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Banco BPM SpA

Governance Information Mar 24, 2021

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Governance Information

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RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI

2020

www.gruppo. bancobpm.it

(9 marzo 2021)

INDICE - BANCO BPM S.p.A.

INTRODUZIONE 4
1) PROFILO DELL'EMITTENTE 6
2) INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (ex art. 123 – bis, comma 1, T.U.F.) 12
3) COMPLIANCE (ex art. 123-bis, comma 2, lettera a), T.U.F.) 17
4) ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO: il ruolo di Capogruppo e il gruppo Banco BPM 19
5) ASSEMBLEA DEI SOCI 20
6) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 24
6.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 24
6.2 RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 52
6.3 RIUNIONI 60
6.4 ORGANI MONOCRATICI 65
6.5 COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 70
6.6 REMUNERAZIONE 83
6.7 CONSIGLIERI INDIPENDENTI E NON ESECUTIVI 83
7) COLLEGIO SINDACALE 90
7.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE 90
7.2 RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE 107
7.3 REMUNERAZIONE 110
8) FUNZIONI E PROCEDURE AZIENDALI 111
8.1 LE PROCEDURE PER IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE 111
8.2 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI 113
8.3 REVISIONE LEGALE DEI CONTI 122
8.4 DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI 122
8.5 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D. Lgs. n. 231/01 e relativo
Organismo di Vigilanza di Banco BPM 124
8.6 LA FUNZIONE INVESTOR RELATIONS 125
8.7 INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE 127
9) RAPPORTI CON GLI AZIONISTI E LA COMUNITÀ FINANZIARIA 130

INTRODUZIONE

Il Banco BPM Società per Azioni (di seguito il "Banco BPM" o la "Società") è una società bancaria in forma di società per azioni risultante dalla fusione (di seguito la "Fusione") fra il Banco Popolare - Società Cooperativa e la Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., che ha avuto efficacia con decorrenza 1° gennaio 2017 (di seguito anche la "Data di Costituzione").

Si riportano di seguito, in sintesi, i principali eventi relativi alla Fusione.

In data 23 marzo 2016, previa approvazione dei rispettivi organi amministrativi, il Banco Popolare e la BPM hanno sottoscritto un protocollo di intesa avente ad oggetto i punti essenziali dell'operazione di fusione (c.d. "propria") tra il Banco Popolare e BPM, da attuarsi, ai sensi dell'art. 2501 e ss. cod. civ., mediante creazione di una nuova società avente forma giuridica di società per azioni e con denominazione "Banco BPM Società per Azioni". In data 24 maggio 2016 i competenti organi amministrativi del Banco Popolare e di BPM hanno approvato il progetto di fusione ai sensi dell'art. 2502 cod. civ. (di seguito il "Progetto di Fusione"), come successivamente modificato fino al 12 settembre 2016. Le Assemblee straordinarie del Banco Popolare e di BPM, in data 15 ottobre 2016, hanno approvato il Progetto di Fusione, previo rilascio delle prescritte autorizzazioni da parte delle Autorità di Vigilanza.

La Fusione ha avuto efficacia a decorrere dal 1° gennaio 2017, previo rilascio delle autorizzazioni da parte di Borsa Italiana S.p.A. per l'ammissione a quotazione sul Mercato Telematico Azionario delle azioni Banco BPM di nuova emissione rivenienti dalla Fusione, nonché da parte di CONSOB alla pubblicazione del prospetto informativo a tal fine necessario, oltreché previa iscrizione, alla predetta data, dell'atto di fusione (stipulato in data 13 dicembre 2016) presso i competenti Registri delle Imprese di Verona e di Milano, ai sensi dell'art. 2504 cod. civ.

Il Banco BPM ha aderito fin dalla sua costituzione (gennaio 2017) al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate (di seguito il "Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana" o il "Codice di Borsa Italiana") di Borsa Italiana S.p.A. (di seguito "Borsa Italiana"), con talune riserve come meglio descritte nel prosieguo della presente relazione.

Con decorrenza 1° gennaio 2021 è entrato in vigore il nuovo Codice di Corporate Governance (di seguito anche "il nuovo Codice") cui il Banco BPM ha aderito con delibera del Consiglio di Amministrazione del 14-15 dicembre 2020, in sostituzione del previgente Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, la cui efficacia è cessata pertanto il 31 dicembre 2020. Il nuovo Codice è il risultato di un approfondito confronto con le società quotate, nonché di un'attenta analisi delle evoluzioni internazionali in materia di governo societario e del monitoraggio continuo sull'applicazione del Codice condotto negli anni dal Comitato Italiano per la Corporate Governance. Le disposizioni contenute nel nuovo Codice comportano alcuni interventi di aggiornamento della normativa/documentazione interna del Banco BPM che prevedono un'adozione graduale delle nuove raccomandazioni a partire dall'esercizio 2021, informandone il mercato nella relazione sul governo societario da pubblicarsi nel corso del 2022.

Il presente documento ha il fine di offrire ai soci, agli investitori e al mercato un adeguato livello informativo sulla corporate governance e sulle principali iniziative intraprese in materia dal Banco BPM, nonché sulle modalità con cui il Codice di Borsa Italiana è stato applicato dal Banco BPM, fornendo disclosure dei principi e criteri applicativi cui si è data piena adesione e di quelli da cui la Società ha ritenuto solo in parte di discostarsi anche tenuto conto della data di costituzione della Società (1° gennaio 2017) e della peculiarità di società bancaria che come tale deve attenersi alla rigorosa osservazione della normativa contenuta nel D.Lgs. 385/1993 (T.U.B.) e nelle disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia.

Essa è stata predisposta ai sensi dell'art. 123-bis del D.Lgs. 58/1998, tenuti presenti, in merito alla natura e ai contenuti delle informazioni, i suggerimenti forniti da Borsa Italiana nell'apposito "Format per la relazione sul governo societario e gli assetti proprietari".

1) PROFILO DELL'EMITTENTE

La governance del Banco BPM, intesa come l'insieme delle regole che governano e controllano l'azienda e a cui fare riferimento per ispirare la propria linea di condotta e per adempiere alle proprie responsabilità nei confronti degli azionisti, degli investitori e dell'insieme dei stakeholders, è allineata ai principi indicati nel Codice di Borsa Italiana e alle raccomandazioni formulate dalla Consob in materia e tiene conto altresì delle caratteristiche peculiari del Banco BPM, società risultante dalla fusione tra due società costituite in forma di società cooperativa nonché di banche "popolari" fortemente radicate nel rispettivo territorio di riferimento.

La governance adottata dal Banco BPM risulta, inoltre, in linea con la best practice riscontrabile in ambito nazionale ed internazionale, il cui obiettivo è assicurare adeguate ripartizioni di responsabilità e poteri attraverso un corretto equilibrio tra funzioni di gestione e di controllo.

Il Banco BPM ha adottato, all'atto della sua costituzione, il c.d. sistema tradizionale di governance, basato sulla presenza di un Consiglio di Amministrazione e di un Collegio Sindacale, di cui agli artt. 2380-bis e ss. cod. civ.

Nel delineare l'assetto di governance societaria si è sempre tenuto conto delle indicazioni, per gli emittenti quotati, contenute nel Codice di Borsa Italiana e, nel definire il riparto dei poteri, particolare attenzione è stata posta alla salvaguardia dei diversi ruoli degli Organi (Consiglio di Amministrazione, Presidente del Consiglio di Amministrazione, Amministratore Delegato, Direttore Generale ove nominato, Condirettori Generali e Collegio Sindacale), anche in funzione delle rispettive responsabilità, sia sotto il profilo di diritto comune che di quello regolamentare, assicurando al tempo stesso il necessario coordinamento nella loro azione.

In conformità a quanto previsto dalla normativa vigente, il Banco BPM ha individuato, nell'ambito della propria governance, i propri Organi sociali che alla data della presente relazione sono così articolati:

  • l'Assemblea dei soci, che di norma si riunisce una volta all'anno per deliberare, tra l'altro, sull'approvazione del bilancio d'esercizio, sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili, sulla nomina dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale, determinandone i relativi compensi;
  • il Consiglio di Amministrazione, composto da 15 membri;
  • il Presidente del Consiglio di Amministrazione;
  • il Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione;
  • l'Amministratore Delegato;
  • la Direzione Generale, composta da due Condirettori Generali;
  • il Collegio Sindacale, composto da 5 sindaci effettivi e 3 sindaci supplenti.

Il Banco BPM può operare anche utilizzando, tra gli altri, quali segni distintivi tradizionali e di rilevanza locale, "Banca Popolare di Verona", "Banca Popolare di Verona - Banco S.Geminiano e S.Prospero", "Banco S. Geminiano e S. Prospero", "Banca Popolare di Lodi", "Banca Popolare di Novara", "Cassa di Risparmio di Lucca Pisa Livorno", "Cassa di Risparmio di Lucca", "Cassa di Risparmio di Pisa", "Cassa di Risparmi di Livorno", "Credito Bergamasco", "Banco San Marco", "Banca Popolare del Trentino", "Banca Popolare di Cremona", "Banca Popolare di Crema", "Banco di Chiavari e della Riviera Ligure", "Cassa di Risparmio di Imola", "Banco Popolare Siciliano", "Banca di Legnano" e "Cassa di Risparmio di Alessandria", "Banca Popolare di Milano" nonché le denominazioni e/o i marchi o segni distintivi impiegati nel corso del tempo da BP e da BPM nonché dalle società di volta in volta incorporate nella Società.

La Società opera in continuità con i valori rappresentati dal radicamento di BP e di BPM nelle rispettive aree storiche di riferimento.

La Società è organizzata secondo Direzioni territoriali ("Direzioni") corrispondenti ad una o più aree di tradizionale radicamento storico.

Tra gli elementi che qualificano il sistema di governo del Banco BPM, particolare rilievo assumono:

  • la centralità dei Soci che si manifesta, in modo particolare, nell'Assemblea, evento significativo ed essenziale della vita dell'Istituto;
  • il ruolo del Consiglio di Amministrazione a cui è affidata la funzione di supervisione strategica e di gestione dell'impresa sociale che la esercita avvalendosi anche dell'Amministratore Delegato e della Direzione Generale;
  • il ruolo del Collegio Sindacale, il quale esercita le funzioni di controllo previste dalla normativa vigente ed in particolare vigila su: a) l'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie nonché il rispetto dei principi di corretta amministrazione; b) l'adeguatezza dell'assetto organizzativo e amministrativo-contabile della Società e il processo di informativa finanziaria; c) l'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo del rischio, di revisione interna e la funzionalità e l'adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni; d) il processo di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati; e) l'indipendenza della società di revisione legale, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione.

Al riguardo si evidenzia che l'Assemblea Straordinaria dei Soci del 4 aprile 2020 ha deliberato, previo rilascio dell'autorizzazione dalla competente Autorità, alcune modifiche statutarie; tra esse si menzionano le principali:

  • al fine di fornire sostegno ai territori di storico radicamento, è stato previsto un adeguamento del disposto statutario alla più recente articolazione territoriale della Banca discendente dall'adozione del nuovo modello di Rete Commerciale e dalla costituzione di nuove Fondazioni;
  • è stato definito di non prevedere più, tra gli Organi sociali, la presenza del Comitato Esecutivo;
  • sono state apportate modifiche volte all'eliminazione dello specifico riferimento alla carica di Vice-Presidente Vicario che, venendo meno nel nuovo assetto di governance gli ulteriori due Vice Presidenti, non è più necessario distinguere da quest'ultimi;
  • è stato rivisto il numero dei componenti dei Comitati endo-consiliari;
  • è stata approvata una modifica per dare conto dell'autonomia gestionale dell'organo amministrativo nella scelta dell'istituzione o meno della figura del Direttore Generale e nella nomina di uno o più Condirettori Generali anche in assenza del Direttore Generale.

Per ogni ulteriore dettaglio sulle modifiche statutarie, si rinvia alla relativa Relazione illustrativa disponile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it – sezione Corporate Governance – Assemblea Soci - Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci del 4 aprile 2020.

Al riguardo, si segnala inoltre che nell'Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci convocata per il prossimo 15 aprile 2021 verranno sottoposte per l'approvazione dei Soci ulteriori modifiche statutarie al fine di recepire le novità introdotte, con particolare riferimento al requisito di indipendenza degli amministratori, dal nuovo Codice di Corporate Governance cui il Banco BPM ha aderito nonché per riflettere nel testo statutario taluni affinamenti discendenti (i) dagli interventi di aggiornamento apportati alle "Disposizioni di Vigilanza per le Banche" da parte della Banca d'Italia (ii) dall'esperienza maturata nella corrente operatività della Banca e (iii) dall'opportunità di meglio esplicitare il significato di talune disposizioni in esso contenute.

Si segnala inoltre che il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 3 marzo 2020, ha approvato il Piano Industriale 2020-2023 del Gruppo (il "Piano"). Il Piano si caratterizzava per obiettivi ambiziosi ma raggiungibili, anche in uno scenario macroeconomico sfavorevole nel 2020. Le linee guida consistono in:

***

attrattiva remunerazione per l'azionista (oltre €800 mln di dividendi nel periodo), assicurando solidità di capitale e ulteriore miglioramento della qualità dell'attivo;

  • rilancio della produttività commerciale, dando seguito al trend avviato nel 2019 e beneficiando del riassetto e delle sinergie conseguite nel passato triennio. La sostenibilità dei proventi sarà guidata dalla specializzazione di servizi per la clientela private e imprese (in coordinamento con Banca Aletti e Banca Akros) e dall'omnicanalità offerta a clienti family e small business;
  • trasformazione del modello di business con più di €600 mln di investimenti in tecnologia e digitalizzazione nel periodo – per garantire sostenibilità e redditività nel futuro;
  • valorizzazione del personale e profondo impegno nel sociale.

Si segnala, al riguardo, che tale Piano era basato su assunzioni ed obiettivi determinati precedentemente all'adozione delle misure restrittive riferite all'emergenza Coronavirus (c.d. lockdown), che hanno determinato forti elementi di incertezza sull'economia globale e italiana direttamente o indirettamente collegati alla citata emergenza epidemiologica da Covid 19. In particolare, si evidenzia che, in uno scenario caratterizzato dalla peggiore recessione globale dal dopoguerra, l'economia italiana, data la propria struttura, la presenza di un debito pubblico già elevato ed il peso relativo di settori, quale il turismo, particolarmente colpiti dalla crisi sanitaria in atto, rischia di essere tra quelle più fragili a livello europeo. L'orizzonte temporale di recupero negli anni a venire di quanto perso nel 2020 risulta attualmente incerto. Stante tale contesto, gli obiettivi del Piano Strategico 2020-2023, annunciati all'inizio di marzo, non sono più da considerarsi attuali, in quanto elaborati sulla base di ipotesi formulate prima della diffusione su scala planetaria della pandemia da Covid-19, in uno scenario macroeconomico molto diverso da quello che va determinandosi di giorno in giorno. Il Gruppo pertanto predisporrà un nuovo Piano Industriale una volta che il quadro prospettico sarà meglio definito, così da poterlo basare su nuovi e più aggiornati presupposti sia macroeconomici che di settore.

Il Piano è disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, sezione Investor Relations.

Progetto di Governo Societario

Un assetto di governo societario e una struttura organizzativa efficace costituiscono condizioni essenziali - evidenziate sia a livello normativo che applicativo - per il corretto funzionamento degli Istituti di Credito e, conseguentemente, per l'intero settore bancario e per l'economia in generale. Le banche rivestono, infatti, un ruolo cruciale per l'economia in quanto, da un lato, raccolgono i fondi dei risparmiatori e, dall'altro, forniscono risorse a sostegno delle attività che supportano le imprese e stimolano la crescita economica.

Pertanto, gli assetti organizzativi e di governo societario di una banca, oltre a rispondere agli interessi dell'impresa, devono assicurare condizioni di sana e prudente gestione, obiettivo essenziale della regolamentazione e dei controlli di vigilanza.

Nel delineato contesto di riferimento, la Banca d'Italia, con la Circolare n. 285 del 17 dicembre 2013 contenente le "Disposizioni di Vigilanza per le banche" (di seguito, "Circolare 285"), ha emanato principi generali e linee applicative in materia di governo societario al fine di rafforzare gli standard minimi di organizzazione e governo societario delle banche nonché di assicurare una "sana e prudente gestione" (come disposto dall'articolo 56 del D. Lgs. 385/1993). In particolare, la parte Prima – Titolo IV – Capitolo 1 della Circolare 285, coerentemente con i principi e le linee guida di matrice europea (1), detta un quadro di regole, principi e linee guida che, nel complesso, costituiscono una disciplina organica del ruolo e del funzionamento degli organi di amministrazione e controllo e il rapporto di questi con la struttura aziendale. Ai fini, infatti, della definizione delle strategie aziendali e

( 1) Il riferimento è al documento (denominato "Guidelines - Corporate Governance principles for banks") diffuso, a luglio 2015, dal Comitato di Basilea contenente le linee guida e i principi in materia di corporate governance delle banche.

delle politiche di gestione e controllo dei rischi tipici dell'attività bancaria e finanziaria, assume una rilevanza centrale il sistema di governo societario.

La Banca d'Italia, con la Circolare 285, si è prefissata il perseguimento dei seguenti obiettivi: (i) chiara distinzione delle funzioni e delle responsabilità, (ii) appropriato bilanciamento dei poteri tra gli organi sociali, (iii) equilibrata composizione degli organi sociali, (iv) efficacia dei controlli, (v) presidio di tutti i rischi aziendali; (vi) meccanismi di remunerazione coerenti con le politiche di gestione del rischio e le strategie di lungo periodo e (vii) adeguatezza dei flussi informativi.

La citata normativa rimette all'autonomia degli intermediari la concreta individuazione delle soluzioni più idonee a realizzare, secondo criteri di proporzionalità, i principi generali in materia. In particolare, le scelte di governo societario concretamente adottate possono variare in funzione delle caratteristiche dimensionali, organizzative ed operative dell'azienda nonché della quotazione in borsa delle azioni della società.

Al fine di perseguire gli obiettivi indicati, la Circolare 285 ha introdotto l'obbligo, in capo alle banche, di:

  • (i) esercitare la propria facoltà di scelta tra i tre sistemi di amministrazione e controllo previsti dal codice civile (tradizionale, dualistico e monistico) sulla base di un'approfondita autovalutazione, che tenga conto di specifici ed individuati elementi;
  • (ii) redigere e aggiornare ogni qual volta vi siano modifiche organizzative di rilievo un Progetto di Governo Societario, che, oltre a rappresentare le motivazioni che sono alla base della scelta del modello di amministrazione e controllo, illustri anche gli assetti statutari e di organizzazione interna.

Nel caso di un gruppo bancario, il Progetto di Governo Societario redatto dalla Capogruppo illustra anche le scelte compiute per assicurare a livello consolidato sistemi di gestione e controllo efficaci ed efficienti, dando conto degli assetti organizzativi adottati dalle controllate.

Nel delineato contesto di riferimento, poiché il Banco BPM è una società bancaria che è stata costituita, a far data dal 1° gennaio 2017, per effetto della fusione "propria" tra Banco Popolare Società Cooperativa e Banca Popolare di Milano S.c. a r.l., il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nella seduta del 13 giugno 2017, ha approvato il Progetto di Governo Societario del Gruppo Banco BPM, aggiornato il 15 dicembre 2020, i cui tratti essenziali sono riportati nel presente documento.

L'operazione di Fusione si inserisce nell'ambito del Decreto Legge 3 gennaio 2015 n. 3, convertito con modificazioni dalla Legge 24 marzo 2015, n. 33 (cd. riforma delle banche popolari), che ha stabilito l'obbligo per le banche popolari con attivi superiori a 8 miliardi di Euro di assumere, entro 18 mesi dall'entrata in vigore delle disposizioni di attuazione emanate dalla Banca d'Italia ai sensi dell'articolo 29 del TUB (i.e. entro il 27 dicembre 2016), le misure necessarie ad assicurare il rispetto dell'articolo 29, comma 2-ter, del TUB, e segnatamente: (a) la liquidazione volontaria, o (b) la riduzione dell'attivo al di sotto della soglia, oppure (c) la trasformazione in società per azioni. Ed in effetti, l'operazione di Fusione, e segnatamente il progetto di fusione (il "Progetto di Fusione"), approvata dalle assemblee straordinarie dei soci delle due società partecipanti alla Fusione tenutesi in data 15 ottobre 2016, ha comportato la trasformazione di Banco Popolare e BPM da banche popolari a società per azioni (c.d. "fusione trasformativa").

Peraltro, la Fusione si fonda su (ed è giustificata da) un razionale industriale che prescinde e va oltre gli effetti meramente trasformativi che dall'operazione scaturiscono.

In tale quadro, l'assetto di governo societario riflesso nello Statuto sociale è il risultato delle intese raggiunte tra Banco Popolare e BPM sottoposte all'esame della Banca Centrale Europea che, nell'esercizio delle funzioni di vigilanza svolte nell'ambito dell'istruttoria che ha preceduto il rilascio delle autorizzazioni di legge, ha fornito alcune indicazioni volte a far sì che il soggetto risultante dalla

Fusione disponga di una governance chiara ed efficiente, con particolare riferimento al funzionamento degli organi sociali.

Inoltre, si consideri che la quotazione delle azioni di Banco BPM presso il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. ("MTA") in coincidenza con l'efficacia della Fusione ha comportato l'applicazione da parte della Società delle prescrizioni e/o raccomandazioni previste dalla Circolare 285 e mutuate dal Codice di Autodisciplina per le società quotate approvato da Borsa Italiana.

Il Progetto di Governo Societario, in conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza:

  • illustra le ragioni che rendono il modello di amministrazione e controllo prescelto per la Capogruppo e per le Banche Controllate il più idoneo ad assicurare l'efficienza della gestione e l'efficacia dei controlli;
  • descrive le specifiche scelte attinenti alla struttura organizzativa, ai diritti degli azionisti, alla struttura finanziaria, alle modalità di gestione dei conflitti di interesse;
  • fornisce, nel caso della Capogruppo, un'adeguata rappresentazione e motivazione delle modalità di raccordo tra gli organi e le funzioni aziendali delle diverse componenti, con specifica attenzione ai profili relativi al sistema dei controlli.

Il Progetto viene deliberato, quanto al testo completo, dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con la precisazione che in relazione alle singole Banche Controllate Italiane sono state conservate le strutture di governo societario dalle stesse adottate prima della Fusione, non essendovi, post Fusione, ragione di apportare significative revisioni, fatta eccezione per quanto infra precisato per quanto attiene alla composizione dei rispettivi organi amministrativi.

Le disposizioni della Banca d'Italia soprarichiamate rimettono all'autonomia delle banche la facoltà di individuare le soluzioni più idonee in merito alle scelte di governo societario in funzione delle caratteristiche dimensionali, organizzative ed operative dell'azienda. In particolare, le Nuove Disposizioni di Vigilanza prevedono l'obbligo, in capo alle banche, di scegliere tra i tre sistemi di amministrazione e controllo previsti dal codice civile sulla base di un'approfondita autovalutazione che tenga conto di specifici elementi.

Le assemblee degli azionisti del Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano, in sede di approvazione della Fusione in data 15 ottobre 2016, hanno approvato l'adozione del sistema di amministrazione e controllo c.d. "tradizionale" quale migliore soluzione per garantire la sana e prudente gestione della banca, considerando che (i) l'adozione di tale assetto di governance è stato quello più a lungo adottato nella storia di entrambe le Banche (con la sola eccezione dei brevi periodi in cui le stesse hanno applicato un sistema dualistico peraltro motivato da specifiche esigenze) e quindi in grado più degli altri di assicurare, in un frangente particolarmente delicato quale quello della Fusione, le condizioni per una più efficiente interazione tra i due Gruppi, e quindi per una sana e prudente gestione della Banca, e (ii) è ritenuto il sistema più idoneo per assicurare l'efficienza dei processi decisionali (corti e lineari) e dei flussi informativi, nonché una maggiore presenza di investitori esteri nell'azionariato di Banco BPM.

Con riferimento alla categoria di appartenenza (di cui alla Sezione I, par. 4.1 della Circolare della Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013, di seguito le "Disposizioni di Vigilanza" o le "Disposizioni di Vigilanza per le banche"), Banco BPM si colloca fra le banche di maggiori dimensioni o complessità operativa, in quanto:

  • (a) banca considerata significativa ai sensi dell'articolo 6, paragrafo 4, del Regolamento (UE) n. 1024/2013 che attribuisce alla BCE compiti specifici in materia di vigilanza prudenziale degli enti creditizi;
  • (b) banca quotata.

Di seguito si illustrano le principali modifiche intervenute nel perimetro societario e nelle strutture organizzative del Gruppo Banco BPM, a decorrere dalla data di costituzione del Banco BPM stesso, che hanno determinato la necessità di provvedere all'aggiornamento del Progetto di Governo Societario, approvato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 15 dicembre 2020.

Si fa presente che in esecuzione del Piano Industriale approvato dal Banco Popolare e da BPM nell'ambito del piano di integrazione, nel corso del 2019 sono proseguite le operazioni di razionalizzazione delle attività in essere presso il Gruppo.

In particolare, si segnalano:

  • la fusione per incorporazione di Società Gestione Servizi BP S.C.p.A. e di BP Property Management S.C. a r.l. nel Banco BPM, perfezionata con efficacia giuridica in data 11 febbraio 2019;
  • la razionalizzazione del comparto immobiliare, mediante la fusione per incorporazione, con effetto giuridico dal 28 giugno 2019, di Sviluppo Comparto 6 s.r.l., Sviluppo Comparto 8 s.r.l. e Manzoni 65 s.r.l. in Bipielle Real Estate S.p.A.;
  • il completamento delle operazioni volte ad accentrare in Banca Aletti S.p.A. le attività di Private Banking del gruppo, mediante l'apporto di due distinti rami d'azienda del Banco BPM (denominati "Clienti Non Portafogliati Private" e "Consulenti Finanziari Agenti") rispettivamente con efficacia dal 1° aprile e dal 28 settembre 2019;
  • la fusione per incorporazione della Holding di Partecipazioni Finanziarie Banco Popolare S.p.A. nel Banco BPM, perfezionata con efficacia giuridica in data 30 settembre 2019;
  • la cessione a terzi dell'intera partecipazione detenuta in Arena Broker s.r.l., pari al 57,3% del capitale sociale, in data 20 novembre 2019.

Si segnala inoltre che a fine giugno 2019 il Gruppo ha completato, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole S.A., Crédit Agricole Consumer Finance S.A. e Agos Ducato ed a seguito del rilascio delle previste autorizzazioni da parte delle competenti Autorità, la riorganizzazione del comparto del credito al consumo, attraverso le seguenti operazioni:

  • la scissione parziale proporzionale di ProFamily S.p.A. a favore di una società di nuova costituzione integralmente controllata dal Banco BPM, avente ad oggetto l'assegnazione del ramo d'azienda relativo all'attività di credito al consumo esercitata per il tramite della "Rete non captive" (agenti monomandatari e filiali proprie) della stessa ProFamily S.p.A.;
  • la costituzione, contestualmente all'intervenuta efficacia della scissione sopra citata, della società beneficiaria che ha assunto la denominazione sociale della società scissa (ProFamily S.p.A.); la società beneficiaria è stata autorizzata dalla Banca d'Italia all'esercizio dell'attività di concessione di finanziamenti nei confronti del pubblico. Per effetto della suddetta operazione di scissione, la società scissa ProFamily S.p.A. ha mutato la propria denominazione sociale in ProAgos S.p.A. ed è stata incorporata in Agos Ducato.

Subordinatamente all'efficacia della scissione indicata nei punti precedenti, Banco BPM ha ceduto ad Agos Ducato il 100% del capitale sociale di ProAgos; in pari data, Banco BPM, Crédit Agricole, Crédit Agricole Consumer Finance e Agos Ducato hanno altresì formalizzato la documentazione contrattuale volta a confermare, per i successivi 15 anni, la partnership esistente nel comparto del credito al consumo.

2) INFORMAZIONI SUGLI ASSETTI PROPRIETARI (ex art. 123 – bis, comma 1, T.U.F.)

Struttura del capitale sociale, compresi i titoli che non sono negoziati su un mercato regolamentato di uno Stato comunitario, con l'indicazione delle varie categorie di azioni e, per ogni categoria di azioni, i diritti e gli obblighi connessi, nonché la percentuale del capitale sociale che esse rappresentano (art. 123-bis, comma 1, lett. a) T.U.F.)

Alla data della presente relazione, il capitale sociale di Banco BPM, sottoscritto e versato, è pari a Euro 7.100.000.000,00, rappresentato da n. 1.515.182.126 azioni ordinarie, prive di valore nominale.

Le azioni sono quotate nel Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A.

Alla data della presente relazione non vi sono azioni di categoria differente da quella citata.

Restrizioni al trasferimento di titoli, quali ad esempio limiti al possesso di titoli o la necessità di ottenere il gradimento da parte della società o di altri possessori di titoli (art. 123-bis, comma 1, lett. b) T.U.F.)

Alla data della presente relazione non esistono restrizioni alla libera trasferibilità delle azioni della Società ai sensi di legge o di Statuto.

Partecipazioni rilevanti nel capitale, dirette o indirette, ad esempio tramite strutture piramidali o di partecipazione incrociata, secondo quanto risulta dalle comunicazioni effettuate ai sensi dell'articolo 120 T.U.F. (art. 123-bis, comma 1, lett. c) T.U.F.)

Ai sensi dell'art. 120 del T.U.F., coloro che partecipano in una società con azioni quotate in misura superiore al 3% del capitale ne danno comunicazione alla società partecipata e alla Consob.

La Consob, con delibera del 9 aprile 2020 (che ha abrogato e sostituito la delibera del 17 marzo 2020 che prevedeva la medesima soglia temporanea) ha confermato, per un periodo di tempo di tre mesi dalla data di entrata in vigore della delibera e salvo revoca anticipata, l'ulteriore soglia temporanea dell'1%, al superamento della quale sorgono gli obblighi di comunicazione previsti dall'art. 120 TUF.

Chiunque, alla data di entrata in vigore della delibera, detenga una partecipazione superiore alla soglia dell'1% e inferiore alla soglia del 3% deve darne comunicazione entro 10 giorni lavorativi decorrenti dalla suddetta data.

Infine, con delibere del 7 ottobre 2020 e poi del 14 gennaio 2021, Consob ha ulteriormente rinnovato la proroga delle previsioni delle predette delibere per il fino al 13 aprile 2021, salvo revoca anticipata.

Alla data della presente relazione, secondo le informazioni pubblicate sul sito internet della Consob, i soggetti che possiedono una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale di Banco BPM sono riportati nella tabella che segue:

Dichiarante ovvero soggetto posto al vertice della
catena partecipativa
Quota %
CAPITAL RESEARCH AND MANAGEMENT COMPANY 4,99%
G.G.G. S.p.A. 4,98%

Il meccanismo di esercizio dei diritti di voto previsto in un eventuale sistema di partecipazione

azionaria dei dipendenti, quando il diritto di voto non è esercitato direttamente da quest'ultimi (art. 123-bis, comma 1, lett. e) T.U.F.)

Il dipendente di Banco BPM, nel caso sia anche azionista della Società, esercita gli stessi diritti di voto spettanti agli altri azionisti, ivi compreso quello di farsi rappresentare mediante delega scritta rilasciata ad altro soggetto.

Restrizioni al diritto di voto, ad esempio limitazioni dei diritti di voto ad una determinata percentuale o ad un certo numero di voti, termini imposti per l'esercizio del diritto di voto o sistemi in cui, con la cooperazione della società, i diritti finanziari connessi ai titoli sono separati dal possesso di titoli (art. 123-bis, comma 1, lett. f) T.U.F.)

Non sussistono attualmente restrizioni al diritto di voto.

Accordi significativi dei quali la società o sue controllate siano parti e che acquistano efficacia, sono modificati o si estinguono in caso di cambiamento di controllo della società, e i loro effetti, tranne quando sono di natura tale per cui la loro divulgazione arrecherebbe grave pregiudizio alla società; tale deroga non si applica quando la società ha l'obbligo specifico di divulgare tali informazioni sulla base di altre disposizioni di legge (art. 123-bis, comma 1, lett. h) T.U.F.)

Si riportano di seguito le pattuizioni riferite al Banco BPM S.p.A.

Partecipazioni detenute in Vera Vita S.p.A. e in Vera Assicurazioni S.p.A.

In data 29 marzo 2018 - facendo seguito all'accordo per la costituzione di una partnership strategica nella bancassurance vita e danni sottoscritto in data 9 novembre 2017 tra Banco BPM e Società Cattolica di Assicurazione ("Cattolica") – è stato perfezionato l'acquisto del 50% + 1 azione di Avipop Assicurazioni (alla data della presente, Vera Assicurazioni) e di Popolare Vita (alla data della presente, Vera Vita), portando al 100% la quota di partecipazione del Gruppo Banco BPM nel capitale delle due compagnie. Nella stessa data si è perfezionata la cessione a Cattolica del 65% del capitale complessivamente detenuto dal Gruppo nelle due compagnie.

L'art. 6 del patto parasociale (di seguito, il "Patto Cattolica") stipulato in data 29 marzo 2018 tra Banco BPM S.p.A. e Cattolica prevede che, in caso di cambio di controllo del Banco BPM (per tale intendendosi l'ipotesi in cui il controllo del Banco BPM sia acquisito da un'impresa assicurativa italiana o da una banca italiana che eserciti l'attività di direzione e coordinamento e che detenga più del 70% delle azioni ordinarie relativamente ad un'impresa assicurativa inclusa tra le prime cinque compagnie assicurative italiane, sulla base dei più recenti dati ANIA, per volume di premi sia nel ramo vita sia nel ramo danni), Cattolica potrà esercitare un'opzione put avente ad oggetto la totalità delle partecipazioni dalla stessa detenute nel capitale di Vera Vita e di Vera Assicurazioni.

Partecipazione detenuta in Agos-Ducato S.p.A.

In data 28 giugno 2019 è stato completato, in esecuzione degli accordi sottoscritti alla fine del 2018 tra Banco BPM, Crédit Agricole Consumer Finance SA, Crédit Agricole SA e Agos-Ducato, la riorganizzazione del comparto di credito al consumo del Gruppo. La riorganizzazione, che conferma per i successivi 15 anni la partnership tra Gruppo Banco BPM e Crédit Agricole:

(i) ha previsto la formalizzazione, tra l'altro, di: (a) un nuovo Patto Parasociale, (b) un nuovo Accordo Distributivo, (c) un nuovo Accordo di Funding;

(ii) ha comportato la cessione di ProFamily ad Agos-Ducato, previo perfezionamento di un'operazione di scissione delle attività non capitve di Profamily in favore di una società di nuova costituzione, che ha mantenuto la denominazione di ProFamily, controllata al 100% da Banco BPM.

In data 18 dicembre 2020 è stato sottoscritto tra le parti un Amendment Agreement al fine di consolidare ulteriormente la partnership in essere nell'ambito delle attività di consumer finance in Italia di Agos Ducato, con il quale sono state apportate alcune modifiche agli accordi sottoscritti nel 2018. Tali modifiche prevedono nuove opportunità per Agos Ducato di espandere ulteriormente la propria base di clientela, insieme con l'estensione fino a ulteriori 24 mesi, e pertanto fino al 31 luglio 2023, del termine per l'esercizio dell'opzione di vendita (put option) riferita ad una quota partecipativa del 10% del capitale di Agos Ducato detenuta da Banco BPM, al prezzo di esercizio già convenuto pari a Euro 150 milioni.

Nell'ambito di tali accordi, è tra l'altro previsto che, nel caso in cui venga perfezionata un'operazione straordinaria - per tale intendendosi: acquisizione del controllo del Banco BPM da parte di un operatore terzo o di più operatori terzi tra loro in concerto; fusione del Banco BPM con operatori terzi; acquisizione da parte di Banco BPM di un'altra banca o di altri canali distributivi; acquisizione da parte di Banco BPM di un terzo operatore - le parti tra l'altro discuteranno in buona fede, secondo il caso: i) la possibile acquisizione, da parte di Agos-Ducato al valore di mercato, dell'entità che, per effetto dell'operazione straordinaria, operi nel comparto del credito al consumo; ii) l'estensione del nuovo Accordo Distributivo alla rete distributiva del terzo operatore; iii) l'inclusione dell'ulteriore canale distributivo acquisito nella rete distributiva del Gruppo Banco BPM.

Partecipazione detenuta in Bipiemme Vita S.p.A.

In data 8 settembre 2011 – facendo seguito agli accordi sottoscritti in data 19 aprile 2011 tra Banca Popolare di Milano Scarl e il Gruppo Covéa per sviluppare una partnership strategica nella bancassurance vita e danni – è stato perfezionato l'acquisto da parte del Gruppo Covéa dell'81% del capitale sociale di Bipiemme Vita S.p.A.

Nell'occasione le parti hanno sottoscritto un patto parasociale che prevede che, al verificarsi di eventuali cambi di controllo di una delle parti, Banca Popolare di Milano (alla data della presente, Banco BPM) o il Gruppo Covéa potranno, a seconda della parte in relazione alla quale tale evento si sia verificato, esercitare l'opzione di acquisto della partecipazione detenuta dall'altra parte nel capitale di Bipiemme Vita, ovvero di vendita all'altra parte della propria partecipazione.

Accordi tra la società e gli amministratori, i componenti il consiglio di gestione o di sorveglianza, che prevedono indennità in caso di dimissioni o licenziamento senza giusta causa o se il loro rapporto di lavoro cessa a seguito di un'offerta pubblica di acquisto (art. 123-bis, comma 1, lett. i) T.U.F.).

Alla data della presente relazione i componenti del Consiglio di Amministrazione non hanno rapporti di lavoro dipendente con il Banco BPM o con società del Gruppo, ad eccezione dell'Amministratore Delegato, per il quale, in caso di risoluzione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata della carica, si applicano i criteri e i limiti massimi per la determinazione degli importi, nonché il processo per l'eventuale riconoscimento secondo quanto previsto dalla politica in materia di remunerazione del personale del gruppo bancario (cfr. paragrafo importi per la conclusione anticipata del rapporto di lavoro" contenuto nella Relazione sulla Politica in materia di Remunerazione pubblicata sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it – sez. Banco BPM > Corporate Governance > Politiche di Remunerazione).

Norme applicabili alla nomina e alla sostituzione degli amministratori e dei componenti del consiglio di gestione e di sorveglianza nonché alla modifica dello statuto, ove diverse da quelle applicabili in via suppletiva (art. 123-bis, comma 1, lett. l) T.U.F.)

Le informazioni relative alla nomina e alla sostituzione dei Consiglieri di Amministrazione sono riportate nel paragrafo 6.1 della presente relazione.

Per quanto attiene alle norme applicabili alla modifica dello Statuto, si precisa che il Consiglio di Amministrazione, ai sensi dell'art. 24.2.2., lett. x), dello Statuto, approva le proposte di modifica dello Statuto della Società da sottoporre all'Assemblea straordinaria dei soci per l'approvazione (art. 11.4., dello Statuto), nonché delibera l'adeguamento dello Statuto a disposizioni normative (art. 24.2.2., lett. aa), dello Statuto).

Esistenza di deleghe per gli aumenti di capitale ai sensi dell'articolo 2443 del codice civile ovvero del potere in capo agli amministratori o ai componenti del consiglio di gestione di emettere strumenti finanziari partecipativi nonché di autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie (art. 123-bis, comma 1, lett. m) T.U.F.)

Alla data della presente relazione, non sono in essere deleghe al Consiglio di Amministrazione del Banco BPM per effettuare emissione di strumenti finanziari partecipativi. Al riguardo si precisa che l'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A., tenutasi a Verona in data 6 aprile 2019, ha approvato la richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A.

Il numero di azioni proprie in portafoglio al 31 dicembre 2020 è di 6.125.659 azioni, lo stesso numero di azioni proprie in portafoglio alla data della presente relazione.

***

Alla data della presente relazione non vi sono, per quanto a conoscenza di Banco BPM, soggetti in possesso di titoli che conferiscono diritti speciali di controllo del Banco BPM (art. 123-bis, comma 1, lett. d) T.U.F.) mentre sussistono accordi tra soci ai sensi dell'art. 122 del T.U.F. (art. 123-bis, comma 1, lett. g) T.U.F.).

In particolare, sussistono patti parasociali rilevanti ex art. 122, comma 5, lett. a), del T.U.F., come di seguito specificato:

  • in data 21 dicembre 2020 taluni azionisti di Banco BPM S.p.A. (tra cui la Fondazione ENPAM ed altre 4 Fondazioni, complessivamente titolari di n. 83.237.332 azioni ordinarie Banco BPM, pari al 5,498% del capitale sociale della Banca, di seguito i "Pattisti"), hanno sottoscritto un accordo di consultazione ("Patto") volto a riconoscere e a promuovere il comune interesse alla crescita e al consolidamento della Banca e con l'obiettivo di assicurare unità di indirizzo pur nel rispetto dell'autonomia e indipendenza di ciascun partecipante. In occasione del suddetto patto, i pattisti hanno stabilito le modalità per incontrarsi e condividere riflessioni e considerazioni in merito all'andamento della Banca nonché per definire un'azione comune in ordine agli indirizzi programmatici e industriali della Banca, con riferimento, a titolo esemplificativo e non esaustivo, (i) all'andamento generale del Gruppo; (ii) all'eventuale candidatura alle cariche di componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale della Banca; nonché (iii) a operazioni strategiche e/o straordinarie sottoposte all'assemblea della Banca.
  • in data 18 gennaio 2021 si è perfezionata la stipulazione di un accordo tra G.G.G. S.p.A., Calzedonia Holding S.p.A., il Sig. Sandro Veronesi, il Sig. Dario Tommasi e altri aderenti, tutti azionisti del Banco BPM S.p.A. (complessivamente titolari di n. 101.262.932 azioni ordinarie Banco BPM, pari

al 6,683% del capitale sociale della Banca) volto a consentire agli aderenti di: (i) consultarsi preventivamente, in occasione o, comunque, in vista delle Assemblee Sociali della Banca circa le deliberazioni proposte agli azionisti; (ii) fornirsi e scambiarsi reciprocamente informazioni su fatti e situazioni che interessino la Banca; (iii) esprimere valutazioni e orientamenti circa la rispettiva posizione nei confronti della Banca; e (iv) esaminare ogni eventuale iniziativa da assumere in ordine a possibili determinazioni della Banca che direttamente o indirettamente incidano sui rispettivi diritti o interessi.

Le informazioni essenziali ai sensi dell'art. 130 del Regolamento Emittenti relative ai suddetti accordi di consultazione sono disponibili sul sito internet di Banco BPM www.gruppo.bancobpm.it - sezione Investor Relations > Titolo, azionariato e dividendi.

Si precisa che lo Statuto del Banco BPM non contiene previsioni di deroga alle disposizioni sulla passivity rule previste dall'art. 104, commi 1 e 1-bis, del T.U.F., né regole di neutralizzazione contemplate dall'art. 104-bis, commi 2 e 3, del T.U.F.

***

Si precisa inoltre che le informazioni di cui all'art. 123-bis, comma 2, del T.U.F. sono riportate nelle seguenti sezioni della presente relazione:

  • art. 123-bis, comma 2, lett. a): capitolo 3
  • art. 123-bis, comma 2, lett. b): paragrafo 8.2
  • art. 123-bis, comma 2, lett. c): capitolo 5
  • art. 123-bis, comma 2, lett. d) e nuova d-bis): capitoli 6 e 7 relativi rispettivamente al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale.

3) COMPLIANCE (ex art. 123-bis, comma 2, lettera a), T.U.F.)

Adesione al Codice di Autodisciplina e al nuovo Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana (art. 123-bis, comma 2, lett. a) T.U.F.)

Il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM sin dalla sua costituzione, con delibera del 10 gennaio 2017, ha aderito al Codice di Autodisciplina delle Società Quotate emanato da Borsa Italiana.

Si fa presente che Banco BPM, con la citata determinazione, ha ritenuto di discostarsi dalle seguenti raccomandazioni del previgente Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana:

  • criterio applicativo 3.C.1., lett. e), che prevede l'insussistenza del requisito di indipendenza nei confronti dei soggetti che siano stati amministratori dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni, per le motivazioni indicate al par. 6.7 della presente relazione;
  • relativamente al Commento inserito nell'art. 4 del Codice, secondo cui "nelle società appartenenti all'indice FTSE-Mib, il consiglio di amministrazione valuta l'opportunità di costituire un apposito comitato dedicato alla supervisione delle questioni di sostenibilità connesse all'esercizio dell'attività dell'impresa e alle sue dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder; in alternativa, il consiglio valuta di raggruppare o distribuire tali funzioni tra gli altri comitati.", Banco BPM ha ritenuto di non procedere alla costituzione di un apposito comitato per le seguenti considerazioni:
  • la supervisione delle questioni di sostenibilità è rimessa in primis al Comitato Controllo Interno e Rischi e in seconda istanza direttamente all'organo amministrativo collegiale nella sua funzione di supervisione strategica;
  • Banco BPM, nelle aree storiche di riferimento, opera sia attraverso i Comitati Territoriali di Consultazione che esercitano funzioni consultive per favorire il radicamento della Società nelle aree geografiche in cui sono presenti, sia mediante il Comitato Erogazioni Liberali e le Fondazioni che promuovono iniziative di sostegno al tessuto civile e sociale per progetti con finalità di assistenza, beneficenza e pubblico interesse; tali prerogative contribuiscono, tra l'altro, allo sviluppo e all'interazione dei rapporti intrattenuti dal Gruppo Banco BPM con gli stakeholder.

Con delibera del 15 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione ha poi aderito, senza riserve, al nuovo Codice di Corporate Governance emanato dal Comitato di Corporate Governance nel gennaio 2020 ed in vigore a partire dal primo esercizio che inizia successivamente al 31 dicembre 2020.

Si fa presente che il nuovo Codice di Corporate Governance è consultabile nel sito internet di Borsa Italiana (www.borsaitaliana.it) nonché a disposizione del pubblico nel sito internet del Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – sezione Corporate Governance > Relazioni sul governo societario).

Si precisa infine che la struttura di corporate governance di Banco BPM non è influenzata da disposizioni di legge non italiane.

Si rammenta peraltro che Banco BPM - in quanto Banca - deve comunque strutturare il proprio assetto organizzativo nel rispetto del quadro normativo di riferimento e, in particolare, delle previsioni contenute nella regolamentazione comunitaria di settore, del Testo unico bancario nonché delle disposizioni emanate dalla Banca d'Italia nell'esercizio della propria funzione di vigilanza; a tale proposito si evidenzia altresì che Banco BPM - in qualità di "soggetto vigilato significativo" – è sottoposto alla diretta vigilanza della Banca Centrale Europea, alla quale sono attribuiti specifici compiti di vigilanza prudenziale degli enti creditizi nell'ambito del Meccanismo di vigilanza unico, comprendenti appositi controlli sulla presenza di solidi principi di governo societario.

Adesione ad altri codici di comportamento (art. 123-bis, comma 2, lett. a) T.U.F.)

Banco BPM, alla data della presente relazione, non ha aderito ad altri codici di comportamento, lasciando peraltro incondizionata l'eventuale decisione della Capogruppo di adottarne nel prosieguo.

4) ATTIVITA' DI DIREZIONE E COORDINAMENTO: il ruolo di Capogruppo e il gruppo Banco BPM

Banco BPM è la società Capogruppo del Gruppo bancario Banco BPM, di cui fanno parte, tra l'altro, banche, società finanziarie e società strumentali.

In tale sua veste, Banco BPM esercita l'attività di direzione e coordinamento del Gruppo in conformità all'art. 61 del T.U.B. e nel rispetto della specifica normativa dettata dall'Autorità di Vigilanza. A tal riguardo la Società, nell'esercizio della sua attività di direzione, indirizzo e coordinamento:

  • emana nei confronti delle componenti del Gruppo le disposizioni necessarie per dare attuazione alle strategie del Gruppo secondo criteri di uniformità e coerenza e di adeguatezza rispetto ai business specifici;
  • garantisce la stabilità del Gruppo, verificando l'effettivo perseguimento degli obiettivi assegnati e presidiando l'adeguatezza del sistema dei controlli interni nell'ambito del Gruppo e delle società controllate;
  • svolge le attività di coordinamento del Gruppo anche attraverso l'accentramento dei poteri di indirizzo e di controllo;
  • individua e richiede alle società controllate quelle deliberazioni di competenza delle medesime che siano soggette ad informazione preventiva alla stessa Capogruppo, nonché altre informazioni che la Capogruppo ritenga di acquisire in relazione all'esercizio dei suoi compiti di coordinamento.

Vengono di seguito indicate le principali società italiane che fanno parte del Gruppo Banco BPM:

  • la Capogruppo: Banco BPM;
  • una banca operante nel private banking: Banca Aletti & C. S.p.A.;
  • una banca operante nel corporate&investment banking: Banca Akros S.p.A.;
  • le società Prodotto: (i) ProFamily S.p.A. attiva nel settore del credito al consumo; (ii) Release S.p.A. operante nel settore del recupero dei crediti derivanti da operazioni di leasing;
  • le società strumentali: (i) Bipielle Real Estate S.p.A., società che detiene prevalentemente immobili strumentali all'attività bancaria nonché parte degli immobili non strumentali del Gruppo, e (ii) Ge.Se.So. S.r.l. società di servizi di mensa aziendale.
  • Inoltre, il Gruppo è presente all'estero con:
  • 2 banche estere: Banca Aletti & C. (Suisse) S.A. e Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione. Si rappresenta che la FINMA (l'Autorità di Vigilanza Elvetica), constatato che Bipielle Bank (Suisse) in liquidazione non esercita più attività bancaria e di negoziazione in valori mobiliari, in data 20 dicembre 2018 ha comunicato che la società non è più assoggettata alla legge federale sulle banche e alla legge federale sulle borse e il commercio di valori mobiliari;
  • uffici di rappresentanza nella Repubblica dell'India (Mumbai) ed a Hong Kong (Regione Amministrativa Speciale della Repubblica Popolare Cinese.

5) ASSEMBLEA DEI SOCI

Le informazioni di seguito riportate sono fornite anche ai sensi dell'art. 123-bis, comma 2, lett. c) del T.U.F.

Si illustrano le principali disposizioni dello Statuto sociale di Banco BPM contenenti la disciplina dell'Assemblea dei Soci della Società. Per ulteriori informazioni si rinvia al sito internet di Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – Sezione Corporate Governance>Documenti societari).

Ai sensi dell'art. 11. dello Statuto, l'Assemblea, regolarmente convocata e costituita, rappresenta l'universalità dei soci e le sue deliberazioni, prese in conformità alla legge ed allo Statuto, obbligano tutti i soci, anche se assenti o dissenzienti.

L'Assemblea è ordinaria o straordinaria ai sensi di legge.

L'Assemblea ordinaria:

(a) nomina, nel numero previsto dallo Statuto e con le modalità di cui all'art. 20.5. dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione, li revoca, ne determina il compenso e ne elegge il Presidente e il Vice-Presidente con le modalità di cui all'art. 20.8. dello Statuto;

(b) nomina i Sindaci e il Presidente del Collegio Sindacale con le modalità di cui all'art. 35. dello Statuto e ne determina il compenso;

(c) delibera sulla responsabilità dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale;

(d) approva il bilancio di esercizio;

(e) delibera sulla destinazione e sulla distribuzione degli utili;

(f) nomina, su proposta motivata del Collegio Sindacale, e revoca o modifica, ove occorra, sentito il Collegio Sindacale, la società incaricata della revisione legale dei conti, determinandone il corrispettivo;

(g) delibera in ordine all'approvazione: (i) delle politiche di remunerazione e di incentivazione a favore dei Consiglieri di Amministrazione, dei Sindaci e del personale, ivi compresa l'eventuale proposta del Consiglio di Amministrazione di fissare un limite al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale più rilevante superiore a 1:1, ma comunque non superiore al limite stabilito dalla normativa tempo per tempo vigente; (ii) dei piani di remunerazione e/o incentivazione basati su strumenti finanziari; e (iii) dei criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica, ivi compresi i limiti fissati a detto compenso in termini di annualità della remunerazione fissa e l'ammontare massimo che deriva dalla loro applicazione;

(h) approva e modifica il regolamento assembleare;

(i) delibera sulle altre materie attribuite alla sua competenza dalla normativa pro tempore vigente o dallo Statuto.

L'Assemblea straordinaria delibera sulle modifiche dello Statuto (salvi i poteri attribuiti al Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 24.2.2., lett. aa) dello Statuto), sulla nomina, sulla revoca, sulla sostituzione e sui poteri dei liquidatori e su ogni altra materia a attribuita dalla legge alla sua competenza e non derogata dallo Statuto.

Ai sensi dell'art. 13. dello Statuto, l'Assemblea è convocata dal Consiglio di Amministrazione ogniqualvolta lo ritenga opportuno, ovvero, conformemente a quanto previsto dall'art. 2367 del codice civile e con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente, su richiesta scritta contenente l'indicazione degli argomenti da trattare di tanti soci che rappresentino almeno il ventesimo del capitale sociale ovvero la diversa percentuale stabilita dalla normativa pro tempore vigente. In ogni caso, l'Assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta all'anno entro 120 (centoventi) giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale. È consentita la convocazione nel maggior termine di 180 (centottanta) giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale nei casi previsti dalla legge.

Fermi i poteri di convocazione statuiti da altre disposizioni di legge, l'Assemblea può essere convocata, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, anche dal Collegio Sindacale o da almeno due dei suoi componenti, ai sensi della normativa pro tempore vigente.

Con le modalità, nei termini e nei limiti stabiliti dalla normativa pro tempore vigente, i soci che, anche congiuntamente, rappresentino almeno un quarantesimo del capitale sociale, ovvero la diversa percentuale stabilita dalla normativa pro tempore vigente, possono, con domanda scritta, chiedere l'integrazione dell'elenco delle materie da trattare in Assemblea risultanti dall'avviso di convocazione della stessa, indicando nella domanda gli ulteriori argomenti da essi proposti e predisponendo una relazione sulle materie di cui propongono la trattazione, nonché presentare proposte di deliberazione su materie già all'ordine del giorno. La convocazione e l'integrazione dell'ordine del giorno su richiesta dei soci non sono ammesse per gli argomenti sui quali l'Assemblea delibera, a norma di legge, su proposta del Consiglio di Amministrazione o sulla base di un progetto o di una relazione da esso predisposta, diversa da quelle indicate all'art. 125-ter, comma 1, del T.U.F. La legittimazione all'esercizio del diritto è comprovata dal deposito di copia della comunicazione o certificazione rilasciata dall'intermediario ai sensi della normativa pro tempore vigente.

L'Assemblea è convocata mediante avviso contenente l'indicazione del giorno, dell'ora e del luogo della riunione, l'elenco delle materie da trattare e quant'altro prescritto dalla normativa pro tempore vigente. L'avviso di convocazione deve essere pubblicato nei termini e con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente.

L'Assemblea, ordinaria e straordinaria, si tiene, di regola, in unica convocazione, ai sensi e per gli effetti di cui all'art. 2369, comma 1, del codice civile. Tuttavia, il Consiglio di Amministrazione può stabilire che l'Assemblea, ordinaria o straordinaria, si tenga in più convocazioni, fissando una seconda convocazione e, per la sola Assemblea straordinaria, anche una terza convocazione. Di tale determinazione è data notizia nell'avviso di convocazione. Per informazioni in merito ai luoghi delle riunioni delle Assemblee si rinvia all'art. 12. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 14. dello Statuto, possono intervenire all'Assemblea i soggetti cui spetta il diritto di voto per i quali sia pervenuta alla Società, entro i termini previsti dalla normativa pro tempore vigente, la comunicazione dell'intermediario autorizzato attestante la loro legittimazione all'intervento in Assemblea e all'esercizio del diritto di voto.

