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FinecoBank

Annual Report Apr 6, 2020

4321_10-k_2020-04-06_784a9702-081a-40e2-a648-d80855805700.pdf

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/2019 Relazioni e Bilanci

Premessa alla lettura dei bilanci

2 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Indice

Cariche Sociali e Società di Revisione 5
Premessa alla lettura dei bilanci 7
Relazione e Bilancio consolidato di
FinecoBank S.p.A.
10
Relazione sulla gestione consolidata 12
Dati di sintesi 13
Andamento della gestione 25
L'azione FinecoBank 32
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 33
La rete dei consulenti finanziari 38
Le risorse 40
L'infrastruttura tecnologica 43
Il sistema dei controlli interni 44
Principali rischi e incertezze 45
La struttura organizzativa 46
Piano di continuità operativa 48
I principali aggregati patrimoniali 49
L'azionariato 64
I risultati economici 65
I risultati della controllante e della controllata 73
Le operazioni con parti correlate 83
Altre informazioni 85
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura
dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della
gestione 86
Proposte all'Assemblea 88
Schemi del bilancio consolidato 90
Stato patrimoniale consolidato 91
Conto economico consolidato 92
Prospetto della redditività consolidata
complessiva 93
Prospetto delle variazioni del patrimonio
netto consolidato
Rendiconto finanziario consolidato
94
95
Nota integrativa consolidata 98
Parte A –
Politiche contabili
100
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale
consolidato
142
Parte C –
Informazioni sul conto economico
consolidato 185
Parte D –
Redditività complessiva consolidata
201
Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura
203
Parte F –
Informazioni sul patrimonio consolidato
258
Parte G –
Operazioni di aggregazione
riguardanti
imprese o rami d'azienda 263
Parte H –
Operazioni con parti correlate
265
Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali
270
Parte L –
Informativa di settore
278
Parte M

Informativa sul leasing
279
Allegati 283
Attestazione relativa al bilancio consolidato ai
sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n.
11971 del 14 maggio 1999 e successive
modifiche e integrazioni 287
Relazione
della Società di Revisione
290
Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. 300
Schemi del bilancio 302
Stato patrimoniale 303
Conto economico 304
Prospetto della redditività complessiva 305
Prospetto delle variazioni del patrimonio 306
netto
Rendiconto finanziario 307
Nota integrativa 310
Parte A –
Politiche contabili
312
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale
355
Parte C –
Informazioni sul conto economico
400
Parte D –
Redditività complessiva
418
Parte
E –
Informazioni sui rischi e sulle relative
politiche di copertura 420
Parte F –
Informazioni sul patrimonio
473
Parte G –
Operazioni di aggregazione
riguardanti imprese o rami d'azienda 478
Parte H –
Operazioni con parti correlate
480
Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri
strumenti patrimoniali 486
Parte L –
Informativa di settore
489
Parte M

Informativa sul leasing
490
Allegati 494
Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai
sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n.
11971 del 14 maggio 1999 e successive 498
modifiche e integrazioni
Relazione della Società di Revisione 501
Relazione del Collegio Sindacale 512
Glossario 530

Premessa alla lettura dei bilanci

4 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Consiglio di Amministrazione
Enrico Cotta Ramusino Presidente
Francesco Saita Vice Presidente
Alessandro Foti Amministratore Delegato e Direttore Generale
Andrea Zappia
Elena Biffi
Gianmarco Montanari
Maria Chiara Malaguti
Maurizio Santacroce
Patrizia Albano
Consiglieri
Collegio Sindacale
Elena Spagnol Presidente
Barbara Aloisi
Marziano Viozzi
Membri Effettivi
Federica Bonato
Gianfranco Consorti
Membri Supplenti
Deloitte & Touche S.p.A. Società di revisione
Lorena Pelliciari Dirigente preposto alla redazione dei documenti
contabili societari

In data 10 maggio 2019, a seguito dell'uscita della Banca dal Gruppo UniCredit, il Consigliere Sig.ra Manuela D'Onofrio, Consigliere non esecutivo della Società, si è dimesso dalla carica con efficacia dal medesimo giorno.

In data 15 gennaio 2020, il Consiglio di Amministrazione ha provveduto a cooptare nella carica di Consigliere non esecutivo il Sig. Andrea Zappia, in sostituzione della Sig.ra Manuela D'Onofrio, dimessasi in data 10 maggio 2019.

Sede legale

20131 Milano - Piazza Durante, 11

"FinecoBank Banca Fineco S.p.A." o in forma abbreviata "FinecoBank S.p.A.", ovvero "Banca Fineco S.p.A." ovvero "Fineco Banca S.p.A.". Banca iscritta all'Albo delle Banche e Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank, Albo dei Gruppi Bancari n. 3015, Aderente al Fondo Nazionale di Garanzia e al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi Codice Fiscale e n° iscr. R.I. Milano-Monza-Brianza-Lodi 01392970404 – R.E.A. n° 1598155, P.IVA 12962340159

Premessa alla lettura dei bilanci

6 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Premessa alla lettura dei bilanci

Il presente fascicolo di bilancio include il Bilancio consolidato del Gruppo FinecoBank (di seguito Gruppo) e il Bilancio dell'impresa di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) entrambi redatti, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili internazionali (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002, ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2019.

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati dalla Banca per la redazione dei presenti Bilancio consolidato e Bilancio dell'impresa.

Il Bilancio consolidato comprende:

  • gli Schemi del bilancio consolidato, costituiti dallo Stato patrimoniale consolidato, dal Conto economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato e dal Rendiconto finanziario consolidato, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2018;
  • la Nota integrativa consolidata;

ed è accompagnato:

  • dalla Relazione sulla gestione consolidata, nella quale sono stati riportati gli schemi di bilancio riclassificati, i risultati principali delle diverse aree di business ed i commenti ai risultati dell'esercizio, nonché le ulteriori informazioni richieste dalla Consob;
  • dall'Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti nella Relazione sulla gestione consolidata e nel Bilancio consolidato dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il Bilancio dell'impresa comprende:

  • gli Schemi del bilancio dell'impresa, costituiti dallo Stato patrimoniale, dal Conto economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto e dal Rendiconto finanziario, esposti a confronto con i corrispondenti schemi dell'esercizio 2018;
  • la Nota integrativa;

ed è accompagnato dall'Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni.

Per la Relazione sulla gestione del Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A. si rinvia alla Relazione sulla gestione consolidata in cui, in apposita sezione, sono riportati gli schemi di bilancio riclassificati ed i commenti ai risultati dell'esercizio della Banca.

Inoltre, completano il fascicolo di bilancio:

  • la Relazione del Collegio Sindacale;
  • le Relazioni della Società di Revisione.

Il Gruppo ha applicato la disposizione prevista al paragrafo C5 b) dell'IFRS 16 e ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori comparativi nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Nella sezione 5 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 16 - Leasing" della nota integrativa consolidata e nella sezione 4 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 16 - Leasing" della nota integrativa del Bilancio dell'impresa è stata fornita l'informativa in merito alla metodologia utilizzata e alle scelte operative effettuate in sede di transizione al nuovo principio e la riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura del primo bilancio redatto in applicazione dello stesso. Anche le tabelle presenti nelle note integrative sono state modificate secondo quanto previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262 del 30 novembre 2018. Si segnala, inoltre, che negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata, per i quali si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" riportati negli Allegati, all'interno dello schema "Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale", e agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato" riportati negli Allegati, all'interno dello schema "Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale", è stata presentata anche la situazione all'01.01.2019 in seguito alla prima applicazione (First Time Adoption) dell'IFRS 16.

Si segnala, inoltre, che a partire dal 31 dicembre 2019 è stata apportata una variazione negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata. In particolare sono stati inclusi nella voce "Risultato negoziazione, coperture e fair value" i dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value presenti nella voce di bilancio "Dividendi e proventi simili", in precedenza inclusi nella voce "Dividendi e altri proventi su partecipazioni" del conto economico riclassificato. Per omogeneità sono stati riclassificati anche i dati di confronto relativi all'esercizio 2018. Per maggiori dettagli si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato" e agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato" riportati negli Allegati.

Si precisa che in data 7 maggio 2019 UniCredit S.p.A. e FinecoBank S.p.A. hanno comunicato che i rispettivi Consigli di Amministrazione hanno approvato una serie di azioni e procedure, da realizzare da entrambe le Banche, al fine di assicurare a FinecoBank di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo, anche nel caso di potenziale futura uscita dal Gruppo UniCredit, considerando che alla data del comunicato FinecoBank beneficiava di limitate sinergie con il resto del Gruppo UniCredit.

In data 8 maggio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding per la cessione a investitori istituzionali di circa 103,5 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank, corrispondenti a circa il 17 per cento del capitale azionario esistente della Banca, il cui regolamento è avvenuto in data 10 maggio 2019. UniCredit S.p.A. ha inoltre sottoscritto un impegno a non disporre delle azioni rimanenti di FinecoBank per un periodo di 120 giorni dalla data di regolamento dell'operazione, conseguentemente non potendo, durante tale periodo di lock-up e salve alcune eccezioni in linea con la prassi di mercato, porre in essere nessun atto di disposizione delle azioni di FinecoBank senza il previo consenso di J.P. Morgan ed UBS Investment Bank per conto dei Joint Bookrunners.

Contestualmente al predetto regolamento, detenendo una quota di minoranza nella Banca (pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale) ed avendo rinunciato all'esercizio dei diritti amministrativi previsti dall'articolo 2364 del Codice Civile, UniCredit S.p.A. ha reso noto che FinecoBank, e di conseguenza la sua controllata Fineco Asset Management DAC (di seguito anche Fineco AM), non era più parte del perimetro del Gruppo UniCredit a partire dal 10 maggio stesso. A decorrere dall'11 maggio 2019 la Banca è stata iscritta all'albo dei gruppi bancari come Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

In data 8 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato l'avvio di un'operazione di cessione delle restanti azioni ordinarie di FinecoBank in suo possesso, per un quantitativo pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale della Banca a tale data, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolta a determinate categorie di investitori istituzionali. In relazione all'operazione, J.P. Morgan e UBS Investment Bank, sentita UniCredit Corporate & Investment Banking, quali Joint Bookrunners dell'offerta dell'8 maggio, hanno rinunciato all'impegno di lock-up assunto da UniCredit S.p.A..

In data 9 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding per la cessione a investitori istituzionali di circa 111,6 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank S.p.A., al prezzo di 9,85 euro per azione, con regolamento previsto, e concluso, in data 11 luglio 2019.

Premessa alla lettura dei bilanci

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 9

Relazione e Bilancio consolidato di FinecoBank S.p.A.

La Relazione sulla gestione consolidata
Schemi del bilancio consolidato
Nota integrativa consolidata
Allegati 282
Attestazione relativa al bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971
del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
286
Relazione della Società di Revisione 289

Premessa alla lettura dei bilanci

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 11

Dati di sintesi 13
Andamento della gestione 25
L'azione FinecoBank 32
I risultati conseguiti nelle principali aree di attività 33
La rete dei consulenti finanziari 38
Le risorse 40
L'infrastruttura tecnologica 43
Il sistema dei controlli interni 44
Principali rischi e incertezze 45
La struttura organizzativa 46
Piano di continuità operativa 48
I principali aggregati patrimoniali 49
L'azionariato 64
I risultati economici 65
I risultati della controllante e della controllata 73
Le operazioni con parti correlate 83
Altre informazioni 85
Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione
prevedibile della gestione
86
Proposte all'Assemblea 88

Dati di sintesi

FinecoBank è una banca diretta multicanale e una delle più importanti banche FinTech in Europa, vanta una delle maggiori reti di consulenti finanziari ed è leader in Italia per volumi intermediati sul mercato azionario. FinecoBank propone un modello di business integrato tra banca diretta e rete di consulenti finanziari. Un unico conto con servizi di banking, credit, trading e di investimento, disponibili anche su dispositivi mobili, quali applicazioni per smartphone e tablet.

FinecoBank è quotata alla Borsa di Milano e, a partire dal 1º aprile 2016, è inserita nell'indice azionario FTSE Mib di Borsa Italiana. Il 20 marzo 2017 il titolo è entrato a far parte dello STOXX Europe 600 Index. In data 4 luglio 2019 l'agenzia S&P Global Ratings ha assegnato alla Banca un rating a lungo termine pari a 'BBB' e a breve termine pari a 'A-2', entrambi con outlook negativo. L'outlook negativo riflette quello della Repubblica Italiana.

FinecoBank è inclusa nello Standard Ethics Italian Banks Index© e nello Standard Ethics Italian Index (composto dalle maggiori 40 società quotate in Borsa Italiana FTSE-MIB), tra i principali indici di performance e benchmark in materia ambientale, sociale e di governance. Nel mese di giugno 2019 Standard Ethics ha confermato il rating della Banca, pari a EE, livello ritenuto un pieno "investment grade" dagli investitori che orientano le proprie decisioni verso aziende sostenibili con minore profilo di rischio reputazionale e buone prospettive nel lungo periodo.

A fine 2019 il saldo della raccolta diretta e indiretta da clientela si attesta a 81.419 milioni di euro, registrando un incremento del 17,4% rispetto ai 69.333 milioni di euro di fine 2018. Il saldo della raccolta dei "Guided products & services" evidenzia un'incidenza rispetto al saldo totale della raccolta gestita pari al 71,07%, in crescita rispetto al 66,81% del 31 dicembre 2018.

La raccolta netta totale realizzata nel corso dell'esercizio 2019 è stata pari a 5.840 milioni di euro (-6,1% a/a), in riduzione rispetto al 2018 a causa di un complesso contesto di mercato; la raccolta netta gestita è stata pari a 3.273 milioni di euro, la raccolta netta amministrata è stata pari a -953 milioni di euro e la raccolta netta diretta è stata pari a 3.521 milioni di euro. La raccolta dei "Guided products & services" è stata pari a 3.749 milioni di euro (+35,5% a/a).

La raccolta netta realizzata nel corso dell'esercizio 2019 tramite la rete di consulenti finanziari è stata pari a 5.121 milioni di euro (-6,1% a/a). Il saldo della raccolta diretta ed indiretta al 31 dicembre 2019 è pari a 70.687 milioni di euro (+18% a/a).

Il saldo della raccolta diretta e indiretta riferibile alla clientela Private, ossia con asset superiori a 500.000 euro, si attesta a 33.437 milioni di euro, pari al 41% del totale raccolta diretta e indiretta del Gruppo.

Nel corso dell'esercizio 2019 sono stati erogati 216 milioni di euro di prestiti personali, 412 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 797 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 273 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 24%1 rispetto al 31 dicembre 2018. La qualità del credito si conferma elevata, con un costo del rischio che si attesta a 12 bp, sostenuta dal principio di offrire credito esclusivamente ai clienti esistenti, facendo leva su appropriati strumenti di analisi della ricca base informativa interna. Il costo del rischio, strutturalmente contenuto, è in ulteriore riduzione, grazie anche all'effetto dei nuovi crediti, che sono prevalentemente garantiti e a basso rischio. I crediti deteriorati al 31 dicembre 2019 rappresentano lo 0,11% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,11% al 31 dicembre 2018).

Il numero dei clienti si attesta a 1.357.833 in crescita del 6% rispetto al 31 dicembre 2018. I clienti continuano a premiare la trasparenza dell'approccio Fineco, l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari riassunti nel concetto di "one stop solution".

Il risultato del periodo si attesta a 288,4 milioni di euro, evidenziando un incremento del 19,5% rispetto all'esercizio precedente. Il cost/income ratio si attesta al 38,12%, in miglioramento rispetto al 31 dicembre 2018 (39,3%), a conferma dell'elevata leva operativa del Gruppo e della diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi. I risultati dell'esercizio 2019 confermano la sostenibilità e la forza del modello di business, capace di generare utili in ogni condizione di mercato.

È necessario sottolineare che nell'esercizio 2019 è stato rilevato il beneficio fiscale per il quinquennio 2015-2019 previsto dalla Legge n. 190/2014, così come modificata dall'art. 5 del D.L. n. 3/2015 che ha introdotto nell'ordinamento italiano il c.d. regime del Patent Box, stimato in circa 21,6 milioni di euro, e sono state rilevate riprese di valore per circa 9,3 milioni di euro relative alle esposizioni verso Unicredit S.p.A., rappresentate principalmente da titoli di debito, conti correnti e depositi vincolati contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Tali riprese, rilevate nei Profitti netti da investimenti per circa 7,1 milioni di euro e nelle Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni per circa 2,2 milioni di euro, sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni sia al miglioramento del profilo di rischio della controparte, in particolare grazie alla garanzia finanziaria rilasciata dall'ex Capogruppo Unicredit S.p.A. a favore della Banca contestualmente all'uscita dal perimetro di consolidamento del Gruppo UniCredit (per maggiori dettagli si rimanda agli "Eventi di rilievo del periodo"). Si precisa che già nel corso dell'esercizio 2018 FinecoBank aveva rilevato delle riprese di valore su esposizioni verso Unicredit S.p.A. per complessivi 3,6 milioni di euro, rilevate nei Profitti netti da investimenti per circa 2,6 milioni di euro e nelle Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni per circa 1 milione di euro, in relazione al decremento delle esposizioni ed al miglioramento del profilo di rischio delle stesse.

1 I finanziamenti verso clientela ordinaria comprendono solo i finanziamenti relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 20194 , il risultato dell'esercizio sarebbe pari a 268,8 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto all'utile dell'esercizio 2018, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate5 .

L'offerta del Gruppo si articola in tre macroaree di attività integrate: (i) il banking, che include i servizi di conto corrente e di conto deposito, i servizi di pagamento ed emissione di carte di debito, credito e prepagate, i mutui, i fidi e i prestiti personali; (ii) il brokerage, che assicura il servizio di esecuzione ordini per conto dei clienti, con un accesso diretto ai principali mercati azionari mondiali e la possibilità di negoziare CFD (su valute, indici, azioni, obbligazioni e materie prime), futures, opzioni, obbligazioni, ETF e certificates; (iii) l'investing, che include l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM, grazie al modello di business integrato verticalmente, servizi di collocamento e distribuzione di oltre 5.900 prodotti, tra fondi comuni d'investimento e comparti di SICAV gestiti da 70 primarie case d'investimento italiane ed internazionali, prodotti assicurativi e previdenziali, nonché servizi di consulenza in materia di investimenti tramite una rete, al 31 dicembre 2019, di 2.541 consulenti finanziari.

Eventi di rilievo del periodo

Il 31 gennaio 2019 FinecoBank ha acquistato da Immobiliare Stampa S.C.p.A. (facente capo al Gruppo Banca Popolare di Vicenza), la proprietà dell'immobile, con destinazione uso uffici e relativi accessori, presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, parzialmente condotto in locazione sino a tale data. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro, ammontare per il quale, oltre a imposte e costi diretti iniziali, l'immobile è stato iscritto in bilancio.

In data 10 maggio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver concluso il regolamento dell'offerta dell'8 maggio connessa alla procedura di accelerated bookbuilding per la cessione di circa 103,5 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank. Conseguentemente al predetto regolamento, detenendo UniCredit S.p.A. una quota di minoranza nella Banca (pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale) ed avendo rinunciato all'esercizio dei diritti amministrativi previsti dall'articolo 2364 del Codice Civile, UniCredit S.p.A. ha reso noto che FinecoBank, e di conseguenza la sua controllata Fineco Asset Management DAC, non erano più parte del perimetro del Gruppo UniCredit a partire dalla stessa giornata.

L'uscita dal Gruppo UniCredit e, quindi, la completa indipendenza di FinecoBank consente alla stessa di concentrarsi pienamente sul proprio sviluppo strategico e sulle proprie prospettive di crescita autonoma. Ciò non ha implicazioni sul proprio modello di business né sui clienti e, inoltre, non comporta nessun impatto significativo sulla sua redditività. Con riferimento agli impatti sul profilo di capitale si rimanda a quanto illustrato nel successivo paragrafo "Fondi propri e coefficienti patrimoniali".

In data 8 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato l'avvio di un'operazione di cessione delle restanti azioni ordinarie di FinecoBank in suo possesso, per un quantitativo pari a circa il 18,3 per cento del capitale sociale della Banca a tale data, attraverso una procedura di accelerated bookbuilding rivolta a determinate categorie di investitori istituzionali. In data 9 luglio 2019 UniCredit S.p.A. ha annunciato di aver completato con successo la procedura di accelerated bookbuilding di circa 111,6 milioni di azioni ordinarie detenute in FinecoBank S.p.A., al prezzo di 9,85 euro per azione, con regolamento in data 11 luglio 2019.

Contestualmente al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit avvenuto il 10 maggio 2019, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto ("Pledge Agreement") che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie a favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, dai conti correnti, fino a novembre 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie, che al 31 dicembre 2019 sono rappresentate da titoli emessi da Stati sovrani, principalmente titoli di Stato italiano, rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni del Gruppo. Nel mese di gennaio 2020 UniCredit S.p.A. ha sostituto parte dei titoli emessi da Stati sovrani, posti a garanzia nell'ambito del Pledge Agreement, con le obbligazioni "Impresa2 FRN 20/12/2061 Asset Backed", emesse da Impresa Two S.r.l. nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/99 relativa a crediti verso imprese ceduti da UniCredit S.p.A. e riacquistata da UniCredit S.p.A. stessa. Anche tali obbligazioni rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni del Gruppo.

Nel rispetto della piena indipendenza dal punto di vista commerciale, regolamentare e operativo, nell'ambito degli accordi stipulati in relazione all'uscita della Banca dal gruppo, UniCredit S.p.A. e FinecoBank hanno convenuto che FinecoBank, in base all'accordo di licenza esistente, potesse continuare ad utilizzare determinate denominazioni e marchi figurativi contenenti il termine "Fineco" di proprietà di UniCredit S.p.A.. Il nuovo accordo proseguiva alle condizioni previgenti – per consentire a FinecoBank di continuare a utilizzare il suo marchio distintivo – e includeva l'opzione per FinecoBank di acquistare il marchio (sulla base di una serie di finestre temporali di esercizio dell'opzione di acquisto stabilite fino al 2032). In data 28 novembre 2019 FinecoBank ha esercitato l'opzione di acquisto dei marchi Fineco e degli Altri segni distintivi, ivi inclusi i nomi di dominio Fineco, per un ammontare di 22,5 milioni di euro oltre IVA.

4 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,5 milioni di euro (-3,0 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,6 milioni di euro (1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario, e beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box per un importo di +21,6 milioni di euro. 5 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3 milioni di euro (-2,0 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,6 milioni di euro (-1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di -0,1 milioni di euro (-0,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

UniCredit S.p.A. continuerà inoltre a fornire determinati servizi a FinecoBank per un determinato periodo di tempo, in linea con previgenti termini e condizioni, inclusi l'accesso agli ATM e filiali di UniCredit (prorogato per 20 anni), e servizi amministrativi.

In data 4 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato l'emissione, entro il 2019, di uno strumento Additional Tier 1 ("AT1"), denominato in euro e destinato agli investitori qualificati, per un importo nominale massimo di 200 milioni di euro, da quotarsi sul mercato non regolamentato irlandese. Alla luce delle favorevoli condizioni di mercato e dell'interesse atteso, in data 8 luglio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato la possibilità di incrementare l'ammontare dell'emissione dell'AT1 fino ad un importo nominale massimo di 300 milioni di euro, rispetto a quanto già comunicato in data 4 luglio 2019. Nella medesima data, l'agenzia S&P Global Ratings ha assegnato allo strumento AT1 un rating pari a 'BB-'.

In data 11 luglio 2019 FinecoBank ha portato a termine con successo il collocamento dello strumento AT1, la sua prima emissione sul mercato di strumenti Additional Tier 1 destinati agli investitori qualificati, per un importo complessivo pari a 300 milioni di euro e una cedola per i primi 5 anni pari al 5,875% rispetto a una guidance iniziale del 6,5%. Il restringimento rispetto alla guidance iniziale è uno dei più rilevanti mai avvenuti per questa tipologia di strumenti, grazie a una domanda complessiva pari a 9 volte l'offerta. L'emissione ha registrato un volume di ordini pari a 2,7 miliardi di euro, a conferma dell'apprezzamento per FinecoBank anche nel segmento fixed-income, permettendo alla Banca di sfruttare le favorevoli condizioni di mercato. L'operazione ha consentito sin da subito al Gruppo di essere compliant con il requisito di Leverage ratio che sarà applicabile dal 28 giugno 2021, a seguito dell'entrata in vigore del Regolamento (UE) 876/2019 ("CRR II"). Inoltre, l'emissione permette il mantenimento di un buffer rispetto al requisito minimo richiesto dal CRR II.

La Legge n. 190/2014, così come modificata dall'art. 5 del D.L. n. 3/2015, ha introdotto nell'ordinamento italiano - a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 - il c.d. regime del Patent Box: un regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall'utilizzo (diretto o indiretto) di opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, giuridicamente tutelabili.

L'agevolazione consiste nell'esclusione dalla base imponibile Ires ed Irap dei redditi derivanti dai predetti intangibles in misura pari al 50%; la percentuale di esclusione, per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e a quello in corso al 31 dicembre 2015, è stata fissata, rispettivamente, in misura pari al 30% e al 40%. L'opzione è irrevocabile, ha durata per cinque esercizi sociali ed è rinnovabile.

Nel 2015 FinecoBank ha presentato istanza di ammissione alla procedura per il quinquennio 2015-2019 relativamente a software e al marchio.

Ad inizio 2020 è stato raggiunto un accordo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate in merito alla metodologia da utilizzare per il computo del contributo economico degli intangible oggetto di istanza. Seppur l'accordo sia stato raggiunto ad inizio 2020, il Gruppo ha rilevato il beneficio fiscale stimato, in circa 21,6 milioni di euro, nel Bilancio 2019 in quanto riferito al quinquennio 2015-2019.

Tenuto conto della rinnovabilità dell'opzione per il quinquennio successivo 2020-2024, è previsto il rinnovo per quanto riguarda i software, stante l'esclusione del marchio per espressa previsione normativa.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
Attivo 31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 754.386 6 754.380 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 7.933 6.876 1.057 15,4%
Finanziamenti a banche 566.033 3.058.882 (2.492.849) -81,5%
Finanziamenti a clientela 3.679.829 2.955.074 724.755 24,5%
Altre attività finanziarie 22.304.892 18.231.182 4.073.710 22,3%
Coperture 64.939 8.187 56.752 693,2%
Attività materiali 152.048 16.632 135.416 814,2%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 37.492 8.705 28.787 330,7%
Attività fiscali 23.444 6.714 16.730 249,2%
Altre attività 342.309 350.770 (8.461) -2,4%
Totale dell'attivo 28.022.907 24.732.630 3.290.277 13,3%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
Passivo e patrimonio netto 31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Debiti verso banche 154.653 1.009.774 (855.121) -84,7%
Debiti verso clientela 25.919.858 22.273.188 3.646.670 16,4%
Passività finanziarie di negoziazione 3.777 2.221 1.556 70,1%
Coperture 94.950 7.941 87.009 1095,7%
Passività fiscali 11.437 12.390 (953) -7,7%
Altre passività 455.748 451.435 4.313 1,0%
Patrimonio 1.382.484 975.681 406.803 41,7%
- capitale e riserve 1.093.117 744.256 348.861 46,9%
- riserve da valutazione 1.002 (9.794) 10.796 110,2%
- risultato netto 288.365 241.219 47.146 19,5%
Totale del passivo e del patrimonio netto 28.022.907 24.732.630 3.290.277 13,3%

Stato patrimoniale consolidato - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
Attivo 31/12/2019 30/09/2019 30/06/2019 31/03/2019 01/01/2019 31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 754.386 1.208.686 1.230.599 755 6 6
Attività finanziarie di negoziazione 7.933 10.592 7.475 9.286 6.876 6.876
Finanziamenti a banche 566.033 824.635 710.347 3.807.150 3.058.882 3.058.882
Finanziamenti a clientela 3.679.829 3.567.804 3.408.661 3.029.073 2.955.074 2.955.074
Altre attività finanziarie 22.304.892 21.521.272 19.912.177 19.003.089 18.231.182 18.231.182
Coperture 64.939 71.941 49.365 29.166 8.187 8.187
Attività materiali 152.048 148.644 143.801 144.851 81.208 16.632
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 37.492 8.760 8.760 8.799 8.705 8.705
Attività fiscali 23.444 7.688 3.498 5.209 6.714 6.714
Altre attività 342.309 300.341 270.368 253.270 350.346 350.770
Totale dell'attivo 28.022.907 27.759.965 25.834.653 26.380.250 24.796.782 24.732.630
Consistenze al
Passivo e patrimonio netto 31/12/2019 30/09/2019 30/06/2019 31/03/2019 01/01/2019 31/12/2018
Debiti verso banche 154.653 188.171 206.643 1.605.018 1.013.791 1.009.774
Debiti verso clientela 25.919.858 25.428.742 24.139.699 23.310.871 22.333.323 22.273.188
Passività finanziarie di negoziazione 3.777 4.734 2.413 2.831 2.221 2.221
Coperture 94.950 156.435 84.086 31.741 7.941 7.941
Passività fiscali 11.437 50.929 64.779 38.308 12.390 12.390
Altre passività 455.748 642.227 409.355 351.542 451.435 451.435
Patrimonio 1.382.484 1.288.727 927.678 1.039.939 975.681 975.681
- capitale e riserve 1.093.117 1.100.134 800.766 986.928 744.256 744.256
- riserve da valutazione 1.002 (6.566) (7.202) (9.261) (9.794) (9.794)
- risultato netto 288.365 195.159 134.114 62.272 241.219 241.219
Totale del passivo e del patrimonio netto 28.022.907 27.759.965 25.834.653 26.380.250 24.796.782 24.732.630

(Importi in migliaia)

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Interessi netti 281.277 278.659 2.618 0,9%
Commissioni nette 325.171 300.443 24.728 8,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.761 44.281 480 1,1%
Saldo altri proventi/oneri 3.608 1.913 1.695 88,6%
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 654.817 625.296 29.521 4,7%
Spese per il personale (90.152) (86.606) (3.546) 4,1%
Altre spese amministrative (240.638) (245.501) 4.863 -2,0%
Recuperi di spesa 104.068 96.767 7.301 7,5%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (22.864) (10.424) (12.440) 119,3%
Costi operativi (249.586) (245.764) (3.822) 1,6%
RISULTATO DI GESTIONE 405.231 379.532 25.699 6,8%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.970) (4.384) 2.414 -55,1%
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 403.261 375.148 28.113 7,5%
Altri oneri e accantonamenti (27.152) (21.380) (5.772) 27,0%
Oneri di integrazione - (121) 121 -100,0%
Profitti netti da investimenti 7.377 1.105 6.272 567,6%
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 383.486 354.752 28.734 8,1%
Imposte sul reddito dell'esercizio (95.121) (113.533) 18.412 -16,2%
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 288.365 241.219 47.146 19,5%
RISULTATO D'ESERCIZIO 288.365 241.219 47.146 19,5%
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 288.365 241.219 47.146 19,5%

Conto economico consolidato – Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
2019
4° Trimestre 3° Trimestre 2° Trimestre 1° Trimestre
Interessi netti 69.704 69.806 71.401 70.366
Commissioni nette 82.275 84.253 81.282 77.361
Risultato negoziazione, coperture e fair value 15.323 11.601 8.026 9.811
Saldo altri proventi/oneri 2.924 147 341 196
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 170.226 165.807 161.050 157.734
Spese per il personale (23.558) (22.497) (22.444) (21.653)
Altre spese amministrative (60.877) (56.019) (58.669) (65.073)
Recuperi di spesa 26.582 26.669 24.227 26.590
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.571) (5.783) (5.366) (5.144)
Costi operativi (64.424) (57.630) (62.252) (65.280)
RISULTATO DI GESTIONE 105.802 108.177 98.798 92.454
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (597) (1.227) 1.124 (1.270)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 105.205 106.950 99.922 91.184
Altri oneri e accantonamenti (3.536) (19.780) (2.856) (980)
Oneri di integrazione - - 2 (2)
Profitti netti da investimenti 1.122 450 6.463 (658)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 102.791 87.620 103.531 89.544
Imposte sul reddito del periodo (9.585) (26.575) (31.689) (27.272)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 93.206 61.045 71.842 62.272
RISULTATO DI PERIODO 93.206 61.045 71.842 62.272
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 93.206 61.045 71.842 62.272

(Importi in migliaia)

2018
4° Trimestre 3° Trimestre 2° Trimestre 1° Trimestre
Interessi netti 71.073 69.940 68.742 68.904
Commissioni nette 81.785 72.680 74.516 71.462
Risultato negoziazione, coperture e fair value 5.912 10.731 13.093 14.545
Saldo altri proventi/oneri 1.680 (350) 96 487
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 160.450 153.001 156.447 155.398
Spese per il personale (21.905) (23.202) (20.966) (20.533)
Altre spese amministrative (59.323) (59.247) (61.464) (65.467)
Recuperi di spesa 22.982 25.162 23.922 24.701
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (3.132) (2.456) (2.497) (2.339)
Costi operativi (61.378) (59.743) (61.005) (63.638)
RISULTATO DI GESTIONE 99.072 93.258 95.442 91.760
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.333) (895) 155 (1.311)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 96.739 92.363 95.597 90.449
Altri oneri e accantonamenti (1.782) (15.899) (1.925) (1.774)
Oneri di integrazione (115) (2) (2) (2)
Profitti netti da investimenti (3.150) (903) 5.157 1
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 91.692 75.559 98.827 88.674
Imposte sul reddito del periodo (28.206) (23.005) (32.613) (29.709)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 63.486 52.554 66.214 58.965
RISULTATO DI PERIODO 63.486 52.554 66.214 58.965
RISULTATO NETTO DI PERTINENZA DEL GRUPPO 63.486 52.554 66.214 58.965

Principali indici del bilancio consolidato

I principali dati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ⁽¹⁾ 3.263.940 2.632.270 631.670 24,0%
Totale dell'attivo 28.022.907 24.732.630 3.290.277 13,3%
Raccolta diretta da clientela (²) 25.589.652 22.068.931 3.520.721 16,0%
Raccolta indiretta da clientela (³) 55.829.163 47.263.709 8.565.454 18,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 81.418.815 69.332.640 12.086.175 17,4%
Patrimonio 1.382.484 975.681 406.803 41,7%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si riferiscono ai soli finanziamenti erogati a clientela relativi ad utilizzi di aperture di credito in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie.

(2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park.

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite i consulenti finanziari di FinecoBank.

Dati di struttura

Dati al
31/12/2019 31/12/2018
N° Dipendenti 1.225 1.170
N° Consulenti finanziari 2.541 2.578
N° Negozi finanziari operativi ¹ 396 390

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (c.d. Fineco Center).

Indicatori di redditività, produttività ed efficienza

(Importi in migliaia)
Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Interessi netti/Margine di intermediazione 42,96% 44,56%
Proventi di intermediazione e diversi/Margine di intermediazione 57,04% 55,13%
Proventi di intermediazione e diversi/Costi operativi 149,66% 141,03%
Cost/income ratio 38,12% 39,30%
Costi operativi/TFA 0,33% 0,36%
Cost of risk 12 bp 24 bp
CoR (sistema incentivante) 12 bp 24 bp
ROE 29,02% 35,61%
Rendimento delle attività 1,03% 0,98%
EVA (calcolato sul capitale economico) 229.915 194.382
EVA (calcolato sul patrimonio contabile) 198.436 167.840
RARORAC (calcolato sul capitale economico) 31,90% 33,56%
RARORAC (calcolato sul patrimonio contabile) 17,90% 18,52%
ROAC (calcolato sul capitale economico) 40,01% 41,65%
ROAC (calcolato sul patrimonio contabile) 26,01% 26,62%
Totale raccolta da clientela/Dipendenti medi 67.990 60.579
Totale raccolta da clientela/(Dipendenti medi + Consulenti finanziari medi) 21.671 18.553

Dati di sintesi (SEGUE)

Legenda

Proventi di intermediazione e diversi: Commissioni nette, Risultato di negoziazione, coperture e fair value, Saldo altri proventi/oneri.

Cost/income ratio: rapporto fra Costi operativi e Margine d'intermediazione.

Costi operativi/TFA: rapporto fra costi operativi e Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta). Il TFA utilizzato per il rapporto è quello medio dell'eesercizio calcolato come media tra il saldo al 31 dicembre 2019 e quello del 31 dicembre precedente.

Cost of risk: rapporto fra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti di finanziamento verso clientela ordinaria. Le modalità di determinazione dell'indicatore sono state modificate a partir e dall'esercizio 2019; per omogeneità di confronto sono stati ricalcolati anche gli indicatori dell'esercizio 2018 utilizzati ai fini comparativi.

CoR (sistema incentivante): rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e crediti verso clientela (media del saldo al 31 dicembre 2019 e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

ROE: rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente).

Rendimento delle attività: rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

EVA (Economic Value Added): esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri e i proventi straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

RARORAC (Risk Adjusted Return on Risk Adjusted Capital): è il rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

ROAC (Return on Allocated Capital): è il rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

Si segnala che per quanto riguarda l'indicatore "Proventi di intermediazione e diversi/Margine di intermediazione" si è provveduto a ricalcolare, per omogeneità, il dato al 31 dicembre 2018 a seguito della variazione apportata negli schemi di bilancio riclassificati, così come descritto nella "Premessa alla lettura dei bilanci".

Relativamente ad EVA, RARORAC e ROAC (calcolati sul capitale economico) sono stati riesposti i dati 2018 ricalcolandoli con il capitale economico aggiornato al 31/12/2018 anziché al 30/09/2018, come pubblicato nel Bilancio consolidato 2018.

Indicatori patrimoniali

(Importi in migliaia)
Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 11,65% 10,64%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 2,02% 12,37%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 79,60% 73,71%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 91,32% 89,23%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 4,93% 3,94%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 12,75% 11,93%
(Importi in migliaia)
Qualità del credito Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,11% 0,11%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,05% 0,06%
Coverage ¹ - Sofferenze 91,39% 91,65%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 68,01% 76,80%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 65,45% 64,60%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 85,92% 88,23%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Principali indici del bilancio consolidato (SEGUE)

Fondi propri e coefficienti patrimoniali consolidati

Dati al
31/12/2019 31/12/2018 (2)
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 583.031 502.713
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.083.031 702.713
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 3.216.788 2.376.033
Ratio - Capitale primario di classe 1 18,12% 21,16%
Ratio - Capitale di classe 1 33,67% 29,58%
Ratio - Totale fondi propri 33,67% 29,58%
Dati al
31/12/2019 31/12/2018 (2)
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.083.031 702.713
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 28.152.030 12.655.188
Indicatore di leva finanziaria transitorio 3,85% 5,55%

(2) I dati al 31 dicembre 2018 sono stati determinati su base individuale, in quanto a tale data FinecoBank non era tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in virtù dell'appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Si segnala che con l'uscita dal gruppo UniCredit la Banca è tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza su base consolidata in qualità di Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

I requisiti prudenziali di vigilanza del Gruppo al 31 dicembre 2019 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

I Fondi propri al 31 dicembre 2019 comprendono la quota dell'utile dell'esercizio 2019 che non verrà distribuita e che verrà destinata ad incremento del valore delle riserve, per un importo pari a 93,3 milioni di euro, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

Con riferimento alle Attività ponderate per il rischio, è necessario sottolineare che contestualmente al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit avvenuto il 10 maggio 2019, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di Unicredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse (il contratto prevedeva inoltre che le esposizioni rappresentate da conti correnti venissero garantite fino a novembre 2019). Tali garanzie, che al 31 dicembre 2019 sono rappresentate da titoli emessi da Stati sovrani, principalmente titoli di stato italiano, rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle Attività ponderate per il rischio e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni del Gruppo, senza determinare pertanto variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2018 (dato su base individuale) quando, in virtù dell'appartenenza al Gruppo UniCredit, le Attività ponderate per il rischio verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia erano state ponderate allo 0%. Nel mese di gennaio 2020 UniCredit S.p.A. ha sostituto parte dei titoli emessi da Stati sovrani, posti a garanzia nell'ambito del Pledge Agreement, con le obbligazioni "Impresa2 FRN 20/12/2061 Asset Backed", emesse da Impresa Two S.r.l. nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/99 relativa a crediti verso imprese ceduti da UniCredit S.p.A., e riacquistata da UniCredit S.p.A. stessa. Anche tali obbligazioni rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni del Gruppo. Si evidenzia infatti che l'incremento delle Attività ponderate per il rischio a dicembre 2019 è riconducibile principalmente alla crescita del business e all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi. Con riferimento all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi, si precisa che al 31 dicembre 2019 FinecoBank ha applicato il Metodo Standardizzato, in sostituzione del Metodo Avanzato di Misurazione ("AMA") adottato in precedenza. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato.

Con riferimento all'indicatore di Leva finanziaria, si precisa che l'esposizione complessiva al 31 dicembre 2018 (dato su base individuale) era stata calcolata escludendo le esposizioni verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR, in virtù dell'appartenenza di FinecoBank al Gruppo UniCredit a tale data. L'indicatore di Leva finanziaria, infatti, è calcolato in accordo con il Regolamento Delegato UE 2015/62 del 10 ottobre 2014 ed esercitando le discrezionalità previste dalla Circolare n. 285 di Banca d'Italia, Parte Seconda, Capitolo 12, Sezione III Esercizio delle discrezionalità nazionali, in virtù della quale le esposizioni verso società del gruppo di appartenenza aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR sono escluse nel calcolo dell'esposizione complessiva, ai sensi dell'articolo 429 (7) del CRR modificato dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62.

Nell'ambito della decisione del Consiglio di Governo della Banca Centrale Europea (BCE), ricevuta dalla ex capogruppo in data 8 febbraio 2019, circa i requisiti prudenziali di secondo Pilastro che UniCredit S.p.A. e le sue controllate devono rispettare, nessun requisito aggiuntivo di secondo Pilastro è stato richiesto a FinecoBank che, a tale data la Banca faceva parte del Gruppo UniCredit. La decisione si è basata sul processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), condotto sotto la guida della BCE nell'ambito del Gruppo UniCredit. Alla data del 31 dicembre 2019 non è stato condotto alcuno SREP sulla Banca dopo l'uscita dal Gruppo UniCredit. Di conseguenza, per FinecoBank il "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) corrisponde al requisito minimo di Pillar 1.

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale e delle riserve per il Gruppo richiesti per dicembre 2019.

Requisiti CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 0,00% 0,00% 0,00%
C) TSCR (A+B) 4,50% 6,00% 8,00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,522% 2,522% 2,522%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,500% 2,500% 2,500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,022% 0,022% 0,022%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 7,022% 8,522% 10,522%

Al 31 dicembre 2019 i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati dal Gruppo.

Principali indici del bilancio consolidato (SEGUE)

Quote di mercato

Trading Borsa Italiana (Assosim) 31/12/2019 31/12/2018
Volumi intermediati c/terzi – Azioni 27,04% 24,75%
Classifica volumi intermadiati c/terzi - Azioni
Rete Consulenti finanziari (Assoreti) 31/12/2019 31/12/2018
Volumi Stock 11,40% 11,66%
Classifica volumi intermadiati c/terzi - Azioni
Rete Consulenti finanziari (Assoreti) 31/12/2019 31/12/2018
Volumi Raccolta Netta 14,66% 18,18%
Classifica Raccolta Netta
Raccolta complessiva (Banca d'Italia) 30/09/2019 31/12/2018
Quota di mercato Totale Raccolta 1,81% 1,69%
Quota di mercato Raccolta Diretta 1,59% 1,42%
Quota di mercato Raccolta Indiretta 1,99% 1,90%

I dati della Raccolta complessiva (Banca d'Italia) si riferiscono al 30 settembre 2019, in quanto ultimi disponibili.

Andamento della raccolta diretta e indiretta

Il saldo della raccolta diretta da clientela registra una crescita del 16% rispetto alla fine dell'anno precedente, raggiungendo 25.590 milioni di euro e confermando l'elevato grado di apprezzamento della qualità dei servizi offerti dal Gruppo da parte della clientela. Infatti, la quota preponderante della raccolta diretta è di natura "transazionale", a supporto dell'operatività complessiva dei clienti. La crescita di questa componente di raccolta conferma l'elevato e crescente grado di fidelizzazione della clientela, contribuendo ad incrementare la persistenza della raccolta stessa.

Il saldo della raccolta indiretta da clientela (Asset Under Management-AUM e Asset Under Custody-AUC) si attesta a 55.829 milioni di euro in crescita del 18,1% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie ad una raccolta netta di 5.840 milioni di euro registrata nell'esercizio 2019 ed un effetto mercato positivo pari a 6.246 milioni di euro (di cui 3.748 milioni di euro riferiti all'AUM e 2.498 milioni di euro riferiti all'AUC).

Il saldo della raccolta totale da clientela (diretta e indiretta) ha quindi raggiunto 81.419 milioni di euro, registrando un incremento del 17,4% rispetto a fine 2018, grazie ad una raccolta netta totale di 5.840 milioni di euro registrata nell'esercizio 2019. È stata inoltre confermata la qualità della raccolta, che evidenzia un'incidenza percentuale dei "Guided products & services" 6 sui TFA del 35,4%, in crescita rispetto al 32,3% registrato al 31 dicembre 2018, e sul Risparmio Gestito del 71,07%, in miglioramento rispetto al 66,8% registrato a fine 2018, grazie al continuo perfezionamento dell'offerta.

AUC = Asset Under Custody

AUM = Asset Under Management

TFA = Total Financial Asset (raccolta diretta ed indiretta)

6 Rispettivamente prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor", "Old Mutual" e "Best in class", "FAM Evolution", "FAM Target", "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta dei clienti della Banca, sia che i medesimi siano collegati ad un consulente finanziario sia che operino esclusivamente tramite il canale online.

Saldo raccolta diretta e indiretta

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2019 Comp % 31/12/2018 Comp % Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 25.588.332 31,4% 22.065.889 31,8% 3.522.443 16,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1.320 0,0% 3.042 0,0% (1.722) -56,6%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 25.589.652 31,4% 22.068.931 31,8% 3.520.721 16,0%
Gestioni patrimoniali 92.529 0,1% 1.095 0,0% 91.434 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 28.785.791 35,4% 24.853.033 35,8% 3.932.758 15,8%
Prodotti assicurativi 10.115.054 12,4% 7.618.203 11,0% 2.496.851 32,8%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.512.000 1,9% 1.012.355 1,5% 499.644 49,4%
SALDO RACCOLTA GESTITA 40.505.374 49,7% 33.484.686 48,3% 7.020.687 21,0%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 15.323.789 18,8% 13.779.023 19,9% 1.544.766 11,2%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 15.323.789 18,8% 13.779.023 19,9% 1.544.766 11,2%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA 81.418.815 100,0% 69.332.640 100,0% 12.086.174 17,4%
di cui Guided products & services 28.787.803 35,4% 22.369.583 32,3% 6.418.220 28,7%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi al saldo della raccolta diretta e indiretta relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari. Il saldo complessivo, pari a 70.687 milioni di euro, ha registrato un incremento del 18% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie ad una raccolta netta di 5.121 milioni di euro ed un effetto mercato positivo.

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2019 Comp % 31/12/2018 Comp % Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 19.206.453 27,2% 16.564.769 27,6% 2.641.684 15,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1.219 0,0% 2.793 0,0% (1.574) -56,4%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 19.207.672 27,2% 16.567.562 27,7% 2.640.110 15,9%
Gestioni patrimoniali 92.529 0,1% 1.095 0,0% 91.434 n.c.%
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 28.374.546 40,1% 24.476.015 40,9% 3.898.531 15,9%
Prodotti assicurativi 10.033.227 14,2% 7.545.142 12,6% 2.488.085 33,0%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.511.983 2,1% 1.012.329 1,7% 499.654 49,4%
SALDO RACCOLTA GESTITA 40.012.285 56,6% 33.034.581 55,1% 6.977.704 21,1%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 11.467.385 16,2% 10.307.435 17,2% 1.159.950 11,3%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 11.467.385 16,2% 10.307.435 17,2% 1.159.950 11,3%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA - RETE
CONSULENTI FINANZIARI 70.687.342 100,0% 59.909.578 100,0% 10.777.764 18,0%
di cui Guided products & services 28.754.383 40,7% 22.342.564 37,3% 6.411.819 28,7%

Andamento della gestione (SEGUE)

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata effettuata nel corso dell'esercizio 2019 a confronto con lo stesso periodo dell'esercizio precedente, sia che i clienti siano collegati ad un consulente finanziario sia che si tratti di clienti che operano esclusivamente online.

La raccolta netta totale si attesta a 5.840 milioni di euro evidenziando una diminuzione del 6,1% rispetto all'esercizio 2018.

Raccolta netta

(Importi in migliaia)
Anno 2019 Comp % Anno 2018 Comp % Variazioni
Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 3.522.444 60,3% 2.134.707 34,3% 1.387.737 65,0%
Depositi vincolati e pronti contro termine (1.752) 0,0% (6.539) -0,1% 4.787 -73,2%
RACCOLTA DIRETTA 3.520.692 60,3% 2.128.168 34,2% 1.392.524 65,4%
Gestioni patrimoniali 90.675 1,6% (5.598) -0,1% 96.273 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 836.286 14,3% (140.273) -2,3% 976.559 n.c.
Prodotti assicurativi 1.997.072 34,2% 1.828.637 29,4% 168.435 9,2%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 348.837 6,0% 580.170 9,3% (231.333) -39,9%
RACCOLTA GESTITA 3.272.871 56,0% 2.262.936 36,4% 1.009.935 44,6%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni (953.203) -16,3% 1.830.410 29,4% (2.783.613) -152,1%
RACCOLTA AMMINISTRATA (953.203) -16,3% 1.830.410 29,4% (2.783.613) -152,1%
RACCOLTA NETTA TOTALE 5.840.360 100,0% 6.221.514 100,0% (381.154) -6,1%
di cui Guided products & services 3.748.800 64,2% 2.765.823 44,5% 982.977 35,5%

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2019 a confronto con l'esercizio precedente.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

(Importi in migliaia)
Anno 2019 Comp % Anno 2018 Comp % Variazioni
Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 2.641.684 51,6% 1.890.730 34,7% 750.954 39,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine (1.608) 0,0% (5.718) -0,1% 4.110 -71,9%
RACCOLTA DIRETTA 2.640.076 51,6% 1.885.012 34,6% 755.064 40,1%
Gestioni patrimoniali 90.675 1,8% (5.598) -0,1% 96.273 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 843.762 16,5% (132.127) -2,4% 975.889 n.c.
Prodotti assicurativi 1.995.164 39,0% 1.830.387 33,6% 164.777 9,0%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 348.900 6,8% 580.298 10,6% (231.398) -39,9%
RACCOLTA GESTITA 3.278.501 64,0% 2.272.960 41,7% 1.005.541 44,2%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni (797.611) -15,6% 1.295.366 23,8% (2.092.977) -161,6%
RACCOLTA AMMINISTRATA (797.611) -15,6% 1.295.366 23,8% (2.092.977) -161,6%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE CONSULENTI
FINANZIARI
5.120.966 100,0% 5.453.338 100,0% (332.372) -6,1%
di cui Guided products & services 3.749.061 73,2% 2.771.228 50,8% 977.833 35,3%

Andamento dei principali aggregati economici

Il Margine di intermediazione si attesta a 654,8 milioni di euro, registrando un incremento del 4,7% rispetto ai 625,3 milioni di euro registrati nell'esercizio 2018.

Gli Interessi netti, le Commissioni nette e il Risultato negoziazione, coperture e fair value contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita, rispettivamente, dello 0,9%, dell'8,2% e dell'1,1%.

Gli Interessi netti aumentano di circa 2,6 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dal Gruppo ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,20% (1,30% al 31 dicembre 2018).

Le Commissioni nette evidenziano un incremento di 24,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, principalmente, a maggiori commissioni nette di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti (+23,5 milioni di euro). Si evidenzia che nel 2019 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 62,5 milioni di euro.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei titoli e dei derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 2,4 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nel 2019, rispettivamente, un risultato positivo di 2,6 milioni di euro (1,6 milioni di euro nell'esercizio 2018) e un risultato negativo di 4,5 milioni di euro (3 milioni di euro nell'esercizio 2018). Sono presenti, infine, gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 0,7 milioni di euro, dalla vendita di titoli di Stato e titoli UniCredit in dollari contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un importo di 2,9 milioni di euro, e il provento rilevato in relazione all'ammontare riconosciuto a FinecoBank dallo Schema Volontario per un importo di 1,6 milioni di euro, relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario nell'ambito dell'intervento di sostegno effettuato.

I Costi operativi si confermano sotto controllo evidenziando un incremento di 3,8 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente (+3,5 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", -12,2 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e +12,4 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"7 ). La crescita dell'1,6%, infatti, risulta contenuta rispetto all'ampliamento di attività, masse, clientela e struttura, a conferma della forte leva operativa del Gruppo e alla diffusa cultura aziendale in tema di governo dei costi, certificata da un cost/income ratio che si attesta al 38,12% (39,3% al 31 dicembre 2018).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni del 2019 si attestano a -2milioni di euro (-4,4 milioni di euro nell'esercizio 2018). Le minori rettifiche registrate nel 2019 rispetto all'esercizio precedente sono riconducibili sia a un miglioramento del profilo di rischio dei "crediti di finanziamento verso clientela ordinaria" nei confronti della clientela retail, sia ad un incremento delle riprese di valore su esposizioni verso Unicredit S.p.A., pari a circa 2,2 milioni di euro rispetto a circa 1 milione di euro rilevato nell'esercizio 2018, conseguenti alla diminuzione delle esposizioni per effetto del trasferimento della liquidità nel conto HAM presso Banca d'Italia, nonché dell'estinzione dei depositi vincolati con UniCredit S.p.A. avvenuta nel corso del primo semestre 2019.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 27,2 milioni di euro in crescita del 27% rispetto all'esercizio 2018, per effetto, principalmente, di maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), incluso il contributo destinato al Fondo di Solidarietà, per un importo complessivamente pari a 18,1 milioni di euro rispetto ai 14,3 milioni di euro versati nell'esercizio precedente.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 7,4 milioni di euro, evidenziando un incremento di 6,3 milioni di euro rispetto al 2018. Le riprese di valore registrate nel 2019 sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni in titoli di debito emessi da UniCredit sia al miglioramento del relativo profilo di rischio grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da UniCredit S.p.A., contestualmente all'uscita della Banca dal relativo gruppo, per un ammontare complessivo di 7,1 milioni di euro, come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo". Si precisa che già nel corso dell'esercizio 2018 il Gruppo aveva rilevato delle riprese di valore sui titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per circa 2,6 milioni di euro.

7 Occorre sottolineare che per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS 16 e della sua applicazione a partire dal 1° gennaio 2019 e dell'acquisto, nello stesso mese di gennaio, dell'immobile di Milano, Piazza Durante 11, le "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e le "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali" non risultano pienamente comparabili con il 2018. In particolare al 31 dicembre 2019 si rileva una riduzione dei fitti passivi per locazione immobili, pari a 12,3 milioni di euro, la rilevazione degli ammortamenti sui diritti d'uso derivanti dai contratti di leasing per 9,5 milioni di euro e la rilevazione dell'ammortamento dell'immobile di proprietà per 1,3 milioni di euro.

Andamento della gestione (SEGUE)

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 383,5 milioni di euro, in aumento dell'8,1% rispetto all'esercizio precedente, grazie, in particolare, alla crescita delle Commissioni nette. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2019 precedentemente illustrate8 , il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 386,4 milioni di euro, in crescita del 7,5% rispetto all'esercizio 2018, anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate9 .

Il Risultato dell'esercizio si attesta a 288,4 milioni di euro, evidenziando un incremento del 19,5% rispetto ai 241,2 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente, e include il contributo positivo apportato dal beneficio fiscale per il quinquennio 2015-2019 previsto dal c.d. regime del Patent Box, stimato in circa 21,6 milioni di euro. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2019 precedentemente illustrate10, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 268,8 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al risultato d'esercizio del 2018 anch'esso depurato dalle poste non ricorrenti registrate 11 .

Andamento dei principali aggregati patrimoniali

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 754,4 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso dell'esercizio 2019 per trasferirvi la liquidità in precedenza depositata presso UniCredit S.p.A..

I Finanziamenti a banche, che al 31 dicembre 2018 includevano la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., in parte trasferita nel conto HAM presso Banca d'Italia, nonché i depositi vincolati con la stessa UniCredit S.p.A. estinti nel corso del primo semestre 2019, si attestano a 566 milioni di euro, evidenziando una riduzione dell'81,5% rispetto al 31 dicembre 2018.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 3.679,8 milioni di euro, in aumento del 24,5% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2019, infatti, sono stati erogati 216 milioni di euro di prestiti personali, 412 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 797 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 273,5 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 24% rispetto al 31 dicembre 2018. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 3,6 milioni di euro (2,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018) con un coverage ratio dell'85,92%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si conferma pari allo 0,11% (0,11% al 31 dicembre 2018).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 22.304,9 milioni di euro, in aumento del 22,3% rispetto al 31 dicembre 2018. Il valore di bilancio dei titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 7.501,4 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 9.115,8 milioni di euro presenti al 31 dicembre 2018 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del 2019. Gli acquisti effettuati dal Gruppo nel corso del 2019 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e covered bond.

I Debiti verso banche sono pari a 154,7milioni di euro, registrando una riduzione dell'84,7% rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al mancato rinnovo delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit S.p.A.. La voce include anche i "Debiti per leasing" verso banche, pari a 7,2 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

I Debiti verso clientela si attestano a 25.919,9 milioni di euro, in aumento del 16,4% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela. La voce include anche i "Debiti per leasing" verso clientela, pari a 60,1 milioni di euro, di cui 0,8 milioni di euro relativi alla controllata Fineco AM, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Il Patrimonio si attesta a 1.382,5 milioni di euro, evidenziando un incremento di 406,8 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente all'emissione in data 11 luglio 2019 dello strumento finanziario Additional Tier 1 precedentemente citato, per un ammontare di 300 milioni di euro, all'utile dell'esercizio 2019, pari a 288,4 milioni di euro, parzialmente compensati dal pagamento dei dividendi sull'utile relativo all'esercizio 2018, per un importo di 184,5 milioni di euro.

10 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario, e beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box per un importo di +21,6 milioni di euro.

8 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,5 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,6 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario.

9 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,6 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di -0,1 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale).

11 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -2,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di -0,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale).

La comunicazione e le relazioni esterne

Il 2019 si è aperto con il lancio della nuova campagna di comunicazione Human Factor. Una campagna che ha veicolato un messaggio di grande valore, in continuità con la campagna precedente, sul rapporto tra Uomo e Tecnologia.

"La banca che semplifica la banca" è stato confermato come il posizionamento unico di FinecoBank anche per quest'anno.

Le attività di comunicazione si sono concentrate tutte nel primo semestre: a sostegno del lancio della nuova campagna, sono stati pianificati tre importanti flight di comunicazione che hanno coinvolto l'utilizzo di tutti i mezzi (TV, Radio, digital ed affissioni sul territorio) fino a fine giugno 2019.

Particolarmente significativi i dati reputazionali certificati da Reputation Institute12, che collocano FinecoBank tra le banche italiane con la reputazione più alta.

Numerosi gli eventi e le occasioni formative che hanno coinvolto la Rete dei consulenti finanziari nel corso dell'anno. Nel mese di marzo è stata organizzata la consueta convention dedicata al Private Banking e, nel mese di giugno, l'Investment Seminar che ha portato circa 300 consulenti ad approfondire i trend di mercato e tematiche macroeconomiche. Numerosi anche gli eventi organizzati sul territorio a favore della clientela Private.

Significativi i riconoscimenti ricevuti da FinecoBank nel corso dell'anno:

  • a giugno 2019 il Moige ha premiato Fineco con il "Premio Moige TV Family Friendly" come migliore spot;
  • EuroMoney colloca Fineco al primo posto in Italia nelle categorie "Technology" e "International Clients" dell'edizione 2019;
  • Fineco è "Top Employer Italia" per l'attenzione alla valorizzazione delle risorse e allo sviluppo delle competenze, favorendo un ambiente di lavoro positivo e stimolante;
  • la Banca ha ottenuto un riconoscimento durante l'ESG Awards, l'evento organizzato da Milano Finanza che riconosce le aziende italiane con il miglior indice di sostenibilità secondo Standard Ethics;
  • a settembre 2019 Kantar ha analizzato il settore delle banche retail in Italia in termini di promessa di brand e customer experience e ha indicato Fineco come Best Performer, con una performance superiore del 36% alla media del mercato.

Le attività di marketing e comunicazione di Fineco in UK si sono intensificate nell'anno 2019 grazie a un modello e un posizionamento unico per quel mercato di riferimento. "The Multi-currency Bank": una banca diretta multicanale che offre servizi di banking, trading e investimenti in un unico conto multivaluta.

L'offerta di prodotti di investimento è in crescita e il Gruppo lavora in ottica di acquisizione di nuova clientela attivando campagne digitali e organizzando eventi e workshop che aumentano le opportunità di contatto. In tale contesto, Fineco ha deciso di intraprendere un percorso di conoscenza del proprio parco clienti sfruttando tecnologie di big data e campaign optimization per offrire un servizio sempre più coerente e rilevante per i propri utenti.

Piani di incentivazione

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 10 gennaio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 9 gennaio 2019, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione successivamente approvati dall'Assemblea degli Azionisti del 10 aprile 2019:

  • Sistema Incentivante 2019 per il personale dipendente appartenente al "Personale più rilevante";
  • Sistema Incentivante 2019 per i consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di Fineco Asset Management riunitosi il 4 febbraio 2019 ha approvato il Sistema Incentivante 2019 per il personale appartenente al "Personale più rilevante".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del risultato positivo della verifica delle condizioni minime di accesso (a livello della Banca e a livello di Gruppo UniCredit, ove previste, in virtù dell'appartenenza di FinecoBank al Gruppo UniCredit fino all'8 maggio 2019) e di quelle individuali (compliance dei comportamenti e occupazione continuativa) e del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1° febbraio 2019, ha approvato:

  • con riferimento ai piani "Sistema Incentivante 2014", "Sistema Incentivante 2015" e "Sistema Incentivante 2016" (Bonus Pool):
    • o l'esecuzione dei piani;
    • o l'assegnazione della terza tranche azionaria del piano 2014, attribuita nel 2015, corrispondente a n. 70.708 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 15 maggio 2014;
    • o l'assegnazione della seconda tranche azionaria del piano 2015, attribuita nel 2016, corrispondente a n. 42.057 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 22 gennaio 2015;

12 Il Reputation Institute ("RI") è la società di consulenza e leader nel mondo per la reputazione. Il RI consente a molte delle aziende leader a livello mondiale di prendere decisioni aziendali più sicure che costruiscono e proteggono il capitale della reputazione, analizzano gli argomenti di rischio e sostenibilità e guidano il vantaggio competitivo. Lo strumento di gestione più importante del RI è il modello RepTrak® per l'analisi della reputazione di aziende e istituzioni - meglio noto tramite il Global RepTrak® 100, lo studio più ampio e completo al mondo sulla reputazione aziendale.

  • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano 2016, attribuita nel 2017, corrispondente a n. 60.816 azioni ordinarie gratuite, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione del 12 gennaio 2016;
  • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro corrispondente a complessive n. 173.581 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della
  • o delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, del 23 aprile 2015 e del 12 aprile 2016, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dai suddetti aumenti di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,03% del capitale fully diluited.
  • con riferimento al piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del piano, attribuita nel 2016, coerentemente con l'ammontare massimo approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'8 febbraio 2016;
    • o un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro corrispondente a complessive n. 335.624 azioni ordinarie FinecoBank del valore nominale di 0,33 euro ciascuna (aventi le stesse caratteristiche di quelle in circolazione, regolare godimento), in parziale esercizio della delega al Consiglio di Amministrazione conferita dall'Assemblea straordinaria degli Azionisti del 5 giugno 2014, ai sensi dell'art. 2443 del Codice civile. L'effetto di diluizione derivante dal suddetto aumento di capitale gratuito è quantificato nella misura dello 0,06% del capitale fully diluited;
    • o le modifiche al Regolamento per quanto riguarda le condizioni di accesso.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018 PFA":
    • o la proposta di determinazione del Bonus Pool 2018 per la rete dei consulenti finanziari;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2018 e dei differimenti degli anni precedenti per i consulenti finanziari appartenenti al "Personale più rilevante";
    • o l'attribuzione di azioni FinecoBank per un controvalore pari a euro 178.220,62 (n. 297.620 azioni ordinarie), da corrispondere gratuitamente ai Consulenti Finanziari sopra menzionati secondo quanto stabilito dai Regolamenti;
    • o l'acquisto di azioni proprie, in considerazione dell'autorizzazione ottenuta dall'Autorità di Vigilanza, ai sensi degli art. 77-78 Reg. UE n. 575/2013 del 26 giugno 2013 (CRR), coerentemente alla deliberazione assembleare.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2018 (Bonus Pool)":
    • o il "Bonus Pool 2018" di FinecoBank;
    • o le proposte di determinazione del bonus 2018 per l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, gli altri Dirigenti con Responsabilità Strategiche e altro Personale più rilevante;
    • o l'attribuzione di n. 168.897 azioni ordinarie FinecoBank, da corrispondere gratuitamente al Personale sopra menzionato secondo quanto stabilito dai Regolamenti.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano attribuita nel 2018.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2017 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche in denaro del piano da corrispondere ai consulenti finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2016 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della prima tranche azionaria del piano, corrispondenti a n. 34.644 azioni FinecoBank.
  • con riferimento al piano "Sistema Incentivante 2015 PFA":
    • o l'esecuzione del piano;
    • o l'assegnazione della seconda tranche del piano, pari a n. 9.034 phantom shares e l'assegnazione della terza tranche in denaro del piano da corrispondere ai Consulenti Finanziari "Identified Staff", secondo quanto stabilito dal regolamento.
  • con riferimento al piano "2015-2017 plan PFA":
    • o l'esecuzione del Piano;
      • o l'assegnazione della seconda tranche di azioni FinecoBank pari a numero 646.496.

L'azione FinecoBank

Informazioni sul titolo azionario

L'azione FinecoBank ha evidenziato un forte incremento nel corso dei primi 4 mesi dell'anno raggiungendo nel mese di aprile il proprio valore massimo storico, pari a 12,39 euro, mentre nel periodo successivo il prezzo ha risentito degli effetti della vendita da parte di UniCredit S.p.A. della propria partecipazione: nelle due distinte operazioni a maggio e luglio, precedentemente illustrate, sono state immesse sul mercato un totale di 215,1 milioni di azioni pari al 35,3% del capitale della Banca. Il conseguente e improvviso aumento dei volumi scambiati, pur causando una inevitabile correzione di prezzo, non ha tuttavia interrotto il complessivo trend di crescita del titolo nell'anno che al 31 dicembre 2019 ha evidenziato un incremento del 22% rispetto all'ultima seduta del 2018, sovraperformando l'indice Euro Stoxx Banks che da inizio anno è cresciuto dell'11%.

Al 31 dicembre 2019 il prezzo dell'azione si attesta a quota 10,69 euro, in rialzo rispetto al prezzo di chiusura registrato a fine 2018 pari a 8,78 euro, e ha registrato un valore medio nell'anno 2019 pari a 10,23 euro. Il valore massimo storico raggiunto dal prezzo dell'azione nel 2019 è stato, come detto, pari a 12,39 euro.

La capitalizzazione di mercato della società al 31 dicembre 2019 risulta di 6.509 milioni di euro.

Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Anno 2017 Anno 2018 Anno 2019
Prezzo ufficiale azione ordinaria (€)
- massimo 4,750 7,805 7,400 8,735 11,890 12,385
- minimo 3,808 4,438 4,622 5,345 7,956 8,514
- medio 4,173 6,479 5,980 6,914 9,823 10,234
- fine periodo 4,668 7,625 5,330 8,535 8,778 10,690
Numero azioni (milioni)
- in circolazione a fine periodo 606,3 606,5 606,8 607,7 608,4 608,9

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività

Nelle pagine seguenti vengono riportati e commentati i principali indicatori e i risultati che identificano le macroaree di attività: Banking, Brokerage e Investing, ivi inclusa anche l'attività di gestione del risparmio svolta dalla controllata Fineco AM.

Tali macroaree, in relazione al particolare modello di business che prevede una forte integrazione verticale fra le differenti tipologie di attività, sono tra loro interdipendenti. Il Gruppo, infatti, offre i propri servizi (bancari e d'investimento) attraverso la rete dei consulenti finanziari ed i canali online e mobile che operano in modo tra loro coordinato ed integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti.

Tutte le attività sono svolte con la finalità di ottenere risultati economici dalla gestione "industriale" dei business, minimizzando il profilo di rischio finanziario delle attività stesse. La gestione finanziaria del Gruppo è orientata ad una gestione dei rischi tesa a preservare i ritorni industriali delle diverse attività e non ad assumere, in proprio, posizioni di rischio.

Banking

Banking e Carte di pagamento

Nel corso dell'esercizio 2019 è continuata l'attività di ampliamento dell'offerta dei prodotti e servizi di Banking e Carte di pagamento e l'ottimizzazione dei processi in tema di digitalizzazione, nell'ottica di renderli più rispondenti alle esigenze della clientela.

In tale ambito si evidenzia:

  • l'ampliamento dell'offerta Multicurrency, il servizio gratuito integrato nel conto Fineco che permette di diversificare liquidità e investimenti e di operare direttamente nelle principali valute mondiali, senza commissioni di cambio, solo spread, e direttamente nella valuta di riferimento. Oltre all'operatività in Euro, Dollaro, Sterlina e Franco Svizzero, è disponibile, per tutti i clienti Fineco con servizio Multicurrency attivo, anche la possibilità di operare nelle seguenti nuove divise: Dollaro Australiano (AUD), Peso Messicano (MXN), Rublo Russo (RUB), Rand Sudafricano (ZAR), Corona Svedese (SEK), Dollaro Canadese (CAD), Yen (JPY) e Lira Turca (TRY);
  • l'arricchimento dell'offerta dei servizi di pagamento tramite Wallet digitali con l'introduzione dei servizi Google Pay, Fitbit Pay e Garmin Pay oltre all'esistente servizio Apple Pay. Questi servizi consentono di effettuare pagamenti, su circuito Visa e MasterCard, utilizzando esclusivamente il proprio dispositivo Android o smartwatch Fitbit o Garmin abilitati. Questi servizi sono stati abilitati su tutte le carte Fineco in Italia e nel Regno Unito;
  • l'abilitazione delle carte Fineco al servizio PagoBancomat contactless che consente di pagare in modalità contactless anche sul Circuito PagoBancomat;
  • l'evoluzione del prodotto Carta Gold in prodotto "World", ulteriormente arricchito di servizi legati al target Travel, quali la possibilità di accedere alle Lounge del Circuito Lounge Key e i servizi Priceless City e Mastercard Reserved offerti dal Circuito.

Per quanto concerne l'offerta nel Regno Unito, oltre all'adeguamento del servizio Multicurrency con le nuove divise sopra citate, si segnala:

  • l'attivazione del servizio SEPA Instant Bank Transfer finalizzato ad offrire ai clienti la possibilità di ricevere bonifici istantanei in euro;
  • la visualizzazione in area riservata del sito delle utenze Sepa domiciliate in conto corrente;
  • il rilascio della nuova procedura di richiesta apertura conto da canale Mobile. Questa nuova modalità di apertura del conto si aggiunge a quella attualmente disponibile tramite la versione desktop e integra, oltre alla lettura OCR dei documenti identificativi dei clienti, il canale webcam per il riconoscimento ai fini di legge.

In ottica di ottimizzazione dei processi esistenti, si segnala:

  • l'integrazione della richiesta di abilitazione all'operatività in derivati nel processo di apertura conto via webcam in modalità digitale;
  • l'integrazione della firma digitale sulle richieste di sottoscrizione del Servizio Multicurrency in USD, GBP, CHF successive all'apertura del conto dall'area riservata del sito Fineco;
  • la nuova modalità di aggiornamento dei documenti identificativi dei clienti attraverso upload di una foto da canale APP;
  • la revisione dei processi di richiesta delle carte di credito link e ricaricabili terze (intestate a soggetti diversi dal titolare del conto corrente) per consentire l'efficace compilazione/aggiornamento del Profilo Personale e la certificazione dei contatti dei titolari carta;
  • l'arricchimento dell'APP Fineco con i servizi di pagamento C-bill e bollo auto, la consultazione delle utenze SEPA domiciliate sul conto corrente e l'acquisizione dell'IBAN tramite fotocamera per la compilazione dei bonifici.

Nel mese di novembre 2019, infine, è stata comunicata alla clientela di FinecoBank la modifica del costo mensile di tenuta del conto corrente in euro e del costo mensile applicato alle sottorubriche Multicurrency CHF sottoscritte prima del 26 novembre 2016, attraverso una proposta di modifica unilaterale ai sensi dell'Art. 18 del TUB con efficacia a partire dal 1 febbraio 2020.

Con riferimento ai conti correnti in euro, la modifica, che consiste nell'introduzione di un costo mensile di tenuta conto massimo di 3,95 euro, si è resa necessaria per effetto delle mutate condizioni di mercato degli ultimi anni che hanno compromesso l'equilibrio tra il costo del servizio offerto sostenuto dalla Banca e le condizioni economiche applicate ai conti correnti. I due fattori che maggiormente hanno influito sono la riduzione dei tassi d'interesse di mercato in un quadro di perdurante debolezza dell'economia (specie a livello europeo) e gli oneri incrementali connessi alla normativa in tema di tutela dei depositanti.

Con riferimento alle sottorubriche Multicurrency CHF sottoscritte prima del 26 novembre 2016, la modifica, che consiste nell'introduzione di un costo mensile variabile in funzione della giacenza media, si è resa necessaria per effetto delle politica monetaria espansiva adottata dalla Banca Nazionale Svizzera che ha influito negativamente sull'equilibrio economico e finanziario tra il costo del servizio Multicurrency in CHF offerto e le condizioni economiche applicate al medesimo, rendendo non più sostenibile l'attuale struttura remunerativa.

La tabella di seguito riportata evidenzia un aumento dello speding delle carte di credito del 7,5% rispetto all'esercizio 2018.

(Importi in migliaia)

Anno 2019 Anno
2018
Variazioni
Prodotti di credito Spending importo di Spending importo di Spending Importo di bilancio
bilancio bilancio Assoluta % Assoluta %
Carte di credito revolving 49.849 43.486 51.194 43.201 (1.345) -2,6% 285 0,7%
Carte di credito a saldo 3.071.269 311.672 2.851.868 277.241 219.401 7,7% 34.431 12,4%
Totale 3.121.118 355.158 2.903.062 320.442 218.056 7,5% 34.716 10,8%

In ambito normativo, in linea con quanto previsto dal Regolamento delegato 2018/389 della Commissione Europea del 27 novembre 2017, che integra la direttiva (UE) 2015/2366 (PSD2), l'attività del Gruppo si è focalizzata:

  • nello sviluppo di un'interfaccia dedicata (Access to account Interface XS2A Interface) per consentire ai clienti l'accesso ai propri conti tramite terze parti (TTP). Le funzionalità messe a disposizione tramite la nuova interfaccia sono le seguenti:
    • o Account Information Service, tramite la quale il cliente ha la possibilità di visualizzare informazioni relative al proprio conto corrente (dati identificativi, saldo, movimenti) attraverso interfacce di terze parti;
    • o Payment Information Service, tramite la quale il cliente ha la possibilità di avviare disposizioni di pagamento tramite interfaccia terza;
    • o Funds Confirmation, tramite la quale la terza parte ha la possibilità di verificare l'effettiva disponibilità sul conto corrente di addebito dell'importo richiesto per la transazione prima di avviare una richiesta di pagamento tramite carta.

Al riguardo, a partire da marzo 2019, è stato reso disponibile in area pubblica del sito finecobank.com un portale dedicato (developer portal) attraverso il quale, sono state messe a disposizione delle terze parti tutte le informazioni tecniche per procedere con l'integrazione dei propri servizi con la Banca;

nel lancio del servizio Mobile Code, una nuova funzionalità dell'APP Fineco che si affianca a SMS PIN e che permette ai clienti di confermare le operazioni disposte da canale online o mobile in conformità agli standard richiesti in tema di Strong Customer Authentication. A riguardo segnaliamo che Mobile Code è il codice richiesto ai clienti in alternativa a SMS PIN per accedere alle informazioni e ai dati sensibili del conto secondo quanto previsto dalla direttiva PSDII 2015/2366/(UE) entrata in vigore, per l'Italia, il 14 settembre 2019.

Mutui, fidi e prestiti personali

Per quanto riguarda l'attività di concessione dei finanziamenti, nell'anno 2019 è proseguita l'evoluzione del portafoglio dei prodotti di mutui ipotecari, con l'introduzione dell'offerta "Mutuo Green", facendo seguito alle possibili iniziative "ambientali" individuate dal Comitato Manageriale per la Sostenibilità incaricato di sovrintendere alla strategia di crescita sostenibile della Banca e ai piani ESG.

La nuova linea di mutui permette di finanziare l'acquisto di immobili in classe energetica A o B a condizioni vantaggiose a conferma della volontà di Fineco di introdurre prodotti che mirano alla promozione dei principi di sostenibilità ambientale.

Sono anche stati ampliati i canali di vendita del prodotto Credit Lombard, aggiungendo alla sottoscrizione tramite consulente finanziario, la possibilità di richiedere il prodotto in totale autonomia dall'Area Privata del sito con sottoscrizione con firma digitale e upload della documentazione reddituale.

Questa nuova modalità di richiesta ha permesso innanzitutto di ampliare il target di vendita del prodotto, includendovi i clienti diretti, nonché di supportare l'operatività della Rete, che ha la possibilità di indirizzare il cliente verso una modalità di richiesta autonoma, per concentrarsi maggiormente sulle attività consulenziali a maggiore valore aggiunto.

È altresì continuata l'attività di progettazione e gestione di campagne di marketing finalizzate a migliorare il posizionamento del brand e dell'offerta Fineco e a consolidare i volumi sui prodotti rateali (prestito e mutui) e ad aumentare le concessioni di affidamenti garantiti.

La tabella seguente riporta le erogazioni e il saldo di bilancio di prestiti personali e sovvenzioni chirografarie a rimborso rateale, mutui e concessioni di fidi in conto corrente confrontati con l'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Anno 2019 Anno 2018 Variazioni
Prodotti di credito Importo di Importo di Erogazioni Importo di bilancio
Erogazioni bilancio Erogazioni bilancio Assoluta % Assoluta %
Prestiti personali e
sovvenzioni chirografarie a
rimborso rateale 216.164 457.577 247.995 433.647 (31.831) -12,8% 23.930 5,5%
Fidi in conto corrente * 797.440 1.292.172 945.053 1.018.700 (147.613) -15,6% 273.472 26,8%
Mutui 412.281 1.156.353 411.064 856.870 1.217 0,3% 299.483 35,0%
Totale 1.425.885 2.906.102 1.604.112 2.309.217 (178.227) -11,1% 596.885 25,8%

* Per i Fidi in conto corrente la colonna erogazioni rappresenta l'importo accordato.

Si precisa che gli affidamenti garantiti da titoli accordati nel corso dell'esercizio 2019 ammontano complessivamente a 780 milioni di euro (764 milioni di euro relativi al prodotto Credit Lombard, 13 milioni di euro garantiti da pegni e 3 milioni di euro di fidi con mandato a vendere), pari al 98% del totale dei fidi concessi.

Brokerage

Il 2019 viene archiviato con un risultato dell'attività di Brokerage pari a 132,6 milioni di euro, in linea rispetto ai 132,5 milioni di euro registrati nell'anno precedente, nonostante la minore volatilità sui mercati registrata nei primi nove mesi del 2019 e l'assolvimento degli obblighi normativi di Mifid 2 ed ESMA che hanno caratterizzato in modo significativo l'operatività sin dall'esercizio precedente. Al riguardo si evidenzia però la buona performance nell'ultimo trimestre dell'anno, favorita dalla rivisitazione dell'offerta del brokerage e l'introduzione dei seguenti nuovi servizi e funzionalità:

  • ampliamento della gamma delle valute di riferimento del Servizio Multicurrency mettendo a disposizione dei clienti, oltre alle già presenti divise USD, GPB e CHF, altre divise: TRY, CAD, AUD, MXN, RUB, ZAR, SEK, JPY e CNY;
  • introduzione del nuovo mercato Canadese per la negoziazione di azioni, ETF, ETC e ETN su Toronto Stock Exchange;
  • ampliamento della gamma di offerta in futures USA, con l'introduzione dei mini e micro futures sui principali indici e commodities;
  • rilascio del nuovo prodotto opzioni Knock Out con sottostanti CFD su indici, commodities e cross valutari, la cui negoziazione, in euro, senza commissioni, leva fino a 100 volte e prezzo lineare 1:1 con il CFD sottostante, permette di sfruttare al meglio il trend dei sottostanti con uno stop loss garantito che limita il rischio operativo;
  • ampliamento del servizio di negoziazione futures con l'introduzione, su sito, app e Powerdesk, della nuova modalità operativa Super Leva, che permette di fare trading, sui principali futures del CME (su mini e micro Dow Jones, Nasdaq e S&P, crude oil e mini crude oil), dell'Eurex (Dax, Eurostoxx, Mini Dax, Bund e BTP Italia) e dell'IDEM (FIB e mini FIB), con un effetto leva superiore a quello attualmente offerto con la marginazione intraday, senza alcuna commissione aggiuntiva;
  • introduzione dell'operatività h24 sul Forex con spread ridotti a partire da 1 pip. 24 ore su 24, dal lunedì al venerdì, con l'opportunità di aprire nuove posizioni multiday, gestire le protezioni e inserire ordini di chiusura anche durante la notte;
  • allargamento dell'offerta di CFD su commodities, con l'introduzione di CFD con nozionale e margine più bassi (5% del nozionale del Future su Oro, Petrolio, Gas naturale e Platino; 2,5% per Palladio) rispetto ai medesimi strumenti già presenti all'interno dell'offerta Fineco. Viene così permessa la negoziazione con margini inferiori, sia intraday sia overnight.

La seguente tabella evidenzia il numero degli ordini su strumenti finanziari registrato nel corso dell'esercizio 2019 rispetto all'anno precedente.

(Importi in migliaia)
Anno Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Ordini - Equity Italia (incluso ordini internalizzati) 7.179.426 7.232.629 (53.203) -0,7%
Ordini - Equity USA (incluso ordini internalizzati) 1.368.852 1.245.012 123.840 9,9%
Ordini - Equity altri mercati (incluso ordini internalizzati) 579.744 515.151 64.593 12,5%
Totale ordini Equity 9.128.022 8.992.792 135.230 1,5%
Ordini - Bond 572.226 488.314 83.912 17,2%
Ordini - Derivati 3.707.601 3.346.848 360.753 10,8%
Ordini - Forex 473.186 712.753 (239.567) -33,6%
Ordini - CFD 1.125.355 2.719.951 (1.594.596) -58,6%
Ordini - Fondi 2.778.097 2.476.182 301.915 12,2%
Totale ordini 17.784.487 18.736.840 (952.353) -5,1%

La seguente tabella evidenzia il volume delle operazioni di negoziazione in contropartita diretta con gli ordini della clientela, derivanti dall'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su titoli azionari, derivati, CFD e Logos, registrati nel 2019 rispetto all'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Anno Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Equity (internalizzazione) 74.718.626 67.620.264 7.098.362 10,5%
Derivati (di cui internalizzati) 70.282.219 - 70.282.219 -
Forex 24.294.595 43.345.841 (19.051.246) -44,0%
CFD e Logos 37.915.332 74.818.404 (36.903.072) -49,3%
Totale Volumi "internalizzati" 207.210.772 185.784.509 21.426.263 11,5%

Si segnala che la voce "Derivati (di cui internalizzati)" include l'attività di internalizzazione degli ordini ricevuti su opzioni e future iniziata, rispettivamente, nel luglio 2019 e nel marzo 2019.

Investing

Il Gruppo offre alla propria clientela, secondo un modello di business "guided open architecture", una gamma di prodotti di risparmio gestito particolarmente estesa, composta da prodotti di gestione collettiva del risparmio, quali quote di fondi comuni di investimento ed azioni di SICAV riconducibili a case d'investimento italiane ed internazionali accuratamente selezionate, prodotti previdenziali, assicurativi nonché servizi di consulenza in materia di investimenti.

Con riferimento ai prodotti di gestione collettiva del risparmio, nel corso del 2019 la gamma si è altresì ampliata con l'inserimento in piattaforma di oltre 550 nuovi ISIN a disposizione della clientela tra cui i fondi di Fineco Asset Management. Occorre inoltre segnalare che l'offerta di FAM si è ulteriormente allargata con l'ingresso dei fondi FAM Evolution: FAM Target, nati con un doppio vantaggio di entrare gradualmente sul mercato e preservare il potere d'acquisto della liquidità e dall'esigenza di fornire un servizio di Asset Allocation semplice e personalizzato; FAM Advisory, basati sul concetto di frontiera efficiente, e FAM Conviction, concepiti per esprimere una particolare vision allocativa. Sono stati, inoltre, introdotti i nuovi Fam Advisory, nuove strategie FAM Series (tra cui "Jupiter") e la nuova classe Private per i Core Series, caratterizzati da commissioni d'ingresso più basse, con un importo minimo di sottoscrizione più alto, destinati alla clientela Private.

Nel corso del mese di marzo 2019, con particolare riferimento ed attenzione alla clientela Private, è stata integrata l'offerta FinecoBank con le gestioni patrimoniali. Per offrire tale servizio il Gruppo ha individuato come partner Banor Sim, società specializzata con lungo track record e attiva in Italia dal 1989. Il prodotto è in esclusiva per FinecoBank e offre 4 linee di gestione a profilo di rischio crescente denominate Private Value (Prudente, Bilanciata, Sviluppo ed Azionaria) i cui portafogli sono investiti prevalentemente in titoli di debito e di capitale (minimo 80%). Dal mese di luglio 2019 i clienti possono opzionare il regime fiscale amministrato oltre ai regimi gestito e dichiarativo, già previsti inizialmente. A partire dal mese di dicembre è stata ridotta la soglia minima di conferimento, passando da 500.000 euro a 250.000 euro e sono state lanciate tre nuove linee Private Etiche a profilo di rischio con differenti profilo di rischio (da bilanciata ad azionaria), sempre con l'80% del portafoglio investito in titoli di debito e di capitale, e selezionabili dai clienti nell'ambito di un unico mandato comprensivo sia delle Linee Private Value che Private Etiche. Dalla data di lancio al 31 dicembre 2019 la raccolta relativa a tali gestioni patrimoniali è pari a circa 91 milioni di euro.

Per quanto riguarda i prodotti previdenziali, cresce sempre di più l'attenzione della clientela per il fondo pensione aperto Core Pension, proposto in esclusiva per la rete FinecoBank, che ha raccolto 117 milioni di euro nel corso del 2019.

Nell'ambito della consulenza assicurativa, nei mesi di marzo e aprile è terminata la commercializzazione della gamma Aviva Top Valor ("One", "Private" e "Advice") avendo raggiunto il plafond massimo. Nel contempo è iniziato il collocamento, anche in firma digitale, delle nuove polizze di Ramo I di Eurovita, "Focus Gestione" e "Focus Gestione Private", che utilizzano rispettivamente le Gestioni Separate "Nuovo Secolo" e "Euroriv". Sempre nel mese di marzo, la Multiramo Target, che si avvale della Gestione Separata GEFIN di Aviva, è stata modificata portando l'investimento iniziale nella GEFIN da 90% a 80%, allo scopo di migliorare il mix tra Ramo I e Ramo III. Nell'ambito del Private Insurance, nel corso del primo semestre è iniziata la raccolta nella Polizza Unit linked di diritto lussemburghese Lombard Private Client Insurance, che a tutto dicembre 2019 ha raggiunto circa 26 milioni di euro. Nel mese di luglio è iniziato il collocamento della nuova Multiramo 90/10 di Eurovita, con la Gestione Separata "Nuovo Secolo", e nel contempo la Focus Gestione Private è stata sostituita dalla nuova Focus Gestione Private II (Gestione Separata "Nuovo Secolo") con nuovo pricing e size iniziale di 500 mila euro. Nel mese di settembre è stata lanciata la versione "Advice" della Eurovita Focus Gestione e nell'ultimo trimestre del 2019, per raggiungimento plafond massimo, sono state chiuse le Eurovita Focus Gestione Private II e Focus Gestione Advice. Nell'ambito delle Polizze Salute, infine, è stata lanciata la Polizza Aviva Salute Premium, in grado di rispondere a diverse esigenze di tutela, dal rimborso di determinate spese mediche in caso di infortunio e malattia fino ad un supporto economico in caso di non autosufficienza, a seguito di infortunio sul lavoro o malattia.

L'attività di collocamento su mercato primario (IPO) si è svolta attraverso l'OPS Cassa Depositi e Prestiti a tasso misto 2019-2026, alla quale il Gruppo ha partecipato come distributore su invito di UniCredit Bank AG. Inoltre, sebbene non formalmente distributori, il Gruppo ha favorito l'acquisizione, da parte di primari clienti, di azioni NEXI in collocamento e quotazione sul mercato MTA.

I risultati conseguiti nelle principali aree di attività (SEGUE)

Nell'ambito dell'attività di collocamento di Investment Certificates su mercato primario, dal mese di ottobre 2019 sono stati collocati tre prodotti emessi da UniCredit S.p.A. attraverso la strutturazione di UniCredit Bank AG, generando raccolta per circa 26 milioni di euro.

Con riferimento ai servizi di consulenza, nel corso del 2019 sono proseguite le attività del Gruppo volte a migliorare i servizi prestati alla clientela ampliando la gamma di strumenti a disposizione della rete di consulenti finanziari. In relazione al servizio Fineco Plus, si evidenzia:

  • l'apertura del tool di diagnosi alla clientela prospect: Il servizio offre la possibilità ai consulenti finanziari di esporre alla clientela potenziale un'analisi completa del proprio portafoglio e una preview delle peculiarità del servizio Plus;
  • la creazione del "Report di proposta di investimento Plus", documento allegato automaticamente alle raccomandazioni inviate ai clienti dai consulenti finanziari che presenta le operazioni suggerite e l'effetto finale sul portafoglio in termini di asset allocation, diversificazione e rischio rendimento.

Parallelamente è stata arricchita l'offerta di strumenti di risparmio amministrato raccomandabili nei servizi di consulenza Advice e Plus, che conta ora oltre 3.000 strumenti.

La seguente tabella mostra nel dettaglio la composizione dei prodotti della raccolta gestita al 31 dicembre 2019, il cui saldo evidenzia un incremento del 21% rispetto al 31 dicembre 2018.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2019 Comp % 31/12/2018 Comp % Assoluta %
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 28.785.791 71,1% 24.853.033 74,2% 3.932.758 15,8%
Prodotti assicurativi 10.115.054 25,0% 7.618.203 22,8% 2.496.851 32,8%
Gestioni patrimoniali 92.529 0,2% 1.095 0,0% 91.434 n.c.
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.512.000 3,7% 1.012.355 3,0% 499.645 49,4%
Totale saldo raccolta gestita 40.505.374 100,0% 33.484.686 100,0% 7.020.688 21,0%

La rete dei consulenti finanziari

L'anno 2019 è stato caratterizzato da un primo semestre che nonostante la ripresa dei mercati e la minore volatilità rispetto al 2018 ha risentito di un atteggiamento di cautela nei risparmiatori verso le forme di investimento "non garantite" ed un secondo semestre che ha fatto registrare più "entusiasmo" nei risparmiatori (grazie anche a mercati che hanno continuato a performare), generando un generale clima di maggior fiducia. Questo ha rappresentato un'ottima opportunità per i consulenti finanziari FinecoBank che, puntando a mettere al centro della propria attività la relazione con il cliente in ottica di lungo periodo, si sono confermati interlocutori privilegiati nella pianificazione finanziaria con la clientela. Inoltre, grazie all'approccio di estrema trasparenza, i temuti effetti della rendicontazione dei costi richiesta da MiFID II sono stati praticamente ininfluenti e non hanno in alcun modo minato o messo in discussione gli obiettivi e le decisioni di investimento già condivise.

Il modello di business si conferma vincente, in quanto continua a consentire alla Rete di assistere la clientela esistente rafforzando la relazione e la fiducia, con il supporto e l'utilizzo di strumenti di pianificazione per bisogni e di controllo del rischio, e, con la stessa efficacia, di dedicarsi alla nuova clientela da acquisire, con la quale costruire la crescita.

Modello di business, sostenibilità e livello di soddisfazione complessiva sono elementi che hanno consentito il conseguimento di una raccolta netta totale nell'anno 2019 pari a 5.121 milioni di euro, con un netto miglioramento in termini di qualità rispetto all'esercizio precedente: 3.279 milioni di euro di raccolta gestita (+44%), con 3.749 milioni di euro di raccolta nei servizi di Advisory (c.d. Guided Products +35%) e ben 83.616 nuovi conti correnti. La crescita è dovuta principalmente alla rete in essere, senza particolari contributi derivanti da campagne tattiche commerciali e da reclutamento.

Con riferimento alla qualità della raccolta, la Rete in essere ha incrementato il portafoglio medio pro-capite del 19,7% rispetto a fine anno precedente, con una crescita dell'incidenza dei c.d. Guided Products sulle masse gestite che è passata dal 37% alla fine del 2018 al 41% alla fine del 2019.

Il segmento Private associato alla Rete ha raggiunto asset complessivi pari a 30.391 milioni di euro, (che rappresentano il 43% degli asset totali gestiti dalla rete) con una raccolta netta nel 2019 pari a 2.269 milioni di euro. Nel segmento sono presenti circa 32.955 clienti, pari al 2,4% della clientela totale, principalmente distribuiti nella fascia 1-5 milioni di euro.

Nel corso dell'anno 2019 continuo è stato anche il perfezionamento della gamma d'offerta, per rispondere a qualsiasi tipo di esigenza, anche la più complessa. Particolarmente apprezzati gli strumenti che offrono programmi di progressivo accumulo con il duplice obiettivo di drenare liquidità da un lato e consentire un approccio graduale all'esposizione azionaria dall'altro, evitando errori tipici legati al market timing ed alla gestione dell'emotività; in questo senso, molto importante il contributo di Fineco AM nella costruzione di strumenti che, attraverso selezione e monitoraggio accurati, garantiscono adeguata diversificazione e tempestivo ribilanciamento. Graditi inoltre gli strumenti di controllo del rischio da affiancare/integrare ai servizi di consulenza così da rispondere, efficacemente, anche alle esigenze della clientela che si posiziona nella parte bassa della curva del rischio.

In questa direzione sono stati organizzati molti eventi sul territorio dedicati alla clientela (acquisita e prospect) con l'obiettivo di promuovere l'educazione finanziaria. Nell'anno 2019 sono stati realizzati 1.319 eventi, in maniera capillare, da Nord a Sud, coinvolgendo quasi 56.000 tra clienti e prospect.

Il reclutamento si conferma come complemento e completamento alla crescita ed all'innalzamento della qualità della Rete; l'interesse è rivolto verso profili ad alto potenziale, che condividano la visione del Gruppo e la strategia "cliente-centrica", caratterizzata da dinamismo e trasparenza, senza forzature e scorciatoie. In tale ambito nel 2019 sono stati inseriti 58 nuovi consulenti finanziari senior, selezionati dal settore delle reti, dalle banche tradizionali e dal Private Banking.

Continuo anche l'investimento sui "millenials", consapevoli della necessità di dover affrontare il ricambio generazionale. Nell'ambito del c.d. "progetto giovani", che avvia alla professione giovani neolaureati, sono stati inseriti 58 nuovi consulenti.

Al 31 dicembre 2019 la rete è composta da 2.541 consulenti finanziari distribuiti sul territorio con 396 negozi finanziari (c.d. Fineco Center), gestiti direttamente dalla Banca o dai consulenti finanziari stessi. Continui anche gli investimenti sulle strutture commerciali utilizzate dai consulenti finanziari, che contribuiscono ad elevare l'immagine e dare sempre maggiore capillarità alla presenza della Banca sul territorio.

Raccolta netta - Rete consulenti finanziari

Nella tabella sotto riportata vengono evidenziati i dati relativi alla raccolta netta diretta, gestita e amministrata relativa ai soli clienti della rete dei consulenti finanziari effettuata nel corso dell'esercizio 2019 a confronto con l'esercizio precedente.

(Importi in migliaia)
Anno 2019 Comp % Anno 2018 Comp % Variazioni
Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 2.641.684 51,6% 1.890.730 34,7% 750.954 39,7%
Depositi vincolati e pronti contro termine (1.608) 0,0% (5.718) -0,1% 4.110 -71,9%
RACCOLTA DIRETTA 2.640.076 51,6% 1.885.012 34,6% 755.064 40,1%
Gestioni patrimoniali 90.675 1,8% (5.598) -0,1% 96.273 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 843.762 16,5% (132.127) -2,4% 975.889 n.c.
Prodotti assicurativi 1.995.164 39,0% 1.830.387 33,6% 164.777 9,0%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 348.900 6,8% 580.298 10,6% (231.398) -39,9%
RACCOLTA GESTITA 3.278.501 64,0% 2.272.960 41,7% 1.005.541 44,2%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni (797.611) -15,6% 1.295.366 23,8% (2.092.977) -161,6%
RACCOLTA AMMINISTRATA (797.611) -15,6% 1.295.366 23,8% (2.092.977) -161,6%
RACCOLTA NETTA TOTALE - RETE CONSULENTI
FINANZIARI
5.120.966 100,0% 5.453.338 100,0% (332.372) -6,1%
di cui Guided products & services 3.749.061 73,2% 2.771.228 50,8% 977.833 35,3%

Saldo raccolta diretta e indiretta – Rete consulenti finanziari

La tabella sotto esposta riporta la consistenza della raccolta riferibile alla rete dei consulenti finanziari al 31 dicembre 2019. Il saldo della raccolta diretta, gestita e amministrata, pari a 70.687 milioni di euro, ha registrato un incremento del 18% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie all'apporto positivo della raccolta realizzata nel corso dell'anno, pari a 5.121 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Consistenze al Variazioni
31/12/2019 Comp % 31/12/2018 Comp % Assoluta %
Conti correnti e depositi liberi 19.206.453 27,2% 16.564.769 27,6% 2.641.684 15,9%
Depositi vincolati e pronti contro termine 1.219 0,0% 2.793 0,0% (1.574) -56,4%
SALDO RACCOLTA DIRETTA 19.207.672 27,2% 16.567.562 27,7% 2.640.110 15,9%
Gestioni patrimoniali 92.529 0,1% 1.095 0,0% 91.434 n.c.
Fondi comuni d'investimento e altri fondi 28.374.546 40,1% 24.476.015 40,9% 3.898.531 15,9%
Prodotti assicurativi 10.033.227 14,2% 7.545.142 12,6% 2.488.085 33,0%
Prodotti di raccolta amministrata e diretta in consulenza 1.511.983 2,1% 1.012.329 1,7% 499.654 49,4%
SALDO RACCOLTA GESTITA 40.012.285 56,6% 33.034.581 55,1% 6.977.704 21,1%
Titoli di Stato, obbligazioni e azioni 11.467.385 16,2% 10.307.435 17,2% 1.159.950 11,3%
SALDO RACCOLTA AMMINISTRATA 11.467.385 16,2% 10.307.435 17,2% 1.159.950 11,3%
SALDO RACCOLTA DIRETTA E INDIRETTA - RETE
CONSULENTI FINANZIARI 70.687.342 100,0% 59.909.578 100,0% 10.777.764 18,0%
di cui Guided products & services 28.754.383 40,7% 22.342.564 37,3% 6.411.819 28,7%

Le risorse

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Al 31 dicembre 2019 le risorse della Banca sono pari a 1.201 in aumento rispetto alle 1.154 presenti in azienda al 31 dicembre 2018 e sono così composte:

Risorse 31 dicembre 2019 31 dicembre 2018
Dipendenti FinecoBank 1.201 1.157
Dipendenti del gruppo UniCredit distaccati in FinecoBank (+) - -
Dipendenti FinecoBank distaccati nel gruppo UniCredit (-) - (3)
Totale risorse 1.201 1.154

Nel 2019 sono proseguite le attività volte al rafforzamento ed all'ottimizzazione delle aree dedicate allo sviluppo del business, al supporto organizzativo ed al controllo e gestione dei rischi. Questo ha portato all'assunzione di n. 125 risorse.

Delle 125 assunzioni molte sono state inserite all'interno dell'area Customer Relationship Management a conferma della forte e costante attenzione riservata ai giovani neolaureati. Il Customer Relationship Management costituisce, infatti, il punto di partenza di un percorso di sviluppo professionale che può portare a ricoprire differenti ruoli in azienda.

A seguito dell'uscita dal Gruppo UniCredit, la Banca ha proceduto inoltre all'internalizzazione della Funzione Audit e al rafforzamento delle altre funzioni di controllo (Compliance e CRO) oltre che alla creazione e al set up della nuova struttura organizzativa Regulatory Affairs. Questo ha comportato l'inserimento di 16 persone tra le risorse totali assunte.

In continuità con gli anni precedenti prosegue l'impegno per attrarre nuovi talenti, con particolare focus ai Millenials, grazie anche ad iniziative di employer branding volte ad incontrare ed ingaggiare neo laureati o laureandi e comprendere al meglio le dinamiche comportamentali tipiche delle nuove generazioni.

Anche il 2019 ha visto un significativo utilizzo della job rotation interna che ha coinvolto 73 risorse consentendo, da un lato, di ricoprire posizioni vacanti all'interno dell'azienda e, dall'altro, di garantire il continuo sviluppo professionale del personale.

Nel 2019 le uscite hanno coinvolto complessivamente 81 risorse di cui:

  • 38 per dimissioni;
  • 43 per altri motivi.

Per quanto attiene all'inquadramento, i dipendenti sono così suddivisi:

Uomini Donne Totale
Qualifica 31/12/2019 31/12/2018 31/12/2019 31/12/2018 31/12/2019 31/12/2018
Dirigenti 24 22 5 4 29 26
Quadri Direttivi 278 256 108 103 386 359
Aree Professionali 388 380 398 392 786 772
Totale 690 658 511 499 1.201 1.157

Al 31 dicembre 2019 i part-time presenti in Banca sono 93, circa l'8% dell'organico, il personale femminile rappresenta circa il 43% della forza lavoro, l'anzianità aziendale media si attesta a circa 10 anni, mentre l'età media è pari a circa 40 anni.

Formazione dipendenti

La formazione dei dipendenti nel corso del 2019 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica, linguistica e comportamentale-manageriale.

Di seguito il dettaglio delle ore di formazione per area di intervento:

Area intervento Ore di formazione
Obbligatoria 8.310
Tecnica 11.674
Linguistica 8.678
Comportamentale – Manageriale 1.937
Totale 30.599

Formazione obbligatoria

La Banca è impegnata nella costante diffusione e miglioramento della cultura del Rischio e della Compliance, elementi che permettono al business della Banca di essere, oltre che profittevole, sostenibile nel tempo.

Per questo motivo si è prestata forte attenzione alla formazione obbligatoria, estesa a tutti i dipendenti FinecoBank, che possono fruire dei corsi sia in modalità e-learning, grazie alla Piattaforma MyLearning, sia attraverso l'organizzazione di aule su tematiche specifiche (es. Antiriciclaggio, Financial Sanctions, ecc.). Inoltre, sono stati effettuati monitoraggi periodici sulla formazione obbligatoria, al fine di garantire l'apprendimento da parte di tutti i dipendenti delle materie obbligatorie e preservare la Banca dai rischi operativi, legali e reputazionali legati al mancato completamento dei corsi.

Al fine di garantire la conformità con le nuove disposizioni normative, in particolare in materia di Credito Immobiliare ai Consumatori e Mifid, la Banca ha garantito a tutte le risorse impattate adeguata formazione e l'adeguamento, ove necessario, dei requisiti minimi di competenza e conoscenza.

Inoltre, anche nel corso del 2019 FinecoBank si è impegnata nel diffondere l'importanza della Compliance Culture, fondamentale per promuovere tra i dipendenti la consapevolezza che la trasparenza e il rispetto delle regole è alla base del business di FinecoBank.

Formazione tecnica e comportamentale

Nel corso del 2019, usufruendo della collaborazione di fornitori esterni e di competenze interne, sono stati organizzati interventi formativi utili all'acquisizione di conoscenze tecniche necessarie a migliorare, non solo la produttività aziendale, ma anche il livello di specializzazione dei dipendenti.

Le risorse della Banca hanno avuto a disposizione il catalogo formativo MyCampus, che ha permesso di estendere ulteriormente l'offerta formativa elearning dedicata a diverse tematiche.

All'interno della struttura del Customer Care, in ottica di mantenimento di alti standard di qualità del servizio e di attenzione al cliente, sono stati organizzati corsi di formazione sia "in ingresso" che "in itinere" per un totale di 9.618 ore, mirati all'acquisizione delle principali competenze tecniche e specifiche del ruolo, oltre al rafforzamento delle capacità relazionali e di comunicazione.

A supporto dello sviluppo delle risorse, la Banca organizza dei percorsi ad hoc per i manager e per coloro che per la prima volta si trovano a gestire delle risorse. In particolare, il percorso Leadership Training Program, dedicato ai responsabili di Team e coordinatori. Lo scopo è quello di creare una cultura aziendale condivisa, una maggiore consapevolezza del ruolo, un linguaggio comune e favorire la collaborazione tra i diversi team. Il progetto, partito come pilota nel 2017, ha visto al 31 dicembre 2019 coinvolte circa 60 risorse.

I partecipanti sono stati coinvolti in un percorso che prevedeva interviste individuali, formazione in aula e sessioni di coaching per supportare il raggiungimento degli obiettivi concordati nel piano di sviluppo personale e professionale.

Grazie alla collaborazione con Valore D, nel corso del 2019 Fineco ha potuto partecipare a dei percorsi formativi specificatamente pensati per valorizzare il talento femminile all'interno dell'azienda, in particolare:

  • Percorso Young Talent: per incoraggiare l'attitudine all'apprendimento continuo e lo spirito imprenditoriale in azienda delle giovani donne.
  • Middle Management: per accelerare la carriera delle donne middle manager verso ruoli di maggiore responsabilità.
  • Senior Manager (dedicato a uomini e donne): per supportare i senior manager nel cambiamento culturale verso un ambiente più inclusivo. I partecipanti sviluppano un nuovo modello di leadership in grado di far emergere il talento del proprio team e a cascata degli ulteriori livelli organizzativi dell'intera struttura gestita.

Formazione linguistica

La formazione linguistica nel corso del 2019 ha coinvolto circa 290 dipendenti in corsi di inglese (d'aula o telefonici). In alcuni casi (ad es. Executive), sono stati realizzati corsi "one to one" di Business English. La partecipazione dei dipendenti ai corsi di formazione linguistica viene definita sulla base delle richieste formalizzate dai singoli responsabili di struttura, in funzione delle specifiche esigenze professionali dei colleghi.

Inoltre, considerata la rilevanza della formazione linguistica, è stata messa a disposizione dell'intera popolazione una piattaforma che consente l'apprendimento della lingua inglese attraverso l'utilizzo di strumenti didattici come video, role-playing e aule virtuali.

Le risorse (SEGUE)

La controllata: Fineco Asset Management Designated Activity Company (Dac)

Al 31 dicembre 2019 le risorse della società sono 24, di cui 8 donne e 16 uomini con un'età media pari a circa 34 anni.

Le assunzioni provenienti da mercato nel 2019 sono state finalizzate al completamento del set up organizzativo della società, iniziato lo scorso anno: i profili selezionati, infatti, ricoprono sia funzioni di business che di supporto e controllo.

La formazione dei dipendenti nel corso del 2019 si è focalizzata sia sull'acquisizione e il consolidamento delle competenze richieste dalle diverse esigenze aziendali, sia sull'aggiornamento delle conoscenze individuali, con particolare attenzione alla formazione obbligatoria, tecnica e linguistica.

L'infrastruttura tecnologica

L'attuale architettura del sistema informativo adottato da FinecoBank permette di integrare in modo molto stretto la struttura distributiva, la struttura operativa interna e gli applicativi tramite i quali i clienti accedono ai servizi loro dedicati.

L'infrastruttura tecnologica ospitata dai Datacenters si compone di:

  • Sistemi dipartimentali di fascia enterprise dedicati all'erogazione dei servizi core, quali lo storage, le basi dati relazionali, i servizi di core banking, core trading ed archiviazione digitale;
  • Sistemi distribuiti dedicati all'erogazione dei servizi Omnichannel (website, mobile apps, extranet, banca telefonica, ecc) e basi dati non relazionali (NoSQL);
  • Sistemi di middleware dedicati al processo di integrazione tecnica interna e con le controparti (EAI/BPM).

Per quanto riguarda Fineco AM, la società utilizza una piattaforma di terzi per la gestione dei servizi di investimento.

Nel corso del 2019 la Direzione ICT & Security Office (CIO) è stata impegnata nella consueta attività di adeguamento tecnologico, consolidamento e sviluppo del sistema informativo, volta a fornire servizi innovativi, affidabili e ad alto valore aggiunto per la clientela.

Dal punto di vista architetturale, è proseguita l'attività di ottimizzazione infrastrutturale ed applicativa, il continuo miglioramento e tuning dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa coerentemente con adempimenti e vincoli normativi con la consueta attenzione ai temi di digitalizzazione della Banca.

Tra le principali attività progettuali concluse si segnalano, distinte per ambito:

  • Potenziamento dell'attività consulenziale basato sul modello cyborg-advisory:
    • o Introduzione della firma digitale per i prodotti assicurativi Eurovita e Aviva
    • o Disponibilità dei report informativi su costi ed oneri ex post previsti dalla normativa MIFID2
    • o Potenziamento del servizio di consulenza Plus mediante:
      • Introduzione del Report commerciale, Diagnosi prospect, Simulatore Amministrato
      • possibilità di includere titoli azionari tra quelli in consulenza
    • o Potenziamento del servizio di consulenza Advice mediante:
      • Introduzione assicurazione Eurovita
      • Sottoscrizione Certificates
  • Ampliamento dell'offerta di prodotti e servizi
    • o Attivazione della piattaforma di Internalizzazione ordini di trading per il mercato dei futures e per le knockout options
    • o Introduzione nuova modalità operativa Super Leva Futures per la clientela Italia e UK
    • o Estensione del servizio MultiCurrency a 12 nuove valute estere per la clientela Italia e UK con attivazione tramite Firma Digitale
    • o Estensione degli orari di apertura H24 del servizio CFD Forex
    • o Estensione della disponibilità delle Opzioni Daily sul sistema di trading professionale PowerDesk e sulle APP mobile
    • o Sottoscrizione Credit Lombard e Polizze assicurative tramite sito online
    • o Introduzione per i clienti UK della piattaforma Fondi, del servizio Sepa Direct Debit (SDD) e Instant Payments (IP)
    • o Ampliamento offerta con Mutuo Fineco Green
    • o Ampliamento dei servizi offerti tramite la piattaforma mobile: Bollettini Cbill, Informativa Utenze, riconoscimento IBAN con fotocamera, Cambio Valuta in HomePage
    • o Attivazione del servizio Apriconto Mobile per la clientela UK
    • o Rilascio della API Multiplatform disponibile per fare acquisti con i device GooglePay, FitBit e Garmin Pay oltre che con i dispositivi Apple
  • Adempimenti relativi alla Direttiva sui servizi di pagamento PSD2
    • o Distribuzione del sistema di Secure Customer Authentication basato su "Mobile Code" propedeutico all'adeguamento alla normativa PSD2
    • o Disponibilità di un portale dedicato che fornisce alle terze parti certificate un catalogo di API e documentazione associata per consentire l'integrazione dei servizi disciplinati dalla normativa PSD2
    • o Rilascio della nuova interfaccia Fineco XS2A (Access to account interface) volto a garantire un canale sicuro di autenticazione e comunicazione tra l'ASPSP (Account Servicing Payment Service Providers) e il TPP (Third Party Providers)
  • Altri adempimenti
    • o Avvio della gestione della fatturazione elettronica
    • o Implementazioni necessarie per l'adeguamento dei sistemi informativi agli obblighi di reporting finanziario e normativi derivanti dall'entrata in vigore di nuovi principi contabili e/o nuove disposizioni previste delle Autorità di vigilanza
    • o Avvio delle attività di internalizzazione dei servizi erogati in precedenza dalla ex-capogruppo UniCredit S.p.A..

Il sistema dei controlli interni

Il sistema dei controlli interni è un elemento fondamentale del complessivo sistema di governo delle banche; esso assicura che l'attività aziendale sia in linea con le strategie e le politiche aziendali e sia improntata a canoni di sana e prudente gestione.

La Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti definisce i principi e le linee guida cui il sistema dei controlli interni delle banche si deve uniformare; in quest'ambito sono definiti i principi generali di organizzazione, indicati il ruolo ed i compiti degli organi aziendali, delineate le caratteristiche ed i compiti delle funzioni aziendali di controllo.

I presidi relativi al sistema dei controlli interni devono coprire ogni tipologia di rischio aziendale. La responsabilità primaria è rimessa agli organi aziendali, ciascuno secondo le rispettive competenze. L'articolazione dei compiti e delle responsabilità degli organi e delle funzioni aziendali deve essere chiaramente definita.

Le banche applicano le disposizioni secondo il principio di proporzionalità, cioè tenuto conto della dimensione e complessità operative, della natura dell'attività svolta, della tipologia dei servizi prestati.

La Banca Centrale Europea o la Banca d'Italia, nell'ambito del processo di revisione e valutazione prudenziale, verificano la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia), l'affidabilità del sistema dei controlli interni delle banche.

Coerentemente a quanto statuito dalle Autorità di Vigilanza, il Sistema dei Controlli Interni della Banca è costituito dall'insieme delle regole, delle funzioni, delle strutture, delle risorse, dei processi e delle procedure che mirano ad assicurare, nel rispetto della sana e prudente gestione, il conseguimento delle seguenti finalità:

  • verifica dell'attuazione delle strategie e delle politiche aziendali;
  • contenimento del rischio entro i limiti indicati nel quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio della Banca (Risk Appetite Framework - "RAF");
  • prevenzione del rischio che la Banca sia coinvolta, anche involontariamente, in attività illecite (con particolare riferimento a quelle connesse con il riciclaggio, l'usura ed il finanziamento al terrorismo);
  • salvaguardia del valore delle attività e protezione dalle perdite;
  • efficacia ed efficienza dei processi aziendali;
  • affidabilità e sicurezza delle informazioni aziendali e delle procedure informatiche;
  • conformità delle operazioni con la legge e la normativa di vigilanza, nonché con le politiche, i regolamenti e le procedure interne della Banca e del Gruppo FinecoBank.

FinecoBank, in qualità di Capogruppo, ha dotato il Gruppo di un sistema unitario di controlli interni che consenta l'effettivo controllo sia sulle scelte strategiche del Gruppo nel suo complesso, sia sull'equilibrio gestionale delle singole entità del Gruppo.

Da un punto di vista metodologico, il Sistema dei Controlli Interni della Banca e di Fineco AM, unica società controllata, prevede tre tipologie di controlli:

  • controlli di 1° livello (cd. "controlli di linea"): sono controlli relativi allo svolgimento delle singole attività lavorative e sono posti in essere sulla base di procedure esecutive all'uopo predisposte sulla base di un'apposita normativa interna. Il presidio sui processi ed il loro costante aggiornamento è affidato ai "responsabili di processo", che hanno l'incarico di porre in essere controlli idonei a garantire il corretto svolgimento dell'attività quotidiana da parte del personale interessato, nonché il rispetto delle deleghe conferite. I processi presidiati riguardano sia le strutture di contatto con la clientela sia quelle esclusivamente interne;
  • controlli di 2° livello: sono controlli legati all'operatività quotidiana connessi al processo di misurazione dei rischi quantificabili e sono effettuati in via continuativa da strutture diverse da quelle operative. I controlli sui rischi di mercato, di credito e operativi, aventi ad oggetto la verifica del rispetto dei limiti assegnati alle varie funzioni operative ed il controllo della coerenza dell'operatività delle singole aree produttive rispetto ai predefiniti obiettivi di rischio/rendimento, sono assegnati alla funzione Risk Management; i controlli sui rischi di non conformità alle norme sono in carico alla unit Compliance; sulle aree normative per le quali sono già previste forme di controllo da parte di strutture specialistiche, il presidio del rischio di non conformità è attribuito a queste ultime sulla base del modello operativo di «Coverage Indiretto»;
  • controlli di 3° livello: sono quelli tipici della revisione interna, basati sull'analisi delle informazioni ricavate dalle basi-dati o dai report aziendali nonché sullo svolgimento di verifiche in loco. Questo tipo di controllo è volto a individuare violazioni delle procedure e della regolamentazione nonché a valutare periodicamente la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità (in termini di efficienza ed efficacia) e l'affidabilità del sistema dei controlli interni e del sistema informativo (ICT audit), con cadenza prefissata in relazione alla natura e all'intensità dei rischi. Tali controlli sono assegnati alla funzione Internal Audit che, con decorrenza 10 maggio 2019, è stata internalizzata; per verificare la rispondenza dei comportamenti delle società appartenenti al Gruppo agli indirizzi della Capogruppo nonché l'efficacia del sistema dei controlli interni, la funzione di revisione interna di FinecoBank a livello consolidato effettua periodicamente verifiche in loco sulle componenti del Gruppo, tenuto conto della rilevanza delle diverse tipologie di rischio assunte dalle entità.

Per quanto concerne la controllata Fineco AM, formalmente costituita a fine 2017 e divenuta operativa nel mese di luglio 2018, la struttura organizzativa prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management, da parte di funzioni interne alla società, ed Internal Audit14 , funzione esternalizzata a PWC.

14 L'attività di internal audit nel secondo semestre 2018 era svolta in outsourcing da UniCredit S.p.A..

Le funzioni aziendali deputate ai controlli di 2° e 3° livello della Capogruppo presentano annualmente agli organi aziendali una relazione che illustra le verifiche effettuate, i risultati emersi, i punti di debolezza rilevati con riferimento, oltre che alla Capogruppo medesima, anche al Gruppo bancario nel suo complesso e propongono gli interventi da adottare per la rimozione delle carenze rilevate.

Presso la Capogruppo sono inoltre istituiti controlli di vigilanza istituzionale: sono i controlli svolti dagli organi con funzioni di controllo della Banca tra i quali, in particolare, il Collegio Sindacale e l'Organismo di Vigilanza ex D.lgs. 8 giugno 2001, n. 231.

Considerando le funzioni e le strutture coinvolte, il Sistema dei Controlli Interni di FinecoBank si fonda su:

  • organi e funzioni di controllo, comprendendo, ciascuno per le rispettive competenze, il Consiglio di Amministrazione, il Comitato Rischi e Parti Correlate, il Comitato Remunerazione, il Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale15, il Collegio Sindacale, l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01 nonché le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance16, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo17;
  • modalità di coordinamento tra i soggetti coinvolti nel Sistema dei Controlli Interni e di gestione dei rischi che prevedono:
    • o forme di collaborazione e coordinamento tra le funzioni di controllo, sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo;
    • o definizione dei flussi informativi tra gli Organi Aziendali e le funzioni di controllo della Banca.

In ultimo, si precisa che ai sensi dell'articolo 49, paragrafo 1, del Regolamento (UE) n. 468/2014 della Banca Centrale Europea (BCE/2014/17) (regolamento quadro sull'MVU, Meccanismo di Vigilanza Unico), la BCE pubblica, a partire dal 4 settembre 2014, un elenco periodicamente aggiornato contenente il nome dei soggetti e gruppi vigilati che ricadono sotto la vigilanza diretta della BCE ("soggetti vigilati significativi" e "gruppi vigilati significativi", secondo la definizione di cui all'articolo 2, punti 16) e 22) del regolamento quadro sull'MVU), indicando per ciascuno la motivazione specifica della vigilanza diretta e, in caso di classificazione come "significativo" sulla base del criterio delle dimensioni, il valore totale delle attività del soggetto o del gruppo vigilato. La Banca, in quanto "ente creditizio insediato in uno Stato membro partecipante" ed appartenente al Gruppo UniCredit (classificato come "gruppo vigilato significativo"), rientrava tra i "soggetti vigilati significativi; a partire da settembre 2019, in seguito all'iter di classificazione svolto dalle Autorità di Vigilanza dopo l'uscita dal gruppo Unicredit, il Gruppo è riportata tra le "Less Significant High Priority Institution".

Principali rischi e incertezze

Per una compiuta descrizione dei rischi e delle incertezze che la Banca e il Gruppo devono fronteggiare nell'attuale situazione di mercato si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata e dell'impresa.

15 Nominato anche "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" ai sensi del principio 7.P.3 del codice di Autodisciplina delle società quotate.

16 Nell'ambito di tale funzione è presente anche il Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo, incaricato di gestire la corretta applicazione della normativa in tema di contrasto al riciclaggio ed al finanziamento del terrorismo. Il Compliance Officer è nominato anche Responsabile della Funzione Antiriciclaggio.

17 L'ordinamento e le fonti di autoregolamentazione attribuiscono compiti di controllo a specifiche funzioni – diverse dalle funzioni aziendali di controllo – la cui attività va inquadrata in modo coerente nel Sistema dei Controlli Interni. In particolare nel caso della Banca, rilevano il Presidio Locale per la normativa in materia di Operazioni con Soggetti in conflitto di interesse (in carico alla Unit Segreteria Societaria della Direzione Legal & Corporate Affairs), il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis del TUF (identificato nel CFO della Banca), il Delegato in materia di Salute e Sicurezza sul lavoro; la funzione Human Resources, il responsabile Business Continuity & Crisis Management e il responsabile dell'Outsourcing Management (Cost Manager Assistant). Tutte le funzioni aziendali, diverse dalle funzioni aziendali di controllo, partecipano inoltre al Sistema dei Controlli Interni attraverso lo svolgimento dei controlli di primo livello incorporati nei processi aziendali di loro pertinenza.

La struttura organizzativa

Nel corso del mese di aprile 2019 sono state apportate alcune modifiche alla struttura organizzativa della Direzione Global Business e della Direzione Organizzazione e Operations Banca con la creazione di nuove strutture, la ridenominazione di strutture esistenti e la ridistribuzione di alcune attività per una migliore rappresentazione delle stesse.

A seguito dell'uscita di FinecoBank dal Gruppo Bancario UniCredit e all'iscrizione del Gruppo Bancario FinecoBank all'Albo dei Gruppi Bancari, nel corso del mese di maggio 2019 è stata internalizzata la funzione di revisione interna (Internal audit) in precedenza esternalizzata a UniCredit S.p.A. e nel corso del secondo semestre del 2019 sono state identificate, nell'ambito della Direzione Chief Financial Officer, specifiche strutture per la gestione del bilancio consolidato e delle segnalazioni di vigilanza consolidate; inoltre, sono state costituite le strutture Regulatory Affairs, Procurement Office e la struttura dedicata alla gestione delle segnalazioni di operazioni sospette in ambito antiriciclaggio e alla trasmissione al UIF (Unità di Informazione Finanziaria) di quelle ritenute fondate.

Infine, sono state apportate alcune ulteriori modifiche organizzative nell'ambito della Direzione Global Business, della Direzione Chief Risk Officer, della Direzione Operations Titoli e di Human Resources, in termini di ridistribuzione di alcuni compiti, per aggregare attività simili e limitare la frammentazione di responsabilità, e di ridenominazione di strutture esistenti, per una migliore rappresentazione delle stesse.

Il modello organizzativo della Capogruppo

Il modello organizzativo della Capogruppo si basa su un modello di tipo funzionale, che promuove economie di scala e facilita lo sviluppo di capacità e conoscenze verticali all'interno dell'area di appartenenza e garantisce la necessaria dinamicità decisionale. Nell'attuale formulazione, pur applicando il concetto di "specializzazione funzionale", viene mantenuto l'approccio per progetti in ogni fase di definizione e rilascio di prodotti e servizi.

I collegamenti orizzontali sono garantiti dal funzionamento di appositi Comitati manageriali, che presidiano tra le altre attività, lo stato di avanzamento dei progetti più rilevanti. Le sinergie tra i canali distributivi ed il presidio sui processi decisionali trasversali ai Department sono garantiti dal funzionamento del Management Committee.

Il modello prevede l'identificazione delle funzioni aziendali di controllo: i) di conformità alle norme (compliance); ii) di controllo dei rischi (risk management); iii) di revisione interna (internal audit); e ulteriori funzioni di indirizzo e supporto e/o controllo, tra cui il CFO – Chief Financial Officer, il Legale, le Risorse Umane, la Corporate Identity e la funzione di controllo sulla rete dei consulenti finanziari.

Inoltre, il modello identifica ulteriori tre linee Funzionali, che governano:

  • la rete di vendita (Network PFA & Private Banking Department);
  • il business (Global Business Department);
  • il funzionamento operativo (GBS Department).

In breve sintesi:

  • al Network PFA & Private Banking Department è affidato il compito di presidiare la gestione e lo sviluppo della Rete dei consulenti finanziari FinecoBank abilitati all'offerta fuori sede e di garantire il necessario supporto alla Rete di Vendita nella gestione della clientela ascrivibile al segmento Private Banking;
  • al Global Business Department è affidato il compito di presidiare lo sviluppo dei prodotti Trading, Banking, Credit, Investing e dei servizi di consulenza finanziaria, offerti alla clientela della Banca;
  • il GBS (Global Banking Services) Department coordina le strutture organizzative preposte al presidio dei processi organizzativi/operativi, dei sistemi informativi e della logistica, necessari per garantire l'efficace ed efficiente esercizio dei sistemi al servizio del business. Al GBS Department riportano le seguenti strutture: ICT & Security Office Department (CIO), CRM – Customer Relationship Management Department, Organization & Bank Operations Department, Financial Operations Department, Network Logistic Unit, General Services unit.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale riportano le seguenti strutture organizzative: il Network PFA & Private Banking Department, il Global Business Department, il CFO (Chief Financial Officer) Department, il CRO Department (Chief Risk Officer), il Network Controls, Monitoring & Services Department, il Legal & Corporate Affairs Department, il GBS Department (Global Banking Services), la Unit Human Resources, la Unit Compliance e il Team Identity & Communications.

La Funzione di Revisione Interna (Internal Audit) riporta direttamente al Consiglio di Amministrazione, Organo con Funzione di Supervisione Strategica.

La struttura organizzativa (SEGUE)

Sistema di gestione manageriale di Gruppo

La Capogruppo FinecoBank è responsabile di massimizzare il valore di lungo termine del Gruppo nel suo complesso, garantendo il governo unitario, l'indirizzo e il controllo delle entità del Gruppo (ovvero di Fineco AM, al momento unica società controllata).

Per tale finalità FinecoBank ha definito regole per il governo del Gruppo Bancario FinecoBank allo scopo di esercitare compiutamente il proprio ruolo di gestione e coordinamento del Gruppo18, nonché ha delineato il sistema di gestione manageriale/funzionale del Gruppo e disciplinato i processi chiave tra la Capogruppo e le entità del Gruppo.

La Capogruppo assicura il coordinamento delle attività delle entità con un sistema manageriale di gestione basato sul concetto delle "competence line", attraverso il forte legame funzionale tra la struttura di Capogruppo e la struttura organizzativa delle entità (funzione omologa dell'entità).

