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Enel

Governance Information Apr 20, 2021

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Governance Information

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RELAZIONE SUL GOVERNO SOCIETARIO E GLI ASSETTI PROPRIETARI

(approvata dal Consiglio di Amministrazione di Enel S.p.A. in data 18 marzo 2021)

  • ESERCIZIO 2020 -

www.enel.com

(Predisposta ai sensi degli artt. 123-bis del Testo Unico della Finanza e 144-decies del Regolamento Emittenti CONSOB)

INDICE

ENEL: PROFILO E STRUTTURA DI

CORPORATE GOVERNANCE3
A. PRINCIPALI DATI DEL GRUPPO ENEL 3
B. AZIONARIATO 4
C. MODELLO DI GOVERNO SOCIETARIO 4
D.COMPOSIZIONE DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE E DEI COMITATI 5
E. FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE E DEI COMITATI 7
F. SISTEMA DEI CONTROLLI E DEI RISCHI 8
G.ANALISI DELLE PRIORITÀ E DEFINIZIONE DEGLI
OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ 13

SEZIONE I: ASSETTI PROPRIETARI................16

1. ASSETTI PROPRIETARI 16
1.1 Struttura del capitale sociale 16
1.2 Partecipazioni rilevanti al capitale sociale e patti
parasociali16
1.3 Limite al possesso azionario e al diritto di voto16
1.4 Poteri speciali dello Stato italiano17
1.5 Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismi
di esercizio dei diritti di voto17
1.6 Nomina e sostituzione degli amministratori e
modificazioni statutarie 17
1.7 Deleghe ad aumentare il capitale sociale e
autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie17
1.8 Clausole di change of control 18
1.9 Indennità degli amministratori in caso di
scioglimento anticipato del rapporto, anche a seguito
di un'offerta pubblica di acquisto 20

SEZIONE II: ATTUAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI DEL CODICE DI AUTODISCIPLINA E ULTERIORI INFORMAZIONI....................................................21

1.9
1.10
1.11 Formazione e aggiornamento del Consiglio di
1.12 Politica sulla diversità del Consiglio di
1.1
1.2
1.3
1.4
1.5
1.6
1.7
1.8
1. CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 21
Attuale composizione e durata in carica 21
Nomina, sostituzione e contingency plan 21
Ruolo e funzioni23
Riunioni del Consiglio27
Presidente27
Amministratore Delegato27
Amministratori esecutivi e non esecutivi 28
Amministratori indipendenti 28
Limiti al cumulo degli incarichi degli amministratori
29
Valutazione del funzionamento del Consiglio di
Amministrazione e dei Comitati 30
Amministrazione32
Amministrazione e misure per promuovere la parità
di trattamento e opportunità tra i generi all'interno
dell'organizzazione aziendale 32
1.13 Compensi 34
2. COMITATI 35
2.1 Regole organizzative e di funzionamento 35
2.2 Comitato per le nomine e le remunerazioni 36
2.3 Comitato controllo e rischi 38
2.4 Comitato parti correlate 40
2.5 Comitato per la corporate governance e la
sostenibilità 41
3. COLLEGIO SINDACALE 43
3.1 Attuale composizione e durata in carica 43
3.2 Nomina e sostituzione 43
3.3 Compiti e poteri 44
3.4 Riunioni 44
3.5 Valutazione del funzionamento del Collegio
Sindacale 44
3.6 Politica sulla diversità del Collegio Sindacale 46
3.7 Compensi 46
4. SISTEMA DI CONTROLLO INTERNO E DI GESTIONE
DEI RISCHI 47
5. DIRIGENTE PREPOSTO ALLA REDAZIONE DEI
DOCUMENTI CONTABILI SOCIETARI 48
5.1 Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno
sull'informativa finanziaria 48
6. CONTROLLI ESTERNI 51
6.1 Società di revisione legale dei conti 51
6.2 Controllo della Corte dei Conti 52
7. RAPPORTI CON GLI INVESTITORI ISTITUZIONALI E
CON LA GENERALITÀ DEI SOCI 52
8. ASSEMBLEE 53
9. ALTRE PRATICHE DI GOVERNO SOCIETARIO 55
9.1 Operazioni con parti correlate 55
9.2 Trattamento delle informazioni societarie 57
9.3 Codice Etico 58
9.4 Modello organizzativo e gestionale 58
9.5 Piano "tolleranza zero alla corruzione" e sistema di
gestione anticorruzione 59
9.6 Politica sui Diritti Umani 59
ALLEGATO 1: BIOGRAFIE DEI COMPONENTI IL
CONSIGLIO DI AMMINISTRAZIONE 61
ALLEGATO 2: BIOGRAFIE DEI COMPONENTI
EFFETTIVI IL COLLEGIO SINDACALE 68
TABELLA 1: STRUTTURA DEL CONSIGLIO DI
AMMINISTRAZIONE E DEI COMITATI DI ENEL 70
TABELLA 2: STRUTTURA DEL COLLEGIO SINDACALE
DI ENEL 73

Relazione sul governo societario e gli assetti proprietari

ENEL: PROFILO E STRUTTURA DI CORPORATE GOVERNANCE

Enel S.p.A. ("Enel" o la "Società") è a capo di un gruppo multinazionale tra i principali operatori integrati globali dell'elettricità e del gas, con un particolare focus in Europa e America Latina (il "Gruppo Enel" o il "Gruppo"). Il Gruppo opera in più di 40 Paesi (su 5 continenti), dove produce energia attraverso una capacità installata netta di 84 GW e distribuisce elettricità su una rete di circa 2,2 milioni di chilometri. Il Gruppo, con circa 74 milioni di utilizzatori finali nel mondo, ha la più ampia base di clienti tra gli operatori europei del settore.

A. Principali dati del Gruppo Enel

(in milioni di euro)
Dati 2020 2019 Variazione
EBITDA
ordinario
17.940 17.905 +0,2%
Utile
netto ordinario
5.197 4.767 +9,0%
Indebitamento netto (al 31.12) 45.415 45.175 +0,5%
Capitalizzazione (al 31.12) 84.139 71.899 +17%
Dipendenti (numero al 31.12) 66.717 68.253 -2,3%

Andamento del titolo Enel rispetto all'indice FTSE MIB e all'indice Euro Stoxx Utilities dal 1° gennaio 2014 al 31 dicembre 2020 (base 100)

Fonte: dati Bloomberg

B. Azionariato

Enel è una società quotata sul Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito da Borsa Italiana S.p.A. dal 1999 e registra il più elevato numero di azionisti tra le società italiane (circa 640.000 tra investitori retail e istituzionali). Nella compagine sociale di Enel figurano i principali fondi d'investimento internazionali, compagnie di assicurazione, fondi pensione e fondi etici, anche grazie all'adozione da parte della Società e del

C. Modello di governo societario

Nel corso dell'esercizio 2020, il sistema di corporate governance di Enel è risultato conforme ai principi contenuti nella edizione di luglio 2018 del Codice di Autodisciplina delle società quotate(1) (il "Codice di Autodisciplina"), cui la Società ha aderito, e alle best practice internazionali. Si segnala che nel mese di marzo 2021 è stato completato il processo di adesione della Società al nuovo Codice italiano di Corporate Governance, pubblicato il 31 gennaio 2020. Una compiuta descrizione delle misure adottate da Enel in sede di adesione a tale nuovo Codice sarà contenuta nella relazione sul governo societario oggetto di pubblicazione nel corso del 2022.

Il sistema di governo societario adottato da parte di Enel e del Gruppo risulta orientato all'obiettivo del successo sostenibile, in quanto mira alla creazione di valore per gli azionisti in un orizzonte di lungo termine, nella consapevolezza della rilevanza sociale delle attività in cui il Gruppo è impegnato e della conseguente necessità di considerare adeguatamente, nel relativo svolgimento, tutti gli interessi coinvolti. In conformità a quanto previsto dalla legislazione italiana in materia di società con azioni quotate, l'organizzazione della Società si caratterizza per la presenza:

Gruppo delle migliori pratiche internazionali in materia di trasparenza e di corporate governance.

Inoltre, alla data della presente relazione all'interno del Gruppo Enel vi sono altre 14 società emittenti azioni quotate sulle Borse valori argentina, brasiliana, cilena, peruviana, russa, spagnola e statunitense.

  • di un consiglio di amministrazione, incaricato di provvedere in ordine alla gestione aziendale;
  • di un collegio sindacale, chiamato a vigilare: (i) circa l'osservanza della legge e dello statuto, nonché sul rispetto dei principi di corretta amministrazione nello svolgimento delle attività sociali; (ii) sul processo di informativa finanziaria, nonché sull'adeguatezza della struttura organizzativa, del sistema di controllo interno e del sistema amministrativo-contabile della Società; (iii) sulla revisione legale dei conti annuali e dei conti consolidati, nonché circa l'indipendenza della società di revisione legale dei conti; ed, infine, (iv) sulle modalità di concreta attuazione delle regole di governo societario previste dal Codice di Autodisciplina;
  • dell'assemblea dei soci, competente a deliberare tra l'altro – in sede ordinaria o straordinaria – in merito: (i) alla nomina e alla revoca dei componenti il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale e circa i relativi compensi ed eventuali azioni di responsabilità; (ii) all'approvazione del bilancio e alla destinazione degli utili; (iii) all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie; (iv) alla politica in materia di

(1) Disponibile sul sito internet di Borsa Italiana (all'indirizzo https://www.borsaitaliana.it/comitato-corporategovernance/codice/2018clean.pdf).

remunerazione e alla sua attuazione; (v) ai piani di azionariato; (vi) alle modificazioni dello statuto sociale; (vii) alle operazioni di fusione e scissione; (viii) all'emissione di obbligazioni convertibili.

L'attività di revisione legale dei conti risulta affidata a una società specializzata iscritta nell'apposito registro, nominata dall'assemblea dei soci su proposta motivata del collegio sindacale.

D. Composizione del consiglio di amministrazione e dei comitati

Le tabelle di seguito riportate indicano, in sintesi, i principali dati sulla composizione dell'attuale consiglio di amministrazione e dei comitati consiliari.

Composizione dell'attuale Consiglio di Amministrazione
Consigliere Carica Ruolo M/m CCR CNR CPC CCGS
Michele Crisostomo Presidente Non esecutivo m
(P)
Francesco Starace AD/DG Esecutivo m
Cesare Calari Consigliere Indipendente M
(P)
Costanza Esclapon de
Villeneuve
Consigliere Indipendente m
Samuel Leupold Consigliere Indipendente M
Alberto Marchi Consigliere Indipendente m
(P)
Mariana Mazzucato Consigliere Indipendente m
Mirella Pellegrini Consigliere Indipendente m
Anna Chiara Svelto Consigliere Indipendente M
(P)

AD/DG: Amministratore Delegato/Direttore Generale CCR: Comitato Controllo e Rischi CNR: Comitato Nomine e Remunerazioni CPC Comitato Parti Correlate CCGS: Comitato Corporate Governance e Sostenibilità P: Presidente di Comitato

M/m: Tratto dalla lista che in sede di votazione ha ottenuto la maggioranza (M)/minoranza (m) dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea. Al riguardo, si precisa che in occasione dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020 la lista – presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali – che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere; pertanto, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società, si è proceduto a trarre dalla lista di minoranza – presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla seconda sezione del documento (sub "Consiglio di Amministrazione – Attuale composizione e durata in carica").

Carica Mix di competenze ed esperienze – Skill matrix
Consigliere Settore
energetico
Visione
strategica
Contabilità, finanza
e gestione dei rischi
Legale e
corporate
governance
Comunicazione
e
marketing
Esperienza
in ambito
internazionale
Michele
Crisostomo
Presidente
Francesco
Starace
AD/DG
Cesare
Calari
Consigliere
Costanza
Esclapon de
Villeneuve
Consigliere
Samuel
Leupold
Consigliere
Alberto
Marchi
Consigliere
Mariana
Mazzucato
Consigliere
Mirella
Pellegrini
Consigliere
Anna Chiara
Svelto
Consigliere
Variazioni rispetto al mandato precedente
Mandato corrente Mandato scorso FTSE/MIB1
Numero di consiglieri 9 9 12,2
Consiglieri tratti dalla lista di minoranza 6 (66,7%)2 3 (33,3%) 2,4 (19,7%)
Componenti femminili nel C.d.A. 4 (44,4%) 3 (33,3%) 36,2%3
Consiglieri indipendenti ai sensi del Codice
di Autodisciplina
7
(77,7%)4
7
(77,7%)4
7,3 (59,8%)
Età media dei consiglieri 55,3 64,3 575
Anzianità in carica (in esercizi) 2,7 5,9 4,7
Esecutività del Presidente no no -
Lead independent director no no -

1 Fonte: Assonime, Note e Studi 3/2021, "La Corporate Governance in Italia: autodisciplina, remunerazioni e comply-or-explain (anno 2020)", febbraio 2021.

2 Si precisa che in occasione dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020 la lista – presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali – che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere; pertanto, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società, si è proceduto a trarre dalla lista di minoranza – presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione. Per maggiori informazioni al riguardo si rinvia alla seconda sezione del documento (sub "Consiglio di Amministrazione – Attuale composizione e durata in carica").

3 Fonte: CONSOB, Banca d'Italia e Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le pari opportunità, "La partecipazione femminile negli organi di amministrazione e controllo delle società italiane", marzo 2021.

4 Si segnala che il numero di consiglieri indipendenti ai sensi del Testo Unico della Finanza è pari a 8.

5 Il dato si riferisce a tutte le società quotate sul MTA di Borsa Italiana e non solo a quelle appartenenti al FTSE/MIB.

E. Funzionamento del consiglio di amministrazione e dei comitati

I grafici di seguito riportati indicano, in sintesi, i principali dati sul funzionamento del consiglio di amministrazione e dei comitati consiliari nel corso del 2020.

Processo di board Svolgimento Tipo Soggetto
review valutazione valutatore
Board review
2020
Indipendente Spencer Stuart

F. Sistema dei controlli e dei rischi

Le tabelle di seguito riportate indicano, in sintesi, i principali dati sul funzionamento del collegio sindacale nel corso del 2020.

Principali elementi del sistema di controllo dei rischi Sì/No
Esistenza di un documento contenente le linee di indirizzo del sistema di controllo interno
e di gestione dei rischi
Esistenza di un Mandato della Funzione Audit
approvato dal Consiglio di Amministrazione
Presenza di apposite strutture organizzative deputate all'attività di
risk management
Valutazione annuale sulla compatibilità dei rischi aziendali con una gestione dell'impresa
coerente con gli obiettivi strategici individuati
Predisposizione di specifici programmi di compliance
(Modello 231, Tolleranza Zero alla
Corruzione, Politica sui Diritti Umani, etc.)
Predisposizione di un contingency plan
per assicurare la regolare gestione della Società in caso
di crisis management
(i.e., anticipata cessazione dell'Amministratore Delegato rispetto
all'ordinaria scadenza del mandato)

Nella tabella che segue sono individuate e sinteticamente descritte le principali tipologie di rischi cui il Gruppo Enel è esposto, unitamente alle attività intese a mitigarne gli effetti e ad assicurarne una corretta gestione. Un'analisi di maggior dettaglio è contenuta nella relazione finanziaria annuale per l'esercizio 2020, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società (www.enel.com).

PRINCIPALI SCENARIO DI RIFERIMENTO AZIONI DI MITIGAZIONE
RISCHI E DESCRIZIONE DEL RISCHIO E OBIETTIVI STRATEGICI ASSOCIATI
Rischi
strategici
legati alle
tendenze
macroecono
miche e
geopolitiche,
evoluzioni
legislative e
regolamenta
ri, panorama
competitivo
I mercati ed i business nei quali il Gruppo è presente sono
interessati da processi di progressiva e crescente
competizione ed evoluzione, sia da un punto vista
tecnologico che di regolamentazione, con tempistiche
differenti da Paese a Paese. Come risultato di questi
processi, il Gruppo è esposto a una crescente pressione
competitiva.
Inoltre, il Gruppo si trova a operare in mercati
regolamentati o regimi regolati e il cambiamento delle
regole di funzionamento di tali mercati e regimi, nonché le
prescrizioni e gli obblighi che li caratterizzano, assieme alle
fluttuazioni delle variabili macroeconomiche, possono
influire sull'andamento della gestione e dei risultati del
Gruppo stesso.
I rischi di business che derivano dalla naturale partecipazione del
Gruppo a mercati che presentano caratteristiche competitive
vengono fronteggiati con una strategia di integrazione lungo la
catena
del
valore,
con
una
sempre
maggiore
spinta
all'innovazione tecnologica, alla diversificazione e all'espansione
geografica. In particolare, le azioni poste in essere hanno
prodotto lo sviluppo di un portafoglio clienti sul mercato libero
in una logica di integrazione a valle sui mercati finali,
l'ottimizzazione del mix produttivo migliorando la competitività
degli impianti sulla base di una leadership di costo, la ricerca di
nuovi mercati con forti potenzialità di crescita e lo sviluppo delle
fonti rinnovabili con adeguati piani di investimento in diversi
Paesi.
A fronte dei rischi che possono derivare da fattori regolatori, si
è operato per intensificare i rapporti con gli organismi di
governo e regolazione locali adottando un approccio di
trasparenza, collaborazione e proattività nell'affrontare e
rimuovere le fonti di instabilità dell'assetto regolatorio.
Rischio
commodity
Esposizione a volatilità dei prezzi dei combustibili e
dell'energia elettrica (commodity) sui mercati internazionali
che possono influenzare in modo significativo i risultati di
business.
Esposizione a variazione della disponibilità delle fonti di
approvvigionamento dei combustibili.
La politica di gestione del rischio di prezzo delle commodity è
orientata alla protezione del margine attraverso:
-
la
contrattualizzazione
anticipata
per
l'acquisto
di
combustibili e la vendita di energia elettrica e gas ai clienti;
-
l'utilizzo di strumenti finanziari derivati a copertura
dell'esposizione.
La diversificazione delle fonti di approvvigionamento, in termini
di fornitori ed aree geografiche, mitiga il rischio di indisponibilità
dei combustibili.
Rischio di
tasso di
cambio
Esposizione alla volatilità dei tassi di cambio tra la divisa
di conto e le altre divise, che può generare variazioni
inattese delle grandezze economiche e patrimoniali
riportate nel bilancio d'esercizio delle singole società del
Gruppo. Il bilancio consolidato è inoltre soggetto al
rischio derivante dalla conversione in euro delle poste
relative alle partecipazioni in società la cui divisa di conto
è diversa dall'euro (rischio traslativo).
Fonti di volatilità sono la diversificazione geografica,
l'accesso ai mercati finanziari internazionali e l'operatività
sulle commodity denominate in diverse valute.
La politica di gestione del rischio di tasso di cambio è orientata
alla copertura sistematica delle esposizioni delle singole società
attraverso strategie di hedging, che tipicamente richiedono
l'utilizzo di strumenti finanziari derivati.
Il rischio traslativo non è oggetto di copertura.
Rischio di
tasso di
interesse
Esposizione alla volatilità dei tassi di interesse sui mercati
internazionali, che può comportare variazioni inattese
degli oneri finanziari netti o del valore di attività e passività
finanziarie valutate al fair value.
Le condizioni di finanziamento, in caso di nuovo debito e
la quota di indebitamento a tasso variabile costituiscono le
principali fonti di incertezza.
La politica di gestione del rischio di tasso di interesse mira al
contenimento del costo del funding e della sua volatilità mediante
l'ottimizzazione del portafoglio di passività finanziarie ed anche
attraverso la copertura, contestuale o anticipata, delle esposizioni
tramite contratti finanziari derivati (hedging).
Rischio di
credito e
controparte
Esposizione derivante da variazioni del merito di credito
delle controparti che determina:
- incremento dei tempi medi di incasso dei crediti
commerciali, ovvero insolvenza e mancato pagamento
(rischio di default);
- peggioramento del valore di mercato della posizione
creditoria (rischio di spread).
La politica di gestione del rischio di credito prevede la
valutazione preliminare del merito creditizio delle controparti e
l'adozione di strumenti di mitigazione quali l'acquisizione di
garanzie reali o personali.
Le operazioni di cessione dei crediti senza rivalsa (pro soluto),
inoltre, consentono di ottenere l'integrale eliminazione dal
bilancio delle corrispondenti attività oggetto di cessione,
annullandone anche il relativo rischio.
In riferimento all'operatività finanziaria e su commodity, la
mitigazione del rischio è perseguita attraverso la diversificazione
di portafoglio nonché mediante l'adozione di specifici framework
contrattuali
standardizzati
che
prevedono
clausole
di
mitigazione del rischio (es. netting) ed eventualmente lo scambio
di cash collateral.
Rischio di
liquidità
Rischio che il Gruppo, pur essendo solvibile, non sia in
grado di far fronte tempestivamente ai propri impegni, o
che sia in grado di farlo solo a condizioni economiche
sfavorevoli, a causa di situazioni di tensione o crisi
sistemica (es: credit crunch, crisi del debito sovrano, ecc.) o
della mutata percezione della sua rischiosità da parte del
mercato.
Tra i fattori che definiscono la rischiosità percepita dal
mercato, il merito creditizio assegnato dalle agenzie di
rating riveste un ruolo determinante, poiché influenza la
possibilità di accedere alle fonti di finanziamento e le
relative condizioni economiche (credit spread).
La politica di gestione del rischio di liquidità è finalizzata al
mantenimento di disponibilità liquide sufficienti a far fronte agli
impegni attesi per un determinato orizzonte temporale senza far
ricorso ad ulteriori fonti di finanziamento, nonché al
mantenimento di una riserva prudenziale di liquidità, sufficiente
a far fronte ad eventuali impegni inattesi.
Al fine di rispettare gli impegni di medio e lungo termine, si
persegue una strategia di gestione dell'indebitamento che
prevede una struttura diversificata delle fonti di finanziamento
cui si ricorre per la copertura dei fabbisogni finanziari, ed un
profilo di scadenze equilibrato.
Rischio
Paese
Il Gruppo mantiene una forte presenza internazionale, con
circa il 50% dei ricavi generati all'estero ed in diverse valute
di riferimento. I flussi di cassa e gli asset aziendali sono
pertanto esposti oltre che alla variazione del contesto
macroeconomico e finanziario globale a fattori di rischio
idiosincratico, quali: volatilità dei cambi e mutamento delle
condizioni economiche, politiche, sociali e finanziarie nei
vari paesi di presenza. Rischi globali relativi ad eventuali
pandemie o crisi che possano influenzare la continuità di
approvvigionamento di materiali o materie prime, le
migrazioni, le attività produttive dei singoli paesi sono
parimenti considerati, dati gli impatti strettamente legati
alle matrici economiche, sociali ed anche energetiche dei
singoli paesi.
Definizione e attuazione di una strategia di diversificazione
geografica, anche supportata da modelli di valutazione
prospettica del rischio Paese.
Rischi
climatici
I rischi fisici derivanti dal cambiamento climatico si
possono classificare come fenomeni acuti (ovvero eventi
estremi) e cronici: i primi sono legati al verificarsi di
condizioni meteo-climatiche di estrema intensità, i secondi
a cambiamenti graduali ma strutturali nelle condizioni
climatiche.
Gli eventi estremi potrebbero esporre il Gruppo a
potenziale indisponibilità di asset e infrastrutture, costi di
ripristino, disagi per i clienti ecc. Il mutamento cronico
delle condizioni climatiche potrebbe esporre, invece, il
Gruppo ad altri rischi od opportunità (in funzione della
dislocazione geografica) di tipo fisico: per esempio,
variazioni strutturali della piovosità o ventosità potrebbero
impattare il business del Gruppo in termini di produzione,
mentre variazioni strutturali di temperatura potrebbero
influire sulla domanda elettrica.
Con riferimento al processo di transizione energetica verso
un modello più sostenibile e caratterizzato da una
progressiva elettrificazione e riduzione delle emissioni di
CO2, coerentemente con la strategia di decarbonizzazione
del Gruppo, esistono rischi ma soprattutto opportunità
Il Gruppo si impegna per un miglioramento continuo in termini
di impatto ambientale delle proprie attività. Ha migliorato
costantemente i propri obiettivi di riduzione delle emissioni,
certificando con la SBTi nel 2020 un nuovo obiettivo al 2030
pari a 82 g/kWh di CO2 verso una "generazione a emissioni
zero" al 2050. Le azioni strategiche del Gruppo consentono di
mitigare i potenziali rischi e sfruttare le opportunità relative alle
variabili di transizione. L'impiego di capitali è infatti incentrato
sulla decarbonizzazione, attraverso lo sviluppo degli asset di
generazione da fonte rinnovabile, sulle infrastrutture abilitanti
legate allo sviluppo delle reti e sull'implementazione dei modelli
a piattaforma, sfruttando al meglio l'evoluzione tecnologica e
digitale, che favoriranno l'elettrificazione dei consumi, nonché
lo sviluppo di nuovi servizi per i clienti finali. Nel complesso, il
Gruppo dedica più del 90% degli investimenti totali previsti per
il periodo 2021-2023 alla lotta contro il cambiamento climatico.
Inoltre, Enel è presente nell'intera catena del valore
dell'elettricità e ha un portafoglio di attività diversificato, sia in
termini di tecnologie di generazione sia in termini di aree
geografiche e mercati in cui opera, mitigando i rischi connessi ai
cambiamenti climatici e le relative implicazioni in termini di
impatti economici e finanziari.
legati sia
al
mutamento
del
contesto
regolatorio
e
normativo,
sia
ai
trend
di
sviluppo
tecnologico,
di
elettrificazione e ai conseguenti sviluppi di mercato, con
potenziali effetti anche sui prezzi delle commodity
e
dell'energia.
La gestione dei fenomeni meteo-climatici adotta le migliori
strategie di prevenzione, protezione e incremento della
resilienza, svolgendo anche attività di previsione meteorologica.
Vengono inoltre attuate best practice su eventi fisici per garantire
un pronto ripristino delle condizioni di funzionamento a fronte
di eventi avversi. In relazione alle attività di risk assessment in
ambito assicurativo, il Gruppo gestisce programmi globali di loss
prevention per i rischi property e liability, volti alla copertura di
perdite relative a danni agli asset, interruzioni dell'operatività e
danni a terze parti; tali attività comprendono anche la
valutazione delle principali esposizioni legate agli eventi naturali.
Tutte le aree del Gruppo sono soggette alla certificazione ISO
14001 e, attraverso l'applicazione di "Environmental Management
System" (EMS) riconosciuti a livello internazionale, le potenziali
fonti di rischio sono monitorate in modo tale da identificare
correttamente qualsiasi criticità. Il Gruppo sviluppa scenari di
breve, medio e lungo termine, in ambito energetico e macro
economico finanziario, al fine di supportare l'attività di
pianificazione strategica e industriale, la valutazione degli
investimenti, l'attività di scenario planning e le attività relative a
operazioni straordinarie.
La graduale integrazione degli scenari climatici e di transizione,
unita allo sviluppo di modelli del sistema energetico a livello
Paese, consente di intercettare gli effetti su variabili come la
domanda elettrica, l'energy mix di sistema e l'elettrificazione dei
consumi. Tali attività abilitano l'identificazione e la valutazione
dei relativi rischi e opportunità.
Rischi
ambientali
Negli ultimi anni è maturata una crescente sensibilità da
parte di tutta la collettività rispetto ai rischi legati a modelli
di
sviluppo
che
generano
impatti
sulla
qualità
dell'ambiente e sugli ecosistemi con lo sfruttamento di
risorse naturali scarse (tra cui materie prime ed acqua).
In alcuni casi, gli effetti sinergici tra questi impatti, come
per esempio il riscaldamento globale e il crescente
sfruttamento e degrado delle risorse idriche, accrescono il
rischio di insorgenza di emergenze ambientali nelle aree
più sensibili del pianeta, con il rischio di competizione per
i diversi usi della risorsa idrica quali quello industriale,
agricolo e per usi civili.
Le istituzioni, in risposta a queste esigenze, aggiornano le
normative ambientali in senso più restrittivo, ponendo
vincoli sempre più stringenti allo sviluppo di nuove
iniziative industriali e, nei settori considerati più
impattanti, favoriscono o impongono il superamento di
tecnologie considerate non più sostenibili.
In questo contesto, le aziende di ciascun settore, e le
aziende leader su tutte, sempre più consapevoli che i rischi
ambientali sono anche rischi economici, sono chiamate a
Enel ha posto il requisito di una efficace prevenzione e
minimizzazione degli impatti e dei rischi ambientali quale
elemento fondamentale alla base di ogni progetto, lungo il suo
intero ciclo di vita.
L'adozione di Sistemi di Gestione Ambientale certificati ai sensi
della ISO 14001 nel Gruppo garantisce l'adozione di politiche e
procedure strutturate per l'identificazione e la gestione dei rischi
e delle opportunità ambientali associate ad ogni attività
aziendale. Un piano di controlli strutturato abbinato ad azioni e
obiettivi di miglioramento ispirati alle migliori pratiche
ambientali, con requisiti superiori rispetto a quelli legati alla
semplice compliance normativa ambientale, mitiga il rischio di
impatti sulla matrice ambientale, di danni reputazionali e di
contenziosi legali. Contribuiscono inoltre la molteplicità delle
azioni per il raggiungimento degli sfidanti obiettivi di
miglioramento ambientale fissati da Enel, riguardanti ad
esempio le emissioni atmosferiche, i rifiuti prodotti e i consumi
idrici, soprattutto in aree ad elevato water-stress.
Il rischio di scarsità idrica è mitigato direttamente dalla strategia
di sviluppo di Enel basata sulla crescita della generazione da
fonti rinnovabili che sostanzialmente non sono dipendenti dalla
un accresciuto impegno e a una maggiore responsabilità
nell'individuazione e adozione di soluzioni tecniche e
modelli di sviluppo innovativi e sostenibili.
disponibilità di acqua per il loro esercizio. Particolare attenzione
è poi posta agli asset presenti in aree a elevato livello di water stress,
con l'obiettivo di individuare soluzioni tecnologiche per ridurre
i consumi. La collaborazione costante con le autorità locali di
gestione dei bacini idrografici consente di adottare le strategie
condivise più efficaci per la gestione sostenibile degli asset di
generazione idroelettrica.
Infine, sugli ecosistemi vengono poste in atto opportune azioni
di monitoraggio terrestre, marino e fluviale per verificare
l'efficacia delle misure adottate al fine di proteggere, restaurare e
conservare la biodiversità.
Rischi su
persone e
organizzazio
ne
Le profonde trasformazioni del settore energetico,
caratterizzate da una forte spinta tecnologica, richiedono
la presenza di nuovi profili e competenze professionali,
nonché un importante cambiamento di carattere culturale
e organizzativo. Le organizzazioni devono orientarsi verso
nuovi modelli di business, agili e flessibili. Politiche di
valorizzazione delle diversità e di gestione e promozione
dei talenti diventano elementi chiave in aziende che stanno
gestendo la transizione e che hanno una presenza
geografica diffusa.
Enel pone le persone che lavorano in azienda al centro del
proprio modello di business: la gestione del capitale umano
costituisce una priorità cui sono legati specifici obiettivi. Tra
questi, i principali sono: lo sviluppo di capacità e di competenze
digitali rese necessarie dalla Quarta Rivoluzione Industriale,
nonché la promozione di programmi di reskilling e upskilling per
i dipendenti al fine di supportare la transizione energetica; il
corretto coinvolgimento dei dipendenti rispetto al purpose
aziendale, che garantisce migliori risultati a fronte di una
maggiore soddisfazione per le persone; lo sviluppo di sistemi di
valutazione dell'ambiente lavorativo e delle performance; la
diffusione in tutti i Paesi di presenza del Gruppo della politica di
diversità e inclusione, nonché di una cultura organizzativa
inclusiva fondata sui princípi di non discriminazione e pari
opportunità, driver
fondamentale affinché tutti possano
apportare il proprio contributo. Inoltre, Enel sta sviluppando
specifiche iniziative per diffondere la metodologia di lavoro agile
all'interno dei processi aziendali. Il Gruppo si impegna a
potenziare la resilienza e la flessibilità dei modelli organizzativi
attraverso la semplificazione e la digitalizzazione al fine di
abilitare l'efficacia e l'autonomia delle persone che lavorano in
azienda all'interno di nuovi schemi di smart working, già
efficacemente testati in risposta all'emergenza pandemica da
COVID-19, che saranno elemento chiave dei modelli di lavoro
futuri.
Rischi di
attacchi
cibernetici
La velocità dello sviluppo tecnologico, suscettibile di
generare sfide sempre nuove, la frequenza e l'intensità
degli attacchi informatici in costante aumento, così come
la tendenza a colpire infrastrutture critiche e settori
industriali strategici, evidenziano il potenziale rischio che,
in casi estremi, la normale operatività aziendale possa
subire una battuta d'arresto. Gli attacchi informatici sono
cambiati radicalmente negli ultimi anni: il numero è
cresciuto esponenzialmente, così come il loro grado di
complessità e impatto (furti di dati aziendali e relativi alla
clientela), risultando sempre più difficile identificarne la
fonte in modo tempestivo. Ciò è dovuto ai numerosi
contesti in cui il Gruppo si trova ad operare (dati, industria
e persone), una circostanza che deve essere sommata alla
complessità intrinseca e all'interconnessione delle risorse
che, peraltro, nel corso degli anni sono state sempre più
integrate nei quotidiani processi operativi del Gruppo.
Il Gruppo ha adottato un modello olistico di governance relativo
alla cyber-security, che si applica ai settori IT (Information Technology),
OT (Operational Technology) e IoT (Internet of Things). Il framework si
basa sull'impegno del top management, sulla direzione strategica
globale, sul coinvolgimento di tutte le aree di business nonché
delle unità impegnate nella progettazione e gestione dei sistemi.
Esso si sforza, inoltre, di utilizzare le tecnologie di punta del
mercato, di progettare processi aziendali ad hoc, di rafforzare la
consapevolezza informatica da parte delle persone e di recepire
i requisiti normativi relativi alla sicurezza informatica.
In aggiunta, il Gruppo ha definito e adottato una metodologia di
gestione del rischio per la sicurezza informatica basata su
approcci "risk-based" e "cyber security by design", rendendo così
l'analisi dei rischi aziendali il passo fondamentale di tutte le
decisioni strategiche. Enel ha, inoltre, creato il proprio Cyber
Emergency Readiness Team (CERT), al fine di rispondere e gestire
in modo proattivo eventuali incidenti nel campo della sicurezza
informatica.
Infine, già dal 2019, il Gruppo ha stipulato un'assicurazione sui
rischi connessi alla cyber-security al fine di attenuare i pericoli
informatici.
Rischi
connessi alla
digitalizza
zione,
efficacia IT e
continuità del
servizio
Il Gruppo sta effettuando una completa trasformazione
digitale della gestione dell'intera catena del valore
dell'energia, sviluppando nuovi modelli di business e
digitalizzando i suoi processi aziendali, integrando i sistemi
e adottando nuove tecnologie. Una conseguenza di tale
trasformazione digitale è quella che il Gruppo è via via
sempre più esposto a rischi legati al funzionamento dei
sistemi IT (Information Technology) integrati in tutta l'Azienda
con impatti sui processi e le attività operative, che
potrebbero condurre all'esposizione dei sistemi IT e OT
(Operational Technology) ad interruzioni del servizio o a
perdite di dati.
Il presidio di tali rischi è garantito da una serie di misure
sviluppate dall'unità Global Digital Solutions, responsabile di
guidare la trasformazione digitale del Gruppo. Tale unità ha
predisposto un sistema di controllo interno che, introducendo
punti di controllo lungo tutta la catena del valore dell'Information
Technology, consente di evitare il concretizzarsi di rischi relativi ad
aspetti quali la realizzazione di servizi non aderenti alle esigenze
del business, la mancanza di adozione di adeguate misure di
sicurezza e le interruzioni di servizio. Il sistema di controllo
interno all'unità Global Digital Solutions presidia sia le attività
svolte internamente sia quelle affidate a collaboratori e provider
esterni. Enel sta inoltre promuovendo la diffusione di cultura e
competenze digitali all'interno del Gruppo, al fine di guidare con
successo la trasformazione digitale e minimizzare i rischi
associati.
Rischi Nell'era della digitalizzazione e della globalizzazione dei Al fine di gestire e mitigare questo rischio, Enel ha adottato un
connessi alla mercati, la strategia di business di Enel si è focalizzata modello di governance
globale di dati personali mediante
protezione nell'accelerare il processo di trasformazione verso un l'attribuzione di ruoli privacy a tutti i livelli – inclusa la nomina dei
dei dati modello di business
basato su piattaforma digitale,
Responsabili della protezione dei dati personali ("RPD") a
personali attraverso un approccio data driven e incentrato sul cliente, livello globale e di country – nonché strumenti di compliance digitale
che si sta implementando lungo l'intera catena del valore. per mappare applicativi e processi e gestire rischi rilevanti ai fini
Il nuovo modello di business del Gruppo richiede la della protezione dei dati personali nel rispetto delle specificità
gestione di un volume di dati personali sempre più delle normative di settori locali.
importante e crescente, per raggiungere i risultati finanziari
e di business previsti nel piano strategico 2021-2023. Ciò
implica un'esposizione ai rischi legati alla protezione dei
dati personali, anche in considerazione della sempre più
corposa normativa in materia di privacy in gran parte dei
paesi dove Enel è presente. Tali rischi si possono
concretizzare in una perdita di confidenzialità, integrità e
disponibilità dei dati personali di clienti, dipendenti e terze
parti (es. fornitori), causando sanzioni proporzionate al
fatturato globale, interdizioni da processi e conseguenti
perdite
economiche
o
finanziarie,
nonché
danni
reputazionali.

