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Masi Agricola

Annual Report Apr 9, 2020

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Annual Report

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Sede in VIA MONTELEONE 26 - LOCALITA' GARGAGNAGO 37015 SANT'AMBROGIO DI VALPOLICELLA (VR) Capitale sociale Euro 43.082.549,04 i.v Codice fiscale / P.IVA 03546810239 Rea 345205

Bilancio consolidato al 31 dicembre 2019

0

Organi di amministrazione e controllo 2
AREA DI CONSOLIDAMENTO AL 31 DICEMBRE 2019 3
Relazione sulla Gestione consolidata al 31 dicembre 2019 4
Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata 14
Conto Economico Consolidato Complessivo 15
Rendiconto Finanziario Consolidato 17
Prospetto delle variazioni di patrimonio netto 18
Note esplicative al bilancio consolidato chiuso al 31 dicembre 2019 19
1. Informazioni generali 19
2. Principi di redazione 19
3. Principi di consolidamento 20
4. Criteri di redazione 22
5. Sintesi dei principali principi contabili 27
6. Valutazioni discrezionali e stime contabili significative 46
7. Composizione delle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata e del Conto
Economico consolidato 47
7.1 Attività non correnti 47
7.2 Attività correnti 54
7.3 Patrimonio netto 57
7.4 Passività non correnti 58
7.5 Passività correnti 61
7.6
7.7
Impegni e passività potenziali 63
Conto Economico Consolidato 64
7.8 Legge per il mercato e la concorrenza (Legge 4 agosto 2017, n. 124, comma 125) 70
7.9 La gestione del rischio finanziario 71
7.10 Rapporti con parti correlate 75
7.11 Altre informazioni 76
7.12 Eventi successivi 76

Organi di amministrazione e controllo

CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Sandro Boscaini Presidente e Amministratore Delegato
Federico Girotto Amministratore Delegato
Bruno Boscaini Consigliere con delega alle Attività Industriali
Mario Boscaini Consigliere con delega alla Gestione Assicurativa
Alessandra Boscaini Consigliere
Giacomo Boscaini Consigliere
Cristina Rebonato Consigliere
Enrico Maria Bignami Consigliere Indipendente
Stefano Saccardi Consigliere Indipendente

COLLEGIO SINDACALE

Alessandro Lai Presidente
Umberto Bagnara Sindaco
Francesco Benedetti Sindaco
Claudio Ubini Sindaco supplente
Alberto Castagnetti Sindaco supplente

SOCIETA' DI REVISIONE

EY S.p.A.

NOMAD

Equita SIM S.p.A.

AREA DI CONSOLIDAMENTO AL 31 DICEMBRE 2019

La partecipazione nella società Masi Wine Bar Munich GmbH è stata acquisita in data 18 settembre 2019

Relazione sulla Gestione consolidata al 31 dicembre 2019

PRINCIPALI DATI ECONOMICI, PATRIMONIALI E FINANZIARI CONSOLIDATI

Si presentano di seguito in forma sintetica i principali dati economici e finanziari consolidati.

(in migliaia di euro) Esercizio 2019 % Esercizio 2018 %
Ricavi netti 64.898 100,0% 65.313 100,0%
EBITDA 11.189 17,2% 12.259 18,8%
EBIT 7.264 11,2% 9.219 14,1%
Utile del periodo 4.317 6,7% 7.206 11,0%
(in migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018
Indebitamento finanziario netto 8.673 9.054
Patrimonio netto 128.517 127.213

AREA DI CONSOLIDAMENTO

Le società incluse nel bilancio consolidato sono:

Masi Agricola S.p.A. Capogruppo
Masi Wine Experience S.r.l. Controllata
Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. Controllata
Società Agricola Stra' del Milione S.r.l. Controllata
Possessioni di Serego Alighieri S.r.l. Controllata
Cantina Conti Bossi Fedrigotti S.r.l. Controllata
Canevel Spumanti S.p.A. Controllata
Le Vigne di Canevel Soc. Agr. a r.l. Controllata
Masi Wine Bar Munich GmbH Controllata

I bilanci delle società sono stati consolidati in base al metodo dell'integrazione globale.

Le società appartenenti al gruppo operano principalmente nel settore vitivinicolo.

La capogruppo Masi Agricola S.p.A. svolge la propria attività nelle seguenti unità locali:

  • Sant'Ambrogio di Valpolicella, Via Monteleone n. 26, dove si trova la sede legale, la direzione generale, il settore commerciale e di pubbliche relazioni e le cantine di affinamento;
  • Sant'Ambrogio di Valpolicella, Via Stazione Vecchia n. 472, dove si trova una cantina di affinamento;
  • Marano di Valpolicella, Via Cà de Loi n. 2, dove si trova la sede amministrativa, il settore di vinificazione, la lavorazione del vino e l'imbottigliamento;
  • Negrar, Via San Marco, dove si trova un fruttaio per appassimento delle uve;
  • Negrar, Via Cà Righetto n. 10, dove si trova un fruttaio per appassimento delle uve;
  • Grosseto, località Cinigiano, dove si trova attività viticola e di vinificazione;
  • Rovereto (TN), Via Unione n. 43, dove si trova attività di vinificazione e lavorazione del vino;
  • Oppeano, località Mazzantica dove si trova in outsourcing il magazzino e il settore della logistica;
  • Lazise, Via Cà Nova Delaini 1, dove si trova attività di cantina e un fruttaio per appassimento uve;

  • Livorno, Via delle Colline Livornesi 100, Località Guastigge, Colle Salvetti, dove si trova in outsourcing un magazzino per il prodotto finito.

Il modello di business

Masi Agricola è un'azienda vitivinicola radicata in Valpolicella Classica che produce e distribuisce vini di pregio ancorati ai valori del territorio delle Venezie. Grazie all'utilizzo di uve e metodi autoctoni, e a una continua attività di ricerca e sperimentazione, Masi è oggi uno dei produttori italiani di vini pregiati più conosciuti al mondo. I suoi vini e in particolare i suoi Amaroni sono pluripremiati dalla critica internazionale.

Il modello imprenditoriale del Gruppo coniuga l'alta qualità e l'efficienza con l'attualizzazione di valori e tradizioni del proprio territorio. Il tutto in una visione che porta Masi a contraddistinguersi non solo per il core business, ma anche per la realizzazione di progetti di sperimentazione e ricerca in ambito agricolo e vitivinicolo, per la valorizzazione e la promozione del territorio e del patrimonio culturale delle Venezie.

Il Gruppo può contare su una forte e crescente vocazione internazionale: è presente in quasi 140 Paesi, con una quota di esportazione di circa il 77% del fatturato complessivo.

Il Gruppo Masi ha fatturato nel 2019 circa 65 milioni di euro con un EBITDA margin del 17% circa.

Masi ha una precisa strategia di crescita che si basa su tre pilastri: crescita organica attraverso il rafforzamento nei tanti mercati dove è già protagonista; allargamento dell'offerta di vini legati ai territori e alle tecniche delle Venezie, anche aggregando altre aziende vitivinicole; raggiungimento di un contatto più diretto con il consumatore finale, dando più pregnanti significati al proprio marchio, internazionalmente riconosciuto.

Eventi rilevanti dell'esercizio 2019

La gestione si è sviluppata lungo due direttrici concomitanti: portare avanti quotidianamente il business e al contempo ripensare il futuro sulla base di alcuni fondamentali interventi strategici che la Società sta adottando nell'ambito del percorso di sviluppo del marchio e dell'azienda, con un profondo lavoro di analisi e azioni poste in essere con grande intensità e determinazione.

Le risorse in termini di personale, finanza e focus, sono costi di esercizio, seppure a servizio di progetti che, in molta parte, forniranno un pieno feedback economico-finanziario in esercizi futuri.

In linea generale continuiamo a lavorare seguendo i tre pilastri strategici adottati in occasione della quotazione all'AIM Italia: a) crescita organica; b) crescita per linee esterne; c) Masi Wine Experience.

Per quanto riguarda la crescita organica ci interfacciamo purtroppo nel mercato con la fase di maturità che stanno vivendo a livello internazionale i vini fermi premium, che rappresentano la maggior parte del nostro portfolio. È inoltre in corso da qualche anno un fenomeno generalizzato di consolidamento della distribuzione nei mercati, a livello sia on che offtrade. In generale, il vino italiano che in questo momento è commercialmente favorito è posizionato in fasce prezzo inferiori a quelle in cui si collocano i nostri prodotti, con logiche distributive diverse (es. private label per catene di grande distribuzione, es. prodotti "tattici" creati in ottica di consapevole "instant branding") che sottendono un business model e un'impostazione aziendale che Masi non possiede e che nemmeno intende adottare, preferendo: a) rimanere nel campo delle aziende produttrici integrate "dalla vigna alla bottiglia"; b) rimanere espressiva del suo territorio di riferimento, ovvero le Venezie; c) mantenere un posizionamento di marca e di prezzo premium e ultrapremium.

I quasi 140 Paesi dove i nostri vini sono distribuiti si possono idealmente suddividere in tre cluster:

  • 1) mercati dimensionalmente più importanti per Masi, che registrano una difficoltà di crescita legata alla già significativa posizione competitiva che esprimiamo, abbinata talvolta a diminuito interesse del consumatore e del trade verso le categorie vinicole di nostro riferimento (es. in Nord Europa);
  • 2) mercati in cui il marchio è presente e ben posizionato, ma che per demografia, capacità di spesa della popolazione e attitudine al consumo possono rappresentare nel breve-medio termine più che altro una "vetrina" e (solo in alcuni casi) un terreno di lavoro per sviluppare volumi comunque non enormi nel lungo termine, attagliati per la vocazione globale del nostro marchio;
  • 3) mercati in cui il marchio è presente e ben posizionato, e che per demografia, capacità di spesa della popolazione e attitudine al consumo possono rappresentare nel breve-medio termine un'opportunità in termini di volumi: lì i nostri marchi, e il marchio Masi in primis, dispongono di un potenziale di sviluppo per effetto di una odierna sottoesposizione. A seguito di un approfondito lavoro di studio e mappatura abbiamo identificato come principali la Russia, la Germania e gli USA. In questi tre Paesi abbiamo quindi effettuato tra il 2018 e il 2019 delle azioni strategiche di discontinuità per consentire alla nostra distribuzione di ripartire secondo logiche nuove, tra cui non solo la sostituzione degli importatori precedenti, ma l'individuazione e la condivisione di progetti di medio-lungo termine con aziende diverse, dotate non solo di committment e focus differenziali, ma anche di risorse organizzative, finanziarie e culturali per aggredire i mercati in modo contemporaneo: segmentazione di canale, complementarietà di portafoglio, comunicazione di marca. Il 2020 vede l'inizio di nuovi progetti in Germania, a partire dal 1° gennaio con Eggers & Franke Group, e in USA dal 1° aprile con Santa Margherita USA.

Circa invece la crescita per linee esterne, la strategia si sta concentrando sull'attivare le "linee esterne" intese come estensione di gamma e rappresentate da prodotti sviluppabili internamente, che vanno a integrare la cartavini del Gruppo: in tal senso ad esempio nel 2019 Masi Moxxé Ramato Spumante Brut, Bellovile Vermentino Toscana, Canevel Rosa del Faé Spumante Brut. Importante per Canevel l'acceleratore potenzialmente rappresentato dal metodo Setàge, brandizzato e lanciato sempre nel 2019: quest'ultimo, apposto in etichetta, valorizza verso il trade e il consumatore le consolidate competenze spumantistiche aziendali di Canevel, che si estrinsecano in una vera e propria expertise: una pluralità di fattori a più livelli della catena del valore nel processo di presa di spuma, svolto con particolari accorgimenti, tra cui la lentezza e l'utilizzo di lieviti selezionati, che genera un risultato organolettico molto percettibile in termini di cremosità, sofficità e gradevolezza del perlage, con bollicine sottili ed eleganti come la seta. Il Gruppo Tecnico Masi se ne prende carico, validandolo e sviluppando al contempo progetti di ulteriore approfondimento e continuo miglioramento: si veda tra l'altro il tema del XXXI Seminario Tecnico Masi, tenutosi durante lo scorso Vinitaly con titolo "Vini spumanti: semplici bollicine o biotecnologia?", come anche la creazione all'interno della sede Canevel di una sofisticata cantina sperimentale dotata di mini autoclavi per lo studio della spumantizzazione.

Infine la Masi Wine Experience, il macro-progetto strategico volto a creare un contatto sempre più diretto con il consumatore finale per consentire a quest'ultimo da un lato di potere degustare tutti i prodotti della nostra cartavini, dall'altro di fare esperienza dei valori che stanno alla base del marchio e dell'anima di Masi: nel 2019 è stato siglato l'accordo per aprire nel 2020 il Masi Wine Bar di Monaco di Baviera a Maximilianstrasse, gestito dalla controllata e neocostituita Masi Wine Bar Munich GmbH, e al contempo continuiamo a cercare opportunità per procedere secondo un piano di aperture che possa generare tendenzialmente una nuova location ogni anno.

Dal punto di vista degli investimenti patrimoniali, proseguono i due progetti strategici costituiti dall'ampliamento della storica cantina di Valgatara e dall'edificazione del Masi Visitor Center in adiacenza alla sede di Gargagnago. Anche tali iniziative si collegano ai nostri pilastri strategici e sono coerenti con i nostri valori: la prima per farci rimanere nel campo delle aziende produttrici integrate "dalla vigna alla bottiglia", la seconda è funzionale alla Masi Wine Experience e inoltre assolve a una necessità di razionalizzazione di sedi e conseguentemente di gestione.

In sintesi, la strategia rimane incentrata sulla valorizzazione delle peculiarità del marchio, dell'azienda e della sua storia, delle sinergie sviluppabili all'interno del Gruppo. Pertanto: posizionamento premium, forte radicamento

territoriale, prodotto inteso sempre anche come espressione qualificata di un footprint vitivinicolo, valorizzazione del family heritage, catena del valore integrata, ma flessibile, ricerca di un presidio incisivo di quattro canali: ontrade, offtrade, B2B, B2C.

Altri fatti di rilievo del periodo

Anche nel 2019 i vini Masi hanno ricevuto una molteplicità di attestazioni e punteggi d'eccezione dalle principali autorità di rating internazionali: poche altre aziende produttrici italiane godono di un simile ricco palmarès. In questa sede menzioniamo: Wine Spectator, con 91/100 all'Amarone Costasera 2013; Wine Enthusiast (94 punti all'Amarone Riserva di Costasera 2012 e al cru della Cantina Privata Boscaini Campolongo di Torbe 2011, 93 punti all'Amarone Costasera 2013, 92 punti al cru della Cantina Privata Boscaini Mazzano 2011 e 91 punti al Vaio Armaron Serego Alighieri 2012); Wine & Spirits, con 95 punti al Campolongo di Torbe 2011, 94 al Mazzano 2011, 93 al Costasera 2013, 92 al Riserva di Costasera 2012, 91 al Vaio Armaron; James Suckling, con 95 punti a Costasera 2015 e a Riserva di Costasera 2013, 93 punti a Brolo di Campofiorin 2015, 92 punti a Campofiorin 2016, 96 punti a Serego Alighieri Vaio Armaron 2013, 93 punti a Montepiazzo 2016, 92 punti a Poderi Bellovile Rosso 2016, 91 punti a Poderi Bellovile Vermentino 2018; Gambero Rosso, con 3 Bicchieri all'Amarone cru Campolongo di Torbe 2012 e Canevel Vigneto del Faè 2018.

Dopo l'annuncio dell'elezione di Milano-Cortina come sedi dei Giochi Olimpici Invernali 2026, il Masi Wine Bar "Al Druscié" si appresta a proseguire il successo della prima stagione e a diventare sempre più punto di riferimento della scena ampezzana. Il comprensorio sciistico di Tofana – Freccia nel Cielo, all'interno del quale è ubicato il Masi Wine Bar "Al Druscié", comprende infatti la famosa pista Col Druscié A, conosciuta a livello mondiale dalle Olimpiadi del 1956 e ora nuovamente "regina" in vista delle Olimpiadi Milano Cortina 2026.

Il recente riconoscimento di Patrimonio dell'Unesco alle Colline di Conegliano e Valdobbiadene costituisce, oltre che un successo importante per tutta la regione Veneto, un evento di rilevanza per il Gruppo Masi e per Canevel in particolare, sia poiché la "qualificazione" riguarda il territorio e per relationem anche i suoi prodotti vinicoli, sia perché l'anno scorso è stata attivata una location Masi Wine Experience anche presso Canevel, con un wine shop e con un programma di visite guidate della cantina, dei vigneti e del circostante territorio.

Si sono compiuti infine 10 anni di attività di filiera con il "Progetto Uve di Qualità" del Gruppo Tecnico Masi, che dal 2009 definisce e struttura il rapporto fra l'azienda e i suoi viticoltori conferenti di uve. Masi, che produce gran parte delle uve in vigneti di proprietà o gestiti, non si rivolge al mercato per l'approvvigionamento delle uve, ma stabilisce con i propri viticoltori conferenti un rapporto pluriennale di condivisione di pratiche e valori: prima di tutto quello della sostenibilità, applicando i concetti del Masi Green. Un modello virtuoso che vede coinvolti in pari grado viticoltori e azienda e che si esplica sia nei vigneti dei conferenti che in quelli a gestione diretta. Alla base del progetto un'esperta consulenza che si avvale di visite programmate ai vigneti, di incontri periodici e di un bollettino atto a trasferire, con la tempestività richiesta, suggerimenti di interventi in vigna. Stato sanitario, fertilità e produttività sono regolarmente monitorati, come pure il checkup delle attrezzature e le verifiche della conformità alle normative vigenti e alle richieste aziendali.

Commenti ai dati di bilancio

Principi contabili di nuova o recente applicazione

Prima di esaminare i dati economici, patrimoniali e finanziari consolidati dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 va premesso che gli stessi risultano influenzati in misura visibile dagli elementi extragestionali di seguito descritti:

a) a seguito dell'incremento registrato di recente dall'indice di inflazione in Argentina, attestatosi a oltre il 100% su base cumulativa triennale, dal secondo semestre 2018 il Gruppo è stato portato ad applicare lo IAS 29 "Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate" in relazione alla controllata argentina Masi

Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. In pratica, al fine di riflettere in bilancio la perdita di potere di acquisto della moneta funzionale locale, le poste non monetarie e le poste del patrimonio netto sono rimisurate applicando un indice di inflazione espressivo del generale andamento dei prezzi nel periodo di iperinflazione;

b) il bilancio consolidato 2019 ha visto l'applicazione – come è d'obbligo a partire dagli esercizi che hanno inizio a partire dal 1° gennaio 2019 - del principio contabile internazionale IFRS 16, che stabilisce i criteri per la rilevazione, la misurazione, la presentazione e l'informativa dei contratti di locazione e richiede ai locatari di contabilizzare tutti i contratti di leasing/locazione seguendo un unico modello contabile. In quest'ottica, alla data di inizio di una locazione, il locatario rileverà un'attività (tra le immobilizzazioni) che rappresenta il diritto di utilizzare il relativo asset durante la durata contrattuale, cioè il c.d. diritto d'uso, e al contempo una passività finanziaria relativa alla somma dei canoni di affitto attualizzati. Il locatario è tenuto a rilevare a conto economico gli interessi passivi figurativi sulla passività per il leasing e gli ammortamenti figurativi sul diritto d'uso. Viceversa, rispetto al regime contabile precedente, non vengono imputati a conto economico i canoni di periodo di locazione. Come risulta dallo schema di stato patrimoniale, l'applicazione dell'IFRS 16 al 31 dicembre 2019 ha generato un ammontare di "Attività per diritti d'uso" pari a euro 10.858 migliaia e un ammontare di "Passività per diritti d'uso" pari a euro 10.976 migliaia. L'impatto prodotto a carico del conto economico 2019 dall'applicazione dei suddetti IAS 29 e IFRS 16 risulta pari a:

(in migliaia di euro) IAS 29 IFRS 16 Totale
EBITDA (31) 964 933
EBIT (119) 59 (60)
Risultato ante imposte (222) (116) (338)

Analisi dei ricavi consolidati

Ripartizione delle vendite per area geografica (in migliaia di euro):

Esercizio Esercizio
(migliaia di euro) 2019 % 2018 % Delta Delta %
Italia 14.741 22,7% 14.272 21,9% 469 3,3%
Altri paesi europei 25.820 39,8% 26.681 40,9% (861) (3,2)%
Americhe 22.202 34,2% 22.556 34,5% (354) (1,6)%
Resto del Mondo 2.135 3,3% 1.804 2,8% 330 18,3%
Ricavi delle vendite e delle prestazioni 64.898 100,0% 65.313 100,0% (414) (0,6)%

I ricavi diminuiscono complessivamente dello 0,6%. L'Italia continua la crescita, come sempre fatto negli ultimi esercizi, con un +3,3%. Ottimo incremento del Resto del Mondo (registrato essenzialmente in Far East) per oltre il 18%. In calo l'Europa con un -3,2%, anche per effetto valutario sfavorevole in Scandinavia e per una diminuzione delle vendite nel canale Travel Retail. Le Americhe decrementano del -1,6%, a causa sia dei minori acquisti da parte dell'importatore disdettato negli Stati Uniti che di un confronto sfavorevole relativamente a due Paesi del Centro-Sud America in cui nel 2018 si sono verificate grosse spedizioni non ricorrenti.

Confronto dei ricavi 2018-2019 riclassificati secondo il posizionamento commerciale del prodotto (in percentuale)1 :

Esercizio 2019 Esercizio 2018
Top Wines 24,4% 24,9%
Premium Wines 48,3% 51,2%
Classic Wines 27,3% 23,9%

È confermata la vocazione premium del Gruppo Masi.

La solvibilità della clientela e l'incasso del credito non hanno dimostrato particolari criticità e sono rimasti in linea con gli esercizi precedenti.

Esaminando l'aspetto della stagionalità occorre ricordare che negli ultimi esercizi la maggioranza dei ricavi è stata realizzata nel secondo semestre.

Analisi dei risultati operativi e netti consolidati

(migliaia di euro) Esercizio 2019 % sui ricavi Esercizio 2018 % sui ricavi
Ricavi 64.898 100,0% 65.313 100,0%
Costo di acquisto e produzione del venduto (22.794) (35,1%) (22.141) (33,9%)
Margine Industriale lordo 42.105 64,9% 43.171 66,1%
Costi per servizi (23.083) (35,6%) (23.689) (36,3%)
Costi per il personale (9.220) (14,2%) (8.957) (13,7%)
Altri costi operativi (475) (0,7%) (499) (0,8%)
Altri ricavi e proventi 1.862 2,9% 2.233 3,4%
EBITDA 11.189 17,2% 12.259 18,8%
Ammortamenti (3.763) (5,8%) (2.928) (4,5%)
Svalutazioni (162) (0,2%) (112) (0,2%)
EBIT 7.264 11,2% 9.219 14,1%
Proventi finanziari 40 0,1% 287 0,4%
Oneri finanziari (531) (0,8%) (299) (0,5%)
(Oneri)/Proventi da partecipazioni 45 0,1% 75 0,1%
Utili (perdite) su cambi (400) (0,6%) (628) (1,0%)
Risultato prima delle imposte 6.418 9,9% 8.655 13,3%
Imposte sul reddito (2.102) (3,2%) (1.448) (2,2%)
Risultato dell'esercizio 4.317 6,7% 7.206 11,0%

(*) L'EBITDA indica il risultato prima degli oneri finanziari, delle imposte, degli ammortamenti delle immobilizzazioni, della svalutazione dei crediti, degli accantonamenti a fondi rischi e oneri e delle poste straordinarie. L'EBITDA rappresenta pertanto il risultato della gestione operativa prima degli ammortamenti e della valutazione di esigibilità dei crediti commerciali. L'EBITDA così definito rappresenta l'indicatore utilizzato dagli amministratori della Società per monitorare e valutare l'andamento operativo dell'attività aziendale. Siccome l'EBITDA non è identificato come misura contabile nell'ambito dei principi contabili, non deve essere considerato una misura alternativa per la valutazione dell'andamento dei risultati operativi della Società. Poiché la composizione dell'EBITDA non è regolamentata dai principi contabili di riferimento, il criterio di determinazione applicato dalla Società potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre entità e quindi non risultare con esse comparabile.

(**) L'EBITDA Margin è calcolato dal Gruppo come rapporto tra l'EBITDA ed i Ricavi delle vendite e delle prestazioni.

1 Con riferimento a un tendenziale posizionamento di fascia-prezzo retail a scaffale in Italia, si intende: Top Wines: vini con prezzo per bottiglia superiore a 25 euro; Premium Wines: vini con prezzo per bottiglia tra i 10 e 25 euro; Classic Wines: vini con prezzo per bottiglia tra 5 e 10 euro.

(***) L'EBIT indica il risultato prima degli oneri finanziari, delle poste straordinarie e delle imposte dell'esercizio. L'EBIT rappresenta pertanto il risultato della gestione operativa prima della remunerazione delle fonti di finanziamento sia di terzi che proprie. L'EBIT così definito rappresenta l'indicatore utilizzato dagli amministratori della Società per monitorare e valutare l'andamento operativo dell'attività aziendale. Siccome l'EBIT non è identificato come misura contabile nell'ambito dei principi contabili, non deve essere considerato una misura alternativa per la valutazione dell'andamento dei risultati operativi della Società. Poiché la composizione dell'EBIT non è regolamentata dai principi contabili di riferimento, il criterio di determinazione applicato dalla Società potrebbe non essere omogeneo con quello adottato da altre entità e quindi non risultare con esse comparabile.

(****) L'EBIT Margin è calcolato dal Gruppo come rapporto tra l'EBIT ed i Ricavi delle vendite e delle prestazioni.

Di seguito alcuni aspetti significativi da evidenziare:

  • a) il margine industriale lordo decrementa di euro 1.066 migliaia, passando da euro 43.171 migliaia del 2018 a euro 42.105 migliaia del 2019 (dal 66,1% al 64,9%). Tale diminuzione, oltre a un effetto-ricavi ammontante a euro 274 migliaia, risulta causata essenzialmente da: a) meno positiva performance dei vigneti, sia quantitativa che economica, anche per l'impatto delle minori rese in Amarone e Valdobbiadene deliberate dalla Regione Veneto con l'intento di calmierare la sovrapproduzione delle relative denominazioni, ignorando considerazioni qualitative; b) input costs più elevati degli odierni, relativamente ai vini a lungo affinamento prodotti negli esercizi precedenti; c) mix-prodotto;
  • b) i costi per servizi passano da euro 23.689 a euro 23.083 migliaia, registrando un decremento di euro 606 migliaia. La voce in oggetto recepisce minori costi di locazione di terreni, vigneti e fabbricati per euro 964 migliaia, per effetto della nuova applicazione dell'IFRS 16. Al netto di tale minore onere, quindi, i costi per servizi aumentano di euro 358 migliaia, principalmente per effetto di indennità di cessazione di rapporto di agenzia e di costi non ricorrenti collegati a progetti speciali;
  • c) i costi per il personale aumentano di euro 263 migliaia, passando da euro 8.957 migliaia a euro 9.220 migliaia, per combinato effetto di incrementi di costo fisiologici (inflattivi e/o contrattuali), inserimento di alcune risorse nell'ambito del profit center Masi Wine Experience e un incentivo all'esodo;
  • d) altri ricavi e proventi: diminuiscono da euro 2.233 migliaia a euro 1.862 migliaia, principalmente per minori plusvalenze da cessione di attrezzature agricole.