Le Competence Line sono rappresentate dalle strutture/funzioni che, operando trasversalmente tra la Capogruppo e le entità del Gruppo, hanno l'obiettivo di indirizzare, coordinare e controllare le attività ed i rischi del Gruppo nel suo complesso e tramite le strutture/funzioni presenti localmente, delle singole entità. Le Competence Line operano nei seguenti ambiti: Investor Relations, Finanza e Tesoreria, Pianificazione e Controllo, Vigilanza, Bilancio e Fiscale (ambito Chief Financial Officer); Risk Management e Crediti (ambito Chief Risk Officer); Legale/Societario; Compliance; Internal Audit nonché Human Resources, Identity & Communication, Organization/Business Continuity & Crisis Management/ICT/Security/Acquisti (ambito Global Banking Services).

Con l'obiettivo di realizzare un forte collegamento funzionale e manageriale a livello di Gruppo, all'interno dei vincoli posti dalle leggi e regolamenti locali applicabili, i Responsabili delle Competence Line hanno un ruolo diretto e, nel rispetto delle responsabilità degli Organi Societari delle entità, specifici poteri di indirizzo, supporto e controllo con riferimento alle corrispondenti funzioni delle entità, sempre in coordinamento con il Top Management della rispettiva entità.

Piano di continuità operativa

Come previsto dalla normativa di riferimento, la Banca si è dotata di un modello che prevede strutture organizzative dedicate alla gestione della Business Continuity e delle Crisi, sia in regime di attività ordinaria sia in situazioni di emergenza.

L'impianto di Business Continuity e Crisis Management della Banca prevede il piano di gestione delle emergenze e delle crisi ed il piano di continuità operativa, di cui costituiscono parte integrante il piano di disaster recovery (che stabilisce le misure per il ripristino delle applicazioni e dei sistemi informativi colpiti da "disastro") ed il piano di cyber attack (che definisce le strategie per la gestione degli attacchi informatici su larga scala).

Tali Piani descrivono le modalità di gestione delle crisi e vengono aggiornati e verificati regolarmente per garantirne l'efficacia e l'adeguatezza.

18 In conformità all'articolo 61 del D.Lgs. n. 385 del 1° settembre 1993 (la "Legge Bancaria Italiana") e alle Istruzioni di Vigilanza emesse dalla Banca d'Italia.

I principali aggregati patrimoniali

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
Attivo 31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 754.386 6 754.380 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 7.933 6.876 1.057 15,4%
Finanziamenti a banche 566.033 3.058.882 (2.492.849) -81,5%
Finanziamenti a clientela 3.679.829 2.955.074 724.755 24,5%
Altre attività finanziarie 22.304.892 18.231.182 4.073.710 22,3%
Coperture 64.939 8.187 56.752 693,2%
Attività materiali 152.048 16.632 135.416 814,2%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 37.492 8.705 28.787 330,7%
Attività fiscali 23.444 6.714 16.730 249,2%
Altre attività 342.309 350.770 (8.461) -2,4%
Totale dell'attivo 28.022.907 24.732.630 3.290.277 13,3%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
Passivo e patrimonio netto 31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Debiti verso banche 154.653 1.009.774 (855.121) -84,7%
Debiti verso clientela 25.919.858 22.273.188 3.646.670 16,4%
Passività finanziarie di negoziazione 3.777 2.221 1.556 70,1%
Coperture 94.950 7.941 87.009 1095,7%
Passività fiscali 11.437 12.390 (953) -7,7%
Altre passività 455.748 451.435 4.313 1,0%
Patrimonio 1.382.484 975.681 406.803 41,7%
- capitale e riserve 1.093.117 744.256 348.861 46,9%
- riserve da valutazione 1.002 (9.794) 10.796 110,2%
- risultato netto 288.365 241.219 47.146 19,5%
Totale del passivo e del patrimonio netto 28.022.907 24.732.630 3.290.277 13,3%

Cassa e disponibilità liquide

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 754,4 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso dell'esercizio 2019 per trasferirvi la liquidità in precedenza depositata presso UniCredit S.p.A..

Attività finanziarie di negoziazione

Le Attività finanziarie di negoziazione sono pari a 7,9 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "possedute per negoziazione", in particolare:

  • titoli obbligazionari, azionari e quote di O.I.C.R., per un importo pari a 3,3 milioni di euro (2,1 milioni di euro al 31 dicembre 2018), presenti nel portafoglio di proprietà in seguito all'attività di negoziazione oppure utilizzati per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione positiva dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,4 milioni di euro (1,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018), che trovano corrispondenza nelle valutazioni negative rilevate nelle "Passività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione positiva dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti Futures e Forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 3,2 milioni di euro (3,5 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

(Importi in migliaia)
Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Crediti verso banche centrali 251.574 - 251.574 -
Crediti verso banche 314.459 3.058.882 (2.744.423) -89,7%
Conti correnti e depositi a vista 250.501 1.922.041 (1.671.540) -87%
Depositi a scadenza 9.994 1.127.298 (1.117.304) -99,1%
Altri finanziamenti: 53.964 9.543 44.421 465,4%
1. Pronti contro termine attivi 4.316 416 3.900 937,5%
2. Altri 49.648 9.127 40.521 443,9%
Totale 566.033 3.058.882 (2.492.849) -81,5%

Finanziamenti a banche

I Finanziamenti a banche sono pari a 566 milioni di euro ed evidenziano una riduzione dell'81,5% rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al trasferimento della liquidità sul conto HAM presso Banca d'Italia, in precedenza detenuta presso UniCredit S.p.A., e alla chiusura dei depositi vincolati con UniCredit S.p.A..

I "Crediti verso banche centrali" sono costituiti esclusivamente dalla Riserva obbligatoria presso Banca d'Italia.

I "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie, tra le quali UniCredit S.p.A., per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM. Al 31 dicembre 2018 la voce includeva, inoltre, la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A. trasferita, in parte, nel primo semestre 2019 sul conto HAM presso Banca d'Italia di cui sopra.

I "Depositi a scadenza" sono costituiti esclusivamente dal deposito intrattenuto da Fineco AM con Intesa Sanpaolo Plc per un importo pari a 10 milioni di euro. Al 31 dicembre 2018 la voce includeva i depositi attivi presso la stessa UniCredit estinti nel corso dell'esercizio 2019 per un importo complessivo di 1.119,3 milioni di euro.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 43,8 milioni di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (5,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018) e per 5,8 milioni di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Finanziamenti a clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Conti correnti 1.292.172 1.018.700 273.472 26,8%
Pronti contro termine attivi 160.112 148.797 11.315 7,6%
Mutui 1.156.353 856.870 299.483 35,0%
Carte di credito, prestiti personali 810.061 750.141 59.920 8,0%
Altri finanziamenti 261.131 180.566 80.565 44,6%
Totale 3.679.829 2.955.074 724.755 24,5%

I Finanziamenti a clientela sono pari a 3.679,8 milioni di euro, in crescita del 24,5% rispetto al 31 dicembre 2018, e sono rappresentati da:

  • utilizzi di conto corrente per 1.292,2 milioni di euro, in crescita del 26,8%, di cui utilizzi di conto corrente garantiti da titoli (in particolare "Credit Lombard") per un ammontare pari a 1.242,7 milioni di euro;
  • pronti contro termine attivi per 160,1 milioni di euro, costituiti da:
    • o operazioni di "Leva Multiday" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 159,9 milioni di euro;
    • o operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 0,2 milioni di euro;
  • mutui per 1.156,4 milioni di euro, in crescita del 35%;
  • carte di credito revolving e a saldo e prestiti personali per 810,1 milioni di euro, in aumento dell'8%;
  • altri finanziamenti per 261,1 milioni di euro, costituiti, principalmente, da depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione a fronte di operazioni su contratti derivati e strumenti finanziari, per un ammontare di 151,6 milioni di euro (85 milioni di euro al 31 dicembre 2018), e crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un ammontare di 104 milioni di euro (88,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ammontano complessivamente a 3.263,9 milioni di euro e sono costituiti principalmente da crediti per prestiti personali, mutui, utilizzi di conto corrente e carte di credito revolving e a saldo; complessivamente evidenziano un incremento del 24%, grazie all'erogazione, nel corso dell'esercizio 2019, di 216 milioni di euro di prestiti personali e 413 milioni di euro di mutui oltre alla concessione di nuovi affidamenti in conto corrente per un importo accordato di 797 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Finanziamenti a clientela (riclassifica gestionale) Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Conti correnti 1.290.208 1.016.930 273.278 26,9%
Utilizzo carte di credito 355.133 320.379 34.754 10,8%
Mutui 1.155.943 856.856 299.087 34,9%
Prestiti personali 454.043 428.979 25.064 5,8%
Altri finanziamenti 5.312 6.460 (1.148) -17,8%
Finanziamenti in bonis 3.260.639 2.629.604 631.035 24,0%
Conti correnti 1.964 1.770 194 11,0%
Mutui 410 14 396 2828,6%
Utilizzo carte di credito 25 63 (38) -60,3%
Prestiti personali 860 720 140 19,4%
Altri finanziamenti 42 99 (57) -57,6%
Finanziamenti deteriorati 3.301 2.666 635 23,8%
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 3.263.940 2.632.270 631.670 24,0%
Pronti contro termine 160.112 148.768 11.344 7,6%
Pronti contro termine - deteriorati - 29 (29) -100,0%
Depositi a garanzia, margini iniziali e di variazione 151.555 84.963 66.592 78,4%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari 103.956 88.922 15.034 16,9%
Crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari
- deteriorati
266 122 144 118,0%
Crediti di funzionamento e altri crediti 415.889 322.804 93.085 28,8%
Finanziamenti a clientela 3.679.829 2.955.074 724.755 24,5%

Le attività deteriorate

(Importi in migliaia)

Importo lordo Fondo svalutazione Importo netto Coverage ratio
Categoria Consistenze al Consistenze al Consistenze al Dati al
31/12/2019 31/12/2018 31/12/2019 31/12/2018 31/12/2019 31/12/2018 31/12/2019 31/12/2018
Sofferenze 19.562 19.714 (17.877) (18.067) 1.685 1.647 91,39% 91,65%
Inadempienze probabili 4.348 2.659 (2.957) (2.042) 1.391 617 68,01% 76,80%
Scaduti 1.424 1.562 (932) (1.009) 492 553 65,45% 64,60%
Totale 25.334 23.935 21.766 21.118 3.568 2.817 85,92% 88,23%

La consistenza dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore si attesta a 3,6 milioni di euro, di cui 1,7 milioni di euro di crediti in sofferenza, 1,4 milioni di euro di inadempienze probabili e 0,5 milioni di euro di crediti scaduti. I crediti deteriorati rappresentano lo 0,11% dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria (0,11% al 31 dicembre 2018) e sono relativi, principalmente, a scoperti di conto corrente e prestiti personali.

Altre attività finanziarie

(Importi in migliaia)
Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value
12.226 13.342 (1.116) -8,4%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
321.699 961.773 (640.074) -66,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 21.970.967 17.256.067 4.714.900 27,3%
- titoli di debito emessi da banche 8.874.329 9.382.112 (507.783) -5,4%
- titoli di debito emessi da clientela 13.096.638 7.873.955 5.222.683 66,3%
Totale 22.304.892 18.231.182 4.073.710 22,3%

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 8,7 milioni di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2019 pari a 2,6 milioni di euro, e dall'esposizione in titoli di capitale contabilizzati in seguito alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi, per un importo di 2,6 milioni di euro (di cui 2,3 milioni di euro relativi all'operazione Carige e 0,3 milioni di euro relativi all'operazione Carim, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2019 di 4,5 milioni di euro al lordo delle imposte. Per maggiori dettagli in merito all'esposizione nei confronti dello Schema Volontario si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - Sezione 5 – Altri aspetti della nota integrativa consolidata.

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e in parte residuale da interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"19. Di seguito si riporta il valore di bilancio dei titoli di Stati suddivisi per paese emittente:

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Italia 172.704 816.900 (644.196) -78,9%
Francia 36.668 35.471 1.197 3,4%
America 70.891 67.585 3.306 4,9%
Irlanda 41.431 41.812 (381) -0,9%
Totale 321.694 961.768 (640.074) -66,6%

19 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

I titoli di debito emessi da banche rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" comprendono titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. per 7.501,4 milioni di euro (9.115,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018), covered bond emessi da istituzioni creditizie per 627,2 milioni di euro e titoli obbligazionari emessi da organismi sovrannazionali e agenzie governative che rientrano nella definizione di istituzioni creditizie per 745,7 milioni di euro (266,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I titoli di debito emessi da clientela rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" si riferiscono esclusivamente ad esposizioni Sovrane e Sovranazionali. Di seguito si riporta il valore di bilancio suddiviso per emittente:

(Importi in migliaia)
Controparte Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Italia 5.139.066 3.150.186 1.988.880 63,1%
Spagna 4.081.857 3.411.725 670.132 19,6%
Germania 127.178 127.432 (254) -0,2%
Polonia 118.924 79.660 39.264 49,3%
Francia 696.810 255.743 441.067 172,5%
America 338.246 - 338.246 n.c.
Austria 398.087 208.562 189.525 90,9%
Irlanda 730.905 171.703 559.202 325,7%
Regno Unito 58.658 - 58.658 n.c.
Belgio 417.485 181.983 235.502 129,4%
Portogallo 333.319 - 333.319 n.c.
EFSF (European Financial Stability Facility) 352.945 160.493 192.452 119,9%
ESM (European Stability Mechanism) 303.158 126.468 176.690 139,7%
Totale 13.096.638 7.873.955 5.222.683 66,3%

Coperture

(Importi in migliaia)
Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni positive 21.115 - 21.115 n.c.
Derivati copertura del passivo - valutazioni positive 14.944 3.314 11.630 350,9%
Adeguamento di valore delle attività oggetto di copertura generica 28.880 4.873 24.007 492,7%
Totale attivo 64.939 8.187 56.752 693,2%
di cui:
Valutazioni positive 37.199 2.575 34.624 n.c.
Ratei attivi e passivi ricondotti (1.140) 739 (1.879) -254,0%
Adeguamento di valore delle attività coperte 28.880 4.873 24.007 492,7%
Totale attivo 64.939 8.187 56.752 693,2%
Derivati copertura dell'attivo - valutazioni negative 80.852 5.341 75.511 n.c.
Adeguamento di valore delle passività oggetto di copertura generica 14.098 2.600 11.498 442,2%
Totale passivo 94.950 7.941 87.009 n.c.
di cui:
Valutazioni negative 58.128 4.703 53.425 n.c.
Ratei attivi e passivi ricondotti 22.724 638 22.086 n.c.
Adeguamento di valore delle passività coperte 14.098 2.600 11.498 442,2%
Totale passivo 94.950 7.941 87.009 n.c.

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

(Importi in migliaia)
Sintesi valutazioni derivati di copertura Attivo Passivo Sbilancio
Valutazione derivati di copertura dell'attivo e del passivo 37.199 58.128 (20.929)
Adeguamento di valore delle attività /passività oggetto di copertura generica 28.880 14.098 14.782
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura specifica 6.132 - 6.132
Totale 72.211 72.226 (15)

Al 31 dicembre 2019 le attività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da mutui erogati a clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività finanziarie oggetto di copertura generica sono rappresentate da raccolta diretta da clientela contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le attività finanziarie oggetto di copertura specifica sono rappresentate da titoli di debito contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

Le valutazioni positive e negative dei derivati di copertura si riferiscono a contratti derivati stipulati dal Gruppo con finalità di copertura del rischio di tasso d'interesse gravante sulle attività e passività sopra citate, il cui effetto economico, al netto di 23,9 milioni di euro di ratei interessi negativi contabilizzati nel margine di interesse, è negativo per 0,01 milioni di euro.

Attività materiali

Le Attività materiali sono costituite da terreni, immobili, macchine elettroniche, mobili, arredi, impianti e attrezzature.

In data 1° gennaio 2019, per effetto della prima applicazione del principio contabile IFRS 16, sono stati iscritti nell'attivo di bilancio le attività materiali che rappresentano il diritto d'uso dei beni oggetto di locazione, per un totale di 64.575 migliaia di euro, rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalle società del Gruppo e dei negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre a contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il 31 gennaio 2019 la Banca ha acquistato da Immobiliare Stampa S.C.p.A. (facente capo al Gruppo Banca Popolare di Vicenza), la proprietà dell'immobile, con destinazione uso uffici e relativi accessori, presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, parzialmente condotto in locazione sino a tale data. La transazione si è conclusa a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro, ammontare per il quale, oltre a imposte e costi diretti iniziali, l'immobile è stato iscritto in bilancio. Si precisa che si è proceduto alla contabilizzazione separata di terreno e fabbricato, anche se acquistati congiuntamente, come previsto dallo IAS 16.

Gli investimenti in macchine elettroniche sono stati finalizzati al continuo aggiornamento di hardware utilizzato da tutte le strutture della Banca e di Fineco AM. Gli investimenti in mobili, arredi, impianti e attrezzature sono destinati sia alle sedi sia all'allestimento dei negozi finanziari.

(Importi in migliaia)
Attività materiali Saldo al
31/12/2018
Rettifiche IFRS16
01/01/2019
Investimenti
anno 2019
Altre variazioni e
vendite
anno 2019
Ammortamenti e
rettifiche
anno 2019
Saldo al
31/12/2019
Terreni - - 23.932 - - 23.932
Immobili 2.088 63.950 61.247 (7.056) (10.627) 109.602
Macchine elettroniche 10.944 - 6.255 - (4.464) 12.735
Mobili e arredi 1.836 - 2.149 3 (1.404) 2.584
Impianti e attrezzature 1.764 625 1.775 (50) (919) 3.195
Totale 16.632 64.575 95.358 (7.103) (17.414) 152.048

Si precisa che le attività materiali al 31 dicembre 2019 includono il "diritto d'uso" relativo agli immobili per un ammontare di 66,2 milioni di euro e il "diritto d'uso" relativo a impianti e attrezzature per un ammontare di 0,5 milioni di euro.

Avviamento

L'Avviamento iscritto in bilancio della Banca, pari a 89,6 milioni di euro, deriva da operazioni realizzatesi negli anni dal 2001 al 2008 e aventi ad oggetto acquisizioni e fusioni per incorporazione di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari (Fineco On Line Sim S.p.A., ramo d'azienda Trading e Banking di Banca della Rete, ramo d'azienda consulenti finanziari ex FinecoGroup S.p.A., UniCredit Xelion Banca S.p.A.).

Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta più possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda. La cash generating unit (CGU) è, dunque, la Banca nel suo complesso, incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Osserviamo, infatti, che in considerazione del particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa; la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, unitamente ai servizi di banking, brokerage ed investing.

L'impairment test dell'avviamento iscritto in bilancio, effettuato al 31 dicembre 2019, non ha fatto emergere alcuna evidenza di perdite di valore; per ogni ulteriore informazione relativa al test di impairment si rinvia alla Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato della nota integrativa consolidata.

Altre attività immateriali

Le Altre attività immateriali comprendono principalmente gli acquisti e le implementazioni delle procedure informatiche che presentano utilità pluriennale, necessarie al fine di gestire l'evoluzione e la continua offerta da parte del Gruppo di nuovi e più versatili servizi ad alto valore aggiunto per la clientela, ottimizzazioni infrastrutturali ed applicative, miglioramenti dell'architettura deputata alla sicurezza applicativa nonché sviluppi necessari per far fronte ai nuovi obblighi normativi e di reporting finanziario. Si evidenzia inoltre che in data 28 novembre 2019 la Banca ha acquistato da UniCredit S.p.A. i Marchi e domini Fineco per un ammontare di 22,5 milioni di euro oltre IVA, ammontare per il quale sono stati iscritti in bilancio.

(Importi in migliaia)
Attività immateriali Saldo al
31/12/2018
Investimenti anno
2019
Altre variazioni e vendite
anno 2019
Ammortamenti e rettifiche
anno 2019
Saldo al
31/12/2019
Software 8.019 6.729 - (5.170) 9.578
Marchi - 27.452 - - 27.452
Altre attività immateriali 686 55 - (279) 462
Totale 8.705 34.236 - (5.449) 37.492

Attività fiscali e Altre attività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Attività fiscali
Attività correnti - 467 (467) -100,0%
Attività fiscali anticipate 47.884 28.977 18.907 65,2%
Attività fiscali anticipate di cui alla Legge 214/2011 3.828 4.033 (205) -5,1%
Totale ante compensazione IAS 12 51.712 33.477 18.235 54,5%
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (28.268) (26.763) (1.505) 5,6%
Totale Attività fiscali 23.444 6.714 16.730 249,2%
Altre attività
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 4.579 8.489 (3.910) -46,1%
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.733 2.170 563 25,9%
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie - 119 (119) -100,0%
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.067 6.928 (861) -12,4%
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 28.062 30.356 (2.294) -7,6%
- titoli e cedole da regolare 1.537 5.131 (3.594) -70,0%
- altre operazioni 26.525 25.225 1.300 5,2%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 259.098 269.189 (10.091) -3,7%
- acconti d'imposta 252.251 262.261 (10.010) -3,8%
- crediti d'imposta 6.809 6.893 (84) -1,2%
- acconti d'imposta su TFR 38 35 3 8,6%
Partite in attesa di regolamento: 2.495 4.597 (2.102) -45,7%
- effetti, assegni ed altri documenti 2.495 4.597 (2.102) -45,7%
Partite in corso di lavorazione 13 29 (16) -55,2%
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 50 2 48 2400,0%
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da
quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 27.178 24.588 2.590 10,5%
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno
capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
12.034 4.303 7.731 179,7%
Totale Altre attività 342.309 350.770 (8.461) -2,4%

Precisiamo che le "Attività fiscali anticipate" sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato al netto delle relative "Passività fiscali differite" al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12.

L'incremento delle Attività fiscali, post compensazione IAS 12, è dovuta principalmente:

  • all'iscrizione della fiscalità anticipata relativa al beneficio fiscale del c.d. Patent Box, in seguito al raggiungimento ad inizio 2020 dell'accordo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate in merito alla metodologia da utilizzare per il computo del contributo economico degli intangible oggetto di istanza, che esplicita i suoi effetti con la riduzione dell'imponibile nella dichiarazione dei redditi dell'anno 2020;
  • alla riduzione della riserva negativa da valutazione dei titoli rilevati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Per quanto riguarda le Altre attività, si evidenzia un decremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Attività fiscali" per un importo di 10,1 milioni di euro, determinato da minori acconti versati, in qualità di sostituti di imposta, per l'imposta sostitutiva sui redditi diversi, parzialmente compensati da maggiori acconti versati per l'imposta di bollo, e un incremento dei "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" per 7,7 milioni di euro, relativi, principalmente, all'incremento dei ratei per commissioni di mantenimento maturate su prodotti assicurativi collocati dal Gruppo.

Debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Debiti verso banche centrali - - - -
Debiti verso banche 154.653 1.009.774 (855.121) -84,7%
Conti correnti e depositi a vista 70.396 52.563 17.833 33,9%
Finanziamenti 74.067 933.352 (859.285) -92,1%
- Pronti contro termine passivi 74.067 933.352 (859.285) -92,1%
Debiti per leasing 7.207 - 7.207 -
Altri debiti 2.983 23.859 (20.876) -87,5%
Totale 154.653 1.009.774 (855.121) -84,7%

I Debiti verso banche sono pari 154,7 milioni di euro ed evidenziano una riduzione dell'84,7% rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al mancato rinnovo delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit S.p.A..

La voce "Conti correnti e depositi a vista" è costituita principalmente dai conti correnti aperti da banche clienti per 69,6 milioni di euro (33,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da operazioni di pronti contro termine e stock lending con istituzioni creditizie, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli. Al 31 dicembre 2018 la voce era comprensiva delle operazioni di pronti contro termine effettuate con UniCredit S.p.A. per 751,8 milioni di euro.

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende, principalmente, i margini di variazione ricevuti per l'operatività in derivati per 3 milioni di euro (23,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018, comprensivi dei margini di variazione per l'operatività in pronti contro termine, di cui 22,6 milioni di euro nei confronti di UniCredit S.p.A.).

Debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Conti correnti e depositi a vista 25.573.169 22.046.700 3.526.469 16,0%
Depositi a scadenza 1.359 3.106 (1.747) -56,2%
Finanziamenti 163.450 116.299 47.151 40,5%
- Pronti contro termine passivi 163.450 116.299 47.151 40,5%
Debiti per leasing 60.118 - 60.118 -
Altri debiti 121.762 107.083 14.679 13,7%
Debiti verso clientela 25.919.858 22.273.188 3.646.670 16,4%

I Debiti verso clientela ammontano a 25.919,9 milioni di euro, in crescita del 16,4% rispetto al 31 dicembre 2018, e sono rappresentati principalmente dai conti correnti della clientela, che evidenziano un incremento di 3.526,5 milioni di euro (+16%).

La voce "Pronti contro termine passivi" è costituita da:

  • operazioni di "Short selling" con clientela retail e operazioni di stock lending con clientela istituzionale, operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro che rientrano nella piena disponibilità economica del prestatore e che equivalgono, nella sostanza, a operazioni di pronti contro termine su titoli, per un importo di 163 milioni di euro;
  • operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS oggetto di compensazione in bilancio come previsto dallo IAS 32, per un importo di 0,4 milioni di euro.

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

La voce "Debiti per leasing" rappresenta il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

La voce "Altri debiti" comprende i debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, per un importo pari a 41,4 milioni di euro (34 milioni di euro al 31 dicembre 2018), i margini iniziali e di variazione per l'operatività in contratti derivati e strumenti finanziari, che si attestano a 41,2 milioni di euro (38,9 milioni di euro al 31 dicembre 2018), ed altri debiti a fronte di carte di credito ricaricabili e assegni circolari, per un importo pari a 39,2 milioni di euro (34,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

Passività finanziarie di negoziazione

Le Passività finanziarie di negoziazione sono pari a 3,8 milioni di euro e comprendono strumenti finanziari che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione", in particolare:

  • scoperti tecnici pari 1,9 milioni di euro (0,3 milioni di euro al 31 dicembre 2018), presenti nel portafoglio di proprietà per la copertura gestionale delle posizioni in CFD su azioni aperte nei confronti dei clienti e destinati ad essere negoziati nel breve periodo;
  • la valutazione negativa dei contratti di compravendita a pronti di titoli del portafoglio di negoziazione e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way") per 1,3 milioni di euro (1,2 milioni di euro al 31 dicembre 2018), che trovano corrispondenza nelle valutazioni positive rilevate nelle "Attività finanziarie di negoziazione";
  • la valutazione negativa dei contratti CFD (indici, azioni, tassi di interesse, merci e valute), negoziati in contropartita dei clienti, e dei contratti futures e forex, utilizzati per la relativa copertura gestionale, per 0,6 milioni di euro (0,7 milioni di euro al 31 dicembre 2018).

I CFD sono contratti derivati "Over the counter" che prevedono la liquidazione di un differenziale generato dalla differenza fra il prezzo di apertura ed il prezzo di chiusura dello strumento finanziario. La Banca copre gestionalmente lo sbilancio delle posizioni aperte nei confronti dei clienti tramite la sottoscrizione di futures o l'acquisto/vendita di titoli azionari sui medesimi sottostanti oppure effettuando delle operazioni forex con controparti istituzionali.

Passività fiscali e Altre passività

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Passività fiscali
Passività correnti 11.437 12.390 (953) -7,7%
Passività fiscali differite 28.268 26.763 1.505 5,6%
Totale ante compensazione IAS 12 39.705 39.153 552 1,4%
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (28.268) (26.763) (1.505) 5,6%
Totale Passività fiscali 11.437 12.390 (953) -7,7%
Altre passività
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 202 163 39 23,9%
Altri debiti relativi al personale dipendente 13.342 13.018 324 2,5%
Contributi previdenziali da versare 6.577 6.415 162 2,5%
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi
finanziari 25.866 24.181 1.685 7,0%
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni di
UniCredit 142 338 (196) -58,0%
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 57.512 53.307 4.205 7,9%
- titoli e cedole da regolare 20.310 12.921 7.389 57,2%
- deleghe di pagamento 22.494 21.716 778 3,6%
- altre partite 14.710 18.670 (3.960) -21,2%
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 133.690 116.031 17.659 15,2%
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 27.616 17.805 9.811 55,1%
- altre 106.074 98.226 7.848 8,0%
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 20.796 22.123 (1.327) -6,0%
Partite in attesa di regolamento: 74.298 94.642 (20.344) -21,5%
- bonifici in partenza 74.251 94.545 (20.294) -21,5%
- POS e bancomat 47 97 (50) -51,5%
Partite in corso di lavorazione: 463 561 (98) -17,5%
- bonifici in arrivo 419 543 (124) -22,8%
- altre partite in corso di lavorazione 44 18 26 144,4%
Somme a disposizione della clientela 3.935 3.333 602 18,1%
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti
e diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività
finanziarie 183 157 26 16,6%
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli
che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie 6.851 2.800 4.051 144,7%
Trattamento di fine rapporto 4.810 4.561 249 5,5%
Fondo per rischi e oneri 107.079 109.805 (2.726) -2,5%
Totale Altre passività 455.748 451.435 4.313 1,0%

Precisiamo che le "Passività fiscali differite", al sussistere dei requisiti previsti dallo IAS 12, sono rappresentate nello stato patrimoniale consolidato a compensazione delle "Attività fiscali anticipate".

Le Passività fiscali, post compensazione IAS 12, sono rappresentate esclusivamente da passività fiscali correnti ed evidenziano un decremento di 1 milione di euro.

Per quanto riguarda le Altre passività si evidenzia un incremento delle "Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce Passività fiscali" per 17,7 milioni di euro, dovuto principalmente all'aumento delle passività relative all'imposta di bollo e all'imposta sostitutiva sul risparmio amministrato da versare all'Erario, delle "Partite definitive non imputabili ad altre voci" per 4,2 milioni di euro, dovuto all'incremento delle operazioni in titoli e cedole da regolare per 7,4 milioni di euro parzialmente compensate da minori "Altre partite", e dei "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" per 4,1 milioni di euro, relativi, principalmente, all'incremento dei ratei per commissioni di mantenimento maturate su prodotti assicurativi da pagare ai consulenti finanziari. Si evidenzia, inoltre, una riduzione delle "Partite in attesa di regolamento", dovuta, in particolare, alla diminuzione dei bonifici in partenza per 20,3 milioni di euro.

Il Fondo per rischi ed oneri si compone di:

Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, per un importo di 21 migliaia di euro;

I principali aggregati patrimoniali (SEGUE)

Fondi rischi ed oneri – Altri fondi che accolgono accantonamenti per complessivi 107,1 milioni di euro, per i quali, in presenza di una passività con scadenza e ammontare incerti, è stata riscontrata un'obbligazione in corso come risultato di un evento passato ed è stato possibile effettuare una stima attendibile dell'importo derivante dall'adempimento dell'obbligazione. Gli esborsi, la cui scadenza stimata è superiore a 18 mesi, sono stati attualizzati utilizzando il tasso che rappresenta il valore finanziario del tempo.

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie
rilasciate 21 49 (28) -57,1%
Controversie legali e fiscali 30.910 32.290 (1.380) -4,3%
- Cause in corso 22.370 23.830 (1.460) -6,1%
- Reclami 4.794 4.575 219 4,8%
- Vertenze fiscali 3.746 3.885 (139) -3,6%
Oneri per il personale 4.949 4.809 140 2,9%
Altri 71.199 72.657 (1.458) -2,0%
- Indennità suppletiva clientela 63.618 64.139 (521) -0,8%
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 395 2.266 (1.871) -82,6%
- Altri fondi 7.186 6.252 934 14,9%
Fondo rischi ed oneri - altri fondi 107.058 109.756 (2.698) -2,5%
Totale fondo rischi ed oneri 107.079 109.805 (2.726) -2,5%

Si precisa che la voce "Oneri per il personale" accoglie, esclusivamente, gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

Il Patrimonio

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Capitale sociale 200.941 200.773 168 0,1%
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934 - -
Riserve 397.592 355.509 42.083 11,8%
- Riserva legale 40.188 40.155 33 0,1%
- Riserva straordinaria 309.131 272.454 36.677 13,5%
- Riserva azioni proprie 7.351 13.960 (6.609) n.c.
- Altre riserve 40.923 28.940 11.982 41,4%
(Azioni proprie) (7.351) (13.960) 6.609 n.c.
Riserve da valutazione 1.002 (9.794) 10.796 n.c.
Strumenti di capitale 500.000 200.000 300.000 150,0%
Utile (Perdita) d'esercizio 288.365 241.219 47.146 19,5%
Totale 1.382.484 975.681 406.803 41,7%

Al 31 dicembre 2019 il capitale sociale ammonta a 200,9 milioni di euro, composto da 608.913.600 azioni ordinarie di nominali 0,33. La Riserva Sovrapprezzi di emissione ammonta a 1,9 milioni di euro.

Le riserve sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40,2 milioni di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 309,1 milioni di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 7,4 milioni di euro;
  • Altre Riserve:
    • o Riserva connessa ai piani Equity Settled, per un ammontare pari a 32,7 milioni di euro;
    • o Riserva negativa rilevata per effetto della prima applicazione dell'IFRS 9, pari a -4,9 milioni di euro;
    • o Riserva da consolidamento, pari a 13,1 milioni di euro.

Il patrimonio netto contabile consolidato include i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement20, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%. Nel corso dell'esercizio 2019 il pagamento della cedola è stata contabilizzato a diminuzione della Riserva straordinaria per 7 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%. I costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione dello strumento finanziario nonché le cedole corrisposte sono stati contabilizzati a diminuzione della Riserva straordinaria per un importo, rispettivamente, di 1,8 milioni di euro e 4,8 milioni di euro, al netto della relativa fiscalità.

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1 febbraio 2019, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro con efficacia immediata (successivamente all'iscrizione nel Registro delle imprese);
  • Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di complessive n. 173.581 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche del Sistema Incentivante 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro con efficacia dal 29 marzo 2019.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

L'Assemblea di FinecoBank del 10 aprile 2019 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2018 di FinecoBank S.p.A., pari a 227,9 milioni di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 0,03 milioni di euro, pari allo 0,015% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 43,4 milioni di euro;
  • alle 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,303 euro per complessivi euro 184,5 milioni di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 0,4 milioni di euro.

La "Riserva connessa ai piani Equity Settled" si è incrementata di circa 5,5 milioni di euro per effetto della contabilizzazione, durante il periodo di maturazione degli strumenti, degli effetti economici e patrimoniali degli accordi di pagamento basati su azioni e regolati con azioni ordinarie FinecoBank ed è stata utilizzata per circa 0,3 milioni di euro e 6,4 milioni di euro in seguito all'assegnazione ai consulenti finanziari rispettivamente della prima tranche azionaria del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA", corrispondente a 34.644 azioni ordinarie FinecoBank e della seconda tranche azionaria del piano "2015-2017 PFA PLAN", corrispondente a 646.496 azioni ordinarie FinecoBank.

Al 31 dicembre 2019 il Gruppo, nello specifico la Banca, detiene in portafoglio numero 737.448 azioni della Capogruppo FinecoBank, in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,12% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 7,4 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 34.644 e n. 646.496 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata ridotta complessivamente di 6,6 milioni di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

La Riserva da valutazione è costituita:

  • per 3,2 milioni di euro dalla riserva netta positiva da valutazione dei titoli di debito emessi da Stati sovrani contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", che registra una variazione positiva di 6,6 milioni di euro nel corso dell'esercizio 2019, di cui 5,9 milioni di euro relativi alla variazione positiva di fair value e 0,7 milioni di euro relativi al rigiro a conto economico per realizzi a fronte della vendita e rimborso dei titoli;
  • per -2,2 milioni di euro dalla Riserva negativa piani a benefici definiti, che registra una variazione positiva di 4,2 milioni di euro nell'esercizio 2019 per effetto della contabilizzazione di utili attuariali riconducibili, principalmente, al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

20 Unrated e unlisted.

Raccordo tra il patrimonio netto ed il risultato d'esercizio di FinecoBank ed i corrispondenti dati a livello consolidato

(Importi in migliaia)
Descrizione Patrimonio netto Di cui: risultato netto
31/12/2019 31/12/2019
Saldi di FinecoBank al 31 dicembre 2019 1.366.876 285.891
Effetto del consolidamento di Fineco AM 63.909 50.775
Dividendi incassati nell'esercizio da Fineco AM (48.301) (48.301)
Patrimonio e utile di pertinenza di terzi - -
Saldi di pertinenza del Gruppo 31 dicembre 2019 1.382.484 288.365

L'azionariato

Al 31 dicembre 2019 il capitale sociale, interamente sottoscritto e versato, è di 200.941.488,00 euro, composto da 608.913.600 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Alla data del 31 dicembre 2019 i principali azionisti risultano essere i seguenti:

Maggiori azionisti % di possesso
BlackRock Inc. (*) 8,833%
Capital Research and Management Company 5,050%
Invesco 3,365%
FMR LLC 3,015%

Conto economico riclassificato

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Interessi netti 281.277 278.659 2.618 0,9%
Commissioni nette 325.171 300.443 24.728 8,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.761 44.281 480 1,1%
Saldo altri proventi/oneri 3.608 1.913 1.695 88,6%
Margine d'intermediazione 654.817 625.296 29.521 4,7%
Spese per il personale (90.152) (86.606) (3.546) 4,1%
Altre spese amministrative (240.638) (245.501) 4.863 -2,0%
Recuperi di spesa 104.068 96.767 7.301 7,5%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (22.864) (10.424) (12.440) 119,3%
Costi operativi (249.586) (245.764) (3.822) 1,6%
Risultato di gestione 405.231 379.532 25.699 6,8%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni (1.970) (4.384) 2.414 -55,1%
Risultato netto di gestione 403.261 375.148 28.113 7,5%
Altri oneri e accantonamenti (27.152) (21.380) (5.772) 27,0%
Oneri di integrazione - (121) 121 -100,0%
Profitti netti da investimenti 7.377 1.105 6.272 567,6%
Risultato lordo dell'operatività corrente 383.486 354.752 28.734 8,1%
Imposte sul reddito dell'esercizio (95.121) (113.533) 18.412 -16,2%
Risultato netto dell'operatività corrente 288.365 241.219 47.146 19,5%
Risultato d'esercizio 288.365 241.219 47.146 19,5%
Risultato netto di pertinenza del Gruppo 288.365 241.219 47.146 19,5%

Interessi netti

Gli Interessi netti dell'esercizio 2019 si attestano 281,3 milioni di euro, in aumento dello 0,9% rispetto all'esercizio precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dal Gruppo ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,20% (1,30% al 31 dicembre 2018).

(Importi in migliaia)
Interessi attivi Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - 1 n.c.
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
2.943 4.534 (1.591) -35,1%
Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value 3 2 1 50,0%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche 133.749 158.908 (25.159) -15,8%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela 98.280 59.980 38.300 63,9%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a banche 7.569 11.669 (4.100) -35,1%
Attività finanziarie al costo ammortizzato - Finanziamenti a clientela 63.439 55.772 7.667 13,7%
Derivati di copertura (10.643) (1.947) (8.696) 446,6%
Altre attività 73 77 (4) -5,2%
Passività finanziarie 2.494 4.133 (1.639) -39,7%
Totale interessi attivi 297.908 293.128 4.780 1,6%
(Importi in migliaia)
Interessi passivi Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso banche (128) (396) 268 -67,7%
Passività finanziarie al costo ammortizzato - Debiti verso clientela (11.810) (10.919) (891) 8,2%
Attività finanziarie (4.693) (3.154) (1.539) 48,8%
Totale interessi passivi (16.631) (14.469) (2.162) 14,9%
Interessi netti 281.277 278.659 2.618 0,9%

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da banche si riferiscono, principalmente, agli interessi maturati sui titoli obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A.. La diminuzione è imputabile, principalmente, alla riduzione dei volumi per effetto del rimborso di titoli giunti a scadenza o riacquistati dalla stessa UniCredit S.p.A..

Gli interessi attivi su Attività finanziarie al costo ammortizzato - Titoli di debito emessi da clientela si riferiscono agli interessi maturati sui titoli emessi da Stati e Enti sovranazionali. L'incremento è imputabile alla crescita dei volumi per effetto degli acquisti effettuati nel periodo.

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi attivi relativi a finanziamenti a banche e clientela contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi attivi Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Interessi attivi su finanziamenti a banche 7.569 11.669 (4.100) -35,1%
- conti correnti 6.787 11.060 (4.273) -38,6%
- pronti contro termine 38 12 26 216,7%
- depositi vincolati 548 546 2 0,4%
- altri finanziamenti 196 51 145 284,3%
Interessi attivi su finanziamenti a clientela 63.439 55.772 7.667 13,7%
- conti correnti 12.686 10.738 1.948 17,9%
- pronti contro termine 12.820 11.602 1.218 10,5%
- mutui 14.766 11.028 3.738 33,9%
- carte di credito 4.893 4.838 55 1,1%
- prestiti personali 18.180 17.448 732 4,2%
- altri finanziamenti 94 118 (24) -20,3%

Gli interessi attivi su finanziamenti a banche ammontano a 7,6 milioni di euro, in diminuzione del 35,1% rispetto all'esercizio 2018. La diminuzione è riconducibile, principalmente, ai minori interessi rilevati sui conti correnti in dollari.

Gli interessi attivi su finanziamenti a clientela ammontano a 63,4 milioni di euro, registrando un incremento del 13,7% rispetto all'esercizio precedente, grazie alla crescita degli interessi relativi agli impieghi per mutui, prestiti personali e utilizzi di aperture di credito in conto corrente per effetto del continuo sviluppo dell'attività di lending precedentemente menzionata. Anche gli interessi delle operazioni di pronti contro termine registrano un incremento del 10,5% riconducibile alle operazioni di "Leva multiday", grazie alla crescita del tasso d'interesse (modifica dello spread e introduzione del floor 0% realizzata nel quarto trimestre 2018 e crescita del tasso Libor USD delle operazioni in dollari).

Di seguito si riporta una tabella che dettaglia la composizione degli interessi passivi relativi a banche e clientela contabilizzati nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato":

(Importi in migliaia)
Dettaglio interessi passivi Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Interessi passivi su debiti verso banche (128) (396) 268 -67,7%
- conti correnti (31) (366) 335 -91,5%
- altri finanziamenti (51) (30) (21) 70,0%
- debiti per leasing (46) - (46) n.c.
Interessi passivi su debiti verso clientela (11.810) (10.919) (891) 8,2%
- conti correnti (10.885) (10.888) 3 0,0%
- depositi vincolati (15) (31) 16 -51,6%
- debiti per leasing (910) - (910) n.c.

I risultati economici (SEGUE)

Gli interessi passivi su debiti verso banche ammontano a 0,1 milioni di euro, in riduzione del 67,7% rispetto all'esercizio precedente, grazie a minori interessi passivi pagati sui debiti in conto corrente.

Gli interessi passivi su debiti verso clientela si attestano a 11,8 milioni di euro, in aumento dell'8,2% rispetto all'esercizio precedente, per effetto degli interessi passivi relativi ai debiti per leasing rilevati in relazione alla prima applicazione dell'IFRS 16.

Proventi di intermediazione e diversi

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Interessi netti 281.277 278.659 2.618 0,9%
Commissioni nette 325.171 300.443 24.728 8,2%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.761 44.281 480 1,1%
Saldo altri proventi/oneri 3.608 1.913 1.695 88,6%
Margine d'intermediazione 654.817 625.296 29.521 4,7%

Commissioni nette

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
Riclassifica gestionale 2019 2018 Assoluta %
Servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 321.160 297.627 23.533 7,9%
1. negoziazione e raccolta ordini strumenti finanziari 80.344 78.759 1.585 2,0%
2. custodia e amministrazione di titoli (5.361) (4.036) (1.325) 32,8%
3. collocamento e gestione prodotti del risparmio gestito 187.027 168.197 18.830 11,2%
4. attività di consulenza in materia di investimenti 60.104 55.443 4.661 8,4%
5. distribuzione altri prodotti (954) (736) (218) 29,6%
Servizi di incasso e pagamento 10.456 10.013 443 4,4%
Tenuta e gestione dei conti correnti/conto deposito (312) (572) 260 -45,5%
Altre provvigioni passive consulenti finanziari (25.567) (21.652) (3.915) 18,1%
Prestito titoli 4.726 3.181 1.545 48,6%
Altri servizi 14.708 11.846 2.862 24,1%
Totale commissioni nette 325.171 300.443 24.728 8,2%

Le Commissioni nette ammontano a 325,2 milioni di euro ed evidenziano un incremento dell'8,2% rispetto all'esercizio precedente, riconducibile principalmente a maggiori commissioni di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti, per un importo complessivo di 23,5 milioni di euro, grazie alla costante attività di riqualificazione delle masse, con conseguente crescita dei Guided products & services. Si evidenzia che nell'esercizio 2019 la controllata Fineco AM ha generato commissioni nette per 62,5 milioni di euro.

Si evidenza, inoltre, un incremento delle commissioni nette attive relative a:

  • negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari, per un importo di 1,6 milioni di euro
  • prestito titoli, per un importo di 1,5 milioni di euro
  • altri servizi, per un importo di 2,9 milioni di euro, riconducibili all'introduzione del canone annuo sulle carte di credito

e delle commissioni nette passive relative a:

  • custodia e amministrazione, per un importo di 1,3 milioni di euro
  • provvigioni passive a favore dei consulenti finanziari, per un importo di 3,9 milioni di euro, per effetto di maggiori incentivi commerciali.

Le commissioni per prestito titoli comprendono la componente reddituale relativa al servizio prestato (ricevuto) per la messa a disposizione del titolo sia per le operazioni con garanzia rappresentata da contante sia per le operazioni con garanzia rappresentata da altri titoli. Per valutare l'operazione nel complesso è necessario considerare anche la componente reddituale contabilizzata nel margine d'interesse.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato, principalmente, dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei contratti derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 2,4 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti, come precedentemente descritto, le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2019, rispettivamente, un risultato positivo di 2,6 milioni di euro (1,6 milioni di euro nell'esercizio 2018) e un risultato negativo di 4,5 milioni di euro (3 milioni di euro nell'esercizio 2018). Sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 0,7 milioni di euro (+1,7 milioni di euro nell'esercizio 2018), vendita di titoli di Stato e titoli UniCredit in dollari contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", per un importo di 2,9 milioni di euro (nessun importo rilevato nell'esercizio 2018), e il provento rilevato a fronte dell'ammontare riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di 1,6 milioni di euro, relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario stesso.

Il Saldo altri proventi/oneri è positivo per 3,6 milioni di euro ed evidenzia un incremento dell'88,6% rispetto all'esercizio precedente, grazie a maggiori proventi, diversi dalle commissioni di gestione, incassati dalla controllata Fineco AM connessi con l'attività di asset manager.

Costi operativi

I costi operativi evidenziano un incremento contenuto rispetto all'esercizio precedente (+1,6%) a conferma della leva operativa che contraddistingue il Gruppo. Anche escludendo le severance corrisposte nell'esercizio 2018 e rilevate nelle spese del personale, pari a 1,6 milioni di euro, i costi operativi evidenzierebbero comunque una crescita contenuta rispetto alla crescita del Gruppo (+2,2%).

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Spese per il personale (90.152) (86.606) (3.546) 4,1%
Altre spese amministrative (240.638) (245.501) 4.863 -2,0%
Recuperi di spesa 104.068 96.767 7.301 7,5%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (22.864) (10.424) (12.440) 119,3%
Totale costi operativi (249.586) (245.764) (3.822) 1,6%

Le Spese per il personale si attestano a 90,2 milioni di euro, di cui 4,1 milioni di euro relativi alle spese del personale della controllata Fineco AM, in aumento del 4,1% rispetto all'esercizio precedente (+6,1% escludendo le severance corrisposte nell'esercizio 2018 precedentemente citate), per effetto della continua crescita della struttura operativa. Il numero dei dipendenti, infatti, è passato dalle 1.170 unità del 31 dicembre 2018 alle 1.225 unità al 31 dicembre 2019.

(Importi in migliaia)
Spese del personale Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
1) Personale dipendente (88.558) (85.461) (3.097) 3,6%
- salari e stipendi (61.036) (56.636) (4.400) 7,8%
- oneri sociali (15.319) (14.569) (750) 5,1%
- indennità di fine rapporto (870) (2.182) 1.312 -60,1%
- accantonamento al trattamento di fine rapporto (114) (114) - 0,0%
- versamenti ai fondi di previdenza complementari esterni: (3.641) (3.450) (191) 5,5%
a) a contribuzione definita (3.641) (3.450) (191) 5,5%
- costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri (3.412) (4.267) 855 -20,0%
- altri benefici a favore di dipendenti (4.166) (4.243) 77 -1,8%
2) Amministratori e sindaci (1.356) (1.321) (35) 2,6%
3) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre
aziende
147 245 (98) -40,0%
4) Rimborsi di spese per dipendenti distaccati presso la
società
(385) (69) (316) 458,0%
Totale spese per il personale (90.152) (86.606) (3.546) 4,1%
(Importi in migliaia)
Altre spese amministrative e recuperi di spesa Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (108.709) (101.171) (7.538) 7,5%
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (18.542) (16.746) (1.796) 10,7%
Comunicazioni su mass media (12.211) (11.264) (947) 8,4%
Marketing e promozioni (4.997) (5.130) 133 -2,6%
Sponsorizzazioni (107) (22) (85) 386,4%
Convention e comunicazione interna (1.227) (330) (897) 271,8%
B) Spese relative al rischio creditizio (1.496) (1.399) (97) 6,9%
Spese recupero crediti (332) (377) 45 -11,9%
Informazioni commerciali e visure (1.164) (1.022) (142) 13,9%
C) Spese indirette relative al personale (22.574) (28.291) 5.717 -20,2%
Formazione del personale (515) (473) (42) 8,9%
Noleggio auto e altre spese personale (68) (80) 12 -15,0%
Spese consulenti finanziari (20.964) (26.885) 5.921 -22,0%
Spese di viaggio (971) (744) (227) 30,5%
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (56) (109) 53 -48,6%
D) Spese relative all'ICT (38.593) (34.694) (3.899) 11,2%
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.658) (2.360) (298) 12,6%
Spese software - affitto e manutenzione (9.818) (8.848) (970) 11,0%
Sistemi di comunicazione ICT (7.695) (6.658) (1.037) 15,6%
Service ICT: personale esterno (7.398) (6.812) (586) 8,6%
Infoprovider finanziari (11.024) (10.016) (1.008) 10,1%
E) Consulenze e servizi professionali (4.687) (3.950) (737) 18,7%
Consulenza relativa ad attività ordinarie (3.116) (3.114) (2) 0,1%
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (13) (61) 48 -78,7%
Consulenze per strategia, evoluzione del business e
ottimizzazione organizzativa (819) (238) (581) 244,1%
Spese legali (392) (198) (194) 98,0%
Cause legali (347) (339) (8) 2,4%
F) Spese relative agli immobili (8.615) (19.093) 10.478 -54,9%
Service area immobiliare (757) (705) (52) 7,4%
Manutenzione mobili, macchine, impianti (437) (213) (224) 105,2%
Manutenzione locali (1.981) (1.009) (972) 96,3%
Fitti passivi per locazione immobili (2.331) (14.594) 12.263 -84,0%
Pulizia locali (581) (522) (59) 11,3%
Utenze (2.528) (2.050) (478) 23,3%
G) Altre spese di funzionamento (35.293) (37.856) 2.563 -6,8%
Servizi di sicurezza e sorveglianza (404) (404) - 0,0%
Spese postali e trasporto documenti (3.698) (3.587) (111) 3,1%
Servizi amministrativi e logistici (17.211) (19.737) 2.526 -12,8%
Assicurazioni (3.355) (3.940) 585 -14,8%
Stampati e cancelleria (529) (594) 65 -10,9%
Diritti, quote e contributi ad associazioni (9.581) (9.118) (463) 5,1%
Altre spese amministrative (515) (476) (39) 8,2%
H) Rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.129) (2.301) 172 -7,5%
I) Recupero spese 104.068 96.767 7.301 7,5%
Recupero spese accessorie 162 155 7 4,5%
Recuperi di imposte 103.906 96.612 7.294 7,5%
Totale altre spese amministrative e recuperi di spesa (136.570) (148.734) 12.164 -8,2%

Le Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa si attestano a 136,6 milioni di euro, comprensivi di 2,8 milioni di euro registrati dalla controllata Fineco AM, con una riduzione di 12,2 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Occorre sottolineare che per effetto della applicazione a partire dal 1° gennaio 2019 dell'IFRS 16 e dell'acquisto dell'immobile di Milano, Piazza Durante 11, avvenuto il 31 gennaio 2019, il dato non risulta pienamente comparabile con l'esercizio 2018, con particolare riferimento ai fitti passivi per locazione immobili, che registrano una riduzione di 12,3 milioni di euro (nell'esercizio 2019 la voce include l'IVA dei canoni di locazione di competenza del periodo e i contratti di locazione di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi, c.d. "Short term lease"). Al netto di tale effetto la voce evidenzia un incremento contenuto se confrontato con la crescita di attività, masse, clientela e struttura del Gruppo.

In particolare si evidenzia l'incremento delle seguenti voci principali:

  • "Spese di pubblicità Marketing e comunicazione" per 1,8 milioni di euro;
  • "Spese relative all'ICT" per 3,9 milioni di euro, riconducibili a maggiori "Spese software affitto e manutenzione" per 1 milione di euro, "Sistemi di comunicazione ICT" per 1,0 milione di euro, "Service ICT: personale esterno" per 0,6 milioni di euro e "Infoprovider finanziari" per 1 milione di euro;
  • "Spese relative agli immobili" al netto dei "Fitti passivi per locazione immobili" per 1,8 milioni di euro, riconducibili a maggiori spese per "Manutenzione locali" per 1 milione di euro e "Utenze" per 0,5 milioni di euro.

Si evidenzia, inoltre, una riduzione delle "Spese indirette relative al personale" per 5,7 milioni di euro, riconducibili alle "Spese consulenti finanziari" per effetto principalmente di minori oneri per piani di fidelizzazione, e "Altre spese di funzionamento" per 2,5 milioni di euro, riferite, in particolare, a spese per "Servizi amministrativi e logistici", per effetto anche dell'internalizzazione della funzione di revisione interna a partire da maggio 2019.

Le Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali evidenziano un incremento di 12,4 milioni di euro riconducibile principalmente agli ammortamenti rilevati sui diritti d'uso dei contratti di locazione iscritti tra le attività materiali per effetto della prima applicazione dell'IFRS 16, per un importo di 9,5 milioni di euro, e all'ammortamento rilevato sull'immobile sito in Milano, Piazza Durante 11, acquistato il 31 gennaio 2019, per un importo di 1,3 milioni di euro.

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Risultato di gestione 405.231 379.532 25.699 6,8%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni (1.970) (4.384) 2.414 -55,1%
Risultato netto di gestione 403.261 375.148 28.113 7,5%
Altri oneri e accantonamenti (27.152) (21.380) (5.772) 27,0%
Oneri di integrazione - (121) 121 -100,0%
Profitti netti da investimenti 7.377 1.105 6.272 567,6%
Risultato lordo dell'operatività corrente 383.486 354.752 28.735 8,1%

Risultato lordo dell'operatività corrente

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni nell'esercizio 2019 si attestano a -2,0 milioni di euro (-4,4 milioni di euro nell'esercizio 2018). Le minori rettifiche registrare nel 2019 rispetto all'esercizio precedente sono riconducibili sia a un miglioramento del profilo di rischio dei "crediti di finanziamento verso clientela ordinaria" nei confronti della clientela retail, sia a un incremento delle riprese di valore verso Unicredit S.p.A., pari a circa 2,2 milioni di euro rispetto a circa 1 milione di euro rilevato nell'esercizio 2018, conseguenti alla diminuzione delle esposizioni per effetto del trasferimento della liquidità nel conto HAM presso Banca d'Italia, nonché dell'estinzione dei depositi vincolati con UniCredit S.p.A. avvenuta nel corso del primo semestre 2019.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 27,2 milioni di euro in crescita del 27% rispetto all'esercizio 2018, per effetto, principalmente, di maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), incluso il contributo destinato al Fondo di Solidarietà, per un importo complessivamente pari a 18,1 milioni di euro rispetto ai 14,3 milioni di euro versati nell'esercizio precedente.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 7,4 milioni di euro, evidenziando un incremento di 6,3 milioni di euro rispetto all'esercizio 2018. Le riprese di valore registrate nell'esercizio 2019 sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni nei titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. sia al miglioramento del relativo profilo di rischio grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., contestualmente all'uscita della Banca dal relativo gruppo, per un ammontare complessivo di 7,1 milioni di euro, come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo". Si precisa che già nel corso dell'esercizio 2018 FinecoBank aveva rilevato delle riprese di valore sui titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per circa 2,6 milioni di euro.

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 383,5 milioni di euro, in aumento dell'8,1% rispetto all'esercizio 2018. Il risultato è stato conseguito, principalmente, grazie alla crescita delle Commissioni nette (+24,7 milioni di euro). Al risultato hanno contribuito anche la crescita degli Interessi netti (+2,6 milioni di euro), le minori Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (+2,4 milioni di euro) e i maggiori Profitti netti da investimenti (+6,3 milioni di euro), compensati da maggiori Costi operativi (-3,8 milioni di euro) e maggiori Altri oneri e accantonamenti (-5,8 milioni di euro). Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2019 precedentemente illustrate21, il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesterebbe a 386,4 milioni di euro, evidenziando una crescita del 7,5% rispetto all'esercizio 2018, anch'esso depurate delle poste non ricorrenti registrate22 .

Imposte sul reddito dell'esercizio

(Importi in migliaia)
Imposte sul reddito d'esercizio Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Oneri per imposte correnti IRES (88.250) (86.630) (1.620) 1,9%
Oneri per imposte correnti IRAP (20.624) (19.637) (987) 5,0%
Oneri per imposte correnti estere (7.269) (3.054) (4.215) 138,0%
Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi 96 - 96 n.c.
Totale imposte correnti (116.047) (109.321) (6.726) 6,2%
Variazione delle imposte anticipate 20.760 (1.142) 21.902 n.c.
Variazione delle imposte differite 562 (2.624) 3.186 n.c.
Totale imposte differite 21.322 (3.766) 25.088 n.c.
Imposta sostitutiva affrancamento avviamento (396) (446) 50 -11,2%
Imposte sul reddito dell'esercizio (95.121) (113.533) 18.412 -16,2%

Le Imposte sul reddito dell'esercizio sono state calcolate sulla base delle disposizioni legislative introdotte con il D.Lgs. n. 38 del 28 febbraio 2005, che ha recepito nell'ordinamento giuridico italiano i Principi contabili IAS/IFRS, del Decreto n. 48 del 1° aprile 2009 che ha introdotto disposizioni di attuazione e di coordinamento delle disposizioni fiscali per i soggetti c.d. "IAS Adopter" e successivi provvedimenti in materia. In particolare a decorrere dal 2019 sono state recepite le disposizioni recate dal decreto del Ministero dell'Economia e delle Finanze del 5.8.2019, di coordinamento tra i principi contabili internazionali e il reddito d'impresa, e la successiva modifica apportata dalla legge 160/2019 relativa alla deducibilità delle rettifiche su crediti verso la clientela, da effettuarsi in periodi d'imposta futuri. Infine, è stato tenuto conto delle nuove disposizioni contenute nel Decreto legge 30 aprile 2019, n. 34 convertito con modificazioni dalla legge 28 giugno 2019, n. 58 (c.d. Decreto crescita).

Per la determinazione delle imposte correnti è stata applicata l'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e l'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%, secondo il vigente regime fiscale applicabile.

La legge n. 2/2009 ha introdotto la possibilità, tramite il versamento di un'imposta sostitutiva, di rideterminare i valori fiscalmente deducibili dell'avviamento. La Banca ha provveduto, nell'anno 2008, al riallineamento dell'avviamento iscritto a seguito dall'operazione straordinaria di fusione di UniCredit Xelion Sim in UniCredit Xelion Banca S.p.A.. L'avviamento affrancato è ammortizzabile in via extracontabile in misura non superiore ad un nono per l'anno 2010 e ad un decimo a partire dall'anno 2011. Nell'anno 2008 si è provveduto a contabilizzare il beneficio fiscale atteso dalla deducibilità futura degli ammortamenti extracontabili, pari a 4 milioni di euro, beneficio che viene ammortizzato a conto economico un decimo per ogni anno in corrispondenza della deduzione fiscale degli ammortamenti fiscali dell'avviamento.

La Legge n. 190/2014, così come modificata dall'art. 5 del D.L. n. 3/2015, ha introdotto nell'ordinamento italiano - a decorrere dal periodo d'imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 - il c.d. regime del Patent Box: un regime opzionale di tassazione agevolata dei redditi derivanti dall'utilizzo (diretto o indiretto) di opere dell'ingegno, brevetti industriali, marchi d'impresa, disegni e modelli, processi, formule e informazioni relativi ad esperienze acquisite in campo industriale, commerciale o scientifico, giuridicamente tutelabili.

L'agevolazione consiste nell'esclusione dalla base imponibile Ires ed Irap dei redditi derivanti dai predetti intangibles in misura pari al 50%; la percentuale di esclusione, per il periodo di imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e a quello in corso al 31 dicembre 2015, è stata fissata, rispettivamente, in misura pari al 30 e al 40%. L'opzione è irrevocabile, ha durata per cinque esercizi sociali ed è rinnovabile.

Nel 2015 FinecoBank ha presentato istanza di ammissione alla procedura per il quinquennio 2015-2019 relativamente a software e al marchio.

21 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,5 milioni di euro (-3,0 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,6 milioni di euro (1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario.

22 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3 milioni di euro (-2,0 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,6 milioni di euro (-1,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di -0,1 milioni di euro (-0,1 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale).

Ad inizio 2020 è stato raggiunto un accordo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate, in merito alla metodologia da utilizzare per il computo del contributo economico degli intangibles oggetto di istanza. Seppur l'accordo sia stato raggiunto ad inizio 2020, il Gruppo ha rilevato il beneficio fiscale stimato, in circa 21,6 milioni di euro, nel Bilancio 2019 in quanto riferito al quinquennio 2015-2019.

Tenuto conto della rinnovabilità dell'opzione per il quinquennio successivo 2020-2024, è previsto il rinnovo per quanto riguarda i software, stante l'esclusione del marchio per espressa previsione normativa.

Risultato d'esercizio e Risultato netto di pertinenza del Gruppo

Il Risultato d'esercizio, coincidente con il risultato netto di pertinenza del Gruppo essendo Fineco AM controllata al 100% da FinecoBank, si attesta a 288,4 milioni di euro, evidenziando un incremento del 19,5% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2019 precedentemente illustrate, ivi incluso il contributo positivo apportato dal beneficio fiscale previsto dal c.d. regime del Patent Box sopra citato, il Risultato d'esercizio sarebbe pari a 268,8 milioni di euro, in crescita del 10% rispetto al Risultato d'esercizio del 2018, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate.

I risultati della controllante e della controllata

La controllante: FinecoBank S.p.A.

Di seguito si riportano i principali indici di bilancio, gli schemi di Stato patrimoniale e Conto economico riclassificati esposti a confronto con quelli dell'esercizio 2018 e un'informativa sui risultati conseguiti da FinecoBank S.p.A. a livello individuale.

Principali indici di bilancio

Dati di struttura

Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Dati struttura - N° Dipendenti 1.201 1.154
Dati struttura - N° Consulenti finanziari 2.541 2.578
Dati struttura - N° Negozi finanziari operativi ¹ 396 390

(1) Numero negozi finanziari operativi: negozi finanziari gestiti dalla Banca e negozi finanziari gestiti dai consulenti finanziari (Fineco Center).

I principali dati patrimoniali

Consistenze Variazioni
31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria ¹ 3.263.940 2.632.287 631.653 24,0%
Totale dell'attivo 27.996.389 24.713.574 3.282.815 13,3%
Raccolta diretta da clientela ² 25.589.652 22.068.931 3.520.721 16,0%
Raccolta indiretta da clientela ³ 55.829.163 47.263.709 8.565.454 18,1%
Totale raccolta (diretta e indiretta) da clientela 81.418.815 69.332.640 12.086.175 17,4%
Patrimonio 1.366.876 962.548 404.328 42,0%

(1) I crediti di finanziamento verso clientela ordinaria sono relativi ai soli finanziamenti erogati a clientela (affidamenti in conto corrente, carte di credito, prestiti personali, mutui e sovvenzioni chirografarie); (2) La raccolta diretta da clientela comprende i conti correnti passivi e il conto deposito Cash Park;

(3) La raccolta indiretta da clientela si riferisce ai prodotti collocati on line o tramite le reti di vendita di FinecoBank.

Indicatori patrimoniali

Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria/Totale attivo 11,66% 10,65%
Finanziamenti a banche/Totale attivo 1,96% 12,32%
Altre attività finanziarie/Totale attivo 79,68% 73,78%
Raccolta Diretta/Totale passivo e patrimonio netto 91,40% 89,30%
Patrimonio netto (incluso utile)/Totale passivo e patrimonio netto 4,88% 3,89%
Crediti verso clientela ordinaria/Raccolta diretta da clientela 12,75% 11,93%
Qualità del credito Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Crediti deteriorati/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,11% 0,11%
Sofferenze/Crediti di finanziamento verso clientela ordinaria 0,05% 0,06%
Coverage ¹ - Sofferenze 91,39% 91,65%
Coverage ¹ - Inadempienze probabili 68,01% 76,80%
Coverage ¹ - Esposizioni scadute deteriorate 65,45% 64,60%
Coverage ¹ - Totale crediti deteriorati 85,92% 88,23%

(1) Calcolato come rapporto tra l'ammontare delle rettifiche di valore e l'esposizione lorda.

Fondi propri e coefficienti patrimoniali

Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Capitale primario di classe 1 (migliaia di euro) 567.638 502.713
Totale Fondi propri (migliaia di euro) 1.067.638 702.713
Totale attività ponderate per il rischio (migliaia di euro) 3.187.485 2.376.033
Ratio - Capitale primario di classe 1 17,81% 21,16%
Ratio - Capitale di classe 1 33,49% 29,58%
Ratio - Totale fondi propri 33,49% 29,58%
Dati al
31/12/2019 31/12/2018
Capitale di classe 1 (Tier 1) (migliaia di euro) 1.067.638 702.713
Esposizione ai fini della leva finanziaria (migliaia di euro) 28.125.725 12.655.188
Indicatore di leva finanziaria transitorio 3,80% 5,55%

I requisiti prudenziali di vigilanza della Banca al 31 dicembre 2019 sono stati determinati in base alla disciplina armonizzata per le banche e le imprese di investimento contenuta nella Direttiva 2013/36/UE (CRD IV) e nel Regolamento (UE) 575/2013 (CRR) del 26 giugno 2013 e successive Direttive/Regolamenti che ne modificano il contenuto, che traspongono nell'Unione europea gli standard definiti dal Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria (c.d. framework Basilea 3), raccolte ed attuate dalla Banca d'Italia tramite la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 "Disposizioni di vigilanza per le banche" e successivi aggiornamenti.

I Fondi propri al 31 dicembre 2019 comprendono la quota dell'utile dell'esercizio 2019 che non verrà distribuita e che verrà destinata ad incremento del valore delle riserve, per un importo pari a 90,8 milioni di euro, assumendo soddisfatte le condizioni previste dall'art. 26, paragrafo 2, del Regolamento UE 575/2013 (CRR).

Con riferimento alle Attività ponderate per il rischio, è necessario sottolineare che contestualmente al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit avvenuto il 10 maggio 2019, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di Unicredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse (il contratto prevedeva inoltre che le esposizioni rappresentate da conti correnti venissero garantite fino a novembre 2019). Tali garanzie, che al 31 dicembre 2019 sono rappresentate da titoli emessi da Stati sovrani, principalmente titoli di Stato italiano, rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle Attività ponderate per il rischio e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca, senza determinare variazioni significative rispetto al 31 dicembre 2018 quando, in virtù dell'appartenenza al Gruppo UniCredit, le Attività ponderate per il rischio verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia erano state ponderate allo 0%. Nel mese di gennaio 2020 UniCredit S.p.A. ha sostituto parte dei titoli emessi da Stati sovrani, posti a garanzia nell'ambito del Pledge Agreement, con le obbligazioni "Impresa2 FRN 20/12/2061 Asset Backed", emesse da Impresa Two S.r.l. nell'ambito di un'operazione di cartolarizzazione ai sensi della Legge 130/99 relativa a crediti verso imprese ceduti da UniCredit S.p.A., e riacquistata da UniCredit S.p.A. stessa. Anche tali obbligazioni rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca. Si evidenzia infatti che l'incremento delle Attività ponderate per il rischio a dicembre 2019 è riconducibile principalmente alla crescita del business e all'incremento dei requisiti patrimoniali relativi ai rischi operativi. Con riferimento all'incremento dei requisiti

I risultati della controllante e della controllata (SEGUE)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

patrimoniali relativi ai rischi operativi, si precisa che al 31 dicembre 2019 FinecoBank ha applicato il Metodo Standardizzato, in sostituzione del Metodo Avanzato di Misurazione ("AMA") adottato in precedenza. Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato.

Con riferimento all'indicatore di Leva finanziaria, si precisa che l'esposizione complessiva al 31 dicembre 2018 era stata calcolata escludendo le esposizioni verso società del gruppo UniCredit aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR, in virtù dell'appartenenza di FinecoBank al gruppo UniCredit a tale data. L'indicatore di Leva finanziaria, infatti, è calcolato in accordo con il Regolamento Delegato UE 2015/62 del 10 ottobre 2014 ed esercitando le discrezionalità previste dalla Circolare n. 285 di Banca d'Italia, Parte Seconda, Capitolo 12, Sezione III Esercizio delle discrezionalità nazionali, in virtù della quale le esposizioni verso società del gruppo di appartenenza aventi sede in Italia e ponderate allo 0% ai sensi dell'art. 113, par. 6 del CRR sono escluse nel calcolo dell'esposizione complessiva, ai sensi dell'articolo 429 (7) del CRR modificato dal Regolamento Delegato (UE) 2015/62.

Nell'ambito della decisione del Consiglio di Governo della Banca Centrale Europea (BCE), ricevuta dalla ex capogruppo in data 8 febbraio 2019, circa i requisiti prudenziali di secondo Pilastro che UniCredit S.p.A. e le sue controllate devono rispettare, nessun requisito aggiuntivo di secondo Pilastro è stato richiesto a FinecoBank che, a tale data la Banca faceva parte del Gruppo UniCredit. La decisione si basa sul processo SREP (Supervisory Review and Evaluation Process), condotto sotto la guida della BCE nell'ambito del Gruppo UniCredit. Alla data del 31 dicembre 2019 non è stato condotto alcuno SREP sulla Banca dopo l'uscita dal Gruppo UniCredit. Di conseguenza, per FinecoBank il "Total SREP Capital Requirement" (TSCR) corrisponde al requisito minimo di Pillar 1.

Di seguito uno schema di sintesi dei requisiti di capitale e delle riserve per FinecoBank richiesti per il 2019.

Requisiti CET1 T1 TOTAL CAPITAL
A) Requisiti di Pillar 1 4,50% 6,00% 8,00%
B) Requisiti di Pillar 2 0,00% 0,00% 0,00%
C) TSCR (A+B) 4,50% 6,00% 8,00%
D) Requisito combinato di riserva di capitale, di cui: 2,517% 2,517% 2,517%
1. riserva di conservazione del capitale (CCB) 2,500% 2,500% 2,500%
2. riserva di capitale anticiclica specifica per FinecoBank (CCyB) 0,017% 0,017% 0,017%
E) Overall Capital Requirement (C+D) 7,017% 8,517% 10,517%

Al 31 dicembre 2019 i requisiti sopra menzionati risultano essere rispettati da FinecoBank.

Schemi di Bilancio Riclassificati

Stato patrimoniale

(Importi in migliaia)
Consistenze al Variazioni
Attivo 31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Cassa e disponibilità liquide 754.386 6 754.380 n.c.
Attività finanziarie di negoziazione 7.933 6.876 1.057 15,4%
Finanziamenti a banche 549.632 3.044.974 (2.495.342) -81,9%
Finanziamenti a clientela 3.668.933 2.947.390 721.543 24,5%
Altre attività finanziarie 22.307.025 18.234.182 4.072.843 22,3%
Coperture 64.939 8.187 56.752 693,2%
Attività materiali 150.925 16.330 134.595 824,2%
Avviamenti 89.602 89.602 - -
Altre attività immateriali 37.280 8.705 28.575 328,3%
Attività fiscali 23.450 6.714 16.736 249,3%
Altre attività 342.284 350.608 (8.324) -2,4%
Totale dell'attivo 27.996.389 24.713.574 3.282.815 13,3%

(Importi in migliaia)

Consistenze al Variazioni
Passivo e patrimonio netto 31/12/2019 31/12/2018 Assoluta %
Debiti verso banche 154.653 1.009.774 (855.121) -84,7%
Debiti verso clientela 25.912.444 22.269.098 3.643.346 16,4%
Passività finanziarie di negoziazione 3.777 2.221 1.556 70,1%
Coperture 94.950 7.941 87.009 1095,7%
Passività fiscali 11.344 12.184 (840) -6,9%
Altre passività 452.345 449.808 2.537 0,6%
Patrimonio 1.366.876 962.548 404.328 42,0%
- capitale e riserve 1.079.983 744.420 335.563 45,1%
- riserve da valutazione 1.002 (9.794) 10.796 110,2%
- risultato netto 285.891 227.922 57.969 25,4%
Totale del passivo e del patrimonio netto 27.996.389 24.713.574 3.282.815 13,3%

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Stato patrimoniale - Evoluzione trimestrale

(Importi in migliaia)
Consistenze al
Attivo 31/12/2019 30/09/2019 30/06/2019 31/03/2019 01/01/2019 31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide 754.386 1.208.686 1.230.599 755 6 6
Attività finanziarie di negoziazione 7.933 10.592 7.475 9.286 6.876 6.876
Finanziamenti a banche 549.632 784.595 686.998 3.779.348 3.044.974 3.044.974
Finanziamenti a clientela 3.668.933 3.559.459 3.397.711 3.022.180 2.947.390 2.947.390
Altre attività finanziarie 22.307.025 21.522.414 19.914.762 19.004.048 18.234.182 18.234.182
Coperture 64.939 71.941 49.365 29.166 8.187 8.187
Attività materiali 150.925 147.476 142.607 143.653 79.986 16.330
Avviamenti 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602 89.602
Altre attività immateriali 37.280 8.535 8.521 8.547 8.705 8.705
Attività fiscali 23.450 7.698 3.498 5.209 6.714 6.714
Altre attività 342.284 299.610 269.816 252.901 350.185 350.608
Totale dell'attivo 27.996.389 27.710.608 25.800.954 26.344.695 24.776.807 24.713.574

Passivo e patrimonio netto Consistenze al 31/12/2019 30/09/2019 30/06/2019 31/03/2019 01/01/2019 31/12/2018 Debiti verso banche 154.653 188.171 206.643 1.605.018 1.013.791 1.009.774 Debiti verso clientela 25.912.444 25.420.269 24.132.042 23.303.535 22.328.313 22.269.098 Passività finanziarie di negoziazione 3.777 4.734 2.413 2.831 2.221 2.221 Coperture 94.950 156.435 84.086 31.741 7.941 7.941 Passività fiscali 11.344 49.008 64.665 36.673 12.184 12.184 Altre passività 452.345 638.728 406.256 349.211 449.809 449.808 Patrimonio 1.366.876 1.253.263 904.849 1.015.686 962.548 962.548 - capitale e riserve 1.079.983 1.087.000 787.633 973.795 744.420 744.420 - riserve da valutazione 1.002 (6.567) (7.202) (9.261) (9.794) (9.794) - risultato netto 285.891 172.830 124.418 51.152 227.922 227.922 Totale del passivo e del patrimonio netto 27.996.389 27.710.608 25.800.954 26.344.695 24.776.807 24.713.574

La Cassa e disponibilità liquide, pari a 754,4 milioni di euro, è costituita principalmente dalla liquidità depositata sul conto HAM presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso dell'esercizio 2019 per trasferirvi la liquidità in precedenza depositata presso UniCredit S.p.A..

I Finanziamenti a banche, che al 31 dicembre 2018 includevano la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., in parte trasferita nel conto HAM presso Banca d'Italia, nonché i depositi vincolati con la stessa UniCredit S.p.A. estinti nel corso del primo semestre 2019, si attestano a 549,6 milioni di euro, evidenziando una riduzione dell'81,9% rispetto al 31 dicembre 2018.

I Finanziamenti a clientela si attestano a 3.668,9 milioni di euro, in aumento del 24,5% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita dell'attività di lending. Nel corso del 2019, infatti, stati erogati 216 milioni di euro di prestiti personali, 412 milioni di euro di mutui e sono stati accordati fidi di conto corrente per un importo di 797 milioni di euro, con un incremento delle esposizioni in conto corrente di 273,5 milioni di euro; ciò ha determinato un incremento dell'aggregato complessivo dei finanziamenti verso la clientela ordinaria del 24% rispetto al 31 dicembre 2018. L'ammontare dei crediti deteriorati al netto delle rettifiche di valore è pari a 3,6 milioni di euro (2,8 milioni di euro al 31 dicembre 2018) con un coverage ratio dell'85,92%; il rapporto fra l'ammontare dei crediti deteriorati e l'ammontare dei crediti di finanziamento verso clientela ordinaria si conferma pari allo 0,11% (0,11% al 31 dicembre 2018).

Le Altre attività finanziarie si attestano a 22.307 milioni di euro, in aumento del 22,3% rispetto al 31 dicembre 2018. Il valore di bilancio dei titoli emessi da UniCredit S.p.A. è pari a 7.501,4 milioni di euro, in riduzione rispetto ai 9.115,8 milioni di euro presenti al 31 dicembre 20182018 per effetto del rimborso dei titoli giunti a scadenza nel corso del 2019. Gli acquisti effettuati dalla Banca nel corso dell'esercizio 2019 hanno riguardato, principalmente, titoli emessi da Stati, Enti Sovranazionali e covered bond.

I Debiti verso banche sono pari a 154,7 milioni di euro, registrando una riduzione dell'84,7% rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente al mancato rinnovo delle operazioni di pronti contro termine con UniCredit S.p.A.. La voce include anche i "Debiti per leasing" verso banche, pari a 7,2 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

(Importi in migliaia)

I Debiti verso clientela si attestano a 25.912,4 milioni di euro, in aumento del 16,4% rispetto al 31 dicembre 2018, grazie alla crescita della raccolta diretta in conto corrente da clientela. La voce include anche i "Debiti per leasing" verso clientela, pari a 59,3 milioni di euro che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Il Patrimonio si attesta a 1.366,9 milioni di euro, evidenziando un aumento di 404,3 milioni di euro rispetto al 31 dicembre 2018, riconducibile principalmente all'emissione in data 11 luglio 2019 dello strumento finanziario Additional Tier 1 precedentemente citato, per un ammontare di 300 milioni di euro, all'utile dell'esercizio 2019, pari a 285,9 milioni di euro, parzialmente compensati dal pagamento dei dividendi sull'utile relativo all'esercizio 2018, per un importo di 184,5 milioni di euro.

Conto economico23

(Importi in migliaia)
Esercizio Variazioni
2019 2018 Assoluta %
Interessi netti 281.391 278.702 2.689 1,0%
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 48.301 8.000 40.301 n.c.
Commissioni nette 262.710 273.828 (11.118) -4,1%
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.607 44.281 326 0,7%
Saldo altri proventi/oneri 956 300 656 218,7%
Margine d'intermediazione 637.965 605.111 32.854 5,4%
Spese per il personale (86.067) (84.310) (1.757) 2,1%
Altre spese amministrative (237.860) (244.009) 6.149 -2,5%
Recuperi di spesa 104.068 96.767 7.301 7,5%
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (22.628) (10.370) (12.258) 118,2%
Costi operativi (242.487) (241.922) (565) 0,2%
Risultato di gestione 395.478 363.189 32.289 8,9%
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e
impegni
(1.966) (4.392) 2.426 -55,2%
Risultato netto di gestione 393.512 358.797 34.715 9,7%
Altri oneri e accantonamenti (27.152) (21.380) (5.772) 27,0%
Oneri di integrazione - (121) 121 -100,0%
Profitti netti da investimenti 7.377 1.105 6.272 567,6%
Risultato lordo dell'operatività corrente 373.737 338.401 35.336 10,4%
Imposte sul reddito dell'esercizio (87.846) (110.479) 22.633 -20,5%
Risultato netto dell'operatività corrente 285.891 227.922 57.969 25,4%
Risultato d'esercizio 285.891 227.922 57.969 25,4%

23 Si segnala che, come descritto nella "Premessa alla lettura ai bilanci", a partire dal 31 dicembre 2019 è stata apportata una variazione negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata. In particolare sono stati inclusi nella voce "Risultato negoziazione, coperture e fair value" i dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value presenti nella voce di bilancio "Dividendi e proventi simili", in precedenza inclusi nella voce "Dividendi e altri proventi su partecipazioni" del conto economico riclassificato. Per omogeneità sono stati riclassificati anche i dati di confronto relativi all'esercizio 2018. Per maggiori dettagli si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato" riportati negli Allegati.

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Conto economico – Evoluzione trimestrale24

(Importi in migliaia)
2019
4° Trimestre 3° Trimestre 2° Trimestre 1° Trimestre
Interessi netti 69.729 69.859 71.422 70.381
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 35.191 - 13.110 -
Commissioni nette 65.890 68.025 65.757 63.038
Risultato negoziazione, coperture e fair value 15.318 11.492 8.066 9.731
Saldo altri proventi/oneri 235 159 368 194
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 186.363 149.535 158.723 143.344
Spese per il personale (22.604) (21.523) (21.161) (20.779)
Altre spese amministrative (60.372) (55.230) (57.938) (64.320)
Recuperi di spesa 26.582 26.669 24.227 26.590
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (6.511) (5.723) (5.308) (5.086)
Costi operativi (62.905) (55.807) (60.180) (63.595)
RISULTATO DI GESTIONE 123.458 93.728 98.543 79.749
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (589) (1.227) 1.123 (1.273)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 122.869 92.501 99.666 78.476
Altri oneri e accantonamenti (3.536) (19.780) (2.856) (980)
Oneri di integrazione - - 2 (2)
Profitti netti da investimenti 1.123 449 6.463 (658)
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 120.456 73.170 103.275 76.836
Imposte sul reddito dell'esercizio (7.395) (24.758) (30.009) (25.684)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 113.061 48.412 73.266 51.152
RISULTATO DELL'ESERCIZIO 113.061 48.412 73.266 51.152

(Importi in migliaia)

2018
4° Trimestre 3° Trimestre 2° Trimestre 1° Trimestre
Interessi netti 71.095 69.950 68.753 68.904
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 8.000 - - -
Commissioni nette 67.059 60.790 74.517 71.462
Risultato negoziazione, coperture e fair value 5.912 10.731 13.093 14.545
Saldo altri proventi/oneri (30) (345) 124 551
MARGINE D'INTERMEDIAZIONE 152.036 141.126 156.487 155.462
Spese per il personale (21.063) (22.479) (20.509) (20.259)
Altre spese amministrative (58.618) (58.851) (61.273) (65.267)
Recuperi di spesa 22.982 25.162 23.922 24.701
Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali (3.114) (2.435) (2.482) (2.339)
Costi operativi (59.813) (58.603) (60.342) (63.164)
RISULTATO DI GESTIONE 92.223 82.523 96.145 92.298
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (2.322) (913) 154 (1.311)
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 89.901 81.610 96.299 90.987
Altri oneri e accantonamenti (1.782) (15.899) (1.925) (1.774)
Oneri di integrazione (115) (2) (2) (2)
Profitti netti da investimenti (3.151) (902) 5.157 1
RISULTATO LORDO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 84.853 64.807 99.529 89.212
Imposte sul reddito dell'esercizio (26.338) (21.664) (32.714) (29.763)
RISULTATO NETTO DELL'OPERATIVITÀ CORRENTE 58.515 43.143 66.815 59.449
RISULTATO DELL'ESERCIZIO 58.515 43.143 66.815 59.449

24 Si segnala che, come descritto nella "Premessa alla lettura ai bilanci", a partire dal 31 dicembre 2019 è stata apportata una variazione negli schemi di bilancio riclassificati presentati nella Relazione sulla gestione consolidata. In particolare sono stati inclusi nella voce "Risultato negoziazione, coperture e fair value" i dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value presenti nella voce di bilancio "Dividendi e proventi simili", in precedenza inclusi nella voce "Dividendi e altri proventi su partecipazioni" del conto economico riclassificato. Per omogeneità sono stati riclassificati anche i dati di confronto relativi all'esercizio 2018. Per maggiori dettagli si rimanda agli "Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato" riportati negli Allegati.

Il Margine di intermediazione si attesta a 638 milioni di euro, registrando un aumento del 5,4% rispetto ai 605,1 milioni di euro registrati nell'esercizio 2018.

Gli Interessi netti contribuiscono all'incremento del margine di intermediazione con una crescita dell'1%, i Dividendi e altri proventi su partecipazioni aumentano di 40,3 milioni di euro e il Risultato negoziazione, coperture e fair value con una crescita dello 0,7%, mentre le Commissioni nette registrano una flessione del 4,1%.

Gli Interessi netti crescono di circa 2,7 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, grazie, soprattutto, all'incremento della liquidità transazionale e alla maggior incidenza dell'attività di lending. A tal proposito occorre sottolineare che la struttura degli investimenti realizzati dalla Banca ha contribuito a mantenere un consistente livello degli interessi attivi, infatti il tasso medio lordo dell'attivo fruttifero è stato pari all'1,20% (1,30% al 31 dicembre 2018).

I Dividendi e altri proventi su partecipazioni includono esclusivamente i dividendi percepiti da Fineco AM, pari complessivamente a 48,3 milioni di euro.

Le Commissioni nette evidenziano una riduzione di 11,1 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente, a causa di minori commissioni nette di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito e commissioni di consulenza in materia di investimenti (-12,3 milioni di euro), e da maggiori commissioni passive a favore dei consulenti finanziari (-3,9 milioni di euro) per effetto di maggiori incentivi commerciali, parzialmente compensate da maggiori commissioni nette di negoziazione e raccolta ordini di strumenti finanziari (+1,6 milioni di euro), maggiori commissioni per prestito titoli (+1,5 milioni di euro) e da maggiori commissioni per altri servizi (+2,9 milioni di euro), riconducibili all'introduzione del canone annuo sulle carte di credito.

Il Risultato negoziazione, coperture e fair value è determinato principalmente dagli utili realizzati dall'attività di internalizzazione di titoli e contratti derivati regolamentati e over the counter, strumenti finanziari utilizzati per la copertura gestionale dei contratti derivati internalizzati e dalle differenze di cambio su attività e passività in valuta, che evidenziano una riduzione di 2,5 milioni di euro rispetto all'esercizio precedente. Il risultato comprende inoltre le componenti reddituali generate dagli strumenti finanziari contabilizzati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", tra i quali sono presenti le preferred shares di Visa INC class "C" e l'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi, la cui valutazione al fair value ha determinato nell'esercizio 2019, rispettivamente, un risultato positivo di 2,6 milioni di euro (1,6 milioni di euro nelll'esercizio 2018) e un risultato negativo di 4,5 milioni di euro (-3 milioni di euro nelll'esercizio 2018). Sono presenti infine gli utili generati dalla vendita di titoli di Stato contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva", per un importo di 0,7 milioni di euro (1,7 milioni di euro nell'esercizio 2018), vendita di titoli di Stato e titoli UniCredit in dollari contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per un importo di 2,9 milioni di euro (nessun importo nell'esercizio 2018), e il provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di 1,6 milioni di euro, relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario nell'ambito dell'intervento di sostegno effettuato.

I Costi operativi si confermano sotto controllo, in linea rispetto all'esercizio precedente (-1,8 milioni di euro relativi a "Spese per il personale", +13,5 milioni di euro relativi alle "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e -12,3 milioni di euro relativi alle "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali"25).

Le Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni dell'esercizio 2019 si attestano a -2 milioni di euro (-4,4 milioni di euro nell'esercizio 2018). Le minori rettifiche registrate nell'esercizio 2019 rispetto all'esercizio precedente sono riconducibili sia a un miglioramento del profilo di rischio dei dei "crediti di finanziamento verso clientela ordinaria" nei confronti della clientela retail, sia a un incremento delle riprese di valore su esposizioni verso Unicredit S.p.A., pari a circa 2,2 milioni di euro rispetto a circa 1 milione di euro rilevato nell'esercizio 2018, conseguenti alla diminuzione delle esposizioni per effetto del trasferimento della liquidità nel conto HAM presso Banca d'Italia, nonché dell'estinzione dei depositi vincolati con UniCredit S.p.A. avvenuta nel corso del primo semestre 2019.

Gli Altri oneri e accantonamenti si attestano a 27,2 milioni di euro in crescita del 27% rispetto all'esercizio 2018, per effetto, principalmente, di maggiori oneri per i contributi versati al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi nell'ambito del Sistema di Garanzia dei Depositi (DGS), incluso il contributo destinato al Fondo di Solidarietà, per un importo complessivamente pari a 18,1 milioni di euro rispetto ai 14,3 milioni di euro versati nell'esercizio precedente.

I Profitti netti da investimenti si attestano a 7,4 milioni di euro, evidenziando un incremento di 6,3 milioni di euro rispetto al 2018. Le riprese di valore registrate nel 2019 sono conseguenti sia alla diminuzione delle esposizioni nei titoli di debito emessi da UniCredit sia al miglioramento del relativo profilo di rischio grazie alla garanzia finanziaria rilasciata da Unicredit S.p.A., contestualmente all'uscita della Banca dal relativo gruppo, per un ammontare complessivo di 7,1 milioni di euro, come precedentemente descritto negli "Eventi di rilievo del periodo". Si precisa che già nel corso dell'esercizio 2018 la Banca aveva rilevato delle riprese di valore sui titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" per circa 2,6 milioni di euro.

25 Occorre sottolineare che per effetto dell'entrata in vigore dell'IFRS 16 e della sua applicazione a partire dal 1° gennaio 2019 e dell'acquisto, nello stesso mese di gennaio, dell'immobile di Milano, Piazza Durante 11, le "Altre spese amministrative al netto dei Recuperi di spesa" e le "Rettifiche di valore su attività materiali e immateriali" non risultano pienamente comparabili con il 2018. In particolare al 31 dicembre 2019 si rileva una riduzione dei fitti passivi per locazione immobili, pari a 12,2 milioni di euro, la rilevazione degli ammortamenti sui diritti d'uso derivanti dai contratti di leasing per 9,4 milioni di euro e la rilevazione dell'ammortamento dell'immobile di proprietà per 1,3 milioni di euro.

I risultati della controllante e della controllata (SEGUE)

La controllante: FinecoBank S.p.A. (SEGUE)

Il Risultato lordo dell'operatività corrente si attesta a 373,7 milioni di euro, in aumento del 10,4% rispetto all'esercizio precedente. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 201926, il Risultato lordo dell'operatività corrente sarebbe pari a 376,7 milioni di euro, in aumento del 9,8% rispetto all'esercizio 2018, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate27 .

Il Risultato d'esercizio si attesta a 285,9 milioni di euro, evidenziando un incremento del 25,4% rispetto ai 227,9 milioni di euro registrati nell'esercizio precedente, e include il contributo positivo apportato dal beneficio fiscale per il quinquennio 2015-2019 previsto dal c.d. regime del Patent Box, stimato in circa 21,6 milioni di euro. Escludendo le poste non ricorrenti registrate nell'esercizio 2019 precedentemente citate28 e il beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box, il Risultato d'esercizio sarebbe pari 266,3 milioni di euro, in crescita del 15,2% rispetto al Risultato d'esercizio 2018, anch'esso depurato delle poste non ricorrenti registrate29 .

26 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -4,5 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale) e provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,6 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario.

27 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3 milioni di euro (-2,0 milioni di euro al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,6 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di -0,1 milioni di euro (al lordo dell'effetto fiscale).

28 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -3,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), provento riconosciuto dallo Schema Volontario a FinecoBank per un importo di +1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), relativo alle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, pagati da Banca Carige S.p.A. sul prestito subordinato sottoscritto dallo Schema Volontario, e beneficio fiscale rilevato grazie al c.d. regime del Patent Box per un importo di +21,6 milioni di euro.

29 Variazione di fair value dell'esposizione in titoli di capitale nei confronti dello Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi per un importo di -2,0 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale), severance corrisposte nell'esercizio per un importo di -1,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale) e oneri di integrazione per un importo di -0,1 milioni di euro (al netto dell'effetto fiscale).

La controllata: Fineco Asset Management (DAC)

Fineco AM, interamente controllata da FinecoBank, è una società di gestione di OICVM, costituita il 26 ottobre 2017 nella Repubblica d'Irlanda con l'obiettivo di offrire ai clienti una gamma di O.I.C.R. con una strategia concentrata sulla definizione di asset allocation strategica e selezione dei migliori gestori internazionali, e, quindi, diversificare e migliorare l'offerta di prodotti di risparmio gestito e accrescere ulteriormente la competitività del Gruppo nell'ambito del proprio modello di business integrato verticalmente. Fineco AM ha ricevuto l'autorizzazione a svolgere l'attività di gestione del risparmio dalla Banca centrale d'Irlanda il 17 maggio 2018 e in data 1 giugno 2018 la società ha ottenuto le necessarie autorizzazioni da parte dell'Autorità Lussemburghese Commission de Surveillance du Secteur Financier per sostituirsi ad Amundi Luxemburg S.A. nell'attività di gestione dei preesistenti fondi comuni di investimento di diritto lussemburghese denominati "CoreSeries".

Gli assets gestiti da Fineco AM al 31 dicembre 2019 sono pari a 13,8 miliardi di euro (10 miliardi di euro al 31 dicembre 2018), in particolare:

  • 5,9 miliardi di euro riferiti a Core Series Umbrella Fund (6 miliardi di euro al 31 dicembre 2018);
  • 6,3 miliardi di euro riferiti a FAM Series UCITS ICAV (4 miliardi di euro al 31 dicembre 2018);
  • 1,6 miliardi di euro riferiti a FAM Evolution ICAV (lanciato a gennaio 2019).

Si precisa, inoltre, che 8,4 miliardi di euro sono relativi a classi retail e 5,4 miliardi di euro sono relativi a classi istituzionali.

Al 31 dicembre 2019 Fineco AM presenta un totale attivo di stato patrimoniale pari a 37 milioni di euro, costituito principalmente dai Finanziamenti a banche, rappresentati da un deposito vincolato per un importo di 10 milioni di euro e da disponibilità liquide depositate presso istituzioni creditizie per un importo di 6,4 milioni di euro, e dai Finanziamenti a clientela, rappresentati esclusivamente da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi, per un importo pari a 18,2 milioni di euro. Si precisa che in seguito all'uscita dal Gruppo UniCredit, Fineco AM ha chiuso il proprio deposito vincolato acceso presso UniCredit Plc trasferendo la propria liquidità presso Intesa Sanpaolo Plc.

Fineco AM detiene, inoltre, quote di propri O.I.C.R., in relazione all'attività di seeding, per un importo di 0,9 milioni di euro, contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value", e Altre attività per un importo di 0,2 milioni di euro, relative a risconti attivi e partite definitive non imputabili ad altre voci.

I Debiti verso banche e i Debiti verso clientela, pari complessivamente a 14,7 milioni di euro, sono rappresentati principalmente da debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari, relativi alle commissioni di collocamento e gestione di quote di O.I.C.R. da retrocedere ai collocatori, fra i quali la stessa FinecoBank per 7,3 milioni di euro, e agli investment advisors. Si segnala, infine, che i Debiti verso clientela includono anche i "Debiti per leasing", pari a 0,8 milioni di euro, che rappresentano il debito finanziario corrispondente al valore attuale dei pagamenti dovuti previsti nei contratti di locazione stipulati con soggetti diversi da istituzioni creditizie non pagati alla data di bilancio, come previsto dall'IFRS 16.

Le Altre passività, pari a 3,6 milioni di euro, si riferiscono principalmente a debiti verso personale dipendente e debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari.

Il Patrimonio si attesta a 18,6 milioni di euro ed è costituito dal capitale sociale per 3 milioni di euro, dal risultato netto del periodo per 50,8 milioni di euro, al netto dei dividendi pagati alla Capogruppo FinecoBank nel corso dell'ultimo trimestre 2019 per 35,2 milioni di euro.

Nel corso del 2019 Fineco AM ha generato Commissioni nette per 62,5 milioni di euro (162,1 milioni di euro di commissioni attive e 99,6 milioni di euro di commissioni passive) e il Risultato netto di periodo si attesta a 50,8 milioni di euro.

Al 31 dicembre 2019 i dipendenti della società sono 24.

Le operazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la "Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2019:

  • in data 5 febbraio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 5 febbraio 2020, di sottoscrivere con UniCredit e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con plafond pari a 1.000 milioni di euro con UniCredit S.p.A. e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 6 maggio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sono state rinnovate:
    • o la "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 6 maggio 2020, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7,4 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;
    • o la "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino al 6 maggio 2020 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);
  • in data 4 giugno 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 4 giugno 2020, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,7 miliardi di euro con UniCredit Bank AG (e (ii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A..

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010 n. 17221.

Inoltre, sempre in data 6 maggio 2019, il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato l'insieme degli accordi contrattuali (l'"Operazione") conclusi tra FinecoBank e UniCredit S.p.A. al fine di:

  • consentire un'ordinata transizione di FinecoBank al di fuori del Gruppo UniCredit (c.d. "Smooth Transition"), in un'ottica di continuità e nell'interesse degli azionisti di entrambe le banche, con particolare riferimento alla copertura delle esposizioni di Fineco, all'utilizzo dei marchi e di altri segni distintivi, alla prestazione da parte di UniCredit a favore di FinecoBank di alcuni servizi non ancora contrattualizzati nonché alla prosecuzione della fornitura di servizi già oggetto di contratti in essere; e, in ultima istanza
  • assicurare a FinecoBank di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo a seguito dell'uscita dal Gruppo UniCredit.

Tali impegni contrattuali, pur aventi natura eterogenea fra loro, sono stati assunti nell'ambito di un disegno unitario volto a consentire la realizzazione delle finalità sopra menzionate. L'Operazione, considerata nel suo complesso e quindi tenuto conto dell'insieme delle intese contrattuali raggiunte, si qualifica come operazione con parte correlata e soggetti collegati di Maggiore Rilevanza.

Ai fini degli obblighi di informativa previsti dalla normativa, FinecoBank ha redatto - ai sensi dell'art. 5 ed in conformità allo schema di cui all'Allegato 4 del Regolamento CONSOB sopra richiamato - il Documento Informativo che ha provveduto a mettere a disposizione del pubblico in data 14 maggio 2019 presso la sede legale di FinecoBank S.p.A. (Milano, Piazza Durante n. 11), sul sito internet di FinecoBank S.p.A. (finecobank.com) nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato "eMarketSTORAGE" () in data 14 maggio 2019.

Nel corso del 2019 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con parti correlate (ivi incluse, in quanto tali sino all'11 luglio 2019, UniCredit S.p.A. e altre società del Gruppo UniCredit), italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Rapporti verso imprese del Gruppo

FinecoBank è Capogruppo del Gruppo Bancario FinecoBank.

Di seguito si riportano in forma sintetica le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2019 nonché i costi (-) e ricavi (+) rilevati nell'esercizio 2019 verso Fineco AM, unica società (interamente) controllata ed oggetto di consolidamento.

(Importi in migliaia)
Garanzie e
Attività Passività impegni Ricavi (+) Costi (-)
Rapporti con impresa controllata Fineco Asset Management DAC 7.450 - - 125.614 -

Si segnala che le attività riportate nella tabella sono riferibili principalmente ai crediti di funzionamento connessi con il collocamento di prodotti finanziari da incassare dalla società controllata Fineco AM ed iscritti nella voce "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". Al tempo stesso, la colonna ricavi include le commissioni attive di collocamento e gestione retrocesse dalla controllata e contabilizzate nell'esercizio 2019 dalla Banca, oltre ai dividendi riconosciuti da Fineco AM per complessivi 48,3 milioni di euro.

Numero di azioni proprie

Al 31 dicembre 2019 il Gruppo detiene in portafoglio numero 737.448 azioni di FinecoBank (tutte detenute dalla Banca stessa), in relazione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,12% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 7,4 milioni di euro. Nel corso dell'esercizio 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 34.644 e n. 646.496 azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio nell'ambito, rispettivamente, del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN".

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

Ai sensi dell'art. 123-bis, comma 3 del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n. 58, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti

Ai sensi dell'art. 123-ter del Decreto legislativo 24 febbraio 1998 n.58 e così come modificato in attuazione della Direttiva (UE) 2017/828 e dell'art. 84 quater, comma 1, del Regolamento emittenti, la "Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti ", è disponibile sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Le attività di ricerca e sviluppo

Al fine di sostenere soluzioni tecnologiche in linea con la mission aziendale, le attività di ricerca e sviluppo sono indirizzate allo sviluppo di software che consentono di assicurare un'attività di consulenza finanziaria sempre più innovativa unitamente ad un'attività di negoziazione in conto proprio esclusiva.

Più nel dettaglio, i principali software sviluppati negli anni sono i seguenti:

  • Advice, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca abilita i propri consulenti finanziari ad offrire un servizio di consulenza professionale alla clientela interessata ad un piano finanziario personalizzato;
  • Internalizzatore, programma per elaboratore attraverso il quale la Banca esegue in conto proprio ordini della clientela relativi al trading su mercati finanziari come controparte alternativa al mercato;
  • Powerdesk e webtrading, software che permettono di offrire alla clientela, rispettivamente, strumenti sofisticati ed efficienti per svolgere trading online sui principali mercati finanziari internazionali e soluzioni semplici a completamento dei servizi di direct banking.

Le attività si sono distinte sia con riferimento allo sviluppo di nuove applicazioni sia al rafforzamento/mantenimento delle funzionalità esistenti al fine di rispondere in modo sempre più efficiente alle esigenze della clientela.

Informazione sui termini relativi alla convocazione dell'Assemblea ordinaria dei Soci

Ai sensi dell'art. 2364, comma 2, del Codice Civile e dell'art. 6, comma 4, dello Statuto della Società, il Bilancio d'esercizio sarà sottoposto ad approvazione da parte dell'Assemblea ordinaria dei Soci entro 120 giorni dalla chiusura dell'esercizio.

Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario ai sensi dell'art. 3 e dell'art. 4, del D. Lgs. N. 254 del 30 dicembre 2016

La Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario (o Dichiarazione non Finanziaria) del Gruppo FinecoBank, predisposta ai sensi del D.lgs. 254/2016, costituisce una relazione distinta rispetto al Bilancio consolidato, così come previsto dall'opzione dell'art. 5, comma 3, lettera b) del D.lgs. 254/2016, ed è pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Informativa Stato per Stato

L'Informativa Stato per Stato ai sensi dell'Art. 89 della Direttiva 2013/36/ UE del Parlamento europeo e del Consiglio (CRD IV), modificata dalla Direttiva (UE) 2019/878 (c.d. CRD V) che sarà applicata a partire da dicembre 2020, è pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Informativa in merito alla deroga all'obbligo di pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti

Ai sensi dell'articolo 70, comma 8, e dell'articolo 71, comma 1-bis, del Regolamento Emittenti, FinecoBank S.p.A. si è avvalsa della facoltà di derogare all'obbligo pubblicazione del documento informativo nei casi previsti dagli articoli 70, comma 6, e 71, comma 1, del Regolamento Emittenti.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio ed evoluzione prevedibile della gestione

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 15 gennaio 2020, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 13 gennaio 2020, ha approvato i seguenti sistemi di incentivazione che saranno sottoposti all'Assemblea degli Azionisti convocata per il giorno 28 aprile 2020:

  • Sistema Incentivante 2020 per i Dipendenti appartenenti al Personale più rilevante;
  • Sistema Incentivante 2020 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante".

Inoltre, il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank dell'11 febbraio 2020, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 7 febbraio 2020, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione/fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 422.779 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2017, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 139.517,07 euro con efficacia immediata;
  • Sistemi Incentivanti 2014, 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019 per i dipendenti. In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 201.121 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della quarta tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2016 e della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 66.369,93 euro con efficacia dal 31 marzo 2020;
    • o l'assegnazione della prima tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2019 e della seconda tranche in denaro riferibile al Sistema Incentivante 2018;
  • Sistemi Incentivanti 2015, 2016, 2017, 2018 e 2019 per i Consulenti Finanziari identificati come "Personale più rilevante". In particolare è stata approvata:
    • o l'assegnazione di n. 7.737 phantom shares riferibili al Sistema Incentivante 2015;
    • o l'assegnazione di n. 11.548 azioni della seconda tranche azionaria e della terza quota cash del Sistema Incentivante 2016;
    • o l'assegnazione di n. 16.590 azioni della prima tranche azionaria del Sistema Incentivante 2017;
    • o l'assegnazione delle tranche in denaro riferibili ai Sistemi Incentivanti 2018 e 2019.

Più in generale tra i fatti di rilievo avvenuti successivamente alla chiusura dell'esercizio si segnala l'emergenza generata dalla diffusione del Covid-19 (Coronavirus). Come noto, a partire dalle prime settimane di gennaio 2020, lo scenario internazionale è stato caratterizzato dalla diffusione del Coronavirus (dapprima in Cina e quindi in altri Paesi), culminata nella dichiarazione dell'esistenza di un fenomeno di emergenza internazionale per la salute pubblica da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità il 30 gennaio 2020, e dalle conseguenti misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da parte delle competenti autorità. Tali circostanze, straordinarie per natura ed estensione, con le relative implicazioni, dirette e indirette, sulla salute pubblica, sulle attività economiche e produttive ed il commercio, suscettibili di ripercuotersi in modo negativo sulla crescita globale e sui mercati finanziari, hanno creato un contesto di generale incertezza, le cui evoluzioni e i relativi impatti, anche nell'Eurozona, non risultano tuttavia al momento prevedibili. Gli effetti di questo fenomeno sull'andamento economico-patrimoniale e finanziario del Gruppo, potenzialmente riferibili in via principale al margine di intermediazione a al costo del rischio, non sono ad oggi determinabili e saranno oggetto di costante monitoraggio nel prosieguo dell'esercizio.

Evoluzione prevedibile della gestione

Lo scenario prospettico, pur in un contesto di pressione sui margini e di generale incertezza sugli effetti dell'epidemia da Coronavirus, vede il Gruppo sfruttare due trend strutturali che stanno trasformando la società italiana: la digitalizzazione e la richiesta di consulenza.

Le abitudini della clientela bancaria sono cambiate in modo radicale negli ultimi dieci anni ed è aumentato il bisogno della stessa di ricevere un servizio anche lontano dal proprio sportello o in orari non convenzionali, oltre alla crescente possibilità dei clienti di utilizzare Internet in qualsiasi momento della giornata e in qualsiasi luogo. FinecoBank intende proseguire nella digitalizzazione e informatizzazione del business, non solo nell'interfaccia con i propri clienti ma anche nei processi operativi interni. L'obiettivo è di incrementare la digitalizzazione e permettere maggiori risparmi ed efficienze al Gruppo. La diffusione dei dispositivi mobile e l'utilizzo di Internet offre vantaggi competitivi a una banca come FinecoBank che ha sempre puntato sulla tecnologia e, più in particolare, sul binomio tra una piattaforma digitale avanzata e una rete di consulenti finanziari specializzati.

Altro trend strutturale che favorisce il posizionamento di FinecoBank è relativo alla crescente domanda da parte della clientela di servizi di consulenza evoluta e specializzata, sostenuta dalla propensione degli italiani al risparmio. Il mercato italiano è infatti caratterizzato da una elevata ricchezza delle famiglie e da un alto tasso di ricchezza impiegata in investimenti immobiliari. Una maggiore percezione del rischio ed un minore interesse verso gli investimenti finanziari continuano però ad orientare le preferenze delle famiglie verso prodotti liquidi (circolante e depositi), prodotti assicurativi e fondi pensione. Si rileva, peraltro, un netto recupero degli investimenti in fondi comuni di investimento rispetto al passato anche se ancora inferiore ad altri paesi appartenenti all'Eurozona. FinecoBank detiene una quota di mercato sui TFA (fonte Banca d'Italia, flussi di ritorno Bastra) pari all'1,75% a giugno 2019 (delta a/a +0,13%), con interessanti potenziali margini di crescita.

La leva operativa è identificata come key point del vantaggio competitivo di Fineco grazie al core system sviluppato e gestito internamente. La solida e diffusa cultura IT interna alla Banca consente un'alta scalabilità del business, anche grazie ai Big Data Analytics sviluppati internamente.

Il Gruppo continuerà a perseguire la propria strategia basata sulla crescita organica, grazie all'efficienza dei processi e alla qualità dei servizi. L'obiettivo è quello di rafforzare ulteriormente il proprio posizionamento competitivo nel settore dei servizi integrati di banking, brokerage ed investing attraverso l'elevata qualità e la completezza dei servizi finanziari offerti, riassunti nel concetto di "one stop solution", grazie anche all'attività di gestione del risparmio svolta da Fineco AM che consentirà alla Banca di essere ancora più vicina alle esigenze della propria clientela, più efficiente nella selezione dei prodotti e più profittevole grazie al modello di business integrato verticalmente.

Fineco intende perseguire i propri obiettivi di crescita sostenibile di lungo termine, anche in ambito ESG30, a favore della creazione di valore per gli stakeholder, mantenendo una propensione al rischio bassa, attraverso la raccolta da clientela effettuata senza fare ricorso ad offerte commerciali aggressive in combinazione con impieghi altamente liquidi e con basso rischio.

30 Dettagli disponibili all'interno della Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Proposta di approvazione del bilancio e destinazione dell'utile d'esercizio

L'esercizio 2019 della Banca si chiude con un utile netto d'esercizio di 285.891.402,60 euro.

Si propone di destinare l'utile netto d'esercizio, come segue:

  • alla Riserva Legale euro 41.177,47, pari allo 0,014% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva Straordinaria euro 90.798.225,13;
  • alle 609.537.500 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 623.900 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000,00.

Si precisa che verrà girata a Riserva straordinaria la quota dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si troverà in possesso alla record date.

In conclusione, l'Assemblea è invitata ad approvare:

  • il Bilancio dell'impresa relativo all'esercizio 2019, così come presentato nel suo complesso;
  • la destinazione dell'utile d'esercizio di 285.891.402,60 euro come segue:
    • o alla Riserva Legale euro 41.177,47, pari allo 0,014% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale; o alla Riserva Straordinaria euro 90.798.225,13;
    • o alle 609.537.500 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, costituenti il capitale sociale inclusivo di 623.900 azioni relative all'aumento di capitale approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, un dividendo unitario di 0,32 euro per complessivi euro 195.052.000,00.

La messa in pagamento del dividendo nella misura anzidetta, con l'osservanza di legge, avverrà con data valuta 20 maggio 2020.

Il Consiglio di Amministrazione

Milano, 11 febbraio 2020

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Presidente Enrico Cotta Ramusino

Schemi del bilancio consolidato

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 89

Schemi del bilancio consolidato

Stato patrimoniale consolidato 91
Conto economico consolidato 92
Prospetto della redditività consolidata
complessiva
93
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato 94
Rendiconto finanziario consolidato 95

Stato patrimoniale consolidato

(Importi in migliaia)
Voci dell'attivo 31/12/2019 31/12/2018
10. Cassa e disponibilità liquide 754.386 6
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 20.159 20.218
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 7.933 6.876
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 12.226 13.342
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 321.699 961.773
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 26.216.829 23.270.023
a) crediti verso banche 9.440.362 12.440.994
b) crediti verso clientela 16.776.467 10.829.029
50. Derivati di copertura 36.059 3.314
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 28.880 4.873
90. Attività materiali 152.048 16.632
100. Attività immateriali 127.094 98.307
di cui:
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 23.444 6.714
a) correnti - 467
b) anticipate 23.444 6.247
130. Altre attività 342.309 350.770
Totale dell'attivo 28.022.907 24.732.630
Voci del passivo e del patrimonio netto 31/12/2019 31/12/2018
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 26.074.511 23.282.962
a) debiti verso banche 154.653 1.009.774
b) debiti verso clientela 25.919.858 22.273.188
20. Passività finanziarie di negoziazione 3.777 2.221
40. Derivati di copertura 80.852 5.341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 14.098 2.600
60. Passività fiscali 11.437 12.390
a) correnti 11.437 12.390
80. Altre passività 343.859 337.069
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.810 4.561
100. Fondi per rischi e oneri 107.079 109.805
a) impegni e garanzie rilasciate 21 49
c) altri fondi per rischi e oneri 107.058 109.756
120. Riserve da valutazione 1.002 (9.794)
140. Strumenti di capitale 500.000 200.000
150. Riserve 397.593 355.509
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.941 200.773
180. Azioni proprie (-) (7.351) (13.960)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 288.365 241.219
Totale del passivo e del patrimonio netto 28.022.907 24.732.630

(Importi in migliaia)

Conto economico consolidato

(Importi in migliaia)
Voci 2019 2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati 297.908 293.128
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 305.980 290.863
20. Interessi passivi e oneri assimilati (16.631) (14.469)
30. Margine di interesse 281.277 278.659
40. Commissioni attive 627.773 571.514
50. Commissioni passive (302.602) (271.071)
60. Commissioni nette 325.171 300.443
70. Dividendi e proventi simili 1.695 95
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 41.429 43.833
90. Risultato netto dell'attività di copertura (160) 171
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 3.636 1.683
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.909 17
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 727 1.666
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(1.839) (1.500)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (1.839) (1.500)
120. Margine di intermediazione 651.209 623.384
130. Rettifiche/Riprese di valore nette per rischio di credito relativo a: 5.380 (3.520)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.378 (3.406)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2 (114)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 656.589 619.864
180. Risultato netto della gestione finanziaria e assicurativa 656.589 619.864
190. Spese amministrative: (346.790) (344.234)
a) spese per il personale (90.152) (86.727)
b) altre spese amministrative (256.638) (257.507)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (8.996) (6.672)
a) impegni e garanzie rilasciate 27 402
b) altri accantonamenti netti (9.023) (7.074)
210. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (17.415) (5.464)
220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.449) (4.959)
230. Altri oneri/proventi di gestione 105.547 96.378
240. Costi operativi (273.103) (264.951)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (161)
290. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 383.486 354.752
300. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (95.121) (113.533)
310. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 288.365 241.219
330. Utile (Perdita) d'esercizio 288.365 241.219
350. Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza della capogruppo 288.365 241.219
2019 2018
Utile per azione (euro) 0,47 0,40
Utile per azione diluito (euro) 0,47 0,40

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa consolidata, Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato, Sezione 25.

Prospetto della reddività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Voci 2019 2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 288.365 241.219
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
70. Piani a benefici definiti 4.227 3.429
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 6.569 (6.859)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 10.796 (3.430)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 299.161 237.789
200. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 299.161 237.789

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2019

(Importi in migliaia)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2018
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2019
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
azioni proprie
Acquisto
Distribuzione
straordinaria
di dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2019
complessiva
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2019
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2019
Capitale:
- azioni ordinarie 200.773 200.773 168 200.941 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 321.537 321.537 56.718 (13.150) (168) 364.937 -
- altre 33.972 33.972 (1.316) 32.656 -
Riserve da
valutazione
(9.794) (9.794) 10.796 1.002 -
Strumenti di capitale 200.000 200.000 300.000 500.000 -
Azioni proprie (13.960) (13.960) 6.790 (181) (7.351) -
Utile (Perdita) di
esercizio
241.219 241.219 (56.718) (184.501) 288.365 288.365 -
Patrimonio netto del
gruppo
975.681 - 975.681 - (184.501) (13.151) 6.958 (181) - 300.000 - (1.484) - 299.161 1.382.484 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2019, complessivamente pari a 184.500.820,80 euro, corrisponde ad euro 0,303 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato al 31/12/2018

(Importi in migliaia)
Variazioni dell'esercizio
Allocazione risultato
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al
31/12/2017
Modifica saldi
apertura
Esistenze al
01/01/2018
Riserve Dividendi e
destinazioni
altre
Variazioni di
riserve
nuove azioni
Emissioni
Acquisto azioni
proprie
straordinaria di
Distribuzione
dividendi
strumenti di
Variazione
capitale
proprie azioni
Derivati su
Stock options interessenze
partecipative
Variazioni
esercizio 2018
complessiva
Redditività
Patrimonio netto del
gruppo al 31/12/2018
Patrimonio netto di
terzi al 31/12/2018
Capitale:
- azioni ordinarie 200.545 200.545 228 200.773 -
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934 1.934 1.934 -
Riserve:
- di utili 291.841 (4.868) 286.973 40.725 (5.933) (228) 321.537 -
- altre 32.091 32.091 1.881 33.972 -
Riserve da
valutazione
(8.340) 1.976 (6.364) (3.430) (9.794) -
Strumenti di
capitale
200.000 200.000 -
Azioni proprie (365) (365) 6.548 (20.143) (13.960) -
Utile (Perdita) di
esercizio
214.120 214.120 (40.725) (173.395) 241.219 241.219 -
Patrimonio netto
del gruppo
731.826 (2.892) 728.934 - (173.395) (5.933) 6.776 (20.143) - 200.000 - 1.653 - 237.789 975.681 -
Patrimonio netto di
terzi
- - - - - - - - - - - - - - - -

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2018, complessivamente pari a 173.395.252,58 euro, corrisponde ad euro 0,285 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte. La colonna "Modifica saldi apertura" comprende esclusivamente gli effetti derivanti dall'adozione dell'IFRS9.

Rendiconto finanziario consolidato

Metodo indiretto

(Importi in migliaia)
Importo
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 2019 2018
1. Gestione 424.184 356.581
- risultato d'esercizio (+/-) 288.365 241.219
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre
attività/passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+) 2.006 2.839
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 160 (171)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (4.693) 4.401
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 22.864 10.424
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 21.777 22.691
- premi netti non incassati (-) - -
- altri proventi/oneri assicurativi non incassati - -
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 1.015 6.098
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 92.690 69.080
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (4.262.110) (2.425.880)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.201) 197
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value (783) 142.484
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 641.189 56.220
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (4.852.377) (2.590.419)
- altre attività (48.938) (34.362)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 2.766.261 2.125.729
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.773.130 2.142.185
- passività finanziarie di negoziazione 1.592 (35)
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività (8.461) (16.421)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (1.071.665) 56.430
B. ATTIVITÀ D'INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni - -
- vendite di attività materiali - 93
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni - -
- acquisti di attività materiali (95.358) (7.146)
- acquisti di attività immateriali (34.235) (5.755)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività d'investimento (129.593) (12.808)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissione/acquisti di azioni proprie 6.777 (13.367)
- emissione/acquisti strumenti di capitale 300.000 200.000
- distribuzione dividendi e altre finalità (204.610) (186.104)
- vendita/acquisto di controllo di terzi - -
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività di provvista 102.167 529
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA / ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (1.099.091) 44.151

Rendiconto finanziario consolidato

RICONCILIAZIONE

(Importi in migliaia)
Importo
Voci di bilancio 2019 2018
Cassa e disponibilità liquide all'inizio dell'esercizio 2.019.314 1.950.996
Liquidità totale netta generata / assorbita nell'esercizio (1.099.091) 44.151
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 14.443 24.167
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura dell'esercizio 934.666 2.019.314

Legenda

(+) generata (-) assorbita

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie della Banca, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi) al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi).

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2019 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 754.386 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 250.676 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 70.396 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 6 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 2.071.871 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 52.563 migliaia di euro.

Rendiconto finanziario consolidato

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 97

Nota integrativa consolidata

Parte
A
Politiche contabili 100
Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato 142
Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato 185
Parte D – Redditività
consolidata complessiva
201
Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura 203
Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato 258
Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda 263
Parte H – Operazioni con parti correlate 265
Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali 270
Parte L
Informativa di settore 278
Parte M – Informativa sul leasing 279

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Nota integrativa consolidata

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 99

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale 101
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 111
A.3 Informativa
sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie
133
A.4 Informativa sul fair value 134
A.5 Informativa sul
c.d. "Day one profit/loss"
140

A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio consolidato del Gruppo Bancario FinecoBank (rappresentato dalla Banca e dalla società controllata Fineco Asset Management DAC, di seguito "Gruppo FinecoBank" o "Gruppo") è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2019.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio consolidato e della nota integrativa consolidata utilizzati per la redazione del presente Bilancio consolidato.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio consolidato è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio consolidato è costituito dallo Stato Patrimoniale consolidato, dal Conto Economico consolidato, dal Prospetto della redditività consolidata complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto consolidato, dal Rendiconto finanziario consolidato (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa consolidata ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione ("Relazione sulla gestione consolidata") e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione consolidata, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di Bilancio consolidato e la nota integrativa consolidata sono redatti in migliaia di euro, salvo quando diversamente indicato; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale consolidato, Conto Economico consolidato e Prospetto della redditività consolidata complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa consolidata che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Il Gruppo ha applicato la disposizione prevista al paragrafo C5 b) dell'IFRS 16 e ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori di esercizi precedenti (comparativi) nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Nella sezione 5 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 16 - Leasing" della presente nota integrativa consolidata è stata fornita l'informativa in merito alle scelte operative effettuate e alla metodologia utilizzata in sede di transizione al nuovo principio nonché alla riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura del primo bilancio redatto in applicazione del principio stesso. Le tabelle presentate nella nota integrativa consolidata con riferimento alle voci impattate dall'applicazione dell'IFRS 16 sono state modificate secondo quanto previsto al riguardo dal 6° aggiornamento della Circolare 262 emanato il 30 novembre 2018.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio consolidato è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità del Gruppo di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente esclusivamente con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 5 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Sezione 3 – Area e metodi di consolidamento

Per la formazione del Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 sono stati utilizzati:

  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2019 di FinecoBank S.p.A.;
  • il progetto di bilancio al 31 dicembre 2019 di Fineco Asset Management DAC, consolidata integralmente, predisposto secondo gli IAS/IFRS e le cui voci sono state opportunamente riclassificate ed adeguate per le esigenze di consolidamento.

Il consolidamento integrale consiste nell'acquisizione "linea per linea" degli aggregati di stato patrimoniale e di conto economico della società controllata. Il valore contabile della partecipazione nella suddetta società consolidata integralmente è eliminato – a fronte dell'assunzione delle relative attività e passività – in contropartita della corrispondente frazione di patrimonio netto di pertinenza della Banca (100%, essendo la società interamente detenuta dalla Banca). I rapporti patrimoniali attivi e passivi, le operazioni fuori bilancio, i proventi e gli oneri, nonché i profitti e le perdite intercorsi tra le società, sono elisi integralmente, coerentemente alle modalità di consolidamento adottate.

1. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva

Tipo di Rapporto di partecipazione Disponibilità voti %
Denominazioni imprese Sede operativa Sede legale rapporto (1) Impresa partecipante Quota % (2)
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 1 FinecoBank 100% 100% effettivi

Legenda:

(1) Tipo di rapporto: 1 = maggioranza dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria (2) Disponibilità voti nell'assemblea ordinaria, distinguendo tra effettivi e potenziali.

2. Valutazioni e assunzioni significative per determinare l'area di consolidamento

Nessun dato da segnalare.

3. Partecipazioni in società controllate in via esclusiva con interesse di terzi significative

3.1 Interessenze di terzi, disponibilità dei voti dei terzi e dividendi distribuiti ai terzi Nessun dato da segnalare.

3.2 Partecipazioni con interessenze di terzi significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

4. Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

5. Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Sezione 4 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.

Il Bilancio consolidato è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020 che ne ha autorizzato la diffusione pubblica anche ai sensi dello IAS 10.

Per quanto riguarda l'emergenza internazionale dichiarata dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il 30 gennaio scorso, in relazione alla diffusione del Covid-19, si precisa che, ai sensi dello IAS 10, il Gruppo considera la stessa quale evento intervenuto successivamente alla data di bilancio che non comporta rettifiche allo stesso; i potenziali effetti sui risultati economico- patrimoniali futuri non sono allo stato determinabili in considerazione delle incertezze connesse alle possibili evoluzioni.

Sezione 5 – Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2019 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2019:

  • IFRS 16 Leasing (Reg. UE 2017/1986)
  • Modifiche all'IFRS 9 Estinzioni anticipate con compensazione negativa (Reg. UE 2018/498)
  • IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito (Reg. UE 2018/1595)
  • Modifiche allo IAS 28 Crediti a lungo termine verso società collegate o joint venture (Reg. UE 2019/237)
  • Modifiche allo IAS 19: modifica del piano, riduzione o regolamento (Reg. UE 2019/402)
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2015 2017 dei principi contabili internazionali (Reg. UE 2019/412)

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria consolidata al 31 dicembre 2019, ad eccezione del principio contabile IFRS 16 che prevede un nuovo modello di contabilizzazione dei contratti di leasing/locazione da parte del locatario, per i cui dettagli si rimanda a quanto più sotto illustrato.

In data 16 gennaio 2020 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020, che recepisce le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019, applicabili a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio il 1° gennaio 2020 o in data successiva, con applicazione anticipata consentita. Si precisa che il Gruppo ha deciso di non applicare in via anticipata le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019 e di cui al Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020. Al 31 dicembre 2019 il Gruppo ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzati, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS.

A seguito dell'entrata in vigore, nel 2018, del Regolamento (EU) 2016/1011 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 (EU Benchmark Regulation – BMR) l'Euribor è stato oggetto di un processo di riforma condotto dall'European Money Markets Institute (EMMI), amministratore dello stesso, per renderlo conforme alla BMR secondo una nuova metodologia ibrida di calcolo (basata su tre livelli) da implementarsi entro la fine del 2019. L'autorizzazione è stata concessa, ai sensi dell'art. 34 della BMR, il 2 luglio 2019 dall'autorità belga FSMA, supervisore dell'EMMI. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e può continuare ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020.

Con riferimento alla curva OIS, la stessa a tendere verrà sostituita dalla curva €STR. In particolare, le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate dalla Banca hanno comunicato che la curva OIS verrà sostituita con la curva €STR a partire dal 22 giugno 2020, anticipando la dismissione del tasso Eonia che, per effetto della riforma in oggetto, avverrà a fine 2021.

Il Gruppo, che ha scelto di continuare ad applicare i requisiti di hedge accounting previsti dallo IAS 39, ha tenuto conto di quanto sopra rispetto alla valutazione dell'efficacia della relazione di copertura non rilevando impatti significativi sulle relazioni di copertura in essere.

Nel corso dell'esercizio 2019 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2020:

  • Modifiche allo IAS 1 e IAS 8: definizione di "Materiale" (Reg. UE 2019/2104)
  • Modifiche ai riferimenti al Quadro Concettuale negli IFRS (Reg. UE 2019/2075)

Tali principi ed emendamenti non sono stati applicati in via anticipata dal Gruppo e che non ci si aspetta effetti significaitvi dalla loro applicazione.

