sindaci (1.291) (1.136)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 232 267
6) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso la società (363) (218)
Totale (78.853) (79.201)

Nella voce 1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca e su strumenti finanziari emessi da UniCredit a favore dei dipendenti.

Parte C - Informazioni sul conto economico (Segue)

9.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Personale dipendente 1.100 1.066
(a) dirigenti 27 26
(b) quadri direttivi 330 317
(c) restante personale dipendente 743 723
Altro personale 15 13

9.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi Nessun dato da segnalare.

9.4 Altri benefici a favore dei dipendenti (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA DI SPESE / VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Incentivi all'esodo 385 (5.517)
Piano medico (1.477) (939)
Buoni pasto (936) (926)
Premi di anzianità - 1.116
Altri (1.944) (1.810)
Totale (3.972) (8.076)
9.5 Altre spese amministrative: composizione (Importi in migliaia)
-- ---------------------------------------------- -- -----------------------
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (98.543) (90.568)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (16.041) (16.840)
Comunicazioni su mass media (11.420) (12.340)
Marketing e promozioni (4.488) (4.251)
Sponsorizzazioni (95) (182)
Convention e comunicazione interna (38) (67)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.586) (1.403)
Spese recupero crediti (457) (520)
Informazioni commerciali e visure (1.129) (883)
C) Spese indirette relative al personale (26.167) (28.851)
Formazione del personale (479) (320)
Noleggio auto e altre spese personale (84) (75)
Spese promotori finanziari (25.003) (27.822)
Spese di viaggio (534) (564)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (67) (70)
D) Spese relative all'ICT (32.079) (31.501)
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.467) (3.017)
Spese software - affitto e manutenzione (8.092) (6.847)
Sistemi di comunicazione ICT (5.723) (5.078)
Service ICT: personale esterno (6.723) (7.416)
Infoprovider finanziari (9.074) (9.143)
E) Consulenze e servizi professionali (4.150) (2.641)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (2.629) (1.578)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (86) -
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (385) (216)
Spese legali - (25)
Cause legali (1.050) (822)
F) Spese relative agli immobili (19.373) (19.793)
Service area immobiliare (720) (801)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (200) (459)
Manutenzione locali (1.379) (1.491)
Fitti passivi per locazione immobili (14.387) (14.289)
Pulizia locali (509) (495)
Utenze (2.178) (2.258)
G) Altre spese di funzionamento (36.026) (32.796)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (347) (412)
Spese postali e trasporto documenti (3.396) (3.428)
Servizi amministrativi e logistici (18.761) (16.160)
Assicurazioni (3.923) (3.630)
Stampati e cancelleria (511) (794)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (8.695) (8.080)
Altre spese amministrative (393) (292)
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD (10.566) (10.614)
Totale (244.531) (235.007)

I costi registrati nell'anno 2017 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella 9.5, sono stati complessivamente pari a 10.566 migliaia di euro, e sono relativi al contributo ordinario, aggiuntivo e al contributo al Fondo di Solidarietà , per l'anno 2017, al netto dei conguagli relativi ai contributi 2015 e 2016 rideterminati dal Fonto Interbanca di Tutela dei Depositi in seguito all'introduzione del nuovo modello risk-based per il calcolo delle contribuzioni DGS. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa.

Nessun costo è stato registrato in relazione al Single Resolution Fund (nessun contributo dovuto).

Parte C - Informazioni sul conto economico (Segue)

Sezione 10 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 160

10.1 Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri: composizione (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE
Controversie legali (8.836) 5.012 (3.824) (7.140) 7.212 72
Fondo indennità suppletiva clientela (5.008) - (5.008) (4.964) - (4.964)
Altri fondi rischi ed oneri (330) 703 373 (588) 4.696 4.108
Totale (14.174) 5.715 (8.459) (12.692) 11.908 (784)

Sezione 11 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 170

11.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione
(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/COMPONENTE REDDITUALE AMMORTAMENTO
(A)
RETTIFICHE DI VALORE
PER DETERIORAMENTO
(B)
RIPRESE DI VALORE
(C)
RISULTATO NETTO
31.12.2017 (A+B-C)
RISULTATO NETTO
31.12.2016
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (5.548) (21) - (5.569) (4.853)
- Ad uso funzionale (5.435) (21) - (5.456) (4.741)
- Per investimento (113) - - (113) (112)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -
- Ad uso funzionale - - - - -
- Per investimento - - - - -
Totale (5.548) (21) - (5.569) (4.853)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e arredi per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda si rimanda alla Parte A - Politiche contabili della presente Nota integrativa.

Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ/COMPONENTE REDDITUALE AMMORTAMENTO
(A)
RETTIFICHE DI VALORE
PER DETERIORAMENTO
(B)
RIPRESE DI VALORE
(C)
RISULTATO NETTO
31.12.2017 (A+B-C)
RISULTATO NETTO
31.12.2016
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (4.800) - - (4.800) (5.099)
- Generate internamente all'azienda - - - - -
- Altre (4.800) - - (4.800) (5.099)
A.2 Acquisite in leasing finanziario
Totale (4.800) - - (4.800) (5.099)

Le rettifiche di valore su attività immateriali sono relative al software, ammortizzato in tre anni, e agli oneri sostenuti per la realizzazione del sito internet Fineco, ammortizzati in 5 anni.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 12.3 Altre informazioni.

Sezione 13 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 190

13.1 Altri oneri di gestione: composizione (Importi in migliaia)
TIPOLOGIA/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Rimborsi e abbuoni (141) (199)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (2.427) (2.798)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.844) (3.706)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili del gruppo (29) (19)
Insussistenze di attività (317) (571)
Altri oneri di gestione (244) (7.321)
Totale (6.002) (14.614)

Le insussistenze di attività comprendono i costi sostenuti per frodi con carte di credito per un importo pari a 261 migliaia di euro (518 migliaia di euro al 31 dicembre 2016).

13.2 Altri proventi di gestione: composizione (Importi in migliaia)
TIPOLOGIA/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Recupero di spese: 93.369 85.395
- recupero spese accessorie - altre 335 442
- recuperi di imposta 93.034 84.953
Fitti attivi da investimenti immobiliari 155 232
Altri proventi dell'esercizio corrente 2.828 8.445
Totale 96.352 94.072

Sezione 14 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 210

14.1 Utili (perdite) delle partecipazioni: composizione Nessun dato da segnalare.

Sezione 15 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 220

15.1 Risultato netto della valutazione al fair value (o al valore rivalutato) delle attività materiali e immateriali: composizione Nessun dato da segnalare.

Sezione 16 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 230

16.1 Rettifiche di valore dell'avviamento: composizione Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico (Segue)

Sezione 17 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 240

17.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione (Importi in migliaia)
COMPONENTE REDDITUALE/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Immobili
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - -
B. Altre attività
- Utili da cessione 9 -
- Perdite da cessione (517) -
Risultato netto (508) -

Sezione 18 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 260

18.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione (Importi in migliaia)

COMPONENTI REDDITUALI/VALORI TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
1. Imposte correnti (-) (102.274) (95.525)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 3.924 6.518
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte corrente dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (3.122) (5.086)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (696) (400)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (102.168) (94.493)

18.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio (Importi in migliaia)

TOTALE 2017 TOTALE 2016 Utile ante imposte 316.451 306.337 IRES IRAP TOTALE 2017 TOTALE 2016 Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (87.024) (17.626) (104.650) (101.306)

+ Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile 4.085 (1.263) 2.822 6.227
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile - - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (446) - (446) (446)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (83.385) (18.889) (102.274) (95.525)

Sezione 19 - Utile (Perdita) dei gruppi di attività in via di dismissione al netto delle imposte - Voce 280

19.1 Utile (perdita) dei gruppi di attività/passività in via di dismissione al netto delle imposte: composizione Nessun dato da segnalare.

19.2 Dettaglio delle imposte sul reddito relative ai gruppi di attività/passività in via di dismissione Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 - Altre informazioni

1.1 Denominazione Capogruppo

UniCredit S.p.A. Iscrizione al Registro delle Imprese di Roma Iscritta all'Albo delle Banche Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredit - Albo dei Gruppi Bancari cod. 2008.1

1.2 Sede Capogruppo

UniCredit S.p.A. Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza-Brianza-Lodi Iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredit - Albo dei Gruppi Bancari cod. 2008.1

1.3 I principali dati reddituali, patrimoniali e di struttura della Capogruppo

La Banca è soggetta alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A. pertanto, ai sensi dell'art. 2497 bis comma 4 del Codice Civile, si riportano i dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della stessa.

UniCredit S.p.A. - Stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2016 (Importi in milioni)
ATTIVO 31.12.2016
Cassa e disponibilità liquide 1.852
Attività finanziarie di negoziazione 14.026
Crediti verso banche 22.349
Crediti verso clientela 213.237
Investimenti finanziari 108.374
Coperture 8.160
Attività materiali 2.341
Avviamenti -
Altre attività immateriali 5
Attività fiscali 12.005
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 7.439
Altre attività 4.400
Totale dell'attivo 394.188

(Importi in milioni)

PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2016
Debiti verso banche 44.381
Raccolta da clientela e titoli 279.648
Passività finanziarie di negoziazione 14.557
Passività finanziarie valutate al fair value 2.103
Coperture 8.920
Fondi per rischi ed oneri 3.407
Passività fiscali 162
Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione 3
Altre passività 8.310
Patrimonio 32.697
- capitale e riserve 43.718
- riserve da valutazione (attività disponibili per la vendita - copertura dei flussi finanziari - su piani a benefici definiti) 439
- utile (perdita) netto (11.460)
Totale del passivo e del patrimonio netto 394.188

Parte C - Informazioni sul conto economico (Segue)

Unicredit S.p.A. - Conto economico riclassificato esercizio 2016 (Importi in milioni) 31.12.2016 Interessi netti 3.693 Dividendi e altri proventi su partecipazioni 1.173 Commissioni nette 3.574 Risultato negoziazione, coperture e fair value 360 Saldo altri proventi/oneri 110 MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 8.910 Spese per il personale (3.298) Altre spese amministrative (2.839) Recuperi di spesa 586 Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (134) Costi operativi (5.685) RISULTATO LORDO DI GESTIONE 3.225 Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (10.379) RISULTATO NETTO DI GESTIONE (7.154) Accantonamenti per rischi ed oneri (1.501) Oneri di integrazione (1.163) Profitti netti da investimenti (1.444) UTILE (PERDITA) LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE (11.262) Imposte sul reddito dell'esercizio (198) Rettifiche di valore su avviamenti - UTILE NETTO (11.460)

1.4 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
TIPOLOGIA DI SERVIZI SOGGETTO CHE HA EROGATO IL SERVIZIO COMPENSI
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 169.245
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 95.000
Altri servizi Deloitte Consulting S.r.l. 30.000
294.245

Sezione 21 - Utile per azione

21.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

31.12.2017 31.12.2016
Utile netto del periodo (migliaia di euro) 214.284 211.844
Numero medio delle azioni in circolazione 607.158.443 605.659.378
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 608.829.187 608.860.642
Utile per azione base 0,35 0,35
Utile per azione diluito 0,35 0,35

21.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte D - Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva (Importi in migliaia)
VOCI IMPORTO LORDO IMPOSTA SUL REDDITO IMPORTO NETTO
10. Utile (Perdita) d'esercizio X X 214.284
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Attività materiali - - -
30. Attività immateriali - - -
40. Piani a benefici definiti (5.162) 1.689 (3.473)
50. Attività non correnti in via di dismissione - - -
60. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - - -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
70. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
80. Differenze di cambio:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
90. Copertura dei flussi finanziari:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
100. Attività finanziarie disponibili per la vendita:
a) variazioni di fair value 3.956 (1.054) 2.902
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo (2.352) 778 (1.574)
c) altre variazioni 895 (296) 599
110. Attività non correnti in via di dismissione:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico - - -
c) altre variazioni - - -
120. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:
a) variazioni di fair value - - -
b) rigiro a conto economico
- rettifiche da deterioramento - - -
- utili/perdite da realizzo - - -
c) altre variazioni - - -
130. Totale altre componenti reddituali (2.663) 1.117 (1.546)
140. Redditività complessiva (voce 10+130) (2.663) 1.117 212.738

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 - Rischio di credito 370
Sezione 2 - Rischi di mercato 386
Sezione 3 - Rischio di liquidità 401
Sezione 4 - Rischi operativi 405
Sezione 5 - Altri rischi e informazioni 407

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Premessa

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di Risk Management è strutturato in coerenza con le scelte organizzative effettuate dal Gruppo e con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni. Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della Banca in collaborazione con l'omologa funzione di Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in ottica di Gruppo. Il modello organizzativo prevede uno specifico punto di riferimento nella funzione Chief Risk Officer, di seguito "CRO" della Capogruppo, cui sono assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Banca è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni della Capogruppo, con la dotazione patrimoniale e le regole di vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività della Banca. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle direttive della Capogruppo e delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il CRO Department, in linea con le indicazioni e le linee guida della Capogruppo, è responsabile delle attività di credit operations e dell'attività di Risk Management. L'informativa, a diversi livelli, è fornita agli Organi Strategici (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate). In relazione alle indicazioni del Secondo Pilastro di Basilea, sono inoltre oggetto di controllo e di reporting i rischi reputazionali, di business e, in collaborazione con il CFO, i rischi di liquidità.

Il CRO ed il CFO, hanno la responsabilità di proporre ed adattare il Risk Appetite Framework di Gruppo alla realtà di FinecoBank e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

Il CRO Department assicura il presidio del profilo di rischio complessivo della Banca monitorando le esposizioni delle diverse tipologie di rischio, coerentemente con le metodologie definite dalla Capogruppo.

La Unit Risk Management è deputata a prevenire e monitorare i rischi della Banca nelle sue diverse componenti. In particolare il Risk Management effettua un controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi ai quali la Banca è esposta. L'attività del Risk Management comporta altresì il monitoraggio dei rischi di business, reputazionale e di liquidità. La Unit Risk Management supporta il CRO, per quanto di competenza del Department, nelle attività di monitoraggio e di informativa agli Organi Strategici.

In considerazione della complessità dell'attività svolta dalla Banca e della significatività dei rischi connessi, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha ritenuto opportuno costituire il Comitato Rischi e Parti Correlate, per il controllo interno, costituito da membri non esecutivi dello stesso Board e con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile del Risk Management permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali della Banca.

Sezione 1 - Rischio di credito

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Aspetti generali

Obiettivo della Banca è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la Propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

Nel corso del 2017 l'attività creditizia è stata caratterizzata dall'ampliamento dell'offerta dei prodotti di credito, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari, business avviato a fine 2016, e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno rotativo su titoli (Credit Lombard). L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali. Al 31 dicembre 2017 il valore di bilancio dei crediti relativi a mutui ammonta a 516 milioni di euro. Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede grandi patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti. La Banca ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo procedendo all'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e all'erogazione di prestiti personali.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente depositi con UniCredit S.p.A. nonché l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nel 2017 la Banca ha inoltre incrementato l'esposizione in titoli di Stato Spagnoli per 1.100 milioni di euro, titoli di Stato Italiani per 757 milioni di euro, titoli di Stato Polacchi per 44 milioni di euro.

La Banca ha inoltre emanato ed approvato la policy "Rischio emittente negli strumenti obbligazionari - Contingency Plan" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio della Banca; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità Operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia e dalla anagrafe di Gruppo.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore.

Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa.

Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti. In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dalla Banca sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia. Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performaces del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia la Banca è esposta al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca. Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, la Banca è esposta all'ulteriore rischio di controparte per tutte le attività di regolamento e di pre-regolamento con le controparti istituzionali e bancarie necessarie per lo svolgimento del business. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa. Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni.

Altre operazioni che comportano rischio di controparte sono:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

La Banca controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte ed il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e le best practices di Gruppo ed in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico.

La Banca comunica alla Capogruppo ogni informazione utile alla valutazione, da parte della stessa, di ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale ha intenzione di detenere dei rapporti e nei confronti della quale è prevista la definizione di un limite di rischio (plafond) entro il quale il Gruppo intende operare.

La valutazione è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione la Banca riceve dalla Capogruppo un plafond di rischio da monitorare.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia, anagrafe di Gruppo con i dati relativi a posizioni condivise con altre banche del Gruppo ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dalla Banca. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca, dal Gruppo e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente.

Le svalutazioni collettive del portafoglio crediti "in bonis" sono determinate con il calcolo dei tassi di migrazione, mediante matrici di transizione, sia da crediti performing a non performing sia per singolo stato di classificazione (past due, inadempienza probabile, sofferenza) combinando il tasso di decadimento ottenuto con le percentuali di recupero attese calcolate analiticamente per le sofferenze e tenendo conto di eventuali garanzie di supporto. Le attività progettuali volte alle necessarie implementazioni (architettura IT, processi e procedure organizzative) per l'implementazione del nuovo sistema contabile IFRS9 sono nella loro fase finale e comporteranno, a partire dal 1° gennaio 2018, significative modifiche nel sistema di determinazione delle svalutazioni collettive e delle classificazioni.

La valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione, è effettuata sia con l'ausilio di uno strumento condiviso con Capogruppo (Credit Tableau de Bord) che contiene tutti i principali indicatori di rischio ed i rapporti più significativi tra le grandezze espresse, sia con l'ausilio di specifici report di prodotto che individuano i trend dei tassi di decadimento suddivisi per periodo di erogazione e per livello di default.

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

2.3 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, la Banca dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

2.4 Attività finanziarie deteriorate

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia ed ai limiti definiti da Capogruppo. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate ad inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono le azioni che devono essere effettuate per il recupero dei crediti ordinate per anzianità di scaduto.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica e territoriale A.1.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

PORTAFOGLI / QUALITÀ SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
DETERIORATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE
NON DETERIORATE
ALTRE
ESPOSIZIONI
NON DETERIORATE
TOTALE
1. Attività finanziarie disponibili per la vendita - - - - 1.042.465 1.042.465
2. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - - - 4.826.390 4.826.390
3. Crediti verso banche - - - - 13.877.651 13.877.651
4. Crediti verso clientela 1.730 495 627 7.511 2.118.856 2.129.219
5. Attività finanziarie valutate al Fair value - - - - - -
6. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 1.730 495 627 7.511 21.865.362 21.875.725
Totale 31 dicembre 2016 2.662 399 598 9.732 20.492.946 20.506.337

Al 31 dicembre 2017 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.1.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti) (Importi in migliaia)

ATTIVITÀ DETERIORATE ATTIVITÀ NON DETERIORATE TOTALE
PORTAFOGLIO / QUALITÀ ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE
SPECIFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
(ESPOSIZIONE
NETTA)
1. Attività finanziarie disponibili
per la vendita
- - - 1.042.465 - 1.042.465 1.042.465
2. Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
- - - 4.826.390 - 4.826.390 4.826.390
3. Crediti verso banche - - - 13.877.651 - 13.877.651 13.877.651
4. Crediti verso clientela 24.313 (21.460) 2.853 2.137.439 (11.073) 2.126.366 2.129.219
5. Attività finanziarie valutate al fair value - - - X X - -
6. Attività finanziarie in corso
di dismissione
- - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 24.313 (21.460) 2.853 21.883.945 (11.073) 21.872.872 21.875.725
Totale 31 dicembre 2016 22.370 (18.711) 3.659 20.512.175 (9.497) 20.502.678 20.506.337

(Importi in migliaia)

ATTIVITÀ DI EVIDENTE
SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA
ALTRE
ATTIVITÀ
PORTAFOGLIO / QUALITÀ MINUSVALENZE
CUMULATE
ESPOSIZIONE
NETTA
ESPOSIZIONE
NETTA
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 6.563
2. Derivati di copertura - - 458
Totale 31 dicembre 2017 - - 7.021
Totale 31 dicembre 2016 - - 5.460

A.1.3 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi, netti e fasce di scaduto (Importi in migliaia)

ESPOSIZIONE LORDA
ATTIVITÀ DETERIORATE
TIPOLOGIA ESPOSIZIONI / VALORI FINO A 3
MESI
DA OLTRE 3
MESI FINO A
6 MESI
DA OLTRE 6
MESI FINO A
1 ANNO
OLTRE 1
ANNO
ATTIVITÀ NON
DETERIORATE
RETTIFICHE
DI VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE
DI VALORE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - - - X - X -
b) Inadempienze probabili - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - - - X - X -
c) Esposizioni scadute deteriorate - - - - X - X -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - - - X - X -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X X X X - X - -
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X - X - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X X X X 13.877.688 X - 13.877.688
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X - X - -
Totale A - - - - 13.877.688 - - 13.877.688
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate - - - - X - X -
b) Non deteriorate X X X X 2.444.832 X - 2.444.832
Totale B - - - - 2.444.832 - - 2.444.832
Totale A+B - - - - 16.322.520 - - 16.322.520

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 62.796 migliaia di euro, e l'impegno ad erogare fondi ad utilizzo incerto riferito al contratto "Liquidity Framework Agreement" stipulato nel corso dell'esercizio 2016, e rinnovato nel 2017, con la Capogruppo, pari a 2.125.000 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia di denaro con banche.

A.1.4 Esposizioni creditizie per cassa verso banche deteriorate: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde Nessun dato da segnalare.

A.1.4bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni oggetto di concessione lorde distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.5 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Nessun dato da segnalare.

ESPOSIZIONE LORDA
ATTIVITÀ DETERIORATE
TIPOLOGIA ESPOSIZIONI / VALORI FINO A
3 MESI
DA OLTRE 3
MESI FINO A
6 MESI
DA OLTRE 6
MESI FINO A
1 ANNO
OLTRE
1 ANNO
ATTIVITÀ NON
DETERIORATE
RETTIFICHE
DI VALORE
SPECIFICHE
RETTIFICHE
DI VALORE DI
PORTAFOGLIO
ESPOSIZIONE
NETTA
A. Esposizioni per cassa
a) Sofferenze 23 32 903 19.890 X (19.118) X 1.730
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- - 12 105 X (99) X 19
b) Inadempienze probabili 395 249 720 745 X (1.614) X 495
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
83 20 31 20 X (107) X 46
c) Esposizioni scadute
deteriorate
194 814 235 112 X (728) X 627
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
- 7 14 5 X (12) X 15
d) Esposizioni scadute non
deteriorate
X X X X 7.770 X (260) 7.511
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X 46 X - 45
e) Altre esposizioni non
deteriorate
X X X X 7.998.537 X (10.814) 7.987.723
- di cui: esposizioni oggetto
di concessione
X X X X 137 X (1) 137
Totale A 612 1.095 1.858 20.747 8.006.307 (21.460) (11.074) 7.998.086
B. Esposizioni fuori bilancio
a) Deteriorate 7 - - - X - X 7
b) Non deteriorate X X X X 277.873 X - 277.873
Totale B 7 - - - 277.873 - - 277.880
Totale A+B 619 1.095 1.858 20.747 8.284.180 (21.460) (11.074) 8.275.966

Al 31 dicembre 2017 non sono presenti esposizioni creditizie verso clientela non deteriorate oggetto di rinegoziazione nell'ambito di accordi collettivi e non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

Le esposizioni scadute non deteriorate, pari a 7.770 migliaia di euro (9.980 migliaia di euro al 31 dicembre 2016), sono suddivise per anzianità di scaduto come segue:

  • attività scadute da 1 giorno fino a 90 giorni per 7.669 migliaia di euro (9.919 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

  • attività scadute da 90 giorni fino a 180 giorni per 47 migliaia di euro (58 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

  • attività scadute da 180 giorni fino a 1 anno per 13 migliaia di euro (3 migliaia di euro al 31 dicembre 2016);

  • attività scadute da oltre 1 anno per 41 migliaia di euro (non presenti al 31 dicembre 2016).

