AI Terminal

MODULE: AI_ANALYST
Interactive Q&A, Risk Assessment, Summarization
MODULE: DATA_EXTRACT
Excel Export, XBRL Parsing, Table Digitization
MODULE: PEER_COMP
Sector Benchmarking, Sentiment Analysis
SYSTEM ACCESS LOCKED
Authenticate / Register Log In

FinecoBank

Annual Report Mar 19, 2019

4321_10-k_2019-03-19_976ba77e-6460-4c2f-bb9d-1f2303d4cf94.pdf

Annual Report

Open in Viewer

Opens in native device viewer

RELAZIONI E BILANCI 2018

2 Relazioni e Bilancio 2018 · FinecoBank

Indice

Cariche Sociali e Società di Revisione 5
Premessa alla lettura dei bilanci 7
Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A. 10
La Relazione sulla Gestione consolidata 12
Dati di sintesi 13
Andamento della gestione 22
L'azione FinecoBank 29
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 30
La rete dei consulenti finanziari 35
Le risorse 37
L'infrastruttura tecnologica 39
Il sistema dei controlli interni 40
Principali rischi e incertezze 41
La struttura organizzativa 42
Piano di continuità operativa 44
I principali aggregati patrimoniali 45
L'azionariato 57
I risultati economici 58
I risultati della controllante e della controllata 65
Le operazioni con parti correlate 74
La sostenibilità 77
Altre informazioni 101
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio
ed evoluzione prevedibile della gestione
Proposte all'Assemblea
102
104
Schemi del bilancio consolidato 106
Stato patrimoniale consolidato 107
Conto economico consolidato 108
Prospetto della redditività consolidata 109
complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
consolidato 110
Rendiconto finanziario consolidato 111
Nota integrativa consolidata 114
Parte A –
Politiche contabili
116
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale
consolidato
164
Parte C –
Informazioni sul conto economico
consolidato 207
Parte D –
Redditività complessiva consolidata
226
Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura
228
Parte F –
Informazioni sul patrimonio consolidato
234
Parte G –
Operazioni di aggregazione riguardanti
imprese o rami d'azienda 239
Parte H –
Operazioni con parti correlate
241
Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali
Parte L –
Informativa di settore
248
256
Allegati 258
Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi
dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14
maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
262
Relazione
della Società di Revisione
265
Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. 276
Schemi del bilancio 278
Stato patrimoniale
Conto economico
Prospetto della redditività complessiva
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto
Rendiconto finanziario
279
280
281
282
283
Nota integrativa 286
Parte A –
Politiche contabili
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale
Parte C –
Informazioni sul conto economico
Parte D –
Redditività complessiva
Parte
E –
Informazioni sui rischi e
sulle relative
politiche di copertura
Parte F –
Informazioni sul patrimonio
Parte G –
Operazioni di aggregazione riguardanti
imprese o rami d'azienda
Parte H –
Operazioni con parti correlate
Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri
strumenti
patrimoniali
Parte L –
Informativa di settore
288
338
384
404
406
454
459
461
469
477
Allegati 479
Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi
dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14
maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
483
Relazione della Società di Revisione 486
Relazione del Collegio Sindacale 496

Glossario 508

4 Relazioni e Bilancio 2018 · FinecoBank

Consiglio di Amministrazione
Enrico Cotta Ramusino Presidente
Francesco Saita Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale
Elena Biffi
Gianmarco Montanari
Manuela D'Onofrio
Maria Chiara Malaguti
Maurizio Santacroce
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Elena Spagnol Presidente
Barbara Aloisi
Marziano Viozzi
Membri Effettivi
Federica Bonato
Gianfranco Consorti
Membri Supplenti
Deloitte & Touche S.p.A. Società di revisione
Lorena Pelliciari Dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari

Sede legale

20131 Milano - Piazza Durante, 11

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A." o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A." Società controllata da UniCredit S.p.A., Gruppo Bancario UniCredit, iscritto all'Albo dei Gruppi Bancari n° 2008.1, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, codice ABI 03015, Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

In data 11 aprile 2018 l'Assemblea degli Azionisti, unitamente all'approvazione del Bilancio 2017, ha provveduto a integrare il Collegio Sindacale, confermando Sindaco effettivo e Presidente del Collegio Sindacale la Signora Elena Spagnol, in sostituzione del Signor Stefano Fiorini, e nominando Sindaco supplente il Signor Gianfranco Consorti.

6 Relazioni e Bilancio 2018 · FinecoBank

Il presente fascicolo di bilancio è costituito dal Bilancio consolidato e dal Bilancio dell'impresa di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) entrambi redatti, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili internazionali (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2018, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2018.

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati dalla Banca per la redazione dei presenti Bilancio consolidato e Bilancio dell'impresa.

FinecoBank, appartenente al Gruppo Bancario UniCredit, è tenuta a presentare il bilancio consolidato, come previsto dalle disposizioni di legge, in quanto controlla Fineco Asset Management DAC ed è emittente di strumenti finanziari negoziati in un mercato pubblico.

Il Bilancio consolidato comprende:

  • gli schemi del bilancio consolidato, costituiti dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2017;
  • la nota integrativa consolidata;

ed è accompagnato:

  • dalla Relazione sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business ed i commenti ai risultati dell'esercizio;
  • dall'Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il Bilancio dell'impresa comprende:

  • gli schemi del bilancio dell'impresa, costituiti dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2017;
  • la nota integrativa;

ed è accompagnato dall'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Per la Relazione sulla gestione del bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata in cui, in apposita sezione, sono riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business della Banca ed i commenti ai risultati dell'esercizio.

Inoltre, completano il fascicolo di bilancio:

  • la Relazione del Collegio Sindacale;
  • le Relazioni della Società di Revisione.

La Banca ha applicato la disposizione prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9 ed ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori di esercizi precedenti (comparativi) nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Ferma restando l'informativa in merito alla riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura il primo bilancio redatto in applicazione del nuovo principio, sulla base delle nuove disposizioni contenute nel 5° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", e alla relativa metodologia utilizzata fornita nella sezione 5 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 9 - Strumenti finanziari" della nota integrativa consolidata e nella sezione 4 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 9 - Strumenti finanziari" della nota integrativa del Bilancio dell'impresa, gli schemi di bilancio sono stati integrati, laddove diverse, delle voci contabili degli schemi di bilancio 2017 – come previsti dal 4° aggiornamento della Circolare 262 – presentando i relativi valori determinati secondo IAS 39. Anche le tabelle presenti nelle note integrative sono state integrate con le tabelle previste dal 4° aggiornamento della Circolare 262, presentando i relativi valori determinati secondo IAS 39, ove non è stato possibile riportare i dati comparativi dell'esercizio precedente per effetto del 5° aggiornamento sopra citato.

Negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata, invece, i dati patrimoniali al 31 dicembre 2017 e i dati economici dell'esercizio 2017 sono stati riesposti, a totali invariati, in base allo schema di bilancio riclassificato adottato dalla Banca che recepisce le modifiche introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262. Si segnala che per una miglior esposizione, all'interno dello schema "Stato

patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale", è stata presentata anche la situazione all'01.01.2018 in seguito all'applicazione della First Time Adoption dell'IFRS 9.

In particolare, le principali riclassifiche, i cui importi sono riportati in modo analitico negli schemi di raccordo in allegato al presente fascicolo, riguardano:

Stato patrimoniale

  • inclusione nella voce "Finanziamenti a banche" della voce di bilancio "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) Crediti verso banche" al netto dei titoli di debito che sono stati riclassificati nelle "Altre attività finanziarie";
  • inclusione nella voce "Finanziamenti a clientela" della voce di bilancio "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) Crediti verso clientela" al netto dei titoli di debito che vengono riclassificati nelle "Altre attività finanziarie";
  • inclusione nella voce "Altre attività finanziarie" delle voci di bilancio "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Partecipazioni", con l'inclusione dei titoli di debito dai "Crediti verso banche e clientela - voce 40 a) e b)";
  • raggruppamento in unica voce denominata "Coperture", sia nell'attivo sia nel passivo di bilancio, delle voci "Derivati di copertura" e "Adeguamento di valore delle attività/passività finanziarie oggetto di copertura generica";
  • raggruppamento in unica voce denominata "Altre passività" delle voci di bilancio "Altre passività", "Trattamento di fine rapporto del personale" e "Fondi per rischi e oneri".

Conto economico

  • inclusione nel "Risultato negoziazione, coperture e fair value" delle voci "Risultato netto dell'attività di negoziazione", "Risultato netto dell'attività di copertura", "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico", "Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – titoli di debito (non deteriorati)" e "Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • inclusione nel "Saldo altri proventi/oneri" degli "Altri oneri/proventi di gestione" al netto dei recuperi di spesa classificati a voce propria e delle rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi classificati nelle "Altre spese amministrative";
  • inclusione dei Contributi ai Sistemi di garanzie dei depositi (DGS) nella voce "Altri oneri ed accantonamenti";
  • inclusione nei "Profitti netti da investimenti" delle voci "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di crediti di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – per quanto riguarda i titoli di debito", "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di crediti di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – per quanto riguarda i titoli di debito" e "Utili (Perdite) da cessione di investimenti";
  • inclusione nelle "Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni" delle voci "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di crediti di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – diverse dai titoli di debito", "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di crediti di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – diverse dai titoli di debito" e "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate".

Per maggiori dettagli si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" riportati negli Allegati.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 9

Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A.

La Relazione sulla gestione consolidata
Schemi del bilancio consolidato
Nota integrativa consolidata
Allegati 258
Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
262
Relazione della Società di Revisione 265

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 11

La Relazione sulla gestione consolidata

Dati di sintesi 13
Andamento della gestione 22
L'azione FinecoBank 29
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 30
La rete dei consulenti finanziari 35
Le risorse 37
L'infrastruttura tecnologica 39
Il sistema dei controlli interni 40
Principali rischi e incertezze 41
La struttura organizzativa 42
Piano di continuità operativa 44
I principali aggregati patrimoniali 45
L'azionariato 57
I risultati economici 58
I risultati della controllante e della controllata 65
Le operazioni con parti correlate 74
La sostenibilità 77
Altre informazioni 101
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione
prevedibile della gestione 102
Proposte all'Assemblea 104

Dati di sintesi

FinecoBank è la banca diretta multicanale del gruppo UniCredit, che vanta una delle maggiori reti di consulenti finanziari ed è leader in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario. La Banca propone un modello di business integrato tra banca diretta e rete di consulenti. Un unico conto con servizi di banking, credit, trading e di investimento, disponibili anche su dispositivi mobili, quali applicazioni per smartphone e tablet.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano e, a partire dal 1º aprile 2016, è inserita nell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana. Il 20 marzo 2017 il titolo è entrato a far parte dello STOXX Europe 600 Index.

FinecoBank è inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (composto dalle maggiori 40 società quotate in Borsa Italiana FTSE-MIB), tra i principali indici di performance e benchmark in materia ambientale, sociale e di governance. Nel mese di giugno 2018 Standard Ethics ha confermato il rating della Banca, pari a EE, livello ritenuto un pieno "investment grade" dagli investitori che orientano le proprie decisioni verso aziende sostenibili con minore profilo di rischio reputazionale e buone prospettive nel lungo periodo.

Al fine di accrescere ulteriormente la capacità competitiva della Banca allargando il perimetro dei servizi offerti, in data 26 ottobre 2017 è stata costituita una società di gestione di diritto irlandese interamente partecipata dalla Banca, Fineco Asset Management DAC1 (di seguito Fineco AM), a seguito dell'approvazione del progetto di costituzione da parte del Consiglio di Amministrazione di UniCredit S.p.A. del 2 agosto 2017 e successivamente del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 19 settembre 2017 che ha deliberato altresì l'importo del capitale sociale di cui dotare la costituenda società. L'obiettivo è quello di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività della Banca attraverso un modello di business integrato verticalmente.

In data 17 maggio 2018, Fineco AM ha ricevuto dalla Central Bank of Ireland l'autorizzazione a svolgere l'attività di gestione del risparmio. In data 1 giugno 2018 la società ha ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte dell'Autorità Lussemburghese Commission de Surveillance du Secteur Financier per sostituirsi ad Amundi Luxembourg S.A. nell'attività di gestione dei preesistenti fondi comuni di investimento di diritto lussemburghese denominati "CoreSeries" e a partire dal 2 luglio 2018 Fineco AM risulta pienamente operativa.

A fine 2018 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 69.333 milioni di euro, registrando un incremento del 3,2% rispetto ai 67.185 milioni di euro di fine 2017.

La raccolta netta totale dell'esercizio è stata pari a 6.222 milioni di euro, in crescita rispetto allo scorso anno (+4,4% a/a) nonostante il più complesso contesto di mercato; la raccolta gestita è stata pari a 2.263 milioni di euro, la raccolta amministrata è stata pari a 1.830 milioni di euro e la raccolta diretta è stata pari a 2.128 milioni di euro. La raccolta dei "Guided products & services" è stata pari a 2.766 milioni di euro, evidenziando un'incidenza rispetto al saldo totale della raccolta gestita pari al 67%, in crescita rispetto al 632% del 31 dicembre 2017.

La raccolta netta realizzata nel 2018 tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 5.453 milioni di euro, in aumento dello 0,9% rispetto al 2017. Il saldo della raccolta diretta ed indiretta al 31 dicembre 2018 è pari a 59.910 milioni di euro (+3,5% a/a).

Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela nel segmento Private Banking, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 25.830 milioni di euro, pari al 37% del totale raccolta diretta e indiretta della Banca.

Nel corso del 2018 sono stati erogati 248 milioni di euro di prestiti personali, 411 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 945 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 377 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 46,4%3 rispetto al 31 dicembre 2017. La qualità del credito si conferma elevata, con un costo del rischio che si attesta a 24 bp, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, strutturalmente contenuto, è in ulteriore riduzione, grazie anche all'effetto dei nuovi crediti, che sono prevalentemente garantiti e a basso rischio. I crediti deteriorati al 31 dicembre 2018 rappresentano lo 0,11% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,16% al 31 dicembre 2017).

Il numero dei clienti si attesta a 1.277.787 in crescita del 6% rispetto allo scorso anno. I clienti continuano a premiare la trasparenza dell'approccio Fineco, l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di "one stop solution".

Il risultato d'esercizio si attesta a 241,2 milioni di euro, evidenziando un incremento a doppia cifra del 12,7% rispetto all'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 39,3%, in riduzione rispetto al 31 dicembre 2017 (39,74%), a conferma dell'elevata leva operativa della Banca e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi. I risultati del 2018 confermano la sostenibilità e la forza del modello di business, capace di

1 Il 4 maggio 2018 la società ha modificato la propria ragione sociale da "Fineco Asset Management Limited" a "Fineco Asset Management DAC".

2 A partire dall'esercizio 2018, i dati relativi alla raccolta amministrata e diretta inclusa nei servizi di consulenza Advice e Plus sono stati riclassificati all'interno della raccolta gestita al fine di dare una migliore rappresentazione della natura consulenziale dei servizi Advice e Plus. I dati relativi al 2017 sono stati riesposti a fini comparativi.

3 I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono solo i finanziamenti relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

generare utili in ogni condizione di mercato. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 20184 , il risultato d'esercizio sarebbe pari a 244,4 milioni di euro, in crescita dell'11,8% rispetto all'utile dell'esercizio 20175 anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate.

L'offerta della Banca si articola in tre aree di attività integrate: (i) il banking, che include i servizi di conto corrente e di conto deposito, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni e materie prime), futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'investing, che include servizi di collocamento e distribuzione di oltre 6.000 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 78 primarie case d'investimento italiane ed internazionali, tra le quali la controllata Fineco AM, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite una rete di 2.578 consulenti finanziari.

4 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3 milioni di euro (-2 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,6 milioni di euro (-1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di 0,1 milioni di euro (-0,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

5 Perdite da cancellazione e rettifiche di valore apportate all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo di -12,9 milioni di euro (-8,6 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale); rilascio di integration cost stimati nell'esercizio precedente, per un importo di +0,4 milioni di euro (+0,3 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale); variazione positiva delle imposte correnti riferita all'applicazione della partecipation exemption sulla plusvalenza realizzata nel 2016 dalla cessione della partecipazione in VISA Europe Ltd, per un importo di +3,9 milioni di euro.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 6 613 (607) -99,0%
Attività finanziarie di negoziazione 6.876 8.827 (1.951) -22,1%
Finanziamenti a banche 3.058.882 3.039.207 19.675 0,6%
Finanziamenti a clientela 2.955.074 2.129.219 825.855 38,8%
Altre attività finanziarie 18.231.182 16.715.041 1.516.141 9,1%
Coperture 8.187 10.048 (1.861) -18,5%
Attività materiali 16.632 15.205 1.427 9,4%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 8.705 7.909 796 10,1%
Attività fiscali 6.714 9.249 (2.535) -27,4%
Altre attività 350.770 315.415 35.355 11,2%
Totale dell'attivo 24.732.630 22.340.335 2.392.295 10,7%
CONSISTENZE AL (Importi in migliaia)
VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 1.009.774 926.001 83.773 9,0%
Debiti verso clientela 22.273.188 20.205.036 2.068.152 10,2%
Passività finanziarie di negoziazione 2.221 11.936 (9.715) -81,4%
Coperture 7.941 (397) 8.338 n.c.
Passività fiscali 12.390 10.234 2.156 21,1%
Altre passività 451.435 455.699 (4.264) -0,9%
Patrimonio 975.681 731.826 243.855 33,3%
- capitale e riserve 744.256 526.046 218.210 41,5%
- riserve da valutazione (9.794) (8.340) (1.454) 17,4%
- risultato netto 241.219 214.120 27.099 12,7%
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.732.630 22.340.335 2.392.295 10,7%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018 31.03.2018 01.01.2018 31.12.2017
Cassa e disponibilità liquide 6 532 1.733 745 613 613
Attività finanziarie di negoziazione 6.876 12.253 10.871 10.368 8.827 8.827
Finanziamenti a banche 3.058.882 3.397.576 3.224.477 3.487.848 3.036.333 3.039.207
Finanziamenti a clientela 2.955.074 2.735.885 2.632.749 2.318.096 2.128.528 2.129.219
Altre attività finanziarie 18.231.182 17.665.380 17.188.339 17.095.494 16.724.188 16.715.041
Coperture 8.187 313 2.667 356 119 10.048
Attività materiali 16.632 14.545 15.036 14.839 15.205 15.205
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 8.705 7.898 7.827 7.584 7.909 7.909
Attività fiscali 6.714 17.758 10.914 6.428 8.639 9.249
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - 91 - - -
Altre attività 350.770 240.922 241.054 203.695 315.415 315.415
Totale dell'attivo 24.732.630 24.182.664 23.425.360 23.235.055 22.335.378 22.340.335
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018 31.03.2018 01.01.2018 31.12.2017
Debiti verso banche 1.009.774 999.543 907.794 960.046 926.001 926.001
Debiti verso clientela 22.273.188 21.827.286 21.196.653 20.916.380 20.205.036 20.205.036
Passività finanziarie di negoziazione 2.221 5.512 4.568 4.892 11.936 11.936
Coperture 7.941 (285) 2.374 (460) (397) (397)
Passività fiscali 12.390 48.674 22.038 36.307 7.718 10.234
Altre passività 451.435 397.621 417.933 325.843 456.150 455.699
Patrimonio 975.681 904.313 874.000 992.047 728.934 731.826
- capitale e riserve 744.256 746.340 763.818 937.076 521.178 526.046
- riserve da valutazione (9.794) (19.760) (14.997) (3.994) (6.364) (8.340)
- risultato netto 241.219 177.733 125.179 58.965 214.120 214.120
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.732.630 24.182.664 23.425.360 23.235.055 22.335.378 22.340.335

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2018 2017 ASSOLUTA %
Interessi netti 278.659 264.781 13.878 5,2%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 42 29 13 44,8%
Commissioni nette 300.443 270.083 30.360 11,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.239 48.219 (3.980) -8,3%
Saldo altri proventi/oneri 1.913 3.760 (1.847) -49,1%
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 625.296 586.872 38.424 6,5%
Spese per il personale (86.606) (79.294) (7.312) 9,2%
Altre spese amministrative (245.501) (236.945) (8.556) 3,6%
Recuperi di spesa 96.767 93.367 3.400 3,6%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (10.424) (10.369) (55) 0,5%
Costi operativi (245.764) (233.241) (12.523) 5,4%
RISULTATO DI GESTIONE 379.532 353.631 25.901 7,3%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (4.384) (5.351) 967 -18,1%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 375.148 348.280 26.868 7,7%
Altri oneri e accantonamenti (21.380) (19.025) (2.355) 12,4%
Oneri di integrazione (121) 408 (529) -129,7%
Profitti netti da investimenti 1.105 (13.399) 14.504 n.c.
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 354.752 316.264 38.488 12,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (113.533) (102.144) (11.389) 11,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 241.219 214.120 27.099 12,7%
RISULTATO D'ESERCIZIO 241.219 214.120 27.099 12,7%
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 241.219 214.120 27.099 12,7%

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2018
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 71.073 69.940 68.742 68.904
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 12 10 13 7
Commissioni nette 81.785 72.680 74.516 71.462
Risultato negoziazione, coperture e fair value 5.900 10.721 13.080 14.538
Saldo altri proventi/oneri 1.680 (350) 96 487
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 160.450 153.001 156.447 155.398
Spese per il personale (21.905) (23.202) (20.966) (20.533)
Altre spese amministrative (59.323) (59.247) (61.464) (65.467)
Recuperi di spesa 22.982 25.162 23.922 24.701
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (3.132) (2.456) (2.497) (2.339)
Costi operativi (61.378) (59.743) (61.005) (63.638)
RISULTATO DI GESTIONE 99.072 93.258 95.442 91.760
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.333) (895) 155 (1.311)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 96.739 92.363 95.597 90.449
Altri oneri e accantonamenti (1.782) (15.899) (1.925) (1.774)
Oneri di integrazione (115) (2) (2) (2)
Profitti netti da investimenti (3.150) (903) 5.157 1
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 91.692 75.559 98.827 88.674
Imposte sul reddito del periodo (28.206) (23.005) (32.613) (29.709)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 63.486 52.554 66.214 58.965
RISULTATO DI PERIODO 63.486 52.554 66.214 58.965
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 63.486 52.554 66.214 58.965

(Importi in migliaia)

2017
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 70.069 67.415 64.334 62.963
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 11 6 6 6
Commissioni nette 70.696 69.680 65.026 64.681
Risultato negoziazione, coperture e fair value 11.100 11.127 12.282 13.710
Saldo altri proventi/oneri 3.930 63 (764) 531
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 155.806 148.291 140.884 141.891
Spese per il personale (20.601) (19.769) (19.708) (19.216)
Altre spese amministrative (60.031) (53.021) (61.451) (62.442)
Recuperi di spesa 24.987 21.888 23.215 23.277
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (2.908) (2.628) (2.503) (2.330)
Costi operativi (58.553) (53.530) (60.447) (60.711)
RISULTATO DI GESTIONE 97.253 94.761 80.437 81.180
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.124) (1.577) (1.053) (597)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 95.129 93.184 79.384 80.583
Altri oneri e accantonamenti 5.154 (21.029) (773) (2.377)
Oneri di integrazione 428 (7) 1 (14)
Profitti netti da investimenti (11.598) (1.448) (361) 8
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 89.113 70.700 78.251 78.200
Imposte sul reddito del periodo (26.031) (23.929) (25.678) (26.506)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 63.082 46.771 52.573 51.694
RISULTATO DI PERIODO 63.082 46.771 52.573 51.694
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 63.082 46.771 52.573 51.694

Principali indici del bilancio consolidato

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (1) 2.632.270 1.798.520 833.750 46,4%
Totale attivo 24.732.630 22.340.335 2.392.295 10,7%
Raccolta diretta da clientela (2) 22.068.931 19.940.715 2.128.216 10,7%
Raccolta indiretta da clientela (3) 47.263.709 47.243.837 19.872 0,0%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 69.332.640 67.184.552 2.148.088 3,2%
Patrimonio netto 975.681 731.826 243.855 33,3%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park (per l'esercizio 2017 anche i pct passivi Supersave).

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati di struttura

DATI AL
31.12.2018 31.12.2017
N° Dipendenti 1.170 1.119
N° Consulenti finanziari 2.578 2.607
N° Negozi finanziari operativi (1) 390 375

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza6

(Importi in migliaia)
DATI AL
31.12.2018 31.12.2017
Interessi netti/Margine di intermediazione 44,56% 45,12%
Proventi di intermediazione e diversi/Margine di intermediazione 55,43% 54,88%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 141,03% 138,08%
Cost/income ratio 39,30% 39,74%
Costi operativi/TFA 0,36% 0,37%
Cost of risk 24 bp 45 bp
CoR (sistema incentivante) 24 bp 40 bp
ROE 35,61% 39,47%
Rendimento delle attività 0,98% 0,96%
EVA (calcolato sul capitale economico) 194.309 193.269
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 167.840 165.295
RARORAC (calcolato sul capitale economico) 33,50% 54,58%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 18,52% 24,21%
ROAC (calcolato sul capitale economico) 41,59% 60,52%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 26,62% 31,39%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 60.579 60.938
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 18.553 18.060

6 Si segnala che gli indicatori presenti nella tabella e relativi all'esercizio 2017 sono stati ricalcolati considerando ll'effetto dell'applicazione dell'IFRS 9.

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Margine d'intermediazione.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio dell'esercizio calcolato come media tra il saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela e su accantonamenti per garanzie e impegni verso clientela e i crediti verso clientela (media delle medie dei singoli trimestri). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. Le modalità di determinazione dell'indicatore sono state modificate a partire dall'esercizio 2018; per omogeneità di confronto è stato rideterminato anche l'indicatore del 31 dicembre 2017 utilizzato ai fini comparativi.

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela e Crediti verso clientela (media del saldo di fine esercizio e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente).

Rendimento delle attività: rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile operativo al netto di imposte e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

Indicatori patrimoniali7

DATI AL
31.12.2018 31.12.2017
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 10,64% 8,05%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 12,37% 13,60%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 73,71% 74,82%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 89,23% 89,26%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 3,94% 3,28%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 11,93% 9,02%
DATI AL
QUALITÀ DEL CREDITO 31.12.2018 31.12.2017
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,11% 0,16%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,06% 0,10%
Coverage (1) - Sofferenze 91,65% 91,70%
Coverage (1) - Inadempienze probabili 76,80% 76,53%
Coverage (1) - Esposizioni scadute deteriorate 64,60% 53,69%
Coverage (1) - Totale crediti deteriorati 88,23% 88,27%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

FinecoBank non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit, pertanto si rimanda a quanto esposto nella sezione relativa ai risultati conseguiti dalla controllante FinecoBank.

7 Si segnala che gli indicatori presenti nella tabella e relativi all'esercizio 2017 sono stati ricalcolati considerando l'effetto dell'applicazione dell'IFRS 9.

Dati di sintesi (SEGUE)

Principali indici del bilancio consolidato (SEGUE)

Quote di mercato

Trading Borsa Italiana (Assosim) 31.12.2018 31.12.2017
Volumi intermediati c/terzi - Azioni 24,75% 19,65%
Classifica volumi intermadiati c/terzi - Azioni
Rete Consulenti finanziari (Assoreti) 31.12.2018 31.12.2017
Volumi Stock 11,66% 11,16%
Classifica Stock
Rete Consulenti finanziari (Assoreti) 31.12.2018 31.12.2017
Volumi Raccolta Netta 18,18% 13,79%
Classifica Raccolta Netta
Raccolta complessiva (Banca d'Italia) 30.09.2018 31.12.2017
Quota di mercato Totale Raccolta 1,64% 1,61%
Quota di mercato Raccolta Diretta 1,31% 1,32%
Quota di mercato Raccolta Indiretta 1,89% 1,81%

I dati della Raccolta complessiva (Banca d'Italia) si riferiscono al 30 settembre 2018, in quanto ultimi disponibili.

Per quanto riguarda la quota Banca d'Italia occorre specificare che nel corso del 2018 la modalità di rilevazione della raccolta diretta è stata modificata, su indicazioni della BCE, per includere assegni circolari, pct passivi ed altri debiti. Pertanto, anche i dati del 2017 sono stati ricalcolati.

Andamento della gestione

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Il saldo della raccolta diretta da clientela registra una crescita del 10,7% rispetto alla fine dell'anno precedente, raggiungendo 22.069 milioni di euro e confermando l'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dalla Banca da parte della clientela. Infatti, la quota preponderante della raccolta diretta è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti. La crescita di questa componente di raccolta conferma l'elevato e crescente grado di fidelizzazione della clientela, contribuendo ad incrementare la persistenza della raccolta stessa.

Il saldo della raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 47.264 milioni di euro in linea con il dato registrato al 31 dicembre 2017. L'effetto mercato negativo registrato nel 2018, pari a -4.073 milioni di euro (di cui -2.341 milioni di euro riferiti all'AUM e -1.732 milioni di euro riferiti all'AUC), ha sostanzialmente azzerato l'effetto positivo apportato dalla raccolta realizzata nel corso dell'esercizio, pari a 2.263 milioni di euro per quanto riguarda l'Asset Under Management-AUM e 1.830 milioni di euro per quanto riguarda l'Asset Under Custody-AUC.

Il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) ha quindi raggiunto i 69.333 milioni di euro, registrando un incremento del 3,2% rispetto a fine 2017, grazie ad una raccolta netta totale di 6.222 milioni di euro registrata nel 2018. È stata inoltre confermata la qualità della raccolta, che evidenzia un'incidenza percentuale dei "Guided products & services" 8 sui TFA del 32,3%, in linea con quanto registrato a fine 2017, e sul Risparmio Gestito del 66,8%, in miglioramento rispetto al 63,2% registrato a fine 2017, grazie al continuo perfezionamento dell'offerta, con una intensa attività sui servizi di advisory e prodotti assicurativi/previdenziali.

Si segnala che a partire dall'esercizio 2018 i dati relativi alla raccolta diretta e Asset Under Custody-AUC inclusa nei servizi di consulenza Advice e Plus sono stati riclassificati all'interno della raccolta gestita al fine di dare una migliore rappresentazione della natura consulenziale dei servizi Advice e Plus. I dati relativi al 2017 sono stati riesposti a fini comparativi.

AUC = Asset Under Custody

AUM = Asset Under Management

TFA = Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta)

8 Rispettivamente prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor", "Old Mutual" e "Best in class", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

Saldo raccolta diretta e indiretta

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 COMP % 31.12.2017 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 22.065.889 31,8% 19.931.182 29,7% 2.134.707 10,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine 3.042 0,0% 9.533 0,0% (6.491) -68,1%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 22.068.931 31,8% 19.940.715 29,7% 2.128.216 10,7%
Gestioni patrimoniali 1.095 0,0% 6.729 0,0% (5.634) -83,7%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 24.853.033 35,8% 26.998.628 40,2% (2.145.595) -7,9%
Prodotti assicurativi 7.618.203 11,0% 6.074.833 9,0% 1.543.370 25,4%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.012.355 1,5% 482.573 0,7% 529.782 109,8%
SALDO RACCOLTA GESTITA 33.484.686 48,3% 33.562.763 50,0% (78.077) -0,2%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 13.779.023 19,9% 13.681.074 20,4% 97.949 0,7%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 13.779.023 19,9% 13.681.074 20,4% 97.949 0,7%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 69.332.640 100,0% 67.184.552 100,0% 2.148.088 3,2%
di cui Guided products & services 22.369.583 32,3% 21.227.005 31,6% 1.142.578 5,4%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari. Il saldo complessivo, pari a 59.910 milioni di euro, ha registrato un incremento del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2017, grazie ad una raccolta netta di 5.453 milioni di euro, parzialmente assorbita da un effetto mercato negativo.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 COMP % 31.12.2017 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 16.564.769 27,6% 14.674.039 25,3% 1.890.730 12,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine 2.793 0,0% 8.424 0,0% (5.631) -66,8%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 16.567.562 27,7% 14.682.463 25,4% 1.885.099 12,8%
Gestioni patrimoniali 1.095 0,0% 6.729 0,0% (5.634) -83,7%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 24.476.015 40,9% 26.565.970 45,9% (2.089.955) -7,9%
Prodotti assicurativi 7.545.142 12,6% 5.992.040 10,4% 1.553.102 25,9%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.012.329 1,7% 482.571 0,8% 529.758 109,8%
SALDO RACCOLTA GESTITA 33.034.581 55,1% 33.047.310 57,1% (12.729) 0,0%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 10.307.435 17,2% 10.157.116 17,5% 150.319 1,5%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 10.307.435 17,2% 10.157.116 17,5% 150.319 1,5%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA - RETE
CONSULENTI FINANZIARI 59.909.578 100,0% 57.886.889 100,0% 2.022.689 3,5%
di cui Guided products & services 22.342.564 37,3% 21.197.073 36,6% 1.145.491 5,4%

Andamento della gestione (SEGUE)

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta e indiretta effettuata nel corso del 2018 a confronto con l'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online.

La raccolta netta totale si attesta a 6.222 milioni di euro evidenziando una crescita del 4,4% rispetto al dato relativo all'esercizo chiuso al 31 dicembre 2017.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
ANNO 2018 COMP % ANNO 2017 COMP % VARIAZIONI
ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 2.134.707 34,3% 1.655.516 27,8% 479.191 28,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine (6.539) -0,1% (193.479) -3,2% 186.940 -96,6%
RACCOLTA DIRETTA 2.128.168 34,2% 1.462.037 24,5% 666.131 45,6%
Gestioni patrimoniali (5.598) -0,1% (3.758) -0,1% (1.840) 49,0%
Fondi comuni di investimento e altri fondi (140.273) -2,3% 2.299.626 38,6% (2.439.899) n.c.
Prodotti assicurativi 1.828.637 29,4% 1.646.832 27,6% 181.805 11,0%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 580.170 9,3% 82.882 1,4% 497.288 600,0%
RACCOLTA GESTITA 2.262.936 36,4% 4.025.582 67,6% (1.762.646) -43,8%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 1.830.410 29,4% 470.508 7,9% 1.359.902 289,0%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.830.410 29,4% 470.508 7,9% 1.359.902 289,0%
RACCOLTA NETTA TOTALE 6.221.514 100,0% 5.958.127 100,0% 263.387 4,4%
di cui Guided products & services 2.765.823 44,5% 4.559.314 76,5% (1.793.491) -39,3%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2018 a confronto con l'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
ANNO 2018 COMP % VARIAZIONI
COMP % ANNO 2017 ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.890.730 34,7% 1.252.370 23,2% 638.360 51,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine (5.718) -0,1% (132.586) -2,5% 126.868 -95,7%
RACCOLTA DIRETTA 1.885.012 34,6% 1.119.784 20,7% 765.228 68,3%
Gestioni patrimoniali (5.598) -0,1% (3.758) -0,1% (1.840) 49,0%
Fondi comuni di investimento e altri fondi (132.127) -2,4% 2.271.437 42,0% (2.403.564) n.c.
Prodotti assicurativi 1.830.387 33,6% 1.651.876 30,6% 178.511 10,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 580.298 10,6% 82.910 1,5% 497.388 599,9%
RACCOLTA GESTITA 2.272.960 41,7% 4.002.465 74,1% (1.729.505) -43,2%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 1.295.366 23,8% 282.136 5,2% 1.013.230 359,1%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.295.366 23,8% 282.136 5,2% 1.013.230 359,1%
RACCOLTA NETTA TOTALE 5.453.338 100,0% 5.404.385 100,0% 48.953 0,9%
di cui Guided products & services 2.771.228 50,8% 4.560.961 84,4% (1.789.733) -39,2%

Andamento dei principali aggregati economici

Il Margine di intermediazione si attesta a 625,3 milioni di euro, registrando un incremento del 6,5% rispetto ai 586,9 milioni di euro registrati nell'esercizio 2017.

Gli Interessi netti e le Commissioni nette contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, del 5,2% e dell'11,2%, mentre il Risultato negoziazione, coperture e fair value registra una flessione dell'8,3%.

Gli Interessi netti crescono di circa 13,9 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,30% (1,35% al 31 dicembre 2017).

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 30,4 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, prinicipalmente, a maggiori commissioni nette relative ai servizi di negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari (+3 milioni di euro), collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti (+123,8 milioni di euro), servizi di incasso e pagamento (+2,9 milioni di euro), altri servizi (+2,2 milioni di euro), relativi principalmente al canone annuo sulle carte di credito.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati CFD, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei CFD e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 3,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", che includono le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato, rispettivamente, un risultato positivo di 1,6 milioni di euro e negativo di 3 milioni di euro nell'esercizio 2018. Nella voce sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un importo di 1,7 milioni di euro.

I Costi operativi si confermano sotto controllo evidenziando un incremento di 12,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+7,3 milioni di euro relativi a spese per il personale, di cui 2,2 milioni di euro attribuibili a Fineco AM, e +5,2 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa", di cui 1,5 milioni di euro attribuibili a Fineco AM). La crescita del 5,4% (3,8% al netto di Fineco AM), infatti, risulta contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela e struttura, a conferma della forte leva operativa della Banca e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi, certificata da un cost/income ratio che si attesta al 39,3% (39,74% al 31 dicembre 2017).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni si attestano a -4,4 milioni di euro. Occorre precisare che il principio contabile IFRS 9, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, ha introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie e ha determinato, per la Banca, un ampliamento del perimetro di valutazione (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della Parte A della nota integrativa consolidata), pertanto il confronto rispetto al 2017 non è significativo. Al 31 dicembre 2018 la voce include, da un lato, rettifiche riconducibili principalmente ai crediti commerciali nei confronti della clientela retail, maggiori rispetto al 2017 per effetto del significativo incremento delle esposizioni non deteriorate (i crediti deteriorati sono invece sostanzialmente invariati rispetto all'anno precedente) e, dall'altro, riprese di valore relative principalmente alle esposizioni nei confronti della Capogruppo UniCredit, conseguenti al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 21,4 milioni di euro, in crescita del 12,4% rispetto all'esercizio 2017 per effetto, principalmente, di maggiori oneri per il contributo annuo, ordinario e aggiuntivo, al Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) e per il contributo annuo destinato al Fondo di Solidarietà, versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo complessivamente pari a 14,3 milioni di euro rispetto ai 10,6 milioni di euro versati nell'esercizio precedente, parzialmente compensati da minori accantonamenti netti al fondo rischi per controversie legali e reclami. Si ricorda che il contributo annuo versato al Sistema di Garanzia dei Depositi nell'esercizio 2017 beneficiava, peraltro, dei conguagli dei contributi versati relativamente agli esercizi 2015 e 2016 per complessivi 1,3 milioni di euro.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,1 milioni di euro. Il principio contabile IFRS 9 ha introdotto significativi cambiamenti in materia di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, pertanto il confronto rispetto all'anno precedente non è significativo (per maggiori dettagli si rimanda alla "Sezione 5 – Altri aspetti" della Parte A della nota integrativa consolidata). La voce include, da un lato, le rettifiche di valore apportate ai nuovi titoli di debito di Stato, Enti Sovranazionali e agenzie governative acquistati nel corso dell'esercizio 2018 e, dall'altro, le riprese di valore rilevate principalmente sui titoli di debito emessi dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Andamento della gestione (SEGUE)

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 354,8 milioni di euro, in aumento del 12,2% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 20189 precedentemente illustrate, il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari 359,5 milioni di euro, in crescita del 9,4% rispetto all'esercizio 201710 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

Il Risultato d'esercizio si attesta a 241,2 milioni di euro, evidenziando un incremento del 12,7% rispetto ai 214,1 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2018 precedentemente illustrate, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 244,4 milioni di euro, in crescita dell'11,8% rispetto all'utile dell'esercizio 2017 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

I Finanziamenti a banche si attestano a 3.058,9 milioni di euro, sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2017 (+0,6%). Le esposizioni sono rappresentate, principalmente, dalla liquidità depositata su conti correnti e depositi vincolati presso la Capogruppo UniCredit.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 2.955,1 milioni di euro, in aumento del 38,8% rispetto al 31 dicembre 2017, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2018, infatti, sono stati erogati 248 milioni di euro di prestiti personali, 411 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 945 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 377 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 46,4% (2.632,3 milioni di euro) rispetto al 31 dicembre 2017 (1.798,5 milioni di euro). L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 2,8 milioni di euro (2,9 milioni di euro al 31 dicembre 2017) con un coverage ratio dell'88,23%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si attesta allo 0,11% (0,16% al 31 dicembre 2017).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 18.231,2 milioni di euro, in aumento del 9,1% rispetto al 31 dicembre 2017. Il valore di bilancio dei titoli emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 9.115,8 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 10.838,9 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2017. Si precisa, infatti, che nel corso dell'esercizio 2018 la Capogruppo ha rimborsato titoli di debito giunti a scadenza per un valore nominale di 1.680 milioni di euro e 50 milioni di dollari, mentre i nuovi acquisti effettuati dalla Banca hanno riguardato titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e Agenzie governative.

I Debiti verso banche sono pari a 1.009,8 milioni di euro, in leggero aumento rispetto al 31 dicembre 2017 (+9%). I debiti includono, principalmente, le operazioni di pronti contro termine realizzate con la Capogruppo UniCredit e le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro realizzate con controparti bancarie.

I Debiti verso clientela si attestano a 22.273,2 milioni di euro, in aumento del 10,2% rispetto al 31 dicembre 2017 grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

Il Patrimonio si attesta a 975,7 milioni di euro, in crescita del 33,3% rispetto al 31 dicembre 2017. L'incremento è riconducibile, principalmente, all'emissione in data 31 gennaio 2018 di un prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp (5,5 anni) per un ammontare di 200 milioni di euro, sottoscritto interamente dalla Capogruppo, alla quota dell'utile dell'esercizio 2017 destinato ad incremento delle riserve, come deliberato dall'Assemblea dell'11 aprile 2018, per un ammontare di 40,9 milioni di euro, alla crescita dell'utile dell'esercizio 2018 rispetto all'esercizio precedente, +27,1 milioni di euro, parzialmente compensato dagli acquisti di azioni proprie effettuati nel corso dell'esercizio 2018 in relazione al "Sistema incentivante 2017 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN" a favore di selezionati consulenti finanziari.

La comunicazione e le relazioni esterne

Nel 2018 è stata confermata e sostenuta, attraverso diverse attività di comunicazione, la campagna di "Capitale Umano", che già nel 2017 aveva portato al centro del progetto strategico di comunicazione della Banca l'Uomo e la sua capacità di governare la tecnologia e l'innovazione che FinecoBank propone alla propria clientela ed alla propria rete di consulenti finanziari. Nell'offerta della Banca, il ruolo sempre più centrale del consulente e dei servizi di financial advisory sono parte integrante della comunicazione e riassunti nel claim "Da sempre investiamo sulla tecnologia più evoluta che esista: l'uomo".

"La banca che semplifica la banca" è stato confermato al centro del posizionamento, unico, che FinecoBank ha continuato a comunicare e valorizzare anche nel 2018.

9 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3 milioni di euro (-2 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,6 milioni di euro (-1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di 0,1 milioni di euro (-0,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

10 Perdite da cancellazione e rettifiche di valore apportate all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo di -12,9 milioni di euro (-8,6 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale); rilascio di integration cost stimati nell'esercizio precedente, per un importo di +0,4 milioni di euro (+0,3 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale); variazione positiva delle imposte correnti riferita all'applicazione della partecipation exemption sulla plusvalenza realizzata nel 2016 dalla cessione della partecipazione in VISA Europe Ltd, per un importo di +3,9 milioni di euro.

Il primo semestre del 2018 ha rappresentato per la Banca il periodo di massima esposizione mediatica, grazie alla pianificazione di un importante flight pubblicitario a febbraio nel quale sono stati attivati tutti i mezzi di comunicazione (TV, radio, stampa economico-finanziaria, digital ed affissioni sul territorio) ed altri due flight di sola TV tra aprile e maggio con l'obiettivo di andare in continuità e sostenere la brand awareness.

Nel corso dell'anno sono stati pianificati anche quattro flight TV dedicati al segmento trading che hanno coinvolto anche il digital con obiettivi acquisitivi.

Il presidio sulla stampa nazionale a supporto del segmento Private Banking con la campagna "Si scrive Private Banking, si legge Fineco" è continuato per tutto il 2018 e si è affiancato ad un'altra attività, sempre sulla stampa, ma questa volta locale, con l'obiettivo di aumentare la visibilità e presidiare il territorio per supportare sempre di più le strutture manageriali.

Numerose le attività e gli eventi organizzati sul territorio, a favore della clientela Private e non, grazie anche a partnership con brand di prestigio ed eventi con experience esclusive.

L'edizione 2018 del Fineco Golf Club, che si è svolta tra maggio e ottobre, si è confermata come un'attività sempre più strategica e come strumento di retention e di acquisizione di nuovi clienti di fascia alta, oltre che un importante appuntamento riconosciuto e riconoscibile in ambito golfistico.

Le attività su Fineco UK sono state intesificate dall'inizio dell'anno. È partita una campagna di comunicazione multichannel e sono stati pianificati corsi e webinar education per far entrare in contatto prospect e clienti con l'offerta della Banca e con le piattaforme di trading. A febbraio 2018 FinecoBank ha partecipato al London Forex Show dove, tra gli altri, si è aggiudicata il premio come Best Forex Provider of the Year. A novembre è partita la nuova campagna di comunicazione multisoggetto "The multicurrency Bank" che ha visto l'utilizzo di TV, stampa e digital.

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 10 gennaio 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 9 gennaio 2018, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione successivamente approvati dall'Assemblea degli Azionisti dell'11 aprile 2018:

  • Sistema Incentivante 2018 per il personale dipendente appartenenti al "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti;
  • Sistema Incentivante 2018 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2018−2020 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante";
  • Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2018−2020 per selezionati Consulenti Finanziari non Identified Staff.

Il Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso (a livello della Banca ed a livello di Gruppo, ove previste) e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa) e del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2018, ha approvato:

  • con riferimento ai piani "Sistema Incentivante 2014 e Sistema Incentivante 2015" (Bonus Pool):
    • o l'esecuzione dei piani;
    • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano 2014, attribuita nel 2015, corrispondente a n. 112.440 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 maggio 2014;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2015, attribuita nel 2016, corrispondente a n. 84.117 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 22 gennaio 2015;
    • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 64.863,81 euro corrispondente a complessive n. 196.557 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014 e del 23 aprile 2015, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dai suddetti aumenti di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,03% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione di n. 494.493 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del piano, attribuita nel 2015, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 9 febbraio 2015;
    • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 163.182,69 euro corrispondente a complessive n. 494.493 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,08% del capitale fully diluited;
    • o modifiche al regolamento per quanto riguarda le condizioni di accesso.
  • con riferimento al piano di stock granting "2015-2017 Plan PFA":
    • o l'attribuzione a determinati consulenti finanziari di un numero di azioni ordinarie gratuite corrispondente al controvalore complessivo di 19.968.999,99 euro;
    • o l'assegnazione della prima tranche di azioni, pari a un terzo dell'ammontare complessivo;

Andamento della gestione (SEGUE)

  • o l'acquisto di azioni proprie in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017 PFA":
    • o la proposta di determinazione del Bonus Pool 2017 per la rete dei consulenti finanziari;
      • o le proposte di determinazione del bonus 2017 e dei differimenti degli anni precedenti per i consulenti finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
      • o l'attribuzione di n. 27.644 azioni FinecoBank, da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;
      • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017 (Bonus Pool)":
  • o il "Bonus Pool 2017" di FinecoBank;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2017 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'attribuzione di n. 142.290 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dai Regolamenti.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano attribuita nel 2017.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2015 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della prima tranche del piano, pari a n. 27.103 phantom shares di FinecoBank, da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'8 maggio 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 4 maggio 2018, ha approvato la promessa di assegnare massime n. 905.066 azioni ordinarie FinecoBank ai beneficiari del "Piano di Incentivazione di Lungo Termine 2018-2020 per i dipendenti" identificati dalla Banca.

Informazioni sul titolo azionario

In un anno caratterizzato da turbolenze sui mercati finanziari a seguito delle crescenti tensioni geopolitiche e dell'incertezza a livello politico in Italia, l'azione FinecoBank si è distinta nel panorama azionario italiano registrando un'ottima performance relativa rispetto agli indici Ftse MIB e Euro STOXX Banks: da inizio anno il Ftse MIB e l'Euro STOXX Banks hanno registrato un calo rispettivamente del 16% e 33%, mentre il titolo FinecoBank ha evidenziato una crescita del 3%.

Al 31 dicembre 2018 il prezzo dell'azione si attesta a quota 8,78 euro, in rialzo rispetto al prezzo di chiusura registrato a fine 2017 pari a 8,54 euro e con un valore medio nell'anno 2018 pari a 9,82 euro. Inoltre, nel corso del 2018 il prezzo dell'azione ha raggiunto il massimo valore storico pari a 11,89 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 31 dicembre 2018 risulta pari a 5.341 milioni di euro.

ANNO 2014 ANNO 2015 ANNO 2016 ANNO 2017 ANNO 2018
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo 4,750 7,805 7,400 8,735 11,890
- minimo 3,808 4,438 4,622 5,345 7,956
- medio 4,173 6,479 5,980 6,914 9,823
- fine periodo 4,668 7,625 5,330 8,535 8,778
Numero azioni (milioni)
- in circolazione a fine periodo 606,3 606,5 606,8 607,7 608,4

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività

Nelle pagine seguenti vengono riportati e commentati i principali indicatori e i risultati che identificano le macroaree di attività: Banking, Brokerage e Investing. A queste si aggiunge l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM, pienamente operativa a partire dal 2 luglio 2018.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. La Banca, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari ed i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato ed integrato.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse. La gestione finanziaria della Banca è orientata ad una gestione dei rischi tesa a preservare i ritorni industriali delle diverse attività e non ad assumere, in proprio, posizioni di rischio.

Banking

Banking e Carte di pagamento

Per quanto riguarda il Banking e le Carte di pagamento la Banca è costantemente impegnata nell'intento di offrire ai propri clienti nuovi servizi o migliorare i servizi già esistenti, con una forte attenzione all'attività di digitalizzazione e all'innovazione. In tale ambito, nell'anno 2018 le principali novità hanno riguardato:

  • il rilascio alla clientela del servizio Bonifici istantanei (SEPA Instant Credit Transfer) per il trasferimento fondi tra conti situati nei Paesi SEPA in un massimo di 10 secondi, 24 ore al giorno, tutti i giorni dell'anno. Un servizio ad elevato potenziale per l'incremento della digitalizzazione, che si pone quale obiettivo l'abbattimento delle barriere e i vincoli temporali che caratterizzano i bonifici standard, garantendo certezza ed immediatezza nell'accredito dell'importo;
  • il rilascio del servizio Password Vocale attivabile da tutti i clienti direttamente dall'area riservata del sito e dai nuovi clienti in fase di primo accesso. Si tratta di un sistema di autenticazione basato sulla biometrica vocale in grado di riconoscere l'impronta vocale univoca di ciascun cliente (Voiceprint unica), consentendo l'accesso all'assistenza telefonica in modo ancora più semplice e veloce, ma sempre nella massima sicurezza;
  • l'efficientamento dei processi per la gestione e l'aggiornamento dei questionari di adeguata verifica della clientela;
  • la modifica delle norme generali che disciplinano il servizio Multicurrency con l'obiettivo di offrire ai clienti la possibilità di operare con le divise JPY (Jen giapponese), CAD (Dollaro Canadese) e TRY (Lira Turca);
  • il completamento della digitalizzazione del processo di apertura del conto tramite consulente finanziario attraverso l'introduzione della sottoscrizione in modalità grafometrica del modulo di "Adesione al servizio firma grafometrica";
  • il lancio del servizio Apple Pay, il nuovo sistema di pagamento gratuito che consente di pagare nei negozi, in-app e online in assenza di carta di credito fisica, utilizzando i dispositivi Apple abilitati sia su circuito Visa che MasterCard. Con il lancio di Apple Pay è stata avviata anche un'iniziativa commerciale, dedicata ai clienti non titolari di una carta di credito, per favorire la richiesta della carta Fineco, con la possibilità di azzeramento del canone nei primi 12 mesi in caso di utilizzo del servizio;
  • l'arricchimento dell'offerta Visa Infinite con l'introduzione dell'offerta Standard, che si è aggiunta alla carta Premium, per soddisfare le variegate esigenza del segmento Private;
  • il rafforzamento dell'offerta Fineco UK, che permette ai residenti sul territorio inglese di accedere ai servizi Fineco, dal brokerage al banking, attraverso piattaforme multicanali ideate appositamente per il mercato inglese, strumenti di web advertising e/o iniziative di passaparola (member gets member) rivolte ai già clienti con residenza nel Regno Unito.

Per quanto riguarda gli aspetti normativi si evidenzia:

  • il recepimento della Direttiva (UE) 2015/2366 (meglio nota come Direttiva PSD2) relativa ai servizi di pagamento nel mercato interno, che ha l'obiettivo di creare un sistema dei pagamenti interno all'Unione Europea ancora più integrato, competitivo e aumentandone nel contempo il livello di sicurezza;
  • il recepimento del General Data Protection Regulation (GDPR), il nuovo regolamento europeo sulla privacy, entrato in vigore il 25 maggio 2018, con l'obiettivo di uniformare, all'interno dell'Unione Europea, il trattamento dei dati personali delle persone fisiche. Il recepimento della nuova normativa ha confermato il costante impegno di FinecoBank nel garantire la massima protezione dei dati dei propri clienti e la trasparenza sul loro trattamento.

Si segnala un incremento del numero di conti correnti accesi presso la Banca, il cui effetto si registra principalmente nel saldo della raccolta diretta che passa da 19.941 milioni di euro del 31 dicembre 2017 a 22.069 milioni di euro del 31 dicembre 2018.

(Importi in migliaia)
ANNO 2018 ANNO 2017 VARIAZIONI
PRODOTTI DI CREDITO IMPORTO DI IMPORTO DI SPENDING IMPORTO DI BILANCIO
SPENDING BILANCIO SPENDING BILANCIO ASSOLUTA % ASSOLUTA %
Carte di credito revolving 51.194 43.201 50.989 41.890 205 0,4% 1.311 3,1%
Carte di credito a saldo 2.851.868 277.241 2.586.400 246.535 265.468 10,3% 30.706 12,5%
Totale 2.903.062 320.442 2.637.389 288.425 265.673 10,1% 32.017 11,1%

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda la concessione di finanziamenti, nel 2018 è proseguita l'evoluzione dell'offerta dei prestiti personali e dei servizi di digital lending, con il rilascio:

  • della nuova offerta di Consolidamento dei prestiti personali, che consente ai clienti di richiedere fino a 30.000 euro rimborsabili anche in 72 rate, per consolidare in FinecoBank, a condizioni più vantaggiose, i propri prestiti personali in essere presso altre banche. L'offerta è sottoscrivibile direttamente online con firma digitale in modalità totalmente paperless;
  • della possibilità di richiedere tramite App il Prestito Personale a Valutazione Immediata, il servizio che consente di valutare la richiesta di finanziamento in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale 24 ore su 24 (anche il sabato e la domenica), grazie ad un sistema di rating interno in grado di prevalutare l'affidabilità e la capacità reddituale del richiedente.

È continuata, inoltre, l'attività di completamento del portafoglio dei prodotti di mutui ipotecari tramite l'introduzione:

  • a marzo 2018 della nuova finalità di mutuo "Rifinanziamento", che permette di ottenere fino a 500.000 euro, a tasso fisso o variabile, rimborsabili in 20 anni, per trasferire il proprio mutuo in FinecoBank e, allo stesso tempo, ottenere liquidità aggiuntiva, direttamente in conto, per finanziare nuovi progetti e nuovi investimenti;
  • a dicembre 2018 del "Mutuo Fineco Remix", un nuovo prodotto che rappresenta un'innovazione sul mercato e che fornisce al cliente la possibilità di
    • o personalizzare il proprio tasso (TAN), in sede di richiesta, come combinazione di tasso fisso e variabile sulla base di "pesi" scelti in fase di simulazione (tasso personalizzato);
    • o ridurre, a valle della stipula e nel corso dell'ammortamento del mutuo, il "peso" attribuito alla componente variabile aumentando la componente fissa fino al 100%. Con questa opzione il cliente ha di fatto la possibilità di trasformare in fisso il proprio tasso nel corso del tempo, andando a stabilizzare la propria rata ("opzione" Remix).

Infine, sono state ampliate e sviluppate nuove funzionalità del prodotto Credit Lombard prevedendo la possibilità di aumentare la linea di credito operativa, aggiungendo nuovi strumenti in garanzia provenienti da dossier non a garanzia (nuova funzionalità "Aggiuntivi Credit Lombard") e trasferire tutti i titoli già a pegno verso un altro dossier di diversa tipologia, senza impatti sulla linea di fido (nuova funzionalità "Migrazione Credit Lombard").

È altresì continuata l'attività di progettazione e gestione di campagne di marketing che combinano attività creativa, promozionale, logistica e monitoraggio finalizzate a migliorare il posizionamento del brand e dell'offerta Fineco attraverso strumenti di web advertising e/o iniziative di passaparola (member gets member) rivolte ai già clienti.

La tabella di seguito riportata evidenzia un incremento delle erogazioni di prestiti personali e sovvenzioni chirografarie e concessioni di fidi in conto corrente rispetto all'anno precedente, compensate da una riduzione delle erogazioni di mutui.

(Importi in migliaia)
ANNO 2018 ANNO 2017 VARIAZIONI
PRODOTTI DI CREDITO IMPORTO DI IMPORTO DI EROGAZIONI IMPORTO DI BILANCIO
EROGAZIONI BILANCIO EROGAZIONI BILANCIO ASSOLUTA % ASSOLUTA %
Prestiti personali e sovvenzioni
chirografarie a rimborso rateale 247.995 433.647 230.195 350.320 17.800 7,7% 83.327 23,8%
Fidi in conto corrente * 945.053 1.018.700 831.351 641.554 113.702 13,7% 377.146 58,8%
Mutui 411.064 856.870 521.475 516.251 (110.411) -21,2% 340.619 66,0%
Totale 1.604.112 2.309.217 1.583.021 1.508.125 21.091 1,3% 801.092 53,1%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nell'anno 2018 ammontano complessivamente a 924 milioni di euro (899 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 18 milioni di euro garantiti da pegni e 7 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 98% del totale dei fidi concessi.

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività (SEGUE)

Brokerage

Il 2018 viene archiviato con risultati positivi nel brokerage, grazie a una piattaforma integrata e un'offerta completa di servizi e strumenti per operare sui mercati, associata ad un modello di business diversificato e a una strategia che si è concentrata sulla sostenibilità di lungo periodo della crescita della Banca nel suo complesso. I risultati giungono in una fase di mercato molto complessa che FinecoBank ha affrontato con un rafforzamento della propria efficienza operativa e con un aumento della produttività, ponendo attenzione particolare alla qualità, alla trasparenza e all'innovazione.

L'assolvimento degli obblighi normativi di Mifid 2 ed ESMA hanno caratterizzato in modo significativo l'industry del brokerage online in particolar modo in un contesto di volatilità ridotta. Il 2018 è stato un anno di turning point per il trading online. Ciononostante, la Banca ha consolidato la leadership nel mercato del brokerage italiano su azioni, per controvalore scambiato e per numero di operazioni, con quote di mercato che si sono attestate rispettivamente al 24,75% e al 22,38%, come confermano i dati Assosim di fine anno.

Nel 2018 l'offerta si è ulteriormente allargata con l'introduzione dei seguenti nuovi servizi e funzionalità:

  • rinnovo della veste grafica dell'ETF Center, con grafico intraday per i titoli più scambiati, lista dei titoli più presenti nei portafogli ETF Replay dei clienti e grafico dei titoli più scambiati e più osservati dai clienti per una view completa e sempre aggiornata sugli strumenti;
  • ampliamento della gamma di offerta dei CFD, in particolare:
    • o Super CFD, che si caratterizzano per una size più elevata ed uno spread ridotto rispetto ai rispettivi CFD già offerti;
    • o CFD con sottostanti Commodities, anche in modalità multiday;
    • o CFD sulla volatilità di azioni europee, novità assoluta in Italia;
    • o nuovi CFD con sottostante titoli azionari quotati sul mercato tedesco, francese e italiano disponibilli su sito, app e Powerdesk;
  • nuovi tool sulla piattaforma PowerDesk per migliorarne la usability, quali ad esempio, best&worst dinamico, basket order multi panel, duplicazione delle watchlist degli strumenti, possibilità di selezionare uno dei propri conti correnti su cui operare e, per l'analisi tecnica, l'introduzione delle candele Heiken Ashi e dell'Indicatore Ichimoku;
  • Daily Options con sottostanti CFD su indici, commodities e cross valutari, la cui negoziazione, senza commissioni, permette di sfruttare la volatilità giornaliera dei sottostanti, con "Quotazioni" e "Profit&Loss" fornite in modalità push;
  • Marginazione Super Intraday, disponibile su sito, app e Powerdesk, che permette di fare trading sulle azioni delle principali società italiane ed estere con un effetto leva superiore a quello offerto con la marginazione intraday, senza alcuna commissione aggiuntiva;
  • creazione di un pacchetto operativo dedicato alla clientela Professionale. Un tool online permette ai clienti, che ne hanno le caratteristiche, di richiedere in modo semplice e diretto la classificazione a "utente professionale a richiesta". Tale tipologia di clienti può accedere a tutti gli strumenti Fineco con condizioni professionali (operatività su una vasta gamma di obbligazioni OTC, con accesso alle nuove emissioni sul mercato primario, e trading sugli strumenti privi di KID) e gestire in modo più ampio la leva (fino a 100x su CFD Logos, margini ridotti su CFD e CFD FX rispetto alla clientela retail) e il rischio, il tutto senza costi aggiuntivi sull'operatività;
  • principali opzioni quotate al Chicago Board Options Exchange (CBOE);
  • nuova fascia commissionale futures: fino a 1 euro/lotto su IDEM ed EUREX e 2 USD per CME.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso del 2018 rispetto all'anno precedente.

(Importi in migliaia)
VARIAZIONI
ANNO 2018 ANNO 2017 ASSOLUTA %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 7.232.629 7.348.739 (116.110) -1,6%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 1.245.012 933.401 311.611 33,4%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 515.151 531.582 (16.431) -3,1%
Totale ordini Equity 8.992.792 8.813.722 179.070 2,0%
Ordini - Bond 488.314 498.338 (10.024) -2,0%
Ordini - Derivati 3.346.848 2.834.055 512.793 18,1%
Ordini - Forex 712.753 875.734 (162.981) -18,6%
Ordini - CFD 2.719.951 3.641.412 (921.461) -25,3%
Ordini - Fondi 2.476.182 2.423.506 52.676 2,2%
Ordini - Pct - 2.863 (2.863) -100,0%
TOTALE ORDINI 18.736.840 19.089.630 (352.790) -1,8%

Si segnala l'incremento del 33,4% degli ordini sui titoli azionari USA e una buona performance degli ordini relativi ai contratti derivati, con un aumento del 18,1%, mentre registrano una flessione del 25,3% gli ordini dei contratti derivati CFD e del 18,6% quelli dei contratti derivati Forex.

La seguente tabella evidenzia il volume delle operazioni di negoziazione in contropartita diretta con gli ordini della clientela, derivanti dall'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su titoli azionari, CFD e Logos, registrati nel 2018 rispetto all'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
VARIAZIONI
ANNO 2018 ANNO 2017 ASSOLUTA %
Equity (internalizzazione) 67.620.264 52.665.758 14.954.506 28,4%
Forex 43.345.841 52.211.278 (8.865.437) -17,0%
CFD e Logos 74.818.404 48.093.537 26.724.867 55,6%
Totale Volumi "internalizzati" 185.784.509 152.970.573 32.813.936 21,45%

Investing

La Banca offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento ed azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane ed internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti.

Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, nel corso del 2018 la gamma si è ulteriormente arricchita con l'inserimento in piattaforma di oltre 410 nuovi ISIN e di 3 nuove Case di Investimento a disposizione della clientela. Occorre inoltre segnalare l'ingresso in piattaforma dei fondi di Fineco Asset Management DAC, società interamente controllata dalla Banca. In un primo momento, a partire da luglio 2018, la società ha ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte dell'Autorità Lussemburghese Commission de Surveillance du Secteur Financier per sostituirsi ad Amundi Luxembourg S.A. nell'attività di gestione dei fondi comuni di investimento denominati "CoreSeries". In un secondo momento, a partire da settembre 2018, ha lanciato la nuova gamma di fondi in delega, utilizzando partnership con i migliori gestori internazionali. La struttura di Fineco AM sfrutterà a pieno le potenzialità dell'architettura aperta guidata di Fineco e permetterà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, a fine marzo la gamma è stata arricchita con il lancio, in esclusiva per la rete FinecoBank, di Core Pension, fondo pensione aperto di Amundi SGR per la copertura dell'investimento di lungo periodo. Un contenitore che consente di combinare le esigenze di risparmio previdenziale del cliente in funzione del ciclo lavorativo e del profilo di rischio sostenibile e di sfruttare le agevolazioni fiscali tipiche di strumenti di previdenza complementare. Il prodotto è caratterizzato da un'elevata flessibilità nella composizione del portafoglio, grazie alla possibilità di investire scegliendo tra quattro comparti di investimento a equity crescente e una linea garantita. Nel corso del 2018 Core Pension ha raccolto circa 60 milioni di euro con oltre 5.000 adesioni.

Nell'ambito della consulenza assicurativa, nel mese di marzo la gamma è stata ampliata con l'introduzione di una nuova versione di "Multiramo" con 5 combinazioni di Gestione Separata GEFIN e Fondi Interni Assicurativi (FIA) denominata Core Multiramo Extra, la cui raccolta netta da inizio anno è stata pari a circa 90 milioni di euro. Nel mese di aprile è stata lanciata la nuova Core Multiramo Target, che si avvale della Gestione Separata GEFIN di Aviva quale prevalente investimento iniziale per poi spostare gradualmente gli asset su un Fondo Interno Assicurativo (FIA) Equity a seconda del programma "Target" prestabilito al momento della sottoscrizione, la cui raccolta netta da inizio anno è stata pari a circa 740 milioni di euro. Infine, nel mese di dicembre, con lo scopo di soddisfare le crescenti esigenze di personalizzazione dei Private Banker Fineco e della rete di consulenti con clienti di elevato standing, ma anche per accogliere le masse rivenienti dalle richieste di trasferimenti di clientela private con posizioni attive su altri collocatori, è stata lanciata la Polizza Unit linked di diritto lussemburghese Lombard Private Client Insurance, che prevede investimenti minimi di 500 mila euro.

Nell'ambito del "Brokeraggio Assicurativo" è stata avviata la collaborazione con il broker First Advisory, attraverso il quale nel mese di marzo è stata lanciata la nuova polizza temporanea caso morte "High Protection" di Eurovita dedicata alla clientela Private.

Con riferimento ai servizi di consulenza, il 2018 è stato caratterizzato dal lancio di "Plus", l'esclusivo servizio dedicato alla rete FinecoBank: un contratto di consulenza attraverso il quale il consulente finanziario può offrire ai propri clienti portafogli altamente diversificati e costruiti liberamente. Caratteristica principale di "Plus" è la possibilità di offrire una consulenza globale in totale libertà utilizzando, oltre al risparmio gestito (fondi e sicav), anche prodotti di risparmio amministrato, ETP (ETF, ETC, ETN) e prodotti di risparmio assicurativo.

"Plus" offre una rendicontazione analitica e professionale, anche tramite "app", per analizzare le performance, tenerle monitorate attraverso alert personalizzabili, controllare il reale rapporto rischio/rendimento, il livello di diversificazione, la qualità degli strumenti, con check periodici del portafoglio. E' possibile visualizzare le performance di portafoglio anche nella modalità al lordo della tassazione. Con un solo "click" è possibile inviare il contratto, la diagnosi e l'eventuale trasferimento dei prodotti presenti sul dossier ordinario, secondo lo stile che caratterizza FinecoBank.

Nel 2018 la Banca ha migliorato ulteriormente la rendicontazione del servizio di consulenza Fineco Advice, arricchendola con le ritenute fiscali applicate alle vendite ed ai dividendi di Fondi/Sicav, al fine di visualizzare anche per la performance al lordo della tassazione, e l'indicazione dei profitti e perdite fiscali su ogni strumento. Sono stati inoltre apportati miglioramenti alla piattaforma Advice a disposizione della rete, semplificandone l'utilizzo e la fruizione da parte dei consulenti finanziari.

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività (SEGUE)

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONE
31.12.2018 COMP % 31.12.2017 COMP % ASSOLUTA %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 24.853.033 74,2% 26.998.628 80,4% (2.145.595) -7,9%
Prodotti assicurativi 7.618.203 22,8% 6.074.833 18,1% 1.543.370 25,4%
Gestioni patrimoniali 1.095 0,0% 6.729 0,0% (5.634) -83,7%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.012.355 3,0% 482.573 1,4% 529.782 109,8%
Totale saldo raccolta gestita 33.484.686 100,0% 33.562.763 100,0% (78.077) -0,2%

Per quanto riguarda la rete dei consulenti finanziari, l'anno 2018 è stato caratterizzato dall'entrata in vigore della MiFID II e dal ritorno della volatilità.

L'introduzione della normativa MiFID II non ha comportato cambiamenti significativi nell'attività della rete FinecoBank, che da sempre ha fondato il proprio modello di consulenza sulla trasparenza verso il cliente e ha potuto usufruire di un'infrastruttura tecnologica in grado di supportare i consulenti nella gestione degli adempimenti legati all'introduzione delle novità normative. Tali elementi distintivi hanno consentito ai consulenti finanziari di dedicarsi con maggior intensità all'attività di assistenza alla clientela, con il principale intento di rafforzare e consolidare sempre più la relazione con il cliente, sostanziando nel contempo i concetti di trasparenza ambiti dalla normativa stessa.

Nonostante la fase di mercato piuttosto complessa caratterizzata dal ritorno della volatilità, la rete dei consulenti finanziari ha confermato la propria capacità di porsi come interlocutore privilegiato nella pianificazione finanziaria della clientela. La raccolta netta totale registrata nell'anno 2018 è stata pari a 5.453 milioni di euro, di cui 2.273 milioni di euro di raccolta gestita. La raccolta sui servizi di Advisory è stata pari a 2.771 milioni di euro. 85.214 sono stati i conti correnti aperti tramite la rete dei consulenti finanziari.

Nell'ambito del segmento Private si segnala che la raccolta netta è stata pari a circa 2.133 milioni di euro e gli asset complessivi al 31 dicembre 2018 ammontano a 23.438 milioni di euro, pari al 39% degli asset totali gestiti dalla rete; il numero dei clienti private è pari a 26.555 al 31 dicembre 2018, corrispondente al 2% della clientela totale.

La crescita registrata, come sottolineato anche in passato, è prodotta principalmente dalla rete in essere, senza particolari contributi apportati da campagne commerciali tattiche e da reclutamento, grazie anche al continuo perfezionamento dell'offerta, con una intensa attività sui servizi di advisory e prodotti assicurativi/previdenziali caratterizzati da un approccio di pianificazione per obiettivi e di costante monitoraggio e controllo del rischio. La vicinanza alla clientela è esplicitata anche attraverso eventi organizzati su tutto il territorio nazionale, con l'obiettivo di dare informazione sui temi finanziari rilevanti; da inizio anno si sono tenuti in modo capillare n. 1.112 eventi che hanno visto la partecipazione di oltre 42.000 tra clienti e prospect.

Con riferimento alla qualità della raccolta, si evidenzia come la rete in essere abbia visto incrementare il portafoglio medio pro-capite del 4,7% nell'arco di 12 mesi, con un incremento delle masse gestite del 3,5% e di ben il 5,4% sui c.d. Guided Products rispetto alla fine dell'esercizio precedente.

Contestualmente è stato rafforzato l'input sulla selettività del reclutamento, focalizzato ad innalzare anche la qualità media della rete. Sono stati maggiormente focalizzati i target di interesse, tra i quali i comuni denominatori devono essere rappresentati da:

  • visione cliente-centrica dell'attività;
  • operatività incentrata su consulenza e trasparenza;
  • tendenza ad operare in un contesto dinamico, moderno e caratterizzato da un elevato contenuto tecnologico.

Nell'anno 2018 sono stati inseriti 70 nuovi consulenti finanziari provenienti dal settore delle reti, dalle banche tradizionali e dal Private Banking. Nell'ambito del c.d. "progetto giovani", che avvia alla professione giovani neolaureati, sono stati inseriti 51 nuovi consulenti.

Al 31 dicembre 2018 la rete è composta da 2.578 consulenti finanziari distribuiti sul territorio con 390 negozi finanziari (Fineco Center), gestiti direttamente dalla Banca o dai consulenti finanziari stessi. Continui anche gli investimenti sulle strutture commerciali utilizzate dai consulenti finanziari, che contribuiscono ad elevare l'immagine e dare sempre maggiore capillarità alla presenza della Banca sul territorio.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2018 a confronto con l'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
ANNO 2018 COMP % VARIAZIONI
ANNO 2017 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 1.890.730 34,7% 1.252.370 23,2% 638.360 51,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine (5.718) -0,1% (132.586) -2,5% 126.868 -95,7%
RACCOLTA DIRETTA 1.885.012 34,6% 1.119.784 20,7% 765.228 68,3%
Gestioni patrimoniali (5.598) -0,1% (3.758) -0,1% (1.840) 49,0%
Fondi comuni di investimento e altri fondi (132.127) -2,4% 2.271.437 42,0% (2.403.564) n.c.
Prodotti assicurativi 1.830.387 33,6% 1.651.876 30,6% 178.511 10,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 580.298 10,6% 82.910 1,5% 497.388 599,9%
RACCOLTA GESTITA 2.272.960 41,7% 4.002.465 74,1% (1.729.505) -43,2%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 1.295.366 23,8% 282.136 5,2% 1.013.230 359,1%
RACCOLTA AMMINISTRATA 1.295.366 23,8% 282.136 5,2% 1.013.230 359,1%
RACCOLTA NETTA TOTALE 5.453.338 100,0% 5.404.385 100,0% 48.953 0,9%
di cui Guided products & services 2.771.228 50,8% 4.560.961 84,4% (1.789.733) -39,2%

La rete dei consulenti finanziari (SEGUE)

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

La tabella sotto esposta riporta la consistenza della raccolta riferibile alla rete dei consulenti finanziari al 31 dicembre 2018. Il saldo della raccolta diretta e indiretta, pari a 59.910 milioni di euro, ha registrato un incremento del 3,5% rispetto al 31 dicembre 2017, grazie all'apporto positivo della raccolta realizzata nel corso dell'esercizio, pari a 5.453 milioni di euro, nonostante l'effetto mercato negativo registrato nel 2018, che ha sostanzialmente azzerato la crescita della raccolta gestita e amministrata.

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 COMP % 31.12.2017 COMP % ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi liberi 16.564.769 27,6% 14.674.039 25,3% 1.890.730 12,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine 2.793 0,0% 8.424 0,0% (5.631) -66,8%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 16.567.562 27,7% 14.682.463 25,4% 1.885.099 12,8%
Gestioni patrimoniali 1.095 0,0% 6.729 0,0% (5.634) -83,7%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 24.476.015 40,9% 26.565.970 45,9% (2.089.955) -7,9%
Prodotti assicurativi 7.545.142 12,6% 5.992.040 10,4% 1.553.102 25,9%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.012.329 1,7% 482.571 0,8% 529.758 109,8%
SALDO RACCOLTA GESTITA 33.034.581 55,1% 33.047.310 57,1% (12.729) 0,0%
Titoli di stato, obbligazioni e azioni 10.307.435 17,2% 10.157.116 17,5% 150.319 1,5%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 10.307.435 17,2% 10.157.116 17,5% 150.319 1,5%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA - RETE
CONSULENTI FINANZIARI 59.909.578 100,0% 57.886.889 100,0% 2.022.689 3,5%
di cui Guided products & services 22.342.564 37,3% 21.197.073 36,6% 1.145.491 5,4%

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 31 dicembre 2018 le risorse della Banca sono pari a 1.154 in aumento rispetto alle 1.120 presenti in azienda al 31 dicembre 2017 e sono così composte:

RISORSE 31 DICEMBRE 2018 31 DICEMBRE 2017
Dipendenti FinecoBank 1.157 1.119
Dipendenti del Gruppo distaccati in FinecoBank (+) - 4
Dipendenti FinecoBank distaccati nel Gruppo (-) (3) (3)
Totale risorse 1.154 1.120

Nel 2018 sono proseguite, con particolare attenzione alle tematiche di genere, le attività volte al rafforzamento ed all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo ed al controllo e gestione dei rischi. Questo ha portato all'assunzione di n. 127 risorse di cui:

  • n. 7 provenienti da altra Società del Gruppo;
  • n. 120 provenienti dal mercato.

Delle 120 assunzioni provenienti dal mercato, la maggior parte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire differenti ruoli in azienda.

In continuità con gli anni precedenti prosegue l'impegno per attrarre nuovi talenti, con particolare focus ai Millenials, grazie anche ad iniziative di formazione volte a sensibilizzare il middle management per la corretta gestione e comprensione delle dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni.

Il 2018 ha visto un significativo utilizzo della job rotation interna che ha coinvolto 29 risorse consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel corso dell'anno le uscite hanno coinvolto complessivamente 89 risorse di cui:

  • 32 per dimissioni;
  • 29 per cessioni a società del Gruppo;
  • 28 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

UOMINI DONNE TOTALE
QUALIFICA 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017
Dirigenti 22 23 4 4 26 27
Quadri Direttivi 256 239 103 98 359 337
Aree Professionali 380 368 392 387 772 755
Totale 658 630 499 489 1.157 1.119

Al 31 dicembre 2018 i part-time presenti in Banca sono 89, circa l'8% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 43% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 9 anni, mentre l'età media è pari a circa 40 anni.

Formazione dipendenti

Nel corso del 2018 la formazione dei dipendenti si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare focus sulla formazione obbligatoria, tecnica e linguistica.

Di seguito il dettaglio delle ore di formazione per area di intervento:

AREA INTERVENTO ORE DI FORMAZIONE
Obbligatoria 8.414
Tecnica 14.183
Linguistica 9.918
Comportamentale – Manageriale 429
Totale 32.944

Le risorse (SEGUE)

Formazione obbligatoria

FinecoBank è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al nostro business di essere profittevole e sostenibile nel tempo.

In particolare, nel corso del 2018 è stata ribadita l'importanza della Compliance Culture, fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole è alla base del business di FinecoBank.

Per questo motivo la formazione obbligatoria viene estesa a tutti i dipendenti FinecoBank, che possono fruire dei corsi sia in modalità e-learning, grazie alla Piattaforma di Gruppo MyLearning, sia attraverso l'organizzazione di aule su tematiche specifiche (es. Antiriciclaggio, Financial Sanctions, Volcker Rule). Inoltre, sono stati effettuati monitoraggi periodici sulla formazione obbligatoria, al fine di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti delle materie obbligatorie e preservare la Società dai rischi operativi, legali e reputazionali legati al mancato completamento dei corsi.

Formazione tecnica e comportamentale

Al fine di consentire l'acquisizione delle competenze tecniche necessarie per migliorare sia la produttività aziendale, che il livello di specializzazione dei dipendenti, sono stati organizzati interventi formativi mirati usufruendo della collaborazione di fornitorni esterni o di competenze interne.

Nel corso del 2018 il personale della Banca ha avuto la possibilità di partecipare, su base volontaria, al corso "Risk Cross Functions" (opportunità estesa a tutti i ruoli della Banca), ossia un corso dedicato alla formazione sui rischi, attraverso la piattaforma di Gruppo My Learning.

Inoltre, grazie al catalogo formativo di Gruppo (MyCampus), è stato possibile estendere ulteriormente l'offerta formativa e-learning dedicata a diverse tematiche.

Al fine di mantenere gli alti standard di qualità del servizio e di attenzione al cliente, all'interno della struttura del Customer Relationship Management sono stati organizzati corsi di formazione per un totale di 11.566 ore, mirati all'acquisizione delle principali competenze tecniche e specifiche del ruolo, oltre al rafforzamento delle capacità relazionali e di comunicazione.

A seguito dell'esperienza positiva a cui ha fatto da pilota l'area del CRM nel corso dell'anno precedente, nel 2018 alcune strutture della Banca sono state coinvolte nel Leadership Training Program, un percorso di formazione dedicato ai responsabili di Team, che li ha visti partecipare a sessioni in aula, coaching e training on the job. Lo scopo di questa iniziativa è quello di rafforzare le loro capacità manageriali e gestire il proprio ruolo in modo coerente ed efficace.

A sostegno del piano di Business Continuity della Banca è proseguita la formazione attraverso affiancamentI certificatI dalla compilazione di registri.

Formazione linguistica

Considerata la rilevanza della formazione linguistica, è stata messa a disposizione dei dipendenti una piattaforma accessibile a tutti, che consente l'apprendimento della lingua inglese attraverso l'utilizzo di strumenti didattici come video, role-playing e aule virtuali. Circa 450 dipendenti si sono iscritti ed utilizzano tale piattaforma.

Nel 2018 circa 240 dipendenti hanno partecipato a corsi di inglese in aula o telefonici, a seconda delle necessità specifiche. In alcuni casi, sono stati realizzati corsi individuali di Business e Legal English.

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 31 dicembre 2018 le risorse della società sono 13, di cui 4 donne e 9 uomini con un'età media pari a circa 35 anni.

Le assunzioni provenienti da mercato, avvenute nel 2018, sono state finalizzate alla costituzione dello staff della società, i profili selezionati infatti ricoprono sia funzioni di business che di supporto e controllo.

L'infrastruttura tecnologica

Il sistema informativo della Banca si compone fondamentalmente di sei elementi:

  • Procedure applicative a supporto dell'attività bancaria;
  • Sistema di Trading Online (applicazioni dedicate per la compravendita in real time di titoli e strumenti finanziari sui principali mercati europei ed americani);
  • Sistema di gestione per le attività della sala operativa e degli investitori istituzionali ed accesso alla parte informativa/dispositiva di mercati italiani/esteri;
  • Sistema di gestione dei servizi d'investimento, quali Fondi, SICAV e Banca Assicurazione;
  • Sistema di gestione di carte di credito e debito, con emissione di carte per i circuiti VISA e Mastercard;
  • Sistema di gestione della rete dei consulenti finanziari, che consente di operare in modo integrato, da un unico portale, con tutti i prodotti offerti dalla Banca.

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Nel corso del 2018 la struttura ICT è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento tecnologico, consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili e ad alto valore aggiunto per la clientela.

Nella fattispecie, dal punto di vista architetturale, è proseguita l'attività di ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa, nonché il continuo miglioramento e tuning dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa.

Tra le principali attività progettuali concluse si segnalano:

  • l'offerta di nuovi prodotti di investing: consulenza finanziaria "Plus" con prodotti di risparmio gestito, amministrato ed assicurativo e Private Insurance;
  • l'offerta di nuovi prodotti di trading: CFD con sottostanti Commodities, Opzioni Daily, Opzioni CBOE, Marginazione Super Intraday e nuovi CFD con sottostante titoli azionari quotati sul mercato tedesco, francese e italiano;
  • l'estensione della disponibilità del sistema di trading professionale PowerDesk alla clientela inglese;
  • l'introduzione del Bonifico Istantaneo;
  • l'arricchimento dell'offerta Mutui con la nuova finalità "Rifinanziamento" e il nuovo prodotto "Mutuo Fineco Remix";
  • l'attivazione del sistema di autenticazione vocale per la clientela;
  • l'attivazione del servizio di pagamento mobile Apple Pay;
  • l'arricchimento dei servizi sulle app mobile quali: Plus, Logos Day, Extracash Instant Approval, Bonifico Istantaneo.

Tra le attività di carattere normativo si segnalano:

  • l'adeguamento dei sistemi al nuovo regolamento GDPR;
  • l'avvio della gestione degli assegni nella nuova modalità dematerializzata (CIT);
  • le implementazioni necessarie per l'adeguamento alla direttiva IDD per la distribuzione dei prodotti assicurativi;
  • le implementazioni necessarie per l'adeguamento dei sistemi informativi agli obblighi di reporting finanziario e normativi derivanti dall'entrata di vigore di nuovi principi contabili e/o nuove disposizioni previste delle Autorità di vigilanza.

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea o la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo UniCredit.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca prevede quattro tipologie di controlli:

  • controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi ed il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne alla Banca;
  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi quantificabili e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla unit Compliance; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche della Banca, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto» adottato anche dalla Capogruppo;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è finalizzato a verificare la funzionalità del complessivo sistema di controllo interno e del sistema informativo (ICT audit) e ad individuare eventuali andamenti anomali, violazioni delle procedure e della regolamentazione. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit che è accentrata presso UniCredit S.p.A. ed opera sulla base dello specifico contratto di servizio;
  • controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi istituzionali della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni si fonda su:

organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Nomine e Sostenibilità, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale11, il

11 Nominato anche "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" ai sensi del principio 7.P.3 del codice di Autodisciplina delle società quotate.

Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance12, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo13;

  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
    • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
    • o applicazione del modello di coordinamento di Gruppo definito nel quadro dell'attività di direzione e coordinamento della Capogruppo;
    • o definizione dei flussi informativi sia tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo all'interno della Banca, sia nei confronti di Capogruppo, al fine di consentire il corretto svolgimento dell'attività di direzione e coordinamento da parte di quest'ultima.

In ultimo, si precisa che ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca Centrale Europea (BCE/2014/17) (regolamento quadro sull'MVU, Meccanismo di Vigilanza Unico), la BCE pubblica, a partire dal 4 settembre 2014, un elenco periodicamente aggiornato contenente il nome dei soggetti e gruppi vigilati che ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE ("soggetti vigilati significativi" e "gruppi vigilati significativi", secondo la definizione di cui all'articolo 2, punti 16) e 22) del regolamento quadro sull'MVU), indicando per ciascuno la motivazione specifica della vigilanza diretta e, in caso di classificazione come "significativo" sulla base del criterio delle dimensioni, il valore totale delle attività del soggetto o del gruppo vigilato. La Banca, in quanto "ente creditizio insediato in uno Stato membro partecipante" ed appartenente al Gruppo UniCredit (classificato come "gruppo vigilato significativo"), risulta iscritta nell'elenco dei "soggetti vigilati significativi".

Per quanto concerne la controllata Fineco Asset Management DAC, formalmente costituita a fine 2017 e divenuta operativa nel mese di luglio 2018, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance e di Risk Management da parte di funzioni interne alla società, mentre l'attività di Internal Audit è attribuita in outsourcing a specifica struttura di UniCredit S.p.A..

Principali rischi e incertezze

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca deve fronteggiare nell'attuale situazione di mercato si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

12 Nell'ambito di tale funzione è presente anche il Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo, incaricato di gestire la corretta applicazione della normativa in tema di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo. Il Compliance Officer è nominato anche Responsabile della Funzione Antiriciclaggio.

13 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni. In particolare nel caso della Banca, rilevano il Presidio Locale per la normativa in materia di Operazioni con Soggetti in conflitto di interesse (in carico alla Unit Segreteria Societaria della Direzione Legal & Corporate Affairs), il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis del TUF (identificato nel CFO della Banca), il Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro; la funzione Human Resources, il responsabile Business Continuity & Crisis Management e il responsabile dell'Outsourcing Management (Cost Manager Assistant). Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

La struttura organizzativa

La struttura organizzativa della Banca è coerente con le Linee Guida emanate dalla Capogruppo (Group Organization Guidelines).

Le Linee Guida definiscono principi e regole organizzative al fine di garantire coerenza di applicazione a livello di tutte le Entità del Gruppo, attraverso:

  • principi e criteri organizzativi chiari;
  • specifici documenti organizzativi;
  • adeguati processi per le modifiche organizzative.

Nel corso del primo semestre 2018 sono state apportate alcune modifiche alla struttura organizzativa. In particolare, nell'ambito della Direzione Global Business, della Direzione Legal & Corporate Affairs e della Direzione Chief Risk Officer (CRO) sono state ridistribuite alcune attività, riorganizzando le strutture interessate, con l'obiettivo di migliorarne l'efficienza e, ove possibile, di ridurre il numero di riporti gerarchici alle stesse direzioni.

In data 1 marzo 2018, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha nominato il Responsabile della protezione dei dati (anche Data Protection Officer), in ottemperanza dell'articolo 39 Regolamento (UE) 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (GDPR).

Nel corso del secondo semestre 2018, le responsabilità e le attività della Direzione Servizi di Investimento e Private Banking sono state ridistribuite tra la Direzione Global Business e la Direzione Commerciale Rete PFA, ridenominata Direzione Commerciale Rete PFA & Private Banking. Conseguentemente è stata cancellata la Direzione Servizi di Investimento e Private Banking. Inoltre, nell'ambito della Direzione ICT, si è provveduto ad una riorganizzazione della Direzione stessa, identificando un unico punto di governo e supervisione per i processi in ambito ICT e di sicurezza informatica.

Il modello organizzativo

L'attuale modello organizzativo della Banca pone le proprie basi su un modello di tipo funzionale che promuove economie di scala e facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza. Il modello garantisce la necessaria dinamicità decisionale, mantenendo il "collegamento orizzontale" tra le varie funzioni. Nell'attuale formulazione, pur applicando il concetto di "specializzazione funzionale", viene mantenuto l'approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi.

I collegamenti orizzontali sono garantiti dal funzionamento di appositi Comitati che presidiano le linee di Business e lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti, anche al fine di garantire le necessarie sinergie dei canali distributivi.

In linea generale, il modello prevede un'articolazione in ranghi organizzativi (Department, Unit, Team e Strutture "tecniche"), in funzione del dimensionamento della struttura e del relativo grado di complessità organizzativa delle attività presidiate.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano le seguenti strutture: il Network PFA & Private Banking Department, il Global Business Department, il CFO (Chief Financial Officer) Department, il CRO (Chief Risk Officer) Department, il Network Controls, Monitoring and Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, il GBS (Global Banking Services) Department, la Unit Human Resources, la Unit Compliance e il Team Identity & Communication.

Il modello organizzativo consente di identificare tre principali linee funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • i prodotti Trading, Banking e Credit e i servizi di investimento (Gobal Business Department);
  • il funzionamento operativo (GBS Department).

In breve sintesi:

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede di servizi prestati alla clientela della Banca;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;
  • il GBS (Global Banking Services) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: l'ICT & Security Office Department (CIO), il CRM – Customer Relationship Management Department, l'Organization & Bank Operations Department, il Financial Operations Department, la Unit Network Services, la Unit General Services e il Team PFA Operational Monitoring & Private Bankers.

Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantiti dal funzionamento del Management Committee.

Con riferimento alle attività di audit, la Banca, in linea con le indicazioni della Capogruppo, ha adottato un modello di esternalizzazione basato su uno specifico contratto di servizio stipulato con UniCredit S.p.A.. In relazione a detto modello, il Comitato Rischi e Parti Correlate (comitato di derivazione consiliare) è chiamato a svolgere i compiti di "soggetto di collegamento" fra la Banca e l'outsourcer, oltre a supportare il Consiglio di Amministrazione – con funzioni informative, consultive, propositive ed istruttorie – nella definizione, basata su un approccio risk-oriented, delle linee di indirizzo del complessivo sistema di controllo interno e nella valutazione della sua efficacia ed efficienza.

La struttura organizzativa (SEGUE)

Piano di continuità operativa

Come previsto dalla normativa di riferimento, la Banca si è dotata di un modello che prevede strutture organizzative dedicate alla gestione della Business Continuity e delle Crisi, sia in regime di attività ordinaria sia in situazioni di emergenza.

L'impianto di Business Continuity e Crisis Management della Banca prevede il piano di gestione delle emergenze e delle crisi ed il piano di continuità operativa, di cui costituiscono parte integrante il piano di disaster recovery (che stabilisce le misure per il ripristino delle applicazioni e dei sistemi informativi colpiti da "disastro") ed il piano di cyber attack (che definisce - per i processi sistemici - le strategie per la gestione degli attacchi informatici su larga scala).

Tali Piani descrivono le modalità di gestione delle crisi e vengono aggiornati e verificati regolarmente per garantirne l'efficacia e l'adeguatezza.

I principali aggregati patrimoniali

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 6 613 (607) -99,0%
Attività finanziarie di negoziazione 6.876 8.827 (1.951) -22,1%
Finanziamenti a banche 3.058.882 3.039.207 19.675 0,6%
Finanziamenti a clientela 2.955.074 2.129.219 825.855 38,8%
Altre attività finanziarie 18.231.182 16.715.041 1.516.141 9,1%
Coperture 8.187 10.048 (1.861) -18,5%
Attività materiali 16.632 15.205 1.427 9,4%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 8.705 7.909 796 10,1%
Attività fiscali 6.714 9.249 (2.535) -27,4%
Altre attività 350.770 315.415 35.355 11,2%
Totale dell'attivo 24.732.630 22.340.335 2.392.295 10,7%
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 1.009.774 926.001 83.773 9,0%
Debiti verso clientela 22.273.188 20.205.036 2.068.152 10,2%
Passività finanziarie di negoziazione 2.221 11.936 (9.715) -81,4%
Coperture 7.941 (397) 8.338 n.c.
Passività fiscali 12.390 10.234 2.156 21,1%
Altre passività 451.435 455.699 (4.264) -0,9%
Patrimonio 975.681 731.826 243.855 33,3%
- capitale e riserve 744.256 526.046 218.210 41,5%
- riserve da valutazione (9.794) (8.340) (1.454) 17,4%
- risultato netto 241.219 214.120 27.099 12,7%
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.732.630 22.340.335 2.392.295 10,7%

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione risultano pari a 6,9 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "possedute per negoziazione", in particolare:

  • titoli obbligazionari, azionari e quote di O.I.C.R., per un importo pari a 2,1 milioni di euro, presenti nel portafoglio di proprietà in seguito all'attività di negoziazione oppure utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,3 milioni di euro, che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti Futures, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 3,5 milioni di euro.

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Finanziamenti a banche

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi a vista 1.922.041 1.993.139 (71.098) -3,6%
Depositi a scadenza 1.127.298 1.028.152 99.146 9,6%
Altri finanziamenti: 9.543 17.916 (8.373) -46,7%
1 Pronti contro termine attivi 416 54 362 n.c.
2 Altri 9.127 17.862 (8.735) -48,9%
Totale 3.058.882 3.039.207 19.675 0,6%

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti principalmente dai rapporti intrattenuti con UniCredit S.p.A., per un importo di bilancio pari a 1.887,3 milioni di euro (1.958,6 milioni di euro al 31 dicembre 2017), ed in misura inferiore dai conti correnti intrattenuti con banche esterne al Gruppo, tra i quali i conti correnti aperti dalla Banca per l'operatività in titoli e per la gestione della liquidità dei clienti UK e i conti correnti aperti da Fineco AM per la gestione della propria liquidità.

I "Depositi a scadenza" sono costituiti dai depositi intrattenuti dalla Banca con UniCredit S.p.A. per un importo di 1.119,3 milioni di euro (1.028,2 milioni di euro al 31 dicembre 2017), tra i quali il deposito per riserva obbligatoria, e il deposito intrattenuto da Fineco AM con UniCredit Bank Ireland Plc per un importo pari a 8 milioni di euro.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 5,3 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (14,6 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e per 3,8 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3,2 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Conti correnti 1.018.700 641.554 377.146 58,8%
Pronti contro termine attivi 148.797 202.701 (53.904) -26,6%
Mutui 856.870 516.251 340.619 66,0%
Carte di credito, prestiti personali 750.141 633.048 117.093 18,5%
Altri finanziamenti 180.566 135.665 44.901 33,1%
Totale 2.955.074 2.129.219 825.855 38,8%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 2.955,1 milioni di euro, in crescita del 38,8% rispetto al 31 dicembre 2017, e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 1.018,7 milioni di euro, in crescita del 58,8%, di cui affidamenti garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari a 970 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 148,8 milioni di euro, costituiti da:
  • o operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli;
  • o operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32;
  • mutui per 856,9 milioni di euro, in crescita del 66%;
  • carte di credito revolving e saldo e prestiti personali per 750,1 milioni di euro, in crescita del 18,5%;
  • altri finanziamenti per 180,6 milioni di euro, costituiti, principalmente, da depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari, per un ammontare di 85 milioni di euro, e crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 88,9 milioni di euro.