G. Analisi delle priorità e definizione degli obiettivi di sostenibilità

Al fine di identificare le priorità di intervento del Gruppo in materia di sostenibilità, Enel conduce l'analisi delle priorità (c.d. "materiality analysis"), basandosi sulle linee guida dei più diffusi standard internazionali, tra cui il GRI (Global Reporting Initiative), il SASB (Sustainability Accounting Standards Board), l'IIRC (International Integrated Reporting Framework), lo standard dell'AccountAbility AA1000APS (2018), nonché l'SDG Compass che supporta le aziende nell'adeguamento delle proprie strategie agli obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite (SDG). L'obiettivo è quello di mappare e valutare la priorità delle tematiche di interesse per i principali stakeholder del Gruppo Enel, incrociandole con la strategia industriale e con le priorità di azione del Gruppo stesso. Sulla base dei risultati dell'analisi delle priorità, vengono poi definiti gli obiettivi inclusi nel Piano Strategico di Gruppo, al cui raggiungimento contribuiscono attività e progetti sviluppati dalle varie strutture organizzative del Gruppo e dettagliati nel Piano di Sostenibilità. La tabella che segue rappresenta la matrice delle priorità riportata nel Bilancio di Sostenibilità 2020.

Matrice delle priorità 2020

L'impegno di Enel nei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite

$\bullet$ Attività $\rightarrow$ Target $\rightarrow$ Risultati $2015 - 2030$ 2015-2020 $\bullet\text{-}$ Status $\multimap\text{-}$ SDG
Istruzione
di qualità
5 milioni
di beneficiari
$2,3$ mln ON PLAN
2015 2016 2017 2018 2019 2020 4 ISTRUZIONE
0,1
mln
0,2
mln
0,3
mln
0,4
mln
0,3
mln
1,0
mln
Energia
pulita
20 milioni
di beneficiari
$9,8$ mln ON PLAN
e accessibile 2015 2016 2017 2018 2019 2020 7 ENERGIA PULITA
1,5
mln
1,3
mln
1,3
mln
2,2
mln
1,6
mln
1,9
mln
Lavoro
dignitoso
8 milioni
di beneficiari
$3$ mln ON PLAN
e crescita
economica
2015 2016 2017 2018 2019 2020 8 LAVORODIGNITOSO
ECONOMICA
0,4
mln
0,7
mln
0,4
mln
0,3
mln
0,3
mln
0,9
mln
  1. Valori cumulati dal 2015. In particolare, rispetto agli obiettivi precedentemente fissati, il target al 2030 dell'SDG 4 è stato incrementato da 2,5 a 5,0 milioni di beneficiari e il target al 2030 dell'SDG7 è stato incrementato da 10,0 a 20,0 milioni di beneficiari.

SEZIONE I: ASSETTI PROPRIETARI

1. Assetti proprietari

1.1 Struttura del capitale sociale

Il capitale della Società è costituito esclusivamente da azioni ordinarie, con diritto di voto sia nelle assemblee ordinarie che in quelle straordinarie. Alla fine dell'esercizio 2020 (e ancora alla data della presente relazione), il capitale sociale di Enel ammontava a euro 10.166.679.946, suddiviso in altrettante azioni ordinarie da nominali euro 1 ciascuna, che risultano quotate presso il Mercato Telematico Azionario organizzato e gestito dalla Borsa Italiana.

1.2 Partecipazioni rilevanti al capitale sociale e patti parasociali

In base alle risultanze del libro dei soci di Enel, alle comunicazioni effettuate alla CONSOB e pervenute alla Società e alle altre informazioni a disposizione, gli azionisti che, alla data della presente relazione, risultano in possesso di una partecipazione superiore al 3%(2) del capitale della Società sono:

Azionisti rilevanti % sul
capitale
Ministero
dell'Economia
e
delle
Finanze
23,59%
Capital Research and Management
Company
5,03%
BlackRock Inc. 5,00%

Non si ha conoscenza dell'esistenza di patti parasociali, così come definiti nel Decreto Legislativo 24 febbraio 1998, n. 58 ("Testo Unico della Finanza"), aventi ad oggetto le azioni della Società.

La Società risulta soggetta al controllo di fatto da parte del Ministero dell'Economia e delle Finanze, che ha finora disposto di voti sufficienti per esercitare un'influenza dominante nell'assemblea ordinaria di

Enel; lo stesso Ministero non esercita peraltro su Enel alcuna attività di direzione e coordinamento, in quanto la Società adotta le decisioni gestionali in piena autonomia e nel rispetto delle competenze dei propri organi; ciò risulta confermato dall'art. 19, comma 6, del Decreto-Legge n. 78/2009 (convertito con Legge n. 102/2009), che ha chiarito che allo Stato italiano non trova applicazione la disciplina contenuta nel codice civile in materia di direzione e coordinamento di società.

1.3 Limite al possesso azionario e al diritto di voto

Lo statuto della Società, in attuazione di quanto disposto dalla normativa in materia di privatizzazioni, prevede che – all'infuori dello Stato italiano, di enti pubblici e dei soggetti sottoposti al rispettivo controllo – nessun azionista possa possedere, direttamente e/o indirettamente, azioni di Enel che rappresentino una partecipazione superiore al 3% del capitale sociale.

Il diritto di voto inerente alle azioni possedute in eccedenza rispetto all'indicato limite del 3% non può essere esercitato e si riduce proporzionalmente il diritto di voto che sarebbe spettato a ciascuno dei soggetti ai quali sia riferibile il limite di possesso azionario, salvo preventive indicazioni congiunte dei soci interessati. In caso di inosservanza, la deliberazione assembleare è impugnabile qualora risulti che la maggioranza richiesta non sarebbe stata raggiunta senza i voti espressi in eccedenza rispetto al limite massimo sopra indicato.

In base alla normativa in materia di privatizzazioni e alle sue successive modificazioni, la clausola statutaria che disciplina il limite al possesso azionario e al diritto di voto è destinata a decadere qualora il limite del 3% sia superato in seguito all'effettuazione di un'offerta pubblica di acquisto in conseguenza della quale l'offerente venga a detenere una partecipazione almeno pari al 75% del capitale con diritto di voto nelle deliberazioni riguardanti la nomina o la revoca degli amministratori.

mesi, dal 14 gennaio 2021 al 13 aprile 2021, salvo revoca anticipata. Sulla base di tali provvedimenti, alla data della presente relazione i seguenti azionisti hanno comunicato il possesso di una partecipazione superiore all'1% al capitale della Società: (i) Norges Bank (che ha comunicato il possesso di una partecipazione pari al 2,57% del capitale della Società); (ii) Banca d'Italia (che ha comunicato il possesso di una partecipazione pari all'1,00% del capitale della Società).

(2) Ai sensi dell'art. 120, comma 2-bis del Testo Unico della Finanza, con Delibera n. 21326 del 9 aprile 2020 la CONSOB ha statuito, per un periodo di tre mesi a decorrere dall'11 aprile 2020, l'obbligo per gli azionisti in possesso di una partecipazione superiore all'1% in società ad azionariato particolarmente diffuso – fra cui Enel – di darne comunicazione alla CONSOB e alla società partecipata. Con Deliberazioni n. 21434 dell'8 luglio 2020 e n. 21525 del 7 ottobre 2020 la CONSOB ha quindi esteso il suddetto obbligo di comunicazione per periodi successivi di tre mesi; da ultimo, con Deliberazione n. 21672 del 13 gennaio 2021 tale obbligo è stato ulteriormente prorogato per un periodo di tre

Non esistono restrizioni al trasferimento delle azioni di Enel, quali la necessità di ottenere il gradimento da parte della Società o di altri possessori di titoli.

1.4 Poteri speciali dello Stato italiano

Enel, insieme ad altre società del Gruppo, detiene attivi di rilevanza strategica per l'interesse nazionale secondo quanto previsto dal D.P.C.M. n. 179 del 18 dicembre 2020 ed è pertanto soggetta alla disciplina sui poteri speciali dello Stato italiano nei settori strategici, contenuta nel Decreto-Legge 15 marzo 2012, n. 21, convertito con modificazioni dalla Legge 11 maggio 2012, n. 56, ed integrata dal Decreto-Legge 21 settembre 2019, n. 105, convertito con modificazioni dalla Legge 18 novembre 2019, n. 133.

Alla Società sono altresì applicabili le disposizioni temporanee di cui al medesimo Decreto-Legge n. 105/2019 che – sulla base di quanto disposto da quest'ultimo alla data della presente relazione – avranno efficacia fino al 30 giugno 2021.

1.5 Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismi di esercizio dei diritti di voto

Il Testo Unico della Finanza auspica che lo statuto delle società con azioni quotate contempli disposizioni intese ad agevolare l'espressione del voto tramite delega da parte degli azionisti dipendenti, favorendo in tal modo il relativo coinvolgimento nei processi decisionali assembleari.

Al riguardo lo statuto di Enel, fin dal 1999, prevede espressamente che, al fine di facilitare la raccolta di deleghe presso gli azionisti dipendenti della Società e delle sue controllate che risultino associati ad associazioni di azionisti rispondenti ai requisiti previsti dalla normativa vigente in materia, vengano messi a disposizione delle stesse associazioni, secondo i termini e le modalità di volta in volta concordati con i loro legali rappresentanti, spazi da utilizzare per la comunicazione e per lo svolgimento dell'attività di raccolta di deleghe.

Nel marzo 2008 è stata notificata alla Società la costituzione di una associazione di azionisti dipendenti, denominata A.DI.G.E. – Associazione Azionisti Dipendenti Gruppo Enel, che risulta in possesso dei requisiti individuati dal Testo Unico della Finanza e alla quale si applica pertanto la disciplina statutaria di cui sopra.

1.6 Nomina e sostituzione degli amministratori e modificazioni statutarie

Le norme che regolano la nomina e la sostituzione degli amministratori sono esaminate nella seconda sezione del documento (sub "Consiglio di Amministrazione – Nomina, sostituzione e contingency plan").

Per quanto riguarda le norme applicabili alle modificazioni dello statuto, l'assemblea straordinaria delibera al riguardo con le maggioranze previste dalla legge.

Come consentito dalla legge, lo statuto della Società attribuisce tuttavia alla competenza del consiglio di amministrazione le deliberazioni aventi ad oggetto:

  • la fusione per incorporazione di società possedute interamente ovvero almeno al 90%, nonché l'ipotesi di scissione corrispondente a tale ultima fattispecie;
  • l'istituzione o la soppressione di sedi secondarie;
  • l'indicazione di quali tra gli amministratori hanno la rappresentanza della società;
  • la riduzione del capitale sociale in caso di recesso di uno o più soci;
  • l'adeguamento dello statuto a disposizioni normative;
  • il trasferimento della sede sociale nel territorio nazionale.

1.7 Deleghe ad aumentare il capitale sociale e autorizzazioni all'acquisto di azioni proprie

Alla data della presente relazione, non esistono deleghe al consiglio di amministrazione ad aumentare il capitale sociale, né autorizzazioni in favore del consiglio di amministrazione a emettere strumenti finanziari partecipativi.

Si segnala che l'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020, previa revoca dell'autorizzazione conferita dall'assemblea ordinaria del 16 maggio 2019 – in esecuzione della quale Enel nel corso dell'esercizio 2019 ha complessivamente acquistato n. 1.549.152 azioni proprie – ha autorizzato il consiglio di amministrazione all'acquisto e alla successiva disposizione di azioni proprie per un massimo di 500 milioni di azioni della Società, rappresentative del 4,92% circa del capitale sociale, e un esborso complessivo fino a 2 miliardi di euro. L'acquisto di azioni proprie è stato consentito per diciotto mesi a decorrere dalla delibera assembleare; non è stato invece previsto alcun limite temporale per la disposizione delle azioni proprie acquistate. La medesima assemblea ha inoltre definito, secondo quanto proposto dal consiglio di amministrazione,

finalità, termini e condizioni dell'acquisto e della vendita di azioni proprie, individuando in particolare le modalità di calcolo del prezzo di acquisto, nonché le modalità operative di effettuazione delle operazioni di acquisto.

In attuazione di tale autorizzazione assembleare e della successiva delibera del consiglio di amministrazione adottata in data 29 luglio 2020, Enel ha completato un programma di acquisto di azioni proprie a servizio del piano di incentivazione di lungo termine per il 2020 destinato al management della stessa Enel e/o di società da questa controllate ai sensi dell'art. 2359 del codice civile. Per effetto delle operazioni effettuate dal 3 settembre al 28 ottobre 2020 in esecuzione del suddetto programma, la Società ha complessivamente acquistato n. 1.720.000 azioni proprie. Pertanto, considerando le n. 1.549.152 azioni Enel già in portafoglio acquistate nel corso dell'esercizio 2019, alla data della presente relazione la Società detiene n. 3.269.152 azioni proprie, pari allo 0,03% del capitale sociale.

1.8 Clausole di change of control

A) Linee di credito sindacate di Enel ed Enel Finance International N.V.

Nel mese di dicembre 2017 è stata sottoscritta da Enel e dalla controllata Enel Finance International N.V. una linea di credito con un pool di banche per un importo fino a 10 miliardi di euro, con la contestuale cancellazione del Forward Start Facility Agreement sottoscritto nel febbraio 2013. Al mese di dicembre 2020, tale linea di credito, la cui scadenza è fissata a dicembre 2022, non risulta utilizzata.

Nel mese di maggio 2020 Enel ha sottoscritto due linee di credito bridge di tipo "Sustainability-Linked Loan" con un pool di banche per complessivi 5 miliardi di euro ed aventi scadenza fissata a maggio 2021. Al mese di dicembre 2020, a seguito della parziale cancellazione delle linee stesse, l'importo residuo totale di tali finanziamenti risulta pari a circa 2,86 miliardi di euro.

Nel mese di ottobre 2020, inoltre, Enel ha sottoscritto una linea di credito di tipo "Sustainability-Linked Loan" con un pool di banche per un importo di 1 miliardo di euro. Al mese di dicembre 2020, tale linea di credito, la cui scadenza è fissata ad ottobre 2026, risulta interamente utilizzata.

Tutti i suddetti contratti di finanziamento apprestano una disciplina comune per le ipotesi di "change of control" in cui (i) il controllo di Enel sia acquisito da uno o più soggetti diversi dallo Stato italiano, ovvero (ii) Enel o alcuna delle società da essa controllate conferiscano (anche tramite operazioni di fusione) una rilevante porzione delle attività del Gruppo a soggetti ad esso esterni, in modo tale che l'affidabilità sotto il profilo finanziario del Gruppo stesso ne risulti significativamente compromessa a giudizio del suddetto pool di banche. In particolare, al verificarsi di una delle indicate ipotesi di change of control:

  • ciascuna banca appartenente al pool potrà proporre di rinegoziare i termini e le condizioni del contratto, ovvero comunicare la propria intenzione di recedere dal contratto;
  • Enel e la controllata Enel Finance International N.V., a seconda dei casi, potranno decidere di rimborsare anticipatamente le somme ricevute e di cancellare senza penalità l'intero impegno finanziario assunto da ciascuna banca appartenente al pool (i) con cui la rinegoziazione dei termini e delle condizioni del contratto non abbia avuto successo ovvero (ii) che abbia comunicato la propria intenzione di recedere dal contratto;
  • ciascuna delle banche da ultimo indicate appartenenti al pool potrà richiedere il rimborso anticipato delle somme erogate e la cancellazione dell'intero impegno finanziario da essa assunto;
  • nel caso in cui nessuna delle banche appartenenti al pool abbia proposto di rinegoziare i termini e le condizioni del contratto, né abbia comunicato la propria intenzione di recedere dal contratto, i contratti di finanziamento conservano piena efficacia secondo i termini e le condizioni originariamente pattuite.

B) Linee di credito stipulate con Unicredit S.p.A.

Nel mese di giugno 2017, Enel ed Unicredit S.p.A. hanno stipulato una linea di credito per cassa a medio-lungo termine per un importo pari a 200 milioni di euro con scadenza nel giugno 2021. Al mese di dicembre 2020, tale linea di credito risulta completamente utilizzata.

Nel mese di ottobre 2019, Enel ha stipulato con Unicredit S.p.A. una linea di credito di tipo "revolving SDG Linked" per un importo massimo complessivo pari a 1 miliardo di euro con scadenza nell'ottobre 2024, con la contestuale cancellazione della linea di credito di tipo "revolving" sottoscritta nel luglio 2015 per un importo complessivo pari a 450 milioni di euro ed il contestuale rimborso della linea di credito per cassa sottoscritta nel luglio 2016 per un importo complessivo pari a 500 milioni di euro. Al mese di

dicembre 2020, tale nuova linea di credito non risulta utilizzata.

Nel mese di giugno 2020, inoltre, Enel ed Unicredit S.p.A. hanno stipulato una nuova linea di credito di tipo "revolving SDG Linked" per un importo pari a 350 milioni di euro con scadenza nel giugno 2023, con la contestuale cancellazione di una precedente linea di credito pari a 350 milioni di euro sottoscritta tra le stesse parti nel mese di giugno 2017. Al mese di dicembre 2020, tale linea di credito non risulta utilizzata.

Tutti i suddetti contratti prevedono che, nel caso in cui il controllo di Enel sia acquisito da uno o più soggetti diversi dallo Stato italiano, il relativo mutamento negli assetti proprietari di Enel debba essere tempestivamente comunicato ad Unicredit S.p.A.; quest'ultima, qualora abbia motivo di ritenere che tale mutamento di assetti proprietari possa avere conseguenze negative sulla capacità di Enel di adempiere alle obbligazioni che formano oggetto del contratto di finanziamento, ha facoltà di inibire l'utilizzo da parte di Enel delle somme non ancora utilizzate, nonché di richiedere il rimborso degli importi erogati.

C) Il finanziamento BEI a Enel Produzione

Nel mese di giugno 2007, al fine di sviluppare i propri investimenti nel settore delle energie rinnovabili e della tutela ambientale, la controllata Enel Produzione S.p.A. ha stipulato con la Banca Europea per gli Investimenti ("BEI") un contratto di finanziamento per un importo fino a 450 milioni di euro (importo successivamente ridotto, a seguito di accordi tra le parti, a 400 milioni di euro), avente scadenza nel luglio 2027. Al mese di dicembre 2020, a seguito dei rimborsi effettuati, l'importo residuo di tale finanziamento risulta pari a 187 milioni di euro.

Tale contratto prevede che tanto Enel Produzione S.p.A. quanto Enel hanno l'obbligo di comunicare alla BEI eventuali mutamenti dei rispettivi assetti di controllo. Qualora ritenga che tali mutamenti possano avere conseguenze negative sull'affidabilità sotto il profilo finanziario di Enel Produzione S.p.A. ovvero di Enel, la BEI potrà richiedere la costituzione di ulteriori garanzie, ovvero modifiche del contratto o misure alternative da essa ritenute soddisfacenti. Nel caso in cui le soluzioni da essa proposte non vengano accettate da Enel Produzione S.p.A., la stessa BEI ha facoltà di risolvere unilateralmente il contratto di finanziamento in questione.

D) I finanziamenti BEI a e-distribuzione

Nel mese di novembre 2006, al fine di sviluppare il processo di efficientamento della propria rete elettrica, la controllata e-distribuzione S.p.A. ha stipulato con la BEI un contratto di finanziamento per un importo di 600 milioni di euro, avente scadenza nel dicembre 2026. Al mese di dicembre 2020, a seguito dei rimborsi effettuati, l'importo residuo di tale finanziamento risulta pari a 240 milioni di euro.

Al contratto in questione accede un contratto di garanzia stipulato tra la BEI ed Enel, in forza del quale Enel, nella qualità di garante del finanziamento sopra indicato, ha l'obbligo di comunicare alla BEI eventuali mutamenti del proprio assetto di controllo. A seguito di tale comunicazione, la BEI provvederà a valutare la situazione venutasi a determinare, ai fini di un eventuale mutamento delle condizioni che regolano l'indicato finanziamento erogato a edistribuzione S.p.A.

Si segnala inoltre che, nell'ambito di un'operazione di finanziamento di un sistema avanzato di misurazione di elettricità nel territorio italiano, pari ad un importo complessivo di 1 miliardo di euro, e-distribuzione S.p.A. ha stipulato con la BEI i seguenti contratti di finanziamento:

  • nel mese di luglio 2017, un contratto di finanziamento per un importo di 500 milioni di euro, avente scadenza nel settembre 2032, che al mese di dicembre 2020 risulta interamente utilizzato;
  • nel mese di luglio 2018, un contratto di finanziamento per un importo di 250 milioni di euro, avente una durata di 15 anni, che al mese di dicembre 2020 risulta interamente utilizzato;
  • nel mese di novembre 2019, un contratto di finanziamento per un importo di 250 milioni di euro, avente una durata di 15 anni, che al mese di dicembre 2020 non risulta ancora utilizzato.

I contratti di finanziamento da ultimo indicati, che risultano tutti assistiti da una garanzia di Enel, prevedono per e-distribuzione S.p.A. l'obbligo di comunicare alla BEI eventuali mutamenti degli assetti di controllo propri ovvero della controllante Enel. Qualora BEI ritenga che tali mutamenti possano avere conseguenze negative sulla capacità di e-distribuzione S.p.A. di rispettare gli impegni assunti, la BEI potrà richiedere la costituzione di ulteriori garanzie, ovvero modifiche dei contratti di finanziamento o misure alternative da essa ritenute soddisfacenti. Nel caso in cui gli effetti di tali mutamenti non possano essere attenuati mediante dette misure, la BEI ha facoltà di cancellare il credito

non ancora erogato e richiedere il rimborso anticipato dei prestiti.

E) Il finanziamento Cassa Depositi e Prestiti a edistribuzione

Nel mese di aprile 2009, e-distribuzione S.p.A. ha stipulato con la Cassa Depositi e Prestiti S.p.A. ("CDP") un contratto quadro di finanziamento per un importo di 800 milioni di euro, avente scadenza nel mese di dicembre 2028 e finalizzato anch'esso a sviluppare il processo di efficientamento della rete elettrica di tale controllata. Nel corso del 2011 sono state stipulate tra le parti due estensioni del contratto quadro di finanziamento, per complessivi 540 milioni di euro. Al mese di dicembre 2020, a seguito dei rimborsi effettuati, l'importo residuo di tale finanziamento risulta pari a 715 milioni di euro.

Anche a tale accordo accede un contratto di garanzia stipulato tra CDP ed Enel, in forza del quale Enel, nella qualità di garante del finanziamento sopra indicato, ha l'obbligo di informare CDP (i) di ogni modificazione della composizione del capitale di edistribuzione S.p.A. che possa comportare la perdita del controllo di tale società, nonché (ii) di un eventuale rilevante deterioramento della situazione ovvero delle prospettive patrimoniali, economiche, finanziarie od operative della stessa e-distribuzione S.p.A. e/o di Enel. Il verificarsi di una di tali fattispecie può comportare l'obbligo per edistribuzione S.p.A. di restituire immediatamente a CDP il finanziamento ricevuto.

F) Il finanziamento di ABSA Bank Limited e Nedbank Limited ad Enel Green Power RSA 2

Enel Green Power RSA 2 Proprietary Limited ("EGP RSA 2"), società sudafricana del Gruppo Enel attiva nel settore delle energie rinnovabili, ha sottoscritto nel mese di luglio 2018 un contratto di finanziamento su base project financing non-recourse con le banche sudafricane Nedbank Limited e ABSA Bank Limited, per un importo massimo complessivo pari a circa 15 miliardi di rand sudafricani, al tempo corrispondente a circa 950 milioni di euro. Tale contratto di finanziamento, di durata pari a 21 anni, si riferisce allo sviluppo di 5 progetti eolici aggiudicati alla controllante Enel Green Power RSA Proprietary Limited ("EGP RSA") e risulta strutturato in 5 tranches, una per ciascuno dei progetti finanziati.

Al mese di dicembre 2020, l'importo complessivamente erogato risulta pari a 11,92 miliardi di rand sudafricani, pari a circa 662 milioni di euro.

Il contratto prevede che eventuali mutamenti degli assetti di controllo di EGP RSA 2, della controllante EGP RSA, delle singole società di progetto e della capogruppo Enel debbano essere preventivamente comunicati ad ABSA Bank Limited, in qualità di "Facilities Agent" del finanziamento. Nel caso in cui si verifichi un cambio di controllo non gradito, il Facilities Agent può richiedere il rimborso anticipato delle somme erogate a valere sulla singola tranche, se il cambio di controllo riguarda specifiche società di progetto, ovvero dell'intero importo del finanziamento, se il cambio di controllo riguarda EGP RSA 2, la controllante EGP RSA o Enel.

1.9 Indennità degli amministratori in caso di scioglimento anticipato del rapporto, anche a seguito di un'offerta pubblica di acquisto

Il trattamento economico spettante all'amministratore delegato (nonché direttore generale) di Enel prevede una indennità di fine mandato, che viene riconosciuta anche in caso di anticipata estinzione del rapporto di amministrazione conseguente a dimissioni per giusta causa ovvero a revoca senza giusta causa.

Per una puntuale descrizione della disciplina di tale indennità si rinvia alla prima sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società nei termini previsti dalla normativa applicabile.

Non sono invece previste specifiche indennità in caso di cessazione del rapporto di alcuno dei componenti il consiglio di amministrazione a seguito di un'offerta pubblica di acquisto.

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SEZIONE II: ATTUAZIONE DELLE RACCOMANDAZIONI DEL CODICE DI AUTODISCIPLINA E ULTERIORI INFORMAZIONI

1. Consiglio di Amministrazione

1.1 Attuale composizione e durata in carica

Il consiglio di amministrazione in carica alla data della presente relazione, nominato dall'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020, è composto dai seguenti nove membri:

  • Michele Crisostomo, presidente;
  • Francesco Starace, amministratore delegato e direttore generale;
  • Cesare Calari;
  • Costanza Esclapon de Villeneuve;
  • Samuel Leupold;
  • Alberto Marchi;
  • Mariana Mazzucato;
  • Mirella Pellegrini;
  • Anna Chiara Svelto.

Michele Crisostomo, Francesco Starace, Costanza Esclapon de Villeneuve, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato e Mirella Pellegrini sono stati tratti dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze (all'epoca titolare del 23,59% del capitale della Società), mentre Cesare Calari, Samuel Leupold e Anna Chiara Svelto sono stati tratti dalla lista presentata da un raggruppamento di 26 investitori istituzionali (all'epoca titolari complessivamente del 2,23% del capitale della Società). In particolare, tale ultima lista è stata votata dalla maggioranza (circa il 51,10%) del capitale rappresentato in assemblea e pertanto da essa sono stati tratti tutti i candidati ivi elencati; considerato tuttavia che tale lista non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società si è proceduto a trarre dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – che è stata votata dalla minoranza (circa il 47,76%) del capitale rappresentato in assemblea – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione.

Il consiglio di amministrazione in carica ha un mandato destinato a scadere in occasione dell'approvazione del bilancio dell'esercizio 2022.

Nell'Allegato 1 alla presente relazione è riportato un breve profilo professionale dei predetti componenti il consiglio di amministrazione della Società.

Nel corso del 2020 è cessato quindi dalla carica il precedente consiglio di amministrazione – composto da Patrizia Grieco, Francesco Starace, Alfredo Antoniozzi, Alberto Bianchi, Cesare Calari, Paola Girdinio, Alberto Pera, Anna Chiara Svelto, Angelo Taraborrelli – il cui mandato è scaduto in occasione dell'approvazione del bilancio dell'esercizio 2019.

1.2 Nomina, sostituzione e contingency plan

Secondo quanto stabilito dallo statuto della Società, il consiglio di amministrazione si compone da tre a nove membri, nominati dall'assemblea ordinaria dei soci (che ne determina il numero entro tali limiti) per un periodo non superiore a tre esercizi e rieleggibili alla scadenza del mandato.

In base alla legislazione vigente, tutti gli amministratori devono risultare in possesso dei requisiti di onorabilità previsti per i sindaci di società con azioni quotate. Inoltre, gli amministratori devono essere in possesso degli ulteriori requisiti di onorabilità previsti dalla clausola inserita all'art. 14 bis dello statuto dall'assemblea straordinaria del 22 maggio 2014 e modificata dall'assemblea straordinaria del 28 maggio 2015.

In attuazione di quanto disposto dalla normativa in materia di privatizzazioni e in conformità alle disposizioni del Testo Unico della Finanza, lo statuto prevede che la nomina dell'intero consiglio di amministrazione abbia luogo secondo il meccanismo del "voto di lista", finalizzato a consentire una presenza nell'organo di gestione di componenti designati dalle minoranze azionarie in misura pari ai tre decimi degli amministratori da eleggere con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità superiore.

Per il caso in cui la lista che abbia ottenuto il maggior numero di voti non contenga un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere (con arrotondamento, in caso di numero frazionario, all'unità inferiore), in occasione dell'assemblea straordinaria del 26 maggio 2016 è stata introdotta un'apposita clausola statutaria in base alla quale è previsto che si proceda a trarre dalle liste di minoranza, ove capienti, i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione.

Ciascuna lista deve includere almeno due candidati in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge (vale a dire quelli previsti per i sindaci di società con azioni quotate), menzionando distintamente tali candidati e indicando uno di essi al primo posto della lista.

Le liste che presentano un numero di candidati pari o superiore a tre devono includere altresì candidati di genere diverso, secondo quanto indicato nell'avviso di convocazione dell'assemblea, in modo da garantire una composizione del consiglio di amministrazione rispettosa di quanto previsto dalla normativa vigente in materia di equilibrio tra i generi; quest'ultima dispone che, a decorrere dai rinnovi intervenuti nel corso del 2020, sia riservato al genere meno rappresentato almeno il 40% degli amministratori eletti. Con riferimento alle modalità di elezione del consiglio di amministrazione, lo statuto contempla in proposito un apposito meccanismo di "scorrimento" all'interno delle liste, al quale è previsto che si ricorra qualora, ad esito delle votazioni, non risulti rispettato l'equilibrio tra i generi.