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con l'operatività in prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 233.903 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli senza garanzia di denaro ovvero senza garanzia costituita da altri titoli con clientela.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde
CAUSALI / CATEGORIE SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI SCADUTE
DETERIORATE
A. Esposizione lorda iniziale 19.334 1.906 1.130
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 3.276 4.320 6.947
B.1 ingressi da esposizioni in bonis 76 294 6.168
B.2 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 2.901 3.566 -
B.3 altre variazioni in aumento 299 460 779
C. Variazioni in diminuzione (1.762) (4.117) (6.721)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis - (213) (1.114)
C.2 cancellazioni (888) (49) (2)
C.3 incassi (874) (881) (1.838)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessioni - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (2.891) (3.576)
C.7 altre variazioni in diminuzione - (83) (191)
D. Esposizione lorda finale 20.848 2.109 1.356
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni oggetto di concessione lorde distinte per qualità creditizia (Importi in migliaia)

CAUSALI / QUALITÀ ESPOSIZIONI OGGETTO
DI CONCESSIONI:
DETERIORATE
ESPOSIZIONI OGGETTO
DI CONCESSIONI:
NON DETERIORATE
A. Esposizione lorda iniziale 258 164
di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 604 228
B.1 ingressi da esposizioni in bonis non oggetto di concessioni 111 158
B.2 ingressi da esposizioni in bonis oggetto di concessioni 78 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 30
B.4 altre variazioni in aumento 415 40
C. Variazioni in diminuzione (564) (209)
C.1 uscite verso esposizioni in bonis non oggetto di concessioni X -
C.2 uscite verso esposizioni in bonis oggetto di concessioni (232) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (67)
C.4 cancellazioni (10) -
C.5 incassi (143) (142)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (179) -
D. Esposizione lorda finale 298 183
di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
SOFFERENZE INADEMPIENZE PROBABILI ESPOSIZIONI SCADUTE
CAUSALI / CATEGORIE TOTALE DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
TOTALE DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
TOTALE DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
A. Rettifiche complessive iniziali (16.672) (103) (1.507) (88) (533) (4)
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (4.210) (38) (1.122) (90) (703) (16)
B.1 rettifiche di valore (3.376) (13) (1.071) (73) (699) (12)
B.2 perdite da cessione - - - - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di
esposizioni deteriorate
(812) (25) (38) (4) - -
B.4 altre variazioni in aumento (22) - (13) (13) (4) (4)
C. Variazioni in diminuzione 1.764 42 1.015 71 508 8
C.1 riprese di valore da valutazione 272 17 23 10 80 -
C.2 riprese di valore da incasso 604 15 366 36 136 4
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 cancellazioni 888 10 49 - 2 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di
esposizioni deteriorate
- - 564 25 286 4
C.6 altre variazioni in diminuzione - - 13 - 4 -
D. Rettifiche complessive finali (19.118) (99) (1.614) (107) (728) (12)
di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela deteriorate: dinamica delle rettifiche di valore complessive (Importi in migliaia)

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating esterni (Importi in migliaia)

ESPOSIZIONI CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 CLASSE 6 SENZA RATING TOTALE
A. Esposizioni per cassa 78.702 62.917 19.581.606 2.557 - - 2.152.010 21.877.792
B. Derivati 265 545 - - - - 6.163 6.973
B.1 Derivati finanziari 265 545 - - - - 6.163 6.973
B.2 Derivati creditizi - - - - - - - -
C. Garanzie rilasciate - - 256.070 - - - 667 256.737
D. Impegni a erogare fondi - - 2.125.206 - - - 39.053 2.164.259
E. Altre - 22.153 54.173 - - - 220.374 296.700
Totale 78.967 85.615 22.017.055 2.557 - - 2.418.267 24.602.461

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, FinecoBank si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani. (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico). Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail ( al 31 dicembre 2017 costituite da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso la Capogruppo sia per l'attività di tesoreria che per la copertura delle posizioni di banking book attraverso derivati sui tassi di interesse. Le rimanenti esposizioni con rating riguardano crediti funzionali all'operatività di trading dei clienti ed hanno come controparte primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

Nella tabella sopra esposta la voce E "Altre" include il rischio di controparte connesso con l'operatività in prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e in pronti contro termine passivi. Precisiamo che nella tabella sopra riportata sono stati esclusi i titoli di capitale mentre sono state incluse le quote di O.I.C.R., a differenza delle precedenti tabelle della presente sezione nelle quali sono stati esclusi entrambi.

A.2.2 Distribuzione delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" per classi di rating interni La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE REALI (1)
VALORE
ESPOSIZIONE
NETTA
IMMOBILI -
IPOTECHE
IMMOBILI
- LEASING
FINANZIARIO
TITOLI ALTRE
GARANZIE
REALI
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
1.1 totalmente garantite 54 - - 53 -
- di cui deteriorate - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - -
- di cui deteriorate - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite:
2.1 totalmente garantite - - - - -
- di cui deteriorate - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - -
- di cui deteriorate - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE REALI (1) GARANZIE PERSONALI (2)

TOTALE (1) + (2)

TOTALE (1) + (2)

DERIVATI SU CREDITI CREDITI DI FIRMA

ALTRI DERIVATI

VALORE IMMOBILI ALTRE
ESPOSIZIONE
NETTA
IMMOBILI -
IPOTECHE
- LEASING
FINANZIARIO
TITOLI GARANZIE
REALI
1. Esposizioni creditizie per cassa garantite:
1.1 totalmente garantite 1.168.917 515.767 - 645.547 7.530
- di cui deteriorate 81 - - 81 -
1.2 parzialmente garantite 3.299 415 - 2.174 -
- di cui deteriorate - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio" garantite:
2.1 totalmente garantite 38.174 - - 33.774 4.399
- di cui deteriorate 7 - - 7 -
2.2 parzialmente garantite 1 - - - 1
- di cui deteriorate - - - - -

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) (Importi in migliaia)

GOVERNI ALTRI ENTI PUBBLICI
ESPOSIZIONE RETTIFICHE
VALORE
RETTIFICHE
VALORE DI
ESPOSIZIONE RETTIFICHE
VALORE
RETTIFICHE
VALORE DI
ESPOSIZIONI / CONTROPARTI NETTA SPECIFICHE PORTAFOGLIO NETTA SPECIFICHE PORTAFOGLIO
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - X - - X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - X - - X
A.2 Inadempienze probabili - - X - - X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - X - - X
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - X - - X
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - - X - - X
A.4 Esposizioni non deteriorate 5.768.943 X - 99.924 X -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - X -
TOTALE A 5.768.943 - - 99.924 - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - X - - X
B.2 Inadempienza probabili - - X - - X
B.3 Altre attività deteriorate - - X - - X
B.4 Esposizioni non deteriorate 371 X - - X -
TOTALE B 371 - - - - -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2017 5.769.314 - - 99.924 - -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2016 3.754.173 (2) - 1 - -

A.3.1 Esposizioni creditizie verso banche garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE PERSONALI (2)
DERIVATI SU CREDITI CREDITI DI FIRMA
ALTRI DERIVATI
GOVERNI
E BANCHE
ALTRI ENTI ALTRI GOVERNI
E BANCHE
ALTRI ENTI ALTRI TOTALE
CLN CENTRALI PUBBLICI BANCHE SOGGETI CENTRALI PUBBLICI BANCHE SOGGETTI (1) + (2)
- - - - - - - - - 53
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - -

A.3 Distribuzione delle esposizioni garantite per tipologia di garanzia

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

A.3.2 Esposizioni creditizie verso clientela garantite (Importi in migliaia)

GARANZIE PERSONALI (2)
DERIVATI SU CREDITI CREDITI DI FIRMA
ALTRI DERIVATI
CLN GOVERNI
E BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE ALTRI
SOGGETI
GOVERNI
E BANCHE
CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE ALTRI
SOGGETTI
TOTALE
(1) + (2)
- - - - - - - - 44 1.168.888
- - - - - - - - - 81
- - - - - - - - - 2.589
- - - - - - - - - -
- - - - - - - - - 38.173
- - - - - - - - - 7
- - - - - - - - - 1
- - - - - - - - - -

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio) (Importi in migliaia)

SOCIETÀ FINANZIARIE
SOCIETÀ DI ASSICURAZIONE
IMPRESE NON FINANZIARIE
ALTRI SOGGETTI
RETTIFICHE
RETTIFICHE
RETTIFICHE
RETTIFICHE
RETTIFICHE
RETTIFICHE
RETTIFICHE
ESPOSIZIONE
VALORE
VALORE DI
ESPOSIZIONE
VALORE
VALORE DI
ESPOSIZIONE
VALORE
VALORE DI
ESPOSIZIONE
VALORE
NETTA
SPECIFICHE
PORTAFOGLIO
NETTA
SPECIFICHE
PORTAFOGLIO
NETTA
SPECIFICHE
PORTAFOGLIO
NETTA
SPECIFICHE
4
(41)
X
-
-
X
9
(130)
X
1.717
(18.946)
-
(1)
X
-
-
X
-
-
X
19
(98)
1
(1)
X
-
-
X
79
(228)
X
416
(1.385)
-
-
X
-
-
X
-
-
X
46
(107)
-
-
X
-
-
X
11
(18)
X
616
(710)
-
-
X
-
-
X
-
-
X
15
(12)
107.681
X
(139)
16.651
X
-
20.492
X
(3.337)
1.981.542
X
-
X
-
-
X
-
16
X
-
166
X
107.686
(42)
(139)
16.651
-
-
20.591
(376)
(3.337)
1.984.291
(21.041)
-
-
X
-
-
X
-
-
X
-
-
-
-
X
-
-
X
-
-
X
-
-
-
-
X
-
-
X
-
-
X
7
-
3.290
X
-
-
X
-
423
X
-
39.886
X
3.290
-
-
-
-
-
423
-
-
39.893
-
110.976
(42)
(139)
16.651
-
-
21.014
(376)
(3.337)
2.024.184
(21.041)
RETTIFICHE
VALORE DI
PORTAFOGLIO
102.105 (43) (144) 12.174 - - 15.155 (116) (3.489) 927.066 (18.552)

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso clientela (valore di bilancio)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONI /
AREE GEOGRAFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 1.728 (19.103) 2 (15) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili 493 (1.611) 2 (4) - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
626 (726) 1 (2) - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
5.345.131 (11.068) 2.582.854 (3) 66.196 (1) 586 (1) 467 -
TOTALE 5.347.978 (32.508) 2.582.859 (24) 66.196 (1) 586 (1) 467 -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate 7 - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non
deteriorate
40.563 - 3.163 - 23 - 159 - 62 -
TOTALE 40.570 - 3.163 - 23 - 159 - 62 -
TOTALE 31 dicembre 2017 5.388.548 (32.508) 2.586.022 (24) 66.219 (1) 745 (1) 529 -
TOTALE 31 dicembre 2016 3.477.658 (28.200) 1.257.570 (7) 75.198 (2) 137 - 109 -

(Importi in migliaia)

ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST
ITALIA CENTRO
ITALIA SUD E ISOLE
ESPOSIZIONI /
AREE GEOGRAFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze 451 (5.189) 238 (2.808) 366 (3.757) 672 (7.348)
A.2 Inadempienze probabili 164 (776) 61 (166) 117 (286) 151 (382)
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
133 (171) 76 (89) 134 (180) 283 (287)
A.4 Esposizioni non
deteriorate
674.297 (3.518) 279.050 (1.161) 3.889.251 (3.503) 502.534 (2.886)
TOTALE 675.045 (9.654) 279.425 (4.224) 3.889.868 (7.726) 503.640 (10.903)
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - 7 -
B.4 Esposizioni non
deteriorate
17.342 - 7.258 - 8.561 - 7.401 -
TOTALE 17.342 - 7.258 - 8.561 - 7.408 -
TOTALE 31 dicembre 2017 692.387 (9.654) 286.683 (4.224) 3.898.429 (7.726) 511.048 (10.903)
TOTALE 31 dicembre 2016 345.242 (9.207) 132.857 (4.041) 2.761.738 (6.316) 237.820 (8.638)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e "fuori bilancio" verso banche (valore di bilancio)

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA
ASIA
RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONI /
AREE GEOGRAFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
13.868.843 - 8.844 - - - - - 1 -
TOTALE 13.868.843 - 8.844 - - - - - 1 -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non
deteriorate
2.381.231 - 804 - - - - - - -
TOTALE 2.381.231 - 804 - - - - - - -
TOTALE 31 dicembre 2017 16.250.074 - 9.648 - - - - - 1 -
TOTALE 31 dicembre 2016 17.000.418 - 10.076 - - - - - 5 -

(Importi in migliaia)

ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE
ESPOSIZIONI /
AREE GEOGRAFICHE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - -
A.4 Esposizioni non
deteriorate
13.868.841 - - - 3 - - -
TOTALE 13.868.841 - - - 3 - - -
B. Esposizioni "fuori bilancio"
B.1 Sofferenze - - - - - - - -
B.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
B.3 Altre attività deteriorate - - - - - - - -
B.4 Esposizioni non
deteriorate 2.381.231 - - - - - - -
TOTALE 2.381.231 - - - - - - -
TOTALE 31 dicembre 2017 16.250.072 - - - 3 - - -
TOTALE 31 dicembre 2016 29.863 - 10 - 16.970.545 - - -

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2017 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dalla Circolare 286 del 17 dicembre 2013 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare" emanata dalla Banca d'Italia sono le seguenti:

a) valore non ponderato: 23.262.597 migliaia di euro, di cui 17.070.673 migliaia di euro nei confronti del Gruppo UniCredit;

b) valore ponderato: 111.177 migliaia di euro, nessun importo nei confronti del Gruppo UniCredit;

c) numero "posizioni di rischio": 7, compreso il Gruppo UniCredit.

Si informa che le imposte differite attive rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

C. Operazioni di cartolarizzazione

Nessun dato da segnalare.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO/
TIPOLOGIA DI ENTITÀ
STRUTTURATA
PORTAFOGLI
CONTABILI
DELL'ATTIVO
TOTALE
ATTIVITÀ
(A)
PORTAFOGLI
CONTABILI DEL
PASSIVO
TOTALE
PASSIVITÀ
(B)
VALORE
CONTABILE
NETTO
(C=A-B)
ESPOSIZIONE
MASSIMA AL
RISCHIO
DI PERDITA
(D)
DIFFERENZA TRA
ESPOSIZIONE AL
RISCHIO DI PERDITA
E VALORE CONTABILE
(E=D-C)
1. O.I.C.R. HFT 2.019 - 2.019 2.019 -

Legenda:

HFT = Attività finanziarie di negoziazione

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine a valere su titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

Nel corso del 2017 la Banca ha realizzato anche operazioni a valere su titoli appartenenti al portafoglio di proprietà, rappresentati da emissioni obbligazionarie di UniCredit S.p.A., appartenenti alla categoria "Finanziamenti e crediti, non eliminate dal bilancio in quanto la Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero (Importi in migliaia)

FORME TECNICHE / ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE
PER LA NEGOZIAZIONE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR VALUE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DISPONIBILI PER LA VENDITA
PORTAFOGLIO A B C A B C A B C
A. Attività per cassa - - - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - - - -
3. O.I.C.R. - - - - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - -
B. Strumenti derivati - - - X X X X X X
Totale 31 dicembre 2017 - - - - - - - - -
di cui deteriorate - - - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2016 - - - - - - - - -
di cui deteriorate - - - - - - - - -

Legenda:

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio)

B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio)

C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

E.1 Attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio e valore intero (Importi in migliaia)

CREDITI
VERSO BANCHE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE SINO ALLA SCADENZA
B A C B A
- - - -
- - - -
X X X X X
X X X X X
- - - -
X X X X X
- - - -
- - - -
54.909 - - -
- - - -

Legenda:

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero (valore di bilancio) B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (valore di bilancio) C = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente (intero valore)

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

E.2 Passività finanziarie a fronte di attività finanziarie cedute non cancellate: valore di bilancio (Importi in migliaia)
PASSIVITÀ / PORTAFOGLIO
ATTIVITÀ
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
VALUTATE AL
FAIR VALUE
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DISPONIBILI PER
LA VENDITA
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
DETENUTE SINO
ALLA SCADENZA
CREDITI
VERSO BANCHE
CREDITI VERSO
CLIENTELA
TOTALE
1. Debiti verso clientela - - - - - - -
a) a fronte di attività
rilevate per intero
- - - - - - -
b) a fronte di attività
rilevate parzialmente
- - - - - - -
2. Debiti verso banche - - - - - - -
a) a fronte di attività
rilevate per intero
- - - - - - -
b) a fronte di attività
rilevate parzialmente
- - - - - - -
Totale 31 dicembre 2017 - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2016 - - - - 55.013 - 55.013

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

Nella tavola sotto riportata sono stati indicati esclusivamente i titoli di proprietà non cancellati dal bilancio impegnati in operazioni di pronti contro termine passive.

ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE
PER LA NEGOZIAZIONE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE
AL FAIR VALUE
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DISPONIBILI
PER LA VENDITA
FORME TECNICHE / PORTAFOGLIO A B A B A B
A. Attività per cassa - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - -
3. O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
B. Strumenti derivati - - X X X X
Totale attività - - - - - -
C. Passività associate - - - - - -
1. Debiti verso clientela - - - - - -
2. Debiti verso banche - - - - - -
Totale passività - - - - - -
Valore netto 31 dicembre 2017 - - - - - -
Valore netto 31 dicembre 2016 - - - - - -

(Importi in migliaia)

Legenda:

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero

B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement") Nessun dato da segnalare.

E.4 Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

F.1. Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

F.2. Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario della Banca è composto da titoli, conti correnti e depositi con la Capogruppo. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

(Importi in migliaia)

CREDITI VERSO
CLIENTELA
(FAIR VALUE)
CREDITI VERSO
BANCHE
(FAIR VALUE)
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE SINO
ALLA SCADENZA (FAIR VALUE)
B A B A B A
- - - - - -
- - - - - -
X X X X X X
X X X X X X
- - - - - -
X X X X X X
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - - - -
- - - 278 - -

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute: fair value

A = attività finanziarie cedute rilevate per intero B = attività finanziarie cedute rilevate parzialmente

E.4 Operazioni di covered bond Nessun dato da segnalare.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

F.2. Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

F.1. Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Nessun dato da segnalare.

Legenda:

Nella tavola sotto riportata sono stati indicati esclusivamente i titoli di proprietà non cancellati dal bilancio impegnati in operazioni di pronti contro termine passive.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della

Il portafoglio bancario della Banca è composto da titoli, conti correnti e depositi con la Capogruppo. L'attività con la clientela retail è limitata alla

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

INFORMATIVA RELATIVA ALLE ESPOSIZIONI SOVRANE

La Banca è esposta nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il Fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2017.

Precisiamo che la Banca detiene inoltre esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nel portafoglio "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" per 11 migliaia euro.

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE AL VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE AL % SULLA VOCE
31.12.2017 AL 31.12.2017 31.12.2017 DI BILANCIO
Esposizioni verso lo Stato Italiano 3.080.000 3.282.795 3.300.504
Attività finanziarie disponibili per la vendita 699.000 725.220 725.220 69,22%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 2.381.000 2.557.575 2.575.284 52,99%
Esposizioni verso lo Stato Spagnolo 2.100.000 2.362.769 2.373.266
Attività finanziarie disponibili per la vendita 225.000 242.451 242.451 23,14%
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 1.875.000 2.120.318 2.130.815 43,93%
Esposizioni verso lo Stato Polacco 44.000 48.572 49.163
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 44.000 48.572 49.163 1,01%
Esposizioni verso lo Stato Francese 10.000 10.124 10.124
Attività finanziarie disponibili per la vendita 10.000 10.124 10.124 0,97%
Esposizioni verso lo Stato Americano 66.706 64.671 64.671
Attività finanziarie disponibili per la vendita 66.706 64.671 64.671 6,17%
Totale esposizioni Sovrane 5.300.706 5.768.931 5.797.728 25,82%

Al 31 dicembre 2017 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 25,82% del totale dell'attivo della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dalla Banca non vi sono titoli di debito strutturati. La Banca, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 31 dicembre 2017 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali la Banca è esposta.

ITALIA SPAGNA POLONIA FRANCIA AMERICA
MOODY'S Baa2 Baa2 A2 Aa2 Aaa
FITCH RATINGS BBB BBB+ A- AA AAA
STANDARD & POOR'S BBB BBB+ BBB+ AA AA+

Sezione 2 - Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio della Banca, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nell'ambito dei suoi poteri di direzione e coordinamento stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato definendo, livelli massimi di propensione al rischio.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca, in coerenza con l'approccio del Gruppo, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, nonché delle metodologie.

L'approccio strategico della Banca è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure globali di rischio di mercato (ad esempio il VaR): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti globali; al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

Al fine di assicurare l'effettiva esecuzione delle attività e la coerenza delle politiche, delle metodologie e delle pratiche in materia di rischio di mercato in tutte le entità del Gruppo, il modello di Gruppo per le attività legate al rischio di mercato si basa sulla definizione di precise responsabilità.

La Capogruppo, nell'ambito dei rapporti con FinecoBank, ha principalmente - ma non esclusivamente - la responsabilità di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • fissare, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Gruppo medesimo.

La funzione Rischi di Mercato della Banca, all'interno della Unit Risk Management, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali, opera in collaborazione con la Funzione Financial Risk Italy della Capogruppo ed è incaricata principalmente - ma non esclusivamente - di:

  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli della Banca;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo la funzione Financial Risk Italy della Capogruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi, fornire alla funzione Financial Risk Italy della Capogruppo informazioni adeguate al rilascio di un parere non vincolante in proposito.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dalla Banca per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 500 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel banking book risiede presso gli organi competenti della Banca. La Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul banking book a livello consolidato ma condivide tale responsabilità con le competenti funzioni delle Entità a livello locale.