Al 31 dicembre 2019, inoltre, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017)
  • IFRS 14 Attività con regolazione tariffaria (gennaio 2014)
  • Modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28: Cessione o conferimento di un asset ad una joint venture o collegata (settembre 2014)
  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali: Definizione di un business (ottobre 2018)

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per il Gruppo, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

Come citato in precedenza, in data 30 novembre 2018 è stato emanato il 6° aggiornamento della Circolare n. 262 del 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" che ha recepito il principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing" e le conseguenti modifiche in altri principi contabili internazionali, tra cui lo IAS 40 in materia di investimenti immobiliari, introdotte per garantire la coerenza complessiva del framework contabile di riferimento.

La transazione all'IFRS 16 - Leasing

In data 9 novembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2017/1986 della Commissione del 31 ottobre 2017 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 16 (IFRS 16) con applicabilità obbligatoria ai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2019 (con facoltà di applicazione anticipata nel 2018, congiuntamente all'applicazione obbligatoria dell'IFRS 15).

A partire dal 1° gennaio 2019 FinecoBank e la sua controllata Fineco Asset Management DAC applicano pertanto il suddetto principio.

L'IFRS 16 che ha sostituito il previgente set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, lo IAS17, fornisce una nuova definizione di leasing e ha introdotto un criterio basato sulla nozione di controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti dei leasing: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene oggetto del contratto.

Il principio conferma la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario con riferimento al modello contabile che deve applicare il locatore: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Con riferimento invece al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, e quindi al modello contabile rilevante per il Gruppo FinecoBank, il nuovo principio prevede che, per tutte le tipologie di leasing, anche operativo, debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto ("passività del leasing").

Al momento dell'iscrizione iniziale detta attività è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing alla data di decorrenza dello stesso, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario (ove esistenti). I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito del leasing, ovvero se quest'ultimo non può essere determinato facilmente, il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività sarà valutata in base a quanto previsto per le attività materiali e immateriali da IAS 38, IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

La Banca e la sua controllata Fineco AM hanno completato le attività finalizzate a garantire la piena conformità con il nuovo principio contabile alla data di transizione, in particolar modo con riferimento al calcolo e alla contabilizzazione del diritto d'uso e dell'associata passività di leasing, aspetti che rappresentano la principale discontinuità rispetto al modello contabile previsto da IAS17. Anche le attività relative allo sviluppo e implementazione di regole, principi e sistemi IT atte a garantire il corretto calcolo delle suddette attività e passività, la loro misurazione successiva e la determinazione dei correlati effetti a conto economico, sono state finalizzate.

La transizione all'IFRS 16 ha comportato la definizione di alcune policy contabili e l'utilizzo di assunzioni e stime come nel seguito illustrate.

Identificazione del perimetro di applicazione

La Banca e la sua controllata hanno identificato i contratti di leasing/locazione che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalle stesse e dei negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari o gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Ai fini del calcolo del debito per leasing e dell'associato "diritto d'uso", la Banca e la sua controllata procedono all'attualizzazione dei canoni futuri determinati alla luce delle previsioni dei suddetti contratti di locazione e calcolati al netto della componente IVA, pur essendo la stessa indetraibile per la Banca, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente dai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata. Si precisa inoltre che le componenti non leasing sono separate dalle componenti leasing e rilevate a conto economico per

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

competenza secondo il principio contabile applicabile e che nel conto economico sono rilevati anche i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing.

Il contratto di affitto dell'immobile sito in Milano, Piazza Durante 11, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, condotto in locazione sino al 31 gennaio 2019 quando la Banca ha perfezionato l'operazione di acquisto determinando la contestuale risoluzione del contratto di affitto è stato qualificato in sede di prima applicazione del principio come "Short term lease" e quindi escluso dall'ambito di applicazione dell'IFRS 16.

Durata del leasing

La Banca e la sua controllata hanno determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto incluso nel perimetro di applicazione come sopra definito, considerando a tal fine il periodo "non annullabile" durante il quale le stesse hanno il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing è stata determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data di transizione, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Tasso di attualizzazione

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione da utilizzare per la determinazione della passività del leasing, la natura dei contratti stipulati dalla Banca e dalla controllata, che rientrano nel perimetro di applicazione del principio e rappresentati principalmente da contratti di affitto di immobili, non consente di ricavare il tasso implicito in ognuno di essi e pertanto l'attualizzazione è effettuata utilizzando il tasso di finanziamento marginale. Quest'ultimo è determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing in essere.

Dal momento che FinecoBank alla data di prima applicazione del principio non ha emesso propri strumenti di debito, il tasso applicato (il tasso medio ponderato è pari a circa 1,48%) ai fini e per gli effetti della First Time Adoption è stato il tasso di provvista senior secured di UniCredit S.p.A., a tale data controllante della Banca, applicato dalla stessa Unicredit S.p.A. per finanziarie le società del perimetro Italia del Gruppo UniCredit31 .

Effetti contabili della transizione

Come già in precedenza indicato, la Banca e la sua controllata hanno deciso di avvalersi della facoltà di non rideterminare i dati contabili relativi ad esercizi precedenti (comparativi) pur applicando il nuovo principio retrospettivamente, come previsto dal principio stesso (transizione con metodo retrospettivo modificato).

Si precisa che nessun effetto è stato registrato nel patrimonio netto consolidato alla data del 1° gennaio 2019 in quanto, per le finalità di First Time Adoption, la passività finanziaria ("passività del leasing") relativamente ai contratti in essere a tale data è stata valutata e rilevata al valore attuale dei pagamenti futuri residui alla data di transizione, attualizzati utilizzando l'incremental borrowing rate applicabile alla data di transizione, e la corrispondente attività consistente nel diritto d'uso è stata valutata pari alla suddetta passività finanziaria maggiorata dei pagamenti anticipati relativi a medesimi contratti di leasing, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (bilancio al 31 dicembre 2018).

31 Si precisa che conseguentemente all'uscita dal Gruppo UniCredit, la Banca, ai soli fini della contabilizzazione dei contratti di leasing con decorrenza successiva a tale data, ha determinato il proprio tasso di finanziamento marginale utilizzando quale parametro di riferimento la curva Bloomberg relativa alle obbligazioni emesse da Banche Italiane con rating BBB.

Di seguito si riportano le tabelle dello Stato Patrimoniale Consolidato (Attivo e Passivo) che mostrano: (i) i saldi patrimoniali del Bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2018, (ii) le rettifiche agli stessi derivanti dall'applicazione dell'IFRS 16 e (iii) i saldi patrimoniali di apertura al 1° gennaio 2019.

(Importi in migliaia)
Rettifiche 01/01/2019 Post
Voci dell'attivo 31/12/2018 IFRS 16 applicazione IFRS 16
10. Cassa e disponibilità liquide 6 6
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
20. economico 20.218 20.218
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.876 6.876
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.342 13.342
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
30. complessiva 961.773 961.773
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.270.023 23.270.023
a) crediti verso banche 12.440.994 12.440.994
b) crediti verso clientela 10.829.029 10.829.029
50. Derivati di copertura 3.314 3.314
Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura
60. generica (+/-) 4.873 4.873
90. Attività materiali 16.632 64.576 81.208
100. Attività immateriali 98.307 98.307
di cui -
- avviamento 89.602 89.602
110. Attività fiscali 6.714 6.714
a) correnti 467 467
b) anticipate 6.247 6.247
130. Altre attività 350.770 (424) 350.346
Totale dell'attivo 24.732.630 64.152 24.796.782

(Importi in migliaia)

Voci del passivo 31/12/2018 Rettifiche
IFRS 16
01/01/2019 Post
applicazione IFRS 16
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.282.962 64.152 23.347.114
a) debiti verso banche 1.009.774 4.017 1.013.791
b) debiti verso la clientela 22.273.188 60.135 22.333.323
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.221 - 2.221
40. Derivati di copertura 5.341 - 5.341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura
generica (+/-)
2.600 - 2.600
60. Passività fiscali 12.390 - 12.390
a) correnti 12.390 - 12.390
80. Altre passività 337.069 - 337.069
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.561 - 4.561
100. Fondi per rischi ed oneri: 109.805 - 109.805
a) impegni e garanzie rilasciate 49 - 49
c) altri fondi per rischi e oneri 109.756 - 109.756
120. Riserve da valutazione (9.794) - (9.794)
140. Strumenti di capitale 200.000 - 200.000
150. Riserve 355.509 - 355.509
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - 1.934
170. Capitale 200.773 - 200.773
180. Azioni proprie (-) (13.960) - (13.960)
200. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 241.219 - 241.219
Totale del passivo e del patrimonio netto 24.732.630 64.152 24.796.782

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Si precisa che le rettifiche IFRS 16 riportate in corrispondenza della riga 130. Altre attività corrispondono ai pagamenti anticipati relativi ai contratti di leasing portati ad incremento delle attività consistente nel diritto d'uso, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (bilancio al 31 dicembre 2018).

Di seguito si riportano le tabelle che mostrano in dettaglio le rettifiche derivanti dalla First Time Adoption dell'IFRS16.

Attività materiali ad uso funzionale

(Importi in migliaia)
Attività / Valori 31/12/2018 Rettifiche
IFRS 16
01/01/2019 Post
applicazione IFRS 16
1. Attività di proprietà 14.544 - 14.544
a) terreni - - -
b) fabbricati - - -
c) mobili 1.835 - 1.835
d) impianti elettronici 10.944 - 10.944
e) altre 1.765 - 1.765
2. Attività acquisite in leasing finanziario - 64.576 64.576
a) terreni - - -
b) fabbricati - 63.951 63.951
c) mobili - - -
d) impianti elettronici - - -
e) altre - 625 625
Totale 14.544 64.576 79.120
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - - -

L'importo pari a 625 migliaia di euro, contabilizzato ad incremento della voce "e) altre", fa riferimento ai diritti d'uso relativi ad impianti, macchinari e autoveicoli.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Rettifiche 01/01/2019 Post
Tipologia operazioni / Valori 31/12/2018 IFRS 16 applicazione IFRS 16
1. Debiti verso banche centrali - - -
2. Debiti verso banche 1.009.774 4.017 1.013.791
2.1 Conti correnti e depositi a vista 52.563 - 52.563
2.2 Depositi a scadenza - - -
2.3 Finanziamenti 933.352 - 933.352
2.3.1 Pronti contro termine passivi 933.352 - 933.352
2.3.2 Altri - - -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
2.5 Debiti per leasing - 4.017 4.017
2.6 Altri debiti 23.859 - 23.859
Totale 1.009.774 4.017 1.013.791

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni / Valori 31/12/2018 Rettifiche
IFRS 16
01/01/2019 Post
applicazione IFRS 16
1. Conti correnti e depositi a vista 22.046.700 - 22.046.700
2. Depositi a scadenza 3.106 - 3.106
3. Finanziamenti 116.299 - 116.299
3.1 Pronti contro termine passivi 116.299 - 116.299
3.2 Altri - - -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
5. Debiti per leasing - 60.135 60.135
6. Altri debiti 107.083 - 107.083
Totale 22.273.188 60.135 22.333.323

Riconciliazione delle passività finanziarie al 1° gennaio 2019 con gli impegni per leasing operativi rilevati al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)

Descrizione Importo
Impegni per leasing operativi al 31 dicembre 2018 5.052
Pagamenti futuri leasing 70.208
Eccezioni alla rilevazione dell'IFRS 16 (1.637)
- short term lease (1.598)
- low value lease (39)
Pagamenti futuri leasing attività immateriali (4.999)
Passività finanziaria per leasing non attualizzata al 1 gennaio 2019 68.624
Effetto di attualizzazione (4.472)
Passività finanziaria per leasing al 1 gennaio 2019 64.152
Valore attuale passività per leasing finanziari al 31 dicembre 2018 -
Passività finanziaria per leasing aggiuntiva dovuta alla transizione all'IFRS 16 al 1 gennaio 2019 64.152

Al 31 dicembre 2018 non erano in essere leasing finanziari e gli impegni includevano esclusivamente i canoni di leasing/locazione operativi non disdettabili, inclusi i canoni di leasing/locazione di attività immateriali.

Nella voce" Pagamenti futuri leasing" sono stati riportati i canoni di leasing/locazione disdettabili non inclusi negli impegni al 31 dicembre 2018.

Impatti sul patrimonio regolamentare derivanti dall'adozione di IFRS 16

L'applicazione dell'IFRS 16, che non ha avuto impatti sul patrimonio netto consolidato alla data di prima applicazione, ha determinato un incremento delle Attività materiali rilevate nell'attivo di bilancio consolidato al 1° gennaio 2019 pari a circa 64,6 milioni di euro (di cui circa 0,9 milioni riferiti a Fineco AM) e un conseguente incremento degli RWA della Banca il cui effetto è stato quantificato in circa 55 basis point sul CET1 individuale della Banca al 31 dicembre 2018. A tal riguardo si rammenta che la Banca a tale data era tenuta a predisporre la segnalazione relativa ai Fondi propri e ai coefficienti di vigilanza non su base consolidata ma esclusivamente individuale, in virtù dell'allora appartenenza al Gruppo bancario UniCredit.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale dapprima classificati – in base al principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

2017 – come "Attività finanziarie disponibili per la vendita" e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 31 dicembre 2019 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 2.630 migliaia di euro (di cui 2.307 migliaia di euro relativi ai contributii versati relativamente all'intervento a favore di Carige e 323 migliaia di euro ai contributii versati per l'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 31 dicembre 2019 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico nell'esercizio 2019 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 202 migliaia di euro per allinearlo alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche acquistati dallo Schema Volontario) effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dal FITD ai fini della predisposizione del Rendiconto dello Schema Volontario al 31 dicembre 2019. Il modello valutativo adottato dall'advisor incaricato dal FITD è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 31 dicembre 2019 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2019 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 4.344 migliaia di euro. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dello strumento è stato determinato dal Gruppo utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicate in analisi multi-scenario, avendo come riferimento le più recenti informazioni riguardanti il piano di risanamento della banca attraverso l'aumento di capitale sottoscritto dallo Schema Volontario con la conversione alla pari del prestito obbligazionario sottoscritto a dicembre 2018.

Si precisa inoltre che in data 24 dicembre 2019 il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato l'incasso da parte dello Schema Volontario di un ammontare complessivo pari a 53,5 milioni di euro a fronte delle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti, maturati nel corso dell'anno 2019 sul suddetto prestito obbligazionario, riconoscendo a FinecoBank l'ammontare di pertinenza pari a 1.594 migliaia di euro. Tali proventi sono stati rilevati nella voce "70. Dividendi e proventi simili" del conto economico consolidato.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

La direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che consenta di raccogliere entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva sopra citata, con comunicazione del 3 dicembre 2019, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato che in applicazione di un criterio uniforme di ripartizione delle contribuzioni ordinarie negli anni di accumulo, l'importo complessivamente dovuto dalle banche consorziate per l'esercizio 2019 risulterebbe pari a 566,5 milioni di euro.

Peraltro, tra le variabili che incidono sulla determinazione delle contribuzioni effettive per l'anno 2019 assumono rilievo:

  • l'alimentazione del Fondo di solidarietà, per un importo pari a 5 milioni di euro, come deliberato dal Consiglio del FITD nella riunione del 13 novembre 2019, con corrispondente riduzione delle contribuzioni ordinarie del 2019;
  • l'esborso connesso all'intervento del FITD a favore di Banca Carige nell'ambito del piano di risanamento della stessa. Ai sensi dell'art. 25, comma 2 dello Statuto del FITD, è richiesto il versamento di contribuzioni aggiuntive per il ripristino entro il 2024 dell'importo impiegato, ai fini del raggiungimento del livello obiettivo entro la data prevista. In particolare, il piano di accumulo per il 2019 fornisce rappresentazione dell'intervento a favore di Banca Carige per un importo complessivo pari a 323,8 milioni di euro e, pertanto, la contribuzione aggiuntiva per il 2019 e per gli anni successivi fino al 2024 è quantificata in 55,2 milioni di euro;
  • il contratto di finanziamento stipulato il 2 agosto 2019 dal FITD con un pool di banche consorziate, con riferimento al quale nella cennata riunione il Consiglio del FITD ha deliberato di richiedere alle banche consorziate un contributo supplementare di 11,3 milioni di euro, distinto dalle contribuzioni ordinarie e aggiuntive destinate alla dotazione finanziaria del FITD, da riconoscere alle banche finanziatrici a titolo di commissione di disponibilità fondi, di commissione della banca agente e di spese legali.

In totale, quindi, la contribuzione dovuta dalle banche consorziate per il 2019, incluse le risorse da destinare al Fondo di solidarietà e il suddetto contributo supplementare, è stato determinato in complessivi 633 milioni di euro, di cui 616,7 milioni di euro finalizzati alla costituzione della dotazione finanziaria. La quota di competenza di ciascuna consorziata è stata calcolata in funzione del rispettivo ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2019 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza del Gruppo, alla cui contribuzione partecipa solo la Capogruppo FinecoBank, per l'esercizio 2019, versata e contabilizzata nella voce 190. Spese Amministrative, ammonta complessivamente a 18,1 milioni di euro, così composta:

  • 16,1 milioni di euro relativi alla contribuzione ordinaria annuale;
  • 1,6 milioni di euro relativi alla contribuzione aggiuntiva;
  • 0,1 milioni di euro relativi al contributo destinato al Fondo di solidarietà;
  • 0,3 milioni di euro relativi alla contribuzione supplementare.

Con l'introduzione della direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che consenta di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livello-obiettivo, tali contributi sono fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione ad interventi.

Nessuna contribuzione è stata richiesta al Gruppo da parte del Single Resolution Board, per l'esercizio 2019, con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla suddetta direttiva.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui il Gruppo non si è avvalso.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti.

In particolare, sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa presentate nel Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio consolidato è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2019. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Alla data di predisposizione del presente Bilancio consolidato non riteniamo, sulla base degli elementi disponibili e tenuto conto delle analisi di sensitività svolte, che vi siano incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Su tali scenari potrebbero incidere, tra gli altri, gli elementi di incertezza sugli effetti dell'epidemia da Coronavirus e delle misure di contenimento che non sono ad oggi determinabili.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment");

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca (e nella misura in cui applicabile, della società controllata), sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri utilizzate ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento iscritto in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Sezione 10 – Attività Immateriali della presente nota integrativa consolidata.

Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla Parte A - Sezione A.4 "Informativa sul fair value" della presente nota integrativa consolidata.

Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa consolidata.

Per i dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, si rimanda a quanto illustrato nella Parte A - Sezione 18. Altre informazioni - Impairment della presente nota integrativa consolidata.

Altre Informazioni

Il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 è sottoposto a revisione contabile ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico consolidato.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;

  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo dello stato patrimoniale consolidato.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico consolidato alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali il Gruppo non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico consolidato alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, il Gruppo ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposti nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività consolidata complessiva ed anch'esse esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività consolidata complessiva ed esposte nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato.

3 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari).

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;

b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 - Operazioni di copertura

Il Gruppo si è avvalso della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

  • strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico consolidato in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico consolidato. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato. La parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato.

Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività consolidata complessiva;

  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto consolidato ed è rilevato nel conto economico consolidato nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 120. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico consolidato alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico consolidato. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60. dell'attivo o 50. del passivo è rilevata a conto economico consolidato tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail e raccolta diretta a tasso fisso da clientela e operazioni di copertura specifica dal rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

5 - Partecipazioni

I criteri di rilevazione iniziale e valutazione successiva delle partecipazioni regolati dagli IFRS10 Bilancio consolidato, IAS27 Bilancio separato, IAS28 Partecipazioni in società collegate e joint venture e IFRS11 Accordi a controllo congiunto sono dettagliati, nella misura in cui applicabili, nella Sezione 3. "Area e metodi di consolidamento" della Parte A.1 della presente nota integrativa consolidata che include l'informativa sulle valutazioni e assunzioni significative adottate per stabilire l'esistenza di controllo, controllo congiunto o influenza notevole in ossequio a quanto previsto dall'IFRS12 (paragrafi 7-9).

Le restanti interessenze azionarie, diverse quindi da controllate, collegate e joint ventures e da quelle eventualmente rilevate nello stato patrimoniale consolidato nella voce 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" (si veda la Sezione 8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione), sono classificate quali attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva o attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value e trattate in modo corrispondente (si vedano le Sezioni 1 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e 2 – "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva").

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonchè le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in leasing e/o in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nello stato patrimoniale consolidato nella voce 130. "Altre attività " .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

  1. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

  1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33,3 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
Automezzi non superiore a 4 anni

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce 280. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 210. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dal Gruppo, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, marchi e domini, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

  • software non superiore a 3 anni;
  • altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento, del marchio e domini Fineco.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 220. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico consolidato.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico consolidato, rispettivamente, alla voce "280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero "220. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio consolidato, corrispondente all'avviamento iscritto nel bilancio d'esercizio della Banca, riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico consolidato alla voce 270. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la Sezione 10.3 "Attività immateriali – Altre informazioni" della successiva Parte B della presente nota integrativa consolidata.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte rispettivamente nello stato patrimoniale consolidato alle voci 120. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività consolidata complessiva (si veda Parte D - Redditività consolidata complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 320. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico consolidato. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico consolidato.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti "Attività non correnti o gruppi di attività in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale consolidato del bilancio rispettivamente nelle voci 110. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
    • o differenze temporanee deducibili;
    • o riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
    • o riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite, sono calcolate applicando le legislazioni fiscali nazionali vigenti (con riferimento a ciascuna società consolidata integralmente) e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate.

In particolare per la fiscalità corrente, relativa a FinecoBank, l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%. A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

Per quanto riguarda la partecipata irlandese Fineco AM, le imposte sono state calcolate applicando l'aliquota del 12,5% (prevista dalla relativa legislazione fiscale).

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico consolidato alla voce 300. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività consolidata complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico consolidato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, nello stato patrimoniale consolidato alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 120. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Nel caso dei fondi rischi e oneri per controversie legali, la stima include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, anche le spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono il Gruppo nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima è determinata dal Gruppo, in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 200. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: b) altri accantonamenti netti" del conto economico consolidato, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico consolidato per meglio rifletterne la natura.

11 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale del Gruppo, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico consolidato alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 140. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie del Gruppo non prevedono covenants che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente bilancio consolidato non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico consolidato nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente al Consiglio di Amministrazione o organo equivalente.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico consolidato nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 120. Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura dell'esercizio.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine esercizio.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto consolidato sono esposte anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

15 - Attività e passività assicurative

L'IFRS4 definisce contratti assicurativi quei contratti in base ai quali una parte (l'assicuratore) accetta un rischio assicurativo significativo da un terzo (l'assicurato), concordando di risarcire quest'ultimo nel caso in cui subisca danni conseguenti a uno specifico evento futuro incerto.

In sintesi, il trattamento contabile di tali prodotti prevede l'iscrizione:

  • alla voce 170. "Saldo altri proventi/oneri della gestione assicurativa" di conto economico consolidato, dei premi lordi, comprensivi di tutti gli importi maturati durante l'esercizio a seguito della stipula dei contratti di assicurazione, al netto degli annullamenti. Analogamente anche i premi ceduti nell'esercizio ai riassicuratori sono iscritti nella medesima voce;
  • alla voce 110. "Riserve tecniche" del passivo di stato patrimoniale consolidato, degli impegni verso gli assicurati, calcolati analiticamente per ciascun contratto con il metodo prospettivo, sulla base delle ipotesi demografiche/finanziarie correntemente utilizzate dal mercato;
  • alla voce 80. "Riserve tecniche a carico dei riassicuratori" dell'attivo di stato patrimoniale consolidato, degli impegni a carico dei riassicuratori.

Alla data di riferimento del presente Bilancio consolidato non sono presenti attività e passività assicurative.

18 - Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

e

allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nello stato patrimoniale consolidato nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3. Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2. Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate".

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti nello stato patrimoniale consolidato alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di acquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa consolidata, riportate in Parte B - Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello di business, pertanto le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;
  • Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model del Gruppo è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

RAF (risk appetite framework) stabilito annualmente. Tuttavia, una singola società può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, il Gruppo ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

Il Gruppo ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday";
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dal Gruppo nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dal Gruppo nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dal Gruppo:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione;
  • attività finanziarie di trading;
  • titoli ritirati dalla clientela;
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che il Gruppo non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale consolidato di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, la società non procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci Attività finanziarie al costo ammortizzato, Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (Impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno. Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo fa riferimento a specifici modelli sviluppati per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile32. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking"33 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri creditizi forniti da UniCredit S.p.A., conformemente ad un apposito contratto di Master Service Agreement stipulato fra FinecoBank e UniCredit S.p.A..

Con riferimento alla perdita attesa per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente. Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

32 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9

33 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali comuni al Gruppo costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento del evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • rimuovere il conservativismo richiesto solo a fini regolamentari;
  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per le quali non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA.

Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (metodo standardizzato). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Infine, si segnala che la disciplina relativa alla "Nuova definizione di default" (Regolamento UE 2018/171 e le Linee guida EBA 2016/07), che entrerà in vigore a partire dal 31 dicembre 2020, stabilisce criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione a default rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari italiani, con l'obiettivo di armonizzare gli approcci di applicazione della definizione di default e di individuare le condizioni di improbabile adempimento tra le istituzioni finanziarie e le diverse giurisdizioni dei paesi dell'UE.

Le principali novità introdotte riguarderanno:

  • la modifica alla soglia di materialità che concorre, congiuntamente ai giorni di scaduto (90 giorni), a determinare la classificazione a default. Tale soglia è composta da:
    • o una componente assoluta di 100 euro per la clientela al dettaglio e di 500 euro per tutte le altre tipologie di esposizione;
      • o una componente relativa, rappresentata dalla percentuale che esprime il rapporto tra l'importo dell'obbligazione creditizia in arretrato e l'importo complessivo di tutte le esposizioni verso lo stesso debitore; la percentuale adottata da Banca d'Italia è pari all'1%;
  • l'introduzione di un periodo di prova (cure period) di tre mesi per la riclassificazione a performing dei debitori precedentemente classificati come non performing;
  • l'introduzione del divieto di compensare gli importi scaduti con eventuali linee di credito non utilizzate dal debitore.

Le attività relative alla definizione di regole-principi e l'adeguamento dei sistemi IT, atti a garantire la corretta applicazione dei nuovi requisiti regolamentari, sono in corso di implementazione; gli impatti attesi dall'entrata in vigore della nuova regolamentazione sono stimati non significativi.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

  • nelle voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;
  • alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni, che possono consistere nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte a conto economico consolidato alla voce 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della ex-Capogruppo Unicredit S.p.A., da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti delle società del Gruppo UniCredit e che prevedevano la regolazione con azioni di UniCredit S.p.A. stessa, l'esistenza di accordi tra le società del Gruppo UniCredit e UniCredit S.p.A. (ed ancora in vigore per FinecoBank in virtù di specifici accordi) relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative", in contropartita dello stato patrimoniale consolidato nella voce 80. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività/passività tramite un'analisi di tipo qualitativo. Per le passività finanziarie, inoltre, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo , per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione della passività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario (test soglia 10%).

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non sono sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico consolidato come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazione che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nello stato patrimoniale consolidato in voce 140. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 150. "Riserve" del patrimonio netto consolidato, al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 10 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del D.Lgs. n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico consolidato alla voce 190. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto consolidato nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività consolidata complessiva.

Write–off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato (livello 3) o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell'operazione;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che il Gruppo non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Tra i costi, le spese amministrative includono, inoltre, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),

o

nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, il Gruppo procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che il Gruppo prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che il Gruppo utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dal Gruppo in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat di importo inferiore a 100 euro, prelievi Visa debit, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.) o percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente alla definizione iniziale, la modifica dei propri modelli di business per la gestione delle attività finanziarie con conseguente riclassifica, ove ne ricorrano i requisiti, di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni del Gruppo e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza il Gruppo modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • a) un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • b) un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;
  • c) cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • a) un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • b) la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • c) il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio 2019 il Gruppo non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale il Gruppo ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Qualora le quotazioni di mercato o altri input osservabili, quali il prezzo quotato di un'attività identica in un mercato non attivo, non risultino disponibili, il Gruppo ricorre a modelli valutativi alternativi, quali:

  • Metodo della valutazione di mercato (utilizzo di quotazioni di mercato di passività o strumenti di patrimonio simili detenuti come attività da altri attori di mercato);
  • Metodo del costo (l'ammontare costo di sostituzione che sarebbe richiesto al momento per sostituire la capacità di servizio di un'attività);
  • Metodo reddituale (tecnica del valore attualizzato basata sui flussi di cassa futuri attesi da una controparte di mercato che detiene una passività o uno strumento di patrimonio netto come attività).

Il Gruppo utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Dette metodologie utilizzano input basati sui prezzi formatisi in transazioni recenti nello strumento oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di profilo di rischio.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Questi prezzi/quotazioni risultano, infatti, rilevanti al fine di determinare i parametri significativi, in termini di rischio credito, rischio liquidità, rischio prezzo ed ogni altro rischio rilevante, relativi allo strumento oggetto di valutazione. Il riferimento a tali parametri "di mercato" consente di limitare la discrezionalità nella valutazione, garantendo al contempo la verificabilità del risultante fair value.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato i modelli valutativi impiegati utilizzano come input stime basate su dati storici.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, il Gruppo pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dall'unità di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, il Gruppo, utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Discounted cash flow

Le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow generalmente consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.

Market Approach

Tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Fair value Adjustment (FVA)

Il Fair value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere un fair value della posizione. I FVA consentono quindi di assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

Il Gruppo controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Rischi di Mercato del Gruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

Il Gruppo determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti, se quotati, sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" il Gruppo ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; per la valutazione al 31 dicembre 2019 tale fattore è stato determinato pari al 7,85%, stimando al 31 dicembre 2019 il "litigation risk" in misura pari allo 1,85% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione ai contributi versati per l'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato pari alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche acquistati dallo Schema Volontario) effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dallo stesso Fondo Interbancario Tutela Depositi ai fini della predisposizione del Rendiconto dello Schema Volontario al 31 dicembre 2019. Il modello valutativo adottato dal suddetto advisor è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Il fair value dei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicata in analisi multi-scenario, avendo come riferimento le più recenti informazioni riguardanti il piano di risanamento della banca attraverso l'aumento di capitale sottoscritto dallo Schema Volontario con la conversione alla pari del prestito obbligazionario sottoscritto a dicembre 2018.

Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

Il Gruppo detiene investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo.

I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile.

I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, dal momento che tali attività e passività non vengono generalmente scambiati, la determinazione del fair value si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi, per le quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio, è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando una metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2019 31/12/2018
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 5.537 3.302 11.320 3.390 3.557 13.271
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.631 3.302 - 3.353 3.523 -
b) Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 906 - 11.320 37 34 13.271
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
321.694 - 5 961.767 - 5
3. Derivati di copertura - 36.059 - - 3.314 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 327.231 39.361 11.325 965.157 6.871 13.276
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 3.217 560 - 1.552 669 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 80.852 - - 5.341 -
Totale 3.217 81.412 - 1.552 6.010 -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Nel corso del 2019 non vi sono stati trasferimenti tra i livelli della gerarchia del fair value (livello 1 e livello 2). Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Attività
finanziarie
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriament
e valutate al fair
value
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 13.271 - - 13.271 5 - - -
2. Aumenti 2.623 22 - 2.601 - - - -
2.1. Acquisti 22 22 - - - - - -
2.2. Profitti imputati a: 2.601 - - 2.601 - - - -
2.2.1. Conto Economico 2.601 - - 2.601 - - - -
- di cui plusvalenze 2.596 - - 2.596 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (4.574) (22) - (4.552) - - - -
3.1. Vendite (27) (22) - (5) - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (4.547) - - (4.547) - - - -
3.3.1. Conto Economico (4.547) - - (4.547) - - - -
- di cui minusvalenze (4.547) - - (4.547) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 11.320 - - 11.320 5 - - -

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico consolidato, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci 2.2.2 "Profitti imputati a Patrimonio netto" e 3.3.2 "Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 120. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto consolidato - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico consolidato - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico consolidato alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Nessun dato da segnalare.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o 31/12/2019 31/12/2018
misurate al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
26.216.829 14.781.018 7.779.770 4.374.125 23.270.024 8.115.915 9.182.023 6.117.326
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
1.980 - - 2.950 2.088 - - 2.950
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 26.218.809 14.781.018 7.779.770 4.377.075 23.272.112 8.115.915 9.182.023 6.120.276
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
26.074.511 - 1.366 26.073.151 23.282.962 - 3.111 23.279.856
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
- - - - - - - -
Totale 26.074.511 - 1.366 26.073.151 23.282.962 - 3.111 23.279.856

Legenda:

L1 = Livello 1 - L2 = Livello 2 - L3 = Livello 3 - VB = Valore di bilancio

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 141

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato

Attivo 143
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 143
Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 143
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva
Sezione 4 - – Voce 30
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40
146
148
Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50 151
Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 60
152
Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70 152
Sezione 8 - Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 152
Sezione 9 - Attività materiali – Voce 90 152
Sezione 10 - Attività immateriali – Voce 100 156
Sezione 11 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo 160
Sezione 12 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate 163
Sezione 13 - – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo
Altre attività – Voce 130
164
Passivo 166
Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 166
Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20 168
Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 169
Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40 169
Sezione 5 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 50
170
Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60 170
Sezione 7 - 170
Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80 171
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 172
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100 173
Sezione 11 - Riserve tecniche – Voce 110 176
Sezione 12 - Azioni rimborsabili – Voce 130 176
Sezione 13 - Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 176

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
a) Cassa 53 6
b) Depositi a vista presso Banche Centrali 754.333 -
Totale 754.386 6

La voce "(b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso dell'esercizio 2019.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - 5 - -
1.1 Titoli strutturati - - - 5 - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 3.289 - - 2.110 - -
3. Quote di O.I.C.R. 5 - - 2 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 3.294 - - 2.117 - -
B. Strumenti derivati - - - - - -
1. Derivati finanziari 1.337 3.302 - 1.236 3.523 -
1.1 di negoziazione 1.337 3.302 - 1.236 3.523 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1.337 3.302 - 1.236 3.523 -
Totale (A+B) 4.631 3.302 - 3.353 3.523 -

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 3.227 migliaia di euro (3.509 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.412 migliaia di euro (1.250 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - 5
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - 5
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 3.289 2.110
a) Banche - -
b) Altre società finanziarie 217 175
di cui: imprese di assicurazione 4 -
c) Società non finanziarie 3.072 1.935
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR 5 2
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 3.294 2.117
B. Strumenti derivati
a) Controparti Centrali 55 73
b) Altre 4.584 4.686
Totale (B) 4.639 4.759
Totale (A+B) 7.933 6.876

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 32 - - 31 34 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 32 - - 31 34 -
2. Titoli di capitale 7 - 11.320 6 - 13.271
3. Quote di O.I.C.R. 867 - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 906 - 11.320 37 34 13.271

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Legenda:

L1: Livello 1

L2: Livello 2

L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 8.682 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2019 pari a 2.596 migliaia di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per un importo di 2.630 migliaia di euro (di cui 2.307 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 323 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2019 per effetto della valutazione al fair value di 4.547 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa consolidata.

Si segnala che la voce 3. "Quote di O.I.C.R." include le quote di O.I.C.R. detenute da FAM con finalità di seeding.

Il Gruppo ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 6 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti
(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Titoli di capitale 11.327 13.277
di cui: banche 1 1
di cui: altre società finanziarie 11.313 13.264
di cui: società non finanziarie 13 12
2. Titoli di debito 32 65
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 29 29
c) Banche 3 2
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - 34
3. Quote di O.I.C.R. 867 -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 12.226 13.342

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 321.694 - - 961.767 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 321.694 - - 961.767 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 321.694 - 5 961.767 - 5

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali il Gruppo non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"34. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

34 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Titoli di debito 321.694 961.767
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 321.694 961.767
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 5 5
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 5 5
- altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 5 5
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 321.699 961.772

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
Titoli di debito 321.720 321.720 - - (26) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31/12/2019 321.720 321.720 - - (26) - - -
Totale
31/12/2018
961.938 961.938 - - (171) - - -
di cui: attività finanziarie impaired
deteriorate acquisite o originate
X X - - X - - -

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso Banche
Centrali
251.574 - - - - 251.574 - - - - - -
1. Depositi a scadenza - - - X X X - - - X X X
2. Riserva obbligatoria 251.574 - - X X X - - - X X X
3. Pronti contro termine - - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso banche 9.188.788 - - 1.347.332 7.721.114 314.459 12.440.994 - - 267.493 9.182.023 3.058.882
1. Finanziamenti 314.459 - - - - 314.459 3.058.882 - - - - 3.058.882
1.1 Conti correnti e
depositi a vista
250.501 - - X X X 1.922.041 - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
9.994 - - X X X 1.127.298 - - X X X
1.3. Altri finanziamenti: 53.964 - - X X X 9.543 - - X X X
- Pronti contro termine
attivi
4.316 - - X X X 416 - - X X X
- Finanziamenti per
leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 49.648 - - X X X 9.127 - - X X X
2. Titoli di debito 8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 - 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
2.1 Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di debito 8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 - 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
Totale 9.440.362 - - 1.347.332 7.721.114 566.033 12.440.994 - - 267.493 9.182.023 3.058.882

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie, tra le quali UniCredit S.p.A., per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM. Al 31 dicembre 2018 la voce includeva la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., in parte trasferita nel 2019 sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia.

Al 31 dicembre 2018 i "Depositi a scadenza" includevano i depositi attivi presso la stessa UniCredit S.p.A. estinti nel corso del 2019, tra i quali il deposito per riserva obbligatoria ora aperto presso Banca d'italia, per un importo complessivo di 1.119.303 migliaia di euro.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 43.854 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (5.280 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e per 5.793 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3.847 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 7.501.377 migliaia di euro (9.115.783 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Tipologia operazioni/Valori Totale Totale 31/12/2019 31/12/2018 Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value Primo e secondo stadio Terzo stadio di cui: impaired acquisite o originate L1 L2 L3 Primo e secondo stadio Terzo stadio di cui: impaired acquisite o originate L1 L2 L3 1. Finanziamenti 3.676.261 3.568 - - - 3.808.092 2.952.257 2.817 - - - 3.058.444 1.1. Conti correnti 1.290.208 1.964 - X X X 1.016.930 1.770 - X X X 1.2. Pronti contro termine attivi 160.112 - - X X X 148.768 29 - X X X 1.3. Mutui 1.155.943 410 - X X X 856.856 14 - X X X 1.4. Carte di credito, prestiti personali e cessioni del quinto 809.176 885 - X X X 749.358 783 - X X X 1.5 Finanziamenti per leasing - - - X X X - - - X X X 1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X 1.7. Altri finanziamenti 260.822 309 - X X X 180.345 221 - X X X 2. Titoli di debito 13.096.638 - - 13.433.686 58.656 - 7.873.955 - - 7.848.422 - - 2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - - 2.2. Altri titoli di debito 13.096.638 - - 13.433.686 58.656 - 7.873.955 - - 7.848.422 - - Totale 16.772.899 3.568 - 13.433.686 58.656 3.808.092 10.826.212 2.817 - 7.848.422 - 3.058.444

Legenda: L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

.

I titoli di debito sono costituiti da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa consolidata.

(Importi in migliaia)

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 13.096.638 - - 7.873.955 - -
a) Amministrazioni pubbliche 13.096.638 - - 7.873.955 - -
b) Altre società finanziarie -
-
- - - -
di cui: imprese di assicurazioni -
-
- - - -
c) Società non finanziarie -
-
- - - -
2. Finanziamenti verso: 3.676.261 3.568 - 2.952.257 2.817 -
a) Amministrazioni pubbliche -
-
- 8 - -
b) Altre società finanziarie 246.995 1 - 179.436 2 -
di cui: imprese di assicurazioni 18.474 - - 19.028 - -
c) Società non finanziarie 341 11 - 908 9 -
d) Famiglie 3.428.925 3.556 - 2.771.905 2.806 -
Totale
16.772.899
3.568 - 10.826.212 2.817 -

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 21.972.304 21.972.304 - - (1.337) - - -
Finanziamenti 4.245.493 - 11.237 25.335 (8.240) (6.196) (21.766) -
Totale
31/12/2019
26.217.797 21.972.304 11.237 25.335 (9.577) (6.196) (21.766) -
Totale
31/12/2018
23.277.675 17.264.880 14.650 23.936 (19.124) (5.994) (21.118) -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
X X - - X - - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value
31/12/2019
Fair Value
31/12/2018
VN
VN
L1 31/12/2019
L2
L3
L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 36.059 - 1.917.423 - 3.314 - 570.000
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 36.059 - 1.917.423 - 3.314 - 570.000

Legenda: VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
20.578 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 537 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 20.578 - - - - - 537 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 14.944 X - X
Totale passività - - - - - - 14.944 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Adeguamento positivo 29.405 4.873
1.1 di specifici portafogli: 29.405 4.873
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.405 4.873
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (525) -
2.1 di specifici portafogli: (525) -
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (525) -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 28.880 4.873

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70

Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Riserve tecniche a carico dei riassicuratori – Voce 80 Nessun dato da segnalare.

Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90

9.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Attività di proprietà 83.301 14.544
a) terreni 23.932 -
b) fabbricati 41.404 -
c) mobili 2.583 1.835
d) impianti elettronici 12.736 10.944
e) altre 2.646 1.765
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 66.766 -
a) terreni - -
b) fabbricati 66.218 -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 548 -
Totale 150.067 14.544
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Con riferimento all'immobile presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, acquistato in data 31 gennaio 2019 a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro oltre a imposte e costi diretti iniziali, si precisa che si è proceduto alla contabilizzazione separata di terreno e fabbricato, anche se acquistati congiuntamente, come previsto dallo IAS 16.

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per circa il 21% della superficie del suddetto immobile di proprietà.

La voce "Diritti d'uso acquisiti con il leasing", che ha sostituito la precedente voce "Attività acquisite in leasing finanziario" secondo quanto previsto dal 6° aggiornamento della Circolare Banca d'Italia n. 262/2005, si riferisce ai diritti d'uso in relazione ai contratti di locazione in essere del Gruppo rilevati in applicazione del principio IFRS 16 a partire dall'esercizio 2019.

9.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Attività/Valori Valore di Fair value Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.980 - - 2.950 2.088 - - 2.950
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 1.980 - - 2.950 2.088 - - 2.950
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 1.980 - - 2.950 2.088 - - 2.950
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

9.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

9.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Nessun dato da segnalare.

9.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

9.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - - 14.938 35.091 10.789 60.818
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - (13.102) (24.147) (9.025) (46.274)
A.2 Esistenze iniziali nette - - 1.836 10.944 1.764 14.544
B. Aumenti: 23.932 126.867 2.304 6.256 2.435 161.794
B.1 Acquisti 23.932 59.692 2.149 6.255 1.773 93.801
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.555 - - - 1.555
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a scopo
di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 65.620 155 1 662 66.438
C. Diminuzioni: - (19.245) (1.556) (4.464) (1.006) (26.271)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (10.520) (1.395) (4.463) (882) (17.260)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- - (9) (1) (37) (47)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (9) (1) (37) (47)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (8.725) (152) - (87) (8.964)
D. Rimanenze finali nette 23.932 107.622 2.583 12.736 3.194 150.067
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (10.140) (13.640) (27.077) (9.288) (60.145)
D.2 Rimanenze finali lorde 23.932 117.762 16.223 39.813 12.482 210.212
E. Valutazione al costo 23.932 107.622 2.583 12.736 3.194 150.067

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono, oltre alle variazioni derivanti dall'applicazione dell'IFRS16, le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso - 1.067 - - 2 1.069
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti d'uso - (3.544) - - - (3.544)

9.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali nette - 2.088
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (108)
C.1 Vendite - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Ammortamenti - (108)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 1.980
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.620)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.600
E. Valutazione al fair value - 2.950

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

9.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

9.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2019 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 353 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 10 – Attività immateriali – Voce 100

10.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Durata definita Durata
indefinita
Durata definita Durata
indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.1.1 di pertinenza del gruppo X 89.602 X 89.602
A.1.2 di pertinenza di terzi X - X -
A.2 Altre attività immateriali 10.040 27.452 8.705 -
A.2.1 Attività valutate al costo 10.040 27.452 8.705 -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività 10.040 27.452 8.705 -
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività - - - -
Totale 10.040 117.054 8.705 89.602

Le Altre attività immateriali a durata indefinita sono relative ai marchi e domini Fineco acquistati in data 28 novembre 2019 da UniCredit S.p.A. per un ammontare di 22,5 milioni di euro oltre IVA.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

10.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: altre Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 85.566 - 210.295
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (76.861) - (111.988)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 8.705 - 98.307
B. Aumenti - - - 6.784 27.452 34.236
B.1 Acquisti - - - 6.784 27.452 34.236
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (5.449) - (5.449)
C.1 Vendite - - - - - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (5.449) - (5.449)
- Ammortamenti X - - (5.449) - (5.449)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 10.040 27.452 127.094
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (82.310) - (117.437)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 92.350 27.452 244.531
F. Valutazione al costo 89.602 - - 10.040 27.452 127.094

Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

10.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2019 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 975 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività). Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. cash generating unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite consulenti finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business del Gruppo, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistiati nel corso dell'esercizio da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2020, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020);
  • anni 2021-2023, in cui sono state considerate le previsioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del medesimo Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2024 al 2028, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2023), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value";
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 1996 al 2018 è stato pari al 1,8%. La scelta del 2% nominale quale tasso di crescita per il calcolo del "terminal value", corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per FinecoBank è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera degli ultimi 6 mesi del rendimento del Btp a 10 anni;
  • Equity Risk Premium (Beta*Market Risk Premium): calcolato utilizzando come MRP il valore di 5,50% (in coerenza rispetto ai valori utilizzati dagli analisti finanziari che coprono FinecoBank) e come Beta la media 3 anni dell'azione FincoBank (al fine di ridurre la volatilità generata nel 2019 dalla cessione della partecipazione da parte di Unicredit) rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP.

Il costo del capitale utilizzato per l'impairment test ha 2 punti target (budget 2020 e Multi Year Plan 2021-2023) tra i quali viene inserita una convergenza lineare per poi essere mantenuto costante fino al "terminal value".

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritti in bilancio al 31 dicembre 2019 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso di Decremento dell'1% del tasso Decremento Utilizzo del Core Tier1
attualizzazione al netto delle Incremento dell'1% del di crescita nominale per il del 5% degli ratio al 31/12/2019
imposte (ke) Core Tier 1 Ratio target calcolo del terminal value utili annuali (18,12%)
Variazione valore d'uso -14,4% -1,9% -12,8% -7,6% -0,3%

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 11 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 65% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 6.509 milioni di euro al 31 dicembre 2019, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 11 – Attività fiscali e passività fiscali – Voce 110 dell'attivo e Voce 60 del passivo

Passività fiscali correnti 11.437 12.390

La voce "Attività fiscali", pari a 23.444 migliaia di euro al 31 dicembre 2019, è composta esclusivamente da "Attività fiscali anticipate".

La voce "Passività fiscali", pari a 11.437 migliaia di euro alla stessa data, è composta esclusivamente da "Passività fiscali correnti".

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività fiscali correnti - 467

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale consolidato al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 50.914 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 798 di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 25.998 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 2.270 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dal Gruppo per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dal Gruppo nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite e correnti si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57% per l'Italia.

Per quanto riguarda Fineco AM le imposte correnti sono state determinate con l'aliquota del 12,5%.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre non risultano perdite fiscali o crediti d'imposta non utilizzati.

11.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Accantonamenti in contropartita del conto economico 47.086 26.237
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 21.577 -
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 19.137 19.454
- di cui Altro 6.372 6.783
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 798 2.740
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 602 840
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 196 1.888
- di cui Altro - 12
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 3.828 4.033
Totale ante compensazione IAS 12 51.712 33.010
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (28.268) (26.763)
Totale 23.444 6.247

11.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Accantonamenti in contropartita del conto economico 25.998 26.560
- di cui Avviamento e Marchio 24.978 24.078
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario 870 2.373
- di cui Altro 150 109
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 2.270 203
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.757 203
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 513
Totale ante compensazione IAS 12 28.268 26.763
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (28.268) (26.763)
Totale - -
(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 30.270 31.469
2. Aumenti 25.614 3.727
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 25.614 3.727
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - 206
c) riprese di valore - -
d) altre 25.614 3.521
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (4.970) (4.926)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (4.970) (4.926)
a) rigiri (4.854) (4.687)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre (116) (239)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge.n.214/2011 - -
b) altre - -
4. Importo finale 50.914 30.270

11.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 e agli accantonamenti al fondo rischi ed oneri. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente all'utilizzo del fondo rischi ed oneri.

11.4 Variazione delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 4.033 3.828
2. Aumenti - 205
3. Diminuzioni (205) -
3.1 Rigiri - -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (205) -
4. Importo finale 3.828 4.033

Le variazioni in diminuzione si riferiscono ad una riclassifica di 205 migliaia di euro nelle imposte anticipate in contropartita di conto economico diverse da quelli di cui alla L. 214/2011.

11.5 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico)
------ ---------------------------------------------------------------------------
(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 26.560 24.069
2. Aumenti 941 2.688
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 941 2.688
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 941 2.688
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (1.503) (197)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (1.503) (197)
a) rigiri (1.503) (64)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - (133)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 25.998 26.560

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del diverso trattamento contabile e fiscale dell'avviamento e del marchio. Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla valutazione, negativa, al fair value delle attività finanziarie rappresentate dalle esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario.

11.6 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 2.740 1.937
2. Aumenti 105 1.128
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 63 1.128
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 63 1.128
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 42 -
3. Diminuzioni (2.047) (325)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (2.047) (325)
a) rigiri (2.047) (325)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 798 2.740

Le variazioni in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alle riduzioni delle valutazioni negative al fair value dei titoli di debito classificati nella categoria" Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle riduzioni delle valutazioni negative attuariali iscritte nelle riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

11.7 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Importo iniziale 203 2.463
2. Aumenti 2.163 192
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.163 192
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 2.163 192
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
3. Diminuzioni (96) (2.452)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (96) (2.452)
a) rigiri (96) (2.452)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
4. Importo finale 2.270 203

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alle positive valutazioni al fair value dei titoli di debito classificati nella categoria "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle valutazioni attuariali iscritte nelle riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

11.8 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 12 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 120 dell'attivo e Voce 70 del passivo

Nessun dato da segnalare

Sezione 13 – Altre attività – Voce 130

13.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 4.579 8.489
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.733 2.170
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie - 119
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.067 6.928
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 28.062 30.356
- titoli e cedole da regolare 1.537 5.131
- altre operazioni 26.525 25.225
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 259.098 269.189
- acconti d'imposta 252.251 262.261
- crediti d'imposta 6.809 6.893
- acconti d'imposta su TFR 38 35
Partite in attesa di regolamento: 2.495 4.597
- effetti, assegni ed altri documenti 2.495 4.597
Partite in corso di lavorazione 13 29
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 50 2
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che vanno
capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
27.178 24.588
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle
pertinenti attività o passività finanziarie
12.034 4.303
Totale 342.309 350.770

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa consolidata), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Attivo (SEGUE)

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi
31/12/2019
Ratei e risconti passivi
31/12/2019
Esistenze iniziali 4.303 2.800
AUMENTI 11.186 5.046
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da contratto
o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della valutazione dei
progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale modifica della
valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica del contratto;
(IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 11.186 5.046
DIMINUZIONI (3.455) (995)
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da contratto
o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della valutazione dei
progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale modifica della
valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica del contratto;
(IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) (17) -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (3.438) (995)
Rimanenze finali 12.034 6.851

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal parag. 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

(Importi in migliaia)
Durata attese delle
obbligazioni di fare <=1
anno
31/12/2019
Durata attese delle
obbligazioni di fare >1
anno
31/12/2019
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o
parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par 120a)
10.678 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o
parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par 120a)
1.100 2.690
Totale 11.778 2.690

Si segnala, infine, che l'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 14.468 migliaia di euro. L'81,4% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X - X X X
2. Debiti verso banche 154.653 X X X 1.009.774 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 70.396 X X X 52.563 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 74.067 X X X 933.352 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 74.067 X X X 933.352 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 7.207 X X X - X X X
2.6 Altri debiti 2.983 X X X 23.859 X X X
Totale 154.653 - - 154.653 1.009.774 - - 1.009.774

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "2.5 Debiti per leasing" è stata aggiunta alla tabella, come previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" di Banca d'Italia e si riferisce alle passività finanziarie iscritte in relazione ai contratti di locazione in essere al 31 dicembre 2019 con controparti banche in applicazione del principio IFRS16 "Leasing".

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Value
VB L1 L2
L3
VB L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 25.573.169 X X X 22.046.700 X X X
2. Depositi a scadenza 1.359 X X X 3.106 X X X
3. Finanziamenti 163.450 X X X 116.299 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 163.450 X X X 116.299 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri
strumenti patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 60.118 X X X - X X X
6. Altri debiti 121.762 X X X 107.083 X X X
Totale 25.919.858 - 1.366 25.918.498 22.273.188 - 3.111 22.270.081

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3 La voce "5. Debiti per leasing" è stata aggiunta alla tabella, come previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" di Banca d'Italia e si riferisce alle passività finanziarie iscritte in relazione ai contratti di locazione in essere al 31 dicembre 2019 con controparti diverse da banche in applicazione del principio IFRS16 "Leasing".

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

(Importi in migliaia)

Voci/scaglioni temporali Fino a
1 anno
Da 1
a 2 anni
Da 2
a 3 anni
Da 3
a 4 anni
Da 4
a 5 anni
Oltre
5 anni
Debiti per leasing 10.031 8.777 8.160 7.154 6.824 26.379
Debiti per leasing - Banche 671 528 540 552 565 4.351
Debiti per leasing - Clientela 9.360 8.249 7.620 6.602 6.259 22.028

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2019 è pari a 9.506 migliaia di euro.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Fair Value Fair Value Fair Value Fair Value
VN L1 L2 L3 * VN L1 L2 L3 *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 595 1.908 - - 1.908 589 346 - - 346
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 595 1.908 - - 1.908 589 346 - - 346
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 1.309 560 - X X 1.206 669 - X
1.1 Di negoziazione X 1.309 560 - X X 1.206 669 - X
1.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair
value option
X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 1.309 560 - X X 1.206 669 - X
Totale (A+B) X 3.217 560 - X X 1.552 669 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 580 migliaia di euro (699 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.289 migliaia di euro (1.177 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2019 VN Fair value 31/12/2018 VN
L1 L2 L3 31/12/2019 L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari - 80.852 - 2.687.284 - 5.341 - 576.477
1) Fair value - 80.852 - 2.687.284 - 5.341 - 576.477
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 80.852 - 2.687.284 - 5.341 - 576.477

Legenda

VN = valore nozionale L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Fair Value
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
50.567 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 30.285 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 50.567 - - - - - 30.285 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 14.098 2.600
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 14.098 2.600

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 12 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 202 163
Altri debiti relativi al personale dipendente 13.342 13.018
Contributi previdenziali da versare 6.577 6.415
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 25.866 24.181
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni di UniCredit 142 338
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 57.512 53.307
- titoli e cedole da regolare 20.310 12.921
- deleghe di pagamento 22.494 21.716
- altre partite 14.708 18.670
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 133.690 116.031
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 27.616 17.805
- altre 106.074 98.226
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 20.796 22.123
Partite in attesa di regolamento: 74.298 94.642
- bonifici in partenza 74.251 94.545
- POS e bancomat 47 97
Partite in corso di lavorazione: 463 561
- bonifici in arrivo 419 543
- altre partite in corso di lavorazione 44 18
Somme a disposizione della clientela 3.935 3.333
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno
capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
183 157
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti
attività o passività finanziarie
6.851 2.800
Totale 343.857 337.069

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
A. Esistenze iniziali 4.561 4.999
B. Aumenti 488 136
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 71 70
B.2 Altre variazioni 417 66
C. Diminuzioni (239) (574)
C.1 Liquidazioni effettuate (196) (305)
C.2 Altre variazioni (43) (269)
D. Rimanenze finali 4.810 4.561
Totale 4.810 4.561

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2019 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato:

  • dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti;
  • dalle movimentazioni per cessione dei contratti di lavoro ai sensi degli art. 1406 e seguenti del Codice Civile relativi alla mobilità individuale all'interno del gruppo UniCredit.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2019 31/12/2018
Tasso di attualizzazione 0,85% 1,60%
Tasso di inflazione atteso 0,95% 1,20%

(Importi in migliaia)

Trattamento di Fine Rapporto: Altre Informazioni 31/12/2019 31/12/2018
Accantonamento dell'esercizio 71 70
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 71 70
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) 229 (234)
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (80) (85)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - 1
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 309 (150)

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 136 migliaia di euro (+2,84%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 132 migliaia di euro (-2,75%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 82 migliaia di euro (-1,71%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 83 migliaia di euro (+1,74%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 21 49
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 107.058 109.756
4.1 controversie legali e fiscali 30.910 32.290
4.2 oneri per il personale 4.949 4.809
4.3 altri 71.199 72.657
Totale 107.079 109.805

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 27.164 migliaia di euro (28.405 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.746 migliaia di euro (3.885 migliaia di euro al 31 dicembre 2018). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 63.618 migliaia di euro (64.139 migliaia di euro al 31 dicembre 2018), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 395 migliaia di euro (2.266 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo, per un importo pari a 7.186 migliaia di euro (6.252 migliaia di euro al 31 dicembre 2018), tra i quali, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti, piani di incentivazione per consulenti finanziari ed eventi formativi per consulenti finanziari.

In data 20 dicembre 2019 la Banca ha ricevuto comunicazione dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.) di avvio di un procedimento finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato dalla Banca per promuovere l'apertura del conto corrente.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

Fineco, assistita dai propri legali, ha fornito all'Autorità nei termini prescritti tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, illustrando le ragioni per le quali ritiene di aver operato correttamente. Tuttavia, attesa la contestazione formulata, non può escludere l'eventualità che il suddetto procedimento si possa concludere in senso sfavorevole. Al riguardo, gli stessi legali evidenziano che, ove in esito alla conclusione del procedimento (prevista nel termine massimo di 150 giorni, salvo proroga in caso di richiesta di ulteriori informazioni e/o documentazione), l'Autorità ritenesse accertata la violazione al Codice del Consumo, in considerazione della tipologia della stessa, la sanzione applicabile ai sensi dell'articolo 27, comma 9, del suddetto Codice sarebbe compresa in un intervallo da minimo 5.000 euro a massimo 5.000.000 di euro. Non essendo allo stato disponibili elementi che consentano di prevedere l'esito del procedimento appena avviato, né l'ammontare dell'eventuale sanzione, la Banca ha considerato la stessa quale passività potenziale e, in conformità al principio contabile IAS 37, fornisce la presente informativa senza effettuare accantonamenti nel bilancio relativo all'anno 2019.

10.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni
e altre garanzie
rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi
ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - - 109.756 109.756
B. Aumenti - - 16.298 16.298
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 15.299 15.299
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 966 966
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 33 33
B.4 Altre variazioni - - - -
C. Diminuzioni - - (18.996) (18.996)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (12.454) (12.454)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (34) (34)
C.3 Altre variazioni - - (6.508) (6.508)
D. Rimanenze finali - - 107.058 107.058

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
Impegni a erogare fondi 15 - - 15
Garanzie finanziarie rilasciate 6 - - 6
Totale 21 - - 21

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Controversie legali e fiscali 30.910 32.290
- Cause in corso 22.370 23.830
- Reclami 4.794 4.575
- Vertenze fiscali 3.746 3.885
Oneri per il personale 4.949 4.809
Altri 71.199 72.657
- Indennità suppletiva clientela 63.618 64.139
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 395 2.266
- Altri fondi 7.186 6.252
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 107.058 109.756
(Importi in migliaia)
Totale Utilizzi Trasferimenti Utili (perdite) Accantonamenti Totale
Fondo rischi e oneri 31/12/2018 e altre variazioni attuariali IAS 19R* Netti** 31/12/2019
Controversie legali e fiscali 32.290 (3.625) - - 2.245 30.910
- Cause in corso 23.830 (3.267) 229 - 1.578 22.370
- Reclami 4.575 (332) (229) - 780 4.794
- Vertenze fiscali 3.885 (26) - - (113) 3.746
Oneri per il personale 4.809 (4.563) - - 4.703 4.949
Altri 72.657 (4.266) - (6.507) 9.315 71.199
- Indennità suppletiva clientela 64.139 (1.492) - (4.582) 5.553 63.618
- Indennità contrattuale
e patti di non concorrenza 2.266 - - (1.925) 54 395
- Altri fondi 6.252 (2.774) - - 3.708 7.186
Totale fondo rischi ed oneri -
altri fondi
109.756 (12.454) - (6.507) 16.263 107.058

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Commissioni passive", "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2019 31/12/2018
Tasso di attualizzazione 0,85% 1,60%
Tasso di incremento salariale 0,00% 1,00%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 1.785 migliaia di euro (+2,81%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.711 migliaia di euro (-2,69%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 463 migliaia di euro (-0,73%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 475 migliaia di euro (+0,75%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 4 migliaia di euro (+2,2%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 4 migliaia di euro (-2,12%). Una variazione di -/+25 basis points della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2019 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Si precisa che per effetto dell'uscita di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, è stata modificata la curva tassi utilizzata per l'attualizzazione del fondo rischi ed oneri iscritto in bilancio in base allo IAS 37, ma ciò non ha comportato un impatto significativo sul fondo e sulla situazione economica e patrimoniale consolidata.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono il Gruppo nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa consolidata.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività del Gruppo. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti, piani di incentivazione per consulenti finanziari ed eventi formativi per consulenti finanziari.

Sezione 11 – Riserve tecniche – Voce 110

Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Azioni rimborsabili – Voce 130

Nessun dato da segnalare.

Sezione 13 – Patrimonio del gruppo – Voci 120, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 13.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2019 il capitale sociale ammonta a 200.941 migliaia di euro, composto da 608.913.600 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2019 il Gruppo detiene in portafoglio numero 737.448 azioni di FinecoBank, al fine di dare esecuzione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari della Banca, corrispondenti allo 0,12% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 7.351 migliaia di euro. Nel corso dell'esercizio 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 34.644 e n. 646.496 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, in esecuzione, rispettivamente, del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1 febbraio 2019, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro con efficacia immediata (successivamente all'iscrizione nel Registro delle imprese della relativa delibera);

Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di complessive n. 173.581 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche del Sistema Incentivante 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro con efficacia dal 29 marzo 2019.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Capitale sociale 200.941 200.773
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 397.593 355.509
- Riserva legale 40.188 40.155
- Riserva straordinaria 309.131 272.454
- Riserva azioni proprie 7.351 13.960
- Altre riserve 40.923 28.940
(Azioni proprie) (7.351) (13.960)
Riserve da valutazione 1.002 (9.794)
Strumenti di capitale 500.000 200.000
Utile (Perdita) d'esercizio 288.365 241.219
Totale 1.382.484 975.681

13.2 Capitale – Numero azioni della capogruppo: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 608.404.395 -
- interamente liberate 608.404.395 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (1.401.288) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 607.003.107 -
B. Aumenti 1.190.345 -
B.1 Nuove emissioni 509.205 -
- a pagamento: - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 509.205 -
- a favore dei dipendenti 509.205 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 681.140 -
C. Diminuzioni (17.300) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (17.300) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 608.176.152 -
D.1 Azioni proprie (+) 737.448 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 608.913.600 -
- interamente liberate 608.913.600 -
- non interamente liberate - -

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

Nella voce B.3 "Altre variazioni" sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del sistema incentivante "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

13.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

13.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.188 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 309.131 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 7.351 migliaia di euro;
  • Riserva negativa rilevata in seguito all'introduzione dell'IFRS 9, pari a -4.868 migliaia di euro;
  • Riserva da consolidamento, pari a 13.133 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione "2014-2017 multi-year plan top management" e Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 168 migliaia di euro.

L'Assemblea di FinecoBank del 10 aprile 2019 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2018 di FinecoBank S.p.A., pari a 227.922 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 34 migliaia di euro, pari allo 0,015% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 43.388 migliaia di euro;
  • alle 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,303 euro per complessivi euro 184.501 migliaia di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 419 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 13.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", corso dell'esercizio 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 34.644 e n. 646.496 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata ridotta complessivamente di 6.609 migliaia di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

Nel corso dell'esercizio 2019, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata a fronte del pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso dalla Banca in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e del pagamento dei costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione e delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo, rispettivamente, di 1.764 migliaia di euro e 4.818 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità.

13.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement35, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

13.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

35 Unrated e unlisted.

Sezione 14 – Patrimonio di pertinenza di terzi – Voce 190

14.1 Dettaglio della voce 190 "patrimonio di pertinenza di terzi"

Nessun dato da segnalare.

14.2 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

ALTRE INFORMAZIONI

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
1. Impegni a erogare fondi 18.908 186 11 19.105 10.021
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie 14 - - 14 -
e) Società non finanziarie - - - -
f) Famiglie 18.894 186 11 19.091 10.021
2. Garanzie finanziarie rilasciate 18.812 - - 18.812 256.827
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 17.170 - - 17.170 256.070
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 1.642 - - 1.642 757

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (256.065 migliaia di euro al 31 dicembre 2018). Si precisa che nel corso dell'esercizio 2019 l'Agenzia delle Entrate ha emesso dichiarazione liberatoria per un totale di 238.899 migliaia di euro. Con riguardo al residuo ammontare, UniCredit S.p.A. ha peraltro rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale
Totale
Valore nominale
Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: esposizioni creditizie deteriorate - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 1.453.932 1.180.475
di cui: esposizioni creditizie deteriorate 154 154
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 516 97
d) Altre società finanziarie 20.971 19.533
e) Società non finanziarie 90 184
f) Famiglie 1.432.355 1.160.661

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
31/12/2019
Importo
31/12/2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 133 -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 18.300 529.725
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.763.853 2.487.813
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui il Gruppo decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

4. Composizione degli investimenti a fronte delle polizze unit-linked e index-linked

Nessun dato da segnalare.

5. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2019
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 303.546.260
Titoli 93.072.251
a) acquisti 46.062.523
1. regolati 45.735.250
2. non regolati 327.273
b) vendite 47.009.728
1. regolate 46.704.812
2. non regolate 304.916
Contratti derivati 210.474.009
a) acquisti 105.273.967
1. regolati 105.246.673
2. non regolati 27.294
b) vendite 105.200.042
1. regolate 105.183.450
2. non regolate 16.592
2. Gestioni di portafogli 13.828.902
a) individuali -
b) collettive 13.828.902
3. Custodia e amministrazione di titoli -
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 24.073.509
1. titoli emessi dalle società incluse nel consolidamento 3.628
2. altri titoli 24.069.881
c) titoli di terzi depositati presso terzi 24.073.509
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 21.393.741
4. Altre operazioni 32.694.071
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 32.694.071
a) acquisti 16.258.541
b) vendite 16.435.530

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

6. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Ammontare Ammontare delle
passività
Ammontare netto Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in Bilancio
Ammontare
netto (f=c-d-e)
Ammontare netto
Forme tecniche lordo delle
attività
finanziarie (a)
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
delle attività
finanziarie riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati 2.137 - 2.137 - 2.137 - 358
2. Pronti contro termine 1.390.225 1.390.024 201 201 - - -
3. Prestito titoli 4.345 - 4.345 4.345 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2019 1.396.707 1.390.024 6.683 4.546 2.137 - X
Totale 31/12/2018 1.813.817 1.800.522 13.295 12.297 640 X 358

7. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

Forme tecniche Ammontare
lordo delle
Ammontare delle
attività
finanziarie
Ammontare netto
delle passività
finanziarie
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Depositi in
Ammontare netto
(f=c-d-e)
(Importi in migliaia)
Ammontare netto
passività
finanziarie (a)
compensato in
bilancio (b)
riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
contanti posti a
garanzia (e)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati - - - - - - -
2. Pronti contro termine 1.390.473 1.390.024 449 201 - 248 9.361
3. Prestito titoli 102.787 - 102.787 95.545 - 7.242 9.392
4. Altre
operazioni
- - - - - - -
Totale 31/12/2019 1.493.260 1.390.024 103.236 95.746 - 7.490 X
Totale 31/12/2018 2.817.950 1.800.522 1.017.428 998.675 - X 18.753

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2019 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 33.921 migliaia di euro ed un fair value negativo di 80.851 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione di 39.920 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

8. Operazioni di prestito titoli

Il Gruppo svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. Il Gruppo opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli. Nel corso dell'esercizio 2019 il Gruppo ha effettuato anche operazioni di pronti contro termine con clientela istituzionale utilizzando titoli presi in prestito dalla propria clientela.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli, il Gruppo ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositate in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 318.870 migliaia di euro, per un fair value pari a 216.078 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2019
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 35 2
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 398 42
Altri soggetti 595 311.597 6.201
Totale valore nominale 595 312.030 6.245
(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2019
Ceduti in pronti contro
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti termine passivi Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 681 33
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 917 95
Altri soggetti 1.762 202.762 9.828
Totale fair value 1.762 204.360 9.956

9. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa consolidata Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale consolidato – Passivo (SEGUE)

184 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 186
Sezione 2 - Le commissioni – Voci 40 e 50 187
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili – Voce 70 188
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80 189
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90 190
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100 190
Sezione 7 - Il risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con
impatto a conto economico – Voce 110
191
Sezione 8 - Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130 192
Sezione 9 - Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 192
Sezione 10 - Premi netti – Voce 160 192
Sezione 11 - Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 192
Sezione 12 - Le spese amministrative – Voce 190 193
Sezione 13 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200 195
Sezione 14 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210 196
Sezione 15 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220 196
Sezione 16 - Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 197
Sezione 17 - Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 197
Sezione 18 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali –
Voce 260
197
Sezione 19 - Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 197
Sezione 20 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280 198
Sezione 21 - Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300 198
Sezione 22 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 199
Sezione 23 - Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 199
Sezione 24 - Altre informazioni 199
Sezione 25 - Utile per azione 199

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre operazioni Totale
2019
Totale
2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
4 - - 4 2
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - - 1 -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 3 - - 3 2
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.943 - X 2.943 4.534
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 232.029 71.008 X 303.037 286.329
3.1 Crediti verso banche 133.749 7.569 X 141.318 170.575
3.2 Crediti verso clientela 98.280 63.439 X 161.719 115.752
4. Derivati di copertura X X (10.643) (10.643) (1.947)
5. Altre attività X X 73 73 77
6. Passività finanziarie X X X 2.494 4.133
Totale 234.976 71.008 (10.570) 297.908 293.128
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 183 - 183 197
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - - - - -

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2019 2018
Interessi attivi su attività in valuta 17.151 19.448

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
2019
Totale
2018
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (11.939) - X (11.939) (11.315)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (128) X X (128) (396)
1.3 Debiti verso clientela (11.811) X X (11.811) (10.919)
1.4 Titoli in circolazione X - X - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (4.692) (3.154)
Totale (11.939) - - (16.631) (14.469)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (956) - - (956) -

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2019 2018
Interessi passivi su passività in valuta (9.671) (9.216)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2019 2018
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 43.803 3.410
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (54.446) (5.357)
C. Saldo (A-B) (10.643) (1.947)

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
2019
Totale
2018
a) garanzie rilasciate 40 82
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 566.306 517.928
1. negoziazione di strumenti finanziari 73.749 73.349
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli 157.286 65.195
3.1. individuali - -
3.2. collettive 157.286 65.195
4. custodia e amministrazione di titoli 849 895
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 13.287 10.511
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 14.156 13.114
8. attività di consulenza 62.122 52.321
8.1. in materia di investimenti 62.122 52.321
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 244.857 302.543
9.1. gestioni di portafogli 174.200 235.008
9.1.1. individuali 408 10
9.1.2. collettive 173.792 234.998
9.2. prodotti assicurativi 70.657 67.535
9.3. altri prodotti - -
d) servizi di incasso e pagamento 35.042 31.664
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di scambio - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 4.564 4.641
j) altri servizi 15.051 12.043
k) operazioni di prestito titoli 6.770 5.156
Totale 627.773 571.514

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2019 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 995 migliaia di euro.

Si segnala, infine, che la voce 9.1.2 "gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 169.770 migliaia di euro (231.673 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

2.2 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2019
Totale
2018
a) garanzie ricevute - -
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (275.589) (246.984)
1. negoziazione di strumenti finanziari (7.401) (7.547)
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli: (22.432) (4.196)
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi (22.432) (4.196)
4. custodia e amministrazione di titoli (6.210) (4.931)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (239.546) (230.310)
d) servizi di incasso e pagamento (24.586) (21.651)
e) altri servizi (383) (461)
f) operazioni di prestito titoli (2.044) (1.975)
Totale (302.602) (271.071)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita, rispettivamente, nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 323 migliaia di euro (310 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 18 migliaia di euro (56 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
Voci/Proventi 2019 2018
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 48 - 52 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 53 1.594 43 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - -
D. Partecipazioni - - - -
Totale 101 1.594 95 -

I proventi simili rilevati in corrispondenza delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si riferiscono alla quota di pertinenza di FinecoBank delle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, incassati dallo Schema Volontario sul prestito subordinato emesso da Banca Carige S.p.A. e sottoscritto dallo Schema stesso. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2019

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 20 112.540 (31) (102.702) 9.827
1.1 Titoli di debito - 4.305 - (3.716) 589
1.2 Titoli di capitale 20 107.439 (31) (98.279) 9.149
1.3 Quote di O.I.C.R. - 796 - (707) 89
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 35 783 (5) (839) (26)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 35 783 (5) (839) (26)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 13.228
4. Strumenti derivati 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
4.1 Derivati finanziari: 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
- Su titoli di debito e tassi di interesse 45 1.297 (45) (1.220) 77
- Su titoli di capitale e indici azionari 5.197 65.699 (4.233) (55.159) 11.504
- Su valute e oro X X X X 5.389
- Altri 51 5.218 (57) (3.782) 1.430
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 5.348 185.537 (4.371) (163.702) 41.429

Al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
Operazioni/componenti reddituali Plusvalenze Utili da Minusvalenze Perdite da Risultato netto
(a) negoziazione (b) (c) negoziazione (d) [(a+b)-(c+d)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 43 119.843 (32) (111.209) 8.645
1.1 Titoli di debito - 3.366 - (3.068) 298
1.2 Titoli di capitale 43 114.656 (32) (106.475) 8.192
1.3 Quote di O.I.C.R. - 1.821 - (1.666) 155
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - 951 (14) (932) 5
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - 951 (14) (932) 5
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 7.128
3.Strumenti derivati 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
3.1 Derivati finanziari: 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
- Su titoli di debito e tassi di interesse 137 1.301 (124) (1.043) 271
- Su titoli di capitale e indici azionari 4.438 60.397 (5.020) (43.405) 16.410
- Su valute e oro X X X X 9.814
- Altri 50 3.894 (24) (2.360) 1.560
3.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 4.668 186.386 (5.214) (158.949) 43.833

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2019
Totale
2018
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 34.826 6.391
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 53.087 5.212
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 87.913 11.603
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (53.626) (5.060)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (22.948) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (11.499) (6.372)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (88.073) (11.432)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (160) 171
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2019
Totale
2018
Utili Perdite Risultato netto Utili Perdite Risultato netto
Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
2.909 - 2.909 17 - 17
1.1 Crediti verso banche 1.831 - 1.831 - - -
1.2 Crediti verso clientela 1.078 - 1.078 17 - 17
2. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
984 (257) 727 1.666 - 1.666
2.1 Titoli di debito 984 (257) 727 1.666 - 1.666
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 3.893 (257) 3.636 1.683 - 1.683
Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
- - - - - -
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 31 dicembre 2019

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 2.531 77 (4.547) (18) (1.957)
1.1 Titoli di debito - 5 - - 5
1.2 Titoli di capitale 2.480 5 (4.547) - (2.062)
1.3 Quote di O.I.C.R. 51 67 - (18) 100
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie: differenze di cambio X X X X 118
Totale 2.531 77 (4.547) (18) (1.839)

Al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze
(A)
Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze
(C)
Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 1.371 10 (3.031) (65) (1.715)
1.1 Titoli di debito - 2 (2) - -
1.2 Titoli di capitale 1.371 8 (3.029) - (1.650)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - (65) (65)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie: differenze di cambio X X X X 215
Totale 1.371 10 (3.031) (65) (1.500)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale Totale
Operazioni/Componenti reddituali Primo e Terzo stadio Primo e
secondo stadio Write-off Altre secondo stadio Terzo stadio 2019 2018
A. Crediti verso banche (221) - - 9.324 - 9.103 3.126
- Finanziamenti (147) - - 2.262 - 2.115 560
- Titoli di debito (74) - - 7.062 - 6.988 2.566
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (5.340) (149) (5.262) 5.479 1.547 (3.725) (6.532)
- Finanziamenti (4.924) (149) (5.262) 4.676 1.547 (4.112) (5.346)
- Titoli di debito (416) - - 803 - 387 (1.186)
di cui: crediti impaired acquisiti o
originati - - - - - - -
Totale (5.561) (149) (5.262) 14.803 1.547 5.378 (3.406)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale Totale
Operazioni/Componenti reddituali Primo e
Terzo stadio
Primo e
secondo
stadio
Terzo stadio 2019 2018
secondo
Write-off
Altre
stadio
A. Titoli di debito (8) - - 10 - 2 (114)
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - - - - - -
Totale (8) - - 10 - 2 (114)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 – Premi netti – Voce 160 Nessun dato da segnalare.

Sezione 11 – Saldo altri proventi e oneri della gestione assicurativa – Voce 170 Nessun dato da segnalare.

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 12 – Spese amministrative – Voce 190

12.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2019
Totale
2018
1) Personale dipendente (88.411) (85.337)
a) salari e stipendi (61.036) (56.636)
b) oneri sociali (15.319) (14.569)
c) indennità di fine rapporto (870) (2.182)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (114) (114)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (3.641) (3.450)
- a contribuzione definita (3.641) (3.450)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.412) (4.267)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.166) (4.364)
j) recuperi compensi personale distaccato 147 245
2) Altro personale in attività (385) (69)
3) Amministratori e sindaci (1.356) (1.321)
4) Personale collocato a riposo - -
Totale (90.152) (86.727)

Nella voce "1 h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dal Gruppo in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 3.410 migliaia di euro (4.243 migliaia di euro al 31 dicembre 2018), e su strumenti finanziari emessi dalla ex-Capogruppo UniCredit S.p.A., che trovano contropartita nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 2 migliaia di euro (24 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

12.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Totale 2019 Totale 2018
Personale dipendente 1.189 1.138
(a) dirigenti 29 32
(b) quadri direttivi 373 353
(c) restante personale dipendente 787 753
Altro personale 19 15

12.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

12.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2019 2018
Incentivi all'esodo (26) (120)
Piano medico (1.108) (1.034)
Buoni pasto (973) (953)
Altri (2.059) (2.257)
Totale (4.166) (4.364)

12.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2019
Totale
2018
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (108.709) (101.171)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (18.542) (16.746)
Comunicazioni su mass media (12.211) (11.264)
Marketing e promozioni (4.997) (5.130)
Sponsorizzazioni (107) (22)
Convention e comunicazione interna (1.227) (330)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.496) (1.399)
Spese recupero crediti (332) (377)
Informazioni commerciali e visure (1.164) (1.022)
C) Spese indirette relative al personale (22.574) (28.291)
Formazione del personale (515) (473)
Noleggio auto e altre spese personale (68) (80)
Spese consulenti finanziari (20.964) (26.885)
Spese di viaggio (971) (744)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (56) (109)
D) Spese relative all'ICT (38.593) (34.694)
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.658) (2.360)
Spese software - affitto e manutenzione (9.818) (8.848)
Sistemi di comunicazione ICT (7.695) (6.658)
Service ICT: personale esterno (7.398) (6.812)
Infoprovider finanziari (11.024) (10.016)
E) Consulenze e servizi professionali (4.687) (3.950)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (3.116) (3.114)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (13) (61)
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (819) (238)
Spese legali (392) (198)
Cause legali (347) (339)
F) Spese relative agli immobili (8.615) (19.093)
Service area immobiliare (757) (705)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (437) (213)
Manutenzione locali (1.981) (1.009)
Fitti passivi per locazione immobili (2.331) (14.594)
Pulizia locali (581) (522)
Utenze
G) Altre spese di funzionamento
(2.528) (2.050)
(35.293) (37.858)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (404) (404)
Spese postali e trasporto documenti (3.698) (3.587)
Servizi amministrativi e logistici (17.211) (19.737)
Assicurazioni (3.355) (3.940)
Stampati e cancelleria (529) (594)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (9.581) (9.118)
Altre spese amministrative
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD
(515) (478)
Totale (18.129) (14.306)
(256.638) (257.508)

Nella voce "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari" sono inclusi gli oneri relativi al piano "PFA 2015-2017" assegnato ai consulenti finanziari, che trova contropartita nella voce 150. "Riserve" del patrimonio netto per 1.749 migliaia di euro (3.778 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

I costi registrati nell'anno 2019 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella sopra riportata, sono stati complessivamente pari a 18.129 migliaia di euro e sono relativi al contributo ordinario,

Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

aggiuntivo, supplementare e al contributo annuo al Fondo di Solidarietà per l'anno 2019. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Nessun costo è stato registrato in relazione al Single Resolution Fund in quanto nessun contributo è dovuto.

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)
Totale 2019
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") (1.447)
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (32)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing (21)
Totale (1.500)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA sui canoni dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 13 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 200

13.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore Riprese di valore
Primo e Primo e
Operazioni/componenti reddituali secondo stadio Terzo stadio secondo stadio Terzo stadio Totale 2019 Totale 2018
1. Impegni a erogare fondi (13) - 6 - (7) 392
2. Garanzie finanziarie rilasciate (3) - 37 - 34 10
Totale (16) - 43 - 27 402

13.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

13.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)

Totale 2019 Totale 2018
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (7.372) 5.128 (2.244) (3.713) 3.048 (665)
Fondo indennità suppletiva clientela (5.554) - (5.554) (5.625) - (5.625)
Altri fondi rischi ed oneri (1.427) 202 (1.225) (1.302) 518 (784)
Totale (14.353) 5.330 (9.023) (10.640) 3.566 (7.074)

Sezione 14 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 210

14.1 Rettifiche di valore nette di attività materiali: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituali Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
2019 2018
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (17.260) (47) - (17.307) (5.355)
- Di proprietà (7.773) (46) - (7.819) (5.355)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (9.487) (1) - (9.488) -
2 Detenute a scopo d'investimento (108) - - (108) (109)
- Di proprietà (108) - - (108) (109)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
Totale
(17.368)
(47) - (17.415) (5.464)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Sezione 15 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 220

15.1 Rettifiche di valore nette di attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale 2019 2018
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (5.449) - - (5.449) (4.959)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (5.449) - - (5.449) (4.959)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (5.449) - - (5.449) (4.959)

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 13.3 Altre informazioni.

Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230

16.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2019
Totale
2018
Rimborsi e abbuoni (157) (147)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (975) (1.170)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.129) (2.300)
Insussistenze di attività (169) (295)
Altri oneri di gestione (546) (229)
Totale (3.976) (4.141)

16.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2019
Totale
2018
Recupero di spese: 104.068 96.767
- recupero spese accessorie 162 155
- recuperi di imposta 103.906 96.612
Fitti attivi su iimmobili 879 -
Altri proventi dell'esercizio corrente 4.576 3.752
Totale 109.523 100.519

Il Gruppo non ha effettuato operazioni di sub-leasing.

Il Gruppo non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, il Gruppo ha in essere, come locatore, operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e non includono proventi per rivalutazioni ISTAT in quanto, come previsto contrattulamente, il canone sarà aggiornato alla scadenza di ogni anno di locazione, quindi nel corso dell'esercizio 2020.

Sezione 17 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 250 Nessun dato da segnalare.

Sezione 18 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 260 Nessun dato da segnalare.

Sezione 19 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 270 Nessun dato da segnalare.

Sezione 20 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 280

20.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Settori Totale
2019
Totale
2018
A. Immobili - (18)
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - (18)
B. Altre attività - (143)
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - (143)
Risultato netto - (161)

Il Gruppo non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 21 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 300

21.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Settori Totale
2019
Totale
2018
1. Imposte correnti (-) (116.539) (109.767)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 96 -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla Legge
n. 214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 20.760 (1.142)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 562 (2.624)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (95.121) (113.533)

21.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in
migliaia)
Totale 2019 Totale 2018
Utile ante imposte 349.117 354.752
Imposte
IRES IRAP Estere Totale 2019 Totale 2018
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (89.466) (18.121) (7.269) (114.856) (111.316)
Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile 523 (2.503) - (1.980) 1.995
Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile 692 - - 692 -
Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - - - -
Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (396) - - (396) (446)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (88.647) (20.624) (7.269) (116.540) (109.767)

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Parte C - Informazioni sul conto economico consolidato (SEGUE)

Sezione 22 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 320 Nessun dato da segnalare.

Sezione 23 – Utile (Perdita) d'esercizio di pertinenza di terzi – Voce 340 Nessun dato da segnalare.

Sezione 24 – Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

1.4 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 205.752
Revisione Contabile Deloitte Ireland LLP 15.000
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 229.000
Servizi di attestazione Deloitte Ireland LLP 15.000
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
Totale 474.752

1.5 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019, il Gruppo ha escluso dall'informativa le attribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet. In tal senso, si precisa che nel corso dell'esercizio 2019 il Gruppo non ha incassato contributi pubblici erogati da soggetti italiani.

Sezione 25 – Utile per azione

25.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2019 2018
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 288.365 241.219
Numero medio delle azioni in circolazione 607.720.344 607.575.060
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie
con effetto diluitivo)
609.239.420 609.101.538
Utile per azione base 0,475 0,397
Utile per azione diluito 0,473 0,396

25.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa consolidata

Parte D – Redditività consolidata complessiva

Prospetto analitico della redditività consolidata complessiva

(Importi in migliaia)
Voci Totale 2019 Totale 2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 288.365 241.219
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 4.227 3.428
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): - -
a) variazione del fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 6.280 5.063
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (2.053) (1.635)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 6.569 (6.858)
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 9.815 (10.247)
a) variazioni di fair value 8.770 (6.565)
b) rigiro a conto economico 1.045 (3.682)
- rettifiche per rischio di credito (10) (1)
- utili/perdite da realizzo 1.055 (3.681)
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (3.246) 3.389
190. Totale altre componenti reddituali 10.796 (3.430)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 299.161 237.789
210. Redditività consolidata complessiva di pertinenza di terzi - -
220. Redditività consolidata complessiva di pertinenza della capogruppo 299.161 237.789

Nota integrativa consolidata Parte E - Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura

Sezione 1 - Rischi del consolidato contabile 207
Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale 209
Sezione 3 - Rischi delle imprese di assicurazione 256
Sezione 4 - Rischi delle altre imprese 256

Premessa

Al fine di garantire una efficace ed efficiente gestione dei rischi assunti, il processo di gestione dei rischi è strutturato in coerenza con quanto previsto dalle Istruzioni di Vigilanza per le Banche in materia di sistema dei controlli interni.

Il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management del Gruppo; il modello organizzativo prevede uno specifico punto di riferimento nella funzione Chief Risk Officer, di seguito "CRO", cui sono assegnate le responsabilità relative ai rischi di credito, mercato, operativi e reputazionali.

Alla Capogruppo è affidata la responsabilità dei presidi di primo e di secondo livello, con particolare riferimento alla verifica che il livello dei rischi, individualmente assunti, sia compatibile con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con la dotazione patrimoniale e le regole di Vigilanza prudenziale.

Struttura organizzativa

Il Sistema dei Controlli Interni di Gruppo prevede il coinvolgimento dei seguenti organi e funzioni di controllo, ciascuno per le rispettive competenze:

  • il Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato e Direttore Generale;
  • il Collegio Sindacale;
  • il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • il Comitato Remunerazione;
  • il Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità;
  • l'Organismo di Vigilanza istituito ai sensi del D.Lgs 231/01;
  • le funzioni aziendali di controllo (Risk Management, Compliance, Internal Audit) ed altre funzioni che svolgono specifiche attività di controllo.

Gli organi aziendali e le funzioni di controllo collaborano e si coordinano tra loro sia attraverso specifici flussi informativi formalizzati nelle normative interne, sia attraverso l'istituzione di comitati manageriali dedicati a tematiche di controllo.

Il Consiglio di Amministrazione della Capogruppo è deputato a stabilire gli indirizzi strategici e le linee guida delle impostazioni organizzative ed operative, sovrintendendo e controllando la puntuale esecuzione delle medesime all'interno dei profili di rischio assegnati. È compito del Consiglio di Amministrazione definire ed approvare le modalità attraverso le quali i rischi siano rilevati e valutati ed approvare gli orientamenti strategici e le politiche di gestione del rischio. Il Consiglio di Amministrazione, inoltre, verifica che l'assetto dei controlli interni sia coerente con la propensione al rischio stabilita ed approva le politiche per il governo dei rischi.

All'Amministratore Delegato e Direttore Generale sono conferiti dal Consiglio di Amministrazione specifici poteri in tutti i settori dell'attività del Gruppo. Tali poteri sono da esercitarsi nel rispetto della normativa di riferimento ed entro i limiti delle strategie, indirizzi, massimali, modalità di assunzione dei rischi e con le modalità operative disciplinate dalle informative di riferimento. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale predispone le misure necessarie ad assicurare l'istituzione ed il mantenimento di un Sistema di Controllo Interno efficiente ed efficace.

Il Collegio Sindacale, relativamente alla gestione dei rischi, ha la responsabilità di vigilare sulla completezza, adeguatezza, funzionalità e affidabilità del Sistema dei Controlli Interni e del Risk Appetite Framework.

Il Comitato rischi e parti correlate è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti, e ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione relative al Sistema di Controllo Interno e Rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche.

Il Comitato Remunerazione è composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti ed ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione della politica generale per la remunerazione dell'Amministratore Delegato, del Direttore Generale, degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche e dell'altro Personale più rilevante; nell'esaminare i piani di incentivazione azionaria o monetaria destinati ai dipendenti e ai consulenti finanziari della Società e del Gruppo e le politiche di sviluppo strategico delle risorse umane.

Il Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità, composto da tre Amministratori non esecutivi e indipendenti, ha il compito di supportare il Consiglio di Amministrazione nelle seguenti attività principali: nella definizione del sistema di governo societario di FinecoBank della struttura societaria e dei modelli/linee guida di governance del Gruppo; nel processo di nomina e cooptazione degli amministratori e dell'Amministratore Delegato e/o del Direttore Generale e degli altri Dirigenti con responsabilità strategiche; nella supervisione delle questioni di sostenibilità connesse all'esercizio di FinecoBank e alle dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder.

La funzione di Compliance presiede la gestione del rischio di non conformità, ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative o autoregolamentazione.

La funzione di validazione, collocata in staff al Chief Risk Officer, è incaricata di sottoporre a validazione i modelli interni di Gruppo.

Il CRO Department è responsabile delle attività di credit operations e dell'attività di Risk Management. L'informativa, a diversi livelli, è fornita a diversi Organi (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Rischi e Parti Correlate). In relazione alle indicazioni

del Secondo Pilastro di Basilea, sono inoltre oggetto di controllo e di reporting i rischi reputazionali, di business e, in collaborazione con il CFO, i rischi di liquidità.

Il CRO ed il CFO, hanno la responsabilità di proporre il Risk Appetite Framework di Gruppo e di definire, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, gli indirizzi e le politiche in materia di gestione dei rischi, coordinandone e verificandone l'attuazione da parte delle unità preposte, anche nei diversi ambiti societari.

Il CRO Department assicura il presidio del profilo di rischio complessivo del Gruppo monitorando le esposizioni delle diverse tipologie di rischio, coerentemente con le metodologie approvate dal Consiglio di Amministrazione.

La Unit Risk Management è deputata a prevenire e monitorare i rischi del Gruppo nelle sue diverse componenti. In particolare il Risk Management effettua un controllo dei rischi di credito, di mercato ed operativi ai quali il Gruppo è esposto. L'attività del Risk Management comporta altresì il monitoraggio dei rischi di business, reputazionale e di liquidità. La Unit Risk Management supporta il CRO, per quanto di competenza del Department, nelle attività di monitoraggio e di informativa all'Organo di Supervisione Strategica e di Gestione.

In particolare, il Risk Management di Gruppo:

  • è coinvolto nella definizione del RAF, delle politiche di governo dei rischi e delle varie fasi che costituiscono il processo di gestione dei rischi nonché nella fissazione dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio. In tale ambito, ha, tra l'altro, il compito di proporre i parametri quantitativi e qualitativi necessari per la definizione del RAF, che fanno riferimento anche a scenari di stress e, in caso di modifiche del contesto operativo interno ed esterno della banca, l'adeguamento di tali parametri;
  • verifica l'adeguatezza del RAF;
  • verifica nel continuo l'adeguatezza del processo di gestione dei rischi e dei limiti operativi;
  • sviluppa e manutiene i modelli di controllo dei rischi;
  • assicura l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT;
  • definisce metriche comuni di valutazione dei rischi operativi coerenti con il RAF, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme, con la funzione ICT e con la funzione di continuità operativa;
  • definisce modalità di valutazione e controllo dei rischi reputazionali, coordinandosi con la funzione di conformità alle norme e le funzioni aziendali maggiormente esposte;
  • coadiuva gli organi aziendali nella valutazione del rischio strategico monitorando le variabili significative;
  • sviluppa e applica indicatori in grado di evidenziare situazioni di anomalia e di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • analizza i rischi dei nuovi prodotti e servizi. In particolare l'identificazione dei rischi relativi ai nuovi prodotti e servizi è garantita dalla partecipazione permanente del CRO e del Responsabile del Risk Management al comitato prodotti;
  • verifica il corretto svolgimento del monitoraggio andamentale sulle singole esposizioni creditizie;
  • monitora costantemente il rischio effettivo assunto dal Gruppo e la sua coerenza con gli obiettivi di rischio nonché il rispetto dei limiti operativi assegnati alle strutture operative in relazione all'assunzione delle varie tipologie di rischio.

La funzione svolge attività di monitoraggio e di informativa agli organi aziendali (Amministratore Delegato e Direttore Generale, Consiglio di Amministrazione, Comitato Audit e Collegio Sindacale) e al Comitato Rischi e Parti Correlate. L'informativa fornita agli organi aziendali è rappresentata dalla Relazione trimestrale sulle esposizioni a rischio del Gruppo; per il Comitato Rischi e Parti Correlate viene inoltre predisposta apposita reportistica con informazioni anche di tipo gestionale in relazione all'andamento di "key risk indicators" e conseguenti misure correttive.

Infine, la partecipazione al Comitato Prodotti del CRO e del Responsabile del Risk Management permette di presidiare i rischi collegati alle nuove attività di business nonché creare e diffondere la cultura del rischio nelle diverse aree funzionali del Gruppo.

Risk Appetite

ll Gruppo attribuisce una forte rilevanza alla gestione ed al controllo dei rischi, quali condizioni per garantire un'affidabile e sostenibile generazione di valore in un contesto di rischio controllato. La strategia di risk management punta ad una visione completa e coerente dei rischi, considerando sia lo scenario macroeconomico sia il profilo di rischio del Gruppo, stimolando la crescita della cultura del rischio e rafforzando una trasparente e accurata rappresentazione della rischiosità dei portafogli del Gruppo. Le strategie di assunzione dei rischi sono riassunte nel Risk Appetite Framework (RAF) del Gruppo, approvato dal Consiglio di Amministrazione. Il RAF è definito per garantire che le attività di assunzione del rischio rimangano in linea con le aspettative degli azionisti, tenendo conto della posizione di rischio in cui si trova il Gruppo e della congiuntura economica.

I principali obiettivi del Risk Appetite sono:

  • valutare esplicitamente i rischi, e le loro interconnessioni a livello locale e di Gruppo, che il Gruppo decide di assumere (o di evitare) in una prospettiva di lungo termine;
  • specificare i tipi di rischio che il Gruppo intende assumere, stabilendo target, trigger e limiti sia in condizioni operative normali che di stress;
  • assicurare "ex-ante" un profilo di rischio-rendimento coerente con una crescita sostenibile a lungo termine, come definita dalle proiezioni di rendimento del piano strategico/budget;
  • assicurare che il business si sviluppi entro i limiti di tolleranza al rischio stabiliti dal Consiglio di Amministrazione, in conformità alle vigenti regolamentazioni nazionali e internazionali;
  • supportare le discussioni sulle opzioni strategiche future con riferimento al profilo di rischio;
  • indirizzare la visione degli stakeholder interni ed esterni su un profilo di rischio coerente con il piano strategico;

fornire delle descrizioni qualitative rispetto ai rischi difficilmente quantificabili (ad esempio, strategico, reputazionale, compliance) ai fini di guidare strategicamente la revisione dei processi e del sistema dei controlli interni.

Il Risk Appetite è definito coerentemente al modello di business del Gruppo; per tale ragione, il Risk Appetite è integrato nel processo di budget e nel Multi Year Plan.

La struttura del Risk Appetite include uno Statement ed un insieme di KPI. Lo Statement definisce il posizionamento del Gruppo in termini di obiettivi strategici e dei relativi profili di rischio mentre i KPI sono volti a misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo nelle seguenti categorie:

  • Pillar 1 KPI: requisiti regolamentari, per includere i KPI richiesti dall'Autorità di Vigilanza (ad esempio, requisiti di capitale e di liquidità come LCR ed NSFR);
  • Managerial KPI: per garantire l'allineamento con il budget in termini di ritorno sul Capitale e qualità del credito;
  • Specific Risk KPI: per garantire il controllo su tutti i principali rischi (ad esempio, l'adeguatezza patrimoniale di Secondo Pilastro, i rischi di mercato, il rischio tasso ed il rischio operativo).

Per ciascuna delle dimensioni sopramenzionate, sono identificati uno o più KPI, in modo da poter misurare quantitativamente il posizionamento del Gruppo attraverso diverse modalità: valori assoluti, ratio tra misure comparabili, analisi di sensitività su parametri definiti.

I target rappresentano l'ammontare di rischio (complessivo e per tipologia) che il Gruppo intende assumere per il perseguimento dei suoi obiettivi strategici. I trigger definiscono la devianza massima dal risk appetite consentita; la soglia di tolleranza è fissata in modo da assicurare in ogni caso alla banca margini sufficienti per operare, anche in condizioni di stress, entro il massimo rischio assumibile.

I Limiti rappresentano il massimo livello di assunzione di rischio che il Gruppo è tecnicamente in grado di assumere senza violare i requisiti regolamentari o gli altri vincoli imposti dagli azionisti o dall'autorità di vigilanza.

La determinazione delle soglie è valutata caso per caso, anche attraverso decisioni manageriali da parte del Consiglio di Amministrazione, rispettando i requisiti regolamentari e degli Organi di controllo.

Le metriche sono regolarmente oggetto di monitoraggio e reportistica, almeno trimestrale. Il monitoraggio, per competenza, è effettuato dalla Direzione CRO e dalla Direzione CFO.

La definizione del Risk Appetite Framework è un processo articolato guidato dal Chief Risk Officer e dal Chief Financial Officer che si sviluppa in coerenza con i processi di ICAAP, ILAAP e Recovery Plan e rappresenta la cornice di rischio all'interno della quale sono sviluppati il Budget ed il Piano Strategico. In questo modo è garantita coerenza tra la strategia e la politica di assunzione dei rischi ed il processo di Pianificazione e di Budget.

Nell'ambito del processo di aggiornamento annuale del RAF è possibile individuare alcune fasi principali:

  • identificazione dei rischi; questa fase è condivisa e propedeutica ai processi di valutazione di adeguatezza del capitale e della liquidità ICAAP/ILAAP. L'attività prevede l'identificazione da parte del Risk Management di Capogruppo di tutti i rischi - sia quantitativi sia qualitativi - ai quali il Gruppo è o potrebbe essere esposto, avuto riguardo alla propria operatività e ai mercati di riferimento;
  • definizione ed approvazione del Risk Appetite da parte del Consiglio di Amministrazione di Gruppo;
  • monitoraggio e reporting trimestrale degli indicatori di Risk Appetite.

Processo di Valutazione dell'Adeguatezza Patrimoniale (ICAAP - Internal Capital Adequacy Assessment Process)

La valutazione del profilo di rischio complessivo del Gruppo è effettuata annualmente con l'ICAAP, che rappresenta il processo di autovalutazione dell'adeguatezza patrimoniale, le cui risultanze sono oggetto di discussione e analisi da parte dell'Autorità di Vigilanza.

Il processo ICAAP incorpora due prospettive complementari: la prospettiva regolamentare, nella quale si dà rappresentazione delle metriche regolamentari sui rischi di primo pilastro, e la prospettiva economica, nella quale si dà rappresentazione delle misure e metriche gestionali che coprono tutti i rischi, inclusi quelli di secondo pilastro.

Per il Secondo Pilastro, la metrica di riferimento è la Risk Taking Capacity, pari al rapporto tra il capitale disponibile (Available Financial Resources - AFR) ed il Capitale Interno.

Cultura del rischio

Come evidenziato nel Risk Appetite Framework, il Gruppo conferma l'orientamento strategico verso l'adozione di un solido modello di business con una bassa propensione al rischio al fine di creare le basi per profitti sostenibili e ritorno sul costo del capitale, garantendo continuità nella generazione dei ricavi. L'ambizione del Gruppo è raggiungere tale risultato con il supporto di un ottimale Sistema di Controlli Interni con procedure efficaci ed efficienti nella gestione di ogni rischio.

Al fine di interiorizzare tali principi valori e implementare la cultura del rischio nelle attività giornaliere sono sviluppate numerose iniziative, in particolare:

  • sono istituiti Comitati manageriali al fine di assicurare un livello di consapevolezza dei rischi diffuso a tutti i livelli organizzativi, con il coinvolgimento sia delle strutture di business sia di controllo (c.d. "tone from the top");
  • sono implementati meccanismi di incentivazione che considerano una ponderazione per i rischi legati all'andamento annuale di un sottoinsieme degli indicatori del RAF (c.d. "CRO Dashboard");
  • sono mantenuti rapporti continuativi con i Chief Risk Officer delle Società del Gruppo, per condividere l'informativa sul profilo di rischio e sui piani di sviluppo per migliorarne l'evoluzione e la gestione dei rischi;
  • sono svolte periodiche attività di induction con il Consiglio di Amministrazione ed approfondimento di tematiche riguardanti i rischi con il Comitato Rischi e Parti Correlate;
  • è offerta ai dipendenti la possibilità di partecipare alla Risk Academy, in collaborazione con centri di competenza per l'apprendimento e la formazione allo scopo di sviluppare e uniformare la comprensione del rischio e la sua conoscenza.

Sezione 1 – Rischi del consolidato contabile

Nella presente sezione sono fornite le informazioni riferite a FinecoBank e Fineco AM, imprese incluse nel consolidato contabile.

Per quanto riguarda Fineco AM, il presidio ed il controllo dei rischi sono assicurati dalla funzione Risk Management della società, affidata al Chief Risk Officer, gerarchicamente dipendente dal CEO e funzionalmente dipendente dal CRO di FinecoBank S.p.A.. Il sistema dei controlli interni di FinecoBank è strutturato secondo le indicazioni normative previste dalla legislazione vigente. Le modalità di controllo, monitoraggio e reporting già in essere in FinecoBank sono state estese a Fineco AM modificando, qualora necessario, le modalità di analisi ed i controlli adattandoli alla dimensione, natura e complessità del business.

Nello specifico sono due le principali attività di gestione del rischio svolte: la tradizionale attività di controllo dell'aderenza del profilo di rischio/rendimento di ciascun fondo (Fund Risk Management) e l'attività di presidio dei rischi operativi (Operational Risk Management), peraltro previste dalla normativa irlandese.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni
scadute
deteriorate
Esposizioni
scadute
non
deteriorate
Altre
esposizioni
non
deteriorate
Totale
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.685 1.391 492 19.018 26.194.243 26.216.829
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - 321.694 321.694
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 32 32
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
Totale
31/12/2019
1.685 1.391 492 19.018 26.515.969 26.538.555
Totale
31/12/2018
1.647 617 553 11.605 24.217.435 24.231.857

Al 31 dicembre 2019 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

(Importi in migliaia)
Deteriorate Non deteriorate
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Write-off*
parziali
complessivi
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
25.336 (21.768) 3.568 - 26.229.035 (15.774) 26.213.261 26.216.829
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - 321.720 (26) 321.694 321.694
3. Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - - X X 32 32
5. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - -
Totale
31/12/2019
25.336 (21.768) 3.568 - 26.550.755 (15.800) 26.534.987 26.538.555
Totale
31/12/2018
23.936 (21.118) 2.818 - 24.254.263 (25.290) 24.229.039 24.231.857

(Importi in migliaia)

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 4.639
2. Derivati di copertura - - 36.059
Totale
31/12/2019
- - 40.698
Totale
31/12/2018
- - 8.078

B. Informativa sulle entità strutturate (diverse dalle società per la cartolarizzazione)

B.1 Entità strutturate consolidate

Nessun dato da segnalare.

B.2 Entità strutturate non consolidate contabilmente

B.2.1 Entità strutturate consolidate prudenzialmente

Nessun dato da segnalare

B.2.2 Altre entità strutturate

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo ha esposizioni verso entità strutturate non consolidate per effetto di investimenti in quote emesse da fondi di investimento (O.I.C.R.) che si qualificano quali entità strutturate secondo l'IFRS 12.

Informazioni di natura quantitativa

La seguente tabella riporta le attività, le passività e l'esposizione fuori bilancio nei confronti di entità strutturate rappresentate da quote di O.I.C.R. non consolidate.

(Importi in migliaia)
Voci di bilancio /
tipologia di entità
strutturata
Portafogli contabili
dell'attivo
Totale attività
(a)
Portafogli
contabili del
passivo
Totale passività
(b)
Valore contabile
netto (c=a-b)
Esposizione
massima al
rischio di
perdita (d)
Differenza tra esposizione
al rischio di perdita e valore
contabile (e=d-c)
1.Societa veicolo - - - - - - -
MFV 867 - - 867 867 -
2.O.I.C.R. CA 12,548 - - 12,548 12,548 -
HFT 4 - - 4 4 -
TOTALE 13,419 0 0 13,419 13,419 0

Legenda

MFV = Attività finanziarie obbligatoriamente al fair value CA: Costo Ammortizzato HFT = Attività finanziarie di negoziazione

Sezione 2 – Rischi del consolidato prudenziale 1.1 Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo del Gruppo è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

Il Gruppo ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo procedendo all'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e all'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nell'esercizio 2019 il Gruppo ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

2. Politiche di gestione del rischio di credito 2.1 Aspetti organizzativi

Le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer. All'interno del Department CRO il Team Rischi di Credito ha la responsabilità di:

  • monitorare il credito concesso alla clientela, al fine di controllare il livello di rischio a cui il Gruppo si espone e rilevare tempestivamente eventuali fenomeni di anomalia;
  • analizzare il livello di rischiosità dei singoli prodotti;
  • sviluppare ed alimentare i modelli di calcolo dei tassi di decadimento della clientela al dettaglio per i singoli prodotti;
  • accertare il livello di predittività dei sistemi automatizzati di valutazione dei crediti e proporre eventuali interventi correttivi al CRO;
  • definire un modello di reporting per il Gruppo specificando le regole di rilevazione di stock e flussi;
  • verificare il corretto andamento della concessione e della gestione del credito, anche attraverso controlli di secondo livello;
  • supportare il CFO nella procedura impairment garantendo la corretta classificazione della clientela e assegnando i parametri di rischio a livello di controparte (clientela istituzionale) o di portafoglio (clientela al dettaglio);
  • predisporre la base dati utilizzata ai fini del calcolo del capitale economico per i rischi di credito del gruppo, assicurando degli standard minimi di data quality;
  • verificare sistematicamente il rispetto dei limiti operativi relativi all'attività di marginazione e formulare analisi di scenario (stress test) per la valutazione della sostenibilità dell'operatività dal punto di vista economico e patrimoniale;
  • supportare il Department CFO nella formulazione dei dati di forecast e di budget relativi alle rettifiche su crediti.

La Unit Credito all'interno del Department CRO è incaricata di assicurare il corretto svolgimento del processo di gestione delle richieste di credito avanzate dalla clientela e di gestione dei crediti concessi alla clientela, nonché assicurare la corretta gestione dei crediti ad andamento anomalo.

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il Cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore.

Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa.

Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti.

In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dal Gruppo sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia.

Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performances del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia il Gruppo è esposto al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macro-economiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, il Gruppo è esposto all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti da società del Gruppo potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi del Gruppo.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

Il Gruppo, pertanto, controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte così come il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e la best practice di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dal Gruppo. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. Il Gruppo ha aggiornato nel corso del 2019 la Global Collateral Management Policy che definisce le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo Fineco.

Il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dal Risk Management, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, il Risk Management predispone:

  • la Relazione Trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione. Nell'ambito di tale reporting si evidenzia il rispetto dei limiti e dei parametri definiti nel RAF e il trend evolutivo del portafoglio crediti, suddiviso per tipologia di prodotto e per classificazione;
  • report interni indirizzati al Management che: effettua una valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione;
  • specifici report prodotto volti a monitorare l'andamento dei crediti per tipologia prodotto, consentendo di evidenziare comportamenti potenzialmente anomali (tassi di decadimento) del portafoglio lungo le varie dimensioni oggetto di analisi (segmento di clientela, area geografica etc.).

La valutazione del rischio di controparte è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio (plafond) assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione tali plafond sono monitorati sia dalle funzioni di primo che di secondo livello.

Il Consiglio di Amministrazione, approva annualmente il Risk Appetite ed il "Piano di Investimenti"; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale il Gruppo avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

Nel 2019 il Gruppo ha emanato la Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio del Gruppo; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio. Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

A seguito dell'adozione avvenuta a partire dal 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari è stato introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri creditizi forniti da UniCredit S.p.A., conformemente ad un apposito contratto di Master Service Agreement stipulato fra FinecoBank e UniCredit S.p.A..

Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a deteriorato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire quanto previsto dal principio contabile IFRS 9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa del Gruppo circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito il Gruppo ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni, di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • rimuovere il conservativismo richiesto solo a fini regolamentari;
  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili - Impairment.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, il Gruppo dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A.". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

Il Gruppo procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra il Gruppo procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business del Gruppo e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

In particolare nel caso di rinegoziazioni considerate non sostanziali si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazioni e che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)

Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
17.070 896 35 14 932 72 28 22 3.128
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - -
Totale
31/12/2019
17.070 896 35 14 932 72 28 22 3.128
Totale
31/12/2018
9.573 28 1 65 1.634 304 12 12 2.557

A.1.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamiche delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazion
i collettive
Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al
fair value
con impatto
sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Rettifiche complessive
iniziali
(19.123) (171) - - (19.294) (5.995) - - - (5.995)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie acquisite o
originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai write
off
5.523 143 - - 5.666 - - - - -
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
4.020 2 - - 4.022 (201) - - - (201)
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - - - - - -
Cambiamenti della metodologia
di stima
- - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
3 - - - 3 - - - - -
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive finali (9.577) (26) - - (9.603) (6.196) - - - (6.196)
Recuperi da incasso su attività
finanziarie oggetto di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati direttamente a
conto economico
- - - - - - - - - -

(segue) (Importi in migliaia)

Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su
impegni a erogare fondi e
garanzie finanziarie rilasciate
Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie in
corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Di cui:attività
finanziarie
impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Totale
Rettifiche complessive
iniziali
(21.118) - - (17.988) (3.130) - (49) - - (46.456)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie acquisite o
originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai
write-off
766 - - 268 498 - 22 - - 6.454
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(+/-)
(4.514) - - (1.848) (2.666) - 5 - - (688)
Modifiche contrattuali senza
cancellazioni
- - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
3.100 - - 3.069 31 - - - - 3.103
Altre variazioni - - - 1.296 (1.296) - - - - -
Rettifiche complessive
finali
(21.766) - - (15.203) (6.563) - (22) - - (37.587)
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto di
write-off
10 - - 10 - - - - - 10
Write-off rilevati direttamente
a conto economico
(149) - - (149) - - - - - (149)

A.1.3 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda/valore nominale
Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da primo a
secondo
stadio
Da secondo
stadio a
primo stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 852 3.189 51 1.274 109 5.019
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - 1 10 -
31/12/2019 852 3.189 51 1.275 119 5.019
31/12/2018 2.405 905 841 58 3.969 243

A.1.4 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
Netta
Write-off parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 9.440.657 (290) 9.440.367 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 9.440.657 (290) 9.440.367 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 79.374 (2) 79.372 -
Totale (B) - 79.374 (2) 79.372 -
Totale (A+B) - 9.520.031 (292) 9.519.739 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli senza garanzia e di pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 26.083 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli con banche.

A.1.5 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate
Non deteriorate
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione netta Write-off parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 19.562 X (17.877) 1.685 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 253 X (220) 33 -
b) Inadempienze probabili 4.348 X (2.957) 1.391 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 421 X (273) 148 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.424 X (932) 492 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 19.482 (464) 19.018 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 40 - 40 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 17.090.647 (15.045) 17.075.602 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 58 (1) 57 -
Totale (A) 25.334 17.110.129 (37.275) 17.098.188 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 165 X - 165 -
b) Non deteriorate X 1.335.067 (20) 1.335.047 -
Totale (B) 165 1.335.067 (20) 1.335.212 -
Totale (A+B) 25.499 18.445.196 (37.295) 18.433.400 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e con le operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 62.739 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli senza garanzia di denaro ovvero senza garanzia costituita da altri titoli con clientela.

A.1.6 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.6bis Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.7 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 19.714 2.659 1.562
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 3.922 4.493 1.617
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 1.835 3.169 1.296
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 1.887 203 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 200 1.121 321
C. Variazioni in diminuzione (4.074) (2.804) (1.756)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (33) (146)
C.2 write-off (3.174) (57) (17)
C.3 incassi (783) (1.021) (692)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (1.244) (846)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (117) (449) (54)
D. Esposizione lorda finale 19.562 4.348 1.424
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.7bis Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto
di concessioni:
deteriorate
Esposizioni oggetto
di concessioni: non
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 326 224
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 608 81
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 57
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 87 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X -
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione 433 -
B.5 altre variazioni in aumento 88 24
C. Variazioni in diminuzione (259) (207)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X -
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni - X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (87)
C.4 write-off (26) -
C.5 incassi (164) (120)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (69) -
D. Esposizione lorda finale 674 98
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -

A.1.8 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (18.067) (161) (2.042) (74) (1.009) (23)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (3.731) (99) (2.389) (260) (929) (54)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired acquisite
o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (2.425) (65) (2.244) (193) (876) (1)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate (1.296) (34) (120) (42) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (10) - (25) (25) (53) (53)
C. Variazioni in diminuzione 3.921 40 1.474 61 1.006 77
C.1 riprese di valore da valutazione 184 4 284 30 355 21
C.2 riprese di valore da incasso 562 10 182 9 91 2
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 3.174 26 57 - 17 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - - 925 22 492 54
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione 1 - 26 - 51 -
D. Rettifiche complessive finali (17.877) (220) (2.957) (273) (932) -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione delle esposizioni in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importo in migliaia)
Esposizioni Classi di rating esterni
classe 1 classe 2 classe 3 classe 4 classe 5 classe 6 Senza rating Totale
A. Attività finanziarie vautate al costo
ammortizzato
3.679.417 5.264.150 13.224.701 27.953 21.548 - 4.036.601 26.254.370
- Primo stadio 3.679.417 5.264.150 13.224.701 27.953 21.548 - 4.000.029 26.217.798
- Secondo stadio - - - - - - 11.237 11.237
- Terzo stadio - - - - - - 25.335 25.335
B. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
107.559 41.431 172.704 - - - - 321.694
- Primo stadio 107.559 41.431 172.704 - - - - 321.694
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 3.786.976 5.305.581 13.397.405 27.953 21.548 - 4.036.601 26.576.064
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate
- - - - - - - -
D. Impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
- Primo stadio - - 17.170 - - - 20.550 37.720
- Secondo stadio - - - - - - 186 186
- Terzo stadio - - - - - - 11 11
Totale (D) - - 17.170 - - - 20.747 37.917
Totale (A+B+C+D) 3.786.976 5.305.581 13.414.575 27.953 21.548 - 4.057.348 26.613.981

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, il Gruppo si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico) e Obbligazioni garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2019 costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

A.2.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
Garanzie reali (2)
(1) Derivati su crediti
Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta ipoteche
Immobili -
Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
7.505.695 7.505.693 - - 7.505.575 - - -
1.1. totalmente garantite 7.505.695 7.505.693 - - 7.505.575 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
17.166 17.164 - - 17.164 - - -
2.1. totalmente garantite 17.166 17.164 - - 17.164 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

(segue)

(Importi in migliaia)

Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti (1)+2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - - 7.505.575
1.1. totalmente garantite - - - - - - - 7.505.575
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - 17.164
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 17.164
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Consolidato prudenziale - Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti
Ipoteche Altri derivati
Esposizione lorda Esposizione netta Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
2.504.874 2.500.751 1.156.339 - 1.316.839 27.552 - -
1.1. totalmente garantite 2.504.525 2.500.402 1.156.115 - 1.316.720 27.552 - -
- di cui deteriorate 759 469 396 - 74 - - -
1.2. parzialmente garantite 349 349 224 - 119 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
21.491 21.472 - - 18.338 3.134 - -
2.1. totalmente garantite 21.491 21.472 - - 18.338 3.134 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

(segue) (Importi in migliaia)

Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Altri derivati
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - -
-
- 2.500.730
1.1. totalmente garantite - - - - -
-
- 2.500.387
- di cui deteriorate - - - - -
-
- 470
1.2. parzialmente garantite - - - - -
-
- 343
- di cui deteriorate - - - - -
-
- -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - -
-
- 21.472
2.1. totalmente garantite - - - - -
-
- 21.472
- di cui deteriorate - - - - -
-
- -
2.2. parzialmente garantite - - - - -
-
- -
- di cui deteriorate - - - - -
-
- -

A.4 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Consolidato prudenziale - Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)

Esposizioni/Controparti Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui: imprese
di assicurazione)
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - (11) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - (1) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 13.418.361 (1.269) 246.995 (411) 18.474 (31)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
Totale (A) 13.418.361 (1.269) 246.995 (423) 18.474 (31)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 56 - 2.766 - - -
Totale (B) 56 - 2.766 - - -
Totale (A+B) 31/12/2019 13.418.417 (1.269) 249.761 (423) 18.474 (31)
Totale (A+B) 31/12/2018 8.835.797 (1.826) 181.483 (456) 19.028 (46)

(segue) (Importi in migliaia)

Società non finanziarie Famiglie
Esposizioni/Controparti Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1 (5) 1.683 (17.861)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 33 (220)
A.2 Inadempienze probabili 7 (16) 1.384 (2.941)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 149 (273)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 4 (8) 489 (923)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 341 (3) 3.428.924 (13.826)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 97 (1)
Totale (A) 353 (32) 3.432.480 (35.551)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - 165 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1 - 1.269.485 (20)
Totale (B) 1 - 1.269.650 (20)
Totale (A+B) 31/12/2019 354 (32) 4.702.130 (35.571)
Totale (A+B) 31/12/2018 1.205 (26) 3.817.678 (34.639)

B.2 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
netta
Esposizioni
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.680 (17.851) 4 (26) -
A.2 Inadempienze probabili 1.389 (2.954) 2 (4) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 491 (926) 2 (3) -
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.914.708 (14.910) 7.768.312 (593) 410.227
Totale (A) 8.918.268 (36.641) 7.768.320 (626) 410.227
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 165 - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.268.617 (20) 3.206 - 72
Totale (B) 1.268.782 (20) 3.206 - 72
Totale (A+B)
31/12/2019
10.187.050 (36.661) 7.771.526 (626) 410.299
Totale (A+B)
31/12/2018
7.902.920 (36.012) 4.736.198 (926) 69.525

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (3) 1.239 (2) 135 -
Totale (A) (3) 1.239 (2) 135 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 385 - 28 -
Totale (B) - 385 - 28 -
Totale (A+B) 31/12/2019 (3) 1.624 (2) 163 -
Totale (A+B) 31/12/2018 (7) 911 (1) 126.610 -

B.3 Consolidato prudenziale - Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Aree geografiche Italia Altri paesi europei America
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.066.710 (124) 819.100 (99) 88.669
Totale (A) 8.066.710 (124) 819.100 (99) 88.669
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.168 (2) 36.121 - -
Totale (B) 17.168 (2) 36.121 - -
Totale (A+B) 31/12/2019 8.083.878 (126) 855.221 (99) 88.669
Totale (A+B) 31/12/2018 12.406.124 (9.458) 193.096 (49) -

(segue)

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Aree geografiche America Asia Resto del mondo
Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (68) - - 465.888 -
Totale (A) (68) - - 465.888 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - - - - -
Totale (B) - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2019 (68) - - 465.888 -
Totale (A+B) 31/12/2018 - - - 101.271 -

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2019 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione del 16 aprile 2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

a) valore di bilancio: 23.389.415 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive;

  • b) valore non ponderato: 23.390.883 migliaia di euro;
  • c) valore ponderato: 560.471 migliaia di euro;
  • d) numero "posizioni di rischio": 24.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo

singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Come descritto precedentemente, in seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, dai conti correnti, fino a novembre 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni del Gruppo.

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

Il Gruppo realizza operazioni passive di pronti contro termine a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto il Gruppo realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

Informazioni di natura quantitativa

D.1 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
133 - 133 X 143 - 143
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale 133 - 133 X 143 - 143
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo 1.345.152 - 1.345.152 - 1.390.473 - 1.390.473
ammortizzato
1. Titoli di debito 1.345.152 - 1.345.152 - 1.390.473 - 1.390.473
2. Finanziamenti - - - - - - -
31/12/2019 1.345.285 - 1.345.285 - 1.390.616 - 1.390.616
31/12/2018 1.874.877 - 1.874.877 - 1.821.735 - 1.821.735

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

D.2 Consolidato prudenziale - Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

D.3 Consolidato prudenziale - Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D.4 Consolidato prudenziale - Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

E. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario del Gruppo è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca di Italia. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

Il Gruppo è esposto nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2019. Precisiamo che il Gruppo detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 29 migliaia di euro.

Il Gruppo ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B presente nota Integrativa consolidata).

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % sulla voce
31/12/2019 31/12/2019 31/12/2019 di bilancio
Italia 5.000.000 5.311.770 5.451.035 19,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 160.000 172.704 172.704 53,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.840.000 5.139.066 5.278.331 19,6%
Spagna 3.665.000 4.081.857 4.206.407 14,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.665.000 4.081.857 4.206.407 15,6%
Germania 125.000 127.178 133.428 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 127.178 133.428 0,5%
Polonia 113.000 118.924 127.245 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 113.000 118.924 127.245 0,4%
Francia 715.500 733.478 756.035 2,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 35.000 36.668 36.668 11,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 680.500 696.810 719.367 2,7%
Stati Uniti 409.471 409.137 411.792 1,5%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 71.212 70.891 70.891 22,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 338.259 338.246 340.901 1,3%
Austria 387.500 398.087 413.621 1,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 387.500 398.087 413.621 1,5%
Irlanda 731.500 772.336 812.987 2,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 35.000 41.431 41.431 12,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 696.500 730.905 771.556 2,8%
Regno Unito 58.768 58.658 58.656 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 58.768 58.658 58.656 0,2%
Belgio 405.000 417.485 433.666 1,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 405.000 417.485 433.666 1,6%
Portogallo 280.000 333.319 330.500 1,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 280.000 333.319 330.500 1,3%
Totale esposizioni sovrane 11.890.739 12.762.229 13.135.372 45,5%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo del Gruppo, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2019 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 45,5% del totale dell'attivo del Gruppo. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dal Gruppo non vi sono titoli di debito strutturati. Il Gruppo, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria del Gruppo.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 31 dicembre 2019 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali il Gruppo è esposto.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Polonia A2 A- A
Francia Aa2 AA AA
Stati Uniti Aaa AAA AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda A2 A+ AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo Baa3 BBB BBB
Regno Unito Aa2 AA AA

1.2 Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio del Gruppo, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico del Gruppo è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite Framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

La funzione Rischi di Mercato, all'interno della Unit Risk Management, nel completo rispetto degli obblighi regolamentari e legali locali è incaricata principalmente – ma non esclusivamente - di:

  • definire, implementare e perfezionare adeguate metriche a livello globale per la misurazione dell'esposizione al rischio di mercato;
  • proporre, sulla base delle metriche definite, i limiti di rischio coerenti con la struttura di propensione al rischio approvata dal Consiglio di Amministrazione;
  • calcolare le metriche di rischio per le misure globali e granulari per i portafogli del Gruppo;
  • verificare che le metriche siano compatibili con i limiti approvati;
  • dare inizio al processo di escalation in caso di superamento dei limiti, coinvolgendo il Top Management del Gruppo;
  • discutere e approvare i nuovi prodotti aventi profili di rischio di mercato innovativi o complessi.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dal Gruppo per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti del Gruppo. Il Risk Management di FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. Il primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto del Gruppo. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

  • Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico del Gruppo può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;
  • Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

Il Gruppo assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è svolta centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici del Gruppo.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework di Gruppo utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

1.2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati - quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

Il Gruppo non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione del Gruppo è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui il Gruppo si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - 72 - -
- Altri
+ Posizioni lunghe 33 62.464 - - - 287 2.109 -
+ Posizioni corte 33 61.559 - - - 1.000 2.121 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 27.330 30 45.080 - - - -
+ Posizioni corte - 52.777 1.270 29.840 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a 10
anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri
+ Posizioni lunghe - 147.239 - - - 22 - -
+ Posizioni corte - 147.217 - - - 22 - -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 94.170 2.020 45.025 - - - -
+ Posizioni corte - 68.696 765 59.879 - - - -

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati
U.S.A. Svizzera Italia Germania Francia Altri paesi
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.966 - 769 176 366 12 -
- posizioni corte 1.407 - 404 54 28 14 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 146.947 - 56.404 2.739 24 277 -
- posizioni corte 147.034 - 56.630 2.717 24 265 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 2.309 - 516 95 127 26 -
- posizioni corte 2.672 - 995 246 455 37 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 31.890 1.667 4.200 7.993 642 2.057 -
- posizioni corte 32.827 1.758 4.409 8.801 656 2.164 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

Il Gruppo monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2019 il Var giornaliero del Trading Book ammonta a 149 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 193 migliaia di euro, con un picco massimo di 443 migliaia di euro, ed un minimo di 27 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

1.2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili del Gruppo;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

Il Gruppo misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività del Gruppo. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione del Gruppo rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk: può essere suddiviso in due tipi di rischio:
    • rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse;
    • rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Capogruppo gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale; sono inoltre condotti mensilmente i sei scenari proposti dal Comitato di Basilea. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 1.531.848 9.272.430 196.027 820.827 3.877.448 9.624.467 336.422 -
1.1 Titoli di debito - 8.114.566 127.698 712.954 3.367.520 9.357.868 1 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 8.114.566 127.698 712.954 3.367.520 9.357.868 1 -
1.2 Finanziamenti a banche 72.465 254.618 9.994 715 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.459.383 903.246 58.335 107.158 509.928 266.599 336.421 -
- c/c 1.290.683 111 75 190 720 - - -
- altri finanziamenti 168.700 903.135 58.260 106.968 509.208 266.599 336.421 -
- con opzione di rimborso anticipato 4.627 380.596 58.100 105.549 505.064 266.536 336.374 -
- altri 164.073 522.539 160 1.419 4.144 63 47 -
2. Passività per cassa 24.886.031 121.403 2.297 106.467 30.811 23.731 2.614 -
2.1 Debiti verso clientela 24.812.784 121.302 2.169 32.140 28.626 20.702 1.292 -
- c/c 24.716.397 - - - - - - -
- altri debiti 96.387 121.302 2.169 32.140 28.626 20.702 1.292 -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 96.387 121.302 2.169 32.140 28.626 20.702 1.292 -
2.2 Debiti verso banche 73.247 101 128 74.327 2.185 3.029 1.322 -
- c/c 70.081 - - - - - - -
- altri debiti 3.166 101 128 74.327 2.185 3.029 1.322 -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 3.693.731 938.977 27.903 1.019.873 3.326.765 202.163 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 3.693.731 938.977 27.903 1.019.873 3.326.765 202.163 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 3.693.731 938.977 27.903 1.019.873 3.326.765 202.163 -
+ Posizioni lunghe - 3.109.706 925.000 - 340.000 230.000 - -
+ Posizioni corte - 584.025 13.977 27.903 679.873 3.096.765 202.163 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 2.503 16.671 15.643 144 341 25 - -
+ Posizioni lunghe 506 5.815 10.832 144 341 25 - -
+ Posizioni corte 1.997 10.856 4.811 - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 228.078 282.004 211.701 3.600 87.016 60.562 - -
1.1 Titoli di debito - 246.675 211.701 - 87.015 60.562 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 246.675 211.701 - 87.015 60.562 - -
1.2 Finanziamenti a banche 224.633 8 - 3.600 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 3.445 35.321 - - 1 - - -
- c/c 402 - - - 1 - - -
- altri finanziamenti 3.043 35.321 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 3.043 35.321 - - - - - -
2. Passività per cassa 861.918 24.534 22 55 351 - - -
2.1 Debiti verso clientela 861.603 24.534 22 55 351 - - -
- c/c 856.772 - - - - - - -
- altri debiti 4.831 24.534 22 55 351 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 4.831 24.534 22 55 351 - - -
2.2 Debiti verso banche 315 - - - - - - -
- c/c 315 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 12.803 12.803 - - - - -
+ Posizioni lunghe - 6.566 6.237 - - - - -
+ Posizioni corte - 6.237 6.566 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio del Gruppo è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)

Analisi sul margine di
Analisi sul valore (shift Analisi sul valore Analisi sul valore interesse Analisi sul margine di
+ 200 bp) (shift - 200 bp) (shift +1 bp) Irvar* (+100 bp) interesse (-30 bp)
31/12/2019 -51.955 240.436 -378 -3.830 123.971 -31.964

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto negativo che si attesta a -51.955 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di +240.436 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a -378 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2019 l'Interest Rate VaR del Gruppo si attesta a circa 3.830 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 2.010 migliaia di euro con un picco massimo di 4.166 migliaia di euro ed un minimo di 595 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli sovrani detenuti per l'impiego della liquidità e comprensivo del Credit Spread Risk dei titoli obbligazionari Unicredit, è pari a 44.725 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 63.929 migliaia di euro con un picco massimo di 90.006 migliaia di euro ed un minimo di 44.404 migliaia di euro. Nel corso dell'anno si è provveduto alla revisione della metodologia di calcolo dell'indicatore prevedendo, tra l'altro, l'inclusione degli strumenti UniCredit ed una diversa profondità delle serie storiche sottostanti.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 123.971 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -31.964 migliaia di euro.