Le liste, nelle quali i candidati devono essere elencati secondo un numero progressivo, possono essere presentate dal consiglio di amministrazione uscente ovvero da azionisti che, da soli o insieme ad altri azionisti, risultino titolari della quota di partecipazione minima al capitale sociale stabilita dalla CONSOB con regolamento (alla luce della capitalizzazione di borsa delle azioni Enel, alla data della presente relazione tale quota risulta pari ad almeno lo 0,5% del capitale sociale). Le liste devono essere depositate presso la sede sociale, a cura di chi procede alla relativa presentazione, almeno 25 giorni prima della data dell'assemblea chiamata a deliberare sulla nomina dei componenti il consiglio di amministrazione; esse vengono quindi pubblicate a cura della Società sul proprio sito internet e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale almeno 21 giorni prima della data dell'assemblea medesima, garantendo in tal modo una procedura trasparente per la nomina del consiglio di amministrazione.

Un'esauriente informativa circa le caratteristiche personali e professionali dei candidati – accompagnata dall'indicazione dell'eventuale idoneità dei medesimi a qualificarsi come indipendenti ai sensi di legge e/o del Codice di Autodisciplina – forma oggetto di deposito presso la sede sociale unitamente alle liste, nonché di tempestiva pubblicazione sul sito internet della Società.

Ai fini del riparto degli amministratori da eleggere, non si tiene conto dei candidati indicati nelle liste che abbiano ottenuto un numero di voti inferiore alla metà della percentuale richiesta per la presentazione delle liste stesse (vale a dire, alla data della presente relazione, lo 0,25% del capitale sociale).

Per la nomina di amministratori che, per qualsiasi ragione, non vengono eletti secondo il procedimento del "voto di lista", l'assemblea delibera con le maggioranze di legge e in modo da assicurare comunque:

  • la presenza del numero necessario di amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge (vale a dire almeno un amministratore se il consiglio è composto da non più di sette membri, ovvero due amministratori se il consiglio è composto da più di sette membri); nonché
  • il rispetto dell'equilibrio tra i generi.

La sostituzione degli amministratori è regolata dalle disposizioni di legge. A integrazione di quanto stabilito da queste ultime, lo statuto dispone che:

  • se uno o più degli amministratori cessati erano stati tratti da una lista contenente anche nominativi di candidati non eletti, la sostituzione ad opera del consiglio di amministrazione viene effettuata nominando, secondo l'ordine progressivo, persone tratte dalla lista cui apparteneva l'amministratore venuto meno e che siano tuttora eleggibili e disposte ad accettare la carica;
  • in ogni caso la sostituzione dei consiglieri cessati viene effettuata da parte del consiglio di amministrazione assicurando la presenza del numero necessario di amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza stabiliti dalla legge, nonché garantendo il rispetto dell'equilibrio tra i generi;
  • se viene meno la maggioranza dei consiglieri nominati dall'assemblea, si intende dimissionario l'intero consiglio e l'assemblea deve essere convocata senza indugio dagli amministratori rimasti in carica per la ricostituzione dello stesso.

Per quanto riguarda il tema dei piani di successione degli amministratori esecutivi, nel mese di settembre 2016 il consiglio di amministrazione, su proposta del comitato per le nomine e le remunerazioni formulata d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, ha condiviso i contenuti di un apposito "contingency plan" inteso a disciplinare le azioni da intraprendere per assicurare la regolare gestione della Società in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato (ipotesi di c.d. "crisis management"). In base a tale "contingency plan", al verificarsi dell'ipotesi da ultimo indicata:

  • il presidente del consiglio di amministrazione assumerà i poteri per la gestione della Società con gli stessi limiti in precedenza previsti per l'amministratore delegato, convocando senza indugio il consiglio di amministrazione per la ratifica di tali poteri e per gli adempimenti conseguenti;
  • tenuto conto degli assetti proprietari della Società, si ritiene opportuno acquisire preventivamente apposite indicazioni circa la sostituzione dell'amministratore delegato da parte degli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico. Tali indicazioni formeranno oggetto di valutazione da parte del consiglio di amministrazione nella propria autonomia e indipendenza di giudizio;
  • nel caso in cui gli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico non abbiano fatto pervenire indicazione alcuna circa la relativa sostituzione entro 15 giorni dall'intervenuta cessazione, il consiglio di amministrazione provvederà a convocare apposita assemblea ordinaria avente all'ordine del giorno la nomina del consigliere di amministrazione destinato a ricoprire il ruolo di amministratore delegato;
  • nel caso in cui in occasione dell'assemblea da ultimo indicata non dovessero essere formulate candidature, ovvero nessuna delle candidature presentate da parte degli azionisti dovesse raggiungere la maggioranza del capitale rappresentato in assemblea, il consiglio di amministrazione provvederà ad avviare tempestivamente un processo inteso anzitutto a selezionare, con il supporto di una società di consulenza specializzata nel settore, una rosa di candidati, nel cui ambito il medesimo consiglio di amministrazione avrà quindi cura di individuare la persona ritenuta più idonea a ricoprire il ruolo di amministratore delegato, cooptandola nel proprio ambito, nominandola quale amministratore delegato ed affidandole le opportune deleghe gestionali.

Per assicurare un'adeguata valorizzazione del merito e l'efficace continuità manageriale, il Gruppo Enel ha inoltre adottato una gestione dei piani di sviluppo intesa a favorire l'individuazione e la differenziazione dei profili di successione delle posizioni manageriali.

Il processo è finalizzato a garantire adeguati presidi organizzativi, prevedendo per ogni posizione manageriale una lista di potenziali successori e le necessarie azioni di sviluppo a sostegno della rispettiva crescita, tenendo anche conto degli impegni assunti dal Gruppo Enel riguardo ai temi della diversity e dell'inclusione.

Al fine di garantire l'efficacia di tale processo, tutte le posizioni manageriali del Gruppo vengono esaminate prendendo a riferimento le principali variabili secondo una metodologia allineata alle best practice internazionali, e prevedendo per ognuna di esse l'individuazione di successori "Ready", pronti nel breve periodo, e successori "Pipeline", pronti nel medio periodo, con particolare attenzione ai giovani, alle donne e alla valorizzazione delle esperienze interfunzionali e internazionali.

A tale processo è affiancato quello di "talent management", volto ad individuare progetti di sviluppo adeguati ai profili individuali e professionali e alle posizioni per le quali i successori sono stati identificati.

1.3 Ruolo e funzioni

Il consiglio di amministrazione della Società riveste un ruolo centrale nell'ambito della governance aziendale, risultando titolare di poteri riguardanti gli indirizzi strategici, organizzativi e di controllo della Società e del Gruppo. Tenuto conto del proprio ruolo, il consiglio di amministrazione si riunisce con regolare cadenza e opera in modo da garantire un efficace svolgimento delle proprie funzioni.

In particolare, il consiglio di amministrazione, in base a quanto stabilito dalla legge e a quanto previsto da proprie apposite deliberazioni (con specifico riferimento a quella da ultimo adottata nel mese di maggio 2020):

definisce il sistema di corporate governance della Società e del Gruppo. Si segnala in proposito che il consiglio di amministrazione ha dapprima approvato, nel mese di luglio 2015 (e, quindi, integrato nel mese di febbraio 2019) alcune raccomandazioni volte a rafforzare i presidi di governo societario delle società controllate da Enel aventi azioni quotate nei mercati regolamentati (attualmente pari a 14 emittenti) e ad assicurare il recepimento delle best practice locali in materia da parte delle medesime società. Successivamente, nel mese di dicembre 2017, il consiglio di amministrazione ha approvato specifiche Guidelines che individuano i principi su cui si fonda la corporate governance del Gruppo e che dettano, in particolare, principi applicativi comuni in materia di conflitto di interessi degli amministratori e operazioni con parti correlate che risultano compatibili con gli ordinamenti giuridici dei vari Paesi di presenza delle società

del Gruppo e, quindi, applicabili in modo uniforme;

  • provvede alla costituzione al proprio interno di appositi comitati, con funzioni consultive e propositive, di cui nomina i componenti e individua le attribuzioni in sede di approvazione dei rispettivi regolamenti organizzativi. Si segnala che, a seguito dell'assemblea del 14 maggio 2020, il consiglio di amministrazione ha proceduto nel mese di giugno 2020 a ricostituire al suo interno il comitato controllo e rischi, il comitato per le nomine e le remunerazioni, il comitato parti correlate e il comitato per la corporate governance e la sostenibilità (per un'analisi circa la composizione, le attribuzioni e le attività svolte da tali comitati si rinvia a quanto indicato nel paragrafo "Comitati" della presente sezione del documento);
  • attribuisce e revoca le deleghe all'amministratore delegato, definendone contenuto, limiti ed eventuali modalità di esercizio. In base alle deleghe vigenti, conferite dal consiglio di amministrazione nel mese di maggio 2020, l'amministratore delegato è investito dei più ampi poteri per l'amministrazione della Società, ad eccezione di quelli diversamente attribuiti da disposizioni di legge o di regolamento, dallo statuto sociale ovvero riservati al consiglio di amministrazione in base alle deliberazioni di quest'ultimo organo e qui descritti;
  • riceve, al pari del collegio sindacale, un'informativa dall'amministratore delegato circa l'attività svolta nell'esercizio delle deleghe, consuntivata su base trimestrale in un'apposita relazione. In particolare, per quanto concerne tutte le operazioni di maggior rilievo compiute nell'ambito dei propri poteri (ivi incluse eventuali operazioni atipiche, inusuali o con parti correlate la cui approvazione non dovesse risultare riservata al consiglio di amministrazione), l'amministratore delegato riferisce al consiglio circa: (i) le caratteristiche delle operazioni medesime; (ii) i soggetti coinvolti e la loro eventuale correlazione con società del Gruppo; (iii) le modalità di determinazione dei corrispettivi previsti; e (iv) i relativi effetti economici e patrimoniali;

  • definisce, sulla base delle analisi e delle proposte formulate dall'apposito comitato, la politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche; in attuazione di tale politica determina, in base alle proposte formulate dal comitato stesso e sentito il collegio sindacale, la remunerazione dell'amministratore delegato e degli altri amministratori che ricoprono particolari cariche e delibera in merito all'adozione di piani di incentivazione rivolti al management. Al riguardo, si segnala che il consiglio di amministrazione, nel mese di aprile 2020, ha approvato e successivamente modificato e integrato la politica in materia di remunerazione per il 2020 e il piano di incentivazione 2020/2022 dell'amministratore delegato/ direttore generale e del top management.

  • sulla base delle informazioni ricevute, valuta l'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società e del Gruppo. Tale valutazione è stata effettuata nel mese di marzo 2020 e, da ultimo, nel mese di marzo 2021;
  • delibera sulle modifiche dell'assetto organizzativo generale proposte dall'amministratore delegato. Si segnala che nel mese di luglio 2014 il consiglio di amministrazione ha esaminato e approvato la nuova struttura organizzativa del Gruppo e, da ultimo, nel mese di ottobre 2018 ne ha condiviso alcune modifiche;
  • esamina e approva i piani strategici, industriali e finanziari della Società e del Gruppo, dei quali provvede a monitorare periodicamente l'attuazione. Si segnala che il piano industriale 2021-2023 – delineato in occasione del vertice strategico annuale ed approfondito dal consiglio di amministrazione in più sedute – è stato approvato nel mese di novembre 2020 ( 3 ). Sotto tale profilo, il vigente assetto dei poteri in ambito aziendale prevede, in particolare, che il consiglio di amministrazione deliberi circa l'approvazione:
  • del budget annuale e del piano industriale del Gruppo (che recepiscono i budget annuali e i piani pluriennali predisposti dalle varie società del Gruppo);
  • degli accordi di carattere strategico, definendo inoltre – su proposta

( 3) Per una illustrazione degli obiettivi del piano strategico 2021- 2023 – che, nell'ambito di una visione strategica estesa sino al 2030, prevede investimenti focalizzati sulla decarbonizzazione, sulla crescita della capacità rinnovabile, sull'elettrificazione dei

consumi energetici e sulla digitalizzazione delle reti – si rinvia alla presentazione illustrata in occasione del Capital Markets Day e disponibile sul sito www.enel.com.

dell'amministratore delegato – gli obiettivi strategici della Società e del Gruppo;

esamina e approva preventivamente le operazioni della Società e del Gruppo aventi un significativo rilievo strategico, economico, patrimoniale o finanziario, ivi incluse quelle effettuate con parti correlate o altrimenti caratterizzate da un potenziale conflitto di interessi.

In particolare, tutte le operazioni finanziarie di rilevante entità (per tali intendendosi: (i) l'assunzione di finanziamenti di importo superiore a 75 milioni di euro e l'emissione di obbligazioni da parte della Società; (ii) l'emissione di obbligazioni e l'assunzione di finanziamenti da parte di società controllate, allorché, in entrambi i casi, venga richiesto il rilascio di una garanzia da parte di Enel o si tratti di operazioni di importo superiore a 300 milioni di euro; nonché (iii) il rilascio di garanzie da parte di Enel, nell'interesse di società controllate o di terzi, in entrambi i casi se di importo superiore a 50 milioni di euro) sono preventivamente approvate – se di competenza della Società – ovvero valutate – se relative ad altre società del Gruppo – dal consiglio di amministrazione.

Inoltre, le acquisizioni e le alienazioni di partecipazioni societarie di valore superiore a 50 milioni di euro sono preventivamente approvate – se effettuate direttamente dalla Capogruppo – ovvero valutate – se di competenza delle altre società del Gruppo – dallo stesso consiglio di amministrazione;

  • svolge un ruolo di indirizzo e di valutazione dell'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, definendo la natura e il livello di rischio compatibile con gli obiettivi strategici della Società e del Gruppo ed esercitando le prerogative individuate in tale ambito dal Codice di Autodisciplina. In particolare, il consiglio di amministrazione provvede anzitutto a individuare al proprio interno uno o più amministratori incaricati dell'istituzione e del mantenimento di un efficace sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (incarico che è stato confermato nel mese di maggio 2020 in capo all'amministratore delegato). Inoltre, il consiglio di amministrazione, previo parere del comitato controllo e rischi:
  • definisce le linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, in modo che i principali rischi afferenti alla

Società e alle sue controllate – ivi inclusi i vari rischi che possono assumere rilievo nell'ottica della sostenibilità nel medio-lungo periodo – risultino correttamente identificati, nonché adeguatamente misurati, gestiti e monitorati, determinando inoltre il grado di compatibilità di tali rischi con una gestione dell'impresa coerente con gli obiettivi strategici individuati. Si segnala, al riguardo, che nel mese di novembre 2013 il consiglio di amministrazione ha provveduto a definire e formalizzare in apposito documento le linee di indirizzo del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi (tale documento è stato successivamente aggiornato, da ultimo, nel mese di febbraio 2016 al fine di allinearne i contenuti alle modifiche apportate al Codice di Autodisciplina nel mese di luglio 2015). Inoltre, nel mese di novembre 2020 il consiglio di amministrazione ha riconosciuto la compatibilità dei principali rischi connessi agli obiettivi strategici indicati nel piano industriale 2021-2023 con una gestione dell'impresa coerente con i medesimi obiettivi;

  • valuta, con cadenza almeno annuale, l'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi rispetto alle caratteristiche dell'impresa e al profilo di rischio assunto, nonché la sua efficacia. Si evidenzia che nel mese di febbraio 2021 il consiglio di amministrazione ha espresso una valutazione positiva riguardo a tali profili con riferimento all'esercizio 2020;
  • approva, con cadenza almeno annuale, il piano di lavoro predisposto dal responsabile della funzione "Audit", sentiti il collegio sindacale e l'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Si segnala al riguardo che nel mese di febbraio 2020 il consiglio di amministrazione ha approvato il piano di audit riferito al medesimo esercizio;
  • valuta, sentito il collegio sindacale, i risultati esposti dalla società di revisione nella eventuale lettera di suggerimenti (c.d. "management letter") e nella relazione sulle questioni fondamentali emerse in sede di revisione legale (da intendersi, nel nuovo quadro normativo di riferimento in materia di revisione legale dei conti, come relazione aggiuntiva di cui all'art. 11 del Regolamento UE n. 537/2014). Si evidenzia che la società di revisione non ha elaborato la "management

letter" riferita ai bilanci (civilistico e consolidato) per l'esercizio 2019, mentre nel mese di maggio 2020 il consiglio di amministrazione ha valutato i risultati esposti dalla società di revisione nella relazione aggiuntiva riferita alle attività di revisione legale dei bilanci (civilistico e consolidato) per l'esercizio 2019;

  • provvede, sulla base di una proposta formulata dall'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi d'intesa con il presidente, nonché sentito il collegio sindacale, a nominare e revocare il responsabile della funzione "Audit", nonché a definirne la remunerazione in coerenza con le politiche aziendali; si assicura inoltre che l'interessato sia dotato delle risorse adeguate all'espletamento delle proprie responsabilità. Si segnala che, nel rispetto di tale procedura, nel mese di luglio 2014 il consiglio di amministrazione ha provveduto a nominare Silvia Fiori quale responsabile della funzione "Audit";
  • dispone circa l'esercizio del diritto di voto da esprimere nelle assemblee delle principali società del Gruppo e provvede alla designazione dei componenti degli organi amministrativi e di controllo delle società stesse;
  • provvede alla nomina del direttore generale nonché al conferimento dei relativi poteri. Si evidenzia che nel mese di maggio 2020 il consiglio di amministrazione ha confermato Francesco Starace quale direttore generale della Società;
  • valuta il generale andamento della gestione della Società e del Gruppo, utilizzando le informazioni ricevute dall'amministratore delegato, e verifica periodicamente il conseguimento dei risultati programmati;
  • formula le proposte da sottoporre all'assemblea dei soci e riferisce in assemblea sull'attività svolta e programmata, adoperandosi per assicurare agli azionisti un'adeguata informativa sugli elementi necessari perché essi possano concorrere consapevolmente alle decisioni di competenza assembleare.

Tra le ulteriori attività svolte nel corso del 2020 e nei primi mesi del 2021, si segnala che il consiglio di amministrazione:

  • nel mese di febbraio 2020, sentiti il comitato per le nomine e le remunerazioni e il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, ha aggiornato l'apposita policy aziendale in merito al numero massimo di incarichi che gli amministratori di Enel possono rivestire negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, al fine di adeguarne i contenuti alle best practice elaborate in materia dai principali proxy advisor e da rilevanti investitori istituzionali;

  • all'esito della board review concernente l'esercizio 2019 e in linea con quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina, nel mese di febbraio 2020, sentiti il comitato per le nomine e le remunerazioni e il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, ha provveduto a fornire agli azionisti di Enel i propri orientamenti sulla ottimale composizione qualitativa e quantitativa del consiglio di amministrazione, compendiati in apposito documento che è stato tempestivamente pubblicato sul sito internet della Società in vista dello svolgimento dell'assemblea chiamata a rinnovare il medesimo consiglio;

  • nei mesi di febbraio e marzo 2021, ha adottato alcune misure intese ad assicurare il recepimento in ambito Enel del nuovo Codice italiano di Corporate Governance pubblicato il 31 gennaio 2020. Tra tali misure – che formeranno oggetto di puntuale esame nella relazione sul governo societario oggetto di pubblicazione nel corso del 2022 – si segnalano: (i) l'approvazione di un regolamento organico che definisce le regole di funzionamento del consiglio di amministrazione; (ii) l'aggiornamento dei regolamenti organizzativi del comitato controllo e rischi, del comitato per le nomine e le remunerazioni e del comitato per la corporate governance e la sostenibilità; (iii) l'adozione di una politica per la gestione del dialogo con gli investitori istituzionali e con la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti di Enel (c.d. "engagement policy"), che tiene conto delle best practice adottate in materia dagli investitori istituzionali e riflesse nei codici di stewardship;
  • nel mese di marzo 2021, ha esaminato l'ottavo rapporto sull'applicazione del Codice di Autodisciplina e le connesse raccomandazioni indicate in apposita comunicazione indirizzata agli emittenti dal Comitato italiano per la Corporate Governance, rilevando la piena coerenza tra il sistema di governo societario di Enel, come illustrato nella presente relazione, e il contenuto di tali raccomandazioni.

1.4 Riunioni del Consiglio

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del consiglio di amministrazione svoltesi nel corso del 2020.

Le riunioni hanno visto la regolare partecipazione di tutti i consiglieri e la presenza del collegio sindacale nonché del magistrato delegato della Corte dei Conti.

Nel corso del 2020 alle riunioni del consiglio di amministrazione sono stati regolarmente invitati a prendere parte i responsabili delle funzioni aziendali competenti sulle diverse materie all'ordine del giorno, i quali hanno provveduto, su invito dell'amministratore delegato, a fornire gli opportuni approfondimenti sugli argomenti in discussione.

1.5 Presidente

Nel mese di maggio 2020 l'assemblea degli azionisti ha nominato Michele Crisostomo quale presidente del consiglio di amministrazione di Enel.

Nello svolgere un ruolo di coordinamento delle attività del consiglio di amministrazione e di impulso sul funzionamento di tale organo, il presidente convoca le riunioni consiliari, ne fissa l'ordine del giorno e guida il relativo svolgimento, adoperandosi affinché la documentazione relativa agli argomenti all'ordine del giorno sia portata a conoscenza degli amministratori e dei sindaci con congruo anticipo rispetto alla data delle singole riunioni; a tale ultimo riguardo, si segnala che il consiglio di amministrazione adotta un orientamento in base al quale viene ritenuto generalmente congruo un preavviso di tre giorni per l'invio della documentazione consiliare, pur avendo al contempo riconosciuto che tale termine possa essere opportunamente ampliato in caso di documentazione di particolare rilevanza e/o complessità, ovvero ridotto in caso di operazioni urgenti o in corso di evoluzione, nonché di mere informative; nel corso del 2020 tale termine è stato di regola rispettato e, nei rari casi in cui ciò non sia risultato in concreto possibile in relazione ad operazioni straordinarie in corso di evoluzione, il presidente ha comunque assicurato l'effettuazione di adeguati e puntuali approfondimenti nel corso delle adunanze consiliari.

Il presidente verifica inoltre l'attuazione delle deliberazioni consiliari, presiede l'assemblea e – al pari dell'amministratore delegato – ha poteri di rappresentanza legale della Società.

Oltre ai poteri previsti dalla legge e dallo statuto per quanto concerne il funzionamento degli organi sociali (assemblea e consiglio di amministrazione), al presidente competono altresì i compiti (i) di concorrere, d'intesa con l'amministratore delegato, alla formulazione al consiglio di amministrazione delle proposte relative alla nomina, alla revoca e alla remunerazione del responsabile della funzione "Audit" della Società, che dipende gerarchicamente dal consiglio di amministrazione e sul quale lo stesso presidente esercita un ruolo di supervisione, nonché (ii) di svolgere un ruolo di impulso e di supervisione in merito all'applicazione delle norme di corporate governance riguardanti le attività del consiglio di amministrazione.

Il presidente intrattiene infine rapporti con organi istituzionali e autorità, d'intesa e in coordinamento con l'amministratore delegato.

1.6 Amministratore Delegato

Nel mese di maggio 2020 il consiglio di amministrazione ha confermato Francesco Starace quale amministratore delegato di Enel, conferendogli tutti i poteri per l'amministrazione della Società, a eccezione di quelli diversamente attribuiti da disposizioni di legge e di regolamento, dallo statuto sociale ovvero dall'assetto dei poteri approvato nel mese di maggio 2020 (per quanto concerne le materie che in base a tale assetto risultano riservate al consiglio di amministrazione si fa rinvio a quanto indicato nella presente sezione del documento sub "Consiglio di Amministrazione – Ruolo e funzioni").

All'amministratore delegato è inoltre attribuito il ruolo di amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, ai sensi di quanto indicato nel Codice di Autodisciplina (per una descrizione dettagliata dei compiti attribuitigli in tale qualità si rinvia alle Linee di Indirizzo del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi disponibili sul sito internet della Società).

L'amministratore delegato riferisce al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale, con periodicità almeno trimestrale e comunque in occasione delle riunioni del consiglio stesso, sull'attività svolta, sul generale andamento della gestione e sulla sua prevedibile evoluzione, nonché

sulle operazioni di maggior rilievo economico, finanziario e patrimoniale, o di maggior rilievo per le loro dimensioni o caratteristiche, effettuate dalla Società e dalle sue controllate.

1.7 Amministratori esecutivi e non esecutivi

Il consiglio di amministrazione della Società si compone di amministratori esecutivi e non esecutivi, dotati di adeguata competenza e professionalità.

Nel rispetto di quanto indicato dal Codice di Autodisciplina, sono considerati amministratori esecutivi:

  • l'amministratore delegato della Società (ovvero di società del Gruppo aventi rilevanza strategica), nonché il presidente della stessa, nel caso in cui siano a quest'ultimo attribuite deleghe individuali di gestione ovvero sia a esso conferito uno specifico ruolo nell'elaborazione delle strategie aziendali;
  • gli amministratori che ricoprono incarichi direttivi nella Società (o in società del Gruppo aventi rilevanza strategica) ovvero presso il soggetto controllante, quando l'incarico riguardi anche la Società.

Gli amministratori che non rientrano in alcuna delle casistiche sopra indicate sono qualificabili come non esecutivi.

In base all'analisi compiuta dal consiglio di amministrazione nel mese di maggio 2020, fatta eccezione per l'amministratore delegato/direttore generale, tutti gli altri membri del medesimo consiglio (Michele Crisostomo, Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve, Samuel Leupold, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato, Mirella Pellegrini e Anna Chiara Svelto) risultano qualificabili come non esecutivi.

Il numero, la competenza, l'autorevolezza e la disponibilità di tempo degli amministratori non esecutivi risultano idonei a garantire che il loro giudizio possa avere un peso significativo nell'assunzione delle decisioni consiliari.

Gli amministratori non esecutivi apportano le loro specifiche competenze nelle discussioni consiliari, in modo da favorire un esame degli argomenti in discussione secondo prospettive diverse e una conseguente assunzione di deliberazioni meditate, consapevoli e allineate con l'interesse sociale.

1.8 Amministratori indipendenti

Nel mese di maggio 2020, a seguito del rinnovo della propria composizione e sulla base delle informazioni fornite dai singoli interessati o comunque a disposizione della Società, il consiglio di amministrazione ha verificato e attestato la sussistenza dei requisiti di indipendenza contemplati dal Codice di Autodisciplina in capo ai consiglieri Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve, Samuel Leupold, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato, Mirella Pellegrini e Anna Chiara Svelto. Per quanto riguarda Michele Crisostomo, si segnala che non è stato accertato in capo all'interessato il requisito di indipendenza contemplato dal Codice di Autodisciplina, non consentendo quest'ultimo di considerare indipendente il presidente del consiglio di amministrazione, in quanto "esponente di rilievo" della Società.

In particolare, sono stati considerati indipendenti i consiglieri non esecutivi che non intrattengono, né hanno di recente intrattenuto, neppure indirettamente, con la Società o con soggetti legati alla Società, relazioni tali da condizionarne attualmente l'autonomia di giudizio.

Come di consueto, la procedura seguita dal consiglio di amministrazione ha preso le mosse dall'esame di un documento informativo, nel quale sono stati riportati gli incarichi rivestiti e i rapporti intrattenuti dagli amministratori non esecutivi suscettibili di assumere rilievo ai fini della valutazione della relativa indipendenza; a tale fase ha fatto seguito l'autovalutazione condotta da ciascuno degli amministratori non esecutivi circa la propria posizione personale (anche mediante la sottoscrizione di un'apposita dichiarazione da parte di ciascuno degli amministratori interessati), seguita a sua volta dalla valutazione finale compiuta collegialmente dal consiglio di amministrazione con l'astensione, a rotazione, dei singoli componenti la cui posizione ha formato oggetto di esame.

Nel formulare la propria valutazione circa l'indipendenza dei consiglieri non esecutivi, il consiglio di amministrazione ha tenuto conto delle fattispecie in cui, secondo il Codice di Autodisciplina, devono ritenersi carenti i requisiti di indipendenza, e ha applicato a tale riguardo il principio della prevalenza della sostanza sulla forma indicato dallo stesso Codice.

Ai fini della valutazione della sussistenza o meno dei requisiti di indipendenza, il consiglio di amministrazione ha continuato a fare riferimento a specifici parametri quantitativi applicabili ai rapporti di natura commerciale, finanziaria o professionale che possono intercorrere, direttamente o

indirettamente, tra gli amministratori e la Società ovvero soggetti ad essa legati; il superamento di tali parametri (indicati nella Tabella 1 riportata in allegato alla presente relazione, unitamente alle fattispecie in cui, secondo il Codice di Autodisciplina, devono ritenersi carenti i requisiti di indipendenza) è tale da precludere, in linea di principio e salva la ricorrenza di specifiche circostanze da valutare in concreto, la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice stesso in capo all'amministratore non esecutivo cui trovano applicazione. Si evidenzia in proposito che, in occasione della citata valutazione circa l'indipendenza dei propri componenti non esecutivi, il consiglio di amministrazione ha riscontrato che nessuno di tali parametri risultava superato.

In occasione della suddetta valutazione, il consiglio di amministrazione ha avuto altresì modo di accertare in capo a tutti gli amministratori non esecutivi – vale a dire, Michele Crisostomo, Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve, Samuel Leupold, Alberto Marchi, Mariana Mazzucato, Mirella Pellegrini e Anna Chiara Svelto – anche il possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge (in particolare dal Testo Unico della Finanza) per i sindaci di società con azioni quotate (tali requisiti sono anch'essi distintamente indicati nella Tabella 1 riportata in allegato alla presente relazione).

Nel corso del mese di giugno 2020, il collegio sindacale ha avuto modo di verificare che il consiglio di amministrazione, nell'espletamento dell'indicata valutazione, ha correttamente applicato i criteri indicati nel Codice di Autodisciplina, seguendo a tal fine una procedura di accertamento trasparente, che ha consentito al consiglio stesso di prendere conoscenza dei rapporti potenzialmente rilevanti ai fini della valutazione medesima.

Sebbene l'indipendenza di giudizio caratterizzi l'attività di tutti gli amministratori, esecutivi e non, si ritiene che una presenza adeguata (sia per numero che per competenze) di amministratori qualificabili come indipendenti secondo l'accezione sopra indicata – il cui ruolo assume rilevanza sia all'interno del consiglio di amministrazione che nell'ambito dei comitati – costituisca mezzo idoneo ad assicurare un adeguato contemperamento degli interessi di tutte le componenti dell'azionariato.

Gli amministratori indipendenti hanno tenuto un'apposita riunione, in assenza degli altri amministratori, nel mese di novembre 2020. In tale riunione, che si è concentrata sui temi di maggiore rilevanza concernenti il funzionamento del consiglio di amministrazione e la gestione sociale, essi hanno unanimemente espresso un giudizio di eccellenza per quanto concerne l'organizzazione di Enel e la sua capacità di combinare in modo unico la performance economico-finanziaria con la leadership globale in termini di sostenibilità. Nella medesima riunione, gli amministratori indipendenti hanno altresì espresso apprezzamento per la composizione del consiglio di amministrazione, caratterizzata dalla presenza di figure professionali autorevoli nei rispettivi ambiti di attività e dotate di effettiva indipendenza di giudizio. Per un ottimale funzionamento del consiglio di amministrazione è stata sottolineata la rilevanza del ruolo del presidente, cui spetta di garantire un'efficace e trasparente dibattito consiliare fondato su un clima di fiducia, rispetto e collaborazione. Tenuto conto della varietà e complessità dei temi affrontati, è stato inoltre segnalato come l'efficacia del dibattito consiliare possa essere agevolata da una documentazione ancor più focalizzata sulla selettività e rilevanza delle informazioni fornite. Tra i temi gestionali di maggiore rilevanza su cui il consiglio di amministrazione può fornire in prospettiva un utile contributo sono stati evidenziati il piano di investimenti e lo sviluppo del piano di successione del management. Gli amministratori indipendenti hanno infine manifestato il proprio apprezzamento per le tempistiche di invio della documentazione a supporto dei lavori del consiglio di amministrazione e dei comitati consiliari, condividendo alcuni spunti di riflessione volti a valorizzare ulteriormente – grazie anche al contributo delle strutture – i lavori di tali organi.

1.9 Limiti al cumulo degli incarichi degli amministratori

Gli amministratori accettano la carica e la mantengono in quanto ritengono di potere dedicare allo svolgimento diligente dei loro compiti il tempo necessario, tenuto conto sia del numero e della qualità degli incarichi rivestiti negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, sia dell'impegno loro richiesto dalle ulteriori attività lavorative e professionali svolte e dalle cariche associative ricoperte.

A tale riguardo, fin dal 2006 il consiglio di amministrazione ha approvato una policy in merito al numero massimo di incarichi che i relativi componenti possono rivestire negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, al fine di assicurare agli interessati una disponibilità di tempo idonea a garantire un efficace espletamento del ruolo da essi ricoperto nel consiglio di amministrazione di Enel, tenendo altresì conto della loro partecipazione ai comitati costituiti nell'ambito del medesimo consiglio.

Nel mese di febbraio 2020 la policy in questione (disponibile sul sito internet della Società) è stata da ultimo aggiornata per adeguarne i contenuti alle best practice elaborate in materia dai principali proxy advisor e da rilevanti investitori istituzionali.

Seguendo le indicazioni fornite dal Codice di Autodisciplina, tale policy considera rilevanti gli incarichi rivestiti negli organi di amministrazione e/o di controllo delle seguenti tipologie di società:

  • a) società, italiane o estere, con azioni quotate in mercati regolamentati;
  • b) società, italiane o estere, con azioni non quotate in mercati regolamentati e che operano nei settori assicurativo, bancario o finanziario;
  • c) altre società, italiane o estere, diverse da quelle indicate alle precedenti lettere a) e b), che abbiano, in base all'ultimo bilancio approvato, su base civilistica e/o consolidata, un attivo patrimoniale superiore a 6.600 milioni di euro e/o ricavi superiori a 7.600 milioni di euro.