La Capogruppo definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello locale e di Gruppo.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il banking book riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della Banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

La Banca assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines, linee guida che definiscono principi e regole per la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dalle funzioni di front office delle società del Gruppo UniCredit devono essere valutati e validati centralmente ed indipendentemente dalle funzioni di Market Risk della Capogruppo UniCredit. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della Banca.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello effettuata dalla Capogruppo prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework previsto da Capogruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo - Portafoglio di negoziazione di vigilanza

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati - quotati e non - strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

La Banca non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione della Banca è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui la Banca si ponga come controparte del cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro (Importi in migliaia)

DA OLTRE DA OLTRE DA OLTRE DA OLTRE
TIPLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A
3 MESI
3 MESI FINO
A 6 MESI
6 MESI FINO
A 1 ANNO
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
5 ANNO FINO
A 10 ANNI
OLTRE
10 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa 30 - 1 3 - 9 3 -
1.1 Titoli di debito 30 - 1 3 - 9 3 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 30 - 1 3 - 9 3 -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - 72 - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 555 117.966 275 - - 196 2.556 -
+ Posizioni corte 585 118.070 275 - - 34 2.556 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 31.260 7.610 91.950 482 - - -
+ Posizioni corte - 97.220 300 22.810 582 - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante - Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante - Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Valuta di denominazione: Altre valute
(Importi in migliaia)
TIPLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A
3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
DA OLTRE
5 ANNI FINO
A 10 ANNI
OLTRE
10 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa - - - - - 1 - -
1.1 Titoli di debito - - - - - 1 - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - 1 - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 45.769 - - - - 58 -
+ Posizioni corte - 46.123 - - - - 58 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 130.838 990 42.445 - - - -
+ Posizioni corte - 64.429 7.779 110.202 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione (Importi in migliaia)

QUOTATI
TIPOLOGIA OPERAZIONI/INDICE
QUOTAZIONE
USA SVIZZERA ITALIA GERMANIA FRANCIA ALTRI PAESI NON QUOTATI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 2.017 - 232 - - 46 2
- posizioni corte 341 - - 35 - 6 -
B. Compravendite non ancora
regolatesu titoli di capitale
- posizioni lunghe 45.321 - 104.950 8.890 - 12 -
- posizioni corte 44.972 - 104.961 8.855 - - -
C. Altri derivati su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 1.047 - 82 - - - 1.440
- posizioni corte 3.144 - 265 - - 45 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 13.686 1.855 3.869 8.031 906 684 -
- posizioni corte 14.358 1.900 5.388 8.649 - 182 -

In relazione alla mancanza di attività speculativa e per quanto detto al punto 2.1, le posizioni in titoli di capitale e indici azionari presenti nel portafoglio di negoziazione di vigilanza al 31 dicembre 2017 sono residuali e rivenienti esclusivamente da attività di regolamento con controparti istituzionali per conto dei clienti così come è residuale il loro impatto sul margine d'intermediazione, sul risultato d'esercizio e sul patrimonio netto.

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie di analisi della sensitività

La Banca monitora il VaR del Trading Book con periodicità settimanale.

Al 31 dicembre 2017 il Var giornaliero del Trading Book ammonta a 253,3 migliaia di euro.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo - Portafoglio bancario

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della Banca (cash flow risk);
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk).

La Banca, coerentemente con l'approccio del Gruppo, misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione definite dalla Capogruppo. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico. Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • repricing risk: rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione della banca rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse. Un rischio collegato è il basis risk. Tale rischio deriva dall'imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili;
  • optionality risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di banking book.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse precedentemente concordati con la Capogruppo UniCredit S.p.A.. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Banca gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

B. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono normalmente qualificate di tipo generico, ovvero connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività.

C. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività della Banca.

D. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività della Banca.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e

delle passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro
(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A
3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
DA OLTRE
5 ANNI FINO
A 10 ANNI
OLTRE
10 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa 2.344.766 11.426.923 464.365 71.695 4.268.211 2.349.442 154.876 -
1.1 Titoli di debito 150.084 10.183.100 10.124 - 3.950.858 2.223.658 - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri 150.084 10.183.100 10.124 - 3.950.858 2.223.658 - -
1.2 Finanziamenti a banche 1.508.708 549.685 413.758 7 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 685.974 694.138 40.483 71.688 317.353 125.784 154.876 -
- c/c 640.152 89 80 221 777 - - -
- altri finanziamenti 45.822 694.049 40.403 71.467 316.576 125.784 154.876 -
- con opzione di
rimborso anticipato
4.428 199.714 39.495 70.306 313.380 125.748 154.876 -
- altri 41.394 494.335 908 1.161 3.196 36 - -
2. Passività per cassa 19.300.504 414.015 419.018 180.421 3.329 - - -
2.1 Debiti verso clientela 19.246.587 66.958 1.722 76.123 3.329 - - -
- c/c 19.149.241 - - - - - - -
- altri debiti 97.346 66.958 1.722 76.123 3.329 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri 97.346 66.958 1.722 76.123 3.329 - - -
2.2 Debiti verso banche 53.917 347.057 417.296 104.298 - - - -
- c/c 39.323 - - - - - - -
- altri debiti 14.594 347.057 417.296 104.298 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 382.500 283.947 - - 250.000 320.000 - -
+ Posizioni corte - 574.863 4.951 9.984 461.899 93.169 91.581 -
4. Altre operazioni fuori
bilancio
+ Posizioni lunghe 26.346 8.764 - - 404 - - -
+ Posizioni corte 8.764 26.750 - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute (Importi in migliaia)

TIPOLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A
3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
DA OLTRE
5 ANNI FINO
A 10 ANNI
OLTRE
10 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa 500.756 229.844 - 132 64.716 - - -
1.1 Titoli di debito - 125.271 - - 64.671 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - 125.271 - - 64.671 - - -
1.2 Finanziamenti a banche 498.860 67.676 - 46 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.896 36.897 - 86 45 - - -
- c/c 266 - - - - - - -
- altri finanziamenti 1.630 36.897 - 86 45 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri 1.630 36.897 - 86 45 - - -
2. Passività per cassa 794.881 10.690 - - - - - -
2.1 Debiti verso clientela 791.448 10.690 - - - - - -
- c/c 786.045 - - - - - - -
- altri debiti 5.403 10.690 - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri 5.403 10.690 - - - - - -
2.2 Debiti verso banche 3.433 - - - - - - -
- c/c 3.433 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe 6.916 1.269 - - - - - -
+ Posizioni corte 1.269 6.916 - - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate.

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio della Banca è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. Il Gruppo UniCredit ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

La disponibilità di dati storici ha reso possibile il completo allineamento della rappresentazione del profilo di rischio tasso di interesse con quello utilizzato dal Gruppo e, sulla base di tale rappresentazione, sono fornite le analisi sottostanti.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
ANALISI SUL VALORE
(SHIFT + 200 BP)
ANALISI SUL VALORE
(SHIFT - 200 BP)
ANALISI SUL VALORE
(SHIFT +1 BP)
IRVAR* ANALISI SUL MARGINE
DI INTERESSE (+100)
ANALISI SUL MARGINE
DI INTERESSE (-30)
31.12.2017 108.819 62.462 487 5.918 118.719 -34.726

* Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%.

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto positivo che si attesta a 108.819 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di 62.462 migliaia di euro. L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto positivo che si attesta complessivamente a 487 migliaia di euro.

L'Interest Rate VaR della Banca si attesta a circa 5.918 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai Titoli di Stato italiani e spagnoli detenuti per l'impiego della liquidità, è pari a 29.918 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 118.719 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -34.726 migliaia di euro.

2.3 Rischio di cambio

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, la Banca effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela e pronti contro termine, impiegando la medesima in conti correnti, emissioni obbligazionarie e depositi a tempo, nella stessa valuta, con la Capogruppo UniCredit S.p.A.. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni della Banca non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati (Importi in migliaia)

VALUTE
VOCI DOLLARO USA STERLINA INGLESE FRANCO SVIZZERO YEN RAND SUD AFRICA ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 632.939 78.772 86.700 72 2.014 1.621
A.1 Titoli di debito 189.943 - - - - -
A.2 Titoli di capitale 6.650 2 - 6 - 10
A.3 Finanziamenti a banche 398.397 77.898 86.673 66 1.995 1.554
A.4 Finanziamenti a clientela 37.949 872 27 - 19 57
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 153 12 - - 966 23
C. Passività finanziarie 637.881 78.339 86.186 106 2.059 1.346
C.1 Debiti verso banche - - - 106 2.059 1.268
C.2 Debiti verso clientela 637.881 78.339 86.186 - - 78
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 210 53 - - - 493
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 104.802 25.355 4.488 5.980 4.360 29.288
+ Posizioni corte 104.250 24.546 4.924 15.278 5.762 27.650
Totale attività 737.894 104.139 91.188 6.052 7.340 30.932
Totale passività 742.341 102.938 91.110 15.384 7.821 29.489
Sbilancio (4.447) 1.201 78 (9.332) (481) 1.443

L'impatto di variazioni dei tassi di cambio sono quantificate attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2017 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 178 migliaia di euro.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

2.4 Gli strumenti derivati

A. Derivati finanziari

A.1 Portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali di fine periodo (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI / TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 1.135 162 3.519 2.889
a) Opzioni 71 - 4 -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - 162 - 2.889
e) Altri 1.064 - 3.515 -
2. Titoli di capitale e indici azionari 49.482 14.681 41.993 26.072
a) Opzioni 72 - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - 14.681 - 26.072
e) Altri 49.410 - 41.993 -
3. Valute e oro 262.317 - 172.199 -
a) Opzioni - - - -
b) Swap - - - -
c) Forward - - - -
d) Futures - - - -
e) Altri 262.317 - 172.199 -
4. Merci - - - -
5. Altri sottostanti - - - -
Totale 312.934 14.843 217.711 28.961

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter" comprende i contratti derivati CFD.

A.2 Portafoglio bancario: valori nozionali di fine periodo

A.2.1 Di copertura (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 ATTIVITÀ SOTTOSTANTI / TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI 1. Titoli di debito e tassi d'interesse 1.236.447 - 1.357.368 a) Opzioni - - - b) Swap 1.236.447 - 1.357.368 c) Forward - - - d) Futures - - - e) Altri - - - - 2. Titoli di capitale e indici azionari - - - a) Opzioni - - - b) Swap - - - c) Forward - - - d) Futures - - - e) Altri - - - - 3. Valute e oro - - - a) Opzioni - - - b) Swap - - - c) Forward - - - d) Futures - - - e) Altri - - - - 4. Merci - - - - 5. Altri sottostanti - - - - Totale 1.236.447 - 1.357.368 -

A.2.2 Altri derivati Nessun dato da segnalare.

A.3 Derivati finanziari: fair value lordo positivo - ripartizione per prodotti (Importi in migliaia)

FAIR VALUE POSITIVO TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016 PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 4.733 23 2.999 10 a) Opzioni - - - b) Interest rate swap - - - c) Cross currency swap - - - d) Equity swap - - - e) Forward - - - f) Futures - 23 - 10 g) Altri 4.733 - 2.999 - B. Portafoglio bancario - di copertura 458 - 552 a) Opzioni - - - b) Interest rate swap 458 - 552 c) Cross currency swap - - - d) Equity swap - - - e) Forward - - - f) Futures - - - g) Altri - - - - C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - a) Opzioni - - - b) Interest rate swap - - - c) Cross currency swap - - - d) Equity swap - - - e) Forward - - - f) Futures - - - g) Altri - - - - Totale 5.191 23 3.551 10

A.4 Derivati finanziari: fair value lordo negativo - ripartizione per prodotti (Importi in migliaia)

FAIR VALUE NEGATIVO
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
PORTAFOGLI/TIPOLOGIE DERIVATI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI OVER THE COUNTER CONTROPARTI CENTRALI
A. Portafoglio di negoziazione a fini di vigilanza 538 27 549 41
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - 27 - 41
g) Altri 538 - 549 -
B. Portafoglio bancario - di copertura 12.694 - 10.914 -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap 12.694 - 10.914 -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
C. Portafoglio bancario - altri derivati - - - -
a) Opzioni - - - -
b) Interest rate swap - - - -
c) Cross currency swap - - - -
d) Equity swap - - - -
e) Forward - - - -
f) Futures - - - -
g) Altri - - - -
Totale 13.232 27 11.463 41

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.5 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (Importi in migliaia)

CONTRATTI NON RIENTRANTI IN
ACCORDI DI COMPENSAZIONE
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale 71 - - - - - 1.064
- fair value positivo - - - - - - 3
- fair value negativo - - - - - - 5
- esposizione futura 1 - - - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- valore nozionale - - - 72 - 640 48.769
- fair value positivo - - - - - 1 1.880
- fair value negativo - - - - - - 224
- esposizione futura - - - 7 - 64 4.694
3. Valute e oro
- valore nozionale - - 119.806 9 - 1.023 141.480
- fair value positivo - - 333 - - 40 2.475
- fair value negativo - - 97 - - 1 211
- esposizione futura - - - - - 10 1.415
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.6 Derivati finanziari OTC - portafoglio di negoziazione di vigilanza: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione

Nessun dato da segnalare.

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CONTRATTI NON RIENTRANTI IN
ACCORDI DI COMPENSAZIONE
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - - 603.947 - - - -
- fair value positivo - - 458 - - - -
- fair value negativo - - 2.171 - - - -
- esposizione futura - - 7.968 - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -

A.7 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti non rientranti in accordi di compensazione (Importi in migliaia)

A.8 Derivati finanziari OTC - portafoglio bancario: valori nozionali, fair value lordi positivi e negativi per controparti - contratti rientranti in accordi di compensazione (Importi in migliaia)

CONTRATTI RIENTRANTI IN
ACCORDI DI COMPENSAZIONE
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- valore nozionale - - 632.500 - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - 10.523 - - - -
2. Titoli di capitale e
indici azionari
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
3. Valute e oro
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
4. Altri valori
- valore nozionale - - - - - - -
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A.9 Vita residua dei derivati finanziari OTC: valori nozionali (Importi in migliaia)
SOTTOSTANTI / VITA RESIDUA FINO A
1 ANNO
OLTRE 1 ANNO
E FINO A
5 ANNI
OLTRE
5 ANNI
TOTALE
A. Portafoglio di negoziazione di vigilanza 267.964 - 44.970 312.934
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 1.064 - 71 1.135
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 4.583 - 44.899 49.482
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 262.317 - - 262.317
A.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
B. Portafoglio bancario 19.798 711.899 504.751 1.236.448
B.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 19.798 711.899 504.751 1.236.448
B.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
B.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -
B.4 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale al 31 dicembre 2017 287.762 711.899 549.721 1.549.382
Totale al 31 dicembre 2016 805.714 477.368 291.997 1.575.079

A.10 Derivati finanziari OTC: rischio di controparte/rischio finanziario - Modelli interni

Nessun dato da segnalare.

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

C. Derivati finanziari e creditizi

C.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti ed esposizione creditizia futura per controparti (Importi in migliaia)
GOVERNI E
BANCHE CENTRALI
ALTRI ENTI
PUBBLICI
BANCHE SOCIETÀ
FINANZIARIE
SOCIETÀ DI
ASSICURAZIONE
IMPRESE NON
FINANZIARIE
ALTRI
SOGGETTI
1) Accordi bilaterali derivati
finanziari
- Fair value positivo - - - - - - -
- Fair value negativo - - 10.523 - - - -
- esposizione futura - - 1.265 - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -
2) Accordi bilaterali derivati
creditizi
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -
3) Accordi "cross product"
- fair value positivo - - - - - - -
- fair value negativo - - - - - - -
- esposizione futura - - - - - - -
- rischio di controparte netto - - - - - - -

Sezione 3 - Rischio di liquidità

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che la Banca, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dalla Banca sono:

  • rischio di finanziamento, la Banca potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste o impreviste a causa della mancata disponibilità di fonti di finanziamento;
  • rischio di mercato, la Banca, nel liquidare un considerevole ammontare di asset, si trova di fronte a una notevole (e sfavorevole) variazione di prezzo generato da fattori esogeni o endogeni;
  • rischio di mismatch, il rischio generato dal disallineamento tra gli importi e/o le scadenze dei flussi finanziari in entrata e in uscita;
  • rischio di contingency, futuri e inaspettati impegni (ad esempio tiraggio delle linee di credito, prelievo di depositi, aumento delle garanzie) potrebbero richiedere alla Banca una maggiore quantità di liquidità rispetto a quella utilizzata nell'ordinaria gestione.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità la Banca investe la componente della propria liquidità che sulla base delle proprie analisi interne risulta essere caratterizzata da una minor grado di persistenza e stabilità (c.d. liquidità non core) in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade della Banca stessa.

I principi fondamentali

La "Liquidity Policy Fineco", approvata dal Consiglio di Amministrazione, afferma l'autonomia gestionale della funzione Tesoreria della Banca e stabilisce i principi e le regole che la Banca applica nella gestione ordinaria e di emergenza della liquidità in un'ottica di coerenza rispetto al presidio del rischio di liquidità da parte del Gruppo UniCredit.

Ruoli e responsabilità

La "Fineco Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Finanza, Tesoreria e Risk Management, coerentemente con l'approccio del Gruppo.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/ lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione. La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Liquidity Policy Fineco" fa esplicito riferimento alle normative di Gruppo riguardo l'implementazione dei monitoraggi - di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

    1. Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
    1. Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;
    1. Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Banca considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così la Banca dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che la Banca sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

La Banca calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo della Banca è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale della Banca è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dalla Banca consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. Gli indicatori utilizzati e monitorati nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR ed NSFR adjusted) garantiscono che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente, la Banca riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti ed entità sono condivisi e concordati con le funzioni della Capogruppo.

Modelli comportamentali per le poste dell'attivo e del passivo

Il Gruppo ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellazione dell'attivo e del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione CFO di FinecoBank in collaborazione con la Competence Line di Capogruppo e validati dal Risk Management di FinecoBank.

Contingency Liquidity Policy di FinecoBank

Una crisi di liquidità è un evento caratterizzato da un impatto elevato, sia pure scarsamente probabile. È stato pertanto definito un modello operativo specifico per situazioni di crisi, che può essere attivato efficacemente in caso di crisi, sulla base di una procedura approvata e definita nella policy di FinecoBank "Contingency Plan sul rischio di liquidità".

La capacità di agire tempestivamente è essenziale per ridurre al minimo le conseguenze potenzialmente distruttive di una crisi di liquidità. Le analisi degli stress test rappresentano un valido strumento per l'individuazione delle conseguenze attese e la definizione anticipata delle azioni più adeguate per affrontare uno specifico scenario di crisi. In combinazione con gli Early Warning Indicator (EWI), la Banca può riuscire ad attenuare gli effetti di crisi di liquidità già nelle prime fasi della crisi.

L'obiettivo del "Contingency Plan sul rischio di liquidità" di FinecoBank è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna e verso il Gruppo;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie:

Valuta di denominazione: Euro (Importi in migliaia) VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA DA OLTRE 1 GIORNO A 7 GIORNI DA OLTRE 7 GIORNI A 15 GIORNI DA OLTRE 15 GIORNI A 1 MESE DA OLTRE 1 MESE FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI FINO A 6 MESI DA OLTRE 6 MESI FINO A 1 ANNO DA OLTRE 1 ANNO FINO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI DURATA INDETERMINATA Attività per cassa 2.194.021 38.766 425.198 504.807 384.155 940.400 985.686 10.986.188 4.254.676 199.104 A.1 Titoli di Stato - - - 19.886 16.872 55.330 58.789 3.183.000 2.039.007 - A.2 Titoli di debito - 2.863 4.626 387.350 28.517 422.039 839.083 7.450.030 1.822.502 - A.3 Quote O.I.C.R. 2.018 - - - - - - - - - A.4 Finanziamenti 2.192.003 35.903 420.572 97.571 338.766 463.031 87.814 353.158 393.167 199.104 - Banche 1.508.708 545 166.758 2.421 180.709 413.335 7 - - 199.104 - Clientela 683.295 35.358 253.814 95.150 158.057 49.696 87.807 353.158 393.167 - Passività per cassa 19.309.803 19.971 166.525 6.852 220.638 418.460 180.431 3.284 - - B.1 Depositi e conti correnti 19.189.715 112 216 361 1.318 1.725 2.553 3.284 - - - Banche 39.323 - - - - - - - - - - Clientela 19.150.392 112 216 361 1.318 1.725 2.553 3.284 - - B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - - B.3 Altre passività 120.088 19.859 166.309 6.491 219.320 416.735 177.878 - - - Operazioni fuori bilancio C.1 Derivati finanziari con scambio di capitale - Posizioni lunghe - 138.306 49 - - 300 - - 2.328 587 - Posizioni corte - 137.457 39 - 162 300 - 30 2.238 586 C.2 Derivati finanziari senza scambio di capitale - Posizioni lunghe 985 666 - 202 1.501 3.281 5.397 - - - - Posizioni corte 97 - - - 771 793 1.526 - - - C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere - Posizioni lunghe - 8.764 - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - 8.660 104 - - - C.4 Impegni irrevocabili a erogare fondi - Posizioni lunghe - - - - - 26.221 124 404 - - - Posizioni corte - 26.346 - 404 - - - - - - C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - - C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - - C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale - Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - - C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale - Posizioni lunghe - - - - - - - - - - - Posizioni corte - - - - - - - - - -

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Valuta di denominazione: Altre valute (Importi in migliaia)
VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA DA OLTRE
1 GIORNO A 7
GIORNI
DA OLTRE
7 GIORNI A
15 GIORNI
DA OLTRE
15 GIORNI
A 1 MESE
DA OLTRE
1 MESE FINO
A 3 MESI
DA OLTRE
3 MESI FINO
A 6 MESI
DA OLTRE
6 MESI FINO
A 1 ANNO
DA OLTRE
1 ANNO FINO
A 5 ANNI
OLTRE
5 ANNI
DURATA
INDETERMINATA
Attività per cassa 500.959 5.855 21.172 4.239 74.750 42.637 2.242 150.133 1 -
A.1 Titoli di Stato - - - - 375 - 375 66.706 1 -
A.2 Titoli di debito - 141 - 254 808 42.637 1.735 83.382 - -
A.3 Quote O.I.C.R. 1 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 500.958 5.714 21.172 3.985 73.567 - 132 45 - -
- Banche 498.860 - 20.311 - 47.410 - 46 - - -
- Clientela 2.098 5.714 861 3.985 26.157 - 86 45 - -
Passività per cassa 794.919 2.381 292 1.520 6.854 - - - - -
B.1 Depositi e conti correnti 789.516 - - - - - - - - -
- Banche 3.433 - - - - - - - - -
- Clientela 786.083 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 5.403 2.381 292 1.520 6.854 - - - - -
Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 65.637 39 - - - - - 63 -
- Posizioni corte - 66.753 48 - - - - - 63 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 3.771 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 467 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - 1.269 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 1.269 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a
erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 6.916 - - - -
- Posizioni corte - 6.916 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie
rilasciate
- - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie
ricevute
- - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Attività ricevute in garanzia o in prestito nell'ambito di operazioni di pronti contro termine e prestito titoli (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Fair value dei titoli ricevuti in garanzia nelle operazioni di pronti contro termine e prestito titoli con garanzia di denaro 258.844 122.584
Fair value dei titoli ricevuti in prestito 949.550 1.094.173
Fair value dei titoli consegnati tramite operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli con garanzia di denaro (996.775) (1.213.038)

Sezione 4 - Rischi operativi

INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi

Il Gruppo UniCredit ha definito l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle entità controllate. Le policy di rischio operativo, applicabili a tutte le entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. Tali principi e disposizioni normative sono stati declinati nel Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e recepiti all'interno del Manuale dei Rischi Operativi di FinecoBank.

Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate da FinecoBank in qualità di entità del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l'applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale. La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department.

La Banca ha ottenuto l'approvazione da parte della Banca d'Italia per l'utilizzo dei metodi avanzati (AMA) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi a partire dal 30 giugno 2010.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amminitrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione, garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno della Banca e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business della Banca.

