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Poste Italiane

Quarterly Report May 14, 2019

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Quarterly Report

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RESOCONTO INTERMEDIO DI GESTIONE AL 31 MARZO 2019

INDICE

1. PREMESSA3
2. ASSETTO SOCIETARIO E ORGANIZZATIVO 3
3. CONTESTO MACROECONOMICO10
4. ANDAMENTO ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE11
5. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE46
6. ALTRE INFORMAZIONI48
7. PROSPETTI CONTABILI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 201954
8. DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO 59
9. APPENDICE 59

1. PREMESSA

Il presente Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Poste Italiane al 31 marzo 2019 è stato redatto, su base volontaria, ai sensi dell'art. 82 ter del Regolamento Emittenti Consob "Informazioni finanziarie periodiche aggiuntive". Per tali informazioni aggiuntive contenute nel documento, che non è sottoposto a revisione contabile, è garantita la coerenza e la correttezza, nonché la comparabilità dei relativi elementi informativi con i corrispondenti dati contenuti nelle relazioni finanziarie precedentemente diffuse al pubblico.

Quanto riportato nel presente documento è finalizzato a fornire un aggiornamento su fatti e circostanze intercorsi tra la chiusura dell'esercizio 2018 e la data di approvazione del Resoconto intermedio di gestione consolidato del Gruppo Poste Italiane al 31 marzo 2019.

Per una informativa completa si rimanda alla Relazione Finanziaria Annuale 2018 che sarà oggetto di approvazione da parte dell'Assemblea degli Azionisti in data 28 maggio 2019.

Nel presente Resoconto sono stati applicati arrotondamenti ai numeri esposti in milioni di euro con la conseguenza che la somma degli importi arrotondati non in tutti i casi coincide con il totale arrotondato.

2. ASSETTO SOCIETARIO E ORGANIZZATIVO

AZIONARIATO

Poste Italiane è una società emittente titoli quotati sul Mercato Telematico Azionario (MTA) organizzato e gestito da Borsa Italiana. La Società è sottoposta al controllo del Ministero dell'Economia e della Finanze (MEF) che ne detiene complessivamente il 64,26% del capitale, di cui il 29,26% in via diretta e il 35% in via indiretta per il tramite di Cassa Depositi e Prestiti, a sua volta controllata dal MEF.

Gli altri investitori, rappresentati da Istituzionali (23%) e Retail (13%), sono ripartiti geograficamente per il 14% in Italia e per l'86% nel resto del mondo.

Nel periodo compreso tra il 4 e il 15 febbraio 2019, Poste Italiane ha acquistato n. 5.257.965 azioni proprie al prezzo medio unitario di 7,608 euro, per un controvalore complessivo di circa 40 milioni di euro. Gli acquisti sono stati effettuati in esecuzione dell'autorizzazione all'acquisto di azioni proprie deliberata dall'Assemblea degli azionisti del 29 maggio 2018, nell'ambito di un programma il cui avvio è stato comunicato al mercato il 1° febbraio 2019, ai sensi dell'art. 144-bis del Regolamento Consob 11971/1999.

L'acquisto di azioni proprie è finalizzato alla costituzione di un "magazzino" titoli per un controvalore fino a 50 milioni di euro anche in relazione a eventuali piani di incentivazione per il personale.

ORGANI DI AMMINISTRAZIONE E CONTROLLO

Consiglio di Amministrazione (1)
Presidente Maria Bianca Farina
Amministratore Delegato e Direttore Generale Matteo Del Fante
Consiglieri Giovanni Azzone
Carlo Cerami
Antonella Guglielmetti
Francesca Isgrò
Mimi Kung
Roberto Rao
Roberto Rossi
Collegio Sindacale (2)
Presidente Mauro Lonardo
Sindaci effettivi Alessia Bastiani
Maurizio Bastoni
Sindaci supplenti Marina Colletta
Antonio Santi
Ermanno Sgaravato
Organismo di Vigilanza (3)
Presidente Nadia Fontana
Componenti Paolo Casati (4)
Carlo Longari
Magistrato della Corte dei Conti Delegato al controllo su Poste Italiane
Francesco Petronio
Società di revisione
PricewaterhouseCoopersSpA (5)
Comitato
Controllo, Rischi e Sostenibilità (6)
Comitato
Remunerazioni (6)
Comitato
Nomine e Corporate Governance
(6)
Comitato
Parti Correlate e Soggetti Collegati (6)
Antonella Guglielmetti (presidente)
Giovanni Azzone
Francesca Isgrò
Roberto Rossi
Carlo Cerami (presidente)
Giovanni Azzone
Roberto Rossi
Roberto Rao (presidente)
Antonella Guglielmetti
Mimi Kung
Francesca Isgrò (presidente)
Carlo Cerami
Mimi Kung
Roberto Rao

(1) Il Consiglio di Amministrazione (CdA) è stato nominato dall'Assemblea ordinaria del 27 aprile 2017 per la durata di tre esercizi e rimarrà in carica fino all'approvazione, da parte dell'Assemblea, del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019.

(2) Il Collegio Sindacale è stato nominato dall'Assemblea ordinaria del 24 maggio 2016 per la durata di tre esercizi e rimarrà in carica fino all'approvazione, da parte dell'Assemblea, del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2018.

(3) L'Organismo di Vigilanza è stato nominato dal CdA il 24 maggio 2016 per la durata di 3 anni.

(4) Unico componente interno, responsabile della funzione Controllo Interno di Poste Italiane SpA.

(5) Società incaricata della revisione legale dei conti per gli esercizi 2011-2019

(6) I componenti dei Comitati sono stati nominati dal CdA del 28 aprile 2017.

RIUNIONI DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE DI POSTE ITALIANE

Nel primo trimestre 2019 il Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane si è riunito 4 volte in occasione delle quali sono stati esaminati i seguenti principali argomenti e assunte le relative delibere di competenza.

DATA PRINCIPALI DELIBERE
31 gennaio 2019 Approvazione del nuovo Regolamento Organizzativo e di Funzionamento di BancoPosta
28 febbraio 2019 Approvazione della Politica di Sostenibilità Ambientale e della Politica sulle iniziative per la comunità del Gruppo Poste Italiane
Approvazione delle Linee Guida per il possesso azionario (Share Ownership Guidline)
Progetto di bilancio di esercizio al 31 dicembre 2018 della società e del bilancio consolidato al 31 dicembre 2018
Proposta di distribuzione degli utili
18 e 19 marzo 2019 Budget 2019
Nomina del Responsabile della Funzione BancoPosta e verifica dei requisiti di professionalità e onorabilità
Esame della raccomandazione del Collegio Sindacale per il conferimento dell'incarico di revisione legale dei conti per il novennio 2020-2028.

ASSETTO SOCIETARIO AL 31 MARZO 2019

I consigli di amministrazione di Poste Italiane e SDA Express Courier hanno approvato nel mese di aprile 2019 il progetto di scissione parziale in favore di Poste Italiane del ramo d'azienda afferente le attività commerciali e di assistenza relative ai servizi di Corriere Espresso Pacchi SDA. L'operazione si colloca nell'ambito del progetto "Offerta Unica", che ha l'obiettivo di rendere più competitivo ed efficace il posizionamento del Gruppo Poste sul mercato del Corriere Espresso attraverso la creazione di un'offerta unica e completa per tutti i clienti. Il progetto di scissione, che ne prevede l'efficacia a

decorrere dal 1° novembre 2019, sarà sottoposto all'approvazione dell'assemblea straordinaria di SDA e del Consiglio di Amministrazione di Poste Italiane.

STRATEGIC BUSINESS UNITS

STRUTTURA ORGANIZZATIVA DI POSTE ITALIANE SPA

Nel corso del primo trimestre del 2019 sono proseguiti gli interventi di riorganizzazione ed efficientamento finalizzati, tra l'altro, a ridefinire le competenze territoriali delle strutture di staff (passate da 9 a 6 presidi). Inoltre, è stata attribuita la qualifica di Vice Direttore Generale al responsabile Corporate Affairs in ragione del ruolo di indirizzo e della responsabilità nella conduzione di iniziative significative per la realizzazione degli obiettivi strategici di Piano.

Infine, nel mese di aprile 2019, al fine di valorizzare le interdipendenze connesse a una gestione integrata del sistema di relazioni con i principali stakeholders aziendali, la funzione Affari Regolamentari e Rapporti con le Authority è stata allocata alle dirette dipendenze del responsabile della funzione Corporate Affairs.

ORGANIGRAMMA

LA DIFFUSIONE DELLA RETE SUL TERRITORIO NAZIONALE E CANALI COMMERCIALI

DISTRIBUZIONE UFFICI POSTALI E FILIALI

MACRO AREE MERCATO PRIVATI AREE MERCATO BUSINESS E PUBBLICA AMMINISTRAZIONE

I canali commerciali digitali Web e App costituiscono il punto di accesso ai servizi on line per 18,6 milioni di utenti retail e business (15,6 milioni al 31 marzo 2018 e 17,6 milioni al 31 dicembre 2018) e si posizionano, sia come canali di vendita diretta che di post vendita.

RETE LOGISTICA

MACRO AREE LOGISTICHE CONFIGURAZIONE DELLA RETE LOGISTICA

CONTACT CENTER

A livello di Gruppo opera un presidio unico relativo alle attività di Assistenza Clienti e Back Office.

Strategic Business Unit
Corrispondenza,
Pacchi e
Distribuzione
Servizi
Finanziari
Pagamenti,
Mobile e
Digitale
Servizi
Assicurativi
Mercato
Privati
MBPA Digital
Assistenza
Clienti
Reclami
Back Office
Postale
Back Office
Finanziario

Nel primo trimestre 2019 il Contact Center ha gestito 6,4 milioni di contatti (5,8 milioni nel primo trimestre 2018), di cui 165mila da canali social (Twitter e Facebook).

3. CONTESTO MACROECONOMICO

Nel primo trimestre del 2019 la crescita è rimasta debole, in continuità con l'ultimo trimestre del 2018. Lo scenario è stato caratterizzato dal perdurare di alcuni elementi di incertezza ereditati dall'anno precedente come le tensioni commerciali e il processo per la Brexit rimasto incompiuto, compensati dal cambiamento della politica monetaria delle banche centrali. Il Fondo Monetario Internazionale (anche FMI) nel 'World Economic Outlook' di aprile 2019 ha abbassato le stime di crescita globale per il 2019 dal 3,6% di gennaio 2019 al 3,3% e ha evidenziato come circa il 70% dei Paesi si troverà ad affrontare un rallentamento. Nel commercio internazionale i dati di gennaio hanno indicato un aumento del 2,3% su base

congiunturale, tuttavia i segnali provenienti dagli indicatori anticipatori globali (indici PMI - Purchasing Manager Index)

continuano a essere deboli1 . L'andamento apparentemente positivo dei negoziati tra Cina e Stati Uniti sta favorendo il recupero delle quotazioni di alcune materie prime e, in particolare, del petrolio. A fine marzo 2019 il prezzo aveva raggiunto i 67,55 dollari al barile rispetto ai 54,75 dollari del 2 gennaio2 . Tale ripresa è stata anche favorita da una diminuzione dell'offerta legata ai tagli stabiliti dal cartello dei principali produttori (OPEC e Russia) e dall'imposizione delle sanzioni statunitensi a Paesi come Venezuela e Iran.

Negli Stati Uniti, nonostante la decelerazione degli ultimi due trimestri del 2018, il PIL annuale si è chiuso con un incremento del 2,9%, grazie alla spinta della politica fiscale del governo. Nei primi mesi del 2019, tuttavia, sono iniziati a emergere segnali di raffreddamento dell'economia e la fiducia dei consumatori, nel mese di marzo, ha registrato un calo delle aspettative. Anche gli ordini dell'industria e di beni durevoli nel mese di febbraio sono stati in calo rispettivamente dello 0,5% e dell'1,6%, in linea con le previsioni degli analisti.

L'economia del Regno Unito ha perso slancio nonostante il tasso di disoccupazione ai minimi storici. La politica monetaria di Bank of England continua a essere molto accomodante pur in presenza di una inflazione intorno al 2,5% per il secondo anno consecutivo. Con riferimento alla Brexit, il Consiglio europeo straordinario del 10 aprile 2019 ha concordato di concedere una ulteriore proroga al Regno Unito per consentire la ratifica dell'Accordo di recesso. Tale proroga dovrebbe durare solo il tempo necessario e, in ogni caso, non potrà andare oltre il 31 ottobre 2019 (cosiddetta flextension). Sebbene questo riduca il rischio di una uscita disordinata, il perdurare dell'incertezza potrebbe continuare a danneggiare l'economia britannica.

L'economia cinese continua a mostrare segni di rallentamento. Gli indicatori anticipatori PMI testimoniano un indebolimento generalizzato per l'industria manifatturiera. La Banca Centrale Cinese ha avviato uno stimolo ulteriore che dovrebbe far vedere i suoi effetti nel corso dei prossimi mesi3 .

Anche l'Area Euro sta registrando un rallentamento; in particolare l'economia della Germania, pur in presenza di un miglioramento della produzione industriale dello 0,7%4 a livello mensile a febbraio, ha risentito, nello stesso mese, di un calo del 4,2% degli ordinativi del settore auto causato dalla flessione della domanda estera.

Il FMI ha rivisto al ribasso le stime per l'Eurozona portando l'espansione per il 2019 dall'1,5% all'1,3%. L'orientamento della politica monetaria della Banca Centrale Europea (BCE) dovrebbe rendere improbabile un rialzo dei tassi di interesse prima della fine del 2019 e, in ogni caso, fino a quando sarà necessario ad assicurare la convergenza dell'inflazione al livello target.

L'Italia, grazie al secondo rialzo congiunturale consecutivo della produzione industriale e del commercio al dettaglio5 registrati a febbraio 2019, si avvia a uscire dalla recessione tecnica segnata a fine 2018.

1 ISTAT "Nota mensile sull'andamento dell'economia italiana" pubblicata il 5 aprile 2019.

2 Il Sole 24 Ore. Finanza e Mercati.

3 Fonte USA, RU, Cina: PROMETEIA "Rapporto di previsione" pubblicato il 27 marzo 2019.

4 Milano Finanza 5 aprile 2019.

5 ISTAT "Produzione industriale" e "Commercio al dettaglio" pubblicati rispettivamente il 10 e il 9 aprile 2019.

10 Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019

Segnali positivi di sostegno alla crescita pervengono anche dal canale estero: a gennaio la dinamica congiunturale del commercio con l'estero è stata pari al 2,5%6 . Lo scenario centrale dei principali centri di ricerca per il 2019 resta di sostanziale stagnazione, ma con possibili revisioni al rialzo. Il FMI ha tagliato le stime di crescita dallo 0,6% allo 0,1% e il Governo italiano ha preso atto del peggioramento del quadro economico: nel DEF 2019 sono state riviste al ribasso le stime di crescita (+0,2% nel 2019) e corretti al rialzo gli obiettivi di deficit (2,4% del PIL a fronte del 2,04% negoziato con la Commissione europea a dicembre 2018) e debito pubblico (132,6% rispetto allo scenario programmatico del 132,2% di fine 2018).

Dati in milioni di euro IQ 2018 IQ 2019 VARIAZIONI
RICAVI DA MERCATO 2.884 2.842 (42) $-1,5%$
RICAVI ADJ DA MERCATO 2.482 2.569 $+87$ $+3,5%$
COSTI TOTALI 2.181 2.225 $+44$ $+2,0%$
EBIT
EBIT Margin %
703
24,4%
617
21,7%
(86)
$-2,7, p.p.$
$-12,2%$
EBIT ADJUSTED
EBIT Margin % adjusted
331
13,3%
351
13,7%
$+20$
$+0,3, p.p.$
$+6,0%$
UTILE NETTO
Utile netto per azione
Þ 485
0,37
439
0,34
(46)
(0,03)
$-9,5%$
UTILE NETTO ADJUSTED
Utile netto per azione adjusted
220
0,17
231
0,18
$+12$
$+0,01$
$+5,3%$
ROE Þ 6,5% 5,3% $-1, 2, p.p.$
ROE ADJUSTED 3,0% 2,9% $-0, 1, p.p.$
CAPEX
% sui ricavi
56
1,9%
65
2,3%
+9
$+0,3 p.p.$
$+15,7%$

4. ANDAMENTO ECONOMICO FINANZIARIO E PATRIMONIALE

Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019 11 6 ISTAT "Commercio con l'estero e prezzi all'import dei prodotti industriali" pubblicato il 19 marzo 2019.

Dati in milioni di euro 1Q 2019 Var. $%$
2019 vs 2018
Gruppo 2.842 $-1,5%$
Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione 880 $-2,1%$
RICAVI DA MERCATO Pagamenti, Mobile e Digitale 140 7,3%
Servizi Finanziari 1.485 $-3,1%$
Servizi Assicurativi 337 4,3%
Gruppo 617 $-12,2%$
Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione 148 -43,7%
EBIT Pagamenti, Mobile e Digitale 57 0,1%
Servizi Finanziari 261 9,3%
Servizi Assicurativi 151 4,9%
Gruppo 21,7% $-2,7%$
Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione 6,7% $-4,9%$
EBIT MARGIN Pagamenti, Mobile e Digitale 24,2% $-1,8%$
Servizi Finanziari 15,6% 1,6%
Servizi Assicurativi 447% 0.3%
. 2019 vs 2018
Gruppo 2.569 3,5%
Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione 880 $-2,1%$
VI ADJ DA MERCATO Pagamenti, Mobile e Digitale 140 7,3%
Servizi Finanziari 1.212 7,3%
Servizi Assicurativi 337 4,3%
Gruppo 351 6,0%
Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione (53) $-39,4%$
EBIT ADJ Pagamenti, Mobile e Digitale 57 0,1%
Servizi Finanziari 196 16,3%
Servizi Assicurativi 151 4,9%
Gruppo 13,7% 0,3%
Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione $-2,6%$ $-0,7%$
BIT MARGIN ADJ: Pagamenti, Mobile e Digitale 24,2% $-1,8%$
Servizi Finanziari 14,0% 1,1%

12 Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019

CONTO ECONOMICO CONSOLIDATO RICLASSIFICATO

IQ2019 IQ2018 $\Delta$
(dati in milionidi euro)
Ricavi 2.842 2.884 (42) $-1,5%$
di cui:
Servizi di Corrispondenza, pacchi e distribuzione 880 899 (19) $-2,1%$
Servizi di Pagamento, mobile e digitale 1 140 130 9 7,3%
Servizi Finanziari 1.485 1.532 (47) $-3.1%$
di cui plusvalenze 261 402 (141) $-35.1%$
Servizi Assicurativi 337 324 14 4,3%
Costi 2.037 2.049 (13) $-0.6%$
di cui:
Costo del lavoro totale 1.438 1.430 8 0,5%
di cui costo del lavoro ordinario 1.435 1.425 10 0,7%
di cui incentivi all'esodo З 6 (3) $-50,0%$
di cui vertenze e altre partite straordinarie 0 (1) $\mathcal I$ $-104.4%$
Altri costi operativi 599 619 (20) $-3,3%$
EBITDA 805 835 (30) $-3,6%$
Ammortamenti e svalutazioni 188 132 56 42,5%
EBIT 617 703 (86) $-12.2%$
EBIT Margin 21,7% 24,4% $-2,7%$
Proventi/(Oneri) finanziari 6 8 (2) 22,5%
Utile lordo 623 711 (88) $-12,3%$
Imposte 184 226 (41) $-18,3%$
Utile netto 439 485 (46) $-9,5%$
Utile netto per azione 0,34 0,37 (0, 03) $-9,5%$
Organico del Gruppo 1Q2019 102018
Numero medio dipendenti o 130 898 135.740 (4.842) -3.6%
Costo del lavoro ordinario unitario (in migliaia di euro) 43.8 42.0 1.9 4.4%
Dati Patrimoniali e Finanziari 31 marzo
2019
31 dicembre
2018
(dati in milioni di euro)
Capitale immobilizzato 4.308 3.035 1.273 41,9%
Capitale circolante netto 2.328 1.737 591 34,0%
Capitale investito lordo 6.636 4.772 1.864 39,1%
Fondi diversi e Altre attività/passività (1.825) (2.039) 214 -10,5%
Capitale investito netto 4.811 2.732 2.079 76,1%
Patrimonio netto 7.876 8.105 (229) -2,8%
Posizione finanziaria netta (3.065) (5.372) 2.307 -42,9%
Posizione finanziaria netta della SBU Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione 675 (1.131) 1.806 -159,7%

I ricavi totali del Gruppo ammontano a 2,8 miliardi di euro, segnando una flessione di 42 milioni di euro rispetto al primo trimestre del 2018 (-1,5%).