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 2.632,3 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente e carte di credito revolving e saldo; complessivamente evidenziano un incremento del 46,4%, grazie all'erogazione, nel corso del 2018, di 248 milioni di euro di prestiti personali e 411 milioni di euro di mutui oltre a nuovi affidamenti in conto corrente per un importo di 945 milioni di euro, che hanno determinato un incremento delle esposizioni in conto corrente di 377,2 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
FINANZIAMENTI A CLIENTELA CONSISTENZE AL VARIAZIONI
(RICLASSIFICA GESTIONALE) 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Conti correnti 1.016.930 639.726 377.204 59,0%
Utilizzo carte di credito 320.379 288.382 31.997 11,1%
Mutui 856.856 516.237 340.619 66,0%
Prestiti personali 428.979 343.867 85.112 24,8%
Altri finanziamenti 6.460 7.641 (1.181) -15,5%
Finanziamenti in bonis 2.629.604 1.795.853 833.751 46,4%
Conti correnti 1.770 1.828 (58) -3,2%
Mutui 14 14 - 0,0%
Utilizzo carte di credito 63 43 20 46,5%
Prestiti personali 720 756 (36) -4,8%
Altri finanziamenti 99 26 73 280,8%
Finanziamenti deteriorati 2.666 2.667 (1) 0,0%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 2.632.270 1.798.520 833.750 46,4%
Pronti contro termine 148.768 202.620 (53.852) -26,6%
Pronti contro termine - deteriorati 29 81 (52) n.c.
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 84.963 42.609 42.354 99,4%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi
finanziari 88.922 85.284 3.638 4,3%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi
finanziari - deteriorati 122 105 17 16,2%
Crediti di funzionamento e altri crediti 322.804 330.699 (7.895) -2,4%
Finanziamenti a clientela 2.955.074 2.129.219 825.855 38,8%

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)
IMPORTO LORDO FONDO SVALUTAZIONE IMPORTO NETTO COVERAGE RATIO
CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL CONSISTENZE AL DATI AL
CATEGORIA 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017 31.12.2018 31.12.2017
Sofferenze 19.714 20.848 (18.067) (19.118) 1.647 1.730 91,65% 91,70%
Inapempienze probabili 2.659 2.109 (2.042) (1.614) 617 495 76,80% 76,53%
Scaduti 1.562 1.356 (1.009) (728) 553 628 64,60% 53,69%
Totale 23.935 24.313 (21.118) (21.460) 2.817 2.853 88,23% 88,27%

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 2,8 milioni di euro, di cui 1,6 milioni di euro di crediti in sofferenza, 0,6 milioni di euro di inadempienze probabili e 0,6 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,11% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,16% al 31 dicembre 2017) e sono relativi, principalmente, a scoperti di conto corrente e prestiti personali.

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c)
altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.342 539.854 (526.512) -97,5%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 961.773 1.042.471 (80.698) -7,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 17.256.067 15.132.716 2.123.351 14,0%
- titoli di debito emessi da banche 9.382.112 10.406.251 (1.024.139) -9,8%
- titoli di debito emessi da clientela 7.873.955 4.726.465 3.147.490 66,6%
Totale 18.231.182 16.715.041 1.516.141 9,1%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 6,1 milioni di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2018 pari a 1,6 milioni di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in seguito alla contribuzione versata allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 7,2 milioni di euro (di cui 6,7 milioni di euro relativi all'operazione Carige e 0,5 milioni di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico 2018 di 3 milioni di euro. Per maggiori dettagli in merito all'esposizione nei confronti dello Schema Volontario si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

Al 31 dicembre 2017 la medesima voce era comprensiva di due titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. con cedola in arrears, per un importo nominale complessivo di 532,6 milioni di euro, le cui caratteristiche contrattuali non ne hanno consentito il superamento del Test SPPI e pertanto sono stati riclassificati in sede di transizione all'IFRS 9 nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value". Si precisa che il titolo UniCredit dell'importo di 150,1 milioni di euro è stato rimborsato in data 2 gennaio 2018, mentre il titolo dell'importo di 382,5 milioni di euro, valutato al fair value in sede di transizione all'IFRS 9, è stato oggetto di ristrutturazione in data 2 gennaio 2018, con conseguente derecognition del vecchio strumento finanziario e rilevazione del nuovo strumento finanziario fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (voce 40. dell'attivo di bilancio IFRS 9). Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"14 . Di seguito si riporta il valore di bilancio dei titoli di Stati suddivisi per paese emittente:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
CONTROPARTE 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Italia 816.900 725.220 91.680 12,6%
Spagna - 242.451 (242.451) -100,0%
Francia 35.471 10.124 25.347 250,4%
America 67.585 64.671 2.914 4,5%
Irlanda 41.812 - 41.812 -
Totale 961.768 1.042.466 (80.698) -7,7%

I titoli di debito emessi da banche rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" si riferiscono a titoli obbligazionari emessi da:

  • UniCredit S.p.A. per un importo complessivo pari a 9.115,8 milioni di euro (10.306,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017);
  • Instituto de Credito Oficial (ICO) per un importo pari a 114,5 milioni di euro (99,9 milioni di euro al 31 dicembre 2017);
  • EIB (European Investment Bank) per un importo pari a 101,3 milioni di euro;
  • Kreditanstalt für Wiederaufbau (KfW) per un importo pari a 50,5 milioni di euro.

14 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I titoli di debito emessi da clientela rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" si riferiscono esclusivamente ad esposizioni Sovrane e Sovranazionali. Di seguito si riporta la suddivisione per emittente:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
CONTROPARTE 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Italia 3.150.186 2.557.575 592.611 23,2%
Spagna 3.411.725 2.120.318 1.291.407 60,9%
Germania 127.432 - 127.432 -
Polonia 79.660 48.572 31.088 64,0%
Francia 255.743 - 255.743 -
Austria 208.562 - 208.562 -
Irlanda 171.703 - 171.703 -
Belgio 181.983 - 181.983 -
EFSF (European Financial Stability Facility) 160.493 - 160.493 -
ESM (European Stability Mechanism) 126.468 - 126.468 -
Totale 7.873.955 4.726.465 3.147.490 66,6%

Coperture

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive - 400 (400) -100,0%
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 3.314 58 3.256 n.c.
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica 4.873 9.590 (4.717) -49,2%
Totale attivo 8.187 10.048 (1.861) -18,5%
di cui:
Valutazioni positive 2.575 499 2.076 416,0%
Ratei attivi e passivi ricondotti 739 (41) 780 n.c.
Adeguamento di valore delle attività coperte 4.873 9.590 (4.717) -49,2%
Totale attivo 8.187 10.048 (1.861) -18,5%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 5.341 249 5.092 2045,0%
Derivati copertura del passivo - valutazioni negative - 3.126 (3.126) -100,0%
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica 2.600 (3.772) 6.372 n.c.
Totale passivo 7.941 (397) 8.338 -2100,3%
di cui:
Valutazioni negative 4.703 3.959 744 18,8%
Ratei attivi e passivi ricondotti 638 (584) 1.222 n.c.
Adeguamento di valore delle passività coperte 2.600 (3.772) 6.372 n.c.
Totale passivo 7.941 (397) 8.338 -2100,3%
(Importi in migliaia)
SINTESI VALUTAZIONI DERIVATI DI COPERTURA 31.12.2018 ATTIVO PASSIVO SBILANCIO
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 2.575 4.703 (2.128)
Adeguamento di valore delle attività /passività coperte 4.873 2.600 2.273
Totale 7.448 7.303 145

Al 31 dicembre 2018 le attività coperte sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono esclusivamente a contratti derivati stipulati dalla Banca con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, il cui effetto economico, al netto di 0,1 milioni di euro di ratei interessi positivi contabilizzati nel margine di interesse, è positivo per 0,1 milioni di euro.

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da immobili, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature. Gli investimenti, che hanno riguardato principalmente le macchine elettroniche, sono stati finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture della Banca. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

(Importi in migliaia)
ALTRE VARIAZIONI E AMMORTAMENTI E
INVESTIMENTI VENDITE RETTIFICHE
ATTIVITÀ MATERIALI SALDO AL 31.12.2017 ANNO 2018 ANNO 2018 ANNO 2018 SALDO AL 31.12.2018
Immobili 2.304 2 (109) (109) 2.088
Macchine elettroniche 9.798 4.968 (145) (3.677) 10.944
Mobili e arredi 1.480 1.472 (1) (1.115) 1.836
Impianti e attrezzature 1.623 704 - (563) 1.764
Totale 15.205 7.146 (255) (5.464) 16.632

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

L'impairment test dell'avviamento iscritto in bilancio, effettuato al 31 dicembre 2018, non ha fatto emergere alcuna evidenza di perdite di valore; per ogni ulteriore informazione relativa al test di impairment si rinvia alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato della nota integrativa consolidata.

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono principalmente gli acquisti e le implementazioni delle procedure informatiche che presentano utilità pluriennale, necessarie al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte della Banca di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali ed applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi e di reporting finanziario.

(Importi in migliaia)
SALDO AL INVESTIMENTI ANNO ALTRE VARIAZIONI E AMMORTAMENTI E SALDO AL
ATTIVITÀ IMMATERIALI 31.12.2017 2018 VENDITE ANNO 2018 RETTIFICHE ANNO 2018 31.12.2018
Software 7.081 5.588 - (4.650) 8.019
Altre attività immateriali 828 167 - (309) 686
Totale 7.909 5.755 - (4.959) 8.705

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Attività fiscali
Attività correnti 467 1.765 (1.298) -73,5%
Attività fiscali anticipate 28.977 32.927 (3.950) -12,0%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 4.033 3.828 205 5,4%
Totale ante compensazione IAS 12 33.477 38.520 (5.043) -13,1%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (26.763) (29.271) 2.508 -8,6%
Totale Attività fiscali 6.714 9.249 (2.535) -27,4%
Altre attività
Partite in corso di lavorazione 29 99 (70) -70,7%
Partite in attesa di regolamento 4.597 4.498 99 2,2%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 30.356 20.632 9.724 47,1%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.170 4.721 (2.551) -54,0%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali" 269.189 249.443 19.746 7,9%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno
capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
4.303 2.153 2.150 99,9%
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 8.489 4.985 3.504 70,3%
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da
quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 24.588 21.972 2.616 11,9%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.928 6.774 154 2,3%
Altre partite 121 138 (17) -12,3%
Totale Altre attività 350.770 315.415 35.355 11,2%

Precisiamo che le "Attività fiscali anticipate" sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative "Passività fiscali differite" al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12.

La diminuzione delle Attività fiscali, post compensazione IAS 12, è dovuta principalmente alla riduzione delle "Attività fiscali anticipate" in sede di prima applicazione del principio contabile IFRS 9. Per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della Parte A – Politiche contabili.

Per quanto riguarda la voce Altre attività, si evidenzia l'incremento di 19,7 milioni di euro delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Attività fiscali" determinato da maggiori acconti versati per l'imposta sostitutiva sui redditi diversi e per l'imposta di bollo, e l'incremento di 9,5 milioni di euro delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci" determinato, principalmente, dal regolamento sui circuiti delle transazioni con carte di credito. Le Altre attività rilevate da Fineco AM ammontano a 0,2 milioni di euro.

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Debiti verso banche centrali - - - -
Debiti verso banche
Conti correnti e depositi a vista 52.563 42.756 9.807 22,9%
Finanziamenti 933.352 868.651 64.701 7,4%
- Pronti contro termine passivi 933.352 868.651 64.701 7,4%
Altri debiti 23.859 14.594 9.265 63,5%
Totale 1.009.774 926.001 83.773 9,0%

I Debiti verso banche, rappresentati principalmente da operazioni di pronti contro termine, sono pari a 1.009,8 milioni di euro ed evidenziano una crescita del 9% rispetto al 31 dicembre 2017.

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita dai conti correnti reciproci e di finanziamento con UniCredit S.p.A., per un importo di 18,3 milioni di euro (6,1 milioni di euro al 31 dicembre 2017), da conti correnti intrattenuti con banche esterne al Gruppo per l'operatività in titoli, per un importo di 1 milione di euro, e dai conti correnti aperti da banche clienti per 33,3 milioni di euro (36,7 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine e stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. La voce è comprensiva di 751,8 milioni di euro di operazioni effettuate con UniCredit S.p.A. (764,4 milioni di euro al 31 dicembre 2017) e 35,7 milioni di euro di operazioni prestito titoli garantite da somme di denaro effettuate con UniCredit Bank AG Monaco (40,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati e pronti contro termine, di cui 22,6 milioni di euro nei confronti della Capogruppo (13,3 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Conti correnti e depositi a vista 22.046.700 19.935.285 2.111.415 10,6%
Depositi a scadenza 3.106 9.631 (6.525) -67,7%
Finanziamenti 116.299 146.410 (30.111) -20,6%
- Pronti contro termine passivi 116.299 146.410 (30.111) -20,6%
Altri debiti 107.083 113.710 (6.627) -5,8%
Debiti verso clientela 22.273.188 20.205.036 2.068.152 10,2%

I Debiti verso clientela ammontano a 22.273,2 milioni di euro, in crescita del 10,2% rispetto al 31 dicembre 2017, e sono rappresentati principalmente dai conti correnti della clientela, che evidenziano un incremento di 2.111,4 milioni di euro (+10,6%).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da:

  • operazioni di "Short selling" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli;
  • operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 34 milioni di euro (39 milioni di euro al 31 dicembre 2017), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 38,9 milioni di euro (44,9 milioni di euro al 31 dicembre 2017), ed altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 34,2 milioni di euro (29,8 milioni di euro al 31 dicembre 2017).

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione risultano pari a 2,2 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione", in particolare:

  • scoperti tecnici pari 0,3 milioni di euro, presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,2 milioni di euro, che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti futures, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 0,7 milioni di euro.

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Passività fiscali e Altre passività

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Passività fiscali
Passività correnti 12.390 10.234 2.156 21,1%
Passività fiscali differite 26.763 29.271 (2.508) -8,6%
Totale ante compensazione IAS 12 39.153 39.505 (352) -0,9%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (26.763) (29.271) 2.508 -8,6%
Totale Passività fiscali 12.390 10.234 2.156 21,1%
Altre passività
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
2.800 1.717 1.083 63,1%
Partite in corso di lavorazione 561 481 80 16,6%
Partite in attesa di regolamento 94.642 91.869 2.773 3,0%
Partite definitive non imputabili ad altre voci 31.589 42.724 (11.135) -26,1%
Deleghe di pagamento 21.716 19.068 2.648 13,9%
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni della
Capogruppo UniCredit
338 938 (600) -64,0%
Debiti verso personale dipendente e altro personale 13.018 11.378 1.640 14,4%
Debiti verso Amministratori e Sindaci 163 148 15 10,1%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari 24.181 23.690 491 2,1%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali" 116.031 116.515 (484) -0,4%
Contributi previdenziali da versare 6.415 6.845 (430) -6,3%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 22.123 18.097 4.026 22,2%
Altre partite 3.492 4.817 (1.325) -27,5%
Trattamento di fine rapporto 4.561 4.998 (437) -8,7%
Fondo per rischi ed oneri 109.805 112.414 (2.609) -2,3%
Totale Altre passività 451.435 455.699 (4.264) -0,9%

Precisiamo che le "Passività fiscali differite", al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato a compensazione delle "Attività fiscali anticipate".

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia un decremento di 11,1 milioni di euro delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci", dovuto principalmente alla riduzione delle operazioni in titoli e cedole da regolare.

Le "Altre passività" di Fineco AM, pari a 1,6 milioni di euro, si riferiscono principalmente a debiti verso personale dipendente e debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Il Fondo per rischi ed oneri si compone di:

  • Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "18 – Altre informazioni – Impairment" delle Politiche contabili della nota integrativa consolidata e alla quale si rimanda per maggiori dettagli, per un importo di 49 migliaia di euro;
  • Fondi rischi ed oneri Altri fondi che accolgono accantonamenti per complessivi 109,8 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione. Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo. La voce include, inoltre, il FISC il cui onere, connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo, è stato valutato secondo lo IAS 19 avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate 49 - 49 -
Controversie legali e fiscali 32.290 34.987 (2.697) -7,7%
- Cause in corso 23.830 25.525 (1.695) -6,6%
- Reclami 4.575 5.531 (956) -17,3%
- Vertenze fiscali 3.885 3.931 (46) -1,2%
Oneri per il personale 4.809 5.690 (881) -15,5%
Altri 72.657 71.737 920 1,3%
- Indennità suppletiva clientela 64.139 64.983 (844) -1,3%
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.266 2.311 (45) -1,9%
- Altri fondi 6.252 4.443 1.809 40,7%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 109.756 112.414 (2.658) -2,4%
Totale fondo rischi ed oneri 109.805 112.414 (2.609) -2,3%

Si precisa che la voce "Oneri per il personale" al 31 dicembre 2018 accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Capitale sociale 200.773 200.545 228 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - -
Riserve 355.509 323.932 31.577 9,7%
- Riserva legale 40.155 40.109 46 0,1%
- Riserva straordinaria 272.454 251.367 21.087 8,4%
- Riserva azioni proprie 13.960 365 13.595 n.c.
- Altre riserve 28.940 32.091 (3.151) -9,8%
(Azioni proprie) (13.960) (365) (13.595) n.c.
Riserve da valutazione (9.794) (8.340) (1.454) 17,4%
Strumenti di capitale 200.000 - 200.000 -
Utile (Perdita) d'esercizio 241.219 214.120 27.099 12,7%
Totale 975.681 731.826 243.855 33,3%

Al 31 dicembre 2018 il capitale sociale ammonta a 200,8 milioni di euro, composto da 608.404.395 azioni ordinarie di nominali 0,33. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,2 milioni di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 272,5 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 14 milioni di euro;
  • Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 34 milioni di euro;
  • Riserva negativa rilevata per effetto dell'applicazione dell'IFRS 9, pari a -4,9 milioni di euro.

Il patrimonio netto include la perdita portata a nuovo, pari a 0,2 milioni di euro, riferita al risultato al 31 dicembre 2017 di Fineco AM che ha chiuso il primo esercizio sociale il 31 dicembre 2018.

Il patrimonio netto contabile consolidato include, inoltre, il prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes) emesso in data 31 gennaio 2018. L'emissione dello strumento finanziario è stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 23 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement15, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. La scelta di procedere ad una emissione infragruppo ha presentato numerosi vantaggi: risparmi effettivi di costo, relativi ad esempio al Consorzio di collocamento e riduzione dei tempi necessari ad emettere al fine di non perdere il momento favorevole,

15 Unrated e unlisted.

massimizzando perciò i benefici dell'operazione. Viste le condizioni di mercato e i livelli di spread particolarmente vantaggiosi, la Banca ha deciso di emettere un Additional Tier 1 al fine di rafforzare la diversificazione del proprio portafoglio di investimenti.

I costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione dello strumento finanziario nonché le cedole corrisposte (per un importo pari a 5,9 milioni di euro) sono stati contabilizzati come una diminuzione delle riserve di utili (Riserva straordinaria) per un importo complessivo, al netto delle relative imposte, di 6 milioni di euro.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2018, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 494.493 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 163.182,69 euro con efficacia immediata;
  • Sistemi Incentivanti 2014 e 2015 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di complessive n. 196.557 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 64.863,81 euro con efficacia dal 30 marzo 2018.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

L'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2018 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2017, pari a 214,3 milioni di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 0,05 milioni di euro, pari allo 0,02% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 40,8 milioni di euro;
  • alle 608.404.395 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,285 euro per complessivi euro 173,4 milioni di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 0,03 milioni di euro.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata di circa 8,4 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per circa 6,5 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari della prima tranche del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN", corrispondente a 658.624 azioni ordinarie FinecoBank.

Al 31 dicembre 2018 la Banca detiene numero 1.401.288 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,23% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 14 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio 2018 sono state acquistate 27.644 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2017 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante", e 1.971.871 azioni in relazione al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN" a favore di selezionati consulenti finanziari, in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti della Banca dell'11 aprile 2017. Nell'esercizio sono state assegnate ai Consulenti Finanziari n. 658.624 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN".

La Banca e la sua controllata non possiedono, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della controllante UniCredit S.p.A..

La Riserva da valutazione è costituita:

  • per -3,4 milioni di euro dalla riserva netta negativa dei titoli di debito emessi da Stati sovrani contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione negativa di -4,9 milioni di euro nel corso del 2018, di cui -4,4 milioni di euro relativi alla variazione negativa di fair value, -2,4 milioni di euro relativi al rigiro a conto economico per realizzi a fronte della vendita e rimborso dei titoli e +1,9 milioni di euro relativi alla rettifica del saldo di apertura per effetto della transizione all'IFRS 9. Per maggiori dettagli in merito agli effetti derivanti dalla transizione all'IFRS 9 si rimanda alla Parte A –Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata;
  • per -6,4 milioni di euro dalla Riserva negativa piani a benefici definiti, che registra una variazione positiva di 3,4 milioni di euro nel 2018 per effetto della contabilizzazione di utili attuariali riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela.

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
DI CUI: RISULTATO NETTO
DESCRIZIONE PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2018
Saldi di FinecoBank al 31 dicembre 2018 962.548 227.922
Effetto del consolidamento di Fineco AM 21.133 21.297
Dividendi incassati nel periodo da Fineco AM (8.000) (8.000)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del Gruppo al 31 dicembre 2018 975.681 241.219

L'azionariato

Al 31 dicembre 2018 il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è di 200.773.450,35 euro, composto da 608.404.395 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Alla data del 31 dicembre 2018 i principali azionisti risultano essere i seguenti:

MAGGIORI AZIONISTI % DI POSSESSO
UniCredit S.p.A. 35,385%
BlackRock Inc. 6,884%

I risultati economici

Conto economico riclassificato

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2018 2017 ASSOLUTA %
Interessi netti 278.659 264.781 13.878 5,2%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 42 29 13 44,8%
Commissioni nette 300.443 270.083 30.360 11,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.239 48.219 (3.980) -8,3%
Saldo altri proventi/oneri 1.913 3.760 (1.847) -49,1%
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 625.296 586.872 38.424 6,5%
Spese per il personale (86.606) (79.294) (7.312) 9,2%
Altre spese amministrative (245.501) (236.945) (8.556) 3,6%
Recuperi di spesa 96.767 93.367 3.400 3,6%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (10.424) (10.369) (55) 0,5%
Costi operativi (245.764) (233.241) (12.523) 5,4%
RISULTATO DI GESTIONE 379.532 353.631 25.901 7,3%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (4.384) (5.351) 967 -18,1%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 375.148 348.280 26.868 7,7%
Altri oneri e accantonamenti (21.380) (19.025) (2.355) 12,4%
Oneri di integrazione (121) 408 (529) -129,7%
Profitti netti da investimenti 1.105 (13.399) 14.504 n.c.
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 354.752 316.264 38.488 12,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (113.533) (102.144) (11.389) 11,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 241.219 214.120 27.099 12,7%
RISULTATO D'ESERCIZIO 241.219 214.120 27.099 12,7%
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 241.219 214.120 27.099 12,7%

Interessi netti

Gli Interessi netti dell'esercizio 2018 si attestano a 278,7 milioni di euro, in aumento del 5,2% rispetto all'anno precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,30% (1,35% al 31 dicembre 2017).

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
INTERESSI ATTIVI 2018 2017 ASSOLUTA %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione - 1 (1) -100,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complesiva 4.534 8.505 (3.971) -46,7%
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 2 1.233 (1.231) -99,8%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito
emessi da banche 158.908 184.796 (25.888) -14,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito
emessi da clientela 59.980 23.066 36.914 160,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a banche 11.669 4.236 7.433 175,5%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a clientela 55.772 41.541 14.231 34,3%
Derivati di copertura (1.947) 8.215 (10.162) -123,7%
Altre attività 77 77 - 0,0%
Passività finanziarie 4.133 3.997 136 3,4%
Totale interessi attivi 293.128 275.667 17.461 6,3%
(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
INTERESSI PASSIVI 2018 2017 ASSOLUTA %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (396) (612) 216 -35,3%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (10.919) (8.549) (2.370) 27,7%
Attività finanziarie (3.154) (1.725) (1.429) 82,8%
Totale interessi passivi (14.469) (10.886) (3.583) 32,9%
Interessi netti 278.659 264.781 13.878 5,2%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A.. La diminuzione è imputabile, principalmente, alla riduzione dei volumi per effetto del rimborso di titoli giunti a scadenza.

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati e Enti sovranazionali. L'incremento è imputabile alla crescita dei volumi per effetto degli acquisti effettuati nel 2018.

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi attivi relativi a finanziamenti a banche e clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato":

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO INTERESSI ATTIVI 2018 2017 ASSOLUTA %
Interessi attivi su finanziamenti a banche 11.669 4.236 7.433 175,5%
- conti correnti 11.060 4.107 6.953 169,3%
- pronti contro termine 12 1 11 1100,0%
- depositi vincolati 546 103 443 n.c.
- altri finanziamenti 51 25 26 104,0%
Interessi attivi su finanziamenti a clientela 55.772 41.541 14.231 34,3%
- conti correnti 10.738 7.704 3.034 39,4%
- pronti contro termine 11.602 9.624 1.978 20,6%
- mutui 11.028 3.720 7.308 n.c.
- carte di credito 4.838 4.695 143 3,0%
- prestiti personali 17.448 15.639 1.809 11,6%
- altri finanziamenti 118 159 (41) -25,8%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche ammontano a 11,7 milioni di euro, in aumento rispetto a 4,2 milioni di euro del 31 dicembre 2017. L'incremento è riconducibile, principalmente, ai maggiori interessi rilevati sui conti correnti in dollari per effetto dell'evoluzione dei tassi di mercato.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 55,8 milioni di euro, registrando un incremento del 34,3% rispetto all'esercizio precedente, grazie alla crescita degli interessi relativi agli impieghi per mutui, prestiti personali e utilizzi di aperture di credito in conto corrente per effetto del continuo sviluppo dell'attività di lending precedentemente menzionata. Anche gli interessi delle operazioni di pronti contro termine registrano un incremento del 20,6% riconducibile alle operazioni di "Leva multiday", grazie alla crescita dei volumi e del tasso d'interesse (modifica dello spread, introduzione del floor 0% e crescita del tasso Libor USD delle operazioni in dollari).

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi passivi relativi a banche e clientela contabilizzati nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato":

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO INTERESSI PASSIVI 2018 2017 ASSOLUTA %
Interessi passivi su debiti verso banche (396) (612) 216 -35,3%
- conti correnti (366) (590) 224 -38,0%
- altri finanziamenti (30) (22) (8) 36,4%
Interessi passivi su debiti verso clientela (10.919) (8.549) (2.370) 27,7%
- conti correnti (10.888) (8.343) (2.545) 30,5%
- depositi vincolati (31) (137) 106 -77,4%
- pronti contro termine - (69) 69 -100,0%

Gli interessi passivi su debiti verso banche ammontano a 0,4 milioni di euro, in riduzione del 35,3% rispetto all'esercizio precedente, grazie a minori interessi passivi pagati sui debiti in conto corrente.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 10,9 milioni di euro, in aumento di 2,4 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, per effetto, principalmente, di maggiori interessi pagati sui conti correnti in dollari, riconducibile alla crescita del tasso Libor USD utilizzato per la remunerazione di tali conti correnti, parzialmente compensati da minori oneri assimilati agli interessi passivi riconosciuti ai clienti nell'ambito delle campagne di marketing.

I risultati economici (SEGUE)

Proventi di intermediazione e diversi

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2018 2017 ASSOLUTA %
Interessi netti 278.659 264.781 13.878 5,2%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 42 29 13 44,8%
Commissioni nette 300.443 270.083 30.360 11,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.239 48.219 (3.980) -8,3%
Saldo altri proventi/oneri 1.913 3.760 (1.847) -49,1%
Margine d'intermediazione 625.296 586.872 38.424 6,5%

Commissioni nette

(Importi in migliaia)
RICLASSIFICA GESTIONALE ESERCIZIO VARIAZIONI
2018 2017 ASSOLUTA %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 297.627 275.237 22.390 8,1%
1. negoziazione e raccolta ordini strumenti finanziari 78.759 75.737 3.022 4,0%
2. custodia e amministrazione di titoli (4.036) (3.613) (423) 11,7%
3. collocamento e gestione prodotti del risparmio gestito 168.197 155.339 12.858 8,3%
4. attività di consulenza in materia di investimenti 55.443 48.190 7.253 15,1%
5. distribuzione altri prodotti (736) (416) (320) 76,9%
Servizi di incasso e pagamento 10.013 7.087 2.926 41,3%
Tenuta e gestione dei conti correnti/conto deposito (572) (463) (109) 23,5%
Altre provvigioni passive consulenti finanziari (21.652) (25.340) 3.688 -14,6%
Prestito titoli 3.181 3.915 (734) -18,7%
Altri servizi 11.846 9.647 2.199 22,8%
Totale commissioni nette 300.443 270.083 30.360 11,2%

Le Commissioni nette ammontano a 300,4 milioni di euro ed evidenziano un incremento dell'11,2% rispetto all'esercizio precedente riconducibile, principalmente, a:

  • maggiori commissioni per negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari, per un ammontare di 3 milioni di euro;
  • maggiori commissioni di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti, per un importo complessivo di 20,1 milioni di euro, grazie alla costante attività di riqualificazione delle masse, con conseguente crescita dei Guided products & services. Si segnala che il contributo della controllata Fineco AM al lordo delle commissioni retrocesse a FinecoBank è pari a 66,4 milioni di euro;
  • maggiori commissioni per servizi di incasso e pagamento, per un importo di 2,9 milioni di euro, riconducibili alle commissioni generate dalle transazioni con carte di debito e Visa Debit nonchè all'introduzione del canone sui prelievi di importo inferiore a 100 euro;
  • maggiori commissioni per altri servizi, per un importo di 2,2 milioni di euro, riconducibili alla progressiva introduzione del canone annuo sulle carte di credito;
  • minori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari, per un ammontare di 3,7 milioni di euro, per effetto, in particolare, di minori incentivi commerciali.

Le commissioni per prestito titoli comprendono la componente reddituale relativa al servizio prestato (ricevuto) per la messa a disposizione del titolo sia per le operazioni con garanzia rappresentata da contante sia per le operazioni con garanzia rappresentata da altri titoli. Per valutare l'operazione nel complesso è necessario considerare anche la componente reddituale contabilizzata nel margine d'interesse.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato, principalmente, dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli e contratti CFD, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei CFD e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 3,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti, come precedentemente descritto, le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato, rispettivamente, un risultato positivo di 1,6 milioni di euro e negativo di 3 milioni di euro nell'esercizio 2018. Sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un importo di 1,7 milioni di euro.

Il Saldo altri proventi/oneri è positivo per 1,9 milioni di euro ed evidenzia un decremento di 1,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. A tal proposito si ricorda che nel corso dell'esercizio precedente erano stati registrati utili per 4 milioni di euro derivanti dalla vendita di obbligazioni UniCredit S.p.A..

Costi operativi

(Importi in migliaia)

ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO COSTI OPERATIVI 2018 2017 ASSOLUTA %
Spese per il personale (86.606) (79.294) (7.312) 9,2%
Altre spese amministrative (245.501) (236.945) (8.556) 3,6%
Recuperi di spesa 96.767 93.367 3.400 3,6%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (10.424) (10.369) (55) 0,5%
Totale costi operativi (245.764) (233.241) (12.523) 5,4%

Le Spese per il personale si attestano a 86,6 milioni di euro, di cui 2,2 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento del 9,2% rispetto all'esercizio precedente per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.119 unità del 31 dicembre 2017 alle 1.170 unità al 31 dicembre 2018. Si precisa, inoltre, che le spese del personale includono le severance corrisposte nell'esercizio 2018.

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
SPESE DEL PERSONALE 2018 2017 ASSOLUTA %
1) Personale dipendente (85.461) (77.872) (7.589) 9,7%
- salari e stipendi (56.636) (52.734) (3.902) 7,4%
- oneri sociali (14.569) (13.927) (642) 4,6%
- indennità di fine rapporto (2.182) (912) (1.270) 139,3%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (114) (98) (16) 16,3%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni:
a) a contribuzione definita (3.450) (3.082) (368) 11,9%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali* (4.267) (2.739) (1.528) 55,8%
- altri benefici a favore di dipendenti (4.243) (4.380) 137 -3,1%
2) Amministratori e sindaci (1.321) (1.291) (30) 2,3%
3) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 245 232 13 5,6%
4) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso la società (69) (363) 294 -81,0%
Totale spese per il personale (86.606) (79.294) (7.312) 9,2%

* Si precisa che la voce "costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" comprende gli oneri sostenuti dalla Banca per accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi da FinecoBank e strumenti finanziari emessi da UniCredit S.p.A..

ESERCIZIO (Importi in migliaia)
VARIAZIONI
ALTRE SPESE AMMINISTRATIVE E RECUPERI DI SPESA 2018 2017 ASSOLUTA %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (101.171) (98.543) (2.628) 2,7%
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (16.746) (16.041) (705) 4,4%
Comunicazioni su mass media (11.264) (11.420) 156 -1,4%
Marketing e promozioni (5.130) (4.488) (642) 14,3%
Sponsorizzazioni (22) (95) 73 -76,8%
Convention e comunicazione interna (330) (38) (292) 768,4%
B) Spese relative al rischio creditizio (1.399) (1.586) 187 -11,8%
Spese recupero crediti (377) (457) 80 -17,5%
Informazioni commerciali e visure (1.022) (1.129) 107 -9,5%
C) Spese indirette relative al personale (28.291) (26.167) (2.124) 8,1%
Formazione del personale (473) (479) 6 -1,3%
Noleggio auto e altre spese personale (80) (84) 4 -4,8%
Spese consulenti finanziari (26.885) (25.003) (1.882) 7,5%
Spese di viaggio (744) (534) (210) 39,3%
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (109) (67) (42) 62,7%
D) Spese relative all'ICT (34.694) (32.079) (2.615) 8,2%
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.360) (2.467) 107 -4,3%
Spese software - affitto e manutenzione (8.848) (8.092) (756) 9,3%
Sistemi di comunicazione ICT (6.658) (5.723) (935) 16,3%
Service ICT: personale esterno (6.812) (6.723) (89) 1,3%
Infoprovider finanziari (10.016) (9.074) (942) 10,4%
E) Consulenze e servizi professionali (3.950) (4.247) 297 -7,0%
Consulenza relativa ad attività ordinarie (3.114) (2.665) (449) 16,8%
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (61) (86) 25 -29,1%
Consulenze per strategia, evoluzione del business e
ottimizzazione organizzativa (238) (385) 147 -38,2%
Spese legali (198) (61) (137) 224,6%
Cause legali (339) (1.050) 711 -67,7%
F) Spese relative agli immobili (19.093) (19.373) 280 -1,4%
Service area immobiliare (705) (720) 15 -2,1%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (213) (200) (13) 6,5%
Manutenzione locali (1.009) (1.379) 370 -26,8%
Fitti passivi per locazione immobili (14.594) (14.387) (207) 1,4%
Pulizia locali (522) (509) (13) 2,6%
Utenze (2.050) (2.178) 128 -5,9%
G) Altre spese di funzionamento (37.856) (36.036) (1.820) 5,1%
Servizi di sicurezza e sorveglianza (404) (347) (57) 16,4%
Spese postali e trasporto documenti (3.587) (3.396) (191) 5,6%
Servizi amministrativi e logistici (19.737) (18.772) (965) 5,1%
Assicurazioni (3.940) (3.923) (17) 0,4%
Stampati e cancelleria (594) (511) (83) 16,2%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (9.118) (8.695) (423) 4,9%
Altre spese amministrative (476) (392) (84) 21,4%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.301) (2.873) 572 -19,9%
I) Recupero spese 96.767 93.367 3.400 3,6%
Recupero spese accessorie 155 334 (179) -53,6%
Recuperi di imposte 96.612 93.033 3.579 3,8%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (148.734) (143.578) (5.156) 3,6%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 148,7 milioni di euro, comprensivi di 1,6 milioni di euro registrati dalla controllata Fineco AM, con un incremento di 5,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, che risulta comunque contenuto se confrontato con la crescita di attività, masse, clientela e struttura della Banca.

L'incremento registrato è riconducibile, principalmente, alle seguenti voci:

  • "Spese di pubblicità Marketing e comunicazione", per 0,7 milioni di euro;
  • "Spese indirette relative al personale", riferite, principalmente, a "Spese consulenti finanziari" per 1,9 milioni di euro, a causa di maggiori oneri per piani di fidelizzazione e recruiting parzialmente compensati da minori spese per eventi formativi;
  • "Spese relative all'ICT", riferite, in particolare, a maggiori "Spese software affitto e manutenzione" per 0,8 milioni di euro, "Sistemi di comunicazione ICT" per 0,9 milioni di euro e "Infoprovider finanziari" per 0,9 milioni di euro;
  • "Consulenze e servizi professionali", riferite, principalmente, alle spese di "Consulenza relativa ad attività ordinarie" per 0,4 milioni di euro, comprensive di spese per selezione del personale registrate da Fineco AM per 0,25 milioni di euro, compensate da minori spese per "Cause legali" per 0,7 milioni di euro;

"Altre spese di funzionamento", riferite, in particolare, a spese per "Servizi amministrativi e logistici" per 1 milione di euro e "Diritti, quote e contributi ad associazioni" per 0,4 milioni di euro.

Si evidenzia infine una riduzione delle "Imposte indirette e tasse" al netto dei relativi "Recuperi di imposte" per 1 milione di euro, grazie a minori imposte pagate dalla Banca relative alla Tobin Tax per l'operatività conto terzi, e delle "Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi" per 0,6 milioni di euro.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali non evidenziano variazioni significative rispetto all'esercizio precedente.

ESERCIZIO VARIAZIONI
2018 2017 ASSOLUTA %
Risultato di gestione 379.532 353.631 25.901 7,3%
Rettifiche nette su crediti e
su accantonamenti per garanzie e impegni (4.384) (5.351) 967 -18,1%
Risultato netto di gestione 375.148 348.280 26.868 7,7%
Altri oneri e accantonamenti (21.380) (19.025) (2.355) 12,4%
Oneri di integrazione (121) 408 (529) -129,7%
Profitti netti da investimenti 1.105 (13.399) 14.504 n.c.
Risultato lordo dell'operatività corrente 354.752 316.264 38.488 12,2%

Risultato lordo dell'operatività corrente

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni si attestano a -4,4 milioni di euro. Occorre precisare che il principio contabile IFRS 9, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, ha introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie e ha determinato, per la Banca, un ampliamento del perimetro di valutazione (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della Parte A della nota integrativa consolidata), pertanto il confronto rispetto al 2017 non è significativo. Al 31 dicembre 2018 la voce include, da un lato, maggiori rettifiche rispetto al 2017 riconducibili principalmente ai crediti commerciali nei confronti della clientela retail, determinate dal significativo incremento delle esposizioni non deteriorate (i crediti deteriorati sono sostanzialmente invariati rispetto all'anno precedente) e, dall'altro, riprese di valore relative principalmente alle esposizioni creditizie nei confronti della Capogruppo UniCredit, in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 21,4 milioni di euro, in crescita del 12,4% rispetto all'esercizio 2017 per effetto, principalmente, di maggiori oneri per il contributo annuo, ordinario e aggiuntivo, al Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) e per il contributo annuo destinato al Fondo di Solidarietà, versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo pari a 14,3 milioni di euro rispetto ai 10,6 milioni di euro dell'esercizio precedente, compensati da minori accantonamenti netti al fondo rischi per controversie legali. Si ricorda che il contributo annuo versato al Sistema di Garanzia dei Depositi nell'esercizio 2017 beneficiava dei conguagli dei contributi relativi agli esercizi 2015 e 2016 per complessivi 1,3 milioni di euro.

Gli Oneri di integrazione si riferiscono, principalmente, agli accantonamenti effettuati al Fondo esodi ai sensi dell'accordo sindacale 1° febbraio 2018 (c.d. Piano Giovani) a fronte dell'adesione al Fondo di solidarietà di nuovi dipendenti.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,1 milioni di euro. Il principio contabile IFRS 9 ha introdotto significativi cambiamenti, pertanto il confronto rispetto all'anno precedente non è significativo (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della Parte A della nota integrativa consolidata). La voce include, da un lato, le rettifiche di valore apportate ai nuovi titoli di debito di Stato, Enti sovranazionali e agenzie governative acquistati nel corso dell'esercizio 2018 e, dall'altro, le riprese di valore rilevate principalmente sui titoli di debito emessi dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 354,8 milioni di euro, in aumento del 12,2% rispetto all'esercizio 2017. Il risultato è stato conseguito, principalmente, grazie alla crescita degli Interessi netti (+13,9 milioni di euro), delle Commissioni nette (+30,4 milioni di euro) e dei Profitti netti da investimenti (+14,5 milioni di euro), parzialmente compensati da minori proventi derivanti dal Risultato negoziazione, coperture e fair value (-4 milioni di euro), maggiori Costi operativi (-12,5 milioni di euro) e maggiori Altri oneri e accantonamenti (-2,4 milioni di euro). Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2018 precedentemente illustrate, il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesterebbe a 359,5 milioni di euro, evidenziando una crescita del 9,4% rispetto all'utile dell'esercizio 2017 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

Imposte sul reddito d'esercizio

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
DETTAGLIO IMPOSTE DELL'ESERCIZIO 2018 2017 ASSOLUTA %
Oneri per imposte correnti IRES (89.684) (82.939) (6.745) 8,1%
Oneri per imposte correnti IRAP (19.637) (18.889) (748) 4,0%
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi - 3.924 (3.924) -100,0%
Totale imposte correnti (109.321) (97.904) (11.417) 11,7%
Variazione delle imposte anticipate (1.142) (3.098) 1.956 -63,1%
Variazione delle imposte differite (2.624) (696) (1.928) 277,0%
Totale imposte differite (3.766) (3.794) 28 -0,7%
Ammortamento proventi da affrancamento (446) (446) - -
Imposte sul reddito d'esercizio (113.533) (102.144) (11.389) 11,1%

Le Imposte sul reddito d'esercizio sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare nell'anno 2018 sono stati recepiti i decreti del Ministero dell'economia e delle finanze del 10.01.2018 e del 3.08.2018, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa, e la successiva modifica apportata dalla legge 145/2018 relativa alla deducibilità delle rettifiche su crediti clientela, rilevate in sede di applicazione IFRS9, da effettuarsi in quote costanti in 10 periodi d'imposta.

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile.

La legge n. 2/2009 ha introdotto la possibilità, tramite il versamento di un'imposta sostitutiva, di rideterminare i valori fiscalmente deducibili dell'avviamento. In condivisione con la Capogruppo, la Banca ha provveduto, nell'anno 2008, al riallineamento dell'avviamento iscritto a seguito dall'operazione straordinaria di fusione di UniCredit Xelion Sim in UniCredit Xelion Banca S.p.A.. L'avviamento affrancato è ammortizzabile in via extracontabile in misura non superiore ad un nono per l'anno 2010 e ad un decimo a partire dall'anno 2011. Nell'anno 2008 si è provveduto a contabilizzare il beneficio fiscale atteso dalla deducibilità futura degli ammortamenti extracontabili, pari a 4 milioni di euro, beneficio che viene ammortizzato a conto economico un decimo per ogni anno in corrispondenza della deduzione fiscale degli ammortamenti fiscali dell'avviamento.

Risultato d'esercizio e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato d'esercizio, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% dalla Banca, si attesta a 241,2 milioni di euro, evidenziando un incremento del 12,7% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2018 precedentemente illustrate, il Risultato d'esercizio sarebbe pari a 244,4 milioni di euro, in crescita dell'11,8% rispetto all'utile dell'esercizio 2017 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2017 e un'informativa sui risultati conseguiti da FinecoBank S.p.A. a livello individuale.

Principali indici di bilancio

Dati di struttura

DATI AL
31.12.2018 31.12.2017
N° Dipendenti 1.154 1.119
N° Consulenti finanziari 2.578 2.607
N° Negozi finanziari operativi (1) 390 375

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali16

CONSISTENZE VARIAZIONI
31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (1) 2.632.287 1.798.520 833.767 46,4%
Totale attivo 24.713.574 22.340.391 2.373.183 10,6%
Raccolta diretta da clientela (2) 22.068.931 19.940.715 2.128.216 10,7%
Raccolta indiretta da clientela (3) 47.263.709 47.243.837 19.872 0,0%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 69.332.640 67.184.552 2.148.088 3,2%
Patrimonio netto 962.548 731.990 230.558 31,5%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie);

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park;

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

Indicatori patrimoniali

DATI AL
31.12.2018 31.12.2017
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 10,65% 8,05%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 12,32% 13,60%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 73,78% 74,82%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 89,30% 89,26%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 3,89% 3,28%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 11,93% 9,02%
DATI AL
QUALITÀ DEL CREDITO 31.12.2018 31.12.2017
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,11% 0,16%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,06% 0,10%
Coverage (1) - Sofferenze 91,65% 91,70%
Coverage (1) - Inadempienze probabili 76,80% 76,53%
Coverage (1) - Esposizioni scadute deteriorate 64,60% 53,69%
Coverage (1) - Totale crediti deteriorati 88,23% 88,27%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

16 Si segnala che gli indicatori presenti nella tabella e relativi all'esercizio 2017 sono stati ricalcolati considerando ll'effetto dell'applicazione dell'IFRS 9..

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

DATI AL
31.12.2018 31.12.2017
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 702.713 484.960
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 2.376.033 2.335.013
Ratio - Capitale primario di classe 1 21,16% 20,77%
Ratio - Capitale di classe 1 29,58% 20,77%
Ratio - Totale fondi propri 29,58% 20,77%
DATI AL
31.12.2018
31.12.2017
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 702.713 484.960
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 12.655.188 8.555.862
Indicatore di leva finanziaria transitorio 5,55% 5,67%

I Fondi propri ed i Ratio di capitale sono stati determinati applicando le vigenti disposizioni di vigilanza secondo gli standard di Basilea III inclusivi degli aggiustamenti transitori. I dati indicati comprendono la quota dell'utile dell'esercizio 2018 che non verrà distribuita e che verrà destinata ad incremento del valore delle riserve, per un importo pari a 43,4 milioni di euro, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

L'indicatore di leva finanziaria è stato calcolato in accordo con il Regolamento Delegato UE 2015/62 del 10 ottobre 2014. Come previsto dalla Circolare n. 285 di Banca d'Italia Parte Seconda, Capitolo 12, Sezione III Esercizio delle discrezionalità nazionali, le esposizioni verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR sono state escluse nel calcolo dell'esposizione complessiva, ai sensi dell'articolo 429 (7) del CRR modificato dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62.

Si precisa che nell'ambito della decisione del Consiglio di Governo della Banca Centrale Europea (BCE) circa i requisiti prudenziali di secondo Pilastro che UniCredit S.p.A. e le sue controllate devono rispettare, nessun requisito aggiuntivo di secondo Pilastro è stato richiesto a FinecoBank. La decisione si basa sul processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), condotto sotto la guida della BCE. Di conseguenza, per FinecoBank il "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) corrisponde al requisito minimo di Pillar 1.

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale transitori e delle riserve per FinecoBank richiesti per il 2018.

REQUISITI CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 0,00% 0,00% 0,00%
C) TSCR (A+B) 4,50% 6,00% 8,00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 1,881% 1,881% 1,881%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 1,875% 1,875% 1,875%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,006% 0,006% 0,006%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 6,381% 7,881% 9,881%

Al 31 dicembre 2018, tutti i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati da FinecoBank.

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL VARIAZIONI
ATTIVO 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Cassa e disponibilità liquide 6 613 (607) -99,0%
Attività finanziarie di negoziazione 6.876 8.827 (1.951) -22,1%
Finanziamenti a banche 3.044.974 3.038.741 6.233 0,2%
Finanziamenti a clientela 2.947.390 2.129.219 818.171 38,4%
Altre attività finanziarie 18.234.182 16.715.541 1.518.641 9,1%
Coperture 8.187 10.048 (1.861) -18,5%
Attività materiali 16.330 15.205 1.125 7,4%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 8.705 7.909 796 10,1%
Attività fiscali 6.714 9.226 (2.512) -27,2%
Altre attività 350.608 315.460 35.148 11,1%
Totale dell'attivo 24.713.574 22.340.391 2.373.183 10,6%
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 31.12.2017 ASSOLUTA %
Debiti verso banche 1.009.774 926.001 83.773 9,0%
Debiti verso clientela 22.269.098 20.205.036 2.064.062 10,2%
Passività finanziarie di negoziazione 2.221 11.936 (9.715) -81,4%
Coperture 7.941 (397) 8.338 n.c.
Passività fiscali 12.184 10.234 1.950 19,1%
Altre passività 449.808 455.591 (5.783) -1,3%
Patrimonio 962.548 731.990 230.558 31,5%
- capitale e riserve 744.420 526.046 218.374 41,5%
- riserve da valutazione (9.794) (8.340) (1.454) 17,4%
- risultato netto 227.922 214.284 13.638 6,4%
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.713.574 22.340.391 2.373.183 10,6%

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018 31.03.2018 01.01.2018 31.12.2017
Cassa e disponibilità liquide 6 532 1.733 745 613 613
Attività finanziarie di negoziazione 6.876 12.253 10.871 10.368 8.827 8.827
Finanziamenti a banche 3.044.974 3.389.611 3.222.651 3.485.263 3.035.869 3.038.741
Finanziamenti a clientela 2.947.390 2.731.630 2.634.016 2.318.096 2.128.528 2.129.219
Altre attività finanziarie 18.234.182 17.668.380 17.191.339 17.098.494 16.724.688 16.715.541
Coperture 8.187 313 2.667 356 119 10.048
Attività materiali 16.330 14.226 14.772 14.839 15.205 15.205
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 8.705 7.898 7.827 7.584 7.909 7.909
Attività fiscali 6.714 17.097 9.742 6.304 8.615 9.226
Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione - - 91 - - -
Altre attività 350.608 240.813 240.994 203.763 315.459 315.460
Totale dell'attivo 24.713.574 24.172.355 23.426.305 23.235.414 22.335.434 22.340.391
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 30.09.2018 30.06.2018 31.03.2018 01.01.2018 31.12.2017
Debiti verso banche 1.009.774 999.543 907.794 960.046 926.001 926.001
Debiti verso clientela 22.269.098 21.825.892 21.196.653 20.916.380 20.205.036 20.205.036
Passività finanziarie di negoziazione 2.221 5.512 4.568 4.892 11.936 11.936
Coperture 7.941 (285) 2.374 (460) (397) (397)
Passività fiscali 12.184 48.674 22.038 36.307 7.718 10.234
Altre passività 449.808 396.870 417.630 325.554 456.042 455.591
Patrimonio 962.548 896.149 875.248 992.695 729.098 731.990
- capitale e riserve 744.420 746.502 763.981 937.240 521.178 526.046
- riserve da valutazione (9.794) (19.760) (14.997) (3.994) (6.364) (8.340)
- risultato netto 227.922 169.407 126.264 59.449 214.284 214.284
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.713.574 24.172.355 23.426.305 23.235.414 22.335.434 22.340.391

I Finanziamenti a banche si attestano a 3.045 milioni di euro, sostanzialmente invariati rispetto al 31 dicembre 2017 (+0,2%). Le esposizioni sono rappresentate, principalmente, dalla liquidità depositata su conti correnti e depositi vincolati presso la Capogruppo UniCredit S.p.A..

I Finanziamenti a clientela si attestano a 2.947,4 milioni di euro, in aumento del 38,4% rispetto al 31 dicembre 2017, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2018, infatti, sono stati erogati 248 milioni di euro di prestiti personali, 411 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 945 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 377 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 46,4% rispetto al 31 dicembre 2017.

Le Altre attività finanziarie si attestano a 18.234,2 milioni di euro, in aumento del 9,1% rispetto al 31 dicembre 2017. Il valore di bilancio dei titoli emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 9.115,8 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 10.838,9 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2017. Si precisa, infatti, che nel corso dell'esercizio 2018 la Capogruppo ha rimborsato titoli di debito giunti a scadenza per un valore nominale di 1.680 milioni di euro e 50 milioni di dollari e i nuovi acquisti effettuati dalla Banca hanno riguardato titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e Agenzie governative.

I Debiti verso banche sono pari a 1.009,8 milioni di euro, in leggero aumento rispetto al 31 dicembre 2017 (+9%). I debiti includono, principalmente, le operazioni di pronti contro termine realizzate con la Capogruppo UniCredit S.p.A. e le operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro realizzate con controparti bancarie.

I Debiti verso clientela si attestano a 22.269,1 milioni di euro, in aumento del 10,2% rispetto al 31 dicembre 2017 grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela.

Il Patrimonio si attesta a 962,5 milioni di euro, in crescita del 31,5% rispetto al 31 dicembre 2017. L'incremento è riconducibile, principalmente, all'emissione in data 31 gennaio 2018 di un prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp (5,5 anni) per un ammontare di 200 milioni di euro, alla quota dell'utile dell'esercizio 2017 destinato ad incremento delle riserve, come deliberato dall'Assemblea dell'11 aprile 2018, per un ammontare di 40,8 milioni di euro, alla crescita dell'utile dell'esercizio 2018 rispetto all'esercizio precedente, +13,6 milioni di euro, parzialmente compensato dagli acquisti di azioni proprie effettuate nel corso dell'esercizio 2018 in relazione al sistema incentivante "Sistema incentivante 2017 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN" a favore di selezionati consulenti finanziari.

I risultati della controllante e della controllata (SEGUE)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Conto economico

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO VARIAZIONI
2018 2017 ASSOLUTA %
Interessi netti 278.702 264.781 13.921 5,3%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 8.042 29 8.013 n.c.
Commissioni nette 273.828 270.083 3.745 1,4%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.239 48.219 (3.980) -8,3%
Saldo altri proventi/oneri 300 3.806 (3.506) -92,1%
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 605.111 586.918 18.193 3,1%
Spese per il personale (84.310) (79.260) (5.050) 6,4%
Altre spese amministrative (244.009) (236.839) (7.170) 3,0%
Recuperi di spesa 96.767 93.369 3.398 3,6%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (10.370) (10.369) (1) 0,0%
Costi operativi (241.922) (233.099) (8.823) 3,8%
RISULTATO DI GESTIONE 363.189 353.819 9.370 2,6%
Rettifiche nette su crediti e
su accantonamenti per garanzie e impegni (4.392) (5.351) 959 -17,9%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 358.797 348.468 10.329 3,0%
Altri oneri e accantonamenti (21.380) (19.025) (2.355) 12,4%
Oneri di integrazione (121) 408 (529) -129,7%
Profitti netti da investimenti 1.105 (13.399) 14.504 n.c.
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 338.401 316.452 21.949 6,9%
Imposte sul reddito dell'esercizio (110.479) (102.168) (8.311) 8,1%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 227.922 214.284 13.638 6,4%
RISULTATO D'ESERCIZIO 227.922 214.284 13.638 6,4%

Conto economico – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2018
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 71.095 69.950 68.753 68.904
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 8.012 10 13 7
Commissioni nette 67.059 60.790 74.517 71.462
Risultato negoziazione, coperture e fair value 5.900 10.721 13.080 14.538
Saldo altri proventi/oneri (30) (345) 124 551
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 152.036 141.126 156.487 155.462
Spese per il personale (21.063) (22.479) (20.509) (20.259)
Altre spese amministrative (58.618) (58.851) (61.273) (65.267)
Recuperi di spesa 22.982 25.162 23.922 24.701
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (3.114) (2.435) (2.482) (2.339)
Costi operativi (59.813) (58.603) (60.342) (63.164)
RISULTATO DI GESTIONE 92.223 82.523 96.145 92.298
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.322) (913) 154 (1.311)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 89.901 81.610 96.299 90.987
Altri oneri e accantonamenti (1.782) (15.899) (1.925) (1.774)
Oneri di integrazione (115) (2) (2) (2)
Profitti netti da investimenti (3.151) (902) 5.157 1
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 84.853 64.807 99.529 89.212
Imposte sul reddito del periodo (26.338) (21.664) (32.714) (29.763)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 58.515 43.143 66.815 59.449
RISULTATO DI PERIODO 58.515 43.143 66.815 59.449
(Importi in migliaia)
2017
4° TRIMESTRE 3° TRIMESTRE 2° TRIMESTRE 1° TRIMESTRE
Interessi netti 70.069 67.415 64.334 62.963
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 11 6 6 6
Commissioni nette 70.696 69.680 65.026 64.681
Risultato negoziazione, coperture e fair value 11.100 11.127 12.282 13.710
Saldo altri proventi/oneri 3.976 63 (764) 531
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 155.852 148.291 140.884 141.891
Spese per il personale (20.567) (19.769) (19.708) (19.216)
Altre spese amministrative (59.925) (53.021) (61.451) (62.442)
Recuperi di spesa 24.989 21.888 23.215 23.277
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (2.908) (2.628) (2.503) (2.330)
Costi operativi (58.411) (53.530) (60.447) (60.711)
RISULTATO DI GESTIONE 97.441 94.761 80.437 81.180
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.124) (1.577) (1.053) (597)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 95.317 93.184 79.384 80.583
Altri accantonamenti e oneri 5.154 (21.029) (773) (2.377)
Oneri di integrazione 428 (7) 1 (14)
Profitti netti da investimenti (11.598) (1.448) (361) 8
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 89.301 70.700 78.251 78.200
Imposte sul reddito del periodo (26.055) (23.929) (25.678) (26.506)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 63.246 46.771 52.573 51.694
RISULTATO DI PERIODO 63.246 46.771 52.573 51.694

I risultati della controllante e della controllata (SEGUE)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Il Margine di intermediazione si attesta a 605,1 milioni di euro, registrando un incremento del 3,1% rispetto ai 586,9 milioni di euro registrati nell'esercizio 2017.

Gli Interessi netti e le Commissioni nette contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, del 5,3% e dell'1,4%, così come i Dividendi e altri proventi su partecipazioni, mentre il Risultato negoziazione, coperture e fair value registra una flessione dell'8,3%.

Gli Interessi netti crescono di circa 13,9 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,30% (1,35% dell 31 dicembre 2017).

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono il dividendo percepito da Fineco AM nel corso dell'ultimo trimestre del 2018, pari a 8 milioni di euro, come deliberato dal Board in data 5 novembre 2018.

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 3,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, principalmente, a maggiori commissioni nette relative ai servizi di negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari (+3 milioni di euro), servizi di incasso e pagamento (+2,9 milioni di euro), altri servizi (+2,2 milioni di euro), relativi principalmente al canone annuo sulle carte di credito, e minori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari (+3,7 milioni di euro), relative, in particolare, a minori incentivi commerciali, mentre registrano una flessione, in particolare, le commissioni di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti (-6,5 milioni di euro).

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati CFD, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei CFD e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 3,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato, rispettivamente, un risultato positivo di 1,6 milioni di euro e negativo di 3 milioni di euro nell'esercizio 2018. Sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" per un importo di 1,7 milioni di euro.

I Costi operativi si confermano sotto controllo nonostante evidenzino un incremento di 8,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+5 milioni di euro relativi a spese per il personale e +3,8 milioni di euro relativi alle Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa). La crescita del 3,8%, infatti, risulta contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela e struttura, a conferma della forte leva operativa della Banca e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi, certificata da un cost/income ratio che si conferma stabile al 39,98% (39,72% al 31 dicembre 2017).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni si attestano a -4,4 milioni di euro. Occorre precisare che il principio contabile IFRS 9, entrato in vigore a partire dal 1° gennaio 2018, ha introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie e ha determinato, per la Banca, un ampliamento del perimetro di valutazione (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della Parte A della nota integrativa consolidata), pertanto il confronto rispetto al 2017 non è significativo. Al 31 dicembre 2018 la voce include, da un lato, maggiori rettifiche rispetto al 2017 riconducibili principalmente ai crediti commerciali nei confronti della clientela retail, determinate dal significativo incremento delle esposizioni non deteriorate (i crediti deteriorati sono sostanzialmente invariati rispetto all'anno precedente) e, dall'altro, riprese di valore relative principalmente alle esposizioni nei confronti della Capogruppo UniCredit S.p.A., in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 21,4 milioni di euro, in crescita del 12,4% rispetto all'esercizio 2017 per effetto, principalmente, di maggiori oneri per il contributo annuo, ordinario e aggiuntivo, al Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS) e per il contributo annuo destinato al Fondo di Solidarietà, versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo pari a 14,3 milioni di euro rispetto ai 10,6 milioni di euro dell'esercizio precedente, compensati da minori accantonamenti netti al fondo rischi per controversie legali e reclami. Si ricorda che il contributo annuo versato al Sistema di Garanzia dei Depositi nell'esercizio 2017 beneficiava dei conguagli dei contributi relativi agli esercizi 2015 e 2016 per complessivi 1,3 milioni di euro.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 1,1 milioni di euro. Il principio contabile IFRS 9 ha introdotto significativi cambiamenti in materia di classificazione e misurazione degli strumenti finanziari, pertanto il confronto rispetto all'anno precedente non è significativo (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della Parte A della nota integrativa consolidata). La voce include, da un lato, le rettifiche di valore apportate ai nuovi titoli di debito di Stato, Enti sovranazionali e agenzie governative acquistati nel corso dell'esercizio 2018 e, dall'altro, le riprese di valore rilevate principalmente sui titoli di debito emessi dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 338,4 milioni di euro, in aumento del 6,9% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 201817, il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari 343,2 milioni di euro, in crescita del 4,3% rispetto all'esercizio 201718 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

Il Risultato d'esercizio si attesta a 227,9 milioni di euro, evidenziando un incremento del 6,4% rispetto ai 214,3 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2018 precedentemente illustrate, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 231,1 milioni di euro, in crescita del 5,7% rispetto all'utile dell'esercizio 2017 anch'esso depurato delle relative poste non ricorrenti registrate.

17 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3 milioni di euro (-2 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,6 milioni di euro (-1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di 0,1 milioni di euro (-0,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

18 Perdite da cancellazione e rettifiche di valore apportate all'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, per un importo di -12,9 milioni di euro (-8,6 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale); rilascio di integration cost stimati nell'esercizio precedente, per un importo di +0,4 milioni di euro (+0,3 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale); variazione positiva delle imposte correnti riferita all'applicazione della partecipation exemption sulla plusvalenza realizzata nel 2016 dalla cessione della partecipazione in VISA Europe Ltd, per un importo di +3,9 milioni di euro.

I risultati della controllante e della controllata (SEGUE)

La controllata: Fineco Asset Management (DAC)

Fineco AM19, interamente controllata da FinecoBank, è stata costituita il 26 ottobre 2017 nella Repubblica d'Irlanda con l'obiettivo di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività della Banca attraverso un modello di business integrato verticalmente. A tal fine, nel mese di dicembre 2017, Fineco AM ha chiesto alla Banca Centrale d'Irlanda l'autorizzazione a svolgere l'attività di gestione del risparmio, autorizzazione ricevuta in data 17 maggio 2018. Per consentire la conclusione positiva di tale processo, FinecoBank S.p.A., in qualità di unico azionista, ha sottoscritto nel mese di marzo 2018 un aumento di capitale, portando il capitale sociale da 500 mila euro a 3 milioni di euro.

Durante il primo semestre 2018 Fineco AM ha svolto il processo di passporting dall'Irlanda al Lussemburgo, con l'obiettivo di ottenere la gestione del "Fonds Commun de Placement (FCP) CORE SERIES Umbrella Fund", gestito da Amundi S.a.. Tale processo è stato concluso con successo il 2 luglio 2018, dopo aver ottenuto l'approvazione del nuovo prospetto del CORE SERIES dalla CSSF (Commission de Surveillance du Secteur Financier) e firmato con Amundi S.a. il contratto di trasferimento di CORE SERIES FCP, pertanto, a partire da tale data la società è pienamente operativa e al 31 dicembre 2018 ha chiuso il primo esercizio sociale.

Gli assets gestiti da Fineco AM al 31 dicembre 2018 sono pari a 10,0 miliardi di euro, di cui 6,0 miliardi di euro relativi a classi retail e 4,0 miliardi di euro relativi a classi istituzionali. Si precisa, inoltre, che 6,0 miliardi di euro sono riferiti al CoRe SERIES Umbrella Fund e 4,0 miliardi di euro sono riferiti a FAM Series UCITS ICAV.

Al 31 dicembre 2018 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 27,9 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da un deposito vincolato acceso presso UniCredit Bank Ireland Plc con scadenza dicembre 2019 per un importo di 8 milioni di euro e da disponibilità liquide depositate presso Bank AIB per 5,9 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi.

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 9,8 milioni di euro, sono rappresentati esclusivamente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali FinecoBank per 5,7 milioni di euro, e agli investment advisors.

Il Patrimonio si attesta a 16,1 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro, dal risultato netto per 21,3 milioni di euro, al netto dei sopra citati dividendi pagati a FinecoBank nel corso dell'ultimo trimestre 2018 per 8 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2018 le risorse della società sono 13. Le assunzioni provenienti da mercato, avvenute nel 2018, sono state finalizzate alla costituzione dello staff della società, i profili selezionati infatti ricoprono sia funzioni di business che di supporto e controllo.

19 Il 4 maggio 2018 la Società ha modificato la propria ragione sociale da "Fineco Asset Management Limited" a "Fineco Asset Management DAC".

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con parti correlate e soggetti in conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 31 luglio 2018, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, l'ultimo aggiornamento delle vigenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (le "Procedure"). Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Attesa l'appartenenza della Banca al Gruppo UniCredit, le predette Procedure assumono a riferimento anche la "Global Policy UniCredit per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" e la relativa "Global Process Regulation", diramate da UniCredit S.p.A. alle società controllate nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento dalla stessa esercitata.

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2018:

  • in data 23 gennaio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'emissione di un prestito obbligazionario Additional Tier 1 per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto tramite private placement dalla Capogruppo UniCredit S.p.A.; la durata del prestito è perpetua, legata alla durata statutaria della Banca e la cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. L'operazione è stata qualificata come "Operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato";
  • in data 6 febbraio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato in ordine al rinnovo della "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 6 febbraio 2019, di sottoscrivere con la Capogruppo e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con plafond pari a 1.000 milioni di euro con la Capogruppo UniCredit S.p.A. e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 8 maggio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo:
    • o della "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con la Capogruppo", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino all'8 maggio 2019, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con la Capogruppo con un plafond di 7,1 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con la Capogruppo con un plafond di 6,3 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;
    • o della "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino all'8 maggio 2019 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
  • in data 12 giugno 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino all'11 giugno 2019, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,7 miliardi di euro con UniCredit Bank AG, (ii) 250 milioni di euro con Mediobanca S.p.A. e (iii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A.;
  • in data 18 settembre 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro Attività di Stock Lending con clientela istituzionale", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia fino al 17 settembre 2019, avente ad oggetto le operazioni di prestito titoli azionari, in virtù della quale FinecoBank può dare corso, fino alla scadenza sopra indicata, alle suddette operazioni con un plafond di 700 milioni di euro per l'operatività con UniCredit Bank AG e di 200 milioni di euro per l'operatività con Mediobanca S.p.A.;
  • in data 6 novembre 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Operatività in titoli della Capogruppo", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia fino al 6 novembre 2019, avente ad oggetto l'acquisto o la vendita di titoli emessi da UniCredit con un plafond di 1.530 milioni di euro.

Le operazioni con parti correlate (CONTINUED)

Si segnala, inoltre, che il Comitato Rischi e Parti Correlate ed il Consiglio di Amministrazione, rispettivamente in data 10 e 11 dicembre 2018, hanno rilasciato parere positivo, nel rispetto delle richiamate Procedure, in merito al perfezionamento di una operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria ed a condizioni di mercato proposta dalla controllata Fineco Asset Management DAC (Fineco AM o FAM DAC) e relativa ad una "Delibera quadro - Depositi a termine di FAM DAC con UniCredit Bank Ireland Plc", avente ad oggetto le operazioni di deposito a termine con un plafond di 55 milioni di euro, che Fineco AM potrà porre in essere sino al 10 dicembre 2019 con UniCredit Bank Ireland Plc.

Come già riportato nell'informativa fornita nel Bilancio 2017, si rammenta che, in data 5 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato la sottoscrizione di un nuovo accordo di intermediazione assicurativa ramo vita tra FinecoBank S.p.A. e Aviva S.p.A. (parte correlata), destinato a sostituire quello originariamente sottoscritto nel 2002 da UniCredit Xelion Banca S.p.A., cui è subentrata – per effetto di fusione per incorporazione –- FinecoBank S.p.A.. La proiezione dei dati stimati al 31 dicembre 2017 (13,4 milioni di euro netti da riconoscersi alla Banca) inquadrava l'operazione come di "Maggior Rilevanza ordinaria e a condizioni di mercato". Il contratto è stato perfezionato in data 5 aprile 2018. Medio tempore, nel contesto del medesimo accordo, nel mese di marzo 2018 è stato introdotto il collocamento del prodotto di Aviva "Multiramo Extra" che si affianca e completa la gamma di altri prodotti "Multiramo" già in catalogo.

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010 n. 17221.

Si precisa che il contratto "Liquidity Framework Agreement", stipulato con Capogruppo negli anni precedenti, è giunto a scadenza nel corso del primo semestre 2018 e non è stato rinnovato.

Nel corso dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con la Capogruppo, altre società del Gruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A. (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit S.p.A. con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit S.p.A. relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca; tale operazione non ha comportato nessuna variazione negli impegni assunti secondo le forme, le modalità ed i rischi già valutati nel corso dell'esercizio 2012 che sono tuttora invariati; al riguardo si precisa, peraltro, che a seguito del consolidamento della definizione dei carichi pendenti collegati alle suddette fidejussioni, nel mese di dicembre 2018 UniCredit S.p.A. ne ha richiesto lo svincolo quasi totale (circa 224,5 milioni di euro) al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria e si è in attesa del relativo riscontro.

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank e Fineco AM sono soggette alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A. pertanto, ai sensi dell'art. 2497 bis comma 4 del Codice Civile, nella Parte C - Sezione 24 della nota integrativa consolidata si riportano i dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della stessa.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2018 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2018 verso le imprese del Gruppo.

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ PASSIVITÀ GARANZIE E IMPEGNI CONTO ECONOMICO
Rapporti con impresa controllante UniCredit S.p.A. 12.126.481 996.690 256.070 164.561
Rapporti con imprese sottoposte al controllo di UniCredit S.p.A. 8.351 35.821 - (8.444)

Per l'informativa di dettaglio sulle operazioni con imprese del Gruppo e con altre parti correlate si rimanda a quanto evidenziato al riguardo nella Parte H della nota integrativa consolidata.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2018 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2018 verso Fineco AM oggetto di consolidamento.

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ PASSIVITÀ GARANZIE E IMPEGNI CONTO ECONOMICO
Rapporti con impresa controllata Fineco Asset Management DAC 5.812 - - 35.753

Numero di azioni proprie o della società controllante

Al 31 dicembre 2018 la Banca detiene numero 1.401.288 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,23% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 14 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio 2018 sono state acquistate 27.644 azioni in relazione al sistema incentivante "Sistema incentivante 2017 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante", e 1.971.871 azioni in relazione al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN" a favore di selezionati consulenti finanziari, in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti della Banca dell'11 aprile 2017. Nello stesso periodo sono state assegnate ai Consulenti Finanziari 658.624 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN".

La Banca e la sua controllata non possiedono, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della controllante UniCredit S.p.A..

1. Strategia

La nostra Banca è caratterizzata da un modello di business unico che combina in maniera efficace piattaforme digitali di banking e di brokerage con la presenza di una vasta rete di consulenti finanziari. La One Stop Solution è una caratteristica distintiva della Banca che ci permette di acquisire un forte vantaggio competitivo: prodotti e servizi di alta qualità sono accessibili da un unico conto corrente semplificando la vita dei nostri clienti.

Il nostro modello di business è costantemente orientato all'eccellenza e assicura ai nostri clienti una customer experience unica.

FinecoBank si fonda su tre pilastri principali: efficienza, innovazione e trasparenza, che rappresentano le chiavi della nostra strategia e guidano senza sosta il nostro percorso di crescita sostenibile.

Essendo stata costruita da zero, la Banca non presenta alcuna legacy, e questo ci permette maggiore efficienza. L'efficienza è un elemento distintivo della Banca che caratterizza ogni attività: grazie al nostro back-end proprietario, allo sviluppo interno e a processi automatizzati possiamo beneficiare di una struttura di costi snella ed efficiente e di un rapido time-to-market nella fornitura di nuovi prodotti e servizi.

L'innovazione è la via per raggiungere la nostra mission: semplificare la vita dei clienti con servizi di facile utilizzo e di altissima qualità. Ad esempio siamo stati pionieri nell'anticipare un chiaro trend strutturale rappresentato dalla crescente digitalizzazione degli italiani, che sempre più basano la scelta della propria banca di riferimento sulla qualità dei servizi.

Correttezza e trasparenza verso il cliente fanno parte del nostro DNA. Crediamo fortemente che questi fattori chiave siano la base per creare valore sostenibile a lungo termine per tutti i nostri stakeholder.

Il nostro lavoro si fonda sulla passione e sulla qualità delle nostre persone. Ci impegniamo ogni giorno per sostenere il benessere delle persone e il progresso delle comunità locali in cui operiamo. La continua interazione con i nostri stakeholder a tutti i livelli dell'organizzazione è essenziale per i nostri processi decisionali che mirano a creare valore a lungo termine.

Nel definire la nostra strategia di crescita sostenibile, l'orientamento a cui ci atteniamo e ispiriamo si basa su dichiarazioni e convenzioni, standard, principi, linee guida e raccomandazioni generalmente accettate a livello internazionale, fra cui:

  • Dichiarazione universale dei Diritti Umani;
  • Convenzione internazionale sui diritti civili e politici;
  • Convenzione internazionale sui diritti economici, sociali e culturali;
  • Convenzioni dell'Organizzazione internazionale del lavoro (OIL) sui diritti umani fondamentali (convenzione 29, 87, 98, 100, 105, 111, 138 e 182);
  • Principi Guida su imprese e diritti umani: Implementing the United Nations "Protect, Respect and Remedy" Framework;
  • Linee Guida dell'OCSE per le Imprese Multinazionali;
  • Principi dell'UN Global Compact;
  • Principi per gli Investimenti Sostenibili (UN Principles for Responsible Investment - UN PRI);
  • Dichiarazione degli istituti finanziari sull'ambiente e sullo sviluppo sostenibile di United Nations Environment Programme Finance Initiative (UNEP FI);
  • Women's Empowerment Principles.

Le nostre attività quotidiane sono costantemente ispirate a cinque Principi Fondamentali, che condividiamo con il Gruppo UniCredit:

a. Analisi di materialità

Nel corso del 2018 abbiamo iniziato un percorso strutturato volto alla definizione della matrice di materialità per FinecoBank con il supporto scientifico di ALTIS, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.

La matrice di materialità, prevista dagli Standard GRI, rappresenta in forma sintetica gli aspetti rilevanti (cosiddetti aspetti materiali) per FinecoBank e per i suoi stakeholder. Tali aspetti orientano sia la rendicontazione che il percorso di sostenibilità.

La matrice di materialità di FinecoBank comprende 20 aspetti, aggregati in 8 macro-aspetti:

  • Efficienza e solidità;
  • Innovazione della Customer Experience;
  • Fairness;
  • Trasparenza;
  • Finanza responsabile;
  • Sistema dei controlli e Gestione dei rischi;
  • Sviluppo delle persone;
  • Sostenibilità ambientale.

La selezione degli aspetti materiali è il risultato di un processo di engagement diretto del management di FinecoBank e di un'analisi indiretta della rilevanza percepita dagli stakeholder, basata sull'elaborazione delle fonti informative a disposizione della Banca (indagini di Customer Satisfaction e di reputazione aziendale, rilevazioni di clima organizzativo, rassegna stampa, analisi di fonti normative e regolamentari, report di rating etico).

La sostenibilità (SEGUE)

La matrice di materialità così ottenuta è stata approvata dal Comitato Manageriale Sostenibilità e dal Comitato endoconsiliare Nomine e Sostenibilità.

Matrice di Materialità per FinecoBank

Tabella degli aspetti materiali e del loro impatto (GRI Standard20)

La tabella riportata di seguito descrive, per ciascun macro-aspetto, gli aspetti materiali e per ciascun aspetto materiale l'impatto interno ed esterno.

MACRO-ASPETTO ASPETTO GRI STANDARD IMPATTO DEGLI ASPETTI MATERIALI
INTERNO ESTERNO
TRASPARENZA CORRETTEZZA E
TRASPARENZA NELLA
VENDITA DI PRODOTTI E
SERVIZI
417 FinecoBank Azionisti, clienti, autorità di regolamentazione
e vigilanza

20 Linee guida del Global Reporting Initiative. Sono ad oggi le linee guida di riferimento per la rendicontazione socio-ambientale, diffuse sia a livello internazionale che a livello nazionale.

POLITICHE PER LA
GESTIONE DELLE RISORSE
UMANE
401 FinecoBank Azionisti, dipendenti, consulenti finanziari
SVILUPPO DELLE
PERSONE
GESTIONE RELAZIONI
INDUSTRIALI
402 FinecoBank Azionisti, dipendenti, consulenti finanziari
TUTELA DELLA SICUREZZA E
DELLA SALUTE SUL LAVORO
403 FinecoBank Azionisti, dipendenti, consulenti finanziari
FORMAZIONE DEL
PERSONALE
404 FinecoBank Azionisti, dipendenti, consulenti finanziari
TUTELA DELLA DIVERSITÀ E
DELLE PARI OPPORTUNITÀ
405 FinecoBank Azionisti, dipendenti, consulenti finanziari
POLITICHE DI NON
DISCRIMINAZIONE
406 FinecoBank Azionisti, dipendenti, consulenti finanziari
EFFICIENZA E SOLIDITÀ PERFORMANCE ECONOMICA 201 FinecoBank Azionisti, comunità finanziaria, autorità di
regolamentazione e vigilanza
SISTEMA DI CONTROLLI E
GESTIONE DEI RISCHI
GESTIONE DEI RISCHI GRI G4 DMA, FORMER
FS2
FinecoBank Azionisti, clienti, comunità finanziaria, autorità
di regolamentazione e vigilanza
SOSTENIBILITÀ
AMBIENTALE
RIDUZIONE IMPATTI
AMBIENTALI (CONSUMI DI
MATERIE PRIME)
301 FinecoBank Azionisti, territorio e collettività, fornitori
CONFORMITÀ A LEGGI O
REGOLAMENTI IN MATERIA
AMBIENTALE
307 FinecoBank Azionisti, territorio e collettività, autorità di
regolamentazione e vigilanza
CONTRASTO ALLA
CORRUZIONE
205 FinecoBank Azionisti, comunità finanziaria, autorità di
regolamentazione e vigilanza
FAIRNESS PREVENZIONE
COMPORTAMENTI ANTI
COMPETITIVI
206 FinecoBank Azionisti, clienti, comunità finanziaria, autorità
di regolamentazione e vigilanza
COMPLIANCE SOCIO
ECONOMICA
419 FinecoBank Azionisti, autorità di regolamentazione e
vigilanza
TUTELA DELLA PRIVACY DEI
CLIENTI
419 FinecoBank Azionisti, clienti, autorità di regolamentazione
e vigilanza
FINANZA RESPONSABILE INCLUSIONE ED
EDUCAZIONE FINANZIARIA
GRI G4 FS14
G4 DMA FORMER FS16
FinecoBank Azionisti, clienti, autorità di regolamentazione
e vigilanza
PRODOTTI E INVESTIMENTI
RESPONSABILI
GRI G4 PRODUCT
PORTFOLIO – FS7, FS8
FinecoBank Azionisti, clienti, comunità finanziaria.

In aggiunta agli aspetti GRI, sono stati considerati ai fini dell'analisi di materialità e valutati come materiali i seguenti aspetti:

MACRO-ASPETTI ASPETTI MATERIALI PERIMETRO DEGLI ASPETTI MATERIALI
INTERNO ESTERNO
INNOVAZIONE FinecoBank Azionisti, Clienti
INNOVAZIONE E CUSTOMER EXPERIENCE QUALITÀ E VALORE FinecoBank Azionisti, Clienti, Comunità Finanziaria, Autorità di
Regolamentazione e Vigilanza
FAIRNESS CHIARO APPROCCIO AI MERCATI FinecoBank Azionisti, Autorità di Regolamentazione e Vigilanza

b. Gli stakeholder e il processo di coinvolgimento

Gli stakeholder chiave della Banca sono stati individuati dai manager aziendali nell'ambito delle interviste condotte ai fini dell'analisi di materialità.

I responsabili delle diverse funzioni aziendali hanno espresso una valutazione puntuale riguardo l'interesse degli stakeholder verso le attività, le strategie e i risultati di FinecoBank e il loro livello di influenza nei confronti della Banca, identificando come rilevanti i portatori di interesse che hanno riportato una valutazione superiore alla media con riferimento a entrambe le dimensioni: rilevanza per FinecoBank / interesse nei confronti di FinecoBank.

Coinvolgimento degli stakeholder

Nel corso degli anni abbiamo sviluppato diversi strumenti per interagire con gli stakeholder e gestire meglio la nostra relazione con loro. Sono numerose le attività di ascolto della Banca che coinvolgono in modo continuativo i numerosi stakeholder. Tramite un'analisi attenta dei bisogni e delle opinioni di ogni stakeholder, possiamo sviluppare strategie più mirate, migliorando il processo decisionale e la nostra offerta di prodotti e servizi.

Nella tabella seguente riportiamo le principali categorie di stakeholder (interni ed esterni) rilevanti per la Banca e i principali strumenti di dialogo attivati con essi:

CLIENTI
Valutazione della soddisfazione del cliente

Valutazione della reputazione del brand

Customer Care
DIPENDENTI
Social Media

"People survey" sulla vita lavorativa in Fineco e nel Gruppo

Performance Management annuale per dipendenti / Talent Management Review per i talenti / Executive
Development Plan per i dirigenti

Corporate aziendale (portale intranet)

Onboarding neoassunti con la partecipazione dei responsabili del business della Banca, della funzione Risorse
Umane e delle organizzazioni sindacali

Indagini ad hoc su argomenti specifici (ad es. Smart Work, Onboarding)
CONSULENTI
FINANZIARI

Piattaforma dedicata

Incontri specifici a diversi livelli (Area Manager, General Manager, Team, one-to-one)

Calls e web conferences

Workshops e gruppi di lavoro dedicati

Comitati

Formazione
AZIONISTI
Assemblea Generale degli Azionisti

Riunioni e incontri con analisti, investitori e proxy advisors

Attività di Investor Relations
REGOLATORI
Incontri

c. Il nostro contributo agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile

Nell'Agenda 2030, l'ONU ha definito gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDGs)21. Si tratta di 17 impegni che puntano ad eliminare la povertà, proteggere il pianeta ed assicurare prosperità per tutti entro il 2030.

Le nostre iniziative più significative sono coerenti con il raggiungimento di questi obiettivi, per contribuire allo sviluppo globale, promuovere il benessere degli individui e conservare le risorse naturali.

21 La selezione delle iniziative e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile è da considerarsi non esaustiva.

2. Clienti

La crescente digitalizzazione in Italia sta cambiando il comportamento e le aspettative dei consumatori nella vita di tutti i giorni. Questo trend strutturale, fa sì che sempre più i clienti scelgano la propria banca di riferimento guidati dal concetto di qualità dei servizi, dei prodotti proposti e della customer experience complessiva più che da un mero concetto di prossimità territoriale. Per tale motivo il continuo miglioramento della customer experience è per noi fondamentale.

Al fine di semplificare la vita dei nostri clienti, la nostra offerta si basa sul concetto di One Stop Solution: il cliente può accedere ai servizi bancari, di brokerage e di investimento attraverso un unico conto corrente. Tuttavia, offrire una "soluzione unica" non è sufficiente: il nostro obiettivo è offrire sempre l'eccellenza. Grazie alla profonda cultura IT interna siamo in grado di sfruttare al massimo il valore derivante dalla conoscenza dei nostri clienti, che utilizzano in maniera importante le nostre piattaforme. Per questo siamo costantemente impegnati nello sviluppo di prodotti e servizi di facile utilizzo e di altissima qualità che siano in grado di soddisfare tutte le loro esigenze finanziarie.

La nostra offerta nel mondo del risparmio gestito, da sempre caratterizzata da una open architecture con oltre 6.000 fondi offerti dalle principali 78 case di investimento globali, evidenzia una componente rilevante di fondi SRI (Socially Responsible Investment): circa il 50% dei fondi offerti ha un ESG rating (con masse pari a 7,8 miliardi di euro), mentre il 34% dei fondi offerti ha un rating Morningstar pari a "High", "Above Average", "Average" (masse pari a 5,3 miliardi di euro). Per ulteriori dettagli sull'offerta si rinvia al capitolo "Investing" all'interno della presente Relazione di gestione consolidata.

La comunicazione con i nostri clienti si fonda su un costante dialogo attraverso il servizio di Customer Care interno e la rete di consulenti finanziari: per noi è molto importante ascoltare il Cliente e supportarlo nei suoi "momenti della verità" così da renderlo confidente nella nostra capacità competenza e passione nel servirlo sempre. Per fare questo è altresì necessario che il cliente disponga di canali appropriati per condividere feedback e reclami che oltre a garantirlo ci aiutino ad avere continui input per attivare quei processi di continuo miglioramento e di perfezionamento di prodotti e servizi che sono alla base del successo che ci accompagna sin dall'inizio della nostra storia. Gestiamo oltre 300.000 contatti ogni mese, via telefono, e-mail, chat e SMS con elevati livelli di servizio. Circa il 93% dei contatti viene evaso direttamente durante la conversazione con il cliente. I reclami dei nostri clienti sono sempre analizzati, compresi e registrati. Ad essi dedichiamo molta attenzione al fine di migliorare la qualità dei nostri servizi. Nel 2018 abbiamo gestito 3.446 reclami.

Secondo una ricerca condotta nel dicembre 2018, la soddisfazione dei nostri clienti raggiunge il 96%22 e consideriamo questo risultato estremamente importante per valutare il rapporto complessivo tra Banca e clientela.

Abbiamo però anche un indicatore più puntuale che misura il tasso di soddisfazione del cliente in ogni interazione attraverso i canali di contatto. Infatti, per noi ogni contatto con il cliente è un'occasione per avere un feedback sui nostri servizi e prodotti: al termine di ogni interazione chiediamo ai clienti se sono soddisfatti dell'assistenza ricevuta e, in caso contrario, di esporci i motivi della loro insoddisfazione. Questi commenti sono analizzati quotidianamente e rappresentano il motore che ci spinge a rivedere i nostri processi, affinché possano sempre rispondere all'evoluzione delle esigenze dei Clienti, nell'ottica di semplificare i servizi e renderli sempre più accessibili.

Meno del 4% delle interazioni che abbiamo con la clientela esprimono un grado di insoddisfazione.

Facciamo tesoro di queste informazioni per costruire il futuro della nostra Banca.

Nel corso del 2018 abbiamo introdotto la Password Vocale: ora i clienti possono accedere all'assistenza telefonica direttamente con la propria voce utilizzando la propria impronta vocale, in modo più veloce, sicuro e senza dover ricordare e digitare codici.

Ricordiamo che nel 2017, nella classifica realizzata dalla società di consulenza KPMG, FinecoBank è risultato il primo brand finanziario in Italia per la qualità della customer experience offerta ai propri clienti e il sesto in assoluto tra i big nazionali e internazionali su oltre 140 brand nazionali e internazionali attraverso un campione di oltre 2.500 consumatori. Lo studio ha attribuito a ciascuna realtà un punteggio, il Customer Experience Excellence Score, risultato della media dei singoli punteggi assegnati ai "Six Pillars", i sei indicatori di eccellenza della Customer Experience: Personalizzazione, Integrità, Aspettative, Risoluzione, Tempo ed Impegno, Empatia.

3. Dipendenti

22 Elaborazione su dati Kantar TNS - dicembre 2018.

La sostenibilità (SEGUE)

In un contesto competitivo che muta rapidamente, siamo consapevoli che il cambiamento e la continua evoluzione siano requisiti necessari per affrontare le sfide del mercato e che queste non possono prescindere dalla valorizzazione delle nostre persone e dallo sviluppo delle loro professionalità.

I dipendenti rappresentano infatti la chiave del successo della nostra Banca e uno dei nostri obiettivi principali è gestire, sviluppare, monitorare la loro continua crescita professionale.

Attraverso il corretto e coerente svolgimento delle attività di selezione, formazione, valutazione e sviluppo, abbiamo l'obiettivo di accrescere non solo le loro competenze ma anche la valorizzazione del talento e il senso di appartenenza.

Il loro sviluppo professionale è per noi fondamentale e per questo motivo assicuriamo a ciascun dipendente una formazione adeguata, training on the job, percorsi di Job Rotation, valutazione delle prestazioni, nonché sistemi di compensation su base meritocratica e nel rispetto delle pari opportunità.

Attraverso l'ascolto dei loro bisogni vogliamo supportarli durante tutte le fasi della loro vita professionale promuovendo la diversità, l'inclusione e l'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata.

La Banca investe ogni giorno per sviluppare un ambiente sostenibile basato sulla fiducia e sul senso di appartenenza. Per questo motivo, da alcuni anni misuriamo, attraverso una Survey biennale – People Survey – la motivazione e il livello di coinvolgimento dei nostri collaboratori e, in base alle loro indicazioni, definiamo e implementiamo specifici piani di azione sui quali, coerentemente con la nostra strategia di sviluppo, ci concentriamo nei due anni successivi.

People Care, Working Environment, Work-life Balance, Best Place To Work e People Development sono i cantieri sui quali ci stiamo concentrando a seguito dei risultati dell'analisi del 2017 che aveva posizionato l'Engagement Index all'81% un risultato molto positivo e tipico delle aziende di successo.

Vogliamo creare un ambiente di lavoro in cui i nostri collaboratori possano contribuire alla creazione di valore attraverso un costante impegno e condivisione di mission, valori e comportamenti.

a. Chi siamo

La popolazione23 di FinecoBank al 31.12.2018 è così suddivisa:

L'età media dei dipendenti di FinecoBank a fine 2018 è pari a circa 40 anni.

Investiamo costantemente per attrarre, gestire e favorire lo sviluppo dei "millennials", ponendo FinecoBank tra le aziende preferite in cui lavorare. Aspiriamo ad essere una realtà in cui le persone possano sfruttare appieno le proprie capacità, abilità ed esprimere il proprio potenziale. Per questo motivo crediamo nello sviluppo dei nostri dipendenti investendo su di loro, offrendo opportunità di crescita rapida, diventando specialisti in ogni campo.

Il principale punto di ingresso per i nuovi assunti in FinecoBank è il nostro Customer Care (CRM) che rappresenta un "incubatore di talenti", in cui i giovani hanno l'opportunità di acquisire una profonda conoscenza dei prodotti, dei servizi e dei processi della Banca. Al termine di un periodo di training on the job (circa 2 anni), hanno la possibilità di specializzarsi ulteriormente all'interno del Customer Care o di intraprendere un processo di

23 Le tabelle del presente paragrafo si riferiscono alla popolazione della holding. In aggiunta nel 2017 è stata costituita la società di gestione di diritto irlandese interamente partecipata dalla Banca, Fineco Asset Management DAC. Nel 2018, la società ha ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte dell'Autorità Lussemburghese Commission de Surveillance du Secteur Financier per sostituirsi ad Amundi Luxembourg S.A. nell'attività di gestione dei fondi comuni di investimento denominati "CoreSeries" e a partire dal 2 luglio 2018 Fineco AM risulta pienamente operativa. Al 31.12.2018 le risorse della società sono 13 di cui 4 donne e 9 uomini con età media pari a circa 35 anni. Le assunzioni provenienti da mercato, avvenute nel corso dell'anno, sono state finalizzate alla costituzione del lo staff della società, i profili selezionati infatti ricoprono sia funzioni di business che di supporto e controllo.

La sostenibilità (SEGUE)

crescita orizzontale in FinecoBank o all'interno del Gruppo grazie a un'intensa attività di job rotation. A fine 2018, il 16% del totale dell'organico era impiegato presso il Customer Care.

Inoltre, iniziare il proprio percorso lavorativo all'interno del Customer Care consente ai giovani di assimilare fin da subito la cultura aziendale che si fonda su innovazione, spirito di imprenditorialità e attenzione al cliente.

Contattiamo i digital natives attraverso i loro canali di comunicazione preferiti: social media e job fairs. Per quanto riguarda i social media, abbiamo arricchito le nostre iniziative di social branding, #FinecoPeople (contenuti coinvolgenti su Linked-In dedicati a target specifici), con il lancio sui social di un video emozionale specificatamente dedicato al recruiting di giovani da inserire all'interno del nostro CRM.

Inoltre collaboriamo costantemente con i migliori atenei del Paese attraverso la partecipazione a Job Fairs. Nel 2018 siamo stati presenti nelle università di Bologna, Ferrara, Milano (Cattolica, Bocconi, Bicocca), Pavia, Roma (Luiss) e Venezia.

Attraverso una Global Policy, adottata a livello di Gruppo, abbiamo disciplinato il processo di selezione per tutti ruoli presenti in FinecoBank, dal livello base al livello manageriale. Questo garantisce un processo di assunzione trasparente univoco e ben definito. Inoltre, grazie alla digitalizzazione siamo in grado di offrire una candidate experience unica. Abbiamo infatti avviato la sperimentazione del Video-Colloquio che ci permette di velocizzare le tempistiche di screening e al contempo di ridurre i tempi di spostamento e l'utilizzo dei mezzi di trasporto.

b. Gestione delle prestazioni

Essendo parte del Gruppo UniCredit, anche per FinecoBank il Modello delle Competenze24 e il Global Job Model25 descrivono i comportamenti attesi da tutti e si basano sui Five Fundamentals.

Tutti i dipendenti ricevono annualmente una valutazione della performance da parte del proprio manager, che prende in considerazione non solo le prestazioni e i risultati legati a obiettivi specifici e condivisi, ma individua anche opportunità future di apprendimento e sviluppo.

In particolare tutti i dipendenti vengono valutati nell'ambito dell'UniCredit Performance Management (UPM), mentre i Dirigenti e i Talenti sono valutati rispettivamente nell'ambito dell'Executive Development Plan (EDP) e del Talent Management Review (TMR).

Le decisioni sulla crescita professionale e le scelte retributive si basano su processi strutturati volti a garantire l'equità, la meritocrazia e la trasparenza a tutti i livelli.

La revisione annuale ci consente di pianificare, gestire e sviluppare una pipeline della leadership sostenibile che definisce piani di carriera e di successione e identifica le attività a supporto dello sviluppo della leadership. Le nostre iniziative di apprendimento e sviluppo sono progettate per rispondere alle esigenze di crescita professionale dei dipendenti.

c. Diversity & Inclusion

Allo scopo di rendere il nostro business sostenibile e di successo, stiamo investendo in una forza lavoro estremamente diversificata e in un ambiente di lavoro inclusivo in cui i talenti, le competenze, le esperienze e le diverse prospettive delle nostre persone possano essere pienamente espresse al fine di promuovere una maggiore innovazione, meglio identificare e gestire i rischi, migliorare la collaborazione e la flessibilità della forza lavoro.

Sin dal 2013 abbiamo adottato una politica globale sull'uguaglianza di genere. Questa politica stabilisce principi e linee guida per garantire parità di condizioni in cui tutti i dipendenti, indipendentemente dal genere, possano realizzare il loro pieno potenziale. Al 31 dicembre 2018, il 43% dei dipendenti della Banca era costituita da donne.

FinecoBank ha sempre sottolineato l'importanza dell'uguaglianza retributiva di genere a tutti i livelli e come negli anni precedenti, anche nel 2018 abbiamo inserito questo KPI in tutte le schede di valutazione della performance del Personale Rilevante Identificato. Anche l'analisi condotta nel 2018 mostra che in FinecoBank non è presente un divario retributivo significativo dovuto al genere.

Siamo costantemente impegnati a promuovere l'equilibrio di genere, a colmare le lacune generazionali e a sostenere le persone con disabilità. All'interno dell'azienda abbiamo nominato un Diversity Manager che rappresenta il punto di riferimento per attività ed iniziative relative al tema della Diversity a conferma dell'impegno a sviluppare la cultura dell'inclusione e a considerare la diversità una questione di business per la nostra Banca.

Nell'ambito delle iniziative dedicate all'inclusione delle persone con disabilità, nel 2018 sono stati organizzati eventi e workshop che hanno visto non solo la partecipazione dei dipendenti con disabilità, ma anche dei dipendenti HR e dei loro Responsabili. L'obiettivo comune è stato quello di sensibilizzare e promuovere l'inclusione nell'ambito lavorativo a tutti i livelli.

Nel 2018 abbiamo partecipato a un Diversity Day organizzato presso l'Università Bocconi di Milano, un progetto che promuove la gestione della diversità e l'inserimento lavorativo delle persone con disabilità e appartenenti alle categorie protette. Questo evento, che ha visto la partecipazione di oltre 400 persone, è stato organizzato in partnership con società private, università, istituzioni pubbliche, media e comunità.

24 Il Modello delle Competenze di UniCredit descrive i comportamenti che devono essere adottati da tutte le persone di UniCredit durante le loro attività quotidiane.

25 Il Global Job Model è un sistema all'avanguardia che descrive e valuta tutti i ruoli all'interno di UniCredit e supporta la gestione delle persone e dei processi in modo globale, semplice e coerente

Abbiamo inoltre iniziato una collaborazione con Jobmetoo, una società di recruiting online che permette l'incontro tra le aziende e i candidati che appartengono alle categorie protette. Oltre alla pubblicazione di annunci, Jobmetoo ci ha offerto la possibilità di partecipare a workshop dedicati a tematiche quali la gestione e la valorizzazione del personale con disabilità.

d. Welfare e Work Life Balance

Nell'ottica di sostenere il benessere delle nostre persone e delle loro famiglie e mantenere alto il livello di motivazione ed engagement nel 2018 è stato ulteriormente arricchito il sistema di welfare aziendale. Tutti i dipendenti hanno accesso a vari servizi che possono essere ricompresi in 4 aree tematiche:

  • Sostieni Salute: assistenza sanitaria integrativa, coperture assicurative, campagne di prevenzione, ecc.;
  • Sostieni Famiglia: convenzioni con asili nido, contributi per i figli, tutele "protezione vita", rimborsi per la famiglia, campus per ragazzi, supporto per familiari anziani e disabili, voucher, ecc.;
  • Salva Denaro: fondi pensione, mutui, prestiti e agevolazioni, circoli, abbonamenti mezzi di trasporto, ecc.;
  • Salva Tempo: lavoro agile, flessibilità orarie, aspettative e anni sabbatici, part time, ecc..