1.2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, il Gruppo effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni del Gruppo non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
Valute
Voci DOLLARO USA STERLINA
INGLESE
FRANCO
SVIZZERO
YEN DOLLARO
AUSTRALIANO
ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 698.728 92.244 83.405 765 2.745 7.647
A.1 Titoli di debito 522.453 76.332 7.168 - - -
A.2 Titoli di capitale 10.963 4 - 7 - -
A.3 Finanziamenti a banche 127.159 15.427 76.154 758 2.745 7.598
A.4 Finanziamenti a clientela 38.153 481 83 - - 49
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 71 123 38 - - -
C. Passività finanziarie 702.299 92.610 83.495 796 2.573 6.515
C.1 Debiti verso banche - - 100 - - 214
C.2 Debiti verso clientela 702.299 92.610 83.395 796 2.573 6.301
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 1.389 305 37 - 7 95
E. Derivati finanziari
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 83.072 22.088 6.125 10.507 6.087 14.613
+ Posizioni corte 72.967 21.444 5.628 9.860 6.243 14.413
Totale attività 781.871 114.455 89.568 11.272 8.832 22.260
Totale passività 776.655 114.359 89.160 10.656 8.823 21.023
Sbilancio (+/-) 5.216 96 408 616 9 1.237

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio sono quantificate attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2019 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 37 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 62 migliaia di euro con un picco massimo di 212 migliaia di euro ed un minimo di 20 migliaia di euro.

1.3 Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

1.3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Over the counter Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse - - 878 714 - - 358 128
a) Opzioni - - 4 - - - 4 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 714 - - - 128
e) Altri - - 874 - - - 354 -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - 68.169 38.444 - - 33.506 11.588
a) Opzioni - - 72 - - - 72 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 38.444 - - - 11.588
e) Altri - - 68.097 - - - 33.434 -
3. Valute e oro - - 164.604 136 - - 195.226 561
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - 34 -
d) Futures - - - 136 - - - 561
e) Altri - - 164.604 - - - 195.192 -
4. Merci - - 1.367 1.126 - - 1.561 1.580
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 235.018 40.420 - - 230.651 13.857

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Over the counter Over the counter
Tipologie derivati Controparti
centrali
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 35 - - - 43
g) Altri - - 3.192 - - - 3.466 -
Totale - - 3.192 35 - - 3.466 43
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 57 - - - 41
g) Altri - - 523 - - - 658 -
Totale - - 523 57 - - 658 41

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 878
- fair value positivo X - - 2
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 303 67.866
- fair value positivo X - - 2.357
- fair value negativo X - 1 294
3) Valute e oro
- valore nozionale X 72.413 - 92.191
- fair value positivo X 58 - 751
- fair value negativo X 107 - 118
4) Merci
- valore nozionale X - - 1.367
- fair value positivo X - - 23
- fair value negativo X - - 3
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 874 - 4 878
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 7.478 - 60.691 68.169
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 164.605 - - 164.605
A.4 Derivati finanziari su merci 1.367 - - 1.367
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2019
174.324 - 60.695 235.019
Totale
31/12/2018
200.839 - 29.812 230.651

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

1.3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono normalmente qualificate di tipo generico, ossia connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività. Sono comunque presenti dei derivati a copertura di titoli obbligazionari a tasso fisso, che effettuano coperture di tipo specifico. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività del Gruppo.

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. Il Gruppo utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente core insensibile delle poste a vista). In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

Si precisa che il Gruppo ha deciso di non applicare in via anticipata le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019 e di cui al Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020. Al 31 dicembre 2019 il Gruppo ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzati, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS.

A seguito dell'entrata in vigore, nel 2018, del Regolamento (EU) 2016/1011 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 (EU Benchmark Regulation – BMR) l'Euribor è stato oggetto di un processo di riforma condotto dall'European Money Markets Institute (EMMI), amministratore dello stesso, per renderlo conforme alla BMR secondo una nuova metodologia ibrida di calcolo (basata su tre livelli) da implementarsi entro la fine del 2019. L'autorizzazione è stata concessa, ai sensi dell'art. 34 della BMR, il 2 luglio 2019 dall'autorità belga FSMA, supervisore dell'EMMI. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e può continuare ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020.

Con riferimento alla curva OIS, la stessa a tendere verrà sostituita dalla curva €STR. In particolare, le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate dalla Banca hanno comunicato che la curva OIS verrà sostituita con la curva €STR a partire dal 22 giugno 2020, anticipando la dismissione del tasso Eonia che, per effetto della riforma in oggetto, avverrà a fine 2021.

Il Gruppo, che ha scelto di continuare ad applicare i requisiti di hedge accounting previsti dallo IAS 39, ha tenuto conto di quanto sopra rispetto alla valutazione dell'efficacia della relazione di copertura non rilevando impatti significativi sulle relazioni di copertura in essere.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da mutui erogati a clientela a tasso fisso contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dal Gruppo.

Tra le attività coperte sono inoltre presenti titoli a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti anch'essi per la componente di rischio tasso con Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso con un tasso variabile.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 4.354.706 250.000 - - 896.477 250.000 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 4.354.706 250.000 - - 896.477 250.000 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 4.354.706 250.000 - - 896.477 250.000 - -
(Importi in migliaia)
Fair value positivo e negativo Variazione del valore
usato per calcolare
l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Senza controparti centrali
Controparti
Mercati
organizzati
Contropa Senza controparti centrali Mercati
organizzati
31/12/2019 31/12/2018
centrali Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
rti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap 33.922 2.138 - - 2.316 998 - - - -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 33.922 2.138 - - 2.316 998 - - - -
Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap 80.852 - - - 5.341 - - - - -
c) Cross currency
swap
- - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 80.852 - - - 5.341 - - - - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 4.354.706 250.000 - -
- fair value positivo 33.921 2.138 - -
- fair value negativo 80.852 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 55.905 1.019.873 3.528.928 4.604.706
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2019
55.905 1.019.873 3.528.928 4.604.706
Totale
31/12/2018
42.731 462.843 640.903 1.146.477

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti D.1 Coperture del fair value

Si evidenzia che il Gruppo si è avvalso della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS 39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

Il Gruppo, pertanto, non presenta l'informativa richiesta dalla presente sezione in quanto non applica le regole contabili di copertura ai sensi dell'IFRS 9. Per completezza di informazione, si segnala che:

  • l'ammontare monetario delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 718.706 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • l'ammontare monetario delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 570.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core;
  • il valore di bilancio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura specifica è pari a 3.613.402 migliaia di euro, riferito esclusivamente a titoli di proprietà.

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

1.3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare.

1.4 Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che il Gruppo, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dal Gruppo sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra l'ammontare e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che il Gruppo possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, il Gruppo potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità del Gruppo di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria del Gruppo;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, il Gruppo potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità il Gruppo investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade del Gruppo stesso.

I principi fondamentali

L'obiettivo del Gruppo è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

In data 5 novembre 2019 il Gruppo ha aggiornato la propria "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, con lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità del Gruppo di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità del Gruppo oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;

Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. Il Gruppo riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, il Gruppo considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così il Gruppo dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che il Gruppo sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

Il Gruppo calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo del Gruppo è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale del Gruppo è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dal Gruppo consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente il Gruppo riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti sono principalmente costituiti da deflussi di depositi a vista e dalla diminuzione di valore dei titoli di Stato (Counterbalancing Capacity).

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione Risk Management di FinecoBank e validati dall'unità di Validazione Interna del Gruppo.

Contingency Liquidity Management di Gruppo

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità di Gruppo, definito nella Group Liquidity Policy, è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo è raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indicano che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente il Gruppo valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP) e ne dà informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a
7 giorni
Da oltre 7
giorni a
15 giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 1.525.202 20.656 729.420 115.807 217.557 858.845 1.771.941 9.379.295 10.289.670 251.574
A.1 Titoli di Stato - - 2.560 23.358 36.132 138.267 825.692 2.773.018 7.888.164 -
A.2 Altri titoli di debito - 3.090 386.655 3.145 21.106 639.146 812.013 6.024.500 1.573.202 -
A.3 Quote OICR 867 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.524.335 17.566 340.205 89.304 160.319 81.432 134.236 581.777 828.304 251.574
- Banche 70.896 257 - 2.791 - 9.994 716 - - 251.574
- Clientela 1.453.439 17.309 340.205 86.513 160.319 71.438 133.520 581.777 828.304 -
Passività per cassa 24.900.070 15.182 14.279 9.823 82.625 2.512 106.907 30.807 26.769 -
B.1 Depositi e conti correnti 24.786.485 11 24 70 203 292 535 218 - -
- Banche 70.081 - - - - - - - - -
- Clientela 24.716.404 11 24 70 203 292 535 218 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 113.585 15.171 14.255 9.753 82.422 2.220 106.372 30.589 26.769 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 79.497 20 - 714 - - - 12.937 337
- Posizioni corte - 90.684 69 - - - - - 13.737 337
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.111 - - 9.567 5.996 12.617 33.012 - - -
- Posizioni corte 134 - 378 6.734 5.941 19.884 35.636 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - 4.811 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 4.811 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili
a erogare fondi
- Posizioni lunghe 320 124 368 456 56 10.832 144 527 25 -
- Posizioni corte 1.997 10.669 - 186 - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a
7 giorni
Da oltre 7
giorni a
15 giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a
1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
Attività per cassa 230.020 7.977 1.002 14.473 137.681 214.305 19.137 194.993 62.311 -
A.1 Titoli di Stato - - - 11.750 113.568 213.773 1.024 71.212 62.311 -
A.2 Altri titoli di debito - - 113 - 553 532 14.511 123.777 - -
A.3 Quote OICR 4 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 230.016 7.977 889 2.723 23.560 - 3.602 4 - -
- Banche 226.377 3 - 5 - - 3.602 - - -
- Clientela 3.639 7.974 889 2.718 23.560 - - 4 - -
Passività per cassa 862.924 5.865 1.281 2.824 14.604 23 57 351 429 -
B.1 Depositi e conti correnti 857.087 - - - - - - - - -
- Banche 315 - - - - - - - - -
- Clientela 856.772 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 5.837 5.865 1.281 2.824 14.604 23 57 351 429 -
Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 176.549 69 329 306 - - - 18 -
- Posizioni corte - 164.949 19 627 136 - - - 18 -
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 2.112 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 443 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti
da ricevere
- Posizioni lunghe - 6.566 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 6.566 - - - -
C.4 Impegni irrevocabili
a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 6.237 - - - -
- Posizioni corte - 6.237 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

1.5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework per la gestione dei rischi operativi

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi di Gruppo. Le policy di rischio operativo e reputazionale sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi.

La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno del Gruppo e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business del Gruppo.

Il team Operational Risk Management (ORM) è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale.

Le principali attività svolte dal Team nell'ambito dei rischi operativi sono:

  • definire il sistema di mitigazione e controllo dei rischi operativi, nel rispetto di quanto definito dalla normativa esterna e, in accordo con le indicazioni del Consiglio di Amministrazione, con l'evoluzione operativa di Gruppo;
  • predisporre regolarmente report sull'esposizione ai rischi operativi e reputazionali volti ad informare e supportare il management nell'attività di gestione;
  • predisporre un sistema di Indicatori di Rischio per prevenire i rischi operativi legati ad errori umani, carenze delle procedure interne ed errata esecuzione dei processi;
  • verificare che i dati di perdita operativa identificati dalle diverse aree del Gruppo siano regolarmente e tempestivamente registrati;
  • effettuare, in collaborazione con le altre funzioni aziendali, analisi di scenario atte ad identificare e prevenire perdite ad impatto potenzialmente elevato, ancorché poco probabili;
  • proporre al Responsabile della Unit ed al CRO strategie di mitigazione dei rischi operativi;
  • effettuare training e supporto sul controllo dei rischi operativi alle strutture del Gruppo;
  • garantire il presidio del rischio reputazionale all'interno del perimetro definito dal Gruppo;
  • effettuare sistematici controlli a distanza, mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei PFA, al fine di mitigare i rischi di frode legati all'operatività dei PFA;
  • implementare ed aggiornare il sistema di gestione degli Indicatori di Anomalia anche in relazione a nuove attività aziendali ed a normative;
  • valutare l'efficacia delle coperture assicurative sull'infedeltà dei PFA, considerando rinnovi, limiti e franchigie;
  • valutare i rischi operativi e/o reputazionali risultanti dalle operazioni di maggior rilievo (es. esternalizzazioni rilevanti), assicurando la coerenza delle stesse con il RAF;
  • assicurare l'effettiva implementazione della metodologia di valutazione del rischio informatico, supportando e coordinando le singole funzioni coinvolte, ciascuno per quanto di competenza, durante il processo di valutazione dei rischi ICT.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

All'interno di Fineco è stato istituito un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio del Gruppo; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 22 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Rischi Operativi è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo e con la partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management.

Sistema di misurazione dei rischi

In seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, FinecoBank ha abbandonato il modello avanzato AMA (Advanced Measurement Approach) per il calcolo del requisito di capitale in favore del metodo base TSA (Standard Approach). Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

La funzione Rischi Operativi e Reputazionali effettua raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori, sono attualmente presenti 61 Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit) con i quali il Gruppo si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione del Gruppo ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2019 risulta pari a 88.265 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti del Gruppo, unicamente riferiti a FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che lo stesso potrebbe essere chiamato a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente il Gruppo dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2019 un fondo per rischi e oneri pari a 27.164 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico del Gruppo in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dal Gruppo in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2019 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 ricevuto da FinecoBank nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già versato le maggiori imposte e gli interessi dovuti.

A fronte del suddetto contenzioso, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri. Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2019 il Gruppo ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,8 milioni di euro.

Rischio ambientale

Il Gruppo è da tempo sensibile alle questioni connesse al cambiamento climatico ed è costantemente impegnato a monitorarne gli effetti e a valutarne, nell'ambito del governo dei rischi, le ripercussioni ed i riflessi sulla propria attività creditizia e di asset management.

In considerazione dalla sua attività d'imporesa svolta e del suo modello di business adottato, Fineco ritiene di avere un moderato impatto ambientale, nonché di essere esposto ai cambiamenti climatici in misura contenuta. La politica di impiego è infatti improntata alla concessione di credito alla clientela Retail ed all'investimento principalmente in strumenti finanziari di Amministrazioni Centrali (Titoli di Stato). ). Non rientra pertanto nella politica del Gruppo l'affidamento di Grandi, Piccole e Medie Imprese ed il finanziamento di progetti o impianti aziendali.

La limitata esposizione verso imprese preserva il Gruppo sia dal rischio di causare impatti indiretti sull'ambiente tramite il finanziamento di controparti ad alto rischio ambientale (es. industrie del settore energetico) sia dal rischio di subirne indirettamente l'effetto indiretto di possibili eventi ambientali sulla propria clientala. Infatti, l'elevata diversificazione del portafoglio commerciale (sia in termini individuali che territoriali) tutela infatti dall'eventuale deterioramento della solvibilità dei clienti a causa di fattori ambientali, quali ad esempio eventi atmosferici o calamità naturale.

L'impatto ambientale del Gruppo FinecoBank è pertanto principalmente riconducibile al diretto consumo di risorse presso le proprie sedi operative e i propri negozi finanziari. Per le iniziative promosse dal Gruppo, finalizzate alla riduzione dei consumi presso le proprie sedi operative, si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria.

Rischi connessi alla "Brexit"

Il Gruppo valuta con attenzione i rischi che possono derivare dall'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea e che sono legati soprattutto alle incertezze normative e politiche derivanti dalla Brexit. FinecoBank offre alla clientela UK servizi bancari e di investimento a distanza grazie al passaporto MiFid dei prodotti finanziari. La libertà di prestazione di servizi di investimento in UK rimane valida anche successivamente all'evento Brexit.

Per proseguire lo sviluppo del business nel Regno Unito, FinecoBank ha avviato le procedure propedeutiche all'apertura in territorio inglese di una branch con un ruolo di promozione, marketing e collocamento. Le limitate attività che saranno condotte dalla branch permettono di mitigare fortemente il rischio di Brexit senza accordo. Relativamente all'attività creditizia con banche e istituzioni finanziarie, il Gruppo non prevede impatti di rilievo intrattenendo quasi esclusivamente relazioni con controparti aventi sede legale all'interno dell'Unione Europea.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

FinecoBank ha definito ed adottato un approccio per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione del Gruppo è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel corso del 2019. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dal Top Management di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo. Per ulteriori dettagli in merito a Cyber Security e Fraud Management si rimanda alla Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca d'Italia, il Gruppo effettuerà nel corso del 2020 una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati dal Gruppo e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli; la Relazione delle risultanze dell'analisi condotte sarà trasmessa alla Banca d'Italia.

Rischi derivanti dalla diffusione del Covid-19 (Coronavirus)

Si segnala, infine, l'emergenza generata dalla diffusione del Covid-19 (Coronavirus). Come noto, a partire dalle prime settimane di gennaio 2020, lo scenario internazionale è stato caratterizzato dalla diffusione del Coronavirus (dapprima in Cina e quindi in altri Paesi), culminata nella dichiarazione dell'esistenza di un fenomeno di emergenza internazionale per la salute pubblica da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità il 30 gennaio 2020, e dalle conseguenti misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da parte delle competenti autorità. Tali circostanze, straordinarie per natura ed estensione, con le relative implicazioni, dirette e indirette, sulla salute pubblica, sulle attività economiche e produttive ed il commercio, suscettibili di ripercuotersi in modo negativo sulla crescita globale e sui mercati finanziari, hanno creato un contesto di generale incertezza, le cui evoluzioni e i relativi impatti, anche nell'Eurozona, non risultano tuttavia al momento prevedibili. Gli effetti di questo fenomeno sull'andamento economico-patrimoniale e finanziario del Gruppo, potenzialmente riferibili in via principale al margine di intermediazione a al costo del rischio, non sono ad oggi determinabili e saranno oggetto di costante monitoraggio nel prosieguo dell'esercizio.

Informazioni di natura quantitativa

L'analisi delle perdite operative consente al team ORM di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi del Gruppo e di individuare eventuali aree critiche. Al 31 dicembre 2019 le perdite operative registrate contabilmente sono state circa pari a 3,35 milioni di euro.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna del Gruppo o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni al Gruppo;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;
  • Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

1.6 Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per il Gruppo. Nell'ambito di quanto previsto dal Secondo Pilastro della regolamentazione di Basilea 2, il Gruppo ha individuato altre tipologie di rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti:

  • Rischio di business è definito come la distanza tra il risultato netto del Gruppo atteso e eventuali variazioni impreviste ed avverse. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nella struttura dei costi del Gruppo;
  • Rischio strategico si intende il rischio di incorrere in perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un'attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull'orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo;
  • Rischio immobiliare, che rappresenta la perdita potenziale derivante dalle fluttuazioni dei valori di mercato del portafoglio immobiliare. Esso non considera le proprietà detenute come garanzia, che sono incluse all'interno del rischio di credito.

In aggiunta ai rischi sopra elencati si cita per completezza il rischio compliance (rischio di conformità alle norme), ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa è effettuata attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività del Gruppo e prende in considerazione tutti i rischi definiti dal Gruppo come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

I rischi di credito, mercato, operativo, di business e immobiliare sono misurati in maniera quantitativa attraverso il capitale economico e l'esecuzione periodica di stress test. Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità del Gruppo ad eventi "eccezionali ma plausibili", fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

Sezione 3 – Rischi delle imprese di assicurazione Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 4 – Rischi delle altre imprese Nessun dato da segnalare.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 257

Parte F - Informazioni sul patrimonio consolidato

Sezione 1 - Il patrimonio consolidato 259
Sezione 2 - I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari 261

Sezione 1 – Il patrimonio consolidato

A. Informazioni di natura qualitativa

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale a livello individuale e consolidato è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dal Gruppo, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

Il Gruppo assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio (analisi delle performance previste e conseguite, analisi e controllo dei limiti, analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali). Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Capogruppo elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi. Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione dei Fondi propri e dall'altro alla pianificazione e all'andamento dei "risk weighted asset" (RWA) e dell'esposizione ai fini della determinazione dell'indicatore di Leva finanziaria.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l'investimento nel Gruppo da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement36, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, destinato alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

36 Unrated e unlisted.

Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)

B. Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio contabile consolidato: ripartizione per tipologia di impresa

(Importi in migliaia)
Voci del patrimonio netto Consolidato
prudenziale
Imprese di
assicurazione
Altre imprese Elisioni e
aggiustamenti da
consolidamento
Totale
1. Capitale 200.941 - - - 200.941
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - - - 1.934
3. Riserve 397.593 - - - 397.593
4. Strumenti di capitale 500.000 - - - 500.000
5. (Azioni proprie) (7.351) - - - (7.351)
6. Riserve da valutazione: 1.002 - - - 1.002
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
- - - - -
- Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair
value con impatto sulla redditività complessiva
3.159 - - - 3.159
- Attività materiali - - - - -
- Attività immateriali - - - - -
- Copertura di investimenti esteri - - - - -
- Copertura dei flussi finanziari - - - - -
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - - - - -
- Differenze di cambio - - - - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - - - - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto
economico (variazioni del proprio merito creditizio)
- - - - -
- Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti (2.157) - - - (2.157)
- Quote delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate
a patrimonio netto
- - - - -
- Leggi speciali di rivalutazione - - - - -
7. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) del gruppo e di terzi 288.365 - - - 288.365
Totale 1.382.484 - - - 1.382.484

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/valori Consolidato prudenziale Imprese di assicurazione Altre imprese Elisioni e aggiustamenti
da consolidamento
Totale
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
Riserva
positiva
Riserva
negativa
1. Titoli di debito 3.556 (397) - - - - - - 3.556 (397)
2. Titoli di capitale - - - - - - - - - -
3. Finanziamenti - - - - - - - - - -
Totale
31/12/2019
3.556 (397) - - - - - - 3.556 (397)
Totale
31/12/2018
410 (3.820) - - - - - - 410 (3.820)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (3.410) - -
2. Variazioni positive 6.769 - -
2.1 Incrementi di fair value 5.865 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 5 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 899 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (200) - -
3.1 Riduzioni di fair value - - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (7) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (193) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 3.159 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a
benefici definiti
1. Esistenze iniziali (6.384)
2. Variazioni positive 4.392
2.1 Incrementi di fair value 4.392
2.2 Altre variazioni -
3. Variazioni negative (165)
3.1 Riduzioni di fair value (165)
3.2 Altre variazioni -
4. Rimanenze finali (2.157)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza bancari

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2019", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 successivamente aggiornato dal Regolamento (UE) 2019/876 del Parlamento Europeo e del Consiglio, è pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

Nota integrativa consolidata Parte F – Informazioni sul patrimonio consolidato (SEGUE)

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive

Nessuna informazione da segnalare.

Nota integrativa consolidata Parte H – Operazioni con parti correlate

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica 266
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 266

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Capogruppo hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale di FinecoBank in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale 2019 Totale 2018
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 6.267 5.750
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 305 214
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 305 214
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - 1.227
e) pagamenti in azioni 2.437 3.236
Totale 9.009 10.427

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse del Gruppo FinecoBank" (la ""Global Policy").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2019:

  • in data 5 febbraio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 5 febbraio 2020, di sottoscrivere con UniCredit e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con plafond pari a 1.000 milioni di euro con UniCredit S.p.A. e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 6 maggio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sono state rinnovate:
    • o la "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 6 maggio 2020, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7,4 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;
    • o la "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino al 6 maggio 2020 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);

Parte H - Operazioni con parti correlate (SEGUE)

in data 4 giugno 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 4 giugno 2020, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,7 miliardi di euro con UniCredit Bank AG (e (ii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A..

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010 n. 17221.

Inoltre, sempre in data 6 maggio 2019, il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato l'insieme degli accordi contrattuali (l'"Operazione") conclusi tra FinecoBank e UniCredit S.p.A. al fine di:

  • consentire un'ordinata transizione di FinecoBank al di fuori del Gruppo UniCredit (c.d. "Smooth Transition"), in un'ottica di continuità e nell'interesse degli azionisti di entrambe le banche, con particolare riferimento alla copertura delle esposizioni di Fineco, all'utilizzo dei marchi e di altri segni distintivi, alla prestazione da parte di UniCredit a favore di FinecoBank di alcuni servizi non ancora contrattualizzati nonché alla prosecuzione della fornitura di servizi già oggetto di contratti in essere; e, in ultima istanza
  • assicurare a FinecoBank di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo a seguito dell'uscita dal Gruppo UniCredit.

Tali impegni contrattuali, pur aventi natura eterogenea fra loro, sono stati assunti nell'ambito di un disegno unitario volto a consentire la realizzazione delle finalità sopra menzionate. L'Operazione, considerata nel suo complesso e quindi tenuto conto dell'insieme delle intese contrattuali raggiunte, si qualifica come operazione con parte correlata e soggetti collegati di Maggiore Rilevanza.

Ai fini degli obblighi di informativa previsti dalla normativa, FinecoBank ha redatto - ai sensi dell'art. 5 ed in conformità allo schema di cui all'Allegato 4 del Regolamento CONSOB sopra richiamato - il Documento Informativo che ha provveduto a mettere a disposizione del pubblico in data 14 maggio 2019 presso la sede legale di FinecoBank S.p.A. (Milano, Piazza Durante n. 11), sul sito internet di FinecoBank S.p.A. (finecobank.com) nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato "eMarketSTORAGE" () in data 14 maggio 2019.

Nel corso del 2019 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca e del Gruppo FinecoBank, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con parti correlate (ivi incluse, in quanto tali sino all'11 luglio 2019, UniCredit S.p.A. e altre società del Gruppo UniCredit), italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2019, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al 31 dicembre 2019
Amministratori,
collegio sindacale
e dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti % sull'importo di
bilancio
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) crediti verso clientela 971 10 981 0,01% 4.437 0,03%
Altre attività 17 - 17 0,00% - 0,00%
Totale attivo 988 10 998 0,00% 4.437 0,02%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) debiti verso la clientela 1.733 500 2.233 0,01% 567 0,00%
Altre passività 164 - 164 0,05% - 0,00%
Totale del passivo 1.897 500 2.397 0,01% 567 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni 86 - 86 0,01% - 0,00%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico consolidato:

(Importi in migliaia)
Conto economico esercizio 2019
Amministratori,
collegio sindacale
e dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti %
sull'importo
di bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati 11 5 16 0,01% 76.489 25,68%
Interessi passivi e oneri assimilati (1) (2) (3) 0,02% (720) 4,33%
Commissioni attive (6) 14.114 14.108 2,25% 18.904 3,01%
Commissioni passive - (102) (102) 0,03% (5.246) 1,73%
Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
- - - 0,00% 1.831 62,94%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - 6 6 0,11% 8.786 163,31%
Spese amministrative a) spese per il personale - - - 0,00% (138) 0,15%
Spese amministrative b) altre spese amministrative - (18) (18) 0,01% (4.407) 1,72%
Altri oneri/proventi di gestione 43 7 50 0,05% 249 0,24%
Totale conto economico 47 14.010 14.057 95.748

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2019 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2019 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Si precisa che nella tabella sopra riportata sono esposti – nella categoria "Altre parti correlate" – anche i componenti di conto economico maturati nei confronti delle parti correlate di UniCredit S.p.A. fino alla data di uscita di FinecoBank dal perimetro di consolidamento del Gruppo UniCredit.

Parte H – Operazioni con parti correlate (SEGUE)

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2019 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate da crediti e debiti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare e da pagare per all'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le medesime commissioni attive e passive di competenza dell'esercizio 2019.

Occorre sottolineare che il conto economico dell'esercizio 2019 include anche le componenti economiche maturate nei confronti del Gruppo UniCredit fino alla data di vendita, da parte di quest'ultima, dell'intera partecipazione azionaria in FinecoBank, rappresentate, principalmente, dagli interessi maturati sui titoli UniCredit S.p.A. presenti nel portafoglio della Banca, dagli interessi maturati sui conti correnti, dalle commissioni passive e spese amministrative corrisposte al Gruppo UniCredit per i servizi prestati nonché dalle rettifiche/riprese di valore rilevate fino a tale data.

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa 271
B. Informazioni di natura quantitativa 275

A. Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

1.1 Strumenti in circolazione

Nell'ambito dei piani di incentivazione a medio-lungo termine destinati a dipendenti e consulenti finanziari della Banca sono riconoscibili le seguenti tipologie di strumenti:

  • Equity-Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di azioni di FinecoBank e della ex capogruppo UniCredit S.p.A.;
  • Cash Settled Share Based Payment che prevedono la corresponsione di denaro37 .

Alle categorie sopra riportate sono riconducibili le assegnazioni dei seguenti piani:

  • Group Executive Incentive System che offre a selezionati Executive un compenso variabile il cui pagamento avviene entro massimo cinque anni. I beneficiari ricevono un pagamento in denaro e/o in azioni UniCredit, in relazione al rispetto delle condizioni di performance (differenti da condizioni di mercato) secondo quanto stabilito dal regolamento dei Piani;
  • Sistemi Incentivanti (Bonus Pool) che offrono a selezionati Executive ed a personale rilevante identificato in base ai requisiti normativi, una struttura di bonus composta da pagamenti immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie UniCredit o FinecoBank, su un arco temporale di massimo 6 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe rappresentano condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Stock granting riservate al personale dipendente che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica ("2014-2017 Multi-year Plan Top Management"). Le azioni sono assegnate ai beneficiari in 4 tranche annuali a partire dal 2017. Il piano è soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e patrimonio) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano stesso;
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendente interamente basato su azioni gratuite FinecoBank da assegnare a selezionati dipendenti della Banca. Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio, con condizioni di accesso a livello di Banca e di Gruppo e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede una struttura di pagamento in un arco pluriennale definita secondo le categorie di beneficiari, in linea con le previsioni normative;
  • Stock granting riservate ai consulenti finanziari che offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank ai consulenti finanziari della rete, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta predefinito per il triennio 2015 – 2017 ("Piano PFA 2015 - 2017"). Le azioni sono assegnate a favore dei beneficiari in 3 tranche annuali a partire dal 2018. Il piano è sono soggetto alla verifica di condizioni di accesso (soglie di profittabilità e capitale) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento dei piani stessi;
  • Sistema Incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari che offre a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, un sistema incentivante composto da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti e l'attribuzione di Phantom Shares, su un arco temporale di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di Paese/Divisione) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari che offrono a selezionati consulenti finanziari, identificati come personale più rilevante in base ai requisiti normativi, sistemi incentivanti composti da pagamenti in denaro immediati (a seguito della valutazione della performance) e differiti, in denaro e in azioni ordinarie FinecoBank, su un arco temporale massimo di 5 anni. Questa struttura di pagamento garantisce l'allineamento con gli interessi degli azionisti ed è soggetta alla verifica di clausole di malus (che si applicano nel caso specifiche soglie di profittabilità, patrimonio e liquidità non siano raggiunte a livello di Gruppo e/o a livello di FinecoBank) e di clawback (per quanto legalmente applicabili) secondo quanto stabilito dal regolamento del piano (entrambe condizioni di vesting differenti da condizioni di mercato);
  • Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante che offre ai consulenti finanziari che saranno identificati nel 2020 come personale più rilevante, un premio in denaro e in azioni FinecoBank a fronte del raggiungimento di obiettivi commerciali di performance nel triennio 2018-2020. Il piano prevede condizioni di accesso a livello di Banca e di Gruppo e condizioni di malus e clawback. Il piano prevede altresì una struttura di pagamento in un arco pluriennale.

I piani di incentivazione riservati ai dipendenti del Gruppo che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti di capitale rivenienti da aumenti di capitale gratuiti ai sensi dell'art. 2349 del Codice Civile.

37 Commisurato al valore economico di strumenti rappresentativi del Patrimonio Netto di FinecoBank S.p.A..

I piani di incentivazione riservati ai consulenti finanziari del Gruppo che prevedono l'attribuzione di azioni FinecoBank vengono serviti con strumenti finanziari acquistati sul mercato in esecuzione dell'autorizzazione dell'Assemblea della Banca ai sensi dell'art. 2357 del Codice Civile e dell'Autorità di Vigilanza.

1.2 Modello di valutazione

1.2.1 Group Executive Incentive System

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi qualitativi e quantitativi descritti dal piano. In particolare la determinazione del raggiungimento degli obiettivi viene espresso in termini percentuali variabili da 0% a 150% (non market vesting conditions). Tale percentuale, corretta attraverso l'applicazione di un fattore di rischio/sostenibilità – Group Gate - al primo pagamento e moltiplicata per l'ammontare dell'incentivo, determina l'effettivo importo che verrà corrisposto al beneficiario.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata dei Piani.

Nel corso del 2019 non sono stati assegnati nuovi piani.

1.2.2 Sistemi Incentivanti (Bonus Pool)

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.2.1 Sistema incentivante 2018 (Bonus Pool)

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2018 (bonus pool)
Rata 2021 Rata 2022 Rata 2023 Rata 2024
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 05-feb-19 05-feb-19 05-feb-19 05-feb-19
Inizio periodo di Vesting 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-18 31-dic-20 31-dic-21 31-dic 22
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,570 9,570 9,570 9,570
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,639 -1,000 -1,385 -2,099
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 8,931 8,570 8,185 7,471

1.2.2.2 Sistema incentivante 2019 (Bonus Pool)

Il sistema incentivante 2019 è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come Executive ed altro personale più rilevante, identificato sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 6 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (SEGUE)

1.2.3 Stock granting riservate al personale dipendente

1.2.3.1 2014 - 2017 Multi-year Plan – Top management ("Piano Top Management")

Il piano offre l'attribuzione gratuita di azioni FinecoBank a beneficiari appartenenti alla categoria dei Dirigenti con Responsabilità Strategica. Le azioni vengono assegnate a favore dei rispettivi beneficiari, decorso il periodo di vesting e verificato il rispetto delle condizioni previste, in 4 tranche annuali a partire dal 2017.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.4 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 riservato al personale dipendenti

Il Piano fissa obiettivi legati ai target 2020 di FinecoBank in termini di creazione di valore, sostenibilità e rischio.

I destinatari del Piano sono selezionati tra le risorse "chiave" della Banca, ivi inclusi i Dirigenti con Responsabilità Strategiche.

Il Piano, che risulta allineato al quadro normativo di riferimento ed alle pratiche di mercato, prevede:

  • obiettivi di performance a livello di banca quali l'EVA, il Cost/Income e il Cost of Risk sui crediti commerciali;
  • condizioni di accesso e di malus di profittabilità, capitale e liquidità definite a livello di FinecoBank e di Gruppo;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e di clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.5 Stock granting riservate ai consulenti finanziari

1.2.5.1 Piano PFA 2015 - 2017

L'ammontare dell'incentivo è stato determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi di performance descritti dal piano, subordinatamente al raggiungimento da parte dell'intera rete dei consulenti finanziari della Banca di un obiettivo di raccolta netta cumulata predefinito per il triennio 2015 - 2017.

Il piano contribuisce ad allineare gli interessi dei destinatari, degli azionisti e degli altri stakeholders e a realizzare prassi remunerative efficaci, in conformità con l'impianto normativo e regolamentare applicabile. Il piano è soggetto alla verifica delle condizioni previste secondo quanto stabilito dal regolamento del piano.

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2014 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.6 Sistema Incentivante 2015 riservato ai consulenti finanziari

L'ammontare dell'incentivo viene determinato sulla base del raggiungimento degli obiettivi descritti dal piano.

Gli effetti patrimoniali ed economici sono ripartiti in funzione della durata del Piano. Il valore economico delle phantom shares assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione FinecoBank.

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2015 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Group incentive system pfa 2015
Rata 2018 Rata 2019 Rata 2020
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-mar-15 10-mar-15 10-mar-15
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 08-feb-16 08-feb-16 08-feb-16
Inizio periodo di Vesting 01-gen-15 01-gen-15 01-gen-15
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-15 31-dic-17 31-dc-18
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,690 10,376 Da definire
Valore economico delle condizioni di vesting [€] 0,000 0,000 Da definire
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 9,690 10,376 Da definire

1.2.7 Sistemi Incentivanti riservati ai consulenti finanziari

Il valore economico delle azioni assegnate è pari al prezzo di mercato dell'azione ridotto del valore attuale dei dividendi non assegnati nel periodo che intercorre fra la data della promessa e la futura consegna dell'azione.

I piani sono strutturati in cluster, ognuno dei quali può presentare più rate di pagamenti in azioni differiti secondo l'intervallo temporale definito dal regolamento del piano. I piani sono stati assegnati a partire dall'anno 2016 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.7.1 Sistema incentivante 2018 PFA

Il piano è stato assegnato nel corso dell'esercizio 2018 e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

Azioni FinecoBank assegnate
Sistema incentivante 2018 pfa
Rata 2021 Rata 2022 Rata 2023
Data assegnazione Valore Economico Bonus Opportunity 10-gen-18 10-gen-18 10-gen-18
Data definizione numero Azioni - Date of Board resolution 05-feb-19 05-feb-19 05-feb-19
Inizio periodo di Vesting 01-gen-18 01-gen-18 01-gen-18
Scadenza periodo di Vesting 31-dic-18 31-dic-20 31-dic-21
Prezzo di mercato azione FinecoBank [€] 9,570 9,570 9,570
Valore economico delle condizioni di vesting [€] -0,639 -1,000 -1,385
Valore unitario Performance Share alla promessa [€] 8,931 8,570 8,185

1.2.7.2 Sistema Incentivante 2019 PFA

Il Sistema Incentivante 2019 PFA è basato su un approccio bonus pool, allineato con i requisiti normativi e con le prassi di mercato, che definisce:

  • la sostenibilità, attraverso il collegamento diretto con i risultati aziendali, e l'allineamento alle categorie di rischio rilevanti, tramite l'utilizzo di specifici indicatori che rispecchiano il quadro di riferimento per la propensione al rischio (Risk appetite framework);
  • il legame tra i bonus e la struttura organizzativa, declinando il bonus pool a livello di Banca con ulteriore revisione a livello di Gruppo;
  • l'allocazione di bonus ai beneficiari identificati come personale più rilevante sulla base dei criteri forniti dal Regolamento dell'Autorità Bancaria Europea (EBA), e ad altri ruoli specifici, sulla base dei requisiti normativi locali;
  • una struttura di pagamenti distribuita su un arco temporale di massimo 5 anni e composta da un mix di denaro e azioni, allineata ai più recenti requisiti normativi espressi dalla direttiva 2013/36/UE (CRD IV).

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

1.2.8 Piano di Incentivazione a Lungo Termine 2018-2020 per i consulenti finanziari identificati come Personale più rilevante

Il Piano è dedicato ai Consulenti Finanziari che saranno identificati come personale più rilevante della Banca al 2020 e prevede obiettivi commerciali di performance triennali (2018–2020). Il piano inoltre prevede:

Parte I – Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (SEGUE)

  • condizioni di accesso sulla base di performance individuali, di FinecoBank e di Gruppo;
  • condizioni di malus di capitale, liquidità e profittabilità di FinecoBank e di capitale e liquidità di Gruppo;
  • specifiche condizioni individuali di conformità e clawback;
  • una ponderazione per il rischio legata all'andamento annuale della CRO Dashboard;
  • una struttura bilanciata di pagamenti "immediati" e "differiti", sotto forma di denaro e/o di azioni.

Il piano è stato assegnato nel corso del corrente esercizio e gli effetti economici e patrimoniali sono contabilizzati durante il periodo di maturazione degli strumenti.

B. Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

Consolidato prudenziale Imprese di assicurazione Altre imprese Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Voci / numero
opzioni e prezzi di
esercizio
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
Numero
opzioni
Prezzi
medi
Scadenza
media
A. Esistenze
iniziali
3.580.245 - set-20 - - - - 3.580.245 - set-20 1.971.985 - gen-19
B. Aumenti 227.429 - X - - X - - X 227.429 - X 3.046.264 - X
B.1 Nuove
emissioni
227.429 - dic-21 - - - - 227.429 - dic-21 3.046.264 - ott-20
B.2 Altre
variazioni
- - X - - X - - X - - X - - X
C. Diminuzioni (1.245.164) - X - - X - - X (1.245.164) - X (1.438.004) - X
C.1 Annullate (45.785) - X - - X - - X (45.785) - X (61.227) - X
C.2 Esercitate (1.199.379) - X - - X - - X (1.199.379) - X (1.376.777) - X
C.3 Scadute - - X - - X - - X - - X - - X
C.4 Altre
variazioni
- - X - - X - - X - - X - - X
D. Rimanenze
finali
2.562.510 - giu-21 - - - - 2.562.510 - giu-21 3.580.245 - set-20
E. Opzioni
esercitabili alla
fine
dell'esercizio
676.318 - X - - X - - X 676.318 - X 552.883 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank e della ex-Capogruppo UniCredit, ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

L'impatto a conto economico consolidato è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 5.502 8.410
- relativi a Piani Equity Settled 5.484 8.354
- relativi a Piani CashSettled 18 56
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 122 417
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 10 64
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 59 179
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 69 76
Debito maturato verso i consulenti finanziari relativo a piani di Cash Settled 83 159

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

Parte L – Informativa di settore

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 277

Parte L – Informativa di settore

L'informativa di settore non è esposta in quanto il particolare modello di business di Fineco prevede una forte integrazione fra le differenti tipologie di attività compresa quella svolta dalla controllata Fineco Asset Management DAC in virtù del modello di business integrato verticalmente; pertanto non è significativo identificare settori operativi distinti.

I servizi bancari e d'investimento sono offerti da FinecoBank attraverso la rete dei consulenti finanziari e i canali online e mobile, che operano in modo tra loro coordinato e integrato. La completezza dei servizi offerti consente di proporsi quale unico punto di riferimento del cliente (one stop solution) per l'operatività bancaria e le esigenze d'investimento. Questa strategia fortemente integrata e fondata sul cliente ha come conseguenza il fatto che i ricavi e i margini relativi ai diversi prodotti/servizi (investing, banking e brokerage) sono, quindi, profondamente interdipendenti. Tale logica di integrazione è la stessa che ispira il top management nella definizione degli obiettivi aziendali e nell'identificazione degli strumenti atti a raggiungerli.

Per quanto riguarda le informazioni sui ricavi da clienti per ciascun prodotto/servizio, in considerazione di quanto sopra esposto, si rimanda ai risultati esposti nella Parte C – Informazioni sul conto economico consolidato della presente nota integrativa consolidata.

Si evidenzia, infine, che la Banca opera in Italia e si rivolge, prevalentemente, a clientela retail italiana, stante il contributo non rilevante dell'operatività nei confronti dei clienti UK. La controllata Fineco Asset Management DAC svolge attività di gestione del risparmio sul territorio irlandese nei confronti di clientela retail italiana e nei confronti di clienti istituzionali, residenti principalmente in Lussemburgo.

Le informazioni in merito al grado di dipendenza da eventuali principali clienti non sono considerate rilevanti dal management e quindi non vengono fornite.

Parte M – Leasing

Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dal Gruppo e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Il Gruppo è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

Il Gruppo ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca o della controllata di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica (in particolare per la Banca) e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture del Gruppo che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Il Gruppo non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 9 – Attività materiali – Voce 90 della presente nota integrativa consolidata.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa consolidata.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 210.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonchè proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento
Attività 2019
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (9.488)
1.1 terreni -
1.2 fabbricati (9.239)
1.3 mobili -
1.4 impianti elettronici -
1.5 altre (249)

Alla data del 31 dicembre 2019 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2019.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

Il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per circa il 21% della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

Il Gruppo non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico consolidato come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 230 della presente nota integrativa consolidata.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Leasing (SEGUE)

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)

Fasce temporali Totale 2019
pagamenti da ricevere per il leasing
Fino a 1 anno 957
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 570
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 570
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 570
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 570
Da oltre 5 anni 47
Totale 3.284

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, il Gruppo ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali il Gruppo gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Nota integrativa consolidata Parte M – Informativa sul leasing (SEGUE)

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 284

Allegati

Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze Al
Attivo 31/12/2019 31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 754.386 6
Attività finanziarie di negoziazione 7.933 6.876
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
7.933 6.876
Finanziamenti a banche 566.033 3.058.882
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 9.440.362 12.440.994
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (8.874.329) (9.382.112)
Finanziamenti a clientela 3.679.829 2.955.074
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 16.776.467 10.829.029
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (13.096.638) (7.873.955)
Altre attività finanziarie 22.304.892 18.231.182
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
12.226 13.342
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 321.699 961.773
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 8.874.329 9.382.112
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 13.096.638 7.873.955
Coperture 64.939 8.187
50. Derivati di copertura 36.059 3.314
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 28.880 4.873
Attività materiali = voce 90 152.048 16.632
Avviamenti = voce 100. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 100 al netto dell'avviamento 37.492 8.705
Attività fiscali = voce 110 23.444 6.714
Altre attività = voce 130 342.309 350.770
Totale dell'attivo 28.022.907 24.732.630
(Importi in migliaia)
Consistenze al
Passivo E Patrimonio Netto 31/12/2019 31/12/2018
Debiti verso banche 154.653 1.009.774
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 154.653 1.009.774
Debiti verso clientela 25.919.858 22.273.188
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 25.919.858 22.273.188
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 3.777 2.221
Coperture 94.950 7.941
40. Derivati di copertura 80.852 5.341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 14.098 2.600
Passività fiscali = voce 60 11.437 12.390
Altre passività 455.748 451.435
80. Altre passività 343.859 337.069
90. Trattamento di fine rapporto 4.810 4.561
100. Fondo rischi ed oneri 107.079 109.805
Patrimonio 1.382.484 975.681
- capitale e riserve 1.093.117 744.256
140. Strumenti di capitale 500.000 200.000
150. Riserve 397.593 355.509
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.941 200.773
180. Azioni proprie (7.351) (13.960)
- riserve da valutazione 1.002 (9.794)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 3.159 (3.410)
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (2.157) (6.384)
- Risultato netto = voce 200 288.365 241.219
Totale del passivo e del patrimonio netto 28.022.907 24.732.630
(Importi in migliaia)
Esercizio
Conto Economico 2019 2018
Interessi netti 281.277 278.659
30. Margine d'interesse 281.277 278.659
Dividendi e altri proventi su partecipazioni - -
70. Dividendi e proventi simili 1.695 94
a dedurre:dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (48) (52)
a dedurre:dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fv inclusi in voce 70 (1.647) (42)
Commissioni nette = voce 60 325.171 300.443
60. Commissioni nette 325.171 300.443
Risultato negoziazione, coperture e fair value 44.761 44.281
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 41.429 43.833
90. Risultato netto dell'attività di copertura (160) 171
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (1.839) (1.500)
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di b)attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 727 1.666
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 48
1.647
52
42
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 2.909 17
+ utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati)
Saldo altri proventi/oneri
3.608 1.913
230. Altri oneri/proventi di gestione 105.547 96.379
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (104.068) (96.767)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.129 2.301
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 2.909 17
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (2.909) (17)
Margine d'intermediazione 654.817 625.296
Spese per il personale (90.152) (86.606)
190. Spese amministrative - a) spese per il personale (90.152) (86.727)
a dedurre: oneri di integrazione - 121
Altre spese amministrative (240.638) (245.502)
190. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (256.638) (257.507)
a dedurre: contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 18.129 14.306
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.129) (2.301)
Recuperi di spesa 104.068 96.767
230. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 104.068 96.767
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (22.864) (10.423)
210. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (17.415) (5.464)
220. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali
Costi operativi
(5.449)
(249.586)
(4.959)
(245.764)
Risultato di gestione 405.231 379.532
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.970) (4.384)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.378 (3.406)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (7.375) (1.380)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di:b)attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 2 (114)
a dedurre:Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di:b)attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva-titoli di debito (2) 114
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate 27 402
RISULTATO NETTO DI GESTIONE 403.261 375.148
Accantonamenti per rischi ed oneri (27.152) (21.380)
200. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti (9.023) (7.074)
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) (18.129) (14.306)
Oneri di integrazione
Profitti netti da investimenti
-
7.377
(121)
1.105
+Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di:a)attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 7.375 1.380
+Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di:b)attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva-titoli di
debito 2 (114)
280. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (161)
Risultato lordo dell'operativita' corrente 383.486 354.752
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 300 (95.121) (113.533)
241.219
Risultato netto dell'operativita' corrente
Risultato d'esercizio 288.365 241.219
Risultato netto di pertinenza del gruppo 288.365 241.219

Allegati Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio consolidato riclassificato

Attestazione del bilancio consolidato ai sensi dell'art. 81-Ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

  1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:

  2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e

  3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2019.

  1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.

3. I sottoscritti attestano, inoltre, che

  • 3.1 il Bilancio consolidato:
    • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
    • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
    • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento;
  • 3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 11 febbraio 2020

FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Direttore Generale Alessandro Foti

FinecoBank S.p.A. Il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari Lorena Pelliciari

Relazione della Società di Revisione

Relazione della Società di Revisione

Procedure di
revisione svolte
Le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra le altre, le seguenti:
· analisi e comprensione dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca, ai
diversi livelli della sua organizzazione, per l'individuazione, la gestione e il
monitoraggio dei reclami da clientela e delle controversie legali con la
stessa, in relazione all'operatività bancaria e all'operatività dei consulenti
finanziari di cui la Banca si avvale;

-

-

Erogazione, classificazione e valutazione delle attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti
Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Come riportato in nota integrativa consolidata, Parte B – Informazioni sullo
stato patrimoniale consolidato - Sezione 4 dell'attivo - Attività finanziarie
valutate al costo ammortizzato, e nella relazione sulla gestione, al 31 dicembre
2019 le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la
clientela per finanziamenti ammontano a Euro 3.680 milioni (esposizione netta,
comprensiva di Euro 25,3 milioni di crediti deteriorati al netto delle relative
rettifiche di valore per Euro 21,8 milioni).
Nell'ambito di tale voce, il portafoglio crediti di finanziamento verso clientela
ordinaria, costituito principalmente da crediti per prestiti personali, mutui,
conti correnti e utilizzo carte di credito, evidenzia complessivamente un
incremento del 24% rispetto all'esercizio precedente, anche in relazione alle
erogazioni avvenute nel corso del 2019.
Nella nota integrativa consolidata, Parte A – Politiche contabili, sono descritti i
processi di classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie per i quali la
Banca fa riferimento alla normativa di settore, integrata dalle disposizioni
interne che, secondo quanto previsto dai principi contabili applicabili,
disciplinano le regole di classificazione e trasferimento delle suddette
esposizioni nell'ambito delle diverse categorie di rischio e le relative modalità di
valutazione. Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di
copertura - Sezione 2 - Rischi del consolidato prudenziale, al paragrafo 1.1
"Rischio di credito", sono inoltre illustrate le politiche di gestione del rischio di
credito.
In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la
clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e della complessità dei sistemi di
valutazione, gestione, e controllo del rischio di credito adottati dalla Banca, che
includono un'articolata attività di classificazione delle esposizioni creditizie e un
processo di valutazione caratterizzato da una rilevante componente
discrezionale, l'erogazione, la classificazione e la valutazione dei crediti in
oggetto sono state considerate un aspetto chiave della revisione contabile del
bilancio consolidato al 31 dicembre 2019.
Procedure di
revisione svolte
Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo preliminarmente
acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha incluso, in particolare,
la rilevazione e la comprensione dei presidi organizzativi e procedurali previsti
dalla normativa interna della Banca e messi in atto dalla stessa con riferimento
a:
• valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
del credito;
· valutazione e monitoraggio della qualità del credito;
· classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonche, per quanto riguarda i
controlli rilevanti del processo di concessione e erogazione del credito, la verifica
dell'efficacia operativa.
Le procedure di revisione svolte hanno inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:
· l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
utilizzati, anche con il supporto di specialisti informatici appartenenti al
nostro network;
· l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
clienti effettuate su base campionaria;
· l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta dalle
responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;
· per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la classificazione
IFRS 9), la verifica su base campionaria della classificazione secondo il
quadro normativo sull'informativa finanziaria e regolamentare applicabile e
l'esame della ragionevolezza dei criteri di valutazione e delle assunzioni
adottati dalla Banca per la determinazione delle rettifiche di valore;
· per i crediti deteriorati (in stage 3, secondo la classificazione IFRS 9), la
verifica su base campionaria della classificazione e della relativa
valutazione in conformità a quanto disposto dalla normativa di settore e dai
principi contabili applicabili.
Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita
nella nota integrativa consolidata rispetto a quanto previsto dai principi

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FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 299

Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A.

Schemi del bilancio 302
Nota integrativa 310
Allegati 494
Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento
Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni
498
Relazione della Società di Revisione 501

Bilancio dell'impresa di FinecoBank S.p.A.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 301

Schemi del bilancio

Stato patrimoniale 303
Conto economico 304
Prospetto della redditività complessiva 305
Prospetto delle variazioni del patrimonio netto 306
Rendiconto finanziario 307

Stato Patrimoniale

(Importi in euro)
Voci dell'attivo 31/12/2019 31/12/2018
10. Cassa e disponibilità liquide 754.385.555 6.301
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 19.291.966 20.218.404
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 7.932.890 6.876.395
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 11.359.076 13.342.009
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 321.699.374 961.772.500
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 26.189.531.446 23.248.430.877
a) crediti verso banche 9.423.960.986 12.427.086.350
b) crediti verso clientela 16.765.570.460 10.821.344.527
50. Derivati di copertura 36.058.790 3.314.298
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 28.879.945 4.872.990
70. Partecipazioni 3.000.000 3.000.000
80. Attività materiali 150.924.528 16.329.860
90. Attività immateriali 126.881.378 98.306.988
di cui:
- avviamento 89.601.768 89.601.768
100. Attività fiscali 23.450.062 6.713.818
a) correnti - 467.153
b) anticipate 23.450.062 6.246.665
120. Altre attività 342.284.039 350.608.473
Totale dell'attivo 27.996.387.083 24.713.574.509

(Importi in euro) Voci del Passivo e del Patrimonio Netto 31/12/2019 31/12/2018 10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 26.067.097.156 23.278.872.115 a) debiti verso banche 154.653.249 1.009.774.261 b) debiti verso clientela 25.912.443.907 22.269.097.854 20. Passività finanziarie di negoziazione 3.776.967 2.221.144 40. Derivati di copertura 80.851.594 5.341.114 50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-) 14.098.114 2.599.548 60. Passività fiscali 11.344.394 12.183.994 a) correnti 11.344.394 12.183.994 80. Altre passività 340.452.877 335.441.396 90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.810.417 4.560.830 100. Fondi per rischi e oneri 107.079.284 109.805.202 a) impegni e garanzie rilasciate 21.418 48.741 c) altri fondi per rischi e oneri 107.057.866 109.756.461 110. Riserve da valutazione 1.001.802 (9.793.542) 130. Strumenti di capitale 500.000.000 200.000.000 140. Riserve 384.458.583 355.672.568 150. Sovrapprezzi di emissione 1.934.113 1.934.113 160. Capitale 200.941.488 200.773.450 170. Azioni proprie (-) (7.351.109) (13.959.749) 180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 285.891.403 227.922.326 Totale del passivo e del patrimonio netto 27.996.387.083 24.713.574.509

Conto Economico

(Importi in euro)
Voci 2019 2018
10. Interessi attivi e proventi assimilati 297.894.191 293.143.864
di cui: interessi attivi calcolati con il metodo dell'interesse effettivo 305.965.968 290.878.968
20. Interessi passivi e oneri assimilati (16.502.878) (14.441.626)
30. Margine di interesse 281.391.313 278.702.238
40. Commissioni attive 542.878.497 540.701.773
50. Commissioni passive (280.167.648) (266.873.807)
60. Commissioni nette 262.710.849 273.827.966
70. Dividendi e proventi simili 49.995.636 8.094.622
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 41.345.991 43.833.406
90. Risultato netto dell'attività di copertura (159.944) 170.678
100. Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: 3.636.018 1.683.296
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.908.890 17.451
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 727.128 1.665.845
110. Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
(1.909.947) (1.500.396)
b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value (1.909.947) (1.500.396)
120. Margine di intermediazione 637.009.916 604.811.810
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: 5.383.869 (3.527.646)
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.381.600 (3.413.638)
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 2.269 (114.008)
150. Risultato netto della gestione finanziaria 642.393.785 601.284.164
160. Spese amministrative: (339.927.114) (340.446.086)
a) spese per il personale (86.066.842) (84.431.588)
b) altre spese amministrative (253.860.272) (256.014.498)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri (8.995.312) (6.671.938)
a) impegni e garanzie rilasciate 27.323 401.654
b) altri accantonamenti netti (9.022.635) (7.073.592)
180. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali (17.231.597) (5.410.873)
190. Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali (5.395.719) (4.959.091)
200. Altri oneri/proventi di gestione 102.893.277 94.766.784
210. Costi operativi (268.656.465) (262.721.204)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti 355 (161.161)
260. Utile (Perdita) della operatività corrente al lordo delle imposte 373.737.675 338.401.799
270. Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente (87.846.272) (110.479.473)
280. Utile (Perdita) della operatività corrente al netto delle imposte 285.891.403 227.922.326
300. Utile (Perdita) d'esercizio 285.891.403 227.922.326
2019 2018
Utile per azione (euro) 0,47 0,38
Utile per azione diluito (euro) 0,47 0,37

Note:

Per maggiori informazioni sull'"Utile per azione" e sull'"Utile per azione diluito" si rimanda alla nota integrativa, Parte C – Informazioni sul conto economico, Sezione 22.

Prospetto della redditività complessiva

(Importi in euro)
Voci 2019 2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 285.891.403 227.922.326
Altre componenti reddituali al netto delle imposte senza rigiro a conto economico
70. Piani a benefici definiti 4.226.372 3.428.875
Altre componenti reddituali al netto delle imposte con rigiro a conto economico
140. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 6.568.972 (6.858.725)
170. Totale altre componenti reddituali al netto delle imposte 10.795.344 (3.429.850)
180. Redditività complessiva (Voce 10+170) 296.686.747 224.492.476

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2019

(Importi in euro)
Esistenze al 31/12/2018 Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2019 Riserve Dividendi e altre
destinazioni
Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni Acquisto azioni proprie straordinaria di
Distribuzione
dividendi
Variazione strumenti di
capitale
Derivati su proprie
azioni
Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva
esercizio 2019
Capitale:
- azioni
ordinarie
200.773.450 200.773.450 168.038 200.941.488
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
- di utili 321.700.148 321.700.148 43.421.505 (13.151.698) (168.038) 351.801.917
- altre 33.972.420 33.972.420 (1.315.754) 32.656.666
Riserve da
valutazione
(9.793.542) (9.793.542) 10.795.344 1.001.802
Strumenti di
capitale
200.000.000 200.000.000 300.000.000 500.000.000
Azioni proprie (13.959.749) (13.959.749) 6.789.531 (180.891) (7.351.109)
Utile (Perdita) di
esercizio
227.922.326 227.922.326 (43.421.505) (184.500.821) 285.891.403 285.891.403
Patrimonio
netto
962.549.166 - 962.549.166 - (184.500.821) (13.151.698) 6.957.569 (180.891) - 300.000.000 - (1.483.792) - 296.686.747 1.366.876.280

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2019, complessivamente pari a 184.500.820,80 euro, corrisponde ad euro 0,303 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto al 31/12/2018

(Importi in euro)
Allocazione risultato Variazioni dell'esercizio
esercizio precedente Operazioni sul patrimonio netto
Esistenze al 31/12/2017 Modifica saldi apertura Esistenze al 01/01/2018 Riserve Dividendi e altre destinazioni Variazioni di riserve Emissioni nuove azioni proprie
Acquisto azioni
Distribuzione straordinaria di
dividendi
Variazione strumenti di capitale Derivati su proprie azioni Stock options Variazioni interessenze
partecipative
Redditività complessiva esercizio
2018
Patrimonio netto
esercizio 2018
Capitale:
- azioni
ordinarie
200.545.404 200.545.404 228.0468 200.773.450
- altre azioni
Sovrapprezzi di
emissione
1.934.113 1.934.113 1.934.113
Riserve:
- di utili 291.840.855 (4.868.257) 286.972.598 40.888.348 (5.932.752) (228.046) 321.700.148
- altre 32.091.184 32.091.184 1.881.236 33.972.420
Riserve da
valutazione
(8.340.274) 1.976.582 (6.363.692) (3.429.850) (9.793.542)
Strumenti di
capitale
200.000.000 200.000.000
Azioni proprie (365.178) (365.178) 6.548.384 (20.142.955) (13.959.749)
Utile (Perdita) di
esercizio
214.283.600 214.283.600 (40.888.348) (173.395.252) 227.922.326 227.922.326
Patrimonio
netto
731.989.704 (2.891.675) 729.098.029 - (173.395.252) (5.932.752) 6.776.430 (20.142.955) - 200.000.000 - 1.653.190 - 224.492.476 962.549.166

L'ammontare del dividendo deliberato dall'Assemblea ordinaria nell'esercizio 2018, complessivamente pari a 173.395.252,58 euro, corrisponde ad euro 0,285 per azione.

La colonna "Stock options" comprende i piani incentivanti serviti con azioni FinecoBank.

La colonna "Variazioni di riserve" comprende: la quota dei dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie di cui la Banca si è trovata in possesso alla record date, girata a Riserva straordinaria; le cedole corrisposte sugli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte; i costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione degli Strumenti di capitale al netto delle relative imposte.

Rendiconto finanziario

Metodo indiretto

(Importi in euro)
Importo
A. ATTIVITÀ OPERATIVA 2019 2018
1. Gestione 373.072.458 334.930.310
- risultato d'esercizio (+/-) 285.891.403 227.922.326
- plus/minusvalenze su attività finanziarie detenute per la negoziazione e sulle altre attività/passività finanziarie
valutate al fair value con impatto a conto economico (-/+)
2.057.504 2.838.506
- plus/minusvalenze su attività di copertura (-/+) 159.944 (170.678)
- rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito (+/-) (4.696.921) 4.409.064
- rettifiche/riprese di valore nette su immobilizzazioni materiali e immateriali (+/-) 22.627.316 10.369.964
- accantonamenti netti ai fondi rischi ed oneri ed altri costi/ricavi (+/-) 21.735.341 22.616.637
- imposte, tasse e crediti d'imposta non liquidati (+/-) 921.868 5.868.613
- rettifiche/riprese di valore nette delle attività operative cessate al netto dell'effetto fiscale (+/-) - -
- altri aggiustamenti (+/-) 44.376.003 61.075.878
2. Liquidità generata/assorbita dalle attività finanziarie (4.255.251.980) (2.409.937.472)
- attività finanziarie detenute per la negoziazione (1.200.729) 196.874
- attività finanziarie designate al fair value - -
- altre attività obbligatoriamente valutate al fair value 32.692 142.484.215
- attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 641.188.706 56.220.463
- attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (4.847.161.127) (2.574.757.573)
- altre attività (48.111.522) (34.081.451)
3. Liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie 2.761.365.255 2.120.120.081
- passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.769.804.579 2.138.095.178
- passività finanziarie di negoziazione 1.592.278 (35.102)
- passività finanziarie designate al fair value - -
- altre passività (10.031.602) (17.939.995)
Liquidità netta generata/assorbita dall'attività operativa (1.120.814.267) 45.112.919
B. ATTIVITÀ D'INVESTIMENTO
1. Liquidità generata da
- vendite di partecipazioni - -
- dividendi incassati su partecipazioni 48.300.963 8.000.000
- vendite di attività materiali 355 92.518
- vendite di attività immateriali - -
- vendite di società controllate e di rami d'azienda - -
2. Liquidità assorbita da
- acquisti di partecipazioni - (2.500.000)
- acquisti di attività materiali (95.274.198) (6.789.899)
- acquisti di attività immateriali (33.970.109) (5.754.738)
- acquisti di società controllate e di rami d'azienda - -
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività d'investimento (80.942.989) (6.952.119)
C. ATTIVITÀ DI PROVVISTA
- emissione/acquisti di azioni proprie 6.776.678 (13.366.525)
- emissione/acquisti strumenti di capitale 300.000.000 200.000.000
- distribuzione dividendi e altre finalità (204.610.088) (186.104.434)
Liquidità netta generata /assorbita dall'attività di provvista 102.166.590 529.041
LIQUIDITÀ NETTA GENERATA / ASSORBITA NELL'ESERCIZIO (1.099.590.666) 38.689.841

RICONCILIAZIONE

(Importi in euro)
Importo
Voci di bilancio 2019 2018
Cassa e disponibilità liquide all'inizio del periodo 2.013.386.265 1.950.529.450
Liquidità totale netta generata / assorbita nel periodo (1.099.590.666) 38.689.841
Cassa e disponibilità liquide: effetto della variazione dei cambi 14.443.321 24.166.974
Cassa e disponibilità liquide alla chiusura del periodo 928.238.920 2.013.386.265

Legenda

(+) generata

(-) assorbita

Rendiconto finanziario

La liquidità generata/assorbita dalle passività finanziarie della Banca, sebbene ai sensi dello IAS 7 par. 44A sia rappresentativa di flussi derivanti dall'attività di finanziamento/provvista, è classificata, coerentemente con l'attività bancaria svolta e come richiesto dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia, quale liquidità riveniente dall'attività operativa.

Con l'espressione "Cassa e disponibilità liquide" si intendono le disponibilità liquide contabilizzate nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" e le attività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi) al netto delle passività liquide equivalenti contabilizzate nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" (rappresentate da conti correnti e depositi entro 3 mesi).

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio 2019 comprende:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 754.386 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 244.249 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 70.396 migliaia di euro.

La voce "Cassa e disponibilità liquide" alla chiusura dell'esercizio precedente comprendeva:

  • la Cassa contabilizzata nella voce 10 dell'attivo "Cassa e disponibilità liquide" per 6 migliaia di euro;
  • Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 40 dell'attivo "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) crediti verso banche" per 2.065.943 migliaia di euro;
  • al netto di Conti correnti e depositi liberi contabilizzati nella voce 10 del passivo "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: a) debiti verso banche" per 52.563 migliaia di euro.

Prospetto delle variazioni del patrimonio netto

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 309

Nota integrativa

Parte
A

Politiche contabili
312
Parte B –
Informazioni sullo stato patrimoniale
355
Parte C –
Informazioni sul conto economico
400
Parte D –
Redditività
complessiva
418
Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura
420
Parte F –
Informazioni sul patrimonio
473
Parte G –
Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda
478
Parte H –
Operazioni con parti correlate
480
Parte I –
Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali
486
Parte L –
Informativa di settore
489
Parte M –
Informativa sul leasing
490

Nota integrativa Parte A - Politiche contabili

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 311

Parte A - Politiche contabili

A.1 Parte generale 313
A.2 Parte relativa alle principali voci di bilancio 323
A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie 345
A.4 Informativa sul Fair value 346
A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss" 352

A.1 Parte generale

Sezione 1 – Dichiarazione di conformità ai principi contabili internazionali

Il presente Bilancio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (di seguito FinecoBank o Fineco o Banca) è redatto, in applicazione del Decreto Legislativo 28 febbraio 2005, n. 38, in conformità ai principi contabili (nel seguito "IFRS", "IAS" o "principi contabili internazionali") emanati dall'International Accounting Standards Board (IASB), inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabili ai bilanci degli esercizi che iniziano il 1° gennaio 2019.

Esso costituisce inoltre parte integrante della Relazione finanziaria annuale ai sensi del comma 1 dell'articolo 154-ter del Testo Unico della Finanza (TUF, D.Lgs. 24/2/1998 n. 58).

La Banca d'Italia con riferimento ai bilanci delle banche e delle società finanziarie capogruppo di gruppi bancari, ha stabilito con la Circolare n. 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti, gli schemi di bilancio e della nota integrativa utilizzati per la redazione del presente Bilancio.

Sezione 2 – Principi generali di redazione

La redazione del presente Bilancio è avvenuta, come detto sopra, in conformità ai principi contabili internazionali omologati dalla Commissione Europea. A livello interpretativo e di supporto nell'applicazione sono stati utilizzati i seguenti documenti, seppure non tutti omologati dalla Commissione Europea:

  • The Conceptual Framework for Financial Reporting;
  • Implementation Guidance, Basis for Conclusions, IFRIC ed eventuali altri documenti predisposti dallo IASB o dall'IFRIC (International Financial Reporting Interpretations Committee) a complemento dei principi contabili emanati;
  • i documenti interpretativi sull'applicazione degli IAS/IFRS in Italia predisposti dall'Organismo Italiano di Contabilità (OIC);
  • i documenti ESMA (European Securities and Markets Authority) e Consob che richiamano l'applicazione di specifiche disposizioni negli IFRS;
  • i documenti predisposti dall'Associazione Bancaria Italiana (ABI).

Il Bilancio è costituito dallo Stato Patrimoniale, dal Conto Economico, dal Prospetto della redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario (elaborato applicando il metodo "indiretto") e dalla presente nota integrativa ed è corredato dalla Relazione degli Amministratori sull'andamento della gestione (si rimanda alla Relazione sulla gestione consolidata) e dagli Allegati.

Inoltre, ai sensi dell'art. 123-bis comma 3 del TUF, come ricordato nelle "Altre informazioni" della Relazione sulla gestione, la "Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari" è disponibile nella sezione "Governance" del sito internet di FinecoBank.

Gli schemi di bilancio sono redatti in unità di euro mentre la nota integrativa, salvo quando diversamente indicato, è redatta in migliaia di euro; si precisa che, come previsto dalla Circolare di Banca d'Italia n. 262/2005, non sono state indicate le voci degli schemi di Stato Patrimoniale, Conto Economico e Prospetto della redditività complessiva che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

Inoltre, non sono state indicate le tabelle della nota integrativa che non presentano importi né per l'esercizio cui il bilancio si riferisce né per l'esercizio precedente.

La Banca ha applicato la disposizione prevista al paragrafo C5 b) dell'IFRS 16 e ai paragrafi E1 e E2 dell'IFRS 1 "First-Time Adoption of International Financial Reporting Standards", secondo cui – ferma restando l'applicazione retrospettiva delle nuove regole di misurazione e rappresentazione richiesta dallo standard – non è vi è obbligo di rideterminazione dei valori di esercizi precedenti (comparativi) nel bilancio di prima applicazione del nuovo principio. Nella sezione 4 – "Altri aspetti – La transizione all'IFRS 16 - Leasing" della presente nota integrativa è stata fornita l'informativa in merito alle scelte operative effettuate e alla metodologia utilizzata in sede di transizione al nuovo principio nonché alla riconciliazione tra i dati dell'ultimo bilancio approvato e i dati di apertura del primo bilancio redatto in applicazione del principio stesso. Le tabelle presentate nella nota integrativa con riferimento alle voci impattate dall'applicazione dell'IFRS 16 sono state modificate secondo quanto previsto al riguardo dal 6° aggiornamento della Circolare 262 emanato il 30 novembre 2018.

L'eventuale mancata quadratura tra i dati esposti negli schemi di bilancio e i dati delle tabelle di nota integrativa dipende esclusivamente dagli arrotondamenti.

Il presente Bilancio è redatto nel presupposto della continuità aziendale, secondo quanto previsto dal principio contabile IAS1, non sussistendo dubbi o incertezze circa la capacità della Banca di proseguire la propria attività e di continuare ad operare come un'entità in funzionamento per il prevedibile futuro (almeno pari a 12 mesi).

I criteri di valutazione adottati sono pertanto coerenti con tale presupposto e rispondono ai principi di competenza, di rilevanza e significatività dell'informazione contabile e di prevalenza della sostanza economica sulla forma giuridica.

Tali criteri sono stati in parte modificati rispetto all'esercizio precedente esclusivamente con riferimento all'emanazione e all'entrata in vigore di nuovi principi ed interpretazioni, per il dettaglio dei quali si rimanda a quanto evidenziato nella successiva Sezione 4 – "Altri aspetti" e alla Parte A.2 "Parte relativa alle principali voci di bilancio".

Sezione 3 - Eventi successivi alla data di riferimento del bilancio

Dopo la data di chiusura dell'esercizio non si sono verificati eventi significativi che inducano a rettificare le risultanze esposte nel bilancio al 31 dicembre 2019.

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2019 è stato approvati dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, che ne ha autorizzato la diffusione pubblica, anche ai sensi dello IAS10.

Per quanto riguarda l'emergenza internazionale dichiarata dall'OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) il 30 gennaio scorso, in relazione alla diffusione del Covid-19, si precisa che, ai sensi dello IAS 10, la Banca considera la stessa quale evento intervenuto successivamente alla data di bilancio che non comporta rettifiche allo stesso; i potenziali effetti sui risultati economico- patrimoniali futuri non sono allo stato determinabili in considerazione delle incertezze connesse alle possibili evoluzioni.

Sezione 4 – Altri aspetti

Nel corso dell'esercizio 2019 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2019:

  • IFRS 16 Leasing (Reg. UE 2017/1986)
  • Modifiche all'IFRS 9 Estinzioni anticipate con compensazione negativa (Reg. UE 2018/498)
  • IFRIC 23 Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito (Reg. UE 2018/1595)
  • Modifiche allo IAS 28 Crediti a lungo termine verso società collegate o joint venture (Reg. UE 2019/237)
  • Modifiche allo IAS 19: modifica del piano, riduzione o regolamento (Reg. UE 2019/402)
  • Ciclo annuale di miglioramenti 2015 2017 dei principi contabili internazionali (Reg. UE 2019/412)

Nella misura in cui applicabili, tali principi, emendamenti ed interpretazioni contabili non hanno avuto impatti rilevanti sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria al 31 dicembre 2019, ad eccezione del principio contabile IFRS 16 che prevede un nuovo modello di contabilizzazione dei contratti di leasing/locazione da parte del locatario, per i cui dettagli si rimanda a quanto più sotto illustrato.

In data 16 gennaio 2020 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020, che recepisce le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019, applicabili a partire dai bilanci degli esercizi che hanno inizio il 1° gennaio 2020 o in data successiva, con applicazione anticipata consentita. Si precisa che la Banca ha deciso di non applicare in via anticipata le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019 e di cui al Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020. Al 31 dicembre 2019 la Banca ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzati, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS.

A seguito dell'entrata in vigore, nel 2018, del Regolamento (EU) 2016/1011 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 (EU Benchmark Regulation – BMR) l'Euribor è stato oggetto di un processo di riforma condotto dall'European Money Markets Institute (EMMI), amministratore dello stesso, per renderlo conforme alla BMR secondo una nuova metodologia ibrida di calcolo (basata su tre livelli) da implementarsi entro la fine del 2019. L'autorizzazione è stata concessa, ai sensi dell'art. 34 della BMR, il 2 luglio 2019 dall'autorità belga FSMA, supervisore dell'EMMI. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e può continuare ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020.

Con riferimento alla curva OIS, la stessa a tendere verrà sostituita dalla curva €STR. In particolare, le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate dalla Banca hanno comunicato che la curva OIS verrà sostituita con la curva €STR a partire dal 22 giugno 2020, anticipando la dismissione del tasso Eonia che, per effetto della riforma in oggetto, avverrà a fine 2021.

La Banca, che ha scelto di continuare ad applicare i requisiti di hedge accounting previsti dallo IAS 39, ha tenuto conto di quanto sopra rispetto alla valutazione dell'efficacia della relazione di copertura non rilevando impatti significativi sulle relazioni di copertura in essere.

Nel corso dell'esercizio 2019 sono entrati in vigore i seguenti principi, emendamenti ed interpretazioni contabili omologati dalla Commissione Europea, applicabili ai bilanci relativi ai periodi che decorrono dal 1° gennaio 2020:

  • Modifiche allo IAS 1 e IAS 8: definizione di "Materiale" (Reg. UE 2019/2104)
  • Modifiche ai riferimenti al Quadro Concettuale negli IFRS (Reg. UE 2019/2075)

Tali principi ed emendamenti non sono stati applicati in via anticipata dalla Banca e che non ci si aspetta effetti significaitvi dalla loro applicazione.

Al 31 dicembre 2019, inoltre, lo IASB risulta aver emanato i seguenti principi e interpretazioni contabili o revisioni degli stessi, la cui applicazione è tuttavia tuttora subordinata al completamento del processo di omologazione da parte degli organi competenti dell'Unione Europea non ancora conclusosi:

  • IFRS 17 Contratti assicurativi (maggio 2017)
  • IFRS 14 Attività con regolazione tariffaria (gennaio 2014)
  • Modifiche all'IFRS 10 e allo IAS 28: Cessione o conferimento di un asset ad una joint venture o collegata (settembre 2014)
  • Modifiche all'IFRS 3 Aggregazioni aziendali: Definizione di un business (ottobre 2018)

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

I possibili effetti dell'adozione futura di tali principi, interpretazioni ed emendamenti, nella misura in cui applicabili e rilevanti per la Banca, sono ragionevolmente stimati come non significativi; le relative analisi, anche in relazione alla non ancora avvenuta omologazione, sono tuttora da completare.

Come citato in precedenza, in data 30 novembre 2018 è stato emanato il 6° aggiornamento della Circolare n. 262 del 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" che ha recepito il principio contabile internazionale IFRS 16 "Leasing" e le conseguenti modifiche in altri principi contabili internazionali, tra cui lo IAS 40 in materia di investimenti immobiliari, introdotte per garantire la coerenza complessiva del framework contabile di riferimento.

IFRS 16 - Leasing

In data 9 novembre 2017 è stato pubblicato il Regolamento (UE) 2017/1986 della Commissione del 31 ottobre 2017 che modifica il regolamento (CE) n. 1126/2008 che adotta taluni principi contabili internazionali conformemente al regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio per quanto riguarda l'International Financial Reporting Standard 16 (IFRS 16) con applicabilità obbligatoria ai bilanci relativi ai periodi che iniziano il, o dopo il, 1° gennaio 2019 (con facoltà di applicazione anticipata nel 2018, congiuntamente all'applicazione obbligatoria dell'IFRS 15).

A partire dal 1° gennaio 2019 FinecoBank applica pertanto il suddetto principio.

L'IFRS 16 che ha sostituito il previgente set di principi contabili internazionali e interpretazioni sul leasing e, in particolare, lo IAS17, fornisce una nuova definizione di leasing e ha introdotto un criterio basato sulla nozione di controllo ("right of use" o "diritto d'uso") di un bene per distinguere i contratti di leasing dai contratti di servizi, individuando quali discriminanti dei leasing: l'identificazione del bene, il diritto di sostituzione dello stesso, il diritto ad ottenere sostanzialmente tutti i benefici economici derivanti dall'uso del bene e il diritto di dirigere (vale a dire controllare) l'uso del bene oggetto del contratto.

Il principio conferma la distinzione tra leasing operativo e leasing finanziario con riferimento al modello contabile che deve applicare il locatore: un leasing è classificato come finanziario se trasferisce, sostanzialmente, tutti i rischi e benefici connessi alla proprietà di un'attività sottostante; un leasing è classificato come operativo se, sostanzialmente, non trasferisce tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà di un'attività sottostante.

Con riferimento invece al modello contabile da applicarsi da parte del locatario, e quindi al modello contabile rilevante per FinecoBank, il nuovo principio prevede che, per tutte le tipologie di leasing, anche operativo, debba essere rilevata un'attività, che rappresenta il diritto di utilizzo ("right of use" o "diritto d'uso") del bene oggetto di locazione e, contestualmente, il debito finanziario relativamente ai canoni da pagare previsti nel contratto ("passività del leasing").

Al momento dell'iscrizione iniziale detta attività è valutata sulla base dei flussi finanziari associati al contratto di leasing alla data di decorrenza dello stesso, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario (ove esistenti). I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di interesse implicito del leasing, ovvero se quest'ultimo non può essere determinato facilmente, il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività sarà valutata in base a quanto previsto per le attività materiali e immateriali da IAS 38, IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica dell'attività consistente nel diritto di utilizzo.

La Banca ha completato le attività finalizzate a garantire la piena conformità con il nuovo principio contabile alla data di transizione, in particolar modo con riferimento al calcolo e alla contabilizzazione del diritto d'uso e dell'associata passività di leasing, aspetti che rappresentano la principale discontinuità rispetto al modello contabile previsto da IAS17. Anche le attività relative allo sviluppo e implementazione di regole, principi e sistemi IT atte a garantire il corretto calcolo delle suddette attività e passività, la loro misurazione successiva e la determinazione dei correlati effetti a conto economico, sono state finalizzate.

La transizione all'IFRS 16 ha comportato la definizione di alcune policy contabili e l'utilizzo di assunzioni e stime come nel seguito illustrate.

Identificazione del perimetro di applicazione

La Banca ha identificato i contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio, rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dall'azienda e dei negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre a contratti di locazione di macchinari e autovetture.

Ai fini del calcolo del debito per leasing e dell'associato "diritto d'uso", la Banca procede all'attualizzazione dei canoni futuri determinati alla luce delle previsioni dei suddetti contratti di locazione e calcolati al netto della componente IVA, pur essendo la stessa indetraibile per la Banca, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata. Si precisa inoltre che le componenti non leasing sono separate dalle componenti leasing e rilevate a conto economico per competenza secondo il principio contabile applicabile e che nel conto economico sono rilevati anche i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing.

Il contratto di affitto dell'immobile sito in Milano, Piazza Durante 11, presso cui è stabilita la sede legale della Banca, condotto in locazione sino al 31 gennaio 2019 quando la Banca ha perfezionato l'operazione di acquisto determinando la contestuale risoluzione del contratto di affitto è stato qualificato in sede di prima applicazione del principio come "Short term lease" e quindi escluso dall'ambito di applicazione dell'IFRS 16.

Durata del leasing

La Banca ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto incluso nel perimetro di applicazione come sopra definito, considerando a tal fine il periodo "non annullabile" durante il quale ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing è stata determinata, basandosi sull'esperienza storica e le informazioni disponibili alla data di transizione, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

Tasso di attualizzazione

Per quanto riguarda il tasso di attualizzazione da utilizzare per la determinazione della passività del leasing, la natura dei contratti stipulati dalla Banca, che rientrano nel perimetro di applicazione del principio e rappresentati principalmente da contratti di affitto di immobili, non consente di ricavare il tasso implicito in ognuno di essi e pertanto l'attualizzazione è effettuata utilizzando il tasso di finanziamento marginale. Quest'ultimo è determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing in essere.

Dal momento che FinecoBank alla data di prima applicazione del principio non ha emesso propri strumenti di debito, il tasso applicato (il tasso medio ponderato è pari a circa 1,49%) ai fini e per gli effetti della First Time Adoption è stato il tasso di provvista senior secured di UniCredit S.p.A., a tale data controllante della Banca, applicato dalla stessa Unicredit S.p.A. per finanziarie le società del perimetro Italia del Gruppo UniCredit38 .

Effetti contabili della transizione

Come già in precedenza indicato, la Banca ha deciso di avvalersi della facoltà di non rideterminare i dati contabili relativi ad esercizi precedenti (comparativi) pur applicando il nuovo principio retrospettivamente, come previsto dal principio stesso (transizione con metodo retrospettivo modificato).

Si precisa che nessun effetto è stato registrato nel patrimonio netto alla data del 1° gennaio 2019 in quanto, per le finalità di First Time Adoption, la passività finanziaria ("passività del leasing") relativamente ai contratti in essere a tale data è stata valutata e rilevata al valore attuale dei pagamenti futuri residui alla data di transizione, attualizzati utilizzando l'incremental borrowing rate applicabile alla data di transizione, e la corrispondente attività consistente nel diritto d'uso è stata valutata pari alla suddetta passività finanziaria maggiorata dei pagamenti anticipati relativi a medesimi contratti di leasing, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (bilancio al 31 dicembre 2018).

Di seguito si riportano le tabelle dello Stato Patrimoniale (Attivo e Passivo) che mostrano: (i) i saldi patrimoniali del Bilancio chiuso al 31 dicembre 2018, (ii) le rettifiche agli stessi derivanti dall'applicazione dell'IFRS 16 e (iii) i saldi patrimoniali di apertura al 1° gennaio 2019.

38 Si precisa che conseguentemente all'uscita dal Gruppo UniCredit, la Banca, ai soli fini della contabilizzazione dei contratti di leasing con decorrenza successiva a tale data, ha determinato il proprio tasso di finanziamento marginale utilizzando quale parametro di riferimento la curva Bloomberg relativa alle obbligazioni emesse da Banche Italiane con rating BBB.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

(Importi in migliaia)
Voci dell'attivo 31 dicembre 2018 Rettifiche IFRS 16 1° gennaio 2019 post
applicazione IFRS 16
10. Cassa e disponibilità liquide 6 - 6
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
20.218 - 20,218
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 6.876 - 6,876
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 13.342 - 13,342
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
961.773 - 961,773
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.248.431 - 23,248,431
a) crediti verso banche 12.427.086 - 12,427,086
b) crediti verso clientela 10.821.345 - 10,821,345
50. Derivati di copertura 3.314 - 3,314
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
4.873 - 4,873
70. Partecipazioni 3.000 - 3,000
80. Attività materiali 16.330 63.656 79,986
90. Attività immateriali 98.307 - 98,307
di cui
- avviamento 89.602 - 89,602
100. Attività fiscali 6.714 - 6,714
a) correnti 467 - 467
b) anticipate 6.247 - 6,247
120. Altre attività 350.609 (424) 350,185
Totale dell'attivo 24,713,575 63.232 24.776.807

Si precisa che le rettifiche IFRS 16 riportate in corrispondenza della riga 120. Altre attività corrispondono ai pagamenti anticipati relativi ai contratti di leasing portati ad incremento delle attività consistente nel diritto d'uso, rilevati nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria immediatamente prima della data dell'applicazione iniziale (bilancio al 31 dicembre 2018).

(Importi in migliaia)
Voci del passivo 31 dicembre 2018 Rettifiche IFRS 16 1° gennaio 2019 post
applicazione IFRS 16
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato 23.278.872 63.232 23,342,104
a) debiti verso banche 1.009.774 4.017 1,013,791
b) debiti verso la clientela 22.269.098 59.215 22,328,313
20. Passività finanziarie di negoziazione 2.221 - 2,221
40. Derivati di copertura 5.341 - 5,341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di
copertura generica (+/-)
2.600 - 2,600
60. Passività fiscali 12.184 - 12,184
a) correnti 12.184 - 12,184
80. Altre passività 335.443 - 335,443
90. Trattamento di fine rapporto del personale 4.561 - 4,561
100. Fondi per rischi ed oneri: 109.805 - 109,805
a) impegni e garanzie rilasciate 49 - 49
c) altri fondi per rischi e oneri 109.756 - 109,756
110. Riserve da valutazione (9.794) - (9,794)
130. Strumenti di capitale 200.000 - 200,000
140. Riserve 355.673 - 355,673
150. Sovrapprezzi di emissione 1.934 - 1,934
160. Capitale 200.773 - 200,773
170. Azioni proprie (-) (13.960) - (13,960)
180. Utile (Perdita) d'esercizio (+/-) 227.922 - 227,922
Totale del passivo e del patrimonio netto 24,713,575 63.232 24.776.807

Di seguito si riportano le tabelle che mostrano in dettaglio le rettifiche derivanti dalla First Time Adoption dell'IFRS16.

Attività materiali ad uso funzionale

(Importi in migliaia)
Attività / Valori 31 dicembre 2018 Rettifiche IFRS 16 1° gennaio 2019 post
applicazione IFRS 16
1. Attività di proprietà 14.242 - 14.242
a) terreni - - -
b) fabbricati - - -
c) mobili 1.608 - 1.608
d) impianti elettronici 10.869 - 10.869
e) altre 1.765 - 1.765
2. Attività acquisite in leasing finanziario - 63.656 63.656
a) terreni - - -
b) fabbricati - 63.031 63.031
c) mobili - - -
d) impianti elettronici - - -
e) altre - 625 625
Totale 14.242 63.656 77.898

L'importo pari a 625 migliaia di euro, contabilizzato ad incremento della voce "e) altre", fa riferimento ai diritti d'uso relativi ad impianti, macchinari e autoveicoli.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni / Valori 31 dicembre 2018 Rettifiche IFRS 16 1° gennaio 2019 post
applicazione IFRS 16
1. Debiti verso banche centrali - - -
2. Debiti verso banche 1.009.774 4.017 1.013.791
2.1 Conti correnti e depositi a vista 52.563 - 52.563
2.2 Depositi a scadenza - - -
2.3 Finanziamenti 933.352 - 933.352
2.3.1 Pronti contro termine passivi 933.352 - 933.352
2.3.2 Altri - - -
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
2.5 Debiti per leasing - 4.017 4.017
2.6 Altri debiti 23.859 - 23.859
Totale 1.009.774 4.017 1.013.791

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni / Valori 31 dicembre 2018 Rettifiche IFRS 16 1° gennaio 2019 post
applicazione IFRS 16
1. Conti correnti e depositi a vista 22.046.700 - 22.046.700
2. Depositi a scadenza 3.106 - 3.106
3. Finanziamenti 116.299 - 116.299
3.1 Pronti contro termine passivi 116.299 - 116.299
3.2 Altri - - -
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti patrimoniali - - -
5. Debiti per leasing - 59.215 59.215
6. Altri debiti 102.993 - 102.993
Totale 22.269.098 59.215 22.328.313

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Riconciliazione delle passività finanziarie al 1° gennaio 2019 con gli impegni per leasing operativi rilevati al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
Descrizione
Importo
Impegni per leasing operativi al 31 dicembre 2018 5.052
Pagamenti futuri leasing 69.236
Eccezioni alla rilevazione dell'IFRS 16 (1.637)
- short term lease (1.598)
- low value lease (39)
Pagamenti futuri leasing attività immateriali (4.999)
Passività finanziaria per leasing non attualizzata al 1 gennaio 2019 67.652
Effetto di attualizzazione (4.420)
Passività finanziaria per leasing al 1 gennaio 2019 63.232
Valore attuale passività per leasing finanziari al 31 dicembre 2018 -
Passività finanziaria per leasing aggiuntiva dovuta alla transizione all'IFRS 16 al 1 gennaio 2019 63.232

Al 31 dicembre 2018 non erano in essere leasing finanziari e gli impegni includevano esclusivamente i canoni di leasing/locazione operativi non disdettabili, inclusi i canoni di leasing/locazione di attività immateriali.

Nella voce" Pagamenti futuri leasing" sono stati riportati i canoni di leasing/locazione disdettabili non inclusi negli impegni al 31 dicembre 2018.

Impatti sul patrimonio regolamentare derivanti dall'adozione di IFRS 16

L'applicazione dell'IFRS 16, che non ha avuto impatti sul patrimonio netto alla data di prima applicazione, ha determinato un incremento delle Attività materiali rilevate nell'attivo di bilancio al 1° gennaio 2019 pari a circa 63,7 milioni di euro e un conseguente incremento degli RWA della Banca il cui effetto è quantificato in circa 55 basis point sul CET1 della Banca al 31 dicembre 2018.

Fondo Interbancario Tutela dei Depositi – Schema Volontario

FinecoBank ha aderito allo "Schema Volontario", introdotto dal Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi (FITD), con apposita modifica del proprio statuto, nel novembre 2015. Lo Schema Volontario costituisce uno strumento per la soluzione delle crisi bancarie attraverso interventi di sostegno a favore di banche ad esso aderenti, al ricorrere delle specifiche condizioni previste dalla normativa. Lo Schema Volontario dispone di una dotazione finanziaria autonoma e le banche ad esso aderenti si impegnano a fornire le relative risorse su chiamata per l'effettuazione degli interventi.

Dal 2016 al 2018 lo Schema Volontario, in qualità di soggetto privato, ha deliberato degli interventi di sostegno a favore di alcune banche, in particolare di Cassa di Risparmio di Cesena (CariCesena), Cassa di Risparmio di Rimini (Carim), Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) e Banca Carige.

A fronte degli interventi sopra citati, FinecoBank ha effettuato dei pagamenti monetari con il contestuale riconoscimento in bilancio, secondo quanto indicato al riguardo da Banca d'Italia, di strumenti di capitale dapprima classificati – in base al principio contabile IAS 39 in vigore fino al 31 dicembre 2017 – come "Attvità finanziarie disponibili per la vendita" e, quindi, a partire dal 1° gennaio 2018 – in base al vigente principio contabile IFRS 9 – come "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

Alla data del 31 dicembre 2019 l'esposizione complessiva in titoli di capitale derivante dalle suddette contribuzioni versate dalla Banca, al netto delle svalutazioni e cancellazioni operate negli esercizi precedenti e degli effetti della valutazione al fair value a tale data ammonta complessivamente a 2.630 migliaia di euro (di cui 2.307 migliaia di euro relativi ai contributii versati relativamente all'intervento a favore di Carige e 323 migliaia di euro ai contributii versati per l'intervento a favore di Carim, Carismi e CariCesena).

In particolare, la valutazione al fair value al 31 dicembre 2019 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'operazione deliberata dallo Schema Volontario per fronteggiare l'intervento di Credit Agricole CariParma a supporto di CariCesena, Cassa di Risparmio di Rimini (Carim) e Cassa di Risparmio di San Miniato (Carismi) ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico nell'esercizio 2019 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 202 migliaia di euro per allinearlo alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche acquistati dallo Schema Volontario) effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dal FITD ai fini della predisposizione del Rendiconto dello Schema Volontario al 31 dicembre 2019. Il modello valutativo adottato dall'advisor incaricato dal FITD è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

La valutazione al fair value al 31 dicembre 2019 dei titoli di capitale rilevati dalla Banca nell'ambito dell'intervento a favore di Banca Carige S.p.A. ha evidenziato una riduzione che ha determinato la rilevazione nel conto economico dell'esercizio 2019 di una ulteriore valutazione negativa di fair value pari a 4.344 migliaia di euro. Non essendo disponibili valutazioni di mercato o prezzi di titoli comparabili, il fair value dello strumento è stato determinato dal Gruppo utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicate in analisi multi-scenario, avendo come riferimento le più recenti informazioni riguardanti il piano di risanamento della banca attraverso l'aumento di capitale sottoscritto dallo Schema Volontario con la conversione alla pari del prestito obbligazionario sottoscritto a dicembre 2018.

Si precisa inoltre che in data 24 dicembre 2019 il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato l'incasso da parte dello Schema Volontario di un ammontare complessivo pari a 53,5 milioni di euro a fronte delle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti, maturati nel corso dell'anno 2019 sul suddetto prestito obbligazionario, riconoscendo a FinecoBank l'ammontare di pertinenza pari a 1.594 migliaia di euro. Tali proventi sono stati rilevati nella voce "70. Dividendi e proventi simili" del conto economico.

Contributi a fondi di garanzia e di risoluzione

La direttiva 2014/49/UE del 16 aprile 2014 relativa ai sistemi di garanzia dei depositi (DGS - Deposit Guarantee Schemes) è volta ad accrescere la tutela dei depositanti tramite l'armonizzazione della relativa disciplina nazionale. La direttiva prevede un meccanismo obbligatorio di contribuzione a livello nazionale che consenta di raccogliere entro il 3 luglio 2024, un livello-obiettivo dello 0,8% dell'importo dei depositi coperti dei suoi membri. La contribuzione riprende quando la capacità di finanziamento è inferiore al livello-obiettivo, almeno fino al raggiungimento del livello obiettivo. Se, dopo che il livello-obiettivo è stato raggiunto per la prima volta, i mezzi finanziari disponibili sono stati ridotti a meno di due terzi del livello-obiettivo, il contributo regolare è fissato a un livello che consenta di raggiungere il livello-obiettivo entro sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari, se i mezzi finanziari disponibili di un DGS sono insufficienti a rimborsare i depositanti; i contributi straordinari non possono superare lo 0,5% dei depositi coperti per anno di calendario, ma in casi eccezionali e con il consenso dell'autorità competente i DGS possono esigere contributi anche più elevati.

Con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla direttiva sopra citata, con comunicazione del 3 dicembre 2019, il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha comunicato che in applicazione di un criterio uniforme di ripartizione delle contribuzioni ordinarie negli anni di accumulo, l'importo complessivamente dovuto dalle banche consorziate per l'esercizio 2019 risulterebbe pari a 566,5 milioni di euro.

Peraltro, tra le variabili che incidono sulla determinazione delle contribuzioni effettive per l'anno 2019 assumono rilievo:

  • l'alimentazione del Fondo di solidarietà, per un importo pari a 5 milioni di euro, come deliberato dal Consiglio del FITD nella riunione del 13 novembre 2019, con corrispondente riduzione delle contribuzioni ordinarie del 2019;
  • l'esborso connesso all'intervento del FITD a favore di Banca Carige nell'ambito del piano di risanamento della stessa. Ai sensi dell'art. 25, comma 2 dello Statuto del FITD, è richiesto il versamento di contribuzioni aggiuntive per il ripristino entro il 2024 dell'importo impiegato, ai fini del raggiungimento del livello obiettivo entro la data prevista. In particolare, il piano di accumulo per il 2019 fornisce rappresentazione dell'intervento a favore di Banca Carige per un importo complessivo pari a 323,8 milioni di euro e, pertanto, la contribuzione aggiuntiva per il 2019 e per gli anni successivi fino al 2024 è quantificata in 55,2 milioni di euro;
  • il contratto di finanziamento stipulato il 2 agosto 2019 dal FITD con un pool di banche consorziate, con riferimento al quale nella cennata riunione il Consiglio del FITD ha deliberato di richiedere alle banche consorziate un contributo supplementare di 11,3 milioni di euro, distinto dalle contribuzioni ordinarie e aggiuntive destinate alla dotazione finanziaria del FITD, da riconoscere alle banche finanziatrici a titolo di commissione di disponibilità fondi, di commissione della banca agente e di spese legali.

In totale, quindi, la contribuzione dovuta dalle banche consorziate per il 2019, incluse le risorse da destinare al Fondo di solidarietà e il suddetto contributo supplementare, è stato determinato in complessivi 633 milioni di euro, di cui 616,7 milioni di euro finalizzati alla costituzione della dotazione finanziaria. La quota di competenza di ciascuna consorziata è stata calcolata in funzione del rispettivo ammontare dei depositi protetti al 30 settembre 2019 e corretta per il rischio sulla base degli indicatori gestionali del modello risk based del Fondo per il calcolo delle contribuzioni, ai sensi dell'art. 28, comma 2 dello Statuto.

La quota di competenza di FinecoBank per l'esercizio 2019, versata e contabilizzata nella voce 160. Spese Amministrative, ammonta complessivamente a 18,1 milioni di euro, così composta:

  • 16,1 milioni di euro relativi alla contribuzione ordinaria annuale;
  • 1,6 milioni di euro relativi alla contribuzione aggiuntiva;
  • 0,1 milioni di euro relativi al contributo destinato al Fondo di solidarietà;
  • 0,3 milioni di euro relativi alla contribuzione supplementare.

Con l'introduzione della direttiva Europea 2014/59/UE, il Regolamento sul Meccanismo Unico di Risoluzione ("Direttiva BRRD", Regolamento (UE) n.806/2014 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 15 luglio 2014) ha istituito un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi, prevedendo un comitato unico di risoluzione e un fondo unico di risoluzione delle banche (Single Resolution Fund, "SRF"). La direttiva prevede l'avvio di un meccanismo obbligatorio di contribuzione che consenta di raccogliere entro il 31 dicembre 2023 il livello obiettivo di risorse, pari all'1% dei depositi protetti di tutti gli enti autorizzati nel territorio Europeo. Il periodo di accumulo può essere prorogato di ulteriori quattro anni se i meccanismi di finanziamento hanno effettuato esborsi cumulativi per una percentuale superiore allo 0,5% dei depositi protetti. Se, dopo il periodo di accumulo i mezzi finanziari disponibili scendono al di sotto del livello-obiettivo, la raccolta dei contributi riprende fino al ripristino di tale livello. Inoltre, dopo aver raggiunto per la prima volta il livello-obiettivo e, nel caso in cui i mezzi finanziari disponibili scendano a meno dei due terzi del livello-obiettivo, tali contributi sono

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

fissati al livello che consente di raggiungere il livello-obiettivo entro un periodo di sei anni. Il meccanismo di contribuzione prevede quote contributive annuali ordinarie, finalizzate a distribuire nel tempo in maniera uniforme i costi per le banche contribuenti, e contributi straordinari addizionali, pari al massimo al triplo dei contributi annuali previsti, laddove i mezzi finanziari disponibili non siano sufficienti a coprire le perdite e i costi in relazione ad interventi.

Nessuna contribuzione è stata richiesta a FinecoBank da parte del Single Resolution Board, per l'esercizio 2019, con riferimento agli obblighi contributivi di cui alla suddetta direttiva.

Entrambe le direttive n.49 e n.59 prevedono la possibilità di introdurre impegni irrevocabili di pagamento quale forma di raccolta alternativa alle contribuzioni a fondo perduto per cassa, fino ad un massimo del 30% del totale delle risorse obiettivo, facoltà di cui la Banca non si è avvalsa.

Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime

In conformità agli IFRS, la direzione aziendale deve formulare valutazioni, stime ed ipotesi che influenzano l'applicazione dei principi contabili e gli importi delle attività, delle passività, dei costi e dei ricavi rilevati in bilancio, nonché sull'informativa relativa ad attività e passività potenziali. Le stime e le relative ipotesi tengono in considerazione tutte le informazioni disponibili alla data di redazione del bilancio e si basano sulle esperienze pregresse e su altri fattori considerati ragionevoli nella fattispecie e sono state adottate per stimare il valore contabile delle attività e delle passività che non sono facilmente desumibili da altre fonti.

In particolare sono stati adottati processi di stima a supporto del valore di iscrizione di alcune delle poste di natura valutativa presentate nel Bilancio al 31 dicembre 2019, così come previsto dai principi contabili e dalle normative di riferimento sopra descritte. Detti processi sono basati in larga misura, per quanto riguarda le attività, su stime di recuperabilità futura dei valori iscritti in bilancio e, per quanto riguarda le passività, su stime circa la probabilità di impiego di risorse per adempiere alle proprie obbligazioni e sull'ammontare delle risorse a tal fine necessarie, secondo le regole dettate dalle norme e principi vigenti e sono stati effettuati in un'ottica di continuità aziendale nel cui presupposto il presente Bilancio è redatto, ossia prescindendo da ipotesi di liquidazione forzata delle poste oggetto di valutazione.

I processi adottati confortano i valori di iscrizione al 31 dicembre 2019. Per alcune delle suddette poste il processo valutativo risulta particolarmente complesso in considerazione della presenza di elementi di incertezza nel contesto macroeconomico e di mercato, caratterizzato sia da importanti livelli di volatilità riscontrabili nei parametri finanziari determinanti ai fini della valutazione sia da indicatori di deterioramento della qualità del credito ancora elevati, nonché, più in generale, dalla situazione di incertezza ed instabilità del settore bancario.

Per altre poste, invece, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti di procedimenti, controversie e contenziosi.

I parametri e le informazioni utilizzati per la determinazione dei valori prima menzionati sono quindi significativamente influenzati da molteplici fattori che potrebbero registrare rapidi mutamenti ad oggi non prevedibili, per questo motivo non si possono escludere conseguenti futuri effetti sui valori di bilancio stimati.

Alla data di predisposizione del presente Bilancio consolidato non riteniamo, sulla base degli elementi disponibili e tenuto conto delle analisi di sensitività svolte, che vi siano incertezze tali da dar luogo a rettifiche significative dei valori contabili entro l'esercizio successivo. Tuttavia non è possibile escludere che, per loro natura, le ipotesi ragionevolmente assunte possano non essere confermate negli effettivi futuri scenari in cui il Gruppo si troverà ad operare. Su tali scenari potrebbero incidere, tra gli altri, gli elementi di incertezza sugli effetti dell'epidemia da Coronavirus e delle misure di contenimento che non sono ad oggi determinabili.

Le stime e le ipotesi sottostanti sono riviste regolarmente. Le eventuali variazioni conseguenti a tali revisioni sono rilevate nel periodo in cui la revisione viene effettuata qualora la stessa interessi solo quel periodo. Nel caso in cui la revisione interessi periodi sia correnti sia futuri, la variazione è rilevata nel periodo in cui la revisione viene effettuata e nei relativi periodi futuri.

Il rischio di incertezza nella stima è sostanzialmente insito, tra gli altri, nella determinazione del valore di:

  • fair value relativo agli strumenti finanziari non quotati in mercati attivi;
  • crediti e relative rettifiche e, in generale, ogni altra attività/passività finanziaria (per ulteriori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment");
  • trattamento di fine rapporto e altri benefici dovuti ai dipendenti e consulenti finanziari;
  • fondi per rischi e oneri;
  • avviamento;
  • fiscalità differita attiva;
  • passività fiscali;

la cui quantificazione può variare nel tempo, anche in misura significativa, in funzione dell'andamento del contesto socio-economico nazionale ed internazionale e dei conseguenti riflessi sulla redditività della Banca, sulla solvibilità della clientela e sul merito creditizio delle controparti, dell'andamento dei mercati finanziari, che influenzano la fluttuazione dei tassi, dei prezzi e delle basi attuariali utilizzati nella determinazione delle stime, delle modifiche normative e regolamentari di riferimento, nonché dell'evoluzione e degli sviluppi dei contenziosi in essere o potenziali.

Con particolare riferimento alle proiezioni dei flussi di cassa futuri utilizzate ai fini della valutazione della recuperabilità dell'avviamento iscritto in bilancio, si segnala che i parametri e le informazioni utilizzate sono significativamente influenzate dal quadro macroeconomico di mercato, che potrebbe registrare mutamenti non prevedibili. Per ulteriore informativa al riguardo si rimanda alla Parte B – Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 9 – Attività Immateriali della presente nota integrativa.

Con particolare riferimento alle metodologie valutative, agli input non osservabili e ai parametri, utilizzati nelle misurazioni di fair value e alle sensitivity a variazioni negli stessi, si rimanda alla specifica Sezione A.4 Informativa sul fair value della presente Parte A della presente nota integrativa.

Con particolare riferimento ai fondi per rischi ed oneri per i rischi derivanti da pendenze legali e reclami, si rimanda alla parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della presente nota integrativa.

Per i dettagli sui modelli e i parametri utilizzati nella misurazione delle rettifiche di valore IFRS 9, si rimanda a quanto illustrato nella specifica sezione 15. Altre informazioni - Impairment della presente nota integrativa.

Altre Informazioni

Il Bilancio dell'impresa al 31 dicembre 2019 è sottoposto a revisione contabile, ai sensi del D. Lgs. 27 gennaio 2010 n.° 39 e del Regolamento (UE) n. 537/2014 da parte della società Deloitte & Touche S.p.A., incaricata della revisione legale dei conti della Banca in esecuzione della delibera assembleare del 16 aprile 2013.

I depositi dell'intero documento presso le sedi e le istituzioni competenti sono effettuati ai sensi di legge.

A.2 PARTE RELATIVA ALLE PRINCIPALI VOCI DI BILANCIO

1 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico

a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione

Un'attività finanziaria è classificata come posseduta per la negoziazione se:

  • è acquisita principalmente al fine di essere venduta a breve;
  • fa parte di un portafoglio di strumenti finanziari che è gestito congiuntamente e per il quale esiste una strategia volta al conseguimento di profitti nel breve periodo;
  • è un contratto derivato non designato nell'ambito di operazioni di copertura contabile ivi compresi i derivati aventi fair value positivo incorporati in passività finanziarie diverse da quelle valutate al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico.

Le attività finanziarie detenute per la negoziazione sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo pagato, con esclusione dei costi e ricavi di transazione che sono immediatamente contabilizzati a conto economico ancorché direttamente attribuibili a tali attività finanziarie. Gli strumenti derivati di negoziazione sono rilevati per data di contrattazione.

Successivamente alla rilevazione iniziale tali attività finanziarie sono valutate al fair value e gli effetti dell'applicazione di questo criterio di valutazione sono imputati nel conto economico.

Costituiscono eccezione i contratti derivati da regolare con la consegna di uno strumento non quotato rappresentativo di capitale il cui fair value non può essere valutato attendibilmente e che, analogamente al sottostante, sono valutati al costo.

Si considera come derivato uno strumento finanziario o altro contratto che presenta le tre seguenti caratteristiche:

  • il suo valore cambia in relazione alla variazione di un tasso di interesse, del prezzo di uno strumento finanziario, del prezzo di una merce, del tasso di cambio in valuta estera, di un indice di prezzi o di tassi, del merito di credito (rating) o di indici di credito o di altra variabile prestabilita (generalmente denominata "sottostante") a condizione che, nel caso di variabile non finanziaria, questa non sia specifica di una delle parti contrattuali;
  • non richiede un investimento netto iniziale o richiede un investimento netto iniziale minore di quello richiesto per altri tipi di contratti da cui ci si aspetterebbe una simile oscillazione di valore in risposta a cambiamenti di fattori di mercato;
  • è regolato a data futura.

Un derivato incorporato è una componente di uno strumento ibrido (combinato) che include anche un contratto primario non-derivato, con l'effetto che alcuni dei flussi finanziari dello strumento nel suo complesso variano in maniera similare a quelli del derivato preso a sé stante.

Un derivato incorporato è separato dalle passività finanziare diverse da quelle oggetto di valutazione al fair value con iscrizione degli effetti reddituali a conto economico e dagli strumenti non finanziari, e contabilizzato come un derivato, se:

  • le caratteristiche economiche e i rischi del derivato incorporato non sono strettamente correlati a quelle del contratto che lo ospita;
  • uno strumento separato con le stesse condizioni del derivato incorporato soddisferebbe la definizione di derivato, e;
  • lo strumento ibrido non è valutato nella sua interezza al fair value con effetto rilevato a conto economico.

Nei casi in cui i derivati incorporati siano separati, i contratti primari vengono contabilizzati secondo la categoria di appartenenza.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

Se il fair value di uno strumento diventa negativo, circostanza che può verificarsi per i contratti derivati, tale strumento viene contabilizzato alla voce 20. "Passività finanziarie di negoziazione" del passivo dello stato patrimoniale.

b) Attività finanziarie designate al fair value

Un'attività finanziaria non derivata può essere designata al fair value qualora tale designazione consenta di evitare accounting mismatch derivanti dalla valutazione di attività e di associate passività secondo criteri valutativi diversi.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value".

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti attività finanziarie classificate fra le "Attività finanziarie designate al fair value".

c) Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Un'attività finanziaria, che non è un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione, è classificata fra le attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value qualora la stessa non soddisfi le condizioni, in termini di business model o di caratteristiche dei flussi di cassa, per la valutazione al costo ammortizzato o al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

In particolare sono classificati in questa voce:

  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti detenuti all'interno di un business model il cui obiettivo non è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali (Held to collect), nè il possesso di attività finalizzato sia alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia alla vendita delle attività finanziarie (Held to collect & sell) e che non sono un'attività finanziaria detenuta per la negoziazione;
  • strumenti di debito, titoli e finanziamenti i cui flussi di cassa non rappresentano solamente la corresponsione di capitale e interessi;
  • quote di O.I.C.R.;
  • strumenti di capitale per le quali la Banca non esercita l'opzione concessa dal principio di valutare tali strumenti al fair value con impatto sulla redditività complessiva.

Il trattamento contabile di tali operazioni è analogo a quello delle "Attività finanziarie detenute per la negoziazione" (si rimanda al precedente punto a) Attività finanziarie detenute per la negoziazione), ad eccezione della registrazione dei profitti e delle perdite, realizzati e valutativi, che vengono rilevati nel conto economico alla voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: b) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value".

2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva qualora:

  • l'obiettivo del suo business model sia perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie ("held-to-collect and sell");
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Sono inoltre inclusi nella voce gli strumenti di capitale, non detenuti per finalità di negoziazione, per i quali al momento della rilevazione iniziale, ovvero in sede di prima applicazione del principio, la Banca ha esercitato l'opzione per la designazione al fair value con impatto sulla redditività complessiva. Le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e di capitale e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sugli strumenti fruttiferi di interessi sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo la rilevazione iniziale, per quanto concerne gli strumenti di debito, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposti nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

Tali strumenti sono oggetto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" in contropartita del Prospetto della redditività complessiva ed anch'esse esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

In caso di cessione, gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

Per quanto concerne gli strumenti di capitale, gli utili e le perdite derivanti dalle variazioni del fair value sono rilevati nel Prospetto della redditività complessiva ed esposte nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto.

In ottemperanza a quanto previsto dal principio IFRS 9, per gli strumenti di capitale le perdite durevoli di valore non sono oggetto di rilevazione a conto economico.

In caso di cessione gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nella voce "140. Riserve" del patrimonio netto.

3 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Un'attività finanziaria è classificata fra le attività finanziarie valutate al costo ammortizzato qualora:

  • a) l'obiettivo del suo business model sia il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali ("Held to collect");
  • b) i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Più in particolare, formano oggetto di rilevazione in questa voce:

  • a) gli impieghi con banche e clientela nelle diverse forme tecniche che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente;
  • b) i titoli di debito che presentano i requisiti di cui al paragrafo precedente.

Sono inoltre inclusi in tale categoria i crediti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F. (ad esempio crediti di funzionamento connessi con la distribuzione di prodotti finanziari).

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono inizialmente iscritte, alla data di regolamento per i titoli di debito e alla data di erogazione per i finanziamenti, al loro fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo dell'operazione comprensivo dei costi e ricavi di transazione direttamente attribuibili allo strumento stesso.

Gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata contrattuale, ossia applicando il tasso di interesse effettivo al valore contabile lordo dell'attività finanziaria salvo per:

  • a) le attività finanziarie deteriorate acquistate o originate. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo corretto per il credito al costo ammortizzato dell'attività finanziaria dalla rilevazione iniziale;
  • b) le attività finanziarie che non sono attività finanziarie deteriorate acquistate o originate ma sono diventate attività finanziarie deteriorate in una seconda fase. Per tali attività finanziarie l'entità deve applicare il tasso di interesse effettivo al costo ammortizzato dell'attività finanziaria in esercizi successivi.

Gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico al momento dell'eventuale incasso.

Dopo l'iniziale rilevazione al fair value, le attività finanziarie sono valutate al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo eventualmente rettificato al fine di tener conto di riduzioni/riprese di valore risultanti dal processo di valutazione, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Tali riduzioni/riprese di valore sono registrate nel conto economico alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". I ripristini di valore connessi con il trascorrere del tempo sono rilevati nel margine di interesse.

Quando l'attività finanziaria in questione è eliminata, gli utili e le perdite sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato".

4 – Operazioni di copertura

La Banca si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

Nel portafoglio "derivati di copertura" sono allocati gli strumenti derivati posti in essere allo scopo di ridurre i rischi di mercato (tasso, cambio, prezzo) ai quali sono esposte le posizioni oggetto di protezione. Essi si possono qualificare come:

  • a) strumenti di copertura del fair value di una attività o di una passività rilevata o di una parte identificata di tale attività o passività;
  • b) strumenti di copertura dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa, attribuibile ad un particolare rischio associato ad una attività o passività rilevata o ad una operazione prevista altamente probabile, che potrebbero influire sul conto economico degli esercizi successivi;
  • c) strumenti di copertura di un investimento netto in una società estera, le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro.

I contratti derivati di copertura sono inizialmente rilevati alla "data di contrattazione" in base al loro fair value.

Uno strumento finanziario derivato è classificato come di copertura se viene documentata in modo formale la relazione fra lo strumento di copertura e l'elemento coperto, includendo gli obiettivi di gestione del rischio, la strategia per effettuare la copertura e i metodi che saranno utilizzati per verificarne l'efficacia prospettica e retrospettiva. Di conseguenza, occorre verificare, sia all'inizio dell'operazione che lungo la sua durata, che la copertura mediante l'utilizzo dello strumento derivato sia altamente efficace nel compensare i cambiamenti del fair value o dei flussi di cassa attesi dell'elemento coperto.

Generalmente, una copertura viene considerata altamente efficace se all'inizio della copertura e nei periodi successivi questa è prevista essere altamente efficace e se i suoi risultati retrospettivi (il rapporto tra le variazioni di valore della posta coperta e quella del derivato di copertura) siano ricompresi all'interno di un definito intervallo (80% - 125%). La copertura è valutata sulla base di un criterio di continuità; deve quindi prospetticamente rimanere altamente efficace per tutti i periodi di riferimento per cui è stata designata.

La valutazione dell'efficacia è effettuata ad ogni chiusura di bilancio o di situazione infrannuale (reporting date). Se le verifiche non confermano l'efficacia della copertura, da quel momento la contabilizzazione delle operazioni di copertura viene interrotta ed il contratto derivato di copertura viene riclassificato tra gli strumenti di negoziazione.

La relazione di copertura, inoltre, cessa quando il derivato scade, viene venduto, rescisso o esercitato; l'elemento coperto è venduto, scade o è rimborsato; non è più altamente probabile che l'operazione futura coperta venga posta in essere.

I derivati di copertura sono valutati al fair value. In particolare:

  • nel caso di copertura del fair value, la variazione del fair value dello strumento di copertura è rilevata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Le variazioni nel fair value dell'elemento coperto, che sono attribuibili al rischio coperto con lo strumento derivato, sono iscritte alla medesima voce di conto economico in contropartita del cambiamento del valore di carico dell'elemento coperto. L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'elemento coperto. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita dell'elemento coperto, quest'ultimo torna ad essere misurato secondo il criterio di valutazione previsto dal principio contabile relativo alla categoria di appartenenza. Nel caso di strumenti fruttiferi di interessi, la differenza fra il valore di carico dell'elemento coperto nel momento in cui cessa la copertura e quello che sarebbe stato il suo valore di carico se la copertura non fosse mai esistita, è rilevata a conto economico nelle voci interessi attivi o passivi, lungo la vita residua della copertura originaria. Nel caso in cui l'elemento coperto venga venduto o rimborsato, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto" di conto economico. La differenza di fair value del derivato di copertura rispetto all'ultima data di misurazione dell'efficacia è rilevata immediatamente a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di copertura di flussi finanziari, gli strumenti derivati di copertura sono valutati al fair value; la variazione del fair value dello strumento di copertura considerata efficace è imputata alla voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto. La parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura". Se la copertura dei flussi finanziari non è più considerata efficace, oppure la relazione di copertura è terminata, l'ammontare complessivo dei profitti o delle perdite su quello strumento di copertura, già rilevato tra le "Riserve da valutazione", vi rimane fino al momento in cui la transazione oggetto di copertura ha luogo o si ritiene che non vi sarà più la possibilità che la transazione si verifichi; in quest'ultima circostanza i profitti o perdite sono trasferiti dal patrimonio netto alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico. Le variazioni di fair value complessivamente rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte nel Prospetto della redditività complessiva;
  • nel caso di copertura dell'investimento netto in una società estera, le coperture di investimenti in società estere le cui attività sono gestite in una valuta differente dall'Euro sono rilevate in maniera simile alle coperture di flussi finanziari. L'utile o la perdita sullo strumento di copertura relativo alla parte efficace della copertura è classificato nel patrimonio netto ed è rilevato nel conto economico nel momento in cui l'investimento netto nell'entità viene ceduto. Le variazioni di fair value rilevate nella voce 110. "Riserve da valutazione" sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva; la parte inefficace è invece imputata a conto economico alla voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura";
  • nel caso di operazioni di copertura generica di portafoglio di attività/passività, lo IAS 39 consente che oggetto di copertura di fair value dal rischio di tasso di interesse sia non solo una singola attività o passività finanziaria, ma anche un importo monetario, contenuto in una molteplicità di attività e passività finanziarie (o di loro porzioni), in modo che un insieme di contratti derivati possano essere utilizzati per ridurre le oscillazioni di fair value delle poste coperte al modificarsi dei tassi di interesse di mercato. Non possono essere designati come oggetto di copertura generica (macrohedging) importi netti rivenienti dallo sbilancio di attività e passività. Analogamente alle coperture specifiche di fair value, una copertura generica viene considerata altamente efficace se, sia all'inizio che durante la sua durata, i cambiamenti del fair value dell'importo monetario coperto sono compensati dai cambiamenti del fair value dei derivati di copertura e se i risultati effettivi siano all'interno di un intervallo compreso fra l'80% ed il 125%. Il saldo, positivo o negativo, delle variazioni di valore, rispettivamente, delle attività e delle passività oggetto di copertura generica misurata con riferimento al rischio coperto è rilevato nelle voci 60. dell'attivo "Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)" o 50. del passivo "Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica (+/-)", in contropartita della voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Nella stessa voce di conto economico consolidato è rilevata la variazione del fair value dello strumento di copertura.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La quota di inefficacia della copertura è comunque ricompresa nella voce 90. "Risultato netto dell'attività di copertura" di conto economico. Se la relazione di copertura termina, per ragioni diverse dalla vendita degli elementi coperti, la rivalutazione/svalutazione cumulata iscritta nelle voci 60 dell'attivo o 50 del passivo è rilevata a conto economico tra gli interessi attivi o passivi, lungo la vita residua delle attività o passività finanziarie coperte.

Nel caso in cui queste ultime vengano vendute o rimborsate, la quota del fair value non ammortizzata è rilevata immediatamente alla voce 100. "Utili (Perdite) da cessioni/riacquisto" di conto economico.

Alla data di riferimento del presente bilancio sono in essere operazioni di copertura generica dal rischio di tasso di interesse di mutui nei confronti di clientela retail e raccolta diretta a tasso fisso da clientela e operazioni di copertura specifica dal rischio di tasso di interesse di titoli di debito.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

5 - Partecipazioni

Gli investimenti partecipativi rientrano nella definizione di strumento di patrimonio netto, e conseguentemente di strumento finanziario, contenuta nello IAS32.

Gli investimenti in strumenti di patrimonio netto, effettuati con l'intento di stabilire o mantenere un rapporto operativo di lungo termine nelle società partecipate possono essere considerati come un "investimento strategico".

In particolare, essi si distinguono in:

Società controllate

Sono controllate le entità, incluse le entità strutturate, nelle quali si dispone di controllo diretto o indiretto. Il controllo su un'entità si evidenzia attraverso la capacità di esercitare il potere al fine di influenzare i rendimenti variabili cui si è esposti attraverso il rapporto con la stessa.

Al fine di verificare l'esistenza di controllo vengono considerati i seguenti fattori:

  • lo scopo e la costituzione della partecipata al fine di identificare quali sono gli obiettivi dell'entità, le attività che determinano i suoi rendimenti e come tali attività sono governate;
  • il potere al fine di comprendere se si hanno diritti contrattuali che attribuiscono la capacità di governare le attività rilevanti; a tal fine sono considerati solamente diritti sostanziali che forniscono capacità pratica di governo;
  • l'esposizione detenuta nei confronti della partecipata al fine di valutare se si hanno rapporti con la partecipata i cui rendimenti sono soggetti a variazioni derivanti da variazioni nella performance della partecipata;
  • esistenza di potenziali relazioni principale agente.

Laddove le attività rilevanti sono governate attraverso diritti di voto, l'esistenza di controllo è oggetto di verifica considerando i diritti di voto, anche potenziali, detenuti e l'esistenza di eventuali accordi o di patti parasociali che attribuiscano il diritto di controllare la maggioranza dei diritti di voto stessi, di nominare la maggioranza dell'organo di governo o comunque il potere di determinare le politiche finanziarie e operative dell'entità.

Tra le controllate possono essere comprese anche eventuali "entità strutturate" nelle quali i diritti di voto non sono significativi ai fini della sussistenza del controllo, ivi incluse società o entità a destinazione specifica ("special purpose entities") e fondi di investimento.

Nel caso di entità strutturate, l'esistenza del controllo è oggetto di verifica considerando sia i diritti contrattuali che consentono il governo delle attività rilevanti (ovvero quelle che contribuiscono maggiormente ai risultati) sia l'esposizione ai rendimenti variabili derivanti da tali attività.

Joint venture

Una joint venture è un'entità relativamente alla quale si dispone:

  • di un accordo a controllo congiunto;
  • di diritti sulle attività nette dell'entità.

In particolare il controllo congiunto esiste qualora le decisioni relative alle attività rilevanti richiedano il consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in joint venture.

Società collegate

Una società collegata è un'impresa nella quale la partecipante esercita un'influenza notevole e che non è né una controllata in maniera esclusiva né controllata in modo congiunto.