Coloro ai quali spetta il diritto di voto hanno facoltà di farsi rappresentare nell'Assemblea con l'osservanza della normativa pro tempore vigente.

È facoltà del Consiglio di Amministrazione designare, dandone notizia nell'avviso di convocazione, per ciascuna Assemblea, uno o più soggetti ai quali i titolari del diritto di voto possono conferire, con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente, una delega con istruzioni di voto su tutte o alcune delle proposte all'ordine del giorno. La delega al soggetto designato dal Consiglio di Amministrazione ha effetto con riguardo alle sole proposte per le quali siano state conferite istruzioni di voto.

Salvo quanto previsto dall'art. 2372, secondo comma, del codice civile, la delega può essere conferita soltanto per singole Assemblee, con effetto anche per le convocazioni successive, e non può essere conferita con il nome del rappresentante in bianco. Non è ammesso il voto per corrispondenza. Per maggiori informazioni riguardo al diritto di intervento e di rappresentanza in Assemblea si rinvia all'art. 14. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 15. dello Statuto, per la validità della costituzione dell'Assemblea, sia ordinaria che straordinaria, in unica, prima, seconda e, per la sola Assemblea straordinaria, terza convocazione, si applica la normativa pro tempore vigente con riferimento a ciascuna singola convocazione, fatto

salvo quanto previsto dall'articolo 16.2. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 16. dello Statuto, le deliberazioni sono prese dall'Assemblea ordinaria, in unica, prima e seconda convocazione, con le maggioranze previste dalla normativa pro tempore vigente in relazione a ciascuna convocazione, fatta eccezione per quanto previsto dall'art. 16.2. dello Statuto e fatto salvo tutto quanto previsto dallo Statuto in materia di elezione dei membri del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. A parità di voti la proposta si intende respinta.

Ai sensi dell'art. 16.2. dello Statuto, le delibere concernenti l'eventuale proposta di fissare un limite al rapporto tra la componente variabile e quella fissa della remunerazione individuale del personale più rilevante superiore a 1:1, secondo quanto stabilito dalla normativa tempo per tempo vigente, sono approvate dall'Assemblea ordinaria quando: (i) l'Assemblea è costituita con almeno la metà del capitale sociale e la deliberazione è assunta con il voto favorevole di almeno i 2/3 (due terzi) del capitale sociale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto; o (ii) la deliberazione è assunta con il voto favorevole di almeno 3/4 (tre quarti) del capitale sociale rappresentato in assemblea e avente diritto di voto, qualunque sia il capitale con cui l'Assemblea è costituita. L'Assemblea straordinaria in unica, prima, seconda e terza convocazione delibera con il voto favorevole di tanti soci che rappresentino almeno i 2/3 (due terzi) del capitale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto. Per maggiori informazioni si rinvia all'art. 16. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 8. dello Statuto, ogni azione ordinaria attribuisce il diritto a un voto, fatti salvi i casi di sospensione o privazione del diritto di voto previsti dallo Statuto o dalla normativa pro tempore applicabile.

Le Assemblee, per il Banco BPM, rappresentano un'opportunità privilegiata per instaurare un dialogo proficuo con gli azionisti e costituiscono altresì un'occasione per la comunicazione agli azionisti di notizie sulla Società, nel rispetto del principio della parità informativa e della disciplina sulle informazioni price sensitive. Anche per tali ragioni la Società intende favorire la più ampia partecipazione dei soci alle Assemblee e garantire al contempo il miglior livello qualitativo delle informazioni offerte.

Al fine di garantire un'adeguata informativa sulle materie oggetto di esame e approvazione da parte dell'Assemblea, Banco BPM, nei termini previsti dalla vigente normativa, mette a disposizione del pubblico, presso la sede sociale, sul proprio sito internet www.gruppo.bancobpm.it, sul sito di Borsa Italiana S.p.A. e presso il meccanismo di stoccaggio autorizzato , le relazioni illustrative sugli argomenti all'ordine del giorno, informandone il mercato mediante la diffusione di un apposito comunicato stampa.

L'Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. si è tenuta presso la sede sociale di Banco BPM, in Milano in data 4 aprile 2020.

Si precisa che in ragione dell'entrata in vigore del Decreto Legge 17 marzo 2020, n. 18, "recante misure di potenziamento del servizio sanitario nazionale e di sostegno economico per famiglie, lavoratori e imprese connesse all'emergenza epidemiologica da COVID-19" ("Decreto Cura Italia"), nonché in considerazione delle misure di contenimento imposte a fronte della situazione d'emergenza conseguente all'epidemia da Covid-19 (coronavirus) finalizzate a ridurre al minimo gli spostamenti e gli assembramenti, la modalità esclusiva di partecipazione degli aventi diritti al voto all'Assemblea è stata la partecipazione per il tramite del Rappresentante Designato già indicato nell'avviso di convocazione dell'Assemblea pubblicato in data 21 febbraio 2020, senza dunque partecipazione ai lavori assembleari di alcun altro avente diritto al voto, il tutto in conformità alle disposizioni contenute nel Decreto Cura Italia.

L'Assemblea, oltre all'approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2019, ha eletto, sulla base dei voti ricevuti dalle liste presentate, i componenti del Consiglio di Amministrazione, tra cui il Presidente e il Vice-Presidente, che rimarranno in carica per gli esercizi 2020-2021-2022, nonché, sempre sulla base dei voti ricevuti dalle liste presentate, i componenti del Collegio Sindacale, ivi

compreso il Presidente, che rimarranno anch'essi in carica per gli esercizi 2020-2021-2022.

Ha inoltre deliberato in tema di politiche di remunerazione e in tema di richiesta di autorizzazione all'acquisto e alla disposizione di azioni proprie a servizio dei piani di compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A. Al riguardo, come da avviso diffuso il 6 marzo 2020, si segnala che il Banco BPM - in forza dell'autorizzazione rilasciata dalla Banca Centrale Europea ai sensi delle applicabili disposizioni del Regolamento (UE) n. 575/2013 e del Regolamento delegato (UE) n. 241/2014 - ha dato avvio al programma di acquisto di azioni proprie da destinarsi ai soggetti beneficiari dei Piani ricompresi nel perimetro del personale più rilevante del Gruppo ("PPR"), complessivamente pari allo 0,9% del personale del Gruppo.

Nella parte Straordinaria, l'Assemblea, subordinatamente all'ottenimento delle autorizzazioni da parte delle competenti Autorità di Vigilanza, ha approvato la proposta di modifica di alcuni articoli dello Statuto sociale di Banco BPM, modifiche statutarie atte a portare taluni correttivi all'attuale struttura di governance, nonché talune previsioni finalizzate a rendere più efficiente l'operatività della Banca, oltre a modifiche formali o volte a meglio esplicitare il significato di alcune disposizioni in esso già contenute.

Si ricorda che Banco BPM ha adottato, con delibera assunta nell'Assemblea del 2017, un "Regolamento Assembleare" volto a disciplinare l'ordinato e funzionale svolgimento delle riunioni assembleari.

Il suddetto Regolamento - in conformità a quanto previsto dall'articolo 2364, comma 1, n. 6) del cod. civ., dall'articolo 9.C.3. del Codice di Borsa Italiana cui la Banca ha aderito, nonché dall'articolo 11.3., lett. h), dello Statuto della Banca - raccoglie in un documento organico le specifiche procedure assembleari, al fine di garantire la gestione e l'efficienza di tali riunioni assembleari nonché per favorire l'esercizio dei diritti degli aventi diritto di voto.

Il Regolamento è consultabile sul sito internet di Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – sezione "Corporate Governance/Assemblee dei Soci").

Si informa inoltre che il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM, nella seduta del 15 dicembre 2020, ha deliberato alcune proposte di modifiche statutarie da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021, tra cui la modifica dell'art. 14.6. volta a garantire, nel caso lo svolgimento dell'assemblea preveda l'attivazione di mezzi di comunicazione a distanza, la possibilità che il Presidente non sia fisicamente presente nel luogo di svolgimento dell'assemblea indicato nell'avviso di convocazione, laddove invece deve trovarsi il Segretario (o il notaio, ove nominato).

6) CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Le informazioni in appresso riportate sono fornite anche ai sensi dell'art. 123-bis, comma 1, lett. l), comma 2, lett. d) e d-bis) del T.U.F.

Si illustrano di seguito le principali disposizioni dello Statuto, così come modificato in data 4 aprile 2020, contenenti la disciplina del Consiglio di Amministrazione della Società. Per ulteriori informazioni si rinvia allo Statuto, disponibile sul sito internet del Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – Sezione Corporate Governance).

6.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Ai sensi dell'art. 20.1.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione è composto da 15 (quindici) consiglieri, anche non soci, fra i quali un Presidente e un Vice-Presidente, nominati dall'Assemblea secondo quanto stabilito dall'art. 20.8. dello Statuto.

In base all'art. 20.1.2. dello Statuto, la composizione del Consiglio di Amministrazione assicura, in ossequio a quanto previsto dalla Legge 12 luglio 2011 n. 120 e sue successive modifiche nonché dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente, l'equilibrio tra i generi per il periodo previsto dalla medesima legge.

Al riguardo, si precisa che, in ottemperanza alle disposizioni di legge e regolamentari che disciplinano la parità di accesso agli organi di Amministrazione delle società quotate in mercati regolamentati, l'attuale Consiglio di Amministrazione del Banco BPM è composto da n. 6 (sei) amministratori su 15 (quindici) appartenenti al genere meno rappresentato.

Ai sensi dell'art. 20.1.3. dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione devono essere idonei allo svolgimento dell'incarico, secondo quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto e, in particolare, essi devono possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e indipendenza e rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto.

Il successivo art. 20.1.4. dello Statuto stabilisce che, fermi restando i diversi e/o ulteriori requisiti stabiliti dalla normativa pro tempore vigente, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione devono aver maturato un'adeguata esperienza, attraverso lo svolgimento almeno quinquennale, in Italia o all'estero, di attività di direzione e/o manageriale e/o di controllo, o almeno triennale quale presidente, amministratore delegato e/o direttore generale, in: (i) banche, società finanziarie, società di gestione del risparmio; o (ii) compagnie di assicurazione; o (iii) società con azioni negoziate in un mercato regolamentato italiano o estero; o (iv) imprese e società diverse da quelle sopra menzionate che, individualmente o a livello consolidato di gruppo, abbiano un fatturato superiore a Euro 100 milioni, quale risultante dall'ultimo bilancio approvato. Possono essere eletti, purché in numero non prevalente, anche candidati che non abbiano maturato tale esperienza professionale purché: (a) siano o siano stati professori universitari di ruolo da o per almeno un quinquennio in materie giuridiche, aziendali, economiche o scienze matematiche /statistiche /ingegneria gestionale; o (b) siano o siano stati iscritti da almeno un decennio nell'Albo professionale dei Dottori Commercialisti, Notai o Avvocati; o (c) abbiano ricoperto per almeno un triennio funzioni dirigenziali in Amministrazioni pubbliche o Autorità indipendenti istituzionalmente competenti in materie che abbiano attinenza con l'attività bancaria, assicurativa o finanziaria.

Fermo quanto ulteriormente previsto dalla normativa pro tempore vigente, almeno 7 (sette) amministratori devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti all'art. 20.1.6. dello Statuto. Si fa presente, al riguardo, che, nella seduta del 15 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione del

Banco BPM, al fine di dare attuazione alle nuove previsioni del Codice di Corporate Governance, ha approvato proposte di modifica dello Statuto sociale – da sottoporre per l'approvazione alla prossima Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021 – volte, tra le altre, ad elevare da sette a otto (su quindici) il numero di amministratori che devono essere in possesso del requisito di indipendenza (art. 20.1.5. Statuto sociale). Le proposte di modifica statutarie sono subordinate all'ottenimento della prescritta autorizzazione dell'Autorità di Vigilanza.

Ai sensi dell'art. 20.2. dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione restano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili alla scadenza del loro mandato.

Ai sensi dell'art. 20.3.1. dello Statuto, fermo restando quanto previsto dall'art. 20.1., non possono essere nominati alla carica di componente del Consiglio di Amministrazione coloro che versino nelle situazioni di ineleggibilità o di decadenza previste dall'art. 2382 cod. civ. ovvero non siano in possesso dei requisiti di onorabilità e professionalità prescritti dalla normativa, anche regolamentare, pro termpore vigente.

Fatte salve eventuali ulteriori cause di incompatibilità previste dalla normativa pro tempore vigente, non possono essere nominati alla carica, e se nominati decadono, coloro che siano o divengano membri di organi di amministrazione ovvero dipendenti di società che svolgono o che appartengono a gruppi che svolgono attività in concorrenza con quelle dalla Società o del Gruppo ad essa facente capo, salvo che si tratti di istituti centrali di categoria o di società partecipate, direttamente o indirettamente, dalla Società. Il divieto di cui sopra non è applicabile quando la partecipazione in organi di amministrazione in altre banche venga assunta in rappresentanza di organizzazioni o associazioni di categoria del sistema bancario.

In base all'art. 20.4. dello Statuto, all'elezione dei componenti del Consiglio di Amministrazione si procede sulla base di liste nelle quali ai candidati è assegnata una numerazione progressiva. In caso di presentazione di un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre), la lista deve essere composta in modo tale da rispettare le proporzioni fra generi previste dalla normativa pro tempore vigente.

Le liste di candidati alla carica di amministratore possono essere presentate:

  • (i) dal Consiglio di Amministrazione (la "Lista del Consiglio"). La composizione e la presentazione della Lista del Consiglio deve essere approvata, previo parere non vincolante del Comitato Nomine, con il voto favorevole di 11 amministratori in carica;
  • (ii) da uno o più soci che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari ad almeno l'1% del capitale sociale della Società avente diritto di voto nell'Assemblea ordinaria, ovvero la diversa percentuale stabilita dalla normativa pro tempore vigente e che verrà di volta in volta comunicata nell'avviso di convocazione dell'Assemblea chiamata a deliberare sulla nomina del Consiglio di Amministrazione (la "Lista di Soci"); e
  • (iii) da uno o più soci che siano al contempo lavoratori dipendenti della Società o di società da questa controllate e che risultino complessivamente titolari di una quota di partecipazione pari ad almeno lo 0,12% del capitale sociale della Società (la "Lista di Soci-Dipendenti").

La titolarità della quota minima di partecipazione al capitale sociale per la presentazione delle liste sub (ii) e (iii) è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista, ovvero di più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. La titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste deve essere attestata ai sensi della normativa pro tempore vigente; tale attestazione può pervenire alla Società anche successivamente al deposito purché almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente.

A pena di inammissibilità:

  • (a) le liste di candidati devono essere depositate presso la sede sociale, anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza definito dal Consiglio di Amministrazione secondo modalità, rese note nell'avviso di convocazione, che consentano l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito, entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea e sono messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità prescritte dalla normativa tempo per tempo vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea;
  • (b) ciascun socio può presentare o concorrere a presentare e votare una sola lista di candidati, anche se per interposta persona. I soci appartenenti al medesimo gruppo societario – per esso intendendosi il controllante, le società controllate e le società sottoposte a comune controllo – e i soci che aderiscono a un patto parasociale previsto dall'art. 122 del T.U.F. avente a oggetto le azioni della Società non possono presentare, né coloro ai quali spetta il diritto di voto possono votare, più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria. I soci che presentano una lista e che siano diversi dagli azionisti che detengono una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa devono altresì presentare una dichiarazione che attesti l'assenza, nei confronti di tali azionisti, di rapporti di collegamento qualificati come rilevanti dalla normativa pro tempore vigente. Ogni candidato può essere presente in una sola lista, a pena di ineleggibilità;
  • (c) la Lista del Consiglio deve rispettare i seguenti requisiti: (i) deve contenere un numero di candidati pari a 15 (quindici); (ii) ai primi 2 posti sono indicati il candidato alla carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione, primo in lista, e colui che si intende proporre al Consiglio di Amministrazione per la carica di Amministratore Delegato, secondo in lista; (iii) al terzo posto è indicato il candidato alla carica di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione;
  • (d) la composizione delle Liste di Soci e delle Liste di Soci-Dipendenti non deve rispettare quanto previsto alla precedente lett. (c). È pertanto consentita la presentazione di liste con un numero di candidati inferiore a 15, fermo restando che: (i) le liste che prevedono un numero di candidati pari o superiore a 3 devono includere candidati di genere diverso, allo scopo di assicurare che la composizione del Consiglio di Amministrazione rispetti l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla normativa, anche regolamentare, tempo per tempo vigente; (ii) devono altresì contenere un numero di candidati in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dall'art. 20.1.6 dello Statuto in misura pari ad almeno 7 (sette) candidati ove la lista sia composta da 15 (quindici) candidati o ad almeno la metà (approssimando all'intero inferiore se il primo decimale è pari o inferiore a 5 e all'intero superiore negli altri casi) ove la lista sia composta da un numero di candidati inferiore a 15 (quindici);
  • (e) ove non sia diversamente specificato dalla normativa tempo per tempo vigente, unitamente a ciascuna lista, entro il termine di deposito della stessa indicato alla precedente lettera (a), presso la sede della Società deve essere depositata ogni ulteriore documentazione e dichiarazione richiesta dalla normativa, anche regolamentare, tempo per tempo vigente, nonché le informazioni relative a coloro che hanno presentato le liste, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta, un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali dei candidati, le dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la propria candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità e di incompatibilità nonché l'esistenza dei requisiti prescritti dalla disciplina legale, regolamentare, statutaria per ricoprire la carica di Consigliere di Amministrazione, l'elenco degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società e la dichiarazione di eventuale possesso dei requisiti di indipendenza prescritti dallo Statuto nonché ogni elemento informativo utile alla complessiva valutazione di idoneità per la carica ricoperta, secondo lo schema che sarà preventivamente reso pubblico dalla Società, anche tenendo conto degli orientamenti delle Autorità di vigilanza;
  • (f) in aggiunta alla documentazione di cui alla precedente lett. (e), i soci-dipendenti che presentino la Lista di Soci-Dipendenti devono depositare la documentazione attestante il proprio status di lavoratori dipendenti della Società o di società da questa controllate.

Le liste presentate senza l'osservanza delle disposizioni che precedono sono considerate come non presentate. Tuttavia, la mancanza della documentazione relativa ai singoli candidati di una lista non comporta automaticamente l'esclusione dell'intera lista, bensì dei soli candidati a cui si riferiscono le irregolarità.

La Lista del Consiglio deve essere depositata e resa pubblica con le stesse modalità previste per le liste presentate dai soci.

Ai sensi dell'art. 20.5.1. dello Statuto, nel caso in cui siano presentate più liste di candidati all'elezione dei Consiglieri si procede come segue:

  • (a) dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, in base all'ordine progressivo con il quale sono stati elencati, 12 amministratori, ovvero il minor numero di amministratori che esaurisca tutti i candidati indicati all'interno di tale lista;
  • (b) i restanti 3 amministratori o il maggior numero di amministratori ove dalla lista indicata nella precedente lett. (a) non siano stati tratti complessivamente 12 amministratori – sono tratti dalle ulteriori liste come segue:
    1. ove almeno una Lista di Soci-Dipendenti sia stata regolarmente presentata e abbia ottenuto voti: (i) 1 amministratore è tratto dalla Lista di Soci-Dipendenti che abbia ottenuto il maggior numero di voti tra le Liste di Soci- Dipendenti; mentre (ii) i restanti 2 o più amministratori da eleggere ai sensi della presente lett. (b) sono tratti dalla lista, diversa da quella sub (i), in base al seguente criterio: i voti ottenuti da ogni lista sono divisi per uno, due, tre, quattro e così via secondo il numero dei componenti ancora da eleggere. I quozienti così ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna di dette liste, secondo l'ordine dalle stesse rispettivamente previsto. I quozienti così attribuiti ai candidati delle varie liste vengono disposti in un'unica graduatoria decrescente: risultano eletti consiglieri di amministrazione, fino a concorrenza degli amministratori ancora da eleggere, i candidati che hanno ottenuto i quozienti più elevati e che siano tratti da liste che non siano in alcun modo collegate, ai sensi della normativa pro tempore vigente, alla lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti. Resta inteso che, in ogni caso, 1 amministratore sarà tratto dalla Lista di Soci-Dipendenti anche qualora il numero di voti ottenuti da tale lista sia inferiore a quello ottenuto dalle altre liste;
    1. ove non siano state presentate Liste di Soci-Dipendenti oppure siano state presentate ma nessuna delle Liste di Soci- Dipendenti abbia ottenuto voti oppure ancora nel caso in cui la lista che ha ottenuto il maggior numero di voti ai sensi della precedente lett. (a) sia una Lista di Soci-Dipendenti, i restanti 3 o più amministratori sono tratti dalle altre liste che hanno ottenuto voti – diverse da quella risultata prima ai sensi della precedente lett. (a) – secondo il seguente criterio: i voti ottenuti da ogni lista sono divisi per uno, due, tre, quattro e così via secondo il numero dei componenti ancora da eleggere. I quozienti così ottenuti sono assegnati progressivamente ai candidati di ciascuna di dette liste, secondo l'ordine dalle stesse rispettivamente previsto. I quozienti così attribuiti ai candidati delle varie liste vengono disposti in un'unica graduatoria decrescente: risultano eletti consiglieri di amministrazione, fino a concorrenza degli amministratori ancora da eleggere, i candidati che hanno ottenuto i quozienti più elevati e che siano tratti da liste che non siano in alcun modo collegate, ai sensi della normativa pro tempore vigente, alla lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti.

Fermo quanto previsto agli artt. 20.6. e 20.7. dello Statuto, qualora non fosse possibile completare la composizione del Consiglio di Amministrazione secondo la procedura definita nella precedente lett. (b) ovvero il numero di candidati complessivamente inseriti nelle liste presentate sia inferiore a quello degli amministratori da eleggere, gli amministratori mancanti sono eletti con delibera assunta dall'Assemblea a maggioranza relativa nel rispetto delle previsioni di cui agli artt. 20.1.2., 20.1.3., 20.1.4., 20.1.5., 20.1.7., 20.3.1., 20.3.2. e 20.3.3. dello Statuto, ai quali si rinvia per maggiori informazioni.

Ai sensi dell'art. 20.6. dello Statuto, nelle ipotesi disciplinate dagli artt. 20.5.1. (b)(1) e 20.5.1. (b)(2) dello Statuto (vale a dire nelle ipotesi descritte nella precedente lett. (b), punti 1. e 2.), ove più candidati abbiano ottenuto lo stesso quoziente risulta eletto il candidato della lista dalla quale non sia

stato eletto ancora alcun Consigliere o sia stato eletto il minor numero di Consiglieri (fermo restando che nell'ipotesi di cui all'art. 20.5.1. (b)(1) dello Statuto – i.e., ipotesi sub lett. (b), punto 1. di cui sopra – dalla Lista di Soci-Dipendenti, ove regolarmente presentata, che abbia ottenuto il maggior numero di voti tra le Liste di Soci-Dipendenti deve trarsi 1 amministratore). Nel caso in cui nessuna di tali liste abbia ancora eletto un Consigliere ovvero tutte abbiano eletto lo stesso numero di Consiglieri, nell'ambito di tali liste risulta eletto il candidato di quella che abbia ottenuto il maggior numero di voti. In caso di parità di voti di lista e sempre a parità di quoziente, si procede a ballottaggio mediante nuova votazione da parte dell'intera Assemblea, risultando eletto il candidato che abbia ottenuto la maggioranza relativa dei voti, fermo restando il rispetto di quanto previsto dagli artt. 20.1.2., 20.1.3., 20.1.4., 20.1.5., 20.1.7., 20.3.1., 20.3.2. e 20.3.3. dello Statuto, ai quali si rinvia per maggiori informazioni.

In base all'art. 20.9. dello Statuto, in caso di presentazione di una sola lista di candidati, i componenti del Consiglio di Amministrazione sono eletti nell'ambito di tale lista, sino a concorrenza dei candidati in essa inseriti. Ove il numero di candidati inseriti nella lista unica sia inferiore a 15, i restanti amministratori sono nominati dall'Assemblea con delibera assunta a maggioranza relativa del capitale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto, su proposta dei soci presenti.

Ai sensi dell'art. 20.10. dello Statuto, ove nei termini non sia stata presentata alcuna lista, l'Assemblea delibera a maggioranza relativa del capitale rappresentato in Assemblea e avente diritto di voto, su proposta dei soci presenti. Nel caso di parità di voti tra più candidati, si procede ad una ulteriore votazione per ballottaggio, fermo restando il necessario rispetto dei requisiti previsti dalla legge e dagli artt. 20.1.2., 20.1.3., 20.1.4., 20.1.5., 20.1.7., 20.3.1., 20.3.2. e 20.3.3. dello Statuto in materia di composizione e requisiti dei componenti del Consiglio di Amministrazione, ai quali si rinvia per maggiori informazioni.

Per quanto concerne l'elezione del Presidente e del Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione si rinvia all'art. 20.8. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 20.11. dello Statuto, se nel corso dell'esercizio vengono a mancare per qualsiasi motivo uno o più componenti del Consiglio di Amministrazione, purché la maggioranza sia sempre costituita da componenti nominati dall'Assemblea, il Consiglio di Amministrazione effettuerà la sostituzione mediante cooptazione, ai sensi dell'art. 2386 del codice civile, scegliendo, ove possibile, tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato i quali abbiano confermato la propria candidatura, nel rispetto del numero minimo di amministratori indipendenti previsto dallo Statuto e del numero minimo di amministratori appartenenti al genere meno rappresentato prescritto dallo Statuto e dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente.

Alla successiva nomina in sede assembleare si procede, nel rispetto dei principi di indipendenza e di equilibrio tra i generi prescritti dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente e dallo Statuto, come segue:

  • (a) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto dalla lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato i quali abbiano confermato la propria candidatura. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea vota a maggioranza relativa senza vincolo di lista;
  • (b) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto dalla Lista di Soci-Dipendenti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato, i quali abbiano confermato la propria candidatura, o, in difetto, tra i candidati che, eventualmente, dovessero essere stati proposti dai soci dipendenti della Società o di società controllate all'Assemblea nel rispetto delle previsioni statutarie in materia di presentazione delle Liste di Soci-Dipendenti. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea vota a maggioranza relativa senza vincolo di lista;

  • (c) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto da una Lista di Soci diversa dalla lista che dovesse aver ottenuto il maggior numero di voti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato, i quali abbiano confermato la propria candidatura o, in difetto, tra i candidati delle eventuali altre Liste di Soci diversa dalla Lista di Soci che abbia ottenuto il maggior numero di voti e diverse dalle Liste di Soci-Dipendenti. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea provvederà alla sostituzione votando a maggioranza relativa senza vincolo di lista, nel rispetto del principio di necessaria rappresentanza delle minoranze;

  • (d) per la sostituzione dell'amministratore che sia stato tratto dalla Lista del Consiglio, per il caso in cui tale lista non abbia conseguito il maggior numero di voti, l'Assemblea vota a maggioranza relativa tra i candidati originariamente presentati nella medesima lista di provenienza del componente cessato i quali abbiano confermato la propria candidatura. Qualora ciò non sia possibile, l'Assemblea vota a maggioranza relativa senza vincolo di lista.

I componenti del Consiglio di Amministrazione chiamati a sostituire quelli mancanti durano in carica sino all'originaria scadenza del Consigliere sostituito.

In caso di cessazione anticipata dall'ufficio del Presidente del Consiglio di Amministrazione e/o del Vice-Presidente, provvede alla sostituzione il Consiglio di Amministrazione con i quorum ordinari previsti dall'art. 23.4.1. dello Statuto. Alla successiva nomina in sede assembleare si procede a maggioranza relativa del capitale rappresentato in assemblea avente diritto di voto senza vincolo di lista.

Qualora, per dimissioni o per altra causa, venga a mancare prima della scadenza del mandato più della metà degli amministratori nominati dall'Assemblea, si ritiene dimissionario l'intero Consiglio e si deve convocare l'Assemblea dei soci per le nuove nomine. Il Consiglio resterà peraltro in carica fino a che l'Assemblea avrà deliberato in merito alla sua ricostituzione e sarà intervenuta l'accettazione da parte di almeno la metà dei nuovi Consiglieri.

* * *

L'Assemblea dei Soci, tenutasi il 4 aprile 2020 in sede sia ordinaria che straordinaria, ha rinnovato il Consiglio di Amministrazione della Società, composto da 15 membri, che è formato alla data della presente relazione da: dott. Massimo Tononi, Presidente; prof. Mauro Paoloni, Vice-Presidente; dott. Giuseppe Castagna, Amministratore Delegato; prof. Mario Anolli, prof. Maurizio Comoli, avv. Nadine Faruque, rag. Carlo Frascarolo, dott. Alberto Manenti, dott.ssa Marina Mantelli, ing. Giulio Pedrollo, ing. Eugenio Rossetti, dott.ssa Manuela Soffientini, dott.ssa Luigia Tauro, prof.ssa Costanza Torricelli, prof.ssa Giovanna Zanotti.

Gli stessi dureranno in carica per tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2022) e saranno rieleggibili.

Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione

La composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione ritenuta ottimale è stata inizialmente definita dagli organi amministrativi del Banco Popolare e di BPM, in data 24 maggio 2016, nel documento "Analisi preventiva sulla composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione e sul profilo teorico dei candidati alla carica di Consigliere della società risultante dalla fusione tra Banco Popolare - Società Cooperativa e Banca Popolare di Milano S.c.ar.l." ("Documento di Analisi della Composizione del CDA") e sottoposto alle Assemblee dei Soci di cui sopra chiamate ad approvare il progetto di fusione (disponibile sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it – nella sezione Banco BPM > Investor Relations > Fusione BP – BPM).

Successivamente, nella seduta consiliare di Banco BPM del 30 gennaio 2017, è stata positivamente verificata la rispondenza della composizione del Consiglio di Amministrazione in carica alla

composizione quali-quantitativa ottimale dell'organo delineata nel Documento di Analisi della Composizione del Consiglio di Amministrazione rispettosa dello Statuto.

Infine, nella seduta del 26 novembre 2019, il Consiglio di Amministrazione ha approvato nell'ambito del "Processo di formazione della Lista del Consiglio (art. 20.4.2. dello Statuto Sociale)", deliberato nella riunione consiliare del 16 luglio 2019 - la nuova "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione", integrata in data 21 gennaio 2020 (la "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione"), contenente, tra l'altro, i profili attesi dei componenti del Consiglio di Amministrazione, ivi compresi i ruoli particolarmente rilevanti (Presidente, Vice-Presidente ed Amministratore Delegato). La "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione" è disponibile sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it – sezione Corporate Governance > Assemblea Soci > Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci del 4 aprile 2020 > Altra documentazione).

Composizione quantitativa del Consiglio di Amministrazione

La composizione del Consiglio di Amministrazione assume un rilievo centrale per l'efficace assolvimento dei compiti cruciali che a questo organo sono affidati dalla legge, dalle Disposizioni di Vigilanza e dallo Statuto. Il numero dei componenti deve essere adeguato alle dimensioni ed alla complessità dell'assetto organizzativo della banca, al fine di presidiare efficacemente l'intera operatività aziendale, per quanto concerne la gestione e i controlli. Essa non deve dunque risultare pletorica o, per converso, eccessivamente ridotta.

Al riguardo, le Disposizioni di Vigilanza stabiliscono, a decorrere dal 30 giugno 2017, che nelle banche di maggiori dimensioni o complessità operativa il numero dei consiglieri non sia superiore a 15 (quindici), fatti salvi casi eccezionali che vanno analiticamente valutati e motivati. Ciò premesso, si ricorda che, con riferimento alla composizione numerica, lo Statuto di Banco BPM prevede che il Consiglio di Amministrazione sia composto da 15 (quindici) membri.

Composizione qualitativa del Consiglio di Amministrazione

Sotto il profilo qualitativo, i componenti del Consiglio di Amministrazione devono essere idonei allo svolgimento dell'incarico, secondo quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente e dallo Statuto sociale e, in particolare, essi devono (i) possedere i requisiti di professionalità, onorabilità e, nei limiti statutari vigenti, di indipendenza e (ii) rispettare i criteri di competenza, correttezza e dedizione di tempo e gli specifici limiti al cumulo degli incarichi prescritti dalla normativa pro tempore vigente.

Requisiti di professionalità

Tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione devono possedere i requisiti di professionalità previsti dalla normativa pro tempore vigente (in particolare l'art. 26 del TUB ed il connesso D.M. 161/1998, sostituito dal recente D.M. 169/2020, entrato in vigore il 30 dicembre 2020 e che si applica alle nomine ed ai rinnovi successivi a tale data) e dallo Statuto sociale vigente (art. 20.1.).

Criteri di competenza

Oltre ai requisiti di professionalità, i Consiglieri devono soddisfare i criteri di competenza, anche nell'accezione di conoscenza ed esperienza, stabiliti dalla normativa pro tempore vigente (incluse le EBA/ESMA Joint Guidelines on the assessment of the suitability of members of the management body and key function holders - settembre 2017 - di seguito "Linee Guida EBA-ESMA") e BCE (Guide to fit and proper assessments del 15 maggio 2017 e da ultimo aggiornata nel maggio 2018, di seguito la "Guida BCE") in funzione della natura della carica/incarico particolare ricoperto e delle caratteristiche dimensionali e operative del Banco BPM. Assumono a tal fine rilievo l'esperienza

professionale pregressa nonché le conoscenze (e competenze) tecniche acquisite tramite l'istruzione e la formazione.

Il Consiglio di Amministrazione ha definito la composizione ottimale in modo da assicurare sia la complementarietà in termini di esperienze e competenze maturate che la valorizzazione delle caratteristiche personali e attitudinali dei suoi esponenti, così come la rappresentazione della diversità nelle accezioni rilevanti.

In questo perimetro è stata considerata anche l'importanza di identificare profili con un'adeguata disponibilità di tempo e risorse per adempiere al meglio e con efficacia il proprio ruolo all'interno del Consiglio e dei Comitati endo-consiliari.

Con riferimento alla normativa vigente, significativa attenzione è stata riservata alla CRD IV e alle Disposizioni di Vigilanza in relazione al sistema dei controlli interni, come pure all'evoluzione della regolamentazione per le Società quotate (ivi incluse, a titolo esemplificativo, quella del Codice di Autodisciplina, ora Codice di Corporate Governance); particolare riguardo è stato altresì posto alle indicazioni contenute nella c.d. "soft law", ossia la Guida BCE, che disciplina i requisiti di professionalità e onorabilità degli esponenti bancari, e le Linee Guida EBA-ESMA riguardanti l'idoneità degli esponenti bancari.

Con riferimento ai requisiti di esperienza professionale – fermo il rispetto di quanto al riguardo previsto dalla vigente normativa e dalle relative previsioni statutarie vigenti (art. 20.1.4 (2)) – vengono di seguito riportate le competenze/esperienze ulteriormente qualificanti per il ruolo di amministratore non esecutivo:

  • esperienza di almeno 3 anni maturata di recente nel business dei servizi/mercati finanziari e/o bancari con ruoli non esecutivi o esecutivi (Capo azienda o prima linea) in Italia e/o all'estero. A seconda del ruolo da ricoprire assume altresì rilievo anche l'esperienza maturata in relazione al predetto business nei settori professionale, accademico e pubblico;
  • esperienza core nel business di una banca universale (Retail, Credito, Private Banking, Asset Management, Bancassurance, etc.);
  • competenze ed esperienze nella valutazione e gestione delle principali tipologie di rischio attinenti all'attività bancaria ovvero nei servizi finanziari;
  • competenze ed esperienze di bilancio, accounting policies e tax maturate nel settore finanziario o in società di audit;
  • esperienza di pianificazione strategica maturata presso aziende quotate o multinazionali o primarie società di consulenza strategica internazionali, preferibilmente nei financial services;
  • specifiche competenze nell'ambito di sistemi informativi e nuove tecnologie applicate al settore bancario e finanziario maturate in primarie società di consulenza strategica internazionali ovvero in aziende, preferibilmente quotate, con ruoli Esecutivi o Non Esecutivi;

( 2) Fermi restando i diversi e/o ulteriori requisiti stabiliti dalla normativa pro tempore vigente, tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione devono aver maturato un'adeguata esperienza, attraverso lo svolgimento almeno quinquennale, in Italia o all'estero, di attività di direzione e/o manageriale e/o di controllo, o almeno triennale quale presidente, amministratore delegato e/o direttore generale, in: (i) banche, società finanziarie, società di gestione del risparmio; o (ii) compagnie di assicurazione; o (iii) società con azioni negoziate in un mercato regolamentato italiano o estero; o (iv) imprese e società diverse da quelle sopra menzionate che, individualmente o a livello consolidato di gruppo, abbiano un fatturato superiore a euro 100 milioni, quale risultante dall'ultimo bilancio approvato. Possono essere eletti, purché in numero non prevalente, anche candidati che non abbiano maturato tale esperienza professionale purché: (a) siano o siano stati professori universitari di ruolo da o per almeno un quinquennio in materie giuridiche, aziendali, economiche o scienze matematiche /statistiche /ingegneria gestionale; o (b) siano o siano stati iscritti da almeno un decennio nell'Albo professionale dei Dottori Commercialisti, Notai o Avvocati; o (c) abbiano ricoperto per almeno un triennio funzioni dirigenziali in Amministrazioni pubbliche o Autorità indipendenti istituzionalmente competenti in materie che abbiano attinenza con l'attività bancaria, assicurativa o finanziaria.

  • competenze ed esperienze giuridico-economiche, societarie e di regolamentazione, preferibilmente nel settore bancario, finanziario o dei financial services, maturate in primari Studi Legali o in imprese o gruppi di rilevanti dimensioni;
  • competenze ed esperienze in governance e assetti organizzativi maturate presso Aziende quotate o multinazionali con ruoli Esecutivi o Non Esecutivi, ovvero presso primarie società di consulenza internazionali;
  • competenze ed esperienze in risorse umane, sistemi e politiche di remunerazione, maturate presso Aziende quotate o multinazionali con ruoli Esecutivi o Non Esecutivi, ovvero presso primarie società di consulenza internazionali;
  • competenze ed esperienze sui temi di sostenibilità.

Specifiche competenze sono inoltre richieste, per gli ambiti di rispettivo interesse, ai componenti dei Comitati endo-consiliari. Particolare attenzione è posta per i membri che ricoprono la carica di Presidente dei predetti comitati endo-consiliari, essendo richiesto che abbiano altresì conseguito specifica esperienza nonché specifiche conoscenze e competenze nelle materie rispettivamente attribuite al comitato cui appartengono.

In punto, il Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana prevede che almeno un componente del:

  • i. Comitato Controllo e Rischi possieda un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi;
  • ii. Comitato Remunerazioni possieda un'adeguata conoscenza ed esperienza in "materia finanziaria o di politiche retributive",

da valutarsi da parte del Consiglio di Amministrazione al momento della nomina nei Comitati.

Profili attesi dei ruoli particolarmente rilevanti nel Consiglio

Presidente del Consiglio di Amministrazione

Vengono di seguito riportate le competenze/esperienze ulteriormente qualificanti per il ruolo di Presidente del Consiglio di Amministrazione:

  • dieci anni di esperienza professionale maturata di recente. Tale esperienza deve includere una porzione significativa di posizioni dirigenziali di alto livello e conoscenze tecniche significative in ambito bancario o equivalente;
  • alto livello di indipendenza intellettuale e integrità per garantire la sana e prudente gestione della Banca;
  • consolidata reputazione sul mercato italiano ed internazionale, in piena coerenza con l'immagine distintiva del Gruppo;
  • capacità di rappresentare la Banca verso gli Organismi regolatori locali e internazionali, così come le istituzioni rilevanti, essendo convinto ambasciatore dei valori fondanti del Gruppo;
  • leadership nella gestione delle persone coniugata con una spiccata intelligenza emotiva, capacità e ascolto e indipendenza di pensiero che lo accrediti nel Consiglio nel suo ruolo di "super partes";
  • esperienza in materia di Governance in contesti comparabili per dimensione e complessità;
  • competenza in ambito quantitativo, regolatorio e bilancistico al fine di sostenere il dovuto challenge nei confronti del CEO e della prima linea manageriale;
  • impegno continuativo ad entrare nel merito della continua evoluzione normativa, delle dinamiche evolutive dell'industria nel suo complesso, della relazione con i peers anche a livello europeo.

Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione

Vengono di seguito riportate le competenze/esperienze ulteriormente qualificanti per il ruolo di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione:

  • leadership nella gestione delle persone coniugata con una spiccata intelligenza emotiva, capacità e ascolto e indipendenza di pensiero;
  • capacità di facilitare il dialogo all'interno del Consiglio di Amministrazione;
  • capacità di rappresentare la Banca come vicario del Presidente in caso di sua assenza o impedimento;
  • adeguata disponibilità di tempo per supplire al Presidente in carica in caso di sua assenza o impedimento.

Amministratore Delegato o Chief Executive Officer (CEO)

Vengono di seguito riportate le competenze/esperienze ulteriormente qualificanti per il ruolo di Amministratore Delegato:

  • dieci anni di esperienza professionale recente maturata in settori attinenti ai servizi bancari e finanziari. Tale esperienza - preferibilmente come CEO di banche di complessità paragonabili al Banco BPM - deve includere l'assunzione per una porzione significativa del predetto periodo di tempo di posizioni dirigenziali di alto livello;
  • alto livello di indipendenza intellettuale, integrità e reputazione verso i regolatori e gli investitori, in piena coerenza con l'immagine distintiva del Gruppo;
  • elevata sensibilità ed esposizione al mercato europeo e italiano;
  • leadership nella gestione delle persone coniugata alla capacità di costituzione e guida di team di alto livello e seniority all'interno di un'organizzazione complessa;
  • consolidata esperienza nella guida di società quotate, di complessità paragonabile al Banco BPM;
  • profonda comprensione delle tematiche regolatorie, del rischio e di tutti gli aspetti di capital management, esperienza di Bilancio, accounting policies e tax, maturate in contesti altamente regolati;
  • solide capacità di guida e sviluppo commerciale nel settore bancario, in particolare nel segmento Retail, ma anche nel Private Banking, Asset Management, Investment Banking, Bancassurance, etc.;
  • buona comprensione e fit con la cultura e il modello di business del Banco BPM;
  • comprovate capacità strategiche, visione, programmazione di breve/medio/lungo termine;
  • comprovata capacità di essere resiliente in situazioni di particolare pressione.

Requisiti attitudinali

In aggiunta ai requisiti di professionalità di cui sopra, sono prese in considerazione anche le caratteristiche e le capacità personali dell'esponente (c.d. "soft skills"), così come indicate dalle Linee Guida EBA/ESMA di cui si rinvia per ogni dettaglio.

Requisiti di onorabilità

Tutti i candidati alla nomina di Consigliere di Amministrazione devono assicurare il rispetto dei requisiti di onorabilità, secondo quanto previsto dalla normativa tempo per tempo applicabile. In particolare, i componenti del Consiglio di Amministrazione:

  • devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità di cui al D.M. 161/1998 (sostituito dal recente D.M. 169/2020, entrato in vigore il 30 dicembre 2020 e che si applica alle nomine ed ai rinnovi successivi a tale data) e al D.M. 162/2000;
  • non devono versare nelle situazioni che possono essere causa di sospensione dalla carica ai sensi del D.M. 161/1998 (sostituito dal recente D.M. 169/2020, entrato in vigore il 30 dicembre 2020 e che si applica alle nomine ed ai rinnovi successivi a tale data).

La mancanza dei requisiti di onorabilità comporta l'impossibilità di assumere la carica o comunque la decadenza dalla carica stessa.

Criteri di correttezza

Oltre ai requisiti di onorabilità, i Consiglieri devono soddisfare i criteri di correttezza, intesa quale buona reputazione, onestà, integrità e solidità finanziaria, stabiliti dalla normativa pro tempore vigente (incluse le Linee Guida EBA-ESMA e la Guida BCE). Nello specifico viene in rilievo che i componenti del Consiglio di Amministrazione:

  • non abbiano tenuto comportamenti che, pur non costituendo reato, non siano compatibili con la carica di Consigliere di Amministrazione della Banca o possano comportare per la stessa Banca conseguenze gravemente pregiudizievoli sul piano reputazionale;
  • non si trovino e non si siano trovati in passato in situazioni che, con riguardo alle attività economiche ed alle condizioni finanziarie dei candidati medesimi (o delle imprese da questi ultimi controllate, significativamente partecipate o dirette), siano - o siano state -, anche in via potenziale, idonee ad incidere sulla loro reputazione.

Un Consigliere è considerato in possesso dei requisiti di onorabilità in assenza di elementi che suggeriscano il contrario e in assenza di dubbi fondati sull'onorabilità del soggetto stesso.

Disponibilità di tempo e impegno richiesto agli Amministratori

La disponibilità di tempo e risorse da dedicare allo svolgimento dell'incarico di Amministratore, in ragione della natura e qualità dello stesso, è un requisito fondamentale che i candidati devono assicurare, anche in relazione alle attività derivanti dalla partecipazione ai lavori dei comitati endoconsiliari, ove ne siano membri.

Avuto riguardo alla specifica realtà del Banco BPM, si fa presente - a titolo informativo - che nel triennio 2017-2019 si sono tenute in media n. 20 riunioni del Consiglio di Amministrazione, n. 24 riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, n. 17 riunioni del Comitato Nomine e n. 16 riunioni del Comitato Remunerazioni, mentre nel corso dell'anno 2020 si sono tenute n. 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione, n. 25 riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, n. 22 riunioni del Comitato Nomine e n. 21 riunioni del Comitato Remunerazioni

A quanto precede occorre aggiungere l'impegno necessario per la partecipazione alle riunioni di Induction e alla formazione ricorrente, oltre che a eventuali ulteriori off-site, nonché quello derivante dalla partecipazione dei Consiglieri a titolo di invitati nei Comitati di cui non facciano parte. Ai tempi dedicati alle riunioni si sommano quelli necessari a ciascun Consigliere per i trasferimenti e la loro preparazione.

In considerazione di quanto precede, il Consiglio di Amministrazione raccomanda che i candidati accettino la carica quando ritengano di potervi dedicare il tempo e l'energia necessari, tenendo conto di quello destinato ad altre attività, lavorative o professionali, oltre allo svolgimento di incarichi ricoperti in altre società.

A tal proposito e ponendo una particolare attenzione al buon funzionamento del Consiglio e al contributo di ciascun componente alla dialettica interna all'organo, è stata effettuata una stima da intendersi quale riferimento per valutare il tempo minimo ritenuto necessario per l'efficace partecipazione alle riunioni, sintetizzata nella seguente tabella, con la precisazione che la stima dell'impegno per la partecipazione ai Comitati deve intendersi inclusiva di quella del mandato di mero Consigliere:

Ruolo Stima impegno
(giorni/anno)
Presidente 200 gg.
Amministratore Delegato Full time
Vice-Presidente 100 gg.
Consigliere Non Esecutivo 40 gg.
Impegno per Comitati
Ruolo Stima impegno (Cda + Comitato)
(giorni/anno)
Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi 75 gg.
Membro del Comitato Controllo Interno e Rischi 57 gg.
Presidente del Comitato Nomine 52 gg.
Membro del Comitato Nomine 46 gg.
Presidente del Comitato Remunerazioni 52 gg.

Limite al cumulo di Incarichi esterni

I Consiglieri di Amministrazione sono tenuti al rispetto delle disposizioni normative vigenti (art. 91 CRD IV, art. 36 D.L. n. 201/2011, convertito in legge n. 214/2011; art. 2390 cod. civ.) e statutarie (artt. 20.1.3., 20.3.2. e 20.3.3.) previste in materia di assunzioni di incarichi in società diverse dalla Banca.

In base all'articolo 91 della Direttiva CRD IV e all'art. 3.1 del Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi" della Banca, a cui rinvia l'art. 20.3.3. dello Statuto, i componenti del Consiglio di Amministrazione della Banca possono contemporaneamente (tenendo conto anche degli incarichi ricoperti nell'ambito del Gruppo) ricoprire soltanto una delle seguenti combinazioni di cariche sociali:

a) 1 incarico esecutivo con 2 incarichi non esecutivi;

oppure

b) 4 incarichi non esecutivi.

Quanto sopra è declinato nell'art. 3.1 del citato Regolamento, in base al quale per i Consiglieri di Amministrazione delle Banche del Gruppo, sono previsti i seguenti limiti all'assunzione di incarichi:

  • a) coloro che rivestono ruoli con funzioni esecutive in Banche del Gruppo, non possono assumere incarichi esecutivi in società non appartenenti al Gruppo mentre possono assumere 2 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo;
  • b) coloro che rivestono ruoli con funzioni non esecutive in Banche del Gruppo, possono assumere le seguenti combinazioni di cariche:
  • 1 incarico esecutivo in società non appartenenti al Gruppo e 1 incarico non esecutivo in società non appartenenti al Gruppo:
    • in alternativa,
  • 3 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo.

In caso di superamento dei limiti al cumulo degli incarichi, in occasione della nomina o nel corso del mandato, l'esponente interessato deve informare tempestivamente il proprio organo di appartenenza e, in ogni caso, il Consiglio di Amministrazione, il quale fissa un termine entro cui l'esponente medesimo è tenuto ad assumere le conseguenti decisioni per il ripristino dei suddetti limiti.

Inoltre, ferme le altre incompatibilità previste dalla normativa vigente (ivi compreso il divieto di Interlocking Directorship ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214), la carica di Consigliere è incompatibile con cariche di natura politica, per tali intendendosi le cariche di parlamentare nazionale e di membro del Governo. È inoltre raccomandato che la carica di Consigliere non venga svolta da soggetti che rivestano la carica di parlamentare europeo ovvero di componente dei Consigli o delle Giunte regionali, provinciali e comunali (limitatamente ai comuni capoluogo di provincia).

Il Consiglio di Amministrazione provvede annualmente alla verifica del rispetto dei limiti previsti dal suddetto Regolamento in capo ai citati esponenti. Il Consiglio di Amministrazione può, valutata la situazione nell'interesse del Gruppo, acconsentire al superamento dei limiti da parte dell'esponente, previo parere del Comitato Nomine, fatti salvi, in ogni caso, i limiti cogenti previsti dalle applicabili disposizioni legislative e/o regolamentari dell'Unione Europea, nazionali o prescritti dallo Statuto.

Si fa quindi presente che il Consiglio di Amministrazione, nel corso del 2020, ha constatato nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale (membri effettivi) e della Direzione Generale il rispetto dei limiti previsti dal Regolamento Cumulo Incarichi nonché l'assenza di fattispecie rilevanti ai fini dell'applicazione della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (c.d. "Interlocking Directorship).

Per ulteriori dettagli e specificazioni in merito ai limiti al cumulo degli incarichi si rinvia a quanto contenuto nel Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi" – sottoposto nella seduta consiliare del 9 marzo 2021 ad affinamenti in allineamento alle disposizioni di cui al D.M. 169/2020 – disponibile sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it – sezione Corporate Governance).

Indipendenza statutaria e Indipendenza di giudizio

In forza dello Statuto, almeno 7 Consiglieri devono essere in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dall'articolo 20.1.6. dello Statuto vigente.

Tutti gli amministratori devono agire con indipendenza di giudizio, perseguendo la sana e prudente gestione della Banca e nel rispetto di ogni normativa applicabile.

Linee guida in materia di diversità

Nel rispetto di quanto previsto dalle vigenti disposizioni normative e regolamentari, nonché delle best practice, è ritenuto necessario garantire un'adeguata diversificazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione, avuto riguardo sia al genere sia alle competenze nonché adottare una politica in materia di età.

In particolare, fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, al fine di assicurare un adeguato confronto all'interno dell'organo di amministrazione, è importante che la composizione dell'organo rifletta un adeguato grado di diversificazione in termini di genere.

In ottemperanza alle disposizioni di legge e regolamentari che disciplinano la parità di accesso agli organi di Amministrazione delle società quotate in mercati regolamentati, e, in particolare, alle modifiche all'art. 147-ter TUF introdotte dall'art. 1, commi 302 e 304, della Legge n. 160 del 27 dicembre 2019, è stato previsto che – a decorrere dal primo rinnovo degli organi di amministrazione delle società quotate successivo alla data di entrata in vigore della legge -– sia riservato al genere meno rappresentato per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti degli amministratori eletti.

Alla luce dell'attuale contesto normativo di riferimento, almeno 6 (sei) componenti del Consiglio di Amministrazione devono appartenere al genere meno rappresentato.

Inoltre, fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, per fare in modo che l'organo amministrativo nella sua collegialità possa perseguire idonee strategie e assicurare un governo efficace dei rischi in tutte le aree di operatività, è previsto che la composizione dell'organo consigliare veda al suo interno la presenza, equilibrata e diversificata, di amministratori che, singolarmente, abbiano maturato le competenze e le esperienze nel settore bancario e finanziario o dei financial services indicate nel paragrafo 3.2.2 della "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione".

Infine, il Consiglio di Amministrazione ha approvato una policy in materia di età dei Consiglieri, stabilendo che i candidati a rivestire la carica di consigliere nel Banco BPM non abbiano, tra l'altro, un'età superiore ai 75 anni, fatta salva la possibilità per il Consiglio di assumere deliberazioni in deroga al suddetto criterio in virtù di giustificati e comprovati motivi.

Idoneità complessiva del Consiglio di Amministrazione

Al fine di garantire la "collective suitability" dell'Organo, i componenti del Consiglio di Amministrazione devono esprimere un'equilibrata composizione di esperienze e conoscenze tecniche (negli ambiti di seguito indicati) di gestione manageriale e/o imprenditoriale, riscontrate sulla base di un approccio che privilegi gli aspetti concreti, sostanziali e positivi, rispetto a quelli astratti, teorici e meramente negativi, nonché di figure professionali di eccellenza del mondo accademico, dei consulenti aziendali o dei liberi professionisti:

  • business bancari e finanziari;
  • altri business finanziari;
  • esperienze giuridico-economiche e contabili;
  • pianificazione strategica, consapevolezza degli indirizzi strategici aziendali o del piano industriale di un ente creditizio e relativa attuazione;
  • IT e Digital;
  • Governance e Assetti Organizzativi;
  • risorse umane e sistemi di remunerazione;
  • rischi e controlli (individuazione, valutazione, monitoraggio, controllo e metodi di attenuazione delle principali tipologie di rischio di un ente creditizio);
  • marketing e commerciale.

Attività di Board Induction/formazione continua

Il Banco BPM, anche alla luce di quanto previsto dalle Linee Guida EBA/ESMA e dalla normativa vigente, promuove la partecipazione dei Consiglieri e dei Sindaci ad apposite iniziative di formazione volte a fornire una approfondita conoscenza dei settori in cui opera la Banca e il relativo Gruppo e a garantire la continuità e la salvaguardia dell'esperienza maturata, nel corso degli anni, dagli organi sociali del Banco BPM.

I piani di training e di induction sono altresì volti ad agevolare i Consiglieri ed i Sindaci in modo da consentire una loro chiara comprensione della struttura della Banca e del Gruppo, del modello di business, dei profili di corretta gestione del rischio, del quadro normativo e regolamentare vigente nonché a consentire l'approfondimento di questioni di carattere strategico.

Sulla base di quanto sopra esposto, sono state organizzate, nel corso del 2020, sessioni formative, aperte anche ai Sindaci e agli esponenti delle Banche del Gruppo all'uopo invitati, che hanno

rappresentato – come auspicato dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia e conformemente a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana – un momento di approfondimento su tematiche di attualità e rilevanza per il sistema bancario.