L'EBITDA si attesta quindi a euro 11.189 migliaia, contro euro 12.259 migliaia dell'esercizio precedente.

Gli ammortamenti e le svalutazioni aumentano per totali euro 885 migliaia, a causa della contabilizzazione di euro 905 migliaia di ammortamenti di immobilizzazioni in locazione operativa, per effetto della nuova applicazione dell'IFRS 16.

L'EBIT si porta quindi a euro 7.264 migliaia, contro euro 9.219 migliaia del 2018.

Proventi e oneri finanziari, proventi e oneri da partecipazioni, utili e perdite su cambi: dalla somma dei saldi di tali voci di conto economico risulta un onere netto di euro 846 migliaia contro euro 565 migliaia del 2018. L'incremento deriva per 175 migliaia di euro da oneri finanziari relativi alla nuova applicazione dell'IFRS 16.

Imposte: ammontano a euro 2.102 migliaia, a fronte di euro 1.448 migliaia dell'esercizio precedente. L'aumento è attribuibile principalmente alla dinamica del reddito imponibile e al fatto che nel 2018 vi è stato un effetto positivo per euro 855 migliaia riferibile all'eccedenza di imposta sostitutiva per affrancamento dei maggiori valori delle rimanenze iscritta in occasione della c.d. IFRS transition, avvenuta nel 2017 con effetto dal 1° gennaio 2016.

L'utile netto consolidato passa quindi da euro 7.206 migliaia a euro 4.316 migliaia.

Vengono inoltre presentati nel seguente prospetto i principali indicatori della redditività.

INDICATORE % 31.12.2019 31.12.2018
ROE
(risultato netto /patrimonio netto medio)
3,38% 5,78%
ROI 5,11% 6,89%
(EBIT/capitale netto investito medio)
ROS
(EBIT/ricavi netti delle vendite) 11,19% 14,12%

Situazione patrimoniale e finanziaria

Si riporta di seguito lo schema dello stato patrimoniale riclassificato "a capitale investito":

(migliaia di euro) 31.12.2019 31.12.2018 Delta
Immobilizzazioni immateriali 15.332 15.262 70
Immobilizzazioni materiali 59.431 56.545 2.886
Attività agricole e biologiche 6.320 6.324 (4)
Attività per diritti d'uso 10.858 0 10.858
Altre attività nette non correnti 1.298 1.397 (99)
Attivo fisso netto 93.238 79.527 13.711
Crediti verso clienti 16.102 16.056 46
Rimanenze 49.354 50.189 (835)
Debiti verso fornitori (10.180) (9.255) (925)
CCN operativo commerciale 55.276 56.990 (1.714)
Altre attività 4.437 4.333 104
Altre passività (2.943) (3.052) 109
CCN 56.769 58.271 (1.501)
Fondi rischi e oneri (63) (109) 46
TFR (896) (819) (78)
Imposte differite (882) (603) (278)
Capitale investito netto 148.167 136.267 11.900
Posizione finanziaria netta 8.673 9.054 (381)
Passività per diritti d'uso 10.976 0 10.976
Patrimonio netto consolidato 128.517 127.213 1.305
Totale fonti di finanziamento 148.167 136.267 11.900

Come riportato più sopra, il 2019 ha visto la prima applicazione – come è d'obbligo a partire dagli esercizi che hanno inizio a partire dal 1° gennaio 2019 - del principio contabile internazionale IFRS 16, che stabilisce i principi per la rilevazione, la misurazione, la presentazione e l'informativa dei contratti di locazione e richiede ai locatari di contabilizzare tutti i contratti di leasing/locazione seguendo un unico modello contabile. In quest'ottica, alla data di inizio di una locazione, il locatario rileverà una passività relativa ai canoni di affitto e al contempo un'attività che rappresenta il diritto di utilizzare il relativo asset durante la durata contrattuale (cioè il c.d. diritto d'uso). Il locatario è tenuto a rilevare a conto economico gli interessi passivi sulla passività per il leasing e gli ammortamenti sul diritto d'uso. Viceversa, rispetto al regime contabile precedente, non vengono imputati a conto economico i canoni di leasing/locazione.

Come risulta dal suesposto schema di stato patrimoniale, l'applicazione dell'IFRS 16 al 31 dicembre 2019 ha generato un ammontare di "Attività per diritti d'uso" ex IFRS 16 pari a euro 10.858 migliaia e un ammontare di "Passività per diritti d'uso" ex IFRS 16 pari a euro 10.976 migliaia.

31.12.2019 31.12.2018
Depositi bancari 5.408 6.295
Denaro e altri valori in cassa 20 8
Disponibilità liquide ed azioni proprie 5.428 6.303
Debiti verso banche (entro 12 mesi) 1.838 2.106
Debiti verso altri finanziatori (entro 12 mesi) 49 49
Debiti finanziari a breve termine (1.887) (2.155)
Posizione finanziaria netta a breve termine 3.541 4.149
Debiti verso banche (oltre 12 mesi) 12.165 13.104
Debiti verso altri finanziatori (oltre 12 mesi) 49 99
Posizione finanziaria netta a medio e lungo termine (12.215) (13.203)
Posizione finanziaria netta (8.673) (9.054)

Posizione finanziaria netta consolidata, escluse le passività per diritti d'uso ex IFRS 16:

Di seguito il rendiconto finanziario nella forma del free cashflow statement:

(in migliaia di euro) Esercizio
2019
Esercizio
2018
Risultato netto 4.317 7.206
Ammortamenti e svalutazioni delle attività non correnti 3.763 2.928
Altre rettifiche (imposte, interessi passivi, dividendi incassati, accantonamento fondi,
altre rettifiche non monetarie etc.)
310 36
8.390 10.171
Variazione capitale circolante netto 1.501 (2.554)
Cashflow attività operativa 9.891 7.617
Investimenti netti (5.711) (5.500)
Free cashflow 4.180 2.117
Altri movimenti di patrimonio netto (3.012) (2.201)
Attività per diritti d'uso ex IFRS 16, nette (787) 0
Variazione di posizione finanziaria netta 381 (84)
Posizione finanziaria netta iniziale escl. Passività per diritti d'uso ex IFRS 16 (9.054) (8.970)
Posizione finanziaria netta finale escl. Passività per diritti d'uso ex IFRS 16 (8.673) (9.054)

Esposizione del Gruppo a rischi e incertezze

Per un'analisi dell'esposizione del Gruppo ai rischi di cambio, di tasso di interesse, di credito e di prezzo, si rimanda a quanto indicato nel paragrafo 7.9 delle note esplicative al bilancio consolidato.

Informazioni attinenti all'ambiente e al personale

Nel corso dell'esercizio non si sono verificati danni causati all'ambiente.

Alle società del nostro Gruppo non sono state inflitte sanzioni o pene definitive per reati o danni ambientali.

Nel corso dell'esercizio non si sono verificate morti sul lavoro del personale iscritto al libro matricola delle imprese appartenenti al Gruppo. Non si sono verificati infortuni gravi sul lavoro che hanno comportato lesioni gravi o gravissime al personale iscritto al libro matricola. Non si sono registrati addebiti in ordine a malattie professionali su dipendenti o ex dipendenti né cause di mobbing. Le società del gruppo hanno mantenuto i sistemi di sicurezza del personale al livello standard richiesto dalla legislazione vigente.

Informazioni sulle transazioni con parti correlate

Per quanto riguarda le operazioni effettuate con parti correlate, ivi comprese le operazioni infragruppo, si precisa che le stesse non sono qualificabili né come atipiche né come inusuali, rientrando nel normale corso di attività delle società del Gruppo. Dette operazioni sono regolate a condizioni di mercato, tenuto conto delle caratteristiche dei beni e dei servizi prestati.

Prevedibile evoluzione della gestione

Oltre a quanto descritto nel paragrafo di Nota Integrativa "7.12 Eventi successivi", al quale rimandiamo, relativamente al fenomeno pandemico Coronavirus, purtroppo sussistono elementi che rendono in qualche modo più difficoltosa la prevedibilità della gestione: tra gli altri la generale incertezza socio-politica ed economica in parecchi mercati, la volatilità dei mercati finanziari e conseguentemente dei tassi di cambio, l'incrementata prudenza dei clienti negli acquisti.

Attività di ricerca e sviluppo

Nell'esercizio 2019 l'attività di ricerca e sviluppo del Gruppo si è svolta in continuità con gli esercizi precedenti.

Altre informazioni

Masi Agricola S.p.A. non possiede azioni proprie o azioni o quote di società controllanti, né direttamente né per il tramite di società fiduciarie o per interposta persona.

Il Consiglio di Amministrazione Dott. Sandro Boscaini Presidente

Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata

Situazione patrimoniale-finanziaria
consolidata Note 31.12.2019 di cui parti
correlate
31.12.2018 di cui parti
correlate
Attività non-correnti
Avviamento 7.1.1 14.824.606 0 14.824.606 0
Immobilizzazioni immateriali 7.1.2 507.072 0 437.302 0
Immobilizzazioni materiali 7.1.3 59.431.294 4.992 56.544.634 0
Attività agricole e biologiche 7.1.4 6.319.672 0 6.323.540 0
Attività per diritti d'uso 7.1.5 10.857.675 5.383.597 0 0
Partecipazioni 7.1.6 574.235 574.235
Altre attività finanziarie non correnti 7.1.7 474.612 411.140 467.347 404.845
Rimanenze di magazzino non correnti 7.1.8 24.766.041 0 17.892.589 0
Altre attività non correnti 7.1.9 249.102 172.250 355.445 283.800
Attività per imposte anticipate 7.1.10 656.124 0 739.584 0
Totale Attività non correnti 118.660.431 98.159.283
Attività correnti
Rimanenze di magazzino 7.2.1 24.587.728 0 32.296.088 0
Crediti commerciali 7.2.2 16.101.965 930.380 16.056.289 1.061.703
Crediti tributari 7.2.3 2.065.091 0 2.224.961 0
Altre attività correnti 7.2.4 2.149.670 161.015 1.841.184 47.750
Altre attività finanziarie correnti 7.2.5 221.913 0 266.462 0
Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 7.2.6 5.428.286 0 6.303.240 0
Totale Attività correnti 50.554.653 58.988.225
Totale Attività 169.215.085 157.147.508
Patrimonio netto e Passività
Patrimonio netto
Capitale sociale 43.082.549 43.082.549
Riserva legale 4.609.937 4.312.009
Altre riserve 58.103.309 59.505.829
Utili/(Perdita) a nuovo 13.857.936 9.003.246
Risultato d'esercizio 4.349.193 7.079.219
Patrimonio netto di gruppo 124.002.924 122.982.853
Patrimonio netto di terzi 4.514.552 4.230.003
Totale Patrimonio netto 7.3 128.517.475 127.212.856
Passività non-correnti
Passività finanziarie non correnti 7.4.1 12.214.504 0 13.202.596 0
Passività fin. non correnti per diritti d'uso 7.4.1 10.095.003 5.067.236 0 0
Fondi rischi ed oneri non correnti 7.4.2 62.937 0 109.040 0
Passività nette per benefici a dipendenti 7.4.3 896.330 0 818.640 0
Passività per imposte differite 7.4.4 1.537.909 0 1.342.942 0
Totale Passività non-correnti 24.806.683 15.473.219
Passività correnti
Passività finanziarie correnti 7.5.1 1.886.985 0 2.154.569 0
Passività fin. correnti per diritti d'uso 7.5.1 880.946 355.232 0
Debiti commerciali 7.5.2 10.179.633 33.804 9.254.979 209.477
Altri debiti e passività correnti 7.5.3 2.314.378 109.995 2.164.990 115.153
Debiti tributari 7.5.4 628.985 0 886.895 0
Totale Passività correnti 15.890.926 14.461.433
Totale Passività 40.697.609 29.934.652
Totale Patrimonio netto e Passività 169.215.085 157.147.508

Conto Economico Consolidato Complessivo

Conto economico consolidato Note 31.12.2019 di cui parti
correlate
31.12.2018 di cui parti
correlate
Ricavi 64.898.336 903.138 65.312.672 2.023.822
Costo di acquisto e produzione del
venduto
22.793.756 0 22.141.469 0
Margine Industriale lordo 7.7.1 42.104.580 43.171.203
Costi per servizi 7.7.2 23.082.711 2.423.406 23.688.550 3.364.073
Costi per il personale 7.7.3 9.219.966 1.695.710 8.957.267 1.658.939
Altri costi operativi 7.7.4 475.107 904 498.840 0
Altri ricavi e proventi 7.7.5 1.861.955 0 2.232.628 0
Risultato operativo lordo 11.188.751 12.259.174
Ammortamenti 7.7.6 3.763.115 397.810 2.928.051 0
Svalutazioni e accantonamenti 7.7.6 161.771 0 111.888 0
Risultato operativo 7.263.865 9.219.236
Proventi finanziari 7.7.7 40.326 0 287.248 0
Oneri finanziari 7.7.7 530.764 103.919 299.056 0
(Oneri)/Proventi da partecipazioni 7.7.8 45.000 45.000 75.000 75.000
Utili (perdite) su cambi 7.7.9 (400.079) 0 (627.783) 0
Risultato prima delle imposte 6.418.349 8.654.645
Imposte sul reddito 7.7.10 2.101.519 1.448.194
Risultato dell'esercizio 4.316.829 7.206.451
Attribuibile a:
Azionisti della capogruppo 4.349.193 7.079.219
Azionisti di minoranza (32.364) 127.231
Utile per azione 0,13 0,22

(*) Le modalità di calcolo dell'utile (perdita) base per azione sono definite dallo IAS 33 - Utile per azione. L'utile (perdita) base per azione è definito come il rapporto fra il risultato economico o il risultato delle attività operative in esercizio di pertinenza del Gruppo attribuibile ai possessori di strumenti ordinari di capitale e la media ponderata delle azioni ordinarie in circolazione durante il periodo (n. 32.151.156 azioni nel 2019 e n. 32.151.156 azioni nel 2018).

Conto economico complessivo consolidato 2019 2018
Utile/(perdita) dell'esercizio 4.316.829 7.206.451
Altre componenti del conto economico complessivo
Altre componenti di conto economico complessivo che saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Differenze di conversione di bilanci esteri
Effetto fiscale
(1.290.213) 2.116.881
(1.290.213) 2.116.881
Utile/(perdita) da cash flow hedges (93.315) (49.899)
Effetto fiscale 22.395 11.976
(70.919) (37.923)
Totale altre componenti di conto economico complessivo che
saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio (1.361.132) 2.078.958
Altre componenti di conto economico complessivo che non saranno
successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio
Utile/(perdita) da rivalutazione su piani a benefici definiti (54.459) 46.953
Effetto fiscale 13.070 (11.269)
(41.389) 35.685
Totale altre componenti di conto economico complessivo che non
saranno successivamente riclassificate nell'utile/(perdita) d'esercizio (41.389) 35.685
Totale altre componenti di conto economico complessivo al netto
delle imposte (1.402.521) 2.114.643
Totale utile (perdita) complessiva, al netto delle imposte 2.914.309 9.321.094
Attribuibile a:
Azionisti della capogruppo 2.917.231 9.312.511
Azionisti di minoranza (2.922) (417)
2.914.309 9.321.094

Rendiconto Finanziario Consolidato

RENDICONTO FINANZIARIO 2019 2018
Risultato netto 4.316.829 7.206.451
Ammortamenti 3.763.115 2.928.051
Rettifiche per elementi non monetari 161.771 111.888
Imposte sul reddito 2.101.519 1.448.194
Oneri finanziari netti di competenza 845.517 564.591
FLUSSI GENERATI DALLA GESTIONE CORRENTE (A) 11.188.751 12.259.174
Variazioni delle attività e passività
Rimanenze 834.907 (1.690.672)
Crediti commerciali (45.675) 240.901
Svalutazione crediti (207.875) (188.450)
Debiti commerciali 924.654 535.691
Altre attività e passività (94.032) (1.893.895)
FLUSSI GENERATI DA MOVIMENTI DI CAPITALE CIRCOLANTE NETTO (B) 1.411.979 (2.996.424)
Altre rettifiche
Pagamento imposte sul reddito (1.941.649) (1.021.409)
Interessi incassati (pagati) (962.067) (593.391)
Dividendi incassati 116.550 28.800
Tfr 77.690 (60.001)
TOTALE ALTRE RETTIFICHE (2.709.476) (1.646.001)
FLUSSI FINANZIARI DELLA GESTIONE OPERATIVA (A+B) 9.891.254 7.616.749
Attività di investimento
Investimenti in immobilizzazioni materiali (5.594.875) (5.212.684)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni materiali 18.405 17.476
Investimenti in immobilizzazioni immateriali (233.620) (164.098)
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni immateriali 32 0
Altri flussi finanziari da immobilizzazioni finanziarie 99.079 (140.520)
FLUSSI GENERATI DALLA GESTIONE DI INVESTIMENTO (C) (5.710.978) (5.499.827)
FLUSSI GENERATI DALLA GESTIONE OPERATIVA E DI INVESTIMENTO 4.180.276 2.116.923
(A+B+C)
Gestione finanziaria
Rimborso debiti finanziari a medio lungo termine (1.874.575) (2.433.423)
Incremento (decremento) debiti finanziari a breve termine 618.899 1.700.000
Dividendi pagati (3.215.116) (3.215.116)
Altri movimenti di patrimonio netto 202.989 1.014.272
FLUSSI FINANZIARI DELLA GESTIONE FINANZIARIA (D) (4.267.803) (2.934.268)
FLUSSI DA ATTIVITÀ E PASSIVITÀ PER DIRITTI D'USO (E) (787.427) 0
INCREMENTO (DECREMENTO) DELLE DISPONIBILITÀ LIQUIDE
(A+B+C+D+E) (874.954) (817.345)
Disponibilità liquide all'inizio del periodo 6.303.240 7.120.585
Disponibilità liquide alla fine del periodo 5.428.286 6.303.240

Capitale
Sociale
Riserva di
traduzione
Altre riserve Risultato
d'esercizio
Patrimonio
netto di
Gruppo
Patrimonio
netto di terzi
Totale
Patrimonio
netto
Saldo all'01.01.2018 43.082.549 (4.198.997) 72.428.229 6.736.151 118.047.931 4.159.317 122.207.248
Destinazione utile esercizio precedente 0 0 6.736.151 (6.736.151) 0 0 0
Dividendi distribuiti 0 0 (3.215.116) 0 (3.215.116) 0 (3.215.116)
Conversione bilanci in valuta 0 2.115.054 (1.098.543) 0 1.016.512 0 1.016.512
Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti 0 0 36.102 0 36.102 0 36.102
Variazioni di cash flow hedge 0 0 (37.923) 0 (37.923) 0 (37.923)
Altre variazioni 0 0 56.128 0 56.128 (56.545) (417)
Utile d'esercizio 0 0 0 7.079.219 7.079.219 127.231 7.206.451
Saldo al 31.12.2018 43.082.549 (2.083.943) 74.905.028 7.079.219 122.982.853 4.230.003 127.212.856
Destinazione utile esercizio precedente 0 0 7.079.219 (7.079.219) 0 0 0
Dividendi distribuiti 0 0 (3.215.116) 0 (3.215.116) 0 (3.215.116)
Conversione bilanci in valuta 0 (1.290.213) 1.243.129 0 (47.085) 0 (47.085)
Utili (perdite) attuariali su piani a benefici definiti 0 0 (41.389) 0 (41.389) 0 (41.389)
Variazioni di cash flow hedge 0 0 (70.919) 0 (70.919) 0 (70.919)
Altre variazioni 0 0 45.386 0 45.386 316.913 362.299
Utile d'esercizio 0 0 0 4.349.193 4.349.193 (32.364) 4.316.829
Saldo al 31.12.2019 43.082.549 (3.374.156) 79.945.338 4.349.193 124.002.924 4.514.552 128.517.476

18

1. Informazioni generali

Il Gruppo Masi (il Gruppo) fa capo alla società controllante Masi Agricola S.p.A. (d'ora in poi la Capogruppo, Masi Agricola o la Società), società iscritta presso il Registro delle Imprese di Verona al n. 345205 ed ha sede legale in Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR), Via Monteleone n. 26, frazione di Gargagnago.

La pubblicazione del bilancio consolidato di Masi Agricola per l'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 è stata autorizzata dal Consiglio d'Amministrazione in data 6 marzo 2020. Nel mese di giugno 2015 il Gruppo Masi è stato ammesso alla quotazione in Borsa Italiana. La quotazione è su Aim Italia, un sistema multilaterale di negoziazione dedicato in via principale alle piccole e medie imprese, mercato nato nel marzo 2012 dall'accorpamento dei mercati AIM Italia e MAC.

2. Principi di redazione

Il bilancio consolidato del Gruppo è predisposto in accordo con gli International Financial Reporting Standards (IFRS) emessi dall'International Accounting Standards Board (IASB) e adottati dall'Unione Europea, includendo tutte le interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC).

Nel corso del 2016, Masi Agricola S.p.A. è rientrata nella definizione di emittente strumenti finanziari diffusi tra il pubblico in misura rilevate ("Società Diffuse"), come previsto dall'art. 2 bis del Regolamento Emittenti Consob adottato con delibera n. 11971/1999.

Il decreto legislativo 28 febbraio 2005, n. 38 ha previsto, all'art. 2, l'applicabilità del decreto stesso alle società aventi strumenti finanziari diffusi tra il pubblico di cui all'articolo 116 Testo Unico delle disposizioni in materia di intermediazione finanziaria (decreto legislativo 24 febbraio 1998, n. 58), che rimanda a sua volta al Regolamento Emittenti Consob. Tali società sono tenute a redigere il bilancio consolidato e di esercizio in conformità ai principi contabili internazionali.

In base alle disposizioni del citato D. Lgs. 38/2005 e dell'IFRS 1, per Masi Agricola S.p.A. la data di prima applicazione (First Time Application – FTA) dei principi contabili internazionali è stata il 1° gennaio 2016 (Data di FTA).

Il bilancio consolidato è così composto:

  • un prospetto della Situazione patrimoniale-finanziaria consolidata distinta per attività e passività correnti e non correnti sulla base del loro realizzo o estinzione nell'ambito del normale ciclo operativo aziendale entro i dodici mesi successivi alla chiusura dell'esercizio;
  • un prospetto di Conto economico consolidato complessivo che espone i costi ed i ricavi usando una classificazione basata sulla natura degli stessi, modalità ritenuta una più fedele rappresentazione dell'andamento economico di Gruppo rispetto alla suddivisione per settore di attività;
  • un Rendiconto finanziario consolidato redatto secondo il metodo indiretto;
  • un prospetto delle variazioni del Patrimonio netto consolidato;

e dalle relative Note esplicative contenti l'informativa richiesta dalla normativa vigente e dai principi contabili internazionali di riferimento.

19

Con riferimento alla Delibera Consob n. 15519 del 27 luglio 2006 in merito agli schemi di bilancio, sono stati evidenziati solamente i rapporti più significativi con le parti correlate, al fine di non compromettere la leggibilità complessiva degli schemi. Il bilancio consolidato è stato redatto in base al principio del costo storico, tranne che per gli strumenti finanziari derivati, che sono iscritti al fair value.

Il presente bilancio consolidato è espresso in Euro, valuta funzionale adottata dalla Capogruppo e tutti i valori sono arrotondati alle migliaia di Euro, salvo quando diversamente indicato.

I bilanci utilizzati ai fini del consolidamento sono quelli dell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019, redatti dagli organi amministrativi delle singole società consolidate, rettificati ove necessario per adeguarli a principi e criteri adottati dal Gruppo.

Il bilancio consolidato è stato predisposto in conformità al criterio generale di presentazione attendibile e veritiera della situazione patrimoniale, finanziaria, del risultato economico e dei flussi finanziari del Gruppo, nel rispetto dei principi generali di continuità aziendale, competenza economica, coerenza di presentazione, rilevanza e aggregazione, divieto di compensazione e comparabilità delle informazioni.

Il bilancio consolidato del Gruppo Masi Agricola è stato assoggettato a revisione contabile da parte della società EY S.p.A..

3. Principi di consolidamento

Il bilancio consolidato comprende i bilanci di Masi Agricola S.p.A. e delle sue controllate al 31 dicembre 2019.

Il controllo si ottiene quando il Gruppo è esposto o ha diritto a rendimenti variabili, derivanti dal proprio rapporto con l'entità oggetto di investimento e, allo stesso tempo, ha la capacità di incidere su tali rendimenti esercitando il proprio potere su tale entità.

Specificatamente, il Gruppo controlla una partecipata se, e solo se, il Gruppo ha:

  • il potere sull'entità oggetto di investimento (ovvero detiene validi diritti che gli conferiscono la capacità attuale di dirigere le attività rilevanti dell'entità oggetto di investimento);
  • l'esposizione o i diritti a rendimenti variabili derivanti dal rapporto con l'entità oggetto di investimento;
  • la capacità di esercitare il proprio potere sull'entità oggetto di investimento per incidere sull'ammontare dei suoi rendimenti.

Generalmente, vi è la presunzione che la maggioranza dei diritti di voto comporti il controllo. A supporto di tale presunzione e quando il Gruppo detiene meno della maggioranza dei diritti di voto (o diritti simili), il Gruppo considera tutti i fatti e le circostanze rilevanti per stabilire se controlla l'entità oggetto di investimento, inclusi:

  • accordi contrattuali con altri titolari di diritti di voto;
  • diritti derivanti da accordi contrattuali;
  • diritti di voto e diritti di voto potenziali del Gruppo.

Il Gruppo riconsidera se ha o meno il controllo di una partecipata se i fatti e le circostanze indicano che ci siano stati dei cambiamenti in uno o più dei tre elementi rilevanti ai fini della definizione di controllo. Il consolidamento di una controllata inizia quando il Gruppo ne ottiene il controllo e cessa quando il Gruppo perde il controllo stesso. Le attività, le passività, i ricavi ed i costi della controllata acquisita o ceduta nel corso dell'esercizio sono inclusi nel bilancio consolidato dalla data in cui il Gruppo ottiene il controllo fino alla data in cui il Gruppo non esercita più il controllo sulla società.