Relativamente all'ultimo punto, proprio con l'obiettivo di supportare l'equilibrio tra vita lavorativa e vita privata dei nostri dipendenti e offrire loro una maggiore flessibilità nella gestione del tempo, abbiamo esteso ulteriormente il flexible work (che prevede la possibilità di lavorare da casa un giorno alla settimana). Nel 2018, circa il 50% della popolazione aziendale ha aderito con un impatto positivo sul loro livello di coinvolgimento e rendimento. Si tratta di un cambiamento profondo della cultura aziendale che favorisce un modello basato sulla fiducia e sulla performance. Inoltre l'adozione di un modello di lavoro flessibile ha portato anche alla semplificazione di procedure e al reingeneering dei processi contribuendo alla digitalizzazione e smaterializzazione dei flussi cartacei.

Allo scopo di "creare un miglior luogo di lavoro", stiamo investendo nel rinnovamento degli spazi di lavoro nella sede di Milano.

Inoltre, da ottobre 2018, abbiamo inaugurato una nuova iniziativa – MaggiorTempo - pensata per snellire alcune delle più comuni incombenze quotidiane dei dipendenti, dal ritiro pacchi, al servizio lavanderia, calzoleria, sartoria, disbrigo delle pratiche postali e amministrative. Uno strumento in più per conciliare i tempi della vita lavorativa e quelli della vita privata.

I servizi di MaggiorTempo sono gestiti da una Cooperativa Sociale che ha come mission l'integrazione lavorativa di persone socialmente svantaggiate.

4. Consulenti finanziari (PFA)

La Rete dei consulenti finanziari di FinecoBank è la terza in Italia per dimensioni e per masse gestite.

Rappresenta un canale di business strategico per la Banca, sia per l'acquisizione di nuova clientela, sia per la gestione e la fidelizzazione di quella esistente.

Il focus della rete viaggia su due binari paralleli, la crescita e la qualità delle masse.

CRESCITA Il nostro modello di business è basato principalmente sulla crescita organica. Nel 2018, su una raccolta netta
totale pari a 6,2 miliardi di euro, il 93% è stato generato organicamente e il 7% tramite i nuovi reclutati
nell'anno. Siamo convinti che questa strategia sia sostenibile nel lungo periodo, anche da un punto di vista di
costi, posizionando perfettamente la Banca nel fronteggiare una crescente pressione sui margini. Una delle
risposte messe in atto dalla Banca è rappresentata dall'aumento della produttività della rete facendo leva su un
elevato livello di soddisfazione della clientela e un'offerta caratterizzata da trasparenza e altissima qualità: la
raccolta netta derivante da clientela esistente è quasi raddoppiata negli ultimi due anni (+90%).
Sempre a dimostrazione della soddisfazione e dell'apprezzamento del nostro modello di business, significativa
è la crescita nel segmento del Private Banking. Circa il 2% della nostra base clienti è rappresentata da clientela
afferente a questo segmento, costituendo il 37% delle masse della Banca.
Il reclutamento è focalizzato a migliorare la qualità della Rete in essere. Cerchiamo prevalentemente figure
professionali di esperienza, sia nel settore delle Reti, sia nelle banche tradizionali e nel Private Banking.
Puntiamo ad attrarre professionisti che facciano della relazione con i clienti uno dei pilastri della propria attività
e che abbiano voglia di misurarsi con il mercato ed espandere il proprio raggio di azione. Per queste figure
garantiamo un percorso di inserimento accurato, finalizzato a consentire adeguata analisi del portafoglio gestito
e conseguente agilità/rapidità del trasferimento e supporti economici flessibili e personalizzati, al fine di
rispondere alle esigenze dei singoli.
Nel 2018 16 Private Bankers con un patrimonio medio pro capite pari a 29,8 milioni di euro e 28 consulenti
senior con un patrimonio medio pro capite pari a 16,5 milioni di euro hanno sposato il nostro modello,

La sostenibilità (SEGUE)

CRESCITA contribuendo ad allargare la compagine dei professionisti Fineco. Si sono aggiunti alle fila della rete dei
consulenti finanziari anche altri 26 professionisti con esperienze più recenti (patrimonio medio pro capite pari a
9,6 milioni).
FinecoBank investe anche sui "millennials", i consulenti di domani, inserendoli nella propria Rete commerciale
con un progetto di selezione che si avvale di canali social, di partnership con le Università, oltre che dei canali
tradizionali. Per accompagnarli nella creazione della propria professionalità fornisce tre tipologie di strumenti:
supporti formativi dalla fase di preparazione all'esame di abilitazione fino ai due anni successivi all'inserimento
in Rete, supporti economici ad hoc per 24 mesi e supporti operativi garantiti dalla presenza di un trainer sul
territorio (51 "giovani" inseriti da inizio anno)
La qualità è un aspetto da analizzare da differenti angolazioni.
QUALITÀ
QUALITA'
La qualità della relazione con il cliente, prima di tutto. È estremamente importante che i nostri clienti abbiano
un rapporto di fiducia con i consulenti che per questo svolgono la loro attività in un'ottica di consulenza a 360°;
partendo dall'analisi dei bisogni, delle esigenze e delle aspettative del cliente, orientano la loro attività nell'ottica
di trovare soluzioni concrete, senza un approccio di pura vendita, ma con l'obiettivo di rispondere alle attese del
cliente e di costruire una relazione di fiducia e di lungo termine.
E poi la qualità dei servizi offerti, certamente non meno importante. Grazie a soluzioni di investimento
all'avanguardia, i consulenti finanziari sono in grado di proporre portafogli che, tenendo conto degli obiettivi, ma
anche della tolleranza al rischio, soddisfano i bisogni dei clienti e garantiscono un costante monitoraggio del
rischio nel tempo. Poniamo grande attenzione a questo tema ed alla continua e costante
evoluzione/innovazione di questa tipologia di servizi, migliorando quelli esistenti e/o affiancandone di nuovi.
Anche la qualità della rete si dimostra significativamente in progresso: il patrimonio pro capite è cresciuto del
4,7% in 12 mesi (passando da 22,2 a 23,2 milioni) con un aumento importante della componente gestita e dei
servizi di advisory. I consulenti finanziari con patrimonio superiore a 20 milioni rappresentano al 31.12.2018 il
44% della rete con il 73% delle masse.

Per sostenere la crescita e la qualità, elemento fondamentale è l'efficienza e per questo abbiamo adottato un modello che definiamo di cyborgadvisory: grazie ad una piattaforma di consulenza estremamente evoluta dal punto di vista tecnologico ed estremamente "moderna" dal punto di vista delle soluzioni di investimento offerte, mettiamo in condizione i nostri consulenti di gestire, anche da remoto, un numero sempre maggiore di clienti, garantendo l'assistenza necessaria in modo tempestivo ed intervenendo con nuove proposte o ribilanciamenti durante la vita del rapporto, a seconda dei diversi scenari di mercato e a seconda di eventuali variazioni delle esigenze dei clienti.

Inoltre, partendo dalla nostra piattaforma ad architettura aperta, tra le più complete sul mercato, le soluzioni di investimento (c.d. "Guided Products & Services") mettono il consulente in condizione di lavorare senza conflitti di interesse, assicurando in questo modo le migliori risposte per il cliente.

Sfruttando quindi anche la nostra esperienza nell'innovazione, consentiamo ai nostri consulenti di dedicare molto più tempo nella gestione della relazione con i clienti, di analizzare ed approfondire le loro esigenze e come possono modificarsi nel tempo, incrementando costantemente la qualità dei servizi offerti e rafforzando il rapporto di fiducia reciproco. Abbiamo sviluppato internamente X-Net, la nuova Cyborg Advisory Platform dedicata ai consulenti finanziari, risultato della miglior tecnologia FinecoBank nelle piattaforme digitali retail: una piattaforma tecnologica all'avanguardia e di semplice accesso, che offre ai consulenti FinecoBank una soluzione integrata caratterizzata da una tecnologia intuitiva e personalizzabile.

Il consulente finanziario, quindi, viene messo al centro di un sistema di servizi digitali evoluti che semplificano il suo lavoro e rafforzano la relazione con il cliente. La piattaforma X-Net rappresenta uno dei pilastri del futuro modello di consulenza perché si muove nella logica del cyborg advisory che, a differenza del puro robot advisory, esalta la centralità del ruolo del consulente con il supporto però imprescindibile della tecnologia. Inoltre, con il servizio di Web e Mobile Collaboration, i clienti FinecoBank possono gestire in modo semplice, veloce e sicuro le proposte di investimento del proprio consulente finanziario in remoto, direttamente da mobile o dal PC, semplificando ancora di più l'interazione tra i consulenti finanziari e i clienti. Grazie alla Web e Mobile Collaboration il consulente beneficia di una gestione delle pratiche più rapida e paperless, con il vantaggio per la clientela di avere un servizio più comodo e flessibile. Il servizio è completamente integrato con X-Net.

5. Formazione

a. Dipendenti

La valorizzazione delle competenze ed esperienze professionali costituisce il presupposto della crescita della Società nel tempo. A tal fine, FinecoBank si impegna a favorire la crescita e lo sviluppo dei suoi collaboratori dedicando grande attenzione alla formazione continua.

Nel 2018, grazie alla piattaforma di training (MyCampus), è stato possibile rendere l'offerta formativa sempre più accessibile a tutti i dipendenti e fornire inoltre, in maniera estesa, la possibilità di trovare il corso o il percorso formativo più adatto alle varie esigenze professionali. L'offerta formativa si è ampliata con un crescente numero di moduli di e-learning su diverse tematiche ed è fruibile anche da remoto.

Nel 2018 FinecoBank ha erogato 32.944 ore di formazione, coinvolgendo tutti i dipendenti.

La formazione è in costante evoluzione e si adatta continuamente alle sfide che la nostra azienda affronta quotidianamente. Negli ultimi anni, uno dei nostri obiettivi principali è stato quello di rafforzare la nostra cultura del rischio e della compliance, al fine di rendere il nostro business sostenibile e prezioso.

Per questo motivo, anche nel 2018, la Banca ha prestato particolare attenzione alla formazione obbligatoria di tutti i dipendenti, che hanno frequentato i corsi sia in modalità e-learning, in particolare utilizzando la piattaforma di formazione del Gruppo (MyLearning), sia, ove necessario, attraverso interventi in aula.

I principali temi trattati sono stati: antiriciclaggio, anti-corruzione, rischi operativi, privacy e sicurezza dei dati, conflitti di interesse. I risultati sono stati monitorati per garantire l'apprendimento delle tematiche da parte di tutti i dipendenti, proteggendo in tal modo la Banca da qualsiasi rischio operativo, legale e reputazionale.

Inoltre, al fine di migliorare l'evoluzione del business e il livello di specializzazione dei dipendenti, sono state organizzate numerose sessioni di formazione per l'acquisizione di competenze tecniche, in collaborazione con fornitori esterni, partner strategici e Università.

Nel Customer Care dove l'età media è la più bassa della Banca, le ore di formazione tecnica per i nuovi assunti sono state in totale 11.566; inoltre al fine di mantenere un'elevata qualità del servizio e dell'attenzione del cliente, vengono costantemente organizzati corsi di formazione comportamentale incentrati sulla comunicazione.

Nel 2018, FinecoBank ha esteso il percorso Leadership Training Program (già sperimentato nel 2017) composto da sessioni in aula, coaching e formazione sul campo. Lo scopo di questa iniziativa è quello di rafforzare le capacità manageriali del middle management aiutandolo a gestire il proprio ruolo in modo coerente ed efficace.

È continuato l'investimento relativo all'apprendimento dell'inglese attraverso un corso accessibile a tutti i dipendenti grazie a una piattaforma di elearning che offre oltre 5.000 contenuti di Business English e aule virtuali. Inoltre, in funzione delle esigenze professionali, FinecoBank offre corsi di formazione linguistica in aula o telefonici.

Di seguito il dettaglio delle ore di formazione per area di intervento:

FORMAZIONE DIPENDENTI ORE DI FORMAZIONE
Obbligatoria 8.414
Tecnica 14.183
Linguistica 9.918
Comportamentale 429
Totale 32.944

b. Consulenti finanziari (PFA)

La centralità della consulenza finanziaria nel modello di business di FinecoBank trova pieno riscontro anche nella profondità dei piani formativi rivolti ai consulenti stessi.

La volontà di offrire ai clienti un servizio di livello superiore e la consapevolezza della complessità e delicatezza del ruolo del consulente, ci ha portati negli anni a sviluppare un catalogo corsi sempre più ampio e variegato, in grado di tener conto di tutti gli aspetti legati all'attività di consulenza.

Per FinecoBank il consulente finanziario è il facilitatore in grado di aiutare le persone a raggiungere i propri obiettivi finanziari di medio/lungo periodo attraverso una pianificazione rigorosa e razionale. Proteggere il risparmio delle famiglie e farlo rendere attraverso investimenti sostenibili, personalizzati e sempre in linea con lo specifico profilo di rischio di ogni soggetto è l'obiettivo che ogni giorno perseguono i nostri consulenti finanziari.

In quest'ottica un'approfondita conoscenza dei mercati e degli strumenti finanziari è certamente indispensabile, seppur non sufficiente.

La sostenibilità (SEGUE)

Dinamiche sociali, sviluppi tecnologici, evoluzioni normative, micro e macro trend economico/produttivi in atto a livello nazionale e internazionale: per svolgere al meglio un ruolo caratterizzato da un elevato impatto sociale è essenziale piena consapevolezza di una moltitudine di fattori, tutti concorrenti alla definizione dello scenario entro cui un consulente opera e si muove.

A tutto ciò si aggiunge la necessità di sviluppare e consolidare nel tempo competenze relazionali e capacità empatica: entrare in rapporto con il cliente significa comprenderne a fondo esigenze, timori e volontà, anche latenti.

Per accompagnare i consulenti finanziari FinecoBank in questo percorso continuo di aggiornamento e affinamento delle proprie competenze, i nostri piani formativi prevedono corsi multidisciplinari, sempre tenuti da specialisti interni o esterni, che mirano a rafforzare hard e soft skills nella convinzione che entrambe siano fondamentali.

Nel 2018 sono state erogate in totale 160.000 ore di formazione (61 ore circa a PFA), di cui:

  • 100.000 ore di formazione su temi obbligatori;
  • 47.000 ore di formazione su temi di business;
  • 5.000 ore di formazionesul segmento private;
  • 8.000 ore di formazione per i neo consulenti finanziari;
  • decine di video, supporti, webconference, webinar e sessioni dedicate; una ricca piattaforma di e-learning dedicata all'approfondimento con la disponibilità dei materiali d'aula;
  • docenti altamente qualificati e personalità di spicco del panorama finanziario e accademico;
  • percorsi formativi strutturati ad hoc per incontrare specifiche esigenze, disegnati di volta in volta insieme alla struttura manageriale e differenziati area per area sulla base delle esigenze reali della rete.

Sono state strutturate attività ad alto valore aggiunto pensate per il segmento Private e le sue peculiari necessità. Lo specifico percorso formativo ha l'obiettivo primario di ampliare ulteriormente le competenze acquisite in termini di asset protection, private insurance e real estate advisory. Nel 2018 sono stati coinvolti circa 325 consulenti per un totale di 34 giornate di formazione.

Un'attenzione particolare, quest'anno, a seguito dell'emanazione del Nuovo Regolamento Intermediari in vigore dal 15 febbraio 2018, è stata rivolta anche ai temi di possesso e mantenimento dei requisiti di idonee conoscenze e competenze richiesti alla Rete dei consulenti finanziari (articoli 78- 82). Per ottemperare a tali obblighi, è stata effettuata una revisione delle esigenze di sviluppo e formazione, tramite un assessment di valutazione delle conoscenze e competenze reso disponibile per l'intera Rete Fineco. Gli eventuali gap di competenze sono stati colmati con specifici percorsi di formazione online. Inoltre, per garantire il mantenimento e l'aggiornamento delle idonee conoscenze e competenze, è stato individuato un percorso di formazione di 30 ore riconosciuto valido ai fini Consob, Ivass ed EFPA.

Infine, la Banca ha continuato ad investire sui giovani consulenti finanziari con un progetto di formazione biennale per l'acquisizione delle competenze tecniche e comportamentali utili e necessarie all'esercizio della professione. Nel dettaglio, sono stati erogati 43 corsi di formazione dedicati, sia a carattere tecnico che comportamentale, per un totale di oltre 90 giornate di formazione.

c. Clienti

La formazione dedicata ai clienti attuali e potenziali si propone di migliorare l'educazione finanziaria dei risparmiatori e la loro consapevolezza attraverso la comprensione di come funzionano e si muovono i mercati finanziari e di come utilizzare gli strumenti finanziari per gestire al meglio il proprio patrimonio.

Rimane alta l'attenzione posta su temi di finanza comportamentale e aumentano le iniziative volte a rafforzare la cultura finanziaria dei nostri clienti e diffondere le regole base per una pianificazione finanziaria professionale: avere chiari i propri obiettivi e l'orizzonte temporale, diversificare e gestire l'emotività in fasi di mercato complesse, evitando scelte irrazionali che possono compromettere gli investimenti.

Coerentemente con il nostro ruolo di leader di mercato nel trading sentiamo forte questa responsabilità e la formazione dedicata ai clienti è anche volta a dare maggiore conoscenza dei mercati finanziari, passando da tematiche come l'analisi tecnica e fondamentale, ad analisi del rapporto rischio rendimento delle varie strategie di trading.

I corsi trading si suddividono in sessioni base, dove si spiega il funzionamento di prodotti e piattaforme, e sessioni più avanzate dove vengono approfonditi concetti di analisi tecnica e fondamentale, anche con il supporto di professionisti esterni. Inoltre, è ora a catalogo una rubrica settimanale per spiegare il contesto di mercato e aumentare la consapevolezza dei partecipanti per le proprie scelte di investimento.

In numeri, nel 2018, abbiamo raggiunto quota 18.000 partecipazioni ai corsi FinecoBank attraverso vari canali:

  • 141 incontri in aula su tutto il territorio nazionale: 26 città italiane coperte nel corso dell'anno (+13% a/a);
  • 129 webinar con la possibilità di interagire con gli esperti direttamente via chat;
  • 165 video pillole sempre disponibili e che approfondiscono in pochi minuti temi particolari.

6. L'azionariato

FinecoBank promuove in modo proattivo una costante ed efficace comunicazione con gli investitori e la comunità finanziaria globale, sottolineando il proprio impegno per la trasparenza. Il dialogo è gestito attraverso incontri periodici e conference call con azionisti istituzionali e analisti. Il team di Investor Relations fornisce comunicazioni accurate, efficaci e tempestive sulla performance finanziaria, la strategia e l'evoluzione della Banca al fine di supportare una valutazione equa della stessa e costruire il proprio azionariato in un'ottica di lungo termine.

Nel 2018 abbiamo dialogato con la comunità finanziaria attraverso:

  • 15 giornate di partecipazione a conferenze internazionali;
  • 10 giornate di roadshow in tutto il mondo;
  • incontri one-to-one / group meeting / conference call.

raggiungendo 400 investitori istituzionali (+3% a/a di ore dedicate, + 34% investitori contattati rispetto al 2015, primo anno dopo la quotazione avvenuta a luglio 2014). La Banca inoltre, ha tenuto 4 conference call istituzionali per presentare al mercato i risultati economici trimestrali.

L'attenzione e l'impegno della Banca nell'instaurare con i propri investitori istituzionali una comunicazione efficace e trasparente sono confermati dai riconoscimenti ottenuti nel corso del 2018. Per maggiori dettagli si rinvia alla sezione 12.

Nel 2018 abbiamo continuato il percorso intrapreso nel 2017 di dialogo con gli investitori socialmente responsabili (Socially Responsible Investors - SRI) e agenzie di Sustainability Rating, aderendo ad esempio per la seconda volta all'Italian Sustainability Day organizzato da Borsa Italiana per supportare il dialogo tra società quotate e stakeholder finanziari, nel quale sono state approfondite tematiche relative alle metriche ESG (ambientali, sociali e di governance) tramite incontri dedicati. Uno dei nostri obiettivi si conferma essere il costante miglioramento della comunicazione con il mercato e la divulgazione di informazioni non finanziarie, interagendo e comunicando costantemente con gli investitori per discutere non solo dei nostri risultati finanziari, ma anche delle nostre perfomance in ambito sociale e ambientale, poiché i risultati in entrambe le aree sono strettamente collegati.

Anche per il 2018, Standard Ethics, un'agenzia indipendente che assegna rating di sostenibilità su richiesta, ha confermato il nostro Standard Ethics Rating a "EE", un "strong investment grade" assegnato a società sostenibili con un basso profilo di rischio reputazionale e forti prospettive di crescita a lungo termine. Lo Standard Ethics Rating è una valutazione di sostenibilità e governance basata sui principi e sulle direttive volontarie delle Nazioni Unite, dell'Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE) e dell'Unione europea. FinecoBank è anche inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (le componenti dell'Indice sono le 40 maggiori società italiane quotate sulla Borsa Italiana FTSE-MIB), nonché tra i principali indici e benchmark di performance ambientali, sociali e di governance.

Infine, nel corso del 2018 è proseguita l'attività di engagement nei confronti degli azionisti istituzionali e proxy advisors, al fine di fornire informazioni e supportare le analisi relativamente alle proposte assembleari e più in generale sulle politiche di remunerazione di FinecoBank.

7. Regolatori

Ci impegniamo costantemente con i regolatori al fine di sostenere un mercato finanziario competitivo e sostenibile.

I rapporti con le autorità di regolamentazione si basano sui principi di integrità, trasparenza, correttezza, professionalità e cooperazione, nel rispetto delle procedure stabilite dalla legislazione vigente, utilizzando e trasmettendo documenti e dichiarazioni completi.

Nel mese di luglio 2017 FinecoBank e UniCredit sono state le prime banche in Italia a essere ammesse al regime opzionale del c.d. adempimento collaborativo con l'Agenzia delle Entrate a seguito di istanza presentata a fine 2016. Questo importante risultato è stato raggiunto grazie al riconoscimento dei previsti requisiti soggettivi ed oggettivi; tra cui, principalmente, la presenza di un sistema efficace per identificare, misurare, gestire e controllare il rischio fiscale così come previsto dalla legge e dai provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate che si sono fortemente ispirati alle indicazioni fornite dall'OCSE in materia. Questo sistema stabilisce un rapporto più stretto di fiducia e cooperazione con l'Agenzia delle Entrate, contribuendo a innalzare il livello di certezza sulle problematiche fiscali più significative in condizioni di piena trasparenza, tramite un dialogo costante e preventivo su situazioni che potrebbero generare rischi fiscali.

8. Comunità locali e impatti ambientali

a. Dematerializzazione

Il nostro impegno maggiore nel minimizzare l'impatto ambientale si è concentrato sui processi di dematerializzazione, attraverso innovazioni come la "firma digitale remota" e la "firma grafometrica" che riducono sensibilmente i flussi cartacei e le emissioni. Riducendo il consumo di materiali, rendiamo più sostenibile la Banca. L'uso della carta può infatti essere limitato grazie all'impiego della tecnologia.

In particolare, abbiamo rilasciato nuove modalità di sottoscrizione digitale di contratti e disposizioni. Tali funzionalità sono rivolte sia alla clientela che opera direttamente sul sito web della Banca sia alla clientela che opera per il tramite della Rete dei consulenti finanziari. Al 31 dicembre 2018, più del 70% delle richieste di apertura rapporti, veicolate tramite i consulenti finanziari, sono state sottoscritte dal cliente con la Firma Grafometrica, attraverso un processo completamente digitale.

Inoltre, le richieste di adesione con Firma Digitale Remota ad alcuni servizi quali, a titolo esemplificativo, la richiesta di carta di debito o la sottoscrizione di prestiti personali o le richieste di nuove aperture di fido, hanno raggiunto percentuali di utilizzo ampiamente sopra alla modalità tradizionale, svincolando il Cliente dalla necessità di dover stampare e inviare modulistica cartacea alla Banca.

Più in generale, l'ideazione e la realizzazione di nuovi servizi per la clientela, passa attraverso un approccio condiviso tra tutte le strutture di progetto coinvolte, finalizzato alla creazione di processi fortemente automatizzati, in ottica end-to-end, e di flussi di documenti digitali, con l'obiettivo di eliminare la necessità di stampare da parte del Cliente, del Consulente Finanziario e delle strutture di back office coinvolte, riducendo di fatto le emissioni a favore dell'ambiente.

Infine, stiamo lavorando all'implementazione di alcuni progetti tra cui la firma digitale per i contratti assicurativi, la raccomandata digitale e la trasformazione stampe cartacee interne con documenti digitali.

b. Gestione della mobilità

Continuiamo a promuovere soluzioni innovative che rendono possibili le riunioni a distanza utilizzando la tecnologia. Infatti, tutti i dipendenti della banca dispongono di strumenti di videocomunicazione e hanno accesso a sistemi di videoconferenza. Inoltre, abbiamo adottato la politica del Gruppo UniCredit relativa alle trasferte che incoraggia l'uso del trasporto pubblico e dal 2016 sono vietate le trasferte in una determinata settimana al mese.

Ricordiamo inoltre che FinecoBank si è impegnata nella mobilità sostenibile collaborando alla realizzazione del servizio di bike sharing del Comune di Milano (BikeMi), con realizzazione - interamente finanziata dalla Banca - di una stazione di servizio all'ingresso principale della sede di Milano. L'iniziativa ha l'obiettivo di contribuire a diminuire il traffico e l'inquinamento e favorire il benessere fisico.

c. Ristrutturazione sedi

Siamo convinti che rendere gli ambienti di lavoro più piacevoli, oltre che funzionali, possa influire positivamente sulle attività che i dipendenti svolgono ogni giorno, contribuendo a migliorare la quotidianità lavorativa. È proprio in quest'ottica che abbiamo avviato i lavori di ristrutturazione sia della sede di Reggio Emilia che di Milano. La sede di Reggio Emilia è stata completamente riqualificata e i lavori sono terminati nel corso del 2017: grazie a questi interventi, si stima una riduzione dei consumi energetici circa del 20%. Nella sede di Milano la ristrutturazione è in corso. Sono stati creati nuovi spazi adibiti a uffici, sale riunione e aule formazione, per i quali è stato pensato un layout più moderno, che verrà poi esteso durante i lavori a tutti gli spazi della Banca. Gli interventi hanno permesso una riduzione pari al 15% dei consumi energetici a fine dicembre 2018.

d. Approvvigionamento energetico

L'uso di energie rinnovabili è un elemento decisivo per la lotta al cambiamento climatico globale. Facciamo la nostra parte, acquistando la maggior parte dell'energia elettrica da fonti rinnovabili.

Il modello di approvvigionamento di FinecoBank segue le regole del Gruppo UniCredit e si ispira ai precetti della sostenibilità. Inoltre, i fornitori devono soddisfare alcuni requisiti minimi di sostenibilità e vengono scelti in base agli standard dell'Organizzazione Internazionale del Lavoro in materia di diritti umani fondamentali, lavoro minorile, libertà di associazione, condizioni di lavoro, parità di retribuzione, salute, sicurezza ed etica di business. I fornitori devono inoltre conformarsi alle regole stabilite dalla Politica Ambientale di gruppo.

Oltre ad acquistare prodotti con certificazione ambientale, preferiamo usare fornitori con Sistemi di Gestione Ambientale (SGA) certificati secondo gli standard EMAS e ISO 14001.

e. Comunità locali e progetti charity

Abbiamo inoltre messo a disposizione del Comune e del quartiere di zona un maxi schermo pubblicitario posizionato fuori dalla sede FinecoBank, utilizzato oltre che per marketing, anche per le comunicazioni pubbliche ed emergenze del Comune.

Fin dai primi anni dalla sua fondazione, FinecoBank si è impegnata nel sostegno di progetti concreti di solidarietà in vari ambiti di intervento, tra i quali assistenza sociale o sanitaria, formazione, istruzione, promozione della cultura e dell'arte, ricerca scientifica e tutela dell'ambiente.

Oltre alle donazioni che vengono effettuate durante l'anno, il più importante momento dedicato alla solidarietà è quello della Campagna di Charity Natalizia, promossa ogni anno sul sito Fineco. La campagna prevede, oltre a una donazione da parte della Banca ad Associazioni e progetti selezionati di anno in anno, la possibilità di donare anche per clienti e non clienti.

I progetti devono essere promossi da Associazioni senza scopo di lucro (ONLUS, Fondazioni, Associazioni, Enti religiosi, Università, Istituzione Pubbliche) la cui attività si sviluppi ad ampio raggio su tutto il territorio nazionale. I progetti sostenuti da Fineco sono sempre sviluppati in Italia.

Il processo prevede un'attenta selezione e valutazione delle Associazioni attraverso la richiesta e lo studio della seguente documentazione:

  • presentazione dell'Associazione/Ente;
  • presentazione dell'iniziativa per la quale si richiede il contributo che evidenzi: rispetto all'organizzazione finalità sociali, settori d'intervento (anche territoriale); rispetto ad attività e progetti esigenze (singole o collettive) da soddisfare, categorie beneficiari, importo complessivo dell'iniziativa e contributo richiesto alla Banca;
  • statuto sociale aggiornato/Bilancio sociale;
  • certificazione attestante la vigenza dei poteri di firma in capo al Presidente/Legale Rappresentante (ad es.: copie libri verbali, certificazioni aggiornate, autocertificazioni, ecc.);
  • copia del documento d'identità del Presidente/Legale Rappresentante;
  • ogni altro documento utile o necessario per meglio istruire la pratica.

Alle Associazioni viene anche sottoposto un questionario volto ad evitare di intraprendere iniziative a favore di Enti/Associazioni coinvolti in atti di corruzione.

f. Natale con Fineco 2018

Quest'anno FinecoBank si è focalizzata su tre grandi progetti.

a. PROGETTO ARCA - Progetto: Il primo aiuto, sempre

L'obiettivo del progetto è quello di portare un sostegno immediato alle persone senza dimora nelle principali città italiane, attraverso la distribuzione di kit igienici, pasti e beni di prima necessità tramite le Unità di Strada dell'Associazione che assistono durante le ore serali le persone senza dimora. Ogni notte un team composto da un operatore specializzato e 3 volontari, raggiunge le persone senza dimora distribuendo loro pasti e generi di conforto, con l'obiettivo di alleviare il loro disagio, creare una relazione di fiducia e orientare queste persone verso i centri di accoglienza presenti sul territorio, per prevenire la cronicizzazione della vita di strada e attivare un percorso di reintegrazione. https://www.progettoarca.org/

b. LEGAMBIENTE – Spiagge e fondali puliti

"Spiagge e fondali puliti" è una delle più importanti campagne di volontariato attivo e di citizen science organizzata in Italia. Ogni anno Legambiente organizza l'ultimo fine settimana di maggio una tre giorni di pulizia spiagge, fondali e coste, coniugando passione per l'ambiente e educazione ambientale contro i rifiuti in mare. La campagna di Spiagge e Fondali Puliti è anche una grande occasione per richiamare l'attenzione sui temi della prevenzione dei rifiuti, della raccolta differenziata e degli stili di vita https://www.legambiente.it/.

c. CAF ONLUS – Accoglienza minori dai 3 ai 12 anni

Il servizio di accoglienza dei bambini tra i 3 e i 12 anni è rappresentato da 3 Comunità Residenziali psicoeducative, site a Milano. In queste strutture sono accolti bambini da tutta Italia allontanati dalle loro famiglie per decreto del Tribunale per i Minorenni, a causa di gravi situazioni che mettono in pericolo il loro benessere, la loro crescita e incolumità psicofisica e affettiva. Il lavoro di accoglienza e cura si articola in 3 fasi: pronto accoglimento, volto a creare un contesto di protezione e sostegno in cui il bambino impari a fidarsi delle nuove figure di riferimento, supporto psico-socioeducativo, incentrato sul processo di riparazione del trauma subito, e infine accompagnamento nel progetto di dimissione, che può consistere nel rientro in famiglia, nell'affido o adozione, oppure nella prosecuzione del percorso presso una comunità per adolescenti https://www.caf-onlus.org/

9. Corporate Governance

Il sistema di corporate governance adottato da FinecoBank promuove un chiaro e responsabile sviluppo dell'operatività bancaria, contribuendo in tal senso alla creazione di valore sostenibile di lungo periodo. Esso, in particolare, si basa sui principi riconosciuti dalla best practice internazionale come fondamentali per una buona governance: il ruolo centrale del Consiglio di Amministrazione, la corretta gestione delle situazioni di conflitto di interessi, l'efficienza del sistema di controllo interno e la trasparenza nei confronti del mercato, con particolare riferimento alla comunicazione delle scelte di gestione societaria.

Più nello specifico, FinecoBank fa parte del Gruppo UniCredit ed è sottoposta all'attività di direzione e coordinamento della controllante UniCredit S.p.A., ai sensi e per gli effetti di cui agli artt. 2497 e seguenti del Codice civile. Il quadro complessivo della corporate governance di FinecoBank è stato definito, quindi, in conformità alle vigenti disposizioni di legge e regolamentari, tenendo presenti, altresì, le raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina per le società quotate26

In tale contesto, FinecoBank adotta il sistema di amministrazione e controllo cosiddetto tradizionale, basato sulla presenza di due organi nominati dall'Assemblea dei soci: il Consiglio di Amministrazione, con funzioni di supervisione strategica e di gestione aziendale, e il Collegio Sindacale, con funzioni di controllo. La revisione legale dei conti è affidata a una società di revisione esterna, in conformità con la normativa applicabile.

Al fine di favorire un efficiente sistema di informazione e consultazione che permetta al Consiglio di amministrazione una migliore valutazione di taluni argomenti di sua competenza, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza emanate da Banca d'Italia e alle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina, sono inoltre costituiti, in seno al Consiglio di Amministrazione, tre comitati con funzioni propositive, consultive e di coordinamento e segnatamente: (i) un Comitato Remunerazione, (ii) un Comitato Nomine e Sostenibilità e (iii) un Comitato Rischi e Parti Correlate.

26 Sin dalla quotazione FinecoBank ha adottato il Codice di Autodisciplina delle società quotate, che in linea, tra l'altro, con l'esperienza dei principali mercati internazionali, indica gli standard di corporate governance e le best practice raccomandati alle società quotate dal Comitato per la Corporate Governance - basati sulla trasparenza, responsabilità e una prospettiva di lungo termine - da applicare secondo il principio del comply or explain che richiede di spiegare nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari le ragioni del mancato adeguamento ad una o più raccomandazioni contenute nei suoi principi o criteri applicativi.

La sostenibilità (SEGUE)

In particolare, si evidenzia che nel corso dell'anno è stata assegnata al Comitato Nomine la supervisione in materia di sostenibilità connessa all'esercizio dell'attività della Banca e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder, modificandone al contempo la denominazione in "Comitato Nomine e Sostenibilità". Il Comitato Nomine e Sostenibilità, in aggiunta ai compiti che già gli erano attribuiti, svolge anche le seguenti funzioni in materia di Sostenibilità:

  • presidiare nel tempo l'evoluzione della strategia di crescita sostenibile della Società alla luce degli indirizzi e dei principi internazionali in materia, nonché di quelli a livello di Gruppo;
  • contribuire a valutare quei rischi che potrebbero assumere rilevanza nell'ottica del medio-lungo termine (Criterio Applicativo 1.C.1. del Codice di Autodisciplina); in particolare, presidiare l'attività di individuazione dei rischi connessi con i temi di sostenibilità, ambientali e sociali;
  • formulare proposte in materia di piani, obiettivi, regole e procedure aziendali in tema sociale ed ambientale, monitorandone nel tempo l'attuazione;
  • monitorare il posizionamento della Società rispetto ai mercati finanziari sui temi della sostenibilità e le relazioni di quest'ultima con tutti gli stakeholder;
  • esaminare l'impostazione generale del capitolo sulla sostenibilità di FinecoBank inserito all'interno del Bilancio annuale e l'articolazione dei relativi contenuti, nonché la completezza e la trasparenza dell'informativa fornita attraverso il medesimo capitolo, fornendo in proposito le proprie osservazioni al Consiglio di Amministrazione chiamato ad approvare tale documento.

A supporto di tale Comitato è stato, inoltre, istituito un Comitato Manageriale per la Sostenibilità.

Di seguito si rappresenta graficamente la struttura di governance di FinecoBank al 31 dicembre 2018.

g. Composizione del Consiglio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank è composto da nove membri, tra cui il Presidente e l'Amministratore delegato e Direttore Generale. L'organo amministrativo così composto è stato nominato dall'Assemblea dei Soci dell'11 aprile 2017 e il suo mandato si concluderà in occasione dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio annuale al 31 dicembre 2019. 27

La composizione del Consiglio in carica è quantitativamente e qualitativamente rispondente al profilo teorico approvato dal Consiglio stesso28, anche per quanto riguarda i limiti al numero di cariche detenute e la disponibilità di tempo necessaria ai fini dello svolgimento dell'incarico in FinecoBank. Inoltre, il Consiglio di Amministrazione soddisfa i requisiti di integrità, esperienza e indipendenza (inclusa l'idoneità) previsti dalle statutarie e regolamentari vigenti.

27 I componenti del Consiglio di Amministrazione (e del Collegio Sindacale) sono nominati dall'Assemblea sulla base del meccanismo del voto di lista. Tale sistema di votazione, che prevede il ricorso a liste di candidati tra loro concorrenti, garantisce la nomina di esponenti delle minoranze azionarie.

28 In conformità alle vigenti disposizioni normative e regolamentari di settore, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank definisce la propria composizione qualitativa e quantitativa considerata ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e delle responsabilità affidate all'organo amministrativo dalla legge, dalle Disposizioni di Vigilanza e dallo Statuto. Il Consiglio stabilisce altresì i requisiti che gli amministratori di FinecoBank devono possedere, in aggiunta a quelli previsti dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari, ed esprime il proprio orientamento riguardo al numero massimo di incarichi che possono essere ricoperti in altre società dagli amministratori stessi. Il Consiglio, prima della nomina dell'organo amministrativo, porta a conoscenza degli azionisti la composizione ritenuta ottimale affinché la scelta dei candidati possa tener conto delle professionalità richieste. Resta ovviamente salva la possibilità per gli azionisti di svolgere le proprie valutazioni sulla composizione ottimale dell'organo amministrativo e di presentare candidature coerenti con queste, motivando eventuali differenze rispetto all'analisi svolta dal Consiglio. Al riguardo, si rinvia al documento denominato "Composizione Qualitativa e Quantitativa del Consiglio di Amministrazione di FinecoBank S.p.A." (approvato, da ultimo, dal Consiglio con delibera del 7 febbraio 2017), pubblicato sul sito internet della Società.

a. Consiglio in numeri

b.

10. Sistema di controlli e Gestione del Rischio

a. Gestione del Rischio

FinecoBank promuove una cultura del rischio solida, basata su valori condivisi e comportamenti coerenti, elementi necessari al fine di garantire redditività sostenibile nel lungo periodo.

La funzione di Risk Management di FinecoBank è incaricata di identificare, quantificare e mitigare i rischi della Banca, utilizzando una serie di regole, metodologie, policy e strategie in linea con i requisiti normativi stabiliti dalle autorità di Vigilanza e con la normativa prodotta dalla capogruppo nell'ambito dei suoi poteri di direzione e coordinamento. Allo stesso tempo supporta la pianificazione strategica della Banca.

Per consentire il massimo allineamento tra rischi e redditività, la funzione di Risk Management adotta il Risk Appetite Framework (RAF), approvato dal Consiglio di Amministrazione, che stabilisce il livello di rischio accettabile per la Banca, in linea con gli obiettivi di business. Il RAF è volto a conseguire una profittabilità sostenibile contestualmente ad una solida crescita del business.

La funzione di Risk Management ha pertanto il compito di assistere il Consiglio di Amministrazione nella definizione di una proposta di propensione al rischio per la Banca. Questa proposta è preliminare e propedeutica al processo di budget annuale e pluriennale ed è conforme alla strategia della Banca e del Gruppo. L'allineamento dei sistemi di incentivazione del Top Management e della rete dei Consulenti Finanziari al RAF incoraggiano un approccio prudenziale all'assunzione del rischio ed il mantenimento di livelli di rischio adeguati.

Il principale rischio di FinecoBank è il rischio di credito e di controparte seguito dal rischio operativo e dal rischio di mercato: tale dato è evidente anche nella ripartizione delle quote di Attività Ponderate per il Rischio (Risk Weighted Assets, RWA). Oltre ai rischi del Primo Pilastro di Basilea, Fineco è esposta ai rischi legati alle esposizioni in Stati Sovrani, al rischio tasso d'interesse, ai rischi di business ed ai rischi di liquidità. Questi ultimi rischi definiti dal secondo Pilastro di Basilea sono tutti ricompresi nel Risk Appetite Framework il cui rispetto rende sostenibile il business della Banca.

Per quanto riguarda i rischi di credito, nell'espansione dell'attività di Lending, la Banca presta una forte attenzione alla costruzione ed al mantenimento di un portafoglio poco rischioso e che conservi alta qualità nel tempo.

Nell'ambito dell'attività di concessione creditizia, la Banca ha condiviso l'insieme dei valori fondamentali contenuti nella Carta d'Integrità e nel Codice di Condotta, astenendosi dal partecipare ad operazioni quali:

  • finanziare individui ed imprese che risultino condannati per illeciti penali (ove sia noto), ivi compresi quelli di tipo economico/finanziario e contro la proprietà, o nella compagine sociale delle quali figurino nominativi condannati per i medesimi reati;
  • finanziare operazioni non in linea con i principi guida per l'attività bancaria definiti dalle Global Rules in materia di rischio reputazionale;
  • approfittare di clientela con basso livello culturale o di situazioni particolari, per ottenere guadagni grazie all'applicazione di condizioni economiche/tassi d'interesse particolarmente onerosi.

La prevenzione e gestione dei rischi operativi e reputazionali consente da un lato la limitazione delle perdite riducendo ogni rischio di business e dall'altro mantiene un corretto rapporto con i clienti assicurando la persistenza della relazione con la Banca. Il presidio di tali rischi è assicurato non soltanto attraverso una serie di politiche e procedure di misurazione controllo e riduzione del rischio ma anche dalla attività di valutazione di ogni prodotto da parte di un Comitato Prodotti che assicura la disamina puntuale di ogni rischio attuale o prospettico.

Infine, per quanto riguarda i rischi di mercato le strategie della Banca sono volte ad assumere rischi contenuti, fisiologicamente compatibili all'operatività di intermediazione svolte dalla stessa: i controlli di primo e secondo livello sono volti a presidiare lo stretto monitoraggio delle soglie di rischio definite dal Consiglio di Amministrazione.

Il Risk Management è inoltre coinvolto nella diffusione e nel miglioramento della cultura del rischio nell'ambito dell'attività di formazione, a tutti i livelli. Nel corso del 2018, il comitato manageriale Internal Control & Business Committee è stato oggetto di specifiche attività di comunicazione in merito ai temi di Risk Appetite ed Adeguatezza Patrimoniale. Sempre nel corso del 2018 sono stati approfonditi con il Comitato Rischi e Parti Correlate specifici aspetti riguardanti le metodologie di provisioning IFRS 9, documentazione condivisa anche in sede di Consiglio di Amministrazione.

Da ultimo per rafforzare la cultura del rischio dell'azienda, la Banca partecipa alle iniziative di Gruppo riguardanti la Risk Academy, iniziativa progettata e gestita dalla funzione di Risk Management del Gruppo, in collaborazione con centri di competenza per l'apprendimento e la formazione. Tale approccio sviluppa ed uniforma la comprensione del rischio e la sua conoscenza.

b. Compliance

Monitoriamo e gestiamo in modo proattivo i rischi connessi alla non conformità, svolgendo le nostre attività in linea con le norme vigenti, le procedure interne, gli standard di best practice e i principi etici. In questo modo, la nostra funzione di Compliance definisce, sviluppa e monitora con regolarità l'attuazione e il rispetto delle regole, delle procedure, delle metodologie e di altri standard di conformità della nostra Banca. Il senior management, che sovrintende a questo processo, si fa promotore di una solida cultura di compliance. Se il business è al centro del nostro operato, la compliance rappresenta il modo in cui tali attività vengono svolte.

La compliance è un prerequisito per la legittimità e la sostenibilità della nostra attività. Il rispetto di tutte le leggi, i regolamenti e le norme interne vigenti, sia a livello locale sia a livello di Gruppo, ci consente di prevenire comportamenti illeciti e di contribuire alla lotta contro i crimini finanziari. Dato il nostro impegno a promuovere in ogni dipendente un comportamento improntato alla compliance, è di fondamentale importanza mantenere una forte collaborazione tra la Compliance e le nostre unità aziendali.

Miriamo a costruire e implementare una cultura comune di compliance che coinvolga la nostra organizzazione a tutti i livelli. La Global Policy di Gruppo - Compliance Culture, approvata e adottata nel novembre 2016, definisce i principi chiave della cultura della compliance a livello di Gruppo e in FinecoBank, nonché i ruoli e le responsabilità delle funzioni interne deputate all'applicazione di tale politica (ad es. Compliance, Capitale Umano e Comunicazioni).

Nel 2018 abbiamo implementato un programma di Tone from the Top, finalizzato a garantire che i nostri senior manager continuino a rimanere focalizzati sugli aspetti di compliance, e ricordino periodicamente a tutti i dipendenti quali sono le aspettative rispetto alla condotta e ai comportamenti da adottare in FinecoBank. Sono stati promossi inoltre approfondimenti attraverso workshop e video a livello di Gruppo su una serie di temi di compliance, quali Personal Dealing, Mifid II, Anti-Money Laundering, Conflitti di interesse, Sanzioni Finanziarie, Anti Bribery & Corruption, General Data Protection, Finanancial Benchmark Regulation, PRIIPS, Whistleblowing e Antitrust.

c. Segnalazione delle irregolarità (Whistleblowing)

La denuncia di eventuali irregolarità aiuta a proteggere l'azienda e la sua reputazione nonché tutti i nostri dipendenti. Nel 2011, abbiamo adottato un sistema attraverso cui i dipendenti e i consulenti finanziari possono segnalare eventuali comportamenti che violano la legge o le regole interne della Banca. Qualsiasi dipendente e consulente finanziario può avvalersi di questo meccanismo qualora nutra il ragionevole sospetto che si sia verificata o possa verificarsi una condotta illecita o un comportamento potenzialmente dannoso.

Nel caso in cui un dipendente o un consulente finanziario abbia motivo di sospettare che si sia verificata o possa verificarsi una condotta inaccettabile, questi lo segnala al Compliance Officer di FinecoBank (responsabile anti-corruzione locale), in qualità di responsabile dei sistemi di segnalazione interna, il quale garantisce il corretto svolgimento della procedura.

Nel caso in cui il Responsabile della Compliance sia gerarchicamente e funzionalmente subordinato alla persona a cui si riferisce la denuncia o se è egli stesso ritenuto responsabile della violazione o ha un potenziale interesse nella segnalazione tale da compromettere la sua imparzialità e l'indipendenza di giudizio, il dipendente o il consulente finanziario può contattare direttamente l'Internal Audit quale "funzione di riserva", inviando la segnalazione al Responsabile della funzione Internal Audit di Fineco.

La gestione di questo processo è concepita per garantire la massima riservatezza possibile riguardo all'identità del segnalatore e del soggetto accusato e per prevenire qualsiasi possibile rappresaglia o comportamento discriminatorio a seguito della segnalazione.

I canali messi a disposizione dei dipendenti e dei consulenti finanziari dalla Banca per effettuare la segnalazione di irregolarità, anche anonimamente, sono i seguenti (alcuni di questi sono disponibili 24 ore al giorno):

  • telefonicamente, tramite la linea FinecoBank SpeakUp, che consente al dipendente e al consulente finanziario di lasciare un messaggio vocale, anche in forma anonima;
  • sul sito web, tramite il servizio web FinecoBank SpeakUp, che consente al dipendente e al consulente finanziario di lasciare un messaggio scritto, anche in forma anonima;
  • tramite indirizzo e-mail dedicato;
  • in formato cartaceo all'indirizzo postale dedicato.

Informazioni sulla segnalazione delle irregolarità sono inoltre messe a disposizione dei dipendenti e dei consulenti finanziari tramite una sezione specifica dell'intranet aziendale dedicata all'importanza della questione, che specifica in dettaglio come e quando effettuare una segnalazione.

Il 15 novembre 2017 è stato approvato definitivamente il progetto di legge italiana per la segnalazione di irregolarità, che contiene disposizioni per la tutela degli autori di segnalazioni di reati o irregolarità venute alla luce nel contesto di un rapporto di lavoro pubblico o privato. Per quanto riguarda il processo di whistleblowing della Banca, l'analisi effettuata nel corso del 2018 ha confermato la sostanziale conformità delle prassi interne ai requisiti della nuova legge.

d. Anti corruzione (Anti-bribery)

Il nostro approccio per prevenire la corruzione e la concussione è definito nella Politica di Compliance Globale relativa alla lotta alla corruzione e nelle relative Istruzioni Operative, adottate dalla Banca. La Politica stabilisce standard minimi per la compliance in materia di anticorruzione e si applica ai funzionari e ai membri degli organi strategici, di controllo ed esecutivi, ai dipendenti e ai PFA.

La politica anticorruzione mira a:

  • definire principi e regole volti a identificare e prevenire potenziali atti di corruzione al fine di proteggere l'integrità e la reputazione della Banca;
  • fornire informazioni generali ai dipendenti sulle misure adottate dalla Banca per identificare, mitigare e gestire i rischi di corruzione.

Sono stati messi in atto i seguenti meccanismi per monitorare l'efficacia dell'approccio della Banca contro la corruzione e la concussione: procedure di escalation utilizzate per questioni significative e strategiche, richieste di informazioni trimestrali da parte del management, analisi e test dei risultati delle attività relative alla gestione dei controlli di secondo livello, processi di valutazione del rischio di Compliance eseguiti per ogni area di

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

regolamentazione di competenza della funzione Compliance e ispezioni di Internal Audit. Gli ultimi due meccanismi (processo di valutazione del rischio di Compliance e le ispezioni dell'Internal Audit) generano delle azioni di mitigazione del rischio, che devono essere completate con la tempistica stabilita al fine di garantire la gestione dei rischi identificati.

I rischi di non conformità sono gestiti attraverso un processo di valutazione del rischio dedicato e controlli di secondo livello. In caso di non conformità, vengono messe in atto azioni correttive specifiche per mitigare eventuali rischi significativi.

La nostra Banca ha tolleranza zero nei confronti degli atti di corruzione, vieta i pagamenti di facilitazione e non consente alcun trasferimento di valori ai funzionari pubblici senza approvazione; essa proibisce inoltre le donazioni politiche.

e. Codice Etico, Codice di Condotta e Carta dell'Integrità

La nostra Banca ha adottato un Codice Etico per mitigare il rischio operativo e reputazionale e promuovere una cultura diffusa del controllo interno. Il Codice svolge anche un ruolo nella prevenzione dei reati contemplati dal D.Lgs. 231/2001, in quanto contiene una serie di principi di etica aziendale che raccomandano, promuovono o vietano comportamenti specifici, indipendentemente dalle disposizioni normative. Il Codice contiene le regole volte a garantire che la condotta di tutti sia sempre guidata da criteri di correttezza, collaborazione, lealtà, trasparenza e rispetto reciproco.

La Carta dell'Integrità afferma i principi etici e deontologici che riconosciamo come nostri.

Il Codice di Condotta definisce i principi generali di condotta, con l'obiettivo di promuovere la nostra cultura della compliance e il nostro impegno per la sostenibilità. Per approfondire i temi del Codice nel corso del 2018 è stato messo a disposizione dei dipendenti un percorso formativo e interattivo, costituito dai 6 episodi "Jane e Kevin: stanno facendo le scelte giuste?".

Tutti questi documenti riflettono i valori e i principi etici della Banca, oltre a fornire una risposta concreta ai propri stakeholder: dipendenti, fornitori, clienti, partner, comunità locali e istituzioni, indicando impegni specifici verso di loro in termini di principi di condotta e controlli. Tuttavia, anche ai nostri stakeholder viene chiesto di rispettare tali valori, creando così una relazione reciproca.

I documenti si concentrano sui valori di libertà, eccellenza, rispetto, trasparenza, integrità e correttezza e identificano regole di condotta che costituiscono impegni specifici e obbligatori per ogni dipendente, contribuendo a costruire una cultura aziendale coerente con i nostri valori fondamentali. Questo approccio è volto a sottolineare i valori chiave alla base della nostra attività, nonché le regole attraverso cui i nostri valori vengono messi in pratica quotidianamente.

f. Impegno in materia di diritti umani

Nel corso dell'anno Fineco ha redatto un documento che riassume il proprio impegno in tema di diritti umani, l'approccio, i ruoli e le responsabilità nonché i principi, le regole, le procedure e i sistemi adottati.

FinecoBank opera conformemente alla Dichiarazione universale dei Diritti Umani, che stabilisce che "ogni individuo e ogni organo della società, incluse le aziende, debba cercare di promuovere il rispetto per i diritti e le libertà dell'uomo tramite l'insegnamento e l'istruzione e di garantirne l'effettivo e universale riconoscimento e osservanza, attraverso la progressiva adozione di misure a livello nazionale e internazionale".

g. IT e Cyber Risk

La nostra Banca è caratterizzata da una forte cultura interna di IT e Operations, che rendono l'efficienza e l'innovazione parte del nostro DNA. Al 31 dicembre 2018, circa il 18% del nostro organico lavora nell'IT Department e il 24% nel Back Office.

Abbiamo strategicamente deciso, sin dall'inizio, di gestire internamente la maggior parte delle attività in questi ambiti, con il duplice obiettivo di ottenere un miglior controllo dei processi, raggiungendo alti livelli di efficienza, e di creare al contempo un profondo know-how interno che si traduce in un forte vantaggio competitivo.

La strategia di sviluppare internamente i prodotti e servizi ci permette di offrire prodotti customizzati e distintivi, riducendo i rischi e al contempo i tempi di risoluzione di eventuali problematiche, e utilizzando tecnologie consolidate in grado di garantire stabilità e time-to-market.

Lo sforzo continuo per offrire prodotti e servizi sempre più complessi mantenendo semplicità di utilizzo per i clienti che hanno possibilità di accedervi attraverso differenti canali, ci permette di offrire una flessibilità nella mobilità del cliente e una customer experience di altissimo livello.

Inoltre, la Banca gestisce internamente anche tutti i servizi di sicurezza. Speciale attenzione è posta alla parte di Cyber Security e di Fraud Management, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo.

h. Rischio informatico (Cyber Risk)

Gestire il Rischio Informatico è fondamentale per la nostra banca, alla luce della nostra natura di banca multicanale.

Data la crescente complessità digitale del mondo in cui viviamo, la sicurezza delle informazioni è diventata di importanza cruciale per il settore bancario. La criminalità informatica, la frode online, il furto d'identità e l'hacktivism sono sicuramente argomenti della massima attualità.

Il nostro obiettivo è proteggere i nostri clienti e la nostra attività garantendo la sicurezza dei dati declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. I passi che stiamo compiendo contribuiscono a mitigare la nostra esposizione ai rischi operativi e reputazionali, pertanto dedichiamo risorse considerevoli al mantenimento della sicurezza dei beni e dei dati dei nostri clienti.

Sfortunatamente, man mano che il mondo diventa sempre più connesso e si muove a un ritmo sempre più veloce, i criminali hanno molte opportunità per abusare del sistema finanziario globale. Per questo abbiamo investito nella formazione dei dipendenti affinché comprendano il ruolo che svolgono nella lotta alla criminalità finanziaria (e-crime). Inoltre, abbiamo messo in atto processi per affrontare tali situazioni in modo rapido ed efficace.

La nostra strategia di sicurezza prevede un approccio a più livelli, basato su una profonda conoscenza dei nostri clienti, analisi comportamentali e valutazione del rischio. Ciò potenzia e rende più efficace il nostro processo antifrode, mantenendo un alto livello di praticità e usabilità. Conoscere meglio i nostri clienti rappresenta un elemento chiave per proteggerli dal crimine finanziario. Dobbiamo assicurarci che tutte le informazioni di cui disponiamo sui nostri clienti siano accurate, aggiornate e complete. Ciò aiuterà i nostri sistemi che rilevano l'attività criminale a operare in modo più efficace.

Riguardo alla Cyber-security: stiamo utilizzando un consolidato processo di sicurezza interno basato sulla valutazione e gestione del rischio, sull'impiego composto da personale molto qualificato e sull'utilizzo di un'infrastruttura tecnologica avanzata. L'obiettivo di mantenere un elevato standard di sicurezza viene verificato, in modo continuativo, anche tramite benchmarking con i livelli di frode di mercato, sia in ambito banking che in quello di monetica. Da diversi anni, il livello del fenomeno fraudolento di FinecoBank è sensibilmente più basso di quello di mercato, indicatore importante per valutare l'efficacia del processo stesso.

FinecoBank ha una forte cultura IT interna, che facilita una gestione efficace dei problemi di sicurezza informatica. Inoltre, sempre in tema IT, facciamo uso limitato di partner esterni, il che ci permette una migliore comprensione delle nostre applicazioni e dei nostri sistemi.

Infine, ma non meno importante, stiamo collaborando con le forze dell'ordine italiane, le associazioni di sicurezza nazionali e internazionali e note società nel settore della sicurezza. Non bisogna dimenticare che un approccio sistemico contro la criminalità informatica può essere molto più efficace rispetto a una lotta in solitario.

In termini di protezione dei clienti, abbiamo adottato politiche, strutture e governance chiare che coprono tutti i nostri processi, dalla progettazione dei prodotti e servizi, alla formazione, agli incentivi e all'interazione con il cliente. FinecoBank garantisce il rispetto delle norme sulla protezione dei dati attuando i principi previsti dalla legislazione italiana e recependo la Direttiva 95/46/CE tramite una nuova Politica Globale sulla Privacy. Nell'aprile 2016, il Parlamento UE ha approvato il regolamento (UE) 2016/679 sulla protezione delle persone fisiche in merito al trattamento dei dati personali nonché alla libera circolazione di tali dati (il regolamento generale sulla protezione dei dati "GDPR"). Il nuovo regime di protezione dei dati, che sostituisce l'attuale direttiva, è entrato in vigore nel corso del 2018 ed è direttamente applicabile in tutti gli Stati membri dell'Unione europea senza necessità di una specifica legislazione nazionale di attuazione. Nell'ambito delle attività inerenti alla protezione dei dati, il Compliance Risk Assessment ed i controlli di secondo livello sono finalizzati all'identificazione, al monitoraggio e alla gestione dei rischi di compliance in tale area normativa.

La Banca ha inoltre adottato un Piano formale ed esaustivo di risposta agli incidenti in materia di Sicurezza, articolato su più livelli: governance, organizzazione, operation e reporting.

11. Premi

Anche nel 2018 Fineco ha ottenuto diversi riconoscimenti di alto profilo, che confermano l'ottimo posizionamento della Banca sul mercato. Riconoscimenti che si aggiungono ad altri ottenuti in passato, come la ricerca "What really shapes the Customer Experience" dalla società di consulenza BCG, che nel 2015 ha definito Fineco come il brand bancario più consigliato a livello globale attraverso il passaparola.

Tra questi spicca in particolare Institutional Investor, l'autorevole magazine finanziario che per il secondo anno consecutivo ha premiato Alessandro Foti come miglior CEO in Europa nel 2018 nel settore bancario, per la categoria Small & Mid-Cap. L'edizione 2018 del sondaggio "All-Europe Executive Team" ha coinvolto circa 1.500 investitori istituzionali e 940 analisti, che hanno votato oltre 1.500 aziende. In particolare, Fineco si è posizionata tra le migliori società della survey, risultando tra le "Most Honored Companies". Oltre al premio come Best CEO, la Banca si è infatti classificata al secondo posto nelle seguenti categorie tra gli istituti Small & Mid Cap: "Best IR Professional", "Best Investor Relations Program" e "Best Website". I riconoscimenti di Institutional Investor confermano ancora una volta il posizionamento di FinecoBank tra i più importanti e riconosciuti player del settore bancario e finanziario a livello internazionale.

Nel corso del 2018 FinecoBank ha ottenuto ulteriori riconoscimenti, tra i quali in particolare quello di Professional Wealth Management, magazine del Gruppo Financial Times che, nell'ambito della prima edizione dei "Wealth Tech Awards", ha nominato FinecoBank "highly recommended" tra le realtà del Private Banking a livello europeo nella categoria "Best private bank for digitally empowering relationship managers". Inoltre, nell'ambito dei Bluerating Awards, Alessandro Foti ha ricevuto il premio per la carriera: "Il riconoscimento va a un manager che nella sua carriera ha dimostrato il corretto equilibrio tra la lungimiranza necessaria per prevenire le sfide del mercato e il pragmatismo fondamentale per affrontarle. Una combinazione alla base della storia di successo di Fineco, partita anni fa come una start-up e ormai uno dei player principali nel nostro settore".

Infine, Fineco UK è stata premiata dal London Forex Show come miglior Forex Provider dell'anno 2018, miglior Forex Trading Platform, miglior Forex New Entrant 2018, miglior Forex Trading Tools.

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Relazione sulla remunerazione

Ai sensi dell'art. 84-quater, comma 1, del Regolamento emittenti, attuativo del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58, la "Relazione sulla remunerazione" è disponibile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Le attività di ricerca e sviluppo

Al fine di sostenere soluzioni tecnologiche in linea con la mission aziendale, le attività di ricerca e sviluppo sono indirizzate allo sviluppo di software che consentono di assicurare un'attività di consulenza finanziaria sempre più innovativa unitamente ad un'attività di negoziazione in conto proprio esclusiva.

Più nel dettaglio, i principali software sviluppati negli anni sono i seguenti:

  • Advice, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca abilita i propri consulenti finanziari ad offrire un servizio di consulenza professionale alla clientela interessata ad un piano finanziario personalizzato;
  • Internalizzatore, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca esegue in conto proprio ordini della clientela relativi al trading su mercati finanziari come controparte alternativa al mercato;
  • Powerdesk e webtrading, software che permettono di offrire alla clientela, rispettivamente, strumenti sofisticati ed efficienti per svolgere trading online sui principali mercati finanziari internazionali e soluzioni semplici a completamento dei servizi di direct banking.

Le attività si sono distinte sia con riferimento allo sviluppo di nuove applicazioni sia al rafforzamento/mantenimento delle funzionalità esistenti al fine di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze della clientela.

Infine, nel corso del 2018, si sono consolidate le attività di sviluppo della piattaforma X-Net (la piattaforma in uso alla rete dei consulenti finanziari) mediante l'implementazione di servizi informativi e di rendicontazione.

Informazione sui termini relativi alla convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci

Ai sensi dell'art. 2364, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 6, comma 4, dello Statuto della Società, il Progetto di Bilancio d'esercizio sarà sottoposto ad approvazione da parte dell'Assemblea ordinaria dei Soci entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio.

Dichiarazione Non Finanziaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D. Lgs. N. 254 del 30 dicembre 2016

Si precisa che la Banca si è avvalsa dell'esercizio dell'esonero dalla redazione della Dichiarazione Non Finanziaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D. Lgs. N. 254 del 30 dicembre 2016 in quanto sia FinecoBank sia Fineco Asset Management DAC sono incluse nel Bilancio Integrato redatto dalla Capogruppo UniCredit S.p.A..

Attestazione dell'organo amministrativo circa l'esistenza delle condizioni di cui all'art. 16 del Regolamento mercati adottato con delibera CONSOB n. 20249 del 28 dicembre 2017

In relazione alle prescrizioni richiamate dall'art. 2.6.2, comma 9, del Regolamento dei Mercati Organizzati e gestiti dalla Borsa Italiana S.p.A., si attesta che FinecoBank, soggetta all'attività di direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A., soddisfa tutti i requisiti richiesti dall'art. 16 del Regolamento mercati adottato con delibera CONSOB n. 20249 del 28 dicembre 2017, per la quotazione di azioni di società controllate sottoposte all'attività di direzione e coordinamento di altre società. In particolare, la Banca ha adempiuto agli obblighi di pubblicità previsti dall'art. 2497-bis del codice civile, ha una autonoma capacità negoziale nei rapporti con la clientela e i fornitori, ha un Consiglio di Amministrazione composto in maggioranza da amministratori indipendenti e dispone di un Comitato Rischi e Parti Correlate (cui sono attribuite, tra l'altro, le funzioni che il Codice di Autodisciplina delle società quotate attribuisce al Comitato Controllo e Rischi) composto da amministratori indipendenti.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 10 gennaio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 9 gennaio 2019, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione che saranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 10 aprile 2019:

  • Sistema Incentivante 2019 per i Dipendenti appartenenti al Personale più rilevante;
  • Sistema Incentivante 2019 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il 31 gennaio 2019 FinecoBank ha acquistato da Immobiliare Stampa S.C.p.A. (facente capo al Gruppo Banca Popolare di Vincenza), la proprietà dell'immobile, con destinazione uso uffici e relativi accessori, presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, parzialmente condotto in locazione sino a tale data. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro, a fronte del quale l'immobile viene iscritto in bilancio oltre a imposte e costi diretti iniziali.

La differenza fra il suddetto valore d'iscrizione e l'attività determinata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di locazione dell'immobile che si sarebbe rilevata in relazione all'applicazione, a decorrere dal 1° gennaio 2019, del nuovo principio contabile IFRS16, che, introducendo una nuova definizione di leasing29, prevede l'iscrizione nell'attivo di bilancio di un bene in locazione basata sul controllo dello stesso ("right of use"), genera un maggior assorbimento patrimoniale di 34 bps in termini di CET1 ratio e un impatto economico positivo di circa 2,5 milioni di euro all'anno30, con conseguente effetto positivo in termini di EVA.

Infine, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1 febbraio 2019, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro con efficacia immediata;
  • Sistemi Incentivanti 2014, 2015, 2016, 2017 e 2018 per i dipendenti. In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 173.581 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro con efficacia dal 30 marzo 2019;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2018 e della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2017;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017 e 2018 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 27.103 phantom shares e la terza quota cash riferibili al Sistema Incentivante 2015;
    • o l'assegnazione di n. 34.644 azioni della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016;
    • o l'assegnazione delle tranche in denaro riferibili ai Sistemi Incentivanti 2017 e 2018.

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto di pressione sui margini, vede FinecoBank sfruttare due trend che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza.

Rispondendo alle principali tendenze che stanno ridisegnando i modelli di comportamento della clientela, FinecoBank conferma la propria focalizzazione sulla proposta di servizi evoluti di consulenza finanziaria e sulla digitalizzazione della propria offerta, dove la tecnologia enfatizza le capacità dei consulenti finanziari grazie alla semplificazione delle attività burocratiche che consente di offrire maggiore tempo per coltivare la relazione con il cliente. In questo quadro rientra il modello di cyborg advisory, che si prefigge gli obiettivi di migliorare la produttività della Rete e, al tempo stesso, di aumentare la qualità del servizio reso alla clientela.

La Banca continuerà a perseguire la propria strategia basata sulla crescita organica, grazie all'efficienza dei processi e alla qualità dei servizi, che consentono di coniugare allo stesso tempo gli interessi di tutti gli stakeholders: gli azionisti che cercano una remunerazione adeguata per il capitale investito; i clienti che reclamano servizi in linea con le proprie aspettative; i dipendenti e i consulenti finanziari dell'azienda, che mirano alla stabilità.

29 Nella definizione di Leasing prevista dal principio, che non distingue più tra leasing finanziario e leasing operativo, sono inclusi anche i contratti di locazione degli immobili.

30 L'impatto economico deriva per circa 2 milioni di euro dalla differenza fra la quota di ammortamento dell'immobile acquistato e la quota di ammortamento del right of use che sarebbe stato iscritto a fronte del medesimo immobile in continuità di locazione e per la restante parte dai proventi derivanti dalla locazione di una porzione dell'immobile acquistato al netto delle tasse collegate alla proprietà e degli interessi passivi che sarebbero stati rilevati sulla passività finanziaria iscritta in corrispondenza del right of use. Si precisa che la vita utile dell'immobile è pari a 33 anni, mentre il right of use e la corrispondente quota di ammortamento sono stati determinati considerando la scadenza del contratto di affitto in essere prima dell'acquisto, fissata al 31 dicembre 2026.

L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente.

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio

L'esercizio 2018 della Banca si chiude con un utile netto d'esercizio di 227.922.325,69 euro.

Si propone di destinare l'utile netto d'esercizio, come segue:

  • alla Riserva Legale euro 33.607,46, pari allo 0,015% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria euro 43.387.897,43;
  • alle 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 509.205 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2019, un dividendo unitario di 0,303 euro per complessivi euro 184.500.820,80.

Si precisa che verrà girata a Riserva straordinaria la quota dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si troverà in possesso alla record date.

In conclusione, l'Assemblea è invitata ad approvare:

  • il Bilancio dell'impresa relativo all'esercizio 2018, così come presentato nel suo complesso;
  • la destinazione dell'utile d'esercizio di 227.922.325,69 euro come segue:
    • o alla Riserva Legale euro 33.607,46, pari al 0,015% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
    • o alla Riserva Straordinaria euro 43.387.897,43;
    • o alle 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 509.205 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2019, un dividendo unitario di 0,303 euro per complessivi euro 184.500.820,80.
  • La messa in pagamento del dividendo nella misura anzidetta, con l'osservanza di legge, avverrà con data valuta 25 aprile 2019.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 5 febbraio 2019

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Presidente Enrico Cotta Ramusino

Schemi del bilancio consolidato

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 105

Schemi del bilancio consolidato

Stato patrimoniale consolidato 107
Conto economico consolidato 108
Prospetto della redditività consolidata
complessiva
109
Prospetto delle variazioni del patrimonio
netto consolidato
110
Rendiconto finanziario consolidato 111

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
VOCI DELL'ATTIVO 31.12.2018 31.12.2017
10. Cassa e disponibilità liquide 6 613
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 20.218
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.876
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.342
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39 Voce 20) 10.879
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 961.773
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 Voce 40) 1.047.689
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.270.023
a) crediti verso banche 12.440.994
b) crediti verso clientela 10.829.029
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39 Voce 50) 4.826.390
Crediti verso banche (ex IAS 39 Voce 60) 13.878.117
Crediti verso clientela (ex IAS 39 Voce 70) 2.129.219
50. Derivati di copertura 3.314 458
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 4.873 9.590
90. Attività materiali 16.632 15.205
100. Attività immateriali 98.307 97.511
di cui
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 6.714 9.249
a) correnti 467 1.765
b) anticipate 6.247 7.484
130. Altre attività 350.770 315.415
Totale dell'attivo 24.732.630 22.340.335
(Importi in migliaia)
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 31.12.2017
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.282.962
a) debiti verso banche 1.009.774
b) debiti verso la clientela 22.273.188
Debiti verso banche (ex IAS 39 Voce 10) 926.001
Debiti verso clientela (ex IAS 39 Voce 20) 20.205.036
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.221
Passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39 Voce 40) 2.617
40. Derivati di copertura 5.341 12.694
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.600 (3.772)
60. Passività fiscali 12.390 10.234
a) correnti 12.390 10.234
80. Altre passività 337.069 338.286
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.561 4.999
100. Fondi per rischi ed oneri: 109.805 112.414
a) impegni e garanzie rilasciate 49
c) altri fondi per rischi e oneri 109.756 112.414
120. Riserve da valutazione (9.794) (8.340)
140. Strumenti di capitale 200.000 -
150. Riserve 355.509 323.932
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.773 200.545
180. Azioni proprie (-) (13.960) (365)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 241.219 214.120
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.732.630 22.340.335

Conto economico consolidato

CONTO ECONOMICO
2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati
293.128
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo
290.863
20. Interessi passivi e oneri assimilati
(14.469)
30. Margine di interesse
278.659
40. Commissioni attive
571.514
50. Commissioni passive
(271.071)
60. Commissioni nette
300.443
70. Dividendi e proventi simili
95
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione
43.833
Risultato netto dell'attività di negoziazione (ex IAS 39 Voce 80)
90. Risultato netto dell'attività di copertura
171
100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di:
1.683
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
17
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
1.666
Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: (ex IAS 39 Voce 100)
a) crediti
b) attività finanziarie disponibili per la vendita
(Importi in migliaia)
2017
269.746
(5.165)
264.581
533.314
(263.231)
270.083
55
47.413
19
4.712
3.951
761
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
(1.500)
-
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
(1.500)
120. Margine di intermediazione
623.384
586.863
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a:
(3.520)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(3.406)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
(114)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (ex IAS 39 Voce 130) (18.043)
a) crediti (5.158)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (12.891)
d) altre operazioni finanziarie 6
150. Risultato netto della gestione finanziaria
619.864
568.820
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa
619.864
568.820
190. Spese amministrative
(344.234)
(323.524)
a) spese per il personale
(86.727)
(78.886)
b) altre spese amministrative
(257.507)
(244.638)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri
(6.672)
(8.459)
a) impegni e garanzie rilasciate
402
b) altri accantonamenti netti
(7.074)
(8.459)
210. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali
(5.464)
(5.569)
220. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali
(4.959)
(4.800)
230. Altri oneri/proventi di gestione
96.378
90.304
240. Costi operativi
(264.951)
(252.048)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti
(161)
(508)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte
354.752
316.264
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente
(113.533)
(102.144)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte
241.219
214.120
330. Utile (Perdita) d'esercizio
241.219
214.120
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo
241.219
214.120
2018 2017
Utile per azione (euro) 0,40 0,35
Utile per azione diluito (euro) 0,40 0,35

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della reddività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
VOCI 2018 2017
10. Utile (Perdita) d'esercizio 241.219 214.120
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto econonomico
70. Piani a benefici definiti 3.429 (3.473)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (6.859)
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 Voce 100) 1.927
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.430) (1.546)
180. Redditività complessiva (voce 10+170) 237.789 212.574
200. Redditività complessiva consolidata di pertinenza della capogruppo 237.789 212.574

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31.12.2018

(Importi in migliaia)
ALLOCAZIONE RISULTATO VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
ESERCIZIO PRECEDENTE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2017 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2018 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA DI
DIVIDENDI
VARIAZIONE STRUMENTI DI CAPITALE DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS VARIAZIONI INTERESSENZE PARTECIPATIVE REDDITIVITÀ COMPLESSIVA ESERCIZIO 2018 PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO ESERCIZIO 2018 PATRIMONIO NETTO DI TERZI AL 31.12.2018
Capitale:
- azioni ordinarie 200.545 200.545 228 200.773 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 291.841 (4.868) 286.973 40.725 (5.933) (228) 321.537 -
- altre 32.091 32.091 1.881 33.972 -
Riserve da valutazione (8.340) 1.976 (6.364) (3.430) (9.794) -
Strumenti di capitale 200.000 200.000 -
Azioni proprie (365) (365) 6.548 (20.143) (13.960) -
Utile (Perdita) di esercizio 214.120 214.120 (40.725) (173.395) 241.219 241.219 -
Patrimonio netto del gruppo 731.826 (2.892) 728.934 - (173.395) (5.933) 6.776 (20.143) - 200.000 - 1.653 - 237.789 975.681 -
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2018, complessivamente pari a 173.395.252,58 euro, corrisponde ad euro 0,285 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31.12.2017

(Importi in migliaia)
ALLOCAZIONE RISULTATO VARIAZIONI DELL'ESERCIZIO
ESERCIZIO PRECEDENTE OPERAZIONI SUL PATRIMONIO NETTO
ESISTENZE AL 31.12.2016 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2017 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA DI
DIVIDENDI
VARIAZIONE STRUMENTI DI CAPITALE DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS VARIAZIONI INTERESSENZE
PARTECIPATIVE
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA ESERCIZIO 2017 PATRIMONIO NETTO DEL GRUPPO ESERCIZIO 2017 PATRIMONIO NETTO DI TERZI AL 31.12.2017
Capitale:
- azioni ordinarie 200.246 200.246 299 200.545 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 250.247 250.247 41.684 209 (299) 291.841 -
- altre 28.160 28.160 3.931 32.091 -
Riserve da valutazione (6.794) (6.794) (1.546) (8.340) -
Strumenti di capitale
Azioni proprie (4.338) (4.338) 4.145 (172) (365) -
Utile (Perdita) di esercizio 211.844 211.844 (41.684) (170.160) 214.120 214.120 -
Patrimonio netto del gruppo 681.299 - 681.299 - (170.160) 209 4.444 (172) - - - 3.632 - 212.574 731.826 -
Patrimonio netto di terzi - - - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2017, complessivamente pari a 170.159.736,60 euro, corrisponde ad euro 0,28 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" corrisponde alla quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria.

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

(Importi in migliaia)
IMPORTO
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 2018 2017
1. Gestione 356.581 361.011
- risultato d'esercizio (+/-) 241.219 214.120
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) 2.839
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (-/+)
(ex IAS 39) (1.795)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) (171) (19)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) 4.401
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) (ex IAS 39) 10.053
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 10.424 10.369
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 22.691
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (ex IAS 39) 22.691
- premi netti non incassati (-) - -
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati - -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 6.098 2.729
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 69.080 102.863
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (2.425.880) 669.060
- attività finanziarie detenute per la negoziazione 197
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) (3.192)
- attività finanziarie designate al fair value -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 142.484
- attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39) -
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla reddività complessiva 56.220
- attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 246.012
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (2.590.419)
- crediti verso banche: a vista (ex IAS 39) -
- crediti verso banche: altri crediti (ex IAS 39) 1.514.464
- crediti verso clientela (ex IAS 39) (1.108.949)
- altre attività (34.362) 20.725
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 2.125.729 1.295.521
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.142.185
- debiti verso banche: a vista (ex IAS 39) -
- debiti verso banche: altri debiti (ex IAS 39) (175.627)
- debiti verso clientela (ex IAS 39) 1.404.594
- titoli in circolazione (ex IAS 39) -
- passività finanziarie di negoziazione (35)
- passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39) 144
- passività finanziarie designate al fair value -
- passività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39)
- altre passività (16.421) -
66.410
56.430 2.325.592
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
B. ATTIVITÀ D'INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali 93 256
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39) -
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività materiali (7.146) (7.084)
- acquisti di attività immateriali (5.755) (4.978)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39) (2.430.228)
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività d'investimento (12.808) (2.442.034)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissione/acquisti di azioni proprie (13.367) 4.273
- emissione/acquisti strumenti di capitale 200.000 -
- distribuzione dividendi e altre finalità (186.104) (174.395)
- vendita/acquisto di controllo di terzi
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività di provvista -
529
(170.122)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA / ASSORBITA NELL'ESERCIZIO 44.151 (286.564)

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)
IMPORTO
VOCI DI BILANCIO 2018 2017
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 1.950.996 2.284.275
Liquidità totale netta generata / assorbita nell'esercizio 44.151 (286.564)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 24.167 (46.715)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 2.019.314 1.950.996

Legenda (+) generata

(-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi) al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), nonché nelle rispettive voci, ex IAS 39, 60 dell'attivo e 10 del passivo.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2018 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 6 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 2.071.871 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche " per 52.563 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 613 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce IAS 39 60 dell'attivo "Crediti verso banche" per 1.993.139 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce IAS 39 10 del passivo "Debiti verso banche" per 42.756 migliaia di euro.

Rendiconto finanziario consolidato

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 113

Nota integrativa consolidata

Parte
A
Politiche contabili 114
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 164
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato 207
Parte D – Redditività
consolidata complessiva
226
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 228
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 234
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 239
Parte H – Operazioni con parti correlate 241
Parte I – Accordi di
pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
248
Parte L
Informativa di settore 256

Rendiconto finanziario consolidato

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 115

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale 117
A.2 Parte relativa alle
principali voci di bilancio
133
A.3 Informativa
sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie
154
A.4 Informativa sul fair value 155
A.5 Informativa sul
c.d. "Day one profit/loss"
162

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2018, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2018.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio consolidato e della nota integrativa consolidata utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato Patrimoniale consolidato, dal Conto Economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota Integrativa consolidata ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione sulla gestione consolidata") e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione consolidata, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di Bilancio consolidato e la nota integrativa consolidata sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota Integrativa consolidata che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

La Banca ha applicato la disposizione prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9 ed ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori di esercizi precedenti (comparativi) nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Ferma restando l'informativa in merito alla riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura del primo bilancio redatto in applicazione del nuovo principio, sulla base delle nuove disposizioni contenute nel 5° aggiornamento della Circolare 262 emanato il 22 dicembre 2017, e alla relativa metodologia utilizzata contenuta nella sezione 5 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 9 - Strumenti finanziari" della presente nota integrativa consolidata, gli schemi di cui sopra sono stati integrati, laddove diverse, delle voci contabili degli schemi di bilancio 2017 – come previsti dal 4° aggiornamento della Circolare 262 – presentando i relativi valori determinati secondo IAS 39. Anche le tabelle presenti nella nota integrativa consolidata sono state integrate con le tabelle previste dal 4° aggiornamento della Circolare 262, presentando i relativi valori determinati secondo IAS 39, ove non è stato possibile riportare i dati comparativi dell'esercizio precedente per effetto del 5° aggiornamento sopra citato. Gli eventuali saldi di apertura presenti nelle tavole della Nota integrativa consolidata sono quelli rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Infine, con riferimento ad alcune tabelle di Parte E – Informazioni sui rischi e sulle politiche di copertura, le circostanze sopra menzionate hanno determinato la scelta di non fornire il periodo di confronto per alcune tabelle il cui contenuto risultava non comparabile a quelle del periodo precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio consolidato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità del gruppo rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente esclusivamente, con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 5 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Per la formazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2018 di FinecoBank S.p.A.;
  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2018 di Fineco Asset Management DAC, consolidata integralmente, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate ed adeguate per le esigenze di consolidamento.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata. Il valore contabile della partecipazione nella suddetta società consolidata integralmente è eliminato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della Banca (100%, essendo la società interamente detenuta dalla Banca). I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate. I costi e i ricavi della controllata sono inclusi nel consolidato a partire dalla data di acquisizione del controllo, coincidente con la data di costituzione della società stessa. Si segnala che, seppure la società ha chiuso il suo primo esercizio al 31/12/2018, il bilancio consolidato di FinecoBank al 31/12/2017 già includeva i costi sostenuti dalla controllata in fase di avvio. Pertanto, ai fini della redazione del bilancio consolidato 2018 sono stati considerati solo costi e ricavi registrati nel periodo 01/01/2018-31/12/2018.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

RAPPORTO DI PARTECIPAZIONE
TIPO DI
RAPPORTO IMPRESA QUOTA % DISPONIBILITÀ VOTI %
DENOMINAZIONI IMPRESE SEDE OPERATIVA SEDE LEGALE (1) PARTECIPANTE (2)
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1) Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria

2 = influenza dominante nell'assemblea ordinaria

3 = accordi con altri soci

4 = altre forme di controllo

5 = direzione unitaria ex art. 39, comma 1, del "decreto legislativo 136/2015"

6 = direzione unitaria ex art. 39, comma 2, del "decreto legislativo 136/2015" (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nessun dato da segnalare.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

5. Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Il Bilancio consolidato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2019 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2018 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2018:

  • IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti (Reg. UE 2016/1905);
  • IFRS 9 Strumenti finanziari (Reg. UE 2016/2067).
  • Chiarimenti sull'IFRS 15: Proventi da contratti con la clientela (Reg. UE 2017/1987);
  • Modifiche all'IFRS 4: Applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari con l'IFRS 4 Contratti assicurativi (Reg. UE 2017/1988);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2014 2016 dei principi contabili internazionali (Reg. UE 2018/182);
  • Modifiche allo IAS 40: Cambiamenti di destinazione di investimenti immobiliari (Reg. UE 2018/400);
  • IFRIC 22 Interpretazione operazioni e prestiti in valuta estera (Reg. UE 2018/519);
  • Modifiche all'IFRS 2: Classificazione e valutazione dei pagamenti basati su azioni (Reg. UE 2018/289).

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata della Banca al 31 dicembre 2018, ad eccezione del principio contabile IFRS 9 che prevede nuovi requirement in materia di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, per i cui dettagli si rimanda a quanto più sotto illustrato, e, nella misura in cui più sotto descritto, del nuovo principio contabile IFRS 15 e relativi chiarimenti.

Nel corso dell'esercizio 2018, inoltre, sono stati omologati dalla Commissione Europea i seguenti emendamenti ai principi ed interpretazioni contabili applicabili obbligatoriamente ai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2019:

  • Modifiche all'IFRS 9 Estinzioni anticipate con compensazione negativa (Reg. UE 2018/498);
  • IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito (Re. UE 2018/1595).

Tali principi ed emendamenti non sono stati applicati in via anticipata dalla Banca e dalla sua controllata.

Per quanto riguarda il principio IFRS 16 - Leasing (Reg. UE 2017/1986), omologato dalla Commissione Europea nel 2017, si rinvia a quanto più sotto riportato.

Al 31 dicembre 2018, infine, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017);
  • IFRS 14 Attività con regolazione tariffaria (gennaio 2014);
  • Modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28: Cessione o conferimento di un asset ad una joint venture o collegata (settembre 2014);
  • Modifiche allo IAS 28 Crediti a lungo termine verso società collegate o joint venture (ottobre 2017);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2015 2017 dei principi contabili internazionali (dicembre 2017);
  • Modifiche allo IAS 19: modifica del piano, riduzione o regolamento (febbraio 2018);
  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (ottobre 2018);
  • Modifiche allo IAS 1 e IAS 8: definizione di "materiale" (ottobre 2018).

A marzo 2018, inoltre, lo IASB ha pubblicato la versione rivista del Conceptual Framework for Financial Reporting.

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per la Banca e la sua controllata, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

Come già in precedenza indicato, in data 22 dicembre 2017 è stato emanato il 5° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" che ha recepito i principi contabili internazionali IFRS 9 "Financial Instruments" e IFRS 15 "Revenue from Contracts with Customers" e le conseguenti modifiche introdotte in altri principi contabili internazionali, tra cui l'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures". Si precisa, inoltre, che il medesimo aggiornamento ha previsto che gli accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio siano esposti nella voce del passivo di bilancio 100. "Fondi per rischi e oneri" in luogo della precedente voce del passivo di bilancio, prevista dal 4° aggiornamento della Circolare 262, 100. "Altre passività" e che le attività materiali oggetto di contabilizzazione secondo quanto previsto da IAS 2 siano iscritte nella voce dell'attivo di bilancio 90. "Attività materiali".

La transizione all'IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti

Il principio contabile IFRS 15 – Ricavi provenienti da contratti con i clienti è stato pubblicato dallo IASB in data 28 maggio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea il 22 settembre 2016 con il Regolamento UE 2016/1905.

Il principio sostituisce lo IAS 18 – Revenue e lo IAS 11 – Construction Contracts, nonché le interpretazioni IFRIC 13 – Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 – Agreements for the Construction of Real Estate, IFRIC 18 – Transfers of Assets from Customers e SIC 31 – Revenues-Barter Transactions Involving Advertising Services a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2018.

Il principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi secondo due approcci alternativi ("point in time" o "over time") da applicarsi a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano nell'ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d'assicurazione e gli strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello di analisi delle transazioni, focalizzato sul trasferimento del controllo, sono:

  • l'individuazione del contratto con il cliente;
  • l'identificazione delle performance obligation del contratto (obbligazioni di fare);
  • la determinazione del prezzo;
  • l'allocazione del prezzo alle performance obligation del contratto;
  • i criteri di iscrizione del ricavo quando l'entità soddisfa ciascuna performance obligation.

Per valutare gli impatti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 15 sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata della Banca, tenuto altresì conto dei chiarimenti sul principio pubblicati dallo IASB nell'aprile 2016 ed omologati dall'Unione Europea in data 6 novembre 2017, è stata effettuata un'analisi del piano dei conti con riferimento alle voci di ricavo della Banca e della società controllata che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, identificate nella voce 40. "Commissioni attive" e voce 230. "Altri oneri e proventi di gestione" (limitatamente agli "Altri proventi") del conto economico consolidato.

Le analisi effettuate, sulla base della documentazione contrattuale e di altre evidenze che comprovano il rispetto di definite pratiche commerciali quando i contratti non specificano modalità e tempistiche di pagamento, hanno evidenziato che il trattamento contabile delle principali fattispecie di ricavi rivenienti da contratti con clienti (comprese le controparti istituzionali) era già in linea con le previsioni del nuovo principio e, di conseguenza, in applicazione dello stesso a partire dal 1° gennaio 2018, non sono emersi impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata della Banca a tale data, stante la non operatività di Fineco Asset Management DAC al 1° gennaio 2018. Le modifiche attengono invece il maggior dettaglio informativo richiesto dal principio e dalle relative declinazioni previste dalla Banca d'Italia nel sopracitato 5° aggiornamento della Circolare 262; il principio, infatti, prescrive uno specifico set informativo sulla natura, l'ammontare, la tempistica ed il grado di incertezza dei ricavi, nonché sui flussi di cassa rivenienti dai contratti con la clientela.

In particolare, ai fini della prima applicazione del principio, la Banca ha analizzato la documentazione contrattuale a disposizione al fine di verificare:

  • l'allineamento dei criteri di iscrizione dei ricavi rispetto alle previsioni del nuovo principio. Le analisi non hanno evidenziato disallineamenti rispetto alle previsioni del nuovo principio. A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato;
  • se alcuni beni o servizi contenessero più performance obligations con differente modello di trasferimento del controllo al cliente e, conseguentemente, con differente rilevazione dei ricavi ("over time" oppure "point in time"). In tale ambito la Banca ha identificato un servizio, rappresentato dal servizio annuale di gestione della carta di credito che include le spese di spedizione, che contiene due performance obligations con un differente modello di trasferimento al cliente; il ricavo relativo alla spedizione è comunque un ricavo non materiale che continua ad essere attribuito interamente alla performance obligation principale (gestione annuale della carta di credito) e rilevato conseguentemente secondo il relativo schema di riconoscimento dei ricavi;
  • se il corrispettivo promesso nel contratto includa un corrispettivo variabile. In tale ambito non sono stati rilevati disallineamenti rispetto alle previsioni del nuovo principio, in quanto eventuali corrispettivi variabili vengono stimati e rilevati se e solo nella misura in cui è altamente probabile che quando successivamente sarà risolta l'incertezza associata al corrispettivo non si verifichi un significativo aggiustamento al ribasso dell'importo dei ricavi cumulati rilevati, prendendo in considerazione tutte le informazioni ragionevolmente a disposizione della Banca. Si precisa inoltre che non sono stati considerati un corrispettivo variabile:

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

  • o le commissioni di gestione, collocamento e consulenza di prodotti finanziari incassate dalla Banca la cui quantificazione è calcolata come rapporto fra il controvalore/giacenza media del prodotto collocato e l'aliquota applicabile prevista nel contratto. Non sono previste commissioni di performance a favore della Banca sui prodotti del risparmio gestito;
  • o l'importo percepito nell'ambito di un contratto che prevede l'applicazione di un diverso livello commissionale (che prevede, ad esempio, l'addebito di commissioni decrescenti fino al loro completo azzeramento) in funzione di parametri quantitativi previsti nel contratto stesso in quanto i dati per la determinazione del compenso sono disponibili nel momento della rilevazione dei ricavi e non hanno alcun impatto sul conto economico futuro della Banca. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • se il corrispettivo promesso nel contratto includa una componente di finanziamento significativa. In tale ambito non sono stati rilevati contratti contenenti una componente di finanziamento significativa non correttamente rilevata. Sono presenti, tuttavia, alcuni contratti, stipulati principalmente con controparti istituzionali o società prodotto, che non riportano esplicitamente la data di pagamento dei corrispettivi, i quali vengono regolati sulla base di prassi di mercato o di accordi verbali, oppure contratti che prevedono il pagamento anticipato/posticipato del bene o servizio. Per tali contratti è stato utilizzato l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale la Banca non ha rettificato l'importo promesso del corrispettivo per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento in quanto l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno;
  • la presenza di un corrispettivo da pagare al cliente. In tale ambito sono stati riscontrati alcuni contratti che prevedono un corrispettivo da pagare la cui gestione contabile risultava già allineata alle previsioni del nuovo principio.

I costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che la Banca non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali i suddetti costi si riferiscono.

Dalle analisi effettuate non sono emersi contratti che prevedano la presenza di un corrispettivo non monetario.

La transizione all'IFRS 9 – Strumenti finanziari

A partire dal 1° gennaio 2018 FinecoBank e la sua controllata Fineco Asset Mamangement DAC – che tuttavia non era operativa a tale data – applicano il principio contabile IFRS 9 Strumenti finanziari.

Per quanto riguarda FinecoBank, il progetto di transazione al nuovo principio, in coordinamento con analogo progetto condotto a livello di Gruppo UniCredit e sviluppato con il coinvolgimento delle funzioni di riferimento della Banca e, da ultimo, del Consiglio di Amministrazione, è stato organizzato attraverso specifici work-stream, e in particolare:

  • work-stream "Classificazione e Valutazione", volto a rivedere la classificazione degli strumenti finanziari in linea con i nuovi criteri dell'IFRS9;
  • work-stream "Impairment", finalizzato a sviluppare e implementare modelli e metodologie per il calcolo delle rettifiche di valore.

Si evidenzia che il nuovo principio contabile:

  • ha introdotto cambiamenti significativi, rispetto allo IAS 39, circa le regole di classificazione e valutazione degli strumenti finanziari. Con riferimento ai finanziamenti e ai titoli di debito la classificazione, e la conseguente valutazione, di questi strumenti è basata sul modello di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests). Con riferimento agli strumenti di capitale si prevede la loro classificazione al fair value con iscrizione delle differenze a conto economico oppure fra le "altre componenti reddituali". In questo secondo caso, a differenza di quanto previsto dallo IAS 39 per le attività finanziarie disponibili per la vendita, l'IFRS 9 ha eliminato la richiesta di procedere alla rilevazione di perdite durevoli di valore e ha previsto che, in caso di cessione dello strumento, gli utili e le perdite da cessione devono essere riclassificate ad altra riserva di patrimonio netto e non a conto economico. Infine con riferimento alle passività finanziarie valutate al fair value, il principio ha modificato la contabilizzazione del cosiddetto "own credit risk", ovverosia delle variazioni di valore delle passività designate al fair value imputabili alle oscillazioni del proprio merito creditizio. Il nuovo principio ha previsto che dette variazioni debbano trovare riconoscimento in una riserva di patrimonio netto, anziché a conto economico come previsto dal principio IAS 39, eliminando pertanto una fonte di volatilità dei risultati economici31;
  • ha introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello vigente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime";
  • è intervenuto sull'"hedge accounting" riscrivendo le regole per la designazione di una relazione di copertura e per la verifica della sua efficacia con l'obiettivo di garantire un maggiore allineamento tra la rappresentazione contabile delle coperture e le logiche gestionali sottostanti. Si evidenzia che la Banca, coerentemente con il Gruppo UniCredit, si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS 39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

31 Si precisa che FinecoBank e la sua controllata FAM, alla data di FTA e alla data del 31 dicembre 2018, non detengono proprie passività finanziarie valutate al fair value.

Per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS 9, la Banca ha proceduto a riclassificare le attività e le passività finanziarie esistenti al 1° gennaio 2018 nelle categorie previste dal nuovo principio contabile.

In proposito, si precisa che tale classificazione è basata sul business model e sulle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali; per la classificazione degli strumenti finanziari nelle nuove categorie previste dal principio contabile l'analisi è stata condotta attraverso la mappatura delle attività finanziarie che compongono il bilancio della Banca e l'assegnazione a ciascuna di esse di uno specifico business model.

In proposito, si precisa che alle attività finanziarie che compongono il portafoglio bancario della Banca sono stati assegnati modelli di business "Held to collect" o "Held to collect and sell" in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover degli strumenti finanziari. Alle attività finanziarie che compongono il portafoglio di negoziazione è stato assegnato un modello di business "Altri business model" al fine di riflettere le intenzioni di trading.

Ai fini della classificazione degli strumenti finanziari nelle nuove categorie previste da IFRS 9, l'analisi del business model trova necessario complemento nell'analisi dei flussi contrattuali (c.d. "SPPI Test"). A tal proposito, coerentemente ed in allineamento con la Capogruppo UniCredit S.p.A., la Banca ha sviluppato sistemi e processi atti ad analizzare il portafoglio di titoli di debito e finanziamenti in essere al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali consentono la valutazione al costo ammortizzato (Held to collect – HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Held to collect and sell – HTCS).

L'analisi in oggetto è stata effettuata sia contratto per contratto sia tramite definizione di appositi cluster in base alle caratteristiche delle operazioni e con l'utilizzo di un apposito tool, sviluppato internamente ("SPPI Tool") per analizzare le caratteristiche dei contratti rispetto ai requisiti dell'IFRS 9.

Per maggiori chiarimenti in merito all'applicazione delle regole soprammenzionate si rimanda alla Parte A.2 - "Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente nota integrativa consolidata.

Con riferimento alle riclassificazioni degli strumenti finanziari operate per dare effetto al nuovo principio contabile, le seguenti tabelle riportano separatamente per le attività e le passività finanziarie:

  • a) la voce di bilancio di appartenenza IAS 39 e il relativo saldo di chiusura al 31 dicembre 2017;
  • b) la riclassificazione di tale saldo nelle diverse voci di bilancio IFRS 9;
  • c) gli effetti derivanti dall'applicazione dei criteri valutativi previsti da IFRS 9;
  • d) il saldo di apertura IFRS 9 al 1° gennaio 2018 (dato dalla somma di b. e c.).