Nello specifico i temi trattati nel corso del 2020 hanno riguardato, in particolare, le seguenti tematiche: (i) novità normative introdotte dalla SHRD II con particolare riferimento alle tematiche connesse alla remunerazione; (ii) analisi del credito e concessione: profili metodologici; (iii) presentazione della struttura organizzativa della Banca e sicurezza "IT"; (iv) gestione delle informazioni privilegiate alla luce del Regolamento (UE) n. 596/2016 ("MAR") e delle Linee Guida Consob e gestione delle informazioni privilegiate nell'ambito del Gruppo Banco BPM; (v) Doveri e responsabilità degli Amministratori e Sindaci.

I Consiglieri sono stati inoltre aggiornati – tra l'altro con specifiche informative fornite nel corso delle sedute consiliari e collegiali – delle principali novità legislative e regolamentari che interessano la Società e gli organi sociali. Sempre ai fini di un costante aggiornamento e formazione dei componenti del Consiglio di Amministrazione è stato predisposto e realizzato, a cura delle funzioni aziendali competenti, un servizio di alerting normativo inerente argomenti di interesse legale e fiscale.

Piani di Successione

I Piani di successione di Banco BPM sono stati inizialmente approvati nella seduta consiliare del 14 marzo 2017 e successivamente modificati, a seguito degli interventi di riorganizzazione delle strutture di Rete e di Sede, nelle sedute del 7 novembre 2018 e del 5 agosto 2019 ampliando il perimetro delle posizioni aziendali oggetto dei Piani stessi. Infine, nella seduta del 31 marzo 2020, il Consiglio è intervenuto nuovamente, avvalendosi del supporto del Comitato Nomine, apportando un'ulteriore revisione ai Piani di successione predisposti al fine di disciplinare in modo organico il piano per la successione delle posizioni di vertice dell'esecutivo, coerentemente con quanto previsto dalla normativa regolamentare vigente (Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 e successive modificazioni e integrazioni) nonché dalle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana S.p.A..

In particolare, si è proceduto a definire:

  • (i). le modalità di individuazione dei potenziali sostituti delle figure aziendali oggetto di piano di successione, in ipotesi di cessazione dell'attività da parte delle stesse;
  • (ii). gli organi sociali e gli altri soggetti coinvolti nella predisposizione del piano di successione;
  • (iii). modalità e tempi con cui il piano di successione è soggetto a revisione;
  • (iv).modalità e tempi con cui la successione viene attuata.

I "Piani di successione del Gruppo Banco BPM" predisposti e approvati dal Consiglio di Amministrazione riguardano le cariche di:

  • Amministratore Delegato di Banco BPM;
  • Condirettori Generali di Banco BPM;
  • Vertici operativi e direttivi (Chief Lending Officer e Chief Financial Officer);
  • Responsabili delle Funzioni di Controllo:
  • Responsabile Revisione Interna (Internal Audit)
  • Responsabile Conformità alle Norme (Compliance Manager)
  • Responsabile Controllo dei Rischi (Risk Manager)
  • Responsabile Funzione Antiriciclaggio
  • Responsabile Funzione di Convalida Interna
  • Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari
  • Amministratore Delegato di Banca Aletti;
  • Amministratore Delegato di Banca Akros;
  • Amministratore Delegato di Profamily;

  • Direttore Generale di Banca Aletti & C. Suisse;

  • Amministratore Delegato di Bipielle Real Estate
  • Amministratore Delegato di Release.

Per ogni singola posizione sono previsti i processi per la nomina, sono stati esplicitati i ruoli dei Comitati coinvolti e sono state specificate le modalità per assicurare la continuità aziendale, richiamando il sistema delle deleghe tempo per tempo vigente ed individuando le strutture aziendali in grado di sopperire alla temporanea assenza dei responsabili di funzione.

Inoltre, è stato inserito nel documento principale un allegato, denominato "Descrizione dei profili dei ruoli", in cui è stata predisposta, per ciascuna posizione considerata, una descrizione del profilo che evidenzia i requisiti per ricoprire la posizione stessa.

* * *

La composizione del Consiglio di Amministrazione rispetta le disposizioni statutarie in materia di indipendenza e di equilibrio tra i generi dei suoi componenti nonché le previsioni contenute nella citata "Composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione". Inoltre, tutti i 15 Consiglieri di Amministrazione possiedono i requisiti di professionalità e onorabilità nonché rispettano i criteri di competenza e correttezza stabiliti dalla vigente normativa e dallo Statuto sociale.

Per quanto riguarda in particolare il requisito di professionalità, si segnala che ciascun Consigliere è dotato di specifiche competenze, acquisite anche all'esterno del Banco BPM, per l'espletamento del proprio mandato. La composizione del Consiglio di Amministrazione si caratterizza per la presenza di Consiglieri espressione del mondo accademico, professionale, portatori nel loro insieme di competenze diffuse e diversificate in materia bancaria, giuridico-economica e contabile, finanziaria, pianificazione strategica, IT e digital, governance e assetti organizzativi, risorse umane e sistemi di remunerazione, rischi e controlli, marketing e commerciale, acquisite attraverso esperienze diversificate, anche nel mondo imprenditoriale, con iniziative di particolare rilevanza e successo.

Per quanto attiene al requisito di indipendenza riferito agli attuali Consiglieri di Amministrazione, si rinvia la trattazione al par. 6.7 della presente relazione.

Ai sensi dell'articolo 20.1.6. dello Statuto Sociale, sono considerati "amministratori esecutivi":

  • (i) l'amministratore delegato, gli amministratori ai quali il consiglio di amministrazione abbia conferito deleghe ai sensi dell'articolo 2381, comma secondo, del cod. civ. (e dell'articolo 24.2.2., lettera f), dello Statuto) e gli amministratori che dovessero, di fatto, svolgere funzioni attinenti alla gestione corrente dell'impresa di cui sono amministratori;
  • (ii) gli amministratori che sono componenti di un comitato esecutivo;
  • (iii) i componenti di un consiglio di amministrazione che rivestono incarichi direttivi nella società amministrata, sovrintendendo a determinate aree della gestione aziendale.

Gli amministratori esecutivi non possono essere considerati indipendenti ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto.

Il solo Consigliere di Amministrazione esecutivo, e pertanto non indipendente sulla base delle previsioni del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, è il dott. Giuseppe Castagna, in virtù della carica dallo stesso ricoperta di Amministratore Delegato.

Si fa altresì presente che il Presidente del Consiglio di Amministrazione viene qualificato come "non esecutivo" in quanto non ha deleghe gestionali.

L'Assemblea ordinaria e straordinaria dei soci del Banco BPM, tenutasi in data 4 aprile 2020, ha nominato i seguenti 15 membri del Consiglio di Amministrazione che dureranno in carica per tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2022) e che saranno rieleggibili. Si

riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti ciascun componente del Consiglio di Amministrazione in carica al 31 dicembre 2020, tenuto presente che dal 1° gennaio 2021 alla data della presente relazione si sono tenute n. 6 sedute del Consiglio di Amministrazione.

Cognome e Nome Carica Anno di
nascita
Data di prima
nomina
In carica da In carica
fino a
Lista I Esec.
II
Indip.
Statuto
III
Indip. C.
Aut. IV
Indip.
T.U.F. V
%
CdAVI
Altre
cariche
VII
Tononi dott.
Massimo
Presidente
Consigliere
1964 4-apr.-2020
28-feb.-2020
4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO NO NO SI 100% 1
Paoloni prof.
Mauro
Vice
Presid.
Consigliere
1960 1-gen.-2017 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO NO NO SI 100% 4
Castagna dott.
Giuseppe
Amministra
tore
Delegato
Consigliere
1959 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 SI NO NO NO 100% 1
Anolli prof. Mario Consigliere 1963 1-gen.-2017 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 100% 1
Comoli prof.
Maurizio
Consigliere 1958 1-gen.-2017 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO NO NO SI 100% 5
Faruque avv.
Nadine Farida
Consigliere 1960 4-apr.-2020 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
2 NO SI SI SI 100% 0
Frascarolo rag.
Carlo
Consigliere 1956 1-gen.-2017 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 100% 5
Manenti dott.
Alberto
Consigliere 1952 4-apr.-2020 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
2 NO SI SI SI 100% 1
Mantelli dott.ssa
Marina
Consigliere 1956 4-apr.-2020 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 100% 0
Pedrollo ing. Giulio Consigliere 1972 1-gen.-2017 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 90,91% 6
Rossetti ing.
Eugenio
Consigliere 1956 4-apr.-2020 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 92,31% 3
Soffientini dott.ssa
Manuela
Consigliere 1959 1-gen.-2017 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 100% 1
Tauro dott.ssa
Luigia
Consigliere 1962 4-apr.-2020 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 100% 1
Torricelli prof.ssa
Costanza
Consigliere 1961 1-gen.-2017 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
1 NO SI SI SI 100% 0
Zanotti prof.ssa
Giovanna
Consigliere 1972 4-apr.-2020 4-apr.-2020 Approvaz.
bilancio al
31.12.2022
3 NO SI SI SI 100% 2

I : In questa colonna è indicato il numero della lista di provenienza in base all'ordine di presentazione delle liste.

II: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che sono considerati "esecutivi "ai sensi del criterio applicativo 2.C.1. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

III: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto.

IV: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi del criterio applicativo 3.C.1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

V: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F.

VI: In questa colonna è indicata la partecipazione, in termini percentuali, alle sedute del Consiglio di Amministrazione tenutesi nell'esercizio 2020, avendo come riferimento il periodo di vigenza della carica.

VII: In questa colonna è indicato il numero complessivo delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni; esse sono state individuate tenute presenti le previsioni contenute nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato dal Banco BPM. L'elenco dettagliato delle cariche è allegato sub 1 alla presente relazione.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti la composizione del Consiglio di Amministrazione quali indicatori di diversità.

31 dic. 2020
COMPONENTI EFFETTIVI
DEGLI ORGANI DI
GOVERNO - INDICATORI
DI DIVERSITÀ
Consiglio di
Amministrazione
Genere
Uomini
Donne
60,00%
40,00%
Titolo di studio
Diploma di maturità
Laurea
6,66%
93,33%
Età
Meno di 50 anni
Da 51 a 60 anni
Oltre 61 anni
13,33%
40,00%
46,66%
Età media anni 59,33

Nella tabella seguente è indicata, per ciascun consigliere di Amministrazione attualmente in carica: i) la partecipazione - come Presidente (P), Vice-Presidente (VP) o come membro (M) - ai Comitati interni del Consiglio di Amministrazione costituiti conformemente a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (Comitato Controllo Interno e Rischi, Comitato Nomine e Comitato Remunerazioni); ii) la relativa presenza in termini percentuali alle riunioni tenutesi considerato che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 risulta che:

  • il Comitato Controllo Interno e Rischi (C.C.I.R.) si è riunito n. 25 volte;

  • il Comitato Nomine (C.N.) si è riunito n. 22 volte;

  • il Comitato Remunerazioni (C.Rem.) si è riunito n. 21 volte.

Cognome e Nome Carica C.C.I.R. %
C.C.I.R.
C.N. % C.N. C.Rem. %
C.Rem
Tononi
dott. Massimo
Presidente
Consigliere
Paoloni
prof. Mauro
Vice-Presid.
Consigliere
M
(dal
7.04.2020)
100%
Castagna
dott. Giuseppe
Amm. Delegato
Consigliere
Anolli
prof. Mario
Consigliere P (fino al
4.04.2020)
M (dal
7.04. 2020)
100%
Comoli
prof. Maurizio
Consigliere M
(dal
7.04.2020)
100%
Faruque
avv. Nadine Farida
Consigliere M
(dal
7.04.2020)
100%
Frascarolo
rag. Carlo
Consigliere M
(fino al
4.04.2020)
100% P 100%
Manenti
dott. Aberto
Consigliere M
(dal
7.04.2020)
100%
Mantelli
dott.ssa Marina
Consigliere M
(dal
7.04.2020)
100%
Pedrollo
ing. Giulio
Consigliere VP
(fino al
4.04.2020)
100% M
(dal
7.04.2020)
100%
Rossetti
ing. Eugenio
Consigliere P
(dal
7.04.2020)
94,12%
Soffientini
dott.ssa Manuela
Consigliere VP(fino al
4.04.2020)
P (dal
7.04.2020)
100%
Tauro
dott.ssa Luigia
Consigliere M
(dal
7.04.2020)
100%
Torricelli
prof.ssa Costanza
Consigliere VP
(fino al
4.04.2020)
100%
Zanotti
prof.ssa Giovanna
Consigliere

Nella tabella seguente è indicata, per ciascun consigliere di Amministrazione: i) la partecipazione – come Presidente (P), Vice-Presidente (VP) o come membro (M) – agli ulteriori Comitati interni (Comitato Esecutivo, Comitato Parti Correlate e Comitato Erogazioni Liberali) del Consiglio di Amministrazione costituiti al di là delle raccomandazioni indicate nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana; ii) la relativa presenza in termini percentuali alle riunioni tenutesi considerato che tra il 1° gennaio e il 31 dicembre 2020 risulta che:

  • il Comitato Esecutivo (C.E.) si è riunito n. 2 volte;
  • il Comitato Parti Correlate (C.P.C.) si è riunito n. 5 volte;
  • il Comitato Erogazioni Liberali (C.E.L.) si è riunito n. 2 volte.
Cognome e Nome Carica C.E.I % C.E. C.P.C. % C.P.C. C.E.L.I % C.E.L.
Tononi Presidente
dott. Massimo Consigliere
Paoloni Vice-Presid. M 100% M 100%
prof. Mauro Consigliere (fino al
04.04.2020)
(fino al
04.04.2020)
Castagna Amm. Delegato VP 100%
dott. Giuseppe Consigliere (fino al
04.04.2020)
Anolli
prof. Mario
Consigliere VP
(fino al
04.04.2020)
100% VP
(fino al
04.04.2020)
100%
Comoli
prof. Maurizio
Consigliere M
(fino al
04.04.2020)
100%
Faruque
avv. Nadine Farida
Consigliere
Frascarolo
rag. Carlo
Consigliere M
(fino al
04.04.2020)
100%
Manenti
dott. Alberto
Consigliere
Mantelli
dott.ssa Marina
Consigliere
Pedrollo
ing. Giulio
Consigliere M
(dal
07.04.2020)
66,67% M
(fino al
04.04.2020)
100%
Rossetti
ing. Eugenio
Consigliere
Soffientini
dott.ssa Manuela
Consigliere
Tauro
dott.ssa Luigia
Consigliere
Torricelli
prof.ssa Costanza
Consigliere M (fino al
04.04.2020)
P (dal
07.04.2020)
100% M
(fino al
04.04.2020)
100%
Zanotti
prof.ssa Giovanna
Consigliere M
(dal
07.04.2020)
100%

Vengono di seguito illustrate alcune brevi note biografiche dei componenti del Consiglio di Amministrazione, dalle quali emergono adeguate competenze professionali in materia bancaria, finanziaria, giuridica, societaria, fiscale, organizzativa-informatica e di risk management:

  • Massimo Tononi Presidente del Consiglio di Amministrazione: laureato in Economia Aziendale all'Università Bocconi nel 1988. Fino al 1993 ha lavorato presso l'ufficio londinese di Goldman Sachs, occupandosi prevalentemente di fusioni ed acquisizioni tra imprese. Nel 1993 è diventato Assistente del Presidente dell'IRI, per poi tornare, nel 1994, alla Goldman Sachs, di cui è diventato Partner Managing Director, prima nell'ufficio di Milano e poi in quello di Londra. Nel 2006 è stato nominato Sottosegretario di Stato, con delega per il debito pubblico e le società partecipate dallo Stato nell'ambito del Ministero dell'Economia e delle Finanze. Nel 2008 è tornato alla Goldman Sachs dove è rimasto per altri due anni. È stato Presidente di Borsa Italiana (2011-2015), Cassa di Compensazione e Garanzia (2013-2015), Prysmian (2010-2018), Istituto Atesino di Sviluppo (2012- 2018), Banca Monte dei Paschi di Siena (2015-2016), Cassa Depositi e Prestiti (2018-2019), Vice-Presidente di ABI (2016), e Consigliere di Amministrazione del London Stock Exchange Group (2010- 2015), Mittel (2010-14), Sorin (2010-2015), ltalmobiliare (2014-2018), II Sole 24 Ore (2016-2018), Mediobanca (2017-2018), nonché componente del Comitato Italiano per la Corporate Governance (2011-2020). Dal 28 febbraio 2020 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 4 aprile 2020 è Presidente del Consiglio di Amministrazione.
  • Mauro Paoloni Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione: è Professore Ordinario di Economia Aziendale dell'Università degli Studi di Roma Tre ed esercita la professione di consulente economico-aziendale su temi in materia di finanza, contabile, operazioni straordinarie, crisi d'impresa e valutazione di aziende. Ha ricoperto la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Sorveglianza della Banca Popolare di Milano dal 2013 (dove dal 2011 era Consigliere di Sorveglianza e membro del Comitato di Controllo Interno) al 31 dicembre 2016. Dal 2017 è Consigliere del Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi e dal 2019 Membro del Comitato esecutivo dello stesso. Dai primi mesi del 2017 è Consigliere di Amministrazione dell'Associazione Bancaria italiana. Dal 2014 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Bipiemme Vita S.p.A. (Gruppo Covea) e di Bipiemme Assicurazioni S.p.A. dal 2017; dal 2011 è Presidente del Collegio Sindacale di Grottini S.r.l.; dal 2013 è membro del Consiglio di Amministrazione di Unione Fiduciaria S.p.A.. Dal 2012 ricopre la carica di Consulente Tecnico di Parte di Aerolinee Itavia S.p.A. in Amministrazione Straordinaria, di Liquidatore Unico della Dahlia Tv S.p.A. nonché di Presidente del Collegio Sindacale dell'Associazione Nazionale Comuni d'Italia. È stato membro del Collegio dei Revisori dell'Associazione Italiana del Farmaco ed è tuttora membro del Collegio dei Revisori del Consiglio Superiore della Magistratura. Dal dicembre 2019 è Presidente del Collegio Sindacale dell'IRCCS "L. Spallanzani" di Roma. Dal 2012 al 2016 ha ricoperto la carica di sindaco effettivo di Banca Akros S.p.A.. Dal 2004 al 2016 è stato Presidente del Collegio Sindacale di Credsec S.p.A., già operante nel settore della compravendita dei crediti. In passato ha ricoperto numerose cariche tra le quali si menzionano le seguenti: Presidente del Collegio Sindacale di Hegemon S.p.A. (2010-2012); Consulente Strategico presso il Ministero dello Sviluppo Economico (2009-2010); Presidente del Collegio Sindacale della Fondazione Policlinico Tor Vergata di Roma (2008-2014); Presidente del Collegio Sindacale di Cofiri SIM S.p.A. (Gruppo Capitalia) (2004-2011); Sindaco effettivo della Unicredit Banca di Roma S.p.A. (2008-2011); Amministratore indipendente e membro del Comitato di Controllo Interno della Servizi Italia S.p.A., società quotata presso la Borsa Italiana (2007-2014); Consulente Strategico al Ministero della Pubblica Istruzione (2006-2008); Amministratore indipendente e Presidente dell'Organismo di Vigilanza della Selex Sistemi Integrati (Società del Gruppo Finmeccanica) (2006-2011); Sindaco effettivo della Banca di Roma S.p.A. (2000-2008); Sindaco effettivo dell'agenzia Italiana del Farmaco (2015-2017), membro dell'Organismo di Vigilanza della Banca Popolare di Mantova (2013-2017); membro dell'Organismo di Vigilanza di Profamily S.p.A. (2012-2017); Presidente del Collegio Sindacale di Cofiri S.p.A. (Gruppo Capitalia) in liquidazione (2008-2016). Dal 1° gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 è stato Vice-Presidente

Vicario del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 componente del Comitato Esecutivo e dal 27 marzo 2018 fino al 4 aprile 2020 Componente del Comitato Erogazioni Liberali. Dal 4 aprile 2020 è Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM e dal 7 aprile 2020 membro del Comitato Nomine.

  • Giuseppe Castagna Amministratore Delegato: dal 21 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 è stato Consigliere Delegato e Direttore Generale della Banca Popolare di Milano S.c. a r.l. Ha altresì ricoperto rilevanti incarichi di direzione presso il Gruppo bancario Intesa Sanpaolo, presso il quale ha prestato la propria attività dal 1981 al 2013. In particolare: (i) dal 1999 ha assunto la carica di Responsabile del Servizio Large Corporate in Direzione Centrale prima in Comit con il grado di Condirettore di Direzione Centrale (aprile 1999), poi in Intesa BCI a seguito della fusione fra Banca Intesa e Comit dell'aprile 2001; (ii) nel 2003 ha assunto la carica di Responsabile Servizio Large Corporate & Structured Finance della Divisione Corporate di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (iii) dal 2005 al 2009 ha assunto la carica di Responsabile Direzione Large & Mid Corporate della Divisione Corporate di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (iv) nel 2008 è stato Coordinatore Direzione Rete Estera della Divisione Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (v) nel 2009 è stato Responsabile Corporate Relationship Management della Divisione Corporate e Investment Banking di Intesa Sanpaolo S.p.A.; (vi) dal 2009 al 2013 ha ricoperto l'incarico di Direttore Regionale Campania, Basilicata, Calabria, Puglia nonché di Direttore Generale del Banco di Napoli S.p.A. (760 Filiali) divenendo, inoltre, dal 2011, Direttore Regionale Sicilia (940 Filiali); (vii) dal 2012 al 2013 ha assunto la gestione della Divisione Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo, con riporto diretto su oltre 20 Banche Rete del Gruppo e circa 47.000 dipendenti e ha ricoperto la carica di Direttore Generale del Gruppo Intesa Sanpaolo (mantenendo ad interim la Direzione Generale del Banco di Napoli). Ha ricoperto, inoltre, tra il 2003 e il 2013 anche le seguenti cariche: Consigliere di Amministrazione e membro del Comitato Esecutivo della Mediofactoring S.p.A.; Administrateur della Société Européenne de Banque S.A. Luxembourg; Consigliere di Amministrazione e membro del Comitato Esecutivo della Società Leasint S.p.A.; membro del Consiglio Direttivo presso la società SRM – Studi e Ricerche per il Mezzogiorno; membro del Consiglio di Amministrazione del Banco di Napoli S.p.A.; Consigliere di Amministrazione della società IMI Fondi Chiusi SGR S.p.A.; Presidente della Commissione Regionale ABI Campania; Consigliere di Amministrazione di Intesa Sanpaolo Private Banking S.p.A. e Consigliere di Amministrazione di Agriventure S.p.A. È Consigliere di Amministrazione di Banca Aletti S.p.A. dall'aprile 2018 e Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana dal luglio 2018. Dal 1° gennaio 2017 è Amministratore Delegato di Banco BPM S.p.A.; dal 10 gennaio 2017 è stato Vice-Presidente del Comitato Esecutivo, assumendone le funzioni di Presidente dal luglio 2019 fino al 4 aprile 2020. Nel 2020 è stato nominato Cavaliere del Lavoro dal Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.
  • Mario Anolli Consigliere di Amministrazione: dal 2004 è Professore ordinario di Economia degli Intermediari Finanziari presso la Facoltà di Scienze Bancarie, Finanziarie e Assicurative dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano. Dal novembre 2006 all'ottobre 2014 è stato Preside della medesima Facoltà. Dal 17 gennaio 2014 al 31 dicembre 2016 ha ricoperto la carica di Presidente del Consiglio di Gestione della Banca Popolare di Milano. È stato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Prelios – Società di Gestione del Risparmio dall'aprile 2017 al febbraio 2019. È stato Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società Gestione Servizi BP (marzo 2017-febbraio 2019), società operante in ambito IT per la finanza. Ha ricoperto altresì le seguenti cariche: membro del Senato Accademico dell'Università Cattolica del S. Cuore di Milano (2006-2014); membro del Consiglio di Gestione, Fondo Famiglia Lavoro, Diocesi di Milano; Responsabile dei Fondi Pensione aperti PrevidSystem e Giustiniano di Intesa Previdenza SIM S.p.A., Gruppo Intesa Sanpaolo (2007-2013); membro del Collegio dei Probiviri di Borsa Italiana S.p.A. (2007-2013); Membro del Comitato dei Saggi di MTS (2011-2013); Consigliere di Amministrazione indipendente del Credito Artigiano S.p.A., Gruppo Credito Valtellinese (membro del Comitato per la Remunerazione e,

successivamente, del Comitato Controlli Interni e del Comitato Vigilanza e Controllo ex d.lgs. 231/2001) (2008-2012); Consigliere di Amministrazione del Credito Valtellinese S.c.p.A. nonché Presidente del Comitato per il Controllo Interno e Presidente Organismo di Vigilanza e Controllo ex d.lgs. 231/2001 (aprile 2012 – gennaio 2014); da aprile 2018 è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Vera Vita S.p.A. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 è stato Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi e Vice-Presidente del Comitato Parti Correlate e dal 10 febbraio 2017 al 4 aprile 2020 Vice-Presidente del Comitato Erogazioni

  • Liberali; dal 7 aprile 2020 è componente del Comitato Controllo Interno e Rischi. Maurizio Comoli Consigliere di Amministrazione: Professore ordinario di Economia Aziendale, insegna Ragioneria Generale ed Applicata e Valutazioni d'Azienda presso l'Università del Piemonte Orientale, già docente e ricercatore presso l'Università Bocconi di Milano; svolge altresì la professione di dottore commercialista e revisore legale dei conti. Dal febbraio 2005 al giugno 2007 ha ricoperto la carica di Vice-Presidente Vicario dell'ex BPVN; dal luglio 2007 al novembre 2011 ha ricoperto la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Sorveglianza del Banco Popolare ed ha ricoperto, dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione. È stato: Presidente della Camera di Commercio Industria Artigianato e Agricoltura di Novara, membro dell'Executive Commitee dell'European Association of Cooperative Banks (EACB). Ha ricoperto e ricopre numerose cariche sociali e quale membro dell'organismo di vigilanza di importanti società. Attualmente è Presidente del Collegio Sindacale del Fondo Interbancario di Tutela Depositi (FITD), Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana, Consigliere dell'Istituto Europeo di Oncologia e ricopre le seguenti cariche: Presidente del Consiglio di Amministrazione in Vera Assicurazioni S.p.A. e Vera Protezione S.p.A., Presidente del Collegio Sindacale di Mirato S.p.A. e di MIL MIL 76 S.p.A., Sindaco effettivo di Herno S.p.A.. Dal 1° gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 è stato Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 10 gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 componente del Comitato Esecutivo; dal 4 aprile 2020 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 7 aprile 2020 componente del Comitato Controllo Interni e Rischi.
  • Nadine Farida Faruque Consigliere di Amministrazione: laureata nel 1987 presso University of Bern School of Law con il titolo di Fuersprecher (avvocato) e specializzazione nel 1990 presso la Duke University School of Law (North Carolina): LLM (Master of Laws). Iscritta all'Ordine degli Avvocati svizzeri dal novembre 1987 e all'Ordine degli Avvocati di New York dal 1991. Come parte dell'internship per l'esame di avvocato è stata cancelliere presso i tribunali commerciali e assistente procuratore al Civic and Criminal Courts of the Canton di Bern (Svizzera) da settembre 1984 a marzo1985 e come interno presso lo studio legale R. Gasser Esq ha svolto incarichi di ricerca legale, preparazione di memoranda e di contenzioso dall'aprile 1985 all'aprile 1986; Associata a Reid & Priest di New York da settembre 1990 a dicembre 1991; Consulente Legale per Faruque LTD in Karachi (Pakistan) da gennaio 1992 ad agosto 1992. È stata inoltre: Senior Associate Partner Elect per Baer & Karrerdi Zurigo da settembre 1992 a febbraio 1998; Head of Continental Europe, Office of General Counsel di Merrill Lynch International da marzo 1998 a settembre 2008; General Counsel and Group Compliance Officer, membro del CEO Office di Unicredit Group da ottobre 2008 a novembre 2014, nonché membro del Comitato Rischi e del Comitato Crediti del medesimo Gruppo. Ha ricoperto altresì i ruoli di Global Head of Compliance e Generalbevollmaechtigte di Deutsche Bank AG Frankfurt da dicembre 2014 a marzo 2016 oltre che componente del Comitato Esecutivo, Comitato Rischi, Comitato Rischi di Reputazione nonché del Comitato Gestione di Incidenti Globali (Global Incident Management Group) del Gruppo Deutsche Bank. È stata inoltre Membro del Consiglio di Sorveglianza e del Comitato Rischi di Luminor AB da gennaio 2019 a luglio 2019. Da aprile 2018 è Consulente Industriale di EQT Partners. Dal 4 aprile 2020 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 7 aprile 2020 è componente del Comitato Controllo Interni e Rischi.

  • Carlo Frascarolo Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Nomine: è iscritto all'Ordine dei Dottori Commercialisti ed Esperti Contabili e all'Albo dei Revisori Legali; esercita l'attività professionale di Commercialista. Ricopre la carica di Consigliere di CCIAA di Alessandria dall'ottobre 2013. In passato ha ricoperto la carica di Sindaco Effettivo e di Amministratore in varie società commerciali e del settore bancario. È stato dal 2001 al 2004 Sindaco Effettivo di La Centrale del Latte di Alessandria e Asti S.p.A., dal 2004 al 2008 Presidente del Consiglio di Amministrazione nella medesima società e infine Presidente del Collegio Sindacale dal dicembre del 2008 fino al 2017. Inoltre, ha ricoperto la carica di Presidente del Collegio Sindacale di Grassano S.p.A. e di Sindaco Effettivo di Giorgio Visconti S.p.A. (dal 2013 ad agosto 2020). Attualmente è Presidente del Consiglio di Amministrazione di Profamily S.p.A. (dal 2017), Presidente del Collegio Sindacale di Entsorgafin S.p.A. (dal 2011), nonché di ABCD Holding S.r.l. e VPA S.p.A. Villa Pedemonte Atelier (da agosto 2020). Ricopre inoltre la carica di Sindaco effettivo di Laboratorio Damiani S.r.l. (da aprile 2020). Tra le altre cariche ricoperte si menzionano le seguenti: Presidente del Consiglio di Amministrazione, Presidente del Comitato Esecutivo e Consigliere di Amministrazione della Cassa di Risparmio di Alessandria (2009-2012); membro del Consiglio di Amministrazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria (1999-2001) e, in seguito, membro del Consiglio Generale (2001-2009) nonché Consigliere di Amministrazione (2011-2012) e Vice-Presidente (2012–2013) di Banca Akros S.p.A.; Vice-Presidente della Banca di Legnano S.p.A. (2012–2013) e componente del Consiglio di Sorveglianza di BPM S.c. a r.l. dal 2013 fino al 31 dicembre 2016. È stato consulente tecnico del giudice presso il Tribunale di Alessandria. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 è stato Presidente del Comitato Nomine e componente del Comitato Controllo Interno e Rischi e dal 10 febbraio 2017 fino al 4 aprile 2020 componente del Comitato Erogazioni Liberali; dal 7 aprile 2020 è Presidente del Comitato Nomine.

  • Alberto Manenti Consigliere di Amministrazione: arruolato nell'Esercito Italiano, dal 1972 al 1980, dopo l'Accademia di Modena, diviene ufficiale in s.p.e., nel ruolo del Corpo di Amministrazione, dal 1976, Tenente presso l'Ufficio di Pianificazione Finanziaria dell'Ispettorato Logistico dello S.M.E. Dal 1980 con il grado di capitano lascia l'Esercito ed entra nel ruolo del personale della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Con decreti di nomina del Presidente del Consiglio dei Ministri viene nominato nel 2011 Vice Direttore dell'AISE e successivamente nel 2014 Direttore dell'AISE - Agenzia Informazioni e Sicurezza Esterna. Dal 10 dicembre 2018 in quiescenza. Dal 4 aprile 2020 è Consigliere di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. e dal 7 aprile 2020 componente del Comitato Remunerazioni. Dal maggio 2020 è Consigliere della Fabbrica d'Armi Pietro Beretta S.p.A.
  • Marina Mantelli Consigliere di Amministrazione: laureata in Lingue Straniere presso IULM Libera Università di Lingue & Comunicazione, ha conseguito il Master in Direzione Aziendale presso SDA Università Commerciale Luigi Bocconi, maturando nel corso della carriera importanti esperienze nella bancassicurazione di diverse aziende bancarie assicurative, con respiro anche internazionale. Si evidenziano, in particolare, le esperienze lavorative svolte nelle seguenti società: Montedison (1982-1984): Financial Planning Responsible; Standard Chartered Bank (1984-1987): Account Officer; McKinsey&Company Inc: prima come consulente (1987-1991) e successivamente (1995-1996) con l'incarico di European Insurance Practice Coordinator; Korn Ferry International (1992-1994), società di head hunting: consultant con il ruolo di Consulente per progetti di recruiting e valutazione risorse; Lloyd Italico del Gruppo Royal Sun Alliance (1996-2001), presso il quale ha ricoperto diversi incarichi, da ultimo, come Direttore Generale di Lloyd Italico Assicurazioni e Lloyd Italico Vita, nonché Consigliere. Dal 2001 al 2004 ha ricoperto il ruolo di Direttore Commerciale di Lloyd Adriatico del Gruppo Allianz; Responsabile Business Unit Assicurativa di Banca Lombarda, poi UBI (2005-2006), Consigliere di Amministrazione di UBI Assicurazioni e UBI Broker (2007) e Responsabile Business Unit Assicurativa; Amministratore Delegato e Consigliere di Amministrazione di CréditRas Assicurazioni (2007-2011); Direttore Generale di CreditRas Assicurazioni di Allianz Italia (2011-2018), poi con l'incarico di Consigliere di Amministrazione (2011-2015). Dal 2018 all'aprile 2020

è stata Consigliere di Amministrazione di Intermonte Holding S.p.A. Dal 4 aprile 2020 è Consigliere di Amministrazione del Banco BPM S.p.A. e dal 7 aprile 2020 è componente del Comitato Nomine.

  • Giulio Pedrollo Consigliere di Amministrazione: nel 2002 fonda Linz Electric S.p.A., azienda operante nel campo dell'energia, di cui è attualmente Amministratore Unico. Ricopre inoltre il ruolo di Amministratore Delegato dell'azienda di famiglia Pedrollo S.p.A., leader mondiale nel settore delle elettropompe per acqua e della Pedrollo Group S.r.l.. Nell'ambito confindustriale è stato Presidente del Gruppo Giovani Imprenditori di Verona dal 2008 al 2011, ricoprendo di diritto la carica di Vicepresidente e membro del Consiglio Direttivo di Confindustria Verona nonché Presidente Regionale dei Giovani di Confindustria Veneto dal 2010 al 2013, ricoprendo inoltre la carica di Vice-Presidente di Confindustria Veneto con la delega all'Education. Dal 2011 al 2013 è stato anche Presidente della Sezione Metalmeccanici di Confindustria Verona, dal 2014 al 2019 Consigliere di Hypertec Solution S.r.l., dal 2011 al 2019 Consigliere dell'Istituto di Assistenza Croce Verde di Verona e dal 2013 al 2016 Presidente di Confindustria Verona. Dall'aprile 2016 ricopre la carica di Vice-Presidente nazionale di Confindustria con delega alla politica industriale per il quadriennio 2016–2020. Ricopre inoltre la carica di Consigliere di Amministrazione di Gread Elettronica S.r.l., di Amministratore Delegato della Panelli S.r.l. e di Presidente del Consiglio di Amministrazione di Michel Sales Inc. È stato Consigliere di Amministrazione del Banco Popolare dal marzo 2014 al 31 dicembre 2016. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 al 4 aprile 2020 è stato Vice-Presidente del Comitato Nomine e dal 10 febbraio 2017 fino al 4 aprile 2020 componente del Comitato Erogazioni Liberali; dal 7 aprile 2020 è componente del Comitato Parti Correlate e del Comitato Remunerazioni.
  • Eugenio Rossetti Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi: laureato in Ingegneria Meccanica presso l'Università degli Studi di Roma, è un profilo di solide competenze distintive manageriali in ambito bancario. Si evidenziano, in particolare, le esperienze lavorative svolte nelle seguenti società: Istituto Mobiliare Italiano (1982-1994), presso il quale ha ricoperto diversi incarichi, da ultimo come Head of Regional Area; IMI Bank (LUX) SA (1994-1998) con il ruolo di General Manager & Member Executive Committee; San Paolo IMI (1999- 2006), presso il quale ha ricoperto sia in Italia che nel Regno Unito diversi incarichi e, tra questi, quelli di Chief Manager for Europe e Head Credit (Italia); Intesa SanPaolo (2007-2017) con il ruolo, dal 2008, di Chief Lending Officer and Chair of Group Credit Committee. Dal 2008 all'aprile 2020 ha ricoperto diversi incarichi di amministratore in società del Gruppo Intesa SanPaolo. Svolge dal 2018 incarichi amministrativi nel Gruppo Tinexta (erede del Gruppo Tecnoinvestimenti), gruppo dinamico e in forte espansione, che opera in tre aree di business: Digital Trust, Credit Information & Management e Innovation & Marketing Services. Dal 4 aprile 2020 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 7 aprile 2020 è Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi.
  • Manuela Soffientini Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Remunerazioni: laureata in Economia presso l'Università Cattolica di Milano nel 1983, nel 1984 inizia la sua attività professionale quale product manager Perlana e Dixan Powder presso Henkel Italia, dove rimane fino al 1990; dal 1990 al 1997 è stata marketing manager e marketing director presso Nuova Forneria, operante nel settore food & snacks; dal 1997 al 2000 manager consumer del comparto lamps and batteries presso Philips Lighting; dal 2001 ad ottobre 2008 Amministratore Delegato di Philips DAP Italy; dal 2008 al 2012 Amministratore Delegato di Philips Consumer Lifestyle, responsabile del business small appliances and consumer electronics; dal 1° marzo 2008 è stata altresì Consigliere di Amministrazione di Philips S.p.A.; dal 2012 ad oggi è Presidente e Amministratore Delegato per il cluster Italia di Electrolux Major and Small Appliances e Divisione International; dal 2012 al 2016 è stata anche Consigliere di Amministrazione (indipendente) di Pirelli e Componente dei relativi Comitati Strategie e Remunerazione; da aprile 2016 ad aprile 2019 è stata Consigliere di Amministrazione (indipendente) di Geox S.p.A. nonché componente del relativo Comitato Controllo e Rischi. Da giugno 2016 è Presidente di Confindustria Ceced-Applia Italia Associazione; da aprile a dicembre 2016 è stata membro del Consiglio di Sorveglianza della Banca Popolare di Milano s.c. a r.l. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco

BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 è stata Vice-Presidente del Comitato Remunerazioni e dal 7 aprile 2020 è Presidente del Comitato Remunerazioni.

  • Luigia Tauro Consigliere di Amministrazione: laureata in Informatica presso l'Università degli Studi di Bari, MBA presso la business school del Politecnico di Milano, ha maturato esperienze importanti sia sul fronte manageriale che imprenditoriale in ambito fintech e digital banking. Si evidenziano, in particolare, le esperienze lavorative svolte nelle seguenti società: Olivetti (1986-1997), presso la quale ha ricoperto diversi ruoli fino a diventare Direttore Ricerca e Sviluppo; Banca del Salento (1999-2001) con l'incarico di Head of WEB Strategies; Gruppo Monte dei Paschi di Siena (2001- 2013), ricoprendo i seguenti incarichi: fino al 2008 Responsabile ICT Governance e ICT Program Management Office, dal 2008 al 2011 Dirigente Addetto Direzione Commerciale Retail e, da ultimo, Responsabile del CRM (2011-2013). È stata Consigliere presso ABI LAB (2002-2007) - Centro di Ricerca e Innovazione per la Banca promosso da ABI - alla cui fondazione ha contribuito; Docutel, joint venture tra Banca Monte dei Paschi di Siena e Postel (2003-2007); ASP Città di Siena (2014- 2018). Dal 2014 è lecturer presso l'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano in IT Strategy & Innovation for Finance. Nel 2017 ha fondato "Prevention for You", di cui è Amministratore Unico, startup innovativa la cui missione è contribuire alla promozione di uno stile di vita responsabile e scelte consapevoli dei cittadini sulla propria salute con contenuti multimediali e tecnologie digitali. Dal 4 aprile 2020 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 7 aprile 2020 componente del Comitato Controllo Interno e Rischi.
  • Costanza Torricelli Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Parti Correlate: professore ordinario di Metodi matematici dell'economia e delle scienze attuariali e finanziarie presso il Dipartimento di Economia "Marco Biagi" dell'Università di Modena e Reggio Emilia, dove aderisce al Centro Studi Banca e Finanza (Cefin), e ricercatore associato del Center for Research on Pensions and Welfare Policies (CeRP) di Torino. Attualmente insegna Risk Management nel corso di laurea magistrale in Analisi, Consulenza e Gestione finanziaria e Modelli per gli investimenti finanziari nel corso di laurea in Economia e Finanza presso il Dipartimento di Economia "Marco Biagi". Ha tenuto insegnamenti su temi di finanza presso le Università di Bergamo, Brescia, Udine, Karlsuhe (D) e Cambridge (UK). L'attività di ricerca copre problemi di economia finanziaria, ivi inclusi temi di sostenibilità (ESG e Socially Responsible Investment), e di risk management con numerose pubblicazioni su riviste scientifiche internazionali. Ha svolto consulenze per società multiutility e finanziarie e ha anche ricoperto la carica di Consigliere di Amministrazione di Banca Aletti & C. S.p.A. dal luglio 2014 al marzo 2017, dove è stata componente del Comitato Parti Correlate. Dal 1° gennaio 2017 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A., dal 10 gennaio 2017 fino al 4 aprile 2020 è stata Vice-Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi e componente del Comitato Parti Correlate, dal 10 febbraio 2017 al 4 aprile 2020 componente del Comitato Erogazioni Liberali, dal 1° luglio 2019 Consigliere della Fondazione territoriale Banco San Geminano e San Prospero e dal 7 aprile 2020 è Presidente del Comitato Parti Correlate.
  • Giovanna Zanotti Consigliere di Amministrazione: è Professore ordinario di "Intermediari Finanziari" presso l'Università degli studi di Bergamo dall'aprile 2017, oltre a Direttore del Dipartimento di Scienze Aziendali, Economiche e Metodi Quantitativi da ottobre 2018. È stata dal 2001 al 2008 ricercatrice presso l'Università Bocconi e dal 2008 ricopre nella medesima Università il ruolo di Visiting Professor in Risk Management and Derivatives. È stata inoltre Professore Associato all'Università degli Studi di Bergamo dal 2008 all'aprile 2017. Dal 2012 è Direttore scientifico di ACEPI (Italian Association of Investment Products) e componente del Consiglio di Amministrazione delle seguenti società: Banca Akros (dal 2017), Digital Value S.p.A. (da settembre 2018), Pharmanutra S.p.A. (da settembre 2020), Sesa S.p.A. (dal 2012 a luglio 2018) e Banca Aletti & C. S.p.A. (dal 2015 al 2017). Nel 2015 è stata Membro del Consultative Expert Group of Sub-Group PRIIPS e nel 2019 del Findatex European Market Template working group. Dal 4 aprile 2020 è Consigliere di Amministrazione di Banco BPM S.p.A. e dal 7 aprile 2020 componente del Comitato Parti Correlate.

Consiglieri di Amministrazione cessati

Con l'Assemblea dei Soci del 4 aprile 2020, chiamata tra l'altro ad approvare il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019, è giunto a scadenza il mandato del Consiglio di Amministrazione eletto per gli esercizi 2017-2018-2019. I Consiglieri cessati per scadenza del mandato sono: avv. Carlo Fratta Pasini, dott. Guido Castellotti, dott. Michele Cerqua, prof.ssa Rita Laura D'Ecclesia, dott.ssa Paola Galbiati, dott.ssa Cristina Galeotti, dott. Piero Lonardi, dott. Fabio Ravanelli, dott.ssa Cristina Zucchetti.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti i Consiglieri cessati nel corso del 2020.

Cognome e
Nome
Carica Anno di
nascita
Data di prima
nomina
In carica da In carica
fino a
Lista I Esec.
II
Indip.
Statuto
III
Indip. C.
Aut. IV
Indip.
T.U.F. V
%
CdAVI
Altre
cariche
VII
Fratta Pasini
avv. Carlo
Presidente
Consigliere
1956 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO NO NO SI 100% 0
Castellotti dott.
Guido
Vice
Presid.
Consigliere
1947 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% 0
Cerqua dott.
Michele
Consigliere 1969 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 100% 0
D'Ecclesia prof.
Rita Laura
Consigliere 1960 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 100% 0
Galbiati
dott.ssa
Paola
Consigliere 1958 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO NO NO SI 88,89% 1
Galeotti
dott.ssa Cristina
Consigliere 1967 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 11,11% 3
Lonardi dott.
Piero
Consigliere 1944 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA SI NO NO NO 100% 2
Ravanelli dott.
Fabio
Consigliere 1970 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 66,67% 4
Zucchetti
dott.ssa Cristina
Consigliere 1971 1-gen.-2017 1-gen.-2017 Approvaz.
bilancio al
31.12.2019
NA NO SI SI SI 55,56% 5

I : Non applicabile. I componenti del primo Consiglio di Amministrazione della Società sono stati nominati dalle Assemblee straordinarie dei soci del Banco Popolare e di BPM, tenutesi in data 15 ottobre 2016, mediante approvazione del Progetto di Fusione.

II: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che sono considerati "esecutivi "ai sensi del criterio applicativo 2.C.1. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana. Si segnala che le nuove Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia definiscono "componente esecutivo", tra l'altro, tutti i consiglieri facenti parte del Comitato Esecutivo.

III: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto.

IV: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi del criterio applicativo 3.C.1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

V: In questa colonna sono indicati i Consiglieri che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F.

VI: In questa colonna è indicata la partecipazione, in termini percentuali, alle sedute del Consiglio di Amministrazione tenutesi nell'esercizio 2020, avendo come riferimento il periodo di vigenza della carica.

VII: In questa colonna è indicato il numero complessivo delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni; quest'ultime sono state individuate tenute presenti le previsioni contenute nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato dal Banco BPM. L'elenco dettagliato delle cariche è allegato sub 1bis alla presente relazione.

Nella tabella seguente è indicata, per ciascun Consigliere di Amministrazione cessato, la partecipazione - come Presidente (P) o come membro (M) - ai Comitati interni del Consiglio di Amministrazione e la relativa presenza in termini percentuali alle riunioni tenutesi tra il 1° gennaio 2020 e la data di cessazione della carica.

Cognome
e Nome
Carica C.E. %
C.E.
C.C.I.R. %
C.C.I.R.
CN % CN C.Rem. %
C.Rem.
C.P.C. %
C.P.C.
C.E.L. %
C.E.L.
Fratta
Pasini
avv. Carlo
Presidente
Consigliere
P
fino al
04.04.2020
100%
Castellotti
dott. Guido
Vice
Presid.
Consigliere
M
fino al
04.04.2020
50
%
Cerqua
dott.
Michele
Consigliere M
fino al
04.04.2020
100%
D'Ecclesia
prof. Rita
Laura
Consigliere M
fino al
04.04.2020
100%
Galbiati
dott.ssa
Paola
Consigliere M
fino al
04.04.2020
100%
Galeotti
dott.ssa
Cristina
Consigliere M
fino al
04.04.2020
37,5% P
fino al
04.04.2020
100% M
fino al
04.04.2020
0%
Lonardi
dott. Piero
Consigliere M
fino al
04.04.2020
100
%
M
fino al
04.04.2020
100%
Ravanelli
dott. Fabio
Consigliere P
fino al
04.04.2020
50%
Zucchetti
dott.ssa
Cristina
Consigliere M
fino al
04.04.2020
100%

6.2 RUOLO DEL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Ai sensi dell'art. 24. dello Statuto, al Consiglio di Amministrazione spetta la supervisione strategica e la gestione dell'impresa. A tal fine, il Consiglio di Amministrazione può compiere tutte le operazioni necessarie, utili o comunque opportune per l'attuazione dell'oggetto sociale, siano esse di ordinaria come di straordinaria amministrazione, e dispone della facoltà di consentire la cancellazione e la riduzione di ipoteche anche a fronte di pagamento non integrale del credito, anche attraverso soggetti all'uopo delegati.

Gli amministratori sono tenuti a riferire al Consiglio di Amministrazione e al Collegio Sindacale di ogni interesse di cui siano eventualmente portatori, per conto proprio o di terzi, in relazione a una determinata operazione della Società precisandone la natura, i termini, l'origine e la portata; se si tratta dell'Amministratore Delegato, questi deve altresì astenersi dal compiere l'operazione, investendo della stessa l'organo collegiale.

Il Consiglio di Amministrazione, secondo quanto in appresso indicato, delega la gestione corrente della Società all'Amministratore Delegato, che la esercita in conformità agli indirizzi generali programmatici e strategici fissati dal Consiglio di Amministrazione.

Oltre alle materie per legge non delegabili e a quelle elencate all'art. 23.5. dello Statuto, e ferme altresì le competenze dell'Assemblea, sono riservate alla competenza non delegabile del Consiglio di Amministrazione (fatta eccezione per quanto previsto dall'articolo 28.3 in relazione alle materie di cui alle lett. p), q) e y)):

  • (a) l'approvazione delle linee e degli indirizzi generali programmatici e strategici e delle politiche di governo e di gestione dei rischi della Società e del Gruppo, nonché il loro riesame periodico per garantirne l'efficacia nel tempo;
  • (b) le deliberazioni previste dall'art. 3.3. dello Statuto;
  • (c) la pianificazione industriale e finanziaria, l'approvazione dei budget della Società e del Gruppo, la definizione dell'articolazione geografica delle Direzioni territoriali nonché l'approvazione dei piani di espansione delle reti territoriali (incluse eventuali variazioni di carattere generale) della Società e del Gruppo;
  • (d) la definizione e l'approvazione: (i) del quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio (Risk Appetite Framework); (ii) delle linee di indirizzo del sistema di controllo interno, in modo che i principali rischi afferenti alla Società e alle sue controllate e alle operazioni di maggiore rilievo risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, determinando inoltre criteri di compatibilità di tali rischi con una sana e corretta gestione della Società; spettano al Consiglio di Amministrazione altresì l'approvazione (i) della costituzione delle funzioni aziendali di controllo, determinando i relativi compiti, le responsabilità nonché le modalità di coordinamento e collaborazione, i flussi informativi tra tali funzioni e tra queste e gli organi aziendali; (ii) del processo per l'approvazione di nuovi prodotti e servizi, l'avvio di nuove attività, l'inserimento in nuovi mercati; (iii) della politica aziendale in materia di esternalizzazione di funzioni aziendali; (iv) dell'adozione di sistemi interni di misurazione dei rischi. Il Consiglio di Amministrazione svolge inoltre ogni altro compito a esso attribuito dalle disposizioni di vigilanza prudenziale in ordine al sistema dei controlli interni tempo per tempo vigenti;
  • (e) la valutazione, con cadenza almeno annuale, dell'adeguatezza, dell'efficacia e dell'effettivo funzionamento del sistema di controllo interno;
  • (f) il conferimento di particolari incarichi o deleghe a uno o più Consiglieri e la determinazione, modifica e revoca dei relativi poteri, ivi inclusa la nomina e revoca dell'Amministratore Delegato e l'attribuzione, modifica e revoca dei relativi poteri;
  • (g) su proposta dell'Amministratore Delegato sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, la nomina, la revoca e la sostituzione del Direttore Generale e dei Condirettori Generali, la determinazione o la modifica delle attribuzioni, funzioni e competenze del Direttore Generale e dei Condirettori Generali e la determinazione del relativo trattamento economico, nonché, su proposta dell'Amministratore Delegato, la nomina dei vertici operativi e direttivi della Società e la determinazione dei relativi poteri e del trattamento economico;
  • (h) la valutazione dell'adeguatezza e l'approvazione dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società nonché l'approvazione dell'assetto di governo societario della Società e del Gruppo e dei sistemi di rendicontazione (reporting);
  • (i) la determinazione dei criteri per il coordinamento e la direzione delle società del Gruppo, nonché dei criteri per l'esecuzione delle istruzioni della Banca d'Italia e di ogni altra competente Autorità di Vigilanza;
  • (j) previo parere obbligatorio non vincolante del Collegio Sindacale, la nomina e la revoca del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari, ai sensi dell'art. 154-bis del T.U.F. e la determinazione dei relativi poteri, mezzi e compensi;
  • (k) fermo quanto previsto alla successiva lett.(l), la nomina e la revoca dei responsabili delle funzioni, effettuate in forza di disposizioni legislative o regolamentari;
  • (l) su proposta del Comitato Controllo Interni e Rischi, previo parere obbligatorio non vincolante del Collegio Sindacale, la nomina del Responsabile della Funzione di conformità (Compliance Manager) e del Responsabile della Funzione di gestione del rischio (Risk Manager) nonché del Responsabile della Funzione Internal Audit, che sarà collocato alle dirette dipendenze del Consiglio di Amministrazione, a cui riferirà, previa informativa al Presidente del Consiglio di Amministrazione, ferma restando in capo all'Amministratore Delegato la qualifica di amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;

  • (m) la redazione del progetto di bilancio di esercizio e del progetto di bilancio consolidato, nonché la redazione e approvazione delle relazioni infrannuali previste dalla normativa pro tempore vigente;

  • (n) l'acquisizione e la cessione di partecipazioni detenute dalla Società che comportino variazioni del Gruppo e/o di quelle che abbiano una rilevanza strategica e comunque di quelle di valore almeno pari al 5% del patrimonio di vigilanza consolidato del Gruppo;
  • (o) gli aumenti di capitale delegati ai sensi dell'art. 2443 del codice civile e l'emissione di obbligazioni convertibili delegata ai sensi dell'art. 2420-ter del codice civile, inclusa la facoltà di adozione delle deliberazioni con esclusione o limitazione del diritto di opzione di cui al quarto e quinto comma dell'art. 2441 codice civile;
  • (p) l'approvazione: (i) dei programmi di emissioni obbligazionarie e di altri strumenti finanziari; (ii) delle singole operazioni di partecipazione della Società a consorzi di garanzia e di collocamento il tutto nel rispetto dell'apposito regolamento interno;
  • (q) l'approvazione dei contratti collettivi di lavoro nazionali e aziendali e altri accordi con le organizzazioni sindacali;
  • (r) gli adempimenti riferiti al Consiglio di Amministrazione di cui agli artt. 2446 e 2447 del codice civile;
  • (s) la redazione di progetti di fusione o di scissione;
  • (t) l'approvazione e la modifica di apposito Regolamento disciplinante i flussi informativi;
  • (u) l'adozione, l'abrogazione o la modifica di procedure interne che, in attuazione immediata di norme legislative o regolamentari, riguardino la prevenzione o la disciplina dei casi di conflitto di interesse, con possibilità di deroghe, fra l'altro, nei casi di urgenza;
  • (v) la designazione delle candidature relative agli esponenti aziendali (ivi compresi i componenti della direzione generale) delle banche controllate del Gruppo e delle principali controllate non bancarie del Gruppo nonché l'indicazione dei relativi compensi;
  • (w) la partecipazione alle, e la determinazione del voto da esprimere nelle, assemblee delle banche controllate e delle principali controllate non bancarie del Gruppo, nonché l'assenso preventivo alle modifiche dello Statuto delle società del Gruppo, quando la deliberazione sia di competenza di un organo diverso dall'Assemblea, e l'approvazione dell'esercizio del diritto di opzione relativo ad aumenti di capitale delle banche controllate e delle principali controllate non bancarie del Gruppo; l'approvazione delle modifiche dei regolamenti dei fondi di investimento o entità giuridiche assimilabili sottoscritti dalla Società;
  • (x) l'approvazione di proposte di convocazione dell'Assemblea aventi ad oggetto modifiche dello Statuto della Società;
  • (y) l'approvazione e la modifica dei regolamenti interni;
  • (z) la nomina dei componenti degli organi delle Fondazioni territoriali di cui all'art. 5 dello Statuto;
  • (aa) le deliberazioni concernenti l'adeguamento dello Statuto a disposizioni normative;
  • (bb) la supervisione del processo di informazione al pubblico e di comunicazione della Società;
  • (cc) la regolamentazione dei processi di selezione dei componenti dei comitati territoriali di consultazione, che ove costituiti avranno funzioni meramente consultive, in corrispondenza o all'interno di ciascuna Direzione territoriale;
  • (dd) l'adozione, con appositi strumenti, di misure per facilitare la partecipazione in proprio o per delega degli azionisti dipendenti e dei piccoli azionisti alle assemblee.