L'influenza notevole si presume quando la partecipante:

  • detiene, direttamente o indirettamente, almeno il 20% del capitale di un'altra società, oppure
  • è in grado, anche attraverso patti parasociali, di esercitare un'influenza significativa attraverso:
    • o la rappresentanza nell'organo di governo dell'impresa;
    • o la partecipazione nel processo di definizione delle politiche, ivi inclusa la partecipazione nelle decisioni relative ai dividendi oppure ad altre distribuzioni;
    • o l'esistenza di transazioni significative;
    • o lo scambio di personale manageriale;
    • o la fornitura di informazioni tecniche essenziali.

Si precisa che possono essere classificate fra le società a influenza notevole solamente quelle entità il cui governo è esercitato attraverso i diritti di voto.

La Banca, alla data di riferimento del bilancio, non detiene investimenti partecipativi in società collegate.

Le partecipazioni in società controllate, collegate e joint ventures, sono valutate secondo il metodo del costo.

Il costo di acquisto di una partecipazione è determinato come somma:

dei fair value, alla data di acquisizione, delle attività cedute, delle passività assunte e degli strumenti di patrimonio netto emessi dall'acquirente, in cambio del controllo dell'impresa acquisita;

più

qualunque costo direttamente attribuibile all'acquisizione stessa.

Se esistono evidenze che il valore di una partecipazione possa aver subito una riduzione, si procede a confrontare il valore di iscrizione in bilancio con il valore recuperabile della partecipazione stessa. Tale valore recuperabile è determinato facendo riferimento al valore d'uso degli investimenti partecipativi.

Il valore d'uso è determinato mediante modelli di valutazione generalmente utilizzati nella pratica finanziaria e basati sull'attualizzazione dei previsti flussi finanziari futuri ricavabili dalla partecipazione (metodologia cosiddetta Discounted Cash Flow).

Qualora non sia possibile raccogliere sufficienti informazioni si considera come valore d'uso il valore del patrimonio netto della società. Qualora il valore di recupero risulti inferiore al valore contabile, la relativa differenza è rilevata a conto economico alla voce 220. "Utili (Perdite) delle partecipazioni". Qualora i motivi della perdita di valore siano rimossi a seguito di un evento verificatosi successivamente alla rilevazione della rettifica di valore, le relative riprese vengono imputate alla medesima voce di conto economico.

6 - Attività materiali

La voce include:

  • terreni
  • fabbricati
  • mobili ed arredi
  • macchine e dispositivi elettronici
  • impianti, macchinari e attrezzature
  • automezzi

ed è suddivisa nelle seguenti categorie:

  • attività ad uso funzionale;
  • attività detenute a scopo di investimento.

Le attività materiali ad uso funzionale hanno consistenza fisica, sono detenute per essere utilizzate nella produzione o nella fornitura di beni e servizi o per scopi amministrativi e si ritiene possano essere utilizzate per più di un periodo.

Nelle attività materiali confluiscono i diritti d'uso acquisiti con il leasing e relativi all'utilizzo di attività materiali di cui all'IFRS 16, nonchè le migliorie su beni di terzi qualora le stesse costituiscano spese incrementative relative ad attività identificabili e separabili. In tal caso la classificazione avviene nelle sottovoci specifiche di riferimento (es. impianti) in relazione alla natura dell'attività stessa. Normalmente tali investimenti sono sostenuti per rendere adatti all'utilizzo atteso gli immobili presi in leasing e/o in affitto da terzi. Qualora le migliorie e spese incrementative siano relative ad attività materiali identificabili ma non separabili, le stesse sono invece incluse nello stato patrimoniale consolidato nella voce 120. "Altre attività" .

Le attività materiali detenute a scopo d'investimento si riferiscono agli investimenti immobiliari, di cui allo IAS 40, cioè a quelle proprietà immobiliari possedute al fine di ricavarne canoni di locazione e/o conseguire un apprezzamento del capitale investito.

Le attività materiali sono inizialmente iscritte al costo, comprensivo di tutti gli oneri direttamente imputabili alla "messa in funzione" del bene (costi di transazione, onorari professionali, costi diretti di trasporto del bene nella località assegnata, costi di installazione, costi di smantellamento).

Per quanto riguarda le attività materiali per diritti d'uso acquisite con il leasing, al momento dell'iscrizione iniziale dette attività sono valutate sulla base dei flussi finanziari associati ai contratti di leasing, corrispondenti al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data ("passività del leasing"), comprensiva dei pagamenti versati alla data o prima della data di decorrenza e dei costi diretti iniziali sostenuti dal locatario. I pagamenti dovuti per il leasing sono determinati alla luce delle previsioni del contratto di locazione e calcolati al netto della componente IVA, ove applicabile, in virtù della circostanza che l'obbligazione al pagamento di tale imposta sorge al momento dell'emissione della fattura da parte del locatore e non già alla data di decorrenza del contratto di leasing medesimo, e sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing.

Successivamente all'iscrizione iniziale tale attività è valutata in base a quanto previsto per le attività materiali da IAS 16 o IAS 40 e, quindi, al costo al netto di ammortamenti e eventuali riduzioni di valore, al "valore rideterminato" oppure al fair value secondo quanto applicabile.

Le spese sostenute successivamente sono aggiunte al valore contabile del bene o rilevate come attività separate se è probabile che si godranno benefici economici futuri eccedenti quelli inizialmente stimati ed il costo può essere attendibilmente rilevato. Le altre spese sostenute successivamente (es. interventi di manutenzione ordinaria) sono rilevate nel conto economico, nell'esercizio nel quale sono sostenute, alla voce:

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

  1. "Spese amministrative: b) Altre spese amministrative", se riferite ad attività ad uso funzionale;

ovvero:

  1. "Altri oneri/proventi di gestione", se riferite agli immobili detenuti a scopo di investimento.

Successivamente alla rilevazione iniziale, le attività materiali sono iscritte al costo al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore per deterioramento.

I fabbricati, se quantificabili separatamente, sono trattati separatamente ai fini contabili, anche quando sono acquistati congiuntamente. I terreni non sono ammortizzati in quanto, di norma, caratterizzati da vita utile illimitata; i fabbricati, invece, hanno una vita utile limitata e, pertanto, sono ammortizzati.

Le immobilizzazioni a vita utile limitata vengono sistematicamente ammortizzate a quote costanti durante la loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

Fabbricati non superiore a 33,3 anni
Mobili e arredi non superiore a 9 anni
Macchine e dispositivi elettronici non superiore a 5 anni
Impianti, macchinari e attrezzature non superiore a 14 anni
Automezzi non superiore a 4 anni

La stima della vita utile delle immobilizzazioni materiali viene rivista ad ogni chiusura di periodo tenendo conto delle condizioni di utilizzo delle attività, delle condizioni di manutenzione, della obsolescenza attesa ecc. e se le attese sono difformi dalle stime precedenti, la relativa vita utile viene rideterminata e la quota di ammortamento per il periodo corrente e per quelli successivi viene rettificata.

In particolare, si precisa che le spese per migliorie capitalizzate sull'attività principale, con particolare riferimento agli immobili, possono determinare un significativo aumento della vita utile del bene, che non può in ogni caso superare la vita utile sopra riportata a partire dalla data di capitalizzazione della miglioria.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività materiale è eliminata dallo stato patrimoniale (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti benefici economici futuri dal suo utilizzo o dal suo realizzo; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 180. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività materiali".

7 - Attività immateriali

Le attività immateriali sono attività non monetarie ad utilità pluriennale, identificabili pur se prive di consistenza fisica, controllate dalla società, e dalle quali è probabile che affluiranno benefici economici futuri.

Le attività immateriali sono relative principalmente ad avviamento, marchi e domini, software e oneri sostenuti per la realizzazione del sito Fineco.

Le attività immateriali diverse dall'avviamento sono iscritte in bilancio al costo d'acquisto, comprensivo di qualunque costo diretto sostenuto per predisporre l'attività all'utilizzo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore eventualmente registrate.

Le immobilizzazioni immateriali aventi durata definita sono sistematicamente ammortizzate a quote costanti in base alla stima della loro vita utile.

Le vite utili normalmente stimate sono le seguenti:

software non superiore a 3 anni;
--- ---------- ------------------------- --

altre attività immateriali non superiore a 5 anni.

Non sono presenti attività immateriali aventi durata indefinita, ad eccezione dell'avviamento, del marchio e domini Fineco.

Qualora vi sia obiettiva evidenza che una singola attività possa aver subito una riduzione di valore si procede alla comparazione tra il valore contabile dell'attività con il suo valore recuperabile, pari al maggiore tra il fair value, dedotti i costi di vendita, ed il relativo valore d'uso, inteso come il valore attuale dei flussi finanziari futuri che si prevede origineranno dall'attività. Le eventuali rettifiche di valore sono rilevate alla voce 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali" di conto economico.

Qualora venga ripristinato il valore di un'attività immateriale, diversa dall'avviamento, precedentemente svalutata, il nuovo valore contabile non può eccedere il valore netto contabile che sarebbe stato determinato se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti.

Un'attività immateriale è eliminata dallo stato patrimoniale consolidato (i) all'atto della sua dismissione o (ii) quando non sono previsti, dal suo utilizzo o dal suo realizzo, ulteriori benefici economici futuri; l'eventuale differenza tra il valore di cessione o valore recuperabile e il valore contabile viene rilevata a conto economico, rispettivamente, alla voce 250. "Utili (Perdite) da cessione di investimenti" ovvero 190. "Rettifiche/Riprese di valore nette su attività immateriali".

Avviamento

Ai sensi dell'IFRS3, l'avviamento è rappresentato dall'eccedenza, in sede di aggregazione aziendale ("business combination"), del costo d'acquisizione sostenuto rispetto all'interessenza acquisita nel fair value netto, alla data di acquisizione, degli attivi e dei passivi patrimoniali acquisiti.

L'avviamento sulle acquisizioni di società controllate e joint ventures (consolidate proporzionalmente) è esposto fra le attività immateriali; quello sulle acquisizioni di società collegate è invece insito nel costo di acquisto e, conseguentemente, esposto ad incremento del valore delle partecipazioni.

Nello specifico, l'avviamento iscritto tra le attività immateriali nel presente bilancio riviene dalle acquisizioni di società oggetto di fusione o incorporazione.

In sede di valutazione successiva, l'avviamento è esposto in bilancio al netto delle eventuali perdite di valore cumulate e non è assoggettato ad ammortamento.

L'avviamento è annualmente sottoposto ad impairment test. Le rettifiche di valore dell'avviamento sono registrate nel conto economico alla voce 240. "Rettifiche di valore dell'avviamento". Sull'avviamento non sono ammesse riprese di valore.

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi per il tramite di consulenti finanziari, attività che sono state completamente integrate nell'operatività corrente della Banca, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo rispetto alla profittabilità complessiva della Banca stessa. Ciò significa che ai fini della conferma della congruità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda FinecoBank. La cash generating unit (CGU) è la Banca nel suo complesso incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente.

Infatti, considerato il particolare modello di business della Banca, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari, piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, la contabilizzazione di costi/ricavi allocati alle macro aree di attività non è considerata rilevante e significativa.

Per ulteriori informazioni sull'avviamento ed il relativo test di impairment si veda anche la sezione 9.3 Attività immateriali – Altre informazioni della successiva Parte B della presente nota integrativa.

8 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione

Rientrano in tali categorie le singole attività (materiali, immateriali e finanziarie) non correnti o gruppi di attività in via di dismissione, con le relative passività associate, come disciplinati dall'IFRS 5.

Le singole attività (o i gruppi di attività in via di dismissione) e le relative passività, sono iscritte nello stato patrimoniale rispettivamente alle voci 110. "Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione" e 70. "Passività associate ad attività in via di dismissione" al minore tra il valore contabile ed il fair value al netto dei costi di cessione.

Le riserve da valutazione relative ad Attività non correnti in via di dismissione, registrate in contropartita delle variazioni di valore a tal fine rilevanti, sono evidenziate separatamente nel Prospetto della redditività complessiva (si veda Parte D - Redditività complessiva).

Il saldo positivo o negativo dei proventi (dividendi, interessi, ecc.) e degli oneri (interessi passivi, ecc.) relativi ai gruppi di attività e passività in via di dismissione, al netto della relativa fiscalità corrente e differita, è rilevato alla voce 290. "Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte" di conto economico. Gli utili e le perdite riconducibili a singole attività in via di dismissione sono iscritti nella voce più idonea di conto economico.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti "Attività non correnti in via di dismissione".

9 - Fiscalità corrente e differita

Le attività e le passività fiscali sono rilevate nello stato patrimoniale del bilancio rispettivamente nelle voci 100. "Attività fiscali" dell'attivo e 60. "Passività fiscali" del passivo.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

In applicazione del "Balance sheet liability method" le poste contabili della fiscalità corrente e differita comprendono:

  • attività fiscali correnti, ossia eccedenze di pagamenti sulle obbligazioni fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • passività fiscali correnti, ossia debiti fiscali da assolvere secondo la legislazione fiscale nazionale vigente;
  • attività fiscali differite, ossia gli importi delle imposte sul reddito recuperabili negli esercizi futuri e riferibili a:
    • o differenze temporanee deducibili;
      • o riporto a nuovo di perdite fiscali non utilizzate;
      • o riporto a nuovo di crediti di imposta non utilizzati;
  • passività fiscali differite, ossia debiti per imposte sul reddito dovute negli esercizi futuri riferibili a differenze temporanee imponibili.

Le attività fiscali e le passività fiscali correnti e differite sono calcolate applicando la legislazione fiscale nazionale vigente e sono contabilizzate come onere (provento) secondo il medesimo criterio di competenza economica dei costi e dei ricavi che le hanno originate. In particolare per la fiscalità corrente l'IRES è stata calcolata con l'aliquota del 27,50%, ai fini IRAP l'aliquota applicata è stata del 5,57%.

A tale riguardo si evidenzia come gli effetti della riduzione dell'aliquota IRES dal 27,50% al 24% introdotta, a decorrere dal 1° gennaio 2017 con effetto per i periodi di imposta successivi a quello in corso al 31 dicembre 2016, dalla Legge di Stabilità per il 2016 risultano "neutralizzati" per la Banca a seguito dell'introduzione, ad opera della medesima Legge, di una addizionale di 3,5 punti percentuali per gli enti creditizi con effetto per gli stessi periodi di imposta.

In generale, le attività e le passività fiscali differite emergono nelle ipotesi in cui la deducibilità o l'imponibilità del costo o del provento sono differite rispetto alla loro rilevazione contabile.

Le attività fiscali e le passività fiscali differite sono rilevate in base alle aliquote fiscali che, alla data di riferimento del bilancio, si prevede saranno applicabili nell'esercizio nel quale sarà realizzata l'attività o sarà estinta la passività, sulla base della vigente legislazione fiscale e sono periodicamente riviste al fine di tenere conto di eventuali modifiche normative.

Inoltre, le attività fiscali differite sono rilevate solo nella misura in cui si preveda il loro recupero attraverso la produzione di sufficiente futuro reddito imponibile. In ossequio a quanto previsto dallo IAS12, la probabilità che esista reddito imponibile futuro sufficiente all'utilizzo delle attività fiscali differite è oggetto di verifica periodica. Qualora dalla suddetta verifica risulti l'insufficienza di reddito imponibile futuro, le attività fiscali differite sono corrispondentemente ridotte.

Le passività fiscali differite sono sempre contabilizzate.

Le imposte correnti e differite sono rilevate nel conto economico alla voce 270. "Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente", ad eccezione di quelle imposte che si riferiscono a partite che sono accreditate o addebitate, nell'esercizio stesso o in un altro, direttamente a patrimonio netto, quali, ad esempio, quelle relative agli utili e perdite da valutazione su attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva, le cui variazioni di valore sono rilevate, al netto delle imposte, direttamente nel prospetto della redditività complessiva tra le riserve da valutazione.

Le attività fiscali correnti sono rappresentate nello Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali correnti qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare gli ammontari rilevati; e
  • l'intenzione di regolare le posizioni attive e passive con un unico pagamento su base netta o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

Le attività fiscali differite sono rappresentate a Stato Patrimoniale al netto delle relative passività fiscali differite qualora sussistano i seguenti requisiti:

  • esistenza di un diritto di compensare le sottostanti attività fiscali correnti con le passività fiscali correnti; e
  • le attività e le passività fiscali differite si riferiscono a imposte sul reddito applicate dalla medesima giurisdizione fiscale sullo stesso soggetto passivo d'imposta o su soggetti passivi d'imposta diversi che intendono regolare le passività e le attività fiscali correnti su base netta (normalmente in presenza di un contratto di Consolidato fiscale).

10 - Fondi per rischi e oneri

Fondi per rischi ed oneri a fronte di impegni e garanzie rilasciate

La sottovoce dei fondi per rischi ed oneri in esame accoglie i fondi per rischio di credito rilevati a fronte degli impegni ad erogare fondi ed alle garanzie rilasciate che rientrano nel perimetro di applicazione delle regole sull'impairment ai sensi dell'IFRS 9, secondo quanto illustrato nella successiva specifica sezione "Impairment". Gli effetti della valutazione sono registrati nel conto economico alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri: a) impegni e garanzie rilasciate".

Fondi di quiescenza e per obblighi simili

I fondi di quiescenza – ossia gli accantonamenti relativi a benefici ai dipendenti erogati successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro – si qualificano come piani a contribuzione definita o come piani a benefici definiti, a seconda della natura del piano.

In particolare:

  • un piano a benefici definiti garantisce una serie di benefici che dipendono da fattori quali l'età, gli anni di servizio e le politiche di remunerazione dell'impresa. In questo caso il rischio attuariale e il rischio d'investimento ricadono in sostanza sull'impresa;
  • un piano a contribuzione definita è invece un piano in base al quale l'impresa versa dei contributi predeterminati. Il beneficio è dato dall'ammontare accumulato rappresentato dai contributi stessi e dal rendimento sui contributi. L'erogante non ha rischio attuariale e/o d'investimento legato a tale tipologia di piano in quanto non ha l'obbligazione legale o implicita di pagare ulteriori contributi qualora il fondo non detenga attività sufficienti per pagare i benefici a tutti i dipendenti.

Nel caso in cui tali fondi siano del primo tipo, ossia a benefici definiti, la determinazione dei valori attuali richiesti viene effettuata da un attuario esterno, con l'utilizzo del "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito".

Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità teorica complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

Più precisamente, l'importo contabilizzato come passività/attività netta, in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised, alla voce 100. "Fondi per rischi e oneri: b) quiescenza e obblighi simili" è pari al valore attuale dell'obbligazione alla data di riferimento del bilancio, meno eventuali costi previdenziali relativi alle prestazioni di lavoro passate non ancora rilevate, meno il fair value alla data di riferimento del bilancio delle attività a servizio del piano diverse da quelle che serviranno a estinguere direttamente le obbligazioni aggiustato per gli effetti del cosiddetto "asset ceiling" (a limitare l'ammontare dell'attività netta riconoscibile al massimale di attività disponibili all'entità). Gli utili/perdite attuariali rivenienti dalla valutazione delle passività a benefici definiti vengono rilevati in contropartita del Patrimonio netto consolidato nell'ambito della voce 110. "Riserve da valutazione" ed esposti nel Prospetto della redditività complessiva.

Il tasso impiegato per attualizzare le obbligazioni (finanziate o non finanziate) connesse ai benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro varia a seconda del Paese/divisa di denominazione della passività e viene determinato in base ai rendimenti di mercato alla data di riferimento del bilancio di obbligazioni di aziende primarie con durata media coerente a quella della passività stessa.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti fondi di quiescenza e obblighi simili.

Altri fondi

Gli altri fondi per rischi ed oneri sono costituiti da passività rilevate quando:

  • l'impresa ha un'obbligazione attuale (legale o implicita) quale risultato di un evento passato;
  • è probabile che sarà necessario l'esborso di risorse atte a produrre benefici economici per adempiere l'obbligazione; e
  • può essere effettuata una stima attendibile dell'ammontare della relativa passività.

Gli importi accantonati sono determinati in modo che rappresentino la migliore stima della spesa richiesta per adempiere alle obbligazioni. Nel determinare tale stima si considerano i rischi e le incertezze che attengono ai fatti e alle circostanze in esame.

Nel caso dei fondi rischi e oneri per controversie legali, la stima include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, anche le spese da riconoscere ai legali, consulenti tecnici e/o esperti, che assistono la Banca nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti.

Tale stima è determinata dalla Banca, in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base dell'analisi del trend storico delle spese legali sostenute, per tipologia di contenzioso e grado di giudizio.

Inoltre, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato.

I fondi accantonati sono periodicamente riesaminati ed eventualmente adeguati per riflettere la migliore stima corrente. Quando, a seguito del riesame, il sostenimento dell'onere diviene improbabile, l'accantonamento viene stornato.

Un accantonamento è utilizzato solo a fronte degli oneri per i quali è stato originariamente iscritto. L'accantonamento dell'esercizio, registrato alla voce 170. "Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti" del conto economico, include gli incrementi dei fondi dovuti al trascorrere del tempo ed è al netto degli eventuali storni.

Negli "Altri fondi" sono comprese anche le obbligazioni concernenti i benefici spettanti ai consulenti finanziari ed in particolare l'indennità suppletiva di clientela e l'indennità contrattuale, che sono assimilabili a piani a prestazione definita e quindi le relative obbligazioni sono state calcolate, da parte di un attuario, utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda il paragrafo "Fondi di quiescenza e obblighi simili"), e il patto di non concorrenza.

In alcune circostanze gli accantonamenti per rischi ed oneri (ad esempio quelli connessi alle spese del personale o alle spese amministrative) sono stati rilevati nella voce propria del conto economico per meglio rifletterne la natura.

11 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato comprendono gli strumenti finanziari (diversi dalle passività di negoziazione e da quelle valutate al fair value) rappresentativi delle diverse forme di provvista di fondi da terzi (tra i quali depositi, conti correnti, finanziamenti, passività del leasing, debiti di funzionamento connessi con la prestazione di attività e di servizi finanziari come definiti dal T.U.B. e dal T.U.F.).

Le passività finanziarie sono inizialmente rilevate alla data di regolamento al fair value, che normalmente corrisponde al corrispettivo ricevuto, al netto dei costi di transazione direttamente attribuibili alla passività finanziaria; gli interessi maturati sono rilevati a conto economico, nel margine d'interesse, in base al criterio del tasso di interesse effettivo pro rata temporis lungo la durata del credito.

Dopo l'iniziale rilevazione, tali strumenti sono valutati al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

Le passività finanziarie valutate al costo ammortizzato includono le passività del leasing rilevate inizialmente pari al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti per il leasing sono attualizzati utilizzando il tasso di finanziamento marginale della Banca, determinato sulla base del costo del funding per passività di durata e garanzie simili a quelle implicite nei contratti di leasing. La passività del leasing deve essere rideterminata, dopo la data di decorrenza, nel caso vengano apportate delle modifiche ai pagamenti dovuti per il leasing; l'importo della rideterminazione della passività del leasing deve essere rilevata come una rettifica della corrispondente attività per diritto di utilizzo.

Gli strumenti di debito ibridi (combinati), indicizzati a strumenti azionari, valute estere, strumenti di credito o indici, sono considerati strumenti strutturati. Il derivato incorporato è separato dal contratto primario e rappresenta un derivato a sé stante qualora i criteri per la separazione siano rispettati. Il derivato incorporato è iscritto al suo fair value, classificato fra le attività o le passività finanziarie detenute per la negoziazione e successivamente fatto oggetto di valutazione al fair value con iscrizione dei relativi utili o perdite a conto economico alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione". Al contratto primario è inizialmente attribuito il valore corrispondente alla differenza tra l'importo complessivo incassato e il fair value del derivato incorporato.

Gli strumenti convertibili in azioni proprie comportano il riconoscimento, alla data di emissione, di una passività finanziaria e di una componente del patrimonio netto iscritta alla voce 130. "Strumenti di capitale", qualora il regolamento del contratto preveda la consegna fisica. In particolare, alla componente di patrimonio netto è attribuito il valore residuo risultante dopo aver dedotto dal valore complessivo dello strumento il valore determinato distintamente per una passività finanziaria priva di clausola di conversione avente gli stessi flussi di cassa. La risultante passività finanziaria è quindi misurata al costo ammortizzato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo.

I titoli in circolazione sono iscritti al netto degli ammontari riacquistati; la differenza tra il valore contabile della passività e l'ammontare pagato per acquistarla viene registrato nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: c) passività finanziarie". Il successivo ricollocamento/vendita da parte dell'emittente è considerato come una nuova emissione che non genera alcun effetto economico.

Si precisa che le esposizioni debitorie della Banca a livello consolidato non prevedono covenants (si veda glossario negli allegati) che comportino la decadenza o la modifica dei benefici del termine, né sussistono operazioni che abbiano comportato la trasformazione delle stesse in strumenti di patrimonio (per i quali possa essere applicabile l'IFRIC 19 Estinzione di passività finanziarie con strumenti rappresentativi di capitale).

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti titoli in circolazione, strumenti di debito ibridi e strumenti convertibili in azioni proprie.

12 - Passività finanziarie di negoziazione

Le passività finanziarie detenute per finalità di negoziazione comprendono:

  • contratti derivati che non sono designati come strumenti di copertura;
  • obbligazioni a consegnare attività finanziarie prese a prestito da un venditore allo scoperto (ossia le vendite allo scoperto di attività finanziarie non già possedute);
  • passività finanziarie emesse con l'intento di riacquistarle a breve termine;
  • passività finanziarie che fanno parte di un portafoglio di strumenti finanziari considerato unitariamente e per il quale sussiste evidenza della sua gestione in un'ottica di negoziazione.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Gli utili e le perdite realizzati dalla negoziazione, cessione o rimborso e gli utili e le perdite non realizzati derivanti dalle variazioni del fair value di strumenti appartenenti al portafoglio di negoziazione sono iscritti nel conto economico nella voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione", ivi compresi i derivati finanziari connessi alla "fair value option".

13 - Passività finanziarie designate al fair value

Le passività finanziarie, analogamente alle attività finanziarie, possono essere designate, coerentemente a quanto disposto da IFRS 9, al momento della rilevazione iniziale ovvero in sede di prima applicazione del principio, come passività finanziarie valutate al fair value, purché:

tale designazione elimini o riduca notevolmente una discordanza che altrimenti risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite;

ovvero,

un gruppo di attività finanziarie, di passività finanziarie o di entrambe sia gestito e valutato al fair value secondo una gestione del rischio o una strategia di investimento documentata internamente al Consiglio di Amministrazione o organo equivalente.

Possono rientrare in tale categoria anche passività finanziarie rappresentate da strumenti ibridi (combinati) contenenti derivati incorporati che avrebbero, altrimenti, dovuto essere fatti oggetto di scorporo.

Le passività finanziarie appartenenti a tale categoria, inclusi i contratti derivati, sono valutate al fair value inizialmente e durante la vita dell'operazione.

Le variazioni di fair value sono iscritte a conto economico nella voce 110. "Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: a) attività e passività finanziarie designate al fair value", con l'eccezione di eventuali variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio che sono esposte a voce 110. Riserve da valutazione" del patrimonio netto a meno che tale contabilizzazione non determini una discordanza che risulterebbe dalla valutazione su basi diverse di attività o passività e dei relativi utili e perdite, nel qual caso anche le variazioni di fair value derivanti da variazioni del proprio merito creditizio sono iscritte a conto economico.

Alla data di riferimento del bilancio non sono presenti passività finanziarie classificate fra le "Passività finanziarie valutate al fair value".

14 - Operazioni in valuta

Le operazioni in valute estere sono rilevate al tasso di cambio corrente alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie sono convertite utilizzando il tasso di cambio di chiusura dell'esercizio.

Le differenze di cambio derivanti dalla liquidazione delle transazioni a tassi differenti da quello della data di transazione e le differenze di cambio non realizzate su attività e passività monetarie in valuta non ancora regolate, diverse da quelle designate al fair value e da quelle di copertura, sono rilevate alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico.

Le attività e le passività non monetarie, iscritte al costo storico, sono convertite utilizzando il tasso di cambio essere alla data dell'operazione, mentre quelle valutate al fair value sono convertite utilizzando il cambio di fine periodo.

In questo caso, quando un utile o una perdita relativi ad un elemento non monetario sono rilevati a patrimonio netto, la differenza cambio relativa a tale elemento è rilevata anch'essa a patrimonio; quando un utile o una perdita sono rilevati a conto economico, è rilevata in conto economico anche la relativa differenza cambio.

Tutte le differenze di cambio rilevate nelle riserve da valutazione nel patrimonio netto sono esposte anche nel Prospetto della redditività complessiva.

15- Altre informazioni

Aggregazioni aziendali

Un'aggregazione aziendale consiste in una transazione con la quale un'entità ottiene il controllo di un'impresa o di un ramo aziendale, determinando la combinazione di attività aziendali distinte in un unico soggetto tenuto alla redazione del bilancio.

Un'aggregazione aziendale può dare luogo ad un legame partecipativo tra capogruppo (acquirente) e controllata (acquisita); può prevedere l 'acquisto dell'attivo netto di un'altra impresa, con l'emersione di un eventuale avviamento, oppure l 'acquisto del capitale dell'altra impresa (nell'ambito di operazioni di fusione e conferimento).

In base a quanto disposto dall' IFRS 3, le aggregazioni aziendali aventi ad oggetto un ramo aziendale devono essere contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto che prevede le seguenti fasi:

  • identificazione dell'acquirente;
  • determinazione del costo dell'aggregazione aziendale;

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

allocazione, alla data di acquisizione, del costo dell'aggregazione aziendale alle attività acquisite e alle passività e passività potenziali assunte.

In particolare, il costo di una aggregazione aziendale è determinato come la somma complessiva dei fair value, alla data dello scambio, delle attività cedute, delle passività sostenute o assunte e degli strumenti rappresentativi di capitale emessi, in cambio del controllo dell'acquisito.

La data di acquisizione è la data in cui si ottiene effettivamente il controllo sull'acquisito. Quando l'acquisizione viene realizzata con un'unica operazione di scambio, la data dello scambio coincide con quella di acquisizione.

Qualora l'aggregazione aziendale sia realizzata tramite più operazioni di scambio il costo dell'aggregazione è comunque pari al fair value dell'intera partecipazione acquisita. Ciò comporta la rivalutazione al fair value, con iscrizione degli effetti a conto economico, delle partecipazioni in precedenza detenute nell'impresa acquisita.

Il costo di un'aggregazione aziendale viene allocato rilevando le attività, le passività e le passività potenziali identificabili dell'acquisito ai relativi fair value alla data di acquisizione. Eccezioni a questo principio sono costituite dalle imposte sul reddito, dai benefici a dipendenti, dalle attività derivanti da indennizzi, dai diritti riacquisiti, dalle attività non correnti detenute per la vendita e dalle operazioni con pagamento basato su azioni che sono oggetto di valutazione secondo quanto disposto dal principio ad essi applicabile.

La differenza positiva tra il costo dell'aggregazione aziendale e l'interessenza dell'acquirente al fair value netto delle attività, passività e passività potenziali identificabili, deve essere contabilizzata come avviamento.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è sottoposto con cadenza almeno annuale ad impairment test.

In caso di differenza negativa viene effettuata una nuova misurazione. Tale differenza negativa, se confermata, è rilevata immediatamente come ricavo a conto economico. Nel caso in cui l'acquisizione abbia ad oggetto una percentuale inferiore al 100% del patrimonio dell'impresa acquisita si procede alla rilevazione del patrimonio di pertinenza di terzi.

Alla data di acquisizione il patrimonio di pertinenza di terzi è valutato:

  • al fair value, oppure
  • come proporzione delle interessenze di terzi nelle attività, passività e passività potenziali identificabili dell'impresa acquisita.

Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate (Purchased Originated Credit Impaired- POCI)

Qualora all'atto dell'iscrizione iniziale un'esposizione creditizia iscritta nello stato patrimoniale nelle voci 30. "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" o 40. "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", risulti essere deteriorata, la stessa è qualificata quale "Attività finanziaria deteriorata acquisita o originata" (Purchased Originated Credit Impaired- POCI).

Il costo ammortizzato e, conseguentemente, gli interessi attivi generati da tali attività sono calcolati considerando, nella stima dei flussi di cassa futuri, le perdite creditizie attese lungo l'intera durata residua dell'attività stessa. Tali perdite creditizie attese sono oggetto di periodica revisione determinando la rilevazione di rettifiche o di riprese di valore.

Le "Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate" sono convenzionalmente presentate all'iscrizione iniziale nell'ambito dello Stadio 3. Qualora, a seguito di un miglioramento del merito creditizio della controparte, le attività risultino "in bonis" le stesse sono classificate nell'ambito dello Stadio 2. Tali attività non sono mai classificate nell'ambito dello Stadio 1 poiché la perdita creditizia attesa deve essere sempre calcolata considerando un orizzonte temporale pari alla durata residua.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti Attività finanziarie deteriorate acquisite o originate.

Altri benefici ai dipendenti a lungo termine

I benefici per i dipendenti a lungo termine sono iscritti nello stato patrimoniale consolidato alla voce 80. "Altre passività" in base alla valutazione alla data di bilancio degli impegni assunti.

Azioni proprie

La movimentazione delle azioni proprie presenti in portafoglio è rilevata in contropartita diretta del patrimonio netto, ossia in riduzione di quest'ultimo per il controvalore degli acquisti ed in aumento per il controvalore delle vendite. Ciò implica che, in caso di successiva cessione, la differenza tra il prezzo di vendita delle azioni proprie ed il relativo costo di acquisto, al netto dell'eventuale effetto fiscale, è rilevata integralmente in contropartita al patrimonio netto.

Compensazione di attività e passività finanziarie

La compensazione contabile tra poste dell'attivo e del passivo viene effettuata in base alle indicazioni dello IAS 32, accertata la presenza dei seguenti requisiti:

  • il possesso di un diritto esercitabile per la compensazione degli importi rilevati contabilmente;
  • l'intenzione di regolare le partite al netto o realizzare l'attività ed estinguere contemporaneamente la passività.

In ottemperanza a quanto richiesto dall'IFRS 7, informazioni di maggior dettaglio sono contenute nelle tabelle di nota integrativa, riportate in Parte B Altre informazioni.

In tali tavole, in particolare, sono esposti:

  • i valori di bilancio, prima e dopo gli effetti della compensazione contabile, relativi alle attività e passività finanziarie che soddisfano le condizioni necessarie al riconoscimento di tali effetti;
  • la misura delle esposizioni che non soddisfano tali requisiti, ma che sono incluse in accordi di Master Netting Agreement o similari, che attivano le condizioni di compensazione solo in seguito a specifiche circostanze (ad es. un evento di default);
  • la misura delle garanzie reali ad esse connesse.

Costo ammortizzato

Il costo ammortizzato di un'attività o passività finanziaria è il valore a cui questa è stata misurata al momento della rilevazione iniziale, al netto dei rimborsi di capitale, aumentato o diminuito dall'ammortamento complessivo calcolato utilizzando il criterio dell'interesse effettivo su qualsiasi differenza tra il valore iniziale e quello a scadenza e dedotta qualsiasi perdita di valore.

Il criterio dell'interesse effettivo è il metodo di ripartizione degli interessi attivi o passivi lungo la durata di un'attività o passività finanziaria. Il tasso di interesse effettivo è il tasso che attualizza esattamente i pagamenti o incassi futuri attesi lungo la vita dello strumento finanziario al valore contabile netto dell'attività o passività finanziaria. Esso include tutti gli oneri e punti base pagati o ricevuti tra le parti di un contratto che sono parte integrante di tale tasso, i costi di transazione e tutti gli altri premi o sconti.

Tra le commissioni che sono considerate parte integrante del tasso di interesse effettivo vi sono le commissioni iniziali ricevute per l'erogazione o l'acquisto di un'attività finanziaria che non sia classificata come valutata al fair value, quali, ad esempio, quelle ricevute a titolo di compenso per la valutazione delle condizioni finanziarie del debitore, per la valutazione e la registrazione delle garanzie e, più in generale, per il perfezionamento dell'operazione.

I costi di transazione, a loro volta, includono gli onorari e le commissioni pagati ad agenti (inclusi i dipendenti che svolgono la funzione di agenti di commercio), consulenti, mediatori e operatori, i contributi prelevati da organismi di regolamentazione e dalle Borse valori, le tasse e gli oneri di trasferimento. I costi di transazione non includono invece costi di finanziamento o costi interni amministrativi o di gestione.

Criteri di classificazione delle attività finanziarie

Il nuovo metodo di classificazione e di valutazione delle attività finanziarie previsto dall'IFRS 9 si basa sulla modalità di gestione ("business model") e sulle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali dello strumento finanziario (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

In base al business model perseguito dall'entità per la gestione degli strumenti finanziari, le attività possono essere classificate come:

  • "detenute per incassare flussi di cassa contrattuali" ("HTC"), valutate al costo ammortizzato e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese;
  • "detenute per incassare i flussi di cassa e per la vendita" ("HTCS"), valutate al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo, in una riserva di patrimonio netto, e sottoposte a riduzione di valore basata sulle perdite attese);
  • "detenute nell'ambito di altri modelli di business", ad esempio detenute per la negoziazione, valutate al fair value rilevato a conto economico.

È possibile, inoltre, al momento della rilevazione iniziale:

  • designare irrevocabilmente un'attività finanziaria come valutata al fair value rilevato a conto economico se in questo modo si elimina o si riduce significativamente un disallineamento ("disallineamento contabile") che altrimenti risulterebbe da una differente valutazione di attività o passività o dalla rilevazione di utili e perdite su basi differenti;
  • designare irrevocabilmente particolari investimenti in strumenti rappresentativi di capitale, che sarebbero altrimenti valutati al fair value rilevato a conto economico, come valutati al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo. Al momento della cessione le variazioni di fair value iscritte in apposita riserva di patrimonio netto non sono riclassificate a conto economico, bensì ad altra riserva di patrimonio netto.

Business model

Per quanto riguarda il business model, l'IFRS 9 individua tre fattispecie in relazione alla modalità con cui sono gestiti i flussi di cassa e le vendite delle attività finanziarie:

  • Held to collect (HTC): il cui obiettivo è quello di detenere le attività finanziarie al fine di incassare i flussi di cassa contrattuali. L'inserimento di un portafoglio di attività finanziarie in tale business model non comporta necessariamente l'impossibilità di vendere gli strumenti anche se è necessario considerare la frequenza, il valore e la tempistica delle vendite, le ragioni delle vendite e le aspettative riguardo alle vendite future;
  • Held to collect and sell (HTCS): il cui obiettivo è perseguito sia mediante l'incasso dei flussi contrattuali sia mediante la vendita delle attività finanziarie. Entrambe le attività (raccolta dei flussi contrattuali e vendita) sono indispensabili per il raggiungimento dell'obiettivo del modello

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

di business, pertanto, le vendite sono più frequenti e significative rispetto ad un business model HTC e sono parte integrante delle strategie perseguite;

Altri modelli di business: nei quali confluiscono sia le attività finanziarie detenute con finalità di trading sia le attività finanziarie gestite con un modello di business non riconducibile ai business model precedenti.

Il Business model della Banca è determinato dai Dirigenti con responsabilità strategiche ad un livello che riflette il modo in cui gruppi di attività finanziarie sono gestiti collettivamente per perseguire un determinato obiettivo aziendale. Il Business model non dipende dalle intenzioni della dirigenza rispetto ad un singolo strumento, di conseguenza questa condizione non configura un approccio strumento per strumento in materia di classificazione e deve essere stabilita ad un livello più elevato di aggregazione con l'obiettivo aziendale di perseguire, tempo per tempo, specifiche performances di massimizzazione del margine di interesse e delle commissioni accessorie, a fronte del contenimento del rischio di credito, sempre compatibili con il RAF (risk appetite framework) stabilito annualmente dalla Banca. Tuttavia, la Banca può avere più di un modello di business per la gestione dei suoi strumenti.

Per il business model Held to collect, la Banca ha definito le soglie di ammissibilità delle vendite che non inficiano la classificazione (frequenti ma non significative, individualmente e in aggregato, oppure infrequenti anche se di ammontare significativo) e, contestualmente, sono stati stabiliti i parametri per individuare le vendite coerenti con tale modello di business in quanto riconducibili ad un incremento del rischio di credito.

La Banca ha ricondotto nel business model "HTC" le seguenti attività finanziarie, in funzione delle finalità di detenzione e dell'atteso turnover delle stesse:

  • finanziamenti alla clientela (mutui, prestiti personali, sovvenzioni chirografarie, carte di credito revolving, aperture di credito in conto corrente e, convenzionalmente, scoperti di conto corrente);
  • operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail "Leva multiday";
  • carte di credito a saldo;
  • depositi, finanziamenti e pronti contro termine di tesoreria;
  • altri crediti di funzionamento;
  • titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali con l'intento di conseguire una redditività di medio/lungo termine.

Nel business model "HTCS" sono stati ricondotti i titoli di proprietà per i quali l'obiettivo perseguito dalla Banca nella propria politica di investimento è la gestione del fabbisogno di liquidità corrente della Banca, mantenere un determinato profilo di margine d'interesse o allineare le durate delle attività e passività finanziarie. Le vendite costituiscono parte integrante di tale modello di business, pertanto non esiste alcuna soglia di turnover delle vendite di portafoglio, né in termini di frequenza né in termini di ammontare delle vendite. Nonostante ciò, per perseguire l'obiettivo del modello di business, non è ammessa un'attività di trading e gli acquisti devono essere effettuati con un orizzonte temporale non di breve periodo.

Negli "Altri Business model" sono ricondotte le attività che non rientrano nei business model precedenti; si tratta di attività finanziarie che non sono possedute nell'ambito di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali o il cui obiettivo è perseguito mediante sia la raccolta dei flussi finanziari contrattuali sia la vendita delle attività finanziarie e che, invece, riflettono le intenzioni di trading.

In particolare, si tratta delle seguenti attività identificate dalla Banca:

  • attività finanziare connesse all'internalizzazione
  • attività finanziarie di trading
  • titoli ritirati dalla clientela
  • altri titoli (che non rientrano in nessuno dei precedenti punti).

SPPI Test

Al fine di valutare se le caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie consentano la valutazione al costo ammortizzato (HTC) o al fair value con impatto sulla redditività complessiva (HTCS) - oltre all'analisi relativa al business model - è necessario che i termini contrattuali delle attività finanziarie prevedano, a determinate date, flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire (criterio SPPI - Solely Payments of Principal and Interests).

Il test SPPI deve essere effettuato su ogni singolo strumento finanziario, al momento dell'iscrizione nel bilancio. Successivamente alla rilevazione iniziale, e finché è rilevata in bilancio, l'attività non è più oggetto di nuove valutazioni ai fini del test SPPI. Qualora si proceda alla cancellazione (derecognition) di uno strumento finanziario e all'iscrizione di una nuova attività finanziaria occorre procedere all'effettuazione del test SPPI sul nuovo asset.

Ai fini dell'applicazione del test SPPI, l'IFRS 9 fornisce le seguenti definizioni:

  • Capitale: è il fair value (valore equo) dell'attività finanziaria al momento della rilevazione iniziale. Tale valore può modificarsi durante la vita dello strumento finanziario, per esempio per effetto dei rimborsi di parte del capitale;
  • Interesse: costituisce il corrispettivo per il valore temporale del denaro, per il rischio di credito associato all'importo del capitale da restituire durante un dato periodo di tempo e per gli altri rischi e costi di base legati al prestito, nonché per il margine di profitto.

Per l'effettuazione del test SPPI nell'ambito dei processi di concessione del credito e per l'operatività in titoli di debito è stato realizzato un tool basato su una metodologia sviluppata internamente (alberi decisionali).

Per l'operatività in titoli di debito, il test è effettuato, tramite l'utilizzo del tool precedentemente citato, nel momento dell'acquisto dello strumento finanziario.

Per i prodotti di credito standard, il test SPPI è effettuato in sede di proposta di commercializzazione di un nuovo prodotto o di variazione delle condizioni standard di un prodotto esistente e l'esito del test viene esteso a tutti i singoli rapporti riconducibili al medesimo prodotto a catalogo. Per i prodotti di credito le cui condizioni contrattuali si discostano dalla scheda prodotto standard, il test SPPI è effettuato in sede di erogazione di ogni finanziamento/concessione di una nuova linea di credito attraverso l'utilizzo del medesimo tool.

Si precisa che la Banca non ha stabilito soglie "de-minimis" o "non genuine" considerando una qualsiasi clausola o caratteristica contrattuale dei flussi che non rispetta il requisito SPPI come un trigger che provoca il fallimento del test SPPI; ciò in considerazione della natura del portafoglio crediti e titoli della Banca, composto da attività finanziarie plain vanilla.

Derecognition di attività finanziarie

La "derecognition" è la cancellazione dallo stato patrimoniale di un'attività finanziaria rilevata precedentemente.

Prima di valutare la sussistenza delle condizioni per la cancellazione dal bilancio di attività finanziarie è necessario, secondo IFRS 9, verificare se queste condizioni siano da applicare a tali attività nella loro interezza ovvero possano riferirsi soltanto ad una parte di esse. Le norme sulla cancellazione sono applicate ad una parte delle attività finanziarie oggetto del trasferimento soltanto se sussiste almeno uno dei seguenti requisiti:

  • la parte comprende soltanto flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto la quota interamente proporzionale (pro rata) dei flussi finanziari dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari);
  • la parte comprende soltanto una quota interamente proporzionale di flussi finanziari identificati specificamente dall'attività finanziaria (o dal gruppo di attività finanziarie similari).

In assenza dei citati requisiti, le norme sull'eliminazione devono trovare applicazione all'attività finanziaria (o gruppo di attività finanziarie) nella sua interezza.

Le condizioni per l'integrale cancellazione di un'attività finanziaria sono l'estinzione dei diritti contrattuali, come la loro naturale scadenza, ovvero il trasferimento ad un terzo dei diritti all'incasso dei flussi di cassa derivanti da tale attività.

I diritti all'incasso si considerano trasferiti anche qualora vengano mantenuti i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività, ma venga assunto un obbligo a pagare quei flussi a una o più entità e si verifichino tutte e tre le seguenti condizioni (accordo pass-through):

  • non sussiste l'obbligo da parte della società a corrispondere importi non incassati dall'attività originaria;
  • è vietata la vendita o la costituzione in garanzia dell'attività originaria, salvo quando questa è a garanzia della obbligazione a corrispondere flussi finanziari;
  • sussiste l'obbligo a trasferire senza alcun ritardo tutti i flussi finanziari incassati e non si ha diritto ad investirli, ad eccezione di investimenti in disponibilità liquide durante il breve periodo tra la data di incasso e quella di versamento, a condizione che vengano riconosciuti anche gli interessi maturati nel periodo.

Inoltre, l'eliminazione di un'attività finanziaria è subordinata alla verifica che tutti i rischi e i benefici derivanti dalla titolarità dei diritti siano stati sostanzialmente trasferiti. In caso di trasferimento sostanzialmente di tutti i rischi e i benefici si provvede alla cancellazione dell'attività (o gruppo di attività) cedute e si rilevano separatamente i diritti e gli obblighi relativi al trasferimento come attività o passività.

Viceversa, in caso di mantenimento dei rischi e benefici, è necessario continuare a rilevare l'attività (o gruppo di attività) cedute. In tal caso occorre rilevare anche una passività corrispondente all'importo ricevuto come corrispettivo per la cessione e registrare successivamente tutti i proventi maturati sull'attività così come tutti gli oneri maturati sulla passività.

Le principali operazioni che, in base alle regole anzidette, non consentono di operare la cancellazione integrale di un'attività finanziaria sono le operazioni di cartolarizzazione di crediti, le operazioni di pronti contro termine e le operazioni di prestito titoli.

Nel caso delle operazioni di cartolarizzazione, la società non procede alla cancellazione delle attività finanziarie in caso di acquisto dell'equity tranche o di fornitura di altre forme di supporto alla struttura, che determinino il mantenimento in capo alla società del rischio di credito associato al portafoglio cartolarizzato.

Nel caso di operazioni di pronti contro termine e di prestito titoli, le attività oggetto delle transazioni non vengono cancellate dal bilancio poiché i termini delle operazioni comportano il mantenimento di tutti i rischi e benefici a esse associati.

Si segnala infine che le operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli ovvero senza garanzia sono esposte fuori bilancio.

Alla data di riferimento del presente bilancio non sono presenti operazioni di cartolarizzazione dei crediti.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Impairment

Aspetti generali

I finanziamenti e i titoli di debito classificati nelle voci Attività finanziarie al costo ammortizzato, Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio (Impegni e garanzie rilasciate) sono oggetto di calcolo di impairment secondo le logiche previste dal principio IFRS 9, tenuto conto della normativa di riferimento integrata delle disposizioni e policy interne che disciplinano le regole di classificazione dei crediti ed il loro trasferimento nelle diverse categorie.

Le esposizioni sono classificate nello Stadio 1, Stadio 2 o Stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo Stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli Stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, la Banca ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD stimati in modo conservativo e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile39. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" 40 attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri creditizi forniti da UniCredit S.p.A., conformemente ad un apposito contratto di Master Service Agreement stipulato fra FinecoBank e UniCredit S.p.A..

Con riferimento alla perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. Per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito la Banca ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

39 Si veda il successivo paragrafo "Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle misure di rischio utilizzate all'interno del Gruppo per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

40 Si veda il successivo paragrafo "Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore" per una trattazione più dettagliata delle informazioni forward looking e degli scenari utilizzati per il calcolo della perdita creditizia attesa ai sensi di IFRS 9.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

  • la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);
  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento del evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • rimuovere il conservativismo richiesto solo a fini regolamentari;
  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono state calibrate per riflettere previsioni point-in-time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare, l'EBA ha definito Non-Performing le esposizioni che soddisfano uno o entrambi i seguenti criteri:

  • esposizioni materiali scadute da più di 90 giorni;
  • esposizioni per le quali la Banca valuta improbabile che il debitore possa adempiere interamente alle sue obbligazioni creditizie, senza procedere all'escussione e al realizzo delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di esposizioni scadute e/o sconfinanti e dal numero dei giorni di scaduto.

La richiamata Circolare n.272, inoltre, stabilisce che l'aggregato delle attività deteriorate si scompone nelle seguenti categorie:

  • Sofferenze: rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio verso clienti che versano in uno stato di insolvenza anche non accertato giudizialmente o in situazioni equiparabili. La valutazione avviene generalmente su base analitica (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero, in caso di importi non significativi singolarmente, su base forfettaria per tipologie di esposizioni omogenee;
  • Inadempienze probabili ("Unlikely to Pay"): rappresentano le esposizioni per cassa e fuori bilancio, per le quali non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore. Le inadempienze probabili sono valutate in bilancio analiticamente (anche attraverso il riscontro con livelli di copertura definiti statisticamente per alcuni portafogli di crediti al di sotto di una soglia predefinita) ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee. Le esposizioni classificate tra le inadempienze probabili e qualificate come oggetto di concessione cosiddette forborne, possono essere riclassificate tra i crediti non deteriorati solo dopo che sia trascorso almeno un anno dal momento della concessione e che siano soddisfatte le condizioni previste dal paragrafo 157 degli Implementing Technical Standards dell'EBA.

Con riferimento alla loro valutazione, esse sono generalmente valutate analiticamente ovvero applicando percentuali determinate in modo forfetario per tipologie di esposizioni omogenee e possono ricomprendere nelle svalutazioni l'onere attualizzato riveniente dall'eventuale rinegoziazione del tasso a condizioni inferiori al tasso contrattuale originario;

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate: rappresentano esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Le esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate sono determinate facendo riferimento al singolo debitore. In particolare, esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (metodo standardizzato). Le esposizioni scadute sono valutate in modo forfetario su basi storico/statistiche.

Infine, si segnala che la disciplina relativa alla "Nuova definizione di default" (Regolamento UE 2018/171 e le Linee guida EBA 2016/07), che entrerà in vigore a partire dal 31 dicembre 2020, stabilisce criteri e modalità più restrittive in materia di classificazione a default rispetto a quelli finora adottati dagli intermediari italiani, con l'obiettivo di armonizzare gli approcci di applicazione della definizione di default e di individuare le condizioni di improbabile adempimento tra le istituzioni finanziarie e le diverse giurisdizioni dei paesi dell'UE.

Le principali novità introdotte riguarderanno:

  • la modifica alla soglia di materialità che concorre, congiuntamente ai giorni di scaduto (90 giorni), a determinare la classificazione a default. Tale soglia è composta da:
    • o una componente assoluta di 100 euro per la clientela al dettaglio e di 500 euro per tutte le altre tipologie di esposizione;
    • o una componente relativa, rappresentata dalla percentuale che esprime il rapporto tra l'importo dell'obbligazione creditizia in arretrato e l'importo complessivo di tutte le esposizioni verso lo stesso debitore; la percentuale adottata da Banca d'Italia è pari all'1%;
  • l'introduzione di un periodo di prova (cure period) di tre mesi per la riclassificazione a performing dei debitori precedentemente classificati come non performing;
  • l'introduzione del divieto di compensare gli importi scaduti con eventuali linee di credito non utilizzate dal debitore.

Le attività relative alla definizione di regole-principi e l'adeguamento dei sistemi IT, atti a garantire la corretta applicazione dei nuovi requisiti regolamentari, sono in corso di implementazione; gli impatti attesi dall'entrata in vigore della nuova regolamentazione sono stimati non significativi.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

Operazioni di pronti contro termine e prestito titoli

I titoli ricevuti nell'ambito di un'operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di successiva vendita e i titoli consegnati nell'ambito di una operazione che contrattualmente ne preveda l'obbligo di riacquisto, non sono rilevati e/o eliminati dal bilancio. Di conseguenza, nel caso di titolo acquistato con accordo di rivendita, l'importo pagato viene rilevato come attività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero come attività finanziaria detenuta per la negoziazione; nel caso di titolo ceduto con accordo di riacquisto, la passività è rilevata nelle passività finanziarie al costo ammortizzato, ovvero fra le passività finanziarie di negoziazione. I proventi degli impieghi, costituiti dalle cedole maturate sui titoli e dal differenziale tra prezzo a pronti e prezzo a termine dei medesimi, sono iscritti per competenza nelle voci di conto economico consolidato relative agli interessi.

Le due tipologie di operazioni sono compensate se, e solo se, effettuate con la medesima controparte e se la compensazione è prevista contrattualmente.

Le medesime regole si applicano alle operazioni di prestito titoli con garanzia rappresentata da contante (cash collateral) rientrante nella piena disponibilità del prestatore.

Le componenti reddituali connesse con tali operazioni sono rilevate rispettivamente:

nelle voce Interessi per la componente positiva (prestatario) e negativa (prestatore) legata alla remunerazione della disponibilità di cassa versata al prestatore;

alla voce Commissioni per la componente negativa (prestatario) e positiva (prestatore) legata al servizio ricevuto (prestato) mediante la messa a disposizione del titolo da parte del prestatore.

Per quanto riguarda, invece, le operazioni di prestito titoli aventi a garanzia altri titoli, ovvero privi di garanzia, si continua a rilevare nell'attivo dello stato patrimoniale il titolo oggetto del prestito e quello eventualmente dato in garanzia, a seconda rispettivamente del ruolo di prestatore o di prestatario svolto nell'operazione.

Pagamenti basati su azioni

Si tratta di pagamenti a favore di dipendenti, o altri soggetti assimilabili (in particolare i consulenti finanziari), come corrispettivo delle prestazioni di lavoro o altri servizi/beni ricevuti, basati su azioni, che consistono nell'assegnazione di:

  • diritti a sottoscrivere aumenti di capitale a pagamento (stock option propriamente dette);
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati con strumenti rappresentativi di capitale;
  • diritti a ricevere azioni al raggiungimento di obiettivi quanti-qualitativi (cosiddette performance share) regolati per cassa.

In considerazione della difficoltà di valutare attendibilmente il fair value delle prestazioni ricevute come contropartita degli strumenti rappresentativi del capitale, viene fatto riferimento al fair value di questi ultimi, misurato alla data della loro assegnazione.

Il fair value dei pagamenti regolati con l'emissione o l'acquisto sul mercato di azioni FinecoBank a fronte di prestazioni di lavoro o altri servizi ricevuti è rilevato come costo a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative" o 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 140. "Riserve" del patrimonio netto, secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni e regolati per cassa a favore dei consulenti finanziari, le prestazioni ottenute e le passività assunte sono misurate al fair value di queste ultime, iscritte a conto economico consolidato alla voce 50. "Commissioni passive" in contropartita della voce 80. "Altre passività". Fino a quando la passività non viene estinta, il fair value è ricalcolato a ciascuna data di chiusura di bilancio fino alla data di regolamento, rilevando alla voce 50. "Commissioni passive" tutte le variazioni di fair value.

Per quanto riguarda i pagamenti basati su azioni della ex-Capogruppo Unicredit S.p.A., da quest'ultima direttamente assegnati ai dipendenti delle società del Gruppo UniCredit e che prevedono la regolazione con azioni di UniCredit S.p.A. stessa, l'esistenza di accordi tra le società del Gruppo UniCredit e UniCredit S.p.A. (ed ancora in vigore per FinecoBank in virtù di specifici accordi) relativamente al regolamento monetario degli stessi comporta la rilevazione del relativo fair value, determinato al momento dell'assegnazione dei relativi diritti, come costo a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative", in contropartita dello stato patrimoniale nella voce 80. "Altre passività", secondo il criterio di competenza in proporzione al periodo in cui viene fornita la prestazione.

Rinegoziazioni

Quando, nel corso della vita di uno strumento, le clausole contrattuali sono oggetto di modifica per volontà delle parti del contratto, occorre verificare se in seguito alla rinegoziazione l'attività originaria deve continuare ad essere rilevata in bilancio e rappresentata contabilmente tramite il "modification accounting" o se, al contrario, lo strumento originario deve essere oggetto di cancellazione dal bilancio (derecognition) e debba essere rilevato un nuovo strumento finanziario.

A tal fine le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali devono essere contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

La valutazione circa la sostanzialità della modifica deve essere effettuata considerando sia elementi qualitativi sia, nel caso di passività finanziarie, elementi quantitativi. In alcuni casi è possibile stabilire se i cambiamenti introdotti modificano sostanzialmente le caratteristiche e/o i flussi contrattuali di una determinata attività/passività tramite un'analisi di tipo qualitativo. Per le passività finanziarie, inoltre, dovranno essere svolte ulteriori analisi, anche di tipo quantitativo , per apprezzare gli effetti delle stesse e verificare la necessità di procedere o meno alla cancellazione della passività ed alla iscrizione di un nuovo strumento finanziario (test soglia 10%).

Qualora i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, non sono sostanzialmente trasferiti, la rappresentazione contabile che offre informazioni più rilevanti per il lettore del bilancio è quella effettuata tramite il "modification accounting", che implica la rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita nella voce 140. "Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni".

In caso contrario, quando i rischi e i benefici della proprietà dell'attività finanziaria, successivamente alla modifica, sono sostanzialmente trasferiti, si procede con la derecognition.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziali le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazione che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Strumenti di capitale

Gli strumenti di capitale sono strumenti rappresentativi di una partecipazione residuale nelle attività della società al netto delle sue passività. La classificazione di uno strumento emesso quale strumento di capitale richiede l'assenza di obbligazioni contrattuali ad effettuare pagamenti sotto forma di rimborso capitale, interessi o altre forme di rendimento.

In particolare sono classificati come strumenti di capitale gli strumenti che presentano:

  • durata illimitata o comunque pari alla durata societaria;
  • piena discrezionalità dell'emittente nel pagamento di cedole o nel rimborso, anche anticipato, del capitale.

Rientrano nella categoria in oggetto gli strumenti Additional Tier 1 coerenti alle previsioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) relativo ai requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento che, oltre a presentare le caratteristiche sopra descritte, comunque:

  • mantengano nella piena discrezionalità dell'emittente la facoltà ad operare il ripristino del valore nominale (write-up) successivo ad un capital event che ne abbia determinato la riduzione (write-down);
  • non incorporino previsioni che impongano all'emittente di provvedere a pagamenti (must pay clauses) a seguito di eventi autentici entro il controllo delle parti.

Gli strumenti di capitale, diversi dalle azioni ordinarie o di risparmio, sono classificati nello stato patrimoniale in voce 130. "Strumenti di capitale" per l'importo ricevuto. Le eventuali cedole corrisposte e i costi di transazione che sono direttamente attribuibili alla transazione stessa sono portati in riduzione della voce 140. "Riserve" del patrimonio netto, al netto delle relative imposte.

Trattamento di fine rapporto del personale

Il fondo trattamento di fine rapporto (TFR) del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio richiede la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda cap. 12 – Fondi per rischi ed oneri – Fondi di quiescenza e per obblighi simili). Tale metodo distribuisce il costo del beneficio uniformemente durante la vita lavorativa del dipendente. Le obbligazioni sono determinate come il valore attualizzato delle erogazioni medie future riproporzionato in base al rapporto tra gli anni di servizio maturati e l'anzianità complessiva raggiunta al momento dell'erogazione del beneficio.

A seguito della riforma della previdenza complementare di cui al Decreto legislativo 5 dicembre 2005, n. 252, le quote di TFR maturate fino al 31.12.2006 (o sino alla data di scelta del dipendente – compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 – nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) rimangono in azienda e continuano a essere considerate come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti" e sono pertanto sottoposte a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri.

Le quote di TFR maturate a partire dal 1° gennaio 2007 (data di applicazione del Dlgs n. 252) (o dalla data compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007) destinate, a scelta del dipendente, a forme di previdenza complementare o lasciate in azienda, e dalla stessa (in caso di società con più di 50 dipendenti) versate al fondo di Tesoreria dell'INPS, sono invece considerate come un piano a 'contribuzione definita'.

I costi relativi al trattamento di fine rapporto sono iscritti a conto economico alla voce 160. "Spese amministrative: a) spese per il personale" e includono, per la parte di piano a benefici definiti: (i) gli interessi maturati nell'anno (interest cost), per la parte di piano a contribuzione definita, (ii) le quote maturate nell'anno e versate alla Previdenza Complementare o al Fondo Tesoreria dell'INPS.

Gli utili e le perdite attuariali, definiti quali differenza tra il valore di bilancio della passività e il valore attuale dell'obbligazione a fine periodo, sono iscritti a Patrimonio netto nell'ambito delle Riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised e sono esposti anche nel Prospetto della redditività complessiva.

Write–off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

La Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

RICONOSCIMENTO DEI RICAVI E DEI COSTI

I principali ricavi e costi sono rilevati a conto economico come segue:

  • gli interessi sono riconosciuti pro rata temporis sulla base del tasso di interesse contrattuale o di quello effettivo nel caso di applicazione del costo ammortizzato. Negli interessi passivi (o negli interessi attivi, in caso di interessi negativi) figurano inoltre gli interessi maturati sui debiti per leasing determinati sulla base del tasso di finanziamento marginale. Gli interessi attivi (o gli interessi passivi) comprendono anche i differenziali o i margini, positivi (o negativi), maturati sino alla data di riferimento del bilancio, relativi a:
    • o contratti derivati finanziari di copertura di attività e passività che generano interessi;
    • o contratti derivati finanziari classificati nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione, ma gestionalmente collegati ad attività e/o passività finanziarie designate al fair value (c.d. fair value option);
    • o contratti derivati finanziari connessi gestionalmente con attività e passività classificate nello stato patrimoniale tra gli strumenti di negoziazione o connessi gestionalmente con "altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" e che prevedono la liquidazione di differenziali o di margini a più scadenze (c.d. contratti "pluriflusso");
  • gli interessi di mora sono contabilizzati a conto economico solo al momento del loro effettivo incasso;
  • i dividendi sono rilevati a conto economico nel corso dell'esercizio in cui ne viene deliberata la distribuzione;
  • le commissioni da servizi sono iscritte, sulla base dell'esistenza di accordi contrattuali, in relazione alla prestazione dei servizi da cui sono originate, secondo le previsioni del principio IFRS 15 (come nel seguito dettagliato). Le commissioni considerate nel costo ammortizzato ai fini della determinazione del tasso di interesse effettivo sono rilevate tra gli interessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di strumenti finanziari, determinati dalla differenza tra corrispettivo pagato o incassato della transazione ed il fair value dello strumento, vengono riconosciuti a conto economico in sede di rilevazione dell'operazione se il fair value è determinabile con riferimento a prezzi ufficiali disponibili su mercati attivi, ovvero per attività e passività misurate sulla base di tecniche di valutazione che prendono a riferimento parametri osservabili sul mercato diversi dalle quotazioni dello strumento finanziario (livello 1 e livello 2 della gerarchia del fair value). Qualora i parametri di riferimento utilizzati per la valutazione non siano osservabili sul mercato (livello 3) o gli strumenti stessi presentino una ridotta liquidità, lo strumento finanziario viene iscritto per un importo pari al prezzo della transazione; la differenza rispetto al fair value affluisce al conto economico lungo la durata dell'operazione;
  • gli utili e perdite derivanti dalla negoziazione di strumenti finanziari sono riconosciuti a conto economico al momento del perfezionamento della vendita, sulla base della differenza tra il corrispettivo pagato o incassato ed il valore di iscrizione degli strumenti stessi;
  • gli utili e perdite derivanti dalla vendita di attività non finanziarie sono rilevati al momento del perfezionamento della vendita, ovvero quando è adempiuta l'obbligazione di fare nei confronti del cliente;
  • i costi sono rilevati a conto economico secondo il principio della competenza; eventuali costi rilevati per ottenere i contratti con i clienti, che la Banca non avrebbe sostenuto se non avesse ottenuto il contratto, sono rilevati come attività e ammortizzati a conto economico sistematicamente e coerentemente con la rilevazione dei ricavi relativi al trasferimento ai clienti dei beni o servizi ai quali l'attività si riferisce.

Tra i costi, le spese amministrative includono, inoltre, i canoni di leasing a breve termine, i canoni di leasing di modesto valore (vale a dire i contratti i cui beni sottostanti al contratto non superano, quando nuovi, la soglia di 5 mila euro), i costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione dei debiti per il leasing, la componente IVA dei canoni di leasing da pagare/pagati sui contratti di leasing rilevati in accordo con IFRS 16 e i canoni per il leasing di attività immateriali.

Le commissioni attive e gli altri proventi di gestione sono rilevate a conto economico in funzione del grado di adempimento dell'"obbligazione di fare" contenuta nel contratto secondo quanto disposto da IFRS15: Ricavi provenienti da contratti con i clienti. In particolare, i ricavi per commissioni da servizi e altri proventi sono riconosciuti a conto economico:

  • in un momento preciso, quando l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("point in time"),
  • o
  • nel corso del tempo, mano a mano che l'entità adempie l'obbligazione di fare trasferendo al cliente il bene o servizio promesso ("over time").

Il bene o servizio promesso, ossia l'attività, è trasferito quando il cliente ne acquisisce il controllo.

Qualora la tempistica di incasso del corrispettivo contrattuale non sia allineata alle modalità di adempimento dell'"obbligazione di fare" sopra menzionata, la Banca procede alla rilevazione di un rateo attivo (contract asset) o di un risconto passivo (contract liability) per la quota parte del ricavo che occorre integrare nell'esercizio o differire ad esercizi successivi.

L'ammontare di ricavi rilevati a fronte di commissioni attive e altri proventi di gestione è misurato in funzione degli importi previsti contrattualmente.

Qualora l'importo stabilito contrattualmente risulti essere oggetto, in tutto o in parte, a variabilità, il ricavo viene rilevato a conto economico in funzione della valutazione dell'importo più probabile che la Banca prevede di ricevere. Tale importo è determinato alla luce di tutti i fatti e di tutte le circostanze considerati rilevanti ai fini della valutazione, che dipendono dalla tipologia di servizio fornito, e, in particolar modo, alla luce della circostanza che si ritenga altamente probabile che non si verifichi un significativo adeguamento al ribasso dell'ammontare dei ricavi.

Qualora un contratto includa più obbligazioni di fare aventi ad oggetto beni e/o servizi distinti e il cui profilo di adempimento non sia il medesimo, l'ammontare ricevuto come ricavo è ripartito fra le diverse obbligazioni di fare in proporzione ai relativi prezzi di vendita "stand-alone". L'ammontare di

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

ricavi attribuito alle diverse obbligazioni di fare viene quindi rilevato a conto economico con modalità differenti ("over time" oppure "point in time") in funzione del relativo adempimento. Ove la suddivisione risulti particolarmente onerosa e in presenza di ricavi non materiali, il ricavo viene attribuito interamente alla performance obligation principale.

Ove previsti, i corrispettivi da pagare ai clienti sono contabilizzati in riduzione dei ricavi provenienti dalla fornitura dei beni o servizi e coerentemente con la rilevazione degli stessi.

Eventuali ricavi che includono una componente di finanziamento significativa sono rettificati per tener conto degli effetti del valore temporale del denaro, al fine di rispecchiare il prezzo che il cliente avrebbe pagato nel caso in cui il pagamento fosse avvenuto nel momento (o man mano) del trasferimento dei beni o servizi promessi. Si precisa che la Banca utilizza l'espediente pratico previsto dal paragrafo 63 dell'IFRS 15, per effetto del quale l'importo promesso non viene rettificato per tener conto degli effetti di una componente di finanziamento quando l'intervallo di tempo atteso tra il trasferimento del bene o servizio promesso e il relativo pagamento è inferiore ad un anno.

A tal fine si precisa che le prestazioni di servizi finanziari forniti nell'arco di un determinato periodo di tempo (ad esempio la tenuta e gestione dei conti correnti, i servizi di consulenza) sono state considerate soddisfatte nel tempo ("over time"), indipendentemente dal momento in cui il corrispettivo viene corrisposto dal cliente, mentre le prestazioni di servizi finanziari che richiedono l'esecuzione di specifiche attività (ad esempio acquisto, vendita o collocamento di titoli, quote di OICR o prodotti assicurativi, esecuzione di bonifici) sono state considerate soddisfatte in un determinato momento ("point in time"), anche se il contratto prevede che il servizio venga prestato a tempo indeterminato.

In particolare, con riferimento ai principali ricavi rilevati dalla Banca in applicazione del principio contabile IFRS 15 si precisa che:

  • le commissioni di negoziazione, raccolta ordini e collocamento di strumenti finanziari sono contabilizzate "point in time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel momento della prestazione del servizio. Il corrispettivo è quantificato in misura fissa o percentuale, in base alle condizioni contrattuali, sul controvalore dello strumento negoziato/collocato;
  • le commissioni di consulenza, di gestione di portafogli e di gestione di prodotti assicurativi sono contabilizzate "over time", in quanto il servizio prestato si intende adempiuto nel corso della durata del contratto (metodo basato sugli input). Per questa tipologia di commissioni, infatti, si è ritenuto che gli input necessari a fornire il servizio incorporato nell'obbligazione di fare siano distribuiti uniformemente lungo la durata del relativo contratto. Non sono presenti commissioni di performance su strumenti del risparmio gestito. Per quanto riguarda il collocamento di polizze assicurative il cui rendimento è determinato in base al rendimento della gestione separata alla ricorrenza annuale della polizza, si precisa, tuttavia, che è presente una variabilità determinata dal rendimento della gestione separata, che può determinare una riduzione dell'aliquota applicabile;
  • le commissioni relative ai sistemi di pagamento sono rilevate principalmente "point in time", ad eccezione di alcuni servizi contabilizzati "over time" nel corso della durata del contratto (SEPA Electronic Database Alignment). I corrispettivi sono quantificati in misura fissa, con riferimento principalmente alle operazioni eseguite per conto della clientela (ad esempio prelievi Bancomat di importo inferiore a 100 euro, prelievi Visa debit extra Gruppo, bonifici esteri o in divisa diversa da euro, bollettini postali, ecc.) o percentuale sul controvalore dell'operazione, con riferimento principalmente ai ricavi percepiti dai circuiti e generati dalle operazioni eseguite per conto della clientela (circuito carte di credito/Visa debit, Pos, ecc.);
  • i recuperi dell'imposta di bollo sulle attività finanziarie sono contabilizzati "over time", in base alle disposizioni vigenti, in quanto il servizio si intende adempiuto nel corso della durata del contratto.

A.3 Informativa sui trasferimenti tra portafogli di attività finanziarie

L'IFRS 9 e l'IFRS 7 permettono, successivamente all'iscrizione iniziale, la modifica del proprio modello di business per la gestione delle attività finanziarie e impongono, di conseguenza, la riclassifica di tutte le attività finanziarie interessate.

Tali modifiche, che dovrebbero accadere molto raramente, sono decise dai Dirigenti con responsabilità strategiche, a seguito di cambiamenti esterni o interni e devono essere rilevanti per le operazioni della Banca e dimostrabili alle parti esterne. Di conseguenza la Banca modifica il proprio modello di business solo in caso di inizio o cessazione di un'attività rilevante, ad esempio in caso di acquisizione, cessione o cessazione di un ramo di attività.

In particolare, possono essere riclassificate:

  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria della valutazione al costo ammortizzato a quella al fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa;
  • le attività finanziarie spostandole dalla categoria del fair value (valore equo) rilevato nell'utile (perdita) d'esercizio a quella del fair value (valore equo) rilevato nel prospetto della redditività complessiva e viceversa.

I seguenti cambiamenti di circostanze non sono considerati riclassificazioni:

  • a) un elemento che in precedenza era uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto non presenta più tali caratteristiche;
  • b) un elemento diventa uno strumento di copertura designato ed efficace in una copertura dei flussi finanziari o di un investimento netto;

c) cambiamenti della valutazione.

Inoltre, le seguenti situazioni non rappresentano modifiche del modello di business:

  • a) un cambiamento di intenzione in relazione a determinate attività finanziarie (anche in caso di cambiamenti significativi delle condizioni di mercato);
  • b) la temporanea scomparsa di un dato mercato per le attività finanziarie;
  • c) il trasferimento di attività finanziarie tra parti dell'entità con diversi modelli di business.

Nell'esercizio 2019 la Banca non ha effettuato modifiche dei propri modelli di business e, conseguentemente, non ha effettuato alcuna riclassifica di attività finanziarie.

A.3.1 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, valore contabile e interessi attivi

Nessun dato da segnalare.

A.3.2 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business, fair value ed effetti sulla redditività complessiva

Nessun dato da segnalare.

A.3.3 Attività finanziarie riclassificate: cambiamento di modello di business e tasso di interesse effettivo

Nessun dato da segnalare.

A.4 Informativa sul fair value

Informativa di natura qualitativa

La presente sezione comprende l'informativa sulla gerarchia del fair value richiesta da IFRS 13.

Il fair value (valore equo) è il corrispettivo che potrebbe essere ricevuto per vendere un'attività, o pagato per trasferire una passività, in una transazione ordinaria tra controparti di mercato nel mercato principale alla data di misurazione (exit price).

Il fair value di una passività finanziaria che sia esigibile (ad esempio un deposito a vista) non può essere inferiore all'importo esigibile a richiesta, attualizzato dalla prima data in cui ne potrebbe essere richiesto il pagamento.

Nel caso di strumenti finanziari quotati in mercati attivi il fair value è determinato a partire dalle quotazioni ufficiali del mercato principale (ovvero il più vantaggioso) al quale la Banca ha accesso (Mark to Market).

Uno strumento finanziario è considerato quotato in un mercato attivo se i prezzi quotati sono prontamente e regolarmente disponibili in un listino, operatore (dealer), intermediario (broker), agenzia di determinazione del prezzo o autorità di regolamentazione e tali prezzi rappresentano operazioni di mercato effettive che avvengono regolarmente in normali contrattazioni. Se la quotazione ufficiale in un mercato attivo non esiste per uno strumento finanziario nel suo complesso, ma esistono mercati attivi per le parti che lo compongono, il fair value è determinato sulla base dei pertinenti prezzi di mercato per le parti che lo compongono.

Qualora le quotazioni di mercato o altri input osservabili, quali il prezzo quotato di un'attività identica in un mercato non attivo, non risultino disponibili, la Banca ricorre a modelli valutativi alternativi, quali:

  • Metodo della valutazione di mercato (utilizzo di quotazioni di mercato di passività o strumenti di patrimonio simili detenuti come attività da altri attori di mercato);
  • Metodo del costo (l'ammontare costo di sostituzione che sarebbe richiesto al momento per sostituire la capacità di servizio di un'attività);
  • Metodo reddituale (tecnica del valore attualizzato basata sui flussi di cassa futuri attesi da una controparte di mercato che detiene una passività o uno strumento di patrimonio netto come attività).

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

La Banca utilizza metodi di valutazione (Mark to Model) in linea con i metodi generalmente accettati e utilizzati dal mercato. I modelli di valutazione includono tecniche basate sull'attualizzazione dei flussi di cassa futuri e sulla stima della volatilità e sono oggetto di revisione sia durante il loro sviluppo sia periodicamente, al fine di garantirne la piena coerenza con gli obiettivi della valutazione.

Dette metodologie utilizzano input basati sui prezzi formatisi in transazioni recenti nello strumento oggetto di valutazione e/o prezzi/quotazioni di strumenti aventi caratteristiche analoghe in termini di profilo di rischio.

Questi prezzi/quotazioni risultano, infatti, rilevanti al fine di determinare i parametri significativi, in termini di rischio credito, rischio liquidità, rischio prezzo ed ogni altro rischio rilevante, relativi allo strumento oggetto di valutazione. Il riferimento a tali parametri "di mercato" consente di limitare la discrezionalità nella valutazione, garantendo al contempo la verificabilità del risultante fair value.

Qualora, per uno o più fattori di rischio, non risulti possibile riferirsi a dati di mercato i modelli valutativi impiegati utilizzano come input stime basate su dati storici.

Ad ulteriore garanzia dell'oggettività delle valutazioni rivenienti da modelli valutativi, la Banca pone in essere:

  • processi di verifica indipendente del prezzo (Independent Price Verification o IPV);
  • processi di verifica ai fini della quantificazione delle rettifiche di Fair value (Fair value Adjustment o FVA).

I processi di verifica indipendente del prezzo prevedono che i prezzi siano mensilmente verificati dall'unità di Risk Management indipendente dalle unità che assumono l'esposizione al rischio. Tale verifica prevede la comparazione e l'adeguamento del prezzo giornaliero alle valutazioni rivenienti da partecipanti al mercato indipendenti. Nel caso di strumenti non quotati su mercati attivi, il menzionato processo di verifica assume a riferimento i prezzi contribuiti da infoprovider, attribuendo maggior peso a quei prezzi che si considerano più rappresentativi dello strumento oggetto di valutazione. Detta valutazione include: l'eventuale "eseguibilità" della transazione al prezzo osservato, il numero di contributori, il grado di similarità degli strumenti finanziari, la coerenza nel prezzo contribuito da fonti differenti, il processo seguito dall'infoprovider per ottenere il dato.

A.4.1 Livelli di fair value 2 e 3: tecniche di valutazione e input utilizzati

Per determinare il fair value di strumenti finanziari di Livello 2 e Livello 3 che non sono quotati e attivamente scambiati sul mercato, la Banca utilizza tecniche di valutazione diffuse sul mercato che sono di seguito descritte.

Descrizione delle tecniche di valutazione

Discounted cash flow

Le tecniche di valutazione basate sul discounted cash flow generalmente consistono nella determinazione di una stima dei flussi di cassa futuri attesi lungo la vita dello strumento. Il modello richiede la stima dei flussi di cassa e l'adozione di parametri di mercato per lo sconto: il tasso o il margine di sconto riflette lo spread di credito e/o di finanziamento richiesti dal mercato per strumenti con profili di rischio e di liquidità simili, al fine di definire un "valore attualizzato". Il fair value del contratto è dato dalla somma dei flussi di cassa futuri attualizzati.

Market Approach

Tecnica di valutazione che utilizza i prezzi generati da transazioni di mercato che coinvolgono attività, passività o gruppi di attività e passività identiche o paragonabili.

Fair value Adjustment (FVA)

Il Fair value Adjustment è definito come quella quantità che deve essere aggiunta al prezzo mid osservato sul mercato piuttosto che al prezzo teorico generato dal modello al fine di ottenere un fair value della posizione. I FVA consentono quindi di assicurare che il fair value rifletta il prezzo di realizzo di una transazione di mercato effettivamente possibile.

A.4.2 Processi e sensibilità delle valutazioni

La Banca controlla che il valore assegnato ad ogni posizione di trading rifletta il fair value corrente in modo appropriato. Le misurazioni al fair value delle attività e delle passività sono determinate utilizzando varie tecniche, fra cui modelli del tipo discounted cash flow e modelli interni di valutazione. Sulla base dell'osservabilità degli input utilizzati, tutti gli strumenti finanziari sono classificati come Livello 1, Livello 2 o Livello 3 della gerarchia del fair value. Quando una posizione è caratterizzata da uno o più input significativi che non sono direttamente osservabili, un'ulteriore procedura di verifica del prezzo è attuata. Tali procedure comprendono la revisione dei dati storici rilevanti, l'analisi dei guadagni e delle perdite, la valutazione individuale di ciascun componente di un prodotto strutturato e il benchmarking. Affinché sia assicurata la giusta separatezza tra le funzioni a capo delle attività di sviluppo e le funzioni a capo dei processi di validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati dal front office sono testati e validati in modo indipendente. L'obiettivo di questa struttura di controllo indipendente è quello di valutare il rischio di modello derivante dalla solidità teorica dei modelli, dalle tecniche di calibrazione quando presenti e dall'appropriatezza del modello per uno specifico prodotto in un mercato definito.

Oltre alla valutazione giornaliera mark to market o mark to model, l'Independent Price Verification (IPV) è applicato mensilmente dalla funzione Rischi di Mercato della Capogruppo con l'obiettivo di fornire un fair value indipendente.

A.4.3 Gerarchia del fair value

Il principio IFRS 13 stabilisce una gerarchia del fair value in funzione del grado di osservabilità degli input delle tecniche di valutazione adottate.

Il livello di gerarchia del fair value associato alle attività e passività è definito come il livello minimo fra tutti gli input significativi utilizzati. Generalmente, un input di valutazione non è considerato significativo per il fair value di uno strumento se i restanti input spiegano la maggioranza della varianza del fair value stesso su un orizzonte temporale di tre mesi. In alcuni casi specifici, la significatività del limite è verificata in relazione al fair value dello strumento alla data di misurazione.

Sono previsti, in particolare, tre livelli:

  • Livello 1: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a prezzi di quotazione osservati su mercati attivi;
  • Livello 2: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato in base a modelli valutativi che utilizzano input osservabili su mercati attivi;
  • Livello 3: il fair value degli strumenti classificati in questo livello è determinato sulla base di modelli valutativi che utilizzano prevalentemente significativi input non osservabili su mercati attivi.

A.4.4 Altre informazioni

Di seguito si riportano le informazioni richieste dall'IFRS 13.

Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente

Titoli obbligazionari a reddito fisso

I Titoli obbligazionari a reddito fisso sono valutati attraverso due processi principali in base alla liquidità del mercato di riferimento. Gli strumenti liquidi in mercati attivi sono valutati al prezzo di mercato (Mark-to-Market) e conseguentemente tali strumenti sono assegnati al livello 1 della gerarchia del fair value.

Gli strumenti non scambiati in mercati attivi sono valutati a mark-to-model utilizzando delle curve di credit spread impliciti derivate da strumenti di Livello 1. Il modello massimizza l'uso di parametri osservabili e minimizza l'uso dei parametri non osservabili. In questo senso, in funzione della rappresentatività della curva di credit spread applicata, le obbligazioni sono classificate, rispettivamente, come Livello 2 o Livello 3; il Livello 3 è applicato nel caso in cui sia utilizzato un credit spread significativamente non osservabile.

Nel processo globale di verifica indipendente dei prezzi (IPV) delle obbligazioni, l'accuratezza dei prezzi di mercato delle obbligazioni di Livello 1 e dei modelli di valutazione per le obbligazioni illiquide sono regolarmente sottoposte a verifica.

Prodotti finanziari strutturati

La Banca determina il fair value dei prodotti finanziari strutturati utilizzando l'appropriato metodo di valutazione data la natura della struttura incorporata. Tali strumenti sono classificati al Livello 2 o al Livello 3 a seconda dell'osservabilità degli input significativi del modello.

Derivati Over-the-counter (OTC)

Il fair value dei derivati non scambiati su un mercato attivo deriva dall'applicazione di tecniche di valutazione mark to model. Quando è presente un mercato attivo per i parametri di input al modello valutativo delle differenti componenti del derivato, il fair value viene determinato in base alle quotazioni di mercato delle stesse. Le tecniche di valutazione basate su input osservabili sono classificate come Livello 2, mentre quelle basate su significativi input non osservabili, sono classificate come Livello 3.

Titoli di capitale

I Titoli di capitale sono assegnati al Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile e al Livello 3 quando non vi sono quotazioni o le quotazioni sono state sospese a tempo indeterminato. Tali strumenti, se quotati, sono classificati come Livello 2 solo nel caso in cui il volume di attività sul mercato di quotazione è significativamente ridotto.

Per quanto riguarda la valutazione delle preferred shares di Visa INC class "C" la Banca ha adottato un modello per la determinazione del fair value che converte in euro il prezzo di mercato in dollari delle azioni Visa INC class "A" ed applica un fattore di sconto; per la valutazione al 31 dicembre 2019 tale fattore è stato determinato pari al 7,85%, stimando il "litigation risk" in misura pari allo 1,85% ed il "illiquidity risk" in misura pari al 6%. La componente "litigation risk" è stata estratta da una serie storica di dati forniti da Visa INC, mentre la componente "illiquidity risk" è derivata dall'illiquidità delle azioni che hanno delle limitazioni alla trasferibilità per un determinato periodo temporale. Alle preferred shares di Visa INC class "C" è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Con riferimento alle contribuzioni versate allo Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela Depositi, si precisa che il fair value dei titoli di capitale rilevati in relazione ai contributi versati per l'intervento di sostegno per il risanamento di Caricesena, Carim e Carismi è stato determinato pari alla stima del fair value dei titoli della cartolarizzazione Berenice (titoli mezzanine e junior emessi per la cartolarizzazione degli NPLs delle tre banche

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

acquistati dallo Schema Volontario) effettuata da un advisor nell'ambito dell'incarico conferitogli dallo stesso Fondo Interbancario Tutela Depositi ai fini della predisposizione del Rendiconto dello Schema Volontario al 31 dicembre 2019. Il modello valutativo adottato dal suddetto dall'advisor è basato sul Discounted Cash Flow model in funzione delle previsioni di recupero ipotizzate.

Il fair value dei titoli di capitale rilevati a fronte delle contribuzioni versate in relazione all'intervento a favore di Banca Carige S.p.A., invece, è stato determinato utilizzando un modello interno basato sulla metodologia dei Multipli di mercato applicata in analisi multi-scenario, avendo come riferimento le più recenti informazioni riguardanti il piano di risanamento della banca attraverso l'aumento di capitale sottoscritto dallo Schema Volontario con la conversione alla pari del prestito obbligazionario sottoscritto a dicembre 2018.

Ad entrambi i titoli è stata assegnata la gerarchia di fair value 3.

Fondi di Investimento

La Banca detiene investimenti in fondi di investimento che pubblicano il Net Asset Value (NAV) per quota e possono includere investimenti in fondi gestiti dal Gruppo.

I fondi sono classificati generalmente come Livello 1 quando una quotazione su un mercato attivo è disponibile.

I fondi sono classificati come Livello 2 e Livello 3 a seconda della disponibilità del NAV, la trasparenza del portafoglio e di possibili vincoli/limitazioni.

Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente

Gli strumenti finanziari non valutati al fair value, compresi debiti e crediti valutati al costo ammortizzato, non sono gestiti sulla base del fair value. Per questi strumenti finanziari il fair value è calcolato solo ai fini di adempiere alle richieste d'informativa e non ha un impatto sul bilancio o in termini di profitti o perdite. Inoltre, dal momento che tali attività e passività non vengono generalmente scambiati, la determinazione del fair value si basa sull'utilizzo di parametri interni non direttamente osservabili sul mercato come definito dall'IFRS 13.

Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato è principalmente determinato utilizzando un modello di valore attuale aggiustato per il rischio. Per alcuni portafogli sono applicati altri approcci semplificati, che tengono comunque in considerazione le caratteristiche finanziarie degli strumenti finanziari in essi contenuti. Alle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stata assegnata la gerarchia di fair value livello 3.

Si rileva che per i titoli UniCredit S.p.A. contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", il fair value livello 2 è determinato utilizzando la metodologia basata sul discounted cash flow, che consiste nella determinazione di una stima dei flussi di cassa attesi lungo la vita dello strumento e la relativa attualizzazione ad un tasso che incorpora lo spread di credito. La determinazione dello spread di credito è effettuata in funzione della curva di credit spread dell'emittente, costruita selezionando emissioni, anche dal mercato secondario, omogenee per specifiche caratteristiche.

Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato

Il fair value delle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato è determinato attraverso l'utilizzo di un modello di valore attuale aggiustato per il rischio emittente associato. Alle passività finanziarie valutate al costo ammortizzato con durata inferiore a 12 mesi per i quali il fair value è stato approssimato uguale al valore di bilancio è stato assegnato il livello 3 della gerarchia di fair value.

Cassa e disponibilità liquide

Dato il loro orizzonte a breve ed il loro trascurabile rischio di credito, il valore contabile della cassa e delle disponibilità liquide approssima il fair value.

Informativa di natura quantitativa

A.4.5 Gerarchia del fair value

A.4.5.1 Attività e passività valutate al fair value su base ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
31/12/2019 31/12/2018
Attività/Passività finanziarie misurate al fair value L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 4.670 3.302 11.320 3.390 3.557 13.271
a) attività finanziarie detenute per la negoziazione 4.631 3.302 - 3.353 3.523 -
- Attività finanziarie designate al fair value - - - - - -
c) altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 39 - 11.320 37 34 13.271
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
321.694 - 5 961.767 - 5
3. Derivati di copertura - 36.059 - - 3.314 -
4. Attività materiali - - - - - -
5. Attività immateriali - - - - - -
Totale 326.364 39.361 11.325 965.157 6.871 13.276
1. Passività finanziarie detenute per la negoziazione 3.217 560 - 1.552 669 -
2. Passività finanziarie designate al fair value - - - - - -
3. Derivati di copertura - 80.852 - - 5.341 -
Totale 3.217 81.412 - 1.552 6.010 -

Legenda:

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Nel corso dell'esercizio 2019 non vi sono stati trasferimenti tra i livelli della gerarchia del fair value (livello 1 e livello 2). Non sono stati applicati Credit Value Adjustment (CVA) e/o Debit Value Adjustment (DVA) nella determinazione del fair value degli strumenti finanziari derivati.

A.4.5.2 Variazioni annue delle attività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico
Totale di cui: a)
attività
finanziarie
detenute per la
negoziazione
di cui: b)
attività
finanziarie
designate al
fair value
di cui: c) altre
attività finanziarie
obbligatoriament
e valutate al fair
value
valutate al fair
value con impatto
sulla redditività
complessiva
Derivati di
copertura
Attività
materiali
Attività
immateriali
1. Esistenze iniziali 13.271 - - 13.271 5 - - -
2. Aumenti 2.623 22 - 2.601 - - - -
2.1. Acquisti 22 22 - - - - - -
2.2. Profitti imputati a: 2.601 - - 2.601 - - - -
2.2.1. Conto Economico 2.601 - - 2.601 - - - -
- di cui plusvalenze 2.596 - - 2.596 - - - -
2.2.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
2.3. Trasferimenti da altri livelli - - - - - - - -
2.4. Altre variazioni in aumento - - - - - - - -
3. Diminuzioni (4.574) (22) - (4.552) - - - -
3.1. Vendite (27) (22) - (5) - - - -
3.2. Rimborsi - - - - - - - -
3.3. Perdite imputate a: (4.547) - - (4.547) - - - -
3.3.1. Conto Economico (4.547) - - (4.547) - - - -
- di cui minusvalenze (4.547) - - (4.547) - - - -
3.3.2. Patrimonio netto - X X X - - - -
3.4. Trasferimenti ad altri livelli - - - - - - - -
3.5. Altre variazioni in diminuzione - - - - - - - -
4. Rimanenze finali 11.320 - - 11.320 5 - - -

Parte A - Politiche contabili (SEGUE)

Le sottovoci 2.2.1 "Profitti imputati a Conto Economico" e 3.3.1 "Perdite imputate a Conto Economico" delle attività finanziarie confluiscono a conto economico, ove presenti, nelle seguenti voci:

  • Voce 80: "Risultato netto dell'attività di negoziazione";
  • Voce 110: "Risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico";
  • Voce 90: "Risultato netto dell'attività di copertura".

Le sottovoci "2.2.2 Profitti imputati a Patrimonio netto" e "3.3.2 Perdite imputate a Patrimonio netto" derivanti dalle variazioni del fair value delle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono rilevati, ove presenti, nella voce 110. "Riserve da valutazione" del patrimonio netto - ad eccezione delle rettifiche e riprese di valore (impairment) e degli utili e delle perdite su cambi di attività monetarie (titoli di debito) che sono esposti rispettivamente alla voce 130. "Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" ed alla voce 80. "Risultato netto dell'attività di negoziazione" di conto economico - fino a quando l'attività finanziaria non è alienata, momento in cui gli utili e le perdite cumulati sono iscritti nel conto economico alla voce 100. "Utili (perdite) da cessione o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva".

A.4.5.3 Variazioni annue delle passività valutate al fair value su base ricorrente (livello 3)

Nessun dato da segnalare.

A.4.5.4 Attività e passività non valutate al fair value o valutate al fair value su base non ricorrente: ripartizione per livelli di fair value

(Importi in migliaia)
Attività/Passività non misurate al fair value o misurate 31/12/2019 31/12/2018
al fair value su base non ricorrente VB L1 L2 L3 VB L1 L2 L3
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
26.189.532 14.781.018 7.779.770 4.346.828 23.248.432 8.115.915 9.182.023 6.095.734
2. Attività materiali detenute a scopo di
investimento
1.980 2.950 2.088 2.950
3. Attività non correnti e gruppi di attività in via di
dismissione
Totale 26.191.512 14.781.018 7.779.770 4.349.778 23.250.520 8.115.915 9.182.023 6.098.684
1. Passività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
26.067.097 1.366 26.065.737 23.278.873 3.111 23.275.766
2. Passività associate ad attività in via di
dismissione
Totale 26.067.097 - 1.366 26.065.737 23.278.873 - 3.111 23.275.766

Legenda:

VB = Valore di bilancio L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Le Attività materiali detenute a scopo di investimento sono costituite da un immobile detenuto dalla Banca e il fair value indicato corrisponde al valore di mercato determinato con perizia effettuata da una società di valutazione esterna e indipendente.

A.5 Informativa sul c.d. "Day one profit/loss"

Il valore di iscrizione iniziale in bilancio degli strumenti finanziari è pari al loro fair value alla medesima data.

Nel caso degli strumenti finanziari diversi da quelli rilevati al fair value con contropartita a conto economico, il fair value alla data di iscrizione è normalmente assunto pari all'importo incassato o corrisposto.

Nel caso degli strumenti finanziari di negoziazione e degli strumenti valutati al fair value, l'eventuale differenza rispetto all'importo incassato o corrisposto è iscritta a conto economico nelle voci di pertinenza al momento della prima valutazione dello strumento finanziario.

L'utilizzo di modelli valutativi prudenti, i processi di revisione di tali modelli e dei relativi parametri e gli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello assicurano che l'ammontare iscritto a conto economico non rivenga dall'utilizzo di parametri valutativi non osservabili. In particolare, la quantificazione degli aggiustamenti di valore a fronte del rischio modello garantisce che la parte del fair value degli strumenti in oggetto che si riferisce all'utilizzo di parametri di natura soggettiva non sia rilevata a conto economico, bensì come aggiustamento del valore di stato patrimoniale di tali strumenti. L'iscrizione a conto economico di questa quota avviene, quindi, solo in funzione del successivo prevalere di parametri oggettivi e, conseguentemente, del venir meno dei menzionati aggiustamenti.

Non risultano "day-one profit/loss" dei quali fornire informativa secondo quanto previsto dal paragrafo 28 dell'IFRS 7.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 353

Nota integrativa Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

354 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale

Attivo 356
Sezione 1 - Cassa e disponibilità liquide - Voce 10 356
Sezione 2 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20 356
Sezione 3 - Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva –
Voce 30
359
Sezione 4 - Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40 361
Sezione 5 - Derivati di copertura – Voce 50 363
Sezione 6 - Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 60
364
Sezione 7 - Le partecipazioni – Voce 70 365
Sezione 8 - Attività materiali – Voce 80 366
Sezione 9 - Attività immateriali – Voce 90 370
Sezione 10 - Attività fiscali e passività fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo 374
Sezione 11 - Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate –
Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo
378
Sezione 12 - Altre attività – Voce 120 378
Passivo 380
Sezione 1 - Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 380
Sezione 2 - Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20 382
Sezione 3 - Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 383
Sezione 4 - Derivati di copertura – Voce 40 383
Sezione 5 - Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica –
Voce 50
384
Sezione 6 - Passività fiscali – Voce 60 384
Sezione 7 - Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 384
Sezione 8 - Altre passività - Voce 80 384
Sezione 9 - Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90 385
Sezione 10 - Fondi per rischi e oneri - Voce 100 386
Sezione 11 - Azioni rimborsabili – Voce 120 389
Sezione 12 - Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180 389

Attivo

Sezione 1 – Cassa e disponibilità liquide – Voce 10

1.1 Cassa e disponibilità liquide: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
a) Cassa 53 6
b) Depositi a vista presso Banche Centrali 754.333 -
Totale 754.386 6

La voce "(b) Depositi a vista presso Banche Centrali" rappresenta il saldo della liquidità depositata sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia, che FinecoBank ha aperto nel corso dell'esercizio 2019.

Sezione 2 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 20

2.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
A. Attività per cassa
1. Titoli di debito - - - 5 - -
1.1 Titoli strutturati - - - 5 - -
1.2 Altri titoli di debito - - - - - -
2. Titoli di capitale 3.289 - - 2.110 - -
3. Quote di O.I.C.R. 5 - - 2 - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale (A) 3.294 - - 2.117 - -
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari 1.337 3.302 - 1.236 3.523 -
1.1 di negoziazione 1.337 3.302 - 1.236 3.523 -
1.2 connessi con la fair value option - - - - - -
1.3 altri - - - - - -
2. Derivati creditizi - - - - - -
2.1 di negoziazione - - - - - -
2.2 connessi con la fair value option - - - - - -
2.3 altri - - - - - -
Totale (B) 1.337 3.302 - 1.236 3.523 -
Totale (A+B) 4.631 3.302 - 3.353 3.523 -

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2 L3: Livello 3

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

I derivati finanziari comprendono la valutazione positiva dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 3.227 migliaia di euro (3.509 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.412 migliaia di euro (1.250 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

2.2 Attività finanziarie detenute per la negoziazione: composizione per debitori/emittenti/controparti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
A. ATTIVITA' PER CASSA
1. Titoli di debito - 5
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - 5
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 3.289 2.110
a) Banche - -
b) Altre società finanziarie 217 175
di cui: imprese di assicurazione 4 -
c) Società non finanziarie 3.072 1.935
d) Altri emittenti - -
3. Quote di OICR 5 2
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale (A) 3.294 2.117
B. STRUMENTI DERIVATI - -
a) Controparti Centrali 55 73
b) Altre 4.584 4.686
Totale (B) 4.639 4.759
Totale (A+B) 7.933 6.876

Nel punto B. "Strumenti derivati" sono state ricondotte anche le valutazioni positive dei contratti di compravendita a pronti di titoli appartenenti al portafoglio "Attività Finanziarie detenute per la negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

2.3 Attività finanziarie designate al fair value: composizione merceologica

Nessun dato da segnalare.

2.4 Attività finanziarie designate al fair value: composizione per debitori/emittenti

Nessun dato da segnalare.

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 32 - - 31 34 -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 32 - - 31 34 -
2. Titoli di capitale 7 - 11.320 6 - 13.271
3. Quote di O.I.C.R. - - - - - -
4. Finanziamenti - - - - - -
4.1 Pronti contro termine - - - - - -
4.2 Altri - - - - - -
Totale 39 - 11.320 37 34 13.271

2.5 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione merceologica

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

Le "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" sono costituite, principalmente, dalle preferred shares di Visa INC class "C", per un importo di 8.682 migliaia di euro, che hanno registrato una variazione positiva di fair value nel corso dell'esercizio 2019 pari a 2.596 migliaia di euro, e dall'esposizione residua in titoli di capitale contabilizzati in conseguenza della contribuzione versata alla Schema Volontario istituito dal Fondo Interbancario Tutela dei Depositi per un importo di 2.630 migliaia di euro (di cui 2.307 migliaia di euro relativi all'operazione Carige e 323 migliaia di euro relativi all'operazione Carimi, Carismi e CariCesena), con un impatto negativo registrato nel conto economico dell'esercizio 2019 per effetto della valutazione al fair value di 4.547 migliaia di euro. Per maggiori dettagli in merito alla valutazione al fair value degli strumenti finanziari si rimanda alla Parte A – Politiche contabili - A.4 Informativa sul fair value della presente nota integrativa.

La Banca ha classificato in stato di sofferenza dei titoli di capitale emessi da soggetti in stato di default per un importo di bilancio complessivo di 6 migliaia di euro.

2.6 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Titoli di capitale 11.327 13.277
di cui: banche 1 1
di cui: altre società finanziarie 11.313 13.264
di cui: società non finanziarie 13 12
2. Titoli di debito 32 65
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 29 29
c) Banche 3 2
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - 34
3. Quote di O.I.C.R. - -
4. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 11.359 13.342

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

Sezione 3 – Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva – Voce 30

3.1 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Titoli di debito 321.694 - - 961.767 - -
1.1 Titoli strutturati - - - - - -
1.2 Altri titoli di debito 321.694 - - 961.767 - -
2. Titoli di capitale - - 5 - - 5
3. Finanziamenti - - - - - -
Totale 321.694 - 5 961.767 - 5

Legenda:

L1: Livello 1 L2: Livello 2

L3: Livello 3

Le "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" sono costituite da titoli emessi da Stati sovrani e, in parte residuale, ad interessenze azionarie in società nelle quali la Banca non esercita il controllo o l'influenza significativa per 5 migliaia di euro per le quali, in sede di prima applicazione dell'IFRS 9, è stata esercitata l'opzione "FVTOCI"41. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

41 Relativamente agli strumenti di capitale non di trading, l'IFRS 9 prevede la possibilità di classificarli al fair value rilevato nelle altre componenti di conto economico complessivo (c.d. "FVTOCI" – Fair Value Through Other Comprehensive Income).

3.2 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione per debitori/emittenti

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Titoli di debito 321.694 961.767
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche 321.694 961.767
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
2. Titoli di capitale 5 5
a) Banche - -
b) Altri emittenti: 5 5
- altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
- società non finanziarie 5 5
- altri - -
3. Finanziamenti - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
di cui: imprese di assicurazione - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
Totale 321.699 961.772

3.3 Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: valore lordo e rettifiche di valore complessive

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessive
Primo stadio di cui:
Strumenti
con basso
rischio di
credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 321.720 321.720 - - (26) - - -
Finanziamenti - - - - - - - -
Totale 31/12/2019 321.720 321.720 - - (26) - - -
Totale 31/12/2018 961.938 961.938 - - (171) - - -
di cui: attività finanziarie impaired
deteriorate acquisite o originate
X X - - X - - -

Sezione 4 – Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 40

4.1 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso banche

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2018
Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
Tipologia
operazioni/Valori
Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite
o
originate
L1 L2 L3
A. Crediti verso
Banche Centrali
251.574 - - - - 251.574 - - - - - -
1. Depositi a
scadenza
- - - X X X - - - X X X
2. Riserva
obbligatoria
251.574 - - X X X - - - X X X
3. Pronti contro
termine
- - - X X X - - - X X X
4. Altri - - - X X X - - - X X X
B. Crediti verso
banche
9.172.387 - - 1.347.332 7.721.114 298.058 12.427.086 - - 267.493 9.182.023 3.044.974
1. Finanziamenti 298.058 - - - - 298.058 3.044.974 - - - - 3.044.974
1.1 Conti correnti
e depositi a vista
244.094 - - X X X 1.916.128 - - X X X
1.2. Depositi a
scadenza
- - - X X X 1.119.303 - - X X X
1.3. Altri
finanziamenti:
53.964 - - X X X 9.543 - - X X X
- Pronti contro
termine attivi
4.316 - - X X X 416 - - X X X
- Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
- Altri 49.648 - - X X X 9.127 - - X X X
2. Titoli di debito 8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 - 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
2.1 Titoli
strutturati
- - - - - - - - - - - -
2.2 Altri titoli di
debito
8.874.329 - - 1.347.332 7.721.114 - 9.382.112 - - 267.493 9.182.023 -
Totale 9.423.961 - - 1.347.332 7.721.114 549.632 12.427.086 - - 267.493 9.182.023 3.044.974

Legenda: L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

I Finanziamenti a banche per "Conti correnti e depositi a vista" sono costituiti dai conti correnti aperti presso istituzioni creditizie, tra le quali UniCredit S.p.A., per il regolamento delle operazioni sui circuiti di pagamento, per il regolamento dell'operatività in titoli, per la gestione della liquidità dei clienti UK e per la gestione della liquidità di Fineco AM. Al 31 dicembre 2018 la voce includeva la liquidità depositata presso UniCredit S.p.A., in parte trasferita nel 2019 sul conto HAM (Home Accounting Model) presso Banca d'Italia.

Al 31 dicembre 2018 i "Depositi a scadenza" includevano i depositi attivi presso la stessa UniCredit S.p.A. estinti nel corso del 2019, tra i quali il deposito per riserva obbligatoria ora aperto presso Banca d'Italia, per un importo complessivo di 1.119.303 migliaia di euro.

La voce "Altri finanziamenti: Altri" si riferisce per 43.854 migliaia di euro all'importo dei margini iniziali, di variazione e depositi a garanzia nei confronti di istituzioni creditizie a fronte di operazioni in contratti derivati (5.280 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e per 5.793 migliaia di euro ai crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari (3.847 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

I titoli di debito sono costituiti principalmente da titoli emessi da UniCredit S.p.A. per un importo di 7.501.377 migliaia di euro (9.115.783 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia Valore di bilancio Fair value Valore di bilancio Fair value
operazioni/Valori Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3 Primo e
secondo
stadio
Terzo
stadio
di cui:
impaired
acquisite o
originate
L1 L2 L3
1. Finanziamenti 3.665.365 3.568 - - - 3.797.196 2.944.573 2.817 - - - 3.050.760
1.1. Conti correnti 1.290.208 1.964 - X X X 1.016.947 1.770 - X X X
1.2. Pronti contro
termine attivi
160.112 - - X X X 148.768 29 - X X X
1.3. Mutui 1.155.943 410 - X X X 856.856 14 - X X X
1.4. Carte di credito,
prestiti personali e
cessioni del quinto
809.176 885 - X X X 749.358 783 - X X X
1.5 Finanziamenti
per leasing
- - - X X X - - - X X X
1.6. Factoring - - - X X X - - - X X X
1.7. Altri
finanziamenti
249.926 309 - X X X 172.644 221 - X X X
2. Titoli di debito 13.096.638 - - 13.433.686 58.656 - 7.873.955 - - 7.848.422 - -
2.1. Titoli strutturati - - - - - - - - - - - -
2.2. Altri titoli di
debito
13.096.638 - - 13.433.686 58.656 - 7.873.955 - - 7.848.422 - -
Totale 16.762.003 3.568 - 13.433.686 58.656 3.797.196 10.818.528 2.817 - 7.848.422 - 3.050.760

4.2 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei crediti verso clientela

Legenda:

L1: Livello 1

L2: Livello 2 L3: Livello 3

I titoli di debito sono costituiti da titoli emessi da Stati sovrani e Enti sovranazionali. Per maggiori dettagli si rimanda all'informativa relativa alle esposizioni Sovrane riportata nella Parte E della presente nota integrativa.

4.3 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione per debitori/emittenti dei crediti verso clientela

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Tipologia operazioni/Valori Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
Primo e secondo
stadio
Terzo stadio di cui: attività
impaired
acquisite o
originate
1. Titoli di debito 13.096.638 - - 7.873.955 - -
a) Amministrazioni pubbliche 13.096.638 - - 7.873.955 - -
b) Altre società finanziarie - - - - - -
di cui: imprese di assicurazioni - - - - - -
c) Società non finanziarie - - - - - -
2. Finanziamenti verso: 3.665.365 3.568 - 2.944.573 2.817 -
a) Amministrazioni pubbliche - - - 8 - -
b) Altre società finanziarie 236.099 1 - 171.751 2 -
di cui: imprese di assicurazioni 18.474 - - 19.028 - -
c) Società non finanziarie 341 11 - 908 9 -
d) Famiglie 3.428.925 3.556 - 2.771.906 2.806 -
Totale 16.762.003 3.568 - 10.818.528 2.817 -

4.4 Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: valore lordo e rettifiche di valore

(Importi in migliaia)
Valore lordo Rettifiche di valore complessivo
Primo stadio di cui:
Strumenti con
basso rischio
di credito
Secondo
stadio
Terzo stadio Primo stadio Secondo
stadio
Terzo stadio Write-off
parziali
complessivi
Titoli di debito 21.972.304 21.972.304 - - (1.337) - - -
Finanziamenti 4.218.201 - 11.237 25.335 (8.245) (6.196) (21.766) -
Totale 31/12/2019 26.190.505 21.972.304 11.237 25.335 (9.582) (6.196) (21.766) -
Totale 31/12/2018 23.256.090 17.264.880 14.650 23.936 (19.131) (5.994) (21.118) -
di cui: attività finanziarie
impaired acquisite o originate
X X - - X - - -

Sezione 5 – Derivati di copertura – Voce 50

5.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli

(Importi in migliaia)
Fair Value
31/12/2019
VN Fair Value
31/12/2018
VN
L1 L2 L3 31/12/2019 L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari
1. Fair value - 36.059 - 1.917.423 - 3.314 - 570.000
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
3. Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi
1. Fair value - - - - - - - -
2. Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 36.059 - 1.917.423 - 3.314 - 570.000

Legenda:

VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

(Importi in migliaia)
Fair Value Flussi finanziari
Specifica
Operazioni/Tipo di copertura Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica Investim.
esteri
1. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
20.578 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 537 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 20.578 - - - - - 537 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X 14.944 X - X
Totale passività - - - - - - 14.944 - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e passività
finanziarie
X X X X X X - X - -

5.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

Sezione 6 – Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 60

6.1 Adeguamento di valore delle attività coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle attività coperte / Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Adeguamento positivo 29.405 4.873
1.1 di specifici portafogli: 29.405 4.873
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 29.405 4.873
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
1.2 complessivo - -
2. Adeguamento negativo (525) -
2.1 di specifici portafogli: (525) -
a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (525) -
b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
2.2 complessivo - -
Totale 28.880 4.873

Sezione 7 – Le partecipazioni – Voce 70

7.1 Partecipazioni: informazioni sui rapporti partecipativi

Quota di
Denominazioni Sede legale Sede operativa partecipazione % Disponibilità voti %
A. Imprese controllate in via esclusiva
1. Fineco Asset Management DAC Dublino Dublino 100% 100%
B. Imprese controllate in modo congiunto
C. Imprese sottoposte a influenza notevole

7.2 Partecipazioni significative: valore di bilancio, fair value e dividendi percepiti

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.3 Partecipazioni significative: informazioni contabili

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

7.4 Partecipazioni non significative: informazioni contabili

Nessun dato da segnalare.

7.5 Partecipazioni: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
A. Esistenze inziali 3.000 500
B. Aumenti - 2.500
B.1 Acquisti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
B.2 Riprese di valore - -
B.3 Rivalutazioni - -
B.4 Altre variazioni - 2.500
C. Diminuzioni - -
C.1 Vendite - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
C.2 Rettifiche di valore - -
C.3 Svalutazioni - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali 3.000 3.000
E. Rivalutazioni totali - -
F. Rettifiche totali - -

7.6 Impegni riferiti a partecipazioni in società controllate in modo congiunto

Nessun dato da segnalare.

7.7 Impegni riferiti a partecipazioni in società sottoposte ad influenza notevole

Nessun dato da segnalare.

7.8 Restrizioni significative

Nessun dato da segnalare.

7.9 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80

8.1 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Attività di proprietà 82.998 14.242
a) terreni 23.932 -
b) fabbricati 41.404 -
c) mobili 2.393 1.608
d) impianti elettronici 12.623 10.869
e) altre 2.646 1.765
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing 65.947 -
a) terreni - -
b) fabbricati 65.399 -
c) mobili - -
d) impianti elettronici - -
e) altre 548 -
Totale 148.945 14.242
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie ricevute - -

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Con riferimento all'immobile presso cui è stabilita la sede legale della Banca sito in Milano, Piazza Durante 11, acquistato in data 31 gennaio 2019 a fronte di un corrispettivo di 62 milioni di euro oltre a imposte e costi diretti iniziali, si precisa che si è proceduto alla contabilizzazione separata di terreno e fabbricato, anche se acquistati congiuntamente, come previsto dallo IAS 16.

La Banca ha in essere operazioni di leasing operativo rappresentate da contratti di locazione per circa il 21% della superficie del suddetto immobile di proprietà.

La voce "Diritti d'uso acquisiti con il leasing", che ha sostituito la precedente voce "Attività acquisite in leasing finanziario" secondo quanto previsto dal 6° aggiornamento della Circolare Banca d'Italia n. 262/2005, si riferisce ai diritti d'uso in relazione ai contratti di locazione in essere rilevati in applicazione del principio IFRS 16 a partire dall'esercizio 2019.

8.2 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al costo

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Fair value
Valore di
Valore di Fair value
bilancio L1 L2 L3 bilancio L1 L2 L3
1. Attività di proprietà 1.980 - - 2.950 2.088 - - 2.950
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati 1.980 - - 2.950 2.088 - - 2.950
2. Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - - - - -
a) terreni - - - - - - - -
b) fabbricati - - - - - - - -
Totale 1.980 - - 2.950 2.088 - - 2.950
di cui: ottenute tramite l'escussione delle garanzie
ricevute
- - - - - - - -

Legenda: L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

8.3 Attività materiali ad uso funzionale: composizione delle attività rivalutate

Nessun dato da segnalare.

8.4 Attività materiali detenute a scopo di investimento: composizione delle attività valutate al fair value

Nessun dato da segnalare.

8.5 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: composizione

Nessun dato da segnalare.

8.6 Attività materiali ad uso funzionale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
A. Esistenze iniziali lorde - - 14.669 35.003 10.790 60.462
A.1 Riduzioni di valore totali nette - - (13.061) (24.134) (9.025) (46.220)
A.2 Esistenze iniziali nette - - 1.608 10.869 1.765 14.242
B. Aumenti: 23.932 125.947 2.285 6.192 2.435 160.791
B.1 Acquisti 23.932 59.692 2.130 6.191 1.773 93.718
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - 1.555 - - - 1.555
B.3 Riprese di valore - - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value imputate a - - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
B.5 Differenze positive di cambio - - - - - -
B.6 Trasferimenti da immobili detenuti a
scopo di investimento
- - X X X -
B.7 Altre variazioni - 64.700 155 1 662 65.518
C. Diminuzioni: - (19.144) (1.500) (4.438) (1.006) (26.088)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Ammortamenti - (10.419) (1.339) (4.437) (882) (17.077)
C.3 Rettifiche di valore da deterioramento
imputate a
- - (9) (1) (37) (47)
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - (9) (1) (37) (47)
C.4 Variazioni negative di fair value imputate
a
- - - - - -
a) patrimonio netto - - - - - -
b) conto economico - - - - - -
C.5 Differenze negative di cambio - - - - - -
C.6 Trasferimenti a: - - - - - -
a) attività materiali detenute a scopo di
investimento
- - X X X -
b) attività non correnti e gruppi di attività in
via di dismissione
- - - - - -
C.7 Altre variazioni - (8.725) (152) - (87) (8.964)
D. Rimanenze finali nette 23.932 106.803 2.393 12.623 3.194 148.945
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (10.039) (13.543) (27.038) (9.288) (59.908)
D.2 Rimanenze finali lorde 23.932 116.842 15.936 39.661 12.482 208.853
E. Valutazione al costo 23.932 106.802 2.393 12.623 3.195 148.945

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono iscritte al costo.

Le voci B.7 e C.7 "Altre variazioni" comprendono, oltre alle variazioni derivanti dall'applicazione dell'IFRS16, le variazioni delle attività consistenti nel diritto d'uso per effetto delle modifiche intervenute ai pagamenti dovuti per il leasing successivamente alla rilevazione iniziale. Di seguito si riporta l'importo delle variazioni per tipologia di attività.

(Importi in migliaia)
Terreni Fabbricati Mobili Impianti
elettronici
Altre Totale
Altre variazioni in aumento per variazioni diritti d'uso - 1.148 - - 2 1.150
Altre variazioni in diminuzione per variazioni diritti d'uso - (3.620) - - - (3.620)

8.7 Attività materiali detenute a scopo di investimento: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
Terreni Fabbricati
A. Esistenze iniziali - 3.600
A.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.512)
A.2 Esistenze iniziali nette - 2.088
B. Aumenti - -
B.1 Acquisti - -
B.2 Spese per migliorie capitalizzate - -
B.3 Variazioni positive di fair value - -
B.4 Riprese di valore - -
B.5 Differenze di cambio positive - -
B.6 Trasferimenti da immobili ad uso funzionale - -
B.7 Altre variazioni - -
C. Diminuzioni - (108)
C.1 Vendite - -
C.2 Ammortamenti - (108)
C.3 Variazioni negative di fair value - -
C.4 Rettifiche di valore da deterioramento - -
C.5 Differenze di cambio negative - -
C.6 Trasferimenti a: - -
a) immobili ad uso funzionale - -
b) attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
C.7 Altre variazioni - -
D. Rimanenze finali - 1.980
D.1 Riduzioni di valore totali nette - (1.620)
D.2 Rimanenze finali lorde - 3.600
E. Valutazione al fair value - 2.950

I Fabbricati indicati nella tabella sopra riportata sono iscritti al costo.

8.8 Rimanenze di attività materiali disciplinate dallo IAS 2: variazioni annue

Nessun dato da segnalare.

8.9 Impegni per acquisto di attività materiali

Al 31 dicembre 2019 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività materiali ammontano a 353 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non esistono restrizioni sulla titolarità delle attività materiali e non vi sono attività materiali impegnate a garanzia di passività.

Sezione 9 – Attività immateriali – Voce 90

9.1 Attività immateriali: composizione per tipologia di attività

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Durata definita Durata indefinita Durata definita Durata indefinita
A.1 Avviamento X 89.602 X 89.602
A.2 Altre attività immateriali 9.828 27.452 8.705 -
A.2.1 Attività valutate al costo 9.828 27.452 8.705 -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività 9.828 27.452 8.705 -
A.2.2 Attività valutate al fair value - - - -
a) attività immateriali generate internamente - - - -
b) altre attività - - - -
Totale 9.828 117.054 8.705 89.602

Le Altre attività immateriali valutate al costo a durata indefinita sono relative ai marchi e domini Fineco acquistati in data 28 novembre 2019 da UniCredit S.p.A. per un ammontare di 22,5 milioni di euro oltre IVA.

La vita utile dei software considerata ai fini della determinazione dell'ammortamento è di 3 anni, mentre la vita utile delle altre attività immateriali a durata definita è di 5 anni. Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

9.2 Attività immateriali: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Avviamento Altre attività immateriali:
generate internamente
Altre attività immateriali: altre Totale
DEF INDEF DEF INDEF
A. Esistenze iniziali 124.729 - - 85.566 - 210.295
A.1 Riduzioni di valore totali nette (35.127) - - (76.861) - (111.988)
A.2 Esistenze iniziali nette 89.602 - - 8.705 - 98.307
B. Aumenti - - - 6.519 27.452 33.971
B.1 Acquisti - - - 6.519 27.452 33.971
B.2 Incrementi di attività immateriali interne X - - - - -
B.3 Riprese di valore X - - - - -
B.4 Variazioni positive di fair value - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
B.5 Differenze di cambio positive - - - - - -
B.6 Altre variazioni - - - - - -
C. Diminuzioni - - - (5.396) - (5.396)
C.1 Vendite - - - - - -
C.2 Rettifiche di valore - - - (5.396) - (5.396)
- Ammortamenti X - - (5.396) - (5.396)
- Svalutazioni - - - - - -
+ patrimonio netto X - - - - -
+ conto economico - - - - - -
C.3 Variazioni negative di fair value: - - - - - -
- a patrimonio netto X - - - - -
- a conto economico X - - - - -
C.4 Trasferimenti alle attività non correnti in via di dismissione - - - - - -
C.5 Differenze di cambio negative - - - - - -
C.6 Altre variazioni - - - - - -
D. Rimanenze finali nette 89.602 - - 9.828 27.452 126.882
D.1 Rettifiche di valori totali nette (35.127) - - (82.257) - (117.384)
E. Rimanenze finali lorde 124.729 - - 92.085 27.452 244.266
F. Valutazione al costo 89.602 - - 9.828 27.452 126.882

Legenda DEF: a durata definita INDEF: a durata indefinita

Le classi di attività indicate nella tabella sopra riportata sono valutate al costo.

9.3 Altre informazioni

Al 31 dicembre 2019 gli impegni contrattuali per l'acquisto di attività immateriali ammontano a 975 migliaia di euro.

Segnaliamo inoltre che non vi sono attività immateriali acquisite per concessione governativa; non sono state costituite attività immateriali a garanzia di propri debiti; non vi sono attività immateriali oggetto di locazione finanziaria; non vi sono attività immateriali rivalutate.

Altre informazioni – Impairment test

Come disposto dallo IAS 36, l'impairment test delle attività immateriali a vita utile indefinita deve essere eseguito con cadenza almeno annuale e, comunque, ogni qualvolta vi sia oggettiva evidenza del verificarsi di eventi che ne possano aver ridotto il valore.

Il valore recuperabile di un'attività è rappresentato dal maggiore tra il suo valore d'uso (valore attuale dei flussi finanziari futuri stimati generabili dall'attività oggetto di valutazione) ed il relativo fair value al netto dei costi di vendita.

Il valore recuperabile delle attività oggetto di impairment test deve essere determinato per le singole attività a meno che sussistano entrambe le seguenti condizioni:

il valore d'uso dell'attività non è stimato essere prossimo al suo fair value al netto dei costi di vendita;

l'attività non è in grado di generare flussi finanziari in entrata ampiamente indipendenti da quelli derivanti da altre attività (o gruppi di attività). Quando si verificano tali condizioni l'impairment test è condotto a livello di Cash Generating Unit (CGU) alla quale l'attività appartiene, come richiesto dal principio contabile.

Ai fini della determinazione del valore d'uso delle attività soggette a impairment test, lo IAS 36 richiede che si debba fare riferimento ai flussi finanziari relativi alle attività nelle loro condizioni correnti alla data del test e che rappresentino la migliore stima effettuabile dalla Direzione aziendale riguardo l'insieme delle condizioni economiche che esisteranno nel corso della restante vita utile dell'attività.

Ai fini del test di impairment il valore d'uso della c.d. Cash Generating Unit (CGU) alla quale sono assegnate le attività immateriali deve essere calcolato considerando i flussi di cassa per tutte le attività e passività comprese nella CGU e non solo per quelle a fronte delle quali è stato rilevato l'avviamento e/o l'attività immateriale in sede di applicazione dell'IFRS 3.

La definizione della CGU

La stima del valore d'uso ai fini della verifica dell'eventuale impairment di attività immateriali, ivi incluso l'avviamento, che non generano flussi finanziari autonomi ma esclusivamente con il concorso di altre attività aziendali, richiede la preliminare attribuzione di tali attività a unità operative relativamente autonome nell'ambito gestionale (sia dal punto di vista dei flussi finanziari generati sia dal punto di vista della pianificazione e sistema di reporting direzionale interno); tali unità operative sono definite Cash Generating Unit (CGU).

Relativamente all'avviamento iscritto in bilancio della Banca, occorre sottolineare che lo stesso riguarda acquisizioni di rami d'azienda o aziende impegnate nel business del trading o nella distribuzione di prodotti finanziari, bancari e assicurativi tramite promotori finanziari. Queste attività sono state completamente integrate nell'operatività corrente di FinecoBank, per cui non risulta possibile isolare il contributo di ciascuna azienda/ramo alla profittabilità complessiva della Banca; ciò significa che ai fini della conferma della recuperabilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio occorre fare riferimento alla redditività complessiva dell'azienda.

La Banca nel suo complesso (incluso il contributo della controllata Fineco Asset Management DAC, società di gestione di diritto irlandese, grazie al modello di business integrato verticalmente) costituisce pertanto la cash generating unit (CGU) in relazione alla quale condurre il test di impairment. Infatti, considerato il particolare modello di business di FinecoBank, che prevede una fortissima integrazione fra consulenti finanziari e piattaforma trading e banking, per cui la rete dei consulenti finanziari è parte integrante dell'offerta complessiva, che prevede servizi di banking, brokerage ed investing, una contabilizzazione di costi/ricavi per business unit non è rilevante e significativa. Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistiati nel corso dell'esercizio da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo Alla medesima CGU sono attribuiti il marchio e i domini Fineco acquistiati nel corso dell'esercizio da UniCredit S.p.A. a seguito dell'uscita dal relativo gruppo.

La stima dei flussi finanziari per la determinazione del valore d'uso della CGU

I principi contabili di riferimento richiedono che l'impairment test sia svolto raffrontando il valore contabile della CGU con il relativo valore recuperabile. Laddove quest'ultimo risultasse minore del valore contabile, una rettifica di valore dovrebbe essere rilevata in bilancio. Il valore recuperabile è il maggiore tra il suo fair value (al netto dei costi di vendita) ed il relativo valore d'uso.

Il valore recuperabile della CGU in questo caso è rappresentato dal valore d'uso, determinato sulla base dei flussi finanziari futuri.

Modello di impairment test

Il calcolo del valore d'uso ai fini dell'impairment test è effettuato utilizzando un modello di flussi di cassa scontati (Discounted Cash Flow o DCF). Tali flussi di cassa sono determinati sottraendo dall'utile netto il fabbisogno di capitale annuo generato dalla variazione delle attività ponderate per il rischio. Tale fabbisogno di capitale è determinato considerando il livello di capitalizzazione che si intende raggiungere nel lungo periodo, anche alla luce dei livelli minimi di capitale regolamentare richiesti.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale - Attivo (SEGUE)

Flussi finanziari

Il modello Discounted Cash Flow utilizzato è basato sulle stime dei flussi finanziari futuri effettuate dalla Direzione aziendale in quattro stadi:

  • anno 2020, in cui vengono considerati i dati di budget (sottoposto ad approvazione del Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020);
  • anni 2021-2023, in cui sono state considerate le previsioni finanziarie relative al Piano Strategico (sottoposto ad approvazione del medesimo Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020);
  • periodo intermedio di 5 anni dal 2024 al 2028, per il quale le previsioni dei flussi finanziari vengono proiettate applicando, a partire dall'ultimo periodo di previsione esplicita (2023), tassi di crescita decrescenti (dal 4% al 2%) fino a quelli di "terminal value";
  • "terminal value", determinato con tassi di crescita nominali del 2%. Il tasso medio di crescita reale del Pil dell'Eurozona dal 1996 al 2018 è stato pari al 1,8%. La scelta del 2% nominale quale tasso di crescita per il calcolo del "terminal value", corrispondente quindi a circa lo 0% reale, è dettata da ragioni prudenziali.