L'utile (perdita) d'esercizio e ciascuna delle altre componenti di conto economico complessivo sono attribuite ai soci della controllante e alle partecipazioni di minoranza, anche se ciò implica che le partecipazioni di minoranza abbiano un saldo negativo. Quando necessario, vengono apportate le opportune rettifiche ai bilanci delle controllate, al fine di garantire la conformità alle politiche contabili del gruppo. Tutte le attività e passività, il patrimonio netto, i ricavi, i costi e i flussi finanziari infragruppo relativi a operazioni tra entità del Gruppo sono eliminati completamente in fase di consolidamento.

Le variazioni nelle quote di partecipazione in una società controllata che non comportano la perdita di controllo sono contabilizzate a patrimonio netto.

Se il Gruppo perde il controllo di una controllata, deve eliminare le relative attività (incluso l'avviamento), passività, le interessenze delle minoranze e le altre componenti di patrimonio netto, mentre l'eventuale utile o perdita è rilevato a conto economico. La quota di partecipazione eventualmente mantenuta deve essere rilevata al fair value.

Denominazione sociale Attività Sede Valuta Capitale sociale Quota %
(unità di valuta) posseduta
Masi Wine Experience S.r.l. Turistica Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) Euro 30.000 100%
Possessioni di Serego Alighieri S.r.l. Turistica Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) Euro 100.000 60%
Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. Industriale Mendoza (ARGENTINA) Pesos 37.327.000 100%
Cantina Conti Bossi Fedrigotti S.r.l. Industriale Rovereto (TN) Euro 12.000 100%
Società agricola Strà del Milione S.r.l. Industriale Sant'Ambrogio di Valpolicella (VR) Euro 10.000 100%
Canevel Spumanti S.p.A. Industriale Valdobbiadene (TV) Euro 780.00 60%
Le Vigne di Canevel Soc.Agr. a r.l. Industriale Refrontolo (TV) Euro 25.000 60%
Masi Wine Bar Munich GmbH Turistica Monaco (GERMANIA) Euro 100.000 70%

L'elenco delle società incluse nell'area di consolidamento è il seguente:

Le imprese controllate sono consolidate con il metodo dell'integrazione globale che prevede l'assunzione linea per linea di tutte le voci dei prospetti contabili, a prescindere dalla percentuale di possesso.

La società estera è consolidata utilizzando dei prospetti di bilancio appositamente predisposti secondo gli schemi adottati dalla Capogruppo e redatti secondo principi contabili comuni.

Il valore contabile delle partecipazioni è eliminato a fronte della corrispondente frazione di patrimonio netto delle imprese partecipate attribuendo ai singoli elementi dell'attivo e del passivo e alle passività potenziali il loro valore corrente alla data di acquisizione del controllo. L'eventuale differenza positiva è iscritta alla voce dell'attivo non corrente Avviamento. Le quote del patrimonio netto e del risultato attribuibili ai soci di minoranza sono indicate separatamente rispettivamente nella situazione patrimoniale - finanziaria e nel conto economico.

Nella predisposizione del bilancio consolidato sono eliminati tutti i saldi e le operazioni tra società del Gruppo, così come gli utili e le perdite non realizzati su operazioni infragruppo.

Si precisa che le società Premium Wine Selection S.r.l., partecipata dalla società controllante al 30%, Pian di Rota S.p.A. in liquidazione, partecipata dalla società controllante al 20% e Venezianische Weinbar Ag partecipata dalla società controllante al 30%, non sono incluse nel perimetro di consolidamento, ma vengono valutate al costo, in quanto le partecipazioni detenute non rientrano nella definizione di controllo sopra descritta, né tantomeno in quella di collegamento. Si ritiene che l'esclusione delle tre società partecipate dall'area di consolidamento sia irrilevante ai fini della chiarezza del bilancio consolidato e della rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale e finanziaria e del risultato economico del Gruppo Masi.

Le quote di partecipazione in Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A. ed in Società agricola Strà del Milione S.r.l., evidenziate nel prospetto di cui sopra, si riferiscono alla somma delle partecipazioni detenute direttamente dalla Capogruppo e delle partecipazioni detenute dalla controllata Masi Wine Experience S.r.l., tenuto conto della percentuale di controllo di queste ultime da parte della Capogruppo.

Si ricorda inoltre che le società controllate afferenti al Gruppo Canevel, cioè Canevel Spumanti S.p.A. e Le Vigne di Canevel Soc.Agr. a R.l. (quest'ultima nata dalla fusione per incorporazione della Canevel Spumanti – Tenuta Le Vigne Soc. Agr. a r.l. nella Società Agricola Canevel S.r.l.) sono entrate a far parte del perimetro di consolidamento a fine settembre 2016.

Per quanto riguarda la nuova acquisita società Masi Wine Bar Munich GmbH si rimanda a quanto esposto nella Relazione sulla Gestione.

A partire dal 1° luglio 2018 l'economia argentina è considerata iperinflazionata in base ai criteri stabiliti dallo "IAS 29 – Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate". Ciò a seguito della valutazione di una serie di elementi qualitativi e quantitativi, tra i quali la presenza di un tasso di inflazione cumulato maggiore del 100% nell'arco dei 3 anni precedenti. Ai fini della predisposizione del presente bilancio consolidato e in accordo con quanto disposto dallo IAS 29, talune voci delle situazioni patrimoniali della società partecipata in Argentina sono state rimisurate applicando l'indice generale dei prezzi al consumo storici, al fine di riflettere le modifiche apportate al potere di acquisto del peso argentino alla data di chiusura del bilancio. Per una disamina più approfondita del tema si rinvia al successivo paragrafo 5.h) Conversione delle poste in valuta / Argentina – economia iperinflazionata: impatti da applicazione IAS 29.

4. Criteri di redazione

4.1 Principi contabili e interpretazioni applicabili a partire dal 1 gennaio 2019 o successivamente

I principi contabili del Gruppo adottati nella preparazione del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 sono omogenei con quelli utilizzati nella preparazione del bilancio consolidato annuale al 31 dicembre 2018, a cui si rimanda, fatta eccezione per l'adozione dei nuovi o rivisti principi dell'International Accounting Standards Board (IASB) e interpretazioni dell'International Financial Reporting Interpretations Committee (IFRIC), omologati dall'Unione Europea ed applicati dal 1 gennaio 2019 o successivamente, così come di seguito descritti. Il Gruppo non ha adottato anticipatamente alcun nuovo principio, interpretazione o modifica emesso ma non ancora in vigore.

Il Gruppo applica, per la prima volta, l'IFRS 16 Leases in qualità di locatario. L'IFRS16 può essere applicato retroattivamente a ciascun esercizio precedente presentato applicando lo IAS 8 Principi contabili, cambiamenti nelle stime contabili ed errori (metodo retrospettico completo) o retroattivamente contabilizzando l'effetto cumulativo alla data dell'applicazione iniziale (metodo retrospettico modificato).

Il Gruppo ha scelto di applicare il metodo retrospettico modificato. Di seguito sono descritti l'impatto e la natura delle modifiche a seguito dell'adozione di questo nuovo principio contabile.

Diverse altre modifiche ed interpretazioni si applicano per la prima volta nel 2019, ma non hanno avuto un impatto sul bilancio consolidato del Gruppo.

IFRS 16: Leases

L'IFRS 16 sostituisce lo IAS 17 "Leasing", l'IFRIC 4 "Determinare se un accordo contiene un leasing", il SIC 15 "Leasing Operativo–Incentivi" e il SIC-27 "La valutazione della sostanza delle operazioni nella forma legale del leasing". L'IFRS 16 stabilisce i principi per la rilevazione, la misurazione, la presentazione e l'informativa dei

contratti di leasing e richiede ai locatari di contabilizzare la maggior parte dei contratti di leasing seguendo un unico modello contabile in bilancio.

Il Gruppo si è inoltre avvalso delle deroghe previste dal principio sui contratti di leasing che, alla data di prima applicazione, hanno una durata pari o inferiore a 12 mesi e che non contengono un'opzione di acquisto ("leasing a breve termine") e sui contratti di leasing in cui l'attività sottostante è di modesto valore (''attività a modesto valore'').

L'effetto dell'adozione dell'IFRS 16 al 31 dicembre 2019 è il seguente:

Impatti sul prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria (aumento/(diminuzione)):

Attività
Attività per diritto d'uso 10.857.675
Altre attività correnti 1.991
Totale Attività 10.859.666
Patrimonio netto e Passività
Utili (Perdite) a nuovo 0
Risultato d'esercizio (116.283)
Totale Patrimonio netto (116.283)
Passività
Passività finanziarie per diritti d'uso 10.975.949
Totale Passività 10.975.949
Totale Patrimonio netto e Passività 10.859.666

Impatti sul prospetto di conto economico (aumento/(diminuzione)):

Costi per servizi (964.254)
Ammortamenti 905.701
Risultato operativo 58.552
Oneri finanziari 174.836
Risultato del periodo (116.283)

Non vi è alcun impatto sostanziale sulle poste riconosciute nel conto economico complessivo.

a) Natura degli effetti relativi all'adozione dell'IFRS 16

Il Gruppo ha in essere contratti di leasing per attività relative a immobili, vigneti, macchinari, veicoli e altre attrezzature. Prima dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo classificava i leasing distinguendo ciascuno dei suoi leasing (in veste di locatario), come leasing finanziario o leasing operativo all'inizio del leasing stesso. Un leasing era classificato come leasing finanziario se trasferiva sostanzialmente al Gruppo tutti i rischi e benefici derivanti dalla proprietà del bene locato; in caso contrario veniva classificato come leasing operativo. I leasing finanziari venivano iscritti alla data di inizio del leasing al fair value del bene locato o, se minore, al valore attuale dei pagamenti minimi di leasing. I pagamenti dei canoni di leasing venivano allocati fra la quota interessi (riconosciuti come oneri finanziari) e quota capitale, riconosciuta come riduzione della passività per leasing. In un leasing operativo, l'attività oggetto di leasing non era iscritta e i canoni di leasing venivano rilevati come costi di leasing all'interno del conto economico in quote costanti durante tutta la durata del contratto. Tutti gli acconti versati e la quota di competenza dei canoni erano classificati rispettivamente nella voce Anticipi e nella voce Debiti commerciali ed altri debiti.

Al momento dell'adozione dell'IFRS 16, il Gruppo ha applicato un unico approccio di rilevazione e misurazione per tutti i leasing in cui il Gruppo stesso è locatario, ad eccezione dei leasing a breve termine e dei leasing di modesto valore. Il Gruppo ha riconosciuto le passività per leasing in linea con i relativi pagamenti di leasing previsti e le Attività per diritto d'uso che rappresentano il diritto ad utilizzare le attività sottostanti.

b) Riepilogo dei nuovi criteri di redazione

Di seguito sono riportati i nuovi criteri di redazione del Gruppo al momento dell'adozione dell'IFRS 16:

  • Attività per il diritto d'uso

Il Gruppo riconosce le attività per il diritto d'uso alla data di inizio del leasing (cioè la data in cui l'attività sottostante è disponibile per l'uso). Le attività per il diritto d'uso sono misurate al costo, al netto degli ammortamenti accumulati e delle perdite di valore, e rettificati per qualsiasi ri-misurazione delle passività di leasing. Il costo delle attività per il diritto d'uso comprende l'ammontare delle passività di leasing rilevate, i costi diretti iniziali sostenuti e i pagamenti di leasing effettuati alla data di decorrenza o prima dell'inizio al netto di tutti gli eventuali incentivi ricevuti. A meno che il gruppo non abbia la ragionevole certezza di ottenere la proprietà dell'attività in leasing al termine del contratto di leasing stesso, le attività per il diritto d'uso sono ammortizzate a quote costanti per un periodo pari al minore tra la vita utile stimata e la durata del leasing. Le attività per il diritto d'uso sono soggette a Impairment.

  • Passività legate al leasing

Alla data di decorrenza del leasing, il Gruppo rileva le passività di leasing misurandole al valore attuale dei pagamenti dovuti per il leasing non versati a tale data. I pagamenti dovuti includono i pagamenti fissi (compresi i pagamenti fissi nella sostanza) al netto di eventuali incentivi al leasing da ricevere, i pagamenti variabili di leasing che dipendono da un indice o un tasso, e gli importi che si prevede dovranno essere pagati a titolo di garanzie del valore residuo. I pagamenti del leasing includono anche il prezzo di esercizio di un'opzione di acquisto se si è ragionevolmente certi che tale opzione sarà esercitata dal Gruppo e i pagamenti di penalità di risoluzione del leasing, se la durata del leasing tiene conto dell'esercizio da parte del Gruppo dell'opzione di risoluzione del leasing stesso.

I pagamenti di leasing variabili che non dipendono da un indice o da un tasso vengono rilevati come costi nel periodo in cui si verifica l'evento o la condizione che ha generato il pagamento.

Nel calcolo del valore attuale dei pagamenti dovuti, il Gruppo usa il tasso di finanziamento marginale alla data di inizio se il tasso d'interesse implicito non è determinabile facilmente. Dopo la data di decorrenza, l'importo della passività del leasing si incrementa per tener conto degli interessi sulla passività del leasing e diminuisce per considerare i pagamenti effettuati. Inoltre, il valore contabile dei debiti per leasing è rideterminato nel caso di eventuali modifiche del leasing o per la revisione dei termini contrattuali per la modifica dei pagamenti fissi nella sostanza; è rideterminato, altresì, in presenza di modifiche in merito alla valutazione dell'acquisto dell'attività sottostante.

- Leasing di breve durata e Leasing di attività a modesto valore

Il Gruppo applica l'esenzione per la rilevazione di leasing di breve durata relativi ai macchinari ed attrezzature (i.e., i leasing che hanno una durata di 12 mesi o inferiore dalla data di inizio e non contengono un'opzione di acquisto). Il Gruppo ha applicato inoltre l'esenzione per i leasing relativi ad attività a modesto valore in riferimento ai contratti di leasing relativi ad apparecchiature per ufficio il cui valore è considerato basso (cioè, sotto €5.000). I canoni relativi a leasing a breve termine e a leasing di attività a modesto valore sono rilevati come costi in quote costanti lungo la durata leasing.

  • Giudizio significativo nel determinare la durata del leasing dei contratti che contengono un'opzione di proroga.

Il Gruppo determina la durata del leasing come il periodo non annullabile del leasing a cui vanno aggiunti sia i periodi coperti dall'opzione di estensione del leasing stesso, qualora vi sia la ragionevole certezza di esercitare tale opzione, sia i periodi coperti dall'opzione di risoluzione del leasing qualora vi sia la ragionevole certezza di non esercitare tale opzione.

Il Gruppo ha la possibilità, per alcuni dei suoi leasing, di prolungare il leasing. Il Gruppo applica il proprio giudizio nel valutare se vi sia la ragionevole certezza di esercitare le opzioni di rinnovo. Ciò detto, il Gruppo considera tutti i fattori rilevati che possano comportare un incentivo economico ad esercitare le opzioni il rinnovo. Dopo la data di decorrenza, il Gruppo rivede le stime circa la durata del leasing nel caso in cui si presenti un significativo evento o una significativa modifica in circostanze che sono sotto il proprio controllo e che possono influire sulla capacità di esercitare (o di non esercitare) l'opzione di rinnovo (ad esempio, un cambiamento nella strategia aziendale).Il Gruppo ha incluso il periodo di rinnovo come parte della durata di alcuni leasing data la significatività di tali attività per la propria operatività. Le opzioni di rinnovo per i leasing di autoveicoli non sono state incluse nell'ambito della determinazione durata del leasing, in quanto il Gruppo ha una politica di leasing per gli autoveicoli per i quali non esercita alcuna opzione di rinnovo.

IFRIC Interpretazione 23: Incertezza sui trattamenti ai fini dell'imposta sul reddito

L'Interpretazione definisce il trattamento contabile delle imposte sul reddito quando il trattamento fiscale comporta delle incertezze che hanno effetto sull'applicazione dello IAS 12 e non si applica alle imposte o tasse che non rientrano nello scopo dello IAS 12, né include specificamente requisiti relativi ad interessi o sanzioni riconducibili a trattamenti fiscali incerti.

L'Interpretazione tratta specificamente i seguenti punti:

  • se un'entità considera separatamente i trattamenti fiscali incerti;
  • le assunzioni dell'entità sull'esame dei trattamenti fiscali da parte delle autorità fiscali;
  • come un'entità determina l'utile imponibile (o la perdita fiscale), la base fiscale, le perdite fiscali non utilizzate, i crediti fiscali non utilizzati e le aliquote fiscali;
  • come un'entità tratta i cambiamenti nei fatti e nelle circostanze.

Il Gruppo definisce se considerare ogni trattamento fiscale incerto separatamente od unitamente ad altri (uno o più) trattamenti fiscali incerti ed usa l'approccio che consente la miglior previsione della risoluzione dell'incertezza.

Il Gruppo applica un significativo giudizio nell'individuare le incertezze sui trattamenti fiscali delle imposte sul reddito. Dato che il Gruppo opera in un contesto multinazionale complesso, ha valutato se l'interpretazione possa aver determinato un impatto sul suo bilancio consolidato.

Al momento dell'adozione dell'interpretazione, il Gruppo ha esaminato la sussistenza di posizioni fiscali incerte non rilevando alcun impatto sul bilancio consolidato del gruppo.

Modifiche all'IFRS 9: Prepayments Features with Negative Compensation

Ai sensi dell'IFRS 9, uno strumento di debito può essere valutato al costo ammortizzato o al fair value nel conto economico complessivo, a condizione che i flussi finanziari contrattualizzati siano "esclusivamente pagamenti di capitale e interessi sull'importo di riferimento" (il criterio SPPI) e lo strumento sia classificato nell'appropriato modello di business. Le modifiche all'IFRS 9 chiariscono che un'attività finanziaria supera il criterio SPPI indipendentemente dall'evento o dalla circostanza che causa la risoluzione anticipata del contratto e indipendentemente da quale sia la parte che paga o che riceve un ragionevole risarcimento per la risoluzione anticipata del contratto. Queste modifiche non hanno avuto alcun impatto sul bilancio consolidato del Gruppo.

Modifiche allo IAS 19: Modifica, Riduzione o Regolamento del Piano

Le modifiche allo IAS 19 sanciscono le regole di contabilizzazione nel caso in cui, durante il periodo di riferimento, si verifichi una modifica, una riduzione o un regolamento del piano. Le modifiche precisano che quando una modifica, una riduzione o un regolamento del piano avvengono durante l'esercizio, un'entità è tenuta a determinare il costo del servizio per il resto del periodo successivo alla modifica, riduzione o regolamento del piano, utilizzando le ipotesi attuariali di riferimento per rimisurare la passività (attività) netta per benefici definiti in modo che rifletta i benefici offerti dal piano e le attività del piano dopo tale evento. Un'entità è tenuta, inoltre, a determinare l'interesse netto per il periodo rimanente dopo la modifica del piano, riduzione o regolamento del piano: la passività (attività) netta per benefici definiti che riflette i benefici offerti dal piano e le attività del piano dopo tale evento; e il tasso di sconto utilizzato per riparametrare la passività (attività) netta per benefici definiti.

Tali modifiche non hanno avuto alcun impatto sul bilancio consolidato in quanto il Gruppo, nel periodo di riferimento, non ha registrato alcuna modifica, riduzione o regolamento dei piani.

Modifiche allo IAS 28: Investimenti a lungo termine in una società collegata o joint ventures

Le modifiche specificano che un'entità applica l'IFRS 9 per investimenti a lungo termine in una società collegata o joint venture, per i quali non si applica il metodo del patrimonio netto ma che, in sostanza, formano parte dell'investimento netto nella società collegata o joint venture (interessi a lungo termine).

Questo chiarimento è rilevante perché implica che il modello delle perdite attese sui crediti dell'IFRS 9, si applica a tali investimenti a lungo termine.

Le modifiche chiariscono inoltre che, nell'applicare l'IFRS 9, un'entità non deve tenere conto di eventuali perdite della società collegata o della joint venture o di eventuali perdite di valore della partecipazione, rilevate come rettifiche della partecipazione netta nella collegata o joint venture che derivano dall'applicazione dello IAS 28 Investments in Associates and Joint Ventures.

Tali modifiche non hanno avuto alcun impatto sul bilancio consolidato, in quanto il Gruppo non detiene partecipazioni in collegate e joint venture.

Ciclo annuale di miglioramenti 2015 -2017

Questi miglioramenti includono:

  • IFRS 3 Business Combination Le modifiche chiariscono che, quando un'entità ottiene il controllo di un business che è una joint operation, applica i requisiti per un'aggregazione aziendale (business combination) che si è realizzata in più fasi, tra cui la rimisurazione al fair value della partecipazione precedentemente detenuta nelle attività e passività della joint operation. Nel fare ciò, l'acquirente rivaluta l'interessenza precedentemente detenuta nella joint operation. L'entità applica tali modifiche alle business combinations per cui la data di acquisizione coincide o è successiva al primo esercizio a partire dal 1 ° gennaio 2019, con l'applicazione anticipata consentita. Questa modifica non ha avuto alcun impatto sul bilancio consolidato del Gruppo in quanto non si è verificata nessuna aggregazione aziendale in cui si è ottenuto il controllo congiunto.
  • IFRS 11 Joint Arrangement Una entità che partecipa in una joint operation, senza avere il controllo congiunto, potrebbe ottenere il controllo congiunto della joint operation nel caso in cui l'attività della

stessa costituisca un business come definito nell'IFRS 3. Le modifiche chiariscono che le partecipazioni precedentemente detenute in tale joint operation non sono rimisurate. Un'entità applica tali modifiche alle operazioni nelle quali detiene il controllo congiunto a partire dall'inizio dell'esercizio a partire dal 1 ° gennaio 2019 o successivamente, con l'applicazione anticipata consentita. Questa modifica non ha avuto alcun impatto sul bilancio consolidato del Gruppo in quanto non si è verificata nessuna aggregazione aziendale in cui si è ottenuto il controllo congiunto.

  • IAS 2 Income Taxes Le modifiche chiariscono che gli effetti delle imposte sui dividendi sono collegati alle operazioni passate o agli eventi che hanno generato utili distribuibili piuttosto che alle distribuzioni ai soci. Pertanto, un'entità rileva gli effetti delle imposte sul reddito derivanti dai dividendi nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio, nelle altre componenti di conto economico complessivo o nel patrimonio netto coerentemente con il modo in cui l'entità ha precedentemente riconosciuto tali operazioni o eventi passati. L'entità applica tali modifiche per gli esercizi che hanno inizio dal 1 ° gennaio 2019 o successivamente, ed è consentita l'applicazione anticipata. Quando l'entità applica per la prima volta tali modifiche, le applica agli effetti che hanno avuto le imposte sui dividendi rilevati a partire dall'inizio del primo esercizio. Poiché la prassi attuale del Gruppo è in linea con tali emendamenti, il Gruppo non ha registrato alcun impatto derivante da tali modifiche sul proprio bilancio consolidato.
  • IAS 23 Borrowing Costs Le modifiche chiariscono che un'entità tratta come finanziamenti non specifici qualsiasi finanziamento effettuato che fin dal principio era finalizzato a sviluppare un'attività, nel caso in cui tutte le azioni necessarie per predisporre tale attività all'uso o alla vendita sono completate. Un'entità applica tali modifiche agli oneri finanziari sostenuti a partire dall'inizio dell'esercizio in cui l'entità applica per la prima volta tali modifiche. Un'entità applica tali modifiche per gli esercizi che hanno inizio dal 1 ° gennaio 2019 o successivamente, e l'applicazione anticipata è consentita. Poiché la prassi attuale del Gruppo è in linea con tali emendamenti, il Gruppo non ha registrato alcun impatto derivante da tali modifiche sul proprio bilancio consolidato.

5. Sintesi dei principali principi contabili

a) Aggregazioni aziendali e avviamento

Le operazioni di aggregazione di imprese, in forza delle quali viene acquisito il controllo di una società/entità, sono contabilizzate applicando il metodo dell'acquisto (purchase method) in virtù del quale le attività e le passività acquisite sono inizialmente misurate al loro valore di mercato alla data di acquisto. Il costo di un'acquisizione è determinato come somma del corrispettivo trasferito, misurato al fair value alla data di acquisizione, e dell'importo della partecipazione di minoranza nell'acquisita. Per ogni aggregazione aziendale, il Gruppo definisce se misurare la partecipazione di minoranza nell'acquisita al fair value oppure in proporzione alla quota della partecipazione di minoranza nelle attività nette identificabili dell'acquisita. I costi di acquisizione sono spesati nell'esercizio e classificati tra le spese amministrative.

L'avviamento derivante da un'aggregazione è inizialmente valutato al costo che emerge come eccedenza tra il costo di acquisizione, determinato come descritto in precedenza, e il valore attribuito alle attività identificabili acquisite e le passività assunte dal Gruppo; se il costo dell'acquisizione è inferiore al fair value delle attività nette acquisite della controllata, la differenza è rilevata nel conto economico. Nel caso in cui l'aggregazione aziendale venga realizzata in più fasi, al momento dell'acquisizione del controllo viene ricalcolato il fair value della partecipazione precedentemente detenuta, valutata con l'equity method, e l'eventuale utile o perdita risultante viene rilevata a conto economico.

Gli effetti derivanti dall'acquisizione (cessione) di quote di partecipazioni successivamente all'assunzione del controllo (senza perdita del controllo) sono rilevate a patrimonio netto. Le aggregazioni di imprese sottoposte a controllo comune sono contabilizzate utilizzando il metodo contabile del pooling of interests. Questo metodo richiede che il valore netto delle attività e passività delle società acquisite sia incluso nel bilancio consolidato ai valori storici a cui erano in carico nel bilancio dell'acquisita. Le eventuali differenze positive risultanti dal confronto tra il costo di acquisto e i suddetti valori vengono addebitate al patrimonio netto consolidato. L'avviamento iscritto in bilancio derivante dalle acquisizioni di controllate è inizialmente determinato come eccedenza del costo di acquisto sul fair value delle attività e passività acquisite e non viene ammortizzato ma è soggetto, almeno annualmente e comunque quando si verificano eventi che ne fanno supporre una riduzione di valore, a test di impairment, al fine di verificarne la recuperabilità.

Dopo la rilevazione iniziale, l'avviamento è valutato al costo al netto delle perdite di valore accumulate. Al fine della verifica per riduzione di valore (impairment), l'avviamento acquisito in un'aggregazione aziendale è allocato, dalla data di acquisizione, a ciascuna unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo che si prevede benefici delle sinergie dell'aggregazione, a prescindere dal fatto che altre attività o passività dell'entità acquisita siano assegnate a tali unità.

b) Partecipazioni in collegate e joint venture

Una collegata è una società sulla quale il Gruppo esercita un'influenza notevole. Per influenza notevole si intende il potere di partecipare alla determinazione delle politiche finanziarie e gestionali della partecipata senza averne il controllo o il controllo congiunto.