Nel dettaglio, i ricavi della SBU Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione si attestano a 880 milioni di euro evidenziando una contrazione del 2% rispetto al 2018 per effetto della riduzione dei volumi della corrispondenza tradizionale e degli altri ricavi, in parte compensati dai risultati del comparto dei pacchi i cui volumi registrano un incremento del 19,4%, passando da 29 milioni di spedizioni del primo trimestre 2018 a 35 milioni di spedizioni nel primo trimestre 2019 e i cui ricavi crescono del 14,6%, passando da 175 milioni di euro a 201 milioni di euro.

La SBU Pagamenti, Mobile e Digitale ha contribuito alla formazione dei ricavi con 140 milioni di euro, in aumento del 7,3% rispetto all'analogo periodo del precedente esercizio per effetto delle buone performance del comparto della Monetica che segna una crescita del 14,4%.

I ricavi della SBU Servizi Finanziari ammontano a 1.485 milioni di euro e registrano una diminuzione di 47 milioni di euro (-3,1%) rispetto al primo trimestre del precedente esercizio riconducibile alla diminuzione delle Plusvalenze lorde realizzate (-141 milioni di euro) in linea con la nuova strategia del Gruppo di ridurre la dipendenza dei risultati da effetti non ricorrenti. La SBU Servizi Assicurativi ha contribuito alla formazione dei ricavi totali con 337 milioni di euro, segnando un incremento di 14 milioni euro, per effetto dell'incremento del margine finanziario che beneficia invece dell'aumento delle masse gestite, nonché del positivo apporto del ramo danni.

I Costi comprensivi di ammortamenti e svalutazioni si attestano a 2.225 milioni di euro (2.181 milioni di euro nel primo trimestre 2018) e, nel dettaglio, evidenziano una diminuzione degli Altri costi operativi (-20 milioni di euro).

Il Costo del lavoro si attesta a 1.438 milioni di euro e segna un incremento di 8 milioni di euro (+0,5%) rispetto al primo trimestre del 2018 ascrivibile all'incremento del costo pro capite legato all'effetto a regime dell'ultimo rinnovo contrattuale (CCNL 2016-2018), in buona parte compensato dalla riduzione degli organici mediamente impiegati nel trimestre (oltre 4.800 FTE in meno rispetto al 2018).

Gli Ammortamenti e svalutazioni ammontano a 188 milioni di euro e si incrementano del 42,5% per effetto dei maggiori ammortamenti effettuati nel trimestre in applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Ammortamenti Attività per diritti d'uso).

Il risultato operativo consolidato si attesta a 617 milioni di euro e registra una riduzione di 86 milioni di euro (-12%) rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente (703 milioni di euro) essenzialmente riconducibile alla diminuzione delle Plusvalenze lorde realizzate (-141 milioni di euro)

Positiva la contribuzione al Risultato operativo della Strategic Business Unit Finanziario (+9,3%) e della Strategic Business Unit Assicurativo (+4,9%).

Tenuto conto delle imposte di periodo, il trimestre chiude con un Utile netto di 439 milioni di euro (485 milioni di euro nel 2018). L'utile del periodo depurato dalle partite non ricorrenti, tra cui le plusvalenze lorde sui titoli in portafoglio e la valutazione delle azioni Visa ex IFRS 9, è pari a 231 milioni di euro.

SINTESI DELL'ANDAMENTO ECONOMICO PER STRATEGIC BUSINESS UNIT CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE

La Strategic Business Unit Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione presenta minori ricavi (-19 milioni di euro, -2%) principalmente per la riduzione della corrispondenza tradizionale (-35 milioni di euro), compensati dall'incremento dei pacchi (+26 milioni di euro) nei segmenti B2B e B2C, oltre che per i minori altri ricavi conseguenza della riorganizzazione delle attività della società Mistral con un nuovo focus sul business cargo e l'uscita dal business passeggeri. Incidono sull'EBIT anche maggiori costi variabili per incremento dell'attività del business pacchi.

PAGAMENTI, MOBILE E DIGITALE

I Ricavi della Monetica crescono del 10%, grazie all'incremento delle Carte PostePay Evolution (+30%) e a una maggiore operatività (crescita prelievi medi per carta e pagamenti).

L'EBIT è stabile a 57 milioni di euro per effetto degli accantonamenti per imposte indirette (IVA).

SERVIZI FINANZIARI

I ricavi si riducono del 3% principalmente per la diminuzione delle Plusvalenze lorde realizzate (-141 milioni di euro), in linea con gli obiettivi del Piano Deliver 2022 di riduzione della dipendenza dei risultati da effetti non ricorrenti. L'EBIT è in crescita del 9% prevalentemente per minori costi.

SERVIZI ASSICURATIVI

I Ricavi della SBU Servizi Assicurativi crescono di 14 milioni di euro e sono prevalentemente riconducibili al Ramo Vita, EBIT in crescita del 5% con 151 milioni di euro rispetto ai 144 del primo trimestre 2018, grazie anche alle buone performance del comparto Danni (+30%) trainato dalla crescita di tutte le linee di business.

Corrispondenza, Pagamenti, Rettifiche ed
IQ2019 pacchi e mobile e Finanziario Assicurativo elisioni Totale
distribuzione digitale
Totale ricavi 2.211 235 1.678 338 (1.620) 2.842
Ricavi da terzi 880 140 1.485 337 2.842
Ricavi infrasettoriali 1.331 96 193 o (1.620) $\overline{\phantom{a}}$
Totale costi 2.063 178 1.417 187 (1.620) 2.225
Costo del lavoro totale 1.407 9 12 10 $\overline{\phantom{a}}$ 1.438
di cui costo del lavoro ordinario 1.404 9 11 10 ۰ 1.435
di cui incentivi all'esodo ۰ ٠ 3
di cui vertenze e altre partite straordinarie Ω 0
Altri costi operativi 460 73 44 23 599
Ammortamenti e svalutazioni 176 6 0 6 188
Costi infrasettoriali 20 91 1.361 148 (1.620)
EBIT 148 57 261 151 ٠ 617
EBIT MARGIN 6,7% 24,2% 15,6% 44,7% $\blacksquare$ 21,7%
Proventi/(Oneri) finanziari 2 $\overline{2}$ O ٠ 6
Utile lordo 151 59 263 151 ۰ 623
Imposte 49 16 72 46 $\overline{\phantom{a}}$ 184
Utile netto 101 42 190 105 $\blacksquare$ 439

SERVIZI DI CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE

IL MERCATO DEI SERVIZI POSTALI

Il mercato postale sta attraversando un ciclo di profondi cambiamenti in gran parte riconducibili alla digitalizzazione dell'economia che influenza in modo diverso i volumi di lettere e di pacchi in circolazione; infatti, al continuo calo dei volumi di invii di corrispondenza tradizionale (con un CAGR a volumi 2014-2018 pari a circa -6%), sostituiti da forme di comunicazione più immediate come e-mail e messaggistica istantanea, si accompagna un significativo aumento dei volumi di pacchi spediti, riconducibile alla crescita del commercio elettronico. Infatti, in Italia la percentuale degli acquisti effettuati on line è passata dal 4% nel 2017 al 7% nel 20187 contro il 12% della media europea e ci si aspetta, dunque, una dinamica di forte crescita. Poste Italiane è oggi tra i principali operatori nel settore con una quota di mercato (B2C), superiore al 30%.

CONTESTO NORMATIVO

A partire dal 10 marzo 2019 a seguito della Delibera AGCom 728/13/CONS, Poste Italiane ha aumentato la tariffa Servizio Universale Pacco ordinario nazionale (contestualmente ridenominato PosteDelivery Standard).

L'AGCom con Delibera 399/18/CONS del luglio 2018 ha avviato un'analisi di mercato sui servizi di consegna pacchi per valutarne le prospettive concorrenziali e gli effetti sulla regolamentazione esistente nonché su eventuali rimedi idonei a ripristinare condizioni concorrenziali a tutela degli utenti. Gli operatori di mercato hanno fornito all'Autorità le informazioni richieste, ai fini della predisposizione di un documento da sottoporre a consultazione pubblica nei prossimi mesi del 2019.

CONTO ECONOMICO DEL SETTORE CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE

IQ2019 IQ2018 Δ
(dati in milionidi euro)
Corrispondenza 640 674 (35) $-5,1%$
Pacchi 201 175 26 14,6%
Altri ricavi 40 49 (10) $-19,4%$
Ricavi infrasettoriali 1.331 1.370 (39) $-2,8%$
Totale Ricavi 2.211 2.268 (57) $-2,5%$
Costo del lavoro 1.407 1.390 17 1,2%
di cui costo del lavoro ordinario 1.404 1.386 19 1.4%
di cui incentivi all'esodo $\overline{c}$ 5 (2) $-49.2%$
di cui vertenze e altre partite straordinarie 0 (0) 0 104,9%
Altri costi operativi 460 477 (17) $-3,6%$
Costi infrasettoriali 20 15 5 30,2%
Totale Costi 1.887 1.883 4 0,2%
EBITDA 324 386 (61) $-15,9%$
Ammortamenti e svalutazioni 176 122 54 43,8%
EBIT 148 263 (115) -43,7%
EBIT MARGIN 6,7% 11,6% $-4,9%$
Proventi/(Oneri) finanziari $\overline{2}$ (8) 10 128,9%
Utile lordo 151 255 (105) $-41,0%$
Imposte 49 81 (32) $-39,2%$
Utile netto 101 174 (73) $-41,9%$
Principali KPI della Strategic Business Unit Corrispondenza,
pacchi e distribuzione
IQ2019 IQ2018 Δ
Corrispondenza e pacchi
Ricavi/FTE (euro) 17.075 17.030 46 0.3%
Servizi di Corrispondenza del Gruppo (volumi in milioni) 717 804 (87) $-10,9%$
Tariffa media Corrispondenza (in euro) 0,89 0,84 0,05 6,4%
Servizi di Pacchi del Gruppo (volumi in milioni) 35 29 6 19,4%
Tariffa media Pacchi (euro) 5,79 6,03 (0, 24) $-4.0%$
Ricavi B2C (milioni di euro) 86 63 22,2 34.9%
Pacchi portalettabili (volumi in milioni) 12 10 2,2 21,4%
Joint Delivery Model: avanzamento progetto 64% 50%
Numero Centri di Recapito 2 1.726 2.039 (313) $-15,4%$
Nuova Rete Punto Poste 1 (numero di Lockerse punti di ritiro alternativi) 1.400 417 983 235.7%
Distribuzione
Numero Uffici Postali 12.812 12.822 (10) -0,1%
Numero di clienti (in milioni) 35,0 34.5 0,5 1,3%
Visitatori giornalieri negli Uffici Postali (in milioni) 1,39 1,42 (0,03) $-2,4%$
Sale dedicate alla consulenza 6.551 6.487 64 1,0%
Corner dedicati a prodotti e servizi Mobile 341 341 $\blacksquare$
Corner UP 3 118 118
Rete ATM Postamat 7.287 7.252 35 0.5%

La Strategic Business Unit Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione presenta un risultato operativo positivo per 148 milioni di euro, in peggioramento di 115 milioni di euro rispetto al risultato operativo conseguito nel medesimo periodo dell'esercizio precedente (263 milioni di euro), anche per effetto di minori ricavi infrasettoriali che risentono della diminuzione delle Plusvalenze realizzate.

I Ricavi da mercato passano da 899 milioni di euro a 880 milioni di euro, in diminuzione del 2,1% per effetto dei minori ricavi derivanti dalla Corrispondenza tradizionale (-35 milioni di euro) e dalla variazione degli Altri ricavi (-10 milioni di euro) che accolgono, tra l'altro, le attività della compagnia aerea Mistral Air che nel corso del 2018 ha progressivamente cessato le attività di linea per ri-focalizzarsi esclusivamente sul business cargo. Per contro, le performance dei ricavi del comparto pacchi sono in crescita del 14,6% (+26 milioni di euro rispetto all'analogo periodo del 2018) in particolare nel comparto B2C trainato dallo sviluppo dell'e-commerce.

I Costi ammontano a 1.887 milioni di euro e si incrementano dello 0,2% rispetto all'analogo periodo del 2018, per effetto della componente ordinaria del costo del lavoro (+19 milioni di euro), che risente dell'erogazione della seconda tranche dell'incremento economico, a decorrere dal 1° ottobre 2018, in coerenza con quanto previsto dal CCNL 2016-2018 e del pagamento di una giornata festiva.

Gli altri costi operativi registrano un decremento netto di 17 milioni di euro (-3,6%) rispetto al primo trimestre 2018. Tale andamento è influenzato dall'applicazione del nuovo principio contabile IFRS 16 (Ammortamenti Attività per diritti d'uso) che ha comportato minori costi di godimento di terzi e maggiori ammortamenti il cui effetto si neutralizza al livello di risultato operativo. La gestione operativa evidenzia altresì maggiori costi variabili per l'incremento dell'attività del business pacchi.

La gestione finanziaria ha prodotto proventi netti per 2 milioni di euro (+10 milioni di euro rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente) quale effetto di maggiori proventi infragruppo verso PosteVita per 9,7 milioni di euro, derivanti dall'impegno di Poste Italiane a sottoscrivere per la Compagnia eventuali aumenti di capitale (AOF), e di minori oneri finanziari per 6,5 milioni di euro ascrivibili al bond di 750 milioni scaduto a giugno 2018 ma compensato da maggiori oneri finanziari da leasing (IFRS 16) per 6,5 milioni di euro.

Volumi (in milioni) Ricavi (in milioni di euro)
1Q2019 1Q2018 Δ 1Q2019 1Q2018 Δ
Posta Indescritta 335 378 (43) -11.4% 188 217 (29) -13,4%
Posta Descritta 48 50 (2) $-3.1%$ 243 242 0.3%
Direct Marketing 120 137 (18) -12.8% 33 35 (2) $-5.0%$
Servizi Integrati 6 (1) $-15,2%$ 44 50 (6) -12,5%
Altro (1) 208 232 (24) -10.3% 66 64 2 2.9%
Compensazioni per il Servizio Postale
Universale (2)
$\sim$ 66 66 $\blacksquare$
Totale Corrispondenza di Gruppo 717 804 (87) -10.9% 640 674 (35) -5,1%

Risultati di Corrispondenza

I risultati dei servizi di Corrispondenza conseguiti dal Gruppo evidenziano una riduzione dei volumi e dei ricavi rispettivamente del 10,9% (-87 milioni di invii) e del 5,1% (-35 milioni di euro) rispetto al primo trimestre 2018, essenzialmente ascrivibile al calo strutturale che interessa il mercato dei servizi postali tradizionali per effetto della digitalizzazione dell'economia. Nel dettaglio, la contrazione dei volumi della Posta Indescritta (-43 milioni di invii, corrispondenti a -11,4% rispetto al 2018), che ha generato un calo dei ricavi per 29 milioni di euro (-13,4%), è principalmente ascrivibile ai volumi straordinari del 2018 soprattutto con riferimento al settore bancario (Decreto Bersani). In linea i ricavi della Posta Descritta poiché gli incrementi tariffari intercorsi nel secondo semestre del 2018 hanno compensato il calo dei volumi (-2 milioni di invii -3,1%).

Il Direct Marketing segna un rallentamento dei volumi del 12,8% (-18 milioni di invii) imputabile alla razionalizzazione effettuata dalla clientela delle spese in comunicazione a mezzo posta; tale rallentamento ha generato una contrazione dei ricavi del 5% (-2 milioni di euro).

I servizi integrati registrano un decremento dei volumi e dei ricavi rispettivamente del 15,2% e del 12,5% rispetto al primo trimestre 2018 principalmente per effetto di una diversa pianificazione delle spedizioni nell'anno da parte di Pubbliche amministrazioni clienti.

La voce Altro, che accoglie tra l'altro i servizi di Mass Printing commercializzati dalla controllata Postel, mostra una riduzione del 10,3% dei volumi (-24 milioni di spedizioni) rispetto al primo trimestre 2018, per effetto del calo del mercato delle Stampe. I ricavi corrispondenti accolgono anche le integrazioni tariffarie sul servizio editoriale (14 milioni di euro nel primo trimestre 2019 e 10 milioni nell'analogo periodo del 2018) che nel primo trimestre 2019 beneficiano dell'aggiornamento delle tariffe base effettuato dall'AGCom a partire dal 1° luglio 2018.

La determinazione del compenso a parziale copertura dell'onere del Servizio Universale per il primo trimestre 2019, cosi come previsto dal Contratto di Programma 2015-2019, ammonta a 66 milioni di euro.

Risultati dei Pacchi

Volumi (in milioni) Ricavi (in milioni di euro)
IQ2019 IQ2018 IQ2019 1Q2018 Δ
B 2 B 9 17.7% 61 52 9 16,9%
B 2 C 21 16 5. 31,1% 86 63 22 34,9%
C2C 0 $-5.7%$ 14 15 (1) $-3,6%$
Altro 4 4 (1) -11.6% 40 45 (5) $-10.9%$
Totale Pacchi 35 29 6 19,4% 201 175 26 14.6%

I risultati del comparto Pacchi evidenziano una crescita dei volumi e dei ricavi rispettivamente del 19,4% (+6 milioni di invii) e del 14,6% (+26 milioni di euro) rispetto all'esercizio precedente, per effetto essenzialmente del crescente sviluppo delle attività di Poste nel commercio elettronico e dei positivi risultati del segmento B2C che ha conseguito ricavi per 86 milioni di euro, in crescita del 34,9% rispetto al 2018, a fronte di 21 milioni di spedizioni realizzate. In decisa crescita anche il settore B2B (+1 milione di pacchi +17,7% pari a +9 milioni di euro di ricavi +16,9%).

Di seguito si riportano i risultati di qualità conseguiti nel Servizio Universale e i cui obiettivi sono definiti dall'AGCom. L'Autorità verifica il rispetto degli obiettivi e pubblica annualmente i risultati, unitamente a quelli rilevati dall'organismo indipendente sulla posta ordinaria.

QUALITÀ DEI PRODOTTI RIENTRANTI NEL SERVIZIO UNIVERSALE

L'andamento della qualità dei prodotti rientranti nel Servizio Universale è sostanzialmente coerente con gli Obiettivi.

IQ2019
Consegna entro Obiettivo Risultato
Posta 1 - Prioritaria 1 giorno 80,0% 86,8%
Posta 1 - Prioritaria 2 giorni 80,0% 89,6%
Posta 1 - Prioritaria 3 giorni 80,0% 94,8%
Posta 1 - Prioritaria 4 giorni 98,0% 98,9%
Posta 4 - Ordinaria 4 giorni 90,0% 88,0%
Posta 4 - Ordinaria 6 giorni 98,0% 96,9%
Posta Massiva 4 giorni 90,0% 97,9%
Posta Massiva 6 giorni 98,0% 99,4%
Posta Raccomandandata 4 giorni 90,0% 91,4%
Posta Raccomandandata 6 giorni 98,0% 94,9%
Posta Assicurata 4 giorni 90,0% 99,6%
Posta Assicurata 6 giorni 98,0% 99,9%
Pacco Ordinario 4 giorni 90,0% 95,5%

ATTIVITÀ DI PERIODO

Il Gruppo ha proseguito nel percorso di trasformazione e sviluppo dei servizi di corrispondenza e pacchi, in linea con gli obiettivi di lungo periodo delineati nel Piano Deliver 2022. Con riferimento all'area recapito, è proseguita l'implementazione del nuovo modello "Joint delivery" che, per il primo trimestre 2019, ha interessato 130 centri (oltre ai 350 implementati nel 2018) e prevede la possibilità di recapito dei pacchi attraverso la rete dei portalettere, introducendo turni pomeridiani e nel weekend.

È altresì proseguita l'introduzione di mezzi alternativi ad alimentazione elettrica per il recapito dei pacchi (veicoli a tre ruote), in grado di migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro, valorizzando altresì il percorso di "mobilità ecologica" già intrapreso negli ultimi anni con l'introduzione nella flotta aziendale di quadricicli elettrici.

Nell'ambito dei processi di smistamento proseguono gli interventi finalizzati a ridefinire un nuovo modello di funzionamento della rete logistica basato su importanti investimenti in automazione e sulla introduzione della lean production, la modalità di organizzazione del lavoro che garantisce il miglioramento continuo dei processi produttivi e nel cui ambito un importante fattore abilitante è rappresentato dall'accordo quadro sugli andamenti occupazionali sottoscritto in data 8 marzo 2019 con tutte le Organizzazioni Sindacali.