Nel rispetto di quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina, la policy elaborata dal consiglio di amministrazione individua limiti differenziati al cumulo degli incarichi in funzione dell'impegno connesso al ruolo ricoperto da ciascun interessato tanto nel consiglio di amministrazione di Enel quanto negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, escludendo dal relativo computo quelli rivestiti in società controllate da Enel ovvero a quest'ultima collegate.

È inoltre espressamente previsto che l'amministratore delegato di Enel non possa rivestire al contempo l'incarico di amministratore in altre società di rilevanti dimensioni non appartenenti al Gruppo Enel e di cui sia amministratore delegato un altro amministratore di Enel (c.d. "interlocking directorate").

La policy prevede altresì il principio in base al quale gli amministratori si impegnano a partecipare ad almeno il 90% delle riunioni del consiglio di amministrazione e dei comitati di Enel di cui fanno parte, salvo gravi e giustificati impedimenti.

In base alle comunicazioni effettuate dagli amministratori di Enel in attuazione della policy sopra indicata – e tenuto conto delle verifiche compiute dal consiglio di amministrazione, da ultimo, nel mese di febbraio 2021 – il numero di incarichi da essi ricoperti in organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni risulta compatibile con i limiti posti dalla policy medesima.

1.10 Valutazione del funzionamento del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati

Nell'ultimo scorcio dell'esercizio 2020 e durante i primi due mesi del 2021 il consiglio di amministrazione ha effettuato, con l'assistenza di Spencer Stuart Italia S.r.l. – società specializzata nel settore e appartenente a un network che ha intrattenuto nel corso del 2020 ulteriori rapporti professionali di limitata portata con il Gruppo Enel, inidonei comunque a comprometterne in concreto l'indipendenza – una valutazione della dimensione, della composizione e del funzionamento del consiglio stesso e dei suoi comitati (c.d. "board review"), in linea con le più evolute pratiche di corporate governance diffuse all'estero e recepite dal Codice di Autodisciplina. Tale board review fa seguito ad analoghe iniziative assunte con cadenza annuale dal consiglio di amministrazione a partire dal 2004.

Con riferimento all'esercizio 2020 – come già accaduto con riferimento al 2018 e al 2019 – la board review ha riguardato non solo il consiglio di amministrazione, ma anche il collegio sindacale (per le cui modalità di svolgimento e risultanze si rinvia al paragrafo "Collegio Sindacale – Valutazione del funzionamento del Collegio Sindacale" della presente sezione del documento). Inoltre, sempre in continuità con quanto accaduto negli scorsi due anni, la board review è stata svolta seguendo le modalità della "peer-to-peer review", ossia mediante la valutazione non solo del funzionamento dell'organo nel suo insieme, ma anche dello stile e del contenuto del contributo fornito da ciascuno degli amministratori.

La board review relativa al consiglio di amministrazione è stata svolta anzitutto attraverso la compilazione da parte di ciascun amministratore di un questionario concernente la dimensione, la composizione e il funzionamento del consiglio nel suo insieme; a tale fase hanno fatto seguito interviste individuali effettuate da parte della società di consulenza per approfondire sia gli aspetti più rilevanti emersi dalla compilazione del questionario, sia l'apporto dei singoli consiglieri in termini di stile e contenuto del contributo fornito. Sono stati interessati dall'iniziativa anche i componenti il collegio sindacale, in qualità di osservatori del funzionamento complessivo del consiglio di amministrazione, al fine di arricchire il processo valutativo con un'ulteriore e qualificata prospettiva. Il comitato per la corporate governance e la sostenibilità ha svolto funzioni istruttorie e di supervisione sull'intero processo di board review concernente il consiglio di amministrazione.

I questionari e le interviste hanno in particolare riguardato: (i) l'efficacia del consiglio di amministrazione sui temi chiave, quali fra l'altro la definizione delle strategie aziendali e la percezione da parte del medesimo consiglio dell'efficienza ed efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi; (ii) l'organizzazione e lo svolgimento delle riunioni consiliari, con particolare riguardo alla completezza e alla tempestività dei flussi informativi, alla qualità delle verbalizzazioni e al supporto fornito dalla segreteria del consiglio di amministrazione e dal top management; (iii) gli effetti che la pandemia da COVID-19 ha finora avuto sull'operatività aziendale, l'efficacia e la tempestività delle azioni intraprese per farvi fronte, nonché il ruolo svolto al riguardo dal consiglio di amministrazione; (iv) il recepimento dei principi della sostenibilità nelle strategie e nel modello di business della Società e del Gruppo, unitamente all'attenzione dedicata da parte del consiglio di amministrazione ai temi della sostenibilità; (v) la dinamica del dibattito consiliare e i processi decisionali adottati; (vi) il ruolo e le responsabilità dei consiglieri, con un focus specifico sulle figure del presidente e dell'amministratore delegato; (vii) la dimensione e la composizione del consiglio di amministrazione e dei comitati, anche in termini di competenze ed esperienze presenti; (viii) il funzionamento dei comitati e l'efficacia della loro attività a supporto del consiglio di amministrazione.

Nell'ambito del processo di board review la società di consulenza ha provveduto ad effettuare sia un'analisi del funzionamento del consiglio di amministrazione di Enel rispetto alle best practice internazionali, sia un'analisi di benchmark con un panel selezionato di società quotate italiane e straniere riguardo a specifiche tematiche di dimensione e composizione del consiglio stesso.

Gli esiti della board review riferita all'esercizio 2020, primo anno di mandato del consiglio di amministrazione nominato dall'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020, segnalano nell'insieme un quadro positivo del funzionamento del consiglio di amministrazione e dei comitati di Enel, dal quale emerge che tali organi operano in modo efficace e trasparente, in conformità alle best practice nazionali ed internazionali in materia di corporate governance, come confermato dalla società di consulenza.

Le risultanze della board review evidenziano anzitutto come la situazione emergenziale legata alla pandemia da COVID-19 abbia significativamente impattato sulla possibilità per gli amministratori di partecipare in presenza alle riunioni consiliari, ostacolando il naturale percorso di conoscenza reciproca, nonché dei membri del collegio sindacale e delle strutture manageriali. Emerge quindi l'esigenza di approfondire tale conoscenza – non appena l'emergenza sanitaria lo permetterà – attraverso l'effettuazione di riunioni consiliari ed incontri informali in presenza, anche in modalità parziale e/o progressiva.

Il presidente, con il supporto della struttura aziendale "Corporate Affairs", si è comunque attivato prontamente per garantire la massima efficacia delle adunanze consiliari grazie all'allestimento di adeguati sistemi di videoconferenza e all'utilizzo di un portale informatico per il caricamento dei documenti; l'amministratore delegato ha continuato a coordinare il top management con determinazione e chiarezza di indirizzi, di fatto minimizzando l'impatto negativo sull'operatività aziendale delle nuove modalità imposte dalla pandemia.

Dall'analisi elaborata dalla società di consulenza emergono i seguenti punti di forza: (i) la composizione del consiglio di amministrazione vede un'ampia maggioranza di amministratori indipendenti e si basa su un solido mix di competenze ed esperienze nonché su una idonea differenziazione di profili professionali e manageriali, elementi che consentono un adeguato approfondimento delle tematiche su cui il consiglio stesso è chiamato ad esprimersi; (ii) il consiglio di amministrazione ha una chiara visione del proprio ruolo e interagisce positivamente con l'amministratore delegato; (iii) la partecipazione al dibattito dei vari consiglieri si caratterizza per spirito critico e atteggiamento costruttivo; (iv) il rapporto tra il presidente e l'amministratore delegato è percepito come fluido, e non risente della reciproca recente conoscenza; (v) la qualità del lavoro svolto dai comitati e il supporto da essi fornito all'attività del consiglio di amministrazione risultano unanimemente apprezzati; (vi) il supporto della struttura aziendale "Corporate Affairs" è valutato positivamente; (vii) generale apprezzamento è stato espresso per l'ampio programma di induction, organizzato nella seconda parte del 2020 e focalizzato sui temi di business anche alla luce del significativo rinnovo della compagine consiliare e di cui viene auspicata la prosecuzione, a partire da una o più sessioni di approfondimento sulle tematiche di governo societario; (viii) i temi della sostenibilità sono percepiti come pienamente integrati nella strategia aziendale.

Dall'analisi elaborata dalla società di consulenza emergono altresì alcuni temi su cui focalizzare l'attenzione per rendere ancora più efficace l'azione del consiglio di amministrazione. Tra tali temi si segnalano: (i) l'opportunità di ampliare il novero dei top manager coinvolti nella presentazione al consiglio di amministrazione delle tematiche di rispettiva competenza, garantendo al contempo una focalizzazione delle relative presentazioni che consenta di lasciare adeguato spazio al dibattito e alle richieste di approfondimento e chiarimento; (ii) l'esigenza di concentrare l'attenzione sulla durata delle riunioni consiliari, attraverso l'impegno del presidente ad assicurare piena coerenza tra la rilevanza del tema trattato e il tempo dedicato alla relativa trattazione, accompagnato dall'impegno dei consiglieri ad intervenire sulla base di un approccio strutturato e focalizzato sui temi di volta in volta in discussione; (iii) il perseguimento dell'obiettivo di affrontare sistematicamente ad inizio riunione le tematiche di maggiore rilievo.

Gli amministratori hanno condiviso di effettuare gli opportuni approfondimenti dell'analisi elaborata dalla società di consulenza in occasione di una riunione informale, da tenersi auspicabilmente in presenza non appena l'emergenza sanitaria indotta dalla pandemia da COVID-19 lo permetterà.

Si ricorda infine come, facendo seguito agli auspici emersi in occasione di una precedente board review e ad analoga iniziativa realizzata nel 2016, nel corso del 2018 sia stata condotta un'apposita indagine sul clima aziendale, che ha interessato l'intera forza lavoro della Società e del Gruppo e che ha registrato un elevato tasso di partecipazione (oltre l'86%). Tale indagine ha inteso misurare sia il livello di condivisione di alcuni qualificanti aspetti delle strategie aziendali, sia la percezione di alcuni indicatori concernenti le condizioni di lavoro ritenuti di particolare rilievo; le risposte pervenute hanno mostrato nel complesso un significativo livello di consenso all'interno dell'azienda sui vari profili oggetto dell'indagine di clima e un miglioramento degli indicatori rispetto al 2016. Nel corso del 2019, si è provveduto a definire un piano di azione a livello complessivo di Gruppo, nonché specifici piani di azione per singole funzioni di holding, linee di business e aree geografiche, con i quali si è data risposta alle principali esigenze (concernenti, ad esempio, la meritocrazia, lo sviluppo personale e il work-life balance) emerse dall'indagine di clima. Infine, nel dicembre 2020, è stato lanciato il programma globale "Open Listening – intervista per costruire il nostro futuro", rivolto a tutti i dipendenti del Gruppo e finalizzato a rilevare, attraverso una survey mirata, le principali iniziative da intraprendere nell'interesse degli stessi dipendenti, con un focus particolare sul futuro modo di lavorare una volta che sia cessata l'emergenza sanitaria da COVID-19.

1.11 Formazione e aggiornamento del Consiglio di Amministrazione

Gli amministratori svolgono i propri compiti con cognizione di causa e in autonomia, perseguendo l'obiettivo prioritario della creazione di valore per gli azionisti in un orizzonte di lungo termine. Essi sono consapevoli delle responsabilità inerenti la carica ricoperta e, al pari dei sindaci, sono tenuti costantemente informati dalle competenti funzioni aziendali sulle principali novità normative e autoregolamentari concernenti la Società e l'esercizio delle proprie funzioni.

In particolare, a seguito della nomina del consiglio di amministrazione deliberato dall'assemblea del 14 maggio 2020 e tenuto conto dell'ampio rinnovamento dei suoi componenti, la Società ha organizzato un apposito programma di induction finalizzato a fornire agli amministratori un'adeguata conoscenza dei settori di attività in cui opera il Gruppo, nonché delle dinamiche aziendali e della loro evoluzione, dell'andamento dei mercati e del quadro normativo di riferimento; a tale programma hanno partecipato anche i sindaci. Nel corso del 2020 si sono quindi tenute ben 17 iniziative di induction, che hanno riguardato tutte le linee di business e le principali geografie di presenza del Gruppo, nonché le Global Service Function (i.e., "Digital Solutions" e "Procurement") e le principali funzioni di staff (i.e., "Administration, Finance and Control", "Communications", "Innovability" e "People and Organization"), oltre ad una sessione sulla "Digital Transformation" che ha visto la partecipazione di un esperto esterno.

Inoltre, facendo seguito a un'iniziativa introdotta all'esito della prima board review (condotta nel 2004), è stato organizzato anche nel corso del 2020 il vertice strategico annuale, svoltosi nel mese di ottobre e dedicato all'analisi e all'approfondimento, da parte dei componenti il consiglio di amministrazione e del collegio sindacale, delle strategie di medio-lungo termine nei diversi settori di attività del Gruppo, nonché alla illustrazione della bozza del piano industriale 2021 – 2023.

1.12 Politica sulla diversità del Consiglio di Amministrazione e misure per promuovere la parità di trattamento e opportunità tra i generi all'interno dell'organizzazione aziendale

Enel applica criteri di diversità, anche di genere, nella composizione del consiglio di amministrazione, nel rispetto dell'obiettivo prioritario di assicurare adeguata competenza e professionalità dei suoi membri. In particolare, nel mese di gennaio 2018 il consiglio di amministrazione, su proposta del comitato per la corporate governance e la sostenibilità e del comitato per le nomine e le remunerazioni, e in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico sulla Finanza, ha approvato una politica sulla diversità, che descrive le caratteristiche ottimali della composizione

del consiglio stesso affinché esso possa esercitare nel modo più efficace i propri compiti, assumendo decisioni che possano concretamente avvalersi del contributo di una pluralità di qualificati punti di vista, in grado di esaminare le tematiche in discussione da prospettive diverse.

Nell'elaborare tale politica sulla diversità, il consiglio di amministrazione ha preso le mosse dalla consapevolezza del fatto che diversità e inclusione sono due elementi fondamentali della cultura aziendale di un gruppo multinazionale quale il Gruppo Enel, che opera in oltre 30 Paesi. In particolare, la valorizzazione delle diversità quale elemento fondante della sostenibilità nel mediolungo periodo dell'attività d'impresa rappresenta un paradigma di riferimento tanto per i dipendenti del Gruppo quanto per i componenti degli organi di amministrazione e controllo di Enel.

Con riferimento alle tipologie di diversità e ai relativi obiettivi, la politica in questione (disponibile sul sito internet della Società) prevede che:

  • gli amministratori dovrebbero essere per la maggior parte non esecutivi e in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dalla legge e dal Codice di Autodisciplina. Una composizione ottimale dovrebbe caratterizzarsi, in particolare, per la presenza di una maggioranza di amministratori indipendenti;
  • anche quando le disposizioni di legge in materia di equilibrio tra i generi abbiano cessato di produrre effetto, sia importante continuare ad assicurare che almeno un terzo del consiglio di amministrazione, tanto al momento della nomina quanto nel corso del mandato, sia costituito da amministratori del genere meno rappresentato;
  • la proiezione internazionale delle attività del Gruppo Enel dovrebbe essere tenuta in considerazione, assicurando la presenza di almeno un terzo di amministratori che abbiano maturato un'adeguata esperienza in ambito internazionale. Il profilo internazionale è ritenuto anch'esso importante per prevenire l'omologazione delle opinioni e il fenomeno del "pensiero di gruppo", ed è valutato sulla base dell'attività manageriale, professionale, accademica o istituzionale svolta da ciascun consigliere in contesti internazionali;
  • per perseguire un equilibrio tra esigenze di continuità e rinnovamento nella gestione, occorrerebbe assicurare una bilanciata combinazione di diverse anzianità di carica – oltre che di fasce d'età – all'interno del consiglio di amministrazione;

  • i consiglieri non esecutivi dovrebbero avere un profilo manageriale e/o professionale e/o accademico e/o istituzionale tale da realizzare un insieme di competenze ed esperienze tra loro diverse e complementari, di cui si forniscono specifiche indicazioni nella politica. Inoltre, in considerazione della diversità dei ruoli svolti dal presidente e dall'amministratore delegato, la politica descrive le competenze, le esperienze e le "soft skills" ritenute più adeguate per l'efficace svolgimento dei rispettivi compiti.

Quanto alle modalità di attuazione della politica sulla diversità, occorre rilevare che, in considerazione degli assetti proprietari di Enel, il consiglio di amministrazione ha finora ritenuto di astenersi dal presentare una propria lista di candidati in occasione dei suoi vari rinnovi, non essendosi riscontrate difficoltà da parte degli azionisti nel predisporre adeguate candidature. Pertanto, la politica intende anzitutto orientare le candidature formulate dagli azionisti in sede di rinnovo dell'intero consiglio di amministrazione, assicurando in tale occasione un'adeguata considerazione dei benefici che possono derivare da un'armonica composizione del consiglio stesso, allineata ai vari criteri di diversità sopra indicati.

Si segnala in proposito che il consiglio di amministrazione in scadenza con l'approvazione del bilancio dell'esercizio 2019, nel fornire agli azionisti i propri orientamenti sulla dimensione e composizione ottimale dell'organo di amministrazione in vista del proprio rinnovo da parte dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020, ha espressamente tenuto conto dei criteri previsti nella politica sulla diversità. L'attuale composizione del consiglio di amministrazione rispetta complessivamente gli obiettivi previsti dalla politica stessa per le varie tipologie di diversità.

Delle indicazioni della medesima politica il comitato per le nomine e le remunerazioni tiene inoltre conto qualora sia chiamato a proporre al consiglio di amministrazione candidati alla carica di amministratore, tenendo in considerazione le segnalazioni eventualmente pervenute dagli azionisti, nelle varie fattispecie indicate nel proprio regolamento organizzativo (fattispecie per le quali si fa rinvio a quanto dettagliatamente indicato nella presente sezione del documento sub "Comitati – Comitato per le Nomine e le Remunerazioni – Compiti").

Si segnala inoltre che Enel dedica da tempo una significativa attenzione al tema della parità di trattamento e di opportunità tra i generi all'interno dell'intera organizzazione aziendale e alla verifica dei risultati in proposito conseguiti grazie alle misure di seguito descritte.

Nel 2015, Enel ha aderito ai "Women Empowerment Principles", iniziativa promossa da UN Global Compact e UN Women finalizzata a promuovere la parità di genere, con la sottoscrizione dei sette principi chiave sulla promozione delle donne nel business.

Sempre nel 2015 è stata quindi pubblicata una specifica policy aziendale su "diversity and inclusion" che si basa sui principi fondamentali di non discriminazione, pari opportunità e uguale dignità per tutte le forme di diversità, inclusione, bilanciamento tra vita privata e vita professionale. Tale policy rappresenta tuttora il punto di riferimento per indirizzare le attività in materia di "diversity and inclusion", prevedendo specifiche iniziative intese ad incidere in modo prioritario su quattro dimensioni della diversità (i.e., genere, età, nazionalità e disabilità), oltre che trasversalmente sulla cultura dell'inclusione.

In particolare, per promuovere le pari opportunità tra i generi, la policy in questione individua specifiche azioni volte:

  • ad assicurare un'equa rappresentazione di genere nei processi di "staffing" e "recruiting" del personale, che hanno determinato nel corso degli ultimi anni un costante incremento della rappresentanza femminile nei bacini delle selezioni esterne;
  • a sviluppare relazioni con le università per ideare e realizzare programmi di collaborazione con l'obiettivo di promuovere la partecipazione delle studentesse a facoltà c.d. "STEM" (i.e., scienze, tecnologia, ingegneria, matematica). Si segnalano, al riguardo, progetti attivi nelle principali countries di presenza del Gruppo Enel, con un costante aumento del numero di studentesse coinvolte a livello globale negli ultimi anni e un rilevante incremento in particolare nel 2020;
  • a valorizzare l'esperienza della genitorialità tramite il progetto "parental program", con un crescente numero di dipendenti coinvolti in tutte le aree geografiche di presenza del Gruppo.

Sempre in tema di diversità di genere, sono state promosse specifiche iniziative per sostenere l'empowerment e lo sviluppo delle donne in posizione manageriale e favorire l'equità salariale.

Per favorire la flessibilità e l'integrazione tra vita privata e vita professionale, da diversi anni è attiva la modalità di lavoro in smart working in quasi tutte le aree geografiche di presenza del Gruppo. Inoltre, nell'ambito dell'emergenza derivante dall'epidemia da COVID-19, tale modalità è diventata permanente per oltre 37.000 dipendenti che svolgono attività remotizzabili, di cui circa il 44% in Italia.

Negli ultimi anni è stata effettuata altresì un'intensa attività di sensibilizzazione per diffondere e rafforzare la cultura dell'inclusione di tutte le diversità ad ogni livello e contesto organizzativo, attraverso campagne di comunicazione ed eventi globali dedicati; in particolare, nel corso del 2020 le iniziative si sono focalizzate sull'importanza di creare contesti professionali che agevolino l'inclusione e sulla responsabilità di ciascun dipendente nell'assumere comportamenti autenticamente inclusivi.

I risultati conseguiti in tema "diversity and inclusion" sono misurati in base ad un'ampia gamma di "key performance indicators" ("KPI") e con un reporting trimestrale che interessa tutti i paesi di presenza del Gruppo Enel. Diversi KPI confluiscono nel piano di sostenibilità del Gruppo, nell'ambito del quale sono indicati obiettivi concernenti la percentuale di donne nei processi di selezione e l'aumento delle donne manager e middle manager.

Nel corso del 2020, inoltre, è stato pubblicato lo "Statement against harassment" che richiama i principi della Global Workplace Harassment Policy. Quest'ultima integra i principi di pari opportunità e non discriminazione affermando il rispetto per l'integrità psico-fisica, l'onorabilità e l'individualità di ogni persona in un contesto aziendale sempre più attento a tutelare la dignità personale e a favorire il benessere nell'organizzazione.

Nell'ambito della Funzione "People and Organization", l'Unità "People Care & Diversity Management", confluita nel corso del 2020 in "Innovability People and Organization" , ha funzioni di indirizzo e supervisione a livello globale sulle tematiche in questione.

1.13 Compensi

Il compenso dei componenti il consiglio di amministrazione è determinato dall'assemblea dei soci; quello aggiuntivo per i componenti dei comitati con funzioni consultive e propositive costituiti in seno al consiglio di amministrazione è fissato dal consiglio medesimo, su proposta del comitato per le nomine e le remunerazioni e sentito il parere del collegio sindacale; il trattamento economico complessivo spettante al presidente e all'amministratore delegato/direttore generale è anch'esso individuato dal consiglio di amministrazione, sempre su proposta del comitato

per le nomine e le remunerazioni e sentito il parere del collegio sindacale.

Per una compiuta descrizione della struttura e della misura dei compensi in questione per l'esercizio 2020, si rinvia alla seconda sezione della relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società nei termini previsti dalla normativa applicabile.

2. Comitati

2.1 Regole organizzative e di funzionamento

Il consiglio di amministrazione ha istituito nel proprio ambito i seguenti quattro comitati:

  • comitato per le nomine e le remunerazioni;
  • comitato controllo e rischi;
  • comitato per la corporate governance e la sostenibilità;
  • comitato parti correlate.

Si segnala che risultano quindi accorpate in un unico comitato le attribuzioni in materia di nomine e di remunerazioni. Tale accorpamento, in linea con quanto espressamente riconosciuto dal Codice di Autodisciplina, rispetta i requisiti di composizione previsti dal Codice medesimo per entrambi i comitati e assicura un efficace ed efficiente espletamento delle relative attribuzioni.

Appositi regolamenti organizzativi approvati dal consiglio di amministrazione disciplinano la composizione, i compiti e le modalità di funzionamento dei suddetti comitati.

In particolare, i regolamenti organizzativi prevedono che:

  • il comitato per le nomine e le remunerazioni e il comitato controllo e rischi siano composti da amministratori non esecutivi, la maggioranza dei quali (tra cui il presidente) indipendenti( 4 );
  • il comitato per la corporate governance e la sostenibilità sia composto in maggioranza da amministratori indipendenti; e
  • il comitato parti correlate sia composto esclusivamente da amministratori indipendenti.

Nello svolgimento delle proprie funzioni, i comitati in questione hanno facoltà di accesso alle informazioni e alle funzioni aziendali necessarie per

lo svolgimento dei rispettivi compiti, e possono avvalersi di consulenti esterni a spese della Società, nei limiti del budget approvato, per ciascun comitato, dal consiglio di amministrazione (ad eccezione del comitato parti correlate, che non è soggetto a limiti di budget per le consulenze di esperti). Al riguardo, si segnala che il comitato per le nomine e le remunerazioni, qualora intenda avvalersi dei servizi di un consulente al fine di ottenere informazioni sulle pratiche di mercato in materia di politiche retributive, verifica preventivamente che tale consulente non si trovi in situazioni suscettibili di comprometterne in concreto l'indipendenza di giudizio, mentre il comitato parti correlate accerta l'indipendenza e l'assenza di conflitti di interesse, nonché la professionalità e la competenza del consulente sulle materie oggetto delle operazioni riguardo alle quali il comitato stesso è chiamato ad esprimersi.

Ciascun comitato provvede alla nomina di un segretario, scelto anche al di fuori dei propri componenti, cui è affidato il compito di redigere il verbale delle riunioni. I presidenti del comitato per le nomine e le remunerazioni, del comitato controllo e rischi e del comitato per la corporate governance e la sostenibilità provvedono ad informare il primo consiglio di amministrazione utile circa le materie trattate nelle rispettive riunioni.

Alle riunioni di ciascun comitato partecipa il presidente del collegio sindacale, ovvero altro sindaco da lui designato (essendo riconosciuta, in ogni caso, anche agli altri sindaci effettivi facoltà di intervenire), e possono prendere parte altri componenti il consiglio di amministrazione ovvero esponenti delle funzioni aziendali o soggetti terzi la cui presenza possa risultare di ausilio al migliore svolgimento delle funzioni del comitato stesso, su apposito invito del rispettivo presidente. Alle riunioni del comitato controllo e rischi prende inoltre parte, di norma, il responsabile della funzione "Audit", così come alle riunioni del comitato per le nomine e le remunerazioni prende parte, di regola, il responsabile della funzione ""People and Organization""; nessun amministratore può prendere parte alle riunioni del comitato per le nomine e le remunerazioni in cui vengono formulate proposte al consiglio di amministrazione relative ai propri emolumenti, salvo che si tratti di proposte che riguardano la generalità dei componenti i comitati costituiti nell'ambito del consiglio stesso.

(4) Si segnala che fin da giugno 2014 il comitato per le nomine e le remunerazioni e il comitato controllo e rischi sono interamente composti da amministratori indipendenti.

2.2 Comitato per le nomine e le remunerazioni

Composizione

Nel corso del 2020 il comitato per le nomine e le remunerazioni è risultato composto, fino a maggio, da Alberto Pera (con funzioni di presidente), Alberto Bianchi, Cesare Calari e Paola Girdinio, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza. A decorrere dalla ricostituzione, avvenuta nel mese di giugno, il comitato in questione è risultato composto da Alberto Marchi (con funzioni di presidente), Cesare Calari, Costanza Esclapon de Villeneuve e Anna Chiara Svelto, tutti parimenti in possesso dei requisiti di indipendenza. Il consiglio di amministrazione ha riconosciuto in capo ad Alberto Pera e Cesare Calari, nel precedente mandato, e ad Alberto Marchi e Cesare Calari, nell'attuale mandato, il requisito di un'adeguata conoscenza ed esperienza in materia finanziaria.

Compiti

Il comitato per le nomine e le remunerazioni ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del consiglio di amministrazione relative alla dimensione e alla composizione del consiglio stesso, nonché alla remunerazione degli amministratori esecutivi e dei dirigenti con responsabilità strategiche.

In particolare, in base alla edizione del regolamento organizzativo che ha trovato applicazione nel corso dell'esercizio 2020, al comitato per le nomine e le remunerazioni sono attribuiti i compiti di seguito descritti, di natura consultiva e propositiva.

In qualità di comitato per le nomine, esso è chiamato a:

  • formulare pareri al consiglio di amministrazione in merito alla dimensione e alla composizione del consiglio stesso ed esprimere raccomandazioni in merito alle figure manageriali e professionali la cui presenza all'interno del medesimo consiglio sia ritenuta opportuna;
  • esprimere raccomandazioni al consiglio di amministrazione in merito ai contenuti della policy sul numero massimo di incarichi negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni che possa essere considerato compatibile con un efficace svolgimento dell'incarico di amministratore della Società;
  • esprimere raccomandazioni al consiglio di amministrazione in merito a eventuali fattispecie problematiche connesse all'applicazione del divieto di concorrenza previsto a carico degli

amministratori dall'art. 2390 cod. civ., qualora l'assemblea, per esigenze di carattere organizzativo, abbia autorizzato in via generale e preventiva deroghe a tale divieto;

  • proporre al consiglio di amministrazione candidati alla carica di amministratore, tenendo conto delle segnalazioni eventualmente pervenute dagli azionisti:
  • in caso di cooptazione, qualora occorra sostituire amministratori indipendenti;
  • qualora, in caso di rinnovo del consiglio di amministrazione, sia prevedibile che non vi sia la possibilità di trarre dalle liste presentate dagli azionisti il numero di amministratori richiesto, affinché il consiglio uscente possa in tal caso esprimere candidature da sottoporre all'assemblea;
  • qualora, in caso di rinnovo del consiglio di amministrazione, il consiglio uscente decida di avvalersi della facoltà prevista dallo statuto di presentare una propria lista;
  • supportare il consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, nel predisporre un "contingency plan" che preveda le azioni da intraprendere per assicurare la regolare gestione della Società nel caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato;
  • in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato, proporre al consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, l'individuazione del nuovo amministratore delegato, tenendo conto delle indicazioni eventualmente pervenute dagli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico.

In qualità di comitato per le remunerazioni, esso è chiamato a:

formulare al consiglio di amministrazione proposte in merito alla politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche, valutando periodicamente l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica adottata e avvalendosi delle informazioni fornite dall'amministratore delegato per quanto riguarda l'attuazione di tale

politica nei riguardi dei dirigenti con responsabilità strategiche;

  • presentare al consiglio di amministrazione proposte o esprimere pareri sulla remunerazione degli amministratori esecutivi e degli altri amministratori che ricoprono particolari cariche, nonché sulla fissazione degli obiettivi di performance correlati alla componente variabile di tale remunerazione, provvedendo a monitorare l'applicazione delle decisioni adottate dal consiglio stesso e verificando, in particolare, l'effettivo raggiungimento degli obiettivi di performance;
  • esaminare preventivamente la relazione annuale sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti da mettere a disposizione del pubblico in vista dell'assemblea annuale di bilancio.

Sempre in qualità di comitato per le remunerazioni, esso, nell'ambito delle proprie competenze, svolge inoltre un ruolo di primo piano nell'elaborazione e nella verifica dell'andamento dei sistemi di incentivazione (ivi inclusi eventuali piani di azionariato) rivolti al management, intesi quali strumenti finalizzati ad attrarre e motivare risorse di livello ed esperienza adeguati, sviluppandone il senso di appartenenza e assicurandone nel tempo una costante tensione alla creazione di valore.

Il comitato per le nomine e le remunerazioni può altresì svolgere, quale attribuzione aggiuntiva rispetto a quelle contemplate dal Codice di Autodisciplina, un'attività di supporto nei confronti dell'amministratore delegato e delle competenti strutture aziendali per quanto riguarda la valorizzazione delle risorse manageriali, il reperimento di talenti e la promozione di iniziative con istituti universitari in tale ambito.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2020

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato per le nomine e le remunerazioni svoltesi nel corso del 2020.

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione di tutti i suoi componenti (nonché del presidente e degli altri membri effettivi del collegio sindacale), il comitato per le nomine e le remunerazioni, anche con il supporto di consulenti esterni indipendenti (a spese della Società), ha svolto le seguenti principali attività.

In qualità di comitato per le remunerazioni, esso ha:

  • valutato l'adeguatezza, la coerenza complessiva e la concreta applicazione della politica per la remunerazione adottata nel 2019;
  • definito la proposta di politica in materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche riferita al 2020, nonché la bozza di relazione sulla politica in materia di remunerazione per il 2020 e sui compensi corrisposti nel 2019;
  • definito la proposta (i) del piano di incentivazione a breve termine (MBO) destinato all'amministratore delegato/direttore generale e (ii) del piano di incentivazione a lungo termine (LTI) destinato allo stesso amministratore delegato/direttore generale e al top management con riferimento all'esercizio 2020, nonché delle relative modalità e tempistica di assegnazione del premio base ai destinatari;
  • in considerazione della repentina evoluzione dell'epidemia da COVID-19, nel corso del mese di aprile 2020 ha sottoposto al consiglio di amministrazione alcune proposte di modifica ed integrazione del piano di incentivazione a breve termine (MBO) destinato all'amministratore delegato/direttore generale e del piano di incentivazione a lungo termine (LTI) destinato allo stesso amministratore delegato/direttore generale e al top management con riferimento all'esercizio 2020;
  • verificato il livello di raggiungimento degli obiettivi di performance previsti dai piani di incentivazione in essere;
  • definito la proposta delle determinazioni che disciplinano il trattamento economico e normativo del presidente del consiglio di amministrazione e dell'amministratore delegato/direttore generale per l'esercizio 2020 (a valere anche per gli esercizi 2021 e 2022, in assenza di modifiche che dovessero essere apportate alle rispettive politiche remunerative);
  • analizzato gli esiti delle votazioni assembleari sulla relazione sulla politica in materia di remunerazione per il 2020 e sui compensi corrisposti nel 2019, nonché sul piano di incentivazione a lungo termine (LTI) per il 2020 destinato all'amministratore delegato/direttore generale e al top management, avviando, sulla base di tale analisi: (i) l'elaborazione della politica in

materia di remunerazione degli amministratori e dei dirigenti con responsabilità strategiche riferita al 2021; (ii) la definizione del piano di incentivazione a breve termine (MBO) destinato all'amministratore delegato/direttore generale nonché del piano LTI destinato allo stesso amministratore delegato/direttore generale e al top management con riferimento all'esercizio 2021;

  • nel mese di febbraio 2021, ha esaminato le modifiche al Regolamento Emittenti CONSOB relative alla relazione sulla politica in materia di remunerazione e sui compensi corrisposti, adottate in attuazione del Decreto Legislativo 10 maggio 2019, n. 49 di recepimento della Direttiva (UE) 2017/828 (c.d. "shareholders' rights II") concernente l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti di società quotate.