Una joint venture è un accordo a controllo congiunto nel quale le parti che detengono il controllo congiunto vantano diritti sulle attività nette dell'accordo. Per controllo congiunto si intende la condivisione su base contrattuale del controllo di un accordo, che esiste unicamente quando le decisioni sulle attività rilevanti richiedono un consenso unanime di tutte le parti che condividono il controllo.

Le considerazioni fatte per determinare l'influenza notevole o il controllo congiunto sono simili a quelle necessarie a determinare il controllo sulle controllate. Le partecipazioni del Gruppo in società collegate e joint venture sono valutate con il metodo del patrimonio netto. Con il metodo del patrimonio netto, la partecipazione in una società collegata o in una joint venture è inizialmente rilevata al costo. Il valore contabile della partecipazione è aumentato o diminuito per rilevare la quota di pertinenza della partecipante degli utili e delle perdite della partecipata realizzati dopo la data di acquisizione. L'avviamento afferente alla collegata od alla joint venture è incluso nel valore contabile della partecipazione e non è soggetto ad una verifica separata di perdita di valore (impairment).

Il prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio riflette la quota di pertinenza del Gruppo del risultato d'esercizio della società collegata o della joint venture. Ogni cambiamento nelle altre componenti di conto economico complessivo relativo a queste partecipate è presentato come parte del conto economico complessivo del Gruppo. Inoltre, nel caso in cui una società collegata o una joint venture rilevi una variazione con diretta imputazione al patrimonio netto, il Gruppo rileva la sua quota di pertinenza, ove applicabile, nel prospetto delle variazioni nel patrimonio netto. Gli utili e le perdite non realizzate derivanti da transazioni tra il Gruppo e società collegate o joint venture, sono eliminati in proporzione alla quota di partecipazione nelle collegate o joint venture.

La quota aggregata di pertinenza del Gruppo del risultato d'esercizio delle società collegate e delle joint venture è rilevata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio dopo il risultato operativo e rappresenta il risultato al netto delle imposte e delle quote spettanti agli altri azionisti della collegata o della joint venture.

Il bilancio delle società collegate e della joint venture è predisposto alla stessa data di chiusura del bilancio del Gruppo. Ove necessario, il bilancio è rettificato per uniformarlo ai principi contabili di Gruppo.

Successivamente all'applicazione del metodo del patrimonio netto, il Gruppo valuta se sia necessario riconoscere una perdita di valore della propria partecipazione nelle società collegate o joint venture. Il Gruppo valuta a ogni data di bilancio se vi siano evidenze obiettive che le partecipazione nelle società collegate o joint venture abbiano subito una perdita di valore. In tal caso, il Gruppo calcola l'ammontare della perdita come differenza tra il valore recuperabile della collegata o della joint venture e il valore di iscrizione della stessa nel proprio bilancio, rilevando tale differenza nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella voce "quota di pertinenza del risultato di società collegate e joint venture".

All'atto della perdita dell'influenza notevole su una società collegata o del controllo congiunto su una joint venture, il Gruppo valuta e rileva la partecipazione residua al fair value. La differenza tra il valore di carico della partecipazione alla data di perdita dell'influenza notevole o del controllo congiunto e il fair value della partecipazione residua e dei corrispettivi ricevuti è rilevata nel conto economico.

c) Classificazione corrente/non corrente

Le attività e passività nel bilancio del Gruppo sono classificate secondo il criterio corrente/non corrente. Un'attività è corrente quando:

  • si suppone che sia realizzata, oppure è posseduta per la vendita o il consumo, nel normale svolgimento del ciclo operativo;
  • è detenuta principalmente con la finalità di negoziarla;
  • si suppone che sia realizzata entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; o
  • è costituita da disponibilità liquide o mezzi equivalenti a meno che non sia vietato scambiarla o utilizzarla per estinguere una passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio.

Tutte le altre attività sono classificate come non correnti.

Una passività è corrente quanto:

  • è previsto che si estingua nel suo normale ciclo operativo;
  • è detenuta principalmente con la finalità di negoziarla;
  • deve essere estinta entro dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio; o
  • l'entità non ha un diritto incondizionato a differire il regolamento della passività per almeno dodici mesi dalla data di chiusura dell'esercizio.

Il Gruppo classifica tutte le altre passività come non correnti.

Attività e passività per imposte anticipate e differite sono classificate tra le attività e le passività non correnti.

d) Valutazione al fair value

Il Gruppo valuta gli strumenti finanziari quali i derivati, e le attività non finanziarie quali gli investimenti immobiliari, al fair value ad ogni chiusura di bilancio.

Il fair value è il prezzo che si percepirebbe per la vendita di un'attività, o che si pagherebbe per il trasferimento di una passività, in una regolare operazione tra operatori di mercato alla data di valutazione. Una valutazione del fair value suppone che l'operazione di vendita dell'attività o di trasferimento della passività abbia luogo:

nel mercato principale dell'attività o passività;

oppure

in assenza di un mercato principale, nel mercato più vantaggioso per l'attività o passività.

Il mercato principale o il mercato più vantaggioso devono essere accessibili per il Gruppo.

Il fair value di un'attività o passività è valutato adottando le assunzioni che gli operatori di mercato utilizzerebbero nella determinazione del prezzo dell'attività o passività, presumendo che gli stessi agiscano per soddisfare nel modo migliore il proprio interesse economico.

Una valutazione del fair value di un'attività non finanziaria considera la capacità di un operatore di mercato di generare benefici economici impiegando l'attività nel suo massimo e migliore utilizzo o vendendola a un altro operatore di mercato che la impiegherebbe nel suo massimo e miglior utilizzo.

Tutte le attività e passività per le quali il fair value viene valutato o esposto in bilancio sono categorizzate in base alla gerarchia del fair value, come di seguito descritta:

Livello 1 - i prezzi quotati (non rettificati) in mercati attivi per attività o passività identiche a cui l'entità può accedere alla data di valutazione;

  • Livello 2 Input diversi dai prezzi quotati inclusi nel Livello 1, osservabili direttamente o indirettamente per l'attività o per la passività;
  • Livello 3 tecniche di valutazione per le quali i dati di input non sono osservabili per l'attività o per la passività.

Ai fini dell'informativa relativa al fair value, il Gruppo determina le classi di attività e passività sulla base della natura, caratteristiche e rischi dell'attività o della passività ed il livello della gerarchia del fair value come precedentemente illustrato.

e) Ricavi provenienti da contratti con clienti

I ricavi derivanti da contratti con i clienti sono rilevati quando il controllo dei beni e servizi è trasferito al cliente per un ammontare che riflette il corrispettivo che il Gruppo si aspetta di ricevere in cambio di tali beni o servizi.

I ricavi sono contabilizzati al netto di resi, sconti, abbuoni e tasse direttamente associate alla vendita del prodotto o alla prestazione del servizio.

Le vendite sono riconosciute al fair value del corrispettivo ricevuto per la vendita di prodotti e servizi, quando vi sono le seguenti condizioni:

    1. avviene il trasferimento dei rischi e benefici connessi alla proprietà del bene/l'effettuazione della prestazione di servizi;
    1. il valore dei ricavi è determinato in maniera attendibile;
    1. è probabile che i benefici economici derivanti dalla vendita saranno fruiti dall'impresa;
    1. i costi sostenuti, o da sostenere, sono determinati in modo attendibile.

f) Contributi Pubblici

I contributi pubblici sono rilevati quando sussiste la ragionevole certezza che essi saranno ricevuti e che tutte le condizioni ad essi riferiti siano soddisfatte. I contributi correlati a componenti di costo sono rilevati come ricavi, ma sono ripartiti sistematicamente tra gli esercizi in modo da essere commisurati al riconoscimento dei costi che intendono compensare. Il contributo correlato ad una attività viene riconosciuto come ricavo in quote costanti, lungo la vita utile attesa dell'attività di riferimento.

Laddove il Gruppo riceva un contributo non monetario, l'attività ed il relativo contributo sono rilevati al valore nominale e rilasciati nel conto economico, in quote costanti, lungo la vita utile attesa dell'attività di riferimento.

I contributi ricevuti a fronte di specifici beni o attività di sviluppo il cui valore è iscritto tra le immobilizzazioni possono essere iscritti secondo due modalità alternative: è possibile presentarli nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria tra i risconti passivi e rilevarli tra ricavi con un criterio sistematico e razionale sulla vita utile del bene. Alternativamente, possono essere portati a riduzione del valore contabile del bene; il contributo è quindi rilevato come ricavo sulla vita utile del bene ammortizzabile mediante la riduzione delle quote di ammortamento.

Il Gruppo ha scelto di presentare i contributi relativi ad una voce di spesa come proventi nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. Alternativamente, è permesso di dedurre i contributi in conto esercizio direttamente dal costo correlato.

g) Imposte sul reddito

Imposte correnti

Le imposte correnti attive e passive dell'esercizio sono valutate per l'importo che ci si attende di recuperare o corrispondere alle autorità fiscali. Le aliquote e la normativa fiscale utilizzate per calcolare l'importo sono quelle emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di chiusura di bilancio nei paesi dove il Gruppo opera e genera il proprio reddito imponibile.

Le imposte correnti relative ad elementi rilevati direttamente a patrimonio netto sono rilevate anch'esse a patrimonio netto e non nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio. La Direzione periodicamente valuta la posizione assunta nella dichiarazione dei redditi nei casi in cui le norme fiscali siano soggette ad interpretazioni e, ove appropriato, provvede a stanziare degli accantonamenti.

Imposte differite

Le imposte differite sono calcolate applicando il cosiddetto "liability method" alle differenze temporanee alla data di bilancio tra i valori fiscali delle attività e delle passività e i corrispondenti valori di bilancio.

Le imposte differite passive sono rilevate su tutte le differenze temporanee tassabili, con le seguenti eccezioni:

  • le imposte differite passive derivano dalla rilevazione iniziale dell'avviamento o di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influenza né il risultato di bilancio né il risultato fiscale;
  • il riversamento delle differenze temporanee imponibili, associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, può essere controllato, ed è probabile che esso non si verifichi nel prevedibile futuro.

Le imposte differite attive sono rilevate a fronte di tutte le differenze temporanee deducibili, dei crediti e delle perdite fiscali non utilizzate e riportabili a nuovo, nella misura in cui sia probabile che saranno disponibili sufficienti imponibili fiscali futuri, che possano consentire l'utilizzo delle differenze temporanee deducibili e dei crediti e delle perdite fiscali riportati a nuovo, eccetto i casi in cui:

  • l'imposta differita attiva collegata alle differenze temporanee deducibili deriva dalla rilevazione iniziale di un'attività o passività in una transazione che non rappresenta un'aggregazione aziendale e, al tempo della transazione stessa, non influisce né sul risultato di bilancio, né sul risultato fiscale;
  • nel caso di differenze temporanee deducibili associate a partecipazioni in società controllate, collegate e joint venture, le imposte differite attive sono rilevate solo nella misura in cui sia probabile che esse si riverseranno nel futuro prevedibile e che vi saranno sufficienti imponibili fiscali a fronte che consentano il recupero di tali differenze temporanee.

Il valore di carico delle imposte differite attive viene riesaminato a ciascuna data di bilancio e ridotto nella misura in cui non sia più probabile che saranno disponibili in futuro sufficienti imponibili fiscali da permettere in tutto o in parte l'utilizzo di tale credito. Le imposte differite attive non rilevate sono riesaminate ad ogni data di bilancio e sono rilevate nella misura in cui diventa probabile che i redditi fiscali saranno sufficienti a consentire il recupero di tali imposte differite attive.

Le imposte differite attive e passive sono misurate in base alle aliquote fiscali che si attende saranno applicate nell'esercizio in cui tali attività si realizzeranno o tali passività si estingueranno, considerando le aliquote in vigore e quelle già emanate, o sostanzialmente in vigore, alla data di bilancio.

Le imposte differite relative ad elementi rilevati al di fuori del conto economico sono anch'esse rilevate al di fuori del conto economico e, quindi, nel patrimonio netto o nel conto economico complessivo, coerentemente con l'elemento cui si riferiscono.

I benefici fiscali acquisiti a seguito di un'aggregazione aziendale, ma che non soddisfano i criteri per la rilevazione separata alla data di acquisizione, sono eventualmente riconosciuti successivamente, nel momento in cui si ottengono nuove informazioni sui cambiamenti dei fatti e delle circostanze. L'aggiustamento è riconosciuto a riduzione dell'avviamento (fino a concorrenza del valore dell'avviamento), nel caso in cui sia rilevato durante il periodo di misurazione, ovvero nel conto economico, se rilevato successivamente.

Il Gruppo compensa imposte differite attive ed imposte differite passive se e solo se esiste un diritto legale che consente di compensare imposte correnti attive e imposte correnti passive e le imposte differite attive e passive facciano riferimento ad imposte sul reddito dovute alla stessa autorità fiscale dallo stesso soggetto contribuente o da soggetti contribuenti diversi che intendono saldare le attività e passività fiscali correnti su base netta o realizzare l'attività e saldare la passività contemporaneamente, con riferimento ad ogni periodo futuro nel quale ci si attende che le attività e passività per imposte differite siano saldate o recuperate.

h) Conversione delle poste in valuta

Il bilancio consolidato è presentato in Euro che è la valuta funzionale e di presentazione adottata dalla Capogruppo. Ciascuna impresa del Gruppo definisce la propria valuta funzionale, che è utilizzata per misurare le voci comprese nei singoli bilanci. Il Gruppo utilizza il metodo del consolidamento diretto; l'utile o la perdita riclassificati a conto economico al momento della cessione di una controllata estera rappresentano l'importo che emerge dall'utilizzo di questo metodo.

Alla data di chiusura del bilancio, le attività e le passività delle società, la cui valuta funzionale è diversa dall'Euro, sono convertite nella valuta di redazione dei conti consolidati di Gruppo al tasso di cambio in vigore a tale data. Le voci di conto economico sono convertite al cambio medio, in quanto ritenuto rappresentativo della media dei cambi prevalenti alle date delle singole transazioni. Le differenze derivanti dall'adeguamento del patrimonio netto iniziale ai cambi correnti di fine periodo e le differenze derivanti dalla diversa metodologia usata per la conversione del risultato d'esercizio, sono rilevate nel prospetto di conto economico complessivo. All'atto della dismissione di una gestione estera, la parte di conto economico complessivo riferita a tale gestione estera è iscritta nel conto economico.

Argentina – economia iperinflazionata: impatti da applicazione IAS 29

Per la conversione dei bilanci espressi in valuta diversa da quella funzionale del Gruppo (Euro), in particolare relativamente alla controllata argentina Masi Tupungato Vigneti La Arboleda S.A., sono stati utilizzati i tassi di seguito rappresentati, desunti dai dati da Banca d'Italia:

Euro/Valuta al 31 dicembre 2018 al 31 dicembre 2019
Peso Argentina 43,1593 67,2749

Con riferimento all'Argentina si segnala un significativo incremento dei livelli di inflazione che hanno determinato un aumento dell'indice di inflazione superiore al 100% su base cumulativa triennale. Per tale motivo a partire dal 1° luglio 2018, il Gruppo ha applicato lo IAS 29 Rendicontazione contabile in economie iperinflazionate in relazione alla controllata argentina. Il citato principio si applica ai bilanci di società la cui moneta funzionale è la moneta di un'economia iperinflazionata e definisce, essenzialmente, i criteri di misurazione, presentazione e disclosure. In tali circostanze, al fine di riflettere in bilancio la perdita di potere di acquisto della moneta funzionale locale, le poste non monetarie e le poste del patrimonio netto sono rimisurate applicando un indice di inflazione espressione del generale andamento dei prezzi nel periodo di iperinflazione.

Gli effetti contabili di tale rimisurazione alla data sono stati rilevati:

  • L'effetto derivante dall'adeguamento all'indice generale rivisto al 31 dicembre 2019 dei saldi ai 31 dicembre 2018 di attività e passività non monetarie e del patrimonio netto, in contropartita alle riserve di patrimonio netto.
  • L'effetto relativo alla rimisurazione delle medesime poste non monetarie, del patrimonio netto, nonché delle componenti di Conto Economico rilevate nel 2019, in contropartita al Conto Economico tra gli utili/perdite su cambi.

Per tenere poi conto dell'impatto dell'iperinflazione anche sul corso monetario della valuta locale, i saldi del conto economico espressi in valuta iperinflazionata sono stati convertiti in Euro (valuta funzionale del Gruppo)

applicando, come previsto dallo IAS 21, il tasso di cambio finale anziché quello medio del periodo, con la finalità di riportare tali ammontari ai valori correnti.

Di seguito si riporta la variazione dell'indice generale dei prezzi al consumo al 31 dicembre 2019:

Periodo Variazione indice generale dei prezzi al consumo
cumulati
Dal 1° gennaio 2019 al 31 dicembre 2019 53,83%

Gli effetti derivanti dall'applicazione dello Ias 29 impattano direttamente a patrimonio netto al 31 dicembre 2019 per Euro 47 migliaia cui vanno a sommarsi gli effetti a conto economico, cumulativamente per applicazione dello Ias 29 e dello Ias 21, pari ad una perdita di Euro 933 migliaia.

Operazioni e saldi

Fatta eccezione per quanto sopra esposto in merito alla conversione delle poste derivanti dal bilancio della controllata argentina ed espresse in pesos argentini, le operazioni in valuta estera sono rilevate inizialmente nella valuta funzionale, applicando il tasso di cambio a pronti alla data dell'operazione.

Le attività e passività monetarie, denominate in valuta estera, sono convertite nella valuta funzionale al tasso di cambio alla data del bilancio.

Le differenze di cambio realizzate o quelle derivanti dalla conversione di poste monetarie sono rilevate nel conto economico, con l'eccezione degli elementi monetari che costituiscono parte della copertura di un investimento netto in una gestione estera. Tali differenze sono rilevate nel conto economico complessivo fino alla cessione dell'investimento netto, e solo allora l'ammontare complessivo è riclassificato nel conto economico.

Le imposte attribuibili alle differenze cambio sugli elementi monetari sono anch'essi essere rilevati nel prospetto di conto economico complessivo.

Le poste non monetarie valutate al costo storico in valuta estera sono convertite ai tassi di cambio alla data di rilevazione iniziale della transazione. Le poste non monetarie iscritte al fair value in valuta estera sono convertite al tasso di cambio alla data di determinazione di tale valore. L'utile o la perdita che emerge dalla conversione di poste non monetarie è trattato coerentemente con la rilevazione degli utili e delle perdite relative alla variazione del fair value delle suddette poste (i.e. le differenze di conversione sulle voci la cui variazione del fair value è rilevata nel conto economico complessivo o nel conto economico sono rilevate, rispettivamente, nel conto economico complessivo o nel conto economico).

i) Attività non correnti detenute per la vendita e attività cessate

Il Gruppo classifica le attività non correnti e i gruppi in dismissione come detenuti per vendita se il loro valore contabile sarà recuperato principalmente con un'operazione di vendita, anziché tramite il loro uso continuativo. Tali attività non correnti e gruppi in dismissione classificati come detenuti per la vendita sono valutati al minore tra il valore contabile ed il loro fair value al netto dei costi di vendita. I costi di vendita sono i costi aggiuntivi direttamente attribuibili alla vendita, esclusi gli oneri finanziari e le imposte.

La condizione per la classificazione come detenuti per la vendita si considera rispettata solo quando la vendita è altamente probabile e l'attività o il gruppo in dismissione è disponibile per la vendita immediata nelle sue attuali condizioni. Le azioni richieste per concludere la vendita dovrebbero indicare che è improbabile che possano intervenire cambiamenti significativi nella vendita o che la vendita venga annullata. La Direzione deve essersi impegnata alla vendita, il cui completamento dovrebbe essere previsto entro un anno dalla data della classificazione.

L'ammortamento di immobili, impianti e macchinari e delle attività immateriali cessa nel momento in cui questi sono classificati come disponibili per la vendita.

Le attività e le passività classificate come detenute per la vendita sono presentate separatamente tra le voci correnti nel bilancio.

Le attività destinate alla dismissione sono escluse dal risultato delle attività operative e sono presentate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio in un'unica riga come Utile/(perdita) netto derivante da attività destinate alla dismissione.

j) Dividendi

Per quanto attiene ai dividendi distribuiti, la Capogruppo rileva una passività a fronte del pagamento di un dividendo quando la distribuzione è adeguatamente autorizzata e non è più a discrezione della società, ovvero quando è stata approvata dagli azionisti. L'ammontare corrispondente è rilevato direttamente nel patrimonio netto.

Per quanto riguarda i dividendi ricevuti, gli stessi sono rilevati quando sorge il diritto del Gruppo a ricevere il pagamento, che in genere corrisponde al momento in cui l'Assemblea degli azionisti ne approva la distribuzione.

k) Immobili impianti e macchinari, aliquote ammortamento

Gli immobili in costruzione sono rilevati al costo storico, al netto delle eventuali perdite di valore cumulate.

Immobili, impianti e macchinari sono rilevati al costo storico, di acquisto o di produzione, comprensivo di oneri accessori direttamente imputabili e necessari alla messa in funzione del bene per l'uso per cui è stato acquistato, ed esposte al netto dei relativi fondi ammortamento e di eventuali perdite di valore cumulate. Qualora parti significative delle attività materiali abbiano differenti vite utili, tali componenti sono contabilizzate separatamente.

Allo stesso modo, in occasione di revisioni importanti, il costo è incluso nel valore contabile dell'impianto o del macchinario come nel caso della sostituzione, laddove sia soddisfatto il criterio per la rilevazione. Tutti gli altri costi di riparazione e manutenzione sono rilevati nel conto economico quando sostenuti. Il valore attuale del costo di smantellamento e rimozione del bene al termine del suo utilizzo è incluso nel costo del bene, se sono soddisfatti i criteri di rilevazione per un accantonamento.

L'ammortamento è calcolato a quote costanti a partire dal momento in cui il bene diventa disponibile per l'uso e in base alla vita utile stimata del bene, che è riesaminata con periodicità annuale ed eventuali cambiamenti, laddove necessari, sono apportati con applicazione prospettica.

Attività materiali e agricole e biologiche Aliquota media
Terreni 0%
Fabbricati 3%
Impianti, macchinari 10%
attrezzature generiche e specifiche, incluse le barriques 20%
Botti e serbatoi legno e acciaio: 15% - 6,6%
Impianti di vigneti 5%
macchinari per vigneto 9%
altri beni
-
mobilio
12%
- macchine ufficio 20%
- automezzi 25%
- arredamenti 10%
- biancheria 40%
- altre attrezzature 25%
- impianti generici 8%
- impianti specifici 12%

Il valore contabile di un elemento di immobili, impianti e macchinari ed ogni componente significativo inizialmente rilevato vengono eliminati al momento della dismissione o quando non ci si attende alcun beneficio economico futuro dal loro utilizzo o dismissione. L'utile/perdita che emerge al momento dell'eliminazione contabile dell'attività (calcolato come differenza tra il valore contabile dell'attività ed il corrispettivo netto) è rilevato a conto economico quando l'elemento è eliminato contabilmente.

I valori residui, le vite utili ed i metodi di ammortamento di immobili, impianti e macchinari sono rivisti ad ogni chiusura di esercizio e, ove appropriato, corretti prospetticamente.

l) Attività agricole e biologiche

Il Gruppo svolge attività agricola e applica lo IAS 41 Agricoltura alle fattispecie contabili e alle voci di bilancio che rientrano nell'ambito di applicazione specifico.

Lo IAS 41 si applica alle attività biologiche e ai prodotti agricoli fino al momento del raccolto. Le rimanenze rappresentate da prodotti agricoli al momento del raccolto, come definito dallo IAS 41, sono valutate al prezzo di mercato corrispondente al fair value rilevato nelle borse merci locali alla data di raccolto, al netto dei costi stimati al punto di vendita. Da quel momento in avanti viene applicato lo IAS 2 "Rimanenze" o qualsiasi altro principio contabile internazionale che risulti opportuno. Si sottolinea il fatto che, a seguito delle modifiche apportate allo IAS 41 dall'emendamento pubblicato dallo IASB in data 30 giugno 2014, a partire dal 1° gennaio 2016 i cosiddetti "bearer plants" (tra cui rientrano anche i vigneti) non rientrano più nell'ambito di applicazione dello IAS 41, ma in quello dello IAS 16. Pertanto, gli impianti di vigneto connessi all'attività agricola sono regolati dallo IAS 16. Analogamente, anche la fase di trasformazione dall'uva in vino non è considerata attività agricola ed è esclusa dall'ambito di applicazione dello IAS 41.

m) Leasing

La definizione di un accordo contrattuale come operazione di leasing (o contenente un'operazione di leasing) si basa sulla sostanza dell'accordo e richiede di valutare se l'adempimento dell'accordo stesso dipenda dall'utilizzo di una o più attività specifiche o se l'accordo trasferisca il diritto all'utilizzo di tale attività. La verifica che un accordo contenga un leasing viene effettuata all'inizio dell'accordo.

Il Gruppo in veste di locatario

Un contratto di leasing viene classificato come leasing finanziario o come leasing operativo all'inizio del leasing stesso. Un contratto di leasing che trasferisce sostanzialmente al Gruppo tutti i rischi e i benefici derivanti dalla proprietà del bene locato, è classificato come leasing finanziario.

I leasing finanziari sono capitalizzati alla data di inizio del leasing al fair value del bene locato o, se minore, al valore attuale dei canoni. I canoni sono ripartiti fra quota di capitale e quota interessi in modo da ottenere l'applicazione di un tasso di interesse costante sul saldo residuo del debito. Gli oneri finanziari sono imputati al conto economico.

I beni in leasing sono ammortizzati sulla base della vita utile del bene. Tuttavia, laddove non vi sia la ragionevole certezza che il Gruppo otterrà la proprietà del bene al termine del contratto, il bene è ammortizzato sul periodo temporale più breve tra la vita utile stimata del bene e la durata del contratto di locazione.

Un leasing operativo è un contratto di leasing che non si qualifica come finanziario. I canoni di leasing operativo sono rilevati come costi nel conto economico in quote costanti sulla durata del contratto.

Il Gruppo in veste di locatore

I contratti di leasing che sostanzialmente lasciano in capo al Gruppo tutti i rischi e benefici della proprietà del bene sono classificati come leasing operativi. I costi iniziali di negoziazione sono aggiunti al valore contabile del bene locato e rilevati in base alla durata del contratto sulla medesima base dei proventi da locazione. Affitti non preventivati sono rilevati come ricavi nel periodo in cui maturano.

n) Oneri finanziari

Gli oneri finanziari direttamente imputabili all'acquisizione, alla costruzione o alla produzione di un bene che richiede un periodo abbastanza lungo prima di essere disponibile all'uso, sono capitalizzati sul costo del bene stesso.