Tale Accordo ha riguardato i principali progetti di riorganizzazione negli ambiti organizzativi della Logistica, delle Strutture di staff centrali e territoriali e della rete degli Uffici Postali.

In ambito Logistica sono previsti 150 milioni di euro di investimenti in automazione nell'arco di piano e l'implementazione della lean production che permetteranno una riduzione di almeno 1.600 FTE nel 2019 tra stabilimenti e lavorazioni interne. In ambito Staff centrali e territoriali è prevista una riduzione di almeno 650 FTE da realizzarsi nel corso del 2019 su base volontaria attraverso il ricorso agli esodi volontari incentivati, alla mobilità professionale e alle trasformazioni da full time a part time.

Con riferimento alla rete degli Uffici Postali, sono previsti interventi di ottimizzazione che coinvolgeranno almeno 1.400 FTE a seguito della riorganizzazione territoriale in macro aree avvenuta nel corso del 2018 e dei progetti da realizzare nel corso del 2019.

Tali interventi saranno supportati da adeguati incentivi, in continuità con le consolidate politiche di esodo volontario, e, ove previsto, da percorsi di riconversione (passaggi a part time, mobilità volontaria territoriale o professionale).

L'accordo ha inoltre previsto interventi di politiche attive per il 2019 per oltre 3.800 risorse con 2.000 stabilizzazioni di CTD, 920 conversioni di lavoratori part time in full time, 500 assunzioni di specialisti e 420 assunzioni di nuovi part time tra stabilimenti e Uffici Postali.

Infine, nell'ambito della rete PuntoPoste sono attivi 1.060 punti di ritiro alternativi (in prevalenza Tabaccai) e 340 locker PuntoPoste presso le aree self di alcuni Uffici Postali e in luoghi ad alta frequentazione come supermercati, centri commerciali, distributori di carburante (89 punti di ritiro alternativi e 328 locker al 31 dicembre 2018).

ALTRE INFORMAZIONI

In data 3 ottobre 2018 Poste Italiane, senza che ciò costituisca acquiescenza o ammissione di responsabilità rispetto alle condotte controverse e fermo il diritto di far valere le proprie ragioni nelle opportune sedi, ha provveduto al pagamento della sanzione di 23 milioni di euro, oltre interessi, accertata nel gennaio 2018 a suo carico - per abuso di posizione dominante ai sensi dell'art. 102 del TFUE - dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato (AGCM). Al 31 dicembre 2018 il fondo accantonato a tal fine nell'esercizio 2017 è stato pertanto completamente utilizzato.

Conseguentemente, il 4 marzo 2019 è stato notificato a Poste Italiane dall'AGCM il provvedimento con il quale l'Autorità ha riconosciuto la piena ottemperanza di Poste alla luce delle risultanze istruttorie e delle iniziative adottate dalla stessa, deliberando che: (i) non sussistono i presupposti per l'irrogazione della ulteriore sanzione; (ii) Poste Italiane prosegua nell'offerta a favore degli operatori alternativi concorrenti del servizio equivalente a Posta Time; (iii) Poste Italiane entro 30 giorni dalla notifica del provvedimento informi l'Autorità mediante documentazione scritta in merito ai livelli di estensione raggiunti del servizio equivalente a Posta Time. In data 3 aprile 2019, Poste Italiane ha inviato all'Autorità una relazione documentata a conferma dell'attività posta in essere ai fini dell'ottemperanza.

Nel mese di novembre 2018 il Consorzio Postemotori ha ricevuto notifica di un'ordinanza emessa dal Tribunale penale di Roma e di un decreto di sequestro preventivo nei confronti del Consorzio per l'importo di 4,6 milioni di euro. In data 8 marzo 2019 sono stati notificati al Consorzio il decreto del Tribunale di Roma riguardante la fissazione dell'udienza preliminare e la corrispondente richiesta di rinvio a giudizio emessa il 27 febbraio 2019 dal Pubblico Ministero.

SERVIZI DI PAGAMENTO, MOBILE E DIGITALE

IL MERCATO DEI SERVIZI DI PAGAMENTO, MOBILE E DIGITALE

Nel mercato delle carte di pagamento, sulla base degli ultimi dati disponibili, il transato complessivo ha raggiunto, a fine 2018, 221 miliardi di euro (+8,2% rispetto all'anno precedente) pur con una riduzione del valore medio per singola transazione per ogni tipologia di carta; tale riduzione indica un utilizzo sempre più diffuso anche per l'estensione progressiva del servizio verso segmenti a minor intensità d'uso. Le carte prepagate hanno fatto registrare la crescita più rilevante sia del valore transato, sia del numero di transazioni (rispettivamente +23% e +26% rispetto all'esercizio precedente) mentre le carte di credito si sono confermate lo strumento più utilizzato dopo le carte di debito.

Il mercato della telefonia Mobile, sulla base degli ultimi dati disponibili8 , ha evidenziato una penetrazione delle linee mobili totali che si attesta a circa il 172% della popolazione, con una quota degli MVNO attorno al 14%. Le linee complessive al 31 dicembre 2018 sono pari a 103,6 milioni comprensive di 21 milioni di SIM Machine to Machine (M2M). In relazione alle quote di mercato con una quota attorno al 4% PosteMobile rappresenta circa il 47% dei clienti complessivi degli operatori mobili virtuali9 .

Con riferimento al mercato Digital10 in Italia il 92% della popolazione è on line (55 milioni di persone) e circa 35 milioni di utenti sono attivi sui social media, con una continua crescita del numero degli utenti 'connessi' anno dopo anno. L'85% di

22 Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019

8 Fonte: AGCom Osservatorio sulle Comunicazioni n. 1/2019.

9 Fonte: AGCom Osservatorio sulle Comunicazioni n. 1/2019.

10 Fonte: https://wearesocial.com/it/blog/2019/01/digital-in-2019.

utenti utilizza il mobile come modalità di accesso a internet e il 52% degli utenti è attivo sui social mediante il mobile. Il tempo medio di connessione a internet è di 6 ore al giorno, di cui 2 vengono impiegate principalmente nell'attività sulle piattaforme social.

CONTESTO NORMATIVO

Dal 1° gennaio 2019 trovano applicazione gli Orientamenti in materia di obblighi di segnalazione dei dati sulle frodi, ai sensi dell'articolo 96, paragrafo 6, della Direttiva "PSD2", a eccezione della segnalazione dei dati relativi alle esenzioni dall'obbligo di utilizzare l'autenticazione forte del cliente che sarà applicabile a decorrere dal 14 settembre 2019,. Gli Orientamenti, rivolti ai prestatori di servizi di pagamento ("PSP") e alle autorità competenti, forniscono informazioni dettagliate sui dati statistici relativi alle frodi connesse ai diversi mezzi di pagamento che i PSP devono segnalare alle rispettive autorità competenti, nonché sui dati aggregati che queste ultime devono condividere con l'Autorità Bancaria Europea (EBA) e la Banca Centrale Europea (BCE).

Il 19 marzo 2019 la Banca d'Italia, ad esito di una consultazione pubblica, ha emanato il provvedimento modificativo delle disposizioni in materia di "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti". Le nuove disposizioni, che si applicheranno in gran parte a partire dal 1° luglio 2019, sono volte ad adeguare la disciplina nazionale al quadro normativo europeo in materia di: (i) trasparenza dei servizi di pagamento (in attuazione della PSD2); (ii) informativa precontrattuale sugli indici di riferimento nelle operazioni di credito immobiliare e credito ai consumatori (in attuazione di quanto previsto dal Regolamento 2016/1011/UE – c.d. Regolamento Benchmark); (iii) politiche e prassi di remunerazione per il personale preposto all'offerta dei prodotti bancari e per i terzi addetti alla rete di vendita (in attuazione degli Orientamenti EBA in materia); (iv) gestione dei reclami (in attuazione degli Orientamenti del Joint Committee delle Autorità europee di vigilanza -ESAs- in materia).

Inoltre, la Banca d'Italia ha pubblicato il 27 marzo 2019 le nuove "Disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo". Il Provvedimento realizza l'allineamento alla normativa europea sotto vari aspetti e in particolare: (i) dà attuazione alle previsioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni contenute nel D.Lgs. n. 231/2007; (ii) fornisce indicazioni su requisiti, procedure, sistemi di controllo e funzioni del punto di contatto centrale, in armonia con il Regolamento delegato della Commissione Europea n. 1108/2018; (iii) recepisce gli Orientamenti congiunti delle Autorità di vigilanza europee adottati nel settembre 2017 che definiscono, tra l'altro, le misure che i prestatori di servizi di pagamento adottano per individuare dati informativi mancanti o incompleti relativi all'ordinante o al beneficiario. I destinatari dovranno adeguarsi alle Disposizioni entro il 1° giugno 2019, mentre a partire dal 1° gennaio 2020 si applicheranno: (i) l'obbligo per gli organi aziendali di definire e approvare una policy motivata che indichi le scelte del destinatario in materia di assetti organizzativi, procedure e controlli interni, adeguata verifica e conservazione dei dati); (ii) l'obbligo, per le capogruppo, di istituire una base informativa comune); (iii) l'obbligo di condurre un esercizio di autovalutazione dei rischi di riciclaggio). Infine, sempre in ambito antiriciclaggio, l'Unità di Informazione Finanziaria ha pubblicato il 28 marzo 2019 il Provvedimento contenente le istruzioni in materia di comunicazioni oggettive che, dando attuazione al D.Lgs. 231/2007, introducono l'obbligo di trasmettere all'Autorità con cadenza periodica, dati e informazioni individuati in base a criteri oggettivi,

In ambito telecomunicazioni l'AGCom nel mese di gennaio 2019 ha pubblicato la Delibera 599/18/CONS, con cui si conclude la revisione dell'analisi dei mercati dei servizi di terminazione11 delle chiamate vocali su singola rete mobile. In particolare, l'Autorità ha individuato dodici mercati rilevanti, uno per ciascuno operatore, tra cui PosteMobile, quale detentore di significativo potere di mercato con riferimento alla terminazione di chiamate vocali sulla propria rete mobile. Il prezzo imposto agli operatori, per il periodo 2018-2021, è stato ottenuto attraverso l'aggiornamento del modello di costo,

concernenti operazioni a rischio di riciclaggio o di finanziamento del terrorismo.

Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019 23

11 Affinché gli abbonati dei diversi operatori di rete fissa e mobile possano comunicare tra loro, le reti devono essere interconnesse quindi gli operatori devono stipulare contratti di interconnessione in merito alla fornitura di uno o più servizi.

precedentemente adottato dall'Autorità con la delibera n. 60/11/CONS. Il prezzo è stato ridotto per il 2019 del'8% rispetto all'anno precedente, con una ulteriore e progressiva riduzione annuale fino al 2021, e prevede tariffe simmetriche per tutti gli operatori notificati.

A livello comunitario, entro il 31 dicembre 2020, la Commissione dovrà adottare un atto delegato che integri la direttiva che istituisce il codice europeo delle comunicazioni elettroniche, definendo una tariffa unica massima di terminazione per le chiamate vocali su reti mobili, e su reti fisse, nell'Unione Europea.

CONTO ECONOMICO DEL SETTORE DEI SERVIZI DI PAGAMENTO, MOBILE E DIGITALE 1

IQ2019 IQ2018 Δ
(dati in milionidi euro)
Monetica 75 66 9 14,4%
Altri pagamenti 13 12 0 0,6%
Mobile 52 52 (0) $-0,1%$
Ricavi infrasettoriali 96 89 7 7,7%
Totale Ricavi 235 219 16 7,4%
Costo del lavoro 9 8 1 11,8%
di cui costo del lavoro ordinario 9 8 1 11,8%
di cui incentivi all'esodo n.s
di cui vertenze e altre partite straordinarie n.s.
Altri costi operativi 73 66 7 10,3%
Costi infrasettoriali 91 83 8 9,4%
Totale Costi 172 157 16 9,9%
EBITDA 63 63 1 1,2%
Ammortamenti e svalutazioni 6 6 1 12,5%
EBIT 57 57 $\mathbf 0$ 0,1%
EBIT MARGIN 24,2% 26,0% $-1,8%$
Proventi/(Oneri) finanziari $\overline{2}$ 1 1 50,8%
Utile lordo 59 58 1 1,1%
Imposte 16 15 1 5,6%
Utile netto 42 43 (0) $-0,5%$
Principali KPI della Strategic Business Unit Pagamenti, mobile e
digitale
IQ2019 IQ2018 Δ
Monetica
Numero di Carte (in milioni) 1 26,9 26.6 0,2 0,9%
di cui Carte Postepay (in milioni) 2 19,2 19,0 0.2 1,2%
di cui Carte Postepay Evolution (in milioni) 3 6,6 6,3 0,4 5,6%
Numero transazioni delle carte (in milioni) 326 247 78,9 31,9%
di cui numero transazioni e-commerce (in milioni) 56 50 6,0 12,1%
Valore Transato totale delle carte (in milionidi euro) 4 7.060 5.995 1.065,1 17,8%
Digital
Postepay Digital e-Wallets (in milioni) 2 3.1 2,8 0,3 9,7%
Clienti registrati ai canali digitali (web e app) di Poste Italiane (in milioni) 18,6 15,6 3,0 19,4%
Download App (in milioni) 23,9 16,5 7,4 44,7%
Utenti giornalieri (web e app) (in milioni) 5 1,9 1,4 0,5 36,3%
Identità digitali (numero in milioni) 2 3.1 2,6 0,5 21,1%
Numero transazioni Digitali - Consumer (in milioni) 13,0 11,0 2,0 17,9%
TLC
SIM PosteMobile fisse e mobili (stock in migliaia) 2 4.224 4.082 142,3 3,5%

Nel primo trimestre 2019 l'andamento economico dei servizi di Pagamento, Mobile e Digitale evidenzia un risultato della gestione operativa che si attesta a 57 milioni di euro (+0,1% rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente).

I ricavi totali ammontano a 235 milioni di euro (+7,4%) e beneficiano delle positive performance del comparto Monetica che segna una crescita del 14,4% (+9,5 milioni di euro) per effetto principalmente dei ricavi da Carte prepagate e altre carte di debito gestite in service, e di Altri Servizi di Incasso e Pagamento per 12,6 milioni di euro.

Al 31 marzo 2019 le carte Postepay in circolazione ammontano a 19,2 milioni (18,4 milioni nel primo trimestre 2018 e 19 milioni al 31 dicembre 2018), di queste 6,6 milioni sono le Postepay Evolution cresciute del 30,2% rispetto al primo trimestre 2018 (+ 5,6% rispetto al 31 dicembre 2018), grazie al positivo impatto del lancio della Postepay Connect che, con oltre 1.600 carte vendute in media giornalmente, ha trainato la crescita delle vendite medie giornaliere di PostePay Evolution (ca. 6.600) e di SIM PosteMobile (ca. 3.300).

I ricavi del comparto Mobile si attestano a 52 milioni di euro, in linea rispetto al primo trimestre 2018.

I costi totali della SBU ammontano a 172 milioni di euro e segnano una crescita del 9,9% rispetto all'analogo periodo del 2018 per effetto dell'incremento degli Altri costi operativi, che passano da 66 milioni di euro del primo trimestre 2018 a 73 milioni di euro, principalmente ascrivibile ai costi per Traffico Telecomunicazioni (+3,5 milioni di euro) e ai costi per Commissioni di vendita e di gestione (+2,6 milioni di euro).

Il costo del lavoro si attesta a 8,8 milioni, in crescita di circa il 12% rispetto al 2018 per effetto del riassetto organizzativo in ambito Patrimonio destinato e Digital.

Tenuto conto della gestione finanziarie e delle imposte di periodo, il settore chiude il trimestre con un utile netto di 42,4 milioni di euro (42,6 milioni di euro nel primo trimestre 2018).

ATTIVITÀ DI PERIODO

Da gennaio 2019 è commercializzata, in aggiunta all'offerta Postepay Connect con canone annuale, la versione che prevede il pagamento mensile del piano tariffario incluso nell'offerta. Anche i clienti che scelgono Postepay Connect con piano tariffario mensile possono gestire i servizi di pagamento e telefonia in modo rapido e intuitivo grazie all'App Postepay, trasferire Giga gratuitamente e in tempo reale da una SIM PosteMobile Connect a un'altra SIM PosteMobile Connect (G2G), trasferire denaro tra due Postepay (p2p), acquistare Giga Extra direttamente in App Postepay con addebito automatico sulla Carta Postepay Evolution, rinnovare automaticamente il canone annuale della carta e il canone mensile della SIM con addebito su Postepay Evolution.

Nel comparto Incassi le attività del trimestre sono state orientate al riposizionamento dell'offerta incassi sia in logica Digital che di adeguamento agli standard AgID dei pagamenti a favore della PA. In tale contesto, è stato rilasciato il nuovo modello di pricing dei pagamenti che i cittadini effettuano tramite i canali digitali messi a disposizione dagli Enti Creditori. Sarà quindi possibile effettuare i pagamenti con una commissione applicata al carrello e non più solo per singola transazione in linea con le principali best practice di mercato.

Inoltre dall'8 aprile 2019 è possibile effettuare il pagamento del Bollo Auto sui canali Postepay mediante circuito PagoPA, in linea con la roadmap dei rilasci previsti per la Trasformazione Digitale dei pagamenti per la Pubblica Amministrazione.

Per quanto riguarda i servizi di telefonia fissa, nel primo trimestre del 2019 PosteMobile Casa ha arricchito la propria gamma d'offerta. Da febbraio, infatti, è stato aperto in commercializzazione il nuovo piano promozionale "PosteMobile Casa Facile" che ha consentito di ampliare l'addressable market verso tutti quei clienti che utilizzano il telefono fisso prevalentemente per effettuare chiamate verso numeri fissi nazionali e desiderano contenere le spese di telefonia domestica.

L'offerta "PosteMobile Casa Facile" include chiamate illimitate verso i numeri fissi nazionali - senza scatto alla risposta - e tutti i servizi supplementari di PosteMobile Casa a un canone promozionale.

Nel primo trimestre 2019 PostePay è entrata a far parte del raggruppamento temporaneo d'impresa costituito da Poste Italiane e Postel che, in esecuzione del servizio affidato ai sensi dell'articolo 81, comma 35, lettera b), del D.L. n.112/2008 relativamente alla Carta Acquisti e in ottemperanza a quanto previsto dal D.L.n.4/2019, emetterà e gestirà le carte di pagamento necessarie per la fruizione del beneficio economico relativo al Reddito di Cittadinanza e alla Pensione di Cittadinanza.

SERVIZI FINANZIARI

ANDAMENTO DEI MERCATI FINANZIARI12

Nel corso del primo trimestre del 2019 i mercati azionari internazionali hanno recuperato le perdite subite nell'ultimo trimestre del 2018, in un contesto di graduale calo della volatilità. In particolare, sui mercati statunitensi l'indice S&P500 ha chiuso il trimestre a 2.834,4 con un rialzo del 13,07% rispetto alla chiusura di dicembre 2018. Le borse europee hanno seguito il movimento, con l'Euro Stoxx 50 che ha guadagnato l'11,67% ed il FTSEMIB che ha sovraperformato con una crescita del 16,17%. Tale ripresa è stata favorita dal cambio di rotta della Banca Centrale (FED), che ha deciso di rimandare ogni ulteriore rialzo dei tassi inizialmente previsto per il 2019, seguita dalle altre banche centrali, BCE in primis. La crescente incertezza sulla Brexit ha, invece, pesato sulla borsa di Londra, che è cresciuta solo dell'8,19%.

Sul fronte dei mercati obbligazionari, il progressivo peggioramento del quadro ciclico dell'Eurozona e il cambiamento di forward guidance da parte delle banche centrali, ha portato a un marcato calo dei tassi risk free. Il tasso decennale tedesco, che ha iniziato l'anno a 0,242%, ha chiuso il trimestre a -0,07%. Nonostante l'economia italiana, nel primo trimestre 2019,

12 Fonte dei dati: Bloomberg.

26 Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019

abbia mostrato un andamento ciclico anche più debole rispetto al resto dell'Eurozona, lo spread decennale tra BTP e Bund è rimasto stabilmente intorno ai 250 bps, con una volatilità in graduale calo. Di conseguenza, il rendimento del BTP a 10 anni è sceso da 2,74% di fine 2018 al 2,48% di marzo 2019.

Spread del BTP verso BUND 10 yrs

Nel primo trimestre 2019, sono stati collocati tramite sindacato di banche due nuovi benchmark a 15 e 30 anni, che hanno ricevuto una buona accoglienza sul mercato.