I tassi di attualizzazione dei flussi

I flussi finanziari futuri sono stati attualizzati utilizzando una stima prudenziale del tasso di attualizzazione, incorporando nel costo del capitale proprio (Ke) i vari fattori di rischio connessi al settore di attività. Il tasso di sconto utilizzato è un tasso nominale al netto delle imposte.

In particolare, il costo del capitale per la Banca è la somma dei seguenti addendi:

  • Risk Free: media giornaliera degli ultimi 6 mesi del Btp a 10 anni;
  • Equity Risk Premium (Beta*Market Risk Premium): calcolato utilizzando come MRP il valore di 5,50% (in coerenza rispetto ai valori utilizzati dagli analisti finanziari che coprono FinecoBank) e come Beta la media 3 anni (al fine di ridurre la volatilità generata nel 2019 dalla cessione della partecipazione da parte di Unicredit) rispetto agli indici FTSEMIB e SXXP.

Il costo del capitale utilizzato per l'impairment test ha 2 punti target (budget 2020, Multi Year Plan 2021-2023) tra i quali viene inserita una convergenza lineare per poi essere mantenuto costante fino al "terminal value".

I risultati dell'impairment test

La metodologia per la determinazione del valore d'uso sopra descritta (modello, assunzioni e parametri utilizzati) è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020. Ai fini dell'impairment test si è proceduto a confrontare il valore di carico dell'avviamento, del marchio (inclusi i domini) e del patrimonio netto con il valore d'uso determinato secondo tale metodologia. L'esito del test effettuato, approvato dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, conferma la sostenibilità dell'avviamento e del marchio iscritto in bilancio al 31 dicembre 2019 con un valore d'uso significativamente superiore al valore contabile.

Analisi di sensitività

In considerazione della complessità del processo di valutazione, della componente di incertezza insita nella formulazione di previsioni circa la redditività futura, in particolare di lungo periodo, sono state effettuate alcune analisi di "sensitività" ipotizzando il cambiamento dei principali parametri utilizzati nell'ambito della procedura di impairment test.

La tabella sottostante indica la variazione del valore d'uso, al netto del valore di iscrizione in bilancio, del marchio e del patrimonio netto, alla variazione dei principali parametri utilizzati nel modello DCF a base dell'impairment test.

Incremento dell'1% del tasso
di attualizzazione al netto delle
imposte (KE)
Incremento dell'1% del
core tier 1 ratio target
Decremento dell'1% del tasso di
crescita nominale per il calcolo
del terminal value
Decremento
del 5% degli
utili annuali
Utilizzo del core tier1
ratio al 31/12/2019
(18,12%*)
Variazione valore d'uso -14,4% -1,9% -12,8% -7,6% -0,3%

* Core Tier 1 consolidato

I risultati confermano la sostenibilità dell'avviamento iscritto in bilancio, non emergendo in alcuno degli scenari ipotizzati la necessità di una svalutazione, restando il valore d'uso, determinato applicando tali variazioni, ben significativamente superiore al valore contabile.

Si evidenzia, peraltro, che l'impairment test raggiunge un livello di break-even assumendo per i parametri di cui sopra variazioni attualmente non ragionevolmente ipotizzabili. In particolare, l'impairment test raggiunge un livello di break-even con una variazione assoluta positiva del tasso di attualizzazione al netto delle imposte (Ke) di oltre 11 punti percentuali, ovvero con una riduzione di oltre il 65% degli utili annuali (mantenendo, in entrambe le ipotesi, inalterati gli altri parametri ed informazioni utilizzati).

Si evidenzia infine che, in relazione alle quotazioni del titolo "FinecoBank", emerge una capitalizzazione di borsa pari a 6.509 milioni di euro al 31 dicembre 2019, significativamente superiore al patrimonio netto della Banca e al risultato del modello utilizzato per il test di impairment, che conferma l'applicazione di criteri di prudenza nel calcolo del valore d'uso.

Sezione 10 – Attività fiscali e le Passività Fiscali – Voce 100 dell'attivo e Voce 60 del passivo

La voce "Attività fiscali", pari a 23.450 migliaia di euro al 31 dicembre 2019, è composta esclusivamente "Attività fiscali anticipate".

La voce "Passività fiscali", pari a 11.344 migliaia di euro alla stessa data, è composta esclusivamente da "Passività fiscali correnti".

Attività e Passività fiscali correnti

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività fiscali correnti - 467
Passività fiscali correnti 11.437 12.184

Attività/Passività fiscali anticipate/differite

Le attività/passività fiscali anticipate/differite sono rappresentate nello Stato Patrimoniale al netto delle relative passività/attività fiscali differite/anticipate e sono di seguito dettagliate:

  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del conto economico per 50.914 migliaia di euro;
  • "Attività fiscali anticipate" in contropartita del patrimonio netto per 798 di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del conto economico per 25.992 migliaia di euro;
  • "Passività fiscali differite" in contropartita del patrimonio netto per 2.270 migliaia di euro.

In linea con le disposizioni normative e regolamentari vigenti si precisa che:

  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRES tiene conto dei risultati economici attesi dalla Banca per i futuri esercizi, secondo le determinazioni assunte dai competenti organi societari;
  • l'iscrizione delle imposte anticipate ai fini IRAP avviene sulla base dei risultati economici attesi dalla Banca nei futuri esercizi, tenendo conto dell'evoluzione del contesto normativo di riferimento;
  • la rilevazione delle imposte differite viene effettuata in tutti i casi in cui se ne verificano i presupposti.

Nella determinazione delle attività e passività fiscali anticipate/differite e correnti si è tenuto conto dell'aliquota IRES del 27,5% (24% aliquota ordinaria e 3,5% aliquota addizionale per gli enti creditizi) e dell'aliquota IRAP del 5,57%.

Non vi sono imposte anticipate o differite non iscritte in bilancio in relazione a differenze temporanee. Inoltre non risultano perdite fiscali o crediti d'imposta non utilizzati.

10.1 Attività per imposte anticipate: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Accantonamenti in contropartita del conto economico 47.086 26.237
- di cui Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 21.577
- di cui Accantonamenti al Fondo rischi ed oneri 19.137 19.454
- di cui Altro 6.372 6.783
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 798 2.740
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 602 840
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 196 1.888
- di cui Altro 0 12
Svalutazioni su crediti (di cui alla Legge 214/2011) 3.828 4.033
Totale ante compensazione IAS 12 51.712 33.010
Compensazione con Passività per imposte differite - IAS 12 (28.262) (26.763)
Totale 23.450 6.247

10.2 Passività per imposte differite: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Accantonamenti in contropartita del conto economico 25.992 26.560
- di cui Avviamento e Marchio 24.978 24.078
- di cui Esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario 870 2.373
- di cui Altro 144 109
Accantonamenti in contropartita del patrimonio netto 2.270 203
- di cui Attività finanziarie valutate al fair value con impatto redditività complessiva 1.757 203
- di cui Riserve di valutazione in applicazione IAS 19 513 -
Totale ante compensazione IAS 12 28.262 26.763
Compensazione con Attività per imposte anticipate - IAS 12 (28.262) (26.763)
Totale - -

10.3 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 30.270 31.446
2. Aumenti 25.614 3.727
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 25.614 3.727
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - 206
c) riprese di valore - -
d) altre 25.614 3.521
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (4.970) (4.903)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (4.970) (4.903)
a) rigiri (4.854) (4.664)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) mutamento di criteri contabili - -
d) altre (116) (239)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni: - -
a) trasformazione in crediti d'imposta di cui alla legge.n.214/2011 - -
b) altre - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 50.914 30.270

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono, principalmente, al beneficio fiscale connesso al regime di Patent Box ex D.L. n.3 del 2015 e agli accantonamenti al fondo rischi ed oneri. Le variazioni in diminuzione si riferiscono principalmente all'utilizzo del fondo rischi ed oneri.

10.3.bis Variazione delle imposte anticipate di cui alla L. 214/2011

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1 Importo iniziale 4.033 3.828
2. Aumenti - 205
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (205 ) -
3.1 Rigiri - -
3.2 Trasformazione in crediti d'imposta - -
a) derivante da perdite di esercizio - -
b) derivante da perdite fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni (205) -
4. Importo finale 3.828 4.033

Le variazioni in diminuzione si riferiscono ad una riclassifica nelle imposte anticipate in contropartita di conto economico diverse da quelli di cui alla L. 214/2011.

10.4 Variazione delle imposte differite (in contropartita del conto economico)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 26.560 24.069
2. Aumenti 935 2.688
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 935 2.688
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 935 2.688
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (1.503) (197)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (1.503) (197)
a) rigiri (1.503) (64)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - (133)
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 25.992 26.560

Le variazioni in aumento delle imposte differite rilevate nell'esercizio in contropartita del conto economico si riferiscono all'iscrizione di imposte differite per effetto del diverso trattamento contabile e fiscale dell'avviamento e del marchio. Le variazioni in diminuzione si riferiscono alla valutazione negativa al fair value delle attività finanziarie rappresentate dalle esposizioni in titoli di capitale verso lo Schema Volontario.

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 2.740 1.937
2. Aumenti 105 1.128
2.1 Imposte anticipate rilevate nell'esercizio 63 1.128
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 63 1.128
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti 42 -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (2.047) (325)
3.1 Imposte anticipate annullate nell'esercizio (2.047) (325)
a) rigiri (2.047) (325)
b) svalutazioni per sopravvenuta irrecuperabilità - -
c) dovute al mutamento di criteri contabili - -
d) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 798 2.740

10.5 Variazione delle imposte anticipate (in contropartita del patrimonio netto)

Le variazioni in diminuzione delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alle riduzioni delle valutazioni negative al fair value dei titoli di debito classificati nella categoria" Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle riduzioni delle valutazioni negative attuariali iscritte nelle riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

10.6 Variazione delle imposte differite (in contropartita del patrimonio netto)

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Importo iniziale 203 2.463
2. Aumenti 2.163 192
2.1 Imposte differite rilevate nell'esercizio 2.163 192
a) relative a precedenti esercizi - -
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre 2.163 192
2.2 Nuove imposte o incrementi di aliquote fiscali - -
2.3 Altri aumenti - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
3. Diminuzioni (96) (2.452)
3.1 Imposte differite annullate nell'esercizio (96) (2.452)
a) rigiri (96) (2.452)
b) dovute al mutamento di criteri contabili - -
c) altre - -
3.2 Riduzioni di aliquote fiscali - -
3.3 Altre diminuzioni - -
- di cui operazioni di aggregazione aziendale - -
4. Importo finale 2.270 203

Le variazioni in aumento delle imposte anticipate rilevate nell'esercizio in contropartita del patrimonio netto si riferiscono alle valutazioni positive al fair value dei titoli di debito classificati nella categoria" Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e alle valutazioni positive attuariali iscritte nelle riserve da valutazione in applicazione delle previsioni dello IAS 19 Revised.

10.7 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 11 – Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione e passività associate – Voce 110 dell'attivo e Voce 70 del passivo

11.1 Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: composizione per tipologia di attività

Nessun dato da segnalare.

11.2 Altre informazioni

Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 12 – Altre attività – Voce 120

12.1 Altre attività: composizione

(Importi in migliaia)
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
Crediti commerciali ai sensi dell'IFRS 15 4.579 8.489
Crediti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 2.904 2.188
Crediti per partite in contenzioso non derivanti da operazioni creditizie - 119
Migliorie e spese incrementative sostenute su beni di terzi 6.067 6.928
Partite definitive non imputabili ad altre voci: 28.062 30.251
- titoli e cedole da regolare 1.537 5.131
- altre operazioni 26.525 25.120
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Attività fiscali": 259.098 269.189
- acconti d'imposta 252.251 262.261
- crediti d'imposta 6.809 6.893
- acconti d'imposta su TFR 38 35
Partite in attesa di regolamento: 2.495 4.597
- effetti, assegni ed altri documenti 2.495 4.597
Partite in corso di lavorazione 13 29
Partite viaggianti non attribuite ai conti di pertinenza 50 2
Ratei e risconti attivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti e diversi da quelli che 26.982 24.513
vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati
sulle pertinenti attività o passività finanziarie
12.034 4.303
Totale 342.284 350.608

Nella tabella successiva "Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti" si presentano le variazioni intercorse nelle voci "Ratei e risconti attivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" e "Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie" riportate, rispettivamente, nella tabella "Altre attività: composizione" e "Altre passività: composizione" (Sezione 8 - Passivo della presente Parte B della nota integrativa), così come richiesto dal par. 118 dell'IFRS 15.

Variazione dei Ratei e Risconti Attivi/Passivi provenienti da contratti con i clienti

(Importi in migliaia)
Ratei e risconti attivi Ratei e risconti passivi
31/12/2019 31/12/2019
Esistenze iniziali 4.303 2.800
AUMENTI 11.186 5.046
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riprese di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) - -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro 11.186 5.046
DIMINUZIONI (3.455) 995
a) operazioni di aggregazione aziendale - -
b) adeguamenti dei ricavi su base cumulativa che incidono sulle corrispondenti attività derivanti da
contratto o passività derivanti da contratto, in particolare gli adeguamenti dovuti a una modifica della
valutazione dei progressi, a una modifica della stima del prezzo dell'operazione (inclusa l'eventuale
modifica della valutazione riguardante la limitazione della stima del corrispettivo variabile) o a una modifica
del contratto; (IFRS 15 Par 118.b)
- -
c) riduzione di valore dell'attività derivante da contratto (IFRS 15 Par 118.c) (17) -
d) modifica dei tempi necessari perché il diritto al corrispettivo diventi incondizionato (vale a dire, perché
l'attività derivante da contratto sia riclassificata come credito) (IFRS 15 Par 118.d)
- -
e) modifica dei tempi necessari perché l'obbligazione di fare sia adempiuta (ossia per la rilevazione dei
ricavi provenienti da una passività derivante da contratto) (IFRS 15 Par 118.e)
- -
f) altro (3.438) 995
Rimanenze finali 12.034 (6.851)

Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dal parag. 120 dell'IFRS15 ("Prezzo dell'operazione assegnato alle rimanenti obbligazioni di fare"), di seguito si fornisce una informativa quantitativa con la suddivisione temporale (entro 1 anno e oltre 1 anno) dei ratei attivi e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie.

(Importi in migliaia)
Durata attese delle
obbligazioni di fare <=1
anno
Durata attese delle
obbligazioni di fare >1 anno
31/12/2019 31/12/2019
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o
parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Attività (IFRS 15 Par 120a)
10.678 -
Importo aggregato del prezzo dell'operazione assegnato alle obbligazioni di fare non adempiute (o
parzialmente adempiute) alla fine dell'esercizio - Altre Passività (IFRS 15 Par 120a)
1.100 2.690
Totale 11.778 2.690

Si segnala, infine, che l'ammontare complessivo dei ricavi da servizi alla clientela riguardanti le "obbligazioni di fare" non ancora soddisfatte, di cui alla tabella sopra riportata, è pari a 14.468 migliaia di euro. L'81,4% di tale ammontare riguarda performance obligation che ci si attende verranno soddisfatte entro la data di chiusura del prossimo esercizio.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Passivo

Passivo

Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10

1.1 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso banche

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2019
Fair Value
VB
VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Debiti verso banche centrali - X X X - X X X
2. Debiti verso banche 154.653 X X X 1.009.774 X X X
2.1 Conti correnti e depositi a vista 70.396 X X X 52.563 X X X
2.2 Depositi a scadenza - X X X - X X X
2.3 Finanziamenti 74.067 X X X 933.352 X X X
2.3.1 Pronti contro termine passivi 74.067 X X X 933.352 X X X
2.3.2 Altri - X X X - X X X
2.4 Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
2.5 Debiti per leasing 7.207 X X X - X X X
2.6 Altri debiti 2.983 X X X 23.859 X X X
Totale 154.653 - - 154.653 1.009.774 - - 1.009.774

Legenda:

VB: Valore di bilancio L1 = Livello 1

L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

La voce "2.5 Debiti per leasing" è stata aggiunta alla tabella, come previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" di Banca d'Italia e si riferisce alle passività finanziarie iscritte in relazione ai contratti di locazione in essere al 31 dicembre 2019 con controparti banche in applicazione del principio IFRS16 "Leasing".

1.2 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei debiti verso clientela

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
VB Fair Value VB Fair Value
L1 L2 L3 L1 L2 L3
1. Conti correnti e depositi a vista 25.573.169 X X X 22.046.700 X X X
2. Depositi a scadenza 1.359 X X X 3.106 X X X
3. Finanziamenti 163.450 X X X 116.299 X X X
3.1 Pronti contro termine passivi 163.450 X X X 116.299 X X X
3.2 Altri - X X X - X X X
4. Debiti per impegni di riacquisto di propri strumenti
patrimoniali
- X X X - X X X
5. Debiti per leasing 59.321 X X X - X X X
6. Altri debiti 115.145 X X X 102.993 X X X
Totale 25.912.444 - 1.366 25.911.084 22.269.098 - 3.111 22.265.991

Legenda: VB: Valore di bilancio

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

La voce "5. Debiti per leasing" è stata aggiunta alla tabella come previsto dal 6° aggiornamento della Circolare 262 del 22 dicembre 2005 "Il bilancio bancario: schemi e regole di compilazione" di Banca d'Italia e si riferisce alle passività finanziarie iscritte in relazione ai contratti di locazione in essere al 31 dicembre 2019 con controparti differenti da banche in applicazione del principio IFRS16 "Leasing".

1.3 Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione merceologica dei titoli in circolazione

Nessun dato da segnalare.

1.4 Dettaglio dei debiti/titoli subordinati

Nessun dato da segnalare.

1.5 Dettaglio dei debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

1.6 Debiti per leasing finanziario

Voci/scaglioni temporali Fino a
1 anno
Da 1 a
2 anni
Da 2 a
3 anni
Da 3 a
4 anni
Da 4 a
5 anni
Oltre
5 anni
Debiti per leasing 9.934 8.679 8.060 7.053 6.722 26.080
Debiti per leasing - Banche 671 528 540 552 565 4.351
Debiti per leasing - Clientela 9.263 8.151 7.520 6.501 6.157 21.729

L'ammontare dei flussi finanziari per leasing pagati nel corso dell'esercizio 2019 è pari a 9.400 migliaia di euro.

(Importi in migliaia)

Sezione 2 – Passività finanziarie di negoziazione – Voce 20

2.1 Passività finanziarie di negoziazione: composizione merceologica

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Tipologia operazioni/Valori Fair Value Fair Fair Value Fair
VN L1 L2 L3 Value * VN L1 L2
L3
Value *
A. Passività per cassa
1. Debiti verso banche - - - - - - - - - -
2. Debiti verso clientela 595 1.908 - - 1.908 589 346 - - 346
3. Titoli di debito - - - - X - - - - X
3.1 Obbligazioni - - - - X - - - - X
3.1.1 Strutturate - - - - X - - - - X
3.1.2 Altre obbligazioni - - - - X - - - - X
3.2 Altri titoli - - - - X - - - - X
3.2.1 Strutturati - - - - X - - - - X
3.2.2 Altri - - - - X - - - - X
Totale (A) 595 1.908 - - 1.908 589 346 - - 346
B. Strumenti derivati
1. Derivati finanziari X 1.309 560 - X X 1.206 669 - X
1.1 Di negoziazione X 1.309 560 - X X 1.206 669 - X
1.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
1.3 Altri X - - - X X - - - X
2. Derivati creditizi X - - - X X - - - X
2.1 Di negoziazione X - - - X X - - - X
2.2 Connessi con la fair value option X - - - X X - - - X
2.3 Altri X - - - X X - - - X
Totale (B) X 1.309 560 - X X 1.206 669 - X
Totale (A+B) X 3.217 560 - X X 1.552 669 - X

Legenda:

VN = valore nominale o nozionale

Fair value* = Fair value calcolato escludendo le variazioni di valore dovute al cambiamento del merito creditizio dell'emittente rispetto alla data di emissione

I derivati finanziari comprendono la valutazione negativa dei contratti CFD forex, su indici, azioni, tassi di interesse, commodities e futures utilizzati per la copertura gestionale dei CFD su indici, tassi di interesse e commodities, per un importo pari a 580 migliaia di euro (699 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Nel punto B.1.1 "Strumenti derivati - Derivati finanziari di negoziazione" sono state ricondotte anche le valutazioni negative dei contratti di compravendita a pronti di titoli che soddisfano la definizione di "posseduti per negoziazione" e valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way"), per un importo pari a 1.289 migliaia di euro (1.177 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

2.2 Dettaglio delle "Passività finanziarie di negoziazione": passività subordinate

Nessun dato da segnalare.

2.3 Dettaglio della "Passività finanziarie di negoziazione": debiti strutturati

Nessun dato da segnalare.

L1 = Livello 1 L2 = Livello 2

L3 = Livello 3

Sezione 3 – Passività finanziarie designate al fair value – Voce 30 Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Derivati di copertura – Voce 40

4.1 Derivati di copertura: composizione per tipologia di copertura e per livelli gerarchici

(Importi in migliaia)
Fair value 31/12/2019
VN
Fair value
31/12/2018
VN
L1 L2 L3 31/12/2019 L1 L2 L3 31/12/2018
A. Derivati finanziari - 80.852 - 2.687.284 - 5.341 - 576.477
1) Fair value - 80.852 - 2.687.284 - 5.341 - 576.477
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
3) Investimenti esteri - - - - - - - -
B. Derivati creditizi - - - - - - - -
1) Fair value - - - - - - - -
2) Flussi finanziari - - - - - - - -
Totale - 80.852 - 2.687.284 - 5.341 - 576.477

Legenda VN = valore nozionale L1 = Livello 1 L2 = Livello 2 L3 = Livello 3

4.2 Derivati di copertura: composizione per portafogli coperti e per tipologia di copertura

(Importi in migliaia)
Fair Value
Specifica Investim.
Operazioni/Tipo di copertura Titoli di
debito e
tassi di
interesse
Titoli di
capitale e
indici
azionari
Valute e
oro
Credito Merci Altri Generica Specifica Generica esteri
1. Attività finanziarie valutate
al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
- - - - X X X - X X
2. Attività finanziarie valutate
al costo ammortizzato
50.567 X - - X X X - X X
3. Portafoglio X X X X X X 30.285 X - X
4. Altre operazioni - - - - - - X - X -
Totale attività 50.567 - - - - - 30.285 - - -
1. Passività finanziarie - X - - - - X - X X
2. Portafoglio X X X X X X - X - X
Totale passività - - - - - - - - - -
1. Transazioni attese X X X X X X X - X X
2. Portafoglio di attività e
passività finanziarie
X X X X X X - X - -

Sezione 5 – Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica – Voce 50

5.1 Adeguamento di valore delle passività finanziarie coperte: composizione per portafogli coperti

(Importi in migliaia)
Adeguamento di valore delle passività coperte/ Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Adeguamento positivo delle passività finanziarie 14.098 2.600
2. Adeguamento negativo delle passività finanziarie - -
Totale 14.098 2.600

Sezione 6 – Passività fiscali – Voce 60

Vedi sezione 10 dell'attivo.

Sezione 7 – Passività associate ad attività in via di dismissione - Voce 70 Vedi sezione 11 dell'attivo.

Sezione 8 – Altre passività - Voce 80

8.1 Altre passività: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
Altri debiti relativi ad Amministratori e Sindaci 164 163
Altri debiti relativi al personale dipendente 11.646 12.349
Contributi previdenziali da versare 6.577 6.415
Debiti di funzionamento non connessi con la prestazione di servizi finanziari 24.328 23.751
Debiti per accordi di pagamento basati su proprie azioni o azioni di UniCredit 142 338
Somme a disposizione della clientela 3.935 3.333
Partite definitive ma non imputabili ad altre voci: 57.509 52.837
- titoli e cedole da regolare 20.310 12.921
- deleghe di pagamento 22.494 21.716
- altre partite 14.705 18.200
Partite fiscali diverse da quelle imputate alla voce "Passività fiscali": 133.562 115.972
- somme trattenute a terzi quali sostituti d'imposta 27.616 17.805
- altre 105.946 98.167
Partite illiquide per operazioni di portafoglio 20.796 22.123
Partite in attesa di regolamento: 74.298 94.642
- bonifici in partenza 74.251 94.545
- POS e bancomat 47 97
Partite in corso di lavorazione: 463 561
- bonifici in arrivo 419 543
- altre partite in corso di lavorazione 44 18
Ratei e risconti passivi diversi da quelli provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno
capitalizzati sulle pertinenti attività o passività finanziarie
183 157
Ratei e risconti passivi provenienti da contratti con i clienti diversi da quelli che vanno capitalizzati sulle pertinenti
attività o passività finanziarie
6.851 2.800
Totale 340.454 335.441

Sezione 9 – Trattamento di fine rapporto del personale - Voce 90

9.1 Trattamento di fine rapporto del personale: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
A. Esistenze iniziali 4.561 4.999
B. Aumenti 488 136
B.1 Accantonamenti dell'esercizio 71 70
B.2 Altre variazioni 417 66
C. Diminuzioni (239) (574)
C.1 Liquidazioni effettuate (196) (305)
C.2 Altre variazioni (43) (269)
D. Rimanenze finali 4.810 4.561
Totale 4.810 4.561

9.2 Altre informazioni

Il Fondo trattamento di fine rapporto del personale è da intendersi come una "prestazione successiva al rapporto di lavoro a benefici definiti", pertanto la sua iscrizione in bilancio ha richiesto la stima, con tecniche attuariali, dell'ammontare delle prestazioni maturate dai dipendenti e l'attualizzazione delle stesse. La determinazione di tali prestazioni è stata effettuata da un attuario esterno utilizzando il "Metodo della Proiezione Unitaria del Credito" (si veda A.2 - Parte relativa alle principali voci di bilancio).

Il trattamento di fine rapporto copre l'ammontare dei diritti maturati a tale titolo al 31 dicembre 2019 dal personale dipendente, in conformità alla legislazione vigente ed ai contratti collettivi di lavoro ed integrativi aziendali.

L'esercizio in corso è stato interessato:

  • dai normali accadimenti riferibili al fondo trattamento di fine rapporto in conformità alle previsioni di legge ed agli accordi aziendali vigenti;
  • dalle movimentazioni per cessione dei contratti di lavoro ai sensi degli art. 1406 e seguenti del Codice Civile relativi alla mobilità individuale infragruppo.

Nel corso del 2007 è entrata in vigore la riforma della previdenza complementare di cui al D.Lgs. 252/2005, a seguito della quale le quote di trattamento di fine rapporto maturate fino al 31.12.2006 sono rimaste in azienda, mentre le quote di trattamento di fine rapporto maturande a partire dal 1° gennaio 2007 sono state, a scelta del dipendente (esercitata entro il 30.06.2007), destinate a forme di previdenza complementare ovvero al Fondo di Tesoreria dell'INPS. Ne consegue che:

  • il fondo trattamento di fine rapporto maturato fino al 31 dicembre 2006 (o sino alla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 - del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare) continua a configurarsi come un piano a "benefici definiti" e pertanto sottoposto a valutazione attuariale, seppur con una semplificazione nelle ipotesi attuariali che non tengono più conto delle previsioni sugli aumenti retributivi futuri;
  • le quote maturate dall'01.01.2007 (o dalla data di scelta compresa tra l'01.01.2007 e il 30.06.2007 del dipendente nel caso di destinazione del proprio trattamento di fine rapporto alla Previdenza Complementare), sono state considerate come un piano a "contribuzione definita" (in quanto l'obbligazione dell'azienda cessa nel momento in cui versa le quote di trattamento di fine rapporto maturate al fondo prescelto dal dipendente) e pertanto il relativo costo di competenza del periodo è pari agli importi versati alla Previdenza Complementare ovvero al Fondo Tesoreria dell'INPS.

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della rimisurazione della passività.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2019 31/12/2018
Tasso di attualizzazione 0,85% 1,60%
Tasso di incremento salariale 0,00% 1,00%
(Importi in migliaia)
Trattamento di fine rapporto: altre informazioni 31/12/2019 31/12/2018
Accantonamento dell'esercizio 71 70
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro correnti - -
- Interessi passivi sull'obbligazione a benefici definiti 71 70
- Utili e perdite da riduzioni o estinzioni - -
- Costo previdenziale relativo alle prestazioni di lavoro passate - -
(Utili) Perdite attuariali rilevati a Riserve da valutazione (OCI) 229 (234)
- Utili/perdite attuariali sull'esercizio (80) (85)
- Utili/perdite attuariali su ipotesi demografiche - 1
- Utili/perdite attuariali su ipotesi finanziarie 309 (150)

Come richiesto dallo IAS 19 Revised, è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali. Una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 136 migliaia di euro (+2,84%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe una riduzione della passività di 132 migliaia di euro (-2,75%). Una variazione di -25 basis points del tasso di inflazione comporterebbe una riduzione della passività di 82 migliaia di euro (-1,71%), mentre un equivalente aumento del tasso determinerebbe un incremento della passività di 83 migliaia di euro (+1,74%).

Sezione 10 – Fondi per rischi e oneri - Voce 100

10.1 Fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Totale
31/12/2019
Totale
31/12/2018
1. Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate 21 49
2. Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate - -
3. Fondi di quiescenza aziendali - -
4. Altri fondi per rischi ed oneri 107.058 109.756
4.1 controversie legali e fiscali 30.910 32.290
4.2 oneri per il personale 4.949 4.809
4.3 altri 71.199 72.657
Totale 107.079 109.805

La voce 4.1 "controversie legali e fiscali" accoglie, principalmente, gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti per 27.164 migliaia di euro (28.405 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e gli accantonamenti per vertenze fiscali (sanzioni e interessi) per 3.746 migliaia di euro (3.885 migliaia di euro al 31 dicembre 2018). Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

La voce 4.2 "oneri per il personale" accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e/o l'ammontare.

La voce 4.3 "Altri" accoglie il Fondo di indennità suppletiva di clientela, per un importo pari a 63.618 migliaia di euro (64.139 migliaia di euro al 31 dicembre 2018), il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza, per un importo pari a 395 migliaia di euro (2.266 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e gli altri fondi costituiti a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca, per un importo pari a 7.186 migliaia di euro (6.252 migliaia di euro al 31 dicembre 2018), tra i quali, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti, piani di incentivazione per consulenti finanziari ed eventi formativi per consulenti finanziari.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

In data 20 dicembre 2019 la Banca ha ricevuto comunicazione dall'Autorità Garante per la Concorrenza e il Mercato (A.G.C.M.) di avvio di un procedimento finalizzato a valutare la conformità al Codice del Consumo (D.Lgs. 206/2005) di una pratica commerciale seguita in passato dalla Banca per promuovere l'apertura del conto corrente.

Fineco, assistita dai propri legali, ha fornito all'Autorità nei termini prescritti tutte le informazioni richieste ai fini della valutazione, illustrando le ragioni per le quali ritiene di aver operato correttamente. Tuttavia, attesa la contestazione formulata, non può escludere l'eventualità che il suddetto procedimento si possa concludere in senso sfavorevole. Al riguardo, gli stessi legali evidenziano che, ove in esito alla conclusione del procedimento (prevista nel termine massimo di 150 giorni, salvo proroga in caso di richiesta di ulteriori informazioni e/o documentazione), l'Autorità ritenesse accertata la violazione al Codice del Consumo, in considerazione della tipologia della stessa, la sanzione applicabile ai sensi dell'articolo 27, comma 9, del suddetto Codice sarebbe compresa in un intervallo da minimo 5.000 euro a massimo 5.000.000 di euro. Non essendo allo stato disponibili elementi che consentano di prevedere l'esito del procedimento appena avviato, né l'ammontare dell'eventuale sanzione, la Banca ha considerato la stessa quale passività potenziale e, in conformità al principio contabile IAS 37, fornisce la presente informativa senza effettuare accantonamenti nel bilancio relativo all'anno 2019.

10.2 Fondi per rischi ed oneri: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Fondi su altri impegni
e altre garanzie
rilasciate
Fondi di quiescenza Altri fondi per rischi
ed oneri
Totale
A. Esistenze iniziali - - 109.756 109.756
B. Aumenti - - 16.298 16.298
B.1 Accantonamento dell'esercizio - - 15.299 15.299
B.2 Variazioni dovute al passare del tempo - - 966 966
B.3 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - 33 33
B.4 Altre variazioni - - - -
C. Diminuzioni - - (18.996) (18.996)
C.1 Utilizzo nell'esercizio - - (12.454) (12.454)
C.2 Variazioni dovute a modifiche del tasso di sconto - - (34) (34)
C.3 Altre variazioni - - (6.508) (6.508)
D. Rimanenze finali - - 107.058 107.058

10.3 Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate

(Importi in migliaia)
Fondi per rischio di credito relativo a impegni e garanzie finanziarie rilasciate
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio Totale
1. Impegni a erogare fondi 15 - - 15
2. Garanzie finanziarie rilasciate 6 - - 6
Totale 21 - - 21

10.4 Fondi su altri impegni e altre garanzie rilasciate

Nessun dato da segnalare.

10.5 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti

Nessun dato da segnalare.

10.6 Fondi per rischi ed oneri – altri fondi

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Controversie legali e fiscali 30.910 32.290
- Cause in corso 22.370 23.830
- Reclami 4.794 4.575
- Vertenze fiscali 3.746 3.885
Oneri per il personale 4.949 4.809
Altri 71.199 72.657
- Indennità suppletiva clientela 63.618 64.139
- Indennità contrattuale e patti di non concorrenza 395 2.266
- Altri fondi 7.186 6.252
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 107.058 109.756
(Importi in migliaia)
Totale Utilizzi Trasferimenti Utili (perdite) Accantonamenti Totale
Fondo rischi e oneri 31/12/2018 e altre variazioni attuariali IAS 19r * netti** 31/12/2019
Controversie legali e fiscali 32.290 (3.625) - - 2.245 30.910
- Cause in corso 23.830 (3.267) 229 - 1.578 22.370
- Reclami 4.575 (332) (229) - 780 4.794
- Vertenze fiscali 3.885 (26) - - (113) 3.746
Oneri per il personale 4.809 (4.563) - - 4.703 4.949
Altri 72.657 (4.266) - (6.507) 9.315 71.199
- Indennità suppletiva clientela 64.139 (1.492) - (4.582) 5.553 63.618
- Indennità contrattuale
e patti di non concorrenza 2.266 - - (1.925) 54 395
- Altri fondi 6.252 (2.774) - - 3.708 7.186
Totale fondo rischi ed oneri - altri fondi 109.756 (12.454) - (6.507) 16.263 107.058

* La voce "Utili (perdite) attuariali IAS 19R" comprende gli utili (perdite) rilevati nella voce "Riserva da valutazione" in applicazione dello IAS 19R.

** La voce "Accantonamenti netti" comprende alcuni oneri ricompresi a voce propria di conto economico per meglio rifletterne la natura (ad esempio "Commissioni passive", "Spese per il personale", Spese amministrative" e "Interessi passivi e oneri assimilati").

La tabella seguente riporta le principali ipotesi attuariali utilizzate ai fini della misurazione della passività relativa al Fondo indennità suppletiva di clientela e Fondo indennità contrattuale.

Descrizione delle principali ipotesi attuariali 31/12/2019 31/12/2018
Tasso di attualizzazione 0,85% 1,60%
Tasso di incremento salariale 0,00% 1,00%

Come richiesto dallo IAS 19 Revised è stata effettuata una sensitivity analysis al fine di individuare come cambia il valore attuale dell'obbligazione al

modificarsi delle ipotesi attuariali ritenute più significative, tenute costanti le altre assunzioni attuariali.

Con riferimento all'indennità suppletiva di clientela, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 1.785 migliaia di euro (+2,81%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 1.711 migliaia di euro (-2,69%). Una variazione di -25 basis points della base salariale comporterebbe una riduzione della passività di 463 migliaia di euro (-0,73%); un equivalente aumento della base salariale, invece, comporterebbe un aumento della passività di 475 migliaia di euro (+0,75%).

Con riferimento all'Indennità contrattuale, una variazione di -25 basis points del tasso di attualizzazione comporterebbe un aumento della passività di 4 migliaia di euro (+2,2%); un equivalente aumento del tasso, invece, comporterebbe una riduzione della passività di 4 migliaia di euro (-2,12%). Una variazione di -/+25 basis points della base salariale non comporterebbe alcuna variazione significativa della passività.

Inoltre, per quanto riguarda gli altri fondi iscritti in bilancio in base allo IAS 37, laddove l'effetto del differimento temporale nel sostenimento dell'onere sia significativo (di regola quando si prevede che l'esborso si verificherà oltre 18 mesi dalla data di rilevazione), l'ammontare dell'accantonamento è determinato come il valore attuale della miglior stima del costo per estinguere l'obbligazione. Viene in tal caso utilizzato un tasso di attualizzazione tale da riflettere le valutazioni correnti di mercato. Alla data del 31 dicembre 2019 è stata effettuata un'analisi volta a valutare l'impatto sugli accantonamenti effettuati della variazione di +/- 25 basis points del tasso di attualizzazione e non sono stati evidenziati impatti significativi.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

Si precisa che per effetto dell'uscita di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, è stata modificata la curva tassi utilizzata per l'attualizzazione del fondo rischi ed oneri iscritto in bilancio in base allo IAS 37, ma ciò non ha comportato un impatto significativo sul fondo e sulla situazione economica e patrimoniale.

Il Fondo rischi per controversie legali include gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relative a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, accantonamenti relativi alle controversie in essere con i consulenti finanziari (generalmente di stampo giuslavoristico) ed alle altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta, e altri soggetti. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Il Fondo indennità suppletiva di clientela è costituito a fronte dell'indennità di fine rapporto da riconoscere alla rete dei consulenti finanziari, ai sensi dell'art. 1751 del Codice Civile, nel caso di scioglimento del contratto per fatto non imputabile al consulente, quale, ad esempio, il raggiungimento dell'età pensionabile.

La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo è stata effettuata, secondo quanto previsto dallo IAS 19, avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo Oneri per il personale accoglie gli accantonamenti effettuati a fronte delle remunerazioni variabili da erogare al personale dipendente negli esercizi successivi, per i quali risultano incerti la scadenza e l'ammontare.

Il Fondo indennità contrattuale e patti di non concorrenza sono correlati all'operatività di un numero limitato di consulenti finanziari e sono previsti contrattualmente. In particolare, il patto di non concorrenza è un'estensione dell'obbligo di fedeltà al termine del rapporto di lavoro che protegge la Banca da un'eventuale attività di concorrenza da parte dell'ex consulente finanziario; l'indennità contrattuale è una speciale indennità che la Banca si impegna a corrispondere al consulente finanziario, che ha esercitato la facoltà di cedere a terzi i diritti e gli obblighi nascenti dal contratto stipulato con la Banca, ove questi, dopo la cessazione del rapporto di lavoro, continui a mantenere un comportamento corretto sotto il profilo etico-professionale nei confronti della Banca, con particolare riguardo al portafoglio clienti. La valutazione dell'onere connesso alle obbligazioni in essere a fine periodo relativamente all'indennità contrattuale è stata effettuata avvalendosi del supporto di un attuario esterno indipendente.

Il Fondo rischi per controversie fiscali è costituito a fronte delle contestazioni ricevute da parte dell'Agenzia delle Entrate in seguito alle verifiche fiscali subite dalla Banca nel corso degli anni ed in relazione alle quali la Banca, ritenendo di aver calcolato le imposte correttamente e legittimamente, ha presentato ricorso nei diversi gradi di giudizio.

Nel suddetto fondo rischi ed oneri sono stati accantonati gli importi per sanzioni e interessi relativi alle maggiori imposte oggetto di contestazione e richieste dall'Amministrazione finanziaria tramite cartelle esattoriali o avvisi di pagamento e per l'onere stimato delle spese legali da sostenere nei diversi gradi di giudizio.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1.5 – Rischi operativi - paragrafo "Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria" della presente nota integrativa.

Gli Altri fondi sono costituiti, principalmente, a fronte di rischi legati al business e all'operatività della Banca. Il fondo accoglie, in particolare, gli accantonamenti effettuati a fronte di campagne di marketing e di fidelizzazione dei clienti, piani di incentivazione per consulenti finanziari ed eventi formativi per consulenti finanziari.

Sezione 11 – Azioni rimborsabili – Voce 120

11.1 Azioni rimborsabili: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 12 – Patrimonio dell'impresa – Voci 110, 130, 140, 150, 160, 170 e 180

12.1 "Capitale" e "Azioni proprie": composizione

Al 31 dicembre 2019 il capitale sociale ammonta a 200.941 migliaia di euro, composto da 608.913.600 azioni ordinarie di nominali 0,33 euro.

Al 31 dicembre 2019 la Banca detiene numero 737.448 azioni proprie in portafoglio, al fine di dare esecuzione ai piani di incentivazione a favore dei consulenti finanziari, corrispondenti allo 0,12% delle azioni rappresentanti il capitale sociale, per un ammontare pari a 7.351 migliaia di euro. Nel corso dell'esercizio 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 34.644 e n. 646.496 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, in esecuzione rispettivamente del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN".

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione riunitosi il 1 febbraio 2019, ha approvato l'esecuzione dei seguenti sistemi di incentivazione / fidelizzazione:

  • 2014-2017 multi-year plan top management per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di n. 335.624 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Piano, attribuita nel 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 110.755,92 euro con efficacia immediata (successivamente all'iscrizione nel Registro delle imprese della relativa delibera);
  • Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 per i dipendenti. In particolare è stata approvata l'assegnazione di complessive n. 173.581 azioni ordinarie gratuite ai beneficiari della terza tranche azionaria del Sistema Incentivante 2014, della seconda tranche azionaria del Sistema Incentivante 2015 e della prima tranche del Sistema Incentivante 2016, e conseguentemente un aumento di capitale sociale a titolo gratuito per un ammontare complessivo di 57.281,73 euro con efficacia dal 29 marzo 2019.

A fronte degli aumenti di capitale sopra descritti sono state conseguentemente ridotte le riserve di utili disponibili.

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Capitale sociale 200.941 200.773
Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
Riserve 384.459 355.673
- Riserva legale 40.188 40.155
- Riserva straordinaria 309.131 272.454
- Riserva azioni proprie 7.351 13.960
- Altre riserve 27.789 29.104
(Azioni proprie) (7.351) (13.960)
Riserve da valutazione 1.002 (9.794)
Strumenti di capitale 500.000 200.000
Utile (Perdita) d'esercizio 285.891 227.922
Totale 1.366.876 962.548

12.2 Capitale – Numero azioni: variazioni annue

Voci/Tipologie Ordinarie Altre
A. Azioni esistenti all'inizio dell'esercizio 608.404.395 -
- interamente liberate 608.404.395 -
- non interamente liberate - -
A.1 Azioni proprie (-) (1.401.288) -
A.2 Azioni in circolazione: esistenze iniziali 607.003.107 -
B. Aumenti 1.190.345 -
B.1 Nuove emissioni 509.205 -
- a pagamento: - -
- conversione di obbligazioni - -
- esercizio di warrant - -
- altre - -
- a titolo gratuito: 509.205 -
- a favore dei dipendenti 509.205 -
- a favore degli amministratori - -
- altre - -
B.2 Vendita di azioni proprie - -
B.3 Altre variazioni 681.140 -
C. Diminuzioni (17.300) -
C.1 Annullamento - -
C.2 Acquisto di azioni proprie (17.300) -
C.3 Operazioni di cessione di imprese - -
C.4 Altre variazioni - -
D. Azioni in circolazione: rimanenze finali 608.176.152 -
D.1 Azioni proprie (+) 737.448 -
D.2 Azioni esistenti alla fine dell'esercizio 608.913.600 -
- interamente liberate 608.913.600 -
- non interamente liberate - -

Nella voce B.3 Altre variazioni sono state riportate le azioni assegnate ai consulenti finanziari nell'ambito del sistema incentivante "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN" a favore dei Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

12.3 Capitale: altre informazioni

Le azioni non sono soggette a diritti, privilegi o vincoli; non vi sono azioni riservate per emissione sotto opzione e contratti di vendita.

12.4 Riserve di utili: altre informazioni

Le riserve di utili sono costituite dalla:

  • Riserva legale, per un ammontare pari a 40.188 migliaia di euro;
  • Riserva straordinaria, per un ammontare pari a 309.131 migliaia di euro;
  • Riserva per azioni proprie in portafoglio, per un ammontare pari a 7.351 migliaia di euro;
  • Riserva negativa rilevata in seguito all'introduzione dell'IFRS 9, pari a -4.868 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank del 5 febbraio 2019 ha approvato l'esecuzione dei sistemi di incentivazione/fidelizzazione "2014-2017 multi-year plan top management" e Sistemi Incentivanti 2014, 2015 e 2016 con conseguente aumento di capitale, a fronte dei quali sono state ridotte le riserve di utili disponibili per un importo di 168 migliaia di euro.

L'Assemblea di FinecoBank del 10 aprile 2019 ha approvato la destinazione dell'utile dell'esercizio 2018 di FinecoBank S.p.A., pari a 227.922 migliaia di euro, come segue:

  • alla Riserva legale per 34 migliaia di euro, pari allo 0,015% dell'utile dell'esercizio avendo la riserva raggiunto il quinto del capitale sociale;
  • alla Riserva straordinaria per 43.388 migliaia di euro;
  • alle 608.913.600 azioni ordinarie del valore nominale di 0,33 euro, un dividendo unitario di 0,303 euro per complessivi euro 184.501 migliaia di euro.

Alla Riserva straordinaria è stata girata la quota di dividendi non distribuita a fronte delle azioni proprie detenute dalla Banca alla record date, pari a 419 migliaia di euro.

Come precedentemente descritto nel paragrafo 12.1 "Capitale e Azioni proprie: composizione", corso dell'esercizio 2019 sono state acquistate 17.300 azioni in relazione al "Sistema incentivante 2018 PFA" a favore dei consulenti finanziari identificati come "Personale più rilevante" e sono state assegnate ai consulenti finanziari n. 34.644 e n. 646.496 azioni ordinarie FinecoBank, detenute in portafoglio, nell'ambito, rispettivamente, del piano "Sistema Incentivante 2016 PFA" e "2015-2017 PFA PLAN". Conseguentemente la Riserva azioni proprie è stata ridotta complessivamente di 6.609 migliaia di euro con contestuale incremento della Riserva straordinaria.

Nel corso dell'esercizio 2019, inoltre, la Riserva straordinaria è stata utilizzata a fronte del pagamento delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018, per un importo di 6.989 migliaia di euro al netto della relativa fiscalità, e del pagamento dei costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione e delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019, per un importo, rispettivamente, di 1.764 migliaia di euro e 4.818 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità.

Informativa relativa alla disponibilità e distribuibilità del patrimonio netto

In conformità all'art. 2427, comma 7-bis c.c., e secondo il documento n.1 emanato il 25 ottobre 2004 dall'Organismo Italiano di Contabilità, si fornisce l'indicazione analitica delle voci del patrimonio netto distinguendole in relazione alla loro disponibilità, distribuibilità ed al loro utilizzo negli ultimi tre esercizi.

(Importi in migliaia)

Riepilogo delle utilizzazioni
effettuate nei tre esercizi
precedenti
Per
Natura/descrizione Importo Possibilità di
utilizzazione
Quota
disponibile
copertura
perdite
Per altre
ragioni
Capitale 200.941 - - - -
Sovrapprezzi di emissione 1.934 A, B, C 1.934 (1)
-
-
Riserve:
Riserva legale 40.188 B 40.188 - -
Riserve straordinarie 309.131 A, B, C 309.131 - 6.581
Riserva connessa ai piani Equity settled 32.657 - - - 14.910
Riserva per azioni proprie 7.351 - -
Altre riserve (4.868) - (4.868) - -
Riserve da valutazione:
Riserve da valutazione Attività finanziarie valutate al fair value con (2)
impatto sulla redditività complessiva 3.159 - - - -
Riserve da valutazione utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali
benefici definiti (2.157) - - - -
TOTALE 588.336 346.385
Quota non distribuibile 40.188
Residua quota distribuibile (Ammontare distribuibile) 306.197

Legenda

A: per aumento di capitale. B: per copertura perdite. C: per distribuzione soci. Note:

(1) Ai sensi dell'art. 2431 c.c., si può distribuire l'intero ammontare di tale riserva solo a condizione che la riserva legale abbia raggiunto il limite stabilito dall'art. 2430 c.c..

(2) La riserva, ove positiva, è indisponibile ai sensi dell'art.6 del D.Lgs 38/2005.

Di seguito si riportano in dettaglio gli utilizzi delle riserve effettuate nei tre esercizi precedenti.

Esercizio 2016:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 96 migliaia di euro per l'aumento di capitale della seconda tranche del piano "2014 Plan Key People";
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 4.218 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della seconda tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA".

Esercizio 2017:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 300 migliaia di euro per l'aumento di capitale della terza tranche del piano "2014 Plan Key People", della prima tranche del piano "2014-2017 Multi-year Plan Top Management" e della prima tranche del piano "Group Executive Incentive System 2014 (Bonus Pool)";
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 4.144 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della terza tranche del piano di stock granting "2014 Plan PFA".

Esercizio 2018:

  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per 228 migliaia di euro per l'aumento di capitale della seconda tranche del piano "2014-2017 Multiyear Plan Top Management", della seconda tranche del piano "Group Executive Incentive System 2014 (Bonus Pool)" e della prima tranche del piano "Group Executive Incentive System 2015 (Bonus Pool");
  • utilizzo della "Riserva straordinaria" per il pagamento dei costi di transazione direttamente attribuibili all'operazione di emissione e delle cedole dello strumento finanziario Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018, per un importo di 5.958 migliaia di euro, al netto della relativa fiscalità;
  • utilizzo della "Riserva connessa ai piani Equity settled" per 6.548 migliaia di euro in seguito all'assegnazione ai Consulenti Finanziari e Manager di Rete della Banca di azioni ordinarie FinecoBank detenute in portafoglio, nell'ambito della prima tranche del piano di stock granting "2015-2017 PFA PLAN".

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

12.5 Strumenti di capitale: composizione e variazioni annue

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement42, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, negoziato sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

12.6 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

42 Unrated e unlisted.

Altre informazioni

1. Impegni e garanzie finanziarie rilasciate (diversi da quelli designati al fair value)

(Importi in migliaia)
Valore nominale su impegni e garanzie finanziarie
rilasciate
Totale
31/12/2018
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
1. Impegni a erogare fondi 18.908 186 11 19.105 10.021
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche - - - - -
d) Altre società finanziarie 14 - - 14 -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 18.894 186 11 19.091 10.021
2. Garanzie finanziarie rilasciate 18.812 - - 18.812 256.827
a) Banche Centrali - - - - -
b) Amministrazioni pubbliche - - - - -
c) Banche 17.170 - - 17.170 256.070
d) Altre società finanziarie - - - - -
e) Società non finanziarie - - - - -
f) Famiglie 1.642 - - 1.642 757

Gli impegni a erogare fondi comprendono, principalmente, gli impegni a erogare pronti contro termine attivi.

Le garanzie di natura finanziaria verso banche comprendono le fideiussioni rilasciate nel corso dell'esercizio 2012 all'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., a tempo indeterminato, per un importo di 17.166 migliaia di euro (265.065 migliaia di euro al 31 dicembre 2018). Si precisa che nel corso dell'esercizio 2019 l'Agenzia delle Entrate ha emesso dichiarazione liberatoria per un totale di 238.899 migliaia di euro. Con riguardo al residuo ammontare, UniCredit S.p.A. ha peraltro rinnovato la richiesta di svincolo al competente ufficio della Direzione regionale della Liguria per consolidamento dei carichi pendenti e si è in attesa del relativo riscontro.

2. Altri impegni e altre garanzie rilasciate

(Importi in migliaia)
Valore nominale Valore nominale
Totale Totale
31/12/2019 31/12/2018
1. Altre garanzie rilasciate
di cui: deteriorati - -
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche - -
d) Altre società finanziarie - -
e) Società non finanziarie - -
f) Famiglie - -
2. Altri impegni 1.453.932 1.180.475
di cui: deteriorati 154 154
a) Banche Centrali - -
b) Amministrazioni pubbliche - -
c) Banche 516 97
d) Altre società finanziarie 20.971 19.533
e) Società non finanziarie 90 184
f) Famiglie 1.432.355 1.160.661

Gli Altri impegni comprendono i margini disponibili sulle linee di credito revocabili concesse alla clientela e le operazioni di compravendita a pronti di titoli da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

3. Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni

(Importi in migliaia)
Portafogli Importo
31/12/2019
Importo
31/12/2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico 133 -
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 18.300 529.725
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.763.853 2.487.813
4. Attività materiali - -
di cui: attività materiali che costituiscono rimanenze - -

Le Attività costituite a garanzia di proprie passività e impegni indicate nella tabella sopra riportata si riferiscono a:

  • titoli di debito impegnati in operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione;
  • titoli di Stato impegnati a cauzione di assegni circolari, a garanzia dell'operatività sui mercati esteri e/o a garanzia dell'operatività in contratti derivati. I titoli risultano impegnati fino al momento in cui la Banca decide di cessare l'operatività a fronte della quale sono stati posti a cauzione o garanzia;
  • titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A. impegnati a garanzia di operazioni di prestito titoli realizzate con la clientela. I titoli risultano impegnati per la durata dell'operazione.

4. Gestione e intermediazione per conto terzi

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi Importo
31/12/2019
1. Esecuzione di ordini per conto della clientela 303.546.260
Titoli 93.072.251
a) acquisti 46.062.523
1. regolati 45.735.250
2. non regolati 327.273
b) vendite 47.009.728
1. regolate 46.704.812
2. non regolate 304.916
Contratti derivati 210.474.009
a) acquisti 105.273.967
1. regolati 105.246.673
2. non regolati 27.294
b) vendite 105.200.042
1. regolate 105.183.450
2. non regolate 16.592
2. Gestioni individuale di portafogli -
3. Custodia e amministrazione di titoli -
a) titoli di terzi in deposito: connessi con lo svolgimento di banca depositaria (escluse le gestioni di portafogli) -
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio -
2. altri titoli -
b) titoli di terzi in deposito (escluse gestioni di portafogli): altri 24.073.509
1. titoli emessi dalla banca che redige il bilancio 3.628
2. altri titoli 24.069.881
c) titoli di terzi depositati presso terzi 24.073.509
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 21.393.741
4. Altre operazioni 32.694.071
Attività di ricezione e trasmissione degli ordini 32.694.071
d) titoli di proprietà depositati presso terzi 16.258.541
4. Altre operazioni 16.435.530

5. Attività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Ammontare
lordo delle
Ammontare delle
passività
Ammontare netto
delle attività
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in Bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
Forme tecniche attività
finanziarie (a)
finanziarie
compensate in
bilancio (b)
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi di
contante ricevuti
in garanzia (e)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati 2.137 - 2.137 - 2.137 - 358
2. Pronti contro termine 1.390.225 1.390.024 201 201 - - -
3. Prestito titoli 4.345 - 4.345 4.345 - - -
4. Altre - - - - - - -
Totale 31/12/2019 1.396.707 1.390.024 6.683 4.546 2.137 - X
Totale 31/12/2018 1.813.817 1.800.522 13.295 12.297 640 X 358

6. Passività finanziarie oggetto di compensazione in bilancio, oppure soggette ad accordi-quadro di compensazione o ad accordi similari

(Importi in migliaia)
Forme tecniche Ammontare
lordo delle
Ammontare delle
attività
finanziarie
compensato in
bilancio (b)
Ammontare netto
delle passività
finanziarie
riportato in
bilancio (c=a-b)
Ammontari correlati non oggetto di
compensazione in bilancio
Ammontare netto
(f=c-d-e)
Ammontare netto
passività
finanziarie (a)
Strumenti
finanziari (d)
Depositi in
contanti posti a
garanzia (e)
31/12/2019 31/12/2018
1. Derivati - - - - - - -
2. Pronti contro termine 1.390.473 1.390.024 449 201 - 248 9.361
3. Prestito titoli 102.787 - 102.787 95.545 - 7.242 9.392
4. Altri - - - - - - -
Totale 31/12/2019 1.493.260 1.390.024 103.236 95.745 - 7.490 X
Totale 31/12/2018 2.817.950 1.800.522 1.017.428 998.675 - X 18.753

L'ammontare delle attività e passività oggetto di compensazione in bilancio è riferito alle operazioni di pronti contro termine eseguite sul mercato MTS. Si precisa, inoltre, che al 31 dicembre 2019 sono in essere contratti derivati swap con un fair value positivo di 33.921 migliaia di euro ed un fair value negativo di 80.851 migliaia di euro, per i quali è stato pagato un margine di variazione positivo di 39.920 migliaia di euro, non riportati nella tabella sopra esposta in quanto oggetto di clearing presso un Partecipante diretto di una Controparte Centrale. Tali esposizioni sono state oggetto del trattamento prudenziale previsto dall'articolo 305 del Regolamento (UE) n. 575/2013.

7. Operazioni di prestito titoli

La Banca svolge attività di prestito titoli con continuità e sistematicità, con l'obiettivo di soddisfare le richieste della propria clientela, delle controparti istituzionali e ottenere un profitto. La Banca opera in qualità di prestatario, prendendo in prestito i titoli dai propri clienti, e li utilizza per operazioni di prestito titoli garantite da somme di denaro con clientela retail ed istituzionale interessata al possesso temporaneo dei titoli. Nel corso dell'esercizio 2019 la Banca ha effettuato anche operazioni di pronti contro termine con clientela istituzionale utilizzando titoli presi in prestito dalla propria clientela.

A fronte delle operazioni di prestito titoli garantite da altri titoli, la Banca ha costituito in garanzia titoli di debito emessi da UniCredit S.p.A., contabilizzate nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", depositate in un dossier dedicato presso la banca depositaria per un ammontare superiore ai titoli presi in prestito dai clienti, con lo scopo di fornire una garanzia in monte.

Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Passivo (SEGUE)

Il valore nominale dei titoli sottostanti tali operazioni non iscritti nell'attivo ammonta complessivamente a 318.870 migliaia di euro, per un fair value pari a 216.078 migliaia di euro, così dettagliato:

(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Valore nominale al 31 dicembre 2019
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 35 2
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 398 42
Altri soggetti 595 311.597 6.201
Totale valore nominale 595 312.030 6.245
(Importi in migliaia)
Tipologia titoli - Fair value al 31 dicembre 2019
Titoli ricevuti in prestito da: Ceduti Ceduti in pronti contro
termine passivi
Altre finalità
Banche - - -
Società finanziarie - 681 33
Assicurazioni - - -
Imprese non finanziarie - 917 95
Altri soggetti 1.762 202.762 9.828
Totale fair value 1.762 204.360 9.956

8. Informativa sulle attività a controllo congiunto

Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa

398 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

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FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 399

Parte C - Informazioni sul conto economico

Sezione 1 - Gli interessi - Voce 10 e 20 401
Sezione 2 - Le Commissioni - Voci 40 e 50 402
Sezione 3 - Dividendi e proventi simili - Voce 70 404
Sezione 4 - Il risultato netto dell'attività di negoziazione - Voce 80 404
Sezione 5 - Il risultato netto dell'attività di copertura - Voce 90 405
Sezione 6 - Utili (Perdite) da cessione/riacquisto - Voce 100 406
Sezione 7 - Il risultato netto delle attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico- Voce 110
406
Sezione 8 - Le rettifiche/riprese di valore netto per rischio di credito - Voce 130 407
Sezione 9 - Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140 408
Sezione 10 - Le spese amministrative - Voce 160 408
Sezione 11 - Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri - Voce 170 411
Sezione 12 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 180 412
Sezione 13 - Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali - Voce 190 412
Sezione 14 - Gli altri oneri e proventi di gestione - Voce 200 413
Sezione 15 - Utili (Perdite) delle partecipazioni - Voce 220 413
Sezione 16 - Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali - Voce 230 413
Sezione 17 - Rettifiche di valore dell'avviamento - Voce 240 413
Sezione 18 - Utili (Perdite) da cessione di investimenti - Voce 250 414
Sezione 19 - Le imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente - Voce 270 414
Sezione 20 - Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte - Voce 290 415
Sezione 21 - Altre informazioni 415
Sezione 22 - Utile per azione 415

Sezione 1 – Interessi – Voce 10 e 20

1.1 Interessi attivi e proventi assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Titoli di debito Finanziamenti Altre
operazioni
Totale
2019
Totale
2018
1. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto
economico:
4 - - 4 2
1.1 Attività finanziarie detenute per la negoziazione 1 - - 1 -
1.2 Attività finanziarie designate al fair value - - - - -
1.3 Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 3 - - 3 2
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
2.943 - X 2.943 4.534
3. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: 232.029 70.994 X 303.023 286.345
3.1 Crediti verso banche 133.749 7.555 X 141.304 170.575
3.2 Crediti verso clientela 98.280 63.439 X 161.719 115.770
4. Derivati di copertura X X (10.643) (10.643) (1.947)
5. Altre attività X X 73 73 77
6. Passività finanziarie X X X 2.494 4.133
Totale 234.976 70.994 (10.570) 297.894 293.144
di cui: interessi attivi su attività finanziarie impaired - 183 - 183 197
di cui: interessi attivi su leasing finanziario - - - - -

1.2 Interessi attivi e proventi assimilati: altre informazioni

1.2.1 Interessi attivi su attività finanziarie in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2019 2018
Interessi attivi su attività in valuta 17.151 19.448

1.3 Interessi passivi e oneri assimilati: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Forme tecniche Debiti Titoli Altre operazioni Totale
2019
Totale
2018
1. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato (11.929) - X (11.929) (11.315)
1.1 Debiti verso banche centrali - X X - -
1.2 Debiti verso banche (128) X X (128) (396)
1.3 Debiti verso clientela (11.801) X X (11.801) (10.919)
1.4 Titoli in circolazione X - X - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - - - - -
3. Passività finanziarie designate al fair value - - - - -
4. Altre passività e fondi X X - - -
5. Derivati di copertura X X - - -
6. Attività finanziarie X X X (4.574) (3.126)
Totale (11.929) - - (16.503) (14.441)
di cui: interessi passivi relativi ai debiti per leasing (946) - - (946) -

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

1.4 Interessi passivi e oneri assimilati: altre informazioni

1.4.1 Interessi passivi su passività in valuta

(Importi in migliaia)
Voci Totale Totale
2019 2018
Interessi passivi su passività in valuta (9.671) (9.216)

1.5 Differenziali relativi alle operazioni di copertura

(Importi in migliaia)
Voci Totale
2019
Totale
2018
A. Differenziali positivi relativi a operazioni di copertura 43.803 3.410
B. Differenziali negativi relativi a operazioni di copertura (54.446) (5.357)
C. Saldo (A-B) (10.643) (1.947)

Sezione 2 – Commissioni – Voci 40 e 50

2.1 Commissioni attive: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia servizi/Valori Totale
2019
Totale
2018
a) garanzie rilasciate 40 82
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione, intermediazione e consulenza: 481.412 487.115
1. negoziazione di strumenti finanziari 73.749 73.349
2. negoziazione di valute - -
3. gestioni individuali di portafogli - -
4. custodia e amministrazione di titoli 849 895
5. banca depositaria - -
6. collocamento di titoli 13.287 10.511
7. attività di ricezione e trasmissione di ordini 14.156 13.114
8. attività di consulenza 62.122 52.321
8.1. in materia di investimenti 62.122 52.321
8.2. in materia di struttura finanziaria - -
9. distribuzione di servizi di terzi 317.249 336.925
9.1. gestioni di portafogli 246.592 269.390
9.1.1. individuali 408 10
9.1.2. collettive 246.184 269.380
9.2. prodotti assicurativi 70.657 67.535
9.3. altri prodotti - -
d) servizi di incasso e pagamento 35.042 31.664
e) servizi di servicing per operazioni di cartolarizzazione - -
f) servizi per operazioni di factoring - -
g) esercizio di esattorie e ricevitorie - -
h) attività di gestione di sistemi multilaterali di negoziazione - -
i) tenuta e gestione dei conti correnti 4.564 4.641
j) altri servizi 15.051 12.044
k) operazioni di prestito titoli 6.770 5.156
Totale 542.879 540.702

L'ammontare delle commissioni attive rilevate nell'esercizio 2019 ed incluse nel saldo ad inizio esercizio delle passività derivanti da contratti con clienti è pari a 995 migliaia di euro.

Si segnala, infine, che la voce 9.1.2 "gestioni di portafogli collettive" include anche le commissioni di mantenimento di quote di fondi comuni di investimento pari a 242.161 migliaia di euro (266.055 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

2.2 Commissioni attive: canali distributivi dei prodotti e servizi

(Importi in migliaia)
Canali/Valori Totale
2019
Totale
2018
a) presso propri sportelli: - -
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli - -
3. servizi e prodotti di terzi - -
b) offerta fuori sede: 313.775 326.959
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 11.875 8.895
3. servizi e prodotti di terzi 301.900 318.064
c) altri canali distributivi: 16.761 20.476
1. gestioni di portafogli - -
2. collocamento di titoli 1.412 1.615
3. servizi e prodotti di terzi 15.349 18.861

Le commissioni riportate nel punto (c) "altri canali distributivi" si riferiscono alle commissioni generate dal canale online e comprendono anche le commissioni incassate dalle società prodotto, collocamento e mantenimento, a fronte della sottoscrizione online di quote di fondi comuni di investimento e prodotti assicurativi.

2.3 Commissioni passive: composizione

(Importi in migliaia)
Servizi/Valori Totale
2019
Totale
2018
a) garanzie ricevute - -
b) derivati su crediti - -
c) servizi di gestione e intermediazione: (253.157) (242.788)
1. negoziazione di strumenti finanziari (7.401) (7.547)
2. negoziazione di valute - -
3. gestione di portafogli: - -
3.1 proprie - -
3.2 delegate a terzi - -
4. custodia e amministrazione di titoli (6.210) (4.931)
5. collocamento di strumenti finanziari - -
6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi (239.546) (230.310)
d) servizi di incasso e pagamento (24.584) (21.650)
e) altri servizi (383) (461)
f) operazioni di prestito titoli (2.044) (1.975)
Totale (280.168) (266.874)

Nella voce "(c) Servizi di gestione e intermediazione: 6. offerta fuori sede di strumenti finanziari, prodotti e servizi" sono inclusi gli oneri relativi ai piani Equity Settled e Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari, che trovano contropartita, rispettivamente, nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 323 migliaia di euro (310 migliaia di euro al 31 dicembre 2018) e nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 18 migliaia di euro (56 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Sezione 3 – Dividendi e proventi simili – Voce 70

3.1 Dividendi e proventi simili: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Proventi Totale
2019
Totale
2018
Dividendi Proventi simili Dividendi Proventi simili
A. Attività finanziarie detenute per la negoziazione 48 - 52 -
B. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value 53 1.594 43 -
C. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
-
D. Partecipazioni 48.301 8.000
Totale 48.402 1.594 8.095

I proventi simili rilevati in corrispondenza delle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" si riferiscono alla quota di pertinenza di FinecoBank delle quattro tranche di interessi, al netto degli oneri sostenuti nel corso dell'anno 2019, incassati dallo Schema Volontario sul prestito subordinato emesso da Banca Carige S.p.A. e sottoscritto dallo Schema stesso. Per maggiori dettagli si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Sezione 4 – Risultato netto dell'attività di negoziazione – Voce 80

4.1 Risultato netto dell'attività di negoziazione: composizione

Al 31 dicembre 2019

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da
negoziazione (B)
Minusvalenze (C) Perdite da
negoziazione (D)
Risultato netto
[(A+B) = (C+D)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 20 112.540 (31) (102.702) 9.827
1.1 Titoli di debito - 4.305 - (3.716) 589
1.2 Titoli di capitale 20 107.439 (31) (98.279) 9.149
1.3 Quote di O.I.C.R. - 796 - (707) 89
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione 35 783 (5) (839) (26)
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre 35 783 (5) (839) (26)
3. Attività e passività finanziarie: differenze di cambio X X X X 13.145
4. Strumenti derivati 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
4.1 Derivati finanziari: 5.293 72.214 (4.335) (60.161) 18.400
- Su titoli di debito e tassi di interesse 45 1.297 (45) (1.220) 77
- Su titoli di capitale e indici azionari 5.197 65.699 (4.233) (55.159) 11.504
- Su valute e oro X X X X 5.389
- Altri 51 5.218 (57) (3.782) 1.430
4.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 5.348 185.537 (4.371) (163.702) 41.346

Al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
Plusvalenze Utili da Minusvalenze Perdite da Risultato netto
Operazioni/componenti reddituali (a) negoziazione (b) (c) negoziazione (d) [(a+b)-(c+d)]
1. Attività finanziarie di negoziazione 43 119.843 (32) (111.209) 8.645
1.1 Titoli di debito - 3.366 - (3.068) 298
1.2 Titoli di capitale 43 114.656 (32) (106.475) 8.192
1.3 Quote di O.I.C.R. - 1.821 - (1.666) 155
1.4 Finanziamenti - - - - -
1.5 Altre - - - - -
2. Passività finanziarie di negoziazione - 951 (14) (932) 5
2.1 Titoli di debito - - - - -
2.2 Debiti - - - - -
2.3 Altre - 951 (14) (932) 5
Attività e passività finanziarie:
differenze di cambio X X X X 7.128
3.Strumenti derivati 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
3.1 Derivati finanziari: 4.625 65.592 (5.168) (46.808) 28.055
- Su titoli di debito e tassi di interesse 137 1.301 (124) (1.043) 271
- Su titoli di capitale e indici azionari 4.438 60.397 (5.020) (43.405) 16.410
- Su valute e oro X X X X 9.814
- Altri 50 3.894 (24) (2.360) 1.560
3.2 Derivati su crediti - - - - -
di cui: coperture naturali connesse con la fair value option X X X X -
Totale 4.668 186.386 (5.214) (158.949) 43.833

Sezione 5 – Risultato netto dell'attività di copertura – Voce 90

5.1 Risultato netto dell'attività di copertura: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2019
Totale
2018
A. Proventi relativi a:
A.1 Derivati di copertura del fair value 34.826 6.391
A.2 Attività finanziarie coperte (fair value) 53.087 5.212
A.3 Passività finanziarie coperte (fair value) - -
A.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
A.5 Attività e passività in valuta - -
Totale proventi dell'attività di copertura (A) 87.913 11.603
B. Oneri relativi a:
B.1 Derivati di copertura del fair value (53.626) (5.060)
B.2 Attività finanziarie coperte (fair value) (22.948) -
B.3 Passività finanziarie coperte (fair value) (11.499) (6.372)
B.4 Derivati finanziari di copertura dei flussi finanziari - -
B.5 Attività e passività in valuta - -
Totale oneri dell'attività di copertura (B) (88.073) (11.432)
C. Risultato netto dell'attività di copertura (A - B) (160) 171
di cui: risultato delle coperture su posizioni nette - -

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Sezione 6 – Utili (Perdite) da cessione/riacquisto – Voce 100

6.1 Utili (Perdite) da cessione/riacquisto: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Componenti reddituali Totale
2019
Totale
2018
Utili Perdite Risultato
netto
Utili Perdite Risultato
netto
A. Attività finanziarie
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 2.909 - 2.909 17 - 17
1.1 Crediti verso banche 1.831 - 1.831 - - -
1.2 Crediti verso clientela 1.078 - 1.078 17 - 17
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto
sulla redditività complessiva
984 (257) 727 1.666 - 1.666
2.1 Titoli di debito 984 (257) 727 1.666 - 1.666
2.2 Finanziamenti - - - - - -
Totale attività (A) 3.893 (257) 3.636 1.683 - 1.683
B. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato
1. Debiti verso banche - - - - - -
2. Debiti verso clientela - - - - - -
3. Titoli in circolazione - - - - - -
Totale passività (B) - - - - - -

Sezione 7 – Risultato netto delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico – Voce 110

7.1 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle attività e passività finanziarie designate al fair value

Nessun dato da segnalare.

7.2 Variazione netta di valore delle altre attività e passività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico: composizione delle altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value

Al 31 dicembre 2019

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Plusvalenze (A) Utili da realizzo
(B)
Minusvalenze (C) Perdite da
realizzo (D)
Risultato netto
[(A+B) - (C+D)]
1. Attività finanziarie 2.480 39 (4.547) - (2.028)
1.1 Titoli di debito - 5 - - 5
1.2 Titoli di capitale 2.480 5 (4.547) - (2.062)
1.3 Quote di O.I.C.R. - 29 - - 29
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta: differenze di cambio X X X X 118
Totale 2.480 39 (4.547) - (1.910)

Al 31 dicembre 2018

(Importi in migliaia)
Plusvalenze Utili da
negoziazione
Minusvalenze Perdite da
negoziazione
Risultato netto
Operazioni/componenti reddituali (a) (b) (c) (d) [(a+b)-(c+d)]
1. Attività finanziarie 1.371 10 (3.031) (65) (1.715)
1.1 Titoli di debito - 2 (2) - -
1.2 Titoli di capitale 1.371 8 (3.029) - (1.650)
1.3 Quote di O.I.C.R. - - - (65) (65)
1.4 Finanziamenti - - - - -
2. Attività finanziarie in valuta:
differenze di cambio X X X X 215
Totale 1.371 10 (3.031) (65) (1.500)

Sezione 8 – Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito – Voce 130

8.1 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al costo ammortizzato: composizione

(Importi in migliaia)
Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale
Primo e Terzo stadio Primo e Totale
secondo
stadio
Write-off Altre secondo
stadio
Terzo stadio 2019 2018
A. Crediti verso banche (221) - - 9.323 - 9.102 3.142
- Finanziamenti (147) - - 2.261 - 2.114 576
- Titoli di debito (74) - - 7.062 - 6.988 2.566
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
B. Crediti verso clientela (5.336) (149) (5.262) 5.480 1.547 (3.720) (6.556)
- Finanziamenti (4.920) (149) (5.262) 4.677 1.547 (4.107) (5.370)
- Titoli di debito (416) - - 803 - 387 (1.186)
di cui: crediti impaired acquisiti o originati - - - - - - -
Totale (5.557) (149) (5.262) 14.803 1.547 5.382 (3.414)

8.2 Rettifiche di valore nette per rischio di credito relativo ad attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

Operazioni/Componenti reddituali Rettifiche di valore (1) Riprese di valore (2) Totale
Primo e
secondo
Terzo stadio 2019 2018
stadio Write-off Altre secondo
stadio
Terzo stadio
A. Titoli di debito (8) - - 10 - 2 (114)
B. Finanziamenti - - - - - - -
- Verso clientela - - - - - - -
- Verso banche - - - - - - -
di cui: attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- - - - - - -
Totale (8) - - 10 - 2 (114)

(Importi in migliaia)

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Sezione 9 – Utili/perdite da modifiche contrattuali senza cancellazioni – Voce 140

9.1 Utili (perdite) da modifiche contrattuali: composizione

Nessun dato da segnalare.

Sezione 10 – Spese amministrative – Voce 160

10.1 Spese per il personale: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2019 2018
1) Personale dipendente (84.513) (83.351)
a) salari e stipendi (57.587) (54.884)
b) oneri sociali (15.004) (14.401)
c) indennità di fine rapporto (870) (2.182)
d) spese previdenziali - -
e) accantonamento al trattamento di fine rapporto del personale (114) (114)
f) accantonamento al fondo trattamento di quiescenza e obblighi simili: - -
- a contribuzione definita - -
- a benefici definiti - -
g) versamenti ai fondi di previdenza complementare esterni: (3.445) (3.247)
- a contribuzione definita (3.445) (3.247)
- a benefici definiti - -
h) costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali (3.370) (4.194)
i) altri benefici a favore dei dipendenti (4.123) (4.329)
2) Altro personale in attività - -
3) Amministratori e sindaci (1.316) (1.278)
4) Personale collocato a riposo - -
5) Recuperi di spese per dipendenti distaccati presso altre aziende 147 266
6) Rimborsi di spese per dipendenti di terzi distaccati presso la società (385) (69)
Totale (86.067) (84.432)

Nella voce 1 "h) Personale dipendente: costi derivanti da accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali" sono stati ricondotti i costi sostenuti dalla Banca in relazione agli accordi di pagamento basati su strumenti finanziari emessi dalla Banca, che trovano contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 3.410 migliaia di euro (4.168 migliaia di euro al 31 dicembre 2018), e su strumenti finanziari emessi dalla ex-Capogruppo UniCredit S.p.A., che trovano contropartita nella voce 80. "Altre passività" del passivo per 2 migliaia di euro (24 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

10.2 Numero medio dei dipendenti per categoria

Totale 2019 Totale 2018
Personale dipendente 1.167 1.128
(a) dirigenti 28 27
(b) quadri direttivi 371 349
(c) restante personale dipendente 768 752
Altro personale 13 12

10.3 Fondi di quiescenza aziendali a benefici definiti: costi e ricavi

Nessun dato da segnalare.

10.4 Altri benefici a favore dei dipendenti

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2019 2018
Incentivi all'esodo (26) (120)
Piano medico (1.065) (1.011)
Buoni pasto (973) (953)
Altri (2.059) (2.246)
Totale (4.123) (4.330)

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

10.5 Altre spese amministrative: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale
2019
Totale
2018
1) IMPOSTE INDIRETTE E TASSE (108.577) (101.053)
2) COSTI E SPESE DIVERSE
A) Spese di pubblicità - Marketing e comunicazione (18.270) (16.740)
Comunicazioni su mass media (11.988) (11.264)
Marketing e promozioni (4.948) (5.124)
Sponsorizzazioni (107) (22)
Convention e comunicazione interna (1.227) (330)
B) Spese relative al rischio creditizio (1.496) (1.399)
Spese recupero crediti (332) (377)
Informazioni commerciali e visure (1.164) (1.022)
C) Spese indirette relative al personale (22.393) (28.183)
Formazione del personale (515) (473)
Noleggio auto e altre spese personale (67) (80)
Spese consulenti finanziari (20.964) (26.885)
Spese di viaggio (846) (693)
Fitti passivi per immobili ad uso del personale (1) (52)
D) Spese relative all'ICT (37.204) (34.498)
Spese hardware - affitto e manutenzione (2.658) (2.360)
Spese software - affitto e manutenzione (9.782) (8.832)
Sistemi di comunicazione ICT (7.600) (6.614)
Service ICT: personale esterno (6.853) (6.745)
Infoprovider finanziari (10.311) (9.947)
E) Consulenze e servizi professionali (4.188) (3.353)
Consulenza relativa ad attività ordinarie (2.775) (2.753)
Consulenze per progetti one-off di adeguamento normativo (13) (23)
Consulenze per strategia, evoluzione del business e ottimizzazione organizzativa (819) (238)
Spese legali (234) -
Cause legali (347) (339)
F) Spese relative agli immobili (8.566) (18.996)
Service area immobiliare (757) (705)
Manutenzione mobili, macchine, impianti (437) (213)
Manutenzione locali (1.981) (1.009)
Fitti passivi per locazione immobili (2.331) (14.529)
Pulizia locali (574) (519)
Utenze (2.486) (2.021)
G) Altre spese di funzionamento (35.036) (37.486)
Servizi di sicurezza e sorveglianza (404) (404)
Spese postali e trasporto documenti (3.696) (3.585)
Servizi amministrativi e logistici (17.098) (19.417)
Assicurazioni (3.292) (3.906)
Stampati e cancelleria (517) (587)
Diritti, quote e contributi ad associazioni (9.514) (9.110)
Altre spese amministrative (515) (477)
H) Contributo ex-ante al Fondo di Risoluzione Unico e FITD (18.129) (14.306)
Totale (253.859) (256.014)

Nella voce "C) Spese indirette relative al personale – Spese consulenti finanziari" sono inclusi gli oneri relativi al piano "PFA 2015-2017" assegnato ai consulenti finanziari, che trova contropartita nella voce 140. "Riserve" del patrimonio netto per 1.749 migliaia di euro (3.778 migliaia di euro al 31 dicembre 2018).

I costi registrati nell'anno 2019 per contributi versati nell'esercizio al Deposit Guarantee Schemes (DGS), presentati nella voce "Altre spese amministrative" (punto H) della tabella sopra riportata, sono stati complessivamente pari a 18.129 migliaia di euro e sono relativi al contributo ordinario, aggiuntivo, supplementare e al contributo annuo al Fondo di Solidarietà per l'anno 2019. Per maggiori dettagli si rimanda alle Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Nessun costo è stato registrato in relazione al Single Resolution Fund in quanto nessun contributo è dovuto.

Di seguito si riportano le informazioni previste dall'IFRS 16 in merito ai costi rilevati nelle Altre spese amministrative relativi a leasing a breve termine, ai costi relativi a leasing di modesto valore e ai costi per pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione delle passività del leasing.

(Importi in migliaia)
Totale 2019
Costi relativi a leasing a breve termine ("Short term lease") (1,447)
Costi relativi a leasing di modesto valore ("Low value assets") (32)
Costi relativi ai pagamenti variabili dovuti per il leasing non inclusi nella valutazione della passività del leasing (21)
Totale (1,500)

Si precisa, inoltre, che nelle Altre spese amministrative è stata rilevata anche l'IVA dei contratti inclusi nell'ambito dell'IFRS 16, in quanto non inclusa nella valutazione della passività del leasing.

Sezione 11 – Accantonamenti netti ai fondi per rischi e oneri – Voce 170

11.1 Accantonamenti netti per rischio di credito relativi a impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: composizione

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore Riprese di valore
Operazioni/componenti reddituali Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Primo e
secondo stadio
Terzo stadio Totale 2019 Totale 2018
1. Impegni a erogare fondi (13) - 6 - (7) 392
2. Garanzie finanziarie rilasciate (3) - 37 - 34 10
Totale (16) - 43 - 27 402

11.2 Accantonamenti netti relativi ad altri impegni e altre garanzie rilasciate: composizione

Nessun dato da segnalare.

11.3 Accantonamenti netti agli altri fondi per rischi e oneri: composizione

(Importi in migliaia)

Totale 2019 Totale 2018
Accantonamenti Riattribuzioni Totale Accantonamenti Riattribuzioni Totale
Controversie legali e fiscali (7.373) 5.129 (2.244) (3.713) 3.048 (665)
Fondo indennità suppletiva clientela (5.554) - (5.554) (5.625) - (5.625)
Altri fondi rischi ed oneri (1.427) 202 (1.225) (1.302) 518 (784)
Totale (14.354) 5.331 (9.023) (10.640) 3.566 (7.074)

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Sezione 12 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali – Voce 180

12.1 Rettifiche di valore nette su attività materiali: composizione

(Importi in migliaia) (Importi in migliaia)
Attività/Componente reddituali Rettifiche di valore
Ammortamento
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
2019 2018
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività materiali
1 Ad uso funzionale (17.076) (47) - (17.123) (5.302)
- Di proprietà (7.690) (46) - (7.736) (5.302)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing (9.386) (1) - (9.387) -
2 Detenute a scopo d'investimento (108) - - (108) (109)
- Di proprietà (108) - - (108) (109)
- Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
3 Rimanenze X - - - -
Totale
(17.184)
(47) - (17.231) (5.411)

Le rettifiche di valore per deterioramento effettuate nell'anno sono di importo non rilevante e si riferiscono principalmente a mobili e impianti per i quali è stato determinato un valore d'uso pari a zero.

Per l'illustrazione delle metodologie di ammortamento si rimanda alla Parte A – Politiche contabili della presente nota integrativa.

Sezione 13 – Rettifiche/riprese di valore nette su attività immateriali – Voce 190

13.1 Rettifiche di valore nette su attività immateriali: composizione

(Importi in migliaia) (Importi in migliaia)
Ammortamento Rettifiche di valore
per deterioramento
Riprese di valore Risultato netto Risultato netto
Attività/Componente reddituale 2019 2018
(a) (b) (c) (a + b - c) (a + b - c)
A. Attività immateriali
A.1 Di proprietà (5.396) - - (5.396) (4.959)
- Generate internamente dall'azienda - - - - -
- Altre (5.396) - - (5.396) (4.959)
A.2 Diritti d'uso acquisiti con il leasing - - - - -
Totale (5.396) - - (5.396) (4.959)

Le rettifiche di valore su attività immateriali sono relative al software, ammortizzato in tre anni, e agli oneri sostenuti per la realizzazione del sito internet Fineco, ammortizzati in 5 anni.

Per quanto riguarda l'informativa richiesta dallo IAS 36 paragrafo 134, lettere d), e), f) e 135, lettere c), d), e) si rimanda alla Parte B paragrafo 12.3 Altre informazioni.

Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200

14.1 Altri oneri di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2019 2018
Rimborsi e abbuoni (157) (147)
Penali, ammende e sentenze sfavorevoli (975) (1.170)
Migliorie e spese incrementative sostenute su immobili di terzi (2.129) (2.300)
Insussistenze di attività (169) (295)
Altri oneri di gestione (296) (229)
Totale (3.726) (4.141)

14.2 Altri proventi di gestione: composizione

(Importi in migliaia)
Tipologia di spese/Valori Totale Totale
2019 2018
Recupero di spese: 104.068 96.767
- recupero spese accessorie 162 155
- recuperi di imposta 103.906 96.612
Fitti attivi su immobili 879 -
Altri proventi dell'esercizio corrente 1.672 2.141
Totale 106.619 98.908

La Banca non ha effettuato operazioni di sub-leasing.

La Banca non ha in essere leasing finanziari. Per quanto riguarda i leasing operativi, la Banca ha, come locatore, in essere operazioni rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, i cui proventi sono rilevati nella voce "Fitti attivi su immobili" e non includono proventi per rivalutazioni ISTAT in quanto, come previsto contrattulamente, il canone sarà aggiornato alla scadenza di ogni anno di locazione, quindi nel corso dell'esercizio 2020.

Sezione 15 – Utili (Perdite) delle partecipazioni – Voce 220 Nessun dato da segnalare.

Sezione 16 – Risultato netto della valutazione al fair value delle attività materiali e immateriali – Voce 230 Nessun dato da segnalare.

Sezione 17 – Rettifiche di valore dell'avviamento – Voce 240 Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa

Parte C - Informazioni sul conto economico (SEGUE)

Sezione 18 – Utili (Perdite) da cessione di investimenti – Voce 250

18.1 Utili (perdite) da cessione di investimenti: composizione

(Importi in migliaia)
Componente reddituale/Valori Totale
2019
Totale
2018
A. Immobili - (18)
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - (18)
B. Altre attività - (143)
- Utili da cessione - -
- Perdite da cessione - (143)
Risultato netto - (161)

La Banca non ha realizzato operazioni di vendita e retrolocazione di attività materiali.

Sezione 19 – Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente – Voce 270

19.1 Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente: composizione

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/Valori Totale
2019
Totale
2018
1. Imposte correnti (-) (109.270) (106.713)
2. Variazioni delle imposte correnti dei precedenti esercizi (+/-) 96 -
3. Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio (+) - -
3.bis Riduzione delle imposte correnti dell'esercizio per crediti d'imposta di cui alla
Legge n. 214/2011 (+)
- -
4. Variazione delle imposte anticipate (+/-) 20.760 (1.142)
5. Variazione delle imposte differite (+/-) 568 (2.624)
6. Imposte di competenza dell'esercizio (-) (-1+/-2+3+3bis+/-4+/-5) (87.846) (110.479)

19.2 Riconciliazione tra onere fiscale teorico e onere fiscale effettivo di bilancio

(Importi in migliaia)

Totale 2019 Totale 2018
Utile ante imposte 373.738 338.402
Imposte
IRES IRAP Totale 2019 Totale 2018
Importo corrispondente all'aliquota fiscale teorica (102.778) (20.817) (123.595) (111.909)
Effetti fiscali di oneri non rilevanti nella determinazione della base imponibile 1.217 193 1.410 3.541
Effetti fiscali di proventi non rilevanti nella determinazione della base imponibile 13.311 - 13.311 2.101
Effetti fiscali derivanti dall'utilizzo delle perdite fiscali anni precedenti - - - -
Effetti fiscali derivanti dall'applicazione di imposte sostitutive (396) - (396) (446)
Importo corrispondente all'aliquota fiscale effettiva (88.646) (20.624) (109.270) (106.713)

Sezione 20 – Utile (Perdita) delle attività operative cessate al netto delle imposte – Voce 290 Nessun dato da segnalare.

Sezione 21 – Altre informazioni

1.1 Pubblicità dei corrispettivi di revisione contabile ai sensi dell'art. 149-duodecies del Regolamento Emittenti

Riportiamo nella presente tabella un dettaglio dei corrispettivi (al netto di Iva e spese) riconosciuti alla società di revisione legale Deloitte & Touche S.p.A. ed alle entità della rete cui appartiene la società di revisione stessa.

(Importi in euro)
Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 205.752
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 229.000
Altri servizi Deloitte & Touche S.p.A. 10.000
Totale 444.752

1.2 Informativa in tema di trasparenza delle erogazioni pubbliche richieste dall'articolo 1, comma 125 della legge 124/2017

Ai fini dell'adempimento di quanto prescritto dall'art. 1, comma 125 della Legge n. 124/2017 – Legge annuale per il mercato e la concorrenza, modificato dall'art. 35 del decreto legge n. 34/2019, coerentemente con la circolare Assonime n. 5 del 22 febbraio 2019 e tenuto anche delle indicazioni fornite dal documento di approfondimento emanato da Assonime il 6 maggio 2019 la Banca ha escluso dall'informativa le "attribuzioni", i corrispettivi e le retribuzioni che trovano giustificazione in prestazioni dell'impresa e comunque in rapporti sinallagmatici che sono tipici dell'attività del percipiente, nonché quelle rivolte alla generalità delle imprese, quali le misure agevolative fiscali e contributive, limitando pertanto l'informativa ai contributi da presentare e dettagliare nel Registro Nazionale degli Aiuti di Stato sezione "Trasparenza" pubblicamente consultabile sul relativo sito internet. In tal senso, si precisa che nel corso dell'esercizio 2019 la Banca non ha incassato contributi pubblici erogati da soggetti italiani.

Sezione 22 – Utile per azione

22.1 Numero medio delle azioni ordinarie a capitale diluito

L'utile base per azione è stato calcolato dividendo l'utile netto per la media delle azioni ordinarie in circolazione nel corso dell'esercizio.

2019 2018
Utile netto d'esercizio (migliaia di euro) 285.891 227.922
Numero medio delle azioni in circolazione 607.720.344 607.575.060
Numero medio delle azioni in circolazione (comprese potenziali azioni ordinarie con effetto diluitivo) 609.239.420 609.101.538
Utile per azione base 0,470 0,375
Utile per azione diluito 0,469 0,374

22.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Nota integrativa Parte D – Redditività complessiva

416 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Parte D – Redditività complessiva

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 417

Parte D – Redditività complessiva

Prospetto analitico della redditività complessiva

(Importi in migliaia)
Voci 31/12/2019 31/12/2018
10. Utile (Perdita) d'esercizio 285.891 227.922
Altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico 4.227 3.428
20. Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
30. Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio merito creditizio): - -
a) variazione del fair value - -
b) trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto - -
40. Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva: - -
a) variazione di fair value (strumento coperto) - -
b) variazione di fair value (strumento di copertura) - -
50. Attività materiali - -
60. Attività immateriali - -
70. Piani a benefici definiti 6.280 5.063
80. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
90. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto - -
100. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali senza rigiro a conto economico (2.053) (1.635)
Altre componenti reddituali con rigiro a conto economico 6.569 (6.858)
110. Copertura di investimenti esteri: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
120. Differenze di cambio: - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
130. Copertura dei flussi finanziari: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
di cui: risultato delle posizioni nette - -
140. Strumenti di copertura (elementi non designati): - -
a) variazione di valore - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
150. Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: 9.815 (10.247)
a) variazioni di fair value 8.770 (6.565)
b) rigiro a conto economico 1.045 (3.682)
- rettifiche per rischio di credito (10) (1)
- utili/perdite da realizzo 1.055 (3.681)
c) altre variazioni - -
160. Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
c) altre variazioni - -
170. Quota delle riserve da valutazione delle partecipazioni valutate a patrimonio netto: - -
a) variazioni di fair value - -
b) rigiro a conto economico - -
- rettifiche da deterioramento - -
- utili/perdite da realizzo - -
c) altre variazioni - -
180. Imposte sul reddito relative alle altre componenti reddituali con rigiro a conto economico (3.246) 3.389
190. Totale altre componenti reddituali 10.796 (3.430)
200. Redditività complessiva (Voce 10+190) 296.687 224.492

Parte D – Redditività complessiva

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 419

Sezione 1 - Rischio di credito 421
Sezione 2 - Rischi di mercato 445
Sezione 3 - Gli strumenti derivati e le politiche di copertura 455
Sezione 4 - Rischio di liquidità 463
Sezione 5 - Rischi operativi 467
Sezione 6 - Altri rischi e informazioni 470

Premessa

Con riferimento alla struttura organizzativa, al Risk Appetite ed ai processi ICAAP ed ILAAP di FinecoBank S.p.A. si rimanda alla Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura della nota integrativa consolidata.

Sezione 1 – Rischio di credito

Informazioni di natura qualitativa

1. Aspetti generali

Obiettivo della Banca è quello di fornire un'adeguata gamma di prodotti che possa soddisfare e fidelizzare la clientela mediante una offerta competitiva e completa. Lo sviluppo dei prodotti e l'offerta si conciliano con il mantenimento della qualità del portafoglio e, comunque, con adeguati processi che consentano di monitorare la redditività.

I fattori che generano il rischio di credito sono determinati da politiche di accettazione e di valutazione del merito creditizio che sono sempre adeguatamente correlate al rapporto rischio/rendimento del prodotto nonché in linea con la Propensione al Rischio (Risk Appetite) stabilita dal Consiglio di Amministrazione.

La qualità del portafoglio, costantemente monitorata e supportata da strumenti di mitigazione del rischio, è presidiata con modelli di scoring che contribuiscono alla valutazione in erogazione rendendola omogenea e controllata. Il monitoraggio del portafoglio e la sua segmentazione per prodotto e anzianità consentono, oltre ad un adeguato controllo sui livelli di rischiosità, la comprensione delle migliori strategie in erogazione. L'individuazione di eventuali aree di maggior rischio consentono interventi sia sui sistemi automatizzati di valutazione sia sulle normative di erogazione, con la possibilità di agire, in via preventiva, per la limitazione del rischio di credito.

L'offerta di prodotti di credito si è evoluta nel corso degli anni, in particolar modo attraverso l'offerta di mutui fondiari e la concessione di aperture di credito in conto corrente garantite da pegno su titoli e fondi con la clausola di rotatività (Credit Lombard). Credit Lombard è la soluzione di FinecoBank adatta a chi possiede patrimoni e desidera ottenere liquidità aggiuntiva dai propri investimenti.

L'offerta di mutui riguarda, principalmente, mutui per l'acquisto di prima e seconda casa (compresa la surroga), oltre a mutui liquidità e, in via residuale, mutui su immobili non residenziali.

La Banca ha inoltre continuato lo sviluppo dei prodotti già presenti in catalogo procedendo all'emissione di carte di credito a saldo a favore della clientela correntista e all'erogazione di prestiti personali. Questi ultimi possono essere valutati anche con la modalità "Instant approval", servizio che consente di valutare la richiesta in pochi istanti e di erogare il prestito in tempo reale a clientela selezionata.

Le scelte di investimento della liquidità aziendale sono guidate da un approccio prudente volto al contenimento dei rischi di credito e prevedono principalmente l'acquisto di titoli governativi dell'area Euro a diversificazione dell'esposizione in strumenti obbligazionari emessi da UniCredit S.p.A che saranno portati a scadenza. Al fine di ottimizzare il portafoglio, diversificando il rischio di controparte, nel 2019 la Banca ha incrementato l'esposizione in titoli di Stato (per maggiori dettagli si rimanda all'Informativa relativa alle esposizioni Sovrane).

2. Politiche di gestione del rischio di credito

2.1 Aspetti organizzativi

Le attività di indirizzo e controllo del rischio di credito e del rischio controparte sono di responsabilità del Chief Risk Officer ed in carico al Team Rischi di Credito della Capogruppo. Per i dettagli relativi alle responsabilità del Team Rischi di Credito della Banca si rimanda alla medesima parte trattata nella Nota integrativa consolidata.

La Unit Credito all'interno del Department CRO è incaricata di assicurare il corretto svolgimento del processo di gestione delle richieste di credito avanzate dalla clientela e di gestione dei crediti concessi alla clientela, nonché assicurare la corretta gestione dei crediti ad andamento anomalo.

Il processo creditizio è articolato nelle seguenti fasi:

  • valutazione del merito creditizio;
  • concessione/erogazione del credito;
  • controllo andamentale dei crediti;
  • gestione dei crediti deteriorati;
  • misurazione e controllo dei rischi.

La valutazione del merito creditizio diretta all'accertamento delle capacità di rimborso dei richiedenti è effettuata da apposite Unità Operative centralizzate e specializzate per le diverse linee di prodotto erogate alla clientela (prestiti personali, carte di credito, linee di fido, mutui). Gli uffici incaricati provvedono alla ricezione della richiesta, alla valutazione della attendibilità della documentazione, alla valutazione della situazione patrimoniale e reddituale, alla raccolta di informazioni anche mediante consultazione di dati pubblici, banche dati private e dati di sistema quali le informazioni rivenienti dalla centrale dei rischi di Banca d'Italia.

Per la concessione dei crediti oltre, naturalmente, alla valutazione di merito creditizio, i servizi dedicati valutano la compatibilità delle richieste della clientela rispetto alla loro situazione globale; considerano le dimensioni della richiesta e, se del caso, concordano con il Cliente una nuova richiesta; valutano eventuali garanzie, le perfezionano, le collegano alle linee di credito e le conservano in modo adeguato ed in linea con gli appositi processi. Da ultimo, i soggetti delegati deliberano o respingono le richieste sulla base dei poteri conferiti o inviano le richieste al deliberante superiore.

Il controllo andamentale dei crediti è finalizzato, per le linee di fido concesse, a verificare la persistenza delle condizioni economiche del cliente e del garante che hanno determinato la delibera. Tale verifica può essere supportata dalla raccolta di dati aggiornati e di informazioni di sistema e talvolta di banche dati private. Il controllo si svolge secondo processi stabiliti e con cadenza temporale costante con variazioni operative sulla base dell'importo della linea concessa.

Relativamente ai prodotti con piano di ammortamento ed in particolare per i mutui, sono effettuate rilevazioni specifiche degli insoluti finalizzate al passaggio di stato. Tale modalità è affiancata anche alla raccolta di notizie relative al Cliente debitore già utilizzate per gli interventi sugli affidamenti.

In linea con i principi generali previsti dall'Organo di Vigilanza si provvede alla classificazione dei crediti sulla base del livello di deterioramento che può essere stabilito secondo criteri qualitativi o quantitativi.

La gestione dei crediti deteriorati è diretta ad assumere tutte le iniziative necessarie per ricondurre i crediti alla normalità o al recupero degli stessi in presenza di situazioni che impediscano il prosieguo del rapporto. Tutta l'attività è definita da appositi processi diversificati per forma tecnica, importo, persistenza dello sconfino o per la presenza di asset finanziari del cliente eventualmente offerti a garanzia. L'attività di credit collection è svolta sia mediante forme di sollecito svolte direttamente dalla Banca sia mediante forme di sollecito e di esazione svolte con il supporto di società esterne specializzate ed autorizzate.

Da ultimo, l'attività di gestione è anche finalizzata alla previsione di perdita su base analitica che è costantemente aggiornata sulla base dell'evoluzione delle azioni di recupero o in base ad informazioni raccolte nel corso delle azioni stesse.

La misurazione ed il controllo dei rischi creditizi avviene in fase di valutazione con il supporto di strumenti di scoring che analizzano i profili sociodemografici dei clienti effettuando una valutazione delle singole controparti su base statistica ed integrando tale valutazione da un lato con il supporto dei credit bureau per la migliore conoscenza di dati pubblici e privati, e dall'altro con le informazioni di sistema rivenienti dalla centrale rischi di Banca d'Italia.

Il controllo avviene, inoltre, con la sistematica valutazione delle performaces del portafoglio crediti al fine, da un lato di valutare le perdite attese, e dall'altro di intervenire sulle politiche di concessione qualora fosse necessario.

2.1.1 Fattori che generano il rischio di credito

Nello svolgimento della propria attività creditizia la Banca è esposta al rischio che i crediti possano, a causa del deteriorarsi delle condizioni finanziarie dell'obbligato, non essere onorati alla scadenza e debbano pertanto essere svalutati in tutto o in parte. Tale rischio è sempre inerente all'attività tradizionale di erogazione del credito, a prescindere dalla forma tecnica in cui si estrinseca.

Le principali cause d'inadempienza sono riconducibili al venir meno dell'autonoma capacità del prenditore di assicurare il rimborso del debito, come pure anche al manifestarsi di circostanze macro-economiche e politiche che si riflettono sulle condizioni finanziarie del debitore.

Oltre alle attività di concessione ed erogazione del credito, la Banca è esposta all'ulteriore rischio di controparte. Si definisce infatti come rischio di controparte il rischio che la controparte di una delle transazioni risulti inadempiente prima del regolamento definitivo dei flussi finanziari della transazione stessa.

Altre attività bancarie, oltre alle tradizionali di prestito e deposito, possono esporre il Gruppo ad ulteriori rischi di credito. Il rischio di controparte può, per esempio, derivare da:

  • sottoscrizione di contratti derivati;
  • compravendite di titoli, "futures", valute;
  • detenzione di titoli di terzi.

Le controparti di tali transazioni o gli emittenti di titoli detenuti dalla Banca potrebbero risultare inadempienti a causa di insolvenza, eventi politici ed economici, mancanza di liquidità, deficienza operativa o per altre ragioni. Inadempimenti di un elevato numero di transazioni ovvero di una o più operazioni di importo significativo, avrebbero un effetto materialmente negativo sull'attività, sulla condizione finanziaria e sui risultati operativi della Banca.

Generano inoltre "Rischio di Credito Non Tradizionale" le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli. Le operazioni leva/short effettuate con prestito titoli, anche in presenza di stop loss automatici effettuati all'interno dei margini, possono generare rischio di credito in mancanza di liquidità del titolo (ad esempio, in caso di eventi traumatici che pregiudichino il normale funzionamento dei mercati) e/o margine non sufficiente. Per prevenire tali eventi sono periodicamente sviluppate analisi di scenario volte a valutare gli impatti e porre in essere opportune politiche di mitigazione.

La Banca controlla e gestisce lo specifico rischio di ciascuna controparte ed il rischio complessivo del portafoglio crediti attraverso processi, strutture e regole volte ad indirizzare, controllare e standardizzare la valutazione e la gestione di tale rischio, in linea con i principi e le best practices di Gruppo.

2.2 Sistema di gestione, misurazione e controllo

Il rischio di credito, associato alla perdita potenziale derivante dal default del cliente/emittente o da un decremento del valore di mercato di un'obbligazione finanziaria dovuta al deterioramento del suo merito creditizio, è misurato a livello di singola controparte/transazione e a livello di intero portafoglio.

La valutazione del rischio di credito in erogazione è supportata da sistemi automatizzati di valutazione (c.d. sistemi di credit scoring). Tali sistemi sono inoltre integrati con tutte le informazioni ed evidenze disponibili: dati pubblici e privati rivenienti da Credit Bureau, flussi di Centrale Rischi o richieste di prima informazione a Banca d'Italia ed altre informazioni andamentali sulla clientela storicizzate dalla Banca. L'attenzione in fase di erogazione è sempre posta alla possibilità di sfruttare, al meglio, tutte le informazioni relative alla clientela fornite dalla Banca e dal Sistema.

La raccolta di eventuali garanzie, la loro valutazione ed i margini tra il fair value della garanzia e la somma concessa sono di semplice supporto per la mitigazione del rischio di credito, ma non esiste una rilevante correlazione positiva tra il valore della garanzia finanziaria ed il merito creditizio del richiedente. La Capogruppo ha aggiornato nel corso del 2019 la Global Collateral Management Policy che definisce le regole per l'ammissibilità, la valutazione, il monitoraggio e la gestione delle garanzie all'interno del Gruppo Fineco.

Il processo di monitoraggio di secondo livello, effettuato dal Risk Management, ha l'obiettivo di analizzare la qualità del credito e le dinamiche delle esposizioni a rischio calcolando indicatori sintetici di rischio e rappresentandone l'evoluzione nel tempo al fine di predisporre piani d'azione necessari a mitigare o evitare i fattori di rischio. In particolare, il Risk Management predispone:

  • la Relazione Trimestrale sulle esposizioni a rischio, indirizzata al Consiglio di Amministrazione. Nell'ambito di tale reporting si evidenzia il rispetto dei limiti e dei parametri definiti nel RAF e il trend evolutivo del portafoglio crediti, suddiviso per tipologia di prodotto e per classificazione;
  • report interni indirizzati al Management che effettuato una valutazione globale dei rischi del portafoglio, al fine di individuare la sostenibilità dell'attività ed i margini di remunerazione;
  • specifici report prodotto volti a monitorare l'andamento dei crediti per tipologia prodotto, consentendo di evidenziare comportamenti potenzialmente anomali (tassi di decadimento) del portafoglio lungo le varie dimensioni oggetto di analisi (segmento di clientela, area geografica etc.).

La valutazione del rischio di controparte è effettuata nell'ambito dei limiti di rischio (plafond) assegnati al Gruppo Economico di appartenenza della controparte, ossia considerando l'esposizione del Gruppo nei riguardi di tutti i soggetti giuridicamente o economicamente collegati alla controparte. Al termine della valutazione tali plafond sono monitorati sia dalle funzioni di primo che di secondo livello.

Il Consiglio di Amministrazione, approva annualmente il Risk Appetite ed il Piano di Investimenti; il primo definisce la propensione ed i limiti per gli investimenti strategici di Gruppo, il secondo fornisce indicazione della composizione degli investimenti strategici del Gruppo. Sulla base delle linee guida del Consiglio di Amministrazione il Gruppo definisce specifici limiti di rischio (plafond) verso ciascuna controparte FIBS ("Istituzioni Finanziarie, Banche e Sovereign") con la quale la Banca avrà una esposizione creditizia, sempre nel rispetto dei limiti regolamentari delle Grandi Esposizioni ove applicabili.

Nel 2019 la Banca ha emanato la Policy "Attività creditizia con Istituzioni Finanziarie, Banche, Stati sovrani e controparti Corporate" volta a definire principi e regole per un'efficiente e completa valutazione, controllo e limitazione del rischio emittente associato agli strumenti obbligazionari presenti nel portafoglio bancario. Come stabilito nella policy, il Risk Management monitora una serie di indicatori per analizzare l'esposizione al rischio emittente nel portafoglio della Banca; attraverso la loro analisi è possibile individuare il sorgere di situazioni anomale e valutare la necessità di intraprendere azioni correttive, per fronteggiare un deterioramento della posizione del portafoglio. Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso la scomposizione per classe di rating e per settore degli emittenti che determinano la rischiosità implicita dei contratti.

A seguito dell'adozione avvenuta a partire dal 1° gennaio 2018 del principio contabile IFRS 9: Strumenti finanziari è stato introdotto un nuovo modello contabile di impairment per le esposizioni creditizie basato su (i) un approccio di "expected losses" al posto di quello precedente basato sulla rilevazione di "incurred losses" e (ii) sul concetto di perdita attesa "lifetime". Per ogni dettaglio si rimanda al paragrafo 2.3. Metodi di misurazione delle perdite attese.

2.3 Metodi di misurazione delle perdite attese

Secondo le logiche previste dal principio contabile IFRS 9, sono oggetto di calcolo di impairment le attività finanziarie al costo ammortizzato, le attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva e le rilevanti esposizioni fuori bilancio.

Tali strumenti sono classificati nello stadio 1, stadio 2 o stadio 3 a seconda della loro qualità creditizia assoluta o relativa rispetto all'erogazione iniziale. In particolare:

  • Stadio 1: comprende le esposizioni creditizie di nuova erogazione o acquisizione nonché le esposizioni che non hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 2: comprende le esposizioni creditizie che, sebbene performing, hanno subito un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto alla data di iscrizione iniziale;
  • Stadio 3: comprende le esposizioni creditizie deteriorate.

Per le esposizioni appartenenti allo stadio 1 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale fino ad un anno.

Per le esposizioni appartenenti agli stadi 2 o 3 l'impairment è pari alla perdita attesa calcolata su un orizzonte temporale pari alla durata residua della relativa esposizione.

Al fine di rispondere alle richieste del principio, il Gruppo ha sviluppato specifici modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD utilizzati a fini regolamentari e ai quali sono apportati specifici correttivi al fine di garantire la piena coerenza con la normativa contabile. In tale ambito si è altresì proceduto all'inclusione di informazioni di tipo "forward looking" attraverso l'elaborazione di specifici scenari.

La perdita attesa è calcolata per le controparti istituzionali, utilizzando i parametri creditizi forniti da UniCredit S.p.A., conformemente ad un apposito contratto di Master Service Agreement stipulato fra FinecoBank e UniCredit S.p.A..

Al fine del calcolo della perdita attesa, per le controparti retail, non avendo a disposizione sistemi di rating interni, si utilizzano proxy: si procede ad una segmentazione per tipologia di prodotto e la PD è sostituita dal tasso di decadimento medio osservato dalle matrici di transizione che definiscono il passaggio a classificato. Tale approccio si basa sull'assunto che, in assenza di variazioni dei criteri di valutazione del merito creditizio delle singole controparti, la qualità del credito futura sarà coerente con la qualità del credito riscontrata nelle serie storiche a disposizione. A differenza tuttavia dell'approccio seguito in applicazione del principio IAS 39, per recepire le richieste della normativa IFRS9 le proxy dei parametri sono corrette mediante analisi prospettiche denominate Forward Looking Information in modo del tutto coerente con l'approccio di Gruppo come di seguito descritto.

Un aspetto chiave derivante dal nuovo modello contabile richiesto per il calcolo della perdita creditizia attesa è rappresentato dal modello di Stage Allocation finalizzato a trasferire le esposizioni fra Stadio 1 e Stadio 2 (essendo lo Stadio 3 equivalente a quello delle esposizioni deteriorate), laddove lo Stadio 1 include principalmente (i) le esposizioni di nuova erogazione, (ii) le esposizioni che non presentano un significativo deterioramento del rischio di credito rispetto all'iscrizione iniziale e (iii) le esposizioni aventi basso rischio di credito (low credit risk exemption) alla data di reporting.

Il modello di valutazione della Stage Allocation si è basato su una combinazione di elementi relativi ed elementi assoluti. Gli elementi principali sono stati:

  • il confronto a livello di transazione fra la misura della PD al momento dell'erogazione e quella rilevata alla data di reporting, entrambe quantificate secondo modelli interni, attraverso l'utilizzo di soglie fissate in modo tale da considerare tutte le variabili chiave di ciascuna transazione che possono influenzare l'aspettativa della Banca circa le variazioni di PD nel tempo (e.g. età, scadenza, livello della PD al momento dell'erogazione);
  • elementi assoluti quali i backstop previsti dalla normativa (e.g. 30 giorni di scaduto);
  • ulteriori evidenze interne (e.g. classificazione forborne).

Con riferimento ai titoli di debito la Banca ha optato per l'applicazione della low credit risk exemption sui titoli investment grade in piena conformità a quanto previsto dal principio contabile.

I criteri per la determinazione delle svalutazioni da apportare ai crediti si basano sull'attualizzazione dei flussi finanziari attesi per capitale e interessi che, coerentemente al modello di gestione del portafoglio, possono fare riferimento anche ad operazioni di mercato; ai fini della determinazione del valore attuale dei flussi, gli elementi fondamentali sono rappresentati dall'individuazione degli incassi stimati, dalle relative date di incasso e dal tasso di attualizzazione da applicare.

In particolare, l'importo della perdita, per le esposizioni deteriorate classificate come sofferenze, inadempienze probabili e esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate, secondo le categorie più avanti specificate, è ottenuto come differenza tra il valore di iscrizione e il valore attuale degli stimati flussi di cassa, scontati al tasso di interesse originario dell'attività finanziaria.

Per tutte le posizioni a tasso fisso il tasso di interesse così determinato è mantenuto costante anche negli esercizi successivi, mentre per le posizioni a tasso variabile il tasso di interesse viene aggiornato in base alle condizioni espresse contrattualmente.

Laddove il tasso originario non sia direttamente reperibile, oppure il suo reperimento sia eccessivamente oneroso, si applica la sua migliore approssimazione, anche ricorrendo a soluzioni alternative ("practical expedients") che non alterano comunque la sostanza e la coerenza coi principi contabili internazionali.

I tempi di recupero sono stimati sulla base di business plan o di previsioni basate sull'esperienza storica dei recuperi osservati per classi omogenee di finanziamenti, tenuto conto del segmento di clientela, della forma tecnica, della tipologia di garanzia e di altri eventuali fattori ritenuti rilevanti o, qualora ne ricorrano le condizioni di transazioni di mercato attese.

Parametri e definizioni di rischiosità utilizzati nel calcolo delle rettifiche di valore

Come menzionato nel precedente paragrafo, i modelli per il calcolo della perdita attesa che fanno leva sui parametri di PD, LGD e EAD, oltre che sul tasso di interesse effettivo. Tali modelli sono utilizzati per il calcolo delle rettifiche di valore di tutte le controparti istituzionali costituite prevalentemente da controparti FIBS (Financial Institutions, Banks and Sovereigns).

In particolare:

la PD (Probability of Default), esprime la probabilità di accadimento di un evento di default della posizione creditizia, in un determinato arco temporale (es. 1 anno);

  • la LGD (Loss Given Default), esprime la percentuale di perdita stimata, e quindi il complemento a uno del tasso atteso di recupero, all'accadimento di un evento di default della posizione creditizia;
  • la EAD (Exposure at Default), esprime la misura della esposizione al momento dell'evento di default della posizione creditizia;
  • il Tasso di Interesse Effettivo è il tasso di sconto espressione del valore temporale del denaro.

Tali parametri sono calcolati a partire dagli omologhi parametri utilizzati a fini regolamentari apportando specifici adeguamenti al fine di assicurare la piena coerenza, al netto delle differenti richieste normative, fra trattamento contabile e regolamentare.

I principali adeguamenti sono stati finalizzati a:

  • rimuovere il conservativismo richiesto solo a fini regolamentari;
  • introdurre adeguamenti "point-in-time" in sostituzione degli adeguamenti "through-the-cycle" previsti a fini regolamentari;
  • includere informazioni "forward looking";
  • estendere i parametri di rischio creditizio ad una prospettiva pluriennale.

Per quanto riguarda le PD lifetime, le curve di PD through-the-cycle, ottenute adattando i tassi d'inadempienza cumulati osservati, sono stati calibrati per riflettere previsioni point-in- time e forward-looking circa i tassi d'inadempienza di portafoglio.

Il tasso di recupero incorporato nella LGD through-the-cycle è stato adattato al fine di riflettere i trend più attuali dei tassi di recupero così come le aspettative circa i trend futuri e attualizzati al tasso d'interesse effettivo o alla sua migliore approssimazione.

Con riferimento allo Stadio 3 si precisa che lo stesso comprende le esposizioni deteriorate corrispondenti, secondo quanto previsto dalle regole Banca d'Italia, definite nella Circolare n.272 del 30 luglio 2008 e successivi aggiornamenti, all'aggregato Non-Performing Exposures di cui agli ITS EBA (EBA/ITS /2013/03/rev1 24/7/2014).

In particolare si fa riferimento alla definizione di EBA delle esposizioni Non-Performing e quella di attività deteriorate stabilite da Banca d'Italia, così come riportate nella sezione Parte A – Politiche Contabili – Impairment.

Informazioni prospettiche utilizzate nel calcolo delle rettifiche di valore

La perdita creditizia attesa derivante dai parametri descritti nel precedente paragrafo considera previsioni macroeconomiche attraverso l'applicazione di scenari multipli ai componenti "forward looking".

Nello specifico, la componente prospettica ("forward looking") è determinata da tre scenari macroeconomici, uno scenario base ("Baseline"), uno scenario positivo ed uno scenario avverso. Lo scenario base è lo scenario centrale di riferimento ed è quindi ritenuto la realizzazione più probabile; gli scenari positivo e avverso rappresentano delle realizzazioni alternative, rispettivamente migliore e peggiore.

2.4 Tecniche di mitigazione del rischio di credito

Al fine di mitigare il rischio nelle varie forme di concessione dei crediti sono acquisite diverse forme di garanzia reale. Ipoteche sui mutui fondiari, pegni su azioni, obbligazioni, fondi di investimento, assicurazioni e titoli di stato assistono, infatti, aperture di credito in conto corrente.

La presenza di garanzie reali non solleva, in ogni caso, la Banca dall'effettuare una valutazione complessiva del rischio di credito, incentrata principalmente sulla capacità reddituale del cliente indipendentemente dalla garanzia accessoria fornita. La valutazione delle garanzie pignoratizie è basata sul valore reale, inteso quale valore di mercato per gli strumenti finanziari quotati in un mercato regolamentato. Al valore così determinato sono applicati degli scarti percentuali, differenziati in funzione degli strumenti finanziari assunti a garanzia e dalla concentrazione dello strumento nel portafoglio del cliente fornito a garanzia.

Per le garanzie immobiliari, i principi e le regole sono descritte dalla policy "Erogazioni di mutui residenziali con garanzia ipotecaria a correntisti di FinecoBank S.p.A.". La valutazione dei beni è effettuata da tecnici esterni inseriti in nell'Albo degli Ingegneri, degli Architetti, dei Geometri o periti industriali e non è quindi soggetta a conflitti di interesse.

Le valutazioni sono, inoltre, soggette a revisione periodica.

3. Esposizioni creditizie deteriorate

3.1 Strategie e politiche di gestione

La classificazione dei crediti scaduti deteriorati, a inadempienza probabile o sofferenza è allineata ai criteri definiti da Banca d'Italia. La classificazione a sofferenza, legata all'insolvenza del cliente, è sempre analitica e definita sulla base dell'andamento delle azioni per il recupero dei crediti. Analitica è anche la previsione di perdita per le posizioni classificate a inadempienza probabile e scaduti deteriorati.

Per gli scoperti di conto il criterio di classificazione è correlato alla effettuazione di attività volte al recupero dei crediti o alla vendita forzosa di titoli per la compensazione del credito.

Le derubricazioni dei crediti e, quindi, il passaggio da uno stato ad un altro verso classificazioni di minore rilevanza sono autorizzate soltanto in caso di completo pagamento dello scaduto considerato rispetto al piano di ammortamento originale oppure in caso di consistenti versamenti concordati che inducono a ritenere molto probabile il rientro della esposizione debitoria.

Le procedure di gestione dei crediti ad andamento anomalo prevedono, in base alla anzianità dello scaduto, specifiche azioni per il recupero del credito.

3.2 Write-off

La Banca procede ad iscrivere un write-off riducendo l'esposizione lorda di un'attività finanziaria qualora non abbia aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività medesima.

Per effetto di quanto sopra la Banca procede a riconoscere un write-off nei seguenti casi:

  • non esistono più aspettative ragionevoli di recuperare, in tutto o in parte, l'attività finanziaria pur in presenza dei diritti legali di recuperare capitale e interessi maturati;
  • rinuncia al proprio diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati;
  • al venir meno del diritto legale di recuperare capitale e interessi maturati per effetto della conclusione delle azioni di recupero esperite.

3.3 Attività finanziarie impaired acquisite o originate

L'attuale modello di business della Banca e le policy aziendali approvate dal Consiglio di Amministrazione non prevedono né l'acquisizione di crediti deteriorati né l'erogazione di "nuova finanza" sotto ogni forma (prestiti personali, mutui, linee di credito in conto corrente, ecc.) a clienti già deteriorati.

4. Attività finanziarie oggetto di rinegoziazioni commerciali e esposizioni oggetto di concessioni

Le rinegoziazioni di strumenti finanziari che determinano una modifica delle condizioni contrattuali sono contabilizzate in funzione della "sostanzialità" della modifica contrattuale medesima.

In particolare nel caso di rinegoziazioni considerate non sostanziali si procede alla rideterminazione del valore lordo attraverso il calcolo del valore attuale dei flussi finanziari conseguenti alla rinegoziazione, al tasso originario dell'esposizione. La differenza fra valore lordo dello strumento finanziario prima e dopo la rinegoziazione delle condizioni contrattuali, adeguata per considerare le associate modifiche alle rettifiche di valore cumulate, è iscritta a conto economico come utile o perdita da modifiche contrattuali senza cancellazioni.

In proposito, si precisa che sono considerate sostanziai le rinegoziazioni, formalizzate sia attraverso una modifica al contratto esistente sia attraverso la sottoscrizione di un nuovo contratto, che determinano l'estinzione del diritto a ricevere i flussi di cassa secondo quanto previsto dal contratto originario. In particolare, i diritti a ricevere i flussi di cassa sono considerati estinti in caso di rinegoziazioni che determinano l'introduzione di clausole contrattuali tali da determinare un cambiamento di classificazione dello strumento finanziario medesimo, che determinano una variazione nella valuta di denominazioni e che sono effettuate a condizioni di mercato non configurando, quindi, una concessione creditizia.

Informazioni di natura quantitativa

A. Qualità del credito

A.1 Esposizioni creditizie deteriorate e non deteriorate: consistenze, rettifiche di valore, dinamica, distribuzione economica

A.1.1 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori di bilancio)

(Importi in migliaia) Portafogli/qualità Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate Esposizioni scadute non deteriorate Altre esposizioni non deteriorate Totale 1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 1.685 1.391 493 19.018 26.166.945 26.189.532 2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - - - - 321.694 321.694 3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - - - 4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value - - - - 32 32 5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - Totale 31/12/2019 1.685 1.391 493 19.018 26.488.671 26.511.258 Totale 31/12/2018 1.647 617 553 11.605 24.195.842 24.210.264

Al 31 dicembre 2019 non sono presenti crediti acquistati deteriorati.

A.1.2 Distribuzione delle attività finanziarie per portafogli di appartenenza e per qualità creditizia (valori lordi e netti)

Deteriorate (Importi in migliaia)
Portafogli/qualità Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Esposizione
lorda
Rettifiche di
valore
complessive
Esposizione
netta
Totale
(esposizione
netta)
1. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
25.336 (21.767) 3.569 - 26.201.741 (15.778) 26.185.963 26.189.532
2. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - 321.720 (26) 321.694 321.694
3. Attività finanziarie designate al fair value - - - - X X - -
4. Altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
- - - - X X 32 32
5. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
Totale
31/12/2019
25.336 (21.767) 3.569 - 26.523.461 (15.804) 26.507.689 26.511.258
Totale
31/12/2018
23.936 (21.118) 2.818 - 24.232.678 (25.297) 24.207.446 24.210.264

(Importi in migliaia)

Portafogli/qualità Attività di evidente scarsa qualità creditizia Altre attività
Minusvalenze cumulate Esposizione netta Esposizione netta
1. Attività finanziarie detenute per la negoziazione - - 4.639
2. Derivati di copertura - - 36.059
Totale
31/12/2019
- - 40.698
Totale
31/12/2018
- - 8.078

A.1.3 Distribuzione delle attività finanziarie per fasce di scaduto (valori di bilancio)

(Importi in migliaia)
Primo stadio Secondo stadio Terzo stadio
Portafogli/stadi di rischio Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
Da 1 giorno
a 30 giorni
Da oltre 30
giorni fino
a 90 giorni
Oltre 90
giorni
1. Attività finanziarie valutate al
costo ammortizzato
17.070 896 35 14 932 72 28 22 3.128
2. Attività finanziarie valutate al fair
value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di
dismissione
- - - - - - - - -
Totale 31/12/2019 17.070 896 35 14 932 72 28 22 3.128
Totale 31/12/2018 9.573 28 1 65 1.634 304 12 12 2.557

A.1.4 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: dinamiche delle rettifiche di valore complessive e degli accantonamenti complessivi

(Importi in migliaia)
Rettifiche di valore complessive
Attività rientranti nel primo stadio Attività rientranti nel secondo stadio
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie
in corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie in
corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Rettifiche complessive
iniziali
(19.131) (171) - - (19.302) (5.995) - - - (5.995)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie acquisite
o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai
write-off
5.523 143 - - 5.666 - - - - -
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(+/-)
4.024 2 - - 4.026 (201) - - - (201)
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
3 - - - 3 - - - - -
Altre variazioni - - - - - - - - - -
Rettifiche complessive
finali
(9.581) (26) - - (9.607) (6.196) - - - (6.196)
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
- - - - - - - - - -
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
- - - - - - - - - -
Rettifiche di valore complessive Accantonamenti complessivi su
impegni a erogare fondi e
garanzie finanziarie rilasciate
Attività rientranti nel terzo stadio
Causali/ stadi di rischio Attività
finanziarie
valutate al
costo
ammortizzato
Attività
finanziarie
valutate al fair
value con
impatto sulla
redditività
complessiva
Attività
finanziarie in
corso di
dismissione
di cui:
svalutazioni
individuali
di cui:
svalutazioni
collettive
Di cui:attività
finanziarie
impaired
acquisite o
originate
Primo
stadio
Secondo
stadio
Terzo
stadio
Totale
Rettifiche complessive
iniziali
(21.118) - - (17.988) (3.130) - (49) - - (46.464)
Variazioni in aumento da
attività finanziarie
acquisite o originate
- - - - - - - - - -
Cancellazioni diverse dai
write-off
766 - - 268 498 - 22 - - 6.454
Rettifiche/riprese di valore
nette per rischio di credito
(+/-)
(4.514) - - (1.848) (2.666) - 5 - - (684)
Modifiche contrattuali
senza cancellazioni
- - - - - - - - - -
Cambiamenti della
metodologia di stima
- - - - - - - - - -
Write-off non rilevati
direttamente a conto
economico
3.100 - - 3.069 31 - - - - 3.103
Altre variazioni - - - 1.296 (1.296) - - - - -
Rettifiche complessive
finali
(21.766) - - (15.203) (6.563) - (22) - - (37.591)
Recuperi da incasso su
attività finanziarie oggetto
di write-off
10 - - 10 - - - - - 10
Write-off rilevati
direttamente a conto
economico
(149) - - (149) - - - - - (149)

A.1.5 Attività finanziarie, impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate: trasferimenti tra i diversi stadi di rischio di credito (valori lordi e nominali)

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda/valore nominale
Portafogli/stadi di rischio Trasferimenti tra primo
stadio e secondo stadio
Trasferimenti tra secondo
stadio e terzo
Trasferimenti tra primo stadio
e terzo stadio
Da primo a
secondo
stadio
Da secondo
stadio a
primo stadio
Da secondo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
secondo
stadio
Da primo
stadio a terzo
stadio
Da terzo
stadio a
primo stadio
1. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 852 3.189 51 1.274 109 5.019
2. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva
- - - - - -
3. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - -
4. Impegni a erogare fondi e garanzie finanziarie rilasciate - - - 1 10 -
Totale 31/12/2019 852 3.189 51 1.275 119 5.019
Totale 31/12/2018 2.405 905 841 58 3.969 243

A.1.6 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Tipologie esposizioni/valori Esposizione lorda Rettifiche di valore Write-off parziali
complessivi*
Deteriorate Non
deteriorate
complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
Netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
b) Inadempienze probabili - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
c) Esposizioni scadute deteriorate - X - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X - - - -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 9.424.241 (276) 9.423.965 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X - - - -
Totale (A) - 9.424.241 (276) 9.423.965 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate - X - - -
b) Non deteriorate X 79.374 (2) 79.372 -
Totale (B) - 79.374 (2) 79.372 -
Totale (A+B) - 9.503.615 (278) 9.503.337 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con le operazioni di prestito titoli senza garanzia e pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 26.083 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli.