In qualità di comitato per le nomine, esso ha:

  • proposto al consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, alcune modifiche alla policy sul numero massimo di incarichi che gli amministratori di Enel possono rivestire negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, al fine di adeguarne i contenuti alle best practice elaborate in materia dai principali proxy advisor e da rilevanti investitori istituzionali (per le quali si rinvia a quanto indicato nella presente sezione del documento sub "Consiglio di Amministrazione – Limiti al cumulo degli incarichi degli Amministratori);
  • supportato il consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per la corporate governance e la sostenibilità, nell'elaborazione degli orientamenti indirizzati agli azionisti di Enel sulla dimensione e composizione ottimale dell'organo di amministrazione in vista del rinnovo del medesimo consiglio da parte dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020.

2.3 Comitato controllo e rischi

Composizione

Nel corso del 2020 il comitato controllo e rischi è risultato composto, fino a maggio, da Angelo Taraborrelli (con funzioni di presidente), Paola Girdinio, Alberto Pera e Anna Chiara Svelto, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza. A decorrere dalla ricostituzione, avvenuta nel mese di giugno, il comitato in questione è risultato composto da Cesare Calari (con funzioni di presidente), Samuel Leupold, Alberto Marchi e Mirella Pellegrini, tutti parimenti in possesso dei requisiti di indipendenza. Il consiglio di amministrazione ha riconosciuto in capo ad Angelo Taraborrelli, nel precedente mandato, e a Cesare Calari, Samuel Leupold e Alberto Marchi, nell'attuale mandato, il requisito di un'adeguata esperienza in materia contabile e finanziaria, nonché di gestione dei rischi.

Compiti

Il comitato controllo e rischi ha il compito di supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del consiglio di amministrazione relative al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, nonché quelle relative all'approvazione delle relazioni finanziarie periodiche.

In particolare, in base alla edizione del regolamento organizzativo che ha trovato applicazione nel corso dell'esercizio 2020, al comitato controllo e rischi sono attribuiti i seguenti compiti, di natura consultiva e propositiva:

  • supportare il consiglio di amministrazione, mediante la formulazione di specifici pareri, nell'espletamento dei compiti a quest'ultimo demandati dal Codice di Autodisciplina in materia di controllo interno e di gestione dei rischi (si segnala che tali compiti formano oggetto di analisi nella presente sezione del documento sub "Consiglio di Amministrazione – Ruolo e funzioni");
  • valutare, unitamente al dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e sentiti la società di revisione e il collegio sindacale, il corretto utilizzo dei principi contabili e la loro omogeneità ai fini della redazione delle relazioni finanziarie periodiche;
  • esprimere pareri su specifici aspetti inerenti all'identificazione dei principali rischi aziendali;
  • esaminare le relazioni periodiche, aventi per oggetto la valutazione del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, e quelle di particolare rilevanza predisposte dalla funzione "Audit";
  • monitorare l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della funzione "Audit";
  • svolgere gli ulteriori compiti ad esso attribuiti dal consiglio di amministrazione, con particolare riferimento:
  • all'esame dei contenuti del bilancio di sostenibilità e della dichiarazione di carattere non finanziario di cui al Decreto Legislativo

n. 254/2016 rilevanti ai fini del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi, rilasciando in proposito un parere preventivo al consiglio di amministrazione chiamato ad approvare tali documenti;

  • all'esame, effettuato congiuntamente al comitato per la corporate governance e la sostenibilità, delle principali regole e procedure aziendali connesse al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi e che risultano avere rilevanza nei confronti degli stakeholder – con particolare riferimento al Modello organizzativo e gestionale predisposto ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001, al Codice etico, al Piano "tolleranza zero alla corruzione" e alla Politica sui diritti umani – sottoponendo tali documenti all'approvazione del consiglio di amministrazione e valutando loro eventuali successive modifiche o integrazioni;
  • riferire al consiglio di amministrazione, con cadenza almeno semestrale, sull'attività svolta nonché sull'adeguatezza del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • supportare, con un'adeguata attività istruttoria, le valutazioni e le decisioni del consiglio di amministrazione relative alla gestione di rischi derivanti da fatti pregiudizievoli di cui il consiglio stesso sia venuto a conoscenza.

Il comitato può inoltre chiedere alla funzione "Audit" lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative, dandone contestuale comunicazione al presidente del collegio sindacale e, salvo i casi in cui l'oggetto della richiesta di verifica verta specificamente sull'attività di tali soggetti, al presidente del consiglio di amministrazione e all'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2020

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato controllo e rischi svoltesi nel corso del 2020.

G F M A M G L A S O N D



Totale 12
Durata media 2h 20m

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione di tutti i suoi componenti e che si sono sempre tenute in seduta congiunta con il collegio sindacale, il comitato controllo e rischi ha svolto le seguenti principali attività:

  • valutato il piano di lavoro elaborato dal responsabile della funzione "Audit" per il 2020, formulando per quanto di competenza apposito parere favorevole, e monitorandone il relativo stato di avanzamento;
  • valutato la consuntivazione delle azioni di audit svolte nel corso del 2019, esprimendo al riguardo – sulla base dei relativi risultati e per quanto di propria competenza – una valutazione positiva circa l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi. Da ultimo, nel mese di febbraio 2021, il comitato ha valutato la consuntivazione delle azioni di audit svolte nel corso del 2020, esprimendo al riguardo – sulla base dei relativi risultati e per quanto di propria competenza – analoga valutazione positiva circa l'adeguatezza e l'efficacia del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • valutato, in vista dell'approvazione del piano strategico 2021-2023, la compatibilità dei principali rischi aziendali con una gestione dell'impresa coerente con gli obiettivi fissati nel piano medesimo;
  • formulato al consiglio di amministrazione la proposta in merito al rinnovo dell'organismo di vigilanza ("OdV") di Enel, giunto a scadenza in concomitanza con l'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020;
  • incontrato in diverse occasioni l'OdV di Enel, per esaminare tanto il piano di attività per il 2020 quanto le attività di monitoraggio e vigilanza da esso svolte nel corso del 2019 e del primo semestre del 2020 sull'osservanza del Modello organizzativo e gestionale di cui al Decreto Legislativo n. 231/2001. In tali occasioni, il comitato ha preso atto del regolare funzionamento dell'OdV e della positiva valutazione da quest'ultimo espressa circa l'adeguatezza del sistema di controllo interno di Enel a prevenire la commissione dei reati previsti dal medesimo Modello. Nell'ambito degli incontri con l'OdV è stata altresì esaminata e condivisa una proposta di aggiornamento del citato modello organizzativo;
  • analizzato le principali scelte contabili, i principi contabili di maggiore significatività e l'impatto dei nuovi principi contabili internazionali sulle relazioni finanziarie periodiche sottoposte all'approvazione del consiglio di amministrazione nel corso del 2020. Il comitato ha inoltre

esaminato la procedura di impairment test sul bilancio consolidato 2019, sulla quale ha espresso, per quanto di competenza, parere favorevole;

  • esaminato le risultanze delle attività di monitoraggio di linea e delle attività di testing del sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria del Gruppo Enel, in vista del rilascio da parte dell'amministratore delegato e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari dell'attestazione sul bilancio civilistico di Enel e sul bilancio consolidato del Gruppo Enel relativi all'esercizio 2019, nonché sulla relazione finanziaria semestrale del Gruppo Enel al 30 giugno 2020;
  • esaminato il bilancio di sostenibilità 2019, coincidente con la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di cui al Decreto Legislativo n. 254/2016 per il medesimo esercizio, esprimendo, per quanto di competenza, parere favorevole in merito ai contenuti di tale documento rilevanti ai fini del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi;
  • monitorato l'autonomia, l'adeguatezza, l'efficacia e l'efficienza della funzione "Audit", senza formulare rilievi;
  • valutato le segnalazioni pervenute nel corso dell'esercizio precedente e del primo semestre 2020 in base alle previsioni del codice etico;
  • preso atto del permanente rispetto nell'ambito del Gruppo della normativa in materia di trasparenza contabile, di adeguatezza della struttura organizzativa e del sistema dei controlli interni delle società controllate costituite e regolate dalla legge di Stati non appartenenti all'Unione Europea;
  • supportato il consiglio di amministrazione nella valutazione dell'adeguatezza dell'assetto organizzativo, amministrativo e contabile della Società e del Gruppo;
  • incontrato i responsabili (i) della global business line "Global Power Generation", nonché (ii) delle funzioni "Legal and Corporate Affairs" e "Global Digital Solutions", per un aggiornamento sulle attività svolte e sui rischi esistenti nei rispettivi ambiti di competenza, nonché sugli strumenti utilizzati per mitigarne gli effetti;
  • dedicato approfondimenti specifici alla rappresentazione del sistema di controllo interno e gestione dei rischi del Gruppo Enel e al sistema di gestione e controllo del rischio fiscale nell'ambito del regime di adempimento collaborativo.

2.4 Comitato parti correlate

Composizione

Nel corso del 2020 il comitato parti correlate è risultato composto, fino a maggio, da Anna Chiara Svelto (con funzioni di presidente), Alfredo Antoniozzi, Alberto Bianchi e Cesare Calari, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza. A decorrere dalla ricostituzione, avvenuta nel mese di giugno, il comitato in questione è risultato composto da Anna Chiara Svelto (con funzioni di presidente), Samuel Leupold, Mariana Mazzucato e Mirella Pellegrini, tutti parimenti in possesso dei requisiti di indipendenza.

Compiti

Il comitato parti correlate è stato istituito in base alla procedura per la disciplina delle operazioni con parti correlate, adottata dal consiglio di amministrazione nel mese di novembre 2010, essenzialmente al fine di formulare appositi pareri motivati sull'interesse di Enel – nonché delle società da essa direttamente e/o indirettamente controllate di volta in volta interessate – al compimento di operazioni con parti correlate, esprimendo un giudizio in merito alla convenienza e alla correttezza sostanziale delle relative condizioni, previa ricezione di flussi informativi tempestivi e adeguati. Tale comitato ha altresì la facoltà di richiedere informazioni e formulare osservazioni all'amministratore delegato e ai soggetti incaricati della conduzione delle trattative o dell'istruttoria in merito ai profili oggetto dei flussi informativi ricevuti, ove si tratti di operazioni di "maggiore rilevanza" (come definite dalla procedura sopra indicata). Il comitato in questione provvede infine a risolvere i casi – che siano stati a esso sottoposti da parte dell'advisory board istituito ai sensi della medesima procedura – in cui l'individuazione di una parte correlata ovvero la natura ordinaria di un'operazione risulti controversa.

Per un'analisi di dettaglio della disciplina contenuta nell'indicata procedura aziendale si rinvia al paragrafo "Operazioni con parti correlate" della presente sezione del documento.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2020

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato parti correlate svoltesi nel corso del 2020.

G F M A M G L A S O N D
Totale 4
Durata media 1h 10m

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione della maggioranza dei suoi componenti (nonché del presidente e degli altri membri effettivi del collegio sindacale), il comitato parti correlate ha svolto le seguenti attività:

  • avviato l'approfondimento di una possibile operazione con una parte correlata, nominando a tal fine un consulente esterno di propria scelta;
  • esaminato le modifiche al Regolamento in materia di operazioni con parti correlate poste in consultazione dalla CONSOB, ai fini dell'attuazione del Decreto Legislativo 10 maggio 2019, n. 49, di recepimento della Direttiva (UE) 2017/828 (c.d. "shareholders' rights II") concernente l'incoraggiamento dell'impegno a lungo termine degli azionisti di società quotate;
  • analizzato l'informativa, predisposta in base ai documenti contabili periodici, circa le operazioni con parti correlate escluse dall'ambito di applicazione dell'apposita procedura aziendale in quanto di natura ordinaria e concluse da parte di società del Gruppo a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard.

2.5 Comitato per la corporate governance e la sostenibilità

Composizione

Nel corso del 2020 il comitato per la corporate governance e la sostenibilità è risultato composto, fino a maggio, da Patrizia Grieco (con funzioni di presidente), Alfredo Antoniozzi e Angelo Taraborrelli, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Testo Unico della Finanza, dei quali Alfredo Antoniozzi e Angelo Taraborrelli altresì indipendenti ai sensi del Codice di Autodisciplina. A decorrere dalla ricostituzione, avvenuta nel mese di giugno, il comitato in questione è risultato composto da Michele Crisostomo (con funzioni di presidente), Costanza Esclapon de Villeneuve e Mariana Mazzucato, tutti amministratori in possesso dei requisiti di indipendenza previsti dal Testo Unico della Finanza, dei quali Costanza Esclapon de Villeneuve e Mariana Mazzucato altresì indipendenti ai sensi del Codice di Autodisciplina.

Compiti

Il comitato per la corporate governance e la sostenibilità ha il compito di assistere il consiglio di amministrazione con funzioni istruttorie, di natura

( 5) Nell'ambito della sostenibilità rientrano, tra gli altri, i temi legati a cambiamento climatico, emissioni in atmosfera, gestione delle risorse idriche, biodiversità, economia circolare, salute e consultiva e propositiva, nelle valutazioni e decisioni relative alla corporate governance della Società e del Gruppo e alla sostenibilità ( 5 ). In tale ambito, in base alla edizione del regolamento organizzativo che ha trovato applicazione nel corso dell'esercizio 2020, al comitato per la corporate governance e la sostenibilità sono attribuiti in particolare i seguenti compiti:

  • monitorare l'evoluzione della normativa di legge e delle best practice nazionali e internazionali in materia di corporate governance, provvedendo ad aggiornare il consiglio di amministrazione in presenza di modificazioni significative;
  • verificare l'allineamento del sistema di governo societario di cui la Società e il Gruppo sono dotati con la normativa di legge, le raccomandazioni del Codice di Autodisciplina e le best practice nazionali e internazionali;
  • formulare al consiglio di amministrazione proposte di adeguamento dell'indicato sistema di governo societario, ove se ne ravvisi la necessità o l'opportunità;
  • istruire il procedimento di board review, per il cui svolgimento il comitato in questione formula al consiglio di amministrazione le proposte in merito all'affidamento dell'incarico a una società specializzata del settore, individuando i temi destinati a formare oggetto della valutazione e definendo modalità e tempi del procedimento stesso;
  • supportare il consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per le nomine e le remunerazioni, nel predisporre un "contingency plan" che preveda le azioni da intraprendere per assicurare la regolare gestione della Società in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato (ipotesi di c.d. "crisis management");
  • in caso di anticipata cessazione dall'incarico dell'amministratore delegato rispetto all'ordinaria scadenza del mandato, proporre al consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per le nomine e le remunerazioni, l'individuazione del nuovo amministratore delegato, tenendo conto delle indicazioni eventualmente pervenute dagli azionisti dalla cui lista è stato tratto l'amministratore delegato cessato anticipatamente dall'incarico;

sicurezza, diversità, gestione e sviluppo delle persone che lavorano in azienda, relazioni con le comunità e i clienti, catena di fornitura, condotta etica e diritti umani.

  • esaminare preventivamente la relazione annuale sul governo societario da inserire nella documentazione di bilancio;
  • vigilare sui temi di sostenibilità connessi all'esercizio dell'attività d'impresa e alle dinamiche di interazione di quest'ultima con tutti gli stakeholder;
  • esaminare le linee guida del piano di sostenibilità e le modalità di attuazione della politica di sostenibilità;
  • monitorare l'inclusione di Enel nei principali indici di sostenibilità, nonché la sua partecipazione ai più significativi eventi internazionali in materia;
  • esaminare l'impostazione generale del bilancio di sostenibilità e della dichiarazione di carattere non finanziario di cui al Decreto Legislativo n. 254/2016 e l'articolazione dei relativi contenuti, nonché la completezza e la trasparenza dell'informativa fornita attraverso i medesimi documenti, rilasciando in proposito un parere preventivo al consiglio di amministrazione chiamato ad approvarli;
  • esaminare le principali regole e procedure aziendali che risultano avere rilevanza nei confronti degli stakeholder – congiuntamente al comitato controllo e rischi, ove tali regole e procedure siano connesse al sistema di controllo interno e di gestione dei rischi – e sottoporre tali documenti all'approvazione del consiglio di amministrazione, valutando loro eventuali successive modifiche o integrazioni;
  • svolgere gli ulteriori compiti che gli vengono attribuiti dal consiglio di amministrazione.

Attività svolte dal Comitato nel corso del 2020

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del comitato per la corporate governance e la sostenibilità svoltesi nel corso del 2020.

Nel corso di tali riunioni, che hanno visto la regolare partecipazione di tutti i suoi componenti (nonché del presidente e degli altri membri effettivi del collegio sindacale), il comitato per la corporate governance e la sostenibilità ha svolto le seguenti principali attività:

  • analizzato le novità del Codice italiano di Corporate Governance pubblicato il 31 gennaio 2020, condividendo un articolato insieme di misure per assicurarne il recepimento in ambito Enel, che sono state esaminate dal consiglio di amministrazione nei primi mesi del 2021;
  • supportato il consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per le nomine e le remunerazioni, nell'elaborazione degli orientamenti indirizzati agli azionisti di Enel sulla dimensione e composizione ottimale dell'organo di amministrazione in vista del rinnovo del medesimo consiglio da parte dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020;
  • proposto al consiglio di amministrazione, d'intesa con il comitato per le nomine e le remunerazioni, alcune modifiche alla policy sul numero massimo di incarichi che gli amministratori di Enel possono rivestire negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, al fine di adeguarne i contenuti alle best practice elaborate in materia dai principali proxy advisor e da rilevanti investitori istituzionali (per le quali si rinvia a quanto indicato nella presente sezione del documento sub "Consiglio di Amministrazione – Limiti al cumulo degli incarichi degli Amministratori);
  • istruito il procedimento di board review, individuando la società di consulenza cui affidare il compito di supportare il consiglio di amministrazione e i suoi comitati nel processo di autovalutazione riferito all'esercizio 2020 e svolgendo funzioni di monitoraggio sull'intero processo di board review;
  • esaminato il settimo rapporto sull'applicazione del Codice di Autodisciplina e le connesse raccomandazioni del Comitato Italiano per la Corporate Governance, condividendo quindi la struttura e i contenuti della relazione sul governo societario e gli assetti proprietari riferita all'esercizio 2019;
  • analizzato il processo di progressiva convergenza dei sistemi di corporate governance delle principali società quotate del Gruppo Enel;
  • esaminato le linee guida del piano di sostenibilità 2021-2023;
  • esaminato i principali contenuti in materia di sostenibilità da inserire nel bilancio consolidato del Gruppo Enel relativo all'esercizio 2019;
  • esaminato il bilancio di sostenibilità 2019, coincidente con la dichiarazione consolidata di carattere non finanziario di cui al Decreto

Legislativo n. 254/2016 per il medesimo esercizio, esprimendo, per quanto di competenza, parere favorevole in merito all'impostazione generale, all'articolazione dei relativi contenuti, nonché alla completezza e alla trasparenza dell'informativa da esso fornita;

  • monitorato le principali attività svolte nel 2020 dal Gruppo Enel in materia di sostenibilità, nonché l'inclusione di Enel nei principali indici di sostenibilità;
  • esaminato lo stato di avanzamento del Piano di azione europeo sulla finanza sostenibile;
  • condiviso i contenuti e le finalità di una proposta di aggiornamento del Modello organizzativo e gestionale di cui al Decreto Legislativo n. 231/2001;
  • analizzato l'evoluzione della normativa nazionale e comunitaria in materia di diritto societario e di corporate governance. In tale ambito, il comitato si è occupato, in particolare (i) delle modifiche apportate dalla Legge 27 dicembre 2019, n. 160 (c.d. "Legge di bilancio" 2020) alla normativa sulle quote di genere negli organi di amministrazione e di controllo di società con azioni quotate; (ii) delle modifiche apportate nei primi mesi del 2020, alla luce dell'emergenza sanitaria ed economica, alla disciplina dei poteri speciali dello Stato italiano sulle imprese operanti nei settori strategici; nonché (iii) della consultazione della Commissione Europea sulla revisione della Direttiva 2014/95/UE in materia di informazioni di carattere non finanziario;
  • esaminato un'analisi di benchmark predisposta da una società di consulenza circa il posizionamento della corporate governance di Enel rispetto alle principali best practice in ambito nazionale e internazionale.

3. Collegio Sindacale

3.1 Attuale composizione e durata in carica

Il collegio sindacale in carica alla data della presente relazione, nominato dall'assemblea ordinaria del 16 maggio 2019, risulta composto dai seguenti membri effettivi:

  • Barbara Tadolini, presidente;
  • Romina Guglielmetti;
  • Claudio Sottoriva.

Barbara Tadolini è stata tratta dalla lista presentata da un raggruppamento di 19 investitori istituzionali (all'epoca titolari complessivamente dell'1,73% del capitale della Società) e votata dalla minoranza del capitale rappresentato in assemblea (circa il 9,70% del capitale votante), mentre Romina Guglielmetti e Claudio Sottoriva sono stati tratti dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze (all'epoca titolare del 23,59% del capitale della Società) e votata dalla maggioranza del capitale rappresentato in assemblea (circa l'89,77% del capitale votante).

Nell'Allegato 2 alla presente relazione è riportato un breve profilo professionale dei sopra indicati componenti effettivi del collegio sindacale della Società.

Il collegio sindacale in carica ha un mandato destinato a scadere in occasione dell'approvazione del bilancio dell'esercizio 2021.

3.2 Nomina e sostituzione

Secondo le previsioni di legge e dello statuto della Società, il collegio sindacale si compone di tre sindaci effettivi e tre supplenti, nominati dall'assemblea ordinaria dei soci per un periodo di tre esercizi e rieleggibili alla scadenza del mandato. Analogamente a quanto disposto per il consiglio di amministrazione – e in attuazione di quanto stabilito dal Testo Unico della Finanza – lo statuto prevede che la nomina dell'intero collegio sindacale abbia luogo secondo il meccanismo del "voto di lista", finalizzato a consentire la presenza nell'organo di controllo di un sindaco effettivo (cui spetta la carica di presidente) e di un sindaco supplente (destinato a subentrare nella carica di presidente, in caso di cessazione anticipata del titolare dalla carica) designati dalle minoranze azionarie.

Tale sistema elettivo prevede che le liste, nelle quali i candidati devono essere elencati secondo un numero progressivo, possano essere presentate da azionisti che, da soli o insieme ad altri azionisti, risultino titolari della quota di partecipazione minima al capitale sociale stabilita dalla CONSOB con regolamento per la presentazione delle liste di candidati amministratori (alla data della presente relazione la quota di partecipazione richiesta risulta quindi pari almeno allo 0,5% del capitale sociale).

Inoltre, le liste che presentano un numero complessivo di candidati (tra membri effettivi e supplenti) pari o superiore a tre devono includere, tanto ai primi due posti della sezione della lista relativa ai sindaci effettivi, quanto ai primi due posti della sezione della lista relativa ai sindaci supplenti, candidati di genere diverso in modo da garantire una composizione del collegio sindacale rispettosa di

quanto previsto dalla normativa vigente in materia di equilibrio tra i generi; quest'ultima dispone che, a decorrere dai rinnovi intervenuti nel corso del 2020, sia riservato al genere meno rappresentato almeno il 40% dei sindaci effettivi.

Le liste di candidati sindaci (al pari di quelle di candidati amministratori) devono essere depositate presso la sede sociale, a cura di chi procede alla relativa presentazione, almeno 25 giorni prima della data dell'assemblea chiamata a deliberare sulla nomina dei componenti il collegio sindacale; esse vengono quindi pubblicate a cura della Società sul proprio sito internet e messe a disposizione del pubblico presso la sede sociale almeno 21 giorni prima della data dell'assemblea medesima, accompagnate da un'esauriente informativa circa le caratteristiche personali e professionali dei candidati, garantendo in tal modo una procedura trasparente per la nomina dell'organo di controllo.

Per la nomina di sindaci che abbia luogo al di fuori delle ipotesi di rinnovo dell'intero collegio sindacale, l'assemblea delibera con le maggioranze di legge e senza osservare il procedimento sopra previsto, ma comunque in modo tale da assicurare:

  • il rispetto del principio di rappresentanza delle minoranze azionarie in seno al collegio sindacale; nonché
  • il rispetto dell'equilibrio tra i generi.

In base alla legislazione vigente, i componenti il collegio sindacale devono risultare in possesso dei requisiti di onorabilità, professionalità e indipendenza previsti per i sindaci di società con azioni quotate, integrati (quanto ai soli requisiti di professionalità) attraverso apposite previsioni statutarie; essi devono inoltre rispettare i limiti al cumulo degli incarichi di amministrazione e controllo presso società di capitali italiane individuati dalla CONSOB con apposito regolamento.

Nel corso del mese di maggio 2019 (vale a dire in occasione dell'insediamento dei componenti nominati dall'assemblea ordinaria del 16 maggio 2019) e, da ultimo, nel febbraio 2020, il collegio sindacale ha verificato in capo a tutti i sindaci effettivi in carica il possesso dei requisiti di indipendenza previsti tanto dal Testo Unico della Finanza quanto dal Codice di Autodisciplina con riferimento agli amministratori. In ogni caso, i sindaci agiscono con autonomia e indipendenza anche nei confronti degli azionisti che li hanno eletti.

3.3 Compiti e poteri

Nell'ambito dei compiti a esso assegnati dalla legge (e indicati nella prima parte della presente relazione, sub "Modello di governo societario") e nel rispetto di quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina, il collegio sindacale dispone:

  • del potere, esercitabile anche individualmente dai sindaci, di chiedere alla funzione "Audit" della Società lo svolgimento di verifiche su specifiche aree operative od operazioni aziendali;
  • del potere di scambiare tempestivamente con il comitato controllo e rischi le informazioni rilevanti per l'espletamento dei rispettivi compiti.

Il collegio sindacale svolge anche il ruolo di "comitato per il controllo interno e la revisione contabile" ai sensi della normativa in materia di revisione legale dei conti.

3.4 Riunioni

La tabella di seguito riportata indica il calendario delle riunioni del collegio sindacale svoltesi nel corso del 2020.

G F M A M G L A S O N D
●● ●● ●● ●● ●●
●● ●● ●●
Totale 27
Durata media
2h 10m

Tali riunioni hanno visto la regolare partecipazione di tutti i sindaci effettivi e la presenza del magistrato delegato della Corte dei Conti.

3.5 Valutazione del funzionamento del Collegio Sindacale

Nell'ultimo scorcio dell'esercizio 2020 e durante i primi due mesi del 2021 il collegio sindacale ha effettuato, con l'assistenza di Spencer Stuart Italia S.r.l. – società specializzata nel settore e appartenente a un network che ha intrattenuto nel corso del 2020 ulteriori rapporti professionali di limitata portata con il Gruppo Enel, inidonei comunque a comprometterne in concreto l'indipendenza – una valutazione della dimensione, della composizione e del funzionamento del collegio stesso (c.d. "board review"), in analogia con quanto accade per il consiglio di amministrazione a decorrere dal 2004 (per le modalità di svolgimento e le risultanze della board review riferita al consiglio di amministrazione si rinvia al paragrafo "Consiglio di Amministrazione – Valutazione del funzionamento del Consiglio di

Amministrazione e dei Comitati" della presente sezione del documento).

Trattasi di una best practice che il collegio sindacale ha inteso adottare dal 2018, pur in assenza di una specifica raccomandazione del Codice di Autodisciplina, e seguendo le modalità della "peer-topeer review", ossia mediante la valutazione non solo del funzionamento dell'organo nel suo insieme, ma anche dello stile e del contenuto del contributo fornito da ciascuno dei sindaci.

Anche la board review relativa al collegio sindacale è stata svolta anzitutto attraverso la compilazione da parte di ciascun sindaco di un questionario concernente la dimensione, la composizione e il funzionamento del collegio sindacale nel suo insieme; a tale fase hanno fatto seguito interviste individuali effettuate da parte della società di consulenza per approfondire sia gli aspetti più rilevanti emersi dalla compilazione del questionario, sia l'apporto dei singoli sindaci in termini di stile e contenuto del contributo fornito.

In considerazione dei numerosi e rilevanti compiti affidati al collegio sindacale dalla normativa vigente, i questionari e le interviste hanno in particolare riguardato: (i) le azioni proposte al termine della board review del precedente esercizio, accompagnate da un'analisi di follow-up di quanto effettivamente realizzato; (ii) gli aspetti chiave che caratterizzano il corretto espletamento dei compiti dell'organo di controllo, per individuare i punti di forza e le eventuali aree di miglioramento; (iii) l'organizzazione e lo svolgimento delle riunioni del collegio, con particolare riguardo alla completezza e alla tempestività dei flussi informativi, alla dinamica del dibattito, ai processi decisionali adottati e alla qualità delle verbalizzazioni; (iv) il grado di coesione e di collaborazione tra i sindaci, nonché la qualità delle relative interazioni con il consiglio di amministrazione e il top management; (v) la consapevolezza del ruolo ricoperto e delle responsabilità affidate, nonché l'adeguatezza della remunerazione riconosciuta; (vi) l'adeguatezza della dimensione del collegio sindacale e della sua composizione in termini di profili professionali, competenze ed esperienze presenti.

Gli esiti della board review riferita all'esercizio 2020 rivelano unanimità di giudizi espressi dai sindaci riguardo ad una piena adeguatezza della dimensione, della composizione e del funzionamento del collegio sindacale. Rispetto anche alle risultanze emerse l'anno precedente, risulta confermato che l'organo di controllo ha saputo adottare modalità di funzionamento efficaci ed efficienti nonché allineate al quadro normativo di riferimento.

La situazione emergenziale indotta dalla pandemia da COVID-19 ha condizionato anche per i sindaci la possibilità di partecipare alle riunioni in presenza; ciò nonostante, lo spirito di collaborazione e la reciproca conoscenza maturata nel corso del primo anno di mandato hanno permesso ai sindaci di proseguire il percorso avviato, acquisendo una conoscenza sempre più approfondita dell'azienda e del business del Gruppo Enel e consolidando meccanismi operativi che si sono dimostrati efficaci anche lavorando da remoto.

Non è stato invece possibile per i sindaci conoscere personalmente e interagire in presenza con gli amministratori nominati per la prima volta a maggio 2020, con i quali è in corso una progressiva presa di conoscenza.

In particolare, le risultanze della board review riferita all'esercizio 2020 evidenziano i seguenti punti di forza: (i) la composizione del collegio sindacale risulta caratterizzata da un adeguato mix di profili, che (per età, genere, competenze ed esperienze professionali) risulta adatto a presidiare le varie aree di competenza del collegio stesso; (ii) il collegio sindacale lavora in un clima sereno, fondato sul reciproco riconoscimento di competenze distintive e complementari e di un elevato livello di professionalità, e ha una chiara visione del proprio ruolo e dell'ambito delle proprie attività; (iii) i sindaci mostrano interesse e disponibilità ad approfondire i temi di business e ad ampliare la conoscenza del settore in cui opera il Gruppo Enel, avendo manifestato in proposito grande apprezzamento per lo strutturato programma di induction organizzato nel 2020; (iv) i sindaci si riconoscono reciprocamente un elevato livello di preparazione in vista delle riunioni e la disponibilità a svolgere l'incarico con spirito sempre costruttivo; (v) il supporto della struttura aziendale "Corporate Affairs" risulta particolarmente apprezzato, specie per quanto riguarda il coordinamento della predisposizione della documentazione sottoposta all'attenzione del collegio sindacale (che viene giudicata dai sindaci chiara e completa) e la tempestività del relativo invio.

Per quanto riguarda la remunerazione riconosciuta, i sindaci segnalano che l'impegno richiesto da un puntuale espletamento dell'incarico, anche alla luce dell'elevato numero di riunioni (oltre 80) dei vari organi sociali di Enel cui hanno dovuto partecipare nel corso del 2020, non trova un'adeguata

corrispondenza nella misura del compenso loro assegnato.

3.6 Politica sulla diversità del Collegio Sindacale

Enel applica criteri di diversità, anche di genere, per quanto riguarda la composizione del collegio sindacale. In particolare, nel mese di gennaio 2018 il collegio sindacale, in attuazione di quanto previsto dal Testo Unico della Finanza, ha approvato una politica sulla diversità che descrive le caratteristiche ottimali della composizione del collegio stesso, affinché esso possa esercitare nel modo più efficace i propri compiti di vigilanza, assumendo decisioni che possano concretamente avvalersi del contributo di una pluralità di qualificati punti di vista, in grado di esaminare le tematiche in discussione da prospettive diverse. I principi ispiratori di tale politica sono analoghi a quelli illustrati in relazione allo speculare documento approvato dal consiglio di amministrazione (per il quale si rinvia alla presente sezione sub "Consiglio di Amministrazione – Politica sulla diversità del Consiglio di Amministrazione e misure per promuovere la parità di trattamento e opportunità tra i generi all'interno dell'organizzazione aziendale").