Relativamente al mercato dei cambi, è proseguito il deprezzamento della moneta unica con il cambio EUR/USD sceso da 1,14 di fine dicembre 2018 a 1,12 di fine marzo 2019.

SISTEMA CREDITIZIO

Nei primi mesi del 2019 l'attività creditizia ha registrato nel complesso un andamento stabile. Dalle statistiche provvisorie fornite dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI)13, a febbraio 2019 i prestiti al settore privato, corretti per tener conto dei prestiti non rilevati nei bilanci bancari in quanto cartolarizzati, sono cresciuti dell'1,1% su base annua (1,0% a gennaio 2019) collocandosi a 1.711 miliardi di euro. Tale andamento sottende dinamiche settoriali differenziate: le statistiche aggiornate a gennaio 2019 relative ai prestiti alle famiglie registrano, infatti, per tale aggregato un aumento del 2,6% su base annua, mentre i prestiti erogati alle società non finanziarie sono diminuiti dello 0,7%. La dinamica del credito alle imprese continua a essere influenzata dall'andamento degli investimenti e del ciclo economico, le cui performance rimangono modeste.

Le sofferenze del sistema bancario, al netto delle svalutazioni e accantonamenti già effettuati dalle banche con proprie risorse, sono diminuite a gennaio 2019 del 44% su base annua, passando da 59,3 a 33,4 miliardi di euro. Il rapporto tra sofferenze e impieghi si è così ridotto in misura importante passando dal 3,4% di gennaio 2018 all'1,9%.

Dal lato della raccolta si registra, nei primi mesi dell'anno, un andamento sostenuto di segno positivo. A febbraio 2019 i depositi del settore privato (in conto corrente, certificati di deposito, pronti contro termine) sono aumentati del 3,1% (+45,3 miliardi di euro) su base annua (2,7% a gennaio 2019); la raccolta obbligazionaria continua a ridursi registrando a febbraio 2019 un calo dell'8,9% (-10,1% a gennaio 2019). L'andamento dei depositi è trainato dalla forte dinamica dei conti correnti, mentre restano in calo i depositi a tempo. I tassi di interesse sulle nuove erogazioni di prestiti alle famiglie sono in calo mentre quelli sui prestiti alle società non finanziarie si sono confermati stabili.

A inizio 2019, i tassi sulle diverse forme di raccolta da clientela, hanno mostrato una sostanziale stazionarietà. Il tasso medio complessivo sui depositi si è confermato allo 0,36%, in linea con i valori di fine 2018.

Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019 27

13 ABI Monthly Outlook "Economia e Mercati Finanziari-Creditizi" - Marzo 2019

CONTESTO NORMATIVO

Dal 1° gennaio 2019, ad eccezione della segnalazione dei dati relativi alle esenzioni dall'obbligo di utilizzare l'autenticazione forte del cliente che sarà applicabile a decorrere dal 14 settembre 2019, trovano applicazione gli Orientamenti in materia di obblighi di segnalazione dei dati sulle frodi, ai sensi dell'articolo 96, paragrafo 6, della Direttiva "PSD2". Gli Orientamenti, rivolti ai prestatori di servizi di pagamento ("PSP") e alle autorità competenti, forniscono informazioni dettagliate sui dati statistici relativi alle frodi connesse ai diversi mezzi di pagamento che i PSP devono segnalare alle rispettive autorità competenti, nonché sui dati aggregati che queste ultime devono condividere con l'Autorità Bancaria Europea (EBA) e la BCE.

Sempre dal 1° gennaio 2019 sono applicabili gli Orientamenti in materia di autenticazione forte del cliente e standard di comunicazione tra prestatori di servizi di pagamento e terze parti. In particolare, i prestatori di servizi di pagamento di radicamento del conto possono adottare un'interfaccia dedicata per consentire alle Terze Parti l'accesso ai conti di pagamento on line ovvero aderire a una soluzione fornita da un provider esterno. Poste Italiane ha scelto tale ultima soluzione che, peraltro, consente di richiedere un'esenzione alla Banca d'Italia dall'applicazione di un meccanismo di emergenza da applicare in caso di indisponibilità o disservizi dell'interfaccia. BancoPosta ha inviato a Banca d'Italia la domanda di esenzione il 14 marzo 2019.

Il 25 febbraio 2019 è stato pubblicato il documento "Final Report on EBA Draft Guidelines on outsourcing arrangements" che persegue l'obiettivo di definire un quadro armonizzato per gli accordi di esternalizzazione che dovranno essere adeguati dagli intermediari non più tardi del 31 dicembre 2021. Tali Orientamenti sono già recepiti nel "Regolamento del Processo di Affidamento e di Esternalizzazione del Patrimonio BancoPosta", allegato al "Regolamento Organizzativo e di Funzionamento di BancoPosta", approvato dal Consiglio d'Amministrazione nella seduta del 31 gennaio 2019.

Poste Italiane si è altresì adeguata alle nuove disposizioni in materia di "Trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari e finanziari. Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti" che costituiscono parte integrante della disciplina generale sui requisiti organizzativi e sul sistema dei controlli interni e rafforzano le misure organizzative e i presidi che gli intermediari (produttori e collocatori di prodotti terzi) sono tenuti ad adottare per elaborare, distribuire, monitorare e (se del caso) modificare i prodotti offerti alla clientela. In particolare, gli adempimenti previsti dalle nuove disposizioni sono stati recepiti nella "Linea Guida sul processo di Product Governance", allegata al "Regolamento Organizzativo e di Funzionamento di BancoPosta", sopra richiamato. Sempre nell'ambito delle Disposizioni di Trasparenza sono state introdotte ulteriori modifiche che riguardano principalmente le Guide pratiche per la clientela, il credito ai consumatori e il credito immobiliare ai consumatori nella parte relativa all'utilizzo di un benchmark e alle modalità di rimborso del credito; tali modifiche si applicheranno a partire dal 1° luglio 2019.

L'8 marzo 2019 sono entrati in vigore gli Orientamenti ESMA, emanati il 6 novembre 2018, finalizzati a chiarire l'applicazione di alcuni aspetti legati ai requisiti di adeguatezza previsti dalla Direttiva MiFID II; in particolare, il recepimento di tali orientamenti produrrà effetti sui processi di profilazione della clientela e valutazione di adeguatezza.

CONTO ECONOMICO DEL SETTORE DEI SERVIZI FINANZIARI 1

(dati in milionidi euro) IQ2019 IQ2018 Δ
Plusvalenze lorde 261 402 (141) $-35,1%$
Interessi attivi 410 361 49 13,6%
Raccolta risparmio postale 466 450 17 3,7%
Transaction banking 246 240 6 2,5%
Distribuzione di prodotti di terzi 77 57 20 34,2%
Gestione del risparmio 25 22 3 13,4%
Ricavi infrasettoriali 193 182 11 6,0%
Totale ricavi 1.678 1.714 (36) $-2,1%$
Costo del lavoro 12 22 (11) -47,0%
di cui costo del lavoro ordinario 11 21 (10) $-47,4%$
di cui incentivi all'esodo 1 1 (1) $-53,1%$
di cui vertenze e altre partite straordinarie 0 (0) 0 103,8%
Altri costi operativi 44 55 (11) $-20,3%$
Ammortamenti e svalutazioni 0 0 0 41,9%
Costi infrasettoriali 1.361 1.398 (37) $-2,6%$
Totale Costi 1.417 1.475 (58) $-4,0%$
EBIT 261 239 22 9,3%
EBIT MARGIN 15,6% 13,9% 1,6%
Proventi/(Oneri) finanziari 1 3 (1) $-43,7%$
Utile lordo 263 242 21 8,7%
Imposte 72 68 4 6,5%
Utile netto 190 174 17 9,5%
Principali KPI della Strategic Business Unit Servizi Finanziari 31 marzo
2019
31 dicembre
2018
Δ
Masse gestite 1 (dati in miliardidi euro) 525,0 513.8 11.2 2.2%
di cui
Risparmio Postale 325,3 325.3 0,1 0.0%
Buoni fruttiferi postali 220.9 219.5 1,4 0.6%
Libretti postali 104,4 105,8 (1,3) $-1.3%$
Conti Correnti 59,4 52.8 6,6 12.5%
Riserve tecniche Vita 128.9 125.0 4,0 3,2%
Fondi di investimento 8,5 8,1 0,4 5,4%
Risparmio amministrato 2,8 2,7 0,1 3,3%
CET 1 Capital (in milioni di euro) 2.290 2.286 3.7 0.2%
CET 1 Ratio 17.8% 18,4% $-0.6%$
Leverage Ratio 3.0% 3.2% $-0.2%$
IQ2019 IQ2018 Δ
Raccolta netta 1 (in milionidi euro) 6.468 4.190 2.278 54.4%
Risparmio Postale (giacenza media in miliardi di euro) 312.4 310.0 2.4 0.8%
Conti Correnti (giacenza media del periodo in miliardi di euro) 61,2 57.7 3.5 6.1%
Finanziamenti (erogato in milioni di euro) 967 701 266 37.9%
Numero di prodotti finanziari e assicurativi venduti (in milioni) 2,3 2,2 0,1 5,0%
Fees per cliente 2 (in euro) 57,3 54.2 3.1 5.7%
Rendimento medio c/c senza capital gain 2.65% 2.52% 0.13%
Plusvalenze nette (in milionidi euro) 261 378 (117) -30.9%
Plusvalenze/minusvalenze latenti (in milionidi euro) (3.093) 2.789 (5.882) $-210.9%$

L'andamento economico della Strategic Business Unit dei Servizi Finanziari evidenzia per il primo trimestre 2019 un risultato della gestione operativa (EBIT) che si attesta a 261 milioni di euro, in aumento del 9,3% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente (239 milioni di euro).

I ricavi totali ammontano a 1.678 milioni di euro, mostrando un decremento di 36 milioni di euro rispetto ai 1.714 milioni di euro del primo trimestre 2018 riconducibile alla diminuzione di 141 milioni di euro delle Plusvalenze lorde realizzate (- 35,1%), in linea con gli obiettivi del Piano Deliver 2022 di riduzione della dipendenza dei risultati da effetti non ricorrenti. Di contro, il trimestre evidenzia un positivo apporto di tutte le altre componenti di ricavo. Gli interessi attivi crescono del 13,6% (+49 milioni di euro rispetto al primo trimestre 2018), per effetto delle maggiori giacenze su conti correnti (che passano da 57,7 miliardi di euro del primo trimestre 2018 a 61,2 miliardi di euro); buona anche la performance del servizio di Raccolta del Risparmio Postale, le cui commissioni attive ammontano a 466 milioni di euro, in aumento rispetto ai 450 milioni di euro del primo trimestre 2018 (+3,7%).

L'incremento dei proventi sul Transaction Banking (+2,5%) è ascrivibile prevalentemente all'oscillazione complessiva del fair value di azioni Visa Incorporated, parzialmente compensata dalla flessione dei volumi sui bollettini. I proventi da Distribuzione di prodotti di terzi, pari a 77 milioni di euro nel primo trimestre 2019, hanno registrato una crescita del 34,2% per effetto dei maggiori volumi erogati sul prodotto Prestiti.

I proventi da Gestione del Risparmio si attestano a 25 milioni di euro (+13,4% rispetto allo stesso periodo dell'esercizio precedente) e riflettono maggiori commissioni di collocamento e di gestione.

I costi totali del settore mostrano un decremento rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente del 4,0% (-58 milioni di euro) prevalentemente per effetto di minori costi da operatività finanziaria, nonché per minori costi intersettoriali delle attività rese dalle altre SBU.

Tenuto conto della gestione finanziaria e delle imposte di periodo (72 milioni di euro), il settore chiude con un risultato netto di 190 milioni di euro, in crescita del 9,5% rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente.

ATTIVITÀ DEL PERIODO

Nel corso del primo trimestre 2019 la gestione finanziaria del patrimonio BancoPosta si è concentrata sul programma di acquisti volto al reinvestimento delle somme rinvenienti, sia da titoli a scadenza, sia dalla nuova raccolta.

La politica di stabilizzazione dei ricavi è stata completata in larga parte nel 2018, attraverso la stipula di vendite forward regolate a gennaio 2019. Le operazioni in oggetto hanno generato plusvalenze per 261 milioni di euro. Anche gli acquisti, a fronte di tali vendite, sono stati effettuati nella seconda parte del 2018 e sono entrati nel portafoglio nell'anno corrente.

Per il rinnovo delle scadenze dei titoli e per la nuova raccolta, sono stati comprati in prevalenza titoli a medio/lungo termine, in relazione anche agli importanti volumi presenti sul mercato primario.

I BTP nominali, con scadenza medio/lungo termine, sono assistiti da derivati con partenza differita a copertura del rischio tasso, mentre i BTP all'inflazione sono stati trasformati in tasso fisso tramite swap in cui BancoPosta paga i flussi legati all'inflazione.

In considerazione dei livelli dei tassi monetari ai minimi storici sono stati, inoltre, stipulati nuovi pronti contro termine di carattere strutturale con scadenza compresa tra 1 e 3 anni per 600 milioni di euro complessivi.

Nel periodo sono proseguite, in linea con il Piano Deliver 2022, le iniziative commerciali volte a rafforzare l'offerta dei prodotti del Risparmio Postale, nonché il posizionamento nella distribuzione di prodotti e servizi finanziari, assicurativi, del Credito al consumo e relativi alle Imprese.

Con riferimento al Risparmio Postale, è stata rimodulata da Cassa Depositi e Prestiti la gamma prodotti, tenuto conto delle condizioni di mercato e mantenendo un'offerta competitiva e diversificata in grado di rispondere alle esigenze e ai bisogni dei risparmiatori. Sono state lanciate nuove importanti campagne e attività pubblicitarie atte a consolidare il riposizionamento dei prodotti e servizi sulla base delle caratteristiche della clientela ed è stato avviato il percorso volto a fornire le più ampie disponibilità dei servizi fruibili sia dai canali ATM che tramite web e App.

Con riferimento ai servizi di Transaction Banking è continuata la proposizione del conto BancoPosta che, oltre a garantire una gestione multicanale in linea con le esigenze e i trend di mercato, offre alla clientela un prodotto competitivo. A tal riguardo, a gennaio 2019 il conto BancoPosta è stato oggetto di un repricing volto a rendere maggiormente completa l'offerta ed è stata lanciata un'iniziativa per la diffusione dell'App BancoPosta come canale di accesso e utilizzo del conto. Per quanto riguarda i Finanziamenti erogati da partner terzi a privati, nel corso del primo trimestre 2019 si sono succedute diverse promozioni per specifiche categorie di clientela, tipologie di prodotto/tasso e/o finalità, anche supportate da attività di comunicazione.

In ambito Business e Pubblica Amministrazione sono state poste in essere azioni di ampliamento dell'offerta, nonché interventi operativi volti a migliorare la gestione del cliente sia in fase di acquisizione del rapporto, sia in fase post-vendita. Relativamente al comparto gestito è proseguita la partnership tra BancoPosta Fondi SGR e Anima, nell'ambito della quale sono stati distribuiti sulla rete di Poste Italiane due nuovi fondi comuni di investimento.

ALTRE INFORMAZIONI

CONSOB

In data 12 febbraio 2019, la Consob ha richiesto, per le vie brevi, ulteriori chiarimenti in merito alle misure adottate per assicurare il rispetto delle regole di condotta nella relazione con la clientela con riferimento: i) all'erogazione del servizio di consulenza di prodotti di investimento assicurativi; ii) agli obblighi in materia di Product Governance e di sistema di incentivazione del personale di rete in relazione alla distribuzione di prodotti di investimento assicurativi. I suddetti approfondimenti sono stati oggetto di apposita informativa inviata all'Autorità in data 15 febbraio 2019.

BANCA D'ITALIA

Con riferimento all'accertamento ispettivo condotto dalla Banca d'Italia nel 2017, finalizzato ad analizzare i sistemi di governo e controllo e di gestione dei rischi operativi e informatici nell'ambito delle attività di BancoPosta, il piano di interventi di adeguamento è tutt'ora in corso di realizzazione; i relativi cantieri stanno procedendo con i lavori secondo la timeline stabilita.

AUTORITA' GARANTE DELLA CONCORRENZA E DEL MERCATO

In data 8 ottobre 2018 l'AGCM ha notificato a Poste Italiane l'avvio del procedimento PS11215 con cui ha contestato la campagna pubblicitaria "Buoni e libretti – Buono a sapersi" finalizzata a promuovere Buoni Fruttiferi Postali e Libretti di Risparmio Postale attraverso canali televisivi e annunci pubblicitari su stampa, presuntivamente violativa degli artt. 21 e 22, comma 1 e 4 lett. a), del Codice del Consumo, in quanto non indicante chiaramente, a giudizio dell'Autorità, l'incidenza degli oneri fiscali.

Poste Italiane, dopo aver risposto alla richiesta di informazioni, ha trasmesso all'Autorità il formulario per la presentazione degli impegni - ai sensi del Codice del consumo, del D.Lgs. 145/2007 e del Regolamento sulle procedure istruttorie. In data 1° aprile 2019 l'AGCM ha notificato alla Società il provvedimento conclusivo dell'istruttoria, con cui ha accettato e reso obbligatori gli impegni presentati senza irrogare alcuna sanzione.

IVASS

In data 22 febbraio 2019 è stato pubblicato in Gazzetta Ufficiale un provvedimento dell'IVASS contenente le modalità e i termini per la comunicazione all'Autorità delle informazioni su partecipazioni e stretti legami da parte degli iscritti nel Registro Unico degli Intermediari assicurativi. In particolare, la norma prevede che debbano essere comunicate le informazioni relative alla esistenza di eventuali partecipazioni superiori al 10% del capitale dell'intermediario o di stretti legami. Le informazioni sono state trasmesse all'Autorità nel rispetto del termine fissato al 31 marzo 2019.

SERVIZI ASSICURATIVI

CONTESTO DI MERCATO

Sulla base dei dati ufficiali disponibili nei primi due mesi del 2019, la nuova produzione di polizze vita comprensiva del campione delle imprese UE ammonta a 15,6 miliardi di euro, in calo (-9,4%) rispetto all'analogo periodo del 2018, mentre la produzione delle imprese italiane ed extra UE si attesta a 14,2 miliardi di euro (-2,0% rispetto al primo trimestre 2018). Analizzando i dati per ramo ministeriale, i premi di Ramo I ammontano alla fine di febbraio 2019 a 11,1 miliardi di euro, in aumento del 18,2% rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente, confermandosi come il principale ramo produttivo. Segna invece una flessione rilevante la raccolta di prodotti di Ramo III che, con 2,9 miliardi di euro di premi, registra un -40,4% rispetto al medesimo periodo del 2018.

La modalità di versamento a premio unico continua a costituire la scelta maggiormente utilizzata dai contraenti, rappresentando il 94% del totale dei premi emessi e il 64% in termini di numero di polizze.

Con riferimento al canale distributivo, circa il 71% della nuova produzione è stata intermediata tramite sportelli bancari e postali, con un volume premi di 10,2 miliardi di euro e un decremento del 3,5% rispetto all'analogo periodo del 2018.

Nuova produzione individuale Vita per ramo di attività (*)

(dati aggiornati a febbraio 2019 in milioni di euro)

Premi per ramo/prodotto Premi da
inizio anno
Variazione %
2019 vs 2018
Vita - ramo I 11.055 18,2%
Capitalizzazioni - ramo V 248 -6,1%
Linked - ramo III 2.910 -40,4%
di cui: unit-linked 2.910 -40,4%
di cui: index-linked n.d. n.d.
Malattia - ramo IV 3 47,5%
Fondi pensione aperti - ramo VI 19 -17,8%
Imprese italiane - extra UE 14.235 -2,0%
Imprese UE (**) 1.374 -49,3%
Totale 15.609 -9,4%
(*) Fonte: ANIA
(**) Per
imprese UE s
i intendono le rappresentanze in Italia di imprese aventi sede legale in paesi dell'Unione Europea

operanti in regime di stabilimento e di libera prestazione di servizi. I dati s i riferiscono alle sole imprese che hanno partecipato alla rilevazione.

Nuova produzione Vita per canale distributivo

Fonte: ANIA - dati aggiornati a febbraio 2019

Per quanto attiene al mercato assicurativo danni, i premi totali del portafoglio diretto italiano, comprensivo anche della raccolta effettuata nel nostro Paese dalle imprese italiane e dalle rappresentanze di quelle estere, sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili14 alla fine del quarto trimestre del 2018, si sono attestati a 37,7 miliardi di euro in aumento rispetto all'esercizio precedente (+2,6%). Al trend positivo ha contribuito sia la crescita dei premi degli altri rami danni, sia la crescita del comparto Auto.