A.1.7 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela: valori lordi e netti

(Importi in migliaia)
Esposizione lorda Rettifiche di valore
Tipologie esposizioni/valori Deteriorate Non deteriorate complessive e
accantonamenti
complessivi
Esposizione
netta
Write-off parziali
complessivi*
A. Esposizioni creditizie per cassa
a) Sofferenze 19.562 X (17.877) 1.685 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 253 X (220) 33 -
b) Inadempienze probabili 4.348 X (2.957) 1.391 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni 421 X (273) 148 -
c) Esposizioni scadute deteriorate 1.424 X (932) 492 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni - X - - -
d) Esposizioni scadute non deteriorate X 19.482 (464) 19.018 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 40 - 40 -
e) Altre esposizioni non deteriorate X 17.079.769 (15.063) 17.064.706 -
- di cui: esposizioni oggetto di concessioni X 58 (1) 57 -
Totale (A) 25.334 17.099.251 (37.293) 17.087.292 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
a) Deteriorate 165 X - 165 -
b) Non deteriorate X 1.335.067 (20) 1.335.047 -
Totale (B) 165 1.335.067 (20) 1.335.212 -
Totale (A+B) 25.499 18.434.318 (37.313) 18.422.504 -

Nella tabella sopra esposta nella voce B. "Esposizioni fuori bilancio" è stato incluso il rischio di controparte connesso con operazioni di prestito titoli con garanzia costituita da altri titoli e con operazioni in pronti contro termine passive rientranti nella nozione di "Operazioni SFT" definita nella normativa prudenziale, per un importo pari a 62.739 migliaia di euro.

Non sono state effettuate operazioni di prestito titoli senza garanzia di denaro ovvero senza garanzia costituita da altri titoli con clientela.

A.1.8 Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

Nessun dato da segnalare.

A.1.8bis Esposizioni creditizie per cassa verso banche: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

Nessun dato da segnalare.

A.1.9 Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni deteriorate lorde

(Importi in migliaia)
Causali/Categorie Sofferenze Inadempienze
probabili
Esposizioni scadute
deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 19.714 2.660 1.563
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -
B. Variazioni in aumento 3.922 4.492 1.617
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate 1.835 3.168 1.296
B.2 ingressi da attività finanziarie impaired acquisite o originate - - -
B.3 trasferimenti da altre categorie di esposizioni deteriorate 1.887 203 -
B.4 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
B.5 altre variazioni in aumento 200 1.121 321
C. Variazioni in diminuzione (4.074) (2.804) (1.756)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate - (33) (146)
C.2 write-off (3.174) (57) (17)
C.3 incassi (783) (1.021) (692)
C.4 realizzi per cessioni - - -
C.5 perdite da cessione - - -
C.6 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni deteriorate - (1.244) (847)
C.7 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (117) (449) (54)
D. Esposizione lorda finale 19.562 4.348 1.424
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - -

A.1.9bis Esposizioni creditizie per cassa verso clientela: dinamica delle esposizioni lorde oggetto di concessioni distinte per qualità creditizia

(Importi in migliaia)
Causali/Qualità Esposizioni oggetto
di concessioni:
Esposizioni oggetto
di concessioni: non
deteriorate deteriorate
A. Esposizione lorda iniziale 325 224
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - -
B. Variazioni in aumento 608 81
B.1 ingressi da esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni - 57
B.2 ingressi da esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni 87 X
B.3 ingressi da esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X -
B.4 ingressi da esposizioni deteriorate non oggetto di concessione 433 -
B.5 altre variazioni in aumento 88 24
C. Variazioni in diminuzione (259) (207)
C.1 uscite verso esposizioni non deteriorate non oggetto di concessioni X -
C.2 uscite verso esposizioni non deteriorate oggetto di concessioni - X
C.3 uscite verso esposizioni oggetto di concessioni deteriorate X (87)
C.4 write-off (26) -
C.5 incassi (164) (120)
C.6 realizzi per cessioni - -
C.7 perdite da cessione - -
C.8 altre variazioni in diminuzione (69) -
D. Esposizione lorda finale 674 98

A.1.10 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso banche: dinamica delle rettifiche di valore complessive Nessun dato da segnalare.

A.1.11 Esposizioni creditizie per cassa deteriorate verso clientela: dinamica delle rettifiche di valore complessive (Importi in migliaia)

Sofferenze Inadempienze probabili Esposizioni scadute deteriorate
Causali/Categorie Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
Totale di cui:
esposizioni
oggetto di
concessioni
A. Rettifiche complessive iniziali (18.067) (161) (2.042) (74) (1.009) (23)
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -
B. Variazioni in aumento (3.731) (99) (2.389) (260) (929) (54)
B.1 rettifiche di valore da attività finanziarie impaired
acquisite o originate
- X - X - X
B.2 altre rettifiche di valore (2.425) (65) (2.244) (193) (876) (1)
B.3 perdite da cessione - - - - - -
B.4 trasferimenti da altre categorie di esposizioni
deteriorate
(1.296) (34) (120) (42) - -
B.5 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
B.6 altre variazioni in aumento (10) - (25) (25) (53) (53)
C. Variazioni in diminuzione 3.921 40 1.474 61 1.006 77
C.1 riprese di valore da valutazione 184 4 284 30 355 21
C.2 riprese di valore da incasso 562 10 182 9 91 2
C.3 utili da cessione - - - - - -
C.4 write-off 3.174 26 57 - 17 -
C.5 trasferimenti ad altre categorie di esposizioni
deteriorate
- - 925 22 492 54
C.6 modifiche contrattuali senza cancellazioni - - - - - -
C.7 altre variazioni in diminuzione 1 - 26 - 51 -
D. Rettifiche complessive finali (17.877) (220) (2.957) (273) (932) -
- di cui: esposizioni cedute non cancellate - - - - - -

A.2 Classificazione attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate in base ai rating esterni e interni

A.2.1 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating esterni (valori lordi)

(Importo in migliaia)
Esposizioni Senza rating Totale
Classe 1 Classe 2 Classe 3 Classe 4 Classe 5 Classe 6
A. Attività finanziarie vautate al costo
ammortizzato
3.679.417 5.264.150 13.224.701 27.953 21.548 - 4.009.308 26.227.077
- Primo stadio 3.679.417 5.264.150 13.224.701 27.953 21.548 - 3.972.736 26.190.505
- Secondo stadio - - - - - - 11.237 11.237
- Terzo stadio - - - - - - 25.335 25.335
B. Attività finanziarie valutate al fair value con
impatto sulla redditività complessiva
107.559 41.431 172.704 - - - - 321.694
- Primo stadio 107.559 41.431 172.704 - - - - 321.694
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
C. Attività finanziarie in corso di dismissione - - - - - - - -
- Primo stadio - - - - - - - -
- Secondo stadio - - - - - - - -
- Terzo stadio - - - - - - - -
Totale (A+B+C) 3.786.976 5.305.581 13.397.405 27.953 21.548 - 4.009.308 26.548.771
di cui: attività finanziarie impaired acquisite o
originate
- - - - - - - -
D. Impegni a erogare fondi e garanzie
finanziarie rilasciate
- Primo stadio - - 17.170 - - - 20.550 37.720
- Secondo stadio - - - - - - 186 186
- Terzo stadio - - - - - - 11 11
Totale (D) - - 17.170 - - - 20.747 37.917
Totale (A+B+C+D) 3.786.976 5.305.581 13.414.575 27.953 21.548 - 4.030.055 26.586.688

La tabella riporta la suddivisione delle esposizioni per cassa e "fuori bilancio" nei confronti di controparti provviste di un rating esterno. Le agenzie di rating forniscono un giudizio sintetico sul merito creditizio di differenti tipologie di controparti: Paesi, Banche, Enti Pubblici, Compagnie Assicurative e Imprese, generalmente di grandi dimensioni.

La tabella fa riferimento alla classificazione prevista dalla Circolare 262/2005 di Banca d'Italia per i rating esterni che prevede la ripartizione in 6 classi di merito creditizio.

La rappresentazione sopra indicata fa riferimento ai rating di Standard and Poor's, ai quali sono associate anche le classi delle altre due principali Agenzie, Moody's e Fitch. Qualora per una singola esposizione esistano due valutazioni del merito creditizio operate da due agenzie di rating è stata rilevata quella peggiore; qualora esistano tre valutazioni differenti sono state individuate le due migliori e fra queste, se differenti, è stata rilevata la peggiore.

Nell'ambito del calcolo dei requisiti regolamentari, applicando il metodo standardizzato per la determinazione del rischio di credito, FinecoBank si avvale delle valutazioni delle agenzie di rating ai fini della determinazione dei coefficienti di ponderazione delle esposizioni verso Stati sovrani (portafogli "Amministrazioni centrali e banche centrali", "Enti" ed "Enti del settore Pubblico) e Obbligazioni garantite. Alle restanti esposizioni creditizie si applica, in via generale, un fattore di ponderazione del 100 per cento, fatte salve le principali eccezioni stabilite dal CRR 575/2013.

Le esposizioni verso soggetti retail (al 31 dicembre 2019 costituite principalmente da mutui, prestiti personali, spending di carte di credito a saldo e revolving, affidamenti chirografari o garantiti e operazioni di prestito titoli) non hanno rating esterno. Le esposizioni con rating verso soggetti non retail derivano principalmente dai crediti verso primari istituti bancari ad elevato standing creditizio.

A.2.2 Distribuzione delle attività finanziarie, degli impegni a erogare fondi e delle garanzie finanziarie rilasciate: per classi di rating interni (valori lordi)

La tabella non è stata redatta in quanto i rating interni non vengono utilizzati per la gestione del rischio di credito.

A.3 Distribuzione delle esposizioni creditizie garantite per tipologia di garanzia

A.3.1 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
Garanzie reali (2)
lorda netta (1) Derivati su crediti
ipoteche per
-
reali Altri derivati
Esposizione Esposizione -
Immobili
Finanziamenti
Immobili
leasing
Titoli Altre garanzie CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
7.505.695 7.505.693 - - 7.505.575 - -
-
1.1. totalmente garantite 7.505.695 7.505.693 - - 7.505.575 - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
1.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
17.166 17.164 - - 17.164 - -
-
2.1. totalmente garantite 17.166 17.164 - - 17.164 - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-
2.2. parzialmente garantite - - - - - - -
-
- di cui deteriorate - - - - - - -
-

(segue)

(Importi in migliaia)
Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma
Altri derivati Totale
Banche società
finanziarie
Altre
soggetti
Altri
Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
soggetti
Altri
(1)+(2)
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - - 7.505.575
1.1. totalmente garantite - - - - - - - 7.505.575
- di cui deteriorate - - - - - - - -
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori
bilancio" garantite:
- - - - - - - 17.164
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 17.164
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.3.2 Esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela garantite

(Importi in migliaia)
Garanzie reali
(1)
Garanzie personali
(2)
Esposizione netta Derivati su crediti
Esposizione lorda Ipoteche Altri derivati
Immobili - Finanziamenti per
Immobili -
leasing
Titoli Altre garanzie reali CLN Controparti
centrali
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
2.504.874 2.500.751 1.156.339 - 1.316.839 27.552 - -
1.1. totalmente garantite 2.504.525 2.500.402 1.156.115 - 1.316.720 27.552 - -
- di cui deteriorate 759 469 396 - 74 - - -
1.2. parzialmente garantite 349 349 224 - 119 - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
21.491 21.472 - - 18.338 3.134 - -
2.1. totalmente garantite 21.491 21.472 - - 18.338 3.134 - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

(segue)

(Importi in migliaia)

Garanzie personali
(2)
Derivati su crediti Crediti di firma Totale
Altri derivati (1)+(2)
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti Amministrazioni
pubbliche
Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
1. Esposizioni creditizie per cassa
garantite:
- - - - - - - 2.500.730
1.1. totalmente garantite - - - - - - - 2.500.387
- di cui deteriorate - - - - - - - 470
1.2. parzialmente garantite - - - - - - - 343
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2. Esposizioni creditizie "fuori bilancio"
garantite:
- - - - - - - 21.472
2.1. totalmente garantite - - - - - - - 21.472
- di cui deteriorate - - - - - - - -
2.2. parzialmente garantite - - - - - - - -
- di cui deteriorate - - - - - - - -

A.4 Attività finanziarie e non finanziarie ottenute tramite l'escussione di garanzie ricevute

Nessun dato da segnalare.

B. Distribuzione e concentrazione delle esposizioni creditizie

B.1 Distribuzione settoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Controparti Amministrazioni pubbliche Società finanziarie Società finanziarie (di cui: imprese di
assicurazione)
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
Esposizione
netta
Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - (11) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - (1) - -
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 13.418.361 (1.269) 236.098 (429) 18.474 (31)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - - - -
Totale (A) 13.418.361 (1.269) 236.098 (441) 18.474 (31)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 56 - 2.766 - - -
Totale (B) 56 - 2.766 - - -
Totale (A+B) 31/12/2019 13.418.417 (1.269) 238.864 (441) 18.474 (31)
Totale (A+B) 31/12/2018 8.835.797 (1.826) 173.798 (480) 19.028 (46)

(segue)

(Importi in migliaia)
Esposizioni/Controparti Società non finanziarie Famiglie
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
Esposizione netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1 (5) 1.683 (17.861)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 33 (220)
A.2 Inadempienze probabili 7 (16) 1.384 (2.941)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 149 (273)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 4
(8)
489 (923)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 341 (3) 3.428.924 (13.826)
- di cui esposizioni oggetto di concessioni - - 97 (1)
Totale (A) 353 (32) 3.432.480 (35.551)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - 165 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1 - 1.269.485 (20)
Totale (B) 1 - 1.269.650 (20)
Totale (A+B) 31/12/2019 354 (32) 4.702.130 (35.571)
Totale (A+B) 31/12/2018 1.205 (26) 3.817.678 (34.639)

B.2 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso clientela

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 1.680 (17.851) 4 (26) -
A.2 Inadempienze probabili 1.389 (2.954) 2 (4) -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 491 (926) 2 (3) -
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.914.708 (14.910) 7.757.415 (612) 410.227
Totale (A) 8.918.268 (36.641) 7.757.423 (645) 410.227
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 165 - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 1.268.617 (20) 3.206 - 72
Totale (B) 1.268.782 (20) 3.206 - 72
Totale (A+B) 31/12/2019 10.187.050 (36.661) 7.760.629 (645) 410.299
Totale (A+B) 31/12/2018 7.902.920 (36.012) 4.728.513 (950) 69.525

(segue)

America Asia Resto del mondo
Esposizioni/Aree geografiche Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate (3) 1.239 (2) 135 -
Totale (A) (3) 1.239 (2) 135 -
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate - 385 - 28 -
Totale (B) - 385 - 28 -
Totale (A+B) 31/12/2019
(3)
1.624 (2) 163 -
Totale (A+B) 31/12/2018
(7)
911 (1) 126.610 -

(Importi in migliaia)

(Importi in migliaia)

Esposizioni / Aree geografiche Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
Esposizione
netta
complessive
Rettifiche
valore
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze 433 (4.782) 179 (2.395) 398 (3.734) 670 (6.940)
A.2 Inadempienze probabili 685 (1.507) 100 (276) 186 (498) 418 (673)
A.3 Esposizioni scadute deteriorate 112 (213) 73 (127) 119 (231) 187 (355)
A.4 Esposizioni non deteriorate 1.176.512 (4.919) 492.465 (1.539) 6.385.854 (4.928) 859.877 (3.524)
Totale (A) 1.177.742 (11.421) 492.817 (4.337) 6.386.557 (9.391) 861.152 (11.492)
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate 19 - 45 - 47 - 54 -
B.2 Esposizioni non deteriorate 463.554 (7) 198.372 (4) 332.150 (3) 274.541 (6)
Totale (B) 463.573 (7) 198.417 (4) 332.197 (3) 274.595 (6)
Totale (A+B) 31/12/2019 1.641.315 (11.428) 691.234 (4.341) 6.718.754 (9.394) 1.135.747 (11.498)
Totale (A+B) 31/12/2018 1.283.900 (10.328) 554.475 (4.275) 5.125.633 (9.609) 938.912 (11.796)

B.3 Distribuzione territoriale delle esposizioni creditizie per cassa e fuori bilancio verso banche

Sono escluse le esposizioni connesse con il rischio di controparte relativo alle operazioni di concessione o assunzione di titoli in prestito.

(Importi in migliaia)
Italia Altri paesi europei America
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni netta Rettifiche
valore
complessive
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
A. Esposizioni creditizie per cassa
A.1 Sofferenze - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - -
A.3 Esposizioni scadute deteriorate - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 8.066.710 (124) 802.699 (84) 88.669
Totale (A) 8.066.710 (124) 802.699 (84) 88.669
B. Esposizioni creditizie fuori bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.168 (2) 36.121 - -
Totale (B) 17.168 (2) 36.121 - -
Totale (A+B) 31/12/2019 8.083.878 (126) 838.820 (84) 88.669
Totale (A+B) 31/12/2018 12.406.124 (9.458) 179.188 (33) -

(segue)

(Importi in migliaia)
America Asia Resto del mondo
complessive Esposizioni netta Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni netta Rettifiche
valore
complessive
- - - - -
- - - - -
- - - - -
- - 465.887 -
- - 465.887 -
- - - - -
- - - - -
- - - - -
31/12/2019 - - 465.887 -
31/12/2018
-
- - 101.271 -
Rettifiche
valore
(68)
(68)
(68)

(Importi in migliaia)

Italia Nord Ovest Italia Nord Est Italia Centro Italia Sud e Isole
Esposizioni/Aree geografiche Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
Esposizioni
netta
Rettifiche
valore
complessive
A. Esposizioni creditizie per
cassa
A.1 Sofferenze - - - - - - - -
A.2 Inadempienze probabili - - - - - - - -
A.3 Esposizioni scadute
deteriorate
- - - - - - - -
A.4 Esposizioni non deteriorate 7.701.418 (85) 99.652 (26) 265.640 (13) - -
Totale (A) 7.701.418 (85) 99.652 (26) 265.640 (13) - -
B. Esposizioni creditizie fuori
bilancio
B.1 Esposizioni deteriorate - - - - - - - -
B.2 Esposizioni non deteriorate 17.168 (2) - - - - - -
Totale (B) 17.168 (2) - - - - - -
Totale (A+B) 31/12/2019 7.718.586 (87) 99.652 (26) 265.640 (13) - -
Totale (A+B) 31/12/2018 12.406.124 (9.458) - - 1 - - -

B.4 Grandi esposizioni

Al 31 dicembre 2019 le "posizioni di rischio" che costituiscono una "grande esposizione" secondo quanto disciplinato dal Regolamento di Esecuzione (UE) n. 680/2014 della Commissione del 16 aprile 2014 che stabilisce norme tecniche di attuazione per quanto riguarda le segnalazioni degli enti a fini di vigilanza conformemente al regolamento (UE) n. 575/2013 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e successivi Regolamenti che ne modificano il contenuto, sono le seguenti:

  • a) valore di bilancio: 23.389.415 migliaia di euro, escluse le operazioni di pronti contro termine passive;
  • b) valore non ponderato: 23.390.883 migliaia di euro;
  • c) valore ponderato: 560.471 migliaia di euro;
  • d) numero "posizioni di rischio": 24.

Si precisa che in conformità con gli Orientamenti EBA sui clienti connessi ai sensi dell'articolo 4, paragrafo 1, punto 39), del Regolamento (UE) n. 575/2013, sono incluse tra le grandi esposizioni anche le controparti che presentano legami con amministrazioni centrali e che, pur non eccedendo singolarmente la soglia del 10% del capitale ammissibile ai fini delle grandi esposizioni, superano tale limite considerando anche l'esposizione verso lo stato sovrano a cui sono connesse con un legame di controllo.

Come descritto precedentemente, in seguito al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit S.p.A. hanno stipulato un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit S.p.A. di garanzie finanziarie in favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio di credito rappresentate dalle obbligazioni UniCredit, fino a naturale scadenza delle stesse, dai conti correnti, fino a novembre 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit S.p.A., fino a completa estinzione delle stesse. Tali garanzie rispondono ai requisiti richiesti dalla normativa applicabile per essere ammissibili nell'ambito delle tecniche di attenuazione del rischio di credito (CRM), con conseguente riduzione delle attività di rischio ponderate e dell'esposizione ai fini delle Grandi esposizioni della Banca.

Si informa, infine, che le imposte anticipate rientranti nell'esposizione verso l'Amministrazione Centrale italiana sono state esentate e, quindi, il loro valore ponderato è nullo.

C. Operazioni di cartolarizzazione

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

D. Informativa sulle entità strutturate non consolidate contabilmente (diverse dalle società veicolo per la cartolarizzazione)

Come previsto dalla Circolare 262 del 22 dicembre 2005 e successivi aggiornamenti "Il Bilancio bancario: schemi e regole di compilazione", le informazioni di cui al presente paragrafo non vengono fornite nel bilancio individuale in quanto FinecoBank redige il bilancio consolidato ai sensi della stessa Circolare.

E. Operazioni di cessione

A. Attività finanziarie cedute e non cancellate integralmente

Informazioni di natura qualitativa

La Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine a valere su titoli di proprietà e titoli non iscritti nell'attivo, ricevuti tramite operazioni attive di pronti contro termine e prestito titoli.

I titoli di proprietà impegnati in operazioni di pronti contro termine non sono stati eliminati dal bilancio in quanto la Banca realizza operazioni passive di pronti contro termine con l'obbligo per il cessionario di rivendita a termine delle attività oggetto della transazione e mantiene tutti i rischi connessi con la proprietà dei titoli.

Informazioni di natura quantitativa

E.1 Attività finanziarie cedute rilevate per intero e passività finanziarie associate: valori di bilancio

(Importi in migliaia)
Attività finanziarie cedute rilevate per intero Passività finanziarie associate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto di
contratti di
vendita con patto
di riacquisto
di cui
deteriorate
Valore di
bilancio
di cui: oggetto di
operazioni di
cartolarizzazione
di cui: oggetto
di contratti di
vendita con
patto di
riacquisto
A. Attività finanziarie detenute per la
negoziazione
133 - 133 X 143 - 143
1. Titoli di debito - - - X - - -
2. Titoli di capitale 133 - 133 X 143 - 143
3. Finanziamenti - - - X - - -
4. Derivati - - - X - - -
B. Altre attività finanziarie
obbligatoriamente valutate al fair value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
C. Attività finanziarie designate al fair
value
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Finanziamenti - - - - - - -
D. Attività finanziarie valutate al fair value
con impatto sulla redditività complessiva
- - - - - - -
1. Titoli di debito - - - - - - -
2. Titoli di capitale - - - X - - -
3. Finanziamenti - - - - - - -
E. Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato
1.345.152 - 1.345.152 - 1.390.473 - 1.390.473
1. Titoli di debito 1.345.152 - 1.345.152 - 1.390.473 - 1.390.473
2. Finanziamenti - - - - - - -
Totale
31/12/2019
1.345.285 - 1.345.285 - 1.390.616 - 1.390.616
Totale
31/12/2018
1.874.877 - 1.874.877 - 1.821.735 - 1.821.735

Si precisa che il valore delle passività finanziarie associate esposte nella tabella sopra riportata sono state indicate al lordo delle compensazioni effettuate in bilancio ai sensi dello IAS 32.

E.2 Attività finanziarie cedute rilevate parzialmente e passività finanziarie associate: valori di bilancio

Nessun dato da segnalare.

E.3 Operazioni di cessione con passività aventi rivalsa esclusivamente sulle attività cedute e non cancellate integralmente: fair value

Nessun dato da segnalare.

B. Attività finanziarie cedute e cancellate integralmente con rilevazione del continuo coinvolgimento ("continuing involvement")

Informazioni di natura qualitativa

Nessun dato da segnalare.

Informazioni di natura quantitativa

Nessun dato da segnalare.

E.4 Operazioni di covered bond

Nessun dato da segnalare.

F. Modelli per la misurazione del rischio di credito

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio di Negoziazione

Il monitoraggio del rischio di credito assunto nell'ambito dell'attività di gestione del portafoglio di negoziazione è realizzato attraverso l'attribuzione della classe di rating per tutti gli strumenti finanziari detenuti.

Misurazione Rischi di Credito - Portafoglio Bancario

Il portafoglio bancario della Banca è composto principalmente da titoli, conti correnti con istituzioni creditizie e depositi presso Banca di Italia. L'attività con la clientela retail è limitata alla concessione di prestiti personali, mutui, carte di credito e linee di fido.

Informativa relativa alle esposizioni Sovrane

La Banca è esposta nei confronti del debito sovrano di alcuni Paesi avendo investito parte delle proprie attività in titoli di debito emessi da governi e contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva" e "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato". La tabella seguente indica il valore nominale, il valore di bilancio e il fair value di tali esposizioni al 31 dicembre 2019. Precisiamo che la Banca detiene anche esposizioni Sovrane in titoli di debito classificati nelle "Altre attività finanziarie obbligatoriamente valutate al fair value" per 29 migliaia di euro.

La Banca ha inoltre investito in titoli di debito emessi da Enti sovranazionali e Agenzie governative contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" (per maggiori dettagli si rimanda alla Parte B della presente Nota integrativa).

(Importi in migliaia)
Valore nominale al Valore di bilancio al Fair value al % sulla voce
31/12/2019 31/12/2019 31/12/2019 di bilancio
Italia 5.000.000 5.311.770 5.451.035 19,0%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
160.000 172.704 172.704 53,7%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 4.840.000 5.139.066 5.278.331 19,6%
Spagna 3.665.000 4.081.857 4.206.407 14,6%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 3.665.000 4.081.857 4.206.407 15,6%
Germania 125.000 127.178 133.428 0,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 125.000 127.178 133.428 0,5%
Polonia 113.000 118.924 127.245 0,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 113.000 118.924 127.245 0,5%
Francia 715.5 733.478 756.035 2,6%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
35.000 36.668 36.668 11,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 680.500 696.810 719.367 2,7%
Stati Uniti 409.471 409.137 411.792 1,5%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
71.212 70.891 70.891 22,0%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 338.259 338.246 340.901 1,3%
Austria 387.500 398.087 413.621 1,4%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 387.500 398.087 413.621 1,5%
Irlanda 731.500 772.336 812.987 2,8%
Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla
redditività complessiva
35.000 41.431 41.431 12,9%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 696.500 730.905 771.556 2,8%
Regno Unito 58.768 58.658 58.656 0,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 58.768 58.658 58.656 0,2%
Belgio 405.000 417.485 433.666 1,5%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 405.000 417.485 433.666 1,6%
Portogallo 280.000 333.319 330.500 1,2%
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 280.000 333.319 330.500 1,3%
Totale esposizioni sovrane 11.890.739 12.762.229 13.135.372 45,6%

Le % riportate in corrispondenza della denominazione dei singoli Stati sovrani e nella voce "Totale esposizioni sovrane" sono state determinate sul totale attivo della Banca, mentre le % riportate in corrispondenza delle voci di bilancio sono state determinate sul totale delle singole voci di bilancio.

Si precisa che i titoli in valuta diversa dall'euro sono stati convertiti in euro al cambio a pronti alla data di riferimento del bilancio.

Al 31 dicembre 2019 l'incidenza dell'investimento in titoli di debito emessi da Stati sovrani è pari al 45,6% del totale dell'attivo della Banca. Tra i titoli di debito emessi da Stati sovrani detenuti dalla Banca non vi sono titoli di debito strutturati. La Banca, pertanto, risulta esposta ai movimenti dei titoli di debito pubblico degli stati sopra riportati; eventuali tensioni sul mercato dei titoli di Stato o la volatilità degli stessi potrebbero comportare effetti negativi sulla situazione economica, patrimoniale e finanziaria della Banca.

Nella tabella seguente vengono indicati i rating al 31 dicembre 2019 forniti dalle società Fitch Ratings, Moody's e Standard & Poor's per gli Stati sovrani in relazione ai quali la Banca è esposta.

Moody's Fitch Ratings Standard & Poor's
Italia Baa3 BBB BBB
Spagna Baa1 A- A
Germania Aaa AAA AAA
Polonia A2 A- A
Francia Aa2 AA AA
Stati Uniti Aaa AAA AA+
Austria Aa1 AA+ AA+
Irlanda A2 A+ AA
Belgio Aa3 AA- AA
Portogallo Baa3 BBB BBB
Regno Unito Aa2 AA AA

Sezione 2 – Rischi di mercato

Il rischio di mercato deriva dall'effetto che variazioni nelle variabili di mercato (tassi di interesse, prezzi dei titoli, tassi di cambio, ecc.) possono generare sul valore economico del portafoglio della Banca, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel portafoglio bancario, ovvero l'operatività connessa con le scelte di investimento strategiche.

Strategie e processi di gestione del rischio

Il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank stabilisce le linee guida strategiche per l'assunzione dei rischi di mercato, approva il quadro di riferimento generale per il rischio di mercato ed ogni modifica significativa, sotto il profilo della struttura organizzativa, delle strategie, delle metodologie e definisce i livelli massimi di propensione al rischio.

L'approccio strategico della Banca è mantenere il minimo livello di rischio di mercato compatibilmente con le esigenze di business ed i limiti stabiliti di Risk Appetite framework approvati dal Consiglio di Amministrazione.

Il rischio di mercato in FinecoBank è definito attraverso due insiemi di limiti:

  • Misure complessive di rischio di mercato (ad esempio il VaR): che hanno lo scopo di definire un limite all'assorbimento di capitale economico ed alla perdita economica accettata per le attività di negoziazione; questi limiti devono essere coerenti con il budget di ricavi assegnato e la Risk Taking Capacity assunta;
  • Misure granulari di rischio di mercato (limiti sulle Sensitivity, sugli scenari di Stress e sui Nominali): che esistono indipendentemente, ma agiscono in parallelo ai limiti complessivi al fine di controllare più efficacemente e specificamente diversi tipi di rischio, portafogli e prodotti, questi limiti sono in generale associati a sensitività granulari oppure a scenari di stress. I livelli fissati per i limiti granulari mirano a limitare la concentrazione del rischio verso singoli fattori di rischio o l'eccessiva esposizione verso fattori di rischio che non sono sufficientemente rappresentati dal VaR.

Struttura e organizzazione

Per il dettaglio delle responsabilità in carico alla funzione Rischi di Mercato, all'interno della Unit Risk Management di Capogruppo si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Sistemi di misurazione e di reporting

Portafoglio di Negoziazione

Il principale strumento utilizzato dalla Banca per la misurazione del rischio di mercato sulle posizioni di trading è il Value at Risk (VaR), calcolato secondo l'approccio della simulazione storica.

Il metodo della simulazione storica prevede la rivalutazione giornaliera delle posizioni sulla base dell'andamento dei prezzi di mercato su di un opportuno intervallo temporale di osservazione. La distribuzione di utili e perdite che ne deriverebbe è analizzata per determinare l'effetto di movimenti estremi del mercato sui portafogli. Il valore della distribuzione al percentile corrispondente all'intervallo di confidenza fissato, rappresenta la misura di VaR. I parametri utilizzati per il calcolo del VaR sono i seguenti: intervallo di confidenza 99%; orizzonte temporale di 1 giorno; aggiornamento giornaliero delle serie storiche; periodo di osservazione 250 giorni.

Portafoglio Bancario

La responsabilità primaria per il monitoraggio ed il controllo della gestione del rischio di mercato nel portafoglio bancario risiede presso gli organi competenti della Banca. Il Risk Management di FinecoBank è responsabile per il processo di monitoraggio del rischio di mercato sul portafoglio bancario definendo la struttura, i dati rilevanti e la frequenza per un adeguato reporting.

Le principali componenti del rischio di mercato del portafoglio bancario sono il rischio di credit spread, il rischio di tasso d'interesse e il rischio di cambio. l primo deriva principalmente dagli investimenti in titoli obbligazionari detenuti a fini di liquidità. Il rischio di mercato relativo al portafoglio obbligazionario è vincolato e monitorato mediante limiti sul nozionale, misure di sensitività al Valore Economico e limiti sul Value at Risk.

La seconda componente, il rischio tasso di interesse, è gestita con la finalità di stabilizzare tale rischio. La misura di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario riguarda il duplice aspetto di valore e di margine di interesse netto della Banca. In particolare, il rischio di tasso di interesse può essere valutato secondo due prospettive diverse ma complementari:

Economic value perspective: variazioni nei tassi di interesse possono ripercuotersi sul valore economico di attivo e passivo. Il valore economico della Banca può essere visto come il valore attuale dei flussi di cassa netti attesi, cioè i flussi attesi dell'attivo meno quelli del passivo. Una misura di rischio rilevante da questo punto di vista è la sensitività del valore economico per bucket temporale per uno shock dei tassi di 1 punti base. Questa misura è riportata al fine di valutare l'impatto sul valore economico di possibili cambiamenti nella curva dei

rendimenti. La sensitività al valore economico è calcolata anche per uno shock parallelo di 200 punti base. Una variabile di controllo da questo punto di vista è il Value at Risk relativo alla sola componente rischio di tasso di interesse;

Income perspective: l'analisi si concentra sull'impatto del cambiamento dei tassi di interesse sul margine netto di interesse maturato o effettivamente riportato, cioè sulla differenza tra interessi attivi e passivi. Un esempio di una misura di rischio utilizzata è la Net Interest Income sensitivity, per uno shock parallelo dei tassi di 100 punti base. Tale misura fornisce un'indicazione dell'impatto che tale shock avrebbe sul margine di interesse nel corso dei prossimi 12 mesi.

La terza componente è il rischio di cambio. Le fonti di questa esposizione si riferiscono principalmente allo sbilancio tra attività e passività in USD. L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

Procedure e metodologie per la valutazione delle posizioni del Portafoglio di negoziazione

La Banca assicura che il valore applicato a ciascuna posizione del portafoglio di negoziazione rifletta adeguatamente il fair (market) value, valore equo di mercato, cioè il corrispettivo al quale un'attività potrebbe essere scambiata, o una passività estinta, in una libera transazione tra parti consapevoli e indipendenti. Il fair value di uno strumento finanziario è basato su, o derivato da, prezzi di mercato o variabili osservabili. La disponibilità di prezzi o variabili osservabili differisce a seconda dei prodotti e dei mercati, e può modificarsi nel tempo.

Nel caso in cui i prezzi o i parametri osservabili siano prontamente e regolarmente disponibili (ossia soddisfino adeguati requisiti di liquidità), essi sono direttamente utilizzati nella determinazione del fair value (mark-to-market).

In mercati non attivi o per alcuni strumenti, per i quali prezzi o parametri osservabili non siano disponibili, il calcolo del fair value avviene attraverso tecniche di valutazione appropriate per lo strumento specifico (mark-to-model). Questo approccio prevede il ricorso a stime e giudizio e, pertanto, può richiedere rettifiche di valore che tengano conto degli spread denaro-lettera, della liquidità delle posizioni e del rischio di controparte, oltre che del modello utilizzato. Inoltre, ciascun modello di valutazione utilizzato per il calcolo del fair value è validato da una funzione dedicata indipendente dalle unità di business.

Al fine di assicurare l'adeguata separazione tra funzioni deputate alle attività di sviluppo e funzioni responsabili della validazione, tutti i modelli di valutazione sviluppati devono essere valutati e validati centralmente da funzioni indipendenti rispetto alle funzioni che hanno proceduto allo sviluppo. La convalida dei modelli è portata avanti centralmente anche nel caso di nuovi sistemi o strumenti di analisi il cui utilizzo abbia un impatto potenziale sui risultati economici della Banca.

In aggiunta alla valutazione giornaliera di mark-to-market o mark-to-model, è eseguita da parte del Risk Management una verifica indipendente dei prezzi (IPV, Independent Price Verification). Questo è il processo in base al quale sono verificate regolarmente l'accuratezza e l'indipendenza dei prezzi di mercato o dei parametri utilizzati dai modelli. Mentre la valutazione di mark-to-market o mark-to-model può essere eseguita dagli operatori di front-office, la validazione dei prezzi di mercato e dei parametri dei modelli è effettuata su base mensile.

Misure di rischio

Il VaR

Il VaR calcolato nell'ambito della misurazione dei rischi di mercato del portafoglio bancario e di negoziazione utilizza l'approccio delle simulazioni storiche. La scelta del modello effettuata prevede una serie di vantaggi:

  • è facilmente comprensibile e comunicabile;
  • non richiede di esplicitare alcuna ipotesi particolare circa la forma funzionale della distribuzione dei rendimenti dei fattori di rischio;
  • non richiede di stimare la matrice delle varianze-covarianze dei fattori di mercato che possono influenzare il valore del portafoglio considerato.
  • cattura la struttura delle correlazioni riflessa nelle variazioni congiunte dei fattori di mercato ipotizzando implicitamente che essa resti costante anche in futuro.

Per contro i modelli VaR basati sulle simulazioni storiche non forniscono alcuna informazione sull'entità della perdita eccedente il VaR. È per questo motivo che il framework della Banca utilizza strumenti complementari quali gli stress test.

2.1 Rischio di tasso di interesse e rischio di prezzo – portafoglio di negoziazione di vigilanza

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali

Il portafoglio di negoziazione è destinato ad accogliere titoli di debito (ordinari e subordinati, strutturati e plain vanilla), titoli di capitale, certificati - quotati e non – strettamente rivenienti dall'attività di intermediazione con la clientela retail.

La Banca non effettua trading proprietario e non assume posizioni speculative sui propri libri. Il portafoglio di negoziazione della Banca è movimentato in contropartita all'attività di intermediazione della clientela retail, in particolare, in sede di compravendita di strumenti OTC. Altre movimentazioni del portafoglio di negoziazione si rilevano in seguito all'attività di internalizzazione di diversi strumenti finanziari nel caso in cui la Banca si ponga come controparte del Cliente. Quest'ultima attività è effettuata grazie alle aperture normative di MiFID che consentono la possibilità di esecuzione degli ordini relativi a strumenti finanziari in una pluralità di sedi di esecuzione tra le quali è contemplata l'esecuzione in contro proprio.

B. Processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Per quanto riguarda sia la descrizione dei processi interni di controllo e gestione del rischio che l'illustrazione delle metodologie utilizzate per l'analisi della rischiosità, si rimanda a quanto già esposto nel paragrafo introduttivo.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie per cassa e derivati finanziari - Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a 6
mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a 5
anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10 anni Durata
indeterminata
1. Attività per cassa - - - - - - - -
1.1 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
1.2 Altre attività - - - - - - - -
2. Passività per cassa - - - - - - - -
2.1 P.C.T. passivi - - - - - - - -
2.2 Altre passività - - - - - - - -
3. Derivati finanziari
3.1 Con titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - 72 - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 33 62.464 - - - 287 2.109 -
+ Posizioni corte 33 61.559 - - - 1.000 2.121 -
3.2 Senza titolo sottostante
- Opzioni
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe - 27.330 30 45.080 - - - -
+ Posizioni corte - 52.777 1.270 29.840 - - - -

Nella voce 3.1 "Derivati Finanziari con titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di titoli, diversi da azioni e quote di O.I.C.R., da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Nella voce 3.2 "Derivati Finanziari senza titolo sottostante – Altri derivati" sono convenzionalmente ricondotte le operazioni di compravendita a pronti di valute da regolare nei tempi previsti dalle prassi di mercato (c.d. "regular way").

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
A vista Fino a 3 mesi mesi fino a 6 mesi fino a 1 anno fino a 5 anni fino a Oltre 10 anni Durata
indeterminata
mesi anno anni 10 anni
-
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- 147.239 - - - 22 - -
- 147.217 - - - 22 - -
- - - - - - - -
- - - - - - - -
- 94.170 2.020 45.025 - - - -
- 68.696 765 59.879 - - - -
- - Da oltre 3
-
Da oltre 6
-
Da oltre 1
-
Da oltre 5
-
-

Gli effetti di variazione della curva dei tassi sul margine di interesse derivanti da strumenti presenti nel portafoglio di negoziazione sono del tutto residuali. Per analoghe considerazioni riguardanti il portafoglio bancario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: distribuzione delle esposizioni in titoli di capitale e indici azionari per i principali Paesi del mercato di quotazione

(Importi in migliaia)
Tipologia operazioni/Indice quotazione Quotati
U.S.A. Svizzera Italia Germania Francia Altri paesi
A. Titoli di capitale
- posizioni lunghe 1.966 - 769 176 366 12 -
- posizioni corte 1.407 - 404 54 28 14 -
B. Compravendite non ancora regolate su titoli di
capitale
- posizioni lunghe 146.947 - 56.404 2.739 24 278 -
- posizioni corte 147.034 - 56.630 2.717 24 267 -
C. Altri derivati su titoli di capitale
- posizioni lunghe 2.309 - 516 95 127 26 -
- posizioni corte 2.672 - 995 246 455 37 -
D. Derivati su indici azionari
- posizioni lunghe 31.890 1.667 4.200 7.993 642 2.055 -
- posizioni corte 32.827 1.758 4.409 8.801 656 2.164 -

3. Portafoglio di negoziazione di vigilanza: modelli interni e altre metodologie per l'analisi della sensitività

La Banca monitora il VaR del Trading Book con periodicità giornaliera.

Al 31 dicembre 2019 il Var giornaliero del Trading Book ammonta a 140 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 193 migliaia di euro, con un picco massimo di 443 migliaia di euro, ed un minimo di 27 migliaia di euro.

La volatilità nel prezzo degli strumenti determina impatti diretti a conto economico.

2.2 Rischio di tasso di interesse e di prezzo – portafoglio bancario

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, procedure di gestione e metodi di misurazione del rischio di tasso di interesse e del rischio di prezzo

Il rischio di tasso di interesse consiste nelle variazioni dei tassi di interesse che si riflettono:

  • sulla formazione del margine di interesse e, conseguentemente, sugli utili della Banca;
  • sul valore attuale netto degli assets e delle liabilities, impattando sul valore attuale dei cash flow futuri.

La Banca misura e monitora ogni giorno il rischio di tasso di interesse nel quadro delle metodologie e dei corrispondenti limiti o soglie di attenzione approvate dal Consiglio di Amministrazione. Queste riguardano la sensitivity del margine di interesse ed il valore economico.

Il rischio di tasso di interesse incide su tutte le posizioni di proprietà rivenienti dalle scelte di investimento strategiche (banking book).

Le fonti principali del rischio di tasso di interesse si possono classificare come segue:

  • gap risk: nasce dalla struttura a termine del portafoglio bancario e descrive il rischio che emerge dalla tempistica delle variazioni di tasso sullo strumento. Il rischio di "gap" comprende anche il rischio di riprezzamento, rischio derivante dalle discrepanze temporali in termini di riprezzamento delle attività e passività della Banca. Tali discrepanze comportano un rischio legato alla curva dei tassi. Tale rischio è relativo all'esposizione della Banca rispetto a variazioni, nell'inclinazione e nella forma, della curva dei tassi d'interesse.
  • basis risk : può essere suddiviso in due tipi di rischio:
    • rischio "tenor", deriva dalla mancata corrispondenza tra scadenza dello strumento e variazione dei tassi di interesse; - rischio valuta, definito come il rischio di un potenziale compensazione tra le sensitività al tasso di interesse emergenti dall'esposizione al rischio tasso in valute diverse;
  • option risk rischio derivante da opzioni implicitamente o esplicitamente presenti nelle posizioni di portafoglio bancario.

All'interno del contesto organizzativo già descritto in precedenza, il Consiglio di Amministrazione delibera i limiti di rischio tasso di interesse. Tali limiti sono definiti in termini di VaR (calcolato utilizzando la metodologia descritta in precedenza a proposito del portafoglio di negoziazione). È responsabilità della Banca gestire l'esposizione al rischio di interesse entro i limiti assegnati.

Al fine di valutare gli effetti di variazioni nella curva dei tassi di interesse sul portafoglio bancario, sono effettuate analisi di scenario che prevedono spostamenti paralleli della curva dei tassi di +/- 100 bps e +/- 200 bps con cadenza settimanale; sono inoltre condotti mensilmente i sei scenari proposti dal Comitato di Basilea. Per maggiori dettagli si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

Informazioni di natura quantitativa

1. Portafoglio bancario: distribuzione per durata residua (data di riprezzamento) delle attività e delle passività finanziarie - Valuta di denominazione: Euro

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3 mesi Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1 anno
fino a 5 anni
Da oltre 5 anni
fino a 10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 1.525.441 9.261.535 186.033 820.827 3.877.448 9.624.467 336.422 -
1.1 Titoli di debito - 8.114.566 127.698 712.954 3.367.520 9.357.868 1 -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altri - 8.114.566 127.698 712.954 3.367.520 9.357.868 1 -
1.2 Finanziamenti a banche 66.058 254.618 - 715 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 1.459.383 892.351 58.335 107.158 509.928 266.599 336.421 -
- c/c 1.290.683 111 75 190 720 - - -
- altri finanziamenti 168.700 892.240 58.260 106.968 509.208 266.599 336.421 -
- con opzione di rimborso
anticipato
4.627 380.596 58.100 105.549 505.064 266.536 336.374 -
- altri 164.073 511.644 160 1.419 4.144 63 47 -
2. Passività per cassa 24.886.031 114.759 2.270 106.414 30.385 23.466 2.614 -
2.1 Debiti verso clientela 24.812.784 114.658 2.142 32.087 28.200 20.437 1.292 -
- c/c 24.716.397 - - - - - - -
- altri debiti 96.387 114.658 2.142 32.087 28.200 20.437 1.292 -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri 96.387 114.658 2.142 32.087 28.200 20.437 1.292 -
2.2 Debiti verso banche 73.247 101 128 74.327 2.185 3.029 1.322 -
- c/c 70.081 - - - - - - -
- altri debiti 3.166 101 128 74.327 2.185 3.029 1.322 -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato
- - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso
anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - 3.693.731 938.977 27.903 1.019.873 3.326.765 202.163 -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - 3.693.731 938.977 27.903 1.019.873 3.326.765 202.163 -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - 3.693.731 938.977 27.903 1.019.873 3.326.765 202.163 -
+ Posizioni lunghe - 3.109.706 925.000 - 340.000 230.000 - -
+ Posizioni corte - 584.025 13.977 27.903 679.873 3.096.765 202.163 -
4. Altre operazioni fuori bilancio 2.503 16.671 15.643 144 341 25 - -
+ Posizioni lunghe 506 5.815 10.832 144 341 25 - -
+ Posizioni corte 1.997 10.856 4.811 - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importo in migliaia)
Tipologia/Durata residua A vista Fino a 3
mesi
Da oltre 3
mesi fino a
6 mesi
Da oltre 6
mesi a fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Da oltre 5
anni fino a
10 anni
Oltre 10
anni
Durata
indeterminata
1. Attività per cassa 228.078 282.004 211.701 3.600 87.016 60.562 - -
1.1 Titoli di debito - 246.675 211.701 - 87.015 60.562 - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - 246.675 211.701 - 87.015 60.562 - -
1.2 Finanziamenti a banche 224.633 8 - 3.600 - - - -
1.3 Finanziamenti a clientela 3.445 35.321 - - 1 - - -
- c/c 402 - - - 1 - - -
- altri finanziamenti 3.043 35.321 - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 3.043 35.321 - - - - - -
2. Passività per cassa 861.918 24.534 22 55 351 - - -
2.1 Debiti verso clientela 861.603 24.534 22 55 351 - - -
- c/c 856.772 - - - - - - -
- altri debiti 4.831 24.534 22 55 351 - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri 4.831 24.534 22 55 351 - - -
2.2 Debiti verso banche 315 - - - - - - -
- c/c 315 - - - - - - -
- altri debiti - - - - - - - -
2.3 Titoli di debito - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
2.4 Altre passività - - - - - - - -
- con opzione di rimborso anticipato - - - - - - - -
- altri - - - - - - - -
3. Derivati finanziari - - - - - - - -
3.1 Con titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
3.2 Senza titolo sottostante - - - - - - - -
- Opzioni - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
- Altri derivati - - - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - - - -
4. Altre operazioni fuori bilancio - 12.803 12.803 - - - - -
+ Posizioni lunghe - 6.566 6.237 - - - - -
+ Posizioni corte - 6.237 6.566 - - - - -

Per la descrizione degli effetti di una variazione dei tassi di interesse sul margine di interesse, sul risultato d'esercizio, sul patrimonio netto nonché i risultati delle analisi di scenario si rimanda al paragrafo 2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività.

2. Portafoglio bancario: modelli interni e altre metodologie di analisi di sensitività

Al fine di misurare il rischio tasso di interesse insito nel bilancio della Banca è necessario misurare la sensibilità degli impieghi e della raccolta ai cambiamenti della curva dei tassi d'interesse. FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste dell'attivo e del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Nella tabella riepilogativa che segue sono riportati i risultati delle analisi effettuate in tutte le valute.

(Importi in migliaia)

Analisi sul margine di
Analisi sul valore (shift Analisi sul valore Analisi sul valore interesse Analisi sul margine di
+ 200 bp) (shift - 200 bp) (shift +1 bp) Irvar* (+100 bp) interesse (-30 bp)
31/12/2019 -51.955 240.436 -378 3.830 123.971 -31.964

*Holding period 1 giorno, intervallo di confidenza 99%

L'analisi di sensitività sul valore del patrimonio, effettuata ipotizzando uno shift pari a + 200 basis point sulla curva di tasso di interesse euro, evidenzia un impatto negativo che si attesta a -51.955 migliaia di euro. Uno shift di -200 basis point evidenzia un impatto positivo di +240.436 migliaia di euro.

L'analisi di sensitivity sul valore del patrimonio ipotizzando uno shift di + 1 basis point evidenzia un impatto negativo che si attesta complessivamente a 378 migliaia di euro.

Al 31 dicembre 2019 l'Interest Rate VaR della Banca si attesta a circa 3.830 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 2.010 migliaia di euro con un picco massimo di 4.166 migliaia di euro ed un minimo di 595 migliaia di euro.

Il VaR totale, comprensivo della componente Credit Spread Risk derivante prevalentemente dai titoli di Stato sovrani detenuti per l'impiego della liquidità e comprensivo del Credit Spread Risk dei titoli obbligazionari Unicredit, è pari a 44.725 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 63.929 migliaia di euro con un picco massimo di 90.006 migliaia di euro ed un minimo di 44.404 migliaia di euro. Nel corso dell'anno si è provveduto alla revisione della metodologia di calcolo dell'indicatore prevedendo, tra l'altro, l'inclusione degli strumenti UniCredit ed una diversa profondità delle serie storiche sottostanti.

L'analisi di sensitività sul margine d'interesse, effettuata ipotizzando uno shift pari a +100 basis point sulla curva di tasso di interesse, evidenzia un impatto positivo per 123.971 migliaia di euro. Uno shift di -30 punti base avrebbe un impatto negativo sul margine d'interesse nel corso dei prossimi 12 mesi di -31.964 migliaia di euro.

2.3 Rischio di cambio

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di cambio

Nell'ambito dell'attività di tesoreria, la Banca effettua raccolta in valuta prevalentemente in dollari, tramite conti correnti passivi con clientela, impiegando la medesima principalmente in conti correnti con primari istituti di credito ed emissioni obbligazionarie nella stessa valuta. È stimato l'impatto sul valore delle poste patrimoniali utilizzando l'indicatore di Forex VaR.

Il VaR delle posizioni della Banca non è utilizzato per il calcolo del requisito patrimoniale di Primo Pilastro in quanto è utilizzato il metodo standardizzato. Il VaR è utilizzato a soli fini gestionali e di monitoraggio del rischio.

B. Attività di copertura del rischio di cambio

L'attività di copertura del rischio cambio avviene mediante il pareggiamento di attività e passività in valuta o mediante operazioni di compravendita a termine di valuta.

La componente di rischio cambio che contribuisce alla formazione del VaR complessivo è legata prevalentemente allo sbilancio tra attività e passività in dollari.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione per valuta di denominazione delle attività, delle passività e dei derivati

(Importi in migliaia)
Valute
Voci DOLLARO USA STERLINA
INGLESE
FRANCO
SVIZZERO
YEN DOLLARO
AUSTRALIANO
ALTRE VALUTE
A. Attività finanziarie 697.128 92.244 83.405 765 2.745 7.647
A.1 Titoli di debito 522.453 76.332 7.168 - - -
A.2 Titoli di capitale 10.963 4 - 7 - -
A.3 Finanziamenti a banche 125.559 15.427 76.154 758 2.745 7.598
A.4 Finanziamenti a clientela 38.153 481 83 49
A.5 Altre attività finanziarie - - - - - -
B. Altre attività 71 123 38 - - -
C. Passività finanziarie 702.299 92.610 83.495 796 2.573 6.515
C.1 Debiti verso banche 100 214
C.2 Debiti verso clientela 702.299 92.610 83.395 796 2.573 6.301
C.3 Titoli di debito - - - - - -
C.4 Altre passività finanziarie - - - - - -
D. Altre passività 1.389 305 37 7 95
E. Derivati finanziari
- Opzioni - - - - - -
+ Posizioni lunghe - - - - - -
+ Posizioni corte - - - - - -
- Altri derivati
+ Posizioni lunghe 83.072 22.088 6.125 10.507 6.087 14.613
+ Posizioni corte 72.967 21.444 5.628 9.860 6.243 14.413
Totale attività 780.271 114.455 89.568 11.272 8.832 22.260
Totale passività 776.655 114.359 89.160 10.656 8.823 21.023
Sbilancio (+/-) 3.616 96 408 616 9 1.237

L'impatto delle variazioni dei tassi di cambio sono quantificate attraverso il Forex VaR giornaliero del portafoglio complessivo, come evidenziato nel successivo paragrafo.

2. Modelli interni e altre metodologie per l'analisi di sensitività

Al 31 dicembre 2019 il Forex Var giornaliero del portafoglio complessivo (banking e trading) è pari a circa 37 migliaia di euro. La media per l'anno 2019 è pari a 62 migliaia di euro con un picco massimo di 212 migliaia di euro ed un minimo di 20 migliaia di euro.

Sezione 3 – Gli strumenti derivati e le politiche di copertura

3.1 Gli strumenti derivati di negoziazione

A. Derivati finanziari

A.1 Derivati finanziari di negoziazione: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Attività sottostanti/Tipologie derivati Over the counter
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi
d'interesse
- - 878 714 - - 358 128
a) Opzioni - - 4 - - - 4 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 714 - - - 128
e) Altri - - 874 - - - 354 -
2. Titoli di capitale e indici
azionari
- - 68.169 38.444 - - 33.506 11.588
a) Opzioni - - 72 - - - 72 -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - 38.444 - - - 11.588
e) Altri - - 68.097 - - - 33.434 -
3. Valute e oro - - 164.604 136 - - 195.226 561
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - 34 -
d) Futures - - - 136 - - - 561
e) Altri - - 164.604 - - - 195.192 -
4. Merci - - 1.367 1.126 - - 1.561 1.580
5. Altri - - - - - - - -
Totale - - 235.018 40.420 - - 230.651 13.857

La lettera e) Altri in corrispondenza della colonna "Over the counter – Senza controparti centrali – Senza accordi di compensazione" comprende i contratti derivati CFD.

A.2 Derivati finanziari di negoziazione: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Over the counter Over the counter
Tipologie derivati Senza controparti centrali Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 35 - - - 43
g) Altri - - 3.192 - - - 3.466 -
Totale - - 3.192 35 - - 3.466 43
2. Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Interest rate swap - - - - - - - -
c) Cross currency swap - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - -
f) Futures - - - 57 - - - 41
g) Altri - - 523 - - - 658 -
Totale - - 523 57 - - 658 41

A.3 Derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti

(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - 878
- fair value positivo X - - 2
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - 303 67.866
- fair value positivo X - - 2.357
- fair value negativo X - 1 294
3) Valute e oro
- valore nozionale X 72.413 - 92.191
- fair value positivo X 58 - 751
- fair value negativo X 107 - 118
4) Merci
- valore nozionale X - - 1.367
- fair value positivo X - - 23
- fair value negativo X - - 3
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri - - - -
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di negoziazione OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 874 - 4 878
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari 7.478 - 60.691 68.169
A.3 Derivati finanziari su valute e oro 164.605 - - 164.605
A.4 Derivati finanziari su merci 1.367 - - 1.367
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2019
174.324 - 60.695 235.019
Totale
31/12/2018
200.839 - 29.812 230.651

B. Derivati creditizi

Nessun dato da segnalare.

3.2 Le coperture contabili

Informazioni di natura qualitativa

A. Attività di copertura del fair value

Le strategie di copertura del fair value, con l'obiettivo del rispetto dei limiti di rischio di tasso di interesse per il portafoglio bancario, sono attuate ricorrendo a contratti derivati non quotati. Questi ultimi, tipicamente interest rate swap, rappresentano la famiglia di strumenti utilizzata in prevalenza. Le coperture adottate sono normalmente qualificate di tipo generico, ossia connesse ad ammontari di moneta contenuti in portafogli di attività o passività. Sono comunque presenti dei derivati a copertura di titoli obbligazionari a tasso fisso, che effettuano coperture di tipo specifico. I derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

B. Attività di copertura dei flussi finanziari

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura dei flussi finanziari generati nell'ambito dell'operatività della Banca.

C. Attività di copertura di investimenti esteri

Attualmente non sono presenti operazioni di copertura investimenti esteri nell'ambito dell'operatività della Banca.

D. Strumenti di copertura

Una relazione di copertura generica di un portafoglio di attività/passività persegue l'obiettivo di compensare gli scostamenti di valore della posta coperta contenuta in un generico portafoglio di attività/ passività a tasso fisso.

L'inefficacia della copertura è rappresentata dalla differenza fra la variazione del fair value degli strumenti di copertura e la variazione del fair value dell'importo monetario coperto. La Banca utilizza una metodologia di test basata sulla sensitivity analisys. A tal fine si mettono in relazione le esposizioni della sensitivity totale della posta coperta e di quella relativa al derivato di copertura. La sensitivity esprime l'elasticità rispetto a ciascuno dei tassi che compongono la curva risk free ed è calcolata come variazione del fair value in relazione ad un incremento del tasso pari ad un basis point. Il test consente di verificare l'efficacia analizzando la "riduzione" della sensitivity della posizione complessiva dopo la copertura e confrontandola rispetto alla medesima misura riferita alla posta oggetto di copertura.

Il test di efficacia è effettuato separatamente per gli Interest Rate Swap a copertura degli attivi (mutui) e per gli Interest Rate Swap a copertura dei passivi (componente Core insensibile delle poste a vista). In una relazione di copertura specifica, i derivati sottoscritti allo scopo di effettuare la copertura replicano esattamente il titolo coperto in termini di nozionale, scadenza, date di pagamento degli interessi.

Si precisa che la Banca ha deciso di non applicare in via anticipata le "Modifiche all'IFRS 9, IAS 39 e IFRS 7: riforma dei Benchmark dei tassi di interesse" emanate dallo IASB nel mese di settembre 2019 e di cui al Regolamento (UE) 2020/34 della Commissione del 15 gennaio 2020. Al 31 dicembre 2019 la Banca ha in essere esclusivamente coperture di fair value che prevedono lo scambio del tasso fisso contro Euribor e la cui valutazione, in quanto collateralizzati, è effettuata attualizzando i flussi futuri con la curva OIS.

A seguito dell'entrata in vigore, nel 2018, del Regolamento (EU) 2016/1011 del Parlamento Europeo e del Consiglio dell'8 giugno 2016 (EU Benchmark Regulation – BMR) l'Euribor è stato oggetto di un processo di riforma condotto dall'European Money Markets Institute (EMMI), amministratore dello stesso, per renderlo conforme alla BMR secondo una nuova metodologia ibrida di calcolo (basata su tre livelli) da implementarsi entro la fine del 2019. L'autorizzazione è stata concessa, ai sensi dell'art. 34 della BMR, il 2 luglio 2019 dall'autorità belga FSMA, supervisore dell'EMMI. A novembre 2019 si è conclusa la piena transizione alla nuova metodologia di calcolo e l'Euribor risulta pertanto BMR-compliant e può continuare ad essere utilizzato dopo il 1° gennaio 2020.

Con riferimento alla curva OIS, la stessa a tendere verrà sostituita dalla curva €STR. In particolare, le clearing house (Eurex\LCH) utilizzate dalla Banca hanno comunicato che la curva OIS verrà sostituita con la curva €STR a partire dal 22 giugno 2020, anticipando la dismissione del tasso Eonia che, per effetto della riforma in oggetto, avverrà a fine 2021.

La Banca, che ha scelto di continuare ad applicare i requisiti di hedge accounting previsti dallo IAS 39, ha tenuto conto di quanto sopra rispetto alla valutazione dell'efficacia della relazione di copertura non rilevando impatti significativi sulle relazioni di copertura in essere.

E. Elementi coperti

Le attività coperte sono rappresentate da mutui erogati a clientela a tasso fisso contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", mentre le passività coperte sono rappresentate da raccolta diretta in conto corrente da clientela (liquidità core insensible), contabilizzata nelle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato", modellizzata secondo il modello delle poste a vista adottato dalla Banca.

Tra le attività coperte sono inoltre presenti titoli a tasso fisso, contabilizzati nelle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato", coperti anch'essi per la componente di rischio tasso con Interest Rate swap che scambiano la cedola a tasso fisso con un tasso variabile.

Informazioni di natura quantitativa

A. Derivati finanziari di copertura

A.1 Derivati finanziari di copertura: valori nozionali di fine periodo

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Over the counter
Attività sottostanti/Tipologie derivati Senza controparti centrali Mercati Controparti
centrali
Senza controparti centrali Mercati
Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati Con accordi di
compensazione
Senza accordi
di
compensazione
organizzati
1. Titoli di debito e tassi d'interesse 4.354.706 250.000 - - 896.477 250.000 - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap 4.354.706 250.000 - - 896.477 250.000 - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
2. Titoli di capitale e indici azionari - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
3. Valute e oro - - - - - - - -
a) Opzioni - - - - - - - -
b) Swap - - - - - - - -
c) Forward - - - - - - - -
d) Futures - - - - - - - -
e) Altri - - - - - - - -
4. Merci - - - - - - - -
5. Altri - - - - - - - -
Totale 4.354.706 250.000 - - 896.477 250.000 - -

A.2 Derivati finanziari di copertura: fair value lordo positivo e negativo – ripartizione per prodotti

(Importi in migliaia)
Fair value positivo e negativo Variazione del valore
usato per calcolare
l'inefficacia della
copertura
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Tipologie derivati Over the counter Over the counter Totale Totale
Controparti
centrali
Senza controparti centrali Mercati Senza controparti centrali Mercati 31/12/2019 31/12/2018
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati Controparti
centrali
Con accordi di
compensazione
Senza accordi di
compensazione
organizzati
Fair value positivo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap 33.922 2.138 - - 2.316 998 - - - -
c) Cross currency - - - - - - - - - -
swap
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri
Totale
-
33.922
-
2.138
-
-
-
-
-
2.316
-
998
-
-
-
-
-
-
-
-
Fair value negativo
a) Opzioni - - - - - - - - - -
b) Interest rate swap
c) Cross currency
80.852 - - - 5.341 - - - - -
swap - - - - - - - - - -
d) Equity swap - - - - - - - - - -
e) Forward - - - - - - - - - -
f) Futures - - - - - - - - - -
g) Altri - - - - - - - - - -
Totale 80.852 - - - 5.341 - - - - -
A.3 Derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali, fair value lordo positivo e negativo per controparti
(Importi in migliaia)
Attività sottostanti Controparti centrali Banche Altre società
finanziarie
Altri soggetti
Contratti non rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
4) Merci
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
5) Altri
- valore nozionale X - - -
- fair value positivo X - - -
- fair value negativo X - - -
Contratti rientranti in accordi di compensazione
1) Titoli di debito e tassi d'interesse
- valore nozionale 4.354.706 250.000 - -
- fair value positivo 33.921 2.138 - -
- fair value negativo 80.852 - - -
2) Titoli di capitale e indici azionari
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
3) Valute e oro
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
4) Merci
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -
5) Altri
- valore nozionale - - - -
- fair value positivo - - - -
- fair value negativo - - - -

A.4 Vita residua dei derivati finanziari di copertura OTC: valori nozionali

(Importi in migliaia)
Sottostanti/Vita residua Fino ad 1 anno Oltre 1 anno e fino a 5
anni
Oltre 5 anni Totale
A.1 Derivati finanziari su titoli di debito e tassi di interesse 55.905 1.019.873 3.528.928 4.604.706
A.2 Derivati finanziari su titoli di capitale ed indici azionari - - - -
A.3 Derivati finanziari su valute ed oro - - - -
A.4 Derivati finanziari su merci - - - -
A.5 Altri derivati finanziari - - - -
Totale
31/12/2019
55.905 1.019.873 3.528.928 4.604.706
Totale
31/12/2018
42.731 462.843 640.903 1.146.477

B. Derivati creditizi di copertura

Nessun dato da segnalare.

C. Strumenti non derivati di copertura

Nessun dato da segnalare.

D. Strumenti coperti

D.1 Coperture del fair value

Si evidenzia che la Banca si è avvalsa della facoltà di continuare ad applicare i requisiti esistenti di hedge accounting IAS 39 per tutte le relazioni di copertura fin quando lo IASB avrà completato il progetto di regole contabili sul macro-hedging.

La Banca, pertanto, non presenta l'informativa richiesta dalla presente sezione in quanto non applica le regole contabili di copertura ai sensi dell'IFRS 9. Per completezza di informazione, si segnala che:

  • l'ammontare monetario delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 718.706 migliaia di euro, riferito esclusivamente ai mutui;
  • l'ammontare monetario delle "Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura generica è pari a 570.000 migliaia di euro, riferito esclusivamente alla raccolta core;
  • il valore di bilancio delle "Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato" oggetto di copertura specifica è pari a 3.613.402 migliaia di euro, riferito esclusivamente a titoli di proprietà.

D.2 Coperture dei flussi finanziari e degli investimenti esteri

Nessun dato da segnalare.

E. Effetti delle operazioni di copertura a patrimonio netto

Nessun dato da segnalare.

3.3 Altre informazioni sugli strumenti derivati di negoziazione e di copertura

A. Derivati finanziari e creditizi

A.1 Derivati finanziari e creditizi OTC: fair value netti per controparti

Nessun dato da segnalare.

Sezione 4 – Rischio di liquidità

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio di liquidità

Il rischio di liquidità può essere sinteticamente definito come il rischio che la Banca, anche a causa di eventi futuri inattesi, non sia in grado di far fronte ai propri obblighi di pagamento ovvero di gestire in maniera efficiente la corrispondenza dei flussi di cassa attesi in entrata e in uscita.

I diversi tipi di rischio di liquidità gestiti dalla Banca sono:

  • il rischio di liquidità di breve termine si riferisce al rischio di non-conformità tra gli ammontari e/o le scadenze dei flussi di cassa in entrata ed in uscita nel breve termine (inferiore all'anno);
  • il rischio di liquidità di mercato è il rischio che la banca possa fronteggiare un cambiamento di prezzo notevole e avverso, generato da fattori esogeni ed endogeni che comportino delle perdite, nella vendita di attivi considerati liquidi. Nel caso peggiore, la Banca potrebbe non essere capace di liquidare queste posizioni;
  • il rischio di liquidità strutturale è definito come l'incapacità della banca di procurarsi, in modo stabile e sostenibile, i fondi necessari per mantenere un rapporto adeguato tra le attività e le passività a medio/lungo termine (oltre l'anno) ad un prezzo ragionevole senza impattare le operazioni giornaliere o la situazione finanziaria della Banca;
  • il rischio di stress o contingenza è legato alle obbligazioni future ed inattese (per esempio prelievo di depositi) e potrebbe richiedere alla Banca un ammontare maggiore di liquidità rispetto a quanto considerato necessario per gestire il business ordinario;
  • rischio di finanziamento, la Banca potrebbe non essere in grado di affrontare in modo efficace eventuali uscite di cassa previste.

Per affrontare la propria esposizione al rischio di liquidità la Banca investe la componente della propria liquidità stimata dai modelli interni come persistente e stabile (cd. liquidità core) in investimenti a medio/lungo termine, mentre la parte di liquidità caratterizzata da un profilo di persistenza inferiore (c.d. liquidità non core) è impiegata in attività liquide o facilmente liquidabili, quali, a titolo esemplificativo, depositi a vista, impieghi a breve termine o titoli governativi utilizzabili come fonte di finanziamento a breve termine presso la Banca Centrale.

Alla data di bilancio non esistono potenziali flussi di cassa in uscita "Contingent liquidity and funding needs", quali, ad esempio, clausole di rimborso accelerato o di rilascio di ulteriori garanzie connesse con un downgrade della Banca stessa.

I principi fondamentali

L'obiettivo della Banca è mantenere la liquidità ad un livello che consenta di condurre le principali operazioni in sicurezza, finanziare le proprie attività alle migliori condizioni di tasso in normali circostanze operative e rimanere sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento. In particolare, la politica d'impiego è improntata a principi di prudenza che considerano prioritario il criterio di liquidabilità degli strumenti; risultato di tale politica si traduce in indicatori di liquidità regolamentari di gran lunga superiori ai requisiti minimi.

In data 5 Novembre 2019 FinecoBank ha aggiornato la propria "Group Liquidity Policy", direttamente applicabile alla stessa Capogruppo ed alla Società controllata, con lo scopo di definire l'insieme di principi e regole che sovraintendono la gestione della liquidità e dei relativi rischi nel Gruppo. In particolare, la Policy descrive la gestione della liquidità e dei suoi rischi in condizioni standard ed in condizioni di crisi, le attività di controllo di primo e di secondo livello e la governance del Gruppo in materia, definendo ruoli e responsabilità degli Organi e delle funzioni interne di Capogruppo e della società controllata.

Ruoli e responsabilità

La "Group Liquidity Policy" stabilisce i principi adottati in termini di governance interna e che prevedono il coinvolgimento delle funzioni Tesoreria e Risk Management.

La gestione operativa della liquidità è effettuata dalla funzione Tesoreria che garantisce una gestione efficace ed efficiente della liquidità a breve e medio/lungo termine, il monitoraggio dell'esposizione di liquidità e la conduzione dei controlli di primo livello sul processo di gestione.

La funzione di Controllo dei Rischi è responsabile del monitoraggio del rispetto dei limiti e delle regole sul rischio di liquidità, dell'applicazione delle metriche di rischio e della valutazione delle metodologie scelte.

A tal fine la "Group Liquidity Policy" fa esplicito riferimento ai monitoraggi di primo e di secondo livello, sia dal punto di vista regolamentare sia da quello gestionale:

  • Gestione del rischio di liquidità sul breve termine (liquidità operativa) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca da un giorno fino ad un anno. L'obiettivo primario è quello di conservare la capacità della Banca di far fronte agli impegni di pagamento ordinari e straordinari minimizzandone contestualmente i costi;
  • Gestione del rischio di liquidità strutturale (rischio strutturale) che considera gli eventi che potrebbero avere un impatto sulla posizione di liquidità della Banca oltre l'anno. L'obiettivo primario è quello di mantenere un adeguato rapporto tra passività a medio/lungo termine e attività a medio/lungo termine, finalizzato ad evitare pressioni sulle fonti di finanziamento, attuali e prospettiche, a breve termine;

Stress test: il rischio di liquidità è un evento di scarsa probabilità e di forte impatto. Pertanto, le tecniche di stress testing rappresentano uno strumento per valutare le potenziali vulnerabilità. La Banca riproduce diversi scenari, spaziando dalla generale crisi di mercato alla crisi idiosincratica e loro combinazioni.

In tale contesto, la Banca considera tutte le attività, passività, posizioni fuori bilancio ed eventi presenti e futuri che generano flussi di cassa certi o potenziali, proteggendo così la Banca dai rischi correlati alla trasformazione delle scadenze.

Gestione della liquidità di breve termine

L'obiettivo della gestione della liquidità di breve termine è di garantire che la Banca sia sempre nella condizione di far fronte agli impegni di pagamento, previsti o imprevisti, focalizzandosi sulle esposizioni relative ai primi dodici mesi.

La Banca calcola giornalmente la Maturity Ladder operativa, che misura i flussi di liquidità in entrata e in uscita, con dettagli dei principali bucket temporali, che comportano un impatto sulla base monetaria.

L'obiettivo della Banca è quello di garantire un sufficiente grado di liquidità a breve volto ad affrontare uno scenario di crisi di liquidità particolarmente avverso per almeno tre mesi.

Gestione della liquidità strutturale

L'obiettivo della gestione della liquidità strutturale della Banca è quello di mantenere un adeguato rapporto tra le attività e le passività di medio/lungo termine (convenzionalmente superiore all'anno) e mira ad evitare pressioni sulle fonti, attuali e prospettiche, a breve termine. A tal fine la tipica azione svolta dalla Banca consiste nel prudente impiego della liquidità rispetto al profilo delle scadenze della raccolta. L'indicatore utilizzato e monitorato nel più ampio ambito del Risk Appetite Framework (NSFR) garantisce che attività e passività presentino una struttura per scadenze sostenibile.

Stress test di liquidità

Lo Stress test è una tecnica di gestione del rischio impiegata per valutare i potenziali effetti che uno specifico evento provoca sulla condizione finanziaria di un'istituzione. Trattandosi di uno strumento previsionale, lo Stress test della liquidità diagnostica il rischio di liquidità di un'istituzione.

Periodicamente, la Banca riproduce analisi di scenario valutando l'impatto di movimenti simultanei in diversi fattori di rischio, definendo un evento di stress ipotetico e consistente i cui presupposti ed entità sono condivisi e concordati con le funzioni della Capogruppo.

Modelli comportamentali per le poste del passivo

FinecoBank ha sviluppato specifici modelli comportamentali volti alla stima del profilo di scadenza delle poste del passivo che non hanno una scadenza contrattuale; infatti alcune poste, percepite come esigibili a vista, in realtà sono soggette a comportamenti viscosi.

Più specificatamente, la modellizzazione del passivo mira a costruire un profilo di replica che riflette al meglio le caratteristiche comportamentali delle poste. Un esempio è costituito dalle poste a vista: le stime del profilo di scadenza riflette la vischiosità percepita. Tali modelli comportamentali sono sviluppati dalla funzione Risk Management di FinecoBank e validati dall'unità di Validazione Interna.

Contingency Liquidity Management

L'obiettivo del Contingency Plan sul rischio di liquidità definito nella Group Liquidity Policy è di assicurare l'attuazione tempestiva di interventi efficaci anche nella fase iniziale di una crisi di liquidità, attraverso la precisa identificazione di soggetti, poteri, responsabilità, delle procedure di comunicazione ed i relativi criteri per la reportistica, nel tentativo di incrementare le probabilità di superare con successo lo stato di emergenza. Tale scopo viene raggiunto attraverso:

  • attivazione di un modello operativo straordinario e di governo della liquidità;
  • coerente comunicazione interna ed esterna;
  • una serie di azioni disponibili per mitigare gli effetti negativi sulla liquidità;
  • una serie di Early Warning Indicator, inseriti anche all'interno del Recovery Plan di Gruppo, i quali indichino che si sta sviluppando una crisi.

Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP)

Conformemente alle disposizioni prudenziali, annualmente la Banca valuta l'adeguatezza del sistema di governo e gestione del rischio di liquidità (processo ILAAP), e ne dà informativa all'Autorità di Vigilanza secondo i termini previsti dalla normativa di riferimento.

Informazioni di natura quantitativa

1. Distribuzione temporale per durata residua contrattuale delle attività e passività finanziarie: Valuta di denominazione: Euro

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a
15 giorni
Da oltre
15 giorni
a 1 mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino a 1
anno
Da oltre 1
anno fino a
5 anni
Oltre 5 anni Durata
Indeterminata
A. Attività per cassa 1.519.528 20.656 711.264 123.085 217.557 848.851 1.771.941 9.379.295 10.289.670 251.574
A.1 Titoli di Stato - - 2.560 23.358 36.132 138.267 825.692 2.773.018 7.888.164 -
A.2 Altri titoli di debito - 3.090 386.655 3.145 21.106 639.146 812.013 6.024.500 1.573.202 -
A.3 Quote OICR - - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 1.519.528 17.566 322.049 96.582 160.319 71.438 134.236 581.777 828.304 251.574
- Banche 66.089 257 - 2.791 - - 716 - - 251.574
- Clientela 1.453.439 17.309 322.049 93.791 160.319 71.438 133.520 581.777 828.304 -
B. Passività per cassa 24.900.070 15.182 7.662 9.823 82.598 2.485 106.854 30.381 26.504 -
B.1 Depositi e conti correnti 24.786.485 11 24 70 203 292 535 218 - -
- Banche 70.081 - - - - - - - - -
- Clientela 24.716.404 11 24 70 203 292 535 218 - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 113.585 15.171 7.638 9.753 82.395 2.193 106.319 30.163 26.504 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - 79.497 20 - 714 - - - 12.937 337
- Posizioni corte - 90.684 69 - - - - - 13.737 337
C.2 Derivati finanziari senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe 1.111 - - 9.567 5.996 12.617 33.012 - - -
- Posizioni corte 134 - 378 6.734 5.941 19.884 35.636 - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da
ricevere
- Posizioni lunghe - 4.811 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 4.811 - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe 320 124 368 456 56 10.832 144 527 25 -
- Posizioni corte 1.997 10.669 - 186 - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio
di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza
scambio di capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Valuta di denominazione: Altre valute

(Importi in migliaia)
Voci/ Scaglioni temporali A vista Da oltre 1
giorno a 7
giorni
Da oltre 7
giorni a 15
giorni
Da oltre
15 giorni a
1 mese
Da oltre 1
mese fino
3 mesi
Da oltre 3
mesi fino
a 6 mesi
Da oltre 6
mesi fino
a 1 anno
Da oltre 1
anno fino
a 5 anni
Oltre 5
anni
Durata
Indetermina
ta
A. Attività per cassa 228.420 7.977 1.002 14.473 137.681 214.305 19.137 194.993 62.311 -
A.1 Titoli di Stato - - - 11.750 113.568 213.773 1.024 71.212 62.311 -
A.2 Altri titoli di debito - - 113 - 553 532 14.511 123.777 - -
A.3 Quote OICR 4 - - - - - - - - -
A.4 Finanziamenti 228.416 7.977 889 2.723 23.560 - 3.602 4 - -
- Banche 224.777 3 - 5 - - 3.602 - - -
- Clientela 3.639 7.974 889 2.718 23.560 - - 4 - -
B. Passività per cassa 862.924 5.865 1.281 2.824 14.604 23 57 351 429 -
B.1 Depositi e conti correnti 857.087 - - - - - - - - -
- Banche 315 - - - - - - - - -
- Clientela 856.772 - - - - - - - - -
B.2 Titoli di debito - - - - - - - - - -
B.3 Altre passività 5.837 5.865 1.281 2.824 14.604 23 57 351 429 -
C. Operazioni "fuori bilancio"
C.1 Derivati finanziari con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - 176.549 69 329 306 - - - 18 -
- Posizioni corte - 164.949 19 627 136 - - - 18 -
C.2 Derivati finanziari senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe 2.112 - - - - - - - - -
- Posizioni corte 443 - - - - - - - - -
C.3 Depositi e finanziamenti da ricevere
- Posizioni lunghe - 6.566 - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - 6.566 - - - -
C.4 Impegni a erogare fondi
- Posizioni lunghe - - - - - 6.237 - - - -
- Posizioni corte - 6.237 - - - - - - - -
C.5 Garanzie finanziarie rilasciate - - - - - - - - - -
C.6 Garanzie finanziarie ricevute - - - - - - - - - -
C.7 Derivati creditizi con scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -
C.8 Derivati creditizi senza scambio di
capitale
- Posizioni lunghe - - - - - - - - - -
- Posizioni corte - - - - - - - - - -

Sezione 5 – Rischi operativi

Informazioni di natura qualitativa

A. Aspetti generali, processi di gestione e metodi di misurazione del rischio operativo

Definizione di rischio operativo

Si definisce rischio operativo il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, consulenti finanziari, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale.

Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Framework di Gruppo per la gestione dei rischi operativi

Il Consiglio di Amministrazione ha approvato l'insieme di policy e procedure per il controllo, la misurazione e la mitigazione dei rischi operativi nella Banca. Le policy di rischio operativo e reputazionale sono principi comuni che stabiliscono il ruolo degli organi aziendali, della funzione di controllo dei rischi, nonché le interazioni con le altre funzioni coinvolte nel processo.

Struttura Organizzativa

Il Consiglio di Amministrazione è responsabile dell'approvazione di tutti gli aspetti rilevanti del framework dei rischi operativi, per la verifica dell'adeguatezza del sistema di misurazione e controllo ed è informato regolarmente circa le variazioni del profilo di rischio e l'esposizione ai rischi operativi. La reportistica prodotta dal Risk Management per il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Management e gli Organi di Controllo siano costantemente informati sull'andamento dei rischi operativi all'interno della Banca e possano intervenire attivamente nella gestione e mitigazione dei rischi. La partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management permette inoltre di presidiare i rischi operativi collegati alle nuove attività di business della Banca.

Il team Operational Risk Management (ORM) è inserito in una più ampia struttura di Risk Management che riferisce al Chief Risk Officer di FinecoBank che a sua volta riporta direttamente all'Amministratore Delegato e Direttore Generale. Per i dettagli relativi alle attività svolte dal Team Rischi Operativi si rimanda alla medesima sezione della nota integrativa consolidata.

Gestione e mitigazione del rischio

La gestione del rischio consiste nella revisione dei processi per la riduzione dei rischi rilevati, nella gestione delle relative politiche assicurative, con l'identificazione di idonee franchigie e limiti.

All'interno di FinecoBankè stato istituito un gruppo di lavoro "Permanent Work Group" (PWG) a cui partecipano il CRO, il Risk Manager, Information Security & Fraud Management ed Organizzazione allo scopo di condividere le rispettive conoscenze relative a progetti pianificati o in corso, nuovi processi, prodotti o modifiche degli stessi ed ogni altro elemento che possa impattare sul profilo di rischio della Banca; l'obiettivo ultimo del PWG è individuare e successivamente sviluppare nuove azioni di mitigazione.

Nell'ambito dell'attività di prevenzione dei rischi operativi e per il controllo a distanza dei canali di vendita, il Risk Management ha provveduto a concentrare la propria attività in controlli di prevenzione delle frodi.

Lo sviluppo dei controlli a distanza per la prevenzione delle frodi ha portato alla realizzazione di un sistema denominato "SoFIA" (System of Fraud Identification and Analysis). Il sistema consente di analizzare simultaneamente una maggiore quantità di dati ed informazioni rispetto a singoli indicatori ed inoltre permette di rilevare quotidianamente possibili anomalie attraverso un sistema di alert. In questo modo, tutti i nominativi proposti per i controlli sono valutati contemporaneamente rispetto a tutti gli indicatori per i controlli a distanza (n° 22 indicatori).

Gli addetti ai controlli, sulla base di valutazioni qualitative e quantitative degli indicatori stessi, selezionano eventuali casi da segnalare alla Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – a diretto riporto dell'Amministratore Delegato - per i successivi approfondimenti. Inoltre, la struttura Rischi Operativi è portata a conoscenza dei risultati dei test annualmente effettuati secondo i Piani di Business Continuity e Disaster Recovery.

Oltre ai presidi di cui sopra, i rischi reputazionali sono presidiati tramite la valutazione dei rischi effettuata dalla funzione di controllo dei rischi lungo tutta la fase di definizione, sviluppo ed approvazione dei prodotti di Gruppo e con la partecipazione al Comitato Prodotti del Chief Risk Officer e del Risk Management.

Sistema di misurazione dei rischi

In seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, FinecoBank ha abbandonato il modello avanzato AMA (Advanced Measurement Approach) per la stima del requisito di capitale in favore del metodo standardizzato TSA (Standard Approach). Sono stati, peraltro, mantenuti la governance, i presidi ed il framework di reporting richiesti dal metodo interno per la misurazione del requisito di capitale (AMA), precedentemente adottato e sviluppato.

La funzione Rischi Operativi e Reputazionali effettua raccolta e classificazione dei dati di perdita, dei dati di perdita ipotizzati tramite analisi di scenario e degli indicatori di rischio.

L'attività di raccolta e classificazione delle perdite operative è effettuata con finalità di prevenzione e miglioramento interno. Per quanto riguarda gli indicatori sono attualmente presenti 61 Key Risk Indicators suddivisi in aree di controllo (Carte di Pagamento, Compliance, HR, Legale, Operations Titoli, Sistemi di Pagamenti, Reclami, Risk management, Sistemi IT, Sicurezza, Amministrazione, Audit) con i quali la Banca si propone di misurare l'esposizione ai rischi operativi. Eventuali valori anomali assunti dai suddetti indicatori possono essere correlati a variazioni nell'esposizione ai rischi operativi.

Le analisi di scenario consentono di stimare l'esposizione della Banca ai rischi operativi, caratterizzati da una bassa frequenza ma da un sensibile impatto potenziale. Gli scenari sono identificati mediante l'analisi delle perdite interne, degli eventi esterni, dell'andamento degli indicatori di rischio, processi critici, prodotti e classi di rischio.

Il capitale di rischio dei rischi operativi utilizzato ai fini regolamentari in data 31 dicembre 2019, risulta pari a 87.343 migliaia di euro.

Rischi derivanti da pendenze rilevanti

Esistono procedimenti giudiziari pendenti nei confronti di FinecoBank, individualmente non rilevanti, in relazione ai quali vi è incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la stessa potrebbe essere chiamata a sostenere. Laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura considerata congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali applicabili, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni. In particolare, a presidio delle suddette obbligazioni, nonché dei reclami della clientela non ancora sfociati in procedimenti giudiziari, FinecoBank ha in essere al 31 dicembre 2019 un fondo per rischi e oneri pari a 27.164 migliaia di euro. Tale fondo include, oltre alle spese legali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che la assistono nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti. Tale stima è stata determinata dalla Banca in relazione al contenzioso in essere, principalmente sulla base delle Tariffe Forensi previste dalla normativa vigente.

Rischi derivanti da contenziosi e verifiche di natura tributaria

I rischi derivanti da contenziosi o verifiche di natura tributaria al 31 dicembre 2019 si riferiscono principalmente ad un avviso di accertamento relativo all'esercizio 2003 ricevuto dalla Banca nel quale è stata contestata la fruizione di crediti d'imposta per 2,3 milioni di euro, per il quale la Banca ha presentato ricorso in Cassazione ritenendo fondata la propria posizione. La Banca ha già versato le maggiori imposte e gli interessi dovuti. A fronte deil suddetto contenzioso, è già stato rilevato a conto economico l'onere per le maggiori imposte e per interessi e sanzioni in contropartita, rispettivamente, delle passività fiscali e del fondo rischi e oneri. Inoltre, sono stati rilevati i crediti verso l'erario per le somme versate.

In relazione a quanto sopra rappresentato, al 31 dicembre 2019 la Banca ha in essere accantonamenti nella misura ritenuta congrua, date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, a passività fiscali per maggiori imposte per complessivi 5,6 milioni di euro e al fondo rischi ed oneri a fronte di sanzioni e interessi per complessivi 3,8 milioni di euro.

Rischio ambientale

La Banca è da tempo sensibile alle questioni connesse al cambiamento climatico ed è costantemente impegnato a monitorarne gli effetti e a valutarne, nell'ambito del governo dei rischi, le ripercussioni ed i riflessi sulla propria attività creditizia e di asset management.

In considerazione dalla sua attività d'imporesa svolta e del suo modello di business adottato, FinecoBank ritiene di avere un moderato impatto ambientale, nonché di essere esposto ai cambiamenti climatici in misura contenuta. La politica di impiego è infatti improntata alla concessione di credito alla clientela Retail ed all'investimento principalmente in strumenti finanziari di Amministrazioni Centrali (Titoli di Stato). ). Non rientra pertanto nella politica della Banca l'affidamento di Grandi, Piccole e Medie Imprese ed il finanziamento di progetti o impianti aziendali.

La limitata esposizione verso imprese preserva la Banca sia dal rischio di causare impatti indiretti sull'ambiente tramite il finanziamento di controparti ad alto rischio ambientale (es. industrie del settore energetico) sia dal rischio di subirne indirettamente l'effetto indiretto di possibili eventi ambientali sulla propria clientala. Infatti, l'elevata diversificazione del portafoglio commerciale (sia in termini individuali che territoriali) tutela infatti dall'eventuale deterioramento della solvibilità dei clienti a causa di fattori ambientali, quali ad esempio eventi atmosferici o calamità naturale.

L'impatto ambientale di FinecoBank è pertanto principalmente riconducibile al diretto consumo di risorse presso le proprie sedi operative e i propri negozi finanziari. Per le iniziative promosse dalla Banca, finalizzate alla riduzione dei consumi presso le proprie sedi operative, si rimanda alla Dichiarazione Non Finanziaria.

Rischi connessi alla "Brexit"

La Banca valuta con attenzione i rischi che possono derivare dall'uscita del Regno Unito dall'Unione Europea e che sono legati soprattutto alle incertezze normative e politiche derivanti dalla Brexit. FinecoBank offre alla clientela UK servizi bancari e di investimento a distanza grazie al passaporto MiFid dei prodotti finanziari. La libertà di prestazione di servizi di investimento in UK rimane valida anche successivamente all'evento Brexit.

Per proseguire lo sviluppo del business nel Regno Unito, FinecoBank ha avviato le procedure propedeutiche all'apertura in territorio inglese di una branch con un ruolo di promozione, marketing e collocamento. Le limitate attività che saranno condotte dalla branch permettono di mitigare fortemente il rischio di Brexit senza accordo. Relativamente all'attività creditizia con banche e istituzioni finanziarie, la Banca non prevede impatti di rilievo intrattenendo quasi esclusivamente relazioni con controparti aventi sede legale all'interno dell'Unione Europea. Inoltre, un particolare riguardo è stato posto all'accesso alle Controparti Centrali (CCP) residenti nel Regno Unito per la compensazione centralizzata.

La valutazione del rischio operativo ICT

La disciplina prudenziale prevede che le banche conducano, almeno annualmente, un'analisi del rischio informatico del Gruppo sottoponendo al Consiglio di Amministrazione i risultati della valutazione effettuata.

In particolare la normativa ha introdotto standard e requisiti specifici per la gestione e la valutazione del rischio informatico prevedendo che le banche valutino l'esposizione ai rischi in oggetto non limitandosi alla raccolta ed all'analisi delle perdite economiche, ma considerando elementi addizionali, quali ad esempio gli incidenti ICT occorsi ed elementi relativi alla rischiosità degli asset informatici del Gruppo (hardware e software).

FinecoBank ha definito ed adottato un approccio per la valutazione dei rischi informatici; l'esito dell'attività di analisi, svolta con la collaborazione delle strutture di business, ICT ed Organizzazione del Gruppo è stata sottoposta all'attenzione del Consiglio di Amministrazione nel corso del 2019. L'analisi ha evidenziato che, rispetto ai volumi di business trattati ed alla complessità dei processi coinvolti, il rischio informatico residuo di FinecoBank è mediamente basso; l'esposizione al rischio residuo è stata formalmente accettata dal Top Management di Fineco senza necessità di identificare ulteriori misure di mitigazione.

L'obiettivo del Gruppo è, inoltre, quello di proteggere i clienti e l'attività garantendo la sicurezza dei dati, declinata nelle sue caratteristiche di disponibilità, confidenzialità ed integrità. Particolare attenzione è infatti posta alle tematiche di Cyber Security & Fraud Management fin dalla fase di progettazione dei sistemi, quali elementi abilitanti alla corretta definizione di soluzioni e servizi offerti, anche cogliendo le opportunità offerte dal contesto normativo in evoluzione, allo scopo di creare piena sicurezza per il cliente pur mantenendo la semplicità di utilizzo. Per ulteriori dettagli in merito a Cyber Security e Fraud Management si rimanda alla Dichiarazione Consolidata di Carattere Non Finanziario del Gruppo FinecoBank pubblicata sul sito internet di FinecoBank (https://www.finecobank.com).

Analisi dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento

Conformemente al 28° aggiornamento della Circolare 285 di Banca di Italia, la Banca effettuerà nel corso del 2020 una valutazione dei rischi operativi e di sicurezza relativi ai servizi di pagamento prestati e dell'adeguatezza delle misure di mitigazione e dei meccanismi di controllo messi in atto per affrontarli; la Relazione delle risultanze dell'analisi condotte sarà trasmessa alla Banca d'Italia.

Rischi derivanti dalla diffusione del Covid-19 (Coronavirus)

Si segnala, infine, l'emergenza generata dalla diffusione del Covid-19 (Coronavirus). Come noto, a partire dalle prime settimane di gennaio 2020, lo scenario internazionale è stato caratterizzato dalla diffusione del Coronavirus (dapprima in Cina e quindi in altri Paesi), culminata nella dichiarazione dell'esistenza di un fenomeno di emergenza internazionale per la salute pubblica da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità il 30 gennaio 2020, e dalle conseguenti misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da parte delle competenti autorità. Tali circostanze, straordinarie per natura ed estensione, con le relative implicazioni, dirette e indirette, sulla salute pubblica, sulle attività economiche e produttive ed il commercio, suscettibili di ripercuotersi in modo negativo sulla crescita globale e sui mercati finanziari, hanno creato un contesto di generale incertezza, le cui evoluzioni e i relativi impatti, anche nell'Eurozona, non risultano tuttavia al momento prevedibili. Gli effetti di questo fenomeno sull'andamento economico-patrimoniale e finanziario della Banca, potenzialmente riferibili in via principale al margine di intermediazione a al costo del rischio, non sono ad oggi determinabili e saranno oggetto di costante monitoraggio nel prosieguo dell'esercizio.

Informazioni di natura quantitativa

I dati interni di perdita operativa costituiscono la componente principale per il calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi. L'analisi delle perdite consente al team ORM di formulare valutazioni sull'esposizione ai rischi operativi della Banca e di individuare eventuali aree critiche. Al 31 dicembre 2019 le perdite operative registrate contabilmente sono state circa 3,35 milioni di euro.

Di seguito si illustra la fonte principale delle perdite operative in funzione degli "event type", cioè delle tipologie di eventi - stabilite dall'Accordo di Basilea 2 - che le hanno generate:

  • Frode interna: perdite dovute ad attività non autorizzata, frode, appropriazione indebita o violazione di leggi, regolamenti o direttive aziendali che coinvolgano almeno una risorsa interna della Banca o legata da contratto di agenzia (consulente finanziario);
  • Frode esterna: perdite dovute a frode, appropriazione indebita o violazione di leggi da parte di soggetti esterni alla Banca;
  • Rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro: perdite derivanti da atti non conformi alle leggi o agli accordi in materia di lavoro, salute e sicurezza sul lavoro, dal pagamento di risarcimenti a titolo di lesioni personali o da episodi di discriminazione o di mancata applicazione di condizioni paritarie;
  • Clientela, prodotti e prassi professionali: perdite derivanti da inadempienze relative a obblighi professionali verso clienti ovvero dalla natura o dalle caratteristiche del prodotto o del servizio prestato;
  • Danni da eventi esterni: perdite derivanti da eventi esterni, quali catastrofi naturali, terrorismo, atti vandalici;
  • Interruzioni dell'operatività e disfunzioni dei sistemi: perdite dovute a interruzioni dell'operatività, a disfunzioni o a indisponibilità dei sistemi;

Esecuzione, consegna e gestione dei processi: perdite dovute a carenze nel perfezionamento delle operazioni o nella gestione dei processi, nonché perdite dovute alle relazioni con controparti commerciali, venditori e fornitori.

Sezione 6 – Altri rischi e informazioni

Le fattispecie di rischio precedentemente descritte, pur costituendo le principali tipologie, non esauriscono il novero di tutte quelle considerate rilevanti per la Banca. Nell'ambito di quanto previsto dal Secondo Pilastro della regolamentazione di Basilea 2, la Banca ha individuato altre tipologie di rischio, oltre a credito, mercato, operativo e liquidità già descritti:

  • Rischio di business è definito come la distanza tra il risultato netto della Banca atteso e eventuali variazioni impreviste ed avverse. Può avere origine, innanzitutto, da un deterioramento rilevante del contesto di mercato, da cambiamenti nella situazione concorrenziale o nella struttura dei costi della Banca;
  • Rischio strategico si intende il rischio di incorrere in perdite potenziali dovute a decisioni o cambiamenti radicali nel contesto operativo, da un'attuazione impropria delle decisioni, dalla mancanza di reattività a cambiamenti nel contesto operativo, con impatti negativi sul profilo di rischio e conseguentemente sul capitale, sugli utili nonché sull'orientamento generale e sul raggio di azione di una banca nel lungo periodo;
  • Rischio immobiliare, che rappresenta la perdita potenziale derivante dalle fluttuazioni dei valori di mercato del portafoglio immobiliare. Esso non considera le proprietà detenute come garanzia, che sono incluse all'interno del rischio di credito.

In aggiunta ai rischi sopra elencati si cita per completezza il rischio compliance (rischio di conformità alle norme), ovvero il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (di legge o di regolamenti).

Successivamente all'individuazione dei rischi rilevanti, è definito il miglior metodo di analisi degli stessi: qualitativo e quantitativo. La misurazione quantitativa è effettuata attraverso il calcolo del Capitale Interno. Quest'ultimo rappresenta il capitale necessario a fronte delle possibili perdite relative alle attività della Banca e prende in considerazione tutti i rischi definiti dalla Banca come quantificabili in termini di Capitale Economico coerentemente con i requisiti di Secondo Pilastro.

I rischi di business ed immobiliare – oltre che a quelli di credito, mercato, operativo – sono misurati in maniera quantitativa attraverso il capitale economico e l'esecuzione periodica di stress test. Lo stress test è uno degli strumenti utilizzati per il controllo dei rischi rilevanti al fine di valutare la vulnerabilità della Banca ad eventi "eccezionali ma plausibili", fornendo informazioni aggiuntive rispetto alle attività di monitoraggio.

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 471

472 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Parte F - Informazioni sul patrimonio

Sezione 1 - Patrimonio dell'impresa 474
Sezione 2 - Fondi propri e i coefficienti di vigilanza 476

Sezione 1 – Il patrimonio dell'impresa

Informazioni di natura qualitativa

Il presidio dell'adeguatezza patrimoniale è assicurato dall'attività di capital management nell'ambito della quale vengono definite, nel rispetto dei vincoli regolamentari e in coerenza con il profilo di rischio assunto dalla Banca, la dimensione e la combinazione ottimale tra i diversi strumenti di patrimonializzazione.

La Banca assegna un ruolo prioritario alle attività volte alla gestione ed all'allocazione del capitale in funzione dei rischi assunti, ai fini dello sviluppo della propria operatività in ottica di creazione di valore. Le attività si articolano nelle diverse fasi del processo di pianificazione e controllo e, in particolare, nei processi di piano e budget e nei processi di monitoraggio (analisi delle performance previste e conseguite, analisi e controllo dei limiti, analisi e controllo andamentale dei ratio patrimoniali). Nella gestione dinamica del capitale, pertanto, la Banca elabora il piano finanziario ed effettua il monitoraggio dei requisiti patrimoniali di vigilanza anticipando gli opportuni interventi necessari all'ottenimento degli obiettivi. Il monitoraggio si riferisce da un lato sia al patrimonio netto sia alla composizione dei Fondi propri e dall'altro alla pianificazione e all'andamento dei "risk weighted asset" (RWA) e dell'esposizione ai fini della determinazione dell'indicatore di Leva finanziaria.

Il capitale e la sua allocazione, quindi, assumono un'importanza rilevante nella definizione delle strategie perché da un lato esso rappresenta l'investimento nella Banca da parte degli azionisti che deve essere remunerato in modo adeguato, dall'altro è una risorsa soggetta a limiti esogeni, definiti dalla normativa di vigilanza.

Gli strumenti di capitale includono i seguenti strumenti finanziari:

  • Additional Tier 1 emesso in data 31 gennaio 2018. Lo strumento finanziario è un private placement43, perpetuo, emesso per un ammontare di 200 milioni di euro, interamente sottoscritto da UniCredit S.p.A.. La cedola per i primi 5,5 anni è stata fissata a 4,82%;
  • Additional Tier 1 emesso in data 11 luglio 2019. Lo strumento finanziario è un public placement, perpetuo, destinato alla negoziazione sul mercato non regolamentato Global Exchange Market gestito da Euronext Dublin, rating assegnato pari a BB- (S&P Global Ratings), emesso per un ammontare di 300 milioni di euro. La cedola per i primi 5 anni è stata fissata al 5,875%.

43 Unrated e unlisted.

Informazioni di natura quantitativa

B.1 Patrimonio dell'impresa: composizione

(Importi in migliaia)
Voci/Valori Importo
31/12/2019
Importo
31/12/2018
1. Capitale 200.941 200.773
2. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
3. Riserve 384.459 355.673
- di utili 351.802 321.701
a) legale 40.188 40.155
b) statutaria - -
c) azioni proprie 7.351 13.960
d) altre 304.263 267.586
- altre 32.657 33.972
4. Strumenti di capitale 500.000 200.000
5. (Azioni proprie) (7.351) (13.960)
6. Riserve da valutazione: 1.002 (9.794)
- Titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Coperture di titoli di capitale designati al fair value con impatto sulla redditività complessiva - -
- Attività finanziarie (diverse dai titoli di capitale) valutate al fair value con impatto sulla redditività 3.159 (3.410)
complessiva
- Attività materiali - -
- Attività immateriali - -
- Copertura di investimenti esteri - -
- Copertura dei flussi finanziari - -
- Strumenti di copertura [elementi non designati] - -
- Differenze di cambio - -
- Attività non correnti e gruppi di attività in via di dismissione - -
- Passività finanziarie designate al fair value con impatto a conto economico (variazioni del proprio
merito creditizio)
- -
- Utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziali a benefici definiti (2.157) (6.384)
- Quote delle riserve da valutazione relative alle partecipate valutate al patrimonio netto - -
- Leggi speciali di rivalutazione - -
7. Utile (perdita) d'esercizio 285.891 227.922
Totale 1.366.876 962.548

B.2 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: composizione

(Importi in migliaia)
Attività/Valori Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Riserva positiva Riserva negativa Riserva positiva Riserva negativa
1. Titoli di debito 3.556 (397) 410 (3.820)
2. Titoli di capitale - - - -
3. Finanziamenti - - - -
Totale 3.556 (397) 410 (3.820)

B.3 Riserve da valutazione delle attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva: variazioni annue

(Importi in migliaia)
Titoli di debito Titoli di capitale Finanziamenti
1. Esistenze iniziali (3.410) - -
2. Variazioni positive 6.769 - -
2.1 Incrementi di fair value 5.865 - -
2.2 Rettifiche di valore per rischio di credito 5 X -
2.3 Rigiro a conto economico di riserve negative da realizzo 899 X -
2.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
2.5 Altre variazioni - - -
3. Variazioni negative (200) - -
3.1 Riduzioni di fair value - - -
3.2 Riprese di valore per rischio di credito (7) - -
3.3 Rigiro a conto economico da riserve positive: da realizzo (193) X -
3.4 Trasferimenti ad altre componenti di patrimonio netto (titoli di capitale) - - -
3.5 Altre variazioni - - -
4. Rimanenze finali 3.159 - -

B.4 Riserve da valutazione relative a piani a benefici definiti: variazioni annue

(Importi in migliaia) Utili (perdite) attuariali su piani previdenziali a benefici definiti 1. Esistenze iniziali (6.384) 2. Variazioni positive 4.392 2.1 Incrementi di fair value 4.392 2.2 Altre variazioni - 3. Variazioni negative (165) 3.1 Riduzioni di fair value (165) 3.2 Altre variazioni - 4. Rimanenze finali (2.157)

Sezione 2 – I fondi propri e i coefficienti di vigilanza

Si rimanda all'informativa sui fondi propri e sull'adeguatezza patrimoniale contenuta nel documento "Informativa al pubblico del Gruppo FinecoBank – Pillar III al 31 dicembre 2019", previsto dal Regolamento (UE) 575/2013 successivamente aggiornato dal Regolamento (UE) 2019/876 del Parlamento Europeo e del Consiglio, e pubblicato sul sito internet della Società www.finecobank.com.

Nota integrativa Parte G - Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 477

Parte G – Operazioni di aggregazione riguardanti imprese o rami d'azienda

Sezione 1 – Operazioni realizzate durante l'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 2 – Operazioni realizzate dopo la chiusura dell'esercizio Nessuna informazione da segnalare.

Sezione 3 – Rettifiche retrospettive Nessuna informazione da segnalare.

Nota integrativa Parte H - Operazioni con parti correlate

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 479

Parte H - Operazioni con parti correlate

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche 481
2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate 481

Si forniscono di seguito le informazioni sui compensi corrisposti ai dirigenti con responsabilità strategiche e quelle sulle transazioni poste in essere con le parti correlate, ai sensi dello IAS 24.

1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategiche

I dirigenti con responsabilità strategiche sono i soggetti che nell'ambito della Banca hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività delle Società. Sono inclusi in questa categoria, oltre ai componenti del Consiglio di Amministrazione ed i membri del Collegio Sindacale in linea con le previsioni della Circolare di Banca d'Italia n. 262 del 22 dicembre 2005 e successive modifiche e aggiornamenti, l'Amministratore Delegato e Direttore Generale, il Vice Direttore Generale/Responsabile Direzione GBS, il Responsabile Direzione Chief Financial Officer, il Responsabile Direzione Commerciale Rete PFA e Private Banking, il Vice Direttore Generale/Responsabile Global Business.

(Importi in migliaia)
Componenti reddituali/settori Totale 2019 Totale 2018
Retribuzioni corrisposte ai "Dirigenti Strategici", Amministratori e Collegio sindacale
a) benefici a breve termine 6.267 5.750
b) benefici successivi al rapporto di lavoro 305 214
di cui relativi a piani a prestazioni definite - -
di cui relativi a piani a contribuzioni definite 305 214
c) altri benefici a lungo termine - -
d) indennità per la cessazione del rapporto di lavoro - 1.227
e) pagamenti in azioni 2.437 3.236
Totale 9.009 10.427

2. Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Il Consiglio di Amministrazione, al fine di assicurare il costante rispetto delle disposizioni legislative e regolamentari attualmente vigenti in materia di informativa societaria riguardanti le operazioni con soggetti in potenziale conflitto di interesse, ha approvato, in occasione della riunione del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale, la nuova "Global Policy Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" (le "Procedure").

Tale Global Policy contiene le disposizioni da osservare nella gestione:

  • delle operazioni con parti correlate, ai sensi del Regolamento CONSOB adottato con delibera del 12 marzo 2010 n. 17221 come successivamente modificato;
  • delle operazioni con soggetti collegati, ai sensi della disciplina sulle "Attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati", dettata dal Titolo V, Capitolo 5 della Circolare Banca d'Italia del 27 dicembre 2006 n. 263 ("Nuove disposizioni di vigilanza prudenziale per le banche" e successivi aggiornamenti);
  • delle obbligazioni degli esponenti bancari, ai sensi dell'art. 136 del Decreto Legislativo del 1° settembre 1993, n. 385 recante il "Testo Unico delle leggi in materia bancaria e creditizia".

Premesso quanto sopra, di seguito si riportano le operazioni di Maggiore Rilevanza deliberate dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2019:

  • in data 5 febbraio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro relativa alla stipula di contratti derivati di copertura con Capogruppo o società del Gruppo UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato, che consente alla Banca, fino al 5 febbraio 2020, di sottoscrivere con UniCredit e con UniCredit Bank AG, contratti derivati a copertura di attività o passività commerciali che, per esigenze di ALM, richiedano una copertura dal rischio di tasso, con plafond pari a 1.000 milioni di euro con UniCredit S.p.A. e pari a 1.300 milioni di euro con UniCredit Bank AG;
  • in data 6 maggio 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sono state rinnovate:
    • o la "Delibera quadro - Operazioni di Pronti contro Termine e Depositi a termine con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 6 maggio 2020, avente ad oggetto operazioni di (i) Pronti contro Termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto (siano esse attive o passive) e (ii) Depositi a termine con UniCredit S.p.A. con un plafond di 7,4 miliardi di euro, calcolato come somma delle singole operazioni in valore assoluto;
    • o la "Delibera quadro relativa alle operazioni intrattenute nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato che consente alla Banca di porre in essere - sino al 6 maggio 2020 operazioni nell'ambito dei rapporti di conto corrente con UniCredit S.p.A., nei limiti di un ammontare massimo sino a 1.000 milioni di euro inteso come singola operazione (singolo versamento e singolo prelevamento);

Parte H - Operazioni con parti correlate (SEGUE)

in data 4 giugno 2019, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, è stata rinnovata la "Delibera quadro - Negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali e con UniCredit, in conto proprio e per conto terzi, rispettivamente da parte delle funzioni Tesoreria e Markets", operazione di Maggiore Rilevanza, ordinaria e a condizioni di mercato con efficacia sino al 4 giugno 2020, che consente alla Banca di effettuare operazioni di negoziazione di strumenti finanziari con controparti istituzionali parti correlate, con un plafond pari a: (i) 2,7 miliardi di euro con UniCredit Bank AG (e (ii) 1 miliardo di euro con UniCredit S.p.A..

In relazione alle operazioni sopra specificate, la Banca ha reso informativa semplificata alla CONSOB ai sensi dell'art, 13, 3° comma, lettera c) del Regolamento CONSOB del 12 marzo 2010 n. 17221.

Inoltre, sempre in data 6 maggio 2019, il Consiglio di Amministrazione, previo parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, ha approvato l'insieme degli accordi contrattuali (l'"Operazione") conclusi tra FinecoBank e UniCredit S.p.A. al fine di:

  • consentire un'ordinata transizione di FinecoBank al di fuori del Gruppo UniCredit (c.d. "Smooth Transition"), in un'ottica di continuità e nell'interesse degli azionisti di entrambe le banche, con particolare riferimento alla copertura delle esposizioni di Fineco, all'utilizzo dei marchi e di altri segni distintivi, alla prestazione da parte di UniCredit a favore di FinecoBank di alcuni servizi non ancora contrattualizzati nonché alla prosecuzione della fornitura di servizi già oggetto di contratti in essere; e, in ultima istanza
  • assicurare a FinecoBank di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo a seguito dell'uscita dal Gruppo UniCredit.

Tali impegni contrattuali, pur aventi natura eterogenea fra loro, sono stati assunti nell'ambito di un disegno unitario volto a consentire la realizzazione delle finalità sopra menzionate. L'Operazione, considerata nel suo complesso e quindi tenuto conto dell'insieme delle intese contrattuali raggiunte, si qualifica come operazione con parte correlata e soggetti collegati di Maggiore Rilevanza.

Ai fini degli obblighi di informativa previsti dalla normativa, FinecoBank ha redatto - ai sensi dell'art. 5 ed in conformità allo schema di cui all'Allegato 4 del Regolamento CONSOB sopra richiamato - il Documento Informativo che ha provveduto a mettere a disposizione del pubblico in data 14 maggio 2019 presso la sede legale di FinecoBank S.p.A. (Milano, Piazza Durante n. 11), sul sito internet di FinecoBank S.p.A. (finecobank.com) nonché sul meccanismo di stoccaggio autorizzato "eMarketSTORAGE" () in data 14 maggio 2019.

Nel corso del 2019 non sono state poste in essere altre operazioni con parti correlate tali da influire in misura rilevante sulla situazione patrimoniale o sui risultati della Banca, né operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Inoltre, sono state poste in essere operazioni di Minore Rilevanza con parti correlate (ivi incluse, in quanto tali sino all'11 luglio 2019, UniCredit S.p.A. e altre società del Gruppo UniCredit), italiane ed estere, rientranti nell'ordinario esercizio dell'attività operativa della Banca e della connessa attività finanziaria, perfezionate a condizioni di mercato e/o standard.

Nel prospetto che segue sono indicate le attività, le passività e le garanzie e impegni in essere al 31 dicembre 2019, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24:

(Importi in migliaia)
Consistenze al 31 dicembre 2019
Amministratori,
collegio
sindacale e
dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti %
sull'importo
di bilancio
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato
b) crediti verso clientela
971 10 981 0,01% 4.437 0,03%
Altre attività 17 - 17 0,00% - 0,00%
Totale attivo 988 10 998 0,00% 4.437 0,02%
Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b)
debiti verso la clientela
1.733 500 2.233 0,01% - 0,00%
Altre passività 164 - 164 0,05% - 0,00%
Totale del passivo 1.897 500 2.397 0,01% - 0,00%
Garanzie rilasciate e impegni 86 - 86 0,01% - 0,00%

Relativamente alle operazioni di cui sopra, distinte per tipologia di parte correlata, si propone anche il dettaglio dell'impatto sulle principali voci di conto economico:

(Importi in migliaia)
Conto economico esercizio 2019
Amministratori,
collegio sindacale
e dirigenti
strategici
Altre parti
correlate
Totale % sull'importo
di bilancio
Azionisti %
sull'importo
di bilancio
Interessi attivi e proventi assimilati 11 5 16 0,01% 76.475 25,67%
Interessi passivi e oneri assimilati (1) (2) (3) 0,02% (720) 4,36%
Commissioni attive (6) 14.114 14.108 2,60% 18.904 3,48%
Commissioni passive - (102) (102) 0,04% (3.248) 1,16%
Utile (perdite) da cessione o riacquisto di: a) attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato
- - - 0,00% 1.831 62,94%
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito - 6 6 0,11% 8.786 163,19%
Spese amministrative a) spese per il personale - - - 0,00% (138) 0,16%
Spese amministrative b) altre spese amministrative - (18) (18) 0,01% (4.407) 1,74%
Altri oneri/proventi di gestione 43 7 50 0,05% 249 0,24%
Totale conto economico 47 14.010 14.057 97.732

Con riferimento alla categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" si precisa che, in applicazione della speciale disciplina prevista dall'art. 136 del D.Lgs 385/93 (TUB), le obbligazioni poste in essere nei confronti dei soggetti che svolgono funzioni di amministrazione, direzione e controllo ai sensi della richiamata norma hanno formato oggetto di unanime deliberazione del Consiglio di Amministrazione assunta con il voto favorevole di tutti i membri del Collegio Sindacale, secondo le modalità ed i criteri previsti dal citato art. 136 TUB.

La categoria "Amministratori, Collegio Sindacale e dirigenti strategici" comprende i rapporti nei confronti degli stessi (con esclusione dei relativi compensi di cui si è data informativa nel precedente punto 1. Informazioni sui compensi dei dirigenti con responsabilità strategica) e nei confronti del Responsabile Internal Audit di FinecoBank, rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito, mutui e passività a fronte della liquidità depositata dagli stessi presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2019 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Per quanto riguarda la categoria "Altre parti correlate" si precisa che la stessa raggruppa, ove presenti, i dati relativi:

  • agli stretti familiari dei dirigenti con responsabilità strategiche (ovvero quei familiari che ci si attende possano influenzare, o essere influenzati da, il soggetto interessato);
  • alle controllate (anche congiuntamente) dai "dirigenti con responsabilità strategiche" o dei loro stretti familiari;
  • ai piani per benefici successivi alla fine del rapporto di lavoro a favore dei dipendenti del gruppo.

I rapporti nei confronti di "Altre parti correlate", sono rappresentati principalmente da attività a fronte di crediti per utilizzo carte di credito e passività a fronte della liquidità depositata presso la Banca. Il conto economico dell'esercizio 2019 si riferisce ai costi e ricavi generati dalle attività e passività suddette.

Si precisa che nella tabella sopra riportata sono esposti – nella categoria "Altre parti correlate" – anche i componenti di conto economico maturati nei confronti delle parti correlate di UniCredit S.p.A. fino alla data di uscita di FinecoBank dal perimetro di consolidamento del Gruppo UniCredit.

Parte H - Operazioni con parti correlate (SEGUE)

La categoria "Azionisti" include gli azionisti e i relativi gruppi societari che alla data del 31 dicembre 2019 detengono in FinecoBank una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale rappresentato da azioni aventi diritto di voto. Le consistenze patrimoniali sono rappresentate da crediti di funzionamento connessi con la prestazione di servizi finanziari riferiti alle commissioni da incassare per all'attività di collocamento e gestione di prodotti del risparmio gestito. Il conto economico include le stesse commissioni attive di competenza dell'esercizio 2019.

Occorre sottolineare che il conto economico dell'esercizio 2019 include anche le componenti economiche maturate nei confronti del Gruppo UniCredit fino alla data di vendita, da parte di quest'ultima, dell'intera partecipazione azionaria in FinecoBank, rappresentate, principalmente, dagli interessi maturati sui titoli UniCredit S.p.A. presenti nel portafoglio della Banca, dagli interessi maturati sui conti correnti, dalle commissioni passive e spese amministrative corrisposte al Gruppo UniCredit per i servizi prestati nonché dalle rettifiche/riprese di valore rilevate fino a tale data.

Sono escluse le consistenze al 31 dicembre 2019 e le componenti economiche maturate nel corso dell'esercizio 2019 nei confronti di Fineco Asset Management DAC, in quanto esposte nella tabella sotto riportata.

Rapporti con le società del Gruppo FinecoBank

(Importi in migliaia)
Fineco Asset Management DAC Totale 31/12/2019
Attivo 7.449
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) Crediti verso clientela 7.278
Altre attività 171
Conto economico 125.614
Commissioni attive 77.212
Dividendi e proventi simili 48.301
Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito 5
Spese amministrative 22
Altri oneri/proventi di gestione 74

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 485

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

A. Informazioni di natura qualitativa 487
B. Informazioni di natura quantitativa 487

Parte I - Accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Informazioni di natura qualitativa

1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali

Per la descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali si rimanda al paragrafo A. Informazioni di natura qualitativa - 1. Descrizione degli accordi di pagamento basati su propri strumenti patrimoniali - Parte I della Nota integrativa consolidata.

Informazioni di natura quantitativa

1. Variazioni annue

Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Voci / numero opzioni e prezzi di esercizio Numero opzioni Prezzi medi Scadenza media Numero opzioni Prezzi medi Scadenza media
A. Esistenze iniziali 3.580.245 - set-20 1.971.985 - gen-19
B. Aumenti 227.429 - X 3.046.264 - X
B.1 Nuove emissioni 227.429 - dic-21 3.046.264 - ott-20
B.2 Altre variazioni - - X - - X
C. Diminuzioni (1.245.164) - X (1.438.004) - X
C.1 Annullate (45.785) - X (61.227) - X
C.2 Esercitate (1.199.379) - X (1.376.777) - X
C.3 Scadute - - X - - X
C.4 Altre variazioni - - X - - X
D. Rimanenze finali 2.562.510 - giu-21 3.580.245 - set-20
E. Opzioni esercitabili alla fine dell'esercizio 676.318 - X 552.883 - X

Il numero delle azioni indicate nella tabella sopra riportata si riferisce esclusivamente ai piani per i quali è già stato definito il numero di azioni attribuite ai singoli beneficiari. Non sono stati indicati i prezzi medi di esercizio in quanto si tratta esclusivamente di strumenti assegnati gratuitamente.

2. Altre informazioni

Effetti sul Risultato Economico

Si riportano di seguito gli effetti economici e patrimoniali connessi ai piani di incentivazione basati su azioni FinecoBank e della ex-Capogruppo UniCredit S.p.A., ad eccezione del saldo della Riserva connessa ai piani Equity Settled.

L'impatto a conto economico è stato determinato anno per anno in base al periodo di maturazione degli strumenti (vesting).

Effetti patrimoniali ed economici connessi a pagamenti basati su azioni

(Importi in migliaia)
Totale 31/12/2019 Totale 31/12/2018
Complessivo Piani vested Complessivo Piani vested
Oneri 5,502 8,410
- relativi a Piani Equity Settled 5,484 8,354
- relativi a Piani CashSettled 18 56
Somme pagate ad Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 122 417
Somme incassate da Unicredit S.p.A. a fronte di piani "vested" 10 64
Debito maturato verso Unicredit S.p.A. 59 179
Credito maturato verso Unicredit S.p.A. 69 76
Debito maturato verso i consulenti finanziari relativo a piani di Cash Settled 83 159

Si precisa che gli oneri relativi ai Piani Equity Settled sono stati contabilizzati nelle Spese Amministrative – Spese per il personale relativamente ai piani assegnati al personale dipendente e nelle Spese Amministrative o nelle Commissioni passive relativamente ai piani assegnati ai consulenti finanziari. Gli oneri relativi ai Piani Cash Settled assegnati ai consulenti finanziari sono stati contabilizzati nelle Commissioni passive.

Nota integrativa Parte L – Informativa di settore

488 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Parte L – Informativa di settore

L'informativa di settore, come richiesto dal principio contabile internazionale IFRS 8 viene presentata esclusivamente in forma consolidata. Si rimanda, pertanto, all'informativa di settore fornita nella Parte L della nota integrativa consolidata.

Parte M – Informativa sul leasing

Sezione 1 - Locatario

Informazioni qualitative

I contratti di leasing che rientrano nell'ambito di applicazione del principio sono rappresentati dai contratti di affitto degli immobili utilizzati dalla Banca e dai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari e gestiti direttamente dalla Banca, oltre ai contratti di locazione di macchinari e autovetture.

La Banca è potenzialmente esposto ai flussi finanziari in uscita, per pagamenti variabili dovuti per il leasing (riferiti in particolare alla rivalutazione ISTAT), non inclusi nella valutazione iniziale della passività per leasing.

La Banca ha determinato la durata del leasing, per ogni singolo contratto, considerando il periodo "non annullabile" durante il quale lo stesso ha il diritto di utilizzare l'attività sottostante e prendendo in considerazione tutti gli aspetti contrattuali che possono modificare tale durata, tra i quali, in particolare, l'eventuale presenza:

  • di periodi coperti da un diritto di risoluzione (con le relative eventuali penalità) o da un'opzione di proroga del leasing a favore del solo locatario, del solo locatore o a favore di entrambi, anche in periodi differenti nell'arco della durata contrattuale;
  • di periodi coperti da un'opzione di acquisto dell'attività sottostante.

In generale, con riferimento ai contratti che prevedono la facoltà da parte della Banca di rinnovare tacitamente la locazione al termine di un primo periodo contrattuale, la durata del leasing viene determinata basandosi sull'esperienza storica e le informazioni disponibili alla data, considerando oltre al periodo non cancellabile anche il periodo oggetto di opzione di proroga (primo periodo di rinnovo contrattuale), salvo l'esistenza di piani aziendali di dismissione dell'attività locata nonché di chiare e documentate valutazioni da parte delle competenti strutture della Banca che inducano a ritenere ragionevole il mancato esercizio dell'opzione di rinnovo o l'esercizio dell'opzione di risoluzione, tenuto altresì conto, con riguardo in particolare ai negozi finanziari in uso ai consulenti finanziari della Banca, delle strategie commerciali di reclutamento ed organizzazione territoriale della rete.

La Banca non ha fornito garanzie sul valore residuo dell'attività locata e non ha impegni per la stipula dei contratti di leasing non inclusi nel valore della passività per leasing rilevata in bilancio.

In conformità con le regole del principio, che concede esenzioni al riguardo, sono stati esclusi i contratti che hanno oggetto i c.d. "low-value assets" (la cui soglia è stata identificata pari a 5 migliaia di euro) costituiti principalmente ai contratti di noleggio dei telefoni cellulari, tutti i contratti di leasing di durata contrattuale pari o inferiore ai 12 mesi (c.d. "short term lease") e si è deciso di non applicare il principio ai leasing di attività immateriali (rappresentati principalmente da locazione software). Per tali contratti, i relativi canoni sono rilevati a conto economico su base lineare per la corrispondente durata.

Informazioni quantitative

Per quanto riguarda le informazioni sui diritti d'uso acquisiti con il leasing si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Attivo - Sezione 8 – Attività materiali – Voce 80 della presente nota integrativa.

Per quanto riguarda le informazioni sui debiti per leasing contenute si rimanda a quanto illustrato nella Parte B – Passivo – Sezione 1 – Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato – Voce 10 della presente nota integrativa.

Inoltre, con riferimento alle informazioni:

  • sugli interessi passivi sui debiti per leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C –Sezione 1 Voce 20;
  • sugli altri oneri connessi con i diritti d'uso acquisiti con il leasing, si rimanda a quanto illustrato nella Parte C Sezione 14 Rettifiche/riprese di valore nette su attività materiali - Voce 180.

Si precisa che non stati rilevati utili e le perdite derivanti da operazioni di vendita e retrolocazione, nonchè proventi derivanti da operazioni di subleasing.

Si riportano di seguito gli ammortamenti rilevati nell'esercizio per i diritti d'uso acquisiti con il leasing suddivisi per classe di attività sottostante:

(Importi in migliaia)
Ammortamento
Attività 2019
Diritti d'uso acquisiti con il leasing
1. Attività materiali (9.387)
1.1 terreni -
1.2 fabbricati (9.138)
1.3 mobili -
1.4 impianti elettronici -
1.5 altre (249)

Alla data del 31 dicembre 2019 non vi sono impegni per leasing a breve termine per i quali non sia già stato rilevato il costo nel conto economico dell'esercizio 2019.

Sezione 2 - Locatore

Informazioni qualitative

La Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate esclusivamente da contratti di locazione per circa il 21% della superficie dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11, classificati in bilancio come leasing operativi.

Con riferimento alle modalità con le quali il locatore gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti, si precisa che i contratti includono delle clausole che vietano al conduttore di cedere a terzi il contratto senza il consenso scritto del locatore, aggiornamenti periodici del canone in funzione della variazione accertata dell'indice ISTAT per i prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati e una scadenza contrattuale al termine della quale, in caso di mancato rinnovo ove previsto, il contratto di locazione cessa e i locali rientrano nella disponibilità del locatore.

Informazioni quantitative

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 16 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200 della presente nota integrativa.

1. Informazioni di stato patrimoniale e di conto economico

La Banca non ha rilevato finanziamenti per leasing. Per quanto riguarda le attività concesse in leasing operativo, come precedentemente descritto, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11.

I pagamenti dovuti per il leasing operativo sono stati rilevati, per competenza, nel conto economico come proventi. Per maggiori dettagli si rimanda a quanto illustrato nella Parte C – Sezione 14 – Altri oneri e proventi di gestione – Voce 200 della presente nota integrativa.

2. Leasing finanziario

2.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere e riconciliazione con i finanziamenti per leasing iscritti nell'attivo

Nessun dato da segnalare.

2.2 Altre informazioni

Nessun dato da segnalare.

Parte M – Informativa sul leasing (SEGUE)

3. Leasing operativo

3.1 Classificazione per fasce temporali dei pagamenti da ricevere

Di seguito si riportano i pagamenti dovuti per il leasing da ricevere non attualizzati suddivisioni per scadenza. Si precisa che i pagamenti si riferiscono ai canoni contrattuali previsti nei contratti di locazione di parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, i quali consentono ai locatari di recedere anticipatamente nel rispetto del preavviso previsto nel contratto stesso.

(Importi in migliaia)
Fasce temporali Totale 2019
pagamenti da ricevere per il leasing
Fino a 1 anno 957
Da oltre 1 anno fino a 2 anni 570
Da oltre 2 anni fino a 3 anni 570
Da oltre 3 anni fino a 4 anni 570
Da oltre 4 anni fino a 5 anni 570
Da oltre 5 anni 47
Totale 3.284

3.2 Altre informazioni

Come indicato precedentemente, la Banca ha in essere operazioni di leasing in qualità di locatore rappresentate da contratti di locazione di una parte dell'immobile di proprietà di FinecoBank, sito in Milano Piazza Durante, 11. Per l'informativa in merito alle modalità con le quali la Banca gestisce il rischio associato ai diritti che conserva sulle attività sottostanti si rimanda al paragrafo "Informazioni qualitative" contenuto nella presente sezione.