Tutti gli altri oneri finanziari sono rilevati tra i costi di competenza dell'esercizio in cui sono sostenuti. Gli oneri finanziari sono costituiti dagli interessi e dagli altri costi che un'entità sostiene in relazione all'ottenimento di finanziamenti.

o) Attività immateriali

Le attività immateriali acquisite separatamente sono inizialmente rilevate al costo, mentre quelle acquisite attraverso operazioni di aggregazione aziendale sono iscritte al fair value alla data di acquisizione. Dopo la rilevazione iniziale, le attività immateriali sono iscritte al costo al netto dell'ammortamento cumulato e di eventuali perdite di valore accumulate. Le attività immateriali prodotte internamente, ad eccezione dei costi di sviluppo, non sono capitalizzate e si rilevano nel conto economico dell'esercizio in cui sono state sostenute.

La vita utile delle attività immateriali è valutata come definita o indefinita.

Le attività immateriali con vita utile definita sono ammortizzate lungo la loro vita utile e sono sottoposte alla verifica di congruità del valore ogni volta che vi siano indicazioni di una possibile perdita di valore. Il periodo di ammortamento ed il metodo di ammortamento di un'attività immateriale a vita utile definita è riconsiderato almeno alla fine di ciascun esercizio. I cambiamenti nella vita utile attesa o delle modalità con cui i benefici economici futuri legati all'attività si realizzeranno sono rilevati attraverso il cambiamento del periodo o del metodo di ammortamento, a seconda dei casi, e sono considerati cambiamenti di stime contabili. Le quote di ammortamento delle attività immateriali a vita utile definita sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nella categoria di costo coerente con la funzione dell'attività immateriale.

Le attività immateriali con vita utile indefinita non sono ammortizzate, ma sono sottoposte annualmente alla verifica di perdita di valore (impairment test), sia a livello individuale sia a livello di unità generatrice di flussi di cassa. La valutazione della vita utile indefinita è rivista annualmente per determinare se tale attribuzione continua ad essere sostenibile, altrimenti, il cambiamento da vita utile indefinita a vita utile definita si applica su base prospettica.

Le aliquote utilizzate per il processo di ammortamento, distinte per singola categoria, risultano essere le seguenti:

Attività immateriali a vita utile definita Aliquota media
Costi di impianto e di ampliamento 5 anni
Marchi 10 anni
Brevetti/opere ingegno Utilizzo/durata del contratto

Migliorie su beni di terzi Durata del contratto

Gli utili o le perdite derivanti dall'eliminazione di un'attività immateriale sono misurati dalla differenza tra il ricavo netto della dismissione e il valore contabile dell'attività immateriale, e sono rilevate nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio nell'esercizio in cui avviene l'eliminazione.

Costi di ricerca e sviluppo

I costi di ricerca sono imputati nel conto economico dell'esercizio in cui sono sostenuti. I costi di sviluppo sostenuti in relazione ad un determinato progetto sono rilevati come attività immateriali quando il Gruppo è in grado di dimostrare:

  • la possibilità tecnica di completare l'attività immateriale, di modo che sia disponibile all'utilizzo o alla vendita;
  • l'intenzione di completare l'attività e la propria capacità ed intenzione di utilizzarla o venderla;
  • le modalità con cui l'attività genererà benefici economici futuri;
  • la disponibilità di risorse per completare l'attività;
  • la capacità di valutare in modo attendibile il costo attribuibile all'attività durante lo sviluppo.

Dopo la rilevazione iniziale, le attività di sviluppo sono valutate al costo decrementato degli ammortamenti o delle perdite di valore cumulate. L'ammortamento dell'attività inizia nel momento in cui lo sviluppo è completato e l'attività è disponibile all'uso. Le attività di sviluppo sono ammortizzate con riferimento al periodo dei benefici attesi e le relative quote di ammortamento sono incluse nel costo del venduto. Durante il periodo di sviluppo l'attività è oggetto di verifica annuale dell'eventuale perdita di valore (impairment test).

p) Strumenti finanziari – Rilevazione e valutazione

Uno strumento finanziario è qualsiasi contratto che dia origine a un'attività finanziaria per un'entità e ad una passività finanziaria o ad uno strumento rappresentativo di capitale per un'altra entità.

Attività finanziarie

Rilevazione iniziale e valutazione

Al momento della rilevazione iniziale, le attività finanziarie sono classificate, a seconda dei casi, in base alle successive modalità di misurazione, cioè al costo ammortizzato, al fair value rilevato nel conto economico complessivo OCI e al fair value rilevato nel conto economico.

La classificazione delle attività finanziarie al momento della rilevazione iniziale dipende dalle caratteristiche dei flussi di cassa contrattuali delle attività finanziarie e dal modello di business che il Gruppo usa per la loro gestione. Ad eccezione dei crediti commerciali che non contengono una componente di finanziamento significativa o per i quali il Gruppo ha applicato l'espediente pratico, il Gruppo inizialmente valuta un'attività finanziaria al suo fair value più, nel caso di un'attività finanziaria non al fair value rilevato nel conto economico, i costi di transazione. I crediti commerciali che non contengono una componente di finanziamento significativa o per i quali il Gruppo ha applicato l'espediente pratico sono valutati al prezzo dell'operazione determinato secondo l'IFRS 15.

Affinché un'attività finanziaria possa essere classificata e valutata al costo ammortizzato o al fair value rilevato in OCI, deve generare flussi finanziari che dipendono solamente dal capitale e dagli interessi sull'importo del capitale da restituire (cosiddetto "solely payments of principal and interest (SPPI)"). Questa valutazione è indicata come test SPPI e viene eseguita a livello di strumento.

Il modello di business del Gruppo per la gestione delle attività finanziarie si riferisce al modo in cui gestisce le proprie attività finanziarie al fine di generare flussi finanziari. Il modello aziendale determina se i flussi finanziari deriveranno dalla raccolta di flussi finanziari contrattuali, dalla vendita delle attività finanziarie o da entrambi.

L'acquisto o la vendita di un'attività finanziaria che ne richieda la consegna entro un arco di tempo stabilito generalmente da regolamento o convenzioni del mercato (cd. vendita standardizzata o regular way trade) è rilevata alla data di contrattazione, vale a dire la data in cui il Gruppo si è impegnato ad acquistare o vendere l'attività.

Valutazione successiva

Ai fini della valutazione successiva, le attività finanziarie sono classificate in quattro categorie:

  • ► Attività finanziarie al costo ammortizzato (strumenti di debito);
  • ► Attività finanziarie al fair value rilevato nel conto economico complessivo con riclassifica degli utili e perdite cumulate (strumenti di debito);
  • ► Attività finanziarie al fair value rilevato nel conto economico complessivo senza rigiro degli utili e perdite cumulate nel momento dell'eliminazione (strumenti rappresentativi di capitale);
  • ► Attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico.

La classificazione dipende dallo scopo per il quale le attività vengono acquisite e detenute. Il Gruppo determina la classificazione delle stesse al momento della loro prima iscrizione, verificandola successivamente ad ogni data di bilancio.

Attività finanziarie al costo ammortizzato (strumenti di debito)

Il Gruppo valuta le attività finanziarie al costo ammortizzato se entrambi i seguenti requisiti sono soddisfatti:

  • l'attività finanziaria è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è il possesso di attività finanziarie finalizzato alla raccolta dei flussi finanziari contrattuali, e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono a determinate date flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale e dell'interesse sull'importo del capitale da restituire.

Le attività finanziarie al costo ammortizzato sono successivamente valutate utilizzando il criterio dell'interesse effettivo e sono soggette ad impairment. Gli utili e le perdite sono rilevati a conto economico quando l'attività è eliminata, modificata o rivalutata.

Attività finanziarie al fair value rilevato in OCI (strumenti di debito)

Il Gruppo valuta le attività da strumenti di debito al fair value rilevato nel conto economico complessivo se entrambe le seguenti condizioni sono soddisfatte:

  • l'attività finanziaria è posseduta nel quadro di un modello di business il cui obiettivo è conseguito sia mediante l'incasso dei flussi finanziari contrattuali che mediante la vendita delle attività finanziarie, e
  • i termini contrattuali dell'attività finanziaria prevedono a determinate date flussi finanziari rappresentati unicamente da pagamenti del capitale ed interessi determinati sull'importo del capitale da restituire.

Per le attività da strumenti di debito valutati al fair value rilevato in OCI, gli interessi attivi, le variazioni per differenze cambio e le perdite di valore, insieme alle riprese, sono rilevati a conto economico e sono calcolati allo stesso modo delle attività finanziarie valutate al costo ammortizzato. Le rimanenti variazioni del fair value sono rilevate in OCI. Al momento dell'eliminazione, la variazione cumulativa del fair value rilevata in OCI viene riclassificata nel conto economico.

Investimenti in strumenti rappresentativi di capitale

All'atto della rilevazione iniziale, il Gruppo può irrevocabilmente scegliere di classificare i propri investimenti azionari come strumenti rappresentativi di capitale rilevati al fair value in OCI quando soddisfano la definizione di strumenti rappresentativi di capitale ai sensi dello IAS 32 "Strumenti finanziari: Presentazione" e non sono detenuti per la negoziazione. La classificazione è determinata per ogni singolo strumento. Gli utili e le perdite conseguite su tali attività finanziarie non vengono mai rigirati nel conto economico. I dividendi sono rilevati come

altri ricavi nel conto economico quando il diritto al pagamento è stato deliberato, salvo quando il Gruppo beneficia di tali proventi come recupero di parte del costo dell'attività finanziaria, nel qual caso tali utili sono rilevati in OCI. Gli strumenti rappresentativi di capitale iscritti al fair value rilevato in OCI non sono soggetti a impairment test.

Attività finanziarie al fair value rilevato a conto economico

Questa categoria comprende le attività detenute per la negoziazione, le attività designate al momento della prima rilevazione come attività finanziarie al fair value con variazioni rilevate nel conto economico, o le attività finanziarie che obbligatoriamente bisogna valutare al fair value. Le attività detenute per la negoziazione sono tutte quelle attività acquisite per la loro vendita o il loro riacquisto nel breve termine. I derivati, inclusi quelli scorporati, sono classificati come strumenti finanziari detenuti per la negoziazione, salvo che non siano designati come strumenti di copertura efficace. Le attività finanziarie con flussi finanziari che non sono rappresentati unicamente da pagamenti di capitale e dell'interesse sono classificate e valutate al fair value rilevato a conto economico, indipendentemente dal modello di business. Nonostante i criteri per gli strumenti di debito per essere classificati al costo ammortizzato o al fair value rilevato in OCI, come descritto sopra, gli strumenti di debito possono essere contabilizzati al fair value rilevato a conto economico al momento della rilevazione iniziale se ciò comporta l'eliminazione o la riduzione significativa di un disallineamento contabile.

Cancellazione

Un'attività finanziaria (o, ove applicabile, parte di un'attività finanziaria o parte di un gruppo di attività finanziarie simili) è cancellata in primo luogo (es. rimossa dal prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria del Gruppo) quando:

  • i diritti a ricevere flussi finanziari dall'attività sono estinti, o
  • il Gruppo ha trasferito ad una terza parte il diritto a ricevere flussi finanziari dall'attività o ha assunto l'obbligo contrattuale di corrisponderli interamente e senza ritardi e (a) ha trasferito sostanzialmente tutti i rischi e benefici della proprietà dell'attività finanziaria, oppure (b) non ha trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici dell'attività, ma ha trasferito il controllo della stessa.

Nei casi in cui il Gruppo abbia trasferito i diritti a ricevere flussi finanziari da un'attività o abbia siglato un accordo in base al quale mantiene i diritti contrattuali a ricevere i flussi finanziari dell'attività finanziaria, ma assume un'obbligazione contrattuale a pagare i flussi finanziari a uno o più beneficiari (pass-through), esso valuta se e in che misura abbia trattenuto i rischi e i benefici inerenti al possesso.

Nel caso in cui non abbia né trasferito né trattenuto sostanzialmente tutti i rischi e benefici o non abbia perso il controllo sulla stessa, l'attività continua ad essere rilevata nel bilancio del Gruppo nella misura del suo coinvolgimento residuo nell'attività stessa. In questo caso, il Gruppo riconosce inoltre una passività associata. L'attività trasferita e la passività associata sono valutate in modo da riflettere i diritti e le obbligazioni che rimangono di pertinenza del Gruppo.

Quando il coinvolgimento residuo dell'entità è una garanzia sull'attività trasferita, il coinvolgimento è misurato sulla base del minore tra l'importo dell'attività e l'importo massimo del corrispettivo ricevuto che l'entità potrebbe dover ripagare.

Perdita di valore di attività finanziaria

Il Gruppo iscrive una svalutazione per perdite attese (expected credit loss 'ECL') per tutte le attività finanziarie rappresentate da strumenti di debito non detenuti al fair value rilevato a conto economico. Le ECL si basano sulla differenza tra i flussi finanziari contrattuali dovuti in conformità al contratto e tutti i flussi finanziari che il Gruppo si aspetta di ricevere, scontati ad una approssimazione del tasso di interesse effettivo originario. I flussi di cassa attesi includeranno i flussi finanziari derivanti dalla escussione delle garanzie reali detenute o di altre garanzie sul credito che sono parte integrante delle condizioni contrattuali.

Le perdite attese sono rilevate in due fasi. Relativamente alle esposizioni creditizie per le quali non vi è stato un aumento significativo del rischio di credito dalla rilevazione iniziale, bisogna rilevare le perdite su crediti che derivano dalla stima di eventi di default che sono possibili entro i successivi 12 mesi (12-month ECL). Per le esposizioni creditizie per le quali vi è stato un significativo aumento del rischio di credito dalla rilevazione iniziale, bisogna rilevare integralmente le perdite attese che si riferiscono alla residua durata dell'esposizione, a prescindere dal momento in cui l'evento di default si prevede che si verifichi (''Lifetime ECL'').

Per i crediti commerciali e le attività derivanti da contratto, il Gruppo applica un approccio semplificato nel calcolo delle perdite attese. Pertanto, il Gruppo non monitora le variazioni del rischio di credito, ma rileva integralmente la perdita attesa a ogni data di riferimento. Il Gruppo ha definito un sistema matriciale basato sulle informazioni storiche, riviste per considerare elementi prospettici con riferimento alle specifiche tipologie di debitori e del loro ambiente economico, come strumento per la determinazione delle perdite attese.

Per le attività rappresentate da strumenti di debito valutate al fair value rilevato in OCI, il Gruppo applica l'approccio semplificato ammesso per le attività a basso rischio di credito. Ad ogni data di riferimento del bilancio, il Gruppo valuta se si ritiene che lo strumento di debito abbia un basso rischio di credito utilizzando le informazioni disponibili.

Passività finanziarie

Rilevazione e valutazione iniziale

Le passività finanziarie sono classificate, al momento della rilevazione iniziale, tra le passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico, tra i mutui e finanziamenti, o tra i derivati designati come strumenti di copertura.

Tutte le passività finanziarie sono rilevate inizialmente al fair value cui si aggiungono, nel caso di mutui, finanziamenti e debiti, i costi di transazione ad essi direttamente attribuibili.

Le passività finanziarie del Gruppo comprendono debiti commerciali e altri debiti, mutui e finanziamenti, inclusi scoperti di conto corrente, garanzie concesse e strumenti finanziari derivati.

Valutazione successiva

La valutazione delle passività finanziarie dipende dalla loro classificazione, come di seguito descritto:

Passività finanziarie al fair value rilevato a conto economico

Le passività finanziarie al fair value con variazioni rilevate a conto economico comprendono passività detenute per la negoziazione e passività finanziarie rilevate inizialmente al fair value con variazioni rilevate a conto economico.

Le passività detenute per la negoziazione sono tutte quelle sostenute ai fini della loro rivendita nel breve termine. Questa categoria include inoltre gli strumenti finanziari derivati sottoscritti dal Gruppo che non sono designati come strumenti di copertura in una relazione di copertura definita da IFRS 9.

Gli utili o le perdite sulle passività detenute per la negoziazione sono rilevati nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Le passività finanziarie sono designate al fair value con variazioni rilevate a conto economico dalla data di prima iscrizione, solo se i criteri dell'IFRS 9 sono soddisfatti. Al momento della rilevazione iniziale, il Gruppo non ha designato passività finanziarie al fair value con variazioni rilevate a conto economico.

Finanziamenti e crediti

Questa è la categoria maggiormente rilevante per il Gruppo. Dopo la rilevazione iniziale, i finanziamenti sono valutati con il criterio del costo ammortizzato usando il metodo del tasso di interesse effettivo. Gli utili e le perdite sono contabilizzati nel conto economico quando la passività è estinta, oltre che attraverso il processo di ammortamento.

Il costo ammortizzato è calcolato rilevando lo sconto o il premio sull'acquisizione e gli onorari o costi che fanno parte integrante del tasso di interesse effettivo. L'ammortamento al tasso di interesse effettivo è compreso tra gli oneri finanziari nel prospetto dell'utile/(perdita).

Garanzie finanziarie passive

Le garanzie finanziarie passive emesse dal Gruppo sono contratti che richiedono un pagamento per rimborsare il possessore di un titolo di debito a fronte di una perdita da esso subita a seguito dell'inadempienza del debitore nel pagamento alla scadenza prevista contrattualmente. I contratti di garanzia finanziaria sono inizialmente rilevati come passività al fair value, incrementati dei costi di transazione direttamente attribuibili all'emissione della garanzia. Successivamente, la passività è misurata al maggiore tra la migliore stima dell'esborso richiesto per far fronte all'obbligazione garantita alla data di bilancio e l'ammontare inizialmente rilevato, al netto degli ammortamenti cumulati.

Cancellazione

Una passività finanziaria viene cancellata quando l'obbligazione sottostante la passività è estinta, annullata ovvero onorata. Laddove una passività finanziaria esistente fosse sostituita da un'altra dello stesso prestatore, a condizioni sostanzialmente diverse, oppure le condizioni di una passività esistente venissero sostanzialmente modificate, tale scambio o modifica viene trattato come una cancellazione contabile della passività originale, accompagnata dalla rilevazione di una nuova passività, con iscrizione nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio di eventuali differenze tra i valori contabili.

Compensazione di strumenti finanziari

Un'attività e una passività finanziaria possono essere compensate e il saldo netto esposto nel prospetto della situazione patrimoniale-finanziaria, se esiste un diritto legale attuale a compensare gli importi rilevati contabilmente e vi sia l'intenzione di estinguere il residuo netto, o realizzare l'attività e contemporaneamente estinguere la passività.

q) Strumenti finanziari derivati e hedge accounting

Rilevazione iniziale e valutazione successiva

Il Gruppo utilizza strumenti finanziari derivati tra i quali: contratti a termine in valuta e swap su tassi di interesse per coprire rispettivamente, i propri rischi di cambio valutario e i rischi di tasso di interesse. Tali strumenti finanziari derivati sono inizialmente rilevati al fair value alla data in cui il contratto derivato è sottoscritto e, successivamente, sono valutati nuovamente al fair value. I derivati sono contabilizzati come attività finanziarie quando il fair value è positivo e come passività finanziarie quando il fair value è negativo.

Eventuali utili o perdite derivanti dalle variazioni di fair value dei derivati sono rilevate direttamente nel conto economico, fatta eccezione per la parte efficace delle coperture dei flussi di cassa, che è rilevata tra le altre componenti di conto economico complessivo e successivamente riclassificato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio quando lo strumento di copertura influenza l'utile o la perdita.

Ai fini dell'hedge accounting, le coperture sono classificate come:

coperture del fair value, se sono a fronte del rischio di variazione del fair value dell'attività o passività sottostante o a fronte di un impegno irrevocabile non rilevato;

coperture di flussi di cassa, se sono a fronte dell'esposizione alla variabilità dei flussi di cassa attribuibile a un particolare rischio associato a un'attività o passività rilevata o a un'operazione programmata altamente probabile o a un rischio di valuta legato a un impegno irrevocabile non rilevato.

All'avvio di un'operazione di copertura, il Gruppo designa e documenta formalmente il rapporto di copertura, cui intende applicare l'hedge accounting, i propri obiettivi nella gestione del rischio e la strategia perseguita. La documentazione include l'identificazione dello strumento di copertura, dell'elemento o operazione oggetto di copertura, della natura del rischio e delle modalità con cui l'impresa intende valutare l'efficacia della copertura nel compensare l'esposizione alle variazioni del fair value dell'elemento coperto o dei flussi di cassa riconducibili al rischio coperto. Ci si attende che queste coperture siano altamente efficaci nel compensare l'esposizione dell'elemento coperto rispetto a variazioni del fair value o dei flussi finanziari attribuibili al rischio coperto e vengono valutate su base continuativa per determinare se tali coperture si siano effettivamente dimostrate altamente efficaci negli esercizi per i quali sono state designate come operazioni di copertura.

Le operazioni che soddisfano i rigorosi criteri per l'hedge accounting sono contabilizzate come segue:

Coperture di fair value

La variazione del fair value dei derivati di copertura sui tassi di interesse è rilevata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio tra gli oneri finanziari. La variazione del fair value degli strumenti di copertura attribuibile all'elemento coperto è rilevata come parte del valore di carico dell'elemento coperto ed è inoltre rilevato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio negli oneri finanziari.

Per quanto riguarda le coperture del fair value riferite a elementi contabilizzati secondo il criterio del costo ammortizzato, ogni rettifica del valore contabile è ammortizzata nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio lungo il periodo residuo della copertura utilizzando il metodo del tasso di interesse effettivo (TIE). L'ammortamento così determinato può iniziare non appena esiste una rettifica, ma non può estendersi oltre la data in cui l'elemento oggetto di copertura cessa di essere rettificato per effetto delle variazioni del fair value attribuibili al rischio oggetto di copertura.

Se l'elemento coperto è cancellato, il fair value non ammortizzato è rilevato immediatamente nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Copertura dei flussi di cassa

La porzione di utile o perdita sullo strumento coperto, relativa alla parte di copertura efficace, è rilevata nel prospetto delle altre componenti di conto economico complessivo nella riserva di "cash flow hedge", mentre la parte non efficace è rilevata direttamente nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio.

Prima del 1 ° gennaio 2018, il Gruppo ha designato tutti i contratti a termine come strumenti di copertura. Eventuali utili o perdite derivanti dalle variazioni del fair value dei derivati sono stati rilevati direttamente a conto economico, fatta eccezione per la parte efficace delle coperture di flussi finanziari, che sono stati rilevati in OCI e successivamente rigirati a conto economico quando la voce di copertura influenza il conto economico.

A partire dal 1 ° gennaio 2018, il Gruppo designa solo la componente spot dei contratti a termine come strumento di copertura. La componente forward è cumulativamente rilevata in OCI in una voce separata.

Gli importi accumulati tra le altre componenti di conto economico complessivo sono contabilizzati, a seconda della natura della transazione coperta sottostante. Se l'operazione oggetto di copertura comporta successivamente la rilevazione di una componente non finanziaria, l'importo accumulato nel patrimonio netto viene rimosso dalla componente separata del patrimonio netto e incluso nel valore di costo o altro valore di carico dell'attività o passività coperta. Questa non è considerata una riclassifica delle poste rilevate in OCI per il periodo. Ciò vale anche nel caso di operazione programmata coperta di un'attività non finanziaria o di una passività non finanziaria che diventa successivamente un impegno irrevocabile al quale si applica la contabilizzazione delle operazioni di copertura di fair value.

Per qualsiasi altra copertura di flussi finanziari, l'importo accumulato in OCI è riclassificato a conto economico come una rettifica di riclassificazione nello stesso periodo o nei periodi durante i quali i flussi finanziari coperti impattano il conto economico.

Se la contabilizzazione di copertura del flusso di cassa viene interrotta, l'importo accumulato in OCI deve rimanere tale se si prevede che i flussi futuri di cassa coperti si verificheranno. Altrimenti, l'importo dovrà essere immediatamente riclassificato nell'utile/(perdita) dell'esercizio come rettifica da riclassificazione. Dopo la sospensione, una volta che il flusso di cassa coperto si verifica, qualsiasi importo accumulato rimanente in OCI deve essere contabilizzato a seconda della natura della transazione sottostante come precedentemente descritto.

r) Partecipazioni in altre imprese

Le partecipazioni in altre imprese che non hanno un prezzo di mercato quotato in un mercato attivo e il cui fair value non può essere misurato attendibilmente sono iscritte al costo di acquisto o di sottoscrizione, comprensivo degli oneri accessori, eventualmente ridotto per perdite di valore. Quando vengono meno i motivi delle svalutazioni effettuate, le partecipazioni sono rivalutate nei limiti delle svalutazioni medesime con imputazione dell'effetto a conto economico. Il rischio derivante da eventuali perdite eccedenti il patrimonio netto è rilevato in un apposito fondo nella misura in cui la partecipante è impegnata ad adempiere a obbligazioni legali o implicite nei confronti dell'impresa partecipata o comunque a coprire le sue perdite.

s) Rimanenze

Le rimanenze di materie prime, sussidiarie e di consumo e di prodotti in corso di lavorazione/semilavorati sono valutate al minore tra il costo di acquisto, comprensivo degli oneri accessori, ed il valore netto di presumibile realizzo desumibile dall'andamento del mercato. Il costo delle rimanenze comprende i costi di acquisto e gli altri costi sostenuti per portare le rimanenze nel luogo e nelle condizioni attuali ad esclusione degli oneri finanziari.

Le rimanenze rappresentate da prodotti agricoli al momento del raccolto, come definito dallo IAS 41, sono valutate al prezzo di mercato corrispondente al fair value rilevato nelle borse merci locali alla data di raccolto, al netto dei costi stimati al punto di vendita.

Il metodo utilizzato per la determinazione del costo delle rimanenze è rappresentato dal costo medio ponderato per le materie prime e di consumo e i prodotti finiti acquistati ai fini della successiva commercializzazione, e dal costo dei materiali e dagli altri costi diretti sostenuti, tenuto conto dello stato di avanzamento del processo produttivo, per i prodotti in corso di lavorazione/semilavorati e i prodotti finiti di produzione.

Il valore netto di presumibile realizzo è costituito dal normale prezzo stimato di vendita dedotti i costi stimati di completamento e i costi stimati per realizzare la vendita. Le rimanenze obsolete e/o a lento rigiro sono svalutate in relazione alla loro presunta possibilità di utilizzo o di realizzo futuro. La svalutazione viene eliminata negli esercizi successivi se vengono meno i motivi della stessa.

Le rimanenze di vino sfuso e semilavorati sono classificate come correnti o non correnti a seconda delle proiezioni dei tempi di imbottigliamento ed immissione sul mercato sviluppate dal Gruppo.

t) Perdite di valore (impairment) di attività non finanziarie

Lo IAS 36 richiede di valutare ad ogni chiusura di bilancio l'esistenza di perdite di valore (impairment test) delle immobilizzazioni materiali e immateriali in presenza di indicatori che facciano ritenere che tale problematica possa sussistere. Nel valutare se esistono indicatori che le attività a vita utile definita possano aver subito una perdita di valore, si considerano fonti di informazione interne ed esterne. Relativamente alle fonti interne si considera se si siano verificati nell'esercizio significativi cambiamenti nell'uso dell'attività e se l'andamento economico dell'attività risulti diverso da quanto previsto. Per le fonti esterne, invece, si considera se vi siano discontinuità tecnologiche o di mercato o normative in grado di ridurre il valore dell'attività.