Per quanto concerne i canali distributivi, quello agenziale si conferma la principale forma di intermediazione con una quota di mercato del 75,3%.

Premi portafoglio diretto Danni per ramo di attività (*)

(dati aggiornati a dicembre 2018 in milioni di euro)

Premi per ramo (**) Premi da
inizio anno
Variazione %
2018 vs 2017
R.C Autoveicoli terrestri 13.897 0,6%
Corpi di veicoli terrestri 3.215 5,9%
Totale settore auto 17.112 1,5%
Altri rami danni 20.627 3,5%
Totale rami danni 37.739 2,6%

(*) Fonte: ANIA

(**) I premi si riferiscono alle imprese italiane extra UE e alle imprese UE.

Fonte: ANIA - dati aggiornati a dicembre 2018 (*) Imprese italiane e reppresentanze imprese extra-UE

CONTESTO NORMATIVO

L'IVASS in data 12 febbraio 2019 ha pubblicato il Regolamento n. 43 concernente l'attuazione delle disposizioni sulla sospensione temporanea delle minusvalenze titoli non durevoli, introdotta dalla Legge 17 dicembre 2018, n. 136. La disposizione introdotta consente di derogare, in via temporanea, alle norme previste dal codice civile e si è resa necessaria in relazione alla situazione di turbolenza dei mercati finanziari registratasi nel corso del 2018.

CONTO ECONOMICO DEL SETTORE DEI SERVIZI ASSICURATIVI

(dati in milionidi euro) IQ2019 IQ2018 Δ
Up Front Vita 114 117 (3) $-2,9%$
Margine Finanziario Vita 204 198 7 3,4%
Margine Protezione Vita 10 $\overline{c}$ 8 410,4%
Variazione altre riserve tecniche e altri proventi/oneri tecnici (28) (22) (5) 23,3%
Ricavi netti Vita 300 294 6 2,0%
Premi assicurativi 54 38 15 39,8%
Variazione riserve tecniche e oneri da liquidazione sinistri (14) (8) (7) $-86,9%$
Risultato della Riassicurazione (4) (4) (0) $-3,7%$
Proventi netti Danni o (1) (0) (1) 261,8%
Ricavi netti Danni 35 27 8 30,2%
Altri ricavi e proventi 3 3 0 5,0%
Ricavi da altri settori 0 0 (0) $-22,1%$
Totale ricavi 338 324 14 4,3%
Costo del lavoro 10 10 0 4,3%
di cui costo del lavoro ordinario 10 10 0 4.3%
di cui incentivi all'esodo n.s.
di cui vertenze e altre partite straordinarie $\overline{\phantom{a}}$ n.s.
Altri costi operativi 23 22 1 5,8%
Ammortamenti e svalutazioni 6 4 2 46,4%
Costi infrasettoriali 148 145 3 2,3%
di cui provvigioni 142 136 5 3.9%
Totale Costi 187 180 $\overline{7}$ 3,8%
EBIT 151 144 7 4,9%
EBIT MARGIN 44,7% 44,4% 0,3%
Proventi/(Oneri) finanziari 0 12 (12) $-95,9%$
Utile lordo 151 156 (5) $-3,0%$
Imposte 46 61 (15) $-24,3%$
Utile netto 105 95 10 10,7%
Principali KPI della Strategic Business Unit Servizi Assicurativi 31 marzo
2019
31 dicembre
2018
Δ
Riserve tecniche nette Gruppo Poste Vita (in miliardi di euro) 129,1 125.1 4.0 3.2%
di cui Poste Vita SpA 128.9 125.0 4,0 3.2%
IQ2019 1Q2018 Δ
Premi lordi contabilizzati - Vita (in milioni di euro) 1 5.910 5.287 623 11.8%
Premi lordi contabilizzati - Danni (in milioni di euro) 1 79 48 31 64.1%
Combined ratio (vista ANIA) 50.3% 51,1% $-0.7%$
Loss ratio 28.9% 22,6% 6,3%
Expenses ratio (vista ANIA) 21.4% 28.4% -7.0%

L'andamento economico della Strategic Business Unit Servizi Assicurativi evidenzia nel primo trimestre 2019 un risultato della gestione operativa che si attesta a 151 milioni di euro, in aumento del 5% rispetto all'analogo periodo dell'esercizio precedente (144 milioni di euro).

I ricavi totali passano da 324 milioni di euro dei primi tre mesi del 2018 a 338 milioni di euro (+4%) e sono essenzialmente riconducibili al business Vita che ha contribuito con 300 milioni di euro, mentre la contribuzione del ramo Danni ammonta a 35 milioni di euro.

I ricavi netti Vita crescono del 2% (+6 milioni di euro rispetto ai primi tre mesi del 2018) per effetto dell'aumento del margine finanziario (+7 milioni rispetto al 2018, +3%), che beneficia dell'aumento delle masse gestite, e della redditività dei prodotti di protezione Vita (+8 milioni di euro) supportati dalla crescita del business. In diminuzione le commissioni di sottoscrizione complessivi (-3 milioni di euro, -3%), nonostante la maggiore raccolta nel primo trimestre, per un diverso mix prodotti rispetto all'esercizio precedente.

I ricavi netti Danni si attestano a 35 milioni di euro (+30%) trainati dalla crescita di tutte le linee di business (retail +20%; Employee Benefits +255%), con una produzione complessiva in premi lordi contabilizzati di 7915 milioni di euro, in crescita del 64% rispetto al dato dell'analogo periodo del 2018 (48 milioni di euro) e da un positivo andamento tecnico conseguente a una contenuta sinistrosità rispetto alla crescita del portafoglio.

I costi totali ammontano a 187 milioni di euro, in crescita di 7 milioni di euro rispetto al dato del medesimo periodo del 2018 principalmente per l'evoluzione dei costi infrasettoriali essenzialmente riconducibili alle provvigioni corrisposte per l'attività di distribuzione, incasso e mantenimento complessivamente pari a 142 milioni di euro, in crescita rispetto ai 136 milioni di euro del 2018 per effetto della crescita del business.

La gestione finanziaria ha prodotto proventi per 18 milioni di euro compensati da altrettanti oneri finanziari per effetto del costo relativo agli Ancillary Funds, non presenti nel primo trimestre dell'esercizio precedente.

Tenuto conto delle imposte di periodo (46 milioni di euro), il settore chiude con un risultato netto di 105 milioni di euro, in crescita dell'11% rispetto ai 95 milioni dell'analogo periodo del precedente esercizio.

Nel corso del primo trimestre la gestione del gruppo assicurativo Poste Vita, in continuità con gli obiettivi strategici, è stata principalmente finalizzata a:

  • consolidare la leadership nel mercato vita;
  • crescere nel segmento della protezione e del welfare.

La raccolta del business Vita è rappresentata nella tabella che segue:

Poste Vita SpA IQ2019 IQ2018 Δ
Raccolta Lorda 5.910 5.287 623 11,8%
Ramo I 5.382 5.074 308 6,1%
di cui prodotti rivalutabili tradizionali $\circ$ 3.701 4.731 (1.030) $-21.8%$
di cui prodotti previdenziali 273 272 0 0.2%
di cui prodotti Multiramo (quota Ramo I) 1.408 71 1.337 n.s.
Ramo III 528 213 315 147,7%
di cui prodotti Unit-Linked 30 144 (114) -79.5%
di cui prodotti Multiramo (quota Ramo III) 499 69 429 617,7%
Liquidazioni 4.397 2.157 2.239 103.8%
di cui Scadenze 2.978 825 2.153 260,9%
di cui Riscatti 914 856 58 6.8%
Tasso di Riscatto 3.05% 3.04% 0.01%
Raccolta Netta 1.513 3.130 (1.617) $-51,7%$
Riserve Tecniche Assicurative 128.932 128.092 841 0.7%

36 Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019

15 I premi lordi di competenza ammontano a 54 milioni di euro.

Anche nel comparto danni la gestione si è mossa confermando le linee strategiche previste nel piano industriale, promuovendo la valorizzazione delle nuove esigenze della clientela nei campi del welfare e della sanità, il potenziamento dell'offerta e l'ottimizzazione del modello di supporto alla rete. Le riserve tecniche afferenti ai rami Danni, al lordo delle cessioni in riassicurazione, ammontano alla fine del periodo a 214 milioni di euro, in crescita del 17% rispetto al dato rilevato alla fine del 2018 (183 milioni di euro).

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO

EFFETTI DELL'INIZIALE APPLICAZIONE DELL'IFRS 16

A partire dal 1° gennaio 2019 il Gruppo Poste Italiane ha adottato l'IFRS 16 – Leasing (emanato con Regolamento (UE) n. 2017/1986). Di seguito si fornisce evidenza degli effetti patrimoniali al 1° gennaio 2019 derivanti dall'applicazione delle nuove regole di contabilizzazione.

STATO PATRIMONIALE AL 1° GENNAIO 2019

ATTIVO Saldo al 31
dicembre 2018
Effetti IFRS 16 Saldo al 1°
gennaio 2019
Attività non correnti
Immobili, impianti e macchinari 1.945 - 1.945
Investimenti immobiliari 48 - 48
Attività immateriali 545 - 545
Attività per diritti d'uso - 1.374 1.374
Partecipazioni valutate con il metodo del Patrimonio netto 497 - 497
Attività finanziarie 170.922 - 170.922
Crediti commerciali 7 - 7
Imposte differite attive 1.368 - 1.368
Altri crediti e attività 3.469 - 3.469
Riserve tecniche a carico dei riassicuratori 71 - 71
Totale 178.872 1.374 180.246
Attività correnti
Rimanenze 136 - 136
Crediti commerciali 2.192 - 2.192
Crediti per imposte correnti 117 - 117
Altri crediti e attività 1.111 (2) 1.109
Attività finanziarie 19.942 - 19.942
Cassa e depositi BancoPosta 3.318 - 3.318
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 3.195 - 3.195
Totale 30.011 (2) 30.009
Attività non correnti e gruppi di attività in dismissione - - -
TOTALE ATTIVO 208.883 1.372 210.255
PATRIMONIO NETTO E PASSIVO Saldo al 31
dicembre 2018
Effetti IFRS 16 Saldo al 1°
gennaio 2019
Patrimonio netto
Capitale sociale 1.306 - 1.306
Riserve 1.531 - 1.531
Risultati portati a nuovo 5.268 - 5.268
Totale Patrimonio netto di Gruppo 8.105 - 8.105
Patrimonio netto di terzi
Totale 8.105 - 8.105
Passività non correnti
Riserve tecniche assicurative 125.149 - 125.149
Fondi per rischi e oneri 656 - 656
Trattamento di fine rapporto 1.187 - 1.187
Passività finanziarie 7.453 1.146 8.599
Imposte differite passive 701 - 701
Altre passività 1.379 - 1.379
Totale 136.525 1.146 137.671
Passività correnti
Fondi per rischi e oneri 863 - 863
Debiti commerciali 1.583 - 1.583
Debiti per imposte correnti 12 - 12
Altre passività 2.319 (1) 2.318
Passività finanziarie 59.476 227 59.703
Totale 64.253 226 64.479
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 208.883 1.372 210.255

Alla data del 1° gennaio 2019, il Gruppo ha rilevato Attività per diritti d'uso per 1.374 milioni di euro relative ai leasing classificati in precedenza come leasing operativi nell'ambito di applicazione dello IAS 17 e Passività finanziarie per complessivi 1.373 milioni di euro (pari al valore attuale dei residui pagamenti attualizzati a un idoneo tasso di sconto come meglio precisato di seguito); la differenza si riferisce alle rettifiche rilevate sul diritto d'uso per risconti attivi o ratei passivi al 31 dicembre 2018 relativi ai leasing rilevati ai sensi dello IAS 17 immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale dell'IFRS 16.

Metodo di transizione adottato

Tra gli approcci consentiti per la transizione all'IFRS 16, il Gruppo Poste Italiane ha optato per il metodo retrospettico semplificato nella variante che richiede di rilevare:

  • la passività finanziaria del leasing a partire dalla data di applicazione iniziale e tenendo conto dei pagamenti futuri dovuti fino alla scadenza contrattuale;
  • l'attività consistente nel diritto d'uso pari all'importo della passività finanziaria del leasing rettificato per gli eventuali risconti attivi o ratei passivi relativi ai leasing rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale.

Il metodo non prevede il restatement dei dati comparativi e consente alcune facilitazioni nelle modalità di calcolo della passività finanziaria e del diritto d'uso alla data di transizione.

Soluzioni pratiche adottate

Per la prima applicazione dell'IFRS 16, il Gruppo ha adottato le seguenti soluzioni previste dallo standard:

  • con riguardo all'individuazione dei contratti in ambito, il Gruppo ha scelto di non effettuare una nuova valutazione dei contratti in essere alla data di transizione che erano stati (ovvero non erano stati) classificati in precedenza come leasing o contenenti una componente di leasing; per effetto di tale scelta, i contratti di leasing o contenenti una componente di leasing, contabilizzati secondo le disposizioni dello IAS 17, sono confluiti integralmente nell'ambito di applicazione dell'IFRS 16;
  • con riguardo alla determinazione della durata contrattuale residua, in particolare, per gli accordi di locazione immobiliare, il Gruppo è ricorso a un approccio valutativo che si basa in primis sulla durata prevista dall'obbligazione così come pattuita e formalizzata nell'accordo tra le parti e/o dal quadro legislativo di riferimento (Legge n. 392 del 27 luglio 1978), e ne ha previsto, dove appropriato, un'estensione temporale per effetto di un esercizio interpretativo/predittivo di fatti, circostanze e intendimenti futuri anche strategici sia del locatario che del locatore. Ne è derivato un set di regole per la determinazione del lease term, da applicare agli immobili in locazione previamente ricondotti a tre distinti cluster: (i) immobili la cui localizzazione è soggetta a vincoli normativi e immobili ad alto valore commerciale, (ii) immobili ad uso civile come le foresterie destinate al personale dipendente e dirigente, e (iii) immobili strumentali altri. La determinazione del lease term per tutti gli altri accordi di leasing è invece coincisa con la durata prevista dall'obbligazione pattuita tra le Parti, compatibilmente con i futuri intendimenti nel voler e poter traguardare la fine e le esperienze acquisite;
  • con riguardo alla determinazione del tasso di sconto si è fatto riferimento a un tasso di indebitamento marginale ("Incremental Borrowing Rate" o "IBR") in linea con un ipotetico finanziamento che sarebbe stato ottenuto nel contesto economico corrente, e definito univocamente per gruppi di contratti con durata residua simile e per società di riferimento simili;
  • non è stato applicato il principio a talune fattispecie di contratti di breve durata e a quelle in cui il bene oggetto di scambio sia di modesto valore o riconducibile ad un'attività immateriale diversa dai diritti d'autore e simili;
  • non sono state separate le componenti non-leasing dalle componenti leasing per i contratti di noleggio della flotta aziendale e delle auto a uso promiscuo.

Di seguito si fornisce la riconciliazione tra gli impegni per contratti di leasing al 31 dicembre 2018 e l'ammontare delle passività per leasing rilevata al 1 gennaio 2019.

Riconciliazione impegni/passivita' finanziarie di leasing al 1° gennaio 2019 (milioni di euro)
Descrizione
Impegni per leasing operativi al 31 dicembre 2018 780
Esclusione dall'ambito dei contratti per leasing a breve termine al 31 dicembre 2018 (5)
Esclusione dall'ambito dei contratti per leasing di modesto valore al 31 dicembre 2018 (5)
Passività di leasing al 31 dicembre 2018 rientrante in ambito IFRS 16 770
Adeguamenti a seguito di un diverso trattamento delle opzioni di estensione e di risoluzione 760
Passività di leasing non attualizzata al 1 gennaio 2019 1.530
Adeguamento per attualizzazione delle passività di leasing al 1 gennaio 2019 (157)
Passività finanziaria di leasing come risultato dell'applicazione dell'IFRS 16 al 1 gennaio 2019 1.373

Il diritto d'uso rilevato alla data di iniziale applicazione e la movimentazione del periodo sono dettagliati nella tabella che segue:

Movimentazione Attività per diritti d'uso (milioni di euro)

Immobili
strumentali
Flotta aziendale Veicoli uso
promiscuo
Altri beni Totale
Saldo al 1° gennaio 2019 1.233 121 12 8 1.374
Variazioni del periodo
Acquisizioni per nuovi contratti 7 1 - 2 10
Variazioni contrattuali 9 - - - 9
Cessazioni contrattuali - - - - -
Ammortamenti e svalutazioni (37) (15) (1) (1) (54)
Totale variazioni (21) (14) (1) 1 (35)
Costo 1.249 123 12 9 1.393
Ammortamenti e svalutazioni cumulati (37) (15) (1) (1) (54)
Saldo al 31 marzo 2019 1.212 108 11 8 1.339

ANDAMENTO PATRIMONIALE E FINANZIARIO DEL GRUPPO

31 marzo 2019 31 dicembre 2018 Variazioni
(dati in milioni di euro)
Immobilizzazioni materiali 1.945 1.993 (48) -2,4%
Immobilizzazioni immateriali 523 545 (22) -4,0%
Attività per diritti d'uso 1.339 - 1.339 n.s
Partecipazioni 501 497 4 0,8%
Capitale immobilizzato 4.308 3.035 1.273 41,9%
Crediti commerciali, Altri crediti e attività e Rimanenze 7.382 6.914 468 6,8%
Debiti commerciali e Altre passività (5.017) (5.282) 265 -5,0%
Crediti (Debiti) per imposte correnti (37) 105 (142) -135,2%
Capitale circolante netto 2.328 1.737 591 34,0%
Capitale investito lordo 6.636 4.772 1.864 39,1%
Fondi per rischi e oneri (1.535) (1.519) (16) 1,1%
Trattamento di fine rapporto (1.170) (1.187) 17 -1,4%
Crediti/(Debiti) per imposte anticipate/differite 880 666 214 32,1%
Capitale investito netto 4.811 2.732 2.079 76,1%
Patrimonio netto 7.876 8.105 (229) -2,8%
di cui Utile di periodo 439 1.399 (960) -68,6%
di cui Riserva di fair value (652) (69) (583) 843,7%
Passività finanziarie 75.303 66.929 8.374 12,5%
Riserve tecniche assicurative nette 129.072 125.076 3.996 3,2%
Attività finanziarie (202.310) (190.864) (11.446) 6,0%
Cassa e depositi BancoPosta (3.438) (3.318) (120) 3,6%
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (1.692) (3.195) 1.503 -47,0%
Posizione finanziaria netta (3.065) (5.372) 2.307 -42,9%
n.s.: non significativo
31 marzo 2019 Corrispondenza,
pacchi e
distribuzione
Pagamenti, mobile, e digitale Servizi finanziari Servizi assicurativi Elisioni e rettifiche Consolidato
Immobilizzazioni materiali 1.912 22 - 11 - 1.945
Immobilizzazioni immateriali 449 29 - 45 - 523
Attività per diritti d'uso 1.307 7 1 30 (6) 1.339
Partecipazioni 1.434 281 216 157 (1.587) 501
Capitale immobilizzato 5.102 339 217 243 (1.593) 4.308
Crediti commerciali, Altri crediti e attività e Rimanenze 2.751 337 3.021 2.629 (1.356) 7.382
Debiti commerciali e Altre passività (2.764) (540) (2.065) (1.003) 1.355 (5.017)
Crediti (Debiti) per imposte correnti (39) (22) - 24 - (37)
Capitale circolante netto (52) (225) 956 1.650 (1) 2.328
Capitale investito lordo 5.050 114 1.173 1.893 (1.594) 6.636
Fondi per rischi e oneri (994) (22) (508) (11) - (1.535)
Trattamento di fine rapporto (1.160) (3) (4) (3) - (1.170)
Crediti/(Debiti) per imposte anticipate/differite 402 18 381 79 - 880
Capitale investito netto 3.298 107 1.042 1.958 (1.594) 4.811
Patrimonio netto 2.623 283 2.484 4.074 (1.588) 7.876
di cui Utile di periodo 101 42 190 105 - 439
di cui Riserva di fair value 4 - (666) 9 - (652)
Passività finanziarie 2.709 4.294 74.238 1.065 (7.003) 75.303
Riserve tecniche assicurative nette - - - 129.072 - 129.072
Attività finanziarie (1.435) (4.087) (72.069) (130.590) 5.871 (202.310)
Cassa e depositi BancoPosta - - (3.438) - - (3.438)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (599) (383) (173) (1.663) 1.126 (1.692)
Posizione finanziaria netta 675 (176) (1.442) (2.116) (6) (3.065)