Con riferimento alle tipologie di diversità e ai relativi obiettivi, la politica approvata dal collegio sindacale (disponibile sul sito internet della Società) prevede che:

  • anche quando le disposizioni di legge in materia di equilibrio tra i generi abbiano cessato di produrre effetto, sia importante continuare ad assicurare che almeno un terzo del collegio sindacale, tanto al momento della nomina quanto nel corso del mandato, sia costituito da sindaci effettivi del genere meno rappresentato. In aggiunta a quanto previsto dalla legge, si ritiene opportuno continuare ad assicurare anche che almeno un terzo dei sindaci supplenti sia costituito da persone del genere meno rappresentato;
  • la proiezione internazionale delle attività del Gruppo Enel dovrebbe essere tenuta in considerazione, assicurando la presenza di almeno un sindaco effettivo che abbia maturato un'adeguata esperienza in ambito internazionale. Il profilo internazionale è ritenuto anch'esso importante per prevenire l'omologazione delle opinioni e il fenomeno del "pensiero di gruppo", ed è valutato sulla base dell'attività manageriale, professionale, accademica o istituzionale svolta da ciascun sindaco in contesti internazionali;

  • per perseguire un equilibrio tra esigenze di continuità e rinnovamento nella gestione, occorrerebbe assicurare una bilanciata combinazione di diverse anzianità di carica – oltre che di fasce di età – all'interno del collegio sindacale;

  • i sindaci debbano, nel loro complesso, essere competenti nel settore in cui opera il Gruppo Enel, ossia con riferimento al business elettrico e del gas. A tal fine i sindaci sono invitati a partecipare ad un adeguato programma di induction organizzato dalla Società;
  • i sindaci dovrebbero essere rappresentati da figure con un profilo manageriale e/o professionale e/o accademico e/o istituzionale tale da realizzare un insieme di competenze ed esperienze tra loro diverse e complementari. In particolare, almeno uno dei sindaci effettivi e almeno uno dei sindaci supplenti devono essere iscritti nel registro dei revisori contabili e avere esercitato l'attività di controllo legale dei conti per un periodo non inferiore a tre anni. Ulteriori requisiti di professionalità sono richiesti dalla normativa vigente e dallo statuto di Enel e ribaditi nella politica. Inoltre, in considerazione della delicatezza del ruolo svolto dal presidente, la politica ne descrive le "soft skills" ritenute più adeguate per lo svolgimento dei relativi compiti.

Quanto alle modalità di attuazione della politica sulla diversità, lo statuto di Enel non prevede la possibilità che il consiglio di amministrazione presenti una lista di candidati in occasione del rinnovo del collegio sindacale. Pertanto, la politica intende esclusivamente orientare le candidature formulate dagli azionisti in sede di rinnovo dell'intero collegio sindacale ovvero di integrazione della relativa composizione, assicurando un'adeguata considerazione dei benefici che possono derivare da un'armonica composizione del collegio stesso, allineata ai vari criteri di diversità sopra indicati.

Nel corso del mese di febbraio 2020 il collegio sindacale ha verificato che la propria attuale composizione risponde agli obiettivi fissati dalla politica stessa per le varie tipologie di diversità.

3.7 Compensi

Il compenso dei componenti effettivi del collegio sindacale è determinato dall'assemblea dei soci, tenuto conto dell'impegno loro richiesto, della rilevanza del ruolo ricoperto e delle caratteristiche dimensionali e settoriali di Enel. In particolare, nel mese di maggio 2019 l'assemblea ordinaria ha

confermato in 85.000 euro lordi annui il compenso spettante al presidente del collegio sindacale e in 75.000 euro lordi annui il compenso spettante a ciascuno degli altri sindaci effettivi, oltre al rimborso delle spese necessarie per lo svolgimento del relativo ufficio.

4. Sistema di controllo interno e di gestione dei rischi

Il sistema di controllo interno e di gestione dei rischi ("SCIGR") di Enel e del Gruppo è costituito dall'insieme delle regole, delle procedure e delle strutture organizzative volte a consentire l'identificazione, la misurazione, la gestione e il monitoraggio dei principali rischi aziendali nell'ambito del Gruppo.

Il SCIGR è integrato nei più generali assetti organizzativi e di governo societario adottati dalla Società e dal Gruppo ed è ispirato alle best practice esistenti in ambito nazionale e internazionale. In particolare, tale sistema tiene conto delle raccomandazioni del Codice di Autodisciplina ed è definito coerentemente al modello "Internal Controls – Integrated Framework" emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (c.d. "COSO Report"), che rappresenta il modello di riferimento, internazionalmente riconosciuto, per l'analisi e la valutazione integrata dell'efficacia del SCIGR.

Un efficace SCIGR contribuisce a una conduzione dell'impresa coerente con gli obiettivi aziendali definiti dal consiglio di amministrazione, in quanto consente di individuare, valutare, gestire e monitorare i principali rischi in relazione alla loro capacità di influenzare il raggiungimento degli obiettivi medesimi. Il SCIGR, in particolare, concorre ad assicurare la salvaguardia del patrimonio sociale, l'efficienza e l'efficacia dei processi aziendali, l'affidabilità delle informazioni fornite agli organi sociali e al mercato, il rispetto di leggi e regolamenti nonché dello statuto sociale e delle procedure interne.

Il SCIGR riveste, dunque, un ruolo centrale nell'organizzazione aziendale, contribuendo all'adozione di decisioni consapevoli e coerenti con la propensione al rischio, nonché alla diffusione di una corretta conoscenza dei rischi, della legalità e dei valori aziendali. La cultura del controllo ha, infatti, una posizione di rilievo nella scala dei valori del Gruppo, coinvolgendo tutta l'organizzazione aziendale nello sviluppo e nell'applicazione di metodi per identificare, misurare, gestire e monitorare i rischi.

Il SCIGR, in particolare:

  • prevede attività di controllo ad ogni livello operativo e individua con chiarezza compiti e responsabilità, in modo da evitare eventuali duplicazioni di attività e assicurare il coordinamento tra i principali soggetti coinvolti nel medesimo SCIGR;
  • prevede la segregazione di compiti e responsabilità tra unità organizzative distinte o all'interno delle stesse, al fine di evitare che attività incompatibili risultino concentrate sotto responsabilità comuni; in particolare, assicura la necessaria segregazione delle attività operative e di controllo in modo da prevenire o, ove ciò non sia possibile, attenuare i conflitti di interesse;
  • è integrato, prevedendo la diffusione di un linguaggio comune, l'adozione di metodi e strumenti di misurazione e valutazione dei rischi tra loro complementari, nonché flussi informativi tra le diverse funzioni in relazione ai risultati delle attività di rispettiva competenza;
  • intende assicurare sistemi informativi affidabili e idonei ai processi di reporting ai diversi livelli ai quali sono attribuite funzioni di controllo;
  • garantisce la tracciabilità delle attività di individuazione, valutazione, gestione e monitoraggio dei rischi, assicurando nel tempo la ricostruzione delle fonti e degli elementi informativi che supportano tali attività;
  • è dotato di procedure (c.d. di "whistleblowing") allineate alle best practice esistenti in ambito nazionale ed internazionale, che disciplinano la possibilità per i dipendenti (nonché i terzi in generale) di segnalare eventuali irregolarità o violazioni della normativa applicabile e/o delle procedure interne. Tali procedure di "whistleblowing" sono caratterizzate dalla presenza di appositi canali informativi che garantiscono l'anonimato del segnalante;
  • evidenzia situazioni di anomalia che possano costituire indicatori di inefficienza dei sistemi di misurazione e controllo dei rischi;
  • garantisce che le anomalie riscontrate siano tempestivamente portate a conoscenza di adeguati livelli di responsabilità nell'ambito dell'azienda, in grado di attivare efficacemente gli opportuni interventi correttivi.

Il SCIGR si articola in tre distinte tipologie di attività:

  • il "controllo di linea" o di "primo livello", costituito dall'insieme delle attività di controllo che le singole unità operative o società del Gruppo svolgono sui propri processi al fine di assicurare il corretto svolgimento delle operazioni. Tali attività di controllo sono demandate alla responsabilità primaria del management operativo e sono considerate parte integrante di ogni processo aziendale;
  • i controlli di "secondo livello", affidati a specifiche funzioni aziendali e volti a gestire e monitorare categorie tipiche di rischi, tra cui, a titolo meramente esemplificativo, i rischi operativi, i rischi di mercato (quali il rischio commodity e i rischi finanziari), i rischi di credito, i rischi strategici, il rischio legale e il rischio di (non) conformità. Per una descrizione dei principali rischi aziendali del Gruppo Enel nonché degli obiettivi e delle policy di gestione dei rischi finanziari, si rinvia alla relazione finanziaria annuale per l'esercizio 2020, messa a disposizione del pubblico presso la sede sociale e sul sito internet della Società;
  • l'attività di internal audit (controlli di "terzo livello"), avente ad oggetto la verifica della struttura e della funzionalità del SCIGR nel suo complesso, anche mediante un'azione di monitoraggio dei controlli di linea nonché delle attività di controllo di secondo livello.

Il SCIGR è soggetto a esame e verifica periodici, tenendo conto dell'evoluzione dell'operatività aziendale e del contesto di riferimento, nonché delle best practice esistenti in ambito nazionale e internazionale.

Per una descrizione dettagliata dei compiti e delle responsabilità dei principali soggetti coinvolti nel SCIGR, nonché delle modalità di coordinamento tra tali soggetti, si rinvia alle Linee di indirizzo del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi disponibili sul sito della Società, mentre per un approfondimento circa le attività svolte nel corso del 2020 dal consiglio di amministrazione e dal comitato controllo e rischi nell'ambito del SCIGR si rinvia ai paragrafi "Consiglio di Amministrazione – Ruolo e funzioni" e "Comitati – Comitato Controllo e Rischi" della presente sezione del documento.

5. Dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari

Nel corso del 2020 le funzioni di dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari di Enel sono state svolte dal responsabile della funzione "Administration, Finance and Control" della Società (nella persona di Alberto De Paoli). In linea con quanto previsto dallo statuto della Società, il dirigente in questione è stato nominato dal consiglio di amministrazione, sentito il parere del collegio sindacale, ed è in possesso dei requisiti di professionalità contemplati nello statuto medesimo.

Per una descrizione dei compiti del dirigente preposto, si rinvia alle Linee di indirizzo del Sistema di Controllo Interno e di Gestione dei Rischi disponibili sul sito internet della Società.

5.1 Il sistema di gestione dei rischi e di controllo interno sull'informativa finanziaria

Il dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari ha implementato nell'ambito della Società e del Gruppo un apposito sistema di controllo interno sull'informativa finanziaria ("Sistema ICFR") che presiede la redazione del bilancio di esercizio della Società, del bilancio consolidato di Gruppo e della relazione finanziaria semestrale consolidata di Gruppo. Tale Sistema ha l'obiettivo di assicurare l'attendibilità dell'informativa finanziaria e l'idoneità del processo di redazione dei documenti contabili in questione a produrre un'informativa coerente con i principi contabili internazionali riconosciuti nella Comunità Europea.

Il Sistema ICFR è definito come l'insieme delle attività volte a identificare e a valutare le azioni o gli eventi il cui verificarsi o la cui assenza possa compromettere, parzialmente o totalmente, il raggiungimento degli obiettivi del sistema di controllo, integrato dalle successive attività di individuazione dei controlli e definizione delle procedure che assicurano il raggiungimento degli obiettivi di attendibilità, accuratezza, affidabilità e tempestività dell'informativa finanziaria.

Il dirigente preposto ha curato lo sviluppo e la realizzazione di un apposito corpo procedurale – che è stato portato a conoscenza di tutto il personale interessato – nel quale sono riportate le metodologie adottate e le responsabilità del personale stesso nell'ambito delle attività di mantenimento e monitoraggio del Sistema ICFR. In particolare, il Gruppo si è dotato di una procedura che definisce ruoli e responsabilità nell'ambito organizzativo aziendale, prevedendo uno specifico flusso di attestazioni interne.

I controlli istituiti formano oggetto di monitoraggio per verificarne sia il "disegno" (ovvero che il controllo, se operativo, sia strutturato in modo tale da mitigare in maniera accettabile il rischio identificato) che l'effettiva "operatività".

L'articolazione del Sistema ICFR è definita coerentemente al modello "Internal Controls – Integrated Framework" emesso dal Committee of Sponsoring Organizations of the Treadway Commission (c.d. "COSO Report"), il quale prevede cinque componenti (ambiente di controllo, risk assessment, attività di controllo, sistemi informativi e flussi di comunicazione, attività di monitoraggio) che, in relazione alle loro caratteristiche, operano sia a livello di entità organizzativa che di processo operativo.

Il COSO Report è integrato per gli aspetti informatici dal modello "Control Objectives for Information and related Technology" (c.d. "COBIT").

Inoltre, presso alcune società sudamericane del Gruppo, aventi American Depositary Shares quotate presso il New York Stock Exchange, trovano applicazione i controlli interni relativi alla corretta tenuta delle scritture contabili previsti dalla Sezione 404 del Sarbanes-Oxley Act.

Il processo di definizione, implementazione e gestione del Sistema ICFR, che viene progressivamente esteso alle società di significativa rilevanza che entrano a fare parte del Gruppo, si svolge sotto la responsabilità del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e si articola nelle seguenti fasi:

  • definizione del perimetro delle società, dei processi, dei rischi e dei controlli, accompagnata dalla comunicazione delle metodologie e delle istruzioni al management coinvolto;
  • mappatura e aggiornamento dei processi, risk assessment e definizione dei controlli, quality assurance e identificazione e aggiornamento dei Primary Key Controls (utilizzando l'approccio Top Down Risk Based);
  • valutazione del disegno e dell'operatività dei controlli (c.d. monitoraggio "di linea"), realizzata dal management interessato ed effettuata attraverso il self-assessment;

  • realizzazione dell'attività di testing indipendente a cura di una società di consulenza esterna, ad esclusione dei controlli di natura informatica (Information Techonology General Controls), oggetto di monitoraggio indipendente a cura della funzione "Audit" della Società;

  • valutazione delle carenze, approvazione e monitoraggio delle azioni di rimedio;
  • consolidamento dei risultati e valutazione complessiva del Sistema ICFR, al fine di procedere alla definizione delle lettere di attestazione finali dell'amministratore delegato e del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari in merito al bilancio di esercizio, al bilancio consolidato e alla relazione finanziaria semestrale, supportate da un flusso di reporting di attestazioni interne;
  • predisposizione e pubblicazione delle procedure amministrative e contabili.

Il perimetro delle società del Gruppo da includere nella valutazione viene determinato in relazione allo specifico livello di rischio sia in termini quantitativi (per il livello di significatività del potenziale impatto sul bilancio consolidato) che in termini qualitativi (tenuto conto dei rischi specifici legati al business o al processo).

Per la definizione del sistema è stato quindi condotto anzitutto un risk assessment a livello di Gruppo, per individuare e valutare le azioni o gli eventi il cui verificarsi o la cui assenza potrebbero compromettere il raggiungimento degli obiettivi del sistema di controllo (ad esempio, asserzioni di bilancio e altri obiettivi di controllo collegati all'informativa finanziaria). Il risk assessment è stato condotto anche con riferimento ai rischi di frode.

I rischi sono identificati sia a livello di società o gruppi di società (c.d. "entity level") sia a livello di processo (c.d. "process level"). Nel primo caso, i rischi individuati sono considerati comunque ad impatto rilevante sull'informativa finanziaria, a prescindere dalla loro probabilità di accadimento. I rischi a livello di processo sono invece valutati – a prescindere dai relativi controlli (c.d. "valutazione a livello inerente") – in termini di potenziale impatto e probabilità di accadimento, sulla base di elementi sia qualitativi che quantitativi.

In seguito alla individuazione e valutazione dei rischi, si è proceduto con l'individuazione di controlli finalizzati a ridurre a un livello accettabile la possibilità di accadimento dei rischi, sia a livello di entity che di processo.

In particolare, la struttura dei controlli a livello di società o gruppi di società prevede "Entity/Company Level Controls", intesi come strumenti di controllo definiti centralmente e di comune applicazione nell'ambito del Gruppo o di uno specifico settore, che consentono all'impresa controllante di indirizzare, definire e monitorare il disegno e l'operatività del Sistema ICFR delle imprese controllate, oppure quali strumenti di controllo che operano in modo trasversale rispetto ad una singola società o linea di business.

I controlli a livello di entity sono catalogati in coerenza con le indicate cinque componenti del COSO Report.

La struttura dei controlli a livello di processo prevede invece controlli specifici o di monitoraggio, intesi come l'insieme delle attività, manuali o automatizzate, volte a prevenire, individuare e correggere errori o irregolarità che si verificano nel corso dello svolgimento delle attività operative.

Al fine di migliorare l'efficienza del Sistema ICFR e la sua sostenibilità nel tempo, i controlli sono stati distinti in controlli standard e controlli chiave (key control), intesi questi ultimi come controlli decisivi ai fini della prevenzione da false rappresentazioni nei documenti contabili. Sono stati individuati anche i controlli pervasivi, intesi come elementi strutturali del Sistema ICFR volti a definire un contesto generale che promuova la corretta esecuzione e controllo delle attività operative. In particolare, sono controlli pervasivi quelli relativi alla segregazione delle attività e responsabilità incompatibili (c.d. "Segregation of Duties"), che mira ad assicurare che non vi sia nella stessa persona una concentrazione di compiti e responsabilità che possa facilitare la realizzazione e/o l'occultamento di frodi/errori. Laddove le attività siano svolte con il supporto dei sistemi informativi, la corretta segregazione è verificata anche con riguardo ai profili e alle utenze assegnate.

Nell'ambito delle società identificate come rilevanti si è proceduto alla definizione e valutazione dei processi a maggior rischio e all'applicazione del c.d. "Top-Down Risk-Based Approach". In coerenza con tale approccio, sono stati quindi identificati e valutati i rischi di maggior impatto e i correlati controlli (c.d. "primary key control"), sia di generale monitoraggio che specifici, volti a ridurre a un livello accettabile la possibilità di accadimento dei suddetti rischi.

Al fine di valutare l'adeguatezza dei processi, dei rischi e dei controlli sull'informativa finanziaria è prevista, con cadenza semestrale, una specifica attività di monitoraggio a cura dei gestori dei processi (ovvero dei responsabili delle attività, dei rischi e dei controlli) volta a verificare il disegno e l'operatività dei processi e controlli di competenza.

In aggiunta a tale monitoraggio, viene eseguita con cadenza annuale, da una società di consulenza esterna, un'attività di testing indipendente su un sottoinsieme significativo di primary key control – ad esclusione dei controlli di natura informatica (Information Technology General Controls) oggetto di monitoraggio indipendente a cura della funzione "Audit" della Società – con il fine di verificare il disegno e l'operatività degli stessi.

Per ciascun processo aziendale oggetto di valutazione è mantenuta adeguata documentazione (c.d. "procedure amministrative e contabili") finalizzata a descrivere i ruoli e le responsabilità, i flussi dei dati e delle informazioni, nonché i controlli chiave.

I risultati delle valutazioni effettuate sono comunicati al dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari attraverso specifici flussi informativi periodici di sintesi (c.d. "reporting"), che classificano le eventuali carenze di operatività e/o disegno dei controlli – in relazione al loro potenziale impatto sull'informativa finanziaria – in carenze semplici, significative ovvero materiali.

Nel caso in cui dalle valutazioni effettuate emergano delle carenze, i flussi informativi da ultimo indicati riportano anche le eventuali azioni correttive, intraprese o da intraprendere, volte a consentire il raggiungimento degli obiettivi di attendibilità, accuratezza, affidabilità e tempestività dell'informativa finanziaria.

Tali flussi vengono altresì utilizzati per la periodica informativa circa l'adeguatezza del Sistema ICFR fornita dal dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari nei riguardi del collegio sindacale, del comitato controllo e rischi e della società di revisione.

Sulla base della reportistica sopra indicata, e tenuto conto delle attestazioni rilasciate dai responsabili di ciascuna struttura aziendale interessata, il dirigente

preposto alla redazione dei documenti contabili societari rilascia a sua volta, unitamente all'amministratore delegato, apposita attestazione circa l'adeguatezza e l'effettiva applicazione delle procedure amministrative e contabili predisposte per la formazione del bilancio di esercizio, del bilancio consolidato ovvero della relazione finanziaria semestrale (a seconda del documento contabile di volta in volta interessato).

A seguito dell'attività di monitoraggio, svolta a cura dei gestori dei processi e intesa a verificare il disegno e l'operatività dei processi/sub-processi affidati alla loro responsabilità, nonché dei relativi controlli individuati, vengono estratti dal sistema di supporto i documenti che compongono le procedure amministrative e contabili (narrative, flow chart ed elenco dei controlli), per poter procedere alla relativa formalizzazione.

Le procedure amministrative e contabili vengono quindi emesse a cura del dirigente preposto alla redazione dei documenti contabili societari e sono pubblicate nella intranet aziendale.

Al fine di assicurare la corretta applicazione della metodologia sopra descritta, sono periodicamente realizzate specifiche sessioni di formazione rivolte sia alle strutture locali di controllo interno sull'informativa finanziaria del Gruppo, sia ai gestori dei processi coinvolti nelle attività di monitoraggio di linea.

Si segnala infine che, con la finalità di consolidare un atteggiamento di trasparenza e collaborazione verso l'Amministrazione finanziaria italiana, Enel ha promosso a partire dall'esercizio 2017 l'adesione al regime di "adempimento collaborativo" in ambito fiscale (c.d. "tax cooperative compliance") per alcune delle società italiane del Gruppo che integrano i requisiti previsti dalla disciplina nazionale di riferimento. Il Gruppo Enel, per le proprie società italiane, si è inoltre impegnato ad implementare progressivamente un apposito sistema di rilevazione, misurazione, gestione e controllo del rischio fiscale, cosiddetto Tax Control Framework (di seguito "TCF"), in linea con le indicazioni dell'OCSE e con la disciplina fiscale nazionale.

Tale sistema TCF si iscrive nel più ampio Sistema ICFR, mutuandone i criteri di mappatura dei processi e le metriche di misurazione dei rischi. Nel mese di luglio 2018 sono stati emessi i provvedimenti dell'Agenzia delle Entrate di ammissione di Enel e della controllata e-distribuzione S.p.A. al regime di "adempimento collaborativo" con efficacia a partire dall'annualità 2017.

Nel mese di dicembre 2020 sono stati emessi dall'Agenzia dell'Entrate i provvedimenti di ammissione di altre tre società italiane (i.e., Servizio Elettrico Nazionale S.p.A., Enel Energia S.p.A. ed Enel Global Trading S.p.A.) al regime di "adempimento collaborativo" con efficacia a partire dall'annualità 2019.

Infine, sempre nel mese di dicembre 2020, è stato avviato l'iter di adesione al regime di "adempimento collaborativo" in ambito fiscale per la società Enel Italia S.p.A.

6. Controlli esterni

6.1 Società di revisione legale dei conti

La revisione legale del bilancio civilistico di Enel e del bilancio consolidato del Gruppo Enel risulta affidata a KPMG S.p.A.

L'incarico a tale società di revisione è stato conferito dall'assemblea ordinaria del 16 maggio 2019, su proposta del collegio sindacale, con riferimento agli esercizi dal 2020 al 2028.

A decorrere dall'esercizio 2020, il partner responsabile della revisione del bilancio civilistico di Enel e del bilancio consolidato del Gruppo Enel è il dott. Renato Naschi.

Al fine di preservare l'indipendenza delle società di revisione che operano nell'ambito del Gruppo, fin dal 2009 è stata formalizzata un'apposita procedura che disciplina l'affidamento di incarichi alle società medesime ovvero alle entità dei relativi network da parte di società del Gruppo; tale procedura, fin dal momento della sua adozione, avvenuta all'epoca su base meramente volontaria, ha rappresentato un valido presidio di governance nell'attività di verifica e monitoraggio dell'indipendenza del revisore principale del Gruppo da parte del collegio sindacale di Enel. A seguito delle modifiche intervenute nella normativa comunitaria e nazionale di riferimento, nel mese di novembre 2017 il collegio sindacale di Enel ha provveduto, nella sua qualità di "comitato per il controllo interno e la revisione contabile" ai sensi dell'art. 19 del Decreto Legislativo 27 gennaio 2010, n. 39, ad aggiornare i contenuti della procedura in questione, con effetto a decorrere dal 1° gennaio 2018. In base a tale procedura, da ultimo aggiornata il 3 febbraio 2021, il medesimo collegio sindacale è chiamato ad approvare preventivamente l'affidamento da parte di società del Gruppo di ogni incarico aggiuntivo – ossia diverso dalla revisione legale dei conti e per il quale non ricorrano fattispecie di incompatibilità previste dalla legge – in favore del revisore principale del Gruppo ovvero di entità

appartenenti al relativo network. In relazione ad alcune tipologie di incarichi aggiuntivi, aventi caratteristiche ritenute inidonee a minare l'indipendenza del revisore principale, è previsto che il collegio sindacale sia chiamato non già ad esprimere un'approvazione preventiva, ma risulti destinatario di un'informativa periodica ex post in merito all'affidamento degli incarichi stessi. In tal caso è comunque previsto che le strutture di "Audit" e "Corporate Affairs" di Enel verifichino, di volta in volta, la ricorrenza dei presupposti di tale procedura semplificata. Gli incarichi aggiuntivi assegnati ad entità del network del revisore principale da parte di società del Gruppo – diverse da Enel – con azioni od obbligazioni quotate in mercati regolamentati, ovvero da parte di società da queste ultime controllate, formano oggetto di preventiva approvazione da parte dell'organo di tali società quotate che svolge funzioni analoghe a quelle del collegio sindacale di Enel per quanto riguarda il monitoraggio dell'indipendenza del revisore, ovvero di informativa periodica ex post all'organo medesimo, nel rispetto della normativa applicabile alle società quotate interessate e dell'autonomia gestionale di queste ultime.

6.2 Controllo della Corte dei Conti

Sulla gestione finanziaria di Enel esercita un controllo la Corte dei Conti, che si avvale a tal fine di un magistrato delegato. Si segnala al riguardo che nel corso del 2020 tale attività di controllo è stata svolta da parte del magistrato delegato Carlo Alberto Manfredi Selvaggi.

Il magistrato delegato della Corte dei Conti assiste alle riunioni del consiglio di amministrazione e del collegio sindacale. Al riguardo, il consiglio di amministrazione ha disposto di riconoscere un'indennità di presenza in favore dell'interessato, per la partecipazione a ciascuna riunione di organo sociale cui intervenga, in misura pari a 1.000 euro.

La Corte dei Conti presenta con cadenza annuale alla Presidenza del Senato della Repubblica e alla Presidenza della Camera dei Deputati una relazione circa i risultati del controllo svolto.

7. Rapporti con gli investitori istituzionali e con la generalità dei soci

Enel ritiene conforme a un proprio specifico interesse – oltre che a un dovere nei confronti del mercato – assicurare un rapporto costante e aperto, fondato sulla comprensione reciproca dei ruoli, con la generalità degli azionisti nonché con gli investitori istituzionali, al fine di accrescere il relativo livello di comprensione circa le attività svolte dalla Società e dal Gruppo. In tale contesto, Enel intrattiene con gli investitori un dialogo basato sui principi di correttezza e trasparenza, nel rispetto della disciplina comunitaria e nazionale in tema di abusi di mercato, nonché in linea con le best practice internazionali. Tale attività di engagement si è positivamente accompagnata, nel corso degli ultimi anni, ad un significativo aumento della partecipazione degli investitori istituzionali alle assemblee degli azionisti.

In particolare, fin dal momento della quotazione delle proprie azioni in Borsa, Enel ha ritenuto opportuno istituire strutture aziendali dedicate al dialogo con gli investitori istituzionali e con la generalità degli azionisti. Si è provveduto pertanto a istituire nell'ambito della Società (i) l'unità "Investor Relations", attualmente collocata all'interno della funzione "Administration, Finance and Control" e (ii) un'area nell'unità "Corporate Affairs", collocata a sua volta all'interno della funzione "Legal and Corporate Affairs". L'unità "Investor Relations" cura, tra l'altro:

  • la predisposizione dell'"equity story" di Enel e l'organizzazione di incontri tra top management della Società e investitori istituzionali e analisti finanziari, nonché la documentazione da sottoporre a questi ultimi in occasione della comunicazione al mercato dei dati finanziari periodici e dell'aggiornamento del piano strategico del Gruppo nell'ambito del Capital Markets Day;
  • la gestione dei rapporti con le agenzie di rating e con gli investitori fixed income;
  • l'assistenza alla funzione "Communications" in coordinamento con l'unità "Corporate Affairs" – nel processo di definizione e approvazione dei comunicati stampa price sensitive di Enel, nonché lo sviluppo e l'aggiornamento della sezione del sito internet aziendale dedicata agli investitori e della "app" denominata "Enel Investor";
  • la gestione dei rapporti con gli investitori ESG/SRI (Environmental, Social and Governance/Socially Responsible Investment), con il supporto della funzione "Innovability";
  • il coordinamento della gestione dei rapporti con gli investitori istituzionali presenti nel capitale delle società controllate quotate da parte delle strutture competenti di queste ultime;
  • la gestione, in coordinamento con l'unità "Corporate Affairs", dei rapporti con gli investitori istituzionali e i proxy advisor su tematiche specifiche di corporate governance, anche in preparazione delle assemblee degli azionisti. Si segnala al riguardo una strutturata attività di engagement su temi di governo societario svolta

dalle competenti strutture aziendali, nei primi mesi del 2021, con i principali proxy advisor e investitori istituzionali presenti nel capitale di Enel.

L'unità "Investor Relations" cura infine la predisposizione di analisi di mercato, nonché di report concernenti il titolo Enel e monitora il consensus degli analisti finanziari.

Enel, inoltre, si avvale di diverse modalità di interazione con gli investitori istituzionali che tengono conto, ove opportuno, anche delle specifiche tematiche trattate, al fine di assicurare che il dialogo possa risultare efficace e proficuo per gli investitori stessi. Tali modalità includono:

  • un adeguato allestimento della "app" denominata "Enel Investor" e del sito internet della Società, in cui è stata creata un'apposita sezione (denominata "Investitori") dedicata agli investitori istituzionali (oltre che alla generalità degli azionisti), che raccoglie i documenti e le informazioni ritenute di maggiore interesse, e all'interno della quale possono essere reperite sia informazioni di carattere economico-finanziario (bilanci, relazioni semestrali e trimestrali, presentazioni alla comunità finanziaria, stime degli analisti e andamento delle contrattazioni di Borsa concernenti le azioni emesse da Enel e dalle principali società controllate quotate, rating assegnati a queste ultime dalle agenzie di credito), sia dati e documenti aggiornati di interesse per la generalità degli azionisti e degli obbligazionisti (comunicati stampa price sensitive, titoli obbligazionari in circolazione, programmi di emissioni obbligazionarie, composizione degli organi sociali di Enel, statuto sociale e regolamento delle assemblee, informazioni e documenti relativi alle assemblee, procedure e altri documenti in tema di corporate governance, codice etico e Modello organizzativo e gestionale ex Decreto Legislativo n. 231/2001);
  • l'organizzazione di apposite conference call con analisti finanziari e investitori istituzionali nel corso delle quali la Società illustra i risultati economico-finanziari periodici previamente comunicati al mercato; in concomitanza con l'avvio di ciascuna conference call viene altresì pubblicata nella indicata sezione "Investitori" del sito internet della Società la relativa documentazione a supporto. Apposite conference call, inoltre, possono essere organizzate in occasione dell'annuncio al mercato di operazioni straordinarie di particolare rilievo strategico per il Gruppo;

  • la periodica organizzazione dei roadshow, ove il top management incontra gli investitori istituzionali maggiormente rilevanti ed illustra loro il piano strategico del Gruppo, i dati economico-finanziari più recenti ed eventuali operazioni straordinarie in corso; tali eventi costituiscono al contempo un'occasione di confronto, che consente al top management di ascoltare le istanze provenienti dal mercato;

  • l'organizzazione, con cadenza annuale, di un incontro con la comunità finanziaria (c.d. "Capital Markets Day"), in cui il top managment presenta agli investitori istituzionali l'aggiornamento del piano strategico del Gruppo. L'evento è fruibile da parte degli investitori istituzionali interessati anche tramite il sito internet della Società e la "app" "Enel Investor".

In considerazione dell'emergenza sanitaria connessa alla pandemia da COVID-19, a partire dal mese di marzo 2020 l'attività di dialogo con la comunità finanziaria, che generalmente viene svolta in presenza (ad esempio nel caso dei roadshow e del Capital Markets Day) è stata condotta esclusivamente in modalità virtuale.

8. Assemblee

Il richiamo contenuto nel Codice di Autodisciplina a considerare l'assemblea quale importante occasione di confronto tra azionisti e consiglio di amministrazione è stato attentamente valutato e pienamente condiviso dalla Società, che ha ritenuto opportuno, oltre ad assicurare la regolare partecipazione dei propri amministratori ai lavori assembleari, adottare specifiche misure intese a valorizzare adeguatamente l'istituto assembleare; si fa riferimento in particolare alla clausola statutaria intesa ad agevolare la raccolta delle deleghe di voto presso gli azionisti dipendenti della Società e delle sue controllate e a favorire quindi il relativo coinvolgimento nei processi decisionali assembleari (clausola più approfonditamente descritta nella prima sezione del documento, sub "Assetti proprietari" – "Partecipazione azionaria dei dipendenti: meccanismi di esercizio dei diritti di voto").

La disciplina concernente il funzionamento delle assemblee di società con azioni quotate, contenuta nel codice civile, nel Testo Unico della Finanza e nella disciplina di attuazione dettata dalla CONSOB, ha formato oggetto di significative modifiche negli ultimi anni, volte essenzialmente ad agevolare l'esercizio dei diritti degli azionisti.