Il team Operational Risk Management (ORM) è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Risk Management nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • rilevazione, classificazione, validazione e segnalazione delle perdite operative con conseguente individuazione delle aree critiche;
  • valutazione delle potenzialità di rischio attraverso l'esecuzione di analisi di scenario e indicatori di rischio (Key Risk Indicator-KRI);
  • monitoraggio e ottimizzazione del sistema dei controlli;
  • politiche di mitigazione e di trasferimento del rischio mediante coperture assicurative;
  • sviluppo della cultura del rischio operativo nell'ambito della Banca;
  • reportistica al Consiglio di Amministrazione e all'Alta Direzione dell'andamento dei rischi.

Convalida Interna

In ottemperanza ai requisiti regolamentari, Capogruppo ha istituito un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della Unit Operational and Pillar II Risk Validation, all'interno del Group Internal Validation department.

L'utilizzo del metodo avanzato AMA per il calcolo del capitale regolamentare implica la redazione annuale del documento relativo al sistema di gestione e controllo dei rischi operativi da parte del team di Operational Risk. Il Report di Convalida annuale contiene un'autovalutazione del sistema ed esamina nello specifico la struttura di governo, il processo di raccolta dei dati di perdita, le analisi di scenario e del sistema dei controlli interni così come l'utilizzo gestionale del sistema di misurazione.

Il Report è sottoposto, oltre che all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, alla validazione sia dell'Internal Audit, sia della struttura di Gruppo GIV (Group Internal Validation). Entrambe le strutture hanno confermato per il 2017 la presenza di un buon presidio dei rischi e l'adeguatezza del sistema di gestione e controllo esistente.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

A partire da settembre 2011 è stato introdotto un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio della Banca; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert.

In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 31 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete - a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti.

Inoltre, la struttura Rischi Operativi è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Sistema di misurazione e allocazione del capitale

Il metodo interno per la misurazione del requisito di capitale è stato sviluppato da UniCredit; il requisito patrimoniale è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è gestita da un sistema di Gruppo denominato ARGO (Application for Risk Gauging On line). Le informazioni raccolte, oltre a finalità di prevenzione e miglioramento interno, sono utilizzate per il calcolo dei requisiti patrimoniali di Primo e Secondo Pilastro.

Per quanto riguarda gli indicatori sono attualmente presenti 42 Key Risk Indicators suddivisi in otto aree di controllo (Legale, Reclami, Carte di Credito, Back Office, PFA, Sistemi IT, Sistemi di pagamento, Compliance) che contribuiscono al calcolo del capitale regolamentare e con i quali la Banca si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dagli indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione della Banca a rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

L'inclusione dei dati generati tramite le analisi di scenario e dell'andamento degli indicatori di rischio forniscono un elemento forward-looking nel modello di calcolo del capitale a rischio.

L'attività di raccolta e controllo dei dati è gestita dalla Banca, mentre la gestione e manutenzione del modello per il calcolo del capitale regolamentare è accentrato in Capogruppo per tutte le Legal Entities del Gruppo.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2017, risulta pari a 55.762 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stessa potrebbe essere chiamata a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami da clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, la Banca ha in essere al 31 dicembre 2017 un fondo per rischi e oneri pari a 31.056 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, e eventuali consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio, in coerenza con la metodologia definita al riguardo dalla Capogruppo.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2017 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già pagato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte dei contenziosi, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri.

Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2017 la Banca ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,9 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le Banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico della Banca sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le Banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici della Banca (hardware e software).

La Capogruppo, nell'esercizio del proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo, ha definito un approccio comune a tutto il Gruppo per la valutazione dei rischi informatici ed il Risk Management di FinecoBank ha adottato tale framework.

L'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione della Banca è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione della Banca nel corso del 2017.

INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

I dati interni di perdita operativa costituiscono la componente principale per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. L'analisi delle perdite consente al team ORM di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi della Banca e di individuare eventuali aree critiche. Al 31 dicembre 2017 le perdite operative registrate contabilmente sono state circa 6 milioni di euro.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della Banca o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Sezione 5 - Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per la Banca. Nell'ambito di quanto previsto dal Secondo Pilastro della regolamentazione di Basilea 2, la Banca - con il supporto della Capogruppo - ha individuato altre tipologie di rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti:

  • Rischio di business è definito come la distanza tra il risultato netto della Banca atteso e eventuali variazioni impreviste ed avverse. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nella struttura dei costi della Banca;
  • Rischio strategico si intende il rischio di incorrere in perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un'attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull'orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo;
  • Rischio reputazionale, che rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili derivante da una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte di Clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza.

La Banca non considera nel perimetro di rischio della Banca il Rischio immobiliare ("Real Estate Risk") in quanto non detiene posizioni significative in immobili di proprietà, né i rischi assicurativi non essendo incluse nel proprio perimetro di consolidamento imprese di assicurazione.

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, la Capogruppo definisce il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa è effettuata dalla Capogruppo utilizzando i dati inviati dalla Banca e porta all'individuazione del Capitale Interno. I rischi di credito, mercato, operativo, di business sono misurati da Capogruppo in maniera quantitativa tramite:

  • capitale economico, calcolo del beneficio di diversificazione ed aggregazione come componente del capitale interno (comprensivo di un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico);
  • stress test.

Il Capitale Interno rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività della Banca e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

A fini di controllo, il Capitale Interno è calcolato trimestralmente dalla Capogruppo sulla base dei dati consuntivi inviati dalla Banca.

La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l'impatto delle determinanti delle stesse.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (Segue)

Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità della Banca ad eventi "eccezionali ma plausibili", fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Le attività di stress testing, in coerenza con quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza, sono effettuate sulla base di un insieme di scenari di stress definiti internamente e sono effettuati periodicamente da apposite funzioni della Capogruppo.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

L'approccio del Gruppo UniCredit al processo ICAAP si basa sulla definizione di una "Risk Governance" come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi:

  • definizione del perimetro ed identificazione dei rischi;
  • valutazione del profilo di rischio;
  • definizione del risk appetite e allocazione del capitale;
  • monitoraggio e reporting.

L'adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l'equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile. Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno.

Risk Appetite

Tra gli elementi principali del processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale si colloca la definizione ed il monitoraggio del Risk Appetite. Il Risk Appetite è definito come il livello di rischio che la Banca è disposta ad accettare per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e del business plan, considerando gli interessi dei propri clienti e degli azionisti, i requisiti di capitale e gli altri requisiti.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che la Banca decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che la Banca intende assumere, stabilendo target, trigger e limiti sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;
  • fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business della Banca e all'ICAAP locale e di Gruppo. Per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento della Banca in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento della Banca nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR ed NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, i rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento della Banca attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

I Target rappresentano l'ammontare di rischio che la Banca intende assumere in condizioni di normale operatività in coerenza con le Ambition. I target sono da considerarsi come le soglie di riferimento per lo sviluppo del business. I Trigger rappresentano la massima deviazione accettabile dai target; sono definiti in modo da assicurare l'operatività anche in condizioni di stress entro il massimo livello di rischio accettabile. I Limiti rappresentano il massimo livello di assunzione di rischio accettabile per la Banca.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo e considerando la coerenza con il Risk Appetite di Gruppo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa 412 Sezione 2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza 413

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio (analisi delle performance previste e conseguite, analisi e controllo dei limiti, analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali).

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Nella gestione dinamica del capitale, la Banca elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione dei Fondi propri e dall'altro alla pianificazione e all'andamento dei "risk weighted asset" (RWA).

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione (Importi in migliaia)

IMPORTO 31.12.2017 IMPORTO 31.12.2016
1. Capitale 200.545 200.246
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 323.932 278.407
- di utili 291.841 250.247
a) legale 40.109 40.049
b) statutaria - -
c) azioni proprie 365 4.338
d) altre 251.367 205.860
- altre 32.091 28.160
4. Strumenti di capitale - -
5. (Azioni proprie) (365) (4.338)
6. Riserve da valutazione (8.340) (6.794)
- Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.472 (455)
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimeti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti in via di dismissione - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (9.812) (6.339)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio 214.284 211.844
Totale 731.990 681.299
B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
ATTIVITÀ/VALORI RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA
1. Titoli di debito 10.529 (10.216) 12.040 (12.747)
2. Titoli di capitale 1.159 - 252 -
3. Quote di O.I.C.R. - - - -
4. Finanziamenti - - - -
Totale 11.688 (10.216) 12.292 (12.747)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: variazioni annue (Importi in migliaia)

TITOLI DI DEBITO TITOLI DI CAPITALE QUOTE DI O.I.C.R. FINANZIAMENTI
1. Esistenze iniziali (707) 252 - -
2. Variazioni positive 4.628 907 - -
2.1 Incrementi di fair value 2.327 907 - -
2.2 Rigiro a conto economico di riserve negative - - - -
- da deterioramento - - - -
- da realizzo - - - -
2.3 Altre variazioni 2.301 - - -
3. Variazioni negative (3.608) - - -
3.1 Riduzioni di fair value (332) - - -
3.2 Rettifiche da deterioramento - - - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive da realizzo (1.574) - - -
3.4 Altre variazioni (1.702) - - -
4. Rimanenze finali 313 1.159 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue (Importi in migliaia)

UTILI (PERDITE) ATTUARIALI SU PIANI
PREVIDENZIALI A BENEFICI DEFINITI
1. Esistenze iniziali (6.339)
2. Variazioni positive -
2.1 Incrementi di fair value -
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (3.473)
3.1 Riduzioni di fair value (3.473)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (9.812)

Sezione 2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

2.1 Fondi propri

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I Fondi propri vengono rilevati con periodicità trimestrale nel rispetto della normativa di vigilanza. Le risultanze vengono portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione e della Capogruppo.

I Fondi propri al 31 dicembre 2017 ammontano a 484.960 migliaia di euro e sono stati determinati applicando le vigenti disposizioni di vigilanza secondo gli standard di Basilea III inclusivi degli aggiustamenti transitori.

Si precisa inoltre che il Capitale primario di classe 1 comprende l'utile dell'esercizio (per la quota parte che non sarà distribuita) assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) 484.960 438.121
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) - -
Capitale di classe 2 (TIER 2 - T2) - -
Totale Fondi Propri 484.960 438.121

Si precisa, inoltre, che il documento "Informativa da parte degli Enti ai sensi del Regolamento (UE) 575/2013 al 31 dicembre 2017", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013, è pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

1. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1)

Gli strumenti finanziari computati nel Capitale primario di classe 1 sono rappresentati da 607.713.345 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, per un importo pari a 200.545 migliaia di euro, al netto di 60.397 azioni proprie detenute in portafoglio, per un importo pari a 365 migliaia di euro. Per gli altri elementi che compongono il Capitale primario di classe 1 si rimanda a quanto indicato in calce alla tabella riportata nelle Informazioni di natura quantitativa.

Parte F - Informazioni sul patrimonio (Segue)

2. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1)

Alla data del 31 dicembre 2017 non sono presenti elementi di Capitale aggiuntivo di classe 1.

3. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2)

Alla data del 31 dicembre 2017 non sono presenti elementi di Capitale di classe 2.

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali 556.545 509.325
di cui strumenti di CET1 oggetto di disposizioni transitorie - -
B. Filtri prudenziali del CET1 (+/-) (1.256) (577)
C. CET1 al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio (A +/- B) 555.289 508.748
D. Elementi da dedurre dal CET1 73.766 74.056
E. Regime transitorio - Impatto su CET1 (+/-) 3.437 3.429
F. Totale Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 -CET1) (C - D +/- E) 484.960 438.121
G. Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti
del regime transitorio
- -
di cui strumenti di AT1 oggetto di disposizioni transitorie - -
H. Elementi da dedurre dall'AT1 - -
I. Regime transitorio - Impatto su AT1 (+/-) - -
L. Totale Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier1 - AT1) (G - H +/- I) - -
M. Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) al lordo degli elementi da dedurre e degli effetti del regime transitorio - -
di cui strumenti di T2 oggetto di disposizioni transitorie - -
N. Elementi da dedurre dal T2 - -
O. Regime transitorio - Impatto su T2 (+/-) - -
P. Totale Capitale di classe 2 (Tier 2 - T2) (M - N +/- O) - -
Q. Totale fondi propri (F + L + P) 484.960 438.121

A. Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET 1) prima dell'applicazione dei filtri prudenziali La voce include:

  • capitale sociale, costituito da 607.713.345 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, per un importo pari a 200.545 migliaia di euro;
  • riserva sovrapprezzo azioni, per un importo pari a 1.934 migliaia di euro;
  • riserva legale, straordinaria e altre riserve, per un importo pari a 323.932 migliaia di euro;
  • altre componenti di conto economico accumulate (OCI) che sono costituite dalla riserva netta positiva di titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione Europea, detenuti nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" successivamente al 31 dicembre 2009, per 1.849 migliaia di euro, dalla riserva netta negativa dei titoli di capitale e dei titoli debito diversi da quelli sopra citati detenuti nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per 377 migliaia euro, e dalla Riserva negativa IAS19 per 9.812 migliaia di euro;
  • quota degli utili 2017 che non saranno distribuiti, per un importo pari a 40.888 migliaia di euro, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento Ue 575/2013 (CRR).

Dalla voce sono state dedotte:

  • azioni proprie, per un importo pari a 365 migliaia di euro;
  • strumenti di Capitale primario di classe 1 detenuti indirettamente per 2.019 migliaia di euro;
  • esposizioni sintetiche in strumenti di Capitale primario di classe 1 propri detenute nel portafoglio di negoziazione di vigilanza, per un importo pari a 30 migliaia di euro;

B. Filtri prudenziali del CET1

La voce include il filtro relativo agli aggiustamenti di valutazione supplementari (additional valuation adjustments - AVA) calcolati sulle attività e passività valutate al valore equo, per un importo pari a 538 migliaia di euro, e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo pari a 718 migliaia di euro.

D. Elementi da dedurre dal CET1

La presente voce include:

  • avviamento al netto della fiscalità differita, per un importo pari a 65.857 migliaia di euro;
  • altre attività immateriali, per un importo pari a 7.909 migliaia di euro.

B. Regime transitorio - Impatto sul CET1

La voce include gli effetti dell'applicazione delle disposizioni transitorie in materia di Fondi Propri, in particolare:

  • è stato applicato un filtro prudenziale negativo del 20% delle riserve nette positive da valutazione relative ai titoli di debito emessi da Amministrazioni centrali di Paesi appartenenti all'Unione Europea, detenuti nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" successivamente al 31 dicembre 2009, per un importo pari a 370 migliaia di euro;
  • è stato applicato un filtro prudenziale positivo del 20% delle riserve nette negative da valutazione relative ai titoli di capitale e ai titoli debito diversi da quelli sopra citati, detenuti nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per un importo pari a 75 migliaia di euro. Contestualmente è stato applicato un filtro nazionale negativo pari al 20% sulle medesime riserve, per un importo pari a 75 migliaia di euro, che ha di fatto annullato il filtro prudenziale positivo;
  • è stato applicato un filtro prudenziale positivo del 40% dell'importo della riserva netta negativa IAS19 per un importo di 3.807 migliaia di euro.

Il Regolamento (EU) n. 575/2013 (CRR) impone alle banche, come regola generale, di includere nei Fondi propri e dedurre dagli stessi, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati sulle attività valutate in bilancio al fair value classificate nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita". Per un periodo transitorio il CRR consente la parziale inclusione/deduzione di tali profitti e perdite dal capitale primario di classe 1, secondo un approccio gradualmente crescente, per giungere all'integrale inclusione/deduzione dal 1° gennaio 2018. In deroga a questo regime transitorio, con esclusivo riferimento ai profitti e alle perdite che derivano da esposizioni verso Amministrazioni centrali contabilizzati nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita", il CRR ha concesso alle autorità competenti la facoltà di permettere alle banche di non includere i profitti o di non dedurre le perdite non realizzati in alcun elemento dei Fondi propri se questo trattamento era applicato prima dell'entrata in vigore del CRR stesso (1° gennaio 2014). Per espressa previsione normativa, la sterilizzazione dei profitti e delle perdite può essere applicata sino a quando la Commissione non abbia adottato un regolamento sulla base del regolamento (CE) n. 1606/2002 che approvi l'IFRS 9 in sostituzione dello IAS 39. In sede di prima applicazione del CRR in Italia, questa discrezionalità è stata esercitata dalla Banca d'Italia e le banche hanno avuto la possibilità di optare per la sterilizzazione totale dei profitti e delle perdite.

In tale contesto, nel mese di marzo 2016, la Banca Centrale Europea ha emanato il Regolamento (EU) n. 2016/445 sull'esercizio delle opzioni e delle discrezionalità previste dal diritto dell'Unione ("Regolamento BCE"), entrato in vigore il 1° ottobre 2016, con il quale è stato previsto per le banche sottoposte alla vigilanza diretta della BCE ("banche significative") l'applicazione del regime transitorio ordinario anche alle esposizioni verso le amministrazioni centrali. Inoltre, il 29 novembre 2016, è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale dell'Unione Europea il Regolamento (UE) 2016/2067, con cui la Commissione Europea ha omologato il principio contabile IFRS 9.

In base a quanto sopra descritto, a partire dal mese di ottobre 2016, le banche significative tra cui FinecoBank devono includere nel o dedurre dal CET 1, rispettivamente, i profitti e le perdite non realizzati derivanti da esposizioni verso amministrazioni centrali classificate nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" secondo le seguenti percentuali: 60% per il 2016 e 80% per il 2017. Gli importi che residuano dall'applicazione di queste percentuali (pari al 20% per il 2017) non devono essere computati ai fini del calcolo dei Fondi propri, continuando a essere oggetto di sterilizzazione, in base al regime nazionale in vigore al 31 dicembre 2013.

Come riportato nel precedente punto E. "Regime transitorio - Impatto sul CET1", al 31 dicembre 2017 i profitti non realizzati derivanti da esposizioni verso Amministrazioni centrali classificate nel portafoglio "Attività finanziarie disponibili per la vendita" ammontano a 1.849 migliaia di euro, a quali è stato applicato un filtro prudenziale negativo del 20%, pari a 370 migliaia di euro.

Con riferimento ai piani a benefici definiti regolati dallo IAS 19, la modifica apportata con decorrenza 1° gennaio 2013 (IAS 19R), che ha comportato l'eliminazione del metodo del corridoio con conseguente iscrizione del valore attuale dell'obbligazione a benefici definiti, ha determinato un impatto sul patrimonio netto della Banca connesso alla rilevazione nelle riserve di valutazione degli utili/perdite attuariali non precedentemente rilevate in applicazione di detto metodo. Dal punto di vista regolamentare, il regolatore ha disposto l'applicazione di un filtro prudenziale volto a sterilizzare il 40% dell'impatto delle modifiche in esame.

(Importi in migliaia)

a) Valore della passività per benefici definiti - vecchio IAS 19 (57.734)
b) Valore della passività per benefici definiti - nuovo IAS 19 (72.009)
c) Ammontare oggetto di "filtro prudenziale" (9.812)

O. Regime transitorio - Impatto sul T2 Nessun dato da segnalare.

Parte F - Informazioni sul patrimonio (Segue)

Riconciliazione dei Fondi propri con i valori di Bilancio (Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Capitale, riserve di sovrapprezzo e altre riserve 526.411 480.587
Altre componenti di conto economico accumulate (OCI) (8.340) (6.794)
Utile destinato a riserva 40.888 41.684
Strumenti di CET 1 propri (2.414) (4.403)
Impegni per acquisto di strumenti di CET1 propri - (1.750)
Attività immateriali - Avviamento (65.857) (66.324)
Attività immateriali - Altre immobilizzazioni immateriali (7.909) (7.731)
Rettifiche di valore di vigilanza (AVA) (538) (577)
Filtri prudenziali - Esposizione nei confronti dello Schema Volontario (718)
Altri aggiustamenti transitori al capitale primario di classe 1 3.437 3.429
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) 484.960 438.121
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1) - -
Capitale di classe 1 (T1= CET1 + AT1) - -
Capitale di classe 2 (TIER 2 - T2) - -
Totale Fondi Propri 484.960 438.121

Evoluzione Fondi Propri (Importi in migliaia)

01.01.2017 /
31.12.2017
01.01.2016 /
31.12.2016
Capitale primario di classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1)
Inizio del periodo 438.121 390.977
Strumenti e Riserve
Capitale, riserve di sovrapprezzo e altre riserve 4.140 6.237
Strumenti di CET1 propri 1.988 4.154
Impegni per acquisto di strumenti di CET1 propri 1.750 (1.750)
Altre componenti di conto economico accumulate (OCI) (1.546) (18.421)
Utile destinato a riserva 40.888 41.684
Rettifiche regolamentari
Attività immateriali - Avviamento 467 467
Attività immateriali - Altre immobilizzazioni immateriali (178) 481
Rettifiche di valore di vigilanza (AVA) 40 (523)
Deduzione esposizione in titoli di capitale Schema Volontario (718) -
Altri aggiustamenti transitori al capitale primario di classe 1 8 14.815
Fine del periodo 484.960 438.121
Capitale aggiuntivo di classe 1 (Additional Tier 1 - AT1)
Inizio del periodo - -
Fine del periodo - -
Capitale di classe 2 (TIER 2 - T2)
Inizio del periodo - 2.926
Altri aggiustamenti transitori al capitale di classe 2 - (2.926)
Fine del periodo - -
Totale Fondi Propri 484.960 438.121

2.2 Adeguatezza patrimoniale

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 31 dicembre 2017 sono stati determinati applicando le vigenti disposizioni di vigilanza Basilea III, metodo standardizzato, ad eccezione dei requisiti patrimoniali a fronte dei rischi operativi determinati utilizzando i metodi avanzati.

Sulla base delle disposizioni comunitarie contenute nella Direttiva 2013/36/UE e nel Regolamento n. 575/2013/UE, raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche", la Banca deve soddisfare i seguenti i requisiti in materia di Fondi Propri previsti dall'articolo 92 del CRR, espressi in percentuale dell'importo complessivo dell'esposizione al rischio (RWA - Risk Weighted Assets):

  • un coefficiente di capitale primario di classe 1 pari almeno al 4,5%;
  • un coefficiente di capitale di classe 1 pari almeno al 6%; • un coefficiente di capitale totale pari almeno all'8%.
  • 416 Relazioni e Bilanci 2017 · FinecoBank

Inoltre, le banche hanno l'obbligo di detenere, in aggiunta al patrimonio primario di classe 1 necessario per soddisfare i requisiti in materia di Fondi Propri previsti dall'articolo 92 del CRR, una riserva di conservazione del capitale pari, per l'anno 2017, all'1,25% dell'esposizione complessiva al rischio della Banca (1,875% per l'anno 2018 e 2,5% a partire dal 2019).