(dati in milioni di euro) 31 dicembre 2018 Corrispondenza, pacchi e distribuzione Pagamenti, mobile, e digitale Servizi finanziari Servizi assicurativi Elisioni e rettifiche Consolidato Immobilizzazioni materiali 1.957 23 - 12 1 1.993 Immobilizzazioni immateriali 467 30 - 48 - 545 Attività per diritti d'uso - - - - - - Partecipazioni 1.434 280 214 157 (1.588) 497 Capitale immobilizzato 3.858 333 214 217 (1.587) 3.035 Crediti commerciali, Altri crediti e attività e Rimanenze 2.534 382 2.798 2.433 (1.232) 6.914 Debiti commerciali e Altre passività (3.259) (502) (1.917) (836) 1.231 (5.282) Crediti (Debiti) per imposte correnti 86 (3) 1 22 (1) 105 Capitale circolante netto (639) (123) 882 1.619 (2) 1.737 Capitale investito lordo 3.219 210 1.096 1.836 (1.589) 4.772 Fondi per rischi e oneri (980) (16) (512) (11) (1) (1.519) Trattamento di fine rapporto (1.178) (2) (5) (2) 1 (1.187) Crediti/(Debiti) per imposte anticipate/differite 389 15 135 127 1 666 Capitale investito netto 1.450 207 714 1.950 (1.588) 2.732 Patrimonio netto 2.581 243 2.911 3.958 (1.588) 8.105 di cui Utile di periodo (372) 153 617 1.001 (0) 1.399 di cui Riserva di fair value 4 - (71) (1) - (69) Passività finanziarie 1.259 4.307 67.022 1.035 (6.693) 66.929 Riserve tecniche assicurative nette - - - 125.076 - 125.076 Attività finanziarie (1.417) (4.097) (64.578) (126.545) 5.773 (190.864) Cassa e depositi BancoPosta - - (3.318) - - (3.318) Disponibilità liquide e mezzi equivalenti (973) (246) (1.323) (1.574) 921 (3.195) Posizione finanziaria netta (1.131) (36) (2.197) (2.008) - (5.372)

Variazioni 31/03/2019 vs 31/12/2018 Corrispondenza,
pacchi e
distribuzione
Pagamenti,
mobile, e digitale
Servizi finanziari Servizi assicurativi Elisioni e rettifiche Consolidato
Immobilizzazioni materiali
(45) (1) (1) (1) (48)
Immobilizzazioni immateriali (18) (1) (3) (22)
Attività per diritti d'uso 1.307 30 (6) 1.339
Partecipazioni ٠
Capitale immobilizzato 1.244 6 3 26 (6) 1.273
Crediti commerciali. Altri crediti e attività e Rimanenze 217 (45) 223 196 (124) 468
Debiti commerciali e Altre passività 495 (38) (148) (167) 124 265
Crediti (Debiti) per imposte correnti (125) (19) (1) 2 (142)
Capitale circolante netto 587 (102) 74 31 591
Capitale investito lordo 1.831 (96) 77 57 (5) 1.864
Fondi per rischi e oneri (14) (6) (16)
Trattamento di fine rapporto 18 (1) (1) $^{(1)}$ 17
Crediti/(Debiti) per imposte anticipate/differite 13 246 (48) (1) 214
Capitale investito netto 1.848 (100) 328 8 (6) 2.079
Patrimonio netto 42 40 (427) 116 (229)
di cui Riserva di fair value (594) 11 (583)
Passività finanziarie 1.450 (13) 7.216 30 (310) 8.374
Riserve tecniche assicurative nette 3.996 3.996
Attività finanziarie (18) 10 (7.491) (4.045) 98 (11.446)
Cassa e depositi BancoPosta (120) (120)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 374 (137) 1.150 (89) 205 1.503
Posizione finanziaria netta 1.806 (140) 755 (108) (6) 2.307

Il Capitale immobilizzato del Gruppo Poste Italiane al 31 marzo 2019 si attesta a 4.308 milioni di euro, segnando un incremento di 1.273 milioni di euro rispetto alla situazione di fine esercizio 2018, principalmente per effetto dell'applicazione dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio contabile IFRS 16, come meglio descritto nei paragrafi che precedono. Al 31 marzo 2019 le Attività per diritti d'uso ammontano complessivamente a 1.339 milioni di euro al netto degli ammortamenti rilevati nel periodo. Alla formazione del saldo hanno concorso investimenti per 65 milioni di euro più che compensati da ammortamenti e svalutazioni per 188 milioni di euro, di cui 54 milioni di euro relativi ad ammortamenti su Attività per diritti d'uso.

Gli investimenti del Gruppo nel primo trimestre 2019 ammontano a 65 milioni di euro ed evidenziano un incremento del 16% rispetto al primo trimestre 2018 (+9 milioni di euro).

In linea con quanto previsto nel programma di investimenti 2018 – 2022 a supporto degli obiettivi di Piano Strategico, circa l'82% degli Investimenti di Gruppo (53 milioni di euro) sono stati destinati al processo di trasformazione della Strategic Business Unit dei Servizi di Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione.

In particolare, nell'ambito dell'area di business Mail&Parcel è proseguita l'implementazione del nuovo modello "Joint delivery", il cui completamento è previsto entro il 2019, finalizzato a garantire l'evoluzione della rete di recapito in linea con lo sviluppo dell'e-commerce e delle mutate esigenze dei clienti. Tale modello prevede la possibilità di recapito dei pacchi attraverso la rete dei portalettere, introducendo turni pomeridiani e nel weekend, al fine di ottimizzare il buon esito della

consegna e soddisfare le aspettative dei clienti destinatari. È continuata, inoltre, la progressiva introduzione di mezzi alternativi ad alimentazione elettrica per il recapito dei pacchi (veicoli a tre ruote), in grado di migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro, valorizzando altresì il percorso di "mobilità ecologica" già intrapreso negli ultimi anni con l'introduzione nella flotta aziendale di quadricicli elettrici. È inoltre proseguita la riorganizzazione, secondo la metodologia "Lean", di ulteriori 3 stabilimenti della rete di smistamento (in aggiunta ai 7 avviati nel corso del 2018), attraverso l'introduzione di nuovi standard operativi e nuove attrezzature in grado di migliorare l'ergonomia delle postazioni di lavoro.

Nel CMP di Milano Roserio è stata installata una componente evolutiva del nuovo impianto di smistamento posta e pacchi (MPKS), introdotto nel corso del 2018, con l'obiettivo di ottimizzare ulteriormente i processi di smistamento.

È, infine, continuata la progressiva espansione della nuova rete PuntoPoste rappresentata da 1.400 punti per il ritiro degli acquisti on line e la spedizione di resi e pacchi preaffrancati o prepagati. Ad oggi risultano attivi 1.060 punti di ritiro alternativi (in prevalenza Tabaccai attivati nel corso del trimestre) e 340 locker PuntoPoste presso le aree self di alcuni Uffici Postali e in luoghi ad alta frequentazione come supermercati, centri commerciali, distributori di carburante.

Nelle altre aree di business, sono proseguiti gli investimenti destinati all'ammodernamento dell'infrastruttura tecnologica e al consolidamento dei Data Center del Gruppo, alla riqualificazione degli Uffici Postali, alla realizzazione di nuovi spazi destinati agli specialisti (18 nuove sale), alla sicurezza fisica, al miglioramento delle condizioni di sicurezza e salute dei dipendenti e all'installazione delle lampade a tecnologia LED in sostituzione delle lampade a fluorescenza.

Nel corso del primo trimestre 2019 sono state avviate anche le iniziative inerenti il programma "Piccoli Comuni" finalizzato a rafforzare la collaborazione tra Poste Italiane e i Comuni italiani con meno di 5.000 abitanti. I principali investimenti hanno riguardato l'installazione di impianti WiFi in 1.154 Uffici Postali, l'abbattimento di barriere architettoniche in 157 siti e la realizzazione del portale "Piccoli Comuni" per monitorare lo stato di avanzamento dell'iniziativa.

Nella Strategic Business Unit dei Servizi Finanziari gli investimenti complessivamente realizzati ammontano a 5 milioni di euro e hanno riguardato iniziative volte all'ampliamento della gamma dell'offerta Wealth Management (Risparmio Postale, Vita e Fondi) e interventi di semplificazione dei processi e adeguamento alle normative di settore.

Gli investimenti che hanno interessato la Strategic Business Unit dei Servizi di Pagamenti, Mobile e Digitale ammontano a 6 milioni di euro. I principali interventi, funzionali al business corrispondenza e pacchi, hanno riguardato evoluzioni applicative della Piattaforma Postino telematico, la fornitura di palmari di ultima generazione a supporto degli addetti al recapito, lo sviluppo di nuove funzionalità sul palmare per l'acquisizione della firma del cliente e la digitalizzazione della ricevuta di ritorno degli atti giudiziari. Sempre in ambito TLC, è stato avviato un programma di upgrade delle piattaforme telco i cui primi interventi si sono conclusi del primo trimestre del 2019. Sono inoltre proseguiti gli sviluppi a supporto dell'offerta di rete fissa e mobile con l'obiettivo di accrescere la competitività sul mercato e migliorarne la qualità.

Nell'ambito del programma di Digital Transformation, sono stati realizzati interventi di reingegnerizzazione e miglioramenti della user experience del sito poste.it e delle APP attraverso il rilascio delle funzionalità "Personal Financial Management" e sistema di alerting tramite push nell'App BancoPosta, e il rilascio di nuove funzionalità per il trasporto urbano, il parcheggio e il rifornimento carburante nell'App PostePay+.

Inoltre, in riferimento al Decreto Legge n.4 del 28/01/19, tutti gli Uffici Postali sono stati abilitati all'acquisizione della richiesta del Reddito di Cittadinanza.

Nella Strategic Business Unit dei Servizi Assicurativi sono proseguiti gli interventi di adeguamento a sostegno dello sviluppo e del miglioramento funzionale/infrastrutturale dei più importanti sistemi di supporto al business. In particolare, gli investimenti hanno interessato i sistemi di gestione del portafoglio Vita e lo sviluppo del modello di denuncia sinistri e della nuova area riservata. A partire dai primi mesi del 2019 è stato inoltre avviato il processo di internalizzazione ed evoluzione

dell'assistenza ai clienti tramite il TPA (Third Party Administration) di Gruppo. Gli investimenti complessivamente realizzati ammontano a 1 milione di euro.

Il Capitale circolante netto al 31 marzo 2019 ammonta a 2.328 milioni di euro e si incrementa di 591 milioni di euro rispetto a fine esercizio 2018 per effetto di maggiori Crediti per 468 milioni di euro, in larga parte ascrivibili a un incremento dei crediti verso Cassa Deposti e Prestiti e in misura minore verso il MEF. Nel mese di aprile, la Capogruppo ha incassato 440 milioni di euro da Cassa Depositi e Prestiti (credito in essere al 31 dicembre 2018) e 66 milioni di euro dal MEF per quanto maturato nel trimestre per il Servizio Universale.

Il saldo dei Fondi per rischi e oneri si attesta a 1.535 milioni di euro (1.519 milioni di euro a fine dicembre 2018) e comprende il Fondo di incentivazione agli esodi per residui 371 milioni di euro che riflette la stima delle passività per trattamenti di incentivazione all'esodo su base volontaria (444 milioni di euro al 31 dicembre 2018), secondo le prassi gestionali in atto con le Rappresentanza Sindacali per un definito numero di dipendenti che risolveranno il loro rapporto di lavoro entro il 31 dicembre 2020. Il saldo comprende altresì il Fondo rischi vertenze con terzi e del Fondo rischi operativi; quest'ultimo riflette tra l'altro quanto stanziato per rischi legati a istanze della clientela relative a Fondi immobiliari collocati nel periodo 2002- 2005 e con performance non in linea con le attese.

L'incremento del saldo netto attivo dei Crediti (Debiti) per imposte anticipate/differite di 214 milioni di euro deriva principalmente dall'effetto della variazione negativa della riserva di fair value in cui sono riflesse, in particolare, le oscillazioni di valore degli investimenti classificati nella categoria FVTOCI (effetto netto positivo del periodo per imposte anticipate/differite per 241 milioni di euro).

Il Patrimonio netto al 31 marzo 2019 ammonta a 7.876 milioni di euro e, rispetto al 31 dicembre 2018, registra un decremento di 229 milioni di euro. A tale variazione hanno concorso principalmente: l'utile netto del periodo di 439 milioni di euro, il decremento della riserva di fair value di 583 milioni di euro che riflette le oscillazioni di valore degli investimenti classificati nella categoria FVTOCI, il decremento della riserva di cash flow hedge per 24 milioni di euro, l'acquisto 5.257.965 azioni proprie (pari allo 0,4026% del capitale sociale) avvenuto nel periodo per complessivi 40 milioni di euro.

La Posizione finanziaria netta complessiva al 31 marzo 2019 è in avanzo di 3.065 milioni di euro, in diminuzione rispetto ai valori al 31 dicembre 2018 (in cui presentava un avanzo di 5.372 milioni di euro). La variazione di 2.307 milioni di euro intervenuta nel periodo risente principalmente della rilevazione delle passività finanziarie prevista dall'applicazione, dal 1° gennaio 2019, del nuovo principio contabile IFRS 16 (1.359 milioni di euro al 31 marzo 2019), del menzionato aumento del capitale circolante netto di 591 milioni di euro e degli effetti valutativi degli investimenti classificati nel portafoglio FVTOCI detenuti principalmente dal Patrimonio Destinato BancoPosta che, diversamente da quelli detenuti da Poste Vita SpA, non trovano riflesso nella variazione delle riserve tecniche assicurative.

Posizione finanziaria netta della Strategic Business Unit Corrispondenza, pacchi e distribuzione

La Posizione Finanziaria Netta della Strategic Business Unit Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione presenta una variazione di 1.806 milioni di euro, passando da un avanzo di 1.131 milioni di euro al 31 dicembre 2018 a un disavanzo di 675 milioni di euro al 31 marzo 2019. La variazione intervenuta nel periodo risente principalmente dell'applicazione dal 1° gennaio 2019 del nuovo principio contabile IFRS 16. Le Passività finanziarie per leasing al 31 marzo 2019 della Strategic Business Unit in commento ammontano a 1.329 milioni di euro.

31 marzo 31 dicembre Variazioni
(dati in milioni di euro) 2019 2018
A. Liquidità (599) (973) 374 -38,4%
B. Crediti finanziari correnti (80) (57) (23) 40,4%
C. Debiti bancari correnti - 201 (201) -100,0%
D. Debiti per leasing correnti 238 - 238 n.s.
E. Parte corrente dell'indebitamento non corrente - - 0 n.s.
F. Altri debiti finanziari correnti 1
3
2
3
(10) -43,5%
G. Posizione finanziaria corrente (C+D+E+F) 251 224 2
7
12,1%
H. Posizione finanziaria netta corrente (A+B+G) (428) (806) 378 -46,9%
I. Debiti bancari non correnti 173 - 173 n.s.
L. Obbligazioni emesse 5
0
5
0
0 0,0%
M. Debiti per leasing non correnti 1.091 - 1.091 n.s.
N. Altri debiti non correnti 2
6
2
7
(1) -3,7%
O. Posizione finanziaria non corrente (I+L+M+N) 1.340 7
7
1.263 1640,3%
P. Posizione Finanziaria Netta ESMA (H+O) 912 (729) 1.641 -225,1%
Attività finanziarie non correnti (569) (570) 1 -0,2%
Posizione Finanziaria Netta 343 (1.299) 1.642 -126,4%
Crediti e Debiti finanziari intersettoriali 332 168 164 97,6%
Posizione Finanziaria Netta inclusi i rapporti con gli altri settori 675 (1.131) 1.806 -159,7%

n.s.: non significativo

Più in dettaglio, la sua evoluzione riflette:

  • la rilevazione di nuove Passività finanziarie al 1° gennaio 2019 per complessivi 1.343 milioni di euro derivanti dall'applicazione dell'IFRS 16 (al 31 marzo 2019 le passività in commento ammontano a 1.329 milioni di euro);
  • una gestione operativa positiva per 255 milioni di euro (di cui 277 milioni di euro relativi al risultato netto e agli ammortamenti del periodo compensati per 22 milioni di euro dalle variazioni dei fondi rischi e oneri e TFR);
  • un flusso monetario netto negativo per la variazione del capitale circolante netto e altre residue operazioni per complessivi 596 milioni di euro;
  • un assorbimento di cassa per investimenti per circa 59 milioni di euro;

• un assorbimento di cassa per l'acquisto di azioni proprie per circa 40 milioni di euro e la rilevazione di passività finanziarie nette per leasing per ulteriori 23 milioni di euro.

I Debiti rappresentati nella Posizione Finanziaria Netta si riferiscono principalmente a:

  • Finanziamento BEI di 173 milioni di euro in scadenza a marzo 2026 (Debiti bancari non correnti);
  • Private placement per circa 50 milioni di euro (Obbligazioni emesse).

Nel mese di marzo 2019 è giunto a scadenza ed è stato rimborsato un Finanziamento BEI di 200 milioni di euro.

Le Attività finanziarie non correnti accolgono BTP per un valore complessivo di 527 milioni di euro (valore nominale di 500 milioni di euro).

5. EVOLUZIONE PREVEDIBILE DELLA GESTIONE

Il Gruppo Poste Italiane continuerà a essere impegnato nell'attuazione degli obiettivi delineati nel Piano quinquennale Deliver 2022, approvato dal CdA il 26 febbraio 2018 e, con specifico riferimento al 2019, sarà focalizzato sugli obiettivi del budget 2019 approvato dal Consiglio di Amministrazione del 19 marzo 2019 e presentato al mercato.

La Strategic Business Unit Corrispondenza, Pacchi e Distribuzione sarà impegnata nel completamento dell'implementazione del nuovo modello di Joint delivery con la riorganizzazione di tutti i centri di recapito per un totale di 755 unità a fine 2019 (proseguirà l'impiego di nuove tecnologie di automazione a supporto dei processi produttivi con l'obiettivo di aumentare efficienza e qualità dei processi di smistamento. In particolare, nel corso dei prossimi mesi entrerà a regime il nuovo centro di smistamento pacchi del gruppo nei pressi di Bologna. Tale centro è situato nel cuore logistico del paese ed ospiterà il più grande impianto di smistamento attualmente installato in Italia, con l'impiego a regime di circa 350 risorse. Il centro sarà dotato di avanzate tecnologie per il safety ed il risparmio energetico. Inoltre, entreranno in esercizio ulteriori impianti per lo smistamento della corrispondenza e dei pacchi.

Gli obiettivi di tali investimenti sono la massimizzazione delle sinergie del network logistico-produttivo e la valorizzazione di tutti gli asset disponibili del Gruppo, nonché il miglioramento del posizionamento competitivo sul mercato dei pacchi cogliendo le opportunità derivanti dallo sviluppo dell'e-commerce.

Inoltre, nell'ambito del percorso di evoluzione della flotta aziendale per il recapito, il Gruppo continuerà l'introduzione di mezzi alternativi ad alimentazione elettrica (veicoli a tre ruote), in grado di migliorare le condizioni di sicurezza sul lavoro, valorizzando altresì il percorso di "mobilità ecologica" già intrapreso negli ultimi anni con l'introduzione nella flotta aziendale di quadricicli elettrici.

In coerenza con l'obiettivo strategico di diventare, attraverso la creazione della nuova Strategic Business Unit Pagamenti, Mobile e Digitale, il principale ecosistema dei pagamenti in Italia e assicurare la convergenza tra pagamenti e mobile e tra canali fisici e digitali, PostePay SpA intende guidare il cambiamento delle abitudini dei consumatori, delle imprese e della Pubblica Amministrazione con la creazione di nuovi prodotti e servizi integrati, soprattutto nell'acquiring, nell'e-commerce e nei pagamenti mobili e digitali. Con riferimento a Postepay Connect è previsto un ampliamento della Community Connect attraverso la possibilità di "connettere", in Ufficio Postale, la propria carta Postepay Evolution acquistando una nuova SIM PosteMobile. La Postepay Connect sarà inoltre il primo prodotto a essere venduto on line, attraverso un processo full digital, nella App Postepay.

In ambito incassi sarà esteso il pagamento del bollettino PA alle reti terze convenzionate di Poste e proseguirà il percorso evolutivo per lo sviluppo dei pagamenti digitali rivolti alla PA.