Al Consiglio di Amministrazione sono inoltre attribuite, nel rispetto dell'art. 2436 del codice civile, le deliberazioni concernenti la fusione nei casi previsti dagli artt. 2505 e 2505-bis del codice civile, la scissione nei casi previsti dall'art. 2506-ter, ultimo comma, del codice civile, la riduzione del capitale in caso di recesso del socio, ai sensi dell'art. 2365, comma 2, del codice civile, l'istituzione e la soppressione di sedi secondarie diverse da quelle indicate nello Statuto, esclusa in ogni caso l'istituzione di nuove sedi amministrative e la soppressione di quella prevista statutariamente.

Per determinate categorie di atti e di affari, il Consiglio di Amministrazione può delegare specifici poteri, nelle forme di legge, a dirigenti, ai preposti alle singole filiali e ad altro personale, con determinazione dei limiti e delle modalità di esercizio della delega, prevedendo che i soggetti

delegati possano agire singolarmente oppure riuniti in comitati. Ove non diversamente disposto nell'atto di delega, delle decisioni assunte dagli organi delegati dovrà essere data notizia all'organo delegante. Delle decisioni assunte da altri titolari di deleghe dovrà essere data notizia all'organo superiore secondo le modalità fissate nell'apposito Regolamento deliberato dal Consiglio di Amministrazione.

Con riferimento alle principali attività svolte dal Consiglio di Amministrazione nel corso dell'esercizio 2020, si segnalano, in particolare: (i) la progressiva attivazione di iniziative volte ad assicurare, nel contesto emergenziale, la continuità operativa e salvaguardare la salute di dipendenti e clienti, nonché la rapida implementazione di misure di revisione del modello operativo e di servizio, anche in termini di digital transformation; (ii) il sostegno al territorio, anche attraverso le Fondazioni di emanazione del Gruppo, con interventi liberali ad associazioni ed organismi locali e concrete iniziative a favore delle comunità colpite dalle conseguenze della crisi sanitaria ed economica; (iii) l'analisi dello scenario esterno, nella prospettiva di possibili ulteriori operazioni di consolidamento nel sistema bancario italiano; (iv) lo svolgimento, con il supporto del Comitato Nomine, di un articolato processo che ha portato alla formazione della lista di candidati alla carica di Consigliere da sottoporre all'Assemblea dei Soci ai fini del rinnovo degli organi sociali della Banca; (v) il rafforzamento del Framework di Risk Appetite, nella direzione di assicurare una sempre maggiore efficacia e integrazione di tale strumento di indirizzo strategico con i principali processi di pianificazione del Gruppo; (vi) l'approvazione del Budget 2020, del progetto di bilancio 2019, dei restanti documenti contabili di periodo e della Relazione sulla remunerazione, per quanto di competenza, nonché il periodico esame dell'andamento della gestione; (vii) l'approvazione dei Resoconti Capital Adequacy Assessment Process (ICAAP) e Internal Liquidity Adequacy Assessment Process (ILAAP), nell'ambito dei processi di valutazione dell'adeguatezza patrimoniale e del profilo di liquidità; (viii) l'approvazione delle politiche creditizie, in coerenza con gli altri processi di pianificazione operativa, con esame dei relativi monitoraggi periodici, nonché l'erogazione di crediti, ivi compresa l'espressione di pareri in argomento in qualità di Capogruppo, e l'analisi periodica del portafoglio crediti della Banca con focus sulle non performing exposures e sulle misure di sostegno economico erogate nel contesto emergenziale; (ix) l'approvazione di specifiche operazioni in tema di finanza, anche di Gruppo; (x) l'approvazione di Regolamenti di governance e normative rilevanti anche in qualità di Capogruppo; (xi) l'esame periodico del Tableau de Bord e delle altre relazioni redatte dalle funzioni aziendali di controllo, nonché degli esiti dell'attività di vigilanza della Banca Centrale Europea, deliberando in merito, laddove necessario, e monitorando l'esecuzione delle attività programmate.

Il Consiglio di Amministrazione, anche tramite il Comitato Controllo Interno e Rischi, ha valutato nel continuo:

  • l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile del Banco BPM e delle società controllate aventi rilevanza strategica con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, attraverso, fra l'altro, (i) le relazioni periodiche delle funzioni aziendali di controllo e del Comitato Controllo Interno e Rischi; (ii) gli interventi dei Responsabili delle funzioni aziendali interessate per i rispettivi profili di competenza; (iii) le esposizioni dell'Amministratore Delegato, del Presidente del Comitato Controllo Interno e Rischi e del Presidente del Collegio Sindacale;
  • il generale andamento della gestione confrontando i risultati conseguiti con quelli programmati. In particolare, l'Amministratore Delegato relaziona periodicamente il Consiglio di Amministrazione sull'andamento complessivo della gestione della Banca e del Gruppo.

Per l'individuazione delle società controllate aventi rilevanza strategica e sull'attività di direzione e coordinamento svolto dalla Capogruppo Banco BPM si rinvia all'apposito paragrafo della presente Relazione.

In conformità con le previsioni normative in tema di "soggetti collegati" e "parti correlate" e "operazioni di maggior rilievo ex Circolare 285/2013", sono stati definiti nella regolamentazione aziendale i criteri per l'identificazione, ai fini delle predette normative, delle operazioni di maggiore

rilievo per la società e/o per il Gruppo da sottoporre alla necessaria approvazione del Consiglio di Amministrazione.

Per ulteriori dettagli sugli esiti dell'attività svolta si rinvia alla "Relazione sulla Gestione" a corredo del bilancio consolidato al 31 dicembre 2019 pubblicato sul sito internet della Banca www.gruppo.bancobpm.it, sezione Investor Relations.

***

Considerazioni sulla lettera del 22 dicembre 2020 del Presidente del Comitato per la Corporate Governance.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 12 gennaio 2021, ha preso atto della lettera del 22 dicembre 2020 del Presidente del Comitato per la Corporate Governance indirizzata ai Presidenti degli organi amministrativi e per conoscenza agli Amministratori Delegati e ai Presidenti degli organi di controllo delle società quotate italiane, con la quale il Comitato, al fine di promuovere il buon governo societario nella comunità finanziaria, ha richiamato l'attenzione degli organi amministrativi e dei competenti Comitati endo-consiliari sulle raccomandazioni dallo stesso formulate affinché esse siano attentamente osservate sia nelle prassi di governo societario che in sede di autovalutazione degli organi, i cui esiti devono poi essere riportati nelle relazioni annuali sul governo societario. Tali raccomandazioni sono state sottoposte anche, per quanto di competenza, al Collegio Sindacale nella riunione dell'11 gennaio 2021.

Con determinazione consiliare del 15 dicembre 2020, il Banco BPM ha aderito al nuovo Codice di Corporate Governance, in sostituzione del previgente Codice di Autodisciplina delle Società Quotate di Borsa Italiana, la cui efficacia è cessata il 31 dicembre 2020 e cui il Banco BPM aveva aderito fin dalla sua costituzione (gennaio 2017).

Tra i compiti del Comitato, vi è quello di monitorare lo stato di applicazione del nuovo Codice di Corporate Governance da parte delle società per azioni quotate che dichiarano di avervi aderito. Con tale intento, il Comitato approva un Rapporto annuale sull'applicazione del Codice (di seguito, anche il "Rapporto"), che ha raggiunto quest'anno la sua ottava edizione.

Alla luce delle risultanze del Rapporto per il 2020 e considerato che il 2021 rappresenta il primo anno di applicazione della nuova edizione del Codice, il Comitato ha ritenuto utile per il 2021 riconsiderare l'insieme delle raccomandazioni fornite negli ultimi quattro anni, formulando alcune indicazioni specifiche nelle aree caratterizzate dal permanere di elementi di debolezza; i Consigli di Amministrazione delle società sono stati invitati a valutare l'effettiva applicazione delle seguenti raccomandazioni e a fornire adeguata spiegazione nel caso di eventuali scostamenti:

  • sul tema della sostenibilità, il Comitato ha invitato i Consigli di Amministrazione ad integrare la sostenibilità dell'attività d'impresa nella definizione di strategie, del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e della politica di remunerazione, anche sulla base di un'analisi di rilevanza dei fattori che possono incidere sulla generazione di valore nel lungo periodo;
  • sul tema dell'adeguatezza e qualità dei flussi informativi consiliari, il Comitato ha raccomandato di determinare esplicitamente i termini ritenuti congrui per la messa a disposizione della documentazione, fornendone una chiara indicazione anche del rispetto nella relazione sul governo societario, evitando di prevedere che tali termini siano derogabili per mere esigenze di riservatezza;
  • sul tema dell'applicazione dei criteri di indipendenza, il Comitato ha invitato a giustificare sempre su base individuale l'eventuale disapplicazione dei criteri di indipendenza, oltre a definire ex ante i criteri quantitativi e/o qualitativi da utilizzare per la valutazione della significatività dei rapporti oggetto di esame;
  • per quanto riguarda l'autovalutazione dell'organo di amministrazione, il Comitato ha invitato i Consigli a valutare il contributo del board alla definizione dei piani strategici e a sovraintendere al processo di board review;
  • per quanto attiene al processo di nomina e successione degli amministratori il Comitato ha raccomandato, tra l'altro, che sia (i) assicurata la completezza e la tempestività delle proposte di delibera funzionali al processo di nomina degli organi sociali e ad esprimere un orientamento sulla

sua composizione ottimale, (ii) previsto un piano di successione per gli amministratori esecutivi contenente almeno le procedure da seguire in caso di cessazione anticipata dall'incarico;

– con riguardo alle politiche di remunerazione, le raccomandazioni del Comitato sono indirizzate principalmente alla chiara definizione delle componenti variabili, distinguendo tra orizzonte temporale annuale e pluriennale e rafforzandone il collegamento ad obiettivi di performance di lungo termine, includendo anche parametri non finanziari. Inoltre, si invita a limitare a casi eccezionali, adeguatamente motivati, l'erogazione di bonus non legati a parametri predeterminati, a definire criteri e procedure per l'assegnazione di eventuali indennità di fine carica ed infine a verificare la congruità dei compensi agli amministratori non esecutivi e ai componenti dell'organo di controllo rispetto alla competenza, alla professionalità e all'impegno richiesti dal loro incarico.

Dall'analisi effettuata è emerso che Banco BPM risulta già sostanzialmente compliant rispetto alle previsioni contenute nel Codice e alle raccomandazioni formulate dal Comitato e precisamente:

  • sul tema della sostenibilità, si segnala che al Comitato Controllo Interno e Rischi è attribuita la "supervisione delle questioni in materia di sostenibilità connesse all'esercizio dell'attività dell'impresa e alle sue dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder" (art. 5.4 del relativo Regolamento); inoltre, è stato costituito il Comitato manageriale Environmental, Social and Governance (ESG) – a composizione mista endo-consiliare e manageriale – ed il concetto di "successo sostenibile" è previsto sia introdotto in sede di rivisitazione del Regolamento di funzionamento del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati e del Regolamento Sistema dei controlli interni integrato nonché menzionato nella Politica in materia di remunerazione del Banco BPM da sottoporre alla prossima Assemblea dei Soci;
  • sul tema dei flussi informativi consiliari, il Banco BPM risulta già compliant con le raccomandazioni espresse dal Comitato; si ricorda, infatti, che nell'ottica di migliorare ulteriormente la tempestività, fruibilità e riservatezza della documentazione messa a disposizione dei Consiglieri a supporto delle riunioni consiliari, sono state implementate apposite applicazioni informatiche che permettono di gestire in sicurezza e con maggiore fruibilità i flussi informativi in questione; ricorda peraltro che il tema è stato oggetto di dibattito nel corso della riunione degli Amministratori Indipendenti tenutasi il 20 ottobre 2020, durante la quale sono emersi alcuni spunti di miglioramento soprattutto relativi al format di esposizione dei dati;
  • sul tema dell'applicazione dei criteri di indipendenza, il Banco BPM risulta già compliant con le raccomandazioni espresse dal Comitato; il Consiglio di Amministrazione ha, infatti: (i) applicato nei confronti dei propri componenti tutti i criteri previsti dal Codice pro tempore vigenti; inoltre, verranno sottoposte alla prossima Assemblea dei Soci alcune proposte di modifiche statutarie volte, tra l'altro, a recepire il criterio secondo il quale non sussiste il requisito di indipendenza nell'ipotesi in cui l'esponente sia stato amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni (tale criterio troverà, tuttavia applicazione a partire dal 2026 tenuto conto che il Banco BPM è stato costituito il 1° gennaio 2017); (ii) già definito con apposita determinazione consiliare i criteri quantitativi e/o qualitativi da utilizzare per la valutazione della significatività dei rapporti oggetto di esame;
  • per quanto attiene alle raccomandazioni in merito (i) all'autovalutazione dell'organo di amministrazione e (ii) al processo di nomina e successione degli amministratori, il Banco BPM risulta già compliant alle nuove previsioni del Codice;
  • sui temi relativi alle politiche di remunerazione, le strutture competenti del Banco BPM sono state interessate affinché tengano conto delle raccomandazioni del Comitato – che rispecchiano i nuovi principi del Codice – nella redazione della Politica in materia di remunerazione del Banco BPM da sottoporre all'Assemblea dei Soci.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 23 gennaio 2018, ha approvato il "Regolamento di funzionamento e organizzazione del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo e di

autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati", disciplinando i principi, i criteri, i ruoli e le responsabilità in materia di funzionamento e organizzazione dei lavori del Consiglio di Amministrazione del Banco BPM, di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati ed in materia di flussi informativi nei confronti dei rispettivi componenti.

Con il medesimo Regolamento sono stati infatti altresì regolati, per quanto riguarda cadenza temporale e temi trattati, i meccanismi di circolazione delle informazioni tra gli organi sociali ed aziendali a presidio degli obiettivi di efficienza della gestione e di efficacia dei controlli, anche in coerenza con quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia, nonché dalle vigenti disposizioni statutarie e regolamentari.

Nella seduta del 23 febbraio 2021, il Consiglio di Amministrazione ha approvato un aggiornamento del Regolamento in parola - modificandone peraltro il titolo in "Regolamento di funzionamento e organizzazione del Consiglio di Amministrazione e di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati" - e del correlato allegato relativo ai flussi informativi, al fine di adeguarlo (i) alle novità introdotte dal nuovo Codice di Corporate Governance, (ii) alle proposte di modifiche statutarie inerenti alla validità delle riunioni consiliari, che verranno sottoposte alla prossima Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021, (iii) a talune raccomandazioni formulate dalla Banca Centrale Europea, oltre che per apportate alcune modifiche di carattere formale, tra cui, ad esempio, l'eliminazione dei riferimenti al Comitato Esecutivo ed al Vice-Presidente Vicario, non più previsti tra gli organi sociali nel vigente assetto di governance.

Con particolare riferimento al sistema dei controlli interni, con apposita normativa aziendale sono altresì disciplinati, fra l'altro, i relativi flussi informativi.

Banco BPM ha provveduto a dotarsi di un efficace Sistema dei Controlli Interni, a presidio dei rischi aziendali sostenuti (per maggiori informazioni si rinvia all'apposito paragrafo).

Si precisa che il Consiglio di Amministrazione, nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento ex artt. 2497 e ss c.c. e 61, comma 4, T.U.B, ha definito, in un apposito "Regolamento in materia di Governance Operativa", le regole e le procedure da seguire in tema di direzione unitaria, con particolare riferimento sia alle deliberazioni, suddivise per materia, che devono essere assunte dal Banco BPM, in qualità di Capogruppo, sia ai conseguenti obblighi deliberativi in capo alle società controllate relativi all'attuazione delle stesse.

* * *

Documento di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati per l'esercizio 2020

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 9 marzo 2021, ha approvato il documento "Consiglio di amministrazione di Banco Bpm S.p.A. – Documento di autovalutazione – esercizio 2020", in conformità:

  • al "Regolamento di funzionamento e organizzazione del Consiglio di Amministrazione e di autovalutazione del Consiglio di Amministrazione e dei suoi Comitati";
  • a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza di cui alla Circolare di Banca d'Italia n. 285 del 17 dicembre 2013 (Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione VI);
  • alle raccomandazioni del Codice di Corporate Governance delle società quotate promosso da Borsa Italiana S.p.A., cui la Banca ha aderito.

Il processo di autovalutazione 2020 è stato il primo effettuato dal nuovo Consiglio di Amministrazione del Banco BPM ed è stato condotto, sotto il profilo organizzativo, dalla struttura facente capo al Segretario del Consiglio di Amministrazione, senza avvalersi, a differenza dei due anni precedenti, del supporto di un professionista esterno. Inoltre, è stato valutato l'utilizzo del questionario

(con modalità adatte a garantire il rispetto della riservatezza e l'anonimato all'interno del documento finale) quale strumento più idoneo per adempiere all'obbligo di autovalutazione, senza ricorrere per il corrente anno ad interviste.

Al netto di tali modifiche, il processo di autovalutazione è stato esperito in maniera del tutto identica al precedente esercizio ed è stato articolato, in coerenza con le richiamate disposizioni regolamentari, nelle seguenti fasi:

  • istruttoria, raccolta delle informazioni e dei dati, nel corso della quale sono state raccolte le informazioni, i dati e la documentazione a supporto del processo (ad esempio, questionari compilati e dati statistici a supporto dell'autovalutazione);
  • elaborazione dei dati, durante la quale sono state sistematizzate le informazioni ed i dati raccolti durante la precedente fase di istruttoria;
  • predisposizione degli esiti del processo, durante la quale sono stati sintetizzati i risultati e individuati i punti di forza e debolezza in relazione alla composizione ed al funzionamento del Consiglio di Amministrazione;
  • verifica delle iniziative assunte in precedenza, nella quale si è proceduto alla verifica dello stato di attuazione delle iniziative assunte in esito alla precedente autovalutazione;
  • discussione collegiale degli esiti del processo e predisposizione delle eventuali misure correttive, che ha portato al rilascio del presente documento sugli esiti dell'autovalutazione.

Gli esiti dell'autovalutazione - sottoposti, per la preventiva istruttoria e disamina, al Comitato Nomine, cui è attribuito il compito di svolgere funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione nel processo di autovalutazione in parola - hanno evidenziato un quadro sostanzialmente positivo in relazione sia alla composizione che al funzionamento del Consiglio di Amministrazione.

In particolare, il raffronto tra il processo condotto con riferimento all'anno 2020 e quello svolto nel precedente esercizio ha restituito un complessivo quadro di miglioramento per diversi profili valutativi; nondimeno, sono stati rilevati taluni limitati potenziali ambiti di miglioramento, riconducibili, in parte, ad aree già emerse nel quadro della precedente autovalutazione.

Con riferimento alle principali osservazioni pervenute dai Consiglieri, si riportano sinteticamente le principali risultanze emerse:

  • opportunità di un ulteriore rafforzamento delle competenze - già rilevata nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2019 - complessivamente espresse dal Consiglio di Amministrazione riferito in ordine alle seguenti aree: "IT e Digital", "Rischi e Controlli (individuazione, valutazione, monitoraggio, controllo e metodi di attenuazione delle principali tipologie di rischio di un ente creditizio)" e "Pianificazione strategica, consapevolezza degli indirizzi strategici aziendali o del piano industriale di un ente creditizio e relativa attuazione".

Sempre con riferimento allo sviluppo delle competenze, è stata rilevata l'opportunità di approfondire, possibilmente mediante sessioni formative ad hoc, ulteriori tematiche, tra cui in particolare: strategia Environmental, Social Governance (ESG), sistema di assessment nel reclutamento e gestione delle risorse umane, normativa bancaria in generale, strategie di esternalizzazione e relativi strumenti di governance;

  • opportunità che le riunioni consiliari garantiscano, nel continuo, un adeguato spazio alla disamina e al dibattito delle tematiche aventi rilevanza strategica e progettuale, favorendo un più efficace confronto su tali argomenti (rilievo già evidenziato nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2019);
  • necessità di un ulteriore miglioramento della tempistica di messa a disposizione, da parte delle strutture della Banca, della documentazione a supporto delle sedute collegiali dell'Organo, nonché della relativa fruibilità (già rilevata nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2019);
  • valutare l'opportunità di un aggiornamento dei piani di successione della Banca, con particolare riferimento alla definizione di un processo finalizzato a individuare i migliori talenti all'interno della

Banca per poter ricoprire i ruoli chiave, nonché definire la relativa pianificazione di assessment per i candidati interni (non rilevata nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2019);

efficientamento nella condivisione con il board dell'attività istruttoria svolta dai Comitati endoconsiliari, sia al fine di arricchire il patrimonio di informazioni e competenze di tutti i Consiglieri che per garantire processi decisionali più rapidi, ma al contempo più ponderati (non rilevata nell'ambito dell'autovalutazione relativa all'esercizio 2019).

* * *

Si segnala che l'Assemblea dei soci non ha conferito autorizzazioni generali e preventive al divieto di concorrenza ex art. 2390 del cod. civ.

6.3 RIUNIONI

Criteri generali

Ai sensi dell'art. 23.1.2. dello Statuto, il Presidente del Consiglio di Amministrazione o, in caso di sua assenza o impedimento, chi lo sostituisce ai sensi dell'art. 27.2., convoca il Consiglio di Amministrazione.

Il Consiglio di Amministrazione deve riunirsi, di regola, una volta al mese e comunque tutte le volte che il Presidente del Consiglio di Amministrazione lo reputi necessario.

Il Consiglio di Amministrazione può essere convocato negli altri casi previsti dalla legge. Nei casi e con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente, previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Consiglio di Amministrazione può essere convocato dal Collegio Sindacale o dai suoi componenti anche individualmente.

In base all'art. 23.2., il Consiglio di Amministrazione viene convocato mediante avviso, contenente l'ordine del giorno degli argomenti da trattare, spedito - almeno 3 (tre) giorni prima della riunione e, nei casi di urgenza, almeno 12 (dodici) ore prima, con qualsiasi mezzo idoneo a fornire prova dell'avvenuto ricevimento - a ciascun componente del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale. L'avviso potrà altresì contenere l'indicazione dei luoghi dai quali partecipare mediante l'utilizzo di sistemi di collegamento a distanza, ai sensi dell'art. 23.3. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 23.4. dello Statuto, per la validità delle deliberazioni del Consiglio di Amministrazione è necessario che alla riunione sia presente la maggioranza dei suoi componenti in carica. Salvo quanto indicato all'art. 23.5., in tema di deliberazioni a maggioranza qualificata, le deliberazioni sono prese a maggioranza assoluta di voti dei presenti.

Ai sensi dell'art. 23.5. dello Statuto, sono validamente assunte con il voto favorevole di almeno 11 componenti in carica del Consiglio di Amministrazione (la "Maggioranza Consiliare Qualificata") esclusivamente le deliberazioni concernenti direttamente e/o indirettamente:

  • (i) l'approvazione della Lista del Consiglio (cfr. paragrafo 6.1. della presente Relazione);
  • (ii) la cessione, il conferimento e gli atti di disposizione e ri-articolazione in genere (ancorché realizzati in una o più tranche) di aziende o rami d'azienda bancari che abbiano valore unitariamente superiore al 20% del patrimonio di vigilanza consolidato della Società, quale risultante dall'ultimo bilancio consolidato regolarmente approvato, fatta eccezione per le ipotesi in cui tali operazioni conseguano ad istruzioni impartite dalle Autorità di Vigilanza.

Si fa presente che il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM, nella seduta del 15 dicembre 2020, ha deliberato alcune proposte di modifiche statutarie da sottoporre all'approvazione dell'Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021, tra cui la modifica dell'art. 23.2.1. finalizzata a garantire la

validità delle riunioni consiliari anche in assenza della formale convocazione a condizione che partecipino tutti i componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale in carica, e la modifica dell'art. 23.3.1. volta a garantire la validità delle riunioni consiliari tenute esclusivamente con sistemi di collegamento a distanza anche nell'ipotesi in cui il Presidente e il Segretario (o il notaio ove nominato) non si trovino entrambi nel medesimo luogo indicato nell'avviso di convocazione. Le proposte di modifica statutarie sono subordinate all'ottenimento della prescritta autorizzazione dell'Autorità di Vigilanza.

Numero delle riunioni e partecipazione

Nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione si è riunito n. 22 volte e in media le riunioni sono durate circa 5 ore e 40 minuti.

Il grado di partecipazione dei Consiglieri alle riunioni è stato dell'84,21% con riferimento alle n. 9 sedute tenutesi dal 1° gennaio al 4 aprile 2020 nella precedente composizione consiliare e del 99,49% con riferimento alle n. 13 sedute tenutesi dal 4 aprile al 31 dicembre 2020 nella nuova composizione consiliare.

Ai Consiglieri che ne hanno fatto richiesta, è stata fornita la possibilità di partecipare alle sedute mediante sistemi di collegamento a distanza, a norma dell'art. 23.3.1. dello Statuto.

Nel corso dell'esercizio 2020, il Collegio Sindacale ha sempre assistito alle sedute del Consiglio di Amministrazione (la partecipazione da parte dei Sindaci è risultata pari al 100%).

Nelle sedute consiliari è, di norma, prevista la partecipazione dei Responsabili delle strutture di vertice allo scopo di consentire agli stessi di esporre personalmente gli argomenti all'ordine del giorno proposti dalle strutture di cui sono Responsabili.

Ai sensi dell'art. 29.3. dello Statuto sociale, il Direttore Generale partecipa, ove nominato, senza diritto di voto, a tutte le sedute del Consiglio di Amministrazione. Si segnala, al riguardo, che a seguito delle dimissioni rassegnate dal Direttore Generale dott. Maurizio Faroni in data 7 maggio 2019, il Consiglio di Amministrazione aveva deliberato, nella seduta del 28 maggio 2019 di non procedere alla nomina del Direttore Generale ai sensi dell'art. 29.2. dello Statuto sociale.

Per l'esercizio in corso sono state programmate n. 20 riunioni, di cui 6 già tenutesi alla data dell'approvazione della presente Relazione.

Informativa preventiva

L'informativa preparatoria degli argomenti da trattare in seduta costituisce un aspetto di grande importanza in quanto rappresenta uno dei presupposti fondamentali per consentire ai Consiglieri di assumere le decisioni più opportune e in maniera informata, dedicando maggior spazio all'approfondimento e all'analisi in sede consiliare.

Al fine di agevolare - in termini di semplificazione operativa e tempestività - l'informativa preventiva volta a fornire ai Consiglieri il necessario supporto documentale per gli argomenti da trattare in Consiglio, si fa ricorso ad un'applicazione informatica che permette di gestire in sicurezza, secondo le disposizioni normative vigenti interne e di sistema, i flussi informativi rivolti ai Consiglieri stessi, con particolare riguardo all'accesso alla documentazione illustrativa degli argomenti oggetto di discussione nelle sedute collegiali. La documentazione preventiva messa a disposizione dei Consiglieri è spesso corredata da un executive summary che ne sintetizza i punti più significativi e rilevanti ai fini

della decisione da assumere: resta fermo che la redazione degli executive summary non è considerato in alcun modo sostitutiva della documentazione completa trasmessa ai Consiglieri.

La Segreteria Affari Societari provvede all'esame delle singole proposte di delibera/informative sottoponendole all'approvazione del Presidente o dell'Amministratore Delegato, secondo competenza, al fine della successiva presentazione in sede consiliare.

La documentazione a supporto degli argomenti che verranno trattati in seduta viene trasmessa in formato elettronico ai Consiglieri, a cura del Segretario, di norma unitamente all'avviso di convocazione o successivamente, appena disponibile. Per la documentazione avente carattere di particolare riservatezza o relativa a decisioni da assumere in via d'urgenza sono adottate diverse modalità di messa a disposizione di volta in volta ritenute più opportune.

L'informazione al Collegio Sindacale sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, effettuate dalla Società o dalle controllate, ed in particolare sulle operazioni in cui gli amministratori abbiano un interesse proprio o di terzi, viene fornita, anche dagli organi delegati ai sensi dell'art. 2381 cod. civ., al Collegio Sindacale medesimo su base almeno trimestrale e, comunque, in via ordinaria in occasione delle riunioni del Consiglio di Amministrazione. L'informazione al Collegio al di fuori delle riunioni del Consiglio di Amministrazione viene effettuata al Presidente del Collegio Sindacale.

Per facilitare l'accesso e la consultazione dei documenti societari da parte dei componenti degli organi sociali, è inoltre fruibile un applicativo web, ad esclusivo utilizzo dei medesimi, nel quale sono pubblicati il materiale oggetto di trattazione consiliare, nonché la documentazione particolarmente utile all'espletamento delle rispettive funzioni.

Svolgimento delle riunioni e verbalizzazione

La direzione e il coordinamento dei lavori consiliari sono stati svolti dal Presidente, il quale ha altresì curato che la trattazione degli argomenti all'ordine del giorno avvenisse secondo uno schema analitico, dedicando agli stessi il tempo necessario per consentire un dibattito costruttivo, in particolare per l'esame dei temi di maggior rilievo e incoraggiando, nello svolgimento delle riunioni, i contributi da parte del Consiglieri.

Il Segretario - quando il verbale non sia redatto da un notaio a norma di legge - cura la redazione del verbale della riunione contenente la discussione e le deliberazioni adottate e sottopone preventivamente al Presidente la relativa bozza. La bozza di verbale così risultante è successivamente inviata ai Consiglieri i quali possono far pervenire al Segretario le loro osservazioni. Il verbale è poi presentato all'esame del Consiglio di Amministrazione, di norma nella seduta immediatamente successiva, per la formale approvazione. Laddove ne ricorrano i presupposti di urgenza, il Consiglio di Amministrazione può approvare il verbale, ovvero parte di esso, seduta stante.

***

Comitato Esecutivo

Come già segnalato nella Relazione sulla Corporate Governance dello scorso anno, si rammenta che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 16-17 dicembre 2019 - tenuto conto (i) dell'intervenuto perfezionamento e consolidamento del processo di integrazione delle due Banche (Banco Popolare Soc. Coop. e Banca Popolare di Milano Scarl) che hanno dato vita al Banco BPM; e (ii) dell'esperienza triennale maturata dalla nascita del Banco BPM, dalla quale si è constatato che le limitate deleghe di poteri, essenzialmente in materia creditizia, attribuite a livello statutario al Comitato Esecutivo hanno comportato un limitato numero di brevi riunioni le quali non hanno significativamente contribuito a sgravare i lavori consiliari - aveva deliberato alcune proposte di modifiche statutarie –

approvate nel corso dell'Assemblea ordinaria e straordinaria dei Soci tenutasi il 4 aprile 2020 – volte tra l'altro, anche in un'ottica di contenimento dei costi, ad eliminare, a seguito della scadenza del precedente Consiglio di Amministrazione, il Comitato Esecutivo tra gli organi sociali della Banca.

A far data quindi dal 4 aprile 2020, il Comitato Esecutivo è cessato.

L'art. 26. del previgente Statuto prevedeva che il Consiglio di Amministrazione nominasse un Comitato Esecutivo composto da 6 amministratori. Le funzioni del Comitato Esecutivo erano disciplinate dall'art. 27. della precedente versione dello Statuto.

Il primo Comitato Esecutivo della Società era stato nominato dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 gennaio 2017 e, secondo quanto previsto nel Protocollo di Intesa e nel Progetto di Fusione, risultava composto dai seguenti Consiglieri: Pier Francesco Saviotti (Presidente), Giuseppe Castagna (Vice-Presidente), Mauro Paoloni, Guido Castellotti, Maurizio Comoli e Piero Lonardi.

In data 23 luglio 2019, aveva rassegnato le proprie dimissioni dalla carica di Consigliere di Amministrazione e Presidente del Comitato Esecutivo il dott. Pier Francesco Saviotti.

L'art. 27. del previgente Statuto prevedeva che, nell'ambito dei poteri che la legge e lo Statuto non riservano alla competenza collegiale del Consiglio di Amministrazione o che non siano altrimenti delegati all'Amministratore Delegato, al Comitato Esecutivo, fossero delegate le seguenti materie sulle quali deliberava, di regola, attraverso proposte formulate dall'Amministratore Delegato:

A. Crediti

  • (1) decisioni, secondo le linee e gli indirizzi generali adottati dal Consiglio di Amministrazione, relative all'erogazione del credito nell'ambito delle autonomie conferite e delle facoltà per la concessione e la gestione del credito previste dall'apposito regolamento interno adottato dalla Società in materia di crediti;
  • (2) delibere di competenza del Consiglio di Amministrazione in materia di erogazione del credito nei casi di urgenza, secondo le modalità previste dall'apposito regolamento interno adottato dalla Società in materia di crediti e con obbligo di riferire al Consiglio di Amministrazione nella prima riunione utile di tale organo;
  • (3) approvazione delle politiche creditizie nell'ambito delle linee e degli indirizzi fissati dal Consiglio di Amministrazione.

B. Passaggi a perdite

  • (1) approvazione del passaggio a perdite delle differenze di cassa/contabili regolarmente segnalate e di eventuali danni alla banca o alla clientela derivanti da errori operativi per gli importi determinati dal Consiglio di Amministrazione;
  • (2) approvazione del passaggio a perdite di somme concernenti crediti nei confronti della clientela oggettivamente irrecuperabili per gli importi determinati dal Consiglio di Amministrazione.

Al riguardo, il Consiglio di Amministrazione determinava i limiti di importo entro i quali il Comitato Esecutivo poteva esercitare le citate deleghe.

Tra le competenze del Comitato Esecutivo non rientravano quelle relative alla valutazione e gestione dei "non performing loans", per tali intendendosi le "sofferenze", le "inadempienze probabili (unlikely to pay)" e le "esposizioni scadute e/o sconfinanti deteriorate", inclusa qualunque decisione connessa alla gestione degli stessi (ad es. transazioni e contenzioso). Le "sofferenze" erano affidate a una unità gestionale ad hoc che riportava direttamente all'Amministratore Delegato, ferme le competenze del Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato Esecutivo era convocato su iniziativa del suo Presidente; previa comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, il Comitato Esecutivo poteva essere inoltre convocato dal

Collegio Sindacale o da ciascuno dei suoi componenti, con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente. La convocazione del Comitato Esecutivo era effettuata mediante avviso, da redigersi e spedirsi con le modalità di cui all'art. 23.2. dello Statuto, almeno 2 giorni prima della riunione e, nei casi di urgenza, almeno 12 ore prima. Il Comitato Esecutivo poteva tuttavia validamente deliberare anche in mancanza di formale convocazione se partecipavano alla riunione tutti i suoi componenti e tutti i Sindaci effettivi in carica.

Il Comitato Esecutivo restava in carica per tutta la durata del Consiglio di Amministrazione che lo aveva nominato.

Il Comitato Esecutivo doveva riunirsi, di regola, una volta al mese e comunque tutte le volte che il suo Presidente lo reputasse necessario. Il Comitato Esecutivo deliberava con la partecipazione e il voto favorevole della maggioranza dei suoi componenti.

Delle adunanze e delle deliberazioni del Comitato Esecutivo doveva essere redatto processo verbale, in conformità a quanto previsto dall'art. 23.6.1. dello Statuto.

I verbali erano redatti e trascritti sul registro dei verbali a cura del Segretario e andavano sottoscritti da chi presiedeva la riunione e dal Segretario stesso. Copia ed estratti dei verbali erano accertati con la dichiarazione di conformità sottoscritta dal Consigliere che presiedeva la riunione e dal Segretario. Il registro dei verbali e gli estratti del medesimo facevano piena prova delle adunanze e delle deliberazioni assunte.

Delle decisioni assunte dal Comitato Esecutivo veniva data notizia al Consiglio di Amministrazione nella sua prima riunione successiva.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° gennaio 2017, nell'ambito dei poteri che la legge e lo Statuto sociale non riservano alla competenza collegiale del Consiglio stesso o che non siano altrimenti delegati all'Amministratore Delegato, aveva deliberato di delegare al Comitato Esecutivo, ai sensi dell'art. 27.1. del previgente Statuto sociale, i poteri e le attribuzioni nell'ambito di quelli elencati dal predetto disposto Statutario da esercitarsi, di regola, su proposta dell'Amministratore Delegato e con facoltà di conferire coerenti poteri a dirigenti e ad altri dipendenti, da individuare anche per ruolo, stabilendone i limiti e le modalità di esercizio e fornendone notizia al Consiglio di Amministrazione.

Alle riunioni del Comitato Esecutivo partecipava il Collegio Sindacale ai sensi dell'art. 26.5. del previgente Statuto.

Il Presidente del Consiglio di Amministrazione, per assicurare un efficace raccordo informativo tra la funzione di supervisione strategica e quella di gestione, partecipava, senza diritto di voto, alle riunioni ai sensi dell'art. 26.3. del previgente Statuto. Parimenti, partecipava, senza diritto di voto, alle riunioni del Comitato Esecutivo il Direttore Generale, come previsto dall'art. 31.3. del previgente Statuto.

Nel periodo 1° gennaio – 4 aprile 2020, il Comitato Esecutivo si è riunito n. 2 volte.

Il grado di partecipazione dei Consiglieri alle riunioni è stato pari al 90%. In media le riunioni sono durate 45 minuti.

Nel corso delle riunioni svolte nell'esercizio 2020, il Collegio Sindacale ha sempre assistito alle sedute del Comitato Esecutivo (la partecipazione da parte dei Sindaci è risultata pari al 100%).

Si segnala, infine, che la Segreteria Societaria ha adottato per il Comitato Esecutivo le stesse prassi metodologiche e informative sopra illustrate per il Consiglio di Amministrazione.

6.4 ORGANI MONOCRATICI

Presidente e Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione

Ai sensi dell'art. 11.3. dello Statuto l'Assemblea ordinaria elegge il Presidente e il Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione con le modalità di cui all'art. 20.8. dello Statuto.

Ai sensi dell'art. 27. dello Statuto, il Presidente del Consiglio di Amministrazione:

  • a) ha un ruolo di impulso nel funzionamento del Consiglio di Amministrazione e di organizzazione e coordinamento dei relativi lavori, proponendo a tal fine al Consiglio stesso la nomina del segretario. In particolare, convoca e presiede le adunanze del Consiglio di Amministrazione, ne stabilisce l'ordine del giorno tenuto conto anche delle proposte di delibera formulate dall'Amministratore Delegato nonché del parere dei comitati endo-consiliari (ove richiesto), ne introduce la trattazione e coordina i lavori, provvedendo, fra l'altro, affinché: (i) siano trattate con priorità le questioni a rilevanza strategica; e (ii) vengano tempestivamente fornite adeguate informazioni sulle materie iscritte all'ordine del giorno a tutti i consiglieri; assicura che il processo di autovalutazione sia svolto con efficacia. Per un efficace svolgimento dei propri compiti, il Presidente, informandone l'Amministratore Delegato, accede alle informazioni aziendali e del Gruppo a tal fine necessarie;
  • b) intrattiene i necessari e opportuni rapporti con l'Amministratore Delegato;
  • c) promuove l'effettivo funzionamento del sistema di governo societario, garantendo l'equilibrio di poteri rispetto all'Amministratore Delegato, ponendosi come interlocutore degli organi interni di controllo e dei comitati interni. Inoltre, formula al Consiglio di Amministrazione la proposta in merito alla istituzione dei Comitati endo-consiliari;
  • d) promuove l'attuazione delle prerogative riservate al Consiglio di Amministrazione, favorendo l'efficacia del dibattito consiliare, con particolare attenzione alle condizioni di sviluppo sostenibile nel lungo termine e alla responsabilità sociale dell'impresa;
  • e) svolge un ruolo di garanzia e sovrintende ai rapporti con gli azionisti e in tal senso intrattiene i rapporti con la generalità dei medesimi, unitamente all'Amministratore Delegato. Per lo svolgimento di tale compito il Presidente si avvale delle funzioni aziendali competenti;
  • f) d'intesa e in coordinamento con l'Amministratore Delegato, cura i rapporti istituzionali con organi e Autorità nonché la comunicazione esterna delle informazioni riguardanti la Società, avvalendosi delle strutture aziendali competenti;
  • g) presiede l'Assemblea dei soci e sovrintende al suo svolgimento e ai suoi lavori;
  • h) fermo quanto previsto dall'articolo 31, ha la facoltà, in caso di urgenza e su proposta dell'Amministratore Delegato, di promuovere azioni o resistere in giudizio innanzi a qualsiasi autorità giudiziaria o amministrativa, proporre querele, nonché conferire procura alle liti con mandato anche generale, con obbligo di riferire al Consiglio di Amministrazione sulle decisioni assunte in occasione della sua prima riunione successiva;
  • i) esercita gli altri poteri funzionali all'esercizio della sua carica.

Ai sensi dell'art. 31.1. dello Statuto, la rappresentanza attiva e passiva della Società nei confronti dei terzi ed in giudizio, sia in sede giurisdizionale che amministrativa, compresi i giudizi di cassazione e revocazione, nonché la firma sociale libera competono al Presidente del Consiglio di Amministrazione e, in caso di sua assenza o impedimento, anche temporanei, al Vice-Presidente.

L'Assemblea dei Soci, con verbale del 4 aprile 2020, ha deliberato la nomina del dott. Massimo Tononi quale Presidente del Consiglio di Amministrazione del Banco BPM e la nomina del prof. Mauro Paoloni quale Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione della Società.

Amministratore Delegato

Ai sensi dell'art. 28. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione nomina tra i propri componenti un Amministratore Delegato, mediante conferimento al medesimo di alcune attribuzioni e poteri del Consiglio di Amministrazione ai sensi dell'art. 2381, comma 2, del codice civile.

Fermo quanto previsto dall'art. 24.2. dello Statuto e fermi i poteri e le deleghe conferite dal Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato:

  • (a) sovraintende alla gestione aziendale della Società e del Gruppo curandone gli affari correnti, in conformità agli indirizzi generali programmatici e strategici fissati dal Consiglio di Amministrazione, controllandone l'andamento;
  • (b) formula proposte, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, in merito agli indirizzi strategici, ai progetti e agli obiettivi, oltre il breve termine e/o di carattere non ordinario, della Società e del Gruppo;
  • (c) d'iniziativa e responsabilità propria, predispone i piani e i documenti previsionali di carattere strategico e/o straordinario (budget e piani pluriennali) del Gruppo e della Società, che sottopone all'approvazione del Consiglio di Amministrazione, curandone l'attuazione tramite la Direzione Generale;
  • (d) d'intesa con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, cura lo studio, la predisposizione degli atti e l'invio di lettere di confidenzialità relativi ad operazioni o accordi aventi carattere straordinario, da sottoporre al Consiglio di Amministrazione;
  • (e) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito all'articolazione geografica delle Direzioni territoriali e delle banche del Gruppo nonché ai connessi piani di espansione e riordino delle reti delle società del Gruppo;
  • (f) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito alla politica di bilancio e agli indirizzi in materia di ottimizzazione nell'utilizzo e valorizzazione delle risorse e sottopone al Consiglio di Amministrazione il progetto di bilancio e le situazioni periodiche;
  • (g) predispone e sottopone al Consiglio di Amministrazione, per l'approvazione, il budget annuale anche delle singole società del Gruppo, in coerenza con la pianificazione di superiore livello e procede al controllo periodico dei risultati approvando le azioni correttive ritenute necessarie;
  • (h) coordina l'attività esecutiva della Società e del Gruppo, impartendo indirizzi e direttive al fine di assicurare che il funzionamento delle unità operative avvenga in conformità alle delibere degli organi competenti e le attività delle società controllate siano coerenti con le direttive e le strategie delineate dalla capogruppo;
  • (i) nell'ambito delle linee guida stabilite dal Consiglio di Amministrazione, indirizza e cura l'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società e del Gruppo, nel rispetto del sistema dei valori riconosciuto dalla Società;
  • (l) sovrintende all'organizzazione e all'integrazione del Gruppo e al funzionamento della rete dei canali di vendita, delle operazioni e dei servizi gestiti dalla Società e dalle società del Gruppo;
  • (m) esercita, secondo le norme regolamentari, poteri di proposta ed erogazione del credito, nei limiti stabiliti dai regolamenti in materia di crediti tempo per tempo vigenti;
  • (n) sovrintende e provvede alla gestione del personale, valorizzando le politiche delle risorse umane della Società e del Gruppo verso il perseguimento di obiettivi di integrazione, continuità manageriale, favorendo un adeguato clima motivazionale;
  • (o) determina le direttive e gli indirizzi per la Direzione Generale;
  • (p) sottopone al Presidente del Consiglio di Amministrazione, argomenti da inserire nell'ordine del giorno delle riunioni del Consiglio di Amministrazione;
  • (q) esercita le funzioni delegategli ad hoc dal Consiglio di Amministrazione nei limiti dei massimali assegnati – con i relativi regolamenti;
  • (r) relaziona periodicamente il Consiglio di Amministrazione sull'attività svolta nell'esercizio delle deleghe conferitegli e – avvalendosi ove nominati, del Direttore Generale, dei Condirettori Generali nonché dei responsabili di direzione secondo competenza – sullo svolgimento delle attività e sull'andamento complessivo della gestione della Società e del Gruppo, nonché sulla conformità dei risultati ai documenti previsionali e di pianificazione;

  • (s) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito alle linee di indirizzo del sistema dei controlli interni nel rispetto della normativa di vigilanza; indirizza alla funzione di controllo interno, per il tramite del comitato per il controllo interno, richieste straordinarie di intervento ispettivo e/o di indagine;

  • (t) formula proposte in materia di politiche di assunzione e gestione dei rischi e di adeguatezza patrimoniale in ossequio ai perimetri, ai vincoli e alle indicazioni della normativa di vigilanza;
  • (u) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in materia di politiche di assunzione e gestione del rischio di liquidità, fissando i relativi limiti nel rispetto della normativa di vigilanza;
  • (v) formula proposte al Consiglio di Amministrazione in merito alle designazioni dei vertici operativi e direttivi aziendali e di Gruppo (con esclusione del Responsabile della Funzione Internal Audit) e, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, in merito all'eventuale nomina e alla revoca del Direttore Generale e dei Condirettori Generali;
  • (w) cura, d'intesa e in coordinamento con il Presidente del Consiglio di Amministrazione, la comunicazione esterna delle informazioni riguardanti la Società e le altre società del Gruppo nonché i rapporti con le Autorità di Vigilanza;
  • (z) sovraintende alla valutazione e alla gestione delle "sofferenze", inclusa qualunque decisione connessa alla gestione delle stesse (ad es. transazioni e contenzioso).

In caso di eccezionale urgenza, l'Amministratore Delegato, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione, può assumere deliberazioni in merito a qualsiasi operazione di competenza del Consiglio di Amministrazione, - purché non attribuite da norme inderogabili di legge o da previsioni statutarie alla competenza collegiale del Consiglio di Amministrazione, ad eccezione di quanto previsto dall'art. 24.2.2, comma 1, lett. p), q) e y), - e ancorché si tratti di operazioni disciplinate dalle procedure adottate ai sensi dell'articolo 2391-bis cod. civ. e dell'articolo 53 del D.Lgs. 1 settembre 1993, n. 385, ferma comunque in tali casi l'osservanza delle speciali disposizioni prescritte da dette procedure per le operazioni urgenti. In ogni caso, le decisioni così assunte dovranno essere portate a conoscenza del Consiglio di Amministrazione in occasione della sua prima riunione successiva.

L'Amministratore Delegato riferisce, con il Direttore Generale e i Condirettori Generali, se nominati e per quanto di rispettiva competenza, al Consiglio di Amministrazione, con cadenza almeno trimestrale, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Società e dalle società controllate.

Il Consiglio di Amministrazione, con verbale del 7 aprile 2020, ha deliberato la nomina del dott. Giuseppe Castagna quale Amministratore Delegato del Banco BPM.

Nella medesima seduta, il Consiglio di Amministrazione ha deliberato di delegare all'Amministratore Delegato, ai sensi dell'art. 24.2.1. dello Statuto sociale, il potere di assumere deliberazioni in merito alle operazioni di gestione corrente della Società non riservate da norme inderogabili di legge o da previsioni statutarie alla competenza collegiale del Consiglio di Amministrazione da esercitarsi in conformità agli indirizzi generali programmatici e strategici fissati dal Consiglio di Amministrazione stesso, con facoltà di conferire coerenti poteri, anche nell'ambito delle deleghe riferite a specifiche materie in appresso indicate, a dirigenti e ad altri dipendenti, da individuare anche per ruolo, stabilendone i limiti e le modalità di esercizio e fornendone notizia al Consiglio di Amministrazione.

In particolare, ferme restando le citate attribuzioni in materia di gestione corrente di cui all'art. 24.2.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione ha attribuito all'Amministratore Delegato, ai sensi dell'art. 28. dello Statuto, specifiche deleghe di poteri in materie operative.

Si riportano di seguito le principali deleghe conferite all'Amministratore Delegato:

  • A) Facoltà di autonomie gestionali in materia di indirizzo e gestione
  • B) Facoltà di autonomie gestionali in materia di finanza
  • C) Facoltà di autonomie gestionali in materia Commerciale

  • C.1) Definizione delle politiche di pricing

  • C.2) Definizione in materia di accordi e convenzioni
  • D) Facoltà di autonomie gestionali in materia di Personale
  • D.1) Gestione delle relazioni industriali;
  • D.2) Gestione delle politiche di assunzione, sviluppo e amministrazione del personale
  • D.3) Gestione in materia di previdenza
  • E) Facoltà di autonomie gestionali in materia di organizzazione
  • E.1) Definizione dell'assetto organizzativo
  • E.2) Definizione del fabbisogno qualitativo e quantitativo degli organici
  • E.3) Definizione in materia di approvazione e modifica dei regolamenti interni e linee guida
  • E.4) Definizione del modello operativo interno
  • F) Facoltà di autonomie gestionali in materia di Interventi promozionali e sponsorizzazioni
  • G) Facoltà di autonomie gestionali in materia di Partecipazioni
  • H) Facoltà di autonomie gestionali in materia di Amministrazione
  • I) Facoltà di autonomie gestionali in materia di investimenti, spesa e utilizzo del budget
  • J) Facoltà di autonomie gestionali in materia di gestione di beni mobili, immobili e beni storico – artistici
  • K) Facoltà di autonomie gestionali in materia di rapporti con la Pubblica Amministrazione
  • L) Facoltà di autonomie gestionali in materia di liti e contenzioso, esercitabili anche per le società del Gruppo per le quali Banco BPM svolge tali attività in outsourcing
  • M) Facoltà di autonomie gestionali in materia di passaggi a perdite
  • N) Facoltà di autonomie gestionali in materia di associazioni

L'elenco integrale dei poteri delegati dal Consiglio di Amministrazione all'Amministratore Delegato è stato iscritto al competente Registro delle Imprese di Milano.

L'Amministratore Delegato riferisce al Consiglio di Amministrazione:

  • con cadenza trimestrale, in via generale e per importi globali, sull'esercizio di tutti i poteri delegati ove non già effettuato in attuazione di specifico Regolamento o nell'ambito dell'informativa periodica generale sull'andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione nonché sulle operazioni di maggior rilievo effettuate dalla Società e dalle società controllate;
  • in occasione della sua prima riunione successiva sulle delibere assunte in via d'urgenza ai sensi dell'art. 28.3. dello Statuto.

Si precisa che, con riferimento all'Amministratore Delegato dott. Giuseppe Castagna, non ricorre alcuna situazione di interlocking directorates prevista dal criterio applicativo 2.C.5. del Codice di Borsa Italiana.

Direttore Generale e Condirettori Generali

Ai sensi dell'art. 29. dello Statuto, salvo diversa deliberazione del Consiglio di Amministrazione, la Società può nominare un Direttore Generale e/o uno o più Condirettori Generali, determinandone, se nominati, attribuzioni, competenze e funzioni da esercitarsi in conformità agli indirizzi impartiti, secondo le rispettive competenze, dal Consiglio di Amministrazione stesso e dall'Amministratore Delegato.

La nomina, la revoca o la sostituzione del Direttore Generale e/o di ciascun Condirettore Generale (nonché la determinazione o la modifica delle attribuzioni, funzioni e competenze spettanti ad alcuno di essi) è deliberata dal Consiglio di Amministrazione, su proposta formulata dall'Amministratore Delegato, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione.

Il Direttore Generale partecipa, ove nominato, senza diritto di voto, a tutte le sedute del Consiglio di Amministrazione.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° gennaio 2017, ha deliberato, secondo quanto previsto nel Progetto di Fusione, la nomina di due Condirettori Generali nella persona dei dott.ri Domenico De Angelis e Salvatore Poloni.

Si informa che il Consiglio di Amministrazione al fine di assicurare continuità operativa anche in ragione delle aumentate esigenze di natura gestionale connesse alla rilevante dimensione aziendale, ha deliberato con riferimento all'art. 31.3., dello Statuto sociale, di attribuire ai Condirettori Generali dott. Domenico De Angelis e al dott. Salvatore Poloni, per il solo caso di assenza od impedimento, anche temporanei, del Presidente del Consiglio di Amministrazione, del Vice-Presidente e dell'Amministratore Delegato, la rappresentanza attiva e passiva del Banco BPM S.p.A. nei confronti dei terzi ed in giudizio, sia in sede giurisdizionale che amministrativa, compresi i giudizi di cassazione e revocazione, nonché la firma sociale libera.

Si segnala infine che la Società ha adottato un assetto organizzativo che non prevede la figura del Direttore Generale e contempla, oltre ai due Condirettori Generali, le figure del Chief Lending Officer (CLO) e del Chief Financial Officer (CFO), la cui responsabilità è attribuita rispettivamente a Carlo Bianchi e a Edoardo Ginevra.