Si ricorda che l'assemblea degli azionisti è competente a deliberare, tra l'altro, in sede ordinaria

o straordinaria, in merito: (i) alla nomina e alla revoca dei componenti il consiglio di amministrazione e il collegio sindacale e circa i relativi compensi ed eventuali azioni di responsabilità; (ii) all'approvazione del bilancio e alla destinazione degli utili; (iii) all'acquisto e all'alienazione di azioni proprie; (iv) alla politica in materia di remunerazione e alla sua attuazione; (v) ai piani di azionariato; (vi) alle modificazioni dello statuto sociale; (vii) alle operazioni di fusione e scissione; (viii) all'emissione di obbligazioni convertibili.

In base a quanto disposto dallo statuto di Enel, le assemblee ordinarie e straordinarie si svolgono di regola in unica convocazione (fermo restando che il consiglio di amministrazione può stabilire, qualora ne ravvisi l'opportunità e dandone espressa indicazione nell'avviso di convocazione, che l'assemblea si tenga a seguito di più convocazioni), si costituiscono e deliberano con le maggioranze di legge e si tengono nel comune dove ha sede la Società (salva diversa deliberazione del consiglio di amministrazione e purché in Italia).

L'assemblea ordinaria deve essere convocata almeno una volta l'anno, entro 180 giorni dalla chiusura dell'esercizio sociale, per l'approvazione del bilancio.

Il Testo Unico della Finanza prevede che la legittimazione all'intervento in assemblea e all'esercizio del diritto di voto debba essere attestata mediante una comunicazione in favore del soggetto cui spetta il diritto di voto, inviata all'emittente da parte dell'intermediario e rilasciata sulla base delle evidenze contabili relative alla fine del settimo giorno di mercato aperto precedente la data fissata per l'assemblea (c.d. "record date").

Coloro cui spetta il diritto di voto possono:

  • porre domande sulle materie all'ordine del giorno anche prima dell'assemblea, entro il termine indicato nell'avviso di convocazione; a esse viene data risposta al più tardi durante lo svolgimento dei lavori assembleari;
  • notificare le proprie deleghe alla Società anche in via elettronica, mediante invio nell'apposita sezione del sito internet indicata nell'avviso di convocazione;
  • farsi rappresentare in assemblea anche da un rappresentante in conflitto di interessi, a condizione che quest'ultimo abbia comunicato per iscritto al socio le circostanze da cui tale conflitto deriva e purché vi siano specifiche istruzioni di voto per ciascuna delibera in relazione alla quale il rappresentante è chiamato a votare per conto del socio stesso;

conferire a un rappresentante designato dalla Società una delega con istruzioni di voto su tutte o alcune delle materie all'ordine del giorno, da fare pervenire al soggetto interessato entro la fine del secondo giorno di mercato aperto precedente l'assemblea; tale delega, il cui conferimento non comporta spese per il socio e avviene mediante la compilazione di un modulo elaborato dalla CONSOB, ha effetto per le sole proposte in relazione alle quali siano conferite istruzioni di voto.

In base a quanto previsto dal Testo Unico della Finanza e dalla connessa disciplina attuativa dettata dalla CONSOB, lo statuto di Enel (messo a disposizione sul sito internet della Società) affida al consiglio di amministrazione il potere di prevedere, in relazione a singole assemblee, l'ammissibilità della partecipazione all'assemblea con mezzi elettronici, individuando le relative modalità nell'avviso di convocazione.

Lo svolgimento delle riunioni assembleari, oltre che dalla legge e dallo statuto, è disciplinato da un apposito regolamento, messo a disposizione sul sito internet della Società.

L'assemblea è presieduta dal presidente del consiglio di amministrazione o, in caso di sua assenza o impedimento, dal vice presidente se nominato oppure, in mancanza di entrambi, da altra persona delegata del consiglio di amministrazione; in difetto l'assemblea elegge il proprio presidente. Il presidente è assistito da un segretario, cui può rinunciare qualora la redazione del verbale sia affidata a un notaio. Il presidente dell'assemblea, tra l'altro, verifica la regolare costituzione dell'assemblea, accerta l'identità e la legittimazione dei presenti, regola lo svolgimento dei lavori e accerta i risultati delle votazioni.

Con riferimento al diritto di ciascun azionista di prendere la parola sugli argomenti all'ordine del giorno, il regolamento delle assemblee prevede che il presidente, tenuto conto dell'oggetto e della rilevanza dei singoli argomenti posti in discussione, nonché del numero dei richiedenti la parola e di eventuali domande formulate dai soci prima dell'assemblea cui non sia già stata data risposta da parte della Società, predetermina la durata degli interventi e delle repliche – di norma non superiore a dieci minuti per gli interventi e a cinque minuti per le repliche – in modo da garantire che l'assemblea possa concludere i propri lavori in un'unica riunione. I legittimati all'esercizio del diritto di voto possono chiedere la parola sugli argomenti posti in discussione una sola volta, facendo osservazioni, chiedendo informazioni e formulando proposte. Il presidente e, su suo invito, coloro che lo assistono, rispondono agli oratori al

termine di tutti gli interventi ovvero dopo ciascun intervento. Coloro che hanno chiesto la parola hanno facoltà di breve replica.

Le deliberazioni dell'assemblea constano dal verbale sottoscritto dal presidente e dal segretario o dal notaio. I verbali delle assemblee straordinarie devono essere redatti da un notaio.

Si segnala infine che, in considerazione dell'emergenza sanitaria connessa alla pandemia da COVID-19 e tenuto conto della legislazione speciale italiana emanata per il contenimento del contagio, in occasione dell'assemblea degli azionisti del 14 maggio 2020 la Società si è avvalsa della facoltà prevista dall'art. 106, comma 4, del Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 (convertito, con modificazioni, dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27), prevedendo che l'intervento da parte degli aventi diritto potesse avvenire esclusivamente per il tramite del rappresentante designato dalla Società ai sensi dell'art. 135-undecies del Testo Unico della Finanza, cui i soci hanno potuto conferire in via eccezionale deleghe o sub-deleghe anche nelle forme previste dall'art. 135-novies del Testo Unico della Finanza.

9. Altre pratiche di governo societario

9.1 Operazioni con parti correlate

Nell'ambito del Gruppo trova applicazione una procedura, adottata dal consiglio di amministrazione in ottemperanza alla normativa emanata dalla CONSOB, intesa a disciplinare l'approvazione e l'esecuzione delle operazioni con parti correlate realizzate da parte di Enel, direttamente ovvero per il tramite di società controllate, al fine di assicurare la trasparenza e la correttezza sia sostanziale che procedurale delle operazioni stesse; tale procedura è messa a disposizione sul sito internet della Società.

In base a tale procedura, che nel corso del 2021 formerà oggetto di aggiornamento per adeguarne i contenuti alle modifiche della normativa CONSOB di riferimento che entreranno in vigore a decorrere dal 1° luglio 2021(6) , le operazioni con parti correlate poste in essere direttamente da parte di Enel sono suddivise in tre categorie:

le operazioni di "maggiore rilevanza", individuate in base al superamento di una

specifica soglia quantitativa (fissata al 5%) applicata a tre indici di rilevanza, che tengono conto in particolare del controvalore dell'operazione, dell'attivo patrimoniale dell'entità oggetto dell'operazione e delle passività dell'entità acquisita. Tali operazioni, ove non rientranti per legge o per statuto nella competenza assembleare, formano necessariamente oggetto di approvazione da parte del consiglio di amministrazione;

  • le operazioni di "minore rilevanza", definite in negativo come le operazioni diverse da quelle di "maggiore rilevanza" e da quelle di "importo esiguo";
  • le operazioni di "importo esiguo", ossia caratterizzate da un controvalore inferiore a specifiche soglie, differenziate in funzione della tipologia di parti correlate con le quali tali operazioni vengono realizzate. Le operazioni di "importo esiguo" sono escluse dall'ambito di applicazione della procedura.

Al fine di consentire al comitato parti correlate di esprimere un motivato e preventivo parere sull'interesse di Enel al compimento delle operazioni in questione, nonché sulla convenienza e correttezza sostanziale delle relative condizioni, la procedura istituisce specifici flussi informativi che, nel caso di operazioni di "maggiore rilevanza", riguardano anche la fase istruttoria.

Per quanto riguarda l'efficacia dell'indicato parere, la procedura prevede che:

  • in caso di operazioni di "minore rilevanza", tale parere abbia natura non vincolante. Tuttavia, entro 15 giorni dalla chiusura di ciascun trimestre dell'esercizio, Enel è tenuta a mettere a disposizione del pubblico un documento contenente l'indicazione della controparte, dell'oggetto e del corrispettivo delle operazioni di "minore rilevanza" che dovessero risultare approvate nel trimestre di riferimento in presenza di un parere negativo del comitato parti correlate, nonché delle ragioni per le quali si fosse ritenuto di disattendere tale parere;
  • in caso di operazioni di "maggiore rilevanza", ove il comitato parti correlate abbia espresso parere negativo, il consiglio di amministrazione

( 6) Si segnala al riguardo che, con delibera n. 21624 del 10 dicembre 2020, la CONSOB ha apportato alcune modifiche al regolamento recante disposizioni in materia di operazioni con parti correlate (adottato dalla medesima Autorità con delibera n. 17221 del 12 marzo 2010) al fine di adeguare la disciplina ivi contenuta alla Direttiva (UE) 2017/828 (c.d. "Shareholders' rights

II") ed alle previsioni nazionali di recepimento contenute nel Decreto Legislativo 10 maggio 2019, n. 49. Ai sensi dell'art. 3, comma 2 della medesima delibera CONSOB n. 21624/2020 le società sono chiamate ad adeguare le proprie procedure in materia di operazioni con parti correlate entro il 30 giugno 2021, e a darvi applicazione a decorrere dal 1° luglio 2021.

della Società, in presenza di un'apposita clausola statutaria (effettivamente presente nello statuto di Enel), può sottoporre le operazioni in questione all'autorizzazione dell'assemblea ordinaria, la quale, fermo il rispetto delle maggioranze di legge e di statuto e delle disposizioni vigenti in materia di conflitto di interessi, delibera con il voto favorevole di almeno la metà dei soci non correlati votanti (c.d. "whitewash"). In ogni caso, il compimento delle operazioni di "maggiore rilevanza" è impedito solo qualora i soci non correlati presenti in assemblea rappresentino una percentuale pari almeno al 10% del capitale sociale con diritto di voto.

Qualora la correlazione sussista con un amministratore della Società o con una parte correlata per il suo tramite, l'amministratore interessato deve informare tempestivamente gli altri amministratori e i sindaci circa la natura, i termini, l'origine e la portata del proprio interesse. Qualora la correlazione sussista con l'amministratore delegato della Società o con una parte correlata per il suo tramite, in aggiunta a quanto sopra egli si astiene dal compimento dell'operazione, investendo della stessa il consiglio di amministrazione.

Qualora la correlazione sussista invece con uno dei sindaci effettivi della Società o con una parte correlata per il loro tramite, il sindaco interessato provvede a informare tempestivamente gli altri sindaci e il presidente del consiglio di amministrazione circa la natura, i termini, l'origine e la portata del proprio interesse.

La procedura stabilisce inoltre che l'amministratore delegato della Società, nell'ambito della relazione periodica circa l'attività svolta nell'esercizio delle deleghe, debba fornire al consiglio di amministrazione e al collegio sindacale, con cadenza almeno trimestrale, apposita informativa sull'intervenuta esecuzione di operazioni con parti correlate, tanto di "maggiore rilevanza" quanto di "minore rilevanza".

Un'apposita disciplina è poi dettata per le operazioni con parti correlate realizzate da parte di Enel non già direttamente ma per il tramite di società controllate. In tal caso, è previsto che il consiglio di amministrazione della Società ovvero l'organo delegato competente in base all'assetto dei poteri protempore vigente provveda, previo motivato parere non vincolante del comitato parti correlate, alla preventiva valutazione delle operazioni con parti correlate effettuate da società direttamente e/o indirettamente controllate da Enel e rientranti in una o più delle seguenti tipologie:

  • operazioni atipiche o inusuali;
  • operazioni il cui controvalore sia superiore a 10 milioni di euro, fatta eccezione per quelle escluse dall'ambito di applicazione della procedura.

Analogamente a quanto sopra osservato con riferimento alle operazioni di "minore rilevanza" compiute direttamente da parte di Enel, anche per le operazioni effettuate per il tramite di società controllate è previsto che, qualora il consiglio di amministrazione della Società ovvero l'organo delegato competente in base all'assetto dei poteri protempore vigente abbiano valutato favorevolmente il compimento di operazioni di società controllate rilevanti ai fini della procedura pur in presenza di un parere negativo del comitato parti correlate, Enel sia tenuta a mettere a disposizione del pubblico un apposito documento in cui dovranno essere esplicitate anche le ragioni per le quali si è ritenuto di disattendere tale parere.

La procedura non trova applicazione a determinate tipologie di operazioni con parti correlate, tra cui le principali riguardano le operazioni ordinarie che siano concluse a condizioni equivalenti a quelle di mercato o standard e le operazioni con o tra società controllate, anche congiuntamente, da Enel nonché le operazioni con società collegate ad Enel, a condizione che nelle società controllate o collegate controparti dell'operazione non vi siano interessi significativi (come individuati nell'ambito della procedura) di altre parti correlate di Enel.

Una procedura semplificata è poi prevista nei casi di urgenza per l'approvazione delle operazioni con parti correlate che non risultino di competenza assembleare, ferma in ogni caso la previsione di un voto non vincolante su tali operazioni espresso a posteriori da parte della prima assemblea ordinaria utile della Società.

Si segnala infine che il consiglio di amministrazione ha approvato, nel mese di gennaio 2015, un apposito orientamento di best practice in materia di governo societario in base al quale:

  • Enel e le altre società del Gruppo si astengono dal concedere qualsivoglia forma di finanziamento agli amministratori (ovvero a persone, fisiche o giuridiche, loro riconducibili in quanto parti correlate); e
  • gli amministratori provvedono a portare immediatamente a conoscenza del consiglio di amministrazione e del comitato parti correlate eventuali incarichi professionali o rapporti di natura commerciale (diversi da quelli ordinari concernenti la fornitura di energia elettrica e/o

di gas) intrattenuti con Enel o altre società del Gruppo, anche nei casi in cui i corrispettivi previsti siano inferiori alla soglia di esiguità (pari a 50.000 euro cumulati su base annua) stabilita dalla indicata procedura aziendale in materia di operazioni con parti correlate.

9.2 Trattamento delle informazioni societarie

Nell'ambito del Gruppo trova applicazione un apposito regolamento che contiene le disposizioni relative alla gestione e al trattamento in ambito aziendale delle informazioni riservate, e individua le procedure per la comunicazione all'esterno di documenti e informazioni riguardanti Enel e le società controllate, con particolare riferimento alle informazioni privilegiate. Esso è adottato in attuazione di quanto raccomandato dal Codice di Autodisciplina e di quanto indicato nelle Linee Guida CONSOB sulla gestione delle informazioni privilegiate, nonché nel rispetto della normativa vigente, comunitaria e nazionale, in materia di market abuse.

Tale regolamento – da ultimo rivisitato nel mese di settembre del 2018 per tenere conto delle indicate Linee Guida CONSOB – è finalizzato anzitutto a preservare il carattere confidenziale delle informazioni riservate, assicurando al contempo che l'informativa al mercato relativa a dati e informazioni aziendali sia corretta, completa, adeguata, tempestiva e non selettiva.

Il regolamento rimette in via generale alla responsabilità dell'amministratore delegato della Società e degli amministratori delegati delle società del Gruppo la gestione delle informazioni riservate di rispettiva competenza, disponendo che la divulgazione delle informazioni riservate relative alle singole controllate debba comunque avvenire d'intesa con l'amministratore delegato di Enel.

Il regolamento istituisce inoltre specifiche procedure da osservare per la comunicazione all'esterno di documenti e informazioni di carattere aziendale – dettando una specifica disciplina per quanto riguarda la gestione interna, il trattamento e la comunicazione al pubblico delle informazioni rilevanti, delle informazioni privilegiate e delle informazioni finanziarie – e regola attentamente le modalità attraverso cui gli esponenti aziendali entrano in contatto con la stampa e altri mezzi di comunicazione di massa, nonché con analisti finanziari e investitori istituzionali.

Tale regolamento è messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società.

Nel corso del 2020, in attuazione di quanto previsto dalla disciplina comunitaria e nazionale in materia di market abuse, Enel ha:

  • provveduto a mantenere regolarmente aggiornato (i) il registro ("insiders' list") in cui risultano iscritte le persone, fisiche o giuridiche, che hanno accesso a informazioni privilegiate in ragione dell'attività lavorativa o professionale ovvero delle funzioni svolte per conto della Società ovvero di altre società del Gruppo, nonché (ii) l'elenco delle persone aventi accesso a informazioni rilevanti. Nel mese di giugno 2017 e, da ultimo, nel mese di dicembre 2018 è stata aggiornata l'apposita policy aziendale in materia, per tener conto sia delle significative novità introdotte dalla normativa comunitaria di riferimento, sia delle indicazioni fornite in materia dalla Linee Guida CONSOB in precedenza indicate;
  • applicato in ambito aziendale la disciplina in materia di internal dealing, ossia concernente la trasparenza sulle operazioni aventi ad oggetto azioni ovvero obbligazioni emesse dalla Società, strumenti derivati o altri strumenti finanziari ad essi collegati compiute dai maggiori azionisti, da esponenti aziendali e da persone ad essi strettamente legate. In particolare, durante il 2020 la disciplina dell'internal dealing ha trovato applicazione alle tipologie di operazioni individuate dalla normativa comunitaria di riferimento, in quanto aventi ad oggetto azioni ovvero obbligazioni emesse da Enel, strumenti derivati o altri strumenti finanziari ad essi collegati e compiute da "soggetti rilevanti". In tale ultima categoria rientrano gli azionisti in possesso di almeno il 10% del capitale della Società, gli amministratori e i sindaci effettivi di Enel nonché ulteriori 11 posizioni dirigenziali individuate in ambito aziendale da parte dell'amministratore delegato in base ai criteri indicati nella normativa di riferimento, in quanto aventi regolare accesso a informazioni privilegiate e titolate ad adottare decisioni di gestione suscettibili di incidere sull'evoluzione e sulle prospettive future della Società. Si segnala che nel mese di marzo 2017 il consiglio di amministrazione di Enel, preso atto delle significative novità introdotte nel corso del 2016 dalla normativa comunitaria di riferimento, ha ritenuto opportuno approvare un apposito regolamento aziendale in materia di internal dealing, aggiornato nel mese di luglio 2017 e, da ultimo, nel mese di settembre 2019, che risulta messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società.

9.3 Codice Etico

La consapevolezza dei risvolti sociali e ambientali che accompagnano le attività svolte dal Gruppo, unitamente alla considerazione dell'importanza rivestita tanto da un approccio cooperativo con gli stakeholder quanto dalla buona reputazione del Gruppo stesso (sia nei rapporti interni che verso l'esterno), hanno ispirato la stesura del codice etico di Gruppo, approvato dal consiglio di amministrazione della Società fin dal marzo 2002.

Nella versione vigente nel corso dell'esercizio 2020, tale codice (che risulta messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società e che è stato aggiornato in più riprese) esprime gli impegni e le responsabilità etiche nella conduzione degli affari, regolando e uniformando i comportamenti aziendali su standard improntati alla massima trasparenza e correttezza verso tutti gli stakeholder. In particolare, il codice etico si articola in:

  • principi generali nelle relazioni con gli stakeholder, che definiscono i valori di riferimento cui il Gruppo si ispira nello svolgimento delle varie attività. Nell'ambito di tali principi si ricordano in particolare: l'onestà, l'imparzialità, la riservatezza, la valorizzazione dell'investimento azionario, il valore delle risorse umane, la trasparenza e completezza dell'informazione, la qualità dei servizi, la tutela dell'ambiente;
  • criteri di condotta verso ciascuna classe di stakeholder, che forniscono nello specifico le linee guida e le norme alle quali i collaboratori di Enel sono tenuti ad attenersi per garantire il rispetto dei principi generali e per prevenire il rischio di comportamenti non etici;
  • meccanismi di attuazione, che descrivono il sistema di controllo preordinato ad assicurare l'osservanza del codice etico e il suo continuo aggiornamento.

Si segnala che nel mese di febbraio 2021 il consiglio di amministrazione ha approvato un ulteriore aggiornamento del codice etico, al fine di allinearne i contenuti all'attuale contesto di riferimento, ai mutamenti intervenuti nella struttura organizzativa e nel sistema procedurale del Gruppo, nonché alle best practice nazionali e internazionali.

9.4 Modello organizzativo e gestionale

Fin dal mese di luglio 2002 il consiglio di amministrazione della Società ha adottato un Modello organizzativo e gestionale rispondente ai requisiti del Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231, che ha introdotto nell'ordinamento giuridico italiano un regime di responsabilità amministrativa (ma di fatto penale) a carico delle società per alcune tipologie di reati commessi dai relativi amministratori, dirigenti o dipendenti nell'interesse o a vantaggio delle società stesse.

Il Modello in questione si compone di una "parte generale" (che risulta messa a disposizione del pubblico sul sito internet della Società) e di distinte "parti speciali", nel tempo aggiunte ed aggiornate al fine di riflettere gli sviluppi tanto dell'organizzazione aziendale quanto delle diverse tipologie di reati ricomprese nell'ambito di applicazione del Decreto Legislativo n. 231/2001 e la cui commissione il Modello stesso intende prevenire.

Al contempo Enel dà impulso, sul piano generale, alle attività di aggiornamento del modello organizzativo e gestionale adottato da parte delle altre società di diritto italiano del Gruppo, al fine di favorirne una corretta ed omogenea attuazione, anche in funzione dell'assetto organizzativo e operativo di Gruppo.

Nel mese di settembre 2016, il consiglio di amministrazione di Enel ha inoltre approvato l'"Enel Global Compliance Program" ("EGCP"), documento rivolto alle società estere del Gruppo. Esso si qualifica come strumento di governance volto a rafforzare l'impegno etico e professionale del Gruppo a prevenire la commissione all'estero di illeciti (quali, ad esempio, i reati contro la pubblica amministrazione, il falso in bilancio, il riciclaggio, i reati commessi in violazione delle norme sulla sicurezza sul lavoro, i reati ambientali) da cui possano derivare responsabilità penale d'impresa ed i connessi rischi reputazionali.

L'EGCP è stato predisposto alla luce delle principali e più autorevoli fonti normative internazionali in materia (i.e., principali convenzioni internazionali in materia di contrasto alla corruzione, Bribery Act inglese, Foreign Corrupt Practices Act statunitense), nonché tenuto conto dell'attuale assetto organizzativo del Gruppo e delle specifiche legislazioni di riferimento applicabili negli ordinamenti in cui le varie società del Gruppo operano. Nel corso del 2020, il processo di adozione di tale documento da parte delle principali società estere del Gruppo è proseguito, includendo ulteriori società di recente acquisizione.

L'organo chiamato a vigilare sull'effettiva applicazione del Modello organizzativo e gestionale in precedenza indicato e a monitorarne le attività di aggiornamento (l'"organismo di vigilanza" o, più semplicemente, "OdV") può essere formato da tre a cinque membri nominati dal consiglio di

amministrazione; possono entrare a farne parte sia componenti interni che esterni alla Società e al Gruppo, dotati di specifica competenza ed esperienza professionale. Nel mese di luglio 2020 il consiglio di amministrazione di Enel ha nominato il nuovo OdV, che risulta attualmente composto da tre membri esterni dotati nel loro insieme di specifiche competenze professionali in materia di organizzazione aziendale e diritto penale d'impresa, individuati nelle persone di Claudio Sartorelli (cui è stata affidata la presidenza dell'organismo stesso), Attilio Befera e Antonio La Mattina. Alle riunioni dell'OdV partecipa inoltre, di regola, il responsabile della funzione "Audit" di Enel. La durata in carica dei componenti dell'OdV è allineata a quella del consiglio di amministrazione della Società e, pertanto, la relativa scadenza è stata fissata in occasione dell'approvazione del bilancio dell'esercizio 2022.

Nel corso del 2020 l'OdV, nello svolgere attività finalizzate ad accertare la coerenza fra i comportamenti aziendali concretamente tenuti e quelli indicati nel citato Modello organizzativo e gestionale:

  • ha tenuto 14 riunioni, nell'ambito delle quali si è soffermato sull'analisi – effettuata mediante il coinvolgimento del management di volta in volta interessato – delle principali aree di business dell'azienda rilevanti ai fini del Modello e sull'esame delle procedure di controllo a presidio di tali aree;
  • ha tenuto incontri con gli organismi di vigilanza (od organi analoghi) delle altre società del Gruppo, anche al fine di rafforzare l'attività di verifica sulle procedure di controllo e presidio messe in atto da tali società;
  • ha promosso l'aggiornamento del Modello organizzativo e gestionale per tener conto di specifici adeguamenti normativi e delle modifiche organizzative intervenute. Tale aggiornamento ha riguardato in particolare l'inserimento della "parte speciale" "N" ("Reati Tributari"), in linea con l'evoluzione della normativa in materia;
  • ha promosso iniziative formative, finalizzate a consentire un costante aggiornamento dei dipendenti sui contenuti del modello;
  • ha riferito del proprio operato al presidente del consiglio di amministrazione ed all'amministratore delegato nonché, con cadenza periodica, al consiglio di amministrazione (per il tramite del comitato controllo e rischi) ed al collegio sindacale.

9.5 Piano "tolleranza zero alla corruzione" e sistema di gestione anticorruzione

La Società ha adottato fin dal 2006 il piano di "tolleranza zero alla corruzione – TZC", al fine di sostanziare l'adesione di Enel al Global Compact (programma d'azione promosso dall'ONU nel 2000) e al PACI – partnership against corruption initiative (iniziativa sponsorizzata dal World Economic Forum di Davos nel 2005).

Il piano TZC (messo a disposizione del pubblico sul sito internet della Società) integra il codice etico e il Modello organizzativo e gestionale adottato ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001, rappresentando un approfondimento relativo al tema della corruzione inteso a recepire una serie di raccomandazioni per l'implementazione dei principi formulati in materia da Transparency International.

Si ricorda che nel corso del 2017 Enel ha ottenuto, tra le prime società al mondo, la certificazione di conformità del proprio sistema di gestione anticorruzione allo standard internazionale ISO 37001:2016 ("Anti bribery management system"). Tale certificazione è stata rilasciata a conclusione di un processo di verifica indipendente, effettuato da un primario organismo di certificazione accreditato, che si è svolto in due fasi distinte aventi lo scopo di accertare, in primo luogo, l'adeguatezza del disegno del sistema di gestione anti-corruzione di Enel (in termini di governance, ruoli e responsabilità, procedure di controllo ecc.) e, quindi, valutarne il grado di concreta applicazione ed efficacia.

Nel corso del 2020 sono proseguite le attività per il conseguimento della certificazione ISO 37001:2016 da parte di altre rilevanti società del Gruppo, nonché le attività connesse al mantenimento di tale certificazione da parte delle società del Gruppo che hanno già conseguito tale obiettivo.

Da un punto di vista organizzativo, il ruolo di "Funzione di conformità per la prevenzione della corruzione", ai sensi dello standard ISO 37001:2016, risulta affidato, a partire dal 2018, a un organo interno collegiale composto da esponenti delle funzioni "Legal and Corporate Affairs", "Audit" e "People and Organization", con il compito, tra l'altro, di monitorare la progettazione e l'attuazione in ambito aziendale del sistema di gestione per la prevenzione della corruzione.

9.6 Politica sui Diritti Umani

La Società ha adottato nel corso del 2013 una politica sui diritti umani (messa a disposizione del pubblico sul sito internet della Società) che, nel recepire le

"Linee Guida su Business e Diritti Umani" dettate dall'ONU, rafforza e approfondisce gli impegni già sanciti dal codice etico, dal Modello organizzativo e gestionale adottato ai sensi del Decreto Legislativo n. 231/2001 e dal piano "tolleranza zero alla corruzione" sulle tematiche legate ai diritti umani.

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ALLEGATO 1: Biografie dei componenti il Consiglio di Amministrazione

Michele Crisostomo

Anno di nascita: 1972

Ruolo: Presidente

Partecipazione a Comitati: Comitato per la Corporate Governance e la Sostenibilità (Pres.)

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato a pieni voti in giurisprudenza presso l'Università di Bari nel 1994, ottenendo quindi l'abilitazione alla professione di avvocato nel 1997. Nel 1995 è entrato a far parte dello studio legale Clifford Chance fino al 1997 quando è entrato in CONSOB, dove ha lavorato per un anno nella Divisione Intermediari. Ha fatto quindi ritorno in Clifford Chance, dove ha continuato il suo percorso professionale presso le sedi di Milano e di Londra, fino a diventare partner nel 2003. Nel 2009 ha fondato lo studio legale RCCD, con sedi a Milano, Roma e Londra e di cui è tuttora partner. Nel corso della sua attività professionale ha assistito banche, imprese di assicurazione e altri intermediari finanziari, italiani ed esteri, in relazione a operazioni sul mercato dei capitali (emissione di azioni, obbligazioni, strumenti convertibili, predisposizione di prodotti per la clientela retail nonché operazioni di liability management).

Ha una profonda conoscenza della disciplina applicabile agli intermediari finanziari in materia di adeguatezza patrimoniale e una consolidata esperienza in operazioni di rafforzamento patrimoniale, incluse le emissioni di strumenti ibridi e subordinati. Si è anche occupato della disciplina degli abusi di mercato, di trasparenza degli assetti proprietari e di corporate governance delle società quotate.

La sua attività di avvocato gli è valsa svariati riconoscimenti da parte di autorevoli riviste internazionali relative ai servizi legali ("band 1" per Chambers & Partners, "highly regarded" per IFLR 1000 e "hall of fame" per Legal 500). È autore di alcune pubblicazioni e ha svolto funzioni di relatore a convegni in materia bancaria e finanziaria.

Da ottobre 2020 fa parte della Community of Chairpersons del World Economic Forum, e da dicembre 2020 ricopre il ruolo di Co-Chair della Task Force "Integrity & Compliance" del B20 Italy 2021.

Ha rivestito la carica di consigliere di amministrazione di Ansaldo STS tra il 2017 e il 2018.

Francesco Starace

Anno di nascita: 1955

Ruolo: Amministratore Delegato e Direttore Generale

Partecipazione a Comitati: -

In carica dal: Maggio 2014

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato in ingegneria nucleare presso il Politecnico di Milano. Ha iniziato la propria attività quale analista per la sicurezza delle centrali elettronucleari presso Nira Ansaldo (dal 1981 al 1982) ed ha quindi ricoperto, dal 1982 al 1987, numerosi incarichi manageriali in Italia, negli Stati Uniti, in Arabia Saudita, in Egitto e negli Emirati Arabi nella società Sae Sadelmi, facente parte all'epoca del gruppo General Electric. Dal 1987 al 2000 ha lavorato presso ABB e poi presso Alstom Power Corporation, dove è stato anche amministratore delegato di ABB Combustion Engineering Italia (dal 1997 al 1998) e, successivamente (dal 1998 al 2000), senior vice president delle vendite globali e impianti chiavi in mano per la divisione turbine a gas. È entrato a far parte del Gruppo Enel nel 2000, dove ha rivestito diverse posizioni manageriali di primo piano, tra cui la carica di direttore dell'area di business "power" (da luglio 2002 a ottobre 2005), la carica di direttore della divisione "mercato" (da novembre 2005 a settembre 2008) ed, infine, la carica di amministratore delegato e direttore generale di Enel Green Power (da ottobre 2008 a maggio 2014). Nel giugno 2014 è divenuto membro dell'Advisory Board del Sustainable Energy for All delle Nazioni Unite ("SEforALL"), ruolo che ha ricoperto fino allo scioglimento del Board nel 2017. A maggio del 2015 è stato nominato nel consiglio di amministrazione del Global Compact delle Nazioni Unite. Da gennaio 2016 a gennaio 2018 è stato co-presidente dell'Energy Utilities and Energy Technologies Community del World Economic Forum. Nell'ottobre 2016 è stato nominato co-presidente del B20 Climate & Resource Efficiency Task Force. Dal giugno 2017 al maggio 2019 è stato presidente di Eurelectric, l'associazione di settore dell'industria elettrica a livello europeo. Nel settembre 2017 è stato nominato dalla Commissione Europea membro della "multi-stakeholder platform on the implementation of the sustainable development goals in the EU". Nel 2018 ha ricevuto onorificenze e riconoscimenti dai governi di Messico, Colombia e Brasile come attestazione del lavoro svolto nel settore dell'energia e nel campo dello sviluppo sostenibile di quei Paesi. Nel maggio 2018 è stato nominato "Cavaliere del Lavoro", un riconoscimento conferito da parte del Presidente della Repubblica Italiana per l'impegno e i risultati raggiunti finalizzati al miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro del Paese. Da ultimo, a giugno del 2020 è divenuto membro del G20 Business Advisory Board for the Italian Presidency, sotto la guida del The European House – Ambrosetti; inoltre, nell'ottobre 2020 è stato nominato presidente dell'Administrative Board di SEforALL, e da dicembre 2020 ricopre il ruolo di presidente della Task Force "Energy & Resource Efficiency" del B20 Italy.