L'articolo 136 della direttiva UE/2013/36 (Capital Requirements Directive, CRD4) stabilisce l'obbligo per le autorità nazionali designate di attivare un quadro operativo per la definizione del coefficiente della riserva di capitale anticiclica (countercyclical capital buffer, CCyB) a decorrere dal 1° gennaio 2016. Il coefficiente è soggetto a revisione con cadenza trimestrale. La normativa europea è stata attuata in Italia con la Circolare n. 285/2013 della Banca d'Italia (Disposizioni di vigilanza per le banche), che contiene apposite norme in materia di CCyB. Il decreto legislativo 12 maggio 2015, n. 72 ha individuato nella Banca d'Italia l'autorità designata ad adottare le misure macroprudenziali nel settore bancario, incluso il CCyB. La disciplina si applica a livello individuale e consolidato alle banche ed alle imprese di investimento. A partire dal 1° gennaio 2016, pertanto, gli enti hanno l'obbligo di detenere una loro specifica riserva di capitale anticiclica equivalente all'importo complessivo della loro esposizione al rischio, calcolato conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del regolamento (UE) n. 575/2013, moltiplicato per la media ponderata dei coefficienti anticiclici. L'introduzione del coefficiente di riserva anticiclica prevede un periodo di phase-in tra il 1° gennaio 2016 e fine 2018, diventando pienamente efficace il 1° gennaio 2019 (nel 2016 il coefficiente di riserva anticiclica non può essere superiore allo 0,625%). Il coefficiente della riserva di capitale anticiclica specifica della Banca al 31 dicembre 2017 è pari allo 0,00005%, corrispondente a circa mille euro.

Si precisa, infine, che le disposizioni di vigilanza Basilea III impongono che gli enti che utilizzano i metodi basati sui rating interni per il calcolo dei requisiti patrimoniali per il rischio di credito e i metodi avanzati di misurazione per il calcolo dei requisiti di fondi propri per il rischio operativo detengano, fino al 31 dicembre 2017, Fondi Propri che siano in ogni momento pari o superiori all'80% dei requisiti Basilea I (CRR 575/2013 art. 500). Al 31 dicembre 2017 i requisiti Basilea I della Banca ammontano a 374.964 migliaia di euro, l'80% è pertanto pari a 299.971 migliaia di euro.

A seguito degli esiti del Supervisory Review and Evaluation Process (SREP) condotto dalla BCE nel corso del 2017, le autorità competenti hanno stabilito che nessuna decisione in applicazione della normativa nazionale di attuazione dell'articolo 104 (1) (a) della direttiva 2013/36/UE o dell'articolo 16 del Regolamento (UE) n. 1024/2013 è richiesta per la Banca.

Per quanto riguarda le informazioni di natura qualitativa circa le modalità utilizzate dalla Banca per la valutazione dell'adeguatezza patrimoniale dei Fondi Propri a sostegno delle attività correnti e prospettiche, si rimanda alla Sezione 1 - Il patrimonio dell'impresa della presente Parte F.

(Importi in migliaia)
IMPORTI NON PONDERATI IMPORTI PONDERATI/REQUISITI
CATEGORIE/VALORI 31.12.2017 31.12.2016 31.12.2017 31.12.2016
A. ATTIVITÀ DI RISCHIO
A.1 Rischio di credito e di controparte 22.964.253 21.591.003 1.585.514 1.134.213
1. Metodologia standardizzata 22.964.253 21.591.003 1.585.514 1.134.213
2. Metodologia basata sui rating interni - - - -
2.1 Base - - - -
2.2 Avanzata - - - -
3. Cartolarizzazioni - - - -
B. REQUISITI PATRIMONIALI DI VIGILANZA
B.1 Rischio di credito e di controparte 126.841 90.737
B.2 Rischio di aggiustamento della valutazione del credito 47 127
B.3 Rischio di regolamento 2 -
B.4 Rischi di mercato 4.149 2.433
1. Metodologia standard 4.149 2.433
2. Modelli interni - -
3. Rischio di concentrazione - -
B.5 Rischio operativo 55.762 59.480
1. Metodo base - -
2. Metodo standardizzato - -
3. Metodo avanzato 55.762 59.480
B.6 Altri elementi di calcolo - -
B.7 Totale requisiti prudenziali 186.801 152.777
C. ATTIVITÀ DI RISCHIO E COEFFICIENTI DI VIGILANZA
C.1 Attività di rischio ponderate 2.335.013 1.909.713
C.2 Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate (CET1 capital ratio) 20,77% 22,94%
C.3 Capitale di classe 1/Attività di rischio ponderate (Tier 1 capital ratio) 20,77% 22,94%
C.3 Fondi propri/Attività di rischio ponderate (Total capital ratio) 20,77% 22,94%

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

Le attività di rischio ponderate sono state determinate come prodotto fra il totale dei requisiti prudenziali e 12,5 (l'inverso del coefficiente minimo obbligatorio pari all'8%).

Parte F - Informazioni sul patrimonio (Segue)

Esposizione al rischio di credito e controparte: suddivisione per portafoglio di appartenenza
(Importi in migliaia)
31.12.2017 31.12.2016
PORTAFOGLIO DI APPARTENENZA ESPOSIZIONE AL
RISCHIO DI CREDITO E
CONTROPARTE
ATTIVITÀ
PONDERATE
PER IL RISCHIO
ESPOSIZIONE AL
RISCHIO DI CREDITO E
CONTROPARTE
ATTIVITÀ
PONDERATE
PER IL RISCHIO
Esposizioni soggette al metodo IRB
Totale - metodo IRB - - - -
Esposizioni soggette al metodo standardizzato
Esposizioni verso o garantite da Amministrazioni centrali e banche centrali 6.051.345 72.270 4.040.518 80.911
Esposizioni verso o garantite da Enti 14.656.637 28.597 16.259.880 22.784
Organismi del settore pubblico 99.924 - - -
Esposizioni verso o garantite da Banche multilaterali di sviluppo - - 3 -
Esposizioni verso o garantite da Imprese ed altri soggetti 194.078 194.064 138.486 137.209
Esposizioni al dettaglio 1.347.655 1.010.741 1.034.666 776.000
Esposizioni garantite da immobili 515.982 180.847 917 329
Esposizioni in stato di default 2.779 2.798 3.664 3.736
Esposizioni in strumenti di capitale 5.006 5.006 3.532 3.532
Altre esposizioni 90.818 90.812 109.337 109.331
Totale - metodo standardizzato 22.964.224 1.585.135 21.591.003 1.133.832
Attività di rischio - Rischio di credito e controparte 22.964.224 1.585.135 21.591.003 1.133.832
Esposizioni verso controparti centrali nella forma di contributi
prefinanziati al Fondo di Garanzia
379 381
Requisito patrimoniale - Rischio di credito e controparte 126.841 90.737
Requisito patrimoniale per tipologia di rischio e metodologia utilizzata (Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI RISCHIO METODOLOGIA UTILIZZATA REQUISITI
PATRIMONIALI
31.12.2017
REQUISITI
PATRIMONIALI
31.12.2016
1. Attività di rischio per cassa Metodologia standardizzata 111.647 70.514
2. Garanzie rilasciate e impegni ad erogare fondi Metodologia standardizzata 100 882
3. Contratti derivati Metodo del valore corrente 123 130
4. Operazioni SFT
Requisiti patrimoniali rischio di credito e controparte
CRM - Metodo integrale con
rettifiche di vigilanza per volatilità
14.941
126.811
19.181
90.707
Requisiti patrimoniali Esposizioni verso controparti centrali nella forma di contributi prefinanziati al Fondo di
Garanzia
30 30
Rischi di mercato
1. Rischio di cambio Metodologia standard 1.090 827
2. Rischio posizione titoli di debito Metodologia standard 1.691 1.113
3. Rischio posizione titoli di capitale Metodologia standard 722 493
4. Rischio di posizione su merci Metodologia standard - -
5. Rischio di posizione in OIC Metodologia standard 646 -
Requisiti patrimoniali rischi di mercato 4.149 2.433
1. Rischio di concentrazione Metodologia standard - -
Requisiti patrimoniali rischio di concentrazione - -
1. Rischio di aggiustamento della valutazione del credito Metodologia standard 47 127
Requisiti patrimoniali rischio di aggiustamento della valutazione del credito 47 127
1. Rischio di regolamento Metodologia standard 2 -
Requisiti patrimoniali rischio di regolamento 2 -
1. Metodo avanzato Metodologia avanzata 55.762 59.480
Requisiti patrimoniali rischio operativo 55.762 59.480
Requisiti patrimoniali totali 186.801 152.777

2.3 Ratio minimi stabiliti dalla Banca

INDICATORI DI ADEGUATEZZA DEL CAPITALE 31.12.2017 TARGET 2017 TRIGGER 2017 LIMIT 2017
Common Equity Tier 1 ratio 20,77% 12,00% 8,25% 7,00%
Total capital ratio 20,77% 15,50% 11,80% 10,50%

Il Common Equity Tier 1 ratio e il Total capital ratio rispettano i limiti previsti nel Risk Appetite Framework approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 gennaio 2017.

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 - Operazioni realizzate durante l'esercizio

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 - Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 - Rettifiche retrospettive

Nessuna informazione da segnalare.

Parte H - Operazioni con parti correlate

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti
con responsabilità strategica 424
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 424

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e quelle sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività della Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti il Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Office, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA, il Vice Direttore Generale/Responsabile Banca Diretta e il Responsabile Servizi di Investimenti & Wealth Management.

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 5.470 5.231
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 213 218
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 213 218
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - -
e) pagamenti in azioni 2.479 3.082
TOTALE 8.162 8.531

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

La Banca, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardante le operazioni con parti correlate, ha approvato, nel Consiglio di Amministrazione del 6 giugno 2017, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, le vigenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse". Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle Operazioni con Parti Correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 e successivamente modificato con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010;
  • delle Operazioni con Soggetti Collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia 263/2006 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993 n. 385 "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Attesa l'appartenenza della Banca al Gruppo UniCredit, le predette Procedure assumono a riferimento anche la "Global Policy UniCredit per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" e le relative "Global Process Regulation", diramate da UniCredit alle società controllate nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento dalla stessa esercitata.

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni deliberate nel corso dell'esercizio 2017:

    1. in data 7 febbraio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Audit e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 7 febbraio 2018, che consente alla Banca di sottoscrivere con la Capogruppo e con UniCredit Bank AG contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso per un plafond massimo pari a 1.000 milioni di euro con la Capogruppo UniCredit e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG; i plafond indicati tengono conto della somma delle operazioni di sottoscrizione e di eventuali operazioni di chiusura anticipata;
    1. in data 9 maggio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con la Capogruppo", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 9 maggio 2018, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con la Capogruppo con un plafond massimo di 6,2 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con la Capogruppo con un plafond massimo di 8,5 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto; tali plafond sono stati definiti al fine di contemplare anche le operazioni che dovessero realizzarsi con la Capogruppo in esecuzione del "liquidity Framework Agrement" oggetto di rinnovo con delibera del medesimo Consiglio di Amministrazione;
    1. in data 6 giugno 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo anticipato della "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 6 giugno 2018, che consente alla Banca la gestione della liquidità aziendale in euro e in valuta mediante specifici conti correnti già in essere con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
    1. in data 4 luglio 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 3 luglio 2018, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond massimo pari a: (i) 1 miliardo di euro con UniCredit Bank AG e (ii) 500 milioni di euro con Mediobanca S.p.A.;
    1. in data 19 settembre 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Attività di Stock Lending con clientela istituzionale" operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con validità sino al 18 settembre 2018, che consente alla Banca di effettuare operazioni di Prestito Titoli Azionari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond massimo pari a: (i) 500 milioni di euro con UniCredit Bank AG e (ii) 200 milioni di euro con Mediobanca S.p.A.;
    1. in data 7 novembre 2017 il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Investimento della liquidità con la Capogruppo" (già "Investimento della liquidità a M/L Termine con la Capogruppo", assunta il 6 dicembre 2016 scadenza 6 dicembre 2017), operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, con validità sino al 7 novembre 2018, avente ad oggetto la sottoscrizione di obbligazioni UniCredit con un plafond massimo stimato pari a 2,7 miliardi di euro, stimato sulla base dell'importo dei titoli in scadenza nell'esercizio successivo e della possibilità di effettuare operazioni di acquisto e vendita di obbligazioni della Capogruppo legate all'introduzione del nuovo principio contabile IFRS9;
    1. infine, si segnala che in data 5 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato la sottoscrizione di un nuovo accordo di intermediazione assicurativa ramo vita tra FinecoBank S.p.A. e Aviva S.p.A. (parte correlata), destinato a sostituire quello originariamente sottoscritto nel 2002 da UniCredit Xelion Banca S.p.A., cui è subentrata - per effetto di fusione per incorporazione - FinecoBank S.p.A.. La proiezione dei dati stimati al 31 dicembre 2017 (Euro 13,4 milioni netti da riconoscersi alla Banca) collocava l'operatività nell'ambito della soglia di "Maggior Rilevanza". L'operazione si qualifica come "Operazione di Maggior Rilevanza ordinaria e a condizioni di mercato".

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB 17221/2010.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate. Inoltre, sono state poste in essere operazioni di minor rilevanza con la Capogruppo, altre Società del Gruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca; tale operazione non ha comportato nessuna variazione negli impegni assunti secondo le forme, le modalità ed i rischi già valutati nel corso dell'esercizio 2012 che sono tuttora invariati.

Parte H - Operazioni con parti correlate (Segue)

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2017, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL 31 DICEMBRE 2017
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO SINDACALE E
DIRIGENTI STRATEGICI
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE % SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
Attività finanziarie detenute negoziazione - 30 30 0,28%
Crediti verso banche - 2 2 0,00%
Crediti verso clientela 16 9.373 9.389 0,44%
Totale attivo 16 9.405 9.421 0,04%
Debiti verso banche - 637 637 0,07%
Debiti verso clientela 1.389 38.383 39.772 0,20%
Altre passività 148 36 184 0,05%
Totale del passivo 1.537 39.056 40.593 0,18%
Garanzie rilasciate e impegni - - - -

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico:

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO AL 31 DICEMBRE 2017
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO SINDACALE E
DIRIGENTI STRATEGICI
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE % SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
Interessi attivi e proventi assimilati - 14 14 0,01%
Commissioni attive 4 35.037 35.041 6,57%
Commissioni passive - (354) (354) 0,13%
Risultato netto dell'attività di negoziazione - (6) (6) -0,01%
Altre spese amministrative - (148) (148) 0,06%
Altri oneri/proventi di gestione 29 7 36 0,04%
Totale conto economico 33 34.550 34.583

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi della Banca (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e della Capogruppo UniCredit, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca e costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • società collegate, e loro controllate, alla Capogruppo UniCredit;
  • azionisti, e loro controllate, della Capogruppo UniCredit.
  • I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da:
  • attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca oppure a fronte di operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro;
  • attività per crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, riferiti essenzialmente a crediti per commissioni da incassare relativamente all'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo;
  • costi e ricavi generati dalle suddette attività e passività, riferiti essenzialmente alle commissioni attive di sottoscrizione e gestione a fronte dell'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo.

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2017 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2017 nei confronti della Capogruppo UniCredit e delle società del Gruppo UniCredit, in quanto riportate nelle pagine seguenti.

Rapporti con la capogruppo e le altre società del gruppo UniCredit (Importi in migliaia)

% SULL'IMPORTO
TOTALE RAPPORTI CON IMPRESE DEL GRUPPO UNICREDIT TOTALE 31.12.2017 DI BILANCIO
Attivo 13.839.392 61,95%
Crediti verso banche 13.834.737 99,69%
Crediti verso clientela 15 0,00%
Altre attività 4.640 1,47%
Passivo 838.467 3,75%
Debiti verso banche 824.135 89,00%
Derivati di copertura passivo 9.320 73,42%
Altre passività 5.012 1,48%
Garanzie e impegni 2.381.070 92,24%
Garanzie rilasciate e impegni 2.381.070 92,24%
Conto economico 240.166
Interessi attivi e proventi assimilati 196.380 72,80%
Interessi passivi e oneri assimilati 2.771 -53,65%
Commissioni attive 62.658 11,75%
Commissioni passive (6.527) 2,48%
Risultato netto dell'attività di copertura (5.951) n.c.
Utile (perdita) da cessione o riacquisto 3.951 83,85%
Spese amministrative (13.336) 4,12%
Altri oneri/proventi di gestione 220 0,24%

Riportiamo di seguito un riepilogo dei rapporti con le società del Gruppo UniCredit al 31 dicembre 2017. Con riferimento ai rapporti nei confronti di Pioneer Investment Management SGR S.p.A. e Pioneer Asset Management SA Luxemburg si precisa che sono stati indicati solo i dettagli di conto economico maturati sino all'uscita delle società dal Gruppo UniCredit.

(Importi in migliaia)
SOCIETÀ ATTIVO PASSIVO GARANZIE E
IMPEGNI
CONTO
ECONOMICO
UniCredit S.p.A. 13.838.693 797.362 2.381.070 187.589
Fineco AM Limited 46 - - 46
UniCredit Bank AG 56 40.348 - 463
UniCredit Bank AG Milano - - - 237
UniCredit Factoring S.p.A. - - - 10
UniCredit Leasing S.p.A. - - - 3
UniCredit Luxemburg Finance SA 10 - - 55
UniCredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. 572 740 - (9.882)
Pioneer Investment Management SGR S.p.A. - - - 4.480
Cordusio Società Fiduciaria per Azioni 15 17 - (1)
Pioneer Asset Management SA Luxemburg - - - 57.166
Totale 13.839.392 838.467 2.381.070 240.166

Parte H - Operazioni con parti correlate (Segue)

Riportiamo di seguito i dettagli delle voci dell'Attivo, del Passivo, Garanzie e impegni, dei Costi e dei Ricavi per singola società del Gruppo.

Rapporti con imprese controllanti (Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT S.P.A. TOTALE 31.12.2017
Attivo 13.838.693
Crediti verso banche 13.834.695
Altre attività 3.998
Passivo 797.362
Debiti verso banche 783.786
Derivati di copertura passivo 9.320
Altre passività 4.256
Garanzie 256.070
Garanzie rilasciate 256.070
Impegni 2.125.000
Impegni ad erogare fondi 2.125.000
Conto economico 187.589
Interessi attivi e proventi assimilati 198.880
Interessi passivi e oneri assimilati 2.754
Commissioni attive 236
Commissioni passive (6.487)
Risultato netto dell'attività di copertura (8.493)
Utile (perdita) da cessione o riacquisto 3.951
Spese amministrative (3.271)
Altri oneri/proventi di gestione 19
Rapporti con imprese controllate in via esclusiva da FinecoBank S.p.A. (Importi in migliaia)
RAPPORTI CON FINECO AM LIMITED TOTALE 31.12.2017
Attivo 46
Altre attività 46
Conto economico 46
Altri oneri/proventi di gestione 46

Rapporti con imprese sottoposte al controllo di UniCredit S.p.A. (Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT BANK AG TOTALE 31.12.2017
Attivo 56
Crediti verso banche 42
Altre attività 14
Passivo 40.348
Debiti verso banche 40.348
Conto economico 463
Interessi attivi e proventi assimilati 99
Interessi passivi e oneri assimilati 17
Commissioni attive 357
Commissioni passive (10)

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT BANK AG MILANO TOTALE 31.12.2017
Conto economico 237
Interessi attivi e proventi assimilati (2.599)
Commissioni attive 333
Risultato netto dell'attività di copertura 2.542
Spese amministrative (39)

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT LEASING S.P.A. TOTALE 31.12.2017
Conto economico 3
Spese amministrative 3

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT FACTORING S.P.A. TOTALE 31.12.2017
Conto economico 10
Spese amministrative 10

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT LUXEMBURG FINANCE SA TOTALE 31.12.2017
Attivo 10
Altre attività 10
Conto economico 55
Commissioni attive 55

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON UNICREDIT BUSINESS INTEGRATED SOLUTIONS S.C.P.A. TOTALE 31.12.2017
Attivo 572
Altre attività 572
Passivo 740
Altre passività 740
Conto economico (9.882)
Commissioni attive 2
Spese amministrative (10.039)
Altri oneri/proventi di gestione 155

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON PIONEER INVESTMENT MANAGEMENT SGR S.P.A. TOTALE 31.12.2017
Conto economico 4.480
Commissioni attive 4.480

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON CORDUSIO SOCIETÀ FIDUCIARIA PER AZIONI TOTALE 31.12.2017
Attivo 15
Crediti verso clientela 15
Passivo 17
Altre passività 17
Conto economico (1)
Commissioni attive 29
Commissioni passive (30)

(Importi in migliaia)

RAPPORTI CON PIONEER ASSET MANAGEMENT SA LUXEMBURG TOTALE 31.12.2017
Conto economico 57.166
Commissioni attive 57.166

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa 432 B. Informazioni di natura quantitativa 436

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. INFORMAZIONI DI NATURA QUALITATIVA

1. Descrizione degli accordi di di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari della Banca sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti:

• Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni della Capogruppo UniCredit S.p.A. e della Banca stessa;

• Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro23.

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni di:

  • Stock Option assegnate a selezionati beneficiari appartenenti al Top e Senior Management ed alle Risorse Chiave e rappresentate da diritti di sottoscrizione di azioni UniCredit;
  • Group Executive Incentive System che offrono a selezionati Executive un compenso variabile il cui pagamento avviene entro massimo cinque anni. I beneficiari ricevono un pagamento in denaro e/o in azioni UniCredit, in relazione al rispetto delle condizioni di performance (differenti da condizioni di mercato) secondo quanto stabilito dal regolamento dei Piani;
  • Group Executive Incentive System (Bonus Pool) che offre a selezionati Executive ed a personale rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie UniCredit o FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Employee Share Ownership Plan (ESOP Let's Share) che offre ai dipendenti della Banca eligibili, l'opportunità di acquistare azioni ordinarie UniCredit con il vantaggio di prevedere l'assegnazione di un quantitativo di azioni gratuite ("Free Shares" o, diritti a riceverle) misurato sul quantitativo di azioni acquistate da ciascun Partecipante ("Investment Share") durante il "Periodo di Sottoscrizione". L'assegnazione delle azioni gratuite è subordinata al rispetto delle condizioni di "vesting" stabilite dal Regolamento dei Piani;
  • Stock granting riservato al personale dipendente che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica ("2014-2017 Multi-year Plan Top Management"). Le azioni sono assegnate ai beneficiari in 4 tranche annuali a partire dal 2017. Il piano è soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e patrimonio) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano stesso;
  • Stock granting riservate ai PFA che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank ai consulenti finanziari della rete, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per l'esercizio 2014 ("Piano PFA 2014") e per il triennio 2015 - 2017 ("Piano PFA 2015 - 2017"). Le azioni sono assegnate a favore dei beneficiari in 3 tranche annuali a partire dal 2015 per il "Piano PFA 2014" e dal 2018 per il "Piano PFA 2015 - 2017". I piani sono soggetti alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e capitale) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento dei piani stessi.
  • Group Incentive System 2015 PFA che offre a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, un sistema incentivante composto da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti e l'attribuzione di Phantom Shares, su un arco temporale di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Sistemi Incentivanti PFA che offrono a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di FinecoBank) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato).

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

  1. Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio Netto di FinecoBank S.p.A..

