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Pre-Annual General Meeting Information May 18, 2021

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Pre-Annual General Meeting Information

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ECONOMIA

PIAZZA AFFARI I migliori Valore var% su rif. I peggiori Valore var% su rif. NEW YORK Dow Jones
34.289,102
-0,27 DOLLARO
STERLINA
Americano
Inglese
1,214
0,862
0,16
0,15
Valore % 1) Gabetti 1,036
18,40
1) Rcs Mediagroup
2) Tripadvisor
0,746
33,760
-6,16
-4,55
BORSE ESTERE NEW YORK
LONDRA
Nasdaq
FTSE 100
13.334,674
7.032,850
-0,71
-0,15
FRANCO Svizzero 1,095 -0,02
FTSE MIB
FTSE Italia All Share 27.210,290
24.862,680 0,39
0,39
2) It Way
3) Irce
1,160
17,65
2,730
16,17
3) Cembre 23,400 -4,10 FRANCOFORTE Dax 30
PARIGI
Cac 40 15.396,620
6.367,350
-0,13
-0,25
YEN
DOLLARO
Giapponese
Australiano
132,600
1,568
0,08
0,31
FTSE Italia Mid Cap 45.914,450 0,57 4) Aeffe 1,478
11,46
4) Datalogic 18,460 -3,85 TOKYO Nikkei 225 27.824,830 -0,92 CAMBI DOLLARO Canadese 1,472 0,14
FTSE Italia Star 51.228,800 0,71 5) Eprice 0,054
10,02
5) Eurotech 4,564 -3,39 ZURIGO SMI 11.135,370 0,13 CORONA Danese 7,436 0,00

PROSEGUE IL RIASSETTO TRA I SOCI DI PIAZZETTA CUCCIA

Anche Fininvest esce da Mediobanca

Ceduto il 2% per 174 milioni. Unicredit l'intermediario. Faro sulla partita Generali

Marcello Zacché

Fininvest esce dal capitale di Mediobanca. E per il 2% detenuto nella banca d'affari milanese il gruppo della famiglia Berlusconi incassa 174 milioni. Si chiude così un'epoca, iniziata nel 2007, con l'ingresso dei Berlusconi in Piazzetta Cuccia: allora essere in Mediobanca significava partecipare a quel patto di sindacato, insieme con tutti i grandi nomi della finanza e dell'industria nazionale, da cui dipendevano gli equilibri della finanza nazionale. Con la crisi di Lehman le cose hanno iniziato a cambiare e oggi il patto non esiste nemmeno più, essendo rimasto solo per «consultazione» tra i soci. Un tempo controllava la banca, oggi - dopo l'uscita di Fininvest - vale solo il 10,6 per cento. In questo senso stare in Mediobanca ha oggi un significato più finanziario che strategico. E Fininvest esce anche per diversificare i suoi futuri investimenti. Lo fa a prezzi di mercato equivalenti ai valori di carico e dopo aver incassato, negli anni, oltre 60 milioni di dividendi. La holding presieduta da Marina Berlusconi ha in cantiere anche la partita Mediaset-Vivendi, avendo un accordo per acquistare a breve circa il 5% di Mediaset dal gruppo francese. Ma l'operazione dovrebbe autofinanziarsi tramite il dividendo straordinario che il Biscione sta per staccare. Per Fininvest, che controlla il 44,2% del capitale di Mediaset, si tratterà di incassare circa 150 milioni e di investirne grosso modo altrettanti. Può però fare comodo avere cassa perché, in prospettiva, Mediaset potrebbe aver bisogno di risorse per operazioni straordinarie, senza che Fininvest rischi di diluirsi. Si vedrà.

Altro capitolo è quello di dove è andato questo 2% di Mediobanca. Si sa che a intermediarlo in Borsa è stata Unicredit e, in questi casi, l'acquirente è spesso già pronto. Inevitabile pensare prima di tutto a Leonardo Del Vecchio, titolare del 13,2% ma autorizzato da Bce a salire fino al 20%. Escluso, invece, che l'acquirente sia Francesco Gaetano Caltagirone, che fonti finanziarie dicono essere fermo all'1%.

La questione è calda perché Caltagirone è in pressing da tempo su Generali, la partecipazione principe di Mediobanca, che ne detiene il 13%. Si è appena appreso che l'imprenditore romano ha chiesto una nuova governance in Generali proprio per riequilibrare l'influenza a suo dire eccessiva di Mediobanca. Caltagirone chiede un comitato esecutivo e un direttore generale. Anche qui si attendono sviluppi.