Riclassificazione delle attività finanziarie

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
VALORE
CONTABILE
31.12.2017
ATTIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
DESIGNATE AL FAIR VALUE ATTIVITÀ FINANZIARIE ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE OBBLIGATORIAMENTE
VALUTATE AL FAIR VALUE
IAS 39 A B C A B C A B C
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.879 8.827 - 8.827 - - - 2.052 - 2.052
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689 - - - - - - 5.218 - 5.218
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390 - - - - - - - - -
Crediti verso banche 13.878.117 - - - - - - 532.584 19.338 551.922
Crediti verso clientela 2.129.219 - - - - - - - - -
Totale 8.827 - 8.827 - - - 539.854 19.338 559.192

Legenda

A: Riclassificazione del valore di bilancio ex IAS 39

B: Cambiamento nella misurazione

C: Nuovo valore di bilancio ex IFRS 9

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
VALORE ATTIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR VALUE
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO
CONTABILE
31.12.2017
CON IMPATTO SULLA
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
CREDITI VERSO BANCHE CREDITI VERSO CLIENTELA
IAS 39 A B C A B C A B C
Attività finanziarie detenute per la
negoziazione 10.879 - - - - - - - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689 1.042.471 - 1.042.471 - - - - - -
Attività finanziarie detenute sino alla
scadenza 4.826.390 - - - - - - 4.826.390 (469) 4.825.921
Crediti verso banche 13.878.117 - - - 13.345.533 (12.595) 13.332.938 - - -
Crediti verso clientela 2.129.219 - - - - - - 2.129.219 (691) 2.128.528
Totale 1.042.471 - 1.042.471 13.345.533 (12.595) 13.332.938 6.955.609 (1.160) 6.954.449

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Di seguito si riportano i dettagli delle classificazioni effettuate:

  • le attività finanziarie esposte nella voce di bilancio IAS 39 20. "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" sono state classificate negli "Altri business model" ed esposte:
    • o nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione", per un importo di 8,8 milioni di euro, relativi ai titoli detenuti nell'ambito dell'attività di internalizzazione con la clientela e trading;
    • o nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", per un importo di 2,05 milioni di euro, relativo a titoli ritirati dalla clientela (spezzature e/o titoli in default) per un importo di 30 migliaia di euro e a quote di O.I.C.R. detenute in portafoglio per l'attività di seeding iniziale per un importo di 2,02 milioni di euro;
  • le attività finanziarie esposte nella voce di bilancio IAS 39 40. "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per un importo di 1.048 milioni di euro, sono state classificate:
    • o nel business model "Held to collect and sell HTCS" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per la quota parte rappresentata da titoli emessi da Stati sovrani, per un importo di 1.042,5 milioni di euro;
    • o negli "Altri business model" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", per un importo di 5,2 milioni di euro, costituito dalle preferred shares di Visa INC class "C" per un importo di 4,5 milioni di euro e dall'esposizione residua in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) per un importo di 0,7 milioni di euro;
    • o infine è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"32 per gli strumenti rappresentativi di capitale relativi alle quote di partecipazione in UniCredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. e Consorzio Patti chiari (iscritte in bilancio per un valore, rispettivamente, di 172 euro e 5.000 euro) esposti nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • le attività finanziarie esposte nella voce dell'attivo di bilancio IAS 39 50. "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", rappresentate esclusivamente da titoli emessi da Stati sovrani per un importo di 4.826 milioni di euro, sono state classificate nel business model "Held to collect – HTC" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela";
  • le attività finanziarie esposte nella voce dell'attivo di bilancio IAS 39 60. "Crediti verso banche", per un importo di 13.878 milioni di euro, sono state classificate nel business model "Held to collect – HTC" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche", ad eccezione di:
    • o un titolo di debito emesso da UniCredit S.p.A. con cedola in arrears, per un importo di 382,5 milioni di euro, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, con rischio tasso coperto con un contratto derivato stipulato con la stessa Capogruppo, le cui caratteristiche contrattuali non ne hanno consentito il superamento del Test SPPI e pertanto esposto nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
    • o un titolo di debito emesso da UniCredit S.p.A. con cedola in arrears, per un importo di 150 milioni di euro, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, le cui caratteristiche contrattuali non ne hanno consentono il superamento del Test SPPI e pertanto esposto nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"; tale titolo è scaduto in data 31 dicembre 2017, ma regolato in data 2 gennaio 201833;
  • le attività finanziarie esposte nella voce dell'attivo di bilancio IAS 39 70. "Crediti verso clientela", per un importo di 2.129 milioni di euro, sono state classificate nel business model "Held to collect – HTC" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela".

Di seguito si riportano i dettagli delle rettifiche ai saldi iniziali apportate in data 1° gennaio 2018 per effetto del cambiamento della classificazione e misurazione:

  • -10,3 milioni di euro (-14,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alle riduzioni di valore basate sulla "perdita attesa" ("Expected Credit Loss" o "ECL"), rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve", di cui:
    • a) -9,1 milioni di euro (-12,6 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli e finanziamenti appartenenti al business model HTC e rilevati nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche", relative quasi esclusivamente alle rettifiche apportate alle esposizioni verso il Gruppo UniCredit, rappresentate principalmente dalla liquidità depositata presso UniCredit S.p.A. e dai titoli di debito emessi dalla stessa;

32 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

33 Trattandosi di un titolo scaduto in data 31 dicembre 2017 e rimborsato alla pari il giorno 2 gennaio 2018, non sono state rilevate rettifiche di fair value in sede di first time adoption.

  • b) -0,8 milioni di euro (-1,2 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli e finanziamenti appartenenti al business model HTC e rilevati nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela", di cui:
    • i. -0,5 milioni di euro (-0,7 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi a finanziamenti verso clientela;
    • ii. -0,3 milioni di euro (-0,5 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi ad esposizioni in titoli emessi da Enti Sovrani;
  • c) -0,1 milioni di euro (-0,1 milioni al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli appartenenti al business model HTCS e rilevati nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", relativi esclusivamente a titoli emessi da Enti Sovrani;
  • d) -0,3 milioni di euro (-0,45 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate alle esposizioni fuori bilancio e rilevate in contropartita nella voce di bilancio IFRS 9 100. "Fondo rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", riconducibili principalmente alle rettifiche apportate alle fideiussioni rilasciate dalla Banca a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta e a beneficio della Capogruppo;
  • +7,3 milioni di euro (+9,4 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alla classificazione e valutazione delle attività finanziarie, rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve", di cui:
    • a) +14 milioni di euro (+19,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alla valutazione positiva di fair value del sopra citato titolo di debito emesso da UniCredit S.p.A. con cedola in arrears, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, con rischio tasso coperto con un contratto derivato stipulato con la stessa Capogruppo, le cui caratteristiche contrattuali non hanno consentono il superamento del Test SPPI, con la conseguente riclassifica nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" 34;
    • b) -6,6 milioni di euro (-9,9 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alla rettifica del saldo di apertura della voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", per effetto della chiusura dell'adeguamento positivo di valore del titolo UniCredit S.p.A. precedentemente citato;
  • +0,1 milioni di euro (+0,1 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli appartenenti al business model HTCS precedentemente citate, che, secondo le regole del principio, determinano in sede di prima applicazione la rilevazione di una riserva positiva nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 120. "Riserve di valutazione" in contropartita della Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve";
  • 1,9 milioni di euro (3,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) rilevati in diminuzione della Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve" e in aumento, per il medesimo importo, della voce del passivo di bilancio IFRS 9 120. "Riserve di valutazione", di cui:
    • a) +1,1 milioni di euro (+1,2 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) nella voce IFRS 9 150. "Riserve" e -1,1 milioni di euro nella voce IFRS 9 120. "Riserve di valutazione", riferiti alla chiusura della riserva positiva da valutazione AFS relativa alle preferred shares di Visa INC class "C", conseguente alla classificazione delle stesse nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
    • b) -3 milioni di euro (-4,6 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) nella voce IFRS 9 150. "Riserve" e +3 milioni di euro nella voce IFRS 9 120. "Riserve di valutazione", riferiti alla chiusura della riserva negativa da valutazione AFS relativa ai titoli di stato che erano stati oggetto di riclassifica in data 15 novembre 2016 dal portafoglio IAS 39 "Attività finanziarie disponibili per la vendita" al portafoglio IAS 39 "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", conseguente alla classificazione degli stessi nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela".

34 Si precisa che il titolo UniCredit valutato al fair value in sede di transizione all'IFRS 9 è stato peraltro oggetto di ristrutturazione in data 2 gennaio 2018, incorporando nel titolo ristrutturato le caratteristiche contrattuali del relativo contratto derivato utilizzato fino a tale data per la copertura del rischio di tasso d'interesse. La Banca ha pertanto effettuato la derecognition del vecchio strumento finanziario iscritto al 31 dicembre 2017 e ha rilevato il nuovo strumento finanziario le cui caratteristiche consentono il superamento del Test SPPI e la conseguente classificazione dello stesso fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Riclassificazione delle passività finanziarie

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VALORE VOCI DI BILANCIO IFRS 9
CONTABILE PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO
31.12.2017 IAS DEBITI VERSO BANCHE DEBITI VERSO CLIENTELA TITOLI IN CIRCOLAZIONE
39 A B C A B C A B C
Debiti verso banche 926.001 926.001 - 926.001 - - - - - -
Debiti verso clientela 20.205.036 - - - 20.205.036 - 20.205.036 - - -
Passività finanziarie di negoziazione 2.617 - - - - - - - - -
Derivati di copertura 12.694 - - - - - - - - -
Totale 926.001 - 926.001 20.205.036 - 20.205.036 - - -

(Importi in migliaia)

VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
CONTABILE
31.12.2017 IAS
PASSIVITÀ FINANZIARIE DI
PASSIVITÀ FINANZIARIE DESIGNATE
NEGOZIAZIONE
AL FAIR VALUE
DERIVATI DI COPERTURA
39 A B C A B C A B C
Debiti verso banche 926.001 - - - - - - - - -
Debiti verso clientela 20.205.036 - - - - - - - - -
Passività finanziarie di negoziazione 2.617 2.617 - 2.617 - - - - - -
Derivati di copertura 12.694 9.320 - 9.320 - - - 3.374 - 3.374
Totale 11.937 - 11.937 - - - 3.374 - 3.374

Legenda

A: Riclassificazione del valore di bilancio ex IAS 39

B: Cambiamento nella misurazione

C: Nuovo valore di bilancio ex IFRS 9

La riclassificazione delle Passività finanziarie evidenzia una sostanziale continuità delle classificazioni applicate in base all'IFRS 9 rispetto a quelle applicate in base allo IAS 39 pur tenuto conto delle differenze di denominazione delle diverse voci di bilancio previste dal 5° Aggiornamento della Circolare 262.

Si precisa tuttavia che si è provveduto alla riclassifica nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del fair value del derivato di copertura del rischio tasso del titolo UniCredit con cedola in arrears precedentemente citato, per un importo di 9,3 milioni di euro.

Nelle tabelle sotto riportate sono esposti:

  • i saldi patrimoniali IAS 39 esposti al 31 dicembre 2017 in base allo schema di stato patrimoniale che recepisce le modifiche introdotte dall'IFRS 9 (5° Aggiornamento del 22 dicembre 2017 della Circolare 262 Banca d'Italia "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione") da applicarsi alle rendicontazioni finanziarie dell'esercizio 2018;
  • le rettifiche a tali saldi apportate in data 1° gennaio 2018 in seguito all'introduzione dell'IFRS 9, distinte in rettifiche conseguenti alle nuove previsioni in tema di impairment e rettifiche da valutazione al fair value derivanti dalle nuove previsioni di classificazione e valutazione, ed i relativi effetti fiscali;
  • i saldi patrimoniali di apertura IFRS 9 al 1° gennaio 2018.
(Importi in migliaia)
RETTIFICHE IFRS 9 1° GENNAIO 2018
RETTIFICHE IFRS CLASSIFICAZIONE E POST APPLICAZIONE
VOCI DELL'ATTIVO 31 DICEMBRE 2017 9 IMPAIRMENT VALUTAZIONE IFRS 9
10. Cassa e disponibilità liquide 613 - - 613
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 548.682 - 19.338 568.020
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 8.827 - - 8.827
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 539.855 - 19.338 559.193
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 1.042.471 - - 1.042.471
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 20.301.141 (13.756) - 20.287.385
a) crediti verso banche 13.345.531 (12.595) - 13.332.936
b) crediti verso clientela 6.955.610 (1.161) - 6.954.449
50. Derivati di copertura 458 - - 458
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 9.590 - (9.929) (339)
90. Attività materiali 15.205 - - 15.205
100. Attività immateriali 97.511 - - 97.511
di cui
- avviamento 89.602 - - 89.602
110. Attività fiscali 9.249 909 (1.519) 8.639
a) correnti 1.765 - - 1.765
b) anticipate 7.484 909 (1.519) 6.874
130. Altre attività 315.415 - - 315.415
Totale dell'attivo 22.340.335 (12.847) 7.890 22.335.378
(Importi in migliaia)
RETTIFICHE IFRS 9 1° GENNAIO 2018
RETTIFICHE IFRS CLASSIFICAZIONE E POST APPLICAZIONE
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31 DICEMBRE 2017 9 IMPAIRMENT VALUTAZIONE IFRS 9
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 21.131.037 - - 21.131.037
a) debiti verso banche 926.001 - - 926.001
b) debiti verso la clientela 20.205.036 - - 20.205.036
20. Passività finanziarie di negoziazione 11.936 - - 11.936
40. Derivati di copertura 3.375 - - 3.375
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-) (3.772) - - (3.772)
60. Passività fiscali 10.234 (3.032) 516 7.718
a) correnti 10.234 (3.032) 516 7.718
80. Altre passività 338.286 - - 338.286
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.999 - - 4.999
100. Fondi per rischi ed oneri: 112.414 451 - 112.865
a) impegni e garanzie rilasciate - 451 - 451
c) altri fondi per rischi e oneri 112.414 - - 112.414
120. Riserve da valutazione (8.340) 62 1.914 (6.364)
150. Riserve 323.932 (10.328) 5.460 319.064
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - 1.934
170. Capitale 200.545 - - 200.545
180. Azioni proprie (-) (365) - - (365)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 214.120 - - 214.120
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.335 (12.847) 7.890 22.335.378

Con riferimento all'impairment, la seguente tabella illustra l'esposizione lorda e le rettifiche di valore al 1° gennaio 2018 suddivise per voce di bilancio e per stadio di classificazione. Si precisa che l'esposizione lorda della voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" corrisponde all'importo di bilancio, in quanto tali attività finanziarie sono valutate al fair value e le relative rettifiche di valore sono rilevate in aumento della voce del passivo di bilancio IFRS 9 120. "Riserve di valutazione".

Le esposizioni fuori bilancio si riferiscono agli impegni e alle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione dell'IFRS 9.

Suddivisione per Stage delle esposizioni e delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
STAGE 1 STAGE 2 STAGE 3 STAGE 1 STAGE 2 STAGE 3
Voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla reddività complessiva 1.042.471 - - (93) - -
- Titoli di debito 1.042.466 - - (93) - -
- Titoli di capitale 5 - - - - -
Voce 40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 20.297.910 11.454 23.723 (18.692) (5.964) (21.043)
- Titoli di debito 15.132.717 - - (10.193) - -
- Crediti v erso banche 3.039.207 - - (2.872) - -
- Crediti v erso clientela 2.125.986 11.454 23.723 (5.627) (5.964) (21.043)
Esposizioni fuori bilancio 2.581.092 404 - (450) - -

Riconciliazione tra il saldo di apertura IFRS 9 e il saldo di chiusura IAS 39 del fondo di svalutazione

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL
FAIR VALUE CON IMPATTO SULLA
REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO
CREDITI VERSO BANCHE CREDITI VERSO CLIENTELA
FONDO
SVAL.NE
(ex IAS 39)
CAMB.TO
NELLA
MISUR.NE
FONDO
SVAL.NE
(ex IFRS 9)
FONDO
SVAL.NE
(ex IAS 39)
CAMB.TO
NELLA
MISUR.NE
FONDO
SVAL.NE
(ex IFRS 9)
FONDO
SVAL.NE
(ex IAS 39)
CAMB.TO
NELLA
MISUR.NE
FONDO
SVAL.NE
(ex IFRS 9)
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione - - - - - - - - -
- titoli di debito - - - - - - - - -
- finanziamenti e crediti - - - - - - - - -
Attività finanziarie
disponibili per la vendita - (93) (93) - - - - - -
- titoli di debito - (93) (93) - - - - - -
- finanziamenti e crediti - - - - - - - - -
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza
- - - - - - - (470) (470)
- titoli di debito - - - - - - - (470) (470)
- finanziamenti e crediti - - - - - - - - -
Crediti verso banche - - - - (12.595) (12.595) - - -
- titoli di debito - - - - (9.723) (9.723) - - -
- finanziamenti e crediti - - - - (2.872) (2.872) -
Crediti verso clientela - - - - - - (32.534) (100) (32.634)
- titoli di debito - - - - - - - - -
- finanziamenti e crediti - - - - - - (32.534) (100) (32.634)
Totale - (93) (93) - (12.595) (12.595) (32.534) (570) (33.104)
(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONI PERFORMING ESPOSIZIONI NON PERFORMING
FONDO CAMBIAMENTO FONDO FONDO CAMBIAMENTO FONDO
SVALUTAZIONE NELLA SVALUTAZIONE SVALUTAZIONE NELLA SVALUTAZIONE
(ex IAS 39) MISURAZIONE (ex IFRS 9) (ex IAS 39) MISURAZIONE (ex IFRS 9)
Voce 30. Attività finanziarie valutate al fair
value
impatto
sulla
reddività
con
complessiva - (93) (93) - - -
- Titoli di debito - (93) (93) - - -
- Titoli di capitale - - - - - -
Voce 40. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato (11.074) (13.582) (24.656) (21.460) 417 (21.043)
- Titoli di debito - (10.193) (10.193) - -
- Crediti verso banche - (2.872) (2.872) - -
- Crediti verso clientela (11.074) (517) (11.591) (21.460) 417 (21.043)
Esposizioni fuori bilancio - (450) (450) - - -

Si precisa che la colonna "Cambiamento nella misurazione" comprende anche la riduzione del fondo di svalutazione relativo agli interessi di mora, pari a circa 0,6 milioni di euro e riconducibile principalmente ai crediti in sofferenza. A partire dal 1° gennaio 2018, infatti, gli interessi di mora vengono rilevati nel valore lordo solo se non sono state registrate rettifiche di valore sulle esposizioni originarie e sono stati ritenuti dalla banca recuperabili. In precedenza gli interessi di mora venivano rappresentati sia nelle esposizioni lorde sia nel relativo fondo di svalutazione.

Come dettagliato in precedenza, l'adozione dell'IFRS 9 ha determinato un impatto negativo complessivo sul patrimonio netto consolidato per un ammontare pari a -2,9 milioni di euro (-4,8 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale), di cui -4,9 milioni di euro rilevati nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve" e +2 milioni di euro rilevati nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 120. "Riserve da valutazione", in particolare:

  • -10,3 milioni di euro (-14,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi all'applicazione delle riduzioni di valore basate sulla "perdita attesa" ("Expected Credit Loss" o "ECL"), rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve";
  • +7,3 milioni di euro (+9,4 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alla classificazione e valutazione delle attività finanziarie, rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve";
  • +0,1 milioni di euro (+0,1 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alle riduzioni di valore apportate ai titoli appartenenti al business model HTCS che, secondo le regole del principio, determinano in sede di prima applicazione la rilevazione di una riserva positiva nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 120. "Riserve di valutazione";
  • -1,9 milioni di euro (-3,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 150. "Riserve" e +1,9 milioni di euro (+3,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) rilevati nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 120. "Riserve di valutazione", riferiti, come più sopra illustrato, alla chiusura della riserva da valutazione AFS conseguente alla riclassificazione delle relative attività finanziarie.

Di seguito si riporta il patrimonio netto consolidato di chiusura al 31 dicembre 2017 e il patrimonio netto consolidato di apertura al 1° gennaio 2018.

(Importi in migliaia)
31 DICEMBRE 2017 RETTIFICHE IFRS 9 1° GENNAIO 2018
1. Capitale 200.545 - 200.545
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - 1.934
3. Riserve 323.932 (4.868) 319.064
- di utili 291.841 (4.868) 286.973
a) legale 40.109 - 40.109
b) azioni proprie 365 - 365
c) altre 251.367 (4.868) 246.499
- altre 32.091 - 32.091
4. Strumenti di capitale - - -
5. (Azioni proprie) (365) - (365)
6. Riserve da valutazione (8.340) 1.976 (6.364)
7. Utile (Perdita) d'esercizio 214.120 - 214.120
Totale 731.826 (2.892) 728.934

La riduzione del patrimonio netto contabile consolidato riportato nella tabella precedente, pari a -2,9 milioni di euro, coincide con la riduzione del patrimonio netto contabile individuale della Banca, stante la non operatività di Fineco Asset Management DAC al 1° gennaio 2018.

Impatti sul patrimonio regolamentare derivanti dall'adozione di IFRS 9

La Banca non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit. Si rimanda pertanto a quanto esposto nella nota integrativa del Bilancio dell'impresa di FinecoBank.

IFRS 16 - Leasing

In data 9 novembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2017/1986 della Commissione del 31 ottobre 2017 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 16.

L'IFRS16, applicabile a partire dal 1° gennaio 2019 (con facoltà di applicazione anticipata nel 2018 – congiuntamente all'applicazione obbligatoria dell'IFRS 15 - di cui la Banca non si è avvalsa), sostituisce l'attuale set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, lo IAS17. Il principio fornisce una nuova definizione di leasing ed introduce un criterio basato sul controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene.

Il principio conferma la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario con riferimento al modello contabile che deve applicare il locatore: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Con riferimento invece al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, il nuovo principio prevede che, per tutte le tipologie di leasing, anche operativo,debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Al momento dell'iscrizione iniziale detta attività è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività sarà valutata in base a quanto previsto per le attività materiali e immateriali da IAS 38, IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

In tale ambito, la Banca e la sua controllata Fineco AM hanno condotto le attività finalizzate a garantire la piena conformità con il nuovo principio contabile, in particolar modo con riferimento al calcolo e alla contabilizzazione del diritto di utilizzo e dell'associata passività di leasing, aspetti che rappresentano la principale discontinuità rispetto al modello contabile previsto da IAS17, completando l'assessment preliminare dei potenziali impatti alla data di transizione (1° gennaio 2019).

Le attività relative allo sviluppo di regole, principi e sistemi IT atte a garantire il corretto calcolo delle nuove attività e passività, la loro misurazione successiva e la determinazione dei correlati effetti a conto economico, sono in fase di finalizzazione.

La Banca e la sua controllata, coerentemente con le scelte effettuate dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., hanno deciso di non rideterminare i dati contabili relativi ad esercizi precedenti (comparativi) e di applicare il principio retroattivamente contabilizzando nel patrimonio netto alla data del 1° gennaio 2019 l'effetto cumulato derivante dall'applicazione iniziale, come previsto dal principio stesso (transizione con metodo retrospettivo modificato). Per le finalità di First Time Adoption, il valore della passività finanziaria sarà pari al valore attuale dei pagamenti futuri residui alla data di transizione e il valore del diritto di utilizzo sarà uguale a quello della suddetta passività finanziaria maggiorata dei risconti attivi relativi al leasing stesso, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (il presente bilancio al 31 dicembre 2018).

Ai fini del calcolo del debito per leasing e dell'associato "diritto d'uso", la Banca e la sua controllata procedono all'attualizzazione dei canoni futuri ad un appropriato tasso di interesse. In tale ambito i futuri canoni da attualizzare sono determinati alla luce delle previsioni dei contratti di locazione e calcolati al netto della componente IVA, pur essendo la stessa indetraibile per la Banca, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo.

Identificazione del perimetro di applicazione

La Banca e la sua controllata hanno identificato i contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dall'azienda e dei negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre a contratti di locazione di macchinari e autovetture.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, e coerentemente con le scelte effettuate dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro), i leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "Short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni saranno rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Si precisa che il contratto di affitto dell'immobile sito in Milano, Piazza Durante 11, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sarà qualificato in sede di prima applicazione del principio come "Short term lease" e quindi escluso dall'ambito di applicazione dell'IFRS 16, in quanto in data 31 gennaio 2019 la Banca ha perfezionato l'operazione di acquisto dell'immobile determinando la contestuale risoluzione del contratto di locazione.

Durata del leasing

La Banca e la sua controllata hanno determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto che rientra nell'ambito di applicazione, considerando a tal fine il periodo "non annullabile" durante il quale le stesse hanno il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte del locatario di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing è determinata , basandosi sull'esperienza storica, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di eventuali piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Tasso di attualizzazione

L'IFRS 16 prevede che alla data di decorrenza del contratto il locatario deve valutare la passività del leasing al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing devono essere attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito del leasing, se è possibile determinarlo facilmente. Se non è possibile, il locatario deve utilizzare il suo tasso di finanziamento marginale.

La natura dei contratti stipulati dalla Banca e dalla controllata, che rientrano nel perimetro di applicazione del principio, rappresentati principalmente da contratti di affitto di immobili, non consentono di ricavare il tasso implicito in ogni contratto e per questo motivo l'attualizzazione viene effettuata utilizzando il tasso di finanziamento marginale. Quest'ultimo è determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Dal momento che FinecoBank non ha emesso propri strumenti di debito, il tasso applicato è il tasso di provvista senior secured di UniCredit S.p.A., considerando che la Capogruppo applica tale tasso per finanziarie le società del perimetro Italia.

Considerazioni finali

Per effetto delle nuove regole di contabilizzazione previste dall'IFRS 16 dal punto di vista del locatore, alla data di prima applicazione sono attesi impatti sulla situazione patrimoniale consolidata della Banca derivanti dall'iscrizione, nell'attivo di bilancio di attività che rappresentano il diritto d'uso dei beni oggetto di locazione e, contestualmente, nel passivo di bilancio di debiti finanziari relativamente ai canoni da pagare previsti dai contratti in essere; nessun impatto è stato rilevato nel patrimonio netto consolidato.

In particolare, l'applicazione dell'IFRS 16 determinerà un incremento dell'attivo di bilancio consolidato pari a circa 64,5 milioni di euro (di cui circa 0,9 milioni riferiti a Fineco AM) e un incremento degli RWA della Banca il cui effetto può essere stimato, in via preliminare, in circa 55 basis point sul CET1 della Banca al 31 dicembre 2018. A tal riguardo si rammenta che la Banca non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata, ma esclusivamente individuale, in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha provveduto nell'aprile 2016 alla ristrutturazione dell'intervento di sostegno che il FITD aveva operato nel luglio 2014 a favore di Banca Tercas; tale intervento non comportò ulteriori oneri per le banche aderenti. Successivamente la dotazione finanziaria dello Schema Volontario fu incrementata fino a 700 milioni di euro (16,8 milioni di euro riferibili, come impegno, a FinecoBank S.p.A.).

In tale ambito, nel mese di giugno 2016 lo Schema Volontario deliberò un intervento a favore di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), in relazione all'aumento di capitale dalla stessa deliberato in data 8 giugno 2016 per circa 280 milioni di euro. In data 30 settembre 2016 l'impegno proquota riferibile a FinecoBank S.p.A. si tradusse in un esborso monetario che comportò, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, il riconoscimento in bilancio di strumenti di capitale classificati – in base al pre-vigente principio contabile IAS 39 – come "Attvità finanziarie disponibili per la vendita" per un ammontare di 6,7 milioni di euro (coerente con l'esborso monetario). La valutazione degli strumenti al 31 dicembre 2016 in base ad un modello interno riveniente dall'applicazione del metodo dei multipli di borsa su un paniere di banche, integrato da stime relative al portafoglio creditizio della Cassa di Risparmio di Cesena e delle connesse esigenze/fabbisogni patrimoniali, ne comportò l'integrale svalutazione.

Nel mese di settembre 2017, per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) (approvato dal Consiglio di gestione dello Schema Volontario e basato su un aumento di capitale di 464 milioni di euro e sulla sottoscrizione di titoli rivenienti dalla cartolarizzazione degli NPL delle suddette banche per 170 milioni di euro), il fondo deliberò un incremento della propria dotazione patrimoniale fino a 795 milioni di euro in conseguenza del quale la quota di impegno riferibile a FinecoBank S.p.A. divenne pari a 13,3 milioni di euro al netto dei contributi di cui sopra già versati. Successivamente, nello stesso mese, FinecoBank versò 1,4 milioni di euro, come richiesto dal Fondo, a fronte della parte di intervento relativa all'aumento di capitale di Carim e Carismi. Nel mese di dicembre 2017 FinecoBank versò ulteriori 12,2 milioni di euro (7,5 milioni di euro destinati alla ricapitalizzazione delle banche e 4,7 milioni di euro destinati alla sottoscrizione dei titoli della cartolarizzazione). A seguito di questi versamenti, l'impegno residuo di FinecoBank verso lo Schema Volontario risultò sostanzialmente azzerato (pari a 0,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I versamenti effettuati nel corso del 2017 a fronte della ricapitalizzazione delle banche hanno comportato, analogamente ai precedenti, il riconoscimento in bilancio di strumenti di capitale classificati – in base al pre-vigente principio contabile IAS39 – quali "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per un ammontare complessivo pari a 8,9 milioni di euro, interamente cancellati nel bilancio 2017 in quanto ritenuti non recuperabili per effetto dell'avvenuta cessione delle banche a Credit Agricole CariParma ad un prezzo simbolico.

Per quanto riguarda invece il versamento inerente la quota di intervento relativa alla sottoscrizione da parte dello Schema Volontario dei titoli Junior e Mezzanine della cartolarizzazione (4,7 milioni di euro per FinecoBank), il valore di iscrizione dei corrispondenti strumenti di capitale è stato rettificato nel bilancio 2017 per allinearlo al fair value dei titoli fornito dallo Schema Volontario stesso (0,7 milioni di euro per FinecoBank) risultante dalle analisi dell'advisor incaricato dal FITD delle valutazioni dei crediti sottostanti i sopra citati titoli Mezzanine e Junior, elaborate in funzione delle evidenze di un modello Discounted Cash Flow basato sulle previsioni di recupero elaborate dagli special servicer.

Relativamente a tali strumenti di capitale, classificati alla voce 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", a seguito dell'avvenuto aggiornamento della valutazione pervenuta dallo Schema Volontario (risultante dalle analisi dell'advisor incaricato), alla data del 31 dicembre 2018 è stata rilevata un'ulteriore rettifica di valore pari a 0,2 milioni di euro.

In data 30 novembre 2018, l'Assemblea delle banche aderenti allo Schema Volontario ha deciso di intervenire a favore di Banca Carige S.p.A. mediante sottoscrizione di un prestito subordinato Tier 2 (per un ammontare massimo pari a 320 milioni di euro) da emetterso da parte della Banca Carige S.p.A. stessa e destinato alla conversione in capitale nella misura necessaria a consentire un aumento di capitale previsto in 400 milioni di euro.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Alla medesima data, nel quadro dell'accordo appositamente stipulato con lo Schema Volontario, Banca Carige S.p.A. ha collocato obbligazioni per 320 milioni di euro, dei quali 318,2 milioni di euro sono stati sottoscritti direttamente dallo stesso Schema Volontario. Le obbligazioni sono state emesse alla pari (100% del valore nominale), cedola a tasso fisso pari al 13% e durata di 10 anni (scadenza 30 novembre 2028). Tuttavia, come previsto dal relativo Term Sheet, dato il mancato conferimento - entro il 22 dicembre 2018 - da parte dell'Assemblea Straordinaria di Banca Carige S.p.A. della delega al Consiglio di Amministrazione, anche ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile, per aumentare a pagamento il capitale sociale per un importo massimo complessivo, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, pari a 400 milioni di euro, con effetto retroattivo a decorrere dalla suddetta data di emissione, gli interessi sull'importo in linea capitale delle obbligazioni in essere di tempo in tempo, maturano al tasso fisso nominale lordo del 16%.

Con riferimento al suddetto intervento il contributo di FinecoBank richiesto dallo Schema Volontario è stato pari a circa 9,5 milioni di euro ed è stato rilevato, all'atto del suo versamento nel mese di dicembre, come uno strumento finanziario classificato – in base al vigente principio contabile IFRS 9 ed in continuità con quanto effettuato in sede di transizione al principio al 1° gennaio 2018 per gli strumenti rilevati a fronte dei precedenti versamenti allo Schema Volontario - alla voce 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, al 31 dicembre 2018 il fair value dello strumento è stato determinato dalla Banca utilizzando modelli interni (basati sulle metodologie Discounted Cash Flow e Multipli di Mercato applicate in analisi multi-scenario), avendo anche a riferimento la valutazione effettuata dall'incaricato dal FITD nell'ambito degli adempimenti connessi alla formazione del Rendiconto 2018 dello Schema Volontario ed inviato dal FITD stesso alle banche aderenti e tenendo in considerazione le significative condizioni di incertezza presenti e future riguardo l'istituzione creditizia emittente. Nel bilancio consolidato 2018 è stata rilevata un'ulteriore rettifica di valore pari a 2,8 milioni di euro.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes – DGS), con comunicazione del 6 dicembre 2018, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato che in applicazione di un criterio uniforme di ripartizione delle contribuzioni ordinarie negli anni di accumulo, l'importo complessivamente dovuto dalle banche consorziate per l'esercizio 2018 risulterebbe pari a 538,7 milioni di euro. La normativa europea e nazionale, tuttavia, definisce un livello obiettivo finale, consentendo ai sistemi di garanzia dei depositi, per il calcolo delle contribuzioni, di tenere conto del ciclo economico e del possibile impatto prociclico delle medesime (art. 96.2, comma 2 TUB). In forza di tale previsione, allo scopo di fare fronte alle esigenze finanziarie connesse all'alimentazione del Fondo di solidarietà, istituito dalla Legge di Stabilità 2016, con l'utilizzo delle risorse del FITD, senza richiedere ulteriori versamenti alle Consorziate, già in ciascuno degli anni 2016 e 2017 le contribuzioni ordinarie DGS sono state ridotte di 100 milioni di euro, da recuperare negli anni di accumulo della dotazione finanziaria (con conseguente incremento delle contribuzioni future). Il Consiglio del Fondo, nella riunione del 28 novembre 2018, ha deliberato di procedere su tale linea anche per il 2018, destinando 80 milioni di euro dell'importo complessivamente dovuto dalle banche consorziate al Fondo di solidarietà, al fine di fronteggiare le esigenze finanziarie derivanti dall'erogazione dei ristori e degli indennizzi relativi alle procedure in corso, arbitrale e forfettaria.

Di conseguenza il contributo ordinario complessivo di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes - DGS), destinato alla costituzione della dotazione finanziaria del FITD per l'esercizio 2018, è stato stabilito in misura pari a 458,7 milioni di euro.

Al contributo ordinario così quantificato si aggiungono, ai sensi dell'art. 25, comma 2 dello Statuto, le quote di contribuzione aggiuntiva pari a 1,2 milioni di euro, finalizzate al recupero graduale negli anni 2018-2024 della parte di dotazione finanziaria fin qui complessivamente utilizzata a fronte di interventi.

Il Consiglio del FITD, nella cennata riunione, ha altresì deliberato di richiedere alle banche consorziate un contributo supplementare di 16,5 milioni di euro, da riconoscere, a titolo di arrangement fee, al pool delle banche arranger, nell'ambito dell'operazione di concessione di una linea di credito quale fonte di funding alternativo per far fronte alle proprie obbligazioni, in luogo della richiesta di contribuzioni straordinarie, qualora se ne determinassero le condizioni, la cui chiamata graverebbe immediatamente sulla liquidità e sul conto economico delle consorziate, con possibili effetti prociclici.

In totale, quindi, la contribuzione dovuta dalle banche Consorziate per il 2018, incluse le risorse da destinare al Fondo di solidarietà e il suddetto contributo supplementare, ammonta a complessivi 556,4 milioni di euro. La quota di competenza di ciascuna consorziata è calcolata in funzione dell'ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2018 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza della Banca per l'esercizio 2018, versata e contabilizzata nella voce 190. Spese Amministrative, ammonta complessivamente a 14,3 milioni di euro, così composta:

  • 13,8 milioni di euro relativi al contributo DGS ordinario;
  • 0,03 milioni di euro relativi al contributo DGS aggiuntivo;
  • 0,4 milioni di euro relativi al contributo destinato al Fondo di solidarietà.

Nessuna contribuzione è stata richiesta alla Banca da parte del Single Resolution Board, per l'esercizio 2018, con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund).

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente desumibile da altre fonti.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa presentate nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2018. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio.

Alla data di predisposizione del presente Bilancio consolidato non riteniamo che vi siano incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment");
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca (e nella misura in cui applicabile, della società controllata), sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri utilizzate ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento iscritto in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali. Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla specifica Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente Parte A.

Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla "Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi" della nota integrativa del Bilancio dell'impresa.

Per ulteriori dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "18. Altre informazioni - Impairment" della Parte A "Politiche contabili - A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2018 è sottoposto a revisione contabile ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico consolidato.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali la Banca non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico consolidato alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, la Banca ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposti nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività consolidata complessiva ed anch'esse esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce 150. "Riserve".

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari).

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 - Operazioni di copertura

La Banca, coerentemente con il Gruppo UniCredit, si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

  • strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico consolidato in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico consolidato. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. La parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività consolidata complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto consolidato ed è rilevato nel conto economico consolidato nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60. dell'attivo o 50. del passivo è rilevata a conto economico consolidato tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

5 - Partecipazioni

I criteri di rilevazione iniziale e valutazione successiva delle partecipazioni regolati dagli IFRS10 Bilancio consolidato, IAS27 Bilancio separato, IAS28 Partecipazioni in società collegate e joint venture e IFRS11 Accordi a controllo congiunto sono dettagliati, nella misura in cui applicabili, nella Sezione 3. "Area e metodi di consolidamento" della Parte A.1 della presente nota integrativa consolidata che include l'informativa sulle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire l'esistenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole in ossequio a quanto previsto dall'IFRS12 (paragrafi 7-9).

Le restanti interessenze azionarie, diverse quindi da controllate, collegate e joint ventures e da quelle eventualmente rilevate nella voce 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" (si veda la Sezione 8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione), sono classificate quali attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e trattate in modo corrispondente (si vedano le Sezioni 1 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e 2 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono inoltre le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nella voce 130. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico consolidato, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  1. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

  1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
Automezzi non superiore a 4 anni

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dalla società, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

  • software non superiore a 3 anni;
  • altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 220. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio consolidato, corrispondente all'avviamento iscritto nel bilancio d'esercizio della Banca, riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 270. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la Sezione 10.3 "Attività immateriali – Altre informazioni" della successiva Parte B della presente nota integrativa.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte rispettivamente alle voci 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva (si veda Parte D - Redditività consolidata complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 320. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico consolidato. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti "Attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale consolidato del bilancio rispettivamente nelle voci 110. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
    • o differenze temporanee deducibili;
    • o riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
    • o riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite, sono calcolate applicando le legislazioni fiscali nazionali vigenti (con riferimento a ciascuna società consolidata integralmente) e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate.

In particolare per la fiscalità corrente, relativa a FinecoBank, l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

Per quanto riguarda la partecipata irlandese Fineco AM, le imposte sono state calcolate applicando l'aliquota del 12,5% (prevista dalla relativa legislazione fiscale).

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico consolidato alla voce 300. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività consolidata complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico consolidato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 120. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Nel caso dei fondi rischi e oneri per controversie legali, la stima include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, anche le spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: b) altri accantonamenti netti" del conto economico consolidato, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico consolidato per meglio rifletterne la natura.

11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi.

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto consolidato iscritta alla voce "140. Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto consolidato è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca a livello consolidato non prevedono covenants (si veda glossario negli allegati) che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 "Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale").

Alla data di riferimento del presente bilancio consolidato non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente agli Organi Amministrativi della Banca.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico consolidato nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 120. Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura del periodo.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto consolidato sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

15 - Attività e passività assicurative

L'IFRS4 definisce contratti assicurativi quei contratti in base ai quali una parte (l'assicuratore) accetta un rischio assicurativo significativo da un terzo (l'assicurato), concordando di risarcire quest'ultimo nel caso in cui subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto.

In sintesi, il trattamento contabile di tali prodotti prevede l'iscrizione:

  • alla voce 170. "Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" di conto economico consolidato, dei premi lordi, comprensivi di tutti gli importi maturati durante l'esercizio a seguito della stipula dei contratti di assicurazione, al netto degli annullamenti. Analogamente anche i premi ceduti nell'esercizio ai riassicuratori sono iscritti nella medesima voce;
  • alla voce 110. "Riserve tecniche" del passivo, degli impegni verso gli assicurati, calcolati analiticamente per ciascun contratto con il metodo prospettivo, sulla base delle ipotesi demografiche/finanziarie correntemente utilizzate dal mercato;
  • alla voce 80. "Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" dell'attivo, degli impegni a carico dei riassicuratori.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti attività e passività assicurative.

18 - Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

e

allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3. Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2. Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di riacquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa consolidata, riportate in Parte B - Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model della Banca è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (risk appetite framework) stabilito annualmente dalla Banca. Tuttavia, la Banca può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, la Banca ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

La Banca ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday";
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente della Banca, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dalla Banca:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione;
    • attività finanziarie di trading;
    • titoli ritirati dalla clientela;
    • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali), coerentemente ed in allineamento con la Capogruppo UniCredit S.p.A..

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che la Banca non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli della Banca, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale consolidato di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, la società non procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci attività finanziarie al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne e di Gruppo UniCredit che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno. Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Banca fa riferimento a specifici modelli sviluppati dal Gruppo Unicredit per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD utilizzati a fini regolamentari e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile35. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking"36 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata, per le controparti istituzionali comuni al Gruppo, utilizzando le metodologie ed i parametri creditizi sviluppati a livello accentrato.

Per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information in modo del tutto coerente con l'approccio di Gruppo come di seguito descritto.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito la Banca ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare. In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

35 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

36 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, il Gruppo UniCredit ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo.

Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali comuni al Gruppo costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento del evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di rimuovere il margine di conservativismo e riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA.

Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (metodo standardizzato). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall'appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("perdita in caso di inadempienza" o LGD - Loss given default).

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Il processo definito per includere scenari macroeconomici è altresì pienamente coerente con i processi di previsione macroeconomica utilizzati dal Gruppo UniCredit per ulteriori fini di gestione del rischio (quali i processi adottati per tradurre le previsioni macroeconomiche nelle perdite creditizie attese in base a quanto previsto da EBA Stress Test e il Framework ICAAP) e ha fatto leva anche sulla funzione indipendente di UniCredit Research.

I forecasts in termini di delta Default rate e delta Recovery Rate forniti dalla funzione di Stress Test sono inglobati all'interno dei parametri di PD ed LGD in fase di calibrazione. I parametri creditizi, infatti, sono normalmente calibrati su un orizzonte through-the-cycle (TTC), si rende quindi necessaria una loro calibrazione Point-in-time (PIT) e forward-looking (FL) che permetta di riflettere in tali parametri creditizi la situazione corrente nonché le aspettative circa l'evoluzione futura del ciclo economico.

Governance

Il processo di determinazione delle previsioni di perdita (Loan Loss Provisions) ai fini contabili include gli aggiustamenti descritti ai parametri creditizi, il calcolo della perdita attesa multiperiodale, la inclusione delle componenti macroeconomiche e forward-looking nonché la inclusione degli scenari di vendita ove applicabile.

È stato inoltre definito uno specifico processo per la produzione e la condivisione, tra FinecoBank ed il Gruppo UniCredit, degli aggiustamenti multiscenario e forward looking inerenti il perimetro dei crediti "Group Wide" (ovvero crediti afferenti a Clienti comuni con il Gruppo).

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato , ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nelle voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni FinecoBank o della Capogruppo UniCredit, che consistono nell'assegnazione di:

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte a conto economico consolidato alla voce 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della Capogruppo Unicredit S.p.A. e da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti delle società del Gruppo e che prevedono la regolazione con azioni della Capogruppo stessa, l'esistenza di accordi tra le società del Gruppo e la Capogruppo relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative", in contropartita della voce 80. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività tramite un'analisi di tipo qualitativo, in altri casi, invece, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo, per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non sono sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico consolidato come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazioni e che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati in voce 140. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 150. "Riserve", al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 10 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del Dlgs n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto consolidato nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Write–off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

La Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato (livello 3) o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell'operazione;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che la Banca non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

o

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, la Banca procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che la Banca prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che la Banca utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per questo motivo l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza, ecc.) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dalla Banca in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente un'incertezza determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat di importo inferiore a 100 euro, prelievi Visa debit extra Gruppo, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.) o percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la modifica del proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie e impongono, di conseguenza, la riclassifica di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dall'alta dirigenza della Banca, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni della società e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza la Banca modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • a) un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • b) un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • c) cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

a) un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato); b) la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

c) il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 la Banca non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato riclassifiche.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Qualora le quotazioni di mercato o altri input osservabili, quali il prezzo quotato di un'attività identica in un mercato non attivo, non risultino disponibili, la Banca ricorre a modelli valutativi alternativi, quali:

  • Metodo della valutazione di mercato (utilizzo di quotazioni di mercato di passività o strumenti di patrimonio simili detenuti come attività da altri attori di mercato);
  • Metodo del costo (l'ammontare costo di sostituzione che sarebbe richiesto al momento per sostituire la capacità di servizio di un'attività);
  • Metodo reddituale (tecnica del valore attualizzato basata sui flussi di cassa futuri attesi da una controparte di mercato che detiene una passività o uno strumento di patrimonio netto come attività).

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Dette metodologie utilizzano input basati sui prezzi formatisi in transazioni recenti nello strumento oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di profilo di rischio.

Questi prezzi/quotazioni risultano, infatti, rilevanti al fine di determinare i parametri significativi, in termini di rischio credito, rischio liquidità, rischio prezzo ed ogni altro rischio rilevante, relativi allo strumento oggetto di valutazione. Il riferimento a tali parametri "di mercato" consente di limitare la discrezionalità nella valutazione, garantendo al contempo la verificabilità del risultante fair value.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato i modelli valutativi impiegati utilizzano come input stime basate su dati storici.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dall'unità di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca, con il coordinamento delle competenti strutture di Capogruppo deputate a tali attività a beneficio di tutte le entità del Gruppo UniCredit, utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Discounted cash flow

Le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow generalmente consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.

Market Approach

Tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Fair value Adjustment (FVA)

Il Fair value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere un fair value della posizione. I FVA consentono quindi di assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Secondo le linee guida del Group Market Risk Governance di Capogruppo, affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office delle Società del Gruppo sono testate a livello centrale in modo indipendente e validate dalle funzioni del Group Internal Validation. Lo scopo di questa struttura di controllo indipendente è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dal Market Risk della Banca con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

La Banca determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" la Banca ha adottato il modello sviluppato da Capogruppo per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto del 6,25%, determinato stimando il "litigation risk" in misura pari allo 0,25% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione all'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato pari alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche acquistati dallo Schema Volontario) effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dallo stesso Fondo Interbancario Tutela Depositi ai fini della predisposizione del Rendiconto dello Schema Volontario al 31 dicembre 2018. Il modello valutativo adottato dall'advisor è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero formulate dagli special servicer.

Il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando un modello interno adottato dal Gruppo UniCredit basato sul Discounted Cash Flow e Multipli di mercato applicate in analisi multi-scenario, avendo anche a riferimento la valutazione delle attività finanziarie detenute dallo Schema Volontario effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dallo stesso Schema Volontario ai fini della predisposizione del Rendiconto al 31 dicembre 2018.

Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

La Banca detiene investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo.

I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile.

I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, dal momento che tali attività e passività non vengono generalmente scambiati, la determinazione del fair value si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando la metodologia di Gruppo basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato ad UniCredit S.p.A.. Il Credit Spread è determinato utilizzando le curve di rischio subordinate e non subordinate di UniCredit S.p.A.. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31.12.2018 31.12.2017
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ MISURATE AL FAIR VALUE L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 3.390 3.557 13.271
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.354 3.523 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 36 34 13.271
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 961.767 - 5
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 6.030 4.834 15
Attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39) - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 1.042.465 - 5.224
3. Derivati di copertura - 3.314 - - 458 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 965.157 6.871 13.276 1.048.495 5.292 5.239
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 1.552 669 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - -
Passività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 2.032 579 6
Passività finanziarie designate al fair value (ex IAS 39) - - -
3. Derivati di copertura - 5.341 - - 12.694 -
Totale 1.552 6.010 - 2.032 13.273 6

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Nel corso del 2018 non vi sono stati trasferimenti tra i livelli della gerarchia del fair value (livello 1 e livello 2). Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
TOTALE di cui: a) attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair
value
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
VALUTATE AL
FAIR VALUE CON
IMPATTO SULLA
REDDITIVITÀ
COMPLESSIVA
DERIVATI DI
COPERTURA
ATTIVITÀ
MATERIALI
ATTIVITÀ
IMMATERIALI
1. Esistenze iniziali 5.234 6 - 5.228 5 - - -
2. Aumenti 16.205 5.128 - 11.077 - - - -
2.1 Acquisti 14.613 5.128 - 9.485 - - - -
2.2 Profitti imputati a: 1.592 - - 1.592 - - - -
2.2.1 Conto Economico 1.592 - - 1.592 - - - -
- di cui plusvalenze 1.585 - - 1.585 - - - -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (8.168) (5.134) - (3.034) - - - -
3.1 Vendite (5.135) (5.128) - (7) - - - -
3.2 Rimborsi - - - - - - - -
3.3 Perdite imputate a: (3.033) (6) - (3.027) - - - -
3.3.1 Conto Economico (3.033) (6) - (3.027) - - - -
- di cui minusvalenze (3.033) (6) - (3.027) - - - -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 13.271 - - 13.271 5 - - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle attività finanziare rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le riclassificazioni conseguenti alla prima apllicazione dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata).

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci 2.2.2 "Profitti imputati a Patrimonio netto" e 3.3.2 "Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
PASSIVITÀ FINANZIARIE DETENUTE
PER LA NEGOZIAZIONE
PASSIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR VALUE
DERIVATI DI
COPERTURA
1. Esistenze iniziali 6 - -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2 Perdite imputate a: - - -
2.2.1 Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (6) - -
3.1 Rimborsi - - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a: (6) - -
3.3.1 Conto Economico (6) - -
- di cui plusvalenze (6) - -
3.3.2 Patrimonio netto X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle passività finanziare rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le riclassificazioni conseguenti alla prima apllicazione dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata).

Le sottovoci "2.2.1 Perdite imputate a Conto Economico" e "3.3.1 Profitti imputati a Conto Economico" delle passività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ NON MISURATE AL
FAIR
31.12.2018 31.12.2017
VALUE O MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE
NON RICORRENTE
VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 23.270.024 8.115.915 9.182.023 6.117.326
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza
(ex IAS 39) 4.826.390 4.855.200 - -
Crediti verso banche (ex IAS 39) 13.878.117 - 11.311.889 3.039.207
Crediti verso clientela (ex IAS 39) 2.129.219 - - 2.204.926
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione - - - - - - - -
Totale 23.272.112 8.115.915 9.182.023 6.120.276 20.836.030 4.855.200 11.311.889 5.247.624
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 23.282.962 - 3.111 23.279.856
Debiti verso banche (ex IAS 39) 926.001 - - 926.001
Debiti verso clientela (ex IAS 39) 20.205.036 - 9.622 20.195.477
Titoli in circolazione (ex IAS 39) - - - -
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione - - - - - - - -
Totale 23.282.962 - 3.111 23.279.856 21.131.037 - 9.622 21.121.478

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 163

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo 165
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 165
Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 165
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
Sezione 4 - – Voce 30
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40
169
171
Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50 175
Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 60
176
Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70 176
Sezione 8 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 176
Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90 177
Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100 180
Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo 183
Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate 187
Sezione 13 - – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo
Altre attività – Voce 130
187
Passivo 189
Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 189
Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20 191
Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 192
Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40 193
Sezione 5 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – 193
Sezione 6 - Voce 50
Passività fiscali – Voce 60
194
Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 194
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80 194
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 195
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100 196
Sezione 11 - Riserve tecniche – Voce 110 199
Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130 199
Sezione 13 - Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 199

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
(a) Cassa 6 613
(b) Depositi a vista presso Banche Centrali - -
Totale 6 613

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 5 - -
1.1 Titoli strutturati 5 - -
1.2 Altri titoli di debito - - -
2. Titoli di capitale 2.110 - -
3. Quote di O.I.C.R. 2 - -
4. Finanziamenti - - -
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - - -
Totale (A) 2.117 - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.236 3.523 -
1.1 di negoziazione 1.236 3.523 -
1.2 connessi con la fair value option - - -
1.3 altri - - -
2. Derivati creditizi - - -
2.1 di negoziazione - - -
2.2 connessi con la fair value option - - -
2.3 altri - - -
Totale (B) 1.236 3.523 -
Totale (A+B) 3.353 3.523 -

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 3.509 migliaia di euro (4.756 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.250 migliaia di euro (1.758 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2018
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 5
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie 5
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
2. Titoli di capitale 2.110
a) Banche -
b) Altre società finanziarie 175
di cui: imprese di assicurazione -
c) Società non finanziarie 1.935
d) Altri emittenti -
3. Quote di O.I.C.R. 2
4. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale (A) 2.117
B. Strumenti derivati
a) Controparti centrali 73
b) Altre 4.686
Totale (B) 4.759
Totale (A+B) 6.876

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3
1. Titoli di debito 31 34 -
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 31 34 -
2. Titoli di capitale 6 - 13.271
3. Quote di O.I.C.R. - - -
4. Finanziamenti - - -
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - - -
Totale 37 34 13.271
Legenda:
L1: Livello 1
L2: Livello 2
L3: Livello 3

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 6.086 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2018 pari a 1.585 migliaia di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 7.177 migliaia di euro (di cui 6.652 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 525 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico 2018 per effetto della valutazione al fair value di 3.025 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa consolidata.

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 6 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
1. Titoli di capitale 13.277
di cui: banche 1
di cui: altre società finanziarie 6.087
di cui: società non finanziarie 12
2. Titoli di debito 65
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche 29
c) Banche 2
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie 34
3. Quote di O.I.C.R. -
4. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 13.342

Si segnala che la voce 1. "Titoli di capitale" include i titoli rilevati per effetto delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, il cui importo complessivo (pari a 7.177 migliaia di euro), non rientra tra i dettagli previsti dalla tabella sopra riportata.

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39 Voce 20)

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
VOCI/VALORI LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 18 30 -
1.1 Titoli strutturati 3 - -
1.2 Altri titoli di debito 15 30 -
2. Titoli di capitale 2.288 - 9
3. Quote di O.I.C.R. 2.019 - -
4. Finanziamenti - - -
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - - -
Totale (A) 4.325 30 9
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.705 4.804 6
1.1 di negoziazione 1.705 4.804 6
1.2 connessi con la fair value option - - -
1.3 altri - - -
2. Derivati creditizi - - -
2.1 di negoziazione - - -
2.2 connessi con la fair value option - - -
2.3 altri - - -
Totale (B) 1.705 4.804 6
Totale (A+B) 6.030 4.834 15

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 48
a) Governi e Banche Centrali 11
b) Altri enti pubblici -
c) Banche 37
d) Altri emittenti -
2. Titoli di capitale 2.297
a) Banche 1
b) Altri emittenti: 2.296
- imprese di assicurazione -
- società finanziarie 95
- imprese non finanziarie 2.201
- altri -
3. Quote di O.I.C.R. 2.019
4. Finanziamenti -
a) Governi e Banche Centrali -
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri emittenti -
Totale (A) 4.364
B. Strumenti derivati
a) Banche 346
- fair value 346
b) Clientela 6.169
- fair value 6.169
Totale (B) 6.515
Totale (A+B) 10.879

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3
1. Titoli di debito 961.767 - -
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 961.767 - -
2. Titoli di capitale - - 5
3. Finanziamenti - - -
Totale 961.767 - 5

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale ad interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"37. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI
TOTALE 31.12.2018
1. Titoli di debito 961.767
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche 961.767
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
2. Titoli di capitale 5
a) Banche -
b) Altri emittenti: 5
- altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
- società non finanziarie 5
- altri -
3. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 961.772

37 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
VALORE LORDO RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
PRIMO
STADIO
DI CUI: STRUMENTI CON
BASSO RISCHIO DI CREDITO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
PRIMO
STADIO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
Titoli di debito 961.938 961.938 - - (171) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 961.938 961.938 - - (171) - - -
Totale 31 dicembre 2017
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 Voce 40)

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
VOCI/VALORI LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
1. Titoli di debito 1.042.465 - -
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.042.465 - -
2. Titoli di capitale - - 5.224
2.1 Valutati al fair value - - 5.219
2.2 Valutati al costo - - 5
3. Quote di O.I.C.R. - - -
4. Finanziamenti - - -
Totale 1.042.465 - 5.224

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI
TOTALE 31.12.2017
1. Titoli di debito 1.042.465
a) Governi e Banche Centrali 1.042.465
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri emittenti -
2. Titoli di capitale 5.224
a) Banche -
b) Altri emittenti: 5.224
- imprese di assicurazione -
- società finanziarie 4.501
- imprese non finanziarie 5
- altri 718
3. Quote di O.I.C.R. -
4. Finanziamenti -
a) Governi e Banche Centrali -
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri soggetti -
Totale 1.047.689

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali - - - - - -
1. Depositi a scadenza - - - X X X
2. Riserva obbligatoria - - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X
4. Altri - - - X X X
B. Crediti verso banche 12.440.994 - - 267.493 9.182.023 3.058.882
1. Finanziamenti 3.058.882 - - - - 3.058.882
1.1 Conti correnti e depositi a vista 1.922.041 - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 1.127.298 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 9.543 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 416 - - X X X
- Leasing finanziario - - - X X X
- Altri 9.127 - - X X X
2. Titoli di debito 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
Totale 12.440.994 - - 267.493 9.182.023 3.058.882

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I crediti verso banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti principalmente dai rapporti intrattenuti con UniCredit S.p.A., per un importo di bilancio pari a 1.887.303 migliaia di euro (1.958.602 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), ed in misura inferiore dai conti correnti intrattenuti con banche esterne al Gruppo per l'operatività in titoli e per la gestione della liquidità dei clienti e i conti correnti aperti da Fineco AM per la gestione della propria liquidità, per un importo di 13.908 migliaia di euro.

I "Depositi a scadenza" sono costituiti dai depositi intrattenuti dalla Banca con UniCredit S.p.A. per un importo di 1.119.303 migliaia di euro (1.028.153 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), tra i quali il deposito per riserva obbligatoria, e il deposito intrattenuto da Fineco AM con UniCredit Bank Ireland Plc per un importo pari a 7.986 migliaia di euro.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 5.280 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (14.647 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e per 3.847 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3.215 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

I "Titoli di debito" sono comprensivi di 9.115.783 migliaia di euro relativi ad emissioni di UniCredit S.p.A. (10.838.910 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 2.952.257 2.817 - - 3.058.444
-
1.1 Conti correnti 1.016.930 1.770 - X X X
1.2 Pronti contro termine attivi 148.768 29 - X X X
1.3 Mutui 856.856 14 - X X X
1.4 Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
749.358 783 - X X X
1.5 Leasing finanziario - - - X X X
1.6 Factoring - - - X X X
1.7 Altri finanziamenti 180.345 221 - X X X
2. Titoli di debito 7.873.955 - - 7.848.422 -
-
2.1 Titoli strutturati - - - - -
-
2.2 Altri titoli di debito 7.873.955 - - 7.848.422 -
-
Totale 10.826.212 2.817 - 7.848.422 3.058.444
-

Legenda:

L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

I titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" sono costituiti da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

4.3 Leasing finanziario

Nessun dato da segnalare

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
PRIMO E SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI: ATTIVITÀ
IMPAIRED ACQUISITE O
ORIGINATE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI
1. Titoli di debito
7.873.955
a) Amministrazioni pubbliche 7.873.955 -
-
-
-
b) Altre società finanziarie - - -
di cui: imprese di assicurazione - - -
c) Società non finanziarie - - -
2. Finanziamenti verso: 2.952.257 2.817 -
a) Amministrazioni pubbliche 8 - -
b) Altre società finanziarie 179.436 2 -
di cui: imprese di assicurazione 19.028 - -
c) Società non finanziarie 908 9 -
d) Famiglie 2.771.905 2.806 -
Totale 10.826.212 2.817 -

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore

(Importi in migliaia)
VALORE LORDO RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
PRIMO
STADIO
DI CUI: STRUMENTI CON
BASSO RISCHIO DI
CREDITO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
PRIMO
STADIO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
Titoli di debito 17.264.880 17.264.880 - - (8.812) - - -
Finanziamenti 6.012.795 - 14.650 23.936 (10.312) (5.994) (21.118) -
Totale 31 dicembre 2018 23.277.675 17.264.880 14.650 23.936 (19.124) (5.994) (21.118) -
Totale 31 dicembre 2017
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate
X X - - X - - -

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39 Voce 50)

5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
FV
VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
1. Titoli di debito 4.826.390 4.855.200 - -
- Strutturati - - - -
- Altri 4.826.390 4.855.200 - -
2. Finanziamenti - - - -
Totale 4.826.390 4.855.200 - -

Legenda FV = fair value VB = valore di bilancio

5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017
1. Titoli di debito 4.826.390
a) Governi e Banche Centrali 4.726.466
b) Altri enti pubblici 99.924
c) Banche -
d) Altri emittenti -
2. Finanziamenti -
a) Governi e Banche Centrali -
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri soggetti -
Totale 4.826.390
Totale fair value 4.855.200

Crediti verso banche (ex IAS 39 Voce 60)

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
FV
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
A. Crediti verso Banche Centrali - - - -
1. Depositi vincolati - X X X
2. Riserva obbligatoria - X X X
3. Pronti contro termine - X X X
4. Altri - X X X
B. Crediti verso banche 13.878.117 - 11.311.889 3.039.207
1. Finanziamenti 3.039.207 - - 3.039.207
1.1 Conti correnti e depositi liberi 1.993.139 X X X
1.2 Depositi vincolati 1.028.152 X X X
1.3 Altri finanziamenti: X X X
- Pronti contro termine attivi 54 X X X
- Leasing finanziario - X X X
- Altri 17.862 X X X
2. Titoli di debito 10.838.910 - 11.311.889 -
2.1 Titoli strutturati - X X X
2.2 Altri titoli di debito 10.838.910 X X X
Totale 13.878.117 - 11.311.889 3.039.207

Legenda

FV = fair value VB = valore di bilancio

Crediti verso clientela (ex IAS 39 Voce 70)

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE
DETERIORATI L3
TIPOLOGIA OPERAZIONI / VALORI NON DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI L1 L2
Finanziamenti 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926
1. Conti correnti 639.726 - 1.828 X X X
2. Pronti contro
termine attivi 202.620 - 81 X X X
3. Mutui 516.237 - 14 X X X
4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessione del quinto 632.249 - 799 X X X
5. Leasing finanziario - - - X X X
6. Factoring - - - X X X
7. Altri finanziamenti 135.534 - 131 X X X
Titoli di debito - - - - - -
8. Titoli strutturati - - - X X X
9. Altri titoli di debito - - - X X X
Totale 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
DETERIORATI
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI NON DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI
1. Titoli di debito - - -
a) Governi - - -
b) Altri Enti pubblici - - -
c) Altri emittenti: - - -
- imprese non finanziarie - - -
- imprese finanziarie - - -
- imprese di assicurazione - - -
- altri - - -
2. Finanziamenti 2.126.366 - 2.853
a) Governi - - -
b) Altri Enti pubblici - - -
c) Altri soggetti: 2.126.366 - 2.853
- imprese non finanziarie 20.492 - 99
- imprese finanziarie 107.681 - 5
- imprese di assicurazione 16.651 - -
- altri 1.981.542 - 2.749
Totale 2.126.366 - 2.853

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
FAIR VALUE 31.12.2018 FAIR VALUE 31.12.2017 VN
L1 L2 L3 31.12.2018 L1 L2 L3 31.12.2017
A. Derivati finanziari - 3.314 - 570.000 - 458 - 151.109
1) Fair value - 3.314 - 570.000 - 458 - 151.109
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 3.314 - 570.000 - 458 - 151.109

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI INVESTIMENTI
SPECIFICA ESTERI
OPERAZIONI / TIPO DI COPERTURA TITOLI DI
DEBITO E
TASSI DI
INTERESSE
TITOLI DI
CAPITALE E
INDICI
AZIONARI
VALUTE E
ORO
CREDITO MERCI ALTRI GENERICA SPECIFICA GENERICA
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 3.314 X - X
Totale passività - - - - - 3.314 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X X
- - -

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ COPERTE/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Adeguamento positivo 4.873 10.130
1.1 di specifici portafogli 4.873 10.130
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.873 10.130
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo - (540)
2.1 di specifici portafogli - (540)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - (540)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 4.873 9.590

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70

Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ / VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Attività di proprietà 14.544 12.901
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 1.835 1.480
d) impianti elettronici 10.944 9.798
e) altre 1.765 1.623
2. Attività acquisite in leasing finanziario - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
Totale 14.544 12.901
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
FAIR VALUE
VALORE DI
FAIR VALUE
VALORE DI
ATTIVITÀ / VALORI BILANCIO L1 L2 L3 BILANCIO L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
2. Attività acquisite in leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Nessun dato da segnalare.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
IMPIANTI
TERRENI FABBRICATI MOBILI ELETTRONICI ALTRE TOTALE
A. Esistenze iniziali lorde - - 13.873 30.710 10.360 54.943
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - (12.393) (20.912) (8.737) (42.042)
A.2 Esistenze iniziali nette - - 1.480 9.798 1.623 12.901
B. Aumenti: - - 1.474 4.968 704 7.146
B.1 Acquisti - - 1.472 4.968 704 7.144
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo di investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - - 2 - - 2
C. Diminuzioni: - - (1.118) (3.822) (563) (5.503)
C.1 Vendite - - - (1) - (1)
C.2 Ammortamenti - - (1.095) (3.677) (486) (5.258)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (20) - (77) (97)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - X X X -
b) attività non corrente e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - (3) (144) - (147)
D. Rimanenze finali nette - - 1.836 10.944 1.764 14.544
D.1 Riduzioni di valore totali nette - - (13.061) (24.134) (9.025) (46.220)
D.2 Rimanenze finali lorde - - 14.897 35.078 10.789 60.764
E. Valutazione al costo - - 1.836 10.944 1.764 14.544

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TOTALE
TERRENI FABBRICATI
A. Esistenze iniziali lorde - 3.765
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.461)
A.2 Esistenze iniziali nette - 2.304
B. Aumenti - 2
B.1 Acquisti - 2
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (218)
C.1 Vendite - (91)
C.2 Ammortamenti - (109)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a:
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - (18)
D. Rimanenze finali nette - 2.088
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.512)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.600
E. Valutazione al fair value - 2.950

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2018 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 540 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
ATTIVITÀ/VALORI DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 8.705 7.909
A.2.1 Attività valutate al costo: 8.705 - 7.909 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 8.705 - 7.909 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 8.705 89.602 7.909 89.602

La vita utile del software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile della altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
AVVIAMENTO ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI:
GENERATE INTERNAMENTE
ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI:
ALTRE
TOTALE
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali lorde 124.729 - 79.811
-
204.540
-
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - (71.902)
-
(107.029)
-
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - 7.909
-
97.511
-
B. Aumenti - - 5.755
-
5.755
-
B.1 Acquisti - - 5.755
-
5.755
-
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - -
-
-
-
B.3 Riprese di valore X - -
-
-
-
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
- a patrimonio netto X - -
-
-
-
- a conto economico X - -
-
-
-
B.5 Differenze di cambio positive - - -
-
-
-
B.6 Altre variazioni - - -
-
-
-
C. Diminuzioni - - (4.959)
-
(4.959)
-
C.1 Vendite - - -
-
-
-
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti X - (4.959)
-
(4.959)
-
- Svalutazioni
+ patrimonio netto X - -
-
-
-
+ conto economico - - -
-
-
-
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto X - -
-
-
-
- a conto economico X - -
-
-
-
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione - - -
-
-
-
C.5 Differenze di cambio negative - - -
-
-
-
C.6 Altre variazioni - - -
-
-
-
D. Rimanenze finali nette 89.602 - 8.705
-
98.307
-
D.1 Rettifiche di valore totali nette (35.127) - (76.861)
-
(111.988)
-
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - 85.566
-
210.295
-
F. Valutazione al costo 89.602 - 8.705
-
98.307
-

Legenda

DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2018 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 721 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  • il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;
  • l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business di FinecoBank, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2019, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 11 dicembre 2018);
  • anno 2020, in cui sono state considerate le proiezioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2017);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2021 al 2025, per il quale le proiezioni dei flussi finanziari vengono estrapolate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2020), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value";
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 1996 al 2017 è stato pari al 1,5%. La scelta del 2% nominale quale tasso di crescita per il calcolo del "terminal value", corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i vari fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per la Banca è la somma dei seguenti addendi:

  • Tasso privo di rischio: media degli ultimi 6 anni del Bund a 5 anni. L'orizzonte temporale di 6 anni è stato scelto per tener conto della lunghezza media del ciclo economico in Eurozona;
  • Premio al rischio sul debito: Credit Default Swap medio degli ultimi 6 anni pagato da UniCredit S.p.A.;
  • Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l'option based model e basato sulla volatilità media degli ultimi 6 anni del valore delle azioni di banche operanti prevalentemente nello stesso settore.

Per ragioni prudenziali, il costo del capitale della Banca è stato elevato al livello del costo del capitale del Commercial Banking Germany del Gruppo UniCredit, che è stato considerato come valore "floor" nell'ambito del Gruppo, ed è pari all'8,11%.

Il costo del capitale utilizzato per l'impairment test ha 4 punti target (budget 2019, Multi Year Plan 2020 e Terminal Value) tra i quali viene inserita una convergenza lineare.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2019. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test effettuato (approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2019) conferma la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2018 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile dello stesso.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessita del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

DECREMENTO DELL'1% DEL DECREMENTO UTILIZZO DEL
INCREMENTO DELL'1% DEL INCREMENTO DELL'1% TASSO DI CRESCITA DEL 5% DEGLI CORE TIER1 RATIO
TASSO DI ATTUALIZZAZIONE DEL CORE TIER 1 NOMINALE PER IL CALCOLO UTILI AL 31.12.2018
AL NETTO DELLE IMPOSTE (KE) RATIO TARGET DEL TERMINAL VALUE ANNUALI (21,16%)
Variazione valore d'uso -19,1% -0,7% -14,1% -6,6% -5,9%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 17 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 75% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 5.341 milioni di euro di euro al 31 dicembre 2018, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato internamente, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 6.714 migliaia di euro, si compone di:

  • "Attività fiscali correnti" per 467 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" per 6.247 migliaia di euro.

Le attività fiscali anticipate sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali differite e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 30.270 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 2.740 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 26.560 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 203 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 12.390 migliaia di euro, si compone esclusivamente di "Passività fiscali correnti".

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Attività fiscali correnti 467 1.765
Passività fiscali correnti 12.390 10.234

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte sono state determinate con l'aliquota del 12,5% e non sono state iscritte imposte anticipate o differite.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.17
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.237 26.702
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 2.740 6.225
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 4.033 3.828
Totale ante compensazione IAS 12 33.010 36.755
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (26.763) (29.271)
Totale 6.247 7.484

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.560 23.982
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 203 5.289
Totale ante compensazione IAS 12 26.763 29.271
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (26.763) (29.271)
Totale - -

11.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 31.469 33.223
2. Aumenti 3.727 3.936
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 3.727 3.532
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili 206 -
c) riprese di valore - -
d) altre 3.521 3.532
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 404
3. Diminuzioni (4.926) (6.629)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (4.926) (6.629)
a) rigiri (4.687) (6.629)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre (239) -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 30.270 30.530

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Le variazioni in aumento e in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono principalmente alle seguenti voci:

  • accantonamenti e utilizzi del fondo rischi ed oneri;
  • accantonamenti e utilizzi per oneri futuri del personale.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

11.4 Variazione delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 3.828 4.180
2. Aumenti 205 -
3. Diminuzioni - (352)
3.1 Rigiri - (352)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 4.033 3.828

11.5 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 24.069 23.278
2. Aumenti 2.688 712
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.688 704
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 2.688 704
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 8
3. Diminuzioni (197) (8)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (197) (8)
a) rigiri (64) (8)
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre (133) -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 26.560 23.982

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del trattamento contabile e fiscale dell'avviamento.

11.6 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 1.937 7.617
2. Aumenti 1.128 270
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.128 270
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 1.128 270
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (325) (1.662)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (325) (1.662)
a) rigiri (325) (1.619)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre - (43)
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.740 6.225

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

La variazione in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce principalmente alla valutazione al fair value dei titoli di debito classificati nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

La variazione in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce alla rilevazione di imposte anticipate per utili attuariali iscritti a patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

11.7 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
1. Importo iniziale 2.463 5.968
2. Aumenti 192 1.104
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 192 1.104
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 192 1.104
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (2.452) (1.783)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (2.452) (1.783)
a) rigiri (2.452) (1.783)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 203 5.289

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Le variazioni in aumento e in diminuzione delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono all'iscrizione e al rigiro di imposte differite per effetto della valutazione al fair value dei titoli di debito e titoli di capitale classificati nella voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

11.8 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

Nessun dato da segnalare

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività àfinanziarie 4.303 2.993
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 8.489 4.985
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 2 18
Partite in attesa di regolamento:
- effetti, assegni ed altri documenti 4.597 4.498
Partite in corso di lavorazione:
- altre partite in corso di lavorazione 29 99
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.170 4.721
Partite definitive non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 5.131 4.617
- altre operazioni 25.225 16.016
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce 110:
- acconti d'imposta 262.261 242.539
- crediti d'imposta 6.893 6.875
- acconti d'imposta su TFR 35 28
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 119 119
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle
pertinenti attività o passività finanziarie 24.588 21.132
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.928 6.774
Totale 350.770 315.414

A seguito della prima applicazione del principio IFRS15, nella tabella sopra riportata sono state aggiunte le voci "Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15" e "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", in modo da fornire un dettaglio specifico per i crediti commerciali e le attività derivanti da contratti con i clienti così come richiesto dal par. 116 a). E' stata inoltre aggiunta la voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie". I saldi al 31 dicembre 2017 sono stati riclassificati nelle nuove voci.

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione", così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
RATEI E RISCONTI
RATEI E RISCONTI ATTIVI PASSIVI
Esistenze iniziali 2.993 1.737
AUMENTI 3.454 1.895
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da contratto o passività
derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della valutazione dei progressi, a una
modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale modifica della valutazione riguardante la limitazione
della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché l'attività
derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei ricavi
provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 3.454 1.895
DIMINUZIONI (2.144) (832)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché l'attività
derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei ricavi
provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (2.144) (832)
Rimanenze Finali 4.303 2.800

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

Per quanto riguarda, l'informativa richiesta dal parag. 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

(Importi in migliaia)
Durata attesa delle obbligazioni di fare
<= 1 ANNO > 1 ANNO
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o parzialmente
adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par 120a) 4.368 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o parzialmente
adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par 120a) 935 1.865
Totale 5.303 1.865

Si segnala, infine, che l'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, esposto nella tabella sopra riportata, è pari a 7.168 migliaia di euro. Il 74% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Parte B – Informazioni sull stato patrimoniale – Passivo

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VB FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2
L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X
2. Debiti verso banche 1.009.774 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 52.563 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X
2.3 Finanziamenti 933.352 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 933.352 X X X
2.3.2 Altri - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X
2.5 Altri debiti 23.859 X X X
Totale 1.009.774 - 1.009.774
-

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita dai conti correnti reciproci e di finanziamento con UniCredit S.p.A., per un importo di 18.318 migliaia di euro (6.093 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine effettuate con UniCredit S.p.A. per 751.841 migliaia di euro (764.353 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e 35.668 migliaia di euro di operazioni prestito titoli garantite da somme di denaro effettuate con UniCredit Bank AG Monaco (40.348 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

La voce "Altri debiti" comprende i margini di variazione ricevuti per l'operatività in pronti contro termine con la Capogruppo per 22.574 migliaia di euro (13.340 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VB FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2
L3
1. Conti correnti e depositi a vista 22.046.700 X X X
2. Depositi a scadenza 3.106 X X X
3. Finanziamenti 116.299 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 116.299 X X X
3.2 Altri - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X
5. Altri debiti 107.083 X X X
Totale 22.273.188 - 3.111
22.270.081

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Debiti verso banche (ex IAS 39 Voce 10)

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA OPERAZIONI/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 31.12.2017
1. Debiti verso banche centrali -
2. Debiti verso banche 926.001
2.1 Conti correnti e depositi liberi 42.756
2.2 Depositi vincolati -
2.3 Finanziamenti 868.651
2.3.1 Pronti contro termine passivi 868.651
2.3.2 Altri -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali -
2.5 Altri debiti 14.594
Totale 926.001
Fair value - livello 1 -
Fair value - livello 2 -
Fair value - livello 3 926.001
Totale fair value 926.001

Debiti verso clientela (ex IAS 39 Voce 20)

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA OPERAZIONI/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 31.12.2017
1. Conti correnti e depositi liberi 19.935.285
2. Depositi vincolati 9.631
3. Finanziamenti 146.410
3.1 Pronti contro termine passivi 146.410
3.2 Altri -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali -
5. Altri debiti 113.710
Totale 20.205.036
Fair value - livello 1 -
Fair value - livello 2 9.622
Fair value - livello 3 20.195.477
Totale fair value 20.205.099

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
FAIR VALUE FAIR
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI VN L1 L2 L3 VALUE *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - -
2. Debiti verso clientela 589 346 - - 346
3. Titoli di debito - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X
Totale A 589 346 - - 346
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 1.206 669 - X
1.1 Di negoziazione X 1.206 669 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X
1.3 Altri X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X
2.3 Altri X - - - X
Totale B X 1.206 669 - X
Totale (A+B) X 1.552 669 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 699 migliaia di euro (565 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.177 migliaia di euro (1.670 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39 Voce 40)

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
VN FV FV*
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2 L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - -
2. Debiti verso clientela 578 382 - - 382
3. Titoli di debito - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X
Totale A 578 382 - - 382
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 1.650 579 6 X
1.1 Di negoziazione X 1.650 579 6 X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X
1.3 Altri X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X
2.3 Altri X - - - X
Totale B X 1.650 579 6 X
Totale (A+B) X 2.032 579 6 X

Legenda

FV = fair value FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
VN
FAIR VALUE 31.12.2018
VN FAIR VALUE 31.12.2017
31.12.2018 L1 L2 L3 31.12.2017 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari 576.477 - 5.341 - 1.085.339 - 12.694 -
1) Fair value 576.477 - 5.341 - 1.085.339 - 12.694 -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale 576.477 - 5.341 - 1.085.339 - 12.694 -

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

I derivati di copertura al 31 dicembre 2017 erano comprensivi del fair value negativo di contratti derivati stipulati con UniCredit S.p.A. per 9.320 migliaia di euro.

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI INVESTIM.
SPECIFICA ESTERI
TITOLI DI TITOLI DI
DEBITO E CAPITALE E GENERICA SPECIFICA GENERICA
TASSI DI INDICI VALUTE E
OPERAZIONI / TIPO DI COPERTURA INTERESSE AZIONARI ORO CREDITO MERCI ALTRI
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 5.341 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - 5.341 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITÀ COPERTE/COMPONENTI DEL GRUPPO TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 2.600 -
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - (3.772)
Totale 2.600 (3.772)

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie 2.800 1.737
Altri debiti relativi al personale dipendente 13.018 11.378
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 163 148
Somme a disposizione della clientela 3.333 4.650
Partite in corso di lavorazione:
- bonifici in arrivo 543 423
- altre partite in corso di lavorazione 18 57
Partite in attesa di regolamento:
- bonifici in partenza 94.545 75.288
- POS e bancomat 97 16.581
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 24.181 23.690
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 12.921 30.351
- deleghe di pagamento 21.716 19.068
- altre partite 18.670 12.373
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni della Capogruppo UniCredit 338 938
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 22.123 18.097
Partite fiscali diverse da quelle imputate a voce 60:
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 17.805 22.173
- altre 98.226 94.342
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle
pertinenti attività o passività finanziarie 157 148
Contributi previdenziali da versare 6.415 6.845
Totale 337.069 338.287

Il 5° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" ha previsto che gli accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio siano esposti nella voce del passivo di bilancio 100. "Fondi per rischi e oneri" in luogo della precedente voce del passivo di bilancio, prevista dal 4° aggiornamento della Circolare 262, 100. "Altre passività". Si precisa che al 31 dicembre 2017 non erano presenti accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio.

Inoltre, a seguito della prima applicazione del principio IFRS15, nella tabella sopra riportata è stata aggiunta la voce "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", in modo da fornire un dettaglio specifico delle passività derivanti da contratti con i clienti così come richiesto dal par. 116 a), e la voce "Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie". I saldi al 31 dicembre 2017 sono stati riclassificati nelle nuove voci.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
A. Esistenze iniziali 4.999 5.253
B. Aumenti 136 125
B.1 Accantonamento dell'esercizio 70 65
B.2 Altre variazioni 66 60
C. Diminuzioni (574) (379)
C.1 Liquidazioni effettuate (305) (155)
C.2 Altre variazioni (269) (224)
di cui rettifiche per utili attuariali su TFR (IAS19R) (234) (211)
D. Rimanenze finali 4.561 4.999
Totale 4.561 4.999

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2018 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato:

dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti; dalle movimentazioni per cessione dei contratti di lavoro ai sensi degli art. 1406 e seguenti del Codice Civile relativi alla mobilità individuale infragruppo.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2018 31.12.2017
Tasso di attualizzazione 1,60% 1,45%
Tasso di inflazione atteso 1,20% 1,40%
(Importi in migliaia)
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO: ALTRE INFORMAZIONI 31.12.2018 31.12.2017
Accantonamento dell'esercizio 70 65
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 70 65
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) (234) (211)
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (85) (202)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche 1 -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie (150) (9)

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 135 migliaia di euro (+2,96%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 131 migliaia di euro (-2,86%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 82 migliaia di euro (-1,79%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 83 migliaia di euro (+1,82%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
VOCI/COMPONENTI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 49
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi rischi ed oneri 109.756 112.414
4.1 controversie legali e fiscali 32.290 34.987
4.2 oneri per il personale 4.809 5.690
4.3 altri 72.657 71.737
Totale 109.805 112.414

Il 5° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" ha previsto che gli accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio ("Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate") siano esposti nella voce del passivo di bilancio 100. "Fondi per rischi e oneri" in luogo della precedente voce del passivo di bilancio, prevista dal 4° aggiornamento della Circolare 262, 100. "Altre passività". Si precisa che al 31 dicembre 2017 non erano presenti accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio.

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 28.405 migliaia di euro (31.056 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.885 migliaia di euro (3.931 migliaia di euro al 31 dicembre 2017). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 64.139 migliaia di euro (64.983 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 2.266 migliaia di euro (2.311 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 6.252 migliaia di euro (4.443 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Parte B – Informazioni sull stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

10.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
FONDI SU ALTRI
IMPEGNI E ALTRE
GARANZIE
RILASCIATE
FONDI DI
QUIESCENZA
ALTRI FONDI PER
RISCHI ED ONERI
TOTALE
A. Esistenze iniziali - - 112.414 112.414
B Aumenti - - 9.913 9.913
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 9.024 9.024
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 884 884
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 5 5
B.4 Altre variazioni - - - -
C Diminuzioni - - (12.571) (12.571)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (12.125) (12.125)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (9) (9)
C.3 Altre variazioni - - (437) (437)
D. Rimanenze finali - - 109.756 109.756

Le "Altre variazioni" in diminuzione si riferiscono agli oneri di integrazione riallocati nelle "Altre passività".

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
FONDI PER RISCHIO DI CREDITO RELATIVO A IMPEGNI E GARANZIE FINANZIARIE
RILASCIATE
PRIMO STADIO SECONDO STADIO TERZO STADIO TOTALE
Impegni a erogare fondi 10 - - 10
Garanzie finanziarie rilasciate 39 - - 39
Totale 49 - - 49

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Controversie legali e fiscali 32.290 34.987
- Cause in corso 23.830 25.525
- Reclami 4.575 5.531
- Vertenze fiscali 3.885 3.931
Oneri per il personale 4.809 5.690
Altri 72.657 71.737
- Indennità suppletiva clientela 64.139 64.983
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.266 2.311
- Altri fondi 6.252 4.443
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 109.756 112.414
(Importi in migliaia)
TOTALE UTILIZZI TRASFERIMENTI UTILI (PERDITE) ACCANTONAMENTI TOTALE
FONDO RISCHI E ONERI 31.12.2017 E ALTRE VARIAZIONI ATTUARIALI IAS 19R * NETTI** 31.12.2018
Controversie legali e fiscali 34.987 (3.362) - - 665 32.290
- Cause in corso 25.525 (2.418) 248 - 475 23.830
- Reclami 5.531 (898) (248) - 190 4.575
- Vertenze fiscali 3.931 (46) - - - 3.885
Oneri per il personale 5.690 (4.471) (437) - 4.027 4.809
Altri 71.737 (4.292) - (4.830) 10.042 72.657
- Indennità suppletiva clientela 64.983 (1.646) - (4.823) 5.625 64.139
- Indennità contrattuale
e patti di non concorrenza 2.311 (90) - (7) 52 2.266
- Altri fondi 4.443 (2.556) - - 4.365 6.252
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.414 (12.125) (437) (4.830) 14.734 109.756

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2018 31.12.2017
Tasso di attualizzazione 1,60% 1,45%
Tasso di incremento salariale 1,00% 2,60%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 1.707 migliaia di euro (+2,66%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.638 migliaia di euro (-2,55%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 495 migliaia di euro (-0,77%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 508 migliaia di euro (+0,79%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 36 migliaia di euro (+1,73%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 35 migliaia di euro (-1,67%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 2 migliaia di euro (-0,09%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 2 migliaia di euro (+0,09%).

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2018 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile.

La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Parte B – Informazioni sull stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo eticoprofessionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa consolidata.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti, piani di incentivazione per consulenti finanziari ed eventi formativi per consulenti finanziari.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130 Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2018 il capitale sociale ammonta a 200.773 migliaia di euro, composto da 608.404.395 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2018 la Banca detiene numero 1.401.288 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,23% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 13.960 migliaia di euro. Nel corso dell'esercizio 2018 sono state acquistate 27.644 azioni in relazione al sistema incentivante "Sistema incentivante 2017 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante", e 1.971.871 azioni in relazione al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN" a favore di selezionati consulenti finanziari, in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti della Banca dell'11 aprile 2017. Nello stesso periodo sono state assegnate ai Consulenti Finanziari 658.624 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN".

La Banca e la sua controllata non possiedono, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della controllante UniCredit S.p.A..

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2018, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 494.493 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 163.182,69 euro con efficacia immediata;
  • Sistemi Incentivanti 2014 e 2015 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 196.557 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 64.863,81 euro con efficacia dal 30 marzo 2018.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Capitale sociale 200.773 200.545
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 355.509 323.932
- Riserva legale 40.155 40.109
- Riserva straordinaria 272.454 251.367
- Riserva azioni proprie 13.960 365
- Altre riserve 28.940 32.091
(Azioni proprie) (13.960) (365)
Riserve da valutazione (9.794) (8.340)
Strumenti di capitale 200.000 -
Utile (Perdita) del periodo 241.219 214.120
Totale 975.681 731.826

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

VOCI/TIPOLOGIE ORDINARIE ALTRE
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate 607.713.345 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (60.397) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 607.652.948 -
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito
- a favore dei dipendenti 691.050 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 658.624 -
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (1.999.515) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 607.003.107 -
D.1 Azioni proprie (+) 1.401.288 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio
- interamente liberate 608.404.395 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni consegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.155 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 272.454 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 13.960 migliaia di euro.

Parte B – Informazioni sull stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

Il patrimonio netto include, inoltre, la riserva negativa rilevata in seguito all'introduzione dell'IFRS 9, pari a -4.868 migliaia di euro, e la perdita portata a nuovo, pari a -163 migliaia di euro, relativa al risultato negativo conseguito da Fineco AM, che ha chiuso il primo esercizio sociale il 31 dicembre 2018, dalla sua costituzione al 31 dicembre 2017.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2018 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione "2014-2017 multi-year plan top management" e Sistemi Incentivanti 2014 e 2015 con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 228 migliaia di euro.

L'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2018 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2017 di FinecoBank, pari a 214.284 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva Legale per 46 migliaia di euro, pari allo 0,02% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria per 40.843 migliaia di euro;
  • alle 608.404.395 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,285 euro per complessivi euro 173.395 migliaia di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 25 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso dell'esercizio 2018 sono state acquistate un totale di 1.999.515 azioni, in relazione al sistema incentivante "Sistema incentivante 2017 PFA" e al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN", per un ammontare complessivo di 20.143 migliaia di euro. Nello stesso periodo sono state assegnate ai Consulenti Finanziari n. 658.624 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata incrementata di complessivamente di 13.960 migliaia di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

Infine, la Riserva straordinaria è stata ridotta per un ammontare di 5.958 migliaia di euro per il pagamento delle cedole e dei costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione del prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 descritta successivamente, al netto del relativo effetto fiscale.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

In data 31 gennaio 2018 FinecoBank ha emesso il prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes). L'emissione dello strumento finanziario è stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 23 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement38, perpetuo, emesso per un ammontare di 200.000 migliaia di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. La scelta di procedere ad una emissione infragruppo ha presentato numerosi vantaggi: risparmi effettivi di costo, relativi ad esempio al Consorzio di collocamento e riduzione dei tempi necessari ad emettere al fine di non perdere il momento favorevole, massimizzando perciò i benefici dell'operazione.

Viste le condizioni di mercato e i livelli di spread particolarmente vantaggiosi, la Banca ha deciso di emettere un Additional Tier 1 al fine di rafforzare la diversificazione del proprio portafoglio di investimenti.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Nessun dato da segnalare.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

38 Unrated e unlisted.

ALTRE INFORMAZIONI

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE SU IMPEGNI E GARANZIE
FINANZIARIE RILASCIATE
TOTALE 31.12.2017
PRIMO STADIO SECONDO
STADIO
TERZO STADIO TOTALE 31.12.2018
1. Impegni a erogare fondi 1.037.687 279 154 1.038.120 2.904.788
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - 2.125.000
d) Altre società finanziarie 164 - - 164 884
e) Società non finanziarie 147 - - 147 311
f) Famiglie 1.037.376 279 154 1.037.809 778.593
2. Garanzie finanziarie rilasciate 256.827 - - 256.827 256.732
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 256.070 - - 256.070 256.065
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 757 - - 757 667

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, i margini disponibili sulle linee di credito concesse alla clientela e, in misura inferiore, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche sono comprensive di n. 5 fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo complessivo di 256.065 migliaia di euro.

Si precisa che il contratto "Liquidity Framework Agreement", il cui importo al 31 dicembre 2017 era pari a 2.125.000 migliaia di euro, stipulato con Capogruppo negli anni precedenti, è giunto a scadenza nel corso del primo semestre 2018 e non è stato rinnovato.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Altre garanzie rilasciate - -
di cui : esposizioni creditizie deteriorate -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 152.376 165.987
di cui : esposizioni creditizie deteriorate -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 97 790
d) Altre società finanziarie 19.369 26.774
e) Società non finanziarie 37 804
f) Famiglie 132.873 137.619

Gli Altri impegni si riferiscono esclusivamente a operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
PORTAFOGLI IMPORTO 31.12.2018 IMPORTO 31.12.2017
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 529.725
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.487.813
4. Attività materiali -
di cui : attività materiali che costituiscono rimanenze -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di Stato impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui la Banca decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

Al 31 dicembre 2017 risultavano impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e a garanzia dell'operatività in contratti derivati titoli di Stato appartenenti alla categoria "Attività disponibili per la vendita" per un importo di bilancio di 131.101 migliaia di euro. Per quanto riguarda le operazioni di prestito titoli con la clientela, risultavano impegnati titoli emessi da UniCredit S.p.A., appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti", per un importo di bilancio di 890.325 migliaia di euro.

4. Informazioni sul leasing operativo

In relazione ai contratti di locazione non cancellabili in essere, i pagamenti futuri ammontano a:

  • 1.976 migliaia di euro fino a dodici mesi;
  • 3.077 migliaia di euro da uno a cinque anni.

Non vi sono operazioni di subleasing.

5. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

6. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA SERVIZI IMPORTO 31.12.2018
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 363.432.347
Titoli 84.513.882
a) acquisti 43.125.743
1. Regolati 42.888.260
2. Non regolati 237.483
b) vendite 41.388.139
1. Regolate 41.128.733
2. Non regolate 259.406
Contratti derivati 278.918.465
a) acquisti 139.439.219
1. Regolati 139.139.453
2. Non regolati 299.766
b) vendite 139.479.246
1. Regolate 139.166.898
2. Non regolate 312.348
2. Gestioni di portafogli 9.957.818
a) individuali -
b) collettive 9.957.818
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 17.978.915
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 3.085
2. altri titoli 17.975.830
c) titoli di terzi depositati presso terzi 17.978.908
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 17.572.121
4. Altre operazioni 27.734.358
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 27.734.358
a) acquisti 13.795.575
b) vendite 13.938.783

7. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
AMMONTARI CORRELATI NON
OGGETTO DI COMPENSAZIONE
AMMONTARE
AMMONTARE NETTO DELLE IN BILANCIO
AMMONTARE DELLE PASSIVITÀ ATTIVITÀ DEPOSITI DI
LORDO DELLE FINANZIARIE FINANZIARIE CONTANTE AMMONTARE
ATTIVITÀ COMPENSATO IN RIPORTATO IN STRUMENTI RICEVUTI IN NETTO AMMONTARE
FINANZIARIE BILANCIO BILANCIO FINANZIARI GARANZIA 31.12.2018 NETTO
FORME TECNICHE (A) (B) (C=A-B) (D) (E) (F=C-D-E) 31.12.2017
1. Derivati 998 - 998 - 640 358 -
2. Pronti contro termine 1.812.375 1.800.522 11.853 11.853 - - -
3. Prestito titoli 444 - 444 444 - - 179
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 1.813.817 1.800.522 13.295 12.297 640 358 X
Totale 31 dicembre 2017 179 - 179 - - X 179

Parte B – Informazioni sull stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

8. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
AMMONTARE AMMONTARE
DELLE ATTIVITÀ
AMMONTARE
NETTO DELLE
PASSIVITÀ
AMMONTARI CORRELATI NON
OGGETTO DI COMPENSAZIONE IN
BILANCIO
LORDO DELLE FINANZIARIE FINANZIARIE DEPOSITI DI AMMONTARE
PASSIVITÀ COMPENSATO IN RIPORTATO IN STRUMENTI CONTANTE POSTI A NETTO AMMONTARE
FINANZIARIE BILANCIO BILANCIO FINANZIARI GARANZIA 31.12.2018 NETTO
FORME TECNICHE (A) (B) (C=A-B) (D) (E) (F=C-D-E) 31.12.2017
1. Derivati - - - - - - 1.173
2. Pronti contro termine 2.573.577 1.800.522 773.055 763.694 - 9.361 764.353
3. Prestito titoli 244.373 - 244.373 234.981 - 9.392 177.878
4. Altre operazioni - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 2.817.950 1.800.522 1.017.428 998.675 - 18.753 X
Totale 31 dicembre 2017 952.754 - 952.754 - 9.350 X 943.404

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazione di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2018 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 2.316 migliaia di euro ed un fair value negativo di 5.341 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione positivo di 2.936 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

9. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di ottimizzare il rendimento del portafoglio dei clienti, soddisfare le richieste delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di pronti contro termine passivi e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli, la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositate in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 1.153.071 migliaia di euro, mentre il fair value è pari a 1.037.085 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA TITOLI (VALORE NOMINALE AL 31 DICEMBRE 2018)
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI CEDUTI IN PRONTI CONTRO
TERMINE PASSIVI
ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 395 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 4.999 280
Altri soggetti 589 1.144.410 2.398
Totale valore nominale 589 1.149.804 2.678
(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA TITOLI (FAIR VALUE AL 31 DICEMBRE 2018)
CEDUTI IN PRONTI CONTRO
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI TERMINE PASSIVI ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 502 35
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 5.518 294
Altri soggetti 347 1.023.573 6.816
Totale fair value 347 1.029.593 7.145

10. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa consolidata Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

206 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 208
Sezione 2 - Le commissioni – Voci 40 e 50 209
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70 210
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80 211
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 212
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 212
Sezione 7 - Il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico – Voce 110
213
Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130 213
Sezione 9 - Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 215
Sezione 10 - Premi netti – Voce 160 215
Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 215
Sezione 12 - Le spese amministrative – Voce 190 215
Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200 218
Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 218
Sezione 15 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 219
Sezione 16 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 219
Sezione 17 - Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 219
Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali –
Voce 260
219
Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 220
Sezione 20 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 220
Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 220
Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 221
Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 221
Sezione 24 - Altre informazioni 221
Sezione 25 - Utile per azione 224

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
TITOLI DI ALTRE TOTALE TOTALE
VOCI/FORME TECNICHE DEBITO FINANZIAMENTI OPERAZIONI 2018 2017
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 2 - - 2
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2 - - 2
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 1
Attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39) -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 4.534 - X 4.534
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 8.505
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 218.888 67.441 - 286.329
3.1 Crediti verso banche 158.908 11.669 X 170.577
3.2 Crediti verso clientela 59.980 55.772 X 115.752
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39) 23.066
Crediti verso banche (ex IAS 39) 188.853
Crediti verso clientela (ex IAS 39) 41.029
4. Derivati di copertura X X (1.947) (1.947) 8.215
5. Altre attività X X 77 77 77
6. Passività finanziarie X X X 4.133
Totale 223.424 67.441 (1.870) 293.128 269.746
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 197 - 197

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Interessi attivi su attività in valuta 19.448 15.100

1.2.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE TOTALE
VOCI/FORME TECNICHE DEBITI TITOLI
ALTRE OPERAZIONI
2018 2017
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (11.315) - (11.315)
-
1.1 Debiti verso banche centrali - X X -
1.2 Debiti verso banche (396) X X (396)
1.3 Debiti verso clientela (10.919) X X (10.919)
1.4 Titoli in circolazione X X
-
-
Debiti verso banche centrali (ex IAS 39) -
Debiti verso banche (ex IAS 39) 3.070
Debiti verso clientela (ex IAS 39) (8.235)
Titoli in circolazione (ex IAS 39) -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - -
-
Passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39) -
3. Passività finanziarie desginate al fair value - - -
-
Passività finanziarie valutate al fair value (ex IAS39) -
4. Altre passività e fondi X X -
-
5. Derivati di copertura X X -
-
6. Attività finanziarie X X X (3.154)
Totale (11.315) - (14.469)
-
(5.165)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Interessi passivi su passività in valuta (9.216) (4.882)

1.4.2 Interessi passivi su passività per operazioni di leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
VOCI TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 3.410 20.102
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (5.357) (11.887)
C. Saldo (A-B) (1.947) 8.215

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
(a) garanzie rilasciate 82 67
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 517.928 484.259
1. negoziazione di strumenti finanziari 73.349 71.072
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli 65.195 -
3.1 individuali - -
3.2 collettive 65.195 -
4. custodia e amministrazione di titoli 895 1.079
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 10.511 14.307
7. attività di ricezione e trasmissione ordini 13.114 11.862
8. attività di consulenza 52.321 43.233
8.1. in materia di investimenti 52.321 43.233
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 302.543 342.706
9.1. gestioni di portafogli 235.008 280.210
9.1.1 individuali 10 28
9.1.2 collettive 234.998 280.182
di cui commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento 231.673 277.309
9.2. prodotti assicurativi 67.535 62.495
9.3. altri prodotti - 1
(d) servizi di incasso e pagamento 31.664 28.761
(e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
(f ) servizi per operazioni di factoring - -
(g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
(h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
(i) tenuta e gestione dei conti correnti 4.641 4.716
(j) altri servizi 12.043 9.798
(k) operazioni di prestito titoli 5.156 5.713
Totale 571.514 533.314

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2018 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 832 migliaia di euro.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
SERVIZI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
(a) garanzie ricevute - -
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione e intermediazione: (246.984) (239.360)
1. negoziazione di strumenti finanziari (7.547) (7.018)
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: (4.196) -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi (4.196) -
4. custodia e amministrazione di titoli (4.931) (4.692)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (230.310) (227.650)
(d) servizi di incasso e pagamento (21.651) (21.674)
(e) altri servizi (461) (399)
(f) operazioni di prestito titoli (1.975) (1.798)
Totale (271.071) (263.231)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita, rispettivamente, nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 310 migliaia di euro (260 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 56 migliaia di euro (166 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
VOCI/PROVENTI DIVIDENDI PROVENTI SIMILI DIVIDENDI PROVENTI SIMILI
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 52 -
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 26 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 43 -
Attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39) - -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 29 -
D. Partecipazioni - X - X
Totale 95 - 55 -

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) NEGOZIAZIONE (B) (C) NEGOZIAZIONE (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 43 119.843 (32) (111.209) 8.645
1.1 Titoli di debito - 3.366 - (3.068) 298
1.2 Titoli di capitale 43 114.656 (32) (106.475) 8.192
1.3 Quote di O.I.C.R. - 1.821 - (1.666) 155
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - 951 (14) (932) 5
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - 951 (14) (932) 5
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 7.128
3.Strumenti derivati 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
3.1 Derivati finanziari: 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
- Su titoli di debito e tassi di interesse 137 1.301 (124) (1.043) 271
- Su titoli di capitale e indici azionari 4.438 60.397 (5.020) (43.405) 16.410
- Su valute e oro X X X X 9.814
- Altri 50 3.894 (24) (2.360) 1.560
3.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 4.668 186.386 (5.214) (158.949) 43.833

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Al 31 dicembre 2017 (ex IAS 39)

PLUSVALENZE
UTILI DA
MINUSVALENZE
PERDITE DA
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI
(A)
NEGOZIAZIONE (B)
(C)
NEGOZIAZIONE (D)
1. Attività finanziarie di negoziazione
28
84.293
(36)
(76.448)
1.1 Titoli di debito
1
3.080
(1)
(2.604)
1.2 Titoli di capitale
9
80.165
(26)
(72.960)
1.3 Quote di O.I.C.R.
18
1.048
(9)
(884)
1.4 Finanziamenti
-
-
-
-
1.5 Altre
-
-
-
-
2. Passività finanziarie di negoziazione
1
12
(1)
(8)
2.1 Titoli di debito
-
-
-
-
2.2 Debiti
-
-
-
-
2.3 Altre
1
12
(1)
(8)
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio
X
X
X
X
4.Strumenti derivati
(5.280)
(35.134)
5.541
53.513
4.1 Derivati finanziari:
5.541
53.513
(5.280)
(35.134)
- Su titoli di debito e tassi di interesse
176
1.465
(187)
(1.049)
- Su titoli di capitale e indici azionari
5.365
47.244
(5.093)
(31.822)
- Su valute e oro
X
X
X
X
(2.263)
- Altri
4.804
-
-
4.2 Derivati su crediti
-
-
-
-
(5.317)
(111.590)
Totale
5.570
137.818
(Importi in migliaia)
RISULTATO NETTO
[(A+B)-(C+D)]
7.837
476
7.188
173
-
-
4
-
-
4
6.210
33.362
33.362
405
15.694
14.722
2.541
-
47.413

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 6.391 10.865
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) 5.212 10.036
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) - 4.230
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 11.603 25.131
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (5.060) (20.727)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) - (4.385)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) (6.372) -
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (11.432) (25.112)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 171 19
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
UTILI PERDITE RISULTATO
NETTO
UTILI PERDITE RISULTATO
NETTO
VOCI/COMPONENTI REDDITUALI
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 17 - 17
1.1 Crediti verso banche - - -
1.2 Crediti verso clientela 17 - 17
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva 1.666 - 1.666
2.1 Titoli di debito 1.666 - 1.666
2.2 Finanziamenti - - -
1. Crediti verso banche 3.951 - 3.951
2. Crediti verso clientela - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita 761 - 761
3.1 Titoli di debito 761 - 761
3.2 Titoli di capitale - - -
3.3 Quote di O.I.C.R. - - -
3.4 Finanziamenti - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza - - -
Totale attività (A) 1.683 - 1.683 4.712 - 4.712
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - -
2. Debiti verso clientela - - -
3. Titoli in circolazione - - -
1. Debiti verso banche - - -
2. Debiti verso clientela - - -
3. Titoli in circolazione - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) REALIZZO (B) (C) REALIZZO (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 1.371 10 (3.031) (65) (1.715)
1.1 Titoli di debito - 2 (2) - -
1.2 Titoli di capitale 1.371 8 (3.029) - (1.650)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - (65) (65)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X 215
Totale 1.371 10 (3.031) (65) (1.500)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
PRIMO E SECONDO TERZO STADIO PRIMO E SECONDO TERZO TOTALE 2018 TOTALE 2017
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI STADIO WRITE-OFF ALTRE STADIO STADIO
A. Crediti verso banche (1.180) - - 4.306 - 3.126
- Finanziamenti (867) - - 1.427 - 560
- Titoli di debito (313) - - 2.879 - 2.566
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - -
B. Crediti verso clientela (6.586) (134) (4.306) 2.996 1.498 (6.532)
- Finanziamenti (5.371) (134) (4.306) 2.967 1.498 (5.346)
- Titoli di debito (1.215) - - 29 - (1.186)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - -
Totale (7.766) (134) (4.306) 7.302 1.498 (3.406)

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
PRIMO E SECONDO TERZO STADIO PRIMO E SECONDO
TERZO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI STADIO WRITE-OFF ALTRE STADIO STADIO TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Titoli di debito (115) - - 1 - (114)
B. Finanziamenti - - - - - -
- Verso clientela - - - - - -
- Verso banche - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate - - - - - -
Totale (115) - - 1 - (114)

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Le rettifiche/riprese di valore netto per deterioramento (ex IAS 39 Voce 130)

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B TOTALE 2017
A. Crediti verso banche - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - - X -
- Titoli di debito - - X - - - X -
Altri crediti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)
- Finanziamenti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)
- Titoli di debito - - - - - - - -
C. Totale (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)

Legenda: A = Da interessi B = Altre riprese

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE SPECIFICHE TOTALE 2017
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE A B
A. Titoli di debito - - - - -
B. Titoli di capitale (8.896) (3.995) - - (12.891)
C. Quote di O.I.C.R. - - - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - -
F. Totale (8.896) (3.995) - - (12.891)

Legenda A = Da interessi B = Altre riprese

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione Nessun dato da segnalare.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE 2017
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B
A. Garanzie rilasciate - - - - - - - -
B. Derivati su crediti - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - 6 - - 6
E. Totale - - - - 6 - - 6

Legenda: A = Da interessi B = Altre riprese

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 – Premi netti – Voce 160 Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI SPESE/SETTORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
1) Personale dipendente (85.337) (77.232)
a) salari e stipendi (56.636) (52.734)
b) oneri sociali (14.569) (13.927)
c) indennità di fine rapporto (2.182) (912)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (114) (98)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni:
- a contribuzione definita (3.450) (3.082)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (4.267) (2.739)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.364) (3.972)
j) recuperi compensi personale distaccato 245 232
2) Altro personale in attività (69) (363)
3) Amministratori e sindaci (1.321) (1.291)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (86.727) (78.886)

Nella voce 1 "h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 4.243 migliaia di euro (2.693 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), e su strumenti finanziari emessi da UniCredit S.p.A., che trovano contropartita nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 24 migliaia di euro (46 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

TOTALE 2018 TOTALE 2017
Personale dipendente 1.138 1.100
(a) dirigenti 32 27
(b) quadri direttivi 353 330
(c) restante personale dipendente 753 743
Altro personale 15 15

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI SPESE / VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
Incentivi all'esodo (120) 385
Piano medico (1.034) (1.477)
Buoni pasto (953) (936)
Altri (2.257) (1.944)
Totale (4.364) (3.972)

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (101.171) (98.543)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (16.746) (16.041)
Comunicazioni su mass media (11.264) (11.420)
Marketing e promozioni (5.130) (4.488)
Sponsorizzazioni (22) (95)
Convention e comunicazione interna (330) (38)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.399) (1.586)
Spese recupero crediti (377) (457)
Informazioni commerciali e visure (1.022) (1.129)
C) Spese indirette relative al personale (28.291) (26.167)
Formazione del personale (473) (479)
Noleggio auto e altre spese personale (80) (84)
Spese consulenti finanziari (26.885) (25.003)
Spese di viaggio (744) (534)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (109) (67)
D) Spese relative all'ICT (34.694) (32.079)
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.360) (2.467)
Spese software - affitto e manutenzione (8.848) (8.092)
Sistemi di comunicazione ICT (6.658) (5.723)
Service ICT: personale esterno (6.812) (6.723)
Infoprovider finanziari (10.016) (9.074)
E) Consulenze e servizi professionali (3.950) (4.247)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (3.114) (2.665)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (61) (86)
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (238) (385)
Spese legali (198) (61)
Cause legali (339) (1.050)
F) Spese relative agli immobili (19.093) (19.373)
Service area immobiliare (705) (720)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (213) (200)
Manutenzione locali (1.009) (1.379)
Fitti passivi per locazione immobili (14.594) (14.387)
Pulizia locali (522) (509)
Utenze (2.050) (2.178)
G) Altre spese di funzionamento (37.858) (36.036)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (404) (347)
Spese postali e trasporto documenti (3.587) (3.396)
Servizi amministrativi e logistici (19.737) (18.772)
Assicurazioni (3.940) (3.923)
Stampati e cancelleria (594) (511)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (9.118) (8.695)
Altre spese amministrative (478) (392)
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD (14.306) (10.566)
Totale (257.508) (244.638)

Nella voce "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari" sono inclusi gli oneri relativi al piano "PFA 2015-2017" assegnato ai consulenti finanziari, che trova contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 3.778 migliaia di euro. Nell'esercizio precedente tale voce ammontava a 5.110 migliaia di euro e includeva anche gli oneri relativi al piano "PFA 2014", il cui periodo di vesting è terminato al 30 giugno 2017.

I costi registrati nell'anno 2018 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella sopra riportata, sono stati complessivamente pari a 14.306 migliaia di euro e sono relativi al contributo ordinario, aggiuntivo e al contributo annuo al Fondo di Solidarietà per l'anno 2018. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Nessun costo è stato registrato in relazione al Single Resolution Fund (nessun contributo dovuto).

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE DI VALORE
PRIMO E SECONDO PRIMO E SECONDO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI STADIO TERZO STADIO STADIO TERZO STADIO TOTALE 2018 TOTALE 2017
1. Impegni a erogare fondi (9) - 401 - 392
2. Garanzie finanziarie rilasciate (1) - 11 - 10
Totale (10) - 412 - 402

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE
Controversie legali e fiscali (3.713) 3.048 (665) (8.836) 5.012 (3.824)
Fondo indennità suppletiva clientela (5.625) - (5.625) (5.008) - (5.008)
Altri fondi rischi ed oneri (1.302) 518 (784) (330) 703 373
Totale (10.640) 3.566 (7.074) (14.174) 5.715 (8.459)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette di attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
AMMORTAMENTO RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE RISULTATO NETTO RISULTATO NETTO
ATTIVITÀ/COMPONENTI REDDITUALI (A) PER DETERIORAMENTO (B) DI VALORE (C) 2018 (A+B-C) 2017
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (5.367) (97) - (5.464) (5.569)
- Ad uso funzionale (5.258) (97) - (5.355) (5.456)
- Per investimento (109) - - (109) (113)
- Rimanenze X - - - -
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -
- Ad uso funzionale - - - - -
- Per investimento - - - - -
Totale (5.367) (97) - (5.464) (5.569)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
AMMORTAMENTO RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE RISULTATO NETTO RISULTATO NETTO
ATTIVITÀ/COMPONENTE REDDITUALE (A) PER DETERIORAMENTO (B) DI VALORE (C) 2018 (A+B-C) 2017
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (4.959) - - (4.959) (4.800)
- Generate internamente all'azienda - - - - -
- Altre (4.959) - - (4.959) (4.800)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -
Totale (4.959) - - (4.959) (4.800)

Le rettifiche di valore su attività immateriali sono relative al software, ammortizzato in tre anni, e agli oneri sostenuti per la realizzazione del sito internet Fineco, ammortizzati in 5 anni.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Rimborsi e abbuoni (147) (141)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (1.170) (2.427)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.293) (2.844)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili del gruppo (7) (29)
Insussistenze di attività (295) (317)
Altri oneri di gestione (229) (244)
Totale (4.141) (6.002)

Le insussistenze di attività comprendono i costi sostenuti per frodi con carte di credito per un importo pari a 98 migliaia di euro (261 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Recupero di spese: 96.767 93.368
- recupero spese accessorie 155 334
- recuperi di imposta 96.612 93.034
Fitti attivi da investimenti immobiliari - 155
Altri proventi dell'esercizio corrente 3.752 2.783
Totale 100.519 96.306

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260

Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTE REDDITUALE/SETTORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Immobili
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione (18) -
B. Altre attività
- Utili da cessione - 9
- Perdite da cessione (143) (517)
Risultato netto (161) (508)

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/SETTORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
1. Imposte correnti (-) (109.767) (102.274)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - 3.924
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (1.142) (3.098)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (2.624) (696)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (113.533) (102.144)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Utile ante imposte 354.752 316.264
IMPOSTE
IRES IRAP ESTERE TOTALE 2018 TOTALE 2017
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (90.867) (18.405) (2.044) (111.316) (104.627)
+ Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile 4.237 (1.232) (1.010) 1.995 2.799
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile - - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (446) - - (446) (446)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (87.076) (19.637) (3.054) (109.767) (102.274)

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 24 – Altre informazioni

FinecoBank S.p.A. e Fineco Asset Management DAC appartengono al Gruppo Bancario UniCredit e sono soggette alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A..

1.1 Denominazione Capogruppo

UniCredit S.p.A. Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza-Brianza-Lodi Iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredit - Albo dei Gruppi Bancari cod. 2008.1

1.2 Sede Capogruppo

Sede Sociale e Direzione Generale: Piazza Gae Aulenti 3 - Tower A - 20154 Milano

1.3 I principali dati reddituali, patrimoniali e di struttura della Capogruppo

FinecoBank S.p.A. e Fineco Asset Management DAC sono soggette alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A. pertanto, ai sensi dell'art. 2497 bis comma 4 del Codice Civile, si riportano i dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della stessa.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

UniCredit S.p.A. – Stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2017

(Importi in milioni)
ATTIVO 31.12.2017
Cassa e disponibilità liquide 25.817
Attività finanziarie di negoziazione 13.864
Crediti verso banche 27.567
Crediti verso clientela 208.965
Investimenti finanziari 105.278
Coperture 6.114
Attività materiali 2.209
Avviamenti -
Altre attività immateriali 4
Attività fiscali 10.311
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150
Altre attività 4.701
Totale dell'attivo 404.980
(Importi in milioni)
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017
Debiti verso banche 56.807
Raccolta da clientela e titoli 262.084
Passività finanziarie di negoziazione 13.068
Passività finanziarie valutate al fair value 2.738
Coperture 6.279
Fondi per rischi ed oneri 1.843
Passività fiscali 1
Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione -
Altre passività 8.652
Patrimonio 53.508
- capitale e riserve 46.964
- riserve da valutazione (attività disponibili per la vendita - copertura dei flussi finanziari - su piani a benefici definiti) 308
- utile (perdita) netto 6.236
Totale del passivo e del patrimonio netto 404.980

Unicredit S.p.A. – Conto economico riclassificato esercizio 2017

(Importi in milioni)
31.12.2017
Interessi netti 3.711
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 3.808
Commissioni nette 3.798
Risultato netto dell'attività di negoziazione 302
Saldo altri proventi/oneri (95)
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 11.524
Spese per il personale (3.139)
Altre spese amministrative (2.694)
Recuperi di spesa 546
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (137)
Costi operativi (5.424)
RISULTATO DI GESTIONE 6.100
Avviamenti -
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.854)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 4.246
Altri oneri e accantonamenti (565)
Oneri di integrazione 14
Profitti (Perdite) netti da investimenti 2.427
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 6.122
Imposte sul reddito dell'esercizio 30
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 6.152
Utile (Perdita) delle attività in via di dismissione al netto delle imposte 84
Rettifiche di valore su avviamenti -
UTILE (PERDITA) NETTO 6.236

1.4 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
TIPOLOGIA DI SERVIZI SOGGETTO CHE HA EROGATO IL SERVIZIO COMPENSI
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 211.495
Revisione Contabile Deloitte Ireland LLP 15.000
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 90.000
Servizi di attestazione Deloitte Ireland LLP 7.500
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
TOTALE 333.995

1.5 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2018 FinecoBank ha incassato i seguenti contributi pubblici erogati da soggetti italiani:

Riduzione del contributo straordinario ai sensi dell'art. 1, comma 235 della Legge 232 dell'11 dicembre 2016 a carico della Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 131
TOTALE 131

Contributi per la assunzione/stabilizzazione del personale derivanti dall'applicazione del CCNL del Credito tempo per tempo vigente

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Fondo nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito FinecoBank S.p.A. 225
TOTALE 225

Contributi per neoassunti/stabilizzazioni, introdotto da legge di stabilità 2018 (legge n. 205/2017) e analoghe normative precedenti

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 292
TOTALE 292

Contributi per la sezione Ordinaria del Fondo Solidarietà - prestazioni: Decreto Interministeriale 83486 del 28/07/2014 – art. 10, comma 2

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 3
TOTALE 3

Art. 8 del DL 30/9/2005, n. 203 convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248. Misure compensative alle imprese che conferiscono il TFR a forme pensionistiche complementari e/o al Fondo per l'erogazione del TFR

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 260
TOTALE 260

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

31.12.2018 31.12.2017
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 241.219 214.120
Numero medio delle azioni in circolazione 607.575.060 607.158.443
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 609.101.538 608.829.187
Utile per azione base 0,397 0,353
Utile per azione diluito 0,396 0,352

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 225

Parte D – Redditività consolidata complessiva

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
VOCI TOTALE 2018 TOTALE 2017
10. Utile (Perdita) d'esercizio 241.219 214.120
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: -
a) variazione di fair value
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto
-
-
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): -
a) variazione di fair value -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: -
a) variazione di fair value (strumento coperto) -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 5.063 (5.162)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (1.635) -
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: -
a) variazioni di fair value -
b) rigiro a conto economico -
c) altre variazioni -
di cui: risultato delle posizioni nette -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): -
a) variazioni di fair value -
b) rigiro a conto economico -
c) altre variazioni -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (10.247) -
a) variazioni di fair value (6.565) -
b) rigiro a conto economico (3.682) -
- rettifiche per rischio di credito (1) -
- utili/perdite da realizzo (3.681) -
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico -
c) altre variazioni
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto:
- -
- -
a) variazioni di fair value
b) rigiro a conto economico
- -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita: - -
2.499
a) variazioni di fair value 3.956
b) rigiro a conto economico (2.352)
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo (2.352)
c) altre variazioni 895
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 3.389 1.117
190. Totale altre componenti reddituali (3.430) (1.546)
200. Redditività complessiva (voce 10+190) 237.789 212.574
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - -
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 237.789 212.574

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 227

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile 230
Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale 232
Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione 232
Sezione 4 - Rischi delle altre imprese 232

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Premessa

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di Risk Management è strutturato in coerenza con le scelte organizzative effettuate dal Gruppo e con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della Banca in collaborazione con l'omologa funzione di Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in ottica di Gruppo. Il modello organizzativo prevede uno specifico punto di riferimento nella funzione Chief Risk Officer, di seguito "CRO", cui sono assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Banca è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni della Capogruppo, con la dotazione patrimoniale e le regole di vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività della Banca. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle direttive della Capogruppo e delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il CRO Department, in linea con le indicazioni e le linee guida della Capogruppo, è responsabile delle attività di credit operations e dell'attività di Risk Management. L'informativa, a diversi livelli, è fornita a diversi Organi (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate). In relazione alle indicazioni del Secondo Pilastro di Basilea, sono inoltre oggetto di controllo e di reporting i rischi reputazionali, di business e, in collaborazione con il CFO, i rischi di liquidità.

Il CRO ed il CFO, hanno la responsabilità di proporre ed adattare il Risk Appetite Framework di Gruppo alla realtà di FinecoBank e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

Il CRO Department assicura il presidio del profilo di rischio complessivo della Banca monitorando le esposizioni delle diverse tipologie di rischio, coerentemente con le metodologie definite dalla Capogruppo.

La Unit Risk Management è deputata a prevenire e monitorare i rischi della Banca nelle sue diverse componenti. In particolare il Risk Management effettua un controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi ai quali la Banca è esposta. L'attività del Risk Management comporta altresì il monitoraggio dei rischi di business, reputazionale e di liquidità. La Unit Risk Management supporta il CRO, per quanto di competenza del Department, nelle attività di monitoraggio e di informativa all'Organo di Supervisione Strategica e di Gestione.

In considerazione della complessità dell'attività svolta dalla Banca e della significatività dei rischi connessi, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha ritenuto opportuno costituire il Comitato Rischi e Parti Correlate, per il controllo interno, costituito da membri non esecutivi dello stesso Board e con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile del Risk Management permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali della Banca.

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente e secondo le linee guida impartite dalla Capogruppo UniCredit S.p.A.. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
PORTAFOGLIO / QUALITÀ SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
DETERIORATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE NON
DETERIORATE
ALTRE ESPOSIZIONI
NON DETERIORATE
TOTALE
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.647 617 553 11.605 23.255.603 23.270.025
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - 961.767 961.767
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - 65 65
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 1.647 617 553 11.605 24.217.435 24.231.857
Totale 31 dicembre 2017 1.730 495 627 7.511 21.865.828 21.876.191

Al 31 dicembre 2018 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
DETERIORATE NON DETERIORATE
PORTAFOGLIO / QUALITÀ ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE DI
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
ESPOSIZIONE
LORDA
RETTIFICHE DI
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
TOTALE
(ESPOSIZIONE
NETTA)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
23.936 (21.118) 2.818 - 23.292.325 (25.119) 23.267.207 23.270.025
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 961.938 (171) 961.767 961.767
3. Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - - X X 65 65
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 23.936 (21.118) 2.818 - 24.254.263 (25.290) 24.229.039 24.231.857
Totale 31 dicembre 2017 24.313 (21.460) 2.853 - 21.884.411 (11.073) 21.873.338 21.876.191
(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA
PORTAFOGLIO / QUALITÀ MINUSVALENZE CUMULATE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE NETTA
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 4.764
2. Derivati di copertura - - 3.314
Totale 31 dicembre 2018 - - 8.078
Totale 31 dicembre 2017 - - 7.021

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione) B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

La Banca ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO / TIPOLOGIA DI ENTITÀ
STRUTTURATA
PORTAFOGLI
CONTABILI
DELL'ATTIVO
TOTALE ATTIVITÀ
(A)
PORTAFOGLI
CONTABILI DEL
PASSIVO
TOTALE
PASSIVITÀ (B)
VALORE
CONTABILE
NETTO (C=A-B)
ESPOSIZIONE MASSIMA AL
RISCHIO DI PERDITA (D)
DIFFERENZA TRA ESPOSIZIONE AL
RISCHIO DI PERDITA E VALORE
CONTABILE (E=D-C)
1.O.I.C.R. HFT 2 - 2 2 -

Legenda HFT = Attività finanziarie di negoziazione

Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura (SEGUE)

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale

FinecoBank, pur assumendo il ruolo di controllante, è una filiazione di un ente autorizzato (UniCredit S.p.A.) nello stesso Stato membro e non si qualifica, pertanto, come "impresa madre in uno Stato membro UE". Non essendo impresa madre FinecoBank non è tenuta ad effettuare le segnalazioni di vigilanza prudenziali armonizzate su base consolidata e, per tale ragione, non fornisce le informazioni relative alla presente sezione.

Pertanto, per un'informativa completa di natura qualitativa e quantitativa dei profili di rischio della Banca si rimanda alla Parte E "Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura" della nota integrativa individuale.

6.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese

Nessun dato da segnalare.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 233

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato 235
Sezione 2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari 237

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio (analisi delle performance previste e conseguite, analisi e controllo dei limiti, analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali).

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Nella gestione dinamica del capitale, la Banca elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione dei Fondi propri e dall'altro alla pianificazione e all'andamento dei "risk weighted asset" (RWA).

In data 31 gennaio 2018 FinecoBank ha emesso il prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes). L'emissione dello strumento finanziario è stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 23 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement39, perpetuo, emesso per un ammontare di 200.000 migliaia di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. La scelta di procedere ad una emissione infragruppo ha presentato numerosi vantaggi: risparmi effettivi di costo, relativi ad esempio al Consorzio di collocamento e riduzione dei tempi necessari ad emettere al fine di non perdere il momento favorevole, massimizzando perciò i benefici dell'operazione.

Viste le condizioni di mercato e i livelli di spread particolarmente vantaggiosi, la Banca ha deciso di emettere un Additional Tier 1 al fine di rafforzare la diversificazione del proprio portafoglio di investimenti.

39 Unrated e unlisted.

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in migliaia)
VOCI DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO
PRUDENZIALE
IMPRESE DI
ASSICURAZIONE ALTRE IMPRESE
ELISIONE E
AGGIUSTAMENTI DA
CONSOLIDAMENTO
TOTALE
1. Capitale sociale 200.773 - - - 200.773
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 355.673 - - (164) 355.509
4. Strumenti di capitale 200.000 - - - 200.000
5. (Azioni proprie) (13.960) - - - (13.960)
6. Riserve da valutazione (9.794) - - - (9.794)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - -
- Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
(3.410) - - - (3.410)
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
- Differenze di cambio - - - - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico
(variazioni del proprio merito creditizio)
- - - - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (6.384) - - - (6.384)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate a
patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 227.922 - - 13.297 241.219
Totale 962.548 - - 13.133 975.681

La colonna "Elisione e aggiustamenti da consolidamento" include i dati riferibili alla controllata Fineco AM.

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
CONSOLIDATO
PRUDENZIALE
IMPRESI DI
ASSICURAZIONE
ELISIONI E AGGIUSTAMENTI
ALTRE IMPRESE
A CONSOLIDAMENTO
TOTALE
ATTIVITÀ/VALORI RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
RISERVA
POSITIVA
RISERVA
NEGATIVA
1. Titoli di debito 410 (3.820) - - - - - - 410 (3.820)
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2018 410 (3.820) - - - - - - 410 (3.820)
Totale 31.12.2017

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TITOLI DI DEBITO TITOLI DI CAPITALE FINANZIAMENTI
1. Esistenze iniziali 3.449 - -
2. Variazioni positive 449 - -
2.1 Incrementi di fair value 372 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 77 - -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - - -
2.4 Trasferimenti da altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (7.308) - -
3.1 Riduzioni di fair value (4.843) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (1) - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: - da realizzo (2.464) - -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali (3.410) - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle riserve da valutazione rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le modifiche ai saldi di apertura conseguenti all'entrata in vigore dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della presente nota integrativa consolidata).

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
UTILI (PERDITE) ATTUARIALI SU PIANI
PREVIDENZIALI A BENEFICI DEFINITI
1. Esistenze iniziali (9.812)
2. Variazioni positive 3.428
2.1 Incrementi di fair value 3.428
2.2 Altre variazioni -
3.Variazioni negative -
3.1 Riduzioni di fair value -
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (6.384)

Si riporta di seguito la tavola redatta in conformità al principio contabile IAS39 rappresentata secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (ex IAS 39)

(Importi in migliaia)
GRUPPO BANCARIO IMPRESE DI
ASSICURAZIONE
ALTRE IMPRESE ELISIONE E
AGGIUSTAMENTI DA
CONSOLIDAMENTO
TOTALE
RISERVA RISERVA RISERVA RISERVA RISERVA RISERVA RISERVA RISERVA RISERVA RISERVA
ATTIVITÀ/VALORI POSITIVA NEGATIVA POSITIVA NEGATIVA POSITIVA NEGATIVA POSITIVA NEGATIVA POSITIVA NEGATIVA
1. Titoli di debito 10.529 (10.216) - - - - - - 10.529 (10.216)
2. Titoli di capitale 1.159 - - - - - - - 1.159 -
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale 31.12.2017 11.688 (10.216) - - - - - - 11.688 (10.216)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

FinecoBank non è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza consolidati in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Nota integrativa consolidata Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa da parte degli Enti ai sensi del Regolamento (UE) 575/2013 al 31 dicembre 2018", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013, è pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

238 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Nessuna informazione da segnalare.

Nota integrativa consolidata Parte H – Operazioni con parti correlate

240 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica 242
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 242

Parte H - Operazioni con parti correlate

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e quelle sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti il Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/SETTORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 5.750 5.470
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 214 213
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 214 213
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro 1.227 -
e) pagamenti in azioni 3.236 2.479
Totale 10.427 8.162

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con parti correlate e soggetti in conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 31 luglio 2018, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, l'ultimo aggiornamento delle "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (le "Procedure").

Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006, n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Attesa l'appartenenza della Banca al Gruppo UniCredit, le predette Procedure assumono a riferimento anche la "Global Policy UniCredit per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" e la relativa "Global Process Regulation", diramate da UniCredit S.p.A. alle società controllate nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento dalla stessa esercitata.

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2018:

  • in data 23 gennaio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'emissione di un prestito obbligazionario Additional Tier 1 per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto tramite private placement dalla Capogruppo UniCredit S.p.A.; la durata del prestito è perpetua, legata alla durata statutaria della Banca e la cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. L'operazione è stata qualificata come "Operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato";
  • in data 6 febbraio 2018, il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha deliberato in ordine al rinnovo della "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 6 febbraio 2019, di sottoscrivere con la Capogruppo e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con un plafond pari a 1.000 milioni di euro con la Capogruppo UniCredit e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 8 maggio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo:
    • o della "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con la Capogruppo", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 8 maggio 2019, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con la Capogruppo con un plafond di 7,1 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto

(siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con la Capogruppo con un plafond di 6,3 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;

  • o della "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggior Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino all'8 maggio 2019 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit, nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
  • in data 12 giugno 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino all'11 giugno 2019, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,7 miliardi di euro con UniCredit Bank AG, (ii) 250 milioni di euro con Mediobanca S.p.A. e (iii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A.;
  • in data 18 settembre 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro Attività di Stock Lending con clientela istituzionale", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia fino al 17 settembre 2019, avente ad oggetto le operazioni di prestito titoli azionari, in virtù della quale FinecoBank potrà dare corso, fino alla scadenza sopra indicata, alle suddette operazioni con un plafond di 700 milioni di euro per l'operatività con UniCredit Bank AG e di 200 milioni di euro per l'operatività con Mediobanca S.p.A.;
  • in data 6 novembre 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Operatività in titoli della Capogruppo", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia fino al 6 novembre 2019, avente ad oggetto l'acquisto o la vendita di titoli emessi da UniCredit con un plafond di 1.530 milioni di euro.

Si segnala, inoltre, che il Comitato Rischi e Rischi e Parti Correlate ed il Consiglio di Amministrazione, rispettivamente in data 10 e 11 dicembre 2018, hanno rilasciato parere positivo, nel rispetto delle richiamate Procedure, in merito al perfezionamento di una operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria ed a condizioni di mercato proposta dalla controllata Fineco Asset Management DAC (Fineco AM o FAM DAC) e relativa ad una "Delibera quadro - Depositi a termine di FAM DAC con UniCredit Bank Ireland Plc", avente ad oggetto le operazioni di deposito a termine con un plafond di 55 milioni di euro, che Fineco AM potrà porre in essere sino al 10 dicembre 2019 con UniCredit Bank Ireland Plc.

Come già riportato nell'informativa fornita nel Bilancio 2017, si rammenta che, in data 5 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato la sottoscrizione di un nuovo accordo di intermediazione assicurativa ramo vita tra FinecoBank S.p.A. e Aviva S.p.A. (parte correlata), destinato a sostituire quello originariamente sottoscritto nel 2002 da UniCredit Xelion Banca S.p.A., cui è subentrata – per effetto di fusione per incorporazione –- FinecoBank S.p.A.. La proiezione dei dati stimati al 31 dicembre 2017 (13,4 milioni di euro netti da riconoscersi alla Banca) inquadrava l'operazione come di "Maggiore Rilevanza ordinaria e a condizioni di mercato". Il contratto è stato perfezionato in data 5 aprile 2018. Medio tempore, nel contesto del medesimo accordo, nel mese di marzo 2018 è stato introdotto il collocamento del prodotto di Aviva "Multiramo Extra" che si affianca e completa la gamma di altri prodotti "Multiramo" già in catalogo.

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010, n. 17221.

Si precisa che il contratto "Liquidity Framework Agreement", stipulato con Capogruppo negli anni precedenti, è giunto a scadenza nel corso del primo semestre 2018 e non è stato rinnovato.

Alla data del 31 dicembre 2018 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con la Capogruppo, altre società del Gruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit S.p.A. con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit S.p.A. relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca; tale operazione non ha comportato nessuna variazione negli impegni assunti secondo le forme, le modalità ed i rischi già valutati nel corso dell'esercizio 2012. A seguito del consolidamento della definizione dei carichi pendenti collegati alle suddette fidejussioni, nel mese di dicembre 2018 UniCredit S.p.A. ne ha richiesto lo svincolo quasi totale (circa 224,5 milioni di euro) al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria e si è in attesa del relativo riscontro.

Parte H – Operazioni con parti correlate (SEGUE)

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2018, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL 31 DICEMBRE 2018
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO SINDACALE E
DIRIGENTI STRATEGICI
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE %
SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
AZIONISTI %
SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
a) crediti verso banche
- 4 4 0,00% - 0,00%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) crediti verso clientela
1.002 13.113 14.115 0,13% 1.762 0,02%
Totale attivo 1.002 13.117 14.119 0,06% 1.762 0,01%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
a) debiti verso banche
- 1.641 1.641 0,01% - 0,00%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) debiti verso clientela
2.281 6.480 8.761 0,04% - 0,00%
Altre passività 130 61 191 0,06% - 0,00%
Totale del passivo 2.411 8.182 10.593 0,04% - 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni 92 8 100 0,01% - 0,00%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2018
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO SINDACALE E
DIRIGENTI STRATEGICI
ALTRE PARTI
CORRELATE
TOTALE %
SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
AZIONISTI %
SULL'IMPORTO
DI BILANCIO
Interessi attivi e proventi assimilati 11 16 27 0,01% - 0,00%
Interessi passivi e oneri assimilati (1) - (1) 0,01% - 0,00%
Commissioni attive 11 40.321 40.332 7,06% 7.548 1,32%
Commissioni passive - (254) (254) 0,09% - 0,00%
Risultato netto dell'attività di negoziazione - (20) (20) -0,05% - 0,00%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2) (9) (11) 0,31% (2) 0,06%
Altre spese amministrative - (172) (172) 0,07% - 0,00%
Altri oneri/proventi di gestione 36 10 46 0,05% - 0,00%
Totale conto economico 55 39.892 39.947 7.546

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi della Banca (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e della Capogruppo UniCredit S.p.A., rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e mutui, passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca e costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;

alle società collegate, e loro controllate, alla Capogruppo UniCredit S.p.A..

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da:

  • attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca oppure a fronte di operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro;
  • attività per crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, riferiti essenzialmente a crediti per commissioni da incassare relativamente all'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo;
  • costi e ricavi generati dalle suddette attività e passività, riferiti essenzialmente alle commissioni attive di sottoscrizione e gestione a fronte dell'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che detengono in FinecoBank o nella Capogruppo UniCredit S.p.A. una partecipazione superiore al 2% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. I rapporti sono rappresentati da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare per all'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e i ricavi generati dalla stessa attività di collocamento.

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2018 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2018 nei confronti della Capogruppo UniCredit S.p.A. e delle società del Gruppo UniCredit, in quanto riportate nelle pagine seguenti.

Rapporti con la Capogruppo e le altre società del Gruppo Unicredit

(Importi in migliaia)
% SULL'IMPORTO DI
TOTALE RAPPORTI CON IMPRESE DEL GRUPPO UNICREDIT TOTALE 31.12.2018 BILANCIO
Attivo 12.134.832 49,06%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche 12.130.425 97,50%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 46 0,00%
Altre attività 4.361 1,24%
Passivo 1.032.511 4,17%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Debiti verso banche 828.401 82,04%
Altre passività 4.072 1,21%
Fondi per rischi ed oneri a) impegni e garanzie rilasciate 38 77,55%
Strumenti di capitale 200.000 100,00%
Garanzie e impegni 256.070 17,17%
Garanzie rilasciate e impegni 256.070 17,17%
Conto economico 156.117
Interessi attivi e proventi assimilati 173.469 59,18%
Interessi passivi e oneri assimilati (2.931) 20,26%
Commissioni attive 1.329 0,23%
Commissioni passive (6.582) 2,43%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 3.151 89,52%
Spese amministrative (12.744) 3,70%
Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 412 102,49%
Altri oneri/proventi di gestione 13 0,01%

Riportiamo di seguito un riepilogo dei rapporti con le società del Gruppo UniCredit al 31 dicembre 2018.

(Importi in migliaia)
GARANZIE CONTO
SOCIETÀ ATTIVO PASSIVO E IMPEGNI ECONOMICO
Unicredit S.p.A. 12.126.481 996.690 256.070 164.561
Unicredit Bank AG 85 35.668 - 764
Unicredit Bank AG Milano - - - 136
UniCredit International Bank (Luxembourg) S.A. - - - 27
Unicredit Factoring S.p.A. - - - 81
Unicredit Leasing S.p.A. - - - 6
Unicredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. 234 137 - (9.468)
Cordusio Società Fiduciaria per Azioni 46 16 - 24
Unicredit Bank Ireland p.l.c. 7.986 - - (14)
Totale 12.134.832 1.032.511 256.070 156.117

Parte H – Operazioni con parti correlate (SEGUE)

Riportiamo di seguito i dettagli delle voci dell'Attivo, del Passivo, Garanzie e impegni, dei Costi e dei Ricavi per singola società del Gruppo.

Rapporti con impresa controllante

(Importi in migliaia)
Unicredit S.p.A. TOTALE 31.12.2018
Attivo 12.126.481
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche 12.122.389
Altre attività 4.092
Passivo 996.690
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Debiti verso banche 792.733
Altre passività 3.919
Fondi per rischi ed oneri a) impegni e garanzie rilasciate 38
Strumenti di capitale 200.000
Garanzie e impegni 256.070
Garanzie rilasciate e impegni 256.070
Conto economico 164.561
Interessi attivi e proventi assimilati 173.318
Interessi passivi e oneri assimilati (2.931)
Commissioni attive 507
Commissioni passive (6.553)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 3.167
Spese amministrative (3.372)
Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 412
Altri oneri/proventi di gestione 13

Rapporti con imprese sottoposte al controllo di UniCredit S.p.A.

(Importi in migliaia)
Unicredit Bank AG TOTALE 31.12.2018
Attivo 85
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche 50
Altre attività 35
Passivo 35.668
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Debiti verso banche 35.668
Conto economico 764
Interessi attivi e proventi assimilati 149
Commissioni attive 616
Commissioni passive (1)
(Importi in migliaia)
Unicredit Bank AG Milano TOTALE 31.12.2018
Conto economico 136
Commissioni attive 136
(Importi in migliaia)
UniCredit International Bank (Luxembourg) S.A. TOTALE 31.12.2018
Conto economico 27
Commissioni attive 27
(Importi in migliaia)
Unicredit Factoring S.p.A. TOTALE 31.12.2018
Conto economico 81
Spese amministrative 81
(Importi in migliaia)
Unicredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. TOTALE 31.12.2018
Attivo 234
Altre attività 234
Passivo 137
Altre passività 137
Conto economico (9.468)
Spese amministrative (9.468)
(Importi in migliaia)
Cordusio Società Fiduciaria per Azioni TOTALE 31.12.2018
Attivo 46
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 46
Passivo 16
Altre passività 16
Conto economico 24
Commissioni attive 44
Commissioni passive (28)
Spese amministrative 8
(Importi in migliaia)
Unicredit Bank Ireland p.l.c. TOTALE 31.12.2018
Attivo 7.986
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche 7.986
Conto economico (14)
Interessi attivi e proventi assimilati 2
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (16)

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa 249
B. Informazioni di natura quantitativa 254

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari della Banca sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti:

  • Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni della Capogruppo UniCredit S.p.A. e della Banca stessa;
  • Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro40 .

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni dei seguenti piani:

  • Group Executive Incentive System che offre a selezionati Executive un compenso variabile il cui pagamento avviene entro massimo cinque anni. I beneficiari ricevono un pagamento in denaro e/o in azioni UniCredit, in relazione al rispetto delle condizioni di performance (differenti da condizioni di mercato) secondo quanto stabilito dal regolamento dei Piani;
  • Sistemi Incentivanti (Bonus Pool) che offrono a selezionati Executive ed a personale rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie UniCredit o FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Employee Share Ownership Plan (ESOP – Let's Share) che offre ai dipendenti della Banca eligibili, l'opportunità di acquistare azioni ordinarie UniCredit con il vantaggio di prevedere l'assegnazione di un quantitativo di azioni gratuite ("Free Shares" o, diritti a riceverle) misurato sul quantitativo di azioni acquistate da ciascun Partecipante ("Investment Share") durante il "Periodo di Sottoscrizione". L'assegnazione delle azioni gratuite è subordinata al rispetto delle condizioni di "vesting" stabilite dal Regolamento dei Piani;
  • Stock granting riservate al personale dipendente che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica ("2014-2017 Multi-year Plan Top Management"). Le azioni sono assegnate ai beneficiari in 4 tranche annuali a partire dal 2017. Il piano è soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e patrimonio) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano stesso;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti della Banca. Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio, con condizioni di accesso a livello di Banca e di Gruppo e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Stock granting riservate ai consulenti finanziari che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank ai consulenti finanziari della rete, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per il triennio 2015 – 2017 ("Piano PFA 2015 - 2017"). Le azioni sono assegnate a favore dei beneficiari in 3 tranche annuali a partire dal 2018. Il piano è sono soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e capitale) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento dei piani stessi;
  • Sistema Incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari che offre a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, un sistema incentivante composto da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti e l'attribuzione di Phantom Shares, su un arco temporale di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari che offrono a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di FinecoBank) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);

40 Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio Netto di FinecoBank S.p.A..

Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante che offre ai consulenti finanziari che saranno identificati nel 2020 come personale più rilevante, un premio in denaro e in azioni FinecoBank a fronte del raggiungimento di obiettivi commerciali di performance nel triennio 2018-2020. Il piano prevede condizioni di accesso a livello di Banca e di Gruppo e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede altresì una struttura di pagamento in un arco pluriennale.

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Group Executive Incentive System

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi descritti dal piano. In particolare la determinazione del raggiungimento degli obiettivi viene espresso in termini percentuali variabili da 0% a 150% (non market vesting conditions). Tale percentuale, corretta attraverso l'applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità – Group Gate - al primo pagamento e moltiplicata per l'ammontare dell'incentivo, determina l'effettivo importo che verrà corrisposto al beneficiario.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata dei Piani.

Nel corso del 2018 non sono stati assegnati nuovi piani.

1.2.2 Sistemi Incentivanti (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.1 Sistema incentivante 2017 (Bonus Pool)

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2017 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
SISTEMA INCENTIVANTE 2017 (BONUS POOL)
RATA 2020 RATA 2021 RATA 2022 RATA 2023
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 09-gen-17 09-gen-17 09-gen-17 09-gen-17
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 06-feb-18 06-feb-18 06-feb-18 06-feb-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-17 01-gen-17 01-gen-17 01-gen-17
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-17 31-dic-19 31-dic-20 31-dic-21
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 9,690 9,690 9,690
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -0,575 -0,894 -1,267 -1,921
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,115 8,796 8,423 7,769

1.2.2.2 Sistema incentivante 2018 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2018 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come Executive ed altro personale più rilevante, identificato sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.3 Employee Share Ownership Plan (ESOP – Let's Share)

Nel corso del 2018 non sono stati assegnati nuovi piani, ma sono stati contabilizzati gli effetti economici e patrimoniali riferibili al Piano Let's 2017, in linea con quanto previsto dal regolamento.

1.2.4 Stock granting riservate al personale dipendente

1.2.4.1 2014 - 2017 Multi-year Plan – Top management ("Piano Top Management")

Il piano offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica. Le azioni vengono assegnate a favore dei rispettivi beneficiari, decorso il periodo di vesting e verificato il rispetto delle condizioni previste, in 4 tranche annuali a partire dal 2017.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio.

I destinatari del Piano sono selezionati tra le risorse "chiave" della Banca, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance a livello di banca quali l'EVA, il Cost/Income e il Cost of Risk sui crediti commerciali;
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità definite a livello di FinecoBank e di Gruppo;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
PIANO DI INCENTIVAZIONE A LUNGO TERMINE 2018-2020 - IDENTIFIED STAFF E CEO
RATA 2023 RATA 2023 RATA 2024 RATA 2025
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-21 31-dic-22 31-dic-23
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,880 9,880 9,880 9,880
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -1,354 -1,354 -1,721 -2,084
AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
PIANO DI INCENTIVAZIONE A LUNGO TERMINE 2018-2020 - ALTRO PERSONALE
RATA 2023 RATA 2023 RATA 2024 RATA 2025
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-21 31-dic-22 31-dic-23
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,880 9,880 9,880 9,880
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -0,609 -0,983 -1,354 -1,721

1.2.6 Stock granting riservate ai consulenti finanziari

1.2.6.1 Piano PFA 2015 - 2017

L'ammontare dell'incentivo è stato determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta cumulata predefinito per il triennio 2015 - 2017.

Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
PIANO PFA 2015-2017
RATA 2018 RATA 2019 RATA 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-feb-18 08-feb-18 08-feb-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-15 01-gen-15 01-gen-15
Scadenza periodo di Vesting 30-giu-18 30-giu-19 30-giu-20
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 10,087 10,087 10,087
Valore economico delle condizioni di v esting [€] 0,000 -0,290 -0,609

1.2.7 Sistema Incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi descritti dal piano.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata del Piano. Il valore economico delle phantom shares assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione FinecoBank.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2015 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
GROUP INCENTIVE SYSTEM PFA 2015
RATA 2018 RATA 2019 RATA 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-mar-15 10-mar-15 10-mar-15
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-feb-16 08-feb-16 08-feb-16
Inizio periodo di Vesting 01-gen-15 01-gen-15 01-gen-15
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-15 31-dic-17 31-dic-18
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 Da definire Da definire
Valore economico delle condizioni di v esting [€] 0,000 Da definire Da definire

1.2.8 Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.8.1 Sistema incentivante 2017 PFA

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2017 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI ASSEGNATE
SISTEMA INCENTIVANTE 2017 PFA
RATA 2020 RATA 2021 RATA 2022
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 09-gen-17 09-gen-17 09-gen-17
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 06-feb-18 06-feb-18 06-feb-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-17 01-gen-17 01-gen-17
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-17 31-dic-19 31-dic-20
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 9,690 9,690
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -0,575 -0,894 -1,267
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,115 8,796 8,423

1.2.8.2 Sistema Incentivante 2018 PFA

Il Sistema Incentivante 2018 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.9 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante

Il Piano è dedicato ai Consulenti Finanziari che saranno identificati come personale più rilevante della Banca al 2020 e prevede obiettivi commerciali di performance triennali (2018–2020). Il piano inoltrre prevede:

  • condizioni di accesso sulla base di performance individuali, di FinecoBank e di Gruppo;
  • condizioni di malus di capitale, liquidità e profittabilità di FinecoBank e di capitale e liquidità di Gruppo;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard;
  • una struttura bilanciata di pagamenti "immediati" e "differiti", sotto forma di denaro e/o di azioni.

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

B. Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

CONSOLIDATO PRUDENZIALE IMPRESE DI ASSICURAZIONE ALTRE IMPRESE TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
VOCI / NUMERO OPZIONI E PREZZI DI NUMERO PREZZI SCADENZA NUMERO PREZZI SCADENZA NUMERO PREZZI SCADENZA NUMERO PREZZI SCADENZA NUMERO PREZZI SCADENZA
ESERCIZIO OPZIONI MEDI MEDIA OPZIONI MEDI MEDIA OPZIONI MEDI MEDIA OPZIONI MEDI MEDIA OPZIONI MEDI MEDIA
A. Esistenze iniziali 1.971.985 - gen-19 - - - - 1.971.985 - gen-19 2.937.685 - nov-17
B. Aumenti 3.046.264 - X - - X - - X 3.046.264 - X 632.553 - X
B.1 Nuove emissioni 3.046.264 - ott-20 - - - - 3.046.264 - ott-20 632.553 - gen-20
B.2 Altre variazioni - - X - - X - - X - - X - - X
C. Diminuzioni (1.438.004) - X - - X - - X (1.438.004) - X (1.598.253) - X
C.1 Annullate (61.227) - X - - X - - X (61.227) - X (4.897) - X
C.2 Esercitate (1.376.777) - X - - X - - X (1.376.777) - X (1.593.356) - X
C.3 Scadute - - X - - X - - X - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X - - X - - X - - X
D. Rimanenze finali 3.580.245 - set-20 - - - - 3.580.245 - set-20 1.971.985 - gen-19
E. Opzioni esercitabili alla fine del periodo 552.883 - X - - X - - X 552.883 - X 718.153 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank e della controllante UniCredit, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

L'impatto a conto economico consolidato è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni di FinecoBank e della controllante UniCredit

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
COMPLESSIVO PIANI VESTED COMPLESSIVO PIANI VESTED
Oneri 8.410 8.275
- relativi a Piani Equity Settled 8.354 8.109
- relativi a Piani CashSettled 56 166
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 417 231
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 64
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 179 573
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 76 -
Debito maturato verso i promotori finanziari relativo a piani di Cash Settled 159 365

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

Parte L - Informativa di settore

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 255

Parte L - Informativa di settore

L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco Asset Management DAC in virtù del modello di business integrato verticalmente; pertanto non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato della presente nota integrativa consolidata.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana, stante il contributo non rilevante dell'operatività nei confronti dei clienti UK. La controllata Fineco Asset Management DAC svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate di rilevanza informativa dal management e quindi non vengono fornite.

257 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Allegati

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 259

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2018 31.12.2017
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 6 613
Attività finanziarie di negoziazione 6.876 8.827
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione 6.876 8.827
Finanziamenti a banche 3.058.882 3.039.206
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 12.440.994 13.345.532
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (9.382.112) (10.306.326)
Finanziamenti a clientela 2.955.074 2.129.219
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 10.829.029 6.955.609
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (7.873.955) (4.826.390)
Altre attività finanziarie 18.231.182 16.715.042
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
13.342 539.855
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditivià complessiva 961.773 1.042.471
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 9.382.112
7.873.955
10.306.326
4.826.390
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito
Coperture 8.187 10.048
50. Derivati di copertura 3.314 458
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica
Attività materiali = voce 90
4.873 9.590
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 16.632 15.205
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 89.602 89.602
8.705 7.909
Attività fiscali = voce 110 6.714 9.249
Altre attività = voce 130 350.770 315.415
Totale dell'attivo 24.732.630 22.340.335
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 31.12.2017
Debiti verso banche 1.009.774 926.001
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 1.009.774 926.001
Debiti verso clientela 22.273.188 20.205.036
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 22.273.188 20.205.036
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 2.221 11.936
Coperture 7.941 (397)
40. Derivati di copertura 5.341 3.375
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 2.600 (3.772)
Passività fiscali = voce 60 12.390 10.234
Altre passività 451.435 455.699
80. Altre passività 337.069 338.286
90. Trattamento di fine rapporto 4.561 4.999
100. Fondo rischi ed oneri 109.805 112.414
Patrimonio 975.681 731.826
- capitale e riserve 744.256 526.046
140. Strumenti di capitale 200.000 -
150. Riserve 355.509 323.932
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.773 200.545
180. Azioni proprie (13.960) (365)
- riserve da valutazione (9.794) (8.340)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (3.410) 1.472
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (6.384) (9.812)
- Risultato netto = voce 200 241.219 214.120
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.732.630 22.340.335

Come precisato nella "Premessa alla lettura dei bilanci "i dati patrimoniali al 31 dicembre 2017 sono stati riesposti, a totali invariati, in base allo schema di bilancio riclassificato che recepisce le modifiche introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 sopra citato.

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO ESERCIZIO
2018
2017
Interessi netti 278.659 264.781
30. Margine d'interesse 278.659 264.781
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 42 29
70. Dividendi e proventi simili 94 55
a dedurre: dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (52) (26)
Commissioni nette = voce 60 300.443 270.083
60. Commissioni nette 300.443 270.083
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.239 48.219
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 43.833
90. Risultato netto dell'attività di copertura 171 19
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (1.500) -
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.666
+ dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 52 -
26
+ utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) 17
Risultato netto dell'attività di negoziazione (ex IAS 39 voce 80) 47.413
Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 voce 100) 761
Saldo altri proventi/oneri 1.913 3.760
230. Altri oneri/proventi di gestione 96.379 90.303
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (96.767) (93.367)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.301 2.873
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 17 -
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non
deteriorati) (17) -
Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) crediti (ex IAS 39 voce 100)
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE
625.296 3.951
586.872
Spese per il personale
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (86.606)
(86.727)
(79.294)
(78.886)
a dedurre: oneri di integrazione 121 (408)
Altre spese amministrative (245.502) (236.945)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (257.507) (244.638)
a dedurre: contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 14.306 10.566
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.301) (2.873)
Recuperi di spesa 96.767 93.367
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 96.767 93.367
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.423) (10.369)
210. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (5.464) (5.569)
220. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (4.959) (4.800)
Costi operativi
RISULTATO DI GESTIONE
(245.764)
379.532
(233.241)
353.631
Rettifiche nette su crediti e su acccantonamenti per garanzie e impegni (4.384) (5.351)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (3.406)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli
di debito (1.380)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva (114)
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva - titoli di debito 114
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 402 -
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: a) crediti (ex IAS 39 voce 130) (5.357)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: d) altre operazioni finanziarie (ex IAS 39 voce 130) 6
RISULTATO NETTO DI GESTIONE
Accantonamenti per rischi ed oneri
375.148
(21.380)
348.280
(19.025)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (7.074) (8.459)
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (14.306) (10.566)
Oneri di integrazione (121) 408
Profitti netti da investimenti 1.105 (13.399)
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 1.380
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
- titoli di debito (114)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (161) (508)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 voce 130) (12.891)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 354.752 316.264
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 300 (113.533) (102.144)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE
RISULTATO D'ESERCIZIO
241.219
241.219
214.120
214.120
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 241.219 214.120

Come precisato nella "Premessa alla lettura dei bilanci "i dati economici dell'esercizio 2017 sono stati riesposti, a totali invariati, in base allo schema di bilancio riclassificato che recepisce le modifiche introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 sopra citato.

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 261

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2018.

    1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato è basata su un modello definito nell'ambito del Gruppo UniCredit, in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.
    1. I sottoscritti attestano, inoltre, che
    2. 3.1 il Bilancio consolidato:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
    3. 3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 5 febbraio 2019

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Lorena Pelliciari

Relazione della Società di Revisione

FinecoBank Relazioni e Bilanci 2018 263

Relazione della Società di Revisione

264 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DELL'ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39 E DELL'ART. 10 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 537/2014

Agli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A.

RELAZIONE SULLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO CONSOLIDATO

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio consolidato di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. e sua controllata (il "Gruppo"), costituito dallo stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2018, dal conto economico consolidato, dal prospetto della redditività consolidata complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal rendiconto finanziario consolidato per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa consolidata.

A nostro giudizio, il bilancio consolidato fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria del Gruppo al 31 dicembre 2018, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto a FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca") in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio consolidato nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Palermo Parma Roma Torino Treviso Verona

Sede Legale: Via Tortona, 25 – 20144 Milano │ Capitale Sociale Euro 10.328.220,00 i.v. Codice Fiscale/Registro delle Imprese Milano n. 03049560166 – REA Milano n. 1720239 │ Partita IVA IT 03049560166

Il nome Deloitte si riferisce a una o più delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu Limited, una società inglese a responsabilità limitata ("DTTL"), le member firm aderenti al suo network e le entità a esse correlate. DTTL e ciascuna delle sue member firm sono entità giuridicamente separate e indipendenti tra loro. DTTL (denominata anche "Deloitte Global") non fornisce servizi ai clienti. Si invita a leggere l'informativa completa relativa alla descrizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue member firm all'indirizzo www.deloitte.com/about.

Stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali

Descrizione dell'aspetto chiave della revisione

La voce 100 "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" del passivo di stato patrimoniale consolidato al 31 dicembre 2018 include fondi per controversie legali pari a Euro 28,4 milioni che accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relativi a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, di controversie in essere con i consulenti finanziari e di altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 - Rischi operativi della nota integrativa del bilancio d'esercizio, a cui nella nota integrativa consolidata viene fatto rimando, al paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti", gli Amministratori evidenziano che in relazione ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la Banca potrebbe essere chiamata a sostenere; laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. Per quanto riguarda le spese da riconoscere ai legali, tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" della Parte A – Politiche contabili, A.1 – Parte generale, Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata riporta l'informativa riguardo la soggettività e la complessità del processo di stima adottato a supporto del valore di iscrizione in bilancio di alcune poste di natura valutativa. Per alcune di esse, tra cui i fondi per rischi e oneri, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

In relazione alla numerosità dei reclami e delle controversie, sia pure fisiologica rispetto all'operatività tipica della Banca, alle incertezze connesse agli esiti delle stesse e alla complessità ed articolazione del processo di stima, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali è stata considerata un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Procedure di
revisione svolte
Le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra le altre, le seguenti:

analisi e comprensione dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca, ai
diversi livelli della sua organizzazione, per l'individuazione, la gestione e il
monitoraggio dei reclami da clientela e delle controversie legali con la
stessa, in relazione all'operatività bancaria e all'operatività dei consulenti
finanziari di cui la Banca si avvale;

analisi e comprensione del processo seguito dalla Direzione per lo sviluppo
delle stime nella determinazione degli stanziamenti, inclusa la stima dei
costi previsti in relazione all'attività dei legali esterni, consulenti tecnici e/o
esperti della Banca, e valutazione della ragionevolezza dei criteri, metodi e
assunzioni utilizzati;

svolgimento di periodici incontri con i responsabili delle preposte funzioni
della Banca per analisi e discussione dello stato del contenzioso e dei
reclami;

analisi della documentazione rilevante, tra cui il registro reclami e le
relazioni predisposte dalle funzioni di controllo della Banca;

ottenimento ed esame delle risposte alle richieste di informazioni ai legali
incaricati dalla Banca;

verifica, per una selezione di controversie e reclami e sulla base dei dati e
delle informazioni disponibili raccolte ad esito delle procedure di cui sopra,
della congruità del relativo accantonamento, inclusivo, per le controversie,
delle spese legali come più sopra illustrato, e dell'accuratezza e
completezza dei dati utilizzati per la stima.
Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa resa
nella nota integrativa consolidata rispetto a quanto previsto dai principi
contabili di riferimento.
Erogazione, classificazione e valutazione delle attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti
Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Come indicato nella Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato
della nota integrativa consolidata e nella relazione sulla gestione, al 31
dicembre 2018 le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti
verso la clientela per finanziamenti ammontano a Euro 2.955 milioni
(esposizione netta, comprensiva di Euro 23,9 milioni di crediti deteriorati al
netto delle relative rettifiche di valore per Euro 21,1 milioni).
Nell'ambito di tale voce, il portafoglio crediti di finanziamento verso clientela
ordinaria, costituito principalmente da crediti per prestiti personali, mutui,
conti correnti e utilizzo carte di credito, evidenzia complessivamente un
incremento di oltre il 46% rispetto all'esercizio precedente, anche in relazione
alle erogazioni avvenute nel corso del 2018.
Nella nota integrativa consolidata, Parte A – Politiche contabili, sono descritti i
processi di classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie per i quali la
Banca fa riferimento alla normativa di settore, integrata dalle disposizioni
interne che, secondo quanto previsto dai principi contabili applicabili,
disciplinano le regole di classificazione e trasferimento delle suddette
esposizioni nell'ambito delle diverse categorie di rischio e le relative modalità di
valutazione. Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di

copertura - Sezione 1 – Rischio di credito della nota integrativa del bilancio d'esercizio, a cui nella nota integrativa consolidata viene fatto rimando, sono inoltre illustrate le politiche di gestione del rischio di credito.

In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e della complessità dei sistemi di valutazione, gestione, e controllo del rischio di credito adottati dalla Banca, che includono un'articolata attività di classificazione delle esposizioni creditizie e un processo di valutazione caratterizzato da una rilevante componente discrezionale, l'erogazione, la classificazione e la valutazione dei crediti in oggetto sono state considerate un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.

Procedure di
revisione svolte
Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo preliminarmente
acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha incluso, in particolare,
la rilevazione e la comprensione dei presidi organizzativi e procedurali previsti
dalla normativa interna della Banca e messi in atto dalla stessa con riferimento
a:

valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
del credito;

valutazione e monitoraggio della qualità del credito;

classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonché, per quanto riguarda i
controlli rilevanti del processo di concessione e erogazione del credito, la verifica
dell'efficacia operativa.
Le procedure di revisione svolte hanno inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:

l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
utilizzati, anche con il supporto di esperti informatici appartenenti al nostro
network;

l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
clienti effettuate su base campionaria;

l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta dalle
responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;

per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la classificazione
IFRS 9), la verifica su base campionaria della classificazione secondo il
quadro normativo sull'informativa finanziaria e regolamentare applicabile e
l'esame della ragionevolezza dei criteri di valutazione e delle assunzioni
adottati dalla Banca per la determinazione delle rettifiche di valore;

per i crediti deteriorati (in stage 3, secondo la classificazione IFRS 9), la
verifica su base campionaria della classificazione e della relativa
valutazione in conformità a quanto disposto dalla normativa di settore e dai
principi contabili applicabili.
Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita
nella nota integrativa consolidata rispetto a quanto previsto dai principi
contabili applicabili e dalla normativa di riferimento.

La prima applicazione del principio contabile internazionale IFRS 9

Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
La prima applicazione, alla data del 1° gennaio 2018, del principio contabile
internazionale IFRS 9 "Strumenti finanziari" ha comportato la classificazione e
misurazione delle attività e passività finanziarie del Gruppo secondo le nuove
categorie contabili previste dal principio e la definizione di una metodologia di
determinazione delle rettifiche di valore (impairment) delle attività finanziarie
secondo il modello delle perdite attese (c.d. "expected credit losses").
La Banca ha scelto, secondo quanto consentito dallo stesso principio, di
continuare ad applicare i requisiti di hedge accounting IAS 39 per tutte le
relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole
contabili sul macro-hedging.
Si è, altresì, avvalsa della facoltà prevista dall'IFRS 9 di non rideterminare i
dati comparativi dell'esercizio precedente.
Come descritto nella Parte A – Politiche Contabili Sezione 5 – Altri Aspetti della
nota integrativa consolidata, che riporta l'informativa richiesta dai principi
contabili internazionali applicabili, ivi incluse le principali scelte metodologiche
effettuate, la prima applicazione del principio ha determinato al 1° gennaio
2018 un effetto complessivo negativo sul patrimonio netto consolidato pari a
Euro 2,9 milioni al netto delle imposte (Euro 4,9 milioni al lordo delle imposte).
Tale effetto è stato determinato ad esito del complessivo processo di
implementazione che ha in vario modo interessato i diversi aspetti del sistema
di controllo interno della Banca.
In tale ambito, in particolare, la determinazione delle rettifiche di valore delle
attività finanziarie secondo il modello delle perdite attese (c.d. "expected credit
losses") costituisce il risultato di un complesso processo di stima che include
numerose variabili soggettive riguardo i criteri utilizzati per l'identificazione di
un incremento significativo del rischio di credito, ai fini dell'allocazione delle
attività finanziarie negli stage previsti dall'IFRS 9, e la definizione dei modelli
per la misurazione delle perdite attese, con utilizzo di diversi possibili scenari,
assunzioni e parametri, che tengano conto delle informazioni
macroeconomiche attuali e prospettiche (c.d. "forward-looking").
In considerazione delle pervasive complessità operative connesse alla
transizione al nuovo principio, del relativo effetto sopra illustrato e della
soggettività insita nel processo di stima adottato dalla Banca nella valutazione
delle attività finanziarie secondo la nuova metodologia di impairment, la prima
applicazione dell'IFRS 9 è stata considerata un aspetto chiave della revisione
del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018.
Procedure di
revisione svolte
Nello svolgimento delle procedure di revisione abbiamo preliminarmente
esaminato, anche con l'ausilio di esperti del nostro network in ambito di
processi e sistemi IT e di modelli di valutazione e misurazione del rischio di
credito, il progetto di implementazione posto in essere dalla Banca con
particolare riferimento alle scelte applicative adottate, per verificarne
appropriatezza e conformità ai requisiti dell'IFRS 9, e ai relativi effetti.

Nell'ambito delle nostre verifiche abbiamo, tra l'altro, svolto le seguenti procedure, anche con il supporto degli esperti sopra citati:

  • ottenimento e esame dei verbali del Consiglio di Amministrazione della Banca e di ogni ulteriore documentazione sviluppata, approvata e resa disponibile, nonché delle procedure contabili conseguentemente definite, con particolare riferimento agli ambiti interpretativi, anche mediante raccolta di informazioni e colloqui con le competenti funzioni della Banca;
  • analisi della documentazione tecnico-metodologica relativa all'individuazione dei business model della Banca con particolare riferimento ai criteri di classificazione delle attività finanziarie in tali modelli di business;
  • rilevazione e comprensione del disegno di taluni controlli chiave compresi quelli informatici - che presiedono alla classificazione e alla valutazione delle attività finanziarie della Banca e verifica della corretta implementazione e della relativa efficacia operativa;
  • svolgimento di verifiche finalizzate ad appurare per taluni crediti e titoli di debito - la correttezza degli esiti del test Solely Payments of Principal and Interests (SPPI) svolto dalla Banca in sede di prima applicazione del principio;
  • comprensione dei modelli di impairment sviluppati dalla Banca e analisi della ragionevolezza delle assunzioni e dei parametri utilizzati nei modelli di transfer logic o staging allocation e di calcolo delle expected credit losses, nonché verifica della correttezza dei relativi calcoli;
  • verifica della coerenza tra le informazioni utilizzate ai fini del calcolo delle perdite attese e quelle utilizzate nell'ambito degli altri principali processi decisionali e di valutazione della Banca, con particolare riferimento agli indicatori qualitativi, agli indicatori macroeconomici e alle informazioni forward-looking.

Infine, relativamente all'impatto derivante dalla prima applicazione del principio, abbiamo acquisito i dettagli della relativa quantificazione e verificato l'accuratezza matematica. Abbiamo altresì verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita nella nota integrativa consolidata rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali applicabili.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per il bilancio consolidato

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio consolidato che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. N. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio consolidato, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio consolidato a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della capogruppo FinecoBank Banca Fineco S.p.A. o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria del Gruppo.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio consolidato

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio consolidato nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio consolidato.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio consolidato, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno del Gruppo;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità del Gruppo di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che il Gruppo cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio consolidato nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio consolidato rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.
  • abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti e appropriati sulle informazioni finanziarie delle imprese o delle differenti attività economiche svolte all'interno del Gruppo per esprimere un giudizio sul bilancio consolidato. Siamo responsabili della direzione, della supervisione e dello svolgimento dell'incarico di revisione contabile del Gruppo. Siamo gli unici responsabili del giudizio di revisione sul bilancio consolidato.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio consolidato dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. ci ha conferito in data 16 aprile 2013 l'incarico di revisione legale dei conti della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2021.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio consolidato espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari del Gruppo al 31 dicembre 2018, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio consolidato e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2018 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2018 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

Esonero dalla predisposizione della dichiarazione non finanziaria

Come descritto nella relazione sulla gestione, gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. si sono avvalsi dell'esonero dalla predisposizione della dichiarazione non finanziaria ai sensi dell'art. 6, comma 1, del D.Lgs. 30 dicembre 2016, n. 254.

DELOITTE & TOUCHE S.p.A.

Paolo Gibello Ribatto Socio

Milano, 8 marzo 2019

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 275

Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A.

Schemi del bilancio 278
Nota integrativa 286
Allegati 478
Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob
n. 11971 del
14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
Relazione della Società di Revisione 485

Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 277

Schemi del bilancio

Stato patrimoniale 279
Conto economico 280
Prospetto della redditività complessiva 281
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 282
Rendiconto finanziario 283

Stato patrimoniale

(Importi in euro)
VOCI DELL'ATTIVO 31.12.2018 31.12.2017
10. Cassa e disponibilità liquide 6.301 613.033
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 20.218.404
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.876.395
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.342.009
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39 Voce 20) 10.878.797
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 961.772.500
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 Voce 40) 1.047.689.459
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.248.430.877
a) crediti verso banche 12.427.086.350
b) crediti verso clientela 10.821.344.527
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39 Voce 50) 4.826.390.118
Crediti verso banche (ex IAS 39 Voce 60) 13.877.651.228
Crediti verso clientela (ex IAS 39 Voce 70) 2.129.219.267
50. Derivati di copertura 3.314.298 458.102
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 4.872.990 9.590.000
70. Partecipazioni 3.000.000 500.000
80. Attività materiali 16.329.860 15.205.122
90. Attività immateriali 98.306.988 97.511.341
di cui
- avviamento 89.601.768 89.601.768
100. Attività fiscali 6.713.818 9.225.684
a) correnti 467.153 1.765.333
b) anticipate 6.246.665 7.460.351
120. Altre attività 350.608.473 315.459.327
Totale dell'attivo 24.713.574.509 22.340.391.478
(Importi in euro)
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 31.12.2017
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.278.872.115
a) debiti verso banche 1.009.774.261
b) debiti verso la clientela 22.269.097.854
Debiti verso banche (ex IAS 39 Voce 10) 926.001.336
Debiti verso clientela (ex IAS 39 Voce 20) 20.205.035.993
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.221.144
Passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39 Voce 40) 2.616.556
40. Derivati di copertura 5.341.114 12.693.848
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 2.599.548 (3.772.231)
60. Passività fiscali 12.183.994 10.233.645
a) correnti 12.183.994 10.233.645
80. Altre passività 335.441.396 338.180.110
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.560.830 4.998.596
100. Fondi per rischi ed oneri: 109.805.202 112.413.921
a) impegni e garanzie rilasciate 48.741
c) altri fondi per rischi e oneri 109.756.461 112.413.921
110. Riserve da valutazione (9.793.542) (8.340.274)
130. Strumenti di capitale 200.000.000 -
140. Riserve 355.672.568 323.932.039
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113
160. Capitale 200.773.450 200.545.404
170. Azioni proprie (-) (13.959.749) (365.178)
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 227.922.326 214.283.600
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.713.574.509 22.340.391.478

Conto economico

(Importi in euro)
VOCI 2018 2017
10. Interessi attivi e proventi assimilati 293.143.864 269.746.119
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 290.878.968
20. Interessi passivi e oneri assimilati (14.441.626) (5.165.001)
30. Margine di interesse 278.702.238 264.581.118
40. Commissioni attive 540.701.773 533.314.118
50. Commissioni passive (266.873.807) (263.230.692)
60. Commissioni nette 273.827.966 270.083.426
70. Dividendi e proventi simili 8.094.622 54.580
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 43.833.406
Risultato netto dell'attività di negoziazione (ex IAS 39 Voce 80) 47.413.142
90. Risultato netto dell'attività di copertura 170.678 19.195
100. Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: 1.683.296
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 17.451
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 1.665.845
Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: (ex IAS 39 voce 100) 4.711.990
a) crediti 3.951.003
b) attività finanziarie disponibili per la vendita 760.987
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (1.500.396)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (1.500.396)
120. Margine di intermediazione 604.811.810 586.863.451
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: (3.527.646)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (3.413.638)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (114.008)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento di: (ex IAS 39 Voce 130) (18.042.404)
a) crediti (5.157.695)
b) attività finanziarie disponibili per la vendita (12.891.185)
d) altre operazioni finanziarie 6.476
150. Risultato netto della gestione finanziaria 601.284.164 568.821.047
160. Spese amministrative (340.446.086) (323.383.787)
a) spese per il personale (84.431.588) (78.852.608)
b) altre spese amministrative (256.014.498) (244.531.179)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri (6.671.938) (8.458.948)
a) impegni e garanzie rilasciate 401.654
b) altri accantonamenti netti (7.073.592) (8.458.948)
180. Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali (5.410.873) (5.569.276)
190. Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali (4.959.091) (4.799.956)
200. Altri oneri/proventi di gestione 94.766.784 90.349.875
210. Costi operativi (262.721.204) (251.862.092)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (161.161) (507.788)
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 338.401.799 316.451.167
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (110.479.473) (102.167.567)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 227.922.326 214.283.600
300. Utile (Perdita) d'esercizio 227.922.326 214.283.600
2018 2017
Utile per azione (euro) 0,38 0,35
Utile per azione diluito (euro) 0,37 0,35

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa, Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 22.

Prospetto della redditività complessiva

(Importi in euro)
VOCI 2018 2017
10. Utile (Perdita) d'esercizio 227.922.326 214.283.600
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto econonomico
70. Piani a benefici definiti 3.428.875 (3.473.350)
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (6.858.725)
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 Voce 100) 1.927.465
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte (3.429.850) (1.545.885)
180. Redditività complessiva (voce 10+170) 224.492.476 212.737.715

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31.12.2018

(Importi in euro)
A LLOC A Z ION E
R ISULT A T O ESER C IZ IO
VA R IA Z ION I D ELL'ESER C IZ IO
P R EC ED EN T E
OP ER A Z ION I SUL P A T R IM ON IO N ET T O
ESISTENZE AL 31.12.2017 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2018 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA
DIVIDENDI
VARIAZIONE STRUMENTI DI
CAPITALE
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
ESERCIZIO 2018
PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2018
Capitale:
a) azioni ordinarie 200.545.404 200.545.404 228.046 200.773.450
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
a) di utili 291.840.855 (4.868.257) 286.972.598 40.888.348 (5.932.752) (228.046) 321.700.148
b) altre 32.091.184 32.091.184 1.881.236 33.972.420
Riserve da valutazione (8.340.274) 1.976.582 (6.363.692) (3.429.850) (9.793.542)
Strumenti di capitale 200.000.000 200.000.000
Azioni proprie (365.178) (365.178) 6.548.384 (20.142.955) (13.959.749)
Utile (Perdita) di esercizio 214.283.600 214.283.600 (40.888.348) (173.395.252) 227.922.326 227.922.326
Patrimonio netto 731.989.704 (2.891.675) 729.098.029 - (173.395.252) (5.932.752) 6.776.430 (20.142.955) - 200.000.000 - 1.653.190 224.492.476 962.549.166

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2018, complessivamente pari a 173.395.252,58 euro, corrisponde ad euro 0,285 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31.12.2017

(Importi in euro)
A LLOC A Z ION E
R ISULT A T O ESER C IZ IO
P R EC ED EN T E
VA R IA Z ION I D ELL'ESER C IZ IO
OP ER A Z ION I SUL P A T R IM ON IO N ET T O
ESISTENZE AL 31.12.2016 MODIFICA SALDI APERTURA ESISTENZE AL 01.01.2017 RISERVE DIVIDENDI E ALTRE DESTINAZIONI VARIAZIONI DI RISERVE EMISSIONI NUOVE AZIONI ACQUISTO AZIONI PROPRIE DISTRIBUZIONE STRAORDINARIA
DIVIDENDI
VARIAZIONE STRUMENTI DI
CAPITALE
DERIVATI SU PROPRIE AZIONI STOCK OPTIONS REDDITIVITÀ COMPLESSIVA
ESERCIZIO 2017
PATRIMONIO NETTO AL 31.12.2017
Capitale:
a) azioni ordinarie 200.245.794 200.245.794 299.610 200.545.404
b) altre azioni
Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
a) di utili 250.247.571 250.247.571 41.684.057 208.837 (299.610) 291.840.855
b) altre 28.160.350 28.160.350 3.930.834 32.091.184
Riserve da valutazione (6.794.389) (6.794.389) (1.545.885) (8.340.274)
Strumenti di capitale
Azioni proprie (4.337.809) (4.337.809) 4.144.410 (171.779) (365.178)
Utile (Perdita) di esercizio 211.843.794 211.843.794 (41.684.057) (170.159.737) 214.283.600 214.283.600
Patrimonio netto 681.299.424 - 681.299.424 - (170.159.737) 208.837 4.444.020 (171.779) - - - 3.631.224 212.737.715 731.989.704

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2017, complessivamente pari a 170.159.736,60 euro, corrisponde ad euro 0,28 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" corrisponde alla quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria.

Rendiconto finanziario

Metodo indiretto

IMPORTO
A. ATTIVITÀ OPERATIVA
2018
2017
1. Gestione
334.930.310
361.197.723
- risultato d'esercizio (+/-)
227.922.326
214.283.600
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
2.838.506
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e su attività/passività valutate al fair value (-/+) (ex
IAS 39)
(1.795.053)
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+)
(170.678)
(19.195)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-)
4.409.064
- rettifiche/riprese di valore nette per deterioramento (+/-) (ex IAS 39)
10.052.616
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-)
10.369.964
10.369.232
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-)
22.616.637
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) (ex IAS 39)
22.691.175
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-)
5.868.613
2.728.516
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-)
-
-
- altri aggiustamenti (+/-)
61.075.878
102.886.832
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie
(2.409.937.472)
669.013.589
- attività finanziarie detenute per la negoziazione
196.874
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39)
(3.192.436)
- attività finanziarie designate al fair value
-
-
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value
142.484.215
- attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39)
-
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla reddività complessiva
56.220.463
- attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39)
246.011.519
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
(2.574.757.573)
- crediti verso banche: a vista (ex IAS 39)
-
- crediti verso banche: altri crediti (ex IAS 39)
1.514.464.035
- crediti verso clientela (ex IAS 39)
(1.108.949.383)
(34.081.451)
- altre attività
20.679.854
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie
2.120.120.081
1.295.414.604
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
2.138.095.178
- debiti verso banche: a vista (ex IAS 39)
-
- debiti verso banche: altri debiti (ex IAS 39)
(175.626.539)
- debiti verso clientela (ex IAS 39)
1.404.593.717
- titoli in circolazione (ex IAS 39)
-
- passività finanziarie di negoziazione
(35.102)
- passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39)
143.908
- passività finanziarie designate al fair value
-
- passività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39)
-
- altre passività
(17.939.995)
66.303.518
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa
45.112.919
2.325.625.916
B. ATTIVITÀ D'INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni
-
-
- dividendi incassati su partecipazioni
8.000.000
-
- vendite di attività materiali
92.518
256.331
- vendite di attività immateriali
-
-
- vendite di rami d'azienda
-
-
- vendite di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39)
-
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni
(2.500.000)
(500.000)
(6.789.899)
(7.083.818)
- acquisti di attività materiali
- acquisti di attività immateriali
(5.754.738)
(4.978.013)
- acquisti di rami d'azienda
-
-
- acquisti di attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39)
(2.430.228.291)
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività d'investimento
(6.952.119)
(2.442.533.791)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissione/acquisti di azioni proprie
(13.366.525)
4.272.241
- emissione/acquisti strumenti di capitale
200.000.000
-
- distribuzione dividendi e altre finalità
(186.104.434)
(174.394.920)
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività di provvista
529.041
(170.122.679)
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA / ASSORBITA NELL'ESERCIZIO
38.689.841
(287.030.554)
(Importi in euro)

Rendiconto finanziario

RICONCILIAZIONE

(Importi in euro)
IMPORTO
VOCI DI BILANCIO 2018 2017
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 1.950.529.450 2.284.274.859
Liquidità totale netta generata / assorbita nell'esercizio 38.689.841 (287.030.554)
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 24.166.974 (46.714.855)
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 2.013.386.265 1.950.529.450

Legenda (+) generata

(-) assorbita

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi) al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi), nonché nelle rispettive voci, ex IAS 39, 60 dell'attivo e 10 del passivo.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2018 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 6 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 2.065.943 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 52.563 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 613 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce IAS 39 60 dell'attivo "Crediti verso banche" per 1.992.673 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce IAS 39 10 del passivo "Debiti verso banche" per 42.756 migliaia di euro.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 285

Nota integrativa

Parte
A

Politiche contabili
288
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale
338
Parte C –
Informazioni sul conto economico
384
Parte D –
Redditività
complessiva
404
Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
406
Parte F –
Informazioni sul patrimonio
454
Parte G –
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
459
Parte H –
Operazioni con parti correlate
461
Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
469
Parte L

Informativa di settore
477

Nota integrativa Parte A - Politiche contabili

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 287

Parte A – Politiche contabili

A.1 Parte generale 289
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 304
A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie 326
A.4 Informativa sul Fair value 327
A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss" 334

Parte A – Politiche contabili

A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2018, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2018.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati per la redazione del presente Bilancio.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione (si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata) e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro mentre la nota integrativa, salvo quando diversamente indicato, è redatta in migliaia di euro; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale, Conto Economico e Prospetto della redditività complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente. Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

La Banca ha applicato la disposizione prevista al paragrafo 7.2.15 dell'IFRS 9 ed ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori di esercizi precedenti (comparativi) nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Ferma restando l'informativa in merito alla riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura del primo bilancio redatto in applicazione del nuovo principio, sulla base delle nuove disposizioni contenute nel 5° aggiornamento della Circolare 262 emanato il 22 dicembre 2017, e alla relativa metodologia utilizzata contenuta nella sezione 4 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 9 - Strumenti finanziari" della presente nota integrativa, gli schemi di cui sopra sono stati integrati, laddove diverse, delle voci contabili degli schemi di bilancio 2017 – come previsti dal 4° aggiornamento della Circolare 262 – presentando i relativi valori determinati secondo IAS 39. Anche le tabelle presenti nella nota integrativa sono state integrate con le tabelle previste dal 4° aggiornamento della Circolare 262, presentando i relativi valori determinati secondo IAS 39, ove non è stato possibile riportare i dati comparativi dell'esercizio precedente per effetto del 5° aggiornamento sopra citato. Gli eventuali saldi di apertura presenti nelle tavole della Nota integrativa sono quelli rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Infine, con riferimento ad alcune tabelle di Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura, le circostanze sopra menzionate hanno determinato la scelta di non fornire il periodo di confronto per alcune tabelle il cui contenuto risultava non comparabile a quelle del periodo precedente.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità della Banca di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 4 – "Altri aspetti", con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore di nuovi principi ed interpretazioni, e alla successiva Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio al 31 dicembre 2018.

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2018 è stato approvati dal Consiglio di Amministrazione del 5 febbraio 2019, che ne ha autorizzato la diffusione pubblica, anche ai sensi dello IAS10.

Sezione 4 – Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2018 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2018:

  • IFRS 15 Ricavi provenienti da contratti con i clienti (Reg. UE 2016/1905);
  • IFRS 9 Strumenti finanziari (Reg. UE 2016/2067);
  • Chiarimenti sull'IFRS 15: Proventi da contratti con la clientela (Reg. UE 2017/1987);
  • Modifiche all'IFRS 4: Applicazione dell'IFRS 9 Strumenti finanziari con l'IFRS 4 Contratti assicurativi (Reg. UE 2017/1988);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2014 2016 dei principi contabili internazionali (Reg. UE 2018/182);
  • Modifiche allo IAS 40: Cambiamenti di destinazione di investimenti immobiliari (Reg. UE 2018/400);
  • IFRIC 22 Interpretazione operazioni e prestiti in valuta estera (Reg. UE 2018/519);
  • Modifiche all'IFRS 2: Classificazione e valutazione dei pagamenti basati su azioni (Reg. UE 2018/289).

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2018, ad eccezione del principio contabile IFRS 9 che prevede nuovi requirement in materia di classificazione, iscrizione, valutazione e cancellazione delle attività e passività finanziarie, per i cui dettagli si rimanda a quanto più sotto illustrato, e, nella misura in cui più sotto descritto, del nuovo principio contabile IFRS 15 e relativi chiarimenti.

Nel corso dell'esercizio 2018, inoltre, sono stati omologati dalla Commissione Europea i seguenti emendamenti ai principi ed interpretazioni contabili applicabili obbligatoriamente ai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2019:

  • Modifiche all'IFRS 9 Estinzioni anticipate con compensazione negativa (Reg. UE 2018/498);
  • IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito (Re. UE 2018/1595).

Tali principi ed emendamenti non sono stati applicati in via anticipata dalla Banca.

Per quanto riguarda il principio IFRS 16 - Leasing (Reg. UE 2017/1986) omologato dalla Commissione Europea nel 2017, si rinvia a quanto più sotto riportato.

Al 31 dicembre 2018, infine, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017);
  • IFRS 14 Attività con regolazione tariffaria (gennaio 2014);
  • Modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28: Cessione o conferimento di un asset ad una joint venture o collegata (settembre 2014);
  • Modifiche allo IAS 28 Crediti a lungo termine verso società collegate o joint venture (ottobre 2017);
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2015 2017 dei principi contabili internazionali (dicembre 2017);
  • Modifiche allo IAS 19: modifica del piano, riduzione o regolamento (febbraio 2018);
  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali (ottobre 2018);
  • Modifiche allo IAS 1 e IAS 8: definizione di "materiale" (ottobre 2018).

A marzo 2018, inoltre, lo IASB ha pubblicato la versione rivista del Conceptual Framework for Financial Reporting.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per la Banca, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

Come già in precedenza indicato, in data 22 dicembre 2017 è stato emanato il 5° aggiornamento della Circolare n. 262 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" che ha recepito i principi contabili internazionali IFRS 9 "Financial Instruments" e IFRS 15 "Revenue from Contracts with Customers" e le conseguenti modifiche introdotte in altri principi contabili internazionali, tra cui l'IFRS 7 "Financial Instruments: Disclosures". Si precisa, inoltre, che il medesimo aggiornamento ha previsto che gli accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio siano esposti nella voce del passivo di bilancio 100. "Fondi per rischi e oneri" in luogo della precedente voce del passivo di bilancio, prevista dal 4° aggiornamento della Circolare 262, 100. "Altre passività" e che le attività materiali oggetto di contabilizzazione secondo quanto previsto da IAS 2 siano iscritte nella voce dell'attivo di bilancio 80. "Attività materiali".

La transizione all'IFRS 15 - Ricavi provenienti da contratti con i clienti

Il principio contabile IFRS 15 – Ricavi provenienti da contratti con i clienti è stato pubblicato dallo IASB in data 28 maggio 2014 ed omologato dalla Commissione Europea il 22 settembre 2016 con il Regolamento UE 2016/1905.

Il principio sostituisce lo IAS 18 – Revenue e lo IAS 11 – Construction Contracts, nonché le interpretazioni IFRIC 13 – Customer Loyalty Programmes, IFRIC 15 – Agreements for the Construction of Real Estate, IFRIC 18 – Transfers of Assets from Customers e SIC 31 – Revenues - Barter Transactions Involving Advertising Services a partire dai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2018.

Il principio stabilisce un nuovo modello di riconoscimento dei ricavi secondo due approcci alternativi ("point in time" o "over time") da applicarsi a tutti i contratti stipulati con i clienti ad eccezione di quelli che rientrano nell'ambito di applicazione di altri principi IAS/IFRS come i leasing, i contratti d'assicurazione e gli strumenti finanziari. I passaggi fondamentali per la contabilizzazione dei ricavi secondo il nuovo modello di analisi delle transazioni, focalizzato sul trasferimento del controllo, sono:

  • l'individuazione del contratto con il cliente;
  • l'identificazione delle performance obligation del contratto (obbligazioni di fare);
  • la determinazione del prezzo;
  • l'allocazione del prezzo alle performance obligation del contratto;
  • i criteri di iscrizione del ricavo quando l'entità soddisfa ciascuna performance obligation.

Per valutare gli impatti derivanti dall'applicazione dell'IFRS 15 sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca, tenuto altresì conto dei chiarimenti sul principio pubblicati dallo IASB nell'aprile 2016 ed omologati dall'Unione Europea in data 6 novembre 2017, è stata effettuata un'analisi del piano dei conti con riferimento alle voci di ricavo della Banca che rientrano nell'ambito di applicazione del Principio, identificate nella Voce 40. "Commissioni attive" e Voce 200. "Altri oneri/proventi di gestione" (limitatamente agli "Altri proventi") del conto economico.

Le analisi effettuate, sulla base della documentazione contrattuale e di altre evidenze che comprovano il rispetto di definite pratiche commerciali quando i contratti non specificano modalità e tempistiche di pagamento, hanno evidenziato che il trattamento contabile delle principali fattispecie di ricavi rivenienti da contratti con clienti (comprese le controparti istituzionali) era già in linea con le previsioni del nuovo principio e, di conseguenza, in applicazione dello stesso a partire dal 1° gennaio 2018, non sono emersi impatti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca. Le modifiche attengono invece il maggior dettaglio informativo richiesto dal principio e dalle relative declinazioni previste dalla Banca d'Italia nel sopracitato 5° aggiornamento della Circolare 262; il principio, infatti, prescrive uno specifico set informativo sulla natura, l'ammontare, la tempistica ed il grado di incertezza dei ricavi, nonché sui flussi di cassa rivenienti dai contratti con la clientela.

In particolare, la Banca ha analizzato la documentazione contrattuale a disposizione al fine di verificare:

  • l'allineamento dei criteri di iscrizione dei ricavi rispetto alle previsioni del nuovo principio. Le analisi non hanno evidenziato disallineamenti rispetto alle previsioni del nuovo principio. A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato;
  • se alcuni beni o servizi contenessero più performance obligations con differente modello di trasferimento del controllo al cliente e, conseguentemente, con differente rilevazione dei ricavi ("over time" oppure "point in time"). In tale ambito la Banca ha identificato un servizio, rappresentato dal servizio annuale di gestione della carta di credito che include le spese di spedizione, che contiene due performance obligations con un differente modello di trasferimento al cliente; il ricavo relativo alla spedizione è comunque un ricavo non materiale che continua ad essere attribuito interamente alla performance obligation principale (gestione annuale della carta di credito) e rilevato conseguentemente secondo il relativo schema di riconoscimento dei ricavi;
  • se il corrispettivo promesso nel contratto includa un corrispettivo variabile. In tale ambito non sono stati rilevati disallineamenti rispetto alle previsioni del nuovo principio, in quanto eventuali corrispettivi variabili vengono stimati e rilevati se e solo nella misura in cui è altamente probabile che quando successivamente sarà risolta l'incertezza associata al corrispettivo non si verifichi un significativo aggiustamento al ribasso dell'importo dei ricavi cumulati rilevati, prendendo in considerazione tutte le informazioni ragionevolmente a disposizione della Banca. Si precisa inoltre che non sono stati considerati un corrispettivo variabile:
  • o le commissioni di gestione, collocamento e consulenza di prodotti finanziari incassate dalla Banca la cui quantificazione è calcolata come rapporto fra il controvalore/giacenza media del prodotto collocato e l'aliquota applicabile prevista nel contratto. Non sono previste commissioni di performance a favore della Banca sui prodotti del risparmio gestito;
  • o l'importo percepito nell'ambito di un contratto che prevede l'applicazione di un diverso livello commissionale (che prevede, ad esempio, l'addebito di commissioni decrescenti fino al loro completo azzeramento) in funzione di parametri quantitativi previsti nel contratto stessoin quanto i dati per la determinazione del compenso sono disponibili nel momento della rilevazione dei ricavi e non hanno alcun impatto sul conto economico futuro della Banca. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • se il corrispettivo promesso nel contratto includa una componente di finanziamento significativa. In tale ambito non sono stati rilevati contratti contenenti una componente di finanziamento significativa non correttamente rilevata. Sono presenti, tuttavia, alcuni contratti, stipulati principalmente con controparti istituzionali o società prodotto, che non riportano esplicitamente la data di pagamento dei corrispettivi, i quali vengono regolati sulla base di prassi di mercato o di accordi verbali, oppure contratti che prevedono il pagamento anticipato/posticipato del bene o servizio. Per tali contratti è stato utilizzato l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale la Banca non ha rettificato l'importo promesso del corrispettivo per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento in quanto l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno;
  • la presenza di un corrispettivo da pagare al cliente. In tale ambito sono stati riscontrati alcuni contratti che prevedono un corrispettivo da pagare la cui gestione contabile risultava già allineata alle previsioni del nuovo principio.

I costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che la Banca non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali i suddetti costi si riferiscono.

Dalle analisi effettuate non sono emersi contratti che prevedano la presenza di un corrispettivo non monetario.

La transizione all'IFRS 9 - Strumenti finanziari

A partire dal 1° gennaio 2018 FinecoBank applica il principio contabile IFRS 9 Strumenti finanziari.

Il progetto di transazione al nuovo principio, in coordinamento con analogo progetto condotto a livello di Gruppo UniCredit e sviluppato con il coinvolgimento delle funzioni di riferimento della Banca e, da ultimo, del Consiglio di Amministrazione, è stato organizzato attraverso specifici workstream, e in particolare:

  • work-stream "Classificazione e Valutazione", volto a rivedere la classificazione degli strumenti finanziari in linea con i nuovi criteri dell'IFRS9;
  • work-stream "Impairment", finalizzato a sviluppare e implementare modelli e metodologie per il calcolo delle rettifiche di valore.

Si evidenzia che il nuovo principio contabile:

  • ha introdotto cambiamenti significativi, rispetto allo IAS 39, circa le regole di classificazione e valutazione degli strumenti finanziari. Con riferimento ai finanziamenti e ai titoli di debito la classificazione, e la conseguente valutazione, di questi strumenti è basata sul modello di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests). Con riferimento agli strumenti di capitale si prevede la loro classificazione al fair value con iscrizione delle differenze a conto economico oppure fra le "altre componenti reddituali". In questo secondo caso, a differenza di quanto previsto dallo IAS 39 per le attività finanziarie disponibili per la vendita, l'IFRS 9 ha eliminato la richiesta di procedere alla rilevazione di perdite durevoli di valore e ha previsto che, in caso di cessione dello strumento, gli utili e le perdite da cessione devono essere riclassificate ad altra riserva di patrimonio netto e non a conto economico. Infine con riferimento alle passività finanziarie valutate al fair value, il principio ha modificato la contabilizzazione del cosiddetto "own credit risk", ovverosia delle variazioni di valore delle passività designate al fair value imputabili alle oscillazioni del proprio merito creditizio. Il nuovo principio ha previsto che dette variazioni debbano trovare riconoscimento in una riserva di patrimonio netto, anziché a conto economico come previsto dal principio IAS 39, eliminando pertanto una fonte di volatilità dei risultati economici41;
  • ha introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello vigente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime";
  • è intervenuto sull'"hedge accounting" riscrivendo le regole per la designazione di una relazione di copertura e per la verifica della sua efficacia con l'obiettivo di garantire un maggiore allineamento tra la rappresentazione contabile delle coperture e le logiche gestionali sottostanti. Si evidenzia che la Banca, coerentemente con il Gruppo UniCredit, si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS 39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

41 Si precisa che FinecoBank, alla data di FTA e alla data del 31 dicembre 2018, non detiene proprie passività finanziarie valutate al fair value.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS 9, la Banca ha proceduto a riclassificare le attività e le passività finanziarie esistenti al 1° gennaio 2018 nelle categorie previste dal nuovo principio contabile.