Indipendentemente dal fatto che vi siano indicazioni interne o esterne di riduzioni di valore, le attività immateriali con vita utile indefinita e l'avviamento sono sottoposte almeno una volta l'anno alla verifica dell'eventuale esistenza di perdite durevoli di valore, come richiesto dallo IAS 36. In entrambi i casi di verifica del valore contabile delle attività immateriali a vita utile definita o di verifica del valore contabile delle attività immateriali a vita utile indefinita e dell'avviamento, viene effettuata una stima del valore recuperabile.

La perdita di valore dell'avviamento è determinata valutando il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi finanziari (o gruppo di unità generatrice di flussi finanziari) cui l'avviamento è riconducibile.

Il valore recuperabile è il maggiore fra il fair value di un'attività o di una CGU di flussi finanziari al netto dei costi di vendita e il suo valore d'uso e viene determinato per singola attività, tranne quando tale attività non generi flussi finanziari che siano ampiamente indipendenti da quelli generati da altre attività o gruppi di attività; nel qual caso viene stimato il valore recuperabile dell'unità generatrice di flussi di cassa cui l'attività appartiene. Se il valore contabile di un'attività o unità generatrice di flussi finanziari è superiore al suo valore recuperabile, tale attività, avendo subito una perdita di valore, è conseguentemente svalutata fino a adeguarla al valore recuperabile. Nel determinare il valore d'uso, vengono scontati al valore attuale i flussi finanziari stimati futuri, utilizzando un tasso di attualizzazione che riflette le valutazioni di mercato relative al valore temporale del denaro e i rischi specifici dell'attività.

Ai fini della stima del valore d'uso i flussi finanziari futuri sono ricavati dai piani aziendali, i quali costituiscono la migliore stima effettuabile in relazione alle condizioni economiche previste nel periodo di piano. Il Gruppo basa il proprio test di impairment su budget dettagliati e calcoli previsionali, predisposti separatamente per ogni unità generatrice di flussi di cassa del Gruppo cui sono allocati attività individuali. Questi budget e calcoli previsionali coprono generalmente un periodo di tre anni. Per proiettare i futuri flussi di cassa oltre il terzo anno viene calcolato un tasso di crescita a lungo termine. I flussi finanziari futuri sono stimati facendo riferimento alle condizioni correnti: le stime pertanto non considerano né i benefici derivanti da ristrutturazioni future in cui il Gruppo non è ancora impegnato, né gli investimenti futuri di miglioramento o di ottimizzazione dell'attività o dell'unità. Le perdite di valore subite da attività in funzionamento sono rilevate a conto economico nelle categorie di costo coerenti con la funzione dell'attività che ha evidenziato la perdita di valore.

A ogni data di redazione del bilancio viene valutata, inoltre, l'eventuale esistenza di indicazioni del venir meno (o della riduzione) di perdite di valore precedentemente rilevate e, qualora tali indicazioni esistano, viene stimato il valore recuperabile. Il valore di un'attività precedentemente svalutata, ad eccezione dell'avviamento, può essere ripristinato solo se vi sono stati cambiamenti nelle stime utilizzate per determinare il valore recuperabile dell'attività dopo l'ultima rilevazione di una perdita di valore. In tal caso il valore contabile a seguito di un ripristino di valore non deve eccedere il valore contabile che sarebbe stato determinato (al netto di svalutazione o ammortamento) se non si fosse rilevata alcuna perdita per riduzione di valore dell'attività negli anni precedenti. Ogni ripristino viene rilevato quale provento a conto economico, tranne quando l'attività è iscritta ad un importo rivalutato, caso in cui il ripristino è trattato come un aumento della rivalutazione. Dopo che è stato rilevato un ripristino di valore, la quota di ammortamento dell'attività è rettificata nei periodi futuri, al fine di ripartire il valore contabile modificato dell'attività, al netto di eventuali valori residui, sistematicamente lungo la restante vita utile.

u) Disponibilità liquide

Le disponibilità liquide e i depositi a breve termine comprendono il denaro in cassa e i depositi a vista e a breve termine con scadenza non oltre i tre mesi, che non sono soggetti a rischi significativi legati alla variazione di valore.

Ai fini della rappresentazione nel rendiconto finanziario consolidato, le disponibilità liquide e mezzi equivalenti sono rappresentati dalle disponibilità liquide come definite sopra, al netto degli scoperti bancari in quanto questi sono considerati parte integrante della gestione di liquidità del Gruppo.

v) Azioni proprie

Le azioni proprie riacquistate sono rilevate al costo e portate in diminuzione del patrimonio netto. L'acquisto, la vendita o la cancellazione di azioni proprie non danno origine a nessun profitto o perdita nel conto economico. La

differenza tra il valore di acquisto e il corrispettivo, in caso di riemissione, è rilevata nella riserva sovraprezzo azioni.

w) Fondi rischi e oneri

Gli accantonamenti a fondi per rischi e oneri sono effettuati quando il Gruppo deve far fronte ad un'obbligazione attuale (legale o implicita) risultante da un evento passato, è probabile un'uscita di risorse per far fronte a tale obbligazione ed è possibile effettuare una stima affidabile del suo ammontare. Quando il Gruppo ritiene che un accantonamento al fondo rischi e oneri sarà in parte o del tutto rimborsato, per esempio nel caso di rischi coperti da polizze assicurative, l'indennizzo è rilevato in modo distinto e separato nell'attivo se, e solo se, esso risulta praticamente certo. In tal caso, il costo dell'eventuale accantonamento è presentato nel prospetto dell'utile/(perdita) d'esercizio al netto dell'ammontare rilevato per l'indennizzo.

Se l'effetto del valore del denaro nel tempo è significativo, gli accantonamenti sono attualizzati utilizzando un tasso di sconto ante imposte che riflette, ove adeguato, i rischi specifici delle passività. Quando la passività viene attualizzata, l'incremento dell'accantonamento dovuto al trascorrere del tempo è rilevato come onere finanziario.

x) Passività nette per benefici ai dipendenti

I benefici erogati ai dipendenti in coincidenza o successivamente alla cessazione del rapporto di lavoro si suddividono in funzione della natura economica in piani a contribuzione definita e piani a benefici definiti. Nei piani a contribuzione definita, l'obbligazione legale o implicita dell'impresa è limitata all'ammontare dei contributi da versare. Nei piani a benefici definiti l'obbligazione dell'impresa consiste nel concedere ed assicurare i benefici concordati ai dipendenti: conseguentemente i rischi attuariali e di investimento ricadono sull'impresa.

Sino al 31 dicembre 2006, il TFR per le società italiane del Gruppo rientrava nell'ambito dei piani successivi al rapporto di lavoro del tipo "piani a benefici definiti" ed era valutato utilizzando il metodo della proiezione unitaria del credito effettuato da attuari indipendenti. Tale calcolo consiste nello stimare l'importo del beneficio che un dipendente riceverà alla data presunta di cessazione del rapporto di lavoro utilizzando ipotesi demografiche (ad esempio tasso di mortalità e tasso di rotazione del personale) ed ipotesi finanziarie (ad esempio tasso di sconto e incrementi retributivi futuri). L'ammontare così determinato viene attualizzato e riproporzionato sulla base delle anzianità maturate rispetto all'anzianità totale.

In seguito alla riforma introdotta con la Legge n. 296 del 27 dicembre 2006, il TFR delle società italiane del Gruppo, per la parte maturata a decorrere dal 1° gennaio 2007, è da considerarsi sostanzialmente assimilabile ai "piano a contribuzione definita". In particolare, tali modificazioni hanno introdotto la possibilità di scelta da parte del lavoratore in merito alla destinazione del proprio TFR maturando: i nuovi flussi di TFR possono essere, in aziende con più di 50 dipendenti, indirizzati dal lavoratore a forme pensionistiche prescelte o trasferiti al Fondo di Tesoreria presso l'INPS.

Relativamente alla presentazione nel conto economico delle diverse componenti di costo relative al TFR si è ritenuto di applicare la modalità di contabilizzazione consentita dallo IAS 19 che richiede il riconoscimento separato nel conto economico delle componenti di costo legate alla prestazione lavorativa (classificate nell'ambito del costo del lavoro) e gli oneri finanziari netti (classificati nell'ambito dell'area finanziaria), e l'iscrizione degli utili e perdite attuariali che derivano dalla misurazione in ogni esercizio della passività e attività tra i componenti di conto economico complessivo. L'utile o perdita derivante dall'effettuazione del calcolo attuariale dei piani a benefici definiti (TFR) è interamente iscritto nel conto economico complessivo.

6. Valutazioni discrezionali e stime contabili significative

La predisposizione del bilancio consolidato e delle relative Note esplicative in applicazione dei principi contabili internazionali (IAS/IFRS) richiede da parte degli Amministratori l'effettuazione di stime e assunzioni che, in talune circostanze, si fondano su dati storici e che possono avere effetto sui valori espressi in bilancio. Le assunzioni derivanti alla base delle stime sono riviste periodicamente e i relativi effetti sono riflessi a conto economico nell'esercizio in cui si manifestano.

Si riepilogano di seguito le principali assunzioni utilizzate nei processi di stima e le fonti di incertezza, per le quali potrebbero emergere in futuro rettifiche significative al valore contabile delle attività e passività.

Fondo svalutazione crediti

Il fondo svalutazione crediti riflette la stima delle perdite attese sui crediti commerciali iscritti a bilancio e non coperti da eventuale assicurazione crediti. È determinato sulla base di quanto disposto dal principio IFRS 9.

Riduzioni durevoli di valore di attività non finanziarie

Il Gruppo verifica, ad ogni data di bilancio, se ci sono indicatori di riduzioni durevoli di valore per tutte le attività non finanziarie. Nel caso in cui si evidenzi una perdita di valore, il valore contabile è allineato al relativo valore recuperabile. L'avviamento e le altre attività immateriali a vita utile indefinita sono sottoposti annualmente a verifica per identificare eventuali riduzioni di valore. Il valore recuperabile delle attività non correnti è normalmente determinato con riferimento al valore d'uso, sulla base del valore attuale dei flussi finanziari attesi dall'uso continuativo dell'attività. La verifica comporta quindi anche la scelta di un tasso di attualizzazione adeguato al calcolo del valore attuale dei flussi attesi.

Accantonamenti a fondi rischi e oneri

Gli Amministratori effettuano stime per le svalutazioni di magazzino e per altri rischi e oneri. In particolare, a fronte di contenziosi di varia natura che vedono il Gruppo coinvolto in veste di parte passiva, gli Amministratori hanno fatto ricorso a stime ed assunzioni nel determinare il grado di probabilità di insorgenza di una effettiva passività in capo al Gruppo e, nel caso in cui il rischio sia stato valutato come probabile, nel determinare l'importo da accantonare a fronte dei rischi identificati.

Benefici per i dipendenti

Il valore di iscrizione in bilancio dei piani a benefici definiti è determinato utilizzando valutazioni attuariali, che richiedono l'elaborazione di ipotesi circa i tassi di sconto, il tasso atteso di rendimento degli impieghi, i futuri incrementi salariali, i tassi di mortalità ed il futuro incremento delle pensioni. Il Gruppo ritiene ragionevoli i tassi stimati dagli attuari per le valutazioni alla data di chiusura dell'esercizio, ma non si esclude che futuri significativi cambiamenti nei tassi possano comportare effetti significativi sulla passività iscritta a bilancio.

7. Composizione delle principali voci della Situazione patrimoniale e finanziaria consolidata e del Conto Economico consolidato

7.1 Attività non correnti

7.1.1 Avviamento

L'avviamento, pari ad Euro migliaia 14.825, è costituito dal goodwill acquisito a seguito della fusione che ha interessato la capogruppo Masi Agricola S.p.A. (CGU 1) nel 2006, pari ad Euro migliaia 13.510, dal goodwill originato dall'acquisizione Masi Tupungato (CGU 1) per Euro migliaia 444 e dal goodwill originato dall'acquisizione da parte del Gruppo del 60% del capitale sociale delle realtà afferenti il Gruppo Canevel (CGU 2) a fine 2016, pari ad Euro migliaia 871.

Le CGU sono state identificate come sopra detto. Per determinarne il valore d'uso si è calcolato il valore attuale dei flussi finanziari futuri, stimati applicando tassi di attualizzazione che riflettono le valutazioni correnti di mercato del valore temporale del denaro e dei rischi specifici dell'attività, e tassi di crescita terminali in linea con il livello di inflazione. Per entrambe le CGU, il valore d'uso è stato calcolato attualizzando i flussi di risultato attesi previsti dal 2020 al 2022, calcolando il Valore terminale sulla base dell'ultimo flusso di previsione analitica (attualizzato con rendita perpetua al tasso WACC).

I flussi così determinati sono stati attualizzati ad un tasso di sconto (WACC), definito come il costo medio del capitale che riflette le valutazioni correnti di mercato del costo del debito e il costo del capitale (rendimento di mercato) di ogni CGU.

Sulla base dei dati sopra esposti:

  • per la CGU 1, il WACC, al netto delle imposte, ammonta a 5,75%;
  • per la CGU 2, il WACC, al netto delle imposte, ammonta a 6,69%.

Dal test di impairment effettuato non è emersa la necessità di effettuare alcuna svalutazione.

È stata inoltre effettuata un'analisi di sensitività dei risultati per le CGU in esame in base alla quale il valore d'uso rimane ampliamente superiore al capitale investito nelle stesse.

7.1.2 Immobilizzazioni immateriali

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Altre immobilizzazioni immateriali 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Diritti di brevetto industriale e di utilizzo di opere dell'ingegno 125.444 130.659 (5.215)
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 214.531 224.498 (9.967)
Altre 6.446 9.669 (3.223)
immobilizzazioni immateriali in corso 160.650 72.475 88.175
Totale 507.071 437.302 69.769

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Diritti di brevetto
industr. e d'utilizzo
opere ingegno
Concessioni,
licenze, marchi
e diritti simili
Altre Immob.
in corso
Totale
Costo storico a inizio periodo 917.928 554.263 16.116 72.475 1.560.782
Incrementi periodo 104.374 41.085 0 160.650 306.109
Inflazione 0 547 0 0 547
Delta cambi 0 (561) 0 0 (561)
Decrementi periodo 0 (57.800) 0 (72.475) (130.275)
Costo storico a fine periodo 1.022.302 537.534 16.116 160.650 1.736.602
Fondo Ammortamento a inizio periodo (787.269) (329.765) (6.446) 0 (1.123.480)
Incrementi periodo (109.589) (51.006) (3.223) 0 (163.818)
Inflazione 0 0 0 0 0
Delta cambi 0 0 0 0 0
Decrementi periodo 0 57.768 0 0 57.768
Fondo Ammortamento a fine periodo (896.858) (323.003) (9.669) 0 (1.229.530)
Valore netto contabile a fine periodo 125.444 214.531 6.446 160.650 507.071

Si riportano di seguito le principali variazioni intervenute:

  • Diritti di brevetto industriale e di utilizzo delle opere dell'ingegno, relativamente a investimenti effettuati nei nuovi siti internet del gruppo (precedentemente in parte contabilizzati fra le immobilizzazioni immateriali in corso);
  • Concessioni, licenze, marchi e diritti simili, per il rinnovo dei marchi e l'eliminazione delle immobilizzazioni totalmente ammortizzate;
  • Immobilizzazioni in corso, oltre ai decrementi già citati, si segnalano gli investimenti nel nuovo ERP.

Si segnala che non si è reso necessario eseguire svalutazioni o ripristini di valore nel corso dell'anno.

7.1.3 Immobilizzazioni materiali

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Attività materiali 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Terreni e Fabbricati 44.774.328 45.177.763 (403.435)
Impianti e macchinari 2.476.871 2.951.039 (474.168)
Attrezzature industriali e commerciali 3.296.598 2.745.052 551.546
Altri beni 842.553 794.810 47.743
Immobilizzazioni in corso 8.040.945 4.875.969 3.164.976
Totale 59.431.294 56.544.634 2.886.660

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Terreni e
Fabbricati
Impianti e
macchinari
Attrezz.
Industr. e
commerc.
Altri beni Immob. in
corso
Totale
Costo storico a inizio periodo 53.613.372 13.016.224 9.108.900 3.551.099 4.875.969 84.165.565
Incrementi periodo 389.244 238.863 1.057.928 257.753 3.444.785 5.388.573
Inflazione 566.112 0 920.845 130.904 27.832 1.645.693
Delta Cambi (588.309) 0 (175.415) (64.839) (804) (829.367)
Decrementi periodo 0 (248.606) (24.323) (66.943) (306.837) (646.708)
Costo storico a fine periodo 53.980.420 13.006.481 10.887.936 3.807.974 8.040.945 89.723.756
Fondo Ammortamento a inizio
periodo
(8.435.609) (10.065.185) (6.363.848) (2.756.289) 0 (27.620.931)
Incrementi periodo (793.942) (701.276) (517.543) (204.365) 0 (2.217.127)
Inflazione (73.403) 0 (864.056) (97.967) 0 (1.035.425)
Delta Cambi 96.862 0 130.245 32.447 0 259.555
Decrementi periodo 0 236.851 23.863 60.752 0 321.467
Fondo Ammortamento a fine
periodo
(9.206.092) (10.529.610) (7.591.339) (2.965.421) 0 (30.292.462)
Valore netto contabile a fine
periodo
44.774.328 2.476.871 3.296.598 842.553 8.040.945 59.431.294

Le principali variazioni registrate nel periodo, oltre agli ammortamenti e all'effetto della rimisurazione delle poste della controllata Arboleda in ragione del regime di iperinflazione riscontrato in relazione al pesos argentino, riguardano le voci:

  • Terreni e fabbricati, principalmente per (i) gli investimenti effettuati nei fabbricati presso Masi Tenuta Canova a Lazise (VR), parte dei quali cominciati nell'anno 2018 e quindi precedentemente nelle Immobilizzazioni in corso; (ii) per l'acquisizione di un fabbricato adiacente alla Sede legale di Via Monteleone, Gargagnago (VR) e per (iii) l'acquisto di un nuovo terreno a Negrar;
  • Impianti e macchinari, principalmente per investimenti nell'impianto di filtrazione e reidratazione;
  • Attrezzature industriali e commerciali, relativamente agli investimenti in attrezzatura specifica relativa all'appassimento, a nuove autoclavi e nel nuovo impianto di vinificazione;
  • Altri beni materiali, principalmente per gli investimenti nei server aziendali e altre macchine d'ufficio elettroniche;
  • Immobilizzazioni in corso, oltre ai decrementi già citati, si rimanda alla relazione sulla gestione per una più approfondita descrizione dei progetti di ampliamento ed innovazione intrapresi dal Gruppo.

L'effetto netto dell'inflazione crescente e del delta cambi in peggioramento rispetto ai saldi di apertura della controllata argentina Masi Tupungato Vigneti La Arboleda trasversalmente a tutte le categorie di cespiti ha portato un incremento del valore netto contabile dei cespiti afferenti alla stessa di circa Euro 40 migliaia.

Oltre all'effetto dell'ammortamento, i decrementi principali del periodo si sono registrati fra gli impianti e macchinari relativi alla vinificazione, e ai server aziendali, che sono stati sostituiti in corso d'anno.

Il fondo ammortamento è aumentato in seguito agli ammortamenti dell'esercizio e all'inflazione, compensati dai decrementi per le dismissioni/cessioni appena citati.

Rivalutazioni delle immobilizzazioni materiali

Ai sensi dell'articolo 10 legge n. 72/1983 si elencano le seguenti immobilizzazioni materiali iscritte nel bilancio al 31 dicembre 2019 sulle quali sono state effettuate rivalutazioni monetarie e deroghe ai criteri di valutazione civilistica. Le immobilizzazioni materiali sono state rivalutate in base a leggi (speciali, generali di settore) e non si è proceduto a rivalutazioni discrezionali o volontarie.

Rivalutazioni immobilizzazioni materiali Costo storico
31 dic 2019
Fondo amm.to
31 dic 2019
Saldo
31 dic 2019
Terreni e Fabbricati - 2006 8.279.000 (1.123.080) 7.155.920
Terreni e Fabbricati - 2008 8.220.330 0 8.220.330
Attrezzature industriali e commerciali - 2006 2.573.771 (2.573.771) 0
Totale 19.073.101 (3.696.851) 15.376.250

La rivalutazione del 2006 si riferisce alla fusione Masi mentre quella del 2008 alla società Canova Srl, successivamente incorporata in Masi nel 2015.

7.1.4 Attività agricole e biologiche

Confluiscono nella voce i beni esposti nel seguente dettaglio:

Attività agricole e biologiche 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Impianti di vigneto 6.319.672 6.323.540 (3.868)
Totale 6.319.672 6.323.540 (3.868)

Nella tabella seguente sono riportate le variazioni intervenute nell'esercizio.

Impianti di vigneto Totale
Costo storico a inizio periodo 10.083.782 10.083.782
Incrementi periodo 488.098 488.098
Inflazione 682.216 682.216
Delta Cambi (466.429) (466.429)
Decrementi periodo (83) (83)
Costo storico a fine periodo 10.787.584 10.787.584
Fondo Ammortamento a inizio periodo (3.760.242) (3.760.242)
Incrementi periodo (476.468) (476.468)
Inflazione (439.454) (439.454)
Delta Cambi 208.252 208.252
Decrementi periodo 0 0
Fondo Ammortamento a fine periodo (4.467.912) (4.467.912)
Valore netto contabile a fine periodo 6.319.672 6.319.672

La movimentazione principale dell'esercizio, oltre all'effetto della rimisurazione delle poste della controllata Arboleda in ragione del regime di iperinflazione riscontrato in relazione al pesos argentino, è relativa agli investimenti nei nuovi impianti di vigneto effettuati dalla Capogruppo in Toscana e dalla controllata Strà del Milione in Veneto e Friuli.

7.1.5 Attività per diritti d'uso

Si riporta di seguito il dettaglio dei diritti d'uso delle immobilizzazioni materiali in locazione, riconosciuti per la prima volta in bilancio dal 1° gennaio 2019.

Attività per diritti d'uso 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Terreni e Fabbricati 10.398.136 0 10.398.136
Impianti e macchinari 821 0 821
Attrezzature industriali e commerciali 62.420 0 62.420
Altri beni 396.297 0 396.297
Totale 10.857.675 0 10.857.675

7.1.6 Partecipazioni

La voce Partecipazioni è dettagliata come segue:

Partecipazioni 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Altre imprese partecipate 520.438 520.438 0
Altre imprese 53.797 53.797 0
Totale 574.235 574.235 0

Altre imprese partecipate

Altre imprese partecipate 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Premium Wine Selection Srl 27.000 27.000 0
Pian di Rota Srl in liquidazione 21.500 21.500 0
Venezianische Weinbar AG 471.938 471.938 0
Totale 520.438 520.438 0
Altre imprese
partecipate
Città o
Stato
Estero
Capitale
Sociale
Utile
(Perdita)
Patrimonio
netto
Quota
posseduta
%
Quota
posseduta
in Euro
Valore a bilancio
31 dic 2019
Premium Wine
Selection Srl
Verona 90.000 163.599 1.684.682 30% 505.405 27.000
Pian di Rota Srl in
liquidazione
Montalcino
(SI)
126.662 (12.739) 113.922 20% 22.784 21.500
Venezianische
Weinbar AG
Svizzera 89.071 (228.085) (1.089.453) 30% (326.836) 471.938
Totale 520.438

Si precisa che tutti i valori sono stati desunti dai bilanci chiusi al 31 dicembre 2018. Relativamente a Venezianische Weinbar AG i cambi di conversione utilizzati sono: a livello patrimoniale il puntuale cambio al 31/12/2018, a livello economico il cambio medio annuale 2018. L'andamento del business della società è da ritenersi comunque soddisfacente considerando i costi strutturali ed operativi che si rendono necessari ai fini dello sviluppo del modello di business adottato; la stessa ubicazione della location comporta un'importante onerosità dei fattori produttivi (i.e. costo del lavoro). Nell'ultima parte del 2019 e nei primi mesi del 2020 si è registrato un trend positivo dei ricavi dovuto ad alcune strategie implementate (Food & Beverage manager - innovazione dei listini) che potranno definitivamente consolidarsi nel breve periodo.

Nessuna partecipazione immobilizzata ha subito cambiamento di destinazione. Su nessuna partecipazione immobilizzata esistono restrizioni alla disponibilità da parte della società partecipante, né esistono diritti d'opzione o altri privilegi.

Nessuna società partecipata ha deliberato nel corso dell'esercizio aumenti di capitale a pagamento o gratuito. Nessuna operazione significativa è stata realizzata con le altre società partecipate.

Partecipazioni in altre imprese

La voce ammonta ad Euro 53.797 ed è rimasta invariata rispetto all'esercizio precedente.

7.1.7 Altre attività finanziarie non correnti

Comprendono le seguenti voci:

Altre attività finanziarie non correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
verso altre imprese partecipate 459.534 446.845 12.689
verso altri 15.078 20.502 (5.424)
Totale 474.612 467.347 7.264

Le Altre attività finanziarie non correnti verso altre imprese partecipate si riferiscono principalmente al credito finanziario nei confronti della Venezianische Weinbar AG, variato rispetto all'esercizio precedente per effetto dell'applicazione del costo ammortizzato.

Le Altre attività finanziarie non correnti verso altri si riferiscono a depositi cauzionali.

7.1.8 Rimanenze di magazzino non correnti

Rimanenze di magazzino non correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 24.766.041 17.892.589 6.873.452
Totale 24.766.041 17.892.589 6.873.452

La voce è composta dalle rimanenze di vino sfuso e imbottigliato in invecchiamento e di semilavorati, classificati come non correnti in ragione delle proiezioni dei tempi di immissione sul mercato sviluppate dal Gruppo. L'incremento rispetto all'esercizio precedente è legato principalmente alle maggiori quantità in giacenza di vino sfuso in invecchiamento.

7.1.9 Altre attività non correnti

La voce è composta da crediti di natura non finanziaria scadenti oltre l'esercizio, ed è dettagliata come segue:

Altre attività non correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Crediti verso altre imprese partecipate 172.250 283.800 (111.550)
Crediti tributari (IVA Argentina) 76.852 71.645 5.206
Totale 249.102 355.445 (106.344)

I Crediti verso altre imprese partecipate sono relativi ai crediti per utili deliberati dalla società partecipata Premium Wine Selection Srl.