Certo, con l'uscita di Fininvest, che arriva dopo quelle di Unicredit, l'alleggerimento continuo di Bolloré, Pirelli ed altri, l'azionariato di Mediobanca resta sempre più frequentato da soci interessati a Generali (Del Vecchio, Caltagirone, Benetton). Dei grandi «vecchi» neutrali resta ora solo Mediolanum: chissà se dopo l'uscita di Fininvest cambierà qualcosa.

EQUILIBRI Alberto Nagel, ad di Mediobanca

IL CONTENZIOSO SU VIA SOLFERINO Rcs, la Borsa non crede alla causa di Blackstone

Il titolo stacca la cedola e limita il calo al 2,5%. «Azione infondata»

Il lodo Blackstone-Rcs ha infiammato Piazza Affari. L'arbitrato della Camera di Commercio di Milano di venerdì 14, da un lato non ha riconosciuto irregolarità nella cessione della sede storica di Via Solferino a Blackstone avvenuta nel 2013 a 120 milioni e contestata dall'editore, ma dall'altro ha anche respinto la lite temeraria invocata dal fondo Usa nei confronti di Rcs. L'attenzione si sposta ora a New York dove le 2 cause di risarcimento danni da 300 milioni l'una avviate da Blackstone alla Suprema Corte dello Stato nei confronti della società e del suo presidente Urbano Cairo (a cui il cda ha riconosciuto la manleva), sono state sospese nella primavera 2019 in attesa dell'esito del lodo arbitrale. Ieri Rcs ha contestato il riconoscimento della giurisdizione Usa sulla causa, ha precisato che «il preteso danno (avanzato da Blackstone) non risulta neppure quantificato» e ha ribadito che la causa sollevata dal fondo appare infondata. Secondo l'editore, la decisione dell'arbitrato di procedere alla compensazione delle spese della lite e di non riconoscere «un pretesto comportamento temerario e di mala fede di Rcs», porta a «evidenziare l'infondatezza delle domande avversarie». E la Borsa non pare credere eccessivamente a un eventuale esito negativo: Rcs ha chiuso a 0,746 euro, -6,14% che però, al netto dello stacco cedola di 0,03 euro per azione si riduce al 2,5%; mentre Cairo Communication, a cui fa capo il 59,6% dell'editore del Corriere della Sera, ha perso il 3,1 per cento.

TitanMet S.p.A. Soggetta a direzione e coordinamento ex art. 2497 c.c. da parte di Amiral S.r.l. Sede legale in Milano, Via Rugabella, n.17 Capitale sociale sottoscritto e versato Euro 946.060,67 Registro delle Imprese di Milano n. 00849720156 Sito Internet: www.titanmet.it ("Sito Internet") ESTRATTO AVVISO DI CONVOCAZIONE ASSEMBLEA ORDINARIA E STRAORDINARIA 25 Giugno 2021 Gli aventi diritto sono convocati in Assemblea Ordinaria e Straordinaria presso la sede legale della Società, Via Rugabella 17, 20122 Milano, per il giorno 25 Giugno 2021, ore 10:30 in unica convocazione, per discutere e assumere le deliberazioni relative al seguente: ORDINE DEL GIORNO (i) parte Ordinaria: 1. Approvazione del bilancio di esercizio al 31 dicembre 2020 e delle relative relazioni; deliberazioni inerenti e conseguenti. 2. Relazione sulla remunerazione; deliberazioni ai sensi dell'art. 123-ter D.Lgs. n. 58/1998.;deliberazioni inerenti e conseguenti. 3. Esame della relazione dell'organo amministrativo e della relazione del Collegio Sindacale ai sensi dell'art. 2446, comma 1, c.c.; deliberazioni inerenti e conseguenti. 4. Nomina del Consiglio di Amministrazione, per compiuto mandato triennale, previa determinazione del numero dei componenti, della durata e del compenso. (ii) parte Straordinaria: 1. Modifica dell'art. 5 dello Statuto Sociale (riduzione del capitale sociale ); deliberazioni inerenti e conseguenti. * * * Le informazioni relative a: - Legittimazione all'intervento e al voto nelle Assemblee (record date: 16 giugno 2021 a norma dell'art. 83sexies TUF e degli art. 8-9 dello Statuto); - Esercizio del voto per delega e Rappresentante degli Azionisti designato dalla Società (la delega con le istruzioni di voto deve pervenire all'avv. Mario Battaglia entro il 23 giugno 2021, a norma dell'art. 135undecies TUF e degli art. 8-9 dello Statuto); - Diritto di proporre domande prima dell'Assemblea (entro il 22 giugno 2021, a norma dell'art. 127ter TUF e degli art. 8-9 dello Statuto); - Modalità e termini di reperibilità della documentazione relativa agli argomenti posti all'ordine del giorno; - Informazioni sul capitale sociale alla data dell'avviso di convocazione; - Richiesta di informazioni e Sito Internet della Società; sono riportate nell'avviso di convocazione integrale disponibile nella sezione del Sito Internet dedicata alla presente assemblea, a cui si rinvia. I restanti documenti saranno messi a disposizione del pubblico presso la sede legale, sul Sito Internet della Società nella sezione Corporate Governance /Assemblee, nonché presso il meccanismo di stoccaggio denominato "eMarket Storage", consultabile all'indirizzo , nei termini di legge. Il presente estratto è pubblicato sul quotidiano "Il Giornale" in ottemperanza a quanto previsto dall'art. 114 TUF. Milano, 18 maggio 2021 Per il Consiglio di Amministrazione Il Presidente Avv. Gastone PERINI