In proposito, si precisa che tale classificazione è basata sul business model e sulle caratteristiche dei relativi flussi di cassa contrattuali; per la classificazione degli strumenti finanziari nelle nuove categorie previste dal principio contabile l'analisi è stata condotta attraverso la mappatura delle attività finanziarie che compongono il bilancio della Banca e l'assegnazione a ciascuna di esse di uno specifico business model.

In proposito, si precisa che alle attività finanziarie che compongono il portafoglio bancario della Banca sono stati assegnati modelli di business "Held to collect" o "Held to collect and sell" in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover degli strumenti finanziari. Alle attività finanziarie che compongono il portafoglio di negoziazione è stato assegnato un modello di business "Altri business model" al fine di riflettere le intenzioni di trading.

Ai fini della classificazione degli strumenti finanziari nelle nuove categorie previste da IFRS 9, l'analisi del business model trova necessario complemento nell'analisi dei flussi contrattuali (c.d. "SPPI Test"). A tal proposito, coerentemente ed in allineamento con la Capogruppo UniCredit S.p.A., la Banca ha sviluppato sistemi e processi atti ad analizzare il portafoglio di titoli di debito e finanziamenti in essere al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali consentono la valutazione al costo ammortizzato (Held to collect – HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (Held to collect and sell – HTCS).

L'analisi in oggetto è stata effettuata sia contratto per contratto sia tramite definizione di appositi cluster in base alle caratteristiche delle operazioni e con l'utilizzo di un apposito tool, sviluppato internamente ("SPPI Tool") per analizzare le caratteristiche dei contratti rispetto ai requisiti dell'IFRS 9.

Per maggiori chiarimenti in merito all'applicazione delle regole soprammenzionate si rimanda alla Parte A.2 – "Parte relativa alle principali voci di bilancio" della presente nota integrativa.

Con riferimento alle riclassificazioni degli strumenti finanziari operate per dare effetto al nuovo principio contabile, le seguenti tabelle riportano separatamente per le attività e le passività finanziarie:

  • a) la voce di bilancio di appartenenza IAS 39 e il relativo saldo di chiusura al 31 dicembre 2017;
  • b) la riclassificazione di tale saldo nelle diverse voci di bilancio IFRS 9;
  • c) gli effetti derivanti dall'applicazione dei criteri valutativi previsti da IFRS 9;
  • d) il saldo di apertura IFRS 9 al 1° gennaio 2018 (dato dalla somma di b. e c.).

Riclassificazione delle attività finanziarie

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
VALORE
CONTABILE
31.12.2017
IAS 39
ATTIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
DESIGNATE AL FAIR VALUE ATTIVITÀ FINANZIARIE ALTRE ATTIVITÀ FINANZIARIE
OBBLIGATORIAMENTE VALUTATE
AL FAIR VALUE
A B C A B C A B C
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.879 8.827 - 8.827 - - - 2.052 - 2.052
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689 - - - - - - 5.218 - 5.218
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390 - - - - - - - - -
Crediti verso banche 13.877.651 - - - - - - 532.584 19.338 551.922
Crediti verso clientela 2.129.219 - - - - - - - - -
Totale 8.827 - 8.827 - - - 539.854 19.338 559.192

Legenda

A: Riclassificazione del valore di bilancio ex IAS 39

B: Cambiamento nella misurazione

C: Nuovo valore di bilancio ex IFRS 9

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
VALORE ATTIVITÀ FINANZIARIE ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO
CONTABILE
31.12.2017
IAS 39
VALUTATE AL FAIR VALUE CON
IMPATTO SULLA REDDITIVITÀ
COMPLESSIVA
CREDITI VERSO BANCHE CREDITI VERSO CLIENTELA
A B C A B C A B C
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 10.879 - - - - - - - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita 1.047.689 1.042.471 - 1.042.471 - - - - - -
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza 4.826.390 - - - - - - 4.826.390 (469) 4.825.921
Crediti verso banche 13.877.651 - - - 13.345.067 (12.595) 13.332.472 - - -
Crediti verso clientela 2.129.219 - - - - - - 2.129.219 (691) 2.128.528
Totale 1.042.471 - 1.042.471 13.345.067 (12.595) 13.332.472 6.955.609 (1.160) 6.954.449

Di seguito si riportano i dettagli delle classificazioni effettuate:

  • le attività finanziarie esposte nella voce di bilancio IAS 39 20. "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" sono state classificate negli "Altri business model" ed esposte:
    • o nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività finanziarie detenute per la negoziazione", per un importo di 8,8 milioni di euro, relativi ai titoli detenuti nell'ambito dell'attività di internalizzazione con la clientela e trading;
    • o nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", per un importo di 2,05 milioni di euro, relativo a titoli ritirati dalla clientela (spezzature e/o titoli in default) per un importo di 30 migliaia di euro e a quote di O.I.C.R. detenute in portafoglio per l'attività di seeding iniziale per un importo di 2,02 milioni di euro;
  • le attività finanziarie esposte nella voce di bilancio IAS 39 40. "Attività finanziarie disponibili per la vendita", per un importo di 1.048 milioni di euro, sono state classificate:
    • o nel business model "Held to collect and sell HTCS" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per la quota parte rappresentata da titoli emessi da Stati sovrani, per un importo di 1.042,5 milioni di euro;
    • o negli "Altri business model" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", per un importo di 5,2 milioni di euro, costituito dalle preferred shares di Visa INC class "C" per un importo di 4,5 milioni di euro e dall'esposizione residua in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD) per un importo di 0,7 milioni di euro;
    • o infine è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"42 per gli strumenti rappresentativi di capitale relativi alle quote di partecipazione in UniCredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. e Consorzio Patti chiari (iscritte in bilancio per un valore, rispettivamente, di 172 euro e 5.000 euro) esposti nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva";
  • le attività finanziarie esposte nella voce dell'attivo di bilancio IAS 39 50. "Attività finanziarie detenute sino alla scadenza", rappresentate esclusivamente da titoli emessi da Stati sovrani per un importo di 4.826 milioni di euro, sono state classificate nel business model "Held to collect – HTC" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela";
  • le attività finanziarie esposte nella voce dell'attivo di bilancio IAS 39 60. "Crediti verso banche", per un importo di 13.878 milioni di euro, sono state classificate nel business model "Held to collect – HTC" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche", ad eccezione di:
    • o un titolo di debito emesso da UniCredit S.p.A. con cedola in arrears, per un importo di 382,5 milioni di euro, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, con rischio tasso coperto con un contratto derivato stipulato con la stessa Capogruppo, le cui caratteristiche contrattuali non ne hanno consentito il superamento del Test SPPI e pertanto esposto nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value";
    • o un titolo di debito emesso da UniCredit S.p.A. con cedola in arrears, per un importo di 150 milioni di euro, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, le cui caratteristiche contrattuali non ne hanno consentono il superamento del Test SPPI e pertanto esposto nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value"; tale titolo è scaduto in data 31 dicembre 2017, ma regolato in data 2 gennaio 201843;
  • le attività finanziarie esposte nella voce dell'attivo di bilancio IAS 39 70. "Crediti verso clientela", per un importo di 2.129 milioni di euro, sono state classificate nel business model "Held to collect – HTC" ed esposte nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: b) crediti verso clientela".

Di seguito si riportano i dettagli delle rettifiche ai saldi iniziali apportate in data 1° gennaio 2018 per effetto del cambiamento della classificazione e misurazione:

  • -10,3 milioni di euro (-14,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alle riduzioni di valore basate sulla "perdita attesa" ("Expected Credit Loss" o "ECL"), rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve", di cui:
    • a) -9,1 milioni di euro (-12,6 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli e finanziamenti appartenenti al business model HTC e rilevati nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche", relativi quasi esclusivamente alle rettifiche apportate alle esposizioni verso il Gruppo UniCredit, rappresentate principalmente dalla liquidità depositata presso UniCredit S.p.A. e dai titoli di debito emessi dalla stessa;

42 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

43 Trattandosi di un titolo scaduto in data 31 dicembre 2017 e rimborsato alla pari il giorno 2 gennaio 2018, non sono state rilevate rettifiche di fair value in sede di first time adoption.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

  • b) -0,8 milioni di euro (-1,2 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli e finanziamenti appartenenti al business model HTC e rilevate nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso clientela", di cui:
    • iii. -0,5 milioni di euro (-0,7 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi a finanziamenti verso clientela;
    • iv. -0,3 milioni di euro (-0,5 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi ad esposizioni in titoli emessi da Enti Sovrani;
  • c) -0,1 milioni di euro (-0,1 milioni al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli appartenenti al business model HTCS e rilevati nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, relativi esclusivamente a titoli emessi da Enti Sovrani;
  • d) -0,3 milioni di euro (-0,45 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate alle esposizioni fuori bilancio e rilevate in contropartita nella voce di bilancio IFRS 9 100. "Fondo rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate", riconducibili principalmente alle rettifiche apportate alle fideiussioni rilasciate dalla Banca a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta e a beneficio della Capogruppo;
  • +7,3 milioni di euro (+9,4 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alla classificazione e valutazione delle attività finanziarie, rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve", di cui:
    • a) +14 milioni di euro (+19,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alla valutazione positiva di fair value del sopracitato titolo di debito emesso da UniCredit S.p.A. con cedola in arrears, sottoscritto dalla Banca in esercizi precedenti, con rischio tasso coperto con un contratto derivato stipulato con la stessa Capogruppo, le cui caratteristiche contrattuali non hanno consentono il superamento del Test SPPI, con la conseguente riclassifica nella voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" 44;
    • b) -6,6 milioni di euro (-9,9 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alla rettifica del saldo di apertura della voce dell'attivo di bilancio IFRS 9 60. "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", per effetto della chiusura dell'adeguamento positivo di valore del titolo UniCredit S.p.A. precedentemente citato;
  • +0,1 milioni di euro (+0,1 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) riferiti alle riduzioni di valore apportate ai titoli appartenenti al business model HTCS precedentemente citate, che, secondo le regole del principio, determinano in sede di prima applicazione la rilevazione di una riserva positiva nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 110. "Riserve di valutazione" in contropartita della Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve";
  • 1,9 milioni di euro (3,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) rilevati in diminuzione della Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve" e in aumento, per il medesimo importo, della voce del passivo di bilancio IFRS 9 110. "Riserve di valutazione".

44 Si precisa che il titolo UniCredit valutato al fair value in sede di transizione all'IFRS 9 è stato peraltro oggetto di ristrutturazione in data 2 gennaio 2018, incorporando nel titolo ristrutturato le caratteristiche contrattuali del relativo contratto derivato utilizzato fino a tale data per la copertura del rischio di tasso d'interesse. La Banca ha pertanto effettuato la derecognition del vecchio strumento finanziario iscritto al 31 dicembre 2017 e ha rilevato il nuovo strumento finanziario le cui caratteristiche consentono il superamento del Test SPPI e la conseguente classificazione dello stesso fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato.

Riclassificazione delle passività finanziarie

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
VALORE PASSIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO AMMORTIZZATO
CONTABILE
31.12.2017 DEBITI VERSO BANCHE
DEBITI VERSO CLIENTELA
TITOLI IN CIRCOLAZIONE
IAS 39 A B C A B C A B C
Debiti verso banche 926.001 926.001 - 926.001 - - - - - -
Debiti verso clientela 20.205.036 - - - 20.205.036 - 20.205.036 - - -
Passività finanziarie di negoziazione 2.617 - - - - - - - - -
Derivati di copertura 12.694 - - - - - - - - -
Totale 926.001 - 926.001 20.205.036 - 20.205.036 - - -

Legenda

A: Riclassificazione del valore di bilancio ex IAS 39

B: Cambiamento nella misurazione

C: Nuovo valore di bilancio ex IFRS 9

(Importi in migliaia)
VOCI DI BILANCIO IAS 39 VOCI DI BILANCIO IFRS 9
VALORE
CONTABILE
31.12.2017
PASSIVITÀ FINANZIARIE DI
NEGOZIAZIONE
PASSIVITÀ FINANZIARIE DESIGNATE
AL FAIR VALUE
DERIVATI DI COPERTURA
IAS 39 A B C A B C A B C
Debiti verso banche 926.001 - - - - - - - - -
Debiti verso clientela 20.205.036 - - - - - - - - -
Passività finanziarie di negoziazione 2.617 2.617 - 2.617 - - - - - -
Derivati di copertura 12.694 9.320 - 9.320 - - - 3.374 - 3.374
Totale 11.937 - 11.937 - - - 3.374 - 3.374

La riclassificazione delle Passività finanziarie evidenzia una sostanziale continuità delle classificazioni applicate in base all'IFRS 9 rispetto a quelle applicate in base allo IAS 39 pur tenuto conto delle differenze di denominazione delle diverse voci di bilancio previste dal 5° Aggiornamento della Circolare 262.

Si precisa tuttavia che si è provveduto alla riclassifica nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del fair value del derivato di copertura del rischio tasso del titolo UniCredit con cedola in arrears precedentemente citato, per un importo di 9,3 milioni di euro.

Nelle tabelle sotto riportate sono esposti:

  • i saldi patrimoniali IAS 39 esposti al 31 dicembre 2017 in base allo schema di stato patrimoniale che recepisce le modifiche introdotte dall'IFRS 9 (5° Aggiornamento del 22 dicembre 2017 della Circolare 262 Banca d'Italia "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione") da applicarsi alle rendicontazioni finanziarie dell'esercizio 2018;
  • le rettifiche a tali saldi apportate in data 1° gennaio 2018 in seguito all'introduzione dell'IFRS 9, distinte in rettifiche conseguenti alle nuove previsioni in tema di impairment e rettifiche da valutazione al fair value derivanti dalle nuove previsioni di classificazione e valutazione, ed i relativi effetti fiscali;
  • i saldi patrimoniali di apertura IFRS 9 al 1° gennaio 2018.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

(Importi in migliaia)

1° GENNAIO 2018
RETTIFICHE IFRS 9 POST
VOCI DELL'ATTIVO 31 DICEMBRE 2017 RETTIFICHE IFRS 9
IMPAIRMENT
CLASSIFICAZIONE
E VALUTAZIONE
APPLICAZIONE
IFRS 9
10. Cassa e disponibilità liquide 613 613
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 548.682 - -
19.338
568.020
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 8.827 - 8.827
539.854 - -
19.338
559.192
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value -
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 1.042.471 - - 1.042.471
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 20.300.677 (13.756) - 20.286.921
a) crediti verso banche 13.345.067 (12.595) - 13.332.472
b) crediti verso clientela 6.955.610 (1.161) - 6.954.449
50. Derivati di copertura 458 - - 458
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie
oggetto di copertura generica (+/-) 9.590 - (9.929) (339)
70. Partecipazioni 500 - - 500
80. Attività materiali 15.205 - - 15.205
90. Attività immateriali 97.511 - - 97.511
di cui
avviamento
-
89.602 - - 89.602
100. Attività fiscali 9.226 909 (1.519) 8.616
a) correnti 1.765 - - 1.765
b) anticipate 7.460 909 (1.519) 6.850
120. Altre attività 315.459 - - 315.459
Totale dell'attivo 22.340.391 (12.847) 7.890 22.335.434
(Importi in migliaia)
1° GENNAIO 2018
RETTIFICHE IFRS 9 POST
RETTIFICHE IFRS 9 CLASSIFICAZIONE APPLICAZIONE
VOCI DEL PASSIVO E DEL PATRIMONIO NETTO 31 DICEMBRE 2017 IMPAIRMENT E VALUTAZIONE IFRS 9
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 21.131.037 - - 21.131.037
a) debiti verso banche 926.001 - - 926.001
b) debiti verso la clientela 20.205.036 - - 20.205.036
20. Passività finanziarie di negoziazione 11.936 - - 11.936
40. Derivati di copertura 3.375 - - 3.375
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-) (3.772) - - (3.772)
60. Passività fiscali 10.234 (3.032) 516 7.718
a) correnti 10.234 (3.032) 516 7.718
80. Altre passività 338.178 - - 338.178
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.999 - - 4.999
100. Fondi per rischi ed oneri: 112.414 451 - 112.865
a) impegni e garanzie rilasciate - 451 - 451
c) altri fondi per rischi e oneri 112.414 - - 112.414
110. Riserve da valutazione (8.340) 62 1.914 (6.364)
140. Riserve 323.932 (10.328) 5.460 319.064
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - 1.934
160. Capitale 200.545 - - 200.545
170. Azioni proprie (-) (365) - - (365)
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 214.284 - - 214.284
Totale del passivo e del patrimonio netto 22.340.391 (12.847) 7.890 22.335.434

Con riferimento all'impairment, la seguente tabella illustra l'esposizione lorda e le rettifiche di valore al 1° gennaio 2018 suddivise per voce di bilancio e per stadio di classificazione. Si precisa che l'esposizione lorda della voce "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" corrisponde all'importo di bilancio, in quanto tali attività finanziarie sono valutate al fair value e le relative rettifiche di valore sono rilevate in aumento della voce del passivo di bilancio IFRS 9 110. "Riserve di valutazione".

Le esposizioni fuori bilancio si riferiscono agli impegni e alle garanzie rilasciate che sono soggetti alle regole di svalutazione dell'IFRS 9.

Suddivisione per Stage delle esposizioni e delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
STAGE 1 STAGE 2 STAGE 3
Voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
reddività complessiva 1.042.471 - - (93) - -
- Titoli di debito 1.042.466 - - (93) - -
- Titoli di capitale 5 - - - - -
Voce 40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 20.297.444 11.454 23.723 (18.692) (5.964) (21.043)
- Titoli di debito 15.132.717 - - (10.193) - -
- Crediti verso banche 3.038.741 - - (2.872) - -
- Crediti verso clientela 2.125.986 11.454 23.723 (5.627) (5.964) (21.043)
Esposizioni fuori bilancio 2.581.092 404 - (450) - -

Riconciliazione tra il saldo di apertura IFRS 9 e il saldo di chiusura IAS 39 del fondo di svalutazione

(Importi in migliaia)
VOCI DI BI LANCI O I AS 3 9 VOCI DI BI LANCI O I FRS 9
ATTI VI TÀ FI NANZI ARI E VALUTATE AL FAI R VALUE ATTI VI TÀ FI NANZI ARI E VALUTATE AL COS TO AM M ORTI ZZATO
CON I M P ATTO S ULLA REDDI TI VI TÀ COM P LES S I VA CREDI TI VERS O BANCHE CREDI TI VERS O CLI ENTELA
FONDO
S VALUTAZI ONE
( EX I AS 3 9 )
CAM BI AM ENTO
NELLA
M I S URAZI ONE
FONDO
S VALUTAZI ONE
( EX I FRS 9 )
FONDO
S VALUTAZI ONE
( EX I AS 3 9 )
CAM BI AM ENTO
NELLA
M I S URAZI ONE
FONDO
S VALUTAZI ONE
( EX I FRS 9 )
FONDO
S VALUTAZI ONE
( EX I AS 3 9 )
CAM BI AM ENTO
NELLA
M I S URAZI ONE
FONDO
S VALUTAZI ONE
( EX I FRS 9 )
Attività finanziarie detenute
per la negoziazione
- - - - - - - - -
- titoli di debito - - - - - - - - -
- finanziamenti e crediti - - - - - - - - -
Attività finanziarie
disponibili per la vendita - (93) (93) - - - - - -
- titoli di debito - (93) (93) - - - - - -
- finanziamenti e crediti - - - - - - - - -
Attività finanziarie detenute
sino alla scadenza - - - - - - - (470) (470)
- titoli di debito - - - - - - - (470) (470)
- finanziamenti e crediti - - - - - - - - -
Crediti verso banche - - - - (12.595) (12.595) - - -
- titoli di debito - - - - (9.723) (9.723) - - -
- finanziamenti e crediti - - - - (2.872) (2.872) -
Crediti verso clientela - - - - - - (32.534) (100) (32.634)
- titoli di debito - - - - - - - - -
- finanziamenti e crediti - - - - - - (32.534) (100) (32.634)
Totale - (93) (93) - (12.595) (12.595) (32.534) (570) (33.104)
(Importi in migliaia)
ESPOSIZION I PER FOR M IN G ESPOSIZION I N ON PER FOR M IN G
FON D O
SV A LU TA ZION E
( EX IA S 3 9 )
C A M B IA M EN TO
N ELLA
M ISU R A ZION E
FON D O
SV A LU TA ZION E
( EX IFR S 9 )
FON D O
SV A LU TA ZION E
( EX IA S 3 9 )
C A M B IA M EN TO
N ELLA
M ISU R A ZION E
FON D O
SV A LU TA ZION E
( EX IFR S 9 )
Voce 30. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla reddività complessiva - (93) (93) - - -
- Titoli di debito - (93) (93) - - -
- Titoli di capitale - - - - - -
Voce
40.
Attività
finanziarie
valutate
al
costo
ammortizzato (11.074) (13.582) (24.656) (21.460) 417 (21.043)
- Titoli di debito - (10.193) (10.193) - -
- Crediti v erso banche - (2.872) (2.872) - -
- Crediti v erso clientela (11.074) (517) (11.591) (21.460) 417 (21.043)
Esposizioni fuori bilancio - (450) (450) - - -

Si precisa che la colonna "Cambiamento nella misurazione" comprende anche la riduzione del fondo di svalutazione relativo agli interessi di mora, pari a circa 0,6 milioni di euro e riconducibile principalmente ai crediti in sofferenza. A partire dal 1° gennaio 2018, infatti, gli interessi di mora vengono rilevati nel valore lordo solo se non sono state registrate rettifiche di valore sulle esposizioni originarie e sono stati ritenuti dalla banca recuperabili. In precedenza gli interessi di mora venivano rappresentati sia nelle esposizioni lorde sia nel relativo fondo di svalutazione.

Come dettagliato in precedenza, l'adozione dell'IFRS 9 ha determinato un impatto negativo complessivo sul patrimonio netto per un ammontare pari a -2,9 milioni di euro (-4,8 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale), di cui -4,9 milioni di euro rilevati nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve" e +2 milioni di euro rilevati nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 110. "Riserve da valutazione", in particolare:

  • -10,3 milioni di euro (-14,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi all'applicazione delle riduzioni di valore basate sulla "perdita attesa" ("Expected Credit Loss" o "ECL"), rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve";
  • +7,3 milioni di euro (+9,4 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alla classificazione e valutazione delle attività finanziarie, rilevati nella Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve";

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

  • +0,1 milioni di euro (+0,1 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) relativi alle riduzioni di valore apportate ai titoli appartenenti al business model HTCS che, secondo le regole del principio, determinano in sede di prima applicazione la rilevazione di una riserva positiva nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 110. "Riserve di valutazione";
  • 1,9 milioni di euro (3,3 milioni di euro al lordo dell'effetto fiscale) rilevati in diminuzione della Riserva FTA nella voce del passivo di bilancio IFRS 9 140. "Riserve" e in aumento, per il medesimo importo, della voce del passivo di bilancio IFRS 9 110. "Riserve di valutazione", riferiti, come più sopra illustrato, alla chiusura della riserva da valutazione AFS conseguente alla riclassificazione delle relative attività finanziarie.

Di seguito si riporta il patrimonio netto di chiusura al 31 dicembre 2017 e il patrimonio netto di apertura al 1° gennaio 2018.

(Importi in migliaia)
31 DICEMBRE 2017 RETTIFICHE IFRS 9 1° GENNAIO 2018
1. Capitale 200.545 - 200.545
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - 1.934
3. Riserve 323.932 (4.868) 319.064
- di utili 291.841 (4.868) 286.973
a) legale 40.109 - 40.109
b) azioni proprie 365 - 365
c) altre 251.367 (4.868) 246.499
- altre 32.091 - 32.091
4. Strumenti di capitale - - -
5. (Azioni proprie) (365) - (365)
6. Riserve da valutazione (8.340) 1.976 (6.364)
7. Utile (Perdita) d'esercizio 214.284 - 214.284
Totale 731.990 (2.892) 729.098

Impatti sul patrimonio regolamentare derivanti dall'adozione di IFRS 9

L'applicazione dell'IFRS 9 ha determinato una riduzione del CET1 corrispondente alla riduzione del patrimonio netto contabile della Banca, mentre non sono stati rilevati impatti significativi nella determinazione delle attività di rischio ponderate e nell'esposizione ai fini della leva finanziaria.

In data 27 dicembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento UE 2017/2395 che modifica il regolamento (UE) n. 575/2013 per quanto riguarda le disposizioni transitorie volte ad attenuare l'impatto dell'introduzione dell'IFRS 9 sui fondi propri e per il trattamento delle grandi esposizioni di talune esposizioni del settore pubblico denominate nella valuta nazionale di uno Stato membro. In particolare, il Regolamento ha introdotto l'articolo 473 bis che prevede, come opzione, la possibilità per le istituzioni finanziarie di adottare un regime transitorio che consente di reintegrare a CET1 le rettifiche conseguenti all'adozione del modello di impairment secondo il nuovo principio contabile, con un meccanismo a scalare (c.d. "phase-in") lungo un periodo di 5 anni a partire dal 2018.

FinecoBank, coerentemente con la scelta effettuata dal Gruppo UniCredit, non ha adottato tale regime transitorio.

IFRS 16 - Leasing

In data 9 novembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2017/1986 della Commissione del 31 ottobre 2017 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 16.

L'IFRS16, applicabile a partire dal 1° gennaio 2019 (con facoltà di applicazione anticipata nel 2018 – congiuntamente all'applicazione obbligatoria dell'IFRS 15 - di cui la Banca non si è avvalsa), sostituisce l'attuale set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, lo IAS17. Il principio fornisce una nuova definizione di leasing ed introduce un criterio basato sul controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene.

Il principio conferma la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario con riferimento al modello contabile che deve applicare il locatore: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Con riferimento invece al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, il nuovo principio prevede che, per tutte le tipologie di leasing anche operativo, debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto d'uso del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto.

Al momento dell'iscrizione iniziale detta attività è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività sarà valutata in base a quanto previsto per le attività materiali e immateriali da IAS 38, IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

In tale ambito, la Banca ha condotto le attività finalizzate a garantire la piena conformità con il nuovo principio contabile, in particolar modo con riferimento al calcolo e alla contabilizzazione del diritto di utilizzo e dell'associata passività di leasing, aspetti che rappresentano la principale discontinuità rispetto al modello contabile previsto da IAS17, completando l'assessment preliminare dei potenziali impatti alla data di transizione (1° gennaio 2019).

Le attività relative allo sviluppo di regole, principi e sistemi IT atte a garantire il corretto calcolo delle nuove attività e passività, la loro misurazione successiva e la determinazione dei correlati effetti a conto economico, sono in fase di finalizzazione.

La Banca, coerentemente con le scelte effettuate dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., ha deciso di non rideterminare i dati contaabili relativi a esercizi precedenti (comparativi) e di applicare il principio retroattivamente contabilizzando nel patrimonio netto alla data del 1° gennaio 2019 l'effetto cumulato derivante dall'applicazione iniziale, come previsto dal principio stesso (transizione con metodo retrospettivo modificato). Per le finalità di First Time Adoption, il valore della passività finanziaria sarà pari al valore attuale dei pagamenti futuri residui alla data di transizione e il valore del diritto di utilizzo sarà uguale a quello della suddetta passività finanziaria maggiorata dei risconti attivi relativi al leasing stesso, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (il presente bilancio al 31 dicembre 2018).

Ai fini del calcolo del debito per leasing e dell'associato "diritto d'uso", la Banca e la sua controllata procedono all'attualizzazione dei canoni futuri ad un appropriato tasso di interesse. In tale ambito i futuri canoni da attualizzare sono determinati alla luce delle previsioni dei contratti di locazione e calcolati al netto della componente IVA, pur essendo la stessa indetraibile per la Banca, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo.

Identificazione del perimetro di applicazione

La Banca ha identificato i contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dall'azienda e dei negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre a contratti di locazione di macchinari e autovetture.

In conformità con le regole del principi o, che concede esenzioni al riguardo, e coerentemente con le scelte effettuate dalla Capogruppo UniCredit S.p.A., sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro), i leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "Short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da software). Per tali contratti, i relativi canoni saranno rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Si precisa che il contratto di affitto dell'immobile sito in Milano, Piazza Durante 11, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sarà qualificato in sede di prima applicazione del principio come "Short term lease" e quindi escluso dall'ambito di applicazione dell'IFRS 16, in quanto in data 31 gennaio 2019 la Banca ha perfezionato l'operazione di acquisto dell'immobile determinando la contestuale risoluzione del contratto di locazione.

Durata del leasing

La Banca ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto che rientra nell'ambito di applicazione, considerando il periodo non annullabile durante il quale la stessa ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che potessero modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In particolare, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte del locatario di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo, la durata del leasing è determinata considerando elementi quali la durata del primo periodo, l'esistenza di eventuali piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché ogni altra circostanza indicativa dell'esistenza della ragionevole certezza del rinnovo.

Tasso di attualizzazione

L'IFRS 16 prevede che alla data di decorrenza del contratto il locatario deve valutare la passività del leasing al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing devono essere attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito del leasing, se è possibile determinarlo facilmente. Se non è possibile, il locatario deve utilizzare il suo tasso di finanziamento marginale.

La natura dei contratti stipulati dalla Banca, che rientrano nel perimetro di applicazione del principio, rappresentati principalmente da contratti di affitto di immobili, non consentono di ricavare il tasso implicito in ogni contratto e per questo motivo l'attualizzazione viene effettuata utilizzando il tasso di finanziamento marginale. Quest'ultimo è determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Dal momento che FinecoBank non ha emesso propri strumenti di debito, il tasso applicato è il tasso di provvista senior secured di UniCredit S.p.A., considerando che la Capogruppo applica tale tasso per finanziarie le società del perimetro Italia.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Considerazioni finali

Per effetto delle nuove regole di contabilizzazione previste dall'IFRS 16 dal punto di vista del locatore, alla data di prima applicazione sono attesi impatti sulla situazione patrimoniale della Banca derivanti dall'iscrizione nell'attivo di bilancio di attività che rappresentano il diritto d'uso dei beni oggetto di locazione e, contestualmente, nel passivo di bilancio di debiti finanziari relativamente ai canoni da pagare previsti dai contratti in essere; nessun impatto è stato rilevato nel patrimonio netto.

In particolare, l'applicazione dell'IFRS 16 determinerà un incremento dell'attivo di bilancio pari a circa 63,5 milioni di euro e un incremento degli RWA individuali il cui effetto può essere stimato, in via preliminare, in 55 basis point sul CET1 individuale della Banca al 31 dicembre 2018.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha provveduto nell'aprile 2016 alla ristrutturazione dell'intervento di sostegno che il FITD aveva operato nel luglio 2014 a favore di Banca Tercas; tale intervento non comportò ulteriori oneri per le banche aderenti. Successivamente la dotazione finanziaria dello Schema Volontario fu incrementata fino a 700 milioni di euro (16,8 milioni di euro riferibili, come impegno, a FinecoBank S.p.A.).

In tale ambito, nel mese di giugno 2016 lo Schema Volontario deliberò un intervento a favore di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), in relazione all'aumento di capitale dalla stessa deliberato in data 8 giugno 2016 per circa 280 milioni di euro. In data 30 settembre 2016 l'impegno proquota riferibile a FinecoBank S.p.A. si tradusse in un esborso monetario che comportò, secondo quanto indicato d banca d'Italia, il riconoscimento in bilancio di strumenti di capitale classificati – in base al pre-vigente principio contabile IAS 39 – come "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per un ammontare di 6,7 milioni di euro (coerente con l'esborso monetario). La valutazione degli strumenti al 31 dicembre 2016 in base ad un modello interno riveniente dall'applicazione del metodo dei multipli di borsa su un paniere di banche, integrato da stime relative al portafoglio creditizio della Cassa di Risparmio di Cesena e delle connesse esigenze/fabbisogni patrimoniali, ne comportò l'integrale svalutazione.

Nel mese di settembre 2017, per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) (approvato dal Consiglio di gestione dello Schema Volontario e basato su un aumento di capitale di 464 milioni di euro e sulla sottoscrizione di titoli rivenienti dalla cartolarizzazione degli NPL delle suddette banche per 170 milioni di euro), il Fondo deliberò un incremento della propria dotazione patrimoniale fino a 795 milioni di euro in conseguenza della quale la quota di impegno riferibile a FinecoBank S.p.A. divenne pari a 13,3 milioni di euro al netto dei contributi di cui sopra già versati. Successivamente, nello stesso mese, FinecoBank versò 1,4 milioni di euro, come richiesto dal Fondo, a fronte della parte di intervento relativa all'aumento di capitale di Carim e Carismi. Nel mese di dicembre 2017 FinecoBank versò ulteriori 12,2 milioni di euro (7,5 milioni di euro destinati alla ricapitalizzazione delle banche e 4,7 milioni di euro destinati alla sottoscrizione dei titoli della cartolarizzazione). A seguito di questi versamenti, l'impegno residuo di FinecoBank verso lo Schema Volontario risultò sostanzialmente azzerato (pari a 0,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I versamenti effettuati nel corso del 2017 a fronte della ricapitalizzazione delle banche hanno comportato, analogamente ai precedenti, il riconoscimento in bilancio di strumenti di capitale classificati – in base al pre-vigente principio contabile IAS39 – quali "Attività finanziarie disponibili per la vendita" per un ammontare complessivo pari a 8,9 milioni di euro, interamente cancellati nel bilancio 2017 in quanto ritenuti non recuperabili per effetto dell'avvenuta cessione delle banche a Credit Agricole CariParma ad un prezzo simbolico.

Per quanto riguarda invece il versamento inerente a quota di intervento relativa alla sottoscrizione da parte dello Schema Volontario dei titoli Junior e Mezzanine della cartolarizzazione (4,7 milioni di euro per FinecoBank), il valore di iscrizione dei corrispondenti strumenti di capitale è stato rettificato nel bilancio 2017 per allinearlo al fair value dei titoli fornito dallo Schema Volontario stesso (0,7 milioni di euro per FinecoBank) risultante dalle analisi dell'advisor incaricato dal FITD delle valutazioni dei crediti sottostanti i sopra citati titoli Junior e Mezzanine, elaborate in funzione delle evidenze di un modello Discounted Cash Flow basato sulle previsioni di recupero elaborate dagli special servicer.

Relativamente a tali strumenti di capitale, classificati alla voce "20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", a seguito dell'avvenuto aggiornamento della valutazione pervenuta dallo Schema Volontario (risultante dalle analisi dell'advisor incaricato), alla data del 31 dicembre 2018 è stata rilevata un'ulteriore rettifica di valore pari a 0,2 milioni di euro.

In data 30 novembre 2018, l'Assemblea delle banche aderenti allo Schema Volontario ha deciso di intervenire a favore di Banca Carige S.p.A. mediante sottoscrizione di un prestito subordinato Tier 2 (per un ammontare massimo pari a 320 milioni di euro) da emettersi da parte della Banca Carige S.p.A. stessa e destinato alla conversione in capitale nella misura necessaria a consentire un aumento di capitale previsto in 400 milioni di euro.

Alla medesima data, nel quadro dell'accordo appositamente stipulato con lo Schema Volontario, Banca Carige S.p.A. ha emesso obbligazioni per 320 milioni di euro, dei quali 318,2 milioni di euro sono stati sottoscritti direttamente dallo stesso Schema Volontario. Le obbligazioni sono state emesse alla pari (100% del valore nominale), cedola a tasso fisso pari al 13% e durata di 10 anni (scadenza 30 novembre 2028). Tuttavia, come previsto dal relativo Term Sheet, dato il mancato conferimento - entro il 22 dicembre 2018 - da parte dell'Assemblea Straordinaria di Banca Carige S.p.A. della delega al Consiglio di Amministrazione, anche ai sensi dell'art. 2443 del Codice Civile, per aumentare a pagamento il capitale sociale per un importo massimo complessivo, comprensivo di eventuale sovrapprezzo, pari a 400 milioni di euro, con effetto retroattivo a decorrere dalla suddetta data di emissione gli interessi sull'importo in linea capitale delle obbligazioni in essere di tempo in tempo, maturano al tasso fisso nominale lordo del 16%.

Con riferimento al suddetto intervento, il contributo di FinecoBank richiesto dallo Schema Volontario è stato pari a circa 9,5 milioni di euro ed è stato rilebvato, all'atto del suo versamento nel mese di dicembre, come uno strumento finanziario classificato – in base al vigente principio contabile IFRS 9 ed in continuità con quanto effettuato in sede di transizione al principio al 1° gennaio 2018 per gli strumenti rilevati a fronte dei precedenti versamenti allo Schema Volontario - alla voce 20. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, al 31 dicembre 2018 il fair value dello strumento è stato determinato dalla Banca utilizzando modelli interni (basati sulle metodologie Discounted Cash Flow e Multipli di Mercato), avendo anche a riferimento la valutazione effettuata dall'advisor incaricato dal FITD nell'ambito degli adempimenti connessi alla formazione del Rendiconto 2018 dello Schema Volontario ed inviato dal FITD stesso alle banche aderenti e tenendo in considerazione le significative condizioni di incertezza presenti e future riguardo l'istituzione creditizia emittente. Nel bilancio 2018 è stata rilevata un'ulteriore rettifica di valore pari a 2,8 milioni di euro.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes – DGS), con comunicazione del 6 dicembre 2018, il Fondo Interbancario di Tutela dei depositi ha comunicato che in applicazione di un criterio uniforme di ripartizione delle contribuzioni ordinarie negli anni di accumulo, l'importo complessivamente dovuto dalle banche consorziate per l'esercizio 2018 risulterebbe pari a 538,7 milioni di euro. La normativa europea e nazionale, tuttavia, definisce un livello obiettivo finale, consentendo ai sistemi di garanzia dei depositi, per il calcolo delle contribuzioni, di tenere conto del ciclo economico e del possibile impatto prociclico delle medesime (art. 96.2, comma 2 TUB). In forza di tale previsione, allo scopo di fare fronte alle esigenze finanziarie connesse all'alimentazione del Fondo di solidarietà, istituito dalla Legge di Stabilità 2016, con l'utilizzo delle risorse del FITD, senza richiedere ulteriori versamenti alle Consorziate, già in ciascuno degli anni 2016 e 2017, le contribuzioni ordinarie DGS sono state ridotte di 100 milioni di euro, da recuperare negli anni di accumulo della dotazione finanziaria (con conseguente incremento delle contribuzioni future). Il Consiglio del Fondo, nella riunione del 28 novembre 2018, ha deliberato di procedere su tale linea anche per il 2018, destinando 80 milioni di euro dell'importo complessivamente dovuto dalle banche consorziate al Fondo di solidarietà al fine di fronteggiare le esigenze finanziarie derivanti dall'erogazione dei ristori e degli indennizzi relativi alle procedure in corso, arbitrale e forfettaria.

Di conseguenza il contributo ordinario complessivo di cui alla direttiva 2014/49/UE (Deposit Guarantee Schemes - DGS), destinato alla costituzione della dotazione finanziaria del FITD per l'esercizio 2018, è stato stabilito in misura pari a 458,7 milioni di euro.

Al contributo ordinario così quantificato si aggiungono, ai sensi dell'art. 25, comma 2 dello Statuto,le quote di contribuzione aggiuntiva pari a 1,2 milioni di euro,finalizzate al recupero graduale negli anni 2018-2024 della parte di dotazione finanziaria fin qui complessivamente utilizzata a fronte di interventi.

Il Consiglio del FITD, nella cennata riunione, ha altresì deliberato di richiedere alle banche consorziate un contributo supplementare di 16,5 milioni di euro, da riconoscere, a titolo di arrangement fee, al pool delle banche arranger, nell'ambito dell'operazione di concessione di una linea di credito quale fonte di funding alternativo per far fronte alle proprie obbligazioni, in luogo della richiesta di contribuzioni straordinarie, qualora se ne determinassero le condizioni, la cui chiamata graverebbe immediatamente sulla liquidità e sul conto economico delle consorziate, con possibili effetti prociclici.

In totale, quindi, la contribuzione dovuta dalle banche consorziate per il 2018, incluse le risorse da destinare al Fondo di solidarietà e il suddetto contributo supplementare, ammonta a complessivi 556,4 milioni di euro. La quota di competenza di ciascuna consorziata è calcolata in funzione dell'ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2018 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza della Banca per l'esercizio 2018, versata e contabilizzata nella voce 160. Spese Amministrative, ammonta complessivamente a 14,3 milioni di euro, così composta:

  • 13,8 milioni di euro relativi al contributo DGS ordinario;
  • 0,03 milioni di euro relativi al contributo DGS aggiuntivo;
  • 0,4 milioni di euro relativi al contributo destinato al Fondo di solidarietà.

Nessuna contribuzione è stata richiesta alla Banca da parte del Single Resolution Board, per l'esercizio 2018, con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva 2014/59/UE (Single Resolution Fund).

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non è facilmente desumibile da altre fonti.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa presentate nel Bilancio al 31 dicembre 2018, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2018. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio.

Alla data di predisposizione del presente Bilancio non riteniamo che vi siano incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria;
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca (e nella misura in cui applicabile, della società controllata), sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri utilizzate ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento iscritto in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 9 – Attività Immateriali.

Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla specifica Sezione A.4 Informativa sul fair value della presente Parte A.

Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi.

Per ulteriori dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "15. Altre informazioni - Impairment" della Parte A "Politiche contabili - A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Altre Informazioni

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2018 è sottoposto a revisione contabile , ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali la Banca non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, la Banca ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposti nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività complessiva ed anch'esse esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce "140. Riserve".

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • a) l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • b) i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • a) gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • b) i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari).

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 – Operazioni di copertura

La Banca, coerentemente con il Gruppo UniCredit, si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

  • a) strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • b) strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • c) strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. La parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto ed è rilevato nel conto economico nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60 dell'attivo o 50 del passivo è rilevata a conto economico tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail e raccolta diretta a tasso fisso da clientela.

5 - Partecipazioni

Gli investimenti partecipativi rientrano nella definizione di strumento di patrimonio netto, e conseguentemente di strumento finanziario, contenuta nello IAS32.

Gli investimenti in strumenti di patrimonio netto, effettuati con l'intento di stabilire o mantenere un rapporto operativo di lungo termine nelle società partecipate possono essere considerati come un "investimento strategico".

In particolare, essi si distinguono in:

Società controllate

Sono controllate le entità, incluse le entità strutturate, nelle quali si dispone di controllo diretto o indiretto. Il controllo su un'entità si evidenzia attraverso la capacità di esercitare il potere al fine di influenzare i rendimenti variabili cui si è esposti attraverso il rapporto con la stessa.

Al fine di verificare l'esistenza di controllo vengono considerati i seguenti fattori:

  • lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
  • il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
  • l'esposizione detenuta nei confronti della partecipata al fine di valutare se si hanno rapporti con la partecipata i cui rendimenti sono soggetti a variazioni derivanti da variazioni nella performance della partecipata;
  • esistenza di potenziali relazioni principale agente.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non sono significativi ai fini della sussistenza del controllo, ivi incluse società o entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso di entità strutturate, l'esistenza del controllo è oggetto di verifica considerando sia i diritti contrattuali che consentono il governo delle attività rilevanti (ovvero quelle che contribuiscono maggiormente ai risultati) sia l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti da tali attività.

Joint venture

Una joint venture è un'entità relativamente alla quale si dispone:

  • di un accordo a controllo congiunto;
  • di diritti sulle attività nette dell'entità.

In particolare il controllo congiunto esiste qualora le decisioni relative alle attività rilevanti richiedano il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in joing venture.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando la partecipante:

  • detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure
  • è in grado, anche attraverso patti parasociali, di esercitare un'influenza significativa attraverso:
    • o la rappresentanza nell'organo di governo dell'impresa;
    • o la partecipazione nel processo di definizione delle politiche, ivi inclusa la partecipazione nelle decisioni relative ai dividendi oppure ad altre distribuzioni;
    • o l'esistenza di transazioni significative;
    • o lo scambio di personale manageriale;
    • o la fornitura di informazioni tecniche essenziali.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in Società collegate.

Le partecipazioni in società controllate, collegate e joint ventures, sono valutate secondo il metodo del costo.

Il costo di acquisto di una partecipazione è determinato come somma:

dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività cedute, delle passività assunte e degli strumenti di patrimonio netto emessi dall'acquirente, in cambio del controllo dell'impresa acquisita;

più

qualunque costo direttamente attribuibile all'acquisizione stessa.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede a confrontare il valore di iscrizione in bilancio con il valore recuperabile della partecipazione stessa. Tale valore recuperabile è determinato facendo riferimento al valore d'uso degli investimenti partecipativi.

Il valore d'uso è determinato mediante modelli di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e basati sull'attualizzazione dei previsti flussi finanziari futuri ricavabili dalla partecipazione (metodologia cosiddetta Discounted Cash Flow).

Qualora non sia possibile raccogliere sufficienti informazioni si considera come valore d'uso il valore del patrimonio netto della società. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico alla voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono inoltre le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nella voce 120. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  1. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

  1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
Automezzi non superiore a 4 anni

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti la quota di ammortamento per l'esercizio corrente e per quelli successivi viene rettificata.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dalla società, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

software non superiore a 3 anni;
altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico alla voce 240. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la sezione 9.3 Attività immateriali – Altre informazioni della successiva Parte B della presente nota integrativa consolidata.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte rispettivamente alle voci 110. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva (si veda Parte D - Redditività complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 290. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti "Attività non correnti in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale del bilancio rispettivamente nelle voci 100. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a: o differenze temporanee deducibili;

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

  • o riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
  • o riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite sono calcolate applicando la legislazione fiscale nazionale vigente e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate. In particolare per la fiscalità corrente l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%.

A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico alla voce 270. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;

un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 110. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Nel caso dei fondi rischi e oneri per controversie legali, la stima include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, anche le spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti" del conto economico, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico per meglio rifletterne la natura.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 130. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca a livello consolidato non prevedono covenants (si veda glossario negli allegati) che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente agli Organi Amministrativi della Banca.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 110. Riserve da valutazione" del patrimonio netto a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura del periodo.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva.

15- Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

e

allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3. Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2. Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate.

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di riacquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa, riportate in Parte B Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto, le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model della Banca è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (risk appetite framework) stabilito annualmente dalla Banca. Tuttavia, la Banca può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, la Banca ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

La Banca ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday";
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente della Banca, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dalla Banca:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione
  • attività finanziarie di trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali), coerentemente ed in allineamento con la Capogruppo UniCredit S.p.A..

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che la Banca non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli della Banca, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, la società non procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci attività finanziarie al costo ammortizzato, attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne e di Gruppo UniCredit che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno. Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Banca fa riferimento a specifici modelli sviluppati dal Gruppo Unicredit per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD utilizzati a fini regolamentari e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile45. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking"46 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata, per le controparti istituzionali comuni al Gruppo, utilizzando le metodologie ed i parametri creditizi sviluppati a livello accentrato.

Per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information in modo del tutto coerente con l'approccio di Gruppo come di seguito descritto.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito la Banca ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare. In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, il Gruppo UniCredit ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo.

45 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

46 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali comuni al Gruppo costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento del evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di rimuovere il margine di conservativismo e riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA.

Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute". Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall'appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("perdita in caso di inadempienza" o LGD - Loss given default).

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Il processo definito per includere scenari macroeconomici è altresì pienamente coerente con i processi di previsione macroeconomica utilizzati dal Gruppo UniCredit per ulteriori fini di gestione del rischio (quali i processi adottati per tradurre le previsioni macroeconomiche nelle perdite creditizie attese in base a quanto previsto da EBA Stress Test e il Framework ICAAP) e ha fatto leva anche sulla funzione indipendente di UniCredit Research.

I forecasts in termini di delta Default rate e delta Recovery Rate forniti dalla funzione di Stress Test sono inglobati all'interno dei parametri di PD ed LGD in fase di calibrazione. I parametri creditizi, infatti, sono normalmente calibrati su un orizzonte through-the-cycle (TTC), si rende quindi necessaria una loro calibrazione Point-in-time (PIT) e forward-looking (FL) che permetta di riflettere in tali parametri creditizi la situazione corrente nonché le aspettative circa l'evoluzione futura del ciclo economico.

Governance

Il processo di determinazione delle previsioni di perdita (Loan Loss Provisions) ai fini contabili include gli aggiustamenti descritti ai parametri creditizi, il calcolo della perdita attesa multiperiodale, la inclusione delle componenti macroeconomiche e forward-looking nonché la inclusione degli scenari di vendita ove applicabile.

È stato inoltre definito uno specifico processo per la produzione e la condivisione, tra Fineco ed il Gruppo UniCredit, degli aggiustamenti multiscenario e forward looking inerenti il perimetro dei crediti "Group Wide" (ovvero crediti afferenti a Clienti comuni con il Gruppo).

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attiività finanziarie al costo ammortizzato , ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico consolidato relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nelle voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Il rischio di controparte riferito a queste ultime tipologie di operazioni di prestito titoli attivo o passivo è riportato nell'ambito delle esposizioni fuori bilancio nelle tavole di Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 - rischio di credito - A. Qualità del credito.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni FinecoBank o della Capogruppo UniCredit, che consistono nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 140. "Riserve" del patrimonio netto, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte a conto economico consolidato alla voce 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della Capogruppo Unicredit S.p.A. e da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti delle società del Gruppo e che prevedono la regolazione con azioni della Capogruppo stessa, l'esistenza di accordi tra le società del Gruppo e la Capogruppo relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico consolidato alla voce 160. "Spese amministrative", in contropartita della voce 80. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività tramite un'analisi di tipo qualitativo, in altri casi, invece, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo, per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione dell'attività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario.

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non sono sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni.

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazioni e che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati in voce 130. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 140. "Riserve" al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 12 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del Dlgs n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività complessiva.

Write–off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

La Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato (livello 3) o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell'operazione;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che la Banca non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

  • o
  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, la Banca procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che la Banca prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che la Banca utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per questo motivo l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dalla Banca in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (motodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat di importo inferiore a 100 euro, prelievi Visa debit extra Gruppo, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.) o percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la modifica del proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie e impongono, di conseguenza, la riclassifica di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dall'alta dirigenza della Banca, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni della società e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza la Banca modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • a) un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • b) un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • c) cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

a) un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);

b) la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;

c) il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 la Banca non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato riclassifiche.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Qualora le quotazioni di mercato o altri input osservabili, quali il prezzo quotato di un'attività identica in un mercato non attivo, non risultino disponibili, la Banca ricorre a modelli valutativi alternativi, quali:

  • Metodo della valutazione di mercato (utilizzo di quotazioni di mercato di passività o strumenti di patrimonio simili detenuti come attività da altri attori di mercato);
  • Metodo del costo (l'ammontare costo di sostituzione che sarebbe richiesto al momento per sostituire la capacità di servizio di un'attività);
  • Metodo reddituale (tecnica del valore attualizzato basata sui flussi di cassa futuri attesi da una controparte di mercato che detiene una passività o uno strumento di patrimonio netto come attività).

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Dette metodologie utilizzano input basati sui prezzi formatisi in transazioni recenti nello strumento oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di profilo di rischio.

Questi prezzi/quotazioni risultano, infatti, rilevanti al fine di determinare i parametri significativi, in termini di rischio credito, rischio liquidità, rischio prezzo ed ogni altro rischio rilevante, relativi allo strumento oggetto di valutazione. Il riferimento a tali parametri "di mercato" consente di limitare la discrezionalità nella valutazione, garantendo al contempo la verificabilità del risultante fair value.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato i modelli valutativi impiegati utilizzano come input stime basate su dati storici.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dall'unità di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca, con il coordinamento delle competenti strutture di Capogruppo deputate a tali attività a beneficio di tutte le entità del Gruppo UniCredit, utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione Discounted cash flow

Le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow generalmente consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.

Market Approach

Tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Fair value Adjustment (FVA)

Il Fair value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere un fair value della posizione. I FVA consentono quindi di assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Secondo le linee guida del Group Market Risk Governance di Capogruppo, affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office delle Società del Gruppo sono testate a livello centrale in modo indipendente e validate dalle funzioni del Group Internal Validation. Lo scopo di questa struttura di controllo indipendente è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dal Market Risk della Banca con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

La Banca determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" la Banca ha adottato il modello sviluppato da Capogruppo per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto del 6,25%, determinato stimando il "litigation risk" in misura pari allo 0,25% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione all'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato pari alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche acquistati dallo

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Schema Volontario) effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dallo stesso Fondo Interbancario Tutela Depositi ai fini della predisposizione del Rendiconto dello Schema Volontario al 31 dicembre 2018. Il modello valutativo adottato dall'advisor è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero formulate dagli special servicer.

Il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando un modello interno adottato dal Gruppo UniCredit basato sul Discounted Cash Flow e Multipli di mercato applicate in analisi multi-scenario, avendo anche a riferimento la valutazione delle attività finanziarie detenute dallo Schema Volontario effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dallo stesso Schema Volontario ai fini della predisposizione del Rendiconto al 31 dicembre 2018.

Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

La Banca detiene investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo.

I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile.

I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, dal momento che tali attività e passività non vengono generalmente scambiati, la determinazione del fair value si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit S.p.A. contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando la metodologia di Gruppo basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato ad UniCredit S.p.A.. Il Credit Spread è determinato utilizzando le curve di rischio subordinate e non subordinate di UniCredit S.p.A.. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31.12.2018 31.12.2017
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ MISURATE AL FAIR VALUE L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 3.390 3.557 13.271
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 3.354 3.523 -
b) attività finanziarie designate al fair value - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 36 34 13.271
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 961.767 - 5
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 6.030 4.834 15
Attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39) - - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 1.042.465 - 5.224
3. Derivati di copertura - 3.314 - - 458 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 965.157 6.871 13.276 1.048.495 5.292 5.239
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 1.552 669 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - -
Passività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 2.032 579 6
Passività finanziarie designate al fair value (ex IAS 39) - - -
3. Derivati di copertura - 5.341 - - 12.694 -
Totale 1.552 6.010 - 2.032 13.273 6

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio 2018 non vi sono stati trasferimenti tra i livelli della gerarchia del fair value (livello 1 e livello 2). Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON IMPATTO A CONTO ECONOMICO
TOTALE di cui: a) attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b) attività
finanziarie
designate al fair
value
di cui: c) altre attività
finanziarie
obbligatoriamente
valutate al fair value
ATTIVITÀ
FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR
VALUE CON IMPATTO
SULLA REDDITIVITÀ
COMPLESSIVA
DERIVATI DI
COPERTURA
ATTIVITÀ
MATERIALI
ATTIVITÀ
IMMATERIALI
1. Esistenze iniziali 5.234 6 - 5.228 5 - - -
2. Aumenti 16.205 5.128 - 11.077 - - - -
2.1 Acquisti 14.613 5.128 - 9.485 - - - -
2.2 Profitti imputati a: 1.592 - - 1.592 - - - -
2.2.1 Conto Economico 1.592 - - 1.592 - - - -
- di cui plusvalenze 1.585 - - 1.585 - - - -
2.2.2 Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (8.168) (5.134) - (3.034) - - - -
3.1 Vendite (5.135) (5.128) - (7) - - - -
3.2 Rimborsi - - - - - - - -
3.3 Perdite imputate a: (3.033) (6) - (3.027) - - - -
3.3.1 Conto Economico (3.033) (6) - (3.027) - - - -
- di cui minusvalenze (3.033) (6) - (3.027) - - - -
3.3.2 Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 13.271 - - 13.271 5 - - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle attività finanziare rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le riclassificazioni conseguenti alla prima apllicazione dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 4 – Altri aspetti della presente nota integrativa).

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
PASSIVITÀ FINANZIARIE
DETENUTE PER LA
NEGOZIAZIONE
PASSIVITÀ FINANZIARIE
VALUTATE AL FAIR VALUE
DERIVATI DI
COPERTURA
1. Esistenze iniziali 6 - -
2. Aumenti - - -
2.1 Emissioni - - -
2.2 Perdite imputate a: - - -
2.2.1 Conto Economico - - -
- di cui minusvalenze - - -
2.2.2 Patrimonio netto X - -
2.3 Trasferimenti da altri livelli - - -
2.4 Altre variazioni in aumento - - -
3. Diminuzioni (6) - -
3.1 Rimborsi - - -
3.2 Riacquisti - - -
3.3 Profitti imputati a: (6) - -
3.3.1 Conto Economico (6) - -
- di cui plusvalenze (6) - -
3.3.2 Patrimonio netto X - -
3.4 Trasferimenti ad altri livelli - - -
3.5 Altre variazioni in diminuzione - - -
4. Rimanenze finali - - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle passività finanziare rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le riclassificazioni conseguenti alla prima apllicazione dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 4 – Altri aspetti della presente nota integrativa).

Le sottovoci 2.2.1 Perdite imputate a Conto Economico e 3.3.1 Profitti imputati a Conto Economico delle passività finanziarie confluiscono a conto economico, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/PASSIVITÀ NON MISURATE AL FAIR VALUE O 31.12.2018 31.12.2017
MISURATE AL FAIR VALUE SU BASE NON RICORRENTE VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.248.432 8.115.915 9.182.023 6.095.734
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39) 4.826.390 4.855.200 - -
Crediti verso banche (ex IAS 39) 13.877.651 - 11.311.889 3.038.741
Crediti verso clientela (ex IAS 39) 2.129.219 - - 2.204.926
2. Attività materiali detenute a scopo di investimento 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione - - - - - - - -
Totale 23.250.520 8.115.915 9.182.023 6.098.684 20.835.564 4.855.200 11.311.889 5.247.158
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.278.873 - 3.111 23.275.766
Debiti verso banche (ex IAS 39) 926.001 - - 926.001
Debiti verso clientela (ex IAS 39) 20.205.036 - 9.622 20.195.477
Titoli in circolazione (ex IAS 39) - - - -
2. Passività associate ad attività in via di dismissione - - - - - - - -
Totale 23.278.873 - 3.111 23.275.766 21.131.037 - 9.622 21.121.478

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Nota integrativa Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

336 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 337

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo 339
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 339
Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 341
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
Sezione 4 - – Voce 30
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40
343
345
Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50 349
Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 60
350
Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70 351
Sezione 8 - Attività materiali – Voce 80 352
Sezione 9 - Attività immateriali – Voce 90 355
Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo 358
Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate
– Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo
361
Sezione 12 - Altre attività – Voce 120 362
Passivo 364
Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 364
Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20 366
Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 366
Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40 369
Sezione 5 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 50
369
Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60 369
Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 369
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80 369
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 370
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100 371
Sezione 11 - Azioni rimborsabili – Voce 120 374
Sezione 12 - Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 374

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
(a) Cassa 6 613
(b) Depositi liberi presso Banche Centrali - -
Totale 6 613

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 5 - -
1.1 Titoli strutturati 5 - -
1.2 Altri titoli di debito - - -
2. Titoli di capitale 2.110 - -
3. Quote di O.I.C.R. 2 - -
4. Finanziamenti - - -
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - - -
Totale (A) 2.117 - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.236 3.523 -
1.1 di negoziazione 1.236 3.523 -
1.2 connessi con la fair value option - - -
1.3 altri - - -
2. Derivati creditizi - - -
2.1 di negoziazione - - -
2.2 connessi con la fair value option - - -
2.3 altri - - -
Totale (B) 1.236 3.523 -
Totale (A+B) 3.353 3.523 -

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 3.509 migliaia di euro (4.756 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.250 migliaia di euro (1.758 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 5
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie 5
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
2. Titoli di capitale 2.110
a) Banche -
b) Altre società finanziarie 175
di cui: imprese di assicurazione -
c) Società non finanziarie 1.935
d) Altri emittenti -
3. Quote di O.I.C.R. 2
4. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale (A) 2.117
B. Strumenti derivati
a) Controparti centrali 73
b) Altre 4.686
Totale (B) 4.759
Totale (A+B) 6.876

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio HFT e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3
1. Titoli di debito 31 34 -
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 31 34 -
2. Titoli di capitale 6 - 13.271
3. Quote di O.I.C.R. - - -
4. Finanziamenti - - -
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - - -
Totale 37 34 13.271

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 6.086 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2018 pari a 1.585 migliaia di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 7.177 migliaia di euro (di cui 6.652 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 525 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico 2018 per effetto della valutazione al fair value di 3.025 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa.

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 6 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
1. Titoli di capitale 13.277
di cui: banche 1
di cui: altre società finanziarie 6.087
di cui: società non finanziarie 12
2. Titoli di debito 65
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche 29
c) Banche 2
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie 34
3. Quote di O.I.C.R. -
4. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 13.342

Si segnala che la voce 1. "Titoli di capitale" include i titoli rilevati per effetto delle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, il cui importo complessivo (pari a 7.177 migliaia di euro), non rientra tra i dettagli previsti dalla tabella sopra riportata.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39 Voce 20)

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
VOCI/VALORI LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 18 30 -
1.1 Titoli strutturati 3 - -
1.2 Altri titoli di debito 15 30 -
2. Titoli di capitale 2.288 - 9
3. Quote di O.I.C.R. 2.019 - -
4. Finanziamenti - - -
4.1 Pronti contro termine - - -
4.2 Altri - - -
Totale (A) 4.325 30 9
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.705 4.804 6
1.1 di negoziazione 1.705 4.804 6
1.2 connessi con la fair value option - - -
1.3 altri - - -
2. Derivati creditizi - - -
2.1 di negoziazione - - -
2.2 connessi con la fair value option - - -
2.3 altri - - -
Totale (B) 1.705 4.804 6
Totale (A+B) 6.030 4.834 15

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI TOTALE 31.12.2017
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito 48
a) Governi e Banche Centrali 11
b) Altri enti pubblici -
c) Banche 37
d) Altri emittenti -
2. Titoli di capitale 2.297
a) Banche 1
b) Altri emittenti: 2.296
- imprese di assicurazione -
- società finanziarie 95
- imprese non finanziarie 2.201
- altri -
3. Quote di O.I.C.R. 2.019
4. Finanziamenti -
a) Governi e Banche Centrali -
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri emittenti -
Totale (A) 4.364
B. Strumenti derivati
a) Banche 346
- fair value 346
b) Clientela 6.169
- fair value 6.169
Totale (B) 6.515
Totale (A+B) 10.879

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VOCI/VALORI L1 L2 L3
1. Titoli di debito 961.767 - -
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 961.767 - -
2. Titoli di capitale - - 5
3. Finanziamenti - - -
Totale 961.767 - 5

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale ad interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"47. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI
TOTALE 31.12.2018
1. Titoli di debito 961.767
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche 961.767
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
2. Titoli di capitale 5
a) Banche -
b) Altri emittenti: 5
- altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
- società non finanziarie 5
- altri -
3. Finanziamenti -
a) Banche Centrali -
b) Amministrazioni pubbliche -
c) Banche -
d) Altre società finanziarie -
di cui: imprese di assicurazione -
e) Società non finanziarie -
f) Famiglie -
Totale 961.772

47 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
VALORE LORDO RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
PRIMO
STADIO
DI CUI: STRUMENTI CON
BASSO RISCHIO DI CREDITO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
PRIMO
STADIO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
Titoli di debito 961.938 961.938 - - (171) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 961.938 961.938 - - (171) - - -
Totale 31 dicembre 2017
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 Voce 40)

4.1 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
VOCI/VALORI LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
1. Titoli di debito 1.042.465 - -
1.1 Titoli strutturati - - -
1.2 Altri titoli di debito 1.042.465 - -
2. Titoli di capitale - - 5.224
2.1 Valutati al fair value - - 5.219
2.2 Valutati al costo - - 5
3. Quote di O.I.C.R. - - -
4. Finanziamenti - - -
Totale 1.042.465 - 5.224

4.2 Attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI
TOTALE 31.12.2017
1. Titoli di debito 1.042.465
a) Governi e Banche Centrali 1.042.465
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri emittenti -
2. Titoli di capitale 5.224
a) Banche -
b) Altri emittenti: 5.224
- imprese di assicurazione -
- società finanziarie 4.501
- imprese non finanziarie 5
- altri 718
3. Quote di O.I.C.R. -
4. Finanziamenti -
a) Governi e Banche Centrali -
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri soggetti -
Totale 1.047.689

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche Centrali - - - - - -
1. Depositi a scadenza - - - X X X
2. Riserva obbligatoria - - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X
4. Altri - - - X X X
B. Crediti verso banche 12.427.086 - - 267.493 9.182.023 3.044.974
1. Finanziamenti 3.044.974 - - - - 3.044.974
1.1 Conti correnti e depositi a vista 1.916.128 - - X X X
1.2 Depositi a scadenza 1.119.303 - - X X X
1.3 Altri finanziamenti: 9.543 - - X X X
- Pronti contro termine attivi 416 - - X X X
- Leasing finanziario - - - X X X
- Altri 9.127 - - X X X
2. Titoli di debito 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
Totale 12.427.086 - - 267.493 9.182.023 3.044.974

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

I crediti verso banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti principalmente dai rapporti intrattenuti con UniCredit S.p.A., per un importo di bilancio pari a 1.887.303 migliaia di euro (1.958.602 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), ed in misura inferiore dai conti correnti intrattenuti con banche esterne al Gruppo per l'operatività in titoli e per la gestione della liquidità dei clienti.

I "Depositi a scadenza" sono costituiti dai depositi intrattenuti dalla Banca con UniCredit S.p.A. per un importo di 1.119.303 migliaia di euro (1.028.153 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), tra i quali il deposito per riserva obbligatoria.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 5.280 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (14.647 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e per 3.847 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3.215 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

I "Titoli di debito" sono comprensivi di 9.115.783 migliaia di euro relativi ad emissioni di UniCredit S.p.A. (10.838.910 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VALORE DI BILANCIO FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI PRIMO E
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI:
IMPAIRED
ACQUISITE O
ORIGINATE
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 2.944.573 2.817 - - - 3.050.760
1.1 Conti correnti 1.016.947 1.770 - X X X
1.2 Pronti contro termine attivi 148.768 29 - X X X
1.3 Mutui 856.856 14 - X X X
1.4 Carte di credito, prestiti personali e
cessioni del quinto
749.358 783 - X X X
1.5 Leasing finanziario - - - X X X
1.6 Factoring - - - X X X
1.7 Altri finanziamenti 172.644 221 - X X X
2. Titoli di debito 7.873.955 - - 7.848.422 - -
2.1 Titoli strutturati - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 7.873.955 - - 7.848.422 - -
Totale 10.818.528 2.817 - 7.848.422 - 3.050.760

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2

I titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" sono costituiti da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della nota integrativa.

4.3 Leasing finanziario

Nessun dato da segnalare

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI PRIMO E
SECONDO STADIO
TERZO
STADIO
DI CUI: ATTIVITÀ IMPAIRED
ACQUISITE O ORIGINATE
1. Titoli di debito 7.873.955 - -
a) Amministrazioni pubbliche 7.873.955 - -
b) Altre società finanziarie - - -
di cui: imprese di assicurazione - - -
c) Società non finanziarie - - -
2. Finanziamenti verso: 2.944.573 2.817 -
a) Amministrazioni pubbliche 8 - -
b) Altre società finanziarie 171.751 2 -
di cui: imprese di assicurazione 19.028 - -
c) Società non finanziarie 908 9 -
d) Famiglie 2.771.906 2.806 -
Totale 10.818.528 2.817 -

L3: Livello 3

4.5 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore

(Importi in migliaia)
VALORE LORDO RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
PRIMO
STADIO
DI CUI: STRUMENTI CON
BASSO RISCHIO DI
CREDITO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
PRIMO
STADIO
SECONDO
STADIO
TERZO
STADIO
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
Titoli di debito 17.264.880 17.264.880 - - (8.812) - - -
Finanziamenti 5.991.210 - 14.650 23.936 (10.319) (5.994) (21.118) -
Totale 31 dicembre 2018 23.256.090 17.264.880 14.650 23.936 (19.131) (5.994) (21.118) -
Totale 31 dicembre 2017
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate
X X - - X - - -

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39 Voce 50)

5.1 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
FV
VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
1. Titoli di debito 4.826.390 4.855.200 - -
- Strutturati - - - -
- Altri 4.826.390 4.855.200 - -
2. Finanziamenti - - - -
Totale 4.826.390 4.855.200 - -

Legenda FV = fair value VB = valore di bilancio

5.2 Attività finanziarie detenute sino alla scadenza: debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017
1. Titoli di debito 4.826.390
a) Governi e Banche Centrali 4.726.466
b) Altri enti pubblici 99.924
c) Banche -
d) Altri emittenti -
2. Finanziamenti -
a) Governi e Banche Centrali -
b) Altri enti pubblici -
c) Banche -
d) Altri soggetti -
Totale 4.826.390
Totale fair value 4.855.200

Nota integrativa

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

Crediti verso banche (ex IAS 39 Voce 60)

6.1 Crediti verso banche: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
FV
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI VB LIVELLO 1 LIVELLO 2 LIVELLO 3
A. Crediti verso Banche Centrali - - - -
1. Depositi vincolati - X X X
2. Riserva obbligatoria - X X X
3. Pronti contro termine - X X X
4. Altri - X X X
B. Crediti verso banche 13.877.651 - 11.311.889 3.038.741
1. Finanziamenti 3.038.741 - - 3.038.741
1.1 Conti correnti e depositi liberi 1.992.673 X X X
1.2 Depositi vincolati 1.028.152 X X X
1.3 Altri finanziamenti: X X X
- Pronti contro termine attivi 54 X X X
- Leasing finanziario - X X X
- Altri 17.862 X X X
2. Titoli di debito 10.838.910 - 11.311.889 -
2.1 Titoli strutturati - X X X
2.2 Altri titoli di debito 10.838.910 X X X
Totale 13.877.651 - 11.311.889 3.038.741

Legenda FV = fair value VB = valore di bilancio

Crediti verso clientela (ex IAS 39 Voce 70)

7.1 Crediti verso clientela: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
FAIR VALUE
DETERIORATI L2 L3
TIPOLOGIA OPERAZIONI / VALORI NON DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI L1
Finanziamenti 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926
1. Conti correnti 639.726 - 1.828 X X X
2. Pronti contro termine attivi 202.620 - 81 X X X
3. Mutui 516.237 - 14 X X X
4. Carte di credito, prestiti personali e
cessione del quinto 632.249 - 799 X X X
5. Leasing finanziario - - - X X X
6. Factoring - - - X X X
7. Altri finanziamenti 135.534 - 131 X X X
Titoli di debito - - - - - -
8. Titoli strutturati - - - X X X
9. Altri titoli di debito - - - X X X
Totale 2.126.366 - 2.853 - - 2.204.926

7.2 Crediti verso clientela: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
DETERIORATI
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI NON DETERIORATI ACQUISTATI ALTRI
1. Titoli di debito - - -
a) Governi - - -
b) Altri Enti pubblici - - -
c) Altri emittenti: - - -
- imprese non finanziarie - - -
- imprese finanziarie - - -
- imprese di assicurazione - - -
- altri - - -
2. Finanziamenti 2.126.366 - 2.853
a) Governi - - -
b) Altri Enti pubblici - - -
c) Altri soggetti: 2.126.366 - 2.853
- imprese non finanziarie 20.492 - 99
- imprese finanziarie 107.681 - 5
- imprese di assicurazione 16.651 - -
- altri 1.981.542 - 2.749
Totale 2.126.366 - 2.853

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
FAIR VALUE 31.12.2018 VN FAIR VALUE 31.12.2017 VN
L1 L2 L3 31.12.2018 L1 L2 L3 31.12.2017
A. Derivati finanziari - 3.314 - 570.000 - 458 - 151.109
1) Fair value - 3.314 - 570.000 - 458 - 151.109
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 3.314 - 570.000 - 458 - 151.109

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI INVESTIMENTI
SPECIFICA GENERICA SPECIFICA GENERICA ESTERI
TITOLI DI TITOLI DI
DEBITO E CAPITALE E
TASSI DI INDICI VALUTE E
OPERAZIONI / TIPO DI COPERTURA INTERESSE AZIONARI ORO CREDITO MERCI ALTRI
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - - - - - - X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X - X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività - - - - - - - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 3.314 X - X
Totale passività - - - - - 3.314 - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie X X X X X X - X - -

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE ATTIVITÀ COPERTE/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Adeguamento positivo 4.873 10.130
1.1 di specifici portafogli 4.873 10.130
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.873 10.130
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo - (540)
2.1 di specifici portafogli - (540)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - (540)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 4.873 9.590

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

QUOTA DI DISPONIBILITÀ VOTI
DENOMINAZIONI SEDE LEGALE SEDE OPERATIVA PARTECIPAZIONE % %
A. Imprese controllate in via esclusiva
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 100% 100%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
A. Esistenze iniziali 500 -
B. Aumenti 2.500 500
B.1 Acquisti 2.500 500
B.2 Riprese di valore -
B.3 Rivalutazioni - -
B. 4 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 3.000 500
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Nessun dato da segnalare.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

7.8 Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

7.9 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ / VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Attività di proprietà 14.242 12.901
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili 1.608 1.480
d) impianti elettronici 10.869 9.798
e) altre 1.765 1.623
2. Attività acquisite in leasing finanziario - -
a) terreni - -
b) fabbricati - -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre - -
Totale 14.242 12.901
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
VALORE DI FAIR VALUE VALORE DI FAIR VALUE
ATTIVITÀ/VALORI BILANCIO L1 L2 L3 BILANCIO L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
2. Attività acquisite in
leasing finanziario - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 2.088 - - 2.950 2.304 - - 3.491
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Nessun dato da segnalare.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TERRENI FABBRICATI MOBILI IMPIANTI
ELETTRONICI
ALTRE TOTALE
A. Esistenze iniziali lorde - - 13.873 30.710 10.360 54.943
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - (12.393) (20.912) (8.737) (42.042)
A.2 Esistenze iniziali nette - - 1.480 9.798 1.623 12.901
B. Aumenti: - - 1.206 4.880 704 6.791
B.1 Acquisti - - 1.204 4.880 704 6.788
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - - - - - -
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti
a scopo di investimento - - X X X -
B.7 Altre variazioni - - 2 - - 3
C. Diminuzioni: - - (1.078) (3.809) (562) (5.450)
C.1 Vendite - - - (1) - (1)
C.2 Ammortamenti - - (1.055) (3.664) (485) (5.204)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento imputate a -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (20) - (77) (98)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a:
a) attività materiali detenute a scopo di investimento - - X X X
b) attività non corrente e gruppi di attività in via di dismissione - - - - - -
C.7 Altre variazioni - - (3) (144) - (147)
D. Rimanenze finali nette - - 1.608 10.869 1.765 14.242
D.1 Riduzioni di valore totali nette - - (13.061) (24.134) (9.025) (46.220)
D.2 Rimanenze finali lorde - - 14.669 35.003 10.790 60.462
E. Valutazione al costo - - 1.608 10.869 1.765 14.242

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

TOTALE
TERRENI
FABBRICATI
3.765
-
A.1 Riduzioni di valore totali nette
(1.461)
-
2.304
-
2
-
B.1 Acquisti
-
-
B.2 Spese per migliorie capitalizzate
2
-
B.3 Variazioni positive di fair value
-
-
B.4 Riprese di valore
-
-
B.5 Differenze di cambio positive
-
-
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale
-
-
B.7 Altre variazioni
-
-
(218)
-
C.1 Vendite
(91)
-
C.2 Ammortamenti
(109)
-
C.3 Variazioni negative di fair value
-
-
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento
-
-
C.5 Differenze di cambio negative
-
-
C.6 Trasferimenti a:
a) immobili ad uso funzionale
-
-
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
-
-
C.7 Altre variazioni
(18)
-
2.088
-
D.1 Riduzioni di valore totali nette
(1.512)
-
D.2 Rimanenze finali lorde
3.600
-
2.950
-
(Importi in migliaia)
A. Esistenze iniziali lorde
A.2 Esistenze iniziali nette
B. Aumenti
C. Diminuzioni
D. Rimanenze finali nette
E. Valutazione al fair value

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2018 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 540 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA DURATA DEFINITA DURATA INDEFINITA
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.2 Altre attività immateriali 8.705 7.909
A.2.1 Attività valutate al costo: 8.705 - 7.909 -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività 8.705 - 7.909 -
A.2.2 Attività valutate al fair value: - - - -
a) Attività immateriali generate internamente - - - -
b) Altre attività - - - -
Totale 8.705 89.602 7.909 89.602

La vita utile del software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile della altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
AVVIAMENTO ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI:
GENERATE INTERNAMENTE
ALTRE ATTIVITÀ IMMATERIALI: ALTRE TOTALE
DEF
INDEF
DEF INDEF
A. Esistenze iniziali lorde 124.729 - - 79.811 - 204.540
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (71.902) - (107.029)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 7.909 - 97.511
B. Aumenti - - - 5.755 - 5.755
B.1 Acquisti - - - 5.755 - 5.755
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (4.959) - (4.959)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore
- Ammortamenti X - - (4.959) - (4.959)
- Svalutazioni
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti
in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 8.705 - 98.307
D.1 Rettifiche di valore totali nette (35.127) - - (76.861) - (111.988)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 85.566 - 210.295
F. Valutazione al costo 89.602 - - 8.705 - 98.307

Legenda DEF: a durata definita

INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

9.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2018 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 721 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

  • il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;
  • l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività).

Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite promotori finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business di FinecoBank, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2019, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 11 dicembre 2018);
  • anno 2020, in cui sono state considerate le proiezioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 5 dicembre 2017);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2021 al 2025, per il quale le proiezioni dei flussi finanziari vengono estrapolate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2020), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value";
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 1996 al 2017 è stato pari al 1,5%. La scelta del 2% nominale quale tasso di crescita per il calcolo del "terminal value", corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i vari fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per la Banca è la somma dei seguenti addendi:

  • Tasso privo di rischio: media degli ultimi 6 anni del Bund a 5 anni. L'orizzonte temporale di 6 anni è stato scelto per tener conto della lunghezza media del ciclo economico in Eurozona;
  • Premio al rischio sul debito: Credit Default Swap medio degli ultimi 6 anni pagato da UniCredit S.p.A.;
  • Premio a rischio sul capitale proprio: determinato con l'option based model e basato sulla volatilità media degli ultimi 6 anni del valore delle azioni di banche operanti prevalentemente nello stesso settore.

Per ragioni prudenziali, il costo del capitale della Banca è stato elevato al livello del costo del capitale del Commercial Banking Germany del Gruppo UniCredit S.p.A., che è stato considerato come valore "floor" nell'ambito del Gruppo, ed è pari all'8,11%. Il costo del capitale utilizzato per l'impairment test ha 4 punti target (budget 2019, Multi Year Plan 2020 e Terminal Value) tra i quali viene inserita una convergenza lineare.

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 10 gennaio 2019. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test effettuato (approvato dal Consiglio di Amministrazione del 6 febbraio 2018) conferma la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio al 31 dicembre 2018 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile dello stesso.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessita del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

INCREMENTO DELL'1% DEL DECREMENTO DELL'1% DEL UTILIZZO DEL
TASSO DI ATTUALIZZAZIONE INCREMENTO DELL'1% TASSO DI CRESCITA DECREMENTO CORE TIER1 RATIO
AL NETTO DELLE IMPOSTE DEL CORE TIER 1 NOMINALE PER IL CALCOLO DEL 5% DEGLI AL 31.12.2018
(KE) RATIO TARGET DEL TERMINAL VALUE UTILI ANNUALI (21,16%)
Variazione valore d'uso -19,1% -0,7% -14,1% -6,6% -5,9%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 17 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 75% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 5.341 milioni di euro al 31 dicembre 2018, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato internamente, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

Sezione 10 – Attività fiscali e le Passività Fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 6.714 migliaia di euro, si compone di:

  • "Attività fiscali correnti" per 467 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" per 6.247 migliaia di euro. Le attività fiscali anticipate sono rappresentate a Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite e sono di seguito dettagliate:
    • o "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 30.270 migliaia di euro;
    • o "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 2.740 migliaia di euro;
    • o "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 26.560 migliaia di euro;
    • o "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 203 migliaia di euro.

La voce "Passività fiscali", pari a 12.184 migliaia di euro, si compone esclusivamente di "Passività fiscali correnti".

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Attività fiscali correnti 467 1.765
Passività fiscali correnti 12.184 10.234

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57%.

Non vi sono perdite fiscali riportabili agli esercizi successivi.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.237 26.679
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 2.740 6.225
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 4.033 3.828
Totale ante compensazione IAS 12 33.010 36.732
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (26.763) (29.271)
Totale 6.247 7.461

10.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Accantonamenti in contropartita del conto economico 26.560 23.982
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 203 5.289
Totale ante compensazione IAS 12 26.763 29.271
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (26.763) (29.271)
Totale - -

10.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 31.446 33.223
2. Aumenti 3.727 3.912
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 3.727 3.508
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili 206 -
c) riprese di valore - -
d) altre 3.521 3.508
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 404
3. Diminuzioni (4.903) (6.629)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (4.903) (6.629)
a) rigiri (4.664) (6.629)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre (239) -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 30.270 30.506

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Le variazioni in aumento e in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono principalmente alle seguenti voci:

  • accantonamenti e utilizzi del fondo rischi ed oneri;
  • accantonamenti e utilizzi per oneri futuri del personale.

10.3.bis Variazione delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 3.828 4.180
2. Aumenti 205 -
3. Diminuzioni - (352)
3.1 Rigiri - (352)
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 4.033 3.828

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

10.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 24.069 23.278
2. Aumenti 2.688 712
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.688 704
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 2.688 704
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - 8
3. Diminuzioni (197) (8)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (197) (8)
a) rigiri (64) (8)
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre (133) -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 26.560 23.982

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del trattamento contabile e fiscale dell'avviamento.

10.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 1.937 7.617
2. Aumenti 1.128 270
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 1.128 270
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
c) altre 1.128 270
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (325) (1.662)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (325) (1.662)
a) rigiri (325) (1.619)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento dei criteri contabili - -
d) altre - (43)
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.740 6.225

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

La variazione in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce principalmente alla valutazione al fair value dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

La variazione in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferisce alla rilevazione di imposte anticipate per utili attuariali iscritti a patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

10.6 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Importo iniziale 2.463 5.968
2. Aumenti 192 1.104
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 192 1.104
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 192 1.104
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (2.452) (1.783)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (2.452) (1.783)
a) rigiri (2.452) (1.783)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzione di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 203 5.289

L'importo iniziale dell'esercizio 2018 è rinvenienti dalla prima applicazione del principio contabile IFRS9.

Le variazioni in aumento e in diminuzione delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono all'iscrizione e al rigiro di imposte differite per effetto della valutazione al fair value dei titoli di debito e titoli di capitale classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

10.7 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 11 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Nessun dato da segnalare.

11.2 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie 4.303 2.993
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 8.489 4.985
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 2 18
Partite in attesa di regolamento:
- effetti, assegni ed altri documenti 4.597 4.498
Partite in corso di lavorazione:
- altre partite in corso di lavorazione 29 99
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.188 4.767
Partite definitive non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 5.131 4.617
- altre operazioni 25.120 16.015
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce 100:
- acconti d'imposta 262.261 242.539
- crediti d'imposta 6.893 6.875
- acconti d'imposta su TFR 35 28
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie 119 119
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle
pertinenti attività o passività finanziarie 24.513 21.132
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.928 6.774
Totale 350.608 315.459

A seguito della prima applicazione del principio IFRS15, nella tabella sopra riportata sono state aggiunte le voci "Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15" e "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", in modo da fornire un dettaglio specifico per i crediti commerciali e le attività derivanti da contratti con i clienti così come richiesto dal par. 116 a). E' stata inoltre aggiunta la voce "Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie". I saldi al 31 dicembre 2017 sono stati riclassificati nelle nuove voci.

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nella voce "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione", così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
RATEI E RISCONTI RATEI E RISCONTI
ATTIVI PASSIVI
Esistenze iniziali 2.993 1.737
AUMENTI 3.454 1.895
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da contratto o passività
derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della valutazione dei progressi, a una
modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale modifica della valutazione riguardante la limitazione
della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica del contratto; (IFRS 15 Par 118.b) - -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché l'attività
derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d) - -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei ricavi
provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e) - -
f) altro 3.454 1.895
DIMINUZIONI (2.144) (832)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché l'attività
derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d) - -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei ricavi
provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e) - -
f) altro (2.144) (832)
Rimanenze Finali 4.303 2.800

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

Per quanto riguarda, l'informativa richiesta dal parag. 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

(Importi in migliaia)
Durata attesa delle obbligazioni di fare
<= 1 ANNO > 1 ANNO
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o parzialmente
adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par 120a) 4.368 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o parzialmente
adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par 120a) 935 1.865
Totale 5.303 1.865

Si segnala, infine, che l'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, esposto nella tabella sopra riportata, è pari a 7.168 migliaia di euro. Il 74% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VB FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2
L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X
2. Debiti verso banche 1.009.774 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 52.563 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X
2.3 Finanziamenti 933.352 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 933.352 X X X
2.3.2 Altri - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X
2.5 Altri debiti 23.859 X X X
Totale 1.009.774 - 1.009.774
-

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita dai conti correnti reciproci e di finanziamento con UniCredit S.p.A., per un importo di 18.318 migliaia di euro (6.093 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine effettuate con UniCredit S.p.A. per 751.841 migliaia di euro (764.353 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e 35.668 migliaia di euro di operazioni prestito titoli garantite da somme di denaro effettuate con UniCredit Bank AG Monaco (40.348 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

La voce "Altri debiti" comprende i margini di variazione ricevuti per l'operatività in pronti contro termine con la Capogruppo per 22.574 migliaia di euro (13.340 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VB FAIR VALUE
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 22.046.700 X X X
2. Depositi a scadenza 3.106 X X X
3. Finanziamenti 116.299 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 116.299 X X X
3.2 Altri - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - X X X
5. Altri debiti 102.993 X X X
Totale 22.269.098 - 3.111 22.265.991

Legenda: VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Debiti verso banche (ex IAS 39 Voce 10)

1.1 Debiti verso banche: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017
1. Debiti verso banche centrali -
2. Debiti verso banche 926.001
2.1 Conti correnti e depositi liberi 42.756
2.2 Depositi vincolati -
2.3 Finanziamenti 868.651
2.3.1 Pronti contro termine passivi 868.651
2.3.2 Altri -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali -
2.5 Altri debiti 14.594
Totale 926.001
Fair value - livello 1 -
Fair value - livello 2 -
Fair value - livello 3 926.001
Totale fair value 926.001

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

Debiti verso clientela (ex IAS 39 Voce 20)

2.1 Debiti verso clientela: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI TOTALE 31.12.2017
1. Conti correnti e depositi liberi 19.935.285
2. Depositi vincolati 9.631
3. Finanziamenti 146.410
3.1 Pronti contro termine passivi 146.410
3.2 Altri -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali -
5. Altri debiti 113.710
Totale 20.205.036
Fair value - livello 1 -
Fair value - livello 2 9.622
Fair value - livello 3 20.195.477
Totale fair value 20.205.099

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
VN FAIR VALUE FAIR
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2 L3 VALUE *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - -
2. Debiti verso clientela 589 346 - - 346
3. Titoli di debito - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X
Totale A 589 346 - - 346
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 1.206 669 - X
1.1 Di negoziazione X 1.206 669 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X
1.3 Altri X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X
2.3 Altri X - - - X
Totale B X 1.206 669 - X
Totale (A+B) X 1.552 669 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 699 migliaia di euro (565 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.177 migliaia di euro (1.670 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39 Voce 40)

4.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
VN FV FV*
TIPOLOGIA OPERAZIONI/VALORI L1 L2 L3
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - -
2. Debiti verso clientela 578 382 - - 382
3. Titoli di debito - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X
Totale A 578 382 - - 382
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 1.650 579 6 X
1.1 Di negoziazione X 1.650 579 6 X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X
1.3 Altri X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X
2.3 Altri X - - - X
Totale B X 1.650 579 6 X
Totale (A+B) X 2.032 579 6 X

Legenda FV = fair value

FV* = fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

VN = valore nominale o nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

(Importi in migliaia)
VN FAIR VALUE 31.12.2018 VN FAIR VALUE 31.12.2017
31.12.2018 L1 L2 L3 31.12.2017 L1 L2 L3
A. Derivati finanziari 576.477 - 5.341 - 1.085.339 - 12.694 -
1) Fair value 576.477 - 5.341 - 1.085.339 - 12.694 -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale 576.477 - 5.341 - 1.085.339 - 12.694 -

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

I derivati di copertura al 31 dicembre 2017 erano comprensivi del fair value negativo di contratti derivati stipulati con UniCredit S.p.A. per 9.320 migliaia di euro.

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
FAIR VALUE FLUSSI FINANZIARI
SPECIFICA
GENERICA SPECIFICA GENERICA INVESTIM. ESTERI
TITOLI DI DEBITO E TITOLI DI CAPITALE
OPERAZIONI/TIPO DI COPERTURA TASSI DI INTERESSE E INDICI AZIONARI VALUTE E ORO CREDITO MERCI ALTRI
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 5.341 X - X
4. Altre operazioni - - - - - X
-
- X -
Totale attività - - - - 5.341
-
- - -
1. Passività finanziarie - X - - - X
-
- X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - -
-
- - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
ADEGUAMENTO DI VALORE DELLE PASSIVITÀ COPERTE/VALORI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 2.600 -
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - (3.772)
Totale 2.600 (3.772)

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60 Vedi sezione 10 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o
passività finanziarie 2.800 1.737
Altri debiti relativi al personale dipendente 12.349 11.378
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 163 148
Somme a disposizione della clientela 3.333 4.650
Partite in corso di lavorazione:
- bonifici in arrivo 543 423
- altre partite in corso di lavorazione 18 57
Partite in attesa di regolamento:
- bonifici in partenza 94.545 75.288
- POS e bancomat 97 16.581
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 23.751 23.583
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci:
- titoli e cedole da regolare 12.921 30.351
- deleghe di pagamento 21.716 19.068
- altre partite 18.200 12.373
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni della Capogruppo UniCredit 338 938
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 22.123 18.097
Partite fiscali diverse da quelle imputate a voce 60:
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 17.805 22.173
- altre 98.167 94.342
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle
pertinenti attività o passività finanziarie 157 148
Contributi previdenziali da versare 6.415 6.845
Totale 335.441 338.180

Il 5° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" ha previsto che gli accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio siano esposti nella voce del passivo di bilancio 100. "Fondi per rischi e oneri" in luogo della precedente voce del passivo di bilancio, prevista dal 4° aggiornamento della Circolare 262, 100. "Altre passività". Si precisa che al 31 dicembre 2017 non erano presenti accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio.

Inoltre, a seguito della prima applicazione del principio IFRS15, nella tabella sopra riportata è stata aggiunta la voce "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie", in modo da fornire un

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

dettaglio specifico delle passività derivanti da contratti con i clienti così come richiesto dal par. 116 a), e la voce "Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie". I saldi al 31 dicembre 2017 sono stati riclassificati nelle nuove voci.

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
A. Esistenze iniziali 4.999 5.253
B. Aumenti 136 125
B.1 Accantonamento dell'esercizio 70 65
B.2 Altre variazioni 66 60
C. Diminuzioni (574) (379)
C.1 Liquidazioni effettuate (305) (155)
C.2 Altre variazioni (269) (224)
di cui rettifiche per utili attuariali su TFR (IAS19R) (234) (211)
D. Rimanenze finali 4.561 4.999
Totale 4.561 4.999

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2018 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato:

  • dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti;
  • dalle movimentazioni per cessione dei contratti di lavoro ai sensi degli art. 1406 e seguenti del Codice Civile relativi alla mobilità individuale infragruppo.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2018 31.12.2017
Tasso di attualizzazione 1,60% 1,45%
Tasso di inflazione atteso 1,20% 1,40%
(Importi in migliaia)
TRATTAMENTO DI FINE RAPPORTO: ALTRE INFORMAZIONI 31.12.2018 31.12.2017
Accantonamento dell'esercizio 70 65
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 70 65
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) (234) (211)
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (85) (202)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche 1 -
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie (150) (9)

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 135 migliaia di euro (+2,96%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 131 migliaia di euro (-2,86%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 82 migliaia di euro (-1,79%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 83 migliaia di euro (+1,82%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
VOCI/COMPONENTI TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 49
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi rischi ed oneri 109.756 112.414
4.1 controversie legali e fiscali 32.290 34.987
4.2 oneri per il personale 4.809 5.690
4.3 altri 72.657 71.737
Totale 109.805 112.414

Il 5° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" ha previsto che gli accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio ("Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate") siano esposti nella voce del passivo di bilancio 100. "Fondi per rischi e oneri" in luogo della precedente voce del passivo di bilancio, prevista dal 4° aggiornamento della Circolare 262, 100. "Altre passività". Si precisa che al 31 dicembre 2017 non erano presenti accantonamenti a fronte di esposizioni fuori bilancio.

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 28.405 migliaia di euro (31.056 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.885 migliaia di euro (3.931 migliaia di euro al 31 dicembre 2017). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 64.139 migliaia di euro (64.983 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 2.266 migliaia di euro (2.311 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 6.252 migliaia di euro (4.443 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

10.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
FONDI SU ALTRI
IMPEGNI E ALTRE
GARANZIE
FONDI DI ALTRI FONDI PER
RILASCIATE QUIESCENZA RISCHI ED ONERI TOTALE
A. Esistenze iniziali - - 112.414 112.414
B Aumenti - - 9.913 9.913
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 9.024 9.024
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 884 884
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 5 5
B.4 Altre variazioni - - - -
C Diminuzioni - - (12.571) (12.571)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (12.125) (12.125)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (9) (9)
C.3 Altre variazioni - - (437) (437)
D. Rimanenze finali - - 109.756 109.756

Le "Altre variazioni" in diminuzione si riferiscono agli oneri di integrazione riallocati nelle "Altre passività".

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
FONDI PER RISCHIO DI CREDITO RELATIVO A IMPEGNI E GARANZIE FINANZIARIE
RILASCIATE
PRIMO STADIO SECONDO STADIO TERZO STADIO TOTALE
Impegni a erogare fondi 10 - - 10
Garanzie finanziarie rilasciate 39 - - 39
Totale 49 - - 49

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Controversie legali e fiscali 32.290 34.987
- Cause in corso 23.830 25.525
- Reclami 4.575 5.531
- Vertenze fiscali 3.885 3.931
Oneri per il personale 4.809 5.690
Altri 72.657 71.737
- Indennità suppletiva clientela 64.139 64.983
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 2.266 2.311
- Altri fondi 6.252 4.443
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 109.756 112.414

(Importi in migliaia)

TOTALE UTILIZZI TRASFERIMENTI UTILI (PERDITE) ACCANTONAMENTI TOTALE
FONDO RISCHI E ONERI 31.12.2017 E ALTRE VARIAZIONI ATTUARIALI IAS 19R * NETTI** 31.12.2018
Controversie legali e fiscali 34.987 (3.362) - - 665 32.290
- Cause in corso 25.525 (2.418) 248 - 475 23.830
- Reclami 5.531 (898) (248) - 190 4.575
- Vertenze fiscali 3.931 (46) - - - 3.885
Oneri per il personale 5.690 (4.471) (437) - 4.027 4.809
Altri 71.737 (4.292) - (4.830) 10.042 72.657
- Indennità suppletiva clientela 64.983 (1.646) - (4.823) 5.625 64.139
- Indennità contrattuale
e patti di non concorrenza 2.311 (90) - (7) 52 2.266
- Altri fondi 4.443 (2.556) - - 4.365 6.252
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 112.414 (12.125) (437) (4.830) 14.734 109.756

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

DESCRIZIONE DELLE PRINCIPALI IPOTESI ATTUARIALI 31.12.2018 31.12.2017
Tasso di attualizzazione 1,60% 1,45%
Tasso di incremento salariale 1,00% 2,60%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 1.707 migliaia di euro (+2,66%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.638 migliaia di euro (-2,55%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 495 migliaia di euro (-0,77%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 508 migliaia di euro (+0,79%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 36 migliaia di euro (+1,73%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 35 migliaia di euro (-1,67%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 2 migliaia di euro (-0,09%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 2 migliaia di euro (+0,09%).

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2018 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile.

La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo eticoprofessionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presenta nota integrativa.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti, piani di incentivazione per consulenti finanziari ed eventi formativi per consulenti finanziari.

Sezione 11 – Azioni rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2018 il capitale sociale ammonta a 200.773 migliaia di euro, composto da 608.404.395 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2018 la Banca detiene numero 1.401.288 azioni proprie in portafoglio corrispondenti allo 0,23% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 13.960 migliaia di euro. Nel corso dell'esercizio 2018 sono state acquistate 27.644 azioni in relazione al sistema incentivante "Sistema incentivante 2017 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e 1.971.871 azioni in relazione al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN" a favore di selezionati consulenti finanziari, in conformità con quanto autorizzato dall'Assemblea ordinaria degli Azionisti della Banca dell'11 aprile 2017. Nello stesso periodo sono state assegnate ai Consulenti Finanziari 658.624 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN".

La Banca non possiede, nemmeno per il tramite di altre società o di interposta persona, azioni della propria controllante UniCredit S.p.A..