Vengono di seguito illustrate alcune brevi note biografiche dei componenti della Direzione Generale, dalle quali emergono adeguate competenze professionali in materia bancaria, finanziaria, giuridica, societaria, fiscale, organizzativa-informatica e di risk management:

  • Domenico De Angelis Condirettore Generale: dopo aver ricoperto diversi incarichi di responsabilità all'interno del Gruppo Eni e del Gruppo UniCredito ha assunto, dal giugno 2000, la carica di Direttore centrale-Responsabile Area mercati della ex Banca Popolare di Novara S.c.r.l.. Nel giugno 2002, a seguito della nascita del Gruppo BPVN, è stato nominato Direttore Generale della ex Banca Popolare di Novara, divenendone Amministratore Delegato dall'aprile 2004 al dicembre 2011. Ha ricoperto, dal luglio 2007 al novembre 2011, la carica di Consigliere di Gestione del Banco Popolare e successivamente, fino alla data di efficacia della fusione con BPM S.c.a r.l., cariche di Consigliere di Amministrazione (dal 26 novembre 2011) e Condirettore Generale (dal 29 novembre 2011). È stato docente nel Master di Economia e Gestione dell'Intermediazione Finanziaria presso l'Università degli Studi del Piemonte Orientale. È docente CIB c/o SDA Bocconi – Milano. È Consigliere della "Associazione Franca Capurro per Novara" Onlus e Presidente della "Associazione Novaresi Per". Dal 1° gennaio 2017 è Condirettore Generale di Banco BPM S.p.A.
  • Salvatore Poloni Condirettore Generale: laureato in Giurisprudenza con lode e abilitato all'esercizio della professione di avvocato; ha svolto la propria attività lavorativa dapprima nel Gruppo Fiat, dove ha ricoperto ruoli di responsabilità nell'ambito delle funzioni Personale e Organizzazione di Fiat Auto S.p.A. e di Responsabile delle Relazioni Sindacali di Sevel S.p.A.; successivamente, ha ricoperto gli incarichi di Responsabile delle Relazioni Sindacali dell'Istituto Bancario Italiano S.p.A. e di Responsabile delle Politiche del Lavoro di Cariplo S.p.A.; è stato Direttore Centrale Risorse Umane e Organizzazione del Gruppo Bormioli Rocco S.p.A.; dal 2003 è stato Dirigente del Gruppo Intesa e Responsabile del Servizio del Personale e Organizzazione della Divisione Rete; dal 2007 è stato Responsabile del Servizio Personale e Organizzazione della Divisione Banca dei Territori del Gruppo Intesa Sanpaolo; dal 28 luglio 2010 è stato Direttore Centrale Responsabile della Direzione Organizzazione e Sicurezza di Intesa Sanpaolo Group Services; dal settembre 2012 è stato Direttore Centrale Responsabile Direzione Personale e Organizzazione di Intesa Sanpaolo Group Services e, dal 2015, Responsabile Digital Factory e Area Strategie Operative Integrate; dal settembre 2015 (e fino alla data di efficacia della fusione con Banco Popolare Soc. Coop.) è stato Chief Organizational & Human Resources Officer di Banca Popolare di Milano S.c.ar.l., nonché Consigliere in Banca Akros S.p.A.. Attualmente è Consigliere in S.I.A. S.p.A. e in Enbicredito. È inoltre Consigliere dell'Associazione Bancaria Italiana al cui interno è Presidente del Comitato per gli Affari Sindacali e del Lavoro (CASL). Dal 1° gennaio 2017 è Condirettore Generale di Banco BPM S.p.A.

6.5 COMITATI INTERNI AL CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE

Pur nel rispetto del principio di collegialità nello svolgimento dei propri compiti, lo Statuto prevede che il Consiglio di Amministrazione - in relazione alle competenze allo stesso attribuite, alla sua composizione e alle caratteristiche dei suoi componenti - costituisca al proprio interno, anche in adesione alle raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (ora Codice di Corporate Governance), specifici Comitati con funzioni propositive, consultive e di controllo (quali il "Comitato Nomine", il "Comitato Remunerazioni" e il "Comitato Controllo Interno e Rischi").

È nelle facoltà del Consiglio di Amministrazione, inoltre, di istituire ulteriori Comitati, redigendone appositi Regolamenti, con poteri consultivi, istruttori e propositivi. Ciascun comitato dovrà includere almeno un componente in possesso dei requisiti di indipendenza di cui all'art. 20.1.6. dello Statuto.

Alla data della presente relazione risultano costituiti n. 4 Comitati interni (Comitato Nomine, Comitato Remunerazioni, Comitato Controllo Interno e Rischi e Comitato Parti Correlate) chiamati a svolgere funzioni di supporto all'Organo collegiale attraverso la formulazione di proposte, pareri ed osservazioni, nonché approfondimenti nelle materie di competenza.

Nella costituzione di detti Comitati, nella nomina dei rispettivi membri e nella redazione dei Regolamenti che determinano con chiarezza le competenze ed il funzionamento di ciascuno, si è fatta attenzione all'efficacia del loro contributo al Consiglio di Amministrazione in termini di apporto di analisi, di contenuti e di efficienza, sia sotto il profilo istruttorio che sotto il profilo consultivo; è stata valutata l'idoneità della loro articolazione complessiva ad escludere sovrapposizioni di responsabilità e/o intralcio ai processi decisionali.

Si fa presente che, in occasione del rinnovo della composizione dei Comitati endo-consiliari, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 7 aprile 2020, sono state apportate modifiche anche ai rispettivi Regolamenti, volte essenzialmente a recepire le modifiche statutarie riguardanti il numero dei componenti dei singoli Comitati e gli Orientamenti EBA in materia di governance interna.

Comitato Nomine

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Nomine, approvando il relativo Regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza.

Lo Statuto della Banca prevede che il Comitato Nomine sia composto da 3 (tre) Consiglieri, tutti non esecutivi e la maggioranza dei quali (tra cui il soggetto eletto alla carica di presidente) in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto.

Tutti i membri devono possedere, a livello individuale e collettivo, conoscenze, capacità e competenze adeguate in merito al processo di selezione e ai requisiti di adeguatezza, anche ai sensi degli Orientamenti formulati dalle competenti Autorità.

Il Comitato Nomine, costituito dal Consiglio di Amministrazione nella seduta del 10 gennaio 2017 e rinnovato con delibera consiliare del 7 aprile 2020, risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2022) dai seguenti tre Consiglieri: Carlo Frascarolo (Presidente), Marina Mantelli e Mauro Paoloni. Tutti i componenti del Comitato sono consiglieri non esecutivi, mentre è non indipendente il Consigliere Mauro Paoloni, che riveste la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione della Banca.

Al Comitato Nomine spettano le funzioni e i compiti a esso assegnati dal Codice di Autodisciplina (ora Codice di Corporate Governance) di Borsa Italiana e dalle applicabili disposizioni di vigilanza (cfr., in particolare, Circolare n. 285/2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione IV).

Il Comitato ha, in particolare, il compito di vagliare o elaborare proposte in ordine alla:

  • presentazione all'Assemblea e composizione di una lista di candidati per la nomina del Consiglio di Amministrazione;
  • nomina o cooptazione di Consiglieri in sostituzione di quelli cessati, ai sensi dell'art. 20.11. dello Statuto;
  • nomina e revoca dell'Amministratore Delegato;
  • nomina e revoca dei componenti dei Comitati Territoriali di Consultazione presso le Divisioni Territoriali.

Il Comitato, altresì, svolge funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione, secondo quanto specificato nelle Disposizioni di Vigilanza, nei seguenti processi:

  • identificazione preventiva e verifica successiva della composizione quali-quantitativa del Consiglio di Amministrazione ritenuta ottimale;
  • autovalutazione degli organi;
  • verifica delle condizioni e dei requisiti previsti ai sensi dell'art. 26 TUB e del Regolamento "Requisiti e criteri di idoneità allo svolgimento dell'incarico di esponente aziendale per il Gruppo Banco BPM";
  • definizione di piani di successione e svolgimento dei compiti attribuiti al Comitato dai piani stessi.

Il Comitato, inoltre, esprime al Consiglio di Amministrazione il proprio parere in ordine:

  • ai nominativi dei candidati ad amministratori, sindaci (effettivi e supplenti), direttori generali, condirettori generali e vice direttori generali delle banche e delle principali società controllate non bancarie del Gruppo;
  • nomina e revoca su proposta dell'Amministratore Delegato, sentito il Presidente del Consiglio di Amministrazione – delle seguenti figure aziendali, se previste ai sensi dell'art. 29. dello Statuto sociale (Direttore Generale e Condirettori Generali);
  • alla nomina dei vertici operativi e direttivi del Banco BPM S.p.A., così come individuati con apposita determinazione consiliare;
  • alla nomina e alla revoca, a norma di Statuto, del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis D.Lgs. n. 58/1998 e alla determinazione dei relativi poteri e mezzi, nonché alla nomina e alla revoca dei responsabili delle funzioni di controllo interno del Banco BPM S.p.A. e, pertanto, del responsabile della funzione di revisione interna (internal audit), del responsabile della funzione di conformità alle norme (Compliance Manager), del responsabile della funzione di controllo dei rischi (Risk Manager), del responsabile della funzione antiriciclaggio e del responsabile della funzione di convalida interna.

Con riferimento alle specifiche funzioni previste dal Codice di Autodisciplina (ora Codice di Corporate Governance), il Comitato formula pareri al Consiglio di Amministrazione anche in ordine alla dimensione e alla composizione dello stesso ed esprime raccomandazioni in merito alle figure professionali la cui presenza all'interno del Consiglio sia ritenuta opportuna nonché sugli altri argomenti indicati dal predetto Codice.

Per lo svolgimento delle proprie attività, il Comitato si avvale del supporto tecnico delle strutture aziendali competenti. Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato ha accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Capogruppo e delle società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, ed ha diritto di ottenere ogni informazione o dato ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti.

Il Comitato può inoltre ricorrere, qualora ritenuto opportuno e nei limiti del budget annuale approvato dal Consiglio di Amministrazione, a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere i propri compiti ed esercitare i propri poteri.

Il Comitato si riunisce su convocazione del Presidente ogniqualvolta sia da questi ritenuto opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che garantisca la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti del Comitato una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione ed è seguito dall'invio della documentazione, ove disponibile, necessaria per assicurare al meglio lo svolgimento dei lavori collegiali.

Qualora un componente del Comitato abbia nell'oggetto sottoposto a esame un interesse per conto proprio o di terzi deve informare il Comitato e astenersi dal partecipare alla discussione e alla votazione.

Possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre società del Gruppo, e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato.

I componenti del Collegio Sindacale hanno comunque diritto di assistere alle riunioni del Comitato.

Nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2020, il Comitato Nomine si è riunito n. 22 volte, con un grado di partecipazione alle sedute pari a circa il 98% e una durata media delle riunioni di circa un'ora e dieci minuti.

Nell'evidenziare che la convocazione avviene "a chiamata", si segnala che dal 1° gennaio 2021 alla data di approvazione della presente Relazione si sono tenute n. 3 riunioni.

Nell'esercizio 2020 il Comitato ha, tra l'altro, assistito il Consiglio di Amministrazione con riferimento alla verifica dei requisiti normativi, statutari e regolamentari in capo ai propri componenti, ai membri del Collegio Sindacale e della Direzione Generale. Inoltre, il Comitato ha supportato il Consiglio di Amministrazione, in particolare:

(i) nel processo di valutazione annuale sulla dimensione e composizione qualitativa e quantitativa ottimale del Consiglio di Amministrazione per le controllate bancarie Banca Akros S.p.A. e Banca Aletti & C. S.p.A.;

(ii) nell'indicazione di esponenti delle banche del Gruppo e delle principali società controllate non bancarie.

Il Comitato Nomine ha, inoltre, svolto l'attività prevista dalla normativa, anche regolamentare, di riferimento - tra cui i Piani di Successione del Gruppo Banco BPM – con riferimento all'individuazione dei candidati da proporre al Consiglio di Amministrazione a ricoprire il ruolo di Responsabile Rischi e di Responsabile Antiriciclaggio.

Nel corso dell'esercizio 2020, ha svolto inoltre, in vista della scadenza del mandato dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del relativo rinnovo, attività di supporto al Consiglio medesimo in riferimento (i) al processo di formazione della "Lista del Consiglio" (ai sensi dell'art. 20.4.2. dello Statuto sociale), esaminando, anche attraverso interviste con il supporto della società di head hunting individuata, i potenziali profili di candidature esterne da inserire nelle predetta Lista, (ii) alla cooptazione, ed alla verifica dei relativi requisiti, di un Consigliere (dott. Massimo Tononi) e (iii) alla verifica dei requisiti previsti ai sensi dell'art. 26 TUB e del Regolamento "Requisiti e criteri di idoneità allo svolgimento dell'incarico di esponente aziendale per il Gruppo Banco BPM" per gli esponenti aziendali.

Alle riunioni del Comitato tenutesi nel corso del 2020 sono stati invitati a partecipare, in merito a singoli punti posti all'ordine del giorno, manager della Banca, nonché esponenti delle società di consulenza esterne che hanno supportato il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM nello svolgimento delle attività di assessment e in quelle attinenti al processo di formazione della "Lista del Consiglio" (ai sensi dell'art. 20.4.2. dello Statuto sociale).

Delle riunioni del Comitato viene redatto apposito verbale a cura del Segretario, nominato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti, purché, in tal caso, fra il personale della struttura di segreteria di cui all'art. 20.12.1 dello Statuto sociale.

Qualora il verbale delle deliberazioni non possa essere predisposto in tempo per la riunione del Consiglio di Amministrazione nel corso della quale deve essere formulata la proposta o reso il parere, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, al Consiglio di Amministrazione, nella prima adunanza utile, sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Comitato Remunerazioni

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Remunerazioni, approvando il relativo Regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento, in conformità alle Disposizioni di Vigilanza.

Lo Statuto della Banca, modificato da ultimo dall'Assemblea straordinaria dei Soci di Banco BPM S.p.A. del 4 aprile 2020, prevede che il Comitato Remunerazioni sia composto da tre Consiglieri, tutti non esecutivi e la maggioranza dei quali (tra cui il soggetto eletto alla carica di presidente) in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto. Almeno un componente del Comitato deve possedere un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia finanziaria o di politiche retributive.

Il Comitato Remunerazioni, costituito con delibera consiliare del 7 aprile 2020, risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2022) dai seguenti tre Consiglieri: Manuela Soffientini (Presidente), Alberto Manenti e Giulio Pedrollo. Tutti i componenti del Comitato sono consiglieri non esecutivi, indipendenti (compreso il Presidente) e possiedono collettivamente adeguate conoscenze, competenze ed esperienza professionale in merito alle politiche e prassi di remunerazione e alle attività di gestione e controllo dei rischi.

Al Comitato Remunerazioni spettano le funzioni e i compiti a esso assegnati dal nuovo Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana, al quale Banco BPM ha aderito con delibera consiliare del 14 – 15 dicembre 2020 nonché dalle applicabili Disposizioni di Vigilanza (cfr., in particolare, Circolare 285/2013, Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 2, Sezione II, così come da ultimo modificata dal 25° aggiornamento del 23 ottobre 2018).

Conformemente a quanto previsto dalle vigenti Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione, dallo Statuto sociale e dallo specifico Regolamento, il Comitato Remunerazioni, nei confronti della Capogruppo, delle banche controllate e delle principali società non bancarie del Gruppo:

  • ha compiti consultivi e di proposta in materia di compensi di amministratori, sindaci, direttori generali, condirettori generali e vice direttori generali;
  • ha compiti consultivi e di proposta in materia di compensi del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ex art. 154-bis D.Lgs. n. 58/1998, dei responsabili delle funzioni di controllo interno - e pertanto del Responsabile della funzione di revisione interna (Internal Audit), del Responsabile della funzione di conformità alle norme (Compliance Manager), del Responsabile della funzione di controllo dei rischi (Risk Manager), del Responsabile della funzione antiriciclaggio, del Responsabile della funzione di convalida interna - e del Responsabile della funzione risorse umane;
  • ha compiti consultivi e di proposta in materia di compensi del restante personale i cui sistemi di remunerazione e incentivazione sono decisi dal Consiglio di Amministrazione, nonché in materia di determinazione dei criteri per la remunerazione del restante "personale più rilevante" individuato

con le modalità previste dalle Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione;

  • vigila direttamente sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle funzioni di controllo interno - come sopra menzionati - in stretto raccordo con il Collegio Sindacale;
  • si esprime, anche avvalendosi delle informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti, sugli esiti del processo di identificazione del personale più rilevante, ivi comprese le eventuali esclusioni previste ai sensi delle Disposizioni di Vigilanza in materia di politiche e prassi di remunerazione e incentivazione;
  • cura la preparazione della documentazione da sottoporre al Consiglio di Amministrazione per le relative decisioni in materia di remunerazione e incentivazione;
  • collabora con gli altri comitati interni del Consiglio di Amministrazione e in particolare con il Comitato Controllo Interno e Rischi e il Comitato Nomine;
  • assicura il coinvolgimento delle funzioni aziendali competenti nel processo di elaborazione e controllo delle politiche e prassi di remunerazione ed incentivazione;
  • si esprime, anche avvalendosi delle informazioni ricevute dalle funzioni aziendali competenti e, segnatamente, dalla funzione risorse umane, sul raggiungimento degli obiettivi di performance cui sono legati i piani di incentivazione e sull'accertamento delle altre condizioni poste per l'erogazione dei compensi;
  • fornisce adeguato riscontro sull'attività svolta al Consiglio di Amministrazione, al Collegio Sindacale ed all'Assemblea.

In conformità poi alle proprie specifiche funzioni previste dal Codice di Corporate Governance, il Comitato svolge, fra l'altro, ai sensi del proprio Regolamento, i seguenti ulteriori compiti:

  • valuta periodicamente l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica di remunerazione degli amministratori, dei sindaci e dei dirigenti con responsabilità strategiche, avvalendosi a tale ultimo riguardo delle informazioni fornite dall'Amministratore Delegato, e formula al Consiglio di Amministrazione proposte in materia;
  • presenta al Consiglio di Amministrazione proposte sulla remunerazione degli amministratori che ricoprono particolari cariche nonché sulla fissazione degli obiettivi di performance correlati alla componente variabile di tale remunerazione; monitora al riguardo l'applicazione delle decisioni adottate dal Consiglio stesso verificando, in particolare, l'effettivo raggiungimento degli obiettivi di performance;
  • qualora intenda avvalersi dei servizi di un consulente al fine di ottenere informazioni sulle pratiche di mercato in materia di politiche retributive, il Comitato verifica preventivamente che esso non si trovi in situazioni che ne compromettano l'indipendenza di giudizio.

È fatta salva ogni ulteriore attribuzione al Comitato prevista dalla normativa anche regolamentare o di vigilanza o deliberata dal Consiglio di Amministrazione.

Il Comitato deve improntare l'esercizio dei propri compiti ai principi di autonomia e di indipendenza; al riguardo, deve essere assicurata la presenza, ovvero il supporto, di esperti in tema di gestione del rischio, capitale e liquidità, affinché gli incentivi sottesi al sistema e alle politiche di remunerazione siano coerenti con le metodologie che la Banca adotta per la gestione dei rischi a fini regolamentari e interni. In proposito, il Comitato si avvale in via ordinaria delle strutture aziendali di controllo dei rischi e, in particolare, del Responsabile Risk e del Responsabile Compliance che, unitamente al Responsabile Risorse Umane, assistono regolarmente alle riunioni, salvo diversa determinazione di volta in volta assunta dal Presidente.

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato ha altresì accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Società e delle società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, e ha diritto di ottenere ogni informazione o dato ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere i propri compiti ed esercitare i propri poteri, prevedendo

annualmente un apposito budget, nei limiti del quale il Comitato può ricorrere a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza.

Il Comitato si riunisce su convocazione del proprio Presidente ogniqualvolta sia da questi ritenuto opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che garantisca la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni liberi prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti del Comitato una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione ed è seguito dall'invio della documentazione, ove disponibile, necessaria per assicurare al meglio lo svolgimento dei lavori del Comitato. Il Presidente coordina i lavori delle riunioni.

Qualora un componente del Comitato abbia, nell'oggetto sottoposto ad esame, un interesse per conto proprio o di terzi, deve informarne il Comitato e astenersi dal partecipare alla discussione e alla votazione.

Oltre alle funzioni aziendali sopra citate, che - salvo diversa determinazione di volta in volta assunta dal Presidente - assistono regolarmente alle riunioni, possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, gli altri amministratori e, informandone l'Amministratore Delegato, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre società del Gruppo e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato. Peraltro, nessun amministratore prende parte alle riunioni del Comitato in cui vengono discusse proposte da formulare al Consiglio di Amministrazione relative alla propria remunerazione.

I componenti del Collegio Sindacale hanno comunque diritto di assistere alle riunioni del Comitato e, in ogni caso, devono sempre essere invitati ad assistere - anche per il tramite del Presidente del Collegio Sindacale o di un Sindaco all'uopo designato - alle sedute nelle quali è oggetto di verifica la corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione dei responsabili delle funzioni di controllo interno.

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020 il Comitato si è riunito, su convocazione del suo Presidente, n. 21 volte. Il grado di partecipazione è stato pari all'88 per cento fino al 24 aprile 2020 e del 100% dal 24 aprile 2020 al 31 dicembre 2020. La durata media delle sedute è stata di circa un'ora e 40 minuti.

Si segnala che dal 1° gennaio 2021 alla data di approvazione della presente Relazione si sono tenute n. 10 riunioni.

Nell'esercizio 2020 il Comitato ha condotto le attività di propria competenza, svolgendo in particolare attività - a seconda dei casi - istruttoria, consultiva e/o di proposta in merito: (i) alla determinazione degli emolumenti spettanti ai consiglieri investiti di particolari cariche o incarichi (tra cui l'Amministratore Delegato) della Capogruppo e all'individuazione del compenso degli esponenti delle banche controllate e delle principali controllate non bancarie del Gruppo; (ii) alla definizione delle politiche di remunerazione per l'anno 2020 a favore del personale del Gruppo Banco BPM e ai criteri per la determinazione del compenso da accordare in caso di conclusione anticipata del rapporto di lavoro o di cessazione anticipata dalla carica; (iii) all'attuazione del piano di compensi basati su azioni approvato dall'Assemblea Ordinaria dei Soci di Banco BPM – anno 2017, relativo al sistema di incentivazione di lungo termine (ILT) 2017-2019, e alla proposta di Piano di Compensi basati su azioni di Banco BPM S.p.A. derivante dal piano short term incentive 2020; (iv) ai compensi dei componenti del Consiglio di Amministrazione e del Collegio Sindacale per il triennio 2020-2022; (v) all'individuazione della definizione della componente ricorrente della voce di conto economico UOC (utile dell'operatività corrente al lordo delle imposte) al 31 dicembre da contemplare nella Policy 2020; (vi) al processo di identificazione del "personale più rilevante" del Gruppo Banco BPM (compresi i relativi esiti e successivi aggiornamenti); (vii) all'attività di attuazione delle politiche di remunerazione

2019, ivi compresa le condizioni di accesso al sistema incentivante e, ove di competenza del Comitato, la formulazione della proposta di bonus; (viii) alla definizione del trattamento economico del nuovo Responsabile Rischi e del nuovo Responsabile Antiriciclaggio; (ix) all'esame della norma di processo relativa alla definizione e gestione del sistema di incentivazione annuale; (x) alla vigilanza sulla corretta applicazione delle regole relative alla remunerazione (in particolare in relazione alla remunerazione dei Responsabili delle funzioni aziendali di controllo) nonché al controllo degli obiettivi nell'ambito del sistema incentivante; (xi) al monitoraggio costante dell'esecuzione delle azioni di rimedio relative ai profili di competenza conseguenti alle ispezioni dell'Autorità di Vigilanza.

Per l'espletamento delle proprie attività, il Comitato ha ottenuto tutte le informazioni ritenute necessarie e il supporto delle funzioni aziendali coinvolte. Per l'esercizio 2020 ha ritenuto di avvalersi dell'attività di consulenti esterni, nominati direttamente dal Comitato o tramite la funzione Risorse Umane.

Alle riunioni del Comitato, come previsto dal Regolamento del Comitato, hanno partecipato, salvo diversa determinazione, il Responsabile Rischi, il Responsabile Compliance, il Responsabile Risorse Umane; ha altresì partecipato in via continuativa il Responsabile Audit, in proprio o tramite delegato; inoltre sono stati invitati dal Comitato e hanno partecipato altri manager della Banca, in quest'ultimo caso sui singoli punti all'ordine del giorno.

Ha regolarmente assistito alle riunioni del Comitato il Sindaco all'uopo designato fatto salvo il diritto ad assistere alle riunioni di tutti i componenti del Collegio Sindacale previsto dal Regolamento.

Delle riunioni del Comitato viene redatto apposito verbale a cura del Segretario designato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti.

Qualora il verbale delle deliberazioni non possa essere predisposto in tempo per la riunione del Consiglio di Amministrazione nel corso della quale deve essere formulata la proposta o reso il parere, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, al Consiglio di Amministrazione, nella prima adunanza utile, sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Per ulteriori informazioni sul Comitato Remunerazioni si rinvia alla "Relazione sulla Remunerazione" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del T.U.F. sul sito internet di Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – sezione Corporate Governance).

Comitato Controllo Interno e Rischi

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto, il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Controllo Interno e Rischi, approvando il relativo Regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento in conformità alle disposizioni di vigilanza.

Lo Statuto della Banca prevede che il Comitato Controllo Interno e Rischi sia composto da cinque Consiglieri, tutti non esecutivi e la maggioranza dei quali (tra cui il soggetto eletto alla carica di presidente) in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto. È previsto altresì che i membri del Comitato debbano possedere conoscenze, competenze ed esperienze tali da poter comprendere appieno e monitorare le strategie e gli orientamenti al rischio del Gruppo; almeno un componente del Comitato deve possedere un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria o di gestione dei rischi.

Il Comitato Controllo Interno e Rischi, costituito con delibera consiliare del 7 aprile 2020, risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2022) dai seguenti cinque Consiglieri: Eugenio Rossetti (Presidente), Mario Anolli, Maurizio Comoli,

Nadine Faruque e Luigia Tauro. Tutti i componenti del Comitato sono consiglieri non esecutivi e, in maggioranza, indipendenti, compreso il Presidente.

Al Comitato Controllo Interno e Rischi spettano le funzioni previste dalle disposizioni di vigilanza di Banca d'Italia (cfr., in particolare, la Parte Prima, Titolo IV, Capitolo 1, Sezione IV della Circolare 285/13), dallo Statuto nonché dal Codice di Corporate Governance, svolgendo in particolare funzioni di supporto al Consiglio di Amministrazione dell'Emittente in materia di rischi e sistema di controlli interni, con competenza a valere per l'intero Gruppo.

Il Comitato ha, fra l'altro, compiti istruttori e consultivi nell'ambito delle competenze riservate al Consiglio di Amministrazione in materia di:

  • sistema dei controlli interni;
  • analisi, valutazione, monitoraggio e gestione dei rischi;
  • assetto informatico contabile.

Nello svolgimento della propria attività il Comitato pone particolare attenzione a tutte quelle attività strumentali e necessarie affinché il Consiglio di Amministrazione possa addivenire a una corretta ed efficace determinazione del Risk Appetite Framework e delle politiche di governo dei rischi.

Conformemente alle specifiche funzioni previste dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia e dal Codice di Corporate Governance di Borsa Italiana, il Comitato svolge, tra l'altro, ai sensi dello specifico Regolamento i seguenti compiti:

  • assiste il Consiglio di Amministrazione, fornendo il proprio parere:
  • i. nella definizione delle linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in modo che i principali rischi afferenti alla Società ed alle sue controllate risultino correttamente identificati nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati;
  • ii. nella determinazione del grado di compatibilità di tali rischi con una sana e prudente gestione della Società, coerente con gli obiettivi strategici individuati;
  • individua e propone al Consiglio di Amministrazione, avvalendosi del contributo del Comitato Nomine, i responsabili delle funzioni aziendali di controllo da nominare ed esprime il proprio parere sulla proposta di revoca degli stessi;
  • formula il proprio parere sulle modifiche all'assetto organizzativo delle funzioni aziendali di controllo di competenza del Consiglio di Amministrazione, sull'adeguatezza delle risorse a queste assegnate, rispetto all'espletamento delle responsabilità, e, ferme le competenze del Comitato Remunerazioni, sulla remunerazione dei relativi responsabili, coerentemente con le politiche aziendali;
  • esprime valutazioni e formula pareri al Consiglio di Amministrazione sul rispetto dei principi, delle previsioni normative e regolamentari, cui devono essere uniformati il sistema dei controlli interni e l'organizzazione aziendale e dei requisiti che devono essere rispettati dalle funzioni aziendali di controllo, portando all'attenzione del Consiglio di Amministrazione gli eventuali punti di debolezza e le conseguenti azioni correttive da promuovere;
  • esamina preventivamente i programmi di attività (compreso il piano di audit) e le relazioni annuali delle funzioni aziendali di controllo indirizzate al Consiglio di Amministrazione fornendo a questi il proprio parere;
  • contribuisce, per mezzo di valutazioni e pareri, alla definizione della politica aziendale di esternalizzazione di funzioni aziendali di controllo;
  • vigila sull'operato delle funzioni aziendali di controllo verificando che queste si conformino correttamente alle indicazioni e alle linee del Consiglio di Amministrazione e coadiuva quest'ultimo nella redazione del Regolamento in materia di coordinamento e collaborazione degli Organi e Funzioni di Controllo;
  • valuta il corretto utilizzo dei principi contabili per la redazione dei bilanci d'esercizio e consolidato, a tal fine coordinandosi con il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili e col

Collegio Sindacale, chiedendo anche, se ritenuto opportuno, pareri o informazioni ai soggetti incaricati della revisione legale dei conti;

  • esprime il proprio parere al Consiglio di Amministrazione in merito alla valutazione dei risultati esposti dai soggetti incaricati della revisione legale dei conti nella eventuale lettera di suggerimenti e nella relazione su questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale;
  • formula il proprio parere al Consiglio di Amministrazione in merito alla descrizione, nella relazione sul governo societario, delle principali caratteristiche del sistema di controllo interno e gestione dei rischi ed alle valutazioni sull'adeguatezza dello stesso;
  • valuta, con cadenza semestrale, l'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche del Gruppo e al profilo di rischio assunto, nonché la sua efficacia fornendo il proprio parere riguardo all'analoga valutazione annuale svolta dal Consiglio di Amministrazione.

Con particolare riferimento ai compiti in materia di gestione e controllo dei rischi, il Comitato:

  • sorveglia l'attuazione delle strategie per la gestione del capitale e della liquidità, nonché per tutti gli altri rischi pertinenti al Gruppo, quali i rischi di mercato, di credito, operativi (inclusi i rischi legali e informatici) e i rischi reputazionali, al fine di valutare la loro idoneità rispetto alla propensione al rischio e alla strategia in materia di rischio approvate;
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella definizione e approvazione degli indirizzi strategici e delle politiche di governo dei rischi. In particolare, nell'ambito del Risk Appetite Framework, il Comitato svolge l'attività valutativa e propositiva, nel processo per la determinazione della propensione al rischio così come disciplinato nella regolamentazione aziendale, necessaria affinché il Consiglio di Amministrazione possa definire e approvare gli obiettivi di rischio ("Risk appetite") e la soglia di tolleranza ("Risk tolerance");
  • sorveglia l'allineamento tra tutti i prodotti e i servizi finanziari sostanziali offerti ai clienti con il modello di business e la strategia in materia di rischio del Gruppo;
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella definizione delle politiche e dei processi di valutazione delle attività aziendali, inclusa la verifica che il prezzo e le condizioni delle operazioni con la clientela siano coerenti con il modello di business e le strategie in materia di rischi;
  • supporta il Consiglio di Amministrazione nella verifica della corretta attuazione delle strategie, delle politiche di governo dei rischi e del Risk Appetite Framework, anche attraverso l'esame dei report periodici relativi all'esposizione ai rischi del Gruppo predisposti dalle funzioni aziendali competenti;
  • vigila, con il supporto delle competenti funzioni di controllo interno, sull'effettivo utilizzo ai fini gestionali dei sistemi interni per la misurazione dei requisiti patrimoniali (use test) e sulla loro rispondenza agli altri requisiti previsti dalla normativa;
  • ferme restando le competenze del Comitato Remunerazioni, accerta che gli incentivi sottesi al sistema di remunerazione e incentivazione siano coerenti con il Risk Appetite Framework.

Al Comitato è rimessa, in prima istanza, anche la supervisione delle questioni in materia di sostenibilità connesse all'esercizio dell'attività dell'impresa e alle sue dinamiche di interazione con tutti gli stakeholder.

Il Comitato riferisce al Consiglio di Amministrazione quando necessario, per il tramite del proprio Presidente, sugli esiti dell'attività svolta nonché, almeno semestralmente, in occasione dell'approvazione della relazione finanziaria annuale e semestrale, con apposita relazione sull'attività svolta e sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Il Comitato deve improntare l'esercizio dei propri compiti ai principi di autonomia e di indipendenza. A tale fine esso è dotato di autonomi poteri di iniziativa e, per l'efficace svolgimento del proprio compito, può condurre attività di verifica ed ispezione presso tutte le aree di attività del Gruppo.

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato si avvale in via ordinaria delle funzioni aziendali di controllo e, in particolare, della Funzione di Revisione Interna, della Funzione di Controllo dei Rischi,

della Funzione di Conformità alle Norme, della Funzione di Convalida e della Funzione Antiriciclaggio, nonché del Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari.

Il Comitato può proporre al Presidente del Consiglio di Amministrazione di richiedere alla Funzione di Revisione Interna (Internal Audit) l'effettuazione di specifiche verifiche.

Per lo svolgimento delle proprie attività, il Comitato ha altresì accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Società e delle società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, e ha diritto di ottenere ogni informazione o dato o copia di documentazione ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere i propri compiti ed esercitare i propri poteri, prevedendo annualmente un apposito budget, nel limite del quale il Comitato può ricorrere a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza.

Il Comitato si riunisce su convocazione del Presidente ogniqualvolta questi lo ritenga opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che consenta la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione ed è seguito dall'invio della documentazione, ove disponibile, necessaria per assicurare al meglio lo svolgimento dei lavori del Comitato. L'avviso, oltre che ai componenti del Comitato, è spedito per conoscenza al Presidente del Collegio Sindacale.

Qualora un componente del Comitato abbia nell'oggetto sottoposto a esame un interesse per conto proprio o di terzi, deve informare il Comitato e astenersi dal partecipare alla discussone e alla votazione.

Possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i Condirettori Generali, l'Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre Società del Gruppo, i sindaci delle società del Gruppo, i componenti dell'Organismo di Vigilanza di cui al D.Lgs. 231/2001, i soggetti incaricati della revisione legale dei conti e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato.

Alle riunioni del Comitato partecipa il Presidente del Collegio Sindacale o altro Sindaco da lui designato. I Sindaci hanno diritto di partecipare alle riunioni del Comitato.

Il Presidente coordina i lavori delle riunioni.

Nel periodo 1° gennaio – 31 dicembre 2020, il Comitato Controllo Interno e Rischi si è riunito n. 25 volte, con un grado di partecipazione alle sedute del 99% e una durata media delle riunioni di circa cinque ore.

Per l'esercizio in corso sono state programmate n. 19 riunioni, di cui 5 già tenutesi alla data dell'approvazione della presente Relazione.

Il Comitato Controllo interno e Rischi, per il tramite del proprio Presidente, ha sempre riferito dettagliatamente a ogni riunione del Consiglio di Amministrazione in ordine all'attività svolta e alle principali evidenze riscontrate in termini riepilogativi.

Nell'esercizio 2020, il Comitato ha, tra l'altro, assistito il Consiglio di Amministrazione con riferimento:

  • alla definizione delle linee guida e della proposta di Risk Appetite Framework ("RAF") per il 2020;
  • all'estensione e all'aggiornamento dei modelli interni di misurazione dei rischi;

  • al processo interno di determinazione dell'adeguatezza patrimoniale (Internal Capital Adequacy Assessment Process "ICAAP") e della liquidità (Internal Liquidity Adequacy Assessment Process "ILAAP");

  • all'esame delle relazioni sull'attività svolta dalle Funzioni Aziendali di Controllo nel corso del 2019, nonché dei rispettivi programmi di attività per il 2020;
  • alla nomina dei responsabili (i) Antiriciclaggio e (ii) Rischi, nonché sulla loro remunerazione;
  • all'adozione ed all'aggiornamento dei Regolamenti e delle normative rilevanti nell'ambito dell'impianto normativo interno riferito al modello organizzativo e di funzionamento di Banco BPM;
  • alle tematiche riguardanti i rapporti con le Autorità di Vigilanza svolgendo un'attenta attività di controllo e monitoraggio sul recepimento delle richieste da quest'ultime formulate;
  • ai report periodici di monitoraggio e presidio dei rischi predisposti dalle funzioni aziendali competenti;
  • all'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile del Banco BPM e delle società controllate aventi rilevanza strategica con particolare riferimento al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Delle riunioni del Comitato è redatto apposito verbale a cura del Segretario designato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti. Il verbale, approvato dal Comitato e sottoscritto dal Presidente e dal Segretario, è trasmesso ai componenti del Comitato, al Presidente del Consiglio di Amministrazione e al Presidente del Collegio Sindacale e, ove il Comitato lo ritenga opportuno, per quanto di competenza, all'Amministratore delegato e al Presidente dell'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. 231/2001.

Qualora il verbale delle deliberazioni del Comitato non possa essere predisposto in tempo per la riunione del Consiglio di Amministrazione nel corso della quale deve essere formulata la proposta o reso il parere, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, al Consiglio di Amministrazione, nella prima adunanza utile, sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Comitato Parti Correlate

Ai sensi dell'art. 24.4.1. dello Statuto del Banco BPM S.p.A., il Consiglio di Amministrazione costituisce al proprio interno un Comitato Parti Correlate, approvando il regolamento che ne determina le competenze e il funzionamento in conformità alla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente.

Il Comitato Parti Correlate, la cui composizione a livello statutario è di tre Consiglieri tutti in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dallo Statuto sociale, ha il compito di assicurare una gestione lineare ed univoca della disciplina Consob in tema di Parti Correlate e delle Disposizioni di Banca d'Italia in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati.

Il Comitato Parti Correlate - costituito con delibera consiliare del 7 aprile 2020 - risulta composto alla data della presente relazione (e fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2022) dai seguenti tre Consiglieri: Costanza Torricelli (Presidente), Giulio Pedrollo e Giovanna Zanotti, tutti in possesso del requisito statutario di indipendenza.

Il Comitato adempie ai doveri ed esercita i poteri attribuiti agli amministratori indipendenti:

  • a) dall'articolo 2391-bis del Codice civile e dalle relative disposizioni esecutive sia regolamentari (Delibera Consob n. 17221 del 12 marzo 2010 modificata con delibere n. 17389 del 23 giugno 2010, n. 19925 del 22 marzo 2017 e n. 19974 del 27 aprile 2017, Comunicazione Consob DEM/10078683 del 24 settembre 2010 e successive modifiche od integrazioni) sia aziendali (Regolamento Procedure per la Disciplina delle Operazioni con Parti Correlate adottata da Banco BPM S.p.A.);
  • b) dall'articolo 53, commi 4 e 4-quater del TUB e dalle relative disposizioni esecutive sia regolamentari (Circolare di Banca d'Italia n. 285/2013e successive modifiche e integrazioni) sia

aziendali (Regolamento sulle Procedure in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati adottato dalla Capogruppo e dalle altre Banche del Gruppo).

Nell'espletamento dei propri compiti, il Comitato ha altresì accesso a tutte le aree di attività e funzioni aziendali della Società e delle altre società del Gruppo, sia presso gli uffici centrali, sia presso le strutture periferiche, e ha diritto di ottenere ogni informazione o dato ritenuti necessari per lo svolgimento dei propri compiti. In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione garantisce che il Comitato disponga di adeguate risorse per adempiere ai propri compiti ed esercitare i propri poteri, prevedendo annualmente un apposito budget, nel limite del quale il Comitato può ricorrere a consulenze specialistiche esterne da parte di soggetti di riconosciuta esperienza.

Il Comitato si riunisce su convocazione del Presidente o di chi ne fa le veci ogniqualvolta questi lo ritenga opportuno con avviso, contenente l'indicazione degli argomenti da trattare all'ordine del giorno, da inviarsi con qualsiasi mezzo idoneo che garantisca la prova della ricezione, spedito almeno tre giorni prima di quello fissato per la riunione, in tempo utile per consentire ai componenti del Comitato una sufficiente informazione sugli argomenti in discussione.

Qualora un componente del Comitato sia, rispetto alla singola operazione, controparte oppure Parte Correlata ai sensi dell'articolo 2391-bis del Codice civile (sempre che l'operazione rientri fra quelle contemplate dall'articolo 2391-bis), oppure Soggetto Collegato ai sensi della Circolare di Banca d'Italia n.285/2013 (sempre che l'operazione rientri fra quelle contemplate dalle Disposizioni) oppure abbia interessi nell'operazione ai sensi dell'articolo 2391 del Codice civile oppure abbia, fuori dei casi precedenti, rapporti con la controparte tali da lederne l'indipendenza rispetto alla medesima (l'"Amministratore Interessato"), il suddetto Amministratore è sostituito dall'Amministratore indipendente esterno al Comitato più anziano di età e che non incorra nei citati impedimenti. La relativa dichiarazione deve essere resa dall'Amministratore Interessato appena in possesso di sufficienti informazioni per procedere ad un attendibile esame in merito ad una operazione. Nel caso in cui gli Amministratori Interessati siano più di uno, i compiti del Comitato sono svolti dai restanti componenti (compreso il sostituto) o singolarmente dall'unico amministratore non interessato (eventualmente anche dal solo sostituto).

L'Amministratore interessato non partecipa né assiste alle sedute dedicate alle comunicazioni, discussioni o deliberazioni del Comitato riguardanti l'operazione che determina l'impedimento.

Possono essere invitati ad assistere alle riunioni, in relazione all'argomento trattato, il Presidente del Consiglio di Amministrazione, l'Amministratore Delegato, i responsabili delle funzioni aziendali del Banco BPM S.p.A. e delle altre società del Gruppo, e gli altri soggetti la cui presenza sia ritenuta utile dal Comitato.

I componenti del Collegio Sindacale hanno comunque diritto di assistere alle riunioni del Comitato.

Delle riunioni del Comitato è redatto apposito verbale a cura del Segretario designato dal Comitato anche al di fuori dei propri componenti. I verbali devono riportare le motivazioni alla base del voto espresso da ciascun componente.

Qualora il verbale delle deliberazioni non possa essere trasmesso tempestivamente al Consiglio di Amministrazione o al diverso organo competente a deliberare l'operazione o la proposta cui il parere si riferisce, il Presidente del Comitato rende un'informativa, anche in forma orale, all'organo competente sulle determinazioni assunte dal Comitato stesso.

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 31 dicembre 2020, il Comitato Parti Correlate si è riunito n. 4 volte per esprimere le valutazioni richieste dalle normative in tema di Parti Correlate (normativa Consob) e/o Soggetti Collegati (normativa Banca d'Italia) nonché per prendere atto delle informative in materia di (i) monitoraggio dei limiti sulle esposizioni a rischio nei confronti di Soggetti

Collegati (ii) rendicontazione periodica (trimestrale) delle operazioni concluse nel periodo di riferimento.

In particolare, nel corso delle predette sedute il Comitato Parti Correlate ha costantemente monitorato il livello di esposizione nei confronti di Soggetti Collegati e conseguentemente il rispetto dei relativi limiti di rischio dando evidenza dei controlli effettuati in apposite riunioni tenutesi con cadenza periodica (trimestrale).

Dal 1° gennaio 2021 alla data di approvazione della presente Relazione si è tenuta n. 1 riunione.

Comitato Erogazioni Liberali

Con delibera del 10 febbraio 2017 il Consiglio di Amministrazione, avvalendosi della facoltà di cui all'art. 24.4.1. ultimo comma dello Statuto sociale, aveva istituito al proprio interno il "Comitato Erogazioni Liberali" cui erano attribuiti poteri consultivi, istruttori e propositivi per iniziative di sostegno al tessuto civile e sociale del territorio veronese e di quelli della Divisione (oggi Direzione Territoriale) di riferimento, ivi compresi il territorio modenese e reggiano, nonché del territorio milanese e di quelli in cui operava l'ex BPM Scarl prima della fusione, il tutto nei limiti stabiliti dall'art. 5 dello Statuto sociale.

Con delibera del 27 febbraio 2019 il Consiglio di Amministrazione ha deliberato la costituzione di tre Fondazioni territoriali ("Fondazione BPV", "Fondazione BPM" e "Fondazione BSGSP") per lo svolgimento e la promozione di iniziative di assistenza, beneficenza e pubblico interesse a supporto dei territori presidiati dalle Direzioni Territoriali Verona e Nord Est (BPV), Milano e Lombardia Nord (BPM) ed Emilia Adriatica (BSGSP). Nelle more dell'avvio dell'operatività delle citate Fondazioni con delibera del Consiglio di Amministrazione dell'11 aprile 2019, era stata rinnovata la composizione del Comitato Erogazioni Liberali, confermando quali membri fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2019: avv. Carlo Fratta Pasini, con il ruolo di Presidente del Comitato; prof. Mario Anolli, con il ruolo di Vice-Presidente; rag. Carlo Frascarolo; dott.ssa Cristina Galeotti; dott. Piero Lonardi; prof. Mauro Paoloni; ing. Giulio Pedrollo; prof.ssa Costanza Torricelli.

In considerazione dell'intervenuto avvio dell'operatività delle citate Fondazioni il Consiglio di Amministrazione, nella seduta 7 aprile 2020, ha deliberato di non procedere al rinnovo del Comitato Erogazioni Liberali.

Nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2020 e il 31 marzo 2020 il Comitato Erogazioni Liberali si è riunito per n. 2 sedute con un grado di partecipazione pari al 87,50%; la durata media delle sedute è stata di circa 30 min. In un momento caratterizzato da grandissima incertezza a causa della pandemia da Covid-19, i contributi liberali sono stati prioritariamente orientati alle emergenze sociosanitarie riscontrate in un tutto il Paese.

Tenuto conto dell'importanza del sostegno ad iniziative in favore della collettività, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 14 luglio 2020, è stato costituito un comitato direzionale, denominato Comitato Liberalità, cui sono stati attribuiti poteri deliberativi in materia di erogazioni liberali per le Direzioni Territoriali non presidiate da Fondazione (Direzione Territoriale Tirrenica (CRLUPILI) e Direzione Territoriale Centro-Sud (Banco BPM)).

6.6 REMUNERAZIONE

Le informazioni concernenti, tra l'altro, la remunerazione dei Consiglieri di Amministrazione esecutivi e non esecutivi e dei dirigenti con responsabilità strategiche, nonché la politica generale per la remunerazione ed eventuali piani di remunerazione basati su azioni sono disponibili all'interno della "Relazione sulla Remunerazione" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del T.U.F.

6.7 CONSIGLIERI INDIPENDENTI E NON ESECUTIVI

Consiglieri indipendenti

In tema di requisito di indipendenza, occorre premettere che, in base al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (cfr. par. 3.P.1.) "Un numero adeguato di amministratori non esecutivi sono indipendenti, nel senso che non intrattengono, né hanno di recente intrattenuto, neppure indirettamente, con l'emittente o con soggetti legati all'emittente, relazioni tali da condizionarne attualmente l'autonomia di giudizio". Il criterio applicativo 3.C.3. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana S.p.A. prevede inoltre che i Consigli di Amministrazione degli emittenti appartenenti all'indice FTSE-Mib siano composti per almeno un terzo da amministratori indipendenti.

Il par. 3.C.1. prevede che un amministratore non si possa qualificare, "di norma, indipendente nelle seguenti ipotesi, da considerarsi come non tassative:

  • a) se, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, controlla l'emittente o è in grado di esercitare su di esso un'influenza notevole, o partecipa a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un'influenza notevole sull'emittente;
  • b) se è, o è stato nei precedenti tre esercizi, un esponente di rilievo dell'emittente, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con l'emittente, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l'emittente o è in grado di esercitare sullo stesso un'influenza notevole;
  • c) se, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società controllate o delle quali sia esponente di rilievo, ovvero in qualità di partner di uno studio professionale o di una società di consulenza), ha, o ha avuto nell'esercizio precedente, una significativa relazione commerciale, finanziaria o professionale:
  • con l'emittente, una sua controllata, o con alcuno dei relativi esponenti di rilievo;
  • con un soggetto che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l'emittente, ovvero – trattandosi di società o ente – con i relativi esponenti di rilievo;- ovvero è, o è stato nei precedenti tre esercizi, lavoratore dipendente di uno dei predetti soggetti;
  • d) se riceve, o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, dall'emittente o da una società controllata o controllante una significativa remunerazione aggiuntiva (rispetto all'emolumento "fisso" di amministratore non esecutivo dell'emittente, e al compenso per la partecipazione ai comitati raccomandati dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana) anche sotto forma di partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria;
  • e) se è stato amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni;
  • f) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra società nella quale un amministratore esecutivo dell'emittente abbia un incarico di amministratore;
  • g) se è socio o amministratore di una società o di un'entità appartenente alla rete della società incaricata della revisione legale dell'emittente;
  • h) se è uno stretto familiare di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai precedenti punti.".

Ai fini di quanto sopra, sono da considerarsi "esponenti di rilievo" di una società o di un ente: il presidente dell'ente, il presidente del consiglio di amministrazione, gli amministratori esecutivi e i dirigenti con responsabilità strategiche della società o dell'ente considerato (par. 3.C.2. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana).

Ai sensi dell'art. 147-ter, comma 4, del T.U.F., almeno due dei componenti del Consiglio di Amministrazione – qualora questo sia composto da più di sette membri – devono possedere i requisiti di indipendenza stabiliti per i Sindaci dall'art. 148, comma 3, della medesima disposizione di legge.

Tutto ciò premesso, occorre precisare che le Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia prevedono che "fino all'emanazione della normativa di attuazione dell'art. 26 T.U.B., le banche definiscono nei propri statuti un'unica definizione di consiglieri indipendenti, coerente con il ruolo ad essi assegnato, e ne assicurano l'effettiva applicazione. In particolare, nella delibera consiliare con la quale viene valutata l'indipendenza deve, tra l'altro, risultare l'esame di tutti i rapporti creditizi intrattenuti con la banca e riconducibili al consigliere ritenuto indipendente".

Al fine di dare attuazione alle citate Disposizioni di Vigilanza, lo Statuto della Società prevede in particolare:

  • i) una definizione unica di indipendenza (cfr. art. 20.1.6. dello Statuto) che, da un lato, tiene in considerazione le previsioni del richiamato art. 148 comma 3 T.U.F. e le raccomandazioni contenute nel Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana - Criteri applicativi - par. 3.C.1., e, dall'altro, soddisfa l'esigenza di consentire una agevole sindacabilità delle situazioni rilevanti (afferenti al grado di parentela, ai rapporti patrimoniali o professionali, ecc.);
  • ii) in ordine al numero minimo di componenti che devono possedere il suddetto requisito statutario di indipendenza, la fissazione di una quota di consiglieri indipendenti pari ad almeno 7 (sette) membri del Consiglio di Amministrazione (cfr. art. 20.1.5. dello Statuto sociale), pari quindi a più di un terzo dei componenti il Consiglio stesso, così stabilendo di assumere la disciplina più rigorosa tra quelle applicabili, tenuto conto che: (a) le Disposizioni di Vigilanza per le Banche prevedono che almeno un quarto dei componenti debbano possedere il requisito di indipendenza e (b) il criterio applicativo 3.C.3. del Codice di Autodisciplina., cui Banco BPM ha aderito, prevede che i Consigli di Amministrazione degli emittenti appartenenti all'indice FTSE-Mib siano composti per almeno un terzo da amministratori indipendenti;
  • iii) la definizione di "amministratori esecutivi", in coerenza con le indicazioni contenute nelle Disposizioni di Vigilanza, atteso che il requisito di indipendenza postula, tra l'altro, la ricorrenza del carattere di non esecutività dell'amministratore (pertanto ricostruibile a contrariis).

Si riporta di seguito, per pronta evidenza, la disposizione statutaria in materia di requisiti di indipendenza:

"20.1. – Composizione, numero e requisiti

20.1.6. Ai fini del presente Statuto, sono considerati Amministratori Indipendenti gli amministratori che non intrattengono né hanno di recente intrattenuto – direttamente o indirettamente – con la Società o con soggetti ad essa collegati relazioni di natura professionale, patrimoniale, personale o di altro genere tali da condizionarne l'oggettività e l'equilibrio di giudizio, fatta avvertenza che un amministratore non si considera comunque Amministratore Indipendente se si trova anche in una sola delle seguenti ipotesi:

  • a) se, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, controlla la Società o è in grado di esercitare su di essa un'influenza notevole, o partecipa a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un'influenza notevole sulla Società;
  • b) se è, o è stato nei tre esercizi precedenti, esponente di rilievo intendendosi per tale: il Presidente del Consiglio di Amministrazione, gli "amministratori esecutivi" ed i "dirigenti con responsabilità strategiche" – della Società, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società

sottoposta a comune controllo con la Società, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società o è in grado di esercitare sulla stessa un'influenza notevole;

  • c) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra società nella quale un amministratore esecutivo della Società abbia un incarico di amministratore anche non esecutivo;
  • d) se è socio, amministratore o dipendente di una società o di un'entità appartenente alla rete della società incaricata della revisione legale della Società;
  • e) se riceve o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, dalla Società o da una società controllata o controllante, una significativa remunerazione aggiuntiva (rispetto all'emolumento "fisso" di amministratore non esecutivo della Società, al compenso per la partecipazione ai comitati interni al Consiglio di Amministrazione, all'eventuale medaglia di presenza alle sedute), ivi inclusa la eventuale partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria;
  • f) se ha, o ha avuto nel precedente esercizio, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società controllate o delle quali sia esponente di rilievo, ovvero in qualità di partner di uno studio professionale o di una società di consulenza), una significativa relazione di natura professionale, patrimoniale, commerciale o finanziaria:
  • con la Società, una sua controllata, con alcuno dei rispettivi esponenti di rilievo;
  • con un soggetto che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società, ovvero – trattandosi di società o ente – con i relativi esponenti di rilievo;
  • con società sottoposte a comune controllo con la Società; ovvero è, o è stato nei precedenti tre esercizi, lavoratore dipendente, autonomo o titolare di un rapporto di collaborazione continuativa con uno dei predetti soggetti; ai soli fini della presente lettera f), rilevano anche le relazioni che siano intrattenute dall'amministratore con gli stretti familiari, come di seguito definiti, degli esponenti di rilievo della Società, di una sua controllata o di una società sottoposta a comune controllo con la Società, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società;
  • g) se è stretto familiare (intendendosi per tale, il coniuge, purché non legalmente separato, parente o affine entro il quarto grado, il convivente more uxorio o i figli del convivente more uxorio e i familiari conviventi) di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai precedenti punti;
  • h) se è stretto familiare degli amministratori della Società ovvero degli amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
  • i) se incorra in alcuna altra fattispecie di difetto del requisito di indipendenza prevista dalla normativa pro tempore vigente.

Ai fini del presente articolo 20.1.6, sono considerati "amministratori esecutivi":

  • (i) l'amministratore delegato, gli amministratori ai quali il consiglio di amministrazione abbia conferito deleghe ai sensi dell'articolo 2381, comma secondo, del cod. civ. (e dell'articolo 24.2.2, lettera f), dello Statuto) e gli amministratori che dovessero, di fatto, svolgere funzioni attinenti alla gestione corrente dell'impresa di cui sono amministratori;
  • (ii) gli amministratori che sono componenti di un comitato esecutivo;
  • (iii) i componenti di un consiglio di amministrazione che rivestono incarichi direttivi nella società amministrata, sovrintendendo a determinate aree della gestione aziendale.

Inoltre, sempre ai fini del presente articolo 20.1.6, sono considerati "dirigenti con responsabilità strategiche" i soggetti che hanno il potere e la responsabilità, direttamente o indirettamente, della pianificazione, della direzione e del controllo delle attività di una società.

Il Consiglio di Amministrazione determina in via generale i criteri quantitativi e/o qualitativi idonei a determinare la significatività dei rapporti indicati nelle lett. e) ed f) del primo comma del presente articolo 20.1.6.

Si fa presente, al riguardo, che il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM, al fine di dare attuazione alle nuove previsioni del Codice di Corporate Governance, ha approvato proposte di modifica dello Statuto sociale – da sottoporre per l'approvazione alla prossima Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021 – volte, tra le altre, ad aggiornare le fattispecie inficianti il requisito di indipendenza

menzionate nell'art. 20.1.6. dello Statuto sociale. Le proposte di modifica statutarie sono subordinate all'ottenimento della prescritta autorizzazione dell'Autorità di Vigilanza.

20.1.7. I requisiti di cui al presente articolo 20.1. possono cumularsi nella stessa persona, fermo restando che non può essere considerato Amministratore Indipendente, ai sensi del precedente articolo 20.1.6., un amministratore esecutivo della Società, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con la Società, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla la Società o è in grado di esercitare sulla stessa un'influenza notevole".