CONSOLIDAMENTO NEGLI STATI UNITI At&t con Discovery, parte la sfida a Netflix

Fusione da 43 miliardi tra la controllata WarnerMedia e la società tv

Maddalena Camera

Nuovo consolidamento nel settore media negli Usa. Questa volta tocca alla divisione di At&t, WarnerMedia, che si fonde con Discovery per costituire una nuova società destinata a sfidare Netflix, Amazon e Disney nel mercato dei servizi in streaming. La nuova compagine, di cui ancora non è stato reso noto il nome, sarà guidata dall'attuale ad di Discovery, David Zaslav (nella foto).

In base all'accordo, At&t riceverà 43 miliardi di dollari, attraverso una combinazione di contanti, titoli e mantenimento di alcuni debiti da parte di WarnerMedia. Gli azionisti di At&t riceveranno azioni corrispondenti al 71% della nuova società, mentre quelli di Discovery possiederanno il restante 29%. Il closing è previsto a metà del 2022. L'operazione arriva tre anni dopo l'acquisizione da parte di At&t di Cnn, Hbo e Warner Bros per 85 miliardi, e riflette un sostanziale fallimento del gigante delle tlc nel settore media

e dei servizi in streaming. L'accordo infatti ha una logica molto simile a quella che ha portato Verizon a cedere la propria divisione media (con i marchi Yahoo e AOL) al fondo di private equity Apollo per 5 miliardi di dollari. Ora anche At&t, come Ve-

rizon, si concentrerà sul suo core business, le tlc fisse e mobili con lo sviluppo delle reti a banda ultralarga e 5G.

La decisione non è stata semplice per l'ad di At&t, John Stankey, dato che la società molto aveva puntato sullo sviluppo dei contenuti.

Alla fine si è però vista la necessità di creare una nuova società che si occupasse soltanto dello sviluppo dei

STRATEGIA

Il gigante delle tlc si concentrerà sul suo core business: le reti a banda ultralarga fisse e mobili

contenuti. L'operazione, infatti, permette ad At&t di investire di più nelle aree di maggiore crescita del suo core business, come banda larga mobile e fissa. Quanto alla nuova società il fatturato per il 2023 è atteso a circa 52 miliardi di dollari, con un margi-

CM

ne lordo rettificato di circa 14 miliardi. Dalla fusione sono inoltre attese sinergie sui costi per almeno 3 miliardi di dollari. Il cda sarà costituito da 13 membri: 7 nominati da At&t e gli altri 6 da Discovery.

L'unione creerà un gigante del settore. Infatti attraverso WarnerMedia, At&t possiede Cnn, Hbo, Cartoon Network, Tbs, Tnt e i Warner Bros studio. Discovery, che sta tentando di conquistare spazio nel campo dello streaming con la piattaforma Discovery+, controlla invece HGTV, Food Network e Animal Planet.

A Wall Street At&t ieri ha guadagnato circa il 3%, debole invece Discovery; in calo Disney e Netflix.

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