Si segnala inoltre che, coerentemente con le previsioni contenute nel VII aggiornamento della circolare 285 di Banca d'Italia del 19 novembre 2014 (Politiche e Prassi di Remunerazione e Incentivazione), una specifica Politica ("Politica dei Pagamenti di Fine Rapporto" - c.d. "Severance") è stata approvata dall'Assemblea degli Azionisti nel 2017, aggiornando il documento originario approvato nel 2015. Quando le severance sono corrisposte a soggetto appartenente al Personale più rilevante, esse, per la parte eccedente l'indennità sostitutiva del preavviso dovuta per legge e/o contratto collettivo, possono essere soggette a meccanismi di pagamento differito, in contanti e azioni, in analogia a quanto previsto per la retribuzione variabile di tale categoria di dipendenti, in linea con la normativa tempo per tempo vigente. Al 31 dicembre 2017, nessuna severance è stata corrisposta a soggetti appartenenti al Personale più rilevante.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Stock Option

Per la stima del valore economico delle Stock Option è stato adottato il modello di Hull e White.

Il modello è basato su una distribuzione dei prezzi su albero trinomiale determinata con l'algoritmo di Boyle e stima la probabilità di esercizio anticipato in base ad un modello deterministico connesso:

  • al raggiungimento di un Valore di Mercato pari ad un multiplo (M) del valore del prezzo di esercizio;
  • alla propensione all'uscita anticipata degli assegnatari (E) scaduto il periodo di Vesting.

Gli effetti economici e patrimoniali del piano sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti. Nel corso del 2017 non sono stati assegnati nuovi piani di Stock Option.

1.2.2 Group Executive Incentive System

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi descritti dal piano. In particolare la determinazione del raggiungimento degli obiettivi viene espresso in termini percentuali variabili da 0% a 150% (non market vesting conditions). Tale percentuale, corretta attraverso l'applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità - Group Gate - al primo pagamento e moltiplicata per l'ammontare dell'incentivo, determina l'effettivo importo che verrà corrisposto al beneficiario.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata dei Piani.

1.2.2.1 Group Executive Incentive System (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è strutturato in cluster, ognuno dei quali può presentare da due a tre rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano.

Gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.2 Group Executive Incentive System 2016 (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è strutturato in tre rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
GROUP EXECUTIVE INCENTIVE SYSTEM 2016 (BONUS POOL)
RATA 2019 RATA 2020 RATA 2021 RATA 2022
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 12-gen-16 12-gen-16 12-gen-16 12-gen-16
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 07-feb-17 07-feb-17 07-feb-17 07-feb-17
Inizio periodo di Vesting 01-gen-16 01-gen-16 01-gen-16 01-gen-16
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-16 31-dic-18 31-dic-19 31-dic-20
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 5,53 5,53 5,53 5,53
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,539 -0,819 -1,116 -1,692
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 4,991 4,711 4,414 3,838

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.3 Group Executive Incentive System 2017 (Bonus Pool)

Il nuovo sistema incentivante 2017 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come Executive ed altro personale più rilevante, identificato sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (Segue)

• una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.3 Employee Share Ownership Plan (Piano Let's Share per il 2017)

La seguente tavola mostra i parametri relativi alle Free Share (o ai diritti a riceverle) connesse al piano di "Employee Share Ownership Plan" approvato nel 2016.

Valutazione Free Share ESOP per il 2017

FREE SHARE
Data di assegnazione delle Free Share ai dipendenti 31-lug-17
Inizio periodo di Vesting 31-lug-17
Scadenza periodo di Vesting 31-lug-18
Fair Value unitario delle Free Share [€] 17,00

Tutti gli effetti economici e patrimoniali del piano, riferibili alle Free Share assegnate sono contabilizzati durante il periodo di maturazione (fatta eccezione per gli adeguamenti, in linea con quanto previsto dal regolamento del piano, che verranno registrati alla prima chiusura utile successiva al periodo di maturazione).

Il Piano Let's Share per il 2017 prevede l'utilizzo di azioni da reperire sul mercato. A tal fine i Partecipanti conferiscono mandato ad un intermediario per acquistare le azioni da depositare in un conto ad essi intestato.

1.2.4 Stock granting riservate al personale dipendente

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

1.2.4.1 2014 - 2017 Multi-year Plan - Top management ("Piano Top Management")

Il piano offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica. Le azioni vengono assegnate a favore dei rispettivi beneficiari, decorso il periodo di vesting e verificato il rispetto delle condizioni previste, in 4 tranche annuali a partire dal 2017.

AZIONI ASSEGNATE
TOP MANAGEMENT
PRIMA RATA 2017 SECONDA RATA 2018 TERZA RATA 2019 QUARTA RATA 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity - (Grant Date) 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 15-lug-14 09-feb-15 08-feb-16 07-feb-17
Inizio periodo di Vesting 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-16 31-dic-17 31-dic-18 31-dic-19
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 3,700 4,725 6,966 5,53
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,269 -0,590 -0,797 -0,826
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 3,431 4,135 6,169 4,704

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5 Stock granting riservate ai PFA

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

1.2.5.1 Piano PFA 2014

L'ammontare dell'incentivo è stato determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per l'esercizio 2014.

Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano. Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Si sottolinea che il Consiglio di Amministrazione del 9 luglio 2015 ha deliberato di soddisfare in denaro i diritti dei consulenti in relazione alla prima tranche del bonus, in luogo dell'assegnazione di azioni ordinarie FinecoBank, con il pagamento in denaro pari a un terzo del corrispettivo del bonus, eseguito nel mese di luglio 2015.

1.2.5.1 Piano PFA 2015 - 2017

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta cumulata predefinito per il triennio 2015 - 2017.

Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.6 Group Incentive System 2015 PFA

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi descritti dal piano.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata del Piano.

Il valore economico delle phantom shares assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione FinecoBank.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2015 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.7 Sistema Incentivante 2016 PFA

Il sistema incentivante 2016 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del precedente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI ASSEGNATE
SISTEMA INCENTIVANTE 2016 PFA
RATA 2019 RATA 2020 RATA 2021
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 12-gen-16 12-gen-16 12-gen-16
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 07-feb-17 07-feb-17 07-feb-17
Inizio periodo di Vesting 01-gen-16 01-gen-16 01-gen-16
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-16 31-dic-18 31-dic-19
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 5,53 5,53 5,53
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,539 -0,819 -1,116
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 4,991 4,711 4,414

1.2.8 Sistema Incentivante 2017 PFA

Il nuovo sistema incentivante 2017 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (Segue)

B. INFORMAZIONI DI NATURA QUANTITATIVA

1. Variazioni annue

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
VOCI / NUMERO OPZIONI E PREZZI DI ESERCIZIO NUMERO OPZIONI PREZZI MEDI DI
ESERCIZIO
SCADENZA MEDIA NUMERO OPZIONI PREZZI MEDI DI
ESERCIZIO
SCADENZA MEDIA
A. Esistenze iniziali 2.937.685 - nov-17 3.346.584 - mar-17
B. Aumenti 632.553 - X 591.083 - X
B.1 Nuove emissioni 632.553 - gen-20 591.083 - gen-19
B.2 Altre variazioni - - X - - X
C. Diminuzioni (1.598.253) - X (999.982) - X
C.1 Annullate (4.897) - X (15.770) - X
C.2 Esercitate (1.593.356) - X (984.212) - X
C.3 Scadute - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X
D. Rimanenze finali 1.971.985 - gen-19 2.937.685 - nov-17
E. Opzioni esercitabili alla fine del periodo 718.153 - X 907.909 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank e della controllante UniCredit, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

L'impatto a conto economico è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni di FinecoBank e della controllante UniCredit (Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2017 TOTALE 31.12.2016
COMPLESSIVO PIANI VESTED COMPLESSIVO PIANI VESTED
Oneri 8.275 10.573
- relativi a Piani Equity Settled 8.109 10.623
- relativi a Piani CashSettled 166 (50)
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 231 1.653
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 573 757
Debito maturato verso i promotori finanziari relativo a piani di Cash Settled 365 199

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative - Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

Parte L - Informativa di settore

L'informativa relativa al segment reporting non è esposta in quanto il particolare modello di business della Banca prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività. La Banca offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente alla Banca di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento.

Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rinvia ai dettagli informativi riportati nell'ambito della Parte C - Informazioni sul conto economico della presente Nota integrativa.

Si evidenzia che FinecoBank si rivolge, prevalentemente, a clientela retail in Italia, stante l'impatto ancora irrilevante dell'operatività in UK; le informazioni in merito alle aree geografiche e al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono, pertanto, considerate di rilevanza informativa dal management e quindi non vengono fornite.

Allegati

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 442

Allegati

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2017 31.12.2016
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 613 5
Attività finanziarie di negoziazione = voce 20 10.879 6.044
Crediti verso banche = voce 60 13.877.651 15.735.540
Crediti verso clientela = voce 70 2.129.219 1.016.798
Investimenti finanziari 5.874.579 3.757.529
40. Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689 1.319.752
50. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390 2.437.777
100. Partecipazioni 500 -
Coperture 10.048 9.211
80. Derivati di copertura 458 552
90. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 9.590 8.659
Attività materiali = voce 110 15.205 14.451
Avviamenti = voce 120. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 120 al netto dell'avviamento 7.909 7.731
Attività fiscali = voce 130 9.226 13.165
Altre attività = voce 150 315.460 336.300
Totale dell'attivo 22.340.391 20.986.376

(Importi in migliaia)

CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017 31.12.2016
Debiti verso banche = voce 10 926.001 1.111.106
Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073
20. Debiti verso clientela 20.205.036 18.801.073
Passività finanziarie di negoziazione = voce 40 2.617 2.626
Coperture 8.922 11.371
60. Derivati di copertura 12.694 10.914
70. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (3.772) 457
Fondi per rischi ed oneri = voce 120 112.414 111.756
Passività fiscali = voce 80 10.234 10.048
Altre passività 343.177 257.097
100. Altre passività 338.178 251.844
110. Trattamento di fine rapporto 4.999 5.253
Patrimonio 731.990 681.299
- capitale e riserve 526.046 476.249
160. Riserve 323.932 278.407
170. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
180. Capitale 200.545 200.246
190. Azioni proprie (365) (4.338)
- riserve da valutazione (8.340) (6.794)
130. Riserve da valutazione di cui : Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.472 (455)
130. Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (9.812) (6.339)
- utile netto = voce 200 214.284 211.844
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.391 20.986.376

(Importi in migliaia)

ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO 2017 2016
Interessi netti 264.581 249.388
30. Margine d'interesse 264.581 249.388
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 29 6
70. Dividendi e proventi simili 54 19
a dedurre: dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (26) (13)
Commissioni nette = voce 60 270.083 242.881
60. Commissioni nette 270.083 242.881
Risultato negoziazione, coperture e fair value 48.219 69.054
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 47.413 48.590
+ dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 26 13
90. Risultato netto dell'attività di copertura 19 69
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita 761 20.382
Saldo altri proventi/oneri 3.806 (2.211)
190. Altri oneri/proventi di gestione 90.351 79.458
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (93.369) (85.395)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.873 3.726
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) crediti 3.951 -
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 586.718 559.118
Spese per il personale (79.260) (73.698)
150. Spese amministrative - a) spese per il personale (78.852) (79.201)
a dedurre: oneri di integrazione (408) 5.503
Altre spese amministrative (236.839) (228.119)
150. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (244.532) (235.007)
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.873) (3.726)
- contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 10.566 10.614
Recuperi di spesa 93.369 85.395
190. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 93.369 85.395
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.369) (9.952)
170. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (5.569) (4.853)
180. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (4.800) (5.099)
Costi operativi (233.099) (226.374)
RISULTATO DI GESTIONE 353.619 332.744
Rettifiche nette su crediti e su acccantonamenti per garanzie e impegni (5.151) (4.199)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti (5.158) (4.206)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: d) altre operazioni finanziarie 7 1.423
a dedurre: rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività finanziarie - contributi al
Fondo Interbancario di Tutela dei depositi
- (1.416)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 348.468 328.545
Accantonamenti per rischi ed oneri (19.025) (9.981)
160. Accantonamenti netti per rischi ed oneri (8.459) (783)
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (10.566) (10.614)
+ rettifiche di valore nette per deterioramento di altre attività finanziarie - contributi al
Fondo Interbancario di Tutela dei depositi - 1.416
Oneri di integrazione 408 (5.503)
Profitti netti da investimenti (13.399) (6.724)
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita (12.891) (6.724)
240. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (508) -
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 316.452 306.337
Imposte sul reddito del periodo (102.168) (94.493)
260. Imposte sul reddito del periodo (102.168) (94.493)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 214.284 211.844
RISULTATO D'ESERCIZIO 214.284 211.844

Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

Attestazione del bilancio d'esercizio

Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
  • l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
  • l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio di esercizio, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2017.

    1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio è basata su un modello definito nell'ambito del Gruppo UniCredit, in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.
    1. I sottoscritti attestano, inoltre, che
    2. 3.1 il Bilancio d'esercizio:
  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;
    • 3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 6 febbraio 2018

FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Il Dirigente Preposto alla redazione Direttore Generale dei documenti contabili societari Alessandro Foti Lorena Pelliciari

Relazione della Società di Revisione

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DELL'ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39 E DELL'ART. 10 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 537/2014

Agli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A

RELAZIONE SULLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2017, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2017, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Banca in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Parma Roma Torino Treviso Udine Verona Sede Legale: Via Tortona, 25 - 20144 Milano | Capitale Sociale: Euro 10.328.220,00 i.v

Codice Fiscale/Registro delle Imprese Milano n. 03049560166 - R.E.A. Milano n. 1720239 | Partita IVA: IT 03049560166

ll none Deloite si iferisce a una o più delle Touche Touche Tohnatsu Linited, una società initata ("DTI", Je member firm aderenti al suo newor firm aderenti a suo neworke le entità a esse corelate. DTTL e ciascuna della giuridicamente separate e indipenderti tra loro. DTTL (cenominata arche "Delotte Global") non fornisce sovia i cienti. Si invita a leggere l'infornativa alla descrizione della struttura legale di Deloite Touche Tohmatsu Limited e delle sue menter fron allindirzo w.deloitte.com/about.

Aspetti chiave della revisione contabile -
Stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali
Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave della revisione contabile
La voce 120 "Fondi per rischi e oneri" del passivo di stato
patrimoniale del bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre
2017 include fondi per controversie legali pari a Euro 31
milioni che accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte
di reclami e controversie relativi a danni cagionati alla
clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti
finanziari della Banca, di controversie in essere con i
consulenti finanziari e di altre vertenze giudiziarie ed
extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione
all'ordinaria attività bancaria svolta. Tale fondo include,
Le nostre procedure di revisione, hanno
incluso, tra le altre, le seguenti:
analisi e comprensione dei controlli
rilevanti posti in essere dalla Banca, ai
diversi livelli della sua organizzazione,
per l'individuazione, la gestione e il
monitoraggio dei reclami da clientela e
controversie legali con la stessa, in
relazione all'operatività bancaria e
oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di
conclusione non favorevole della controversia, la stima delle
spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti,
che assistono la Banca nelle controversie in essere nella
misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate
dalle controparti.
all'operatività dei consulenti finanziari di
cui la Banca si avvale;
analisi e comprensione del processo
seguito dalla Direzione - criteri, metodi
e assunzioni – utilizzati per lo sviluppo
delle stime nella determinazione degli
stanziamenti, inclusa la stima dei costi
Nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura - Sezione 4 - Rischi operativi, al
paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti" della nota
integrativa, gli Amministratori evidenziano che in relazione
ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della
Banca, individualmente non rilevanti, vi è una notevole
incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale
onere che la Banca potrebbe essere chiamata a sostenere;
laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità
dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono
stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta
congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con
i principi contabili internazionali, effettuando la miglior
stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la
Banca dovrà sostenere per adempiere le relative
obbligazioni. Per quanto riguarda le spese da riconoscere ai
legali, tale stima è stata determinata dalla Banca, in
relazione al contenzioso in essere, sulla base dell'analisi del
trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di
contenzioso e grado di giudizio.
futuri previsti in relazione all'attività dei
legali esterni della Banca;
svolgimento di periodici incontri con i
responsabili della funzione legale della
Banca per analisi e discussione dello
stato del contenzioso e dei reclami;
analisi della documentazione rilevante,
tra cui il registro reclami e le relazioni
predisposte dalle funzioni di controllo
della Banca;
ottenimento ed esame delle risposte alle
richieste di informazioni ai legali
incaricati dalla Banca;
verifica, per una selezione di
controversie e reclami e sulla base dei
dati e delle informazioni disponibili
raccolte ad esito delle procedure di cui
sopra, della congruità del relativo
accantonamento;
verifica della congruità
dell'accantonamento per spese legali
Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime"
della Parte A - Politiche contabili, A.1 - Parte generale,
Sezione 4 - Altri aspetti della nota integrativa riporta
l'informativa riguardo la soggettività e la complessità del
processo di stima adottato a supporto del valore di
iscrizione in bilancio di alcune poste di natura valutativa.
attraverso l'analisi della ragionevolezza
e appropriatezza dei criteri, assunzioni e
parametri adottati, nonché la verifica
dell'accuratezza e completezza dei dati
utilizzati per la stima.
Per alcune di esse, tra cui i fondi per rischi ed oneri, la
complessità e soggettività delle stime è influenzata
dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti,
dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e
Abbiamo infine verificato l'adeguatezza e la
conformità dell'informativa resa nella nota
integrativa rispetto a quanto previsto dai
principi contabili di riferimento.

dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di

procedimenti, controversie e contenziosi.

In relazione alla numerosità dei reclami e delle
controversie, sia pure fisiologica rispetto all'operatività
tipica della Banca, alle incertezze connesse agli esiti delle
stesse e alla complessità ed articolazione del processo di
stima, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie
legali è stata considerata un aspetto chiave della revisione
contabile del bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco
S.p.A. al 31 dicembre 2017.
Aspetti chiave della revisione contabile -
Erogazione, classificazione e valutazione crediti verso
la clientela
Procedure di revisione in risposta agli
aspetti chiave della revisione contabile
Come indicato nella nota integrativa Parte B – Informazioni
sullo stato patrimoniale e nella relazione sulla gestione, al
31 dicembre 2017 i crediti verso la clientela di FinecoBank
Banca Fineco S.p.A. ammontano a Euro 2.129 milioni
(esposizione netta, comprensiva di Euro 24,3 millioni di
crediti deteriorati al netto delle relative rettifiche di valore
per Euro 21,5 milioni).
Nello svolgimento delle nostre procedure di
revisione abbiamo preliminarmente
acquisito una conoscenza del processo
creditizio che ha incluso, in particolare, la
rilevazione e la comprensione dei presidi
organizzativi e procedurali previsti dalla
normativa interna della Banca e messi in
atto dalla stessa con riferimento a:
Nell'ambito di tale voce, il portafoglio crediti di
finanziamento verso clientela ordinaria, costituito
principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, conti
correnti e utilizzo carte di credito, evidenzia
complessivamente un incremento del 121,1% rispetto
all'esercizio precedente, anche in relazione all'erogazione,
nel corso del 2017, di Euro 521 milioni di mutui.
Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017, infatti,
l'attività creditizia è stata caratterizzata dall'ampliamento
dell'offerta dei prodotti di credito, in particolar modo
attraverso l'offerta di mutui fondiari, business avviato dalla
Banca a fine 2016. L'erogazione ha riguardato
principalmente mutui per l'acquisto di prima e seconda casa
(compreso la surroga) oltre a mutui liquidità e, in via
residuale, mutui su immobili non residenziali.
· valutazione del merito creditizio
finalizzata alla concessione ed
erogazione del credito;
· valutazione e monitoraggio della qualità
del credito;
· classificazione e valutazione dei crediti
secondo le disposizioni della normativa
di settore e in conformità ai principi
contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica
dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure,
nonché, per quanto riguarda i controlli
rilevanti del processo di concessione ed
erogazione del credito, la verifica
dell'efficacia operativa.
Nella nota integrativa, Parte A - Politiche contabili sono
descritti i processi di classificazione e valutazione delle
esposizioni creditizie per i quali la Banca fa riferimento alla
normativa di settore, integrata dalle disposizioni interne che
disciplinano le regole di classificazione e trasferimento
nell'ambito delle diverse categorie di rischio e le modalità di
valutazione. Nella Parte E - Informazioni sui rischi e sulle
relative politiche di copertura sono inoltre illustrate le
politiche di gestione del rischio di credito.
In considerazione della significatività dell'ammontare dei
crediti verso la clientela iscritti in bilancio e della
complessità dei sistemi di valutazione, gestione e controllo
del rischio di credito adottati dalla Banca, sia in fase di
erogazione sia successivamente, che comportano
un'articolata attività di classificazione delle esposizioni
creditizie e un processo di valutazione caratterizzato da una
Le procedure di revisione svolte hanno
inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:
· l'analisi e la comprensione dei sistemi e
degli applicativi informatici utilizzati,
anche con il supporto di esperti
informatici appartenenti al nostro
network;
· l'ottenimento e l'esame delle risposte
alle richieste di conferma saldi ai clienti;
· l'ottenimento e l'analisi della reportistica
di monitoraggio predisposta dalle
responsabili funzioni aziendali e unità
organizzative coinvolte;
· per i crediti non deteriorati, la verifica su
base campionaria della classificazione
secondo le disposizioni della normativa

De oitte.

rilevante componente discrezionale, l'area crediti verso la
clientela, con particolare riferimento ai mutui in funzione
del significativo incremento delle erogazioni registrato nel
corso dell'esercizio, è stata considerata un aspetto chiave
della revisione contabile del bilancio d'esercizio di
FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2017.
di settore e l'esame della ragionevolezza
dei criteri di valutazione e delle
assunzioni adottati dalla Banca per la
determinazione della rettifiche di valore
per ciascuna classe di credito;
· per i crediti deteriorati, la verifica su
base campionaria della classificazione e
della relativa valutazione in conformità a
quanto disposto dalla normativa di
settore e ai principi contabili applicabili.
Abbiamo infine verificato l'adeguatezza e la
conformità dell'informativa fornita nella
nota integrativa rispetto a quanto previsto
dai principi contabili applicabili e dalla
normativa di riferimento.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

· abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta

a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;

  • · abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • · abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • · siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • · abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. ci ha conferito in data 16 aprile 2013 l'incarico di revisione legale dei conti della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2021.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

De oitte.

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Banca al 31 dicembre 2017, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98 con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2017 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2017 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

DELOITTE & TOUCHE S.p.A.

Paolo Gibello Ribatto Socio

Milano, 15 marzo 2018

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale

Signori Azionisti,

ai sensi dell' art. 2429, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 153 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), il Collegio Sindacale (il "Collegio") di FinecoBank S.p.A. ("Finecobank" o la "Banca") riferisce sull'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio che si è chiuso il 31 dicembre 2017. Nel corso dell'esercizio 2017 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto del Codice Civile, dei D.Lgs. n.385/1993 (TUB), n.58/1998 (TUF) e n. 39/2010 (Testo unico della revisione legale), delle norme statutarie e delle norme emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo, altresì, in considerazione le Norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Anche in osservanza delle indicazioni espresse dalla CONSOB, fornite con comunicazione n. DEM/ 1025564 del 06 aprile 2001, precisiamo quanto segue.

Organo Amministrativo - Nomina, durata in carica e funzionamento

Il Consiglio di Amministrazione in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2017 e rimarrà in carica fino alla data dell'Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019.