Si fa altresì presente che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 1° gennaio 2017, ha approvato i criteri per determinare la significatività delle fattispecie indicate nell'art. 20.1.6., comma 1, lett. e) e f) dello Statuto sociale. In particolare, sono state individuate soglie di significatività in merito alle seguenti fattispecie:

  • remunerazione aggiuntiva (ivi inclusa la eventuale partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria) percepita dall'amministratore rispetto alla somma delle seguenti voci: i) emolumento fisso di amministratore non esecutivo del Banco BPM; ii) compenso per la partecipazione ai comitati interni al Consiglio di Amministrazione del Banco BPM; iii) eventuale medaglia di presenza alle sedute. Restano in ogni caso salve le determinazioni assunte con deliberazione assembleare in merito alle politiche di remunerazione e incentivazione nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione;
  • rapporti di natura professionale e patrimoniale ivi incluse relazioni di natura commerciale (tenendo in considerazione la situazione economico-finanziaria dell'interessato) e finanziarie (avuto riguardo al valore del fido accordato/utilizzato, al suo peso rispetto al dato di sistema nonché alla situazione finanziaria del prenditore).

Sono state inoltre individuate le relazioni "indirette" rilevanti ai fini del requisito di indipendenza.

Ai sensi dell'art. 20.3.5. dello Statuto sociale, il venir meno del requisito di indipendenza previsto dall'art. 20.1.6. in capo ad un amministratore non ne determina la decadenza se i requisiti permangono in capo al numero minimo di amministratori che secondo lo Statuto medesimo, nel rispetto della normativa pro tempore vigente, devono possedere tale requisito.

Il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 gennaio 2017, ha approvato altresì di discostarsi dal criterio applicativo 3.C.1. lett. e) del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana S.p.A. – che prevede la perdita del requisito di indipendenza nell'ipotesi in cui un soggetto sia stato "amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni". La motivazione risiede nel fatto che il requisito di indipendenza, inteso come atteggiamento di indipendenza e autonomia di giudizio che contraddistingue l'operato dei Consiglieri, non necessariamente si modifica trascorsi nove anni dalla data di nomina.

Il Consiglio di Amministrazione del 7 aprile 2020 – tenuto conto delle citate deliberazioni – ha verificato l'indipendenza ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto e quindi anche ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana e dell'art. 148, comma 3, T.U.F., nei confronti di tutti i propri componenti accertandone la sussistenza come di seguito indicato: Massimo Tononi (Presidente) (**)3; Mauro Paoloni (Vice-Presidente) (**); Giuseppe Castagna (Amministratore Delegato); Mario Anolli (*)4; Maurizio Comoli (**); Nadine Faruque (*); Carlo Frascarolo (*); Alberto Manenti (*); Marina Mantelli (*); Giulio Pedrollo (*); Eugenio Rossetti (*); Manuela Soffientini (*); Luigia Tauro (*); Costanza Torricelli (*); Giovanna Zanotti (*).

3 (**) Consigliere indipendente ai sensi dell'art. 148, comma 3, T.U.F.

4 (*) Consigliere indipendente ai sensi dell'art. 20.1.6 dello Statuto sociale e quindi anche ai sensi dell'art. 148, comma 3, T.U.F. e del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

Si riportano di seguito i nominativi dei Consiglieri di Amministrazione che sono risultati non indipendenti ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto:

  • Massimo Tononi, in virtù: della carica di Presidente del Consiglio di Amministrazione (art. 20.1.6., comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina);
  • Mauro Paoloni, in virtù: i) dell'appartenenza, quale membro, al Comitato Esecutivo del Banco BPM fino al 4 aprile 2020 (art. 20.1.6, comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.); ii) della ricezione, a valere sul precedente mandato di Consigliere e Vice-Presidente Vicario del Banco BPM, di una significativa remunerazione aggiuntiva da parte del Banco BPM, tenuti presenti i criteri individuati con la deliberazione consiliare in precedenza richiamata (art. 20.1.6., comma 1, lett. e) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina; tale remunerazione non viene, invece, considerata "significativa" ai sensi dell'art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F. tenuto conto della situazione economico-finanziaria dell'esponente interessato);
  • Giuseppe Castagna, in virtù: i) della carica di Amministratore Delegato e, quindi, in ragione della qualifica di "amministratore esecutivo" (art. 20.1.6., comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. b) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.) nonché di lavoratore dipendente (art. 20.1.6., comma 1, lett. f) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. c) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.) del Banco BPM; ii) della ricezione di una significativa remunerazione aggiuntiva, per l'esercizio 2020, anche tenuti presenti i criteri all'uopo individuati con la deliberazione consiliare in precedenza richiamata (art. 20.1.6., comma 1, lett. e) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1, lett. d) del Codice di Autodisciplina; art. 148, comma 3, lett. c) del T.U.F.);
  • Maurizio Comoli, in virtù dell'appartenenza, quale membro, al Comitato Esecutivo del Banco BPM fino al 4 aprile 2020 (art. 20.1.6., comma 1, lett. b) dello Statuto; Criterio applicativo 3.C.1., lett. b) del Codice di Autodisciplina).

In ogni caso, il Consiglio di Amministrazione ha ritenuto che i citati Consiglieri possano esercitare il proprio mandato con indipendenza di giudizio.

A seguito della verifica sopra richiamata, è stato diffuso un comunicato stampa.

Si precisa che il numero dei Consiglieri di Amministrazione dichiarati indipendenti ai sensi dell'art. 20.1.6. dello Statuto sociale, del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana nonché dell'art. 148, comma 3, del T.U.F. rispetta ampiamente i criteri dettati da ciascuna fonte statuaria, regolamentare e legislativa sopra richiamate.

Il Consiglio di Amministrazione provvede, in occasione della nomina e, successivamente, al ricorrere di circostanze rilevanti ai fini dell'indipendenza e comunque una volta all'anno, alla valutazione in capo ai propri componenti dei requisiti di indipendenza sulla base:

  • delle informazioni fornite dagli interessati tramite apposite autodichiarazioni con le quali gli interessati qualificatisi come indipendenti (in ordine ad ogni fattispecie prevista dall'art. 20.1.6. dello Statuto e quindi anche ai sensi del Codice di Autodisciplina e dell'art. 148, comma 3, T.U.F. ed ai criteri individuati con specifica determinazione consiliare) si sono impegnati a mantenere l'indipendenza durante tutta la durata del mandato nonché a comunicare ogni eventuale successiva circostanza rilevante ai fini dell'indipendenza;
  • delle altre informazioni di cui sia comunque in possesso il Banco BPM;
  • della documentazione fornita dalle competenti strutture tecniche interne aventi ad oggetto l'esame, tra l'altro, di tutti i rapporti creditizi intrattenuti direttamente o indirettamente dal Consigliere interessato con il Banco BPM o sue controllate – e messa a disposizione dei Consiglieri, avendo presente – come espressamente previsto dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana – che:
  • le fattispecie sintomatiche di assenza di indipendenza elencate nello Statuto non sono da considerarsi tassative in quanto l'elemento sostanziale viene assunto come prevalente rispetto

al mero elemento formale (ovvero al verificarsi di una o più delle ipotesi indicative di presenza/assenza di indipendenza);

  • l'autonomia di giudizio – manifestata nell'esercizio delle funzioni – viene considerata come fattore valutativo di rilievo per l'accertamento del requisito di indipendenza.

L'esito delle verifiche viene reso noto, in occasione della nomina, mediante un comunicato diffuso al mercato e, successivamente, al ricorrere di circostanze rilevanti ai fini dell'indipendenza e comunque una volta all'anno, nell'ambito della relazione sul governo societario.

Sempre con riferimento al requisito dell'"indipendenza", appare opportuno precisare che, come auspicato dal Comitato per la Corporate Governance delle società quotate che sottolinea l'importanza della sua valutazione in modo sostanziale e non solo formale, esso si caratterizza anche dall'autonomia di giudizio richiesto a tutti i Consiglieri, esecutivi e non esecutivi, nonché dalla consapevolezza della propria indipendenza nell'esercizio del ruolo svolto.

Ciò si concretizza, nel Banco BPM, attraverso modalità di comportamento volte alla piena libertà di pensiero e di espressione dei Consiglieri indipendenti desumibile, in particolare, dalle ampie discussioni, con il coinvolgimento di tutti i Consiglieri, in sede di approvazione consiliare di proposte e progetti.

I consiglieri indipendenti svolgono un'efficace funzione di bilanciamento nei confronti di quelli esecutivi e forniscono un significativo contributo allo sviluppo della dialettica interna ai rispettivi organi collegiali di appartenenza e all'approfondimento dei problemi e delle determinazioni che detti organi sono chiamati ad assumere.

* * *

In conformità al criterio applicativo 3.C.6. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (modificato ora nella raccomandazione 5 del nuovo Codice di Corporate Governance), i n. 11 amministratori indipendenti del Banco BPM si sono riuniti, in assenza degli altri amministratori, una volta nel corso dell'esercizio 2020 e precisamente in data 20 ottobre. Nel predetto incontro, l'attenzione si è concentrata in particolare, oltre che sull'individuazione di alcuni ulteriori interventi migliorativi inerenti al funzionamento dell'attività del Consiglio di Amministrazione, sulle tematiche inerenti alla strategic view della Banca e al rispetto del dovere di riservatezza.

Come raccomandato nel Commento all'art. 5 del Codice di Autodisciplina, si fa presente che gli amministratori indipendenti del Banco BPM hanno sottoscritto nel corso dell'esercizio un'apposita dichiarazione in cui si sono qualificati come indipendenti ai sensi dello Statuto sociale (e quindi anche ai sensi del Codice di Autodisciplina e dell'art. 148, comma 3, T.U.F.), impegnandosi a mantenere l'indipendenza durante tutta la durata del mandato nonché a comunicare ogni eventuale successiva circostanza rilevante ai fini dell'indipendenza.

Si segnala altresì che non si è ritenuto di procedere alla designazione di un amministratore indipendente quale lead independent director, in mancanza dei presupposti previsti, sul punto, dal Codice di Borsa Italiana.

Consiglieri Non Esecutivi

Alla data della presente relazione i Consiglieri di Amministrazione che sono considerati non esecutivi ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana sono 14 e precisamente i seguenti: Massimo Tononi (Presidente); Mauro Paoloni (Vice-Presidente); Mario Anolli; Maurizio Comoli; Nadine Farida Faruque; Carlo Frascarolo; Alberto Manenti; Marina Mantelli; Giulio Pedrollo; Eugenio Rossetti;

Manuela Soffientini; Luigia Tauro; Costanza Torricelli e Giovanna Zanotti, quindi in numero coerente con quanto previsto dal Codice di Borsa Italiana e dalle disposizioni statutarie vigenti. ***

7) COLLEGIO SINDACALE

Le informazioni in appresso riportate sono fornite anche ai sensi dell'art. 123-bis, comma 2, lett. d) e d-bis) del T.U.F.

Si illustrano di seguito le principali disposizioni dello Statuto, così come modificato in data 4 aprile 2020, contenenti la disciplina del Collegio Sindacale della Società. Per ulteriori informazioni si rinvia allo Statuto, disponibile sul sito internet del Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – Sezione Corporate Governance).

7.1 NOMINA, SOSTITUZIONE E COMPOSIZIONE DEL COLLEGIO SINDACALE

Ai sensi dell'art. 33.1. dello Statuto, il Collegio Sindacale è composto di cinque Sindaci effettivi e tre Sindaci supplenti, che durano in carica per tre esercizi, scadono alla data dell'Assemblea convocata per l'approvazione del bilancio relativo all'ultimo esercizio della loro carica e sono rieleggibili. I Sindaci debbono essere in possesso dei requisiti di eleggibilità, indipendenza, professionalità e onorabilità previsti dalla normativa pro tempore vigente.

In conformità all'art. 33.2. dello Statuto, la composizione del Collegio Sindacale assicura l'equilibrio tra i generi secondo quanto previsto dalla Legge 12 luglio 2011 n. 120 e sue successive modifiche nonché dalla normativa, anche regolamentare, pro tempore vigente per il periodo previsto dalla medesima legge.

Ai sensi degli artt. 34. e 35. dello Statuto, alla elezione del Collegio Sindacale si procede sulla base di liste (divise in due sezioni, una per i candidati alla carica di Sindaco effettivo e una per i candidati alla carica di Sindaco supplente) presentate dai soci che rappresentino complessivamente almeno l'1% del capitale sociale (o diversa percentuale stabilita dalla normativa), con le modalità di seguito illustrate.

La titolarità della quota minima di partecipazione per la presentazione delle liste è determinata avendo riguardo alle azioni che risultano registrate a favore del singolo azionista, ovvero di più azionisti congiuntamente, nel giorno in cui le liste sono depositate presso la Società. La titolarità del numero di azioni necessario alla presentazione delle liste deve essere attestata ai sensi della normativa pro tempore vigente; tale attestazione può pervenire alla Società anche successivamente al deposito purché almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea con le modalità previste dalla normativa pro tempore vigente.

Le liste che, considerando entrambe le sezioni, presentano un numero di candidati pari o superiore a 3 (tre), devono inoltre includere candidati di genere diverso, in modo da assicurare una composizione del Collegio Sindacale che rispetti quanto previsto dalla normativa tempo per tempo vigente in materia di equilibrio tra i generi.

Un socio non può presentare né votare più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria. I soci appartenenti al medesimo gruppo societario – per esso intendendosi il controllante, le società controllate e le società sottoposte a comune controllo – e i soci che aderiscono a un patto parasociale previsto dall'articolo 122 del D.Lgs. 24 febbraio 1998 n. 58 avente a oggetto le azioni della Società non possono presentare, né coloro ai quali spetta il diritto di voto possono votare, più di una lista, anche se per interposta persona o per il tramite di società fiduciaria; in caso di inosservanza la sua sottoscrizione non viene computata per alcuna delle liste.

Le liste dei candidati devono, a pena di decadenza, essere depositate presso la sede sociale, anche tramite un mezzo di comunicazione a distanza definito dal Consiglio di Amministrazione

secondo modalità rese note nell'avviso di convocazione dell'Assemblea che consentano l'identificazione dei soggetti che procedono al deposito, entro il venticinquesimo giorno precedente la data dell'Assemblea e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale, sul sito internet della Società e con le altre modalità prescritte dalla normativa tempo per tempo vigente, almeno ventuno giorni prima della data dell'Assemblea. Esse devono essere corredate, ove non sia diversamente specificato dalla normativa tempo per tempo vigente: (i) dalle informazioni relative all'identità dei soci che hanno presentato le liste, con l'indicazione della percentuale di partecipazione complessivamente detenuta; (ii) da un'esauriente informativa sulle caratteristiche personali e professionali di ciascun candidato, con indicazione degli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società; (iii) dalle dichiarazioni con le quali i singoli candidati accettano la candidatura e attestano, sotto la propria responsabilità, l'inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità nonché l'esistenza dei requisiti prescritti dalla legge o dallo Statuto per la carica; e (iv) da una dichiarazione degli azionisti che hanno presentato la lista e diversi da quelli che detengono, anche congiuntamente, una partecipazione di controllo o di maggioranza relativa, attestante l'assenza (o la presenza) con questi ultimi dei rapporti di collegamento previsti dall'articolo 144 quinquies, primo comma, del Regolamento Consob n. 11971/1999 e della normativa pro tempore vigente.

Nel caso in cui alla data di scadenza del termine sopra indicato sia stata depositata una sola lista ovvero soltanto liste presentate da soci che, in base alle dichiarazioni rese ai sensi dell'articolo 36.6, risultino collegati tra di loro ai sensi della disciplina pro tempore vigente, la Società ne dà senza indugio notizia con le modalità previste dalla normativa applicabile, per poi procedere nei termini di legge.

Le liste presentate senza l'osservanza delle modalità che precedono sono considerate come non presentate, anche nel caso in cui le eventuali difformità o carenze riguardino la documentazione relativa ai singoli candidati.

Ogni candidato può essere inserito in una sola lista a pena di ineleggibilità. Non possono altresì essere eletti e se eletti decadono dalla carica coloro che non siano in possesso dei requisiti prescritti dalla legge e dallo Statuto. Ogni avente diritto al voto può votare una sola lista.

Per quanto riguarda le modalità di elezione, dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, nell'ordine con cui sono elencati nelle sezioni della lista, due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente.

Dalla lista risultata seconda per numero di voti e che non sia collegata, neppure indirettamente, secondo quanto stabilito dalla normativa pro tempore vigente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti sono tratti, nell'ordine progressivo con cui i candidati sono indicati nelle sezioni della lista, due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente.

Dalla lista risultata terza per numero di voti e che non sia collegata, neppure indirettamente, secondo quanto stabilito dalla normativa pro tempore vigente, con i soci che hanno presentato o votato le liste risultate prima e seconda per numero di voti sono tratti, nell'ordine progressivo con cui i candidati sono indicati nelle sezioni della lista, un Sindaco effettivo, cui sarà attribuita la carica di Presidente del Collegio Sindacale, e un Sindaco supplente.

In caso di parità di voti tra più liste si procede a nuova votazione da parte dell'Assemblea, mettendo ai voti solo le liste con parità di voti. Risulteranno eletti i candidati della lista che ottenga la maggioranza relativa dei voti.

Qualora sia presentata una sola lista e questa ottenga la maggioranza richiesta dalla legge per l'Assemblea ordinaria, dalla stessa saranno tratti tutti i Sindaci, sia effettivi che supplenti. In tale ultimo

caso, la presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto della sezione dei candidati alla carica di Sindaco effettivo nella lista presentata.

Qualora siano presentate due sole liste: (a) dalla lista che ha ottenuto il maggior numero di voti sono tratti, nell'ordine con cui sono elencati nelle sezioni della lista, tre Sindaci effettivi e due Sindaci supplenti; e (b) dalla lista rimanente che non sia collegata, neppure indirettamente, secondo quanto stabilito dalla normativa pro tempore vigente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti, sono tratti, nell'ordine con cui sono elencati nelle sezioni della lista, due Sindaci effettivi e un Sindaco supplente. La presidenza del Collegio Sindacale spetta alla persona indicata al primo posto della sezione dei candidati alla carica di Sindaco effettivo nella lista di cui alla presente lett. (b).

Qualora la composizione dell'organo collegiale o della categoria dei Sindaci supplenti che ne derivi non consenta il rispetto dell'equilibrio tra i generi, tenuto conto del loro ordine di elencazione nella rispettiva sezione, gli ultimi eletti della lista che ha ottenuto il maggior numero di voti del genere più rappresentato decadono nel numero necessario ad assicurare l'ottemperanza al requisito, e sono sostituiti dai primi candidati non eletti della stessa lista e della stessa sezione del genere meno rappresentato. In assenza di candidati del genere meno rappresentato all'interno della sezione rilevante della lista che ha ottenuto il maggior numero di voti in numero sufficiente a procedere alla sostituzione, l'Assemblea nomina i Sindaci effettivi o supplenti mancanti con le maggioranze di legge, assicurando il soddisfacimento del requisito.

Qualora non sia presentata alcuna lista, si procede all'elezione del Collegio Sindacale a maggioranza relativa da parte dell'Assemblea, nel rispetto di quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente in materia di equilibrio tra i generi e di requisiti di eleggibilità, indipendenza, professionalità e onorabilità dei Sindaci.

Se viene a mancare il Presidente del Collegio Sindacale, assume tale carica, fino all'integrazione del Collegio ai sensi dell'art. 2401 del codice civile, il Sindaco supplente tratto dalla medesima lista dalla quale è stato tratto il Presidente.

Ai sensi dell'art. 35.11. dello Statuto, se vengono a mancare uno o più Sindaci effettivi, subentrano i Sindaci supplenti tratti dalla medesima lista, in ordine di età. I Sindaci subentrati restano in carica fino alla successiva Assemblea, che provvede alla necessaria integrazione del Collegio.

Si fa presente, al riguardo, che, nella seduta del 15 dicembre 2020, il Consiglio di Amministrazione del Banco BPM ha approvato proposte di modifica dello Statuto sociale – da sottoporre per l'approvazione alla prossima Assemblea dei Soci del 15 aprile 2021 – volte, tra le altre, a prevedere una formulazione che indichi in modo espresso, oltre all'ordine di età, gli ulteriori criteri da applicare, coerentemente con le previsioni di legge e regolamentari tempo per tempo vigenti, in caso di sostituzione dei Sindaci in corso di mandato (i.e. requisiti di professionalità; principio dell'equilibrio tra generi). Le proposte di modifica statutarie sono subordinate all'ottenimento della prescritta autorizzazione dell'Autorità di Vigilanza.

Quando l'Assemblea deve provvedere, ai sensi dell'art. 35.11. dello Statuto citato nel precedente paragrafo, ovvero ai sensi di legge, all'elezione dei Sindaci effettivi e/o dei supplenti necessaria per l'integrazione del Collegio Sindacale si procede come segue:

  • (i) qualora si debba provvedere alla sostituzione di Sindaci tratti dalla lista risultata prima per numero di voti, l'elezione avviene con votazione a maggioranza relativa senza vincolo di lista, nel rispetto, comunque, delle disposizioni normative in materia di equilibrio fra i generi;
  • (ii) qualora, invece, occorra sostituire Sindaci tratti dalla lista risultata seconda o terza per numero di voti e che non sia collegata, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima, l'Assemblea, nel rispetto delle disposizioni normative in materia di equilibrio tra i generi, li sostituisce, con voto a maggioranza relativa, scegliendoli ove possibile fra i candidati

indicati nella lista di cui faceva parte il Sindaco da sostituire, i quali abbiano confermato almeno quindici giorni prima di quello fissato per l'Assemblea in prima convocazione la propria candidatura, depositando presso la sede della Società le dichiarazioni relative all'inesistenza di cause di ineleggibilità o di incompatibilità e all'esistenza dei requisiti prescritti per la carica nonché un'indicazione aggiornata circa gli incarichi di amministrazione e controllo ricoperti in altre società. Ove non sia possibile procedere in tale modo, l'Assemblea delibera con votazione a maggioranza relativa tra singoli candidati presentati dai soci che, da soli o insieme ad altri, detengano la partecipazione minima di cui all'art. 34.4. dello Statuto, senza vincolo di lista, nel rispetto, comunque, delle disposizioni normative in materia di equilibrio fra i generi. In tale ultimo caso, nell'accertamento dei risultati della votazione, non si computeranno i voti eventualmente espressi dai soci che detengono, anche indirettamente ovvero anche congiuntamente con altri soci aderenti a un patto parasociale previsto dall'art. 122 del T.U.F., la maggioranza relativa dei voti esercitabili in Assemblea nonché dei soci che controllano, sono controllati o sono assoggettati a comune controllo dei medesimi; il tutto, nel rispetto, comunque, delle disposizioni normative in materia di equilibrio fra i generi.

L'applicazione delle disposizioni che precedono deve comunque consentire che almeno un Sindaco effettivo e un Sindaco supplente vengano eletti da parte dei soci di minoranza che non siano collegati, neppure indirettamente, con i soci che hanno presentato o votato la lista risultata prima per numero di voti.

* * *

Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale

Fermi restando i requisiti di professionalità richiesti dalla normativa (primaria e secondaria) e dallo Statuto di Banco BPM per l'assunzione della carica, pur in assenza di una previsione specifica che richieda di individuare la composizione quali-quantitativa ottimale per il Collegio Sindacale, l'Organo di Controllo uscente ha ritenuto utile – in vista del rinnovo dell'intero Collegio per scadenza del primo mandato sottoposto all'Assemblea dei Soci del 4 aprile 2020 – mettere a disposizione dei Soci e di chiunque ne abbia interesse un documento di riferimento per la composizione ottimale del Collegio Sindacale e il profilo ideale dei Sindaci di Banco BPM, fornendo le relative indicazioni e raccomandazioni.

Tale documento, approvato nel corso della riunione del 17 febbraio 2020 con la denominazione "Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale", è disponibile sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it – sezione Corporate Governance > Assemblea Soci > Assemblea Ordinaria e Straordinaria dei Soci del 4 aprile 2020 > Altra documentazione).

La composizione quantitativa

Lo Statuto Sociale di Banco BPM prevede, all'art. 33.1., che il Collegio sia composto da n. 5 Sindaci effettivi, fra i quali il Presidente, e n. 3 Sindaci supplenti.

La composizione qualitativa

È stata definita la composizione ottimale del Collegio Sindacale di Banco BPM in modo da assicurare la complementarietà in termini di professionalità, esperienza e competenze dei suoi esponenti con particolare riferimento a:

  • assicurare nell'Organo di Controllo un'equilibrata combinazione di profili ed esperienze;
  • valorizzare profili con caratteristiche personali ed attitudinali in grado di assicurare lo svolgimento ottimale dell'incarico, anche in contesti quali i Comitati interni al Consiglio a cui i Sindaci sono invitati a partecipare;

  • identificare profili con una adeguata disponibilità di tempo e risorse per permettere un efficace svolgimento del ruolo;

  • promuovere ulteriormente i requisiti di diversità già presenti, per quanto concerne in particolare la formazione ed esperienza professionale, la diversità di genere e la diversificazione anagrafica.

Requisiti di professionalità

Tutti i componenti del Collegio Sindacale devono possedere i requisiti di professionalità previsti dalla normativa pro tempore vigente (in particolare l'art. 26 del TUB, l'art. 148 del TUF ed i connessi Decreti ministeriali attuativi). In particolare, almeno due dei Sindaci effettivi e almeno uno dei Sindaci supplenti devono essere scelti tra gli iscritti nel Registro dei revisori legali che abbiano esercitato l'attività di revisione legale dei conti per un periodo non inferiore a 3 anni. I Sindaci che non sono in possesso del requisito di cui sopra sono scelti tra coloro che abbiano maturato un'esperienza complessiva di almeno un triennio nell'esercizio di:

  • attività di amministrazione o di controllo ovvero compiti direttivi presso società di capitali che abbiano un capitale sociale non inferiore a due milioni di euro; ovvero
  • attività professionali o di insegnamento universitario di ruolo in materie giuridiche, economiche, finanziarie e tecnico-scientifiche, strettamente attinenti all'attività della Banca; ovvero
  • funzioni dirigenziali presso enti pubblici o pubbliche amministrazioni operanti nei settori creditizio, finanziario e assicurativo o comunque in settori strettamente attinenti a quello di attività della Banca.

Criteri di competenza

Oltre alla disciplina di legge in vigore, significativa attenzione è stata posta alla CRD IV, alle Disposizioni di Vigilanza, alla regolamentazione per le Società quotate (ivi incluse quella del Codice di Autodisciplina, ora Codice di Corporate Governance) ed alle indicazioni contenute nelle Linee Guida EBA-ESMA e nella Guida BCE.

In relazione a quanto sopra, vengono di seguito riportate le competenze/esperienze ulteriormente qualificanti il ruolo di componente del Collegio Sindacale:

  • il possesso, ai fini della suitability collective, di un mix di conoscenze, competenze ed esperienze tecniche che consentano all'Organo di Controllo di comprendere le principali aree di business ed i rischi principali ai quali il Gruppo Banco BPM è esposto;
  • l'esperienza complessiva maturata, sia attraverso studi e formazione sia attraverso esperienze pratiche nell'ambito di posizioni ricoperte;
  • la dimensione, il livello di complessità operativa, il perimetro di attività e i rischi connessi e i mercati in cui gli esponenti hanno precedentemente operato.

In modo più specifico, con riferimento ai requisiti di esperienza professionale, assume rilievo il possesso di almeno una o più delle seguenti competenze ed esperienze di almeno 3 anni maturate di recente:

  • business bancari e finanziari;
  • altri business finanziari;
  • giuridico-economiche, societarie e di regolamentazione;
  • governance e assetti organizzativi nelle istituzioni finanziarie;
  • governo dei rischi e sistemi di controllo interno;
  • sistemi informativi e nuove tecnologie funzionali al settore bancario e finanziario;
  • contabilità, bilancio e audit.

È previsto che tali competenze ed esperienze siano maturate ed acquisite in Organi di Controllo e/o di Supervisione Strategica ovvero in Comitati endo-consiliari aventi funzioni di controllo di società bancarie, finanziarie, assicurative, quotate o di dimensioni e complessità comparabili a quelle del Banco BPM.

È previsto, inoltre, che il Presidente del Collegio Sindacale abbia maturato di recente tali esperienze professionali per almeno 10 anni.

Requisiti attitudinali

Assumo rilievo anche i profili attitudinali previsti dalle Linee Guida EBA/ESMA come qualificanti per il ruolo di membro del Collegio Sindacale di Banco BPM.

Requisiti di onorabilità

Tutti i componenti del Collegio Sindacale devono assicurare il rispetto dei requisiti di onorabilità, secondo quanto previsto dalla normativa tempo per tempo applicabile. In particolare:

  • devono essere in possesso dei requisiti di onorabilità di cui al D.M. 161/1998 (sostituito dal recente D.M. 169/2020, entrato in vigore il 30 dicembre 2020 e che si applicherà alle nomine ed ai rinnovi successivi a tale data) e al D.M. 162/2000;
  • non devono versare nelle situazioni che possono essere causa di sospensione dalla carica ai sensi del D.M. 161/1998 (sostituito dal recente D.M. 169/2020, come sopra riferito).

La mancanza dei requisiti di onorabilità comporta l'impossibilità di assumere la carica o comunque la decadenza dalla carica stessa.

Criteri di correttezza

Ciascun componente del Collegio Sindacale deve soddisfare specifici criteri di correttezza con riferimento alle proprie condotte personali e professionali, in coerenza con quanto previsto dalla normativa pro tempore vigente (incluse le Linee Guida EBA/ESMA e la Guida BCE). Nello specifico assume rilievo che i componenti del Collegio Sindacale:

  • non abbiano tenuto comportamenti che, pur non costituendo reato, non siano compatibili con la carica di Sindaco della Banca o possano comportare per la stessa Banca conseguenze gravemente pregiudizievoli sul piano reputazionale;
  • non si trovino e non si siano trovati in passato in situazioni che, con riguardo alle attività economiche ed alle condizioni finanziarie dei candidati medesimi (o delle imprese da questi ultimi controllate, significativamente partecipate o dirette), siano o siano state, anche in via potenziale, idonee ad incidere sulla loro reputazione.

Un Sindaco di nuova nomina sarà considerato in possesso dei requisiti di onorabilità in assenza di elementi che suggeriscano il contrario e in assenza di dubbi fondati sull'onorabilità del soggetto stesso.

Disponibilità di tempo e impegno richiesto ai componenti del Collegio Sindacale

In forza delle previsioni della disciplina applicabile, la disponibilità di tempo da dedicare allo svolgimento dell'incarico, in ragione della natura, qualità e complessità dello stesso, risulta essere un requisito fondamentale che i candidati Sindaci devono essere in grado di assicurare.

Con riguardo alla specifica realtà di Banco BPM, si fa presente – a titolo informativo – che in ciascun esercizio del triennio 2017-2019 si sono tenute in media n. 47 riunioni del Collegio Sindacale, n. 20 riunioni del Consiglio di Amministrazione, n. 24 riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, n. 17 riunioni del Comitato Nomine e n. 16 riunioni del Comitato Remunerazioni, mentre nel corso dell'anno 2020 si sono tenute n. 43 riunioni del Collegio Sindacale, n. 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione, n. 25 riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi, n. 22 riunioni del Comitato Nomine e n. 21 riunioni del Comitato Remunerazioni.

I membri del Collegio Sindacale hanno partecipato mediamente al 100% delle riunioni del

Collegio, al 100% delle riunioni del Consiglio di Amministrazione e, tramite il Presidente o il Sindaco da questi designato, alle riunioni dei Comitati endo-consiliari.

A quanto precede occorre aggiungere l'impegno necessario per la partecipazione alle riunioni di Induction e alla formazione ricorrente, nonché quello derivante dalla partecipazione dei Sindaci ai lavori del Consiglio e dei Comitati endo-consiliari. Al di là dell'impegno relativo alla partecipazione alle riunioni, occorre nondimeno considerare anche il tempo che ciascun Sindaco riterrà di dedicare alla propria preparazione per la partecipazione alle citate riunioni.

A questo proposito si evidenzia come, sulla base dell'esperienza maturata, le risorse dedicate dal Presidente del Collegio Sindacale allo svolgimento del proprio ruolo siano risultate tali da assorbire una parte significativa del suo tempo: risulta, quindi, opportuno che i Soci tengano debito conto di tale circostanza nell'individuare profili di candidati che possano essere chiamati a ricoprire questa carica.

Particolare attenzione va posta sulla soglia di partecipazione attesa alle riunioni del Collegio Sindacale dove l'art. 2404 del Codice Civile prescrive che "il sindaco che, senza giustificato motivo, non partecipa durante un esercizio sociale a due riunioni del Collegio decade dall'ufficio". Anche in relazione agli orientamenti espressi dall'Autorità di Vigilanza, si ritiene inoltre utile che i candidati possano assicurare una presenza fisica nelle riunioni stesse, ad eccezione di eventuali riunioni straordinarie. Ricordando che l'art. 149 del TUF prescrive, tra l'altro, che "i sindaci, che non assistono senza giustificato motivo alle Assemblee o, durante un esercizio sociale, a due adunanze consecutive del Consiglio di Amministrazione o del Comitato esecutivo, decadono dall'ufficio", si sono invitati i Soci a prestare anche attenzione alla soglia di partecipazione attesa alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e alle Assemblee della Società.

In considerazione di quanto precede, è previsto – in linea anche con gli orientamenti espressi dalla Banca Centrale Europea – che i componenti del Collegio Sindacale accettino la carica quando ritengano di potervi dedicare l'energia e il tempo necessari, tenendo conto di fattori quali: gli altri impegni e circostanze di natura personale e professionale, nonché lo svolgimento di incarichi ricoperti in altre società; natura, portata e complessità delle funzioni svolte, dimensioni e situazioni delle società nelle quali viene ricoperto l'incarico, il luogo o paese di insediamento delle stesse.

A tal proposito e ponendo una particolare attenzione al buon funzionamento del Collegio Sindacale e al contributo di ciascun componente alla dialettica interna all'Organo, è stata effettuata una stima da intendersi quale riferimento per valutare il tempo minimo ritenuto necessario per l'efficace partecipazione alle riunioni, sintetizzata nella seguente tabella:

Ruolo Stima impegno
(giorni/anno)
Presidente del Collegio 100 gg.
Sindacale
Sindaco 80 gg.

Limite al cumulo di Incarichi esterni

Ai sensi di quanto previsto nello Statuto Sociale, si applicano nei confronti dei componenti del Collegio Sindacale i limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo stabiliti con regolamento dalla Consob nonché da ogni altra disposizione applicabile. Secondo quanto prescritto dal Regolamento Emittenti Consob n. 11971/99, in attuazione dell'articolo 148-bis del TUF, non possono assumere la carica di componente dell'Organo di Controllo di un emittente coloro i quali ricoprono la medesima carica in cinque emittenti.

Il componente dell'Organo di Controllo di un emittente può assumere altri incarichi di

amministrazione e controllo presso le società indicate dalla menzionata normativa nei limiti ivi stabiliti. Gli incarichi esenti e gli incarichi di amministrazione e controllo presso le società piccole (così come definite nell'ambito della citata normativa) non rilevano al fine del calcolo del cumulo degli incarichi.

Il componente dell'Organo di Controllo che superi per cause a lui non imputabili tali limiti, entro 90 giorni dall'avvenuta conoscenza di detto superamento, rassegna le dimissioni da uno o più degli incarichi precedentemente ricoperti.

Con specifico riferimento, inoltre, ai limiti in materia di cumulo degli incarichi previsti per gli esponenti aziendali delle banche dalla Direttiva CRD IV, espressamente menzionati anche dalle Disposizioni di Vigilanza (e successivamente recepiti nel recente D.M. 169/2020, attuativo del disposto dell'art. 26 TUB), si è richiamata l'attenzione dei Soci sulle specifiche previsioni al riguardo contenute nella citata Direttiva e nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" del Banco BPM.

In particolare, ai sensi dell'art. 91 della Direttiva CRD IV e dell'art. 3.1 del Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi" della Banca, i componenti del Collegio Sindacale della Banca possono contemporaneamente (tenendo conto anche degli incarichi ricoperti nell'ambito del Gruppo) ricoprire soltanto una delle seguenti combinazioni di cariche sociali:

a) 1 incarico esecutivo con 2 incarichi non esecutivi;

oppure

b) 4 incarichi non esecutivi.

Quanto sopra è declinato nell'art. 3.1 del citato Regolamento, in base al quale per i Sindaci delle Banche del Gruppo, sono previsti i seguenti limiti all'assunzione di incarichi:

  • c) coloro che rivestono ruoli con funzioni esecutive in Banche del Gruppo, non possono assumere incarichi esecutivi in società non appartenenti al Gruppo mentre possono assumere 2 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo;
  • d) coloro che rivestono ruoli con funzioni non esecutive in Banche del Gruppo, possono assumere le seguenti combinazioni di cariche:
  • 1 incarico esecutivo in società non appartenenti al Gruppo e 1 incarico non esecutivo in società non appartenenti al Gruppo;

in alternativa,

3 incarichi non esecutivi in società non appartenenti al Gruppo.

Il Consiglio di Amministrazione provvede annualmente alla verifica del rispetto dei limiti previsti dal suddetto Regolamento in capo ai citati esponenti. Il Consiglio di Amministrazione può, valutata la situazione nell'interesse del Gruppo, acconsentire al superamento dei limiti da parte dell'esponente, previo parere del Comitato Nomine, fatti salvi, in ogni caso, i limiti cogenti previsti dalle applicabili disposizioni legislative e/o regolamentari dell'Unione Europea, nazionali o prescritti dallo Statuto.

Si fa quindi presente che il Consiglio di Amministrazione, nel corso del 2020, ha constatato nei confronti dei componenti del Consiglio di Amministrazione, del Collegio Sindacale (membri effettivi) e della Direzione Generale il rispetto dei limiti previsti dal Regolamento Cumulo Incarichi nonché l'assenza di fattispecie rilevanti ai fini dell'applicazione della Legge 22 dicembre 2011, n. 214 (c.d. "Interlocking Directorship").

Per ulteriori dettagli e specificazioni in merito ai limiti al cumulo degli incarichi si rinvia a quanto contenuto nel Regolamento "Limiti al cumulo degli incarichi" - sottoposto nella seduta consiliare del 9 marzo 2021 ad affinamenti in allineamento alle disposizioni di cui al D.M. 169/2020 - disponibile sul sito internet della Banca (www.gruppo.bancobpm.it – sezione Corporate Governance).

Cause di ineleggibilità, decadenza e incompatibilità

Ai sensi dell'art. 148 TUF, non possono essere eletti Sindaci e, se eletti, decadono dall'ufficio: a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'articolo 2382 del Codice Civile;

  • b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della società, gli amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori delle società da questa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
  • c) coloro che sono legati alla società od alle società da questa controllate od alle società che la controllano od a quelle sottoposte a comune controllo ovvero agli amministratori della società e ai soggetti di cui alla lettera b) da rapporti di lavoro autonomo o subordinato ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale o professionale che ne compromettano l'indipendenza.

In conformità alle previsioni contenute nell'art. 17 del Decreto Legislativo n. 39/2010, non può, inoltre, ricoprire la carica di Sindaco in Banco BPM chi sia stato responsabile chiave della revisione legale e che abbia effettuato la revisione per conto della Società di revisione legale di Banco BPM, se non sia decorso almeno un biennio dalla cessazione della suddetta attività. Tale divieto è esteso ai dipendenti e ai soci, diversi dal responsabile chiave della revisione legale, nonché ad ogni altra persona fisica i cui servizi siano stati messi a disposizione o sotto il controllo della Società di revisione, se abilitati all'esercizio della professione di revisore legale, per il periodo di un biennio dal loro coinvolgimento nell'incarico di revisione legale.

In conformità a quanto previsto dalle Disposizioni di Vigilanza, i componenti del Collegio Sindacale non possono, altresì, ricoprire cariche in organi diversi da quelli con funzione di controllo presso altre Società del Gruppo nelle quali Banco BPM detenga, anche indirettamente, una partecipazione strategica, intendendosi per tale la partecipazione che sia almeno pari al 10% del capitale sociale o dei diritti di voto nell'assemblea ordinaria della società partecipata e al 5% del patrimonio di vigilanza consolidato del Gruppo Bancario. Infine, ferme le altre incompatibilità previste dalla normativa vigente (ivi compreso il divieto di Interlocking Directorship ai sensi della Legge 22 dicembre 2011, n. 214), la carica di Sindaco è incompatibile con cariche di natura politica, per tali intendendosi le cariche di parlamentare nazionale e di membro del Governo. È inoltre raccomandato che la carica di Sindaco non venga svolta da soggetti che rivestano la carica di parlamentare europeo ovvero di componente dei Consigli o delle Giunte regionali, provinciali e comunali (limitatamente ai comuni capoluogo di provincia).

Indipendenza

Fermi i casi di ineleggibilità previsti dalla normativa, al fine di ottemperare ai principi del Codice di Autodisciplina (ora Codice di Corporate Governance), i componenti del Collegio Sindacale sono scelti tra persone che possono essere qualificate come indipendenti anche in base al criterio applicativo 3.C.1. del predetto Codice con riferimento agli amministratori.

Tutti i componenti del Collegio Sindacale devono agire con indipendenza di giudizio, perseguendo la sana e prudente gestione della Banca e nel rispetto di ogni normativa applicabile.

Linee guida in materia di diversità

Fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, al fine di assicurare un adeguato confronto all'interno dell'Organo di Controllo, si è ritenuto necessario garantire che la composizione dell'Organo di Controllo rifletta un adeguato grado di diversificazione in termini di genere e competenze nonché adottare una politica in materia di età.

In particolare, la composizione del Collegio Sindacale deve assicurare l'equilibrio tra i generi

secondo quanto previsto dalla normativa vigente in materia5, in base alla quale al genere meno rappresentato va riservata per sei mandati consecutivi una quota pari almeno a due quinti dei Sindaci effettivi eletti.

Inoltre, fermo restando quanto previsto dalla normativa regolamentare tempo per tempo vigente, per fare in modo che l'Organo di Controllo nella sua collegialità possa assicurare un efficace svolgimento dei compiti ad esso assegnati, è importante che la composizione dell'Organo di Controllo preveda la presenza, equilibrata e diversificata, di Sindaci che, singolarmente, abbiano maturato le competenze e le esperienze indicate nel paragrafo 3.2.2 della "Composizione quali-quantitativa del Collegio Sindacale".

Infine, il Consiglio di Amministrazione ha inoltre approvato una policy in materia di età degli esponenti, stabilendo che i candidati a rivestire la carica di Sindaci nel Banco BPM non abbiano, tra l'altro, un'età superiore ai 75 anni, fatta salva la possibilità di assumere deliberazioni in deroga al suddetto criterio in virtù di giustificati e comprovati motivi.

Idoneità complessiva del Collegio Sindacale

Al fine di garantire la "collective suitability" del Collegio Sindacale, è previsto che i componenti dell'organo di controllo esprimano un'equilibrata composizione di esperienze e conoscenze tecniche (negli ambiti di seguito indicati) che consentano all'organo stesso di comprendere le principali aree di business ed i rischi principali ai quali il Gruppo Banco BPM è esposto ed in particolare:

  • business bancari e finanziari;
  • altri business finanziari;
  • giuridico-economiche, societarie e di regolamentazione;
  • governance e assetti organizzativi nelle istituzioni finanziarie;
  • governo dei rischi e sistemi di controllo interno;
  • sistemi informativi e nuove tecnologie applicate al settore bancario e finanziario;
  • contabilità, bilancio e audit.

Attività di Board Induction/formazione continua

Il Banco BPM, anche alla luce di quanto previsto dalle Linee Guida EBA/ESMA, promuove la partecipazione dei Consiglieri e dei Sindaci ad apposite iniziative di formazione volte a fornire una approfondita conoscenza dei settori in cui opera la Banca e il relativo Gruppo e a garantire la continuità e la salvaguardia dell'esperienza maturata, nel corso degli anni, dagli organi sociali del Banco BPM.

I piani di training e di induction sono altresì volti ad agevolare i Consiglieri ed i Sindaci in modo da consentire una loro chiara comprensione della struttura della Banca e del Gruppo, del modello di business, dei profili di corretta gestione del rischio, del quadro normativo e regolamentare vigente nonché a consentire l'approfondimento di questioni di carattere strategico.

Sulla base di quanto sopra esposto, sono state organizzate, nel corso del 2020, sessioni formative, aperte anche ai Sindaci e agli esponenti delle Banche del Gruppo all'uopo invitati, che hanno rappresentato – come auspicato dalle Disposizioni di Vigilanza di Banca d'Italia e conformemente a quanto previsto dal Codice di Autodisciplina (ora Codice di Corporate Governance) di Borsa Italiana – un momento di approfondimento su tematiche di attualità e rilevanza per il sistema bancario.

5 Art 148, comma 1-bis, del TUF come modificato dal comma 303 della Legge del 27 dicembre 2019, n. 160.

Nello specifico i temi trattati nel corso del 2020 hanno riguardato, in particolare, i seguenti ambiti: (i) novità normative introdotte dalla SHRD II con particolare riferimento alle tematiche connesse alla remunerazione; (ii) analisi del credito e concessione: profili metodologici; (iii) presentazione della struttura organizzativa del Banco BPM e sicurezza IT; (iv) il ruolo del Risk Management tra rischi e regolamentazione ed il posizionamento del Banco BPM; (v) gestione delle informazioni privilegiate alla luce del Regolamento (UE) n. 596/2016 ("MAR") e delle Linee Guida Consob nonché gestione delle informazioni privilegiate nell'ambito del Gruppo Banco BPM; (vi) doveri e responsabilità degli Amministratori e Sindaci.

I Sindaci sono stati inoltre aggiornati – tra l'altro con specifiche informative fornite nel corso delle sedute consiliari e collegiali – delle principali novità legislative e regolamentari che interessano la Società e gli organi sociali. Sempre ai fini di un costante aggiornamento e formazione dei componenti del Collegio Sindacale è stato predisposto e realizzato a cura delle funzioni aziendali competenti, un servizio di alerting normativo inerente argomenti di interesse legale e fiscale.

* * *

Il Collegio Sindacale, anche in considerazione dell'importanza e della complessità dei compiti affidati allo stesso dalle vigenti normative esterne ed interne, al fine di disciplinare il funzionamento dell'Organo di Controllo, ha a suo tempo approvato il "Regolamento del Collegio Sindacale". Pure in tale Regolamento sono, tra l'altro, disciplinati gli aspetti relativi alla composizione del Collegio Sindacale, con particolare riferimento al grado di diversificazione in termini di competenze, esperienze, età, genere e proiezione internazionale. È inoltre regolato il processo di autovalutazione a cui deve sottoporsi periodicamente il Collegio Sindacale per valutare la propria composizione (sia dal punto di vista quantitativo che qualitativo) e il proprio funzionamento.

L'Assemblea dei Soci, tenutasi il 4 aprile 2020 in sede sia ordinaria che straordinaria, ha rinnovato il Collegio Sindacale della Banca, nominando Sindaci effettivi il prof. Marcello Priori (con il ruolo di Presidente), il dott. Maurizio Lauri, la dott.ssa Maria Luisa Mosconi, il dott. Alfonso Sonato e la dott.ssa Nadia Valenti, nonché Sindaci supplenti l'avv. Fulvia Astolfi, il dott. Wilmo Carlo Ferrari ed il dott. Gabriele Camillo Erba, con incarico per tre esercizi (fino all'approvazione del bilancio relativo all'esercizio 2022) e tutti rieleggibili.

* * *

Si segnala che, nelle date del 7 agosto 2020 e del 4 settembre 2020, hanno rispettivamente rassegnato le proprie dimissioni la dott.ssa Maria Luisa Mosconi e l'avv. Fulvia Astolfi (che era a questa subentrata nella carica di Sindaco effettivo). In data 4 settembre 2020, a seguito delle citate dimissioni dell'avv. Astolfi, il dott. Wilmo Carlo Ferrari (nominato Sindaco supplente dall'Assemblea tenutasi il 4 aprile 2020) è pertanto subentrato nella carica di Sindaco effettivo fino alla prossima Assemblea dei Soci, che dovrà provvedere all'integrazione del Collegio Sindacale secondo la normativa vigente.

Al riguardo si evidenzia altresì che:

  • l'imprevista (e difficilmente prevedibile) concatenazione a breve distanza di tempo delle dimissioni dei membri del Collegio del genere meno rappresentato (dott.ssa Maria Luisa Mosconi e avv. Fulvia Astolfi) non ha consentito a settembre 2020, stante la composizione delle liste presentate dai Soci della Banca, il subentro di un ulteriore Sindaco appartenente al genere meno rappresentato. Pertanto – avuto altresì riguardo alla presenza nell'Organo di Controllo di un esponente del genere meno rappresentato – l'integrazione del Collegio Sindacale e il ripristino della quota di genere verrà sottoposta all'Assemblea dei Soci di approvazione del Bilancio al 31 dicembre 2020;
  • il Collegio Sindacale ha accertato la sussistenza, in capo a ciascuno dei suoi componenti, ai sensi dell'art. 8.C.1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, del requisito di indipendenza, così come adottato da Banco BPM S.p.A. L'esito di tale verifica è stato trasmesso al Consiglio di

Amministrazione che l'ha esposto mediante la diffusione di comunicati stampa in data 28 aprile 2020 e 29 settembre 2020;

  • il Consiglio di Amministrazione, nelle sedute citate sedute del 28 aprile 2020 e 29 settembre 2020, ha verificato, con il supporto del Comitato Nomine, la rispondenza tra la composizione qualiquantitativa del Collegio Sindacale ritenuta ottimale e quella effettiva risultante dal processo di nomina;
  • nel corso dell'esercizio 2020 il Collegio Sindacale si è riunito n. 43 volte, con una durata media per ciascuna seduta di 3,5 ore; tutti i Sindaci hanno partecipato a tutte le riunioni tranne uno (dott. Lauri) che ha partecipato a n. 30 sedute sulle n. 31 riferite al periodo di vigenza della carica;
  • all'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 4 aprile 2020 (in sede ordinaria e straordinaria), ha assistito per il Collegio Sindacale il solo Presidente, in conformità alle prescrizioni adottate dai competenti organi governativi a tutela della salute e sicurezza a fronte dell'emergenza sanitaria allora in corso;
  • nell'anno 2020, il Collegio Sindacale ha inoltre partecipato a tutte le n. 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed alle n. 2 riunioni del Comitato Esecutivo (soppresso dall'Assemblea riunitasi il 4 aprile 2020) e, con un proprio rappresentante, alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi;
  • con riferimento al 2021 l'attività del Collegio Sindacale sta proseguendo con frequenza di norma settimanale. Al riguardo si evidenzia che a partire dal il 1° gennaio 2021 e fino alla data della presente relazione il Collegio Sindacale si è riunito n. 9 volte.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti ciascun componente del Collegio Sindacale tenuto presente che dal 1° gennaio al 31 dicembre 2020 si sono tenute n. 43 sedute del Collegio Sindacale.

Cognome e
Nome
Carica Anno
di
nascita
Data di
prima
nomina
In carica
da
In carica fino
a
Lista
I
Indip.
T.U.F.II
Indip.
Cod.
Autod.III
%
C.S. IV
Altri
incari
chiV
Priori
Marcello*
Presidente 1964 01-gen.-
2017
04-apr.-
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2022
1 SI SI 100% 9
Ferrari
Wilmo
Carlo*
Sindaco
supplente (fino al
04.09.2020)
Sindaco
effettivo (dal
04.09.2020)
1948 04-apr.-
2020
04-set.-
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2020
3 SI SI 100% 3
Lauri
Maurizio*
Sindaco
effettivo
1962 04-apr.-
2020
04-apr.-
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2022
2 SI SI 96,77% 3
Sonato
Alfonso*
Sindaco
effettivo
1951 01-gen.-
2017
04-apr.-
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2022
3 SI SI 100% 11
Valenti
Nadia
Sindaco
effettivo
1974 04-apr.-
2020
04-apr.-
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2022
2 SI SI 100% 0
Erba
Gabriele
Camillo*
Sindaco
effettivo (fino al
04.04.2020)
Sindaco
supplente (dal
04.04.2020)
1963 01-gen.-
2017
04-apr.-
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2022
1 SI SI 100% 6

I : In questa colonna è indicato il numero della lista di provenienza in base all'ordine di presentazione delle liste

II: In questa colonna sono indicati i Sindaci che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F.

III: In questa colonna sono indicati i Sindaci che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

IV: In questa colonna è indicata la partecipazione, in termini percentuali, alle sedute del Collegio Sindacale tenutesi nell'esercizio 2020, avendo come riferimento il periodo di vigenza della carica.

V: In questa colonna è indicato il numero complessivo delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensione; esse sono state individuate tenute presenti, per omogeneità di informazione, le previsioni contenute nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato dal Banco BPM. L'elenco dettagliato delle cariche è allegato sub 3 alla presente relazione.