In ambito Issuing, le attività riguarderanno, tra l'altro: il lancio della nuova versione dell'App Postepay, che ridistribuirà l'architettura migliorando la comprensione e la posizione delle operazioni dispositive; l'apertura di nuove funzionalità per facilitare il cliente nel ricaricare la carta Postepay e per contrastare il fenomeno delle transazioni declinate; l'introduzione dei servizi di parental control al fine di consentire al richiedente genitore/tutore di una Postepay Junior di esercitare tale funzionalità sulla carta del minore.

Nella Strategic Business Unit dei Servizi Finanziari, in linea con il Piano Deliver 2022 proseguiranno le attività volte a cogliere le opportunità derivanti dalle recenti innovazioni normative MiFID II e IDD, valorizzando gli attuali punti di forza: base clienti, rete distributiva e brand.

Nel comparto del Risparmio Postale, d'intesa con Cassa Depositi e Prestiti, saranno poste in essere azioni volte ad attrarre nuova liquidità sia sui prodotti della gamma standard, che su prodotti cosiddetti "a campagna". Inoltre, proseguiranno le attività volte a semplificare l'operatività di front-end con l'obiettivo di aumentare l'efficienza e la qualità dei processi di vendita e post-vendita dei prodotti. Saranno, infine, previste nuove iniziative volte ad arricchire i servizi a disposizione della clientela sia sui tradizionali canali fisici, sia sui canali digital.

È stata approvata dai Consigli di Amministrazione di Cassa Depositi e Prestiti e di Poste Italiane una linea di credito committed a favore di BancoPosta per un importo massimo di 5 miliardi di euro che consente di diversificare le fonti di finanziamento di BancoPosta.

Con riferimento ai conti correnti BancoPosta sono previste, nei prossimi mesi, l'evoluzione dell'offerta incentrata su target distinti di clientela e attività volte all'adeguamento della stessa ai nuovi requisiti di cui alla Direttiva Europea PSD2, che regola il mondo dei pagamenti digitali e che entrerà in vigore a settembre 2019.

Nell'ambito del collocamento di prodotti di finanziamento, l'accordo con Intesa Sanpaolo, consentirà di potenziare ulteriormente la gamma d'offerta, arricchendola con finalità e caratteristiche volte a rispondere in misura sempre maggiore ai bisogni della clientela, anche attraverso campagne promozionali ad hoc. Inoltre, l'avvio della nuova partnership con Unicredit, relativa alla cessione del quinto, consentirà di sviluppare una strategia multi partner integrando l'offerta già in essere.

Infine, nel contesto di graduale calo dei tassi di interesse e di relativa stabilità dello spread creditizio che ha caratterizzato la fine del primo trimestre 2019 e l'inizio del secondo, nell'ambito della gestione finanziaria del Patrimonio BancoPosta, sono state realizzate alcune operazioni di efficientamento del portafoglio di titoli a tasso fisso e una ulteriore tranche delle vendite previste per il 2019.

In continuità con il primo trimestre 2019, l'offerta di prodotti assicurativi sarà volta al consolidamento della posizione di leadership nel mercato italiano, supportata da un'offerta di prodotti a maggiore valore aggiunto (Multiramo) caratterizzati da un profilo di rischio rendimento comunque moderato, compatibile con le caratteristiche della clientela del Gruppo, ma potenzialmente con ritorni sugli investimenti più attrattivi. Nel comparto danni l'obiettivo è continuare con lo sviluppo del segmento Welfare e del settore danni non auto con un focus sui prodotti di protezione dei beni e di sostegno e completamento dell'offerta sui finanziamenti e mutui.

Infine, con riferimento al comparto Auto il Gruppo sta valutando il mercato e potenziali partnership per l'avvio di un progetto pilota per distribuire polizze auto ai dipendenti.

6. ALTRE INFORMAZIONI

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E GESTIONE DEI RISCHI INTEGRATO DI POSTE ITALIANE

In un contesto caratterizzato da complessità operativa e regolamentare e dall'esigenza di competere in modo sempre più efficiente nei mercati di riferimento, la gestione dei rischi e i relativi sistemi di controllo assumono un ruolo centrale nei processi decisionali e nel processo di creazione di valore.

Per promuovere e mantenere un adeguato Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi ("SCIGR"), Poste Italiane utilizza strumenti organizzativi, informativi e normativi, che permettono di identificare, misurare, gestire e monitorare i principali rischi di Gruppo.

Tale Sistema rappresenta un elemento fondamentale della Corporate Governance di Poste Italiane16 poiché consente al Consiglio di Amministrazione di perseguire l'obiettivo prioritario di creazione di valore nel medio-lungo periodo definendo altresì la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi aziendali.

Per questo, l'Azienda si è adoperata per l'adozione di un SCIGR integrato sia dal punto di vista interno che esterno al Sistema. Da una parte, infatti, le sue componenti devono risultare coordinate e interdipendenti tra loro e, dall'altra, il Sistema nel suo complesso, deve risultare integrato nel generale assetto organizzativo, amministrativo e contabile aziendale.

Il SCIGR di Poste Italiane è l'insieme di strumenti, strutture organizzative, norme e regole aziendali volte a consentire una conduzione d'impresa sana, corretta e coerente con gli obiettivi aziendali, mediante un adeguato processo di definizione di attori, compiti e responsabilità dei vari organi e funzioni di controllo; e di identificazione, misurazione, gestione e monitoraggio dei principali rischi nonché la strutturazione di adeguati flussi informativi volti a garantire la circolazione delle informazioni.

Il SCIGR, in linea con le normative e le best practice di riferimento, si articola su tre livelli di controllo e coinvolge una pluralità di attori presenti all'interno dell'organizzazione aziendale.

IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI DI POSTE ITALIANE

16 Per maggiori approfondimenti sul sistema di Corporate Governance di Poste si rinvia alla Relazione sul Governo Societario e gli assetti proprietari per l'esercizio 2018.

Il processo di gestione dei rischi finanziari è regolamentato e vigilato dalle Autorità (Banca d'Italia e IVASS) e viene presidiato dalle strutture di Risk Management dei rispettivi settori, coordinati dal referente unico in ambito Governo dei Rischi di Gruppo.

I rischi della gestione finanziaria attengono principalmente all'operatività del Patrimonio BancoPosta e del Patrimonio Separato IMEL di PostePay (gestione attiva della liquidità raccolta su conti correnti postali, gestione di incassi e pagamenti in nome e per conto di terzi), alle operazioni di finanziamento dell'attivo e impiego della liquidità propria nonché, per quanto riguarda il Gruppo assicurativo Poste Vita, agli investimenti effettuati a copertura delle obbligazioni contrattuali assunte nei confronti degli assicurati.

I rischi della gestione assicurativa attengono alla stipula dei contratti assicurativi e delle condizioni previste nei contratti stessi (basi tecniche adottate, calcolo del premio, condizioni di riscatto, ecc.). Con riferimento alla Compagnia Poste Vita, sotto il profilo tecnico i principali fattori di rischio sono quelli relativi alla mortalità, ossia ogni rischio riconducibile all'aleatorietà della durata della vita degli assicurati, e ai riscatti.

Modello di risk management e analisi dei rischi

Poste Italiane ha implementato un sistema di gestione dei rischi basato sul framework di Enterprise Risk Management (ERM), finalizzato a fornire una visione organica e integrata e una risposta univoca ed efficace ai rischi a cui il Gruppo è esposto. La funzione Governo dei Rischi di Gruppo ("GRG"), nell'ambito della funzione Corporate Affairs, ha il compito di garantire tali obiettivi, principalmente attraverso la definizione di un processo di risk management integrato che coinvolga in modo coordinato tutti gli attori del Sistema di Controllo Interno e Gestione dei Rischi e in particolare i diversi presidi di controllo specialistico di secondo livello, l'armonizzazione dei modelli e delle metriche rispetto ai criteri di Gruppo, il disegno e l'implementazione di strumenti comuni di analisi e gestione dei rischi. A tal ultimo riguardo, nel corso del 2018 è stata implementata la Piattaforma GRC di Gruppo (Governance, Risk & Compliance) di supporto al processo di risk management integrato. Lo strumento informatico consente l'analisi e la gestione dei rischi operativi, ex D.Lgs. 231/01, di frode, di sicurezza IT, strategici, ESG e reputazionali, nonché di compliance alle norme applicabili ai servizi finanziari e di pagamento. Si realizza così lo strumento per la massima integrazione del processo di risk management di Gruppo, in grado di assicurare la condivisione delle metodologie di analisi dei rischi tra tutte le funzioni di presidio specialistico che operano al 2° livello di controllo, il miglioramento della comunicazione verso i vertici e gli organi aziendali e tra le funzioni di controllo, la minimizzazione del rischio di informazioni carenti o ridondanti.

Di seguito si riportano i principali rischi connessi alle attività del Gruppo Poste Italiane.

Categoria dei rischi Descrizione
rischi che possono influire sul raggiungimento degli obiettivi fissati nel Piano Strategico; tali rischi
sono identificati, classificati e monitorati con il coinvolgimento del Management dalla funzione
GRG, descrivendone le caratteristiche principali, le cause scatenanti e le possibili conseguenze
Strategici o effetti, sia in termini economici (e.g. perdite, maggiori costi per ritardi/mancata implementazione
dei piani di razionalizzazione e efficienza, minori ricavi), sia di altra natura (e.g. soddisfazione
della clientela).
rischi di subire perdite derivanti dall'inadeguatezza o dalla disfunzione di procedure, risorse
umane e sistemi interni a livello di Gruppo, oppure da eventi esogeni. La gestione dei rischi
operativi avviene sia nell'ambito specialistico dei presidi esistenti nel Gruppo (Risk Management
Operativi BancoPosta, Risk Management Gruppo Poste Vita, Risk Management BancoPosta Fondi SGR
e Risk Management PostePay), in ottemperanza alle disposizioni delle rispettive Autorità di
Vigilanza, sia a livello integrato, a cura della funzione GRG. Sono oggetto di attento monitoraggio,
tra gli altri: i) il rischio informatico, ed in particolare il rischio di malfunzionamento e/o di carenze
Categoria dei rischi Descrizione
nella sicurezza dei sistemi informatici che potrebbero determinare perdita di integrità, violazione
di dati personali, riservatezza e confidenzialità delle informazioni nonché disservizi alla clientela;
ii) il rischio di sicurezza sul lavoro, e in particolare di infortuni a dipendenti o contrattisti sui luoghi
di lavoro derivanti dalle attività operative (es. accettazione, trasporto e smistamento di pacchi e
corrispondenza, nonché recapito dei prodotti postali con l'utilizzo di motoveicoli e autoveicoli); iii)
rischi di sicurezza fisica, in particolare di accesso nelle sedi centrali delle aziende del Gruppo,
negli uffici postali o in aree riservate da parte di soggetti non adeguatamente
autorizzati/identificati, nonché di limitata protezione dei beni/patrimonio di Poste italiane contro
atti predatori (rapine, perdite derivanti da frodi, furti, attacchi agli ATM, atti vandalici, ecc.).
Rientrano inoltre tra i rischi operativi i disagi e/o blocchi presso gli impianti produttivi del Gruppo
(Centri di Smistamento della Corrispondenza e Centri di Recapito, ecc.) derivanti da agitazioni o
scioperi sindacali.
rischi di violazione di norme o regolamenti esistenti, come ad esempio i rischi ex D.Lgs. 231/01,
ex L.262/05, Privacy, Market Abuse, o connessi all'introduzione di nuove norme o regolamenti
(ovvero alla diversa interpretazione di norme e regolamenti) che hanno rilevanza generale (e.g.
Non conformità alle norme di natura amministrativa, contabile, fiscale, ecc) ovvero specifica nei settori di attività del Gruppo
Poste Italiane. In particolare rientrano in questa tipologia di rischi quelli legati all'introduzione di
nuove norme per la gestione e sviluppo dei servizi postali universali e delle relative tariffe a
remunerazione dell'attività di Poste Italiane, nonché il rischio di mancato rispetto degli standard
di qualità del servizio regolati dalla AGCom.
rischi che possono derivare da una percezione negativa da parte degli stakeholder del Gruppo,
per i quali il framework adottato prevede l'attivazione di un intervento di analisi e di gestione
(stakeholder engagement) al fine di intercettare e valutare le fonti di rischio. Tra gli elementi di
rischio reputazionale a cui l'attività del Gruppo è fisiologicamente esposta rileva l'andamento
Reputazionali delle performance di mercato riconducibile prevalentemente al collocamento dei prodotti del
risparmio postale e di strumenti di investimento emessi da soggetti terzi (obbligazioni, certificates
e quote di fondi immobiliari) ovvero da parte di Società del Gruppo (polizze assicurative emesse
dalle controllate Poste Vita
e Poste Assicura
e fondi comuni di investimento gestiti da
BancoPosta Fondi SGR) nonché la qualità del servizio percepita ed erogata sui servizi legati
all'attività di corrispondenza e recapito pacchi.

Di seguito si riporta una declinazione dei principali rischi relativi alla gestione finanziaria.

Categoria dei rischi Descrizione
rischio riconducibile a possibili flessioni dei prezzi dei titoli obbligazionari detenuti in portafoglio,
dovute al deterioramento del merito creditizio dell'emittente. Il fenomeno è riconducibile
all'incremento del divario (cosiddetto spread) tra tassi di rendimento dei debiti sovrani e al
conseguente impatto di tale incremento sul fair value dei titoli eurogovernativi e corporate. Per il
Gruppo Poste Italiane rileva in particolare il rischio spread dei titoli di Stato italiani che influisce
Spread sul fair value dei titoli dello Stato Italiano presenti nei portafogli del Gruppo, il cui valore nozionale
complessivo al 31 dicembre 2018 ammonta a 126,5 miliardi di euro (150 miliardi di euro di titoli
obbligazionari complessivi). A fine marzo 2019 lo spread sui titoli governativi decennali si è
attestato a 256 bps17. Il rendimento del BTP 10 anni è sceso da 2,74% di fine 2018 al 2,48% di
marzo 2019. Rispetto ai valori di fine anno l'aumento del differenziale tra i nodi a lungo termine
della curva governativa italiana e la curva risk free ha determinato la riduzione del fair value

50 Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019 17 Fonte dei dati: Bloomberg.

Categoria dei rischi Descrizione
complessivo del portafoglio (titoli e relative coperture) e di conseguenza l'incremento delle
minusvalenze latenti18
Ulteriore conseguenza dell'oscillazione dello spread è l'effetto sull'indice Solvency Ratio del
Gruppo Poste Vita che al 31 marzo 2019 si attesta a 214%, in aumento rispetto al 211% rilevato
a dicembre 2018. Nel corso del 2018, stante l'andamento dello spread e le tensioni sul Solvency
Ratio, la Compagnia ha valutato e implementato misure a sostegno del Solvency Ratio tra cui il
ricorso ai cd. Ancillary Own Funds (AOF) ovvero elementi non patrimoniali rappresentati da
garanzie o impegni di firma computabili negli elementi dei fondi propri.
L'operazione di rafforzamento patrimoniale attraverso gli AOF è stata formalizzata con la
sottoscrizione a novembre 2018 da parte di Poste Italiane di una lettera di impegno
incondizionato e irrevocabile con scadenza a 5 anni, a sottoscrivere per cassa, a mera richiesta
della controllata, azioni ordinarie di futura emissione di Poste Vita per un ammontare massimo di
1.750 milioni di euro. A seguito dell'autorizzazione di IVASS, avvenuta a febbraio 2019, la lettera
di impegno sottoscritta dalla Capogruppo a favore della Compagnia viene computata tra gli
elementi dei fondi accessori di livello 2 (Tier 2 - AOF), ai sensi della Direttiva Solvency II e della
normativa regolamentare di riferimento per le assicurazioni, entro i limiti di capienza disponibile,
ovvero per un ammontare di circa 1.022 milioni di euro al 31 marzo 2019.
rischio di fluttuazione del valore di uno strumento finanziario per effetto di variazioni dei prezzi di
Prezzo mercato, sia che le variazioni derivino da fattori specifici relativi al singolo strumento o al suo
emittente, sia da fattori sistemici che influenzino il mercato.
rischio di inadempimento delle controparti verso le quali esistono posizioni attive, ad eccezione
degli investimenti in azioni e in quote di fondi comuni. In relazione a specifici ricavi e crediti verso
Credito lo Stato e le amministrazioni centrali e locali, regolamentati da disposizioni di legge e da appositi
contratti e convenzioni, la puntuale corresponsione dei compensi dipende dalla disponibilità di
risorse nel bilancio dello Stato o degli enti pubblici interessati.
rischio che il Gruppo Poste non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento per
l'impossibilità di reperire fondi (funding liquidity risk) ovvero smobilizzare i propri attivi sul mercato
(market liquidity risk) in maniera efficace o a condizioni di mercato.
Il Gruppo Poste Italiane adotta una politica finanziaria mirata a minimizzare il rischio attraverso:
Liquidità la diversificazione delle forme di finanziamento a breve e a lungo termine e delle controparti; la
disponibilità di linee di credito committed e uncommitted rilevanti in termini di ammontare e
numero di banche affidanti; la distribuzione graduale e omogenea nel tempo delle scadenze della
provvista a medio e lungo termine e l'adozione di modelli di analisi preposti al monitoraggio delle
scadenze dell'attivo e del passivo.
rischio di fluttuazione del valore di uno strumento finanziario per effetto di modifiche dei tassi di
Tasso di interesse sul fair interesse sul mercato. Riguarda principalmente gli effetti delle variazioni dei tassi di mercato sul
value prezzo degli strumenti finanziari a tasso fisso o trasformati in tasso fisso mediante operazioni di
copertura di cash flow hedge e, in via residuale, gli effetti delle variazioni dei tassi di mercato
sulla componente fissa (spread sul parametro di tasso) degli strumenti finanziari a tasso variabile

18 Con riferimento a Poste Italiane SpA, il portafoglio esposto al rischio in commento al 31 marzo 2019 ammonta complessivamente a 32.762 milioni di euro ed è costituito da Attività finanziarie al fair value rilevato nelle altre componenti di Conto economico complessivo. L'analisi di sensitivity eseguita sul portafoglio evidenzia come un eventuale incremento dello spread di 100 bps generebbe una variazione negativa di fair value di circa 2.874 milioni di euro (a seguito di un incremento di 100 bps dello spread, i titoli a reddito fisso valutati al costo ammortizzato che al 31 marzo 2019 ammontano a 24.543 milioni di euro, subirebbero una variazione negativa del fair value, non riflessa nei dati contabili, di circa 2.205 milioni di euro). Con riferimento invece al Gruppo Poste Vita, il portafoglio esposto al rischio in commento al 31 marzo 2019 ammonta complessivamente a 99.206 milioni di euro ed è costituito principalmente da Attività finanziarie al fair value rilevato nelle altre componenti di Conto economico complessivo. L'analisi di sensitivity eseguita sul portafoglio evidenzia come un eventuale incremento dello spread di 100 bps generebbe una variazione negativa di fair value di circa 6.383 milioni di euro (6.332 milioni di euro sarebbero attribuiti alle passività differite verso gli assicurati tramite il meccanismo dello shadow accounting).

Categoria dei rischi Descrizione
o trasformati in tasso variabile mediante operazioni di copertura di fair value hedge. Tali rischi
risultano tanto più significativi quanto maggiore è la duration dello strumento finanziario.
Tasso di interesse sui flussi
finanziari
rischio legato all'incertezza del conseguimento di flussi finanziari futuri a seguito di fluttuazioni
dei tassi di interesse sul mercato. Può derivare dal disallineamento - in termini di tipologie di
tasso, modalità di indicizzazione e scadenze - delle poste finanziarie attive e passive
tendenzialmente destinate a permanere fino alla loro scadenza contrattuale o attesa (c.d. banking
book) che, in quanto tali, generano effetti economici in termini di margine di interesse, riflettendosi
sui risultati reddituali dei futuri periodi.
Tasso di inflazione sui flussi
finanziari
rischio legato all'incertezza del conseguimento di flussi finanziari futuri a seguito di fluttuazioni
dei tassi di inflazione rilevati sul mercato.
Valuta rischio di fluttuazione di uno strumento finanziario per effetto di modifiche dei tassi di cambio delle
monete diverse da quella di conto. A tale rischio sono esposti principalmente i crediti e debiti
commerciali verso corrispondenti esteri, gli investimenti in titoli azionari e le quote di taluni fondi
detenuti.
Downgrading di Poste Italiane rischio di downgrading del Rating assegnato a Poste Italiane da tre agenzie il cui ultimo
aggiornamento è il seguente:

Standard & Poors: BBB/Negative

Moody's: Baa3/Stable

Fitch: BBB/Negative
Un eventuale downgrading dovuto a un significativo peggioramento del merito di credito di Poste
Italiane, in particolare se al di sotto della soglia investment grade, potrebbe avere un impatto sul
cost of funding di Poste Italiane e potenzialmente condizionare l'accesso di Poste ad alcune
forme di finanziamento, tra cui il mercato dei capitali.
Downgrading della Repubblica
Italiana
rischio di downgrading della Repubblica Italiana a cui Poste Italiane è indirettamente esposta. Il
rating di Poste Italiane è infatti strettamente correlato a quello dello Stato Sovrano e sulla base
delle metodologie attualmente utilizzate dalle agenzie di rating, ulteriori declassamenti dell'Italia
possono determinare analoghi effetti sul rating di Poste Italiane.
Inoltre, eventuali nuovi downgrading dell'Italia e in particolare declassamenti a livelli sub
Investment grade potrebbero causare un ulteriore allargamento del differenziale tra il rendimento
dei titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, determinando gli effetti descritti nella categoria di
"Rischio Spread".
In data 26 aprile 2019 Standard & Poors ha confermato il rating della Repubblica Italiana in
BBB/Negative.