7.1.10 Attività per imposte anticipate

La voce ammonta ad Euro 656.124 (Euro 739.584 al 31 dicembre 2018) e accoglie gli stanziamenti per imposte anticipate relative a differenze temporanee deducibili, per una descrizione delle quali si rinvia al relativo paragrafo 7.7.10 Imposte sul reddito.

7.2 Attività correnti

7.2.1 Rimanenze di magazzino

Rimanenze di magazzino 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Materie prime, sussidiarie e di consumo 2.441.253 3.206.698 (765.444)
Prodotti in corso di lavorazione e semilavorati 11.265.665 14.367.263 (3.101.598)
Prodotti finiti e merci 10.123.243 13.091.731 (2.968.488)
Acconti 757.566 1.630.396 (872.830)
Totale 24.587.728 32.296.088 (7.708.360)

La voce include:

  • I prodotti enologici, i componenti per la realizzazione delle bottiglie (vetro, etichette, tappi, capsule) e gli imballi;
  • Il vino sfuso semilavorato e imbottigliato la cui immissione sul mercato è prevista nei successivi 12 mesi;
  • Prodotti confezionati;
  • Acconti corrisposti ai conferenti di vino.

7.2.2 Crediti commerciali

Si riporta di seguito la composizione della voce.

Crediti commerciali 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
verso clienti terzi 15.289.725 14.995.799 293.926
crediti lordi 16.031.813 15.630.605 401.208
fondo svalutazione crediti (742.088) (634.806) (107.282)
verso altre imprese partecipate 812.240 1.060.491 (248.251)
Totale 16.101.965 16.056.289 45.675

I crediti commerciali non maturano interessi. L'adeguamento al valore nominale è stato ottenuto mediante apposito fondo svalutazione crediti, ritenuto adeguato alla necessità di copertura del rischio.

Il fondo nel corso dell'esercizio ha subito le seguenti movimentazioni.

Fondo svalutazione crediti 31 dic 2019 31 dic 2018
Fondo a inizio periodo (634.806) (573.907)
Accantonamenti (161.771) (111.888)
Utilizzi 54.489 49.575
Rilasci 0 1.413
Fondo a fine periodo (742.088) (634.806)

Nella tabella che segue viene esposta la suddivisione dei crediti commerciali per area geografica al 31 dicembre 2019.

Crediti commerciali
- Suddivisione per area geografica
Italia Area Cee Extracee 31 dic 2019
verso clienti terzi - lordi 5.580.050 4.485.836 5.965.927 16.031.813
verso altre imprese partecipate 0 0 812.240 812.240
Totale crediti commerciali lordi 5.580.050 4.485.836 6.778.167 16.844.053
Fondo svalutazione crediti (742.088)
Totale 16.101.965

7.2.3 Crediti tributari

I Crediti Tributari sono così dettagliati:

Crediti tributari 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Erario IRES 342.737 509.369 (166.632)
Erario IRAP 28.526 108.580 (80.054)
Erario IVA 1.693.828 1.606.725 87.103
Altri crediti vs Erario 0 288 (288)
Totale 2.065.091 2.224.961 (159.870)

7.2.4 Altre attività correnti

La voce è composta come segue:

Altre attività correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Crediti verso altri 223.827 168.874 54.953
Ratei attivi 294.901 10.396 284.505
Risconti attivi 1.630.942 1.661.914 (30.972)
Totale 2.149.670 1.841.184 308.486

Fra i Crediti verso altri sono contabilizzati Anticipi a fornitori, crediti per rimborsi assicurativi da ricevere, crediti verso Enasarco, crediti doganali della controllata argentina e altri crediti verso l'Erario.

L'incremento dei Ratei attivi è relativo principalmente ai contributi OCM di competenza ricevuti a gennaio 2020.

Si segnala che al 31 dicembre 2019 i risconti aventi durata superiore a 5 anni sono pari a Euro 49 migliaia.

7.2.5 Altre attività finanziarie correnti

Altre attività finanziarie correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Strumenti finanziari derivati 19.768 265.429 (245.662)
Crediti verso soci per versamenti ancora dovuti 201.113 0 201.113
Altre attività finanziarie correnti 1.033 1.033 0
Totale 221.913 266.462 (44.549)

Le principali attività finanziarie in essere al 31 dicembre 2019 si riferiscono a:

  • valutazione al fair value dei contratti derivati di copertura su cambi aperti a tale data dalla Capogruppo;
  • I crediti per versamenti ancora dovuti dai soci di minoranza della controllata Masi Wine Bar Munich GmbH.

7.2.6 Disponibilità liquide e mezzi equivalenti

Il saldo rappresenta le disponibilità liquide e l'esistenza di numerario e di valori alla data di chiusura dell'esercizio, e sono dettagliate come segue:

Disponibilità liquide e mezzi equivalenti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Depositi bancari e postali 5.407.887 6.295.482 (887.595)
Assegni 9.438 0 9.438
Denaro e valori in cassa 10.961 7.759 3.202
Totale 5.428.286 6.303.240 (874.954)

7.3 Patrimonio netto

Il patrimonio netto del Gruppo è costituito come segue:

Patrimonio netto 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Capitale sociale 43.082.549 43.082.549 0
Riserva legale 4.609.937 4.312.009 297.928
Altre riserve 58.103.309 59.505.829 (1.402.521)
Utili/(Perdita) a nuovo 13.857.936 9.003.246 4.854.690
Risultato d'esercizio 4.349.193 7.079.219 (2.730.026)
Patrimonio netto di gruppo 124.002.924 122.982.853 1.020.071
Patrimonio di terzi 4.514.552 4.230.003 284.548
Totale Patrimonio netto 128.517.475 127.212.856 1.304.619

Per maggiori informazioni sulle variazioni si rinvia al Prospetto delle variazioni di patrimonio netto.

Nella tabella che segue viene esposto il dettaglio delle Altre riserve:

Altre riserve 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Riserva da sovrapprezzo delle azioni 21.992.064 21.992.064 0
Riserve di rivalutazione 107.112 107.112 0
Riserva straordinaria o facoltativa 32.545.181 32.545.181 0
Riserva per cambio principi contabili - FTA 6.648.348 6.648.348 0
Riserva attuariale (59.966) (18.577) (41.388)
Riserva per conversione EURO (3.374.156) (2.083.943) (1.290.213)
Riserva per operazioni di copertura di flussi finanziari attesi (180.033) (109.113) (70.919)
Riserva sospensione utili Cà de Loi 424.757 424.757 0
Totale 58.103.309 59.505.829 (1.402.521)

La riserva da sovrapprezzo azioni è stata generata dall'operazione di quotazione, avvenuta nel 2015.

La riserva di FTA accoglie tutte le differenze derivanti dalla prima applicazione dei principi contabili internazionali, per una disamina della quale si rinvia all'ultima parte della seguente nota.

La riserva attuariale è generata dagli utili/(perdite) attuariali derivanti dalla valutazione ai sensi dello IAS 19 dei piani a benefici definiti.

Si riporta di seguito il prospetto di riconciliazione tra il patrimonio e il risultato della Capogruppo e quelli consolidati.

2019
Risultato Patrimonio netto
Bilancio d'esercizio della Capogruppo 5.159.352 124.827.015
Costo ammortizzato intercompany (78.358) (194.726)
IFRS 16 intercompany (83.682) (83.682)
Risultati società controllate pro-quota (773.958) (773.958)
Quota parte patrimonio netto iniziale 0 8.817.029
Storno valore di carico delle partecipazioni 0 (18.357.974)
Differenza di consolidamento 0 1.314.900
Allocazione a terreni Soc. Agricola Strà del Milione 0 667.113
Allocazione a terreni Canevel Spumanti 0 6.628.762
Allocazione a vigneti Canevel Spumanti (92.315) 1.477.043
Effetto fiscale delle allocazioni sopra elencate 182.263 (354.490)
Patrimonio netto di Gruppo 4.349.193 124.002.923
Patrimonio netto e Risultato di terzi (32.364) 4.514.552
Patrimonio netto consolidato 4.316.829 128.517.475

7.4 Passività non correnti

7.4.1 Passività finanziarie non correnti

La composizione delle Passività finanziarie non correnti è la seguente:

Passività Finanziarie non correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
verso banche 12.214.504 13.202.596 (988.092)
per diritti d'uso 10.095.003 0 10.095.003
Totale 22.309.507 13.202.596 9.106.911

Le passività finanziarie non correnti per diritti d'uso sono originate a seguito della applicazione dell'IFRS 16 – Leases.

Si riporta di seguito la situazione complessiva dei debiti per finanziamenti nei confronti delle banche al 31 dicembre 2019, per un totale di Euro 14.101.489, di cui 12.214.504 scadenti oltre l'esercizio: sono afferenti alla Capogruppo per Euro 12.821.450 (di cui la quota non corrente è pari a Euro 11.906.150) e alle altre Società del Gruppo Masi per Euro 1.280.039 (di cui non correnti per Euro 308.353).

Istituto finanziario Mutuo Erogato 31 dic 2019 Durata residua
1 anno
Durata residua
1/5 anni
Oltre 5 anni
Unicredit 2017 -1 7.000.000 5.478.261 608.696 2.434.783 2.434.783
Unicredit 2017 -2 5.000.000 5.000.000 0 5.000.000 0
MPS Banca Verde 4.650.000 2.244.439 257.349 1.153.400 833.690
Ministero Sviluppo
Economico
484.238 98.750 49.254 49.496 0
Unicredit 2017 -3 600.000 322.611 120.274 202.337 0
Unicredit 2019 Export 500.000 280.000 280.000 0 0
Intesa San Paolo 500.000 500.000 500.000 0 0
Friuladria 300.000 58.529 31.778 26.750 0
Banco Credicoop (*) 118.899 118.899 39.633 79.266 0
Totale 14.101.489 1.886.985 8.946.032 3.268.472

(*) originari 133.000\$ convertiti al cambio 31.12.2019

Di seguito si riporta la situazione all'anno precedente:

Istituto finanziario Mutuo Erogato 31 dic 2018 Durata residua
1 anno
Durata residua
1/5 anni
Oltre 5 anni
Unicredit 2017 -1 7.000.000 6.086.957 608.696 2.434.783 3.043.478
Unicredit 2017 -2 5.000.000 5.000.000 0 5.000.000 0
MPS Banca Verde 4.650.000 2.490.466 246.028 1.102.658 1.141.781
Ministero Sviluppo
Economico
484.238 147.765 49.014 98.750 (0)
Banca della Marca 400.000 600.000 600.000 0 0
Unicredit 2017 -3 600.000 442.047 119.436 322.611 0
Unicredit 2018 Export 500.000 500.000 500.000 0 0
Friuladria 300.000 89.930 31.396 58.535 0
Totale 15.357.165 2.154.569 9.017.337 4.185.259

Sui mutui sopra riportati, a garanzia, sono state iscritte ipoteche sugli immobili di proprietà della società, come da prospetto seguente:

Iscrizione
ipoteca
Istituto di Credito Note Importo
Ipoteca
Iscrizione Ipoteca
04/10/2002 MPS - Banca Verde Rimborso in 20 anni dal 27/03/07 9.300.000 Imm. Prov. GR
16/05/2017 Unicredit Rimborso in 11 anni dal 31/12/17 14.000.000 Imm. Prov. VR/GR
23.300.000

7.4.2 Fondi rischi e oneri

Fondi rischi ed oneri non correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Fondo indennità suppletiva di clientela 62.937 109.040 (46.103)
Totale 62.937 109.040 (46.103)

La voce accoglie il Fondo indennità suppletiva di clientela, cioè la stima delle indennità da corrispondere agli agenti per l'interruzione del rapporto d'agenzia.

7.4.3 Passività nette per benefici ai dipendenti

Si riportano di seguito i movimenti della passività nette per benefici ai dipendenti, rappresentate dal Trattamento di Fine Rapporto determinato su base attuariale.

Descrizione 31 dic 2019 31 dic 2018
Fondo TFR a inizio periodo 818.640 878.641
Accantonamenti 69.949 62.735
Oneri finanziari 13.286 10.803
Indennità liquidate (60.004) (86.618)
Trasferimenti 0 0
(Utile) / Perdita attuariale 54.458 (46.920)
Fondo TFR a fine periodo 896.330 818.640

La valutazione attuariale del "Fondo TFR" secondo lo IAS 19 è stata calcolata da un attuario indipendente, sulla base delle informazioni fornite dalla Capogruppo, in base alla metodologia dei "benefici maturati" mediante il criterio "Projected Unit Credit".

Le ipotesi demografiche sul collettivo dipendenti oggetto di valutazione assunte per il calcolo sono le seguenti:

  • per la stima del fenomeno della mortalità sono state utilizzate le tabelle di mortalità RG48 pubblicate dalla Ragioneria Generale dello Stato per la stima degli oneri pensionistici della popolazione italiana;
  • per la stima del fenomeno dell'inabilità sono state utilizzate le tavole INPS, distinte per età e sesso;
  • per la stima dell'età del pensionamento si è supposto il raggiungimento dei requisiti previsti per l'Assicurazione Generale Obbligatoria;
  • la stima della probabilità di anticipazione del TFR e di turnover si è desunta dalle esperienze storiche sulle singole società del Gruppo Masi e dalle frequenze scaturenti dall'esperienza dell'attuario indipendente su un rilevante numero di aziende analoghe.

Le ipotesi economico-finanziarie utilizzate sono descritte nella seguente tabella:

Basi Tecniche-Economiche 2019 2018
Tasso annuo teorico di attualizzazione 0,770% 1,570%
Tasso annuo di inflazione 1,200% 1,500%
Tasso annuo di incremento TFR 2,400% 2,625%
Tasso annuo di incremento salariale* 0,500% 0,500%

*applicato per la valutazione del TFR delle Società del Gruppo con meno di 50 dipendenti

7.4.4 Passività per imposte differite

La voce ammonta ad Euro 1.537.909 (Euro 1.342.942 al 31 dicembre 2018) e accoglie gli stanziamenti per imposte differite relative a differenze temporanee, sulla base di aliquote medie attese in vigore nel momento in cui tali differenze temporanee si riverseranno (sulla base dell'aliquota effettiva dell'ultimo esercizio). Per una descrizione delle stesse si rimanda al paragrafo 7.7.10 Imposte sul reddito.

7.5 Passività correnti

7.5.1 Passività finanziarie correnti

La voce Passività finanziarie correnti è composta come segue:

Passività Finanziarie correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
verso banche 1.886.985 2.154.569 (267.584)
per diritti d'uso 880.946 0 880.946
Totale 2.767.931 2.154.569 613.362

I saldi sopraesposti rappresentano la quota scadente entro l'esercizio delle passività finanziarie riportate al precedente paragrafo 7.4.1 Passività finanziarie non correnti, a cui si rimanda per l'analisi del dettaglio.

7.5.2 Debiti commerciali

Debiti commerciali 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
verso fornitori terzi 10.160.487 9.103.703 1.056.784
verso altre imprese partecipate 19.146 151.276 (132.131)
Totale 10.179.633 9.254.979 924.654

Si riporta di seguito la ripartizione dei saldi al 31 dicembre 2019 per area geografica.

Debiti commerciali - Suddivisione per
area geografica
Italia Area CEE Area Extra CEE Totale
verso fornitori terzi 8.725.294 637.206 797.987 10.160.487
verso altre imprese partecipate 0 19.146 0 19.146
Totale 8.725.294 656.352 797.987 10.179.633

7.5.3 Altri debiti e passività correnti

La voce è composta e movimentata come da tabella che segue:

Altri debiti e passività correnti 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Strumenti finanziari derivati passivi 331.583 147.314 184.269
Totale altre passività correnti - finanziarie 331.583 147.314 184.269
Acconti 46.807 3.892 42.915
Debiti verso istituti di previdenza e di sicurezza sociale 694.024 684.760 9.265
Altri debiti 1.211.272 1.280.641 (69.369)
Ratei passivi 11.840 23.419 (11.579)
Risconti passivi 18.852 24.966 (6.114)
Totale altri debiti correnti 1.982.794 2.017.677 (34.882)
Totale 2.314.378 2.164.990 149.387

Gli Strumenti finanziari derivati passivi si riferiscono alla valutazione al mark to market, comunicato dalle banche di riferimento, dei contratti derivati di copertura su cambi e su tassi di interesse aperti a fine esercizio.

La voce Acconti accoglie gli anticipi ricevuti dai clienti relativi a forniture di beni e servizi non ancora effettuate.

La voce Debiti verso istituti previdenziali accoglie i debiti alla fine dell'esercizio nei confronti di INPS, ENASARCO, PREVINDAI e ALIFOND e corrisposti alle relative scadenze nel 2020.

La voce Altri debiti accoglie prevalentemente i debiti verso il personale dipendente per ferie non godute, mensilità e premi maturati e verso gli amministratori e il collegio sindacale per emolumenti.

I Ratei e risconti passivi rappresentano le partite di collegamento dell'esercizio conteggiate col criterio della competenza temporale. I criteri adottati nella valutazione e nella conversione dei valori espressi in moneta estera per tali poste sono riportati nella prima parte della presente nota integrativa. Non sussistono, al 31 dicembre 2019, ratei e risconti aventi durata superiore a cinque anni.

7.5.4 Debiti tributari

La voce è così composta e movimentata:

Debiti tributari 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Debiti verso l'Erario 590.581 573.745 16.836
Debiti IRES 27 33.435 (33.409)
Debiti IRAP 13.004 4.484 8.520
Debiti tributari Argentini 25.255 214.387 (189.132)
Altri debiti 118 60.844 (60.726)
Totale 628.985 886.895 (257.910)

7.6 Impegni e passività potenziali

Si riportano di seguito gli impegni del Gruppo in essere al 31 dicembre 2019, non risultanti dalla situazione patrimoniale – finanziaria.

Fidejussioni a favore di altre imprese nelle quali la Capogruppo o controllate detengono una partecipazione:

  • Istituto del Vino di Qualità Grandi Marchi a r.l. Consortile, per Euro 5.896.856, in co-obbligo con gli altri soci;
  • Antica Bottega del Vino S.r.l., per Euro 110.000;
  • ATI Agricola F.lli Tedeschi, per Euro 421.774, in coobbligazione con gli altri soci.

Fidejussioni a favore di altre imprese

  • AVEPA, per Euro 123.200.

Impegni assunti dal Gruppo:

  • contratti per merce (vino) da ricevere per Euro 6.908.753;

  • garanzie fidejussorie rilasciate da Compagnie Assicurative a favore di Uffici Doganali per la copertura delle accise relative alle esportazioni di vini nell'ambito della Comunità Europea per Euro 25.000, a favore di Comuni per Euro 174.481, e a favore dell'Amministrazione Finanziaria – Ufficio delle Entrate a copertura dei rimborsi IVA per Euro 2.078.547.

7.7 Conto Economico Consolidato

Vengono di seguito illustrate le principali voci economiche che non hanno già avuto commento nell'esposizione relativa alla Situazione Patrimoniale e Finanziaria Consolidata e nella Relazione sulla Gestione.

7.7.1 Margine industriale

Margine industriale lordo Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
Ricavi 64.898.337 65.312.672 (414.335)
vendite prodotti 63.447.130 63.897.543 (450.413)
vendite accessori e altri 1.451.206 1.415.128 36.078
Costo di acquisto e produzione del venduto (22.793.756) (22.141.469) (652.288)
Totale 42.104.580 43.171.203 (1.066.623)

Di seguito si riporta la ripartizione dei ricavi dell'esercizio 2019 per area geografica:

Ricavi - Suddivisione per area geografica Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
Italia 14.741.443 14.272.335 469.108
Europa 25.820.474 26.681.001 (860.528)
Americhe 22.201.781 22.555.006 (353.225)
Altro 2.134.639 1.804.329 330.310
Totale Ricavi 64.898.337 65.312.672 (414.335)

7.7.2 Costi per servizi

La voce Costi per servizi si riferisce principalmente a provvigioni riconosciute alla forza vendite, a spese per conduzione agraria, a consulenze, compensi agli amministratori, costi di manutenzione e riparazione. Se ne riporta di seguito la movimentazione e composizione dettagliata:

Costi per servizi Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
Spese commerciali 11.065.474 11.122.396 (56.922)
Spese lavorazioni c/terzi e conduzione agraria 2.668.796 2.586.238 82.558
Spese e consulenze legali e commerciali 2.437.671 2.432.562 5.109
Compensi agli amministratori 1.920.361 1.931.853 (11.491)
Spese di manutenzione e riparazione 1.142.982 860.126 282.856
Spese di viaggio e trasferta 738.897 746.465 (7.568)
Utenze 629.322 566.751 62.570
Trasporti 569.781 490.065 79.717
Assicurazioni 375.649 483.277 (107.629)
Spese telefoniche 255.099 193.016 62.083
Canoni locazione 109.948 906.499 (796.551)
Compensi a sindaci 63.555 63.346 209
Spese di rappresentanza 68.582 68.990 (409)
Altri 1.036.594 1.236.964 (200.370)
Totale 23.082.711 23.688.550 (605.839)

Si segnala che l'82% del valore dei Costi per servizi è afferente alla Capogruppo.

Per quanto riguarda i "Canoni locazione", la variazione è principalmente dovuta all'applicazione dell'IFRS 16: l'impatto è una riduzione dei canoni di locazione per Euro 964 migliaia (di cui 352 migliaia relativi alla Capogruppo).

Per una disamina dell'andamento dei Costi per servizi si rimanda alla Relazione sulla Gestione.

7.7.3 Costi per il personale

La voce comprende l'intera spesa per il personale dipendente, ivi compresi i miglioramenti di merito, i passaggi di categoria, gli scatti di contingenza, il costo delle ferie non godute e gli accantonamenti di legge e contratti collettivi.

Costi per il personale Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
Salari e stipendi 6.507.157 6.314.441 192.717
Oneri sociali 2.040.413 1.959.763 80.650
Oneri per programmi a benefici definiti 529.106 460.875 68.230
Altri costi 143.291 222.188 (78.898)
Totale 9.219.966 8.957.267 262.699

Dati sull'occupazione

Si riporta di seguito il numero dei dipendenti al 31 dicembre 2019 comparato con l'esercizio precedente:

Organico 31 dic 2019 31 dic 2018 Variazione
Dirigenti 6 6 0
Quadri 8 8 0
Impiegati 85 77 8
Operai 38 35 3
Altri 1 6 (5)
Totale 138 132 6

Il numero dei dipendenti medio dell'esercizio 2019 è il seguente:

Organico medio Esercizio 2019
Dirigenti 6
Quadri 8
Impiegati 86
Operai 46
Altri 4
Totale 150

7.7.4 Altri costi operativi

La voce è composta e movimentata come segue:

Altri costi operativi Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
Insussistenze passive 216.858 249.744 (32.887)
Imposte e tasse 124.938 120.035 4.903
Iva indeducibile 96.811 89.598 7.214
Note spese indeducibili 18.502 18.897 (396)
Erogazione liberali 12.950 18.065 (5.115)
Minusvalenze da alienazione beni 5.048 2.500 2.548
Totale 475.107 498.840 (23.733)

La voce comprende le spese per del Gruppo per imposte e tasse indirette, insussistenze passive e minusvalenze da alienazione beni.

7.7.5 Altri ricavi e proventi

Gli Altri ricavi e proventi nel corso dell'esercizio sono variati come dettagliato nella seguente tabella:

Altri ricavi e proventi Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
contributi in conto esercizio 1.484.230 1.790.140 (305.910)
OCM 1.139.008 1.218.140 (79.132)
a fondo perduto 299.850 526.260 (226.410)
fotovoltaico 45.372 45.740 (368)
Altri ricavi 377.725 442.488 (64.763)
plusvalenze da alienazione beni 33.152 232.326 (199.174)
altri ricavi 144.816 110.807 34.009
OCM 124.338 0 124.338
sopravvenienze attive 33.541 67.889 (34.348)
rimborsi assicurativi e penalità trasportatori 29.405 14.671 14.734
altri servizi 7.647 12.021 (4.374)
proventi immobiliari 4.826 4.773 53
Totale 1.861.955 2.232.628 (370.673)

I Contributi in conto esercizio si riferiscono ai contributi per l'agricoltura, per progetti OCM e fotovoltaico. I primi sono afferenti ai contributi ricevuti dalla Controllante e dalle controllate società agricole Le Vigne di Canevel e Strà del Milione; i contributi OCM sono principalmente afferenti alla Controllante e sono legati agli investimenti effettuati sul mercato in attività promozionali dei prodotti agricoli italiani.

La variazione degli Altri ricavi, è dovuta principalmente dovuta a minori plusvalenze da alienazioni beni, compensate dall'incremento per la ricezione dell'ultima parte di contributi OCM relativi all'annualità 2018.

7.7.6 Ammortamenti, svalutazioni e accantonamenti

La voce Ammortamenti è composta e movimentata da tabella sotto riportata. La variazione dell'esercizio è strettamente correlata a quanto esposto nelle note esplicative relative alle Attività non correnti esposte ai punti 7.1.2, 7.1.3, 7.1.4 e 7.1.5.

Ammortamenti Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
Ammortamenti immateriali 163.818 187.730 (23.911)
Diritti di brevetto industriale e diritti di utilizzo di opere dell'ingegno 109.589 118.848 (9.259)
Concessioni, licenze, marchi e diritti simili 51.006 1.955 49.051
Altre 3.223 66.927 (63.703)
Ammortamenti materiali 2.217.127 2.237.867 (20.740)
Terreni e Fabbricati 793.942 796.802 (2.859)
Impianti e macchinario 701.276 757.667 (56.390)
Attrezzature industriali e commerciali 517.543 473.222 44.321
Altri beni 204.365 210.177 (5.811)
Ammortamenti attività agricole 476.468 502.454 (25.986)
Impianti di vigneti 476.468 502.454 (25.986)
Ammortamenti attività per diritti d'uso 905.701 0 905.701
Attività per diritti d'uso 905.701 0 905.701
3.763.115 2.928.051 835.064

La voce Svalutazioni e accantonamenti accoglie la svalutazione dei crediti compresi nell'attivo circolante, pari a Euro 161.711 al 31 dicembre 2019 (rispetto a Euro 111.888 dell'esercizio precedente).

Per l'analisi della Svalutazione dei crediti si rinvia alle note esplicative relative ai Crediti commerciali.

7.7.7 Proventi e oneri finanziari

Proventi e (oneri) finanziari Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
Proventi finanziari 40.326 287.248 (246.922)
da crediti vs altre imprese partecipate 12.689 12.303 386
proventi diversi da altri 7.870 9.516 (1.646)
rivalutazioni di strumenti finanziari derivati 19.768 265.429 (245.662)
Oneri finanziari (530.764) (299.056) (231.708)
interessi e altri oneri vs altri (261.230) (295.262) 34.031
interessi da passività fin. per diritti d'uso (174.836) (51) (174.784)
svalutazioni di strumenti finanziari derivati (94.698) (3.743) (90.955)
Totale (490.438) (11.808) (478.630)

I proventi finanziari da crediti verso altre imprese partecipate sono riferiti ai crediti commerciali verso Venezianische Weinbar AG.