Allegati

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 493

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato 495

Allegati

Allegato 1 - Schemi di riconduzione per la predisposizione dei prospetti di bilancio riclassificato

(Importi in migliaia)
Consistenze al
Attivo 31/12/2019 31/12/2018
Cassa e disponibilità liquide = voce 10 754.386 6
Attività finanziarie di negoziazione 7.933 6.876
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico a) attività finanziarie detenute per la
negoziazione
7.933 6.876
Finanziamenti a banche 549.632 3.044.974
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche 9.423.961 12.427.086
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito (8.874.329) (9.382.112)
Finanziamenti a clientela 3.668.933 2.947.390
40. Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela 16.765.571 10.821.345
a dedurre: Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito (13.096.638) (7.873.955)
Altre attività finanziarie 22.307.025 18.234.182
20. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto a conto economico c) altre attività finanziarie obbligatoriamente
valutate al fair value
11.359 13.342
30. Attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 321.699 961.773
70. Partecipazioni 3.000 3.000
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) crediti verso banche - Titoli di debito 8.874.329 9.382.112
Attività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) crediti verso clientela - Titoli di debito 13.096.638 7.873.955
Coperture 64.939 8.187
50. Derivati di copertura 36.059 3.314
60. Adeguamento di valore delle attività finanziarie oggetto di copertura generica 28.880 4.873
Attività materiali = voce 80 150.925 16.330
Avviamenti = voce 90. Attività immateriali di cui: avviamento 89.602 89.602
Altre attività immateriali = voce 90 al netto dell'avviamento 37.280 8.705
Attività fiscali = voce 100 23.450 6.714
Altre attività = voce 120 342.284 350.608
Totale dell'attivo 27.996.389 24.713.574

(Importi in migliaia)

Consistenze al
Passivo e patrimonio netto 31/12/2019 31/12/2018
Debiti verso banche 154.653 1.009.774
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato a) debiti verso banche 154.653 1.009.774
Debiti verso clientela 25.912.444 22.269.098
10. Passività finanziarie valutate al costo ammortizzato b) debiti verso clientela 25.912.444 22.269.098
Passività finanziarie di negoziazione = voce 20 3.777 2.221
Coperture 94.950 7.941
40. Derivati di copertura 80.852 5.341
50. Adeguamento di valore delle passività finanziarie oggetto di copertura generica 14.098 2.600
Passività fiscali = voce 60 11.344 12.184
Altre passività 452.345 449.808
80. Altre passività 340.456 335.442
90. Trattamento di fine rapporto 4.810 4.561
100. Fondo rischi ed oneri 107.079 109.805
Patrimonio 1.366.876 962.548
- capitale e riserve 1.079.983 744.420
140. Strumenti di capitale 500.000 200.000
150. Riserve 384.459 355.673
160. Sovrapprezzi di emissione 1.934 1.934
170. Capitale 200.941 200.773
180. Azioni proprie (7.351) (13.960)
- riserve da valutazione 1.002 (9.794)
120. Riserve da valutazione di cui: valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 3.159 (3.410)
120. Riserve da valutazione di cui: utili (perdite) attuariali relativi a piani previdenziail a benefici definiti (2.157) (6.384)
- Risultato netto = voce 200 285.891 227.922
Totale del passivo e del patrimonio netto 27.996.389 24.713.574
(Importi in migliaia)
ESERCIZIO
CONTO ECONOMICO 2019 2018
Interessi netti 281.391 278.702
30. Margine d'interesse 281.391 278.702
Dividendi e altri proventi su partecipazioni 48.301 8.000
70. Dividendi e proventi simili 49.996 8.094
a dedurre: dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione inclusi in voce 70 (48) (52)
a dedurre: dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value inclusi in voce 70 (1.647) (42)
Commissioni nette = voce 60 262.710 273.828
60. Commissioni nette
Risultato negoziazione, coperture e fair value
262.710
44.607
273.828
44.281
80. Risultato netto dell'attività di negoziazione 41.346 43.833
90. Risultato netto dell'attività di copertura (160) 171
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: b) attività finanziarie valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva 727 1.666
110. Risultato netto delle attività e passività valutate al fair value (1.910) (1.500)
+ dividendi e proventi simili su titoli rappresentativi di capitale detenuti per negoziazione (da voce 70) 48 52
+ dividendi e proventi simili su partecipazioni e titoli rappresentativi di capitale obbligatoriamente valutati al fair value (da voce 70) 1.647 42
+ utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati)
Saldo altri proventi/oneri
2.909
956
17
300
200. Altri oneri/proventi di gestione 102.895 94.766
a dedurre: altri proventi di gestione - di cui: recupero di spese (104.068) (96.767)
a dedurre: rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi 2.129 2.301
100. Utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato (non deteriorati) 2.909 17
a dedurre: utili (Perdite) da cessioni o riacquisto di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (non deteriorati) (2.909) (17)
Margine d'intermediazione 637.965 605.111
Spese per il personale (86.067) (84.310)
160. Spese amministrative - a) spese per il personale (86.067) (84.431)
a dedurre: oneri di integrazione - 121
Altre spese amministrative (237.860) (244.009)
160. Spese amministrative - b) altre spese amministrative (253.860) (256.014)
a dedurre: contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS) 18.129 14.306
+ rettifiche di valore su migliorie su beni di terzi (2.129) (2.301)
Recuperi di spesa 104.068 96.767
200. Altri oneri/proventi di gestione - di cui: recupero di spese 104.068 96.767
Rettifiche di valore su immobilizzazioni materiali e immateriali (22.628) (10.370)
180. Rettifiche/riprese di valore su attività materiali (17.232) (5.411)
190. Rettifiche/riprese di valore su attività immateriali (5.396) (4.959)
Costi operativi (242.487) (241.922)
Risultato di gestione 395.478 363.189
Rettifiche nette su crediti e su accantonamenti per garanzie e impegni (1.966) (4.392)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato 5.382 (3.414)
a dedurre: rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito (7.375) (1.380)
130. Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di:b)attività valutate al fair value con impatto sulla redditività
complessiva 2 (114)
a dedurre:Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di:b)attività valutate al fv con impatto sulla redditività complessiva-titoli di debito (2) 114
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri a) per rischio di credito relativo a impegni e garanzie rilasciate
Risultato netto di gestione
27
393.512
402
358.797
Accantonamenti per rischi ed oneri (27.152) (21.380)
170. Accantonamenti netti ai fondi per rischi ed oneri b) altri accantonamenti netti
+ contributi ex-ante Fondo di risoluzione unico (SRF) e Sistemi di garanzia dei depositi (DGS)
(9.023)
(18.129)
(7.074)
(14.306)
Oneri di integrazione - (121)
Profitti netti da investimenti 7.377 1.105
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: a) attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - titoli di debito 7.375 1.380
+ Rettifiche/riprese di valore nette per rischio di credito di: b) attività valutate al fair value con impatto sulla redditività complessiva - titoli di debito 2 (114)
250. Utili (Perdite) da cessione di investimenti - (161)
Risultato lordo dell'operativita' corrente 373.737 338.401
Imposte sul reddito dell'esercizio dell'operatività corrente = voce 270
Risultato netto dell'operativita' corrente
(87.846)
285.891
(110.479)
227.922
Risultato d'esercizio 285.891 227.922

Attestazione

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 497

Attestazione del bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

    1. I sottoscritti, Alessandro Foti, nella sua qualità di Amministratore Delegato e Direttore Generale di FinecoBank S.p.A., e Lorena Pelliciari, nella sua qualità di Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari di FinecoBank S.p.A., attestano, tenuto anche conto di quanto previsto dall'articolo 154-bis, commi 3 e 4, del Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58:
    2. l'adeguatezza in relazione alle caratteristiche dell'impresa, e
    3. l'effettiva applicazione

delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio di esercizio, nel corso del periodo chiuso al 31 dicembre 2019.

    1. La valutazione dell'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio d'esercizio è basata su un modello definito in coerenza con l'"Internal Control - Integrated Framework (CoSO)" e con il "Control Objective for IT and Related Technologies (Cobit)", che rappresentano standard di riferimento per il sistema di controllo interno e per il financial reporting in particolare, generalmente accettati a livello internazionale.
    1. I sottoscritti attestano, inoltre, che
    2. 3.1 il Bilancio d'esercizio:
      • a) è redatto in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
      • b) corrisponde alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;
      • c) è idoneo a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente;

3.2 la Relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti.

Milano, 11febbraio 2020

FinecoBank S.p.A. FinecoBank S.p.A. L'Amministratore Delegato e Il Dirigente Preposto alla redazione Direttore Generale dei documenti contabili societari Alessandro Foti Lorena Pelliciari

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Attestazione relativa al bilancio d'esercizio ai sensi dell'art. 81-ter del Regolamento Consob n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche e integrazioni

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 499

Relazione della Società di Revisione Relazione della Società di Revisione Allegati

500 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Deloitte & Touche S.p.A. Via Tortona, 25 20144 Milano Italia

Tel: +39 02 83322111 Fax: +39 02 83322112 www.deloitte.it

RELAZIONE DELLA SOCIETÀ DI REVISIONE INDIPENDENTE AI SENSI DELL'ART. 14 DEL D.LGS. 27 GENNAIO 2010, N. 39 E DELL'ART. 10 DEL REGOLAMENTO (UE) N. 537/2014

Agli Azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A.

RFI AZIONE SUILI A REVISIONE CONTABILE DEL BILANCIO D'ESERCIZIO

Giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile del bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. (la "Banca"), costituito dallo stato patrimoniale al 31 dicembre 2019, dal conto economico, dal prospetto della redditività complessiva, dal prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal rendiconto finanziario per l'esercizio chiuso a tale data e dalla nota integrativa.

A nostro giudizio, il bilancio d'esercizio fornisce una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria della Banca al 31 dicembre 2019, del risultato economico e dei flussi di cassa per l'esercizio chiuso a tale data in conformità agli International Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D.Lgs. n. 136/15.

Elementi alla base del giudizio

Abbiamo svolto la revisione contabile in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia). Le nostre responsabilità ai sensi di tali principi sono ulteriormente descritte nella sezione Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio della presente relazione. Siamo indipendenti rispetto alla Banca in conformità alle norme e ai principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano alla revisione contabile del bilancio. Riteniamo di aver acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio.

Aspetti chiave della revisione contabile

Gli aspetti chiave della revisione contabile sono quegli aspetti che, secondo il nostro giudizio professionale, sono stati maggiormente significativi nell'ambito della revisione contabile dell'esercizio in esame. Tali aspetti sono stati da noi affrontati nell'ambito della revisione contabile e nella formazione del nostro giudizio sul bilancio d'esercizio nel suo complesso; pertanto su tali aspetti non esprimiamo un giudizio separato.

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Descrizione

della revisione

dell'aspetto chiave

Stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali

Come riportato in nota integrativa, Parte B - Informazioni sullo stato patrimoniale – Sezione 10 del passivo – Fondi per rischi e oneri, la voce 100 "Fondi per rischi e oneri: c) altri fondi per rischi e oneri" al 31 dicembre 2019 include fondi per controversie legali pari a Euro 27,2 milioni che accolgono gli accantonamenti effettuati a fronte di reclami e controversie relativi a danni cagionati alla clientela per illeciti comportamenti da parte dei consulenti finanziari della Banca, di controversie in essere con i consulenti finanziari e di altre vertenze giudiziarie ed extragiudiziarie in corso con la clientela, in relazione all'ordinaria attività bancaria svolta. Tale fondo include, oltre alle spese processuali a carico della Banca in caso di conclusione non favorevole della controversia, la stima delle spese da riconoscere ai legali ed eventuali consulenti tecnici e/o esperti che assistono la Banca nelle controversie in corso nella misura in cui si ritiene che le stesse non saranno rimborsate dalle controparti

Nella Parte E – Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura – Sezione 5 – Rischi operativi della nota integrativa, al paragrafo "Rischi derivanti da pendenze rilevanti", gli Amministratori evidenziano che in relazione ai procedimenti giudiziari pendenti nei confronti della Banca, individualmente non rilevanti, vi è una notevole incertezza circa il possibile esito e l'entità dell'eventuale onere che la Banca potrebbe essere chiamata a sostenere; laddove è possibile stimare in modo attendibile l'entità dell'eventuale onere e lo stesso sia ritenuto probabile, sono stati effettuati accantonamenti nella misura ritenuta congrua date le specifiche circostanze e coerentemente con i principi contabili internazionali, effettuando la miglior stima possibile dell'ammontare che ragionevolmente la Banca dovrà sostenere per adempiere le relative obbligazioni.

Il paragrafo "Rischi ed incertezze legati all'utilizzo di stime" della Parte A – Politiche contabili, A.1 – Parte generale, Sezione 4 – Altri aspetti della nota integrativa riporta l'informativa riguardo la soggettività e la complessità del processo di stima adottato a supporto del valore di iscrizione in bilancio di alcune poste di natura valutativa. Per alcune di esse, tra cui i fondi per rischi e oneri, la complessità e soggettività delle stime è influenzata dall'articolazione delle ipotesi ed assunzioni sottostanti, dalla numerosità e variabilità delle informazioni disponibili e dalle incertezze connesse ai possibili futuri esiti dei procedimenti, controversie e contenziosi.

In relazione alla numerosità dei reclami e delle controversie in essere, sia pure fisiologica rispetto all'operatività tipica della Banca, e alla complessità ed articolazione del processo di stima, considerate le incertezze connesse agli esiti degli stessi, la stima dei fondi rischi e oneri per controversie legali è stata considerata un aspetto chiave della revisione contabile del bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019.

Procedure di
revisione svolte
Le nostre procedure di revisione hanno incluso, tra le altre, le seguenti:
· analisi e comprensione dei controlli rilevanti posti in essere dalla Banca, ai
diversi livelli della sua organizzazione, per l'individuazione, la gestione e il
monitoraqqio dei reclami da clientela e delle controversie legali con la
stessa, in relazione all'operatività bancaria e all'operatività dei consulenti
finanziari di cui la Banca si avvale ·
  • analisi e comprensione del processo seguito dalla Direzione per lo sviluppo delle stime nella determinazione degli stanziamenti, inclusa la stima dei costi previsti in relazione all'attività dei legali esterni, consulenti tecnici e/o esperti della Banca, e valutazione della ragionevolezza dei criteri, metodi e assunzioni utilizzati;
  • svolgimento di periodici incontri con i responsabili delle preposte funzioni della Banca per analisi e discussione dello stato del contenzioso e dei reclami;
  • analisi della documentazione rilevante, tra cui il registro reclami e le relazioni predisposte dalle funzioni di controllo della Banca;
  • · ottenimento ed esame delle risposte alle richieste di informazioni ai legali incaricati dalla Banca;
  • verifica, per una selezione di controversie e reclami e sulla base dei dati e delle informazioni disponibili raccolte ad esito delle procedure di cui sopra, della congruità del relativo accantonamento, inclusivo, per le controversie, delle spese legali come più sopra illustrato, e dell'accuratezza e completezza dei dati utilizzati per la stima.

Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa resa nella nota integrativa rispetto a quanto previsto dai principi contabili di riferimento.

Erogazione, classificazione e valutazione delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per finanziamenti

Descrizione
dell'aspetto chiave
della revisione
Come riportato in nota integrativa, Parte B - Informazioni sullo stato
patrimoniale – Sezione 4 dell'attivo – Attività finanziarie valutate al costo
ammortizzato, e nella relazione sulla gestione, al 31 dicembre 2019 le attività
finanziarie valutate al costo ammortizzato - crediti verso la clientela per
finanziamenti ammontano a Euro 3.669 milioni (esposizione netta,
comprensiva di Euro 25,3 milioni di crediti deteriorati al netto delle relative
rettifiche di valore per Euro 21,8 milioni).
Nell'ambito di tale voce, il portafoglio crediti di finanziamento verso clientela
ordinaria, costituito principalmente da crediti per prestiti personali, mutui,
conti correnti e utilizzo carte di credito, evidenzia complessivamente un
incremento del 24% rispetto all'esercizio precedente, per effetto delle
erogazioni avvenute nel corso del 2019.
Nella nota integrativa, Parte A - Politiche contabili, sono descritti i processi di
classificazione e valutazione delle esposizioni creditizie per i quali la Banca fa
riferimento alla normativa di settore, integrata dalle disposizioni interne che,
secondo quanto previsto dai principi contabili applicabili, disciplinano le regole
di classificazione e trasferimento delle suddette esposizioni nell'ambito delle
diverse categorie di rischio e le relative modalità di valutazione. Nella Parte E –
Informazioni sui rischi e sulle relative politiche di copertura - Sezione 1 -
Rischio di credito sono inoltre illustrate le politiche di gestione del rischio di
credito.
In considerazione della significatività dell'ammontare dei crediti verso la
clientela per finanziamenti iscritti in bilancio e della complessità dei sistemi di
valutazione, gestione e controllo del rischio di credito adottati dalla Banca, che
includono un'articolata attività di classificazione delle esposizioni creditizie e un
processo di valutazione caratterizzato da una rilevante componente
discrezionale, l'erogazione, la classificazione e la valutazione dei crediti in
oggetto sono state considerate un aspetto chiave della revisione contabile del
bilancio d'esercizio della Banca al 31 dicembre 2019.
Procedure di
revisione svolte
Nello svolgimento delle nostre procedure di revisione abbiamo preliminarmente
acquisito una conoscenza del processo creditizio che ha incluso, in particolare,
la rilevazione e la comprensione dei presidi organizzativi e procedurali previsti
dalla normativa interna della Banca e messi in atto dalla stessa con riferimento
a:
· valutazione del merito creditizio finalizzata alla concessione ed erogazione
del credito;
• valutazione e monitoraggio della qualità del credito;
· classificazione e valutazione dei crediti secondo le disposizioni della
normativa di settore e in conformità ai principi contabili applicabili.
Tale attività ha compreso la verifica dell'implementazione dei corrispondenti
processi aziendali e delle relative procedure, nonche, per quanto riguarda i
controlli rilevanti del processo di concessione e erogazione del credito, la verifica
dell'efficacia operativa.
Le procedure di revisione svolte hanno inoltre incluso, tra le altre, le seguenti:
• l'analisi e la comprensione dei sistemi e degli applicativi informatici
utilizzati, anche con il supporto di specialisti informatici appartenenti al
nostro network;
· l'ottenimento e l'esame delle risposte alle richieste di conferma saldi ai
clienti effettuate su base campionaria;
· l'ottenimento e l'analisi della reportistica di monitoraggio predisposta dalle
responsabili funzioni aziendali e unità organizzative coinvolte;
· per i crediti non deteriorati (in stage 1 e stage 2, secondo la classificazione
IFRS 9), la verifica su base campionaria della classificazione secondo il
quadro normativo sull'informativa finanziaria e regolamentare applicabile e
l'esame della ragionevolezza dei criteri di valutazione e delle assunzioni
adottati dalla Banca per la determinazione delle rettifiche di valore;
· per i crediti deteriorati (in stage 3, secondo la classificazione IFRS 9), la
verifica su base campionaria della classificazione e della relativa
valutazione in conformità a quanto disposto dalla normativa di settore e
dai principi contabili applicabili.
Abbiamo infine verificato la completezza e la conformità dell'informativa fornita
nella nota integrativa rispetto a quanto previsto dai principi contabili applicabili

e dalla normativa di riferimento.

Responsabilità degli Amministratori e del Collegio Sindacale per il bilancio d'esercizio

Gli Amministratori sono responsabili per la redazione del bilancio d'esercizio che fornisca una rappresentazione veritiera e corretta in conformità agli International Financial Reporting Standards adottati dall'Unione Europea nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. n. 38/05 e dell'art. 43 del D. Lgs. N. 136/15 e, nei termini previsti dalla legge, per quella parte del controllo interno dagli stessi ritenuta necessaria per consentire la redazione di un bilancio che non contenga errori significativi dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali.

Gli Amministratori sono responsabili per la valutazione della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento e, nella redazione del bilancio d'esercizio, per l'appropriatezza dell'utilizzo del presupposto della continuità aziendale, nonché per una adeguata informativa in materia. Gli Amministratori utilizzano il presupposto della continuità aziendale nella redazione del bilancio d'esercizio a meno che abbiano valutato che sussistono le condizioni per la liquidazione della Banca o per l'interruzione dell'attività o non abbiano alternative realistiche a tali scelte.

Il Collegio Sindacale ha la responsabilità della vigilanza, nei termini previsti dalla legge, sul processo di predisposizione dell'informativa finanziaria della Banca.

Responsabilità della società di revisione per la revisione contabile del bilancio d'esercizio

I nostri obiettivi sono l'acquisizione di una ragionevole sicurezza che il bilancio d'esercizio nel suo complesso non contenga errori significativi, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali, e l'emissione di una relazione di revisione che includa il nostro giudizio. Per ragionevole sicurezza si intende un livello elevato di sicurezza che, tuttavia, non fornisce la garanzia che una revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia) individui sempre un errore significativo, qualora esistente. Gli errori possono derivare da frodi o da comportamenti o eventi non intenzionali e sono considerati significativi qualora ci si possa ragionevolmente attendere che essi, singolarmente o nel loro insieme, siano in grado di influenzare le decisioni economiche prese dagli utilizzatori sulla base del bilancio d'esercizio. Nell'ambito della revisione contabile svolta in conformità ai principi di revisione internazionali (ISA Italia), abbiamo esercitato il giudizio professionale e abbiamo mantenuto lo scetticismo professionale per tutta la durata della revisione contabile. Inoltre:

  • abbiamo identificato e valutato i rischi di errori significativi nel bilancio d'esercizio, dovuti a frodi o a comportamenti o eventi non intenzionali; abbiamo definito e svolto procedure di revisione in risposta a tali rischi; abbiamo acquisito elementi probativi sufficienti ed appropriati su cui basare il nostro giudizio. Il rischio di non individuare un errore significativo dovuto a frodi è più elevato rispetto al rischio di non individuare un errore significativo derivante da comportamenti o eventi non intenzionali, poiché la frode può implicare l'esistenza di collusioni, falsificazioni, omissioni intenzionali, rappresentazioni fuorvianti o forzature del controllo interno;
  • abbiamo acquisito una comprensione del controllo interno rilevante ai fini della revisione contabile allo scopo di definire procedure di revisione appropriate nelle circostanze e non per esprimere un giudizio sull'efficacia del controllo interno della Banca;
  • abbiamo valutato l'appropriatezza dei principi contabili utilizzati nonché la ragionevolezza delle stime contabili effettuate dagli Amministratori, inclusa la relativa informativa;
  • siamo giunti ad una conclusione sull'appropriatezza dell'utilizzo da parte degli Amministratori del presupposto della continuità aziendale e, in base agli elementi probativi acquisiti, sull'eventuale esistenza di una incertezza significativa riguardo a eventi o circostanze che possono far sorgere dubbi significativi sulla capacità della Banca di continuare ad operare come un'entità in funzionamento. In presenza di un'incertezza significativa, siamo tenuti a richiamare l'attenzione nella relazione di revisione sulla relativa informativa di bilancio, ovvero, qualora tale informativa sia inadeguata, a riflettere tale circostanza nella formulazione del nostro giudizio. Le nostre conclusioni sono basate

sugli elementi probativi acquisiti fino alla data della presente relazione. Tuttavia, eventi o circostanze successivi possono comportare che la Banca cessi di operare come un'entità in funzionamento;

• abbiamo valutato la presentazione, la struttura e il contenuto del bilancio d'esercizio nel suo complesso, inclusa l'informativa, e se il bilancio d'esercizio rappresenti le operazioni e gli eventi sottostanti in modo da fornire una corretta rappresentazione.

Abbiamo comunicato ai responsabili delle attività di governance, identificati ad un livello appropriato come richiesto dagli ISA Italia, tra gli altri aspetti, la portata e la tempistica pianificate per la revisione contabile e i risultati significativi emersi, incluse le eventuali carenze significative nel controllo interno identificate nel corso della revisione contabile.

Abbiamo fornito ai responsabili delle attività di governance anche una dichiarazione sul fatto che abbiamo rispettato le norme e i principi in materia di etica e di indipendenza applicabili nell'ordinamento italiano e abbiamo comunicato loro ogni situazione che possa ragionevolmente avere un effetto sulla nostra indipendenza e, ove applicabile, le relative misure di salvaguardia.

Tra gli aspetti comunicati ai responsabili delle attività di governance, abbiamo identificato quelli che sono stati più rilevanti nell'ambito della revisione contabile dell'esercizio in esame, che hanno costituito quindi gli aspetti chiave della revisione. Abbiamo descritto tali aspetti nella relazione di revisione.

Altre informazioni comunicate ai sensi dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014

L'assemblea degli azionisti di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. ci ha conferito in data 16 aprile 2013 l'incarico di revisione legale dei conti della Banca per gli esercizi dal 31 dicembre 2013 al 31 dicembre 2021,

Dichiariamo che non sono stati prestati servizi diversi dalla revisione contabile vietati ai sensi dell'art. 5, par. 1, del Regolamento (UE) 537/2014 e che siamo rimasti indipendenti rispetto alla Banca nell'esecuzione della revisione legale.

Confermiamo che il giudizio sul bilancio d'esercizio espresso nella presente relazione è in linea con quanto indicato nella relazione aggiuntiva destinata al Collegio Sindacale, nella sua funzione di Comitato per il controllo interno e la revisione contabile, predisposta ai sensi dell'art. 11 del citato Regolamento.

RELAZIONE SU ALTRE DISPOSIZIONI DI LEGGE E REGOLAMENTARI

Giudizio ai sensi dell'art. 14, comma 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10 e dell'art. 123-bis, comma 4, del D.Lgs. 58/98

Gli Amministratori di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. sono responsabili per la predisposizione della relazione sulla gestione e della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari della Banca al 31 dicembre 2019, incluse la loro coerenza con il relativo bilancio d'esercizio e la loro conformità alle norme di legge.

Abbiamo svolto le procedure indicate nel principio di revisione (SA Italia) n. 720B al fine di esprimere un giudizio sulla coerenza della relazione e di alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari indicate nell'art. 123-bis, co. 4, del D.Lgs. 58/98, con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2019 e sulla conformità delle stesse alle norme di legge, nonché di rilasciare una dichiarazione su eventuali errori significativi.

A nostro giudizio, la relazione sulla gestione e alcune specifiche informazioni contenute nella relazione sul governo societario e gli assetti proprietari sopra richiamate sono coerenti con il bilancio d'esercizio di FinecoBank Banca Fineco S.p.A. al 31 dicembre 2019 e sono redatte in conformità alle norme di legge.

Con riferimento alla dichiarazione di cui all'art. 14, co. 2, lettera e), del D.Lgs. 39/10, rilasciata sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, non abbiamo nulla da riportare.

DELOITTE & TOUCHE S.p.A.

Paolo Gibello Ribatto Socio

Milano, 6 aprile 2020

Relazione della Società di Revisione

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 509

510 Relazioni e Bilanci 2019 · FinecoBank

Relazione del Collegio Sindacale

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 511

Relazione del Collegio Sindacale

FINECOBANK S.P.A.

Relazione del Collegio Sindacale all'Assemblea dei Soci ai sensi dell'art. 153 T.U.F

Signori Azionisti,

ai sensi dell'art. 153 del D. Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 (TUF), il Collegio Sindacale (il "Collegio") di FinecoBank S.p.A. ("Finecobank" o la "Banca") riferisce sull'attività di vigilanza svolta nel corso dell'esercizio che si è chiuso il 31 dicembre 2019.

Nel corso dell'esercizio 2019 il Collegio Sindacale ha svolto i propri compiti istituzionali nel rispetto del Codice Civile, dei D.Lgs. n.385/1993 (TUB), n.58/1998 (TUF) e n. 39/2010 (Testo unico della revisione legale), delle norme statutarie e delle norme emesse dalle Autorità che esercitano attività di vigilanza e di controllo, tenendo, altresì, in considerazione le Norme di comportamento del Collegio Sindacale emanate dal Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.

Anche in osservanza delle indicazioni espresse dalla CONSOB, fornite con comunicazione n. DEM/ 1025564 del 06 aprile 2001 e successive integrazioni, precisiamo quanto segue.

Organo Amministrativo – Nomina, durata in carica e funzionamento

Il Consiglio di Amministrazione in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2017 e rimarrà in carica fino alla data dell'Assemblea di approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019.

Si ricorda che ai sensi della vigente normativa e del Codice di Autodisciplina delle società quotate, il Consiglio di Amministrazione aveva proceduto, in occasione della riunione del 5 febbraio 2019, previo parere del Comitato Nomine e Sostenibilità (ora Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità), alla verifica annuale della sussistenza del requisito di indipendenza in capo alla maggioranza degli Amministratori, con gli esiti indicati nella Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari pubblicata nel 2019, oltre al mantenimento dei requisiti di onorabilità e professionalità ed il rispetto del divieto di interlocking. Il Collegio Sindacale aveva verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutare l'indipendenza dei propri membri. Per l'anno 2020, in previsione dell'imminente rinnovo delle cariche sociali, la valutazione annuale dei requisiti è stata posticipata ad una riunione successiva alla nomina del nuovo Organo Amministrativo.

Il Consiglio di Amministrazione del 15 gennaio 2020 ha deliberato, ai sensi dell'art. 2386 c.c. e dell'art. 13 dello Statuto, la nomina del Sig. Andrea Zappia quale nuovo Amministratore di FinecoBank, ai fini della reintegrazione del Consiglio, a seguito delle dimissioni rassegnate dal Consigliere Sig.ra Manuela D'Onofrio in data 10 maggio 2019, previo parere positivo del Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità e approvazione del Collegio Sindacale che ha inoltre verificato la corretta applicazione dei criteri e delle procedure adottati dal Consiglio di Amministrazione per valutarne l'indipendenza.

In considerazione del prossimo rinnovo del Consiglio di Amministrazione, FinecoBank, ha approvato un apposito processo per disciplinare la selezione dei candidati alla carica di membro del Consiglio di Amministrazione della Banca da parte dell'organo medesimo, nel rispetto delle regole di Statuto cosi come modificato dall'Assemblea Straordinaria del 18 febbraio 2020.

In ottemperanza a quanto previsto dalle vigenti Disposizioni di Vigilanza per le banche in materia di governo societario, il Consiglio di Amministrazione ha identificato la propria composizione quali-quantitativa ritenuta ottimale per l'efficace assolvimento dei compiti e responsabilità loro affidati dalla legge, dalle disposizioni di vigilanza e dello Statuto.

Il Collegio ha vigilato sulle procedure di presentazione delle liste e di nomina degli Organi di Amministrazione (Comunicazione CONSOB n. DEM/9017893 del 26.2.2009).

Collegio Sindacale – Nomina, durata in carica e funzionamento

Il Collegio Sindacale in carica alla data della presente Relazione è stato nominato dall'Assemblea di FinecoBank dell'11 aprile 2017 e resterà in carica fino all'Assemblea di approvazione del bilancio d'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019.

Il Collegio Sindacale ha valutato, nella riunione del 25 gennaio 2019, l'indipendenza dei propri membri, oltre al possesso dei requisiti di legge e statutari e l'assenza di cause ostative di cui all'articolo 36 del D. L. n. 201/2011.

Analogamente a quanto previsto per il Consiglio di Amministrazione, in considerazione del prossimo rinnovo, per il 2020 la valutazione annuale dei requisiti è posticipata ad una riunione successiva alla nomina del Collegio.

In conformità a quanto richiesto da parte delle Autorità di Vigilanza – in particolare dalla Circolare 285/2013 di Banca d'Italia e come previsto dal regolamento degli Organi aziendali– il Collegio Sindacale ha svolto, in data 7 febbraio 2020, l'autovalutazione sulla propria composizione e sul proprio funzionamento.

Il Collegio di FinecoBank, sebbene la normativa vigente non preveda espressamente un obbligo a carico dell'organo con funzioni di controllo di individuare la prioria composizione quali-quantitativa ottimale, ha ritenuto opportuno procedere all'individuazione del profilo teorico dei candidati alla nomina. Il documento elaborato è stato messo a disposizione degli Azionisti, con pubblicazione sul sito internet della Banca, in tempo utile per poterne tener conto nella scelta dei candidati.

Il Collegio ha, inoltre, vigilato sul rispetto della disciplina relativa all'elezione dell'organo di controllo ai sensi della Comunicazione CONSOB n. DEM/9017893 del 26.2.2009 e dell'articolo 144-sexies, comma 5, del Regolamento Emittenti Consob.

Nel corso dell'esercizio il Collegio si è riunito ventisei volte ed ha partecipato a n. 1 riunione Assembleare, a n. 15 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed a n. 18 riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate. Inoltre, almeno un Sindaco Effettivo ha partecipato alle n. 11 riunioni del Comitato Remunerazione ed alle n. 11 riunioni del Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità.

Adesione della Società al Codice di Autodisciplina e concreta attuazione dello stesso

FinecoBank aderisce al Codice di Autodisciplina delle società quotate ("Codice") e, in ossequio al Codice, all'interno del Consiglio di Amministrazione operano, con funzioni propositive, consultive e di coordinamento, il Comitato Corporate Governance Nomine e Sostenibilità, il Comitato Remunerazione e il Comitato Rischi e Parti correlate. I comitati sono composti da amministratori indipendenti non esecutivi.

Il Collegio ha riscontrato la corretta applicazione delle regole di governo societario espresse nel suddetto Codice di Autodisciplina.

Attività di direzione e coordinamento della Capogruppo

A seguito della cessione da parte della ex Capogruppo Unicredit delle azioni detenute in FinecoBank, a decorrere dall'11 maggio 2019, FinecoBank è iscritta, in qualità di "Capogruppo" del "Gruppo Bancario FinecoBank", nell'Albo dei gruppi bancari (unitamente alla controllata FAM) esercitando quindi attività di direzione e coordinamento sul gruppo ai sensi della vigente normativa.

Osservanza della legge e dello statuto - Principi di corretta amministrazione

Il Collegio ha vigilato sull' osservanza della legge e dell'atto costitutivo e sul rispetto dei principi di corretta amministrazione sia nello svolgimento della propria attività, inclusiva della partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione, dei Comitati Endoconsiliari, sia durante gli incontri con il management e con i Responsabili delle varie Aree e Funzioni della Banca.

La partecipazione alle riunioni del Consiglio di Amministrazione ha consentito di ottenere periodicamente dagli Amministratori informazioni sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico,

patrimoniale e finanziario deliberate nell'esercizio. Sulla base delle informazioni disponibili, il Collegio può ragionevolmente affermare che le operazioni stesse sono conformi alla legge e allo statuo sociale e non sono manifestamente imprudenti, azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Durante le riunioni del Consiglio di Amministrazione, il Collegio ha tra l'altro accertato che i soggetti delegati hanno riferito, ai sensi dell'art. 150, comma 1, del TUF, sulle operazioni compiute in funzione dei poteri loro attribuiti.

La frequenza delle riunioni del Consiglio di Amministrazione, le informazioni fornite nel corso delle riunioni e, in generale, il complesso dei flussi informativi, posti in essere, sono a nostro giudizio esaurienti rispetto agli obblighi di legge e di statuto e dei regolamenti applicabili.

Il Collegio Sindacale ha verificato l'osservanza degli obblighi informativi in materia di informazioni regolamentate, privilegiate o richieste dalle Autorità di vigilanza.

Durante le sedute del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Consiglio di Amministrazione i Sindaci hanno preso visione delle relazioni trimestrali delle Funzioni di controllo della Banca, delle relazioni del Dirigente Preposto e hanno appurato che le relazioni e le informazioni previste dalla normativa di vigilanza sono state rispettate.

In data 12 marzo 2020 il Consiglio di Amministrazione di FinecoBank ha approvato, con riferimento all'esercizio 2019, la Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari ai sensi dell'art. 123-bis del TUF.

Sulla base delle informazioni acquisite il Collegio non è venuto a conoscenza di operazioni in contrasto con i principi di corretta amministrazione o che fossero deliberate e poste in essere non in conformità alla legge o allo Statuto, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, o che fossero manifestatamente imprudenti o azzardate o tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Fatti di rilievo avvenuti dopo la chiusura dell'esercizio

Il Collegio evidenzia, come anche indicato in Nota Integrativa, che a partire dalle prime settimane di gennaio 2020, lo scenario internazionale è stato caratterizzato dalla diffusione del Coronavirus (dapprima in Cina e quindi in altri Paesi), culminata nella dichiarazione dell'esistenza di un fenomeno di emergenza internazionale per la salute pubblica da parte dell'Organizzazione Mondiale della Sanità il 30 gennaio 2020, e dalle conseguenti misure restrittive per il suo contenimento poste in essere da parte delle competenti autorità. Tali circostanze, straordinarie per natura ed estensione, con le relative implicazioni, dirette e indirette, sulla salute pubblica, sulle attività economiche e produttive ed il commercio, suscettibili di ripercuotersi in modo negativo sulla crescita globale e sui mercati finanziari, hanno creato un contesto di generale incertezza, le cui evoluzioni e i relativi impatti, anche nell'Eurozona, non risultano tuttavia al momento prevedibili.

La Banca ha aggiornato il Collegio Sindacale illustrando le iniziative intraprese, evidenziando, con riferimento al business, come gli effetti di questo fenomeno sull'andamento economico-patrimoniale e finanziario del Gruppo, potenzialmente riferibili in via principale al margine di intermediazione e al costo del rischio, non sono ad oggi determinabili e saranno oggetto di costante monitoraggio nel prosieguo dell'esercizio.

Con riferimento al personale, FinecoBank ha previsto la possibilità di effettuare la prestazione lavorativa in modalità agile (smart working) riducendo progressivamente la presenza fisica negli uffici e l'operatività fisica per i consulenti finanziari.

In relazione all'Assemblea annuale, convocata per il giorno 28 aprile 2020, il Collegio rileva che, avuto riguardo alle richiamate norme restrittive assunte dalle Autorità la Banca ha integrato la convocazione dell'Assemblea prevedendo la partecipazione e la rappresentanza in Assemblea esclusivamente tramite il rappresentante designato in linea con le disposizioni straordinarie introdotte dall'art. 106 del DL 17 marzo 2020 n. 18.

Da ultimo si evidenzia che il Consiglio di Amministrazione tenutosi in data odierna, viste le indicazioni delle Autorità di Vigilanza, ha deliberato di revocare la proposta di distribuzione del dividendo, per complessivi euro 195.052.000, formulata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio 2020, e deliberato, quindi, di proporre all'Assemblea di destinare tale importo a Riserva Straordinaria.

Il Consiglio ha inoltre deliberato che convocherà l'Assemblea Ordinaria successivamente al 1 ottobre 2020 per ripresentare la suddetta proposta di distribuzione nel medesimo ammontare già deliberato nel Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio u.s.

Per maggiori dettagli si rinvia alla Nuova Relazione illustrativa per l'Assemblea sui punti 1 e 2 dell'ordine del giorno.

Con tale delibera FinecoBank ha fatto propria l'indicazione di Banca d'Italia che, in linea con l'invito di BCE, ha raccomandato (i) di non pagare i dividendi, ivi inclusa la distribuzione di riserve, e non assumere alcun impegno irrevocabile per il pagamento dei dividendi per gli esercizi finanziari 2019 e 2020 e (ii) di astenersi dal riacquisto di azioni miranti a remunerare gli azionisti.

Operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale

Tra i fatti significativi dell'esercizio il Collegio ricorda la cessione da parte della ex Capogruppo UniCredit, delle azioni detenute in FinecoBank, con conseguente cessazione dell'appartenenza di FinecoBank al gruppo bancario Unicredit a far data dal 10 maggio 2019.

In data 6 maggio 2019 il Consiglio di Amministrazione aveva approvato le azioni e procedure volte ad assicurare a Fineco di poter operare come società pienamente indipendente dal punto di vista regolamentare, di liquidità ed operativo.

L'insieme degli accordi contrattuali stipulati tra la Banca e Unicredit per l'ordinata transizione di quest'ultima al di fuori del Gruppo è descritto nel documento informativo, messo a disposizione del pubblico in data 14 maggio 2019, redatto in conformità all'articolo 5 del Regolamento Consob, adottato con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, nonché delle "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse" adottate dalla Banca.

Tra questi si segnala come, contestualmente al deconsolidamento di FinecoBank dal Gruppo UniCredit, FinecoBank e UniCredit hanno concluso, in data 10 maggio 2019 un contratto (Pledge Agreement) che prevede la concessione da parte di UniCredit di garanzie finanziarie a favore di FinecoBank volte a garantire le esposizioni al rischio rappresentate dalle obbligazioni UniCredit fino a naturale scadenza delle stesse, oltreché le esposizioni al rischio derivanti dai conti correnti intrattenuti con Unicredit, fino a novembre 2019, e dalle garanzie finanziarie rilasciate da FinecoBank a favore dell'Agenzia delle Entrate su richiesta di UniCredit fino a completa estinzione delle stesse.

In data 4 luglio 2019, il Consiglio di Amministrazione ha autorizzato l'emissione, destinata agli investitori qualificati, di uno strumento Additional Tier 1 ("AT1"), denominato in euro, fino ad un importo massimo complessivo di Euro 200 milioni, incrementato poi, con successivo Consiglio, a 300 milioni alla luce delle favorevoli condizioni di mercato.

Ad inizio 2020, la Banca ha raggiunto un accordo con l'Ufficio accordi preventivi e controversie internazionali dell'Agenzia delle Entrate con riferimento all'istanza presentata nel 2015 per l'agevolazione Patent Box: a seguito dell'accordo, il Gruppo ha quindi rilevato nel Bilancio 2019 un beneficio fiscale per il quinquennio 2015-2019 stimato in 21,6 milioni di euro di cui 7,2 milioni di euro relativi al marchio.

Operazioni atipiche o inusuali

La Relazione sulla Gestione, le informazioni ricevute nel corso delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e quelle ricevute dal Presidente e dall'Amministratore Delegato, dal management e dal Revisore legale dei conti non hanno evidenziato l'esistenza di operazioni atipiche e/o inusuali, anche infragruppo o con parti correlate.

Operazioni infragruppo o con parti correlate – Operazioni approvate ai sensi dell'art. 136 del TUB

Le operazioni infragruppo o con parti correlate, di maggior rilievo economico, patrimoniale e finanziario, sono evidenziate nella Relazione sulla Gestione e nell'apposita sezione della Nota Integrativa con l'indicazione delle attività, delle passività e delle garanzie ed impegni in essere al 31 dicembre 2019, distinte per le diverse tipologie di parti correlate ai sensi dello IAS 24.

Il Collegio, nel corso dell'esercizio, ha sempre partecipato alle riunioni del Comitato Rischi e Parti Correlate, che si è riunito per fornire i pareri preventivi e motivati sull'interesse della Banca al compimento delle operazioni con parti correlate e con soggetti collegati in ossequio alle "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse". La vigente versione di tali procedure è stata approvata dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 5 novembre 2019, con i preventivi pareri favorevoli del Comitato Rischi e Parti Correlate e del Collegio Sindacale.

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'osservanza delle regole procedurali adottate dalla Banca nonché sul rispetto delle disposizioni in materia di trasparenza e di informazione al pubblico ed ha verificato che nella Relazione sulla Gestione e nelle note al Bilancio il Consiglio di Amministrazione abbia fornito un'adeguata informativa sulle operazioni con parti correlate in base alla vigente disciplina.

Per l'informativa di dettaglio sulle singole operazioni infragruppo e con parti correlate – operazioni di maggior rilevanza, ordinarie e a condizioni di mercato - si rinvia, oltre a quanto sopra indicato in merito al deconsolidamento dal Gruppo Unicredit, alle apposite sezioni della Relazione sulla Gestione e della Nota Integrativa di Bilancio.

Nel corso del 2019 il Collegio Sindacale, nel rispetto della norma e delle vigenti procedure della Banca, ha espresso voto favorevole in relazione ad un'operazione approvata ai sensi dell'art. 136 del TUB.

Osservazioni sull'adeguatezza della struttura organizzativa

Il Collegio Sindacale ha vigilato sull'adeguatezza della struttura organizzativa e sul suo corretto funzionamento nell'ambito di diversi incontri con i vertici aziendali e con i Responsabili delle varie aree e funzioni; da tale attività di vigilanza non sono emerse significative carenze di natura organizzativa.

In particolare il Collegio, nel corso del 2019, ha vigilato sulle iniziative finalizzate al miglioramento della organizzazione aziendale ed ha preso atto delle modifiche – debitamente approvate dal Consiglio di Amministrazione previo parere, qualora necessario, del Comitato Corporate Governance, Nomine e Sostenibilità, - apportate alle strutture della Direzione Centrale e di Rete, all'Organigramma aziendale recante una chiara identificazione delle funzioni, dei compiti e delle linee di responsabilità - ed al Regolamento interno della Banca.

In particolare, nel corso del mese di aprile 2019 sono state apportate alcune modifiche alla struttura organizzativa della Direzione Global Business e della Direzione Organizzazione e Operations Banca con la creazione di nuove strutture, la ridenominazione di strutture esistenti e la ridistribuzione di alcune attività per una migliore rappresentazione delle stesse.

In seguito, con l'uscita di FinecoBank dal Gruppo Bancario UniCredit e all'iscrizione del Gruppo Bancario FinecoBank all'Albo dei Gruppi Bancari, nel corso del mese di maggio 2019 è stata internalizzata la funzione di revisione interna (Internal audit) in precedenza esternalizzata a UniCredit S.p.A. e nel corso del secondo semestre del 2019 sono state identificate, nell'ambito della Direzione Chief Financial Officer, specifiche strutture per la gestione del bilancio consolidato e delle segnalazioni di vigilanza consolidate; inoltre, sono state costituite le strutture Regulatory Affairs, Procurement Office e la struttura dedicata alla gestione delle segnalazioni di operazioni sospette in ambito antiriciclaggio e alla trasmissione al UIF (Unità di Informazione Finanziaria).

Infine, sono state apportate alcune ulteriori modifiche organizzative nell'ambito della Direzione Global Business, della Direzione Chief Risk Officer, della Direzione Operations Titoli e di Human Resources.

Il Regolamento Interno della Banca – approvato nella sua ultima versione dal Consiglio di Amministrazione in data 12.12.2019 – descrive il modello organizzativo e la struttura in cui lo stesso si articola (organi, department, team). Oltre ai Comitati endoconsiliari, risultano costituiti, quali organi collegiali finalizzati ad assicurare indirizzi unitari e partecipativi e a garantire continuità direzionale, i seguenti Comitati manageriali:

  • Comitato Strategico
  • Comitato di Direzione
  • Comitato Consulenza
  • Internal Control Business Committee
  • Comitato di Business Continuity & Crisis Management
  • Comitato Progetti
  • Comitato Rete
  • Comitato Prodotti
  • Comitato Disciplinare
  • Comitati Private Banking
  • Comitato Tesoreria
  • Comitato ICT & Security
  • Comitato Violazioni per Non Conformità
  • Comitato Manageriale per la Sostenibilità.

Il Collegio ha preso atto del costante recepimento, fino al deconsolidamento, e del grado di attuazione delle Linee Guida emanate dalla ex Capogruppo UniCredit nonché della definizione delle nuove Linee Guida Fineco e delle conseguenti modifiche organizzative attuate dalla Banca.

Il Collegio dà atto del continuo aggiornamento e implementazione, in linea con le vigenti Disposizioni di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 e con le Global Rules interne, del Piano di Continuità Operativa della Banca (Business Continuity Plan) e della avvenuta esecuzione, con esito complessivamente positivo, delle attività di test di Business Continuity e di Disaster Recovery annualmente pianificate.

La Banca nel 2020 dovrà proseguire le attività necessarie per il completamento del Piano di Insourcing definito a seguito dell'uscita dal gruppo UniCredit, provvedendo al conseguente adeguamento di procedure e processi interni, operativi e di controllo.

In conformità alla normativa applicabile ed alla Policy sulle "Esternalizzazioni/Internalizzazioni", la funzione di Revisione Interna ha predisposto la Relazione prevista dalle disposizioni di vigilanza relativa ai controlli svolti sulle funzioni operative importanti o di controllo esternalizzate ed alle eventuali carenze rilevate, Il Collegio ha ricevuto la Relazione annuale che evidenzia un risultato Partially Satisfactory. Detto documento assistito dalle considerazioni del Collegio Sindacale, è stato approvato dal Consiglio di Amministrazione tenutosi in data odierna.

Da ultimo si segnala che la Banca è stata ammessa, dal luglio 2017, al regime di adempimento collaborativo istituito con D.Lgs. n. 128/2015 a cui possono aderire i contribuenti dotati di un sistema di rilevazione misurazione e controllo del rischio fiscale.

Sulla base della documentazione esaminata e delle informazioni ricevute nell'espletamento delle attività di vigilanza, in presenza di un Organigramma e del relativo Regolamento aziendale che dettaglia ruoli e responsabilità delle strutture organizzative, verificati il corretto esercizio del sistema di deleghe rilasciate dal Consiglio di Amministrazione e la definizione, l'applicazione ed il monitoraggio di precise normative aziendali finalizzate allo svolgimento delle attività proprie di ciascuna funzione di FinecoBank, il Collegio Sindacale valuta complessivamente adeguato l'assetto organizzativo della Banca.

Si precisa che a partire da settembre 2019, in seguito all'iter di classificazione svolto dalle Autorità di Vigilanza dopo l'uscita dal Gruppo Unicredit, FinecoBank è ora soggetta alla vigilanza di Banca d'Italia. A novembre 2019 FinecoBank è stata inclusa, su decisione del Consiglio di Vigilanza della BCE, nell'elenco delle Less Significant Istitution (LSI) "High Priority".

Osservazioni sull'adeguatezza del sistema di Controllo Interno

In recepimento di quanto previsto dalla Circolare n. 285, la Banca si è dotata del "Documento degli Organi e delle Funzioni con compiti di Controllo" che definisce il Sistema dei Controlli Interni della Banca con l'analitica individuazione dei compiti e delle responsabilità degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo.

Il Sistema dei controlli interni di FinecoBank si conforma ai principi del Codice di Autodisciplina delle società quotate, alle normative di settore applicabili ed alle best practices.

La Banca ha istituito le funzioni aziendali di controllo permanenti ed indipendenti: i) di conformità alle norme (Compliance); ii) di controllo dei rischi (Risk Management); iii) di revisione interna (Internal Audit).

Per quanto riguarda la controllata FAM, costituita a fine 2017 e divenuta operativa nel mese di luglio 2018, il sistema di controllo prevede lo svolgimento delle attività di Compliance, Risk Management da parte di funzioni interne alla società ed Internal Audit, funzione esternalizzata a PWC.

L'Amministratore Delegato e Direttore Generale è stato designato Amministratore Incaricato di sovrintendere al Sistema di Controllo Interno e di gestione dei Rischi in relazione a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina della Borsa Italiana. In data 11 febbraio 2020 è stato presentato al Consiglio di Amministrazione il documento "2019 Valutazione Manageriale del Sistema di Controllo Interno e Rischi" in cui il CEO della Banca dichiara, alla luce delle analisi eseguite, che il Sistema di Controllo Interno di FinecoBank è "per lo più Soddisfacente", confermando la valutazione espressa a febbraio 2019, in quanto, sebbene presenti alcune aree di miglioramento per le quali sono state definite le opportune azioni correttive, l'insieme dei suoi componenti determina un livello di funzionalità del Sistema di Controllo e Rischi per lo più soddisfacente.

Relativamente alla Rete dei Consulenti Finanziari la struttura organizzativa "Risk Management" coordina anche l'attività del team "Rischi operativi e reputazionali", team che effettua sistematici controlli a distanza mediante gli Indicatori di Rischio, su tutta la Rete dei Consulenti Finanziari, predisponendo specifica reportistica. FinecoBank, inoltre, per gestire e prevenire gli eventuali comportamenti non conformi alla normativa dei propri Consulenti Finanziari, ha adottato una serie di controlli di primo e di secondo livello in capo ad alcune strutture organizzative ed un flusso informativo che accentra, al fine della tempestiva adozione nei confronti del Consulente Finanziario delle azioni ritenute necessarie, tutte le relative informazioni verso la Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete da parte del Risk Management, del referente Compliance, del Servizio Antiriciclaggio e Antiterrorismo, del team Information Security and Fraud Management, degli altri Uffici della Banca e dell'Internal Audit. La Unit Controlli Rete – operante nell'ambito della Direzione Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete – procede semestralmente, in conformità a quanto richiesto dalle Nuove disposizioni di Vigilanza prudenziale per le Banche, alla presentazione al Comitato Rischi e Parti Correlate ed al Consiglio di Amministrazione di apposita Relazione indicante le verifiche effettuate, i risultati emersi, le eventuali criticità e gli interventi rivolti alla loro rimozione, in relazione all'attività dei Consulenti Finanziari.

Internal Audit

Come detto, dopo l'uscita dal Gruppo Unicredit, l'attività di Internal Audit è svolta dalla funzione interna dedicata; precedentemente la funzione era svolta in outsourcing dall'Internal Audit Department di UniCredit S.p.A. Il responsabile dell'Internal Audit della Banca, Sig.ra Patrizia Verdesca, è stata nominata dal Consiglio di Amministrazione del 7 marzo 2017, con decorrenza dal 13 marzo 2017 (previo parere dell'allora Comitato Remunerazioni e Nomine e dell'allora Comitato Audit e Parti Correlate e sentito il Collegio Sindacale) e confermata dal Consiglio del 6 maggio 2019 come responsabile della funzione di Internal Audit.

Si riscontra che le Relazioni trimestrali predisposte dall'Internal Audit per la propria valutazione del Sistema di Controllo Interno - contenenti anche sezioni dedicate alle risultanze dell'attività di Audit svolta sui processi della Banca, sulla Rete dei Consulenti Finanziari, agli Audit Findings nella loro composizione anche temporale - sono state regolarmente presentate al Comitato Rischi e Parti Correlate ed al Consiglio di Amministrazione ed ivi discusse. La relazione al 31.12.2019 fornisce anche informazioni sulla funzione di Internal Audit e sulle attività di audit della controllata Fineco Asset Management DAC.

Nel mese di novembre 2019 il Consiglio di Amministrazione ha approvato, con il parere favorevole del Comitato Rischi e Parti Correlate, sentito il Collegio Sindacale, la modifica del piano annuale 2019.

Il Collegio, nel corso della propria attività, ha monitorato il rispetto del piano di Audit – sia per quanto concerne le strutture centrali ed i processi sia con riferimento alle strutture di Rete - a suo tempo definito, verificandone le tempistiche di effettiva attuazione e le motivazioni a base delle intervenute variazioni.

Nel corso del 2019 sono stati emessi tutti gli audit report previsti dal piano modificato sui processi della Banca, con valutazioni satisfactory e good

Il piano delle verifiche relative alla rete dei consulenti finanziari, che prevedeva lo svolgimento di n. 400 verifiche, è stato completato, con l'emissione di n. 400 audit report nel corso del 2019, di cui nessuno con valutazione poor, n. 21 (5%) con valutazione unsatisfactory e n. 379 (95%) con valutazione satisfactory/good; n. 284 sono stati svolti on site e n. 116 off site.

Nel complesso, il sistema dei controlli interni è stato valutato "mostly satisfactory" dalla funzione di revisione interna.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sull'attività di revisione interna di FinecoBank di cui al Manuale Consob degli obblighi informativi dei soggetti vigilati", elaborata dall'Internal Audit sulla base della propria attività svolta nell'anno 2019, presentata prima al Comitato Rischi e Parti Correlate e successivamente al Consiglio di Amministrazione nella seduta del 12 marzo 2020.

Le analisi svolte hanno nel complesso evidenziato la generale adeguatezza dei presidi definiti a mitigazione dei rischi che caratterizzano il business della Banca, riscontrati con le attività di audit svolte nel corso del 2019 sia sui processi della Banca sia sulla rete dei Consulenti Finanziari (PFA). Vi sono tuttavia alcune azioni correttive in corso, a fronte dei finding evidenziati, in relazione ad alcune aree normative, tra cui Mifid II.

I processi oggetto di audit con riferimento alle attività di controllo di secondo livello svolte nel 2019 dal Risk Management e dalla funzione Compliance sono risultati nel complesso adeguati.

E' inoltre emersa un'adeguata gestione dei sistemi incentivanti del personale dipendente e della rete di vendita, in conformità a quanto definito dalla normativa esterna in materia e dalla Politica Retributiva di Gruppo. A fronte di detta Relazione il Collegio sindacale formulerà le proprie Considerazioni a Consob nei termini previsti.

Il Collegio Sindacale ha esaminato gli Audit Report emessi dall'Internal Audit nel corso del 2019 utilizzando le informazioni ivi contenute per lo svolgimento della propria attività e per monitorare, con particolare attenzione nei confronti dei Responsabili delle Aree organizzative interessate, il recepimento delle raccomandazioni e degli interventi correttivi in essi contenute, con particolare attenzione al rispetto delle scadenze per lo svolgimento delle azioni remediali previste.

Relativamente alla controllata FAM, dall'analisi delle informazioni richieste al CEO ai sensi dell'art. 151, co.2, del TUF e dei risultati di audit, non sono emerse criticità.

Compliance

Il Collegio Sindacale, nel corso dell'esercizio, ha tenuto incontri periodici con il Responsabile Compliance della Banca, per valutare l'attività di pianificazione dei controlli in base ai rischi evidenziati e gli esiti dei controlli di secondo livello svolti, verificando e raccomandando il rispetto delle tempistiche previste nei monitoraggi trimestrali per la chiusura delle azioni correttive di volta in volta individuate e prestando particolare attenzione ai rischi residuali evidenziati in detti monitoraggi.

Il Collegio ha altresì preso atto della "Relazione sulle attività 2019 della funzione Compliance di FinecoBank" dove la Funzione Compliance esprime un giudizio di sintesi "mostly satisfactory" in quanto dalle attività svolte da Compliance nel 2019 non emergono rilevanti criticità. In particolare, la valutazione dei rischi primari di non conformità soggetti a presidio diretto della funzione Compliance, svolta considerando anche le risultanze dei controlli di secondo livello, dei rilievi formulati da Audit e dalle Autorità di Vigilanza, non ha individuato alcuna area normativa con livello di rischio superiore a "Medium". A fine 2018 l'area AML presentava una rischiosità pari a "Significant" ma, in virtù del completamento della maggior parte delle azioni correttive che erano state pianificate, a fine 2019 è stata valutata "Medium". Lo stesso livello di rischiosità è risultato anche per le aree Financial Sanctions, Market Abuse, PRIIPs, MiFID, Anti-Bribery&Corruption, PSD2, Privacy, Payment Accounts, Anti-Usury, Banking Conflicts of Interests, IDD, Consumer Credit & Payment Services, D.lgs.231/01, Distance Marketing of Financial Services, Central Depositories, Short Selling e Major Holding, mentre per le aree Financial Benchmark, EMIR e Antitrust il rischio è stato valutato "Limited".

Le aree sottoposte a presidio indiretto presentano livelli di rischio "Medium" (Segnalazioni Organi di Vigilanza, Esponenti Bancari, D.Lgs. 81/2008, Tax, Legge 68/1999, D.Lgs. 276/2003, Legge 300/1970, Assemblea dei soci) e, in due casi, "Limited" (Gestione ambientale, Business Continuity & Crisis Management).

Il Collegio Sindacale predisporrà le proprie "Osservazioni" che accompagneranno la "Relazione di Compliance" da trasmettersi alla CONSOB entro trenta giorni dall'approvazione del bilancio d'esercizio.

Nel corso del 2019 i risultati dei monitoraggi svolti sono stati presentati al Comitato Rischi e Parti Correlate e al Collegio Sindacale mediante appositi report trimestrali. Alcune attività derivanti da adeguamenti normativi sono ancora in corso di implementazione, anche in considerazione della necessità di adottare nuove applicazioni informatiche.

Data Protection Officer

Il Data Protection Officer (DPO) di FinecoBank ha redatto la "Relazione del Data Protection Officer di FinecoBank S.p.A. - Anno 2019", presentata al Consiglio di Amministrazione del 12 marzo 2020, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale, col fine di riassumere gli esiti delle attività svolte e delle iniziative intraprese dalla Società per proteggere i dati personali trattati e gestirne il rischio di violazione, sui malfunzionamenti accertati e sulle relative azioni correttive adottate, nonché sull'attività formativa del personale, in conformità a quanto richiesto dal Regolamento Generale sulla protezione dei dati (GDPR).

Antiriciclaggio

Con riferimento all'attività svolta dalla Funzione Antiriciclaggio, il Collegio rileva che la Banca ha attivato – ai sensi delle "Disposizioni in materia di organizzazione, procedure e controlli interni volti a prevenire l'utilizzo degli intermediari a fini di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo" emanate da Banca d'Italia il 26 marzo 2019 – i flussi indirizzati agli Organi sociali ed ai vertici aziendali sulla situazione dei presidi aziendali in FinecoBank a prevenzione del rischio di riciclaggio e finanziamento del terrorismo, inclusi i risultati dei controlli di secondo livello.

L'informativa periodica al 31 dicembre, presentata dal responsabile antiriciclaggio nel Consiglio di Amministrazione del 9 marzo 2020, evidenzia gli esiti dei controlli di secondo livello, con alcuni esiti "critical" – derivanti anche dal principio cd. di "tolleranza zero" – per i quali sono state individuate le misure correttive da porre in essere.

Le azioni correttive derivanti dall'audit report "Unsatisfactory" Antiriciclaggio di fine 2018 sono state sostanzialmente completate.

Le percentuali di fruizione dei corsi di formazione obbligatoria a dicembre 2019 si attestavano al 92% per i dipendenti e al 97% per i Consulenti Finanziari.

In relazione alla IV Direttiva AML, si segnala che gli adeguamenti al nuovo Provvedimento di Banca d'Italia del 29/7/2019 sono tuttora in corso; per quanto riguarda l'adeguamento dei questionari AML la data prevista di completamento è fissata al 30 giugno 2020.

A seguito del deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, stante il divieto normativo di attribuire l'incarico di responsabile della Segnalazione di Operazioni Sospette di riciclaggio e finanziamento del terrorismo ("Responsabile SOS") a un soggetto non appartenente al gruppo, è venuta meno la delega in precedenza attribuita al Delegato Territoriale di Gruppo Unicredit. Pertanto, nella seduta del 4 giugno 2019 il Consiglio d'Amministrazione ha proceduto alla nomina del Responsabile SOS interno a Fineco. Il Responsabile SOS opera nel Team Antiriciclaggio all'interno della funzione di Compliance; non ha responsabilità dirette in aree operative della Banca, ne è gerarchicamente dipendente da soggetti appartenenti a tali aree in quanto risponde al responsabile del Team Antiriciclaggio e quindi al Compliance Officer.

Il Collegio dà atto che la Banca, avvalendosi della proroga dei termini concessi da Banca d'Italia per mitigare l'impatto del COVID-19 sul sistema bancario e finanziario italiano, ha rinviato la presentazione dell'autovalutazione svolta dalla Funzione antiriciclaggio (Comunicato Stampa di Banca d'Italia del 20 marzo 2020).

Reclami

Il Collegio Sindacale ha preso, altresì, atto della "Relazione sulla situazione complessiva dei reclami ricevuti da FinecoBank S.p.A. nel 2019", predisposta dalla funzione Compliance, avente ad oggetto sia i reclami riferiti alla prestazione dei servizi di investimento che gli altri reclami.

La Relazione sui reclami annota una riduzione del 27,57% dei reclami ricevuti nel 2019 rispetto al 2018; principalmente dovuta alla significativa riduzione dei reclami relativi ai "Finanziamenti e mutui", per reclami relativi a operazioni di cessione del quinto dello stipendio (CQS), tipologia di rapporti ceduti nel 2008 e non più commercializzati dalla Banca. La principale area di contestazione è quella relativa ai "C/C e Operazioni di Incasso e Pagamento" (n. 1029, pari al 42,94% del totale dei pervenuti), per cui si registra un aumento del 12,82% rispetto al 2018 (n. 912). L'incremento è riferibile ai reclami (n. 134) aventi ad oggetto la modifica

unilaterale in merito ai costi di tenuta del conto corrente comunicata dalla Banca a fine novembre 2019 e in vigore dal 1° febbraio 2020.

Whistleblowing

Si segnala infine che la Banca si è dotata di un sistema interno di segnalazioni da parte dei dipendenti di eventuali irregolarità o violazioni della normativa applicabile e delle procedure interne, garantendo l'anonimato del segnalante (cd. whistleblowing).

La funzione Compliance ha redatto la "Relazione sul sistema interno di segnalazione delle violazioni (c.d. Whistleblowing)", presentata al Consiglio di Amministrazione del 12 marzo 2020, previo esame da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e al Collegio Sindacale; la Relazione illustra sinteticamente le informazioni concernenti le n. 4 segnalazioni pervenute nel corso dell'anno 2019, tutte chiuse nel corso dell'anno senza che fossero accertati illeciti e/o irregolarità e senza pertanto dare luogo a provvedimenti nei confronti dei segnalati.

Organismo di Vigilanza

FinecoBank si avvale di un Organismo appositamente istituito per lo svolgimento delle funzioni di Organismo di Vigilanza di cui al D. Lgs. 231/2001. L'Organismo di Vigilanza è stato nominato con delibera del Consiglio di Amministrazione dell'11 aprile 2017, per la durata di tre anni; successivamente ne è stata modificata la composizione, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 16 ottobre 2017, prevedendo la riduzione da tre a due "membri interni" con l'uscita del Responsabile Internal Audit che continua in ogni caso a partecipare alle riunioni come invitato permanente, e la nomina di un nuovo membro esterno, in sostituzione del Presidente del Collegio Sindacale.

Il Collegio Sindacale ha incontrato nel corso del 2019 l'Organismo di Vigilanza ed ha esaminato la "Relazione informativa dell'attività svolta dall'Organismo di Vigilanza (OdV) ai sensi del D.Lgs. 08 giugno 2001, n. 231, al 31 dicembre 2019". Dalle risultanze delle attività svolte dall'OdV non sono emerse violazioni della normativa di riferimento e si riscontra che, tra l'altro, lo stesso ha

  • (i) proposto un aggiornamento del Modello di FinecoBank in relazione all'uscita di Fineco dal Gruppo Unicredit e a novità in ambito normativo - sottoposto al Consiglio di Amministrazione della Banca nella seduta del 5 novembre 2019, insieme al Regolamento di funzionamento dell'OdV231;
  • (ii) analizzato e approvato il nuovo Protocollo di decisione 231 n. 12 del Team Regulatory Affairs di recente costituzione e le integrazioni alle versioni dei Protocolli n. 2 CRO, n. 4 CFO, n. 6 Global Banking Services, n. 7 Compliance e n. 8 Global Business;
  • (iii) analizzato i flussi ricevuti relativi alle segnalazioni periodiche ed occasionali in merito a comportamenti contrari ai principi di cui al Decreto;
  • (iv) esaminato le risultanze dei controlli effettuati dall'Audit nel corso del 2018 su n. 3 Protocolli di decisione.

Sulla base della documentazione esaminata, delle informazioni ricevute e dei riscontri effettuati nel corso della propria attività di vigilanza, il Collegio Sindacale, pur richiamando l'esistenza di alcuni interventi correttivi in atto, ritiene complessivamente adeguato il Sistema di Controllo Interno.

Osservazioni sull'adeguatezza dei sistemi di gestione del rischio

In FinecoBank risulta istituita ed attiva la funzione di Risk Management avente lo scopo di valutare e monitorare l'adeguatezza dei sistemi di misurazione, di controllo e di gestione dei rischi tipici connaturati allo svolgimento dell'attività bancaria e finanziaria, in particolare il rischio di liquidità, il rischio di credito, il rischio di mercato, il rischio operativo, il rischio di business oltreché il rischio reputazionale ed il rischio informatico.

La funzione CRO ha provveduto, in conformità alle disposizioni di Vigilanza prudenziale, a presentare la "Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo al 31 dicembre 2019" in cui, tra l'altro, vengono dettagliate le attività svolte nel corso del 2019, anche di natura straordinaria principalmente ascrivibili al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, fra cui l'analisi di impatto derivante dall'uscita dal Gruppo UniCredit e la redazione del piano di internalizzazione per la parte di competenza della Direzione CRO, l'analisi e la selezione delle società esterne per la fornitura dei servizi precedentemente erogati da UniCredit e non internalizzati, la stesura del Resoconto ICAAP/ILAAP indirizzato alla Banca d'Italia, la pianificazione del processo di adeguamento normativo interno per il passaggio delle normative del Gruppo UniCredit a quelle di Fineco, l'avvio dello sviluppo delle metodologie interne per il calcolo del Capitale di II Pilastro, l'integrazione del framework di controllo sulla controllata Fineco Asset Management, classificata come Legal Entity "Small" sulla base dei criteri di contribuzione al rischio di Gruppo definiti nella Policy Group Risk Appetite Framework; tale classificazione prevede l'implementazione a livello consolidato del Risk Appetite e del calcolo del Capitale di II Pilastro, esentando la Legal Entity dalla implementazione di un approccio locale

Fra le attività ordinarie si annoverano il monitoraggio del Risk Appetite Framework (RAF), dell'adeguatezza del Capitale Interno della Banca (ICAAP) e dei limiti operativi all'assunzione delle varie tipologie di rischio, il monitoraggio dei rischi dell'attività svolta dalla Banca nelle sue diverse componenti (di credito, di mercato, operativo, di liquidità, di business), nonché la proposta di politiche di mitigazione del rischio ove ritenuto necessario, il reporting trimestrale agli Organi Sociali.

In detta Relazione la funzione di Risk Management evidenzia che nel corso dell'esercizio trascorso i superamenti dei limiti previsti dalle policy approvate sono state gestite tramite i processi di escalation e, come previsto, ne è stata data informativa agli Organi Sociali nella Relazione sulle esposizioni al rischio trimestrale. FinecoBank ha approvato a dicembre 2018 – conformemente alle disposizioni di Banca d'Italia - il documento "2019 FinecoBank Risk Appetite" le cui metriche, inclusive del rischio tasso in relazione alle politiche di copertura, sono state oggetto di valutazione da parte del Comitato Rischi e Parti Correlate, e che è anche finalizzato a verificare la coerenza tra il modello di business, il RAF stesso ed il processo di budget.

Con riferimento ai rischi operativi, a maggio 2019, in seguito al deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, la Banca ha avviato l'iter necessario per passare all'adozione del metodo Standardizzato (TSA); la funzione Internal Audit della Banca ha emesso a ottobre 2019 il report "Operational Risk Management – Metodo Standardizzato" nel quale esprime valutazione complessiva "satisfactory" in merito alla conformità alla normativa esterna del processo di classificazione delle linee di business definito dalla Banca per il calcolo del requisito di fondi propri per il rischio operativo con l'utilizzo del metodo standardizzato.

Nel corso della sua attività il Collegio ha incontrato periodicamente il Chief Risk Office per valutarne, tra l'altro, l'operato ed approfondire le relazioni informative dallo stesso predisposte per gli Organi Aziendali vigilando, anche attraverso la partecipazione alle riunioni del Comitato Rischi e Parti correlate, sull'efficacia, la completezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e del Risk Appetite Framework , in linea con le previsioni del Codice di Autodisciplina e con le disposizioni di vigilanza.

Ha, inoltre vigilato sul processo di internalizzazione del piano di azione ICAAP ed ILAAP, a seguito dell'uscita della Banca dal Gruppo Bancario Unicredit. Il resoconto ICCAP ILAAP per l'anno 2019, in fase di definizione, posto all'ordine del giorno del Consiglio di amministrazione del 7 aprile 2020, sarà quindi trasmesso a Banca d'Italia entro il 30 aprile p.v.

A seguito del deconsolidamento del Gruppo UniCredit FinecoBank ha assunto la qualifica di Capogruppo e, conseguentemente, è tenuta a redigere un Piano di Risanamento.

Il team Regulatory Affairs, a diretto riporto dell'Amministratore Delegato e Direttore Generale, ha definito il Piano che, prima della presentazione all'Internal Control Business Committee, al Comitato Rischi e Parti Correlate, al Collegio Sindacale e al Consiglio di Amministrazione, è stato sottoposto al vaglio dell'Internal Audit che ha espresso un giudizio Mostly Satisfactory. Il Piano di Risanamento sarà trasmesso alla Banca d'Italia entro il 30 di aprile. Il Collegio giudica il sistema di gestione dei rischi complessivamente adeguato alle dimensioni e alle caratteristiche della società.

Attività di vigilanza ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. 39/2010 - Rapporti con la Società di Revisione

Il Collegio Sindacale, identificato dall'art. 19 del D.Lgs 39/2010 nella versione riformulata a seguito della riforma della revisione legale recepita mediante il D.Lgs. 135/2016 quale "Comitato per il controllo interno e per la revisione contabile", ha esercitato il monitoraggio sul processo di informativa finanziaria, sull'attività di revisione legale e sull'l'indipendenza del Revisore legale dei conti, in particolare per quanto riguarda la prestazione di servizi non di revisione.

Il Collegio Sindacale ha esaminato le relazioni di revisione rilasciate in data 6 aprile 2020 dalla Società di Revisione legale Deloitte e Touche S.p.A. ai sensi dell'art. 14 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'art. 10 del Regolamento (UE) 537/2014 sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato del Gruppo al 31 dicembre 2019. In particolare, le relazioni di revisione sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato:

  • esprimono un giudizio senza rilievi sul bilancio d'esercizio e sul bilancio consolidato di FinecoBank, al 31 dicembre 2019 asserendo che i bilanci forniscono una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria, del risultato economico e dei flussi di cassa in conformità agli IFRS adottati dall'Unione Europea, nonché ai provvedimenti emanati in attuazione dell'art. 9 del D.Lgs. 38/2005 e dell'art. 43 del D.Lgs. 136/2015;
  • esprimono un giudizio di coerenza e conformità da cui risulta che la Relazione sulla Gestione che correda il bilancio d'esercizio e il bilancio consolidato al 31 dicembre 2019, così come le specifiche informazioni contenute nella Relazione sul Governo Societario e gli Assetti Proprietari indicate nell'art. 123-bis, comma 4, del TUF, sono coerenti con i suddetti bilanci e sono redatte in conformità alle norme di legge;
  • con riferimento a eventuali errori significativi nella Relazione sulla gestione, dichiarano, sulla base delle conoscenze e della comprensione dell'impresa e del relativo contesto acquisite nel corso dell'attività di revisione, di non avere nulla da riportare.

In data 6 aprile 2020 la Società di Revisione ha inviato al Collegio la Relazione aggiuntiva, ai sensi dell'art. 11 del Regolamento (UE) n. 537/2014, da cui non emergono carenze significative nel sistema di controllo interno in relazione al processo di informativa finanziaria meritevoli di essere portate all'attenzione dei responsabili delle attività di governance. Unitamente alla Relazione Aggiuntiva la Società di Revisione ha fornito al Collegio la dichiarazione sull'indipendenza (articolo 6 del Regolamento UE sopra citato) da cui non emergono situazioni che possono aver compromesso l'indipendenza.

Il Collegio ha tenuto diversi incontri periodici, in conformità all'art. 150, comma 3, del TUF e delle disposizioni portate dal D. Lgs. n. 39/2010, con la Società di Revisione – esaminando il piano delle attività di revisione 2019, verificandone l'adeguatezza, seguendone l'esecuzione e scambiando tempestivamente i dati e le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti - senza che siano stati evidenziati rilievi particolari da dover comunicare, né fatti ritenuti censurabili che abbiano richiesto la formulazione di specifiche segnalazioni ai sensi dell'art. 155, comma 2, del TUF. Nelle Note Integrative è data pubblicità dei corrispettivi di revisione legale dei conti nonché dei corrispettivi per i servizi consentiti diversi dalla revisione prestati nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 a FinecoBank ed alla società controllata dalla Società di revisione e dalle entità della rete cui appartiene la Società di revisione stessa.

Tipologia di servizi Soggetto che ha erogato il servizio Compensi
Revisione Contabile Deloitte & Touche S.p.A. 205.752
Revisione Contabile Deloitte
Ireland LLP
15.000
Servizi di attestazione Deloitte & Touche S.p.A. 229.000
Servizi di attestazione Deloitte Ireland LLP 15.000
Altri Servizi Deloitte & Touche S.p.A 10.000
TOTALE 474.752

Si riportano di seguito tali compensi (al netto di IVA e spese):

(importi in euro)

I Servizi di attestazione si riferiscono allo svolgimento delle procedure finalizzate all'emissione della comfort letter per la BCE ai fini dell'inclusione dell'utile d'esercizio nel calcolo del Capitale di Classe 1 (CET1) della Banca e del Gruppo, alla revisione contabile limitata dei prospetti contabili trimestrali per la determinazione degli utili di periodo ai fini di vigilanza, e alla revisione del prospetto investimenti pubblicitari per credito d'imposta gli altri servizi; si riferiscono allo svolgimento di procedure di verifica concordate sulla segnalazione per la contribuzione al Fondo di risoluzione.

Nel corso del 2019 il Collegio Sindacale ha autorizzato:

  • in data 5 luglio 2019 l'assegnazione dell'incarico per servizi finalizzati all'emissione di una Comfort Letter e di una Bring Down Letter nell'ambito dell'emissione di uno Strumento di Capitale Additional Tier Non-Cumulative Temporary Write-Down Deeply Subordinated Fixed Rate Resettable Notes;

  • in data 22 novembre 2019 l'assegnazione dell'incarico per lo svolgimento dell'esame limitato, secondo quanto previsto dal principio ISAE 3000 revised – Assurance Engagements Other than Audits or Reviews of Historical Financial Information ("ISAE 3000 Revised"), della Dichiarazione Non Finanziaria consolidata di cui al Decreto n. 254/16.

Si precisa che ad ottobre 2019 è stata aggiornata la Circolare per la gestione dei rapporti contrattuali con la Società di revisione incaricata della revisione legale a seguito dell'Uscita dal Gruppo UniCredit

Dichiarazione consolidata di carattere non finanziario ex D.Lgs 254/2016 (DNF)

A seguito del deconsolidamento dal Gruppo UniCredit, dal 2019, Fineco deve redigere per ogni esercizio finanziario la dichiarazione di carattere non finanziario ai sensi dell'art. 2 del D.Lgs. 254/2016.

Al Collegio Sindacale spetta il controllo coerentemente con quanto previsto per il bilancio consolidato relativamente all'adeguatezza del sistema organizzativo, amministrativo, di rendicontazione e di controllo disposto dalla Banca finalizzato a consentire una corretta e completa rappresentazione dell'informativa non finanziaria.

Il Collegio ha vigilato sul processo della rendicontazione non finanziaria e pertanto sul rispetto delle disposizioni di legge in merito a modalità e tempistiche di pubblicazione della DNF sia attraverso incontri periodici con la funzione della Banca che si occupa della gestione del processo di rendicontazione, nel corso dei quali ha ricevuto aggiornamenti sullo stato di avanzamento del processo e sull'implementazione del sistema di raccolta dei dati sia partecipando alle riunioni del Comitato Corporate Governance Nomine e Sostenibilità.

Alla Società di Revisione incaricata della revisione dei conti della Banca spetta la verifica dell'avvenuta approvazione da parte degli Amministratori della dichiarazione non finanziaria.

In esecuzione di specifico incarico conferito alla medesima Società di Revisione spetta, ai sensi dell'art. 3, comma 10, del D. Lgs. 254/16 e dell'art. 5 5 del Regolamento CONSOB n. 20267/2018, la verifica della conformità della DNF a quanto richiesto dal medesimo D.Lgs. 254/16 e dai GRI Sustainability Reporting Standards sulla cui base la DNF è stata predisposta.

La relativa attestazione è stata rilasciata in data 6 aprile 2020.

Attività di vigilanza sul processo di informativa finanziaria - Osservazioni sull'adeguatezza del sistema amministrativo-contabile

Il Collegio Sindacale ha verificato il rispetto della normativa interna inerente il processo che consente al Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e societari ed all'Amministratore Delegato di rilasciare le attestazioni previste dall'art. 154-bis del TUF. Le procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio, del bilancio consolidato e di ogni altra comunicazione finanziaria, sono state predisposte sotto la Responsabilità del Dirigente preposto che, unitamente all'Amministratore Delegato, nella periodica rendicontazione sulle stesse e, da ultimo, nella "Relazione sul sistema dei controlli interni sul financial reporting in ottemperanza alla legge n.262/2005", approvata dal Consiglio di Amministrazione in data 11 febbraio 2020, ne attesta – sulla base dei test di effettiva applicazione dei controlli l'adeguatezza, in relazione alle caratteristiche del Gruppo Fineco e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili per la formazione del Bilancio consolidato e del Bilancio d'Esercizio di FinecoBank al 31 dicembre 2019.Il Dirigente Preposto, nel corso degli incontri con il Collegio Sindacale, non ha segnalato carenze nei processi operativi e di controllo che possano inficiare il suddetto giudizio di adeguatezza e di effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili al fine della corretta rappresentazione economica, patrimoniale e finanziaria dei fatti della gestione in conformità ai principi contabili adottati. Periodicamente il Dirigente Preposto presenta al Consiglio di Amministrazione un aggiornamento dello stato delle attività svolte e lo stato di avanzamento lavori delle attività dirette al miglioramento del Sistema di Controllo Interno relativo all'attività di Financial Reporting.

Nel corso dei periodici incontri finalizzati allo scambio di informazioni, il Revisore legale dei conti non ha segnalato significative criticità del sistema di controllo interno inerente il processo di informativa finanziaria.

Il Collegio prende atto che il Bilancio d'esercizio ed il Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 sono stati redatti in conformità ai principi contabili emanati dall'International Accounting Standards Board, inclusi i relativi documenti interpretativi SIC e IFRIC, omologati dalla Commissione Europea fino al 31 dicembre 2019, come previsto dal Regolamento dell'Unione Europea n. 1606/2002 del 19 luglio 2002 ed applicabile ai bilanci di esercizio che iniziano dall'1 gennaio 2017.

Il bilancio d'esercizio e consolidato al 31 dicembre 2019 risultano composti dallo Stato Patrimoniale, dal Conto economico, dal prospetto della Redditività complessiva, dal Prospetto delle variazioni del patrimonio netto, dal Rendiconto finanziario e dalla Nota integrativa ed è corredato dalla "Relazione sulla gestione" e dall'Attestazione prevista dall'art. 81-ter del Regolamento CONSOB n. 11971 del 14 maggio 1999 e successive modifiche ed integrazioni rilasciata in data 11 febbraio 2020. Il bilancio utilizza, altresì, gli schemi di bilancio e della nota integrativa previsti dalle istruzioni stabilite dalla Banca d'Italia con la Circolare n. 262 del 22.12.2005, successivamente aggiornata e modificata.

Ai sensi del Documento Banca d'Italia/Consob/Isvap n. 4 del 03 marzo 2010 ed alla normativa interna che ha recepito la Legge n. 262/2005, si dà atto che il Consiglio di Amministrazione ha approvato, in via preventiva ed autonoma, rispetto al momento di approvazione del bilancio, la procedura di impairment test dell'avviamento nella seduta dell'11 febbraio 2020. I risultati confermano la sostenibilità del valore dell'avviamento iscritto in bilancio.

Al 31.12.2019 il CET1 Capital ratio (Capitale primario di classe 1/Attività di rischio ponderate) risulta pari al 18,12% così come dettagliato nel documento "Informativa da parte degli Enti ai sensi del Regolamento (UE) 575/2013 al 31 dicembre 2019" pubblicato dalla Banca sul sito internet. Poiché il Consiglio di Amministrazione della Banca ha deliberato di sospendere la proposta di distribuzione di dividendo, FinecoBank, in linea con l'ultimo chiarimento emanato dalla Banca Centrale Europea lo scorso 29 marzo 2020, non dedurrà più, come effettuato fino ad ora, il dividendo dell'esercizio 2019 dal capitale CET1 ai fini prudenziali; il CET1 pro-forma risulterà quindi pari a 24,19%.

Il Collegio Sindacale, alla luce delle informazioni ricevute, della documentazione esaminata e dell'attività svolta, esprime una valutazione di sostanziale adeguatezza del processo di formazione dell'informativa finanziaria.

Osservazioni sulla politica retributiva

Nel corso del 2019, secondo quanto disposto dalle Autorità di Vigilanza in materia di "Politiche e prassi di remunerazione e incentivazione", il Collegio Sindacale ha verificato l'adeguatezza e la rispondenza al quadro normativo delle politiche e delle prassi di remunerazione adottate da FinecoBank ed i relativi processi aziendali.

La Banca ha provveduto a dare esecuzione alla Politica retributiva 2019 e, in data 12 marzo 2020, tenuto conto del parere favorevole del Comitato Remunerazione, ha approvato la "Politica Retributiva di FinecoBank per l'anno 2020", formulata dalla funzione Risorse Umane con il contributo delle funzioni Compliance, Risk Management, CFO e Controlli Rete, Monitoraggio e Servizi Rete, relativamente alle parti la cui descrizione rientra nella competenza delle stesse, ed inclusiva dell'individuazione dei "soggetti più rilevanti", c.d. identified staff, che sarà sottoposta all'approvazione dell'Assemblea. Detto documento dà atto, altresì, della Politica Retributiva applicata agli appartenenti alla rete dei Consulenti Finanziari di FinecoBank, coerentemente con le specificità retributive di questi ultimi. La Politica 2020 recepisce le novità normative relative alla disciplina delle remunerazioni delle società quotate - introdotte dalla Shareholder Rights Directive II e attuate con il Decreto Legislativo 10 maggio 2019, n. 49 che modifica l'art. 123-ter TUF - che modifica il voto dell'Assemblea dei soci sulla Relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, introducendo un voto consultivo sulla sezione della Relazione sui compensi corrisposti, nonché gli aggiornamenti alla normativa sulla Trasparenza in materia Bancaria ("Disposizioni in materia di trasparenza delle operazioni e dei servizi bancari finanziari – Correttezza delle relazioni tra intermediari e clienti" del 19 marzo 2019) relativamente all'adozione di principi ulteriori per la definizione della remunerazione del personale dipendente e dei terzi addetti alla vendita.

La funzione Internal Audit ha effettuato l'annuale verifica del sistema di remunerazione ed incentivazione adottato da FinecoBank e dal Gruppo per la determinazione ed erogazione dei compensi ad esponenti degli Organi Sociali e delle retribuzioni variabili al personale dipendente ed alla rete di vendita, al fine di riscontrarne la conformità alla normativa di vigilanza emanata dalla Banca d'Italia e alla Politica Retributiva definita per il 2019 ed approvata dall'Assemblea dei Soci.

La verifica – i cui risultati sono stati presentati al Comitato Remunerazione del 9 marzo 2020 – si è conclusa con la formulazione di un giudizio "good".

La Politica Retributiva 2020, comprensiva della "Relazione Annuale sulla Remunerazione" e recante in allegato i "Piani retributivi 2020 basati su strumenti finanziari", è stata a tutt'oggi messa a disposizione del pubblico ai sensi del Regolamento CONSOB n. 11971/1999; la Relazione assolve contemporaneamente agli obblighi informativi di cui agli artt. 114-bis e 123-ter del TUF e agli obblighi previsti dalla normativa bancaria.

A seguito delle modifiche in relazione alla destinazione dell'utile di esercizio, come più sopra descritto, il Consiglio tenutosi in data odierna ha apportato una minimale modifica alla Politica Retributiva espungendo il sole riferimento alla distribuzione dei dividendi.

Trattamento delle Informazioni Privilegiate

FinecoBank ha redatto apposita Procedura recante la disciplina relativa al trattamento delle informazioni Privilegiate finalizzate ad evitare che il trattamento delle stesse possa avvenire in modo intempestivo, in forma incompleta o inadeguata.

In conformità alla normativa in vigore, il Consiglio di Amministrazione, da ultimo in data 10 gennaio 2018, ha approvato l'attuale versione del Codice di comportamento in materia di internal dealing per regolare la gestione, il trattamento e la comunicazione delle informazioni relative ad operazioni sulle azioni e sugli strumenti di debito quotati di FinecoBank nonché sui derivati e sugli strumenti finanziari ad essi collegati effettuate dai soggetti rilevanti e dalle persone ad essi strettamente legate.

Denunce ex art. 2408 c.c. – Segnalazioni – Pareri rilasciati ai sensi di legge

Nel corso del 2019 il Collegio non ha ricevuto alcuna denuncia ex art. 2408 del codice civile All'inizio del 2020 il Collegio ha ricevuto, tramite posta elettronica certificata, una denuncia ex 2408 del codice civile che ha analizzato e verificato.

Il Collegio è stato chiamato ad esprimere il proprio parere sulle modifiche alla "Procedure per la gestione delle operazioni con soggetti in conflitto di interesse".

Il Collegio ha espresso le proprie osservazioni sulla "Relazione sulle attività di Revisione Interna", sulla "Relazione annuale sulle esposizioni a rischio del Gruppo al 31.12.2019", sulla Relazione annuale "Outsourcing - Presidi sulle funzioni operative importanti esternalizzate e sui servizi informatici esternalizzati o forniti da terze parti" e formulerà, come richiesto, le proprie considerazioni sulla Relazione annuale sulle attività 2019 della funzione di Compliance.

Si è, inoltre, espresso, in vista delle deliberazioni di competenza del Consiglio di Amministrazione, come richiesto dal Codice di Autodisciplina – art. 7, criterio 7.C.1, in relazione al piano di attività di Internal Audit 2019.

Infine, il Collegio ha approvato la nomina effettuata dal Consiglio di amministrazione in data 15 gennaio 2020 del nuovo consigliere non esecutivo, Sig. Andrea Zappia in sostituzione della Sig.ra Manuela D'Onofrio, dimessasi in data 10 maggio 2019.

Sulla base dell'attività svolta e delle informazioni ottenute non sono state rilevate omissioni, fatti censurabili o irregolarità significative da richiedere la segnalazione alle Autorità di Vigilanza o la menzione nella presente Relazione.

Considerazioni conclusive

Il Collegio Sindacale, sulla base dell'attività di vigilanza esercitata, non ha riscontrato significative irregolarità né omissioni e/o fatti censurabili né è venuto a conoscenza di operazioni non improntate al rispetto dei principi di corretta amministrazione, deliberate e poste in essere non in conformità alla Legge e allo Statuto Sociale, non rispondenti all'interesse di FinecoBank, in contrasto con le delibere assunte dall'Assemblea, manifestamente imprudenti o azzardate, tali da compromettere l'integrità del patrimonio sociale.

Il Collegio Sindacale non ritiene necessario esercitare la facoltà di formulare proposte all'Assemblea ai sensi dell'art. 153, secondo comma, del TUF.

Preso atto dei risultati espressi dal bilancio e del contenuto della "Relazione sulla Gestione", del contenuto dell'attestazione del bilancio d'esercizio e consolidato, sottoscritta dall'Amministratore Delegato e Direttore Generale e dal Dirigente Preposto, e considerato il contenuto delle Relazioni redatte dal Revisore legale dei conti, il Collegio Sindacale non rileva, per quanto di propria competenza, motivi ostativi all'approvazione della proposta di bilancio al 31 dicembre 2019 e di destinazione dell'utile di esercizio come da ultimo formulata dal Consiglio di Amministrazione tenutosi in data odierna. In particolare il Collegio ha preso atto che FinecoBank ha tenuto conto delle Raccomandazioni della Banca Centrale Europea e della Banca d'Italia emesse in data 27 marzo 2020, revocando la proposta di distribuzione del dividendo formulata dal Consiglio di Amministrazione dell'11 febbraio u.s. e deliberandone la destinazione alla Riserva Straordinaria.

Torino, 6 aprile 2020

I Sindaci Elena Spagnol - Presidente

Barbara Aloisi – Sindaco effettivo

Marziano Viozzi – Sindaco effettivo

Relazione del Collegio Sindacale Relazione del Collegio Sindacale

FinecoBank · Relazioni e Bilanci 2019 529

Glossario

Accelerated bookbuilding offering

Procedura con cui vengono cedute ad investitori istituzionali quote societarie particolarmente rilevanti. Questo tipo di operazione è spesso utilizzata dagli azionisti di maggioranza per cedere pacchetti azionari oppure dalla stessa società per reperire velocemente capitali (per acquisizioni o per rifinanziamento del debito).

AMA (Advanced Measurement Approach)

Applicando questa metodologia l'ammontare del requisito di rischio operativo è determinato per mezzo di modelli di calcolo basati su dati di perdita operativa e altri elementi di valutazione raccolti ed elaborati dalla banca. Soglie di accesso e specifici requisiti di idoneità sono previsti per l'utilizzo dei metodi Standardizzato e Avanzati. Per i sistemi AMA i requisiti riguardano, oltre che il sistema di gestione, anche quello di misurazione.

Attività di rischio ponderate

Vedi voce "RWA – Risk Weighted Assets".

Asset under management

Fondi comuni di investimento, gestioni patrimoniali e prodotti assicurativi.

Asset Under Custody

Titoli di stato, obbligazioni ed azioni.

Audit

Processo di controllo sull'attività e sulla contabilità societaria che viene svolto sia da strutture interne (internal audit) che da società di revisione esterne (external audit).

Available financial resources (AFR)

Le AFR sono le risorse che possono essere utilizzate per tutelare la banca dall'insolvenza. Le AFR sono una misura economica che considera le riserve potenziali, gli strumenti di debito ibridi, le riserve IFRS, l'avviamento ed altri asset intangibili, le azioni proprie detenute ed i profitti attesi.

Banking book - Portafoglio bancario

Riferito a strumenti finanziari, in particolare titoli, l'espressione identifica la parte di tali portafogli destinata all'attività "proprietaria".

Bail-in

Misure adottate delle competenti autorità di risoluzione che possono prevedere la conversione di strumenti di debito in azioni o la riduzione del valore delle passività, imponendo perdite ad alcune categorie di creditori ai sensi della BRRD.

Basilea 2

Accordo internazionale sui requisiti patrimoniali delle banche in relazione ai rischi assunti dalle stesse. Tale accordo è stato recepito, a livello nazionale, dalle rispettive autorità di vigilanza competenti, ivi inclusa, con riferimento alla Repubblica Italiana, Banca d'Italia. La nuova regolamentazione prudenziale, entrata in vigore in Italia nel 2008, si basa su tre pilastri.

  • Pillar 1 (primo pilastro): fermo restando l'obiettivo di un livello di capitalizzazione pari all'8% delle esposizioni ponderate per il rischio, è stato delineato un nuovo sistema di regole per la misurazione dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria (di credito, di controparte, di mercato e operativi) che prevede metodologie alternative di calcolo caratterizzate da diversi livelli di complessità con la possibilità di utilizzare, previa autorizzazione dell'Organo di Vigilanza, modelli sviluppati internamente;
  • Pillar 2 (secondo pilastro): prevede che le banche devono dotarsi di processi e strumenti per determinare il livello di capitale interno complessivo (Internal Capital Adequacy Assessment Process - ICAAP) adeguato a fronteggiare tutte le tipologie di rischio, anche diverse da quelle presidiate dal requisito patrimoniale complessivo (primo pilastro), nell'ambito di una valutazione dell'esposizione, attuale e prospettica, che tenga conto delle strategie e dell'evoluzione del contesto di riferimento. All'Autorità di Vigilanza spetta il compito di esaminare il processo ICAAP, formulare un giudizio complessivo ed attivare, ove necessario, le opportune misure correttive;
  • Pillar 3 (terzo pilastro): introduce obblighi di pubblicazione delle informazioni riguardanti l'adeguatezza patrimoniale, l'esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all'identificazione, alla misurazione e alla gestione di tali rischi.

Basilea 3

Accordo internazionale di modifica di Basilea 2 adottato nel dicembre 2010, contenente modifiche alla regolamentazione prudenziale in materia di capitale e liquidità delle banche, con un'entrata in vigore graduale dei nuovi requisiti prudenziali a partire dal 1° gennaio 2014 e fino al 31 dicembre 2019. Tali regole sono state attuate a livello europeo dal "Pacchetto" CRD IV.

Bank Recovery and Resolution Directive o BRRD

Indica la Direttiva approvata dal Parlamento Europeo e dal Consiglio, rispettivamente in data 15 aprile e 6 maggio 2014, concernente l'istituzione di un quadro di risanamento e di risoluzione delle crisi degli enti creditizi e delle imprese di investimento (Bank Recovery and Resolution Directive).

Basis point

Il b.p. o basis point rappresenta lo 0,01% di una determinata quantità, ovvero la centesima parte di un punto percentuale. 100 basis point equivalgono ad un 1%.

Best practice

Comportamento commisurato alle esperienze più significative e/o al miglior livello raggiunto dalle conoscenze riferite ad un certo ambito tecnico/professionale.

Budget

Stato previsionale dell'andamento dei costi e dei ricavi futuri di un'azienda.

Capitale economico

Livello di capitale richiesto a una banca per coprire le perdite che potrebbero verificarsi con un orizzonte di un anno e una certa probabilità o livello di confidenza. Il Capitale Economico è una misura della variabilità della Perdita Attesa del portafoglio e dipende dal livello di diversificazione del portafoglio stesso.

Capitale Interno

Rappresenta l'ammontare di capitale necessario per fronteggiare perdite potenziali ed è necessario per supportare le attività di business e le posizioni detenute. Il Capitale Interno è dato dalla somma del capitale economico, ottenuto tramite aggregazione delle diverse tipologie di rischio, più una riserva per considerare effetti del ciclo e rischio di modello.

Capitale primario di classe 1 o CET 1

La componente primaria di capitale secondo la normativa di Basilea 3, rappresentata principalmente dal capitale ordinario versato, dalle relative riserve sovrapprezzo, dall'utile di periodo, dalle riserve e da altre rettifiche regolamentari, così come previsto dal Regolamento CRR e dalle Disposizioni di Vigilanza.

Capitale aggiuntivo di classe 1 - Additional Tier 1

Strumenti rappresentativi di capitale in linea con le disposizioni del regolamento (UE) n. 575/2013 (CRR) sui requisiti prudenziali per gli enti creditizi e le imprese di investimento, che presentano le seguenti caratteristiche:

  • piena discrezionalità dell'emittente nei pagamenti delle cedole e nei rimborsi, anche anticipati, del capitale residuo;
  • lo strumento è perpetuo o ha una durata pari alla durata dell'entità;
  • conserva la totale discrezionalità dell'emittente relativa alla possibilità di effettuare una rivalutazione del valore nominale dopo il verificarsi di un evento di capitale che ha determinato una svalutazione;
  • non contiene alcuna disposizione che imponga all'emittente di provvedere a pagamenti (clausole obbligatorie) a seguito di eventi reali sotto il diretto controllo delle parti.

Capitale di classe 1 - Tier 1 Capital

Capitale di classe 1 (tier 1) comprende il Capitale primario di Classe 1 (Common Equity Tier 1 - CET1) e il Capitale aggiuntivo di Classe 1 (Additional Tier 1 - AT1).

CDS – Credit Default Swap

Contratto derivato con il quale un soggetto (venditore di protezione) si impegna, a fronte del pagamento di un importo, a corrispondere ad un altro soggetto (acquirente di protezione) un ammontare prefissato, nel caso si verifichi un prestabilito evento connesso al deterioramento del merito creditizio di una terza controparte (reference entity).

CFO

Chief Financial Officer.

CGU – Cash Generating Unit

Un'unità generatrice di flussi finanziari è il più piccolo gruppo identificabile di attività che genera flussi finanziari in entrata che sono ampiamente indipendenti dai flussi finanziari in entrata generati da altre attività o gruppi di attività.

Glossario (SEGUE)

Classe di merito di credito

Classe, che dipende dai rating esterni, che è utilizzata per assegnare le ponderazioni di rischio nell'ambito dell'approccio standard del rischio di credito.

Clausola di Claw back

Azione di restituzione del bonus percepito qualora, successivamente all'erogazione, siano emersi comportamenti dolosi o colposi del dipendente che, se conosciuti al momento dell'erogazione, sarebbero stati tali da non rispettare la valutazione di conformità, ovvero tale erogazione sia stata effettuata in violazione delle disposizioni di legge o regolamentari.

Corporate

Segmento di clientela corrispondente alle imprese di medie e grandi dimensioni.

Cost/Income Ratio

Rapporto tra i costi operativi e il margine di intermediazione. È uno dei principali indicatori dell'efficienza gestionale della banca: minore è il valore espresso da tale indicatore, maggiore l'efficienza della banca.

Costo del rischio/Cost of risk

È il rapporto tra le Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media delle medie degli ultimi quattro trimestri, calcolati come media del saldo di fine trimestre e saldo del fine trimestre precedente). Il perimetro include solo i crediti commerciali. È uno degli indicatori della rischiosità degli attivi della banca: al decrescere di tale indicatore diminuisce la rischiosità degli attivi della banca.

CoR (sistema incentivante)

È il rapporto fra Rettifiche nette su crediti verso clientela degli ultimi 12 mesi e i crediti verso clientela (media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente). Il perimetro delle esposizioni esclude le posizioni derivanti da titoli e anticipazioni ai consulenti finanziari.

Covenant

Il covenant è una clausola, concordata esplicitamente in fase di definizione contrattuale, che riconosce al soggetto finanziatore il diritto di rinegoziare o revocare il credito al verificarsi degli eventi previsti nella clausola stessa, collegando le performance economico-finanziarie del debitore ad eventi risolutivi/modificativi delle condizioni contrattuali (scadenza, tassi, ecc.).

Covered bond

Obbligazioni Bancarie Garantite (OBG) che, oltre alla garanzia della banca emittente, possono usufruire anche della garanzia di un portafoglio di mutui ipotecari od altri prestiti di alta qualità ceduti, per tale scopo, ad un'apposita società veicolo "SPV – Special Purpose Vehicle" (vedi voce).

Credit Quality – EL

EL%= EL/EAD

Rappresenta la perdita attesa come percentuale dell'esposizione in caso di default (EAD) del portafoglio in bonis.

Il perimetro è la clientela del portafoglio in bonis.

CRD (Capital Requirement Directive)

Direttive UE n. 2006/48 e 2006/49, recepite dalla Banca d'Italia con la circolare n. 263/2006 del 27 dicembre 2006 e successivi aggiornamenti. Il "Pacchetto" CRD IV invece abroga le due Direttive citate ed è composta dalla Direttiva UE 2013/36 sull'accesso all'attività degli enti creditizi e sulla vigilanza prudenziale e dal Regolamento UE 575/2013 relativo ai requisiti prudenziali, recepiti dalla Banca d'Italia con la circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 e successivi aggiornamenti.

Crediti deteriorati

I crediti sono sottoposti ad una periodica ricognizione volta ad individuare quelli che, a seguito del verificarsi di eventi occorsi dopo la loro iscrizione (al valore di mercato pari, di norma, all'importo erogato comprensivo dei costi e ricavi di transazione che sono direttamente attribuibili all'erogazione del credito) mostrino oggettive evidenze di una possibile perdita di valore. Rientrano in tale ambito i crediti ai quali è stato attribuito lo status di sofferenze, inadempienze probabili e scaduti, secondo le regole di Banca d'Italia coerenti con la normativa IAS/IFRS (vedi voce).

CRM - Credit Risk Mitigation

Attenuazione del rischio di credito (Credit Risk Mitigation) è un insieme di tecniche, contratti accessori al credito o altri strumenti (ad esempio attività finanziarie, garanzie) che consentono una riduzione dei requisiti di capitale di rischio di credito.

CRO

Chief Risk Officer.

Default

Identifica la condizione di dichiarata impossibilità ad onorare i propri debiti e/o il pagamento dei relativi interessi.

EAD – Exposure At Default

Relativa alle posizioni in o fuori bilancio, è definita come la stima del valore futuro di un'esposizione al momento del default del debitore. Sono legittimate a stimare l'EAD solo le banche che soddisfano i requisiti per l'adozione dell'approccio "IRB – Internal Rating Based" (vedi voce) avanzato. Per le altre è necessario fare riferimento alle stime regolamentari.

EBA European Banking Authority

L'Autorità Bancaria Europea (ABE) è un'autorità indipendente dell'Unione europea (UE), che opera per assicurare un livello di regolamentazione e di vigilanza prudenziale efficace e uniforme nel settore bancario europeo.

ECA

Agenzia per il credito all'esportazione (Export Credit Agency).

ECAI

Agenzia esterna per la valutazione del merito di credito (External Credit Assessment Institution).

ECB (European Central Bank)

Banca Centrale Europea (BCE). La BCE è la Banca Centrale per la moneta unica europea, l'euro.

EL Perdite attese (Expected Losses)

Sono le perdite che si manifestano in media entro un intervallo temporale di un anno su ogni esposizione (o pool di esposizioni).

EPS – Earnings Per Shares (Utile per azione)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni in circolazione al netto delle azioni proprie.

EPS – Earnings Per Shares diluito (Utile per azione diluito)

Indicatore della redditività di una società calcolato dividendo l'utile netto per il numero medio delle azioni diluite in circolazione al netto delle azioni proprie.

Esposizioni non performing

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, le esposizioni non performing sono tutte le esposizioni in bilancio e fuori bilancio per le quali sono soddisfatti i seguenti criteri:

  • esposizioni rilevanti scadute/sconfinante da più di 90 giorni;
  • esposizioni per cui banca giudica improbabile l'integrale adempienza del debitore senza il ricorso ad azioni quali l'escussione delle garanzie, a prescindere dall'esistenza di un ammontare scaduto o dal numero di giorni di scaduto.

Esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate

Esposizioni per cassa, diverse da quelle classificate tra le sofferenze o le inadempienze probabili, che, alla data di riferimento, sono scadute o sconfinanti. Esse rappresentano l'intera esposizione nei confronti di controparti, diverse da quelle classificate nella categoria delle inadempienze probabili e delle sofferenze, che alla data di riferimento presentano crediti scaduti o sconfinanti da oltre 90 giorni nonché i requisiti fissati dalla normativa prudenziale locale per l'inclusione degli stessi nelle "esposizioni scadute" (banche standardizzate) ovvero delle "esposizioni in default" (banche IRB).

EVA – Economic Value Added

L'EVA è un indicatore del valore creato da un'azienda. Esso esprime la capacità dell'impresa di creare valore; è calcolato come differenza tra l'utile netto, escludendo gli oneri straordinari e i relativi effetti fiscali (oneri di integrazione e i profitti netti da investimenti straordinari), e il costo figurativo del capitale allocato; quest'ultimo è stato calcolato sia utilizzando il maggiore tra il capitale regolamentare e il capitale economico assorbito sia utilizzando il patrimonio netto contabile (media dei fine trimestri dell'anno).

Glossario (SEGUE)

Fair value

Corrispettivo al quale, in un mercato di libera concorrenza, un bene può essere scambiato o una passività estinta, tra parti consapevoli e indipendenti.

Fondi propri o Total Capital

I Fondi propri di una banca sono costituiti da una serie di elementi normativamente definiti (al netto degli elementi negativi da dedurre) classificati in base alla qualità patrimoniale e alla capacità di assorbimento delle perdite. Dal 1° gennaio 2014, a seguito dell'entrata in vigore del CRR, i Fondi Propri sono costituiti dalla somma del capitale di classe 1 e del capitale di classe 2.

Forbearance/Esposizioni oggetto di concessione

Ai sensi degli Implementing Technical Standard EBA, si definiscono Forborne le esposizioni a cui sono state estese misure di Forbearance, ossia concessioni nei confronti di un debitore che ha affrontato - oppure che è in procinto di affrontare - difficoltà a rispettare i propri impegni finanziari (financial difficulties).

Funding

Approvvigionamento, sotto varie forme, dei fondi necessari al finanziamento dell'attività aziendale o di particolari operazioni finanziarie.

Futures

Contratti standardizzati con cui le parti si impegnano a scambiarsi, a un prezzo predefinito e a una data futura, valute, valori mobiliari o beni. Tali contratti sono negoziati su mercati regolamentati, dove viene garantita la loro esecuzione.

Goodwill (Avviamento)

Identifica l'avviamento pagato per l'acquisizione di una quota partecipativa, pari alla differenza tra il costo e la corrispondente quota di patrimonio netto, per la parte non attribuibile ad elementi dell'attivo della società acquisita.

Guided products & services

Prodotti e/o servizi della Banca costruiti investendo in OICR selezionati tra quelli distribuiti per ciascuna asset class avendo riguardo ai differenti profili di rischio della clientela, offerti ai clienti della Banca nell'ambito del modello di architettura aperta guidata. Alla data del presente documento, rientrano nella categoria dei guided products il fondo di fondi multicompartimentale "Core Series", "Fondi Core", i Piani individuali di risparmio "PIR" e le polizze Unit Linked "Core Unit", "Advice Unit", "Core Multiramo", "Advice Top Valor", "Old Mutual" e "Best in class", "FAM Evolution", "FAM Target", "Core Pension", "Private Client Insurance" e "GP Private value", mentre rientra nella categoria dei guided services il servizio di consulenza evoluta (in materia di investimenti) "Fineco Advice", "Fineco Stars" e "Fineco Plus".

Guided products & services/AuM

Rapporto fra i Guided products & services (vedi voce) e l'Asset Asset under management (vedi voce).

Guided products & services/TFA

Rapporto fra i Guided products & services e il Total Financial Asset.

Grandi esposizioni

Indica la somma di tutte le esposizioni verso una controparte che sia uguale o superiore al 10% del Capitale ammissibile dell'Emittente, dove: (i) le esposizioni sono la somma delle attività di rischio per cassa e delle operazioni fuori bilancio nei confronti di una controparte, così come definite dalla disciplina sui rischi di credito, senza l'applicazione dei fattori di ponderazione ivi previsti (sono escluse dalle esposizioni le attività di rischio dedotte nella determinazione dei Fondi Propri); (ii) una controparte è un cliente o un gruppo di clienti connessi.

HNWI

High Net Worth Individual, che identificano i clienti Privati con un TFA superiore ad un milione di euro.

IAS/IFRS

Principi contabili internazionali (International AccountingStandards - IAS) emanati dall'International Accounting Standard Board (IASB), ente internazionale di natura privata costituito nell'aprile 2001, al quale partecipano le professioni contabili dei principali Paesi nonché, in qualità di osservatori, l'Unione Europea, lo IOSCO (International Organization of Securities Commissions) e il Comitato di Basilea. Tale ente ha raccolto l'eredità dell'International Accounting Standards Committee (IASC), costituito nel 1973 allo scopo di promuovere l'armonizzazione delle regole per la redazione dei bilanci delle società. Con la trasformazione dello IASC in IASB si è deciso, fra l'altro, di denominare i nuovi principi contabili "International Financial Reporting Standards" (IFRS). A livello internazionale è in corso il tentativo di armonizzazione degli IAS/IFRS con gli "US GAAP – United States Generally Accepted Accounting Principles" (vedi voce).

ICAAP – Internal Capital Adequacy Assessment Process

Vedi voce "Basilea 2 – Pillar 2".

Impairment

Nell'ambito degli "IAS/IFRS" (vedi voce), si riferisce alla perdita di valore di un'attività di bilancio, rilevata nel caso in cui il valore di bilancio sia maggiore del valore recuperabile ossia dell'importo che può essere ottenuto con la vendita o l'utilizzo dell'attività.

Inadempienze probabili ("Unlikely toPay")

Esposizioni per cassa e fuori bilancio, per cui non ricorrono le condizioni per la classificazione del debitore fra le sofferenze e per le quali sussiste una valutazione di improbabilità che, in assenza di azioni quali l'escussione delle garanzie, il debitore sia in grado di adempiere integralmente (in linea capitale e/o interessi) alle sue obbligazioni creditizie. Tale valutazione viene operata indipendentemente dalla presenza di eventuali importi (o rate) scaduti e non pagati. La classificazione tra le inadempienze probabili non è necessariamente legata alla presenza esplicita di anomalie (il mancato rimborso) ma è bensì legata alla sussistenza di elementi indicativi di una situazione di rischio di inadempimento del debitore.

Index linked

Polizze la cui prestazione a scadenza dipende dall'andamento di un parametro di riferimento che può essere un indice azionario, un paniere di titoli o un altro indicatore.

IRB – Internal Rating Based

Metodo per la determinazione dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito nell'ambito del Pillar 1 di Basilea 2 (vedi voce). La disciplina si applica alle esposizioni del portafoglio bancario. Peraltro, nei metodi IRB le ponderazioni di rischio delle attività sono determinate in funzione delle valutazioni interne che le banche effettuano sui debitori (o, in taluni casi, sulle operazioni). Attraverso l'utilizzo dei sistemi basati sui rating interni, le banche determinano l'esposizione ponderata per il rischio. I metodi IRB si distinguono nel metodo di base e avanzato, differenziati in relazione ai parametri di rischio che le banche devono stimare: nel metodo di base le banche utilizzano proprie stime di "PD – Probabilità of Default" e i valori regolamentari per gli altri parametri di rischio; nel metodo avanzato le banche utilizzano proprie stime di "PD– Probabilità of Default", "LGD– Loss Given Default", "CCF – Credit Conversion Factor" e, ove previsto, "M - Maturity" (vedi voci). L'utilizzo dei metodi IRB ai fini del calcolo dei requisiti patrimoniali è subordinato all'autorizzazione della Banca d'Italia.

IRS – Interest RateSwap

Vedi voce "Swap".

Joint venture

Accordo tra due o più imprese per lo svolgimento di una determinata attività economica attraverso, solitamente, la costituzione di una società per azioni.

Ke

Il costo del capitale è la remunerazione minima dell'investimento richiesta dall'azionista. È la somma di un tasso privo di rischio e un differenziale di rendimento che remuneri l'investitore per il rischio di credito e la volatilità del prezzo dell'azione. Il costo del capitale è calcolato utilizzando medie di medio-lungo periodo di parametri di mercato.

KPI - "Key Performance Indicators" - "indicatori di prestazione chiave"

Insieme di indicatori che permettono di misurare le prestazioni di una determinata attività o processo.

Key Risk Indicators

Gli indicatori di rischio sono metriche quantitative che riflettono l'esposizione ai Rischi Operativi di specifici processi o prodotti: il valore espresso da un indicatore dovrebbe essere correlato a variazioni dei livelli di rischio.

LCP

Loss Confirmation Period.

LCR - Liquidity Coverage Ratio

Il Liquidity Coverage Ratio (LCR) è strutturato in modo da assicurare che un ente mantenga un livello adeguato di attività liquide di elevata qualità non vincolate che possano essere convertite in contanti per soddisfare il suo fabbisogno di liquidità nell'arco di 30 giorni di calendario in uno scenario di stress di liquidità particolarmente acuto specificato dalle autorità di vigilanza. L'LCR è definito come rapporto tra lo stock di attività liquide di elevata qualità e il totale dei flussi di cassa in uscita nei successivi 30 giorni di calendario.

Glossario (SEGUE)

Leasing

Contratto con il quale una parte (locatore) trasferisce il diritto di utilizzo di un'attività all'altra parte (locatario) per un periodo di tempo determinato ed in cambio di un corrispettivo.

LGD – Loss Given Default

Valore atteso (eventualmente condizionato a scenari avversi) del rapporto, espresso in termini percentuali, tra la perdita a causa del default e l'importo dell'esposizione al momento del default "EAD- Exposure At Default" (vedi voce).

Marginazione Long e Short

La Marginazione è la modalità di negoziazione che consente all'investitore di poter acquistare (Leva long o acquisto in leva) o vendere (Short Selling o vendita in leva allo scoperto) investendo soltanto una parte della liquidità necessaria.

Master servicing agreement

Tipologia di contratto in forza del quale due o più parti regolano i termini essenziali di successive operazioni e/o di ulteriori contratti da porre in essere tra le stesse in futuro.

Maturity Ladder

Strumento per la gestione ed il monitoraggio della liquidità a breve termine (liquidità operativa) che, attraverso la contrapposizione di attività e passività la cui scadenza è all'interno di ogni singola fascia temporale, consente di evidenziare gli sbilanci (periodali e cumulati) tra i flussi di cassa in entrata ed in uscita e, quindi, di calcolare il saldo netto del fabbisogno (o del surplus) finanziario nell'orizzonte temporale di un anno.

Model Risk Category

Le MRC sono state introdotte a livello di gruppo per caratterizzare più dettagliatamente le tipologie di perdita operativa. Esse infatti sono ottenute dalla combinazione dei sette event type previsti da Basilea II con uno o più prodotti offerti alla clientela.

NSFR - Net Stable Funding Ratio

L'indicatore Net Stable Funding Ratio (NSFR) è strutturato in modo da assicurare che le attività a lungo termine siano finanziate con almeno un importo minimo di passività stabili in relazione ai rispettivi profili di rischio di liquidità. L'NSFR è volto a limitare l'eccessivo ricorso alla raccolta all'ingrosso a breve termine in periodi di abbondante liquidità di mercato e a incoraggiare una migliore valutazione del rischio di liquidità basata su tutte le poste in bilancio e fuori bilancio. L'NSFR è definito come rapporto tra l'ammontare disponibile di provvista stabile e l'ammontare obbligatorio di provvista stabile.

NSFR Adjusted

L'indicatore NSFR Adjusted si basa sul ratio regolamentare NSFR (Net Stable Funding Ratio) ma è rettificato per scadenza (adjusted by bucket) considerando le scadenze rispettivamente superiori a 3 e 5 anni. L'NSFR Adjusted è quindi utilizzato per il monitoraggio e il controllo della situazione di liquidità strutturale sulle scadenze temporali più lunghe (oltre l'anno). L'NSFR è definito come rapporto tra le passività cumulate oltre l'anno e le attività cumulate oltre l'anno.

OICR – Organismi di Investimento Collettivo del Risparmio

La voce comprende gli "OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari" (vedi voce) e gli altri Fondi comuni di investimento (fondi comuni di investimento immobiliare, fondi comuni di investimento chiusi).

OICVM – Organismi di Investimento Collettivo in Valori Mobiliari

La voce comprende i fondi comuni di investimento mobiliare aperti, italiani ed esteri, e le società di investimento a capitale variabile (Sicav). Queste ultime sono società per azioni a capitale variabile aventi per oggetto esclusivo l'investimento collettivo del patrimonio raccolto mediante l'offerta al pubblico di proprie azioni.

Option

Rappresenta il diritto, ma non l'impegno, acquisito col pagamento di un premio, di acquistare (call option) o di vendere (put option) uno strumento finanziario a un prezzo determinato (strike price) oppure entro una data futura determinata (American option/European option).

OTC – Over The Counter

La negoziazione OTC - Over The Counter consiste nello scambio di strumenti finanziari quali azioni, obbligazioni, derivati o merci direttamente fra due controparti. I mercati OTC non hanno contratti e modalità di compravendita standardizzati e non sono legati a una serie di norme (ammissioni, controlli, obblighi informativi, ecc.) che regolamentano i mercati ufficiali.

Payout ratio

Indica la percentuale di utile netto distribuita agli azionisti. Tale quota dipende sostanzialmente dalle esigenze di auto finanziamento della società e dal rendimento atteso degli azionisti.

PD – Probability of Default

Probabilità che una controparte passi allo stato di "default" (vedi voce) entro un orizzonte temporale di un anno.

PMI

Piccole e medie imprese.

Private banking

Servizi finanziari destinati alla clientela privata cosiddetta "di fascia alta" per la gestione globale delle esigenze finanziarie.

Raccolta diretta da clientela

Conti correnti, pronti contro termine passivi e depositi vincolati.

RARORAC - Risk adjusted Return on Risk adjusted Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'EVA (come sopra descritto) e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA) ed esprime in termini percentuali la capacità di creare valore per unità di capitale posto a presidio del rischio.

Ratio Capitale di Classe 1 - Tier 1 Capital Ratio

Indicatore dato dal rapporto tra il Capitale di Classe 1 (vedi voce) della banca e le sue attività ponderate in base al rischio "RWA – Risk Weighted Assets" (vedi voce).

Rating

Valutazione della qualità di una società o delle sue emissioni di titoli di debito sulla base della solidità finanziaria della società stessa e delle sue prospettive. Tale valutazione viene eseguita da agenzie specializzate o dalla banca sulla base di modelli interni.

Rendimento delle attività - ROA

Rapporto tra l'utile netto e il totale attivo di bilancio.

Retail

Segmento di clientela che comprende principalmente i privati, i professionisti, gli esercenti e gli artigiani.

Rischio di credito

Rappresenta il rischio che una variazione inattesa del merito creditizio di una controparte, del valore delle garanzie da questa prestate, o ancora dei margini da essa utilizzati in caso di insolvenza, generi una variazione inattesa nel valore della posizione creditoria della banca.

Rischio di credito di controparte

Rischio che la controparte di una transazione che riguarda strumenti finanziari possa andare in default prima del regolamento di tutti i flussi di cassa concordati.

Rischio di liquidità

Rappresenta il rischio che l'impresa non riesca a far fronte ai propri impegni di pagamento a causa dell'incapacità di smobilizzare attività o di ottenere in modo adeguato fondi dal mercato (funding liquidity risk) ovvero a causa della difficoltà/impossibilità di monetizzare facilmente posizioni in attività finanziarie senza influenzarne in misura significativa e sfavorevole il prezzo per via dell'insufficiente profondità del mercato finanziario o di un suo temporaneo malfunzionamento (market liquidity risk).

Rischio di mercato

Rappresenta l'effetto che variazioni nelle variabili di mercato possono generare sul valore economico del portafoglio, dove quest'ultimo comprende le attività detenute sia nel trading book, ossia nel portafoglio di negoziazione, sia quelle iscritte nel banking book, ovvero l'operatività connessa con la gestione caratteristica della banca commerciale e con le scelte di investimento strategiche.

Glossario (SEGUE)

Rischio operativo

Rappresenta il rischio di perdite dovute ad errori, violazioni, interruzioni, danni causati da processi interni, personale, sistemi o causati da eventi esterni. Tale definizione include il rischio legale e di compliance, ma esclude quello strategico e reputazionale. Ad esempio possono essere definite operative le perdite derivanti da frodi interne o esterne, rapporto di impiego e sicurezza sul lavoro, reclami della clientela, distribuzione dei prodotti, multe e altre sanzioni derivanti da violazioni normative, danni ai beni patrimoniali dell'azienda, interruzioni dell'operatività e disfunzione dei sistemi, gestione dei processi.

Riserva di capitale anticiclica

Riserva di capitale anticiclica costituita da capitale primario di classe 1 ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza, secondo la nozione contenuta negli artt. 128 e 130 della CRD IV, pari ai Risk-Weighted Assets calcolati conformemente all'art. 92, paragrafo 3, del CRR moltiplicati per il coefficiente anticiclico specifico della Società, determinato secondo i criteri previsti dalle Disposizioni di Vigilanza in una misura compresa tra lo 0% e il 2,5%.

Riserva di conservazione del capitale

Secondo la nozione contenuta nell'art. 128 della CRD IV, è una riserva di capitale la cui costituzione è richiesta dalla normativa – come precisato anche dalle Disposizioni di Vigilanza – con l'obiettivo di dotare le banche di un buffer patrimoniale di elevata qualità da utilizzare nei momenti di tensione del mercato per prevenire disfunzioni del sistema bancario ed evitare interruzioni nel processo di erogazione del credito, pari al 2,5% dei Risk-Weighted Assets, calcolati conformemente all'articolo 92, paragrafo 3, del CRR su base individuale e consolidata.

Risk Taking Capacity

Rapporto tra Available Financial Resources e Capitale Interno.

ROAC – Return On Risk Allocated Capital

È un indicatore calcolato come rapporto tra l'utile netto operativo e la media dei trimestri dell'anno del capitale allocato (calcolato con le stesse modalità previste per il calcolo dell'EVA).

ROE

Rapporto fra l'utile netto e il patrimonio netto contabile (esclusi i dividendi e le eventuali erogazioni liberali, per i quali è prevista la distribuzione, e le riserve da valutazione) medio del periodo, calcolato come media del saldo di fine periodo e quello del 31 dicembre precedente.

RWA – Risk Weighted Assets (Attività di rischio ponderate)

Si tratta del valore delle attività per cassa e fuori bilancio ponderate per il rischio in base a differenti fattori di ponderazione in funzione della classe in cui l'esposizione è classificata e della relativa qualità creditizia, ai sensi delle normative bancarie emanate dagli organi di vigilanza per il calcolo del coefficiente di solvibilità.

Sensitivity

Identifica la situazione di maggiore o minore sensibilità con la quale determinate attività o passività reagiscono a variazioni dei tassi o di altri parametri di riferimento.

Sensitivity Analysis

L'analisi di sensitività quantifica la variazione del valore di un portafoglio finanziario derivante da una variazione sfavorevole di fattori di rischio principali (tasso di interesse, tasso di cambio, equity).

Sofferenze

Il complesso delle esposizioni nei confronti di un soggetto in stato di insolvenza (anche non accertato giudizialmente) o in situazioni sostanzialmente equiparabili, indipendentemente dalle eventuali previsioni di perdita formulate dalla banca (es. indipendentemente dalla presenza di garanzie – reali o personali – a copertura delle esposizioni).

SPV –Special Purpose Vehicle

Società veicolo, entità legale (nella forma di società di persone, di capitali, trust ecc.) costituita al fine di perseguire specifici obiettivi, quali l'isolamento del rischio finanziario o l'ottenimento di particolari trattamenti regolamentari e/o fiscali riguardanti determinati portafogli di attività finanziarie. Per tale ragione l'operatività delle SPV è circoscritta attraverso la definizione di una serie di norme finalizzate a limitarne l'ambito di attività. Generalmente le SPV non sono partecipate dalla società per conto della quale sono costituite, ma al contrario il capitale è detenuto da terzi soggetti al fine di assicurare l'assenza di legami partecipativi con lo "Sponsor" (vedi voce). Le SPV sono normalmente strutture Bankruptcy remote, poiché le loro attività patrimoniali non possono essere escusse dai creditori della società per conto della quale sono costituite, anche in caso di insolvenza di quest'ultima.

Swap

Operazioni consistenti, di norma, nello scambio di flussi finanziari tra operatori secondo diverse modalità contrattuali. Nel caso di uno swap di tassi d'interesse ("IRS"), le controparti si scambiano flussi di pagamento indicizzati o meno a tassi d'interesse calcolati su un capitale nozionale di riferimento (ad esempio: una controparte corrisponde un flusso sulla base di un tasso fisso, l'altra sulla base di un tasso variabile). Nel caso di uno swap di valute (currency swap), le controparti si scambiano specifici importi di due diverse valute, restituendoli nel tempo secondo modalità predefinite che possono riguardare sia il capitale (nozionale) sia i flussi dei tassi d'interesse.

Total Financial Asset - TFA

Asset Under Management (vedi voce), Asset Under Custody (vedi voce) e Raccolta diretta da clientela (vedi voce).

Trading book - Portafoglio di negoziazione

Le posizioni detenute a fini di negoziazione sono quelle intenzionalmente destinate a una successiva dismissione a breve termine e/o assunte allo scopo di beneficiare, nel breve termine, di differenze tra prezzi di acquisto e di vendita, o di altre variazioni di prezzo o di tasso d'interesse.

Validazione (interna)

Un'unità esperta, interna ma sufficientemente indipendente giudica l'adeguatezza dei modelli interni per gli scopi interni e regolamentari e emette una conclusione formale circa la loro utilità ed efficacia. Di norma un prerequisito per il processo di validazione da parte delle autorità.

VaR – Value at Risk

Metodo utilizzato per quantificare il livello di rischio. Misura la massima perdita potenziale che con una certa probabilità ci si attende possa essere generata con riferimento a uno specifico orizzonte temporale.

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