* Iscritto nel registro dei revisori legali dei conti istituito presso il Ministero della Giustizia.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti la composizione del Collegio Sindacale quali indicatori di diversità:

31 dic. 2020
COMPONENTI EFFETTIVI DEGLI
ORGANI DI GOVERNO -
INDICATORI DI DIVERSITÀ
Collegio Sindacale
Genere
Uomini 80,00%
Donne 20,00%
Titolo di studio
Diploma di maturità 0,00%
Laurea 100,00%
Età
Meno di 50 anni 20,00%
Da 50 a 60 anni 40,00%
Oltre 60 anni 40,00%
Età media anni 60

Vengono di seguito illustrate alcune brevi note biografiche dei componenti del Collegio Sindacale, dalle quali emergono spiccate e adeguate competenze professionali in materia bancaria, finanziaria, giuridica, fiscale e di risk management:

  • Marcello Priori Presidente del Collegio Sindacale: esercita la professione di dottore commercialista e di revisore legale dei conti in Milano, svolgendo attività di consulenza in materia aziendale, finanziaria, societaria, corporate governance nonché attività di valutazione del capitale economico di aziende operanti nel settore finanziario ed industriale. È iscritto all'Albo dei Consulenti Tecnici del Giudice presso il Tribunale Civile di Milano e svolge in tale ambito attività di consulenza in procedimenti giudiziari e arbitrali. È docente all'Università Bocconi di Milano nel corso di Economia Aziendale e Gestione delle Imprese. È inoltre socio dell'Associazione Italiana degli Analisti Finanziari. È anche relatore a convegni organizzati dall'Associazione Bancaria Italiana in materia di corporate governance e sistemi di controllo interno e presso ordini professionali e primari istituti universitari. Ha ricoperto la carica di Vice-Presidente del Consiglio di Sorveglianza di BPM (di cui era membro dal 2011) fino al 31 dicembre 2016. Attualmente riveste incarichi presso le seguenti società: Presidente del Consiglio di Amministrazione di F2A S.p.A.; Presidente del Collegio Sindacale di BPM Vita S.p.A.; Presidente del Collegio Sindacale di Banca Akros S.p.A.; Sindaco effettivo di Banca Aletti S.p.A.; Sindaco effettivo di Bipiemme Assicurazioni S.p.A.; Presidente del Collegio Sindacale di Carrefour Italia Finance S.r.l.; membro del Collegio Sindacale di Carrefour Italia S.p.A.; membro del Collegio Sindacale di Carrefour Property Italia S.r.l.; Presidente del Consiglio di Amministrazione di Corob S.p.A. In passato ha rivestito incarichi di Presidente, Vice-Presidente, Consigliere, Presidente del Collegio Sindacale, Sindaco effettivo e Presidente dell'Organismo di Vigilanza di banche e intermediari finanziari (Asset Management Holding S.p.A., Banca Farmafactoring S.p.A., Profamily S.p.A., Bipiemme Gestioni S.p.A., Carrefour Servizi Finanziari S.p.A., Cassa di Risparmio di Alessandria, Dexia Crediop S.p.A., Etica SGR S.p.A., Key Client Cards & Solutions, The Royal Bank of Scotland, NatWest Markets e altre) e di società industriali (tra le altre Alerion Clean Power S.p.A., Bracco Imaging Italia S.r.l., Daf Veicoli Industriali S.p.A., RGI S.p.A., Reno de Medici S.p.A., Borbonese S.p.A., Fomas Finanziaria S.p.A., Monzino S.p.A., Aemme Linea Energie S.p.A., Vivigas S.p.A., Algo S.p.A.). Dal 1° gennaio 2017 è Presidente del Collegio Sindacale di Banco BPM S.p.A.
  • Wilmo Carlo Ferrari Sindaco effettivo: esercita dal 1979 la professione di dottore commercialista con proprio studio a Verona, è iscritto dal 1979 all'Albo dei Dottori Commercialisti e dal 1986 nel Registro dei Revisori Contabili, nonché iscritto all'Albo dei Periti e dei C.T.U. presso il Tribunale di Verona. È stato Consigliere dell'Ordine dei Dottori Commercialisti di Verona, ha svolto e svolge le funzioni di Amministratore, di Curatore Fallimentare, di Commissario Liquidatore nonché di Commissario Giudiziale e Straordinario di società industriali e commerciali. Fino al 2019 è stato Sindaco effettivo di Tua Assicurazioni S.p.A. del Gruppo Cattolica Assicurazioni; è stato inoltre Presidente dell'Azienda Municipale Trasporti di Verona, Consigliere della Fondazione Cariverona (per 9 anni) e della Fondazione Cattolica (da oltre 5 anni). Dal 1998 al 2001 è stato Presidente del Collegio Sindacale della Società Finanziaria COMEBA S.p.A.; per due mandati membro del Consiglio di Amministrazione di Duomo Previdenza S.p.A.; membro del Consiglio di Amministrazione del Fondo Pensione Priamo; Presidente del Comitato di Controllo di Verona e, fino al 2018, Presidente del Collegio Sindacale e Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Postel S.p.A.. È' Presidente del Collegio Sindacale delle seguenti società: Gruppo Bertoli S.p.A., FSIA Investimenti S.r.l. su designazione del Gruppo Poste Italiane; nonché Presidente del Collegio dei Revisori di Fondazione Poste Insieme Onlus, e membro dell'Organismo di Vigilanza della Capogruppo Cattolica di Assicurazioni Soc. Coop.. Ricopre inoltre i ruoli di Presidente dell'Organismo di Vigilanza in: BCC Assicurazioni S.p.A., Berica Vita S.p.A., Vera Vita S.p.A., Tua Assicurazioni S.p.A., tutte del Gruppo Cattolica. È anche Sindaco effettivo di Bipielle Real Estate, società del Gruppo Banco BPM e Amministratore Unico di Fritz Amsberg s.r.l.. Dal 4

aprile 2020 è stato Sindaco supplente di Banco BPM S.p.A. e dal 4 settembre 2020 è subentrato nella carica di Sindaco effettivo.

  • Maurizio Lauri Sindaco effettivo: Laureato in Economia presso l'Università Luiss di Roma nel 1986 e Master of Law presso la London School of Economics nel 1989. Iscritto dal 1989 all'Albo dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili di Roma e dal 1995 al Registro dei Revisori Contabili. In passato è stato Presidente del Consiglio di Amministrazione di Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni S.p.A., Presidente del Collegio Sindacale di Unicredit S.p.A. e Vice-Presidente del Consiglio di Amministrazione di Veneto Banca S.p.A. (su nomina del Fondo Atlante). È stato anche Componente del Collegio dei Revisori per il Controllo dei Bilanci dei Partiti, Revisore dei Conti dell'Agenzia delle Entrate e Sindaco effettivo di GEDI S.p.A. Attualmente è Presidente del Collegio Sindacale di Acea S.p.A., di Officine CST S.p.A. e Sindaco di Tirreno Power S.p.A., Presidente del Collegio dei Revisori della Fondazione Roma Europa Festival. Dal 4 aprile 2020 è Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A.
  • Alfonso Sonato Sindaco effettivo: svolge l'attività professionale di dottore commercialista (dal 1981) e revisore legale dei conti (iscritto nel Registro dei Revisori legali dei conti dal 1995). Ricopre le seguenti cariche: Presidente del Collegio Sindacale di Banca Aletti & C. S.p.A. - Gruppo Banco BPM - dall'aprile 2012 (dopo aver ricoperto nella medesima la carica di Sindaco effettivo dall'aprile 2000 all'aprile 2012) e da fine ottobre 2017 membro dell'Organismo di Vigilanza, Presidente del Collegio Sindacale in Salus S.p.A., già Casa di Cura Polispecialistica dott. Pederzoli S.p.A. da luglio 2008, Presidente del Collegio Sindacale nella società Ospedale P. Pederzoli Casa di Cura Privata S.p.A. dal dicembre 2013 e da maggio 2019 membro dell'Organismo di Vigilanza, Presidente Collegio Sindacale in Promofin S.p.A. dal giugno 2020 (ne era Sindaco effettivo dall'aprile 2009), Sindaco effettivo nella Società Athesis S.p.A. dal maggio 2007, Presidente del Collegio Sindacale nella Società Editrice Arena - SEA S.p.A. dal maggio 2007, Presidente del Collegio Sindacale di 2Vfin S.p.A. dal giugno 2020 (carica ricoperta precedentemente dal marzo 2014 al giugno 2017 e poi Sindaco effettivo), Presidente del Collegio Sindacale in Società Italiana Finanziaria Immobiliare – S.I.F.I. S.p.A. dal luglio 2013, Presidente del Collegio Sindacale in Verfin S.p.A. dall'aprile 2011 (dopo aver ricoperto nella medesima la carica di Sindaco effettivo dall'aprile 2009). È Consigliere indipendente della società Zenato Azienda Vitivinicola S.r.l. e della società Zenato Holding S.r.l. da novembre 2013; inoltre da settembre 2014 riveste la carica di Presidente del Comitato di Liquidazione della società Raetia Sgr S.p.A. in liquidazione. Dall'ottobre 2019 è Presidente dell'Organismo di Vigilanza di Veronafiere Servizi S.p.A. In passato è stato Sindaco effettivo del Banco Popolare dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016 (dopo aver ricoperto nel medesimo la carica di Consigliere di Sorveglianza dal maggio 2008 al novembre 2011). Ha ricoperto inoltre le seguenti cariche: Sindaco effettivo di Autostrada del Brennero S.p.A. – Brenner Autobahn AG, dal giugno 2010 al 30 settembre 2017; Sindaco effettivo di VeronaMercato S.p.A. dal maggio 2008 al 30 settembre 2017 (dopo aver ricoperto nella stessa la carica di Presidente del Collegio Sindacale dal dicembre 2001); Sindaco effettivo di Demetra Holding S.p.A. dall'aprile 2016 al 30 settembre 2017; Consigliere di Burgo Group S.p.A da luglio 2015 al 30 settembre 2017; Sindaco effettivo di Falconeri S.r.l., già New Twins S.r.l. dall'aprile 2015 al 30 settembre 2017; Sindaco effettivo di BP Property Management S.c.a r.l. (gruppo Banco BPM) dall'aprile 2017 al febbraio 2019. Dal 1° gennaio 2017 è Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A.
  • Nadia Valenti Sindaco effettivo: laureata nel 2000 in Economia e Legislazione per l'impresa presso l'Università Bocconi di Milano, nel 2007-2009 consegue la Specializzazione in Capital Market presso London Stock Exchange. È stata Associate Consultant – Audit Department di Arthur Andersen da settembre 2000 a gennaio 2002, Senior Consultant – Transaction Services Group di PWC, Milan. Da gennaio 2002 a maggio 2007 è entrata a far parte di PriceWaterhouseCoopers, da maggio 2007 a dicembre 2009 ha rivestito il ruolo di Manager/Senior Manager per Ernst&Young, Mosca; da gennaio 2010 a marzo 2015 Senior Manager-Capital Manager Group di Ernst&Young, Milano; da marzo 2015 a luglio 2016 Executive Director di Ernst&Young, Dubai; nonché da settembre 2016 a dicembre 2017 Regional Chief Financial Officer for South East Asia per Savino Del

Bene Group, Singapore. Da dicembre 2017 ricopre il ruolo di Head of Global Business Planning di Habasit Group e da luglio 2019 è Socio di Angels4Women: un'associazione di business, promossa da AXA e Impact Hub, focalizzata a sviluppare e supportare esclusivamente l'imprenditoria femminile. Dal 4 aprile 2020 è Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A.

  • Gabriele Camillo Erba – Sindaco supplente: svolge l'attività professionale di dottore commercialista (dal 1989) e revisore legale dei conti (iscritto nel Registro dei Revisori legali dei conti dal 1995) con studio in Lodi. Ricopre incarichi presso il Tribunale di Lodi quale Commissario Giudiziale, Liquidatore Giudiziale e Curatore Fallimentare in procedure concorsuali. È altresì Consulente Tecnico del Giudice e Delegato alle vendite nelle procedure esecutive immobiliari presso il medesimo Tribunale di Lodi. È inoltre Sindaco di Alba Leasing S.p.A. Dal 2020 è Sindaco effettivo in Anima Holding S.p.A. e Presidente Collegio Sindacale in Anima SGR S.p.A. In passato ha ricoperto, tra l'altro, le seguenti cariche: Sindaco effettivo di Banca di Credito Cooperativo di San Colombano al Lambro, ASL di Lodi, A.L.E.R. di Cremona e Banca Centropadana Credito Cooperativo; Presidente del Collegio Sindacale di Artigian Credit Lombardia Soc. Coop.; ha ricoperto inoltre la carica di Presidente del Collegio Sindacale dell'ex BPV-SGSP S.p.A. dal luglio 2007 al dicembre 2011, dopo aver ricoperto la carica di Sindaco effettivo dell'ex BPI, dal gennaio 2006 al giugno 2007. È stato Sindaco effettivo del Banco Popolare dal novembre 2011 al 31 dicembre 2016, dopo aver ricoperto nel medesimo la carica di Consigliere di Sorveglianza dall'aprile 2009 al novembre 2011. È stato Sindaco nella Società BP Property Management Soc. Cons. e Release S.p.A. Dal 1° gennaio 2017 è stato Sindaco effettivo di Banco BPM S.p.A. e dal 4 aprile 2020 ne è Sindaco supplente.

Sindaci cessati

Con l'Assemblea dei Soci del 4 aprile 2020, chiamata tra l'altro ad approvare il bilancio d'esercizio al 31 dicembre 2019, è giunto a scadenza il mandato del Collegio Sindacale eletto per gli esercizi 2017-2018-2019. Il Sindaco cessato per scadenza del mandato è la prof.ssa Claudia Rossi.

Inoltre, il Sindaco dott.ssa Marisa Luisa Mosconi, nominata con deliberazione assembleare del 4 aprile 2020, ha rassegnato, in data 7 agosto 2020, le proprie dimissioni dalla carica di Sindaco effettivo della Società. Ai sensi di Statuto e della normativa vigente in materia di equilibrio tra generi, il Sindaco supplente avv. Fulvia Astolfi è subentrata nella carica di Sindaco effettivo.

Successivamente, in data 4 settembre 2020 l'avv. Fulvia Astolfi ha rassegnato le proprie dimissioni per sopraggiunti impegni professionali. Ai sensi di Statuto e della vigente normativa, il Sindaco supplente dott. Wilmo Carlo Ferrari è subentrato nella carica di Sindaco effettivo fino alla prossima Assemblea dei Soci.

Si riportano nella seguente tabella le informazioni riguardanti i Sindaci cessati nel corso del 2020.

Cognome e
Nome
Carica Anno
di
nascita
Data di
prima
nomina
In
carica
da
In carica fino
a
Lista
I
Indip.
T.U.F.II
Indip.
Cod.
Autod.III
%
C.S. IV
Altri
incari
chiV
Astolfi
Fulvia*
Sindaco
supplente
(fino al 06.08.2020
Sindaco
effettivo (dal
07.08.2020 al
04.09.2020)
1963 04-apr.-
2020
04-apr.-
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2022
2 SI SI - 2
Mosconi
Maria Luisa*
Sindaco
effettivo (fino
al 06.08.2020)
1962 01-gen.-
2017
04-apr
2020
Approvazione
bilancio al
31.12.2022
3 SI SI 100% 6
Rossi
Claudia*
Sindaco
effettivo
1958 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI 100% 1
Benciolini
Chiara*
Sindaco
supplente
1972 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI - 17
Bronzato
Marco*
Sindaco
supplente
1958 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI - 19
Simonelli
Paola*
Sindaco
supplente
1964 01-gen.-
2017
01-
gen.-
2017
Approvazione
bilancio al
31.12.2019
NA SI SI - 16

I : In questa colonna è indicato il numero della lista di provenienza in base all'ordine di presentazione delle liste. Non applicabile per i componenti del primo mandato del Collegio Sindacale della Società che sono stati nominati dalle Assemblee straordinarie dei soci del Banco Popolare e di BPM, tenutesi in data 15 ottobre 2016, mediante approvazione del Progetto di Fusione.

II: In questa colonna sono indicati i Sindaci che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F.

III: In questa colonna sono indicati i Sindaci che possiedono o meno il requisito di indipendenza ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana.

IV: In questa colonna è indicata la partecipazione, in termini percentuali, alle sedute del Collegio Sindacale tenutesi nell'esercizio 2020, avendo come riferimento il periodo di vigenza della carica.

V: In questa colonna è indicato, sulla base delle ultime informazioni rese note dall'esponente, il numero complessivo delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensione; quest'ultime sono state individuate tenute presenti, per omogeneità di informazione, le previsioni contenute nel "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato dal Banco BPM. L'elenco dettagliato delle cariche è allegato sub 3 bis alla presente relazione.

* Iscritto nel registro dei revisori legali dei conti istituito presso il Ministero della Giustizia.

7.2 RUOLO DEL COLLEGIO SINDACALE

Ai sensi dell'art. 36.1. dello Statuto, il Collegio Sindacale svolge i compiti ed esercita le funzioni di controllo previste dalla normativa pro tempore vigente, e in particolare vigila su:

  • (a) l'osservanza delle norme di legge, regolamentari e statutarie nonché il rispetto dei principi di corretta amministrazione;
  • (b) l'adeguatezza dell'assetto organizzativo e amministrativo-contabile della Società e il processo di informativa finanziaria, per gli aspetti di competenza;
  • (c) l'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo dei rischi, di revisione interna e la funzionalità e l'adeguatezza del complessivo sistema dei controlli interni;
  • (d) il processo di revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati;
  • (e) le modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario cui la Società dichiara di attenersi;
  • (f) l'adeguatezza delle disposizioni impartite dalla Società alle Società controllate nell'esercizio dell'attività di direzione e coordinamento;
  • (g) l'indipendenza della Società di revisione legale, in particolare per quanto concerne la prestazione di servizi non di revisione.

Inoltre, ai sensi dell'art. 19 del D.Lgs. n. 39/2010 (così come modificato dal D.Lgs. n. 135/2016) sono attribuite al Collegio Sindacale le funzioni di Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile

e, in particolare, i compiti di: (i) informare l'Organo di Amministrazione dell'ente sottoposto a revisione dell'esito della revisione legale e trasmettere a tale Organo la relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento UE n. 537/2014, corredata da eventuali osservazioni; (ii) monitorare il processo di informativa finanziaria e presentare le raccomandazioni o le proposte volte a garantirne l'integrità; (iii) controllare l'efficacia dei sistemi di controllo interno della qualità e di gestione del rischio dell'impresa e, se applicabile, della revisione interna, per quanto attiene l'informativa finanziaria dell'ente sottoposto a revisione, senza violarne l'indipendenza; (iv) monitorare la revisione legale del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato, anche tenendo conto di eventuali risultati e conclusioni dei controlli di qualità svolti dalla Consob a norma dell'art. 26, paragrafo 6, del citato Regolamento europeo, ove disponibili; (v) verificare e monitorare l'indipendenza della Società di revisione legale a norma degli artt. 10, 10-bis, 10-ter, 10-quater e 17 del D.Lgs. n. 39/2010 e dell'art. 6 del predetto Regolamento europeo n. 537/2014, in particolare per quanto concerne l'adeguatezza della prestazione di servizi diversi dalla revisione all'ente sottoposto a revisione, conformemente all'art. 5 di tale Regolamento; (vi) essere responsabile della procedura volta alla selezione delle società di revisione legale e raccomandare i revisori legali o le imprese di revisione legale da designare ai sensi dell'art. 16 del Regolamento europeo.

Il Collegio Sindacale è in ogni caso investito dei poteri previsti dalle disposizioni normative e regolamentari e riferisce alle Autorità di Vigilanza ai sensi della normativa tempo per tempo vigente.

Il Collegio Sindacale segnala al Consiglio di Amministrazione le carenze e le irregolarità eventualmente riscontrate, richiede l'adozione di idonee misure correttive e ne verifica nel tempo l'efficacia.

I Sindaci hanno inoltre facoltà di procedere, in qualsiasi momento, anche individualmente, ad atti di ispezione e controllo nonché di chiedere agli amministratori notizie, anche con riferimento a società controllate, sull'andamento delle operazioni sociali o su determinati affari, ovvero di rivolgere le medesime richieste di informazione direttamente agli Organi di Amministrazione e Controllo delle Società controllate.

Il Collegio Sindacale può inoltre scambiare informazioni con i corrispondenti Organi delle Società controllate in merito ai sistemi di amministrazione e controllo e all'andamento generale dell'attività sociale.

* * *

Il Collegio Sindacale di Banco BPM attualmente in carica è stato eletto dall'Assemblea dei Soci in data 4 aprile 2020 e scadrà con l'approvazione del Bilancio 2022.

Alla data della presente relazione, il Collegio Sindacale è composto dai seguenti cinque Sindaci effettivi: Marcello Priori (il Presidente), Wilmo Carlo Ferrari, Maurizio Lauri, Alfonso Sonato e Nadia Valenti.

Come già sopra rappresentato, si fa presente che, nelle date del 7 agosto 2020 e del 4 settembre 2020, hanno rispettivamente rassegnato le proprie dimissioni la dott.ssa Maria Luisa Mosconi (nominata quale Sindaco effettivo dalla citata Assemblea del 4 aprile 2020) e l'avv. Fulvia Astolfi (nominata quale Sindaco supplente dalla predetta Assemblea, subentrata alla dott.ssa Mosconi nella carica di Sindaco effettivo). In data 4 settembre 2020, a seguito delle richiamate dimissioni dell'avv. Astolfi, il dott. Wilmo Carlo Ferrari (nominato Sindaco supplente dall'Assemblea tenutasi il 4 aprile 2020) è pertanto subentrato nella carica di Sindaco effettivo fino alla prossima Assemblea dei Soci, che dovrà provvedere all'integrazione del Collegio Sindacale secondo la normativa vigente.

Al riguardo, si segnala che, a seguito degli avvicendamenti sopra citati in merito alla composizione del Collegio Sindacale, la prossima Assemblea dei Soci, convocata per il 15 aprile 2021, sarà chiamata, tra l'altro, a deliberare l'integrazione del Collegio Sindacale, con la nomina di un Sindaco

effettivo e di un Sindaco supplente per gli esercizi 2021 e 2022.

Con riferimento all'attuale composizione, il Consiglio di Amministrazione e il Collegio Sindacale per i profili di competenza hanno verificato la sussistenza, in capo ad ogni componente del Collegio Sindacale, dei requisiti di indipendenza ai sensi dell'art. 148, comma 3, del T.U.F. Le modalità con le quali Banco BPM ha recepito il Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana prevedono infatti che i componenti del Collegio Sindacale debbano possedere i requisiti di indipendenza stabiliti dalla citata norma di legge e al riguardo si segnala che tutti i Sindaci hanno prodotto le dichiarazioni sostitutive attestanti la sussistenza dei requisiti di indipendenza in argomento.

Il Collegio Sindacale ha inoltre accertato la sussistenza, in capo a ciascuno dei suoi componenti, ai sensi dell'art. 8.C.1 del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, del requisito di indipendenza, così come adottato da Banco BPM S.p.A. L'esito di tale verifica è stato trasmesso al Consiglio di Amministrazione che l'ha esposto mediante la diffusione di comunicati stampa in data 28 aprile 2020 e 29 settembre 2020.

Per ciascuno dei Sindaci è stata altresì verificata la sussistenza dei requisiti in tema di limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo previsti dalla normativa vigente.

Ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, il Collegio ha inoltre dato atto, sulla base delle dichiarazioni rilasciate dai singoli Amministratori e delle valutazioni espresse dal Consiglio di Amministrazione, che i criteri e le procedure di accertamento adottati dal Consiglio di Amministrazione medesimo per valutare l'indipendenza dei propri membri sono stati correttamente applicati. Si ricorda che il Consiglio di Amministrazione di Banco BPM, nell'aderire al Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, ha ritenuto di discostarsi da talune disposizioni e precisamente, il punto 3.C.1, lett. e) del Codice, relativo alla perdita del requisito di indipendenza nell'ipotesi in cui un soggetto sia stato "amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici" (non tenendo conto di questa casistica), in quanto il requisito di indipendenza, inteso come atteggiamento di indipendenza di autonomia di giudizio che contraddistingue l'operato dei Consiglieri, non necessariamente si modifica trascorsi nove anni dalla data di prima nomina.

Nel corso dell'esercizio 2020 il Collegio Sindacale si è riunito n. 43 volte, con una durata media per ciascuna seduta di 3,5 ore. Con riferimento al 2021 l'attività del Collegio Sindacale sta proseguendo con frequenza di norma settimanale. Al riguardo si evidenzia che a partire dal 1° gennaio 2021 e fino alla data della presente relazione il Collegio Sindacale si è riunito n. 9 volte.

Nell'anno 2020, il Collegio Sindacale ha inoltre partecipato a tutte le n. 22 riunioni del Consiglio di Amministrazione ed alle n. 2 riunioni del Comitato Esecutivo (soppresso dall'Assemblea riunitasi il 4 aprile 2020) e, con un proprio rappresentante, alle riunioni del Comitato Controllo Interno e Rischi.

All'Assemblea dei Soci, tenutasi in data 4 aprile 2020 (in sede ordinaria e straordinaria), ha assistito per il Collegio Sindacale il solo Presidente, in conformità alle prescrizioni adottate dai competenti organi governativi a tutela della salute e sicurezza a fronte dell'emergenza sanitaria allora in corso.

I Sindaci hanno altresì partecipato ai momenti formativi organizzati dalla Banca a beneficio degli esponenti aziendali.

Il Collegio Sindacale ha ottenuto informazioni dagli Amministratori, anche ai sensi dell'art. 150, comma 1, del T.U.F., del criterio applicativo 2.C.2. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana e dell'art. 25 dello Statuto, sull'attività svolta e sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, effettuate da Banco BPM o dalle Società da questo controllate, sia mediante l'informativa resa dagli Organi delegati ai sensi dell'art. 2381 cod. civ., sia, in via ordinaria, mediante la partecipazione del Collegio alle riunioni del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo.

Il Collegio Sindacale ha esercitato l'attività di vigilanza (sulla conformità alle norme, allo Statuto, alle procedure interne) allo stesso affidata dalle disposizioni vigenti, anche sulla base di apposita programmazione.

Nel corso dell'esercizio 2020, l'Organo di Controllo ha rilasciato i pareri previsti dalla Legge, dalla Normativa di Vigilanza e dallo Statuto procedendo alla formulazione delle proposte di competenza all'Assemblea degli azionisti. Ha altresì espresso le proprie considerazioni e/o osservazioni e condotto specifiche indagini laddove richieste dalle Autorità di Vigilanza. Il Collegio Sindacale ha poi esaminato le richieste informative e/o le istanze di specifici interventi avanzate dalle Autorità di Vigilanza e i relativi riscontri e/o piani elaborati dalla Banca, provvedendo al monitoraggio della progressiva realizzazione delle azioni migliorative ivi delineate e riferendone, se del caso, al Consiglio di Amministrazione.

Si mette in evidenza che l'anno 2020 è stato fortemente impattato dagli effetti della pandemia da Covid-19. Il Collegio Sindacale ha pertanto indirizzato molta parte della propria attività al monitoraggio delle implicazioni che l'emergenza sanitaria ha generato su molteplici ambiti dell'operatività della Banca (da aspetti di salute e sicurezza dei lavoratori e dei clienti, alla garanzia della continuità operativa e della sicurezza IT, agli impatti sulla gestione dei rischi – in particolare quello di credito – e sulla tenuta del sistema dei controlli interni).

Al fine della trattazione delle materie previste all'ordine del giorno, su invito del Collegio stesso, hanno partecipato alle sedute dell'Organo di Controllo esponenti delle strutture aziendali, anche di business. Tenuto conto delle prescrizioni in vigore e delle raccomandazioni formulate dai competenti organi governativi e regionali per la tutela della salute e della sicurezza alla luce della citata emergenza sanitaria da Covid-19, dal punto di vista organizzativo le riunioni del Collegio Sindacale si sono tenute promuovendo interventi (dei Sindaci, del personale segretariale e dei relatori) in modalità a distanza (tramite collegamento in video e/o audioconferenza), in modo da limitare gli spostamenti delle persone fisiche e comunque garantire il rispetto delle disposizioni vigenti in tema di distanziamento sociale. Tale impostazione non ha tuttavia pregiudicato la qualità della discussione e dell'interazione dei componenti del Collegio tra loro e verso i convenuti.

In particolare, il Collegio ha incontrato periodicamente tutte le Funzioni Aziendali di Controllo e, in attuazione delle disposizioni del D.Lgs. n. 39/2010 (così come modificato dal D.Lgs. n. 135/2016), ha intrattenuto un costante flusso di informazioni sullo sviluppo delle attività pianificate e sulle metodologie applicate sia con il Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari sia con la Società di revisione PriceWaterhouseCoopers S.p.A. (incaricata della revisione legale dei conti di Banco BPM S.p.A., per gli esercizi 2017-2025). I Collegio Sindacale ha altresì ricevuto ed esaminato la cd. Relazione aggiuntiva indirizzata allo stesso quale Comitato per il Controllo Interno e la Revisione Contabile ai sensi dell'art. 19 del citato D.Lgs. n. 39/2010.

Per garantire un adeguato scambio di informazioni con gli Organi di Controllo delle Società del Gruppo, il Collegio Sindacale della Capogruppo ha organizzato incontri dedicati con i Collegi Sindacali delle Controllate principali (in particolare, Banca Aletti & C. S.p.A., Banca Akros S.p.A. e Release S.p.A.) e ha intrattenuto un dialogo costante (anche per il tramite del Presidente) con l'Organismo di Vigilanza ex D.Lgs. n. 231/2001 di Banco BPM.

7.3 REMUNERAZIONE

Le informazioni concernenti, tra l'altro, la remunerazione dei componenti del Collegio Sindacale, nonché la politica generale per la remunerazione sono disponibili all'interno della "Relazione sulla Remunerazione" pubblicata ai sensi dell'art. 123-ter del T.U.F.

8) FUNZIONI E PROCEDURE AZIENDALI

8.1 LE PROCEDURE PER IL TRATTAMENTO DELLE INFORMAZIONI SOCIETARIE

In relazione alla rilevanza e alla complessità dei processi di comunicazione verso il mercato, verso i Soci e gli azionisti, nonché dei principi sanciti dal Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, il Banco BPM Spa, nel mese della sua costituzione – gennaio 2017 - ha approvato il "Regolamento in materia di gestione delle informazioni privilegiate", e successivamente aggiornato nell'agosto 2018.

Tale Regolamento, nell'ambito di quanto stabilito dal Regolamento (UE) n. 596/2014 ("Market Abuse Regulation"), del Regolamento di esecuzione (UE) 2016/347 e delle linee guida Consob, disciplina i processi volti alla gestione del registro delle persone che hanno accesso a informazioni rilevanti e privilegiate e alla comunicazione al pubblico delle stesse, nonché per la gestione dei sondaggi di mercato, attribuisce ruoli e responsabilità nella specifica materia e fissa i provvedimenti applicabili ai lavoratori dipendenti, ad altri eventuali collaboratori e agli esponenti delle società del gruppo. Al riguardo si precisa che il predetto Regolamento è stato aggiornato nell'agosto 2018 anche con l'ausilio e la consulenza di uno studio legale esterno - al fine di recepire le recenti disposizioni normative e regolamentari applicabili in materia di Market Abuse.

La supervisione del processo di informazione al pubblico e di comunicazione della Banca spetta al Consiglio di Amministrazione. Nel rispetto di quanto previsto dall'art. 17 del regolamento UE n. 596/2014 e dai relativi regolamenti di esecuzione, il Banco BPM deve comunicare al pubblico quanto prima possibile le informazioni privilegiate che lo riguardano direttamente nonché quelle che riguardano le società controllate. È fatta salva la possibilità per il Banco BPM di ritardare, sotto la propria responsabilità, la comunicazione al pubblico delle informazioni privilegiate avvalendosi dell'applicazione del cosiddetto "processo di ritardo". L'Amministratore Delegato cura la comunicazione esterna delle informazioni privilegiate del Banco BPM o, nel caso si avvalga della procedura del ritardo, ne dà informativa al Consiglio di Amministrazione alla prima occasione utile. Lo stesso – tramite la funzione che cura i Rapporti con i Media, Segreteria Affari Societari, Investor Relations, Compliance, Legale e Regolatory Affairs e le strutture aziendali che hanno competenza su specifiche situazioni – assicura la corretta applicazione della normativa aziendale in parola.

Le predette strutture collaborano per la gestione e la definizione dei comunicati, in particolare per quelli price sensitive, redatti nel rispetto degli schemi forniti da Borsa Italiana - sia in lingua italiana che in inglese - al fine di sottoporli all'approvazione dell'organo o dei soggetti competenti per la diffusione al mercato con le modalità previste dalla normativa vigente in materia.

In relazione altresì alla necessità di coordinare la comunicazione esterna, soprattutto quella rilevante, da parte di società del Gruppo, fermi i compiti di supervisione spettanti al Consiglio di Amministrazione in tema di processi di informazione al pubblico e di comunicazione aziendale, è stato definito un apposito processo che prevede una preventiva informativa all'Amministratore Delegato che esamina il testo del comunicato e lo approva. Al riguardo, viene data apposita informativa al Consiglio di Amministrazione alla prima occasione utile.

I comunicati price sensitive e le comunicazioni di internal dealing vengono trasmessi al mercato mediante il unito al meccanismo di stoccaggio autorizzato () STORAGE gestiti da Spafid Connect S.p.A., nonché pubblicati sul sito internet della Società (www.gruppo.bancobpm.it) e conservati presso la sede sociale nei termini prescritti.

Si sottolinea che, in occasione della partecipazione ad incontri con analisti e investitori istituzionali ovvero di call conference, organizzate di norma per la presentazione di risultati di gestione, la

documentazione viene preventivamente trasmessa a Consob e a Borsa Italiana, nonché resa disponibile sul sito internet aziendale.

Coloro che hanno la materiale disponibilità di notizie e dei documenti riguardanti la Società, acquisiti nello svolgimento della loro attività lavorativa, sono tenuti a mantenere riservate le predette informazioni e ad utilizzarle esclusivamente per l'espletamento delle proprie funzioni.

L'inosservanza delle disposizioni in tema di informazioni riservate prevede l'applicazione di un apposito sistema sanzionatorio.

Il Regolamento disciplina altresì l'istituzione e le regole di aggiornamento dei Registri delle persone che hanno accesso a informazioni rilevanti o privilegiate. Il Banco BPM gestisce (i) il Registro delle Informazioni Rilevanti (di seguito, anche "RIL"), nel quale devono essere iscritte le persone che hanno accesso ad informazioni che possono assumere, in un successivo momento, la natura di informazione privilegiata sull'emittente Banco BPM, ovvero sugli emittenti terzi e (ii) l'Insider List, in cui devono essere iscritte le persone che hanno accesso alle informazioni privilegiate sul Banco BPM o relative a emittenti terzi; l'Insider List, a sua volta, si suddivide in sezioni occasionali, specificamente create per ciascuna informazione privilegiata, in cui sono iscritti i soggetti aventi accesso alla specifica informazione e, in una sezione permanente, in cui sono iscritti quei soggetti che, in ragione delle proprie funzioni, hanno accesso a tutte le informazioni privilegiate relative a Banco BPM fin dalla loro individuazione.

Il Regolamento in argomento è consultabile sul sito internet del Banco (www.gruppo.bancobpm.it – sezione "Corporate Governance – Documenti Societari").

In materia di Internal Dealing si segnala che, nell'agosto 2016, è stata introdotta la nuova disciplina europea in materia di abusi di mercato, divenuta direttamente applicabile negli Stati membri a seguito dell'entrata in vigore del suddetto Regolamento Europeo n. 596/2014 del 16 aprile 2014 relativo agli abusi di mercato (c.d. "MAR"), della Direttiva Europea n. 57/2014 del 16 aprile 2014 relativa alle sanzioni penali in caso dei suddetti abusi di mercato (c.d. "MAD II"), nonché del Regolamento Delegato (UE) 2016/522 e del Regolamento di Esecuzione (UE) 2016/523.

La nuova disciplina, in particolare, ha introdotto modifiche relative:

  • al perimetro degli strumenti oggetto di comunicazione, comprendente ora oltre alle azioni ordinarie dell'Emittente e gli strumenti finanziari ad esse collegati - anche le obbligazioni quotate e gli strumenti finanziari ad esse collegati;
  • al divieto di operare nell'ambito internal dealing in determinati "periodi di chiusura" (c.d. "blocking period"). Con riferimento a quest'ultimo aspetto, si comunica che è stato fissato un intervallo temporale di 30 giorni di calendario precedente all'annuncio di un rapporto finanziario intermedio o di una relazione finanziaria di fine anno dell'emittente.

Per quanto sopra, il Consiglio di Amministrazione del 1° gennaio 2017 ha approvato il "Regolamento in materia di Internal Dealing" rinveniente da un'approfondita analisi delle normative preesistenti ed in vigore al fine di individuare le soluzioni immediatamente applicabili all'interno del Gruppo Banco BPM.

Con riferimento al soggetto preposto, ai sensi dell'art. 152-octies, comma 9 del Regolamento Emittenti, in merito al ricevimento, alla gestione e alla diffusione al pubblico delle informazioni disciplinate dal Regolamento Internal Dealing e che in tale veste invia le informazioni pervenute dai "soggetti rilevanti" a Borsa Italiana tramite SDIR-STORAGE, si segnala che l'incarico è stato affidato alla Segreteria Affari Societari.

Ogni soggetto che, in virtù delle cariche ricoperte nel Banco BPM o nelle sue controllate, è ricompreso nel novero dei "soggetti rilevanti" ai sensi del suddetto Regolamento, provvede a sottoscrivere una dichiarazione di piena conoscenza del Regolamento adottato.

A ciascun "soggetto rilevante" del Banco BPM e delle controllate viene, di volta in volta, comunicato il periodo di sospensione dell'operatività, nonché ogni altra informazione utile in materia.

Il Regolamento in argomento è consultabile sul sito internet del Banco (www.gruppo.bancobpm.it – sezione "Corporate Governance – Internal Dealing").

8.2 IL SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE DEI RISCHI

Con l'obiettivo di disporre di un adeguato sistema di controllo per la gestione dei rischi aziendali, al Consiglio di Amministrazione, al Comitato Controllo Interno e Rischi e al Collegio Sindacale, incaricati di sovrintendere alla funzionalità del sistema di controllo interno, sono affidate le seguenti attività previste dallo Statuto vigente.

Il Consiglio di Amministrazione approva le linee e gli indirizzi generali programmatici e strategici e le politiche di governo e di gestione dei rischi della Società e del Gruppo, nonché il loro riesame periodico per garantirne l'efficacia nel tempo, definendo e approvando, tra l'altro: i) il quadro di riferimento per la determinazione della propensione al rischio (Risk Appetite Framework); ii) le linee di indirizzo del sistema di controllo interno in modo che i principali rischi afferenti alla Società, alle sue controllate e alle operazioni di maggiore rilievo, risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati.

Il Consiglio, nell'ambito della definizione dei piani strategici, industriali e finanziari, definisce la natura e il livello di rischio compatibile con una sana e corretta gestione della Società e del Gruppo. La definizione della propensione al rischio del Gruppo avviene annualmente nell'ambito del processo di Risk Appetite del Gruppo.

Il Comitato Controllo Interno e Rischi ha compiti istruttori e consultivi nell'ambito delle competenze riservate al Consiglio di Amministrazione in materia di rischi (analisi, valutazione, monitoraggio e gestione), di Sistema dei Controlli Interni, nonché di assetto informatico contabile. Per l'efficace svolgimento del proprio compito può condurre attività di verifica e ispezione presso tutte le aree di attività del Gruppo.

Infine, il Collegio Sindacale vigila sull'efficacia e l'adeguatezza del sistema di gestione e di controllo dei rischi, di revisione interna e sulla funzionalità e adeguatezza del complessivo Sistema dei Controlli Interni.

Dal punto di vista tecnico-operativo, il sistema dei controlli interni contempla, oltre ai controlli di linea effettuati dalle strutture operative e incorporati nelle procedure informatiche (controlli di primo livello), le funzioni aziendali di controllo di secondo livello (Rischi, Validazione Interna, Compliance, Antiriciclaggio) e di terzo livello (Audit).

Spetta alla Funzione Rischi, a riporto diretto dell'Amministratore Delegato della Capogruppo, presidiare a livello di Gruppo e in modo integrato i processi di governo dei rischi (struttura Enterprise Risk Management), di sviluppo e misurazione dei rischi (struttura Risk Models) e il processo di convalida (struttura Validazione Interna) dei modelli interni di misurazione dei rischi.

Il Consiglio di Amministrazione, anche nell'esercizio della propria attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 del cod. civ., sentiti i pareri formulati dal Comitato Controllo Interno e Rischi con il supporto del Comitato Nomine e, per quanto di competenza, dal Collegio Sindacale, ha deliberato - con decorrenza 16 luglio 2020 - la nomina del dott. Andrea Rovellini a

Responsabile della funzione RISCHI, definendone la remunerazione in coerenza con le politiche aziendali in materia.

Il Responsabile di tale funzione sovraintende alla definizione, in coerenza con le strategie e gli obiettivi aziendali, degli indirizzi e delle politiche in tema di gestione e controllo dei rischi. È inoltre chiamato a garantire informazioni complete, chiare ed integrate che permettano agli Organi Aziendali una reale e concreta conoscenza del profilo di rischio del Gruppo.

  • La funzione Rischi si compone di tre strutture:
  • Risk Models;
  • Enterprise Risk Management;
  • Validazione Interna.

In ambito rischi il Gruppo si pone l'obiettivo di garantire i) lo sviluppo e il miglioramento continuativo di processi, modelli e metriche di rischio, ii) l'allineamento ai migliori standard internazionali e iii) il recepimento delle normative e direttive di Vigilanza nonché iv) lo sviluppo di efficaci presidi di monitoraggio e reporting.

Nel corso del 2020 la struttura Risk Models è stata impegnata nelle attività di supporto ai team ispettivi della Banca Centrale Europea che si sono occupati di validare le istanze di model changes apportati ai modelli interni utilizzati per il calcolo dei requisiti patrimoniali a fronte del rischio di credito, anche in vista dell'introduzione della nuova definizione di default, oltre che nelle attività che sono state individuate per rimediare alle debolezze rilevate in precedenti verifiche ispettive, non soltanto sul rischio di credito ma anche sul rischio di mercato. La struttura ha, inoltre, guidato un gruppo di lavoro per la retrocessione a standard della metodologia di calcolo del requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi, oltre che proseguire nelle implementazioni metodologiche lato rischi di liquidità e tasso. Infine, Risk Models è stato particolarmente impegnato nelle attività elaborative per incorporare i segnali di rischio emersi a causa della pandemia in atto, con particolare riferimento all'ambito contabile di determinazione delle rettifiche di valore sul portafoglio in bonis.

Per quanto concerne i processi di Risk Governance, si segnala in particolare l'avvio di un progetto di revisione e rafforzamento del Risk Appetite Framework, prevedendo in particolare: il cascading anche a livello di linea di business, l'introduzione di soglie di rischio di lungo periodo, al fine rendere il framework maggiormente pervasivo e dunque di identificare in maniera più puntuale i risk owner e una maggiore integrazione con i processi relativi all'ambito creditizio. È stato rafforzato il processo ICAAP con un monitoraggio trimestrale e nell'ambito dello stesso vengono effettuate analisi e considerazioni in merito agli scenari di medio/lungo periodo, parte di una più ampia revisione e rafforzamento del ruolo della Funzione Rischi e della struttura ERM in particolare. Dal punto di vista del monitoraggio si sottolinea l'adeguamento alle richieste SREP 2019 e la definizione di una nuova analisi di posizionamento (benchmark) maggiormente incentrato sui rischi, tenendo conto dell'ottica del Regulator, nonché la prosecuzione delle attività volte all'ingegnerizzazione della reportistica integrata dei rischi. Infine, Con riferimento ai rischi di Secondo Pilastro, nel corso dell'anno è stato ulteriormente rafforzato il modello interno finalizzato alla misurazione del Rischio Reputazionale, tramite affinamenti metodologici legati alla "web reputation", volti anche a recepire le indicazioni ricevute da Validazione Interna.

Inoltre, ERM ha definito specifici interventi di affinamento dei controlli di secondo livello agiti al fine di renderli maggiormente sinergici al contesto pandemico da Covid-19, affiancando alle classiche verifiche sull'andamento di portafoglio e ai carotaggi agiti con le Credit File Review (CFR), analisi aggregate legate all'andamento dei Key Risk Indicators (KRI) nonché verifiche puntuali sull'operatività avviata dalla banca a supporto della clientela colpita dalla pandemia. ERM ha proseguito nel rilascio di pareri "ex ante" di natura non vincolante per le Operazioni di Maggior rilievo in ambito creditizio, nella valutazione preventiva delle pratiche creditizie facoltizzate al Comitato Non Performing nonché nella rivisitazione del framework dei presidi agiti. Con riferimento alle verifiche sui Servizi d'Investimento

– MIFID, si è proseguito con l'implementazione di controlli inserite nel framework accentrato della Funzione Rischi, con particolare riguardo ai macroprocessi di i) Consulenza, ii) Product Governance, iii) Pricing, e iv) alle analisi in ambito di trasmissione ed esecuzione degli ordini della clientela (Best Execution).

Con il consolidamento dei controlli in ambito rischio tasso e rischio operativo è stata completata l'estensione del framework di data quality a tutti i principali ambiti di rischio. Sono stati inoltre sviluppati ulteriori controlli di data quality sia a supporto delle principali progettualità della funzione Rischi (es: nuova definizione di default DOD, nuova definizione depositi stabili ed operativi) sia per rispondere a richieste regolamentari o di audit (es: liquidity, market risk). Sono proseguite le attività del progetto BCBS 239 (circolare 239 del Comitato di Basilea per il controllo della qualità dei dati di rischio) che hanno consentito di completare la copertura del lineage dei dati e di coprire circa il 70% delle metriche in perimetro progettuale. Inoltre, è proseguita l'automazione delle attività di controllo e si sono svolte sessioni formative sulla Data Governance presso varie funzioni della Banca. Nel corso del 2021 proseguiranno le attività del progetto BCBS 239 nell'ottica di completare quanto previsto nell'attuale piano e di mantenere aggiornata la mappa informativa dei dati elementari di rischio. Nel corso del 2020 è stata impostata la metodologia di analisi dei controlli di secondo livello sul Rischio Informatico, che inizierà ad essere applicata nel 2021. Proseguirà poi l'identificazione e la realizzazione dei controlli di secondo livello sia sui dati relativi ai rischi già coperti (market, credit, liquidity risk, ecc.) sia sulle alle altre aree di rischio (es: secondo pilastro), adottando, per quanto possibile, nuovi strumenti e metodologie di analisi più efficaci (es: machine learning, python). Continuerà infine l'attuazione del framework di trasferimento dei rischi tramite coperture assicurative atte a mitigare i rischi connessi alla sicurezza informatica ed eventuali costi di reazione a fronte di danni reputazionali.

La funzione di Validazione Interna, collocata a diretto riporto della funzione Rischi, presidia il processo di convalida interna dei sistemi di misurazione dei rischi utilizzati con finalità sia prudenziale sia gestionale. La Validazione Interna effettua i controlli di competenza nel continuo sulla base del piano annuo approvato dal Consiglio di Amministrazione. Nel corso dello svolgimento delle proprie attività, Validazione Interna evidenzia eventuali aree di miglioramento sullo sviluppo dei modelli al fine di garantire la coerenza tra i modelli interni e l'effettivo profilo di rischio assunto. I risultati delle attività di controllo effettuate sono riportate periodicamente al Comitato Controllo Interno e Rischi, al Collegio Sindacale e al Consiglio di Amministrazione.

Il presidio del rischio legale è curato dalla Funzione Legale e Regulatory Affairs attraverso il processo di supporto e consulenza in materia legale alle strutture, centrali e periferiche, della Capogruppo e delle società del Gruppo in relazione alle attività da esse svolte e ai relativi aspetti contrattuali e anche attraverso la gestione del contenzioso giudiziale e stragiudiziale, attivo e passivo, del Gruppo, con esclusione di quello giuslavoristico, previdenziale e tributario. Inoltre, la funzione Legale e Regulatory Affairs fornisce un servizio interno di alerting normativo volto ad assicurare costante monitoraggio e informativa sull'evoluzione del quadro normativo esterno per le materie che hanno impatto sulle attività del Gruppo (comunitario e nazionale, di rango primario e secondario) e giurisprudenziale.

La Funzione Compliance di Gruppo esercita le proprie attività, con riporto diretto all'Amministratore Delegato, sia per la Capogruppo sia per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing.

La circolare Banca d'Italia 285/2013 statuisce che il rischio di non conformità alle norme è il rischio di incorrere in sanzioni giudiziarie o amministrative, perdite finanziarie rilevanti o danni di reputazione in conseguenza di violazioni di norme imperative (leggi, regolamenti) ovvero di autoregolamentazione (ad es., statuti, codici di condotta, codici di autodisciplina).

La Funzione Compliance di Capogruppo presiede, secondo un approccio risk based, alla gestione del rischio di non conformità con riguardo a tutta l'attività aziendale, verificando, sia in fase di impianto sia di funzionamento, che le procedure interne siano adeguate a prevenire tale rischio.

Per le norme che riguardano l'esercizio dell'attività bancaria e di intermediazione, la gestione dei conflitti di interesse, la trasparenza nei confronti della clientela e, più in generale, la disciplina posta a tutela del consumatore, la funzione Compliance - come previsto dalle Disposizioni di Vigilanza - è direttamente responsabile della gestione del rischio di non conformità.

Con riferimento ad altre normative per le quali sono previste forme specifiche di Presidio Specialistico, i compiti della funzione Compliance - in base ad una valutazione dell'adeguatezza dei controlli specialistici a gestire i profili di rischio di non conformità - sono graduati e la stessa funzione Compliance è comunque responsabile (in collaborazione con le funzioni specialistiche incaricate) della: i) definizione delle metodologie di valutazione del rischio di non conformità; ii) individuazione delle relative procedure; iii) verifica dell'adeguatezza delle procedure medesime a prevenire il rischio di non conformità.

Per gli ambiti direttamente presidiati dalle altre Funzioni di Controllo di 2° livello, il modello di gestione del rischio di non conformità, limitatamente agli aspetti rientranti nelle specifiche responsabilità, è attuato da dette Funzioni.

Il Consiglio di Amministrazione, anche nell'esercizio della propria attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 del cod. civ., sentiti i pareri formulati dal Comitato Controllo Interno e Rischi con il supporto del Comitato Nomine, sentiti altresì i pareri, per quanto di competenza, del Collegio Sindacale, ha deliberato - con decorrenza 19 giugno 2018 - la nomina dell'avv. Maurizio Nigro a Responsabile della Funzione di Conformità (Compliance Manager). Al Responsabile Compliance è altresì conferito l'incarico di Responsabile per la Protezione dei Dati (Data Protection Officer) di Gruppo ai sensi dell'art. 37, par. 7, Reg. (UE) n. 679/2016 (GDPR) in ambito privacy.

L'attuale assetto organizzativo della funzione di conformità alle norme è articolato in cinque specifiche strutture, di cui due in staff al Compliance Manager (una con compiti di indirizzo e coordinamento metodologico, di predisposizione del Reporting Direzionale, di definizione dei requisiti funzionali per lo sviluppo degli applicativi a supporto, l'altra a presidio dell'ambito normativo privacy) e tre dedicate alle tematiche normative applicabili al Gruppo Banco BPM. Si tratta nello specifico delle seguenti Unità Organizzative:

  • Coordinamento Metodologie e Reporting;
  • Supporto DPO;
  • Conformità Servizi Bancari, di Governo, ICT;
  • Conformità Servizi di Investimento e Mercati;
  • Antiriciclaggio.

Con riferimento alla Funzione Antiriciclaggio di Capogruppo, collocata all'interno della Funzione Compliance, la stessa presidia nella piena autonomia di controllo, il rischio di riciclaggio e finanziamento al terrorismo, nonché le segnalazioni di operazioni sospette. La funzione assolve inoltre alle attività previste dalla normativa in capo al responsabile della Funzione Antiriciclaggio e al Delegato Segnalazione Operazioni Sospette (SOS).

La Funzione Antiriciclaggio esercita le proprie attività per la Capogruppo e per le società del Gruppo che hanno affidato il servizio in outsourcing, secondo un approccio risk based, effettuando verifiche e controlli al fine di valutare l'esposizione al rischio di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo, l'efficacia dei presidi organizzativi e di controllo – sia in fase di impianto che di funzionamento – e gli eventuali interventi da porre in essere.

La Responsabile della Funzione Antiriciclaggio di Gruppo avv. Arianna Rovetto, nominata il 29 settembre 2020 dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo sentiti i pareri formulati dal Comitato Controllo Interno e Rischi con il supporto del Comitato Nomine e, per quanto di competenza, dal Collegio Sindacale, riferisce direttamente agli Organi Aziendali e comunica con essi, d'iniziativa o su richiesta, senza restrizioni.

La prima delega, a livello di Gruppo, in materia di "segnalazione di operazioni sospette" ai sensi dell'art. 35 D. Lgs. 231/07 s.m.i. all'U.I.F. (Unità di Informazione Finanziaria, istituita presso Banca d'Italia)

è attribuita al Responsabile Antiriciclaggio. Tale delega è conferita secondo un modello 'a cascata' che prevede, in caso di assenza o impedimento, il conferimento dei medesimi poteri, in via successiva, ad altri delegati appartenenti alla medesima struttura.

La Funzione Audit di Banco BPM ha la responsabilità, da un lato, di controllare in ottica di terzo livello - anche con verifiche in loco e a distanza - il regolare andamento dell'operatività e l'evoluzione dei rischi e, dall'altro, di valutare la completezza, l'adeguatezza, la funzionalità e l'affidabilità del sistema dei controlli interni, rappresentando agli organi aziendali i possibili miglioramenti al processo di gestione, misurazione e controllo dei rischi e facendosi parte attiva nella loro realizzazione.

La Funzione Audit – dipendente gerarchicamente dal Consiglio di Amministrazione - è competente, come funzione di revisione interna, su tutte le strutture centrali e periferiche delle Società Italiane del Gruppo Bancario; svolge funzioni di indirizzo, coordinamento e controllo per la struttura di audit di Banca Aletti Suisse.

Il Consiglio di Amministrazione, anche nell'esercizio della propria attività di direzione e coordinamento ai sensi dell'art. 2497 del cod. civ., sentiti i pareri formulati dal Comitato Controllo Interno e Rischi con il supporto del Comitato Nomine e, per quanto di competenza, dal Collegio Sindacale, ha deliberato - con decorrenza 16 settembre 2019 - la nomina del dott. Andrea Francesco Antonio Alessandri, a Responsabile della Funzione Audit, definendone la remunerazione in coerenza con le politiche aziendali in materia. Il dott. Alessandri è stato altresì nominato dallo stesso Consiglio quale Responsabile del Sistema Interno di Segnalazione delle Violazioni (SISV) delle norme disciplinanti l'attività bancaria della Capogruppo.

Il dott. Andrea Francesco Antonio Alessandri, ai sensi del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, ricopre anche il ruolo di preposto al controllo interno e - libero da vincoli gerarchici rispetto ai responsabili delle aree operative - ha accesso a tutte le informazioni utili e necessarie allo svolgimento del proprio incarico.

L'assetto organizzativo della Funzione Audit prevede le seguenti strutture:

  • Coordinamento Audit;
  • Metodologie Strumenti e Quality Assurance;
  • Audit Credito;
  • Audit Finanza;
  • Audit Processi di Governance;
  • Audit Rete.

Tale articolazione risponde all'esigenza di garantire un presidio costante sulle attività svolte dal Gruppo, assicurando al contempo il rafforzamento continuo delle metodologie di audit e un'attenzione puntuale agli effetti delle linee strategiche adottate dal Gruppo (i.e.: in termini di Risk Appetite Framework, di pianificazione strategica, di processi a maggiore rilevanza) per identificare quelle aree che potrebbero manifestare criticità anche prospettiche.

Il Piano di Audit del 2020, approvato dal Consiglio di Amministrazione il 28 febbraio 2020 e aggiornato nel terzo trimestre dello stesso anno, si è distinto per essere incentrato sugli ambiti di operatività del Gruppo caratterizzati da un maggior livello di rischiosità attuale e prospettico. In proposito si segnalano, fra le altre, le attività svolte sui processi adottati dal Gruppo per la concessione delle misure creditizie di sostegno agli operatori economici nel contesto della pandemia Covid-19, con particolare riguardo a quelle previste dai Decreti Governativi e dagli accordi di settore. Rimangono tuttavia significative le attività obbligatorie legate a previsioni normative, nonché le attività di verifica richieste da BCE, con particolare riferimento ai processi di governo, controllo e gestione dei rischi.

Gli accertamenti presso la Rete commerciale sono stati pianificati e svolti tenendo conto anche del rischio evidenziato dal sistema degli indicatori a distanza. Si segnala che durante il primo periodo

emergenziale le attività sono state svolte a distanza e sono state verificate le misure di contingency adottati dal gruppo per permettere alla clientela di operare a distanza.

La Funzione Audit garantisce inoltre la certificazione dell'adeguatezza e della realizzazione delle remedial actions conseguenti alle ispezioni del Regolatore nazionale o sovranazionale.

La Funzione Audit, sulla base dei flussi informativi definiti in apposito Regolamento aziendale, ha predisposto ed inviato tempestivamente agli Organi aziendali (Collegio Sindacale, Comitato Controllo Interno e Rischi, Consiglio di Amministrazione) relazione su eventi di particolare rilevanza, nonché periodiche relazioni contenenti adeguate informazioni sulla propria attività, sulle modalità con cui viene condotta la gestione dei rischi (e sul rispetto dei piani definiti per il loro contenimento), oltre che una periodica valutazione sull'idoneità del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (ivi inclusi i sistemi informativi).

In attuazione di quanto previsto dall'articolo 52-bis del T.U.B. e dalle relative norme attuative, nel Gruppo è presente un Sistema Interno di Segnalazione di eventuali Violazioni (di seguito: il SISV) delle regole disciplinanti l'attività bancaria (c.d. Whistleblowing), che favorisce l'individuazione di comportamenti irregolari o illeciti tutelando coloro che, sulla base di un ragionevole sospetto che si sia verificato o possa verificarsi un illecito o un'irregolarità, decidano di inviare una segnalazione al Responsabile SISV.