Cesare Calari

Anno di nascita: 1954

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi (Pres.) e Comitato per le Nomine e le Remunerazioni (membro del Comitato Parti Correlate sino al 14 maggio 2020)

In carica dal: Maggio 2017

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureato in giurisprudenza presso l'Università di Bologna nel 1977, conseguendo nel 1979 un "master of arts" presso la "School of Advanced International Studies" della Johns Hopkins University di Washington. Dopo una breve parentesi lavorativa in Banca d'Italia (1980-1981), è entrato a fare parte nel 1981 del Gruppo Banca Mondiale, dove ha svolto a partire dal 1982 e fino al 2001 ruoli di crescente responsabilità all'interno della "International Finance Corporation", agenzia della Banca stessa per il sostegno al settore privato nei paesi in via di sviluppo. Tra le cariche ricoperte all'interno della "International Finance Corporation" si segnalano quelle di direttore del dipartimento Africa sub-sahariana (dal 1997 al 2000) e di direttore del gruppo mercati finanziari globali (dal 2000 al 2001). Dal 2001 al 2006 è stato vice presidente della Banca Mondiale, con responsabilità per le operazioni e le strategie della Banca stessa nel settore finanziario e per le iniziative concernenti l'architettura finanziaria internazionale, nonché in ambito antiriciclaggio; in tale periodo è stato tra l'altro membro del Financial Stability Board (già Financial Stability Forum) e Presidente di CGAP ("Consultative Group to Assist the Poor"), iniziativa globale per la microfinanza. Dall'ottobre 2006 svolge le funzioni di partner e managing director di Encourage Capital (in precedenza Wolfensohn Fund Management), società statunitense specializzata nella gestione di investimenti in private equity ad alto impatto sociale ed ambientale, ed è attualmente partner e presidente del comitato investimenti di Encourage Solar Finance, fondo di private equity specializzato nel settore dei servizi finanziari in India a sostegno del rooftop solar finance. Nello svolgimento delle attività sopra indicate ha maturato una vasta esperienza manageriale e strategica nel settore dei servizi finanziari, nonché un'ampia conoscenza delle tecniche di corporate e project finance e delle tematiche di corporate governance e di regolamentazione del settore finanziario a livello globale. È stato membro dei consigli di amministrazione di società operanti in vari settori, tra cui la ceca Zivnostenska Banka (dal 1992 al 1995), la cilena Moneda Asset Management (dal 2001 al 2005), le italiane Assicurazioni Generali (dal 2010 al 2013) e Terna (dal 2014 al 2017), le polacche International Bank in Poland (dal 1991 al 1994) e Meritum Bank (dal 2011 al 2013), la turca Global Ports Holding (dal 2013 al 2016) e l'ungherese Nomura Magyar (dal 1991 al 1994). Ha inoltre insegnato come professore aggiunto di finanza internazionale presso la Johns Hopkins University, SAIS di Washington.

Costanza Esclapon de Villeneuve

Anno di nascita: 1965

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato per le Nomine e le Remunerazioni e Comitato per la Corporate Governance e la Sostenibilità

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 1

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureata in scienze politiche presso l'Università di Firenze nel 1989. Ha avviato la sua attività nel settore della comunicazione presso l'ufficio stampa di Fondiaria, dove ha lavorato dal 1990 al 1994, svolgendo successivamente le funzioni di responsabile delle relazioni esterne della società farmaceutica Menarini dal 1994 al 1997. Ha lavorato presso l'ufficio stampa di Enel dal 1997 al 2002, assumendo l'incarico di responsabile delle relazioni con i media a partire dal 2000. In seguito ha svolto le funzioni di responsabile delle relazioni con i media presso Intesa Sanpaolo dal 2002 al 2008, e di direttore delle relazioni esterne di Wind Telecomunicazioni dal 2008 al 2012. Dopo una breve parentesi quale direttore corporate communication di Alitalia (nel 2012), è stata direttore della comunicazione e delle relazioni esterne della Rai dal 2012 al 2016. Nel 2016 ha fondato Esclapon & Co., società di consulenza nel settore della comunicazione e del marketing che focalizza le proprie attività sulla comunicazione corporate, istituzionale, digitale e finanziaria, nonché su posizionamento strategico, brand identity e crisis communication, di cui presiede tuttora il consiglio di amministrazione. Ha fatto parte del consiglio direttivo di FERPI (Federazione italiana per le relazioni pubbliche) e dell'Istituto di Autodisciplina Pubblicitaria ed ha svolto funzioni di docente in materia di comunicazione d'impresa presso l'Università "la Sapienza" di Roma e l'Università Cattolica di Milano. Insignita nel 2012 del premio Bellisario, è stata presidente del consiglio di amministrazione di RaiCom e membro del consiglio di amministrazione di RaiCinema e Pubblicità Progresso. É attualmente consigliere di amministrazione di Mediaset, Prelios SGR e del FAI (Fondo Ambientale Italiano).

Samuel Leupold

Anno di nascita: 1970

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi e Comitato Parti Correlate

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureato in ingegneria meccanica con specializzazione in tecnologia energetica presso il Politecnico federale di Zurigo nel 1995. Ha iniziato la sua carriera in ABB Power Generation, dove ha lavorato dal 1996 al 2000 occupandosi dapprima della messa in esercizio di turbine a gas e centrali elettriche a ciclo combinato e divenendo quindi responsabile delle relative attività di vendita. Dopo avere conseguito un master in business administration presso l'Insead di Fontainebleau (2000-2001), ha svolto la propria attività presso la filiale di Zurigo di McKinsey & Company nel 2001, dove ha lavorato per alcuni clienti europei nel settore delle utility, delle telecomunicazioni e dell'aerospazio. Nel 2003 è passato alla multinazionale svizzera Bühler, dove ha svolto dapprima le funzioni di assistente esecutivo del CEO e, quindi, di responsabile delle vendite nell'ambito della business unit "macinazione e dispersione". Nel 2006 è tornato ad occuparsi del settore energetico lavorando per la utility svizzera BKW come responsabile della business unit che si occupa della produzione di energia elettrica in Svizzera e Germania, prima di divenire nel 2008 membro del consiglio di gestione della medesima società in qualità di responsabile della divisione "energy international and trading", dove si è occupato anche del trading di commodity e della gestione dei rischi connessi. Nel 2013 è divenuto amministratore delegato della multinazionale danese Ørsted Wind Power, di cui è stato l'artefice del significativo sviluppo nel settore eolico offshore, nonché membro del consiglio di gestione della capogruppo Ørsted. Nel 2018 ha lasciato Ørsted per fondare la società Leupold Advisory, attraverso cui fornisce consulenza indipendente nel settore dell'energia e delle infrastrutture.

Alberto Marchi

Anno di nascita: 1966

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato per le Nomine e le Remunerazioni (Pres.) e Comitato Controllo e Rischi

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato in economia aziendale presso l'Università Bocconi di Milano e ha conseguito il titolo di dottore commercialista. Dopo avere lavorato in Montedison (dal 1990 al 1992), ING Bank (dal 1992 al 1993) e Value Partners Management Consulting (dal 1993 al 1996), è entrato in McKinsey & Company nel 1996, dove è diventato partner nel 2002 e ha svolto la propria attività fino al maggio 2020, quando è stato insignito del titolo di "Director Emeritus". In McKinsey ha supportato primarie aziende industriali, italiane ed estere, su tematiche di strategia, organizzazione, digitalizzazione, profili regolatori e risk management. In particolare, è riconosciuto come un esperto a livello nazionale e internazionale nei settori dell'energia, delle infrastrutture, delle materie prime e della logistica. In McKinsey ha inoltre supportato governi e organizzazioni governative in Brasile, Italia, Malesia e Turchia in materia di privatizzazioni e liberalizzazioni, tariffe e concessioni, strategie energetiche e abbattimento delle emissioni di anidride carbonica. Sempre in McKinsey è stato leader della practice "sostenibilità" per i paesi dell'area EMEA (dal 2009 al 2013), del McKinsey Regulatory Center di Bruxelles (dal 2013 al 2018) e dei settori energia e materie prime per il Sud Europa (dal 2014 al 2020). Componente del Comitato Sostenibilità dell'American Chambers of Commerce in Italy dal 2010 al 2014, è autore di alcune pubblicazioni su riviste nazionali e internazionali riguardo a temi relativi al settore dell'energia e a quello regolatorio.

Mariana Mazzucato

Anno di nascita: 1968

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Parti Correlate e Comitato per la Corporate Governance e la Sostenibilità

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 0

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureata in storia e relazioni internazionali presso la Tufts University di Boston nel 1990 e ha conseguito un master in economia presso la New School for Social Research di New York nel 1994 e un dottorato di ricerca in economia presso il medesimo istituto nel 1999. Dopo avere insegnato presso l'Università di Denver (dal 1997 al 1999), è stata ricercatrice postdottorato Marie Curie presso la London Business School. È entrata quindi a fare parte del Dipartimento di economia della britannica Open University nel 1999, dove è divenuta professore ordinario nel 2005 e ha fondato e diretto il centro di ricerca "innovazione, conoscenza e sviluppo". Visiting professor presso l'Università Bocconi di Milano (dal 2008 al 2010), tra il 2011 e il 2017 è stata titolare della cattedra RM Phillips di economia dell'innovazione presso l'Università del Sussex. Dal 2017 insegna presso l'Università di Londra, dove è professore di economia dell'innovazione e del valore pubblico e ha fondato e dirige l'Istituto per l'innovazione e le finalità dell'intervento pubblico in economia.

Si è aggiudicata svariati e prestigiosi premi, tra cui il premio Leontief per l'avanzamento delle frontiere del pensiero economico (nel 2018) e il premio "All European Academies Madame de Staël" per i valori culturali (nel 2019). Le sue pubblicazioni più conosciute sono "Lo Stato Innovatore" (Laterza, 2013) e "Il Valore di Tutto" (Laterza, 2018). Nelle sue opere indaga sotto svariati profili i rapporti tra innovazione, sviluppo economico e mercati finanziari e sottolinea l'importanza di un intervento mirato dello Stato in ambito economico al fine di assicurare una crescita più inclusiva e sostenibile.

Membro dell'Accademia delle scienze sociali britannica dal 2017 e dell'Accademia dei Lincei dal 2018.

Svolge il ruolo di consulente di governi e di organizzazioni e organismi sovranazionali sui temi di una crescita inclusiva e sostenibile guidata dall'innovazione. È attualmente membro di appositi organismi consultivi che supportano in materia economica il Governo scozzese e il Presidente della Repubblica del Sudafrica. Fa inoltre parte del gruppo di consulenti del Segretario Generale delle Nazioni Unite per una nuova rappresentazione della crescita economica, nonché del comitato delle Nazioni Unite per le politiche dello sviluppo, del comitato "Vinnova" per un utilizzo dell'innovazione che possa supportare la competitività dell'economia svedese e del Research Council norvegese. In qualità di consulente speciale del Commissario UE per la ricerca, le scienze e l'innovazione (svolto tra il 2017 e il 2019), ha predisposto il documento su "ricerca e innovazione orientata alle missioni nell'Unione Europea", dove delinea il ruolo delle "missioni" come nuovo e cruciale strumento nell'ambito del programma di innovazione della Commissione Europea ("Horizon").

Mirella Pellegrini

Anno di nascita: 1964

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Controllo e Rischi e Comitato Parti Correlate

In carica dal: Maggio 2020

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 1

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Anna Chiara Svelto

Anno di nascita: 1968

Ruolo: Consigliere indipendente

Partecipazione a Comitati: Comitato Parti Correlate (Pres.) e Comitato per le Nomine e le Remunerazioni (membro del Comitato Controllo e Rischi sino al 14 maggio 2020)

In carica dal: Maggio 2014

Numero incarichi ricoperti in altre società rilevanti in base alla Policy Enel: 2

Lista di provenienza: amministratore tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureata a pieni voti in giurisprudenza presso l'Università di Pisa nel 1990 e ha conseguito il titolo di avvocato. Si è successivamente dedicata alla carriera universitaria, conseguendo dapprima il dottorato di ricerca in diritto dei mercati finanziari presso l'Università di Pisa (nel 1997) ed è stata quindi strutturata come ricercatore di diritto dell'economia presso l'Università di Bologna (nel 2005). Professore associato (dal 2005 al 2011) e, in seguito, professore ordinario (dal 2011) di diritto dell'economia presso la Facoltà di economia dell'Università LUISS Guido Carli di Roma, dove dal 2019 svolge anche le funzioni di direttore del corso di laurea triennale di economia e management presso il Dipartimento di impresa e management. Presso l'Università LUISS è attualmente titolare del corso di diritto pubblico dell'economia (dal 2009) e del corso di diritto dei mercati e degli intermediari finanziari (dal 2004), nonché contitolare (dal 2018) del corso di regolazione finanziaria e innovazione digitale. Autrice di numerose pubblicazioni scientifiche su riviste nazionali e internazionali, nelle quali si è occupata di svariate problematiche di diritto dell'economia: dall'inquadramento istituzionale e funzionale della Banca Centrale Europea, alla definizione dei molteplici profili che connotano le controversie finanziarie, all'analisi dei sistemi alternativi di composizione delle controversie bancarie. La sua ricerca analizza i rapporti tra le autorità di vertice dell'ordinamento finanziario italiano e internazionale, nonché i provvedimenti di matrice comunitaria riguardanti il trasferimento di competenze nel campo della vigilanza bancaria dalle autorità nazionali ad autorità europee. Svolge inoltre funzioni di componente del comitato scientifico di primarie riviste, italiane e internazionali, che si occupano di tali materie. Membro del consiglio di amministrazione di Fidi Toscana dal 2012 al 2014, attualmente è componente indipendente del consiglio di amministrazione e di alcuni comitati consultivi endoconsiliari di Generali Real Estate SGR (dal 2016), di Plenisfer Investments SGR e dell'A.S. Roma (dal 2020).

Si è laureata in giurisprudenza presso l'Università Statale di Milano nel 1992, ottenendo quindi l'abilitazione alla professione di avvocato nel 1995. Dal marzo 1996 al febbraio 1998 ha lavorato presso la direzione affari legali di Edison, ricoprendo successivamente l'incarico di responsabile della direzione affari legali e societari di Shell Italia dal marzo 1998 al settembre 2000. È quindi entrata nel Gruppo Pirelli, dove ha lavorato fino al maggio 2016 ricoprendo diverse posizioni manageriali presso la Capogruppo, fino a svolgere il ruolo di direttore affari societari e compliance, nonché di segretario del consiglio di amministrazione e dei comitati consultivi istituiti al suo interno. Da giugno 2016 a dicembre 2018 ha rivestito il ruolo di chief general counsel di UBI Banca. Essendosi occupata a lungo di tematiche di governance, ha partecipato a numerosi convegni in qualità di relatrice ed è attualmente componente del "Ethic and Systemic Risk Committee" di ICGN (International Corporate Governance Network). Nel corso degli anni ha rivestito anche incarichi di crescente rilievo nell'ambito di consigli di amministrazione di società quotate. In particolare, da aprile 2013 a febbraio 2014 ha rivestito la carica di consigliere di amministrazione e componente il comitato per il controllo interno e la corporate governance di Prelios. È attualmente componente indipendente del consiglio di amministrazione e di alcuni comitati consultivi endoconsiliari di Brunello Cucinelli (dal maggio 2020) e Techedge (dal dicembre 2018), avendo rivestito analoghi incarichi in ASTM (da aprile 2016 a maggio 2019) e Banca Intermobiliare di Investimenti e Gestioni (da aprile a luglio 2019).

ALLEGATO 2: Biografie dei componenti effettivi il Collegio Sindacale

Barbara Tadolini

Anno di nascita: 1960

Ruolo: Presidente del Collegio Sindacale

In carica dal: Maggio 2019

Numero incarichi ricoperti in altri emittenti in base alla disciplina CONSOB: 2

Lista di provenienza: sindaco tratto dalla lista presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali

Si è laureata a pieni voti in economia e commercio presso l'Università di Genova nel luglio 1985. Dottore commercialista e revisore legale dei conti, ha conseguito anche l'abilitazione all'attività di mediatore marittimo. Dopo avere collaborato in Genova dapprima con uno studio di dottori commercialisti e successivamente con lo studio di consulenza fiscale dell'Arthur Andersen, a partire dal 1991 ha creato un proprio studio professionale; attualmente è socia dello studio di dottori commercialisti "Tierre", che offre servizi di consulenza aziendale e tributaria ed effettua valutazioni di aziende. Ha ricoperto svariate cariche nell'ambito dei dottori commercialisti, ed è associata di NedCommunity (l'associazione italiana dei non-executive directors) nonché di Women Corporate Directors. Ha ricoperto e ricopre tuttora cariche in organi di amministrazione e di controllo di rilevanti società italiane. In particolare, è stata tra l'altro sindaco effettivo di Grandi Navi Veloci e di Salmoiraghi & Viganò, nonché consigliere indipendente di Fondiaria Sai. È attualmente presidente del collegio sindacale di Tiscali e sindaco effettivo di Luxottica Group e Parmalat, nonché consigliere indipendente di Unipolsai.

Romina Guglielmetti

Anno di nascita: 1973

Ruolo: Sindaco effettivo

In carica dal: Giugno 2016

Numero incarichi ricoperti in altri emittenti in base alla disciplina CONSOB: 0

Lista di provenienza: sindaco tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Dopo essersi laureata in giurisprudenza presso l'Università di Parma ed avere conseguito l'abilitazione alla professione di avvocato, ha avviato l'esercizio della professione forense a partire dal 2001. Dopo avere rivestito la qualità di senior associate dello studio Bonelli Erede, di "of counsel" dello studio notarile Marchetti ed avere collaborato dal 2007 al 2013 con lo studio Santa Maria (dove ha rivestito anche la qualità di partner), è attualmente partner fondatore di Starclex – Studio legale associato Guglielmetti. Nello svolgimento della propria attività professionale ha approfondito specificamente le materie della corporate governance e del diritto societario e degli intermediari finanziari. Da anni si occupa in particolare di temi giuridici relativi alla corporate governance, tra l'altro, delle società quotate e di quelle a controllo pubblico, specie per quanto concerne i profili dei controlli interni, della diversità di genere e dei piani di successione. Associata di NedCommunity (l'associazione italiana dei non-executive directors), è stata consulente del Ministero delle Pari Opportunità. Ricopre attualmente alcune cariche in organi di amministrazione di rilevanti società, anche quotate, rivestendo in particolare la qualità di membro del consiglio di amministrazione (e, sovente, anche di componente dei comitati con funzioni propositive e consultive istituiti nell'ambito dei medesimi organi di gestione) di Tod's, Servizi Italia, Compass Banca, Pininfarina e MBFacta. Ricopre altresì gli incarichi di coordinatore dell'Organismo di Vigilanza di Banca Monte dei Paschi di Siena e dell'Organismo Unico di Controllo della Fondazione Milano Cortina 2026. È componente del Consiglio Direttivo di Nedcommunity, oltre che docente di corsi e seminari. È titolare di insegnamento presso l'Università LUISS Guido Carli di Roma.

Claudio Sottoriva

Anno di nascita: 1973

Ruolo: Sindaco effettivo

In carica dal: Maggio 2019

Numero incarichi ricoperti in altri emittenti in base alla disciplina CONSOB: 2

Lista di provenienza: sindaco tratto dalla lista presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze

Si è laureato con lode in economia e commercio presso l'Università Cattolica di Milano nel luglio 1997. Attualmente è professore aggregato di Metodologie e determinazioni quantitative d'azienda presso la Facoltà di Economia della medesima Università Cattolica, nonché componente della relativa Faculty del Master di II livello "Corporate governance". È autore di un'intensa produzione scientifica, concernente principalmente l'applicazione dei principi contabili nazionali e internazionali, la valutazione di aziende e le operazioni straordinarie. Dottore commercialista e revisore legale dei conti, è socio dell'European Accounting Association (EAA) e dello European Corporate Governance Institute (ECGI), nonché della Società Italiana dei Docenti di Ragioneria e di Economia Aziendale (SIDREA), dell'Accademia Italiana di Economia Aziendale (AIDEA) e dell'Associazione Italiana per l'Analisi Finanziaria (AIAF); è inoltre componente del gruppo di lavoro sui principi contabili internazionali dell'Organismo Italiano di Contabilità (OIC). Iscritto all'albo dei consulenti tecnici e a quello dei consulenti penali del Tribunale di Milano, ricopre altresì cariche in organi di controllo di rilevanti società italiane, operanti sia nel settore finanziario sia in quello industriale. In particolare, è attualmente presidente del collegio sindacale di Sella Personal Credit, di Sella Leasing e di Smartika, nonché sindaco effettivo di Banca Sella, Nephis, PLC, IPG Photonics Italia e di Fluorsid Alkeemia. È inoltre revisore unico della Fondazione Casa Verdi di Milano e Presidente del Collegio dei Revisori della Fondazione Luigi Clerici, nonché componente dell'Organismo di Vigilanza della Fondazione Don Carlo Gnocchi – Onlus.

Consiglio di
Amministrazione
Comitato
Controllo e
Rischi
Comitato
Nomine e
Remune
razioni
Comitato
Parti
Correlate
Comitato
Corporate
Governance e
Sostenibilità
Carica Componenti Anno di
nascita
Data di
prima
nomina *
In carica
da
In carica
fino a
Lista
**
Esec. Non
esec.
Indip. da Codice
Autodisciplina
***
Indip.
da
TUF
****
N. altri
incarichi
*
(*) (*) (**) (*) (**) (*) (**) (*) (**)
Presidente Crisostomo Michele 1972 2020 5/2020 12/2020 m - 9/9 7/7 P
AD/DGץ Starace Francesco 1955 2014 1/2020 12/2020 m - 16/16
Consigliere Calari Cesare 1954 2017 1/2020 12/2020 M - 16/16 6/6 P 12/12 M - M
Consigliere Esclapon de Villeneuve
Costanza
1965 2020 5/2020 12/2020 m 1 9/9 6/6 M 7/7 M
Consigliere Leupold Samuel 1970 2020 5/2020 12/2020 M - 9/9 6/6 M 2/4 M
Consigliere Marchi Alberto 1966 2020 5/2020 12/2020 m - 9/9 6/6 M 6/6 P
Consigliere Mazzucato Mariana 1968 2020 5/2020 12/2020 m - 9/9 4/4 M 7/7 M
Consigliere Pellegrini Mirella 1964 2020 5/2020 12/2020 m 1 9/9 6/6 M 4/4 M
Consigliere Svelto
Anna Chiara
1968 2014 1/2020 12/2020 M 2 16/16 6/6 M 6/6 M 4/4 P
AMMINISTRATORI CESSATI DURANTE L'ESERCIZIO DI RIFERIMENTO
Presidente Grieco Patrizia 1952 2014 1/2020 5/2020 M 3 7/7 4/4 P
Consigliere Antoniozzi
Alfredo
1956 2015 1/2020 5/2020 M - 7/7 - M 4/4 M
Consigliere Bianchi Alberto 1954 2014 1/2020 5/2020 M - 7/7 6/6 M - M
Consigliere Girdinio Paola 1956 2014 1/2020 5/2020 M - 7/7 6/6 M 6/6 M
Consigliere Pera Alberto 1949 2014 1/2020 5/2020 M 1 7/7 6/6 M 6/6 P
Consigliere Taraborrelli Angelo 1948 2011 1/2020 5/2020 m - 7/7 6/6 P 4/4 M
N. riunioni svolte durante
l'esercizio 2020
Consiglio di Amministrazione: 16 Comitato Controllo e Rischi: 12 Comitato Nomine e
Remunerazioni: 12
Quorum richiesto per la presentazione delle liste per l'elezione del consiglio di amministrazione (ex
art. 147-ter Testo Unico della Finanza): 0,5% Comitato Parti Correlate: 4 del capitale sociale Comitato Corporate
Governance e Sostenibilità: 11

TABELLA 1: Struttura del Consiglio di Amministrazione e dei Comitati di Enel

NOTE

• Questo simbolo indica l'amministratore incaricato del sistema di controllo interno e di gestione dei rischi.

◊ Questo simbolo indica il principale responsabile della gestione di Enel (Chief Executive Officer o CEO).

* Per data di prima nomina di ciascun amministratore si intende la data in cui l'amministratore è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel consiglio di amministrazione.

** In questa colonna è indicato M/m a seconda che l'amministratore sia stato tratto dalla lista votata dalla maggioranza (M) o da una minoranza (m) del capitale rappresentato in Assemblea. Si precisa che in occasione dell'assemblea ordinaria del 14 maggio 2020 la lista – presentata da un raggruppamento di investitori istituzionali – che ha ottenuto la maggioranza dei voti espressi dal capitale rappresentato in assemblea non conteneva un numero di candidati sufficiente ad assicurarle l'assegnazione dei sette decimi degli amministratori da eleggere; pertanto, in attuazione di quanto previsto dallo statuto della Società, si è proceduto a trarre dalla lista di minoranza – presentata dall'azionista Ministero dell'Economia e delle Finanze – i candidati necessari a completare la composizione del consiglio di amministrazione.

*** In questa colonna è segnalato con un "" il possesso dei requisiti di indipendenza indicati nell'art. 3 del Codice di Autodisciplina. In particolare, in base a quanto indicato nel criterio applicativo 3.C.1 del Codice di Autodisciplina, un amministratore dovrebbe di norma ritenersi privo dei requisiti di indipendenza nelle seguenti ipotesi:

  • a) se, direttamente o indirettamente, anche attraverso società controllate, fiduciari o interposta persona, controlla l'emittente o è in grado di esercitare su di esso un'influenza notevole, o partecipa a un patto parasociale attraverso il quale uno o più soggetti possono esercitare il controllo o un'influenza notevole sull'emittente;
  • b) se è, o è stato nei precedenti tre esercizi, un esponente di rilievo(7) dell'emittente, di una sua controllata avente rilevanza strategica o di una società sottoposta a comune controllo con l'emittente, ovvero di una società o di un ente che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l'emittente o è in grado di esercitare sullo stesso un'influenza notevole;
  • c) se, direttamente o indirettamente (ad esempio attraverso società controllate o delle quali sia esponente di rilievo, ovvero in qualità di partner di uno studio professionale o di una società di consulenza), ha, o ha avuto nell'esercizio precedente, una significativa relazione commerciale, finanziaria o professionale:
  • con l'emittente, con una sua controllata, o con alcuno dei relativi esponenti di rilievo;
  • con un soggetto che, anche insieme con altri attraverso un patto parasociale, controlla l'emittente, ovvero trattandosi di società o ente con i relativi esponenti di rilievo;
  • ovvero è, o è stato nei precedenti tre esercizi, lavoratore dipendente di uno dei predetti soggetti.

A tale riguardo il Consiglio di Amministrazione della Società, nel mese di febbraio 2010, ha individuato i seguenti parametri quantitativi applicabili ai rapporti di natura commerciale, finanziaria o professionale sopra indicati:

  • rapporti di natura commerciale o finanziaria: (i) il 5% del fatturato annuo dell'impresa o dell'ente di cui l'amministratore abbia il controllo o sia esponente di rilievo ovvero dello studio professionale o della società di consulenza di cui egli sia partner; e/o (ii) il 5% dei costi annui sostenuti dal Gruppo Enel che risultino riconducibili alla stessa tipologia di rapporti contrattuali;
  • prestazioni professionali: (i) il 5% del fatturato annuo dell'impresa o dell'ente di cui l'amministratore abbia il controllo o sia esponente di rilievo ovvero dello studio professionale o della società di consulenza di cui egli sia partner; e/o (ii) il 2,5% dei costi annui sostenuti dal Gruppo Enel che risultino riconducibili ad incarichi di natura similare.

Il superamento di tali parametri dovrebbe precludere in linea di principio – salva la ricorrenza di specifiche circostanze, da valutare in concreto – la sussistenza dei requisiti di indipendenza previsti dal Codice di Autodisciplina in capo all'amministratore non esecutivo cui trovano applicazione;

  • d) se riceve, o ha ricevuto nei precedenti tre esercizi, dall'emittente o da una società controllata o controllante, una significativa remunerazione aggiuntiva rispetto all'emolumento "fisso" di amministratore non esecutivo dell'emittente e al compenso per la partecipazione ai comitati con funzioni consultive e propositive costituiti nell'ambito del consiglio di amministrazione, anche sotto forma di partecipazione a piani di incentivazione legati alla performance aziendale, anche a base azionaria;
  • e) se è stato amministratore dell'emittente per più di nove anni negli ultimi dodici anni;

  • f) se riveste la carica di amministratore esecutivo in un'altra società nella quale un amministratore esecutivo dell'emittente abbia un incarico di amministratore;

  • g) se è socio o amministratore di una società o di un'entità appartenente alla rete della società incaricata della revisione legale dell'emittente;
  • h) se è uno stretto familiare(8) di una persona che si trovi in una delle situazioni di cui ai precedenti punti.

**** In questa colonna è segnalato con un "" il possesso dei requisiti di indipendenza previsti per i sindaci di società con azioni quotate dall'art. 148, comma 3, del Testo Unico della Finanza, richiamato per quanto riguarda gli amministratori dall'art. 147-ter, comma 4, dello stesso Testo Unico della Finanza. In base a quanto indicato dall'art. 148, comma 3, del Testo Unico della Finanza non possono qualificarsi indipendenti:

(7) Si segnala che, in base a quanto disposto dal criterio applicativo 3.C.2 del Codice di Autodisciplina, sono da considerarsi "esponenti di rilievo" di una società o di un ente (anche ai fini di quanto indicato nelle ulteriori lettere del criterio applicativo 3.C.1): il presidente dell'ente, il presidente del consiglio di amministrazione, gli amministratori esecutivi ed i dirigenti con responsabilità strategiche della società o dell'ente considerato.

(8) Il commento all'art. 3 del Codice di Autodisciplina afferma al riguardo che "in linea di principio, dovrebbero essere giudicati come non indipendenti i genitori, i figli, il coniuge non legalmente separato, il convivente more uxorio e i familiari conviventi di una persona che non potrebbe essere considerata amministratore indipendente".

  • a) coloro che si trovano nelle condizioni previste dall'art. 2382 cod. civ. (vale a dire in stato di interdizione, inabilitazione, fallimento, o che abbiano subito una condanna ad una pena che comporta l'interdizione, anche temporanea, dai pubblici uffici o l'incapacità ad esercitare uffici direttivi);
  • b) il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori della società, nonché gli amministratori, il coniuge, i parenti e gli affini entro il quarto grado degli amministratori delle società da essa controllate, delle società che la controllano e di quelle sottoposte a comune controllo;
  • c) coloro che sono legati alla società ovvero alle società da essa controllate, ovvero alle società che la controllano o a quelle sottoposte a comune controllo ovvero agli amministratori della società e ai soggetti di cui alla precedente lettera b) da rapporti di lavoro autonomo o subordinato, ovvero da altri rapporti di natura patrimoniale o professionale che ne compromettano l'indipendenza.

***** In questa colonna è indicato il numero di incarichi ricoperti dall'interessato negli organi di amministrazione e/o di controllo di altre società di rilevanti dimensioni, individuate in base alla policy adottata al riguardo dal consiglio di amministrazione. A tale riguardo si segnala che i consiglieri di amministrazione in carica di Enel rivestono i seguenti incarichi da ritenersi rilevanti a tale fine:

  • 1) Costanza Esclapon de Villeneuve: consigliere indipendente di Mediaset S.p.A.;
  • 2) Mirella Pellegrini: consigliere indipendente di A.S. Roma S.p.A.;
  • 3) Anna Chiara Svelto: consigliere indipendente di Brunello Cucinelli S.p.A. e Techedge S.p.A. (si segnala che le azioni ordinarie di tale ultimo emittente hanno formato oggetto di provvedimento di delisting disposto da Borsa Italiana con effetto dal 3 marzo 2021, per effetto di offerta pubblica di acquisto e successivo esercizio da parte dell'offerente del diritto di acquisto previsto dall'art. 111 del Testo Unico della Finanza).

(*) In questa colonna è indicata la partecipazione degli amministratori alle riunioni, rispettivamente, del consiglio di amministrazione e dei comitati (in particolare, è indicato il numero di riunioni cui ha partecipato l'interessato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare). I casi di assenza sono stati debitamente giustificati.

(**) In questa colonna è indicata la qualifica del consigliere all'interno del comitato: "P": presidente; "M": membro.

TABELLA 2: Struttura del Collegio Sindacale di Enel

Carica Componenti Anno di
nascita
Data di
prima
nomina *
In carica da In carica fino a Lista
(*)
Indipendenza da
Codice
Autodisciplina
Partecipazione alle
riunioni del collegio (**)
Numero di
altri incarichi
(***)
Presidente Tadolini Barbara 1960 2019 1/2020 12/2020 m 27/27 2
Sindaco effettivo Guglielmetti Romina 1973 2016 1/2020 12/2020 M 26/27 -
Sindaco effettivo Sottoriva Claudio 1973 2019 1/2020 12/2020 M 27/27 2
Sindaco supplente De Filippo Maurizio 1968 2019 1/2020 12/2020 M - - -
Sindaco supplente Di Donato Francesca 1973 2019 1/2020 12/2020 M - - 2
Sindaco supplente Vitali Piera 1949 2019 1/2020 12/2020 m - - -
Numero riunioni svolte durante l'esercizio 2020: 27
Quorum richiesto per la presentazione delle liste per l'elezione del collegio sindacale (ex art. 148 Testo Unico della Finanza): 0,5% del capitale sociale

NOTE

* Per data di prima nomina di ciascun sindaco si intende la data in cui il sindaco è stato nominato per la prima volta (in assoluto) nel collegio sindacale.

(*) In questa colonna è indicato M/m a seconda che il sindaco sia stato tratto dalla lista votata dalla maggioranza (M) o da una minoranza (m) del capitale rappresentato in Assemblea.

(**) In questa colonna è indicata la partecipazione dei sindaci alle riunioni del collegio sindacale (in particolare, è indicato il numero di riunioni cui ha partecipato l'interessato rispetto al numero complessivo delle riunioni cui avrebbe potuto partecipare). I casi di assenza sono stati debitamente giustificati.

(***) In questa colonna è indicato il numero di incarichi che il soggetto interessato ha comunicato alla CONSOB di ricoprire negli organi di amministrazione e/o di controllo di altri emittenti italiani, ai sensi dell'art. 148-bis del Testo Unico sulla Finanza. L'elenco completo degli incarichi è pubblicato dalla CONSOB sul proprio sito internet, ai sensi dell'art. 144-quinquiesdecies del Regolamento Emittenti CONSOB.

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