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2018, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 5 febbraio 2018, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 494.493 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 163.182,69 euro con efficacia immediata;
  • Sistemi Incentivanti 2014 e 2015 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 196.557 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 64.863,81 euro con efficacia dal 30 marzo 2018.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)

TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Capitale sociale 200.773 200.545
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 355.673 323.932
- Riserva legale 40.155 40.109
- Riserva straordinaria 272.454 251.367
- Riserva azioni proprie 13.960 365
- Altre riserve 29.104 32.091
(Azioni proprie) (13.960) (365)
Riserve da valutazione (9.794) (8.340)
Strumenti di capitale 200.000 -
Utile (Perdita) d'esercizio 227.922 214.284
Totale 962.548 731.990

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

VOCI/TIPOLOGIE ORDINARIE ALTRE
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio
- interamente liberate 607.713.345 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (60.397) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 607.652.948 -
B. Aumenti
B.1 Nuove emissioni
- a pagamento:
- operazioni di aggregazioni di imprese - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito
- a favore dei dipendenti 691.050 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 658.624 -
C. Diminuzioni
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (1.999.515) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 607.003.107 -
D.1 Azioni proprie (+) 1.401.288 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio
- interamente liberate 608.404.395 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 Altre variazioni sono state riportate le azioni consegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del piano di stock granting "2015-2017 PFA PLAN" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

12.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.155 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 272.454 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 13.960 migliaia di euro.

Il patrimonio netto include, inoltre, la riserva negativa rilevata in seguito all'introduzione dell'IFRS 9, pari a -4.868 migliaia di euro.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 6 febbraio 2018 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione / fidelizzazione "2014-2017 multi-year plan top management" e Sistemi Incentivanti 2014 e 2015 con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 228 migliaia di euro.

L'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2018 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2017 di FinecoBank, pari a 214.284 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva Legale per 46 migliaia di euro, pari allo 0,02% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria per 40.843 migliaia di euro;
  • alle 608.404.395 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,285 euro per complessivi euro 173.395 migliaia di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 25 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", nel corso dell'esercizio 2018 sono state acquistate un totale di 1.999.515 azioni, in relazione al sistema incentivante "Sistema incentivante 2017 PFA" e al sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN", per un ammontare complessivo di 20.143 migliaia di euro. Nello stesso periodo sono state assegnate ai Consulenti Finanziari n. 658.624 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito del sistema incentivante "2015-2017 PFA PLAN". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata incrementata di complessivamente di 13.960 migliaia di euro con contestuale riduzione della Riserva straordinaria.

Infine, la Riserva straordinaria è stata ridotta per un ammontare di 5.958 migliaia di euro per il pagamento delle cedole e dei costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione del prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 descritta successivamente, al netto del relativo effetto fiscale.

Informativa relativa alla disponibilità e distribuibilità del patrimonio netto

In conformità all'art. 2427, comma 7-bis c.c., e secondo il documento n.1 emanato il 25 ottobre 2004 dall'Organismo Italiano di Contabilità, si fornisce l'indicazione analitica delle voci del patrimonio netto distinguendole in relazione alla loro disponibilità, distribuibilità ed al loro utilizzo negli ultimi tre esercizi.

(Importi in migliaia)
RIEPILOGO DELLE UTILIZZAZIONI
EFFETTUATE NEI TRE ESERCIZI PRECEDENTI
NATURA/DESCRIZIONE IMPORTO POSSIBILITÀ DI
UTILIZZAZIONE
QUOTA
DISPONIBILE
PER COPERTURA
PERDITE
PER ALTRE RAGIONI
Capitale 200.773 - - - -
Sovrapprezzi di emissione 1.934 A, B, C 1.934 (1)
-
-
Riserve:
Riserva legale 40.155 B 40.155 - -
Riserve straordinarie 272.454 A, B, C 272.454 - 5.256
Riserva connessa ai piani Equity settled 33.972 - - - 8.362
Riserva per azioni proprie 13.960 - -
Altre riserve (4.868) - - - -
Riserve da valutazione:
Riserve da valutazione Attività finanziarie valutate al fair value con (2)
impatto sulla redditività complessiva (3.410) - - - -
Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi a piani
previdenziail a benefici definiti (6.384) - - - -
TOTALE 548.586 314.543
Quota non distribuibile 40.155
Residua quota distribuibile 274.388

Legenda

A: per aumento di capitale.

B: per copertura perdite.

C: per distribuzione soci.

Note:

(1) Ai sensi dell'art. 2431 c.c., si può distribuire l'intero ammontare di tale riserva solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il limite stabilito dall'art. 2430 c.c.. (2) La riserva, ove positiva, è indisponibile ai sensi dell'art.6 del D.Lgs 38/2005.

Di seguito si riportano in dettaglio gli utilizzi delle riserve effettuate nei tre esercizi precedenti.

Esercizio 2015:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 80 migliaia di euro per l'aumento di capitale della prima tranche del piano "2014 Plan Key People";
  • utilizzo della "Riserva per azioni proprie da acquistare" per 4.781 migliaia di euro per il pagamento in denaro della prima tranche del piano di stock granting 2014 ("2014 Plan PFA") a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

Esercizio 2016:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 96 migliaia di euro per l'aumento di capitale della seconda tranche del piano "2014 Plan Key People";
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 4.218 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della seconda tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA".

Esercizio 2017:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 300 migliaia di euro per l'aumento di capitale della terza tranche del piano "2014 Plan Key People", della prima tranche del piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management" e della prima tranche del piano "Group Executive Incentive System 2014 (Bonus Pool);
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 4.144 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA".

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

In data 31 gennaio 2018 FinecoBank ha emesso il prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes). L'emissione dello strumento finanziario è stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 23 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement48, perpetuo, emesso per un ammontare di 200.000 migliaia di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. La scelta di procedere ad una emissione infragruppo ha presentato numerosi vantaggi: risparmi effettivi di costo, relativi ad esempio al Consorzio di collocamento e riduzione dei tempi necessari ad emettere al fine di non perdere il momento favorevole, massimizzando perciò i benefici dell'operazione.

Viste le condizioni di mercato e i livelli di spread particolarmente vantaggiosi, la Banca ha deciso di emettere un Additional Tier 1 al fine di rafforzare la diversificazione del proprio portafoglio di investimenti.

12.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

48 Unrated e unlisted.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE SU IMPEGNI E GARANZIE
FINANZIARIE RILASCIATE
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
PRIMO STADIO SECONDO STADIO TERZO STADIO
1. Impegni a erogare fondi 1.037.687 279 154 1.038.120 2.904.788
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - 2.125.000
d) Altre società finanziarie 164 - - 164 884
e) Società non finanziarie 147 - - 147 311
f) Famiglie 1.037.376 279 154 1.037.809 778.593
2. Garanzie finanziarie rilasciate 256.827 - - 256.827 256.732
a) Banche centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 256.070 - - 256.070 256.065
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 757 - - 757 667

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, i margini disponibili sulle linee di credito concesse alla clientela e, in misura inferiore, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche sono comprensive di n. 5 fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo complessivo di 256.065 migliaia di euro.

Si precisa che il contratto "Liquidity Framework Agreement", il cui importo al 31 dicembre 2017 era pari a 2.125.000 migliaia di euro, stipulato con Capogruppo negli anni precedenti, è giunto a scadenza nel corso del primo semestre 2018 e non è stato rinnovato.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
1. Altre garanzie rilasciate - -
di cui : esposizioni creditizie deteriorate -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 152.376 165.987
di cui : esposizioni creditizie deteriorate -
a) Banche centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 97 790
d) Altre società finanziarie 19.369 26.774
e) Società non finanziarie 37 804
f) Famiglie 132.873 137.619

Gli Altri impegni si riferiscono esclusivamente a operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
PORTAFOGLI IMPORTO 31.12.2018 IMPORTO 31.12.2017
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 529.725
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.487.813
4. Attività materiali -
di cui : attività materiali che costituiscono rimanenze -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di Stato impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui la Banca decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

Al 31 dicembre 2017 risultavano impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e a garanzia dell'operatività in contratti derivati titoli di Stato appartenenti alla categoria "Attività disponibili per la vendita" per un importo di bilancio di 131.101 migliaia di euro. Per quanto riguarda le operazioni di prestito titoli con la clientela, risultavano impegnati titoli emessi da UniCredit S.p.A., appartenenti alla categoria "Finanziamenti e Crediti", per un importo di bilancio di 890.325 migliaia di euro.

4. Informazioni sul leasing operativo

In relazione ai contratti di locazione non cancellabili in essere, i pagamenti futuri ammontano a:

  • 1.976 migliaia di euro fino a dodici mesi;
  • 3.077 migliaia di euro da uno a cinque anni.

Non vi sono operazioni di subleasing.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA SERVIZI IMPORTO 31.12.2018
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 363.432.347
Titoli 84.513.882
a) acquisti 43.125.743
1. Regolati 42.888.260
2. Non regolati 237.483
b) vendite 41.388.139
1. Regolate 41.128.733
2. Non regolate 259.406
Contratti derivati 278.918.465
a) acquisti 139.439.219
1. Regolati 139.139.453
2. Non regolati 299.766
b) vendite 139.479.246
1. Regolate 139.166.898
2. Non regolate 312.348
2. Gestioni individuali di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di
banca depositaria (escluse gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 17.978.915
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 3.085
2. altri titoli 17.975.830
c) titoli di terzi depositati presso terzi 17.978.908
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 17.572.121
4. Altre operazioni 27.734.358
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 27.734.358
a) acquisti 13.795.575
b) vendite 13.938.783

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
AMMONTARI CORRELATI NON
OGGETTO DI COMPENSAZIONE
AMMONTARE
AMMONTARE NETTO DELLE IN BILANCIO
AMMONTARE DELLE PASSIVITÀ ATTIVITÀ DEPOSITI DI
LORDO DELLE FINANZIARIE FINANZIARIE CONTANTE AMMONTARE
ATTIVITÀ COMPENSATO IN RIPORTATO IN STRUMENTI RICEVUTI IN NETTO AMMONTARE
FINANZIARIE BILANCIO BILANCIO FINANZIARI GARANZIA 31.12.2018 NETTO
FORME TECNICHE (A) (B) (C=A-B) (D) (E) (F=C-D-E) 31.12.2017
1. Derivati 998 - 998 - 640 358 -
2. Pronti contro termine 1.812.375 1.800.522 11.853 11.853 - - -
3. Prestito titoli 444 - 444 444 - - 179
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 1.813.817 1.800.522 13.295 12.297 640 358 X
Totale 31 dicembre 2017 179 - 179 - - X 179

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
AMMONTARE AMMONTARI CORRELATI NON
AMMONTARE NETTO DELLE OGGETTO DI COMPENSAZIONE IN
AMMONTARE DELLE ATTIVITÀ PASSIVITÀ BILANCIO
LORDO DELLE FINANZIARIE FINANZIARIE DEPOSITI DI AMMONTARE
PASSIVITÀ COMPENSATO IN RIPORTATO IN STRUMENTI CONTANTE POSTI A NETTO AMMONTARE
FINANZIARIE BILANCIO BILANCIO FINANZIARI GARANZIA 31.12.2018 NETTO
FORME TECNICHE (A) (B) (C=A-B) (D) (E) (F=C-D-E) 31.12.2017
1. Derivati - - - - - - 1.173
2. Pronti contro termine 2.573.577 1.800.522 773.055 763.694 - 9.361 764.353
3. Prestito titoli 244.373 - 244.373 234.981 - 9.392 177.878
4. Altre - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 2.817.950 1.800.522 1.017.428 998.675 - 18.753 X
Totale 31 dicembre 2017 952.754 - 952.754 - 9.350 X 943.404

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazione di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2018 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 2.316 migliaia di euro ed un fair value negativo di 5.341 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione positivo di 2.936 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

8. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di ottimizzare il rendimento del portafoglio dei clienti, soddisfare le richieste delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di pronti contro termine passivi e operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli, la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositate in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 1.153.071 migliaia di euro, mentre il fair value è pari a 1.037.085 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA TITOLI (VALORE NOMINALE AL 31 DICEMBRE 2018)
CEDUTI IN PRONTI CONTRO
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI TERMINE PASSIVI ALTRE FINALITÀ
Banche - - -
Società finanziarie - 395 -
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 4.999 280
Altri soggetti 589 1.144.410 2.398
Totale valore nominale 589 1.149.804 2.678
(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA TITOLI (FAIR VALUE AL 31 DICEMBRE 2018)
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI CEDUTI IN PRONTI CONTRO
TERMINE PASSIVI
ALTRE FINALITÀ
TITOLI RICEVUTI IN PRESTITO DA: CEDUTI
Banche - - -
Società finanziarie - 502 35
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 5.518 294
Altri soggetti 347 1.023.573 6.816
Totale fair value 347 1.029.593 7.145

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Passivo (SEGUE)

382 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Parte C - Informazioni sul conto economico

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 383

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 385
Sezione 2 - Le Commissioni - Voci 40 e 50 386
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 388
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80 388
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 389
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 390
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a
conto economico- Voce 110
390
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore netto per rischio di credito - Voce 130 391
Sezione 9 - Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 393
Sezione 10 - Le spese amministrative - Voce 160 393
Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 170 395
Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 180 395
Sezione 13 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 190 396
Sezione 14 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 200 396
Sezione 15 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 220 396
Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce
230
397
Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 240 397
Sezione 18 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 250 397
Sezione 19 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 270 397
Sezione 20 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - Voce 290 398
Sezione 21 - Altre informazioni 398
Sezione 22 - Utile per azione 401

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
ALTRE TOTALE TOTALE
VOCI/FORME TECNICHE TITOLI DI DEBITO FINANZIAMENTI OPERAZIONI 2018 2017
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: 2 - - 2
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - - -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 2 - - 2
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 1
Attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39) -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 4.534 - X 4.534
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 8.505
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 218.888 67.457 - 286.345
3.1 Crediti verso banche 158.908 11.667 X 170.575
3.2 Crediti verso clientela 59.980 55.790 X 115.770
Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39) 23.066
Crediti verso banche (ex IAS 39) 188.853
Crediti verso clientela (ex IAS 39) 41.029
4. Derivati di copertura X X (1.947) (1.947) 8.215
5. Altre attività X X 77 77 77
6. Passività finanziarie X X X 4.133
Totale 223.424 67.457 (1.870) 293.144 269.746
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 197 - 197

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Interessi attivi su attività in valuta 19.448 15.100

1.2.2 Interessi attivi su operazioni di leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
ALTRE TOTALE TOTALE
VOCI/FORME TECNICHE DEBITI TITOLI OPERAZIONI 2018 2017
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (11.315) - - (11.315)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X -
1.2 Debiti verso banche (396) X X (396)
1.3 Debiti verso clientela (10.919) X X (10.919)
1.4 Titoli in circolazione X - X -
Debiti verso banche centrali (ex IAS 39) -
Debiti verso banche (ex IAS 39) 3.070
Debiti verso clientela (ex IAS 39) (8.235)
Titoli in circolazione (ex IAS 39) -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - -
Passività finanziarie di negoziazione (ex IAS 39) -
3. Passività finanziarie desginate al fair value - - - -
Passività finanziarie valutate al fair value (ex IAS39) -
4. Altre passività e fondi X X - -
5. Derivati di copertura X X - -
6. Attività finanziarie X X X (3.126)
Totale (11.315) - - (14.441) (5.165)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Interessi passivi su passività in valuta (9.216) (4.882)

1.4.2 Interessi passivi su operazioni di leasing finanziario

Nessun dato da segnalare.

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
VOCI TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 3.410 20.102
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (5.357) (11.887)
C. Saldo (A-B) (1.947) 8.215

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA SERVIZI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
(a) garanzie rilasciate 82 67
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 487.115 484.259
1. negoziazione di strumenti finanziari 73.349 71.072
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli - -
4. custodia e amministrazione di titoli 895 1.079
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 10.511 14.307
7. attività di ricezione e trasmissione ordini 13.114 11.862
8. attività di consulenza 52.321 43.233
8.1. in materia di investimenti 52.321 43.233
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 336.925 342.706
9.1. gestioni di portafogli 269.390 280.210
9.1.1 individuali 10 28
9.1.2 collettive 269.380 280.182
di cui commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento 266.055 277.309
9.2. prodotti assicurativi 67.535 62.495
9.3. altri prodotti - 1
(d) servizi di incasso e pagamento 31.664 28.761
(e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
(f ) servizi per operazioni di factoring - -
(g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
(h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
(i) tenuta e gestione dei conti correnti 4.641 4.716
(j) altri servizi 12.044 9.798
(k) operazioni di prestito titoli 5.156 5.713
Totale 540.702 533.314

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2018 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 832 migliaia di euro.

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

(Importi in migliaia)
CANALI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
(a) presso propri sportelli: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
(b) offerta fuori sede: 326.959 331.552
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 8.895 11.680
3. servizi e prodotti di terzi 318.064 319.872
(c) altri canali distributivi: 20.476 25.462
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 1.615 2.627
3. servizi e prodotti di terzi 18.861 22.835

Le commissioni riportate nel punto (c) "altri canali distributivi" si riferiscono alle commissioni generate dal canale online e comprendono anche le commissioni incassate dalle società prodotto, collocamento e mantenimento, a fronte della sottoscrizione online di quote di fondi comuni di investimento e prodotti assicurativi.

2.3 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
SERVIZI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
(a) garanzie ricevute - -
(b) derivati su crediti - -
(c) servizi di gestione e intermediazione: (242.788) (239.360)
1. negoziazione di strumenti finanziari (7.547) (7.018)
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (4.931) (4.692)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (230.310) (227.650)
(d) servizi di incasso e pagamento (21.650) (21.674)
(e) altri servizi (461) (399)
(f) operazioni di prestito titoli (1.975) (1.798)
Totale (266.874) (263.231)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita, rispettivamente, nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 310 migliaia di euro (260 migliaia di euro al 31 dicembre 2017) e nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 56 migliaia di euro (166 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
VOCI/PROVENTI DIVIDENDI PROVENTI SIMILI DIVIDENDI PROVENTI SIMILI
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 52 -
Attività finanziarie detenute per la negoziazione (ex IAS 39) 26 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 43 -
Attività finanziarie valutate al fair value (ex IAS 39) - -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 29 -
D. Partecipazioni 8.000 X - X
Totale 8.095 - 55 -

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) NEGOZIAZIONE (B) (C) NEGOZIAZIONE (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 43 119.843 (32) (111.209) 8.645
1.1 Titoli di debito - 3.366 - (3.068) 298
1.2 Titoli di capitale 43 114.656 (32) (106.475) 8.192
1.3 Quote di O.I.C.R. - 1.821 - (1.666) 155
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - 951 (14) (932) 5
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - 951 (14) (932) 5
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 7.128
3.Strumenti derivati 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
3.1 Derivati finanziari: 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
- Su titoli di debito e tassi di interesse 137 1.301 (124) (1.043) 271
- Su titoli di capitale e indici azionari 4.438 60.397 (5.020) (43.405) 16.410
- Su valute e oro X X X X 9.814
- Altri 50 3.894 (24) (2.360) 1.560
3.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value
option X X X X -
Totale 4.668 186.386 (5.214) (158.949) 43.833

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Al 31 dicembre 2017 (ex IAS 39)

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) NEGOZIAZIONE (B) (C) NEGOZIAZIONE (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 28 84.293 (36) (76.448) 7.837
1.1 Titoli di debito 1 3.080 (1) (2.604) 476
1.2 Titoli di capitale 9 80.165 (26) (72.960) 7.188
1.3 Quote di O.I.C.R. 18 1.048 (9) (884) 173
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 1 12 (1) (8) 4
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 1 12 (1) (8) 4
3. Altre attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 6.210
4.Strumenti derivati 5.541 53.513 (5.280) (35.134) 33.362
4.1 Derivati finanziari: 5.541 53.513 (5.280) (35.134) 33.362
- Su titoli di debito e tassi di interesse 176 1.465 (187) (1.049) 405
- Su titoli di capitale e indici azionari 5.365 47.244 (5.093) (31.822) 15.694
- Su valute e oro X X X X 14.722
- Altri - 4.804 - (2.263) 2.541
4.2 Derivati su crediti - - - - -
Totale 5.570 137.818 (5.317) (111.590) 47.413

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 6.391 10.865
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) 5.212 10.036
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) - 4.230
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 11.603 25.131
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (5.060) (20.727)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value ) - (4.385)
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value ) (6.372) -
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (11.432) (25.112)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A-B) 171 19
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
RISULTATO RISULTATO
VOCI/COMPONENTI REDDITUALI UTILI PERDITE NETTO UTILI PERDITE NETTO
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 17 - 17
1.1 Crediti verso banche - - -
1.2 Crediti verso clientela 17 - 17
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva 1.666 - 1.666
2.1 Titoli di debito 1.666 - 1.666
2.2 Finanziamenti - - -
1. Crediti verso banche (ex IAS 39) 3.951 - 3.951
2. Crediti verso clientela (ex IAS 39) - - -
3. Attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39) 761 - 761
3.1 Titoli di debito 761 - 761
3.2 Titoli di capitale - - -
3.3 Quote di O.I.C.R. - - -
3.4 Finanziamenti - - -
4. Attività finanziarie detenute sino alla scadenza (ex IAS 39) - - -
Totale attività (A) 1.683 - 1.683 4.712 - 4.712
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - -
2. Debiti verso clientela - - -
3. Titoli in circolazione - - -
1. Debiti verso banche (ex IAS 39) - - -
2. Debiti verso clientela (ex IAS 39) - - -
3. Titoli in circolazione (ex IAS 39) - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

(Importi in migliaia)
PLUSVALENZE UTILI DA MINUSVALENZE PERDITE DA RISULTATO NETTO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI (A) REALIZZO (B) (C) REALIZZO (D) [(A+B)-(C+D)]
1. Attività finanziarie 1.371 10 (3.031) (65) (1.715)
1.1 Titoli di debito - 2 (2) - -
1.2 Titoli di capitale 1.371 8 (3.029) - (1.650)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - (65) (65)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X 215
Totale 1.371 10 (3.031) (65) (1.500)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2) TOTALE 2017
TERZO STADIO
PRIMO E
PRIMO E TOTALE 2018
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI SECONDO
STADIO
WRITE-OFF ALTRE SECONDO
STADIO
TERZO STADIO
A. Crediti verso banche (1.164) - - 4.306 - 3.142
- Finanziamenti (851) - - 1.427 - 576
- Titoli di debito (313) - - 2.879 - 2.566
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - -
B. Crediti verso clientela (6.610) (134) (4.306) 2.996 1.498 (6.556)
- Finanziamenti (5.395) (134) (4.306) 2.967 1.498 (5.370)
- Titoli di debito (1.215) - - 29 - (1.186)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - -
Totale (7.774) (134) (4.306) 7.302 1.498 (3.414)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
TERZO STADIO
PRIMO E
PRIMO E
SECONDO WRITE-OFF ALTRE SECONDO TERZO STADIO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI STADIO STADIO TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Titoli di debito (115) - - 1 - (114)
B. Finanziamenti - - - - - -
- Verso clientela - - - - - -
- Verso banche - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate - - - - - -
Totale (115) - - 1 - (114)

Si riportano di seguito le tavole redatte in conformità al principio contabile IAS39 rappresentate secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

Le rettifiche/riprese di valore netto per deterioramento (ex IAS 39 Voce 130)

8.1 Rettifiche di valore nette per deterioramento di crediti: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO TOTALE 2017
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B
A. Crediti verso banche - - - - - - - -
- Finanziamenti - - - - - - - -
- Titoli di debito - - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)
Crediti deteriorati acquistati - - - - - -
- Finanziamenti - - X - - - X -
- Titoli di debito - - X - - - X -
Altri crediti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)
- Finanziamenti (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)
- Titoli di debito - - - - - - - -
C. Totale (200) (4.857) (2.053) 200 1.275 - 477 (5.158)

Legenda:

A = Da interessi B = Altre riprese

8.2 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE SPECIFICHE TOTALE 2017
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE A B
A. Titoli di debito - - - - -
B. Titoli di capitale (8.896) (3.995) - - (12.891)
C. Quote di O.I.C.R. - - - - -
D. Finanziamenti a banche - - - - -
E. Finanziamenti a clientela - - - - -
F. Totale (8.896) (3.995) - - (12.891)

Legenda A = Da interessi

B = Altre riprese

8.3 Rettifiche di valore nette per deterioramento di attività finanziarie detenute sino alla scadenza: composizione

Nessun dato da segnalare.

8.4 Rettifiche di valore nette per deterioramento di altre operazioni finanziarie: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE (1) RIPRESE DI VALORE (2)
SPECIFICHE DI SPECIFICHE DI PORTAFOGLIO
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI CANCELLAZIONI ALTRE PORTAFOGLIO A B A B
A. Garanzie rilasciate - - - - - - - -
B. Derivati su crediti - - - - - - - -
C. Impegni ad erogare fondi - - - - - - - -
D. Altre operazioni - - - - 6 - - 6
E. Totale - - - - 6 - - 6

Legenda: A = Da interessi B = Altre riprese

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (perdite) da modifiche contrattuali: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI SPESE/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
1) Personale dipendente (83.351) (77.430)
a) salari e stipendi (54.884) (52.700)
b) oneri sociali (14.401) (13.927)
c) indennità di fine rapporto (2.182) (912)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (114) (98)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili:
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni:
- a contribuzione definita (3.247) (3.082)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (4.192) (2.739)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.331) (3.972)
2) Altro personale in attività -
3) Amministratori e sindaci (1.278) (1.291)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per i dipendenti distaccati presso altre aziende 266 232
6) Recuperi di spese per i dipendenti di terzi distaccati presso la società (69) (363)
Totale (84.432) (78.852)

Nella voce 1 "h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimonial"i sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 4.168 migliaia di euro (2.693 migliaia di euro al 31 dicembre 2017), e su strumenti finanziari emessi da UniCredit S.p.A., che trovano contropartita nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 24 migliaia di euro (46 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

TOTALE 2018 TOTALE 2017
Personale dipendente 1.128 1.100
(a) dirigenti 27 27
(b) quadri direttivi 349 330
(c) restante personale dipendente 752 743
Altro personale 12 15

10.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA DI SPESE / VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
Incentivi all'esodo (120) 385
Piano medico (1.011) (1.477)
Buoni pasto (953) (936)
Altri (2.246) (1.944)
Totale (4.330) (3.972)

10.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (101.053) (98.543)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (16.740) (16.041)
Comunicazioni su mass media (11.264) (11.420)
Marketing e promozioni (5.124) (4.488)
Sponsorizzazioni (22) (95)
Convention e comunicazione interna (330) (38)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.399) (1.586)
Spese recupero crediti (377) (457)
Informazioni commerciali e visure (1.022) (1.129)
C) Spese indirette relative al personale (28.183) (26.167)
Formazione del personale (473) (479)
Noleggio auto e altre spese personale (80) (84)
Spese consulenti finanziari (26.885) (25.003)
Spese di viaggio (693) (534)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (52) (67)
D) Spese relative all'ICT (34.498) (32.079)
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.359) (2.467)
Spese software - affitto e manutenzione (8.833) (8.092)
Sistemi di comunicazione ICT (6.614) (5.723)
Service ICT: personale esterno (6.745) (6.723)
Infoprovider finanziari (9.947) (9.074)
E) Consulenze e servizi professionali (3.353) (4.150)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (2.753) (2.629)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (23) (86)
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (238) (385)
Cause legali (339) (1.050)
F) Spese relative agli immobili (18.996) (19.373)
Service area immobiliare (705) (720)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (213) (200)
Manutenzione locali (1.009) (1.379)
Fitti passivi per locazione immobili (14.529) (14.387)
Pulizia locali (519) (509)
Utenze (2.021) (2.178)
G) Altre spese di funzionamento (37.486) (36.026)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (404) (347)
Spese postali e trasporto documenti (3.585) (3.396)
Servizi amministrativi e logistici (19.417) (18.761)
Assicurazioni (3.906) (3.923)
Stampati e cancelleria (587) (511)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (9.110) (8.695)
Altre spese amministrative (477) (393)
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD (14.306) (10.566)
Totale (256.014) (244.531)

Nella voce "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari" sono inclusi gli oneri relativi al piano "PFA 2015-2017" assegnato ai consulenti finanziari, che trova contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 3.778 migliaia di euro. Nell'esercizio precedente tale voce ammontava a 5.110 migiaia di euro e includeva anche gli oneri relativi al piano "PFA 2014", il cui periodo di vesting è terminato al 30 giugno 2017.

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

I costi registrati nell'anno 2018 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella precedente, sono stati complessivamente pari a 14.306 migliaia di euro e sono relativi al contributo ordinario, aggiuntivo e al contributo annuo al Fondo di Solidarietà per l'anno 2018. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Nessun costo è stato registrato in relazione al Single Resolution Fund (nessun contributo dovuto).

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE DI VALORE
PRIMO E SECONDO PRIMO E SECONDO TOTALE 2018 TOTALE 2017
OPERAZIONI/COMPONENTI REDDITUALI STADIO TERZO STADIO STADIO TERZO STADIO
1. Impegni a erogare fondi (9) - 401 - 392
2. Garanzie finanziarie rilasciate (1) - 11 - 10
Totale (10) - 412 - 402

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE ACCANTONAMENTI RIATTRIBUZIONI TOTALE
Controversie legali e fiscali (3.713) 3.048 (665) (8.836) 5.012 (3.824)
Fondo indennità suppletiva clientela (5.625) - (5.625) (5.008) - (5.008)
Altri fondi rischi ed oneri (1.302) 518 (784) (330) 703 373
Totale (10.640) 3.566 (7.074) (14.174) 5.715 (8.459)

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
AMMORTAMENTO RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE RISULTATO NETTO RISULTATO NETTO
ATTIVITÀ/COMPONENTI REDDITUALI (A) PER DETERIORAMENTO (B) DI VALORE (C) 2018 (A+B-C) 2017
A. Attività materiali
A.1 Di proprietà (5.313) (98) - (5.411) (5.569)
- Ad uso funzionale (5.204) (98) - (5.302) (5.456)
- Per investimento (109) - - (109) (113)
- Rimanenze X - - - -
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -
- Ad uso funzionale - - - - -
- Per investimento - - - - -
Totale (5.313) (98) - (5.411) (5.569)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
AMMORTAMENTO RETTIFICHE DI VALORE RIPRESE RISULTATO NETTO RISULTATO NETTO
ATTIVITÀ/COMPONENTE REDDITUALE (A) PER DETERIORAMENTO (B) DI VALORE (C) 2018 (A+B-C) 2017
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (4.959) - - (4.959) (4.800)
- Generate internamente all'azienda - - - - -
- Altre (4.959) - - (4.959) (4.800)
A.2 Acquisite in leasing finanziario - - - - -
Totale (4.959) - - (4.959) (4.800)

Le rettifiche di valore su attività immateriali sono relative al software, ammortizzato in tre anni, e agli oneri sostenuti per la realizzazione del sito internet Fineco, ammortizzati in 5 anni.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 12.3 Altre informazioni.

Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Rimborsi e abbuoni (147) (141)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (1.170) (2.427)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.293) (2.844)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili del gruppo (7) (29)
Insussistenze di attività (295) (317)
Altri oneri di gestione (229) (244)
Totale (4.141) (6.002)

Le insussistenze di attività comprendono i costi sostenuti per frodi con carte di credito per un importo pari a 98 migliaia di euro (261 migliaia di euro al 31 dicembre 2017).

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Recupero di spese: 96.767 93.369
- recupero spese accessorie 155 335
- recuperi di imposta 96.612 93.034
Fitti attivi da investimenti immobiliari - 155
Altri proventi dell'esercizio corrente 2.141 2.828
Totale 98.908 96.352

Sezione 15 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 220 Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Sezione 16 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 230

Nessun dato da segnalare.

Sezione 17 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTE REDDITUALE/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
A. Immobili
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione (18) -
B. Altre attività
- Utili da cessione - 9
- Perdite da cessione (143) (517)
Risultato netto (161) (508)

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/VALORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
1. Imposte correnti (-) (106.713) (102.274)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) - 3.924
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla legge n. 214/2011 (+) - -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) (1.142) (3.122)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) (2.624) (696)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (110.479) (102.168)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)
TOTALE 2018 TOTALE 2017
Utile ante imposte 338.402 316.451
IMPOSTE
IRES IRAP TOTALE 2018 TOTALE 2017
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (93.060) (18.849) (111.909) (104.650)
+ Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile 8.531 (788) 7.743 2.822
- Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile (2.101) - (2.101) -
- Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - - -
- Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (446) - (446) (446)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (87.076) (19.637) (106.713) (102.274)

Sezione 20 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290 Nessun dato da segnalare.

Sezione 21 – Altre informazioni

FinecoBank S.p.A. appartiene al Gruppo Bancario UniCredit ed è soggetta alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A..

1.1 Denominazione Capogruppo

UniCredit S.p.A. Iscrizione al Registro delle Imprese di Milano-Monza-Brianza-Lodi Iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario UniCredit - Albo dei Gruppi Bancari cod. 2008.1

1.2 Sede Capogruppo

Sede Sociale e Direzione Generale: Piazza Gae Aulenti 3 - Tower A - 20154 Milano

1.3 I principali dati reddituali, patrimoniali e di struttura della Capogruppo

FinecoBank S.p.A. è soggetta alla direzione e coordinamento di UniCredit S.p.A. pertanto, ai sensi dell'art. 2497 bis comma 4 del Codice Civile, si riportano i dati essenziali dell'ultimo bilancio approvato della stessa.

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

UniCredit S.p.A. – Stato patrimoniale riclassificato al 31 dicembre 2017

(Importi in milioni)
ATTIVO 31.12.2017
Cassa e disponibilità liquide 25.817
Attività finanziarie di negoziazione 13.864
Crediti verso banche 27.567
Crediti verso clientela 208.965
Investimenti finanziari 105.278
Coperture 6.114
Attività materiali 2.209
Avviamenti -
Altre attività immateriali 4
Attività fiscali 10.311
Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione 150
Altre attività 4.701
Totale dell'attivo 404.980
(Importi in milioni)
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2017
Debiti verso banche 56.807
Raccolta da clientela e titoli 262.084
Passività finanziarie di negoziazione 13.068
Passività finanziarie valutate al fair value 2.738
Coperture 6.279
Fondi per rischi ed oneri 1.843
Passività fiscali 1
Passività associate a gruppi di attività in via di dismissione -
Altre passività 8.652
Patrimonio 53.508
- capitale e riserve 46.964
- riserve da valutazione (attività disponibili per la vendita - copertura dei flussi finanziari - su piani a benefici definiti) 308
- utile (perdita) netto 6.236
Totale del passivo e del patrimonio netto 404.980

Unicredit S.p.A. – Conto economico riclassificato esercizio 2017

(Importi in milioni)
31.12.2017
Interessi netti 3.711
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 3.808
Commissioni nette 3.798
Risultato netto dell'attività di negoziazione 302
Saldo altri proventi/oneri (95)
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 11.524
Spese per il personale (3.139)
Altre spese amministrative (2.694)
Recuperi di spesa 546
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (137)
Costi operativi (5.424)
RISULTATO DI GESTIONE 6.100
Avviamenti -
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.854)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 4.246
Altri oneri e accantonamenti (565)
Oneri di integrazione 14
Profitti (Perdite) netti da investimenti 2.427
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 6.122
Imposte sul reddito dell'esercizio 30
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 6.152
Utile (Perdita) delle attività in via di dismissione al netto delle imposte 84
Rettifiche di valore su avviamenti -
UTILE (PERDITA) NETTO 6.236

1.4 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
TIPOLOGIA DI SERVIZI SOGGETTO CHE HA EROGATO IL SERVIZIO COMPENSI
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 211.495
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 90.000
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
TOTALE 311.495

1.5 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai sensi dell'art.1, comma 125 della legge 124/2017 si informa che nel corso del 2018 FinecoBank ha incassato i seguenti contributi pubblici erogati da soggetti italiani:

Riduzione del contributo straordinario ai sensi dell'art. 1, comma 235 della Legge 232 dell'11 dicembre 2016 a carico della Gestione degli interventi assistenziali e di sostegno alle gestioni previdenziali

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 131
TOTALE 131

Contributi per la assunzione/stabilizzazione del personale derivanti dall'applicazione del CCNL del Credito tempo per tempo vigente

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Fondo nazionale per il sostegno dell'occupazione nel settore del credito FinecoBank S.p.A. 225
TOTALE 225

Contributi per neoassunti/stabilizzazioni, introdotto da legge di stabilità 2018 (legge n. 205/2017) e analoghe normative precedenti

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 292
TOTALE 292

Contributi per la sezione Ordinaria del Fondo Solidarietà - prestazioni: Decreto Interministeriale 83486 del 28/07/2014 – art. 10, comma 2

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 3
TOTALE 3

Art. 8 del DL 30/9/2005, n. 203 convertito, con modificazioni, dalla legge 2 dicembre 2005, n. 248. Misure compensative alle imprese che conferiscono il TFR a forme pensionistiche complementari e/o al Fondo per l'erogazione del TFR

(Importi in migliaia)
SOGGETTO EROGANTE ENTITA' BENEFICIARIA IMPORTO DEL CONTRIBUTO PUBBLICO
Istituto Nazionale della Previdenza Sociale FinecoBank S.p.A. 260
TOTALE 260

Per ulteriori informazioni si fa rinvio al Registro nazionale degli aiuti di Stato sezione "Trasparenza".

Sezione 22 – Utile per azione

22.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

31.12.2018 31.12.2017
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 227.922 214.284
Numero medio delle azioni in circolazione 607.575.060 607.158.443
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 609.101.538 608.829.187
Utile per azione base 0,375 0,353
Utile per azione diluito 0,374 0,352

22.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa Parte D – Redditività complessiva

402 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Nota integrativa Parte D – Redditività complessiva

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 403

Parte D – Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

VOCI TOTALE 2018 TOTALE 2017
10. Utile (Perdita) d'esercizio 227.922 214.284
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): - -
a) variazione di fair value -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto -
40. Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 5.063 (5.162)
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione
90. Quota delle riserva da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico -
(1.635)
-
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico -
110. Copertura di investimenti esteri:
a) variazioni di fair value - -
- -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: (10.247) -
a) variazioni di fair value (6.565) -
b) rigiro a conto economico (3.682) -
- rettifiche per rischio di credito (1)
- utili/perdite da realizzo (3.681) -
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
Attività finanziarie disponibili per la vendita: 2.499
a) variazioni di fair value 3.956
b) rigiro a conto economico (2.352)
- rettifiche da deterioramento
- utili/perdite da realizzo (2.352)
c) altre variazioni 895
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 3.389 1.117
190. Totale altre componenti reddituali
200. Redditività complessiva (voce 10+190) (3.430) (1.546)
224.492 212.738

Nota integrativa Parte D – Redditività complessiva

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 405

Sezione 1 - Rischio di credito 408
Sezione 2 - Rischi di mercato 427
Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura 437
Sezione 4 - Rischio di liquidità 442
Sezione 5 - Rischi operativi 447
Sezione 6 - Altri rischi e informazioni 449

Premessa

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di Risk Management è strutturato in coerenza con le scelte organizzative effettuate dal Gruppo e con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della Banca in collaborazione con l'omologa funzione di Capogruppo che esercita il proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo dei rischi in ottica di Gruppo. Il modello organizzativo prevede uno specifico punto di riferimento nella funzione Chief Risk Officer, di seguito "CRO", cui sono assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Banca è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni della Capogruppo, con la dotazione patrimoniale e le regole di vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività della Banca. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle direttive della Capogruppo e delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il CRO Department, in linea con le indicazioni e le linee guida della Capogruppo, è responsabile delle attività di credit operations e dell'attività di Risk Management. L'informativa, a diversi livelli, è fornita a diversi Organi (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate). In relazione alle indicazioni del Secondo Pilastro di Basilea, sono inoltre oggetto di controllo e di reporting i rischi reputazionali, di business e, in collaborazione con il CFO, i rischi di liquidità.

Il CRO ed il CFO, hanno la responsabilità di proporre ed adattare il Risk Appetite Framework di Gruppo alla realtà di FinecoBank e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

Il CRO Department assicura il presidio del profilo di rischio complessivo della Banca monitorando le esposizioni delle diverse tipologie di rischio, coerentemente con le metodologie definite dalla Capogruppo.

La Unit Risk Management è deputata a prevenire e monitorare i rischi della Banca nelle sue diverse componenti. In particolare il Risk Management effettua un controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi ai quali la Banca è esposta. L'attività del Risk Management comporta altresì il monitoraggio dei rischi di business, reputazionale e di liquidità. La Unit Risk Management supporta il CRO, per quanto di competenza del Department, nelle attività di monitoraggio e di informativa all'Organo di Supervisione Strategica e di Gestione.

In considerazione della complessità dell'attività svolta dalla Banca e della significatività dei rischi connessi, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha ritenuto opportuno costituire il Comitato Rischi e Parti Correlate, per il controllo interno, costituito da membri non esecutivi dello stesso Board e con il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile del Risk Management permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali della Banca.

Sezione 1 – Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo della Banca è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la Propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari, business avviato a fine 2016, e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali. Al 31 dicembre 2018 il valore di bilancio dei crediti relativi a mutui ammonta a 857 milioni di euro.

La Banca ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo procedendo all'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e all'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente depositi con UniCredit S.p.A., nonché l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nel 2018 la Banca ha incrementato l'esposizione (in termini di valori nominali) in titoli di Stato: Italia per 860 milioni di euro, Spagna per 1.179,5 milioni di euro (di cui ICO per 14,5 milioni di euro), Irlanda per 188 milioni di euro, Francia per 285 milioni di euro, Germania per 125 milioni di euro, Belgio per 180 milioni di euro, Austria per 205 milioni di euro, Polonia per 29 milioni di euro e Supranational per 436 milioni di euro.

La Banca nel 2017 ha emanato ed approvato la policy "Rischio emittente negli strumenti obbligazionari – Contingency Plan" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio della Banca; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio.

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità Operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia e dalla anagrafe di Gruppo.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il Cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore.

Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa.

Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti.

In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dalla Banca sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia.

Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performaces del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia la Banca è esposta al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca. Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, la Banca è esposta all'ulteriore rischio di controparte per tutte le attività di regolamento e di pre-regolamento con le controparti istituzionali e bancarie necessarie per lo svolgimento del business. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa. Le controparti di tali transazioni potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni.

Altre operazioni che comportano rischio di controparte sono:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

La Banca controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte ed il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e le best practices di Gruppo ed in grado di dispiegare la loro efficacia in tutte le fasi del ciclo economico.

La Banca comunica alla Capogruppo ogni informazione utile alla valutazione, da parte della stessa, di ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale ha intenzione di detenere dei rapporti e nei confronti della quale è prevista la definizione di un limite di rischio (plafond) entro il quale il Gruppo intende operare.

La valutazione è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione la Banca riceve dalla Capogruppo un plafond di rischio da monitorare.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia, anagrafe di Gruppo con i dati relativi a posizioni condivise con altre banche del Gruppo ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dalla Banca. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca, dal Gruppo e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente.

A partire dal 1° gennaio 2018 FinecoBank ha adottato il principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari.

Il progetto, in coordinamento con analogo progetto condotto a livello di Gruppo UniCredit e sviluppato con il coinvolgimento delle funzioni di riferimento della Banca e, da ultimo, del Consiglio di Amministrazione, ha introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

La valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione, è effettuata sia con l'ausilio di uno strumento condiviso con Capogruppo (Credit Tableau de Bord) che contiene tutti i principali indicatori di rischio ed i rapporti più significativi tra le grandezze espresse, sia con l'ausilio di specifici report di prodotto che individuano i trend dei tassi di decadimento suddivisi per periodo di erogazione e per livello di default.

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di imparment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD utilizzati a fini regolamentari e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali comuni al Gruppo, utilizzando le metodologie ed i parametri creditizi sviluppati a livello accentrato.

Per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. A differenza tuttavia dell'approccio seguito in applicazione del principio IAS 39, per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information in modo del tutto coerente con l'approccio di Gruppo come di seguito descritto.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito la Banca ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali comuni al Gruppo costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • rimuovere il conservatorismo richiesto solo a fini regolamentari;
  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272 di Banca d'Italia, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee.
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso)

ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono generalmente valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA.

Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate in FinecoBank sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute. Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche, applicando laddove disponibile la rischiosità rilevata dall'appropriato fattore di rischio utilizzato ai fini del Regolamento (UE) n.575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento ("perdita in caso di inadempienza" o LGD - Loss given default).

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Il processo definito per includere scenari macroeconomici è altresì pienamente coerente con i processi di previsione macroeconomica utilizzati dal Gruppo per ulteriori fini di gestione del rischio (quali i processi adottati per tradurre le previsioni macroeconomiche nelle perdite creditizie attese in base a quanto previsto da EBA Stress Test e il Framework ICAAP) e ha fatto leva sulla funzione indipendente di UniCredit Research.

I forecasts in termini di delta Default rate e delta Recovery Rate forniti dalla funzione di Stress Test sono inglobati all'interno dei parametri di PD ed LGD in fase di calibrazione. I parametri creditizi, infatti, sono normalmente calibrati su un orizzonte through-the-cycle (TTC), si rende quindi necessaria una loro calibrazione Point-in-time (PIT) e forward-looking (FL) che permetta di riflettere in tali parametri creditizi la situazione corrente nonché le aspettative circa l'evoluzione futura del ciclo economico.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, la Banca dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A.". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia ed ai limiti definiti da Capogruppo. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono le azioni che devono essere effettuate per il recupero dei crediti ordinate per anzianità di scaduto.

3.2 Write-off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra la Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business della Banca e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

In particolare nel caso di rinegoziazioni considerate non sostanziali si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziai le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazioni e che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
PORTAFOGLIO / QUALITÀ SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI
SCADUTE
DETERIORATE
ESPOSIZIONI
SCADUTE NON
DETERIORATE
ALTRE ESPOSIZIONI
NON DETERIORATE
TOTALE
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.647 617 553 11.605 23.234.010 23.248.432
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
3. Attività finanziarie designate al fair value
-
-
-
-
-
-
-
-
961.767
-
961.767
-
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair
value
- - - - 65 65
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 1.647 617 553 11.605 24.195.842 24.210.264
Totale 31 dicembre 2017 1.730 495 627 7.511 21.865.362 21.875.725

Al 31 dicembre 2018 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

NON DETERIORATE (Importi in migliaia)
DETERIORATE
RETTIFICHE DI
WRITE-OFF
ESPOSIZIONE VALORE ESPOSIZIONE PARZIALI ESPOSIZIONE RETTIFICHE DI
VALORE
ESPOSIZIONE TOTALE
PORTAFOGLIO / QUALITÀ LORDA COMPLESSIVE NETTA COMPLESSIVI LORDA COMPLESSIVE NETTA (ESPOSIZIONE
NETTA)
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato 23.936 (21.118) 2.818 - 23.270.740 (25.126) 23.245.614 23.248.432
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva - - - - 961.938 (171) 961.767 961.767
3. Attività finanziarie designate al
fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value - - - - X X 65 65
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione - - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 23.936 (21.118) 2.818 - 24.232.678 (25.297) 24.207.446 24.210.264
Totale 31 dicembre 2017 24.313 (21.460) 2.853 - 21.883.945 (11.073) 21.872.872 21.875.725
(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ DI EVIDENTE SCARSA QUALITÀ CREDITIZIA
PORTAFOGLIO / QUALITÀ MINUSVALENZE CUMULATE ESPOSIZIONE NETTA ESPOSIZIONE NETTA
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 4.764
2. Derivati di copertura - - 3.314
Totale 31 dicembre 2018 - - 8.078
Totale 31 dicembre 2017 - - 7.021

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
PRIMO STADIO SECONDO STADIO
PORTAFOGLI / STADI DI RISCHIO DA 1
GIORNO A
30 GIORNI
DA OLTRE 30
GIORNI FINO A
90 GIORNI
OLTRE 90
GIORNI
DA 1
GIORNO A
30 GIORNI
DA OLTRE 30
GIORNI FINO A
90 GIORNI
OLTRE 90
GIORNI
DA 1
GIORNO A
30 GIORNI
DA OLTRE 30
GIORNI FINO A
90 GIORNI
OLTRE 90
GIORNI
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
9.573 28 1 65 1.634 304 12 12 2.557
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - - - -
Totale 31 dicembre 2018 9.573 28 1 65 1.634 304 12 12 2.557
Totale 31 dicembre 2017

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamiche delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(Importi in migliaia)
RETTIFICHE DI VALORE COMPLESSIVE
ATTIVITÀ RIENTRANTI NEL PRIMO STADIO ATTIVITÀ RIENTRANTI NEL SECONDO STADIO
ATTIVITÀ RIENTRANTI NEL TERZO STADIO
ACCANTONAMENTI
COMPLESSIVI SU IMPEGNI A
EROGARE FONDI E GARANZIE
FINANZIARIE RILASCIATE
CAUSALI / STADI DI RISCHIO ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO
AMMORTIZZATO
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON
IMPATTO SULLA REDDIVITÀ COMPLESSIVA
DI CUI: SVALUTAZIONI INDIVIDUALI DI CUI: SVALUTAZIONI COLLETTIVE ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO
AMMORTIZZATO
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON
IMPATTO SULLA REDDIVITÀ COMPLESSIVA
DI CUI: SVALUTAZIONI INDIVIDUALI DI CUI: SVALUTAZIONI COLLETTIVE ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL COSTO
AMMORTIZZATO
ATTIVITÀ FINANZIARIE VALUTATE AL FAIR VALUE CON
IMPATTO SULLA REDDIVITÀ COMPLESSIVA
DI CUI: SVALUTAZIONI INDIVIDUALI DI CUI: SVALUTAZIONI COLLETTIVE DI CUI: ATTIVITÀ FINANZIARIE IMPAIRED ACQUISITE O
ORIGINATE
PRIMO STADIO SECONDO STADIO TERZO STADIO TOTALE
Esistenze iniziali (18.692) (93) - (18.784) (5.964) - - (5.964) (21.043) - (18.446) (2.597) - (450) - - (46.242)
Variazioni in aumento da attività
finanziarie acquisite o originate
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write-off - - - - - - - - - - - - - - - - -
Rettifiche/riprese di valore nette
per rischio di credito (+/-)
(441) (78) - (519) (31) - - (31) (2.857) - (1.226) (1.632) - 402 - - (3.005)
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia di
stima
- - - - - - - - - - - - - - - - -
Write-off 1 - - 1 - - - - 2.782 - 2.755 28 - - - - 2.783
Altre variazioni - - - - - - - - - - (1.071) 1.071 - - - - -
Rimanenze finali (19.132) (171) - (19.302) - (5.995) - - (5.995) - (21.118) - (17.988) (3.130) - - (48) - - (46.464)
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- - - - - - - - (23) - (23) - - - - - (23)
Write-off rilevati direttamente a
conto economico
- - - - - - - - 134 - 94 40 - - - - 134

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
VALORI LORDI / VALORE NOMINALE
TRASFERIMENTI TRA PRIMO STADIO E
SECONDO STADIO
TRASFERIMENTI TRA SECONDO STADIO E
TERZO STADIO
TRASFERIMENTI TRA PRIMO STADIO E
TERZO STADIO
PORTAFOGLI / STADI DI RISCHIO DA PRIMO STADIO
A SECONDO STADIO
DA SECONDO
STADIO A PRIMO
STADIO
DA SECONDO
STADIO A TERZO
STADIO
DA TERZO STADIO A
SECONDO STADIO
DA PRIMO STADIO A
TERZO STADIO
DA TERZO STADIO A
PRIMO STADIO
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
2.387 905 837 58 3.821 243
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - - -
3. Impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
18 - 4 - 148 -
Totale 31 dicembre 2018
Totale 31 dicembre 2017
2.405 905 841 58 3.969 243

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE
TIPOLOGIE ESPOSIZIONI / VALORI DETERIORATE NON
DETERIORATE
COMPLESSIVE E
ACCANTONAMENTI
COMPLESSIVI
ESPOSIZIONE
NETTA
WRITE-OFF
PARZIALI
COMPLESSIVI
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 12.436.542 (9.454) 12.427.088 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X - - - -
Totale (A) - 12.436.542 (9.454) 12.427.088 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 331.170 (38) 331.132 -
Totale (B) - 331.170 (38) 331.132 -
Totale (A+B) - 12.767.712 (9.492) 12.758.220 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 71.369 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia di denaro con banche.

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONE LORDA RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE E
TIPOLOGIE ESPOSIZIONI/VALORI DETERIORATE NON
DETERIORATE
ACCANTONAMENTI
COMPLESSIVI
ESPOSIZIONE
NETTA
WRITE-OFF PARZIALI
COMPLESSIVI
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 19.714 X (18.067) 1.647 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione 186 X (161) 25 -
b) Inadempienze probabili 2.659 X (2.042) 617 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione 105 X (74) 31 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.562 X (1.009) 553 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione 34 X (23) 11 -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 12.123 (518) 11.605 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X 73 (2) 71 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 11.784.084 (15.326) 11.768.758 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessione X 151 (1) 150 -
Totale (A) 23.935 11.796.207 (36.962) 11.783.180 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 155 X - 155 -
b) Non deteriorate X 1.302.513 (11) 1.302.502 -
Totale (B) 155 1.302.513 (11) 1.302.657 -
Totale (A+B) 24.090 13.098.720 (36.973) 13.085.837 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con l'operatività in prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 257.363 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli senza garanzia di denaro ovvero senza garanzia costituita da altri titoli con clientela.

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.8bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
CAUSALI / CATEGORIE SOFFERENZE INADEMPIENZE
PROBABILI
ESPOSIZIONI SCADUTE
DETERIORATE
A. Esposizione lorda iniziale 20.260 2.107 1.355
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 3.260 4.849 6.562
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 18 505 5.942
B.2 ingressi da attività finaniarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 3.136 3.909 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 106 435 620
C. Variazioni in diminuzione (3.806) (4.297) (6.355)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (298) (578)
C.2 write-off (2.849) (66) (1)
C.3 incassi (891) (786) (1.682)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (3.135) (3.910)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (66) (12) (184)
D. Esposizione lorda finale 19.714 2.659 1.562
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle attività finanziare rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le riclassificazioni conseguenti all'entrata in vigore dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 4 – Altri aspetti della presente nota integrativa). In particolare, l'esposizione lorda è stata ridotta dell'importo degli interessi di mora (sofferenze per 588 migliaia euro, inadempienze probabili per 2 migliaia di euro ed esposizioni scadute deteriorate per 1 migliaia di euro). A partire dal 1° gennaio 2018, infatti, gli interessi di mora vengono rilevati nel valore lordo solo se non sono state registrate rettifiche di valore sulle esposizioni originarie e sono stati ritenuti dalla Banca recuperabili.

A.1.9bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
ESPOSIZIONI OGGETTO DI ESPOSIZIONI OGGETTO DI
CAUSALI / QUALITÀ CONCESSIONI: DETERIORATE CONCESSIONI: NON DETERIORATE
A. Esposizione lorda iniziale 297 183
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 520 295
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni 72 184
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 144 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X 90
B.4 altre variazioni in aumento 304 21
C. Variazioni in diminuzione (491) (254)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X -
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni (90) X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (144)
C.4 write-off (24) -
C.5 incassi (97) (110)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (280) -
D. Esposizione lorda finale 326 224
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle attività finanziare rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le riclassificazioni conseguenti all'entrata in vigore dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 4 – Altri aspetti della presente nota integrativa). In particolare, l'esposizione lorda è stata ridotta dell'importo degli interessi di mora. A partire dal 1° gennaio 2018, infatti, gli interessi di mora vengono rilevati nel valore lordo solo se non sono state registrate rettifiche di valore sulle esposizioni originarie e sono stati ritenuti dalla Banca recuperabili.

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Nessun dato da segnalare.

(Importi in migliaia)
SOFFERENZE INADEMPIENZE PROBABILI ESPOSIZIONI SCADUTE
DETERIORATE
CAUSALI / CATEGORIE TOTALE DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
TOTALE DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
TOTALE DI CUI: ESPOSIZIONI
OGGETTO DI
CONCESSIONI
A. Rettifiche complessive iniziali (18.530) (97) (1.660) (110) (853) (18)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (3.293) (106) (1.903) (66) (968) (22)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (2.198) (45) (1.432) (52) (962) (16)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate (1.071) (61) (463) (6) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X - X - X
B.6 altre variazioni in aumento (24) - (8) (8) (6) (6)
C. Variazioni in diminuzione 3.756 42 1.521 102 812 17
C.1 riprese di valore da valutazione 267 4 94 34 252 8
C.2 riprese di valore da incasso 640 13 292 7 79 3
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 2.849 25 66 - 1 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - 1.061 61 474 6
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - X - X - X
C.7 altre variazioni in diminuzione - - 8 - 6 -
D. Rettifiche complessive finali (18.067) (161) (2.042) (74) (1.009) (23)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono ai fondi di svalutazione rilevati al 1° gennaio 2018 dopo le modifiche ai saldi di apertura conseguenti all'entrata in vigore dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 4 – Altri aspetti della presente nota integrativa).

A.2 Classificazione attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importi in migliaia)
CLASSI DI RATING ESTERNI
ESPOSIZIONI CLASSE 1 CLASSE 2 CLASSE 3 CLASSE 4 CLASSE 5 CLASSE 6 SENZA RATING TOTALE
A. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato 1.220.146 3.791.444 15.283.153 4.158 - - 2.995.775 23.294.676
- Primo stadio 1.220.146 3.791.444 15.283.153 4.158 - - 2.957.189 23.256.090
- Secondo stadio - - - - - - 14.650 14.650
- Terzo stadio - - - - - - 23.936 23.936
B. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva 103.055 41.812 816.900 - - - - 961.767
- Primo stadio 103.055 41.812 816.900 - - - - 961.767
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
Totale (A + B) 1.323.201 3.833.256 16.100.053 4.158 - - 2.995.775 24.256.443
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate - - - - - - - -
C. Impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate - - 256.070 - - - 1.038.876 1.294.946
- Primo stadio - - 256.070 - - - 1.038.443 1.294.513
- Secondo stadio - - - - - - 279 279
- Terzo stadio - - - - - - 154 154
Totale (C) - - 256.070 - - - 1.038.876 1.294.946
Totale (A + B + C) 1.323.201 3.833.256 16.356.123 4.158 - - 4.034.651 25.551.389

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, FinecoBank si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico). Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2018 costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso la Capogruppo sia per l'attività di tesoreria che per la copertura delle posizioni di banking book attraverso derivati sui tassi di interesse. Le rimanenti esposizioni con rating riguardano crediti funzionali all'operatività di trading dei clienti ed hanno come controparte primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
GARANZIE PERSONALI (2)
GARANZIE REALI (1) DERIVATI SU CREDITI CREDITI DI FIRMA
ALTRI DERIVATI
ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA IMMOBILI - IPOTECHE IMMOBILI - LEASING FINANZIARIO TITOLI ALTRE GARANZIE REALI CLN CONTROPARTI CENTRALI BANCHE ALTRE SOCIETA' FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE BANCHE ALTRE SOCIETA' FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI TOTALE
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
1.1 totalmente garantite 416 416 - - 379 - - - - - - - - - - 379
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
1.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
2.1 totalmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite - - - - - - - - - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
GARANZIE PERSONALI (2)
GARANZIE REALI (1) DERIVATI SU CREDITI CREDITI DI FIRMA
ALTRI DERIVATI
ESPOSIZIONE LORDA ESPOSIZIONE NETTA IMMOBILI - IPOTECHE IMMOBILI - LEASING FINANZIARIO TITOLI ALTRE GARANZIE REALI CLN CONTROPARTI CENTRALI BANCHE ALTRE SOCIETA' FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE BANCHE ALTRE SOCIETA' FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI TOTALE
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per
cassa garantite:
1.1 totalmente garantite 1.887.667 1.884.760 856.856 - 1.026.680 1.221 - - - - - - - - - 1.884.757
- di cui deteriorate 52 42 - - 42 - - - - - - - - - - 42
1.2 parzialmente garantite 2.380 2.369 - - 1.856 - - - - - - - - - - 1.856
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
2.1 totalmente garantite 13.476 13.466 - - 10.185 3.281 - - - - - - - - - 13.466
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -
2.2 parzialmente garantite 231 231 - - 133 38 - - - - - - - - - 171
- di cui deteriorate - - - - - - - - - - - - - - - -

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
AMMINISTRAZIONI
PUBBLICHE
SOCIETÀ FINANZIARIE SOCIETÀ FINANZIARIE
(DI CUI: IMPRESE DI
ASSICURAZIONE)
SOCIETÀ NON
FINANZIARIE
FAMIGLIE
ESPOSIZIONI / CONTROPARTI ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE DI VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - 1 (19) - - 1 (5) 1.645 (18.043)
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - 25 (161)
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - 5 (11) 613 (2.031)
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - 31 (74)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - 1 (1) - - 3 (7) 549 (1.001)
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - 11 (23)
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.835.759 (1.826) 171.756 (460) 19.028 (46) 943 (3) 2.771.906 (13.553)
- di cui: esposizioni oggetto di
concessioni - - - - - - - - 222 (2)
TOTALE (A) 8.835.759 (1.826) 171.758 (480) 19.028 (46) 952 (26) 2.774.713 (34.628)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - 155 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 38 - 2.040 - - - 253 - 1.042.810 (11)
TOTALE (B) 38 - 2.040 - - - 253 - 1.042.965 (11)
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2018 8.835.797 (1.826) 173.798 (480) 19.028 (46) 1.205 (26) 3.817.678 (34.639)
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2017 5.869.238 - 110.976 (181) 16.651 - 21.014 (3.713) 2.024.184 (28.639)

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.643 (18.041) 4 (26) - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili 617 (2.039) 1 (2) - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 547 (996) 7 (12) - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 6.858.181 (14.925) 4.725.517 (910) 69.451 (7) 633 (1) 126.582 -
TOTALE (A) 6.860.988 (36.001) 4.725.529 (950) 69.451 (7) 633 (1) 126.582 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 155 - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.041.777 (11) 2.984 - 74 - 278 - 28 -
TOTALE (B) 1.041.932 (11) 2.984 - 74 - 278 - 28 -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2018 7.902.920 (36.012) 4.728.513 (950) 69.525 (7) 911 (1) 126.610 -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2017 5.388.548 (32.508) 2.586.022 (24) 66.219 (1) 745 (1) 529 -
ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE
ESPOSIZIONI / AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE
NETTA
RETTIFICHE
VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 422 (4.686) 194 (2.512) 373 (3.633) 655 (7.209)
A.2 Inadempienze probabili 220 (914) 67 (193) 152 (421) 177 (511)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 114 (231) 60 (122) 136 (267) 237 (375)
A.4 Esposizioni non deteriorate 923.332 (4.493) 389.454 (1.446) 4.838.592 (5.286) 706.803 (3.699)
TOTALE (A) 924.088 (10.324) 389.775 (4.273) 4.839.253 (9.607) 707.872 (11.794)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 23 - 7 - 47 - 78 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 359.789 (4) 164.693 (2) 286.333 (2) 230.962 (2)
TOTALE (B) 359.812 (4) 164.700 (2) 286.380 (2) 231.040 (2)
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2018 1.283.900 (10.328) 554.475 (4.275) 5.125.633 (9.609) 938.912 (11.796)
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2017 692.387 (9.654) 286.683 (4.224) 3.898.429 (7.726) 511.048 (10.903)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
ITALIA ALTRI PAESI EUROPEI AMERICA ASIA RESTO DEL MONDO
ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 12.150.092 (9.420) 175.726 (33) - - - - 101.271 -
TOTALE (A) 12.150.092 (9.420) 175.726 (33) - - - - 101.271 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 256.032 (38) 3.462 - - - - - - -
TOTALE (B) 256.032 (38) 3.462 - - - - - - -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2018 12.406.124 (9.458) 179.188 (33) - - - - 101.271 -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2017 16.250.074 - 9.648 - - - - - 1 -
(Importi in migliaia)
ITALIA NORD OVEST ITALIA NORD EST ITALIA CENTRO ITALIA SUD E ISOLE
ESPOSIZIONI/AREE GEOGRAFICHE ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
ESPOSIZIONE NETTA RETTIFICHE VALORE
COMPLESSIVE
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 12.150.091 (9.420) - - 1 - - -
TOTALE (A) 12.150.091 (9.420) - - 1 - - -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 256.032 (38) - - - - - -
TOTALE (B) 256.032 (38) - - - - - -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2018 12.406.123 (9.458) - - 1 - - -
TOTALE (A + B) 31 dicembre 2017 16.250.072 - - - 3 - - -

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2018 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dalla Circolare 286 del 17 dicembre 2013 "Istruzioni per la compilazione delle segnalazioni prudenziali per le banche e le società di intermediazione mobiliare" emanata dalla Banca d'Italia sono le seguenti:

  • a) valore di bilancio: 22.778.758, escluse le operazioni di pronti contro termine passive, di cui 12.387.236 migliaia di euro nei confronti del Gruppo UniCredit;
  • b) valore non ponderato: 22.797.893 migliaia di euro, di cui 13.239.369 migliaia di euro nei confronti del Gruppo UniCredit;
  • c) valore ponderato: 223.964 migliaia di euro, nessun importo nei confronti del Gruppo UniCredit;
  • d) numero "posizioni di rischio": 15, compreso il Gruppo UniCredit.

Si informa che le imposte differite attive rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Informazioni di natura qualitativa

La Banca ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
PORTAFOGLI PORTAFOGLI VALORE DIFFERENZA TRA ESPOSIZIONE AL
VOCI DI BILANCIO / TIPOLOGIA DI ENTITÀ CONTABILI TOTALE ATTIVITÀ CONTABILI DEL TOTALE CONTABILE ESPOSIZIONE MASSIMA AL RISCHIO DI PERDITA E VALORE
STRUTTURATA DELL'ATTIVO (A) PASSIVO PASSIVITÀ (B) NETTO (C=A-B) RISCHIO DI PERDITA (D) CONTABILE (E=D-C)
1.O.I.C.R. HFT 2 - 2 2 -

Legenda

HFT = Attività finanziarie di negoziazione

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

La Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto la Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

(Importi in migliaia)
ATTIVITÀ FINANZIARIE CEDUTE RILEVATE PER INTERO PASSIVITÀ FINANZIARIE ASSOCIATE
VALORE DI
BILANCIO
DI CUI: OGGETTO DI
OPERAZIONI DI
CARTOLARIZZAZIONE
DI CUI: OGGETTO DI
CONTRATI DI VENDITA
CON PATTO DI
RIACQUISTO
DI CUI
DETERIORATE
VALORE DI
BILANCIO
DI CUI: OGGETTO DI
OPERAZIONI DI
CARTOLARIZZAZIONE
DI CUI: OGGETTO DI
CONTRATI DI VENDITA
CON PATTO DI
RIACQUISTO
A. Attività finanziarie detenute per
la negoziazione - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
4. Derivati - - - - - - -
B. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair
value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al
fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al
fair value con impatto sulla
redditività complessiva 402.933 - 402.933 - 401.255 - 401.255
1. Titoli di debito 402.933 - 402.933 - 401.255 - 401.255
2. Titoli di capitale - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato 1.471.944 - 1.471.944 - 1.420.480 - 1.420.480
1. Titoli di debito 1.471.944 - 1.471.944 - 1.420.480 - 1.420.480
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale al 31 dicembre 2018 1.874.877 - 1.874.877 - 1.821.735 - 1.821.735
Totale al 31 dicembre 2017 - - - - - - -

Si precisa che il valore delle passività finaniarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

E.4 Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario della Banca è composto da titoli, conti correnti e depositi con la Capogruppo. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

La Banca è esposta nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2018. Precisiamo che la Banca detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 29 migliaia euro.

La Banca ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (per maggiori dettagli si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata).

(Importi in migliaia)
VALORE NOMINALE AL VALORE DI BILANCIO AL FAIR VALUE AL % SULLA VOCE
31.12.2018 31.12.2018 31.12.2018 DI BILANCIO
Italia 3.738.000 3.967.086 3.898.412 16,05%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 797.000 816.900 816.900 84,94%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.941.000 3.150.186 3.081.512 13,55%
Spagna 3.040.000 3.411.725 3.446.946 13,81%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.040.000 3.411.725 3.446.946 14,68%
Germania 125.000 127.432 129.320 0,52%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 127.432 129.320 0,55%
Polonia 73.000 79.660 80.540 0,32%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 73.000 79.660 80.540 0,34%
Francia 285.000 291.215 292.530 1,18%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 35.000 35.471 35.471 3,69%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 250.000 255.744 257.059 1,10%
Stati Uniti 69.869 67.585 67.585 0,27%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 69.869 67.585 67.585 7,03%
Austria 205.000 208.562 210.032 0,84%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 205.000 208.562 210.032 0,90%
Irlanda 188.000 213.515 214.331 0,86%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 35.000 41.812 41.812 4,35%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 153.000 171.703 172.519 0,74%
Belgio 180.000 181.983 182.394 0,74%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 180.000 181.983 182.394 0,78%
Totale esposizioni sovrane 7.903.869 8.548.763 8.522.090 34,59%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo della Banca, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2018 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 34,59% del totale dell'attivo della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dalla Banca non vi sono titoli di debito strutturati. La Banca, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 31 dicembre 2018 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali la Banca è esposta.

MOODY'S FITCH RATINGS STANDARD & POOR'S
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Polonia A2 A- A
Francia Aa2 AA AA
Stati Uniti Aaa AAA AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda A2 A+ A+
Belgio Aa3 AA- AA

Sezione 2 – Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio della Banca, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo nell'ambito dei suoi poteri di direzione e coordinamento stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato definendo, livelli massimi di propensione al rischio.

Il Consiglio di Amministrazione della Banca, in coerenza con l'approccio del Gruppo, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, nonché delle metodologie.

L'approccio strategico della Banca è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

Al fine di assicurare l'effettiva esecuzione delle attività e la coerenza delle politiche, delle metodologie e delle pratiche in materia di rischio di mercato in tutte le entità del Gruppo, il modello di Gruppo per le attività legate al rischio di mercato si basa sulla definizione di precise responsabilità.

La Capogruppo, nell'ambito dei rapporti con FinecoBank, ha principalmente - ma non esclusivamente - la responsabilità di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • fissare, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Gruppo medesimo.

La funzione Rischi di Mercato della Banca, all'interno della Unit Risk Management, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali, opera in collaborazione con la Funzione Financial Risk Italy della Capogruppo ed è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli della Banca;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo la funzione Financial Risk Italy della Capogruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi, fornire alla funzione Financial Risk Italy della Capogruppo informazioni adeguate al rilascio di un parere non vincolante in proposito.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dalla Banca per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 500 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti della Banca. La Capogruppo è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario a livello consolidato ma condivide tale responsabilità con le competenti funzioni delle Entità a livello locale.

La Capogruppo definisce la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting a livello locale e di Gruppo.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio.

Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della Banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

La Banca assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Secondo le Group Market Risk Governance Guidelines, linee guida che definiscono principi e regole per la gestione ed il controllo delle attività che comportano un rischio di mercato, al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della Banca.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello effettuata dalla Capogruppo prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework previsto da Capogruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

La Banca non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione della Banca è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui la Banca si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
TIPLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A 3
MESI
DA OLTRE 3 MESI
FINO A 6 MESI
DA OLTRE 6 MESI
FINO A 1 ANNO
DA OLTRE 1 ANNO
FINO A 5 ANNI
DA OLTRE 5 ANNI
FINO A 10 ANNI
OLTRE A 10
ANNI
DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - 142 - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - 142 - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - 72 - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 551 63.559 - - - 463 803 -
+ Posizioni corte 551 63.544 - - - 449 804 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 42.731 260 33.910 - - - -
+ Posizioni corte - 51.433 4.300 29.200 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
FINO A 3 DA OLTRE 3 MESI DA OLTRE 6 MESI DA OLTRE 1 ANNO DA OLTRE 5 ANNO OLTRE 10 DURATA
TIPLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA MESI FINO A 6 MESI FINO A 1 ANNO FINO A 5 ANNI FINO A 10 ANNI ANNI INDETERMINATA
1. Attività per cassa - - - - - - 5 -
1.1 Titoli di debito - - - - - - 5 -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - 5 -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - 2 -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - 2 -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 87.140 - - - - - -
+ Posizioni corte - 88.638 70 - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 89.926 5.445 57.170 - - - -
+ Posizioni corte - 81.149 1.210 61.132 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
QUOTATI
TIPOLOGIA OPERAZIONI/INDICE QUOTAZIONE USA SVIZZERA ITALIA GERMANIA FRANCIA ALTRI PAESI NON QUOTATI
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.838 - 186 52 10 21 -
- posizioni corte 127 - 49 14 10 - -
B. Compravendite non ancora regolate
su titoli di capitale
- posizioni lunghe 86.246 - 56.636 6.646 7 - -
- posizioni corte 86.015 - 56.672 6.646 6 - -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 436 - 146 25 9 1.442 -
- posizioni corte 2.721 - 263 63 11 22 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 7.467 1.339 3.670 5.328 1.420 976 -
- posizioni corte 7.550 350 4.896 5.764 1.491 1.073 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

La Banca monitora il VaR del Trading Book con periodicità settimanale.

Al 31 dicembre 2018 il Var giornaliero del Trading Book ammonta a 117,8 migliaia di euro.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della Banca (cash flow risk);
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri (fair value risk).

La Banca, coerentemente con l'approccio del Gruppo, misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione definite dalla Capogruppo. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • rischio di riprezzamento: rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione della banca rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse. Un rischio collegato è il basis risk. Tale rischio deriva dall'imperfetta correlazione nei cambiamenti dei tassi attivi e passivi su differenti strumenti che possono anche presentare caratteristiche di riprezzamento simili;
  • optionality risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse precedentemente concordati con la Capogruppo UniCredit S.p.A.. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Banca gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
TIPOLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI
FINO A 6 MESI
DA OLTRE 6 MESI
FINO A 1 ANNO
DA OLTRE 1 ANNO
FINO A 5 ANNI
DA OLTRE 5 ANNI
FINO A 10 ANNI
OLTRE 10 ANNI DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa 2.535.077 10.055.870 775.582 616.640 3.850.669 5.302.924 253.985 -
1.1 Titoli di debito - 8.643.608 384.723 521.473 3.415.307 5.097.715 2 -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 8.643.608 384.723 521.473 3.415.307 5.097.715 2 -
1.2 Finanziamenti a banche 1.424.000 634.611 339.740 59 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.111.077 777.651 51.119 95.108 435.362 205.209 253.983 -
- c/c 1.017.535 121 108 156 660 - - -
- altri finanziamenti 93.542 777.530 51.011 94.952 434.702 205.209 253.983 -
- con opzione di
rimborso anticipato 4.702 295.714 50.480 91.630 431.523 205.172 253.940 -
- altri 88.840 481.816 531 3.322 3.179 37 43 -
2. Passività per cassa 21.390.361 457.241 339.283 245.128 1.364 - - -
2.1 Debiti verso clientela 21.316.631 44.262 421 63.618 1.364 - - -
- c/c 21.231.012 - - - - - - -
- altri debiti 85.619 44.262 421 63.618 1.364 - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 85.619 44.262 421 63.618 1.364 - - -
2.2 Debiti verso banche 73.730 412.979 338.862 181.510 - - - -
- c/c 49.871 - - - - - - -
- altri debiti 23.859 412.979 338.862 181.510 - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 576.477 - - 290.000 280.000 - -
+ Posizioni corte - 580.755 10.712 21.265 172.843 188.502 172.401 -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe 259 7.035 6.169 - - - - -
+ Posizioni corte - 6.428 7.035 - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(importi in migliaia)
TIPOLOGIA/DURATA RESIDUA A VISTA FINO A 3 MESI DA OLTRE 3 MESI
FINO A 6 MESI
DA OLTRE 6 MESI
FINO A 1 ANNO
DA OLTRE 1 ANNO
FINO A 5 ANNI
DA OLTRE 5 ANNI
FINO A 10 ANNI
OLTRE 10 ANNI DURATA
INDETERMINATA
1. Attività per cassa 499.874 251.647 - 373 67.588 1 34 -
1.1 Titoli di debito - 87.451 - - 67.585 1 34 -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 87.451 - - 67.585 1 34 -
1.2 Finanziamenti a banche 497.874 148.334 - 357 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 2.000 15.862 - 16 3 - - -
- c/c 199 - - - 3 - - -
- altri finanziamenti 1.801 15.862 - 16 - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 1.801 15.862 - 16 - - - -
2. Passività per cassa 822.384 12.323 - 9 - - - -
2.1 Debiti verso clientela 819.692 12.323 - 9 - - - -
- c/c 815.688 - - - - - - -
- altri debiti 4.004 12.323 - 9 - - - -
- con opzione di
rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 4.004 12.323 - 9 - - -
2.2 Debiti verso banche 2.692 - - - - - - -
- c/c 2.692 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di -
rimborso anticipato - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di -
rimborso anticipato - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari -
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe
+ Posizioni corte
- - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio
+ Posizioni lunghe - 3.927 3.584 - - - - -
+ Posizioni corte - 3.584 3.927 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate.

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio della Banca è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. Il Gruppo UniCredit ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)
----------------------- -- --
ANALISI SUL VALORE ANALISI SUL
VALORE
ANALISI SUL
VALORE
ANALISI SUL MARGINE
DI INTERESSE
ANALISI SUL
MARGINE DI
(SHIFT + 200 BP) (SHIFT - 200 BP) (SHIFT +1 BP) IRVAR* (+100 BP) INTERESSE (-30 BP)
31.12.2018 9.519 149.404 -147,13 1.214 109.478 -30.209

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto positivo che si attesta a 9.519 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di 149.404 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a -147,13 migliaia di euro.

L'Interest Rate VaR della Banca si attesta a circa 1.214 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli di Stato italiani e spagnoli detenuti per l'impiego della liquidità, è pari a 52.594 migliaia di euro.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 109.478 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -30.209 migliaia di euro.

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, la Banca effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima in conti correnti, emissioni obbligazionarie e depositi a tempo, nella stessa valuta, con la Capogruppo UniCredit S.p.A.. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni della Banca non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
VALUTE
VOCI DOLLARO USA STERLINA INGLESE FRANCO SVIZZERO YEN DOLLARO
CANADESE
ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 654.199 85.856 85.244 76 71 2.180
A.1 Titoli di debito 155.077 - - - - -
A.2 Titoli di capitale 8.090 7 - 5 - 1
A.3 Finanziamenti a banche 473.600 85.493 85.197 71 71 2.133
A.4 Finanziamenti a clientela 17.432 356 47 - - 46
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 79 6 - - - 1.138
C. Passività finanziarie 660.791 85.751 85.652 76 146 2.429
C.1 Debiti verso banche - - 300 76 146 2.170
C.2 Debiti verso clientela 660.791 85.751 85.352 - - 259
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 413 299 - - - 257
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 86.659 14.524 6.674 7.391 14.182 24.671
+ Posizioni corte 82.860 14.695 5.642 1.789 14.056 26.030
Totale attività 740.937 100.386 91.918 7.467 14.253 27.989
Totale passività 744.064 100.745 91.294 1.865 14.202 28.716
Sbilancio (+/-) (3.127) (359) 624 5.602 51 (727)

L'impatto di variazioni dei tassi di cambio sono quantificate attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2018 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 96,2 migliaia di euro.

Sezione 3 – Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
OVER THE COUNTER
OVER THE COUNTER
SENZA CONTROPARTI CENTRALI SENZA CONTROPARTI CENTRALI
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE
DERIVATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 358 128 - - 1.135 162
a) Opzioni - - 4 - - - 71 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 128 - - - 162
e) Altri - - 354 - - - 1.064 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 33.506 11.588 - - 49.482 14.681
a) Opzioni - - 72 - - - 72 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 11.588 - - - 14.681
e) Altri - - 33.434 - - - 49.410 -
3. Valute e oro - - 195.226 561 - - 262.317 -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - 34 - - - - -
d) Futures - - - 561 - - - -
e) Altri - - 195.192 - - - 262.317 -
4. Merci - - 1.561 1.580 - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 230.651 13.857 - - 312.934 14.843

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
TOTALE 31.12.2017
OVER THE COUNTER OVER THE COUNTER
SENZA CONTROPARTI CENTRALI SENZA CONTROPARTI CENTRALI
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE
DERIVATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 43 - - - 23
g) Altri - - 3.466 - - - 4.733 -
Totale - - 3.466 43 - - 4.733 23
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 41 - - - 27
g) Altri - - 658 - - - 538 -
Totale - - 658 41 - - 538 27

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(importi in migliaia)
CONTROPARTI ALTRE SOCIETÀ
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI CENTRALI BANCHE FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 358
- fair value positivo X - - 5
- fair value negativo X - - 1
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 72 33.434
- fair value positivo X - - 1.437
- fair value negativo X - - 362
3) Valute e oro
- valore nozionale X 97.267 101 97.858
- fair value positivo X 144 5 1.832
- fair value negativo X 132 - 159
4) Merci
- valore nozionale X - - 1.561
- fair value positivo X - - 43
- fair value negativo X - - 4
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo
4) Merci - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo
- fair value negativo - - - -
- - - -
5) Altri
- valore nozionale
- - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
OLTRE 1 ANNO E
SOTTOSTANTI/VITA RESIDUA FINO A 1 ANNO FINO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI TOTALE
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 354 - 4 358
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari 3.698 - 29.808 33.506
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro 195.226 - - 195.226
A.4 Derivati finanziari su merci 1.561 - - 1.561
A.5 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale al 31 dicembre 2018 200.839 - 29.812 230.651
Totale al 31 dicembre 2017 267.964 - 44.970 312.934

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono normalmente qualificate di tipo generico, ossia connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività della Banca.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività della Banca.

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La Banca utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (poste a vista).

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da mutui erogati a clientela a tasso fisso contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modelizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dalla Banca.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
OVER THE COUNTER OVER THE COUNTER
SENZA CONTROPARTI CENTRALI SENZA CONTROPARTI CENTRALI
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE
DERIVATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 896.477 250.000 - - 603.947 632.500 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 896.477 250.000 - - 603.947 632.500 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 896.477 250.000 - - 603.947 632.500 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
OVER THE COUNTER OVER THE COUNTER
SENZA CONTROPARTI CENTRALI SENZA CONTROPARTI CENTRALI
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI/TIPOLOGIE
DERIVATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
CONTROPARTI
CENTRALI
CON ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
SENZA ACCORDI DI
COMPENSAZIONE
MERCATI
ORGANIZZATI
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap 2.316 998 - - 458 - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 2.316 998 - - 458 - - -
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap 5.341 - - - 2.171 10.523 - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - -
Totale 5.341 - - - 2.171 10.523 - -

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(importi in migliaia)
CONTROPARTI ALTRE SOCIETÀ
ATTIVITÀ SOTTOSTANTI CENTRALI BANCHE FINANZIARIE ALTRI SOGGETTI
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 896.477 250.000 - -
- fair value positivo 2.316 998 - -
- fair value negativo 5.341 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale
- - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
OLTRE 1 ANNO E
SOTTOSTANTI/VITA RESIDUA FINO A 1 ANNO FINO A 5 ANNI OLTRE 5 ANNI TOTALE
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi d'interesse 42.731 462.843 640.903 1.146.477
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale e indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su tassi di cambio e oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Derivati finanziari su altri valori - - - -
Totale al 31 dicembre 2018 42.731 462.843 640.903 1.146.477
Totale al 31 dicembre 2017 19.798 711.899 504.751 1.236.448

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Si evidenzia che la Banca, coerentemente con il Gruppo UniCredit, si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS 39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

La Banca, pertanto, non presenta l'informativa richiesta dalla presente sezione in quanto non applica le regole contabili di copertura ai sensi dell'IFRS 9. Per completezza di informazione, si segnala esclusivamente che l'ammontare monetario delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" coperto è pari a 576,5 milioni di euro, riferito esclusivamente ai mutui, mentre l'ammontare monetario delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" coperto è pari a 570 milioni di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core coperta.

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che la Banca, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dalla Banca sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra gli ammontari e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che la banca possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, la banca potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità della banca di procurarsi , in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria della banca;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario.

rischio di finanziamento, la Banca potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste o Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità la Banca investe la componente della propria liquidità che sulla base delle proprie analisi interne risulta essere caratterizzata da una minor grado di persistenza e stabilità (c.d. liquidità non core) in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade della Banca stessa.

I principi fondamentali

La "Liquidity Policy Fineco", approvata dal Consiglio di Amministrazione, afferma l'autonomia gestionale della funzione Tesoreria della Banca e stabilisce i principi e le regole che la Banca applica nella gestione ordinaria e di emergenza della liquidità in un'ottica di coerenza rispetto al presidio del rischio di liquidità da parte del Gruppo UniCredit.

Ruoli e responsabilità

La "Fineco Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Finanza, Tesoreria e Risk Management, coerentemente con l'approccio del Gruppo.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Liquidity Policy Fineco" fa esplicito riferimento alle normative di Gruppo riguardo l'implementazione dei monitoraggi – di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine.
  • Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Banca considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così la Banca dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che la Banca sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

La Banca calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo della Banca è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale della Banca è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dalla Banca consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. Gli indicatori utilizzati e monitorati nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR ed NSFR adjusted) garantiscono che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente, la Banca riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti ed entità sono condivisi e concordati con le funzioni della Capogruppo.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione Risk Management di FinecoBank e validati dall'unità di Validazione Interna della Banca.

Contingency Liquidity Policy di FinecoBank

L'obiettivo del "Contingency Plan sul rischio di liquidità" di FinecoBank è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna e verso il Gruppo;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
DA OLTRE 1
GIORNO A 7
DA OLTRE 7
GIORNI A 15
DA OLTRE 15
GIORNI A 1
DA OLTRE 1
MESE FINO A
DA OLTRE 3
MESI FINO A
DA OLTRE 6
MESI FINO A
DA OLTRE 1
ANNO FINO A
OLTRE 5 DURATA
VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA GIORNI GIORNI MESE 3 MESI 6 MESI 1 ANNO 5 ANNI ANNI INDETERMINATA
A. Attività per cassa 2.531.247 33.072 469.120 622.238 313.104 879.054 1.564.722 10.490.823 5.985.920 217.067
A.1 Titoli di Stato - - - 20.358 27.812 58.832 617.197 3.016.554 4.583.010 -
A.2 Titoli di debito 625 2.942 5.073 385.070 25.128 417.161 828.236 6.984.500 772.502 -
A.3 Quote O.I.C.R. - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 2.530.622 30.130 464.047 216.810 260.164 403.061 119.289 489.769 630.408 217.067
- Banche 1.425.060 820 177.773 119.432 119.939 339.984 59 - - 217.067
- Clientela 1.105.562 29.310 286.274 97.378 140.225 63.077 119.230 489.769 630.408 -
B. Passività per cassa 42.632.199 4.721 177.689 128.426 146.785 339.337 245.901 2.668 176 -
B.1 Depositi e conti correnti 21.280.895 33 48 147 319 422 768 1.334 - -
- Banche 49.871 - - - - - - - - -
- Clientela 21.231.024 33 48 147 319 422 768 1.334 - -
B.2 Titoli di debito 21.231.024 33 48 147 319 422 768 1.334 - -
B.3 Altre passività 120.280 4.655 177.593 128.132 146.147 338.493 244.365 - 176 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 76.398 141 - 128 - - - 1.033 309
- Posizioni corte - 83.280 223 - - - - - 1.220 310
C.2 Derivati finanziari senza scambio
di capitale
- Posizioni lunghe 784 - - 195 277 1.316 1.462 - - -
- Posizioni corte 138 - 375 - 1.259 1.654 3.140 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- Posizioni lunghe - 7.035 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 7.035 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare
fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 6.169 - 259 - -
- Posizioni corte - 6.169 - 259 - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
VOCI/SCAGLIONI TEMPORALI A VISTA DA OLTRE 1
GIORNO A 7
GIORNI
DA OLTRE 7
GIORNI A 15
GIORNI
DA OLTRE 15
GIORNI A 1
MESE
DA OLTRE 1
MESE FINO A
3 MESI
DA OLTRE 3
MESI FINO A
6 MESI
DA OLTRE 6
MESI FINO A
1 ANNO
DA OLTRE 1
ANNO FINO A
5 ANNI
OLTRE 5
ANNI
DURATA
INDETERMINATA
A. Attività per cassa 500.355 3.312 537 96.575 65.331 1.059 2.883 157.212 36 -
A.1 Titoli di Stato - - - - 393 - 393 69.869 1 -
A.2 Titoli di debito - 184 - 161 701 1.059 2.117 87.336 35 -
A.3 Quote O.I.C.R. 2 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 500.353 3.128 537 96.414 64.237 - 373 7 - -
- Banche 498.274 - - 94.706 53.814 - 357 - - -
- Clientela 2.079 3.128 537 1.708 10.423 - 16 7 - -
B. Passività per cassa 1.638.191 4.907 143 655 6.641 - 9 - 2 -
B.1 Depositi e conti correnti 818.380 - - - - - - - - -
- Banche 2.692 - - - - - - - - -
- Clientela 815.688 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito 815.688 - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 4.123 4.907 143 655 6.641 - 9 - 2 -
C. Operazioni fuori bilancio
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 106.928 222 - 666 - - - - -
- Posizioni corte - 100.311 140 1.406 561 70 - - - -
C.2 Derivati finanziari senza scambio
di capitale
- Posizioni lunghe 2.724 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 540 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- Posizioni lunghe - 3.927 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 3.927 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili a erogare
fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 3.584 - - - -
- Posizioni corte - 3.584 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Attività ricevute in garanzia o in prestito nell'ambito di operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
Fair value dei titoli ricevuti in garanzia nelle operazioni di pronti contro termine e prestito titoli con garanzia di denaro 2.025.197 258.844
Fair value dei titoli ricevuti in prestito senza garanzia di denaro 1.037.084 949.550
Fair value dei titoli ricevuti e consegnati tramite operazioni passive di pronti contro termine e prestito titoli con garanzia di
denaro (1.029.844) (996.775)

Sezione 5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi

Il Gruppo UniCredit ha definito l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nel Gruppo e nelle entità controllate. Le policy di rischio operativo, applicabili a tutte le entità del Gruppo, sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo. Tali principi e disposizioni normative sono stati declinati nel Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi e recepiti all'interno del Manuale dei Rischi Operativi di FinecoBank.

Le metodologie di classificazione e controllo di completezza dei dati, analisi di scenario, indicatori di rischio, reporting e misurazione del capitale di rischio sono responsabilità del Group Operational & Reputational Risks department di Capogruppo e sono applicate da FinecoBank in qualità di entità del Gruppo. Elemento cardine del sistema di controllo è l'applicativo informatico a supporto per la raccolta dei dati, il controllo dei rischi e la misurazione del capitale.

La conformità del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi alla normativa esterna e agli standard di Gruppo è valutata attraverso un processo di convalida interna. Responsabile di questo processo è il Group Internal Validation department della Capogruppo, struttura indipendente dal Group Operational & Reputational Risks department.

La Banca ha ottenuto l'approvazione da parte della Banca d'Italia per l'utilizzo dei metodi avanzati (AMA) per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi a partire dal 30 giugno 2010.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amminitrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione, garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno della Banca e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business della Banca.

Il team Operational Risk Management (ORM) è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Risk Management nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • rilevazione, classificazione, validazione e segnalazione delle perdite operative con conseguente individuazione delle aree critiche;
  • valutazione delle potenzialità di rischio attraverso l'esecuzione di analisi di scenario e indicatori di rischio (Key Risk Indicator-KRI);
  • monitoraggio e ottimizzazione del sistema dei controlli;
  • politiche di mitigazione e di trasferimento del rischio mediante coperture assicurative;
  • sviluppo della cultura del rischio operativo nell'ambito della Banca;
  • reportistica al Consiglio di Amministrazione e all'Alta Direzione dell'andamento dei rischi.

Convalida Interna

In ottemperanza ai requisiti regolamentari, Capogruppo ha istituito un processo di convalida interna del sistema di controllo e misurazione dei rischi operativi, al fine di verificarne la rispondenza alle prescrizioni normative ed agli standard di Gruppo. Questo processo è di responsabilità della Unit Operational and Pillar II Risk Validation, all'interno del Group Internal Validation department.

L'utilizzo del metodo avanzato AMA per il calcolo del capitale regolamentare implica la redazione annuale del documento relativo al sistema di gestione e controllo dei rischi operativi da parte del team di Operational Risk. Il Report di Convalida annuale contiene un'autovalutazione del sistema ed esamina nello specifico la struttura di governo, il processo di raccolta dei dati di perdita, le analisi di scenario e del sistema dei controlli interni così come l'utilizzo gestionale del sistema di misurazione.

Il Report è sottoposto, oltre che all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, alla validazione sia dell'Internal Audit, sia della struttura di Gruppo GIV (Group Internal Validation). Entrambe le strutture hanno confermato per il 2018, ultima validazione effettuata, la presenza di un buon presidio dei rischi e l'adeguatezza del sistema di gestione e controllo esistente.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

A partire da settembre 2011 è stato introdotto un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio della Banca; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert.

In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 20 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti.

Inoltre, la struttura Rischi Operativi è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Sistema di misurazione e allocazione del capitale

Il metodo interno per la misurazione del requisito di capitale è stato sviluppato da UniCredit S.p.A.; il requisito patrimoniale è calcolato tenendo conto dei dati di perdita interni, dei dati di perdita esterni, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è gestita da un sistema di Gruppo denominato ARGO (Application for Risk Gauging On line). Le informazioni raccolte, oltre a finalità di prevenzione e miglioramento interno, sono utilizzate per il calcolo dei requisiti patrimoniali di Primo e Secondo Pilastro.

Per quanto riguarda gli indicatori sono attualmente presenti 53 Key Risk Indicators suddivisi in otto aree di controllo (Legale, Reclami, Carte di Credito, Back Office, PFA, Sistemi IT, Sistemi di pagamento, Compliance) che contribuiscono al calcolo del capitale regolamentare e con i quali la Banca si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dagli indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione della Banca a rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

L'inclusione dei dati generati tramite le analisi di scenario e dell'andamento degli indicatori di rischio forniscono un elemento forward-looking nel modello di calcolo del capitale a rischio.

L'attività di raccolta e controllo dei dati è gestita dalla Banca, mentre la gestione e manutenzione del modello per il calcolo del capitale regolamentare è accentrato in Capogruppo per tutte le Legal Entities del Gruppo.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2018, risulta pari a 48.292 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stessa potrebbe essere chiamata a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami da clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, la Banca ha in essere al 31 dicembre 2018 un fondo per rischi e oneri pari a 28.405 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, e eventuali consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio, in coerenza con la metodologia definita al riguardo dalla Capogruppo.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2018 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già pagato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte dei contenziosi, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri.

Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2018 la Banca ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,9 milioni di euro.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le Banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico della Banca sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le Banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici della Banca (hardware e software).

La Capogruppo, nell'esercizio del proprio ruolo di indirizzo, coordinamento e controllo, ha definito un approccio comune a tutto il Gruppo per la valutazione dei rischi informatici ed il Risk Management di FinecoBank ha adottato tale framework.

L'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione della Banca è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione della Banca nel corso del 2018.

Informazioni di natura quantitativa

I dati interni di perdita operativa costituiscono la componente principale per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. L'analisi delle perdite consente al team ORM di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi della Banca e di individuare eventuali aree critiche. Al 31 dicembre 2018 le perdite operative registrate contabilmente sono state circa 1,8 milioni di euro.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della Banca o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Sezione 6 – Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per la Banca. Nell'ambito di quanto previsto dal Secondo Pilastro della regolamentazione di Basilea 2, la Banca - con il supporto della Capogruppo – ha individuato altre tipologie di rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti:

  • Rischio di business è definito come la distanza tra il risultato netto della Banca atteso e eventuali variazioni impreviste ed avverse. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nella struttura dei costi della Banca;
  • Rischio strategico si intende il rischio di incorrere in perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un'attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull'orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo;
  • Rischio reputazionale, che rappresenta il rischio attuale o prospettico di flessione degli utili derivante da una percezione negativa dell'immagine della Banca da parte di Clienti, controparti, azionisti, investitori o Autorità di Vigilanza.

La Banca non considera nel perimetro di rischio della Banca il Rischio immobiliare ("Real Estate Risk") in quanto non detiene posizioni significative in immobili di proprietà, né i rischi assicurativi non essendo incluse nel proprio perimetro di consolidamento imprese di assicurazione. Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, la Capogruppo definisce il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa è effettuata dalla Capogruppo utilizzando i dati inviati dalla Banca e porta all'individuazione del Capitale Interno.

I rischi di credito, mercato, operativo, di business sono misurati da Capogruppo in maniera quantitativa tramite:

  • capitale economico, calcolo del beneficio di diversificazione ed aggregazione come componente del capitale interno (comprensivo di un cushion prudenziale a fronte del rischio modello e della variabilità del ciclo economico);
  • stress test.

Il Capitale Interno rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività della Banca e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

A fini di controllo, il Capitale Interno è calcolato trimestralmente dalla Capogruppo sulla base dei dati consuntivi inviati dalla Banca.

La natura multi dimensionale del rischio richiede di integrare la misurazione del capitale economico con analisi di stress test, non solo al fine di stimare le perdite in alcuni scenari, ma anche di cogliere l'impatto delle determinanti delle stesse.

Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità della Banca ad eventi "eccezionali ma plausibili", fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Le attività di stress testing, in coerenza con quanto richiesto dalle Autorità di Vigilanza, sono effettuate sulla base di un insieme di scenari di stress definiti internamente e sono effettuati periodicamente da apposite funzioni della Capogruppo.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment

Process)

Coerentemente con le disposizioni del Secondo Pilastro, la misurazione del profilo di rischio è un elemento fondamentale del processo di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

L'approccio del Gruppo UniCredit al processo ICAAP si basa sulla definizione di una "Risk Governance" come requisito preliminare, mentre il processo si articola nelle seguenti fasi:

  • definizione del perimetro ed identificazione dei rischi;
  • valutazione del profilo di rischio;
  • definizione del risk appetite e allocazione del capitale;
  • monitoraggio e reporting.