Alle date del 15 dicembre 2017 (con riferimento agli Amministratori non esecutivi) e 3 gennaio 2018 (con riferimento al Presidente e all'Amministratore Delegato) la Banca ha ricevuto la decisione della Banca Centrale Europea sulla suitability dei componenti l'organo amministrativo.

Si dà inoltre atto che ai sensi della vigente normativa e del Codice di Autodisciplina delle società quotate, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto, in occasione della riunione del 6 febbraio 2018, previo parere del Comitato Nomine e Sostenibilità, alla verifica annuale della sussistenza del requisito di indipendenza in capo alla maggioranza degli Amministratori, con gli esiti indicati nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, oltre al mantenimento dei requisiti di onorabilità e professionalità ed il rispetto del divieto di interlocking. Il Collegio Sindacale ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri membri.

Collegio Sindacale - Nomina, durata in carica e funzionamento

Il Collegio Sindacale in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2017 e resterà in carica fino all'Assemblea di approvazione del bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019.

In data 4 settembre 2017 il signor Stefano Fiorini ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Presidente del Collegio Sindacale e, ai sensi di legge e di statuto, il Sindaco Supplente signora Elena Spagnol è subentrata in pari data nella carica di Sindaco Effettivo e Presidente del Collegio Sindacale, fino alla presente Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio al 31 dicembre 2017. L'Assemblea è pertanto invitata a procedere all'integrazione del Collegio Sindacale mediante la nomina di un Sindaco effettivo che scadrà insieme ai componenti del Collegio in carica e, ove necessario, di un nuovo Sindaco supplente.

Il Collegio Sindacale ha valutato, da ultimo nella riunione del 30 gennaio 2018, l'indipendenza dei propri membri, oltre al possesso dei requisiti di legge e statutari e l'assenza di cause ostative di cui all'articolo 36 del D. L. n. 201/2011.

In conformità a quanto richiesto da parte delle Autorità di Vigilanza - in particolare dalla Circolare 285/2013 di Banca d'Italia e come previsto dal regolamento degli Organi aziendali- il Collegio Sindacale ha svolto l'autovalutazione sulla propria composizione e sul proprio funzionamento.

Nel corso dell'esercizio il Collegio si è riunito trenta volte ed ha partecipato a n. 1 riunione Assembleare a n. 14 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed a n. 12 riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate. Inoltre, almeno un Sindaco Effettivo ha partecipato alle n. 11 riunioni del Comitato Remunerazione ed alle n. 8 riunioni del Comitato Nomine e Sostenibilità.

Adesione della Società al Codice di Autodisciplina e concreta attuazione dello stesso

FinecoBank aderisce al Codice di Autodisciplina delle società quotate ("Codice") e, in ossequio al Codice, all'interno del Consiglio di amministrazione operano, con funzioni propositive, consultive e di coordinamento, il Comitato Nomine e Sostenibilità, il Comitato Remunerazione e il Comitato Rischi e Parti correlate. I comitati sono composti da amministratori indipendenti non esecutivi. Al Comitato Nomine sono state assegnate anche le funzioni di supervisione delle questioni di sostenibilità con delibera del 1° marzo 2018 del Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio ha riscontrato la corretta applicazione delle regole di governo societario espresse nel suddetto Codice di Autodisciplina.

Attività di direzione e coordinamento della Capogruppo

FinecoBank - in quanto facente parte del Gruppo UniCredit - è soggetta alla disciplina dei gruppi bancari contenuta nel TUB e nelle disposizioni di vigilanza per le Banche finalizzata ad assicurare la stabilità e la unitarietà delle società appartenenti allo stesso Gruppo bancario. In tale contesto UniCredit S.p.A. esercita nei confronti di FinecoBank attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e ss. del Codice Civile.

Osservanza della legge e dello statuto - Principi di corretta amministrazione

Il Collegio ha vigilato sull' osservanza della legge e dell'atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione sia nello svolgimento della propria attività, inclusiva della partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati Endoconsiliari, sia durante gli incontri con il management e con i Responsabili delle varie Aree e Funzioni della Banca.

La partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ha consentito di ottenere periodicamente dagli Amministratori informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, patrimoniale e finanziario deliberate nell'esercizio. Sulla base delle informazioni disponibili, il Collegio può ragionevolmente affermare che le operazioni stesse sono conformi alla legge e allo statuo sociale e non sono manifestamente imprudenti, azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Tra i fatti significativi dell'esercizio - come riportato nella Relazione sulla gestione - il Collegio richiama la delibera del Consiglio di Amministrazione del 4 luglio 2017 relativa alla costituzione di una nuova società di investimento di diritto irlandese (Asset Management Company), dedicata alle attività di gestione del risparmio, interamente partecipata dalla Banca. L'avvio della società è previsto nel corso del presente esercizio 2018.

Inoltre, in data 23 gennaio 2018, il Consiglio di Amministrazione ha approvato, al fine di rafforzare la struttura patrimoniale della Banca a fronte della diversificazione del proprio portafoglio di investimenti (in particolare incremento degli acquisti di titoli di Stato e sviluppo dei prodotti di finanziamento e mutuo alla clientela), l'emissione di un prestito obbligazionario Additional Tier 1, perpetuo e non callable fino a giugno 2023, per un ammontare di € 200 milioni, interamente sottoscritto, tramite private placement, da UniCredit S.p.A. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 4,82%.

Durante le riunioni del Consiglio di Amministrazione, il Collegio ha tra l'altro accertato che i soggetti delegati hanno riferito, ai sensi dell'art. 150, comma 1, del TUF, sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti.

La frequenza delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, le informazioni fornite nel corso delle riunioni e, in generale, il complesso dei flussi informativi, posti in essere, sono a nostro giudizio esaurienti rispetto agli obblighi di legge e di statuto e dei regolamenti applicabili.

Il Collegio Sindacale ha verificato l'osservanza degli obblighi informativi in materia di informazioni regolamentate, privilegiate o richieste dalle Autorità di vigilanza.

Durante le sedute del Consiglio di Amministrazione i Sindaci hanno preso visione delle relazioni trimestrali delle Funzioni di controllo della Banca, delle relazioni del Dirigente Preposto e hanno appurato che le relazioni e le informazioni previste dalla normativa di vigilanza sono state rispettate.

In data 1° marzo 2018 il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato, con riferimento all'esercizio 2017, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis del TUF.

Operazioni atipiche o inusuali

La Relazione sulla gestione, le informazioni ricevute nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e quelle ricevute dal Presidente e dall'Amministratore Delegato, dal management e dal Revisore legale dei conti non hanno evidenziato l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Operazioni infragruppo o con parti correlate - Operazioni approvate ai sensi dell'art. 136 del TUB

Le operazioni infragruppo o con parti correlate, di maggior rilievo economico, patrimoniale e finanziario, sono evidenziate nella Relazione sulla Gestione e nell'apposita sezione della Nota Integrativa con l'indicazione delle attività, delle passività e delle garanzie ed impegni in essere al 31 dicembre 2017, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Il Collegio, nel corso dell'esercizio, ha sempre partecipato alle riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, che si è riunito per fornire i pareri preventivi e motivati sull'interesse della Banca al compimento delle operazioni con parti correlate e con soggetti collegati in ossequio alle "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse". La vigente versione di tali procedure è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 6 giugno 2017, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale. Le Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione: (i) delle operazioni con parti correlate ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221; (ii) delle operazioni con soggetti collegati ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche; (iii) delle obbligazioni degli esponenti bancari ai sensi dell'art. 136 del TUB.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle regole procedurali adottate dalla Banca nonché sul rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di informazione al pubblico ed ha verificato che nella Relazione sulle Gestione e nelle note al Bilancio il Consiglio di Amministrazione abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate in base alla vigente disciplina.

Per l'informativa di dettaglio sulle singole operazioni infragruppo e con parti correlate - operazioni di maggior rilevanza, ordinarie e a condizioni di mercato - si rinvia alle apposite sezioni della Relazione sulla Gestione e della Nota Integrativa di Bilancio.

Osservazioni sull'adeguatezza della struttura organizzativa

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza della struttura organizzativa e sul suo corretto funzionamento nell' ambito di diversi incontri con i vertici aziendali e con i Responsabili delle varie aree e funzioni; da tale attività di vigilanza non sono emerse significative carenze di natura organizzativa. In particolare il Collegio, nel corso del 2017, ha vigilato sulle iniziative finalizzate al miglioramento della organizzazione aziendale ed ha preso atto delle modifiche - debitamente approvate dal Consiglio di Amministrazione previo parere, qualora necessario, del Comitato Nomine e Sostenibilità, e sottoposte, qualora previsto, alla valutazione della competente funzione di Capogruppo - apportate alle strutture della Direzione centrale e di Rete, all'Organigramma

aziendale - recante una chiara identificazione delle funzioni, dei compiti e delle linee di responsabilità - ed al Regolamento interno della Banca.

Il Regolamento Interno della Banca - approvato nella sua ultima versione dal Consiglio di Amministrazione in data 01.03.2018 - descrive il modello organizzativo e la struttura in cui lo stesso si articola (organi, department, team). Oltre ai Comitati endoconsiliari, risultano costituiti, quali organi collegiali finalizzati ad assicurare indirizzi unitari e partecipativi e a garantire continuità direzionale, i seguenti Comitati manageriali:

  • Comitato Strategico
  • Comitato di Direzione
  • Comitato Consulenza
  • Internal Control Business Committee
  • Comitato di Business Continuity & Crisis Management
  • Comitato Progetti
  • Comitato Rischi
  • Comitato Rete

Relazione del Collegio Sindacale (Segue)

  • Comitato Prodotti
  • Comitato Disciplinare
  • Comitati Private Banking
  • Comitato Tesoreria
  • ICT Committee.

Il Collegio ha preso atto del costante recepimento e del grado di attuazione delle Linee Guida emanate dalla Capogruppo - alla cui attività di direzione e coordinamento la Banca è soggetta - e delle conseguenti modifiche organizzative attuate dalla Banca.

Il Collegio dà atto del continuo aggiornamento e implementazione, in linea con le vigenti Disposizioni di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 e con le Global Rules emanate da Capogruppo, del Piano di Continuità Operativa della Banca (Business Continuity Plan) e della avvenuta esecuzione, con esito complessivamente positivo, delle attività di test di Business Continuity e di Disaster Recovery annualmente pianificate.

In conformità alla normativa applicabile ed alla Policy sulle "Esternalizzazioni/Internalizzazioni", i Sindaci danno atto che la funzione di Revisione Interna ha predisposto la relazione prevista dalle disposizioni di vigilanza relativa ai controlli svolti sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate ed alle eventuali carenze rilevate. Detto documento "Esternalizzazione di funzioni aziendali (outsourcing) - Relazione annuale della funzione di Revisione Interna", assistito dalle considerazioni del Collegio Sindacale, è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 1° marzo 2018.

Sulla base della documentazione esaminata e delle informazioni ricevute nell'espletamento delle attività di vigilanza, in presenza di un Organigramma e del relativo Regolamento aziendale che dettaglia ruoli e responsabilità delle strutture organizzative, verificati il corretto esercizio del sistema di deleghe rilasciate dal Consiglio di Amministrazione e la definizione, l'applicazione ed il monitoraggio di precise normative aziendali finalizzate allo svolgimento delle attività proprie di ciascuna funzione di FinecoBank, il Collegio Sindacale valuta complessivamente adeguato l'assetto organizzativo della Banca.

Osservazioni sull'adeguatezza del sistema di Controllo Interno

In recepimento di quanto previsto dalla Circolare n. 285, la Banca si è dotata del "Documento degli Organi e delle Funzioni con compiti di Controllo" che definisce il Sistema dei Controlli Interni della Banca con l'analitica individuazione dei compiti e delle responsabilità degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo.

Il Sistema dei controlli interni di FinecoBank si conforma ai principi del Codice di Autodisciplina delle società quotate, alle normative di settore applicabili ed alle best practices.

La Banca ha istituito le funzioni aziendali di controllo permanenti ed indipendenti: i) di conformità alle norme (Compliance); ii) di controllo dei rischi (Risk Management); iii) di revisione interna (Internal Audit).

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale è stato designato Amministratore Incaricato di sovrintendere al Sistema di Controllo Interno e di gestione dei Rischi in relazione a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana. In data 06 febbraio 2018 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione il documento "2017 Statement on ICS Managerial Assessment" in cui il CEO della Banca dichiara, alla luce delle analisi eseguite, che il Sistema di Controllo Interno di FinecoBank è "Mostly Satisfactory", individuando, contemporaneamente, alcune aree di miglioramento per le quali sono state definite ed avviate le opportune azioni correttive.

Relativamente alla Rete dei Consulenti Finanziari la struttura organizzativa "Risk Management" coordina anche l'attività del team "Rischi operativi e reputazionali", team che effettua sistematici controlli a distanza mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei Consulenti Finanziari, predisponendo specifica reportistica. FinecoBank, inoltre, per gestire e prevenire gli eventuali comportamenti non conformi alla normativa dei propri Consulenti Finanziari, ha adottato una serie di controlli di primo e di secondo livello in capo ad alcune strutture organizzative ed un flusso informativo che accentra, al fine della tempestiva adozione nei confronti del Consulente Finanziario delle azioni ritenute necessarie, tutte le relative informazioni verso la Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete da parte del Risk Management, del referente Compliance, del Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo, del team Information Security and Fraud Management, degli altri Uffici della Banca e dell'Internal Audit. La Unit Controlli Rete - operante nell'ambito della Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete - procede semestralmente, in conformità a quanto richiesto dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le Banche, alla presentazione al Comitato Rischi e Parti Correlate ed al Consiglio di Amministrazione di apposita Relazione indicante le verifiche effettuate, i risultati emersi, le eventuali criticità e gli interventi rivolti alla loro rimozione, in relazione all'attività dei Consulenti Finanziari.

L'attività di Internal Audit a favore di FinecoBank è svolta in outsourcing da risorse dell'Internal Audit Department di UniCredit S.p.A. sulla base di specifico contratto di servizio e nel rispetto di quanto disciplinato nell'apposito "Mandato di Audit di Gruppo" adottato dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank. Il responsabile dell'Internal Audit della Banca, Sig.ra Patrizia Verdesca, è stata nominata dal Consiglio di Amministrazione del 7 marzo 2017, con decorrenza dal 13 marzo 2017 (previo parere dell'allora Comitato Remunerazioni e Nomine e dell'allora Comitato Audit e Parti Correlate e sentito il Collegio Sindacale).

Si riscontra che le Relazioni trimestrali predisposte dall'Internal Audit per la propria valutazione del Sistema di Controllo Interno - contenenti anche sezioni dedicate alla risultanze dell'attività di Audit svolta sulla Rete dei Consulenti Finanziari, agli Audit Findings nella loro composizione anche temporale - sono state regolarmente presentate al Comitato Rischi e Parti Correlate ed al Consiglio di Amministrazione ed ivi discusse.

Nel mese di dicembre 2017 il Consiglio di Amministrazione ha approvato, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Piano di Audit annuale 2018 e il Piano di Audit strategico 2018-2022.

Il Collegio, nel corso della propria attività, ha constatato il rispetto del piano di Audit - sia per quanto concerne le strutture centrali ed i processi sia con riferimento alle strutture di Rete - a suo tempo definito verificandone le tempistiche di effettiva attuazione e le motivazioni a base delle intervenute variazioni.

Il Piano di Audit 2017, che ha riguardato n. 12 audit pianificati sui processi, è stato regolarmente completato. Tutti gli audit svolti hanno avuto valutazione "satisfctory" ed uno "good". Anche il piano delle verifiche relative alla rete dei consulenti finanziari è stato completato, con l'enissione di n. 420 audit report nel corso del 2017.

Nel complesso, il sistema dei controlli interni è stato valutato "mostly satisfactory" dalla funzione di revisione interna.

l Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sull'attività di revisione interna di FinecoBank di cui all'articolo 14 del Regolamento congiunto CONSOB - Banca d'Italia, ai sensi della Delibera CONSOB n. 17297 del 28.04.2010", elaborata dall'Internal Audit sulla base della propria attività svolta nell'anno 2017, presentata prima al Comitato Rischi e Parti Correlate e successivamente al Consiglio di Amministrazione nella seduta del 1° marzo 2018. Le analisi svolte hanno tra l'altro nel complesso evidenziato la conformità alla normativa MIFID dei processi di collocamento/consulenza dei prodotti e strumenti finanziari offerti dalla Banca. La suddetta relazione evidenzia alcune aree di miglioramento ed indica, al riguardo, le azioni ritenute opportune. A fronte di detta Relazione ex art. 14 del Regolamento congiunto il Collegio sindacale formulerà le proprie Considerazioni a Consob nei termini previsti.

Il Collegio Sindacale ha esaminato gli Audit Report emessi dall'Internal Audit nel corso del 2017 utilizzando le informazioni ivi contenute per lo svolgimento della propria attività e per monitorare, con particolare attenzione nei confronti dei Responsabili delle Aree organizzative interessate, il recepimento delle raccomandazioni e degli interventi correttivi in essi contenute, con particolare attenzione al rispetto delle scadenze per lo svolgimento delle azioni remediali previste.

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio, ha tenuto incontri periodici con il Responsabile Compliance della Banca, per valutare l'attività di pianificazione dei controlli in base ai rischi evidenziati e gli esiti dei controlli di secondo livello svolti, verificando e raccomandando il rispetto delle tempistiche previste nei monitoraggi trimestrali per la chiusura delle azioni correttive di volta in volta individuate e prestando particolare attenzione ai rischi residuali evidenziati in detti monitoraggi.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione annuale della funzione Compliance di FinecoBank - 2017" dove la Funzione Compliance esprime un giudizio di sintesi "mostly satisfactory" ed evidenzia, in particolare, che la valutazione dei rischi primari di non conformità soggetti a presidio diretto della funzione Compliance non ha individuato alcuna area normativa con livello di rischio "critical" e "significant" e che le aree sottoposte a presidio indiretto presentano livelli di rischio non superiori a "medium". Il Collegio Sindacale predisporrà le proprie "Osservazioni" che accompagneranno la "Relazione di Compliance" da trasmettersi alla CONSOB entro trenta giorni dall'approvazione del bilancio d'esercizio.

Nel corso del 2017 i risultati dei monitoraggi svolti sono stati presentati al Comitato Rischi e Parti Correlate e al Collegio Sindacale mediante appositi report trimestrali. Il report di sintesi dei monitoraggi svolti nell'ultimo trimestre evidenzia un livello di rischio "medium" sulla maggior parte delle aree normative considerate.

Nel corso del 2017 la funzione Compliance è stata impegnata nei progetti di adeguamento di processi e procedure alla normativa introdotta dalla Direttiva 2014/65/UE (MiFID II), dal Regolamento (UE) n. 600/2014 (MiFIR), dal Regolamento (UE) n. 1286/2014 (PRIIPs) e dal Regolamento UE 2016/679 (GDPR). In particolare, tutti i nuovi requisiti applicabili alla data di entrata in vigore della normativa MiFID II (dal 3 gennaio 2018) sono stati implementati coerentemente alle indicazioni fornite dalla funzione Compliance. Per alcuni requisiti - in particolare quelli non immediatamente applicabili - sono in corso attività di fine tuning oggetto di reportistica agli organi aziendali.

Con riferimento all'attività svolta dalla Funzione Antiriciclaggio, il Collegio rileva che la Banca ha attivato - ai sensi del Provvedimento della Banca d'Italia entrato in vigore nel settembre 2011 - flussi informativi adeguati e tempestivi indirizzati agli Organi sociali ed ai vertici aziendali sulla situazione dei presidi aziendali in FinecoBank a prevenzione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, inclusi i risultati dei controlli di secondo livello. Si segnala che nel corso del I° semestre 2017 Banca d'Italia ha svolto un'attività ricognitiva sulle procedure adottate in materia di individuazione e adeguata verifica rafforzata delle Persone Politicamente Esposte (c.d. PEPs). Ad esito dell'attività svolta da Banca d'Italia sono state evidenziate alcune carenze e aree di miglioramento, a fronte delle quali la Banca ha predisposto un piano di interventi in parte già completato.

L'autovalutazione svolta dalla Funzione antiriciclaggio, in osservanza alla comunicazione del 21 ottobre 2015 di Banca d'Italia, ha identificato il rischio residuo della Banca in "Medium".

Il Collegio Sindacale ha preso, altresì, atto della "Relazione sulla situazione complessiva dei reclami ricevuti da FinecoBank S.p.A. nel 2017", predisposta dalla funzione Compliance, avente ad oggetto sia i reclami riferiti alla prestazione dei servizi di investimento che gli altri reclami. La "Relazione sui reclami annota un aumento percentuale dei reclami ricevuti nel 2017 rispetto al 2016 sottolineando che il numero dei reclami ricevuti rimane, comunque, in valore assoluto, contenuto se valutato in rapporto alla crescita dei clienti e delle transazioni svolte dalla Banca. La principale area di contestazione è quella relativa ai "Finanziamenti e mutui" per reclami relativi a operazioni di cessione del quinto dello stipendio (CQS), tipologia di rapporti ceduti nel 2008 e non più commercializzati dalla Banca.

Si segnala infine che la Banca si è dotata di un sistema interno di segnalazioni da parte dei dipendenti di eventuali irregolarità o violazioni della normativa applicabile e delle procedure interne, garantendo l'anonimato del segnalante (cd. whistleblowing).

Con riferimento alle richieste pervenute nell'esercizio da parte delle Autorità di Vigilanza, si precisa che Banca d'Italia ha inviato il 24 marzo una lettera alle banche richiedendo di verificare la conformità ai requisiti EMIR; le Funzioni Compliance e Internal Audit hanno svolto le opportune verifiche senza rilevare carenze significative. Inoltre, in data 25 ottobre 2017 Consob ha chiesto informazioni in merito agli obblighi di segnalazione delle operazioni sospette di costituire abusi di mercato ai sensi dell'art. 187-nonies del TUF; la Banca ha risposto in data 10 novembre 2017 e con successiva integrazione in data 26 gennaio 2018, fornendo le informazioni richieste sui processi, procedure, controlli in essere e formazione del personale.

Relazione del Collegio Sindacale (Segue)

FinecoBank si avvale di un Organismo appositamente istituito per lo svolgimento delle funzioni di Organismo di Vigilanza di cui al D. Lgs. 231/2001. L'Organismo di Vigilanza è stato nominato con delibera del Consiglio di Amministrazione dell'11 aprile 2017, per la durata di tre anni; successivamente ne è stata modificata la composizione, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 16 ottobre 2017, prevedendo la riduzione da tre a due "membri interni" con l'uscita del Responsabile Internal Audit che continua in ogni caso a partecipare alle riunioni come invitato permanente, e la nomina di un nuovo membro esterno, in sostituzione del Presidente del Collegio Sindacale che, sino a tale data, ha partecipato alle riunioni.

Il Collegio Sindacale ha esaminato la "Relazione informativa dell'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza (OdV) ai sensi del D.Lgs. 08 giugno 2001, n. 231, al 31 dicembre 2017"; dalle risultanze delle attività svolte dall'OdV non sono emerse violazioni significative della normativa di riferimento e si riscontra che, tra l'altro, lo stesso ha proposto modifiche al Modello di Organizzazione e Gestione di Fineco (approvate dal Consiglio di amministrazione della Banca in data 19 settembre 2017 e 16 ottobre 2017), ha esaminato e approvato le nuove versioni di n. 4 protocolli di decisione, ha analizzato i flussi ricevuti relativi alle segnalazioni periodiche ed occasionali in merito a comportamenti contrari ai principi di cui al Decreto, ha esaminato le risultanze dei controlli effettuati dall'Audit nel corso del 2017 su n. 3 Protocolli di decisione.