EVENTI DI RILIEVO SUCCESSIVI AL 31 MARZO 2019

Poste Italiane nel mese di maggio 2019 ha avviato una collaborazione con il vettore digitale tedesco sennder GmbH per la costituzione di una joint venture societaria in Italia, da realizzarsi in coerenza con le linee del Piano Strategico Deliver 2022, allo scopo di ottimizzare l'operatività logistica di lungo raggio.

Altri accadimenti intervenuti dopo la data di riferimento del Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019 sono descritti negli altri paragrafi del documento e non vi sono altri eventi di rilievo successivi al 31 marzo 2019.

OPERAZIONI DI MAGGIORE RILEVANZA CON PARTI CORRELATE

Nel corso dei primi tre mesi del 2019 non sono state concluse operazioni con parti correlate di maggiore rilevanza preventivamente sottoposte al Comitato Parti Correlate e Soggetti Collegati ai sensi delle Linee Guida per la gestione delle operazioni con parti correlate e soggetti collegati.

7. PROSPETTI CONTABILI CONSOLIDATI AL 31 MARZO 2019

STATO PATRIMONIALE CONSOLIDATO

ATTIVO 31 marzo 2019 31 dicembre 2018
Attività non correnti
Immobili, impianti e macchinari 1.898 1.945
Investimenti immobiliari 47 48
Attività immateriali 523 545
Attività per diritti d'uso 1.339 -
Partecipazioni valutate con il metodo del Patrimonio netto 501 497
Attività finanziarie 176.951 170.922
Crediti commerciali 7 7
Imposte differite attive 1.591 1.368
Altri crediti e attività 3.489 3.469
Riserve tecniche a carico dei riassicuratori
Totale
74
186.420
71
178.872
Attività correnti
Rimanenze 138 136
Crediti commerciali
Crediti per imposte correnti
2.839
112
2.192
117
Altri crediti e attività 909 1.111
Attività finanziarie 25.359 19.942
Cassa e depositi BancoPosta 3.438 3.318
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 1.692 3.195
Totale 34.487 30.011
TOTALE ATTIVO 220.907 208.883
PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 31 marzo 2019 31 dicembre 2018
Patrimonio netto
Capitale sociale 1.306 1.306
Riserve 925 1.531
Azioni proprie (40) -
Risultati portati a nuovo 5.685 5.268
Totale Patrimonio netto di Gruppo 7.876 8.105
Patrimonio netto di terzi - -
Totale 7.876 8.105
Passività non correnti
Riserve tecniche assicurative 129.146 125.149
Fondi per rischi e oneri 662 656
Trattamento di fine rapporto 1.170 1.187
Passività finanziarie 10.067 7.453
Imposte differite passive 711 701
Altre passività
Totale
1.322
143.078
1.379
136.525
Passività correnti
Fondi per rischi e oneri 873 863
Debiti commerciali 1.485 1.583
Debiti per imposte correnti 149 12
Altre passività 2.210 2.319
Passività finanziarie
Totale
65.236
69.953
59.476
64.253
TOTALE PATRIMONIO NETTO E PASSIVO 220.907 208.883

(milioni di euro)

54 Gruppo Poste Italiane - Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019

PROSPETTO DELL'UTILE/ (PERDITA) DI PERIODO CONSOLIDATO

(milioni di euro)

I Trimestre 2019 I Trimestre 2018

Ricavi da corrispondenza, pacchi e altro 880 898
Ricavi da pagamenti, mobile e digitale 140 143
Ricavi da servizi finanziari 1.484 1.519
Ricavi da servizi assicurativi al netto delle variazioni delle riserve tecniche e oneri relativi a
sinistri
338 324
Premi assicurativi 5.952 5.312
Proventi derivanti da operatività assicurativa 1.751 832
Variazione riserve tecniche assicurative e oneri relativi a sinistri (7.304) (5.420)
Oneri derivanti da operatività assicurativa (61) (400)
Ricavi netti della gestione ordinaria 2.842 2.884
Costi per beni e servizi 533 557
Oneri derivanti da operatività finanziaria 13 30
Costo del lavoro 1.438 1.430
Ammortamenti e svalutazioni 188 132
Incrementi per lavori interni (5) (2)
Altri costi e oneri 48 27
Rettifiche/(riprese) di valore su strumenti di debito, crediti e altre attività 10 7
Risultato operativo e di intermediazione 617 703
Oneri finanziari 23 20
Proventi finanziari 25 23
Rettifiche/(riprese) di valore su attività finanziarie - -
Proventi/(Oneri) da valutazione di partecipazioni 4 5
con il metodo del Patrimonio netto
Risultato prima delle imposte 623 711
Imposte sul reddito 184 226
UTILE DEL PERIODO 439 485
di cui Quota Gruppo 439 485
di cui Quota di spettanza di Terzi - -
Utile per azione 0,338 0,372
Utile diluito per azione 0,338 0,372

CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO CONSOLIDATO

(milioni di euro)

I Trimestre 2019 Esercizio 2018 I Trimestre 2018

Utile/(Perdita) del periodo 439 1.399 485
Voci da riclassificare nel Prospetto dell'utile/(perdita) del periodo
Strumenti di debito valutati al FVOCI
Incremento/(Decremento) di fair value nel periodo (608) (1.946) 863
Trasferimenti a Conto economico da realizzo (207) (396) (370)
Incremento/(Decremento) per perdite attese - (1) (1)
Copertura di flussi
Incremento/(Decremento) di fair value nel periodo 52 191 33
Trasferimenti a Conto economico (85) 19 (5)
Imposte su elementi portati direttamente a, o trasferiti da, Patrimonio netto da riclassificare nel Prospetto
dell'utile/(perdita) del periodo
241 609 (149)
Quota di risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto (al netto dell'effetto fiscale) - - -
Incremento/(Decremento) delle riserve relative a gruppi di attività e passività in dismissione (al netto
dell'effetto fiscale)
- - -
Voci da non riclassificare nel Prospetto dell'utile/(perdita) del periodo
Strumenti di capitale valutati al FVOCI
Incremento/(Decremento) di fair value nel periodo - - -
Trasferimenti ad altre componenti di Patrimonio netto - - -
Utili/(Perdite) attuariali da TFR (29) 16 7
Imposte su elementi portati direttamente a, o trasferiti da, Patrimonio netto da non riclassificare nel
Prospetto dell'utile/(perdita) del periodo
8 (4) (2)
Quota di risultato delle società valutate con il metodo del patrimonio netto (al netto dell'effetto fiscale) - - -
Totale delle altre componenti di Conto economico complessivo (628) (1.511) 376
TOTALE CONTO ECONOMICO COMPLESSIVO DEL PERIODO (189) (112) 861
di cui Quota Gruppo (189) (112) 861
di cui Quota di spettanza di Terzi - - -

PROSPETTO DI MOVIMENTAZIONE DEL PATRIMONIO NETTO CONSOLIDATO

(milioni di euro)
Patrimonio netto
Riserve
Capitale
sociale
Azioni proprie Riserva
Legale
Riserva per il
Patrimonio
BancoPosta
Riserva fair
value
Riserva Cash
flow hedge
Riserva da
partecipazioni
valutate con il
metodo del
patrimonio netto
Risultati portati
a nuovo
Totale
Patrimonio
netto di
Gruppo
Capitale e
riserve di
Terzi
Totale
Patrimonio
netto
Saldo al 1º gennaio 2018 1.306 $\overline{a}$ 299 1.000 1.604 (61) $\mathbf{2}$ 4.616 8.766 ٠ 8.766
Totale conto economico complessivo del periodo ٠ 351 20 ۰. 490 861 ×. 861
Dividendi distribuiti × ٠ × ٠ 1979 ٠ ٠ $\sim$
Saldo al 31 marzo 2018 1.306 $\sim$ 299 1.000 1.955 (41) $\overline{\mathbf{2}}$ 5.106 9.627 $\blacksquare$ 9.627
Totale conto economico complessivo del periodo ٠. $\blacksquare$ ж. ٠ (2.024) 130 ÷ 921 (973) × (973)
Dividendi distribuiti . ٠ $\sim$ ٠ $\sim$ (549) (549) $\sim$ (549)
Altre variazioni ÷ $\sim$ 210 $\sim$ ٠ $\sim$ (210) $\sim$ ÷ ٠
Saldo al 31 dicembre 2018 1.306 ٠ 299 1.210 (69) 89 $\overline{\mathbf{2}}$ 5.268 8.105 ٠ 8.105
Totale conto economico complessivo del periodo ٠ (582) (24) (1) 418 (189) $\overline{\phantom{a}}$ (189)
Dividendi distribuiti $\sim$ $\sim$ ٠ 1979 × × $\sim$ $\overline{\phantom{a}}$ ٠
Altre variazioni $\sim$ (40) $\sim$ $\sim$ ٠ $\sim$ (40) $\sim$ (40)
Saldo al 31 marzo 2019 1.306 (40) 299 1.210 (651) 65 5.686 7.876 $\blacksquare$ 7.876

RENDICONTO FINANZIARIO SINTETICO CONSOLIDATO

(milioni di euro)
I Trimestre
2019
I Trimestre
2018
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti netti non vincolati all'inizio del periodo 1.639 1.978
Disponibilità liquide assoggetate a vincolo di impiego 53 -
Deposito indisponibile presso Tesoreria dello Stato 72 55
Liquidità a copertura delle riserve tecniche assicurative 1.392 358
Somme indisponibili per provvedimenti giudiziali 18 15
Scoperti di conto corrente
Gestioni incasso in contrassegno e altri vincoli
-
21
1
21
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all'inizio del periodo 3.195 2.428
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti all'inizio del periodo 3.195 2.428
Risultato del periodo 439 485
Ammortamenti e svalutazioni 188 132
Perdite e svalutazioni /(Recuperi) su crediti 8 7
(Plusvalenze)/Minusvalenze per disinvestimenti - -
Impairment gruppi di attività in dismissione - -
(Incremento)/Decremento Rimanenze (2) 1
(Incremento)/Decremento Crediti e Altre attività (541) (834)
Incremento/(Decremento) Debiti e Altre passività
Variazione relativa a gruppi di attività e passività in dismissione
(54)
-
142
-
Variazioni dei fondi rischi e oneri 16 20
Variazione del Trattamento fine rapporto e Fondo di quiescenza (48) (39)
Differenza ratei su oneri e proventi finanziari (correzione per cassa) 14 13
Altre variazioni 30 8
Flusso di cassa netto da/(per) attività operativa non finanziaria [a] 50 (65)
Incremento/(Decremento) passività da operatività finanziaria 5.503 2.873
Liquidità netta generata / (assorbita) dalle attività finanziarie da operatività finanziaria
(Incremento)/Decremento della Cassa e depositi BancoPosta
(6.194)
(119)
(2.116)
368
(Proventi)/Oneri derivanti dall'operatività finanziaria (445) (786)
Liquidità generata /(assorbita) da attività e passività da operatività finanziaria [b] (1.255) 339
Liquidità netta generata / (assorbita) dalle attività finanziarie da operatività assicurativa (1.440) (1.758)
Incremento/(Decremento) delle riserve tecniche assicurative nette 2.905 3.255
(Plusvalenze)/Minusvalenze su attività/passività finanziarie valutate al fair value a conto economico (1.095) 276
(Proventi)/Oneri derivanti dall'operatività assicurativa (466) (545)
Liquidità generata /(assorbita) da attività e passività da operatività assicurativa [c] (96) 1.228
Flusso di cassa netto da/(per) attività operativa
Investimenti:
[d]=[a+b+c] (1.301) 1.502
Immobili, impianti e macchinari, Inv.immob.ri ed attività immateriali (65) (56)
Partecipazioni (1) -
Altre attività finanziarie
Disinvestimenti:
(50) -
Immobili, impianti e macchinari, inv.immob.ri, attività immateriali ed attività destinate alla vendita - 1
Partecipazioni - -
Altre attività finanziarie 25 164
Variazione perimetro di consolidamento - -
Flusso di cassa netto da/(per) attività di investimento [e] (91) 109
Assunzione/(Rimborso) di debiti finanziari (71) (6)
(Incremento)/Decremento crediti finanziari
(Acquisto)/Cessione azioni proprie
-
(40)
-
-
Dividendi pagati - -
Flusso di cassa da/(per) attività di finanziamento e operazioni con gli azionisti [f] (111) (6)
Flusso delle disponibilità liquide [g]=[d+e+f] (1.503) 1.605
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine del periodo 1.692 4.033
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti alla fine del periodo 1.692 4.033
Disponibilità liquide assoggetate a vincolo di impiego - -
Deposito indisponibile presso Tesoreria dello Stato (72) (55)
Liquidità a copertura delle riserve tecniche assicurative (1.158) (1.481)
Somme indisponibili per provvedimenti giudiziali (18) (15)
Scoperti di conto corrente
Gestioni incassi in contrassegno e altri vincoli
-
(16)
-
(13)
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti netti non vincolati alla fine del periodo 428 2.469

8. DICHIARAZIONE DEL DIRIGENTE PREPOSTO

Il Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari Tiziano Ceccarani dichiara, ai sensi dell'art. 154 bis comma 2 del testo Unico della Finanza, che l'informativa contabile contenuta nel presente Resoconto intermedio di gestione al 31 marzo 2019 corrisponde alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili.

9. APPENDICE

INDICATORI ALTERNATIVI DI PERFORMANCE

Poste Italiane, in linea con gli orientamenti pubblicati il 5 ottobre 2015 dall'European Securities and Markets Authority (ESMA/2015/1415), presenta in questo Resoconto, in aggiunta ai dati economico-patrimoniali e finanziari previsti dagli International Financial Reporting Standards (IFRS), alcuni indicatori da questi ultimi derivati, che forniscono al management un ulteriore parametro per la valutazione delle performance conseguite dal Gruppo.

Gli indicatori alternativi di performance utilizzati sono i seguenti:

EBITDA (Earnings Before Interest, Taxes, Depreciation and Amortization) - indicatore che evidenzia il risultato prima degli effetti della gestione finanziaria non operativa e di quella fiscale, nonché degli ammortamenti e svalutazioni delle immobilizzazioni.

EBIT (Earning before interest and taxes) - indicatore che evidenzia il risultato prima degli effetti della gestione finanziaria non operativa e di quella fiscale.

EBIT margin - rappresenta un indicatore della performance operativa ed è calcolato come rapporto tra il Margine Operativo (EBIT) e i Ricavi Totali prima degli effetti della gestione finanziaria non operativa e di quella fiscale. Tale indicatore è anche presentato distintamente per ciascuna Strategic Business Unit.

ROE (Return on Equity) – indicatore calcolato come rapporto tra l'Utile netto e la media del Patrimonio netto (al netto delle riserve valutative) all'inizio e alla chiusura del periodo di riferimento.

EBIT, UTILE e ROE ADJUSTED – per consentire una migliore valutazione e una maggiore comparabilità dei dati, di seguito viene riportata la riconciliazione tra EBIT, Utile netto e ROE "reported" e EBIT, Utile netto e ROE adjusted:

1Q 2018 1Q 2019 1Q 2019 VS 1Q 2018
(dati in milioni di euro)
EBIT REPORTED 703 617 (86) -12%
ADJUSTMENT - RICAVI 402 273 (129) -32%
Plusvalenze da operatività finanziaria 402 261 (141) -35%
Visa (valutazione al FV ex IFRS 9) 0 12 12 n.s.
ADJUSTMENT - COSTI 30 7 (24) -78%
Incentivi all'esodo 6 3 (3) -50%
Minusvalenze da operatività finanziaria 24 0 (24) -100%
Variazione Fair Value derivato azioni VISA 0 4 4 n.s.
TOTALE PARTITE ADJ (372) (266) 106 28%
EBIT ADJUSTED 331 351 20 6%
RISULTATO NETTO REPORTED 485 439 (46) -10%
Adj su EBIT (al netto dell'effetto imposte) (266) (192) 74 28%
DTA PosteVita 0 (16) (16) n.s.
TOTALE ADJ SU REDDITO NETTO (266) (208) 58 22%
RISULTATO NETTO ADJUSTED 220 231 12 5%
(dati in milioni di euro) 1Q 2018 1Q 2019 1Q 2019 VS
1Q 2018
UTILE NETTO 485 439 (46)
PATRIMONIO NETTO MEDIO* 7.477 8.273 797
ROE 6,5% 5,3% -1,2%
ADJ SU UTILE NETTO (265) (208) 58
ADJ SU PATRIMONIO NETTO MEDIO (70) (268) (198)
UTILE NETTO ADJUSTED 220 231 12
PATRIMONIO NETTO MEDIO ADJUSTED* 7.407 8.005 599
ROE ADJUSTED 3,0% 2,9% -0,1%

CAPITALE IMMOBILIZZATO - è un indicatore patrimoniale rappresentato dalla somma delle immobilizzazioni materiali, immateriali, e delle Partecipazioni valutate con il metodo del patrimonio netto. Tale indicatore è anche presentato distintamente per ciascuna Strategic Business Unit inclusi i rapporti con gli altri settori.

CAPITALE CIRCOLANTE NETTO - è un indicatore patrimoniale rappresentato dalla somma delle Rimanenze, dei Crediti commerciali e degli Altri crediti e attività, dei Crediti per imposte correnti, dei Debiti commerciali e Altre passività e dei Debiti per imposte correnti.

Tale indicatore è anche presentato distintamente per ciascuna Strategic Business Unit al lordo dei rapporti con gli altri settori.

CAPITALE INVESTITO NETTO - è un indicatore patrimoniale rappresentato dalla somma del Capitale immobilizzato, del Capitale circolante netto, dei Crediti per imposte anticipate, dei Debiti per imposte differite, dei Fondi per rischi e oneri, del TFR. Tale indicatore è anche presentato distintamente per ciascuna Strategic Business Unit inclusi i rapporti con gli altri settori.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DEL GRUPPO - è la somma delle Attività finanziarie, della Cassa e Depositi BancoPosta, delle Disponibilità liquide e mezzi equivalenti, delle Riserve tecniche assicurative (esposte al netto delle Riserve tecniche a carico dei riassicuratori) e delle Passività finanziarie. Tale indicatore è anche presentato distintamente per ciascuna Strategic Business Unit inclusi i rapporti con gli altri settori.

POSIZIONE FINANZIARIA NETTA DELLA STRATEGIC BUSINESS UNIT CORRISPONDENZA, PACCHI E DISTRIBUZIONE è la somma delle voci di seguito elencate, esposte secondo lo schema raccomandato dall'ESMA European Securities and Markets Authority (documento n. 319 del 2013): Passività finanziarie al netto dei rapporti intersettoriali, Attività finanziarie correnti al netto dei rapporti intersettoriali, Disponibilità liquide e mezzi equivalenti.

COMBINED RATIO è un indicatore di redditività che misura l'incidenza percentuale dei costi complessivi per sinistri e spese rispetto al valore dei premi di competenza e ai premi lordi contabilizzati nel periodo ed è calcolato come la somma del Loss ratio e dell'Expense ratio.

LOSS RATIO è un indicatore di economicità della gestione tecnica di una compagnia di assicurazione operante nel ramo danni ed è calcolato come il rapporto tra gli Oneri per sinistri (comprensivi delle spese di liquidazione) e i Premi lordi di competenza.

EXPENSE RATIO è calcolato come il rapporto fra il totale delle spese (Costi di funzionamento e Provvigioni di competenza) e i Premi lordi contabilizzati.

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