Il dott. Giuseppe Castagna è stato nominato dal Consiglio di Amministrazione, in conformità a quanto stabilito dall'art. 7.P.3. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, quale "Amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi". Si riportano di seguito gli specifici compiti - previsti dall'art. 7.C.4. - che il Codice assegna per tale ruolo:

  • curare l'identificazione dei principali rischi aziendali, tenendo conto delle caratteristiche delle attività svolte dal Banco BPM e dalle sue controllate, e sottoporli periodicamente all'esame del Consiglio di Amministrazione;
  • dare esecuzione agli indirizzi del Consiglio di Amministrazione, curando la progettazione, realizzazione e gestione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e verificandone costantemente l'adeguatezza e l'efficacia;
  • occuparsi dell'adattamento di tale sistema alla dinamica delle condizioni operative e del panorama legislativo e regolamentare.
  • Sono inoltre attribuiti i seguenti poteri e obblighi:
  • facoltà di chiedere alla Funzione Audit lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative e sul rispetto delle regole e procedure interne nell'esecuzione di operazioni aziendali, dandone contestuale comunicazione al Presidente del Consiglio di Amministrazione, al Presidente del Comitato Controllo e Rischi e al Presidente del Collegio Sindacale;
  • obbligo di riferire tempestivamente al Comitato Controllo Interno e Rischi (o al Consiglio di Amministrazione) in merito a problematiche e criticità emerse nello svolgimento della propria attività o di cui abbia avuto comunque notizia, affinché il Comitato (o il Consiglio) possa adottare le opportune iniziative.

Ai sensi dell'art. 7.C.1. lettera b) del Codice di Autodisciplina, il Consiglio di Amministrazione, previo parere del Comitato Controllo Interno e Rischi, ha espresso la propria valutazione di sostanziale adeguatezza sul sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, nonché sulla sua efficacia, pur in presenza di margini di possibili miglioramenti su determinate aree già all'attenzione delle funzioni aziendali di controllo competenti.

Coordinamento tra i soggetti coinvolti nel sistema di controllo interno e di gestione dei rischi

L'indirizzo e il governo unitario in tema di Sistema dei Controlli Interni Integrato sono svolti dalla Capogruppo che nell'ambito delle proprie funzioni di direzione, coordinamento e controllo:

determina i principi, le regole, i ruoli e le responsabilità;

  • definisce e delimita i profili di responsabilità di ciascuna entità del Gruppo, con particolare riferimento al ruolo della Capogruppo e delle Società del Gruppo;
  • definisce i flussi informativi e le relative modalità di coordinamento.

La Capogruppo esercita inoltre i seguenti presidi di controllo:

  • strategico: per verificare la coerenza delle decisioni assunte dalle singole componenti del Gruppo rispetto agli indirizzi deliberati dalla Capogruppo nonché per definire eventuali azioni correttive;
  • direzionale e gestionale: per assicurare il mantenimento dell'equilibrio economico, finanziario e patrimoniale, sia in capo alle singole componenti del Gruppo sia al Gruppo nel suo complesso. Tale controllo viene esercitato in via preventiva attraverso la predisposizione di piani, programmi e budget e in via consuntiva attraverso l'analisi delle situazioni periodiche, dei conti infrannuali, dei bilanci di esercizio delle singole società e di quelli consolidati;
  • tecnico operativo: per misurare e valutare i complessivi rischi ai quali sono esposte le singole componenti del Gruppo ed il Gruppo nel suo insieme, nonché per garantire che le attività siano svolte con la necessaria efficacia ed efficienza e per valutare i relativi presidi in termini di controlli interni;
  • di conformità: per assicurare la conformità normativa e la conformità operativa dei processi aziendali;
  • di adeguatezza: per valutare la corretta gestione dei rischi e dei processi di controllo.

I soggetti deputati a svolgere la predetta attività di coordinamento, ognuno per gli aspetti di propria competenza, sono rappresentati da: Consiglio di Amministrazione di Capogruppo, Amministratore Delegato, Collegio Sindacale, Organismo di Vigilanza 231/2001, Comitato Controllo Interno e Rischi (endo-consiliare), Comitato di Coordinamento Sistema dei Controlli Interni di Gruppo (manageriale) e Comitato Rischi (manageriale).

Un ruolo specifico in materia è assegnato al Comitato di Coordinamento dei Sistemi dei Controlli Interni di Gruppo che ha il compito specifico di rafforzare il coordinamento e i meccanismi di cooperazione tra le funzioni di controllo e di fornire una rappresentazione integrata e correttamente graduata dei rischi complessivi a cui il Gruppo è esposto, ferme restando le peculiarità e le responsabilità specifiche delle singole Funzioni aziendali di controllo.

La Capogruppo ha definito un modello di coordinamento degli Organi aziendali e delle funzioni di controllo che si configura tramite i seguenti elementi:

a) Definizione delle metodologie e degli strumenti di coordinamento per la valutazione del Sistema dei Controlli Interni

Al fine di garantire e agevolare il coordinamento tra le funzioni di controllo e gli Organi aziendali è stata adottata una metodologia di valutazione del Sistema dei Controlli Interni e di esecuzione delle attività di controllo che prevede l'utilizzo di elementi di analisi e metriche di valutazione comuni, nonché di modalità di rendicontazione per garantire reportistica omogenea.

L'adozione di una valutazione integrata del Sistema dei Controlli Interni ha lo scopo di consentire il confronto delle valutazioni espresse dalle diverse funzioni di controllo e altresì di ottenere una valutazione sul complessivo modello operativo del Gruppo.

b) Programmazione delle attività di controllo

Tutte le funzioni di controllo sono tenute a predisporre un piano delle rispettive attività.

Le funzioni di controllo, nell'ambito del Comitato di Coordinamento Sistema dei Controlli Interni di Gruppo, effettuano momenti formalizzati di coordinamento per la programmazione periodica delle rispettive attività allo scopo di gestire efficacemente potenziali aree di sovrapposizione e valorizzare le possibili sinergie.

I piani delle funzioni di controllo sono sottoposti all'approvazione del Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, con il parere del Comitato Controllo Interno e Rischi e del Collegio Sindacale, e delle

Società del Gruppo per le parti di pertinenza, assicurando in tal modo un ulteriore livello di verifica sull'effettivo coordinamento delle attività.

c) Effettuazione dei controlli e delle verifiche e individuazione degli interventi di mitigazione dei rischi

In tema di coordinamento rilevano i flussi informativi definiti tra le Funzioni di Controllo con riferimento agli esiti delle verifiche.

I responsabili della Funzione Rischi e della Funzione Compliance informano il responsabile della Funzione Audit delle criticità rilevate nelle proprie attività di controllo che possano essere di interesse per l'attività di audit. Il responsabile della Funzione Audit informa i responsabili delle altre funzioni aziendali di controllo per le eventuali inefficienze, punti di debolezza o irregolarità emerse nel corso delle attività di verifica di propria competenza e riguardanti specifiche aree o materie di competenza di queste ultime.

  • d) Reportistica e Flussi informativi
  • Sono stati definiti flussi informativi volti a:
  • garantire completezza, qualità e tempestività di informazione sulle evidenze emerse, consentendo ai destinatari di disporre di informazioni utili al corretto espletamento delle attività di competenza;
  • assicurare un adeguato coordinamento tra le attività poste in essere dagli Organi aziendali e dalle funzioni di controllo;
  • favorire la circolazione delle segnalazioni di criticità che consentono di portare all'attenzione dei livelli gerarchici più elevati le situazioni di particolare gravità;
  • consentire l'assunzione di scelte consapevoli e in grado di supportare il processo decisionale in merito alle misure di mitigazione del rischio da adottare;
  • supportare il processo di miglioramento del Sistema dei Controlli Interni nel suo complesso.

Principali caratteristiche del sistema di gestione dei rischi e di controllo interno esistenti in relazione al processo di informativa finanziaria (art. 123 – bis, comma 2, lett. b) del T.U.F.)

Il modello di riferimento individuato da Banco BPM (di seguito per brevità il "Modello"), per l'adempimento dei requisiti di legge previsti dall'art. 154-bis del T.U.F., si basa sul COSO e sul COBIT Framework6, che costituiscono gli standard di riferimento per il sistema di controlli interni generalmente riconosciuti a livello internazionale.

Tale Modello, formalizzato nel "Regolamento Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (L. 262/2005)", da ultimo approvato dal Consiglio di Amministrazione di Banco BPM in data 29 novembre 2018, è volto a garantire l'attendibilità, l'accuratezza, l'affidabilità e la tempestività dell'informativa finanziaria e prevede, in sintesi:

  • l'esistenza di un adeguato sistema di controlli interni a livello societario funzionale a ridurre i rischi di errori e comportamenti non corretti ai fini dell'informativa contabile e finanziaria;
  • l'istituzione e il successivo mantenimento di adeguati processi sensibili ai fini dell'informativa finanziaria, nonché la verifica nel tempo dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione degli stessi.

Di seguito si descrivono le principali attività del modello, propedeutiche al rilascio delle attestazioni previste dall'art. 154-bis del T.U.F.:

6 Il COSO Framework è stato elaborato dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission, organismo statunitense che ha l'obiettivo di migliorare la qualità dell'informativa societaria, attraverso la definizione di standard etici ed un sistema di corporate governance ed organizzativo efficace; il COBIT Framework - Control OBjectives for IT and related technology è un insieme di regole predisposto dall'IT Governance Institute, organismo statunitense che ha l'obiettivo di definire e migliorare gli standard aziendali nel settore IT.

  • Individuazione del perimetro di indagine, in termini di società del Gruppo, voci di bilancio e processi ritenuti significativi, in relazione all'impatto sull'informativa contabile e finanziaria della società;
  • Valutazione del sistema di controlli interni a livello societario (Entity Level Control) volto a verificare la presenza di adeguati sistemi di governance a livello societario, quali a titolo di esempio adeguati processi di gestione del rischio, chiari modelli di assegnazione di deleghe e responsabilità. A tal fine il Dirigente Preposto si coordina con la Funzione di Audit ed esamina la "Relazione di valutazione del sistema dei controlli interni di Gruppo", predisposta dall'Audit stesso;
  • Formalizzazione dei processi e dei controlli implementati per la mitigazione dei rischi relativi all'informativa finanziaria. La mappatura dei controlli per la mitigazione dei rischi a presidio di una corretta informativa finanziaria è effettuata dal Dirigente Preposto, sulla base dei processi formalizzati nella normativa interna da parte della struttura Organizzazione;
  • Valutazione dei rischi e dell'adeguatezza del disegno dei controlli adottati (Risk & Control Assessment / Test of Design). Tale attività si pone l'obiettivo di valutare l'adeguatezza delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra informazione contabile finanziaria e si realizza attraverso la valutazione dei controlli chiave ai fini della mitigazione dei rischi relativi all'informativa finanziaria;
  • Verifica dell'effettiva e continuativa applicazione dei controlli, da parte delle strutture operative (Test of Effectiveness). La fase di verifica sull'effettività dei controlli ("attività di testing") è volta alla valutazione dell'effettiva applicazione, nel corso del periodo di riferimento, delle procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio e di ogni altra informazione finanziaria, e delle procedure di governo dell'infrastruttura tecnologica;
  • Definizione e monitoraggio degli eventuali interventi correttivi da porre in essere a fronte delle eventuali carenze organizzative riscontrate nella valutazione dell'adeguatezza ed effettiva applicazione delle procedure amministrativo-contabili e dei relativi controlli.

Al fine di supportare ulteriormente il processo sopra descritto, relativamente all'adeguatezza dei processi contabili ed amministrativi volti alla produzione dell'informativa finanziaria consolidata, il Modello prevede un sistema di attestazioni da parte delle Società controllate del Gruppo nei confronti del Dirigente Preposto della Capogruppo, che ha lo scopo ultimo di assicurare che i dati comunicati dalle Società controllate, al fine della redazione del bilancio consolidato del Gruppo, rappresentino in modo veritiero e corretto la situazione patrimoniale, economica e finanziaria delle Società.

Il Modello definisce inoltre un adeguato sistema di flussi informativi tra il Dirigente Preposto e le altre strutture/organi aziendali al fine di garantire allo stesso Dirigente Preposto l'acquisizione tempestiva e completa di informazioni rilevanti ai fini dell'informativa finanziaria, nonché garantire una funzionale partecipazione del Dirigente Preposto all'interno della governance aziendale del Gruppo.

Il Dirigente Preposto informa il Consiglio di Amministrazione sull'andamento delle attività di gestione e controllo del processo di predisposizione dei documenti contabili e dell'informativa finanziaria diretti al mercato, su eventuali criticità identificate, sugli interventi correttivi posti in essere per il superamento di tali criticità e sull'adeguatezza e sull'effettiva applicazione delle procedure afferenti il bilancio. Tale obbligo informativo è assolto mediante la redazione di una relazione semestrale presentata al Consiglio di Amministrazione prima dell'approvazione dell'informativa finanziaria semestrale e annuale.

Per l'informativa sulla nomina del Dirigente Preposto, sui relativi mezzi e poteri si fa rinvio a quanto contenuto nel successivo paragrafo "8.4 Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari" della presente relazione.

8.3 REVISIONE LEGALE DEI CONTI

Le Assemblee dei soci di Banco Popolare e di Banca Popolare di Milano, che hanno deliberato in data 15 ottobre 2016 l'approvazione del Progetto di Fusione, hanno altresì deliberato di conferire alla società di revisione PricewaterhouseCoopers S.p.A., con sede legale in Milano, via Monte Rosa n. 91, iscritta al Registro dei Revisori Legali presso il Ministero dell'Economia e delle Finanze, per la durata di legge, l'incarico della revisione contabile del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato del Gruppo, della revisione limitata del bilancio consolidato semestrale abbreviato, nonché della verifica della regolare tenuta della contabilità sociale e della corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili (in conformità con quanto previsto dall'art. 2.2.6 del Progetto di Fusione).

La società di revisione verifica nel corso dell'esercizio, la regolare tenuta della contabilità sociale e la corretta rilevazione dei fatti di gestione nelle scritture contabili; alla stessa società compete la verifica della corrispondenza del bilancio d'esercizio e del bilancio consolidato alle risultanze delle scritture contabili. La società di revisione esprime con apposite relazioni il proprio giudizio sul bilancio d'esercizio, sul bilancio consolidato e sui bilanci semestrali abbreviati.

A norma di legge e di Statuto l'affidamento dell'incarico di revisione viene conferito dall'Assemblea ordinaria dei soci su proposta motivata del Collegio Sindacale.

8.4 DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI

Nel mese di gennaio 2017, il Consiglio di Amministrazione, previo parere del Collegio Sindacale, ha nominato, previa verifica della sussistenza dei requisiti previsti dalla vigente normativa, il dott. Gianpietro Val quale Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari, in conformità alle disposizioni di cui all'art. 154-bis del T.U.F. (introdotto dalla Legge 262/2005).

Ai sensi dello Statuto, il Dirigente preposto deve possedere, oltre ai requisiti di onorabilità prescritti dalla normativa vigente per coloro che svolgono funzioni di amministrazione e direzione, requisiti di professionalità caratterizzati da specifica competenza, dal punto di vista amministrativo e contabile, in materia creditizia, finanziaria, mobiliare e assicurativa. Tale competenza deve essere stata acquisita attraverso esperienze di lavoro in posizione di adeguata responsabilità per un congruo periodo di tempo e in imprese di dimensioni comparabili a quelle della Società.

In capo al Dirigente Preposto sussistono specifiche responsabilità funzionali finalizzate a garantire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria del Gruppo. In particolare, al Dirigente Preposto sono attribuiti i seguenti compiti:

  • attestare che gli atti e le comunicazioni diffusi al mercato e relativi all'informativa contabile anche infrannuale della Società corrispondano alle risultanze documentali, ai libri e alle scritture contabili;
  • predisporre, per il tramite delle strutture aziendali deputate, adeguate procedure amministrative e contabili per la formazione del bilancio di esercizio, del bilancio consolidato nonché di ogni altra comunicazione di carattere finanziario;
  • attestare, congiuntamente all'Amministratore Delegato, mediante apposita relazione allegata al bilancio di esercizio, al bilancio consolidato ed al bilancio semestrale consolidato abbreviato (di seguito "i documenti"):
  • l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili nel corso del periodo cui si riferiscono i documenti;
  • che i documenti sono redatti in conformità ai principi contabili internazionali applicabili riconosciuti nella Comunità europea ai sensi del regolamento (CE) n. 1606/2002 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 19 luglio 2002;
  • la corrispondenza dei documenti alle risultanze dei libri e delle scritture contabili;

  • l'idoneità dei documenti a fornire una rappresentazione veritiera e corretta della situazione patrimoniale, economica e finanziaria dell'emittente e delle imprese incluse nel consolidamento;

  • per il bilancio d'esercizio e per quello consolidato, che la relazione sulla gestione comprende un'analisi attendibile dell'andamento e del risultato della gestione, nonché della situazione dell'emittente e dell'insieme delle imprese incluse nel consolidamento, unitamente alla descrizione dei principali rischi e incertezze cui sono esposti;
  • per il bilancio semestrale abbreviato, che la relazione intermedia sulla gestione contiene un'analisi attendibile dei riferimenti agli eventi importanti che si sono verificati nei primi sei mesi dell'esercizio e alla loro incidenza sul bilancio semestrale abbreviato, unitamente ad una descrizione dei principali rischi e incertezze per i sei mesi restanti dell'esercizio.

Al fine di esprimere una valutazione complessiva sul sistema dei controlli interni relativi all'informativa finanziaria, il Dirigente Preposto fa riferimento ad un modello di controllo definito nel "Regolamento Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari (L. 262/2005)", i cui contenuti sono descritti nel paragrafo "8.2 Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi" della presente relazione.

Il Regolamento di Gruppo del Dirigente Preposto alla redazione dei documenti contabili societari attribuisce inoltre specifici poteri e mezzi come di seguito rappresentato.

Al Dirigente Preposto sono garantiti:

  • il libero accesso all'informativa contabile necessaria alla produzione dei dati contabili del Banco BPM, senza necessità di autorizzazioni;
  • il libero accesso alle informazioni di carattere gestionale, legate ad eventi che possano influenzare in misura significativa l'andamento del Banco BPM;
  • la libertà di far svolgere, per il tramite delle strutture aziendali deputate, controlli sui processi aziendali che abbiano impatto diretto o indiretto sull'informativa finanziaria;
  • la facoltà di dialogare con gli Organi Amministrativi e di Controllo;
  • la facoltà di esercitare i propri poteri su tutte le società controllate del Gruppo;
  • il ruolo di indirizzo e coordinamento delle società del Gruppo in materia amministrativo e contabile e in riferimento al sistema dei controlli sull'informativa finanziaria;
  • il potere di proporre all'Amministratore Delegato, di concerto con la funzione Organizzazione, l'attuazione di progetti volti al miglioramento dell'assetto amministrativo contabile;
  • il potere di proporre gli interventi correttivi da mettere in atto a fronte delle eventuali carenze organizzative riscontrate nella valutazione dell'adeguatezza e dell'effettiva applicazione delle procedure amministrativo- contabili e dei relativi controlli.

Relativamente ai principali mezzi, il Dirigente Preposto:

  • dispone di una adeguata struttura operativa di gruppo, specificamente dedicata;
  • può avvalersi, per quanto riguarda l'esecuzione dei test sui controlli, di risorse interne o esterne;
  • può attivare consulenze esterne su problematiche di natura contabile, fiscale e legaleamministrativa, nonché acquisire prestazioni professionali necessarie al fine di poter svolgere il proprio ruolo nel rispetto dei regolamenti vigenti e del budget assegnato;
  • dispone della piena collaborazione e del supporto delle altre strutture aziendali della Capogruppo e delle società controllate, per lo svolgimento delle attività funzionali al rispetto dei compiti previsti dalla normativa;
  • dispone di adeguati flussi informativi dagli Organi aziendali, dalle funzioni aziendali di controllo e dalle altre strutture organizzative volti a segnalare eventuali anomalie e disfunzioni di procedure riscontrate nell'ambito della loro attività, che possano determinare impatti significativi sulla situazione economico patrimoniale del Banco BPM;
  • partecipa, alle sedute consiliari nelle quali sono redatti i progetti di bilancio d'esercizio e infrannuali, nonché su invito, alle sedute in cui sono dibattuti argomenti con impatti significativi sugli aspetti amministrativo- contabili e finanziari del Banco BPM;

  • partecipa, su invito, alle sedute dei Comitati endo-consiliari ed alle sedute dei Comitati Direzionali in cui sono dibattuti argomenti con impatti significativi sugli aspetti amministrativo- contabili e finanziari del Banco BPM.

Qualora il Dirigente Preposto ravvisi che i poteri e mezzi attribuitigli non siano sufficienti ovvero effettivi per l'esercizio dei compiti previsti dalla legge, deve tempestivamente informare l'Amministratore Delegato, affinché provveda a riferite tempestivamente al Consiglio di Amministrazione.

Qualora il Consiglio d'Amministrazione, nell'esercizio della vigilanza o su informativa dell'Amministratore Delegato, ravvisi che i poteri e i mezzi attribuiti al Dirigente Preposto non risultino sufficienti o effettivi in base a quanto stabilito dalla normativa vigente, dovrà provvedere ad integrarli.

8.5 MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO ai sensi del D.Lgs. n. 231/01 e relativo Organismo di Vigilanza di Banco BPM

Banco BPM ha aggiornato, nel continuo, il proprio Modello di Organizzazione, gestione e controllo ex D.Lgs. 231/01 (il "Modello") al fine di recepire le novelle legislative intervenute relativamente ai reati presupposto previsti dal D.Lgs. 231/01.

In particolare, nel corso del 2020 sono state recepite le integrazioni legislative apportate dalla legge 157/2019 del 19 dicembre 2019 in merito ai reati tributari e dal D.Lgs. 14 luglio 2020 n. 75 che attua la Direttiva (UE) 2017/1371 (Direttiva PIF – Protezione Interessi Finanziari) relativa alla lotta contro la frode che lede gli interessi finanziari dell'Unione mediante il diritto penale.

Il Modello è stato aggiornato, nel corso del 2020, con le novità introdotte dalla revisione dello Statuto societario e dalle disposizioni interne emanate, a titolo di esempio, in materia di anticorruzione e di interventi promozionali e sponsorizzazioni. Inoltre è stato rafforzato il processo interno di valutazione dei presidi posti in essere a tutela della commissione dei reati.

Il Modello (di cui una sintetica rappresentazione, unitamente al Codice Etico, è pubblicata sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione "Corporate Governance") si compone di una:

  • «Parte Generale», nella quale è sintetizzato il quadro normativo di riferimento e sono descritte le finalità del Modello, il processo di adozione, modifica e aggiornamento, le relazioni fra il Modello della Capogruppo e gli analoghi delle Società del Gruppo, il ruolo dell'Organismo di Vigilanza, il sistema sanzionatorio, la formazione e la prestazione di servizi infragruppo;
  • «Parte Speciale» che, con riferimento ad ogni tipologia di reati e illeciti che Banco BPM ha stabilito di prendere in considerazione in ragione delle caratteristiche della propria attività, identifica le attività a rischio e gli elementi essenziali che devono possedere le procedure per mitigare i rischi. Le Parti Speciali, che costituiscono "Protocolli" ai fini del Decreto, sono integrate dai documenti normativi redatti per definire e regolare i singoli processi tipici dell'attività.

La Capogruppo Banco BPM, adottando una struttura organizzativa che la caratterizza come impresa sostanzialmente ed economicamente unitaria, indirizza le scelte per l'attuazione del Decreto definendo linee guida e schemi di riferimento a cui attenersi per la predisposizione dei modelli di organizzazione, gestione e controllo delle Società del Gruppo, nel rispetto delle situazioni specifiche relative alla natura, alla dimensione, al tipo di attività, alla struttura societaria e all'articolazione delle deleghe interne. Nell'ambito delle funzioni di direzione e coordinamento, la Capogruppo fornisce altresì alle controllate indicazioni non vincolanti per la composizione dei rispettivi Organismi di Vigilanza, che ne costituiscono i requisiti minimi e che non escludono che le stesse possano optare per uno standard più elevato.

L'Organismo di Vigilanza, a cui sono attribuiti le prerogative e i poteri di iniziativa e di controllo previsti dal D.Lgs. 231/01, ha il compito di vigilare sul funzionamento e l'osservanza del Modello e quello di proporne l'aggiornamento.

La scelta di individuare un Organismo di Vigilanza di cui al D.Lgs. 231/01 appositamente istituito, non coincidente con il Collegio Sindacale, è determinata:

  • dalla dimensione e dalla complessità organizzativa della Società, avuto presente il profilo di "rischio 231" astrattamente attribuibile;
  • dai vantaggi che conseguono dalla composizione mista (interni/esterni) riferiti da un lato alla conoscenza dell'impresa (conseguentemente, maggiore idoneità ad individuare e vigilare sulle aree di rischio rilevanti) e dall'altro all'indipendenza dalla struttura aziendale che rafforza l'imparzialità dei controlli e dei giudizi.

L'Organismo di Vigilanza di Banco BPM è costituito da tre componenti esterni alla Società e alla compagine societaria (di cui uno riveste la carica di Presidente), un membro del Collegio Sindacale (designato dal medesimo) e un Responsabile delle Funzioni Aziendali di Controllo, tutti in possesso dei previsti requisiti per la relativa carica. Attualmente è composto da:

  • Federico Maurizio d'Andrea (Presidente e componente esterno);
  • Gherardo Colombo (componente esterno);
  • Iole Anna Savini (componente esterno);
  • Alfonso Sonato (in qualità di componente su espressa designazione del Collegio Sindacale);
  • Andrea Alessandri (componente interno, in qualità di Responsabile della Funzione Aziendale di Controllo Internal Audit).

All'Organismo della Capogruppo, oltre ai compiti previsti dal D.Lgs. 231/01, sono attribuiti:

  • il coordinamento e l'indirizzo dell'attività diretta all'applicazione del Modello nell'ambito delle Società del Gruppo per assicurarne una corretta ed omogenea attuazione;
  • la facoltà di richiedere agli Organismi delle Società del Gruppo di porre in essere specifiche azioni di controllo finalizzate ad assicurare l'adozione e l'efficacia del Modello.

8.6 LA FUNZIONE INVESTOR RELATIONS

Viene di seguito declinata la mission della Funzione Investor Relations, le attività svolte nel 2020, nonché indicata la struttura organizzativa in cui si articola la Funzione stessa.

Mission della Funzione Investor Relations

La Funzione Investor Relations, a riporto dell'Amministratore Delegato, è volta a coordinare il flusso di informazioni finanziarie tra il Gruppo e il mercato; analizzare il posizionamento del Gruppo nel sistema bancario e nei settori di interesse del business e monitorare gli andamenti macroeconomici.

Di seguito vengono sintetizzate le principali responsabilità in carico alla Funzione:

  • assicurare la gestione del flusso di informazioni finanziarie del Gruppo con il mercato, la comunità finanziaria (analisti finanziari e investitori istituzionali), le agenzie di rating e con gli azionisti in generale, in modo da diffondere in maniera trasparente e continua informazioni e notizie relative a strategia, attività, risultati e prospettive del Gruppo, anche attraverso la partecipazione ai principali eventi finanziari (banking conference, roadshow, ecc.);
  • garantire il monitoraggio delle informazioni, delle valutazioni e raccomandazioni sui titoli diffuse dagli operatori, delle previsioni reddituali, delle attese del mercato e della percezione del Gruppo in generale;
  • supportare il top management nella definizione della shareholder strategy;
  • coordinare periodiche analisi finanziarie del settore bancario e analisi di benchmarking.

Attività di Investor Relations del 2020

Nel corso del 2020, il team di Investor Relations ha complessivamente gestito 83 eventi, tipicamente con il coinvolgimento del top management del Gruppo, che hanno permesso di relazionarsi con 320 tra società di investimento (sia del mercato azionario sia del reddito fisso), case di analisi finanziaria, società di rating e altri soggetti istituzionali. A questi eventi, si aggiungono 5 conferenze telefoniche con audio webcast effettuate durante l'anno per presentare al mercato la performance finanziaria del Gruppo (risultati al 31 dicembre 2019, al 31 marzo 2020, al 30 giugno 2020 e al 30 settembre 2020) e il Piano Strategico 2020 – 2023.

N° società
N° eventi % sul Totale incontrate % sul Totale
Conferenze di settore (azionario) 2 2,4% 17 5,3%
Conferenze di settore (reddito fisso) 4 4,8% 72 22,5%
Roadshow & Reverse Roadshow (azionario) 6 7,2% 106 33,1%
Roadshows & Reverse Roadshow (reddito fisso) 5 6,0% 23 7,2%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e video
conferenze (azionario)
45 54,2% 81 25,3%
Altri incontri individuali e/o di gruppo, conferenze telefoniche e video
conferenze (reddito fisso)
8 9,6% 8 2,5%
Altre attività 6 7,2% 6 1,9%
Incontri/call con società di rating 7 8,4% 7 2,2%
Totale 83 100,0% 320 100,0%
Presentazioni al mercato finanziario in conference call / webcast 5

Sul fronte del mercato azionario, è stata rilevante la partecipazione a 2 conferenze di settore e 6 tra Roadshow e Reverse Roadshow organizzati da primarie case di ricerca e intermediazione, che, insieme, hanno coinvolto 123 controparti, pari al 38,4% del totale dei soggetti complessivamente raggiunti nell'anno.

Similmente, nell'ambito del mercato del reddito fisso, Banco BPM ha partecipato a 4 conferenze di settore e 5 tra Roadshow e Reverse Roadshow, entrando in contatto con 95 controparti (il 29,7% del totale) in diverse città europee. Il restante 31,9% dei soggetti istituzionali coinvolti ha avuto la possibilità di relazionarsi con il Gruppo in 66 ulteriori occasioni (individualmente e/o in gruppo).

Si segnala che, a partire da marzo 2020, stante la situazione di crisi sanitaria nazionale ed internazionale, i Roadshow, i Reverse Roadshow, le conferenze e, in generale, tutti gli incontri sopra descritti si sono svolti in modalità virtuale, consentendo al Gruppo di mantenere un costante e proficuo contatto con i propri stakeholder del mercato finanziario e, al tempo stesso, salvaguardare la salute e la sicurezza di tutti i soggetti coinvolti.

Infine, si evidenzia che a fine 2020 il titolo Banco BPM risultava "coperto" da parte di 16 case di ricerca azionaria (di cui: 5 aventi raccomandazioni positive, 8 neutrali e 3 negative), con le quali è stato mantenuto durante l'anno un continuo dialogo.

Struttura della Funzione Investor Relations

La Funzione Investor Relations ha come Responsabile Roberto Giancarlo Peronaglio e si articola come segue:

  • Shareholder Strategy, Investor Coverage e Rating Agencies: Responsabile Tom Lucassen
  • Relazioni con il Mercato: Responsabile Arne Riscassi
  • Benchmarking e Analisi Finanziaria: Responsabile Manuela Montagner

Investitori istituzionali ed analisti finanziari possono raggiungere i componenti della Funzione Investor Relations anche ai seguenti numeri di telefono +39 02 94772108 e +39 045 8675537, oltre che via e-mail all'indirizzo [email protected] (indirizzo e-mail del gruppo di lavoro).

Per ulteriori approfondimenti, si rimanda alla sezione "Investor Relations", che è disponibile all'interno del sito internet del Gruppo Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it).

8.7 INTERESSI DEGLI AMMINISTRATORI E OPERAZIONI CON PARTI CORRELATE

In conformità alle disposizioni del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana (in vigore fino al 31 dicembre 2020), il Banco BPM ha adottato misure volte ad assicurare che le operazioni nelle quali un Esponente sia portatore di un interesse, per conto proprio o di terzi, e quelle poste in essere con Parti Correlate vengano compiute in modo trasparente e rispettando criteri di correttezza sostanziale e procedurale.

Al riguardo il Banco BPM ha approvato le "Norme applicative della nozione di parti correlate ai sensi del principio contabile internazionale IAS 24" valido per il Banco BPM stesso e per tutte le società del Gruppo. Le predette "Norme applicative" stabiliscono che nell'ambito del Gruppo Banco BPM venga utilizzata la definizione di "parte correlata" prevista dallo IAS 24 e definiscono i criteri operativi per l'identificazione delle Parti Correlate.

Con riferimento alle disposizioni di Banca d'Italia per la redazione del bilancio d'esercizio e consolidato delle banche, emanate con provvedimento del 22 dicembre 2005, si precisa che in apposita sezione della Nota Integrativa del bilancio, individuale e consolidato, viene fornita specifica informazione sulle transazioni con Parti Correlate, secondo la definizione dello IAS 24, anche con riferimento alle retribuzioni dei dirigenti con responsabilità strategiche, ai crediti e alle garanzie ed altre operazioni. Per maggiori dettagli si rimanda alla richiamata sezione della Nota Integrativa.

In relazione a quanto previsto dall'art. 2391-bis cod. civ la Consob ha adottato, con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010, successivamente modificata con delibera n. 17389 del 23 giugno 2010, un "Regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate" (di seguito il "Regolamento Consob"), che disciplina il regime procedurale e le regole di trasparenza cui assoggettare le operazioni con Parti Correlate. La disciplina detta principi ai quali le società italiane con azioni quotate in mercati regolamentati italiani si devono attenere al fine di assicurare la trasparenza e la correttezza sostanziale e procedurale delle operazioni con Parti Correlate realizzate direttamente o per il tramite di società controllate.

  • In ossequio alla citata disposizione regolamentare, che vede coinvolti:
  • in modo diretto il Banco BPM;
  • in modo indiretto le società controllate ex art. 2359 c.c. dal Banco BPM,

il Banco BPM ha adottato, in data 1° gennaio 2017 e aggiornato il 18 marzo 2019, il Regolamento "Procedure per la disciplina delle operazioni con Parti Correlate" (di seguito "Procedura Parti Correlate" o "Procedura Consob") che detta le regole e le modalità volte ad assicurare il rispetto della disciplina Consob in materia di operazioni con Parti Correlate del Banco BPM realizzate direttamente o per il tramite di società controllate e a tal fine disciplina l'iter deliberativo in funzione della tipologia e della rilevanza delle operazioni, il ruolo e le competenze degli Organi coinvolti, nonché le attività connesse agli obblighi di trasparenza e comunicazione al pubblico.

In particolare, la Procedura Parti Correlate:

definisce il proprio ambito di applicazione, identificando, fra l'altro, i criteri per il censimento delle Parti Correlate;

  • indica le scelte effettuate dal Banco BPM con riferimento alle opzioni previste dal Regolamento Consob, avuto riguardo, fra l'altro, alla identificazione delle operazioni di maggiore rilevanza e ai casi di esenzione dall'applicazione della Procedura;
  • stabilisce le regole e le modalità con cui il Banco BPM istruisce e approva le operazioni, con riferimento, tra l'altro, alle ipotesi in cui il Banco BPM esamini ovvero approvi operazioni di controllate;
  • fissa le modalità e i tempi con i quali sono fornite al Comitato Parti Correlate, chiamato a esprimere pareri sulle operazioni, nonché agli organi di amministrazione e controllo del Banco BPM, le informazioni su tali operazioni, unitamente alla relativa documentazione, prima delle deliberazioni, durante e dopo l'esecuzione delle operazioni;
  • garantisce il coordinamento con le procedure amministrative e contabili previste all'art. 154-bis del T.U.F.;
  • specifica i casi in cui Banco BPM predispone, ai sensi dell'art. 114, comma 5, del T.U.F., un documento informativo con riguardo alle operazioni di "maggiore rilevanza".

La Procedura Parti Correlate è entrata in vigore dal 1° gennaio 2017 ed è consultabile sul sito internet di Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – sezione "Corporate Governance").

Si segnala che le disposizioni normative vigenti in materia di operazioni con parti correlate di società con azioni quotate sono state modificate nel corso del 2019 per effetto del decreto legislativo 10 maggio 2019, n. 49, attuativo della direttiva (UE) 2017/828 (Shareholder Rights Directive II, "SHRD 2"), che ha modificato la direttiva 2007/36/CE ("SHRD").

L'art. 7, comma 3, del suddetto D.Lgs. ha delegato la Consob ad adottare le opportune modifiche regolamentari, in virtù della potestà attribuitale, rispettivamente, dall'art. 2391-bis c.c. e dall'art. 123-ter del TUF, così come modificati/introdotti dalla citata disposizione di legge. La Consob, con la delibera n. 21624 del 10 dicembre 2020, ha modificato il Regolamento n. 17221 del 12 marzo 2010 in materia di operazioni con parti correlate (il "Regolamento OPC"). Ai sensi della disposizione transitoria contenuta nell'art. 3 della citata delibera n. 21624/2020, le modifiche apportate al Regolamento OPC entreranno in vigore il 1° luglio 2021.

Entro tale data, conseguentemente, il Regolamento "Procedure per la disciplina delle operazioni con Parti Correlate" del Banco BPM sarà opportunamente aggiornato.

Per quanto attiene al rispetto delle disposizioni di vigilanza prudenziale della Banca d'Italia in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di soggetti collegati (circolare Banca d'Italia n. 285/2013, e successive modifiche e integrazioni), il Banco BPM ha adottato in data 17/10/2017, aggiornato in data 10/9/2019, il Regolamento "Procedure e Politiche dei controlli in materia di attività di rischio e conflitti di interesse nei confronti di Soggetti Collegati" ("Regolamento Soggetti Collegati").

Il Regolamento Soggetti Collegati, nel rispetto di quanto previsto dalle citate Disposizioni di Vigilanza, persegue le seguenti finalità:

  • mira a presidiare il rischio che la vicinanza di taluni soggetti ai centri decisionali della banca possa compromettere l'oggettività e l'imparzialità delle decisioni relative alla concessione di finanziamenti e ad altre transazioni nei confronti dei medesimi soggetti. La disciplina individua il novero dei soggetti collegati e dei relativi soggetti connessi (che nell'insieme formano il novero dei soggetti collegati);
  • stabilisce limiti prudenziali per le attività di rischio assunte nei confronti di tali soggetti collegati, in modo proporzionato all'intensità delle relazioni e alla rilevanza dei conseguenti rischi per la sana e prudente gestione. A tal proposito si segnala che il Consiglio di Amministrazione, nella seduta del 10 settembre 2019, ha approvato la revisione dei limiti di propensione al rischio gestionale sulle esposizioni nei confronti di Soggetti Collegati del Gruppo Banco BPM e di legal entities del Gruppo (Banco BPM, Banca Aletti & C. S.p.A. e Banca Akros S.p.A.) al fine di tener conto delle contabilizzazioni derivanti dalle intervenute iniziative di razionalizzazione dell'assetto societario ed operativo del Gruppo;

  • disciplina apposite procedure deliberative che si applicano anche alle operazioni infragruppo e a transazioni di natura economica ulteriori rispetto a quelle che generano attività di rischio;

  • fornisce specifiche indicazioni in materia di assetti organizzativi e controlli interni precisando le responsabilità degli organi e i compiti delle funzioni aziendali nonché gli obblighi di censimento dei soggetti collegati e di controllo dell'andamento delle esposizioni.

Il Regolamento Soggetti Collegati è consultabile sul sito internet di Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it – sezione "Corporate Governance").

Per quanto attiene all'applicazione delle discipline in materia di obbligazioni degli esponenti bancari ai sensi dell'art. 136 del T.U.B. del Banco BPM e delle Banche del Gruppo, che definiscono le modalità applicative e procedurali in materia, rispettivamente, di obbligazioni degli esponenti bancari (art. 136 D.Lgs. 385/1993) e di interessi degli amministratori (art. 2391 c.c.), il Banco BPM ha adottato il "Regolamento in materia di obbligazioni degli Esponenti Bancari di cui all'art. 136 del TUB" Sotto quest'ultimo aspetto sono previsti, tra l'altro, obblighi per gli esponenti interessati (Amministratore, Sindaco, Direttore Generale, Vice Direttore Generale con funzioni vicarie ecc.) di rendere tempestiva dichiarazione al Consiglio di Amministrazione circa gli interessi che dovessero avere in una determinata operazione.

Per quanto concerne il voto favorevole del Collegio Sindacale della Banca erogante/deliberante, per la validità della delibera, tutti i suoi Componenti devono esprimere voto favorevole, con l'esclusione del Sindaco eventualmente interessato nell'operazione.

Il Banco BPM, inoltre, al fine di evitare la presenza di situazioni di incompatibilità preservando nel contempo la compatibilità degli interessi dell'esponente con gli interessi aziendali, con delibera del Consiglio di Amministrazione del 17 ottobre 2017 ha adottato una policy aziendale che vieta, salve eccezioni o deroghe che devono essere autorizzate dal Consiglio di Amministrazione della Capogruppo, di affidare incarichi per lo svolgimento di prestazioni professionali ai Consiglieri di Amministrazione e ai membri del Collegio Sindacale della Capogruppo e delle società controllate, sia direttamente che per il tramite di studi professionali di cui l'esponente sia socio, associato o contitolare. La policy trae spunto dalla Comunicazione Consob n. 8067632 del 17 luglio 2008 che ha fornito un'interpretazione dell'art. 148, comma 3, lett. c), T.U.F. in tema di ineleggibilità dei componenti dell'organo di controllo nelle società quotate e ne ha ampliato l'ambito soggettivo di applicazione ricomprendendo anche i componenti del Consiglio di Amministrazione delle società del Gruppo.

In data 14 luglio 2020 il Consiglio di Amministrazione ha esteso la suddetta Policy ricomprendendo non solo il divieto di conferire incarichi di natura professionale ma anche quelli di natura extra professionale (i.e. contratti diretti a realizzare la fornitura di beni o servizi quali ad esempio i contratti di somministrazione, appalti d'opera o di servizi) direttamente o indirettamente riferibili ad esponenti aziendali.

9) RAPPORTI CON GLI AZIONISTI E LA COMUNITÀ FINANZIARIA

Il Gruppo Banco BPM riserva particolare attenzione alla gestione continuativa dei rapporti con azionisti, investitori istituzionali e altri operatori della comunità finanziaria nazionale e internazionale, nonché a garantire la sistematica diffusione di un'informativa qualificata, esauriente e tempestiva su attività, risultati e strategie del Gruppo, anche alla luce delle indicazioni formulate in materia dalla Consob, dei principi espressi dal Codice di Borsa Italiana e delle best practice nazionali e internazionali.

Si precisa che le relazioni con gli azionisti retail e con gli investitori istituzionali sono affidate ad apposite e distinte strutture specializzate dotate di mezzi e professionalità adeguate.

Il Consiglio di Amministrazione, nella riunione del 10 febbraio 2017, ha infatti provveduto a nominare, come raccomandato dall'art. 9.C.1. del Codice di Autodisciplina di Borsa Italiana, Alberto Magugliani (della Funzione Segreteria Affari Societari di Banco BPM), quale responsabile incaricato della gestione dei rapporti con gli azionisti. Nell'ambito della Funzione Segreteria Affari Societari è infatti presente un apposito team chiamato a fornire assistenza agli azionisti, curando le attività inerenti alla gestione delle assemblee societarie nonché, in particolare, a gestire i rapporti con gli azionisti retail.

In questa linea di trasparenza comunicativa rientra anche la collaborazione nell'allestimento e il tempestivo e puntuale aggiornamento delle informazioni pertinenti sul sito internet www.gruppo.bancobpm.it, nella sezione Corporate Governance e, in collaborazione con la Funzione Investor Relations, nella sezione Investor Relations del sito istituzionale. Lo sviluppo di tale canale informativo, infatti, riflette sia l'attenzione della Società nei confronti della best practice internazionale in materia di investor relations, sia le esigenze connesse all'adempimento degli obblighi previsti nel vigente quadro normativo in tema di informativa societaria.

Sul sito internet bilingue (Italiano e Inglese) sono presenti, in particolare, informazioni aggiornate relative alla struttura e alla governance del Gruppo, all'assemblea dei soci, alla composizione dell'azionariato e ai dividendi, nonché l'andamento del titolo, i comunicati stampa, i bilanci e le presentazioni dei risultati, i rating e i prospetti informativi relativi ai titoli emessi dal Gruppo Banco BPM. In questo modo il sito internet diventa il luogo nel quale la comunità finanziaria e gli stakeholder in generale trovano numerose opportunità di informazione e di dialogo con la Società nel quadro di una comunicazione costante, coerente e completa.

Gli azionisti retail possono raggiungere il team della funzione aziendale dedicata scrivendo all'indirizzo di posta elettronica certificata [email protected], a quello di posta elettronica ordinaria [email protected] o contattando il numero verde 800.013.090, come indicato nelle rispettive pagine 'Contatti' sia della sezione Corporate Governance, che della sezione Investor Relations del sito istituzionale.

Per ulteriori approfondimenti è possibile consultare la sezione "Assemblee dei Soci" disponibile all'interno della più ampia pagina "Corporate Governance" del sito aziendale del Gruppo Banco BPM (www.gruppo.bancobpm.it).

I contatti con gli investitori istituzionali, con gli analisti finanziari e con le società di rating sono invece seguiti dalla Funzione Investor Relations; per maggiori dettagli, si rimanda al paragrafo ad essa dedicato.

Verona, 9 marzo 2021

ALLEGATO 1: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti del Consiglio di Amministrazione in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni, ai sensi del "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato da Banco BPM.

Cognome e Nome Società Carica ricoperta
TONONI MASSIMO Zambon S.p.A. Consigliere
(Presidente)
PAOLONI MAURO Unione Fiduciaria S.p.A. Consigliere
(Vice-Presidente) Bipiemme Vita S.p.A. Presidente C.d.A.
Bipiemme Assicurazioni S.p.A. Presidente C.d.A.
Grottini S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
CASTAGNA GIUSEPPE Banca Aletti & C. S.p.A. Consigliere
(Amministratore Delegato)
ANOLLI MARIO Vera Vita S.p.A. Presidente C.d.A.
(Consigliere)
COMOLI MAURIZIO Vera Assicurazioni S.p.A. Presidente C.d.A.
(Consigliere) Vera Protezione S.p.A. Presidente C.d.A.
Herno S.p.A. Sindaco Effettivo
Mirato S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Mil Mil 76 S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
FARUQUE NADINE FARIDA Nessuna NA
(Consigliere)
FRASCAROLO CARLO Profamily S.p.A. Presidente C.d.A.
(Consigliere) Entsorgafin S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
ABCD Holding S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
VPA S.p.A. Villa Pedemonte Atelir Presidente Collegio
Sindacale
Laboratorio Damiani S.r.l. Sindaco Effettivo
MANENTI ALBERTO Fabbrica d'Armi Pietro Beretta S.p.A. Consigliere
(Consigliere)
MANTELLI MARINA Nessuna NA
(Consigliere)
PEDROLLO GIULIO Gread Elettronica S.r.l. Consigliere
(Consigliere) Panelli S.r.l. Amministratore Delegato
Linz Electric S.p.A. Amministratore Unico
Pedrollo S.p.A. Amministratore Delegato
Pedrollo Group S.r.l. Amministratore Delegato
Michel Sales Inc. Presidente C.d.A.
ROSSETTI EUGENIO
(Consigliere)
Tinexta S.p.A.
Infocert S.p.A.
Co Mark S.p.A.
Consigliere
Consigliere
Consigliere
SOFFIENTINI MANUELA
(Consigliere)
Electrolux Appliances S.p.A Presidente C.d.A. e
Amministratore Delegato
TAURO LUIGIA
(Consigliere)
Prevention for you S.r.l. Amministratore Unico
TORRICELLI COSTANZA
(Consigliere)
Nessuna NA
ZANOTTI GIOVANNA
(Consigliere)
Digital Value S.p.A.
Pharmanutra S.p.A.
Consigliere
Consigliere

ALLEGATO 1.bis: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti del Consiglio di Amministrazione in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni - ai sensi del "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato da Banco BPM - sulla base delle ultime informazioni rese note dai componenti cessati del Consiglio di Amministrazione del Banco BPM.

Cognome e Nome Società Carica ricoperta
FRATTA PASINI CARLO Nessuna NA
(Presidente)
CASTELLOTTI GUIDO Nessuna NA
(Vice-Presidente)
CERQUA MICHELE Nessuna NA
(Consigliere)
D'ECCLESIA RITA LAURA Nessuna NA
(Consigliere)
GALBIATI PAOLA Invefin S.r.l. Consigliere
(Consigliere)
GALEOTTI CRISTINA Cartografica Galeotti S.p.A. Amministratore con
(Consigliere) deleghe gestionali
Galefin S.r.l. Amministratore con
deleghe gestionali
Clean Paper Inc. C.F.O.
LONARDI PIERO A. De Pedrini S.p.A. Sindaco Effettivo
(Consigliere) Bipiemme Assicurazioni S.p.A. Consigliere
RAVANELLI FABIO Mil Mil 76 S.p.A. Amministratore Delegato
(Consigliere) Mirato S.p.A. Amministratore Delegato
Moltiplica S.p.A. Amministratore Delegato
Mirato USA Amministratore Delegato
ZUCCHETTI CRISTINA Apri S.p.A. Consigliere
(Consigliere) Zucchetti Group S.p.A. Presidente C.d.A.
Zucchetti S.p.A. Consigliere
Zucchetti Consult S.r.l. Consigliere
Zeta & Partners Soc. tra Professionisti S.r.l. Amministratore Unico

ALLEGATO 2: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti della Direzione Generale in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni, ai sensi del "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato da Banco BPM.

DE ANGELIS DOMENICO Nessuna NA

(Condirettore Generale)

Cognome e Nome Società Carica ricoperta

POLONI SALVATORE Società Interbancaria Automazione S.p.A. Consigliere (Condirettore Generale) Enbicredito Associazione Consigliere

ALLEGATO 3: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti del Collegio Sindacale in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni, ai sensi del "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato da Banco BPM.

Cognome e Nome Società Carica ricoperta
PRIORI MARCELLO Banca Akros S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
(Presidente) BPM Vita S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Banca Aletti & C. S.p.A. Sindaco Effettivo
Bipiemme Assicurazioni S.p.A. Sindaco Effettivo
Carrefour Italia S.p.A. Sindaco Effettivo
Carrefour Property Italia S.r.l. Sindaco Effettivo
Carrefour Italia Finance S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
Corob S.p.A. Presidente C.d.A.
F2A S.p.A. Presidente C.d.A.
FERRARI WILMO CARLO Bipielle Real Estate S.p.A Sindaco Effettivo
(Sindaco effettivo) Gruppo Bertoli S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
FSIA Investimenti S.r.l Presidente Collegio
Sindacale
LAURI MAURIZIO
(Sindaco effettivo)
Officine CST S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
ACEA S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Tirreno Power S.p.A. Sindaco Effettivo
SONATO ALFONSO
(Sindaco effettivo)
Banca Aletti & C. S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Salus S.p.A. già Casa di Cura Pederzoli S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Ospedale P. Pederzoli Casa di Cura Privata
S.p.A.
Presidente Collegio
Sindacale
Promofin S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
Società Athesis S.p.A. Sindaco Effettivo
Società Editrice Arena – SEA S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
2Vfin S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Società Italiana Finanziaria Immobiliare -
S.I.F.I. S.p.A.
Presidente Collegio
Sindacale
Verfin S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Zenato Azienda Vitivinicola S.r.l. Consigliere
Zenato Holding S.r.l. Consigliere
VALENTI NADIA Nessuna NA
(Sindaco effettivo)
ERBA GABRIELE CAMILLO Alba Leasing S.p.A. Sindaco Effettivo

(Sindaco supplente)

Anima Holding S.p.A. Sindaco Effettivo Casa di Cura Privata S. Giacomo S.r.l. Presidente Collegio

Molino Pagani S.p.A. Presidente Collegio

Cantina Valtidone soc. coop. a r.l. Presidente Collegio

Anima SGR S.p.A. Presidente Collegio Sindacale Sindacale Sindacale Sindacale

ALLEGATO 3.bis: Elenco delle cariche di amministrazione, direzione o controllo ricoperte dai componenti del Collegio Sindacale in altre società quotate, finanziarie, bancarie, assicurative o di rilevanti dimensioni - ai sensi del "Regolamento limiti al cumulo degli incarichi" adottato da Banco BPM – sulla base delle ultime informazioni rese note dai componenti cessati del Collegio Sindacale del Banco BPM.

Cognome e Nome Società Carica ricoperta
ASTOLFI FULVIA Poste Vita S.p.A. Consigliere
(Sindaco effettivo) MedTech Holding S.p.A. Sindaco Effettivo
MOSCONI MARIA LUISA The Walt Disney Company S.r.l. Sindaco Effettivo
(Sindaco effettivo) Banca Akros S.p.A. Sindaco Effettivo
Stogit S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Bialetti Industrie S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Bialetti Store S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
ROSSI CLAUDIA
(Sindaco effettivo)
Invitalia Global Investment S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
BENCIOLINI CHIARA Fer – Gamma S.p.A. Sindaco Effettivo
(Sindaco supplente) Salumificio Pedrazzoli S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
FCP Cerea S.C. Sindaco Effettivo
La Torre - Societa' Cooperativa Agricola
Zootecnica
Sindaco Effettivo
Metal Group S.p.A. Sindaco Effettivo
AGSM Energia S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Società Cooperativa Virginia Italia a r.l. Sindaco Unico
Arena Broker S.r.l. Sindaco Effettivo
Cesarin S.p.A. Sindaco Effettivo
Digitronica.it S.p.A. Sindaco Effettivo
Tecmarket Servizi S.p.A. Sindaco Effettivo
Cantina di Custoza – Società Agricola
Cooperativa
Sindaco Effettivo
Boschetti Alimentare S.p.A. Sindaco Effettivo
Soalaghi-Organismo di Attestazione S.p.A. Sindaco Effettivo
Edulife S.p.A. Sindaco Effettivo
Poiano S.p.A. Sindaco Effettivo
Consorzio di Tutela Olio Extra Vergine di Oliva
Garda DOP
Sindaco Effettivo
BRONZATO MARCO
(Sindaco supplente)
Aletti Fiduciaria S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
BP Mortgages S.r.l. Presidente Collegio
Sindacale
BPL Mortgages S.r.l. Sindaco Effettivo
Calzedonia Holding S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Calzedonia S.p.A. Presidente Collegio
Sindacale
Calzificio Trever S.p.A. Sindaco Effettivo

Ing. Polin & C. S.p.A. Sindaco Effettivo

La Ronda S.p.A. Sindaco Effettivo Panasonic Electric Works Italia S.r.l. Presidente Collegio

Pellini Caffè S.p.A. Sindaco Effettivo Pellini Holding S.p.A. Sindaco Effettivo Pharmathek S.r.l. Sindaco Unico TI BEL S.p.A. Sindaco Effettivo Uteco Converting S.p.A. Sindaco Effettivo Valvoimmobiliare S.p.A. Sindaco Effettivo 2M S.r.l. Sindaco Unico 3A dei Fratelli Antonini S.p.A. Sindaco Effettivo

Shine Sim S.p.A. Sindaco Effettivo Cremonini S.p.A. Sindaco Effettivo Chef Express S.p.A. Sindaco Effettivo BIQem S.p.A. Sindaco Effettivo BIQem Specialties S.p.A. Sindaco Effettivo Fratelli Gotta S.r.l. Sindaco Unico C&P S.r.l. Sindaco Effettivo Ge.Se.So. Gestione Servizi Sociali S.r.l. Sindaco Effettivo Perani & Partners S.p.A. Sindaco Effettivo Posa S.p.A. Sindaco Effettivo Saras S.p.A. Sindaco Effettivo Sarlux S.r.l. Sindaco Effettivo UBS Fiduciaria S.p.A. Sindaco Effettivo Biotecnica Instruments S.p.A. Sindaco Effettivo Marr S.p.A. Sindaco Effettivo

Filmar S.p.A. Presidente Collegio Sindacale

Intimo 3 S.p.A. Presidente Collegio Sindacale Sindacale

Bruker Italia S.r.l. Presidente Collegio Sindacale

SIMONELLI PAOLA

(Sindaco supplente)

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