Sulla base della documentazione esaminata, delle informazioni ricevute e dei riscontri effettuati nel corso della propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale, pur richiamando l'esistenza di alcuni interventi correttivi in atto, ritiene complessivamente adeguato il Sistema di Controllo Interno.

Osservazioni sull'adeguatezza dei sistemi di gestione del rischio.

In FinecoBank risulta istituita ed attiva la funzione di Risk Management avente lo scopo di valutare e monitorare l'adeguatezza dei sistemi di misurazione, di controllo e di gestione dei rischi tipici connaturati allo svolgimento dell'attività bancaria e finanziaria, in particolare il rischio di liquidità, il rischio di credito, il rischio di mercato, il rischio operativo, il rischio di business oltreché il rischio reputazionale ed il rischio informatico.

La funzione CRO ha provveduto, in conformità alle disposizioni di Vigilanza prudenziale, a presentare la "Relazione dell'attività svolta dal Risk Management nell'esercizio 2017 e programmazione per l'anno 2018" in cui, tra l'altro, si dà atto del monitoraggio del Risk Appetite Framework e dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio, del monitoraggio dei rischi dell'attività svolta dalla Banca nonché della proposta di politiche di mitigazione del rischio ove ritenuto necessario, del monitoraggio trimestrale dell'adeguatezza del capitale interno della Banca (ICAAP), dei flussi informativi diretti agli Organi aziendali ed alla Capogruppo.

In detta Relazione la funzione di Risk Management evidenzia che nel corso dell'esercizio trascorso non sono emerse particolari criticità.

Nel corso del 2017 il Risk Management è stato impegnato anche in attività di natura progettuale o di natura straordinaria, tra cui si richiama il recepimento del nuovo principio contabile IFRS 9 che ha coinvolto il Team rischi di Credito e la Direzione CFO nonché il revisore contabile e gli Organi aziendali Il Team Rischi di Mercato ha curato l'internalizzazione dei sistemi di ALM e l'allineamento dei sistemi informatici della Banca a quelli di Gruppo. Il Team Rischi Operativi ha avviato l'aggiornamento pluriennale del sistema di prevenzione frodi SoFia che sarà finalizzato nel 2018. Il Risk Management ha inoltre condotto la validazione del modello delle Poste a Vista.

Il Collegio Sindacale ha verificato l'effettività e l'adeguatezza dei flussi informativi, inclusi i report che evidenziano la liquidità strutturale e la capacità della Banca di far fronte agli impegni a breve termine e quelli finalizzati a verificare il rispetto dei limiti individuati per la gestione della liquidità stessa.

FinecoBank ha approvato nel gennaio 2017 - conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia - il documento "2107 FinecoBank Risk Appetite" le cui metriche, inclusive del rischio tasso in relazione alle politiche di copertura, sono state oggetto di valutazione da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e che è anche finalizzato a verificare la coerenza tra il modello di business, il RAF stesso ed il processo di budget.

Con riferimento ai rischi operativi, la funzione Internal Audit della Banca nel documento "Basel 2 - Operational Risk -AMA - Local Internal Audit Report on the Operational Risk Management System", emesso il 24 novembre 2017, esprime, accertando la sussistenza dei requisiti stabiliti dalla Banca d'Italia nella Circolare 285/2013, una valutazione complessiva soddisfacente, in quanto le verifiche svolte hanno evidenziato una sostanziale adeguatezza dei processi aziendali volti all'identificazione, gestione e misurazione dei rischi operativi. Il Collegio ha espresso il proprio parere positivo al Consiglio di Amministrazione. A febbraio 2018 l'Internal Audit della Banca ha emesso e presentato al Comitato Rischi e Parti Correlate (e successivamente al Consiglio di Amministrazione) la Relazione sull''Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP) e Risk Appetite Framework (RAF) di Fineco Bank, in conformità alla Circolare n.285/2013 della Banca d'Italia. La Relazione conferma la sostanziale adeguatezza dei presidi adottati dalla Banca nelle procedure di definizione del Risk Appetite Framework e di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

In particolare, la Relazione evidenzia che i dati consuntivi relativi alle metriche del RAF 2017 rispettano i limiti previsti, sono coerenti con le previsioni di budget e di Multi Year Plan 2018-2020 e sono riconciliati con le evidenze contabili e le segnalazioni di vigilanza.

La relazione inoltre evidenzia che il RAF 2018 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2017, dopo la previa valutazione del Comitato Rischi e Parti Correlate.

Nel corso della sua attività il Collegio ha incontrato periodicamente il Chief Risk Office per valutarne, tra l'altro, l'operato ed approfondire le relazioni informative dallo stesso predisposte per gli Organi Aziendali.

Il Collegio giudica il sistema di gestione dei rischi complessivamente adeguato alle dimensioni e alle caratteristiche della società.

Attività di vigilanza ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010 Rapporti con la Società di Revisione

Il Collegio Sindacale, identificato dall'art. 19 del D.Lgs 39/2010 nella versione riformulata a seguito della riforma della revisione legale recepita mediante il D.Lgs 135/2016 quale "Comitato per il controllo interno e per la revisione legale", ha esercitato il monitoraggio sul processo di informativa finanziaria, sull'attività di revisione legale e sull'l'indipendenza del Revisore legale dei conti, in particolare per quanto riguarda la prestazione di servizi non di revisione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato le relazioni di revisione rilasciate in data 15 marzo 2018 dalla Società di Revisione legale Deloitte e Touche S.p.A.

ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014 sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato della Banca (quest'ultimo riferito alla Banca e alla controllata irlandese, neocostituita e non ancora operativa) al 31 dicembre 2017. In particolare, le relazioni di revisione sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato:

  • esprimono un giudizio senza rilievi sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato di FinecoBank al 31 dicembre 2017 asserendo che i bilanci forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/2005 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/2015;
  • esprimono un giudizio di coerenza e conformità da cui risulta che la Relazione sulla Gestione che correda il bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2017 è coerente con i suddetti bilanci ed è redatta in conformità alle norme di legge, così come le specifiche informazioni contenute nella Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del TUF;
  • con riferimento a eventuali errori significativi nella Relazione sulla gestione, dichiarano, sulla base delle consocenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare.

In data 15 marzo 2018 la Società di Revisione ha presentato al Collegio la Relazione aggiuntiva, ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, da cui non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di governance. Unitamente alla Relazione Aggiuntiva la Società di Revisione ha fornito al Collegio la dichiarazione sull'indipendenza (articolo 6 del Regolamento UE sopra citato) da cui non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

Il Collegio ha tenuto diversi incontri periodici, in conformità all'art. 150, comma 3, del TUF e delle disposizioni portate dal D. Lgs. n. 39/2010, con la Società di Revisione - esaminando il piano delle attività di revisione 2017, verificandone l'adeguatezza, seguendone l'esecuzione e scambiando tempestivamente i dati e le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti - senza che siano stati evidenziati rilievi particolari da dover comunicare, né fatti ritenuti censurabili che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'art. 155, comma 2, del TUF. Nelle Note Integrative è data pubblicità dei corrispettivi di revisione legale dei conti nonché dei corrispettivi per i servizi consentiti diversi dalla revisione prestati nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2017 a FinecoBank dalla Società di revisione e dalle entità della rete cui appartiene la Società di revisione stessa.

Riportiamo di seguito tali compensi (al netto di IVA e spese):

(importi in euro)

TIPOLOGIA DI SERVIZI SOGGETTO CHE HA EROGATO IL SERVIZIO COMPENSI
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 169.245
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 95.000
Altri Servizi Deloitte Consulting Srl 30.000

I Servizi di attestazione si riferiscono allo svolgimento delle procedure finalizzate all'emissione della comfort letter per la BCE ai fini dell'inclusione dell'utile d'esercizio nei Fondi Propri della Banca, alla revisione contabile limitata del reporting package predisposto dalla Banca per la capogruppo per il primo ed il terzo trimestre 2017 ed alle attività legate al progetto IFRS 9 della Banca; gli altri servizi si riferiscono ad attività di consulenza inerenti il suddetto progetto. Si precisa che in data 10 aprile 2017 il Collegio ha autorizzato l'assegnazione alla società di Revisione Deloitte & Touche degli incarichi non di audit "Quality assurance e supporto metodologico relativo all'"impairment" sul progetto IFRS 9 e "Revisione contabile limitata a titolo volontario del Reporting Package di Fineco del 1Q17 e 3Q17" al fine dell'inclusione nel bilancio consolidato intermedio di UniCredit S.p.A., previa verifica dell'indipendenza della Società di Revisione a norma di quanto previsto dal D. Lgs. n. 39/2010 e dall'art. 5 del Regolamento (UE) n. 537/2014 del Parlamento Europeo e del Consiglio del 16 aprile 2014.

In data 2 novembre 2017 il Collegio ha autorizzato l'integrazione dei compensi previsti per l'attività di "revisione contabile del bilancio consolidato (semestrale e annuale) incluso il coordinamento del lavoro di revisione del bilancio consolidato e la verifica del procedimento di consolidamento" e per "applicazione dei nuovi principi di revisione internazionali per gli anni 2017-2021".

In data 12 gennaio 2018 il Collegio Sindacale ha autorizzato l'assegnazione alla Società di revisione dell'incarico per lo svolgimento di procedure di verifica concordate "Attività di asseverazione dei dati necessari per il calcolo dei contributi al SRF" per ciascuno degli anni del periodo 2018-2021.

Attività di vigilanza sul processo di informativa finanziaria - Osservazioni sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile.

Il Collegio Sindacale ha verificato il rispetto della normativa interna inerente il processo che consente al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari ed all'Amministratore Delegato di rilasciare le attestazioni previste dall'art. 154-bis del TUF. Le procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra comunicazione finanziaria, sono state predisposte sotto la Responsabilità del Dirigente preposto che, unitamente all'Amministratore Delegato, nella periodica rendicontazione sulle stesse e, da ultimo, nella "Relazione sul sistema dei controlli interni sul financial reporting in ottemperanza alla legge n.262/2005", approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 6 febbraio 2018, ne attesta - sulla base dei test di effettiva applicazione dei controlli - l'adeguatezza e l'effettiva applicazione per la formazione del bilancio al 31 dicembre 2017 e del reporting package verso UCI Holding.

Il Dirigente Preposto, nel corso degli incontri con il Collegio Sindacale, non ha segnalato carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il suddetto giudizio di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti della gestione in conformità ai principi contabili adottati. Periodicamente il Dirigente Preposto presenta al Consiglio di Amministrazione un aggiornamento dello stato delle attività svolte e lo stato di avanzamento lavori delle attività dirette al miglioramento del Sistema di Controllo Interno relativo all'attività di Financial Reporting.

Nel corso dei periodici incontri finalizzati allo scambio di informazioni, il Revisore legale dei conti non ha segnalato significative criticità del sistema di controllo interno inerente il processo di informativa finanziaria.

Il Collegio prende atto che il Bilancio al 31 dicembre 2017 è stato redatto in conformità ai principi contabili emanati dall'International Accounting

Relazione del Collegio Sindacale (Segue)

Standards Board, inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2017, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabile ai bilancio di esercizio che iniziano dall'1 gennaio 2017.

Il bilancio al 31 dicembre 2017 risulta composto dallo Stato Patrimoniale, dal Conto economico, dal prospetto della Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa ed è corredato dalla "Relazione degli Amministratori sulla gestione" e dall' Attestazione relativa al bilancio d'esercizio prevista dall'art. 81-ter del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni rilasciata in data 6 febbraio 2018. Il bilancio utilizza, altresì, gli schemi di bilancio e della nota integrativa previsti dalle istruzioni stabilite dalla Banca d' Italia con la Circolare n. 262 del 22.12.2005, successivamente aggiornata e modificata.

Ai sensi del Documento Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 4 del 03 marzo 2010 ed alla normativa interna che ha recepito la Legge n. 262/2005, si dà atto che il Consiglio di Amministrazione ha approvato, in via preventiva ed autonoma, rispetto al momento di approvazione del bilancio, la procedura di impairment test dell'avviamento. I risultati confermano la sostenibilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio.

L' Area amministrativa ha provveduto nel corso del 2017 ad inviare periodicamente a Capogruppo i flussi informativi per il calcolo del Patrimonio di Vigilanza e per il calcolo del Capitale di secondo pilastro. Al 31.12.2017 il CET1 Capital ratio (Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate) risulta pari al 20,77% così come dettagliato nella apposita sezione "Parte F - Informazioni sul patrimonio" del bilancio.

Inoltre, considerata la costituzione in data 26 ottobre 2017 della società di diritto irlandese Fineco Asset Management, è stato predisposto il bilancio consolidato; si segnala tuttavia che al 31.12.2017 tale società non aveva ancora avviato l'attività; conseguentemente i risultati consolidati ed individuali di Fineco Bank non presentano differenze significative.

Il Collegio Sindacale, alla luce delle informazioni ricevute, della documentazione esaminata e dell'attività svolta, esprime una valutazione di sostanziale adeguatezza del processo di formazione dell'informativa finanziaria.

Osservazioni sulla politica retributiva

Nel corso del 2017, secondo quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione", il Collegio Sindacale ha verificato l'adeguatezza e la rispondenza al quadro normativo delle politiche e delle prassi di remunerazione adottate da FinecoBank ed i relativi processi aziendali.

La Banca ha provveduto a dare esecuzione alla Politica retributiva 2017 e, in data 1° marzo 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione, ha approvato la "Politica Retributiva di FinecoBank per l'anno 2018", formulata dalla funzione Risorse Umane, con il coinvolgimento delle funzioni Risk Management e Compliance ed inclusiva dell'individuazione dei "soggetti più rilevanti", c.d. identified staff, che sarà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea. Detto documento dà atto, altresì, della Politica Retributiva applicata agli appartenenti alla rete dei Consulenti Finanziari di FinecoBank, coerentemente con le specificità retributive di questi ultimi. La definizione della Politica 2018 è stata inoltre supportata e validata dal Consulente esterno indipendente del Comitato Remunerazione.

La funzione Internal Audit ha effettuato l'annuale verifica del sistema di remunerazione variabile della Banca, in coerenza con quanto previsto dalla Normativa di vigilanza emanata dalla Banca d'Italia ed ha verificato il disegno, l'implementazione e gli effetti del processo di remunerazione, nonché la conformità dello stesso ai requisiti normativi di riferimento ed alla politica retributiva della Banca. Sono stati oggetto di valutazione la fase di pagamento e differimento relativa al sistema incentivante dell'anno precedente, il processo di definizione e distribuzione del bonus pool ed il rispetto dei limiti al rapporto fra remunerazione variabile e fissa previsti dalla politica retributiva della Banca; ha inoltre esaminato il processo di identificazione delle risorse appartenenti alla categoria del personale più rilevante al fine di riscontrarne la conformità ai requisiti stabiliti dal Regolamento Delegato (UE) n. 604/2014. La suddetta verifica annuale - i cui risultati sono stati presentati al Comitato Remunerazione del 28 febbraio 2018 - si è conclusa con la formulazione di un giudizio "good", seppur raccomandando miglioramenti del processo, la cui finalizzazione è attesa in tempo utile per esplicare gli effetti sul prossimo ciclo di remunerazione.

La Politica Retributiva 2018, comprensiva della "Relazione Annuale sulla Remunerazione" e recante in allegato i "Piani retributivi 2017 basati su strumenti finanziari", è stata a tutt'oggi messa a disposizione del pubblico ai sensi del Regolamento CONSOB n. 11971/1999; la Relazione assolve contemporaneamente agli obblighi informativi di cui agli artt. 114-bis e 123-ter del TUF e agli obblighi previsti dalla normativa bancaria.

Trattamento delle Informazioni Privilegiate

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta tenutasi in data 15 aprile 2014 ha approvato la Procedura recante la disciplina relativa al trattamento delle informazioni Privilegiate finalizzate ad evitare che il trattamento delle stesse possa avvenire in modo intempestivo, in forma incompleta o inadeguata. In conformità alla normativa in vigore, il Consiglio di Amministrazione, da ultimo in data 10 gennaio 2018, ha approvato l'attuale versione del Codice di comportamento in materia di internal dealing per regolare la gestione, il trattamento e la comunicazione delle informazioni relative ad operazioni sulle azioni e sugli strumenti di debito quotati di FinecoBank nonché sui derivati e sugli strumenti finanziari ad essi collegati effettuate dai soggetti rilevanti e dalle persone ad essi strettamente legate.

Denunce ex art. 2408 c.c. - Segnalazioni - Pareri rilasciati ai sensi di legge

Nel corso del 2017 il Collegio non ha ricevuto alcuna denuncia ex art. 2408 del codice civile; è stato ricevuto, tramite posta elettronica certificata, un esposto da parte di un cliente della banca, che ha fatto seguito ad un reclamo, alla data odierna definito.

Il Collegio è stato chiamato ad esprimere il proprio parere in occasione delle seguenti circostanze:

  • parere sulle modifiche alla "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse";
  • parere rilasciato al Consiglio di Amministrazione sul Sistema di Operational Risk Management della Banca in applicazione del modello AMA.

Inoltre il Collegio ha espresso le proprie osservazioni alle Relazioni ex artt. 13, 14 e 16 del Regolamento della Banca d'Italia e della CONSOB (adottato

con provvedimento 29 ottobre 2007, ai sensi dell'art. 6, comma 2-bis, del TUF) e le proprie "Considerazioni sul documento "Esternalizzazione di funzioni aziendali (outsourcing). Relazione annuale della funzione di Revisione Interna".

Sulla base dell'attività svolta e delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili o irregolarità significative da richiedere la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente Relazione.

Considerazioni conclusive

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività di vigilanza esercitata, non ha riscontrato significative irregolarità né omissioni e/o fatti censurabili né è venuto a conoscenza di operazioni non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere non in conformità alla Legge e allo Statuto Sociale, non rispondenti all'interesse di FinecoBank, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, manifestamente imprudenti o azzardate, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio Sindacale non ritiene necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, secondo comma, del TUF.

Preso atto dei risultati espressi dal bilancio e del contenuto della "Relazione degli Amministratori sulla gestione" che lo correda, del contenuto dell'attestazione del bilancio d'esercizio e consolidato, sottoscritta dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dal Dirigente Preposto, e considerato il contenuto delle Relazioni redatte dal Revisore legale dei conti, il Collegio Sindacale non rileva, per quanto di propria competenza, motivi ostativi all'approvazione della proposta di bilancio al 31 dicembre 2017 e alla proposta di destinazione dell'utile d'esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.

Milano, 15 marzo 2018

I Sindaci

Elena Spagnol - Presidente Aloisi Barbara Viozzi Marziano

Glossario

Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati

Accelerated bookbuilding offering

Procedura con cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie particolarmente rilevanti. Questo tipo di operazione è spesso utilizzata dagli azionisti di maggioranza per cedere pacchetti azionari oppure dalla stessa società per reperire velocemente capitali (per acquisizioni o per rifinanziamento del debito).

AMA (Advanced Measurement Approach)

Applicando questa metodologia l'ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l'utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA - Risk Weighted Assets".

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Asset under management

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi.

Asset Under Custody

Titoli di stato, obbligazioni ed azioni.

Available financial resources (AFR)

Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall'insolvenza. Le AFR sono una misura economica che considera le riserve potenziali, gli strumenti di debito ibridi, le riserve IFRS, l'avviamento ed altri asset intangibili, le azioni proprie detenute ed i profitti attesi.

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria".

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • lar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
  • Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2019. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza (sia nel periodo transitorio sia a regime).

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Rappresenta la quota più solida e facilmente disponibile del patrimonio della banca determinato in base alle regole definite dalla disciplina di vigilanza.

CFO

Chief Financial Officer.

CGU - Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

CDS - Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la

valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Cost/Income Ratio

Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le rettifiche nette su crediti e i crediti verso clientela. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

CoR (sistema incentivante)

È il rapporto fra Rettifiche nette su crediti e Crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati (Segue)

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/ modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV - Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Credit Quality - EL

EL%= EL/EAD

Rappresenta la perdita attesa come percentuale dell'esposizione in caso di default (EAD) del portafoglio in bonis. Il perimetro è la clientela del portafoglio in bonis.

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer.

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD - Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB - Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS - Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

(i) esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni;

(ii) esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate possono essere determinate facendo riferimento, alternativamente, al singolo debitore o alla singola transazione. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB).

EVA - Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile operativo netto di imposta e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare assorbito e il capitale economico (nel caso di Fineco il capitale economico) sia il patrimonio netto contabile.

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, ai seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Guided products & services/AuM

Rapporto fra i Guided products & services (vedi voce) e l'Asset Asset under management (vedi voce).

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi; (iii) il Capitale ammissibile è pari ai Fondi Propri dell'Emittente.

Guided products & services/TFA

Rapporto fra i Guided products & services e il Total Financial Asset.

Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati (Segue)

Guided products & services

Prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor" e "Old Mutual", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice" e "Fineco Stars".

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (InternationalAccountingStandards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP - UnitedStates Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 - Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB - Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD -Probabilità of Default" e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD- Probabilità of Default", "LGD- Loss Given Default", "CCF - Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS - Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Master servicing agreement

Tipologia di contratto in forza del quale due o più parti regolano i termini essenziali di successive operazioni e/o di ulteriori contratti da porre in essere tra le stesse in futuro.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators" - "indicatori di prestazione chiave".

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

LCP

Loss Confirmation Period.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) concede all'altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest'ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto di locazione.

LGD - Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Model Risk Category

Le MRC sono state introdotte a livello di gruppo per caratterizzare più dettagliatamente le tipologie di perdita operativa. Esse infatti sono ottenute dalla combinazione dei sette event type previsti da Basilea II con uno o più prodotti offerti alla clientela.

OICR - Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM - Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM - Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC - Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD - Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

PMI

Piccole e medie imprese.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Glossario della terminologia tecnica e degli acronimi utilizzati (Segue)

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'EVA (calcolato utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare assorbito e e il capitale economico o utilizzando il patrimonio netto contabile) e il capitale allocato ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA - Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa - come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza - con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari, a regime, al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

ROAC - Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'utile netto operativo e il capitale allocato. Il Capitale allocato va inteso come il maggiore tra il capitale calcolato internamente sulla base di modelli condivisi all'interno del Gruppo Unicredit (Economic Capital) e il capitale economico o utilizzando il patrimonio netto contabile.

ROE

Rapporto fra utile netto e patrimonio netto contabile medio del periodo (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali per i quali è prevista la distribuzione e le riserve da valutazione).

ROE adjusted

Rapporto fra utile netto escluse le poste non ricorrenti e patrimonio netto contabile medio del periodo (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali per i quali è prevista la distribuzione e le riserve da valutazione).

RWA - Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie - reali o personali - a copertura delle esposizioni).

SPV - Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor" (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

Total Financial Asset - TFA

Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce).

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR - Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

Sviluppo grafico e realizzazione: MERCURIO GP - Milano

Marzo 2018

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