L'adeguatezza patrimoniale è valutata considerando l'equilibrio tra i rischi assunti, sia di Primo che di Secondo Pilastro, ed il capitale disponibile. Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno.

Risk Appetite

Tra gli elementi principali del processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale si colloca la definizione ed il monitoraggio del Risk Appetite. Il Risk Appetite è definito come il livello di rischio che la Banca è disposta ad accettare per il perseguimento dei propri obiettivi strategici e del business plan, considerando gli interessi dei propri clienti e degli azionisti, i requisiti di capitale e gli altri requisiti.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che la Banca decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;

  • specificare i tipi di rischio che la Banca intende assumere, stabilendo target, trigger e limiti sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;
  • fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business della Banca e all'ICAAP locale e di Gruppo. Per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento della Banca in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento della Banca nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR ed NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, il rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento della Banca attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

I Target rappresentano l'ammontare di rischio che la Banca intende assumere in condizioni di normale operatività in coerenza con le Ambition. I target sono da considerarsi come le soglie di riferimento per lo sviluppo del business. I Trigger rappresentano la massima deviazione accettabile dai target; sono definiti in modo da assicurare l'operatività anche in condizioni di stress entro il massimo livello di rischio accettabile.

I Limiti rappresentano il massimo livello di assunzione di rischio accettabile per la Banca.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo e considerando la coerenza con il Risk Appetite di Gruppo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

452 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 453

Parte F – Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 - Patrimonio dell'impresa 455
Sezione 2 - Fondi propri e i coefficienti di vigilanza 457

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa

Informazioni di natura qualitativa

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio (analisi delle performance previste e conseguite, analisi e controllo dei limiti, analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali).

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Nella gestione dinamica del capitale, la Banca elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi.

Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione dei Fondi propri e dall'altro alla pianificazione e all'andamento dei "risk weighted asset" (RWA).

In data 31 gennaio 2018 FinecoBank ha emesso il prestito obbligazionario Additional Tier 1 Perp Non Call June 2023 (5,5 anni, Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes). L'emissione dello strumento finanziario è stata autorizzata dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 23 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement49, perpetuo, emesso per un ammontare di 200.000 migliaia di euro, ed è stato interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. La scelta di procedere ad una emissione infragruppo ha presentato numerosi vantaggi: risparmi effettivi di costo, relativi ad esempio al Consorzio di collocamento e riduzione dei tempi necessari ad emettere al fine di non perdere il momento favorevole, massimizzando perciò i benefici dell'operazione.

Viste le condizioni di mercato e i livelli di spread particolarmente vantaggiosi, la Banca ha deciso di emettere un Additional Tier 1 al fine di rafforzare la diversificazione del proprio portafoglio di investimenti.

49 Unrated e unlisted.

Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

(Importi in migliaia)
VOCI/VALORI IMPORTO 31.12.2018 IMPORTO 31.12.2017
1. Capitale 200.773 200.545
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 355.673 323.932
- di utili 321.701 291.841
a) legale 40.155 40.109
b) statutaria - -
c) azioni proprie 13.960 365
d) altre 267.586 251.367
- altre 33.972 32.091
4. Strumenti di capitale 200.000 -
5. (Azioni proprie) (13.960) (365)
6. Riserve da valutazione (9.794) (8.340)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Copertura di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva (3.410) 1.472
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari - -
- Strumenti di copertura (elementi non designati) - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio) - -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (6.384) (9.812)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio 227.922 214.284
Totale 962.548 731.990

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018
ATTIVITÀ/VALORI RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA
1. Titoli di debito 410 (3.820)
2. Titoli di capitale - -
3. Finanziamenti - -
Totale 410 (3.820)

Parte F - Informazioni sul patrimonio (SEGUE)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
TITOLI DI DEBITO TITOLI DI CAPITALE FINANZIAMENTI
1. Esistenze iniziali 3.449 - -
2. Variazioni positive 449 - -
2.1 Incrementi di fair value 372 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 77 - -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo - - -
2.4 Trasferimenti da altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (7.308) - -
3.1 Riduzioni di fair value (4.843) - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (1) - -
3.3 Rigiro a conto economico di riserve positive: - da realizzo (2.464) - -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali (3.410) - -

Le esistenze iniziali riportate nella tabella si riferiscono alle riserve da valutazione rilevate al 1° gennaio 2018 dopo le modifiche ai saldi di apertura conseguenti all'entrata in vigore dell'IFRS 9 (per maggiori dettagli si rimanda alla Sezione 5 – Altri aspetti della presenta nota integrativa).

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
UTILI (PERDITE) ATTUARIALI SU PIANI
PREVIDENZIALI A BENEFICI DEFINITI
1. Esistenze iniziali (9.812)
2. Variazioni positive 3.428
2.1 Incrementi di fair value 3.428
2.2 Altre variazioni -
3.Variazioni negative -
3.1 Riduzioni di fair value -
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (6.384)

Si riporta di seguito la tavola redatta in conformità al principio contabile IAS39 rappresentata secondo quanto previsto dalla precedente circolare 262 di Banca d'Italia (IV aggiornamento del 15 dicembre 2015).

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie disponibili per la vendita: composizione (ex IAS 39)

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2017
ATTIVITÀ/VALORI RISERVA POSITIVA RISERVA NEGATIVA
1. Titoli di debito 10.529 (10.216)
2. Titoli di capitale 1.159 -
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
Totale 11.688 (10.216)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa da parte degli Enti ai sensi del Regolamento (UE) 575/2013 al 31 dicembre 2018", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013, è pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

458 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

460 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche 462
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 462

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e quelle sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti il Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
COMPONENTI REDDITUALI/SETTORI TOTALE 2018 TOTALE 2017
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 5,750 5,470
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 214 213
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 214 213
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro 1,227 -
e) pagamenti in azioni 3,236 2,479
Totale 10,427 8,162

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con parti correlate e soggetti in conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 31 luglio 2018, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, l'ultimo aggiornamento delle vigenti "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (le "Procedure").

Tali Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Attesa l'appartenenza della Banca al Gruppo UniCredit, le predette Procedure assumono a riferimento anche la "Global Policy UniCredit per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" e la relativa "Global Process Regulation", diramate da UniCredit S.p.A. alle società controllate nell'ambito dell'attività di direzione e coordinamento dalla stessa esercitata.

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2018:

  • in data 23 gennaio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato l'emissione di un prestito obbligazionario Additional Tier 1 per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto tramite private placement dalla Capogruppo UniCredit S.p.A.; la durata del prestito è perpetua, legata alla durata statutaria della Banca e la cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. L'operazione è stata qualificata come "Operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato";
  • in data 6 febbraio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato in ordine al rinnovo della "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 6 febbraio 2019, di sottoscrivere con la Capogruppo e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con un plafond pari a 1.000 milioni di euro con la Capogruppo UniCredit S.p.A. e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 8 maggio 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo:
    • o della "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con la Capogruppo", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 8 maggio 2019, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con la Capogruppo con un plafond di 7,1 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto
  • o siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con la Capogruppo con un plafond di 6,3 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;
  • o della "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino all'8 maggio 2019 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
  • in data 12 giugno 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino all'11 giugno 2019, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,70 miliardi di euro con UniCredit Bank AG, (ii) 250 milioni di euro con Mediobanca S.p.A. e (iii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A.;
  • in data 18 settembre 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro Attività di Stock Lending con clientela istituzionale", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia fino al 17 settembre 2019, avente ad oggetto le operazioni di prestito titoli azionari, in virtù della quale FinecoBank potrà dare corso, fino alla scadenza sopra indicata, alle suddette operazioni con un plafond di 700 milioni di euro per l'operatività con UniCredit Bank AG e di 200 milioni di euro per l'operatività con Mediobanca S.p.A.;
  • in data 6 novembre 2018, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato il rinnovo della "Delibera quadro - Operatività in titoli della Capogruppo", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia fino al 6 novembre 2019, avente ad oggetto l'acquisto o la vendita di titoli emessi da UniCredit con un plafond di 1.530 milioni di euro.

Si segnala, inoltre, che il Comitato Rischi e Rischi e Parti Correlate ed il Consiglio di Amministrazione, rispettivamente in data 10 e 11 dicembre 2018, hanno rilasciato parere positivo, nel rispetto delle richiamate Procedure, in merito al perfezionamento di una operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria ed a condizioni di mercato proposta dalla controllata Fineco Asset Management DAC (Fineco AM o FAM DAC) e relativa ad una "Delibera quadro - Depositi a termine di FAM DAC con UniCredit Bank Ireland Plc", avente ad oggetto le operazioni di deposito a termine con un plafond di 55 milioni di euro, che Fineco AM potrà porre in essere sino al 10 dicembre 2019 con UniCredit Bank Ireland Plc.

Come già riportato nell'informativa fornita nel Bilancio 2017, si rammenta che, in data 5 dicembre 2017, il Consiglio di Amministrazione, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato la sottoscrizione di un nuovo accordo di intermediazione assicurativa ramo vita tra FinecoBank S.p.A. e Aviva S.p.A. (parte correlata), destinato a sostituire quello originariamente sottoscritto nel 2002 da UniCredit Xelion Banca S.p.A., cui è subentrata – per effetto di fusione per incorporazione –- FinecoBank S.p.A.. La proiezione dei dati stimati al 31 dicembre 2017 (13,4 milioni di euro netti da riconoscersi alla Banca) inquadrava l'operazione come di "Maggior Rilevanza ordinaria e a condizioni di mercato". Il contratto è stato perfezionato in data 5 aprile 2018. Medio tempore, nel contesto del medesimo accordo, nel mese di marzo 2018 è stato introdotto il collocamento del prodotto di Aviva "Multiramo Extra" che si affianca e completa la gamma di altri prodotti "Multiramo" già in catalogo.

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010 n. 17221.

Si precisa che il contratto "Liquidity Framework Agreement", stipulato con Capogruppo negli anni precedenti, è giunto a scadenza nel corso del primo semestre 2018 e non è stato rinnovato.

Alla data del 31 dicembre 2018 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con la Capogruppo, altre società del Gruppo e/o con parti correlate in genere, italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Infine, per quanto riguarda l'esistenza di operazioni ritenute di rilievo economico, patrimoniale e finanziario, ricordiamo che nel corso dell'esercizio 2012 la Banca ha concesso n. 5 fideiussioni in favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A. (garantita), a tempo indeterminato (più precisamente, valida sino a quando la stessa Agenzia delle Entrate non emetterà dichiarazione liberatoria dell'avvenuto pagamento da parte di UniCredit S.p.A. al termine della attività di riscossione in caso di esito sfavorevole per la stessa oppure fino al momento in cui intervenga sentenza favorevole per UniCredit S.p.A. con sentenza passata in giudicato), per un importo complessivo di 256 milioni di euro, oltre ad interessi maturati e maturandi sino all'eventuale richiesta di pagamento da parte della stessa Agenzia delle Entrate. Le fideiussioni sono state rilasciate quale garanzia delle obbligazioni assunte da UniCredit S.p.A. relativamente a cinque provvedimenti di sospensione di rimborsi IVA emessi dall'Agenzia delle Entrate e comportano l'assunzione da parte della Banca di un impegno irrevocabile di pagamento a prima richiesta, entro 30 giorni e senza eccezione alcuna. Nel corso del 2013, a seguito dell'estinzione di un atto di accertamento unificato emesso dalla Direzione Regionale della Liguria, per un importo pari a 4,5 milioni di euro, sostituito da un altro atto di accertamento emesso dalla stessa Direzione Regionale fino a concorrenza dell'importo del carico estinto, si è proceduto alla modifica in sostituzione, ad importi invariati, di una fideiussione già rilasciata dalla Banca; tale operazione non ha comportato nessuna variazione negli impegni assunti secondo le forme, le modalità ed i rischi già valutati nel corso dell'esercizio 2012. A seguito del consolidamento della definizione dei carichi pendenti collegati alle suddette fidejussioni, nel mese di dicembre 2018 Unicredit S.p.A.ne ha richiesto lo svincolo quasi totale (circa 224,5 milioni di euro) al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria e si è in attesa del relativo riscontro.

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2018, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL 31 DICEMBRE 2018
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO
SINDACALE E ALTRE % %
DIRIGENTI PARTI SULL'IMPORTO SULL'IMPORTO
STRATEGICI CORRELATE TOTALE DI BILANCIO AZIONISTI DI BILANCIO
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - 4 4 0,00% - 0,00%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 1.002 13.113 14.115 0,13% 1.762 0,02%
Altre attività - - - 0,00% - 0,00%
Totale attivo 1.002 13.117 14.119 0,06% 1.762 0,01%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche - 1.641 1.641 0,16% - 0,00%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso
clientela 2.281 6.480 8.761 0,04% - 0,00%
Altre passività 130 61 191 0,06% - 0,00%
Totale del passivo 2.411 8.182 10.593 0,04% - 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni 92 8 100 0,01% - 0,00%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico:

(Importi in migliaia)
CONTO ECONOMICO ESERCIZIO 2018
AMMINISTRATORI,
COLLEGIO
SINDACALE E % %
DIRIGENTI ALTRE PARTI SULL'IMPORTO SULL'IMPORTO
STRATEGICI CORRELATE TOTALE DI BILANCIO AZIONISTI DI BILANCIO
Interessi attivi e proventi assimilati 11 16 27 0,01% - 0,00%
Interessi passivi e oneri assimilati (1) - (1) 0,01% - 0,00%
Commissioni attive 11 40.321 40.332 7,46% 7.548 1,40%
Commissioni passive - (254) (254) 0,10% - 0,00%
Risultato netto dell'attività di negoziazione - (20) (20) -0,05% - 0,00%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (2) (9) (11) 0,31% (2) 0,06%
Altre spese amministrative - (172) (172) 0,07% - 0,00%
Altri oneri/proventi di gestione 36 10 46 0,05% - 0,00%
Totale conto economico 55 39.892 39.947 7.546

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi della Banca (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e della Capogruppo UniCredit S.p.A., rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e mutui, passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca e costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • alle società collegate, e loro controllate, alla Capogruppo UniCredit S.p.A..

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da:

  • attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca oppure a fronte di operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro;
  • attività per crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, riferiti essenzialmente a crediti per commissioni da incassare relativamente all'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo;
  • costi e ricavi generati dalle suddette attività e passività, riferiti essenzialmente alle commissioni attive di sottoscrizione e gestione a fronte dell'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e del risparmio assicurativo.

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che detengono in FinecoBank o nella Capogruppo UniCredit una partecipazione superiore al 2% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. I rapporti sono rappresentati da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare per all'attività di collocamento di prodotti del risparmio gestito e i ricavi generati dalla stessa attività di collocamento.

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2018 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2018 nei confronti della Capogruppo UniCredit S.p.A. e delle società del Gruppo UniCredit, in quanto riportate nelle pagine seguenti.

(Importi in migliaia)
% SULL'IMPORTO DI
TOTALE RAPPORTI CON IMPRESE DEL GRUPPO UNICREDIT TOTALE 31.12.2018 BILANCIO
Attivo 12.132.658 49,09%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche 12.122.439 97,55%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 5.766 0,05%
Altre attività 4.453 1,27%
Passivo 1.032.511 4,18%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Debiti verso banche 828.401 82,04%
Altre passività 4.072 1,21%
Fondi per rischi ed oneri a) impegni e garanzie rilasciate 38 77,55%
Strumenti di capitale 200.000 100,00%
Garanzie e impegni 256.070 24,93%
Garanzie rilasciate e impegni 256.070 24,93%
Conto economico 191.962
Interessi attivi e proventi assimilati 173.484 59,18%
Interessi passivi e oneri assimilati (2.931) 20,29%
Commissioni attive 36.953 6,83%
Commissioni passive (6.582) 2,47%
Dividendi e proventi simili - 0,00%
Risultato netto dell'attività di negoziazione - 0,00%
Risultato netto dell'attività di copertura - 0,00%
Utile (perdite) da cessione o riacquisto - 0,00%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 3.144 89,12%
Spese amministrative (12.645) 3,71%
Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 412 102,49%
Altri oneri/proventi di gestione 127 0,13%

Rapporti con la Capogruppo e le altre società del Gruppo Unicredit

Riportiamo di seguito un riepilogo dei rapporti con le società del Gruppo UniCredit al 31 dicembre 2018.

(Importi in migliaia)
SOCIETÀ ATTIVO PASSIVO GARANZIE
E IMPEGNI
CONTO
ECONOMICO
Unicredit S.p.A. 12.126.481 996.690 256.070 164.639
Unicredit Bank AG 85 35.668 - 764
Unicredit Bank AG Milano - - - 136
UniCredit International Bank (Luxembourg) S.A. - - - 27
Unicredit Factoring S.p.A. - - - 81
Unicredit Leasing S.p.A. - - - 6
Unicredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. 234 137 - (9.468)
Cordusio Società Fiduciaria per Azioni 46 16 - 24
Fineco Asset Management DAC 5.812 - - 35.753
Totale 12.132.658 1.032.511 256.070 191.962

Riportiamo di seguito i dettagli delle voci dell'Attivo, del Passivo, Garanzie e impegni, dei Costi e dei Ricavi per singola società del Gruppo.

Rapporti con impresa controllante

(Importi in migliaia)
Unicredit S.p.A. TOTALE 31.12.2018
Attivo 12.126.481
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche 12.122.389
Altre attività 4.092
Passivo 996.690
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Debiti verso banche 792.733
Altre passività 3.919
Fondi per rischi ed oneri a) impegni e garanzie rilasciate 38
Strumenti di capitale 200.000
Garanzie e impegni 256.070
Garanzie rilasciate e impegni 256.070
Conto economico 164.639
Interessi attivi e proventi assimilati 173.318
Interessi passivi e oneri assimilati (2.931)
Commissioni attive 506
Commissioni passive (6.553)
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 3.167
Spese amministrative (3.293)
Accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 412
Altri oneri/proventi di gestione 13

Rapporti con imprese sottoposte al controllo di UniCredit S.p.A.

(Importi in migliaia)
Unicredit Bank AG TOTALE 31.12.2018
Attivo 85
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Crediti verso banche 50
Altre attività 35
Passivo 35.668
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) Debiti verso banche 35.668
Conto economico 764
Interessi attivi e proventi assimilati 149
Commissioni attive 616
Commissioni passive (1)
(Importi in migliaia)
Unicredit Bank AG Milano TOTALE 31.12.2018
Conto economico 136
Commissioni attive 136
(Importi in migliaia)
UniCredit International Bank (Luxembourg) S.A. TOTALE 31.12.2018
Conto economico 27
Commissioni attive 27
(Importi in migliaia)
Unicredit Factoring S.p.A. TOTALE 31.12.2018
Conto economico 81
Spese amministrative 81
(Importi in migliaia)
Unicredit Business Integrated Solutions S.C.p.A. TOTALE 31.12.2018
Attivo 234
Altre attività 234
Passivo 137
Altre passività 137
Conto economico (9.468)
Spese amministrative (9.468)
(Importi in migliaia)
Cordusio Società Fiduciaria per Azioni TOTALE 31.12.2018
Attivo 46
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 46
Passivo 16
Altre passività 16
Conto economico 24
Commissioni attive 44
Commissioni passive (28)
Spese amministrative 8
(Importi in migliaia)
Fineco Asset Management DAC TOTALE 31.12.2018
Attivo 5.812
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 5.720
Altre attività 92
Conto economico 35.753
Interessi attivi e proventi assimilati 18
Commissioni attive 35.624
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (24)
Spese amministrative 21
Altri oneri/proventi di gestione 114

Nota integrativa Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

468 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa 466
B. Informazioni di natura quantitativa 470

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari della Banca sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti:

Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni della Capogruppo UniCredit S.p.A. e della Banca stessa;

.

Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro50

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni dei seguenti piani:

  • Group Executive Incentive System che offre a selezionati Executive un compenso variabile il cui pagamento avviene entro massimo cinque anni. I beneficiari ricevono un pagamento in denaro e/o in azioni UniCredit, in relazione al rispetto delle condizioni di performance (differenti da condizioni di mercato) secondo quanto stabilito dal regolamento dei Piani;
  • Sistemi Incentivanti (Bonus Pool) che offrono a selezionati Executive ed a personale rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie UniCredit o FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Employee Share Ownership Plan (ESOP – Let's Share) che offre ai dipendenti della Banca eligibili, l'opportunità di acquistare azioni ordinarie UniCredit con il vantaggio di prevedere l'assegnazione di un quantitativo di azioni gratuite ("Free Shares" o, diritti a riceverle) misurato sul quantitativo di azioni acquistate da ciascun Partecipante ("Investment Share") durante il "Periodo di Sottoscrizione". L'assegnazione delle azioni gratuite è subordinata al rispetto delle condizioni di "vesting" stabilite dal Regolamento dei Piani;
  • Stock granting riservate al personale dipendente che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica ("2014-2017 Multi-year Plan Top Management"). Le azioni sono assegnate ai beneficiari in 4 tranche annuali a partire dal 2017. Il piano è soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e patrimonio) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano stesso;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti della Banca. Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio, con condizioni di accesso a livello di Banca e di Gruppo e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Stock granting riservate ai consulenti finanziari che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank ai consulenti finanziari della rete, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per il triennio 2015 – 2017 ("Piano PFA 2015 - 2017"). Le azioni sono assegnate a favore dei beneficiari in 3 tranche annuali a partire dal 2018. Il piano è sono soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e capitale) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento dei piani stessi;
  • Sistema incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari che offre a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, un sistema incentivante composto da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti e l'attribuzione di Phantom Shares, su un arco temporale di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari che offrono a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di FinecoBank) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);

50 Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio Netto di FinecoBank S.p.A..

Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante che offre ai consulenti finanziari che saranno identificati nel 2020 come personale più rilevante, un premio in denaro e in azioni FinecoBank a fronte del raggiungimento di obiettivi commerciali di performance nel triennio 2018-2020. Il piano prevede condizioni di accesso a livello di Banca e di Gruppo e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede altresì una struttura di pagamento in un arco pluriennale.

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari della Banca che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Group Executive Incentive System

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi descritti dal piano. In particolare la determinazione del raggiungimento degli obiettivi viene espresso in termini percentuali variabili da 0% a 150% (non market vesting conditions). Tale percentuale, corretta attraverso l'applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità – Group Gate - al primo pagamento e moltiplicata per l'ammontare dell'incentivo, determina l'effettivo importo che verrà corrisposto al beneficiario.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata dei Piani.

Nel corso del 2018 non sono stati assegnati nuovi piani.

1.2.2 Sistemi Incentivante (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.1 Sistema incentivante 2017 (Bonus Pool)

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2017 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
SISTEMA INCENTIVANTE 2017 (BONUS POOL)
RATA 2020 RATA 2021 RATA 2022 RATA 2023
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 09-gen-17 09-gen-17 09-gen-17 09-gen-17
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 06-feb-18 06-feb-18 06-feb-18 06-feb-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-17 01-gen-17 01-gen-17 01-gen-17
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-17 31-dic-19 31-dic-20 31-dic-21
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 9,690 9,690 9,690
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -0,575 -0,894 -1,267 -1,921
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,115 8,796 8,423 7,769

1.2.2.2 Sistema incentivante 2018 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2018 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come Executive ed altro personale più rilevante, identificato sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (CONTINUED)

1.2.3 Employee Share Ownership Plan (ESOP Let's Share)

Nel corso del 2018 non sono stati assegnati nuovi piani, ma sono stati contabilizzati gli effetti economici e patrimoniali riferibili al Piano Let's 2017, in linea con quanto previsto dal regolamento.

1.2.4 Stock granting riservate al personale dipendente

1.2.4.1 2014 - 2017 Multi-year Plan – Top management ("Piano Top Management")

Il piano offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica. Le azioni vengono assegnate a favore dei rispettivi beneficiari, decorso il periodo di vesting e verificato il rispetto delle condizioni previste, in 4 tranche annuali a partire dal 2017.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendente

Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio.

I destinatari del Piano sono selezionati tra le risorse "chiave" della Banca, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance a livello di banca quali l'EVA, il Cost/Income e il Cost of Risk sui crediti commerciali;
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità definite a livello di FinecoBank e di Gruppo;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
PIANO DI INCENTIVAZIONE A LUNGO TERMINE 2018-2020 - Identified Staff e CEO
RATA 2023 RATA 2023 RATA 2024 RATA 2025
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-21 31-dic-22 31-dic-23
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,880 9,880 9,880 9,880
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -1,354 -1,354 -1,721 -2,084
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 8,526 8,526 8,159 7,796
AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
PIANO DI INCENTIVAZIONE A LUNGO TERMINE 2018-2020 - Altro personale
RATA 2023 RATA 2023 RATA 2024 RATA 2025
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18 08-mag-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-20 31-dic-21 31-dic-22 31-dic-23
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,880 9,880 9,880 9,880
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -0,609 -0,983 -1,354 -1,721
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,271 8,897 8,526 8,159

1.2.6 Stock granting riservate ai consulenti finanziari

1.2.6.1 Piano PFA 2015 - 2017

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta cumulata predefinito per il triennio 2015 - 2017.

Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
PIANO PFA 2015-2017
RATA 2018 RATA 2019 RATA 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 02-lug-14 02-lug-14 02-lug-14
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-feb-18 08-feb-18 08-feb-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-15 01-gen-15 01-gen-15
Scadenza periodo di Vesting 30-giu-18 30-giu-19 30-giu-20
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 10,087 10,087 10,087
Valore economico delle condizioni di v esting [€] 0,000 -0,290 -0,609
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 10,087 9,797 9,478

1.2.7 Sistema incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi descritti dal piano.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata del Piano. Il valore economico delle phantom shares assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione FinecoBank.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2015 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI FINECOBANK ASSEGNATE
GROUP INCENTIVE SYSTEM PFA 2015
RATA 2018 RATA 2019 RATA 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-mar-15 10-mar-15 10-mar-15
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-feb-16 08-feb-16 08-feb-16
Inizio periodo di Vesting 01-gen-15 01-gen-15 01-gen-15
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-15 31-dic-17 31-dic-18
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 Da definire Da definire
Valore economico delle condizioni di v esting [€] 0,000 Da definire Da definire
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,690 Da definire Da definire

1.2.8 Sistema Incentivanti riservati ai consulenti finanziari

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.8.1 Sistema incentivante 2017 PFA

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2017 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

AZIONI ASSEGNATE
SISTEMA INCENTIVANTE 2017 PFA
RATA 2020 RATA 2021 RATA 2022
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 09-gen-17 09-gen-17 09-gen-17
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 06-feb-18 06-feb-18 06-feb-18
Inizio periodo di Vesting 01-gen-17 01-gen-17 01-gen-17
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-17 31-dic-19 31-dic-20
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 9,690 9,690
Valore economico delle condizioni di v esting [€] -0,575 -0,894 -1,267
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,115 8,796 8,423

Nota integrativa

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (CONTINUED)

1.2.8.2 Sistema Incentivante 2018 PFA

Il Sistema Incentivante 2018 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.9 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante

Il Piano è dedicato ai Consulenti Finanziari che saranno identificati come personale più rilevante della Banca al 2020 e prevede obiettivi commerciali di performance triennali (2018–2020). Il piano inoltrre prevede:

  • condizioni di accesso sulla base di performance individuali, di FinecoBank e di Gruppo;
  • condizioni di malus di capitale, liquidità e profittabilità di FinecoBank e di capitale e liquidità di Gruppo;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard;
  • una struttura bilanciata di pagamenti "immediati" e "differiti", sotto forma di denaro e/o di azioni.

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

B. Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
VOCI / NUMERO OPZIONI E PREZZI DI ESERCIZIO NUMERO
OPZIONI
PREZZI MEDI SCADENZA
MEDIA
NUMERO
OPZIONI
PREZZI MEDI SCADENZA
MEDIA
A. Esistenze iniziali 1.971.985 - gen-19 2.937.685 - nov-17
B. Aumenti 3.046.264 - X 632.553 - X
B.1 Nuove emissioni 3.046.264 - ott-20 632.553 - gen-20
B.2 Altre variazioni - - X - - X
C. Diminuzioni (1.438.004) - X (1.598.253) - X
C.1 Annullate (61.227) - X (4.897) - X
C.2 Esercitate (1.376.777) - X (1.593.356) - X
C.3 Scadute - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X
D. Rimanenze finali 3.580.245 - set-20 1.971.985 - gen-19
E. Opzioni esercitabili alla fine del periodo 552.883 - X 718.153 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank e della controllante UniCredit, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

L'impatto a conto economico è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni di FinecoBank e della controllante UniCredit

(Importi in migliaia)
TOTALE 31.12.2018 TOTALE 31.12.2017
COMPLESSIVO PIANI VESTED COMPLESSIVO PIANI VESTED
Oneri 8.336 8.275
- relativi a Piani Equity Settled 8.280 8.109
- relativi a Piani CashSettled 56 166
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 417 231
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 64
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 179 573
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. e Fineco Asset Management DAC 151 -
Debito maturato verso i promotori finanziari relativo a piani di Cash Settled 159 365

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

Nota integrativa Parte L – Informativa di settore

476 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

L'informativa di settore, come richiesto dal principio contabile internazionale IFRS 8 viene presentata esclusivamente in forma consolidata. Si rimanda, pertanto, all'informativa di settore fornita nella Parte L della Nota integrativa consolidata.

Allegati

478 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Allegato 1 -Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 480

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
ATTIVO 31.12.2018 31.12.2017
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 6 613
Attività finanziarie di negoziazione 6.876 8.827
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione 6.876 8.827
Finanziamenti a banche 3.044.974 3.038.741
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 12.427.086 13.345.067
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (9.382.112) (10.306.326)
Finanziamenti a clientela 2.947.390 2.129.219
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 10.821.345 6.955.609
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (7.873.955) (4.826.390)
Altre attività finanziarie 18.234.182 16.715.541
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente 13.342 539.854
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditivià complessiva 961.773 1.042.471
70. Partecipazioni 3.000 500
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 9.382.112 10.306.326
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 7.873.955 4.826.390
Coperture 8.187 10.048
50. Derivati di copertura 3.314 458
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 4.873 9.590
Attività materiali = voce 80 16.330 15.205
Avviamenti = voce 90. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 90 al netto dell'avviamento 8.705 7.909
Attività fiscali = voce 100 6.714 9.226
Altre attività = voce 120 350.608 315.460
Totale dell'attivo 24.713.574 22.340.391
(Importi in migliaia)
CONSISTENZE AL
PASSIVO E PATRIMONIO NETTO 31.12.2018 31.12.2017
Debiti verso banche 1.009.774 926.001
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 1.009.774 926.001
Debiti verso banche 22.269.098 20.205.036
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 22.269.098 20.205.036
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 2.221 11.936
Coperture 7.941 (397)
40. Derivati di copertura 5.341 3.375
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 2.600 (3.772)
Altre passività 449.808 455.591
80. Altre passività 335.442 338.178
90. Trattamento di fine rapporto 4.561 4.999
100. Fondo rischi ed oneri 109.805 112.414
Patrimonio 962.548 731.990
- capitale e riserve 744.420 526.046
130. Strumenti di capitale 200.000 -
140. Riserve 355.673 323.932
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
160. Capitale 200.773 200.545
170. Azioni proprie (13.960) (365)
- riserve da valutazione (9.794) (8.340)
110. Riserve da valutazione di cui: Attività finanziarie disponibili per la vendita (3.410) 1.472
110. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (6.384) (9.812)
- Risultato netto = voce 180 227.922 214.284
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.713.574 22.340.391

Come precisato nella "Premessa alla lettura dei bilanci "i dati patrimoniali al 31 dicembre 2017 sono stati riesposti, a totali invariati, in base allo schema di bilancio riclassificato che recepisce le modifiche introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 precedentemente citato.

(Importi in migliaia)
ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO
Interessi netti
2018
278.702
2017
264.781
30. Margine d'interesse 278.702 264.781
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 8.042 29
70. Dividendi e proventi simili 8.094 55
a dedurre: dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (52) (26)
Commissioni nette = voce 60 273.828 270.083
60. Commissioni nette 273.828 270.083
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.239 48.219
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 43.833
90. Risultato netto dell'attività di copertura 171 19
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 1.666
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (1.500) -
+ dividendi su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 52 26
+ utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non
deteriorati) 17
Risultato netto dell'attività di negoziazione (ex IAS 39 voce 80) 47.413
761
Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 voce 100)
Saldo altri proventi/oneri
300 3.806
200. Altri oneri/proventi di gestione 94.766 90.350
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (96.767) (93.368)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.301 2.873
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 17
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di
debito (non deteriorati) (17)
Utili (Perdite) da cessione o riacquisto di: a) crediti (ex IAS 39 voce 100) 3.951
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 605.111 586.918
Spese per il personale (84.310) (79.260)
160. Spese amministrative - a) spese per il personale (84.431) (78.852)
a dedurre: oneri di integrazione 121 (408)
Altre spese amministrative (244.009) (236.839)
160. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (256.014) (244.532)
a dedurre: contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 14.306 10.566
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.301) (2.873)
Recuperi di spesa 96.767 93.369
200. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 96.767 93.369
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (10.370) (10.369)
180. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (5.411) (5.569)
190. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (4.959) (4.800)
Costi operativi (241.922) (233.099)
RISULTATO DI GESTIONE 363.189 353.819
Rettifiche nette su crediti e su acccantonamenti per garanzie e impegni (4.392) (5.351)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (3.414)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - titoli di debito (1.380)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
a dedurre: Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla
(114)
redditività complessiva - titoli di debito 114
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 402
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramenti di: a) crediti (ex IAS 39 voce 130) (5.357)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramenti di: d) altre operazioni finanziarie (ex IAS 39 voce 130) 6
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 358.797 348.468
Accantonamenti per rischi ed oneri (21.380) (19.025)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (7.074) (8.459)
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (14.306) (10.566)
Oneri di integrazione (121) 408
Profitti netti da investimenti 1.105 (13.399)
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di
debito 1.380 -
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva - titoli di debito (114) -
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti (161) (508)
Rettifiche/riprese di valore nette per deterioramenti di: b) attività finanziarie disponibili per la vendita (ex IAS 39 voce 130) (12.891)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 338.401 316.452
Imposte sul reddito d'esercizio dell'operatività corrente = voce 270 (110.479) (102.168)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITA' CORRENTE 227.922 214.284
RISULTATO D'ESERCIZIO 227.922 214.284

Come precisato nella "Premessa alla lettura dei bilanci "i dati economici dell'esercizio 2017 sono stati riesposti, a totali invariati, in base allo schema di bilancio riclassificato che recepisce le modifiche introdotte dal 5° aggiornamento della Circolare 262 precedentemente citato.

Attestazione

482 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio di esercizio, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2018.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio è basata su un modello definito nell'ambito del Gruppo UniCredit, in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

  2. I sottoscritti attestano, inoltre, che

3.1 il Bilancio d'esercizio:

  • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
  • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 5 febbraio 2019

Alessandro Foti Lorena Pelliciari

FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Il Dirigente Preposto alla redazione Direttore Generale dei documenti contabili societari

Allegati Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

484 Relazioni e Bilanci 2018 · FinecoBank

Relazione della Società di Revisione Allegati

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 485

Relazione della Società di Revisione

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DELL'ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39 E DELL'ART. 10 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 537/2014

Agli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A.

RELAZIONE SULLA REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2018, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2018, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Banca in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

Ancona Bari Bergamo Bologna Brescia Cagliari Firenze Genova Milano Napoli Padova Palermo Parma Roma Torino Treviso Verona

Sede Legale: Via Tortona, 25 – 20144 Milano │ Capitale Sociale Euro 10.328.220,00 i.v. Codice Fiscale/Registro delle Imprese Milano n. 03049560166 – REA Milano n. 1720239 │ Partita IVA IT 03049560166

Il nome Deloitte si riferisce a una o più delle seguenti entità: Deloitte Touche Tohmatsu Limited, una società inglese a responsabilità limitata ("DTTL"), le member firm aderenti al suo network e le entità a esse correlate. DTTL e ciascuna delle sue member firm sono entità giuridicamente separate e indipendenti tra loro. DTTL (denominata anche "Deloitte Global") non fornisce servizi ai clienti. Si invita a leggere l'informativa completa relativa alla descrizione della struttura legale di Deloitte Touche Tohmatsu Limited e delle sue member firm all'indirizzo www.deloitte.com/about.

Stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali

Descrizione dell'aspetto chiave della revisione

La voce 100 "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" del passivo di stato patrimoniale del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018 include fondi per controversie legali pari a Euro 28,4 milioni che accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relativi a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, di controversie in essere con i consulenti finanziari e di altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nelle controversie in essere nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della nota integrativa, al paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti", gli Amministratori evidenziano che in relazione ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la Banca potrebbe essere chiamata a sostenere; laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. Per quanto riguarda le spese da riconoscere ai legali, tale stima è stata determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" della Parte A – Politiche contabili, A.1 – Parte generale, Sezione 4 – Altri aspetti della nota integrativa riporta l'informativa riguardo la soggettività e la complessità del processo di stima adottato a supporto del valore di iscrizione in bilancio di alcune poste di natura valutativa. Per alcune di esse, tra cui i fondi per rischi e oneri, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti dei procedimenti, controversie e contenziosi.

In relazione alla numerosità dei reclami e delle controversie in essere, sia pure fisiologica rispetto all'operatività tipica della Banca, alle incertezze connesse agli esiti degli stessi e alla complessità ed articolazione del processo di stima, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali è stata considerata un aspetto chiave della revisione del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018.

Procedure di
revisione svolte
Le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra le altre, le seguenti:

analisi e comprensione dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca, ai
diversi livelli della sua organizzazione, per l'individuazione, la gestione e il
monitoraggio dei reclami da clientela e delle controversie legali con la
stessa, in relazione all'operatività bancaria e all'operatività dei consulenti
finanziari di cui la Banca si avvale;
  • analisi e comprensione del processo seguito dalla Direzione per lo sviluppo delle stime nella determinazione degli stanziamenti, inclusa la stima dei costi previsti in relazione all'attività dei legali esterni, consulenti tecnici e/o esperti della Banca, e valutazione della ragionevolezza dei criteri, metodi e assunzioni utilizzati;
  • svolgimento di periodici incontri con i responsabili delle preposte funzioni della Banca per analisi e discussione dello stato del contenzioso e dei reclami;
  • analisi della documentazione rilevante, tra cui il registro reclami e le relazioni predisposte dalle funzioni di controllo della Banca;
  • ottenimento ed esame delle risposte alle richieste di informazioni ai legali incaricati dalla Banca;
  • verifica, per una selezione di controversie e reclami e sulla base dei dati e delle informazioni disponibili raccolte ad esito delle procedure di cui sopra, della congruità del relativo accantonamento, inclusivo, per le controversie, delle spese legali come più sopra illustrato, e dell'accuratezza e completezza dei dati utilizzati per la stima.

Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa resa nella nota integrativa rispetto a quanto previsto dai principi contabili di riferimento.

Erogazione, classificazione e valutazione delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti

Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Come indicato nella nota integrativa Parte B – Informazioni sullo stato
patrimoniale e nella relazione sulla gestione, al 31 dicembre 2018 le attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per
finanziamenti ammontano a Euro 2.947 milioni (esposizione netta,
comprensiva di Euro 23,9 milioni di crediti deteriorati al netto delle relative
rettifiche di valore per Euro 21,1 milioni).
Nell'ambito di tale voce, il portafoglio crediti di finanziamento verso clientela
ordinaria, costituito principalmente da crediti per prestiti personali, mutui,
conti correnti e utilizzo carte di credito, evidenzia complessivamente un
incremento del 46,4% rispetto all'esercizio precedente, per effetto delle
erogazioni avvenute nel corso del 2018.
Nella nota integrativa, Parte A – Politiche contabili, sono descritti i processi di
classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie per i quali la Banca fa
riferimento alla normativa di settore, integrata dalle disposizioni interne che,
secondo quanto previsto dai principi contabili applicabili, disciplinano le regole
di classificazione e trasferimento delle suddette esposizioni nell'ambito delle
diverse categorie di rischio e le relative modalità di valutazione. Nella Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 -
Rischio di credito sono inoltre illustrate le politiche di gestione del rischio di
credito.
In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la
clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e della complessità dei sistemi di
valutazione, gestione e controllo del rischio di credito adottati dalla Banca, che
includono un'articolata attività di classificazione delle esposizioni creditizie e un
processo di valutazione caratterizzato da una rilevante componente

discrezionale, l'erogazione, la classificazione e la valutazione dei crediti in oggetto sono state considerate un aspetto chiave della revisione del bilancio d'esercizio della Banca al 31 dicembre 2018.

Procedure di
revisione svolte
Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo preliminarmente
acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha incluso, in particolare,
la rilevazione e la comprensione dei presidi organizzativi e procedurali previsti
dalla normativa interna della Banca e messi in atto dalla stessa con riferimento
a:

valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
del credito;

valutazione e monitoraggio della qualità del credito;

classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonché, per quanto riguarda i
controlli rilevanti del processo di concessione e erogazione del credito, la verifica
dell'efficacia operativa.
Le procedure di revisione svolte hanno inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:

l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
utilizzati, anche con il supporto di esperti informatici appartenenti al nostro
network;

l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
clienti effettuate su base campionaria;

l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta dalle
responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;

per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la classificazione
IFRS 9), la verifica su base campionaria della classificazione secondo il
quadro normativo sull'informativa finanziaria e regolamentare applicabile e
l'esame della ragionevolezza dei criteri di valutazione e delle assunzioni
adottati dalla Banca per la determinazione delle rettifiche di valore;

per i crediti deteriorati (in stage 3, secondo la classificazione IFRS 9), la
verifica su base campionaria della classificazione e della relativa
valutazione in conformità a quanto disposto dalla normativa di settore e
dai principi contabili applicabili.
Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita
nella nota integrativa rispetto a quanto previsto dai principi contabili applicabili
e dalla normativa di riferimento.

La prima applicazione del principio contabile internazionale IFRS 9

Descrizione dell'aspetto chiave della revisione La prima applicazione, alla data del 1° gennaio 2018, del principio contabile internazionale IFRS 9 "Strumenti finanziari" ha comportato la classificazione e misurazione delle attività e passività finanziarie della Banca secondo le nuove categorie contabili previste dal principio e la definizione di una metodologia di determinazione delle rettifiche di valore (impairment) delle attività finanziarie secondo il modello delle perdite attese (c.d. "expected credit losses").

La Banca ha scelto, secondo quanto consentito dallo stesso principio, di
continuare ad applicare i requisiti di hedge accounting IAS 39 per tutte le
relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole
contabili sul macro-hedging.
Si è altresì avvalsa della facoltà prevista dall'IFRS 9 di non rideterminare i dati
comparativi dell'esercizio precedente.
Come descritto nella Parte A – Politiche Contabili Sezione 4 – Altri Aspetti della
nota integrativa, che riporta l'informativa richiesta dai principi contabili
internazionali applicabili, ivi incluse le principali scelte metodologiche
effettuate, la prima applicazione del principio ha determinato al 1° gennaio
2018 un effetto complessivo negativo sul patrimonio netto della Banca pari a
Euro 2,9 milioni al netto delle imposte (Euro 4,9 milioni al lordo delle imposte).
Tale effetto è stato determinato ad esito del complessivo processo di
implementazione che ha in vario modo interessato i diversi aspetti del sistema
di controllo interno della Banca.
In tale ambito, in particolare, la determinazione delle rettifiche di valore delle
attività finanziarie secondo il modello delle perdite attese (c.d. "expected credit
losses") costituisce il risultato di un complesso processo di stima che include
numerose variabili soggettive riguardo i criteri utilizzati per l'identificazione di
un incremento significativo del rischio di credito, ai fini dell'allocazione delle
attività finanziarie negli stage previsti dall'IFRS 9, e la definizione dei modelli
per la misurazione delle perdite attese, con utilizzo di diversi possibili scenari,
assunzioni e parametri, che tengano conto delle informazioni
macroeconomiche attuali e prospettiche (c.d. "forward-looking").
In considerazione delle pervasive complessità operative connesse alla
transizione al nuovo principio, del relativo effetto sopra illustrato e della
soggettività insita nel processo di stima adottato dalla Banca nella valutazione
delle attività finanziarie secondo la nuova metodologia di impairment, la prima
applicazione dell'IFRS 9 è stata considerata un aspetto chiave della revisione
del bilancio d'esercizio della Banca al 31 dicembre 2018.
Procedure di
revisione svolte
Nello svolgimento delle procedure di revisione abbiamo preliminarmente
esaminato, anche con l'ausilio di esperti del nostro network in ambito di
processi e sistemi IT e di modelli di valutazione e misurazione del rischio di
credito, il progetto di implementazione posto in essere dalla Banca con
particolare riferimento alle scelte applicative adottate, per verificarne
appropriatezza e conformità ai requisiti dell'IFRS 9, e ai relativi effetti.
Nell'ambito delle nostre verifiche abbiamo, tra l'altro, svolto le seguenti
procedure, anche con il supporto degli esperti sopra citati:

ottenimento e esame dei verbali del Consiglio di Amministrazione della
Banca e di ogni ulteriore documentazione sviluppata, approvata e resa
disponibile, nonché delle procedure contabili conseguentemente definite,
con particolare riferimento agli ambiti interpretativi, anche mediante
raccolta di informazioni e colloqui con le competenti funzioni della Banca;

analisi della documentazione tecnico-metodologica relativa
all'individuazione dei business model della Banca con particolare
riferimento ai criteri di classificazione delle attività finanziarie in tali modelli
di business;
  • rilevazione e comprensione del disegno di taluni controlli chiave compresi quelli informatici - che presiedono alla classificazione e alla valutazione delle attività finanziarie della Banca e verifica della corretta implementazione e della relativa efficacia operativa;
  • svolgimento di verifiche finalizzate ad appurare per taluni crediti e titoli di debito - la correttezza degli esiti del test Solely Payments of Principal and Interests (SPPI) svolto dalla Banca in sede di prima applicazione del principio;
  • comprensione dei modelli di impairment sviluppati dalla Banca e analisi della ragionevolezza delle assunzioni e dei parametri utilizzati nei modelli di transfer logic o staging allocation e di calcolo delle expected credit losses, nonché verifica della correttezza dei relativi calcoli;
  • verifica della coerenza tra le informazioni utilizzate ai fini del calcolo delle perdite attese e quelle utilizzate nell'ambito degli altri principali processi decisionali e di valutazione della Banca, con particolare riferimento agli indicatori qualitativi, agli indicatori macroeconomici e alle informazioni forward-looking.

Infine, relativamente all'impatto derivante dalla prima applicazione del principio, abbiamo acquisito i dettagli della relativa quantificazione e verificato l'accuratezza matematica. Abbiamo altresì verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita nella nota integrativa rispetto a quanto previsto dai principi contabili internazionali applicabili.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. N. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio.

Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;
  • abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile del bilancio dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. ci ha conferito in data 16 aprile 2013 l'incarico di revisione legale dei conti della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2021.

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Banca al 31 dicembre 2018, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione sulla gestione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2018 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2018 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

DELOITTE & TOUCHE S.p.A.

Paolo Gibello Ribatto Socio

Milano, 8 marzo 2019

Allegati Relazione del Collegio Sindacale

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 495

Relazione del Collegio Sindacale

Relazione del Collegio Sindacale

Signori Azionisti,

ai sensi dell' art. 2429, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 153 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), il Collegio Sindacale (il "Collegio") di FinecoBank S.p.A. ("Finecobank" o la "Banca") riferisce sull'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio che si è chiuso il 31 dicembre 2018.

Nel corso dell'esercizio 2018 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto del Codice Civile, dei D.Lgs. n.385/1993 (TUB), n.58/1998 (TUF) e n. 39/2010 (Testo unico della revisione legale), delle norme statutarie e delle norme emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo, altresì, in considerazione le Norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Anche in osservanza delle indicazioni espresse dalla CONSOB, fornite con comunicazione n. DEM/ 1025564 del 06 aprile 2001 e successive integrazioni, precisiamo quanto segue.

Organo Amministrativo – Nomina, durata in carica e funzionamento

Il Consiglio di Amministrazione in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2017 e rimarrà in carica fino alla data dell'Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019.

Si dà inoltre atto che ai sensi della vigente normativa e del Codice di Autodisciplina delle società quotate, il Consiglio di Amministrazione ha proceduto, in occasione della riunione del 5 febbraio 2019, previo parere del Comitato Nomine e Sostenibilità, alla verifica annuale della sussistenza del requisito di indipendenza in capo alla maggioranza degli Amministratori, con gli esiti indicati nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari, oltre al mantenimento dei requisiti di onorabilità e professionalità ed il rispetto del divieto di interlocking. Il Collegio Sindacale ha verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri membri.

Collegio Sindacale – Nomina, durata in carica e funzionamento

Il Collegio Sindacale in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2017 e resterà in carica fino all'Assemblea di approvazione del bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019.

In data 4 settembre 2017 il signor Stefano Fiorini ha rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Presidente del Collegio Sindacale e, ai sensi di legge e di statuto, il Sindaco Supplente signora Elena Spagnol è subentrata in pari data nella carica di Sindaco Effettivo e Presidente del Collegio Sindacale

L'assemblea dei Soci tenutasi in data 11 aprile 2018, in competenza ordinaria ha provveduto ad integrare il Collegio Sindacale, confermando Sindaco effettivo e Presidente la signora Elena Spagnol, in sostituzione del Signor Stefano Fiorini e nominando sindaco supplente il signor Gianfranco Consorti.

Il Collegio Sindacale ha valutato, da ultimo nella riunione del 25 gennaio 2019, l'indipendenza dei propri membri, oltre al possesso dei requisiti di legge e statutari e l'assenza di cause ostative di cui all'articolo 36 del D. L. n. 201/2011.

In conformità a quanto richiesto da parte delle Autorità di Vigilanza – in particolare dalla Circolare 285/2013 di Banca d'Italia e come previsto dal regolamento degli Organi aziendali – il Collegio Sindacale ha svolto, in data 4 febbraio 2019, l'autovalutazione sulla propria composizione e sul proprio funzionamento.

Nel corso dell'esercizio il Collegio si è riunito ventuno volte ed ha partecipato a n. 1 riunione Assembleare, a n. 14 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed a n. 14 riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate. Inoltre, almeno un Sindaco Effettivo ha partecipato alle n. 11 riunioni del Comitato Remunerazione ed alle n. 8 riunioni del Comitato Nomine e Sostenibilità.

Adesione della Società al Codice di Autodisciplina e concreta attuazione dello stesso

FinecoBank aderisce al Codice di Autodisciplina delle società quotate ("Codice") e, in ossequio al Codice, all'interno del Consiglio di Amministrazione operano, con funzioni propositive, consultive e di coordinamento, il Comitato Nomine e Sostenibilità, il Comitato Remunerazione e il Comitato Rischi e Parti correlate. I comitati sono composti da amministratori indipendenti non esecutivi. Al Comitato Nomine sono state assegnate anche le funzioni di supervisione delle questioni di sostenibilità con delibera del 1° marzo 2018 del Consiglio di Amministrazione.

Il Collegio ha riscontrato la corretta applicazione delle regole di governo societario espresse nel suddetto Codice di Autodisciplina.

Attività di direzione e coordinamento della Capogruppo

FinecoBank – in quanto facente parte del Gruppo UniCredit - è soggetta alla disciplina dei gruppi bancari contenuta nel TUB e nelle disposizioni di vigilanza per le Banche finalizzata ad assicurare la stabilità e la unitarietà delle società appartenenti allo stesso Gruppo bancario. In tale contesto UniCredit S.p.A. esercita nei confronti di FinecoBank attività di direzione e coordinamento ai sensi degli artt. 2497 e ss. del Codice Civile.

La Banca si è avvalsa dell'esercizio dell'esonero della redazione della Dichiarazione Non Finanziaria ai sensi dell'art. 6, co. 1, del D.L.gs. 254/2016 in quanto sia FinecoBank sia Fineco Asset Management DAC (FAM) sono incluse nel Bilancio Integrato redatto dalla Capogruppo UniCredit S.p.A..

Osservanza della legge e dello statuto - Principi di corretta amministrazione

Il Collegio ha vigilato sull' osservanza della legge e dell'atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione sia nello svolgimento della propria attività, inclusiva della partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati Endoconsiliari, sia durante gli incontri con il management e con i Responsabili delle varie Aree e Funzioni della Banca.

La partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ha consentito di ottenere periodicamente dagli Amministratori informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, patrimoniale e finanziario deliberate nell'esercizio. Sulla base delle informazioni disponibili, il Collegio può ragionevolmente affermare che le operazioni stesse sono conformi alla legge e allo statuo sociale e non sono manifestamente imprudenti, azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Tra i fatti significativi dell'esercizio il Collegio ricorda che in data 23 gennaio 2018, il Consiglio di Amministrazione ha approvato, al fine di rafforzare la struttura patrimoniale della Banca a fronte della diversificazione del proprio portafoglio di investimenti (in particolare incremento degli acquisti di titoli di Stato e sviluppo dei prodotti di finanziamento e mutuo alla clientela), l'emissione di un prestito obbligazionario Additional Tier 1, perpetuo e non callable fino a giugno 2023, per un ammontare di € 200 milioni, interamente sottoscritto, tramite private placement, da UniCredit S.p.A. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata al 4,82%.

In data 17 maggio 2018, FAM ha ricevuto dalla Central Bank of Ireland l'autorizzazione a svolgere l'attività di gestione di risparmio. In data 1 giugno 2018 la società ha ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte dell'Autorità Lussemburghese Commission de Surveillance du Secteur Financier per sostituirsi ad Amundi Luxemburg S.A. nell'attività di gestione dei preesistenti fondi comuni di investimento di diritto lussemburghese denominati "CoreSeries" e a partire dal 2 luglio 2018 FAM risulta pienamente operativa.

Inoltre, in data 31 gennaio 2019 Finecobank ha acquistato da immobiliare Stampa S.C.p.A. (facente capo al Gruppo Banca Popolare di Vicenza) la proprietà dell'immobile, con destinazione uso uffici e relativi accessori, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, sito in Milano, Piazza Durante 11, parzialmente condotto in locazione sino alla data indicata. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro.

Durante le riunioni del Consiglio di Amministrazione, il Collegio ha tra l'altro accertato che i soggetti delegati hanno riferito, ai sensi dell'art. 150, comma 1, del TUF, sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti.

La frequenza delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, le informazioni fornite nel corso delle riunioni e, in generale, il complesso dei flussi informativi, posti in essere, sono a nostro giudizio esaurienti rispetto agli obblighi di legge e di statuto e dei regolamenti applicabili.

Il Collegio Sindacale ha verificato l'osservanza degli obblighi informativi in materia di informazioni regolamentate, privilegiate o richieste dalle Autorità di vigilanza.

Durante le sedute del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Consiglio di Amministrazione i Sindaci hanno preso visione delle relazioni trimestrali delle Funzioni di controllo della Banca, delle relazioni del Dirigente Preposto e hanno appurato che le relazioni e le informazioni previste dalla normativa di vigilanza sono state rispettate.

In data 5 marzo 2019 il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato, con riferimento all'esercizio 2018, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis del TUF.

Operazioni atipiche o inusuali

La Relazione sulla Gestione, le informazioni ricevute nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e quelle ricevute dal Presidente e dall'Amministratore Delegato, dal management e dal Revisore legale dei conti non hanno evidenziato l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Operazioni infragruppo o con parti correlate – Operazioni approvate ai sensi dell'art. 136 del TUB

Le operazioni infragruppo o con parti correlate, di maggior rilievo economico, patrimoniale e finanziario, sono evidenziate nella Relazione sulla Gestione e nell'apposita sezione della Nota Integrativa con l'indicazione delle attività, delle passività e delle garanzie ed impegni in essere al 31 dicembre 2018, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Il Collegio, nel corso dell'esercizio, ha sempre partecipato alle riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, che si è riunito per fornire i pareri preventivi e motivati sull'interesse della Banca al compimento delle operazioni con parti correlate e con soggetti collegati in ossequio alle "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse". La vigente versione di tali procedure è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 31 luglio 2018, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale. Le Procedure contengono le disposizioni da osservare nella gestione: (i) delle operazioni con parti correlate ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221; (ii) delle operazioni con soggetti collegati ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dalle nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche; (iii) delle obbligazioni degli esponenti bancari ai sensi dell'art. 136 del TUB.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle regole procedurali adottate dalla Banca nonché sul rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di informazione al pubblico ed ha verificato che nella Relazione sulla Gestione e nelle note al Bilancio il Consiglio di Amministrazione abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate in base alla vigente disciplina.

<-- PDF CHUNK SEPARATOR -->

Per l'informativa di dettaglio sulle singole operazioni infragruppo e con parti correlate – operazioni di maggior rilevanza, ordinarie e a condizioni di mercato - si rinvia alle apposite sezioni della Relazione sulla Gestione e della Nota Integrativa di Bilancio.

Osservazioni sull'adeguatezza della struttura organizzativa

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza della struttura organizzativa e sul suo corretto funzionamento nell' ambito di diversi incontri con i vertici aziendali e con i Responsabili delle varie aree e funzioni; da tale attività di vigilanza non sono emerse significative carenze di natura organizzativa.

In particolare il Collegio, nel corso del 2018, ha vigilato sulle iniziative finalizzate al miglioramento della organizzazione aziendale ed ha preso atto delle modifiche – debitamente approvate dal Consiglio di Amministrazione previo parere, qualora necessario, del Comitato Nomine e Sostenibilità, e sottoposte, qualora previsto, alla valutazione della competente funzione di Capogruppo - apportate alle strutture della Direzione centrale e di Rete, all'Organigramma aziendale - recante una chiara identificazione delle funzioni, dei compiti e delle linee di responsabilità - ed al Regolamento interno della Banca.

In particolare, nell'ambito della Direzione Global Business, della Direzione Legal & Corporate Affairs e della Direzione Chief Risk Officer (CRO) sono state ridistribuite alcune attività, riorganizzando le strutture interessate, con l'obiettivo di migliorarne l'efficienza e, ove possibile, di ridurre il numero di riporti gerarchici alle stesse direzioni.

In data 1 marzo 2018, il Consiglio di Amministrazione della Banca ha nominato il Responsabile della protezione dei dati (anche Data Protection Officer), in ottemperanza dell'articolo 39 Regolamento (UE) 2016/679 relativo alla protezione delle persone fisiche con riguardo al trattamento dei dati personali (GDPR).

Nel corso del secondo semestre 2018, le responsabilità e le attività della Direzione Servizi di Investimento e Private Banking sono state ridistribuite tra la Direzione Global Business e la Direzione Commerciale Rete PFA, ridenominata Direzione Commerciale Rete PFA & Private Banking.

Conseguentemente è stata cancellata la Direzione Servizi di Investimento e Private Banking. Inoltre, nell'ambito della Direzione ICT, si è provveduto ad una riorganizzazione della Direzione stessa, identificando un unico punto di governo e supervisione per i processi in ambito ICT e di sicurezza informatica.

Il Regolamento Interno della Banca – approvato nella sua ultima versione dal Consiglio di Amministrazione in data 18.10.2018 – descrive il modello organizzativo e la struttura in cui lo stesso si articola (organi, department, team). Oltre ai Comitati endoconsiliari, risultano costituiti, quali organi collegiali finalizzati ad assicurare indirizzi unitari e partecipativi e a garantire continuità direzionale, i seguenti Comitati manageriali:

  • Comitato Strategico
  • Comitato di Direzione
  • Comitato Consulenza
  • Internal Control Business Committee
  • Comitato di Business Continuity & Crisis Management
  • Comitato Progetti
  • Comitato Rischi (in fase di cancellazione)
  • Comitato Rete
  • Comitato Prodotti
  • Comitato Disciplinare
  • Comitati Private Banking
  • Comitato Tesoreria
  • Comitato ICT & Security
  • Comitato Violazioni per Non Conformità
  • Comitato Manageriale per la Sostenibilità.

Il Collegio ha preso atto del costante recepimento e del grado di attuazione delle Linee Guida emanate dalla Capogruppo – alla cui attività di direzione e coordinamento la Banca è soggetta - e delle conseguenti modifiche organizzative attuate dalla Banca.

Il Collegio dà atto del continuo aggiornamento e implementazione, in linea con le vigenti Disposizioni di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 e con le Global Rules emanate da Capogruppo, del Piano di Continuità Operativa della Banca (Business Continuity Plan) e della avvenuta esecuzione, con esito complessivamente positivo, delle attività di test di Business Continuity e di Disaster Recovery annualmente pianificate.

In conformità alla normativa applicabile ed alla Policy sulle "Esternalizzazioni/Internalizzazioni", i Sindaci danno atto che la funzione di Revisione Interna ha predisposto la relazione prevista dalle disposizioni di vigilanza relativa ai controlli svolti sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate ed alle eventuali carenze rilevate. Detto documento "Esternalizzazione di funzioni aziendali (outsourcing) – Relazione annuale della funzione di Revisione Interna", assistito dalle considerazioni del Collegio Sindacale, è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione del 5 marzo 2019.

Si segnala da ultimo che la Banca è stata ammessa al regime di adempimento collaborativo istituito con D.Lgs. n. 128/2015 a cui possono aderire i contribuenti dotati di un sistema di rilevazione misurazione e controllo del rischio fiscale.

Sulla base della documentazione esaminata e delle informazioni ricevute nell'espletamento delle attività di vigilanza, in presenza di un Organigramma e del relativo Regolamento aziendale che dettaglia ruoli e responsabilità delle strutture organizzative, verificati il corretto esercizio del sistema di deleghe rilasciate dal Consiglio di Amministrazione e la definizione, l'applicazione ed il monitoraggio di precise normative aziendali finalizzate allo svolgimento delle attività proprie di ciascuna funzione di FinecoBank, il Collegio Sindacale valuta complessivamente adeguato l'assetto organizzativo della Banca.

Osservazioni sull'adeguatezza del sistema di Controllo Interno

In recepimento di quanto previsto dalla Circolare n. 285, la Banca si è dotata del "Documento degli Organi e delle Funzioni con compiti di Controllo" che definisce il Sistema dei Controlli Interni della Banca con l'analitica individuazione dei compiti e delle responsabilità degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo.

Il Sistema dei controlli interni di FinecoBank si conforma ai principi del Codice di Autodisciplina delle società quotate, alle normative di settore applicabili ed alle best practices.

La Banca ha istituito le funzioni aziendali di controllo permanenti ed indipendenti: i) di conformità alle norme (Compliance); ii) di controllo dei rischi (Risk Management); iii) di revisione interna (Internal Audit).

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale è stato designato Amministratore Incaricato di sovrintendere al Sistema di Controllo Interno e di gestione dei Rischi in relazione a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana. In data 05 febbraio 2019 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione il documento "2018 Statement on ICS Managerial Assessment" in cui il CEO della Banca dichiara, alla luce delle analisi eseguite, che il Sistema di Controllo Interno di FinecoBank è "Mostly Satisfactory", individuando, contemporaneamente, alcune aree di miglioramento per le quali sono state definite ed avviate le opportune azioni correttive.

Relativamente alla Rete dei Consulenti Finanziari la struttura organizzativa "Risk Management" coordina anche l'attività del team "Rischi operativi e reputazionali", team che effettua sistematici controlli a distanza mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei Consulenti Finanziari, predisponendo specifica reportistica. FinecoBank, inoltre, per gestire e prevenire gli eventuali comportamenti non conformi alla normativa dei propri Consulenti Finanziari, ha adottato una serie di controlli di primo e di secondo livello in capo ad alcune strutture organizzative ed un flusso informativo che accentra, al fine della tempestiva adozione nei confronti del Consulente Finanziario delle azioni ritenute necessarie, tutte le relative informazioni verso la Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete da parte del Risk Management, del referente Compliance, del Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo, del team Information Security and Fraud Management, degli altri Uffici della Banca e dell'Internal Audit. La Unit Controlli Rete – operante nell'ambito della Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – procede semestralmente, in conformità a quanto richiesto dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le Banche, alla presentazione al Comitato Rischi e Parti Correlate ed al Consiglio di Amministrazione di apposita Relazione indicante le verifiche effettuate, i risultati emersi, le eventuali criticità e gli interventi rivolti alla loro rimozione, in relazione all'attività dei Consulenti Finanziari.

L'attività di Internal Audit a favore di FinecoBank è svolta in outsourcing da risorse dell'Internal Audit Department di UniCredit S.p.A. sulla base di specifico contratto di servizio e nel rispetto di quanto disciplinato nell'apposito "Mandato di Audit di Gruppo" adottato dal Consiglio di Amministrazione di FinecoBank. Il responsabile dell'Internal Audit della Banca, Sig.ra Patrizia Verdesca, è stata nominata dal Consiglio di Amministrazione del 7 marzo 2017, con decorrenza dal 13 marzo 2017 (previo parere dell'allora Comitato Remunerazioni e Nomine e dell'allora Comitato Audit e Parti Correlate e sentito il Collegio Sindacale).

Si riscontra che le Relazioni trimestrali predisposte dall'Internal Audit per la propria valutazione del Sistema di Controllo Interno - contenenti anche sezioni dedicate alla risultanze dell'attività di Audit svolta sulla Rete dei Consulenti Finanziari, agli Audit Findings nella loro composizione anche temporale - sono state regolarmente presentate al Comitato Rischi e Parti Correlate ed al Consiglio di Amministrazione ed ivi discusse.

Nel mese di dicembre 2018 il Consiglio di Amministrazione ha approvato, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sentito il Collegio Sindacale, il Piano di Audit annuale 2019 e il Piano di Audit strategico 2019-2023.

Il Collegio, nel corso della propria attività, ha monitorato il rispetto del piano di Audit – sia per quanto concerne le strutture centrali ed i processi sia con riferimento alle strutture di Rete - a suo tempo definito, verificandone le tempistiche di effettiva attuazione e le motivazioni a base delle intervenute variazioni.

Nel corso del 2018 sono stati emessi n. 12 audit report pianificati sui processi della Banca, di cui n. 6 con valutazione "good", n. 4 "satisfactory", n. 1 "unsatisfactory" e n. 1 non valutato, inclusi n. 2 carry-over del 2017. Con riferimento all'audit con valutazione unsatisfactory la Banca ha pianificato ed avviato le azioni correttive necessarie alla rimozione delle carenze rilevate.

A tali interventi si aggiungono n. 2 interventi annuali obbligatori non pianificati, uno non valutato ed uno con esito satisfactory . L'emissione di n. 2 audit report previsti nel Piano di Audit 2018 relativi al recepimento della normativa MIFID II nel processo di gestione degli ordini della clientela su strumenti finanziari e nei processi di collocamento e consulenza è avvenuta in data 28.02.2019 con esito Satisfactory.

Il piano delle verifiche relative alla rete dei consulenti finanziari, che prevedeva lo svolgimento di n. 400 verifiche, è stato completato, con l'emissione di n. 426 audit report nel corso del 2018.

Nel complesso, il sistema dei controlli interni è stato valutato "mostly satisfactory" dalla funzione di revisione interna.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sull'attività di revisione interna di FinecoBank di cui al Manuale Consob degli obblighi informativi dei soggetti vigilati", elaborata dall'Internal Audit sulla base della propria attività svolta nell'anno 2018, presentata prima al Comitato Rischi e Parti Correlate e successivamente al Consiglio di Amministrazione nella seduta del 5 marzo 2019.

Le analisi svolte hanno nel complesso evidenziato la conformità alla normativa MiFID del processo di autovalutazione e convalida dei sistemi di negoziazione algoritmica, e la relativa relazione redatta dalla Funzione di Gestione del Rischio della Banca descrive correttamente i presidi impostati dalla Banca al fine di rispettare i requirement definiti dal Regolamento (UE) 589/2017.

E' inoltre emersa un'adeguata gestione dei sistemi incentivanti del personale dipendente e della rete di vendita, in conformità a quanto definito dalla normativa esterna in materia e dalla Politica Retributiva di Gruppo. A fronte di detta Relazione il Collegio sindacale formulerà le proprie Considerazioni a Consob nei termini previsti.

Il Collegio Sindacale ha esaminato gli Audit Report emessi dall'Internal Audit nel corso del 2018 utilizzando le informazioni ivi contenute per lo svolgimento della propria attività e per monitorare, con particolare attenzione nei confronti dei Responsabili delle Aree organizzative interessate, il recepimento delle raccomandazioni e degli interventi correttivi in essi contenute, con particolare attenzione al rispetto delle scadenze per lo svolgimento delle azioni remediali previste.

Relativamente alla controllata FAM, dall'analisi delle informazioni richieste al CEO ai sensi dell'art. 151, co.2, del TUF e dei risultati di audit, non sono emerse criticità.

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio, ha tenuto incontri periodici con il Responsabile Compliance della Banca, per valutare l'attività di pianificazione dei controlli in base ai rischi evidenziati e gli esiti dei controlli di secondo livello svolti, verificando e raccomandando il rispetto delle tempistiche previste nei monitoraggi trimestrali per la chiusura delle azioni correttive di volta in volta individuate e prestando particolare attenzione ai rischi residuali evidenziati in detti monitoraggi.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sulle attività 2018 della funzione Compliance di FinecoBank" dove la Funzione Compliance esprime un giudizio di sintesi "mostly satisfactory" in quanto dalle attività svolte nel 2018 non emergono rilevanti criticità. In particolare, la valutazione dei rischi primari di non conformità soggetti a presidio diretto della funzione Compliance, svolta considerando anche le risultanze dei controlli di secondo livello, dei rilievi formulati da Audit e dalle Autorità di Vigilanza, non ha individuato alcuna area normativa con livello di rischio "Critical" e, per la sola area AML con residual risk "Significant", è attesa una riduzione del livello di rischio entro il termine del terzo trimestre 2019 in virtù del completamento della maggior parte delle azioni correttive pianificate.

Le aree sottoposte a presidio indiretto presentano livelli di rischio non superiori a "medium". Il Collegio Sindacale predisporrà le proprie "Osservazioni" che accompagneranno la "Relazione di Compliance" da trasmettersi alla CONSOB entro trenta giorni dall'approvazione del bilancio d'esercizio.

Nel corso del 2018 i risultati dei monitoraggi svolti sono stati presentati al Comitato Rischi e Parti Correlate e al Collegio Sindacale mediante appositi report trimestrali. Il report di sintesi dei monitoraggi svolti nell'ultimo trimestre evidenzia un livello di rischio "medium" sulla maggior parte delle aree normative considerate e "significant" sull'area AML.

Nel corso del 2018 la funzione Compliance, oltre a svolgere attività di consulenza alle strutture di business e di operations di FinecoBank nell'applicazione delle norme vigenti, a seguito dell'entrata in vigore della normativa introdotta dalla Direttiva 2014/65/UE (MiFID II), dal Regolamento UE n. 600/2014 (MiFIR), dal Regolamento UE n. 1286/2014 (PRIIPs), ha seguito le attività di fine-tuning degli interventi già realizzati e il completamento di quelli connessi al recepimento degli obblighi aventi decorrenza nel corso del 2018.

Con specifico riferimento al recepimento della normativa GDPR (General Data Protection Regulation, regolamento UE n. 2016/679), la funzione Compliance ha monitorato costantemente gli aggiornamenti normativi e supportato le diverse funzioni interessate (in primis Organizzazione, ICT, Security) nell'attività di adeguamento al Regolamento attraverso la graduale implementazione delle soluzioni applicative individuate. Il Data Protection Officer (DPO) di FinecoBank ha redatto la "Relazione del Data Protection Officer di FinecoBank S.p.A. - Anno 2018", presentata al Consiglio di Amministrazione del 5 marzo 2019, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale, col fine di riassumere gli esiti delle attività svolte e delle iniziative intraprese nella Società per proteggere i dati personali trattati e gestirne il collegato e possibile rischio di violazione, sui malfunzionamenti accertati e sulle relative azioni correttive adottate, nonché sull'attività formativa del personale, in conformità a quanto richiesto dal Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR).

Con riferimento all'attività svolta dalla Funzione Antiriciclaggio, il Collegio rileva che la Banca ha attivato – ai sensi del Provvedimento della Banca d'Italia entrato in vigore nel settembre 2011 - flussi informativi adeguati e tempestivi indirizzati agli Organi sociali ed ai vertici aziendali sulla situazione dei presidi aziendali in FinecoBank a prevenzione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, inclusi i risultati dei controlli di secondo livello.

Con riferimento all'attività ricognitiva sulle procedure adottate in materia di individuazione e adeguata verifica rafforzata delle Persone Politicamente Esposte (c.d. PEPs) svolta nel corso del I° semestre 2017 da Banca d'Italia, la Banca ha completato nel corso del 2018 il piano di interventi predisposto a fronte di alcune carenze e aree di miglioramento rilevate dal Regulator.

L'autovalutazione svolta dalla Funzione antiriciclaggio, in osservanza alla comunicazione del 21 ottobre 2015 di Banca d'Italia, ha identificato il rischio residuo della Banca in "Significant".

Il Collegio Sindacale ha preso, altresì, atto della "Relazione sulla situazione complessiva dei reclami ricevuti da FinecoBank S.p.A. nel 2018", predisposta dalla funzione Compliance, avente ad oggetto sia i reclami riferiti alla prestazione dei servizi di investimento che gli altri reclami.

La "Relazione sui reclami annota una riduzione percentuale dei reclami ricevuti nel 2018 rispetto al 2017; principalmente dovuta alla significativa riduzione dei reclami relativi ai "Finanziamenti e mutui", che rimane la principale area di contestazione, per reclami relativi a operazioni di cessione del quinto dello stipendio (CQS), tipologia di rapporti ceduti nel 2008 e non più commercializzati dalla Banca.

Si segnala infine che la Banca si è dotata di un sistema interno di segnalazioni da parte dei dipendenti di eventuali irregolarità o violazioni della normativa applicabile e delle procedure interne, garantendo l'anonimato del segnalante (cd. whistleblowing).

La funzione Compliance ha redatto la "Relazione sul sistema interno di segnalazione delle violazioni (c.d. Whistleblowing)", presentata al Consiglio di Amministrazione del 5 marzo 2019, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale; la Relazione illustra sinteticamente le informazioni concernenti le n. 3 segnalazioni pervenute nel corso dell'anno 2018, di cui n. 2 chiuse nel corso dell'anno ed una in sospeso, in attesa di informazioni aggiuntive richieste al segnalante.

FinecoBank si avvale di un Organismo appositamente istituito per lo svolgimento delle funzioni di Organismo di Vigilanza di cui al D. Lgs. 231/2001. L'Organismo di Vigilanza è stato nominato con delibera del Consiglio di Amministrazione dell'11 aprile 2017, per la durata di tre anni; successivamente ne è stata modificata la composizione, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 16 ottobre 2017, prevedendo la riduzione da tre a due "membri interni" con l'uscita del Responsabile Internal Audit che continua in ogni caso a partecipare alle riunioni come invitato permanente, e la nomina di un nuovo membro esterno, in sostituzione del Presidente del Collegio Sindacale.

Il Collegio Sindacale ha incontrato nel corso del 2018 l'Organismo di Vigilanza ed ha esaminato la "Relazione informativa dell'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza (OdV) ai sensi del D.Lgs. 08 giugno 2001, n. 231, al 31 dicembre 2018"; dalle risultanze delle attività svolte dall'OdV non sono emerse violazioni della normativa di riferimento e si riscontra che, tra l'altro, lo stesso ha proposto modifiche al Modello di Organizzazione e Gestione di Fineco (approvate dal Consiglio di amministrazione della Banca in data 6 novembre 2018), ha esaminato e approvato le nuove versioni di n. 7 protocolli di decisione, ha analizzato i flussi ricevuti relativi alle segnalazioni periodiche ed occasionali in merito a comportamenti contrari ai principi di cui al Decreto, ha esaminato le risultanze dei controlli effettuati dall'Audit nel corso del 2018 su n. 4 Protocolli di decisione.

Sulla base della documentazione esaminata, delle informazioni ricevute e dei riscontri effettuati nel corso della propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale, pur richiamando l'esistenza di alcuni interventi correttivi in atto, ritiene complessivamente adeguato il Sistema di Controllo Interno.

Osservazioni sull'adeguatezza dei sistemi di gestione del rischio

In FinecoBank risulta istituita ed attiva la funzione di Risk Management avente lo scopo di valutare e monitorare l'adeguatezza dei sistemi di misurazione, di controllo e di gestione dei rischi tipici connaturati allo svolgimento dell'attività bancaria e finanziaria, in particolare il rischio di liquidità, il rischio di credito, il rischio di mercato, il rischio operativo, il rischio di business oltreché il rischio reputazionale ed il rischio informatico.

La funzione CRO ha provveduto, in conformità alle disposizioni di Vigilanza prudenziale, a presentare la "Relazione dell'attività svolta dal Risk Management nell'esercizio 2018 e programmazione per l'anno 2019" in cui, tra l'altro, si dà atto del monitoraggio del Risk Appetite Framework e dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio, del monitoraggio dei rischi dell'attività svolta dalla Banca nonché della proposta di politiche di mitigazione del rischio ove ritenuto necessario, del monitoraggio trimestrale dell'adeguatezza del capitale interno della Banca (ICAAP), dei flussi informativi diretti agli Organi aziendali ed alla Capogruppo.

In detta Relazione la funzione di Risk Management evidenzia che nel corso dell'esercizio trascorso non sono emerse particolari criticità.

Nel corso del 2018 il Risk Management è stato impegnato nel fine-tuning del recepimento del nuovo principio contabile IFRS9 e nell'implementazione di dettaglio nei processi operativi. Il Risk Management ha infine provveduto nel corso del 2018 all'importazione del modello delle Poste a Vista della Banca prima gestito a livello di Gruppo, provvedendone così, autonomamente, all'esecuzione, manutenzione e gestione; il modello è stato validato dalla funzione di Validazione Locale in staff al CRO.

Il Collegio Sindacale ha verificato l'effettività e l'adeguatezza dei flussi informativi, inclusi i report che evidenziano la liquidità strutturale e la capacità della Banca di far fronte agli impegni a breve termine e quelli finalizzati a verificare il rispetto dei limiti individuati per la gestione della liquidità stessa.

FinecoBank ha approvato a dicembre 2017 – conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia - il documento "2018 FinecoBank Risk Appetite" le cui metriche, inclusive del rischio tasso in relazione alle politiche di copertura, sono state oggetto di valutazione da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e che è anche finalizzato a verificare la coerenza tra il modello di business, il RAF stesso ed il processo di budget.

Con riferimento ai rischi operativi, la funzione Internal Audit della Banca nel documento "Basel 2 – Operational Risk –AMA – Local Internal Audit Report on the Operational Risk Management System", emesso il 30 novembre 2018, esprime, accertando la sussistenza dei requisiti stabiliti dalla Banca d'Italia nella Circolare 285/2013, una valutazione complessiva "good", in quanto le verifiche svolte hanno evidenziato una adeguatezza dei processi aziendali volti all'identificazione, gestione e misurazione dei rischi operativi. Il Collegio ha espresso il proprio parere positivo al Consiglio di Amministrazione.

A febbraio 2019 l'Internal Audit della Banca ha emesso e presentato al Comitato Rischi e Parti Correlate (e successivamente al Consiglio di Amministrazione) la Relazione sull''Internal Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP) e Risk Appetite Framework (RAF) di FinecoBank, in conformità alla Circolare n.285/2013 della Banca d'Italia. La Relazione conferma l'adeguatezza dei presidi adottati dalla Banca nelle procedure di definizione del Risk Appetite Framework e di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale (ICAAP).

In particolare, la Relazione evidenzia che i dati consuntivi relativi alle metriche del RAF 2018 rispettano i limiti previsti, sono coerenti con le previsioni di budget e di Multi Year Plan 2019-2021 e sono riconciliati con le evidenze contabili e le segnalazioni di vigilanza.n Il RAF 2019 è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'11 dicembre 2018, dopo la previa valutazione del Comitato Rischi e Parti Correlate.

Nel corso della sua attività il Collegio ha incontrato periodicamente il Chief Risk Office per valutarne, tra l'altro, l'operato ed approfondire le relazioni informative dallo stesso predisposte per gli Organi Aziendali.

Il Collegio giudica il sistema di gestione dei rischi complessivamente adeguato alle dimensioni e alle caratteristiche della società.

Attività di vigilanza ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010 - Rapporti con la Società di Revisione

Il Collegio Sindacale, identificato dall'art. 19 del D.Lgs 39/2010 nella versione riformulata a seguito della riforma della revisione legale recepita mediante il D.Lgs 135/2016 quale "Comitato per il controllo interno e per la revisione contabile", ha esercitato il monitoraggio sul processo di informativa finanziaria, sull'attività di revisione legale e sull'l'indipendenza del Revisore legale dei conti, in particolare per quanto riguarda la prestazione di servizi non di revisione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato le relazioni di revisione rilasciate in data 8 marzo 2019 dalla Società di Revisione legale Deloitte e Touche S.p.A. ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014 sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato della Banca (quest'ultimo riferito alla Banca e alla controllata irlandese) al 31 dicembre 2018. In particolare, le relazioni di revisione sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato:

  • esprimono un giudizio senza rilievi sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato di FinecoBank, al 31 dicembre 2018 asserendo che i bilanci forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/2005 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/2015;
  • esprimono un giudizio di coerenza e conformità da cui risulta che la Relazione sulla Gestione che correda il bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2018, così come le specifiche informazioni contenute nella Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del TUF, sono coerenti con i suddetti bilanci e sono redatte in conformità alle norme di legge;
  • con riferimento a eventuali errori significativi nella Relazione sulla gestione, dichiarano, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare.

In data 8 marzo 2019 la Società di Revisione ha inviato al Collegio la Relazione aggiuntiva, ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, da cui non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di governance. Unitamente alla Relazione Aggiuntiva la Società di Revisione ha fornito al Collegio la dichiarazione sull'indipendenza (articolo 6 del Regolamento UE sopra citato) da cui non emergono situazioni che possono comprometterne l'indipendenza.

Il Collegio ha tenuto diversi incontri periodici, in conformità all'art. 150, comma 3, del TUF e delle disposizioni portate dal D. Lgs. n. 39/2010, con la Società di Revisione – esaminando il piano delle attività di revisione 2018, verificandone l'adeguatezza, seguendone l'esecuzione e scambiando tempestivamente i dati e le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti - senza che siano stati evidenziati rilievi particolari da dover comunicare, né fatti ritenuti censurabili che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'art. 155, comma 2, del TUF. Nelle Note Integrative è data pubblicità dei corrispettivi di revisione legale dei conti nonché dei corrispettivi per i servizi consentiti diversi dalla revisione prestati nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2018 a FinecoBank dalla Società di revisione e dalle entità della rete cui appartiene la Società di revisione stessa.

Si riportano di seguito tali compensi (al netto di IVA e spese):

(importi in euro)

TIPOLOGIA DI SERVIZI SOGGETTO CHE HA EROGATO IL SERVIZIO COMPENSI
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 211.495
Revisione Contabile Deloitte Ireland LLP 15.000
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 90.000
Servizi di attestazione Deloitte Ireland LLP 7.500
Altri Servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000

I Servizi di attestazione si riferiscono allo svolgimento delle procedure finalizzate all'emissione della comfort letter per la BCE ai fini dell'inclusione dell'utile d'esercizio nei Fondi Propri della Banca, alla revisione contabile limitata dei reporting package trimestrali predisposti dalla Banca per la capogruppo alle attività legate alla transizione della Banca all'IFRS 9 ed alla revisione finalizzata all'attestazione degli investimenti pubblicitari per l'ottenimento del credito d'imposta; gli altri servizi si riferiscono allo svolgimento di procedure di verifica concordate sulla segnalazione per la contribuzione al Fondo di risoluzione.

Nel corso del 2018 il Collegio Sindacale ha autorizzato:

  • in data 12 gennaio 2018 l'assegnazione dell'incarico per lo svolgimento di procedure di verifica concordate "Attività di asseverazione dei dati necessari per il calcolo dei contributi al SRF" per ciascuno degli anni del periodo 2018-2021;
  • in data 24 maggio l'assegnazione dell'incarico per servizi relativi alla verifica delle attività implementative poste in essere dalla Banca con riferimento ai sistemi ed alle infrastrutture IT ed ai processi contabili, incluse le modifiche a sistemi e processi esistenti, in quanto influenzati dai requisiti IFRS9, relativi all'informativa finanziaria;
  • in data 10 ottobre 2018 l'assegnazione dell'incarico per lo svolgimento dell'attività di revisione contabile del prospetto degli investimenti pubblicitari incrementali, su stampa quotidiana e periodica anche on-line, sostenuti dalla Banca dal 24 giugno 2017 al 31 dicembre 2017, predisposto ai fini del riconoscimento del credito di imposta ai sensi del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri n.90 del 16 maggio 2018.

Si precisa che ad ottobre 2018 è stata emanata apposita Circolare per la gestione dei rapporti contrattuali con la Società di revisione incaricata della revisione legale.

Attività di vigilanza sul processo di informativa finanziaria - Osservazioni sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile

Il Collegio Sindacale ha verificato il rispetto della normativa interna inerente il processo che consente al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari ed all'Amministratore Delegato di rilasciare le attestazioni previste dall'art. 154-bis del TUF. Le procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio, del bilancio consolidato e di ogni altra comunicazione finanziaria, sono state predisposte sotto la Responsabilità del Dirigente preposto che, unitamente all'Amministratore Delegato, nella periodica rendicontazione sulle stesse e, da ultimo, nella "Relazione sul sistema dei controlli interni sul financial reporting in ottemperanza alla legge n.262/2005", approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 5 febbraio 2019, ne attesta – sulla base dei test di effettiva applicazione dei controlli - l'adeguatezza e l'effettiva applicazione per la formazione del bilancio al 31 dicembre 2018 e del reporting package verso UCI Holding.

Il Dirigente Preposto, nel corso degli incontri con il Collegio Sindacale, non ha segnalato carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il suddetto giudizio di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti della gestione in conformità ai principi contabili adottati. Periodicamente il Dirigente Preposto presenta al Consiglio di Amministrazione un aggiornamento dello stato delle attività svolte e lo stato di avanzamento lavori delle attività dirette al miglioramento del Sistema di Controllo Interno relativo all'attività di Financial Reporting.

Nel corso dei periodici incontri finalizzati allo scambio di informazioni, il Revisore legale dei conti non ha segnalato significative criticità del sistema di controllo interno inerente il processo di informativa finanziaria.

Il Collegio prende atto che il Bilancio al 31 dicembre 2018 è stato redatto in conformità ai principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board, inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2018, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabile ai bilanci di esercizio che iniziano dall'1 gennaio 2017.

Il bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2018 risulta composto dallo Stato Patrimoniale, dal Conto economico, dal prospetto della Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa ed è corredato dalla "Relazione sulla gestione" e dall'Attestazione prevista dall'art. 81-ter del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni rilasciata in data 5 febbraio 2019. Il bilancio utilizza, altresì, gli schemi di bilancio e della nota integrativa previsti dalle istruzioni stabilite dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22.12.2005, successivamente aggiornata e modificata.

Ai sensi del Documento Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 4 del 03 marzo 2010 ed alla normativa interna che ha recepito la Legge n. 262/2005, si dà atto che il Consiglio di Amministrazione ha approvato, in via preventiva ed autonoma, rispetto al momento di approvazione del bilancio, la procedura di impairment test dell'avviamento. I risultati confermano la sostenibilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio.

L'Area amministrativa ha provveduto nel corso del 2018 ad inviare periodicamente a Capogruppo i flussi informativi per il calcolo del Patrimonio di Vigilanza e per il calcolo del Capitale di secondo pilastro. Al 31.12.2018 il CET1 Capital ratio (Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate) risulta pari al 21,16% così come dettagliato nel documento "Informativa da parte degli Enti ai sensi del Regolamento (UE) 575/2013 al 31 dicembre 2018" pubblicato dalla Banca sul sito internet.

Il Collegio Sindacale, alla luce delle informazioni ricevute, della documentazione esaminata e dell'attività svolta, esprime una valutazione di sostanziale adeguatezza del processo di formazione dell'informativa finanziaria.

Osservazioni sulla politica retributiva

Nel corso del 2018, secondo quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione", il Collegio Sindacale ha verificato l'adeguatezza e la rispondenza al quadro normativo delle politiche e delle prassi di remunerazione adottate da FinecoBank ed i relativi processi aziendali.

La Banca ha provveduto a dare esecuzione alla Politica retributiva 2018 e, in data 5 marzo 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione, ha approvato la "Politica Retributiva di FinecoBank per l'anno 2019", formulata dalla funzione Risorse Umane, con il coinvolgimento delle funzioni Risk Management e Compliance ed inclusiva dell'individuazione dei "soggetti più rilevanti", c.d. identified staff, che sarà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea. Detto documento dà atto, altresì, della Politica Retributiva applicata agli appartenenti alla rete dei Consulenti Finanziari di FinecoBank, coerentemente con le specificità retributive di questi ultimi. La definizione della Politica 2019 è stata inoltre supportata e validata dal Consulente esterno indipendente del Comitato Remunerazione.

La funzione Internal Audit ha effettuato l'annuale verifica del sistema di remunerazione variabile della Banca, in coerenza con quanto previsto dalla Normativa di vigilanza emanata dalla Banca d'Italia ed ha verificato il disegno, l'implementazione e gli effetti del processo di remunerazione, nonché la conformità dello stesso ai requisiti normativi di riferimento ed alla politica retributiva della Banca. Sono stati oggetto di valutazione la fase di pagamento e differimento relativa al sistema incentivante dell'anno precedente, il processo di definizione e distribuzione del bonus pool ed il rispetto dei limiti al rapporto fra remunerazione variabile e fissa previsti dalla politica retributiva della Banca; è inoltre stato esaminato il processo di identificazione delle risorse appartenenti alla categoria del personale più rilevante al fine di riscontrarne la conformità ai requisiti stabiliti dal Regolamento Delegato (UE) n. 604/2014. La suddetta verifica annuale – i cui risultati sono stati presentati al Comitato Remunerazione dell'1 marzo 2019 – si è conclusa con la formulazione di un giudizio "good".

La Politica Retributiva 2019, comprensiva della "Relazione Annuale sulla Remunerazione" e recante in allegato i "Piani retributivi 2019 basati su strumenti finanziari", è stata a tutt'oggi messa a disposizione del pubblico ai sensi del Regolamento CONSOB n. 11971/1999; la Relazione assolve contemporaneamente agli obblighi informativi di cui agli artt. 114-bis e 123-ter del TUF e agli obblighi previsti dalla normativa bancaria.

Trattamento delle Informazioni Privilegiate

Il Consiglio di Amministrazione nella seduta tenutasi in data 15 aprile 2014 ha approvato la Procedura recante la disciplina relativa al trattamento delle informazioni Privilegiate finalizzate ad evitare che il trattamento delle stesse possa avvenire in modo intempestivo, in forma incompleta o inadeguata.

In conformità alla normativa in vigore, il Consiglio di Amministrazione, da ultimo in data 10 gennaio 2018, ha approvato l'attuale versione del Codice di comportamento in materia di internal dealing per regolare la gestione, il trattamento e la comunicazione delle informazioni relative ad operazioni sulle azioni e sugli strumenti di debito quotati di FinecoBank nonché sui derivati e sugli strumenti finanziari ad essi collegati effettuate dai soggetti rilevanti e dalle persone ad essi strettamente legate.

Denunce ex art. 2408 c.c. – Segnalazioni – Pareri rilasciati ai sensi di legge

Nel corso del 2018 il Collegio non ha ricevuto alcuna denuncia ex art. 2408 del codice civile; è stato ricevuto, tramite posta elettronica certificata, un esposto da parte di un ex cliente della banca.

Il Collegio Sindacale ha inviato, nell'agosto e ottobre 2018, n. 2 comunicazioni ai sensi dell'art. 46, co. 1, lett. B), del D.Lgs. 231/2017 (novellato dal D.Lgs. 90/2017).

Il Collegio è stato chiamato ad esprimere il proprio parere in occasione delle seguenti circostanze:

  • parere sulle modifiche alla "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse";
  • parere rilasciato al Consiglio di Amministrazione sul Sistema di Operational Risk Management della Banca in applicazione del modello AMA.

Inoltre il Collegio ha espresso le proprie osservazioni alle Relazioni ex artt. 13, 14 e 16 del Regolamento della Banca d'Italia e della CONSOB (adottato con provvedimento 29 ottobre 2007, ai sensi dell'art. 6, comma 2-bis, del TUF) e le proprie "Considerazioni sul documento "Esternalizzazione di funzioni aziendali (outsourcing).

Infine, si è espresso, in vista delle deliberazioni di competenza del Consiglio di Amministrazione, come richiesto dal Codice di Autodisciplina – art. 7, criterio 7.C.1, in relazione al piano di attività di Internal Audit 2019.

Sulla base dell'attività svolta e delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili o irregolarità significative da richiedere la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente Relazione.

Considerazioni conclusive

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività di vigilanza esercitata, non ha riscontrato significative irregolarità né omissioni e/o fatti censurabili né è venuto a conoscenza di operazioni non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere non in conformità alla Legge e allo Statuto Sociale, non rispondenti all'interesse di FinecoBank, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, manifestamente imprudenti o azzardate, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio Sindacale non ritiene necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, secondo comma, del TUF.

Preso atto dei risultati espressi dal bilancio e del contenuto della "Relazione sulla Gestione", del contenuto dell'attestazione del bilancio d'esercizio e consolidato, sottoscritta dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dal Dirigente Preposto, e considerato il contenuto delle Relazioni redatte dal Revisore legale dei conti, il Collegio Sindacale non rileva, per quanto di propria competenza, motivi ostativi all'approvazione della proposta di bilancio al 31 dicembre 2018 e di destinazione dell'utile d'esercizio formulata dal Consiglio di Amministrazione.

Milano, 11 marzo 2019

I Sindaci

Elena Spagnol - Presidente Aloisi Barbara Viozzi Marziano

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2018 507

Glossario

Accelerated bookbuilding offering

Procedura con cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie particolarmente rilevanti. Questo tipo di operazione è spesso utilizzata dagli azionisti di maggioranza per cedere pacchetti azionari oppure dalla stessa società per reperire velocemente capitali (per acquisizioni o per rifinanziamento del debito).

AMA (Advanced Measurement Approach)

Applicando questa metodologia l'ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l'utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Asset under management

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi.

Asset Under Custody

Titoli di stato, obbligazioni ed azioni.

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Available financial resources (AFR)

Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall'insolvenza. Le AFR sono una misura economica che considera le riserve potenziali, gli strumenti di debito ibridi, le riserve IFRS, l'avviamento ed altri asset intangibili, le azioni proprie detenute ed i profitti attesi.

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria".

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;

Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;

Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2019. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza (sia nel periodo transitorio sia a regime).

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Rappresenta la quota più solida e facilmente disponibile del patrimonio della banca determinato in base alle regole definite dalla disciplina di vigilanza.

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFO

Chief Financial Officer.

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Cost/Income Ratio

Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni verso clientela e i crediti verso clientela (media delle medie dei singoli trimestri). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

CoR (sistema incentivante)

È il rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela e Crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

Credit Quality – EL

EL%= EL/EAD

Rappresenta la perdita attesa come percentuale dell'esposizione in caso di default (EAD) del portafoglio in bonis.

Il perimetro è la clientela del portafoglio in bonis.

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer.

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB – Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni;
  • esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate possono essere determinate facendo riferimento, alternativamente, al singolo debitore o alla singola transazione. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB).

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile operativo netto di imposta e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra la media dei trimestri dell'anno del capitale regolamentare assorbito e la media dei trimestri dell'anno del capitale economico (nel caso di FinecoBank il capitale economico) sia utilizzando la media dei trimestri dell'anno del patrimonio netto contabile.

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, ai seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Guided products & services

Prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor" e "Old Mutual", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Guided products & services/AuM

Rapporto fra i Guided products & services (vedi voce) e l'Asset Asset under management (vedi voce).

Guided products & services/TFA

Rapporto fra i Guided products & services e il Total Financial Asset.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi; (iii) il Capitale ammissibile è pari ai Fondi Propri dell'Emittente.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (InternationalAccountingStandards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP - UnitedStates Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD –Probabilità of Default" e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD– Probabilità of Default", "LGD– Loss Given Default", "CCF – Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS – Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators" - "indicatori di prestazione chiave"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è strutturato in modo da assicurare che un ente mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità particolarmente acuto specificato dalle autorità di vigilanza. L'LCR è definito come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità e il totale dei flussi di cassa in uscita nei successivi 30 giorni di calendario.

LCP

Loss Confirmation Period.

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) concede all'altra (locatario) per un tempo determinato il godimento di un bene, acquistato o fatto costruire dal locatore su scelta e indicazione del locatario, con facoltà per quest'ultimo di acquistare la proprietà del bene a condizioni prefissate al termine del contatto di locazione.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Master servicing agreement

Tipologia di contratto in forza del quale due o più parti regolano i termini essenziali di successive operazioni e/o di ulteriori contratti da porre in essere tra le stesse in futuro.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

Model Risk Category

Le MRC sono state introdotte a livello di gruppo per caratterizzare più dettagliatamente le tipologie di perdita operativa. Esse infatti sono ottenute dalla combinazione dei sette event type previsti da Basilea II con uno o più prodotti offerti alla clientela.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attvità cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

PMI

Piccole e medie imprese.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti,

multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari, a regime, al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

ROE

Rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente).

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

SPV –Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor" (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

Total Financial Asset - TFA

Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce).

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

Talk to a Data Expert

Have a question? We'll get back to you promptly.