Negli Interessi e altri oneri verso altri confluiscono gli interessi relativi ai finanziamenti verso istituti bancari (per maggiori dettagli si rimanda alla nota 7.4.1 Passività finanziarie non correnti).

I proventi e oneri finanziari relativi agli strumenti finanziari derivati accolgono le variazioni di fair value intercorse nell'esercizio.

7.7.8 Proventi da partecipazioni

La voce accoglie i proventi derivanti dalla partecipazione nella società Premium Wine Selection S.r.l. deliberati nel corso dell'esercizio e pari ad Euro 45.000 (contro Euro 75.000 dell'esercizio precedente).

7.7.9 Utili (perdite) su cambi

Utili (perdite) su cambi Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
utili su cambi 385.799 506.259 (120.460)
perdite su cambi (785.878) (1.134.042) 348.164
Totale (400.079) (627.783) 227.704

La voce era impattata nel 2018 da una perdita su cambi pari ad Euro 214.069, ridotta a 103.950 nel 2019, derivante dall'applicazione dello IAS 29, per effetto della rimisurazione delle poste non monetarie, del patrimonio netto, nonché delle componenti di Conto Economico rilevate nel 2018 dalla controllata Argentina, effettuata per tenere conto della variazione dell'indice dei prezzi di riferimento dell'esercizio, così come descritto al paragrafo 5.h) Conversione delle poste in valuta / Argentina – economia iperinflazionata: impatti da applicazione IAS 29.

7.7.10 Imposte sul reddito

Imposte sul reddito Esercizio 2019 Esercizio 2018 Variazione
imposte correnti 2.474.850 2.221.521 253.329
imposte differite (anticipate) (371.536) 173.626 (545.162)
imposte es. precedenti (1.795) (946.954) 945.158
Totale 2.101.519 1.448.194 653.325

Le imposte differite sono state calcolate secondo il criterio dell'allocazione globale, tenendo conto dell'ammontare cumulativo di tutte le differenze temporanee, sulla base delle aliquote medie attese in vigore nel momento in cui tali differenze temporanee si riverseranno (sulla base dell'aliquota effettiva dell'ultimo esercizio).

Le imposte anticipate sono state rilevate in quanto esiste la ragionevole certezza dell'esistenza, negli esercizi in cui si riverseranno le differenze temporanee deducibili, a fronte delle quali sono state iscritte le imposte anticipate, di un reddito imponibile non inferiore all'ammontare delle differenze che si andranno ad annullare.

Per la variazione delle imposte relative agli esercizi precedenti si rimanda al paragrafo 7.5.4 Debiti tributari.

Le principali differenze temporanee che hanno comportato la rilevazione di imposte differite e anticipate sono indicate nella tabella seguente unitamente ai relativi effetti.

31 dic 2019 31 dic 2018
Ammontare Ammontare
differenze Effetto Fiscale differenze Effetto Fiscale
temporanee temporanee
Attività per Imposte anticipate 2.720.173 655.949 2.935.408 739.584
Perdite su cambi 28.239 6.777 206.537 49.569
Bonus di bilancio amministratori 324.430 77.863 357.071 85.697
Perdite su crediti finanziam. Pian di Rota 421.881 101.251 421.881 101.251
Mtm Irs 236.885 56.852 143.570 34.457
Effetti FTA 141.123 35.862 882.839 244.987
Perdite fiscali 1.362.619 329.516 765.100 183.624
Altro 204.996 48.009 158.409 39.999
Passività per Imposte differite 5.551.611 1.537.909 5.138.594 1.342.943
rivalutazione fabbricati 1.550.920 432.707 1.631.140 455.072
utili su cambi 44.890 10.774 26.493 6.358
dividendi non corrisposti 12.113 2.907 15.690 3.766
Effetti FTA 140.908 39.313 1.228.799 340.994
Allocazione di consolidamento 1.477.043 354.490 2.236.471 536.753
Altro 2.325.736 697.721 0 0

7.8 Legge per il mercato e la concorrenza (Legge 4 agosto 2017, n. 124, comma 125)

In ottemperanza all'obbligo di trasparenza di cui al comma 125 dell'art. 1 della L. 124/2017, si segnalano di seguito le richieste di contributi dell'anno 2019:

Da parte della Controllante:

  • Assicurazione Antigrandine presentata per i soli vigneti Doc e Docg normativa di riferimento: Reg. (UE) 17 dicembre 2013 n. 1308 art. 49;
  • Fondimpresa: piano aziendale con i corsi a catalogo;
  • Domanda di Sostegno Campagna 2020 per Ristrutturazione e riconversioni vigneti per la Toscana presentata in data 29/52019; ente pagatore ARTEA; Regolamento (UE) n. 1308/2013;
  • OCM Programma nazionale di sostegno del settore vitivinicolo Misura Investimenti Azione B "Trasformazione e Commercializzazione" - Reg. UE n. 1308/2013 art. 50. DGR n. 22 del 15/01/2019 - Bando biennale 2019/2020;
  • OCM Programma promozionale denominato "Top Veneto's Wines 2020" contratto Regionale Regg. CE 1149/2016 e 1150/2016 - promozione dei vini sui mercati dei paesi terzi Contratto Veneto 19 2019/2020;
  • OCM Programma promozionale denominato "Italian Wine Tour 10" contratto Nazionale Regg. CE 1149/2016 e 1150/2016.

Da parte delle società controllate:

  • Domande di finanziamenti comunitari di cui all'art.45 del Reg. (UE) n.1308/2013:
    • o Progetto "Veneto Wine: Get The Best 5", per le attività di "Promozione" sui mercati dell'area extra U.E. delle produzioni vitivinicole DOP, DOC, DOCG e IGP per le annualità 2019/2020;
    • o Progetto "OCM vino Misura UVA azione B trasformazione e commercializzazione", domanda presentata ad Avepa il 15/11/2019 ma non ancora confermata;
  • N.2 Domanda unica e PRS misure 10,11, e 13 presentata ad AVEPA il 29/05/19 e il 14/06/19, di cui al Reg. (UE) n. 1307/2013 e 1305/2013, DM 5465/2018, DGRV n. 201/2019 e 376/2019;
  • Domanda di Sostegno Campagna 2019/2020 per Ristrutturazione e riconversioni vigneti per il Friuli Venezia Giulia presentata in data 3/7/2019; ente pagatore AGEA; Reg. (UE) n. 1308/2013
  • Domanda di Sostegno Campagna 2019/2020 per Ristrutturazione e riconversioni vigneti per la Provincia Autonoma di Trento presentata in data 27/06/2019; ente pagatore AGEA; Regolamento (UE) n. 1308/2013
  • Assicurazione Antigrandine presentata per vigneti Doc e Docg normativa di riferimento: Reg. (UE) 17 1308 /2013 art. 49.

Si riepilogano di seguito i contributi e sovvenzioni incassati dalla pubblica amministrazione nell'anno 2019 da parte del Gruppo:

Ente erogante Contributo A titolo di
Grandi Marchi - AGEA 1.208.868 Contributi OCM su progetti
Agricola F.LLI Tedeschi - AGEA 54.478 Contributi OCM su progetti
AVEPA 154.555 Contributi agricoli
ARTEA 78.506 Contributi Antigrandine
AGEA 59.342 Contributi agricoli
GSE 45.372 Contributo incentivante e per scambio energia sul posto
FONDIMPRESA 11.728 Contributi formazione
Totale 1.612.850

7.9 La gestione del rischio finanziario

Le principali passività finanziarie del Gruppo comprendono i finanziamenti bancari, i leasing, i debiti commerciali, i debiti diversi e le garanzie finanziarie. L'obiettivo principale di tali passività è di finanziare le attività operative del Gruppo. Il Gruppo ha crediti finanziari, altri crediti, commerciali e non commerciali, e disponibilità liquide che si originano direttamente dall'attività operativa. Il Gruppo detiene inoltre contratti derivati. Il Gruppo è esposto a rischi finanziari connessi alla sua operatività:

  • rischio di mercato (principalmente relativo ai tassi di cambio e di interesse), in quanto il Gruppo opera a livello internazionale ed è esposto al rischio di cambio;
  • rischio di credito in relazione ai rapporti commerciali con i clienti;
  • rischio di liquidità, con particolare riferimento alla disponibilità di risorse finanziarie e all'accesso al mercato del credito e degli strumenti finanziari in generale;
  • rischio di prezzo in relazione alle oscillazioni del prezzo di acquisto delle materie prime.

Il Gruppo non è esposto a significative concentrazioni dei rischi. Il Gruppo monitora costantemente i rischi finanziari a cui è esposto, in modo da valutare anticipatamente i potenziali effetti negativi ed intraprendere le opportune azioni per mitigarli. La seguente sezione fornisce indicazioni qualitative e quantitative di riferimento sull'incertezza di tali rischi per il Gruppo.

I dati quantitativi di seguito riportati non hanno valenza previsionale; in particolare le sensitivity analysis sui rischi di mercato non possono riflettere la complessità e le relazioni correlate dei mercati che possono derivare da ogni cambiamento ipotizzato.

Rischio di cambio

Il Gruppo è esposto a rischi derivanti dalla variazione dei tassi di cambio, che possono influire sul risultato economico e sul valore del patrimonio netto. In particolare, il rischio si riferisce alle quattro valute estere nelle quali il Gruppo opera, ovvero Dollaro USA, Dollaro Canadese, Corona Norvegese e Corona Svedese. Per esse usualmente l'azienda attiva programmi di copertura con vendita a termine di valuta.

Altro rischio è poi rappresentato dal fatto che il Gruppo ha una società controllata in Argentina; poiché la valuta di riferimento per il Gruppo è l'Euro, i conti economici di tale società vengono convertiti al cambio medio del periodo. Variazioni dei tassi di cambio possono comportare effetti sul controvalore in Euro di ricavi, costi e risultati economici. Analogamente, attività e passività possono assumere controvalori in Euro diversi a seconda dell'andamento dei tassi di cambio. Come previsto dai principi contabili di riferimento, gli effetti di tali variazioni sono rilevati direttamente nel patrimonio netto, nella voce Riserva di traduzione. Il Gruppo monitora le principali esposizioni al rischio di cambio di conversione; peraltro, alla data di bilancio non vi erano coperture in essere a fronte di tali esposizioni. Una più attenta disamina sul caso Argentina è stata effettuata al paragrafo 5.h) Conversione delle poste in valuta / Argentina – economia iperinflazionata: impatti da applicazione IAS 29, dove sono stati descritti gli effetti contabilizzati nel bilancio sul tema in oggetto.

Sensitivity analysis relativa al rischio di cambio

Sono state sottoposte ad analisi di sensitività le attività e passività commerciali verso terzi esistenti al 31 dicembre 2019 in Dollaro USA, Dollaro Canadese, Corona Norvegese e Corona Svedese, le quattro valute nei confronti delle quali il Gruppo risulta maggiormente esposto. La perdita potenziale derivante dalla variazione del fair value delle attività e passività finanziarie in conseguenza di un ipotetico ed immediato apprezzamento del 10% dell'Euro su tali valute non produrrebbe risultati apprezzabili sul conto economico consolidato. Per contro, nel caso di un rafforzamento di pari intensità dell'Euro nei confronti di tali valute, il Gruppo sosterrebbe minori oneri per circa lo stesso importo. Non sono state considerate nella sensitivity analysis le variazioni dei crediti e dei debiti a fronte dei quali sono state poste in essere operazioni di copertura.

Si ritiene ragionevole che la variazione dei tassi di cambio possa produrre, sugli strumenti derivati, un effetto economico opposto, di ammontare uguale alla variazione delle transazioni sottostanti coperte azzerando di fatto la variazione.

Rischio di tasso d'interesse

Le società del Gruppo utilizzano risorse finanziarie esterne sotto forma di debito e impiegano le liquidità disponibili in depositi bancari. Variazioni nei livelli dei tassi d'interesse di mercato influenzano il costo e il rendimento delle varie forme di finanziamento e di impiego incidendo pertanto sul livello di oneri finanziari del Gruppo.

La politica del Gruppo è di gestire il costo finanziario utilizzando una combinazione di tassi di indebitamento fissi e variabili. Anche a tal fine il Gruppo ha stipulato un contratto di Interest Rate Swap (IRS), a fronte del quali il Gruppo paga tipicamente degli interessi a tasso fisso, scambiandoli con interessi a tasso variabile, con riferimento a capitali nozionali predefiniti; i capitali nozionali, così come gli interessi a tasso variabile incassati dal Gruppo, sono a loro volta commisurati al valore residuo ed ai tassi debitori delle passività finanziarie coperte. Mediante la sottoscrizione dell'IRS il Gruppo raggiunge pertanto l'obiettivo di rendere fisso il tasso di interesse sulle passività finanziarie coperte.

Sensitivity analysis relativa al rischio tasso d'interesse

Una variazione positiva o negativa del 10% dei tassi di interesse correntemente applicati alla posizione finanziaria netta del Gruppo non coperta dagli Interest Rate Swap non produrrebbe risultati apprezzabili sul conto economico consolidato.

Rischio di credito

Il rischio di credito rappresenta l'esposizione del Gruppo a potenziali perdite derivanti dal mancato adempimento delle obbligazioni assunte dalle controparti commerciali. Il rischio è gestito per alcuni clienti mediante l'ottenimento di idonee garanzie in fase contrattuale, per gli altri soggetti attraverso un continuo monitoraggio della situazione dei crediti, finalizzato ad anticipare e prevenire possibili crisi di liquidità. I clienti del Gruppo sono in ogni caso per la maggior parte noti ed affidabili. Non ci sono inoltre concentrazioni significative di rischio di credito all'interno del Gruppo.

Sono oggetto di svalutazione individuale le posizioni, se singolarmente significative, per le quali si rileva un'oggettiva condizione di inesigibilità parziale o totale. L'ammontare della svalutazione tiene conto di una stima dei flussi recuperabili e della relativa data di incasso e degli oneri e spese di recupero futuri. A fronte di crediti che non sono oggetto di svalutazione individuale vengono stanziati dei fondi su base collettiva, tenuto conto dell'esposizione storica e di dati statistici.

Rischio di prezzo

Il Gruppo è esposto ai rischi derivanti dalle oscillazioni dei prezzi delle materie prime che possono influire sul risultato economico e sulla redditività. La situazione di mercato non fa prevedere movimenti che comportino rischi specifici e, in ogni caso, il rischio prezzo legato alla materia prima è mitigato dalla produzione di uve del Gruppo, dall'usuale ampio stock di materia prima, conseguente alle necessità di invecchiamento e dagli accordi con fornitori stabili e fidelizzati.

Classificazione degli strumenti finanziari e ra ppresentazione del loro fair value

Si riporta di seguito il prospetto che riepiloga gli strumenti finanziari detenuti dal Gruppo, come definiti dallo IAS 39, la relativa categoria di appartenenza ai sensi del medesimo principio, ed i corrispondenti fair value.

Attività finanziarie

31 dicembre 2019 Finanziam.ti
e crediti
Investimenti
posseduti
fino a
scadenza
Attività
finanz.
disponibili
per la vendita
Attività
finanz. al fair
value rilevate
a conto
economico
Totale Fair Value
Attività finanziarie come da bilancio
Attività finanziarie non
correnti
474.612 0 0 0 474.612 474.612
Altre attività non correnti 249.102 0 0 0 249.102 249.102
Crediti commerciali e altri
crediti correnti
18.251.635 0 0 0 18.251.635 18.251.635
Altre attività finanziarie
correnti
202.146 0 0 19.768 221.913 221.913
Totale attività finanziarie 19.177.494 0 0 19.768 19.197.261 19.197.261
31 dicembre 2018 Finanziam.ti
e crediti
Investimenti
posseduti
fino a
scadenza
Attività
finanz.
disponibili
per la vendita
Attività
finanz. al fair
value rilevate
a conto
economico
Totale Fair Value
Attività finanziarie come da bilancio
Attività finanziarie non
correnti
467.347 0 0 0 467.347 467.347
Altre attività non correnti 355.445 0 0 0 355.445 355.445
Crediti commerciali e altri
crediti correnti
17.897.474 0 0 0 17.897.474 17.897.474
Altre attività finanziarie
correnti
1.033 0 0 265.429 266.462 266.462
Totale attività finanziarie 18.721.299 0 0 265.429 18.986.728 18.986.728

Passività finanziarie

31 dicembre 2019 Passività al
costo
ammortizzato
Strumenti
derivati
Passività finanz.
al fair value
rilevate a conto
economico
Totale Fair Value
Passività finanziarie come da bilancio
Passività finanziarie non correnti 22.309.507 0 0 22.309.507 22.309.507
Passività finanziarie correnti 2.767.931 0 0 2.767.931 2.767.931
Debiti commerciali e altri debiti
correnti
12.162.427 331.583 0 12.494.010 12.494.010
Totale passività finanziarie 37.239.865 331.583 0 37.571.448 37.571.448
tutti gli importi sono espressi in unità di Euro
-------------------------------------------------- -- --
31 dicembre 2018 Passività al
costo
ammortizzato
Strumenti
derivati
Passività finanz.
al fair value
rilevate a conto
economico
Totale Fair Value
Passività finanziarie come da bilancio
Passività finanziarie non correnti 13.202.596 0 0 13.202.596 13.202.596
Passività finanziarie correnti 2.154.569 0 0 2.154.569 2.154.569
Debiti commerciali e altri debiti
correnti
11.272.656 147.314 0 11.419.970 11.419.970
Totale passività finanziarie 26.629.821 147.314 0 26.777.135 26.777.135

Per quanto attiene agli strumenti finanziari iscritti in bilancio al Fair Value al 31 dicembre 2019, la tabella seguente illustra la tipologia di strumento, il suo valore in unità di Euro alla data di bilancio e la gerarchia di valutazione utilizzata:

Tipo operazione Valore al
31 dicembre 2019
Livello 1 Livello 2 Livello 3
Attività finanziarie
Attività finanziarie non correnti 474.612 0 0 474.612
Altre attività non correnti 249.102 0 0 249.102
Crediti commerciali e altri crediti correnti 18.251.635 0 0 18.251.635
Altre attività finanziarie correnti 221.913 19.768 0 202.146
Totale attività finanziarie 19.197.261 19.768 0 19.177.494
Passività finanziarie
Passività finanziarie non correnti 22.309.507 0 0 22.309.507
Passività finanziarie correnti 2.767.931 0 0 2.767.931
Debiti commerciali e altri debiti correnti 12.494.010 331.583 0 12.162.427
Totale passività finanziarie 37.571.448 331.583 0 37.239.865

7.10 Rapporti con parti correlate

(Rif. art. 2427, primo comma, n. 22-bis, C.c.)

Si precisa che nell'esercizio chiuso al 31 dicembre 2019 risultano realizzate operazioni con parti correlate di natura ordinaria ed effettuate a condizioni equivalenti a quelle prevalenti in libere transazioni, ascrivibili alle seguenti categorie: (i) Acquisto di beni; (ii) Prestazione di servizi.

Con riferimento ai rapporti intercorsi con società del Gruppo, si precisa che tutte le operazioni con parti correlate compiute nel corso del periodo, ascrivibili alle categorie sopra menzionate, sono state concluse nell'interesse del Gruppo ed a condizioni analoghe a quelle applicate per operazioni effettuate con terzi indipendenti.

In riferimento all'articolo 2427, 22-bis CC si evidenzia che il Gruppo ha posto in essere alcune operazioni in linea con i periodi precedenti a condizioni di mercato, come risulta dai prospetti seguenti espressi in migliaia di euro:

Parti correlate - debiti e crediti (Euro/000) 2019 2018
a) Società partecipate
debiti 0 151
crediti 1.640 1.793
b) Amministratori e sindaci della Capogruppo e delle controllate e dirigenti strategici
debiti 5.565 171
crediti 35 5
immobilizzazioni 5.384 0
c) Stretti familiari dei soggetti b)
debiti 1 2
immobilizzazioni 5 0
Parti correlate - costi e ricavi (Euro/000) 2018
a) Società partecipate
ricavi della capogruppo 899 2.014
costi della capogruppo 246 691
dividendi percepiti dalla capogruppo 45 75
b) Amministratori e sindaci della Capogruppo e delle controllate e dirigenti strategici
ricavi 4 9
canoni di locazione 0 439
costo del personale 1.645 1.604
compenso amministratori 1.920 1.932
compenso sindaci 64 63
costi per servizi 192 230
costi per diritti d'uso 502 0
altri costi 1 0
c) Stretti familiari dei soggetti b)
canoni di locazione 0 9
costo del personale 51 55
costi per servizi 2 0

Le informazioni relative alle singole operazioni sono state aggregate secondo la loro natura, salvo quando la loro separata indicazione sia stata ritenuta necessaria per comprendere gli effetti delle operazioni medesime sulla situazione patrimoniale e finanziaria e sul risultato economico consolidato.

7.11 Altre informazioni

7.11.rmazioni su compensi ad Amministratori, Sindaci e Società di Revisione

Ai sensi di legge si evidenziano i compensi complessivi spettanti agli amministratori, ai membri del Collegio sindacale della Capogruppo ed alla società di revisione, compresi anche quelli per lo svolgimento di tali funzioni anche in altre imprese incluse nel consolidamento e delle Controllate con CdA e collegio sindacale in carica.

Compensi spettanti agli Amministratori,
ai Sindaci ed alla Società di revisione
2019
Amministratori 1.920.361
Collegio sindacale 63.555
Società di revisione 94.740
servizi di revisione contabile 78.740
altri servizi 16.000
Totale 2.078.657

7.11.2 Informazioni su accordi fuori bilancio

La Capogruppo ha in essere con i propri clienti, fornitori, lavoratori e associazioni di categoria, altri partner commerciali e finanziari numerosi accordi contrattuali che prevedono impegni reciproci di vario tipo e di varia durata i cui effetti risultano dalla situazione patrimoniale-finanziaria se e per quanto ciò risulti corretto sulla base dei principi contabili applicati, con particolare riferimento al principio di competenza, mentre per ciò che attiene agli effetti futuri, essi ovviamente non risultano dalla situazione patrimoniale-finanziaria ove coerente con quanto prescritto dai principi contabili.

I suddetti accordi sono tutti però rientranti nell'ambito di quella che si può definire "normale gestione industriale, commerciale e finanziaria", considerata la dimensione e la complessità organizzativa del Gruppo.

7.12 Eventi successivi

Dalla fine dello scorso febbraio si è propagata anche in Italia - e a seguire in altri Paesi del mondo occidentale – l'emergenza epidemiologica da COVID-19 (c.d. "Coronavirus"), fenomeno pandemico di portata storica, con ricadute di estrema dannosità anche sul sistema economico internazionale, che a loro volta stanno già impattando anche sul business della nostra Società. Al momento non è agevole stimare la magnitudo dell'impatto nei prossimi mesi. Con riferimento all'art. 1 del DPCM ("Misure urgenti di contenimento del contagio sull'intero territorio nazionale"), si comunica comunque che l'attività della Società, rientrando nella qualificazione di industria delle bevande (ATECO 11, ai sensi dell'Allegato 1 del DPCM) non è soggetta all'obbligo di sospensione. Pertanto l'operatività della Società prosegue, in conformità alle disposizioni di legge adottate per la gestione della predetta emergenza epidemiologica.

D'altro lato - in un momento di grande delicatezza per il Paese, per le imprese e ovviamente anche per il Gruppo Masi - la Società e le sue controllate mantengono la priorità di perseguire la stabilità economica e operativa, ma rapportandola ai volumi di attività in essere e difendendo l'occupazione dei propri dipendenti. Conseguentemente, oltre ad aver attivato forme di tutela come lo smart working e l'orario continuato in aiuto dei dipendenti con responsabilità genitoriali, Masi Agricola S.p.A. e Canevel Spumanti S.p.A. hanno attivato

l'ammortizzatore sociale della Cassa Integrazione Guadagni Ordinaria e Masi Wine Experience S.r.l. il Fondo Integrazione Salariale (in tutti i casi con causale "Emergenza COVID-19") per il più ampio periodo consentito, pari a 9 settimane.

Come già accennato, non risulta possibile a oggi quantificare l'impatto che questa emergenza potrà avere sull'andamento delle attività della Società e delle sue controllate, dato che non è prevedibile quando potrà terminare la fase di contenimento del contagio, né tantomeno è delineabile l'effetto che la stessa produrrà ex post in termini di stile di vita e relazioni sociali.

Ciò che a oggi è certo è che il canale Horeca resterà sicuramene chiuso fino al 13 aprile 2020 in Italia e con ogni probabilità subirà successivamente delle misure contenitive stringenti per un periodo più lungo, per quanto è possibile dedurre dalle informative del Governo e dai media. Il resto dei Paesi occidentali interessati, in cui sviluppiamo la maggior parte del nostro fatturato, subirà effetti per un periodo ancora più lungo, considerando lo sfasamento temporale di inizio dell'epidemia e delle conseguenti misure di profilassi adottate dai singoli governi.

Il canale della Grande Distribuzione Organizzata mantiene la sua operatività e anzi presenta dati di vendita superiori all'anno scorso. Anche la nostra Società registra un aumento degli ordinativi provenienti da quel canale, così come dal canale dell'e-commerce, ma come è noto la nostra struttura distributiva si fonda prevalentemente sull'Horeca, come quella di tutti i produttori di vini a marchio premium.

Le attività di vendita diretta sviluppate dalle società controllate subiscono a loro volta i trattamenti restrittivi in corso per i settori del retail e della ristorazione.

Il canale del Travel Retail subisce in questo momento una battuta d'arresto connessa alla sostanziale immobilità che si avverte in termini di viaggi internazionali.

Per i paesi orientali sarà cruciale capire se il contagio e le relative le misure contenitive, che hanno vissuto per primi, siano realmente superati o se possa sussistere il rischio di ricadute.

In linea generale lo sguardo del Gruppo tende più ad occidente, dove il vantaggio competitivo del nostro marchio consiste nell'essersi radicato e affermato da tempo: emblematici in tal senso i monopoli, e quelli del Canada in particolare, presso cui in questo momento stiamo registrando una crescita importante, nonostante i già rilevanti ricavi storicamente realizzati.

Poiché la situazione è in divenire e in rapida evoluzione, non è possibile fornire una stima quantitativa del potenziale impatto di tale evento sulla situazione economica e patrimoniale del Gruppo, che come detto non si esclude possa essere significativamente negativo, ma non in misura tale da compromettere la continuità aziendale. L'impatto dell'emergenza sanitaria in essere sarà costantemente monitorato nella sua evoluzione e considerato nelle stime contabili del Gruppo nel corso del 2020, incluse quelle relative alla recuperabilità di valore degli attivi iscritti in bilancio.

Il Consiglio di Amministrazione Dott. Sandro Boscaini Presidente

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